Costruzioni 655 gennaio 2012

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COVER_655_Cover_Aprile_07 26/01/12 12.56 Pagina 1

Casa editrice la fiaccola srl

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Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature

Costruzioni N N 644 655 Anno Anno LX LXIGennaio Gennaio2011 2012 Costruzioni

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Macchine&Componenti

MOTORI GLI INDUSTRIALI VOLVO SODDISFANO LO STAGE IIIB CON L’UREA

Cava&Calcestruzzo

PERFORATRICI ARRIVA LA SANDVIK DX700 CON MOTORE CAT C7.1 ACERT

Flotte&Noleggio

PIATTAFORME AEREE L’AUTOCARRATA GSR DA 20 M: QUALITÀ RIMINESE

655 Anno LXI Gennaio 2012

MMT: CATERPILLAR PRESENTA 6 MODELLI MOTORIZZATI STAGE IIIB


Progetto1_Layout 1 06/10/09 15:21 Pagina 1

Sampierana s.p.a. col marchio Eurocomach progetta e produce miniescavatori, skid loaders e terne articolate per tutte le esigenze di cantiere. SAMPIERANA S.p.A. - 47021 S. PIERO IN BAGNO (FC) Italy - Via Leonardo da Vinci, 40 Tel. +39 0543 90.42.11 - Fax +39 0543 91.85.20

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Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni

Mensile di Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature

SOMMARIO ATTUALITÀ&PRODOTTI

MACCHINE &COMPONENTI

COPERTINA

6

Ihimer 35 VX

PALE GOMMATE

30

Le versatili macchine Ihimer

8

54

MMT

33

Notizie Sicurezza, demolizioni controllate, movimentatori industriali

La Hyundai HL 760-9

Notizie Mercato, tecnologie, prodotti, aste, sicurezza, eventi

Crescono di serie in serie

DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO

ATTREZZATURE IDRAULICHE

Produttività facile

58

Sei nuove macchine Cat: sono Stage IIIB, comode e semplici all’uso

Più valore ai mini La cesoia PC 200.2 di Canginibenne al lavoro lungo l’Autostrada A14

BICES 2011

16

Aspettando il 2013 Fiera di Pechino, tiriamo le somme

MMT

38

Un tetto per tutto La nuova sede Wacker Neuson

33

20 INTERMAT 2012

18

Un segnale di continuità

GRU A TORRE

42

I grandi costruttori non mancheranno

A cavallo dell’autostrada Varo notturno sulla A4

A 2 passi dalla Madonnina Le Raimondi Cranes in cantiere

NUOVE OPERE

20

58 Nel prossimo numero

ESCAVATORI A RISUCCHIO

48

Emergenza in verticale Tecnologia Gerotto Federico

MACCHINE& COMPONENTI 26 Motori: lo Stage IIIB Volvo Penta Tra un mese vi presenteremo in anteprima i nuovi mezzi off-road Phoenix della TATRA, i cava cantiere fabbricati in Repubblica Ceca, pressoché sconosciuti al mercato occidentale. Il telaio tubolare è il segreto di veicoli inarrestabili con una struttura quasi invariata dai primi esemplari risalenti al 1926. A garantire appeal per sfondare nel mercato italiano le cabine e i motori firmati al gruppo Paccar-Daf, proprietario del 19% di Tatra.


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655

CAVE&CALCESTRUZZO

PERFORATRICI

78

La nuova Sandvik DX700 con motore Caterpillar Stage IIIB

ATECAP

66

20 anni di qualità L’Associazione celebra i suoi 20 anni

IMPIANTI MOBILI

84 ISTITUTO ITALIANO CALCESTRUZZO

68

Dritta al cuore

Massetto istantaneo

REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Federica Rosso costruzioni@fiaccola.it

Aeternum dalla storia al futuro ISTITUTO ITALIANO CALCESTRUZZO

71

L’Istituto informa Due realtà a confronto sulla durabilità

72

FLOTTE&NOLEGGIO 90

SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it

Notizie Servizi, piattaforme semoventi cingolate, sollevatori

Notizie Prodotti, mercato, inserti, attualità associazioni, qualità

78

ALLEGGERITI

74

DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO Emilia Longoni

Sottofondi: fino a 3 cantieri al giorno grazie alla Overmat

L’Istituto pensante

DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it

Leggeri strutturali al M.O.SE

COLLABORATORI Silvio Cocco, Federico Fornara, Claudio Marini, Umberto Nartelli, Daniela Stasi IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it

La soluzione studiata da Laterlite e l’impresa

TRAFFICO E PUBBLICITÀ Antonella Ciliberto, Laura Croci marketing@fiaccola.it

74

100

MARKETING E PUBBLICITÀ Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna ottoadv@tin.it Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952

PIATTAFORME Siamo stati alla Cooperativa Cavatori Canalgrande di Carrara, nei bacini marmiferi delle Alpi Apuane, per vedere il primo escavatore cingolato KOMATSU PC800LC-8E0 arrivato in Italia. Macchina da 80.000 kg di peso operativo, il neo arrivato PC800 ha un motore Komatsu Stage IIIA da 370 kW e può lavorare in due modalità operative: Power ed Economy. Vi sono inoltre due sistemi per incrementare la potenza al lavoro: l’Heavy Lift, che offre il 10% di forza di sollevamento in più, e la funzione Power Max, che incrementa la forza di scavo e di strappo quasi del 10 per cento.

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Rimini chiama Italia La GSR ha tagliato il traguardo delle 6.000 macchine prodotte GRANDI LAVORI

100

Squadra all’altezza Vernazza Autogru e Grove per il nuovo Juventus Stadium

PROVATI perVOI GAMMA SCANIA

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Grifone in cerca di terra Gli svedesi cambiano volto, hanno un robotizzato dedicato all’off-road e un rallentatore maggiorato

STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00 È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440

Casa Editrice

la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484

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G E N NAIO 2012

ISSN: 0010 - 9665


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BKT EUROPE SRL

1

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F.A.E. SPA -TECNIFOR SPA IND. ALLOGGI PREF. III Cop. www.faeterni.it

GRUPPO MINITOP SRL IV Cop. www.minitop.it

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KOMATSU ITALIA SPA

24

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MIDI EQUIPMENT SPA (Takeuchi)

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PROMOBERG PROMOZIONI BERGAMO Edil 2012 10 www.fieraedile.it

PROMOVE SRL

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www.promove.it

RAIMONDI CRANES SPA

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13

www.intermat.fr

SAMPIERANA SPA www.sampierana.com

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La pala gommata compatta Ihimer AS12 è la più piccola del mercato con un peso operativo da 1,26 ton e un carico operativo di 330 kg. Silenziosa e produttiva, la AS12 offre una accessibilità meccanica che, considerate le dimensioni, si può definire esemplare grazie alla cabina ribaltabile in pochi minuti. Le sue prestazioni sono garantite da un motore Yanmar 3TNV76 da 1,1 litri di cilindrata tarato a 15,4 kW a 2.500 giri/minuto (bassa velocità lineare del pistone, sinonimo d’affidabilità: 6,83 m/s) e dalla trasmissione “in linea”, senza cinghie d’azionamento.

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Aziende citate Autovie Venete..........20 Baumot...................15 Bosh ................13 - 15 Calcestruzzi .............72 Canginibenne ...........59 Capital Safety...........54 Caterpillar ...............33 Cgt ........................56 Cifa .......................76 Clark......................90 Cummins ................14 Daimler ..................73 Daf........................12

4 Costruzioni gennaio 2012

Eaton .....................14 Ecolight ..................54 Edilsystem...............76 Electroswith .............14 Eurotecno................91 Fassi Gru ..................9 Gerotto Federico .......48 Gruppo Venpa...........90 Gsr........................94 Hbs .......................15 Holcim ...................76 Hydac ....................15 Hyundai ..................30

Ihimer .....................6 Imeco ....................13 Jcb .........................8 Komptech................56 La Matassina ...........72 Laterlite..................74 Liebherr..................20 Oil&Steel ................91 Ormet ....................84 Platform Basket ........91 Progress .................73 Raimondi Cranes.......43 Ritchie Bros .............10

Sandvik ..................78 Scania ..................106 Sebach ...................91 Soilmec ..................73 Stucchi ...................14 Terex.......................9 Turolla ...................15 Tyrolit ....................55 Vernazza Autogru .....100 Volvopenta ..............26 Wacker Neuson .........38



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Copertina

IL MINIESCAVATORE 35VX IN SINTESI

n Peso operativo cingoli in gomma tettino/cabina 3.405/3.505 kg n Peso operativo cingoli in ferro tettino/cabina 3.515/3.615 kg n Carro a largh. variabile da 1.520 a 1.800 mm n Lunghezza carro 2.210 mm n Raggio di rotazione posteriore 845 mm

n ProfonditĂ max scavo 3.150 mm n Prof. max scavo - braccio lungo 3.450 mm n Raggio di rotazione frontale con brandeggio 2.180 mm n Raggio di rotazione posteriore 845 mm n Operazioni di scavo a filo muro semplici n Benna standard 600 mm


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IHIMER

35VX

a nuova versione del miniescavatore Ihimer 35VX punta ad offrire le migliori prestazioni della categoria. Tra le novità introdotte, per incrementare sicurezza, durabilità, comfort e resistenza di un modello costruito con il 97% dei materiali riciclabili, Ihimer evidenzia peculiarità tecniche come il carro a larghezza variabile che garantisce una stabilità eccezionale, il rapporto tra dimensioni compatte e prestazioni e il collaudato motore diesel ad alta efficienza e bassa rumorosità. Di rilievo anche dettagli come la nuova lama rinforzata con profilo superiore scatolato, la nuova strumentazione nell’ergonomica postazione operatore con joy-stick servoassistiti e leva di sicurezza che inibisce tutte le operazioni (incluse traslazione e movimento lama). Da notare inoltre il circuito idraulico ausiliaro di serie (implementabile con 2 ulteriori circuiti a richiesta per la gestione di attrezzature multifunzione) e il nuovo perno braccio con dado di fissaggio regolabile per ridurre notevolmente la tolleranza orizzontale ed eliminare i naturali giochi di usura della benna.

L

Torretta girosagoma e carro allargabile La torretta girosagoma del 35VX è particolarmente compatta e garantisce un raggio di rotazione frontale di 2.180 mm e il raggio di rotazione posteriore di 845 mm. Grazie a questi numeri la nuova versione del miniescavatore 35VX è ideale per lavori in ambienti ristretti, dove massimizzare i margini di mano-

vra è fondamentale. Nuovo anche il motore di rotazione della torretta, che permette velocità fino a 8,8 giri/min ed è dotato di valvole "Antishock" che eliminano i contraccolpi del braccio nei cambi repentini di direzione durante il lavoro. In tutte le condizioni operative, incluse operazioni di scavo laterale e di sollevamento laterale di carichi, il nuovo 35VX garantisce massima stabilità grazie al carro lungo 2.210 mm e allargabile (unico nella sua categoria) da 1.520 mm a un massimo di 1.800 mm. Di serie il 35VX è dotato di cingoli gommati (cingoli in acciaio larghi 300 mm a richiesta) con disegno asimmetrico dei tasselli e mescola tipo “tough track” per ridurre le vibrazioni nella traslazione e assicurare sia maggior durata nel tempo sia maggior comfort nella guida. Anche il disegno dei cingoli, unito al carro lungo, permette di ridurre la pressione al suolo e di aumentare la vita media dei cingoli. Motore compatto, affidabile e silenzioso Il miniescavatore Ihimer 35VX è dotato di un motore diesel Yanmar 3TNV88 tarato a 20,3 kW a 3.000 giri/min e di un circuito idraulico ad alta efficienza, che garantisce una bassa rumorosità, un ridottissimo consumo di carburante ed emissioni inquinanti limitate al minimo. Il motore è a bassa velocità di rotazione con la totale assenza di vibrazioni. La nuova serie TNV è conforme allo Stage IIIA della Dir. 2004/26/CE in vigore in materia di emissioni inquinanti. gennaio 2012 Costruzioni 7

www.ihimer.com

IL MINIESCAVATORE IHIMER GIROSAGOMA DA 3,5 TON DI PESO OPERATIVO SI DISTINGUE PER LE PRESTAZIONI, LA STABILITÀ GARANTITA DAL CARRO A LARGHEZZA VARIABILE E IL COMFORT. È DISPONIBILE CON TETTUCCIO O CABINA E CON BRACCIO LUNGO


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NEWS

ATTUALITÀ&PRODOTTI

Per la sorveglianza del mercato

L

o scorso 24 novembre è stato firmato un manifesto per la sorveglianza del mercato in Europa, nell’ambito della conferenza organizzata dalla direzione generale industria e impresa della Commissione. In calce al documento le firme del Cece (il Comitato europeo dei produttori di macchine per costruzioni che raggruppa circa 1.200 aziende, di cui Unacea è membro) e di altre sei rappresentanze europee dell’industria dei macchinari (Cecimo, Cecip, Cema, Euromap, Fem e Orgalime). Il manifesto sottolinea l’impegno dell’industria a svolgere un ruolo attivo nella sorveglianza. L’importazione, la commercializzazione e l’utilizzo di mezzi non

conformi sul mercato dell’Unione rimane un problema irrisolto che mette in pericolo reti commerciali e la sicurezza dei lavoratori. Tra i principali contenuti, la necessità di istituire un

coordinamento tra Commissione e stati membri nell’ambito del regolamento 765/2008 che introduce norme più stringenti in materia di sorveglianza di mercato e l’istituzione di programmi di formazione per il

personale doganale dedicati al settore dei macchinari. Il nuovo documento sottolinea la necessità di rafforzare la campagna d’informazione riguardo ai rischi cui va incontro chi vende e utilizza mezzi non conformi. “La conferenza di Bruxelles - dichiara Ralf Wezel, segretario generale del Cece - è stata un

importante passo in avanti: anche se sono gli stati membri ad essere responsabili della sorveglianza del mercato, è evidente che l’Unione europea deve avere una funzione di stimolo e coordinamento. Questa ci sembra la soluzione principale per fare dell’Europa un mercato dove vigano sicurezza sul lavoro, rispetto dell’ambiente, innovazione e competitività”. www.unacea.org

www.jcb.com

8 Costruzioni gennaio 2012

PHOTO NEWS

Investire sui motori JCB ha annunciato un piano d’investimento da 35 milioni di euro per un progetto di sviluppo di un nuovo motore nel Regno Unito: creerà circa 350 nuovi posti di lavoro negli stabilimenti nel Midlands e nel Galles. Il programma partirà a breve, dopo che l’azienda si è aggiudicata un contributo di 4,5 milioni di sterline offerto dal Government’s Regional Growth Fund (RGF, Fondo governativo per la crescita locale). Le attività di progettazione e ricerca per il nuovo motore saranno concentrate presso la sede JCB Power Systems a Foston, nel Derbyshire, dove l’azienda ha realizzato il motore JCB Dieselmax detentore del record di velocità. Il nuovo motore entrerà in produzione nel 2016. Nella foto il nuovo motore JCB Ecomax Tier 4 JCB da 55 kW senza posttrattamento, che entrerà in produzione quest’anno.

Demolizione nel centro di Tokio Si potrebbero passare ore a osservare questo scatto senza trovare risposte convincenti; senza comprendere quale tecnica di demolizione sia stata scelta o come un operatore abbia potuto fare un azzardo tale da fare un tuffo nel vuoto con il suo midi escavatore. Quello di cui siamo certi è che la fortuna non è mancata: non vi sono state vittime e l’operatore è stato trattenuto dalla cintura di sicurezza.


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N EWS La gru sullo smartphone ATTUALITÀ&PRODOTTI

A

rriva lo Human Machine Interface. Si tratta di un innovativo sistema ideato da FASSI GRU per aiutare l’operatore nel gestire con più rapidità, precisione e sicurezza il proprio lavoro con le gru idrauliche articolate prodotte ad Albino. La stessa Fassi definisce il

sistema “una nuova frontiera nella lettura dei dati provenienti dal computer on-board delle gru articolate”. Guardando al futuro prossimo, infatti, la Casa costruttrice è convinta che il solo radiocomando non sarà sufficiente a gestire in modo veloce e intuitivo le informazioni operative prodotte delle gru più prestazionali della gamma. Oggi la tecnologia elettronica on-board disponibile sulle gru, che

Una CC2800 in città

L

o scorso ottobre lo specialista in sollevamenti Franz-Bracht Kranvermietung ha utilizzato la sua nuova TEREX CC 2800-1 per la costruzione di un ponte nel quartiere Oberkassel di Düsseldorf. La gru ha sollevato 4 elementi strutturali di metallo: il più pesante era da 111 ton. Per portare a termine questo lavoro la Franz-Bracht ha dovuto fare i conti con i limiti architettonici dell’area lavorando, con zavorra Superlift SSL, al 95% della prestazioni di cui è capace con braccio in configurazione standard. www.terex.com

sfrutta la trasmissione dati Can-Bus, genera una grande quantità di informazioni e alcune di queste richiedono un’elevata attenzione da parte dell’operatore nella gestione rapida e precisa delle macchine stesse. Non solo, bisogna anche considerare - spiegano in Fassi - “che nel prossimo futuro assisteremo all’ulteriore crescita della quantità di funzioni disponibili legate a nuovi sistemi, per i quali l'accettazione da parte degli operatori dipenderà in gran parte dalla “bontà” con cui sarà fornito il feedback all'operatore stesso”. Altro aspetto importante è la

tendenza all'aumento delle informazioni che occorre dare all'operatore per permettergli di tenere sotto controllo il sistema macchina. Il Fassi HMI, brevettato a livello internazionale, nasce quindi perché le gru del futuro siano sempre più “easy to use” e “safe to use”, ma consentirà anche di usufruire di tele assistenza e diagnosi in remoto, di parametrare le leve dei radiocomandi, di analizzare e valutare le statistiche di utilizzo o consultare il Fassi Geo Locator per contattare velocemente i centri di assistenza e dialogare con la gru. Questa si chiama innovazione. www.fassi.com

Trasmissioni più 12,5% Nel 2011, anno del crollo dei mercati finanziari, alcune aziende italiane hanno resistito meglio di altre alla crisi. Quello dei sistemi di trasmissione, movimento e potenza si è dimostrato un settore chiave dell’industria del nostro Paese. “Il settore - spiega To maso Carraro, presidente di Assiot - presenta performance positive con una crescita del 12,5%, in controtendenza con la situazione economica generale, ed è protagonista di una continua innovazione, con l’integrazione di meccanica, elettronica, pneumatica e oleodinamica”. Cogliamo l’occasione per segnalare che Assiot, l’associazione di categoria che riunisce i costruttori di organi di trasmissione e ingranaggi, compie quarant’anni. www.assiot.it

gennaio 2012 Costruzioni 9


ATTUALITÀ & PRODOTTI

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Un’asta worldwide a Caorso

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o scorso 6 e 7 dicembre la casa d’aste Ritchie Bros ha organizzato una vendita a Caorso (PC). In due giorni sono stati venduti 890 macchinari industriali e sono stati registrati 770 offerenti tra quelli presenti in sede e quelli online collegati da ben 63 Paesi diversi tra cui: Norvegia, Stati Uniti, Germania, Francia, Giappone, Zimbabwe, Qatar, Australia e Cina. Con questa vendita all’asta RITCHIE BROS. ha soddisfatto 190 clienti che desideravano vendere i propri macchinari. Come in tutte le aste Ritchie Bros le macchine sono state tutte vendute il giorno stesso dell’asta, senza prezzo

Orari venerdì / lunedì 10 - 19 sabato / domenica 9 - 19

EDIL FIERA BERGAMO

INFO:

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2012 26ª edizione

T E C H

2 - 5 MARZO Organizzazione

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minimo, al migliore offerente e l’ampia selezione di macchinari ha soddisfatto diversi settori: edilizia, demolizione, movimento terra, sollevamento e trasporto. Ha destato particolare attenzione l’escavatore da demolizione Liebherr R974 del 2007 che, dopo rilanci da offerenti in sede e online (da Francia, Italia, Germania, Cile, Belgio e Spagna), è andato a un francese per 800.000 euro. Il secondo giorno si sono vendute 260 macchine agricole in un evento in collaborazione con New Holland Agriculture e i suoi concessionari italiani. La prossima asta a Caorso è programmata per l’8 marzo 2012. www.rbauction.it

Main Sponsor

Partner


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ATTUALITÀ&PRODOTTI

N EWS

Costruzioni più sicure

Accordo tra Formedil, Cnce e Cncpt sulla formazione di chi si affaccia per la prima volta nel mondo delle costruzioni. L’obiettivo è garantire maggiore sicurezza e competenza. Tra le novità: Casse Edili in prima linea e l’istituzione di un Osservatorio sulla diffusione delle buone prassi n nuovo protocollo di intesa finalizzato ad assicurare una formazione obbligatoria omogenea e l’apprendimento delle norme sulla sicurezza sul lavoro a tutti gli operai in ingresso nel settore, indipendentemente dalla città nella quale si trovano. A sottoscriverlo: Formedil (Ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia), Cnce (Commissione nazionale delle casse edili) e Cncpt (Commissione nazionale per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro). Presentato a novembre, a Torino, nel corso di un seminario organizzato dal Formedil in occasione di Restructura, il Salone dedicato alla costruzione e ristrutturazione edilizia, è focalizzato in particolare su

U

due punti-chiave: il coinvolgimento delle Casse Edili nella promozione dei corsi tenuti dalle Scuole Edili e l’istituzione di un osservatorio per il monitoraggio del servizio erogato e della diffusione delle buone prassi. Con questo accordo aumenta così l’impegno delle Casse Edili nella formazione dei lavoratori che si affacciano per la prima volta nel mondo delle costruzioni, attraverso i corsi di 16ore prima Mics (Moduli integrati per costruire in sicurezza), organizzati dal Formedil e tenuti presso le Scuole Edili. Sarà avviata anche la collaborazione fra i due enti per la gestione delle banche dati della formazione e dell’anagrafe dei lavoratori e delle imprese. Infine, come anticipato, è stato istituito un osservatorio che vede anche il coinvolgimento di Cncpt

per il monitoraggio e la valutazione del servizio formativo delle 16ore prima Mics. Insomma, l’iniziativa dovrebbe contribuire a diffondere con forza la cultura della sicurezza. www.formedil.it

Dall’alto: Massimo Calzoni e Franco Gullo, rispettivamente presidente e vicepresidente Formedil.

Formazione via web Da novembre è online il sito di “16ore Mics” (www.16oremics.it), il progetto del Formedil per l’aggiornamento professionale: dalle 16 ore per i nuovi ingressi, all’abilitazione macchine per gli operai, ai corsi per preposti e dirigenti. “Il nuovo sito si rivolge alle imprese che vogliono formare il loro personale”, spiega Massimo Calzoni, presidente Formedil. “Ci consente di far vedere alle aziende, attraverso foto e filmati, la differenza che intercorre tra i corsi di certificazione solo formali e le lezioni fatte sul campo, con le gru, i carrelli industriali e le pompe per il calcestruzzo in funzione. In sostanza si tratta dell’unico sistema in grado di garantire una competenza professionale basata sulla consapevolezza e sull’autonomia degli addetti ai lavori”.

gennaio 2012 Costruzioni 11


MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI

ATTUALITÀ & PRODOTTI

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COSTRUIRE 2012

1-3 marzo Bari Biennale internazionale dell’edilizia della Fiera del Levante www.costruire-edillevante.it

EDILTECH 2012

2-5 marzo Bergamo Salone delle macchine, tecnologie e attrezzature da cantiere www.fieraedile.it

INTERTUNNEL

27-29 marzo Torino Appuntamento italiano per i professionisti della galleria www.intertunnel.com

A marzo il 26° Ediltech Dal 2 al 5 marzo 2012 la fiera di Bergamo ospiterà la ventiseiesima edizione di Ediltech, la rassegna delle macchine, dei materiali, delle attrezzature e dei servizi per l’edilizia civile ed industriale, la ristrutturazione e il recupero edilizio. Tra i settori merceologici che desteranno maggiore attenzione segnaliamo quello delle tecnologie per il recupero edilizio e la manutenzione degli edifici e quello dell’edilizia ecosostenibile: bioarchitettura, risparmio energetico, energie alternative e rinnovabili. Lo scorso anno hanno partecipato 290 espositori e sono stati registrati 46.000 visitatori provenienti per metà da Bergamo e provincia, per il 25% dal resto della Lombardia e i restanti da Italia ed Europa. www.fieraedile.it

INTERMAT 2012

16-21 aprile Parigi (F) Salone internazionale di macchine e attrezzature da cantiere www.intermat.fr

Un futuro nel BRIC

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asciano spazio ad un discreto ottimismo i risultati del gruppo Paccar aggiornati allo scorso settembre 2011, circa l’andamento globale di DAF. Parlano infatti di un fatturato globale di 11,5 miliardi di dollari (+59%), 715 milioni di dollari di reddito netto (+148%) e di ben 5,6 miliardi di capitalizzazione, con la possibilità di potenziare ulteriormente i volumi in aree geografiche, indicate come strategiche, nel breve-medio periodo. In Russia innanzitutto, dove Daf prevede una crescita a 120.000 unità (> 15 ton) nel 2015 grazie

12 Costruzioni gennaio 2012

anche all’inaugurazione della nuova sede dall’aprile 2011 che ha contribuito ad un immediato incremento di 1.000 ordini e si prevede influirà per altre 6.000 unità entro il 2015. Importante anche il mercato Africano, con il nuovo impianto di start-up CKD in Marocco, con il neoacquisito importatore saudita e con il mercato turco in costante espansione. Di sicuro Daf crede nel mercato brasiliano anche grazie all’inizio della produzione locale nel 2011, a un volume mercato di 170.000 unità, un obiettivo di market

share del 10% e lo sviluppo delle rete concessionari con 25 partners che copriranno 100 località. Infine l’area Cina-India. Il primo è il più grande mercato di veicoli industriali al mondo con il 46% delle

immatricolazioni mondiali, mentre il secondo vede la presenza strategica del Paccar India Office, centro di fondamentale sviluppo di prodotto, ITD ed acquisti. www.daf.com


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dal 16 al 21 aprile 2012 IL SITO DEL MESE

Parigi - Nord Villepinte - Francia

Esposizione Internazionale delle Attrezzature e Tecnologie per le Industrie dell’Edilizia e dei Materiali

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Fruibilità

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Velocità

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Grafica

Together let’s build

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Completezza

n WWW.IMECOSAFETY.IT La Imeco Safety è un’azienda specializzata nella diffusione in Italia come in Europa di reti anticaduta, parapetti e sistemi fissi di protezione cadute dall’alto. Si tratta di una realtà che punta a promuovere, assieme ai prodotti, la cultura della sicurezza e prevenzione infortuni in cantiere. Questo nobile obiettivo è perpetrato anche tramite attività di formazione e informazione regolarmente organizzati nella sede di Feltre (BL). Il nuovo sito internet dell’azienda è molto razionale e non stupisce per la grafica ma i contenuti tecnici di base non mancano e permette di contattare direttamente l’azienda domandando preventivi on-line. Il Gruppo Imeco produce anche coperture industriali.

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Una nuova linea di abbigliamento pensata per chi lavora in cantiere. Si chiama Bosch Professional Workwear ed è firmata da Bosch Elettroutensili Professionali. Con la garanzia di una protezione ideale per qualsiasi condizione atmosferica, la nuova collezione presenta finiture di elevata qualità, a favore di una maggiore libertà di movimento, flessibilità e comfort in ogni condizione operativa. Tutti i capi di abbigliamento Bosch sono certificati secondo lo standard Oeko-Tex 100, quindi privi di sostanze nocive. La linea comprende giacche, polo e t-shirt, gilet con tasche portattrezzi, pantaloni in diversi modelli e calzature di sicurezza, oltre a ginocchiere di protezione applicabili in modo rapido e semplice.

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La serie di innesti rapidi a vite con tenuta a facce piane VEP-P è la soluzione STUCCHI per applicazioni oleodinamiche con alte pressioni e per dove serve il collegamento con pressione residua rimasta intrappolata nel circuito. Il sistema di aggancio a vite elimina la prematura usura e la brinellatura causata dal sistema di aggancio a sfere. Il sistema a tripla valvola (doppia valvola interna) scarica la pressione e la valvola di tenuta a facce piane permette di accoppiare l’innesto anche in presenza di alte pressioni residue interne senza perdere fluido.

L’interruttore di comando ad azione ritardata (TD-CSR) dell’Electroswitch fornisce un mezzo sicuro ed efficace di prevenzione contro il rischio di scariche elettriche in operazioni di intervento su circuiti di sicurezza in funzione locale interruttore automatico. È dotato di Led lampeggiante che avvisa l'operatore della presenza di corrente o della fase di arresto. Una volta che viene attivato un comando di accensione o spegnimento si ha la possibilità di annullare l’operazione entro 10 secondi.

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Si chiama QuickCheck 5200 il dispositivo portatile di Cummins, che permette di regolare i parametri di funzionamento del motore, di lettura e informazioni sul suo funzionamento. Si collega alla centralina ECM tramite presa can bus. Sullo schermo a colori tutti i dati grazie a due interfacce che girano su sistema operativo Windows: PowerSpec e QuickCheck. La prima consente ai clienti di adattare la mappatura del motore in base a esigenze specifiche. QuickCheck permette di accedere ai dati pubblici dei produttori di motori tramite comandi elettronici, o sistemi del veicolo.

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

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Raccordi idraulici

Raggiungono un raccordo Si è allargata la famiglia EverFlex E-Series di raccordi in un unico pezzo realizzati dalla EATON. Vengono accoppiati alla linea Eaton Flex a base di resina di teflon, e possono ora gestire pressioni di esercizio superiori del 33% rispetto ai tubi tradizionali. I nuovi raccordi sono stati testati su i tubi delle serie 2807, FC465, S-TW e SC-TW. L'espansione aggiunge nuove dimensioni all’attuale gamma di raccordi e introduce l’impiego dell’acciaio inox. Sono disponibili in versione maschio e femmina a 37º, oltre alla configurazione fine girevole.


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ATTUALITÀ&PRODOTTI Valvola Ovc in linea

Valvole

N EWS www.hbs.it

(Val)vola in alto

Valvola Ovc flangiabile

Scegliere la tecnologia HBS, significa affidarsi ad un partner sicuro sinonimo di qualità nel sollevamento. L’azienda offre il know how del proprio staff tecnico per meglio affiancare i clienti nella progettazione, nello studio e nella ricerca di nuove soluzioni ad hoc. Tra le più diffuse valvole nei mezzi movimento terra, ci sono quelle della serie Ovc (Overcentre), disponibili in linea o flangiabili.

Valvole

Tutte le valvole a posto!

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Le vampate che rigenerano Grazie al modulo di combustione ottimizzato BA-F, il filtro particolato diesel della BAUMOT può essere utilizzato anche a temperature di scarico estremamente basse. Il modulo è in grado di rilevare automaticamente la condizione di carico del filtro antiparticolato. Non appena si raggiunge il valore di soglia preimpostato, genera una fiamma fredda che aumenta la temperatura dei gas di quel tanto che basta, perché avvenga la fase di rigenerazione automatica

www.baumot.ch www.hydac.com

Un filtro per il filtro

È frutto di un forte studio sul design la nuova serie di filtri Betamicron 4 di Hydac che si propone di aumentarne l'efficienza e la longevità. Per proteggere il substrato filtrante dall’azione meccanica del fluido diretta che impatta sugli elementi filtranti, questi vengono dotati di una pellicola protettiva esterna che migliora il flusso del fluido e aumenta la stabiltà del sistema, soprattutto durante la sostituzione del filtro. La filtrazione è a carico dello strato multiplo a rete. In termini di ingombri il Betamicron 4 è completamente intercambiabile con i tradizionali filtri Hydac.

www.boschre

Dpf

Filtri

Nella gamma delle valvole Bosch Rexroth, le VBSO sono quelle di bilanciamento per controllo primo e secondo cilindro tradizionali e con funzione anti-shock a basso delta P e isteresi. Sono disponibili anche in versione CR a singolo e doppio effetto per cilindri telescopici con funzione rigenerativa disinseribile, per la rapida fuoriuscita del braccio. Per il controllo motore argano con funzione anticavitazione e sblocco freno integrate vengono utilizzate le valvole VBSO SE.

Cambi

Con la flangia anche dietro Viene prodotto dalla TUROLLA (che fa parte del gruppo SauerDanfoss) il cambio OCG (Open Circuit Gear) con pompa della Serie D in fusione. Ha integrato una flangia ausiliaria Sae "A" a nove denti, per connettere una pompa a bassa pressione in alluminio nella parte posteriore. Una tenuta indipendente su flangia ausiliaria isola il circuito idraulico dalla pompa ausiliaria. La OCG può operare con due sistemi idraulici separati lasciando la pompa ausiliaria inattiva, avviandola se necessario.

www.turollaqcg.com gennaio 2012 Costruzioni 15


B ICES 2011

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Aspettando il 2013 L’edizione 2011 della fiera biennale cinese dedicata al settore delle costruzioni è stata la più completa e importante di sempre ll’edizione 2011 del Bices di Pechino hanno partecipato 1.200 aziende occupando una superficie espositiva di 200.000 metri quadrati. Rispetto all’edizione precedente sia gli espositori sia gli spazi a loro dedicati sono cresciuti del 25%. L’edizione 2011 di Bices è stata senza dubbio la più completa di sempre per il numero di aziende che hanno partecipato e per le gamme di prodotto esposte. Ad oggi è di certo una delle fiere più importanti del settore costruzioni nell’area Asia-Pacifico. Grazie al tema conduttore dell’evento “Green Reform Lift the future” la fiera ha puntato a raggruppare le gamme di macchine, attrezzature e impianti più recenti e a offrire una panoramica dei servizi e delle tecnologie dedicate alla gestione delle macchine stesse.

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Da nazionale a internazionale: non solo un’ambizione Grazie al supporto di oltre 40 associazioni industriali tra nazionali e internazionali, la mostra ha fatto da vetrina a settori che vanno dall’energia interna, al trasporto, al trattamento delle acque, all’energia eolica, all’industria mineraria. All’evento hanno anche partecipato i rappresentanti di oltre 20 organizzazioni professionali di Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Corea del Sud, Vietnam e Germania. Durante Bices 2011 si sono tenuti una serie di eventi di alto profilo come il vertice tra i 50 produttori chiave di macchine da cantiere, il China Construction Machinery Emergency and Urgent Rescue Equipment Exposition dedicato al settore delle macchine da cantiere, la Bices 2011 Overseas Markets Orientation Conference dedicata alle tendenze del mercato globale di settore e la First Concept Design Competition for International Construction Machinery and Special Purpose Vehicle, ovvero la prima edizione di una competizione di design per i mezzi multifunzionali e da cantiere.


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ATTUALITÀ&PRODOTTI

N EWS

Il Bices 2011 settore per settore Le macro categorie presenti sono state: macchine movimento terra, macchine e impianti per il calcestruzzo e macchine per il sollevamento carichi. Tra le aziende presenti vi erano anche realtà specializzate in piattaforme aeree per il sollevamento persone, macchine e attrezzature da miniera, veicoli commerciali e veicoli speciali, macchine per la lavorazione di inerti (frantoi e screening), macchinari per la produzione di mattoni e piastrelle e impianti per la produzione in sito di calcestruzzo e conglomerati bituminosi. Ad anticipare le linee di sviluppo delle macchine movimento terra del domani sono stati i costruttori di componenti idraulici, di trasmissioni, di elettronica e, soprattutto, di motori: diversi i nuovi modelli presentati evidenziando le specifiche caratteristiche di risparmio energetico e tutela ambientale.

Il fil rouge “Green Reform Lift the future” ha anche toccato temi d’attualità per l’intero settore: design innovativo, promozione di una nuova cultura delle macchine del settore costruzioni, la tutela ambientale, presa coscienza delle responsabilità

industriali, così come il confronto tra élite industriali, e ha confermato come il settore stia investendo risorse per crescere in una direzione sostenibile. Concludendo, il Bices 2011 non ha solo permesso ai visitatori di monitorare

l’evoluzione del rapido sviluppo tecnologico nel settore delle costruzioni a livello mondiale, ma ha dato anche l’occasione ai cinesi, come al pubblico internazionale, di raccogliere gli elementi per intuire quale sarà il futuro sviluppo del settore macchine da cantiere. L’obiettivo dell’ente fiera è favorire gli incontri tra Case costruttrici, la comunicazione tra imprese di costruzione nazionali ed estere, quindi promuoverne la cooperazione tecnologica e commerciale. www.e-bices.org Nella sequenza foto, da sinistra: lo stand della LiuGong, il padiglione delle spare parts, l’area demo della ChangLin e l’area calcestruzzo dell’immenso stand della Sany.

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I NTERMAT 2012

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Un segnale di continuità Il prossimo aprile, dal 16 al 21, la fiera di Paris-Nord Villepinte alzerà le bandiere Intermat per la nona volta dal 1988. I costruttori di macchine più importanti del settore saranno presenti, nonostante tutto er il settore delle costruzioni del Vecchio Continente il 2012 si prospetta come un anno dalle poche certezze. Gli esperti si domandano

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18 Costruzioni gennaio 2012

persino quale sarà l’andamento di mercati come Germania e Francia che lo scorso anno hanno dato segnali decisamente positivi, avviando

importanti cantieri e acquistando nuovi macchinari più che nel 2010. Nonostante il contesto, però, le Case costruttrici dimostrano di credere nel nostro mercato, quindi nella più importante fiera dell’anno 2012 del settore in Europa.


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ATTUALITÀ&PRODOTTI INTERMAT 2012 • Manifestazione • Date/Orari • Periodicità • Luogo • Superficie espositiva • Specificità • Espositori e settori

• Visitatori

• Sito Internet

N EWS

Esposizione Internazionale delle Attrezzature e Tecnologie per le Industrie dell’Edilizia e dei Materiali Dal 16 al 21 aprile 2012 - dalle ore 9.00 alle ore 18.00 Triennale Quartiere delle Esposizioni di Paris-Nord Villepinte - Francia 375.000 m2 Un parco prova esterno dedicato alle dimostrazioni di 30.000 m2 1.500 espositori attesi nel 2012 (nel 2009 il 67% erano internazionali, provenienti da 44 Paesi) Macchine movimento terra, componenti/attrezzature, sollevamento merci e persone, calcestruzzo, ponteggi, casseforme, perforazione, macchine stradali, miniere e cave/trattamento dei materiali/riciclaggio, trasporto 200.000 visitatori del settore attesi nel 2012 (nell’edizione 2009 il 33% dei visitatori era di provenienza internazionale: 162 nazionalità registrate) Profilo: direzioni lavori, imprese edili, committenti lavori pubblici locali, studi di progettazione e architettura, geometri, distributori e noleggiatori di attrezzature, professionisti del sollevamento, importatori di materiali, imprenditori del settore estrattivo (cave e miniere), organismi finanziari e società di servizi www.intermat.fr (in lingua francese, inglese, cinese e araba)

Il sito internet di Intermat 2012 è disponibile anche in versione dedicata alla consultazione con smartphone e tablet (m.intermat.fr) per dare modo ai visitatori di meglio orientarsi e trovare rapidamente i punti d’interesse.

Secondo le stime dell’organizzazione, Intermat 2012 richiamerà oltre 200.000 visitatori, a fronte dei quasi 185.000 registrati nel 2009, grazie al lavoro di internazionalizzazione fatto coinvolgendo nuovi espositori asiatici, al coinvolgimento di imprese costruttrici di Nord Africa, Est Europa e Medio Oriente e in ragione della partecipazione confermata di nomi come, per esempio: Ammann, Bobcat-Doosan, Caterpillar, Case, Groupe Fayat, Haulotte Group,

Hitachi, JCB, Komatsu, Liebherr, Mecalac Ahlmann, Manitowoc, New Holland, Peri, Soilmec, Volvo, Wirtgen o Wacker Neuson. Rispetto all’edizione 2009, saranno maggiormente rappresentati i settori della demolizione e quello del tunnelling che vede il ritorno di espositori come Atlas Copco e Sandvik. Secondo i dati aggiornati a dicembre 2011 gli espositori di Intermat raggrupperanno a Villepinte 38 Paesi, 22 lingue e 5 continenti.

Ci saranno 30.000 m2 di area demo Oltre ai padiglioni espositivi e alle aree esterne in cui si possono osservare le macchine statiche, Intermat è da anni sinonimo di azione grazie all’area “Paris Démos” in cui le aziende possono fare vedere in azione ai visitatori le loro macchine e attrezzature. Per l’edizione 2012 l’area demo è cresciuta ulteriormente raggiungendo i 30.000 m2 e, secondo le anticipazioni fatte alla stampa, saranno presenti diversi grandi costruttori, tra cui Doosan, e più produttori di attrezzature idrauliche, tra cui l’italiana MB. Data la natura dell’evento non è possibile provare di persona le macchine, ciò nonostante 4 visitatori su 5 di Intermat sono attirati da Paris Démos.

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N UOVE OPERE

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A CAVALLO

dell’autostrada SPETTACOLARE VARO NOTTURNO DEL NUOVO PONTE DI MEOLO, PORTA D’INGRESSO ALL’OMONIMO CASELLO AUTOSTRADALE NELL’AMBITO DELL’AMPLIAMENTO DELLA A4 VENEZIA-TRIESTE

L’autogrù Liebherr LTM 1400-7.1 impegnata nel varo della trave centrale da 270 t del nuovo ponte d’accesso al casello di Meolo, sull’autostrada A4.


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ATTUALITÀ&PRODOTTI

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na trave d’acciaio di 240 tonnellate sopra l’autostrada. Simbolo di un’opera che corre, sostanza tecnica di un’infrastruttura che, guardando al suo primo lotto costruttivo, è destinata a rappresentare un terreno d’elezione per quanto riguarda la realizzazione di ponti e scavalchi. La trave in questione, per la precisione, non fa parte del primo lotto della nuova A4 Venezia-Trieste allargata a tre corsie - tra i principali interventi infrastrutturali di Autovie Venete - bensì di quello riguardante la realizzazione del nuovo casello di Meolo, Venezia, al km 19 dell’autostrada. Il lotto in questione, aggiudicato all’Ati Vidoni-Brussi Costruzioni, comporta un investimento complessivo di circa 40 milioni di euro e consiste nella costruzione di un casello, con relativo svincolo, che verrà a rispondere a un’esigenza molto sentita dal territorio: quella di poter contare su un innesto intermedio lungo i 17 km di autostrada che separano gli svincoli di San Donà di Piave e Quarto d’Altino. Opera cruciale nell’ambito dell’intervento, che, ri-

N EWS

cordiamolo, garantirà anche il collegamento tra A4 e SR 89 “Treviso-Mare” e prevede la costruzione di una pensilina di stazione particolarmente innovativa, è proprio il sovrappasso autostradale che consentirà lo scavalco dell’A4, un’opera a tre luci con tre travi ad anima piena e via di corsa inferiore che ha fatto un passo avanti decisivo proprio con le operazioni di varo della trave centrale. Per l’occasione nel cantiere di Meolo, è entrata in azione una autogrù Liebherr LTM1400-7.1 della Calabrese Sollevamenti di Torino da 400 t di portata massima; la sua missione principale è stata quella di sollevare e posizionare con millimetrica precisione la trave metallica centrale lunga 70 m e pesante 240 tonnellate (nel complesso il ponte è lungo 110 m e pesa 520 ton). Una autogrù da 80 t di portata massima è stata utilizzata come macchina di servizio per la posa dei circa 80 traversi. Il cantiere ha ricevuto la visita dell’assessore alla Mobilità Renato Chisso e del Commissario per l’emergenza in A4 e assessore del FVG, Riccardo Riccardi.  


N UOVE OPERE

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CANTIERI TRA QUARTO D’ALTINO E SAN DONÀ “I lavori per la realizzazione del casello di Meolo termineranno nella prima metà del 2013, mentre la terza corsia in questo tratto sarà pronta per il 2014. Per l’inizio del 2012, invece, si parte con la gara per il tratto San Donà-Tagliamento, il più impegnativo”. Così l’assessore Chisso ha sintetizzato il timing dei lavori in corso e annunciato la prossima importante tappa di un nuovo sistema infrastrutturale che, ricordiamolo, comprende anche la rinnovata Villesse Gorizia, 180 milioni di euro di investimento. Per il tratto principale Quarto D’Altino-San Donà, invece, i milioni investiti sono stati 450, per un totale, Meolo compreso, che arriva a 670 milioni di euro. I lavori sono entrati nel vivo anche lungo il lotto Quarto-San Donà dove l’Ati esecutrice (Impregilo, con Ing.Mantovani, CO.VE.CO Consorzio Veneto Cooperativo, SO.CO.STRAMO e Carron Cav. Angelo) realizzerà la terza corsia mediante una decina di “minicantieri” di 2 km l’uno, per disturbare il meno possibile il traffico.

DEMOLIZIONE IN PARALLELO Proprio in contemporanea con il varo del ponte di Meolo, a pochi km di distanza (San Cipriano di Roncade, provincia di Treviso), è stata effettuata la demolizione del vecchio cavalcavia Santa Fosca, anch’esso parte del lotto Quarto D’Altino-San Donà di Piave: dopo la messa in sicurezza dell’area sono entrati in azione sette escavatori, tre dotati di martelli pneumatici e quattro di pinze, che hanno smantellato le cinque travi di cui era composto il manufatto. Per proteggere il manto d’asfalto è stato posato uno strato di mezzo metro di sabbia. In primo luogo, è stato demolito l’impalcato, quindi è stata la volta delle pile di sostegno. Dopodiché il materiale è stato subito rimosso per consentire la ripulitura della superficie stradale e il ripristino del-

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le barriere di sicurezza. Approfittando della chiusura notturna, infine, sono stati effettuati anche alcuni lavori complementari: dalla demolizione di un pannello a messaggio variabile al rifacimento della segnaletica orizzontale, fino alla predisposizione di varchi mobili, funzionali alla sicurezza nell’area di cantiere.


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ATTUALITÀ&PRODOTTI

N EWS LA STAR DEL VARO

L’autogrù Liebherr LTM 1400-7.1 da 400 tonnellate di portata massima ha un carro a sette assi e un braccio telescopico da 60 metri di altezza massima. Per il varo degli elementi del ponte la macchina ha lavorato con il solo braccio telescopico con tre elementi parzialmente sfilati. La LTM 1400-7.1 può anche montare una prolunga tralicciata inclinabile o una prolunga a volata variabile che permette altezze di sollevamento fino a 122 metri. Su strada, nonostante i 18,5 metri di lunghezza totale in trasferimento, la LTM 1400-7.1 si distingue per la manovrabilità garantita dall’assale posteriore sterzante attivo.

I manufatti del primo lotto di A4 allargata Opere d’arte maggiori e minori. Comunque di scavalco. Il primo lotto della terza corsia dell’A4 Venezia-Trieste, attualmente in esecuzione, comporterà anche l’abbattimento di diversi cavalcavia con conseguenti ricostruzioni. Oltre, naturalmente, a opere infrastrutturali ben più complesse. A questo proposito l’opera magna sarà il ponte sul fiume Piave con un progetto che prevede la realizzazione di due impalcati indipendenti, a travi continue, con luci tra 70 e 106,5 m in struttura mista acciaio-calcestruzzo con un sistema di isolamento sismico.

Di rilevante interesse tecnico sarà anche il ponte sul fiume Sile, costituito da due impalcati affiancati ma indipendenti, a travi continue, con luci pari a 20,3, 42 e 20,3 m, anch’esso in acciaio-cls. Quindi ecco i ponti sui torrenti Musestre, Vallio e Meolo, sostanzialmente identici quanto a schemi statici e soluzioni costruttive (cambiano solo le luci) e a campata unica. In questo caso gli impalcati sono costituiti da travi prefabbricate in c.a.p. affiancate. Tra le cosiddette opere minori, invece, vanno citati nove cavalcavia, quattro sottopassi stradali, due sottopassi pedonali e due ponticelli.

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Motori Anche Volvo Penta punta sull’urea per il rispetto della normativa Stage IIIB

Pale gommate La HL760 Serie 9 risulta più veloce e confortevole della 7. Ha un motore Stage IIIA

Mmt Caterpillar presenta diversi nuovi modelli a Malaga: disponibili da subito 6 modelli

Mmt Abbiamo visitato il nuovo quartier generale di Waker Neuson a Monaco di Baviera

IN QUESTO NUMERO...

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Gru a torre La proprietà araba della Raimondi Cranes dà continuità. Le imprese italiane apprezzano

Escavatori a risucchio La tecnologia della Gerotto Federico per affrontare una emergenza in Brianza

MACCHINE OMPONENTI C


MOTORI

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Il pieno di gasolio?

NON BASTA PIÙ AI MOTORI SVEDESI È NECESSARIO RIEMPIRE ANCHE IL SERBATOIO DELL’UREA PER AFFRONTARE LA FASE 3B, IN VIGORE DAL 2011. VOLVO CALA NEL CONSTRUCTION LA TECNOLOGIA DI POST TRATTAMENTO CHE DA ANNI USA NELL’AUTOMOTIVE E SCEGLIE LA VIA CHE, MAN MANO, TUTTI IMBOCCHERANNO DI CRISTIAN FURINI

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Lo schema di Funzionamento dell’Scr

Camme in testa


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MACCHINE&COMPONENTI

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al primo gennaio di un anno fa molto è cambiato nel panorama motoristico industriale Italiano ed Europeo. Tutti i produttori si sono dovuti adeguare alla nuova normativa Stage 3B e Volvo Penta è tra quelli che già molto prima del termine ultimo per l’adeguamento, presentava propulsori in regola con le stringenti normative in fatto di emissioni di NOx e particolato, grazie anche alla tecnica derivata dal comparto automotive. E nelle potenzialità date dalle normative vigenti e future, anche nel mercato italiano, Volvo Penta crede davvero. Lo assicura Darren Tasker, direttore del progetto Off-Highway di Volvo Penta: “Abbiamo avviato forti investimenti con l’avvento della nuova legislazione per sensibilizzare l’utenza sulle implicazioni degli step EU Stage 3B / EPA Tier 4i, mostrando come i nostri motori possano aiutare a risolvere sfide tecniche, riducendo i costi dell’operatore”. Quattro i motori “puliti” di Volvo da 5, 7, 13 e 16 litri con ben 16 opzioni di taratura, tra 129 e 515 kW con l’Scr a prendere il sopravvento sull’Egr, per ora accantonato, ma sicuramente abbinato al post trattamento per lo step “Final” in vigore dal 2014. 

PER L’HEAVY DUTY Modello AxC Cilindri Cilindrata Potenza/regime Coppia/regime R. compressione Pme* Vel. pistone* Coppia Nom.* Riserva di coppia* Potenza a coppia max* Giri utilizzo* Peso a secco

TAD 1360 VE 131x158 mm 6 in linea 12,78 l 256 kW/1.900 g/min 1.700 Nm/1.200 g/min 18:1 12,91 bar 10,01 m/s 1.286 Nm 32% 214 kW 700 1.237 kg

TAD 1660 VE 144x165 6 in linea 16,12 520 kW/1.900 g/min 1.700 Nm/1.200 g/min 16,8:1 16,19 bar 10,45 m/s 2.034 Nm 30% 333 kW 700 1.600 kg

www.volvopenta.com *Rielaborazione Costruzioni 4 valvole

La centralina ECU

Con L’Scr l’ingombro laterale è ridotto


MOTORI

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SENSORE DI UMIDITÀ per mantenere l’erogazione di urea costante e stabile.

SERBATOIO UREA: dotato di indicatore di livello.

CATALIZZATORE E SILENZIATORE in un unico blocco. Sono in posizione modulabile.

PER LE MEDIE POTENZE Modello AxC Cilindri Cilindrata Potenza/regime Coppia/regime R. compressione Pme* Coppia Nom.* Riserva di coppia* Potenza a coppia max* kW per litro* Nm per litro* giri utilizzo* Peso a secco *Rielaborazione Costruzioni

TAD560VE 108x130 mm 4 in linea 4,76 l 129 kW/2.300 g/m 660 Nm/1.100 g/m 17,3:1 9,97 m/s 535 Nm 23% 76 kW 27,09 139 1.200 500 kg

TAD761VE 108x130 mm 6 in linea 7,41 l 160 kW/2.200 g/m 1.200 Nm/1.300 g/m 17,3:1 9,53 m/s 694 Nm 73% 163 kW 22,40 168 900 620 kg

Egr, arrivederci... Per la fascia di potenze medie ci sono quattro cilindri in linea TAD560VE e sei della serie TAD760VE di derivazione Deutz sono propulsori che da sempre si caratterizzano per basse vibrazioni, silenziosi e capaci di erogare una coppia pronta a bassi regimi. L’iniezione è appannaggio di un common rail con due pompe ad alta pressione e comando ad albero a camme che spingono il carburante verso il rail e poi fino agli iniettori elettroidraulici. Una valvola di comando alimentata da solenoide, una valvola limitatrice di pressione


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MACCHINE&COMPONENTI U REA RUBATA ALLO STRADALE CONTROLLO TEMPERATURA: riduce il flusso di aria e aumenta T° dei gas di scarico nelle fasi di carico ridotto.

Al top della gamma ci sono i potenti motori della serie TAD1360 e TAD1660 da 13 e 16 litri che arrivano a potenze da primato a toccare quota 515 kW (700 CV). La base di questi propulsori è ben collaudata (Volvo per camion produce questi propulsori dal 2006), con iniettori pompa a controllo elettronico ad alta pressione (2.000 bar) turbo semplice e westgate. Il controllo del propulsore è tutto elettronico con il sistema EMS 2, che linka l’unità di controllo ECU con le altre centraline della macchina. La tecnologia di combustione Volvo V-ACT, basata sulla funzione di ricircolo interno dei gas di scarico I-EGR (azionato da una valvola commutabile a comando idraulico), è stata abbandonata in funzione del post trattamento. Le ragioni? L’Scr unisce potenze maggiori ad un consumo più basso del 5-10% rispetto ai motori con Egr. Per il mercato captive i vantaggi sono enormi. L’Scr è facilmente installabile e durante il funzionamento del motore non si genera calore in più da smaltire (come nell’Egr esterno) incrementando le masse radianti esistenti e andando a risparmiare spazio sensibile nel box motore. L’Scr si sposa bene alla tendenza di impiegare cilindrate più piccole ad alta densità di potenza (downsizing) vista la maggior quantità di combustibile trasformata in energia meccanica (meno sotto forma di calore ). I ridotti livelli di particolato prodotto eliminano infine la necessità del Dpf.

e i sensori di pressione nel gruppo di iniezione sono altri elementi importanti del sistema. La gestione dell’aria in camera è invece garantita dalle quattro valvole per cilindro e dal turbo. Sparisce (fino a nuovo ordine) il sistema I-EGR regolato da una valvola commutabile a comando idraulico, sostituito dall’SCR (Selective catalyst reduction) che converte gli NOx in azoto vapore iniettando dosi controllate di AdBlue al collettore di scarico per poi far passare i gas in un catalizzatore che completa la reazione stechiometrica.

Da sinistra, la turbina semplice con la Westgate, il sistema Scr con serbatoio e catalizzatore e il Volvo TAD760 VE derivato dal sei cilindri Deutz. Qui a destra il modulo di conversione catalitica dell’Scr con la centralina che regola le iniezioni di Adblue per il sistema Scr.

gennaio 2012 Costruzioni 29


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Raggio di sterzo di 6,56 m

Ottimo bilanciamento pesi

PALE GOMMATE

Forza di scavo da 16.230 kg

CAMBIAMENTI TUTT’ALTRO CHE RADICALI NEL PASSAGGIO DALLA SERIE 7 ALLA 9.

LA PALA ARTICOLATA COREANA DIVENTA PIÙ PRESTAZIONALE E COMODA MIGLIORANDO, DOVE POSSIBILE, UN PROGETTO COMUNQUE GIÀ RIUSCITO DI

CRISTIAN FURINI

Diagnostica e controlli al top In cabina non solo diagnostica sul monitor da 5,7’’ regolabile in diverse posizioni. Rappresenta infatti anche l’interfaccia per la telecamera posteriore (optional) ad attivazione automatica (se si innesta la retro). Poco più in basso, alla destra del cluster le due manopole per personalizzare la potenza del motore (lavori pesanti, medi, leggeri), la sincronizzazione del cambio (carico leggero e trasporto su lunghe distanze, oppure carico generico e ritiro materiale leggero, o ancora carico pesante e ritiro materiale pesante) e il disinnesto della frizione (brevi distanze e carico veloce, carico generico, carico in pendenza). Optional il sistema di controllo del percorso con un accumulatore ammortizzatore che attutisce le sollecitazioni dei cilindri del braccio principale.

30 Costruzioni gennaio novembre 2012 2011


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MACCHINE&COMPONENTI

CRESCONO

di serie in serie SERIE 9 VS SERIE 7 Modello Capacità benna Carico rib. art. Peso Pompe Portata max Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Trasmissione Marce Velocità traslazione Differenziali Freni Pneumatici Passo Carreggiata Articolazione R. sterzo benna Cinematismo benna Max alt perno benna Forza di strappo Larghezza benna Lunghezza max Altezza di trasporto

Tramissione Zf con 4 modalità di funzionamento

HL 760-7 3,1 m3 12.100 kg 17,9 ton Fix. 280+140 l/min Full LS Press.comp. 20,6 MPa Power Shift 4+4 34,3 km/h 2 torque pr 4 oil disc 23,5 x 25 3,3 m 2,16 m 40° 6,68 m 2Z hi lift 4,15 m 15.631 daN 2,9 m 8,06 m 3,44 m

HL 760-9 3,3 5,4 m m33 12.100 kg 17,9 ton Var. 233 420 l/min l/min Full LS Press.comp. 27,5 27,5 MPa MPa Power Shift 4+3 38,1 3m/hkm/h 2 lim slip 4 oil disc 23,5 x 25 3,3 m 2,16 m 40° 6,56 6,56 m m Z hi lift 4,1 4, mm 15.921 daN 2,9 m 8,1 9,63mm 3,45 3,86 m m

Freni autoregolanti

L

a crescita è sotto gli occhi di tutti. Basta girare attorno alla Hyundai HL 760-9 per percepire immediatamente l’accuratezza costruttiva e il miglioramento del design, per una pala gommata articolata dalle linee sicuramente meno “pesanti” rispetto le precedenti generazioni. Aiutano a creare un aspetto filante le lamiere del cofano, dall’andamento spiovente e arrotondato che, assieme alla maggiore bombatura dei cristalli e alla porta con oblò inferiore, migliorano la visibilità globale. Pratici, anche se in optional, i parafanghi posteriori avvolgenti completi e paraspruzzi anteriori e posteriori per ridurre gli schizzi su cabina e telaio. Ben fatta la scaletta di risalita in cabina: rispetto alla serie 7 non è più piatta, ma ha inclinazione accentuata per discese sicure e il primo gradino con supporto elastico per attutire lo slancio di risalita, oltre che per proteggerla negli impatti da dosso. Più grande la cabina che, oltretutto, è stata meglio isolata a livello acustico e termico. Di serie il clima automatico che diffonde da 11 bocchette, due delle quali per lo sbrinatore sui finestrini anteriore e posteriore e il preriscaldatore elettrico per un maggior tepore in inverno. Nuovo l’lcd a colori con strumentazione digitale per temperature e livelli e il sistema di controllo con impostazioni per la posizione braccio e benna, oltre alla pesa.   Massima trazione grazie ai ponti Zf


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PALE GOMMATE

Da sinistra, l’operatore guadagna più spazio utile all’interno dell’abitacolo ridisegnato negli ingombri. La scaletta ha andamento inclinato per favorire salita e discesa in sicurezza.

Il Cummins QSB 6,7

Sblocco del fermo portellone

Cinematismo benna a Z

CUMMINS QSB 6.7 Tipo

A 4 tempi, iniezione diretta con Hpcr, Egr, EPA Tier 3/ EU Stage IIIA Potenza 158 kW a 2.000 giri/min Coppia 929 Nm a 1.300 giri/min Numero cilindri 6 Alesaggio - corsa 107 - 124 mm Cilindrata 6.687 cm3 Coppia nominale* 754 Nm Riserva di coppia* 23% Pot. a coppia max* 127 kW Pme* 14,46 bar Velocità pistone* 8,27 m/s Pme a coppia max* 17,82 bar Rpm utilizzo* 700 giri Peso 930 kg

* Elaborazione Costruzioni

Cuore Usa Sotto il cofano una certezza marchiata Cummins QSB6.7 patentato però ancora al Tier 3A. La gestione è del tutto elettronica con il common rail Hpcr. Si tratta di un 6 in linea da 6,7 litri e una coppia da 970 Nm che lavora molto in basso (1.300 giri/min), coppia gestita egregiamente dal cambio Zf, un automatico a quattro modalità operative (Manual / Light /Normal / Heavy) e tre di innesto della frizione, tutte selezionabili dal doppio manipolatore alla destra del cluster.

32 Costruzioni gennaio 2012

Sopra, la ventola di raffreddamento e il motore dedicato sono integrati con il cofano posteriore per facilitare l’accesso per la manutenzione. La pratica ubicazione dei filtri consente di effettuare la loro sostituzione o pulizia, anche se è necessario salire sulla ruota posteriore. in modo veloce ed efficiente.

Contro i... bollenti spiriti Aprendo il cofano, interessante l’alloggiamento del motore che è stato isolato dai radiatori grazie ad un’intercapedine che favorisce il passaggio dell’aria. Questa soluzione ha avuto conseguenze sull’aumento dello sbalzo posteriore che potrebbe avere ripercussioni negative sull’angolo di uscita della macchina. Non solo, avanzando il motore è peggiorata la sua facilità di accesso alla manutenzione, che è ostacolata dal pneumatico posteriore. Tutti gli altri filtri e i radiatori sono invece in posizione agevole da controllare e pulire. Strategica la posizione “antifurto” del bocchettone del gasolio: rimane chiuso all’interno del portellone del radiatore. Uno

sguardo alla componentistica “sottocoperta” rivela gli inediti ponti Zf e gli assi dotati di blocco a slittamento limitato per la massima trazione. I freni a disco in bagno d’olio sono autoregolanti, in modo da compensare automaticamente l’usura dei dischi. L’impianto idraulico è basato su una pompa a cilindrata variabile e un circuito a centro chiuso che eroga una portata di 233 l/min, rendendo la HL 760-9 capace di una maggiore potenza di scavo facile e veloce, pur rimanendo progressiva. Sull’articolazione i sensori dell’angolo di sterzo che distribuiscono in maniera efficiente i flussi d’olio tra i pistoni per una sterzata più fluida e precisa.


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MACCHINE&COMPONENTI

Produttività

FACILE CATERPILLAR HA PRESENTATO A MALAGA 6 NUOVI MODELLI MOTORIZZATI STAGE IIIB: 5 CARICATORI SERIE K E IL DOZER D8T. ECCO I DATI TECNICI E DI SEGUITO LE LORO CARATTERISTICHE BASE DI

S

ino a oggi i costruttori sfornavano con il conta goccie i nuovi modelli motorizzati Stage IIIB con potenza tra i 130 kW e i 560 kW, ma adesso è arrivato il momento di scoprire le carte in tavola. Lo scorso autunno Caterpillar ha presentato a Malaga una dozzina di nuove macchine. Tra queste vi presentiamo quelle già disponibili per il mercato italiano: 5 nuovi caricatori gommati e un apripista. I macro concetti alla base dello sviluppo di questa nuova ge-

CLAUDIO MARINI

nerazione di macchine sono stati: contenimento delle emissioni, diminuzione dei consumi, aumento delle produttività, automazione, semplicità d’uso, comfort e sicurezza. Da notare inoltre che per Cat il sistema di localizzazione satellitare e trasmissione dati è diventato un must: è di serie su tutte le macchine presentate. Si chiama Product Link e consente di monitorare da remoto funzionalità, produttività ed operatività delle differenti macchine predisposte.  

gennaio 2012 Costruzioni 33


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CARICATORI GOMMATI

Cat ha previsto una nuova piattaforma sul telaio anteriore per pulire meglio il parabrezza, sostituire un tergicristallo o una lampadina in tutta sicurezza. Nuovo filtro aria ciclonico “rettangolare” (anziché circolare) che trattiene nella cartuccia di sicurezza il 93% delle impurità, prima che arrivino al filtro principale, prolungandone la durata.

Sparisce il volante Il costruttore americano ha presentato a Malaga i primi tre nuovi modelli della nuova serie K caratterizzati dal nuovo sistema di sterzatura: 966K, 972K e 980K. Sono tutti già disponibili in Italia dalla fine del 2011. Segnaliamo che il 980K con convertitore di coppia è disponibile a richiesta con dispositivo di blocco Lock up. Come anticipato, lo sterzo Joystick con fine corsa ammortizzato (sensori elettrici nei cilindri di sterzo) è la novità sostanziale, con indubbi vantaggi di comfort (schiena sempre appoggiata al sedile) e di ergonomia (non c’è più il volante da girare). La particolarità di questo sterzo elettrico a controllo elettronico, che ha consentito l’approvazione del TUV (tedesco) per la circolazione su strada, è il suo indurimento all’aumentare progressivo della velocità o per contrastare colpi accidentali sul comando, con vantaggio non solo per la sicurezza, ma anche per il comfort e precisione di guida.

Benne di nuova geometria Inoltre, il nuovo profilo delle benne (montanti laterali arrotondati) contribuisce: alla riduzione dei consumi grazie ad una migliore penetrazione nel materiale, ad aumentare la durata delle parti d’usura, alla ritenzione del materiale aumentando il coefficiente di riempimento. Tra gli accessori c’è la nuova piastra per l’attacco rapido di numerose attrezzature, che avvicina maggiormente i carichi al corpo macchina (stabilità), recupera automaticamente i giochi d’accoppiamento (innesti verticali a fetta di salame), ma soprattutto consente di montare indifferentemente dal 924H al 972K. In alternativa, prestazioni permettendo, si possono montare anche gli stessi attrezzi su macchine di differente dimensione ma dotate della piastra FusionTM.

34 Costruzioni

Leggi il WalkAround del modello 966K sul numero di dicembre www.costruzioniweb.com Sulle Serie K debuttano nuove connessioni idrauliche con tenute frontali in cava: non O-ring tradizionali ma anelli a sezione parallelepipeda, non circolare.

Cambiano veloce e consumano meno La riduzione dei consumi consegue innanzitutto ai nuovi motori C9.3 Common Rail (966k e 972K), ma anche a nuove logiche di cambio marcia, impostate sulla coppia resistente, anziché sul numero di giri, e sul cambio marcia più rapido. Tutto ciò ha richiesto un materiale più resistente al pattinamento nei pacchi frizione (per una frazione di secondo, i pacchi della marcia uscente in apertura e quella entrante in chiusura rimangono inseriti contemporaneamente, per mantenere continuità di spinta, senza contraccolpi e perdite di potenza) ed ha portato all’ulteriore vantaggio dello scalamento automatico in prima marcia sotto sforzo (senza bisogno di azionare un pulsante). Inoltre, il VSC abbinato al FMS, sistema di cambio marcia e sistema di mappatura del sistema d’iniezione, varia anche in funzione della corsa dell’acceleratore, passando automaticamente dal modo standard al full power, aumentando le prestazioni e per conseguenza i consumi, solo se indispensabile. Sempre per contenere i consumi ora il motore si spegne nei periodi di inattività. Più precisamente: se si tira il freno a mano elettro-idraulico, il motore abbassa il suo regime minimo e si spegne dopo un lasso di tempo tarabile dal cruscotto da 3 a 60 minuti.


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JOYSTICK AL POSTO DELLO STERZO Ora le pale Cat si guidano con il joystick. È una vera rivoluzione che aumenta comfort e produttività. Oltre a questo segnaliamo: i nuovi supporti oleo-viscosi antivibrazione, le porte incernierate anteriormente, il parabrezza più ampio e curvo, il joystick di controllo attrezzatura elettroproporzionale (pilotaggio elettro-idraulico) e tarabile, con le eccezionali funzioni di preselezione dal posto guida dell’altezza di scarico sui bracci e del ritorno allo scavo per la benna e (a richiesta) con l’automatismo Autodig per il ciclo di scavo. La rumorosità è stata ridotta fino a 69 dB(A), la climatizzazione di serie controlla non solo la temperatura, ma anche la velocità dei ventilatori; ben tre prese a 12 Volt consentono la ricarica di cel-

lulari ed accessori vari, mentre bluetooth e MP3 sono a richiesta. La videocamera posteriore trasmette i dati al nuovo monitor. Sono disponibili anche i retrovisori riscaldati e regolabili elettricamente.

Lock up sul 980K

ATTESE PRESTO ANCHE LE SORELLE CON BENNA DA 3,1 e 3,3 m3

Solo per il modello 980K , che mantiene il motore con iniezione MEUP (pompanti individuali ad azionamento meccanico integrate sulla testa dei singoli iniettori a controllo elettronico) è disponibile a richiesta il Lock up sul convertitore, che permette di ridurre ulteriormente i consumi, soprattutto nel carico e trasporto a distanza.

Un gradino sotto alle nuove 966K, 972K e 980K (rispettivamente con capacità benna da 4, 4,4 e 5,4 m3), Caterpillar sta lanciando sul mercato anche le 950K e 962K con benne rispettive da 3,1 e 3,3 m3 (in Italia da aprile 2012). I caricatori gommati 950K e 962K si differenziano dai modelli con benna di cubatura superiore per il classico sterzo CCS (la raffinata versione joystick è a richiesta), per nuovi bracci con aumento sensibile delle forze e sollevamento dell’attrezzo particolarmente parallelo al terreno (applicazioni con forche), fine corsa di sterzo ammortizzati con strozzature idrauliche (anziché sensori elettrici). I 950K e 962K, per cui valgono molte delle innovazioni citate per gli altri, montano motori Caterpillar C7.1 Acert, a corsa lunga con Common rail ed EGR esterno a controllo elettronico e raffreddato come per gli escavatori. Soluzione analoga anche per il trattamento dei gas di scarico (DOC + PDF), la post iniezione di gasolio “infiammata” da apposite candele d’accensione e la rigenerazione dei filtri dei gas di scarico che è automatica (nel mentre si lavora senza perdite di potenza), ma la si può iniziare ed interrompere quando si vuole con un pulsante in cabina.

I NUOVI CARICATORI SERIE K CATERPILLAR Capacità benna Carico rib. art. Peso Potenza Motore

950K m3 kg ton kW

mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Trasmissione Marce N° Velocità traslazione km/h Differenziali Freni Pneumatici Passo m Articolazione ° R. sterzo alla benna m Cinematismo benna Max alt. perno b. m Forza di strappo daN Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l

962K

3,1 3,3 11446 12202 19,09 20,08 157 165 Cat Cat C7.1 ACERT C7.1 ACERT 7,01 7,01 6 6 105 x 135 105 x 135 1900 1900 8,55 8,55 4 4 conv. conv. CR CR 3 3 electr. ext. electr. ext. DOC + DPF p.inj. DOC + DPF p.inj. 2 turbo after 2 turbo after var var 340 340 Full LS pos Full LS pos press. comp. elettr. press. comp. elettr. 26,2 26,2 Power Shift Power Shift 4+4 4+4 37,9 37,9 conv. conv. 4 oil disc 4 oil disc 23.5x25 23.5x25 3,35 3,35 40 40 n.d. n.d. Z Parallel Z Parallel 4,02 4,24 16.100 16.800 n.d. n.d. n.d. n.d. 314 314

966K

972K

980K

4 14638 24,27 199 Cat C9.3 ACERT 9,3 6 115 x 149 1800 8,94 4 conv. CR 4 electr. ext. DOC + DPF p.inj. turbo after var 340 Full LS pos press. comp. elettr. 31 Power Shift 4+4 37,4 conv. 4 oil disc 26.5x25 3,45 37 7,45 Z Parallel 4,23 18.300 2 x 1400CCA 150 381

4,4 16253 26,37 215 Cat C9.3 ACERT 9,3 6 115 x 149 1800 8,94 4 conv. CR 4 electr. ext. DOC + DPF p.inj. turbo after var 340 Full LS pos press. comp. elettr. 31 Power Shift 4+4 36,9 conv. 4 oil disc 26.5x25 3,45 37 7,55 Z Parallel 4,46 20.900 2 x 1400CCA 150 381

5,4 19082 31,38 274 Cat C13 ACERT 12,5 6 130 x 157 1600 8,37 4 Head cams MEUP 3 electr. ext. DOC + DPF p.inj. turbo after var 460 Full LS pos press. comp. elettr. 31 Power Shift 4+4 36,31 conv. 4 oil disc 29.5x25 3,7 37 8,04 2Z 4,54 23.500 4 x 1000CCA 150 447


APRIPISTA

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L’apripista D8T Il D8T è un nuovo apripista con trasmissione Powershift che riprende diverse soluzioni innovative introdotta dal modello D7E, caratterizzato dalla trasmissione elettrica. Già disponibile in Italia, il D8T ha un motore C15 Acert Stage IIIB da 231 kW a 1.850 giri/min, con sistema d’iniezione MEUI (pompanti individuali ad azionamento meccanico sulla testa dei singoli iniettori a controllo elettronico) e adotta le medesime soluzioni anti-inquinamento degli altri Cat presentati in queste pagine: Egr esterno a controllo elettronico e raffreddato, filtri per il trattamento dei gas di scarico (DOC + PDF) e post iniezione di gasolio “infiammata” da apposite candele d’accensione. Anche sul D8T la rigenerazione dei filtri dei gas di scarico è automatica (si continua a lavorare senza perdite di potenza), ma la si può iniziare ed interrompere quando si vuole con un pulsante in cabina. Segnaliamo inoltre: le pompe idrauliche Load sensing, il ventilatore idrostatico termocontrollato e, a richiesta, reversibile aspirante verso l’esterno per ridurre l’intasamento dei radiatori. Di serie: l’indicatore di pendenza, le connessioni elettriche IP69 a tenuta con solventi in pressione ed i fari HID allo Xeno (High Intensity Discharge).

IL NUOVO DOZER D8T CATERPILLAR Peso operativo Potenza netta Motore (Marca)

D8T ton kW

mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Mpa Trasmissione Marce N° Vel. (min-max/rev) km/h Sistema di sterzo Passo m Rulli d'appoggio N° Carreggiata m Suole mm Capacità lama mc Tipo lama Larghezza lama m Peso ripper ton Denti ripper N° Lungh. (no ripper) m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l

39,79 231 Caterpillar C15ACERT 15,2 6 137 X 171 1850 10,545 4 Head cams MEUP 3 electr. ext. DOC + DPF p.inj. turbo after var 226 Full LS pos press. comp. elettr. 24 T. Convert 3+3 3,4-10,6/14,2 Hydrostatic 3,21 8 2,08 560 8,7/11,7/4,7 SU/U/A 3,94/4,27/4,99 4,08 5,54 1 3 6,09 6,43 3,59 n.d. n.d. 643 75


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MACCHINE&COMPONENTI AUTOCARRY: PRODUTTIVITÀ ASSISTITA Tra le particolarità del sistema di guida citiamo i precisi comandi elettro-proporzionali a basso sforzo ed indipendenti dal carico, il sollevamento rapido del ripper a pulsante con il sedile a sospensione pneumatica e riscaldato, ruotabile di 15° per agevolare il rippaggio stesso, la preimpostazione della velocità di spinta e ritorno (richiamabile a pulsante), lo scalamento automatico della marcia sotto sforzo, l’inversione rapida di direzione a pulsante e la videocamera posteriore, ma soprattutto la predisposizione per l’Autocarry: carico sulla lama automaticamente dosato. Disponibile anche l’Accugrade, l’eccezionale sistema Gps che automatizza lo scavo e il livellamento non solo di superfici piane, ma anche tridimensionali, inclinate e paraboliche: l’operatore accelera e sterza, ma la lama e il Ripper si muovono da soli.

Sistema di sterzata e carro High Drive Con il noto carro High Drive (ruota motrice in alto) e la catenaria System One, con boccole rotanti per ridurre usure e consumo di combustibile, si conferma l’efficiente sistema di sterzo differenziale, il torque divider (speciale convertitore di coppia che consente fino al 30% di trazione in presa diretta per ridurre i consumi), la robusta trasmissione a planetari che riduce ad un terzo il carico sui singoli ingranaggi (rispetto a quelli a contralberi) e la cabina ribaltabile per agevolare la manutenzione.

Piccole attenzioni per un grande apripista Dettagli apprezzabili sono lo spegnimento ritardato del motore dopo l’uso intenso per evitare grippaggi al turbo (tempo adeguato per il raffreddamento), lo spegnimento automatico del motore dopo un periodo prolungato di funzionamento al minimo (tarabile da 3 a 60 min), l’accensione automatica della plafoniera con l’apertura della porta o lo spegnimento dei fari dopo qualche secondo per consentire l’abbandono in sicurezza della macchina di notte.

gennaio 2012 Costruzioni 37


MMT

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UN TETTO

per tutto

IL COSTRUTTORE TEDESCO APRE LE PORTE DEL NUOVO QUARTIER GENERALE DI MONACO DI BAVIERA. NON SOLO POLO DIRETTIVO MA CENTRO DI RICERCA E SVILUPPO E COLLAUDO. UNA STRUTTURA INNOVATIVA, PER PROIETTARE TUTTO IL GRUPPO NEL FUTURO DI

CRISTIAN FURINI

Controllo sul globo Il nuovo HQ di Monaco rappresenterà la “stanza dei bottoni” per gestire 30 affiliate sparse in tutto il mondo, oltre che per le 68 filiali tedesche. All’interno la parte degli uffici si estenderà per 18.500 m2 calpestabili che accoglieranno ben 350 postazioni lavorative.

38 Costruzioni gennaio novembre 2012 2011


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MACCHINE&COMPONENTI L’open day di Monaco ha rappresentato l’occasione per la presentazione di tutta la gamma Wacker Neuson presso l’area di collaudo interna.

Una rete in R&D Parte rilevante del complesso (5.500 m2) è destinata alla sezione di R&D (Ricerca e Sviluppo). È uno spazio notevole che ben si sposa con gli oltre 600 brevetti di proprietà del Gruppo. Abbinata al Centro di ricerca c’è l’area di collaudo, incentrata sulla gamma Light Equipment (attrezzature manuali per demolizione, compattazione e calcestruzzo). In questo modo la nuova sede fungerà da nodo di scambio dei flussi d’informazione tra i laboratori di Ricerca e Sviluppo di Stati Uniti e Asia e tutti i dealer mondiali, in modo tale che il feedback del cliente possa servire da stimolo per realizzare nuovi progetti più adatti alle differenti realtà di ogni area produttiva.

S

i respira aria di fiduciosa crescita in casa Wacker Neuson. È la sensazione immediatamente percepita durante l’inaugurazione del nuovo quartier generale del Gruppo tedesco, ubicato nella zona nord di Monaco di Baviera. L’inve stimento complessivo è stato notevole: 43 milioni di euro, per una struttura che incarna perfettamente i canoni del design “come dovrebbe essere”, quello in grado di ricreare un ambiente improntato sul massimo benessere delle persone che ci lavorano, incentrato sul risparmio ener-

getico attivo e passivo, ma senza snaturare la mission di un edificio con la funzione di quartier generale di una azienda leader nel settore Construction. Sicuramente strategica la scelta dell’ubicazione della nuova sede, vista la vicinanza al centro logistico europeo di Karlsfeld e dello stabilimento di produzione di Reichertshofen. Il neonato quartier generale, ospita la holding con le società a responsabilità limitata Wacker Neuson Vertrieb Deutschland, Wacker Neuson Vertrieb Europa e Wacker Neuson Produktion. Ma non solo...  novembre gennaio 2012 2011 Costruzioni 39


MMT

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Piccoli arrampicatori crescono L’apertura della nuova sede di Monaco non è stata l’unico evento degno di nota. Wacker Neuson ha infatti presentato la rinnovata linea DT dedicata ai mini dumper cingolati. La nuova gamma è stata stimolata dal feedback continuo da parte dei clienti del marchio, a partire dai punti fermi di un prodotto tradizionalmente apprezzato per la qualità costruttiva, per la flessibilità e per la versatilità di impiego. La serie DT può ora contare su tre nuove macchine che ampliano a cinque la gamma dei dumper tedeschi,

in funzione di classi di carico utile (da 0,5 a 2,5 t), di un differente livello di dotazioni, oltre che di motori sia diesel cha benzina. I nuovi modelli, presentati in Italia lo scorso novembre, sono particolarmente indicati per le operazioni di movimentazione su terreni in condizioni critiche, soprattutto se caratterizzati da pendenze accentuate (fino al 62%) o su fondi instabili (terra o fango). Grazie ad una struttura compatta, sono macchine idonee a lavorare in spazi molto ristretti (interni o lavori di scavo).

LA GAMMA DL Modello Carico utile Motore/Potenza max Larghezza max Velocità di traslazione Pendenza superabile Capacità cassone

DT05 500 kg 7,4 kW 660 mm 2,0 / 4,0 km/h 30° / 58% 313 l

DT08 800 kg 7,4 kW 790 mm 2,1 / 4,2 km/h 17° / 30% 387 l

DT08 Proline 800 kg 9,6 kW 800 mm 2,1 / 4,2 km/h 17° / 30% 387 l

DT12 900 kg 7,4 kW 800 mm 2,0 / 4,0 km/h 30° / 58% 440 l

DT15 1.500 kg 15,2 kW 1.102 mm 4 / 7,5 km/h 32° / 62% 760 l

DT25 2.500 kg 35,8 kW 1.550 mm 5,5 / 11 km/h 35° / 70% 1.500 l

www.wackerneuson.com

Il DT 25

Cingoli in gomma

Console di comando rotante


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MACCHINE&COMPONENTI FLESSIBILI E VERSATILI Il più piccolo della nuova famiglia di dumper è il DT05 con carico utile massimo di 0,5 tonnellate e un ingombro in larghezza di soli 66 cm. È l’entry level della gamma ed è l’ideale per l’impiego all’interno di edifici. È disponibile sia con motore diesel che con motore a benzina entrambi abbinati, come tutti i modelli della gamma, alla trazione interamente idrostatica. Salendo di fascia, la macchina successiva per classe di carico utile è la DT08 da 800 kg di carico, disponibile anche in versione Proline che si differenzia dalla versione standard DT08 per un sistema idraulico più

potente, un migliore comfort d’uso, comandi più ergonomici ed una gamma più ampia di attrezzature portate, che ne fanno la macchina perfetta per i noleggiatori. È infatti possibile disporre del cassone a scarico alto con volume della benna autocaricatrice da 65 l, di una piattaforma a scarico frontale con elementi laterali ribaltabili che consentono di ottenere una superficie di carico di 1.390 x 1.470 mm o di una betoniera con una capacità di impastatura di 180 l. Di serie la benna di caricamento rapido con volume da 38 l.

Al top fanno sul serio

Cassone rotante

Carreggiata ridotta

Nella fascia “alta” per massa operativa, quella sopra i 700 kg, c’è il DT12 con carico utile massimo di 1,2 tonnellate, e il DT15 da 1,5 tonnellate. Il DT15 presenta dotazioni per impieghi “onerosi”, con il posto guida dotato di comandi a joystick, il cassone girevole o a ribaltamento trilaterale, nonché la piattaforma di carico per il trasporto di pallet o la betoniera da 360 l. È inoltre presente un impianto idraulico aggiuntivo da 20 l/min e 170 bar. Al top di gamma il DT25 con posto di guida girevole assieme ai comandi, con funzione “logica” che segue il senso di marcia: in pratica il conducente non si deve voltare quando manovra su fondi sensibili o in spazi ristretti, ma soltanto ruotare di 180 gradi il sedile e guidare sempre nella direzione in cui ha azionato il joystick.

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G RU A TORRE

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A 2 PASSI

dalla Madonnina DI

MATTHIEU COLOMBO

NEI CIELI DI MILANO SVETTANO DIVERSE GRU DELLA RAIMONDI

CRANES, IL NUOVO BRAND DELLA STORICA AZIENDA COSTRUTTRICE ACQUISITA NEL 2009 DALLA RAMCO GROUP DEL QATAR. SIAMO STATI NEI CANTIERI DI CORSO EUROPA E VIA COSENZ


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MACCHINE&COMPONENTI

L

e ultime gru di Legnano (MI) che hanno goduto di nostra attenzione erano impegnate nella costruzione del palazzo del Comune di Bologna. Era il 2006 e le macchine erano marchiate Carlo Raimondi. Da allora tutto è cambiato, in meglio: i prodotti si sono evoluti sulle basi di quelli già apprezzati dalle maggiori imprese di costruzioni, mentre la proprietà è passata nelle mani della solida Holding Ramco Group, con headquarters in Qatar ed operante con più società in diversi Paesi e settori connessi all’edilizia. L’era Ramco in Italia, decisiva per le sorti della Carlo Raimondi, è iniziata nell’aprile 2009 con la costituzione della Raimondi Cranes, che di fatto è riuscita a garantire continuità operativa e rilancio dell’attività sul mercato mondiale. Oltre all’importante immissione di capitali, avvenuti nel 2009, l’investitore ha voluto rafforzare l’azienda dapprima

con un incremento del capitale sociale a 5 milioni di euro ed infine acquisendo tutti i terreni di Legnano oggi occupati dallo stabilimento e dagli uffici dell’azienda: un segnale forte per garantire continuità d’intenti e le future prospettive dello storico nome Raimondi nel sollevamento. Lo scorso mese di dicembre COSTRUZIONI ha visitato due diversi cantieri a Milano: quello per la ristrutturazione di un palazzo nel centralissimo corso Europa per mano dell’impresa bergamasca Edil Ferri servita dallo storico concessionario Spelgatti di Solto Collina (BG) e il cantiere per la costruzione di case agevolate Cosenz 54 sviluppato dall’Impresa Bossi fiancheggiata dal concessionario Assistedile di Legnano (MI). Entrambi i concessionari hanno confermato che nei 2 anni passati la Raimondi Cranes ha continuato a garantire una produzione in linea con la domanda e un servizio ricambi-assistenza affidabile per mantenere la fiducia della loro clientela.  

Nella foto: la Raimondi Cranes della Edil Ferri montata in corso Europa a Milano. Sullo sfondo, dietro il carico, la torre del Palazzo di Giustizia.

Ora può puntare a un successo globale Raimondi è nata nel 1863, come azienda produttrice di macchinari industriali per il tessile ed in seguito fonderia. Nel secondo dopoguerra ha iniziato anche la produzione di gru per l’edilizia, che nel 1972 è divenuta attività prevalente. Ad oggi le gru prodotte e commercializzate in tutto il mondo ammontano ad oltre 15.000. Apprezzate per prestazioni, affidabilità e semplicità di montaggio, le Raimondi sono oggi pronte a conquistare il mondo grazie alla lungimiranza ed all’esperienza della nuova proprietà Ramco Group. Grazie a questo binomio Raimondi Cranes può vantare una presenza a livello mondiale, commercializzando i propri prodotti in tutti e cinque i continenti.


G RU A TORRE

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UNA MRT 84 A POCHI METRI DAL DUOMO Nei cieli di Milano le gru Raimondi non sono mai mancate, ma ad attirare l’attenzione di COSTRUZIONI (la cui redazione è a Milano, ndr) è stata questa MRT 84 che l’impresa Edil Ferri di Orzinuovi (BS) ha acquistato e montato in corso Europa grazie alla consulenza del concessionario Spelgatti. A condurci in questo particolare cantiere è stato Massimo Guizzetti, responsabile commerciale Spelgatti. “Collaboriamo da anni con Edil Ferri – ci ha spiegato Guizzetti – che negli anni si è specializzata nella ristrutturazione di edifici nel centro di Milano. Nel cantiere di corso Europa, che prevede la ricostruzione degli spazi interni e la riorganizzazione di tutto l’edificio che ospita il Consolato del Brasile, la sfida più grande è stata il

montaggio della gru. Le esigenze di cantiere hanno infatti imposto la posa della torre al centro dell’edificio sfruttando un esiguo cavedio: questo non ha permesso di realizzare un plinto base di dimensioni proporzionate alla configurazione della gru (solitamente un plinto da 6,5x6,5 m)”. “Pertanto - continua Guizzetti - i tecnici della Raimondi, dopo aver effettuato gli opportuni sopralluoghi nell’area di cantiere, hanno elaborato una soluzione ad hoc progettando e realizzando uno speciale plinto, ed ancorando la torre all’edificio, permettendo quindi di installare la gru, con 30 metri di freccia, 2.750 kg di portata in punta, ed un’altezza utile sotto gancio di 54 m, in un solo giorno di lavoro.”

Nelle immagini (qui sopra) si notano alcune finiture tipiche Raimondi: sistema di bullonatura elementi torre, piattaforma per la salita in sicurezza con scale a 45° e controfreccia con alloggiamento blocchi di contrappeso.

LA MRT 84 IN NUMERI Sbraccio max modello 51 m Portata in punta a 51 m 1.375 kg Sbraccio max gru in cantiere 30 m Portata in punta a 30 m 2.750 kg Portata massima 5.000 kg (IV) Argano installato 22 kW inverter Sezione torre 1,2 x 1,2 m Altezza sotto gancio standard 42,3 m Altezza sotto gancio del cantiere 54,0 m Online: www.raimondicranes.com

44 Costruzioni gennaio 2012

I L DEALER PER B ERGAMO E B RESCIA La Spelgatti di Solto Collina (BG), concessionario Raimondi Cranes per le province di Bergamo e Brescia, è un’azienda che conta 14 dipendenti e che offre alla propria Clientela un servizio puntuale sia nella vendita di attrezzature per edilizia, sia nel noleggio gru vantando un parco nolo di 120 unità.


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Sopra a traffico e pedoni

Oltre a essere stato impegnativo durante le fasi di montaggio, il cantiere di corso Europa è spettacolare in quanto la MRT 84 lavora quotidianamente sorvolando con la freccia la trafficata arteria che unisce piazza San Babila a via Larga. Lo spazio concesso su strada alla Edil Ferri è lungo circa 30 m e largo appena 5 per non impegnare minimamente la carreggiata e consentire il transito (protetto) dei pedoni sul marciapiede.

>>

La controfreccia che facilita il montaggio La controfreccia viene consegnata in cantiere già preassemblata, ed include: la centralina del radiocomando, il quadro elettrico di comando a cui sono già collegati i cablaggi necessari alla messa in opera della macchina, ed il carrello di traslazione portato da astuti supporti posizionati oltre la ralla, in modo da permettere la perfetta congiunzione con il primo elemento della freccia. Grazie a questa soluzione la controfreccia viene consegnata in cantiere già pronta, senza richiedere l’inserimento della fune nel carrello/bozzello. A richiesta, per esigenze particolari di trasporto e/o montaggio, la controfreccia è disponibile in due pezzi, anche su modelli di gru di grossa taglia.

MRT 84: PUÒ PORTARE 1,37 T A 51 M DI SBRACCIO MASSIMO gennaio 2012 Costruzioni 45


G RU A TORRE

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3 TOPLESS

per Cosenz 54

A

due passi dal polo universitario Bovisa Politecnico, è attivo un cantiere della Cooperativa COSENZ 2005 per la realizzazione di alloggi in regime di edilizia convenzionata. L’Impresa esecutrice è la Bossi Oreste e Figli a cui la concessionaria Assistedile Srl ha fornito tre Raimondi Cranes: una MRT 213 e due MRT 111 rispettivamente montate a 83, 78, e 65 metri d’altezza. L’ultima delle tre gru è stata resa operativa nel dicembre 2010, dando sinora prova, anche a detta degli operatori in cantiere, di un ottimo livello di efficienza, affidabilità, e praticità d’utilizzo.   Nelle immagini di questa pagina le tre MRT dell’impresa Bossi Oreste e Figli montate a Milano, in Bovisa, nel cantiere di via Cosenz 54. Le tre gru sono state vendute nel 2010 dalla storica concessionaria Raimondi Assistedile di Legnano (MI).

350 ALLOGGI IN EDILIZIA CONVENZIONATA La committente del cantiere in edilizia convenzionata di via Cosenz è la Cooperativa Cosenz 2005, parte dell’ASEA Consorzio Cooperativo Società Cooperativa aderente alla Confcooperative. Si tratta quindi di una cooperativa “bianca” che ha per obiettivo la costruzione di circa 350 alloggi da 1, 2, 3 e 4 locali, suddivisi in tre edifici battezzati Residenza Cosenz e tra loro uniti da un parco verde. Il progetto prevede la posa di pannelli solari e un impianto di riscaldamento centralizzato ma con controllo per singola unità abitativa. Nell’ambito di Residenza Cosenz è prevista la realizzazione di posti auto sotterranei e posteggi di superficie. L’impresa esecutrice è la Bossi Oreste e Figli di Gallarate (VA).


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ESCAVATORI A RISUCCHIO

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EMERGENZA

in verticale

SIAMO ANDATI A DESIO, IN BRIANZA, PER VEDERE ALL’OPERA UN ESCAVATORE A RISUCCHIO DELLA GEROTTO FEDERICO. UN PRONTO INTERVENTO CHE HA CONSENTITO DI ASPIRARE 500 METRI CUBI DI MATERIALE IN UNA SETTIMANA DI

DANIELA STASI

48 Costruzioni gennaio novembre 2012 2011


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MACCHINE&COMPONENTI

U

n intervento di emergenza, che ha risolto con tempestività l’intasamento della rete fognaria di Desio, nella provincia di Monza e Brianza. Lo scorso settembre si è intasata la vasca volano del paese, con conseguente tracimazione dell’acqua sulle strade a ridosso dell’impianto. La profondità della vasca, di ben 12 metri, e la sua inaccessibilità (è sotterranea, al coperto e ha solo due aperture di circa un metro) non hanno reso possibile risolvere il problema con i metodi tradizionali. Si è ricorsi così all’escavatore a risucchio della Gerotto Federico, che si è occupata dell’intero intervento di pulizia e di ripristino del funzionamento della vasca: il progetto prevedeva l’aspirazione, lo scarico e lo smaltimento del materiale, eseguiti in totale sicurezza ed efficienza operativa. Un numero concreto può aiutare a comprendere la portata dell’intervento: l’azienda di Campodarsego (PD) in una settimana di lavoro ha aspirato 600 tonnellate di materiale con una squadra di quattro persone.  

Alcuni scorci degli interni della vasca volano di Desio, a una profondità di 12 metri.


ESCAVATORI A RISUCCHIO

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OPERAZIONE AL SICURO

Evoluzione di gamma

L’intervento è stato commissionato da Alsi (Alto Lambro Servizi Idrici) e BrianzaAcque, gli enti preposti alla gestione delle condotte idriche e fognarie della zona. Come già detto, l’operazione è stata effettuata in verticale: prima è stato inserito uno skid steer loader per movimentare il materiale e convogliarlo verso il tubo di aspirazione dell’escavatore a risucchio, in seguito dall’esterno della vasca è stato aspirato nel cassone ribaltabile (con scarico laterale e capacità di 8 mc) ed è stato scaricato direttamente nelle casse scarrabili, poi portate allo smaltimento. L’ambiente era confinato: per via della proliferazione batterica delle alghe decantate, nella vasca si era formato del gas, quindi era negato l’accesso agli operatori. Il mezzo Gerotto, estraendo l’aria di continuo, ha bonificato l’area, consentendo così agli operatori di entrare nella vasca in totale sicurezza.

Top di gamma degli escavatori a risucchio per materiali solidi, liquidi e fangosi di Gerotto è il modello Quadra, evoluzione di quello impiegato a Desio, chiamato Lavaspyra. La macchina offre una grande versatilità grazie all’accessorio posteriore per il lavaggio strade, al serbatoio d’acqua di 4.000 litri, alla pompa ad alta pressione a pistoni comandata idraulicamente per idrospurgo e al naspo laterale idraulico da 80 metri, oltre alle turbine per l’aspirazione. Entrambi i modelli sono equipaggiati con tubo di aspirazione in polietilene (leggero e con spessori minimi) e radiocomando che consente di comandare il mezzo a distanza, movimentando non solo il braccio ma l’intera macchina.

Accumulo temporaneo Oggetto dell’intervento è stata la vasca volano di Desio, costruita negli anni Ottanta e collegata allo scolmatore principale del paese. Ma cosa sono le vasche volano? Sono opere di accumulo temporaneo finalizzate a controllare gli scarichi dal sistema di drenaggio. Sono costituite da vasche chiuse in cls, suddivise in camere indipendenti; quella di Desio è affiancata anche da una vasca esterna. Oltre all’accumulo della prima parte dell’evento meteorico (e degli inquinanti associati), hanno anche la funzione di laminazione delle portate prima dell’avvio all’impianto di depurazione.

50 Costruzioni gennaio 2012


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MACCHINE&COMPONENTI Doppia turbina Il materiale che intasava la vasca volano era costituito da sabbia, ghiaia, stracci, carte e tutto quello che entra generalmente nelle condotte fognarie. L’escavatore a risucchio di Gerotto Federico, montato su un Mercedes Actros l’ha aspirato completamente a secco, grazie alla doppia turbina aspirante ad alta prevalenza (trasmissione meccanica con

avviamento idraulico a convertitore di coppia) con una portata di 42.000 metri cubi all’ora (a 250 km/h). Tra le caratteristiche salienti della macchina, il braccio meccanico oleodinamico da 7,80 metri che, equipaggiato del tubo di aspirazione (diametro di 250 mm), dà la possibilità di aspirare fino a 25 metri di profondità e a una distanza di 130 metri.

gennaio 2012 Costruzioni 51


ESCAVATORI A RISUCCHIO

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Aspirazione versatile Gli escavatori a risucchio consentono di eseguire operazioni in totale sicurezza, impossibili con i metodi tradizionali. “A Desio l’alternativa era pulire la vasca manualmente, riempire delle casse e sollevarle con le autogrù, un’operazione impossibile per la mancanza di accessi”, spiega Alberto Battan, responsabile tecnico della Gerotto Federico (nella foto il primo a destra, insieme agli operatori dell’azienda). “L’unica opzione era l’aspirazione: lo spurgo però, a differenza dell’escavatore a risucchio, arriva ad aspirare a profondità massime di sei-otto metri e ha una sezione di aspirazione più limitata. Inoltre l’escavatore a risucchio, grazie alla sua grande portata di aria, riesce ad aspirare anche pietre e materiali di una certa pezzatura. I nostri mezzi, infine, possono operare a secco (gli spurghi invece devono diluire il materiale con acqua), un vantaggio anche in fase di smaltimento per un ridotto costo di gestione”.

PRONTO SOCCORSO Gerotto Federico (www.gerotto.it), oltre a commercializzare e noleggiare a caldo un’ampia gamma di escavatori a risucchio (tutti prodotti dalla tedesca Rsp di cui Gerotto è dealer in esclusiva per l’Italia), è specializzata in pronto intervento ambientale, dalle emergenze sulle condotte e sui sistemi di movimentazione delle acque a casi di sversamenti accidentali di cisterne sulle strade, fino alla rottura di contenimenti di liquidi in stabilimenti industriali.

52 Costruzioni gennaio 2012


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655

56 58

Trattamento rifiuti Nuova partnership tra CGT e Komptech per il mercato italiano

Attrezzature idrauliche Mini più “grandi” grazie alla cesoia Canginibenne, al lavoro sulla A14

IN QUESTO NUMERO...

gennaio 2012

DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R


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NEWS

DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO

Al meglio in spazi confinati

www.ecolight.it

U

I modelli Rebel, disponibili in misure da 6 a 30 m, sono dotati della maniglia di trasporto per una migliore maneggevolezza e possono essere equipaggiati con due tipi di carter: termoplastico leggero e alluminio per uso intensivo. Inoltre sono

Nuova vita ai pannelli solari Sono già 1.000 le tonnellate di pannelli solari da smaltire, ossia circa 50.000 moduli fotovoltaici smontati dai tetti o mai montati perché guasti o rotti. Questi i dati resi noti da ECOLIGHT, il consorzio per la gestione di RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), pile e accumulatori, che ha dato vita al sistema integrato per la raccolta e il recupero dei pannelli solari. “In collaborazione con aziende nostre partner, abbiamo definito un sistema integrato di gestione di questi rifiuti garantendo il ritiro dei pannelli rotti o non più funzionanti su tutto il territorio nazionale e il loro corretto trattamento con il recupero delle materie prime seconde e lo smaltimento delle sostanze non riutilizzabili”, spiega Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight.

conformi alle normative CE in materia di protezione dagli spigoli vivi e possono essere impiegati orizzontalmente con imbracatura di estensione. Tra le altre peculiarità: il doppio elemento girevole e il moschettone con

Una settimana di successi Edizione da record. La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2011, svoltasi a novembre, ha raggiunto oltre 7.000 azioni convalidate in tutta Europa, 960 in Italia. “La prevenzione rappresenta un fattore fondamentale per la riduzione a monte dell’impatto ambientale dei rifiuti”, commenta Walter Facciotto, direttore generale del Conai, main sponsor dell’iniziativa. Roberto Cavallo, presidente di AICA e promotore della Settimana in Italia, spiega: “Questa è stata l’ultima edizione all’interno del sostegno economico agli organizzatori europei coordinati dall’Associazione Città e Regioni di Bruxelles, ma ciò che ci fa ben sperare è il parere del Commissario Europeo all’ambiente Janez Potocnik, che ha definito la Settimana come una delle iniziative più importanti e meglio riuscite degli ultimi 10 anni”.

www.menorifiuti.org

na nuova gamma di dispositivi anticaduta retrattili pensata appositamente per operare in spazi confinati, quindi anche in ambienti da bonificare. Si chiama Protecta Rebel ed è prodotta da CAPITAL SAFETY.

indicatore di caduta che consente al tecnico competente di compiere l’ispezione visiva annuale senza dover inviare il dispositivo anticaduta al centro manutenzione per essere aperto e ispezionato. Infine, secondo quanto dichiarato dall’azienda, il modello Rebel presenta il 30% in meno di parti mobili rispetto a dispositivi analoghi, una peculiarità che rende più agevoli le operazioni di manutenzione. www.capitalsafety.com


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Diamanti in stazione

L’

obiettivo era complesso: realizzare un sottopasso pedonale di collegamento, attualmente separato dal primo piano interrato della Stazione Centrale di Milano da una

serie di setti murari in corrispondenza dei quali era necessario ricavare le necessarie aperture (7 m di larghezza, 3,50 m di altezza e 120 cm di spessore). La complessità

dell’intervento era data dalla necessità di limitare al minimo l’impatto dei lavori sulle aree circostanti, sulle attività commerciali e sulla circolazione dei viaggiatori all’interno della stazione stessa. L’azienda esecutrice, la Tecno Tagli di Brescia ha optato per la demolizione selettiva a filo diamantato, con la centralina TYROLIT Hydrostress PPH25RR*** da 25 kW. “Abbiamo scelto questa centralina per la sua elevata potenza, che ci poteva garantire una adeguata velocità di avanzamento e una gestione

senza problemi del filo diamantato, della lunghezza di ben 20 metri”, racconta Diego Tedoldi, titolare della Tecno Tagli. La PPH25RR*** assicura una velocità di taglio ottimale, grazie alla regolazione su quattro livelli di potenza (da 45 l/min a 230 bar fino a 70 l/min a 140 bar). www.tyrolit.com

www.hilti.it

[30] costruzioni febbraio 2010

costruzioni maggio 2010

[35]


ATTUALITÀ & PRODOTTI

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L’unione... dal rifiuto Bilancio positivo dalla presenza ad Ecomondo per CGT che ha recentemente stipulato un accordo per la commercializzazione, il noleggio e l’assistenza in Italia dell’intera gamma Komptech, dedicata al riciclaggio

stata sicuramente positiva la presenza di CGT a Ecomondo. La partecipazione dello

È La cabina è darwiniana

Cresce e si completa la gamma degli escavatori gommati MH Caterpillar con cabina idraulica. La cabina, rispetto alla versione standard, è avanzata di 800 mm e può innalzarsi fino a 2.200 mm sopra l’altezza originale. Il sollevamento viene attivato tramite un apposito pulsante in cabina, vicino al comando degli stabilizzatori. In caso di necessità, è possibile farla scendere tramite un pulsante in cabina o da terra, con un comando d’emergenza posto in posizione facilmente accessibile. La cabina è dotata un sistema di sicurezza che ne impedisce la salita e la discesa nel solo caso in cui la porta risulti aperta.

56 Costruzioni gennaio 2012

storico dealer ha permesso al marchio di confrontarsi coi diretti competitor e di incontrare i clienti. Oggi come oggi il settore che opera nel riciclaggio e nelle discariche, sembra farsi meno intimorire dal pessimismo dei mercati facendosi ancora guidare dalle esigenze produttive. È questo il presupposto alla base dell’accordo tra CGT e KOMPTECH, azienda leader nella produzione di macchine e sistemi per il trattamento meccanico e biologico di rifiuti solidi e il trattamento di biomasse come fonte di energia rinnovabile. L’alleanza permetterà a entrambe le aziende di rafforzare la propria offerta in un mercato che in Italia ha risentito meno di altri della crisi. “Nel corso degli ultimi anni”, afferma Lino Tedeschi, presidente e

amministratore delegato di CGT, “abbiamo progressivamente ampliato la nostra offerta di prodotti, con l’obiettivo di diventare sempre di più un fornitore unico per i nostri clienti. L’accordo con Komptech ci permette di rafforzare la nostra presenza in un settore in costante crescita, sfruttando anche le considerevoli sinergie con i prodotti Caterpillar dedicati allo stesso segmento di mercato, dalla movimentazione di materiali fino ai gruppi di cogenerazione; senza dimenticare che le macchine Komptech sono equipaggiate con motori Caterpillar”. Dall’altro lato la Komptech ha trovato in CGT quella rete commerciale e di distribuzione che le mancava in Italia. www.cgt.it



ATTREZZATURE IDRAULICHE

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Più valore

AI MINI a tratta dell’A14 compresa tra Rimini Nord e Porto S. Elpidio è interessata da volumi di traffico che la rendono inadeguata. Nel periodo estivo, tra Rimini Sud e Riccione, per esempio, si raggiungono picchi di circa 110.000 veicoli al giorno con punte di 25.000 camion e pullman. Queste ragioni hanno spinto Autostrade per l’Italia a realizzare la terza corsia. I lavori di ampliamento stanno coinvolgendo numerosi soggetti. In particolare per il taglio dei tondini di armatura presenti nei vec-

L

chi piloni precedentemente demoliti, l’azienda esecutrice, Cossi Costruzioni, ha noleggiato dalla Commerciale Adriatica Mmt un mini escavatore Kubota KX 121-3α equipaggiato di una cesoia Canginibenne PC 200.2. L’attrezzatura, con una forza massima in punta di 29 t e un peso di 370 kg, sta dando soddisfazioni: ha lavorato per otto settimane, tagliando oltre 10.000 tondini di acciaio del diametro di 30 mm. Nelle pagine successive ve ne sveliamo i plus, rivelati direttamente da chi l’ha testata sul campo. 


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO LA CESOIA PC 200.2 DI CANGINIBENNE HA LAVORATO PER OTTO SETTIMANE SULL’A14 ALL’ALTEZZA DI RIMINI. GRAZIE ALLA SUA VERSATILITÀ, I MINI ESCAVATORI DIVENTANO GRANDI DI

DANIELA STASI

novembre gennaio 2012 2011 Costruzioni 59


ATTREZZATURE IDRAULICHE

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DA DUE A TRE CORSIE Come anticipato, la cesoia firmata Canginibenne è stata impiegata per il taglio dei tondini di ferro dell’armatura delle strutture preesistenti, demolite sulla A14 all’altezza di Rimini. Vediamo i dettagli dei lavori autostradali in corso: il progetto di potenziamento tra Rimini Nord e Porto S. Elpidio prevede l’ampliamento da due a tre corsie più quella di emergenza, per uno sviluppo complessivo di 154,7 km. L’opera interessa quindi le Province di Rimini, Pesaro Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno. Il tratto in questione è contraddistinto da tassi di crescita annuali del traffico mediamente pari a circa il 4%, ben superiori alla media nazionale. Per maggiori informazioni: www.autostrade.it


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO Più resistenti, più versatili Le cesoie Canginibenne sono intercambiabili con le chele delle pinze da demolizione PD prodotte dall’azienda: le chele sono realizzate in Hardox 400, mentre i coltelli in metallo duro sono reversibili. Quella impiegata in cantiere, la PC 200.2, è il top della serie composta da tre modelli per escavatori da 2,5 a 12 t, tutti caratterizzati da una struttura robusta interamente in acciaio antiusura e dotata di accorgimenti che, oltre ad aver incrementato la resistenza meccanica, permettono di ottenere prestazioni elevate in spazi contenuti, a favore di una migliore maneggevolezza. Tra i principali plus, la rotazione idraulica continua a 360 gradi, peculiarità che rende l’attrezzatura molto più versatile.

BOOSTER DI SERIE La formazione e l’innovazione tecnologica sono i due obiettivi primari di Canginibenne, che investe in ricerca e sviluppo circa 10.000 ore l’anno tra ingegneri e progettisti, dedicandosi allo studio di nuovi prodotti e al miglioramento di quelli esistenti. Per esempio sulla pinza-cesoia è di serie il booster (moltiplicatore di pressione) che permette di raggiungere notevoli forze di serraggio in punta. Questa peculiarità consente anche ai mini e midi escavatori di raggiungere buone performance per il taglio dei metalli, oltre a un’elevata versatilità.

CESOIA PC 200.2 Peso macchina consigliato Peso attrezzatura Forza max in punta Portata idraulica Pressione max idraulica Rotazione

2,5-6 t 370 kg 29 t 70 l/min 200 bar continua 360°

www.canginibenne.com

gennaio 201 Costruzioni 61


ATTREZZATURE IDRAULICHE

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SERVIZIO ROMAGNOLO Sorta a gennaio 2011, la Commerciale Adria tica Mmt di Rimini (www.commercialemmt.it) è attiva nel noleggio e nella vendita del nuovo e dell’usato di macchine movimento terra e stradali. Tra i marchi commercializzati si ricordano Kubota, Atlas Copco, Bobcat, Dy napac, Df Ecology, Manitou e Doosan. Significativa anche la flotta noleggio con un’ampia gamma di mezzi e attrezzature, come mini escavatori fino a 8 t, escavatori cingolati da 13 a 25 t e minipale gommate e cingolate da 1,4 a 4 t.

62 Costruzioni gennaio 2012


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO

RICERCA CONTINUA La cesoia è frutto del costante ampliamento di gamma della Canginibenne che, a seconda delle richieste dei clienti, continua a diversificare la propria offerta. “Nel corso degli anni l’azienda è cresciuta e, per rimanere al passo coi tempi e con le esigenze del mercato, ha ampliato la propria gamma introducendo attrezzature per la demolizione, la manutenzione del verde, l’edilizia e la manutenzione stradale”, spiega Giorgio Cangini, presidente dell’azienda di Sarsina (FC) . “Da questa continua ricerca e da una forte richiesta del mercato che chiede sempre più attrezzature con alte prestazioni utilizzabili su piccole macchine, è nata nel 2011 la nostra cesoia, intercambiabile con le chele da demolizione della pinza Heavy Duty”.

RIVENDITORI DOC Soddisfazione totale. I titolari della Commerciale Adriatica Mmt affermano di aver scelto Canginibenne per il rapporto qualità/prezzo dei suoi prodotti e per il servizio post-vendita offerto ai clienti. “La cesoia impiegata sull’A14 è un ottimo prodotto che ha contribuito a velocizzare notevolmente i lavori, basti dire che sono in anticipo di sei mesi rispetto alle previsioni”, commenta Damiano Vitali, uno dei tre soci della Commerciale Adriatica Mmt. “Siamo molto soddisfatti anche dell’assistenza in cantiere, sempre tempestiva. Commercializziamo un’ampia gamma di loro attrezzature, dalle benne alle lame da neve, dagli attacchi rapidi alle pinze da demolizione. Ben l’85% dei nostri mini escavatori è equipaggiato Canginibenne”.

Da sinistra: Fernando De Milato, operatore di Cossi Costruzioni, Giorgio Cangini, presidente di Canginibenne, e Damiano Vitali, socio della Commerciale Adriatica Mmt.


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GUIDA AL

CALCESTRUZZO LA E L I B I N DISPO EDIZIONE NUOVA

La prima guida italiana dei prodotti per il calcestruzzo

All’interno • Anagrafica delle società di produzione con la relativa rete di vendita nazionale • Produttori suddivisi per linee di prodotto

L’inserimento è gratuito • Richiedi la modulistica a guide@fiaccola.it • Per maggiori informazioni telefono 02 89421350

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655

78 84

Perforatrici La nuova Sandvik DX700 al lavoro in Liguria. Ad azionarla un Cat Stage IIIB

Impianti mobili Focus su Overmat, la divisione di Ormet autrice di un impianto per la produzione di massetto

IN QUESTO NUMERO...

gennaio 2012

CAVE

ALCESTRUZZO C


I N COLLABORAZIONE...

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LEGALITÀ, QUALIFICAZIONE, SICUREZZA, VALORE DEL PRODOTTO. QUESTI I TEMI AL CENTRO DELL’EVENTO CHE ATECAP HA ORGANIZZATO A DICEMBRE PER FESTEGGIARE

20 ANNI DI ATTIVITÀ

ATECAP Presidente Silvio Sarno Vice Presidenti Andrea Bolondi Antonella Marrollo Giancarlo Sirchia Stefano Vezzola Direttore Alberto de Vizio

Associazione TecnicoEconomica del Calcestruzzo Preconfezionato Via Barberini, 68 - 00187 Roma tel. 06 42016103 - fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it - www.atecap.it

66 Costruzioni gennaio 2012

20 ANNI

DI QUALITÀ U

n anniversario che ricorre in un momento di crisi epocale e nel quale le imprese devono confrontarsi con un mercato sempre più competitivo e globale. “In questo contesto - ha dichiarato il presidente dell’Associazione Silvio Sarno - le realtà imprenditoriali che hanno maggiori probabilità di resistere sono quelle che sono in grado, nel pieno rispetto delle regole, di fornire una produzione adeguata alla qualità del prodotto richiesta, rispondendo in questo modo a quella componente della domanda sempre più attenta ai livelli qualitativi imposti da edifici performanti dal punto di vista del risparmio energetico o da infrastrutture con caratteristiche particolari”. Si tratta di imprese che hanno sostenuto l’azione dell’ATECAP per un mercato dove si possa realmente operare “sulla base delle logiche di una concorrenza trasparente e basata sulla legalità”. Oggi l’ATECAP è di fatto uno degli attori principali del processo di qualificazione non solo della filiera del calcestruzzo armato ma dell’intero sistema organizzativo e produttivo delle costruzioni nel nostro Paese. Nel corso del tempo l’azione svolta dall’Associazione ha prodotto concreti risultati rispetto a vari ambiti, dall’evoluzione della normativa al coinvolgimento e allo stimolo nei confronti del sistema associativo di rappresentanza industriale e di alcune importanti istituzioni pubbliche e private. Altro traguardo importante, ha sottolineato Sarno, è aver posto al centro la questione di una normativa tecnica in linea con il resto d’Europa e in grado di assicurare una verifica certa sui processi di produzione e sul corretto utilizzo del calcestruzzo. Inoltre l’Associazione ha richiesto con forza sia agli istituti di certificazione, sia alle istituzioni preposte al settore di attivare effettive forme di controllo sulla validità dei certificati rilasciati e un’implementazione delle caratteristiche attraverso cui è possibile riscontrare l’effettiva idoneità degli impianti certificati. Nel corso dell’incontro celebrativo è intervenuto Francesco Karrer, presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. “È necessario un nostro impegno per il riaccreditamento della parola cemento perché ha subito un progressivo processo di discredito” - ha dichiarato - In seguito all'introduzione dell'articolo 34 del cosiddetto Decreto Salva Italia, è necessario che la filiera del calcestruzzo valuti con attenzione le conseguenti opportunità, ma anche le criticità che ne possono derivare, soprattutto sul fronte dei controlli”. Karrer ha anche ricordato le attività di collaborazione con l'ATECAP, in particolare l’avvio dell’Osservatorio che ha già ha prodotto alcuni risultati: il rafforzamento dei controlli e delle ispezioni, una partnership con la Guardia di Finanza e il progetto Sicurnet con altre forze dell’ordine. “È in fase avanzata - ha anticipato - la revisione di norme tecniche e delle Linee guida sul cemento e sul calcestruzzo armato. Nostra intenzione è avviare un Patto di regolazione prima che arrivino le norme”. 


& Figli s.r.l. FABBRICAZIONE ATTREZZATURE PER SOLLEVAMENTO E TRASPORTO

0 0 5I 2 5 5 19 0 ANN

5 O L T R E ITA’ NEL QUAL

DI ENTO M A V E L SOL

Nella nostra gamma di produzione oltre agli ancoraggi per il sollevamento di manufatti prefabbricati in c.a. siamo in grado di fornire tutti gli accessori per il sollevamento e trasporto: tiranti in fune d’acciaio, tiranti in catena d’acciaio grado 8 e 10, sistemi di sollevamento in poliestere. Siamo inoltre, in grado di fornire qualsiasi tipo di fune in acciaio lucido, zincato o inoxidabile anche con i relativi accessori inox per scopi architettonici. Accessori come: ganci, grilli, carrucole, golfari, pinze per lamiere, profilati e cemento sia di produzione standard nazionali o internazionali che pinze e bilancini di sollevamento secondo le specifiche esigenze del cliente.

SEDE Via Poggio Bracciolini, 19/21- I-5O126 Firenze Tel. 055-683330/687637- Fax 055-6811887 E.mail- info@ceccantini.it STABILIMENTO Le Valli- I-50010 Troghi- Firenze Tel. 055-8307089

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L’ISTITUTO PENSANTE

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AETERNUM DALLA STORIA CONTINUIAMO

IL PERCORSO INIZIATO

AL FUTURO

SULLO SCORSO NUMERO PER ADDENTRARCI NELLE PECULIARITÀ PRINCIPALI DEL COMPOUND AETERNUM

C

Silvio Cocco Presidente I.I.C.

68 Costruzioni gennaio 2012

ome anticipato sul numero di dicembre, nel calcestruzzo armato la carbonatazione rappresenta una delle principali cause di degrado del materiale. Uno studio del prof. Teruzzi dell’Università Professionale della Svizzera Italiana si spinge a relazionare la velocità di penetrazione dell’aria nel calcestruzzo per determinare i tempi di resistenza all’invecchiamento dei manufatti in calcestruzzo. L’apparecchiatura che può misurare e dare un valore a detta penetrazione si chiama addirittura “Durabilimetro”; questo perché la velocità di penetrazione ci offre un’esatta idea della permeabilità del calcestruzzo in questione e con essa la possibilità quindi dell’anidride carbonica di penetrare il manufatto ed attivare il processo di carbonatazione. • Ca(OH)2 +CO2 → CaCO3 +H2O Quando l’anidride carbonica dell’aria riesce a diffondersi dall’esterno nei pori della matrice cementizia si innesca il processo di carbonatazione che modifica le proprietà alcaline del conglomerato; l’abbassamento del pH avviene nelle zone in funzione della porosità e/o del grado fessurativo del calcestruzzo. In un cemento Portland ordinario il 2-4% dei prodotti di idratazione è costituito da calce libera, Ca (OH)2, che è l’elemento più solubile ed instabile, privo di effettive resistenze meccaniche. La reazione pozzolanica è il mezzo più efficace in grado di ridurre la negativa influenza della calce libera per fornire conglomerati stabili, insolubili, ad elevata durabilità. La reazione pozzolanica è una reazione più lenta di quella che produce C-S-H da C3S e C2S, con minor calore di idratazione che porta alle seguenti peculiarità: - Riduzione (drastica) della porosità - Incremento della densità


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I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo Presidente Silvio Cocco Vice presidente Valeria Campioni Comitato tecnico scientifico Crescentino Bosco Politecnico di Torino

- Incremento dell’impermeabilità - Incremento delle resistenze meccaniche La storia insegna Da queste osservazioni è partita la nostra ricerca, approdata poi alla formulazione di un compound che abbiamo chiamato Aeternum in onore a quanto detto. Lo studio per formulare l’Aeternum ha cercato di coinvolgere tutti gli aspetti e quindi tutte le cause che potevano co-intervenire in questo contesto. Definire Aeternum un compound e non un additivo è proprio per rimarcare il fatto che ci troviamo di fronte ad un complesso di additivi, compatibili fra di loro, decisamente rivolti alla soluzione dei singoli problemi. In primis l’eliminazione totale dell’idrato di calcio, sia quel minimo presente già nel cemento come quello che si genera durante la fase di idratazione del cemento nel calcestruzzo. La presenza nel formulato di nano-molecole di silice reattiva sopperiscono egregiamente a questo scopo. Un incrementatore chimico delle resistenze meccaniche (siano esse compressione come flessione, sia alle brevi che a lungo periodo) si unisce agli esiti delle nano-molecole ed alla forte riduzione del rapporto A/C, per trasformare un calcestruzzo progettato per una classe di resistenza C 30/35 in un calcestruzzo con classe di resistenza C 55/60. L’estrema riduzione della porosità del calcestruzzo è ottenuta sia per la microstruttura del prodotto che per la drastica riduzione del rapporto A/C pur mantenendo la lavorabilità massima richiesta. Compensare il ritiro idraulico con opportuni agenti espansivi, sia in fase di minima espansione sia agendo con opportuni intrattenitori di umidità nella massa. Evidentemente in tutto questo ci ha aiutato moltissimo il formarsi, in fasi successive, costanti e continue, dei cristalli di silicato di calcio. Abbiamo ottenuto così quello che ormai siamo soliti chiamare Aeternumcal o Aeternumbeton, ovvero un calcestruzzo che partendo dalla ricetta di un normalissimo calcestruzzo C 30/35, secondo i dettami delle “Nuove Norme Tecniche sulle Costruzioni” si arriva ad avere un calcestruzzo che garantisce: • Stabilità dimensionale • Impermeabilità • Resistenza alle più severe classi di esposizione

Ezio Cadoni SUPSI Università Professionale della Svizzera Italiana Laura Gaggero Università di Genova Renzo Aicardi Qualità e sviluppo calcestruzzi Renzo Leardini Ricerca e sviluppo additivi calcestruzzo e cemento Sergio Tattoni Politecnico di Milano e Politecnico di Cagliari

I.I.C. Villa Greppi Via Monte Grappa, 21 23876 Monticello Brianza (LC) - tel. 0362 918516 email iic@istic.it - www.istic.it

gennaio 2012 Costruzioni 69


L’ISTITUTO PENSANTE

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• Lavorabilità > S4 • Resistenze a compressione e a flessione raddoppiate • Annullamento degli effetti della reazione alcali-aggregati • Protezione assicurata contro ogni fenomeno di aggressione ai ferri di armatura Calcestruzzi additivati con Aeternum sono ormai messi in opera da circa due anni ed in tutto questo tempo, malgrado il variare di componenti importanti quali il cemento e aggregati, i risultati si sono mantenuti conformi e ripetibili. Di seguito riportiamo alcuni dati ricavati durante la fase sperimentale e dai controlli eseguiti sui cantieri dove l’Aeternumcal è stato messo in opera.

Confronto tra il cemento C1 non additivato e C3 additivato.

Studio eseguito presso l’Università di Boumerdès Sono stati testati tre tipi differenti di cementi: C1, cemento resistente ai solfati, nel quale si notano le resistenze sia a compressione che a flessione un po’ più basse rispetto agli altri due a 2 j, le medesime a 7 j, le più alte a 28 j; C2 e C3, cemento II/A 42,5, rispettivamente con aggiunte di calcare (C2), con aggiunte di pozzolana (C3). Ai tre tipi di cementi è stato aggiunto l’Aeternum, a diversi dosaggi per determinarne l’evoluzione delle resistenze con maturazione, in acqua potabile, in acqua di mare ed in soluzione aggressiva solfatica. Ne consegue quanto segue: i due cementi standard 42,5, con aggiunta di Aeternum, assumono caratteristiche migliori di un cemento solfato resistente. Studio eseguito presso l’Istituto Italiano per il calcestruzzo In questo caso, i test sono stati eseguiti su calcestruzzo, utilizzando uno standard cemento 42,5 II/A al calcare. Si sono verificate le seguenti peculiarità: - Forte incremento delle resistenze, sia con maturazione in acqua potabile che in acqua di mare - Riduzione del ritiro plastico - Incremento dell’impermeabilità all’acqua e ai cloruri - Riduzione del calore d’idratazione

Riduzione del ritiro plastico.

Malgrado le notevoli performances, che il nostro compound è capace di conferire, non si deve pensare alla possibilità di trascurare la qualità dei componenti costituenti del calcestruzzo, che dovrà essere sempre verificata da un capace tecnologo.

70 Costruzioni gennaio 2012


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I partner I.I.C.

DUE REALTÀ

A CONFRONTO SULLA DURABILITÀ L’ISTITUTO ITALIANO PER IL CALCESTRUZZO TRA I RELATORI DELL’8° SEMINAIRE INTERNATIONAL SUR LES TECHNOLOGIES DU BÉTON

eminario interamente dedicato alle soluzioni per un costruire duraturo. Durabilità, quin di, che anche in Algeria risulta fra i maggiori problemi del buon costruire. L’IIC, tramite il suo Presidente Geom. Silvio Cocco fra i relatori dell’evento, ha presentato l’intero studio di ricerca dell’Aeternum come compound utilizzabile con cementi Portland normali in sostituzione dei cementi solfato-resistenti, abbastanza carenti in questo Paese. La presentazione, oltre agli studi eseguiti in Italia, è stata sostenuta anche da ricerche effettuate nella stessa Algeria, dal Dipartimento Materiali da Co struzione dell’Università di

S

Boumerdès (la più rinomata del Paese), i cui risultati sono stati confermati dal Cetim, Laboratorio Ufficiale di Stato Centro di Controllo Cementi in Algeria. Nell’occasione l’Istituto Italiano per il Calcestruzzo ha sottoscritto un protocollo di ricerca e collaborazione con l’Università di Boumerdès e lo stesso Cetim. Il protocollo prevede una serie di ricerche su nuovi materiali da costruzione e nuove tecnologie applicative. L’accordo prevede altresì lo scambio periodico di studenti sperimentatori dei due Paesi, Italia ed Algeria, al fine di perfezionarli in due realtà diverse.

L’ISTITUTO I NFORMA

Istituto Italiano per il Calcestruzzo


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NEWS

Cave&CALCESTRUZZO

ei primi nove mesi del 2011 il settore lapideo italiano ha esportato complessivamente 3 milioni di tonnellate di marmi, graniti, pietre e travertini grezzi e lavorati, comprendendo anche granulati e polveri, per un

N

valore di oltre un miliardo e 208 milioni di euro, con un incremento del +4,1% sui valori e con un saldo negativo del - 4,7% sui volumi rispetto all’anno precedente. “I saldi generali si presentano ancora in attivo rispetto ai valori dello

Sbroglia e carica È marchiata SC99/3 la macchina prodotta da LA MATASSINA che sbroglia e carica le fibre d’acciaio per il rinforzo del calcestruzzo su altri dispositivi a valle, quali autobetoniere, centri di betonaggio o trasportatori a nastro. La gamma di macchine per il caricamento delle fibre, comprende anche il modello della classe Dosapol che consente la sbrogliatura e il caricamento sia della fibra d’acciaio che della fibra polimerica, come pure il polistirolo. Tutti questi sistemi possono essere richiesti nella versione PF, dotata di motote elettrico 380/40 Volt, oppure nella versione PFT, completamente autonoma, essendo provvista di motore a benzina e di un generatore dedicato.

www.lamatassina.it

72 Costruzioni gennaio 2012

stesso periodo del 2010 – commenta il presidente di IMM Giorgio Bianchini – anche se le quantità esportate continuano ad avere un saldo negativo, così come emergeva dalle rilevazioni precedenti, tenendo conto della fase di

Gettate subaquee L’impiego dei calcestruzzi non è esclusivamente relegato all’utilizzo su superfici asciutte. CALCESTRUZZI offre due prodotti specifici: Marine Concrete e Idrocal, due famiglie di calcestruzzi studiati per impieghi in acqua marina, lagunare e dolce. Marine Concrete, impiegato per il Mose a Venezia, può essere usato per la realizzazione di elementi strutturali in ambiente marino o dove sussistono condizioni di elevata salinità; resiste a diverse azioni corrosive da cloruri e solfati, all’azione meccanica esercitata dalle onde e dalla conseguente azione del bagnasciuga. Idrocal può essere confezionato come calcestruzzo, malta o pasta cementizia per impieghi subacquei che possono essere posti in opera non solo in presenza d’acqua ma per caduta libera utilizzando proprio il mezzo acquatico.

www.calcestruzzi.it

Il marmo galleggia!

forte contrazione dell’economia mondiale che coinvolge sia i Paesi di destinazione dei prodotti lavorati sia, per motivi diversi, aree di sbocco per i grezzi come il Nord Africa, mentre il Medio Oriente offre segnali interessanti”. La voce più importante dell’export italiano resta quella dei marmi e dei travertini lavorati, anche se registra un segno negativo sui valori complessivi mentre il valore medio unitario (cioè il valore medio di una tonnellata di esportato) registra un apprezzamento del +9,7% per i marmi lavorati, in confronto al +3,1% dei graniti lavorati che restano però positivi anche sui volumi. Rispetto ai mercati di destinazione, è da sottolineare il costante flusso nei Paesi comunitari con un tasso del 6 per cento. www.immcarrara.com


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Il doppio senso nella rete

L

senso hanno una lunghezza massima di 3,3 m. La distanza delle barre longitudinali minima è di 2,5 (fino a 15 cm), quella delle trasversali è di 3,5 cm. Le dimensioni massime vengono comunque progettate in considerazione del trasporto e della posa. La rete strutturale viene utilizzata in platee di fondazione, solai massicci con armatura incrociata, muri di sostegno, pareti, prefabbricati. L’armatura prevista dal progetto statico viene inserita con precisione nella rete

La carica dei quattromila Prima e unica azienda al mondo a raggiungere il risultato di 4.000 macchine prodotte, SOILMEC ha voluto celebrare l’evento nel piazzale antistante alla nuova unità produttiva, alla presenza di tutto il personale dell’azienda. Al termine della cerimonia, la macchina del record - verniciata con una livrea speciale - è stata predisposta per essere spedita in Danimarca, dove Trevi ha appena iniziato i lavori per la nuova metropolitana di Copenaghen. Il numero 4.000 è toccato a un’attrezzatura di perforazione per pali di grande diametro, la SR-100, uno dei modelli di punta della gamma Soilmec che si contraddistingue per essere la più completa al mondo e, dato ancora più significativo, dalla macchina numero 3.000 a quella numero 4.000 sono trascorsi solo 4 anni.

strutturale e fornita con grandi moduli in cantiere. La posa di barre sciolte in cantiere è limitata a poche posizioni aggiuntive e con una drastica riduzione degli errori di posa. L’impresa edile può posare la rete strutturale senza altro personale esterno aggiuntivo in cantiere, diminuendo così il rischio d’infortunio. Realizzare

l’armatura con reti strutturali significa ridurre i tempi di posa delle armature e di conseguenza le ore lavorative in cantiere. La grande varietà di forme, maglie, misure, fori e diametro di barre danno la possibilità di ottimizzare le sovrapposizioni. www.progress.cc

www.soilmec.com

a rete bidirezionale per cemento armato progettata dalla PROGRESS viene eseguita con armatura strutturale in tutte le due direzioni, previste dal progetto statico. Le singole reti sono dei sottomultipli esatti della superficie specifica di progetto considerando anche le sovrapposizioni nelle due direzioni. Viene realizzata con tutti i rinforzi e le barre aggiuntive di diversi diametri fino a 16 mm in entrambe le direzioni. La lunghezza massima della rete in una direzione è di 12 m e le barre nell’altro

Dalla Russia con motore Risale alla fine dello scorso anno la presentazione di un nuovo camion marchiato KAMAZ e sviluppato congiuntamente con DAIMLER TRUCKS. L’inedito veicolo è dotato di motore Mercedes Benz e componenti che Kamaz ha modificato per il mercato russo. Al fine di produrre il nuovo camion Kamaz, i due partner collaboreranno strettamente per lo sviluppo delle cabine per i camion del futuro. Mercedes-Benz inizierà a fornire cabine a Kamaz nella seconda metà del 2012, mentre per un prossimo futuro, le cabine saranno assemblate presso lo stabilimento di produzione di Kamaz di Naberezhnye Chelny nella Repubblica russa del Tatarstan. Nella nuova serie di camion Kamaz con componenti da Daimler Trucks, che entrerà in produzione a pieno regime nel 2014, i propulsori saranno rigorosamente Euro V, nel quadro di un programma destinato a limitare le emissioni.

www.daimler.com

gennaio 2012 Costruzioni 73


ALLEGGERITI

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Leggeri strutturali al M.O.SE I calcestruzzi strutturali Leca CLS sono stati protagonisti anche al M.O.SE di Venezia: hanno permesso di contenere il peso dei nove cassoni porta paratie mobili della bocca Lido-Treporti

.O.SE è un sistema integrato di opere realizzato per proteggere con paratie mobili la laguna di Venezia dalle acque alte, sempre più frequenti ed intense negli ultimi anni, in corso di realizzazione su tre bocche di porto: Chioggia,

M 74 Costruzioni gennaio 2012

Malamocco e Lido. Nel 2013 una prima parte della schiera di paratie mobili sarà installata alla bocca di Lido. La conformazione della bocca, con la presenza dell’isola intermedia tra le due estremità, ha determinato la necessità di realizzare due

schiere di paratie denominate Lido-S. Nicolò e Lido-Treporti. Per quest’ultima, sono stati realizzati nove cassoni per l’alloggiamento delle paratie mobili: ognuno è lungo circa 70 m, largo circa 36 m e alto 8,70 m (vedi COSTRUZIONI n. 644,


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CAVE&CALCESTRUZZO

N EWS

Un Leca CLS 1400 dedicato Il calcestruzzo premiscelato in argilla espansa Leca è stato impiegato per la formazione delle gallerie interne ai cassoni, due per elemento, posto in opera nello spessore di circa 40 cm a tutta lunghezza (circa 60 m) attraverso pompaggio pneumatico per facilitare e velocizzare le attività esecutive. La fornitura complessiva, pari a circa 2.000 m3, si è realizzata tra l’agosto 2010 ed il febbraio 2011, con precise tempistiche esecutive dettate dall’avanzamento generale dei lavori.

Il bacino a secco della bocca Lido-Treporti Procede con ritmo la realizzazione del M.O.SE, il sistema integrato di opere per la difesa della laguna di Venezia dal Mare Adriatico formato da paratie mobili a scomparsa. Ben 78 paratie, attualmente in costruzione in più cantieri dislocati presso la bocca di porto del Lido, la bocca di Malamocco e la bocca di Chioggia, saranno incernierate su cassoni in calcestruzzo. Nove di questi cassoni sono in corso di realizzazione nel cantiere di Cavallino-Treporti, lungo la spalla nord della Bocca di Lido, in un bacino a secco che a lavori ultimati diventerà un bacino di ricovero e transito di piccole imbarcazioni e mezzi di soccorso.

pag. 112). Per contenere il peso di questi colossi in calcestruzzo (a circa 18.000 t cadauno) e permettere loro di galleggiare fino al punto di immersione, sono stati utilizzati anche dei calcestruzzi strutturali leggeri. L’obiettivo dei

progettisti era individuare un calcestruzzo che, ove possibile, potesse coniugare leggerezza (densità a fresco inferiore a 1.500 kg/m3) e resistenza (media a compressione cubica superiore a 18 N/mm2). La scelta tecnica ha visto

prevalere l’impiego di argilla espansa Leca. È stata quindi Laterlite a studiare assieme all’impresa Mantovani uno speciale calcestruzzo con le caratteristiche e prestazioni richieste ma premiscelato in sacco per rispondere a specifiche esigenze cantieristiche. Il calcestruzzo impiegato, una variante del noto Leca CLS 1400, ha permesso di ridurre il peso di oltre una ton al m3 (rispetto al tradizionale). www.leca.it gennaio 2012 Costruzioni 75


L’efficienza fa scuola stato assegnato al gruppo Arcò (studio di architettura e cooperazione di Rozzona (Milano) l’HOLCIM award silver 2011 con il progetto della scuola nel deserto Abu Hindi Primary School, realizzata a 5 km da Al Azarije (Eizariya), vicino a Ma’ale Adumim, a meno di 10 km da Gerusalemme. Le scelte tecniche e architettoniche, curate dal gruppo Arcò, hanno trasformato la struttura esistente in un edificio climaticamente confortevole ed energicamente sostenibile, attraverso due azioni fondamentali: la creazione di un sistema di ventilazione naturale e l’isolamento dell’edificio, prevedendo in una seconda fase la realizzazione di un sistema di raccolta dell’acqua piovana e l’installazione di pannelli fotovoltaici a completamento dell’autosufficienza energetica. Il tema della ventilazione è stato trattato sollevando e inclinando il nuovo tetto in pannelli sandwich in modo da realizzare un sistema per la circolazione dell’aria. Il nuovo tetto ha creato le aperture poste all’intradosso del nuovo solaio di chiusura, per la ventilazione naturale delle aule. www.holcimawards.com

È Un taglio ai costi Il riutilizzo di edifici per nuove esigenze, gli adeguamenti normativi, richiedono sempre più spesso interventi consistenti sulle opere in cemento armato. EDILSYSTEM è in grado di eseguire interventi di taglio per le demolizioni controllate di ogni tipo di struttura e qualsiasi tipo di foro utilizzando taglienti al diamante ad altissima tecnologia. I campi di applicazione sono la demolizione controllata di strutture in cemento armato, la creazione di scanalature e condotti per cavi, taglio di strutture in impianti civili ed industriali in genere, i carotaggi e i fori. Le tecniche di taglio Edilsystem consentono di evitare tutti i problemi conseguenti alle vecchie e tradizionali tecniche di taglio e foratura, con un abbassamento dei tempi di lavoro e con un incremento della precisione di intervento, contenendo costi e tempi di esecuzione, le vibrazioni, le polveri e il rumore, oltre a i rischi per gli operatori. www.edilsys.it

Gli indizi del minerale Si chiama SmartTag il sistema innovativo per la marcatura e il monitoraggio minerali dalle miniere (di superficie o sotterranee) agli impianti di trasformazione, al successivo stoccaggio e ai processi di trasformazione ulteriore. Il sistema è stato sviluppato dall’unità Process Technology and Innovation Business di METSO con sede a Brisbane, in Australia. La misurazione con lo SmartTag permette di monitorare le caratteristiche dei minerali quali la durezza, la frammentazione o il contenuto. Vengono tenuti sotto controllo parametri operativi e strategie di controllo utili a gestire tutta la miniera o l’impianto di lavorazione, per meglio affinare i vari processi, riducendo i costi e aumentando la redditività. Metso sta inoltre estendendo l'applicazione per garantire la tracciabilità del minerale fino alle destinazioni finali, trasferimenti navali inclusi, permettendo l'ottimizzazione dei trasporti.

www.metso.com

76 Costruzioni gennaio 2012

A macchia di calcestruzzo Presentata durante il Bauma 2010, la pompa autocarrata K45H di CIFA si sta rapidamente imponendo sui mercati in tutta Europa. Oltre una decina di macchine sono già state distribuite e rese operative sui mercati europei dall’Italia alla Germania, dalla Danimarca alla Turchia, passando per l’Albania e la Svizzera. “Ad aprile 2010 avevamo previsto un target di vendita di una decina di macchine per il primo anno – dice Davide Cipolla, neo amministratore delegato di Cifa – Un anno dopo, possiamo affermare con orgoglio che quel risultato è stato abbondantemente centrato. Per il 2012 vogliamo incrementare del 50% le vendite sin qui realizzate”. La K45H, con braccio a 5 sezioni, è equipaggiata con le ultime 2 sezioni in materiale composito ed ha una struttura più leggera e resistente, pertanto può essere montata su un camion di dimensioni più compatte a dare una massa totale a terra inferiore alle 32 t.

www.cifa.com

ATTUALITÀ & PRODOTTI

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PUBB_SITO_CAVE_FORMATO_CO_cittaeterritorio 14/09/11 17:00 Pagina 127

CAVE

d’Italia

Cave

Calcestruzzo

Bitume

www.caveditaliaweb.com Casa Editrice la fiaccola srl Via Conca del Naviglio, 37 - 20123 Milano - Tel.02 89421350 - e mail: marketing@fiaccola.it - www.fiaccola.com


PERFORATRICI

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DRITTA al cuore

LA NUOVA SANDVIK DX700 È STATA SCELTA PER LE OPERAZIONI DI COLTIVAZIONE DELLA CAVA ACQUAFREDDA, NEI PRESSI DI SESTRI LEVANTE. A FARE LA DIFFERENZA SISTEMI ELETTRONICI EVOLUTI E IL MOTORE CAT STAGE IIIB DI

DANIELA STASI

S

ui pendii della Riviera Ligure di Levante, a Castiglione Chiavarese (GE), a pochi chilometri da Sestri Levante, sorge l’impianto di produzione inerti della società Cava Acquafredda. Lì si lavora una roccia effusiva di origine vulcanica nera e dura, il basalto. L’impianto è suddiviso in due sezioni: una a umido nella parte sovrastante, dove il basalto viene frantumato e lavato, una a secco nell’area sottostante, dove il materiale viene ulteriormente macinato per produrre le pezza-

78 Costruzioni gennaio 2012

ture da commercializzare, in totale una decina; tra le più richieste, quelle da 4-10 mm e da 8-16 mm. L’azienda è ormai arrivata al cuore della roccia, pertanto il metodo più efficace per la coltivazione della cava è l’impiego di esplosivi, con circa 100 volate l’anno (intorno ai 3.000 m³ di materiale a volata): per la realizzazione dei fori da mina dallo scorso ottobre viene utilizzata la perforatrice Sandvik DX700, azionata da un motore Caterpillar C 7.1, Stage IIIB da 168 kW a 1.800 giri al minuto. Siamo andati a vederla all’opera. 


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Gamma al gran completo Fondato nel 1862 in Svezia, il Gruppo Sandvik gode di una grande fama nel settore delle perforazioni. Ma non solo: da quando ha acquisito i marchi Fintec ed Extec, qualche anno fa, ha irrobustito notevolmente il proprio ruolo anche nel mondo della frantumazione e della vagliatura. Le aree di business sono tre: Sandvik Tooling, Sandvik Mining & Construction, Sandvik Materials Technology, ciascuna poi segmentata in suddivisioni interne. Nel dettaglio, Sandvik Mining & Construction vanta un’ampia gamma, che spazia dalle macchine per coltivazione mineraria ai cingolati per lo sbancamento in cava, fino alle attrezzature per la demolizione e l’esplorazione.

gennaio 2012 Costruzioni 79


PERFORATRICI

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STABILITÀ IN PRIMO PIANO Al momento della nostra visita , la Sandvik DX700 era arrivata in cava da pochi giorni, comunque lavorava già due-tre volte alla settimana, effettuando circa 15 fori alla volta con una profondità fino a 13,50 metri e l’uso di quattro aste. Ecco la carta d’identià della macchina: è una perforatrice idraulica cingolata semovente con torretta girevole, asta telescopica e cabina di sicurezza ROPS e FOPS. Tra le sue caratteristiche principali, l’elevata stabilità data da un sottocarro lungo 2.590 mm con una pressione al suolo di 0,81 kg/cm² e un’altezza da terra di 440 mm. Da segnalare anche il sistema anti-incaglio

automatico, per bloccare o rallentare la perforazione quando il materiale diventa frastagliato, e il sistema Rock Pilot (disattivabile), che gestisce in maniera automatica i valori di pressione di alimentazione della rotazione, della percussione e della perforazione: in pratica, in base alle condizoni del terreno che il bit (la punta) incontra penetrando nel terreno, rileva le variazioni e imposta i parametri più corretti per una migliore efficienza prestazionale. La macchina visionata era dotata anche del sistema elettronico TIM 5300 (optional), che imposta e legge in tempo reale la profondità e l’inclinazione dei fori, dati visibili in cabina su monitor lcd.

SANDVIK DX700 Peso operativo Potenza motore N. cilindri/cilindrata Diametro fori Diametro asta di perforazione Lunghezza braccio Potenza di perforazione Capacità produttiva

www.sandvik.com

14.900 kg 168 kW a giri/min 6 / 7,2 litri 76-115 mm 45 o 51 mm 4,8 m 19,5 kW 1,2 milioni ton/anno


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CAVE&CALCESTRUZZO PLATINO, ORO, ARGENTO O DIAMANTI? Al di là del costante sviluppo tecnologico, il Gruppo Sandvik presta molta attenzione ai servizi post-vendita. Da segnalare è Security+, l’estensione di garanzia oltre l’anno. I pacchetti Security+ Platinum, Security+ Gold e Security+ Silver coprono le spese fino a tre anni o 5.000 ore operative: il primo garantisce la manodopera, i principali componenti e il motore; il secondo, la manodope-

ra e i componenti; il terzo, i componenti. Security+ Diamond e Security+ Engine invece garantiscono la copertura fino a tre anni o 7.000 ore di lavoro e coprono rispettivamente la manodopera, i componenti e il motore il primo, e solo il motore il secondo. Si ricorda inoltre che Sandvik prevede dei controlli al raggiungimento delle 2.500, 4.500 e 6.500 ore.

NON SOLO DETTAGLI Il nuovo che avanza Il nuovo motore Caterpillar C 7. 1 è realizzato sulla piattaforma da 7,01 litri in taratura da 168 kW per 1.800 giri. Il propulsore viene fornito del sistema di post-trattamento modulo Cat Clean Emissions Module (CEM) che patenta il sei in linea americano allo stage Tier 4 Interim / Stage IIIB. Aiutano nel trattamento dei gas di scarico la neonata unità di controllo A5, il common rail ad alta pressione e il turbocompressore a doppio stadio con valvola wastegate, per garantire coppia pronta a basso regime e una densità di potenza elevata. Per l'affidabilità in applicazioni offroad è stato dotato di cinghie polyvee che garantiscono intervalli di manutenzione più lunghi e di regolazione delle punterie idrauliche che riducono al minimo la necessità di intervento.

Tra i principali plus, i fari ben posizionati, per esempio come quello nella foto in alto a sinistra, sopra i cingoli, utile per le operazioni in retromarcia. Altro accorgimento, la ralla con rotazione di 120/180 gradi (non continua; foto in alto a sinistra) che collega il carro cingolato alla torretta: la ralla, caratteristica singolare per le perforatrici, consente di avere sempre il contrappeso in opposizione al braccio. I longheroni del carro della DX700, inoltre, sono dotati di due cilindri idraulici che permettono ai longheroni stessi di adattarsi alle imperfezioni del terreno.

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Giorgio Gaglione Operatore Cava Acquafredda

Fiona Dal Cengio Local market communication coordinator Sandvik

Paolo Vanden Heuvel Customer segment manager construction - Italy MED Sandvik

Questa è la prima perforatrice che consegniamo con motore Tier 4 Interim / Stage IIIB. Di più: si tratta del primo motore Caterpillar Tier 4 Interim a entrare in Italia su questa tipologia di macchine. Uno dei motivi per cui Sandvik ha scelto Caterpillar è la globalità della rete di assistenza: visto che il nostro Gruppo è un player mondiale per noi è essenziale poter assistere i clienti ovunque vadano e siccome i grandi contractor lavorano spesso fuori confine, l’unico Costruttore mondiale di motori in grado di dare questo supporto è Caterpillar. Ricordo infine che siamo gli unici a dotare le perforatrici di ralla, a favore di una migliore agilità e stabilità anche in condizioni morfologicamente disagevoli.

Paolo Franco Presidente Cava Acquafredda

La perforatrice lavora bene, non ci dà alcun problema, esaudisce appieno le nostre aspettative. Siamo molto soddisfatti anche del servizio: uno specialista della Sandvik è venuto direttamente in cava per darci suggerimenti tecnici sul materiale di consumo (aste e bit) in base alle specificità del sito e siamo stati seguiti anche in fase di avviamento della macchina. Abbiamo inoltre sottoscritto una garanzia estesa, proprio per poter usufruire della loro assistenza e dei ricambi originali.


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CAVE&CALCESTRUZZO PRODUZIONE BASALTICA Acquisita nel 2001 dal Gruppo Calcestruzzi, la società Cava Acquafredda (www.cavacquafredda.com) è oggi specializzata nella produzione di inerti per conglomerato bituminoso e calcestruzzo. L’impianto di Castiglione Chiavarese produce sabbia basaltica e pietrisco basaltico per un totale di 1.500 m³ giornalieri; conta 10 addetti e ha all’attivo un parco di sette MMT, tra cui un dumper, due escavatori e una pala gommata. Ben nutrito il portfolio clienti con nomi quali Gruppo Gavio e Calcestruzzi, ma si ricorda che la società vanta anche un proprio impianto di produzione asfalto a Carasco, sempre in provincia di Genova.

Abbiamo in uso la perforatrice da pochi giorni, ma le prime impressioni sono positive: la produzione è buona, il tempo di perforazione medio dipende dal materiale, se quest’ultimo è frastagliato 1415 ore, se è compatto e duro 8-9 ore; la cava in cui operiamo è molto irregolare, quindi è difficile fare un calcolo preciso, comunque ci attestiamo sui 15 fori nell’arco di 12 ore. Tra i principali pregi: l’illuminazione, in notturna è davvero ottima, grazie al posizionamento dei fari, e l’aria condizionata (optional, ndr), molto efficiente.

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I MPIANTI MOBILI

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L’EVOLUZIONE È COMPLETATA. ORMET GROUP È OGGI UNA NUOVA ORMET STRUTTURATA IN 5 DIVISIONI. OVERMAT È QUELLA CHE HA REALIZZATO UN NUOVO IMPIANTO MOBILE PER LA PRODUZIONE, DIRETTAMENTE IN CANTIERE, DI MASSETTO TRADIZIONALE DI

a Ormet è nata nel 1972 come officina di riparazione autocarri e si è specializzata nell’allestimento veicoli industriali, in particolare per l’applicazione di gru idrauliche. Negli anni ‘90, per coprire le esigenze di aree differenti da Treviso e Venezia, la proprietà ha aperto altre due aziende per l’allestimento di gru: la Rcm attiva su Treviso e Belluno, la Fercos su Padova. Sempre negli anni ‘90 Ormet ha differenziato, sia fondando l’azienda Flexa operante nel settore della serigrafia, segnaletica e comunicazione, sia costituen-

L

MATTHIEU COLOMBO

do IMAI, realtà specializzata nella progettazione e produzione di innovative minigru semoventi cingolate. Con il nuovo millennio IMAI ha poi istituito il brand Jekko per identificare le minigru, ha progettato e realizzato una vasta gamma di cestelli porta persone da gru idrauliche e inoltre ha sviluppato una produzione per gli allestimenti volta silos e gli impianti mobili per la produzione di massetti e calcestruzzi alleggeriti. Nel 2009 la proprietà ha affidato a Edoardo Marcon, attuale Ad di Ormet, il compito di sviluppare e rafforzare il core business del gruppo.


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CAVE&CALCESTRUZZO

MASSETTO istantaneo

Dopo aver venduto le sane realtà Flexa e Fercos, Marcon ha incorporato la Rcm in Ormet e, nel luglio 2010, formalizzato la fusione di IMAI nella Holding Ormet Group e modificato contestualmente la ragione sociale in Ormet, tornando al nome originale. La nuova Ormet è attualmente costituita da 5 business unit: Lift&Handling, Crane Man-Lift, Jekko minicranes, Overmat e Service. Oggi Ormet è conosciuta nel mondo soprattutto per l’apprezzata gamma di minigru Jekko: solo nel 2011 la produzione di queste macchine è aumentata del

50% rispetto al 2010, per lo più grazie alla domanda di Europa e Nord America. In parallelo l’azienda ha scelto di investire nello sviluppo della divisione Overmat, sotto la direzione generale di Diego Tomasella, specializzata nella progettazione e costruzione di impianti semoventi per la miscelazione di sottofondi (massetti, mix sabbiacemento e calcestruzzi alleggeriti). Nelle pagine seguenti vi presentiamo la nuova centrale di miscelazione mobile prodotta nello stabilimento dedicato di San Fior (TV). 


I MPIANTI MOBILI

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SERVE ANCHE 3 CANTIERI AL GIORNO: FINO A 200 M2 Per ottimizzare la gamma di impianti, che fino al 2010 sono stati in seno alla “Concrete Mixer” e oggi rispondono al brand Overmat, la Ormet ha investito in risorse umane, tecnologie, ricerca e sviluppo. Lo stabilimento di San Fior, già di proprietà, è oggi completamente dedicato alla produzione di unità mobili di miscelazione allestite su veicoli industriali 4 assi (PTO o motore Kubota) o su trailer con motore Kubota. Le persone coinvolte nel progetto di sviluppo sono 20, incluso il Direttore

Generale Diego Tomasella, 3 ingegneri progettisti e 2 tecnici specializzati. Secondo valutazioni fatte dall’azienda il mercato del massetto in Italia coinvolge 7.000 professionisti, includendo gli artigiani. Una nicchia di mercato non trascurabile che con i nuovi impianti mobili Overmat può cambiare metodo di lavoro e arrivare a portare a termine anche 2 o 3 cantieri al giorno. In definitiva gli impianti Overmat hanno tutte le carte in regola per ottenere successo anche nel settore del noleggio a caldo.

Massetto on demand L’impianto ha una tramoggia di stoccaggio inerti riscaldata da 13,5/15,5 m3, un serbatoio per il cemento da 4 m3 (sufficiente per due carichi di inerte), un serbatoio acqua da 80 litri per il lavaggio a termine ciclo e, a richiesta per i cantieri in cui non vi è acqua, un serbatoio acqua da 300 litri. Oltre al serbatoio per gli additivi di serie, a richiesta si può avere anche il serbatoio per le fibre sintetiche. In base al programma di produzione prescelto tutti i materiali necessari sono convogliati nella botte posteriore di mixaggio che in trasferimento su strada rimane in posizione alta mentre in condizioni operative si abbassa ruotando tramite un cinematismo e arriva quasi a toccare il terreno grazie a un sistema esclusivo Overmat che interviene sul quarto asse. La sabbia viene estratta da un nastro, il cemento tramite coclea, mentre acqua e additivi sono dosati elettronicamente. Nell’immagine sottostante si vedono i differenti materiali convogliati nella botte mixer.

Serbatoio additivi

Serbatoio fibre

Tramoggia


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CAVE&CALCESTRUZZO SISTEMA PRATICO E RAPIDO Il punto di forza dell’impianto, oltre alla semplicità d’uso e alla produttività elevata, è la rapidità con cui si possono affrontare i singoli lavori. Una volta piazzati in cantiere, un solo operatore è in grado di preparare l’impianto alla produzione in 15 minuti e, dal momento in cui avvia il ciclo di spegnimento (che svuota la macchina e tubazioni dal materiale mixato), può dirigere il mezzo verso un altro cantiere dopo appena 30 minuti. Grazie alla lancia dell’acqua ad alta pressione offerta di serie, la pulizia è veloce. Un altro asso nella manica è che il sistema dà la possibilità di sospendere la produzione fino a intervalli di 1 ora per rispondere alle esigenze di cantiere senza dover lavare di continuo la macchina.

SOLUZIONE ESCLUSIVA Come anticipato la botte di mixaggio, dotata di celle di carico per pesare i materiali introdotti, è il cuore della macchina (gestito da un cervello elettronico). “Per funzionare al meglio - spiega Tomasella - è importante che la botte sia molto vicina al terreno. Per questo motivo abbiamo sviluppato un sistema di stabilizzazione idraulica dell’asse posteriore”. Durante il ciclo di lavoro gli elementi per comporre il sottofondo prescelto dall’operatore vengono prelevati e dosati automaticamente dai singoli serbatoi, quindi miscelati all’interno del serbatoio di spinta che è capace di una pressione di pompaggio di 20 bar. Questo permette distanze di pompaggio fino a 100 metri in piano e altezze di pompaggio di ben 80 metri.

La macchina è gestita da un computer: sul lato destro del mezzo l’interfaccia con l’operatore (foto sotto) offre programmi di lavoro preimpostati e personalizzabili. Tutto è intuitivo e gestibile dal radiocomando: l’avvio e il circolo di spegnimento sono automatizzati.

Rotore valvola botte

Celle di carico

Dosatore elettronico


I MPIANTI MOBILI

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Stabilimento a San Fior Nel 2011 Ormet ha fatto registrare un fatturato di 16 milioni di euro, ossia superiore del 15% rispetto a quello del 2010. Anche la produzione degli impianti mobili per massetto è cresciuta del 30% dal 2010 al 2011 e per l’anno appena iniziato l’obiettivo di Overmat è una ulteriore crescita. La business unit degli impianti mobili per sottofondi dovrebbe arrivare nel 2012 a un fatturato di 3 milioni di euro. Questi numeri hanno portato Ormet a dedicare lo stabilimento di San Fior (TV) da 3.500 m2 alla sola produzione di impianti mobili, quindi a programmare costanti investimenti in ricerca e sviluppo. L’attuale potenziale produttivo è di 50 impianti mobili all’anno. I mercati d’elezione per gli impianti Overmat sono Italia, Francia e Germania, mentre quelli potenziali sono Spagna, Olanda, Belgio e Svezia.

A lato, da sinistra: Edoardo Marcon, amministratore delegato di Ormet, e Diego Tomasella, direttore tecnico di Ormet e direttore generale della business unit Overmat.

88 Costruzioni gennaio 2012


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Piattaforme GSR rafforza la sua posizione in Italia e presenta una nuova autocarrata patente B

Grandi lavori Quattro Grove GMK al servizio di Vernazza Autogru per il nuovo Juventus Stadium

IN QUESTO NUMERO...

gennaio 2012

FLOTTE NOLEGGIO


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NEWS

FLOTTE&NOLEGGIO

Area riservata

www.clarkmheu.com

N

sorge spontanea: come si fa ad accedere all’area riservata? La risposta è semplice: basta effettuare un noleggio con Venpa e, insieme al contratto, si riceve l’invito personale. Chi vi accede, inoltre, può condividere i propri progetti, caricando

nell’area “upload” le fotografie più significative delle macchine GV3 al lavoro, impreziosendole con una breve spiegazione dell’intervento realizzato. Alcune foto saranno poi pubblicate sia sul sito web sia sul magazine aziendale.

Ma non è tutto: all’interno dell’area riservata Venpa è nato anche il “Club Venpa”, la cui iscrizione è gratuita. In sostanza, il Gruppo premia la fedeltà dei clienti con offerte speciali e vari vantaggi, tra cui la raccolta

Interattività garantita Un’app per IPhones e IPad, per avere accesso diretto a numerose informazioni aziendali. A proporla è CLARK EUROPE, che così dà l’opportunità a chiunque scarichi l’applicazione gratuitamente dall’App Store di saperne di più sull’azienda (numeri, cenni storici, etc...), i rivenditori e i prodotti. Insomma l’App Clark è una sorta di piattaforma per dispositivi mobile, da cui consultare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, per esempio, le descrizioni dettagliate dei prodotti con schede tecniche. L’applicazione è anche corredata di una mappa con funzione GPS, grazie alla quale gli utenti possono trovare il rivenditore locale Clark in modo semplice e intuitivo. Infine, l’App è anche un utile strumento per i concessionari che così possono presentare ai propri clienti le informazioni in maniera accattivante, innovativa e interattiva.

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punti (convertibili in sconti su noleggi futuri o su acquisti di attrezzature usate) e una rubrica online personale, dove memorizzare le macchine di interesse e i relativi dati tecnici. www.gv3.it

Nolo in fiera Per la quinta edizione di Expoedilizia, in programma dal 22 al 25 marzo 2012 presso i padiglioni di Fiera Roma, oltre alle varie aree tematiche dedicate alle attrezzature e alle macchine, torna l’appuntamento con la “Piazza del Noleggio Assonolo”. L’area è pensata per dare visibilità ai soci Assonolo/Assodimi e offre la possibilità di partecipare a momenti di aggiornamento (sia sulle novità di mercato, sia sull’evoluzione della normativa). Lo spazio, inoltre, favorisce il contatto diretto tra i noleggiatori e chiunque necessiti di servizi di noleggio, tra cui imprese edili, manutentori, pubblica amministrazione e rivenditori.

www.expo-edilizia.it

uovi sviluppi sul web. Da dicembre è online la nuova “Area Riservata Venpa” sul sito GV3. Si tratta di uno spazio esclusivo, con una serie di vantaggi per i clienti. Accedendo all’area riservata si possono infatti ottenere sconti, esclusive offerte commerciali, assistenza online, documentazione contrattuale e amministrativa aggiornata, consultabile e scaricabile in tempo reale. È stata creata anche l’opzione “Salvatempo”, il sistema per richiedere proposte commerciali via e-mail direttamente al referente Venpa di zona, inviare richieste di assistenza tecnica direttamente in cantiere, richieste di fine noleggio o di ritiro delle macchine. A tal punto, una domanda


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Concessionari protagonisti

L’

Sebach”. Protagonisti dei 12 mesi, alcuni degli oltre 80 concessionari dell’azienda toscana. Lo stile, come sempre, è ironico: hanno partecipato da tutta Italia, fotografandosi e contribuendo così alla creazione del calendario; sono stati al gioco e i loro volti sono stati reinventati e manipolati. La scelta di focalizzare l’obiettivo sui rivenditori è finalizzata a valorizzare il loro lavoro. Secondo quanto dichiarato dalla società, infatti, la rete di concessionari rappresenta uno dei principali punti di forza di Sebach, contraddistinta da capillarità, rapidità d’intervento e

Sopra, il nuovo amministratore delegato di Sebach, Antonella Diana. Più a destra, l’ironico e accattivante calendario aziendale 2012.

professionalità. Presente fin dal 1986, la società di Certaldo (FI) conta oggi più di 1.000 punti noleggio. Ricordiamo che la trasformazione della sua gamma da prodotti meramente industriali a strumenti di comunicazione è iniziata nel 2006, quando Oliviero

Spider emiliani na gamma in costante evoluzione. Tra le principali novità di PLATFORM BASKET, il restyling delle piattaforme semoventi cingolate, ideali per operare su qualsiasi tipo di terreno e in qualsiasi condizione di lavoro. La nuova linea è stata battezzata con il nome “Pro”. All’ultima edizione di Apex, per esempio, l’azienda di Poviglio (Reggio Emilia) ha presentato la versione rinnovata della 18.90 Pro, equipaggiata con un motore diesel Kubota raffreddato ad acqua, ora montato in alternativa al ben collaudato Honda. La gamma Pro, grazie alla sua versatilità e facilità di impiego, risulta essere molto apprezzata dalle società di noleggio. www.platformbasket.com

U

Toscani ne ha curato il restyling del marchio e delle cabine. Oggi i suoi bagni chimici, grazie alle pellicole adesive con immagini realizzate da artisti, fotografi e creativi, sono oggetti di arredo urbano, presenti in cantieri, festival, concerti e manifestazioni sportive. www.sebach.it

Assistenza dinamica Credere sia nel prodotto sia nel servizio. È la filosofia Oil&Steel, che nel corso degli anni ha costruito un network di assistenza qualificato, caratterizzato da personale adeguatamente formato e dalla rapidità di gestione del flusso di richiesta dei pezzi di ricambio. Proprio con lo scopo di offrire un servizio post vendita ancora più dinamico, l’azienda ha acquisito la gestione operativa dell’officina modenese Air Service. Secondo Oil&Steel, infatti, il rapporto diretto tra casa produttrice e azienda erogatrice del servizio di assistenza, favorirà una gestione degli interventi più snella, affidabile e veloce, elevando ulteriormente la qualità del servizio clienti. La gestione diretta di Air Service consentirà anche di ampliare la gamma di servizi: dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria, dalla valutazione della vita residua della piattaforma al controllo della documentazione di accompagnamento, con un’ottimizzazione dei costi di gestione.

www.oilsteel.com

anno nuovo per SEBACH è iniziato all’insegna delle novità. Dopo essersi affacciata nel 2011 sul mercato estero con Sebach France a Mudaison, nei pressi di Montpellier, a novembre l’azienda specializzata nel noleggio di bagni mobili, ha presentato il nuovo amministratore delegato, Antonella Diana: 43 anni, ingegnere milanese con una lunga esperienza internazionale maturata nel gruppo francese Legrand. Sotto la nuova “guida”, l’espansione internazionale rimane uno degli obiettivi primari. A dicembre, invece, è stato presentato il calendario 2012, intitolato “Facce da

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

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Parco più rigoglioso Eurotecno continua a investire e incrementa la sua offerta con più di 50 macchine, tra piattaforme aeree e sollevatori telescopici. Hinowa, Pagliero, Merlo e Dieci i marchi scelti per crescere

Crescono anche i sollevatori A crescere, all’interno di Eurotecno, non è solo l’offerta di piattaforme aeree. A beneficiare del recente investimento realizzato è stata anche la gamma di sollevatori telescopici. Nel dettaglio sono stati introdotti due modelli Merlo, un Roto 40.25, da 25 m di altezza operativa utile con una portata di ben 4.000 kg, e un Roto 38.16, in grado di raggiungere 15,7 m di altezza massima con una portata di 3.800 kg, oltre a diversi modelli Dieci: nell’ambito della linea Pegasus sono stati acquistati i modelli 40.25 e 40.17, rispettivamente da 25 e 17 m di altezza operativa massima e portate di 4.000 kg; nella linea Icarus, invece, i modelli 30.16 e 40.17, da 16 e 17 m di altezza massima con portate di 3.000 e 4.000 kg.

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ltre 50 nuovi esemplari scelti tra il top della produzione mondiale per offire ai clienti una gamma costantemente rinnovata. Questi i numeri degli investimenti sul parco macchine sostenuti da EUROTECNO, azienda del Gruppo Guarneri specializzata nel noleggio

O

di macchine per l’edilizia, la cantieristica, l’industria, la manutenzione e il trasporto. A beneficiare dell’investimento è innanzitutto Hinowa, marchio con cui Eurotecno collabora da molti anni: nella flotta sono stati inserite 15 piattaforme aeree cingolate Hinowa, nello specifico i modelli Gold Lift 14.70 3S, macchina da 14 m e portata di 200 kg, Gold Lift 17.80 3S da 17 m e portata 200 kg, e Light Lift 23.12 3S da 23 m e 200 kg di portata, tutti dotati del nuovo sistema di stabilizzazione Hinowa IIIS. Importanti novità anche nel segmento delle piattaforme a marchio Pagliero, altra azienda con cui Eurotecno ha una collaborazione consolidata, con l’ingresso di piattaforme cingolate “ragno”, modelli SMX 170 e SMX 225 da 17 e 22 m, e nuove piattaforme autocarrate MX200 DS e MX270EX con stabilizzazione in sagoma da 20 e 27 m. www.eurotecno.it


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. . . b e

w

www.costruzioniweb.com Casa Editrice la fiaccola srl Via Conca del Naviglio, 37 - 20123 Milano - Tel.02 89421350 - e mail: marketing@fiaccola.it - www.fiaccola.com


PIATTAFORME

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L

a sigla GSR l’ha creata Vincenzo Gentili per unire l’iniziale del proprio cognome alla tradizione dello Scalificio Riminese, che lui stesso ha rilevato negli anni Settanta. La storia dello Scalificio Riminese è però iniziata nel 1890 con la produzione di scale in legno per arrivare, negli anni ’50, alla produzione di autoscale su veicoli industriali. Proprio l’allestimento su veicoli è stato il trait d’union con la Gentili Oleodinamica subentrata nella gestione dello scalificio nel 1976. Vincenzo Gentili ha saputo unire al meglio l’esperienza meccanica e idraulica, maturata dallo scalificio nel settore delle attrezzature da sollevamento, all’idea di realizzare delle macchine per il sollevamento persone. GSR ha quindi iniziato a produrre piattaforme aeree autocarrate già nei primi anni ’80. La gamma sviluppata pensando alle esigenze specifiche del mercato italiano ha permesso a GSR di acquisire rilevanti commesse da Enel, Sip, FS e dal Ministero Difesa. Nel corso degli anni Novanta, l’Europa è diventata il riferimento dell’azienda e reso imprescindibile l’applicazione delle normative di sicurezza europee e l’aggiornamento costante dei prodotti. I nuovi orizzonti hanno portato GSR a confrontarsi con le maggiori società di noleggio ed a sviluppare soluzioni dedicate al settore. Oggi gli stabilimenti GSR di Rimini si sviluppano su oltre 10.000 m2, la gamma di prodotto è in continua evoluzione e la rete commerciale si è espansa oltre i confini europei; ma l’azienda sta anche rinnovando l’attenzione al suo mercato d’origine, l’Italia. Dopo aver ripercorso la storia di quest’azienda, vi presentiamo una classica piattaforma autocarrata da 21 m che ha tutte le carte in regola per piacere anche agli italiani più esigenti. 


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FLOTTE&NOLEGGIO

RIMINI

chiama Italia DI

MATTHIEU COLOMBO

DOPO AVER CONQUISTATO IL MERCATO EUROPEO E TAGLIATO IL TRAGUARDO DELLE 6.000 PIATTAFORME AEREE, GSR PUNTA A CONSOLIDARE LA SUA POSIZIONE IN ITALIA. VI PRESENTIAMO L’ULTIMA NATA TRA LE AUTOCARRATE PATENTE B


PIATTAFORME

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ALTA SOLO 2,5 M SU STRADA, COMPLETAMENTE IDRAULICA Nella categoria delle piattaforme aeree autocarrate allestite su carro patente B, la classe delle macchine con braccio articolato da 20 m è senza dubbio la più apprezzata dal mercato italiano; non vi è costruttore che non offra uno o più prodotti. La stessa GSR offre tre modelli differenti, ma tutti completamente idraulici, con altezze massime di lavoro comprese tra i 19,7 e i 20,8 m: E200PX, E210PX ed E219PX. Tra queste tre macchine, la E210PX presentata nel 2011 è il modello più compatto dato che offre una altezza di trasferimento su strada (con-

A sinistra illustriamo i comandi d’emergenza della piattaforma montati sulla torretta di rotazione del braccio, mentre qui sopra si nota come il ponte di comando della cesta sia razionale, realizzato con materiali resistenti a sporco e intemperie.

20 M D’ALTEZZA E 10,4 DI SBRACCIO Il braccio articolato è composto da un doppio pantografo, caratterizzato da elementi a sezione variabile, e da un braccio con due sfili telescopici. In testa al braccio la cesta autolivellante ruota di 70° sia a destra sia a sinistra (140° totali). L’altezza del piano calpestio è di 19,07 m mentre lo sbraccio massimo laterale di 10,4 m si può effettuare a una altezza massima di 8 m. Sottolineiamo che l’accesso alla cesta è molto agevole e sicuro grazie a una scaletta ben proporzionata.

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siderando l’allestimento su Nissan Cabstar con passo da 2.900 mm) di appena 2,5 m e una lunghezza di soli 6,35 m. Rispetto agli altri due modelli, questa nuova macchina offre uno sbraccio laterale superiore. La E210PX porta in cesta, in tutta l’area accessibile, due persone per una portata massima di 200 kg. La stabilizzazione controllata da elettrovalvole è variabile e rende la macchina particolarmente versatile: oltre all’area massima di stabilizzazione, la macchina può stabilizzare da un solo lato (lavoro a 180°) o anche tutto in sagoma lavorando nel solo cono posteriore di 45°.


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FLOTTE&NOLEGGIO Piccole grandi attenzioni Le piattaforme aeree autocarrate prodotte dalla GSR si distinguono da anni anche per finiture esclusive, mirate a rendere le macchine funzionali e affidabili. Sia i noleggiatori sia gli artigiani apprezzano, per esempio, che tutte le tubazioni e i cablaggi siano protetti lungo i bracci e da soluzioni come il caratteristico tubo corrugato flessibile: indubbi i vantaggi in termine di longevità delle componenti e manutenzione ridotta. Anche lo specchio per monitorare lo sfilo delle travi degli stabilizzatori è una caratteristica tipica delle GSR. Tra i molti dettagli visionati abbiamo scelto di farvi notare (vedi foto a destra) la semplice apertura sul perimetro della cesta, in acciaio con fondo in alluminio, per facilitarne la pulizia.

A destra lo specchietto che aiuta l’operatore durante la stabilizzazione della macchina: permette di vedere l’area sul lato opposto.

SCHEMA DI STABILIZZAZIONE MISTO E VERSATILE Osservando la piattaforma GSR E210PX, salta subito all’occhio come l’allestimento “compatto” permetta anche di abbassare il baricentro del mezzo in trasferimento su strada (la macchina chiusa non supera su Nissan Cabstar i 2,5 m d’altezza). Il controtelaio particolarmente basso può essere definito integrale e include i due stabilizzatori posteriori fissi con apertura ad “A” in sagoma e i due stabilizzatori anteriori ad “H” montati su travi estensibili con schema a “V” (vedi foto a sinistra). Come anticipato, la stabilizzazione variable è uno dei punti di forza della E210PX.

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PIATTAFORME

Luca Simeone

Stefan Weber

Area manager Italia GSR

Sales manager GSR

LA FORZA DI GSR IN SICILIA La GSR consolida la sua presenza commerciale anche in Sicilia in partnership con la concessionaria Euroleodinamica che il 29 ottobre 2011 ha inaugurato la nuova sede di Catania. Il responsabile vendite della concessionaria siciliana Euroleodinamica Michele Pedi ha commentato: “Ci sono tre motivi per i quali abbiamo scelto GSR. Primo, è un’azienda che pone al primo posto il cliente, progettando e producendo modelli funzionali e affidabili che durano nel tempo. Secondo, è un’azienda in grado di ascoltare e confrontarsi con la rete Italia, e terzo: è una realtà che dà grande attenzione all’assistenza post vendita garantendo un servizio pronto e un magazzino ricambi puntuale”. L’obiettivo 2012 del dealer è iniziare a coltivare il mercato calabrese.

La nuova E320PXJ per una innovativa torre eolica Acquistata lo scorso luglio dall’olandese Sijtsma Groep tramite la Allift Michielsens NV di Anversa, la piattaforma aerea GSR E320PXJ, allestita su Volvo FL, è stata messa subito all’opera nella costruzione della torre eolica di Leeuwarden (NL): una struttura innovativa che, oltre a produrre energia, cattura l’umidità dall’aria per poi trasformarla in acqua. Aant Buisman, direttore commerciale della Sijtsma, che fornisce un vasto numero di servizi nel campo dell’edilizia pubblica e privata, si dice “soddisfatto delle prestazioni della 32 metri” che hanno scelto per “la sua struttura particolarmente robusta, l’affidabilità e semplicità con cui anche un operatore poco esperto può utilizzarla”. “Lo sbraccio della E320PXJ di 20 m, la portata massima in cesta di 280 kg e la stabilizzazione ridotta, spiega Buisman, permettono di lavorare anche in strade a carreggiata stretta”. “Fondamentale, sottolinea poi Buisman, è che le piattaforme della GSR siano completamente idrauliche. Dal nostro punto di vista questo garantisce una maggiore affidabilità, durata e costi di manutenzione certi”.

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La GSR è un’azienda solida, totalmente italiana, radicata sul territorio romagnolo. Nel 2011 ha prodotto circa 400 macchine e ha tagliato il traguardo delle 6.000 unità prodotte. Ad oggi esportiamo circa l’80% della produzione: il mercato principale resta senza dubbio quello francese, seguito da quello inglese e tedesco. L’80% della produzione complessiva è costituita da macchine con braccio a doppia articolazione più braccio telescopico, il restante 20% da macchine telescopiche. Delle piattaforme vendute in Italia il 70% sono per società di noleggio e il restante per utilizzatori professionali diretti. Tra le novità introdotte in gamma penso che la patente B da 23,3 metri E240PX piacerà molto agli italiani.


le gru a torre

raIMoNDI CraNeS

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progettate e realIzzate per SoDDISfare le eSIgeNze Del MerCato globale pur MaNteNeNDo la CaratterIStICa ItalIaNa Nello StIle CoN la MaSSIMa fuNzIoNalItĂ .

sede legale:

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G RANDI LAVORI

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LA VERNAZZA AUTOGRU DI GENOVA HA CURATO TUTTE LE OPERE DI SOLLEVAMENTO FUNZIONALI ALLA PARZIALE DEMOLIZIONE E ALLA COSTRUZIONE DEL NUOVO STADIO DELLA JUVENTUS. TRA LE MACCHINE CHE HANNO LAVORATO A TEMPO PIENO

4 AFFIDABILI GROVE GMK DI

MATTHIEU COLOMBO


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FLOTTE&NOLEGGIO

SQUADRA all’altezza

G

li specialisti della scietà bolognese StageUp–Sport&Leisure Business hanno calcolato in 6 miliardi di euro il giro d’affari tra il 2009 e il 2019 per la costruzione ed il rifacimento degli impianti sportivi italiani secondo criteri di terza generazione. Il primo passo concreto verso la realizzazione dei nuovi impianti dedicati alle singole squadre è partito da Torino con l’investimento fatto dalla società bianconera per la realizzazione del nuovo Juventus Stadium: circa 120 milioni di euro. Il nuovo stadio della Juventus FC, il cui cantiere è iniziato con la demolizione dell’ex Delle Alpi per poi proseguire con l’avvio della nuova costruzione nel giugno 2009, è stato consegnato al football club per l’inizio del campionato 2011, lo scorso mese di agosto.

Lungo tutte le fasi di lavorazione la società ligure Vernazza Autogru, specializzata in noleggio a caldo di autogrù e grandi sollevamenti, ha garantito l’avanzamento lavori effettuando tutti i sollevamenti necessari in cantiere. Il lavoro è iniziato con la rimozione della vecchia copertura e relativi A-Mast di sostegno da 70 m, in concerto con le demolizioni fatte dalla Fratelli Baraldi, per proseguire con la posa dei prefabbricati in calcestruzzo delle nuove tribune calzate sulla struttura di base originaria. È poi seguita l’operazione più importante: l’assemblaggio a terra della nuova copertura, eseguito da Vernazza, e il suo varo effettuato con tecnica Strand Jack dalla olandese Mammoet, sempre coadiuvata dalla genovese Vernazza che ha messo in campo fino a 14 autogrù in contemporanea. 

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G RANDI LAVORI

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STRAND JACK CON MAMMOET

Sullo sfondo le operazioni di assemblaggio della copertura in Alucobon. In primo piano da sinistra: il carro della piattaforma aerea Wumag WT1000 e la Grove GMK5220.

La nuova copertura del Juventus Stadium, composta da lamelle di Alucobon, è appoggiata sia alla struttura in calcestruzzo del nuovo tempio sportivo, sia a un quadrilatero centrale sostenuto tramite stralli tenuti in tensione da due “pennoni” esterni al perimetro dello stadio ad A alti 90 metri e pesanti 630 tonnellate cadauno. Di circa 1.300 tonnellate, invece, il peso del rettangolo strutturale della copertura composto da quattro travi tralicciate unite tra loro da moduli fucinati assembleti per saldatura. Per elevare il rettangolo assemblato a terra, mantenendolo orizzontale, e consentire il montaggio in tensione con gli AMast è intervenuto lo specialista olandese in sollevamenti Mammoet con tecnica Strand Jack di elevazione del carico per post tensione idraulica di cavi d’acciaio. In sintesi è stata montata una torre provvisoria al centro del campo con collegati ben 54 cavi (27 per parte), lunghi 100 m e in grado di supportare fino a 220 tm l’uno. Tutti questi cavi, collegati a punti fissi dentro e fuori dal perimetro dello stadio, sono stati quindi messi in tensione tramite motori idraulici fino a portare alla giusta quota e con il corretto livellamento il rettangolo che oggi dà luce al campo da gioco del nuovo stadio. In questa fase dei lavori la Vernazza ha coadiuvato i lavori e curato la movimentazione e il collegamento dei 54 cavi Strand Jack (vedi sequenza foto in alto).

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FLOTTE&NOLEGGIO Le strutture di sostegno della nuova copertura • 2 pennoni ad A con forma “a fuso” di altezza circa 90 metri, peso di 630 tonnellate cadauno e sezione nella parte più larga di circa 4,5 metri. • 4 travi reticolari con forma ad "arco rovescio" (le due più lunghe misurano 125 metri, le altre due 90 metri) del peso complessivo di 900 tonnellate. • 4 elementi fucinati e saldati per il collegamento delle travi reticolari. Ognuno di questi elementi è alto circa 4,5 metri, è lungo fino a 12 metri e pesa 100 tonnellate.

Le autogrù Grove hanno lavorato in cantiere dall’inizio alla fine lavori

I lavori di demolizione (vedi foto sopra) e costruzione del nuovo stadio della Juventus sono durati due anni e quattro mesi. In tutto questo tempo Vernazza Autogru ha curato i sollevamenti in cantiere garantendo da un minimo di 6 fino a un massimo di 14 macchine. Tra queste hanno avuto un ruolo importante le autogrù Grove della flotta Vernazza; in particolare i seguenti modelli, dal più “piccolo” al più grande: GMK4100L, GMK5220, GMK6300 e GMK7450 con capacità massime di sollevamento rispettive di 100, 220, 300 e 450 tonnellate.

www.vernazzautogru.it

IL NUOVO

JUVENTUS STADIUM INAUGURATO NEL SETTEMBRE 2011

Il nuovo stadio voluto dalla Juventus FC, realizzato sulle strutture di base del vecchio Delle Alpi, fa parte di un progetto di riqualificazione che ha interessato un’area complessiva di 355.000 m2 nel quartiere Vallette di Torino. Definibile come stadio all’inglese, la nuova struttura ospiterà 41.000 posti in luogo dei precedenti 69.000. L’accesso del pubblico, privo di barriere architettoni-

che, avviene oggi da quattro ingressi posti sugli angoli, con ampie rampe che portano a un anello che gira intorno allo stadio. Alle gradinate e alle tribune si accede da 16 passerelle distribuite nei diversi settori sospesi sugli spazi che costituivano il vecchio stadio. Sono stati inoltre realizzati: una nuova area commerciale da 34.000 m2, un posteggio per 4.000 auto e 30.000 m2 di verde pubblico.


G RANDI LAVORI

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Sullo sfondo le operazioni di assemblaggio degli A-Mast arrivati in cantiere in 4 sezioni.

Questo lavoro è uno tra i più importanti realizzati dalla Vernazza Autogru per impegno, tempo dedicato e importanza dei carichi sollevati. Dopo oltre due anni di cantiere, oggi possiamo dire: è stata una bella sfida che ci ha visti tra i protagonisti dalle fasi di progettazione lavori, come consulenti, sin alla consegna lavori. Tutto è andato per il meglio, anche in termini di sicurezza operativa e affidabilità delle autogrù.

Claudio Vernazza Responsabile tecnico Vernazza Autogru

I nuovi A-Mast da 90 m I nuovi A-Mast (detti anche “pennoni”) funzionali al sostegno della nuova copertura sono incernierati a terra al di fuori della struttura base del nuovo stadio. Rispetto a quelli di sostegno della vecchia struttura la loro altezza è salita da 70 a 90 metri e il loro peso da 180 a 630 tonnellate. Dati i pesi e le dimensioni, gli A-Mast sono arrivati in cantiere in quattro sezioni, assemblati a terra (vedi foto di sfondo), quindi elevati e messi in tensione.

La Vernazza Autogru è specializzata in “sollevamenti impossibili”. Nella sequenza fotografica che riportiamo qui sotto si vede, per esempio, una GMK6300 della flotta genovese che eleva un gruppo di continuità sopra al tetto della Rinascente di Milano.

LA GROVE GMK 6300...

...IN PIAZZA DUOMO A MILANO


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ITALIAN

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Da febbraio 2012 si rinnova

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GAMMA SCANIA

P 400 CB8x4 Mhz

G 400 CB8x6 Ehz

P 400 CB8x4 Hhz

FACCIA NUOVA PER I DURI DI SÖDERTÄLJE. MA NON SOLO. TANTE NOVITÀ CHE NON DANNO TROPPO NELL’OCCHIO MA CHE RAFFORZANO LA TRADIZIONE OFF-ROAD DEI CAVA CANTIERE CON L’ACQUILA LEONINA DI

CRISTIAN FURINI

Grifone in cerca

DI TERRA DI

CRISTIAN FURINI

n look più aggressivo, il robotizzato fatto in casa per il fuoristrada, un rallentatore ancora più forte e tante protezioni aggiuntive per meglio parare le botte ricevute nell’off-road vero. Si riassumono così le novità che interessano i “duri” di Scania. Modifiche più tecniche e di contenuto che estetiche, in linea con la tradizione di un marchio che, da sempre, agli esercizi di design e all’appeal delle forme predilige prestazioni, affidabilità e durata dei propri veicoli, soprattutto se destinati agli impieghi heavy duty. Ecco che le migliorie estetiche sulle cabine del-

U

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la serie P e G sono funzionali a proteggere per non rompere e, se rottura c’è, a velocizzare e semplificare la riparazione. È stata poi introdotta una nuova modalità operativa dell’Opticruise, con le cambiate ottimizzate per l’off-road, un inedito pannello di comando per il controllo trazione e una release aggiornata del Retarder Scania, con maggiore coppia frenante a più basso regime. Sono state infine sviluppate nuove opzioni specifiche per tutti i veicoli, offerte seguendo una logica di modularità dell’allestimento, in modo da fornire soluzioni sempre personalizzate e “ricamate” sulle esigenze del cliente.  


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PROVATI PERVOI DUE DI UNA FAMIGLIA NUMEROSISSIMA Modello Cabina Motore Potenza Coppia Cambio Retarder Assale posteriore Rapporto al ponte Transfert Passo Freni Sosp. post Sosp. ant Pneus.

G 400 CB8x8HHZ CG16L Scania DC13 113 Egr, Vgt, Pde E5 400 Cv (1.900 g/min) 2.100 Nm (1.000-1.300 g/min) Scania GR095 off road 12+2 R 4100 Scania Rp835+RBP835 4,27 GTD901 4.700 mm tamburo 2x41+2x48, 26.000 kg 4x28 2 x 9.000 kg 385/65 R22,5 (ant) 315/80 R22,5 (post)

P 420 CB8x4EHZ CP14L Scania DC12 15 Scr E5 420 Cv (1.800 g/min) 2.100 Nm (1.000-1.400 g/min) Allison GA867R R4100 Scania Rp835+RBP835 6,50 4.300 mm tamburo 8x31, 32.000 kg 3x29 2x9.000 kg 385/65 R22,5 (ant) 13 R22,5

www.scania.it

Dalla fabbrica per tutti i gusti Tante le novità “modulari” disponibili a listino come i nuovi serbatoi cilindrici in alluminio (330, 400 o 440 l), le sospensioni pneumatiche abbinabili ai freni a disco o a tamburo, il nuovo schema molle ad aria che riduce la tara da 120 a 50 kg e un inedito asse anteriore da 10 t di carico massimo, che presenta la stessa massa di quello da 9 t, mentre il nuovo ponte posteriore di chili in meno in tara ne registra 20. Innumerevoli le predisposizioni opzionabili in fabbrica: dai fori all’estremità dei longheroni alle staffe, dalle traverse ai diversi rapporti di riduzione ai mozzi, oltre alla possibilità di allestimenti pronti all’uso.

G 360 CB6x4 Ehz (davanti) e G 440 CB6x6 Hhz (dietro)

G 400 CB6x6 Hha

Tutta la gamma off-road Scania


GAMMA SCANIA

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Lo scudo avanti È una delle zone più martoriate dai colpi, soprattutto nel passaggio tra pendenza e piano, o viceversa. Lì Scania ha pensato di alzare il livello di protezione con un nuovo paraurti in acciaio. Progettato per proteggere la cabina dagli impatti, anche di notevole entità, sporge di 135 mm, ovvero 80 mm in più rispetto alla versione precedente, che comunque è ancora disponibile a listino. Il nuovo paraurti ha un angolo d’attacco di ben 25 gradi che, insieme a generosi angoli di dosso e di uscita, ad esempio, classifica il veicolo nella categoria off-road e quindi esente dall’obbligo di protezione frontale antincastro. Presenta inoltre elevate doti di assorbimento, essendo in grado di sopportare anche urti minori senza deformarsi. Viene montato separatamente, senza alcun collegamento con altri componenti che potrebbero venir danneggiati in caso di forti impatti, che contribuisce a ridurre i tempi in officina per le riparazioni oltre a garantire un esborso minore in caso di danno rispetto ad una soluzione in “unico pezzo”.

C I VEDE LUNGO Sempre sull’anteriore, la calandra nera così come la struttura nera dei paraurti enfatizzano l’impressione di robustezza e, stilisticamente, rappresentano un continuum della “T avvolgente” tipica dei musi Scania. Altri tratti distintivi interessano l’ambito dei gruppi ottici, migliorati sia dal punto di vista funzionale che estetico. Fanali e indicatori di direzione sono montati separatamente e distanziati dal paraurti per essere maggiormente protetti dagli impatti. Tutta la sezione “luce”, che sia di serie o opzionale (fendinebbia), è integrata nella struttura del paraurti e dotata di protezione in acciaio, mentre è disponibile un efficiente sistema di lavaggio. Per evitare i danni provocati da piccoli urti, i gradini di accesso sono inoltre separati dal paraurti. Il gradino di accesso inferiore è sospeso con cinghie di gomma che si piegano in caso di impatto. Infine il ribaltamento della cabina sul lato marciapiede è in posizione protetta dietro al paraurti.

Per pulire senza sforzo Dopo il passaggio su fondi fangosi, una delle abitudini di rito è sicuramente la pulizia manuale del parabrezza. Un ampio gradino antisdrucciolo sopra il paraurti, accessibile all’occorrenza tramite un ulteriore gradino estraibile sotto il gancio di traino, facilita la detersione di tutto il cristallo mentre le due barre posizionate poco sopra la calandra fungono da maniglie di appiglio per il conducente. Sempre in ambito di “risalite”, e sempre per tutelare il veicolo da danni da urto, è stato modificato il disegno dei gradini di accesso alla cabina che ora risultano separati completamente dal paraurti. Il gradino di accesso inferiore è sospeso con cinghie di gomma che si piegano in caso di

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impatto. Infine il ribaltamento della cabina sul lato marciapiede, che risulta essere in posizione protetta dietro al paraurti in acciaio.


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PROVATI PERVOI IN CASO DI GUASTO.. Nel paraurti è stato integrato un gancio di traino con una capacità di 35 t (10 t in più della versione standard) che consente di rimorchiare il veicolo senza necessità di scaricarlo. Rinforzata anche la piastra protettiva in acciaio che parte dal paraurti e si estende fino alla parte inferiore dell’intercooler e del radiatore e all'estremità anteriore della coppa.

gennaio 2012 Costruzioni 109


GAMMA SCANIA

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Ora anche off-road

ARRESTI SICURI Disponibile, a richiesta, l’evoluzione dello Scania Retarder per chi cerca una maggior frenata a bassa velocità. Il nuovo R4100 è tecnicamente identico alla versione esistente (R3500) ma la capacità frenante totale è stata aumentata da 3.500 Nm a 4.100 Nm. Il rapporto di trasmissione interno è passato da 3.04 a 3.26, incrementando così del 17% la coppia frenante massima. A basse velocità, l’incremento effettivo è del 20-25%, a seconda del rapporto al ponte posteriore del veicolo.

I blocchi a portata Tutti i comandi relativi alla trazione bloccaggio differenziale, controllo trazione e trasferimento del carico - sono raccolti in un modulo intuitivo sul cruscotto, vicino alla mano che utilizza il cambio. I comandi per sollevare l’asse di traino o trasferire il carico tra gli assali del ponte si trovano accanto all’interruttore girevole. La sequenza di bloccaggio è indicata nel cruscotto centrale con pittogrammi che segnalano lo stato di ciascun asse (vedi qui sotto). Premendo l’interruttore girevole del bloccaggio dif-

110 Costruzioni gennaio 2012

ferenziale si innesta la modalità offroad e si può scegliere se aumentare lo slittamento delle ruote (maggiore motricità) o ridurre la coppia, con il mantenimento della pressione del turbo onde evitare il passaggio automatico ad una marcia inferiore su terreno sdrucciolevole.

Dopo l’ultima release stradale dell’Opticruise, Scania ha lanciato anche la versione per l’off-road, completamente automatica o con pedale frizione. Nella nuova versione fuoristradistica del robotizzato svedese, le modalità normale e Power vengono ora integrate da una nuova funzione adatta alla marcia su superfici morbide e terreno sconnesso. In andatura off-road il sistema cerca di tenere innestata la frizione il più a lungo possibile per evitare di interrompere l’erogazione di potenza e, quindi, la trazione. Il numero di cambi di marcia viene ridotto al minimo consentendo alla velocità del motore di variare in una più ampia fascia di regimi e i cambi di marcia vengono accelerati. La modalità Power viene invece adottata quando hanno priorità i tempi di trasporto. Le prestazioni in salita sono adattate a regimi del motore in cui viene erogata la potenza massima con cambiate più veloci anche se il consumo è maggiore. Infine la marcia normale che è incentrata sul risparmio di carburante grazie al mantenimento del regime di coppia massima. Tutte le tipologie di marcia sono controllate con il selettore girevole sulla leva dedicata. La modalità di manovra viene invece inserita allontanando la leva di Opticruise dal volante per alcuni secondi. Da notare l’interruttore a pavimento a sinistra, nel vano piedi: attiva il passaggio a una marcia inferiore per la massima efficienza del freno motore senza innestare il retarder.


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