11 COVER Intervista a Luigi De Magistris DALLE ASSOCIAZIONI Lettera aperta di Assosistema IMPRESE Ammortamenti fiscali. La risposta dell’Agenzia delle Entrate GREEN PUBLIC PROCUREMENT Appalti pubblici più sostenibili con i CAM
PRENDI LA GIUSTA: PER UN FUTURO MIGLIORE CI VUOLE STOFFA!
pista
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MUGELLO
maggio 2017
È UN’INIZIATIVA DI:
IN COLLABORAZIONE CON:
-95% EUTROFIZZAZIONE DELLE ACQUE
-53% RISCALDAMENTO GLOBALE
-45% SMOG
SICUREZZA IGIENICA
35.000 OCCUPATI DIRETTI RICICLO TESSILE A FINE VITA
PERIODICO ISCRITTO AL n. 58 del 01-04-2014 DEL REGISTRO DELLA STAMPA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA EDITORE ASSOSISTEMA - VIALE PASTEUR, 8 - 00144 ROMA In caso di mancato recapito inviare al CSL STAMPE ROMA per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L.353/03 70% Roma Aut C/RM/35/2014.
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EDITORIALE
di PATRIZIA FERRI
Carissimi lettori, Il 1 gennaio 2017 l’Italia ha assunto la Presidenza di turno del G7 e, nell’ambito delle iniziative programmate durante l’anno, ha promosso per la prima volta il tema della “Cultura come strumento di dialogo fra i popoli”. Il G7 delle più grandi organizzazioni mondiali vedrà, quindi, i Ministri della Cultura di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America riuniti a Firenze, la città patrimonio UNESCO per la ricchezza e la bellezza dei suoi monumenti. Con tale iniziativa l’Italia rivendica giustamente una sua leadership internazionale in tema di patrimonio culturale e dà al tempo stesso al mondo un segnale importante e in netta controtendenza con le politiche del passato in cui alla cultura non è mai stato riconosciuto quel ruolo di strumentalità essenziale al servizio dell’individuo, della collaborazione, dell’integrazione, della solidarietà, della crescita e dello sviluppo sostenibile dei popoli e dei Paesi. E la leadership italiana a livello internazionale è un fatto indiscusso, testimoniato dal possesso del 50% di siti Unesco grazie al patrimonio tramandato da generazioni. L’attenzione e il riguardo nei confronti del patrimonio culturale è un esempio importante per tutti in quanto favorisce la sensibilizzazione a valori universalmente riconosciuti e consente di ricongiungere, alla vita attuale e a quella futura, l’identità, la memoria storica dei popoli e delle loro antiche civiltà. La ricchezza del pensiero, le arti e la creatività di un Paese e di un popolo rappresentano un patrimonio culturale di cui noi tutti siamo oggi eredi e tutori legittimi. In tal senso, ognuno di noi ha la grande responsabilità di proteggere il patrimonio culturale come valore universale, mettendo in campo ogni possibile sforzo per preservarlo come strumento di conoscenza, dialogo e comprensione fra culture differenti, ma anche per ricostruire e restaurare le antiche testimonianze della cultura e dell’identità nazionale distrutte sia per mano dell’uomo sia per eventi naturali. Seppure il G7 di marzo avrà come obiettivo quello di promuovere la conoscenza e la tutela del patrimonio culturale mondiale minacciato da guerre e terrorismo non va trascurata l’importanza della cultura come insieme di valori, norme, concetti e simboli sulla base dei quali si approvano o meno azioni, sentimenti e pensieri. La cultura, quindi, anche nel suo ruolo di orientamento dell’azione sociale dell’individuo. Promuovere e tutelare il patrimonio culturale ma nello stesso tempo formare l’individuo fin da piccolo al rispetto del prossimo e delle cose, alla solidarietà, alla condivisione, al dialogo e non alla violenza, alla costruzione e non alla distruzione, alla cura e non alla trascuratezza, e utilizzare tutti i mezzi di comunicazione dalla radio al web affinché attraverso la cultura si possa innalzare il grado di civiltà dei popoli è un dovere a cui ogni Stato e ogni individuo non può sottrarsi.
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OLTRE PERIODICO ISCRITTO AL N. 58 DEL 01-04-2014 DEL REGISTRO DELLA STAMPA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA EDITORE ASSOSISTEMA Viale Pasteur, 8 - 00144 Roma Tel. 06.5903430 - Fax. 06.5918648 assosistema@assosistema.it DIRETTORE RESPONSABILE PATRIZIA FERRI REDAZIONE LAURA LEPRI PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE DANIELA BOCCADORO STAMPA DM SERVICES S.R.L. PUBBLICITÀ ASSOSISTEMA SERVIZI SRL GIULIA D’ADDAZIO Viale Pasteur, 8 - 00144 Roma Tel. 06.5903430 - Fax. 06.5918648 assosistemaservizi@pec.buffetti.it
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EDITORIALE COLLABORATORI IN QUESTO NUMERO COVER De Magistris, ecco come i rifiuti da problema possono diventare una ricchezza Federico Ignesti, sindaco di Scarperia e Sanpiero Il Concorso Buone Pratiche di Anci Toscana TURISMO Prendi la pista giusta. Per un futuro migliore ci vuole stoffa GREEN PUBLIC PROCUREMENT Assosistema Confindustria: CAM Tessili, un altro passo verso la filiera del riutilizzabile DALLE ASSOCIAZIONI Lettera aperta di Assosistema PUBBLIREDAZIONALE Imesa presenta nuove soluzioni per Lavanderie Industriali Jensen, LIFE HACKS le soluzioni per ottimizzare le lavanderie
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QUI FINANZA Il processo di acquisizione di azienda. L’importanza della pianificazione SICUREZZA SUL LAVORO Assosistema Safety, l’Associazione che fa sicurezza IMPRESE Ammortamento della biancheria e gestione contabile degli ammanchi MERCATO Appalti genuini e non, il punto dell’incontro di Assosistema
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RUBRICHE NUMERI NEW ENTRY NORMATIVA APPUNTAMENTI EURONEWS
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C OLLABOR ATOR I
FEDERICO IGNESTI MATTEO BIFFONI Matteo Biffoni, nato il 19 maggio 1974 a Prato, è sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana. Laureato in Giurisprudenza, avvocato, ha vissuto sin da giovanissimo la politica e l’impegno sociale. Consigliere comunale a Prato nel 2004 e confermato nel 2009, nel 2013 viene eletto deputato alla Camera ed entra in Commissione Giustizia. Un anno dopo lancia la candidatura a sindaco di Prato e presenta le dimissioni da parlamentare. Il 28 maggio 2014 vince le elezioni amministrative diventando sindaco di Prato al primo turno. A ottobre dello stesso anno viene eletto Presidente della Provincia di Prato. Già delegato nazionale Anci all’Immigrazione, nel 2015 viene eletto presidente di Anci Toscana. Padre di due bambini, appassionato di musica e tifoso dell’Ac Prato 1908, Matteo Biffoni ha sempre mantenuto vivo l'interesse e l’impegno per l’associazionismo e il volontariato.
LUIGI DE MAGISTRIS Sindaco di Napoli, De Magistris è nato nella città partenopea il 20 giugno 1967. Diplomato al liceo classico Pansini nel 1985, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza a 22 anni, all’Università Federico II e nel 1993, a 26 anni, ha superato il concorso in magistratura. Dopo il tirocinio, svolto sempre a Napoli, ha iniziato ad esercitare le funzioni giudiziarie, quale Sostituto Procuratore della Repubblica, presso il Tribunale di Catanzaro, dove è rimasto impegnato dal 1996 al 1998. Nel 1999 De Magistris è tornato a Napoli, dove ha svolto le stesse funzioni di Pubblico Ministero fino al 2002. Dal 2003 al 2008 è ritornato a fare il Pm in Calabria. Dopo essersi dimesso dall’ordine giudiziario, nel 2009 De Magistris è stato eletto parlamentare europeo, ed ha svolto il ruolo di presidente della Commissione Controllo dei Bilanci. Il 30 maggio 2011 De Magistris è stato eletto Sindaco della città di Napoli, con una lista civica, vincendo al ballottaggio con il 65,37% di voti. Ha deciso di ricandidarsi per il secondo mandato consecutivo, ottenendo il 42,82% dei voti al primo turno, (24,04% dei voti del secondo candidato sindaco), vincendo poi il ballottaggio con il 66,85% dei voti il 27 Giugno 2016 con una lista civica demA.
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PATRIZIA FERRI Sociologa, specializzata in Relazioni Industriali ed esperta in materia di associazionismo, Patrizia Ferri è Segretario Generale di Assosistema, Presidente di Fasiil, Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa e Tesoriere dell’Ente Bilaterale del settore. Giornalista, è Direttore Responsabile di Oltre, l’organo di stampa ufficiale delle imprese che operano nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro e dei dispositivi tessili e medici riutilizzabili. Nel gennaio 2007 è entrata in organico in Auil (Confindustria) dove ha operato in staff con il Presidente e il Segretario Generale per l’attuazione delle politiche di riposizionamento e sviluppo dell’Associazione. Ha trascorso in Fise-Federazione Imprese di Servizi (Confindustria) gli anni immediatamente precedenti e svolto attività di consulenza presso l’Anci, nell’ambito dell’attività di innovazione istituzionale amministrativa, organizzazione e gestionale delle Pubbliche Amministrazioni Locali, e il Formez Centro Studi di Formazione del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio per la realizzazione del Cesdal Centro Studi e Documentazione delle Autonomie Locali.
Sindaco del Comune di Scarperia e Sanpiero dal maggio 2014, Federico Ignesti è stato Presidente dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello dal luglio 2014 fino al 1 marzo 2017. Ignesti ha maturato negli anni precedenti significative esperienze nel territorio: presidente del Consorzio del Mugello dal 2011, sindaco del comune di Scarperia, prima della fusione con Sanpiero a Sieve, Assessore al Bilancio, Tributi, Commercio e Artigianato, Sviluppo Economico, Trasporti e Viabilità, Gestioni Associate e Informatizzazione, Cultura del Comune di Scarperia dal 2005 al 2010, consigliere comunale dal 1996 al 2000. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Firenze nel 2003 con tesi sulle relazioni internazionali, Ignesti ha poi conseguito nel 2005 il Master in Economia della Cooperazione all’Università di Bologna.
BRUNO GHERARDINI Laureato in Economia Istituzioni e Finanza all’Università degli Studi di Roma Tre, Bruno Gherardini è partner di Epta Prime, società di consulenza che offre a imprese, enti pubblici, banche e intermediari finanziari servizi di pianificazione strategica, programmazione finanziaria e gestione dei rischi. Precedentemente, Gherardini ha maturato presso l’istituto bancario Dexia Crediop una ventennale esperienza. La sua carriera inizia occupandosi di finanziamento delle opere pubbliche (Capital Markets) per poi passare alla copertura del rischio, Debt Management e strumenti di copertura in operazioni di Project Finance di importanti entità pubbliche e private. Ha avuto occasione di completare la sua esperienza curando l’attività di Business Planning, Marketing ed Organizzazione e la strutturazione di avanzati modelli di calcolo finanziario. Gherardini è inoltre iscritto all’Albo dei Consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede.
COVER > Da pag. 8 a 14 Il sindaco Luigi De Magistris racconta ai lettori di Oltre la trasformazione di Napoli: puntando sui valori della cultura, della legalità e del senso civico, la città partenopea sta vivendo una vera e propria rinascita. In pochi anni, infatti, Napoli da “città dei rifiuti” è diventata città dove i rifiuti stessi possono diventare una ricchezza. Il turismo è in netta ripresa e con esso anche l’indotto: nuovi scali aerei e nuove strutture ricettive. Il rapporto tra amministrazione comunale e cittadini si è fatto più partecipativo e molti giovani stanno investendo nel sociale e nella cultura d’impresa. Testimonianza esemplare per altri comuni italiani di passione per il proprio lavoro che è stata determinante ed ha prevalso sulle molte difficoltà quotidiane.
TURISMO > Da pag. 15 a 17 La Sezione Servizi Alberghieri Integrati di Assosistema prosegue il suo percorso di riposizionamento sul mercato intrapreso da circa un anno. Terminata la prima fase di studio volta a comprendere i mutamenti del settore, il progetto scende in “pista” il 12 maggio 2017, all’Autodromo del Mugello, con il convegno: “Prendi la pista giusta. Per un futuro migliore ci vuole stoffa”.
GREEN PUBLIC PROCUREMENT > Da pag. 20 a 23 Il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare dell’11 gennaio 2017 “Adozione dei criteri ambientali minimi per gli arredi per interni, per l’edilizia e per i prodotti tessili” contiene importanti aggiornamenti per gli acquisti della Pubblica Amministrazione e per il settore di Assosistema. L’Associazione, grazie all’impegno e alla puntualità nel rappresentare le istanze delle aziende associate, si conferma interlocutore affidabile delle istituzioni.
DALLE ASSOCIAZIONI > Da pag. 24 a 25 Assosistema continua nella denuncia della situazione critica che si è creata in Lombardia a seguito dell’indizione di un Accordo Quadro per l’affidamento di servizi integrati di lavanolo da parte di ARCA Spa, la Centrale regionale di committenza. L’Associazione continua a far appello alle Istituzioni affinché si recuperi un confronto fra Pubblica Amministrazione e fornitori costruttivo e volto al soddisfacimento reciproco in termini di efficienza e di efficacia delle soluzioni organizzative messe in campo.
QUI FINANZA> Da pag. 28 a 29 L’Italia è caratterizzata dalla presenza di molte imprese di piccole e medie dimensioni. Questa situazione era considerata un vero e proprio vantaggio competitivo, ma oggi con i mercati globalizzati e con la crisi economica che permane ormai da quasi dieci anni, la piccola dimensione sta creando dei problemi. Un imprenditore attento non può non valutare la possibilità di una crescita aziendale, al fine di affrontare meglio le sfide attuali. L’acquisizione di azienda rientra proprio in questa logica Con Bruno Gherardini, Partner di Epta Prime, parliamo del processo di acquisizione di azienda. L’importanza della pianificazione.
QUESTO NUMERO
ipnillole
SICUREZZA SUL LAVORO> Da pag. 32 a 33 Maggiore visibilità per le aziende associate e promozione delle istanze nel dialogo con le Istituzioni e gli stakeholder di riferimento. Capacità di fare massa critica nei momenti importanti per la vita del settore. Promozione di progetti e realizzazione di iniziative per lo sviluppo dell’attività. La Sezione Safety di Assosistema procede nel suo percorso di consolidamento e di crescita del settore. Il prossimo appuntamento è al Forum Sicurezza sul lavoro, alla Fiera di Bergamo il 20 e 21 settembre 2017 dove Assosistema Safety partecipa con 16 aziende associate e l’organizzazione di un convegno di alta attualità.
IMPRESE> Da pag. 34 a 35 La Sezione Servizi alberghieri integrati di Assosistema aveva chiesto, circa un anno fa, all’Agenzia delle Entrate la definizione di una percentuale fisiologica per quegli ammanchi di biancheria non rintracciabili e non documentabili, riconducibili alla gestione caratteristica di un’impresa che fornisce servizi di sanificazione dei tessili alle strutture alberghiere e della ristorazione. Dopo un lungo dialogo e confronto sul tema, nella risposta alla consulenza giuridica, l’Agenzia delle Entrate ha riconosciuto che “gli ammanchi di biancheria costituiscono un onere inevitabile e inerente all’attività di cui il verificatore deve tener conto ai fini della determinazione del reddito”.
NUMERI> Da pag. 40 a 41 I risultati della sesta edizione di Datatur, indagine realizzata da Federalberghi e dall’Ente Bilaterale Nazionale del settore Turismo, secondo i quali il basso profilo dell’economia globale nel 2015 non ha frenato la crescita del turismo internazionale, che ha registrato per il sesto anno consecutivo tassi d’incremento superiori a quelli medi di lungo termine. Stando ai primi dati a consuntivo dello scorso anno, anche per l’Italia si delinea un progressivo miglioramento della domanda turistica, in netto recupero se confrontata con i deboli risultati del 2014, con positive conseguenze sul posizionamento del paese all’interno dell’arena competitiva internazionale.
NORMATIVA> A pag. 42 Gli atti normativi di interesse del settore pubblicati in Gazzetta Ufficiale nell’ultimo trimestre.
APPUNTAMENTI> A pag. 44 I convegni, le fiere, i workshop organizzati e partecipati da Assosistema e tutti gli eventi di interesse del settore.
EURONEWS> A pag. 46 Notizie sul settore dall’Europa: conferenze internazionali, progetti, iniziative, nuove soluzioni in lingua inglese.
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COVER DE MAGISTRIS, ECCO COME I RIFIUTI DA PROBLEMA POSSONO DIVENTARE UNA RICCHEZZA INTERVISTA A LUIGI DE MAGISTRIS, SINDACO DI NAPOLI
IL SINDACO LUIGI DE MAGISTRIS RACCONTA AI LETTORI DI OLTRE LA TRASFORMAZIONE DI NAPOLI: PUNTANDO SUI VALORI DELLA CULTURA, DELLA LEGALITÀ E DEL SENSO CIVICO, LA CITTÀ PARTENOPEA STA VIVENDO UNA VERA E PROPRIA RINASCITA. IN POCHI ANNI, INFATTI, NAPOLI DA “CITTÀ DEI RIFIUTI” È DIVENTATA CITTÀ DOVE I RIFIUTI STESSI POSSONO DIVENTARE UNA RICCHEZZA. IL TURISMO È IN NETTA RIPRESA E CON ESSO ANCHE L’INDOTTO: NUOVI SCALI AEREI E NUOVE STRUTTURE RICETTIVE. IL RAPPORTO TRA AMMINISTRAZIONE COMUNALE E CITTADINI SI È FATTO PIÙ PARTECIPATIVO E MOLTI GIOVANI STANNO INVESTENDO NEL SOCIALE E NELLA CULTURA D’IMPRESA. TESTIMONIANZA ESEMPLARE PER ALTRI COMUNI ITALIANI DI PASSIONE PER IL PROPRIO LAVORO CHE È STATA DETERMINANTE ED HA PREVALSO SULLE MOLTE DIFFICOLTÀ QUOTIDIANE.
Sindaco De Magistris, a giugno 2016 è cominciato il suo secondo mandato come primo cittadino del comune di Napoli. Come sta procedendo l’attuazione del programma e quali riflessioni e confronti può fare rispetto al primo mandato? Obiettivo di questo secondo mandato è quello di consolidare il lavoro fatto finora e puntare sempre più in alto. E’ il momento di incidere di più sul piano strutturale. Rispetto a cinque anni fa, la situazione di Napoli è profondamente diversa. Nel primo mandato abbiamo dovuto “rianimare la città”, che si presentava sommersa di rifiuti, depressa moralmente e
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culturalmente, con crisi del turismo e la gente che non credeva più nelle proprie forze. Si è trattato, quindi, di una vera e propria rivoluzione. Nella campagna elettorale di un anno fa, dunque, ci siamo candidati per il secondo mandato con una città che non era più invasa di rifiuti ma di turisti e piena di un fiorire di iniziative culturali. Ma soprattutto, e a questo ci tengo molto, in questo periodo i napoletani sono completamente cambiati dentro: essi hanno, infatti, ritrovato il senso di appartenenza alla città, l’orgoglio e la voglia di partecipare alla vita comune. Si è creato,
inoltre, un rapporto sempre più stretto tra il popolo e chi amministra la città, le distanze si sono annullate e siamo passati tutti all’attuazione di una fase più strutturale di governo. Un’azione che va ad incidere molto nel profondo, dando importanza ai lavori pubblici e più attenzione alle periferie della città, a quelle aree dove si avverte maggiormente il bisogno. Napoli non è certamente una città facile da gestire, i problemi sono tanti ma una grande soddisfazione è vedere che lo spirito dei napoletani è cambiato in poco tempo. Non sono solo io a dirlo, ma lo testimoniano anche i numerosi turisti che vengono a visitare la città. L’emergenza rifiuti è stata una delle priorità su cui è stato chiamato ad intervenire. Secondo i dati raccolti dall'Osservatorio Regionale sui Rifiuti, la produzione di rifiuti differenziati a Napoli nel 2016 ha registrato un aumento del 33%, grazie alla diffusione della raccolta con il sistema del porta a porta. L’opposizione contro gli inceneritori e la costruzione di un sistema ambientale premiale, che faccia pagare di meno a chi ricicla di più, o inquina meno, testimoniano il suo impegno a favore dell’ambiente. Quali sono i prossimi obiettivi della sua amministrazione in questa direzione? Devo fare una premessa. L’eredità di Napoli era, come accennato poco fa, di una città in dissesto, con 1 miliardo e mezzo di euro di debito e 850 milioni di disavanzo, società partecipate quasi tutte fallite, creditori pagati a 4 anni, emergenza rifiuti. Da cinque anni e mezzo l’amministrazione comunale non può contrarre mutui e fare investimenti perché la città è ovviamente sottoposta al piano di riequilibrio. Nonostante tutto questo, con la giunta comunale abbiamo completamente ribaltato la situazione di Napoli lavorando molto sul capitale umano, sulle motivazioni, sull’organizzazione e sulla collaborazione. Siamo passati da una città con 2500 - 3000 tonnellate al giorno di rifiuti per strada a una città in cui progressivamente abbiamo detto no alle discariche, agli inceneritori e sì alla raccolta differenziata che si realizza in tutta la città con le apposite campane colorate. In ogni municipalità, c’è inoltre, un’isola ecologica e il porta a porta che attraversa oltre un terzo della popolazione napoletana. Tutto questo si è potuto fare perché ci ha creduto la città e l’azienda dei servizi di igiene ambientale di Napoli e perché abbiamo rotto il rapporto tra camorra, affari e politica. Bisogna dire che l’emergenza rifiuti non era un tema di incompetenza, bensì era un grumo di interessi che non si volevano scardinare. Siamo molto soddisfatti
di questa prima operazione ambientale. Avremmo potuto avere qualsiasi progetto culturale importante, qualsiasi iniziativa brillante o operazione di marketing ma se non avessimo tolto lo sfregio dei rifiuti per strada, Napoli non sarebbe mai decollata. Gli obiettivi futuri in questa direzione sono condizionati dal non avere risorse economiche a supporto per cui ci attendiamo una crescita lenta ma costante. Il nostro progetto in tema di ambiente è molto ambizioso, abbiamo firmato il protocollo Zero Waste, intendiamo portare il sistema di raccolta della differenziata porta a porta in tutti i quartieri e di migliorare lo spazzamento. Le difficoltà ci sono e seppur le percentuali di crescita della differenziata sono piccole, siamo fiduciosi che nel secondo mandato si faranno ulteriori passi avanti. Un segnale importante, ancor più se lo affianchiamo ai dati recenti sul turismo a Napoli che ha registrato numeri positivi per il 2016. Il settore della ricettività è stato interessato negli ultimi anni dai cambiamenti fisiologici della domanda ma anche dalle nuove esigenze dei turisti più attenti all’offerta di qualità e di igiene dell’ospitalità. E’ fondamentale, quindi, che tra tutti gli operatori del settore coinvolti, ci sia una strategia comune per rispondere al meglio alle aspettative dei turisti. Come sta affrontando il comune di Napoli tale sfida? Dati storici direi. Napoli non ha mai raggiunto un numero di turisti come quello degli ultimi anni. Nel 2016 abbiamo avuto dei dati di overbooking, una media di due-tre bed and breakfast aperti alla settimana e nuove case vacanze. Dico dati storici perchè Napoli, anche se sembrerà strano, non è mai stata una città turistica. Sta crescendo il numero dei voli al mese e le compagnie aeree che investono sul territorio: nuove rotte per Ryanair e raddoppio delle basi per EasyJet. Anche le navi da crociera stanno registrando un incremento. L’aumento del turismo non è una cosa positiva solo per il piacere di vedere tanti turisti ma è importante perché significa anche au-
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mento dei consumi, economia, lavoro, opportunità per i giovani. L’industria turistico culturale porta benefici a tutto l’indotto, ai fornitori, al commercio, all’artigianato, alle Pmi. La nostra strategia è stata quella di abbinare il turismo alla cultura, valorizzare il patrimonio storico-artistico napoletano e le sue strutture ricettive di qualità. Abbiamo, inoltre, dato spazio alla tradizionale creatività napoletana, lasciando alla città la sua identità e peculiarità, e facendola aprire ad uno scenario internazionale. Grande importanza ha appunto nel suo programma la cultura, intesa come cura dei patrimoni comunali ma anche come sentimento e come valore da trasmettere a livello individuale e sociale. In quest’ottica, la cultura è anche lo strumento per identificare un’attività economica sul territorio e per fidelizzare il rapporto tra le imprese e la collettività. Per questo scopo potrebbe essere preziosa la collaborazione delle amministrazioni locali nel veicolare un processo di comunicazione che faccia conoscere i valori dell’impresa e l’utilità dei servizi che essa può svolgere a beneficio di tutti. Cosa pensa di questo tipo di progetto e quali sono secondo lei le modalità con cui si potrebbe attuare? La cultura è la principale arma di riscatto di un popolo e di una comunità ed anche uno strumento utile per la lotta all’illegalità. Con la cultura si fa anche economia e si può creare lavoro. Negli ultimi due-tre anni del mio mandato si è molto consolidato il rapporto tra pubblico e privato. Abbiamo dato concretezza al bene comune. Intendo dire che sosteniamo tutte quelle attività che hanno una ricaduta positiva sul nostro territorio, che sia il restauro di un monumento, la riqualificazione del patrimonio, la fornitura di un servizio. Molti giovani stanno investendo nel
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rapporto tra cultura ed impresa. Imprenditori che investono le proprie risorse economiche, senza finanziamento pubblico, che per lungo tempo è stato l’unico modo per intraprendere un’attività economica. La cultura non è un concetto astratto ma è legata allo sviluppo del territorio, all’artigianato, all’enogastronomia, al commercio di qualità. Pensiamo alla storia millenaria di Napoli, che è un coacervo di religioni e culture e, importante soprattutto in questo momento storico, è una città rifugio, simbolo di solidarietà, accoglienza e che fa della interazione e valorizzazione delle differenze un elemento fondante della propria quotidianità. Tra le imprese e la cultura c’è un rapporto molto stretto e compito dell’amministrazione è creare le condizioni affinché si possa sempre meglio sviluppare e realizzare tale rapporto sul territorio. C’è però ancora molto lavoro da fare per snellire le procedure e gli aspetti della burocrazia che rendono difficile l’attività delle imprese. Complimenti per la sua recente elezione a Vice Presidente dell’Anci con delega alla legalità e alla sicurezza. Quali sono le priorità da cui ritiene si debba partire? Innanzitutto, vorrei dire che sono stato molto onorato di questa nomina e ciò per due motivi fondamentali. Uno più strettamente personale e un altro legato alla città. Napoli è sempre stata vista, infatti, come la città dell’illegalità diffusa, del nero e del sotterfugio. Quindi il fatto che Napoli e il suo sindaco abbiano avuto dall’Anci la delega alla sicurezza e alla legalità dà la misura di come la città sia ora percepita in
modo diverso a livello nazionale. La soddisfazione personale è poi rappresentata dal piacere di portare la mia esperienza in quelle parti dell’Italia dove c’è meno conoscenza ed esperienza delle infiltrazioni della mafia, della corruzione e della criminalità. L’impreparazione al problema, infatti, porta con se il pericolo della permeabilità. Dobbiamo lavorare molto sul concetto di un’ottica preventiva oltre che repressiva della illegalità. Mi piace molto l’idea dell’emersione del nero nel legale, cioè intervenire su quei fenomeni che rendono sempre più legale e autorizzato ciò che è illegittimo per lo Stato, che, in sostanza, pur non essendo autorizzato, non è criminale. Faccio un esempio. Nelle nostre città c’è una fascia di persone che vive di mestieri. Ci sono alcune azioni illegali che non possono essere autorizzate, quali, ad esempio, il commercio di cd e borse contraffatti o di sigarette di contrabbando. Poi ci sono i mestieri girovaghi ed ambulanti itineranti. Essi, con una opportuna semplificazione dei strumenti autorizzativi, potrebbero rientrare nei circuiti della legalità e sottrarre così potenziale futura manovalanza a settori criminali più strutturati. Lavoreremo molto sulle procedure di appalto, sull’anticorruzione, sulla trasparenza della pubblica amministrazione. E poi sulla sicurezza che è la domanda principale dei cittadini. Lo Stato non riesce a garantirla e allora fa il tentativo di responsabilizzare i sindaci senza però al tempo stesso dargli poteri per farlo. Lavoreremo su un concetto di sicurezza urbana più partecipata che coinvolga i cittadini e un concetto di legalità sostanziale che si concilia sempre più con la giustizia. La legalità formale, infatti, spesso è percepita come ingiusta e i numeri di provvedimenti amministrativi spesso sono percepiti come anticostituzionali. Credo che l’Anci possa fare molto e Napoli ha una grande potenza per trainare il sud Italia e dare così un messaggio forte al Paese di grande operosità e voglia di riscatto. Sono convinto che il modello di Napoli è esportabile anche in altre città. Un modello che, al di fuori dei recinti politici tradizionali, guarda direttamente ai bisogni e alla centralità della persona. Nella nostra società, si è persa di vista la centralità dell’individuo, a mio parere ci vorrebbe più sobrietà e meno ricerca ed esibizione di ricchezze a favore di una maggiore esuberanza nell’aspetto umanitario delle persone. Il cambiamento è possibile. L’importante è avere l’amore per le nostre città e la passione per il nostro lavoro di sindaci, che si rinnova giorno
dopo giorno a contatto con i cittadini e con la voglia di partecipare che è bello scoprire in ognuno di loro.
ILLUSTRE SINDACO, LA RINGRAZIAMO PER LA DISPONIBILITÀ AD EFFETTUARE L’INTERVISTA. LE IMPRESE ASSOCIATE AD ASSOSISTEMA CONDIVIDONO I VALORI DI CUI SI FA PORTAVOCE. ESSE, INFATTI, NELL’ESERCIZIO QUOTIDIANO DELLA PROPRIA ATTIVITÀ DI SANIFICAZIONE DEI TESSILI PER LE STRUTTURE RICETTIVE E SANITARIE, FONDANO LA PROPRIA ATTIVITÀ SULL’USO EFFICIENTE DELLE TECNOLOGIE E SULLA COMPATIBILITÀ AMBIENTALE DEI PRODOTTI E SERVIZI. AUGURANDOLE LA PIENA RIUSCITA DEL SUO PROGRAMMA, DI CUI APPREZZIAMO LA RICCHEZZA IN TERMINI DI CONTENUTI CULTURALI E SOCIALI, LE DIAMO APPUNTAMENTO AL 12 MAGGIO 2017, ALL’EVENTO CHE ASSOSISTEMA ORGANIZZA ALL’AUTODROMO DEL MUGELLO PER SENSIBILIZZARE ALL’UTILIZZO DEL TESSILE, A CUI SIAMO ONORATI DI AVERLA COME RELATORE.
CHI MENO INQUINA, MENO PAGA Un contributo che l’amministrazione comunale di Napoli ha deciso di introdurre per sostenere il tema del riutilizzo e premiare chi “inquina meno e ricicla di più” è rappresentato dal provvedimento che prevede una riduzione della Ta.Ri. nella misura del 10% per tutte le imprese presenti nella categoria 22 (osterie, pizzerie, pub, ristoranti, trattorie) e nella categoria 7 (alberghi con ristorante), che dimostrino, nell’esercizio della loro attività, di aver abbattuto totalmente il consumo di prodotti monouso in favore di quelli riutilizzabili. In particolare la riduzione dovrà riguardare l’eliminazione della carta in favore dei prodotti tessili e della plastica in favore del vetro. Le agevolazioni sono iscritte in bilancio come autorizzazioni di spesa e la relativa copertura è assicurata dal Comune attingendo alle risorse appositamente previste nel bilancio comunale e destinate alle attività produttive. Nel caso degli alberghi con ristorante l’agevolazione è limitata alle superfici destinate alla ristorazione.
FEDERICO IGNESTI, SINDACO DI SCARPERIA E SANPIERO
La premiazione del concorso Buone Pratiche di Anci Toscana lo scorso 3 marzo 2017
Sindaco Ignesti, la sua amministrazione nel luglio 2015 ha introdotto, in materia di tributi Ta.ri., la riduzione del 20% per le strutture commerciali, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, alberghi con ristorante, agriturismi, che dimostrano l’abbattimento totale del consumo dei prodotti in carta a favore dei prodotti tessili riutilizzabili nell’esercizio della propria attività. Iniziativa che ha meritato la menzione speciale per la creatività del Progetto Uso e Riuso in occasione del concorso Buone Pratiche di Anci Toscana lo scorso 3 marzo 2017. Come sta procedendo l’applicazione di tale provvedimento? L’applicazione della delibera comunale sta procedendo molto bene. Questo è il terzo anno consecutivo di attuazione del procedimento e stiamo registrando un incremento progressivo delle attività commerciali che ne hanno usufruito. E’ un risultato molto soddisfacente per la nostra amministrazione e la dimostrazione che l’iniziativa è stata ben ideata e organizzata. Non si tratta, infatti, di un processo automatico ma di un lavoro costante e strutturato che interessa più fronti: il piano della promozione mediatica e della comunicazione del progetto, il coinvolgimento delle associazioni rappresentative delle categorie alberghiere e della ristorazione e l’affiancamento degli esercizi commerciali direttamente coinvolti. L’iniziativa ha fatto da apripista, rappresentando un esempio virtuoso di gestione amministrativa da seguire. Il sindaco del vicino comune di Borgo San Lorenzo, Paolo Omoboni, ha applicato lo stesso provvedimento. Ed ora anche il sindaco De Magistris ha dimostrato la stessa sensibilità per il comune di Napoli, in cui il tema dei rifiuti e dell’ambiente è particolarmente importante. Cosa pensa di questa lungimirante comunità d’intenti e come si può allargare ulteriormente coinvolgendo anche altre amministrazioni? Penso che l’iniziativa sia molto importante per il nostro territorio ma anche per tutti i comuni italiani. Nel Mugello, già il comune di Scarperia e Sanpiero insieme al comune di Borgo San Lorenzo e di Barberino, rappresentano un nucleo consistente con circa 40.000 abitanti. A partire da questo fulcro, anche altri comuni del territorio mugellano stanno valutando l’iniziativa. In più, l’Anci Toscana, attraverso l’istituzione del Premio Buone Pratiche, ha dato un ulteriore impulso
alla diffusione di esempi virtuosi sul territorio. Proprio oggi, inoltre, abbiamo avuto un riscontro di interesse sulla nostra buone pratica anche dal comune di Venezia. Il fatto che un piccolo comune come il nostro sia diventato da esempio e da stimolo per città grandi e ad alta componente turistica come Venezia e Napoli è motivo di grande soddisfazione e di conferma che il nostro modello è replicabile. Quali altre iniziative a livello locale il comune di Scarperia e Sanpiero sta valutando di attuare per diffondere ulteriormente l’economia circolare e la cultura del riutilizzabile nel territorio? Dall’anno prossimo il comune partirà con la raccolta dei rifiuti porta a porta e perfezionerà ulteriormente la differenziazione dei materiali riciclabili. Il principio dell’Uso e Riuso può essere applicato infatti anche ad altre categorie merceologiche, oltre al tessile riutilizzabile. Un altro obiettivo del comune sarà quello di studiare un progetto di recupero dei materiali nelle isole ecologiche che porti alla creazione di una vera e propria filiera del riutilizzo e rappresenti un ulteriore sviluppo dell’economia locale. Il Convegno che Assosistema sta organizzando all’Autodromo del Mugello il 12 maggio 2017 ha proprio l’obiettivo di sensibilizzare i principali comuni d’Italia a promuovere iniziative di sostegno all’utilizzo del tessile. In base alla sua esperienza, che consiglio sente di dare ai colleghi che stanno valutando la stessa opportunità? In periodi, come questo, in cui si parla frequentemente di abbattere le tasse, il comune che decide di abbassare la Ta.Ri., dà indubbiamente un segnale politico molto forte. E anche un indirizzo in linea con il piano d’azione dell’Unione Europea sulla gestione dei rifiuti e sull’adozione di modelli di consumo più sostenibili. Con tali Buone Pratiche, il comune sostiene, non solo il rispetto per l’ambiente, ma anche i principi di qualità e sicurezza igienica che le imprese che effettuano il servizio di sanificazione e noleggio dei tessili garantiscono e, insieme ad esse, tutto l’indotto dell’economia circolare. Adottare politiche ambientali di questo tipo è un beneficio per il territorio e per la collettività che vi risiede.
ANCI
IL CONCORSO #BUONEPRATICHENETWORK
DI ANCI TOSCANA Il concorso #BuonePraticheNetwork, che ha visto tra i premiati del 2016 anche il Comune di Scarperia e SanPiero, è una iniziativa ideata per arricchire e promuovere un nuovo progetto promosso da Anci Toscana: la raccolta e la diffusione delle migliori esperienze realizzate dalle amministrazioni comunali, selezionate e pubblicate sul sito dell’Associazione perché anche altri Comuni possano trarne spunto. Nella sua prima edizione il concorso ha avuto un ottimo riscontro: hanno partecipato 66 amministrazioni con 46 progetti. Un successo che ha indotto l’Associazione a replicare: anche quest’anno ogni Comune potrà candidarsi per la presentazione di esperienze su sette diverse aree tematiche, partecipando al bando già pubblicato sulla pagina dedicata. I temi sui cui potranno essere sviluppati i progetti sono Ambiente e Agricoltura, Cultura e Turismo, Innovazione, Protezione Civile, Sanità e Welfare, Scuola e Politiche Giovanili, Mobilità e Rigenerazione Urbana. “Il successo della prima edizione e della premiazione, che abbiamo fatto in Palazzo Vecchio al termine della nostra Assemblea annuale – spiega il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni - ci confermano che è anche con queste iniziative che Anci può sostenere e stimolare le amministrazioni a cercare nuove soluzioni che possano migliorare la vita dei cittadini e il funzionamento delle istituzioni. Quest’anno abbiamo inoltre ampliato sia il numero delle sezioni tematiche, che passano a sette, sia i corsi di formazione gratuiti in premio, che raddoppiano”.
Al concorso hanno partecipato città capoluogo, piccoli borghi e unioni di Comuni. E quindi si va da progetti per il recupero della memoria collettiva di una comunità come quella di Casale Marittimo (con poco più di mille abitanti) che ha coinvolto praticamente tutto il paese; a progetti per diffondere l’attività motoria degli adulti all’area aperta, con corsi liberi tenuti da professionisti nei parchi e nei giardini di Firenze; dalla riduzione della Tari sia a ristoranti, bar e alberghi che eliminano i consumi di carta a favore del tessile riutilizzabile (a Scarperia e San Piero), sia a chi accoglie in casa un cane dal canile comunale (a Roccastrada); dal recupero del cibo avanzato delle mense scolastiche per le persone bisognose (a Dicomano), alla gestione delle info sulla protezione civile messa in atto dal comune di Livorno. “Le amministrazioni che hanno partecipato si sono date da fare – aggiunge Biffoni – per cercare soluzioni semplici e innovative, dimostrando grande creatività. E non solo: la volontà di condividere con gli altri le proprie idee dimostra anche un grande spirito civico al servizio della comunità”. Per quanto riguarda il bando 2017, le domande per partecipare a questa seconda edizione dovranno essere inviate entro il 30 novembre 2017 mediante la compilazione dell’apposito form on line pubblicato sul sito di Anci Toscana, nella pagina dedicata. Nella pagina, curata da un gruppo di lavoro formato da giovani amministratori, sarà possibile caricare la propria ‘buona pratica’ e condividerla. Tutti possono
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votare online la buona pratica preferita. La valutazione finale è affidata a una apposita commissione, (che avrà un peso pari al 70% della valutazione finale), a cui andrà aggiunto il voto espresso dagli utenti on line e il numero di visualizzazioni avute per ogni buona pratica (che avranno un peso pari al 30% della valutazione finale). Alla fine dell'anno, in un evento previsto il 15 dicembre, saranno premiate le sette migliori buone pratiche presentate; i vincitori potranno partecipare a 4 corsi di formazione gratuiti per due persone organizzati dalla Scuola di Formazione di Anci Toscana. Il gruppo di lavoro che cura la pagina è formato in gran parte da giovani amministratori di diversi Comuni: Cecilia Del Re, assessore di Firenze; Sara Ambra, vicesindaco di Signa; Stefano Ferri, vicesindaco di Cantagallo; Giulia Ulivi, consigliere comunale di Bagno a Ripoli; Diana Curione, consigliere comunale di Lucca; Francesco Puggelli, vicesindaco di Poggio a Caiano.
All’edizione 2016 hanno partecipato i Comuni di Casale Marittimo, Firenze, Scarperia e San Piero, Campi Bisenzio, Figline e Incisa Valdarno, San Casciano Val di Pesa, Massarosa, San Giuliano Terme, Monteverdi Marittimo, Agliana, Montale, Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Certaldo, Empoli, Fucecchio, Gambassi Terme, Montaione, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Vinci, Lucca, Pontedera, Terranuova Bracciolini, Dicomano, Poggibonsi, Colle Val d'Elsa, Certaldo, Castel Focognano, Livorno, Cavriglia, Follonica, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa, Roccastrada, San Vincenzo, Borgo San Lorenzo, Cortona, Massa, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti, Cecina, Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina, Pomarance, Volterra, Bibbona, Castagneto Carducci, Castellina Marittima, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella, Rosignano Marittimo, Santa Luce, Piombino, Campiglia Marittima, Suvereto, Sassetta, Poggio a Caiano, Pescaglia, Pelago, oltre alla Società della salute dell’Area Grossetana.
I VINCITORI SONO STATI: CASALE MARITTIMO con il progetto “Il tempo del Sale” (sezione Cultura); CAMPI BISENZIO con il progetto “Conto anch’io” (sezione Governo del territorio); MASSAROSA con il progetto “Bike to work” (sezione Innovazione); SAN GIULIANO TERME con il progetto “Cittadini possibili” (sezione Immigrazione); I COMUNI DEL CIRCONDARIO EMPOLESE VAL D’ELSA* con il progetto Win (sezione Sanità e welfare); LIVORNO con il progetto “Sintonizzati sulla sicurezza” (sezione Protezione civile). Hanno inoltre avuto una menzione speciale per la creatività i Comuni di: Firenze (Palestre all’aperto), Scarperia e San Piero (Uso e riuso); Capannori (Capannori connessa); San Casciano Val di Pesa (Stelle tra le mense scolastiche); Agliana e Montale (A scuola di protezione civile); Pontedera (Orange Button); Terranuova Bracciolini (Gioco senza ostacoli); Poggibonsi Colle Val d’Elsa e Certaldo (La multisala naturale); Pelago (Tandem). La pagina dedicata dove scaricare il bando, vedere le buone pratiche e votarle è http://www.ancitoscana.it/buonepratichenetwork
MATTEO BIFFONI Matteo Biffoni, nato il 19 maggio 1974 a Prato, è sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana. Laureato in Giurisprudenza, avvocato, ha vissuto sin da giovanissimo la politica e l’impegno sociale. Consigliere comunale a Prato nel 2004 e confermato nel 2009, nel 2013 viene eletto deputato alla Camera ed entra in Commissione Giustizia. Un anno dopo lancia la candidatura a sindaco di Prato e presenta le dimissioni da parlamentare. Il 28 maggio 2014 vince le elezioni amministrative diventando sindaco di Prato al primo turno. A ottobre dello stesso anno viene eletto Presidente della Provincia di Prato. Già delegato nazionale Anci all’Immigrazione, nel 2015 viene eletto presidente di Anci Toscana. Padre di due bambini, appassionato di musica e tifoso dell’Ac Prato 1908, Matteo Biffoni ha sempre mantenuto vivo l'interesse e l’impegno per l’associazionismo e il volontariato.
TURISMO pista
PRENDI LA GIUSTA: PER UN FUTURO MIGLIORE CI VUOLE STOFFA! ASSOSISTEMA E ASSOFORNITORI INSIEME A CONVEGNO IL 12 MAGGIO AL MUGELLO SULLE PROSPETTIVE DEL TESSILE NEL SETTORE TURISTICO
ASSOSISTEMA E ASSOFORNITORI UNITE NEL PERCORSO DI RILANCIO DI TUTTA LA FILIERA DEI SERVIZI DI SANIFICAZIONE DELLA BIANCHERIA UTILIZZATA NEGLI ALBERGHI, NEI RISTORANTI E NELLE TERME. LE DUE ASSOCIAZIONI, GIÀ DA UN ANNO, HANNO MESSO IN CAMPO UNA TASK-FORCE DI ECCELLENZA CON IL PRECISO SCOPO DI ANALIZZARE I MUTAMENTI INTERVENUTI SUL MERCATO A VALLE DELLA CRISI ECONOMICA CHE HA INTERESSATO IL SETTORE. L’ANALISI HA RESTITUITO UNA FOTOGRAFIA DEL MERCATO NUOVA IN CUI SI REGISTRA NEL SETTORE DELLA RICEZIONE TURISTICA UN CAMBIAMENTO DEI MODELLI DI CONSUMO A CUI LE IMPRESE DEL SETTORE INTENDONO DARE RISPOSTA PUNTUALE. DI TUTTO QUESTO SE NE PARLERÀ IL 12 MAGGIO 2017 NEL CONVEGNO “PRENDI LA PISTA GIUSTA. PER UN FUTURO MIGLIORE CI VUOLE STOFFA” ORGANIZZATO DA ASSOSISTEMA E ASSOFORNITORI NELLA CORNICE SUGGESTIVA DELL’AUTODROMO DEL MUGELLO E ALLA PRESENZA DI AUTOREVOLI RAPPRESENTANTI DEL MONDO ISTITUZIONALE ED ECONOMICO. L’OBIETTIVO DEL CONVEGNO È QUELLO DI PROMUOVERE L’UTILIZZO DEL TESSILE IN CONSIDERAZIONE DEI SUOI IMPORTANTI RISVOLTI ECONOMICI, OCCUPAZIONALI ED AMBIENTALI. PIÙ PRODOTTO INTERNO LORDO, CONSIDERATA LA CARATTERISTICA “MADE IN” DEI PRODOTTI, PIÙ OCCUPAZIONE NAZIONALE – LE INDUSTRIE DI SANIFICAZIONE SONO DISTRIBUITE SU TUTTO IL TERRITORIO ITALIANO – E MENO INQUINAMENTO AMBIENTALE IN QUANTO LO STESSO PRODOTTO PUÒ ESSERE UTILIZZATO PIÙ VOLTE CON LA GARANZIA PER IL CLIENTE FINALE DELLA SUA SICUREZZA IGIENICA.
Il progetto di riposizionamento del settore Servizi Alberghieri Integrati promosso da ASSOSISTEMA e ASSOFORNITORI è partito circa un anno fa dalla considerazione attuale del settore. La situazione di crisi ha spinto le imprese del settore della sanificazione dei tessili per le strutture alberghiere e della ristorazione ad intraprendere delle azioni utili per il proprio futuro. Le riflessioni, svolte sul tema, fra fornitori del settore e imprese di sanificazione hanno portato alla constatazione che l’aumento spropositato dell’utilizzo della carta nelle strutture ricettive ha modificato il mercato di riferimento. In occasione di vari incontri le imprese hanno quindi condiviso delle strategie di risposta da attuare. ASSOSISTEMA e ASSOFORNITORI, quindi, sulla base del sentiment dei propri associati, hanno ritenuto necessario procedere con la realizzazione di un’analisi scientifica approfondita che fosse di supporto alle due Associazioni per definire le linee strategiche di azione da pianificare per l’anno 2017. Queste le motivazioni che hanno dato vita all’indagine di opinione commissionata all’Istituto nazionale di ricerche turistiche ISNART, condotta su un campione rappresentativo di 1.500 hotel e 1.000 fra ristoranti, residenze turistiche assistite RTA, villaggi turistici in merito
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all’utilizzo dei servizi di sanificazione. Il campione composto di soli alberghi e ristoranti certificati “Ospitalità Italiana” ha consentito di inquadrare esattamente il ruolo centrale che assumono i servizi dati in outsourcing dalle imprese turistiche per la sanificazione: rivolgersi al di fuori della propria impresa per queste attività è infatti una pratica comune delle imprese alberghiere e ristorative italiane. L’80% delle imprese turistiche si avvale abitualmente del servizio e nel contempo si registra una sacca di crescita del 12,3% di imprese alberghiere e ristorative orientate alla formula “buy”. Anche gli hotel 3 stelle, che si caratterizzano ad oggi per un minor ricorso all’esternalizzazione del servizio, si dichiarano comunque in una fase di crescita nell’utilizzo delle imprese di sanificazione (il 13,1% dichiara un aumento), più delle altre categorie alberghiere. Un processo di fidelizzazione consolidato, dunque che sta evolvendo anche verso la gestione on-line del servizio, considerato, quest’ultimo, stru-
mento di velocizzazione delle tempistiche e di automatizzazione. In un’ottica di economia circolare, l’attività delle imprese è centrale per la promozione e l’accelerazione del processo di cambiamento, attraverso la ricerca e l’innovazione del design dei prodotti e dei processi produttivi, le simbiosi industriali, la sperimentazione di nuove filiere e la ridefinizione della struttura di quelle esistenti. Mentre le associazioni di categoria possono diventare un soggetto strategico grazie alla loro capacità di mettere a sistema le imprese di un settore o di settori diversi, creare connessioni e promuovere la conoscenza, lo scambio e la sperimentazione di processi innovativi. I meccanismi di mercato hanno un ruolo dominante nel consentire e accelerare questo cambiamento di sistema, tuttavia possono essere supportati da strumenti politici volti a orientare il mercato e da istituzioni educative e opinion leader in grado di influenzare le scelte dei consumatori.
Il convegno Use&Reuse, organizzato a Roma da Assosistema il 26 marzo 2015 cui ha partecipato Assofornitori
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MUGELLO
maggio 2017
Per presentare i risultati dello studio dell’ISNART e per proseguire nell’opera di sensibilizzazione delle istituzioni a promuovere iniziative di sostegno all’utilizzo del tessile, Assosistema e Assofornitori organizzano presso l’Autodromo del Mugello per il 12 maggio 2017 il convegno politico istituzionale “Prendi la pista giusta. Per un futuro migliore ci vuole stoffa!” con la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle istituzioni e degli operatori della filiera. Partendo dall’esperienza dei comuni del Mugello di Scarperia e Sanpiero e Borgo San Lorenzo, saranno, infatti, approfonditi i temi ambientali connessi alla prevista crescita nel 2017 del settore alberghiero e della ristorazione in un confronto fra amministratori locali, rappresentanze delle imprese (industrie di sanificazione, alberghiere, della ristorazione) e dei consumatori. In particolare, il Sindaco di Scarperia e Sanpiero Federico Ignesti racconterà l’esperienza della sua amministrazione che, in materia di tributi Ta.ri., ha introdotto la riduzione del 20% per le strutture commerciali, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, alberghi con ristorante, agriturismi, che dimostrano l’abbattimento totale del consumo dei prodotti in carta a favore dei prodotti tessili riutilizzabili nell’esercizio della propria attività. Iniziativa che ha meritato la menzione speciale per la creatività del Progetto Uso e Riuso in occasione del concorso Buone Pratiche di Anci Toscana lo scorso 3 marzo 2017.
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ASSOSISTEMA rappresenta le imprese che operano nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro e dei dispositivi tessili e medici riutilizzabili. Gli associati, infatti, producono, distribuiscono ed effettuano la manutenzione dei dispositivi di protezione individuali e collettivi ed erogano servizi di sanificazione e sterilizzazione dei dispositivi tessili e medici utilizzati presso le grandi committenze, quali ospedali pubblici, comunità assistenziali, case di cura, cliniche private, hotel, ristoranti, b&b. L’Associazione rappresenta la totalità delle aziende di medie e grandi dimensioni, circa il 63% della forza lavoro e la gran parte del fatturato di un settore che in Italia vale circa 4,2 miliardi di euro. Il profilo degli addetti nelle imprese Associate si caratterizza soprattutto per la stabilità della condizione professionale: infatti, gli occupati appartengono quasi esclusivamente alla categoria dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato (pari al 93% del totale). Le imprese associate ad Assosistema sono tutte accomunate dall’utilizzo di impianti tecnologicamente avanzati, di modelli organizzativi efficienti e di personale qualificato. Inoltre, esse producono i propri beni e servizi in conformità alle normative europee e nazionali in termini di garanzia della sicurezza e della qualità dei prodotti utilizzati.
Assofornitori, associazione che dal 1990 raggruppa 59 aziende grazie a cui l'Italia è fra i Paesi leader nella produzione di macchine e servizi per la lavanderia. L’Associazione Fornitori Aziende Manutenzione Dei Tessili, nota come Assofornitori, si prefigge, tra gli scopi prioritari: lo sviluppo del settore, l’assistenza nell’organizzazione di momenti di crescita professionale, l’informazione alle imprese che rappresentano il cosiddetto “Sistema Lavanderie”. A supporto di ciò, la rivista Detergo, edita mensilmente, è l'organo di stampa dell'associazione: essa viene letta e consultata dagli operatori del settore e da quanti gravitano attorno all’universo della detergenza e della manutenzione dei tessili nel suo complesso. Assofornitori organizza ogni quattro anni, in collaborazione con FieraMilano, la manifestazione EXPOdetergo International, rassegna fieristica nella quale trovano spazio le tematiche imprenditoriali del settore, dal servizio alla partnership, all’integrazione, al governo delle dinamiche del mercato, mentre altro, importante spazio viene dedicato a tematiche ecologiche e sociali come la salvaguardia ambientale, il risparmio energetico, la sicurezza dell’igiene, tutte viste non quali elementi accessori e marginali, ma come contributi sostanziali e costitutivi dell’essere impresa economicamente e socialmente utile.
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MUGELLO
maggio 2017
-95% EUTROFIZZAZIONE DELLE ACQUE
-53% RISCALDAMENTO GLOBALE
-45% SMOG
SICUREZZA IGIENICA
35.000 OCCUPATI DIRETTI RICICLO TESSILE A FINE VITA È UNʼINIZIATIVA DI:
IN COLLABORAZIONE CON:
OBIETTIVO DELL’EVENTO È PROMUOVERE L’UTILIZZO DI PRODOTTI TESSILI NEL SETTORE ALBERGHIERO, DELLA RISTORAZIONE E TERMALE. Partendo dall’esperienza di alcuni comuni del Mugello, saranno approfonditi i temi ambientali connessi alla prevista crescita nel 2017 del settore alberghiero e della ristorazione dove, come evidenziato da ISNART in una recente ricerca, si è registrato un incremento dei prodotti tessili non riutilizzabili. Con gli amministratori delle città e con gli addetti ai lavori, nella suggestiva location dell’autodromo del Mugello, si cercherà di individuare gli strumenti in grado di garantire lo sviluppo eco-sostenibile del settore dell’ ospitalità italiana.
Target invitati Sindaci comuni italiani, consumatori, rappresentanti della filiera (hotel, ristoranti, strutture termali, industrie del settore, ecc.), OO.SS., associazioni di categoria, associazioni ambientaliste, media locali e nazionali.
Programma Ore 10:30
Apertura lavori Marco Marchetti, Presidente di Assosistema Intervento di Matteo Gerosa, Vice Presidente di Assofornitori
Sessione mattutina Tavola rotonda politico-istituzionale a cui parteciperanno i sindaci che hanno manifestato attenzione all’iniziativa
Testimonianze di best practice: Federico Ignesti, Sindaco di Scarperia e San Piero Paolo Omoboni, Sindaco di Borgo San Lorenzo Modera: Luigi Monfredi, Giornalista - Vice Caporedattore TG1
Ore 13:30
Intermezzo culinario con lo Chef stellato Paolo Gramaglia
Sessione pomeridiana Presentazione della ricerca ISNART “Rilevazione della soddisfazione del servizio relativo a sanificazione, consegna e ritiro, noleggio di tessile” A cura di Elena Di Raco, Responsabile Ricerche ISNART - Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche
Tavola rotonda “business to business” a cui parteciperanno gli operatori economici della filiera
Ore 16:30
Conclusione lavori
PER CONFERMARE LA PARTECIPAZIONE: g.daddazio@assosistemaservizi.it I Tel. 06.5903477 LOCATION: Autodromo Internazionale del Mugello - Via Senni 15, Scarperia (FI)
GREEN PUBLIC PROCUREMENT
ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA: CAM TESSILI, UN ALTRO PASSO VERSO LA FILIERA DEL RIUTILIZZABILE. IL DECRETO DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DELL’11 GENNAIO 2017 “ADOZIONE DEI CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER GLI ARREDI PER INTERNI, PER L’EDILIZIA E PER I PRODOTTI TESSILI” CONTIENE IMPORTANTI AGGIORNAMENTI PER GLI ACQUISTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E PER IL SETTORE DI ASSOSISTEMA. L’ASSOCIAZIONE, GRAZIE ALL’IMPEGNO E ALLA PUNTUALITÀ NEL RAPPRESENTARE LE ISTANZE DELLE AZIENDE ASSOCIATE, SI CONFERMA INTERLOCUTORE AFFIDABILE DELLE ISTITUZIONI. Gli appalti pubblici diventano più sostenibili e con l’introduzione dei CAM, criteri ambientali minimi, per le forniture dei prodotti tessili, il settore di Assosistema aggiunge un importante contributo alla realizzazione dell’economia circolare, tema su cui sta lavorando da tempo e che la vede impegnata su più fronti. Sulla Gazzetta Ufficiale del 28 gennaio 2017 è stato pubblicato, infatti, il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare 11 gennaio 2017 “Adozione dei criteri ambientali minimi per gli arredi per interni, per l’edilizia e per i prodotti tessili”, che all’allegato 3 “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PANGPP)” contiene importanti aggiornamenti dei criteri ambientali minimi per le forniture di prodotti tessili stabiliti dall’allegato 1 del DM 22 febbraio 2011.
I CAM, CRITERI AMBIENTALI MINIMI I CAM introdotti fanno riferimento a tutte le tipologie di prodotti tessili forniti dalle aziende associate ad Assosistema: il paragrafo 2 dell’allegato 3 include, infatti, i capi da abbigliamento, tra cui: divise da lavoro, camici, uniformi;
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i prodotti tessili per uso in ambienti interni, tra cui asciugamani, anche distribuiti; i dispositivi di protezione individuale. I criteri ambientali minimi, selezionati in base a quanto stabilito nel codice dei contratti pubblici in relazione anche alla tutela della normativa sulla concorrenza e par condicio, sono le “considerazioni ambientali” individuate in relazione ad una o più fasi di definizione della procedura di gara, volte a promuovere la diffusione delle tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale. Il D. Lgs.18 aprile 2016, n. 50 recante “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici”, indica, infatti, all’art. 34 “Criteri di sostenibilità energetica ed ambientale”, che le stazioni appaltanti sono tenute ad introdurre nei documenti di gara per le forniture di prodotti tessili, le specifiche tecniche definite nel documento “Criteri ambientali minimi per le forniture di prodotti tessili ” per almeno il 50% dell’importo a base d’asta e a tener conto dei criteri ambientali premianti quali elementi tecnici per la valutazione e l’aggiudicazione delle offerte.
LA CULTURA DEL RIUTILIZZABILE DI ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA I CAM, in quanto parte essenziale del nuovo Codice degli Appalti, assicurano nei documenti progettuali e
di gara il rispetto dell’ambiente e la qualità dei prodotti, valorizzando il loro riutilizzo e le aziende certificate che operano nel settore. Nell’ottica dell’economia circolare, quindi, i criteri introdotti per la fornitura di prodotti tessili assicurano tali processi virtuosi lungo tutta la filiera. Aggiornamenti resi possibili grazie anche all’intuizione e all’impegno di Assosistema che, attraverso il monitoraggio continuo del processo e la partecipazione alla revisione dei CAM, si è adoperata affinchè le istanze specifiche del settore fossero accolte. Assosistema si impegna quotidianamente nella costruzione della cultura del riutilizzabile e da anni sostiene i valori di sostenibilità, qualità e sicurezza del lavoro e dei servizi offerti. Valori di cui le proprie imprese associate sono consapevoli e che hanno trasformato concretamente e nel corso degli anni in azioni: investendo, infatti, in tecnologia, ricerca e innovazione dei processi produttivi e dell’organizzazione aziendale. Nell’ambito dell’iniziativa “USE&REUSE”, Assosistema sensibilizza e promuove il Tessile Riutilizzabile e il principio del recupero, attraverso il riuso e il riutilizzo, del tessile a fine vita. Oltre ai benefici ambientali ed economici, la realizzazione di un’economia circolare della filiera del tessile riutilizzabile rappresenta una grande opportunità per le imprese di Assosistema e per la collettività, consentendo nuovi processi industriali di trasformazione, nuove occupazioni, nuove tecnologie e nuove specializzazioni. Secondo i dati di Assosistema, ogni anno l’1,5% dei tessili processati esce dal ciclo di produzione, dando luogo a circa 25.000 tonnellate di tessili sanificati dismessi e avviati prevalentemente in discarica. A valle del processo di sanificazione e sterilizzazione dei tessili riutilizzabili non esiste, infatti, un processo economicamente organizzato per il recupero del tessile a fine vita. I prodotti tessili delle aziende associate, oltre
ad essere sicuri e di qualità, sono tutti rintracciabili perché dotati di un’etichetta di prodotto e di microchip che consentono di mappare il percorso di ogni singolo capo nelle diverse fasi del processo. Trattasi, inoltre, di prodotti rispondenti alle norme europee e nazionali e sottoposti a preliminare collaudo tecnico per garantire le caratteristiche tecnico-qualitative di inalterabilità e resistenza ai processi meccanici, termici, chimici e biologici a cui sono sottoposti nel corso della loro vita. Lo smaltimento di questi rifiuti rappresenta per l’impresa un costo vivo e per la società un costo ambientale. Una parte dei dispositivi tessili a fine vita è impiegata nell’industria metalmeccanica o dei servizi automobilistici, sotto forma di pezzame, utilizzato per la pulizia e la manutenzione. Da un punto di vista ambientale, l’ideale sarebbe ritrattare per riciclare questi dispositivi al fine di ottenere nuovi prodotti da utilizzare per altre destinazioni, quali i settori automobilistico, dell’arredamento, della nautica, come già accade per altri prodotti (plastica, vetro, ecc.). Per Assosistema, il Decreto del Ministero dell’Ambiente rappresenta un’apertura importante delle istituzioni allo sviluppo dell’economia circolare. Il paragrafo 4 al punto 1.4 esclude, infatti, nella fornitura dei tessili oggetto dell’appalto, i prodotti monouso promuovendo al punto 4.2.2 lettera A) il riutilizzo dei prodotti tessili usati dalla stazione appaltante: “Al fine di promuovere il riutilizzo dei prodotti tessili già usati della stazione appaltante che verranno sostituiti in tutto o in parte dalla fornitura oggetto della gara, si assegnano punti tecnici agli offerenti che si impegnano a ritirare e a ricondizionare i prodotti usati della stazione appaltante, per successiva: cessione, in quota almeno pari al 30%, a organizzazioni non lucrative di utilità sociale che effettuano distribuzione gratuita di prodotti tessili agli indigenti o che svolgono altre finalità etico-sociali; re immissione in commercio; cessione ad altre imprese che utilizzano tessuti di scarto nei propri cicli produttivi, ciò laddove le condizioni dei prodotti usati donati dalla stazione appaltante non siano adeguate per il riuso. I punteggi si assegnano in base alla coerenza del progetto sintetico da presentare in offerta che deve dare evidenza delle diverse operazioni da svolgere al fine di promuovere in primo luogo il riuso dei capi nonché in funzione della coerenza e completezza degli accordi
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preliminari sottoscritti con la rete di soggetti da coinvolgere per l’esecuzione del servizio”.
LA CERTIFICAZIONE UNI EN 14065:2004 DELLE AZIENDE ASSOCIATE Di particolare rilievo e importanza per le aziende di Assosistema è, inoltre, il punto 4.2.2 lettera A del documento: “la decontaminazione e il lavaggio deve essere commissionata e fatta eseguire da lavanderie industriali in possesso della certificazione UNI EN 14065”, e lettera B2): “In relazione al criterio premiante di cui alla lett. A), l’offerente che si impegna a rendere il servizio di ritiro al fine dell’estensione della vita utile dei prodotti resi dalla stazione appaltante, deve presentare un progetto sintetico delle azioni che si impegna a svolgere, anche tenendo conto delle indicazioni dell’amministrazione aggiudicatrice (per esempio laddove sia richiesto di rimuovere e consegnare elementi distintivi dei capi utilizzati etc.) e fornire, nell’offerta tecnica, gli accordi preliminari sottoscritti con le parti terze che coinvolgerà per l’esecuzione del servizio. Per quanto riguarda il ricondizionamento, le imprese cui rivolgersi sono le lavanderie industriali in possesso della certificazione UNI EN 14065 o equivalente. In offerta tecnica deve essere fornita evidenza dei riferimenti relativi alla certificazione, ovvero l’ente che ha eseguito l’audit e il periodo di validità”. Assosistema ha sempre creduto nella validità e nell’applicazione volontaria di tale norma incoraggiando le imprese associate a conseguire tale certificazione. L’Associazione ha, inoltre, costituito il Gruppo di Lavoro che si occuperà di analizzare e recepire le novità introdotte a livello europeo dalla nuova edizione della norma UNI EN 14065:2016 “Tessili trattati in lavanderia - Sistema di controllo della biocontaminazione”, al fine di aggiornare le relative Linee Guida associative utilizzate negli audit: “Manuale pratico per l’applicazione dei requisiti previsti dalla norma UNI EN 14065 e il conseguimento della certificazione RABC” (Risk Analysis Biocontamination Control System). Tale certificato RABC trova applicazione proprio nei processi di sanificazione di quei tessili che, in relazione all’ambiente in cui sono utilizzati (alberghi, ristoranti, ospedali, industrie, ecc.), risultano contaminati da microrganismi anche patogeni. Infatti, i requisiti per l’ottenimento del certificato RABC, così come previsto dalla norma UNI EN 14065, vanno dagli aspetti civili e
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tecnico-igienici degli edifici, degli impianti, agli aspetti igienici del personale come mani, corpo, abbigliamento nonché agli aspetti igienici dei tessili, dei materiali, controllo dell’acqua, trasporto, servizi igienici. Grazie a ciò le industrie di sanificazione raggiungono due importanti obiettivi: la massima decontaminazione e la minima ricontaminazione dei tessili lavati.
LA QUALIFICAZIONE DELLA CATEGORIA Nel documento sono introdotti nuovi criteri, tra cui quelli sociali: ci si assicura cioè che lungo tutta la filiera i beni siano prodotti e gestiti garantendo “condizioni di lavoro dignitose, nel rispetto dei diritti umani e dei lavoratori”. Il paragrafo 3.3 dice, infatti “Integrando criteri sociali relativi ai diritti umani, ai diritti dei lavoratori e alle condizioni di lavoro nella documentazione di gara pertinente, è possibile contrastare le distorsioni di mercato determinate da imprese che agiscono non in conformità con le norme e gli standard in materia di diritti umani e del lavoro. Affrontare l’impatto di queste imprese sui diritti umani e dei lavoratori “si rivela essenziale non soltanto per migliorarne la protezione ma anche per assicurarne un più alto livello di tutela attraverso lo sviluppo di un’adeguata cultura imprenditoriale e di nuove opportunità di crescita economica all’interno di un sistema di sana e corretta competizione economica”. Le imprese associate ad Assosistema hanno creduto e voluto fortemente una maggiore responsabilizzazione degli operatori e regolamentazione della filiera, facendosi esse stesse garanti di tutti i rapporti di lavoro interessati dall’appalto specifico, della correttezza delle relazioni sindacali e delle norme contrattuali. In occasione del rinnovo del Ccnl della sanificazione del tessile e dello strumentario chirurgico del 2013, infatti, Assosistema ha siglato con le organizzazioni sindacali il “Protocollo sulla qualificazione delle imprese”, che consente di riconoscere le imprese che possiedono ed operano sul mercato secondo specifici requisiti normativi, tecnici e qualitativi. Il tutto nell’ottica di una maggiore responsabilizzazione degli operatori che intervengono nella filiera produttiva. Un accordo, quello sulla qualificazione delle imprese, che consente ai committenti di affidare in appalto le attività di sanificazione del tessile ad imprese che
operano nel rispetto delle leggi a tutela del lavoro, con standard organizzativi e produttivi in linea con le norme di buona tecnica. L’obiettivo del protocollo è, dunque, duplice: da un lato, accrescere la tutela dei lavoratori che operano nell’appalto e porre un robusto argine ai fenomeni di illegalità, concorrenza sleale fra imprese e lavoro sottoco-
sto; dall’altro lato porre i committenti nella condizione di individuare, fra le tante aziende di sanificazione presenti sul mercato, quelle attente alla qualità della propria attività produttiva, in grado di garantire la sicurezza igienica dei prodotti trattati, ma anche di gestire correttamente i rapporti di lavoro e tutelare la sicurezza dei propri dipendenti.
Igiene, Salute & Sicurezza
ASSOSISTEMA rappresenta le imprese che operano nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro e dei dispositivi tessili e medici riutilizzabili. Gli associati, infatti, producono, distribuiscono ed effettuano la manutenzione dei dispositivi di protezione individuali e collettivi ed erogano servizi di sanificazione e sterilizzazione dei dispositivi tessili e medici utilizzati presso le grandi committenze, quali ospedali pubblici, comunità assistenziali, case di cura, cliniche private, hotel, ristoranti, b&b. Il processo industriale è di particolare complessità organizzativa e importanza sociale, poiché il ciclo di lavorazione è destinato a soddisfare i bisogni di realtà collettive quantitativamente significative e l’attività realizzata dalle aziende industriali del settore non si limita alla sola fase di igienizzazione, ma, attraverso il noleggio, ricomprende anche la fornitura al committente di beni decontaminati e sterili. Il processo tipico delle aziende associate si riassume nelle fasi di: • RICEVIMENTO E CERNITA DELLA MERCE, • TRATTAMENTO IN LAVACONTINUA SECONDO CICLI PREDEFINITI IN FUNZIONE DELLA TIPOLOGIA DI PRODOTTO, • ESSICAZIONE, • CONTROLLO E SMISTAMENTO, • STIRATURA E PIEGATURA, • CONFEZIONAMENTO. L’Associazione rappresenta la totalità delle aziende di medie e grandi dimensioni, circa il 63% della forza lavoro e la gran parte del fatturato di un settore che in Italia vale circa 4,2 miliardi di euro. Il profilo degli addetti nelle imprese Associate si caratterizza soprattutto per la stabilità della condizione professionale: infatti, gli occupati appartengono quasi esclusivamente alla categoria dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato (pari al 93% del totale). Le imprese associate ad Assosistema sono tutte accomunate dall’utilizzo di impianti tecnologicamente avanzati, di modelli organizzativi efficienti e di personale qualificato. Inoltre, esse producono i propri beni e servizi in conformità alle normative europee e nazionali in termini di garanzia della sicurezza e della qualità dei prodotti utilizzati. I prodotti tessili gestiti dalle aziende di Assosistema sono accomunati da caratteristiche tecnico-qualitative che ne garantiscono l’inalterabilità e la resistenza ai processi meccanici, termici, chimici e biologici a cui sono sottoposti nel corso della loro vita. La loro tracciabilità è garantita da una etichetta di prodotto e da microchip che consentono di mappare il percorso di ogni singolo capo nelle diverse fasi del processo.
La durata della vita dei prodotti tessili riutilizzabili dipende principalmente da due fattori: • L’USO CHE NE VIENE FATTO E QUINDI IL LIVELLO DI USURA CHE NE CONSEGUE; • L’IMPATTO DEI PROCESSI DI SANIFICAZIONE AI QUALI VIENE SOTTOPOSTO. Entrambi gli aspetti sono strettamente legati alla tipologia di attività in cui viene utilizzato il prodotto tessile e contestualmente alle caratteristiche fisiche richieste dalla normativa affinché possa essere considerato idoneo per l’uso al quale è destinato. Le aziende definiscono sulla base di questi elementi un numero massimo di cicli di lavaggi e sanificazione, dopo il quale il bene viene dismesso, indipendentemente dalle condizioni in cui si trova che possono essere ancora buone per un eventuale utilizzo. Secondo i dati di Assosistema, ogni anno 600 impianti industriali dislocati su tutto il territorio nazionale smaltiscono in discarica volumi rilevanti di prodotti tessili a fine vita. In virtù del processo di sanificazione al quale vengono sottoposti i beni, questi possono essere classificati come rifiuti speciali non pericolosi e rientrare nelle categorie dei rifiuti da fibre tessili lavorate (CER 040222) o, nei casi di assimilazione ai rifiuti urbani, dell’abbigliamento e prodotti tessili (CER 200110 e 200111).
STEMA LE SEZIONI DI ASSOSI GRATI SERVIZI SANITARI INTE ivi tessili riutilizzabili e dello
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INTEGRATI SERVIZI ALBERGHIERI ne dei tessili con gestione del
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dalleiazioni
Assoc
ASSOSISTEMA
CONTINUA NELLA DENUNCIA DELLA SITUAZIONE CRITICA CHE SI È CREATA IN LOMBARDIA a seguito dell’indizione di un Accordo Quadro per l’affidamento di servizi integrati di lavanolo da parte di ARCA Spa, la Centrale regionale di committenza. L’Associazione continua a far appello alle Istituzioni affinché si recuperi un confronto fra Pubblica Amministrazione e fornitori costruttivo e volto al soddisfacimento reciproco in termini di efficienza e di efficacia delle soluzioni organizzative messe in campo. Il 18 febbraio 2016 ARCA, la Centrale regionale di committenza per la Lombardia, ha organizzato un incontro per presentare al mercato l’iniziativa di stipulare un Accordo Quadro per l’affidamento dei servizi di lavanolo (servizio sanitario integrato di noleggio, ricondizionamento e logistica dei dispositivi tessili, materasseria, Dpi, calzature, nonché dei dispositivi medici sterili per l’allestimento del teatro operatorio e degli accessori). L’Associazione ha partecipato all’incontro con forte spirito di collaborazione, mettendo immediatamente a disposizione di ARCA la propria conoscenza affinché si risolvessero le criticità, apparse fin da subito evidenti, sulla legittimità di una doppia gara con doppio rilancio economico sul prezzo del migliore offerente che partiva da una basa d’asta non congrua e carenza di informazioni necessarie alla corretta determinazione di un prezzo congruo. Tra le altre criticità presenti Assosistema ha evidenziato ad ARCA, la totale mancanza, nell’Accordo Quadro proposto, degli elementi di qualificazione del settore, delle certificazioni di qualità e del riferimento al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Tale impostazione dell’accordo oltre a mettere a dura prova il già precario rapporto qualitàprezzo dei servizi erogati, promuove la conflittualità e abusa dell’esigenza delle imprese di non perdere quote di mercato, esasperando ulteriormente il confronto concorrenziale già messo a dura prova dalle varie spending review intervenute nel frattempo. Il tutto è stato manifestato ad ARCA da Assosistema con una nota alla quale la Centrale non ha dato alcun riscontro negando completamente il confronto. Per questo l’Associazione ha deciso di intervenire con forza per supportare le azioni messe in campo dalle singole imprese associate. Sul piano istituzionale, Assosistema ha presentato 2 esposti all’ANAC Autorità Nazionale Anticorruzione, affinché fosse verificata la legittimità 1) della procedura di gara indetta da ARCA, con bando pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Re( 24 )
pubblica Italiana 5^ Serie speciale - Contratti Pubblici n. 64 del 6 Giugno 2016 e 2) degli atti di gara ripubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 5^ Serie Speciale – Contratti Pubblici n. 151 del 30 Dicembre 2016. Nonostante tutti gli interventi effettuati, la procedura di gara prevede, ancora oggi, la stipulazione di un accordo quadro, con doppia gara e doppio rilancio economico, per l’affidamento dei servizi di sanificazione del tessile su tutto il territorio lombardo. I prezzi previsti da ARCA, risultano inclusivi di tutti i servizi, compresi quelli accessori, e di tutte le prestazioni potenzialmente oggetto dei successivi appalti specifici delle Aziende ospedaliere interessate e fanno riferimento alle tabelle AVCP del 2012 che come dichiarato da AVCP stessa “riguardano solo una parte dei contenuti del servizio in oggetto”. I quantitativi e i volumi richiesti non sono precisati (tanto che ARCA, nel capitolato tecnico, afferma che i dati sono “puramente indicativi”) e non è prevista la certificazione UNI EN 14065:2004 per l’abbattimento microbico dei tessili, che in considerazione dell’alto rischio biologico, è generalmente utilizzata nelle gare indette per il settore. Oggi, a distanza di un anno dalla prima pubblicazione della gara, la situazione è ulteriormente degenerata, anche dopo la sentenza del TAR Lombardia num. 2057 del 7 novembre 2016 che è stata ad avviso di Assosistema disattesa, in quanto la ripubblicazione dell’Accordo Quadro da parte di ARCA non solo non ha apportato gli elementi migliorativi richiesti dal Giudice ma, attraverso i continui rinvii e le conseguenti modifiche delle condizioni di gara, ha aggravato quella indeterminatezza che rende difficile al mercato organizzarsi da un punto di vista economico e qualitativo nella presentazione di offerte congrue rispetto alle esigenze di approvvigionamento del territorio lombardo interessato che nell’innovazione, nell’efficienza e nella lungimiranza ha sempre dimostrato le sue migliori caratteristiche. E’ questa una situazione che desta enormi preoccupazioni nella categoria rappresentata da Assosistema in quanto l’Accordo Quadro in oggetto ha perso ogni caratteristica di solidità accentuando le anomalie e la fragilità della sua impalcatura giuridica. Senza contare l’incremento dei costi burocratici derivanti dai ricorsi e dai rinvii che si ripercuotono inevitabilmente sui cittadini e sul territorio. Con questa “lettera aperta” ASSOSISTEMA intende rappresentare la forte preoccupazione del settore in quanto si tratta di una prima procedura che interessando un ampio territorio, come quello lombardo, potrebbe aprire la strada ad altre procedure analoghe. L’Associazione ritiene che la logica del perseguire il risparmio ad ogni costo, anche a discapito di un livello qualitativo minimo del servizio e dei livelli di tutela inderogabili dei lavoratori impiegati dalle imprese aggiudicatarie, oltre a costituire una inammissibile alterazione della concorrenza, genera gravi rischi per la sicurezza degli utenti finali del servizio e degli operatori sanitari.
In relazione a tutto quanto sopra detto, Assosistema fa appello agli Organi di Governo, alla Conferenza delle Regioni, alle Istituzioni preposte, ad intervenire affinché tali modelli di gestione del mercato siano definitivamente superati e si recuperi la volontà di operare verso il ripristino dell’equilibrio economico e qualitativo del rapporto fra domanda e offerta.
DALLE
AZIENDE
presenta
NUOVE SOLUZIONI PER LAVANDERIE INDUSTRIALI Imesa SpA, nasce nel 1968 come progetto strategico a seguito della esternalizzazione da parte della Zoppas di una propria linea di prodotto, che viene acquisita nel 1978 dalla famiglia Miotto. Oggi con oltre 15 milioni di fatturato di cui l’ 80% destinato all’export, 102 collaboratori, 4 linee di prodotto, 4000 pezzi prodotti e 5 milioni di euro di investimenti fatti negli ultimi 4 anni, Imesa SpA è l’azienda italiana leader nella produzione di macchine e sistemi per lavanderie. Una leadership conquistata grazie a oltre quaranta anni di impegno rigoroso e di attenzione alle trasformazioni delle tecnologie e degli stili di vita. Il 16 febbraio 2017 nel nuovo capannone aziendale a Cessalto, Imesa SpA ha organizzato l’evento di presentazione di nuove soluzioni per l’igienizzazione e la rintracciabilità della biancheria utilizzata dalle comunità alberghiere, assistenziali e di cura, che ha visto la partecipazione di nu-
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merose lavanderie industriali e fornitori del settore, riscuotendo un gran successo di pubblico. La tavola rotonda “Innovazione e razionalizzazione di processo: nuove capacità produttive e tracciabilità dei prodotti” è stata moderata dalla giornalista Katy Mandurino del Sole 24 Ore e ha visto interventi di: Gianluca Forcolin Vice Presidente della Regione Veneto, Franca Gottardi Sindaco di Cessalto, Roberto Marcato Assessore allo Sviluppo economico ed energia Regione Veneto, Maria Cristina Piovesana Presidente Unindustria Treviso, Mario Pozza Presidente della CCIA di Treviso-Belluno, oltre agli opinion leader di settore Luciano Miotto CEO di IMESA S.p.A., Egidio Paoletti di ALSCO S.r.l., Livio Bassan della CHRISTEYNS ITALIA S.r.l. e Marco Gastaldi dell’INDUSTRIA TESSILE GASTALDI S.p.A. Ricca di interventi politico-istituzionali e imprenditoriali, nella tavola rotonda è emersa la necessità di creare un sistema sinergico fra le varie competenze esistenti sul
territorio e la pubblica amministrazione che ha il compito di interagire con tutte le componenti del sistema, favorendo le relazioni attraverso una regolazione snella e senza appesantimenti burocratici inutili. Industria 4.0 è l’output di un percorso che Imesa SpA ha già concretamente realizzato grazie alla sua intraprendenza e capacità di guardare continuamente oltre il proprio confine. La famiglia Miotto è orgogliosa di aver intrapreso il percorso avviato dal papà Gianpietro, basato sulla capacità di non fermarsi all’ultima innovazione realizzata ma migliorare continuamente i propri prodotti, poiché coscienti che nel momento in cui si perfeziona una nuova tecnolo-
“DAL CLIENTE AL CLIENTE, SENZA MAI PERDERE LE TRACCE”
gia c’è già un competitor che sta studiando nuove soluzioni ed è proprio la mentalità internazionale che ha consentito ad Imesa SpA di esportare i suoi prodotti in tutto il mondo. A conclusione dell’evento Imesa SpA, ponendosi come alternativa italiana alle più note ed affermate aziende straniere, ha presentato le caratteristiche tecniche dei seguenti prodotti per lavanderie industriali: Lavatrici LM 100-125 Kg, la linea D2W Barriera Asettica, la linea essiccatoi ES 55-75 Kg, la linea calandre asciuganti MCM dia 500 e il sistema di rintracciabilità IRIS.
verso i N I A N
IRIS - SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE DEI CAPI TRAMITE RADIOFREQUENZA - È L’UNICO SISTEMA DI MARCATURA RFID CHE : • permette la raccolta e la cernita dei capi con il palmare anche fuori dalla lavanderia • localizza a mezzo led i capi sul carrello di riconsegna • conserva nel proprio database la storia della manutenzione di ogni capo • è stato studiato per utenti che non sanno leggere e scrivere nella lingua del paese IDENTIFICAZIONE Avvicinando il capo ad un’antenna, il microchip fissato al capo restituisce un segnale radio che viene letto dal sistema. Si ottengono tutte le informazioni sul proprietario, ubicazione, stato di usura, programma di lavaggio dedicato. RACCOLTA Il palmare suggerisce all’ operatore come selezionare e separare la biancheria, evitando lo spreco di tempo tipico della cernita manuale fatta in lavanderie, e il tipo di lavaggio consigliato. RICOMPOSIZIONE e RICONSEGNA IRIS garantisce una corretta ricomposizione dei capi, attraverso un’estrema velocità nell’identificazione del proprietario del capo e una facile separazione della biancheria. Lo scarico della biancheria viene registrato dal palmare e successivamente trasmesso al computer centrale della lavanderia. Hardware e Software sono di produzione e proprietà ASAC – azienda elettronica che appartiene al gruppo Imesa - condizione privilegiata e ottimale per il cliente ed utilizzatore finale, in quanto vi è la possibilità di personalizzare ulteriormente i programmi sulla base delle specifiche esigenze di gestione.
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QUI FINANZA A COLLOQUIO CON BRUNO GHERARDINI, SOCIO FONDATORE DI EPTA PRIME
IL PROCESSO DI ACQUISIZIONE DI AZIENDA. L’IMPORTANZA DELLA PIANIFICAZIONE Dott. Gherardini, alcuni imprenditori decidono, durante la fase di espansione della loro impresa, di intraprendere operazioni di acquisto di azienda. Può descriverci tali operazioni? Con l’operazione di acquisizione un’azienda può acquistare, a seconda dei casi, un’altra azienda, una sua partecipazione maggioritaria o totalitaria, un suo insieme di asset o un suo ramo. Rientra nelle operazioni straordinarie di crescita esterna conosciute spesso con l’espressione inglese Merger & Acquisitions (M&A). Lo schema più diffuso è quello del Leveraged Buy Out (LBO), che consiste nella costituzione da parte dell’azienda acquirente di una società veicolo (New Company), dotata di capitale e di debito. Con tali fonti, la società veicolo può acquistare una partecipazione di controllo dell’azienda target e successivamente fondersi con quest’ultima. Il risultato è che l’azienda acquirente si trova a controllare la New Company fusa con l’azienda target. Quali sono gli orientamenti strategici che fanno maturare la decisione di portare avanti progetti così importanti? L’Italia è caratterizzata dalla presenza di molte imprese di piccole e medie dimensioni. Questa situazione era considerata un vero e proprio vantaggio competitivo, ma oggi con i mercati globalizzati e con la crisi economica che permane ormai da quasi dieci anni, la piccola dimensione sta creando dei problemi. Un imprenditore attento non può non valutare la possibilità di una crescita aziendale, al fine di affrontare meglio le sfide attuali. L’acquisizione
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di azienda rientra proprio in questa logica e le sue motivazioni sono principalmente la creazione di valore (ad esempio creazione di sinergie, ricerca di economia di scala e ottimizzazione della produzione), la crescita (penetrazione in nuovi mercati o nuovi paesi), l’abbattimento del rischio (diversificazione del portafoglio e diversificazione produttiva) oppure l’ottenimento di benefici fiscali. L’acquisto di un’azienda può inoltre significare l’eliminazione di un concorrente e risultare preferibile rispetto alle ipotesi di crescita interna in quanto, spesso ad un prezzo vantaggioso, permette di ottenere un’organizzazione già avviata, con delle procedure già collaudate ed un personale preparato. Il processo di acquisto di azienda va sviluppato secondo dei passaggi sostanzialmente obbligati. Può descriverli e raccontare come vengono affrontati? Il processo di acquisizione è evidentemente un processo complesso, che può essere suddiviso in quattro fasi differenti: l’Analisi Preliminare, la Contrattazione, la Due Diligence e la Stipula del Contratto. Nell’analisi preliminare si va a definire l’impostazione strategica dell’operazione, ad identificare le finalità, le caratteristiche principali che deve avere la società target e le possibili strategie alternative. A partire da questo momento inizia la fase di Contrattazione. Vengono contattate le possibili aziende target e, se si riscontra l’interesse di una di esse, si continua nella contrattazione fino ad
arrivare alla firma di una lettera di intenti. Tale accordo prevede i criteri di determinazione del prezzo, il termine nel quale deve avvenire la stipula del contratto definitivo, le modalità di pagamento e le condizioni per lo svolgimento della Due Diligence da parte dell’impresa acquirente. Infatti attività essenziale è proprio lo svolgimento della Due Diligence. L’azienda acquirente verifica direttamente che tutte le informazioni ottenute in fase di contrattazione siano corrette. Ogni principale funzione dell’impresa viene analizzata. Distingueremo quindi Due Diligence fiscali, legali, finanziarie, commerciali, ambientali ecc. Dopo un esito positivo della Due Diligence possiamo finalmente arrivare alla Stipula. La raccolta di mezzi finanziari rappresenta una variabile strategica per l’attività di acquisizione di azienda. Come crede che debba evolvere il sostegno finanziario alle aziende che intendono portare avanti tale attività? A causa del credit crunch al quale stiamo assistendo, le aziende sono sempre più attente alle nuove possibilità di finanziamento rispetto al canale bancario. Dal 2012 ad esempio è stata introdotta per le PMI la possibilità di emettere prestiti obbligazionari (cosiddetti MINIBOND), sottoscrivibili da investitori istituzionali. Tale strumento, che ha visto una discreta applicazione dai sui esordi ad oggi, ha come investitori soggetti che pongono più attenzione alla bontà del progetto piuttosto che alle garanzie. A sostegno di una ripresa economica è sempre più importante premiare le buone idee accompagnate da accurati business plan. A mio giudizio il sistema finanziario dovrà intraprendere sempre più decisamente questa strada.
Quali sono i consigli che si sentirebbe di dare agli imprenditori che pianificano una crescita dimensionale attraverso attività di acquisizione? È determinante, per il successo di una strategia di acquisizione, che l’azienda abbia fatto un buon lavoro preliminare di pianificazione. Infatti dovranno essere chiare le ragioni per le quali si è intrapreso tale percorso, allineando l’attività di acquisizione con la propria strategia complessiva, ed adattando le tattiche di M&A alle condizioni del mercato, agli obiettivi strategici e ai cambiamenti. Sarà altresì importante che ci sia una massima integrazione organizzativa e coerenza a tutti i livelli, in particolare tra strategia e singoli piani d’azione operativi, nonché tra strategia e struttura organizzativa. Infatti proprio la mancanza di integrazione e coerenza determina non poche difficoltà attuative, tanto da essere considerata uno dei maggiori determinanti per l’insuccesso di un’operazione di M&A. Il mio consiglio è quindi quello di impiegare le dovute risorse alla programmazione, alla verifica della coerenza e al coinvolgimento delle strutture aziendali, prendendo in considerazione anche la possibilità di avvalersi dell’assistenza di un consulente che abbia la capacità di gestire tali processi e possa garantire un “occhio” esterno per la verifica della bontà del progetto.
EPTA PRIME È UNA SOCIETÀ DI CONSULENZA CHE OFFRE A IMPRESE, ENTI PUBBLICI, BANCHE E INTERMEDIARI FINANZIARI SERVIZI DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA, PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA E GESTIONE DEI RISCHI. CONSULENZA STRATEGICA • • •
Assistenza al management di imprese pubbliche e private nella valutazione del posizionamento competitivo; Affiancamento del management nella predisposizione del piano strategico e del connesso business plan; Valutazione del capitale economico di aziende o rami d’azienda nell’ambito di processi di mergers & acquisitions.
CONSULENZA FINANZIARIA • • • •
Assistenza del management nella valutazione della situazione finanziaria dell’azienda; Valutazioni sulle dinamiche relative alle decisioni di breve termine e sugli investimenti in circolante, incluse le possibilità di finanziamento o smobilizzo di portafogli di crediti commerciali; Monitoraggio del rating creditizio dell’azienda, individuando i punti di forza e le aree critiche su cui intervenire; Supporto al cliente per ottimizzare i rapporti con il sistema creditizio per la negoziazione sia delle condizioni finanziarie che del security package dei contratti di finanziamento del capitale circolante.
GESTIONE DEI RISCHI • • •
Supporto del management nell’ottimizzazione della gestione del rischio finanziario, al fine di proteggere la redditività e assicurare la solidità patrimoniale dell’azienda nel medio-lungo periodo; Assistenza del cliente nella definizione di un obiettivo minimo di risk management e delle conseguenti strategie finanziarie e politiche aziendali idonee a perseguirlo; Consulenza nell’ottimizzazione della gestione operativa (tempi di incasso e pagamento, valuta di fatturazione, definizione di prezzi indicizzati) e delle politiche di indebitamento.
DALLE
AZIENDE
LIFE HACKS
LE SOLUZIONI PER OTTIMIZZARE LE LAVANDERIE. COME SCEGLIERE E SPECIFICARE UN TUNNEL DI LAVAGGIO IN 10 SEMPLICI PASSAGGI.
FASE 1: VOLUME Il volume di biancheria che deve essere lavorato determina le dimensioni delle macchine. Questo definisce determinate dimensioni dei lotti e il numero delle camere, e in presenza di volumi di biancheria molto elevati, due tunnel di lavaggio rappresentano la scelta giusta. Per i lotti di piccole dimensioni, un tunnel di lavaggio Senking Universal P 36 può lavorare 36 kg per ogni camera, mentre i volumi più elevati da 120 kg si gestiscono con Senking Universal MaxiLine.
FASE 2: BIANCHERIA Vi sono svariate tipologie di biancheria che determinano la configurazione del tunnel di lavaggio, come la biancheria per il settore sanitario, per le case di riposo, per il settore alberghiero, capi industriali, tappetini o mop per la pulizia. Tutte queste diverse tipologie di biancheria richiedono lavorazioni speciali: cambi bagno durante il prelavaggio, o più sbattitori per una maggiore azione meccanica. Articoli leggeri e voluminosi come le traverse provenienti da ospedali e case di riposo conducono spesso a situazioni di sotto carico, questo ha un impatto sulla capacità della macchina e così anche sulle dimensioni del tunnel di lavaggio. Questo vale anche per gli articoli in poliestere e in filati misti.
FASE 3: LIVELLO SPORCIZIA Per biancheria e indumenti molto sporchi si consigliano cambi bagno extra, oppure potrà essere necessaria una maggiore azione meccanica. Per i capi più unti, un sistema di pulizia ad alta pressione attraverso le doppie camere è
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consigliato per pulire dopo la lavorazione di articoli unti e oleosi, onde evitare la contaminazione dei lotti successivi. La biancheria molto sporca richiede tempi di lavaggio più lunghi, elemento di cui è necessario tenere conto al momento di stabilire le dimensioni della macchina. Tutti i tunnel di lavaggio Senking Universal sono idonei per tempi di lavaggio più lunghi con elevata azione meccanica, per via del design esclusivo del cestello; la vite di Archimede garantisce una struttura altamente stabile. Gli articoli poco sporchi possono essere lavorati più velocemente rispetto alle altre categorie di biancheria, e questo aumenta la capacità del tunnel di lavaggio.
FASE 4: COLORI Le lavanderie che lavorano biancheria di colori diversi potrebbero essere caratterizzate da una serie di cambio dei colori durante la giornata. Per i cambiamenti frequenti, un risciacquo con cambio di bagno è ideale per lavorare colori diversi direttamente l’uno dopo l’altro garantendo la massima flessibilità ed efficienza. Il risciacquo con cambio di bagno è disponibile per numerosi tunnel di lavaggio Senking Universal. I risparmi di energia e acqua sono sempre più importanti a fronte della crescente limitazione delle risorse, che diventeranno via via sempre più costose. Questo avrà effetti anche sulla redditività della lavanderia. Per mantenere bassi i consumi d’acqua malgrado i frequenti cambi di colore nel processo, vasche di recupero addizionali per il recupero separato di acqua bianca o colorata in grandi serbatoi di accumulo dedicati rappresenta un vantaggio.
FASE 5: ORDINE DI LAVORAZIONE Anche l’ordine di lavorazione e il modo in cui l’intero volume può essere lavorato nel sistema del tunnel di lavaggio hanno un impatto sul design della macchina. Le lavanderie hanno spesso poco o nessuno spazio per collocare un nastro trasportatore di carico di fronte alla macchina. Ragionate in altezza, usate lo spazio sotto il soffitto e aumentate la produttività del tunnel di lavaggio ottimizzando il processo di carico. Con un sistema Futurail per la selezione e lo stoccaggio, la logistica e il flusso dei lotti possono essere ottimizzati e regolati in base a specifici requisiti di produzione. Questo si traduce nel caricamento continuo del tunnel di lavaggio, senza tempi morti.
FASE 6: PROCESSO I processi di lavaggio speciali influiscono sulla configurazione del tunnel di lavaggio. Il prelavaggio, il lavaggio principale o la zona di risciacquo più lunghi o più corti, a seconda dei requisiti specifici, sono parametri importanti. Anche i processi di disinfezione speciali, termici o chimicotermici, sono importanti, a seconda della tipologia della biancheria e dei requisiti igienici.
FASE 7: SPAZIO Lo spazio, l’altezza e molti altri parametri specifici determinano la scelta della macchina, per esempio con minori compartimenti ma dimensioni di lotti maggiori, per ridurre la lunghezza della macchina stessa. Anche per i progetti chiavi in mano ci sono dei prerequisiti di cui tenere conto. Molto spesso, il tunnel di lavaggio deve essere collegato a sistemi esistenti come un sistema monorotaia che potrebbe determinare a monte le dimensioni dei lotti e la configurazione del tunnel di lavaggio.
FASE 8: PERSONALIZZAZIONE I tunnel di lavaggio sono sempre una soluzione esclusiva: possono essere adattati ai requisiti locali, per potenziarne la produttività. Vi sono molte opzioni e funzioni da valutare che potrebbero aumentarne l’efficienza, come per esem-
pio il recupero integrato del calore dalle acque di scarico per il preriscaldamento dell’acqua fredda, la doccia extra nel primo compartimento per le categorie di articoli che hanno la tendenza a galleggiare con QuickSoak, per migliorare l’ammollo e aumentare l’effetto del prelavaggio e anche le cisterne EcoTank che lavorano colori scuri e chiari e che richiedono la massima flessibilità e la riduzione al minimo dei consumi d’acqua. E ultimo, i sistemi di monitoraggio dei processi come EcoSafeguard per garantire la massima qualità per risultati straordinari.
FASE 9: GARANZIA Redditività, crescita e garanzia dell'investimento: sono questi i tre fattori fondamentali a cui ambiscono tutti gli imprenditori. Anche i gestori di lavanderie che intendono investire in nuovi tunnel di lavaggio sono alla ricerca di tecnologie che consentano loro di far crescere l’attività in modo redditizio e sostenibile, ovvero in modo da garantire il loro investimento nel lungo periodo. La sicurezza di lavorare con il giusto partner nel lungo termine e la possibilità di ottenere tutte le attrezzature e i servizi per la lavanderia da JENSEN come unico fornitore sono elementi cruciali per garantire l'investimento.
FASE 10: PASSIONE Il tunnel di lavaggio è il cuore della lavanderia, dove per fare un ottimo lavoro ci vuole passione. Conoscenza, esperienza tecnica, impegno e costanza e le competenze che vanno a braccetto con queste qualità sono alla base della passione per la ricerca di soluzioni per lavanderie condivisa da tutti gli addetti all'interno del GRUPPO JENSEN. Con JENSEN avete la certezza di poter contare su un partner solido per procurarvi tutte le macchine, tutte le soluzioni di gestione del materiale, tutta l'automazione da un'unica azienda – un'azienda che vi affianca in ogni fase del progetto, dall'offerta alla messa in servizio.
UN TUNNEL DI LAVAGGIO JENSEN SENKING RAPPRESENTA SEMPRE LA SCELTA GIUSTA, MESSO A PUNTO SU MISURA PER VOI CON 10 FACILI PASSAGGI.
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SICUREZZA
20 SETTEMBRE 2017 ORE 9.15 - 11.15 SALA CARAVAGGIO
SUL LAVORO CONVEGNO
ASSOSISTEMA SAFETY AMIANTO: STATO DELL’ARTE E PROPOSTE • L’amianto: una questione sociale che merita una risposta di sistema • La prevenzione possibile ieri e oggi: fra cultura, organizzazione e dispositivi di protezione individuali • Dibattito
ASSOSISTEMA SAFETY,
L’ASSOCIAZIONE CHE FA SICUREZZA ASSOSISTEMA SAFETY È L’ASSOCIAZIONE CHE RAPPRESENTA LE IMPRESE CHE PRODUCONO, DISTRIBUISCONO E MANTENGONO IN STATO DI EFFICIENZA I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE E COLLETTIVA, PER LA TUTELA E LA SALUTE DEI LAVORATORI DI TUTTI I SETTORI MERCEOLOGICI. LE IMPRESE ASSOCIATE SONO TUTTE LEADER SUL MERCATO INTERNAZIONALE E PRODUCONO I PROPRI BENI E SERVIZI IN CONFORMITÀ ALLE NORMATIVE EUROPEE E NAZIONALI IN TERMINI DI GARANZIA DELLA SICUREZZA E DELLA QUALITÀ DEI PRODOTTI UTILIZZATI.
Assosistema Safety è socio diretto di Confindustria e aderisce all’ESF, la Federazione che, a livello europeo, rappresenta le imprese fornitrici e distributrici di Dpi
LE AZIENDE ASSOCIATE I soci sono attivi nei settori della protezione del capo, della vista, dell’udito, della respirazione, degli arti superiori e di quelli inferiori, del tronco e del corpo intero, oltre che dalle cadute dall’alto, interventi di primo soccorso di emergenza, segnalazione ed orientamento, con un programma tra i servizi offerti che comprende anche la formazione e l’addestramento. Le aziende associate forniscono i propri servizi e prodotti nei settori sanitario, industriale, del commercio, dell'agricoltura, dell'edilizia, dei servizi, della logistica, della difesa, del soccorso pubblico,
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della protezione civile e degli ambienti confinati. Grazie al connubio fra produzione, commercializzazione e manutenzione dei dispositivi di protezione individuale le imprese rappresentate da Assosistema Safety sono certamente fra quelle maggiormente in grado di delineare il profilo del settore e di marcarne le criticità e le potenzialità latenti.
MISSION DI ASSOSISTEMA SAFETY La promozione della sicurezza sul lavoro è il tema centrale dell’attività di Assosistema Safety. Quotidiano è, infatti, il confronto fra parti sociali, istituzioni e organi politici su ciò che è necessario fare affinché vi sia, attraverso l’utilizzo di idonei Dpi, un concreto abbattimento del rischio di esposizione ad infortuni sul lavoro e malattie professionali nel nostro Paese. Per Assosistema la sicurezza sul lavoro, oltre ad es-
Il convegno organizzato da Assosistema in occasione della scorsa edizione del Forum Sicurezza sul lavoro. Bergamo 21 settembre 2016
sere una questione morale, è il luogo in cui le imprese associate esprimono i migliori standard qualitativi e di mercato. La giusta scelta, il corretto utilizzo e l’adeguata manutenzione sono momenti fondamentali per la garanzia di sicurezza del lavoratore e di lunga durata del dispositivo di protezione individuale. Il ruolo di sensibilizzazione e di vigilanza delle Istituzioni a questo proposito è fondamentale; a maggior ragione, in un contesto economico avanzato, come quello italiano, sempre più esposto ad una concorrenza di tipo negativo dove il recupero del vantaggio competitivo passa perlopiù attraverso la riduzione dei costi piuttosto che attraverso il perseguimento di obiettivi di efficienza, di qualità e di innovazione di prodotto. La sicurezza e la salute negli ambienti di lavoro richiedono che tutti, datori di lavoro, lavoratori e operatori della sicurezza siano adeguatamente informati sulla natura dei rischi che possono manifestarsi nell’esercizio delle proprie attività lavorative. Il tema della sicurezza passa attraverso il lavoro sul fronte legislativo e della prevenzione ma anche attraverso la consapevolezza e la conoscenza del ruolo del Dpi come ultimo baluardo alla tutela dal rischio dei lavoratori. La sua complessità non è sufficientemente compresa dalla collettività. I Dpi sono prodotti sofisticati e tecnologici e per questo è importante che la normativa in
proposito sia chiara in termini di responsabilità e protettiva di un mercato fondato sulla concorrenza e sul rispetto delle regole, a beneficio delle imprese che vi operano e degli utilizzatori dei prodotti stessi.
FORUM SICUREZZA SUL LAVORO, BERGAMO 20-21 SETTEMBRE 2017 Assosistema Safety ritiene strategica la partecipazione collettiva alle fiere e alle principali manifestazioni del settore e l’organizzazione, in tali contesti, di momenti di confronto con Istituzioni, Enti, Associazioni, Imprese, su temi di comune interesse e di generale diffusione della cultura sulla sicurezza sul lavoro. Il modello, già sperimentato in varie occasioni, si è rivelato sempre vincente: l’area di Assosistema Safety, grazie alla qualità e alla completezza dei prodotti offerti dalle aziende espositrici, ha rappresentato un fulcro di attrazione e di interesse dei visitatori delle manifestazioni. Inoltre, l’attualità dei temi trattati e l’autorevolezza dei relatori invitati in occasione dei convegni, hanno contribuito a registrare una grande partecipazione di pubblico. Il prossimo appuntamento è al Forum Sicurezza sul lavoro, alla Fiera di Bergamo il 20 e 21 settembre 2017 dove Assosistema Safety partecipa con 16 aziende associate e l’organizzazione di un convegno di alta attualità il 20 settembre 2017 dalle 9:15 alle 11:15 in Sala Caravaggio.
i soci
ASSOSISTEMA SAFETY
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IMPRESE L’AGENZIA DELLE ENTRATE ACCOGLIE L’APPELLO DI ASSOSISTEMA PER LA CORRETTA GESTIONE CONTABILE E FISCALE DELLA BIANCHERIA La Sezione Servizi alberghieri integrati di Assosistema aveva chiesto, circa un anno fa, all’Agenzia delle Entrate la definizione di una percentuale fisiologica per quegli ammanchi di biancheria non rintracciabili e non documentabili, riconducibili alla gestione caratteristica di un’impresa che fornisce servizi di sanificazione dei tessili alle strutture alberghiere e della ristorazione. Dopo un lungo dialogo e confronto sul tema, nella risposta alla consulenza giuridica, l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che “anche gli ammanchi di biancheria costituiscono un onere inevitabile e inerente all’attività di cui il verificatore deve tener conto ai fini della determinazione del reddito”. Il riconoscimento dell’esistenza del fenomeno degli ammanchi di biancheria non tracciabili e non a pieno documentabili, fino ad oggi contestato e sanzionato nel corso delle verifiche ispettive, è un risultato strategico per l’Associazione. Un problema ricorrente soprattutto per le aziende operanti nel turismo, infatti, è quello di come gestire il cespite biancheria a livello contabile e fiscale, in relazione agli utilizzi non idonei ed agli ammanchi che ne determinano l’estromissione dal ciclo produttivo.
L’ATTIVITÀ DELLE IMPRESE DI SANIFICAZIONE E NOLEGGIO DEL TESSILE Le imprese che svolgono attività di sanificazione del tessile acquistano i dispositivi tessili mettendoli a disposizione della clientela (alberghi, strutture ricettive e della ristorazione) alla quale erogano servizi integrati che vanno dalla sanificazione alla logistica, at-
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traverso la formula del noleggio. La biancheria è, dunque, lo strumento principale dell’attività di tali imprese. Il dispositivo tessile è un bene strumentale ammortizzabile fungibile e come tale viene trattato nel corso della sua vita utile, durante la quale subisce cali di peso naturali per la tipologia specifica del prodotto. In linea di massima, la fine naturale del ciclo di vita del cespite biancheria è costituito dal cosiddetto “pezzame” la cui cessione a peso costituisce l’ultimo passaggio economico tracciabile all’interno delle imprese. A causa della fungibilità dei beni tessili e degli ingenti volumi processati, caratteristiche del ciclo produttivo del settore, non è comunque mai possibile conseguire la piena tracciabilità ed origine degli ammanchi di biancheria.
LA PROPOSTA DI ASSOSISTEMA ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE L’Associazione ha rappresentato all’Agenzia delle Entrate la realtà produttiva del settore evidenziando il carattere strumentale, ammortizzabile e fungibile del cespite biancheria il cui coefficiente di ammortamento è pari al 40% e che, nel corso della sua vita utile, subisce cali di peso naturali ed è frequentemente e fisiologicamente soggetto ad utilizzi non idonei e/o ad ammanchi che lo estromettono dal ciclo produttivo generando perdite valutabili nel 5-10% annuo del valore di riacquisto e nel 2% dei volumi processati, come scaturito da un’indagine presso le imprese associate. La fine naturale del ciclo di vita del cespite biancheria è identificabile, in massima parte, con il pezzame la
cui cessione origina ricavi in termini di plusvalenze e/o minusvalenza nel caso di evento straordinario e non costituisce vendita stock. L’Associazione ha illustrato e motivato all’Agenzia delle Entrate l’impossibilità di conseguire la piena tracciabilità ed origine degli ammanchi di biancheria e la difficoltà di porre in essere misure cautelative ed organizzative in grado di arginare completamente il fenomeno. Inoltre, ha sottolineato quanto la presenza di tali ammanchi incida sull’attendibilità dei valori di bilancio e influenzi il carico tributario poiché gli stessi possono dare luogo a presunzioni di cessioni di beni e, conseguentemente, di ricavi e corrispettivi non dichiarati, creando problemi alle imprese. La soluzione prospettata dall’Associazione, a seguito di un attento studio sul tema, ha fatto riferimento alla circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 31/E del 2 ottobre 2006 concernente “Presunzioni di cessione e acquisto a seguito della rilevazione di differenze inventariali delle aziende di grande distribuzione”, in cui è stata riconosciuta la rilevanza fiscale delle suddette differenze inventariali pur in assenza di elementi che ne documentino gli eventi da cui hanno avuto origine gli stessi. Pertanto, in analogia con le differenze inventariali della grande distribuzione, l’Associazione ha sostenuto che, anche nel settore della sanificazione del tessile, si possa individuare un range di tolleranza entro il quale gli ammanchi di biancheria possono essere considerati la conseguenza inevitabile, coerente e fisiologica di normali situazioni aziendali e di mercato.
LA RISPOSTA DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE ALL’ISTANZA ASSOSISTEMA DI CONSULENZA GIURIDICA La Direzione Centrale Normativa dell’Agenzia delle Entrate, di concerto con la Direzione Centrale Accer-
tamento, ha fornito un parere assolutamente in linea con la soluzione interpretativa proposta dall’Associazione, riconoscendo per la prima volta la presenza e l’entità di tale fenomeno nel settore, in analogia con quanto accade nella grande distribuzione. Relativamente all’individuazione di una percentuale fisiologica degli ammanchi, sentita la Direzione Centrale Accertamento competente nel merito, l’Agenzia delle Entrate ha fatto presente che la problematica segnalata da Assosistema sarà tenuta in considerazione in occasione della prossima revisione della metodologia di controllo relativa all’attività di lavanderia, sebbene non in termini predeterminati. La metodologia di controllo a cui fa riferimento l’Agenzia delle Entrate consiste nella linea guida di cui si avvalgono gli ispettori nel corso delle verifiche fiscali, rispetto alla quale l’Associazione ha già proposto modifiche migliorative per una maggiore conformità alla realtà economica rappresentata e che, alla luce della consulenza giuridica, dovrà essere adeguata ai contenuti della stessa. L’Agenzia delle Entrate ha inoltre inteso precisare che “ad ogni buon conto, poiché nella predetta metodologia sono state fornite, tra l’altro, indicazioni sulla possibilità di effettuare la ricostruzione del volume d’affari in base ai consumi impiegati nell’attività, si ritiene che il contribuente in caso di controllo possa indicare, anche in contraddittorio e di volta in volta, una percentuale di abbattimento dei maggiori ricavi eventualmente rideterminati al fine di tener conto del fenomeno rappresentato. La quantificazione di una percentuale di abbattimento non predeterminata ma stabilita a seconda delle specificità dell’azienda oggetto del controllo, permetterà di tener conto delle evoluzioni dei differenti modelli di business caratterizzanti le aziende del settore”.
CONVEGNO “AMMORTAMENTI FISCALI” ROMA, 9 e 10 MARZO 2017 Assosistema ha organizzato a Roma il 9 e 10 marzo 2017 due giornate di formazione e aggiornamento dedicate al tema dell’ammortamento dei beni strumentali con un focus specifico sull’ ammortamento della biancheria e la gestione contabile degli ammanchi. Sull’argomento è intervenuta l’Agenzia delle entrate che ha risposto alle molte domande delle imprese che hanno partecipato con grande interesse all’incontro.
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MERCATO APPALTI GENUINI E NON, IL PUNTO DELL’INCONTRO ORGANIZZATO DA ASSOSISTEMA L’incontro in tema di appalti organizzato da Assosistema il 20 marzo 2017
IL 20 MARZO 2017 A ROMA, PRESSO LA SEDE DI CONFINDUSTRIA, ASSOSISTEMA HA ORGANIZZATO L‘INCONTRO DI APPROFONDIMENTO “APPALTI, SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO E INTERMEDIAZIONE ILLECITA DI MANODOPERA; GLI APPALTI GENUINI E NON”. IL TEMA, STRETTAMENTE ATTUALE E DI IMPORTANZA CENTRALE PER LE AZIENDE DEL SETTORE È NATO DALL’ESIGENZA DI FRONTEGGIARE UNA SITUAZIONE DI CAMBIAMENTO DEL MERCATO E, IN PARTICOLARE, L’ACCENTUARSI DI ALCUNI FENOMENI, QUALI LA CONCORRENZA SLEALE E IL DUMPING SOCIALE, CHE METTONO A RISCHIO L’ATTIVITÀ DI QUELLE IMPRESE CHE INVECE SVOLGONO IL PROPRIO SERVIZIO NEL RISPETTO DELLE REGOLE E DEI PRINCIPI DI QUALITÀ E SICUREZZA DEI PRODOTTI. ALL’INCONTRO HANNO PARTECIPATO MOLTE AZIENDE ASSOCIATE E NON MA ANCHE RAPPRESENTANTI DEL SETTORE DEI SERVIZI, TESTIMONIANDO L’INTERESSE PER L’ARGOMENTO E LA NECESSITÀ DI APPROFONDIRE LA NORMATIVA IN MATERIA DI APPALTI, DI CONTRATTI DI LAVORO E DEI CRITERI ED INDICI DI GENUINITÀ.
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Assosistema conferma così la sua capacità di anticipare l’evoluzione del mercato e comprenderne i cambiamenti per permettere alle associate di affrontarli al meglio. Diversi gli argomenti discussi dai vari relatori intervenuti, dalle rilevanti conseguenze collegate all’emanazione del D. Lgs. n. 276/2003 (c.d. “Legge Biagi”) sottolineando l’impatto innovativo sulla disciplina del Contratto di Appalto, fino alla trattazione degli aspetti inerenti normativa, controlli e sanzioni in materia di intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro. In apertura dei lavori, la D.ssa Patrizia Ferri, Segretario Generale di Assosistema, ha inquadrato il profilo degli Associati e il contesto in cui operano le associate: “Assosistema rappresenta le imprese di produzione, distribuzione, manutenzione dei dispositivi di protezione individuali e collettivi e di servizi di sanificazione e sterilizzazione dei dispositivi tessili e medici riutilizzabili per ospedali, case di cura, cliniche private, hotel, ristoranti, industrie e ambienti confinati. Si tratta di un processo industriale organizzativamente complesso, se consideriamo le varie fasi della gestione del servizio: dalla raccolta della
biancheria alla riconsegna di un prodotto, che per abbattere la carica microbiologica, è stato opportunatamente trattato e sanificato. Ne comprendiamo il valore se pensiamo che gli utenti finali di tali prodotti sono i degenti delle strutture sanitarie e gli ospiti delle strutture ricettive in generale, tutti soggetti potenzialmente esposti a rischio biologico per via della cross contamination. Ci tengo a sottolineare che le aziende del settore, nel momento in cui si posizionano sul mercato, hanno una serie di costi da remunerare, l’acquisto dei tessili che poi noleggiano, i macchinari, le utilities, le tecnologie, il capitale investito, il costo del lavoro. Negli ultimi anni, tali aziende si sono trovate a competere con cooperative che offrono lo stesso loro servizio ma a costi nettamente inferiori. Il mercato è evidentemente cambiato: negli anni passati si poteva riconoscere facilmente un prodotto qualitativamente scadente perché la concorrenza si fondava su quello, oggi, a parità di servizio e di prodotto, si comprime il costo del lavoro e si offrono prezzi più bassi. Da tali comportamenti derivano i fenomeni che tutti noi consociamo, della concorrenza sleale e del dumping sociale, che mettono a dura prova la sopravvivenza della nostre imprese. La disinvoltura che riscontriamo nelle cooperative che forniscono questi servizi è tale che non possiamo esimerci dal comprendere meglio il funzionamento di questi meccanismi e in particolare dov’è il confine tra ciò che prevede il Codice Civile in materia e ciò che è invece la pratica comune”. A seguire la Ferri, l’Avv. Massimo Marchetti, responsabile Legislazione e Diritto del Lavoro di Confindustria e moderatore del Convegno, ha approfondito alcuni argomenti di profilo giuslavoristico, soffermando l’attenzione dei partecipanti sulle rilevanti conseguenze collegate all’emanazione del D. Lgs. n. 276/2003 (c.d. “Legge Biagi”), sottolineando l’impatto innovativo sulla disciplina del Contratto di Appalto. “Sotto il profilo giuridico l’appalto è un contratto “di risultato”, una volta sottoscritto il quale, una parte, denominata “appaltatore”, assume, per tramite di organizzazione di mezzi propri necessari e con gestione a proprio rischio, l’obbligazione di compiere per l’altra parte, denominata “appaltante” o “committente”, un’opera o di prestare alla stessa un servizio, verso un corrispettivo. Tale definizione si coniuga con quella offerta dal tracciato normativo di
cui al D. Lgs. n. 276/2003, con il quale il Legislatore, all’art. 29 individua, secondo una prospettiva prettamente giuslavoristica, la distinzione dell’appalto dalla somministrazione di lavoro proprio, basato sull’organizzazione dei mezzi necessari e l’assunzione del rischio d’impresa da parte dell’appaltatore”. Successivamente, la parola è passata all’Avv. Enzo Morrico, Avvocato del Foro di Roma e Presidente Associazione Giuslavoristi Italiani Lazio, che ha trattato le linee guida della giurisprudenza su appalti non genuini e interposizione di manodopera, evidenziando i principali punti di differenza tra appalto lecito e illecito. “Dall’art. 29 del D. Lgs. n. 276/2003, si ricava l’elemento essenziale di un appalto vero e proprio, ovvero di un contratto “genuino”, da intendere come quello in cui l’appaltatore non si deve limitare ad inviare i propri dipendenti presso l’azienda committente affinché svolgano una qualsivoglia attività lavorativa per conto di essa, ma, contemporaneamente deve organizzare i mezzi necessari a realizzarla, e, soprattutto, avere assunto il rischio d’impresa richiamato dal Decreto (D. Lgs. 279, art. 29), e dal Codice Civile (art. 1655), quale fondamento di legittimità, civilistica e commerciale, anzitutto, ma, date le previsioni generali del D. Lgs. n. 276/2003 (art. 18), anche penale e amministrativa, dell’operazione contrattuale”. Sull’argomento della normativa, dei controlli e sanzioni in materia di intermediazione illecita di manodopera, alla luce delle recenti novità legislative, è intervenuta la D.ssa Ilaria Feola, della Direzione Centrale vigilanza, affari legali e contenzioso dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che ha evidenziato le difficoltà nello svolgimento delle attività di ispettorato a riguardo dell’istituto della somministrazione fraudolenta. In chiusura dei lavori il dott. Leonardo Fabretti, Responsabile Area Legale e Contrattualistica di Umana, Agenzia per il Lavoro, ha presentato i principi della flessibilità sotto il profilo organizzativo, ponendo a confronto vari modelli, come quello della somministrazione a tempo determinato, dello staff leasing e del “Monte Orario Garantito” (MOG).
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MONTE ORE GARANTITO, L’INNOVAZIONE NELLA FLESSIBILITÀ DEL LAVORO. A MISURA DI AZIENDA
In un mercato del lavoro mutevole che corre necessariamente veloce, le imprese debbono poter disporre di strumenti agili e flessibili in grado di rispondere alle proprie esigenze. Le principali innovazioni del rinnovo contrattuale delle Agenzie per il Lavoro del febbraio 2014, hanno introdotto una disciplina pattizia, il Monte Ore Garantito (MOG), che si rivela un efficace strumento verso una maggiore tutela a favore del lavoratore e una concreta e facile soluzione alle imprese soggette alle esigenze di stagionalità o a ciclicità di produzione. Il MOG si muove sulla logica di una maggiore flessibilizzazione della somministrazione, supportata anche dalla recente Riforma del Lavoro allo scopo di assorbire in alcuni settori altre forme contrattuali meno tutelanti come il lavoro intermittente, le collaborazioni coordinate e continuative, il lavoro occasionale o accessorio. Una nuova strada che con entusiasmo sta percorrendo Umana, fra le prime Agenzie per il Lavoro in Italia a credere nel valore della buona flessibilità e che dal 1998 accompagna lo sviluppo della realtà imprenditoriale italiana e multinazionale. Nella sua innovativa formula, il MOG rappresenta una valida alternativa sia a tipologie contrattuali occasionali e/o accessorie a volte usate impropriamente (come ad esempio l’appalto, il lavoro a chiamata o i voucher), sia al part time qualora l’attività non sia ben definibile a priori nella sua collocazione ed estensione temporale. A fronte di un contratto di somministrazione a termine della durata di almeno 3 mesi, il MOG prevede una garanzia reciproca tra utilizzatore e lavoratore
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relativa ad una prestazione di lavoro pari ad almeno il 25% su base mensile del normale orario di lavoro a tempo pieno. Nel contratto viene individuata una fascia oraria di riferimento, successivamente modificabile col consenso del lavoratore (antimeridiana dalle 6,00 alle 14,00; postmeridiana dalle 14,00 alle 22,00; notturna dalle 22,00 alle 6,00; fascia oraria alternativa pari ad un massimo di 6 ore) nell’ambito della quale il lavoratore deve assicurare la propria disponibilità alla chiamata e la prestazione viene resa solo per le ore di effettivo interesse dell’utilizzatore e non necessariamente per l’intero arco temporale della fascia medesima. Le ore eccedenti il monte garantito rappresentano lavoro ordinario fino a concorrenza del normale orario di lavoro a tempo pieno, non essendo quindi soggette a maggiorazioni; le ore eccedenti il normale orario di lavoro a tempo pieno rappresentano invece lavoro straordinario e sono soggette alle maggiorazioni previste dal CCNL dell’utilizzatore. Tutti gli elementi diretti, indiretti e differiti, con esclusione del TFR e delle ferie maturate e non godute, vengono liquidati mensilmente. In conclusione il MOG rappresenta una innovativa modalità di gestione dell’orario garantendo massima flessibilità e sintetizzando efficacemente i pregi del part time e del lavoro a chiamata senza i rispettivi profili di rigidità. Sono dunque molti i vantaggi offerti da questo strumento che rappresenta – ancor di più oggi, nell’attuale momento di profondi cambiamenti delle regole del nostro mercato del lavoro – un’ottima opportunità per le aziende.
NEW
entry IN
ASSOSISTEMA
DRÄGER SAFETY ITALIA SPA Draeger Safety Italia Spa opera in Italia in qualità di filiale Italiana della Draeger Safety AG & Co KgaA di Lubecca (Germania). Draeger è una azienda che ha più di 100 anni di attività ed è specializzata nella protezione respiratoria della persona sia impegnata nel campo industriale che medicale o civile. Dräger è presente in 190 paesi e conta globalmente circa 13.500 collaboratori che garantiscono ovunque l’assistenza e la reperibilità dei prodotti. L’azienda opera sul territorio nazionale con un servizio commerciale e di assistenza tecnica post-vendita; la garanzia del livello di qualità dei prodotti offerti viene assicurata dal rispetto delle norme stabilite dal sistema, riconosciuto di tipo approvato secondo ISO 9001. L’attività della Draeger Safety Italia Spa può essere sintetizzata nella produzione e commercializzazione di dispositivi di protezione individuale in genere con particolare specializzazione nel campo di protezione delle vie respiratorie e protezione del corpo dalle sostanze chimicamente aggressive. La gamma di protezione del corpo viene completata da un serie di accessori per la protezione dell’uomo che lavora. Il campo di rischi coperto parte dalla prima protezione leggera per arrivare alla protezione completa del corpo con isolamento della respirazione umana dall’ambiente esterno. Inoltre, l’azienda dispone di una gamma completa di fiale colorimetriche per l’analisi dell’aria, strumenti fissi e portatili per la rilevazione di sostanze tossiche e/o infiammabili, strumentazioni fisse per il rilevamento della fiamma; strumentazioni specifiche fisse, portatili e trasportabili per il rilevamento di contaminanti chimici convenzionali e non convenzionali. www.draeger.com ORIO TEAM ARL Presente sul mercato dal 1963, la lavanderia industriale Orio Team è specializzata nel noleggio di biancheria per Hotel e Ristoranti. Il sito produttivo di Levate (Bergamo) è in un edificio di nuova costruzione, progettato per garantire l’impiego delle più moderne tecnologie e dell’organizzazione dei cicli di lavorazione ad alta automazione. Gli impianti sono stati progettati e messi in opera tenendo nella massima considerazione i criteri guida di sicurezza, rispetto dell’ambiente di lavoro e dell’ambiente esterno. Orio Team rispetta l’ambiente in piena conformità alle norme cogenti e volontarie sottoscritte, fra cui: la ISO 9001 che descrive un modello di gestione aziendale orientato alla soddisfazione del cliente, la ISO 14001 per la gestione ambientale , la EN 14065 (RABC – Risk Analysis and Biocontamination Control), specifica per garantire un controllo microbiologico del prodotto e l'Oeko-Tex Standard 100 che indica che il produttore è certificato come ambientalmente ecocompatibile, oltre che testato per verificarne l'assenza di sostanze nocive per l'utilizzatore finale. Ricerca e innovazione sono altri due pilastri dell'attività di Orio Team che ha, al suo interno, professionisti dediti alla ricerca e allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi affinché siano sempre attuali e compatibili con le nuove esigenze di mercato. Il significato che l’azienda vuole dare ai suoi prodotti è molto ampio: non si limita infatti alla mera progettazione tecnica, ma implica lo studio del rapporto fra prodotto, utilizzatore e produzione, tenendo sempre presenti gli scenari di mercato e l’intero ciclo di vita del prodotto. www.orioteam.it SAFCO ITALIA SAFCO ITALIA, fondata nel 2005 a Gussago, in provincia di Brescia, inizia la propria attività commercializzando materiali antincendio e proponendo servizi inerenti al settore sicurezza. Nel 2006, sotto l’impulso dell’amministratore e dei suoi collaboratori, viene intrapresa una nuova attività: la produzione di indumenti di protezione antincendio anticalore di altissima qualità. I prodotti sono contrassegnati dal brand SAF-TEX®, marchio registrato, che identifica i capi completamente Made in Italy, progettati e prodotti internamente, offrendo alla propria clientela il massimo della qualità e tecnologie avanzate. I capi nascono seguendo un iter particolare: la progettazione scaturisce dalla collaborazione tra i tecnici e gli operatori del settore, fondamentali per la realizzazione degli indumenti. I modelli vengono realizzati solo dopo accurate verifiche, test e collaudi, per poi essere distribuiti attraverso la rete vendita presente in tutto il territorio nazionale. Oltre alla produzione interna, SAFCO ITALIA è anche partner e distributore esclusivo di aziende e marchi internazionali tra le più importanti nel settore della sicurezza, che ne riconoscono la sviluppata capacità commerciale e la profonda conoscenza del mercato Italiano. SAFCO ITALIA è partner per la distribuzione dei seguenti prodotti: moduli antincendio, motopompe, lance antincendio, colonne telescopiche per illuminazione o trasmissione dati, Aquamast; sistemi di protezione per le vie respiratorie; attrezzature speciali per l’erogazione: lance, monitori, ventilatori; calzature speciali per la sicurezza; protezione individuale per il lavoro; indumenti speciali alta visibilità anticalore per il lavoro; caschi di protezione antincendio; attrezzature di salvamento idrauliche per Vigili del Fuoco. www.safcoitalia.net
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NUMERI ECONOMIA DEL TURISMO, TREND ED EVOLUZIONE DELL’OSPITALITÀ
Secondo la sesta edizione di Datatur, indagine realizzata da Federalberghi e dall’Ente Bilaterale Nazionale del settore Turismo, il basso profilo dell’economia globale nel 2015 non ha frenato la crescita del turismo internazionale, che ha registrato per il sesto anno consecutivo tassi d’incremento superiori a quelli medi di lungo termine, contribuendo allo sviluppo economico e alla creazione di posti di lavoro in molti paesi. Stando ai primi dati a consuntivo dello scorso anno, anche per l’Italia si delinea un progressivo miglioramento della domanda turistica, in netto recupero se confrontata con i deboli risultati del 2014, con positive conseguenze sul posizionamento del paese all’interno dell’arena competitiva internazionale. Il miglior andamento del turismo nel 2015 trova conferma nei dati provvisori della bilancia turistica dell’Italia che mostrano entrate in crescita rispetto al 2014 ad un tasso più sostenuto di quello rilevato negli anni precedenti. All’incremento delle spese dei viaggiatori stranieri in Italia si è associato anche quello delle spese degli italiani all’estero, ma di più modesta entità: dopo la contrazione del 2014, il saldo tra entrate ed uscite turistiche è tornato a crescere. ( 40 )
IL POSIZIONAMENTO DELL’ITALIA Nel 2015, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, i viaggiatori internazionali nel mondo sono stati 1,184 miliardi, 50 milioni in più rispetto al 2014, pari ad un incremento del 4,4%. A seguito delle dinamiche economiche internazionali, che hanno determinato un incremento del reddito disponibile nei paesi importatori e un indebolimento della domanda in quelli esportatori, la crescita è stata più sostenuta nelle economie avanzate (+5%) che nei paesi emergenti (+4%). L’aumento dei turisti internazionali è stato infatti più marcato in Europa (+5%), seguita a breve distanza dalle Americhe (+4,9%) e da Asia e Pacifico (+4,8%). Secondo le previsioni dell’OMT, la crescita del turismo mondiale proseguirà anche nell’anno in corso, seppure ad un tasso leggermente i n fe r i o re r i s p e t t o a q u e l l i d e l b i e n n i o precedente: gli arrivi turistici internazionali dovrebbero aumentare del 4% a livello mondiale, guidati dalla crescita di Asia e Pacifico e delle Americhe, seguiti dall’Europa su cui incombono, tuttavia, le probabili ripercussioni negative degli attacchi terroristici di Parigi e Bruxelles. All’interno di questo contesto, i dati provvisori del turismo internazionale dell’Italia nel 2015 indicano una buona crescita dei flussi turistici in ingresso nel nostro Paese, in linea con i trend stimati a livello mondiale. Molteplici sono i fattori a cui è ascrivibile questo positivo andamento: l’uscita dalla fase recessiva dell’economia, l’Expo, le favorevoli condizioni metereologiche durante la stagione estiva e, in qualche misura, anche la redistribuzione internazionale dei flussi, che dai paesi colpiti da tensioni geopolitiche si sono indirizzati verso altre mete.
PRIMI 10 PAESI NEL MONDO PER ENTRATE E ARRIVI TURISTICI INTERNAZIONALI
Fonte: UNWTO, dati relativi al 2014 * turisti internazionali presso le strutture ricettive
L’OSPITALITÀ
Va comunque aggiunto che nel corso degli anni si è assistito ad una redistribuzione dell’offerta nelle aree del paese: ad una diminuzione di incidenza delle regioni del Nord, si contrappone infatti un aumento di quella delle regioni meridionali, sia in termini di esercizi che di letti. A crescere di più tra il 2000 e il 2014 è stata, infatti, l’offerta ricettiva alberghiera delle regioni meridionali, che si è mostrata particolarmente dinamica in Basilicata (dove il numero di letti è aumentato del 92%), Puglia (+70,4%), Sicilia (+63,3%) e Calabria (+54,2%). Anche se il processo di ristrutturazione e concentrazione più sopra ricordato, caratterizzato dall’incremento delle dimensioni degli alberghi e dalla loro riqualificazione, è stato più intenso nelle regioni del Nord che in quelle del Centro Sud, la dimensione media degli esercizi alberghieri è comunque più alta nelle regioni meridionali, così come è maggiore nelle regioni del Sud la presenza di alberghi di categoria superiore. Il confronto tra le regioni, basato su un indicatore sintetico, evidenzia come spetti alla Sardegna il primato degli alberghi di categoria più elevata, seguita da Puglia e Campania.
Se si focalizza l’attenzione sull’andamento dell’offerta alberghiera negli anni più recenti caratterizzati dalle due fasi recessive dell’economia italiana, la prima nel biennio 2008-2009 e la seconda nel triennio 2012-2014, emergono con chiarezza le ricadute negative sul comparto generate dalle difficoltà congiunturali. Il numero complessivo di esercizi, che era tornato a crescere dal 2000 al 2008, ha cominciato a contrarsi nuovamente a partire dal 2009, registrando flessioni costanti che hanno avuto il loro apice nel 2013. Inoltre, nel 2012 e ancor più nel 2013 è calato anche il numero dei letti, invertendo un trend crescente ininterrotto da lungo tempo. L’analisi delle caratteristiche OFFERTA ALBERGHIERA strutturali degli alberghi italiani a REGIONALE livello territoriale disaggregato evidenzia come la maggior parte degli esercizi e dei letti continui ad essere localizzata nelle regioni del Nord, caratterizzate da una più antica vocazione turistica. Nello specifico, la regione in cui l’offerta ricettiva alberghiera (in termini di letti) è più elevata è l’Emilia Romagna, seguita da Trentino Alto Adige e Veneto. La graduatoria regionale si modifica se il numero dei letti viene rapportato alla dimensione territoriale delle singole regioni (evidenziandone dunque la densità) e vede passare al primo posto il Trentino Alto Adige, seguito da Emilia Romagna e Liguria. Fonte: Istat, dati relativi al 2014
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> NORMATIVA
DECRETO-LEGGE 17 MARZO 2017, N. 25 Disposizioni urgenti per l’abrogazione delle disposizioni in materia di lavoro accessorio nonchè per la modifica delle disposizioni sulla responsabilità solidale in materia di appalti. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.64 del 17-3-2017. DECRETO LEGISLATIVO 15 MARZO 2017, N. 32 Attuazione della direttiva (UE) 2015/2376 recante modifica della direttiva 2011/16/UE per quanto riguarda lo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 69 del 23-3-2017. LEGGE 8 MARZO 2017, N. 24 Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 64 del 17-3-2017. LEGGE 27 FEBBRAIO 2017, N. 19 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, recante proroga e definizione di termini. Proroga del termine per l'esercizio di deleghe legislative. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28-2-2017 - Suppl. Ordinario n. 14. LEGGE 27 FEBBRAIO 2017, N. 18 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, recante interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.49 del 28-2-2017. DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21 FEBBRAIO 2017, N. 21 Regolamento recante criteri e modalità di attuazione dell'articolo 10, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, in materia di ricorso all'indebitamento da parte delle regioni e degli enti locali, ivi incluse le modalità attuative del potere sostitutivo dello Stato, in caso di inerzia o ritardo da parte delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.59 del 11-3-2017. LEGGE 17 FEBBRAIO 2017, N. 15 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 2016, n. 237, recante disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21-2-2017. DECRETO LEGISLATIVO 10 FEBBRAIO 2017, N. 28 Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (UE) n. 649/2012 sull’esportazione ed importazione di sostanze chimiche pericolose. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.65 del 18-3-2017.
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> DAL PARLAMENTO EUROPEO IL 14 MARZO 2017, IL PARLAMENTO EUROPEO HA ADOTTATO LE QUATTRO RELAZIONI DELL’ON. SIMONA BONAFÉ SUL PACCHETTO LEGISLATIVO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE, CHE LA COMMISSIONE EUROPEA HA PRESENTATO A DICEMBRE 2015, CONTENENTE QUATTRO PROPOSTE DI REVISIONE: • Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la Direttiva Quadro Rifiuti 2008/98/CE; • Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio; • Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica le direttive 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche; • Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti. PER QUANTO RIGUARDA LA DIRETTIVA QUADRO SUI RIFIUTI, LE NOVITÀ PRINCIPALI DELLA RELAZIONE DEL PARLAMENTO RISPETTO ALLA PROPOSTA ORIGINARIA DELLA COMMISSIONE EUROPEA SONO LE SEGUENTI: • introduzione di obiettivi più ambiziosi di quelli proposti dalla Commissione europea (in sostanza, si è tornati agli obiettivi proposti dalla Commissione europea nel Pacchetto del 2014 che poi è stato ritirato). Tuttavia, mentre sull’obiettivo 2030 sui rifiuti urbani la proposta della Commissione Ambiente è passata con ampia maggioranza (596 voti a favore), sugli obiettivi 2025 della Direttiva Imballaggi (emendamenti 50, 51) la differenza tra i voti a favore e quelli contrari è di circa 60 voti, mentre su quelli al 2030 la maggioranza è stata ampia (623, 621) a favore di quanto proposto dalla Commissione Ambiente. • introduzione di obiettivi separati per il riuso, gli scarti alimentari, i rifiuti solidi in mare (marine litter) e gli oli esausti • una definizione di rifiuto urbano che esclude la quantità. L’emendamento ripresentato dal PPE in plenaria, che reintroduceva il criterio della quantità, è stato respinto con 354 voti contro e 334 a favore, quindi 20 voti di scarto • rafforzamento della gerarchia sui rifiuti • definizione di rifiuti industriali e commerciali • rafforzamento dei requisiti per la raccolta differenziata • obbligatorietà degli schemi per la Responsabilità Estesa del Produttore e declinazione di specifici criteri • criteri più rigorosi per le deroghe per gli Stati Membri LE MISURE ADOTTATE DAL PARLAMENTO EUROPEO HANNO L’OBIETTIVO DI AUMENTARE LA QUOTA DI RIFIUTI DA RICICLARE AL 70% ENTRO IL 2030 RISPETTO AL 44% ATTUALE. Imballaggi e rifiuti da imballaggio. Entro il 2030, almeno il 70% in peso dei cosiddetti rifiuti urbani (generati dai nuclei famigliari e dalle imprese) dovrà essere riciclato o preparato per il riutilizzo, (attraverso controlli, pulizia o riparazione). La Commissione europea ha proposto l’obiettivo del 65%. Per i materiali da imballaggio, come carta, cartone, plastica, vetro, metallo e legno, i deputati propongono un obiettivo dell’80% per il 2030, con obiettivi intermedi per ogni materiale da raggiungere entro il 2025. Smaltimento in discarica. Il progetto di legge limita la quota di rifiuti urbani da smaltire in discarica al 10% entro il 2030. I deputati propongono di ridurre la quota al 5%, anche se con una possibile proroga di cinque anni e a determinate condizioni, per gli Stati Membri che abbiano smaltito in discarica più del 65% dei loro rifiuti urbani nel 2013. Rifiuti alimentari. I rifiuti alimentari nell'UE sono stimati a circa 89 milioni di tonnellate, pari a 180 kg pro-capite all'anno. I deputati chiedono un obiettivo europeo di riduzione dei rifiuti alimentari del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030, rispetto al 2014. I deputati hanno anche proposto un obiettivo simile per i rifiuti solidi in mare. La relazione sulla Direttiva Quadro Rifiuti è stata approvata con 576 voti a favore. La relatrice ha ottenuto il mandato per iniziare il negoziato inter-istituzionale su tutto il Pacchetto. Per quanto riguarda la relazione sulla Direttiva Imballaggi, è stato respinto con 10 voti di scarto (343 no, 333 sì) l’emendamento 85 riguardante la possibilità per gli Stati Membri di introdurre obiettivi nazionali o restrizioni di commercializzazione.
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AP PUNTA MENTI 12IO
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AUTODROMO DEL MUGELLO (FI)
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PRENDI LA PISTA GIUSTA. PER UN FUTURO MIGLIORE CI VUOLE STOFFA! Assosistema organizza all’Autodromo del Mugello il 12 maggio 2017 un convegno politico istituzionale con la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle istituzioni e degli operatori della filiera. Partendo dalle Buone Pratiche dei comuni del Mugello di Scarperia e Sanpiero e Borgo San Lorenzo, saranno approfonditi i temi ambientali connessi alla prevista crescita nel 2017 del settore alberghiero e della ristorazione in un confronto fra amministratori locali, rappresentanze delle imprese (industrie di sanificazione, alberghiere, della ristorazione) e dei consumatori. Per maggiori informazioni: www.assosistema.it
SAFETY EXPO Assosistema Safety parteciperà con le aziende associate al Safety Expo che si svolgerà alla Fiera di Bergamo, il 20 e il 21 settembre 2017. La manifestazione, pensata per offrire una visione su tutte le problematiche più attuali, è divisa nelle due differenti aree della prevenzione incendi e della sicurezza sul lavoro, ciascuna con le proprie tipologie di incontro: convegni con le istituzioni, focus di approfondimento, corsi di formazione, workshop tecnici. Il 20 settembre 2017 dalle ore 9:15 alle 11:15 presso la sala Caravaggio, Assosistema Safety organizza un convegno di alta attualità sul tema della sicurezza sul lavoro. Per maggiori informazioni: www.safetyexpo.it.
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BRE TEM 1 SET RE B O OTT 2017
I PRIMI D’ITALIA Primi d’Italia è il Festival Nazionale dei Primi Piatti che si svolge nell’intero centro storico di Foligno, dal 28 settembre al 1 ottobre 2017 promuovendo la cultura del primo piatto in tavola. Quattro giorni all’insegna di degustazioni continuative, lezioni di cucina, dimostrazioni di grandi Chef, produzioni alimentari di qualità, ma anche momenti di spettacolo e di intrattenimento. Per maggiori informazioni: www.iprimiditalia.it
FOLIGNO (PG)
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CONGRESSO AICO La XVIII° del Congresso Nazionale Aico (Associazione Italiana di Infermieri di Camera Operatoria) si svolgerà a Lecce, presso il Grand Hotel Tiziano e dei Congressi, dal 12 al 14 ottobre 2017. Il Congresso prevede la partecipazione di circa 700 infermieri di sala operatoria provenienti dai maggiori centri ospedalieri italiani che si incontreranno per trattare, insieme a esperti di rilevanza nazionale, argomenti attuali del settore. Per maggiori informazioni: www.aicoitalia.it.
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DUSSELDORF
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A+A L’edizione A+A del 2017 si svolgerà in Germania, presso il quartiere fieristico di Dusseldorf, dal 17 al 20 ottobre. E’ una fiera internazionale per la protezione personale, la sicurezza aziendale e la salute sul lavoro che prevede anche una parte dedicata al congresso sulla tutela e sulla medicina del lavoro. Per maggiori informazioni: www.aplusa-online.it.
HOST Assosistema partecipa alla 40° edizione di HostMilano, fiera mondiale dell’Ho.Re.Ca., foodservice, retail, food, GDO e hôtellerie, che si svolgerà presso la Fieramilano a Rho dal 20 al 24 ottobre 2017. La manifestazione è organizzata in tre macro-aree: Ristorazione professionale con Pane, Pizza e Pasta; Caffè Tea con Bar, macchine da caffè e vending, e Gelato Pasticceria; Arredo e Tavola. Per maggiori informazioni: www.host.fieramilano.it.
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CONGRESSO NAZIONALE FARE
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Si svolgerà presso il Crowne Plaza di Verona dal 26 al 28 ottobre 2017 la XIX edizione del Congresso Nazionale FARE (Federazione delle Associazioni Regionali degli Economi e Provveditori della Sanità). Il convegno è organizzato con 3 sessioni plenarie e 12 workshop nelle seguenti aree tematiche: servizi, ristorazione, igiene degli ambienti, lavanolo, sterilizzazione abiti e strumentario, chirurgico, logistica (del paziente e del farmaco), manutenzioni e gestioni calore, servizi ICT (fatturazione elettronica, cartella clinica, controllo accessi), smaltimento rifiuti, noleggio attrezzature e strumentari. Per maggiori informazioni: www.fareonline.it.
VERONA
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EXPODETERGO INTERNATIONAL La diciottesima edizione di EXPOdetergo International, Mostra Internazionale dedicata a macchine, tecnologie, prodotti e servizi per lavanderia, stireria e pulizia del tessile, si svolgerà dal 19 al 22 ottobre 2018 presso i Padiglioni 1 e 3 di Fiera Milano. La manifestazione sarà occasione di aggiornamento sulle tecnologie per il lavaggio a secco e ad acqua, stiro, detergenti, accessori, sistemi di automazione industriale, di confezionamento, identificazione e trasporto. Per maggiori informazioni: www.expodetergo.com.
APPUNTAMENTI
VISTI IN FIERA ROMA
12-13 GENNAIO 9-10 FEBBRAIO 2017 Master in gestione e strategia d’impresa
MILANO
26-27 GENNAIO 2017 Master in gestione e strategia d’impresa
ROMA 1 MARZO 2017
Assemblea straordinaria sezione Servizi Alberghieri Integrati di Assosistema
ROMA
9-10 MARZO 2017 LE CRITICITÀ CHE SI POSSONO RILEVARE CON RITARDI NELLA CHIUSURA E Seminario Assosistema “Ammortamenti fiscali” DATI, LA PERCENTUALE DI NELLA GESTIONE DI UNA PROCEDURA VALIDAZIONE CENTRALIZZATA POSSONO, INVECE, COPERTURA DELLO SPECIFICO SETTORE DI SINTETIZZARSI NEI SEGUENTI PUNTI: MERCATO OVVERO LA COMPLETEZZA DEI FRAZIONAMENTO NELLA RACCOLTA PRODOTTI POSTI IN GARA,LA SUDDIVISIONE 14 MARZO FABBISOGNI (DOVUTO ALLA NUMEROSITÀ DI IN LOTTI TERRITORIALI PIUTTOSTO CHE IN 2017 AZIENDE OSPEDALIERE E SANITARIE LOTTI OMOGENEI, LA GESTIONE PRESENTI SUL TERRITORIO REGIONALE) DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA, I TEMPI
ROMA
Evento fondo sanitario Fasiil
Avv. Donato Cavallo,
ROMA
20 MARZO 2017
Direttore Centrale di Committenza Sanità So.Re.Sa. Spa
Seminario Assosistema “Appalti, somministrazione di lavoro e intermediazione illecita di manodopera”
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ETSA 2017 CONFERENCE The ETSA 2017 Conference, will take place from Wednesday, 14 June in the evening to Friday, 16 June at lunch. ETSA's conference, held every two years, is open to top management of ETSA member companies and associations. We are expecting 120 to 130 participants. Networking at top management level among Europe's largest textile rental firms, supplier firms and national textile service associations. Update on key issues and challenges facing the industry and future trends. Learn about latest developments in other countries. (www.textile-services-conference.eu)
COTTON TOWEL ROLLS, A CLEAR TRIUMPH FOR THE ENVIRONMENT Scientific study confirms that cotton towel rolls beat paper on waste, energy and the greenhouse effect. It's a small thing with a big impact; those who dry their hands on a cotton towel roll after washing instead of on a paper towel are actively helping to protect the environment. This is what a recent study, commissioned by the European Textile Services Association (ETSA) and the Textile Service Trade Association (WIRTEX), confirms with its unequivocal results. The study, carried out in Autumn 2016, compares the ecological effects of cotton towel rolls, virgin paper towels and recycled paper towels throughout their entire life cycle. Cultivation of raw materials, production, use, reprocessing and disposal or recycling were all taken into account. The overall comparison shows that cotton towel rolls are clearly more environmentally-friendly. They leave the virgin paper alternatives lagging behind in six out of eight categories, and recycled paper towels in seven out of eight. Cotton towel rolls: produce up to 95% less waste; require up to 48% less energy; have an up to 29% lower global warming potential than virgin paper. Along with the volume of waste produced, energy and global warming potential, the study also compared air pollution, summer smog formation, water consumption and the potential for acidification and overfertilisation of soils. (www.textile-services-conference.eu)
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WHAT HOTEL INDUSTRY TRENDS TO EXPECT IN 2017 It goes without saying that in 2016 hotel industry was recognized as a rapidly developing industry that raises solid investments. It is not strange taking into account the fact that over the last few years hotel industry has been regarded as one of the most attractive businesses. This is due to unstable position of world economy since 2013. Hotel business is the industry that can rapidly response to external changes. Hotel industry is flexible and profitable due to chance of effective work in a down economy and maximized revenue in the time of economic growth. Due the fact that hotel business is more adaptive to external environment than any other industry it becomes highly popular among companies that are not focused directly on hotel business. Thus, International Direct Investments Fund HermesSojitz that is focused on mining projects for oil & gas and metallurgy as well as on development and food industry and implements its boutique hotel chain investment project. Wellknown name supported by world quality standards is not enough to make a hotel project successful. Moreover, new hotel industry trends must be taken into account. A modern traveler is looking for more than just a place to sleep and spend time when free from entertainments. Now tourists tend to choose hotels with specific features that offer them unusual environment. Such places are called boutique hotels. Boutique hotel is a small hotel with about 40-50 rooms. Staff in such hotels does its best to offer guests exclusive luxury and high-level services. (www.traveldailynews.com)
OSHA’S TOP 10 MOST CITED VIOLATIONS FOR 2016 Although the rankings for OSHA’s Top 10 most cited violations change little from year to year, the agency provides dozens of statistics. Glance too quickly at the numbers for fiscal year 2016, and you might experience a sense of information overload. A simple approach is best, said Patrick Kapust, deputy director of OSHA’s Directorate of Enforcement Programs. He presented the agency’s Top 10 list of most frequently cited violations for the past fiscal year in October during the 2016 National Safety Council Congress & Expo in Anaheim, CA. “Take the list,” Kapust said, “and look at your own workplace off of that list. ‘These are the things OSHA is finding. Would they find these at my workplace?’ It’s a good place to start.” As for OSHA’s Top 10 list, it starts with Fall Protection (1926.501) as the most cited violation for the sixth straight year. Hazard Communication (1910.1200) and Scaffolding (1926.451) complete the top three most-cited categories, all unchanged from FY 2015. Rounding out the top five most cited violations are Respiratory Protection (1910.134) and Lockout/Tagout (1910.147). OSHA issued a total of more than 35,000 citations in its Top 10 categories during fiscal 2016, which ended Sept. 30. (www.safetyandhealthmagazine.com)