Rivista Marittima Febbraio 2017

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RIVISTA

MARITTIMA MENSILE DELLA MARINA MILITARE DAL 1868

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* RIVISTA MARITTIMA *

FEBBRAIO 2017 - Anno CXLX

FEBBRAIO 2017

All’interno: PRIMO PIANO

La geopolitica di Trump e l’Europa Alessandro Marrone

Le Marine del sud est asiatico Giuliano Da Frè


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RIVISTA

MARITTIMA MENSILE DELLA MARINA MILITARE DAL 1868

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RIVISTA

MARITTIMA MENSILE DELLA MARINA MILITARE DAL 1868

FEBBRAIO 2017 - anno CL REGISTRAZIONE TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N. 267 31 LUGLIO 1948 Fotolito e Stampa STR PRESS S.r.l. PIAZZA COLA DI RIENZO, 85 00192 ROMA Tel. 06 36004142 Fax 06 36790133 info@essetr.it

La collaborazione alla Rivista è aperta a tutti. Il pensiero e le idee riportate negli articoli sono di diretta responsabilità degli Autori e non riflettono il pensiero ufficiale della Forza Armata. Rimaniamo a disposizione dei titolari dei copyright che non siamo riusciti a raggiungere. Gli elaborati non dovranno superare la lunghezza di 12 cartelle e dovranno pervenire in duplice copia dattiloscritta e su supporto informatico (qualsiasi sistema di videoscrittura). Gli interessati possono chiedere alla Direzione le relative norme di dettaglio oppure acquisirle direttamente dal sito Marina all’indirizzo http://www.marina.difesa.it/conosciamoci/editoria/marivista/Pagine/Normeperlacollaborazione.aspx. È vietata la riproduzione anche parziale, senza autorizzazione, del contenuto della Rivista. Rivista Marittima Febbraio 2017

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Editoriale

on vi sono certo dubbi che dall’inizio dell’anno tutto il mondo guarda con grande attenzione agli Stati Uniti d’America e al neopresidente, Donald Trump, i cui nuovi indirizzi in politica estera potrebbero rappresentare un punto di svolta nei rapporti tra questa nazione e gli altri principali Paesi e organizzazioni della scena internazionale. A seguire con grande attenzione le possibili future linee d’azione americane sono in primo luogo i paesi del mondo occidentale, e tra essi ovviamente l’Italia, per gli indiscussi rapporti di amicizia e collaborazione che dal dopoguerra a oggi, sia direttamente sia all’interno degli organismi internazionali di cui fanno parte, ne hanno contraddistinto la politica estera e di difesa e sicurezza. E l’argomento dell’articolo di apertura del numero di questo mese del dottor Marrone è proprio un tentativo di analisi della visione geopolitica del neopresidente americano, in particolare nei confronti dell’Unione Europea, della NATO e della Russia. Ne deriva un quadro in cui, pur dominando ancora una certa incertezza nel comprendere pienamente le future linee guida della politica estera e di difesa della nuova amministrazione americana, vengono identificati dall’autore alcuni elementi rilevanti tra i quali il principio America first che, racchiudendo una combinazione di nazionalismo e isolazionismo, potrebbe portare a una concreta revisione dei rapporti sia con la NATO, ritenuta da Trump importante ma da rinnovare, sia con l’UE, considerata invece dal neopresidente un’organizzazione poco efficace alle cui relazioni preferire accordi bilaterali con i singoli paesi che la compongono. In attesa di comprendere comunque meglio quanto questi aspetti potrebbero influire sul completo processo di integrazione dell’Unione Europea o viceversa stimolarne un’accelerazione, registriamo in questo inizio di febbraio delle importanti prese di posizione da parte dei leader dell’UE su alcuni temi di primaria importanza per il nostro Paese, quale il fenomeno di migrazione verso l’Europa presente nel Mediterraneo centrale e attualmente proveniente nella sua quasi totalità dalla Libia. Il recente vertice europeo tenutosi a Malta il 3 febbraio scorso è stato infatti un’importante occasione per ridiscutere tali aspetti e avviare nuove importanti azioni volte a ridurre il fenomeno dell’immigrazione illegale e a contrastare l’esistente rete di scafisti e trafficanti di esseri umani. Il vertice, con la sua dichiarazione finale di sostegno dell’UE al governo di Tripoli per il controllo delle sue frontiere marittime, era stato preceduto dal nuovo accordo italo-libico di cooperazione bilaterale al fine di meglio gestire i flussi migratori in provenienza dal Nord Africa, firmato a Roma il giorno precedente dal Presidente del governo di unità nazionale libico Fayez Al-Serraj e il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni e dalla recente riapertura dell’ambasciata italiana a Tripoli, chiaro segnale di una propensione al dialogo da parte della nostra nazione per la stabilizzazione di questa area. Parallelamente e in piena sintonia con gli impegni sopra citati dobbiamo inoltre registrare i positivi risultati che sta ottenendo Eunavfor Med Operation Sophia, missione europea a Comando italiano che vede un dispositivo navale dal maggio 2015 operare nel Mediterraneo Centrale al fine di contrastare il traffico illegale di migranti e smantellare la relativa rete di criminalità organizzata che lo alimenta. L’addestramento della Guardia Costiera libica, iniziato dalla forza internazionale lo scorso mese di settembre a breve terminerà e da metà febbraio gli ufficiali e sottufficiali addestrati saranno pronti per pattugliare le acque territoriali libiche lungo le cui coste partono le imbarcazioni degli scafisti e dove le navi della forza europea non possono entrare. Il supporto della guardia costiera di Tripoli sarà dunque un primo importante contributo nel combattere ancora più efficacemente il traffico di essere umani come anche altre attività illecite, quali il traffico di stupefacenti, armi

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e petrolio al fine di rendere più sicuro il Mar Mediterraneo e conseguentemente la sponda sud dell’Europa, anche per gli aspetti legati al terrorismo islamista radicale, come riportato nell’interessante analisi degli autori Franchi-Tirozzi nell’articolo «La minaccia terroristica» sempre nella sezione Primo Piano. Ma se per l’Europa è sicuramente una priorità curare la propria sicurezza, e in questo caso la sicurezza marittima, tale necessità va inserita senz’altro in un ambito più complesso, auspicato proprio a livello europeo in una strategia a lungo termine denominata «crescita blu» per uno sviluppo sostenibile di tutto il settore marittimo, riconoscendo che i mari e gli oceani rappresentano un motore per l’economia europea con ancora enormi potenzialità di sviluppo e un fattore trainante per una crescita economica complessiva del nostro continente, fortemente dipendente dal libero e sicuro utilizzo del mare per le proprie attività economiche e commerciali. Quanto auspicato a livello europeo in termini di «crescita blu» ci viene confermato a livello internazionale in due interessanti articoli che si ricollegano alla campagna navale in Australia e sud est asiatico che sta conducendo da inizio anno Nave Carabiniere e che ci fa volgere lo sguardo a paesi e mari lontani. Le analisi dell’India e del suo potere marittimo da parte dell’ammiraglio Ramoino e delle Marine del sud est asiatico da parte del dottor Da Frè fanno emergere chiaramente un progressivo potenziamento della dimensione marittima di questi paesi negli ultimi anni e conseguentemente delle loro marine militari, a testimonianza dell’importanza rivestita, anche in aree geograficamente molto distanti da noi, da un efficace strumento navale a protezione e salvaguardia del libero e sicuro utilizzo dei mari e a tutela degli interessi nazionali in quello che viene definito il «secolo blu» della tradizione marinara di presenza, sorveglianza e proiezione di capacità dal mare e sul mare, sintesi del ruolo olistico della Marina Militare. Stefano Romano


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Sommario PRIMO PIANO

8 La geopolitica di Trump e l’Europa Alessandro Marrone

SAGGISTICA E DOCUMENTAZIONE

49 Il Golfo di Taranto e i suoi delfini Fabio Caffio - Salvatore Mellea

58 Yamato Gianlorenzo Capano

STORIA E CULTURA MILITARE

64 Politiche navali dei cardinali Richelieu e Mazzarino Francesco Frasca

15 L’India e il potere marittimo Pier Paolo Ramoino

21 La minaccia terroristica Massimo Franchi - Gianluca Tirozzi

PANORAMICA TECNICO-PROFESSIONALE

30 Le Marine del sud est asiatico - 1ª Parte Giuliano Da Frè

72 1943: Attacco a Scapa Flow Enrico Cernuschi

41 La diga foranea a protezione dell’Arsenale e del Golfo della Spezia Piero Pesaresi

RUBRICHE

83 Osservatorio internazionale 92 Marine militari 102 Marine mercantili 108 Scienza e tecnica 113 Nautica da diporto 121 Che cosa scrivono gli altri 125 Recensioni e segnalazioni Rivista Marittima Febbraio 2017

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RIVISTA

MARITTIMA

Mensile della Marina dal 1868

EDITORE

Ministero della Difesa DIREZIONE E REDAZIONE Via Taormina, 4 - 00135 Roma Tel.: 06 3680 7248-54 Telefax: 06 3680 7249 Internet: www.marina.difesa.it/conosciamoci/ editoria/marivista/Pagine/default.aspx e-mail redazione: rivistamarittima@marina.difesa.it

DIRETTORE RESPONSABILE

Capitano di Vascello Stefano Romano

CAPO REDATTORE

Capitano di Fregata Giovanni Melle REDAZIONE E UFFICI

Giorgio Carosella Gianlorenzo Pesola Gaetano Lanzo UFFICIO ABBONAMENTI E SERVIZIO CLIENTI

Carmelo Sciortino Giovanni Bontade Tel.: 06 3680 7251-48 e-mail abbonamenti: rivista.abbonamenti@marina.difesa.it

SEGRETERIA AMMINISTRATIVA

Tel.: 06 3680 7254 Codice fiscale: 80234970582 Partita IVA: 02135411003

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Notte stellata dal ponte di volo di nave CAVOUR.

A questo numero hanno collaborato

Dottor Alessandro Marrone Contrammiraglio (ris) Pier Paolo Ramoino Dottor Massimo Franchi Dottor Gianluca Tirozzi Dottor Giuliano Da Frè Brigadier Generale (ca) Piero Pesaresi Ammiraglio Ispettore (ris) Fabio Caffio Dottor Salvatore Mellea Capitano di fregata Gianlorenzo Capano Professor Francesco Frasca Dottor Enrico Cernuschi Dottor Enrico Magnani Contrammiraglio (ris) Michele Cosentino Contrammiraglio Pietro Verna Tenente di vascello Eugenio Tatulli Contrammiraglio Claudio Boccalatte Contrammiraglio (aus) Stephan Jules Buchet Contrammiraglio (ris) Ezio Ferrante Dottor Andrea Tirondola Ammiraglio Ispettore Capo (ca) Renato Ferraro

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marrone-geopolitica trump_Layout 1 24/02/2017 10:16 Pagina 8

PRIMO PIANO

La geopolitica di Trump e l’Europa NATO e UE di fronte a un mix di nazionalismo, isolazionismo, bilateralismo e nuovi rapporti L’analisi della visione geopolitica del neopresidente americano Donald Trump, in particolare verso la Russia e l’Europa, la NATO e l’UE, è complicata da una serie di fattori che creano una significativa incertezza al riguardo. È tuttavia possibile identificare tre elementi particolarmente rilevanti dell’approccio di Trump al mondo: il principio America First, che racchiude un mix di nazionalismo e isolazionismo; la fede negli accordi bilaterali, i deals che Trump vorrebbe raggiungere con i leader di grandi e medie potenze; l’identificazione della Cina come avversario e della Russia come partner. Su questa base, si possono desumere una serie di implicazioni per la NATO, ritenuta da Trump obsoleta ma importante, e l’UE considerata invece come qualcosa all’opposto della visione politica del presidente, fallimentare e marginale.

Alessandro Marrone (*)

L’incertezza sulla presidenza Trump I fattori che rendono difficile comprendere e prevedere la politica estera e di difesa dell’amministrazione repubblicana sono almeno quattro. In primo luogo, la totale inesperienza del nuovo presidente nel campo della politica e del governo, della diplomazia e della

sicurezza. In secondo luogo, il suo carattere vulcanico e passionale, che si riflette in uno stile comunicativo rude e non mediato — vedasi l’uso di Twitter — problematico nel campo delle relazioni internazionali, e che sembra non essere cambiato con il passaggio dalla campagna elettorale alla Casa Bianca. Vi è poi la ten-

(*) PhD, Responsabile di ricerca nel Programma Sicurezza e Difesa dellÊIstituto Affari Internazionali (IAI), occupandosi prevalentemente di NATO, difesa europea, missioni internazionali, procurement militare. Insegna inoltre Studi Strategici nel Corso di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali dellÊUniversità di Perugia. Giornalista pubblicista, è membro del Comitato di Redazione del webmagazine AffarInternazionali.

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RAMOINO INDIA_Layout 1 23/02/2017 13:11 Pagina 15

PRIMO PIANO

L’India e il potere marittimo Pier Paolo Ramoino (*)

Gli inizi Esattamente cinquanta anni fa il notissimo almanacco navale Jane’s Fighting Ships 1966 elencava la composizione della Marina Indiana: una Portaerei, due Incrociatori, tre Caccia, quattordici Fregate e una ventina di unità minori e ausiliarie, tra cui spiccava l’idrografica Darshak, prima nave da guerra costruita in India per la propria flotta. Tutte le altre unità erano di costruzione britannica a dimostrazione che la Indian Navy era ancora di fatto una forza navale tipo «Commonwealth», molto simile a quelle dell’Australia e del Canada, con un forte legame culturale e tecnico con la Royal Navy. Il suo personale era di 19.500 uomini, tra cui 1.500 ufficiali tutti indossanti con pochissime varianti l’uniforme britannica a ulteriore testimonianza della discendenza inglese. Si trattava di una marina medio-piccola, ma certamente già molto significativa nel contesto asiatico.

Dopo mezzo secolo la situazione è fortemente cambiata: i legami britannici sono rimasti solo in alcune manifestazioni tradizionali, il contenuto tecnologico dei mezzi fa riferimento all’industria russa, francese, italiana e israeliana con interessanti soluzioni locali, ma soprattutto sono cambiati i numeri. Con un personale di oltre 70.000 uomini e donne, l’attuale marina Tipo SSN Sommergibili d’attacco Portaerei Incrociatori Cacciatorpediniere Fregate Corvette Unità minori e ausiliarie Unità costiere missilistiche LST-LPD (unità anfibie)

1966 1 2 3 14 0 20 -

Tabella 1 2016 2 13 2 11 14 24 26 9

(*) Contrammiraglio in riserva, è Vice Presidente del Centro Universitario di Studi Strategici e Internazionali dellÊUniversità di Firenze, docente di Studi Strategici presso lÊAccademia Navale di Livorno e cultore della materia presso la Cattedra di Storia delle Relazioni Internazionali dellÊUniversità Cattolica del S. Cuore a Milano. Dal 6 dicembre 1996 al 31 agosto 1999 ha comandato, con il grado di Contrammiraglio, lÊIstituto di Guerra Marittima.

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franchi-Tirozzi_La minaccia terroristica_Layout 1 23/02/2017 10:22 Pagina 21

PRIMO PIANO

La minaccia terroristica

Ripercorriamo la storia del terrorismo islamista radicale e dei principali gruppi che minacciano il nostro paese attraverso una lettura antropologica-sociologica di quanto accaduto nel mondo e in Europa negli ultimi anni, nella consapevolezza che solo una conoscenza profonda della minaccia può consentire di trovare gli anticorpi e di proteggere il nostro paese.

Massimo Franchi (*) - Gianluca Tirozzi (**)

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l Giubileo straordinario appena concluso, la presenza più o meno ufficiale sul territorio libico di forze armate provenienti da diversi paesi tra cui una missione militare umanitaria italiana, la controffensiva dei battaglioni di volontari sciiti iracheni che si stanno riprendendo la provincia di Al Anbar, il contrattacco scatenato in Libia dalle forze di Tobruk guidate dal generale Haftar che ha occupato la mezza luna petrolifera, ecc..., sono alcuni dei passaggi salienti nella recente lotta al radicalismo islamista, fatta di imprese militari come di «misericordia» e azioni politiche. Viste nella loro complessità, si tratta di azioni che hanno spinto, e potrebbero farlo in misura maggiore in futuro, numerosi Jihadisti a far ritorno in

Europa, e rappresentare la causa di un’ondata terroristica marchiata Daesh dai risvolti geopolitici ancora incerti. Il rischio crescente di attacchi strategici nel vecchio continente, ferma restando la minaccia di un terrorismo spontaneista, ci impone di conoscere meglio il nemico da affrontare, soprattutto dal punto di vista storico, sociale, religioso e psicologico. Se da un lato l’evento religioso ha offerto una cassa di risonanza mediatica straordinaria, dall’altro il più volte annunciato invio di truppe in territorio libico, nel quale è già presente a Misurata la missione Ippocrate (1), potrebbe fornire un vero e proprio movente politico e spingere il Califfato sia a forzare azioni diffuse sul suolo europeo che a colpire gli interessi nazionali.

(*) Consigliere strategico e docente a contratto, è giornalista pubblicista, già fondatore e direttore della rivista Capitale Intellettuale. Subject Matter Expert in Tecniche di Negoziazione presso NRDC-ITA e membro della delegazione italiana presso la Gaminger Initiative, è laureato magistrale con lode in Scienze Politiche e diplomato nei Master in Governance Politica e Geopolitica. (**) Laureato magistrale presso la Facoltà di Scienze Politiche dellÊUniversità di Bologna con una tesi in sociologia dei processi culturali. ˚ esperto di cultura pan-islamica e di terrorismo islamista, ha svolto attività di intelligence e antiterrorismo in Italia e allÊestero per conto del Ministero della Difesa.

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Da-Fre_Layout 1 23/02/2017 16:09 Pagina 30

PANORAMICA TECNICO-PROFESSIONALE

Le Marine del sud est asiatico

(1a Parte)

La presenza cinese e la sfida del riarmo navale a Oriente

Giuliano Da Frè (*)

Sfide navali in Estremo Oriente Siamo ancora nel pieno delle ricorrenze relative alla Grande Guerra del 1914-1918. Tra i motivi classici che portarono alla deflagrazione del conflitto, c’è, come noto, la gara al riarmo navale che da fine ‘800 impegnava le potenze dell’epoca, sia in duelli bilaterali, sia come coalizioni — e talvolta all’interno delle stesse. Un riarmo navale, all’epoca, era un fattore che non influiva solo sulla geopolitica dei conflitti latenti.

Smuoveva enormi interessi economici, influenzava le società, rilanciava l’ammodernamento tecnico degli apparati industriali, quanto di quelli bellici. Come ricordava l’ammiraglio tedesco von Tirpitz, che con la sua famosa legge navale del 1898 innescò la fase più acuta della gara al riarmo anglo-tedesca, una nave da guerra era un’ottima vetrina delle capacità industriali di un paese. Qualcosa di analogo — analogo, ma non identico —

(*) Giornalista classe 1969, dal 1996 collabora con varie testate specializzate nel settore militare tra cui RID · Rivista Italiana Difesa, Focus Wars e Rivista Marittima. Dal 2002 analista navale per i web magazine Analisi Difesa e Portale Difesa, ha scritto circa 300 articoli dedicati soprattutto alla storia militare, ai conflitti internazionali e allo sviluppo delle forze armate di tutto il mondo. Con Odoya ha pubblicato ÿLa marina tedesca 1939-45Ÿ (2013) e ÿStoria delle Battaglie sul mareŸ (2014), cui è seguito nel 2015, per la Newton Compton, ÿLe grandi battaglie della Prima guerra mondialeŸ e nel 2016 ÿI grandi condottieri del mareŸ.

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PESARESI-diga foraneaNUOVAVERSIONE_Layout 1 23/02/2017 15:57 Pagina 41

PANORAMICA TECNICO-PROFESSIONALE

La diga foranea a protezione dell’Arsenale e del Golfo della Spezia

Piero Pesaresi (*)

L

a diga foranea del Golfo della Spezia è stata progettata e realizzata, negli anni Settanta del secolo XIX, per la difesa dell’Arsenale. Era «soffolta», ossia con la faccia superiore a un metro sotto il livello del mare, allo scopo di costituire sorpresa per il naviglio di superficie nemico e, negli anni successivi, per la difesa contro l’insidia dei sommergibili e delle armi subacquee. Nel tempo, poi, la sua funzione di difesa dal moto ondoso ha avuto il sopravvento su quella della difesa del porto militare: negli anni dal 1932 al 1939 la sommità della diga è stata portata a q. + 1,80 sul l.m.m., con l’apporto di circa 330.000 t di scogli naturali. Dal 1948 al 1965 la diga è stata riparata e rifiorita con altre 138.00 t di scogli naturali delle varie categorie, sempre a cura e spese della Regia Marina.

L’ultimo rifiorimento in ordine di data è stato eseguito tra il 1983 e il 1986, stavolta a cura del Genio Civile per le Opere Marittime. La diga è stata risagomata e rafforzata per una lunghezza di 1.070 ml. L’attuale quota superiore del grande manufatto è a circa + 2,50 sul l.m.m. È una quota accettabile oggi sulla base dei criteri e dei requisiti attuali? Le note che seguono vorrebbero costituire una risposta a questo importante quesito. A tale scopo, dopo aver descritto le fasi storiche relative alla progettazione e all’esecuzione della diga, vengono determinate le caratteristiche del moto ondoso, nell’ipotesi di una sua eventuale riprogettazione o, più semplicemente, per eseguirne una intrigante verifica.

(*) Dopo il diploma al liceo classico di Jesi (AN) frequenta il 10°o Corso dellÊAccademia Militare di Modena e la Scuola d Applicazione di Torino. Laureato in ingegneria civile al Politecnico di Milano è stato Comandante di reparto del Genio a Bolzano, Riva del Garda e Pavia e ha ricoperto lÊincarico di Direttore di lavori a Milano, Genova, La Spezia. ˚ stato inoltre Capo Divisione Lavori per la Marina a Roma. Ha collaborato con diverse case editrici e periodici specializzati del settore e, in particolare, per lÊAccademia Navale ha pubblicato Gli Arsenali della Marina. Gli uomini, le strutture e nel 150 mo anniversario dellÊistituzione della Marigenimil della Spezia Il Genio Militare alla Spezia (1861-2011).

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SAGGISTICA E DOCUMENTAZIONE

Il Golfo di Taranto e i suoi delfini Storia, geomorfologia e biodiversità Fabio Caffio (*) - Salvatore Mellea (**)

Q

uello che oggi noi definiamo come Golfo di Taranto era già ben noto, nella sua dimensione geografica, agli antichi Greci e ai Romani che lo chiamavano nello stesso modo (Ταραντίνος κόλπoς gli uni, Sinus Tarentinus, gli altri). Il tratto settentrionale dello Jonio che è racchiuso tra le bocche (fauces terrarum) della penisola salentina e della Calabria e che bagna, a nord-ovest, le coste della Lucania era quindi percepito unitariamente come un’entità geografica con proprie caratteristiche in cui Taranto rivestiva un ruolo centrale. Gli antichi navigatori veleggiavano al suo interno lungo le rotte costiere che dal Peloponneso, dalle Isole Ionie e dall’Epiro conducevano alle colonie greche del-

l’Italia meridionale (1). Strabone nel I secolo a.C. scriveva che «[il capo japigio] è la così detta bocca del golfo di Taranto. Le coste di questo Golfo si sviluppano per la lunghezza considerevole di 240 miglia (...) Il golfo è rivolto verso il levante invernale ed inizia a capo Lacinio, quindi doppiandolo, si giunge direttamente alle città Achee (...) La prima di queste città è Crotone ...viene poi Sibari... Turi (...) Eraclea (...) Siris (...) Metaponto...» (2). Taranto è dunque da secoli associata, anche nel nome, al Golfo grazie alla civilizzazione greca che l’ha resa capitale culturale e commerciale di tutta l’area marittima e del suo entroterra (3). Ma il rapporto tra Taranto e il suo Golfo si basa

(*) Ammiraglio Ispettore (CM) in riserva, Presidente Fondazione Marittima Ammiraglio Michelagnoli ONLUS, esperto diritto internazionale marittimo. (**) Ingegnere, Direttore generale Fondazione Marittima Ammiraglio Michelagnoli ONLUS, già dirigente della Alenia Marconi Systems, esperto di programmi di sistemi di comando e controllo complessi.

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capano_YAMATO_Layout 1 22/02/2017 14:17 Pagina 58

SAGGISTICA E DOCUMENTAZIONE

Yamato Un nome per tre simboli della storia giapponese

Yamato è l’antico nome del Giappone che ricorre più volte nella tradizione del Sol Levante. Yamato-Takeru (il valoroso dello Yamato) è un eroe vissuto tra il 375 ed il 455 dC. Yamato è anche il nome della corazzata, ammiraglia della squadra navale giapponese, varata nel dicembre 1941 e affondata, dagli Americani il 7 aprile 1945. Yamato 1 è il nome della prima nave a propulsione magnetoidrodinamica a superconduttori varata nel gennaio 1992. L’articolo ripercorre la vita di questi tre simboli della storia giapponese legati dal nome che fu loro dato: Yamato.

Gianlorenzo Capano (*)

«S

e Nihon era il nome utilizzato in rapporto agli scambi internazionali, era Yamato il nome con cui i Giapponesi denominavano, tra di loro, il proprio arcipelago» (1). Yamato, l’antico nome del Giappone, è un nome ricorrente nella tradizione del Sol Levante. Yamato Takeru, infatti, è il più antico eroe giapponese, vissuto tra il 375 e il 455 dC. Yamato è anche il nome assegnato ad alcune navi:

la corazzata Yamato e la nave a propulsione magnetoidrodinamica Yamato 1. Yamato, quindi, unisce tradizione e tecnologia.

Yamato-Takeru: l’eroe Il principe Ouso, questo il suo vero nome, era uno degli ottanta figli dell’imperatore Keiko-Tenno, nonché secondo di due gemelli. Vissuto in un periodo rac-

(*) Capitano di fregata (GN) Tc/Aer, dopo aver conseguito la Maturità Classica ha frequentato i corsi normali presso l’Accademia Navale, laureandosi in Ingegneria Navale e Meccanica all’Università di Genova. Brevettatosi successivamente come Specialista Militare di Elicottero, ha ricoperto diversi incarichi a terra e a bordo delle unità navali. Attualmente ricopre l’incarico di Capo della 1a Sezione del 1° Ufficio del Reparto Lavorazioni e Munizionamento del Comando Logistico di base a Napoli. Collabora con la Rivista Marittima dal 2006.

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STORIA E CULTURA MILITARE Henri-Paul Motte - Il cardinale Richelieu all’assedio di La Rochelle, 1881, Musée d'Orbigny Bernon (Fonte: wikipedia. org).

Politiche navali dei cardinali Richelieu e Mazzarino Le prime operazioni della Marine Royale nel XVII secolo Francesco Frasca (*)

N

el Seicento la Marine Royale ebbe una decisiva evoluzione grazie all’affermazione di un forte Stato monarchico, non senza grandi tribolazioni, dovuti agli sforzi rovinosi di Richelieu e, come vedremo in seguito, ai disordini causati dalla Fronda sotto il Mazzarino. Perciò in Francia la messa in funzione dell’apparato amministrativo dello Stato fu quindi lenta e complessa. Affermare la potenza francese nelle operazioni navali era l’obiettivo politico di Richelieu, ma la sua azione non era a senso unico, ma pluridirezionale. Per promuovere nuovi insediamenti nelle colonie

d’oltremare, Richelieu creava la Compagnie de Nouvelle-France detta Compagnie des Cent-Associés, nell’aprile 1627, che incoraggiava l’insediamento di 4.000 coloni nel Canada francese, e diede il suo appoggio anche alla costituzione della Compagnia francese delle Indie occidentali. Quando la Corona intuì che nel commercio oltremare vi era un sicuro guadagno monopolizzò il traffico con l’oriente, ma la Compagnia francese delle Indie Orientali assunta dallo Stato perdette rapidamente ogni vitalità. Il monopolio statale fu fatale alla compagnia francese, per contro la Compagnia inglese delle Indie Orientali, diretta da un’organizzazione corporativa nella quale lo Stato era

(*) Laureato in scienze politiche presso lÊUniversità di Padova, ha conseguito a Parigi il dottorato di ricerca in sociologia (EHESS) e il dottorato di ricerca in storia moderna (Université de Paris-Sorbonne). Ha collaborato tenendo corsi di storia sociale con lÊUniversità di Roma La Sapienza e a livello internazionale ha svolto seminari di storia militare (professeur invité) alla Sorbona di Parigi (Paris IV e Paris I) e di storia marittima (Visiting Professor) allÊUniversity of Malta. ˚ stato analista di politica militare al Centro Militare di Studi Strategici. Autore di sei libri e di una settantina fra articoli e saggi è membro della Commission Française dÊHistoire Militaire (CFHM).

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Rivista Marittima Febbraio 2017


cernuschi scapa flow_Layout 1 23/02/2017 16:00 Pagina 72

STORIA E CULTURA MILITARE Un SLC, Siluro a Lenta Corsa, della X Flottiglia MAS (Fonte: Disegno di Franco Harrauer, collezione Enrico Cernuschi).

1943: Attacco a Scapa Flow I piani segreti della X MAS per colpire negli Oceani Enrico Cernuschi (*)

L’

onda del successo, spettacoloso, della notte di Alessandria del 19 dicembre 1941, quando i mezzi d’assalto subacquei della X Flottiglia MAS misero fuori combattimento le navi da battaglia inglesi Queen Elizabeth e Valiant in compagnia della cisterna Sagona danneggiando, altresì, il cacciatorpediniere Jervis, portò alla ribalta, in tutto il mondo, quella nuova forma di «battaglia in porto». I primi a reagire, in quanto scottati, furono, natu-

ralmente, i Britannici. Già il 9 gennaio 1942 il primo ministro britannico Churchill scrisse al Primo Lord del mare, l’ammiraglio Sir Dudley Pound, chiedendo: «L’incidente di Alessandria, che è stato tanto spiacevole, mi ha fatto ripensare alla difesa di Scapa Flow contro una simile forma di attacchi. Stiamo in realtà sorvegliando gli accessi con pattuglie che lanciano cariche di profondità ogni venti minuti? È però certo che le forti correnti dovrebbero offrire una protezione

(*) Laureato in giurisprudenza, lavora come funzionario di una delle maggiori banche italiane. Studioso di storia navale ha dato alle stampe, nel corso di venticinque anni, altrettanti volumi e oltre 500 articoli pubblicati in Italia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia dalle più importanti riviste del settore. Tra i libri più recenti ÿGran paveseŸ (Premio Marincovich 2012), ÿULTRA - La fine di un mitoŸ, ÿBlack PhoenixŸ (con Vincent P. OÊHara), ÿNavi e QuattriniŸ (2013), ÿBattaglie sconosciuteŸ (2014), ÿMalta 1940-1943Ÿ (2015), ÿQuando tuonano i grossi calibriŸ e ÿGli italiani dell'Invincibile ArmataŸ (2016).

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Osservatorio internazionale Gennaio 2016 Booby trap Le booby trap, in gergo militare, sono trappole esplosive che una forza militare lascia dietro di sé quando deve abbandonare una posizione e che ha come obiettivo quello di rendere difficoltoso ...

EUCAP Sahel-Mali, altri due anni L’11 gennaio 2017 il Consiglio Europeo ha prorogato il mandato della missione EUCAP Sahel-Mali per altri due anni, stanziando quasi 30 milioni di euro per ciascun anno. L’EUCAP Sahel-Mali dal 2014 ...

Quanti eserciti La confusa offensiva contro Mosul condotta da un coacervo di forze militari ha in sè elementi di preoccupazione per attenti osservatori della situazione in Irak ...

Wagram e Prima Parthica Nell’ampia (almeno come numero di partecipanti teorici, 68 inclusi UE, Kosovo, Libia e Somalia) coalizione a guida di Washington contro Daesh in Irak (Combined Joint Task Force - Operation Inherent Resolve), ...

Non c’è due senza tre L’arrivo del nuovo inquilino alla Casa Bianca, che sembra promettere una relazione migliore con il Cremlino, non sembra far arretrare la politica di espansionismo mondiale della Russia ...

Un passo nella giusta direzione Il nuovo Segretario-Generale dell’ONU, il portoghese Guterres è entrato, nella sua nuova funzione, al Palazzo di Vetro il 3 gennaio (il suo predecessore, ...

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Il Mali non firma accordi di riammissione dei migranti Il presidente maliano Boubacar Keita, al ritorno dal 27o Summit Franco-africano (tenutosi a Parigi, 13-14 gennaio) ha sostenuto che il suo paese non ha firmato alcun accordo di riammissione dei migranti ...

Scelte obbligate e fratture La visita del ministro degli interni italiano Minniti in Libia (9 gennaio), porta degli elementi di consolidamento nella caotica situazione libica, dove il governo di Tripoli, ...

Continua l’offensiva nigeriana contro Boko Haram Le truppe nigeriane proseguono instancabilmente, nonostante molti problemi operativi e logistici, nella loro operazione di bonifica contro i terroristi di Boko Haram nel nord-est del paese....

Si rialza lo scudo russo Nel 2017, la Russia disporrà di un sistema di allarme attacco missilistico della classe «Voronezh», in grado di rilevare missili ostili fino alla distanza di 6.000 e altezza di 8.000 chilometri. ...

Presidenzialismo a tutti i costi Corta memoria Le immagini della udienza pubblica al Senato statunitense dei responsabili delle agenzie di intelligence alla commissione difesa sono state inquietanti...

La crisi siriana, gli attentati, il rallentamento economico, la repressione del movimento islamista di Gülen (e, sembra, una salute non buonissima) ... Enrico Magnani

Rivista Marittima Gennaio 2017


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Marine militari ARABIA SAUDITA Attacco contro una fregata CILE Costruzione del quarto pattugliatore d’altura COREA DEL NORD Capacità missilistiche EGITTO Potenziamento delle infrastrutture navali FRANCIA Ordine per quarta unità multimissione GRAN BRETAGNA Consegna in ritardo di una nuova unità ausiliaria Fallimento di un test per un missile «Trident» INDIA Varato secondo battello classe «Scorpene» INDONESIA Consegnata la prima fregata «SIGMA 10514» IRAN Due unità bloccate in Sudafrica

PAKISTAN Primo lancio di un missile da crociera per sottomarini REPUBBLICA POPOLARE CINESE Nuovo comandante della Marina cino-popolare Prove in mare per il nuovo rifornitore «Type 091» Ripresa la produzione dei sottomarini «Type 039» Sottomarini cinesi nell’Oceano Indiano RUSSIA Ritorno a casa, sotto scorta STATI UNITI Impostazione del cacciatorpediniere lanciamissili Lyndon B. Johnson Consegnato il 50o pattugliatore marittimo «P-8A Poseidon» Comincia lo sviluppo dei battelli classe «Columbia» Prosegue a pieno ritmo il programma EPF

ISRAELE Rafforzamento navale nel Mar Rosso ITALIA Consegna del primo «MH-90» Il Carabiniere in Australia Il Venuti arriva a Taranto MALTA Ammodernamento pattugliatore P61 MYANMAR In servizio nuove unità navali

SVEZIA Riattivazione batterie lanciamissili costiere THAILANDIA Varo della prima fregata multimissione TUNISIA Al via la costruzione di due pattugliatori d’altura VIETNAM Consegna del sesto battello classe «Kilo» migliorato Michele Cosentino

Rivista Marittima Gennaio 2017


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Marine mercantili Combustibili alternativi Entro il 2025 i porti devono dotarsi di strutture per l’erogazione di energia elettrica e gas naturale. È quanto prevede il decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257 ... Direttiva 2014/94/UE & Quadro strategico italiano La direttiva 2014/98/UE impone agli Stati membri di adottare entro il 18 novembre 2016 un Quadro strategico nazionale per lo sviluppo dei combustibili alternativi nel settore dei trasporti (QSN) e..... Pietro Verna

Review of Maritime Transport 2016 La Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo, meglio conosciuta con l’acronimo inglese UNCTAD, ...

L’AGCM sanziona Alilaguna

del 12 dicembre scorso, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comminato la sanzione .....

Il porto di Hong Kong resterà competitivo? È la domanda che si pone il sito porttechnology.org, il quale ha analizzato i numeri legati a quello che è uno dei principali sorgitori mondiali nella movimentazione di container....

50 anni dopo la Torrey Canyon Gli sforzi e i risultati raggiunti in 50 anni dopo il disastro della petroliera Torrey Canyon. È questo l’oggetto della mostra che dal 16 gennaio al ....

La Consulta decide sull’aumento dei canoni di concessione per i porti turistici Legittimamente il Parlamento ha rideterminato la misura del canone, oltre che per le nuove concessioni, anche per i rapporti in corso....

Con provvedimento pubblicato nel Bollettino n. 44

Eugenio Tatulli

Scienza e tecnica I GRANDI TECNICI DELLA MARINA MILITARE Il generale Edoardo Masdea In questa rubrica abbiamo recentemente pubblicato una serie di articoli dedicati ai grandi tecnici e scienziati della Marina Militare, esaminando in particolare le figure di Benedetto Brin (1), Giancarlo Vallauri (2), Giuseppe Rota (3), Domenico Chiodo (4), Umberto Pugliese (5) e Vittorio Emanuele Cuniberti (6). Tratteremo ora di Edoardo Masdea, ingegnere navale proveniente dalla Marina del Regno delle Due Sicilie, che ha progettato alcune grandi unità di caratteristiche particolarmente interessanti, ha raggiunto il vertice della carriera come capo di corpo del Genio Navale e quindi è stato nominato senatore del Regno.

Il Generale del genio Navale Edoardo Masdea (Napoli 1849, Roma 1910) (Fonte: foto d’epoca, archivio autore).

Rivista Marittima Gennaio 2017


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Nautica da diporto BUONE STATISTICHE PER L’INDUSTRIA NAUTICA ITALIANA Nel numero di ottobre 2016, parlando del successo del Salone Nautico di Genova 2016, si è detto come la manifestazione avesse avuto l’apporto benefico della pubblicazione degli ottimi risultati ottenuti dall’industria italiana della nautica nel 2015. I dati principali di questi risultati riguardavano il fatturato globale (+17,1%), la produzione nazionale per l’Italia (+13,1%), il mercato italiano (+21,3%), gli addetti effettivi (+3,0%) e il contributo al PIL nazionale (+ 19,0%) -.... (Foto Salone Nautico di Genova).

Stéphan Jules Buchet

C he cosa scrivono gli altri «La Guerra in Città»

«L’Agenda di Trump»

«Il Valzer delle Potenze»

WARS. SOLDATI E BATTAGLIE NEI SECOLI, 23 DICEMBRE 2016

LIMES, N. 11/2016

AFFARINTERNAZIONALI, 27 NOVEMBRE 2016 PAPER IAI, N. 16/18 - NOVEMBRE 2016

Ezio Ferrante

Recensioni e segnalazioni Fethi Benslama Un furieux désir de sacrifice

Giuseppe Sfacteria

Le surmusulman

Di Mare e di Guerra

Seuil 2016, Pagg. 160, Euro 15,00

Libertà Edizioni, 2016, Pagg. 130, Euro 13,00

Rivista Marittima Gennaio 2017

Flavio Enei Santa Severa Il Museo del Mare, il borgo e il Castello Palombi Editori Giugno 2016, Pagg. 80 (rilegato), Euro 9,90

Francesco Saverio Colecchia Volontario con le Stellette Rupe Mutevole, 2016, Pagg. 104, Euro 15,00


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FEBBRAIO 2017 - Anno CXLX

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La geopolitica di Trump e l’Europa Alessandro Marrone

Le Marine del sud est asiatico Giuliano Da Frè


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