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Memorie “collettive”

attorno al fuoco, acquistavano già uno stile, un linguaggio, un umore come di bravata, una ricerca d’effetti angosciosi o truculenti. Alcuni miei racconti, alcune pagine di questo romanzo hanno all’origine questa tradizione orale appena nata, nei fatti, nel linguaggio.134

L’atmosfera «come di bravata», gli effetti «angosciosi o truculenti» di cui parla Calvino emergeranno con maggior evidenza dall’analisi tematica dei testi ossolani.

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Memorie “collettive”

Dopo aver notato questo particolare nell’articolazione del racconto partigiano, Battaglia si concentra con precisione sulla prima ondata di testi di memorialistica. Dalla sua analisi emergono due diverse configurazioni di essa. Il primo tipo di memorie è caratterizzato da uno stile molto simile a quello dei bollettini militari: asciutto, scarno, tutto fatti, concentrato a rendere l’aspetto tecnico-militare della guerriglia. Spesso sono testi che sin dal titolo “collettivo” ambiscono a raccontare la storia dell’intera brigata attraverso i ricordi del singolo partigiano, che di solito ne era comandante. Testi di questo tipo sono Brigata Sinigaglia,135 scritto dal suo comandante “Gracco”, la memoria di Primo Corbelletti “Timo”, vice-commissario politico della divisione garibaldina “Aosta”, Noi della VII,136 oppure il già citato Ponte rotto: storia della divisione garibaldina “Pinan-Cichero” di Giovanni Battista Lazagna. Molti di questi testi sono la rielaborazione dei taccuini usati per esigenze organizzative dai comandanti stessi. Il regolamento partigiano elaborato dal Cvl imponeva ad ogni distaccamento la stesura di un ruolino, che doveva essere inviato con scadenze regolari al comando superiore, e che viene usato dai memorialisti come base narrativa; a volte vengono aggiunte al racconto illustrazioni, documenti, immagini. Nel caso del testo di Giovanni Battista Lazagna, la rielaborazione dei documenti ufficiali del tempo viene esplicitata nella prefazione dall’autore stesso:

134 ITALO CALVINO, Il sentiero dei nidi di ragno, in ID., Romanzi e racconti, vol. I, collana “I Meridiani”, a cura di Mario Barenghi e Bruno Falcetto, Milano, Mondadori, 1991, p. 1186. 135 Cfr. nota n. 117. 136 PRIMO CORBELLETTI, Noi della VII. Storia di partigiani garibaldini, Ivrea, Tip. Giglio Tos, 1945.

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