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SPECIALE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA
DIGITAL TWIN Cosa è, come è fatto, a cosa serve Paola Gualeni
D
ella rivoluzione industriale 4.0 si evidenzia soprattutto l’aspetto dello sviluppo tecnologico che ci permette di guardare, comprendere e interagire con la realtà in una modalità sempre più digitale. Il termine «digitale» ha avuto un’evoluzione nel tempo e attualmente è profondamente radicata nel dominio delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, cioè dell’insieme di metodi e strumenti utilizzati nella trasmissione, ricezione ed elaborazione di dati e informazioni. A partire da tale contesto, la parola «digitale» si è affermata anche nell’uso spesso in antitesi al termine «analogico», inteso per estensione a voler indicare qualcosa di molto indietro nel tempo, obsoleto, addirittura arcaico! Il termine «digitale» inoltre è spesso usato come sinonimo di elettronico, telematico ma in realtà il vero significato va discusso in relazione alla modalità con cui si riesce a esprimere una grandezza, un dato, una informazione e la sua variazione. Digitale, infatti, vuol dire che
si è riusciti a descrivere una grandezza facendole assumere un numero finito di valori discreti (con risoluzione e campionamento anche molto elevati comunque), mentre in una modalità analogica le grandezze sono soggette ad una misurazione continua, hanno cioè infiniti valori in una descrizione continua. È irresistibile la tentazione di proseguire su questa scia riflettendo sull’incessante oscillare tra le due visioni, continua e discreta, della realtà, dibattito che ha appassionato il mondo della filosofia nel corso dei secoli; in questa deriva, si potrebbe arrivare addirittura anche a scomodare il neo impressionismo con la tecnica del puntinismo di Seurat: anche le pennellate di colore, tipicamente segno continuo sulla tela, sono scomposte i tanti punti di colore a creare il quadro d’insieme finale. Tornando al termine digitale in antitesi all’analogico, il digitale propone una rappresentazione in forma numerica, anzi più precisamente basata sulle cifre. Il termine
Ingegnere navale e meccanico, professore ordinario di Architettura Navale all’Università di Genova. Presidente del Comitato tecnico scientifico del Distretto Ligure delle Tecnologie Marine (DLTM) e Componente del Consiglio scientifico del Cluster tecnologico nazionale sui mezzi e sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina.
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Rivista Marittima Giugno 2021