Rivista Marittima Novembre 2017

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MARITTIMA MENSILE DELLA MARINA MILITARE DAL 1868

SPED. IN ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. ART. 1 COMMA 1 N° 46 DEL 27/02/04) - PERIODICO MENSILE 6,00 €

* RIVISTA MARITTIMA *

NOVEMBRE 2017 - Anno CL

NOVEMBRE 2017

All’interno: PRIMO PIANO

Italia e Unione Europea: le ragioni di una scelta Circolo Studi Diplomatici Centro Studi “ApertaContrada”

La collana di perle e la via marittima della seta Michele Cosentino 10


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RIVISTA

MARITTIMA MENSILE DELLA MARINA MILITARE DAL 1868

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RIVISTA

MARITTIMA MENSILE DELLA MARINA MILITARE DAL 1868

NOVEMBRE 2017 - anno CL

REGISTRAZIONE TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N. 267 31 LUGLIO 1948

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ AUTORIZZATA RODORIGO EDITORE VIA POGGIO MOIANO, 34/D 00199 - ROMA Tel. 06 66166539 Fax. 06 66149416 pubblicità@rodorigoeditore.it

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La collaborazione alla Rivista è aperta a tutti. Il pensiero e le idee riportate negli articoli sono di diretta responsabilità degli Autori e non riflettono il pensiero ufficiale della Forza Armata. Rimaniamo a disposizione dei titolari dei copyright che non siamo riusciti a raggiungere. Gli elaborati non dovranno superare la lunghezza di 12 cartelle e dovranno pervenire in duplice copia dattiloscritta e su supporto informatico (qualsiasi sistema di videoscrittura). Gli interessati possono chiedere alla Direzione le relative norme di dettaglio oppure acquisirle direttamente dal sito Marina all’indirizzo http://www.marina.difesa.it/conosciamoci/editoria/marivista/Pagine/Normeperlacollaborazione.aspx. È vietata la riproduzione anche parziale, senza autorizzazione, del contenuto della Rivista. Rivista Marittima Novembre 2017

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Editoriale

on più tardi di qualche mese fa, all’inizio dell’estate, un gruppo navale cinese composto da tre navi – un caccia, una fregata e una rifornitrice – ha fatto sosta nel porto di Civitavecchia per tre giorni; al consueto scambio di visite in porto tra rappresentanti della Marina cinese e della Marina italiana è seguita un’attività congiunta in mare. Quasi contemporaneamente in Nord Europa, nel Mar Baltico, un altro gruppo navale cinese composto da altre tre navi effettuava esercitazioni in mare con navi russe. Situazioni un tempo assolutamente inusuali ma a cui ci dovremo lentamente abituare e che in un futuro non tanto lontano non ci stupiranno più di tanto. Le marine militari gravitano, infatti, per loro stessa natura, nei bacini dove esistono gli interessi politici ed economici dello Stato di appartenenza e assicurano che le rotte dei traffici marittimi di vitale interesse per il proprio Stato si mantengano in costante sicurezza rivelandosi allo stesso tempo importante strumento di politica internazionale e ausilio alla diplomazia. E proprio i due articoli della sezione primo piano dei contrammiragli Cosentino e Ferrante ben evidenziano come gli interessi economici e politici cinesi si stiano progressivamente allargando sia nell’Oceano Pacifico che nell’Oceano Indiano e abbraccino ormai tutta l’Africa per giungere in Mediterraneo e da qui in Europa. Basterebbe forse già la rappresentazione di questo scenario per essere subito concordi con la precisa e accurata analisi compiuta dagli autorevoli autori del primo articolo della stessa sezione di primo piano in merito ai rapporti tra Italia e Unione Europea e alle ragioni di una scelta europeista. Il Circolo Studi Diplomatici e il Centro Studi Aperta Contrada in questo interessante saggio, frutto di un lavoro congiunto presentato recentemente a Roma dal Professor Romano Prodi, analizzano a fondo e con estrema chiarezza l’attuale situazione dell’Unione Europea arrivando alla conclusione che solo attraverso l’Europa stessa i Paesi membri potranno continuare a essere punto di riferimento politico ed economico in un mondo che presenterà aspetti sempre più complessi e complicate sfide da affrontare, non da ultimo anche nel campo della difesa e sicurezza, pena l’irrilevanza politica internazionale e danni economici e sociali significativi. Un’Europa unita e maggiormente integrata anche nel campo della difesa è dunque fortemente auspicabile, non solo in considerazione dei vari archi di crisi che la circondano, dell’intraprendenza dei nuovi attori protagonisti dello scenario internazionale o in virtù delle nuove sfide a cui occorre far fronte – come ben evidenziato dal dottor Franchi nel relativo contributo della sezione tecnico-professionale nel campo della cyber security – ma anche a difesa di quelle libertà e di quei valori di cui l’Europa si è fatta per prima portatrice e di cui da tempo ne contribuisce alla salvaguardia. In tale ambito appare fondamentale il rispetto e la difesa dei beni comuni patrimonio di tutti in accordo al diritto internazionale, i c.d. global commons, argomento dell’interessante articolo del dottor De Lucia nel quale l’autore presenta l’ipotesi di considerare le risorse genetiche marine presenti in aree fuori dalla giurisdizione degli Stati quale nuovo bene comune oltre ai quattro tradizionalmente considerati dal diritto del mare (l’Antartide, l’alto mare, il suolo e sottosuolo marino fuori dalla giurisdizione statale e lo spazio extra-atmosferico). Una nuova e interessante tesi che si aggiunge dunque ai tanti aspetti che, in questo inizio di millennio, caratterizzato dallo sviluppo di politiche per una crescita blu sostenuta da una blue economy, sottolineano l’importanza e la centralità del mare e di tutte le sue risorse che vanno dunque difese e sostenute, per la futura prosperità e crescita delle Nazioni e in particolare per il nostro Paese, come del resto la nostra storia ci insegna, dal celebre passato delle Repubbliche marinare agli avvenimenti più recenti dei giorni nostri. Stefano Romano Rivista Marittima Novembre 2017

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Sommario PRIMO PIANO

8 Italia e Unione Europea: le ragioni di una scelta

SAGGISTICA E DOCUMENTAZIONE

Circolo Studi Diplomatici - Centro Studi “ApertaContrada”

63 Norberto Bobbio

18 La collana di perle e la via marittima della seta

Renato Ferraro

Michele Cosentino

STORIA E CULTURA MILITARE

28 Small Islands, Big Games Ezio Ferrante

70 La fregata Regina e il tentativo fallito di circumnavigazione del globo (1838-1840)

Aldo Antonicelli

37

Le risorse genetiche marine in aree al di fuori della giurisdizione statale come Global Commons?

79 La prima stagione dell’Aviazione Navale italiana durante la Grande Guerra

Vito De Lucia

Enrico Cernuschi

PANORAMICA TECNICO-PROFESSIONALE

43 Cyber Defence e Cyber Security nel settore marittimo Massimo Franchi

RUBRICHE

49 Il rinnovamento delle forze navali dell’America Latina Giuliano Da Frè

Rivista Marittima Novembre 2017

90 Osservatorio internazionale 98 Marine militari 108 Marine mercantili 110 Scienza e tecnica 120 Che cosa scrivono gli altri 124 Recensioni e segnalazioni 5


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in n

RIVISTA

MARITTIMA

Mensile della Marina dal 1868

EDITORE

Ministero della Difesa DIREZIONE E REDAZIONE Via Taormina, 4 - 00135 Roma Tel.: 06 3680 7248-54 Telefax: 06 3680 7249 Internet: www.marina.difesa.it/conosciamoci/ editoria/marivista/Pagine/default.aspx e-mail redazione: rivistamarittima@marina.difesa.it

DIRETTORE RESPONSABILE

Capitano di vascello Stefano Romano

CAPO REDATTORE

Capitano di fregata Giovanni Melle

Operazione Joint Stars 2017 - Mezzo anfibio di rientro su nave SAN GIUSTO. A questo numero hanno collaborato

Circolo Studi Diplomatici REDAZIONE

E

UFFICI

Raffaella Angelino Giorgio Carosella Gianlorenzo Pesola

Centro Studi “ApertaContrada” Contrammiraglio (ris) Michele Cosentino Contrammiraglio (ris) Ezio Ferrante Dottor Vito De Lucia

Massimo De Rosa Gaetano Alessi Gaetano Lanzo

Dottor Massimo Franchi Dottor Giuliano Da Frè Ammiraglio ispettore capo (ca) Renato Ferraro

UFFICIO ABBONAMENTI E SERVIZIO CLIENTI

Carmelo Sciortino Giovanni Bontade

6

Signor Aldo Antonicelli Dottor Enrico Cernuschi Dottor Enrico Magnani

Tel.: 06 3680 7251-48 e-mail abbonamenti: rivista.abbonamenti@marina.difesa.it

Contrammiraglio (arq) Claudio Boccalatte

SEGRETERIA AMMINISTRATIVA

Capitano di fregata Gianlorenzo Capano

Tel.: 06 3680 7254 Codice fiscale: 80234970582 Partita IVA: 02135411003

Professor Mariano Gabriele

Contrammiraglio Pietro Verna

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CIRCOLO_STUDI_DIPLOMATICI italia e unione europea VER_II_Layout 1 30/11/2017 16:13 Pagina 8

PRIMO PIANO

Italia e Unione Europea: le ragioni di una scelta A cura del Circolo Studi Diplomatici (*) e Centro Studi “ApertaContrada” (**)

Perché l’Europa Motivazioni vecchie e nuove Le ragioni che, dopo la Seconda guerra mondiale, determinarono l’avvio del processo di integrazione europea sono oggi rafforzate dall’evoluzione dei rapporti e degli equilibri internazionali. Si trattava allora di stabilire un ordine che garantisse la ricostruzione, la pace e la prosperità in un continente distrutto e con un ruolo nel mondo fortemente ridimensionato. Occorreva porre i presupposti per prevenire, con la riconciliazione e la cooperazione per obiettivi comuni, e quindi diversamente da quanto fatto nel primo dopoguerra, che la Germania tornasse a essere un problema al centro di un’Europa sulla quale si profilava intanto la minaccia sovietica, contenuta dalla forte presenza politica, eco-

nomica e militare degli Stati Uniti, anche questo diversamente da quanto si era verificato dopo la Prima guerra mondiale. Il percorso incrementale avviato con la CECA proseguì, dopo il fallimento della CED e la comprensione dell’inevitabilità del processo di decolonizzazione, con le tappe successive della CEE, dei suoi allargamenti e dell’ampliamento delle sue competenze, che portarono a livelli mai raggiunti di prosperità e di certezza della pace in Europa sia pure al prezzo di una diluizione della sua vocazione federale. Con la fine dell’Unione Sovietica e della guerra fredda, seguita dall’unificazione tedesca e dalle crisi nelle periferie sottratte ai controlli dell’equilibrio bipolare a partire da quella immediatamente prossima dei

(*) Il Circolo di Studi Diplomatici è unÊAssociazione fondata nel 1968 a iniziativa di un ristretto gruppo di Ambasciatori con lÊobiettivo di non disperdere le loro esperienze e competenze dopo la cessazione dal servizio attivo, costantemente rinnovata e ampliata attraverso la cooptazione di funzionari diplomatici giunti allÊapice della carriera nello svolgimento di incarichi di alta responsabilità a Roma e allÊestero. LÊambasciatore Giovan Battista Verderame è lÊattuale Presidente del Circolo. (**) Aperta Contrada è un Centro Studi che da otto anni pubblica una rivista, esclusivamente digitale, con articoli e riflessioni in un ampio spettro di materie di intensa rilevanza istituzionale e sociale. Essa trae il suo nome dallÊultimo atto del Faust (Offene Gegend). Con il tempo, è diventata un luogo di incontri, discussioni, approfondimenti, cui hanno dato il loro contributo studiosi e protagonisti della società, su temi di diritto, economia, politiche del territorio. La Rivista ApertaContrada è diretta dal Prof. Filippo Satta e dal dottor Pierluigi Ciocca, ex-Vicedirettore Generale della Banca dÊItalia.

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cosentino - VIA MARITTIMA SETA - Ver Giorgio_Layout 1 01/12/2017 09:07 Pagina 18

PRIMO PIANO

Una linea di fila di cacciatorpedinieri e fregate cinesi precede un’unità d’assalto anfibio di nuova costruzione (Fonte: US Navy).

La collana di perle e la via marittima della seta L’espansione cinese oltre lo stretto di Malacca verso il Mediterraneo Michele Cosentino (*)

F

ra gli episodi della scorsa torrida estate, un rilievo particolare assume l’inaugurazione, avvenuta l’1 agosto 2017, di una base militare della Repubblica Popolare Cinese a Gibuti. Il contingente di truppe inviato da Pechino nella piccola Nazione africana ha navigato a bordo della nave d’assalto anfibio Jinggasham e dell’unità ausiliaria Donghaidao, partite dalla base navale di Zanijang al termine di una cerimonia presieduta dallo stesso comandante in capo della Marina cinese, ammiraglio Shen Jinlong. I militari inviati a Gibuti sono inizialmente destinati a fornire la cornice di sicurezza nella nuova base, ma è già noto che essi saranno impiegati in attività di supporto ope-

rativo e logistico alle operazioni antipirateria condotte dalla Marina cinese, nonché a reparti impegnati in attività militari e di assistenza umanitaria nell’area, in accordo con le decisioni delle Nazioni Unite. Tuttavia, una base militare cinese a Gibuti altro non è che la più recente espressione di una politica d’espansione globale che Pechino ha intrapreso da qualche anno a questa parte anche in regioni geograficamente poste a rilevante distanza dal territorio metropolitano. Questa politica d’espansione — non concentrata unicamente nel Mar Cinese meridionale perché focalizzata anche oltre lo Stretto di Malacca — ricorda alcuni episodi del passato e ha una dimensione marittima ben definita.

(*) Contrammiraglio in ausiliaria, ha completato lÊAccademia Navale nel 1978 e si è laureato in Ingegneria Navale e Meccanica presso lÊUniversità di Napoli. Dal 1987 collabora con la Rivista Marittima e con diverse case editrici italiane e straniere ed è autore di numerosi libri, saggi e articoli.

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pacifico_giorgio_Layout 1 30/11/2017 11:11 Pagina 28

PRIMO PIANO Fiery Cross,nell’arcipelago delle Isole Spratly. Foto satellitare dei nuovi hangar per missili costruiti da Pechino (Fonte: Corriere delle Sera-Reuters)

Small Islands, Big Games

La Grande Strategia cinese nel Pacifico Il Rimland del sistema Asia-Pacifico appare dominato, all’attualità, dalle rinnovate pretese di sovranità della Cina su quelli che vengono definiti i suoi Near Seas con la Linea dei 9+1 Trattini e, soprattutto, dalla gravissima crisi in corso tra Pyongyang e Washington, che Pechino e Mosca, limitandosi a giocare il ruolo di stakeholder distaccati, vorrebbero considerare come uno scontro diretto tra gli attori geopolitici interessati e non come una minaccia alla pace e alla sicurezza globale. Nel contempo, silenziosamente ma in maniera pervasiva, la «diplomazia del renminbi» cinese si mostra attivissima nello stabilire rapporti win-win di mutuo vantaggio con molti Stati arcipelagici dell’Oceania, all’insegna del principio «Small Islands, Big Games», mirando così a creare, con la sua lungimirante strategia non solo della «seconda» ma ora anche della «terza» catena di isole, le condizioni geostrategiche per il futuro controllo delle rotte marittime dell’Oceano Pacifico.

Ezio Ferrante (*)

«I

l Pacifico può considerarsi un trapezio compreso tra le due Americhe e l’Asia, con una larghezza di oltre diecimila miglia tra il Canale di Panama e il Mar della Cina e un’altezza di oltre seimila miglia tra le Aleutine e la Nuova Ze-

landa — scriveva alla vigilia del Secondo conflitto mondiale l’allora CV Giuseppe Fioravanzo (1) – in questo «trapezio» le terre si addensano verso occidente, crescendo di densità e d’importanza a mano a mano che si procede da levante a ponente: a est infatti

(*) Contrammiraglio in congedo, membro del Consiglio Redazionale di Limes e Senior Fellow del think tank Nodo di Gordio, collabora con vari istituti di formazione e riviste specializzate su temi di storia e geopolitica navale. Vasta la sua bibliografia, ben rappresentata anche sul web. In particolare sulla Rivista Marittima, dal 1980, ha pubblicato numerosi articoli e ben nove supplementi tra cui, lo scorso Giugno, la biografia del Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel.

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DE LUCIA RISORSE GENETICHE MARINE_Layout 1 01/12/2017 13:00 Pagina 37

PRIMO PIANO

Le risorse genetiche marine in aree al di fuori della giurisdizione statale come Global Commons? Vito De Lucia (*)

A

l momento in cui si scrive, la sessione annuale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (AG) in materia di oceani e diritto del mare è in corso. Uno dei punti centrali del programma dei lavori è la discussione relativa al rapporto del comitato preparatorio (PREPCOM) istituito dall’AG al fine di preparare delle raccomandazioni sulla cui base poter sviluppare un trattato internazionale in materia di conservazione e uso sostenibile della biodiversità marina in aree al di fuori della giurisdizione statale. Il PREPCOM ha terminato i lavori e ha inviato le proprie raccomandazioni alla AG nel luglio 2017. Pur se esiste una certa resistenza da parte di alcune parti chiave del processo (per esempio la Federazione Russa), è verosimile che l’AG dia inizio a una conferenza diplomatica che apra formalmente i negoziati sul controverso e urgente tema della biodiversità nell’alto mare. Questo processo, arrivato oramai a un punto cruciale, è iniziato nel 2003, nell’ambito dell’Open-ended Informal Consultative Process on Oceans and the Law of the Sea (UNICPOLOS). UNICPOLOS, nel corso della sua quarta riunione annuale, affermava, tra le altre cose, l’urgenza di provvedere a sviluppare norme, meccanismi e strumenti volti a proteggere ecosistemi ma-

rini vulnerabili, particolarmente in aree al di fuori della giurisdizione statale (1). Nel 2004, l’AG costituì un Gruppo di lavoro ad hoc (Ad Hoc Open-ended Informal Working Group) il cui mandato era quello di studiare questioni relative alla conservazione e all’uso sostenibile della biodiversità marina in aree al di fuori della giurisdizione statale (2). Già dal 2011 i lavori del Gruppo di lavoro iniziarono a concentrarsi sulla possibilità di iniziare un processo volto a stabilire un quadro giuridico che, pensato come strumento di attuazione della Convenzione sul Diritto del Mare, potesse affrontare in maniera efficace le problematiche relative alla conservazione della biodiversità marina. Nel 2012, nel contesto della Conferenza Rio+20, apparve chiara la volontà politica di perseguire l’idea di un trattato di implementazione della Convenzione sul Diritto del Mare. In tal senso, fu sancito un impegno ad arrivare a una decisione, in un senso o in un altro, entro un orizzonte temporale concreto: la 69a Sessione dell’AG, prevista per il 2015 (3). ll rapporto finale del Gruppo di Lavoro, che doveva esplorare parametri, oggetto e fattibilità di uno strumento di implementazione sul tema della biodiversità in alto mare e nel quale il Gruppo di Lavoro doveva includere

(*) PhD, è postdoctoral fellow presso il K.G. Jebsen Centre for the Law of the Sea (JCLOS), UiT Arctic University of Norway. I suoi interessi di ricerca includono diritto internazionale ambientale, diritto del mare e teoria critica del diritto. Nel 2015 ha ricevuto lÊAnnual Richard Macrory Prize da Oxford University Press per un articolo pubblicato su Journal of Environmental Law.

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franchi-cyber defence_Layout 1 01/12/2017 13:18 Pagina 43

PANORAMICA TECNICO-PROFESSIONALE

Cyber Defence e Cyber Security nel settore marittimo Il quinto dominio, la cui importanza è destinata a crescere in futuro, diventerà un elemento cruciale in ogni sistema paese come testimoniato dalla nascita dei Comandi per le operazioni cibernetiche nelle Forze Armate di tutto il mondo. Alla base della Cyber Security vi è la protezione degli utenti del Cyberspace, ovunque essi siano, da eventi occasionali o accidentali, come il furto, il trasferimento di dati, la loro modifica, la distruzione degli stessi o il blocco dei sistemi. In tale prospettiva la cooperazione civile militare, specialmente nel comparto marittimo, diventerà strategica al fine di rafforzare il sistema paese e di proteggerlo dagli attacchi di organizzazioni non ben identificate.

Massimo Franchi (*)

S

copo del presente lavoro è delineare l’attuale stato della Cyber Security in Italia e all’estero, con particolare riguardo al settore marittimo, identificando le minacce al Cyberspace e alle infrastrutture critiche ed evidenziando i trend futuri derivanti dall’avvento di «Industry 4.0» e dall’esplosione del numero dei device. La civiltà dell’informazione (1) e la corsa alla conquista di nuovi mercati lanciata alla fine della Guerra Fredda, hanno creato il bisogno di raccogliere, trattare e distribuire le informazioni ai nuovi policy maker, sia pubblici che privati. Siamo entrati nell’era dell’Infowar, nelle sue accezioni di Infowar privata, Infowar d’impresa e Infowar globale. La battaglia che si è generata consiste nel

predare l’informazione, nell’interdirla con la contro informazione e nel manipolare gli altri attraverso l’informazione posseduta. Il ruolo della Cyber Security è divenuto oggi di fondamentale importanza per gli Stati e per le imprese di ogni dimensione, in quanto il benessere e la pace sociale di una nazione dipendono anche dalla protezione contro le minacce derivanti dal Cyberspace, un dominio materiale e immateriale senza confini, nel quale si è sviluppato un nuovo modello sociale, informativo e relazionale, grazie all’uso di sistemi hardware, software, social network, device mobili, ecc... Infatti, il Cyberspace ha cambiato il modo attraverso il quale una persona comunica e si relaziona con gli altri e ha modi-

(*) Consigliere strategico, docente nel corso integrativo di Rischio Politico nella laurea magistrale in Finanza e Risk Management FRIM dellÊUniversità di Parma e docente di Cybersecurity al Corso di Alta Formazione Universitaria per ÿFormatori e Gestori di Risorse Umane nel Sistema di Sicurezza, Protezione e Difesa civileŸ dellÊUniversità LIUC, partner e docente di RINA Academy, è giornalista pubblicista, già fondatore e direttore della rivista Capitale Intellettuale. Subject Matter Expert in Tecniche di Negoziazione e Comunicazione è membro della delegazione italiana presso la Gaminger Initiative. Ha frequentato il 38°o Corso Cocim presso il CASD.

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PROGRAMMI NAVALI SUDAMERICANI_Layout 1 01/12/2017 09:25 Pagina 49

PANORAMICA TECNICO-PROFESSIONALE

Il rinnovamento delle forze navali dell’America Latina Giuliano Da Frè (*)

R

epentini boom economici, come quelli alimentati dagli alti prezzi petroliferi degli anni 2000, e poi subitanee crisi. Tensioni politiche antiche, e nuove riforme sociali. I fantasmi del passato delle giunte militari, e l’incubo dei regimi populisti. Non è facile per i ministeri della Difesa sudamericani, pianificare a lungo termine. Soprattutto, e da sempre, nel settore navale: vetrina delle ambizioni industriali e tecnologiche di un paese, ma anche assetto meno incisivo nel mantenere l’ordine interno, che in America Latina da due secoli è segnato da insurrezioni, guerre civili e golpe militari…

Le potenze «A, B, C» Da quasi un secolo e mezzo, sono Argentina, Brasile e Cile, le cosiddette «potenze A, B, C» (1), a guidare lo sviluppo navale sudamericano. Una gara — cui sino al 1881 partecipò anche il Perù — combattuta sin dal 1865 a colpi di corazzate, sommergibili, portaerei, fregate lanciamissili: i simboli dell’evoluzione dei moderni strumenti navali. A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, la gara (ormai allargatasi ad altri soggetti), vide una nuova impennata, voluta dalle ambiziose giunte militari al potere in quegli anni nelle tre potenze regio-

(*) Giornalista classe 1969, collabora dal 1996 con varie testate specializzate nel settore militare tra cui RID · Rivista Italiana Difesa, Focus Wars e Rivista Marittima. Dal 2002 analista navale per i web magazine Analisi Difesa e Portale Difesa, ha scritto circa 300 articoli dedicati soprattutto alla storia militare, ai conflitti internazionali e allo sviluppo delle forze armate di tutto il mondo. Con Odoya ha pubblicato La marina tedesca 1939-45 (2013) e Storia delle Battaglie sul mare (2014), cui è seguito nel 2015, per la Newton Compton, Le grandi battaglie della Prima guerra mondiale e nel 2016 I grandi condottieri del mare.

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FERRARO-bOBBIO_Layout 1 30/11/2017 11:36 Pagina 63

SAGGISTICA E DOCUMENTAZIONE

Guerra e pace nel pensiero contemporaneo

Norberto Bobbio Filosofia e diritto della guerra Renato Ferraro (*)

N

orberto Bobbio è stato una personalità eminente della cultura italiana come filosofo e come giurista. Nato il 18 ottobre 1909 a Torino, da studente al liceo «Massimo D’Azeglio» ebbe come colleghi ragazzi che si sarebbero a loro volta resi famosi nel panorama culturale italiano, come Leone Ginzburg e Vittorio Foa, e frequentò anche Cesare Pavese. Studiò giurisprudenza, allievo tra l’altro di Luigi Einaudi, e si laureò nel 1931. Seguì un periodo di studi in Germania, dove anche studiò il pensiero di Jaspers (1); indi, tornato in Italia, si laureò pure in filosofia e conseguì la libera docenza.

A sinistra, Natura morta con bottiglia blu di Giorgio Morandi. A destra il dipinto La 'nzaccate di «Pirò» (Pino Rosetti) tratto dal libro Vele al Vento (Per gentile concessione di Pino Rosetti). I dipinti richiamano le metafore delle “mosche in bottiglia” e “delle reti piene di pesci” rispettivamente di Wittgenstein e di Bobbio descritte nel presente saggio.

Nel 1934 andò in cattedra a Camerino. Nel 1939 giurò fedeltà al Regime fascista (2), giuramento rinnovato nel ‘40, a Seconda guerra mondiale iniziata, onde succedere a Padova sulla cattedra di un docente allontanato perché ebreo. Ma nel ‘42 s’iscrisse al clandestino Partito d’Azione. Arrestato, rimase in carcere per tre mesi. Finita la guerra, riprese la propria attività accademica, producendo una vasta messe di studi: filosofici, giuridici e sociologici. Sotto il profilo filosofico, particolare attenzione dedicò a Hobbes e Stuart Mill. Ma non voglio (e, franca-

(*) Ammiraglio Ispettore Capo in congedo assoluto, già Comandante Generale delle Capitanerie, è laureato in giurisprudenza e scienze politiche e ha frequentato lÊISMI e lo IASD. Dal 1986 al 1992 è stato vice-capo di gabinetto di tre Ministri della Marina Mercantile succedutisi nel tempo. Ha insegnato economia marittima nellÊUniversità Statale di Cassino. Dopo il congedo (1999) ha frequentato un biennio di filosofia e conseguito tre master di II livello in Peace Building Management presso la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura. Ha pubblicato alcune centinaia di articoli e recensioni sulla Rivista Marittima e su altre riviste specializzate. Collabora con la Rivista Marittima dal 1977. Suona il basso-tuba nella prestigiosa Statuario Band di Roma.

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Antonicelli-abortita crociera globo_Layout 1 01/12/2017 13:22 Pagina 70

STORIA E CULTURA MILITARE La REGINA ingavonata sul fianco sinistro. Voyage de la fregate la Regine (Foto Autore. Album di disegni del principe Eugenio di Savoia Carignano).

La fregata Regina e il tentativo fallito di circumnavigazione del globo (1838-1840) Alla fine del 1838 la fregata della Marina del Regno di Sardegna Regina, al comando del capitano di vascello Albini, salpò da Genova per intraprendere una crociera di circumnavigazione del globo. La Regina non riuscì a portare a termine la crociera e dovette far ritorno in patria. La letteratura dedicata alla Marina del Regno di Sardegna ha finora attribuito l’interruzione della crociera ai danni che la fregata subì nel corso di una tempesta che la colse a nord delle isole Malvine. L’esame dei numerosi documenti conservati nell’Archivio di Stato di Torino evidenzia invece come la vera causa del rientro sia stata la scoperta, nel corso dei lavori effettuati a Rio de Janeiro per riparare i limitati danni subiti durante la tempesta, di gravi e preesistenti problemi strutturali dello scafo.

Aldo Antonicelli (*)

L’

8 novembre 1838 la fregata della Marina del Regno di Sardegna Regina, al comando del capitano di vascello Giuseppe Albini, salpò da Genova per intraprendere una crociera di circumnavigazione del globo, la cui durata era prevista in due anni o due anni e mezzo, che avrebbe dovuto portarla lungo la costa orientale dell’America del

Sud e, una volta doppiato capo Horn, nell’Oceano Pacifico e nell’India britannica, poi al Capo di Buona Speranza e di qui nell’oceano Atlantico per rientrare a Genova. La Regina non riuscì a portare a termine la crociera e dovette far ritorno in patria dopo una lunghissima sosta nel porto brasiliano di Rio de Janeiro.

(*) Da sempre interessato alla storia navale, in anni recenti ha approfondito con sistematiche ricerche dÊarchivio i propri studi in materia. I suoi principali interessi comprendono la marina a vapore della metà del secolo XIX, lÊartiglieria navale e la storia della Marina sabauda tra i secoli XVII e XIX. Collabora con riviste specializzate italiane ed estere, quali Storia Militare, il Bollettino dÊArchivio dellÊUfficio Storico della Marina, The Journal of the Britannia Naval Research Association e The MarinerÊs Mirror. ˚ membro della Society for Nautical Research e della Società Italiana di Storia Militare.

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Rivista Marittima Novembre 2017


CERNUSCHI - AVIAZIONE NAVALE_Layout 1 01/12/2017 10:25 Pagina 79

STORIA E CULTURA MILITARE

La prima stagione dell’Aviazione Navale italiana durante la Grande Guerra Un idrovolante del tipo tedesco Albatros riprodotto in Italia nel 1915. In primo piano, tra i due marinai di governo, il pilota, tenente di vascello Giuseppe Miraglia, pioniere dell’aeronavale italiana. Morì in un incidente aereo nel dicembre 1915 (Fonte: Archivio USMM).

Enrico Cernuschi (*) (*) Laureato in giurisprudenza, lavora come funzionario in una delle maggiori banche italiane. Studioso di storia navale ha dato alle stampe, nel corso di venticinque anni, altrettanti volumi e oltre 500 articoli pubblicati in Italia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia sulle più importanti riviste del settore. Tra i libri più recenti Gran pavese (Premio Marincovich 2012), ULTRA - La fine di un mito, Black Phoenix (con Vincent P. OÊHara), Navi e Quattrini (2013), Battaglie sconosciute (2014), Malta 1940-1943 (2015), Quando tuonano i grossi calibri. Gli italiani dellÊInvincibile Armata (2016), Il Potere Marittimo nellÊambito mondiale e Sea Power the Italian Way, entrambi usciti nel 2017.

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RUBRICHE

Osservatorio internazionale

Ottobre 2017

Inaugurato in Finlandia il centro di minacce ibride congiunto EU-NATO

tempo in tema di sicurezza e di difesa..

Nella lontana Finlandia, l’UE e la NATO hanno messo in concreto le promesse di collaborazione per combattere le minacce di natura ibride, che vanno dai «tweet ai tanks»...

«Ruska 17», manovre al Nord

Il Ministro della Difesa israeliano riconosce che Assad ha vinto

Esercitazione multinazionale antimine in Corea del Sud

Il ministro israeliano della Difesa, il duro Avigdor Lieberman, ha detto che il presidente Bashar al-Assad è «vittorioso» nella guerra civile della Siria ed è ora corteggiato da ex nemici...

A metà di ottobre le forze navali statunitensi e sudcoreane hanno svolto un’esercitazione multinazionale della guerra antimine (MN MIWEX) nelle acque...

La prima settimana di ottobre ha visto svolgere le grandi manovre condotte dall’aeronautica finlandese, chiamate «Ruska 17»...

Ricomposizioni e decomposizioni africane Gli Stati Uniti vendono sistemi di difesa missilistica in Arabia Saudita, che compra russo Il governo degli Stati Uniti ha approvato la vendita all’Arabia Saudita del sistema avanzato di difesa missilistica di THAAD per 15 miliardi di dollari, ha dichiarato...

Riconfigurazioni (e disgregazioni) in corso in Medio Oriente La storia è un sempiterno inizio. Nel 1914, dopo l’assassinio del principe Franz Ferdinand erede al trono dell’Impero Austro-Ungarico, Vienna volle approfittare dell’occasione per...

Una coppa per pagamento? Un responsabile dei servizi di sicurezza degli Emirati Arabi Uniti, Dhahi Khalfan, nella prima settimana di ottobre, in merito alla crisi che oppone il Qatar...

Promesse mancate Il Premier canadese Justin Trudeau, molto mediatizzato come uomo del cambiamento, ripercorre i cammini dell’incertezza che affliggono il Canada da troppo

Alla fine sembra che la Francia si rimproveri di esserestato il motore della scomparsa di Mouammar Gaddafi. Non perché il crudele e bizzarro dittatore sia qualcuno da rimpiangere...

Partita aperta La fine delle manovre «Zapad» che hanno coinvolto forze russe e del Belarus vicino ai confini di Polonia e Lituania non ha chiuso le polemiche e...

Dramma a Mogadiscio Lo spaventoso attentato che a metà ottobre ha sconvolto la capitale somala, causando oltre 300 morti, è stato seguito pochi giorni dopo da un altro attacco in pieno centro...

La difesa del gap di Suwalki La crescente percezione di insicurezza ha avuto un impatto sulla decisione polacca di incrementare progressivamente le spese per la difesa. Il 23 ottobre il Presidente Andrzej Duda, approvando il decreto... Enrico Magnani

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RUBRICHE

Marine militari ALGERIA Consegnato il cacciamine El-Kasseh … … e una nuova nave scuola a vela AUSTRALIA Impiego di velivoli a pilotaggio remoto a scopi valutativi

Riparazione del sistema propulsivo delle unità classe «Daring/Type45» INDIA Incidente al sottomarino a propulsione nucleare Chakra In servizio la terza corvetta classe «Kamorta»

BANGLADESH Consegnata la seconda coppia di ex-corvette classe «Minerva» CILE Possibile acquisizione di ulteriori fregate britanniche «Type 23» CINA Motori elettrici a magneti permanenti ECUADOR In linea il primo pattugliatore d’altura tipo «Stan Patrol 5009» EGITTO Nuovi arrivi ad Alessandria FRANCIA Missione antartica per la Marina francese

INDONESIA Posticipo disarmo fregate e ingresso in linea del Gusti Ngurah Rai ITALIA Operazione Rising Star per il sottomarino Todaro e la fregata Scirocco La fregata Luigi Rizzo all’esercitazione Formidable Shield L’esercitazione Joint Stars - Mare Aperto 2017 Addestramento congiunto fra la Marina italiana e quella omanita RUSSIA Lancio multiplo di missili balistici

GERMANIA Incidente al sottomarino U35

STATI UNITI Entra in servizio il sottomarino Washington ... … e battesimo del South Dakota

GIAPPONE Varato il secondo cacciatorpediniere lanciamissili classe «Asahi»

VENEZUELA Negoziati in corso per il possibile acquisto di sottomarini

GRAN BRETAGNA Ritiro dal servizio del pattugliatore Severn

VIETNAM Altre corvette lanciamissili in servizio Michele Cosentino

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RUBRICHE

Marine mercantili Riciclaggio delle navi: l’Italia si allinea agli standard dell’Unione Europea Dal 25 ottobre 2017 è in vigore il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 12 ottobre 2017 «Disciplina delle procedure autorizzative per il riciclaggio delle navi» recante le procedure per l’attuazione del regolamento (UE) n. 1257/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 novembre 2013 (1) (Riquadro 1). Regolamento che, per la prima volta, definisce la nozione di «riciclaggio delle navi» (2). Resta fermo il disegno di legge «Disposizioni in materia di rimozione e riciclaggio dei relitti navali e delle navi abbandonate nei porti nazionali» presentato a seguito della risoluzione Doc. XVIII n. 167, con la quale si segnala la necessità di introdurre una specifica procedura per la rimozione dei relitti e di istituire a tale scopo un «Osservatorio» e un «Con-

sorzio» senza nessun esborso da parte della finanza pubblica (3). Contenuto del decreto ministeriale: a) impianti di riciclaggio All’applicazione del decreto ministeriale (4) provvede, quale autorità competente, la Direzione generale per la vigilanza sulle autorità portuali, le infrastrutture portuali e il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne (articolo 3, comma 1). Autorità a cui spetta: — istituire l’elenco degli impianti di riciclaggio autorizzati (5) e curarne l’aggiornamento; — individuare i funzionari preposti a fornire al pubblico informazioni sull’applicazione del regolamento (UE) 1257/2013 (di seguito «regolamento»)... Pietro Verna

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Scienza e tecnica GRANDI TECNICI DELLA MARINA MILITARE: L’AMMIRAGLIO GIOVANNI BATTISTA MAGNAGHI, ARTEFICE DELL’ISTITUTO IDROGRAFICO Negli scorsi numeri di questa rubrica abbiamo iniziato una serie di articoli dedicati ai grandi tecnici e scienziati della Marina Militare, trattando le figure di Benedetto Brin (1), Giancarlo Vallauri (2), Giuseppe Rota (3), Domenico Chiodo (4), Umberto Pugliese (5), Vittorio Emanuele Cuniberti (6), Edoardo Masdea (7) e Ugo Tiberio (8). In quest’articolo tratteremo invece dell’ammiraglio Magnaghi, creatore e principale figura dell’idrografia italiana.

Giovan Battista Magnaghi nacque a Lomello, presso Pavia, il 21 marzo 1839, da una famiglia di proprietari terrieri. All’epoca la città di Pavia faceva parte del regno lombardo-veneto, soggetto all’impero austro-ungarico, ma le regioni dell’Oltrepò pavese e della Lomellina, oggi parte della provincia di Pavia, erano invece parte del Regno di Sardegna; i Magnaghi quindi erano sudditi sabaudi e non asburgici. Nel 1851 la sua famiglia si trasferì a Genova, e Giovan Battista in quello stesso anno entrò nella Scuola di Marina del Regno di Sardegna, da cui uscì nel 1855 con il grado di guardiamarina di seconda classe del corpo di Stato... Claudio Boccalatte

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RUBRICHE

C he cosa scrivono gli altri «Dove il fiume incontra il mare»

«L’Oceano, il grande malato» e «Il monaco esploratore per caso»

ARCHEO. ATTUALITAÊ DEL PASSATO, N. 391, OTTOBRE 2017

BOLINA. MENSILE DELLÊANDAR PER MARE, A. 33 - N. 356,

OTTOBRE 2017

«Maritime Trade Warfare» e «German Navies from 1848 to 2016» NAVAL WAR COLLAGE REVIEW, VOL . 70, N. 3 E 4, S UMMER -AUTUMN 2017

Ezio Ferrante

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Recensioni e segnalazioni AA.VV.

Virginio Ilari Piero Crociani Giancarlo Boeri

Nuovi figli di Enea

Roberto Azzalin

Geopolitica delle migrazioni: Mediterraneo e Balcani

Nel Dodecaneso con la Regia Nave ÿMario SonziniŸ

Nodo di Gordio/ Vox Populi Pergine Valsugana 2017, Pagg. 156, Euro 25

Macchione Editore Varese 2017, Pagg. 120, Euro 15,00

Difese sul mare

Le Marine italiane di Napoleone

Città fortificate e architettura militare nel Mediterraneo centrale

La Marina napoletana di Murat (1806-1815)

Caracol Editore Palermo 2016, Pagg. 103, Euro 14,00

Società Italiana di Storia Militare Roma 2016, Pagg. 242, Euro 18 Mariano Gabriele

Giuseppe Ingaglio (a cura di)

Ezio Ferrante

Gianlorenzo Capano

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NOVEMBRE 2017

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Italia e Unione Europea: le ragioni di una scelta Circolo Studi Diplomatici Centro Studi “ApertaContrada”

La collana di perle e la via marittima della seta Michele Cosentino 10


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