Anteprima Tatra Phoenix

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Anteprima

Tatra Phoenix

Pronti a tutto

Motore Paccar Mx e cabina dei Daf Cf per i nuovi off roader del costruttore ceco. Che propone mezzi d’opera a trazione integrale con sospensioni indipendenti e telaio tubolare centrale a elevata rigidità

M

dei motori Paccar Mx da 12,9 litri di cilindrata e delotori e cabine le cabine dei Cf sui telai tuDaf, cambi Zf e bolari a sospensioni inditelaio tubolare di pendenti sviluppati da Tatra. progettazione ceca: ecco il La catena cinematica è mix di componenti da cui completata da cambi Zf a scaturisce la nuova gamma 16 rapporti, proposti in veroffroad Tatra Phoenix. sione a innesto meccanico Commercializzata in e nella variante automatizEuropa e in altri continenti zata con software di gestioproprio dalla rete di vendi- ne specifico per impieghi off ta Daf, oltre che dai conces- road. E, in prospettiva, posionari Tatra. trebbe esserci anche un clasI ‘tuttotrazione’ Phoenix, sico automatico Allison con che comprendono modelli convertitore di coppia. 4x4, 6x6 e 8x8 - ma sono Particolarmente adattato possibili anche altre confi- agli utilizzi più gravosi, che gurazioni - in versione au- richiedono spunti da fermo totelaio cabinato e trattore, a pieno carico in salita. nascono da un accordo di fornitura fra Daf e il Sta tutto nel Costruttore ceco. Di cui la condotto centrale casa di Eindhoven ha acqui- Ciò che contraddistingue i sito, ad agosto dello scorso Phoenix dai mezzi d’opera anno, il 19 per cento del tradizionali con telaio a lonpacchetto azionario. Ciò ha gheroni e traverse è la strutreso possibile il ‘trapianto’ tura centrale di sostegno. di Gianenrico Griffini

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N. 758 aprile 2012

L’antenato L’idea della struttura tubolare centrale con semiassi indipendenti al posto del tradizionale telaio a longheroni e traverse non è nuova. Risale infatti al 1923, quando il progettista ceco Hans Ledwinka la sviluppò per le automobili e, successivamente (1926), per i mezzi di trasporto a elevata mobilità. Il primo camion ad adottare questa soluzione rivoluzionaria fu il Tatra 24, un 6x6 per impieghi off highway.

Che è costituita da un elemento a sezione circolare, nel quale sono racchiusi i differenziali - con i relativi dispositivi di bloccaggio - e gli organi di trasmissione del moto (box pagina a lato). Dal ‘tubo’ si dipartono i semiassi delle ruote a sospensioni indipendenti, che permettono ai Phoenix di raggiungere velocità di trasferimento elevate anche su fondi particolarmente accidentati. Gli unici organi non racchiusi nella struttura centrale sono il ripartitore di coppia e l’albero cardanico, che collega il motore al ripartitore stesso. I propulsori Paccar Mx, disponibili con differenti omologazioni (Euro 3,4 o 5) secondo le singole normative nazionali, vengono offerti con quattro livelli di potenza: 265, 300 340 e 375 kW (360, 408, 462 e 510

Cv). I valori di coppia massima oscillano dai 1.775 Nm della motorizzazione entry level ai ben 2.500 della top di gamma.

C’è anche l’automatizzato

I cambi Zf - tutti a 16 rapporti - comprendono anche l’automatizzato AsTronic che, come per le versioni stradali, può essere utilizzato sia in modalità totalmente automatica sia in sequenziale agendo sulla leva posta sul lato sinistro del piantone dello sterzo. A richiesta, è disponibile il rallentatore integrato Intarder ad azionamento idraulico. L’impianto frenante di servizio dei Phoenix è basato su unità a tamburo, considerate dai progettisti più affidabili (perché più protette dal fango, dall’acqua e dal pietrisco) dei dischi in con-


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Tatra Phoenix

Pronti a tutto

Motore Paccar Mx e cabina dei Daf Cf per i nuovi off roader del costruttore ceco. Che propone mezzi d’opera a trazione integrale con sospensioni indipendenti e telaio tubolare centrale a elevata rigidità

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dei motori Paccar Mx da 12,9 litri di cilindrata e delotori e cabine le cabine dei Cf sui telai tuDaf, cambi Zf e bolari a sospensioni inditelaio tubolare di pendenti sviluppati da Tatra. progettazione ceca: ecco il La catena cinematica è mix di componenti da cui completata da cambi Zf a scaturisce la nuova gamma 16 rapporti, proposti in veroffroad Tatra Phoenix. sione a innesto meccanico Commercializzata in e nella variante automatizEuropa e in altri continenti zata con software di gestioproprio dalla rete di vendi- ne specifico per impieghi off ta Daf, oltre che dai conces- road. E, in prospettiva, posionari Tatra. trebbe esserci anche un clasI ‘tuttotrazione’ Phoenix, sico automatico Allison con che comprendono modelli convertitore di coppia. 4x4, 6x6 e 8x8 - ma sono Particolarmente adattato possibili anche altre confi- agli utilizzi più gravosi, che gurazioni - in versione au- richiedono spunti da fermo totelaio cabinato e trattore, a pieno carico in salita. nascono da un accordo di fornitura fra Daf e il Sta tutto nel Costruttore ceco. Di cui la condotto centrale casa di Eindhoven ha acqui- Ciò che contraddistingue i sito, ad agosto dello scorso Phoenix dai mezzi d’opera anno, il 19 per cento del tradizionali con telaio a lonpacchetto azionario. Ciò ha gheroni e traverse è la strutreso possibile il ‘trapianto’ tura centrale di sostegno. di Gianenrico Griffini

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N. 758 aprile 2012

L’antenato L’idea della struttura tubolare centrale con semiassi indipendenti al posto del tradizionale telaio a longheroni e traverse non è nuova. Risale infatti al 1923, quando il progettista ceco Hans Ledwinka la sviluppò per le automobili e, successivamente (1926), per i mezzi di trasporto a elevata mobilità. Il primo camion ad adottare questa soluzione rivoluzionaria fu il Tatra 24, un 6x6 per impieghi off highway.

Che è costituita da un elemento a sezione circolare, nel quale sono racchiusi i differenziali - con i relativi dispositivi di bloccaggio - e gli organi di trasmissione del moto (box pagina a lato). Dal ‘tubo’ si dipartono i semiassi delle ruote a sospensioni indipendenti, che permettono ai Phoenix di raggiungere velocità di trasferimento elevate anche su fondi particolarmente accidentati. Gli unici organi non racchiusi nella struttura centrale sono il ripartitore di coppia e l’albero cardanico, che collega il motore al ripartitore stesso. I propulsori Paccar Mx, disponibili con differenti omologazioni (Euro 3,4 o 5) secondo le singole normative nazionali, vengono offerti con quattro livelli di potenza: 265, 300 340 e 375 kW (360, 408, 462 e 510

Cv). I valori di coppia massima oscillano dai 1.775 Nm della motorizzazione entry level ai ben 2.500 della top di gamma.

C’è anche l’automatizzato

I cambi Zf - tutti a 16 rapporti - comprendono anche l’automatizzato AsTronic che, come per le versioni stradali, può essere utilizzato sia in modalità totalmente automatica sia in sequenziale agendo sulla leva posta sul lato sinistro del piantone dello sterzo. A richiesta, è disponibile il rallentatore integrato Intarder ad azionamento idraulico. L’impianto frenante di servizio dei Phoenix è basato su unità a tamburo, considerate dai progettisti più affidabili (perché più protette dal fango, dall’acqua e dal pietrisco) dei dischi in con-


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Anteprima Nella pagina a fianco, un 8x8 in movimento sui dossi alternati: si notano le escursioni delle sospensioni dei semiassi. Da sinistra, un 6x6 da 30 tonnellate con cassone ribaltabile sullo sterrato e un 4x4 da 20 tonnellate di peso complessivo durante un duro test di salita su porfido.

Molle ad aria, balestre o un mix delle due soluzioni

Le sospensioni a ruote indipendenti dei Phoenix si articolano su tre schemi costruttivi di base, in funzione delle condizioni d’utilizzo. La prima soluzione, adatta per gli impieghi non gravosi, prevede l’abbinamento di soffietti pneumatici a molle elicoidali, ammortizzatori e una barra stabilizzatrice. In alternativa, per sollecitazioni assiali non estreme (11,5 tonnellate), si possono utilizzare balestre a foglie rovesciate tipo Cantilever. Che però offrono un minor comfort di marcia in condizioni di marcia su sterrato. La terza soluzione, adatta per carichi di 13, 15 o 16 tonnellate per asse, utilizza balestre Cantilever più molle ad aria. I soffietti pneumatici trovano impiego anche su gli assali anteriori, insieme a un nuovo cinematismo dello sterzo. Che riduce il diametro di volta, fattore critico per i mezzi a trazione integrale. A lato, da sinistra, lo schema con soffietti più molle elicoidali e l’opzione heavy duty con Cantilever più soffietti. In alto a destra, la sospensione a balestre rovesciate.

dizioni off road estreme. Il circuito è a controllo elettronico, mediante centralina Ebs. La gamma Phoenix comprende modelli 4x4 con peso totale di 20 tonnelate e cabinati 6x6, omologati a 30 o 35 tonnellate. A ciò si aggiungono gli 8x8, disponibili con massa totale di 44 o di 50 tonnellate. Questi ultimi, destinati agli impieghi più gravosi talvolta in sostituzione dei dumper, sono dotati di riduzione ai mozzi. Oltre ai veicoli standard, Tatra propone mezzi d’opera personalizzati in configurazione 10x6, 10x8, 10x10 o anche 12x12, sfruttando la struttura modulare del tubo centrale di supporto.

Alla volante del quattro assi

In condizioni di sterrato estremo, come sui dossi alternati che stressano le sospensioni, il top di gamma 8x8 da 50 tonnellate mantiene le promesse. Grazie alle sospensioni a ruote indipendenti, il comfort e la

velocità di marcia sono decisamente superiori a quelle di un mezzo d’opera convenzionale. Né - alla guida - s’avvertono gli sforzi di torsione del telaio, che caratterizzano invece le strutture a longheroni e traverse. Buone le prestazioni dell’au-

tomatizzato AsTronic a 16 marce: sfruttando il software off road, anticipa e velocizza i passaggi di rapporto. In ogni caso, nelle situazioni più difficili come le salite o gli spunti da fermo a pieno carico, è raccomandabile utilizzarlo im modalità

sequenziale per avere un controllo più diretto sulla motricità del veicolo. Aiutano in ciò i pneumatici tassellati 14.00 R 20, adatti per gli impieghi heavy duty sui fondi impegnativi. Note positive anche dall’im-

pianto frenante, potente e ben modulabile. Ai rallentamenti o al mantenimento della velocità in discesa ci pensa l’Intarder, efficace anche alle basse velocità. Purché si abbia l’accortezza di utilizzare l’ AsTronic in modo sequenziale. V&T

Il tubo fa la differenza

I disegni a fianco illustrano le principali caratteristiche costruttive del supporto tubolare modulare dei Tatra Phoenix a trazione integrale. La rigidità dell’elemento centrale a sezione circolare, che racchiude e protegge i differenziali e altri organi della catena cinematica, offre molteplici vantaggi rispetto a un’architettura tradizionale a longheroni più traverse. Prima di tutto, permette di assorbire le sollecitazioni di flessione e torsione della marcia fuoristrada, evitando di trasmetterle all’allestimento. Che, perciò,ha una vita utile più lunga rispetto a un’attrezzatura vincolata a un controtelaio. Inoltre, di quest’ultimo si può fare a meno, poiché sono sufficienti alcune staffe di supporto in giallo nel disegno in alto - per collegare il veicolo alla sovrastruttura (cassone ribaltabile o altro). Il telaio tubolare permette, infine, realizzazioni modulari, con schemi di trazione che vanno dai 4x4 ai 12x12 per impieghi speciali. In alto, la struttura dei Phoenix. Al centro, la collocazione dei semiassi, dei differenziali e del ripartitore. A fianco, la catena cinematica.

N. 758 aprile 2012

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