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Ancora su La scelta di Angelo del Boca

dopo un improvviso rovescio, si attenuasse: la gente andava e veniva, faceva gli acquisti; vecchi, ragazze, donne, bambini.259

L’introduzione – in cui Spinella fa riferimento ai tempi contemporanei e al ritorno delle forze neofasciste – è utile a motivare la decisione di pubblicare il proprio scritto di memoria, a dieci anni di distanza dalla stesura. Lungo il testo i rimandi alla contemporaneità sono ben pochi, poiché l’autore preferisce mantenere il contesto della guerriglia piuttosto che alternare racconto e riflessioni a posteriori. La finzione della registrazione in presa diretta di fatti ed emozioni viene conservata, appunto, anche nella conclusione appena citata, in cui l’autore evita i riferimenti contemporanei. Per concludere l’analisi, il testo di Spinella ripercorre l’esperienza resistenziale soffermandosi sulle influenze che questa ha avuto sul carattere del narratore, sul percorso di maturazione personale del suo modo di essere intellettuale. Seppure la motivazione che lo spinge verso la pubblicazione sia contingente, legata al ritorno in forze delle destre neofasciste, lo sviluppo della narrazione segue poi una via diversa, concentrandosi sull’individualità. Al protagonista, in sostanza, preme evidenziare i cambiamenti che sono avvenuti in lui grazie all’esperienza della guerriglia: è stato un percorso personale che si è concluso con il ritorno alla concretezza, il riemergere dal mondo dorato e chiuso della letteratura verso la cruda realtà per poi ritornare agli studi con un occhio critico diverso.

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Ancora su La scelta di Angelo del Boca

Se Spinella, dopo la citata prefazione, ha poi abbandonato i riferimenti alla contemporaneità, non così ha fatto Angelo Del Boca. Ne La scelta, oltre alla veemente introduzione, ha voluto inserire un chiaro riferimento al governo Tambroni con l’ultimo racconto Per un giorno o per la vita. Nel luglio 1960, un gruppetto di ex partigiani si ritrova, come di consuetudine, in un bar a Piacenza, per un aperitivo tra amici. Questa volta la discussione cade sugli avvenimenti contemporanei, sul governo Tambroni, sulle proteste e gli scioperi. Gli amici dibattono: chi sostiene di trovarsi davanti ad un

259 Ivi, p. 268.

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