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Dirottamento della spedizione Pianci;rni

mediacore per salvare il salvabile. Fu appunto a mezzogiorno che il Mundy si recò a Palazzo reale in compagnia del console Goodwin. Questo colloquio è talmente famoso che basterà rievocarlo per sommi capi, con le parole stesse con le quali l'ammiraglio ne fece immediatamente rapporto al suo superiore a Malta <5 '>>:

« ... Avendo sentilo da fonte autorevole che e,-ano stati impartiti ordini di bombardare la cittt't da terra e dal mare se la popolazione si fosse sollevata, mi sono recato a mezzogiorno dal generale L anza, in compagnia del console S.M .. A mia domanda, se quanto mi era Jtato riferito riJpondeJSe a verità, il regio Commissario, senza esitare, mi ha 1-ispa.rto affermativamente, preci.rando che era sua intenzione sparttre mila città e bombardarla, se fosse scoppiata un'insurrezione. In conJeguenza di ciò, ho consegntito nelle proprie mani di S.Z:.. ltt lettera di cui accludo copict (54) e nel corso di tmct lunga conversazione ho cercato di porre in rilievo la dijjèrenza che esiste tra l'indiscriminala distruzione degli edifici di una grande città e / 'mo dell'artiy,ficrict contro una popolazione in rivolta, e misi in gttctrdia il mio interlocutore contro la disapprovazione che t11tte le nazioni civili avrebbero mcmifèstata per la decisione che egli ttveva e.rpre.r.ro.

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I I xi;pu1:· i';,ft:;,r;.isc.:.-L,:c;) r:,,:;,/w .del! . .:. Po!i:;:.;.·,;, .::t! i! e,--,.,:/;1.? lii St,4~to t\L·l&sfc;:c <5 5) ert1,;;o presenti al colloq11io; le mie osservazioni sono state accolte con perfetta bttona grt1zia (56> e spero che abbiano fatto impre.r.rione».

Per quanto imbaldanzito, il generale Lama non credeva però opportuno chiuJersi tutte le vie di uscita per il futuro: «lHcntrc lasàtwo il palazzo. S.E mi ha n11ovamente invitato cl /anni mediatore tra le dtte /1arti ... » .

Nel pomeriggio, venne pubblicato dal comando borbonico un bollettino addirittura trionfale <57>: le formazioni ribelli assalite con energia in località Parco

(53) Appendice, XIII. (54) C:fr. il resto della lettera in M UNÒY, cii .. pagg. 99-100:

, .... ho osservato COH grande pr~uccupHzio!H: <..:!v.: par~ç-::hie unità J2. gu'!:rra napo!et:1. ne h:.1~!'!·.~

preso posizione di fronte ai principali edifici lungo la marina, menendo in posizione i cannoni in punti da cui essi possono soltanto d isrruggere la cirrà, sen,a avere per effetto di sedare una rivolta degli abitanti.

Voglio credere che questu mutamento di posizione della regia Squadra sia unicamente inteso a scopo dimostrativo, ma poiché il panico è generale, ritengo sia m io dovere ripetere la mia pit1 seria istanza a che V.E. non decida di ricorrere a sistemi così OJ>fJOSti a quelli iunmessi dalla guerra

tra nazioni c1vili ... ».

(55) Il colonnello Vincenzo PouzzY, aurore del citato Dùirio. (56) Dire «perfetta buona grazia» è un eufemismo. T.'ammiraglio stesso racconta - e il fauo è riportato da rutti gli storici - come l'odiato Capo della Polizia, rivolgendosi al console Goodwin, gli chiedesse brusrnmente: «Non giudicate che debba essere annientata una popolazione, quando si solleva contro le autorità costituire)» al che il console avrebbe ribattuto che un popolo oppresso ha rutti i diritti di prendere le armi e di comhartere conrro i suoi oppressori. Cfr. M UNDY, rii., pag. 102. (57) Cfr. AGRATI, I Mille, cìt., pag. 452.

e completamente sbaragliare dopo un accanico combattimento della durata di sei ore; precipicosa fuga dei garibaldini in direzione di Piana dei Greci, abbandonando morti, feriti e prigionieri; grande valore e mirabile animo delle truppe, superiori ad ogni elogio. Tuttavia, non era soltanto la popolazione a non credere una parola del bollettino: gli stessi ufficiali borbonici non ne sembravano persuasi, a cominciare dal comandante del Forte di Castellammare, il quale faceva trasportare, a titolo precauzionale, i suoi mobili in casa di un amico liberale, ritenendoli evidentemente pili al sicuro presso un probabile ribelle che entro le mura del castello.

Sabato 26, vigilia del grande assalto, tutto appariva tranquillo tt Palermo, tanto che tre uffici al i della squadra inglese, il tenente di vascello W ilmot, il tenente di vascello Cooper e l'ufficiale pagatore Mr. Morgan, domandarono il permesso di scendere a terra per compiere un'escursione in carrozza fino a Misilmeri, spinti dalla curiosità di vedere da vicino quei rivoltosi, i cui fuochi notturni dal campo di Gibilrossa si scorgevano ogni sera dalla città e dalle navi. Giunti alla meta della loro gita, ebbero la sorpresa di trovarvi Garibaldi in persona, che, come è noto, conosciuto il loro arrivo, li invitò a presentarsi a lui e li accolse con gr.rnJc cortesia l>R\_ 111'.fun.:ly stesso e i! console C ood win avevano compiu to, pili tardi nel pomeriggio, un giro in carrozza nei dintorni di Palermo, riportando una dolorosa impressione dalla vista delle case e delle ville bruciate dai soldari borbonici: erano anche stati rermari dagli insorti, Lh<: però li avevano lasciati andare senza il minimo disturbo. Al ritorno, l'ammiraglio era rimasto indignato, assistendo sulla banchina del porto al passaggio di una fila di uomini incatenati: «q11egli sventurati non avevano commesso altro delitto che quello di essere saliti a bordo delle navi da guerra inglesi e al loro sbarco erano stati acciuffati dai giannizzeri di Maniscalco, perquisiti per vedere se recassero armi o munizioni, e, nonostante non avessero in dosso che un po' di Kalletta e di tabacco, arrestati, ammcmettati e condotti in priiione» 0 9). Rientrato a bordo dell'IJannibal, il Mundy ricevette il rapporto del tenente di v-ascello Wilmot e rise tra sé, pensando al governatore e agli ufficiali borbonici che ritenevano Garibaldi ormai lontano in fuga. Tardi nella serata, quando si era già ritirato nella sua cabina, l'ammiraglio riceverée infine, da un connazionale rimasto in città, un biglietto che lo avvertiva dell'ora dell'imminente attacco e precisava perfino il punto, Porta Sanc'Antonino, dove l'assalto avrebbe avuto luogo. Questo messaggio, aggiungendosi alle notizie ottenute dal suo ufficiale, persuasero sir Rodney .Mundy che ci si avvicinava al momento decisivo. Prima di coricarsi, pensò fosse ormai tempo di redigere un ordine di servizio adeguato alle circostanze:

(58) MIJNDY, cit .. pagg. 107-109. (59) Ibidem. pag. 106.

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