pirosca fi -viaggio , nonché numerose unità militari adibite a traspo rti urgenti, che globalrnente gara ntirono l'arrivo a destinazi o ne di 72.246 uomini su 77.741 imbarcati ( pari al 93%) e di 306.532 tonnellate cli materiali su 433.169 trasportate (pari al 70,8%), me ntre le unità mercantili perdute in rnare furono 100, c ioè il 23,3%. Nell e suddette .statistiche non sono in vece considerati i piroscafi affondati in porto, poiché è difficile attribuire tal i perdite - che comunque furon o p iuttosto rilevanti - a questa o a qu e ll a corrente di traffico. 98 Al cospetto cli queste c ifre , che c i indicano indubbiamente un certo successo italiano nella battaglia dei convogli med iterranei, occorre comunqu e tenere presente che una valutazione de finitiva non eme rge tanto da un. calcolo globale de i carichi p a rtiti cd arrivati, qu anto dal rapporto tra domanda e offerta cli materiali e truppe per il fronte africano in ciascuna delle specifiche e determinanti fasi operative . È infatti innegabile, ad esempio , che le offe nsive britanniche ne l deserro alla fin e 1941 e nell'ottob re 1942 abbiano .segu ito di poco le due p iù grandi cri.si dei trasporti marittimi dell'Asse per la Libia , mentre è altrettanto evidente che la più profonda avanzata icalo-tede.sca, cioè quella verso El Alamein dell'estate 1942, si sia giovata del momento più positivo dei no.stri tra ffici. Tutto questo però richiederebbe una più dettagliata analisi , che dovrebbe considerare anche le contemporanee condizioni dell'industria nazionale e l'accennato problema della ricettività dei porti africani. 8 Pearl Harbor e l'ondata espansionistica giapponese
Nel primo dopoguerra e mersero in Giappone due movimenti ultra-nazionalisti ed impe rial isti, il "Kodo-Ha" e il "Tose i-Ha", alirnentati dai disagi ciel sovrappopolamento e della recessione economica, nonché dalle manovre accaparra trici di pote nti raggruppamenti industria li e finanzia ri. Ambedue i "partiti " miravano ad un espansionismo contin entale, ma avevano diversi bersagli che era no rispettivamente la Manciuria, in funzione a nti-sovictica, e la Cina. L'obiettivo fina le comu ne era la costitu7.ione di una "Sfera cli coo prosperità della grande Asia o ri entale" sotto la guida ciel Sol Levante, cons iderata corne una giusta contro partita a lle immense aree d'influe nza occ identali in Africa e ne l Sud America. 99
98. Ufficio Storico d ella Marina Militar<.'. : La Marina italiana nella seconda f./Uerra
mondiale, voi. VIII: La difesa del traffico con l'Africa settentrionale dal 1° ottobre 1942 alfa caduta della Tunisia, Roma 1964, p . 45--/46 e 55. 99. Sa neon i A.: Storia generale della guerra in Asia e n el PacUìco (1.93 7-1945), voi. I: Il Cic,ppone all'ctllacco, Modena, Stem Mucchi, 1977, p. 33-35.
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