Costruzioni 633 gennaio 2010

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13-01-2009

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unleaded.it

Stampa periodica

Le dure si fanno belle Chi ha detto che le belle non hanno carattere? Confortevoli, agili, resistenti, pronte a tutto. Ma soprattutto, inconfondibili in cantiere. Grazie al design innovativo e alla perfezione dei movimenti, superiamo ogni giorno i luoghi comuni. Di sicuro, non passeremo inosservate.

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Mensile di Macchine_Mezzi d’Opera_Attrezzature [Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni]

SOMMARIO INSERZIONISTI E AZIENDE

WALK AROUND MACCHINE

4

74 SOLLEVATORI TELESCOPICI

NOTIZIARIO

JCB 535-125/140 HiViz Claudio Marini

I N COPERTINA La prova comparativa tra due Mercedes Actros identici anche se nel vano motore la differenza è di 40 cavalli e due cilindri. Alla sbarra i due cambi. Sul primo 8 per 4 il nuovo automatizzato PowerShift Off-Road, novità assoluta su un veicolo da cava, sull’altro il tradizionale cambio manuale. Il PowerShift nella sua versione Off-Road conquista fin dai primi chilometri: girare per sentieri e sterrati come sull’asfalto è straordinario. Il manuale della Mercedes resta comunque una valida alternativa, ma non è facile comprendere le ragioni per cui molti snobbino ancora l’automatizzato a prescindere.

6Attualità e prodotti MACCHINE & ATTREZZATURE 18 MACCHINA DEL MESE 90 CASE CX210B Elisir di lunga vita

PALE GOMMATE Sempre più grandi

Cristian Furini

Matthieu Colombo

INCONTRI

22 ASTE ON-LINE Affari sul web Daniela Stasi

96 PROVATI PER VOI MERCEDES ACTROS 4146 MANUALE E 4151 AUTOMATIZZATO Gemelli diversi Cristian Furini

24 ACCIAI

DEMOLIZIONE & RICICLAGGIO

32

NOTIZIARIO Attualità e prodotti

36 DE-COSTRUZIONE Cotto a puntino Daniela Stasi

40 ESPLOSIVI DEFLAGRANTI

And the winner is…

Forza pirotecnica

Cristian Furini

Daniela Stasi

MERCEDES-BENZ ITALIA VEICOLI INDUSTRIALI Via Giulio Vincenzo Bona, 110 00156 Roma Tel. 06 41441 Fax 06 41219088 truck.mercedes-benz.it

DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo E mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO Emilia Longoni E costruzioni@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Valentino Viale

SEGRETERIA Ornella Oldani E segreteria@fiaccola.it

AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano E amministrazione@fiaccola.it

COLLABORATORI Paolo Bruschi, Silvio Cocco, Federico Fornara, Claudio Marini, Edoardo Nartelli, Umberto Nartelli, Irene Nuvola, Daniela Stasi

ABBONAMENTI Cinzia D'Auria, Mariana Serci E abbonamenti@fiaccola.it

IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page Novate (MI)

TRAFFICO E PUBBLICITÀ Antonella Ciliberto, Laura Croci, E marketing@fiaccola.it

MARKETING E PUBBLICITÀ Sabrina Levada E slevada@fiaccola.it

Pubblicità settore automotive Daniela Vecchiato Cell. 366/3813258 daniela_vecchiato@yahoo.it

AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 E ottoadv@tin.it per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna (Parma e Piacenza escluse)

Mensile - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 1 DCB Milano - Filiale di Milano Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 Stampamatic - via Albert Sabin, 26 20019 Settimo Milanese (MI)


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[633] gennaio_2010

Alle prese del test consumi di COSTRUZIONI il Ford Ranger, il pick-up che affronta l’Off-Road duro senza rinunciare al comfort dell’automatico

SUL PROSSIMO NUMERO

TECNOLOGIE & CALCESTRUZZO

CAVE & INERTI

SOLLEVAMENTO IN CANTIERE

FLOTTE & NOLEGGIO

104

118

IMPIANTI DI FRANTUMAZIONE Il gigante mordiroccia

104 FORMAZIONE

122 GENERALISTA

Paolo Bruschi

Sapere è un dovere

L’anno della svolta

Daniela Stasi

Irene Nuvola

112 GRU EDILI

124 PIATTAFORME E TELESCOPICI

Gru in tribuna

L’Aquila fenice

Matthieu Colombo

Daniela Stasi

64 NOTIZIARIO

48

IN COLLABORAZIONE CON ATECAP La qualificazione della filiera

50 L’ISTITUTO PENSANTE

Attualità e prodotti

68

L’Istituto e la sabbia algerina In collaborazione con IIC

52 L’ISTITUTO INFORMA

NOTIZIARIO Attualità e prodotti

NOTIZIARIO Attualità e prodotti

Parola agli associati In collaborazione con IIC

54 NOTIZIARIO Attualità e prodotti

58 POMPE CARRELLATE Pompa anche il 32 mm Matthieu Colombo

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 Prezzi di vendita abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00

É vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge

675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera ricevere, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini

Casa Editrice

la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484 E-mail: costruzioni@fiaccola.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440

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I NDICE[I NSERZIONISTI] AZIENDE C ITATE

ASPHALTICA 2010 PADOVAFIERE SPA

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GLI ARTICOLI Agres Aideco Atecap Edildascio FG Commerce &Demolition Habitat Legno Hitachi I.I.C. IronPlanet Italnolo Kleemann JCB Liebherr Mercedes Benz Nacanco Nonex Pedrini&Mortali Putzmeister Scai Scuola 626 SSAB Steas Wirtgen Macchine

58 36 48 40 34 124 90 50 22 122 68 74 112 96 124 40 68 56 90 108 24 58 68

LE NOTIZIE Aideco 34 Atecap 55 Bartoli 119 Bosch 9 Brigade Electronics 105 CASE 7 - 18 - 64 Caterpillar 16 Cattaneo Battista 118 CGM 120 Comer Industries 15 Comosystemi 33 CTE 105 Despe 33

Durocem 54 Eaton Aeroquip 7 Ecobeton 56 Faresin Industries 105 Fassa Bortolo 55 Fassi 106 Gramazio&Kohler 10 Great Wall 12 Gruppo Trevi 7 Hünnebeck 7 Hyundai 11 Ideal Work 54 Italcementi 65 Iveco 106 Komatsu 14 Laterlite 64 Liebherr 32 Manitowok 105 MB 33 Mewa 119 Nakhell 66 New Holland 120 NSK 7 Oimai 9 Palfinger 104 Peri 55 Perkins 6 Polyglass 8 Ruredil 57 Salini Costruttori 6 Sebach 119 Sennebogen 106 Sky Jack 104 Terex 120 Todini Costruzioni 6 Toyota Carrelli 107 VM Motori 8 Volvo 35 - 65 Würth 120

9

BAUTEC - PROMOEVENTS www.bautec.com

46

BOSCH REXROTH OIL CONTROL SPA www.oilcontrol.com

11

CANGINIBENNE SRL www.canginibenne.com

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CECCANTINI & FIGLI SRL www.ceccantini.it

5

DOKA ITALIA SPA www.doka.it

EDIL2010TECH PROMOBERG PROMOZIONI BERGAMO

10

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F.A.E. SPA TECNIFOR SPA IND. ALLOGGI PREF.

INSERTO

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GLOBAL PARTS SRL www.globalparts.it

II COP.

GRUPPO MINITOP SRL www.minitop.it

1

IHIMER SPA www.ihimer.com

30

KOMATSU ITALIA SPA www.komatsuitalia.it

IV COP.

MAHINDRA EUROPE SRL www.mahindraeurope.com

MERCEDES-BENZ ITALIA V.IND

I COP.

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13

MOHWINCKEL SPA www.mohwinckel.it

57

O.CUOGHI SAS www.cuoghisas.it

PER SAPERNE DI PIÙ IN MODO FACILE ED ECONOMICO

[ 633 ] gennaio_2010

PUBBLICITÀ ARTICOLO,

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SERVIZIO[I NFORMAZIONI] Il Servizio Informazioni è a vostra disposizione per fornirvi gratuitamente ulteriori dati su pubblicità, articoli e notizie contenute sulla rivista COSTRUZIONI

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Il trattamento dei dati personali che la riguardano, per quanto stabilito dalla legge 675/96, di cui Le garantiamo massima riservatezza, verranno utilizzati solo dalla banca dati della Casa Editrice La Fiaccola. Perciò, per aggiornarLa sulle nostre iniziative, i suoi dati non saranno nè comunicati nè diffusi a terzi: se non desiderasse ricevere altre comunicazioni sbarri la casella a lato


12/2009 it

Costruite sulla nostra competenza

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NOTIZIE

[Attualità&Prodotti] n Salini e Todini formano un nuovo soggetto pronto a confrontarsi con i maggiori competitor

CREATO IL TERZO GC ITALIANO a Salini Costruttori e la Todini Finanziaria hanno firmato un accordo in base al quale Salini acquisisce il 60 per cento del capitale della [Todini Costruzioni], dando vita a un Gruppo da oltre 1.200 milioni di fatturato, con un portafoglio commesse di otto miliardi di Euro e con un organico complessivo di 17 mila addetti. L’iniziativa porta alla nascita del terzo Gruppo italiano nel comparto delle infrastrutture e la creazione di una delle principali aziende Europee. Advisor dell’operazione Banca IMI e BNP Paribas, che hanno assicurato un supporto decisivo all’iniziativa e alla proiezione strategica del nuovo Gruppo sui mercati internazionali. Le due società mantengono per ora personalità distinte, continuando ad avvalersi delle competenze imprenditoriali degli attuali Soci e manager. Luisa Todini sarà Presidente della omonima società e Consigliere di Amministrazione della [Salini Costruttori]. Grande il potenziale per lo sviluppo delle seguenti tipologie d’intervento: impianti idroelettrici, metropolitane, costruzioni civili, opere viarie e infrastrutture. “L’operazione - spiega Luisa Todini - testimonia la volontà, da parte di due storiche famiglie italiane del mondo imprenditoriale delle costruzioni, con una grande vocazione internazionale, di continuare ad investire in Italia superando la frammentazione del settore.” Già oggi Salini e Todini operano, oltre che in Italia, in 40 Paesi e quattro continenti (in particolare in Africa, Est Europa, Medio Oriente - Asia Centrale e America Latina) nei quali realizzano circa il 60 per cento del fatturato e del portafoglio commesse acquisito. www.salini.it

L

n Stabilimento all’avanguardia

La Perkins Engines Company Limited ha aperto a Peterborough, Cambridgeshire (UK), un centro di lavorazione per alberi motore all'avanguardia a livello mondiale. L’avanzatissimo stabilimento, inaugurato da Jim Owens, Chairman di Caterpillar, società madre di PERKINS, e dal presidente di Perkins Gwenne Henricks, produrrà a pieno regime oltre 250 mila alberi motore l’anno. Grazie allo sviluppo tecnologico e all’elevata automazione, il nuovo sito aumenta la produzione del cento per cento garantendo elevata qualità e flessibilità. Le modifiche alla supply chain permettono una riduzione del 90 per cento delle distanze interne percorse. Va poi sottolineato come l’eliminazione del processo di trattamento termico permette di ridurre il consumo energetico.

www.perkinsengines.it

[6] costruzioni gennaio 2010


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n

n Condizionati dal clima rigido

NUOVA CARTA D’IDENTITÀ

Cambia il nome per incorporazione: [Hünnebeck], società tedesca conosciuta a livello mondiale nel settore delle attrezzature provvisionali, dallo scorso dicembre ha infatti cominciato a operare sul mercato italiano e all’estero solo ed esclusivamente con il marchio [Harsco Infrastructure]. Hünnebeck era entrata a far parte del Gruppo Harsco già nel 2005, accanto all’americana Patent e all’inglese SGB, incorporate rispettivamente nel 1964 e nel 2000. Dall’unione delle forze scaturisce una società con un organico complessivo di 8.000 professionisti, una rete di filiali operanti in 36 Paesi, un fatturato di 1,54 miliardi di dollari nel 2008 e una specializzazione in prodotti e servizi per accedere in quota: casseforme, impalcature di sostegno e mezzi per l’accesso aereo destinati a edilizia e a manutenzione industriale. www.harsco-i.it

La divisione EATON AEROQUIP ha presentato il tubo FC800 progettato per veicoli industriali. È un tubo a strato di sbarramento per sistemi a freddo nelle dimensioni -12, -16, -20 e -24. Il tubo FC800 eccelle soprattutto grazie ai livelli di permeabilità e di compatibilità con diversi refrigeranti; può essere utilizzato a gli R134a e R407C. La particolarità assoluta di questo tubo è l’eccezionale tasso di permeazione. Il tubo soddisfa i requisiti SAE J2064.

www.hydraulics.eaton.com

n

n Il valore dei supporti orientabili

DOMATO L’OLONA

Ci sono voluti più di cinque anni di lavori, ma finalmente il 10 dicembre è stata inaugurata: la diga sull’Olona a Gurone, nel Comune di Malnate, è l’opera idraulica più importante realizzata negli ultimi anni in Lombardia. Capofila della realizzazione dell’intervento è il [Gruppo Trevi], specializzato proprio in opere di consolidamento sui corsi d’acqua e che vanta uno know how maturato costruendo dighe in tutto il mondo. Il manufatto è dotato di tre diverse paratie automatiche, che si abbassano nei momenti di piena straordinaria: la diga si chiuderà in modo automatico riducendo la portata del fiume e trattenendo le masse d’acqua nell’ampio invaso creato, in grado di proteggere i territori a valle grazie alla formazione di un bacino di laminazione capace di contenere fino a un milione e mezzo di metri cubi d’acqua. Per costruirla è stato usato il doppio del calcestruzzo impiegato per costruire il “Pirellone”. L’impegnativo intervento comprende anche il consolidamento del letto e delle sponde attuato con migliaia di pali in calcestruzzo infissi nel terreno. Complessivamente l’opera è costata 25 milioni di euro, interamente pubblici: un terzo a carico dello Stato, il resto della Provincia di Varese. www.trevispa.com

Nonostante siano stati inventati oltre quaranta anni fa, i supporti orientabili hanno raggiunto solo oggi la “piena maturità” (pensate ai mozzi ruota auto collegati alla trasmissione, ndr). Tra i prodotti sul mercato segnaliamo la gamma RHP di supporti SelfLube® di NSK che integrano tutti gli elementi indispensabili per il montaggio: dai cuscinetti, ai dispositivi di tenuta e di rilubrificazione. Si riducono così i costi industriali e di stoccaggio componenti. Maggiori informazioni all’indirizzo internet del Gruppo.

www.nskitalia.it

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n Non solo lavoro n DUMPER DA RIDERE

In passerella, dietro a Ben Stiller, nel film comico Zoolander del 2001 un gigante da miniera. Nella scena girata nelle miniere di carbone del South New Jersey un dumper articolato difficilmente identificabile. Potrebbe trattarsi di un vecchio Caterpillar?

La Case Construction Equipment ha lanciato una nuova linea di abbigliamento vintage che integra la collezione di abiti tecnici da lavoro. La nuova collezione comprende una gamma di t-shirt, giacche e felpe con i colori, i loghi e la grafica CASE d’annata. I clienti possono ordinare accessori, articoli promozionali, modellini in scala e abbigliamento da lavoro o per il tempo libero all’indirizzo internet del negozio on line. Gli ordini vengono evasi entro 48 ore e la consegna avviene dopo qualche giorno.

www.caseceshop.com costruzioni gennaio 2010 [7]


ATTUALITÀ & PRODOTTI

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MANIFESTAZIONI,

[

FIERE E CONVEGNI

]

n

DELLE DUNE

2-5 FEBBRAIO, LAS VEGAS, NEVADA (USA)

Al Motor Show è stato esposto il motore RA630DOHC “Tomcat” della [VM Motori] di Cento (BO) che è stato scelto per equipaggiare i nuovi prototipi in fase di sviluppo per le prossime stagioni di off-road del team italiano Sky Competition. Il progetto, che vede al fianco del team “Sky” oltre a VM anche Q8Oils, da anni partner tecnico ufficiale, prevede di mettere a durissima prova il motore a sei cilindri a V, 24 valvole, da tre litri di cilindrata dato che nel 2010 dovrà misurarsi con dune, guadi e mille altre asperità del terreno nel campionato del mondo di fuori strada. Con l'adozione di un singolo turbo a geometria variabile (VGT), il “Tomcat” eroga di serie 184 kW a 4.000 giri/min e 550 Nm di coppia massima a 2.000 giri/min. Il team ha trovato nel motore “Tomcat” caratteristiche di assoluto interesse, soprattutto nel rapporto tra la potenza erogata già della versione destinata alla produzione di serie e gli ingombri. Tecnici ed ingegneri di VM e di Sky sono comunque al lavoro per spostare ulteriormente il limite di potenza erogata.

WORLD OF CONCRETE Tecnologie per costruire www.worldofconcrete.com

3-6 FEBBRAIO,

RHO-MILANO

MADE EXPO Milano Architettura Design, Edilizia www.madeexpo.it

16-20 FEBBRAIO,

ALLA CONQUISTA

BERLINO (D)

BAUTEC 2010 Salone Internazionale dell’Edilizia e delle Tecniche per la Costruzione www.bautec-berlin.de

www.vmmotori.it

2-4 MARZO, LONDRA (UK)

n MOTORE TOMCAT

ECOBUILD 2010

Motore Cilindrata Cilindri Valvole Iniezione Potenza Max Coppia Peso Emissioni

La fiera dell'edilizia sostenibile www.ecobuild.co.uk

8-11 APRILE, BERGAMO

EDIL 2010 TECH 24° rassegna delle macchine e tecnologie per l'edilizia, architettura e risparmio energetico www.fieraedile.it

Ra 630 Dohc 2.987 cc V6 di 60 Gradi 24 Common Rail 2000 bar 184 Kw/4.000 giri/min

550 Nm/2.000 giri/min 220 Kg Euro 5

19-25 APRILE, MONACO (D)

BAUMA 2010 29° Salone internazionale delle macchine da costruzione www.bauma.de

27-30 OTTOBRE, BOLOGNA

SAIE 2010 46 Salone internazionale dell'edilizia www.saie.bolognafiere.it

3-6 NOVEMBRE, RIMINI

ECOMONDO 2010 14° Fiera internazionale del recupero di materia, energia e dello sviluppo sostenibile www.ecomondo.com

n

TETTI PIÙ LEGGERI

Reoxthene Technology è un nuovo brevetto Polyglass, realtà ai vertici nella produzione di materiali impermeabilizzanti e isolanti per l’edilizia. “La tecnologia Reoxthene - ha spiegato recentemente l'ad Pierluigi Ciferni - rappresenta il primo, straordinario frutto dell’alleanza col gruppo Mapei, in cui [Polyglass] è entrata nel 2008. Da questa sinergia stanno nascendo prodotti di assoluta rilevanza, destinati a diventare standard mondiali. I vantaggi di queste membrane sono diversi ed eclatanti: la loro eccezionale leggerezza assicura facilità nel trasporto sul luogo di lavoro e nell’applicazione, con conseguenti costi inferiori, tempistiche ridotte e minor fatica da parte degli operatori addetti alla posa, e rientrano nella strategia di ecosostenibilità intrapresa da tempo dal Gruppo. Questi prodotti, inoltre, contengono fino al 30 per cento in più di miscela bitume/polimero: il peso della membrana cala ma la qualità aumenta, garantendo maggiori prestazioni e resa”. La nuova membrana coprirà entro fine 2009 il 20 per cento della produzione Polyglass e, secondo le proiezioni, porterà nei prossimi tre anni 20 milioni in più di fatturato.

www.polyglass.com

[8] costruzioni gennaio 2010


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NOTIZIE[Attualità&Prodotti]

WWW

n IL SITO DEL MESE

 velocità  fruibilità  completezza  grafica  download

Pagine web dedicate ai professionisti. Il sito [Bosch] Elettroutensili linea Professional è studiato su misura per andare incontro alle esigenze di chi utilizza i prodotti del marchio tedesco esclusivamente per lavoro. Impostato in modo intuitivo, con una grafica lineare, consente di recuperare qualsiasi tipo di informazioni, sui prodotti (suddivisi in utensili e accessori) e sulle promozioni in corso. Grande attenzione è stata posta ai download, a cui è stata dedicata un’intera area: qui è possibile scaricare depliant, brochure e video dei prodotti.

www.bosch-pt.it/professionale

n

ABRUZZO:

NUOVO DEALER KOMATSU Entra nell’organizzazione distributiva Komatsu la [Oimai] di Pineto (TE), nuovo concessionario Construction per tutto l’Abruzzo e Utility per le province di Pescara, L’Aquila e Chieti. Il Presidente della concessionaria Natale Di Egidio ha dichiarato: “abbiamo scelto Komatsu in primis per poter offrire ai nostri clienti la gamma di macchine più ampia e dalle più elevate performance presente sul mercato e in secondo luogo per l’ottima assistenza prestata ai dealers”. Nella foto da sinistra: Giuseppe Rossi Referente Komatsu per Pescara, Domenico Torrieri Responsabile Amministrativo, Vladimiro Fongoni Referente Komatsu per Teramo, Sandro Mancinelli Referente Komatsu per Chieti, Natale Di Egidio Presidente della concessionaria.

www.oimai.it


ATTUALITÀ & PRODOTTI

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n I cittadini di Manhattan hanno potuto ammirare a fine ottobre l’innalzamento di uno strano muro…

I MURI? COSE DA ROBOT el centro di New York una macchina in tre settimane ha costruito, davanti ai passanti incuriositi, un vero e proprio muro dall’aspetto alquanto complesso. È successo dal 5 al 27 ottobre scorsi a Manhattan, dove un robot industriale, utilizzando una tecnologia innovativa, ha inalzato il “Loop Pike”. Il progetto è frutto del lavoro di due architetti, [Gramazio & Kohler], ricercatori del corso di progettazione digitale al Politecnico di Zurigo, che hanno messo a punto la straordinaria tecnica che consente di utilizzare una “building machine”. Il Loop Pike non è certo un muro ordinario: la macchina è stata programmata per creare quella che è un’opera d’arte fatta di oltre 7000 mattoni, assemblati dal robot chiamato R-O-B. I mattoni sono stati uniti da una colla ad asciugatura rapida e posizionati in modo da creare un effetto tridimensionale, dando vita ad un’espressione dinamica. Grazie all’uso di un computer, gli architetti possono controllare il processo di produzione in ogni dettaglio realizzando forme e strutture difficilmente creabili a mano. L’obiettivo della ricerca di Gramazio e di Kohler

N

non è escludere il muratore dal lavoro ma quella di provare sul campo le possibilità della tecnica e le sue limitazioni. Loop Pike non è la prima costruzione di R-O-B. Il robot era già sceso in campo per costruire un muro oscillante alla Biennale di architettura dell'anno scorso a Venezia; in quel caso però non era stato eretto sul luogo, ma costruito e poi trasportato nei locali della mostra. Loop Pike è stato inaugurato la sera del 27 ottobre ed è rimasto a beneficio degli amatori fino alla fine dell'anno. www.gramaziokohler.com


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NOTIZIE[Attualità&Prodotti] n Dopo essere stati testati su altri mercati arrivano i nuovi Hyundai in Europa

ARRIVANO I SERIE 9

opo aver anticipato la presentazione di alcuni prototipi a vari eventi internazionali del 2009,[Hyundai HIEl] lancerà alla Bauma di Monaco di Baviera (dal 19 al 25 aprile del 2010) i modelli più attesi dei nuovi escavatori Series 9 (vedi la tabella che riporta i pochi dati anticipati). Già da gennaio 2010 sono stati immessi sul mercato europeo diversi esemplari di escavatori in modo da favorire la messa a punto ottimale delle macchine in base alle esigenze della clientela del vecchio continente. A tal proposito segnaliamo, che la Serie 9 introduce un nuovo sistema di trasmissione dati e feedback che darà modo agli operatori di interfacciarsi dalla cabina con il dealer locale o con la Casa

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n ESCAVATORI SERIE 9 modelli classe Potenza netta Peso operativo

R16-9 Mini cingolato 16,4 kW a giri/min. n.d. 1.650 kg /1.750 kg

R27Z-9 Mini cingolato 24,4 kW a giri/min. n.d. 2.730 kg /2.880 kg

costruttrice. Sempre per intensificare il dialogo con i clienti ricordiamo che dal giugno 2009, la Hyundai Heavy Industries Europe è presente sui social network Facebook e Twitter. “Il nuovo programma ci permette di ottenere un feedback diretto da parte dell’utilizzatore dell’escavatore - spiega il direttore Hyundai Heavy Industries Europe Jin-Wook Hwang. Questo consentirà di affinare ulteriormente il resto della gamma di escavatori Series 9 in base alle esigenze reali degli operatori europei”. www.hyundai.eu R140W-9 Escavatore gommato 107 kW a giri/min. n.d. 13.700 kg

R145LCR-9 Escavatore cingolato compact radius 89 kW a giri/min. n.d. 14.600 kg

R210LC-9 Escavatore cingolato 113 kW a giri/min. n.d. 21.900 kg


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NOTIZIE[Attualità&Prodotti] ATTUALITÀ & PRODOTTI

n Il pick up “primo prezzo” è ora disponibile anche con cabina singola

L’ALTERNATIVO

i motori diesel, per lo Steed “italiano”, non se ne parla ancora. O meglio, se ne parla perché una tale motorizzazione esiste già per il mercato cinese e consoliderebbe definitivamente il successo di questo pick up “low cost” della [Great Wall] nel Bel Paese. In sostanza l’importatore italiano Eurasia sta attendendo la disponibilità di una motorizzazione diesel che abbia una omologazione ambientale adatta al nostro mercato. Le novità, però, non mancano per il pick up cinese, visto che dalla presentazione della prima versione 2.4 benzina-gpl con doppia cabina sul numero 624 di COSTRUZIONI (marzo 2009) sono stati introdotti a listino tre tipi di hard top realizzati dall’italiana Orciari (filo cassone, con portellone e massimo volume) e la

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versione SC: singola cabina. Come sullo Steed doppia cabina, l’SC è disponibile in versione a due o quattro ruote motrici a inserimento elettronico (con ridotte). Rispetto al doppia cabina, il cassone è più profondo di novanta centimetri (da 1.380 a 2.280 mm) e la portata è leggermente superiore: 1.025 kg per la versione Gpl e 1.075 per la versione benzina. Da primavera 2009 a fine anno sono stati immatricolati in Italia oltre mille Steed conquistando rapidamente una quota di mercato del segmento superiore agli undici punti percentuali. Con l’arrivo della versione a cabina singola i risultati possono solo migliorare. Infine il pezzo forte. Lo Steed a cabina singola costa iva inclusa 15.100 euro su strada in versione Luxury 2WD e 16.600 euro in versione Luxury 4WD. Per l’impianto supplementare Gpl montato prima dell’omologazione e realizzato dalla Brc di Cherasco (CN) con serbatoio toroidale da ben 90 litri, vanno aggiunti 1.900 euro (cifre a cui vanno sottratti eventuali contributi statali e regionali). www.greatwall.it

MOTORE GIAPPONESE Il motore dello Steed è l’universale Mitsubishi 2.4 (mod. 4G69S4N), un collaudato quattro cilindri a benzina, evoluto secondo Euro 4 (grazie al Gpl). La cilindrata è di 2.378 centimetri cubici, la distribuzione a 16V, l’alimentazione con iniezione elettronica. La potenza massima è di 93 kW-126 CV a 5.250 giri, la coppia di 200 Nm tra i 2.500 e i 3.000 giri minuto. Mutuato da Mitsubishi anche il cambio a cinque marce e la trasmissione posteriore con integrale inseribile. L’impianto frenante è misto ma dotato di abs con ripartitore.

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

n Con la Serie 6 i nuovi caricatori gommati con braccio “parallel” PZ ottimizzano il loro rendimento

PROGRESSIVA E VERSATILE

li ultimi caricatori gommati “Serie 6” presentati da [Komatsu] sono quelli con cinematismo PZ con peso operativo compreso tra le 11 e le 15 tonnellate battezzati WA200PZ, WA250PZ e WA320PZ-6. Diamo attenzione all’ultimo modello, il più grande con braccio PZ prodotto dalla casa giapponese che unisce i vantaggi del cinematismo a Z con quelli del cinematismo a sollevamento parallelo. Il caricatore WA320PZ-6 è stato progettato per offrire la massima versatilità operativa e per coprire un’ampia gamma di applicazioni. Questa macchina è quindi adatta sia ai settori d’impiego più tradizionali come il movimento terra, la movimentazione di inerti su piazzale e l’alimentazione di

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n KOMATSU WA320PZ-6 Motore Cilindri Cilindrata Iniezione Potenza max Coppia max Trasmissione Peso operativo Capacità benna

SAA6D107E-1 6 6,69 litri HPCR Common Rail 127 kW a 2.000 giri/min. 672 Nm a 1.500 giri/min. idrostatica a controllo elettronico 15.235 - 15.800 Kg 2,7 - 3,2 m3

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impianti produttivi, sia alle attività di riciclaggio e smaltimento rifiuti. Rispetto al precedente modello della Serie 5 WA320-5, si differenzia per: il nuovo motore Ecot3 omologato EU Stage IIIA con iniezione Common Rail, il braccio a cinematismo PZ con eccezionali forze di strappo e di tenuta allo scarico che permette la movimentazione orizzontale delle forche, l’elevata altezza di scarico - superiore alla media della categoria - e dall’unico cinematismo che si adatta a tutte le tutte le applicazioni. Nuova anche la trasmissione idrostatica che migliora la produttività generale garantita dalla macchina - in particolare su superfici con scarsa aderenza - grazie al sistema “Traction Control System”. L’evoluzione della Serie ha tenuto conto anche del comfort per l’operatore modificando la cabina in base alle esigenza manifestate dai clienti. Per quanto riguarda l’allestimento standard per l’Italia comprende: l’impianto di lubrificazione automatica, i differenziali autobloccanti LSD, il sistema satellitare Komtrax, la ventola di raffreddamento radiatore idrostatica con inversione della rotazione (automatica e manuale) e l’allarme acustico di retromarcia. www.komatsuitalia.it


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NOTIZIE[Attualità&Prodotti] n Il Gruppo di Reggiolo cede la Fluid Power Division ai francesi e punta su meccatronica ed eolico

SPIN-OFF STRATEGICO omer Industries vende la Fluid Power Division ma la forza lavoro del sito di Gaggio di Piano (MO) resta in Italia. L’azienda di Reggiolo e la Poclain Hydraulics hanno annunciato lo scorso dicembre il completamento della cessione del ramo di [Comer Industries] “Fluid Power” ora incorporato nella nuova società Poclain Hydraulics Industriale che ha come azionista di maggioranza la Poclain Hydraulics SA. La neonata Poclain Hydraulics Industriale, che ha sede nell’attuale insediamento di Gaggio di Piano (MO), occupa un totale di 91 dipendenti, comprese le funzioni di Ricerca & Sviluppo, Produzione e funzioni accessorie. La distribuzione della sua gamma di pompe e motori a pistoni assiali sarà curata dall’organizzazione del Gruppo PH. Comer Industries mantiene sia una quota di minoranza con un piano di uscita progressivo sia un rapporto di collaborazione con PH Industriale per la fornitura di motori a pistoni assiali incorporati nella propria gamma di trasmissioni. L’operazione di spin-off é stata dettata dalla decisione di Comer Industries di ampliare il proprio core business di trasmissioni meccaniche e di soluzioni meccatroniche per

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macchine industriali e turbine eoliche, dando modo alla divisione Fluid Power di espandere la propria attività con l’esperienza di Poclain Hydraulics, azienda leader nel settore oleodinamico. Per il Gruppo Francese, questa acquisizione è un’opportunità di espandere la propria gamma di sistemi idraulici: l’azienda è ora in grado di offrire una nuova gamma di pompe e motori a pistoni assiali per piccoli carichi, destinata alle macchine mobili come quelle da cantiere, per il sollevamento e per l’agricoltura. www.comerindustries.com

PREMIATA AI CHINA AWARDS Comer Industries ha ottenuto il premio Lombard nell’ambito della quarta edizione dei China Awards, la manifestazione organizzata dalla Fondazione Italia Cina e da Milano Finanza con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero degli Affari Esteri. L’evento ha la finalità di premiare le aziende italiane che meglio hanno saputo cogliere le opportunità del mercato cinese e le realtà cinesi che si sono distinte in Italia. Comer Industries, attiva in Cina con una presenza ultraventennale, opera attraverso la società di produzione e commercializzazione Comer Industries (Shaoxing) Company, con sede a Shaoxing, nella provincia dello Zhejiang . In Cina, l’azienda ha esportato un modello industriale di successo riuscendo a soddisfare la domanda di prodotti di ingegneria e di trasmissioni meccaniche competitive espressa dal mercato domestico e dedicando una crescente attenzione al settore dell’energia eolica, in grande sviluppo in questo Paese.

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NOTIZIE[Attualità&Prodotti] ATTUALITÀ & MOTORI

n Sono tanti quanti i motori yankee patentati al Tier 4 Interim/Stage IIIB, dopo l’arrivo delle tre nuove stelle di bassa, media e alta taratura

LA CARICA DEI 15 incrementate del 22 per cento. A seconda della potenza, è stato dotato di turbina singola o doppia. Le modifiche hanno riguardato anche la conformazione della testa, del blocco e del common rail. Se la versione singleturbo fornisce maggiori valori assoluti di potenza e coppia (fino a 750 Nm), il modello a doppia turbina garantisce una densità di potenza maggiore e una risposta più veloce alla richiesta di coppia. La nuova piattaforma dispone di una serie di opzioni e configurazioni di post-trattamento per la massima produttività, affidabilità e facilità di installazione. Il C6.6 Acert si conferma la piattaforma da 6,6 litri per potenze tra 89 e 130 chilowatt a 2.200 giri al minuto e coppia che arriva a 825 Nm, valore che, unitamente alla risposta di fascia bassa fanno di questa una scelta eccellente per molte macchine che attualmente utilizzano i motori di oltre 130 chilowatt.

Semplice e raffinato

i chiamano C3.4B, C4.4 Acert e C6.6 Acert, gli ultimi tre nati del Costruttore Americano per raggiungere il traguardo del Tier 4 interim / Stage IIIB e completare le motorizzazioni in linea con i parametri sull’emissionamento che entreranno in vigore nel 2011. I nuovi modelli andranno a coprire il range di potenza tra i 45 130 chilowatt a 2.200 giri al minuto (60-174 cv), facendone i propulsori idonei per macchinari compatti e midrange. Sul più piccolo dei tre propulsori, il C3.4B, molti sforzi sono stati dedicati all’aumento di densità di potenza, mantenendone la compattezza. Le potenze sono passate a 45-86 chilowatt a 2.200 giri al minuto mentre la coppia arriva fino ai 420 Newtonmetro. Grosso lavoro è stato fatto sulle iniezioni del common rail, sul turbo dotato di waste gate e aftercooler, oltre al controllo totalmente elettronico.

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Su la potenza giù i consumi

Si passa poi alla gamma media con il C4.4 Acert che fornisce potenze tra i 60 e i 130 chilowatt. Realizzato sulla base dell’ormai noto 4,4 litri, sul 4 cilindri le potenze sono state

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A tenere banco sui motori [Caterpillar], c’è la tecnologia Acert (Advanced combustion evolution trough revolution technology). Si tratta di un pool di tecnologie raffinato che tocca quattro aree principali. In primo luogo l’iniezione di carburante. Il sistema Microbust gestire fino ad un massimo di 5 iniezioni prima del punto morto superiore. Il carburante viene iniettato utilizzando iniettori pompa Heui ad azionamento elettro idraulico (e non meccanico gestito da camme), per pressioni di iniezione da urlo (2.000 bar). Il propulsore si avvale anche della centralina Adem 4 per la gestione elettronica del motore, che ottimizza la percentuale di miscela aria/carburante e la frequenza delle iniezioni a seconda della pressione barometrica e del carico del motore. Parte della tecnologia è poi dedicata al controllo e gestione dell’aria, compresa la fasatura variabile delle valvole di aspirazione oltre all’impiego di turbocompressori in serie ad alta e bassa pressione escludendo la complessità di turbine a geometria variabile. Infine il disegno della camera di combustione concepito per massimizzare il flusso di aria e di iniezione di carburante. Manca totalmente qualsiasi sistema di ricircolo dei gas di scarico, con riduzione di usura e sporcizia in camera di combustione e una notevole semplificazione della struttura grazie all’assenza delle masse radianti supplementari. www.cat.com


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- FLESSIBILITÀ • Ha un’ interasse di attacco variabile in continua (vari cm) e può indistintamente utilizzare attrezzature di tutti le marche di escavatori presenti sul mercato. • Lavora sui perni alla massima pressione di esercizio della macchina, eliminando con ciò le vibrazioni e prevenendo usura e giochi . • Permette l'uso della benna rovescio.

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CX210B

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n Giappone è piaciuto tanto che l’hanno premiato con il Good Design Award della Design Academy, oltre ad aver primeggiato nel 18° Energy Conservation Award dell'Agenzia per le Risorse naturali e l'Energia del Ministero dell'Economia giapponese. Stiamo parlando del CX210B, l’escavatore cingolato della Case da 21,3 tonnellate, arrivato alla sua terza generazione. Grosso lavoro è stato fatto proprio sul design, con molte parti riprogettate per migliorare costantemente la robustezza strutturale. Ne è dimostrazione la torretta totalmente ridisegnata rispetto la scorsa generazione e la nuova concezione di bracci e bilanciere con staffe forgiate. Altri investimenti sono stati fatti sulla qualità dei singoli componenti, per aumentarne la vita utile o la resistenza all’usura, come le boccole EMS dall’incrementata durata operativa o come il filtro idraulico ad alte prestazioni che interviene ad aumentare la vita utile dei componenti. Ma le novità riguardano anche i progetti di cabina ed estetica, completamente rinnovati che contribuiscono a migliorare il comfort dell’operatore. Il motore è poi emissionato al Tier III con il ricircolo dei gas di scarico Egr e Common Rail, che non lo fanno trovare impreparato ai parametri di contenimento delle emissioni inquinanti. 

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LINEE ESSENZIALI VOTATE AL CONCRETO QUELLE DEL CX210B. IL MARCHIO AMERICANO PUNTA TUTTO SULLA ROBUSTEZZA E L’ABBATTIMENTO DEI COSTI DI ESERCIZIO. SENZA MAI PERDERE D’OCCHIO LE PRESTAZIONI DI CRISTIAN FURINI

ELISIR di [18] costruzioni gennaio 2010


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NOTIZIE [la_macchina_del_mese] È SEMPRE LUI Per ripulire i gas di scarico e arrivare allo stage 3A delle emissioni, sull’escavatore CX210B Case rimane fedele a Isuzu con l’AI-4Hk1X che già nella seconda edizione era a norma con gli attuali standard antinquinamento. L’architettura del prevede i 4 cilindri in linea e canna extra da 1,29 litri, le 4 valvole per cilindro e il turbo postrefrigerato. Le iniezioni sono ad appannaggio del common rail da 1.600 bar di pressione. La potenza tocca quindi i 117 chilowatt a 1.800 giri con la coppia che arriva a 628 Newtonmetro a 1.800 su un arco di utilizzo di 300 giri circa. La riserva di coppia si assesta all’1 per cento, con i chilowatt che al momento massimo sono disponibili all’84 per cento (99 kW circa); merito della canna davvero grande che ha un rapporto corsa/alesaggio di 1,09. Contenuta la velocità del pistone di 7,5 metri al secondo e con la pressione media elevata (15,3 bar).

lunga vita costruzioni gennaio 2010 [19]


CX210B

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COMFORT E SOSTANZA La cabina è cambiata in struttura e disposizione. Sono aumentati i volumi interni, con più spazio per le gambe dell’operatore e la visibilità incrementata grazie alle dimensioni dei cristalli. Il sedile completamente reclinabile garantisce comfort per l’operatore, mentre l’aumento dei vani portaoggetti, tra cui si segnala quello refrigerato. La console di lavoro è semplice e di immediato accesso, offre un controllo fluido e progressivo di tutte le funzioni della macchina. Le leve sono tutte servoassistite con la disposizione dei comandi che è centralizzata posizione che ne agevola l’azionamento. Il comando avanzato dell’acceleratore del motore, che determina anche la selezione della modalità di lavoro, è integrato nella console di destra completamente regolabile. La console prevede inoltre il sensore di luminosità, nel caso in ci batta direttamente il sole. I manipolatori sono corti mentre è comoda la funzione “memoria” che permette di programmare fino a 10 impostazioni dei distributori idraulici ausiliari, in modo da permettere l’utilizzo di 10 diversi attrezzi senza dover regolare manualmente il circuito idraulico e abbandonare il posto di guida.

LA MANO SULLA BOCCOLA Le boccole EMS a ridotta frequenza di manutenzione vengono montate di serie su tutta la gamma CXB. Queste boccole limitano a 1.000 ore la frequenza di ingrassaggio. I perni della benna hanno invece sempre una frequenza di ingrassaggio di 250 ore. Sono presenti i dispositivi di registrazione antiattrito alla base e alla sommità del braccio che riducono l’attrito e la rumorosità di funzionamento e nello stesso tempo limitano al massimo il gioco.

Motore Isuzu AI-4HK1X n Tipo

A 4 tempi, common rail, turbo, interefrigerato, 4 valvole per cilindro, EPA Tier 3 / EU Stage 3A n Potenza EEC/80 117 kW a 1.800 giri n Coppia 628 Nm a 1.500 n Numero cilindri 4 n Alesaggio - corsa 115 - 125 mm n Cilindrata 5.193 cc n Nm nom 620 Nm n Riserva 1% n kW a Nm max 99 n Pme 15,33 bar n Velocità pistone 7,5 m/s n Pme a coppia max. 15,52 n Rpm utilizzo 300 n Peso 540 kg

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LOTTA ALLE IMPURITÀ Il carro della 210B è stato realizzato con materiali che assicurano una lunga durata dei componenti, il che significa abbattere i costi di esercizio. Le ruote motrici sono termicamente trattate e sono presenti guidacingoli e di catenarie migliorate, con le nuove tenute a “M” e i perni irrobustiti. I rulli dei cingoli sono stati ridisegnati per diminuirne l’usura, mentre la nuova concezione dell’O-ring impedisce l’ingresso di materiali abrasivi. In generale tutti i filtri centralizzati possono essere sostituiti da terra mentre il serbatoio del carburante è dotato di rubinetto di scarico e piastra rimovibile per la manutenzione, in modo da agevolare la pulizia quando si utilizzano carburanti con un minor numero di ottani. Tutti i componenti dell’impianto elettrico sono raggruppati in cabina dietro il sedile, per agevolare la pulizia e limitare al massimo l’ingresso di terra e altre impurità. La pompa del carburante ad alta portata prevede la funzione di arresto automatico per agevolare i rifornimenti.


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NOTIZIE [la_macchina_del_mese] I NUMERI DEL CX210 B MORBIDA E PRECISA Il CX210B offre un impianto idraulico con pompe a pistoni ad alto rendimento per aumentare al massimo la pressione e la portata. La macchina utilizza inoltre un sistema di coppia della pompa a controllo variabile che calibra la potenza del motore in funzione della richiesta idraulica, reagendo tempestivamente agli input dell’operatore. L’impianto viene mantenuto in pulizia dal filtro idraulico in fibra sintetica ultrafine, ideale per trattenere tutte le impurità e proteggere i componenti garantendo una lunga durata operativa. Viene meno quindi il bisogno di aggiungere un filtro supplementare quando la macchina viene utilizzata con un martello idraulico. Le nuove valvole di sicurezza sono ora posizionate dietro i cilindri di sollevamento principali, per una protezione maggiore in caso di rottura dei flessibili.

Idraulica Portata max 2 x 211 l/min a 1800 giri/min Pompe a 2 pistoni assiali a portata variabile Sì Attrezzo/Power Boost 343/368 bar Rotazione torretta 294 bar Traslazione 343 bar Filtro olio 6 micron ROTAZIONE TORRETTA Velocità max. rotazione torretta 11,5 giri/min Coppia di rotazione 6,400 daN TRASLAZIONE Velocità max. di traslazione 5,6 km/h Velocità min. di traslazione 3,4 km/h Pendenza superabile 70% (35°) Forza di trazione 1.892 daN IMPIANTO ELETTRICO Circuito 24 V Batterie 2 x 12 V - 92 Ah Alternatore 24 V - 50 A Rulli superiori 2 Rulli inferiori 8 Numero di pattini dei cingoli 49 Tipo di suole Tripla costolatura CAPACITÀ DEI CIRCUITI E DEI COMPONENTI Serbatoio carburante LC/NLC 410 l/320 l Serbatoio idraulico LC/NLC 147 l/127 l Impianto idraulico 240 l Ingranaggio riduzione traslazione (per lato) 4,5 l Ingranaggio riduzione rotazione 5l

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costruzioni costruzionidicembre gennaio 2010 2008 [21]


ASTE ON-LINE

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AFFARI sul web IRONPLANET FESTEGGIA IL SUO PRIMO COMPLEANNO IN

EUROPA CON RISULTATI POSITIVI E UN’ESPANSIONE CRESCENTE DI

DANIELA STASI

distanza di 12 mesi dal suo esordio europeo, IronPlanet sta riscuotendo un notevole successo. In un anno difficile come il 2009, caratterizzato da numeri con il segno meno, in Europa l’azienda specializzata nelle aste on-line per macchine e attrezzature edili e agricole usate, ha raggiunto un totale di vendite, da gennaio a novembre (con otto aste) di ben 16, 4 milioni di euro, con una media di 3.000 persone collegate al portale durante l’asta. Questi dati sono emersi nel corso dell’incontro svoltosi a Milano lo scorso novembre, durante il quale sono intervenuti Claudio Marchesi ,

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territory manager per l’Italia, e Felipe Urrutia, region manager Southern Europe. “Il lancio europeo, nel gennaio 2009, è stato deciso perché nel 2008 circa il 27 per cento delle macchine vendute dalla sede nordamericana di IronPlanet erano state spedite all’estero”, ha commentato Marchesi. “La nostra società è in una fase di crescente espansione e nello scenario europeo l’Italia gioca un ruolo fondamentale, posizionandosi al quarto posto nella top ten dei Paesi acquirenti, insieme alla Germania. Le ragioni del successo in Europa sono numerose, come la frequenza delle aste (set-


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I NCONTRI SGUARDO SUL MERCATO Alla conferenza di Milano hanno preso parte anche Amedeo Esposito, presidente di Cantiermacchine-Ascomac, e Franco De Michelis, direttore generale di Assodimi. Esposito ha presentato un quadro del mercato delle macchine da cantiere in Italia e in Europa dal 2007, quando è stata registrata la più alta domanda mondiale di macchine movimento terra e da cantiere, al 2009 con un crollo inaspettato del mercato, passando in soli due anni da un milione di unità (98 miliardi di dollari) a 560.000 unità stimate (56 miliardi di dollari). “Questa crisi lascerà i suoi segni anche per i prossimi anni e le imprese di costruzioni dovranno modificare il proprio modello di business, anche perché in futuro l’accesso al credito avrà sicuramente regole più severe”, commenta Amedeo Esposito. “Le aziende del settore dovranno progettare quindi una maggiore capitalizzazione, un maggior investimento degli utili in azienda, e focalizzare più attenzione al rischio e ai bilanci”. Franco De Michelis, ha invece presentato l’attuale situazione del mercato del noleggio delle macchine per le costruzioni e l’importanza che l’usato riveste per il parco noleggio.

GARANZIA DI AFFIDABILITÀ Fiore all’occhiello delle aste on-line di IronPlanet sono i rapporti di ispezione con la polizza assicurativa IronClad, in grado di garantire che ció che gli acquirenti vedono sul web è quello che riceveranno. “I nostri rapporti danno un’idea oggettiva delle condizioni effettive delle macchine: basati su ispezioni fisiche effettuate da tecnici qualificati totalmente autonomi, sono analitici con commenti su ogni parte del mezzo (dal motore all’idraulica) e foto dettagliate con funzione di zoom”, spiega Claudio Marchesi. “I nostri clienti affermano spesso che i rapporti d’ispezione garantiti sono il principale motivo che li spinge ad acquistare su IronPlanet, basti dire che il 75 per cento dei nostri acquirenti sono compratori abituali e che il 97 per cento raccomanderebbero IronPlanet a un amico”.

timanali negli Usa e mensili in Europa), le ispezioni garantite delle macchine con polizza assicurativa IronClad che dà la possibilità agli acquirenti di formulare offerte con un massimo livello di sicurezza, l’ottima assistenza dei clienti con uno staff in grado di parlare ben 13 lingue e guadagni più redditizi per chi vende, grazie ai bassi costi delle operazioni (inferiori del 6-11%) e alla realizzazione di prezzi migliori, potendo contare su un bacino di acquirenti internazionale”. Inoltre, visto che l’attrezzatura rimane al sito del venditore fino al pagamento (non esiste un luogo fisico d’asta), l’acquisto tramite portale web consente all’acquirente di poter inviare l’offerta dal proprio pc, senza dover affrontare alcun viaggio. 

Crescita continua Con tre sedi operative (negli Stati Uniti, in Australia e in Europa, a Dublino) e con partner d’impresa come Kleiner Perkins Caufield and Byers e Accel Partners e investitori strategici come Caterpillar, Komatsu e Volvo, IronPlanet nel terzo trimestre del 2009 ha registrato vendite lorde per 123 milioni di dollari, con una crescita del 61 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (337 milioni di dollari di vendite lorde nel 2008, con un più 43 per cento sul 2007). Nel dettaglio, la forza vendita è costituita da commercianti, OEM, istituzioni finanziarie, società di locazione e comuni, mentre gli acquirenti sono imprese di costruzioni, intermediari, piccole società di locazione e commercianti. I tipi di asta sono quattro: le aste in evidenza, con centinaia di articoli di tutti i tipi, modelli e marche; aste a un solo proprietario con un venditore unico e con la presentazione e le offerte che avvengono sul posto; aste proprietario che, basate sul sistema prezzi “Acquista ora” seguito poi da una seconda offerta, a differenza delle precedenti sono riservate; aste private, con i partecipanti invitati direttamente dal venditore, quindi con un programma stabilito ad hoc. Per attirare un numero sempre maggiore di visitatori durante le giornate d’asta, IronPlanet ne sollecita l’interesse mediante intense attività di marketing. I numeri mettono in mostra i risultati ottenuti: più di 500.000 utenti attualmente registrati, con una media di 10.000 nuove registrazioni al mese.

www.ironplanet.com

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in a


ACCIAI

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And the

WINNER is‌ [24] costruzioni gennaio 2010


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I NCONTRI

DAL PREMIO 2009 PER LA MIGLIOR APPLICAZIONE INDUSTRIALE IN SALSA ALTORESISTENZIALE, AL CAMBIO DI APPROCCIO, ALLA PROGETTAZIONE CON GLI ACCIAI DI ULTIMA GENERAZIONE DI

CRISTIAN FURINI

II

2009 si è chiuso con l’assegnazione del trofeo Swedish Steel Prize, il riconoscimento internazionale organizzato da SSAB e arrivato ormai alla sua undicesima edizione. Con il riconoscimento viene premiata, a livello internazionale la più interessante applicazione che impiega acciai altoresistenziali di ultima generazione. Obbiettivo non secondario dello Swedish Steel Prize, è quello di stimolare nuovi approcci progettuali, dati dalle opportunità offerte dall’acciaio altoresistenziale. Obbiettivo è realizzare componenti che andranno ad alleggerire le tare dei sistemi che li impiegheranno, rendendoli al tempo stesso più leggeri, più resistenti e più ecologici. 

C’era un italiano... Durante le scorse edizioni del premio non erano mancate aziende appartenenti al settore del movimento terra. Quest’anno tra le quattro nomination pur non essendoci una azienda del “constructions”, era presente l’italiana Andreoli Engineering in collaborazione con la Bordoni Bonfiglio, le due imprese hanno impiegato l’acciaio altoresistenziale attraverso una radicale riprogettazione delle barre della loro nebulizzatrice Albatros per uso agricolo. La barra è stata realizzata ad immagine e somiglianza di un braccio gru, con alcune lamiere in acciaio tagliato al laser unite da una saldatura ridotta al minimo. Ciò ha permesso di ottenere una sostanziale riduzione del peso e dei costi di produzione e un incremento della rigidità strutturale con conseguente minor spreco di sostanze fitosanitarie.

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ACCIAI

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Spazio al tempo libero Seconda candidata per il premio era la spagnola Lecitrailer, che ha sviluppato un rimorchio con una piattaforma a sandwich in acciaio altoresistenziale, materiale che ha permesso ridurre al minimo il numero dei longheroni trasversali aumentandone la resistenza. La Hydroform Design è invece la dimostrazione che lo Swedish Steel Prize non si rivolge solo ad applicazioni industriali. L’azienda svedese ha creato un modello di skiroll, sfruttando le ottime proprietà elastiche e l’alto grado di resistenza dell’acciaio altoresistenziale di nuova generazione.

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ALTORESISTENTI PER I RIFIUTI Il vincitore proclamato a Stoccolma, è stato un gruppo canadese Labrie Environmental che ha progettato il compattatore Wittke Starlight per la raccolta dei rifiuti a caricamento frontale, in grado di sfruttare le proprietà strutturali e di resistenza all’usura dell’acciaio. Il cassone e i bracci di carico del mezzo sono ora più resistenti e più leggeri. In particolare, il cassone è in grado di sopportare una maggiore pressione di compattazione che, insieme alla riduzione di peso, ha favorito un sostanziale aumento della portata utile. Perché la Labrie Environmental ha vinto? Con l’impiego di acciaio altoresistenziale e antiusura, il Wittke Starlight ha ridotto il peso di circa ben 500 chili rispetto al modello precedente, oltre a un aumento della capacità di carico di almeno 700, guadagnando resistenza sulla struttura.


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I NCONTRI

Acciaio salva costi La realizzazione di parti, quali il telaio o la carrozzeria, impiegando acciai di ultima generazione è soprattutto una sfida per la riduzione di peso. Contenere lo spessore senza compromettere la resistenza, va di pari passo con la quantità di acciaio necessaria sia per la struttura in se e sia per la quota dedicata all’applicazione di rinforzi sui lati, si abbattono quindi la quantità di pezzi e le operazioni di saldatura e giunzione. Il nuovo design più lineare rende il veicolo più dinamico e riduce i consumi di carburante. Sebbene gli acciai altoresistenziali vengano generalmente utilizzati per la realizzazione del telaio e del cassone, risultano molto vantaggiosi per componenti come la gamba di appoggio e le protezioni laterali. La diminuzione del peso in media si attesta dal 25 al 30 per cento per il telaio e la carrozzeria. Tra i benefici per gli utilizzatori finali spiccano quindi, la maggiore portata utile e la riduzione dei consumi di carburante. Anche i costi d'esercizio vengono ridotti grazie all'abbattimento dei costi di manutenzione uniti ad una maggiore resistenza all'usura rispetto all'alluminio o all'acciaio tradizionale, soprattutto in una logica di trasporto di materiali altamente abrasivi su strade dissestate.

UNA SVOLTA NELL’AUTOMOTIVE L’acciaio altoresistenziale e antiusura è un materiale usato nell’industria automotive per realizzare componenti strutturali come, ad esempio, i pianali. Labrie lo ha impiegato anche per le sponde e il tetto, ottenendo un intervento che ha interessato anche il design a vantaggio dell’alleggerimento della tara.Le sponde e il tetto sono realizzati in acciaio antiusura Hardox 450 con spessore 3.2 millimetri. Per il pianale si è deciso di incrementare leggermente lo spessore e quindi di utilizzare una lamiera da 4 millimetri. Per la zona di carico e l’unità di compattazione, entrambi soggetti a forte usura e a sollecitazioni più pesanti, lo spessore è stato ulteriormente incrementato utilizzando una lamiera da 4 millimetri per le sponde che passano a 4.8 per il pianale. Non solo. L’acciaio altoresistenziale è stato anche utilizzato per i bracci di carico posti ai lati del veicolo con spessori alti e bassi da 690-700 Megapascal per i carchi fino a 4 tonnellate.

ECLETTICITÀ ALTORESISTENZIALE La varietà delle applicazioni delle nomination dello Swedish Steel Prize è la dimostrazione di quanto, non solo siano vaste le aree produttive di impiego di questi materiali, ma anche di quanto all’interno di ogni singola applicazione possano trovare spazio una o più tipologie di acciaio altoresistenziale a rendere ancora più efficiente e importante il loro impiego. È il caso ad esempio del settore dei ribaltabili destinati al trasporto di carichi pesanti. Con l’introduzione degli acciai altoresistenziali si è assistito ad un vero e proprio cambiamento nell’approccio alla progettazione. Se tradizionalmente i costruttori erano molto concentrati a disegnare strutture efficienti e in grado di aumentare resistenza e affidabilità, ora, grazie alla presenza di acciai ad elevato contenuto tecnologico, il design diventa il modo per esaltare le performance del materiale.

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ACCIAI

I NCONTRI

profilo sponda

sponde laterali

struttura della porta posteriore

struttura del pianale

gamba di appoggio protezioni laterali

Tutti per uno Entrando nello specifico dell’offerta della Ssab gli acciai Domex, laminato a caldo, e Docol, laminato a freddo, sono gli acciai altoresistenziali più usati nell’industria automotive. Dogal è un acciaio altoresistenziale zincato a caldo, pertanto è resistente alla corrosione. Singolarmente o in combinazione trovano tutti impiego per quelle volte che è necessario ridurre il peso e incrementare la portata utile del mezzo. La resistenza agli urti e all’usura sono incrementate in modo significativo grazie alle caratteristiche meccaniche, garantendo tolleranze dimensionali costanti, che si discostano in misura minima durante il ciclo produttivo. Inoltre possiedono eccellenti proprietà di formabilità e ottime proprietà di saldabilità: il basso contenuto di carbonio, nell’analisi chimica di questi acciai, li rende meno sensibili agli effetti del riscaldamento e al fenomeno delle criccature a caldo. La saldatura senza il pre riscaldo può essere effettuata usando metodi standard e con materiale d’apporto. Il taglio al laser e al plasma, la tranciatura e la punzonatura, spesso effettuate insieme alla profilatura rappresentano le tecniche più utilizzate per ottenere elevate prestazioni.

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paraurti posteriore

longheroni longitudinali telaio

longheroni della struttura dell’assale

I BENEFICI PER L’UTENTE FINALE* Ribaltabile tradizionale Peso Utili per tonnellata Numero di consegne all'anno Percentuale a pieno carico Incremento degli utili per mezzo Risparmio carburante (0,6 l/100km/ton) Distanza percorsa all'anno Risparmio di carburante annuo Risparmio economico di carburante/anno (ipotizzando il prezzo del gasolio di di 1€/l) Guadagno annuo per mezzo derivante dalla maggiore portata utile Guadagno annuo per mezzo derivante dal risparmio di carburante Guadagno annuo totale per mezzo

11.700 kg € 10 400 85 % 100.000 km -

Ribaltabile in acciaio altoresistenziale di nuova generazione 8.300 kg € 10 400 85 % € 11.560/anno 2.04l/100 km 100.000 km 2.040 l € 2.040/anno

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€ 11.560

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€ 2.040

-

€ 13.600

*Elaborazione ad opera di Ssab

Dove l’altoresistanziale taglia la tara Telaio da 11 m Telaio da 6 m Rivestimento del ribaltabile 63 m2 Rivestimento del ribaltabile 17 m2 Paraurti e protezioni laterali

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500 kg in meno 300 kg in meno 3.000 kg in meno 1.200 kg in meno 50 kg in meno


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IN QUESTO NUMERO...

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De-costruzione FG Commerce & Demolition ha demolito i basamenti del vecchio forno delle Acciaierie Beltrame

Esplosivi deflagranti Micro cariche controllate Nonex al lavoro per demolire 2.000 m3 di roccia sul lago di Como

DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R


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NOTIZIE

[Demolizione&Riciclaggio] n Il nuovo escavatore fisso Liebherr PE 944 C è stato arruolato in Svizzera per il riciclaggio di rottami

UN GRANDE WALL-E n Torrenti liberi

Prosegue su tutto il territorio nazionale la lotta contro l’abusivismo. Lo scorso 8 gennaio hanno preso il via le operazioni di demolizione di alcuni manufatti abusivi ubicati nel greto del torrente Giampilieri, a Messina. L’intervento, predisposto dall'assessorato comunale alle manutenzioni ed eseguito dagli agenti del servizio tutela del territorio, rientra nel piano per la bonifica del greto di tutti i torrenti cittadini. I lavori di demolizione sono proseguiti poi anche nei villaggi di Molino e Altolia.

www.comune.messina.it

n Produzione a basso impatto

Una serie di servizi che spaziano dalla fase di demolizione a quelle di trasporto, raccolta, riciclaggio, stoccaggio, rivendita del materiale inerte e movimento terra. Questa l’offerta proposta dal CENTRO RICICLAGGIO INERTI DI DI TRIO SALVATORE, a Butera, in provincia di Caltanissetta. Nato con l’obiettivo di fornire un servizio completo nel settore del recupero dei materiali inerti, è attivo come centro di coordinamento operativo per una serie di processi legati al recupero ambientale, grazie a una dotazione tecnologica innovativa e con la collaborazione di professionisti di lunga esperienza.

www.riciclaggioinerti.it

[32] costruzioni gennaio 2010

n media ogni 10 minuti un camion carico di rottami percorre il piazzale dell’azienda. Altri numeri significativi: fino a 1.000 tonnellate di materiale da riciclare consegnate ogni giorno e fino a 150.000 tonnellate di materiali lavorati annualmente. Wiederkehr Recycling, con la sede operativa situata nella Svizzera orientale, è una delle principali aziende elvetiche nel settore del riciclaggio di rottami e di materie plastiche. Per poter eseguire il trattamento di tali quantità, la società dispone di un frantumatore da 3.000 cavalli, di una trancia per rottami e impiega diverse macchine industriali [Liebherr], di diverse dimensioni e con carro sia gommato che fisso, che vengono impiegate per il carico e lo scarico di camion e vagoni, per l’assortimento e l’approvvigionamento rottami nonché per l’alimentazione del frantumatore e della trancia. Tra queste, da qualche mese, ha introdotto nella gamma anche il nuovo escavatore PE 944 C, una macchina industriale fissa, equipaggiata con un motore elettrico da 200 chilowatt. Per lo smistamento preliminare dei materiali, invece, viene impiegato un escavatore industriale gommato A 944 C High Rise, sempre firmato Liebherr, dotato di una sopraelevazione a torre alta due metri, installata fra carro e torretta. Le due macchine, equipaggiate nel medesimo modo, presentano un raggio d’azione di 40 metri. È significativo segnalare anche l’altezza di lavoro, fino a 22 metri, una caratteristica saliente per questo tipo di operazioni, perché il materiale viene impilato, proprio per ottimizzare la capacità logistica dell’azienda. www.liebherr.com

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n Polveri sotto controllo

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ALLA CONQUISTA DELL’INDIA

È deciso: verrà costruita la prima autostrada sulla linea Hyderabad-Bangalore, in India, lunga circa 600 chilometri e dotata di tre corsie per senso di marcia. Si tratta di un lavoro imponente, che contribuirà a una radicale evoluzione del sistema dei trasporti indiano. A questo importante traguardo prenderà parte l’italianissima [MB], le cui benne frantoio saranno impiegate nei lavori di costruzione. Nel dettaglio, sarà utilizzata la benna BF120.4 che, unica attrezzatura in grado di rimpicciolire il granito già frantumato da 20 a 4 centimetri, agevolerà i lavori di realizzazione dello stabilizzato da fondo ogni 50 chilometri. Il management di MB crede fermamente in questo progetto, considerandolo una svolta decisiva per l’India, che progredirà sia dal punto di vista commerciale sia economico, nel pieno rispetto dell’ambiente, tematica che viene al primo posto nella filosofia dell’azienda breganzese, attualmente in fase di certificazione ISO 14001. L’attenzione è confermata dal fatto che le sue benne funzionano sfruttando l’impianto idraulico degli escavatori su cui vengono montate e, a differenza dei frantoi tradizionali, consentono una notevole riduzione dei costi di trasporto e di smaltimento dei rifiuti, permettendo così il riciclaggio del materiale inerte. “Siamo molto ottimisti sulla riuscita della linea autostradale che collegherà Hyderabad a Bangalore, le città sono entusiaste di poter provare le nostre benne altamente tecnologiche di produzione italiana e riuscire a ottenere una nuova linea di comunicazione che, siamo certi, verrà apprezzata dal paese indiano”, afferma Guido Azzolin, amministratore delegato MB.

www.mbcrusher.com

n

La Provincia di Firenze ha definito le Linee guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico o stoccaggio di materiali polverulenti. Lo scopo è quello di dotarsi di uno strumento per quantificare le polveri prodotte da quelle attività (cave, cantieri, trattamento inerti, ecc…) sottoposte a verifica o valutazione di impatto ambientale, nonché al regime autorizzatorio di cui alla Parte quinta del D. Lgs. n. 152/2006. Elaborate da Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana), le Linee guida propongono metodi di stima delle emissioni di polveri basati su dati e modelli dell’Agenzia di protezione ambientale degli Stati Uniti (US-EPA: AP-42 “Compilation of Air Pollutant Emission Factors”).

www.arpat.toscana.it

n Alta specializzazione

Fondata nel 2002 da Marino Moroni e Alessandro Cossi, entrambi da diversi anni nel settore delle costruzioni edili,

L’ARTE DELLA DEMOLIZIONE

Un evento dal profondo valore simbolico. Un’installazione che, grazie alla forza dell’arte, ha evocato fatti storici ancora molto vividi nella memoria collettiva. Lo scorso novembre, in piazza Duca d’Aosta, a Milano, proprio davanti alla Stazione Centrale, l’artista Francesco Lussana insieme a [Despe] hanno dato vita a un’originale manifestazione artistica, organizzata nell’ambito della rassegna artistica “Oltre il Muro”, promossa dalle istituzioni locali in diversi luoghi della città, in occasione del XX anniversario della caduta del Muro di Berlino: la performance, intitolata “Abbattere per ricostruire”, è consistita nella demolizione di un muro simbolico (fatto colorare dai passanti) con una pinza demolitrice, installata su un escavatore della Despe.

COMOSYSTEMI di Sondrio è una realtà specializzata in tagli con filo o disco diamantati, demolizioni controllate, demolizioni con pinze e martinetti oleodinamici, tagli in roccia, carotaggi, forature calibrate per il passaggio di tubazioni e perforazione ad aria compressa. Attiva in tutta l’Italia del Nord, l’azienda dispone di personale specializzato e di macchinari all'avanguardia.

www.comosystemi.it

www.despe.com

costruzioni gennaio 2010

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

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n Prospettive e bilancio di un anno nell’Assemblea dei soci Aideco

PIÙ AGGREGAZIONE, PIÙ FUTURO iamo stati presenti come ospiti ed osservatori interessati all’assemblea annuale dei soci Aideco (Associazione Italiana Demolizione Controllata), che si è svolta in una intera giornata il 27 Novembre a Sarnico (BG). La mattinata è stata destinata dal Presidente Franco Morari all’adempimento delle pratiche istituzionali con l’esposizione dei lavori svolti durante l’anno, tra i quali spicca indubbiamente il Piano Operativo di Sicurezza specifico per l’attività (di cui avremo modo di trattare approfonditamente in un numero successivo), che rappresenta un chiaro esempio del know-how che l’associazione può esprimere, oltre che una buona possibilità di entrate economiche derivanti dalla sua vendita. Molto interessante l’analisi che si è tenuta nel pomeriggio, mai fatta in precedenza, relativa allo stato della de-costruzione in Italia: con il contributo delle maggiori industrie produttrici di macchinari ed utensili professionali del settore è stato possibile stilare un censimento delle imprese operanti in questa nicchia di mercato:

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Da sinistra, Franco Morari, presidente Aideco, Andrea Schiatti, direttore Aideco, Valeriano Parizzi (in primo piano) e Paolo Roggio due Associati

• circa 200 aziende, per circa 1500 addetti, si dividono un mercato oggi stimato intorno ai 130 milioni di euro/anno; • il potenziale di crescita, se rapportato ai numeri di Svizzera e Germania, è considerevole anche se condizionato da molti fattori generici (crisi economica ed immobiliare) e specifici (tipologie costruttive locali, avvio di grandi opere, frammentazione delle imprese e scarsa propensione alle aggregazioni); • le regioni del Nord occupano circa il 70% degli operatori, 15% il Centro e 15% Sud e Isole; ciò è dovuto alla eterogenea concentrazione di edifici, industrie e strutture in cemento armato, anche se l’assoluta versatilità delle tecnologie applicate può riservare interessanti prospettive in campi erroneamente sottovalutati come i restauri e le ristrutturazioni; • il numero medio di operatori per azienda è di 4-6 unità con rare eccezioni che superano i 15 dipendenti: le impressionanti velocità esecutive (quindi la continua necessità di nuovi cantieri) e la limitata domanda dei mercati territoriali dissuadono l’imprenditore ad assumere e formare nuovo personale; Dal 2001 Aideco, con piccoli ma significativi passi, e con le armi della professionalità e della continua formazione, è divenuta punto di riferimento tanto per gli operatori del settore che per chi necessita di opere da de-costruzione. La strada da percorrere per crescere è indubbiamente quella dell’ulteriore coesione ed aggregazione fra gli associati, unita ad un anelito di convinta ambizione: solo così l’associazione potrà esprimere interlocutori in grado di competere anche su grandi appalti a livello nazionale. www.aideco.com

DEMOLIZIONE E DE-COSTRUZIONE La demolizione controllata (o de-costruzione) permette di effettuare asportazioni pianificate di strutture (o parti anche minime di esse) senza le problematiche legate alle interferenze statiche, alla produzione di polveri o forti vibrazioni utilizzando foretti, dischi e fili diamantati montati su macchinari elettrici o elettroidraulici. Il ricorso alle tecniche di de-costruzione, inizialmente destinato alle grandi opere (come autostrade o viadotti), trova oggi applicazione in tutte le tipologie di cantiere facendo nascere una nuova categoria di demolitori (o meglio de-costruttori) altamente specializzati, che operano in maniera molto più chirurgica della demolizione tradizionale (o volumetrica), molto più invasiva poiché avviene attraverso l’utilizzo di martelli e pinze idrauliche o, laddove fosse possibile, attraverso il ricorso ad esplosivi per la fase di abbattimento al suolo dei manufatti. Quest’ultima pratica è anch’essa denominata “demolizione controllata”, anche se nulla ha a che spartire con la nostra de-costruzione.

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NOTIZIE[Demolizione&Riciclaggio] n Le soluzioni ingegneristiche di Volvo Construction Equipment sul podio ai Demolition Awards

PREMIO ALL’INNOVAZIONE

a sempre piacere vedere riconosciuto il proprio contributo, ma vincere addirittura questo prestigioso riconoscimento è veramente un orgoglio. Ci rendiamo conto che il settore della demolizione ha caratteristiche particolari, soprattutto in termini di sicurezza dell’operatore, ma anche in termini di prestazioni e durata. Il nostro Standard Demolition Package soddisfa tutti questi criteri in modo personalizzato e facile da configurare per i nostri clienti”. Questo il commento rilasciato da Derrick Butterfield, Global Marketing Design Manager di Volvo, per il premio aggiudicato dal pacchetto per demolizione di [Volvo Construction Equipment], nella sezione Innovation Award, nella categoria prodotti di serie, in occasione dell’evento Demolition Awards, organizzato dalla rivista

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Tony Thorpe della Volvo (a destra) riceve il premio Innovation Award

Demolition & Recycling International e svoltosi lo scorso novembre ad Amsterdam. La serie Standard Demolition Excavator si compone di sei modelli (EC210CLD, EC240CLD, EC290CLD, EC360CLD, EC460CLD ed EC700CLD), tutte macchine che hanno le caratteristiche degli escavatori base ma presentano una maggiore protezione per l’operatore e per la macchina stessa e, nel contempo, offrono un’idraulica completamente aggiornata, che consente al mezzo di operare come portattrezzi multiuso. La macchina così può svolgere un’ampia varietà di funzioni differenti, con l’impiego di attrezzature (dai polverizzatori per calcestruzzo, alle pinze, dai martelli alle cesoie), che richiedono impostazioni idrauliche specifiche: condutture idrauliche supplementari o portate idrauliche diverse. Quindi la nuova gamma di escavatori standard per demolizione permette di cambiare facilmente gli attrezzi (tramite un attacco rapido) ed è dotata, di default, di tubature idrauliche ausiliari. Sul versante sicurezza, oltre al telaio inferiore allargato e ai cingoli allungati per una migliore stabilità, questi mezzi vantano diversi accorgimenti, dalle protezioni per la guida cingoli integrale alla protezione Falling Object Guard (FOG) montata sulla cabina, che protegge l’operatore senza compromettere la visabilità. www.volvo.com costruzioni gennaio 2010

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DE- COSTRUZIONE

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COTTO a puntino [36] costruzioni gennaio 2010


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO I BASAMENTI DEL VECCHIO FORNO DELLA VICENTINA AFV ACCIAIERIE BELTRAME SONO STATI DEMOLITI PER FAR POSTO A UNA TECNOLOGIA INNOVATIVA, CARATTERIZZATA DA UNA MAGGIORE PRODUTTIVITÀ. UN INTERVENTO COMPLESSO, ESEGUITO CON SUCCESSO DA FG COMMERCE & DEMOLITION IN COLLABORAZIONE CON AIDECO

n pensione dopo 22 anni di onorato servizio. La scorsa estate l’Afv Acciaierie Beltrame (società del Gruppo Beltrame) ha provveduto alla sostituzione dell’imponente forno che dal 1987 imperava nella acciaieria aziendale di Vicenza, dove è ubicato l’head quarter del gruppo. Con un diametro di 6,8 metri e una capacità produttiva di 140 tonnellate di acciaio all’ora, è stato rimpiazzato da un forno più innovativo, tecnologicamente all’avanguardia e ancora più ampio, con un diametro di 7,2 metri e una capacità produttiva di 150 tonnellate all’ora, un incremento notevole rispetto alla produzione precedente. L’avvicendamento dei due forni non è stato semplice. Tutt’altro, si è trattato di un intervento complesso che ha richiesto anche la demolizione controllata dei basamenti in calcestruzzo su cui poggiava la struttura metallica del forno, la cui base era situata a 1.500 millimetri al di sotto della platea (per un’altezza complessiva di sei metri). Il lavoro di taglio, eseguito da Fg Commerce & Demolition in collaborazione con la ditta Frasson Ermenegildo, entrambe associate Aideco (Associazione Italiana Demolizione Controllata), è stato particolarmente interessante, sia per le quantità di materiale da demolire, sia per i tempi ristretti di esecuzione. 

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DE- COSTRUZIONE

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VELOCITÀ, PRECISIONE E SICUREZZA Dopo numerosi incontri tra le parti coinvolte nel progetto, quali lo Studio Ing. Magrin, l’ufficio tecnico dell’Afv Acciaierie Beltrame, Tecno Costruzioni Generali, Fg Commerce & Demolition ed Escavazioni Lunardon Nereo, è stato definito un progetto per la demolizione dei basamenti che tenesse in considerazione tre aspetti fondamentali: la massima velocità nella realizzazione degli interventi di taglio, la precisione nell’esecuzione di tagli e fori necessari per l’aggancio dei blocchi in modo da permettere il sollevamento degli stessi in totale sicurezza e il risultato ottimale degli interventi di demolizione, per mettere in condizione l'impresa Tecno Costruzioni Generali, con sede operativa a Marostica nella figura operativa del geometra Silvia Callegari, di poter realizzare il nuovo basamento nel minor tempo possibile. Inoltre, si è realizzato un piano di intervento programmato, in base al quale si è deciso di utilizzare, per il taglio dei blocchi, il sistema a filo diamantato, soprattutto per via dei consistenti spessori e i numerosi ferri d’armatura presenti nel calcestruzzo.

Lavoro in più fasi La struttura del “vecchio” forno prevedeva una platea a quota più 1.500 millimetri, pertanto si sono divisi i blocchi in due pezzi in altezza in modo da poterla demolire con martelli demolitori montati su escavatori; una volta demolita la parte superiore, si è provveduto allo sgombero del materiale per poi proseguire con la parte inferiore. Per il taglio sono state utilizzate quattro macchine con sistema a filo Tyrolit Hydrostress, tre modello SKSD e una SB, oltre a diverse carotatrici con motore idraulico, montate sullo stesso supporto per l'esecuzione dei fori di aggancio.

C RONOLOGIA DELL’INTERVENTO Per poter effettuare la demolizione, iniziata dalle ditte Fg Commerce & Demolition e Frasson Ermenegildo il 22 luglio, il basamento è stato suddiviso in quattro blocchi (denominati nel progetto A, D1, D2, C). La prima fase comprendeva il taglio dei blocchi all'altezza della platea. Vi illustriamo qui di seguito la cronologia dell’intervento, passo dopo passo. Nel primo blocco (A), oltre al

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foro per l'aggancio (diametro di 350 millimetri e profondità di 1.200 millimetri), si è realizzato un foro dal diametro di 60 millimetri nella parte centrale, ai piedi del basamento, che ha permesso l'utilizzo in contemporanea di due macchine SKSD, per uno sviluppo di taglio di 11,32 metri quadrati e con un peso di 60,38 tonnellate. Il secondo blocco (D1), invece, è stato tagliato sia in

orizzontale sia in verticale e, in seguito alla realizzazione del foro passante, è stato spinto con martinetti idraulici per consentire l'aggancio prima della parte più pesante e poi di quella rimanente; con lo stesso procedimento si sono tagliati gli ultimi due blocchi (D2 e C), a loro volta agganciati e portati all'esterno per essere demoliti con martelli demolitori e trasportati dopo aver diviso


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO SPECIALISTI NEL TAGLIO Ha due anni di vita, ma più di 15 di esperienza nel settore della demolizione controllata. Fg Commerce & Demolition, con sede a Cartigliano (VI) è una società a gestione familiare, fondata nel 2007 dai tre fratelli Faggion, Davide, Angelo e Denis, attivi da quasi 30 anni nel settore edile. L’azienda è articolata in due divisioni, una dedicata alla fornitura e alla posa in opera di pavimenti e rivestimenti, l’altra alla demolizione controllata. Quest’ultima, in particolare, si occupa di taglio muri in cemento armato, taglio di grosse superfici con filo diamantato, fori di carotaggio e taglio di superfici orizzontali con taglia giunti. Tra le novità, l’esecuzione di lavori di demolizione con robot elettrici radiocomandati, che si sono aggiunti al già ricco parco macchine, composto da vari modelli Tyrolit Hydrostress. Fg Commerce & Demolition, che da molti anni si avvale della collaborazione della ditta Frasson Ermenegildo di Riese Pio X (TV), oltre a essere molto attiva sul territorio vicentino, ha eseguito importanti lavori anche a Venezia, come la demolizione di cinque rampe di scale nell’edificio che ospita la Torre dell’Orologio in piazza San Marco, la demolizione di un soppalco nell’ex stabilimento Pilsen, che oggi accoglie il celebre Hard Rock Cafè, e l’abbattimento del caveau della sede veneziana (sempre in piazza San Marco) del Gruppo Generali Assicurazioni.

www.fgcommerce.net

OLTRE UN SECOLO DI SIDERURGIA Il Gruppo Beltrame è uno dei principali attori in Europa nel mercato dei laminati mercantili e dei profili speciali per la cantieristica navale e il movimento terra. La sua è una storia più che centenaria: le sue origini, infatti, risalgono all'attività avviata dalla famiglia Beltrame alla fine dell’Ottocento e ancora più lontane nel tempo sono le radici della controllata Laminés Marchand Européens, attiva nel settore siderurgico dalla metà del 1800. Con un volume produttivo di oltre 3.000.000 di tonnellate, nove siti produttivi in Italia e in Europa strategicamente posizionati rispetto ai principali bacini di consumo e quasi 2.800 dipendenti, nel 2008 ha conseguito un ricavo netto di 2.114.636 euro. L’azienda capogruppo è l’Afv Acciaierie Beltrame di Vicenza, evoluzione del “Premiato Stabilimento Meccanico a forza elettrica con Fonderia”, fondato a Vicenza nel 1896 da Antonio Beltrame e poi gestito dai figli Angelo e Bruno. Da quella società presero poi vita, durante gli anni Venti del XX secolo, le Acciaierie e Ferriere Vicentine, che da lì in avanti conobbero un'espansione inarrestabile: dagli anni Settanta l’azienda ha conosciuto un'attiva penetrazione anche nei mercati esteri, grazie all’innovativa visione imprenditoriale di Giancarlo Beltrame, figlio di Angelo, alla guida dell’azienda dalla seconda metà degli anni Sessanta fino a oggi.

www.beltrame.it

il cemento dal ferro d'armatura in discarica. A tal punto si è provveduto alla demolizione della platea in calcestruzzo armato, con l'utilizzo di escavatori e si è portato alla luce il resto del basamento. La stessa procedura adottata per la parte superiore, è stata poi estesa a ogni singolo blocco della parte inferiore. Essendo rimasta intat-

ta e senza aver riportato alcun danno, la fondazione è stata utilizzata anche per i muri di sostegno di nuova costruzione, dopo aver eseguito i fori di aggancio per le chiamate che sono state posate con apposita resina. L’intervento si è rivelato un successo; basti dire che già il 31 luglio gli operatori avevano iniziato ad armare i muri di sostegno.

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ESPLOSIVI DEFLAGRANTI

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SICURE, EFFICACI E CON VIBRAZIONI RIDOTTE AL MINIMO.

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NONEX SONO STATE IMPIEGATE PER DEMOLIRE 2.000 METRI CUBI DI ROCCIA A

MANDELLO DEL LARIO, IN UN CANTIERE SITUATO SOPRA UNA GALLERIA FERROVIARIA, IN PIENO CENTRO URBANO DI

DANIELA STASI

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FORZA pirotecnica


A

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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO n secondo. Uno solo. Il tempo di contare e un tonfo sordo riempie il silenzio. In cantiere si alza un lieve filo di fumo e niente di più: pochissima polvere, vibrazioni irrisorie. La roccia però mostra una frattura profonda, è stata demolita con una forza prorompente. È questo il valore aggiunto del Nonex, la tecnologia a base di un composto chimico non detonante (ma deflagrante) che, racchiuso in cartucce, in seguito all’innesco, produce un elevato volume di gas non nocivi, per lo più composti da azoto e anidride carbonica, in grado di rompere sia la roccia sia il calcestruzzo armato. COSTRUZIONi ne ha osservato gli effetti a Mandello del Lario, storico borgo affacciato sul lago di Como, dove per poter costruire due ville è stato necessario frantumare la roccia che costituiva un’altura con una pendenza del 35 per cento. Un cantiere difficile, in pieno centro urbano, protetto da rigidi vincoli ambientali e limitato da una scarsa accessibilità che consentiva l’accesso agli escavatori di 25 quintali al massimo, quelli da 80 quintali presenti in cantiere sono stati smontati e rimontati in loco. “La particolarità di questo cantiere è rappresentata dalla sua posizione: 12 metri sotto alla roccia da noi frantumata è posta la volta di una galleria ferroviaria della linea Milano-Sondrio”, spiega Paolo Colombini, titolare di Edildascio, l’azienda a cui sono stati affidati i lavori di demolizione e di scavo. “Per garantire la massima sicurezza le Ferrovie dello Stato ci hanno prescritto di innescare le cartucce di Nonex solo nella fascia oraria in cui non passano i treni, tre quarti d’ora al giorno, dalle 13.30 alle 14.15. Questo ulteriore vincolo ha prolungato i tempi, ma il risultato è stato più che soddisfacente: utilizzando circa 1.000 cartucce da 180 grammi e 34 millimetri di diametro abbiamo demolito circa 2.000 metri cubi di roccia”. In questo caso, considerate la particolarità del cantiere, si è deciso di usare il Nonex per creare fratture nella struttura rocciosa e poi di rimuovere i blocchi con un martello di piccole dimensioni. “Un motivo di grande orgoglio per noi sono le vibrazioni prodotte, estremamente contenute”, dichiara Paolo Pastuglia, amministratore unico di Nonex, la società di Fabriano (AN) che distribuisce l’omonimo prodotto. “Per monitorarle abbiamo posizionato dei sismografi nella galleria sottostante e nelle abitazioni vicine. Non solo: la situazione era tenuta sotto controllo anche dalle Ferrovie stesse, un cui tecnico, tutti i giorni, per tutta la durata del cantiere, ha verificato i dati rilevati in galleria. La soglia massima consentita in ambito urbano è di dieci millimetri al secondo, con il Nonex arrivavamo a 0,1-0,2”. 

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ESPLOSIVI DEFLAGRANTI

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DEMOLIRE IN QUATTRO MOSSE

Potenza strabiliante Rispetto agli esplosivi tradizionali, Nonex rompe roccia e calcestruzzo armato con vibrazioni minime e una quantità inferiore di emissioni rumorose. Questo è un dato di fatto. Ma nel dettaglio di cosa si tratta? “La tecnologia Nonex si basa su un composto chimico non detonante, formato da due componenti principali, nitrato di ammonio e nitrocellulosa, contenuto all’interno di una cartuccia”, spiega Paolo Pastuglia di Nonex. “Quando la cartuccia viene chiusa all’interno di un foro, il gas fa pressione sui lati del foro stesso, causando una rottura della roccia o del calcestruzzo, chiamata tecnicamente scissione. La differenza principale tra un esplosivo detonante e uno deflagrante è la velocità di reazione con cui questo si innesca: il Nonex, essendo un deflagrante ha una velocità di reazione più bassa rispetto ai detonanti, e quindi presenta il vantaggio di produrre molte meno vibrazioni e di essere estremamente sicuro perché si innesca solo se viene acceso con l’esploditore, quindi con un impulso elettrico. Tra l’altro Nonex è impermeabile e in caso di incendio non scoppia, ma brucia”. Inoltre con l’esplosivo tradizionale sono necessari la licenza da fochino, l’avviso di sparo e la presenza della pubblica sicurezza, il Nonex invece supera tutto ciò perché per essere utilizzato richiede esclusivamente il porto d’armi per uso sportivo e un avviso di sparo solo se lo si usa in un centro abitato. “Nonostante sia un prodotto molto sicuro, la nostra azienda, per chi lo acquista, organizza un corso, che da una parte insegna a usare il prodotto, dall’altra è finalizzato a conoscere meglio chi abbiamo di fronte e valutare insieme la capacità di poterlo utilizzare. Generalmente la richiesta di acquisto delle cartucce viene gestita in tre modi: possiamo limitarci alla sola vendita del prodotto, sempre previo corso, oppure possiamo spiegare l’uso del Nonex e offrire la collaborazione del nostro fochino per tutta la durata del cantiere, o infine occuparci dell’effettuazione del lavoro, completo della consulenza del geologo e dell’attività di perforazione”, precisa Pastuglia.

Le demolizioni con il Nonex sono semplici. Le operazioni richieste infatti sono solo quattro. Ce le ha spiegate Angelo Grassi, in arte “Scintilla”, titolare dell’Ag Demolizioni, fochino di fiducia della Nonex. “La prima fase è la realizzazione di fori che in genere variano da 90 a 160 centimetri di profondità; si possono praticare anche fori molto più profondi, fino a 250 centimetri; le perforazioni variano a seconda della tipologia di cantiere, se c’è un fronte libero oppure se si è in un luogo chiuso”, spiega Grassi. “Dopodiché si passa all’inserimento delle cartucce, una o più a seconda del risultato che si vuole ottenere e della

FASI DI LAVORO

Realizzazione del foro

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Inserimento della cartuccia nel foro

Borraggio


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO specificità della roccia: per esempio, si può posizionare una cartuccia in fondo al foro e un’altra subito dopo oppure inserire la cartuccia, borrare e inserirne un’altra; le varianti sono davvero numerose. La fase successiva consiste nel tappare i fori con materiali inerti, in genere con la sabbia, operazione che in gergo tecnico viene chiamata borraggio. Si procede poi con l’innesco: si collegano i reofori delle cartucce in serie, fino a creare un circuito, la cui resistenza viene misurata con l'ohmmetro, in modo tale da verificare se c’è una cartuccia non funzionante; si allunga poi la linea di tiro e la si collega all’esploditore,

che manda un impulso di corrente al sistema di innesco delle cartucce. L’innesco è istantaneo e senza micro ritardi. Nel cantiere di Mandello del Lario, situato in prossimità di abitazioni e strade, prima di fare esplodere il colpo si è provveduto a porre sulla parte interessata dall’esplosione una copertura realizzata con la classica rete paramassi chiusa a sandwich, con all’interno dello speciale tessuto non tessuto. L’obiettivo era quello di parare eventuali proiezioni”. La procedura descritta è la stessa anche nel caso di demolizioni di strutture in cemento armato.

Nel segno dell’innovazione “Ci occupiamo di sistemi di demolizione controllata sicuri e veloci dal 1984, quando abbiamo introdotto sul mercato l'agente demolitore non esplosivo Sumic”, spiega entusiasta Paolo Pastuglia. Da quel momento in poi la storia dell’azienda è caratterizzata da un continuo susseguirsi di innovazioni, grazie all’importazione di prodotti nuovi per il nostro Paese, tra cui i dischi diamantati Superior a corona continua direttamente dal Giappone e il demolitore Boulder Buster, alternativo agli esplosivi tradizionali. Un’importante svolta risale al 2005 quando la società ha ini-

Collegamento reofori in serie

Posa della copertura

ziato a commercializzare le cartucce Nonex, provenienti dal Sudafrica. “Il prodotto ci ha convinto a tal punto che abbiamo deciso di ribattezzare la nostra azienda con il brand Nonex e di diventarne il rivenditore esclusivo per l’Italia e l’Europa”, racconta Pastuglia. “Dal 2008 commercializziamo anche attrezzature per la perforazione e da qualche mese abbiamo introdotto nel nostro catalogo una linea di abbigliamento professionale per l'edilizia e una serie di prodotti per l'antinfortunistica e l'antincendio di alta qualità”.

www.nonex.it

Impulso con l’esploditore

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In costante sviluppo Puntare sulle tecnologie più innovative, per offrire un’elevata professionalità e distinguersi dalla concorrenza. È questa la filosofia che contraddistingue Edildascio, fondata nel 2004 da Paolo Colombini insieme alla moglie Guglielmana Beatrice, dopo una lunga esperienza nel settore. Con sede legale a Milano e l’head quarter operativo a Sorico (CO), attiva su tutto il territorio nazionale, è specializzata in scavi, movimento terra, demolizioni e livellamenti a tecnologia laser e conta un organico di otto dipendenti e un parco macchine composto da sette escavatori (dai mini fino ai 400 quintali) con bracci lunghi e standard, due pale, quattro autocarri, oltre una vasta gamma di attrezzature. Da qualche mese, inoltre, ha stretto un accordo di collaborazione con Nonex che prevede l’esecuzione dei lavori nei territori di Como, Lecco, Sondrio e Bergamo. Prossimo traguardo, nel 2010, sarà l’apertura di un proprio centro di riciclaggio nel comasco, dove poter frantumare e vagliare gli inerti risultanti dalle demolizioni.

www.edildascio.it

Nel cantiere di Mandello del Lario, sottoposto a numerosi vincoli e con diverse problematiche da gestire, l’impiego del Nonex si è rivelato vincente. Come possibile alternativa all’uso di martelli demolitori di certe dimensioni, qui impossibili da usare sia per l’elevato numero di vibrazioni prodotte sia per la mancanza di una via di accesso che permettesse agli escavatori di raggiungere l’area, avevamo provato a frantumare la roccia con la malta espansiva, ma la resa, in questo specifico caso, non è stata soddisfacente. Così abbiamo adottato la tecnologia Nonex, che tra i principali vantaggi presenta le vibrazioni ridotte al minimo, come dimostravano le rilevazioni effettuate dal sismografo installato nella galleria al di sotto del cantiere. Questo è il secondo caso in cui utilizziamo Nonex e finora tutto è andato per il meglio, i risultati sono davvero positivi. La scarsa accessibilità agli escavatori e il divieto di usare martelli demolitori sono condizioni di lavoro piuttosto frequenti per noi che operiamo in Valtellina, in Valchiavenna e nei Paesi lungo le sponde del lago di Como. Quindi la tecnologia Nonex per la nostra società è proprio ideale.

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Meno vibrazioni, meno polvere, meno rumore e costi contenuti. Si possono sintetizzare così i principali plus del Nonex. Ci terrei a evidenziare che questo prodotto non deve essere considerato come antagonista del tradizionale esplosivo detonante: l’esplosivo ha determinate caratteristiche, il Nonex ne ha altre; quando non si può utilizzare l’esplosivo perché ci sono dei problemi di autorizzazioni, licenze, vibrazioni o rumore, allora si può optare per il Nonex. È un’alternativa, è un modo per effettuare il lavoro in tempi veloci e in estrema sicurezza, perché non avendo problemi di innesco accidentale si tratta di un prodotto estremamente sicuro. Inoltre, nonostante le vibrazioni siano decisamente basse, per garantire un’ulteriore sicurezza in genere ai nostri clienti proponiamo la consulenza del nostro geologo, che valuta lo stato della roccia e offre un monitoraggio completo durante tutta la durata del cantiere.

Paolo Colombini

Angelo Grassi

Marco Colombo

Paolo Pastuglia

Titolare Edildascio

Fochino Nonex

Progettista

Amministratore unico Nonex


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO

SMALL, MEDIUM E LARGE Una gamma per ogni esigenza. Le cartucce Nonex sono disponibili in quattro differenti diametri: da 12 millimetri, ideali in ambito speleologico, per disostruzioni in grotta, per demolire pavimenti industriali in calcestruzzo e pulire silos, da 28 e 34 millimetri, entrambe utilizzate normalmente nelle demolizioni, e infine quelle da 60 millimetri, per lavori di demolizione imponenti. Le cartucce Nonex variano anche in base alla grammatura, da due a 500 grammi, dando agli operatori la possibilità di trattare qualsiasi tipo di materiale, dalle rocce più piccole a strutture in cemento armato di grandi dimensioni.

VILLE VISTA LAGO Il pendio erboso di Mandello del Lario demolito con l’ausilio del Nonex lascerà spazio a un importante intervento di edilizia residenziale. L’opera, realizzata dalla Fa.Co, società formata dalle aziende Faggi e Colombo, prevede la costruzione di due ville dalle elevate caratteristiche strutturali ed energetiche. “Le ville saranno a risparmio energetico, con un’attenzione particolare sia ai materiali utilizzati, sia alle tecnologie impiantistiche adottate, decisamente all’avanguardia”, spiega il progettista, l’ingegnere Marco Colombo. “Vorrei precisare che, essendo in un’area soggetta a vincolo ambientale, tutti i materiali impiegati per le finiture esterne ben si inseriranno nell’ambiente esistente e presenteranno i tratti caratteristici delle costruzioni già esistenti. Per la realizzazione di murature, verrà anche riutilizzato parte del materiale roccioso demolito”. A dominare le nuove costruzioni sarà l’ampia area verde: basti dire che su una superficie di 1.800 metri quadrati, più dell’80 per cento rimarrà a giardino.

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È un lavoro duro per tutti.

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IN QUESTO NUMERO...

gennaio_2010

Atecap La qualificazione dell’intera filiera. Queste le fondamenta su cui costruire il futuro del settore secondo l’Associazione

Pompe carrellate L’impresa Steas di Melegnano (Mi) si è aggiudicata la prima pompa carrellata P718. Pompa anche il 32 mm

TECNOLOGIE ALCESTRUZZO C


I N COLLABORAZIONE...

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LA QUALIFICAZIONE DELLA

FILIERA

È NECESSARIO PUNTARE SULLA QUALIFICAZIONE E INDIVIDUARE I CRITERI OPERATIVI PER UNA CORRETTA APPLICAZIONE DELLE NUOVE NORME TECNICHE DI ALBERTO DE VIZIO, DIRETTORE ATECAP

ATECAP Presidente Fabio Biasuzzi Vice Presidenti Andrea Bolondi Giancarlo Sirchia Direttore Alberto de Vizio

Associazione TecnicoEconomica del Calcestruzzo Preconfezionato via Barberini, 68 00187 Roma tel. 06 42016103 fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it www.atecap.it Informazioni sui Corsi: Concreto srl tel. 06 42011260 fax 06 42020153

[48] costruzioni gennaio 2010

Q

uesto mese vorrei ribadire quanto la qualificazione sia un tema molto caro all’Associazione in questo momento e come l’ATECAP sta promuovendo azioni di rappresentanza mirate e concrete. L’applicazione delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni è senza dubbio un'occasione importante in questa direzione per gli operatori del settore delle calcestruzzo preconfezionato e delle costruzioni in generale. Gli organi direttivi di ATECAP hanno evidenziato la necessità di dedicare alla qualificazione degli operatori del calcestruzzo la dovuta attenzione. Ciò si è concretizzato, finora, nella decisione di ammettere all’ATECAP solo le imprese dotate di certificato FPC, decisione presa prima che la legge imponesse l’entrata in vigore del certificato. Attualmente, invece, il percorso associativo si sta indirizzando nella direzione di richiedere un ulteriore sforzo alle imprese associate: le centrali di betonaggio aderenti all’ATECAPdovranno essere adeguatamente automatizzate per garantire la piena applicazione del controllo del processo produttivo. Un altro tema molto importante per ATECAP è l’effettiva validità e rispondenza del certificato FPC, per far sì che la sua applicazione sia rigorosa e si evitino esperienze negative maturate in altri ambiti. L’unico strumento veramente efficace per evitare questi comportamenti scorretti sono i controlli in cantiere. Per questo motivo ATECAP ha chiesto al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici di intervenire in merito, coinvolgendo in ciò anche l’ANCE, affinché il Consiglio metta in atto “sistemi di vigilanza presso i cantieri e i luoghi di lavorazione” per verificare la corretta applicazione delle Norme Tecniche per le Costruzioni. Un altro tavolo di confronto che la nostra Associazione ha attuato di recente è con gli istituti di certificazione, per trovare con essi un punto di vista comune in particolare sulla questione della scadenza del certificato che non sempre risulta evidente, come non risulta evidente l’avvenuta visita di mantenimento annuale. Non da ultimo occorre proseguire il dialogo già avviato anche con il mondo della Direzione dei Lavori che è il soggetto deputato ad effettuare materialmente i controlli in cantiere. L’obiettivo ultimo dell’ATECAP era e resta quello di contrastare tutte le forme di attività irregolari presenti nel nostro settore. Siamo convinti che sul rispetto delle regole si può trovare la giusta risposta sia alle esigenze di garanzia del prodotto che vengono dalle committenze e dagli utenti finali, i cittadini, sia dalle imprese di calcestruzzo che vogliono competere e confrontarsi con un mercato in cui perizia tecnologica e capacità organizzativa siano gli effettivi criteri di scelta del fornitore di calcestruzzo. 


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L’ Presidente I.I.C.

Trattasi di un gigantesco territorio costituito da giacimenti di sabbia quarzifera pura tenore Sio2 99% che si estende per una profondità di 80 metri. Il materiale è particolarmente adatto per essere impiegato in malte speciali ad altissima resistenza per ripristini strutturali sia a base cementizia che a base resina, ed è ideale anche per la produzione di spolveri per corazzature di pavimenti industriali. L’I.I.C. oltre alla certificazione ed al monitoraggio per il suo mantenimento si occuperà anche della progettazione per la coltivazione della cava ivi compresi gli impianti di selezione e di insaccaggio del prodotto. Silvio Cocco

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SABBIA ALGERINA

I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo Silvio Cocco Presidente Valeria Campioni Vice presidente Comitato tecnico scientifico Crescentino Bosco Politecnico di Torino Ezio Cadoni SUPSI Università Professionale della Svizzera Italiana Laura Gaggero Università di Genova Massimo Gelli Qualità e sviluppo cemento Renzo Leardini Ricerca e sviluppo additivi calcestruzzo e cemento Sergio Tattoni Politecnico di Milano e Politecnico di Cagliari Tiziano Teruzzi Laboratorio tecnico sperimentale SUPSI

I.I.C. Villa Greppi Via Monte Grappa, 21 23876 Monticello Brianza (LC) tel. 039 9209018 Email iic@istic.it www.istic.it

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L’ISTITUTO I NFORMA

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PAROLA AGLI ASSOCIATI LA VOCE DELLE AZIENDE CHE COLLABORANO ALLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DEL CALCESTRUZZO DI QUALITÀ

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Calcestruzzo fibro-rinforzato L’utilizzo del calcestruzzo armato per la realizzazione delle opere edili è adatto per combattere eventi eccezionali quali terremoti a patto che sussista un’adeguata progettazione antisismica, completa di corrette scelte strutturali, adeguate valutazioni costruttive, corretta disposizione e quantità di armature trasversali e longitudinali, opportuni ancoraggi trave/pilastro ed una corretta valutazione degli stati limite. Il solo materiale da costruzione, seppur di ottima qualità, non può bastare. Un aspetto di fondamentale importanza è la durabilità intesa come la conservazione nel tempo di tutte le caratteristiche fisiche e meccaniche dei materiali utilizzati e delle strutture con essi realizzate. Occorre utilizzare adeguatamente i materiali da costruzione per una durabilità dell’opera finale. Il concetto di durabilità è strettamente legato alla sicurezza, che deve essere garantita e mantenuta per tutta la vita d’esercizio dell’opera. Un calcestruzzo ben progettato e confezionato utilizzando un corretto rapporto acqua/cemento, e posto in opera in maniera adeguata, ben protetto nelle prime fasi di maturazione, evita la corrosione delle armature metalliche che, non venendo intaccate dalla ruggine, possono svolgere il loro lavoro più a lungo nel tempo. Già solo questo aspetto consente una maggior resistenza della struttura anche in caso di un evento forte come il sisma. In tema di resistenza sismica, i calcestruzzi fibro-rinforzati rappresentano sicuramente una delle innovazioni più importanti nell’ambito dei

.... E LO CHIAMANO CALCESTRUZZO! L’Istituto Italiano Calcestruzzo continua a offrire consulenza ad imprese e cantieri, ma al contempo tocca con mano dure verità della nostra filiera.


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I partner I.I.C.

Istituto Italiano per il Calcestruzzo

calcestruzzi di qualità per applicazioni strutturali. L’impiego di fibre nel calcestruzzo migliora la prevenzione della fessurazione e della sua propagazione, rendendo il conglomerato cementizio duttile, cioè capace di sopportare carichi maggiori anche dopo l’insorgere di fessurazioni. Il calcestruzzo fibro-rinforzato, assumendo un comportamento duttile e tenace, evita il completo crollo della struttura. Le fibre metalliche inserite nella matrice cementizia del calcestruzzo fungono da “graffette“ di cucitura tra i lembi di una possibile fessura generata anche da sforzi di torsione e/o taglio tipici di eventi sismici. Nella filiera della produzione del calcestruzzo, anche il cemento ricopre un ruolo importante: varie tipologie e classi di resistenza offrono al progettista diverse possibilità di scelta per abbinare il cemento più idoneo all’opera da realizzare e alle sue caratteristiche di resistenza e durabilità. La produzione del cemento Holcim avviene secondo i più rigidi controlli di qualità affinché il prodotto finito abbia i requisiti necessari a garantire le migliori prestazioni. Ma Holcim (Italia) SpA prende anche in considerazione il corretto utilizzo dei prodotti, offrendo ai clienti e ai progettisti un accurato servizio di assistenza tecnica pre e post vendita con l’obiettivo di garantire ulteriormente la qualità attraverso un supporto nella valutazione e nella scelta del cemento più idoneo per soddisfare le specifiche esigenze progettuali e applicative.

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Inviateci le vostre foto e osservazioni relative alla “non - qualità” del cls, all’ indirizzo iic@istic.it

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NOTIZIE

[Tecnologie&Calcestruzzo]

n Strana gettata

Il 18 novembre sulla strada provinciale 1 Bellolampo - Montelepre, in provincia di Palermo, ignoti hanno scaricato per circa un chilometro una grande quantità di calcestruzzo fresco che l’ha di fatto resa impercorribile. La Provincia, informata dell’accaduto intorno alle 21, ha subito disposto una squadra di pronto intervento di cantonieri che ha liberato la sede stradale dopo circa quattro ore di lavoro, prima che il conglomerato rapprendesse, e ha presentato una denuncia contro ignoti.

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L’ITALIA AI SUOI PIEDI

Scatta il conto alla rovescia per la posa della prima pietra del nuovo Palazzo della Regione Piemonte. Ad annunciarlo sono stati il 19 novembre la presidente Mercedes Bresso e l’architetto Massimiliano Fuksas, progettista della struttura. Il via libera ai cantieri è previsto entro maggio, mentre per vedere l'opera finita occorrerà attendere tre anni. L’edificio misurerà 181 metri, il più alto in Italia, su 70.000 m2 di superficie libera calpestabile, con attorno 39.000 m2 di parcheggi privati e circa 60.000 m2 di spazi accessori e opere esterne. Sarà una torre di 41 piani con struttura in calcestruzzo, e al suo culmine vivrà un giardino pensile molto suggestivo, protetto da una veletta di cristallo.

www.regione.piemonte.it

www.provincia.palermo.it

n Calcestruzzo stampato

Il pavimento stampato mantiene le caratteristiche di praticità del calcestruzzo ma lo trasforma in una superficie nobile, che ricrea la bellezza della pietra naturale, della roccia, della ceramica, dei mattoni e addirittura del legno. Il prezzo, però, è decisamente più competitivo dell’originale e i tempi di posa sono straordinariamente più veloci. Diversamente da tutte le altre pavimentazioni per esterni risulta anche molto rapido da realizzare: innanzitutto, non necessita di alcun massetto strutturale, poichè una volta preparato il sottofondo, sarà infatti possibile procedere subito col getto. Inoltre non è prevista alcuna cordonata di contenimento in quanto è un getto completamente monolitico. In una giornata, a seconda della stagione e della complessità del cantiere, un team di applicatori IDEAL WORK, sarà in grado di realizzare dai 50 agli 80 m² di pavimentazione stampata.

www.idealwork.it

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A PROVA DI HANGAR

Tecnologia italiana protagonista in Qatar, in uno dei più grandi cantieri del mondo, con [Durocem]. L’azienda reggiana leader nel settore della pavimentazione in cemento per grandi superfici (fatturato 2008: 25,9 milioni di euro) ha conquistato una commessa di cruciale importanza nell’ambito della realizzazione del NDIA, il nuovo aeroporto di Doha da undici miliardi di dollari. Entro la fine del 2010 Durocem avrà realizzato circa un milione di m² di pavimentazione, con un incasso preventivato di oltre sei milioni di euro. Lo scalo, che si estende per 22 km², comincerà a funzionare dall’estate del 2011 con una capacità iniziale di 24 milioni di passeggeri all’anno che nel 2015, a lavori ultimati, diventeranno 50. “Il NDIA- spiega il presidente Durocem Silvio Scalabrini - è un avveniristico complesso destinato a diventare il principale scalo tra Oriente e Occidente, e modello per tutti gli aeroporti del futuro. Qui avrà la sua base operativa la Qatar Airlines con la sua flotta di Airbus A380-800, l’aereo passeggeri più grande del mondo. Il nostro incarico consiste nel realizzare le pavimentazioni di strutture destinate alla manutenzione degli aeromobili, tra cui un hangar da 110.000 m² che ospiterà quattro A380. Un compito particolarmente difficile, viste le enormi sollecitazioni a cui queste superfici sono sottoposte.”

www.durocem.it


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n Pompaggio in corso

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CALCESTRUZZAI PADRONCINI

Il 24 novembre, nell’ambito di una tavola rotonda dedicata ai problemi dei lavoratori migranti nell’edilizia, [Fillea-Cgil] del Lazio ha presentato il IV rapporto Ires-Fillea sui lavoratori stranieri nel settore edile. Nel corso della presentazione il segretario generale della Fillea-Cgil Walter Schiavela ha, tra le altre cose, formulato una precisa denuncia ai produttori di calcestruzzo: “Le gettate nei cantieri solitamente vengono realizzate direttamente dalla ditta produttrice del calcestruzzo, proprietaria delle betoniere e con personale addetto dipendente. Oggi invece accade frequentemente che il lavoratore, sempre più spesso straniero, venga messo in cassa integrazione con un preciso scopo: quest’ultimo può infatti richiedere l’indennità dell’intero periodo di cassa integrazione per aprire un’attività autonoma come padroncino, rilevare con quei soldi la betoniera e dal giorno dopo continuare a fare lo stesso lavoro; non più come dipendente ma con una partita Iva. In questo modo - spiega il sindacalista - l’azienda madre esternalizza un pezzo del ciclo produttivo, scaricandosi anche la responsabilità della sicurezza ed i costi della manutenzione dei mezzi, oltreché eliminare dalla busta paga il costo del personale e guadagnare sulla vendita del mezzo. Il lavoratore invece lavorerà di più guadagnando meno, addossandosi tra l’altro i costi di manutenzione del mezzo”. www.filleacgil.it

IL CIELO SOPRA BERLINO

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L’aeroporto BBI è una delle infrastrutture più imponenti attualmente in costruzione in Germania ed è il più grande cantiere aeroportuale d'Europa. Progettato in collaborazione con gli architetti GMP - von Gerkan, Marg und Partner - BBI diventerà un aeroporto modernissimo. La chiusura dei lavori al grezzo è prevista per il 2010, l’apertura al traffico aereo per il 30 ottobre 2011. L’impresa BAM Deutschland sta provvedendo alla costruzione al grezzo del terminal passeggeri e il tempo di costruzione previsto è di soli 12 mesi. Nel complesso, il progetto del terminal richiede la produzione di circa 200.000 m³ di calcestruzzo. Peri si occuperà della pianificazione e della fornitura delle casseforme - tra cui un’enorme quantità di casseforme per solai, pareti e pilastri - e delle strutture provvisionali. L’attività di Peri comprenderà anche la pianificazione e la consegna di puntelli e impalcature di sostegno ideate su misura per il progetto. Collaborando a stretto contatto col committente, [Peri] ha prodotto oltre 400 disegni di schemi di montaggio di casseforme. Inoltre il capo progetto partecipa regolarmente alle riunioni del cantiere, coordina i lavori di pianificazione e montaggio e organizza le consegne e il ritiro dei materiali. In questo modo esonera la direzione del cantiere dai lavori di coordinamento e minimizza i costi di noleggio delle casseforme e delle strutture provvisionali. www.peri.it

Il 23 gennaio a Bologna, nell’ambito del protocollo d’intesa stipulato fra Atecap e Inail, avrà luogo il settimo seminario per operatori addetti al pompaggio del calcestruzzo e autisti di autobetoniera. Il seminario è aperto a tutti gli operatori sia autonomi che dipendenti delle imprese produttrici di calcestruzzo, anche non associate, proprio per promuovere con la maggior diffusione possibile la cultura della sicurezza fra i lavoratori del settore. A tutti i partecipanti verrà inoltre rilasciato un attestato.

www.atecap.it

n Questo e altro, per Venezia

Un ulteriore esempio di collaborazione fra pubblico e privato non nuovo per l’azienda trevigiana è il rinnovato accordo di collaborazione che legherà anche per i prossimi tre anni FASSA BORTOLO e il Comune di Venezia: già nel 2006 era iniziata la collaborazione in esclusiva che aveva visto presente l’azienda in alcune delle maggiori iniziative culturali organizzate dal Comune.

A proseguire sarà anche la collaborazione all’importante attività di sperimentazione e ricerca per soluzioni innovative ed adeguate ad un territorio così specifico come la città di Venezia. Precedenti esperienze in questa direzione avevano visto Fassa Bortolo impegnata nel restauro degli affreschi del “Palazzo dei 300”, sede storica del Consiglio Comunale di Treviso, e il restauro delle pitture murali di alcune botteghe in Via dell’Abbondanza a Pompei in collaborazione con la locale Soprintendenza Archeologica e con la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara.

www.fassabortolo.com costruzioni gennaio 2010 [55]


ATTUALITÀ & PRODOTTI

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IL SOLE NEL

CALCESTRUZZO

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VS. UMIDITÀ E

CARBONATAZIONE Vetrofluid è uno speciale impermeabilizzante antidegrado per il calcestruzzo prodotto da [Ecobeton], la cui formulazione a base di vetro liquido e uno specifico catalizzatore gli permettono di penetrare fino a 40 millimetri di profondità nei pori del calcestruzzo, sigillandone le porosità e diventando una barriera permanente nel tempo. Vetrofluid protegge il calcestruzzo dall’acqua, dall’attacco degli acidi e dei sali, dagli agenti atmosferici e dai fenomeni di gelo-disgelo; impermeabilizza risolvendo in maniera definitiva i problemi di umidità grazie alla sua capacità di traspirare, rendendo gli ambienti più salubri. Il prodotto infatti penetra nel conglomerato lasciando però libere le microporosità di lasciar passare aria; il calcestruzzo si mantiene pertanto giovane ed in perfetto stato. Vetrofluid 1 impedisce tra l’altro la penetrazione dell'anidride carbonica e dei carbonati di calcio che aggrediscono il ferro d’armatura, evitando così il fenomeno della carbonatazione. Con un litro di prodotto si proteggono fino a 4 m2 di calcestruzzo; può essere applicato a spruzzo con pompe a bassa pressione, a rullo o a pennello, dopo aver bagnato con acqua e fatto asciugare la superficie da trattare. Vetrofluid è totalmente atossico e sicuro per l’uomo e l’ambiente, essendo certificato per l'uso a contatto con acqua potabile e per uso alimentare.

www.ecobeton.it

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Sfruttando la ormai nota peculiarità del cemento come accumulatore termico, ricercatori della facoltà di meccanica computazionale dell’[Università dell’Arkansas] stanno lavorando per sviluppare un nuovo metodo di immagazzinare l’energia termica attraverso il calcestruzzo. Tutto è partito da un finanziamento di 770.000 dollari da parte dell’U.S. Department of Energy, in quanto parte del programma federale per creare nuovi metodi di deposito di energia solare poco costosi. Attualmente l’energia immagazzinata dal calcestruzzo può raggiungere i 325°C, ma i ricercatori credono di poter ottenere dalla stessa quantità di conglomerato un deposito di energia termica che tocca i 600°C. L’obiettivo è sviluppare e testare un calcestruzzo con prestazioni ultra-elevate attraverso diversi tipi di cementi e inerti in grado di fare sopportare alla miscela alte temperature. Lo stoccaggio dell’energia solare inizia con la raccolta di calore nei pannelli solari; il calore viene poi trasferito attraverso tubi in acciaio nel calcestruzzo, che assorbe il calore e lo immagazzina fino a che non può essere trasferito ad un generatore.

www.rinnovabili.it

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IL CEMENTO E LA CINA

Tempi difficili in arrivo per i maggiori produttori di cemento a livello mondiale: sollecitate da un’inchiesta del Financial Times lo sostengono le aziende stesse, analizzando il mercato europeo e americano, e attribuendo la previsione all'aumento del debito pubblico che dovrebbe verosimilmente provocare un taglio della spesa in infrastrutture. Le big mondiali del cemento, tra le quali la svizzera Holcim e la francese Lafarge, stanno rivolgendo le speranze sulla domanda proveniente dai paesi emergenti come India e Cina. “Ci vorranno almeno dai tre a cinque anni perché il mercato dei materiali da costruzione nei paesi sviluppati più toccati dalla crisi torni alle vette di un tempo. La flessione sarà avvertita con maggiore intensità in alcuni mercati, come per esempio in quello spagnolo. Lo spostamento della crescita dai mercati delle costruzioni dei paesi sviluppati a quella dei paesi emergenti sarà significativa nei prossimi dieci anni”, ha dichiarato Markus Akermann, AD di Holcim, la seconda maggiore produttrice di cemento al mondo. La speranza del comparto è riposta anche in un possibile incremento della domanda grazie ai pacchetti di stimolo economici, sebbene Lafarge, la maggiore rivale di Holcim, abbia rivelato al Financial Times di non aver ancora sentito gli effetti positivi dell'aumento delle spese governative negli Stati Uniti e in Europa: "Persino in Cina stiamo iniziando soltanto adesso a beneficiare degli effetti del pacchetto di stimolo da 800 miliardi di dollari - commenta Jean Desazars de Montgailhard, vice presidente esecutivo di Lafarge. Anche per questo sarà la Cina una delle protagoniste del prossimo futuro per il comparto del cemento. Non c'è paragone tra la crescita che vediamo in Cina e quella di altri mercati, e non c'è dubbio che il paese sarà il motore dell'espansione non soltanto per il cemento, ma per tutta l'attività delle costruzioni per i prossimi 20 anni”. www.reuters.com


NOTIZIE[Tecnologie&Calcestruzzo]

CONFRONTO

SULLA LEGGE Parte da Made Expo la nuova campagna di comunicazione “Gruppo Ruredil. Persone da conoscere”. L’edizione 2010 della kermesse si terrà a Milano dal 3 al 6 febbraio. In uno stand totalmente rinnovato [Ruredil], Levocell, Rurmec e Rurcem presenteranno al pubblico della fiera le novità del Gruppo. L’obiettivo della nuova veste comunicativa è porre al centro le persone che compongono l’azienda a garanzia di qualità, serietà e affidabilità. Il claim “Proteggiamo il passato, costruiamo il presente e progettiamo il futuro” riassume il know how del Gruppo Ruredil, che da oltre 50 anni si propone come partner per tutte le figure coinvolte nei processi della filiera delle costruzioni. Made Expo sarà anche l’occasione per presentare novità di prodotto, a partire dal nuovo sistema di rinforzo strutturale leggero Ruredil X Mesh TC30 per le murature e i tamponamenti. Ideale anche per l’adeguamento sismico delle murature leggere, il sistema brevettato è costituito da una rete di carbonio che funge da rinforzo continuo e da una matrice inorganica stabilizzata, ed è utilizzabile negli interventi leggeri di rinforzo strutturale delle murature, sostituendo e migliorando l’affidabilità e le prestazioni delle tecniche tradizionali basate sull’impiego di reti di fibre di vetro, di acciaio ammorsate nella malta, o in generale i sistemi FRP con tutti i tipi di fibre. Novità 2010 sarà inoltre la presenza allo stand della gamma di elettroutensili e tecnologie per l’edilizia a marchio Rurmec.

Al fine di promuovere livelli di sicurezza sempre più elevati fra le imprese aderenti alle rispettive Associazioni e per informare le aziende delle principali e più significative modifiche presentate dal decreto correttivo d.lgs. 106/09, Ance e Atecap organizzeranno un seminario dal titolo “Sicurezza nella fornitura e posa in opera di calcestruzzo”, nel quale verrà esaminata la vigente normativa in materia di sicurezza che riguarda la fornitura di calcestruzzo in cantiere. Il seminario, la cui partecipazione è gratuita, vuol essere un confronto fra imprese e Pubblica Amministrazione sull’argomento. Per il Ministero del Lavoro esporrà il suo punto di vista Lorenzo Fantini, Dirigente Divisione III e VI. Il seminario si terrà a Roma il 26 febbraio 2010, alle ore 9:30 presso la sede di Ance.

www.ruredil.it

www.ance.it

NON SOLO COMUNICAZIONE


POMPE CARRELLATE

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a nuova pompa per calcestruzzo modello P718 TD allarga l’offerta della Putzmeister Mörtelmaschinen dando un nuovo riferimento al mercato in termini di prestazioni. In particolare, stupisce per il rapporto tra le dimensioni contenute della macchina omologabile come trainabile e le prestazioni garantite in cantiere. La prima azienda italiana a scegliere questo nuovo modello, su consiglio del distributore italiano Agres, è stata la Steas di Melegnano (MI), una azienda il cui fiore all’occhiello è l’estrema competenza in termini di risanamenti

L

delle strutture ammalorate in calcestruzzo. Nata oltre vent’anni or sono per mano di Romeo Guarino, già portatore di esperienze tecniche importanti nel settore del calcestruzzo, la Steas è oggi considerata uno dei leader italiani specializzati nel risanamento delle infrastrutture di calcestruzzo come viadotti, ponti o gallerie. Forte di un quaderno lavori includente anche opere di edilizia civile di riferimento - come la realizzazione delle strutture in cls della Bolla Tecnologica di Genova progettata da Renzo Piano per accogliere il vertice internazionale G8 a Genova - l’azien-

Pompa anche il

32 MM


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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO Il mondo Mörtelmaschinen

da di Melegnano continua a crescere non tanto in dimensioni ma in termini di tecnologie applicate. L’azienda milanese è stata, per esempio, una tra le prime a promuovere l’utilizzo di tessuti bidirezionali in fibre di carbonio per consolidamenti e oggi lavora allo sviluppo di prodotti innovativi in sinergia con il Gruppo Mapei. La scelta, da parte di Steas, di una pompa Putzmeister Mörtelmaschinen modello P718 TD, è stata per COSTRUZIONI occasione di seguire la nuova tedesca all’opera nel cantiere di risanamento del viadotto Corsaglia sull’Autostrada Torino-Savona. 

La Putzmeister Mörtelmaschinen è una società del Gruppo tedesco Putzmeister di Aichtal. Negli stabilimenti a sud di Stoccarda, infatti, oltre alle tecnologiche pompe autocarrate con bracci da distribuzione lunghi fino a 70 metri, alle betonpompe, ai bracci da distribuzione stazionari e alle soluzioni per la messa in opera del calcestruzzo in galleria, è prodotta anche un’intera gamma di macchine compatte per l’edilizia. Tale produzione è progettata e sviluppata in seno alla Putzmeister Mörtelmaschinen e include delle macchine intonacatici, delle pompe per sottofondi, delle pompe per calcestruzzo, delle macchine per spruzzare di intonaco fine e le idropulitrici ad alta pressione Dynajet. Dal 1995 le macchine della linea Putzmeister Mortelmaschinen GmbH sono distribuite in esclusiva per l’Italia dalla Agres di Cavenago di Brianza (MI).

LA NUOVA POMPA PER CALCESTRUZZO CARRELLATA P718, AL TOP DELLA GAMMA PUTZMEISTER MÖRTELMASCHINEN, SI DISTINGUE PER IL RAPPORTO TRA PRESTAZIONI E DIMENSIONI.

IL PRIMO ESEMPLARE D’ITALIA, SCELTO DALLA STEAS DI MELEGNANO (MI), LAVORA AL RISANAMENTO DEL VIADOTTO CORSAGLIA SULLA TORINO-SAVONA DI

MATTHIEU COLOMBO


POMPE CARRELLATE

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ISPIRATO ALLE “BIG” DI CASA Rispetto al modello P715, la pompa carrellata per calcestruzzo P718 ha un gruppo pompante completamente nuovo che si differenzia per i pistoni più distanti tra loro (canne cromate da 150 mm di diametro e pistoni da 700 mm di corsa) in modo da supportare un’ampia valvola a S. Il sovradimensionamento della valvola S, oltre che garantire una maggiore durata dei componenti e ampi intervalli di manutenzione permette soprattutto di pompare calcestruzzo fino a 32 mm di granulometria, con bocchettone di mandata da 5,5 pollici e di lavorare in continuo anche con materiali “difficili” da pompare. Caratteristica di questa macchina è la possibilità di scegliere tramite leva meccanica tra due livelli di pressione sul calcestruzzo: 40 o 70 bar.

Tre cilindri tedesco Il motore è un Deutz 2011 L3 (EU Stage IIIA) raffreddato ad olio, tre cilindri, due valvole per cilindro, con iniezione diretta pompa-iniettori (unit pump) ed erogante 34,5 kW a 2.800 giri/minuto. Di cilindrata pari a 2.330 centimetri cubici, il tre cilindri di Colonia ha una coppia di ben 137 Nm a un regime di 1.700 giri minuto e già a 1.400 giri/minuto l’arco di coppia supera i 135 Nm. Questo vuol dire che il motore permette di lavorare a bassi regimi favorendo consumi bassi e silenziosità.

ANCHE SU STRADA La macchina è montata su un autelaio Knott frenato che a richiesta può essere predisposto per l’omologazione al trasporto su strada come rimorchio montando una barra posteriore plastica (removibile) includente targa, fari e catadiottri laterali.

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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO STRUTTURA ROBUSTA E LEGGERA Sull’autotelaio è appoggiata una resistente struttura in acciaio autoportante che include gli stabilizzatori meccanici e unisce tramoggia, gruppo pompante, motore termico con pompa idraulica flangiata, serbatoio gasolio e serbatoio dell’olio idraulico. Novità pratica suggerita dal mercato è un gancio (golfare) nella parte superiore della macchina posizionato in modo da consentirne il sollevamento in operazioni di carico e scarico o il posizionamento ottimale in cantieri poco accessibili. Tutte le parti metalliche della macchina sono verniciate per immersione (KLT). La sovrastruttura della macchina è realizzata in materiale plastico a base di Dicyclopentadiene (DCPD). Questo materiale scelto con cognizione di causa permette di risparmiare peso, è immune da fenomeni di corrosione e protegge senza compromessi le componenti meccaniche della macchina grazie alla sua alta resistenza. Inoltre, il Dicyclopentadiene permette di modellare forme esteticamente gradevoli. L’interno del cofano è rivestito con materiale fonoassorbente in modo curato.

ANCHE CON TELECOMANDO VIA CAVO La pompa per calcestruzzo P718 ha un pannello di controllo integrato sul lato sinistro della macchina in modo da permettere all’operatore di modificare i parametri di lavoro osservando lo scarico del materiale in tramoggia. A richiesta si può avere - come nel caso della Steas - il telecomando con cavo e prolunga supplementare (20 m), oppure scegliere l’opzione radiocomando. Nella dotazione integrativa segnaliamo anche: faro di lavoro, idropulitrice. Ovviamente la macchina può essere corredata già dall’acquisto con tubazioni rigide, curve, guarnizioni, spinotti, giunti, riduttore (la macchina ha un bocchettone da 5,5 pollici) e tutto l’utile per soddisfare le esigenze dei singoli cantieri.

PUTZMEISTER MÖRTELMASCHINEN P718 TD Pompa a pistoni 2 cilindri-azionamento idraulico Portata teorica (lato pistone)* max 18 m3/ h Pressione calcestruzzo (lato pistone) max 70 bar Diametro cilindri/corsa dei pistoni 150 mm/ 700 mm Motore Deutz 2011 L3- EU Stage IIIA Potenza 34,5 kW a 2.800 giri/min Capacità tramoggia 360 litri Dimensioni (lxpxh) 4.341x1.600x1.750 mm Altezza tramoggia 1.180 mm Granulometria max 32 mm Bocchettone di mandata 5,5“ *Nota: il valore varia in base al materiale pompato

Tramoggia da grande Un altro punto di forza della P718 è senza dubbio la tramoggia di dimensioni generose (360 litri) e di qualità assoluta. Al suo interno trova posto un agitatore flangiato su entrambi i lati in posizione bassa in modo da mantenere omogenea la miscela portando il calcestruzzo alle bocche dei cilindri senza aspirare aria. Questo permette una portata elevata e il flusso continuo di materiale. La tramoggia ha una altezza perfetta (1.180 millimetri) per accogliere il calcestruzzo scaricato dalle betoniere e nella parte superiore ha un invito in gomma a doppio strato rinforzata con tele incrociate. Per facilitare la pulizia della macchina al termine di un ciclo di lavoro è stato predisposto uno sportello per lo svuotamento dal fondo e la griglia (dotata di vibratore per garantire continuità di immissione calcestruzzo) è ribaltabile manualmente con apertura servoassistita da martinetto idraulico che ne impedisce - tra l’altro – la chiusura accidentale. A richiesta, la macchina si può allestire con circuito di ingrassaggio centralizzato; vengono così riportati in serie gli ugelli per l’ingrassaggio.


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POMPE CARRELLATE

TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO DI ESPERIENZA VIRTÙ Negli oltre vent’anni di attività e di esperienza dalla sua fondazione, la Steas (acronimo di Società Tecnologie Applicative Specializzate) è diventata un punto di riferimento nel settore ultraspecialistico del risanamento delle strutture in calcestruzzo ammalorate di opere autostradali e di grandi strutture in genere. Questo è stato possibile grazie all’estrema professionalità, all’affidabilità garantita e alla capacità di intervenire anche in condizioni di estrema urgenza. La passione per le sfide tecnologiche passata di padre in figlio nonché all’intera squadra di operatori specializzati (25 dipendenti), è testimoniata al quotidiano dalla ricerca di materiali innovativi e maggiormente performanti per il consolidamento (rinforzo e ripristino con fibre di carbonio e resine speciali) in stretta collaborazione con gli studi tecnici di aziende italiane leader di settore. La necessità di operare su ponti e viadotti o lungo gallerie in presenza di traffico ha portato Steas a commissionare la realizzazione di piattaforme autocarrate (progettate internamente) e mezzi “by-bridge” per ispezioni sotto ponte e manutenzioni in galleria. Da anni fiore all’occhiello dell’azienda è poi la dotazione di sistemi computerizzati di elevamento idraulico sincronizzato utilizzati per elevare le campate dei ponti e sostituire gli appoggi in fase di ripristino. www.grupposteas.it

Oggi vincere una gara d’appalto è più difficile che mai. Con il sistema del massimo ribasso per le opere importanti e i tempi che corrono, la massima abilità è trovare il punto d’equilibrio tra prezzo, credibilità dell’offerta, metodo e qualità del lavoro. Anche per questo motivo, noi perseguiamo da anni la politica dell’acquisto delle macchine e attrezzature utili in cantiere. Abbiamo formato una flotta di macchine (anche realizzate su misura delle nostre specifiche esigenze) in modo da non dipendere dai noleggiatori. Le macchine le noleggiamo di rado per affrontare emergenze o cantieri dalle caratteristiche fuori dall’ordinario. Questo ragionamento per chiarire che, se abbiamo scelto una pompa per calcestruzzo Putzmeister Mörtelmaschinen, è perché abbiamo valutato che la macchina ci darà soddisfazioni nel tempo e costanza di prestazioni. Abbiamo capito che l’acquisto di una P718TD, utile in questo cantiere per pompare dell’SCC a una altezza superiore ai trenta metri o lungo 70 metri di tubazione inclinata (33% di pendenza), può essere considerato un investimento.

Da sinistra: Giuseppe Cosentino responsabile di cantiere Steas, Luigi Castelluccio operatore Steas, Luciano D’Alcantera responsabile commerciale della Agres

Jacopo Guarino

Antonio Colombo

Romeo Guarino

Amministratore unico Steas Res

Presidente Agres

Fondatore e Amministratore unico Steas

Il primo cantiere in cui abbiamo avviato la nuova P718TD è quello per il risanamento delle pile del viadotto Corsaglia (valore di oltre due milioni di euro - inizio lavori aprile 2009 e consegna dicembre 2010) a cui seguirà quello per il risanamento del vicino viadotto Borio (appaltato per un valore di circa 800 mila euro). Il viadotto Corsaglia conta undici pile da risanare. Abbiamo aperto i lavori in cantiere liberando la base delle pile parzialmente interrate per attuare il risanamento prima che la stagione invernale arrivasse. Ora stiamo procedendo pila per pila secondo le fasi di lavorazione funzionali al risanamento: idrodemolizione dello strato di cls ammalorato con acqua portata a pressioni fino a 2.800 bar, integrazione dell’armatura della pila con gabbie preconfezionate in base alla misura delle pile da ripristinare (in questo caso a sezione rettangolare), posizionamento dei casseri, getto di calcestruzzo SCC e finitura con vernice protettiva posata con rullo.

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IN QUESTO NUMERO...

gennaio_2010

Castelli di sabbia Alla crisi finanziaria di Dubai c’è una follia tra le tante: spostare il deserto nel mare

Il gigante semovente Sbarcano in Italia i frantoi da cava semoventi Kleeman: ne abbiamo visto uno all’opera

CAVE NERTI I


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NOTIZIE [Cave&Inerti]

n Convegno sull’escavazione

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Il 21 Gennaio 2010 nella sala Leonardo del palazzo delle Stelline a Milano si terrà il Convegno organizzato da ANEPLA e Regione Lombardia per discutere delle attività estrattive in Lombardia e delle nuove sfide ambientali. Invitati il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e l'assessore alla Qualità dell'Ambiente Massimo Punzoni.

www.anepla.it

n Sì alla cava sottomarina

“I lavori avranno inizio il prossimo 10 febbraio e termineranno il 30 maggio su una superficie stimata in circa cento ettari ad Ortona e circa venti ettari a Vasto. È stato stabilito che il prelievo delle sabbie previsto nella zona di Vasto dovrà essere destinato esclusivamente al ripascimento del litorale di Casalbordino”: ecco il “via libera”, da parte della REGIONE ABRUZZO per la realizzazione della cava di sabbia sottomarina, individuata al largo della spiaggia di Punta Penna. È quanto emerso nel corso della Conferenza della Pesca e dell’acquacoltura tenutasi a Pescara mercoledì 13 gennaio alla presenza dall'assessore regionale alla Pesca Mauro Febbo.

www.regione.abruzzo.it

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STAR IN TV

Un mini-escavatore [Case] è stato utilizzato nel corso di un programma andato in onda sulla tv britannica: “Time Team” è una delle trasmissioni più popolari e interessanti di Channel 4, il più innovativo dei canali TV pubblici inglesi. In Time Team un gruppo di archeologi professionisti compie scavi in aree archeologiche (ma anche nei cortili della gente comune), avendo a disposizione solo tre giorni per trovare reperti, utilizzando metodi archeologici rigorosi. Questa volta gli scavi dovevano essere effettuati nientemeno che sul suolo dell’abbazia di Westminster. Lo scopo dell’intervento sul verde dell’Abbazia era di trovare le prove archeologiche dell’esistenza di una grande sacrestia presumibilmente fatta costruire sul sito dal re Henry III, fondatore dell’abbazia moderna nel 13° secolo. La sacrestia era un edificio progettato per lo stoccaggio di utensili e paramenti sacri. La macchina utilizzata dal programma è stato un miniescavatore Case CX27B, che ha un peso operativo di 2.630 kg e una potenza di 17kW, utilizzato per rimuovere il manto erboso ed i sottili strati di terriccio prima che gli archeologi continuassero, naturalmente, lo scavo a mano.

www.casece.com

VIA LIBERA ALL’ARGILLA n

È stata approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Solignano, riunitosi per la prima volta nel 2010, l’autorizzazione alla escavazione di materiali argillosi nella cava [Laterite (Leca)] di Rubbiano. L’iniziativa, a scopo industriale, avrà la durata di quattro anni e inizierà nel 2011 dopo le operazioni preliminari di rimozione della copertura superficiale del suolo. Per le concessioni, il Comune di Solignano incasserà, per la durata dell’estrazione del filone di argilla, circa 240.000 euro. L’attività è stata avviata dopo aver acquisito i pareri favorevoli di Arpa e Ausl che hanno confermato il loro nulla osta all’attività temporanea della cava, utilizzata negli anni scorsi come cantiere della linea Pontremolese, nel tratto compreso fra Solignano e Ghiare di Bercelo. www.leca.it


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STORICO ACCORDO

Al fine di razionalizzare la configurazione della rappresentanza settoriale all’interno del Sistema Confederale, Confindustria Marmomacchine e Assomarmi hanno sottoscritto un accordo di impegno organizzativo che costituisce un passaggio strategico fondamentale per conseguire le più ampie sinergie associative e la maggiore efficacia nelle azioni di rappresentanza, tutela e promozione dell’intera industria marmifera italiana. La sottoscrizione dell’accordo - ratificato da Confindustria in data 3 dicembre - fa seguito ad una delibera di Giunta Confederale dello scorso settembre che aveva disposto l’unificazione della rappresentanza del settore lapideo e della meccanica strumentale per il marmo in una sola organizzazione, richiedendo perciò la sottoscrizione di un accordo organizzativo tra le due associazioni di categoria, fin qui storiche concorrenti all’interno del panorama lapideo italiano. Con la sottoscrizione le due associazioni si sono impegnate a definire entro i prossimi 18 mesi un nuovo soggetto di rappresentanza datoriale opportunamente articolato al proprio interno. A tal fine, entro il mese di febbraio 2010 si costituirà un Comitato di coordinamento della rappresentanza denominato “Sistema Italia Marmo e Macchine per il Marmo” pariteticamente costituito.

www.assomarmomacchine.com www.assomarmi.it

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n No all’amianto

Il Tar di Brescia ha accolto la richiesta di sospensiva della discarica di amianto da 467.000 metri cubi da realizzare in cinque anni in località Madonna Valverde, nell'ex cava Aquilini, presentata dal sindaco di Travagliato, Dante Daniele Buizza. Il ricorso al Tribunale amministrativo riguardava il via libera concesso dalla Regione Lombardia con l’ok alla Vas (Valutazione ambientale strategica). Secondo i giudici l'approvazione del Pirellone non è abbastanza motivata ed entro 120 giorni la Regione è stata invitata ad approfondire alcuni punti controversi.

www.travagliato.it

n Cambio al vertice

Il Presidente di Volvo Construction Equipment in Europa, Chris Rees, ha recentemente comunicato il cambio al vertice della società VOLVO CE ITALIA. Il passaggio di consegne è avvenuto il 9 novembre e ha visto il subentro di

SEGNALI DI CONVERGENZA

Parlare di un progetto sottoscritto da tutti è ancora presto. Di certo, però, per la prima volta tra le amministrazioni comunali ed [Italcementi] sembra esserci la possibilità di lavorare insieme per una soluzione condivisa. Al centro dell'attenzione una cava: la concessione scadrà nel 2015 ma, già nel 2006, l'azienda aveva presentato un progetto di ampliamento. I comuni di Orgiano ed Alonte (VI), avevano espresso parere negativo per le poche garanzie idrogeologiche. È stato quindi presentato un secondo progetto, tuttora al vaglio della Regione, che punta ad uno scavo più in profondità con realizzazione di un bacino idrico solo nel comune di Alonte. Nei prossimi mesi, potrebbe vedere la luce un terzo piano di

escavazione: i primi di gennaio è stata convocata sul tema una riunione pubblica alla quale hanno partecipato sia rappresentanti dei due centri interessati che i geologi Italcementi. In base ai primi dati forniti lo scenario potrebbe cambiare radicalmente. Innanzitutto sparirebbero gli invasi; l'estensione della cava aumenterebbe del 15%, passando dagli attuali 80 ettari ai 94 futuri. La proroga, inoltre, interesserebbe un periodo più breve, di circa 15 anni, quindi fino al 2030. In questo lasso di tempo si prevede un'estrazione di circa 14 milioni di metri cubi di inerti e, aspetto fondamentale, si procederà per stralci quinquennali, ripristinando, al termine di ognuno, la zona lavorata.

Guy Wilson a Giovanni Tacchi in qualità di amministratore delegato. Giovanni Tacchi ha guidato la società italiana nella delicata fase di start-up, portando l’azienda a coprire capillarmente il territorio con sei filiali, 24 concessionari indipendenti e oltre 50 centri di assistenza. Con l’arrivo di Guy Wilson, Senior Manager di Volvo Construction Equipment in Gran Bretagna, la casa madre conferma - in questa complessa fase congiunturale che richiede maggiori sinergie internazionali - l’assoluto coinvolgimento nel mercato italiano e il proprio impegno nei riguardi della sua organizzazione.

www.volvo.com

www.italcementi.it

costruzioni gennaio 2010 [65]


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NOTIZIE[Cave&Inerti] ATTUALITÀ & PRODOTTI

n 150 milioni di m2 di roccia e 700 milioni m2 di sabbia da movimentare. Per costruire isole artificiali, spostando un pezzo di deserto nel mare.

IL DESERTO SPOSTATO

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ra nell’aria. E la cosa è talmente rilevante che a tremare non solo solo una cerchia di emiri che si sono creduti faraoni. È bastata la richiesta, datata 24 novembre, di rinegoziare un bond da 3,52 miliardi di dollari emesso da [Nakheel], l'operatore immobiliare diretta emissione della holding statale Dubai World, in scadenza il 14 dicembre, per far tremare il giorno seguente le borse di tutto il mondo. Secondo l'agenzia Bloomberg, gli istituti creditizi maggiormente esposti sono Royal Bank of Scotland, Barclays, Hsbc,Lloyds e Credit Suisse (-4,32%). Oltre alle principali banche di Dubai. il prezzo della follia è numero astronomico: 59 miliardi di dollari, questa la stima (in difetto) del debito accumulato da Dubai World per progettare e costruire un mondo irreale, per soli nababbi, fatto di ville extra lusso, hotel a sette stelle, porticcioli per yacht e grattacieli. Ma vediamo quali sono i progetti architettonici di Nakeel, e i numeri che li accompagnano. Progetti sulla carta, in fieri o già conclusi che riguardano la capitale araba:

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•Le isole artificiali (foto a) Palm Islands (Palm Jumeirah - foto b, Palm Jebel Ali e PalmDeira, le prime due già costruite), 50 Km2 di superficie totale rubata al mare. •The World (foto c): attualmente in fase di costruzione, è un arcipelago di trecento isole artificiali a circa 4 km dalla costa di Dubai. Ogni isola rappresenta ed è conformata come una nazione, e insieme alle consorelle dà forma ad un mappamondo di 5 km2. •Il Distretto Dubai Waterfront: una vera e propria città, su una superficie totale di 440 km2, circa la metà della sola Berlino, di cui 25 costruiti, sempre dal nulla, in mare. Il progetto è in via esecutiva. Solo per le isole di questi progetti (Palm islands, The World, Waterfront) saranno complessivamente necessari circa 150 milioni di m2 di roccia, 700 milioni di m2 di sabbia del deserto, 100 milioni di tonnellate di calcestruzzo. Avranno una superficie di circa 30 volte quella di Montecarlo: 80 km2. www.nakheel.com

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A TERRA 2

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All’ombra del Burj Dubai (828 metri) (1) inaugurato il 4 gennaio (che peraltro non è un progetto Nakeel), sono in fase progettuale altre due opere di cui bisognerebbe capire il senso e la fattibilità: - Dubailand (2), una città nella città, un siderale parco divertimento, sportivo ed acquatico, il più grande mai progettato al mondo, in fase di costruzione. - Nakheel Tower (3), un grattacielo di calcestruzzo e cristallo alto più di mille metri.


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n Presentata la prossima edizione di Marmotec, la prima dopo la scelta sofferta ma necessaria della biennalità

PROVACI ANCORA, CARRARA arraraMarmotec 2010, fiera di Marmi, Tecnologie e Design” celebrerà la sua trentesima edizione dal 19 al 22 maggio. Sarà la sua “prima volta” dopo la scelta di scadenziare biennalmente la fiera storica del settore lapideo italiano, decisione presa coraggiosamente dal presidente Giorgio Bianchini contestualmente al suo insediamento. La profonda e velocissima globalizzazione del mercato lapideo, la fioritura di fiere concorrenti in ogni parte del mondo ed un certo ridimensionamento del comparto italiano, solo fino a 20 anni fa leader e faro indiscusso a livello di produzione e lavorazione della pietra e delle sue tecnologie, ha portato a questa decisione giunta forse anche un po’ tardivamente. Ma c’è da dire che Bianchini non poteva scegliere momento migliore per questa rivoluzione, visto che il 2009 è stato l’annus horribilis dell’economia senza eccezione per tutto il settore marmifero: un Marmotec 2009 al posto dell’anno sabbatico avrebbe sicuramente messo a rischio l’esistenza stessa della kermesse carrarina. Così il presidente: “Sarà un evento importante per il settore del marmo e delle tecnologie a livello internazionale, una fiera che metterà in vetrina ciò che di più bello e innovativo le

“C

A sinistra Giorgio Bianchini: presidente Carrara Fiere; a destra Paris Mozzanti: direttore Carrara Fiere

nostre aziende sono in grado di proporre in un mercato sempre più concorrenziale che chiede a tutti gli attori forte competitività, grande propensione all’innovazione e capacità di creare suggestioni nel mondo dei progettisti partendo dal marmo e dalla pietra naturale. Un’edizione che stiamo curando nei minimi dettagli perché, di fronte ad uno scenario in rapidissima evoluzione, vogliamo creare un evento che esalti prima di tutto l’offerta qualitativa, la capacità dei nostri espositori di presentare prodotti di grande spessore nel cuore di un distretto, come quello apuano e versiliese, che si è sempre caratterizzato per la sua capacità di interagire con i produttori di tutto il mondo e di rispondere alle esigenze di una committenza di altissimo livello.” CarraraMarmotec 2010 si tiene dunque in un momento molto complesso per il settore del marmo e delle tecnologie sia a livello mondiale sia per quello nazionale e distrettuale: “Le aziende italiane stanno reagendo positivamente alle difficoltà e, pur in questo contesto difficile, credono in CarraraMarmotec come strumento di promozione - ha aggiunto il direttore di CarraraFiere Paris Mazzanti - e possiamo dire che già il 70% delle aziende ha confermato la sua presenza all’edizione di maggio 2010”. Per far conoscere le opportunità che l’evento offre è in corso una grande campagna di promozione nelle aree dalle quali provengono tradizionalmente i visitatori stranieri: Europa, Africa settentrionale, Medio oriente, Stati Uniti. A testimoniare questo impegno un fatto importante: la decisione del prestigioso MIA, il Marble Institute of America, di tenere la riunione annuale del Board of directors a Carrara durante la fiera. Altro evento che susciterà, come sempre, l’attenzione dei progettisti è la lectio magistralis tenuta da un prestigioso protagonista dell’architettura moderna, il cui nome non è ancora stato svelato. www.carraramarmotec.com costruzioni gennaio 2010 [67]


I MPIANTI DI FRANTUMAZIONE

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Il

GIGANTE Mordiroccia

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CAVE&I NERTI ERA UN GIGANTE. SGRANOCCHIAVA PIETRE CALCAREE, MOLTO AVIDAMENTE. ERA MOBILE, MA NON TROPPO. STAVA NELLA FORESTA ULULANTE. MA ANCHE NEI DINTORNI DI CARRARA, L’ABBIAMO VISTO DI

PAOLO BRUSCHI

rano gli anni 80 quando uscì un film cult per più di una generazione. All’interno vi era, fra i tanti, un personaggio che abbiamo voluto accostare (forse per provare a dare un’anima a macchine che ne sono prive) a un mezzo visto all’opera a Massarosa, nel comprensorio Apuo- versiliese, nel quale si occupa di frantumare proprio quelle pietre calcaree che tanto piacevano al Gigante Mordiroccia de “La storia infinita”: in questo caso sono gli scarti di estrazione dei marmi di Carrara e dintorni. Il nostro gigante si Chiama MC 125 Z, e a produrlo è la tedesca Kleemann. Nel panorama italiano questo marchio è indubbiamente una novità, anche se è presentato dal gruppo Wirtgen di cui fa parte dal 2006. Non si tratta di un’azienda assemblatrice, ma di un’industria che costruisce ogni macchina integralmente al suo interno. Nell’Europa centro settentrionale Kleemann è un punto di riferimento da più di un secolo, famosa per i suoi frantoi semoventi di grossa taglia, concepiti per condizioni gravose, grandi produttività e costruiti senza nessun compromesso sulla qualità. 

E

Serie Mobicat La macchina che abbiamo visto al lavoro appartiene alla serie Mobicat: si tratta di frantoi semoventi a mascelle a singola ginocchiera, con una massa a terra da 33 a 160 t, destinati alla frantumazione primaria di rocce e materiali da demolizione. A seconda del materiale in entrata, sono adatti anche per la produzione di massi per costruzioni idrauliche, ballast e altri materiali a pezzatura medio-grossa. Questa serie di frantoi ha struttura modulare, e a seconda dell’applicazione sono possibili configurazioni diverse.


I MPIANTI DI FRANTUMAZIONE

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1 Unità di alimentazione. Sia la cassa dell’alimentatore che i rivestimenti della tramoggia sono realizzati in lamiera antiusura Hardox. Motoriduttori elettrici con frequenza regolabile da radiocomando. 2 Vaglio a due piani a oscillazione indipendente per materiali pesanti. Azionamento mediante motoriduttore elettrico. Il prevaglio molto lungo (3 m), caratteristica di tutti i frantoi Kleemann, fa aumentare la produzione e assicura una qualità e pulizia migliore degli inerti. 3 Frantoio SStR per impieghi pesanti. Regolazione della bocca di frantumazione ad azionamento idraulico servoassistito e barriera fotoelettrica integrata nella bocca del frantoio. 4 Canale di scarico vibrante/nastro di scarico. Azionamento mediante motovibratori elettrici, con larghi nastri di scarico a velocità ridotte. Il canale di scarico preserva il nastro da rotture dovute agli urti degli inerti che scendono a gravità dal frantoio. 5 Telaio a struttura aperta per una facile manutenzione, con traverse a saldatura continua a prova di torsione. Distribuzione uniforme del peso per una manovrabilità e una pendenza superabile ottimali. 6 Gruppo propulsore con motore diesel da 340 a 399 kW raffreddato ad acqua con turbocompressore. Il motore trasmette l’energia ad un generatore da 540 kVa. 7 Impianto elettrico. Controllore PLC Siemens con display LCD per la modalità manuale e automatica. Sistema di manutenzione remota tramite modem GSM. 8 Separatore elettrico opzionale con magnete ad alta potenza.

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CAVE&I NERTI MC 125 Z MC sta per Mobicat, mentre con Z si identifica il sistema di prevagliatura a due piani. Il modello MC 125 pesa a seconda dell’equipaggiamento tra le 110 e le 120 t, ed è stato progettato per l’impiego in cava. Il frantoio a mascelle da 44,5 t dispone di 200KW di potenza con la quale viene tenuta in movimento la grande massa inerziale costituita da albero eccentrico, portamascelle mobili e volani. La lunghezza delle mascelle mobili e l’elevata corsa sono un marchio di fabbrica inconfondibile Kleemann e riflettono la raffinatezza dell’impianto. I modelli più piccoli della serie Mobicat (100 e 110) sono eclettici e adatti sia alla cava che al riciclaggio: per questo hanno l’azionamento idraulica del frantoio, più adatta in termini di coppia di avviamento ai

materiali eterogenei. I modelli progettati esclusivamente per l’inerte vergine di cava (120, 125, 140 e 160), a cui appartiene l’MC 125 Z visto all’opera a Massarosa, sono invece completamente elettrici (esclusa naturalmente la movimentazione macchina che è idraulica) con motore diesel e potente generatore; il propulsore è Scania, vista la ben nota coppia bassa della casa svedese, che permette ai propulsori di lavorare a 1500 giri, quindi con ridotti consumi e basse emissioni sonore. I vantaggi dell’alimentazione elettrica sono molteplici: c’è un risparmio indubbio a livello energetico, milgiori rendimenti più costanti nel tempo, manutenzioni ridotte al minimo, e non ultima la possibilità di azionare il frantoio direttamente dalla rete elettrica (in questo caso si

DATI TECNICI Materiale in entrata Roccia vergine (calcari, granito, basalto...) Dimensioni materiale Fino a max 1200 x 900 Capacità tramoggia (m3) 10/15 Apertura ingresso frantumazione (L x P) - (mm) 1250 x 1000 Capacità alimentazione (t/h) Fino a 600 Lunghezza totale (mm) 16600 Larghezza (mm) 3200 Altezza riempimento tramoggia di carico (mm) 5800 Peso (kg) senza optional 120000 Nastro trasportatore principale (mm) 1200 x 12500 Nastro trasportatore laterale (mm) 1000 x 8000 Propulsore (kW) 399 Generatore (kVa) 540

abbattono anche i costi di manutenzione relativi all’usura del motore). L’elettrico ha un altro notevole vantaggio: durante il funzionamento, il frantoio genera riserve di potenza sufficienti per alimentare altre utenze, permettendo di interconnetere più macchine l’una con l’altra, alimentate dallo stesso generatore: si ha quindi la possibilità di aggiungere vibrovagli, impianti d’illuminazione, apparecchi elettrici o compressori.


I MPIANTI DI FRANTUMAZIONE

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Intervista Sinibaldo Pedrini Contitolare Pedrini & Mortali

Prima di tutto: perché avete scelto Kleemann?

Macchine di questo tipo sul mercato italiano non ne esistono. I mezzi mobili che vengono prodotti sono adatti alle aziende di riciclaggio, ai cantieri o anche alla cava, ma mai con produttività paragonabili agli impianti fissi, come è la filosofia di Kleemann fa. Nella nostra ricerca abbiamo usufruito della consulenza di un ex dipendente Loro-Parisini, che conosceva questa azienda e ci ha parlato di un livello qualitativo assoluto. La qualità costruttiva di questi mezzi è notevole: la macchina acquistata è sovradimensionata in tutto, non ha compromessi sul risparmio in ogni sua parte, garantendole ampi margini di sicurezza operativa. A noi deve durare 10 anni con produttività massive. Alle valutazioni legate agli aspetti tecnici della macchina si sono poi aggiunte valutazioni di altro carattere: con la profonda crisi economica che ancora deve finire, abbiamo voluto essere sicuri della solidità dell’azienda, e cioè del fatto che il nostro interlocutore non sparisca nel giro di qualche anno, insieme alla sua rete di assistenza. Anche da questo punto di vista Kleemann ci ha dato precise garanzie: abbiamo visitato la casa madre a Stoccarda, e il fatto stesso che da un paio d’anni faccia parte del gruppo Wirtgen ci dà assoluta tranquillità in questo senso.

Come è arrivata e come è stata montata la macchina? È arrivata trasportata su sei bilici, già preassemblata; ci sono voluti circa tre giorni per montarla.

La manutenzione ed i suoi costi sono significativi? Assolutamente no, ed è una delle caratteristiche su cui abbiamo puntato scegliendo Kleemann: l’investimento superiore è giustificato dall’abbattimento di fermi-macchina e manutenzioni, che influiscono poi sulla produttività e rappresentano un costo. La macchina è completamente automatica ed ha efficienti sistemi di analisi e blocco, come itermici elettronici che controllano il carico. Se il vaglio va in sovraccarico, prima di danneggiare il motore la macchina si ferma. Il PLC è in grado di diagnosticare facilmente gli errori con indicazione sul displey LCD. Per riallineamenti e regolazioni delle impostazioni c’è poi la possibilità, attraverso l’uti-

L’azienda utilizzatrice La Pedrini & Mortali è gestita dai fratelli Sinibaldo e Valerio Pedrini. L’impianto di frantumazione di Massarosa è uno dei più grandi di tutto il comprensorio apuano-versiliese, altamente specializzato nella produzione e vendita di aggregati marcati CE idonei per la produzione di calcestruzzi e conglomerati bituminosi. L’azienda possiede anche un impianto di selezione e vagliatura a Viareggio e una flotta di 15 autoarticolati per il trasporto e la fornitura dei materiali.

[72] costruzioni gennaio 2010

lizzo di un modem GSM, di connettersi in remote con la casa madre: il servizio è attive 24 ore al giorno. Le manutenzioni su un mezzo elettrico sono tra l’altro molto più facili: diciamo che in caso di emergenze anche un buon elettricista con lo schema dell’impianto in mano può risolvere il problema utilizzando pezzi di ricambio Siemens. Sulle macchine idrauliche è invece necessario personale molto più qualificato, se non addirittura della casa madre.

 Cosa produce la vostra azienda? Produciamo inerti da frantumazione classici per calcestruzzo: sabbia, pietrischi e ghiaia marcati CE. Gli aggregatii sono destinati per il 95% alla produzione di calcestruzzo, il resto è stabilizzato in pezzatura 0/30.

In quale contesto legislativo e di incentivi lavora una azienda come la vostra? In un contesto un po’ paradossale: da una parte c’è una legge regionale che incentiva il recupero degli scrti lapidei. Dall’altra questi materiali di risulta sono tassati dal Comune di Carrara alla stessa stregua del marmo: una filosofia che va contro la stesso spirito della legge regionale, e per la quale ci sono dei ricorsi nei tribunali. Un produttore di pietra pregiata ammortizza 1,20 euro di tassa per tonnellata su un valore del marmo che magari è di mille Euro, mentre nel caso nostro per le terre e il tout-venant la tassa di 0.6 euro a tonnellata è tre volte tanto il valore del materiale stesso: un assurdo logico e giuridico.

Gli inerti da frantumazione hanno raggiunto pari dignità rispetto a quelli naturali? Qualcuno sostiene che gli aggregati da frantumazione hanno più difficoltà a scendere dalle tramoggie rispetto alle sabbie alluvionali… ma è una questione più che altro culturale, visto che la qualità degli inerti frantumati è generalmente superiore. Basti pensare che uno dei nostri clienti principali è Unical, uno dei maggiori produttori italiani di calcestruzzo..


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CAVE&I NERTI

Intervista

Quando avete iniziato la distribuzione dei prodotti Kleemann in Italia?

Il gruppo Wirtgen, di cui Kleemann fa parte dal 2007, aveva pianificato lo start-up commerciale in Italia nel 2010, ma poi l’interessamento di alcuni clienti ci ha fatto partire leggermente prima, tanto che in sei mesi abbiamo venduto sei macchine. Kleemann ha già una rete propria nei suoi storici paesi di sbocco, polarizzati nell’Europa centro-settentrionale. In quei paesi come l’Italia dove la rete propria mancava si è scelto un ingresso graduale. Nel frattempo l’azienda si è strutturata con un nuovo sito produttivo (investimento pari a 50 mil di euro), in grado di rispondere in tempi brevi alle richieste che pervengono dalle 60 filiali Wirtgen Group nel mondo.

Stefano Carugo Sales Manager Wirtgen Macchine

Kleemann

 E per quanto riguarda ricambi ed assistenza?

Ci siamo strutturati con un appropriato magazzino ricambi e formazione del personale della nostra sede a Noviglio, alle porte di Milano. Sul territorio siamo in piena fase di implementazione della rete dedicata, avvalendoci di qualificati partner locali, specializzati nel settore frantumazione.

L’azienda sviluppa e realizza da più di 150 anni anni macchine e impianti professionali nel settore della frantumazione e del riciclaggio. È stata fondata nel 1857 in Germania, vicino a Stoccarda, e nel 2006 è entrata a far parte del Gruppo Wirtgen. La caratteristica delle macchine Kleemann è quella di essere costruite per impegni gravosi, e la filosofia aziendale è quella di costruire mezzi robusti, versatili, rispettosi dell’ambiente e di qualità costruttiva superiore. Una parte importante della gamma è costituita dai frantoi a mascelle cingolati della serie Mobicat, pensati per frantumare ogni tipo di roccia e materiali provenienti dalla demolizione. Dal 2009 le macchine Kleemann hanno iniziato ad essere distribuite anche in Italia da Wirtgen Macchine, filiale italiana di Wirtgen Group.

costruzioni gennaio 2010 [73]


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WALKAROUND ACCHINE M Sollevatori telescopici

CapacitĂ di carico 3,5 ton Altezza massima 12,28 m e 13,78 m

DI

CLAUDIO MARINI


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Affidabile, potente, manovrabile e sicura

n ECCEZIONALE VISIBILITÀ SU n OTTIMA MANOVRABILITÀ 360° ED IN PARTICOLARE

SUL RETRO MACCHINA

IN POCO SPAZIO

n PROGETTO E COSTRUZIONE AFFIDABILI

n IMPIANTO ELETTRICO

DI GRANDE POTENZA ED AFFIDABILITÀ (TENUTE DELLE CONNESSIONI IP69)


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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I PLUS DI COSTRUZIONI

n MOTORE, CAMBIO

ED ASSALI JCB (CON FRENI A LAMELLE IN BAGNO D’OLIO)

n OTTIME PRESTAZIONI

DI TIRO A BASSO REGIME E STABILITÀ

n CABINA MOLTO AMPIA,

CONFORTEVOLE E SILENZIOSA, CON UN NUOVO CRUSCOTTO CENTRALIZZATO


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1,6 m

nCastello posteriore ribassato (- 23,5 cm) n Profilo del braccio “compatto� (sezione ridotta del - 13%)


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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ECCEZIONALE VISIBILITÀ A 360° n Nuova versione “HiViz” (alta visibilità): più sicura e produttiva

costruzioni gennaio 2010 [79]


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OTTIMA MANOVRABILITÀ IN POCO SPAZIO n Sbalzo posteriore del telaio ridotto di 9 cm n Maggior angolo di sterzata da 33° a 38°

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WALKAROUNDMACCHINE [di Maggior angolo di sterzo (da 33° a 38°)

]

Porta-fari ribaltabili evitano danneggiamenti quando si manovra nello stretto

Cilindri di sterzo “alti e dietro” l’assale per maggior protezione

n Ridotto il diametro di sterzata di 50 cm n Gira in soli 3,75 m n Telaio più corto di 6,5 cm

L’allineamento automatico delle quattro ruote e il cambio “in movimento” del Modo di sterzo agevolano la guida, evitando situazioni di pericolo


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PROGETTO E COSTRUZIONE AFFIDABILI n Sezione a “C” del braccio con due sole saldature n Estremità del braccio in un sol pezzo n Sovrapposizione delle sezioni del braccio per oltre 1 m n Basamento ed albero del motore sovradimensionati n Tutti i cilindri in “linea” montati “a sella” n Tubazioni interne al braccio Il “naso” del braccio forma un pezzo unico col braccio stesso (assenza di parti saldate)

Lamiera piegata anziché saldata

L’utilizzo di lamiere piegate a “C” (anziché quattro lamiere piane saldate fra loro) “dimezza” il numero di saldature critiche sui bracci aumentando l’affidabilità

Sovrapposizione di 1 m

n Il mantenere una sovrapposizione di almeno 1 m (con bracci sfilati) evita flessioni pericolose, aumenta l’affidabilità del braccio e la durata delle piastre fenoliche


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n Basamento e albero del motore JCB Dieselmax reggono la potenza di 500 kW! n Il peso “a secco” del motore è di quasi 500 kg n 4 valvole per cilindro e la corsa “lunga” (132 mm) aumentano la coppia a basso regime Cilindri idraulici tutti “in inea” con lo sviluppo dei bracci (compreso il nuovo cilindro di compensazione del parallelismo dell’attrezzo) e supportati “a sella” (non a sbalzo sul lato delle strutture) eliminano le torsioni sui bracci e aumentano l’affidabilità Indicatore di presenza acqua nel filtro gasolio con spia sul cruscotto La saldatura per “frizione” delle teste agli steli (saldatura della sezione piena per fusione, anzichè una semplice saldatura della corona circolare) aumenta l’affidabilità del cilindro ed evita errori di coassialità che poi danneggiano le guarnizioni di tenuta e creano torsioni

Connessioni rapide a “faccia piana” di serie

Le tubazioni “interne” ai bracci sono protette da urti esterni costruzioni gennaio 2010 [83]


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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IMPIANTO ELETTRICO DA PRIMATO n Potente batteria da 130Ah n Potente alternatore da 95 A n Eccezionale motorino d’avviamento da ben 4,2 kW

Vano elettrico di comoda accessibilità

Connessioni stagne a solventi in pressione

Connessione a computer esterni per scaricare i dati di funzionamento e verificare eventuali anomalie

JCB 535-125/140 H IVIZ

La chiave stacca batterie evita dispersioni elettriche durante i fermi prolungati

n Connessioni IP69 per una tenuta ermetica a solventi in pressione (lavaggio sicuro del motore) n Batterie affidabili ed avviamento garantito a - 12° C

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Batteria di grande potenza (130 Ah) ed esente da manutenzione Alternatore di grande potenza (95 A)


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COMPONENTI JCB n Assali JCB con freni a lamelle in bagno d’olio (affidabilità e durata eccezionali) n Trasmissione JCB di grande affidabilità (da 30 anni sulle terne)

Differenziali “di serie” a proporzionamento di coppia trasferiscono il 25% della trazione dalla ruota che slitta a quella in presa

Serbatoio plastico (anticondensa e antiruggine) di grande capacità (125 l), facilmente smontabile per pulizia straordinaria

Massima velocità 30 km/h

n JCB Dieselmax: il motore del record mondiale

Pressostato che salva il turbo dai fuorigiri (affidabilità) ed uniforma la combustione eliminando i picchi di pressione dell’aria di alimentazione

Cinghia Polyvee di lunga durata e grande trazione con tenditore automatico che evita ogni manutenzione

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JCB 535-125/140 H IVIZ

WALKAROUNDMACCHINE [di

LA STABILITÀ INNANZI TUTTO n Passo lungo: 2,75 m (stabilità longitudinale) n Pneumatici 15.5x25 che ampliano la carreggiata a 2,35 m (stabilità laterale)

n Il miglior compromesso tra ingombro e stabilità

]


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n Eccezionale arco di portata massima con stabilizzatori e su gomma • JCB 535-140 HiViz: 3,5 ton a 4,5 m di distanza, fino a 11 m di altezza • JCB 535-125 HiViz: 3,5 ton a 3,5 m di distanza, fino a 11 m di altezza Eccezionali prestazioni anche su gomma

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JCB 535-125/140 H IVIZ

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COMFORT E SICUREZZA DI GUIDA

Rumorosità in cabina ridotta a 79 dB(A)

Si ringrazia l’impresa edile di Paolo Albino Furlanetto per averci messo a disposizione la macchina oggetto di questo articolo Un cruscotto unico raggruppa tutti i dati di funzionamento

Segnalazione intervalli d’assistenza Spia stabilizzatori abbassati riposizionata


Progetto2:Layout 1

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Tutte le Macchine Movimento Terra in 2 libretti Construction Line

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Il trattamento dei dati personali che La riguardano, per quanto stabilito dalla legge 675/96, di cui Le garantiamo la massima riservatezza, verranno utilizzati solo dalla banca dati della Casa Editrice La Fiaccola. Perciò, per aggiornarLa sulle nostre iniziative, i Suoi dati non saranno né comunicati né diffusi a terzi e se Lei non desiderasse ricevere comunicazioni barri la casella a lato. o

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PALE GOMMATE

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Sempre più

GRANDI IL GRUPPO HITACHI ACQUISISCE KAWASAKI CM SEGUENDO UNA STRATEGIA DI SVILUPPO OCULATA.

CRESCE L’OFFERTA “ARANCIONE” PER L’EUROPA. GIÀ OPERATIVI IN ITALIA I PRIMI TRE NUOVI CARICATORI GOMMATI: ZW330, ZW370 E ZW550 DI

MATTHIEU COLOMBO


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MACCHINE&ATTREZZATURE o scorso tre novembre è arrivato al porto di Livorno un bastimento carico, carico, di novità. A bordo i primi tre esemplari italiani dei nuovi caricatori gommati Hitachi che ampliano l’offerta di Scai in questo segmento di prodotto. Per la precisione sono sbarcate una ZW330, una ZW370 e una ZW550. Macchine molto attese dai clienti Hitachi - sottolinea l’importatore italiano Scai - tanto che sia la ZW370 sia la ZW550 sono state direttamente trasferite e rese operative da due azien-

L

de del settore estrattivo. La top di gamma è oggi operativa nel bacino di Carrara, mentre l’intermedia ZW370 in una cava in provincia di Roma. È così toccato alla ZW330 il compito di presentare l’ampliamento di gamma delle pale Hitachi alla stampa e ai clienti che hanno partecipato all’evento “week end in movimento” organizzato nella cava Edilcalce di Sant’Eraclio di Foligno (PG) lo scorso novembre da Scai e dalla Rossi, concessionaria di veicoli industriali Mercedes per le province di Perugia, Terni e Rieti. 

Insieme se la “cavano” bene A organizzare l’evento all’interno del sito estrattivo della Edilcalce a Sant’Eraclio di Foligno sono state Scai, importatore italiano della Hitachi, e la concessionaria Mercedes Benz Rossi che distribuisce e assiste i truck della Stella sul territorio delle province di Perugia, Terni e Rieti. Il team Rossi ha presentato in esposizione statica: Actros 4144, Unimog U20, Axor 1840, Actros 1848, due Mitsubishi Canter, Sprinter Vito. I veicoli disponibili per le prove erano un Actros 4146, due Actros 4151, un Actros 3351 e un esemplare “demo” del mezzo militare Zetros 1833. Pardoni della cava anche due Sprinter 4x4 adibiti a servizio shuttle per i visitatori. “In Umbria si vendono prevalentemente trattori stradali - ci ha spiegato Roberto Rossi, presidente dell’omonima concessionaria - ma i mezzi cava cantiere rappresentano circa il venti per cento delle vendite”.


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TRE NUOVI CARICATORI GOMMATI Hitachi amplia la gamma verso l’alto introducendo tre nuovi caricatori gommati: ZW330, ZW370 e ZW550. Queste macchine hanno rispettivamente capacità di benna di 4,6 , 5 e 6,2 metri cubi (uso generico ISO piena), motori Cummins con potenze massimali nette di 242, 268 e 360 kW e peso operativo di 26, 30,7 e 45,4 tonnellate.

Punti di forza della ZW330 La nuova ZW330 che abbiamo visto nel sito della Edilcalce è a tutti gli affetti l’anello di congiunzione con la gamma di pale gommate prodotte da Hitachi sino a oggi che culmina con la ZW310 dato che la LX360E (exFurukawa) non è più in listino da oltre un anno. Rispetto alla Hitachi ZW310, la nuova ZW 330 ha passo e carreggiata di misura leggermente superiore (ne consegue un raggio di sterzo alla benna di poco superiore), un peso operativo superiore del dieci per cento, una potenza motore superiore e una forza di strappo decisamente più elevata (+ 30%), anche grazie al cinematismo benna con schema a doppia Z. Il carico di ribaltamento statico alla massima articolazione passa dai 16.500 chili della ZW310 ai 16.955 della ZW330 e la massima altezza al perno benna passa dai 4.390 mm della ZW310 ai 4.520 della ZW330. Guardano alla diretta concorrenza (caricatori gommati con benna standard di capacità ISO piena compresa tra 4,1 e 4,4 m3) la ZW330 un passo superiore alla media e questo si traduce in una stabilità elevata. Da notare anche l’elevata altezza di scarico che facilita il lavoro sia di carico mezzi, anche molto più grandi dei classici cava cantiere, sia con forche da movimentazione blocchi.

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CUMMINS QSM11 Tipo turbodiesel, iniettori-pompa, controllo elettronico Normativa UE Stage III A Potenza max netta 242 kW a 1.800 giri/min Coppia max 1.500 Nm a 1.400 giri/min Numero cilindri 6 Cilindrata 10,82 litri Alesaggio-corsa 125-147 mm Modalità operative power-economy

La ventola di raffreddamento è idrostatica a velocità termoregolata con inversione della rotazione automatica per auto pulitura dei radiatori (la reversione attivabile anche manualmente).

I radiatori montati su supporti elastici sono in parallelo in un vano separato dal motore.

Freni a disco in bagno d’olio montati esternamente.

POWER SHIFT ANCHE CON “LOCK-UP” La trasmissione power shift con convertitore di coppia consente il cambio automatico delle marce gestito tramite computer e il cambio marcia manuale. A richiesta si può montare la frizione “lock-up” del convertitore che


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MACCHINE&ATTREZZATURE RIDE CONTROL SYSTEM

AFFIDABILITÀ NOTA A CARRARA La nuova pala gommata Hitachi ZW330 è una parente molto stretta della Kawasaki 92ZV-2. Per chi lavora nel bacino estrattivo di Carrara, dove da anni sono operative delle “Kawa”, questo legame è garanzia robustezza e produttività. Telaio e strutture collaudate, confort in linea con le aspettative, motore Cummins (diversa taratura, più potenza), idraulica convenzionale e affidabile (pompe Kawasaki), manutenzione semplice e favorita da una buona accessibilità meccanica sono gli elementi alla base del consenso guadagnato.

AUTOMATISMI BRACCIO E BENNA Di serie il posizionatore benna automatico (barra) che mantiene l’inclinazione della benna impostata tramite un sensore angolare elettromeccanico. Inoltre l’operatore può impostare quote per abbassare e alzare in automatico il braccio in base all’applicazione. Per la ZW330 il costruttore propone sei benne, con capacità (ISO piena) da 3,9 a 5 metri cubi, da scegliere in base ai materiali da movimentare.

Incluso nell’allestimento di serie, questo sistema permette di ridurre il beccheggio risentito dall’operatore agendo sull’idraulica del braccio.

“Sliding doors” I robusti cofani motore destro e sinistro della ZW330 (non quelli delle sorelle maggiori) sono di tipo scorrevole con apertura “a pacchetto”. Oltre a garantire buona accessibilità questo sistema è semplice e non richiede sforzo alcuno al personale di manutenzione.

La ZW330 monta un differenziale con ripartitore di coppia (anteriore/posteriore). L’esemplare che abbiamo visto monta il differenziale autobloccante LSD, disponibile a richiesta. Gli assali sono prodotti da Kawasaki.

consente il passaggio diretto alla gamma di velocità superiori in condizioni di traslazione/trasporto. Da notare che in cabina c’é un pulsante con cui è possibile invertire rapidamente la direzione di traslazione.

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PALE GOMMATE

Dai primi del Novecento ad oggi L’attività estrattiva della calce ha inizio agli inizi del ‘900 per soddisfare la domanda avanzata dallo zuccherificio di Foligno che utilizzava prodotti a base calcarea per aggregare gli indesiderati della frantumazione della barbabietola. Dopo anni di fornitura di pezzature medio-fini, l’attività estrattiva ha suggerito il recupero e la valorizzazione degli scarti di lavorazione quali inerti. La cava “Edilcalce di Viola Olindo e Figli” è stata fondata nel 1942 e da allora si è evoluta nel rispetto della natura e adottando tecnologie al passo con i tempi per massimizzare la produzione. “La corretta concezione dell’attività estrattiva - ci ha spiegato il Geologo Roberto Bonifazi, direttore responsabile della cava Edilcalce di Viola Olindo & Figli - suggerisce di lavorare sin dal prin-

Le macchine Scai presenti in cava Cannone abbattimento polveri Skid steer loader Mini escavatore Mini escavatore Pala gommata 2 pale gommate Pala gommata Escavatore cingolato Escavatore cingolato Escavatore cingolato Dumper rigido Euclid

WLP410 Ghel 7810 Turbo Zaxis 50U Zaxis 27U ZW140 ZW310 (Edilcalce) ZW330 Zaxis 210 LCN Zaxis 350 LCN EX1200 (Edilcalce) EH1700 (Edilcalce)

LE TRE NUOVE ZW Hitachi ZW330 Potenza netta motore (ISO 9249) 242 kW Peso operativo* 26.020 kg Forza di strappo 23.040 kgf Capacità benna std 4,6 m3 Carico di ribaltamento articolato 16.840 kg Altezza max scarico a 45° * 3.255 mm

ZW370

ZW550

268 kW 30.730 kg 25.000 kgf 5 m3

360 kW 45.410 kg 38.400 kgf 6,2 m3

19.260 kg 3.220 mm

25.900 kg 3.565 mm

* con benna std con tagliente imbullonato

www.scaispa.com

Zw330 ponte di comando La cabina della ZW330 è costituita da una struttura robusta (omologazione ROPS e FOPS) montata su supporto viscosi per garantire il comfort dell’operatore che siede su un sedile con sospensioni pneumatiche e può regolare lo sterzo per inclinazione e profondità. All’interno lo spazio non manca. Ci si aspetterebbe più spazio dietro al sedile, ma sulla destra e sinistra dell’operatore vi sono spazi per bottiglie e oggetti personali. Due le porte di accesso (de-

stra e sinistra), entrambe dotate di finestrini ampi; come gli specchi retrovisori. A tal proposito, le generose superfici vetrate e il climatizzatore automatico di serie garantiscono sempre la massima visibilità (come su tutte le macchine della categoria a restringere il campo visivo sono l’ampia benna e il lungo cofano posteriore). Di impronta automotive il cruscotto con strumentazioni analogiche che include un interfaccia di diagnostica “MODM”.


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MACCHINE&ATTREZZATURE cipio con l’obiettivo di restituire alla natura il terreno al meglio. In particolare, estraendo materiale andiamo a profilare il pendio a gradoni in modo da consentire la crescita di nuova vegetazione”. “La tecnica d’estrazione adottata oggi - specifica Bonifazi - ha come prima fase quella del preminaggio, realizzato perforando la roccia fino a sette metri di profondità con un carro di perforazione (Atlas Copco ROC D7-11), e realizzando reti dimensionate in base alla pezzatura che desideriamo ottenere. In seguito, andiamo a cavare il materiale con un escavatore idraulico con benna da sette metri cubi (nello specifico un Hitachi EX 1200), lo portiamo più a valle tramite dei dumper rigidi (tra cui il capofila Hitachi Euclid EH1700) e lo lavoriamo con i nostri impianti”.

“Senza dubbio la meccanizzazione dei processi ha permesso di aumentare la produttività , ma ha anche permesso di offrire una rosa di prodotti più ampia, anche di qualità e granulometria certificata e di farlo nel massimo rispetto dell’ambiente. Per questo continueremo a investire in questa direzione con la nuova prospettiva della rinnovata autorizzazioni estrattiva per vent’anni”. Ricordiamo infine che, in occasione del Congresso Atecap di Rimini, Edilcalce è stata premiata per “la sensibilità verso la tutela ambientale - come testimonia il conseguimento della certificazione ISO 14001 - e per la promozione di attività di ricerca nel campo dei prodotti e delle soluzioni per l’abbattimento di polveri e rumori dovuti alla produzione”.

SI CARICA CON IL “BANCOMAT”

NON SOLO CAVA Il “week end in movimento” organizzato da Scai e Rossi ha avuto quale palcoscenico la cava della Edilcalce di Viola Olindo & figli di Sant’Eraclio di Foligno (PG). Il sito estrattivo in cui si è svolto l’evento è di carbonato di calco. In particolare, si tratta di una formazione rocciosa caratterizzata da un tenore di carbonato di calcio massiccio prossimo al 98 per cento. Grazie a questo sito Edilcalce produce oggi calce, derivati della calce, inerti certificati, premiscelati, micronizzati (sabbie calibrate con granulometria specifica e garantita) e, tramite gli impianti nella zona industriale di Sant’Eracilio, produce anche calcestruzzo, malte e intonaci. In termini di pezzatura fornisce del masso alla sabbia fina 0-2 millimetri (valori non garantiti) passando per una moltitudine di pezzature intermedie “semilavorate”. Di recente introduzione è la gamma di sabbia calibrata e certificata realizzata con il nuovo impianto (avviato tre anni or sono grazie alla collaborazione della Cams di San Marino). La gamma dei materiali Edilcalce certificati parte dallo 0-2 millimetri secco (sabbia da intonaco) e prosegue con la sabbia lavata (0-4 mm, 4-6 mm, 6-12 mm, 1218 mm…).

Fiore all’occhiello degli impianti Edilcalce è anche il sistema automatico di caricamento mezzi: il camion si mette in posizione e un nastro trasportatore mobile lo carica. Tale sistema può anche essere utilizzato in autonomia dai clienti abituali che possono avviare il carico del loro mezzo tramite una tessera magnetica, proprio come fossero a uno sportello “bancomat”. L’impianto riconosce la targa d’immatricolazione del singolo veicolo e lo carica in base ai parametri impostati, quindi si interfaccia con la pesa ed emette in automatico la fattura.

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GEMELLI diversi

volte la sfida più grande è superare le barriere della tradizione. È la mission degli ingegneri Mercedes Trucks nel proporre il cambio robotizzato autoprodotto Powershift, diventato da tempo la scelta preferita sui veicoli stradali della Stella, e ora proposto an-

A

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che in cava, dove tante sono le resistenze e le perplessità ad abbandonare leva e frizione. Tradizionalmente infatti l’operatore che manovra prevalentemente in cava considera ancora il “manuale” una scelta d’obbligo, soprattutto per la possibilità di gestire meglio la coppia motrice su pendenze


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MACCHINE&ATTREZZATURE FACCIA A FACCIA TRA DUE 8 PER 4 DELLA CASA DELLA STELLA IN TARATURA DA 460 E 510 CAVALLI. A FARLA DA PADRONE I CAMBI. IL NUOVO AUTOMATIZZATO POWERSHIFT OFF-ROAD, NOVITÀ ASSOLUTA SU UN VEICOLO DA CAVA, SFIDA IL TRADIZIONALE CAMBIO MANUALE CRISTIAN FURINI

elevate e dove l’aderenza è limitata. In Mercedes sono di altro avviso e sul nuovo Actros arrivato alla terza generazione, è stata lanciata in anticipo la provocazione del cambio automatizzato a 12 rapporti specificamente pensato per l’utilizzo in cava. COSTRUZIONI mette a confronto le due solu-

zioni sulla base dei singoli test degli Actros 4146 e 4151 avvenuti gli scorsi mesi. E dal confronto ne esce, manco a dirlo, vincitore il robotizzato. Il “senza leva” della stella brilla per velocità e precisione, partner ideale dei sei e otto cilindri tedeschi. f  costruzioni gennaio 2010 [97]


M ERCEDES ACTROS 4146 MANUALE E 4151 AUTOMATIZZATO

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automati z

Un quasi pareggio

Le considerazioni per arrivare a confrontare le due soluzioni prevedono sia la parte in cava sia quella vicina alla viabilità ordinaria su strada. Il PowerShift deriva dal linea di Casa Mercedes. È per questo motivo che, messo alla sbarra sul ciclo stradale extraurbano del comprensorio di Arconate e Buscate, tra stradoni con traffico regolare e solo qualche rotonda a spezzare il ritmo, l’Actros robotizzato domina facilmente con una sensazione di guida da “gran turismo”. L’approccio del robotizzato tedesco in versione cava, su strada è identico al modello stradale, con gli stessi comandi a partire dalla levetta alla destra dell’autista, sul bracciolo. Pur a pieno carico gli oltre 500 cavalli dell’8 cilindri a V non fanno percepire minimamente le 40 tonnellate, arrivando ai 60 orari in dodicesima in davvero poco tempo. Su strada il veicolo in prova è a pieno carico ma con i 375 chilowatt del V8 tedesco il gas sembra non finire mai: si parte in seconda e con 3 cambiate di due salti ciascuna siamo rapidamente in dodicesima. Nello stesso percorso il cambio manuale risulta sicuramente più faticoso da gestire, soprattutto nel caso di traffico intenso, del Powershift pur essendo ai vertici per precisione negli innesti e morbidezza. Si compone delle tradizionali 8 marce con schema ad H e selezione tramite schiaffo mentre lo split sulla leva che porta i rapporti totali a sedici come tradizione comanda. La fluidità di marcia resta comunque elevata, consapevoli che sotto la cabina ci sono 50 cavalli in meno e i cilindri sono solo sei.

3

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4

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CYBER BATTE UMANO Nell’ingresso in cava il divario tra le due soluzioni cresce visibilmente. Le salite della cava di Buscate hanno pendenze variabili e andamento irregolare, oltre ad un fondo non particolarmente strutturato. Con l’Actros dotato di cambio automatizzato PowerShift Off-Road G 330-12, affrontiamo lo sterrato in piano con la modalità automatica (ma disattivabile) Eco-Roll 1 che si preoccupa di disporre la catena cinematica in “folle” approssimativamente dopo un se-

condo che non è richiesta accelerazione o coppia frenante (dall’acceleratore o dal freno) al di sopra dei 55 orari. Il veicolo procede a 60 orari in decima con 1.150 giri al minuto. Appena sale la pendenza impercettibilmente il veicolo scala da solo in settima per poi riscalare in quarta appena in discesa senza un minimo strappo. Sul tastierino schiacciando l’apposito tasto si accede alla funzione Power 2 che ridisegnando la mappatura del motore aumenta i giri


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i zzato

(di circa 300) ai quali sono effettuate le cambiate fornendo più spunto utile per non far sentire che si trasporta così tanto materiale (l’ago della bilancia segna 40,4 tonnellate totali). Ecco quindi che l’impiego in posizione “manuale” 3 è la soluzione ottimale quando vogliamo evitare che nel bel mezzo di una salita il PowerShift esegua operazioni indesiderate. In caso di manovre problematiche ma che richiedono un intervento molto preciso arriva in soccorso la funzione Manovra 4a

che adopera l’intera corsa dell’acceleratore per coprire un range di 1.000 giri e consentire meglio l’innesto e il disinnesto della frizione, e la funzione Rocking 5 che, il rapido disinnesto/innesto della frizione comandato dal semplice rilascio/pressione dell’acceleratore, genera un’oscillazione del veicolo che facilita la partenza su fondi di bassissima aderenza. Utile anche la funzione per passaggio diretto dalla prima alla retromarcia, che permette di muovere il veicolo rapida-

mente sia avanti che indietro. In qualsiasi momento è comunque possibile passare da una selezione automatica delle marce ad una manuale questo perché l’occhio umano ha ancora il vantaggio, rispetto alla centralina del PowerShift, di vedere in largo anticipo le mutazioni di pendenze e fondo stradale. Il giudizio finale è comunque estremamente positivo e la velocità della cambiata in qualsiasi condizione è tale da surclassare anche il più veloce dei riflessi umani.

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M ERCEDES ACTROS 4146 MANUALE E 4151 AUTOMATIZZATO

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cambio

I CAVALLI NON LO AIUTANO

Il modello a cambio manuale MB G240-16 a 16 rapporti più due retromarce montato sul 4146 parte svantaggiato rispetto al 4151 per via dei cavalli in meno a causa di taratura e frazionamento inferiori. Bisogna sottolineare comunque che i 460 cavalli del V6 reclamano solo poche volte l’intervento delle mezze marce, e si finisce per operare impiegando solo gli otto rapporti principali. I problemi semmai possono verificarsi nel momento in cui per un qualsiasi motivo ci si debba fermare alla metà di una salita ad elevata pendenza o senza slancio. Se non si pos-

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siede sufficiente esperienza o se la velocità nelle scalate non è alta il veicolo rischia di impiantarsi. Insomma il manuale non perdona e non rimedia nel caso di una manovra sbagliata o di una cambiata troppo lenta, non essendo sostenuto dalla potenza del motore. In cabina comunque il posizionamento della leva del cambio di generose dimensioni non crea alcun problema, ben disposta sul tunnel centrale. Niente a che vedere col piccolo joystik dell’automatizzato a cui va aggiunto il comodo tastierino in plancia facile da raggiungere e da azionare.


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o manuale La scatola magica

Cosa si nasconde sotto la scatola magica dell’automatizzato a 12 rapporti e quattro retromarce della Mercedes? Il Powershift si compone di un cambio base a tre rapporti con un gruppo epicicloidale moltiplicativo montato posteriormente e una unità splitter montata frontalmente. Come per lo stradale, si tratta della naturale evoluzione del cambio automatizzato Telligent privo di sincronizzazione meccanica. Il principio di funzionamento innovativo del cambio PowerShift Off-Road si basa fondamentalmente sulla sincronizzazione dei rapporti totalmente elettronica, senza ricorrere cioè ai sincronizzatori meccanici. La possibilità di non avere i sincronizzatori manuali ha permesso di avere maggiore spazio nella scatola del cambio consentendo l’utilizzo di ingranaggi di dimensioni maggiori e più robusti, permettendo così di gestire valori di potenza e coppia elevati. A questo sistema base è stato abbinato un sensore di inclinazione e un regolatore antibeccheggio che incrementano ulteriormente la risposta alla cambiata. La velocità di rotazione dell’albero ausiliario e di quello secondario di trasmissione poi sono accordate mediante un controllo elettronico sulla scatola del cambio. Un apposito freno sull’albero ausiliario rallenta gli ingranaggi della trasmissione durante il passaggio al rapporto superiore; una funzione che aumenta i giri del motore e assicura il sincronismo del rapporto di trasmissione con l’albero ausiliario durante la fase di scalata. Il peso approssimativo di tutto il sistema (olio in incluso) è 305 chilogrammi.

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M ERCEDES ACTROS 4146 MANUALE E 4151 AUTOMATIZZATO

MACCHINE&ATTREZZATURE I numeri dei Mercedes Design Bernard Jansen

Motore Actros 4151K Marca e modello Mercedes Om 502 La Architettura 8 cilindri V Alesaggio x corsa (mm) 135 x 150 Cilindrata (cc) 15.920 Valvole per cilindro 4 Aspirazione (turbo/intercooler) singolo/sì Sistema d’iniezione pld Pressione d’iniezione (bar) 1.800 Peso a secco (kg) 1.250 Capacità coppa dell’olio (lt) 34 Potenza (kW(Cv)/giri) 375(510)/1.800 Potenza specifica (kW/lt) 26,56 Coppia (Nm/giri) 2.400/1.080 Velocità pistone (m/s) 9,00 Riserva di coppia (%) 21 Pressione media esercizio (bar) 1.800 Inquinanti (omologazione/sistema) Euro 5/Scr

Motore Actros 4146K Marca e modello Mercedes Om 501 La Architettura 6 cilindri V Alesaggio x corsa (mm) 130 x 150 Cilindrata (cc) 11.940 Valvole per cilindro 4 Aspirazione (turbo/intercooler) singolo/sì Sistema d’iniezione pld Pressione d’iniezione (bar) 1.800 Peso a secco (kg) 950 Capacità coppa dell’olio (lt) 30 Potenza (kW(Cv)/giri) 335(460)/1.800 Potenza specifica (kW/lt) 28,06 Coppia (Nm/giri) 2.300/1.080 Velocità pistone (m/s) 9,00 Riserva di coppia (%) 30 Pressione media esercizio (bar) 1.800 Inquinanti (omologazione/sistema) Euro 5/Scr

Impianto elettrico

Alternatore 80 A, batterie 2x 165 Ah.

Masse (kg) Tara 10.900 (*) Tara su assi anteriori 7.250 (*) Tara su tandem posteriore 3.650 (*) Portata sul telaio 29.100 Peso totale a terra 56.000 (*) Con olio, ruota di scorta e conducente a bordo.

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Freni

Telaio

Freno di esercizio Telligent costituito da due circuiti pneumatici indipendenti con freni a tamburo su tutti gli assi e da un circuito elettronico sovrapposto di comando e regolazione delle elettrovalvole pneumatiche. La pressione di esercizio nei circuiti pneumatici è di 10 bar. L’elettronica coordina i sistemi ABS e ASR, sulla base di corsa, di pressione, del numero di giri. Inoltre è prevista la funzione antiarretramento che trattiene il veicolo in salita senza dover azionare il freno di servizio e si sblocca automaticamente con il rilascio della frizione. Presente il freno motore con valvola costante a comando indipendente. Potenza frenante massima 250 kW a 2200 g/min.

Longheroni con profilati ad “U” a sezione costante, acciaio E500 TM Passo 4,2m; sbalzo posteriore 1,44 m; altezza longherone 310 mm; scarico laterale; serbatoio carburante acciaio 280 l, alt. 580 mm; serbatoio AdBlue da 40 litri.

Sterzo

Sulle ruote anteriori con cinematismo a quadrilatero. Idroguida a circolazione di sfere tipo MB LS 8.

Ingombri dichiarati (mm) Lunghezza Larghezza Altezza massima da terra Altezza minima da terra Passo Sbalzo anteriore Sbalzo posteriore

7.955 2.500 3.344 364 4.200 1.440 700

Pneumatici Assale anteriore 1: 13R22.5. Ponte posteriore 1: 13R22.5. Senza pneumatico di scorta. Ruote a disco in acciaio, argento. Anelli di protezione cerchi argento.

Sospensioni Anteriore: 2x 7,50 t, parab. Posteriore: 2x 13,00 t, cantilever con mlla a balestra parabolica. Opzionale: • Carico assali anteriori 9,00 +9,00 t.

Carreggiata anteriore Carreggiata posteriore Diametro di volta Lunghezza maz. carrozz. Larghezza max carrozz. Larghezza tra passaruota

2.050 1.804 17.825 6.250 2.600 763

Le misure rilevate Cabina (mm) Lunghezza (utile/max) 1.540/1.185 Larghezza (utile/max) 2.260/2.500 Altezza interna 1.560 Larghezza porta (utile/max) 820/940 Altezza porta 1.350 Diametro volante 420 Altezza da terra 364

Vano di carico (mm) Altezza tunnel 310 Larghezza tunnel 1.240 Altezza sul tunnel 1.300 Altezza pavimento da terra 1.580 Altezza 1°/2°/3° gradino 610/940/1.270


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[633]

IN QUESTO NUMERO...

gennaio_2010

Carrelli Arriva il controbilanciato elettrico che abbatte i costi con la sicurezza

Formazione Utilizzo corretto delle cinture e imbragature di sicurezza durante i lavori in quota

Gru edili La corsa agli stadi di calcio di proprietĂ dĂ prospettive anche per il settore delle gru edili

SOLLEVAMENTO ANTIERE C


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NOTIZIE

[SollevamentoinCantiere] n I carichi sulle gru dovuti al vento sono presi in considerazione dalla normativa EN 14439

n Peso contenuto e prestazioni

L’UNIONE FA LA SICUREZZA l Cece (Committee for European Construction Equipment) approva la campagna dei maggior costruttori di gru a torre (Comansa, Jaso, Liebherr, Manitowoc-Potain, Terex e Wolffkran) che invitano ad applicare la nuova normativa EN 14439:2009 riguardante la sicurezza delle gru a torre che elevando di fatto i requisiti minimi riguardanti le emissioni sonore, l’ergonomia ed il confort sia per gli operatori delle gru sia per gli installatori delle stesse. La nuova normativa introduce inoltre il concetto della configurazione delle gru in base alla posizione geografica dei cantieri; nazioni e regioni sono oggi divise in zone A, B, C, D, E, F. In base alla velocità media del vento registrata negli ultimi anni in una zona, si identificano quindi le configurazioni possibili. Probabilmente è proprio questa l’innovazione più importante: in base alla dislocazione del cantiere, gli utilizzatori delle gru devono prendere in considerazione le condizioni del vento e modificarne di conseguenza la configurazione. D’ora in poi, ogni gru dovrebbe essere configurata in base alla zona di vento assegnata e adottare per conseguenza anche soluzioni di carico alla base differenti. Il suddetto gruppo di costruttori di gru ha deciso di applicare le normativa EN 14439 a tutte le gru prodotte o vendute dopo il primo gennaio 2010. L’obiettivo comune è di aumentare la sicurezza dei cantieri in Europa. Al riguardo, della documentazione tecnica è consultabile sul sito del Cece. www.cece.eu

La Palfinger lancia tre nuovi modelli della serie High Performance nella classe delle 13-14 tonnellate metro: PK 13001, PK 13001-K e PK 14001EH. Il loro punto di forza - dichiara PALFINGER - è l’ottimale rapporto tra portata lorda, capacità di sollevamento e peso della gru idraulica (maggiore carico utile). I bracci sono caratterizzati da elementi a sezione esagonale e dal pacco sfili inclinabile in negativo di 15 gradi. I bracci corti “K” hanno una geometria che permette di montare una benna idraulica o caricare carichi voluminosi come quelli su pallets. La PK 14001-EH è dotata del sistema EHPLS(Electronic High Power Lifting System) che, se necessario, riduce la velocità di lavoro aumentando nel contempo la potenza della gru di sollevamento.

I

www.palfingeritalia.com

n La canadese cambia presidente Steve Shaughnessy è stato nominato Presidente della canadese SKYJACK, controllata della Linamar Corporation. In precedenza, Shaughnessy, nativo di Boston, Massachusetts (USA), dirigeva la filiale inglese del noleggiatore francese Loxam. Attualmente è membro del consiglio e vice presidente della International Powered Access Federation (IPAF), l'associazione per la promozione dell'uso sicuro di piattaforme aeree in tutto il mondo.

www.skyjack.com

[104] costruzioni gennaio 2010

n Un passo avanti significativo Cosa ? Perché ?

Dove ? Quando ?

Questa nuova norma di sicurezza EN 14439 è applicabile a tutti i tipi di gru a torre sia a rotazione alta sia a rotazione bassa. La Direttiva Macchine è una norma europea che riguarda i requisiti essenziali di Salute e Sicurezza per le macchine. Essa richiede una “norma armonizzata” come modo di attenersi ai suoi requisiti. Questa norma armonizzata per le gru a torre non esisteva… fino a poco tempo fa. La Direttiva Macchine, e di conseguenza la nuova norma, è applicabile a tutte le gru a torre vendute nell’Unione europea. La nuova norma armonizzata è già valida. Un significativo gruppo di Costruttori ha deciso di applicare la norma EN 14439 a tutte le gru vendute e prodotte dal primo gennaio 2010.


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n Faresin guarda alle sue spalle… a colori

SUA ALTEZZA 620

La gamma di piattaforme autocarrate del gruppo [CTE] guadagna una nuova ammiraglia. Il suo nome è B-Lift 620 HR (acronimo di High Range), si monta su carri a quattro assi con ptt di 32 tonnellate e permette di raggiungere una altezza di lavoro massima di 62 metri (piano calpestio a 59,9 metri) e uno sbraccio massimo orizzontale di 35 metri. Innovativa sia nell’architettura del braccio, privo di qualsiasi ingombro esterno, sia per la gestione automatica dell’area di lavoro (50 diverse configurazioni) che permette lo sbraccio in funzione del posizionamento degli stabilizzatori; portata massima in cesta di 450 kg. Oltre al jib principale con due sfili e articolazione di 180 gradi rispetto al braccio base, la B-lift 620 è caratterizzata da un jib secondario con articolazione di 180 gradi che porta in punta la piattaforma aerea che ruota di +90/-90. Al fianco della nuova BLift 620 HR “fanno gamma” la B-lift 510 HR, adatta a essere montata su mezzi a tre assi da 26 tonnellate di ptt, e la B-lift 430 HR per veicoli a due assi da 18 tons di ptt.

Da tre anni la sicurezza delle macchine FARESIN INDUSTRIES è garantita anche grazie a prodotti BRIGADE ELECTRONICS. “Abbiamo scelto Brigade Electronics - spiega il responsabile produzione dei carri unifeed Faresin Industries - per garantire la massima professionalità in tema di sicurezza, materia in cui l’approssimazione non è ammissibile.” In particolare, Faresin ha scelto per i propri mezzi il sistema Brigade Electronics VBV 750B-000 composto da telecamera (collegabile a tre monitor) a circuito chiuso VBV 700C e monitor VBV-750BM con schermo a colori LCD da 5”.

www.ctelift.com

www.brigade-electronics.com

n

LE GRU NEL MIDDLE EST

Pochi anni fa si era diffuso il modo di dire: “un quarto delle gru del mondo sono a Dubai”. Oggi - nonostante le recenti turbolenze finanziarie che sono arrivate a destabilizzare anche il paradiso dei cantieri di Dubai - il punto di vista cambia poco. I cantieri sembrano essere in calo ma nell’area ci sono ancora molte le opportunità di business; bisogna saperle cogliere. A tale proposito, il 23 e 24 febbraio prossimi si terrà allo Shangri-La Hotel di Dubai, un evento-conferenza battezzato “Middle East Cranes - Driving Construction 2010” che ha per obiettivo quello di analizzare il mercato delle gru nella detta area, sondare le possibilità di networking locale e promuovere la cultura della sicurezza in cantiere anche in quell’area. Main sponsor dell’evento sono Terex, Manitowoc, Liebherr e CCC. Per avere maggiori informazioni visitate la seguente pagina web.

www.middleeastcranes.com

n Consegnata la nuova Grove 3 assi

La KSG, una società di noleggio a caldo di autogrù con sede ad Amburgo (Germania), ha ritirato la prima GCK3045 GROVE con targa tedesca, lanciata dal Gruppo Manitowoc nel 2009. La nuova tre assi compatta è caratterizzata dalla cabina singola, le dimensioni compatte e un braccio telescopico da 34 metri. Larga 2,55 metri, raggiunge gli 80 km/h.

www.manitowoc.com

n Autogrù false dalla Cina

PHOTO

n

n IL GIGANTE BUONO

Si chiama Big Man ed è una marionetta alta 8 metri creata in Scozia dal Gruppo Puppet Lab. Sarà il soggetto di uno spettacolo itinerante in cinque tappe. Per la vestizione di Big Man la produzione ha scelto una piattaforma aerea Genie Z45/25J RT. www.puppet-lab.com

Ai nostri colleghi tedeschi di Vertikal è arrivata una nuova segnalazione di “falso d’autore” dalla Russia. A essere oggetto di falsificazione una autogrù Tadano messa in vendita da un commerciante Cinese. A far sospettare l’acquirente è stata la targhetta d’identificazione di mediocre fattura. Per i nostri mercati il pericolo è minimo perché attualmente le copie (di fattura mediocre) replicano mezzi decisamente datati. In mercati meno maturi, però, la diffusione di queste macchine è un vero e proprio pericolo in termini di sicurezza. Passate parola.

www.vertikal.net costruzioni gennaio 2010 [105]


ATTUALITÀ & PRODOTTI

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n Due costruttori e il Friuli a sostegno della Protezione Civile e dell’Abruzzo

UNO, DIECI, MILLE AIUTI l terremoto che lo scorso aprile ha colpito L’Aquila e dintorni ha dato vita a molta solidarietà a livello nazionale e internazione. Non sono mancati gli aiuti. Tanto che citare tutti quelli tangenti il nostro settore sarebbe stato quasi impossibile e ripetitivo. Con cadenza regolare troviamo però giusto ricordare l’accaduto. Questa volta lo facciamo per mezzo di un dono particolare fatto al Dipartimento della Protezione Civile dell’Abruzzo da [Fassi] e [Iveco]: una gru F38A allestita su Daily 4x4. La partnership tra le due aziende leader dell’industria italiana ha il comune obiettivo di favorire e semplificare il lavoro del Dipartimento e sostenere chi opera in situazione di disagio come quella che si è verificata in Abruzzo. La F38A (7 metri di sbraccio e capacita di carico di 3 tm) è stata allestita con cassone ribaltabile trilaterale grazie all’officina Bachetti (concessionario Fassi per Marche e Abruzzo) su un Daily 4x4, fornito dalla Concessionaria Iveco Salaria Carri di Roma. www.fassigroup.com

I

ANCHE IL FRIULI DÀ MAN FORTE Lo scorso settembre è entrata in servizio tra le attrezzature per il sollevamento del parco mezzi della protezione civile del Friuli Venezia Giulia una gru Fassi F360DXP.24. Questa gru, fornita dalla concessionaria Fassi Friulgru di Udine, è stata abbinata ad cassone fisso dotato di traverse blocca container (moduli da 8, 10 e 20 pollici) per mano della BPM di Mantova. La bianca F360DXP.24 ha fatto parte di una delegazione friulana della protezione civile alla volta de L'Aquila per effettuare lo smontaggio delle strutture logistiche del “Campo Friuli Venezia Giulia” di via Lanciano: cucine da campo, struttura adibita a mensa, sala di aggregazione, container adibiti ad uso magazzino…

DUE NUOVE TRALICCIATE PER WIESBAUER

n

La Wiesbauer è una azienda tedesca a conduzione familiare che sin dal 1958 si è specializzata nel noleggio a caldo di gru mobili e nel trasporto. Lo scorso settembre ha ampliato il proprio parco macchine con due nuove gru cingolate [Sennebogen]: una 5500 Star-Lifter e una 3300 Star-Lifter. “Siamo estremamente soddisfatti di queste due nuove gru - ha spiegato il responsabile commerciale dell’azienda Marco Wilhelm - perché garantiscono prestazioni elevate in totale sicurezza e sono facili da utilizzare. In particolare apprezziamo il sistema di auto-assemblaggio del braccio che facilita i trasferimen-

[106] costruzioni gennaio 2010

ti da un cantiere ad un altro abbattendo i costi”. Il primo cantiere della nuova 5500 Star-Lifter è stato quello per la costruzione di un centro logistico “Fressnapf Tiernahrungs” a Feuchtwangen (in Germania, tra Ulm e Norimberga). A noleggiare la gru cingolata con operatore è stata la contraente Max Bögl per ottimizzare le fasi di montaggio delle strutture prefabbricate in calcestruzzo (peso dei moduli fino a 30 tonnellate). Per rispondere alle esigenze di questo cantiere la “5500” è stata allestita con braccio principale tralicciato da 29,9 metri e con braccio a volata variabile di pari lunghezza.

www.sennebogen.de


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NOTIZIE[SollevamentoinCantiere] n Movimentazione materiali: il carrello elettrico Traigo HT abbatte i costi con la sicurezza

L’ELETTRICO DA GRANDI PORTATE

on l’introduzione dei tre nuovi modelli della gamma Traigo HT, ideata per impegni gravosi, Toyota amplia l’offerta di carrelli elevatori elettrici controbilanciati con una gamma che va dai 1.000 chili di portata agli 8.500. I Toyota Traigo HT, con portate da 6.000 a 8.500 kg e sollevamenti fino a 6,5 metro, rappresentano la valida alternativa ai carrelli endotermici per applicazioni pesanti. I nuovi Traigo HT hanno il sistema di alimentazione Toyota AC2 power system sviluppato congiuntamente il motore a 80V e la batteria da 1250 Ah: accelerazione forte e progressiva fino alla velocità massima di 16 km/h. Da notare che l’energia

C

prodotta in accelerazione e frenata viene rigenerata per allungare la durata della batteria. Come gli altri carrelli a marchio Toyota Material Handling Europe, anche la gamma Toyota Traigo HT è stata progettata per garantire la massima sicurezza nelle applicazioni, grazie al Sistema di Stabilità Attiva (SAS), che garantisce la massima sicurezza per l’operatore. L’incremento in termini di sicurezza si traduce in una diminuzione di incidenti o danneggiamenti delle merci e permette di migliorare la produttività e trovare nuovi margini di abbattimento costi (secondo Toyota si arriva a un risparmio che rappresenta mediamente più del 70 per cento dei costi del ciclo di vita del carrello). www.toyotacarrelli.it

IL PRIMO SISTEMA DI SICUREZZA ATTIVO Il sistema SAS include il controllo attivo del montante, che, limitando automaticamente l’angolo e la velocità di inclinazione del montante oltre una certa altezza di sicurezza, previene il ribaltamento frontale del carrello o la caduta dei carichi dall’alto. La riduzione automatica di velocità in curva, prevista dal Sistema SAS, incrementa la sicurezza e la produttività, ottimizzando la velocità di guida quando la macchina sterza. Un’altra funzione che migliora la manovrabilità del carrello è il sincronizzatore attivo dello sterzo (riallineamento assistito).

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FORMAZIONE

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SAPERE è DURANTE I LAVORI IN QUOTA LE CINTURE E LE IMBRAGATURE DI SICUREZZA SONO OBBLIGATORIE. I CORSI DELLA

SCUOLA 626 TRADUCONO LE NORME GIURIDICHE IN UNA BUONA ABITUDINE DA ADOTTARE QUOTIDIANAMENTE.

UNA PRASSI ANCORA TROPPO SPESSO TRASCURATA DI

DANIELA STASI

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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE

un dovere

imbragatura di sicurezza deve essere considerata come un vestito di pregio e come tale deve essere gestita, non è materiale di scambio ma un equipaggiamento strettamente personale”. Poche parole, ma decisamente esaustive. A pronunciarle è Giovanni Bertolini, direttore della Scuola 626, il centro di formazione rivolto agli utilizzatori di macchine di potenza. In effetti, per quanto la legge ne imponga l’uso (sono obbligatorie per raggiungere altezze oltre i due metri), le cinture e le imbragature di sicurezza sulle piattaforme aeree (così come su tutti i luoghi di lavoro temporanei in quota), sono spesso considerate un vincolo dagli operatori. Al contrario sono un dispositivo di protezione individuale di primaria importanza, così come recitano sia il Decreto Legislativo 81/2008 (Allegato VI, articolo 71, comma 3) sia la legislazione europea (EN 363). E, proprio per salvaguardare l’incolumità delle persone che le utilizzano, devono essere sottoposte a verifiche annuali effettuate da personale qualificato. “Formare gli operatori sul corretto

“L’

utilizzo delle cinture di sicurezza è fondamentale”, continua Bertolini. “Il nostro centro di formazione dedica molta attenzione all’argomento, basti dire che sulle circa 1.000 persone formate nel 2009, ben 400 hanno partecipato a un corso specifico sulle cinture di sicurezza per i lavori in quota, sulle piattaforme aeree. È bene fare capire agli operatori che acquistare attrezzature di marca e di qualità è importante, ma non basta. È necessario anche saperle utilizzare in tutta sicurezza”. 


FORMAZIONE

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Preparazione completa Il corso sull’uso delle cinture di sicurezza proposto dalla Scuola 626 presenta una serie di argomenti correlati tra loro. Oltre a focalizzare l’attenzione sul corretto utilizzo delle cinture, gli istruttori spiegano come usare le piattaforme aeree nel rispetto delle norme vigenti e illustrano le differenti tipologie di cestello portapersone (estensibili, basculanti, per operazioni in negativo o positivo, con parapetto abbattibile, fisso estensibile e trilaterale) e le procedure di salvataggio da adottare in caso di caduta.

SPECIFICITÀ D’USO Sul mercato, a seconda delle singole specificità, esistono diverse tipologie di cinture e imbragature di sicurezza: le principali sono la cintura di posizionamento e l’imbragatura anticaduta (l’imbragatura prevede come minimo un attacco dorsale obbligatorio e come optional, direttamente incorporata, una cintura con gli attacchi di posizionamento). La decisione nella scelta di un dpi anticaduta deve essere presa dopo un’attenta verifica dei rischi in cui si può incorrere nei lavori da svolgere e del tipo di piattaforma che si intende utilizzare. La cintura di posizionamento, così come l’imbragatura di sicurezza, da sole, non possono arrestare una caduta: occorre infatti anche un cordino di trattenuta da fissare agli attacchi previsti dal costruttore della

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cesta. Il cordino, in ogni caso, deve essere di tipo regolabile in lunghezza, è obbligatorio regolarlo in modo che l’operatore in caso d’incidente (sobbalzi possibili della cesta o altro) non possa cadere fuori dalla cesta stessa. La Scuola 626, durante i corsi, consiglia di agganciare all’imbragatura almeno due cordini: il secondo serve nel caso in cui la piattaforma abbia una larghezza tale per cui occorra spostare l’attacco da una parte all’altra della cesta quando si è in quota; con un solo cordino, lo sganciamento è proibito, quindi l’operatore, agganciando il secondo nella posizione a lui più comoda, può sganciare il primo in tutta tranquillità. In commercio si trovano un’infinità di tipologie di piattaforme aeree, tutte con parapetti alti minimo 1,10 metri, che racchiudono

sui quattro lati gli operatori che vi si trovano all’interno impedendo agli stessi di cadere nel vuoto. È importante sottolineare che l’imbragatura (consigliata a fronte della cintura) con il cordino, serve per impedire la fuoriuscita dell’operatore nel caso in cui la macchina, durante i movimenti, abbia dei sobbalzi provocando l’effetto “catapulta”. Esistono anche piattaforme aeree con parapetti abbattibili; in questo caso è obbligatorio indossare un’imbragatura completa con cordino con assorbitore di energia composto da una fune di nylon da 0,12 millimetri, più un assorbitore di energia, un moschettone a doppi comandi e un moschettone in lega leggera (Norma EN 355. La lunghezza massima della fune è di due metri, compresi i connettori).


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE La sicurezza in aula Formare gli utilizzatori di macchine di potenza. Una vera e propria “missione” per la Scuola 626 di Montecchio Emilia (RE), il centro di formazione che propone in tutta Italia corsi di formazione teorici e pratici, in collaborazione con ingegneri, avvocati e qualificati esperti del settore. Tutti i corsi proposti hanno ricevuto dal dipartimento Servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’Asl l’”Attestazione di conformità ai Requisiti Minimi di Qualità della Progettazione del Corso numero 217/06 del 27 febbraio 2006 in base al Protocollo d’intesa dell’8 aprile 2004 sulla Formazione dei Lavoratori del Comitato Provinciale di Concertazione, Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro di Reggio Emilia”. Non solo formazione: la Scuola 626, infatti, si occupa anche dello sviluppo di piani di sicurezza aziendale e della valutazione della conformità al Decreto legislativo 9 aprile 2008 (meglio conosciuto come Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro) delle macchine di potenza in servizio nelle aziende.

www.scuola626.com

A PROVA DI CADUTA Durante i lavori in quota, per proteggere efficacemente l’operatore contro le cadute, e per conformarsi alla legislazione europea (EN 363), il sistema anticaduta utilizzato deve essere composto obbligatoriamente da alcuni elementi fondamentali. Primo tra questi è il punto di ancoraggio, ossia il punto in cui il sistema anticaduta è collegato alla cesta portapersone in modo sicuro, che varia a seconda della struttura o del tipo di cesta portapersone impiegata, e in base al lavoro da svolgere, alla modalità di protezione richiesta (anticaduta o posizionamento) e dei dpi utilizzati. Il secondo elemento è l’imbragatura anticaduta, la protezione che, in caso di caduta, evita i danni corporali: dotata di uno o più anelli a “D” o di anelli di ancoraggio per il collegamento dell’operatore al resto del sistema anticaduta, presenta una struttura che deve garantire una distri-

buzione omogenea degli sforzi lungo tutto il corpo, con lo scopo di eliminare qualsiasi rischio di lesione a seguito di una caduta. La scelta dell’imbragatura, che deve essere conforme alla norma EN361 e può anche includere un dispositivo di posizionamento sul lavoro (cintura e cordino di posizionamento, per poter lavorare con le mani libere), deve essere fatta in funzione del lavoro da eseguire. Infine è da ricordare l’elemento di collegamento, che collega per l’appunto l’utilizzatore (tramite l’imbragatura) al punto di ancoraggio: questo elemento deve includere sempre un dispositivo di assorbimento dell’energia per garantire l’arresto senza danni fisici per l’utilizzatore (impatto in caso di caduta inferiore a 600 daN). Si precisa che è fondamentale utilizzare esclusivamente dispositivi a marchio CE.

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G RU E DILI

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GRU [112] costruzioni gennaio 2010

in tribuna


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE n Italia sembra avviata la corsa allo stadio “di proprietà” che, come avviene da anni in Inghilterra, porterà ogni club calcistico ad avere una propria struttura. L’idea è quella di realizzare arene che a fronte di investimenti iniziali importanti possano divenire centri polivalenti, ma soprattutto remunerativi, aperti anche in settimana. A dire il vero in Italia vi è già uno stadio di proprietà: il Giglio di Reggio Emilia, che, nonostante la travagliata storia della Reggiana può mostrare intorno a sé settanta negozi, un albergo, un cinema multisala e un centro di aggregazione giovanile. Le squadre che hanno già “gettato le fondamenta” sono Juventus e Siena che, secondo i programmi, completeranno i nuovi stadi entro il 2012. Tra i club che hanno in progetto nuove strutture vi sono nomi come Inter, Milan, Sampdoria, Cagliari, Udinese, Palermo e Brescia, solo per nominarne alcune. Senza entrare nel merito di quanto possa essere conveniente realizzare stadi studiati per ospitare concerti o eventi vari e portare vicino al tappeto verde nuove strutture commerciali o di supporto ad altre discipline sportive, constatiamo che tale tendenza potrebbe portare non poco lavoro alle imprese di costruzione, a quelle specializzate in demolizioni e riciclaggio materiali a chi fa del movimento terra il suo core business e - lo sottolineiamo oggi per coloro che operano nel settore delle gru edili. Tra le aziende che fanno scuola nel supporto alla realizzazione di stadi da calcio vi è senza dubbio la tedesca Liebherr con lo stabilimento di Biberach che grazie all’esperienza maturata sul campo - è il caso di dirlo - riesce a fornire anche un servizio di consulenza specifico arrivando a consigliare i modelli di gru, le configurazioni, la disposizione in cantiere delle stesse, le cronologie di montaggio e smontaggio. Proprio in questo periodo, per esempio, l’azienda tedesca è di supporto all’associazione temporanea di imprese tra la tedesca Max Bögl e l’italiana Astaldi che si è aggiudicata nel 2007 l’appalto del Comune di Bucarest per la riabilitazione e l’ammodernamento dello Stadio Nazionale “Lia Manoliu”, per un importo pari a 130 milioni di euro. Ad oggi la struttura è al trentacinque per cento della realizzazione e le Gru a torre Liebherr operative sono sette. 

I

AVERE LE COMPETENZE PER OFFRIRE CONSULENZA TECNICA SPECIFICA ALLE IMPRESE È UN ASSO NELLA MANICA. ANCHE NEL SETTORE DELLE GRU EDILI. L’ESPERIENZA LIEBHERR NEL SETTORE DEGLI STADI DA CALCIO INSEGNA

DI

MATTHIEU COLOMBO

costruzioni gennaio 2010 [113]


CAVACANTIERE

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LO STADIO NAZIONALE LIA MANOLIU A seguito dei lavori di demolizione avviati nel dicembre del 2007 sono iniziati i lavori di costruzione del nuovo Stadio Nazionale “Lia Manoliu” a Bucarest per opera dell’associazione temporanea di imprese tra la tedesca Max Bögl e l’italiana Astaldi. Il nuovo stadio da 55.000 posti sarà ultimato entro dicembre 2010 e conquisterà la promozione al livello “categoria I”. Per la sua realizzazione sono state scelte dalla gamma Liebherr sei gru a rotazione alta ed una automontante che secondo una stima delle imprese esecutrici movimenteranno un totale di 9.000 tonnellate di acciaio.

Allestite anche su rotaie Per questo cantiere sono state consigliate gru delle serie K, ECHM, EC-H e EC-B, installate su tirafondi, su classici basamenti a crociera o su rotaie. Quest’ultima soluzione è stata suggerita per poter coprire un'area vasta, in modo flessibile, durante i lavori delle tribune. Nello specifico, è stata montata su un carro una Liebherr 245 EC-HM 8 FR.tronic con torre 256 HC. Due gru FlatTop di tipo 250 EC-B 12 Litronic e 200 EC-B 10 Litronic, entrambe con torri 256 HC, raggiungono rispettivamente altezze gancio di 52,4 metri e 48,3 metri a fronte di uno sbraccio massimo da ben 65 metri. Tre le gru di tipo 280 EC-H: due nella versione da dodici tonnellate ed una nella versione da sedici tonnellate. Le gru EC-H sono state tutte portate a una altezza sotto gancio di 68,6 metri e con sbracci compresi tra i 65 e 70 metri. Su tutte queste gru a torre è poi attivabile anche il sistema di limitazione del raggio di azione ABB. Completa questa squadra tedesca una gru automontante modello 63K che ha il vantaggio di poter essere facilmente spostata all’interno del cantiere.

[114] costruzioni gennaio 2010

UNA SQUADRA CHE GIOCA IN TUTTO IL MONDO La progettazione del parco gru e la consulenza nella fase di programmazione sono state assicurate dai consulenti commerciali e tecnici della filiale Liebherr-Romania, dagli esperti della Liebherr-Export di Nussbaumen (Svizzera) e dalla sede centrale di Biberach (Germania). Le soluzioni speciali, studiate su misura per questo progetto - spiegano in Liebherr - sono state decisive durante la fase delle offerte commerciali fatte all’impresa edile Max Bögl, vincitrice dell’appalto per questo cantiere assieme ad Astaldi.


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE Emanuele Piatti Responsabile commerciale gru edili Liebherr Italia

Il mercato delle gru edili in Italia sta cambiando, le esigenze si stanno evolvendo. Le imprese che scelgono le nostre macchine sono soprattutto orientate al noleggio delle gru e pretendono un servizio eccellente. Oggi la nostra organizzazione è in grado di offrire una consulenza tecnica di primo livello in modo da suggerire soluzioni dedicate a ogni singolo cantiere. Più le esigenze sono speciali, più le gru Liebherr e i nostri servizi possono fare la differenza.

Non solo gru I permessi per la consegna delle merci utili al cantiere sono limitati alle sole ore notturne. Questo ha suggerito all’associazione d’imprese che sta realizzando il nuovo stadio di Bucarest delle scelte tecniche differenti da quelle preventivate. Gli elementi prefabbricati di calcestruzzo, per esempio, sono prodotti in uno stabilimento attiguo allo stadio, appositamente costruito. Grazie a un impianto per la produzione di calcestruzzo Liebherr saranno prodotti in sito ben 75.000 metri cubi di calcestruzzo e 25.000 metri cubi di elementi prefabbricati.

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G RU E DILI

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Il Green Point di Città del Capo Nel 2010 il Sudafrica ospiterà alcune partite dei Mondiali di calcio. Per la realizzazione dello stadio Green Point a Città del Capo, dove si terranno alcune partite dei mondiali, hanno prestato servizio ben diciannove gru a torre Liebherr a rotazione alta. Di queste dodici sono state fornite direttamente dalla Liebherr-Werk Biberach assieme alla consulenza tecnica per scegliere i modelli di gru, le configurazioni migliori e posizionarle facilitando la crescita del cantiere. Le gru a torre, fornite dalla Liebherr, sono state montate su tirafondi, senza ulteriori fissaggi e raggiungendo altezze sotto gancio comprese tra 52,2 m e 79,5 m. In funzione dell’altezza da raggiungere, sono stati utilizzati i sistemi torre 256 HC, 290 HC o 500 HC. Per la realizzazione dello stadio Green Point, sono state quindi fornite otto gru a torre a rotazione alta tra la serie 200 EC-H 10 Litronic e la 280 EC-H 12 Litronic, quindi quattro gru Flat-Top 200 EC-B 10 Litronic. Quattro gru a torre della serie EC-H e HC, sono installate su binari, all’interno dello stadio, mentre la più grande gru del cantiere è una 280 EC-H 12 Litronic con altezza sotto gancio di 79,5 m e portata massima di 2.800 kg a 75 metri di sbraccio. Altre sette gru a torre Liebherr della serie EC-H e HC, già impiegate nello stesso stadio, appartengono al parco macchine delle ditte Murray & Roberts Construction e WBHO Construction, riunite in associazione temporanea d’impresa per realizzare la costruzione della struttura situata in un ampio parco del famoso quartiere Victoria and Alfred Waterfront. La fine dei lavori è avvenuta lo scorso dicembre quando i costruttori hanno consegnato le chiavi della struttura al Sindaco di Città del Capo Dan Plato. L'inaugurazione ufficiale è fissata per il 23 Gennaio 2010. La nuova arena può ospitare ben 69.070 tifosi.

Copyright Richard Bartz

L’ALLIANZ ARENA DI MONACO DI BAVIERA In passato abbiamo potuto vedere in prima persona come la Liebherr di Biberach ha contribuito alla realizzazione dell’attuale Allianz Arena di Monaco di Baviera che fu realizzata per i mondiali di calcio del 2006. Per essere precisi, quell’edizione dei Mondiali portò oltre cinquanta gru Liebherr ai margini dei campi da calcio tedeschi. Di queste, ben ventidue sono state allestite nel cantiere che ha dato vita alla Allianz Arena di Monaco. Questo stadio, costato circa 280 milioni di euro, è stato realizzato dalla Alpine Bau Deutshland ed è frutto della collaborazione degli architetti svizzeri Herzog e De Meuron. Sono loro ad avere ideato la struttura esterna che avvolge lo stadio sino a coprire le tribune per proteggere gli spettatori dalle intemperie e che si illumina dall’interno: tonalità rossa quando l’FC Bayern gioca e tonalità blu quando è la TSV 1860 a scendere in campo. Il nuovo stadio di Monaco ospita 66.000 persone suddivise su tre anelli, offre 11.000 posti auto e ha un’area coperta con ristoranti, negozi, strutture per bambini, uffici, sale per conferenze e settori riservati ai media. Delle ventidue gru impegnate nella realizzazione di stadio e parcheggio attiguo, undici erano modello 280 EC-H 12, tre EC-B senza cuspide, mentre le altre appartengono alle serie EC, EC-H e HC.

IL SOCCER-CITY DI JOHANNESBURG Anche il noto stadio Soccer-City di Johannesburg, che ospiterà il match di apertura e la finale del campionato mondiale di calcio Sudafrica 2010, è stato interessato da lavori. Per la trasformazione della struttura di Johannesburg, che prenderà presto il nome di uno sponsor non ancora rivelato, sono state allestite nove gru

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a torre della Liebherr. Circa 90.000 gli spettatori che presto potranno sedersi sulle tribune di Johannesburg. A realizzare la copertura dell’impianto è la Cimolai di Pordenone, guidata da Luigi Cimolai, che ha tra l’atro realizzato anche la copertura dello stadio per i giochi olimpici di Atene nel 2004.


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IN QUESTO NUMERO...

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Generalista Un 2010 pieno di novità per Italnolo, con un’offerta sempre più declinata verso la qualità

Piattaforme e telescopici Nacanco tra i protagonisti del Piano CASE in Abruzzo

FLOTTE OLEGGIO N


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NOTIZIE [Flotte&Noleggio]

n Attenzione a non svendersi

“In questo momento i noleggiatori stanno abbassando le tariffe anche del 30-40% per sopperire ai cali di domanda. È sbagliato! La crisi giustifica al massimo un calo del 1015%, così invece si rischia di far fare un passo indietro al settore che negli anni scorsi si era professionalizzato con acquisto di macchine specifiche e nuove per il noleggio; ora invece vedo tendenze a noleggiare macchine invendute, e questo trend porterebbe ad un invecchiamento repentino del parco.” Lo ha sostenuto Roberto Nicoletti, presidente di Assodimi, in una recente intervista al Sole24ore.

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NON SOLO FRANTUMAZIONE

A Carvico (BG) ha sede un’azienda fondata nel 1954 da Cattaneo Battista, di cui oggi prende il nome. Agli esordi si occupava di produrre manufatti in cemento e graniglia, ma dagli anni ’80 è iniziata la rivendita di materiali e attrezzature edili, affiancata dal 1994 dal noleggio di frantoi e vagli mobili. Il noleggio è il settore che in questi anni ha permesso la crescita dimensionale dell’azienda, arrivando a rappresentare fino al 75% del fatturato fino ad attestarsi oggi intorno al 50%. Attualmente la [Cattaneo Battista] dispone di undici macchine: cinque gruppi di frantumazione semoventi, cinque vagli semoventi e un nastro cingolato, dei quali cura direttamente la manutenzione con officine mobili e personale costantemente formato. Nell’ottica di offrire un servizio sempre più completo, l’azienda ha sviluppato partnership con il network Rent up e con Bsm che consentono di mettere a disposizione della propria clientela anche piattaforme aeree, miniescavatori, skid loader, sollevatori telescopici, pale gommate e abbattitori di polvere.

www.cattaneob.com

www.assodimi.it

n Sollevamento e discesa

Nel periodo che va da settembre 2008 a settembre 2009 i principali noleggiatori americani di sistemi di sollevamento hanno ridotto le proprie flotte del 9% in termini di valore e dell’11% in termini di numero di macchine. A segnalarlo è la ROUSE ASSET SERVICES, un’azienda americana specializzata nel valutare gli asset delle aziende di noleggio e distribuzione. Le macchine per il sollevamento hanno registrato flessioni minori rispetto alla media del mercato. L’azienda ha riscontrato anche che l’età media delle macchine (ponderata in base al valore di acquisto) era di 46,5 mesi.

www.rouseservices.com

DALLA ROMAGNA ALLA MOLDAVIA n

Doveva trovarsi parcheggiato in un cantiere di Lavezzola (Ravenna), invece l'escavatore cingolato [Cat] di proprietà di un'impresa imolese risultava, dall'antifurto satellitare, nella capitale moldava Chisinau. Il motivo per cui il mezzo si trovasse a mille e trecento chilometri di distanza è presto detto: un tentativo di furto messo in atto dall'azienda bresciana che aveva in noleggio la macchina, di un valore stimato intorno ai 90.000 euro. Il proprietario del mezzo aveva avuto i primi sospetti quando, avvicinandosi le festività natalizie, aveva chiesto di interrompere il noleggio per riavere a disposizione l’escavatore nella propria flotta, senza tuttavia riuscirci. La collaborazione fra carabinieri di Imola, commissariato di polizia, Interpol di Roma, Caterpillar e consolato italiano in Moldavia ha permesso di risolvere la vicenda sventando il furto.

www.ansa.it

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UN FREGIO SULLE DIVISE

n Problemi legali in corso

Dalla Adidas alla Zeiss, è lungo l’elenco delle aziende tedesche che hanno ottenuto l’ambita attestazione di “Standard Tedeschi” della famosa giuria di “Marchi del secolo”. Da oggi anche [Mewa], società leader nell’offerta in vendita e a noleggio di abbigliamento professionale, ha ottenuto il suo posto d’onore all’interno di questa classifica delle eccellenze. In occasione della presentazione della nuova edizione della guida dei marchi leader tedeschi, lo scorso mese di ottobre, Mewa ha ottenuto il prestigioso titolo per il settore dei servizi tessili: Oliver Gerrits, direttore marketing e sviluppo di prodotto del Gruppo Mewa, lo ha ricevuto direttamente da Florian Langenscheidt, editore della pubblicazione “Marchi del secolo”. A valutare chi possa entrare in questo “cenacolo“ privilegiato di aziende una giuria di personalità di spicco, tra i quali il Prof. Dr. Heribert Meffert, Bernd M. Michael e Jean-Remy von Matt. Costituita nel 1908, Mewa opera in tutta Europa con 41 sedi e propone ai suoi clienti, con la formula del Full-Service, un’offerta completa, economica e responsabile di prodotti tessili: abbigliamento professionale e protettivo, panni, tappeti assorbiolio e articoli tecnici per la protezione individuale.

Il corso di formazione “I problemi legali del noleggio” si svolgerà a Roma il 27 Gennaio. L’Avvocato Lorenzo Perino della Lext Consulting, avvocato civilista, si occupa di contratti e, in particolare, di problemi legali del noleggio, assistendo numerose aziende del settore. Da poco ha scritto il libro “Guida legale al noleggio” che verrà utilizzato come materiale didattico per il corso di formazione. Il manuale si pone l’obiettivo di analizzare i problemi legali che nascono dall’attività di noleggio di macchinari ed attrezzature, in particolare legata al mondo dell’edilizia. Per informazioni contattare lo 055/212839.

www.mewa.it

Noleggio e vendita di rimorchi e semirimorchi, su tutto il territorio italiano. È questa la “specialità” di BARTOLI, azienda attiva nel settore dal 1951 che, con due sedi (una a Firenze e

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BARRIERE IN FIERA

Stupire ad arte è uno dei segni distintivi di [Sebach], azienda leader del settore che ha rivoluzionato il bagno chimico trasformandolo in un oggetto artistico di arredo urbano, grazie a pellicole adesive con immagini realizzate da artisti, fotografi e creativi. Sebach cercherà di andare ancora oltre: dopo il bagno chimico che diventa opera di design e veicolo di comunicazione (da anni protagonista nei centri storici, nei festival, negli eventi, nei concerti e nei cantieri di tutta Italia), l’azienda Toscana porterà diverse novità all’evento internazionale Made Expo dal 3 al 6 febbraio (Fiera Milano, Rho). Sebach illustrerà alla kermesse milanese anche le transenne da noleggio Border, sinonimo di leggerezza (pesano meno a parità di dimensioni), resistenza (sono in poliuretano ad alta densità con protezione anti UV), sicurezza (sono dotate di superficie liscia contro i rischi di escoriazioni) ed economicità (prevedono minori costi di installazione). www.sebach.it

www.assonolo.it

n L’arte del “rimorchio”

l’altra a Medole, in provincia di Mantova), rappresenta i principali costruttori italiani ed europei: tra i marchi trattati si annoverano Viberti, Schmitz e Merker. L’offerta è particolarmente ampia, in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza: si va da dal tradizionale cassonato al centinato, dal ribaltabile bilaterale per rottame al ribaltabile posteriore in alluminio, fino al rimorchio porta casse mobili.

www.bartolispa.com

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

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NOLEGGIO

MULTICANALE

Un servizio di prenotazione online del noleggio rivolto agli utenti finali è stato lanciato da [New Holland] in Germania: “New Rent” è un servizio multicanale, nel senso che consente ai potenziali clienti di prenotare il servizio di noleggio dal sito web, al telefono o contattando direttamente il dealer più vicino. Il programma New Rent riguarda tutta la gamma New Holland. Secondo Nicola Cirilli, Direttore Noleggio per l’Europa, il servizio, introdotto in Italia a luglio di quest’anno, ha avuto successo nel nostro paese e quindi ci sono le premesse per lanciarlo anche in altri mercati (Spagna e Francia in primis): “Si tratta di un servizio che riteniamo innovativo dal punto di vista del panorama italiano del noleggio, che ha il pregio di dare al potenziale cliente altri tre canali (quello più importante resta il contatto diretto con il dealer e il suo personale di vendita) con cui interagire con l’azienda e tra cui scegliere quello più adatto alle proprie esigenze (non tutti i clienti New Holland, ci immaginiamo, sono avvezzi a utilizzare Internet per cercare fornitori, anche se il numero di coloro che lo fanno è destinato ad aumentare sempre più)”.

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PARTNERSHIP PER LA RIPRESA

Per aiutare i noleggiatori a sviluppare la loro attività, [Terex] ha introdotto negli Usa il suo programma “Distributor Rental Partnership”, col quale i noleggiatori possono incontrare gli agenti della Terex per analizzare i loro fabbisogni di macchine compatte mentre gli agenti, dal canto loro, si adopereranno per fornire ai noleggiatori tutte le macchine (e la formazione) di cui questi ultimi hanno bisogno, per renderli competitivi nel momento in cui il settore edile si riprenderà. Il mercato Usa sta infatti iniziando a risentire positivamente, anche se lentamente, degli stimoli del go-

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verno federale. La clientela dei noleggiatori è tra l’altro propensa a servirsi da un unico fornitore di strumenti a noleggio (il principio del cosiddetto “one stop shop”), visto che i vantaggi logistici dell’avere un unico fornitore sono innegabili, e la Terex ha sicuramente un portafoglio di prodotti molto ampio. Il noleggio, e quindi il programma, è naturalmente fondamentale per assicurare uno sbocco stabile alla sua produzione, soprattutto in un periodo in cui sempre meno aziende hanno la disponibilità economica per un acquisto.

www.terex.com

FLOTTA ECOLOGICA

La forza vendita di [Würth] circolerà nel 2010 con oltre un migliaio di automobili ecologiche a noleggio: una buona notizia che conferma quanti associano il noleggio alle tematiche legate all’ecologia. La multinazionale della distribuzione di prodotti professionali di fissaggio e montaggio ha sottoscritto con Leasys un accordo denominato Eco-power, in base al quale oltre un migliaio di Fiat Grande Punto Natural Power verranno fornite da Leasys in noleggio a Würth per la sostituzione completa di tutte le Punto a gasolio. Leasys ha individuato nella Grande Punto Natural Power l’auto ideale per poter soddisfare le esigenze di una realtà vasta e capillare come Würth grazie alla stretta collaborazione con Fiat Corporate Fleet Solutions, la divisione del gruppo torinese dedicata alle flotte di veicoli a noleggio. La fornitura è stata portata a termine gradualmente con la fine del 2009, anche in relazione alla diffusione delle colonnine per il rifornimento di gas nelle diverse aree geografiche.

www.wuerth.it

www.newholland.com

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FLESSIONE IN UTILE

Il mercato italiano dei carrelli elevatori si compone per il 26% da carrelli frontali elettrici, per il 9% da carrelli diesel, e per il 64% da macchine da interno: il 2009 ha registrato un dimezzamento delle vendite dei carrelli frontali e un calo delle macchine da interno. Gli affari sono in generale crollati (-40% in volume e -50% in valore rispetto al 2008). [Cgm], importatore e distributore dei carrelli a marchio Cat, conta però di chiudere il 2009 con un calo di molto inferiore alla media del mercato e, soprattutto, ancora in utile, come ha recentemente affermato l’amministratore unico Ugo Turchetti. Nell’ultimo anno è aumentata la domanda di contratti a breve termine, che per il cliente sono più flessibili. Ma, dal lato dell’offerta, i migliori noleggiatori, al fine di tutelare e rendere sostenibili i propri investimenti, hanno cominciato a richiedere impegni a medio termine (oltre tre anni), quanto meno per la fornitura di macchine nuove. www.cgmcarrelli.it

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LA STRADA DEL RILANCIO THE ROAD TO RECOVERY 24-26 NOVEMBRENOVEMBER 2010

Salone delle soluzioni e tecnologie per pavimentazioni e infrastrutture stradali Exhibition of equipment and technologies related to the asphalt industry

In collaborazione con / In collaboration with: SITEB Associazione Italiana Bitume Asfalto Strade


G ENERALISTA

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NEL 2010 PER ITALNOLO LA PAROLA D’ORDINE È QUALITÀ. SIA NEL SERVIZIO OFFERTO AI PROPRI CLIENTI, SIA NELLA GESTIONE.

NATURALMENTE NON MANCHERANNO DIVERSE NUOVE APERTURE DI IRENE

NUVOLA

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ANNO

L’ della svolta


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FLOTTE&NOLEGGIO rescere sì, ma nel segno della qualità più assoluta. Italnolo, la catena italiana di noleggio generalista in franchising, oltre a puntare sulla crescita del numero delle proprie sedi (più di 45 in Italia, oltre a una sede in Spagna, a Barcellona), ha deciso di focalizzare l’attenzione sul network già esistente, per migliorarne ulteriormente il servizio e la gestione. “Nel 2010 la parola d’ordine è eccellenza, qualità, nella maniera più estrema”, afferma il fondatore della catena, Edmondo Colliva . “Oggigiorno la politica di Italnolo è orientata verso una maggiore ottimizzazione degli affiliati. Infatti, con un marchio più che consolidato, dobbiamo cercare di migliorare ancora di più il nostro know-how, già di altissimo livello. Come? Sia perfezionando continuamente il nostro contratto di noleggio, che deve essere in grado di supplire la mancanza di norme in materia, con linee-guida particolarmente espli-

C

cative, sia esortando tutti i nostri affiliati a usare in modo più oculato e preciso il nostro software gestionale, uno strumento che se utilizzato con criterio può consentire di raggiungere ottimi risultati”. Italnolo, inoltre, anche nel 2010 continuerà a lavorare per garantire una certa uniformità d’immagine del marchio, che deve essere sempre più riconoscibile. “La catena ora è veramente omogenea. Questa è la nostra forza. Dobbiamo proseguire su questa strada, è importante che le nostre sedi offrano il medesimo servizio in tutta Italia, dal nord al centro, fino al sud”, continua Colliva. “Durante i corsi di formazione metteremo sempre più in evidenza l’importanza del marketing, che dovrà cambiare radicalmente perché negli ultimi due anni è cambiato completamente il panorama economico internazionale; pertanto è importante acquisire gli strumenti per essere capaci di dare la sterzata necessaria”. 

Sviluppo senza sosta Dalla sua nascita, Italnolo ha conosciuto una crescita incessante. Uno sviluppo che non si fermerà nel 2010. Prima dell’inizio della stagione primaverile, infatti, saranno festeggiate tre nuove aperture: una in Veneto, a Schio, in provincia di Vicenza, una nel Lazio, a Formia, e un’altra in Umbria, in provincia di Perugia. “È da annoverare anche il progetto di espansione di un nostro affiliato storico”, racconta Edmondo Colliva. “Con all’attivo già tre sedi, è interessato a incrementare la propria presenza nell’alto Tirreno, nella zona compresa tra le province di Lucca, Pisa e Livorno. Attualmente è alla ricerca di una nuova location per allestire la sede. Infine il 2010 sarà l’anno degli spostamenti: diversi nostri affiliati si sono resi conto dell’importanza dell’ubicazione, quindi alcune sedi, come per esempio quelle di Legnago e Cesena hanno deciso di trasferirsi dall’area industriale in posizioni fronte strada”. Edmondo Colliva con due “rental men” Italnolo

I NCONTRI MIRATI Nel 2010 cambierà radicalmente anche la politica sul versante dei meeting. “Fino al 2009 i meeting formativi erano minimo di due giorni. Li organizzavamo nella nostra sede pilota. Quindi erano gli affiliati a raggiungerci”, spiega Colliva. “Ora cambia tutto. Innanzitutto, per economizzare i tempi, abbiamo deciso di ridurre la durata degli incontri a un solo giorno: sono quindi più sintetici, ma più incisivi. Inoltre, ora, siamo noi della sede centrale a spostarci: gli incontri sono territoriali, suddivisi per aree, in modo tale da avvicinarci il più possibile alle varie sedi dislocate sul territorio nazionale. Questa nuova formula parte già da gennaio, con il primo meeting in un centro congressi di Padova, rivolto a tutti gli affiliati del Nord Est”. Invece, i corsi tecnici, focalizzati sulle macchine e sulle attrezzature, saranno svolti direttamente nelle varie sedi Italnolo, coinvolgendo anche quelle delle zone limitrofe.

OGNI RICHIESTA È SODDISFATTA Un catalogo in grado di soddisfare davvero qualsiasi esigenza, su misura sia delle aziende sia dei privati. Le categorie di cui si compone sono numerose. Eccole nello specifico: linea compatta (miniescavatori, mini pale, macchine stradali, martelli demolitori idraulici), scavi e movimentazioni, sollevamento, produzione, compressori olio/aria e attrezzature, generatori e motosaldatrici, cantieristica civile, cantieristica stradale, segnaletica, elettroutensileria, trasporti e traslochi, strumenti di misura e indagine, ricevimenti e hi tech, giardinaggio, pulizia e servizi. Si tratta comunque di categorie in continua evoluzione: il catalogo infatti viene costantemente rinnovato, con prodotti sempre nuovi.

www.italnolo.it

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PIATTAFORME E TELESCOPICI

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AQUILA fenice

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FLOTTE&NOLEGGIO A BAZZANO, UNA DELLE AREE ABRUZZESI COINVOLTE NEL PIANO CASE,

HABITAT LEGNO PER REALIZZARE 25 PALAZZINE SI È AFFIDATA A NACANCO.

GRAZIE AL NOLEGGIO DI 40 MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO, SONO STATI ACCELERATI I TEMPI DI ESECUZIONE DI

istruzione e ricostruzione. Due termini che, dalla data del terremoto in Abruzzo, ricorrono di continuo nella cronaca italiana. Da qualche mese L’Aquila e dintorni sono un cantiere a cielo aperto: nel centro storico del capoluogo abruzzese continuano incessantemente gli interventi di demolizione degli edifici “sopravvissuti”, mentre in diverse aree circostanti si sta lavorando per attuare il Piano CASE, la realizzazione di edifici prefabbricati destinati a ospitare la popolazione sfollata. Una delle zone interessate dai cantieri residenziali è Bazzano, frazione de L’Aquila, dove, nell’ambito del consorzio di imprese guidato all’impresa di costruzioni Maltauro, Habitat Legno, società specializzata nelle costruzioni in legno lamellare attiva anche nei cantieri di Camarda e Paganica, a ottobre ha terminato la realizzazione di 25 palazzine antisismiche, suddivise in dieci lotti. Le decine di macchine per il sollevamento utilizzate dall’azienda per l’esecuzione dei lavori, dalle piattaforme aree ai sollevatori telescopici, sono state noleggiate da Nacanco, una delle principali realtà italiane nel noleggio di mezzi per il sollevamento, con ben 11 sedi, 150 professionisti, un parco nolo di 2.600 macchine in 100 modelli, con altezze dai quattro ai 43 metri. Il noleggio ha consentito ad Habitat Legno di accelerare i ristretti tempi degli interventi e di lavorare contemporaneamente e in sicurezza sulle facciate delle diverse palazzine, ottimizzando così i costi e le risorse umane impegnate nel cantiere. 

D

DANIELA STASI

Legno e metallo in sinergia Ciascuna delle 25 palazzine realizzate da Habitat Legno a Bazzano presenta 1.500 metri quadrati di parete esterna: un intervento complesso, affrontato dall’azienda impegnando circa 160 operatori, che si sono avvicendati a rotazione edificio per edificio. Vediamo nel dettaglio come sono state realizzate le costruzioni: l’involucro esterno è costituito da montanti di legno fissati con ancore metalliche; l’isolamento termico è dato da elementi predimensionati di polistirolo, interposto tra i montanti stessi; la parete è poi completata da un telo traspirante e impermeabilizzante e da un tavolato di ventilazione con elementi di larice a vista. Al piano terra la finitura esterna è a intonaco, applicato su pannelli di tipo Osb. All’interno è posato poi un ulteriore strato di lana di roccia isolante chiuso esternamente da una lastra di cartongesso. Il tetto, invece, realizzato così come le fondazioni da Edimo Metallo, è composto da una struttura metallica e da uno speciale rivestimento a pannelli sandwich con esterno di lamiera.


PIATTAFORME E TELESCOPICI

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Intervento tempestivo Nel cantiere di Bazzano, nonostante il caldo che imperversava la scorsa estate, l’elevato numero di lavorazioni contemporanee, i serrati turni di lavoro e le condizioni operative spesso estreme, le macchine prese a noleggio da Nacanco hanno svolto il loro lavoro senza alcun problema, grazie anche agli efficienti programmi di manutenzione effettuati dai tecnici dell’azienda. Ma Nacanco, in Abruzzo, non è stato presente solo a Bazzano: già subito dopo il terremoto, Nacanco ha attuato un’operazione di telemarketing che ha raccolto informazioni utili; dopodiché ha mandato direttamente sul territorio un proprio consulente tecnico commerciale, a disposizione delle imprese vincitrici degli appalti per offrire consulenza e strumenti di lavoro. Oggigiorno nei cantieri abruzzesi sono presenti oltre 100 macchine a noleggio Nacanco, impegnate in tutti le operazioni che prevedano interventi in quota. La società, tra l’altro, ha garantito il supporto logistico anche direttamente dalla direzione aziendale, che si è più volte recata nelle zone colpite dal sisma per verificare le reali necessità delle imprese.

E DILIZIA SOSTENIBILE Realizzazione di strutture in legno lamellare per l’edilizia residenziale, religiosa, industriale, per il tempo libero, la cultura e lo sport, con un servizio completo che spazia dalla progettazione esecutiva fino alla messa in opera delle strutture stesse. È questa la “specialità” di

Habitat Legno, società del Gruppo Albertani con sede a Edolo, in provincia di Brescia. Tra i suoi principali prodotti si ricordano Stek (Structural Element con grande coefficiente termico K), un componente misto legno-polistirene espanso con elevata resistenza ter-

www.nacanco.it

RICOSTRUZIONE IN CORSO Edificare unità residenziali durevoli e tecnologicamente all’avanguardia, soprattutto sotto l’aspetto della resistenza sismica. Il significato del Piano CASE, acronimo di Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili, è proprio questo. Mediante i decreti n. 6 dell’11 maggio e n. 3577 del primo luglio 2009, il Governo ha individuato 19 aree (Arischia, Assergi 2, Bazzano, Camarda, Cese di Preturo, Collebrincioni, Coppito 2, Coppito 3, Gignano, Paganica 2, Paganica Sud, Pagliare, Roio 2, Roio Poggio, Sant’Antonio, Sant’Elia1, Sant’Elia 2, Sassa e Tempera) dove si stanno costruendo 164 edifici, per un totale di 4.000-4.500 appartamenti destinati alle circa 15.000 persone che, in seguito al terremoto dello scorso aprile, non hanno avuto la possibilità di rientrare nelle proprie abitazioni, perché distrutte o inagibili. Nel complesso l’intervento è articolato su 30 lotti (ciascuno dei

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quali in grado di ospitare cinque edifici), a cui si aggiungeranno le altre palazzine introdotte in un secondo momento: gli edifici, da due-tre piani di metratura differente, sono collocati in quartieri impreziositi di alberature e dotati di infrastrutture; ogni unità abitativa è consegnata completamente arredata e con elettrodomestici. Si precisa che le costruzioni sono realizzate con tipologie differenti di edifici prefabbricati, con l’impiego di materiali che vanno dal calcestruzzo precompresso al legno lamellare, dal laterizio al metallo isolato termicamente: loro priorità primaria è la sostenibilità ambientale e soprattutto la resistenza al sisma. Per raggiungere questi obiettivi, il progetto prevede che i prefabbricati siano collocati su piattaforme antisismiche grazie a un basamento realizzato in calcestruzzo, posizionato su grandi elementi cilindrici in acciaio che esercitano il ruolo di smorzatori.


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FLOTTE&NOLEGGIO mica per la costruzione di coperture, solai e pareti interne ed esterne, e Hsb (Habitat System Beton), il connettore a secco per strutture miste legno-calcestruzzo a portata elevata, concepito per il consolidamento dei solai di legno.

www.habitatlegno.it

Per realizzare le 25 palazzine residenziali a Bazzano abbiamo impiegato circa 40 macchine a noleggio: 20 piattaforme verticali a pantografo, sei sollevatori telescopici, circa dieci piattaforme articolate. Per la maggior parte si tratta di piattaforme verticali diesel con altezza di lavoro da dieci metri; in particolare il modello Haulotte con l’estensione a sei metri della piattaforma di lavoro, particolarmente utile perché, avendo l’estensione, funge da ponteggio. Nel caso di una palazzina rettangolare, la tipologia di edificio che abbiamo realizzato in Abruzzo, ne portavamo in quota una piuttosto che due o tre, le aprivamo e in questo modo arrivavamo ad avere rapidamente una sorta di ponteggio a disposizione. Poi abbiamo noleggiato alcune piattaforme articolate diesel da 16 metri, alcune telescopiche da 26 metri e un’articolata da 30, sempre di Haulotte. Infine abbiamo utilizzato in modo assiduo i carrelli telescopici Haulotte, macchine nuove che non conoscevamo e che si sono rivelate molto maneggevoli e veloci. Per il noleggio di macchine in quasi tutti i nostri cantieri aperti in Italia, generalmente, ci forniamo sempre da Nacanco, azienda con cui abbiamo instaurato un rapporto molto costruttivo. Siamo soddisfatti della sua offerta. Nel complesso, il fattore assistenza tecnica funziona: partendo da Roma in mezz’ora il servizio è disponibile qui a L’Aquila. Devo dire che il punto di forza di Nacanco rispetto ad altri concorrenti è sicuramente il numero di macchine pronte per il noleggio: questo vuol dire che se c’è bisogno subito di una macchina la disponibilità è immediata.

Christian Germano Responsabile cantieri Habitat Legno

Giorgio Bresciani Commerciale Nacanco


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