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L’appello ottimistico ai giovani di Amerigo Clocchiatti e Alessandro Vaia

L’appello ottimistico ai giovani di Amerigo Clocchiatti e Alessandro Vaia

Parla ai giovani, per esempio, Amerigo Clocchiatti – militante comunista, partigiano e in seguito deputato – nel congedo del suo testo di memoria, pubblicato negli anni ‘70:

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La nostra gioventù lavoratrice e studentesca, viene alla ribalta politica con la stessa sete di giustizia, volontà di lotta e passione di sapere che animarono la nostra generazione, e lascia bene sperare. La mia strada la rifarei tutta. Auguro ai nostri figli di conoscere il giorno radioso della società superiore, la società socialista. Qualcuno osserverà certamente che “non ho compreso il nuovo”, non ho colto bene l’evoluzione dei tempi. Ho compreso che il nuovo di oggi è diventato nel campo economico e finanziario tremendamente e mille volte più mostruoso del vecchio di ieri che abbiamo conosciuto nella nostra gioventù […]. Sradicare una società come questa non sarà una cosa da poco: domanderà dure lotte, lunghe lotte, lotte sempre più vaste e profonde, prove a noi ignote […]. Le nuove generazioni devono fare muscoli solidi per proseguire il cammino e giungere dove noi non potremmo arrivare.278

Si nota chiaramente da queste parole un elemento di cui si è già parlato: Clocchiatti si richiama nello stesso momento sia agli operai sia agli studenti. Questo sottolinea il dialogo che si era creato tra i due movimenti, quello operaiosindacale e quello studentesco. Nelle memorialistica di sinistra il riferimento doppio, sia a studenti sia a operai, si ritroverà sempre, inscindibile. Come Clocchiatti, anche altri militanti affermano che è giunto il momento di passare il testimone ai giovani. Le nuove generazioni devono mantenere vivo il ricordo delle lotte resistenziali poiché da quel bacino ancora fecondo devono trarre i valori per cui lottare. Alessandro Vaia279 afferma:

I giovani che si appassionano alla storia contemporanea dovrebbero cercare in quegli anni i tesori nascosti, o volutamente sotterrati, di una fase storica nella quale la classe operaia ha dato la misura della sua maturità politica. […] a distanza di oltre trent’anni dalla fine della guerra, la società italiana è profondamente trasformata, ma si richiama ancora ai valori proclamati dalla Resistenza. Gli obiettivi strategici elaborati in quell’epoca non sono stati ancora realizzati, nonostante il balzo in avanti compiuto dalla coscienza politica del popolo. Non si

278 AMERIGO CLOCCHIATTI, Cammina frut, Milano, Vangelista, 1972, pp. 454-455. 279 Alessandro Vaia (1970-1911) è stato militante comunista attivo nell’antifascismo clandestino italiano, nella guerra civile spagnola e poi nella Resistenza marchigiana. Dopo la Liberazione, è dirigente del Pci, presidente delle Federazioni di Cremona e Brescia, fondatore della casa editrice Aurora, del centro culturale “Concetto Marchesi”, nonché organizzatore di “Spagna Libera”. Ha dato impulso alla Federazione internazionale della Resistenza e alla nascita di Rifondazione Comunista.

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