1 minute read
I focolai della nuova rivolta operaia
Il progetto rivoluzionario delle sinistre è stato bloccato dalla politica di unità nazionale tra i partiti, promossa dallo stesso Togliatti dopo la Liberazione e attuata col governo Parri. Nonostante ciò, gli ultimi mesi della lotta resistenziale videro una grossa mobilitazione delle classi proletarie e cittadine. Il Pci, infatti, progettava nel nord Italia una grossa ondata di scioperi per l’aprile ’45, che indebolisse gli occupanti tedeschi e fascisti anche nelle città. Era chiaro dagli esiti della guerriglia partigiana in montagna e dall’avanzata alleata, che la guerra non sarebbe durata ancora per molto: organizzare lo sciopero era il modo migliore che i comunisti avevano per coinvolgere attivamente nella lotta la classe operaia e il proletariato che fino ad allora era rimasto in fabbrica, e di conseguenza allargare la base del partito. D’altro canto però, il Pci temeva che, mostrando alla classe operaia la propria forza, se ne potesse perdere il controllo.273
I focolai della nuova rivolta operaia
Advertisement
Ad ogni modo, il progetto della lotta di classe – alimentato durante la guerriglia partigiana e poi abbandonato per una politica più moderata – ha continuato a crescere nelle realtà di partito locali, nelle fabbriche e nei sindacati. Esso riemerge nuovamente tra gli anni ’60 e ’70, quando si riaccendono i focolai di protesta operaia. I manifestanti ora si richiamano agli stessi valori che avevano animato il proletariato contro il fascismo capitalista durante la Resistenza. Il recupero di quegli stessi ideali è funzionale a fornire una legittimazione storica importante alle nuove proteste: affondando le proprie radici nell’evento da cui ha preso avvio la democrazia in Italia, il movimento operaio si costruisce una storia, dagli illustri natali. A questa “costruzione identitaria” contribuiscono molti degli scritti di memoria partigiana comunista pubblicati in questi anni: come si è detto, essi sottolineano la componente classista e operaia della Resistenza per riportare alla luce la continuità tra guerra partigiana e lotte operaie e sindacali, che esiste nella loro storia personale.
273 Le dinamiche del dibattito interno al Pci riguardo allo sciopero insurrezionale sono ben descritte in GIORGIO AMENDOLA, Lettere a Milano: ricordi e documenti 1939-1945, Roma, Editori Riuniti, 1974.
156