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I.4 - La memorialistica partigiana: le “ondate”

Resistenza, quindi, è una ulteriore criterio da considerare nell’analisi di un testo di memoria.

Per riassumere, sono molti gli elementi che orientano la selezione dei ricordi resistenziali. Le varianti principali sono la posizione sociale e politica del partigiano prima ma soprattutto durante e dopo la Guerra di Liberazione; di conseguenza, anche la sua ideologia politica precedente e successiva ad essa, sia che ne professi una, sia che manifesti un odio viscerale per il mondo della politica. Si deve tener conto dello scopo principale per il quale l’ex partigiano scrive, e il pubblico a cui si rivolge. È importante anche considerare gli altri testi pubblicati sull’argomento, e chiedersi se gli autori ne erano a conoscenza; il memorialista può fare di queste fonti un uso consapevole, esserne inconsciamente influenzato, oppure scrivere proprio per confutarle. Inoltre, l’uso pubblico della Resistenza – e le opinioni diffuse a proposito del partigianato – sono elementi a loro volta rilevanti: spesso i testi di memoria sono scritti in risposta all’immagine della Resistenza veicolata dallo stato o dai mass media.

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Insomma, i punti caldi che si offrono a questa analisi sono molti, e incidono ognuno a suo modo sul testo di memoria definitivo.

I.4 - La memorialistica partigiana: le “ondate”

Alla luce di queste considerazioni, è lecito affermare che sulla memorialistica partigiana – sulla scelta degli eventi da raccontare e sul taglio dato alla narrazione – ha un forte peso la situazione economica, sociale o politica in cui l’autore vive nel momento in cui scrive. Lo sottolinea anche Frigeri:

Ma occorre una precisazione, un’avvertenza di lettura per molta memorialistica partigiana. Tra le righe, dietro la scrittura, non certo nominata esplicitamente né magari intesa dagli scriventi stessi, scorre una storia parallela a quella del 1943-45. Le vibrazioni del ricordo, le sue oscillazioni emotive e il senso dato ad alcuni eventi, si formano anche sul tempo vissuto che separa la Liberazione dalla stesura delle memorie. È l’esperienza del dopoguerra a guidare e influenzare la ricostruzione memoriale, a deciderne il colore e l’atmosfera dominanti. In questo senso, nelle memorie e nei diari retrospettivi, il passato remoto rivisitato compensa un passato prossimo e un presente grigio, che ha tradito le attese e le speranze di allora. […] In realtà

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