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Ringraziamenti
Un cordiale ringraziamento va alla Casa della Resistenza di Fondotoce, all’ANPI di Verbania, agli Istituti per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea di Torino, di Biella e Vercelli e di Novara – per la disponibilità dimostrata rispondendo con competenza alle mie richieste di consigli, informazioni, contatti – e al personale delle rispettive biblioteche, per la gentilezza con cui hanno sempre soddisfatto le mie innumerevoli richieste di testi in consultazione. Rivolgo un grazie particolarmente sentito a Mauro Begozzi e Francesco Omodeo Zorini – rispettivamente direttore e presidente dell’Istituto di Novara – per la pazienza con cui hanno seguito il mio lavoro; il loro entusiasmo ha aiutato anche la sottoscritta, soprattutto quando la ricerca era ancora agli inizi. Per la pazienza – tanta, tantissima pazienza – il sostegno, i consigli e l’assistenza continua ringrazio vivamente il professor Giovanni Tesio. La sua guida è stata fondamentale; prima di tutto per frenare la mia innata prolissità – sulla quale sono consapevole di dover ancora tanto lavorare – e poi per mantenere lo svolgimento di questa tesi su di un binario coerente e unitario, dal quale io ho spesso involontariamente deviato. Per lui sarà probabilmente un sollievo sapere di non dover più leggere i miei logorroici capitoli. Io credo sentirò la mancanza della sua protettiva figura, che ho sempre rispettato – come chi ha ancora tutto da imparare – e a cui ho guardato con affetto. Non avrei voluto essere sentimentale, eppure eccomi a parlare di affetti: allora si vada fino in fondo. Grazie a chi ha compiuto con me questo percorso di studi. Non parlo solo di chi occasionalmente mi sedeva vicino durante le lezioni; mi riferisco a chi l’ha vissuto insieme a me, condividendo i momenti di studio, allegria, ansia e divertimento. Se voi – sì, proprio voi, voi tre – non foste stati con me, prima di tutto mi sarei abbattuta al primo capitolo della tesi andato male. Spero di poter ricambiare il sostegno che siete stati capaci di darmi, a volte con la vostra sola, silenziosa presenza. In secondo luogo, se le nostre strade non si fossero così intrecciate adesso ricorderei gli anni universitari come una semplice fabbrica sforna-esami, e non come il percorso di crescita che invece sono stati, e
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l’occasione per stringere rapporti di solida amicizia che mi hanno dato così tanto, e continueranno a darmi.
Per concludere ringrazio la mia famiglia, che mi ha anche economicamente sostenuto, e Mauro. Tutti insieme hanno “eroicamente” resistito ai miei continui sbalzi d’umore e ai momenti di scoramento, dovuti un po’ alla lunga gestazione della tesi e un po’ al mio carattere, naturalmente predisposto all’ansia e all’agitazione. Ce l’abbiamo fatta, quindi, tutti insieme. Grazie.
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