Costruzioni 666 gennaio 2013

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Casa editrice la fiaccola srl © Foto Andrea Cappello

Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature

Attualità&Prodotti

GRANDI OPERE APRE A MILANO LA PRIMA TRATTA DELLA LINEA METROPOLITANA 5

Demolizione&Riciclaggio DECOMMISSIONING

Flotte&Noleggio

GENERAL SMONTAGGI DEMOLISCE CON MICRO CARICHE

ESCAVATORI CINGOLATI UNA SQUADRA DI HITACHI SUL MONTE BIANCO

666 Anno LXII Gennaio 2013

WALKAROUND CARICATORE GOMMATO LIEBHERR L566 IIIB


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SISTEMA DI DRENAGGIO AD ALTE PRESTAZIONI IDRAULICHE PER AREE VASTE

Il nuovo sistema di drenaggio lineare FUNNEL garantisce il rapido e sicuro smaltimento delle acque piovane che insistono su grandi superfici, come autostrade ed aeroporti. E’ costituito da una serie di imbuti in ghisa sferoidale provvisti di griglia superiore del medesimo materiale, che si innestano ad un collettore inferiore in tubo corrugato. Le altissime performance idrauliche sono garantite da 2 scarichi 110 per metro lineare, innestati su un collettore di diametro variabile da 250 a 1200. Il volume dell’acqua raccolta viene così smaltito, o direttamente nel corpo recettore finale, o in altre tubazioni principali, tramite un sistema di pozzetti. BREVETTATO

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Mensile di Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni

ISSN: 0010 - 9665

SOMMARIO ATTUALITÀ&PRODOTTI 6

NORMATIVE

26

Notizie

Normative antinquinamento. Dove sono applicate oggi e dove nel 2016

Accordi, web, distribuzione, mercato, record, novità movimento terra, pneumatici, attrezzature, componenti

NUOVE OPERE

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MERCEDES AROCS

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Geopolitica delle emissioni

Arriva il nuovo cavacantiere della Stella. Sarà tra i protagonisti del Bauma 2013

Ancora più versatili La gamma dei gommati New Holland si rinnova e diventa PRO PNEUMATICI

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Filosofia e qualità vincenti Il costruttore indiano BKT è pronto per conquistare il mercato europeo degli OTR

PONTEGGI

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ESCAVATORI GOMMATI

62

Milano, ecco la M5 automatica e leggera La prima tratta metropolitana della linea 5 milanese

La Stella per il fango

MACCHINE &COMPONENTI

A prova di curva Pilosio protagonista a Bellinzona

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36 62

WALKAROUND

Nel prossimo numero Il caricatore gommato Liebherr L566 con motore Stage IIIB

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Villa Vittoria, edificio ottocentesco lungo i viali di circonvallazione del capoluogo toscano, è una delle strutture che compongono il quartiere fieristico Firenze Fiera. Di recente un attento restauro ne ha portato gli ambienti all’antico splendore. Per la ristrutturazione dell’anfiteatro esterno, è stata impiegata una copertura mobile firmata Layher: si tratta di un sistema leggero, robusto e versatile, costituito da elementi modulari in alluminio, mentre la copertura è realizzata con teli in PVC. Tra i suoi vantaggi, la garanzia dell’avanzamento lavori anche in condizioni metereologiche avverse e la protezione degli edifici da ristrutturare o manutentare.


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ESCAVATORI CINGOLATI

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DECOMMISSIONING

L’unico 6 cilindri

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Presentiamo il Doosan DX180LC-3 con motore Stage IIIB

Tutti giù per terra General Smontaggi abbatte due edifici con micro cariche esplosive

DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO CAVE&CALCESTRUZZO 80

ISTITUTO ITALIANO CALCESTRUZZO

Notizie Interventi di demolizione, bonifiche, dischi da taglio

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Il corso di Tecnologo per il Calcestruzzo firmato IIC sbarca all’I.I.S. Carlo Cattaneo di Milano

MMT

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Eco soluzioni Le ultime dotazioni Wastemaster presentate da Jcb

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Notizie Dumper rigidi, schiume da costruzione, alleggeriti, normativa, macchine, trasmissioni

ACCIAI

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L’Istituto pensante

Molto più di un container Gli acciai speciali di Ssab piegati al settore del recycling

CASSEFORME AUTORAMPANTI

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Avanguardia griffata Soluzioni tecniche Doka per la torre Intesa Sanpaolo di Torino

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G E N NAIO 2013 DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO EDITORIALE Daniela Stasi dstasi@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Emilia Longoni costruzioni@fiaccola.it SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it COLLABORATORI Silvio Cocco, Federico Gervaso, Antonio Fargas, Claudio Marini IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Laura Croci, Carmen Napoli marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ RESPONSABILE ESTERO Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna ottoadv@tin.it

86 FLOTTE&NOLEGGIO 110

Notizie Prodotti, gru edili, investimenti, esportazione, formazione, sicurezza, gru cingolate, accordi ESCAVATORI CINGOLATI

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Vertical limit Mini e midi Hitachi per le Nuove Funivie del Monte Bianco

PROVATI perVOI A Cernusco sul Naviglio (MI) la Cava La Ginestra è attraversata da un furgone che rapido raggiunge le macchine Volvo CE. Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria efficienti e a tempi di record per limitare i fermo macchina. È la filosofia Volvo CE Italia per il post vendita di qualità che, con gli accordi di assistenza clienti, Caretrack e i ricambi originali, garantisce una manutenzione customizzata su ogni singola impresa. Massima flessibilità e costi certi, senza sorprese.

666

GAMMA CAVA

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Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00 È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l.

La strana coppia Alla guida di due Man con targa tedesca. Difficilmente vedremo queste configurazioni in Italia

Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440

Casa Editrice

la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484

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Aziende citate Airo......................111 Allison .....................7 Allplan ...................98 Armofer ..................80 Baldwin ..................21 Barin ....................112 BKT .......................68 Casappa .................20 Cifa......................101 Cnh .........................6 Cofiloc ..................111 Cte.......................111 Daf ........................10 Dana......................15

4 Costruzioni gennaio 2013

Dayco.....................21 Doka ....................102 Doosan ...................72 Eaton .....................15 General Smontaggi ....86 Gruppo Vitali ............18 Hercules Europe ........21 Hitachi ............99 - 114 Iveco ....................112 Jcb ..................14 - 82 Jlg .......................110 Komatsu .............8 - 16 Leca ......................99 Liebherr ............13 - 43

Nell’immagine di copertina, il cantiere per la costruzione della torre Intesa Sanpaolo a Torino. Le imprese di costruzione che lavorano in Raggruppamento temporaneo d’imprese costituito dall’impresa mandataria Rizzani de Eccher e dalle imprese mandanti Implenia Costruzione e Implenia Italia. La torre è costituita da tre nuclei in cemento armato. Tra le tecnologie applicate in cantiere le gru a volata variabile Terex della serie CTL e il sistema autorampante e sistema per vani Doka SKE 50 e 100 plus che permette la tecnica costruttiva dei nuclei in avanzamento rispetto ai solai.

Linden Comansa ......110 Man .....................120 Marangoni ...............15 Mercedes-Benz Trucks.24 Mollo Noleggio........110 New Holland ............62 Nu-Air ....................21 Oem ......................20 Oerlikon Graziano ......11 Oil&Steel ................13 Onnicar .................112 Padoan ....................6 Palazzani ...............112 Pilosio ...................36 Piusi ......................20 Powerscreen ............16 Rulmeca................101

Sigea .....................80 Silver Rent .............112 Sirti .......................12 Socage .................112 Soilmec ...................7 Ssab ......................84 Stanley ....................6 Terex ....................113 Torggler ................100 Tyrolit ....................81 Usag ......................13 Volvo .....................15 Wacker Neuson ..........9 Walvoil...................20 Xcmg .....................98 Yokohama .................8 Zoomlion ...............101


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PNEUMATICI INDUSTRIALI & OTR PNEU Una fo forza che cresce insieme alle aspettative di chi lavora: eccell eccellente trattività, ottima resistenza all’usura, mescola resistente a tagli e urti, carcassa protetta egregiamente resist graz grazie ad uno strato multiplo di cinture metalliche, contenuto consumo di carburante e più lunga durata del con pne pneumatico. Ear Earthmax rappresenta la sintesi della tecnologia radiale BK BKT nelle applicazioni Industriali & OTR: una scelta di valore, sviluppata per soddisfare i bisogni specifici degli val operatori ope professionali. Pneumatici Pne BKT Industriali & OTR: risposte innovative, in una u gamma tra le più complete e competitive sul merc mercato.


NEWS

ATTUALITÀ&PRODOTTI

Nuovo accordo con i giapponesi

Un pieno di tecnologia Il 2012 è stato il trampolino di lancio per un nuovo prodotto Padoan: il serbatoio Concept Oil Tank. È un prototipo concepito per veicoli industriali speciali con specifiche esigenze tecniche. Il nuovo serbatoio ha design particolare. È smussato nella parte frontale, dove viene applicato il filtro olio. Questa forma è stata creata per gli allestimenti con telai ribassati o che necessitano di un elevato numero di manutenzioni o per veicoli che operano in condizioni climatiche difficili e con carichi di lavoro elevati.

6 Costruzioni gennaio 2013

www.stanley.it

G

suggelata il 26 dicembre 2012, procederà a una nuova fase dell’accordo di collaborazione con il costruttore giapponese.

www.padoan.it

randi novità nell’alleanza CNH Kobelco Construction Machinery. La revisione strategica,

Ai termini dei nuovi patti di licenza e fornitura non esclusiva in vigore dal primo gennaio 2013, CNH e Kobelco Construction Machinery scioglieranno la proprietà condivisa e le partecipazioni di capitale di tutte le società costituite sulla base della loro alleanza ed elimineranno ogni diritto di esclusiva territoriale associato ai precedenti accordi. CNH proseguirà a produrre escavatori dotati dell’attuale tecnologia Kobelco nei suoi stabilimenti di Calhoun (Georgia, USA), San Mauro (Italia) e Belo Horizonte (Brasile). Inoltre, continuerà a rifornirsi in Giappone da Kobelco dei modelli selezionati (compresi gli escavatori short radius) per non meno di 5 anni e di componentistica per non meno di 10. In un’ottica futura, CNH commercializzerà gli escavatori standard dotati di tecnologia Kobelco con il

marchio New Holland e gli escavatori compatti con i marchi New Holland e Case Construction Equipment. “Questo cambiamento nel rapporto di collaborazione darà a CNH Construction Equipment l’opportunità di costruire un futuro più solido per i nostri clienti e concessionari e per il nostro business nel suo complesso”, ha dichiarato Mario Gasparri, presidente CNH CE. “Si tratta di un cambiamento fondamentale che ci permetterà di gestire direttamente le nostre attività in tutto il mondo, compresa la regione AsiaPacifico. Oltre a ciò avremo l’opportunità di fare ulteriore leva sulle nostre tecnologie all’avanguardia e sulle risorse di cui disponiamo in quanto parte di CNH Global e di Fiat Industrial, allo scopo di soddisfare ancor meglio le esigenze di tutti i nostri clienti”. www.cnh.com

Sempre in bolla La nuova livella Classic di STANLEY presenta un design completamente rinnovato per adattarsi ad ogni tipo di lavorazione, sia per il fai da te sia per interventi più professionali. Precisa nell’utilizzo, è indispensabile per avere maggior controllo della verticalità e orizzontalità delle superfici. Il suo utilizzo spazia dalle opere edili all’assemblaggio di mobili e manufatti. Per lavorare facilmente su tutte le superfici metalliche, la livella Classic è disponibile anche nella versione magnetica con 2, 4 o 6 magneti (a seconda della lunghezza). Lavora senza problemi sulla malta e cemento senza il rischio di rimanerne attaccata. I profili sono perfettamente lisci per eliminare qualsiasi tipo di aderenza. La bolla, centrale, è extra large.


ATTUALITÀ&PRODOTTI

Legno in automatico Whangerei, in Nuova Zelanda, 150 chilometri a nord di Auckland, la topografia mozzafiato del territorio presenta una sfida formidabile per un’impresa neozelandese, specializzata nel trasporto di tronchi di pino dal suolo forestale ad una zona di carico situata sulla cima di una dorsale. In questa foresta battuta dalla pioggia, uno Scania G44 8x8, allestito con una trasmissione completamente automatica ALLISON, lavora in condizioni davvero estreme. Da 5 anni, l’impresa di trasporto forestale Douglas Logging utilizza lo Scania per spostare i tronchi su

A

colline che il fango rende oltremodo scivolose. Su sentieri che raggiungono pendenze fino al 40%, l’autocarro off road con automatico Allison si è dimostrato il mezzo più sicuro ed efficiente per trasportare legname in zone così impervie. Imprenditore nel settore forestale e proprietario del veicolo in questione, Peter Douglas ritiene che le trasmissioni Allison rappresentino un fattore di successo davvero determinante: “Lo Scania si muove su piste in cui nessun camion per il trasporto legname riuscirebbe mai ad operare, consentendoci di rimuovere velocemente i tronchi dalle zone inaccessibili per

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portarli in un’area di carico dove possono essere trasbordati su un camion per il trasporto su strada”. L’imprenditore neozelandese racconta di come la semplicità di utilizzo della trasmissione Allison in condizioni così complesse sia stata un fattore decisivo per la sua scelta. “È molto più semplice da guidare. Noi non cambiamo molto spesso gli autisti, ma quando capita, sappiamo che un operatore meno esperto può gestire molto più semplicemente un cambio automatico rispetto a uno manuale”. Il veicolo è stato utilizzato in media per 15-18 trasferimenti al giorno

Piace il Bauma d’Oriente er Soilmec il 2012 si è chiuso con un importante appuntamento fieristico. L’azienda italiana ha infatti partecipato al Bauma Cina 2012 insieme alla controllata Soilmec Wujiang, operante dal 2009 nella provincia di Jiangsu. Il bilancio della partecipazione ha

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soddisfatto le aspettative e gli obiettivi dell’azienda facente parte del Gruppo Trevi, che contava di rinsaldare i rapporti con i clienti tradizionali e, al contempo, di far conoscere azienda e gamma di prodotti a potenziali nuovi acquirenti grazie ad un evento fieristico su così larga scala. A tal proposito

nello stand Soilmec è stata allestita una struttura di accoglienza progettata per consentire ai clienti visitatori di osservare 2 dei prodotti di punta Soilmec: la perforatrice idraulica SR-100, per scavi grande diametro, e la perforatrice SM-14, un impianto di perforazione polivalente per micropali e ancoraggi.

(tragitti da 300-500 m), trasportando una circa di 450 t di carico. È forse questo il motivo per cui l’impresa ha recentemente acquistato un secondo veicolo identico al primo. www.allisontransmission.com

Soilmec sottolinea la grande partecipazione in termini di clienti cinesi e stranieri, e il grande afflusso di visitatori interessati a prodotti e nuove tecnologie in livrea azzurra. Bauma Cina si conferma una delle fiere più importanti in Estremo Oriente e le regioni Australasia e l’intenzione è di partecipare alla prossima kermesse cinese del 2014. www.soilmec.com

gennaio 2013 Costruzioni 7


14-19 gennaio Monaco Salone internazionale di architettura, materiali e sistemi www.bau-muenchen.com

EXPOEDILIZIA 2013 21-24 marzo Roma Fiera internazionale per l’edilizia e l’architettura www.expo-edilizia.it

WWW.YOKOHAMA.IT Yokohama Italia è ora online con il nuovo sito internet, interamente rinnovato in grafica e contenuti. Il distributore italiano è il primo a lanciare l’innovativo website sviluppato con YOKOHAMA Europa. Le altre filiali europee svilupperanno i propri siti con lo stesso format. Moderna e funzionale, la veste del nuovo sito presenta una grafica accattivante e dinamica: l’home page è dominata da un’immagine invernale, globalmente condivisa, che viene tagliata trasversalmente dal menù dedicato ai rivenditori e alla ricerca dei modelli e delle misure di pneumatici.

BAUMA 2013 15-21 aprile Monaco Salone internazionale di macchinari, materiali, componenti

IL SITO DEL MESE

MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI

ATTUALITÀ & PRODOTTI

BAU 2013

www.bauma.de

MADE EXPO 2013 2-5 ottobre Milano Fiera di architettura, design, edilizia www.madeexpo.it

Da concessionari a distributori

on l’intento di rispondere con sempre più tempestività ed efficienza alle attuali esigenze del mercato ed assicurare il miglior supporto alla clientela, Komatsu rinnova

C

8 Costruzioni gennaio 2013

la sua organizzazione in Italia, rafforzando la propria rete distributiva che, d’ora in avanti, farà capo direttamente a KOMATSU EUROPE INTERNATIONAL NV con sede in Belgio.

La nuova organizzazione, già adottata con risultati positivi in molti altri paesi d’Europa tra cui la Germania, consentirà un rapporto diretto e immediato tra il mercato ed i siti produttivi, garantendo una risposta pronta e qualificata alle diverse esigenze presenti e future. La nuova rete distributiva migliorerà l’efficienza dell’azienda grazie a due fattori ritenuti essenziali: una maggiore vicinanza ai clienti grazie a figure professionali qualificate per il supporto alla rete, pronte a risolvere problematiche tecniche e commerciali, e un’offerta di servizi ancora più evoluti. Anche dal punto di vista produttivo, Komatsu

continuerà a proporre macchine sia dal sito di Este (PD) sia dagli altri stabilimenti in Europa e nel mondo, mantenendo inalterata la propria leadership tecnologica in prestazioni, consumi e riduzione di impatto ambientale, indirizzo che ha già trovato concretezza nel lancio dell’escavatore ibrido HB215LC-1 e nei nuovi motori Eu Stage IIIB. Il nuovo assetto distributivo, che garantirà continuità e maggior fluidità nell’assistenza, nella fornitura di ricambi e nella proposta di servizi, permetterà a Komatsu di confermarsi quale marchio di riferimento per tutto il mercato Mmt. www.komatsu.eu


N EWS 2013, anno della conquista ATTUALITĂ€&PRODOTTI

auma China entusiasmante anche per Wacker Neuson che ha presentato prodotti nuovi e una strategia orientata alla crescita per la regione asiatica. “Il mercato asiatico è di importanza crescente per il nostro gruppo. LĂŹ, noi intendiamo crescere massicciamente nel corso del prossimo annoâ€?, afferma

B

Cem Peksaglam, presidente del CdA di WACKER NEUSON SE. “Realizzeremo questo obiettivo con la nuova gamma di prodotti nel settore delle attrezzature per l’edilizia, che abbiamo presentato per la prima volta al grande pubblico proprio in occasione di Bauma China. Inoltre, abbiamo buone opportunitĂ

di mercato con le macchine compatte.â€? Wacker Neuson è rappresentata giĂ da 15 anni ad Hong Kong da una sua propria societĂ distributrice e dal 2006 anche nelle sedi di Shanghai, Pechino e Shenzen. LĂŹ i martelli demolitori dotati di motore a scoppio hanno consentito al Gruppo di costruirsi una posizione leader sull’intero

mercato asiatico. “Nella posa dei binari è particolarmente importate l’elevata affidabilitĂ e la facilitĂ di manutenzione delle attrezzature - sottolinea Cem Peksaglam - e i nostri martelli demolitori con motore a benzina sono imbattibili sotto questo punto di vistaâ€?. La gamma “cineseâ€? si compone di macchine per la compattazione, generatori, pompe e torri faro. I prodotti sono realizzati per garantire durata e sono conformi agli elevati requisiti di qualitĂ Wacker Neuson. “I nostri clienti apprezzano la tradizione del marchio, e le radici storiche di Wacker Neuson, che risalgono al 1848. Nella nuova serie di prodotti per il mercato asiatico abbiamo fatto confluire questa conoscenza, lunga negli anni, e tutto il nostro bagaglio tecnico, arrivando ad offrire un prodotto con un eccellente rapporto qualitĂ -prezzoâ€?, ha affermato Martin Lehner, CTO e membro del Cda di Wacker Neuson. www.wackerneuson.com

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gennaio 2013 Costruzioni 9


ATTUALITÀ & PRODOTTI

La cava in attesa Tutto per lo stradale. Dopo il recente lancio dello stradale XF, Daf non lascia ancora trapelare notizie sul fratello in versione off road, erede dell’attuale CF. Certo il solo propulsore, targato all’Euro 6

Al centro il nuovo motore Paccar Mx-13 Euro 6. Qui sopra il nuovo Daf Xf Euro 6 che verrà commercializzato dalla prossima primavera. Ovviamente sul nuovo Cf mancheranno minigonne laterali, deflettori, parafanghi di nuova progettazione o il nuovo spoiler del tetto della Xf Space Cab, ma c’è da pensare che sarà comunque forte il lavoro di matita da parte degli ingegneri olandesi ad ottenere il massimo dell’aerodinamicità e dell’efficienza del raffreddamento.

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rosse novità per Daf previste per il 2013. Ma non nella gamma cava cantiere. Partirà infatti nella primavera del 2013 la produzione del nuovo stradale Xf Euro 6 dotato di un nuovo telaio, un nuovo motore Paccar Mx (targato al sesto step delle emissioni e un design esterno aerodinamico con interni moderni e spaziosi. Daf non si fa tentare invece dalla possibilità del Bauma di Monaco, previsto per il

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mese di aprile, per presentare il nuovo Cf, preferendo seguire la tradizione che vede trascorrere circa un anno tra il lancio del linea e quello del cava. Si possono, pertanto, solo ipotizzare le soluzioni che interesseranno il nuovo cava olandese, nate in gran parte dalla necessità di adattare la cabina alle nuove motorizzazioni Euro 6, obbligatorie dal primo gennaio 2014. Il motore Paccar Mx-13 è caratterizzato da common rail, Vgt e il ricircolo dei gas di scarico (Egr). L’impianto di posttrattamento dei gas di scarico contiene un convertitore catalitico DeNOx e un fap attivo. Sarà disponibile con potenze di 300 kW/410 Cv, 340 kW/460 Cv (il più appetibile per il mercato italiano) e 375 kW/510 Cv,

con coppie elevate da 2.000 a 2.500 Nm, disponibili da 1.000–1.425 giri/min. Il design esterno subirà sicuramente un restyling, in sintonia con il family feeling del nuovo Xf che vanta un design elegante grazie all’andamento sinuoso delle linee rinnovate. È ipotizzabile una maxi calandra, per contribuire al miglioramento dei flussi d’aria necessari ad aerodinamica e il raffreddamento del motore. Per aumentare la visibilità potrebbe essere adottata la soluzione dei retrovisori di dimensioni compatte, affusolati e più distanti dalla cabina per favorire la visione grandangolata. Gli interni del futuro Cf presenteranno diversi miglioramenti significativi soprattutto nel cluster, probabilmente ridisegnato nel quadro informativo centrale sulla plancia che verrà dotato di nuove funzioni. In generale si assisterà ad un taglio della tara, ove possibile, in modo da compensare il peso supplementare per i sistemi di post trattamento. www.daf.eu


ATTUALITÀ&PRODOTTI

Ibride contro i vuoti urante l’undicesimo simposio internazionale Cti di Berlino, la kermesse dedicata all’innovazione nel settore cambi per veicoli elettrici, ibridi e convenzionali, OERLIKON GRAZIANO ha presentato la sua inedita trasmissione ibrida Amt. Si tratta in tutto e per tutto di un cambio meccanico automatizzato che integra anche un potente motore elettrico. L’obbiettivo di una configurazione di questo tipo è doppio. Il primo è colmare i vuoti d’interruzione della potenza durante le cambiate, difetto tipico

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D

questo delle trasmissioni robotizzate rispetto alla fluidità di marcia garantita da doppia frizione e dai cambi automatici classici. Il secondo è quello di poter trasformare agevolmente una veicolo convenzionale in ibrido, partendo dal cambio meccanico più leggero e compatto.

La propulsione ibrida sulla prossima generazione veicoli diventa un’occasione assai interessante per le trasmissioni manuali automatizzate Amt, che sono più leggere e più compatte rispetto agli altri automatici. Insieme alla Vocis, specializzata nei

sistemi di controllo delle trasmissioni, viene presentata una nuova tecnologia di cambio robotizzato, pensata per essere abbinata a un sistema ibrido. Il motore elettrico è collegato alla trasmissione principale tramite un particolare gruppo a due marce, che ha il compito di inviare alle ruote potenza durante l’interruzione di coppia dovuta al cambio marcia. Due i benefici di questa tecnologia: il primo è che il motore opera in condizioni di maggiore efficienza e minore inquinamento, il secondo è che la cambiata diventa quasi totalmente impercettibile, senza i vuoti e i contraccolpi delle tradizionali trasmissioni automatizzate o manuali. www.oerlikon.com


ATTUALITÀ & PRODOTTI

I buchi senza petrolio ra le imprese protagoniste della realizzazione del Al Salam Street Tunnel, appena inaugurato ad Abu Dhabi c’è anche Sirti, con la consolidata tecnologia ingegneristica

ruolo fondamentale nello sviluppo delle telecomunicazioni completando importanti progetti per clienti come STC (Incumbent Telecommunication Operator), Royal

avanzatissimo Tunnel Management System (software, hardware, telecamere, pannelli a messaggio variabile...), per una gestione ventiquatt’ore su ventiquattro totalmente integrata, automatica ed intelligente del tunnel e del traffico, al fine di controllare, monitorare e gestire in maniera rapida ed efficace ogni possibile incidente o congestione. Il valore della commessa realizzata da Sirti, unica

nell’impiantistica di rete. Sirti ha una lunga e gloriosa storia nel Regno Saudita, storia che risale agli anni 70 ed 80, quando, tramite la consociata Sartelco (costituita nel 1976), Sirti ha svolto un

Commission for Jubail & Yanbu, e Saudi Aramco. Lungo oltre 3 chilometri, il tunnel Al Salam è situato nel cuore pulsante della città e, con le sue 8 corsie, 4 per ogni senso di marcia, è in grado di sostenere il passaggio di 12.000 veicoli l’ora. I lavori per la realizzazione dell’Al Salam Street Tunnel sono iniziati nel 2008, hanno coinvolto circa 4.000 operai, con un costo complessivo di un miliardo di euro. Un ruolo importante nella realizzazione del tunnel, uno dei più lunghi e tecnologicamente innovativi del Medio Oriente, è stato svolto proprio dalla SIRTI, che ha implementato e perfezionato un

società italiana coinvolta nel progetto, è di circa 20 milioni di euro. Composto essenzialmente da 2 parti principali, SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition) un sistema per il controllo elettronico e monitoraggio dei sistemi fisici e Traffic Control System, per la gestione di sistemi di controllo del traffico, il Tunnel Management System è stato progettato ed implementato da Sirti, in collaborazione con il partner Duerr Group, con le più moderne ed avanzate tecnologie, nel rispetto degli standard internazionali e delle norme per l’eco-sostenibilità. www.sirti.it

Tecnologia italiana nel tunnel di Abu Dhabi. Sirti ha partecipato alla realizzazione del tunnel che attraversa il centro della città e per la cui costruzione è stato investito circa un miliardo di Euro

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ATTUALITÀ&PRODOTTI

Il settore eolico non conosce crisi. Ben lo sa LIEBHERR, una delle aziende costruttrici di gru cingolate e autogrù funzionali al montaggio delle pale. In realtà, il Gruppo tedesco ha interessi più profondi nel settore e lo scorso dicembre ha partecipato per la prima volta alla fiera Wind Power India 2012 di Chennai, una manifestazione che attira oltre 10.000 visitatori. Tra i prodotti presentati, oltre alle suddette macchine da sollevamento, le grandi ralle d’orientamento e trasmissione, un cuscinetto a sfera a quattro punti di contatto a dentatura interna con un diametro di circa 2 m e piano di corsa aperto, un riduttore di rotazione DAT 250 per impianti da 2 MW ed uno DAT 400 per impianti da 3 MW. www.liebherr.com

Per officine mobili sag amplia la gamma del funzionale sistema modulare Matrix per l’allestimento di furgoni e veicoli commerciali. Oltre alle misure standard da 495 mm e 990 mm, l’azienda ha studiato nuovi moduli da 742 mm, vale a dire, una lunghezza “intermedia” che permette di sfruttare ancora meglio lo spazio interno dei veicoli. Oltre ai nuovi moduli, Usag ha introdotto anche accessori per tenere sempre in ordine gli strumenti di lavoro: cassettiere da 2 a 5 cassetti, basi passaruota, ripiani inclinati, ripiani porta vaschette e separatori. Per vedere un video sulle novità usate il QR code che pubblichiamo. www.usag.it

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www.oilsteel.com

Il business dell’eolico

N EWS

Di nuovo a settembre orna la fiera italiana del sollevamento. Il GIS 2013 si terrà, come consuetudine, all’interno della Fiera di Piacenza dal 26 al 28 Settembre 2013. Dopo avere saltato l’anno 2012, fervono quindi i preparativi per la quarta edizione. A livello merceologico, oltre ai classici settori del GIS, ovvero il sollevamento, i trasporti eccezionali e i lavori aerei, è prevista la presenza in fiera anche dei comparti legati alla logistica e alla movimentazione industriale e dei settori che utilizzano reachstackers, carrelli elevatori e mezzi per la movimentazione interna, portuale e intermodale. www.gisexpo.it

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Fuoristrada o city? La nuova Snake 1365 Smart è stata presentata all’ultimo SAIE nell’allestimento su autocarro fuoristrada Land Rover Defender pick up. Si tratta di un modello pensato e sviluppato per mezzi pick-up anche più compatti, come il leggero Piaggio Porter. L’attrezzatura Oil&Steel è caratterizzata da una parte a pantografo e da un braccio con sfilo telescopico. La cesta è omologata per due persone e 225 kg, l’altezza di lavoro raggiungibile è di 13,6 m e lo sbraccio massimo orizzontale è di 6,5 m.

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500.000 puntini gialli Tanti potrebbero essere quelli sparsi sull’intero globo, ognuno ad indicare una terna Jcb prodotta, attualmente, in tre stabilimenti su tre continenti. Un compleanno importante per la macchina che ha reso celebre in tutto il mondo il marchio inglese sono 500.000. Fa impressione pensare che per il mondo ci siano tante terne uscite dagli stabilimenti Jcb. La prima terna fu prodotta a Rocester, in Inghilterra, nel 1953. La Mark One (prima serie in inglese), fu una macchina innovativa da cantiere caratterizzata da una straordinaria serie di funzioni idrauliche. Nel primo anno di produzione ne furono costruite appena 35 e ci vollero oltre vent’anni per raggiungere quota 50.000. Oggi le linee di produzione producono una terna Jcb ogni tre minuti. Questa macchina, nonostante i suoi anni, rimane al quarto posto nella classifica delle

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tipologie di macchine da cantiere più vendute nel mondo. Lo scorso dicembre, il presidente JCB Sir Anthony Bamford ha festeggiato la 500.000a unità prodotta presso la sede internazionale insieme a centinaia di dipendenti dichiarando: “Quando mio padre lanciò questa macchina, ormai moltissimi anni fa, non avremmo mai potuto immaginare il successo che avrebbe riscosso e come sarebbe stata in grado di svolgere lavori che fino ad allora venivano effettuati manualmente. La terna è la macchina da cantiere più versatile al mondo ed è questo che ne assicura il successo, destinato a

rimanere tale anche in futuro.” Jcb da sempre investe fortemente in questa tipologia di macchina; un passo fondamentale fu il lancio, nel 1980, del modello 3CX, all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, frutto di un investimento di ben 24 milioni di sterline. Sir Anthony ha poi aggiunto: “Il lancio originario della generazione 3CX è stato un momento cruciale nella storia delle terne Jcb. Da allora il prodotto si è sempre più consolidato, ponendo le fondamenta per la crescita dell’azienda e per la realizzazione dell’attuale gamma di prodotti composta da oltre 300 modelli.” Le terne Jcb vengono fabbricate nel Regno Unito, in India e Brasile e l’azienda le commercializza in 120 diversi paesi. La divisione che produce le terne si è aggiudicata 7 Queen’s Awards. Membri della Famiglia Reale, Primi Ministri, politici e star della televisione sono stati spesso fotografati sulle terne Jcb nel corso degli anni. Fu proprio una terna Jcb che un gruppo di rapinatori utilizzò nel 2000, in un fallito tentativo di furto di 350 milioni di sterline in diamanti dal Millennium Dome. La 500.000a terna Jcb è un modello 5CX, la più potente terna Jcb mai prodotta. È anche il modello Jcb più produttivo ed è in grado di movimentare 344 t di terra l’ora o di effettuare 196 carichi al giorno. La numero 500.000 è già stata acquistata da un cliente russo, oggi uno dei mercati più importanti per Jcb. www.jcb.com


N EWS Qualità e valori worldwide ATTUALITÀ&PRODOTTI

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OHSAS 18001 (salute e sicurezza). In sostanza significa che tutti i rami della società, dalla produzione al marketing, lavorano in modo corretto e coerente e che ogni realtà VOLVO CE nel mondo è conforme

Solo originali a Dana Holding Corporation è nota per il buon supporto aftermarket che garantisce nel mondo. Di recente ha introdotto a catalogo quattro nuovi prodotti: il grasso a base sintetica Spicer® UltraPremium, i coperchi per differenziali Spicer® ad alto rendimento, i semiassi Spicer® in alluminio realizzati in un unico pezzo e nuovi semiassi speciali. Tutti questi nuovi prodotti DANA sono proposti per rispondere a manifeste esigenze della clientela più esigente che sfrutta le alte prestazioni dei nostri assali. www.dana.com/aftermarket

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ai requisiti delle ISO 9001, ISO 14001 e OHSAS 18001. L’attività di revisione è stata fatta da Bureau Veritas con ben 167 giorni di verifica ispettiva presso i 23 siti ispezionati. Il nuovo certificato globale va a sostituire 44

Direzionale per cavacantiere Marangoni lancia un nuovo pneumatico battezzato MIX100 e destinato all’impiego su assali di trazione dei veicoli industriali che effettuano servizio misto strada-cantiere, ma con elevata percentuale di impiego su fondi usuranti. Il nuovo battistrada MARANGONI è di tipo direzionale, caratterizzato da una geometria variabile dei blocchi che assicura ottima trazione su qualsiasi tipo di superficie, e il suo profilo squadrato è disegnato per garantire un appoggio a terra elevato.

www.marangoni.com

n’altro primato messo a segno da Volvo Construction Equipment. La Casa svedese ha infatti ottenuto la prima certificazione mondiale del settore per la ISO 9001 (qualità), ISO 14001 (tutela ambientale) e

certificati locali precedenti. Per ottenere la certificazione in tutto il mondo, Volvo CE ha dimostrato di essere una organizzazione basata su un unico modello di lavoro. “La nostra certificazione globale, che copre tutti e tre gli standard ISO, invia un chiaro messaggio: Volvo CE è una organizzazione unita, che prende sul serio i propri valori fondamentali”, ha dichiarato il presidente di Volvo CE Pat Olney. “Il fatto che tutti i nostri siti produttivi e i nostri uffici condividano gli stessi processi e requisiti di business - spiega Pat Olney- è rassicurante sia per i dipendenti sia per i nostri clienti”. www.volvoce.com

Il test sul banco a Eaton ha messo in funzione il suo primo banco prova in Europa destinato a test su compressori volumetrici. Il banco è ubicato nel centro europeo di Rastatt, in Germania non lontano da Karlsruhe, destinato alla Ricerca e Sviluppo. Il nuovo banco EATON verrà utilizzato per determinare le prestazioni, le mappature e i valori di NVH (Noise, vibration, Harshness) dei compressori volumetrici meccanici utilizzati sui moderni motori a benzina e diesel. www.eaton.com

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

Consumi inferiori del 10% uesto è quanto promette Komatsu lanciando la settima generazione delle sue pale gommate: un consumo di carburante in calo del 10%. Le prime due pale serie 7 presentate sono state la WA380-7 e la WA500-7. Oggi diamo attenzione alla più compatta con benna da 3,45 m3 di capacità. Le grandi novità, rispetto alla WA380-6, sono senza dubbio sotto al cofano e nella gestione elettronica. Segnaliamo, in particolare, il nuovo sistema di gestione del motore KOMATSU SmartLoader Logic. Per quanto riguarda il motore Komatsu Stage IIIB, si basa

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sull’architettura del precedente sei cilindri ma molto è cambiato. Oltre alla tecnologia common rail HPCR (180 MPa di pressione d’iniezione), la nuova serie E2 è caratterizzata da una innovativa valvola idraulica a controllo elettronico dell’Egr raffreddato, dal filtro antiparticolato (KDPF) in grado di catturare più del 90% del particolato e dal sistema KCCV di recupero vapori (olio ed emissioni) dallo sfiato motore, senza permettere l’ingresso di impurità all’interno del ciclo di combustione. Inoltre, il nuovo motore SAA6D107E2 monta una turbina KVGT

La Komatsu WA380-7 ha di serie il convertitore con lock up, gli assali a slittamento limitato, la ventola idrostatica reversibile e la lubrificazione centralizzata.

con geometria variabile tramite un colletto che scorre idraulicamente sulla girante “calda”. La turbina a geometria variabile, oltre a garantire una curva di coppia piena a tutti i regimi, favorisce una combustione ottimale, quindi gas di scarico più puliti. Per quanto riguarda il nuovo

modulo con catalizzatore ossidante e filtro antiparticolato, per abbattere le emissioni allo scarico, la sua pulizia viene eseguita da Komatsu ogni 4.500 ore di lavoro, al massimo per tre volte, e in seguito va sostituito con un componente nuovo. www.komatsu.it

Un uomo d’esperienza

Placa ardenti bollori Federal-Mogul ha sviluppato un nuovo materiale autolubrificante per le guide valvola in grado di risolvere i problemi di usura eccessiva e accelerata, tipici dei motori con una elevata potenza specifica. Il materiale, si chiama PMF-10 e permette ai treni valvola di resistere a temperature proibitive (tra i 100°C e i 200°C) per quelli che lavorano con lubrificanti tradizionali. “L’utilizzo di uno o più turbocompressori, il downsizing della cilindrata e l’utilizzo di sistemi avanzati di iniezione incrementano notevolmente le potenze specifiche espresse dai propulsori” ha affermato Gian Maria Olivetti, vice president and chief technology officer di FEDERAL-MOGUL Powertrain Energy. “Il PMF10E combina i migliori materiali, additivi lubrificanti e processi produttivi per assicurare la massima resistenza al grippaggio, riducendo significativamente l’usura e l’attrito. Questo aiuterà i costruttori a ridurre le emissioni di CO2 senza compromettere la durata del motore”. www.federalmogul.com

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Powerscreen ha nominato Hugh Brennan technical support manager. Brennan, dopo avere ricoperto diversi ruoli per conto di Powerscreen nel Regno unito, ha poi lavorato in America per oltre undici anni. Oggi ritorna in POWERSCREEN in questa nuova posizione. Damian Power, global product line director di Powerscreen, commenta: “Questa nomina è importante per Powerscreen. L’esperienza di Hugh e il rispetto che si è guadagnato nel settore saranno un vantaggio per la strategia di Powerscreen di costante sviluppo di una rete globale di concessionari in grado di fornire un’assistenza di prim’ordine al cliente”.

www.powerscreen.com


ATTUALITÀ&PRODOTTI

N EWS

La formazione? Una prassi

nella quale aumentano i timori per un maggiore ricorso al lavoro irregolare che produce un abbassamento della qualità del costruire e un aumento del rischio di incidenti nei cantieri”. “16oremics Abilitazioni attrezzature di lavoro per il cantiere edile e stradale” prevede un iter modulare, in cui la formazione pratica occupa oltre la metà del tempo formativo. www.formedil.it

Il programma “16oremics Abilitazioni attrezzature di lavoro per il cantiere edile e stradale” comprende un iter modulare, in cui la formazione pratica occupa più della metà del tempo formativo e ciascun modulo frequentato viene certificato in modo da non dover ripetere il modulo di base comune a tutte le macchine nel caso in cui si voglia ottenere l’abilitazione per più macchinari.

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“È

Stato-Regioni ed è dunque prassi. “Un riconoscimento al quale il ministero è arrivato dopo una serie di verifiche puntuali”, continua Calzoni. “Questo ci spingerà a proseguire nel rafforzamento del sistema bilaterale della formazione, che con le 16 ore sta offrendo un contributo fondamentale in un momento quanto mai difficile per l’industria italiana delle costruzioni, © Costruzioni

il punto di arrivo di un percorso all’insegna dell’impegno strutturato e sistematico per promuovere la sicurezza nei cantieri iniziato nel 2008 con la nascita del progetto 16oremics e giunto ora a questo secondo importante riconoscimento ufficiale”. Così Massimo Calzoni, presidente del FORMEDIL (Ente nazionale per l’addestramento professionale nell’edilizia), ha commentato il traguardo raggiunto: il progetto “16oremics Abilitazioni attrezzature di lavoro per il cantiere edile e stradale” promosso da Formedil è stato riconosciuto equivalente alla formazione generale secondo quanto previsto dall’accordo

© Costruzioni

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Il progetto “16oremics Abilitazioni attrezzature di lavoro per il cantiere edile e stradale” del Formedil è stato riconosciuto equivalente alla formazione generale secondo quanto previsto dall’accordo Stato-Regioni

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

Un ponte per l’Expo

ell’Expo si è parlato, si sta parlando e si parlerà moltissimo. Aggiungiamo un po’ di inchiostro per raccontare la storia del GRUPPO VITALI che, nel 2011, in associazione con Eureca Consorzio Stabile, CCC Coop (Consorzio Cooperative Costruzioni) e CIC (Campagna Italiana Costruttori), si è aggiudicato la commessa per il progetto “Porta

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dell’Expo”, primo progetto relativo alle grandi opere infrastrutturali legate all’Esposizione Universale di Milano 2015. L’intervento prevede la realizzazione del raccordo autostradale tra l’area espositiva e le arterie viarie primarie (A4 Torino-Venezia e A8 Autostrada dei Laghi) e secondarie, per 3,5 km. Da mettere in evidenza: il Viadotto dei Laghi (200 m di luce con una campata

centrale di 80 m), i viadotti Expo Ovest e Expo Est (di 380 m di luce ciascuno) e la Galleria Cascina Merlata (1 km circa). L’intervento, che dovrà essere completato in due anni, è finalizzato a realizzare una piena integrazione del polo espositivo Expo 2015 con il territorio e a garantire un'adeguata accessibilità al sito. Attualmente sono in corso i lavori per la

Il futuro è rinnovabile n convegno dedicato alle potenzialità di una fonte energetica rinnovabile in grado di offrire possibilità di crescita futura. Il titolo dell’evento, svoltosi lo scorso dicembre a Milano, recitava: “L’Idroelettrico verso il 2015: una scommessa per il futuro del territorio”. Positiva l’affluenza di pubblico e vivace il dibattito condotto dai relatori, tutti esperti qualificati del panorama istituzionale, universitario e associativo: nel corso dell’incontro sono emerse le numerose opportunità di investimento di questo settore, sia in Italia sia a livello internazionale, oltre

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alle ricadute positive del comparto sulla filiera del Made in Italy. È stato affrontato anche il tema della sostenibilità ambientale, con l’illustrazione di diverse case history. Inoltre sono stati approfonditi gli aspetti legislativi legati al Decreto e le procedure di concessione per la realizzazione di nuovi

impianti. Non sono state dimenticate le novità tecnologiche e di progetto, sia per quanto riguarda i

realizzazione del cosiddetto Ponte dell’Expo, che va ad aggiungersi ad altri cantieri in cui è attivo il Gruppo Vitali. Ricordiamone alcuni: Bre.Be.Mi, per 6,5 km nel tratto Treviglio Cassano d’Adda; la riqualificazione SP14 “Rivoltana” e la variante di Liscate, un’opera che si inserisce nelle attività del collegamento autostradale Bre.Be.Mi. www.vitalispa.it

grandi impianti, sia per le realizzazioni di taglia “mini”, ossia quelle che sfruttano i piccoli salti d’acqua. È stato preso in analisi infine il territorio lombardo, ricco di risorse idriche ma dove gli investimenti sull’idroelettrico sono ancora parzialmente

inespressi: rappresentano quindi una scommessa per il futuro. www.provincia.milano.it


WARRANTY

WARRANTY a joint venture

www.ihimer.com

LAVORO GARANTITO Solo con IHIMER, a partitire dal 2012, tutte le macchine delle nostre gamme: MINI e MIDI ESCAVATORI, SKID STEER LOADERS, MINI DUMPERS e PIATTAFORME AEREE CINGOLATE saranno coperte da garanzia di due anni per per-

mettere ai nostri clienti di svolgere la propria attività in estrema sicurezza certi che la nostra azienda è sempre al loro fianco in ogni momento. Ihimer, Lavoro garantito.

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Compatte al top È vasta la gamma di pompe a pistoni assiali a cilindrata variabile a piatto oscillante di Casappa. Si chiama MVP ed è la soluzione ideale per applicazioni nel settore mobile a circuito aperto. La struttura estremamente compatta consente il montaggio diretto sui motori endotermici. Le cilindrate variano da 28 a 84.7 cm³/giro e la pressione massima di picco arriva fino a 350 bar. Con una velocità massima di 3.500 giri/min presentano un limitatore di cilindrata min e max, un compensatore di pressione, il regolatore di portata e pressione (Load Sensing) e di potenza.

Valvole

Bis di novità Di recente WALVOIL ha presentato due nuove famiglie di prodotto particolarmente indicate per le applicazioni del settore: le valvole controllo direzione componibili a comando elettrico SDE030/060 e DLE060 e la nuova serie di valvole di bilanciamento 1116. Le nuove valvole a controllo direzione componibili sono particolarmente indicate ove sia richiesto un distributore di flusso compatto, a comando elettrico diretto sulle sezioni di lavoro, configurabile per diverse tipologie di circuito. Trova impiego nelle applicazioni dei bracci decespugliatori, nei polverizzatori, nelle gru da camion ed in molte altre sia come funzione principale che come funzione ausiliaria. Le valvole di bilanciamento 1116, a singolo e a doppio effetto, sono indicate per numerose condizioni di movimentazione di carichi sospesi.

www.walvoil.com

Pompe

www.casappa.com

Uno sguardo alle novità di prodotto e alle principali soluzioni per la meccanica industriale

www.piusi.com

ATTUALITÀ & PRODOTTI

MACCHINE... A PEZZI

Filtri

Filtraggio estremo Il doppio filtro, triplo controllo Filtroll della PIUSI raddoppia la filtrazione per olio e gasolio, assorbendo l’acqua e tutte le impurità presenti. Il gruppo è dotato di tubo di mandata ed aspirazione con valvola di fondo integrata. Presenta robusta struttura carrellata, ruote di grande diametro, capacità filtrante primo stadio 30 µ con assorbimento acqua, secondo stadio 5 µ per impurità. A richiesta può essere equipaggiato con una scheda elettronica per il controllo e l’automazione di due funzioni: quella relativa alla determinazione del tempo di filtraggio in rapporto alla quantità da processare e quella di spegnimento automatico in caso di intasamento del filtro.

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Componenti elettrici

Dal camion all’escavatore La produzione della Divisione Automotive di OEM si concentra su cablaggi elettrici e componenti per autocarri, mmt e macchine agricole. Tutta la produzione viene realizzata all’interno dell’azienda. OEM è infatti in grado di fornire componenti di propria produzione o prodotti da partners a supporto della realizzazione dei suoi sistemi. Della gamma fanno parte cavi a normative nazionali, capicorda e connettori dei maggiori produttori, fusibili e relè, fino ai morsetti batteria per varie sezioni di cavo, cappucci e passacavi.

l.co m r s m e o . w ww


Pneumatici

Non serve il crick I pneumatici antiforatura Nu-Air mettono fine agli inconvenienti delle forature. Nu-Air abbina la resistenza al taglio delle coperture piene al comfort di guida dei tubeless. Nu-Air garantisce la massima comodità di guida su qualsiasi terreno e, rispetto ai tubeless, una durata garantita fino a 5 volte superiore. Le gomme antiforatura Nu-Air soddisfano gli impieghi più gravosi e coprono i modelli delle principali marche di skid steer, minipale e terne. I pneumatici Nu-Air per skid e mini pale consentono l’azzeramento fermi macchina e un massimo comfort di utilizzo.

N EWS

www.dayco.com

ATTUALITÀ&PRODOTTI

Cinghie

Non serve tirarla La cinghia trapezoidale dentellata a bordi tagliati DAYCO è disponibile in 3 tipi: la AV10 la AV13 e la AV17. È realizzata con materiali di alta qualità che garantiscono un’ottima resistenza a flessioni ripetute, un peso ridotto e l’impiego di pulegge a diametro inferiore. Consente inoltre elevati rapporti di trasmissione, maggior attrito con minore slittamento e risparmio di energia.

www.conte

lfiltri.co m

www.mclaren-it.com Filtri

Filtraggio nel Bel Paese

Donaldson sviluppa, produce e commercializza una linea completa di filtri idraulici industriali per la protezione di macchine e componenti in numerose applicazioni, soprattutto in ambito heavy duty-mobile. Vengono realizzati contenitori filtro, teste filtro, cartucce di ricambio, spinon (es Donaldson Duramax). L’azienda offre un’ampia gamma di upgrade e sostituzioni base in tempi ridotti grazie al distributore Contel di Mantova: l’azienda nata nel 1980, e forte dell’esperienza decennale del suo fondatore Adriano Verardo viene acquisita nel 1992 dalla stessa DONALDSON per essere leader nel mercato italiano.

Guarnizioni

Re della tenuta Si chiama Hercules Europe il fornitore internazionale di kit guarnizioni per tutte le principali marche di macchine movimento terra, industriali pesanti e guarnizioni idrauliche e pneumatiche. Il gruppo produce pacchetti destinati a una vasta gamma di applicazioni, tra cui: escavatori, gru, pale gommate, veicoli per raccolta rifiuti e applicazioni industriali. I kit guarnizioni e le guarnizioni singole per cilindri idraulici sono prodotti in maniera dedicata per marchi noti, quali Bobcat, Case, Caterpillar, Clark, Doosan, Daewoo, Fassi, Fiat, Hitachi, Hyundai, Jcb e Komatsu e molti altri ancora.

www.herculeseu.com Filtri

Trattengono di tutto Filtri specifici per il settore del movimento terra industriale e agricolo, per autovetture, camion, compressori e motori marini. È questa la gamma prodotto di BALDWIN pensata per olio, aria, nafta, acqua, recentemente allargata a svariati modelli di filtri idraulici, per soddisfare le molteplici esigenze operative. I filtri Baldwin vengono inoltre montati in origine da gruppi captive di rilievo, tra cui Cummins, Caterpillar, Volvo, Detroit Diesel e KHD Deutz.

www.baldwinfilter.com gennaio 2013 Costruzioni 21


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Vieni a farci visita sulla pagina COSTRUZIONI e diventa nostro fan! Ecco il riepilogo dei contenuti pubblicati online nell’ultimo mese

Ne parliamo su

FACEBOOK… I vostri preferiti Le foto e gli argomenti proposti dalla redazione che più hanno destato l’attenzione dei nostri “seguaci”

Novità di prodotto e news di respiro internazionale. Sono tra i temi più graditi dai nostri fan che, così, riescono a tenersi costantemente aggiornati.

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Casa Editrice la fiaccola | Home |

…e sul web È online lo sfogliabile della Guida al Calcestruzzo 2012. Nell’homepage del nostro sito, cliccando sull’apposito link è possibile accedere all’inserto che ogni anno compare nel numero di dicembre di Costruzioni. La Guida presenta la tradizionale industria del calcestruzzo, i produttori di macchine, impianti e materiali. Le sezioni sono due: “Anagrafica” delle società di produzione con relativa rete di vendita nazionale e “Produttori”suddivisi per linee di prodotto.

Selezionati per voi Una raccolta degli album consultabili su Facebook

La copertina dell’ultimo WalkAround campeggia sulla nostra pagina Facebook, nell’album dedicato, insieme a tutte quelle degli ultimi anni. Ricordiamo che sul nostro sito web è presente la versione sfogliabile di tutti i WalkAround realizzati dal 2009 al 2012.

L’attualità in diretta I dati di mercato diramati dalle principali associazioni di settore subito online sulla nostra pagina. Positivi o negativi che siano, corrono sul web…

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M ERCEDES -B ENZ AROCS

L’Arocs presenta un design inconfondibile anche in cabina, tanto particolare quanto le linee esterne del veicolo stesso. Esternamente si distingue per la griglia del radiatore dentata. L’acciaio sul paraurti, la protezione del radiatore e i gradini di accesso integrati nella carrozzeria completano il suo carattere deciso.

LA STELLA CONTINUA A RINNOVARE LA SUA GAMMA “PESANTI”. DOPO

ACTROS, NATO PER IL TRASPORTO DI LINEA E L’INEDITO ANTOS DEDICATO ALLA DISTRIBUZIONE, NASCE L’AROCS, LO SPECIALISTA DELL’OFF ROAD CHE INNOVA IN STILE E CONTENUTI. DI

CRISTIAN FURINI

DALLA CARTA ALL’ACCIAIO Non esistono ancora foto ufficiali del nuovo Mercedes-Benz Arocs ma dal rendering inviatoci da Stoccarda si desume che la linea stilistica seguirà certamente il Family feeling della casa della Stella, già visto sui nuovi Actros e Antos. L’Arocs sarà poi ufficialmente presentato al Bauma nell’aprile di questo anno.

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ATTUALITÀ&PRODOTTI

N EWS

LA STELLA per il fango

resce ancora la gamma Mercedes-Benz Trucks: dopo il nuovo Actros per il trasporto pesante a lungo raggio e l’Antos per la distribuzione pesante in ambito regionale, arriva Arocs: il nuovo specialista della Stella per il cava-cantiere, disponibile dalla metà del 2013. Il nuovo Arocs verrà prodotto in numerose versioni, tra cui a cassone ribaltabile, anche con trazione integrale, betoniera, motrice per semirimorchio e cassonato. Sarà ordinabile in versione a 2, 3 e 4 assi e in 16 livelli di potenza, da 175 kW (238 Cv) a 460 kW (625 Cv). Tutti i motori BlueTec 6 soddisfano la normativa Euro VI e dispongono di 6 cilindri in linea, sovralimentati con turbo e intercooler. Il nuovo motore OM 473 è disponibile in 4 cilindrate, 7,7 l, 10,7 l, 12,8 l e, per la prima volta, 15,6 l con valori di coppia massimi da 1.000 a 3.000 Nm. Anche la catena cinematica dell’Arocs presenta importanti aggiornamenti: la driveline contempla il cambio automatizzato Mercedes PowerShift 3, offerto di serie e dotato di programmi di marcia appositamente sviluppati per l’impiego in cava-cantiere. Le configurazioni degli assi offerte dall’Arocs vanno dalla 4x2 del veicolo a due assi con trazione posteriore alla 8x8/4 del veicolo a quattro assi con trazione integrale e due assi anteriori sterzanti. Completano l’offerta un’ampia gamma di veicoli con sospensioni pneumatiche, autotelai per betoniera e molteplici configurazione degli assi a trazione integrale. Sette le cabine opzionabili e disponibili in 14 varianti. Accanto alle tradizionali cabine compatte da 2,3 m nelle versioni S, M e L, per il cava tedesco vengono proposte cabine più spaziose da 2,5 m con pianale piatto. Esternamente il design dell’Arocs riprende quello della famiglia dei veicoli di linea della Stella e sulla calandra si caratterizza per la griglia del radiatore “a dente di benna”. Spiccano gli angolari in acciaio sul paraurti, la robusta mascherina di protezione del radiatore e il gradino mobile per l’accesso in cabina integrato nella scocca del veicolo. Due i modelli speciali disponibili: il Loader (trattore 4x2) in tara alleggerita per l’impiego con vasca su semirimorchio 4x2, e il Grounder, progettato per impieghi in condizioni estreme e impieghi più impegnativi. R ST www.media.daimler.com

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gennaio 2013 Costruzioni 25


NORMATIVE

GEOPOLITICA DI

MATTHIEU COLOMBO

REGOLAMENTAZIONE EMISSIONI AL 2012

ENORMI GLI INVESTIMENTI FATTI DAI COSTRUTTORI PER IL CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI.

NEI PROSSIMI ANNI CI SARÀ PIÙ SPAZIO PER L’INNOVAZIONE E L’INTRODUZIONE DI TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO CARBURANTE 26 Costruzioni gennaio 2013

Nessuna regolamentazione Tier 2 / Stage II Tier 3 / Stage IIIA Tier 4 Interim / Stage IIIB Tier 4 Final / Stage IV


ATTUALITÀ&PRODOTTI

N EWS

delle emissioni Nel planisfero più piccolo (a destra), la proiezione del recepimento delle normative antinquinamento previsto per l’anno 2016. Paragonando il 2016 alla situazione 2012, è evidente la fine della distribuzione di macchine Stage II nei principali mercati del Sud America e nella maggior parte del continente asiatico. Ma è ancora più importante, dato il numero di macchine vendute, il passaggio di Cina e India allo Stage IIIB grazie anche alla diffusione di carburanti di qualità superiore. L’Europa sarà la prima area in cui saranno commercializzate macchine Stage IV.

REGOLAMENTAZIONE EMISSIONI AL 2016 are il buon esempio è importante. Anche nel contenimento delle emissioni e, per conseguenza, nella tutela della salute. Per questo, mercati all’avanguardia come quelli europei e quelli del Nord America hanno, obtorto collo, recepito normative sempre più restrittive. Guardando al settore delle macchine movimento terra e da cantiere, è evidente come i costruttori abbiano sofferto il passaggio dall’omologazione delle macchine Stage IIIA a quella Stage IIIB. Gli investimenti necessari per sviluppare e applicare le ultime tecnologie per il contenimento delle emissioni allo scarico, con l’obiettivo prefissato di raggiungere lo Stage IV, hanno di fatto influenzato pesantemente il processo innovativo dei costruttori di macchine movimento terra e in generale delle macchine da cantiere. Detto in altre parole, quasi tutti gli sforzi economici e intellettuali di settore sono stati a lungo concentrati in questa direzione. Oggi, in Europa, è diffusa la sensazione di avere investito molto per abbattere le emissioni, ma è anche evidente che grande parte del mondo utilizza ancora macchine Stage II (per noi tecnologia del secolo scorso) o senza omologazione. Per fare le proporzioni basta osservare il planisfero in grande. Guardando al 2016 la prospettiva cambia. Analizzando il planisfero più piccolo (sopra), si accettano infatti gli sforzi fatti, nonostante il mercato delle vendite del nuovo non aiuti. R ST

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N UOVE OPERE

MILANO, ECCO LA M5 automatica e leggera DI

FEDERICO GERVASO

HA RAGGIUNTO LA FASE DEL PRE-ESERCIZIO LA PRIMA TRATTA FUNZIONALE DELLA NUOVA UNDERGROUND MILANESE, LA M5 DA BIGNAMI A ZARA. SEGNI PARTICOLARI: L’INNOVATIVA GUIDA DRIVERLESS, OVVERO SENZA CONDUCENTE, E UNA STORIA COSTRUTTIVA UNICA PER LE TECNICHE (E LA RAPIDITÀ) DI SCAVO 28 Costruzioni gennaio 2013


ATTUALITÀ&PRODOTTI

on l’entrata in funzione della linea 5 a gennaio 2013, i milanesi sperimentano un nuovo modo di viaggiare in sotterraneo: carrozze più silenziose, treni più corti, porte di banchina, automatismo integrale. Sicuramente tutti i giornali milanesi e molti network televisivi locali discetteranno a lungo sulle novità rappresentate dalla linea 5, sia per l’automazione delle porte di banchina, sia per la tipologia e la qualità delle finiture, argomenti che riempiranno fiumi di pareri e molteplicità di immagini. Noi ci limitiamo a raccontare una storia di tecnica ferroviaria e di qualche miracolo cantieristico. La definizione tecnica della nuova linea 5 è “metropolitana automatica leggera”: le differenze rispetto alle prime tre linee (a parte ovviamente il colore predominante, a nostro parere il lilla della linea 5 è veramente delizioso) risiedono principalmente nelle dimensioni e nel peso dei convogli oltre che logicamente nella guida driverless. Il classico treno milanese è composto da sei carrozze per una lunghezza complessiva di 105 metri. Ogni carrozza può portare malamente pigiate 200 persone e quindi in totale 1.200 persone per ogni treno. Con una frequenza media di un treno ogni due minuti la portata delle linee 1, 2 e 3 è di 36.000 passeggeri all’ora per senso di marcia, con discesa e salita attraverso 24 porte per ogni fiancata. Il treno Ansaldo Breda della linea 5 è lungo solo 49 metri con otto porte per fiancata che corrispondono alle otto porte di banchina e può portare anche qui piuttosto pigiati, 430 passeggeri. Con una frequenza di 90 secondi nelle ore di punta la portata massima ammessa è quindi di 17.000 passeggeri all’ora per senso di marcia quindi più o meno la metà rispetto alle linee tradizionali. Il vantaggio del nuovo sistema è che sono dimezzati anche i costi di costruzione e sicuramente estremamente ridotti i costi di esercizio. Milano non è la prima ad adottare questa tipologia: in Francia con tecnologia Matra le linee d’esercizio sono già una dozzina. Torino ha scelto la tecnologia francese e la linea 1 è ormai ampiamente collaudata, anche se abbiamo l’impressione che non sia molto frequentata. La tecnologia Ansaldo è alla sua terza esperienza in Europa: ha iniziato Copenhagen che ha recentemente raddoppiato l’incarico ad Ansaldo, segue Brescia la cui metropolitana leggera entrerà in esercizio nel 2013 e poi Milano che con il primo tratto da Bignami alla stazione Zara della linea 5 inizia l’esperienza di una metropolitana leggera automatica. RRST

C

Il momento in cui è stata calata la TBM “Augusta” per la realizzazione della tratta a doppio binario dei viali Fulvio Testi e Zara.

PERCORSO LINEA M5

N EWS


N UOVE OPERE

CINQUE PIÙ SEI UGUALE CINQUE Nelle intenzioni del Comune di Milano le nuove linee ad automazione integrale avrebbero dovuto essere due, la linea 5 dal confine di Cinisello fino a Garibaldi e la linea 6 da Garibaldi fino a San Siro. L’assegnazione dell’Expo 2015 a Milano ha decisamente scombinato le carte in tavola e ha prevalso la scelta logicamente funzionale di attuare una prosecuzione della 5 verso San Siro senza soluzione di continuità. Da qui la variante di tracciato per permettere ai treni della linea 5 - che si attestavano perpendicolarmente contro la linea 2 - di sottopassare in corrispondenza della stazione Garibaldi la stessa linea 2 e di proseguire quindi verso Ovest. La prima tratta ha una lunghezza di circa 5 km e mezzo con nove stazioni, due interconnessioni con le linee metropolitane esistenti a Garibaldi e a Zara e con il passante ferroviario ancora a Garibaldi. La seconda tratta fino a San Siro, in costruzione accelerata per rispettare l’Expo 2015, si interconnetterà con le Ferrovie Nord alla stazione Domodossola Fiera e con la linea 1 in piazzale Lotto.

Nella sequenza fotografica, i dettagli delle stazioni della linea 5 di Zara e Bignami, l’interno di una delle nuove carrozze dei nuovi convogli “driverless” (senza conducente). A chiudere un ingresso alla stazione Ca’ Granda, “rialzato” di tre gradini per evitare danni conseguenti le esondazioni del Seveso.

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ATTUALITÀ&PRODOTTI

N EWS

La genesi della linea 5 La proposta di realizzare una nuova linea metropolitana denominata M5 è nata da una serie di considerazioni sviluppate sia a livello urbano sia extraurbano e che derivano da un lato dalla situazione di congestione dell’asse radiale Zara Testi, direttrice di penetrazione urbana tra le più importanti del settore Nord della città, e dall’altro dalla necessità di una pianificazione del livello più ampio delle connessioni nell’area compresa tra i comuni di Milano, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e Monza che, oltre a costituire poli di notevole generazione di traffico, drenano tutti gli spostamenti provenienti dalla Brianza. L’intervento, che si affianca alla linea 1 che oggi termina la sua corsa a Sesto FS, costituisce quindi la prima tratta di un’infrastruttura che si inquadra in un processo di miglioramento dell’offerta di trasporto nell’area Nord di Milano, area interessata da frequenti fenomeni di congestione veicolare. Tra gli aspetti più importanti vi è la possibilità prevista del piano urbano della mobilità di saldare la linea 5 con la prevista metropolitana di Monza. Inoltre è già previsto presso la futura stazione di Monza Bettola l’interscambio con la linea 1 di cui è stato approvato il prolungamento oltre Sesto Ferrovia, attuale capolinea settentrionale della linea 1, già chiaramente in condizione di saturazione. La linea 5 già nella prima tratta funzionale risulta pienamente integrata con la rete di forza di trasporto pubblico grazie all’interconnesione con la M3 a Zara, a Garibaldi con la 2 e con il passante ferroviario. Inoltre il tratto da Garibaldi a Isola si integra in una delle più importanti aree oggetto di riassetto urbanistico, quella di Garibaldi Repubblica, ovvero l’insediamento di Porta Nuova dove sono praticamente completati fabbricati di grande pre-

gio e di notevole impatto sullo skyline della città. Un elemento negativo per la tratta Garibaldi Bignami è stata l’indisponibilità di spazi idonei per realizzare un deposito dei treni, aree che potranno essere invece reperite una volta realizzata l’estensione verso Monza. Per far fronte alla necessità di manutenzione dei rotabili è stato quindi realizzato il cosiddetto tronchino, una connessione a singolo binario nell’area di Garibaldi con la linea M2, tramite la quale con veicoli a trazione diesel i treni della linea 5 potranno raggiungere il deposito M2 di Famagosta per le revisioni di lungo periodo. Invece, a monte della stazione Bignami è stato ricavato in sotterraneo un modesto tronchino di testa per il ricovero notturno di pochi convogli e una zona di dimensioni ridotte che comprende alcuni binari ad uso officina con dotazione e spazi per operazioni di lavaggio e manutenzione ordinaria. Per il momento l’esercizio ferroviario risulta limitato all’intersezione con la linea 3 nella stazione Zara, ma in realtà le opere civili sono già completate anche per il tratto Isola Garibaldi e anche oltre, per la realizzazione dell’asta di manovra che permette l’inversione dei treni. Anche l’armamento ferroviario risulta già completato fino a tutta l’asta di manovra, per cui è stato possibile dare inizio alle lavorazioni elettromeccaniche per il prolungamento oltre Zara fino a Garibaldi passando per la nuova stazione Isola. Le opere di finitura di queste due ultime stazioni sono molto avanzate. Garibaldi è la stazione di corrispondenza con M2 e Passante e ha volumi e caratteristiche al di sopra degli schemi usuali. Alla fine del 2013, in armonia con i programmi recenti, tutta la tratta Bignami Garibaldi sarà in funzione.


N UOVE OPERE

L’autogrù cingolata della Demont di Millesimo (SV) mentre cala la TBM “Daniela” (marzo 2012) pronta e seguire lo scavo da San Siro al nuovo quartiere City Life. Questa tratta si congiungerà poi a Garibaldi con quella inaugurata a gennaio 2013.

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ATTUALITÀ&PRODOTTI

N EWS

Entro il 2015 linea aperta fino a San Siro Linea Lilla, forse ci siamo davvero. La buona notizia è del 20 novembre 2012, data in cui è arrivato il benestare dell’Ustis, l’Ufficio speciale trasporti e impianti fissi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a iniziare la fase di pre-esercizio della nuova metropolitana di Milano M5 affidata ad ATM. I test dovrebbero durare 45 giorni, quindi una commissione valuterà il comportamento del sistema e, nel caso di parere positivo, autorizzerà l’apertura al pubblico, prevista, quindi, intorno alla metà di gennaio 2013. Dall’anno nuovo, dunque, i milanesi potranno contare su 7 nuove stazioni, da Bignami, periferia ambrosiana in prossimità di viale Fulvio Testi, a Zara, stazione di interscambio con la linea 3, passando per Ponale,

Bicocca, Ca’ Granda, Istria e Marche. L’opera, in project financing, ha visto e vede protagonisti il Comune di Milano e la compagine composta da Astaldi, Ansaldo STS, AnsaldoBreda, Alstom e ATM. Entro la fine del 2013, notano da Metro 5, sarà attivato il prolungamento fino alla stazione di Garibaldi, altro nodo di scambio di fondamentale importanza per il trasporto urbano ed interurbano e nel 2015 sarà quindi completata l’intera tratta da Bignami a San Siro, assicurando agli utenti una linea metropolitana di quasi 13 km che verrà percorsa in circa 26 minuti e con 19 stazioni e ulteriori nodi di scambio con gli altri sistemi di trasporto milanesi. Per maggiori informazioni sul progetto si rimanda al sito www.metro-5.com.

METODOLOGIA COSTRUTTIVA VELOCE

Nella sequenza, da sinistra: un tratto eseguito in tradizionale e impermeabilizzato, lo scambio in linea verso un tronchino di servizio, un tunnel di servizio che collega le linee 2 e 5, quindi un tratto di galleria artificiale.

La tratta dal capolinea di Bignami è stata scavata parzialmente con fresa EPB che ha operato sempre al di sotto del viale Fulvio Testi giungendo in adiacenza alla stazione Marche ove è situato il manufatto di estrazione. Ricordiamo che la realizzazione della scatola esterna delle stazioni ha sempre preceduto il passaggio della macchina, che quindi le ha attraversate con un passaggio cosiddetto a vuoto. La TBM con un diametro di 9 metri e 70 ha iniziato la sua corsa nel settembre del 2008 e l’ha terminata nel maggio del 2009, in 9 mesi, coincidenza felice con la procreazione umana: in fondo anche la TBM ha un nome femminile e quindi ha impiegato nove mesi a terminare il suo lavoro. Scavati i primi 100 metri tra il 6 e il 19 settembre del 2008 la macchina subisce un fermo fisiologico dovuto alla necessaria taratura di tutti i componenti e riparte il 6 ottobre scavando la prima tratta di 347 metri in 34 giorni, quindi 10 metri al giorno. Attraversata la stazione Ponale la macchina affronta la tratta più lunga fino alla stazione Bicocca in 42 giorni e l’avanzamento medio giornaliero raddoppia: 20 metri al giorno rappresenta già una performance di tutto rispetto. Ma il meglio deve ancora arrivare: gli 800 metri da Bicocca a Ca’ Granda vengono divorati in 27 giorni con una media di quasi 30 metri al giorno. Non è un record da scrivere nel Guinness dei primati ma certamente la più alta prestazione di una macchina similare in Italia. Le successive due tratte fino alla stazione Istria prima e al pozzo di estrazione poi vengono percorse con un avanzamento medio di 25 metri al giorno e qui purtroppo ci fermiamo perché la TBM non può più proseguire. La successiva stazione Zara infatti è già attiva per la linea 3 ed è stata progettata prevedendo il transito dei treni della linea 5 in senso perpendicolare rispetto alla marcia della linea gialla ma posizionati ai due estremi del mezzanino, quindi necessariamente dopo la stazione Marche la linea 5 si sdoppia in due tunnel di dimensioni ridotte e separate che resteranno tali fino a piazzale Lagosta, dove ritroveremo i treni affiancati in un’unica struttura di tipo artificiale. In tale tratta artificiale è stata inserita la stazione Isola: da qui alla stazione Garibaldi l’andamento plano altimetrico ha una storia avvincente che vale la pena di essere raccontata.

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N UOVE OPERE

U NA STORIA INIZIATA NEL SECONDO DOPOGUERRA

Vi ricorderete certamente che nell’area davanti alla stazione Garibaldi c’era una volta una stazione ferroviaria nota come Varesina, ubicata nelle immediate vicinanze di piazza della Repubblica e posizionata su un alto rilevato. Con un meritevole progetto degli anni ’50, quindi pochi anni dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, la stazione ferroviaria viene demolita e arretrata di circa un chilometro e contemporaneamente avviata la costruzione dell’attuale stazione Garibaldi. Viene così liberata un’area molto vasta tra la stazione stessa e piazza della Repubblica utilizzata per anni come sede semipermanente di un luna park (nell’immagine gli immobili costruiti oggi in luogo del parco giochi). Nessun fabbricato è stato edificato per anni lasciando gran parte dei terreni abbandonati e incolti. La stazione Garibaldi a un primo rapido esame appare come una stazione di testa. In realtà non è così perché lungo il suo fianco settentrionale un modesto fascio di binari, che successivamente si uniscono per formare una sola linea, dà origine a una galleria superficiale che raccorda la stazione alle linee di Como e di Lecco tramite la stazione di Greco. Ricordiamoci questa prima infrastruttura presente nella nostra area come una nuova interferenza con la linea 5. Negli anni ’60 con il continuo sviluppo di Milano e della motorizzazione e dopo aver inaugurato nel novembre del 1964 la linea 1 della metro, il Comune dà il via alla seconda linea, quella verde. Siamo nel 1971 e la stazione di Garibaldi M2 si posiziona con giacitura perpendicolare ai binari della stazione delle ferrovie lungo la prosecuzione di corso Como a una quota AREA VARESINE più profonda del consueto, proprio per permettere un più agevole siIERI E OGGI curo scavo a foro cieco dell’adiacente galleria di linea a cui viene garantita una modesta copertura. Quindi nella vasta area del nostro racconto introduciamo questa seconda importante infrastruttura. Passa il tempo e nei ruggenti anni ’80 si fa strada una luminosa idea, quella del Passante Ferroviario, idea che anche se clonata da

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Monaco di Baviera è sicuramente validissima e originale anche per Milano. Costruito durante l’imperversare del ciclone mani pulite, per quanto riguarda la nostra storia produce due conseguenze: una seconda stazione denominata Garibaldi Passante sotterranea situata sul fianco meridionale di quella superficiale ma immersa per oltre 20 metri nel sottosuolo e anche per una decina di metri nella falda freatica. Arrivano finalmente gli anni 2000 quando un investitore di rilevanza mondiale, il gruppo Hines, decide di acquistare e valorizzare con una serie di costruzioni sia residenziali che commerciali l’area Garibaldi Repubblica con un’iniziativa che per semplicità d’ora in poi denominiamo Porta Nuova. Nel delirio verticale di queste nuove costruzioni ormai praticamente terminate non dobbiamo però dimenticare che questi palazzi occupano non solo il panorama superficiale, ma almeno tre piani interrati e quindi notevoli volumi sono da considerarsi come ingombrante presenza nella visione globale dell’area sotterranea che interessa la nostra storia. Arriva l’Expo, è il 2006 e il Comune ci ripensa, dice che bisogna arrivare fino a San Siro, nessuna suddivisione tra la linea 5 e la 6, la linea deve essere unica e quindi proseguire oltre Garibaldi sottopassando la linea 2 e sovrapassando il passante ferroviario. Già perché a questo punto gli ostacoli della nostra linea 5 tra la stazione Isola e Garibaldi si moltiplicano. Bisogna infatti: 1. passare sopra la linea 2 nel tratto Garibaldi Gioia; 2. sottopassare la linea FS per Greco; 3. sottopassare parte degli edifici di Porta Nuova; 4. sovrapassare il Passante ferroviario; 5. sottopassare due nuovi edifici; 6. sottopassare la linea 2 in corrispondenza della stazione Garibaldi. Tutto questo naturalmente senza far danno alcuno e senza mai interferire con gli esercizi ferroviari. Le acrobazie plano altimetriche e le interferenze tra le strutture della metro e quelle dei fabbricati, i rischi per un tracciato che si infila letteralmente nei pochi spazi lasciati liberi dalle infrastrutture esistenti e quelle in costruzione fanno parte della storia che vi racconteremo quando la linea 5 arriverà trionfalmente al transportation hub di Garibaldi, vero nodo gordiano delle ferrovie milanesi. Per adesso godiamoci fino alla stazione di Zara la nostra tecnologica prima linea automatica integrale colorata di lilla.


FALSIROLLO - VERONA

Takeuchi® Nervi d’acciaio e precisione. Il perfetto equilibrio. Una nuova rete commerciale di professionisti formata da 30 Concessionari Ufficiali a vostra disposizione che conoscono le esigenze delle aziende, sono in grado di offrirvi informazioni tecniche e consigli adeguati per scegliere il macchinario adatto alla vostra impresa. La vasta gamma di escavatori da 8 a 160 q. copre qualsiasi soluzione di cantiere. Presso tutti i concessionari Takeuchi® è possibile trovare un’ampia gamma disponibile di ricambi originali. La rinomata qualità ed affidabilità degli escavatori Takeuchi® rende il prodotto perfetto per l’impresa moderna. MIDI EQUIPMENT SPA | Via Pacinotti 19 - 37135 Verona (Italy) - T +39 045 8230542 - F +39 045 8206070 - info@midiequipment.it


PONTEGGI

A PROVA di curva DI

DANIELA STASI

SCELTO PER LA SUA FLESSIBILITÀ. NON È UNO SLOGAN, È LA RAGIONE PER CUI IL PONTEGGIO MULTIDIREZIONALE MP DI PILOSIO È SBARCATO IN UN CANTIERE SVIZZERO, DOVE LE PARETI CURVE RICHIEDEVANO GRANDE ADATTABILITÀ

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Alcuni scorci del cantiere di Bellinzona, dove l’impresa GTL ha optato per il ponteggio multidirezionale MP di Pilosio. A risultare vincente la grande flessibilità del sistema, che permette di aderire alle strutture curve di qualsiasi raggio.


ATTUALITÀ&PRODOTTI

N EWS


PONTEGGI

n progetto che ridisegnerà la fisionomia di una delle aree più in vista di Bellinzona, con la creazione di un ampio parco pubblico, snodo tra il quartiere governativo situato ai piedi del Castel Grande, le zone abitative periferiche e il futuro ingresso in città dal semisvincolo autostradale. All’interno del parco sorgeranno diversi edifici a uso direzionale, tra cui quello principale, lo Stabile Amministrativo 3, realizzato dall’impresa GTL, ospiterà uffici per circa 400 funzionari dei servizi del Dipartimento del Territorio. Per la sua costruzione l’azienda ha impiegato circa 10.000 m2 di ponteggi (altezza 26 m) per un peso complessivo di 166.000 kg, tutti a marchio Pilosio: nel dettaglio è stato scelto il sistema multidirezionale MP che, grazie alla sua elevata flessibilità, ha notevolmente agevolato la realizzazione di pareti curve. RRST

U

“ROSETTA” SENZA SPINE Il ponteggio multidirezionale MP presenta una speciale rosetta che, saldata ai montanti verticali, ha quattro vie per il fissaggio ortogonale dei correnti e delle diagonali ed altre quattro vie asolate per il fissaggio con angolatura variabile per coprire quasi interamente i 360 gradi. Il tipo di aggancio con cuneo e rosetta è facile da fissare e rapido nelle operazioni di montaggio e smontaggio. Grazie a grande modularità ed elevata portata, il sistema MP è adatto a vari campi applicativi: settore residenziale, industriale, restauro, navale, aeronautico, petrolifero, spettacolo, siti archeologici, ponti, viadotti e strutture sospese e traslabili. Può essere utilizzato infatti in numerose configurazioni, da ponteggio per facciata a scale di servizio da cantiere, da torre ad alta portata per carichi gravosi in quota a strutture per lo spettacolo.

I NTERASSE DA 83 A 115 CM Ricapitoliamo i dati tecnici del multidirezionale MP: interasse da 83 cm con passi fino a 300 cm con portata massima di 150 kg/mq sul piano più caricato per le operazioni di manutenzione; interasse da 115 cm con passi fino a 250 cm con portata massima di 300 kg/mq sul piano più caricato per le attività di costruzione; tubi in acciaio di diametro pari a 48,3 mm; finitura a caldo.

www.pilosio.com

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ATTUALITÀ&PRODOTTI

N EWS

Estetica e funzionalità coabitano Lo Stabile Amministrativo 3, che poggia su 20 imponenti pilastri, prevede il piano d’ingresso completamente vetrato e quindi contiguo al parco circostante. Sono inoltre previsti cinque piani destinati agli uffici, articolati lungo un doppio corridoio che fa da supporto alle postazioni lavoro con archivi, locali tecnici, servizi e biblioteche. Le sale riunioni ai piani sono ospitate in un edificio indipen-

dente collegato al principale mediante passaggi sospesi. La struttura è rivestita da una “doppia pelle” costituita da uno strato esterno di elementi frangisole in calcestruzzo e da un altro isolante rivestito in legno naturale. La facciata dello stabile dedicato alle sale riunioni è in calcestruzzo facciavista ed è caratterizzato da una protezione solare interna meccanica.


PONTEGGI

Angolo a prova di sicurezza Il ponteggio multidirezionale MP, tra le altre sue caratteristiche, dispone di risalite con rampe in alluminio per facilitare il passaggio da un piano all’altro. “È da segnalare anche l’ottimale chiusura dell’angolo a 90° senza adottare un ulteriore montante e senza l’utilizzo di compensi in legno per il piano di calpestio come avviene per i ponteggi a telaio”, spiega Angelo Gelosa, funzionario commerciale di Pilosio (il primo a sinistra nella foto insieme a Manuel Mazzucotelli, project manager di GTL, al centro, e al capocantiere Daris Bordoli). “Con il sistema MP si crea una perfetta continuità dell’angolo e si ottiene un piano di lavoro sicuro”.

I N CANTIERE DA 40 ANNI Fondata nel 1971 come Giudici Koch, l’impresa generale di costruzioni GTL si occupa di tutte le fasi lavorative, dagli sbancamenti alle opere di finitura, ed è presente nei vari ambiti settoriali, dai lavori infrastrutturali all’edilizia residenziale, commerciale e direzionale. Tra i suoi fiori all’occhiello, la presenza costante di un responsabile della qualità che presidia all’interno dell’azienda il corretto sviluppo delle attività. Davvero corposo il portfolio lavori eseguiti.

www.gtl-sa.com

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ATTUALITÀ&PRODOTTI

FLESSIBILITÀ IN PRIMA LINEA Lo ribadiamo: la flessibilità è una delle principali peculiarità del sistema MP. Nel caso di pareti curve, infatti, consente di poter approssimare perfettamente le strutture di qualsiasi raggio. Inoltre, la vasta gamma di dimensioni permette di alternare campi larghi a campi più corti per ottenere diverse combinazioni per creare delle “spezzate” e seguire così al meglio la curvatura dell’edificio. Grazie ai numerosi accessori si è in grado di realizzare piazzole di carico sospese (a sbalzo e sfalsate su ogni piano), agganciate direttamente al sistema MP all’altezza desiderata, con lo scopo di semplificare le operazioni di “sbarco” del materiale: la costruzione a sbalzo (al posto di una struttura a torre) consente di guadagnare spazio in cantiere.

N EWS

PROTEZIONE COMPLETA Pilosio non è solo ponteggi. La gamma dell’azienda friulana comprende anche le coperture provvisionali in alluminio. Ideate per proteggere i lavori di manutenzione, restauro e costruzione dagli agenti atmosferici e per salvaguardare l’ambiente circostante da possibili dispersioni di materiale da lavorazione, sono adattabili a qualsiasi tipologia di ponteggio. È anche possibile abbinare carrelli a doppia direzionalità con ruote su binari per la traslazione longitudinale e per compensare eventuali irregolarità di posizionamento trasversale. Con le coperture Pilosio è possibile creare campate standard da 8,90 m fino a 22,40 m.

gennaio 2013 Costruzioni 41


Peso operativo 23,15 ton Potenza netta max 190 kW CapacitĂ benna standard 4 m3 Carico di ribalt. alla max art. 15.750 kg


WALKAROUND DI

MATTHIEU COLOMBO

gennaio 2013 Costruzioni 43


WALKAROUND

I PLUS

di

L’esclusiva trasmissione idrostatica Liebherr che nei lavori in ciclo a V fa consumare in media il 25% meno di gasolio rispetto ad una trasmissione a convertitore di coppia.

1

Il motore D936 A7 che eroga la potenza massima di 190 kW già a 1.300 giri/min e una coppia di 1.400 Nm a 1.100 giri/min.

2

L’elettronica proattiva (LPE) favorisce l’interazione tra componenti e aumenta ulteriormente l’efficienza della pala gommata.

3

Sistema di rigenerazione del DPF semplice, 4 che funziona al meglio con macchina al lavoro e consuma poco carburante. Intervalli estremamente lunghi per la rigenarazione statica. La trasmissione permette la posizione arretrata del motore. Baricentro verso il posteriore e passo lungo: grandi prestazioni e stabilità con peso operativo basso.

5

Quasi tutto è fabbricato dal Gruppo Liebherr: motore, elettronica, telaio e braccio, attrezzature... Qualità diretta.

6

La cabina più silenziosa della categoria (68 dBA) e confortevole. Sedile “attivo” con nuova sospensione trasversale disponibile.

7

All’avanguardia. È la prima pala gommata al mondo con monitor touchscreen. Il sistema GPS/GSM LiDAT è di serie.

8

Gruppo di raffreddamento con nuovo flusso. Molto più efficiente, è montato in alto dietro la cabina (aria pulita) con radiatori montati uno sopra l’altro.

9

Accessibilità alla cabina esemplare e sicura. 10 Scaletta inclinata di ben 15° verso l’esterno.


LA QUALITÀ CHE FA RISPARMIARE La gestione elettronica integrata di motore e idraulica migliorano l’efficienza della Liebherr L566 Stage IIIB. La trasmissione idrostatica abbatte consumi e costi di manutenzione. Il trattamento allo scarico non dà pensieri


1° turbo

Esclusivo cooler acqua tra i 2 turbo

Progettato e costruito dalla Liebherr di Bulle, il D936 A7 Stage IIIB risponde alle specifiche esigenze del movimento terra. Raggiunge la potenza massima di 190 kW a soli 1.300 giri/min. Il regime minimo è di soli 760 giri/min

2° turbo

Coppa dell’olio profondissima. Si lavora fino a 45° d’inclinazione

SCARICHI ECOLOGICI Gli scarichi dei liquidi, come quello dell’olio, hanno valvole di scarico progressive.

© Costruzioni

LIEBHERR L566

Filtro di recupero olio dal basamento motore (non eliminato nell’ambiente)

Wastegate su 2° girante

Scarico olio motore

Potenza e coppia a basso regime 6 CILINDRI CON DOPPIO TURBO Il nuovo motore Liebherr è stato sviluppato anche grazie all’esperienza maturata con l’unità D936L A6 (Stage IIIA) della precedente L566. Rispetto al vecchio motore, il D936 A7 (Stage IIIB) mantiene solo la cilindrata (corsa e alesaggio) e introduce sia una doppia turbina a geometria fissa, per migliorare erogazione di potenza e coppia, sia un sistema esclusivo d’iniezione common rail. Il regime a cui è raggiunta la potenza massima cala del 35%, fino a 1.300 giri/min. A questo regime di potenza massima la velocità del pistone è di soli 6,5 m/s: la più bassa della categoria! 46 Costruzioni gennaio 2013

LAVORARE AI BASSI REGIMI FA CONSUMARE MENO La potenza massima di 190 kW è raggiunta a soli 1.300 giri/min (mantenuta fino a 1.800 giri/min), mentre la coppia massima di 1.400 Nm a soli 1.100 giri/min.


by

WALKAROUND

© Costruzioni

© Costruzioni

zioni © Costru

Iniettori con elettronica remota, lontano dal calore

Common rail esclusivo 1

INIEZIONE COMMON RAIL In luogo degli iniettori pompa

2

PRESSIONE D’INIEZIONE DI 180 MPA che garantisce

3

POMPA SINGOLA La pressione è mantenuta da una singola pompa rotante a pistoni radiali.

Egr

Linea di ritono del common rail

© Costruzioni

Cinghia polyvee con tensionatore automatico (senza manutenzione)

del precedente sei cilindri da 10,52 litri di cilindrata, sulla L566 IIIB debutta un nuovo common rail con controllo d’iniezione su ogni cilindro ma l’elettronica è remota e lontana dal calore.

EGR RAFFREDDATO

una nebulizzazione ottimale. Efficienza del carburante. Il gasolio è raffreddato con un radiatore dedicato.

Per ridurre l’Ossido d’Azoto (NOx) il motore A936 A7 ha un Egr esterno (ricircolo gas di scarico), a controllo elettronico e raffreddato ad acqua. LE TESTE INDIPENDENTI dei cilindri sono più piccole di una testata unica e subiscono minori deformazioni. Ne risulta una maggiore l’affidabilità. © Costruzioni

Supporti elastici centralina motore

Centralina con raffreddamento a gasolio

CENTRALINA MOTORE La centralina elettronica per la gestione motore è sviluppata direttamente da Liebherr. Sulla L566 IIIB, è raffreddata con gasolio proveniente dallo scambiatore ed è montata su supporti elastici per ridurre le vibrazioni. Questo ne garantisce la longevità. Ottima l’accessibilità al modulo.

© Costruzioni

© Costruzioni

Filtro del gasolio con separatore acqua (segnale in cabina)


LIEBHERR L566

Modulo DOC Modulo DPF

Iniezione gasolio per rigenerazione © Costruzioni

Sensore temperatura a valle del 1° turbo

DOC più DPF senza burner

DPF DOC DOC + DPF Il modulo di trattamento dei gas di scarico è composto da un catalizzatore ossidante (DOC) e da un filtro per polveri sottili (DPF).

Per abbattere le emissioni Liebherr sceglie un modulo DOC e uno DPF ma grazie all’HC Doser la rigenerazione avviene ogni 18-25 ore di lavoro e dura solo 25 minuti MODALITÀ Il sistema é semplice ed efficiente. Attivando la modalitá di rigenerazione “Auto” si lavora come se nulla fosse e la macchina la esegue in autonomia: il carburante necessario é minimo. L’operatore può “inibire” la rigenarazione automatica (ad esempio nel caso debba lavorare all’interno di un capannone). Inibendo la rigenerazione l’operatore deve poi riattivarla. La rigenerazione si puó interrompere quando si vuole. Se interrotta, la funzione Auto non si disattiva e, quando possibile, avvia nuovamente la rigenerazione.

SENZA VAPORI NELL’AMBIENTE L’olio proveniente dal basamento motore per sovrapressione viene filtrato e recuperato. La macchina non elimina olio nell’ambiente.

Iniettore di gasolio nel collettore di scarico. Fa parte del sitema HC Doser

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Quando è necassario eseguire la rigenerazione attiva, il sistema HC Doser della Liebherr inietta una minima quantità di gasolio poco prima del modulo DOC. Non esiste una camera di combustione tipo “burner” come per alcuni concorrenti.

Filtro di recupero olio proveniente dal motore per sovrapressione © Costruzioni

© Costruzioni

HC-DOSER


by

WALKAROUND

AIR AIR Cofano di nuovo disegno. Visibilità posteriore migliorata

Aumenta la necessità di raffreddamento del radiatore motore*

Radiatore olio idraulico * rispetto alla L566 Stage IIIA

BARICENTRO BASSO Nonostante la maggiore capacità di raffreddamento necessaria per il motore Stage IIIB, l’architettura della L566 non varia. Il motore resta al posteriore e basso fungendo da contrappeso “naturale”.

© Costruzioni

Ventola idrostatica termoregolata sul lato destro in vano chiuso

NUOVO FLUSSO D’ARIA

© Costruzioni

Intercooler del turbo. Necessita il 7% in meno di capacità di raffreddamento*

Radiatore gasolio

Condensatore climatizzatore con doppia ventola indipendente

© Costruzioni

Cooling longitudinale

I radiatori sono sempre in posizione alta (aria pulita), dietro la cabina, ma sulla nuova L566 IIIB la disposizione diventa longitudinale e il flusso d’aria è unidirezionale dal lato sinistro a quello destro. La ventola idrostatica termoregolata funziona solo quando necessario evitando di sprecare potenza, quindi carburante. Lato aspirazione aria


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LIEBHERR L566

Abbatte i consumi Punto di forza è la trasmissione idrostatica che, in cicli di lavoro da piazzale, arriva a far risparmiare il 25% di carburante rispetto a una trasmissione con convertitore di coppia. Lavorando la trazione è continua e si sfrutta il freno idraulico per rallentare. Con ben 400 litri di serbatoio gasolio l’autonomia è ottima

TRASMISSIONE IDROSTATICA

2

3

DISPOSIZIONE UNICA. L’adozione della trasmissione idraulica permette di montare il motore ruotato di 180° rispetto al convenzionale. La pompa idraulica 1 è alimentata tramite giunto elastico collegato all’albero motore. I due motori idraulici 2 trasmettono coppia e potenza al cambio (verde). Il moto viene poi trasmesso ai nuovi assali ZF type II 3 .

©

Serbatoio olio idraulico più alto delle pompe per evitare cavitazioni

Co str uz ion i

OTTIMA ACCESSIBILITÀ ALLE POMPE

Filtro aria Esclusiva saracinesca per isolare serbatoio da impianto

Scarico ecologico

4

5

CONTROLLO ELETTRONICO Pompa della trasmissione a portata variabile (4) 4 . Due pompe load sensing (5) 5 a portata variabile per sterzo e attrezzo.

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1

La trasmissione della L566 IIIB è costituita da una pompa idraulica a cilindrata variabile che trasferisce la potenza del motore diesel a due motori idraulici a portata variabile (circuito chiuso) mediante lo spostamento di un volume di olio. Il volume d’olio, quindi la potenza, viene regolata attraverso il numero di giri motore e l’angolo d’orientamento pompa. I motori idraulici determinano la velocità e la coppia (la forza di trazione) in base al volume d’olio. Il cambio di direzione di marcia avviene con il solo orientamento del piatto della pompa, senza nessuna frizione. Nella marcia in discesa e in fase di rallentamento, la pompa diventa motore, spinge sul 6 cilindri diesel e produce un effetto frenante. Non è quindi necessario l’utilizzo dei classici freni presenti negli assali.

4


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WALKAROUND

Efficienza proattiva © Costruzioni

LIEBHERR POWER EFFICIENCY (LPE) Le grandi pale gommate Liebherr Stage IIIB hanno un’elettronica proattiva molto avanzata, in grado di garantire, in ogni condizione, la massima efficienza. La peculiarità del sistema LPE è l’interazione ottimizzata tra il motore diesel e tutte le altre singole componenti: pompe idrauliche, motori idraulici, scatola del cambio, pedali di acceleratore e freno, sterzo. Non esistono modalità operative (power, economy..) perché la macchina è intelligente e si adatta al lavoro. L’LPE migliora le prestazioni assolute e permette di sollecitare meno i componenti idraulici.

POTENTE “DA FERMO” Con la trasmissione idrostatica è inutile entrare nel banco in velocità. Ci si può avvicinare al materiale piano e sfruttare la massima potenza della trazione e dell’attrezzo.

RISPARMIO EVIDENTE Il grafico a lato evidenzia come l‘efficienza garantita dalla nuova elettronica sia superiore a quella della stessa L566 IIIB senza LPE.

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ACCELERATORE ELETTRONICO INTELLIGENTE La grande efficienza del sistema LPE è possibile grazie all’acceleratore a controllo completamente elettronico che dialoga con la centralima motore.

Nuovi assali ZF type II DRIVELINE TEUTONICA Gli assali sono degli ZF heavy duty type II con differenziale a slittamento limitato al 45% per garantire una trazione elevata anche in caso di perdite di aderenza. Rispetto agli assali montati sulle L566 IIIA, i nuovi ZF richiedono il 20% in meno di olio. I freni sono a disco in bagno d’olio ma, data la trasmissione idostatica, si usano di rado. Si possono dire esenti da manutenzione. Freni e riduttori nei mozzi riducono drasticamente le sollecitazioni dei semiassi.

Assale posteriore inclinabile di 13° per lato. Escursione complessiva 26°.

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FRENO INTELLIGENTE La prima parte della corsa del pedale invia un segnale elettronico alle pompe e aziona la frenata idraulica. Affondando il pedale si azionano i 4 freni a disco in bagno d’olio.

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Segnale alle pompe

MENO 8% DI CONSUMO GASOLIO

13° gennaio 2013 Costruzioni 51


I bracci disponibili per la L566, cosi come i telai anteriore e posteriore, sono tutti realizzati a Bischofshofen con processi di saldatura robotizzati

3 DIFFERENTI BRACCI, FINO A 1.200 PERSONALIZZAZIONI

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Una delle caratteristiche delle pale gommate Liebherr è la forte personalizzazione possibile per rispondere alle esigenze dei clienti. Per la L566 sono ad esempio previsti tre differenti bracci. La versione con cinematica a Z è tipica per applicazioni movimento terra, raggiunge una altezza perno benna di ben 4.360 mm e offre la massima forza di strappo. Sono poi disponibili due bracci Parallel (mantenimento del carico parallelo al terreno): l’Industrial Lift da 4.490 mm di altezza perno benna e l’High Lift che arriva a 4.780 mm. Per tutti è disponibile una gamma di attrezzature dedicate.

Biellismo Z realizzato in unica fusione

Boccole in bronzo

FONDOCORSA ELETTRONICO L’altezza massima di sollevamento del braccio viene controllata tramite un sensore ottico. Più precisione e comfort. © Costruzioni

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Cos tru zio ni

BENNE GARANTITE DA LIEBHERR L’intera struttura della L566 IIIB è realizzata con lavorazioni interne a stabilimenti del Gruppo Liebherr. Anche le attrezzature, come le benne di nuovo disegno, sono realizzate a Bischofshofen. Per la L566, oltre alla benna da 4 m3, è disponibile una benna da 4,5 m3. ©

LIEBHERR L566

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Ottima cinematica

52 Costruzioni gennaio 2013


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Il primo touchscreen del movimento terra! INTERFACCIA INTUITIVA Liebherr è il primo costruttore ad avere sdoganato la tecnologia dei monitor touchscreen nel settore delle macchine movimento terra. Il sistema funziona molto bene, la visibilità è buona e la grafica è chiara.

Per migliorare la visuale sull’area di lavoro, il monitor in cabina è stato fissato alla plafoniera. Tra le molte informazioni non mancano i dati di consumo, la data e la temperatura esterna.

© Costruzioni

© Costruzioni

MONITOR TUTTOFARE Nelle schermate (da sinistra in senso orario): il climatizzatore, temperatura e pressione olio e voltmetro, regolazione dello sterzo, dati tecnici accessibili al service, 48 lingue disponibili, regolazione area geografica di lavoro e fuso orario.

Il passo più lungo della categoria MOLTO STABILE ED EQUILIBRATA • OTTIMA FORZA DI STRAPPO 20.000 DAN* • CARICO DI RIBALTAMENTO ALLA MAX ARTICOLAZIONE DI 40° 15.750 KG* • PESO OPERATIVO 23,15 TON © Costruzioni

*Nota: benna da 4 m3 e peso specifico materiale 1.750 kg/m3 **Nota: rispetto alla L566 IIIA

30°

Passo 3.780 mm (+200 mm**)


II

Grande comfort VISIBILITÀ PANORAMICA Con l’arrivo della generazione Stage IIIB la cabina della L566 non cambia nella struttura. È ben rifinita, sospesa idraulicamente per assorbire in modo ottimale le vibrazioni e gode di accessibilità esemplare. A caratterizzare questa cabina è però l’esclusivo parabrezza convesso, in vetro di sicurezza stratificato senza giunture, che offre la massima visibilità senza deformare la visuale. Questo permette una grande superficie di pulizia del tergicristallo da 800 mm, mosso da pantografo. © Costruzioni

Filtro clima accessibile

Vasca lavavetri fuori cabina con chiave

SICUREZZA L’impianto di climatizzazione della cabina (15 bocchette, 4 velocità) è molto potente e permette di lavorare nelle migliori condizioni. La funzione di antifog è veloce e favorisce la visibilità con ogni condizione ambientale. Il lunotto è termico con tergi cristallo.

SOSPENSIONI “TRIDIMENSIONALI” La L566 monta sedili Grammer. Quello di serie si chiama Comfort, ha la classica sospensione pneumatica verticale, un ammortizzatore orizzontale ed è riscaldato. A richiesta è disponibile il sedile Premium con un innovativo sistema ammortizzante trasversale (freccie sul sedile) e una sospensione attiva che si adegua elettronicamente al peso dell’operatore. Questa versione si differenzia, inoltre, per la consolle di comando integrata nel bracciolo e quindi sospesa con il sedile. Nel caso si può sceglier lo sterzo joystick elettrico, per entrambi i sedili il comando è su un bracciolo integrato con il sedile.

Sedile Grammer Comfort

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RETROCAMERA DIGITALE DI SERIE L’immagine trasmessa al monitor in cabina è in alta risoluzione. Sono anche disponibili sensori per la retromarcia ad ultrasuoni per rilevare ostacoli.

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LIEBHERR L566

CABINA CERTIFICATA ROPS FOPS LIVELLO


SOLO

Radio con Usb per file Mp3

Doppia plafoniera ambiente - lettura

68 dB(A) IN CABIN A

Esclusivo touchscreen

LA PIÙ SILENZIOSA DELLA CATEGORIA La L566 vanta il livello di pressione sonora interno alla cabina più basso tra le pale con benna da 4 m3.

Parabrezza senza giunture

Leva di comando Liebherr

Comandi idraulici proporzionali

Presa 12V con vano attiguo © Costruzioni

Colonna sterzo inclinabile e, a richiesta, telescopica

Un vero e proprio ponte di comando Attraverso l’innovativo display touchscreen l’operatore regola a piacimento le impostazioni della macchina. La classica tastiera a membrana laterale, che illustriamo a lato, permette regolazioni veloci dei principali parametri e del climatizzatore.

1

Selettore della modilità di guida

2

Freno stazionamento idraulico ad attivazione elettrica

3

Braccio flottante a doppio effetto e livellamento di serie

4

Regolazione progressiva dello sterzo

5

Intensita della coppia motrice alle ruote regolabile

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Regolazione del riscaldamento

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SEMPLICE

CON LO STERZO ELETTRICO NON SI RINUNCIA AL VOLANTE Il joystick di sterzo è disponibile ed è montato su un supporto, sospeso con il sedile, regolabile in altezza e inclinazione.

2 4

3

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POSTAZIONE


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Qualità innovativa © Costruzioni

GUARDA AL FUTURO La nuova L566 IIIB porta al debutto soluzioni tecniche importanti come il sistema di gestione elettronica integrata di idraulica e motore LPE, il display touchscreen, il sedile ammortizzato anche trasversalmente o i tre cofani laterali con apertura ad ali di gabbiano. Tra gli accessori a richiesta più innovativi segnaliamo il sistema di rilevamento ostacoli in retromarcia ad ultrasuoni, simile a quello delle auto.

DUE BATTERIE DA 180 Ah La coppia di batterie più potente della categoria per evitare cali di tensione.

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BANCO DI COLLAUDO ELETTRONICO Le pale gommate Liebherr vengono testate una ad una al banco. Oltre alla potenza motore, viene verificato il funzionamento dell’idraulica di guida e di lavoro e la forza di strappo. Le tolleranze sono minime e le macchine che non superano il test vengono verificate.

Doppi fari alogeni anteriori di serie e fari posteriori a led opzionali. i © Costruzion

© Costruzioni

LIEBHERR L566

Ogni macchina prodotta negli stabilimenti austriaci di Bischofshofen è sottoposta a costanti controlli di qualità durante la produzione

LUCE A VOLONTÀ L’allestimento di serie prevede due coppie di fari anteriori di lavoro alogeni e integrati nel tetto cabina e due fari a led posti sul retro cabina. A questi si aggiungono i fari alogeni per la circolazione stradale. A richiesta le due coppie di fari anteriori possono essere a led o sostituite con due potenti proiettori allo Xeno.


by

WALKAROUND

© Costruzioni

La scaletta d’accesso alla cabina è realizzata con una attenzione esemplare. Inclinata di ben 15° verso l’esterno, è composta da 4 gradini autopulenti, più un gradino su supporti elastici posto a soli 440 mm da terra. Ampi e ben posizionati i mancorrenti che permettono, tra l’altro, l’apertura della portiera in tutta sicurezza. © Costruzioni

VANO PORTA ATTREZZI Nella parte bassa della scaletta di sinistra è stato ricavato un profondo vano porta attrezzi chiuso con chiave.

SICUREZZA

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ACCESSIBILITÀ ESEMPLARE

15°

Scaletta ben inclinata

LOCALIZZAZIONE SATELLITARE DI SERIE © Costruzioni

Sulla L566 è di serie il sistema LiDAT per la trasmissione dati via rete GSM/GPRS e la localizzazione GPS della macchina. Questo aiuta gli utenti a gestire in modo efficiente la macchina da remoto e segnala sia stati critici di funzionamento della macchina sia i dati di consumo gasolio.

Cervello elettronico INTELLIGENZA MADE IN LINDAU Oltre a fabbricare la maggior parte delle componenti strutturali e meccaniche internamente, Liebherr sviluppa anche l’intera elettronica della macchina. Questo permette di studiare soluzioni ad hoc per ogni macchina, ma soprattutto di avere componenti molto affidabili, anche in applicazioni heavy. © Costruzioni

© Costruzioni

Presa diagnosi remota

INGRASSATORE AUTOMATICO disponibile a richiesta con temporizzatore in cabina.

Serie di input e output module in scomparto stagno sotto la scaletta

GSM e GPS

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Centralina master unit

AL RIPARO Le componenti principali dell’elettronica sono montate in posizione protetta all’interno della cabina, lontano da umidità e vibrazioni.

Input module LPE

gennaio 2013 Costruzioni 57


LIEBHERR L566

Le pale gommate Liebherr sono prodotte nello stabilimento austriaco di Bischofshofen.

Costi contenuti

La Liebherr L566 IIIB in numeri Capacità benna standard Carico ribaltamento max articolaz. Peso operativo Potenza netta Motore Liebherr Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura potenza max Velocità lineare pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d’iniezione EGR Trattamento gas di scarico Alimentazione Pompe Portata max Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione max Trasmissione Marce Velocità max Differenziali Freni Pneumatici Passo Carreggiata Articolazione massima Raggio sterzo alla benna Cinematismo benna Altezza perno benna Forza di strappo Larghezza benna Lunghezza massima Altezza trasporto Batterie Alternatore Serbatoio gasolio Serbatoio olio idraulico Sistema olio idraulico

3

4m 15.750 kg 23,15 ton 190 kW D936 A7 10,52 l 6 122 x 150 mm 1.300 giri/min 6,50 m/s 4 convenzionale common rail 3 esterno elettronic. DOC + DPF 2 turbo after var 290 l/min LS positive c c press comp 35 MPa Hydrostatic 3+3 40 km/h 2 limited slip 45% 4 oil disc 26.5R25 3.780 mm 2.230 mm 40° 7.580 mm Z 4.360 mm 20.000 daN 3.000 mm 9.260 mm 3.590 mm 2 x 180 Ah 100 A 400 l 135 l 260 l

www.liebherr.com

VANTAGGIO IDROSTATICO La trasmissione idrostatica permette di fare a meno di componenti meccanici come ad esempio la frizione e permette di non usurare praticamente i freni a disco. Segnaliamo i lunghi intervalli di manutenzione: l’olio idraulico, monitorandone la qualità, può anche raggiungere le 8.000 ore! La durata del DFP è di minimo 4.500 ore.

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• CAMBIO OLIO MOTORE (E FILTRO) 500 ore • CAMBIO OLIO IDRAULICO 2.000/8.000 ore (in base tipo di olio Liebherr e analisi) • CAMBIO REFRIGERANTE 2.000 ore • CAMBIO MODULO DOC+DPF 4.500 ore • CAMBIO OLIO ASSALI 1.000 ore (primo cambio a 500 ore)


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Escavatori gommati New Holland lancia tre nuovi escavatori gommati “made in San Mauro”

Pneumatici La produzione del costruttore indiano BKT crescerà dell’80% nei prossimi tre anni

Escavatori cingolati Il nuovo Doosan DX180LC-3 è l’unico 180 quintali con motore 6 cilindri Stage IIIB

IN QUESTO NUMERO...

gennaio 2013

MACCHINE OMPONENTI C


VERSATILI e fino a pochi anni fa era vero che nel Bel Paese gli escavatori gommati tradizionalmente non incontravano le universali preferenze degli operatori, più affezionati alle “doti” del cingolo, è altrettanto vero che ultimamente lo scavo su gomma sta giocando un ruolo sempre più strategico in quelle aree, soprattutto urbane, in cui serve una macchina prestazionale e in grado, al contempo, di muoversi con disinvoltura senza danneggiare il fondo stradale. New Holland crede fermamente nel rilancio di questa tipologia di macchine, in un periodo in cui i cantieri urbani hanno preso il sopravvento sulle grandi opere. E lo fa con una nuova generazione di escavatori gommati: la Serie B PRO. Tre i nuovi modelli, da 15 a 19 t, rinnovati nei comandi e nel layout della cabina. Migliora soprattutto l’operatività oltre alla facilità di manutenzione, grazie all’accesso facilitato da terra ai punti di servizio e al nuovo software di diagnostica. La nuova serie B PRO sarà disponibile a partire da fine Gennaio 2013. RRST

S

Gli ingegneri hanno lavorato molto sulla stabilità della macchina. Merito della maggior lunghezza del telaio che ha anche permesso di collocare in maniera più razionale le parti nei vani posteriori più soggette a pulizia e controllo (radiatori, filtri, spurghi). La posizione della ralla è poi centrale al sottocarro che permette stabilità in scavo e sollevamento a 360°. © Costruzioni

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ESCAVATORI GOMMATI

Ancora più Il 21 t a metà anno La dicitura PRO accanto alle sigle WE 150B, 170B e 190B, sta ad identificare una generazione di escavatori gommati New Holland del tutto inedita. Nella seconda metà del 2013 la gamma verrà poi completata con l’introduzione della macchina top di gamma, la WE 210B da 21 t. Tutta la gamma avrà in comune i nuovi assali “heavy-duty” e la trasmissione Power Shift realizzata da Zf. Entrambe le soluzioni concorrono a garantire una trazione eccellente e consentono una velocità massima superiore (35 km/h), riducendo i tempi di spostamento da un cantiere all’altro. Gli assali “heavy-duty” e la maggiore altezza da terra garantiscono una traslazione sicura su terreni accidentati.


MACCHINE&COMPONENTI SI RINNOVA LA GAMMA DEI GOMMATI MADE IN ITALY. L’ENGINEERING DI SAN MAURO TORINESE LANCIA TRE MODELLI INEDITI PER CONQUISTARE LA CANTIERISTICA URBANA PESANTE

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DI

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Una fine concertazione tra tre aree tra meccanica idraulica ed elettronica. I motori FPT (Stage 3A) capaci di potenza e coppia elevate, dialogano perfettamente col nuovo impianto idraulico a 3 pompe, che permette movimenti rapidi e simultanei. Il tutto è gestito dal sistema elettronico di gestione della pompa, che garantisce sempre la miglior combinazione possibile tra motore e impianto idraulico.

CRISTIAN FURINI


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Il braccio, disponibile in tre lunghezze per ciascun modello, è stato ridisegnato (soprattutto in prossimità del penetratore) per fornire una forza di strappo maggiore del 5% rispetto ai modelli precedenti. Il PowerBoost automatico si aziona quando serve più potenza, aumen-

tando la pressione fino a 370 bar. Il nuovo design della Serie B PRO ottimizza la distribuzione del peso e minimizza il disassamento del sottocarro, a favore di una stabilità accresciuta e di prestazioni di sollevamento elevate, sia nella parte anteriore, sia in quella posteriore.

Prestazioni di sollevamento incrementate e facilitate dal gancio di attacco di serie e della spia allarme di serie che segnala situazioni che mettono a rischio la stabilità della macchina.

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C UORE MADE IN ITALY Nascosti sotto il cofano i motori FPT Industrial, da 4,5 litri a 4 cilindri (WE 150 B PRO) e da 6,7 litri a 6 cilindri (WE 170 B PRO e 190 B PRO). Sono motori Stage 3A. New Holland ha infatti sfruttato l’opzione “flexibility” consentita dalla Ue. In questo modo New Holland intende mettere a disposizione motori più semplici, sotto il profilo della tecnologia di abbattimento delle emissioni. La serie WE B PRO guarda già al futuro essendo predisposta per adottare la soluzione Scr (Selective ca-

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talytic reduction, riduzione selettiva catalitica con AdBlue), nel momento in cui entrerà in vigore lo Stage 4 (o secondo la dizione Usa il Tier IV final).

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A sinistra, i punti per la lubrificazione centralizzata del braccio sono posizionati sulla torretta e sono accessibili da terra, allo scopo di rendere la manutenzione più facile e pratica. Sotto, da sinistra, la turbina singola Holset, il profilo del braccio ridisegnato, la ralla in posizione centrale del telaio, la pompa travaso carburante, i circuiti ausiliari e la trasmissione della Zf con il PowerShift.

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ESCAVATORI GOMMATI

B RACCIO TUTTO NUOVO


Idraulica certosina

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A destra, la gestione della lama (o degli stabilizzatori, se presenti) avviene operando su un piccolo slider presente sul manipolatore destro, in modo tale da stabilizzare la macchina senza staccare le mani dai comandi. La lama, a cinematismo parallelo, ha di serie le protezioni per i cilindri di sollevamento.

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delle quali indipendente e dedicata alla rotazione, mentre le altre due al resto delle funzioni: ciò consente all’operatore di effettuare movimenti simultanei con ogni tipo di carico. I comandi proporzionali e i joystick a basso sforzo, con corsa più lunga, sono in grado di agevolare applicazioni che richiedono una grande precisione.

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Il sistema elettro-idraulico è stato completamente riprogettato e si affida a una Cpu (posizionata dietro la cabina) singola integrata al posto dei tre regolatori dei modelli precedenti, con software di ultima generazione (già usato sulle macchine agricole del Gruppo) che gestisce diagnostica e aiuta nella scelta della modalità operativa. Un esempio è il leveling mode, impiegato nelle attività di rifinitura che si attiva con l’apposito tasto e fa sì che la potenza venga erogata in maniera più progressiva. Evoluto anche il sistema idraulico a 3 pompe, una

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MACCHINE&COMPONENTI


Tutti i punti di servizio principali sono raggruppati e facilmente accessibili da terra, per operazioni di manutenzione in maniera molto simile alla gamma degli escavatori cingolati. La disposizione affiancata dei radiatori e quella delle batterie migliora le prestazioni di raffreddamento e semplifica la pulizia. Una griglia a rete tiene lontano dai radiatori la sporcizia (polvere e detriti). L’assistibilità particolarmente semplificata, unita alla scelta di componenti “heavy-duty” estremamente durevoli come gli assali e gli attacchi benna, nonché i comandi elettro-idraulici e il sistema idraulico a 3-pompe contribuiscono all’elevata affidabilità e durata. © Costruzioni

ESCAVATORI GOMMATI

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Controllo da terra

66 Costruzioni gennaio 2013

Gli escavatori gommati della Serie B PRO Modelli WE 150 Potenza netta (ISO) 90 kW Massima portata idraulica (pompe principali) 280 l/min Pompa rotazione 70 l/min Forza di traino 86 kN Velocità max 35 km/h Forza di scavo benna 99,5 kN Forza di scavo braccio 72,9 kN Peso operativo PL (con lama) 15,6 t Peso operativo P2AL (lama e stabilizzatori) 16,4 t

Online www.newholland.com

WE 170 105 kW

WE 190 118 kW

288 l/min 288 l/min 72 l/min 101 l/min 92 kN 112 kN 35 km/h 35 km/h 112 kN 136 kN 73,8 kN 91 kN 17,2 t 18,6 t 18,0 t

19,5 t


MACCHINE&COMPONENTI PREIMPOSTAZIONI AL TOP mente la modalità di freno della rotazione. Quando serve la maggiore precisione possibile, si può attivare la modalità di livellamento sul joystick sinistro. Anche la gestione della portata e della pressione delle attrezzature è molto intuitiva con la possibilità di memorizzare fino a 12 preimpostazioni.

L’ideale posizione di comando è comunque facilmente impostabile grazie al piantone dello sterzo a inclinazione regolabile, al disegno ergonomico dei braccioli (regolabili) e dei pedali. Il sedile di guida è regolabile separatamente in altezza e inclinazione e la console di sinistra è inclinabile.

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Gli escavatori gommati della Serie B PRO sono stati progettati con un occhio di riguardo alla versatilità. L’operatore ha un’ampia scelta di modalità di lavoro che può abbinare alle richieste in termini di prestazioni di ciascuna applicazione. La velocità di rotazione regolabile consente inoltre di aggiustare la potenza e la forza di frenata in base al tipo di lavoro. Per le applicazioni speciali, un interruttore dedicato consente di azionare permanente-

Tutto sotto mano Attenzione degli ingegneri per il progetto cabina e comandi. Ora tutto si presenta più votato all’intuitività dei comandi e alla comodità. Il nuovo cluster con schermo Lcd per funzioni e diagnostica fornisce il pieno controllo della macchina. Seduti al posto di guida la disposizione delle leve appare molto razionale e rende particolarmente semplice le manovre. Un esempio: tutti i comandi della traslazione (modalità strada, velocità ridotte, cambio marce e blocco dell’assale) sono raggruppati su un quadro comandi posto sulla colonna dello sterzo. Il

cursore per azionare la funzione lama/stabilizzatori è sul joystick di destra, assieme al comando per la direzione della traslazione. Anche le modalità di lavoro e lo “swing brake” (freno della rotazione) sono immediate da selezionare. La cabina Rops e Fops è spaziosa; ha sedile pneumatico riscaldato, ampie superfici vetrate con ottima visibilità a 360°, aumentata ulteriormente dalla telecamera per visione posteriore. La climatizzazione è efficace ed è presente di serie l’autoradio con connessione Usb e Bluetooth con vivavoce per il telefono cellulare.

gennaio 2013 Costruzioni 67


VINCENTI

DI MATTHIEU COLOMBO

IL COSTRUTTORE INDIANO DI PNEUMATICI BKT INAUGURA UN NUOVO STABILIMENTO. NEI PROSSIMI TRE ANNI LA PRODUZIONE COMPLESSIVA CRESCERÀ DELL’80%. INIZIA LA CONQUISTA DEL MERCATO OTR EUROPEO bbiamo incontrato Lucia Salmaso nella sede di BKT Europe, alle porte di Milano. Una donna che ha alle spalle anni d’esperienza nel settore degli pneumatici con una specializzazione nello sviluppo commerciale di prodotti dedicati al mercato agricolo, OTR e Industriale. BKT Europe nasce nel 2006 e cresce rapidamente avvalendosi del supporto di risorse umane specializzate e di una efficiente organizzazione, all’interno della quale Lucia Salmaso assume nel 2009 il ruolo di responsabile marketing per i mercati europei. Da allora è stata fondata l’azienda BKT Europe, poi cresciuta in termini di personale specializzato e organizzazione. In questi 4 anni il fatturato registrato da BKT nei paesi del Vecchio Continente è cresciuto, soprattutto grazie alla diffusione della rinnovata gamma di pneumatici dedicati al settore agricolo: a oggi l’66% delle vendite europee sono di prodotti per l’agricolo. Dal nostro punto di vista, quello delle macchine movimento terra e da cantiere, il bello deve ancora arrivare. Nel 2013, infatti, BKT punta a sviluppare la diffusione dei pneumatici industriali, ma so-

A

Carta d’identità Si chiama Lucia Salmaso e lavora nel settore dei pneumatici dal 1981. Ha provato a percorrere altre strade ma la passione per questo settore l’ha portata alla BKT nel 2009 in qualità di direttore marketing BKT Europe, dal 2012 è anche amministratore delegato della filiale europea. Lavorano al suo fianco esclusivamente persone con una precedente esperienza nel settore pneumatici.

prattutto di quelli OTR per macchine movimento terra. L’asso nella manica per questo sviluppo è la crescita della capacità produttiva dell’80% entro il 2015. Un dato che sorprende ed è possibile grazie al nuovo e avveniristico stabilimento indiano di Bhuj che alla fine del 2012 ha avviato la sua produzione. ST

I primi OTR all steel “made in India” La BKT è la prima azienda indiana che ha sviluppato e costruisce dei radiali con struttura all steel per macchine movimento terra. Si chiamano Earthmax, sono prodotti in base alle più avanzate tecnologie e progettati per ottenere la massima resistenza della carcassa e l’ottimale distribuzione dei carichi a terra. La struttura all steel è caratterizzata dalla grande resistenza, utile in ambiti operativi in cui i pneumatici sono esposti a rischi di foratura o deterioramento strutturale.

68 Costruzioni gennaio 2013

Tali caratteristiche permettono inoltre di elevare la durata operativa media dei pneumatici, quindi di ammortizzare maggiormente il loro costo nel tempo. Tutti i modelli Earthmax sono realizzati con cinture a più tele, d’acciaio, per garantire le massime prestazioni. In un futuro prossimo questa gamma sarà arricchita da nuove misure nella fascia tra i 25 e i 33 pollici e da un nuovo prodotto da 51 pollici sviluppato per i dumper rigidi di fascia medio alta.

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PNEUMATICI

Filosofia e qualità


Siamo certi di non avere mai pubblicato su Costruzioni un’immagine così grande di un pneumatico. Lo abbiamo fatto per attirare la vostra attenzione su quanto crescerà la capacità produttiva di questo costruttore indiano nei prossimi due anni. Ci siamo riusciti? Scriveteci all’indirizzo costruzioni@fiaccola.it o su Facebook.

DÌ LA TUA SULLA PAGINA FACEBOOK DI COSTRUZIONI

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PNEUMATICI

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Abbiamo chiesto a Lucia Salmaso quali sono gli obiettivi di BKT a livello globale.

La nostra è un’azienda indiana che punta alla massima tecnologia per realizzare prodotti in linea con la migliore concorrenza e realizzati con le medesime materie prime di alta qualità. Obiettivo che riusciamo a raggiungere con successo anche grazie al "sistema India". Questa definizione, a ricordare che i nostri quattro stabilimenti sono tutti su territorio indiano, dove la mano d’opera specializzata ha un costo non elevatissimo, e che i nostri stabilimenti sfruttano il più possibile energie rinnovabili. Fatta questa premessa, possiamo dire che BKT punta ad una quota di mercato mondiale del 10% entro il 2014 nelle attuali linee di prodotto nel settore off-highway: industriale, agricolo,OTR, material handling, forestale, ATV e Go Kart, solidi, lawn and garden e militare.

Come è cresciuto il marchio BKT in Europa? Attualmente la nostra quota di mercato in Europa è del 15% (con 70% del venduto legato al settore agricolo), ma entro il 2014 puntiamo a raggiungere il 20%. Tanto ottimismo è dovuto

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MACCHINE&COMPONENTI

L’azienda produce in India per scelta, è uno dei nostri punti di forza. In 25 anni di storia la produzione è arrivata ad essere garantita da tre differenti stabilimenti. Nel 2012 è stato inaugurato un quarto stabilimento, quello di Bhuj, che ci permetterà una grande crescita.

Quali potenzialità ha la struttura di Bhuj? È stata costruita non lontano dal porto di Mundra, per motivi logistici, su un’area equivalente a quella di 100 campi da calcio regolamentari. Moderno, lo stabilimento raggruppa le più avanzate macchine per la produzione di pneumatici, è alimentato per il 40% da energia eolica e tratta tutte le acque utilizzate nei processi. Per la sua costruzione sono stati investiti 285 milioni di euro. Significativi i dati relativi alla capacità produttiva: nei primi 12 mesi raggiungerà le 25.000 tonnellate per poi arrivare a 120.000 a regime. In termini di output di produzione, significa che Bhuj nei primi 12 mesi lavorerà al 25% del suo potenziale, al 75% entro i primi 24 mesi, per arrivare infine a esprimere tutta la sua potenzialità a fine 2014.

Sopra la ripartizione per prodotti del nuovo impianto di Bhuj quando sarà a pieno regime produttivo.

Al momento assolutamente no.

A quale clientela fa riferimento BKT? I nostri prodotti, dal primo all’ultimo, puntano sull’elevata qualità, quindi a soddisfare al cento per cento le esigenze in termini di prestazioni, resistenza e longevità. Nello sviluppo di un nuovo pneumatico il nostro obiettivo è di competere con i prodotti di fascia premium. I nostri prodotti non temono nessun concorrente in termini di sviluppo, qualità produttiva, materie prime utilizzate.

Cosa vuol dire qualità per BKT? Modernità degli stabilimenti (tutti a norma ISO 9001 e ISO 14001) e dei macchinari per la produzione, organizzazione, formazione continua del personale, 450 controlli di qualità lungo il processo produttivo, ispezione ai raggi X di ogni pneumatico OTR Earthmax “all steel”, garanzia di 2 anni sul prodotto e una percentuale di problemi qualitativi praticamente inesistente: 0,125%.

La politica distributiva in Europa cambierà a fronte dei maggiori volumi previsti? Assolutamente no. Consolideremo l’attuale rete di distribuzione coprendo nuove aree e, come BKT Europe, continueremo la vendita diretta ai grandi costruttori con prodotti di primo equipaggiamento. Al riguardo rafforzeremo il nostro reparto di supporto tecnico alle Case costruttrici di macchine.

Con il 2015 il nuovo stabilimento di Bhuj lavorerà ben 120.000 tonnellate di materie prime.

Nel 2012 la capacità produttiva degli stabilimenti già esistenti è cresciuta del 18%.

Nei grafici a lato le previsioni di fatturato di BKT espresse in milioni di dollari. La crescita prevista per il 2013 e il 2014 è evidente. A lato si evidenzia la quota di BKT nel mercato 2011 dell’Off-Highway.

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Entro i prossimi due anni la vostra capacità crescerà dell’80%. In quale modo?

È in programma la costruzione di un ulteriore stabilimento, per esempio in America Latina?

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all’avvio del nostro quarto stabilimento produttivo che garantirà sia una maggiore disponibilità di prodotto, in particolare per le gamme industriali e OTR, sia l’introduzione di nuove misure nella fascia da 25 a 33 pollici. Tra le novità attese anche un nuovo OTR da 51 pollici per dumper rigidi. Ad oggi i mercati più ricettivi d'Europa sono: Germania, Francia, Inghilterra e, in seconda linea, Italia, Paesi Bassi e Spagna.


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ESCAVATORI C INGOLALTI

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erie 3 non indica soltanto il passaggio a motori omologati Stage IIIB. Con la nuova generazione, gli escavatori Doosan fanno infatti un ulteriore passo avanti in termini di equipaggiamento e qualità. Nella sede Doosan di Dobris (Repubblica Ceca) abbiamo potuto toccare con mano quattro modelli: DX140LC3, DX180LC-3, DX300LC-3 e DX340LC-3. Tra questi abbiamo scelto di presentarvi il DX180LC-3, quello che più si avvicina al classico “peso medio” italiano dei 200 quintali. Analizzando la macchina si intuisce che il costruttore è partito dalle strutture base del DX180LC precedente, puntando a migliorare la robustezza dell’attrezzatura, il comfort e la qualità percepita in cabina, l’equipaggiamento e l’efficienza globale. Paragonando il DX180LC-3 ai prodotti offerti dalla concorrenza, salta all’occhio come questo sia l’unico 180 quintali con un motore 6 cilindri e non 4. Nonostante questo e nonostante la maggiore capacità di raffreddamento necessaria per la motorizzazione Stage IIIB, la cofanatura posteriore non è troppo ingombrante e lo sbalzo posteriore della torretta è tra i più contenuti. RRST © Costruzioni

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CON LA SERIE 3, IL DX180LC GUADAGNA PESO OPERATIVO E SFIORA LE 18 T. IN QUESTA CATEGORIA HA IL MOTORE PIÙ GRANDE E IL CARRO PIÙ COMPATTO. BEN EQUIPAGGIATO E CONFORTEVOLE, HA PRESTAZIONI SUPERIORI ALLA MEDIA DI

MATTHIEU COLOMBO

Il nuovo escavatore Doosan DX180LC-3 rispetta la normativa sulle emissioni Stage IIIB con EGR e DPF. La potenza massima sale del 3% e la coppia motrice del 15%.

L’unico © Costruzioni

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6 CILINDRI

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MACCHINE&COMPONENTI


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Diamo anzitutto attenzione alla novità che più attira l’attenzione, quella del sistema per l’abbattimento delle emissioni. Doosan ha scelto di lavorare sul collaudato motore DL06 dotandolo di ricircolo dei gas di scarico e modulo con catalizzatore ossidante e filtro antiparticolato. La rigenerazione del filtro è a gestione totalmente automatica e la sua attivazione non comporta cali di prestazioni. Nel caso di intasamento del filtro superiore all’80% la macchina segnala sul cruscotto la necessità di azionare la rigenerazione attiva con post iniezione di gasolio (richede 30 minuti e oltre), che può avvenire in condizioni operative ed essere interrotta.

MASSIMA EFFICIENZA Le componenti idrauliche non cambiano e, come sulla generazione precedente, sono controllate elettronicamente dal sistema e-EPOS. Questa centralina, definita dal costruttore “il cervello della macchina”, sincronizza il funzionamento di motore e sistema idraulico per ottenere la massima efficienza, ossia il miglior rapporto tra produttività e consumo carburante.

BUONA ACCESSIBILITÀ I punti di controllo giornalieri sono ben accessibili e i filtri di gasolio e olio idraulico si sostituiscono rapidamente. A sinistra il dettaglio del filtro gasolio con vaschetta trasparente, segnalatore di acqua nel gasolio (spia in cabina), rubinetto di spurgo e pompa manuale di reinnesco.

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ESCAVATORI C INGOLALTI

RIGENERA LAVORANDO

Più potenza e coppia ma i consumi calano del 5-10% Per il DX180LC-3, Doosan ha confermato il collaudato motore sei cilindri con turbo a geometria fissa DL06, ma in versione K, ossia con sistema EGR e modulo DOC-DPF. Il basamento è lo stesso del motore montato sul DX180LC (presentato nel 2007), ma la potenza massima sale del 3% arrivando a 91,2 kW, erogati a 1.950 giri/min, mentre la coppia massima sale a 540 Nm (+15%) a 1.400 giri/min. L’operatore può scegliere quattro mappature di potenza gestite dalla centralina ECU: Standard, Power, Power Plus ed Economy. Sul display digitale da 7 pollici, inoltre, appare l’icona ECO che cambia colore in funzione della condizione operativa e un nuovo indicatore a barra del consumo medio al minuto di carburante.

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MACCHINE&COMPONENTI Intercooler turbo

Condensatore climatizzatore

Radiatore olio idraulico

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Griglie amovibili

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Radiatore gasolio

Radiatore motore

La disposizione degli scambiatori di calore non varia rispetto al passato ma la superficie dell’intercooler e del radiatore del refrigerante motore aumenta per fare fronte alle nuove esigenze del motore Stage IIIB. Da notare, il radiatore del gasolio per abbassare la temperatura d’esercizio della pompa del common rail e la ventola termoregolata che varia la sua velocità in funzione del calore da smaltire grazie a una frizione viscosa. Questo permette di contenere i consumi di carburante, diminuire la rumorosità e fa in modo che il motore raggiunga presto la temperatura d’esercizio ottimale.

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Raffredda di più, consuma meno

Radiatori montati su supporti elastici

Passo 3.180 mm

FINO A 600° I moduli per il trattamento dei gas di scarico raggiungono temperature elevate. Nel caso di un sistema DOC+DPF si possono raggiungere i 600° durante la rigenerazione attiva. Anche per questo motivo Doosan ha preferito non optare per una cofanatura integrale e chiudere con bulloni quella che ricopre lo scarico.

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Doppia guida disponibile

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ESCAVATORI C INGOLALTI

B RACCIO RINFORZATO E FLOTTANTE Rispetto al DX180LC, il nuovo modello serie 3 vanta un’attrezzatura di scavo più robusta per ottimizzare la distribuzione dei carichi (calcolata in base ad analisi degli elementi finiti FEA). Lo spessore delle piastre laterali del braccio è stato aumentato del 20% e le sue estremità sono realizzate per fusione. Per il penetratore sono

state irrobustite le zone di incernieramento a braccio e benna, mentre le orecchie di attacco dei martinetti sono allungate per disperdere meglio le forze sulla struttura. Segnaliamo l’opzionale braccio flottante con funzione sia bidirezionale per “fare il piano” sia monodirezionale, verso il basso, per lavorare con il martello idraulico.

IL 180 IN NUMERI Modello Versione Peso operativo Cap. soll. 360°, 0h Variazioni-Dist. Motore Potenza netta Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione (Fasi) EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata idraulica Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione massima Carreggiata Braccio mono Penetratore Profondità di scavo Prof. plinto Forza strappo Forza penetrazione Larghezza cingoli (500 mm) Serbatoio gasolio

DX180LC-3 ton ton m Doosan kW l N° mm giri/min m/s N°

l/min

MPa mm mm mm mm mm daN daN mm l

LC 17,8 4,6 no benna/4,5 DL06K 91 5,89 6 100 x 125 1.950 8,13 4 n.d. CR (n.d.) electr ext DOC + DPF p.inj. turbo after portata variab. 2 x 152 LS neg oc conv 32,4-34,3 1.990 5.200 2.600 6.500 4.980 12.840 9.120 2.490 293

www.doosanequipment.eu

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MACCHINE&COMPONENTI Cabina ROPS d’ispirazione automotive. La qualità percepita è elevata La cabina del DX180LC-3 è migliorata non poco. Anzitutto è pressurizzata (ISO10263-3), omologata ROPS e non è più montata su supporti viscosi, ma sospesa su ammortizzatori “CabSus” che riducono le vibrazioni del 20%. Questo, assieme a nuovi materiali, ha permesso di abbassare la pressione sonora in cabina di 4 dBA scendendo a soli 70 dBA. Inoltre, lo spazio interno è aumentato del 6%, la superficie vetrata è maggiore (visibilità), il sedile riscaldato con so-

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USB per file audio e video

DUE BATTERIE DA 150 Ah Complice il motore 6 cilindri, il Doosan DX180LC-3 è dotato di due batterie da ben 150Ah, mentre l’alternatore è da 60A. Qui sopra la protezione delle batterie che include lo staccabatterie. Segnaliamo inoltre lo STOP AUTOMATICO della pompa di rifornimento carburante.

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Rigenerazione attiva DPF

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Esclusivo selettore shuttle

spensione pneumatica è di serie e il climatizzatore è automatico. Il comfort è servito. Conquista subito il grande monitor lcd tft a colori (7 pollici), di buona risoluzione, con cui si può controllare ogni parametro della macchina e monitorare l’avvicinarsi degli interventi di manutenzione. Novità assoluta è il selettore shuttle che ricorda i comandi multimediali delle auto più recenti. La radio è a richiesta ma si possono ascoltare file audio tramite USB.


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VIATEC

Brenner Congress

21 - 23 febbraio 2013 | Bolzano Fiera internazionale per la costruzione e manutenzione di infrastrutture stradali

INCONTRO CON

Delegazioni internazionali

gio-sab: 9.00-17.00

9.000 Visitatori specializzati

www.viatec.it


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MMT Jcb presenta le nuove dotazioni Wastemaster a prova di riciclaggio

Materiali Da Ssab una gamma ad hoc per il recycling realizzata con il Domex e l’Hardox

Decommissioning Demoliti 2 edifici con micro cariche esplosive. La firma è di General Smontaggi

IN QUESTO NUMERO...

gennaio 2013

DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R


NEWS

DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO

Effetto notte emolizione di un ponte ferroviario in notturna, in sole 12 ore. A firmarla l’ARMOFER CINERARI LUIGI che, per l’occasione, ha messo a disposizione un’imponente flotta di uomini e mezzi. Le operazioni si sono svolte tra le 19 del 29 settembre e le 7 del giorno seguente, quando la società di Siziano (PV) ha demolito il ponte in pietra e cemento risalente al 1926, costituito da cinque arcate strette fra due rilevati e ubicato sul fiume Laveggio, in Svizzera, nel Mendrisiotto. Il cantiere di riferimento è quello della futura linea ferroviaria Mendrisio-Stabio-VareseMalpensa, FMV. Due squadre di tecnici si sono avvicendate su due turni per dare continuità al lavoro: in una prima fase sono stati rimossi i binari e la massicciata ed è stata demolita la parte superiore della struttura; nelle ore

www.huffingtonpost.it

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notturne è stata completata l’intera demolizione del ponte, delle due spalle dei rilevati in terra (circa 100 m di lunghezza complessiva per 12 di profondità) e di due opere in calcestruzzo armato realizzate a contenimento del nuovo ponte costruito e gettato in opera a soli 9 m di distanza dalla sede definitiva

prevista, ossia nella posizione del ponte demolito. Di notte hanno lavorato in contemporanea quattro escavatori (due con pinze idrauliche e due con benna), diventati poi cinque,

Chi la dura (non) la vince Un palazzo di cinque piani nel bel mezzo di una strada. Un inizio di un romanzo fantasy? No, pura realtà. È accaduto in Cina, a Taizhou, nella provincia di Zhejiang, dove il proprietario di una casa si è rifiutato di lasciare la sua abitazione per fare spazio alla costruzione di un’autostrada. Nonostante la sua strenua resistenza, i costruttori hanno deciso di procedere circondando l’abitazione con l’asfalto. Insomma il finale non è lieto: la casa è stata abbattuta con tecniche di demolizione meccanica. Quell’immagine così insolita e fiabesca però ha girato il mondo galleggiando nel web e regala ancora sorrisi a chiunque vi si imbatta per la prima volta.

tra cui i maggiori della flotta, con braccio da scavo (attivi sia nella demolizione primaria sia nella secondaria). È stato effettuato anche lo spostamento immediato delle macerie demolite, per fare spazio alla traslazione del nuovo ponte (doveva compiere circa 9 m grazie a uno speciale sistema di binari). www.armofer.it

Bonifiche in aula Informare e aggiornare i partecipanti sulla procedura della bonifica dei siti inquinati, secondo un approccio pratico-applicativo. Questo l’obiettivo del corso di aggiornamento professionale proposto da Sigea, Società Italiana di Geologia Ambientale. In programma a Roma dal 27 al 29 marzo si propone di dare informazioni dettagliate sulla normativa nazionale ed europea e sugli aspetti relativi alla messa in sicurezza d’emergenza della complessa procedura.

www.sigeaweb.it


DEMOLIZIONE&RICICLAGGIO

N EWS

Resinoidi all’attacco n’attrezzatura ad hoc per ogni applicazione. Tyrolit, specializzata nei settori del taglio e della demolizione selettiva, continua ad ampliare la propria gamma di prodotti. Di recente, per esempio, ha lanciato i nuovi dischi resinoidi (mole troncatrici) della serie Premium***, pensati per l’impiego in abbinamento alle smerigliatrici angolari per il taglio di lamiere e profili a pareti sottili (acciaio e inox). Si tratta di ambiti in cui queste attrezzature garantiscono superfici di taglio pulite, minima

U

ABC

formazione di sbavature e un carico termico ridotto: sono progettate per soddisfare esigenze di taglio industriali, ma che si presentano spesso anche in altri settori, quali quello delle costruzioni. I dischi da taglio resinoidi Premium *** TYROLIT sono attualmente disponibili in due versioni, a seconda del lavoro da svolgere: una per attrezzature con larghezza di taglio da 1 a 1,6 mm, ideale per tagli veloci, pratici e senza sbavature con una elevata durata di esercizio, e una con

magazine

Agriculture Building Construction

larghezza di taglio da 2 a 3,5 mm, pensata per una prolungata vita di servizio e per offrire la massima stabilità. Un esempio di applicazione? Nella versione più tenera e aggressiva nella durezza Q,

queste mole troncatrici risultano ottimali per il taglio di lamiere, profili, tubi, barre e materiali pieni. www.tyrolit.com

b e W

www.abcmagazine.eu Casa Editrice la fiaccola srl Via Conca del Naviglio, 37 - 20123 Milan (Italy) - Tel. + 39 02 89421350 - e mail: marketing@fiaccola.it - www.fiaccola.com


M MT

ECCO l’eco DI

ANTONIO FARGAS

CRESCE L’OFFERTA DI SOLUZIONI WASTEMASTER DEL COSTRUTTORE INGLESE. ECCO ALCUNI DEI NUOVI ALLESTIMENTI DEDICATI A RACCOLTA E RICICLAGGIO on cala l’attenzione dedicata da Jcb ai settori di raccolta, movimentazione e riciclaggio rifiuti ed a quelli dell’alimentazione di impianti biogas e della costruzione e manutenzione di siti fotovoltaici. La gamma di macchine marchiate Wastemaster continua a crescere, ad evolversi. Oggi sono infatti disponibili versioni WM di movimentatori gommati, sollevatori telescopici, carrelli Teletruk, pale gommate, escavatori cingolati skid steer loader e terne. A Ecomondo 2012, Jcb ha presentato nuovi allestimenti WM. In prima linea quelli dedicati alla terna 4CX e alla nuova pala cingolata compatta 225T. A seguire quelli per il movimentatore telescopico 550-80 e per il carrello elevatore con braccio telescopico Teletruk 35D 4x4. Segnaliamo inoltre, la nuova pala gommata 434S Agri Farm Master specifica per applicazioni biogas. RST

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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO Ben 6.700 daN di forza di strappo In versione Wastemaster, il più grande sollevatore telescopico di Jcb, diventa movimentatore telescopico e si fa chiamare 550-80 WM. Questa macchina è stata progettata per la movimentazione di materiali voluminosi in applicazioni gravose, quali ad esempio il riciclaggio dei metalli. Alimentata da un motore da 97 kW (a richiesta 108 kW), la macchina monta una trasmissione estremamente efficiente, un impianto idraulico a portata variabile da 145 litri/min e una tubazione ad alta portata per ottimizzare i tempi ciclo e le prestazioni degli utilizzatori del circuito ausiliario. La forza di strappo alla benna è di ben 6.700 daN.

Vi anticipiamo che anche le nuove minipale JCB, caratterizzate dal braccio asimmetrico e dall’esemplare accessibilità alla cabina, hanno trovato la loro anima Wastemaster. Un esempio è il nuovo modello 225T WM (in foto quello standard) dotato di protezioni per la cabina omologate FOPS 2 e di griglie di protezione per parabrezza e vetri laterali.

LA TERNA METTE LE ALI La grande novità è una versione WM della storica terna Jcb, nell’aggiornatissima versione Eco. Si chiama 4CX WM e si distingue anzitutto per gli stabilizzatori a corsa extra lunga che permettono all’operatore di sollevare da terra la macchina per guadagnare visibilità e aumentare l’altezza operativa utile del retroescavatore. Per la 4CX WM sono state sviluppate delle pinze per la movimentazione di materiali, un gancio per il sollevamento di bidoni (come quelli dell’olio esausto) e una spazzatrice da montare all’anteriore. Completano l’allestimento un faro rotante e l’allarme acustico di retromarcia.

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ACCIAI

MOLTO PIÙ di un container

DI

DANIELA STASI

DOMEX E HARDOX DI SSAB: DUE NUOVE FRONTIERE PER IL RECYCLING. LA GAMMA AD HOC PER IL SETTORE È STATA LANCIATA IN ANTEPRIMA A RIMINI Ecomondo Ssab ha rivelato un’importante novità. L’azienda svedese ha infatti presentato in anteprima l’innovativo container per scarti metallici, realizzato con lamiera antiusura Hardox. In base ai dati rilasciati dalla società, rispetto a un container in acciaio tradizionale, il prodotto vanta spessori ridotti di un millimetro, un peso inferiore del 20%, maggiore resistenza all’usura, tripla du-

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rata e il 54% di saldature in meno. Il container è solo una delle soluzioni della nuova gamma per il recycling firmata Ssab: i suoi acciai altoresistenziali infatti consentono di sviluppare soluzioni più leggere ma con elevate capacità di carico e un ridotto impatto ambientale. In particolare, la gamma presenta due varietà distinte: l’acciaio strutturale altoresistenziale Domex di facile lavorabilità e la lamiera antiusura Hardox. RST


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO Lavorabile con facilità Domex AHSS è l’acciaio altoresistenziale di facile lavorabilità, caratterizzato da ottimali proprietà in termini di saldatura, formatura e taglio. Queste peculiarità permettono un minore impegno di componenti con una conseguente riduzione di giunzioni. I vantaggi sono molteplici: applicazioni leggere con aumento della capacità di carico, proprietà meccaniche elevate, incremento della vita utile del prodotto, maggiore efficienza del processo produttivo e accesso alla ricerca e supporto Ssab. Tra le applicazioni principali: telai, bracci stabilizzatori, bracci telescopici, cassoni e ragni.

UNA VERA “DURA” Le attrezzature impiegate nel settore riciclaggio sono messe a dura prova dai processi lavorativi stessi, come per esempio la frantumazione dei rifiuti. Il problema può trovare soluzione grazie alla lamiera antiusura Hardox, una soluzione ad hoc sia per i centri di riciclaggio, sia per i produttori di attrezzature. Tra i suoi plus principali: la capacità di sopportare l’usura da impatto e l’usura da scorrimento; Hardox è anche facile da saldare e da lavorare in officina. Inoltre gli evoluti sistemi produttivi di Ssab permettono di ottenere un acciaio contraddistinto da un elevato grado di pulizia interna e, grazie a un particolare processo di indurimento, consentono di realizzare lamiere antiusura con durezza e tenacità elevate. Tra le applicazioni: compattatore per rifiuti, lamiere di rivestimento, ragno, frantumatori, lame per granulatori, lame prismatiche, mulino di macinazione, vagli, convogliatori e container.

Nelle foto il container per scarti metallici realizzati in lamiera antiusura Hardox presentato in anteprima lo scorso novembre a Ecomondo. Il prodotto fa parte della nuova gamma per il recycling di Ssab.


DI

DANIELA STASI

© General Smontaggi

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In queste pagine è immortalato l’abbattimento dei due immobili di proprietà Asset Milano situati nel complesso uffici di via dei Tulipani a Pieve Emanuele (MI): al loro posto sorgeranno edifici destinati a edilizia residenziale e un’area commerciale. Qui sotto la sequenza dell’abbattimento: la tecnica adottata è stata quella del ribaltamento a mezzo di micro cariche esplosive. © General Smontaggi

DECOMMISSIONING

TUTTI giù per terra


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DUE EDIFICI A USO UFFICI ABBATTUTI CON MICRO CARICHE ESPLOSIVE. SONO BASTATI POCHI SECONDI PER AVVIARE LA RIQUALIFICAZIONE DI PIEVE EMANUELE, ALLE PORTE DI MILANO. A FIRMARE L’INTERVENTO, GENERAL SMONTAGGI

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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO


RIBALTAMENTO DIREZIONATO I due immobili abbattuti presentavano un’altezza di circa 33 m, 9 piani fuori terra più tre corpi ascensore, per un volume vuoto per pieno di circa 35.100 m3 ciascuno. Per eseguire la demolizione, General Smontaggi ha adottato la tecnica del ribaltamento a mezzo di micro cariche esplosive. La limitata larghezza delle strutture rispetto alla loro altezza (1:2) ha indotto a progettare un abbattimento con caduta laterale, con abbassamenti progressivi, direzionando il crollo di ciascun edificio in aree tali da non creare danno ai sottoservizi esistenti e alle strutture adiacenti: utilizzando circa 100 kg di esplosivo, sono stati minati i tre livelli corrispondenti ai primi 3 piani fuori terra, mantenendo in ogni piano un allineamento di pilastri non minati, col fine di direzionare il crollo.

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quartiere di via delle Rose, che prevede la realizzazione di immobili a uso residenziale e di un’area commerciale. Per garantire la massima sicurezza è stata interrotta la viabilità e sono state adottate le consuete misure precauzionali. Tra i presenti: il sindaco di Pieve Emanuele Paolo Festa, l’assessore regionale alla casa Nazzareno Giovannelli, rappresentanti di Aler, Asset e Infrastrutture Lombarde. RST

© General Smontaggi

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DECOMMISSIONING

re segnali sonori di circa dieci secondi l’uno, un tonfo sordo, una nuvola di polvere e, in pochi secondi, è radicalmente cambiata la fisionomia dell’ex area Incis di Pieve Emanuele, sobborgo alle porte di Milano. Lo scorso novembre General Smontaggi ha demolito due edifici di proprietà Asset Milano inseriti nel complesso uffici di via dei Tulipani, risalente agli anni Ottanta. L’operazione si inserisce nel più ampio intervento di recupero urbano del


DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO Cantiere sicuro Nell’area lavori di Pieve Emanuele, situata in pieno centro urbano, è stata data grande importanza all’analisi della fattibilità ambientale dell’intervento. Inoltre, sul fronte sicurezza, sono stati adottati tutti gli accorgimenti che hanno consentito di ridurre gli impatti fino a valori di assenza di rischio. Qualche esempio? La realizzazione di letti di caduta con materiale detritico per evitare sollecitazioni dinamiche nel suolo e l’utilizzo di cannoni per l’abbattimento delle polveri.

Gli interventi di riqualificazione urbana nelle aree di via delle Rose, nel comune di Pieve Emanuele, rappresentano il risultato di un accordo sottoscritto tra Comune, Regione Lombardia e Aler Milano recepito nel Piano Regolatore Generale vigente e prevede, oltre alla demolizione di alcuni edifici esistenti, il potenziamento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, l’incremento di infrastrutture e di servizi, la

limitazione degli impatti ambientali e l’integrazione con immobili destinati ad attività terziaria. La realizzazione del nuovo quartiere prevederà 706 alloggi per circa 2.000 persone. La qualità progettuale sarà elevata, grazie a caratteristiche tecniche pensate per garantire la maggiore flessibilità per eventuali trasformazioni nel tempo. I lavori verranno ultimati nel 2015. Per info: www.casa.regione.lombardia.it

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N UOVO QUARTIERE IN VISTA


Paolo Festa

Assessore regionale alla casa

Sindaco di Pieve Emanuele

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Nazzareno Giovannelli

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DECOMMISSIONING

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Quella di Pieve Emanuele è un’iniziativa importante che risponde in pieno all’esigenza di recupero delle aree dismesse. Tale intervento dimostra l’efficacia della collaborazione sinergica tra enti pubblici e privati per riqualificare zone a rischio degrado del nostro territorio e, nel contempo, dare una risposta adeguata e concreta alla necessità di abitazioni per le fasce più deboli della popolazione. Un’esperienza che spero davvero possa essere riproposta in altre realtà lombarde.

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Le demolizioni effettuate rappresentano l'abbattimento di un modo di fare politica legato al malaffare. L'abbattimento di un passato ingombrante per la città. Adesso attendiamo le offerte degli operatori per la realizzazione delle opere previste, che modificheranno notevolmente il quartiere dal punto di vista urbanistico e dei servizi. Rispetto al Piano originario, quello attuale rappresenta qualcosa di molto diverso, essendo stato modificato nel corso della passata legislatura. Nei mesi scorsi abbiamo presentato delle proposte di variazione che sono state accolte, ma il fatto che poco prima del nostro insediamento la precedente Amministrazione abbia siglato l'accordo con i partner coinvolti non ci ha consentito di poterlo migliorare ulteriormente.

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© General Smontaggi

Un CV di tutto rispetto Fondata nel 1984 da Giovanni Conte, General Smontaggi conta 160 addetti e oltre 30 cantieri attualmente aperti in Italia, ed è specializzata nella realizzazione di interventi di demolizione e bonifica. L’azienda novarese, da sempre dedita alle demolizioni industriali, si sta indirizzando sempre più verso l’offerta di servizi specifici quali la bonifica di aree industriali, la decontaminazione di suolo e sottosuolo e la risoluzione di problematiche connesse allo smaltimento dei rifiuti. Tra gli altri interventi eseguiti di recente: la bonifica in situ di oltre 600.000 t di terreno contaminato nell’ex-area IP a La Spezia, la demolizione di 40 km di viadotti (alti anche 180 m) sulla SalernoReggio Calabria, la riqualificazione del quartiere Monteluce a Perugia, la demolizione record del Ponte Sesia sull’autostrada A4 Milano-Torino e la demolizione e ricostruzione del Ponte Colombiera sul fiume Magra (La Spezia). Attualmente General Smontaggi sta lavorando alla demolizione dell’ex hotel Monluè di Milano, costruito per i Mondiali Italia ’90 e mai ultimato.

90 Costruzioni gennaio 2013


DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO

...E NON CI SI FERMA QUI! La parola a Vittorio Conte di General Smontaggi: “Abbiamo realizzato un intervento tecnicamente ineccepibile, un grande successo di squadra. Siamo la prima azienda in Italia e tra le prime in Europa specializzate in questo tipo di attività e siamo orgogliosi di aver ancora una volta dimostrato questo primato dopo gli storici interventi di Punta Perotti a Bari, del Blue Residence a San Giuliano Milanese, del padi-

glione 20 della Fiera di Milano e tanti altri. L’attività di General Smontaggi all’interno della riqualificazione del quartiere di via delle Rose procederà con la demolizione di un terzo edificio, di dimensioni e fattezze simili ai due già abbattuti. In questo caso però, considerata la posizione della struttura, adotteremo la tecnica della demolizione meccanica tradizionale”.

gennaio 2013 Costruzioni 91


& Figli s.r.l. FABBRICAZIONE ATTREZZATURE PER SOLLEVAMENTO E TRASPORTO

0 0 5I 2 5 5 19 0 ANN

5 O L T R E ITA’ NEL QUAL

DI ENTO M A V E L SOL

Nella nostra gamma di produzione oltre agli ancoraggi per il sollevamento di manufatti prefabbricati in c.a. siamo in grado di fornire tutti gli accessori per il sollevamento e trasporto: tiranti in fune d’acciaio, tiranti in catena d’acciaio grado 8 e 10, sistemi di sollevamento in poliestere. Siamo inoltre, in grado di fornire qualsiasi tipo di fune in acciaio lucido, zincato o inoxidabile anche con i relativi accessori inox per scopi architettonici. Accessori come: ganci, grilli, carrucole, golfari, pinze per lamiere, profilati e cemento sia di produzione standard nazionali o internazionali che pinze e bilancini di sollevamento secondo le specifiche esigenze del cliente.

SEDE Via Poggio Bracciolini, 19/21- I-5O126 Firenze Tel. 055-683330/687637- Fax 055-6811887 E.mail- info@ceccantini.it STABILIMENTO Le Valli- I-50010 Troghi- Firenze Tel. 055-8307089

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Dumper rigidi Il nuovo dumper Eh5000Ac-3 da 500 t di massa totale a terra è l’Hitachi più grande

Casseforme Tecnologie autorampanti Doka per la nuova Torre Intesa Sanpaolo firmata da Renzo Piano

IN QUESTO NUMERO...

gennaio 2013

CAVE

ALCESTRUZZO C


L’ISTITUTO PENSANTE

IL CORSO DI TECNOLOGO PER IL CALCESTRUZZO, PROMOSSO DALL’IIC, È IN PROGRAMMA

SBARCO

PER LA PRIMA VOLTA A MILANO, ALL’ISTITUTO

CARLO CATTANEO. COSÌ, DOPO ESSERE STATO ORGANIZZATO IN NUMEROSE REALTÀ BRIANZOLE, FORMERÀ ANCHE GLI STUDENTI MILANESI.

L’OBIETTIVO È LO STESSO: INSEGNARE A PROGETTARE UN CALCESTRUZZO DI QUALITÀ

una prima volta importante. Il corso di Tecnologo per il Calcestruzzo organizzato dall’IIC è sbarcato a Milano, nel noto istituto per geometri Carlo Cattaneo. Per tre mesi, da gennaio a marzo, tutti i sabati mattina, 106 ra-

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94 Costruzioni gennaio 2013

gazzi delle classi terze, suddivisi in due gruppi, impareranno cosa significhi progettare e produrre un calcestruzzo di qualità. Il corso è suddiviso in due anni e accompagnerà gli studenti anche in quarta, con un programma articolato in diversi temi: gli incontri


I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo

a Milano

Silvio Cocco Presidente I.I.C.

Valeria Campioni Vice presidente I.I.C.

Angelo Comendulli Geometra

Khalid Sheraz Geometra

Giuseppe Esposito Geometra

Gennaro Di Biccari Ingegnere

di quest’anno (teorici e pratici) sono focalizzati sugli aggregati, che rappresentano più del 70% del volume del calcestruzzo. Conoscere per progettare La prima lezione si è tenuta sabato 12 gennaio nella sede dell’isti-

tuto milanese. Il geometra Silvio Cocco, presidente IIC, ha introdotto i contenuti parlando delle difficoltà che lui stesso ha incontrato nel mondo delle costruzioni. Ha poi illustrato la durabilità e la magnificenza delle opere architettoniche realizzate in epoca ro-

Corrado Tomassini Collaboratore

I.I.C. - via Sirtori, ZI 20838 Renate (MB) tel. 0362 918516 email iic@istic.it - www.istic.it


L’ISTITUTO PENSANTE

mana, mettendole a confronto con il degrado e gli incidenti accaduti con i calcestruzzi moderni. “Lo scopo finale del corso è dare ai ragazzi la professione necessaria per entrare direttamente nel mondo del lavoro con una propria dignità professionale dovuta unicamente alle proprie capacità”, spiega Cocco. “È fondamentale far comprendere ai giovani l’importanza di conoscere i materiali, per poi poterli analizzare, controllare e progettare”, spiega Valeria Campioni, vice

96 Costruzioni gennaio 2013

presidente IIC. “La conoscenza è davvero la premessa fondamentale per progettare opere durevoli nel tempo, quindi per evitare i disastri di cui spesso si legge sui giornali”. Ricordiamo tra l’altro che, proprio in merito alla responsabilità del Direttore Lavori, il decreto legislativo 81/08 ha irrigidito le pene. Apprendimento in aula, in laboratorio e sul campo Abbiamo già presentato il programma del corso di Tecnologo per il Calcestruzzo in modo ap-


I partner I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo

profondito sul numero di ottobre 2012 (COSTRUZIONI 663). Rispolveriamo la memoria indicandovi le peculiarità e alcuni dettagli. L’obiettivo, come già detto più volte, è insegnare a progettare il calcestruzzo adeguato per i diversi scenari presenti sul mercato: conoscere ogni aspetto, in termini di durabilità, valutazione della resistenza, corretta messa in opera nonché adeguata stagionatura è davvero l’unico modo per riuscire a progettare il calcestruzzo a regola d’arte. Il corso si articola sommariamente come segue: Corso Superiore per il Calcestruzzo - Tecnologo per il Calcestruzzo - Calcestruzzo e Mix Design. Nello specifico il percorso è suddiviso in quattro grandi aree tema-

ne crude, il clinker, macinazione del clinker, il cemento) e la normativa (tipologie del cemento, classi del cemento, cementi speciali); il calcestruzzo (definizione, composizione, additivi per il calcestruzzo, controlli del calcestruzzo fresco, controlli del calcestruzzo indurito, produttori di calcestruzzo, il trasporto del calcestruzzo, posa in opera, stagionatura, degrado e durabilità, interventi di manutenzione sul calcestruzzo, vari tipi di calcestruzzo, normativa UNI EN 206-1, UNI11104, DM 14/01/2008, Linee Guida Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici); tipologie di calcestruzzo e MixDesign (il tecnologo del calcestruzzo, tipologie di calcestruzzo, i controlli in cantiere, qualifica delle ricette in centrale, progetto dell’aggregato misto, progetto della miscela di calcestruzzo).

tiche: gli aggregati (natura e forma, classificazione degli aggregati secondo la loro Massa Volumica, minerali dannosi per il calcestruzzo, cave e miniere, limiti di accettazione per gli aggregati destinati al calcestruzzo, la classificazione e designazione degli aggregati, ruolo degli aggregati nel calcestruzzo); il cemento, tema suddiviso a sua volta in due macroaree, il ciclo produttivo (correzioni qualitative-quantitative degli elementi base delle materie prime, estrazione delle materie prime e trasporto cava-cementeria, fari-

L’Istituto Italiano per il Calcestruzzo organizza il corso anche presso la propria sede di Renate (MB). In generale le sessioni si svolgono sia in aula, sia in laboratorio; l’IIC è solito prevedere inoltre visite guidate esterne a centrali di betonaggio, cantieri edili e stabilimenti di prefabbricazione. Ricordiamo che durante le lezioni vengono fornite dispense illustrative degli argomenti trattati. Le iscrizioni alle prossime edizioni del corso potranno essere fatte direttamente via e-mail all’indirizzo: iic@istic.it. gennaio 2013 Costruzioni 97


NEWS

Cave&CALCESTRUZZO

L’argilla che placa... i bollori Dalla mappatura termica del solaio con lastra standard si vede come le lastre per solai con fondello in argilla (spettro a sinistra) forniscono una resistenza nettamente superiore alle lastre tradizionali, risolvendo il problema dell’intonacatura, allargando pertanto il campo di impiego del prodotto stesso.

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pensiero e interpretazione delle norme sulla resistenza al fuoco. Lo strato aggiuntivo in conglomerato in argilla, infatti, offre un grande contributo alla resistenza ignifuga in quanto funziona sia da barriera protettiva ovvero una sorta di copriferro aggiuntivo (valido solamente per la tenuta alle fiamme), in quanto oppone maggiore resistenza alla diffusione del calore rispetto al calcestruzzo strutturale tradizionale, nel quale sono annegate le armature.

Il primo con trazione mista È da poco sul mercato il dumper articolato presentato dalla cinese XCMG in anteprima assoluta al Bauma China. Il modello DAE60 da 60 t è il primo di tre modelli. La gamma verrà infatti ampliata con due dumper da 30 e 45 t. La velocità di traslazione arriva a 45 km/h, con pendenze massime superarabili di 45°. Ma la vera novità è che il DAE60 è il primo dumper al mondo dotato di doppia trazione diesel ed elettrica. La parte endotermica è gestita dal Cummins QSK19, ma il dumper cinese può contare sulla spinta dei 6 motori elettrici (possono essere attivati o disattivati tutti a seconda delle condizioni) sulle ruote con conseguente e immediato incremento della trazione e della manovrabilità anche sui terreni più impervi e difficili e una coppia disponibile a regime zero.

98 Costruzioni gennaio 2013

La norma UNI 9502 sul prospetto 4 concorda con queste considerazioni proponendo una equivalenza sul copriferro tra cls normale e conglomerato in argilla espansa pari ad 1.5 in favore appunto di quest’ultimo. Il prodotto base, con fondello in argilla di 2 cm, verrà quindi a trovarsi con un copriferro aggiuntivo di 3 cm rispetto ad una lastra tradizionale. Va da sè che, attraverso queste considerazioni testate e adeguatamente normate, il prodotto trova

www.xcmg.com

e avevamo parlato nell’articolo “L’argilla che conviene” (COSTRUZIONI di Ottobre 2012), redatto in collaborazione con ASSOBETON, che si illustrava l’evoluzione delle lastre per solai (tipo predalles) con la realizzazione di un fondello in conglomerato in argilla espansa. I tecnici della Sezione Solai e Doppia Lastra di Assobeton hanno approfondito l’argomento e, alla luce di nuove considerazioni, è stata consolidata una linea di

applicazione anche in condizioni in cui l’aspetto di resistenza al fuoco diventa molto gravoso. A titolo esemplificativo si riporta (foto in grande) la mappatura termica in condizioni di fuoco con o senza lo strato di argilla. Da questa risulta evidente la differenza di temperatura alla quale le armature si trovano. In questo caso, la presenza del conglomerato protettivo in argilla guadagna 350° C in corrispondenza delle armature più esposte. www.assobeton.it

Le case virtuali È stata rilascita la versione 2013 di Allplan, la piattaforma specifica per il Building Information Modeling. La nuova release è arricchita con più di 30 nuove funzionalità, tra cui una forte gestione del disegno digitale, una sofisticata visualizzazione architettonica, componenti meccanici intelligenti e gli strumenti migliori per casseforme e armature. ALLPLAN offre agli utenti un sistema CAD completo, orientato soprattutto a una metodologia operativa BIM integrata. La rinnovata interfaccia utente di Allplan 2013 garantisce una maggiore facilità d'uso: codici colore omogenei segnalano modifiche e azioni in modo più chiaro, mentre le icone intuitive migliorano l’aspetto complessivo. La palette Allplan Connect consente di selezionare facilmente contenuti online quali oggetti CAD o texture e di trascinarli nella finestra di costruzione.

www.nemetschek-allplan.it


N EWS Il vespaio contro l’umido CAVE&CALCESTRUZZO

i chiama Leca TermoPiù e si tratta di argilla espansa antirisalita di umidità per sottofondi e vespai isolati contro terra. Grazie allo speciale trattamento, il vespaio isolato in Leca TermoPiù assicura un’efficace barriera alla risalita di umidità per capillarità dal terreno, assicurando salubrità all’edificio. Il basso coefficiente di conducibilità termico certificato (lambda pari a 0,09 W/mK), unitamente all’applicazione a diretto contatto del terreno, consente a LECA TermoPiù la formazione di vespai ad alto potere isolante in

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spessori contenuti. L’origine naturale del prodotto, unitamente ad un processo produttivo rispettoso dell’ambiente, garantisce al sistema di Leca doti di ecobiocompatibilità, altre al certificato ANAB. È composto da un nucleo

interno cellulare leggero e isolante racchiuso entro una scorza esterna clinkerizzata compatta e resistente, che assicura elevata resistenza meccanica al vespaio isolato contro terra e stabilità dimensionale. La struttura di Leca TermoPiù, è inoltre

Gigante dal Sol Levante

il più grande mai prodotto finora da Hitachi. Si tratta del dumper rigido EH5000Ac-3 da 500 t. È il primo a essere equipaggiato con il nuovo sistema di azionamento Ca HITACHI, che è stato sviluppato utilizzando una

È

tecnologia di propulsione d’avanguardia, in grado di operare con più efficienza e di accrescere la produttività. La tecnologia, che è usata anche per i treni ad alta velocità giapponesi, supera in termini di prestazioni i sistemi precedenti grazie

alla sua semplicità, maggiore efficienza e affidabilità. Il nuovo EH5000Ac-3 è equipaggiato con il sistema di azionamento Hitachi Drive System (Hds) di terza generazione, che presenta funzioni come il controllo antislittamento per la trazione (paragonabile al controllo attivo della trazione) e per la tenuta su strada (paragonabile a un sistema Abs). Il sistema di azionamento Ca offre anche funzioni di prevenzione dell’effetto beccheggio per una guida più fluida, di monitoraggio degli scossoni al momento dell’arresto, oltre che di stabilizzazione incurva su strade scivolose con il sistema Slip Angle Control.

interessata da circa il 50% di vuoti tra granulo e granulo di argilla espansa: in questo modo si realizza uno strato altamente drenante e permeabile. Non contiene inoltre materiali organici né loro derivati. www.leca.it

Progettato con un motore Cummins QskttA60-Ce conforme alle normative sulle emissioni Epa Tier 2, la macchina è dotata di un sistema di frenatura di ultima generazione, che garantisce la massima precisione e rapidità di risposta. Un nuovo sistema di monitoraggio Hitachi fa comparire sul display i dati e la diagnostica relativi a tutti i sistemi e dispositivi di controllo di cui la macchina è equipaggiata. Greg Smith, responsabile macchine pesanti e da miniera per Hitachi Construction Machinery (Europe), ha tenuto a sottolineare che Hitachi ha sviluppato in soli 4 anni il proprio sistema di azionamento Ca che in maniera rapida è stato introdotto sul modello EH3500AcII. hitachiconstruction.com gennaio 2013 Costruzioni 99


Forte come una schiuma Sigilla e fissa gli elementi idraulici prefabbricati in cemento o poliuretano. Non solo. Sotto terra diventa un alleato valido contro le fessurazioni e per le piccole opere di riempimento, in soli 750 ml di dispenser.

Sopra, la schiuma della Torggler fissa e trattiene elementi prefabbicati cementizi e poliuretanici anche di generose dimensioni. In alto a destra la sequenza di posa è rapida, pulita e senza sprechi.

100 Costruzioni gennaio 2013

l’ultimo prodotto sviluppato dalla Torggler; si tratta della schiuma poliuretanica monocomponente Sitol Schiumapur Hydro. Nello specifico è una schiuma da costruzione testata per la sigillatura a tenuta, anche in pressione, di elementi idraulici prefabbricati di matrice cementizia ma anche polimerica. La miscela contiene Difenilmetan4,4'-Diisocinato, Tri (1Cloro-2-Propil) Fosfato e

È

Dimetiletere. I campi d’impiego vanno dalla saldatura impermeabile di elementi quali pozzetti, rialzi, anelli, vasche, cisterne, serbatoi, tubi, canali, all’incollaggio e riempimento di fessurazioni nelle parti sotto terra. Le doti principali della schiuma poliuretanica Torggler variano dalla elevata impermeabilità alla marcata resistenza contro gli agenti chimici. Molta cura è stata posta nei confronti della resistenza ai batteri normalmente presenti all’interno del sottosuolo. Il prodotto è estremamente veloce da posare in opera anche grazie all’erogatore, così come è rapida la messa in esercizio. La schiuma è impermeabile fino a 0,5 bar ed è utilizzabile fino a temperature di meno di 5°C. All’atto pratico l’indurimento completo della schiuma è raggiunto dopo circa un’ora dalla posa. Dopo tale tempo è possibile tagliare, carteggiare e rimuovere eventuali eccedenze. Tracce di schiuma non indurita, per esempio su abiti, attrezzi, si puliscono con lo specifico solvente

distribuito. La maturazione finale e quindi la messa in esercizio della struttura potrà avvenire dopo 24 ore circa dalla posa. Il consumo di Sitol Schiumapur Hydro dipende dal tipo di elementi da posare e dal metodo di posa e può variare anche in misura importante a seconda delle condizioni applicative. Il consumo indicativo si assesta attorno ad una bombola per 40-50 m lineari di sigillatura (cordoli di 3 cm di diametro). www.torggler.com


CAVE&CALCESTRUZZO

La carica della 101 n nuovo record. Zoomlion e Cifa entrano nuovamente nel Guinness dei primati. A fine settembre, a Changsha, è stata presentata la pompa per calcestruzzo più alta del mondo. I numeri fanno impressione: 101 m di lunghezza, 7 segmenti di braccio, di cui gli ultimi 4 in carbonio. È questa l’ultima frontiera tecnologica superata grazie al lavoro congiunto dei dipartimenti tecnici di Changsha e Senago. Oltre 60 persone che si sono occupate a tempo pieno dalla fase di progettazione, alla

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produzione, all’assemblaggio. Il team italiano ha lavorato per 6 mesi a stretto contatto con quello cinese. L’evento di presentazione e la celebrazione del riconoscimento si sono svolte durante i festeggiamenti del ventennale di Zoomlion, a fine settembre. “Officially amazing” (Ufficialmente Incredibile) recita lo slogan dell’organizzazione internazionale che conferisce questa onorificenza. “CIFA, assieme a ZOOMLION, finisce ancora una volta nel libro dei Guinness, ad un anno di

N EWS

distanza dalla presentazione della pompa da 80 metri” - dichiara Nicola Pirri, responsabile R&S. “Il nostro gruppo,

attraverso le innovazioni sui nuovi materiali e i sistemi elettronici, vuole comunicare al mondo che guarda sempre al futuro. Ogni singolo dettaglio,

curato con meticolosa e incessante precisione, ci rende ogni giorno più forti e prestigiosi a livello internazionale”. www.cifa.com

Rullo di tamburi per il Bauma ppuntamento di tutto rispetto, il Bauma 2013, per Rulmeca. Durante la kermesse, l’azienda bergamasca metterà in mostra la gamma completa di stazioni rulli e mototamburi: particolare attenzione verrà data al nuovo rullo autocentrante Belt Tracking, al nuovo rullo anti ritorno e ai mototamburi 1000HD. Ampiamente usato nell’industria mineraria e in generale dove sono previsti trasportatori a nastro, il rullo Belt Tracking RULMECA reagisce immediatamente allo sbandamento del nastro nel tratto di ritorno, allineandolo, senza prevedere particolari modifiche alla struttura.

A

Il rullo Belt Tracking è adatto per nastri da 450 a 2.300 mm. Le strutture e i rulli guida sono spesso la causa di danneggiamenti strutturali conseguenti allo sbandamento del nastro, riducendone la vita. Il rullo Belt Tracking non

prevede particolare manutenzione e si inserisce tranquillamente in supporti standard. Inoltre, il rullo autocentrante di ritorno è prodotto da Rulmeca per adattarsi a tutte le dimensioni di nastri realizzati secondo le

normative internazionali. È possibile richiedere all’azienda delle versioni speciali, con dimensioni e lunghezze d’asse specifiche. Il rullo anti ritorno di Rulmeca è una soluzione semplice, robusta e affidabile per nastri trasportatori, in grado di accrescere la sicurezza prevenendo il ritorno del nastro in caso di rottura del nastro stesso o qualsiasi movimento incontrollato di ritorno. Rulmeca esporrà anche il mototamburo 1000HD, di ultimissima generazione, con una notevole gamma di potenze (da 160 a 250 kW), che lo rende il più grande e potente disponibile a livello globale. www.rulmeca.it gennaio 2013 Costruzioni 101


CASSEFORME AUTORAMPANTI e n’è parlato molto, soprattutto tra gli addetti ai lavori. Le ragioni sono varie, prima tra tutte, la firma del progetto e i numeri imponenti che lo caratterizzano. Andiamo per ordine. La Torre Intesa Sanpaolo, nuovo centro direzionale del gruppo bancario in costruzione a Torino, è stata concepita dallo studio RPBW (Renzo Piano Building Workshop) con l’obiettivo di legare l’edificio alla vita della città con la coesistenza di spazi di natura pubblica privata; per esempio sono previsti un auditorium multifunzionale da 364 posti in grado di accogliere diverse tipologie di eventi (conferenze, concerti, esposizioni) e, all’ultimo piano, una serra vetrata che ospiterà un ristorante, una sala espositiva e una caffetteria con terrazza panoramica. E ora il grattacielo in cifre: 6.815 m2 di superficie del lotto di terreno, 110.262 m2 di superficie totale dell’edificio, 6 piani interrati, 38 piani fuori terra, 166,26 m d’altezza e 240.000 t di peso. Tra gli attori coinvolti: l’ATI costituita dal Gruppo Rizzani De Eccher e dall’impresa Implenia come esecutrice dei lavori, e Jacobs Italia in qualità di direzione lavori e Project & Construction Management. Protagonista sul campo è Doka, che ha fornito diverse soluzioni di casseratura, in primis la tecnologia autorampante. Siamo andati in cantiere, per toccare con mano i sistemi adottati. RRST © Foto Andrea Cappello

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CAVE&CALCESTRUZZO

Avanguardia

GRIFFATA A LAVORI ULTIMATI LA TORRE INTESA SANPAOLO SARÀ L'EDIFICIO PIÙ ALTO DI TORINO DOPO LA MOLE ANTONELLIANA. TRA LE “FIRME” COINVOLTE: RENZO PIANO PER LA PROGETTAZIONE E DOKA PER LE TECNOLOGIE AUTORAMPANTI DI

DANIELA STASI

IL CANTIERE IN PILLOLE Impresa esecutrice: Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito da: impresa mandataria: Rizzani De Eccher; imprese mandanti: Implenia Costruzione, Implenia Italia Committente: Intesa Sanpaolo Progettazione e direzione artistica: Renzo Piano Building Workshop Studio di architettura associato: Studio Inarco Direzione lavori e Project & Construction Management: Jacobs Italia Coordinamento della sicurezza: Recchiengineering

© Foto Andrea Cappello

© Foto Andrea Cappello

Nelle foto le varie fasi di costruzione della Torre Intesa Sanpaolo: ben visibili le soluzioni di casseratura firmate Doka.


CASSEFORME AUTORAMPANTI

Produttività costante La Torre Intesa Sanpaolo è costituita da tre nuclei in cemento armato, realizzati in avanzamento rispetto ai solai grazie al sistema autorampante e sistema per vani Doka SKE 50 plus e SKE 100. Di cosa si tratta? Il sistema autorampante prevede l`avanzamento delle casseforme insieme alle piattaforme di servizio e getto, in un’unica soluzione, grazie a un dispositivo alimentato da centralina idraulica; nel corso dell’avanzamento le attrezzature rimangono ancorate alla struttura. Tra i vantaggi, ritmi produttivi costanti con qualsiasi condizione atmosferica. Il sistema autorampante SKE 50 plus e SKE 100 è costituito da quattro livelli di piattaforme di lavoro: al livello più alto (+1) è ubicata la piattaforma di getto, impiegata come piano di lavoro per posizionare i ferri di armatura ed effettuare le operazioni di getto; a livello 0 si trova la piattaforma che ospita i pannelli di casseratura, ossia elementi a travi e correnti Top50 che, movimentabili su slitte metalliche, possono essere traslati orizzontalmente, arretrandoli dal getto in fase di disarmo, e riposizionandoli per il getto successivo. A livello -1 si trova la piattaforma sospesa utile per l’ispezione e la manovra dei meccanismi idraulici per il sollevamento automatico del sistema. La piattaforma a livello -2 consente poi agli operatori di recuperare i coni di ancoraggio del sistema alla struttura, rimossi per permetterne l’avanzamento. Tutte le piattaforme di lavoro sono collegate fra di loro da un sistema di scale a pioli e botole con chiusura a gravità, conformi alle normative sulla sicurezza.

COMPLEMENTARI MA ESSENZIALI Oltre al sistema autorampante SKE 50 plus e SKE 100, Doka ha fornito anche due torri scala Staxo 100/d2 con altezza 100 m, inserite nei vani scala e utili per l’accesso ai sistemi rampanti in quota. Mentre per la messa in sicurezza del perimetro dei solai è stato impiegato il sistema di protezione laterale XP Doka, costituito da griglie di protezione zincate 2,70 x 1,20 m, che s’innestano su aste parapetto già fissate in precedenza nel calcestruzzo o alla cassaforma (tali aste possono essere utilizzate anche con tavolame e tubi da ponteggio). Il sistema XP, caratterizzato da elementi ergonomici e leggeri, è un DPC (dispositivo di protezione collettiva) in classe A, che può essere allestito in differenti ambiti, dal ripristino di ponti alla delimitazione di aree di lavoro in cantieri, anche stradali. Ricordiamo infine le torri di puntellazione Staxo 100, la cassaforma per solai Dokaflex 1-2-4 e la piattaforma di carico per il transfer nord, realizzata ad hoc per il cantiere.

104 Costruzioni gennaio 2013


CAVE&CALCESTRUZZO RITMI DI LAVORO SOSTENUTI Vediamo nel dettaglio i sistemi con tecnologia autorampante forniti da Doka per i tre cores (nuclei) dell’edificio Intesa Sanpaolo: 8 unità SKE 100, 54 unità SKE 50 plus con unità di movimentazione, 20 unità SKE 50 plus con cassaforma sospesa, 10 unità SKE 50 plus sistema vani, oltre a 1.593 m2 di casseformi per pareti modello Top50 con angoli di disarmo Framax. Nello specifico, nel cantiere torinese, i ritmi di lavoro si assestano su un ciclo completo di 10 giorni compresi il disarmo, la rampata, il riposizionamento dei moduli cassaforma e il getto, con 10 addetti alle casseforme e 15 al ferro d’armatura.

Sistemi Doka per i cores (nuclei).

SKE 50 PLUS Movimentazione idraulica Portata 50 kN/unità ramp. Altezza di getto 2,7-5,5 m Max velocità vento durante rampata 72 km/h Velocità rampata 5 min/m Inclinazione del getto +/- 15 gradi © Foto Andrea Cappello

www.doka.it

© Foto Andrea Cappello

Nella foto di sfondo si vedono le tre gru edili a volata variabile Terex CTL fornite all’Ati Rizzani de Eccher-Implenia dal Gruppo E-Mac.

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CASSEFORME AUTORAMPANTI

Unicum strutturale Alta un metro in meno rispetto alla Mole, la Torre Intesa Sanpaolo ospiterà uffici in grado di accogliere fino a 2.000 persone, e spazi dedicati alla formazione per più di 130. Da segnalare anche il giardino ipogeo su cui si affacceranno una grande mensa aziendale, un asilo nido e un’area fitness, mentre ai livelli inferiori sarà ubicato un parcheggio per oltre 300 vetture. Il concept strutturale è un unicum: il corpo uffici nella zona sud è sorretto da una fondazione aerea, il cosiddetto “transfer”, che trasferisce alla platea di base il peso dei 32 piani sovrastanti e dei 5 piani appesi sottostanti (auditorium), tramite sei “megacolonne” in acciaio-calcestruzzo. La platea è un parallelepipedo di calcestruzzo armato spesso 4,30 m con un volume di 12.800 m3 la cui realizzazione è avvenuta in 4 giorni consecutivi con un getto monolitico che ha richiesto più di 1.200 carichi di autobetoniere.

RISPETTOSO DELL’AMBIENTE L’edificio è costruito secondo i principi della sostenibilità ambientale: le facciate est e ovest sono rivestite con un sistema a doppia pelle le cui lamelle si possono aprire e chiudere per asportare calore da irraggiamento solare in estate, e un adeguato isolamento termico in inverno. La facciata sud è coperta da un campo fotovoltaico di circa 1.600 m2 e da un giardino d’inverno, per filtrare l’illuminazione naturale degli spazi interni mediante la presenza di essenze vegetali. Inoltre l’impianto di climatizzazione sfrutta l’energia di tipo geotermico con prelievo e restituzione di acqua di falda senza emissioni nocive in atmosfera; da evidenziare anche i solai ventilati che, attraverso il passaggio di aria esterna, permettono il raffreddamento della loro massa ottimizzando i consumi energetici per la climatizzazione. Nel complesso le caratteristiche costruttive permettono di classificare l’edificio in classe energetica A. Infine segnaliamo che il cantiere stesso possiede un sistema di gestione ambientale certificato.

106 Costruzioni gennaio 2013


© Foto Andrea Cappello © Foto Andrea Cappello

© Costruzioni

Nella foto di sfondo una panoramica del cantiere. A fianco altri scorci in cui sono immortalati i sistemi Doka. Nell’ultimo, in particolare, la piattaforma di carico per il transfer nord.

© Foto Andrea Cappello

CAVE&CALCESTRUZZO

Massimo Maffezzoli Direttore commerciale Doka Italia

© Foto Andrea Cappello

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Oltre a puntare sulla tecnologia dei prodotti, investiamo molto sulla qualità del nostro servizio. Basti dire che il cantiere della Torre Intesa Sanpaolo è affidato ad un Project Manager Doka, un referente tecnico esperto nella gestione delle casseforme, che s’interfaccia con l’impresa esecutrice, la direzione lavori, i progettisti strutturali e architettonici e i responsabili per la sicurezza. Il Project Manager Doka segue sia l’aspetto progettuale sia quello esecutivo, coordina la fornitura del materiale in cantiere ed è qualificato per rispondere a tutte le implicazioni relative all’impiego dei sistemi in sicurezza. Grazie al know how tecnico-gestionale di elevato livello a alla lunga esperienza è in grado di offrire un supporto costante, dalla fase di offerta per l’acquisizione del lavoro alla consegna dell’opera.

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GUIDA AL

NOLEGGIO delle macchine e delle attrezzature edili in Italia

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La prima Guida italiana di tutti i noleggiatori, divisi per regione e provincia e per tipologia merceologica

• Versione CARTACEA • Versione SFOGLIABILE sul sito www.costruzioniweb.com

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Gru cingolate Una Terex CC2500-1 per il varo di una passerella sopra l’autostrada tedesca A6

Mini e midi escavatori Una flotta di Hitachi Nolovallee sul Monte Bianco, la cima più alta d’Europa

IN QUESTO NUMERO...

gennaio 2013

FLOTTE NOLEGGIO


NEWS

FLOTTE&NOLEGGIO

Una ola per il Maracanà

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nome dal vicino fiume. In realtà, pochi sanno che dal 1964 è stato ribattezzato in “Estadio Jornalista Mário Filho” in onore del giornalista che più

Finale Emilia ringrazia ufficialmente Lo scorso 15 giugno JLG ha dato in comodato d’uso gratuito una piattaforma aerea al Comune di Finale Emilia per sostenere i lavori di rilevamento dei danni e di ricostruzione conseguenti il terremoto che si è abbattuto sull’area lo scorso maggio. In quell’occasione il Direttore Generale di JLG Italia Roberto Marangoni, ha consegnato di persona le chiavi della piattaforma aerea compatta cingolata X19J all’assessore ai Beni Culturali Claudio Baldini. L’azienda ha poi ricevuto una lettera ufficiale di ringraziamento da parte del sindaco di Finale Emilia Fernando Ferioli.

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Nuova sede a Vado Ligure www.jlgeurope.com

o stadio Maracaná di Rio de Janeiro è uno dei più conosciuti al mondo. Inaugurato per il Campionato mondiale di calcio del 1950, ha preso il

caldeggiò la sua costruzione. Oggi questo stadio è in fase di completa ricostruzione per ospitare sia alcune delle partite del Campionato mondiale di calcio del 2014, sia le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici del 2016. Il progetto dalla rinnovata struttura è della EMOP Empresa de Obras Publicas do Estado do Rio de Janeiro - mentre i lavori sono eseguiti dal “Consorcio Maracanã de Rio 2014”. Questo consorzio è formato dalle imprese di costruzione Odebrecht Infraestrutura e

Andrade Gutierrez. Tra le macchine scelte per garantire l’avanzamento del cantiere si contano quattro gru edili spagnole LINDEN COMANSA prese a noleggio dalla Roll-Lift America Latina, azienda formata con l’acquisizione della Rino Movimento de Cargas da parte dell’olandese Roll-Lift. Le quattro gru sono di tipo 21 LC 400, con portata massima di 18 tonnellate e montate con frecce lunghe 70 m. Grazie al compatto disegno topless, le quattro gru sono montate ad altezze che differiscono tra loro di soli 5,5 m. La più bassa è montata a 36,3 m, mentre la più alta a 58,8 www.comansa.com

Dopo l’inaugurazione delle sedi di Alessandria e Casale Monferrato all’inizio del 2012, MOLLO NOLEGGIO apre la filiale di Savona a Vado Ligure (SV) portando a quota 14 i propri centri noleggio. Si conferma, quindi, una strategia imprenditoriale orientata agli investimenti e alla crescita, che coniuga quantità (filiali noleggio e mezzi) e qualità (personale e servizi) sul territorio. Nella provincia di Savona, la nuova sede di Vado Ligure, collocata a 2 chilometri dall’autostrada, si aggiunge ai punti noleggio Cairo Montenotte e Ceriale.

www.mollonoleggio.com


FLOTTE&NOLEGGIO

N EWS

Distributore giapponese

Un saluto al Signore del noleggio È mancato il 15 dicembre, dopo una breve malattia, Franco De Michelis. Nella nostra memoria rimarrà come uno dei primi uomini in Italia che ha creduto nella diffusione del noleggio di macchine movimento terra in Italia. Lo ha fatto, ancor prima di dare vita all’Associazione dei distributori e noleggiatori di macchine industriali Assodimi e ad Assonolo. Oggi possiamo dire che Franco è stato una figura fondamentale nello sviluppo dell’industria italiana del noleggio, ma teniamo anche a ricordare gli oltre vent’anni di tenace lavoro all’interno della divisione movimento terra del Gruppo Fiat.

Pro formazione o scorso mese di novembre Cofiloc e la scuola edile di Sedico hanno organizzato Inform@ 2012, una due giorni dedicata alla formazione, all’orientamento e all’incontro fra gli studenti e gli istituti scolastici della provincia. Fra questi la scuola edile di Belluno che, dal 1953, offre una serie di corsi e di aggiornamenti per i ragazzi che vogliono qualificarsi nel mondo dell’edilizia. Per l’evento, COFILOC ha messo a disposizione gratuitamente cinque macchine per le attività formative. Il noleggiatore supporta tra l’altro scuole edili del Veneto e dell’Emilia con i propri mezzi. “Le nuove generazioni sono una risorsa preziosa” - sottolinea Ivano Buso, fondatore e presidente del gruppo Cofiloc - “e sono un capitale umano che va sostenuto”. www.cofiloc.com

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Dalla sinergia all’unione Dal primo gennaio 2013 la società per azioni CTE ha incorporato l’unità produttiva Sequani Meccanica di Rivoli Veronese, da anni parte del Gruppo trentino. È una fusione tecnico-industriale e amministrativa ritenuta strategica per le aziende in un ambito di riorganizzazione produttiva. La direzione e il reparto commerciale rimangono nella sede principale di Rovereto (TN) e la fusione, sottolinea CTE, non modificherà né la politica aziendale né la strategia commerciale. Forti di un rapporto iniziato nel 1997, quando CTE entrò nella società costruttrice di piattaforme aeree veronese, le due aziende hanno prodotto in sinergia circa 6.000 piattaforme aeree (autocarrate articolate e cingolate). Per il solo 2012 l’azienda ha previsto di chiudere con circa 1.000 piattaforme prodotte.

www.ctelift.com

Le piattaforme aeree della Airo di Luzzara (RE) arrivano fino in Giappone. La Nagano Industry, con sede nell’omonima città non lontano da Osaka, ha apprezzato la qualità dei prodotti Airo e acquistato due macchine per farle conoscere in Giappone. La prima piattaforma collocata sul mercato nipponico è stata una XL 11 E: semovente verticale, ad alimentazione elettrica, in grado di raggiungere gli 11,2 metri d’altezza con una portata di 700 chilogrammi. La seconda è stata una XL 14 RTD, semovente verticale che arriva fino a 14 metri d’altezza con motore diesel e trazione 4 x 4. Una macchina ideale per lavori all'esterno anche su terreni non omogenei, grazie agli stabilizzatori a livellamento automatico. AIRO è ottimista per la collaborazione avviata e comunica che “malgrado il trend negativo dei mercati e le calamità che lo hanno colpito, il Giappone è un paese in crescita, con solo un fisiologico lieve calo dei valori economici nell’ultimo periodo. Trainato dalle grandi aziende e dalle politiche sociali per la ricostruzione, gli investimenti operati dal Giappone si rivelano oggi lungimiranti”. www.airo.it

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Dietro le quinte l Teatro Bolshoi di Mosca, sede dell’Accademia di Stato, lavora un ragno Palazzani TSJ23/C nella versione ECO (propulsione elettrica). La direzione tecnica del teatro ha scelto di acquistare questa piattaforma per la sua versatilità, la facilità di impiego anche in ambienti di lavoro molto ristetti e la buona distribuzione al suolo del peso operativo. I locali dei corsi, infatti, hanno pavimenti in legno, motivo per cui è necessario contenere la pressione di appoggio a terra. Il ragno PALAZZANI per il Bolshoi ha un motore elettrico alimentato a 220volt ed è stato venduto dalla concessionaria Palazzani per Mosca LTech. La Palazzani si è aggiudicata una vera e propria gara d’appalto grazie alle sue caratteristiche ideali al contesto di lavoro. www.palazzani.it

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Il costruttore Barin, noto per le sua piattaforme aeree per ispezione sotto ponte e per le piattaforme aeree autocarrate di elevate prestazioni, ha venduto una macchina unica al Governo di Hong Kong per la manutenzione dei ponti Kap Shui Mun Bridge e Tsing Ma Bridge. Si chiama AB23/SL ed è attualmente l’attrezzatura per l’ispezione dei ponti più grande al mondo. Il ponte strallato Kap Shui Mun Bridge e quello sospeso Tsing Ma Bridge garantiscono il traffico stradale e ferroviario. Il Tsing Ma Bridge, con 1.377 m di lunghezza della campata centrale, è il ponte sospeso con traffico misto più lungo al mondo. La BARIN AB23/SL è stata progettata per garantire: elevato sbraccio laterale, buona profondità di ispezione e, allo stesso tempo, essere versatile per poter tra le strutture di sosteno e supporto. www.barin.it

D’accordo, Daily ilver Rent non ferma lo sviluppo e il rinnovo della sua flotta di mezzi a noleggio. La società del Gruppo Guarneri specializzata nel noleggio di veicoli commerciali ha siglato un accordo con Iveco per la fornitura di nuovi Daily allestiti in vario modo dalla ONNICAR. La prima fornitura prevista dall’accordo tra SILVER RENT e IVECO è composta da 25 mezzi con diversi allestimenti: cassone fisso, cassone ribaltabile, cassone più gru idraulica retrocabina, furgonati (standard e maggiorati), tutti realizzati per rientrare in una portata totale a terra di 35 quintali. www.silverrent.it

S

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24 m patente B SOCAGE Iberica chiude l’anno vendendo una seconda piattaforma aerea alla spagnola Alquifacil, che nel 2012 aveva già acquistato una T315. La nuova piattaforma è una DA324, conosciuta come la piattaforma aerea a doppia articolazione più alta installabile su autocarri da 3,5 t di massa totale a terra. Questa caratteristica ha convinto la Alquifàcil che sino ad oggi non aveva mai acquistato macchine con altezza operativa superiore ai 21 m perché non guidabili con Patente B. Capace di un’altezza massima di lavoro di ben 24 m e di uno sbraccio massimo di lavoro di 11 m, la DA324 ha una capacità massima di carico di 225 kg (2 operatori + attrezzi ).

www.socage.it

ATTUALITÀ & PRODOTTI

Per un ponte da record...


FLOTTE&NOLEGGIO

N EWS

Dal tramonto all’alba Una Terex CC2500-1 ha eseguito in un solo tiro la posa di un ponte in acciaio da 265 t di peso e lungo 70 m. I lavori sono funzionali all’allargamento dell’Autobhan A6 da 4 a 6 corsie

o scorso novembre la società di sollevamento tedesca Riga Mainz ha posato un ponte in acciaio lungo 70 m sopra l’Autobahn A6, non lontano da Kaiserslautern, una cittadina del Land Renania-Palatinato che confina con la Francia. La posa di questo ponte è funzionale ai lavori di allargamento dell’autostrada tedesca A6 da 4 a 6 corsie. Per limitare il più possibile i disagi alla circolazione la committente ha chiesto alla società Riga Mainz di eseguire la posa nel minore

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tempo possibile. Il piano di lavoro è stato studiato nei dettagli. La struttura del ponte da 70 m e 265 tonnellate di peso è stata assemblata a terra, in parallelo alla sede stradale. In questo modo la posa è stata possibile in una sola notte. L’autostrada è stata chiusa dalle 18 del sabato sera alle 8 della domenica mattina. Durante queste poche ore la gru cingolata TEREX CC2500-1 della società Riga Mainz, precedentemente allestita a margine strada (24 i camion necessari per il suo trasporto e 3 i giorni di montaggio), ha sollevato e

posato la struttura con precisione millimetrica. “Questo tipo di lavori autostradali sono sempre complessi. Richiedono una squadra perfettamente coordinata e una macchina assolutamente affidabile. È per questo che abbiamo scelto la CC 2500-1” - ha spiegato Kathrin Marx, responsabile del progetto. “La CC 2500-1” conferma il direttore della Riga Mainz, Uwe Langer “si è rivelata essere la scelta giusta per molti motivi, non ultimi quello delle dimensioni compatte e per i tempi di montaggio”. www.terex.com

Per questo tiro in notturna la CC 2500-1 è stata configurata con braccio da 54 m, superlift da 30 m, 120 t di zavorra in torretta e 200 t di contrappeso superlift. Tre i giorni necessari per il montaggio della gru.


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LIMIT UN CANTIERE ESTREMO SULLA CIMA PIÙ ALTA D’EUROPA. CLIMA E CONDIZIONI OPERATIVE PROIBITIVE METTONO A DURA PROVA UOMINI E L’EFFICIENTE FLOTTA A NOLEGGIO DI MIDI E MINI HITACHI CRISTIAN FURINI

Punta Helbronner

Pavillon du Mont Fréty

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Pontal d’Entréves

A sinistra, la mappa delle tre nuove stazioni per la futura funivia (linea blu) e il vecchio impianto ancora funzionante che verrà smantellato a fine lavori (linea rossa). Sotto, da sinistra, i cantieri della stazione di partenza di Pontal d’Entréves, quelli della stazione intermedia di Pavillon du Mont Fréty e l’imbocco del tunnel che collegherà l’ascensore della stazione di Punta Helbronner col Rifugio Torino.

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ESCAVATORI CINGOLATI

Vertical

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Dai midi in giù Il diario dei lavori per le Nuove Funivie del Monte Bianco parte il 31 marzo 2011: con la consegna delle aree all’impresa si dà inizio al cantiere; un mese dopo cominciano gli scavi sull’area di Pontal d’Entréves dove sorgerà la stazione di partenza dei futuri impianti. Il cantiere, che si estenderà a varie quote su tutta la montagna, inizia a prendere forma e le difficoltà di raggiungimento dei 2 siti (la stazione intermedia di Pavillon du Mont Fréty e quella finale di Punta Helbronner) rende necessario l’impiego di macchine compatte sotto i 52 q. Con il trasporto in elicottero dei materiali e di un mini escavatore Hitachi ZX U 10 inizia la preparazione dell’area più impervia del cantiere: la stretta cresta di roccia che sale dal Rifugio Torino Nuovo fino a Punta Helbronner. Per portare i mezzi al cantiere della stazione intermedia inizia invece il ripristino di una vecchia pista di cantiere attraverso il Canalino dei Camosci. I mini Hitachi (tre ZX 17 U 2) sono i protagonisti nei lavori di preparazione che contendono a ghiaccio e a roccia preziosi metri per allestire il cantiere in alta quota. Intanto a valle, dove l’inverno ormai non si percepisce più, procedono le operazioni di allestimento avanzato del cantiere di Pontal d’Entréves.

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Sopra le fasi di preparazione del calcestruzzo. A valle arrivano premiscelato e inerti in curva. Lì viene caricato sulla teleferica di servizio T1 (da 10 t di portata) su apposite benne (1) e portato all’impianto in quota di Pavillon dove è miscelato con cemento, acqua, fluidificante e microsilice (necessaria per l’impermeabilizzazione) per poi essere caricato su betoniera fuoristrada (2): lo veicola e lo carica nella benna della seconda teleferica T3 (3) per consegnarlo a Punta Helbronner. Arrivato in quota viene scaricato nel tamburo di un’altra betoniera fuoristrada (4) che lo porterà all’interno del tunnel dove verrà pompato per un dislivello positivo di 80 m. Lì servirà gli Spritz Beton di pozzo e galleria oltre alle opere civili di superficie. Qui sotto la visuale della Vallée d’Aoste con i tralicci della T1 di servizio.

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avorare a quota 3.000 m non è uno scherzo. Bastano le sole immagini che seguono per capirlo. COSTRUZIONI, grazie a Scai, ha potuto visitare il cantiere per la realizzazione dei nuovi impianti del Monte Bianco, avviati dal consorzio Cordee Mont Blanc con avvalimento di tecnica funiviaria Doppelmayr. Da Courmayeur, località Pontal d’Entréves, a salire sopra i 3.000, su fino a Punta Helbronner seguendo i 2 tronchi della nuova linea che sostituirà le 3 vecchie funivie, in demolizione solo a lavori ultimati. Un progetto futuristico in cui vetro e acciaio saranno predominanti nelle strutture e grandi aree panoramiche nelle stazioni di partenza e arrivo. Un’opera all’avanguardia, con soluzioni d’eccellenza pensate per stupire, come le cabine rotanti che permetteranno la visione a 360° di tutte le zone attraversate. Sui 3.452 m di Punta Helbronner sarà costruita una terrazza circolare di 14 m di diametro, dalla quale si godrà di una vista a tutto tondo della vetta del Bianco (4.810 m), del dente del Gigante e della Vallée Blanche. Ma tanta magnificenza ha un prezzo. Una difficoltà logistica e operativa che ha pochi eguali per limiti morfologici, altimetrici e condizioni pedoclimatiche estrememente avverse. Un cantiere affrontabile da poche realtà imprenditoriali edili estremamente esperte. Raccontiamo di seguito l’avventura del consorzio di imprese Cordèe Mont Blanc costituito da un raggruppamento di realtà per la maggior parte locali aventi capofila la Cogeis con Ivies , Bgf, Consorio Valle d'Aosta , Pac, Boma construction per l’esecuzione di tutte le opere civili ,mentre per la parte funiviaria la competenza è di Doppelmayr Italia. Un’avventura i cui protagonisti sono veri professionisti dei cantieri in quota, supportati dalla tecnica raffinata della flotta dei 20 escavatori Hitachi sia di propietà che noleggiati dal gruppo Nolovallee di Verrès (Ao). ST

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I voli del Puma

È maggio (2011) quando il pianoro del Pavillon, a fianco del giardino botanico omonimo, è stato raggiunto dai primi mezzi d’opera che attraverso le ripide rampe della pista di cantiere hanno conquistato la quota di 2.181 m per allestire il più esteso cantiere dell’opera fulcro della logistica e approvvigionamento per le aree in alta montagna. Quasi in contemporanea si susseguono le rotazioni di elicotteri B3 per portare calcestruzzo per la realizzazione dei basamenti della prima gru e della teleferica di cantiere al rifugio Torino Nuovo. A Punta Helbronner continuano i lavori dei tre ZX U 17 per l’allestimento delle teleferiche di servizio. La teleferica T3 porterà in circa un quarto d’ora il materiale dall’area di cantiere del Pavillon a quella del rifugio Torino garantendo l’approvvigionamento dei materiali anche con avverse condizioni meteo.

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A Pontal d’Entreves intanto (siamo a giugno inoltrato) continuano le operazioni di scavo e rimozione delle coltri vegetali e dei limi glaciali per poter fondare l’edificio del parcheggio della nuova stazione. Ma è in cielo che avviene una delle fasi più spettacolari del cantiere: un’elicottero svizzero Super Puma monta la torre della prima gru presso il Rifugio Torino Nuovo e posa i due falconi che permetteranno alla teleferica di superare le rocce su cui si erige l’edificio del rifugio. Il passaggio successivo è il montaggio delle teleferiche e delle gru di cantiere nei pressi del Rifugio Torino. Tappa fondamentale a metà luglio. Iniziano i lavori di scavo del tunnel di collegamento Punta Helbronner – Rifugio Torino, con la posa delle prime centine e l’avanzamento dei primi metri grazie ad un escavatore ZX 33 U 3. La mac-

china è perfetta per muoversi in uno spazio decisamente ristretto, grazie al design corto e compatto della parte posteriore che sporge oltre il cingolo di soli 90 mm. Il sistema idraulico a 3 pompe è poi fondamentale per le operazioni combinate di movimento e perforazione che richiedono una precisione certosina. Quasi contemporaneamente, sempre a Pontal d’Entreves, viene adibito il campo prove per la realizzazione di un diaframma a bassa permeabilità in jet-grouting a protezione degli scavi per la realizzazione del parcheggio Nord. Con l’iniezione di una miscela cementizia ad alta pressione si realizzeranno delle colonne in sotterraneo che inglobate una accanto all’altra andranno a creare una barriera continua atta a mantenere inalterato il livello della falda idrica.

Le basi per il pozzo

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Con l’inizio di Agosto 2011 viene terminato il montaggio della seconda gru di Punta Helbronner grazie ad un elicottero ad alte prestazioni; le due gru consentiranno di trasportare il materiale dall’area di cantiere del Rifugio Torino a Punta Helbronner. Entro lo stesso mese si completa il montaggio della teleferica che sale al rifugio Torino Nuovo: ogni viaggio permette di trasportare 5 t di materiale. Sotto terra, centina dopo centina, si procede verso la proiezione di Punta Helbronner: il fronte di scavo della galleria è quasi a metà del suo percorso grazie allo ZX 33 U 3 che praticamente lavora 24 ore su 24. Siamo a fine settembre ed è in piena attività anche la teleferica T1 che da Entreves sale al Pavillon. Con questa installazione viene completato il sistema di approvvigionamento dei materiali. Una sezione della terrazza panoramica è stata sacrificata per permettere l’inizio dello scavo del pozzo (vd. box a fianco). Così a Punta Helbronner viene approntata l’installazione della perforatrice Marini montata su uno ZX 33 U 3 che eseguirà le perforazioni necessarie all’allargamento del foro pilota realizzato dalla Edilmac con tecnica Raise Boring. Scendendo man mano per 70 m nella roccia di Punta Helbronner la perforatrice incontrerà la volta della galleria completata pochi giorni prima.

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ESCAVATORI CINGOLATI

L’ARRAMPICATA DEI 5 T


FLOTTE&NOLEGGIO U N POZZO SOTTO

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Il pozzo verticale ha una profondità di più di 70 m, con un diametro interno di di scavo pari a 7 m (per i primi 30 m) partendo dalla sommità e 6 m per la restante ed è stato realizzato con un pre-foro di 30 cm di diametro (successivamente allargato a 1,5 m) con la tecnica del “Raise Boring” le cui peculiarità sono l’uniformità del diametro, l’integrità delle pareti (manca qualsiasi esplosione), la possibilità d’asportare in continuità i detriti di pezzatura ridotta che si depositano alla base. Tale foro è stato successivamente allargato e poi rivestito con un getto di calcestruzzo, con un diametro finale di 5 m. Alla base del pozzo viene realizzato un camerone che ospita il locale ascensori e scale, la fossa di extracorsa degli ascensori stessi e la vasca di accumulo dell’acqua dell’impianto antincendio. La struttura ha funzione di consolidamento della porzione di montagna su cui insiste la nuova stazione e consente l’ancoraggio delle strutture di forza della funivia le cui funi portanti, con le loro oltre 100 t di tensione caduna, saranno ancorate ad appositi tamburi in cls armato.

Da sinistra le fasi di scavo dello ZX 33 U-3 impegnato ad avanzare nel tunnel che collegherà il nuovo Rifugio Torino con l’ascensore della Stazione di Punta Helbonner e la preparazione dello scavo (in tradizionale) della galleria con lo ZX 52 U, a suo agio negli spazi angusti. Per lo spritz è stata effettuata una modifica in officina del braccio a cui è stata abbinata una lancia da 3 pollici che viene mossa dall’escavatorista.

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...e dentro la montagna per 154 m Il tunnel pedonale ha una sezione di scavo di 15 mq e una lunghezza di circa 154 m. È costituito da un tratto in galleria naturale di 143 m e da un tratto in galleria artificiale di lunghezza pari a 11 m allo sbocco del manufatto verso il Rifugio Torino. Lo scavo della galleria naturale è sostenuto da centine e per queste zone non è prevista la realizzazione del rivestimento in calcestruzzo armato. Lo

scavo della parte terminale della galleria invece è realizzato mediante campi di micropali e centine metalliche rivestiti poi con getto in calcestruzzo armato. La galleria, oltre a realizzare il collegamento citato, ospita impianti elettrici e termo-idraulici opportunamente compartimentati. All’opera le Zx 38 U con braccio sostituito da perforatrice o riadattato a lancia per sptitz.

A INIZIO ANNO PRONTI ALLA DEMOLIZIONE A metà novembre 2011 il primo allargamento del pozzo è terminato. Il foro ha un diametro di 1,5 m. I macchinari vengono smontati e le attività di scavo riprenderanno in primavera. Vengono sospese le attività lavorative nei siti di Punta Helbronner e del Pavillon. Le attività proseguono invece a intermittenza nel sito di Pontal finché, ai primi di febbraio 2012, prendono forma le prime murature in pietra. In aprile ricominciano le attività di cantiere a Punta Helbronner con la chiusura del 3° tronco: iniziano le attività di smantellamento. I locali vengono svuotati per far posto alle attrezzature necessarie per la demolizione della porzione italiana della vecchia stazione.

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Arriva di nuovo l’inverno A Pontal il fabbricato che ospiterà la stazione funiviaria con le sue opere elettromeccaniche prende lentamente forma così come sul primo tronco si materializzano le fondazioni dei sostegni di linea. La teleferica T2 e una gru gialla lavorano senza sosta e dopo pochi giorni inizierà il montaggio del sostegno 3. A Pavillion prendono forma murature e pilastri che disegneranno la futura stazione: si intuiscono le forme tondeggianti che caratterizzeranno le aree turistiche e il grande terrazzo panoramico. A quota 3.300 invece, dopo poco più di 40 giorni di scavo, l’ultimo diaframma di roccia che separa il pozzo dalla galleria viene rimosso. Entro l’estate vengono completate le predisposizioni per iniziare il getSopra, ZX 27 e 17 e lo ZX 50 U nei lavori di demolizione a Punta Helbronner, lo ZX U 52 alla base di Pavillon e lo ZX U 17 in versione perforatrice. A destra uno ZX 17 U traspostato in quota da una delle teleferiche di servizio. Nella pagina accanto le fasi di scavo del tunnel di punta Helbronner.

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to del grande camino in cemento armato. Tutte le attività di scavo terminano, un mese dopo, con il completamento del camerone a fondo galleria che ospiterà la vasca dell’acqua per i sistemi antincendio. Contemporaneamente l’ultimo sostegno del primo tronco è quasi completamente montato. Con un’altezza di 52 m sarà il più alto dell’intero progetto. Durante la visita di COSTRUZIONI, i primi di ottobre, al Pavillon sono già stati costruiti i primi 2 piani della parte di valle dell’edificio e con gli ultimi getti di calcestruzzo è stato completata la struttura di cemento armato del piano imbarco alla stazione di Pontal. Il cantiere si prepara così alla nuova pausa invernale.


FLOTTE&NOLEGGIO

G LI INTERVENTI IN ALTURA Scai Hitachi e Novallè è motivata dall’affidabilità e precisione operativa delle macchine giapponesi, soprattutto nella capacità di fornire prestazioni di scavo e perforazione elevate anche in classi di macchina midi e mini, in grado di essere trasportate via teleferica o elicottero e di lavorare negli spazi limitati di una cresta in quota o di un tunnel. La scelta di avvalersi di macchine Hitachi è da far risalire invece alla possibilità di avere a disposizione mezzi flessibili e versatili in termini di potenza e dimensioni, da poter adattare in itinere ad un cantiere ricco di imprevisti e riadattamenti operativi. Inoltre la Nolovallè storicamente rappresenta una realtà affermata sul territorio, particolarmente attenta alla cura della fase di post vendita e capacità di customizzazione delle macchine in funzione delle esigenze più particolari.

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A descriverci il cantiere Nuove Funivie Monte Bianco, c’era l’Ing. Marco Petrella amministratore delegato e responsabile tecnico-commerciale studio di progettazione Dimensione Ingenierie e direttore lavori del cantiere Funivie Monte Bianco. Costituita nel marzo 1992, la società vanta ormai quasi 20 anni d’esperienza in ambiti inerenti, a vario titolo, al comparto montano tra cui la progettazione e direzione lavori per la realizzazione di impianti a fune. Silvano Dalbard è invece il responsabile della gestione del parco macchine del consorzio di imprese Cordèe Mont Blanc, che per la classe di escavatori midi e mini si è avvalso della collaborazione di Erik Pinet, responsabile della Nolovallee, azienda nata dalla vendita di macchine e attrezzature edili nel 1999, che ha ampliato successivamente al noleggio la gamma di servizi offerti. La scelta di affidarsi a


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GAMMA CAVA

UN 4 ASSI DA 42 T E UN TRATTORE ALL TERRAIN CON SEMIRIMORCHIO BETONIERA DA 38 T. UN DUO CHE DIFFICILMENTE VEDREMO IN ITALIA, MA CHE DIMOSTRA TUTTA L’ESPERIENZA OFF-ROAD DI MAN

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CRISTIAN FURINI


PROVATI PERVOI

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A sinistra, le quattro visuali del Man Tgs 41.480 8x4 in allestimento ribaltabile trilaterale a sponda bassa, cabina media M e massa tecnica di 42 t.

ue insoliti lavoratori per il mercato italiano. Due specialisti della movimentazione nel settore edile che, in Italia, difficilmente vedremo affrontare l’off road puro o quello leggero per raggiungere l’impianto per il carico dell’autobetoniera. Ci troviamo a Verona presso la cava Ca’ Facci, di proprietà dell’impresa edile stradale e di movimento terra Prati. Qui Man ha messo al lavoro due veicoli destinati al mercato dell’Est europeo. Il primo è un Tgs 41.480 8x4 con ribaltabile trilaterale della KH-Kipper e massa totale a terra da 32 t. In realtà la sua massa tecnica da 42 t lo renderebbe adatto al merca-

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Nella sequenza, il Man Tgs 18.440 4x4 H in configurazione trattoresemirimorchio a due assi della Swing Stetter allestito a betoniera da 10 m3. Il carico utile è di 24 t mentre la massa totale a terra è di 38.000 kg.

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Il Tgs in prova è in versione cabinato 8x4 dotato di cabina M, sospensione a balestra su tutti gli assi e allestito con vasca a ribaltameto trilaterale della Kh-Kipper. Il motore è il 6 cilindri D26 da 480 Cv Euro 5 Eev, abbinato al cambio TipMatic 12AS 2330 DD con software per off road ed EasyStart, oltre al passo di 2.505 mm fra 2° e 3° asse. La dotazione è completata dalla presa di forza NH/4C sul motore lato volano da 430 Nm, oltre a rallentatore primario Man PriTarder, Esp e Asr. Il telaio è ideale per allestire un ribaltabile o un’autogrù, una betoniera o una betonpompa. Sempre Tgs il trattore 4x4 HydroDrive con trailer allestito a betoniera al seguito. Anch’esso ha cabina M, sospensione a balestra sull’anteriore e pneumatica da 13 t dietro. Il motore è il 6 cilindri D20 da 440 Cv, abbinato a un cambio manuale a 16 rapporti. Il passo da 3.600 mm, l’Abs con software off road inseribile e gli utili sensori di misura del carico sull’asse pneumatico posteriore, ne fanno il trattore adatto al trasporto regionale di linea, inframezzato da trasferimenti a bassa aderenza o in pendenza.

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Portare o tirare col Tgs

to italiano ma a tradirlo sono le balestre da 13 t paraboliche (e non da 16 t) e un rapporto al ponte molto lungo e adatto a limiti di velocità (90 km/h) superiori a quelli italiani. Più idoneo al lungo raggio, invece, il Tgs 18.440 4x2 dotato di Hydrodrive, in configurazione trattore e semirimorchio allestito con betoniera Swing Stetter da 10 m3, per una Mtc di 38 t, peso tecnico della combinazione ammesso, ad esempio, in Germania. Due oggetti misteriosi per il mercato italiano ma ricchi di soluzioni personalizzate che dimostrano la capacità di Man di “cucire” veicoli a misura delle esigenze della clientela. R ST gennaio 2013 Costruzioni 121


Modello Cabina Motore Potenza Coppia Cambio Retarder Assale posteriore Rapporto al ponte Passo Freni Sosp. post Sosp. ant Pneus.

Tgs 41.480 8x4 BB M D2676 LF18 480 Cv (353 kW) 2.300 Nm Tipmatic Off Road Pritarder AP Hpd-1382/HP- 1352 3,63 2.505 mm asse anteriore a disco, posteriore a tamburo Sosp paraboliche 13 t Sosp paraboliche 8 t 13R22,5 (ant) 13R22,5 (post)

Tante protezioni Sono numerose le soluzioni pensate per rendere la vita del Tgs 41.480 più semplice per l’off road e in grado di incontrare i gusti della clientela italiana, a partire dalle abbondanti protezioni e schermature. Sotto il radiatore, ad esempio, si trova una lamiera per evitare che, su terreno polveroso, la ventola anti sporcizia, soprattutto in retromarcia. Due le soluzioni inedite a scopo protettivo: la piastra sotto il serbatoio e la griglia davanti alla calandra, per proteggere il radiatore dal pietrisco eventualmente alzato da veicoli che precedono la marcia. Il 42 t tedesco monta il Pritarder, il rallentatore idrodinamico primario (a monte della frizione) che pesa 33 kg. Funziona impiegando l’acqua di raffreddamento del motore e fornisce 320 kW di potenza frenante a velocità di crociera basse (40 km/h), regolabili in 6 step di rallentamento crescente. È dotato della funzione di reblending, che nella sola fase di scalata marcia e apertura della frizione (dove l’effetto frenante del motore viene meno) attiva le pinze dei freni di servizio.

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Sotto, da sinistra, l’interruttore (centrale) per la luce di ingombro a lato passeggero, la plancia della cabina M e il serbatoio dell’olio idraulico necessario per il ribaltamento, in tre direzioni del cassone W3H prodotto dalla KH-Kipper. © Costruzioni

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ROBOTIZZATO PER OFF ROAD


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PROVATI PERVOI

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Sempre a scopo protettivo, ma in questo caso della qualità dell’aria, il sistema di aspirazione rialzata con filtro aria a secco e preseparatore a ciclone (di serie sui veicoli destinati all’Est europeo) che trattiene la polvere grossolana (minor intasamento filtro motore), la immagazzina e consente il suo scarico agendo sull’apposita valvola sotto lo snorkel. Insolito per il mercato italiano è invece l’Abs per off road, utile in caso di impiego su terreno smosso o neve, per avere spazi di rallentamento ridotti. La funzione viene attivata tramite un interruttore e i freni intervengono in base alla velocità del veicolo: sotto i 15 km/h nessun intervento dell’Abs e le ruote possono arrivare rapidamente al bloccaggio; tra 15 e 40 km/h è consentito un maggiore slittamento delle ruote (funzione Abs ridotta); sopra i 40 km/h intervento normale dell’Abs, senza alcun bloccaggio delle ruote. Il vantaggio è il miglioramento dell’effetto frenante alle basse velocità (fino a 40 km/h): le ruote che si bloccano formano un cuneo di terreno che ne facilita l’arresto a differenza dell’Abs in continua regolazione che non trasmette alle ruote una forza frenante sufficiente per l’aderenza ridotta.

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FRENA ANCHE COL CUNEO

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Nella sequenza a destra, dall’alto, la lamiera antipolvere anteriore, la luce di manovra a lato passeggero, la protezione del serbatoio, il tasto Abs off road, il prefiltro ciclonico con il beccuccio di spurgo. Qui a lato il selettore del cambio Tipmatic Zf. Sotto la cabina M.

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Optional anche per la cura del driver. Dalla parete posteriore cabina con due finestrini scuri (centrale e a destra) al predellino di salita sul parafango che, con il maniglione sul tetto, consente di controllare in tutta sicurezza lo stato della vasca e del carico, passando per la luce di manovra posizionata sulla salita del passeggero o all’utilissimo impianto tergilavacristallo. Curioso il sistema di disinserimento del segnalatore di retromarcia, utile in quelle attività cantieristiche urbane notturne, per limitare le emissioni acustiche. Una volta disinserito si attivano automaticamente i lampeggiatori d’emergenza.

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Cicalino se serve


da tipiche, in cui si può attivare il sistema di trazione integrale temporanea sono ad esempio le strade non asfaltate, come strade sterrate e di cantiere, i fondi stradali lisci, come ricoperti da fango, ghiaccio e neve e i tragitti con tratti montuosi. La trazione anteriore idrostatica può essere inserita tramite la relativa manopola anche durante la marcia sotto carico. La trazione si disinserisce automaticamente al raggiungimento dei 30 km/h, ma se la velocità scende sotto i 22 km/h si riattiva automaticamente. L’attivazione del sistema Man è segnalata sul display del conducente da una spia di controllo.

Anche se difficilmente in Italia vedremo mai un veicolo per il trasporto del calcestruzzo di questo tipo, la configurazione trattore Man con semirimorchio a due assi allestito con betoniera AM 10 Fhac Light Liner della Stetter rappresenta un esempio perfetto per inquadrare il sistema Man HydroDrive, di cui è dotata. Si tratta della trasmissione ideale per veicoli occasionalmente usati nel fuoristrada e per situazioni in cui è necessaria una trazione supplementare sull’assale anteriore. I veicoli con Man HydroDrive sono soprattutto veicoli stradali, ma con servizi funzionali più ampi grazie alla trazione anteriore idrostatica. Situazioni di gui-

4X4 SE SERVE Modello Cabina Motore Potenza Coppia Cambio Retarder Assale posteriore Rapporto al ponte Passo Freni Sosp. post Sosp. ant Pneus.

Tgs 18.440 4x4 BLS M D2066 LF57 440 Cv (324 kW) 2.100 Nm Zf 16 S 252 OD Pritarder HY-1350 4,11 3.600 mm a disco Sosp pneumatiche 13 t Sosp paraboliche 8 t 13R22,5 (ant) 13R22,5 (post)

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Il sistema Man HydroDrive comprende una pompa idraulica posta all’uscita del cambio, che alimenta i motori alloggiati nei mozzi ruota dell’assale anteriore. In termini di consumo di carburante ed usura, questa tecnologia è paragonabile alla tradizionale trazione posteriore, ma con numerosi vantaggi rispetto alla classica trazione integrale. L’impiego di motori idrostatici sulle ruote consente di rinunciare al ripartitore di coppia, tipico della convenzionale trazione integrale. Inoltre sui veicoli dotati dell’HydroDrive per il servizio su strada soltanto le ruote posteriori sono motrici; la pompa idraulica e i motori sui mozzi non generano attrito. Nella trazione integrale, invece, gli elementi di trasmissione anteriori ruotano anche se disinseriti.

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I NTEGRALE SENZA ESSERLO

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Integrale just in second


Sopra, la Betoniera AM 10 Fhac Light Liner della Statter è montata su semirimorchio 2 assi con tara ottimizzata. Il miscelatore ha controllo Smart Control (riduzione consumi e rumorosità). Il carico utile è di 24 t e la mtt è di 38 t. Il serbatoio acqua è in alluminio con volume di 400 l, il peso del miscelatore è di 7.510 kg e il volume di 10 m3.

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Tara e sicurezza

Qui sotto, il cambio manuale Zf e la cabina senza zona riposo per la distribuzione regionale. In basso, da sinistra, l’idraulica per il sistema di betonaggio Stetter, la presa di forza lato volano, l’asse anteriore con la trasmissione idrostatica inseribile, le sospensioni posteriori pneumatiche, la plancia della cabina M e il cluster strumenti.

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Rispetto a un veicolo con una trazione integrale convenzionale, il sistema HydroDrive pesa fino a 400 kg in meno e consuma meno carburante. Inoltre un assale anteriore motore offre una tenuta laterale maggiore, un aspetto importante per la sicurezza, soprattutto in inverno. Rispetto al veicolo 4x2 classico il sistema di Man non richiede alcuna modifica dell’altezza del telaio, mantenendo la linea e il baricentro del modello predisposto per l’impiego su strada. Ottimo anche durante il rallentamento. In fase di rilascio dell’acceleratore, si assiste alla bilanciata trasmissione dell’effetto del freno motore anche sull’avantreno, così da ottenere una migliore distribuzione della forza frenante.


piano finanziario flessibile a tasso di interesse fisso, di Man Service con contratti di servizio come l’estensione della garanzia, manutenzione programmata e le riparazioni, di Man TopUsed con un valore residuo garantito. Per entrare nel merito dell’offerta economica, si possono abbozzare un esempio di rata che, per un Man Tgs 41.480 8x4 BB, con ribaltabile posteriore a vasca tonda da 40 m3, parte da 58 euro al giorno. I vantaggi per l’autotrasportatore? I complessivi costi di gestione del camion sono certi, per cui diventa molto più facile pianificare i propri impegni finanziari, concentrandosi di più sugli aspetti commerciali.

Il programma Man di gestione del veicolo, con un costo giornaliero che comprende tutte le spese correnti, viene esteso anche ai veicoli distribuzione e cava-cantiere. Si chiama FullService e sembra stia raccogliendo sempre più consensi tra gli autotrasportatori italiani per l’opportunità che offre: riunire in un’unica rata, uguale per l’intera vita lavorativa del veicolo, tutte le spese di gestione. Man Truck & Bus Italia promuove ulteriormente questo concetto estendendolo, da questo inverno, non solo ai trattori stradali Tgx EfficientLine, ma anche ad alcune versioni di veicoli da distribuzione e cantiere. Man FullService riunisce i servizi di Man Finance con un

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126 Costruzioni gennaio 2013

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FullService propone un pacchetto di servizi tarati su tre diversi “pack” che consentono di calibrare la spesa in base alle proprie esigenze e possibilità. La Taglia S associa alla rata del leasing l’estensione di garanzia sulla catena cinematica fino a cinque anni o 120 mila km/anno. La Taglia M aggiunge anche il contratto di manutenzione programmata mentre, con la Taglia L, è garantito pure il servizio di riparazione per tutta la durata del contratto. I contratti Man FullService sono abbinabili esclusivamente all’acquisto di un nuovo Tgx EfficientLine nelle varianti da 440 e 480 Cv e possono essere modulati in 42, 48 e 60 mesi. In aggiunta, è possibile includere nel pacchetto l’assicurazione furto, incendio e cristalli ed eventualmente anche la kasko. Per tutte le soluzioni il valore di riscatto alla fine del periodo contrattuale è garantito. Dal FullService restano fuori i costi di gestione legati all’autista, al gasolio, all’assicurazione Rca e ai pneumatici. La possibilità di conoscere con esattezza il costo giornaliero del singolo veicolo è un concetto innovativo che persegue l’obiettivo di aiutare l’autotrasportatore a fare una pianificazione precisa dei propri impegni finanziari.

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