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MARITTIMA MENSILE DELLA MARINA MILITARE DAL 1868
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* RIVISTA MARITTIMA *
SETTEMBRE 2017 - Anno CL
SETTEMBRE 2017
All’interno: PRIMO PIANO - FOCUS SU
REGIONAL SEAPOWER SYMPOSIUM DI VENEZIA
Il Ruolo delle Diplomazie nell’attuale Contesto Internazionale
Paolo Casardi
A Oriente del Mediterraneo
Ezio Ferrante
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MARITTIMA MENSILE DELLA MARINA MILITARE DAL 1868
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RIVISTA
MARITTIMA MENSILE DELLA MARINA MILITARE DAL 1868
SETTEMBRE 2017 - anno CL
REGISTRAZIONE TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N. 267 31 LUGLIO 1948
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Editoriale
ell’avvicinarci alla nuova stagione autunnale gli echi di quanto accaduto durante questa estate calda e densa di importanti avvenimenti di carattere internazionale sono ancora presenti. Le situazioni di crisi persistenti, pur in graduale miglioramento, nell’area mediterranea (con il connesso fenomeno migratorio via mare in atto) unite al riemergere di antiche questioni sempre aperte, anche in aree apparentemente distanti da noi ma dalle importanti ripercussioni globali (le tensioni in Asia a causa delle sempre più decise posizioni da parte della Corea del Nord ne sono un esempio), ci portano inevitabilmente a serie riflessioni sui possibili scenari internazionali del prossimo futuro. Un importante momento di riflessione su questi temi e sul ruolo delle Marine Militari sarà senz’altro l’XI Regional Seapower Symposium che si terrà a Venezia la prossima metà di ottobre e a cui la Rivista Marittima dedicherà uno spazio particolare con articoli di attualità e professionali sia in questo numero che nel successivo. Il Simposio di Venezia è un forum marittimo a livello regionale con interessi globali che si tiene con cadenza biennale in Italia sin dalla sua prima edizione del 1996 e che negli anni ha visto sempre più allargarsi la partecipazione diventando di fatto un tradizionale appuntamento per le Marine Militari di tutto il mondo. Oltre alle Marine vi prendono parte Organizzazioni Internazionali, agenzie, industrie, autorità politiche, risultando pertanto un’eccellente opportunità di confronto e scambio di idee tra tutti gli attori istituzionali e non, a vario titolo interessati ai temi connessi alla marittimità del pianeta. Nel tempo l’evento si è inoltre rivelato anche un’importante occasione per stringere intese di cooperazione in materia marittima come per esempio quella relativa all’avvio del V-RMTC (Virtual Regional Maritime Traffic Centre) nel 2004 e del successivo TRMN (Trans-Regional Maritime Network) nel 2010, che ne espande la Maritime Situational Awareness (MSA) oltre la regione mediterranea, fino all’attivazione nel 2014 della On-Call Maritime Force (OCMF) nell’ambito dell’ADRION (Adriatic & Ionian) Initiative. Un interessante e accurato excursus storico di vent’anni di Simposio, viene proposto dal dottor Grelloni: uno sguardo al passato necessario per comprendere appieno i temi dell’edizione attuale che si prefigge di analizzare le Marine moderne oltre i propri ruoli tradizionali «Navies beyond traditional roles: crewing efforts to project stability and security from the sea» e che prevede, al momento la partecipazione di ben 48 nazioni e 11 organizzazioni internazionali. Ulteriori due articoli connessi a queste tematiche completano la sezione «Primo Piano»: nel primo l’Ambasciatore Casardi analizza l’attuale ruolo della diplomazia nell’area mediterranea e medio-orientale intravedendo nell’istituzione di una Conferenza Generale la migliore risposta per una efficace e duratura risoluzione delle complesse crisi in atto; l’ammiraglio Ferrante nel successivo articolo sposta invece l’attenzione più a Oriente, in particolare nell’Oceano Indiano in cui ha luogo a livello regionale una sfida culturale ed economica tra Cina e India dalle chiare ripercussioni a livello globale. L’orizzonte orientale viene seguito anche nei due successivi articoli della sezione tecnico-professionale che analizzano le Marine militari di due Paesi asiatici che, per differenti motivi, ricoprono in questo momento una posizione di rilievo nello scenario internazionale: la Marina di Singapore, Paese dalla straordinaria importanza strategica che si affaccia sullo Stretto di Malacca, vitale choke point globale, e la Marina della Corea del Nord, dalla politica provocatoria del Leader Kim Jong Un. Le continue minacce insite nella costruzione di un arsenale nucleare di questo Paese sono fonte di preoccupazione per il mondo intero e in primis per gli Stati Uniti d’America i cui interessi in quest’area del globo sono ogni giorno più rilevanti. Contesti apparentemente differenti ma in realtà tutti intimamente legati che evidenziano dunque una crescita irreversibile delle connessioni e dell’interdipendenza economica e politica globale la quale, oltre agli innegabili aspetti positivi, porta con sé un aumento per numero e complessità delle sfide future. In tale ambito gli aspetti marittimi, per loro stessa natura, avranno sempre più preminenza ma saranno sempre maggiormente esposti. Conseguentemente le Marine Militari dovranno essere ancor di più pronte a garantire stabilità e sicurezza in mare e dal mare, consapevoli della molteplicità e varietà dei possibili rischi e minacce future: aspetti e tendenze che verranno discussi a largo spettro in occasione dell’evento veneziano e che, come detto, troveranno ulteriore ampio spazio anche nel prossimo numero della Rivista. Stefano Romano Rivista Marittima Settembre 2017
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Sommario PRIMO PIANO
8 Il ruolo delle diplomazie nell’attuale contesto internazionale
SAGGISTICA E DOCUMENTAZIONE
Paolo Casardi
54 Rimini, una lunga storia per un piccolo porto
16 A Oriente del Mediterraneo
STORIA E CULTURA MILITARE
Ezio Ferrante
26 Il Regional Seapower Symposium di Venezia Andrea Grelloni
Guglielmo Evangelista
62 La strategia navale britannica e la protezione del traffico nel Baltico (1807-1813)
Italo Ottonello
70 La Regia Marina italiana e la lotta al contrabbando Mariano Gabriele
78 Gli inganni della X Flottiglia MAS PANORAMICA TECNICO-PROFESSIONALE
34 Singapore e la sua Marina, cinquant’anni dopo Michele Cosentino
42 La Corea del Nord potenzia la flotta e punta sul nucleare anche «navale» Giuliano Da Frè
46 Tanger Med
Giuseppina Maria Greco
Rivista Marittima Settembre 2017
Enrico Cernuschi
RUBRICHE
84 Osservatorio internazionale 92 Marine militari 102 Marine mercantili 109 Scienza e tecnica 115 Nautica da diporto 119 Che cosa scrivono gli altri 123 Recensioni e segnalazioni 5
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MARITTIMA
Mensile della Marina dal 1868
EDITORE
Ministero della Difesa DIREZIONE E REDAZIONE Via Taormina, 4 - 00135 Roma Tel.: 06 3680 7248-54 Telefax: 06 3680 7249 Internet: www.marina.difesa.it/conosciamoci/ editoria/marivista/Pagine/default.aspx e-mail redazione: rivistamarittima@marina.difesa.it
DIRETTORE RESPONSABILE
Capitano di vascello Stefano Romano
La Squadra Navale in navigazione.
CAPO REDATTORE
Capitano di fregata Giovanni Melle REDAZIONE
E
UFFICI
Raffaella Angelino Giorgio Carosella Gianlorenzo Pesola Gaetano Alessi Gaetano Lanzo UFFICIO ABBONAMENTI E SERVIZIO CLIENTI
Carmelo Sciortino Giovanni Bontade Tel.: 06 3680 7251-48 e-mail abbonamenti: rivista.abbonamenti@marina.difesa.it SEGRETERIA AMMINISTRATIVA
Tel.: 06 3680 7254 Codice fiscale: 80234970582 Partita IVA: 02135411003 6
A questo numero hanno collaborato
Ambasciatore Paolo Casardi Contrammiraglio (ris) Ezio Ferrante Dottor Andrea Grelloni Contrammiraglio (ris) Michele Cosentino Dottor Giuliano Da Frè Dottoressa Giuseppina Maria Greco Dottor Guglielmo Evangelista Contrammiraglio (ca) Italo Ottonello Professor Mariano Gabriele Dottor Enrico Cernuschi Dottor Enrico Magnani Contrammiraglio Pietro Verna Tenente di vascello Eugenio Tatulli Contrammiraglio (arq) Claudio Boccalatte Contrammiraglio (aus) Stephan Jules Buchet Capitano di fregata Gianlorenzo Capano Ammiraglio Ispettore Capo (ca) Renato Ferraro Rivista Marittima Settembre 2017
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PRIMO PIANO
Il ruolo delle diplomazie nell’attuale contesto internazionale Paolo Casardi (*)
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e poco meno di trenta anni fa ci avessero chiesto che tipo di contesto internazionale avrebbe visto la luce dopo la «guerra fredda», che aveva idealmente avuto termine nel 1990 con l’implosione dell’Impero sovietico, avremmo dato alcune indicazioni di massima, magari non troppo ottimiste, ma non ci saremmo mai immaginati una tale complessità di minacce e di variabili nella geo-politica del nuovo millennio. Il terrorismo, per esempio, rappresenta una grave minaccia e può avere conseguenze molto pesanti. Tuttavia, nonostante l’orrore che ne proviamo e la deprecazione che merita, non è il peggiore dei guai che ci affliggono nel dopo guerra fredda. Il terrorismo è sempre strumentale, può manifestarsi in modo più forte o
più debole a seconda delle dinamiche collegate e può cessare una volta esauritisi i suoi presupposti. Ci sono invece altre problematiche che non sembrano potersi esaurire, ma tendono anzi a rafforzarsi, in quanto causate da fenomeni in fase di espansione, come l’emigrazione. L’emigrazione per cause di guerra non è la forma più preoccupante, al di là naturalmente delle tragedie specifiche che crea, giacché non è un fenomeno permanente. Invece l’emigrazione per cause economiche o di calamità naturali è la vera sfida per il futuro, data l’impressionante spinta demografica dell’Africa e di alcune zone asiatiche. C’è poi il ritorno alla guerra, quale strumento per risolvere i conflitti, in particolare nell’area mediterranea e medio orientale, che rischia di cambiare
(*) Si laurea in Scienze Politiche alla Sapienza ed entra per Concorso nella Carriera Diplomatica nel 1974, lavorando nelle sedi di Parigi, Maputo, Londra, Bruxelles, New York e Santiago. Tra i vari incarichi, è stato Direttore degli Affari Politici al Segretariato dellÊUEO, Primo Consigliere alla Missione italiana allÊONU e membro del team italiano in Consiglio di Sicurezza. Successivamente Capo di gabinetto del Ministro per gli Italiani nel mondo e Ambasciatore in Cile. Conclude la carriera a Roma prima come Direttore dellÊUnità per le autorizzazioni allÊesportazione degli armamenti e infine come Ispettore Generale del Ministero e degli uffici allÊestero, quando viene promosso Ambasciatore dÊItalia. Lasciato il servizio attivo nel 2014, è socio del Circolo di Studi Diplomatici, di cui viene recentemente eletto Vice Presidente.
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Rivista Marittima Settembre 2017
PRIMO PIANO
Mar Mediterraneo
Golfo Arabico
Golfo del Bengala
Mar Cinese Meridionale
Oceano Indiano
A Oriente del Mediterraneo Geostrategia e Geopolitica dell’Oceano Indiano Ezio Ferrante (*)
I
l «vecchio» Mahan ancora una volta aveva ragione, quando scriveva, agli inizi del Novecento, nel saggio The Problem of Asia: «Chi controlla l’Oceano Indiano, domina l’Asia. Questo Oceano è la chiave dei Sette Mari. Nel XXI secolo il destino del mondo sarà deciso nelle sue acque». E a dargli ragione, poco più di un secolo dopo, è l’autorevole analista Robert D. Kaplan nel suo recente libro intitolato Monsoon. The Indian Ocean and the Future of American Power (2010), secondo cui «L’Oceano Indiano ritorna ad essere il “cuore” delle mappe geopolitiche, “the global maritime system’s center of gravity”. Nel Ventunesimo secolo rappresenterà quello che l’Atlantico è stato nel XX secolo». O ancora, secondo il geopolitico indiano Paragh Khanna (1), l’Oceano Indiano
sta diventando «l’epicentro della connettività competitiva, in una grande guerra delle “supply chain” che ridisegnerà le mappe del XXI, come la guerra dei Trent’anni ha ridisegnato quelle del XVII secolo». In termini geostrategici di dominio globale dei mari, sono ormai poco più di settant’anni che l’egemonia statunitense si è sostituita, anche nell’Oceano Indiano, a quella britannica, andata in frantumi con la Seconda guerra mondiale. A cominciare da quando il presidente Franklin D. Roosevelt, reduce dalla Conferenza di Yalta in cui, a guerra ancora in corso, si erano decisi i destini dell’Europa post-bellica, il 14 febbraio del 1945, pochi mesi prima della sua morte, si incontrò con il re saudita (2), Abdul Aziz ibn Saud, a bordo dell’incrociatore USS Quincy sul Grande Lago Amaro nel
(*) Contrammiraglio in congedo, membro del Consiglio Redazionale di Limes e Senior Fellow del think tank Nodo di Gordio, collabora con vari istituti di formazione e riviste specializzate su temi di storia e geopolitica navale. Vasta la sua bibliografia, ben rappresentata anche sul web. In particolare sulla Rivista Marittima, dal 1980, ha pubblicato numerosi articoli e ben nove supplementi tra cui, lo scorso Giugno, la biografia del Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel.
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PRIMO PIANO L’Arsenale di Venezia nel 1835, dipinto di Giuseppe Bernardino Bison (Fonte: wikimedia.org).
Il Regional Seapower Symposium di Venezia Andrea Grelloni (*)
L’
idea di istituire un forum marittimo per le Marine Militari operanti nelle acque del Mediterraneo e del Mar Nero, è stata avanzata nella fase conclusiva dell’International Seapower Symposium (ISS) di Newport (Stati Uniti) del 1995, allorché venne proposto all’Italia di dar vita a un’iniziativa analoga sul piano regionale, facendosi carico degli aspetti logistici e organizzativi. La proposta venne accolta di buon grado dalla Marina Militare Italiana che quindi avviò i lavori preliminari volti alla realizzazione della prima edizione del «Regional Seapower Symposium del Mediterraneo e del Mar Nero» che si svolse a Venezia nei giorni dal 5 all’8 novembre del 1996.
A partire da quella data, con una cadenza biennale e in alternanza con l’International Seapower Symposium di Newport, il Simposio Regionale di Venezia viene organizzato presso l’antico Arsenale cittadino. La scelta di ospitare l’evento nel capoluogo veneto è legata alla secolare tradizione marittima della città lagunare, storica Repubblica Marinara che estese la propria influenza su tutto il Mediterraneo e nel Mar Nero, nel pieno rispetto delle culture e delle peculiarità delle popolazioni locali. La rilevanza acquisita negli anni dal Simposio di Venezia è testimoniata dalla crescita esponenziale del numero delle delegazioni partecipanti, dalle 24 Marine della prima edizione del 1996 alle 38 dell’ultima svol-
(*) Laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali presso lÊUniversità degli Studi di Camerino. Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Relazioni Internazionali presso lÊUniversità degli Studi di Perugia, nellÊambito del quale nel 2016 ha svolto un tirocinio di sei mesi presso lo Stato Maggiore della Marina – 3o Reparto Piani Operazioni e Strategia Marittima.
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PANORAMICA TECNICO-PROFESSIONALE
Singapore e la sua Marina, cinquant’anni dopo Michele Cosentino (*)
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metà di maggio 2017 hanno avuto luogo a Singapore le celebrazioni del 50o anniversario della Marina della piccola Repubblica, sviluppate attraverso una serie di eventi cui hanno partecipato numerosi rappresentanti e unità navali di varie Nazioni del globo. L’occasione è importante per comprendere e analizzare perché è stata posta molta enfasi sull’anniversario di una Marina, qual è appunto quella di Singapore, appartenente a una Nazione con dimensioni e demografia apparentemente insignificanti se confrontate con altre realtà dell’Asia sudorientale (1). Ma proprio dimensioni e demografia sono stati due fattori chiave che hanno guidato lo sviluppo di una forza navale costituita 50 anni fa, partendo soltanto da due pattugliatori costieri con scafo in legno (2), e capace di
Un’immagine dell’agglomerato urbano di Singapore, con gli edifici (in primo piano) che ospitano la municipalità locale e, sullo sfondo, i grattacieli di alcune importanti società finanziarie (Fonte: Singapore Government).
evolversi verso uno strumento di qualità grazie allo sfruttamento delle tecnologie e all’attuazione di una politica marittima dettata dalle contingenze locali.
Singapore e il suo contesto geostrategico Singapore, città-stato indipendente dal 1965, si trova immersa in un contesto geostrategico marittimo con una duplice caratterizzazione per la sua sicurezza. Da un lato, la posizione geografica lungo la confluenza, nello Stretto di Malacca, di direttrici di traffico marittimo vitali per il continente asiatico fa di Singapore un hub strategico nel commercio marittimo planetario e contribuisce in maniera determinante alla sua prosperità economica; dall’altro, questa stessa posizione geografica crea non pochi dilemmi sotto il profilo della
(*) Contrammiraglio in ausiliaria, ha completato lÊAccademia Navale nel 1978 e si è laureato in Ingegneria Navale e Meccanica presso lÊUniversità di Napoli. Dal 1987 collabora con la Rivista Marittima e con diverse case editrici italiane e straniere ed è autore di numerosi libri, saggi e articoli.
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PANORAMICA TECNICO-PROFESSIONALE Un sommergibile nordcoreano Type-033, copia cinese dei «Romeo» sovietici, unità vetuste ma realizzate localmente su licenza negli anni Ottanta. In secondo piano una fregata classe «Nanjin», ammodernata dal 2013 (Fonte: wikipedia.it).
La Corea del Nord potenzia la flotta e punta sul nucleare anche «navale» Giuliano Da Frè (*)
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ell’estate 2017, il regime di Pyongyang (dal 2011 guidato dal giovane Kim Jong Un, esponente di terza generazione della dittatura «monarchico-comunista» dei Kim, fondata nel 1948) ha lanciato un nuovo guanto di sfida al mondo, culminato ad agosto con la minaccia di colpire Guam, strategica base delle forze statunitensi nel Pacifico — e dove Washington ha schierato alcuni degli assetti destinati a eventuali contrattacchi, come i bombardieri B1 —. Nella settimana a cavallo tra agosto e settembre, infine, la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico che, per la terza volta dopo il 1998 e il 2009 ha sorvolato lo spazio aereo del Giappone (che ha proclamato il J-Alert), per poi effettuare il sesto esperimento nucleare in 11 anni, col quale ha dimostrato di possedere anche la bomba all’idrogeno.
La Corea del Nord mantiene un arsenale di armamenti terrestri e aerei fornitissimo. Ma anche datato: buona parte del materiale nei depositi, fatta salva qualche centinaio di tank e pochi MiG più recenti, sembra in effetti ormai appartenere a un ben conservato museo delle armi sovietiche e cinesi del periodo d’oro della Guerra Fredda. Tuttavia, negli ultimi tempi qualcosa sembra muoversi in campo navale. Non va infatti innanzitutto dimenticato che negli ultimi 20 anni, la tensione tra le due Coree si è in buona parte trasferita dalla «Zona smilitarizzata» lungo il 38° parallelo — che a onta del suo nome rassicurante è uno dei luoghi a maggior concentrazione di armi pesanti del mondo — alle aree marittime contese tra Seul e Pyongyang. Qui negli ultimi 20 anni si sono registrati diversi
(*) Giornalista classe 1969, dal 1996 collabora con varie testate specializzate nel settore militare tra cui RID · Rivista Italiana Difesa, Focus Wars e Rivista Marittima. Dal 2002 analista navale per i web magazine Analisi Difesa e Portale Difesa, ha scritto circa 300 articoli dedicati soprattutto alla storia militare, ai conflitti internazionali e allo sviluppo delle forze armate di tutto il mondo. Con Odoya ha pubblicato ÿLa marina tedesca 1939-45Ÿ (2013) e ÿStoria delle Battaglie sul mareŸ (2014), cui è seguito nel 2015, per la Newton Compton, ÿLe grandi battaglie della Prima guerra mondialeŸ e nel 2016 ÿI grandi condottieri del mareŸ.
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PANORAMICA TECNICO-PROFESSIONALE
Tanger Med I meccanismi di coordinamento nella portualità marocchina. Sviluppo e struttura di un moderno porto marittimo all’ingresso del Mediterraneo
Tanger Med è uno dei punti di forza del Marocco dal momento che rappresenta un complesso hub efficace e realmente integrato intorno alle attività di trasbordo import ed export incrementando il valore aggiunto della logistica. Creato con Decreto Legge nel Febbraio 2003, Tanger Med Societe Anonime (TMSA) ha un capitale pari a 818.000.000 di dirhams detenuti dal fondo di Hassan II per lo sviluppo economico e sociale del Regno. L’obiettivo del nostro saggio è delineare il sistema delle relazioni di uno dei porti più appetibili del Mediterraneo, effettuando una review della letteratura in materia portuale, nonché una serie di indagini organizzative mediante i rapporti di sostenibilità.
Giuseppina Maria Greco (*)
L’
interesse nell’approfondire la struttura di Tanger Med è giustificata dai dati caratterizzanti l’economia marocchina negli ultimi anni proprio a partire dall’inaugurazione di Tanger Med nel 2003. Innanzitutto il porto ha superato la soglia di 4 milioni di container, ponendo il Marocco nella
top 50 dei più grandi porti hub nel mondo per il traffico container; inoltre la sua posizione strategica e ottimale nel mercato dei container e la creazione di una serie di servizi di linea, hanno migliorato la sua connettività in tutto il mondo, facendo da traino per l’economia. E lo confermano i dati: nel 2007 il Marocco si trovava 87o
(*) Giornalista Professionista, è Sottotenente di Vascello del Corpo di Stato Maggiore - Ufficiale delle Forze di Completamento della Riserva Selezionata. Laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso lÊUniversità di Napoli ÿSuor Orsola BenincasaŸ e in Comunicazione Multimediale e Giornalistica presso l'Università di Teramo. ˚ qualificata in Giornalismo aerospaziale presso lÊAccademia Aeronautica di Pozzuoli e abilitata come Giornalista inviata in aree di crisi nellÊambito delle attività organizzate dallo Stato Maggiore della Difesa e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Collabora con numerose testate giornalistiche specializzate in Difesa nazionale e internazionale, economia e shipping, storia e cultura militare.
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SAGGISTICA E DOCUMENTAZIONE Il porto di Rimini in un mosaico d’epoca romana (Fonte: Museo di Città, foto Joan).
Rimini, una lunga storia per un piccolo porto Guglielmo Evangelista (*)
Le vicende La città di Rimini, l’Ariminium dell’epoca romana, ebbe una notevole importanza fin dall’antichità per la sua posizione geografica. I naviganti provenienti da Sud, cioè dal Piceno, dalla Puglia o dal Mediterraneo orientale approfittavano del suo porto per sbarcare passeggeri e merci diretti via terra lungo la via Emilia verso il cuore della pianura padana, oppure vi facevano scalo per imbarcare piloti e proseguire verso l’interno per il forse più comodo ma più complicato sistema di vie fluviali che obbligavano ad attraversare una regione estremamente malsana e che non presentava accessi facili lungo tutto il litorale fino alla lontana Aquileia nonostante gli sforzi fatti all’epoca per regolarne l’idrologia come lo scavo della neroniana Fossa Flavia. Quindi il porto di Rimini era anche punto di transito di un certo flusso di navigazione di cabotaggio che, proseguendo sul mare aperto fino all’altezza di Ravenna, si inoltrava poi nei rami del delta del Po che Pli-
nio attesta fosse navigabile fino a Torino con la possibilità, attraverso il Mincio, il Ticino, il Lambro e l’Olona, di raggiungere Mantova, Pavia e Milano (1). Il porto di Ariminium, del quale sono state rinvenute varie tracce, si trovava affacciato sul mare libero e sorgeva nell’area dell’attuale stazione ferroviaria che oggi si trova arretrata ben all’interno del tessuto urbano a causa dell’avanzamento della costa, e nel suo seno sfociava il Marecchia il cui tracciato finale era diverso da quello attuale dato che piegava verso sud a valle del ponte di Tiberio. Fu nel decimo secolo che il Marecchia cambiò il suo corso per cause naturali, e il suo nuovo estuario, relativamente ampio, fu adattato a porto canale così che la città si trovò dotata i due scali: il nuovo Portus Mariculae e il vecchio Portus Apise (cioè dell’Ausa, torrente che allora attraversava Rimini e sfociava, come in precedenza il Marecchia, in corrispondenza del porto romano (2).
(*) Nato a Broni (Pavia) nel 1951. ˚ laureato in giurisprudenza e in storia e ha prestato servizio nella Marina Miliare come ufficiale del Corpo delle Capitanerie di Porto. Successivamente è stato funzionario in un ente pubblico e attualmente vive a Cremona. Ha allÊattivo una lunga attività pubblicistica e ha collaborato a numerosi periodici e riviste specializzate militari e civili trattando specialmente la storia dei trasporti e la storia navale.
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STORIA E CULTURA MILITARE
La strategia navale britannica e la protezione del traffico nel Baltico (1807-1813)
La fregata inglese HMS TARTAR respinge un attacco di cannoniere norvegesi vicino Bergen, nel 1808 (Fonte: wikipedia.it).
La vittoria di Trafalgar del 1805 garantì alla Gran Bretagna il dominio dei mari, senza però arrestare l’avanzata continentale di Napoleone. Dopo aver dovuto rinunciare all’invasione dell’Inghilterra, Bonaparte ricorse al Sistema (o Blocco) Continentale, un provvedimento tendente a troncare i rapporti economici della Gran Bretagna con il resto d’Europa. Gli unici porti rimasti aperti — appartenendo a paesi neutrali o alleati dei Britannici — erano quelli baltici, in cui il traffico era cresciuto in rapida progressione; ma il dominio del mare non conferiva automaticamente l’egemonia sui paesi della regione (1). In seguito all’alleanza franco-russa del 1807, il traffico si trovò d’improvviso soggetto al pericolo di un blocco: la politica degli Stati baltici, complicata da una successione di alleanze particolarmente precarie, aveva reso quel mare ostile ai Britannici. Per tutto il periodo successivo il Baltico fu la sola area in cui un traffico vitale per la difesa del Regno Unito, rimase esposto agli attacchi dell’avversario.
Italo Ottonello (*)
I belligeranti: una guerra di decreti Bonaparte ricorse alla guerra economica. emanando, da Berlino, il decreto del 21 novembre 1806, con cui mise la Gran Bretagna in stato di blocco e proibì il
commercio britannico sul continente: tutti i manufatti e i prodotti coloniali (caffè, zucchero, cotone, indaco) presenti nei porti, sarebbero stati considerati di provenienza britannica e sequestrati, a meno che fossero ac-
(*) Contrammiraglio in congedo assoluto. Ha prestato servizio come ufficiale del Genio Navale dal 1956 al 1993 in destinazioni dÊimbarco su unità navali, nel ruolo di Direttore di Macchina; a Mariscuola La Maddalena e la Scuola Nautica della GdF, come insegnante, e presso gli Enti Centrali della MM con incarichi di carattere tecnico-logistico. Cultore delle tradizioni marinare e degli aspetti della vita di mare allÊepoca della vela, in particolare nella Marina britannica dei tempi di Nelson. Collabora con la Rivista Marittima dal 1985.
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STORIA E CULTURA MILITARE
Tavola del pittore Quinto Cenni con le divise della Regia Marina nel 1873 (Fonte: wikimedia.org).
La Regia Marina italiana e la lotta al contrabbando Mariano Gabriele (*)
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a supplenza della marina da guerra alle funzioni doganali in mare ha non pochi precedenti, caratterizzati da situazioni o momenti di particolare difficoltà, dalla insufficienza o mancanza di strutture operative specifiche o dal preminente interesse alla repressione del contrabbando di guerra, che costituisce una fattispecie particolare di attività dai contorni difficilmente precisabili, perché soggetti a variazioni in relazione a situazioni e rapporti di forza politici e militari (1). Prima della nascita del Regno d’Italia non sono prive di interesse le esperienze delle marine italiane di Napoleone e di quelle degli Stati preunitari. Alla proclamazione del blocco continentale, nel 1806, gli Inglesi resero inefficace il blocco e la strategia
(1861-1912) napoleonica risultò perdente. Non erano certo i doganieri di mare o i corsari italiani — povero untorello, non sarai tu che spianterai Milano! — in grado di fronteggiare l’assoluta egemonia navale britannica dopo Trafalgar, da cui conseguì una organizzazione scientifica del contrabbando diretto a colpire il blocco continentale, alimentato da veri e propri empori costituiti nelle piccole isole occupate (2). Il compito del contrasto venne quindi a gravare, in massima parte, sulla Marina Militare degli Stati napoleonici italiani, «declassata a guardia costiera per fermare il contrabbando e proteggere il cabotaggio in convogli di torre in torre» (3). Le Marine di quegli Stati, schiacciate sulle coste dalla superiore pressione avversaria, erano costrette a operare solo in prossimità del litorale dal
(*) Ha insegnato per 30 anni Storia Contemporanea e Storia e Politica Navale nellÊUniversità di Roma. Autore di 30 volumi e 120 saggi e pubblicazioni, ha ricevuto 5 premi scientifici in Italia e allÊestero e 2 giornalistici. Consulente storico dello Stato Maggiore della Marina, è attualmente copresidente della Commissione storica italo-tedesca e presidente onorario della Società Italiana di Storia Militare.
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STORIA E CULTURA MILITARE Estate 1941, pausa ricreativa a Bocca di Serchio (*).
Gli inganni della X Flottiglia MAS Uno studio tra dottrina, tattica e umorismo, 1940-1943 Enrico Cernuschi (**)
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ell’ambito della moderna guerra navale asimmetrica (inventata o, meglio, reinventata dagli Italiani, giusto cent’anni or sono, al momento dell’elaborazione dei primi progetti per il forzamento di Trieste (mediante speciali tagliareti) culminati, la notte sul 9 dicembre 1917, nell’affondamento della corazzata costiera austro-ungarica Wien), l’inganno riveste un’importanza fondamentale.
Sia l’avversario sia l’alleato di turno non devono sapere mai, infatti, cosa bolle in pentola. E ciò per due motivi fondamentali. Il primo, di carattere eminentemente pratico, risiede, ovviamente, nella sorpresa, ingrediente fondamentale e unica difesa per pochi uomini armati, in fin dei conti, soltanto di una carica e dotati (non sempre) di un natante, più o meno insolito, ma sempre minuscolo e vulnerabilissimo.
(*) In piedi da sinistra: Decio Catalano, Vincenzo Martellotta, Giorgio Spaccarelli, Egil Chersi, Antonio Marceglia, Amedeo Vesco, Licio Visintini. Seduti da sinistra: Gerolamo Manisco, Giovanni Magello, Luigi Durand de la Penne. (**) Laureato in giurisprudenza, lavora come funzionario in una delle maggiori banche italiane. Studioso di storia navale ha dato alle stampe, nel corso di venticinque anni, altrettanti volumi e oltre 500 articoli pubblicati in Italia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia sulle più importanti riviste del settore. Tra i libri più recenti Gran pavese (Premio Marincovich 2012), ULTRA - La fine di un mito, Black Phoenix (con Vincent P. OÊHara), Navi e Quattrini (2013), Battaglie sconosciute (2014), Malta 1940-1943 (2015), Quando tuonano i grossi calibri. Gli italiani dellÊInvincibile Armata (2016), Il Potere Marittimo nellÊambito mondiale e Sea Power, the Italian Way, entrambi usciti nel 2017.
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RUBRICHE
Osservatorio internazionale Luglio-Agosto 2017 Il risveglio dello United Nations Command
Una nuova missione della UE
Il Comando delle Forze Combinate Stati Uniti-Corea del Sud ha iniziato l’esercitazione annuale «Ulchi Freedom Guardian 2017» il 21 agosto per concluderla il 31 agosto 2017 ...
A metà luglio il Consiglio dell’UE ha dato il via libera a una nuova missione PESD civile in Iraq. La Missione si concentrerà nell’assistenza alle autorità irachene nell’attuazione ...
Giochi di guerra nel Baltico, ora arrivano anche i Cinesi
L’Arabia Saudita riorganizza i suoi servizi di sicurezza
Il mese di luglio ha visto la Russia e la Cina condurre esercitazioni navali congiunte nel Mar Baltico. Il segno più significativo della cooperazione militare sempre più stretta tra le due maggiori potenze ...
Il Re Salman dell’Arabia Saudita, alla vigilia delle partenza per le sontuose vacanze passate a Tangeri (per un costo di 100 milioni di dollari per la durata di un mese) ha annunciato...
Cade Bengasi, ma è caos. Chi vince?
La più grande base militare in Africa
Agli inizi di luglio, dopo duri combattimenti le milizie (pardon, l’esercito nazionale) del Maresciallo Haftar prendono il controllo di Bengasi. La vittoria che sembrava definitiva, in realtà ha visto ...
Il 22 luglio è stata inaugurata la più grande base militare in Africa, che ospiterà 20.000 soldati egiziani. È stata inaugurata dal presidente (e feldmaresciallo) egiziano Abdel Fattah al-Sissi a ...
Un nuovo gruppo di Stati all’ONU
Dopo NATO e UE, ora tocca all’ONU
Il 10 luglio l’Ambasciatore del Marocco presso le Nazioni Unite, Omar Hilale e il suo omologo dal Pakistan, Ambasciatore Maleeha Lodhi hanno formalizzato l’istituzione di un nuovo gruppo al Palazzo di Vetroi...
Dopo la NATO e l’UE, la Turchia non poteva farsi mancare di aprire una linea conflittiva con un’altra organizzazione internazionale; questa volta si tratta dell’ONU. L’occasione è stato l’ennesimo...
Iran e Iraq firmano un accordo di cooperazione militare
Aurora Boreale
Alla fine di luglio Iran e Iraq hanno firmato a Teheran un accordo di cooperazione militare. Firmato dal Ministro della Difesa iraniano Hossein Dehghan, e il suo omologo iracheno, Erfan Al-Hiyali....
La fine di luglio ha visto l’annuncio della maggiore esercitazione militare mai svolta dalla Svezia, «Aurora 17». L’esercitazione, che si svolge nel mese di settembre, coinvolge 20.000 appartenenti alle forze...
Peacekeepers cinesi in Africa? Svezia e Finlandia si uniscono alla JEF britannica La Gran Bretagna nel 2012 ha istituito la Joint Expeditionary Force (JEF) che è una forza framework del Regno Unito per una forza rapidamente schierabile in grado di operare all’interno ...
La Cina, che all’inizio di luglio ha attivato la sua (prima) base militare all’estero a Gibuti, in merito al contenzioso che divide il piccolo Stato con la bellicosa, ma isolata Eritrea, alla fine del mese... Enrico Magnani
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RUBRICHE
Marine militari ALGERIA Nuova classe di corvette
Nave Alliance - Dal Polo Nord alla Spezia Campagna d’istruzione per il Durand de la Penne
CILE Quarto pattugliatore d’altura tipo «Fassmer OPV 80»
MALESIA Varo del primo pattugliatore d’altura tipo «Gowind»
CINA Nuovo missile balistico per sottomarini
MESSICO Impostazione di un pattugliatore d’altura tipo «SIGMA 10514»
Prosegue la costruzione della seconda portaerei Gruppo navale cinese a Civitavecchia COREA DEL SUD In linea nuova nave da sbarco
QATAR Conferma dell’ordine per sette unità di costruzione italiana RUSSIA Contratto per nuovi sottomarini non nucleari
EGITTO Secondo sottomarino «Type 209/1400» per la Marina egiziana
Ammodernamento dei cacciatorpediniere classe «Udaloy-I»
FRANCIA Il Dupuy-de-Lôme in acque giapponesi
SPAGNA Primo elicottero SH-60F per l’Armada
Prima missione operativa per l’Auvergne GIAPPONE Prove in mare per il cacciatorpediniere Asahi Nuove fregate tipo «30DX» Visita del Ministro della Difesa su un’unità navale GRAN BRETAGNA La portaerei Queen Elizabeth a Portsmouth INDONESIA Nuovo sottomarino per la Marina indonesiana ITALIA Alla Marina Militare il comando dell’Operazione Atalanta Rivista Marittima Settembre 2017
STATI UNITI Gravissimi incidenti per la Flotta del Pacifico Il radar «AN/SPY-6(V)» supera il test di scoperta di missili a lungo raggio Entra in servizio il cacciatorpediniere lanciamissili Rafael Peralta La «base marittima» avanzata all’opera ... e varo di una nuova «base» Michele Cosentino
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RUBRICHE
Marine mercantili Aiuti di Stato per l’adeguamento dei porti Dal 10 luglio 2017 gli Stati membri dell’Unione europea possono effettuare investimenti nei porti fino a 150 milioni di euro senza il placet della Commissione. È quanto prevede l’articolo 56ter del regolamento (UE) n. ...
Modifica Valutazione impatto ambientale Dal 21 luglio 2017 è in vigore il decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 104 «Attuazione della direttiva 2014/52/UE che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impattoambientale di determinati progetti pubblici e privati» (vedi ...
Naufragio Costa Concordia: le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione
La lente d’ingrandimento dell’Antitrust sul servizio di rimorchio nello Stretto di Messina A pagina 38 del Bollettino n. 26 del 10 luglio scorso (consultabile al link ...
L’assemblea annuale di Confirtarma Come sempre significativi i temi toccati da Emanuele Grimaldi nell’Assemblea di Confitarma del 20 giugno ...
Minaccia informatica e rischi a bordo nave Lo shipping non si mostra indifferente alla cyber seurity. È per questo che i big dell’armatoria mondiale (rappresentati da ...
La regolamentazione dello sciopero di ormeggiatori e barcaioli
Non si comprende per quale ragione chi «era al vertice della catena di comando ed era il titolare della posizione di garanzia, possa fondatamente chiedere di andare esente da responsabilità per le sue numerose ...
La Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali si è pronunciata favorevolmente sul ...
Pietro Verna
Eugenio Tatulli
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Scienza e tecnica LE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO AMBIENTALE MARINO SVOLTE NEL GOLFO DELLA SPEZIA DALL’ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA Il rilievo dei dati relativi all’ambiente marino e costiero, a seguito della sempre crescente attenzione che l’opinione pubblica, il mondo politico e la stampa pongono verso i problemi ambientali, si è trasformato negli ultimi anni da attività confinata nell’ambito della ricerca scientifica in attività sistematica, regolamentata dalla legislazione, cui si dedicano... Claudio Boccalatte
Vista artistica tridimensionale del mezzo di superficie non pilotato (USV) progettato per mettere a mare mezzi subacquei, anch’essi non pilotati (ROV) per la fruizione dei parchi marini (Fonte: per g.c. dell’INGV).
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Nautica da diporto VOLVO OCEANS RACE - PRESENTE E FUTURO Nel prossimo novembre partirà la tredicesima edizione della regata a vela a tappe intorno al mondo Volvo Ocean Race (VOR), utilizzando le regole adottate per le edizioni precedenti, mentre le regate successive avranno delle modifiche sostanziali. Infatti, a maggio di quest’anno sono state definite le ultime linee guida di questa manifestazione per il prossimo decennio.
Presente Il percorso 2017-18 Come nelle ultime edizioni la manifestazione si articolerà in regate d’altura e con regate costiere....
Futuro Nella presentazione della nuova VOR avvenuta presso il Volvo Museum in Gothenburg, la pluridecennale proprietà della
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Stéphan Jules Buchet
RUBRICHE
C he cosa scrivono gli altri «Mediterranei»
LIMES. RIVISTA ITALIANA DI GEOPOLITICA, N. 7/2017
«The Jihadist Maritime Strategy»
MES MONOGRAPHS, A. 21, N. 28, MAY 2017
«Geopolitica dei Tre Mari» Ezio Ferrante
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Recensioni e segnalazioni Enrico Cernuschi
Autori Vari
Il Potere Marittimo nellÊambito mondiale
Effetto Trump? Gli Stati Uniti nel sistema internazionale fra continuità e mutamento a cura di Massimo de Leonardis
U.S.M.M. Roma 2017, Pagg. 207, Euro 18,00
EDUCatt Milano 2017, Pagg. 231, Euro 15,00
Bianca dÊAntonio Justin Stares
Hubert Heyriès
Grimaldi Armatori
Italia 1866
Storia di una famiglia e di unÊimpresa Marzio Grimaldi Editore Napoli 2016, Pagg. 436 di grande formato, Euro 140,00
Storia di una guerra perduta e vinta Ed. il Mulino Bologna 2016, Pagg. 347, Euro 25,00
continua a leggere ... Giulio Quintavalli
Da sbirro a investigatore Polizia e investigazione dallÊItalia liberale alla Grande Guerra Aviani & Aviani editori Udine 2017, Pagg. 280, Euro 32,00 Per avere lo sconto lettore (22€ anziché 32€) email a avianifulvio@gmail.com inserendo il codice SBIRRO17
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SETTEMBRE 2017 - Anno CL
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Il Ruolo delle Diplomazie nell’attuale Contesto Internazionale
Paolo Casardi
A Oriente del Mediterraneo
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