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Le variabili da considerare di fronte ad un testo di memoria partigiana

l’esperienza soggettiva, o meglio il ricordo personale di essa; questo non va dimenticato, nonostante l’intreccio possa trarre in inganno.

Le variabili da considerare di fronte ad un testo di memoria partigiana

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Si è già detto che il materiale con cui si articola la memoria è frutto della selezione personale che l’autore opera sul ricordo, poiché egli decide di raccontare solo gli episodi della guerra partigiana che ai suoi occhi sono importanti, degni di nota. Lo scrivente seleziona gli episodi sulla base della propria percezione, delle proprie gerarchie d’importanza ma anche in base all’immagine che della Resistenza egli ha, e che vuole far emergere. La posizione da cui si vive l’esperienza resistenziale modifica la percezione che se ne può avere, e anche il resoconto che se ne può dare: è una variante che va considerata. Sono state pubblicate memorie di ufficiali, quadri dirigenti di partito, intellettuali, ma anche di soldati semplici, operai, sacerdoti di paese, studenti. Analizzare solo la produzione memorialistica dei comandi partigiani o degli ufficiali darà un’immagine solo agiografica e celebrativa di una Resistenza eroica, sempre vincente anche nelle sconfitte, sempre sicura di sé al cui interno spiccano le figure individuali di pochi grandi condottieri. La memoria di un partigiano semplice invece può descrivere una realtà diversa, in cui si deve sempre convivere con la morte, la paura e la violenza. Ecco perché diventa importante collocare con precisione gli autori delle memorie sullo sfondo del mondo partigiano: aiuta a meglio interpretare la visione – sempre soggettiva – della vita partigiana che quelle memorie veicolano. Oltre alla posizione rivestita dall’autore durante la Resistenza, pesa sulla costruzione della memoria anche il ruolo, sociale e politico, che il memorialista ha assunto dopo la Liberazione. C’è chi è tornato alla normale vita privata, alle semplici occupazioni e preoccupazioni quotidiane, evitando qualsiasi aderenza politica, e chi invece ha continuato a difendere i propri ideali, questa volta non più con la guerriglia ma con l’impegno politico, giornalistico, sindacale, spesso dalle file del Pci o del Psi. Anche la posizione sociale e politica degli autori dopo la

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