Costruzioni 634 febbraio 2010

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Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 1 - DCB Milano

WALK AROUND MACCHINE: MINI ESCAVATORE CINGOLATO KUBOTA KX057-4

Costruzioni_N 634_ Anno LIX_Febbraio 2010

Macchine_Mezzi d’Opera_Attrezzature

Demolizione & Riciclaggio

Calcestruzzo & Tecnologie

Sollevamento in cantiere

DECOMMISSIONING LA STORICA STAZIONE DELLA FUNIVIA PARADISO

POMPE AUTOCARRATE SONO AL LAVORO LE PRIME SANY

PIATTAFORME AEREE L’AUTOCARRATA PATENTE “C” PER IL NOLO A FREDDO

634 Anno LIX_Febbraio_2010


Mercedes-Benz è un marchio Daimler.

TRUCKS. LEASING & FINANZIAMENTI. SOLUZIONI PER LE FLOTTE. ASSISTENZA & RICAMBI.

Gli uomini veri non scalano le montagne, le muovono. Nuovo Actros Cantiere. Affidabilità, resistenza e compatibilità con diversi allestimenti fanno di Actros Cantiere un leader nel settore delle costruzioni. I nuovi elementi di protezione lo rendono ancora più robusto e capace di farsi carico anche dei lavori più impegnativi. Il nuovo cambio automatizzato Mercedes PowerShift Offroad garantisce maggiore comfort, consumi ridotti e minore usura. Oggi più che mai Actros Cantiere dimostra di essere un veicolo di cui ti puoi fidare. truck.mercedes-benz.it

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Progetto1_Layout 1 06/10/09 15:21 Pagina 1


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Mensile di Macchine_Mezzi d’Opera_Attrezzature [Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni]

SOMMARIO INSERZIONISTI E AZIENDE

WALK AROUND MACCHINE

4

68 MINI ESCAVATORE CINGOLATO NOTIZIARIO

Kubota KX057-4 Claudio Marini

I N COPERTINA Il nuovissimo 12VXE è equipaggiato con motore Yanmar 3TNM68: alta efficienza, impianto idraulico evoluto, ridotto consumo di carburante. È la soluzione ideale per i cantieri in aree urbane. Il carro a larghezza variabile (870 - 1130 mm) garantisce sicurezza e stabilità operativa durante le operazioni di scavo e di sollevamento laterali in cantieri con spazi di manovra ridotti al minimo. Pesa solo 1.180 kg e si può trasportare su qualunque veicolo di trasporto di classe 3,5 tonnellate. La doppia velocità di traslazione (2,3/4,0 km/h) consente spostamenti veloci in cantiere e la max manovrabilità. La postazione risulta particolarmente confortevole. Le performance di scavo fino a 2.010 mm, fanno di questa macchina un modello estremamente piccolo ma di prestazioni di categoria superiore.

6Attualità e prodotti MACCHINE & ATTREZZATURE 14 MACCHINA DEL MESE 92 KOMATSU D65 ESCAVATORI CINGOLATI Elettronica alla conquista della terra

Classe Midi

Cristian Furini

94 ESCAVATORI GOMMATI

INCONTRI

Matthieu Colombo

New work city

18

Matthieu Colombo

DEMOLIZIONE & RICICLAGGIO

28 NOTIZIARIO Attualità e prodotti

31 ATTREZZATURE IDRAULICHE Fucina di innovazioni

COMPONENTI Constant flow of Solutions

96 TEST CONSUMI

20 SISTEMI DI POMPAGGIO

FORD RANGER 3.0 TDCI E4 Tra l’utile e il dilettevole DECOMMISSIONING Cristian Furini Sette giorni in Paradiso

I pozzi di scienza

Daniela Stasi

34

Daniela Stasi

Cristian Furini

IHIMER SPA Loc. Cusona 53037 San Gimignano (SI) Tel. +39 0577 951201 Fax +39 0577 982400 e-mail: info@ihimer.com www.ihimer.com

DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo E mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO Emilia Longoni E costruzioni@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Valentino Viale

SEGRETERIA Ornella Oldani E segreteria@fiaccola.it

AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano E amministrazione@fiaccola.it

COLLABORATORI Paolo Bruschi, Silvio Cocco, Elison Locatelli, Federico Fornara, Claudio Marini, Edoardo Nartelli, Umberto Nartelli, Daniela Stasi

ABBONAMENTI Mariana Serci E abbonamenti@fiaccola.it

IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page Novate (MI)

TRAFFICO E PUBBLICITÀ Antonella Ciliberto, Laura Croci, E marketing@fiaccola.it

MARKETING E PUBBLICITÀ Sabrina Levada E slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 E ottoadv@tin.it per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna

Mensile - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 1 DCB Milano - Filiale di Milano Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 Stampamatic - via Albert Sabin, 26 20019 Settimo Milanese (MI)


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[634] febbraio_2010

WALK AROUND MACCHINE Nuovo escavatore cingolato VOLVO EC360C NL: 38 tonnellate di peso operativo e 205 kW di potenza netta

SUL PROSSIMO NUMERO

TECNOLOGIE & CALCESTRUZZO

CAVE & INERTI

SOLLEVAMENTO IN CANTIERE

FLOTTE & NOLEGGIO

104 NOTIZIARIO

118 NOTIZIARIO

Attualità e prodotti

Attualità e prodotti

Nuovo kit blocchi

108 AUTOGRÙ

122 PONTEGGI

Matthieu Colombo

Ottanta metri…

62

Matthieu Colombo

Servizio a valore aggiunto

56 40 NOTIZIARIO IN COLLABORAZIONE CON ATECAP Attualità e prodotti Sicurezza nella fornitura e posa in opera 60 di calcestruzzo CARICATORI GOMMATI 42 L’ISTITUTO PENSANTE Scuola in centrale di betonaggio

FRANTOI MOBILI Qualcuno lo dovrà pur fare…

In collaborazione con IIC

46 NOTIZIARIO

Paolo Bruschi

110 PIATTAFORME AUTOCARRATE

Daniela Stasi

In alto e a freddo Matthieu Colombo

Attualità e prodotti

50 POMPE AUTOCARRATE Battesimo in cantiere Elison Locatelli

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 Prezzi di vendita abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00

É vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge

675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera ricevere, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini

Casa Editrice

la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484 E-mail: costruzioni@fiaccola.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440

WWW.FIACCOLA.COM


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I NDICE[I NSERZIONISTI] BAUMA 2010

F.A.E. SPA - TECNIFOR SPA 11

BLUSFERA EXPO & MEDIA SRL www.blusfera.it

1

IND. ALLOGGI PREF. www.faeterni.it

CANGINIBENNE SRL

9

www.canginibenne.com

IHIMER SPA

I COP. - 5

www.ihimer.com

CECCANTINI & FIGLI SRL

41

MERCEDES-BENZ ITALIA V.IND

www.ceccantini.it

http://truck.mercedes-benz.it/

CGT SPA COMPAGNIA

EDIL2010TECH IV COP.

GENERALE TRATTORI www.cgt.it

II COP. 13

PROMOBERG PROMOZIONI BERGAMO www.promoberg.it

DIECI SRL

107

www.dieci.com

VOLVO C.E. ITALIA SPA

67

www.volvo.com

AZIENDE C ITATE Acqua Marcia Ama Atecap Atlas Copco Bga Tech Bolis Canginibenne Cargotec Cave Rocco Ceccantini Cgt Cmi Comecar Noleggi Conjet Cte Dana Despe Deutz Dynamic Wall Ecoservice E-Mac Fagioli

8 13 40 56 11 118 47 104 46 48 50 119 119 29 107 104 34 12 8 120 119 104

Fassi 105 Ford Ranger 96 Fracasso Rent 122 Franzoi 62 Fraste 57 General Smontaggi 28 Geonova 120 Geoplast 8 Grove 108 Icmq 6 IIC 42 ITT Water & Wasterwater Italia 20 Iveco 10 Jcb 92 Jlg 105 Kapriol 106 Komatsu 14 Kramer Allrad 121 Kubota 68 Liebherr 57 - 60 - 107 Lojack 8 Ma-Estro 56

Master Fluid MinoEge Mp New Holland Nsk Europe Oil&Steel Pfreundt Italia Piana Gru Pontecorboli Sany Sebach Simex Soveco Stucchi Taglio Calcestruzzi Terex Triger Tyrolit Vale Villaga Calce Vtn Europe

29 110 118 94 7 110 56 119 47 50 120 29 118 18 29 59 - 104 50 30 47 46 31

PER SAPERNE DI PIÙ IN MODO FACILE ED ECONOMICO

[ 634 ] febbraio_2010

PUBBLICITÀ ARTICOLO,

A

SERVIZIO[I NFORMAZIONI] Il Servizio Informazioni è a vostra disposizione per fornirvi gratuitamente ulteriori dati su pubblicità, articoli e notizie contenute sulla rivista COSTRUZIONI

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NOTIZIA A

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RICHIEDENTE: COGNOME

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AZIENDA/ENTE VIA/PIAZZA

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Compili, ritagli e spedisca oppure invii per fax o con posta elettronica a: Casa Editrice La Fiaccola srl - Via Conca del Naviglio 37 - 20123 Milano - fax 02 89421484 - E-mail: costruzioni@fiaccola.it

Il trattamento dei dati personali che la riguardano, per quanto stabilito dalla legge 675/96, di cui Le garantiamo massima riservatezza, verranno utilizzati solo dalla banca dati della Casa Editrice La Fiaccola. Perciò, per aggiornarLa sulle nostre iniziative, i suoi dati non saranno nè comunicati nè diffusi a terzi: se non desiderasse ricevere altre comunicazioni sbarri la casella a lato


13-01-2009

15:21

Pagina 1

unleaded.it

Stampa periodica

5

YEARS TOTA L WARRAN TY

Un’offerta che non potrete rifiutare Solo i membri della nostra famiglia godono di speciali privilegi: grande affidabilità, assistenza continua, interventi di manutenzione rapidi. Da oggi, su richiesta, l’estensione della garanzia sulle nostre macchine arriva fino a cinque anni.* La sfida è cominciata, noi siamo pronti. Parola d’onore. *Per informazioni su termini e costi dell’estensione di Garanzia contatta il tuo concessionario Ihimer

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NOTIZIE

[Attualità&Prodotti] n Mercato italiano in crisi nera? Le opportunità altrove non mancano

n Mappatura necessaria

ELDORADO INDIA

In seguito agli ultimi tragici crolli che la cronaca ci ha ultimamente segnalato, Braccio Oddi Baglioni, presidente di OICE (associazione che rappresenta in Confindustria le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica), interviene chiedendo un censimento urgente delle case a rischio su tutto il territorio: “OICE - ha dichiarato il presidente - è pronta a dare il proprio contributo per aiutare i comuni nell’opera di mappatura delle case da demolire per essere ricostruite nello stesso posto, con una certificazione finale che ne attesti le caratteristiche antisismiche, laddove richieste, e il rispetto degli standard di sicurezza”.

“L’

www.oice.it

n Social Housing in Lazio Con uno stanziamento di 65 milioni di euro prende forma nella Regione Lazio il primo programma finalizzato all’edilizia sociale. Progettare abitazioni di qualità, in grado di garantire efficienza energetica e sostenibilità ambientale, contenendo i prezzi: questi i principi del Social Housing. A fine gennaio la Giunta Regionale ha siglato un’apposita delibera, presentata dall’assessore alle Politiche della Casa Mario Di Carlo: “con la ripartizione dei 70 milioni di euro per l’attuazione del primo programma per l’housing sociale, le nuove disposizioni contenute nel Piano Casa del Lazio prendono vita garantendo un forte impulso alla costruzione, al recupero e all’acquisto di nuovi alloggi da destinare all’edilizia popolare”.

www.regione.lazio.it

[6] costruzioni febbraio 2010

Asia rappresenta oggi un continente ricco di importanti opportunità, di cui l’India è la punta di diamante. La presenza di imprese italiane nel mercato indiano è però molto limitata e siamo in forte ritardo rispetto ad altri investitori". Questo la sintesi fatta da Enrico Dassori (foto 1), presidente dell'organismo di certificazione [Icmq], durante il seminario “Mercato delle costruzioni in India” organizzato a gennaio a Milano dall’Istituto stesso, che a Mumbai e New Delhi è attivo dal 2008: oltre che incentrarsi sul suo core-business di certificazione ed ispezione, collabora con la Camera di Commercio italo-indiana in qualità di facilitatore strategico di apertura al mercato. Il comparto delle costruzioni in India ha cifre da capogiro: un’industria da quasi 35 miliardi di euro. I finanziamenti esteri, che nel 2008 hanno toccato l’1,59 miliardi, nei prossimi dieci anni raggiungeranno i 18,25 miliardi di euro. La media attuale è di quattro progetti infrastrutturali al giorno commissionati. Nel terziario la domanda di uffici per l’Information Technology, settore trainante del mercato interno, aumenterà del 500% in tre anni; nel residenziale la richiesta è di 20 milioni di nuove abitazioni in cinque anni. Poi ospedali, fotovoltaico, ferrovie e trasporti: “da aprile si inizieranno a costruire 40 km al giorno di autostrade”, ha dichiarato Anand Singh (foto 2), vice presidente della Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry, sottolineando come “il segreto per fare affari in India sia creare consorzi di aziende con partner locali”. Metropolitana Milanese ha fiutato l’affare, e si è già mossa per le integrazioni alle linee metropolitane di Mombay, Bangalore, Hyderabad e Chennai, avviando una partnership con la società indiana Gammon per la prequalifica delle gare. Se aggiungiamo, infine, che l'affidabilità paese-sistema creditizio è più alta di quella cinese, capiamo la portata dell’opportunità in gioco. www.icmq.org

Foto 1

Foto 2


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n

FIOCCO ROSA

PER IL SETTORE Una nuova realtà nel mondo dell’associazionismo di settore. Si chiama Unacea (Unione Nazionale Aziende Construction Equipment & Attachments) ed è la nuova associazione delle imprese di macchine e attrezzature per le costruzioni. Con un tasso di rappresentatività in termini di fatturato di oltre il 50 per cento del valore della produzione dell’industria nazionale delle macchine e attrezzature movimento terra, Unacea è stata fondata a gennaio da un gruppo di costruttori italiani orientati all’internazionalità, quali Fiori, Ihimer, Indeco e Simex, ai quali si sono aggiunti Komatsu Utility Europe e New Holland Kobelco, che vantano stabilimenti sul territorio italiano. Il consiglio direttivo, composto dai soci fondatori, ha eletto presidente Enrico Santini di Fiori per il periodo necessario ad acquisire nuovi associati e a convocare entro giugno l’assemblea che rinnovi le cariche direttive. Invece sono stati nominati vicepresidenti Franco Invernizzi di New Holland ed Enrico Prandini di Komatsu Utility Europe, mentre a ricoprire la segreteria generale è stato chiamato Luca Nutarelli. Insomma un nuovo tentativo per dare al comparto un’associazione di categoria saldamente nelle mani dell’industria di settore. www.unacea.org

n

n Nuovo consorzio Si è costituito a Termoli il consorzio di imprese del settore delle costruzioni “Adria”, promosso dall’Amies, l’Associazione Molisana delle Imprese Edili e di Servizi, di cui Adria rappresenterà la proiezione nel settore economico e realizzativo. A costituire il consorzio sono state per lo più undici imprese edili del Basso Molise; eletti anche gli organi sociali per il suo primo triennio di vita. Il consorzio, è convinzione dell’Amies e di tutti i partecipanti, è lo strumento migliore per poter colloquiare con le pubbliche amministrazioni e le stazioni appaltanti evitando l’attuale frammentazione del settore.

www.assindustria.molise.it

n Emorragia nelle casse edili Nel semestre aprile/settembre del 2009 si è registrato un calo del 9,4% (88.538 iscritti) nelle Casse Edili rispetto allo stesso periodo del 2008. Lo rileva la Filca-Cisl nel corso del suo consiglio generale. “Dobbiamo purtroppo constatare - ha affermato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, intervenuto al consiglio - come il settore delle costruzioni non sia stato utilizzato come strumento anticiclico, in grado cioè stimolare l'economia”.

UNIRE PER

OTTIMIZZARE Due business unit separate, che operavano in maniera indipendente sul mercato, sono state raggruppate insieme, per offrire ai clienti un unico punto di riferimento. Dallo scorso autunno [NSK Europe] ha unificato le aree Cuscinetti e Prodotti Lineari in un’unica piattaforma europea, la “European Industrial Business Unit”. Amministratore delegato della nuova divisione è Jürgen Ackermann, mentre il direttore vendite e marketing è Volker Polonyi. www.nskitalia.it

www.filca.cisl.it

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n Segnali positivi nel credito

n SBADATAGGINI..

Turchia, periferia di Instambul. Le conseguenze rovinose di una vasca montata su semirimorchio, dimenticata in posizione ribaltata. Il video diffuso dalla polizia mostra l'impatto con il ponte e le conseguenze dello schianto. Miracolosamente il pedone è sopravvissuto.

“Graduali ma diffusi segnali d'allentamento della restrizione creditizia sono emersi nel corso del 2009 e ancora all'inizio di quest'anno”. È quanto si legge nella nota mensile dell'Isae sulle imprese italiane e l'accesso al mercato del credito. In particolare, secondo la rilevazione dell’Istituto, la quota d’imprese che segnala un aggravio delle condizioni di credito si è attestata al al 34% nel settore costruzioni (massimo al 52% a maggio 2009).

www.agi.it

costruzioni febbraio 2010 [7]


ATTUALITÀ & PRODOTTI

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MANIFESTAZIONI,

[

FIERE E CONVEGNI

16-20 FEBBRAIO,

]

n

BERLINO (D)

BAUTEC 2010 Salone internazionale dell’idilizia e delle tecniche per la costruzione www.bautec-berlin.de

2-4 MARZO, LONDRA (UK)

ECOBUILD 2010 La fiera dell’edilizia sostenibile www.ecobuild.co.uk

8-11 APRILE, BERGAMO

EDIL 2010 TECH 24° rassegna delle macchine e tecnologie per l'edilizia, architettura e risparmio energetico www.fieraedile.it

19-25 APRILE, MONACO (D)

BAUMA 2010 29° Salone internazionale delle macchine da costruzione www.bauma.de

www.acquamarcia.it

21-24 APRILE, PADOVA

SEP 2010 - SYSTEMS FOR ENVIRONMENTAL PROJECTS Fiera italiana dedicata all’ambiente

IL PORTO DI ROMA

Il 4 febbraio è stata posta la prima pietra del nuovo porto turistico di Fiumicino, situato alla foce del Tevere, da parte del gruppo [Acqua Marcia] di Francesco Caltagirone. Quattro darsene principali, da 1.600 a 2.000 posti barca e, soprattutto, un cantiere per la nautica da turismo di 10.000 m3. L’opera ha già stabilito qualche record: “è il più grande porto turistico e anche il cantiere più vasto d’Europa”, ha detto in una intervista Caltagirone, spiegando tutti i dettagli di un progetto destinato a ruotare attorno al turismo, oltre che alle costruzioni. Per realizzarlo si parla di un investimento nell’ordine dei 400 milioni di euro e circa otto anni di lavoro: tre per completare le strutture in mare e cinque per portare a termine l’intero progetto, che comprende 3.400 posti auto, 460 box, due yacht club, un albergo a cinque stelle, un centro benessere, un centro congressi, oltre a diversi edifici e ad aree verdi per 80.000 m3. Qualche plus: il porto si trova a 15 minuti dall’aeroporto, ha alle spalle Roma ed è al centro del Mediterraneo. Con questa infrastruttura il gruppo di Caltagirone conquista in modo definitivo la leadership nel settore dei porti turistici, che vede le commesse di Imperia, Marina di Massa, Civitavecchia, Catania, Siracusa, Porto Palo e San Lorenzo.

FURTI SVENTATI

www.seponline.it

n

27-30 OTTOBRE, BOLOGNA

CON SUCCESSO

SAIE 2010 46 Salone internazionale dell'edilizia www.saie.bolognafiere.it

3-6 NOVEMBRE, RIMINI

ECOMONDO 2010 14° Fiera internazionale del recupero di materia, energia e dello sviluppo sostenibile www.ecomondo.com

Recupero di macchine movimento terra rubate per un valore di oltre un milione di dollari. È stato possibile grazie al sistema wireless ad alta frequenza [LoJack], la tecnologia progettata appositamente per rintracciare e recuperare i veicoli rubati. È accaduto lo scorso gennaio in California. Le Forze dell’Ordine, seguendo il segnale di un Melroe Bobcat del 2007, equipaggiato con il sistema LoJack, hanno ritrovato in una tenuta di circa 60 acri altri 34 veicoli rubati, tra cui un furgone, un Kawasaki Mule, un trattore Ditch Witch, 18 rimorchi, un camper Bounder, un camper Ford, due roulotte, due Caterpillar 955, due Ski Boats, numerosi generatori, parecchi John Deer Gators, due quad Yamaha Raptor e container pieni di attrezzature. Ma cosa detrmina il successo di LoJack? Questo sistema è caratterizzato dalla tecnologia wireless ad alta frequenza, che utilizzando le onde radio oltrepassa barriere come garage sotterranei o container e non è rilevabile da malintenzionati, e dalla esclusiva collaborazione con le Forze dell’Ordine che sono gratuitamente equipaggiate con il VTC (Vehicle Tracking Computer) per rintracciare e recuperare i veicoli rubati: in caso di furto, un veicolo dotato di LoJack trasmette la sua posizione alla pattuglia più vicina che può così attivarsi per rintracciare e recuperare il veicolo: basti dire che oggigiorno LoJack è già utilizzato da oltre 500 pattuglie su tutto il territorio nazionale.

www.lojack.it

[8] costruzioni febbraio 2010


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NOTIZIE[Attualità&Prodotti]

WWW

n IL SITO DEL MESE

 velocità  fruibilità  completezza  grafica  download

Il nuovo sito internet [Geoplast] è stato completamente rinnovato nella grafica, nei contenuti e nei servizi offerti agli utenti. Il menù di navigazione è suddiviso nelle sezioni Geoplast Corporate, Prodotti, Area Download, Area Riservata, Comunicazione e Case History. La sezione prodotti è riprodotta anche al centro della Home Page, declinata nelle varie divisioni: è questo il cuore del sito, non a caso posizionato proprio a fianco del video 3D, che presenta i vantaggi e le molteplici applicazioni di Modulo e Geoblock, i prodotti di punta dell’azienda. Da segnalare la sezione comunicazione, particolarmente ricca.

www.geoplast.it

n

ALBERI

IN CANTIERE Un nuovo modo di “vestire” le recinzioni dei cantieri nelle grandi città. Per delimitare le aree di lavoro, la società [Dynamic Wall] ha ideato dei pannelli in alluminio sui quali sono riprodotte le immagini di un bosco. Questo nuovo sistema, installato per la prima volta a Milano nel centralissimo quartiere Brera, va a sostituire le classiche protezioni cantieristiche. “Brera aveva bisogno di qualcosa che visivamente non disturbasse l'occhio del cittadino e che allo stesso tempo potesse contenere un messaggio moderno ed ecologico”, spiega Franco Rossi, responsabile commerciale di Dynamic Wall.

www.dynamicwall.it

Le Le trivelle trivelle CANGINIBENNE CANGINIBENNE sono sono costruite costruite con con motoriduttore motoriduttore idraulico. idraulico. La rotazione rotazione della della tr trivella ivella pu può ò e essere ssere nsi, o rario ed ed effettuata entrambi sensi, orario e ffettuata in in e ntrambi i se antiorario. antiorario. odelli so no Tutti modelli sono T utti i m n a ttacco a forniti con attacco forniti co nodo o rientadoppio snodo orientadoppio s er m igliorare bile, per migliorare bile, p L OODYRUR DYRUR H H O·HIILFDFLD GL O·HIILFDFLD G O·XWLOL]]R O·XWLOL]]R (· (· SRVVLELOH SRVVLELOH HTXLSDJJLDUH HTXLSDJJLDUH OOD D trivella trivella con con punta punta roccia roccia e prolunghe. prolunghe. CA CANGINIBENNE NGINIBENNE srl - SSARSINA ARSINA (FC) (FC) Tel. Tel. +3 +39.0547.698020 9.0547.698020 Fax Fax +39.0547.698021 +39.0547.698021

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

n Il costruttore torinese ha presentato in America Latina un prototipo del Daily elettrico, destinato a diventare entro breve tempo un modello di serie

UNA SCOSSA AL MERCATO

ntesignana nella tecnologia della propulsione elettrica, con lo sviluppo e la realizzazione del primo Daily con motore elettrico nel 1986, [Iveco] ha presentato recentemente in Brasile un prototipo del proprio 3,5 tonnellate Elettrico, destinato a essere il primo veicolo commerciale leggero a zero emissioni prodotto in America Latina. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Iveco e Itaipu Binacional, l’azienda che gestisce la più grande centrale idroelettrica del mondo al confine tra Brasile e Paraguay. Le due aziende, con questo prototipo, si sono poste l’obiettivo di effettuare dei test per l’utilizzo dell’energia elettrica per il trasporto merci e persone, divenendo così pionieri del trasporto a zero emissioni per il mercato latino-americano.

A

Come un Kers Il prototipo, è stato realizzato sulla base di un Daily 55C a

[10] costruzioni febbraio 2010

doppia cabina, che è stato equipaggiato con tre batterie Zebra Z5 con tecnologia a base di sodio nickel cloro, sigillate, che non producono emissioni gassose, non richiedono manutenzione e sono totalmente riciclabili. Dotato di un sistema di recupero di energia cinetica, in grado di ricaricarsi sotto frenatura, il veicolo ha un’autonomia di un centinaio di chilometri e raggiunge una velocità massima a pieno carico di 70 km orari. Muove curiosità Al termine dei test, il Daily Elettrico, la cui tecnologia è applicabile a qualunque versione del veicolo, sarà prodotto da Iveco all’interno della grande centrale elettrica dove è già assemblata la Fiat Palio Elettrica, in base alla partnership iniziata nel 2006 tra Fiat Automoveis e Itaipu Binacional per la realizzazione della prima automobile elettrica del Brasile. Le prime 10 unità del Daily Elettrico, prodotte nella centrale di Foz do Iguaçu, saranno destinate proprio a Itaipu Binacional e alle aziende associate, ma il progetto sta destando interesse anche per altre aziende sia in Brasile che in Argentina. www.iveco.com


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THE PEAK OF EXCELLENCE

NOTIZIE[Attualità &Prodotti] n Pulizia efficace e semplicità di montaggio con l’impianto Bga Tech

RUOTE BRILLANTI 19 – 25 APRILE MONACO DI BAVIERA

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u tutte le strade e loro pertinenze è vietato apportare o spargere fango o detriti anche a mezzo delle ruote dei veicoli provenienti da accessi e diramazioni. CosĂŹ recita l’articolo 15 del Codice della Strada. [Bga Tech], proprio per soddisfare queste specifiche esigenze, si è specializzata nella progettazione e nella costruzione di impianti dedicati al lavaggio delle ruote e al trattamento delle acque derivate. Suo prodotto di punta è l’impianto di lavaggio ruote modello BG mobile 400, realizzato in piĂš strutture portanti per permetterne l’utilizzo in cantieri temporanei e idoneo a eseguire 150 lavaggi al giorno. Tale sistema, installato in circa tre ore, viene attivato con dei sensori che, tramite degli ugelli, erogano una quantitĂ d’acqua solo al passaggio del mezzo. Cuore dell’impianto è la struttura portante con portata di calcolo dinamico di 60.000 chilogrammi, realizzata con tubi in acciaio al carbonio 120x80x10 serie pesante zincato a caldo. Gli altri componenti sono i gruppi pompanti di alimentazione dell’impianto stesso, il quadro di comando e controllo gestito da PLC, oltre agli accessori di completamento. Si precisa, infine, che le acque di risulta, vengono poi riutilizzate, dopo un’adeguata strigliatura, decantazione e disoleazione su apposite vasche. www.bgatech.it

S

n BG MOBILE 400 Larghezza struttura Lunghezza skid di lavaggio Rampe Totale ugelli Consumo idrico Pressione di lavoro

3.000 mm 4.000 mm 3.000 + 3.000 mm 104 2.500 l/min 1,8 bar

cnocord: dei re teprime te e n o Il sal i e an enza azion v res o n in n la p isti o c e logich i protagon ti di tut cato. er del m Con una superďŹ cie espositiva di 500.000 qm Bauma rappresenta la rassegna ďŹ eristica piĂš grande al mondo ma anche l‘evento di riferimento per il settore delle macchine per cantiere per quantitĂ e qualitĂ dell‘ offerta. s Per incontrare le maggiori aziende leader e i key player del mercato. s Per informarsi su innovazioni e nuove tecnologie s La piĂš ampia offerta espositiva di macchine per il cantiere e l‘industria estrattiva. Fate di bauma 2010 la piattaforma del vostro successo. Rappresentanza in Italia: MonacoďŹ ere Srl 4EL s &AX info@monacoďŹ ere.com www.bauma.de


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ATTUALITÀ & MOTORI

n Dalla piattaforma Dvert il nuovo compatto da 2,9 litri. Ecco le carte del costruttore tedesco per affrontare i futuri standard sull’emissionamento

STRATEGIA IN ROSSO

l costruttore tedesco [Deutz] indica la strada per il futuro al World of Concrete 2010 a Las Vegas, il palcoscenico di rilievo per presentare tutte le soluzioni U.S. EPA Tier 3 / Tier 4 interim per l’industriale. Si parte da un propulsore tutto nuovo, per ora nominato TCD 20XX. Si tratta di un 4 cilindri in linea da 2,9 litri per una gamma di potenze tra 38 e 75 cavalli. Grazie alla cubatura ridotta la pulizia dei gas di scarico sarà solo appannaggio di un sistema di post trattamento su base catalitico ossidativa (DOC Diesel Oxidation Catalyst). Sarà inoltre presentato il TCD 2010 L4, il 4 cilindri con potenze tra 67 e 114 cavalli. Targato all’US EPA Tier 3/Tier 4 interim. Interessante è il 3,6 litri, con prestazioni specifiche paragonabili a quelle di un

I

[12] costruzioni

4,5 litri, soprattutto per quanto concerne il rapporto peso / potenza. Per la gamma media di potenza da 91-252 cavalli (a 2.300 a 2.400 giri/min), punta sulla piattaforma 2012 per le grandi macchine movimento terra. Disponibili a 4 o 6 cilindri si distinguono per l’Egr esterno raffreddato e il filtro antiparticolato. Accoppiato con la piattaforma modulare che va sotto il nome Dvert (Deutz Variabile Reduction Technology) è pronta all’entrata in vigore del prossimo step ecologico prevista per il primo gennaio 2012. Il Dvert si può considerare come un pool di tecnologie personalizzabili a seconda del tipo di motore Deutz. Comprende i sistemi di post trattamento, il sistema di catalisi ossidativi (Doc), il filtro antiparticolato (autorigenerante o con bruciatore) fino ad arrivare alla catalisi reduttiva dell’Scr. www.deutz.com


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NOTIZIE[Attualità&Prodotti] n Praticità è la parola d’ordine per il nuovo contenitore per il trasporto di carburanti lanciato da Ama

RIFORNIMENTI OVUNQUE ealizzato in lamiera di acciaio al carbonio Uni En 10025, è installato all’interno di struttura cubica avente funzione di bacino di contenimento al 110 per cento. Si chiama TT Square 1000 ed è il nuovo contenitore palettizzato per il trasporto liquidi infiammabili di classe II e III con paratia interna, prodotto da [Ama]. Presentato in anteprima assoluta lo scorso ottobre al Saie e omologato ADR con marcatura UN, è dotato di doppio coperchio ad apertura indipendente fornito di pistoni a gas e lucchettabile, che consente l’accesso al carico del serbatoio o al gruppo erogatore sia per il rifornimento dei mezzi, sia per il collegamento ai gruppi elettrogeni. Tra le altre dotazioni spiccano i golfari per il sollevamento del serbatoio stesso anche a pieno carico, le tasche per presa muletto nei quattro lati per la movimentazione con carrello elevatore e il manicotto con tappo per l’eventuale scarico del contenitore esterno. Infine, il vano di rifornimento è corredato di gruppo pompa elettrica da 12 o 24 Vdc di varie portate, contalitri, tubo flessibile e pistola di erogazione, cavi-spina e presa a innesto rapido. www.amaspa.com

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n TT SQUARE 1000 Capacità Dimensioni Portata Peso contenitore vuoto Peso contenitore pieno

950 l 124x154x136 cm 60 l/min 560 kg 1.380 kg


D65

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LISCIO... IN CURVA Il cuore dello sterzo pulsa di forza idrostatica. Denominato HSS, viene alimentato da una pompa idraulica indipendente e la potenza sviluppata dal motore viene distribuita a entrambi i cingoli senza interruzione di potenza al cingolo interno. Quando la macchina svolta, il cingolo esterno si muove più rapidamente di quello interno e la sterzata risulta così più dolce e potente. È possibile eseguire controrotazioni con raggio di sterzata minimo. La sterzata diventa così costante e liscia (minori vibrazioni) riducendo al minimo le irregolarità del terreno causate dal movimento dei cingoli.

Elettronica alla conquista [14] costruzioni febbraio 2010


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NOTIZIE [la_macchina_del_mese] OPTIMUM IN PRODUTTIVITÀ A PARTIRE DALL’ABBATTIMENTO DEI CONSUMI. SONO I DUE OBBIETTIVI SU CUI SI SONO FOCALIZZATI GLI INGEGNERI GIAPPONESI SUL NUOVO DOZER DA 21 TONNELLATE. AIUTANO IL MOTORE

CUMMINS E TANTA ELETTRONICA DI CRISTIAN FURINI

a prima apparizione è avvenuta come prototipo durante lo scorso Intermat, e dopo meno di un anno è una realtà commerciale. Si tratta del nuovo dozer D65 -16, interamente progettato dalla Komatsu, equipaggiato con la lama brevettata di tipo Sigma e una lama opzionale PAT. A partire da una massa totale a terra di 21 tonnellate, questa macchina è disponibile in tre configurazioni standard (EX-PX-WX) in funzione proprio

L

della

delle caratteristiche operative a cui è destinata. A spingerla il nuovo motore Komatsu SAA6D114E3 di derivazione Cummins, con sistema di iniezione HPCR Common Rail è conforme alle normative EU Stage IIIA ed EPA Tier III sulle emissioni. Migliorie anche nel raffreddamento, con la ventola ad azionamento idrostatico e velocità variabile e con la possibilità di invertire la rotazione delle pale per la pulizia del radiatore. Progettisti hanno lavorato inoltre sull’abbassamento del baricentro per aumentare la stabilità. Il telaio è a forma di scafo mentre i longheroni portarulli monoscocca hanno nuovo design. Migliorie anche sulla cabina. È di tipo esagonale della serie SpaceCab molto più spaziosa, meglio ammortizzata grazie alle nuove sospensioni e dotata dei comandi palmari PCCS (Palm Command Control System) per il controllo della direzione e della lama. 

TERRA costruzioni febbraio 2010 [15]


D65

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IN PUNTA DI DITA In cabina si apprezza l’ergonomicità dei comandi a partire dal joystick di traslazione di tipo palmare, permette all’operatore di lavorare in posizione rilassata. Tramite i pulsanti posti sulla sua estremità avviene il cambio marcia, semplicemente azionandoli con il pollice. Il controllo dello sterzo è proporzionale e alle velocità più basse si può utilizzare l’intera gamma delle direzioni di sterzo, ed è possibile eseguire la controrotazione. La gamma delle direzioni di sterzo si riduce in proporzione all’aumento della velocità di marcia; ciò consente di mantenere le manovre di sterzo entro un certo raggio di sicurezza, rendendo pertanto impossibile l’effettuazione di sterzate brusche della macchina non sicure a velocità elevate. La gestione è integralmente elettronica per mezzo di controller posti sul motore e sulla trasmissione che impediscono il sovraccarico del sistema proteggendo i vari componenti idraulici e meccanici. La centralina di bordo controlla il regime motore, la marcia innestata e la velocità di traslazione. Quando la macchina è sotto carico e si riduce la velocità di traslazione, il computer scala automaticamente (questa funzione può essere disattivata tramite l’apposito selettore).

ALLEANZA ANGLO -GIAPPONESE Una pompa ad alta pressione alimenta il condotto Common Rail da 1.600 bar gestito da una centralina elettronica che lo scorpora dalla rotazione dell’albero a gomito. È il principio base del common rail adottato dal motore Komatsu SAA6D114E-3, un Cummins della serie Qsc a 6 cilindri in linea con potenza di 164 chilowatt a 1.950 giri al minuto. L’architettura dell’8,3 litri prevede anche il turbo con valvola Wastgate e intercooler. L’aria compressa dal turbo infatti viene raffreddata prima di giungere ai cilindri per abbattere gli Nox e targare il motore al Tier 3A. Attraverso una approfondita simulazione e analisi al computer, il profilo della camera di combustione è stato ridisegnato per assicurare una combustione uniforme riducendo la quota di particolato e le vibrazioni su tutto il blocco. Buone le prestazioni specifiche con una riserva di coppia del 30 per cento e i chilowatt che, a coppia massima, raggiungono il 93 per cento della potenza massima (153 chilowatt).

[16] costruzioni febbraio 2010

MOTORE KOMATSU SAA6D114E-3/CUMMINS QSC n Tipo n Potenza EEC/80 n Coppia n Numero cilindri n Alesaggio - corsa n Cilindrata n Nm nom n Riserva n kW a Nm max n Pme n Velocità pistone n Pme a coppia max. n Rpm utilizzo n Peso

www.Komatsu.eu

Common rail, turbo, 4 valvole, EPA Tier 3 / EU Stage 3A 164 kW a 1.950 giri 1040 Nm a 1.400 6 114 - 155 mm 8.264 cm3 803 Nm 30% 153 12,46 bar 8,78 m/s 16,42 550 723 kg


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NOTIZIE [la_macchina_del_mese] PROPORZIONALE NELLA LAMA Anche la lama si affida al comando via joystick. È di tipo proporzionale PPC (Proportional Pressure Control), simile a quello di traslazione. Mantiene il movimento della lama indipendente dal carico e dalla velocità della macchina. Il comando PPC assicura una risposta proporzionale ai movimenti del joystick, fornendo in questo modo all’operatore un riscontro sensoriale delle operazioni, a vantaggio della precisione del lavoro che viene eseguito. La pompa delle attrezzature di lavoro, del tipo a pistoni con cilindrata variabile, mette a disposizione il flusso solo quando necessario, con un occhio di riguardo al risparmio di carburante.

TRE È MEGLIO È a partire dalla configurazione del sottocarro che derivano i tre sottomodelli della D65. La configurazione EX è la versione standard che progettata per le applicazioni più gravose, come quello delle cave. La configurazione WX ha il carro lungo e la ruota folle anteriore è spostata in avanti per aumentare la lunghezza del cingolo a terra. Questo consente un migliore bilanciamento dell’apripista fornendo anche una migliore trazione sul terreno. Questa configurazione permette di eseguire delle operazioni di livellamento e finitura più efficaci. Infine la configurazione PX, con la ruota folle anteriore è spostata in avanti per aumentare la lunghezza del cingolo a terra, il sottocarro presenta una carreggiata più ampia e vengono montati dei pattini di notevole larghezza, il tutto per ottenere una maggiore superficie di contatto con il terreno. Si tratta della configurazione più adatta per garantire un ottimo galleggiamento nei terreni a bassa portanza.

SOTTOCARRO DI QUALITÀ Le catenarie del D65 sono di tipo heavy-duty pensate per operazioni gravose. Hanno boccole e perni di diametro incrementato e la lubrificazione a tenuta delle catenarie stesse che assicura una maggiore durata dei componenti. La manutenzione è facilitata dalla lubrificazione remota del perno centrale della barra equalizzatrice. Le ruote dentate segmentate possono essere sostituite singolarmente, a mano, consentendo ad un meccanico di effettuare gli interventi sul posto di lavoro. Il sottocarro è caratterizzato da due rulli di sostegno superiori che evitano il saltellamento del cingolo. I rulli del cingolo a doppia flangia consentono di trattenere meglio le catenarie, limitandone l’usura.

I D65 EX/WX/PX-16 in breve Peso operativo Capacità lama Lunghezza cingolo a terra Larghezza pattino

EX Sigma 21.220 Kg 5,61 m3 2.980 mm 510 / 660 mm

PAT 22.700 Kg 4,25 m3 2.980 mm 560 mm

WX Sigma 22.080 Kg 5,90 m3 2.980 mm 760 mm

PX PAT 22.985 Kg 4,42 m3 2.980 mm 760 mm

Straight 20.940 Kg 3,69 m3 3.285 mm 915 mm

PAT 21.810 Kg 4,42 m3 3.285 mm 760 mm

costruzioni costruzionidicembre febbraio 2010 2008 [17]


COMPONENTI

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L’AZIENDA FONDATA DAI FRATELLI STUCCHI COMPIE MEZZO SECOLO A TESTA ALTA.

RIFERIMENTO PER LE SOLUZIONI OLEODINAMICHE CHE PROPONE, È PRESENTE IN OLTRE

40 PAESI DEL GLOBO. DISTINGUERSI INNOVANDO LA FILOSOFIA BASE

CARTA D’IDENTITÀ La bergamasca Stucchi impiega oggi circa 120 dipendenti, conta su un importante network di fornitori, clienti, partner e commercializza i propri prodotti in oltre 40 Pesi nel mondo. L’azienda vanta quattro siti produttivi in provincia di Bergamo: due dedicati all’attività produttiva situati in Brignano Gera D’Adda e due dedicati alla attività logistica siti in Pagazzano.

Constant flow of

SOLUTIONS [18] costruzioni febbraio 2010


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I NCONTRI I MANUALI GR Meritano attenzione anche i multinnesti di tipo manuale della serie GR. Sono stati studiati per garantire agli utenti soluzioni per qualsiasi applicazione in cui vi è la necessità di accoppiare e disaccoppiare più linee idrauliche (fino a 10 in simultanea anche di dimensioni differenti), elettriche e pneumatiche. Anche questi multinnesti possono essere impiegati nei settori dei veicoli, delle macchine edili, agricole, per la trivellazione e degli impianti industriali.

SVILUPPATO PER IL MOVIMENTO TERRA Il blocco oleodinamico Saturn risponde alle esigenze delle macchine movimento terra moderne. Tutta l’esperienza che l’azienda ha elaborato in campo oleodinamico è servita a progettare e sviluppare, in stretta collaborazione con primarie Case del settore movimento terra, questo sistema di scarico pressione residua. Saturn permette connessioni e disconnessioni delle due linee di potenza, anche in presenza di pressioni residue sia dalla parte maschio sia dalla parte femmina; ha un disegno modulare e flessibile per alloggiare, in vase alle esigenze, innesti size ½, 5/8 e ¾ (A13 , A15 e A17).

avventura dei fratelli Stucchi di Brignano Gera d'Adda (BG) è iniziata oltre mezzo secolo fa quando, consci delle loro competenze meccaniche, hanno deciso proporsi alle aziende manifatturiere italiane come fornitori di minuterie metalliche in media e alta serie. Da allora l’azienda è cresciuta con costanza grazie ad ambizione e passione fino a guadagnare una posizione di riferimento nel campo della progettazione, produzione e commercializzazione di prodotti per la connessione e il controllo dei fluidi. Ad aprire le porte del mercato internazionale - ricordano in azienda - sono stati venticinque anni fa gli innesti a facce piane che hanno introdotto il concetto della connessione idraulica senza la perdita di liquidi. Altri traguardi da ricordare sono la convalida di un proprio prodotto come punto di riferimento di standard internazionali ISO avvenuta alle fine degli anni Novanta e la certificazione e l’applicazione della ISO 9001. Con il nuovo millennio è stata costituita una filiale Chicago (Illinois, Stati Uniti) per soddisfare le esigenze commerciali del mercato nordamericano. Stucchi si può dire oggi uno dei market leading supplier nel mondo di prodotti per la connessione e il controllo dei fluidi. La sfida che anima al quotidiano Stucchi è continuare ad essere un riferimento nel mercato dei componenti oleodinamici realizzando prodotti sicuri, affidabili, ecologici, di facile impiego e di lunga durata. L’obiettivo dell’azienda resta quello di distinguersi per le innovative soluzioni tecniche offerte, quindi soddisfare aspettative ed esigenza della clientela. 

L’

I DEALI PER PRESSIONE RESIDUA INTERNA Gli innesti rapidi maschio a facce piane APM, per l’accoppiamento manuale con pressione residua nel circuito, sono una delle soluzioni proposte da Stucchi. L’innesto è costituito da un particolare sistema a tripla valvola: la doppia interna che scarica pressione e quella di tenuta a facce piane. Questo permette di accoppiare l’innesto manualmente e in sicurezza anche in presenza di alte pressioni residue interne e allo stesso tempo di non perdere fluido. Sono valvole ideali, quindi, per applicazioni oleodinamiche dove c’è l’esigenza di accoppiare il circuito con pressione residua interna.

Innesti rapidi a vite VEP-HD Gli innesti rapidi a vite VEP-HD, caratterizzati da tenute a facce piane, sono stati progettati per applicazioni con alte pressioni di esercizio ad altissime frequenze di impulsi, forti sollecitazioni meccaniche e necessitano del collegamento con pressione residua rimasta intrappolata nel circuito. I VEP-HD hanno una struttura molto robusta, sono realizzati in materiale ad altissima resistenza, soggetti a trattamento di nitrurazione (più resistenza all’usura) e sono sottoposti a severi test ad impulsi fino a un milione di cicli. Il sistema è di tipo a tripla valvola (doppia interna scarica pressione e valvola di tenuta a facce piane) permette di accoppiare l’innesto in sicurezza anche in presenza di alte pressioni residue interne e allo stesso tempo di non perdere fluido.

costruzioni febbraio 2010

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SISTEMI DI POMPAGGIO

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A UNA MANCIATA DI CHILOMETRI DAL CAPOLUOGO DEL FRIULIVENEZIA GIULIA IL NUOVO GIGANTE COMMERCIALE DA

27 MILA METRI QUADRI. PER GESTIRE LA MOVIMENTAZIONE DEI REFLUI,

asta imboccare l’uscita della superstrada Trieste-Koper per imbattersi, dopo pochi chilometri, nella collina Montedoro sulla quale sono stati da poco conclusi i lavori del centro commerciale Montedoro Freetime, progettato per richiamare un bacino di utenza di 270 mila persone su 27.000 metri quadri di struttura (60.000 totali). Una struttura imponente che ha richiesto 2 anni per la realizzazione, dal 2007, e per la cui particolare ubicazione sono state impiegate numerose soluzioni ad hoc in grado di garantire massima efficienza sui vari servizi presenti. Queste soluzioni hanno riguardato sopra-

B

SI UTILIZZANO I SISTEMI DI POMPAGGIO TOP STATION, UNA VERA E PROPRIA SOLUZIONE

“CHIAVI DI

IN MANO”

CRISTIAN FURINI

I pozzi di

SCIENZA [20] costruzioni febbraio 2010


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I NCONTRI tutto quello strutturalmente è meno visibile, in particolare il sistema di smaltimento delle acque chiare e scure. Dato il dislivello tra rete fognaria e servizi è stata necessaria un’integrazione tra i collettori fognari funzionanti essenzialmente per gravità, risolta con l’installazione di stazioni di pompaggio, legate alla rete fognaria, al fine di evitare profondità di posa eccessive o di drenare le zone sotto quota. La scelta di Coopsette, la cooperativa di Reggio Emilia che ha progettato e realizzato il sito commerciale, dopo attente valutazioni comparative, ha scelto i sistemi di pompaggio Flygt serie Top prodotti dalla ITT Water & Wastewater Italia. 

Su doppio livello Il sistema di pompaggio installato a Muggia prevede un totale di dieci macchine in abbinamento a due differenti collettori disposti su due livelli altimetrici, funzionanti da Marzo 2009. Su quello più alto, alle spalle del centro commerciale, sono presenti due stazioni di sollevamento per le acque nere e due per le acque bianche (stazioni P1 e P2). Quello più basso, ubicato al piano terra (presso i parcheggi sotterranei), si estende lungo una dorsale che comprende cinque stazioni di sollevamento Top Station della serie 100 e 65, più una che arriva ad una vecchia condotta fognaria già esistente e ricondizionata per l’occasione.

Dall’esterno non ci si accorge della presenza delle macchine; a tradire l’esistenza delle stazioni solo i tombini per accedere alla manutenzione (che una volta chiusi vengono sigillati per scongiurare qualsiasi rischio di fuoriuscita di odori) e quadri di comando su piccole colonne, defilate e nascoste all’occhio dei non addetti alla manutenzione e dotate i lampeggianti che avvisano di eventuali anomalie sul relativo sistema di pompaggio. Le Top Station sono state calate all’interno di pozzetti in cemento armato costruite in precedenza per poterne effettuare la posa dopo la realizzazione del basamento, senza dover procedere ad ulteriori scavi.

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SISTEMI DI POMPAGGIO

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Centro all’avanguardia Montedoro Free Time rappresenta per Coopsette una sintesi di quanto l’esperienza nel settore sia capace di intercettare esigenze di mercato e promuovere progetti all’avanguardia come la strutture di Muggia. Come ci spiega l’Ing. Egon Adamolli della Coopsette, Montedoro Free Time racchiude in se l’antitesi del concetto di “non luogo” che spesso viene rappresentato da molti esempi di shoppingcentre fioriti negli ultimi anni. Il Centro, a due passi dal confine della Slovenia, propone ampie aree riservate allo shopping, alla ristorazione e al tempo libero con la presenza, tra le tante, di un kartodromo coperto e di una pista di ghiaccio sintetico. Per dare un’entità del cantiere di Muggia si consideri che sono stati impiegati 3.817.000 chilogrammi di acciaio per calcestruzzo e più del doppio per la carpenteria, 125 mila metri cubi di calcestruzzo gettato in opera oltre a 750 mila metri cubi di scavi. Numeri impressionanti che mettono ancora più in evidenza quanta tecnologia sia stata riservata alle strutture presenti nel sottosuolo, per la realizzazione di un efficiente impianto fognario pensato per snaturare il meno possibile la morfologia del sito. Ecco che la scelta degli impianti di sollevamento Top Station della Flygt va proprio nella direzione di contenere la profondità di scavo della rete (derivante dalla notevole lunghezza delle linee). Le Flygt hanno consentito una notevole velocità di posa e collegamento alle linee, oltre a garantire una agevole manutenzione e controllo delle pompe trituratrici sommerse in fase di esercizio.

SMALTIMENTO RAPIDO Anche il Geom. Mauro Boccioletti, Project maneger Coopsette dell’impianto di Muggia, conferma che l’installazione delle otto stazioni Top Station ha delle motivazioni ben precise che hanno come obbiettivo finale la diminuzione veloce della quota di materiale sedimentato, molto più veloce rispetto ad un progetto standard. Nella realtà strutturale di un centro Centro Commerciale infatti bisogna far fronte all’esigenza di smaltire velocemente le acque di scarico (che in questo specifico caso derivano dalle acque meteoriche di recupero), acque che spesso presentano impurità e materiali di scarto (organico e non) di dimesioni voluminose, causa principale di odori. Il pozzetto deve essere pulito e svuotato il prima possibile in una stuttura di 27 mila metri quadri a cui corrispondono milioni di metri cubi in volume da gestire oltre ad un flusso di 5.000 persone al giorno che utilizzano i servizi della struttura.

POMPAGGIO AL TOP La scelta di installare le Top nel cantiere di Muggia è nata da un’esigenza ben precisa. Come ci spiega l’Ing. Stefano Dragoni, Responsabile di Commessa di ITT Water & Wastewater Italia, che l’anno scorso ha seguito il progetto relativo all’installazione delle 8 stazioni, la forma appiattita dei tradizionali pozzetti può causare l’accumulo di fanghi che richiederebbe una costante pulizia e manutenzione per la loro eliminazione, pratica dispendiosa e di non facile applicazione, soprattutto nel caso del sito commerciale triestino, considerandone tutte le necessarie tutele igienico-sanitarie. La geometria della base del pozzetto Top Station è stata infatti idraulicamente ottimizzata per incrementare la turbolenza durante il pompaggio in modo da provocare la risospensione dei solidi sedimentati perché possano essere pompati, lasciando soltanto un minimo di residui su fondo. Le Top Station rappresentano poi soluzioni ‘plug&play’ per stazioni di pompaggio dei reflui. Si possono inquadrare infatti come veri e propri moduli prefabbricati standardizzati volti a semplificare la costruzione ed il montaggio di una stazione di pompaggio completa. L’intero sistema viene consegnato premontato in base alla configurazione idraulica desiderata (dotazione di valvole e posizionamento degli attacchi) e risulta facile da trasportare tramite un normale autocarro. Le stazioni sono realizzate in poliestere rinforzato con fibra di vetro (GRP), un materiale robusto e leggero dotato d eccezionali proprietà di resistenza alla corrosione che garantisce una lunga vita di servizio.

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I NCONTRI

N COME ANTINTASAMENTO L’efficienza del disegno nel pozzetto delle Top station è comprovata. Ci sono però casi in cui materiali particolari o substrati fibrosi rischiano di bloccare la girante. In questi casi eccezionali la Itt consiglia l’impiego delle pompe sommergibili N per acque di scarico e fanghi civili, industriali, domestici ed agricoli. Vengono impiegate anche per l’approvvigionamento e distribuzione di acque di processo e di raffreddamento e sono adatte per il sollevamento negli impianti fognari e di depurazione, nel pompaggio di liquidi industriali, o le opere di drenaggio. Sono progettate in modo da avere la girante semiaperta, combinata con una speciale scanalatura della voluta. A questo si aggiunge la girante che viene realizzata con un profilo tagliente. Questo disegno riduce il rischio di bloccaggio della girante e mantiene in efficienza la pompa in tutte le condizioni di funzionamento.


SISTEMI DI POMPAGGIO

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N EL CUORE DELLA STAZIONE Ma come si compone una stazione Top? Esternamente, come già anticipato è visibile su fondo un tombino sotto il quale si cela una griglia di sicurezza sollevata da cui si calano agevolmente le pompe grazie ai tubi di guida. Tutte le stazioni sono idonee ad una molteplicità di pompe Flygt per reflui, dalle più piccole trituratrici alle pompe N ad alta efficienza di dimensioni più grandi, così come sono diverse le configurazioni di valvole e tubazioni. In presenza di liquidi particolarmente difficili da pompare, le capacità antintasamento delle Top station possono essere ulteriormente incrementate montando delle valvole di flussaggio 4901 / 4910, che possono essere fissate alla voluta di tutte le pompe sommergibili Flygt. Con questa valvola è possibile ridurre ulteriormente i tempi di manutenzione e pulizia. Funziona automaticamente grazie alla pressione generata dalla pompa all’inizio di ogni ciclo di lavoro, dove la valvola si apre e l’acqua penetra al suo interno con un getto tale da generare una turbolenza che porta alla risospensione dei solidi che diventano così più facilmente pompabili. Dopo 30 secondi la valvola si chiude per poi riaprirsi all’inizio di un nuovo ciclo. Una volta calata sul fondo inclinato del pozzetto la pompa è poi adagiata e fissata con precisione grazie al piede di accoppiamento integrato. In alternativa è possibile richiedere la variante con il pozzetto valvole separato dal corpo macchina principale.

LA GAMMA... AL TOP Modello Top Top 50 Top 65 Top 80 Top 100 S Top 100 L Top 150 S Top 150 L

Diametro stazione 800 mm 1000 mm 1200 mm 1400 mm 1600 mm 1600 mm 1800 mm

www.ittwww.it

Numero di pompe 1 2 2 2 2 2 2

Dimensioni dello scarico 50 mm 50 - 65 mm 65 - 80 mm 65 - 100 mm 65 - 100 mm 80 - 150 mm 80 - 150 mm

Portata 4 - 10 l 4 - 15 l 6 - 30 l 6 - 40 l 6 - 40 l 6 - 95 l 6 - 95 l


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I NCONTRI Il cervello nel pozzo A gestire il funzionamento delle stazioni di pompaggio ci sono dei quadri di comando che possono essere personalizzati con l’aggiunta di funzioni e diagnostica crescenti e più raffinate. Si va dalle opzioni base di avvio e arresto, attivate dai regolatori di livello (quelli presenti nel pozzo e dotati di galleggiante che innesca la pompa a seconda dell’inclinazione raggiunta man mano che il livello del serbatoio cresce), ai più sofisticati sistemi che prevedono diversi gradi si monitoraggio, con centraline periferiche FMC corredate di sensori e allarmi e capaci di fornire statistiche e report. Le FMC possono essere messe in comunicazione con i sistemi SCADA consentendo così il completo comando a distanza della stazione. È possibile inoltre correlare una funzione che permette, in maniera del tutto automatica, i cicli di pulizia delle pompe. Le centraline possono essere montate al coperto o all’aperto nell’apposita colonnina.

TEST DI EFFICIENZA Dalla teoria alla pratica. Per avvalorare l’efficacia della soluzione Top Station la ITT Water & Wastewater Italia ha investito molto su prove comparative con normali stazioni di pompaggio. Il test è stato eseguito utilizzando un pozzetto prefabbricato di forma tradizione ed una Top Station 100. I due pozzetti sono stati collegati, riempiti con 800 litri di acqua e con 49 chilogrammi di solidi ciascuno. L’acqua è quindi stata pompata da un pozzetto all’altro per 10 volte. Il risultato è stato ben 94 chili di solidi rimasti nel pozzetto da 1.600 millimetri contro solo 4 nel modello Top. E l’importanza dello svaso alla base della Top è stata rafforzata dall’installazione nella stazione “normale” delle valvole di flussaggio Flygt, modifica questa che non ha portato a un grado di efficienza superiore nel trasporto dei solidi. Il segreto è proprio il disegno dei pozzetti Top Station con raccordo di scarico integrato dove le pareti inclinate portano ad elevate velocità del flusso, favorendo la turbolenza che provoca il costante mantenimento dei solidi in sospensione migliorando drasticamente il trasporto degli stessi. La residua e minima quantità di solidi rimasti viene raccolta in prossimità dei raccordi di scarico.


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la forza del gruppo

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IN QUESTO NUMERO...

febbraio_2010

Attrezzature idrauliche Sei nuove tecnologie per una realtĂ in continua evoluzione

Decommissioning Spettacolare demolizione a 2.600 metri di quota

DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R


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NOTIZIE

[Demolizione&Riciclaggio] n Maurizio Massaia è il nuovo presidente di Nad. Suoi obiettivi: la rappresentanza istituzionale e la sicurezza in cantiere

POLTRONE RINNOVATE n Divorzio all’italiana Una demolizione a dir poco insolita, quella avvenuta a Codognè, nel trevigiano. L’ha voluta e architettata una donna 39enne che, in rotta col marito, ha incaricato un’impresa specializzata di radere al suolo la casa. Ecco come è andata: il 4 febbraio alle 13, l’uomo, un operaio 45enne, rincasando per la pausa pranzo, ha trovato solo metà della sua abitazione, l’altra (di circa 60 metri quadrati) era letteralmente a pezzi, un ammasso di macerie. Sono rimaste intatte solamente la cucina, la camera e poco di più. Lei, madre dei suoi tre figli, ha precisato che il fatto non è arrivato a sorpresa, ma si è trattato del triste epilogo di una lunga serie di vivaci discussioni. “La guerra dei Roses”, celebre pellicola hollywoodiana diretta negli anni Ottanta da Danny DeVito, era un’amara premessa.

Fonte Ansa.it

n Rigenerazione urbana Su incarico della Regione EmiliaRomagna, Audis, l’Associazione Aree Urbane Dismesse, sta svolgendo una ricerca applicativa sulla qualità urbana di alcune aree situate sul territorio regionale, soggette a interventi di rigenerazione già realizzati o in avanzata fase di realizzazione. Dalla “Carta della Rigenerazione urbana” sarà tratto uno strumento per valutare e misurare i benefici attesi dagli interventi di rigenerazione urbana.

www.audis.it

[28] costruzioni febbraio 2010

ambio ai vertici. Lo scorso dicembre, a Brusaporto, in provincia di Bergamo, si è svolta l’Assemblea generale dei soci Nad, Associazione Nazionale Demolitori Italiani. Durante la giornata, oltre a illustrare il resoconto annuale, l’Assemblea ha proceduto al rinnovo delle cariche sociali per il triennio 20092012. Importante novità: alla presidenza è stato eletto Maurizio Massaia, amministratore delegato di General Smontaggi che nello svolgimento dell’incarico sarà affiancato dal past president Giuseppe Panseri di Despe e dal vice presidente Paolo Trincanato di Demont Ambiente. Tale incarico per General Smontaggi rappresenta un altro traguardo significativo. “È per me un onore essere stato eletto presidente dell’Associazione che rappresenta un numero di aziende importanti e qualificate nei numeri e nei risultati, non solo nel nostro Paese, ma anche in Europa e nel mondo”, spiega Maurizio Massaia, 43 anni, da sempre nella commissione tecnica Nad, di cui da due anni è anche coordinatore. “Il lavoro delle nostre aziende è fondamentale per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese e delle sue infrastrutture. Durante il mio mandato vorrei che l’impegno e gli anni di esperienza che il Nad rappresenta attraverso i suoi associati ricevano la giusta considerazione a livello politico e istituzionale. Gli obiettivi che abbiamo e per cui io mi impegnerò come presidente sono la rappresentanza istituzionale e l’impegno per migliorare sempre la sicurezza in cantiere dei lavoratori anche attraverso il riconoscimento professionale di alcune figure. Abbiamo molto da fare ma abbiamo tutti insieme molto chiara la strada da percorrere, e io farò la mia parte, nel migliore dei modi per ripagare la fiducia che tutti gli associati hanno riposto in me affidandomi la presidenza. Credo profondamente in questo lavoro associativo, che ho condiviso e portato avanti nella commissione tecnica per tanti anni e che ha portato alla pubblicazione di ben due manuali tecnici”. www.nad-italia.it

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n Sul campo da più di 10 anni

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NOVITÀ A MONACO

“Il 2009 è stato di sicuro uno degli anni più difficili per tutti i mercati internazionali e la crisi economico-finanziaria non ha di certo risparmiato il mercato delle macchine e attrezzature per il movimento terra”, commentano i vertici [Simex]. “La nostra azienda ha comunque chiuso l’anno con un risultato incoraggiante, che fa in modo che la società possa guardare con rinnovato slancio alle nuove sfide del mercato”. E così la società bolognese si è già messa al lavoro per affrontare l’evento più significativo del 2010, la fiera Bauma, in programma ad aprile a Monaco. Simex sarà presente all’interno del padiglione B3 con un’area di 180 metri quadrati, oltre a un’area demo all’esterno del padiglione C4 (area 406), dove si potrà vedere al lavoro una benna frantumatrice a rotore montata su escavatore. Non è tutto: per la speciale occasione l’azienda lancerà ufficialmente sul mercato mondiale l’ultima testata fresante nata nel proprio ufficio progettazione, la TF100, insieme a un prototipo di benna frantumatrice.

www.simex.it

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COMPATTA E SICURA

Offerta in crescita. [Conjet] ha ampliato la sua gamma completa di apparecchiature per idrodemolizione con il lancio di Nalta Jetframe 101, l’unità ad alta pressione più piccola e leggera al mondo. Nalta, oltre a consentire di controllare a distanza tutte le funzioni e quindi di lavorare completamente al sicuro al di fuori dell’area di lavoro, può funzionare anche sott’acqua. Tutti i componenti inoltre sono leggeri e facili da trasportare. “Grazie a Nalta abbiamo sostituito le tradizionali operazioni manuali, con interventi all’insegna della sicurezza”, afferma Lars-Göran Nilsson, vice presidente Conjet. “I clienti che finora hanno utilizzato Nalta sono stati colpiti dalla sua sicurezza e dalle elevate prestazioni. Basti dire che, rispetto a una lancia manuale, Nalta garantisce una produttività decisamente superiore”. www.conjet.com

Taglio con disco e filo diamantato, carotaggio continuo, perforazioni rotopercussione, consolidamento a iniezione, consolidamento fibra carbonio, frantumazione radiocomandata, frantumazione manuale e idrodemolizione manuale e robotizzata. Sono queste le lavorazioni in cui è specializzata la TAGLIO CALCESTRUZZI, la società di Lecco che, nata nel 1998, annovera tecnici di grande esperienza maturata nella gestione e nella realizzazione di processi di demolizione controllata. Attiva su tutto il territorio nazionale, è impegnata per lo più in interventi specifici su manufatti, opere di edilizia e genio civile realizzate prevalentemente in cemento armato quali centrali idroelettriche, dighe, viadotti, ponti, gallerie stradali, gallerie ferroviarie e opere di edilizia civile.

www.tagliocalcestruzzi.com

n Gamma eterogenea Dalle attrezzature speciali per l'industria e l'igiene ambientale agli allestimenti su veicoli industriali. Tra i prodotti realizzati da MASTER FLUID spiccano anche i caricatori scarrabili e ribaltabili per rottami e materiali di scarto, oltre ad attrezzature di lavaggio ad alta pressione a freddo e a caldo, mezzi lavastrade, attrezzature per spurgo pozzi e pulizia di canalizzazioni e gru idrauliche. Tra i caricatori, in particolare, si segnala la serie Titan, con l’allestimento del cassone per trasporto rottami in acciaio antiusura di alta qualità, con impianto idraulico per il funzionamento degli apparati installati e installazione del caricatore retrocabina.

www.masterfluid.it costruzioni febbraio 2010

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

NOTIZIE[Demolizione&Riciclaggio] n La prima tappa del secondo Tyrolit Cutting Pro Competition si è svolta alla Fiera di Milano, in occasione del Made Expo

SFIDA ALL’ULTIMO TAGLIO

ue uomini sul palco. Volto tirato. Occhi fissi sull’attrezzatura. Al via, la tensione si trasforma in concentrazione. In pochi secondi si assiste a un crescendo di adrenalina, sottolineata dal fumo e dal rumore delle lame rotanti che agiscono sul cemento armato. Questo è lo scenario del Tyrolit Cutting Pro Competition, il Campionato Internazionale di Taglio e Carotaggio del Cemento Armato organizzato dall’azienda austriaca [Tyrolit], giunto alla seconda edizione. La prima tappa del 2010, si è svolta il 5 febbraio in Italia, nel quartiere fieristico di Milano, nell’ambito del Made Expo: 19 specialisti della demolizione controllata si sono sfidati nella gara di taglio a muro, di carotaggio e di taglio manuale. Sul gradino più alto del podio è salito Luigi Zamperini della società Effelle, che ha ottenuto il miglior tempo sia nella disciplina di taglio a muro sia in quella di taglio manuale (soli 01:40,27 nella prima disciplina e di 00:26,74 nella seconda), seguito dal secondo arrivato Riccardo

D

Garelli della Garelli Tagli di Garelli R e C e dal terzo Lorenzo Frasson della Frasson Ermenegildo. Ai primi due spetta di diritto la qualificazione per il 2° Campionato Europeo Tyrolit Cutting Pro Competition che si terrà a gennaio 2011 in Austria. Il campionato internazionale proseguirà nel corso dell’anno con altre sette tappe in tutta Europa (Gran Bretagna, Spagna, Svezia, Francia, Germania, Svizzera e Olanda), in ciascuna delle quali i professionisti si confrontano a due a due nelle tre discipline. Vince su tutti colui che esegue taglio con sega murale, manuale e foratura nel minor tempo possibile. www.tyrolit.com

MACCHINE DA COMPETIZIONE Per quanto riguarda le attrezzature utilizzate, si precisa che la prova del taglio a muro è effettuata con il sistema costituito dalla testa di taglio Tyrolit WZ e dal gruppo idraulico PPH25RR che convoglia alla lama diamantata Tyrolit WSL di 825 millimetri di diametro una potenza di 25 chilowatt tramite un radiocomando; per quella di carotaggio, invece, viene utilizzato un sistema costituito da un supporto carotatrice HCCB-5 e un motore elettrico DME32S, con corona diamantata CDL dal diametro pari a 102 millimetri; infine, per il taglio manuale si impiega una troncatrice Stihl a benzina (5 KW) che aziona un disco diamantato Tyrolit DCU (diametro 350 mm). Il taglio avviene a umido, l’acqua non viene convogliata tramite la macchina, ma tramite il tubo in calcestruzzo.

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VTN EUROPE È UNA REALTÀ IN CONTINUO FERMENTO. SONO MOLTE LE NOVITÀ TECNOLOGICHE Per pezzature sottili

LANCIATE NEGLI ULTIMI

Tra le attrezzature presentate al Demo Day si annovera la benna selezionatrice rotativa SR, immortalata nella foto a tutta pagina. Pensata per la selezione di materiale naturale, è disponibile in cinque modelli per escavatori da sette a 35 tonnellate: la rotazione è data da un motoriduttore epicicloidale che trasmette il movimento direttamente al cesto. Presenta una configurazione frontale con l’applicazione di coni di completa chiusura e tutti gli elementi sono posizionati all’interno del solido telaio, protetti da una speciale guarnizione.

MESI, MOSTRATE IN ANTEPRIMA A RIVENDITORI, AGENTI E CLIENTI IN OCCASIONE DEL DEMO DAY DI

FUCINA di innovazioni

orte aperte per un giorno, con lo scopo di fare conoscere le ultime tecnologie sviluppate. Lo scorso 30 ottobre Vtn Europe, nella propria sede di Pojana Maggiore, in provincia di Vicenza, ha promosso il Demo Day, un’intera giornata dedicata ai propri rivenditori e agenti del mercato europeo, accompagnati dai rispettivi clienti, in totale un centinaio di persone. Oltre al pranzo di gala e al tour all’interno dello stabilimento, l’azienda ha organizzato un briefing tecnico sulle nuove attrezzature, seguito dalla dimostrazione nel campo prove. I presenti hanno manifestato un vivo interesse, soprattutto per i numerosi nuovi prodotti pre-

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DANIELA STASI

sentati che hanno contribuito a rinnovare la già ben nutrita gamma esistente. Nel dettaglio le new entries sono le pinze per movimentazione MD, le benne selezionatrici rotative SR, i frantumatori orientabili FP, la nuova benna frantoio FB 500, la multiutility MT 25 e la benna selezionatrice a griglie oscillanti SB.  costruzioni febbraio 2010 [31]

ATTREZZATURE I DRAULICHE

DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO


ATTREZZATURE I DRAULICHE

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Nulla si crea, nulla si distrugge Trasforma gli inerti da costruzione e demolizione in risorse da riutilizzare in cantiere. La benna frantoio FB 500, per escavatori da 33 a 55 tonnellate, con un peso poco superiore ai 5.000 chilogrammi, è dotata di due mascelle in fusione larghe 1.200 millimetri con un’altezza utile di 500, una fissa e una mobile, entrambe reversibili in modo tale da essere impiegate almeno due volte prima di essere sostituite: la regolazione della ganascia mobile (con la modifica del suo movimento e la conseguente variazione dell’apertura-chiusura posteriore) permette di ottenere frantumato di dimensioni che variano da 20 a 130 millimetri. Tra le innovazioni introdotte, protezioni a sezioni amovibili, e pertanto decisamente più leggere rispetto alle versioni precedenti. Notevolmente favorita anche la manutenzione, grazie all’accesso facilitato a tutti gli organi e componenti, al sistema d’ingrassaggio centralizzato e, infine, alla tensione della cinghia di trasmissione di semplice regolazione, grazie allo scorrimento del supporto motore su guide lavorate.

I NSTANCABILE TUTTOFARE La sua forza è sicuramente la versatilità. Il multiutility MT 25, ideale per escavatori di 28-35 tonnellate, con un peso dai 2.650 ai 2.700 chilogrammi, è il portautensili con rotazione idraulica a 360 gradi, su cui possono essere montate ganasce di diversa tipologia, tutte caratterizzate da semplice e rapida intercambiabilità: oltre a quelle di serie (kit combi) sono disponibili ganasce per la demolizione primaria (kit pinza), per la demolizione secondaria (kit frantumatore) e per il taglio del ferro (kit cesoia).

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PIÙ DI 30 ANNI DI STORIA Vtn Europe è nata nei primi anni Novanta. Le sue origini però risalgono al 1973, quando l’attuale presidente Nerio Vaccaro fondò la Vtn Benne, avviando prima la produzione di benne per escavatori e pale, integrata successivamente con quella di pinze demolitrici e frantumatori. Nel corso degli anni, la società ha continuato a evolversi, raggiungendo importanti traguardi. Oggigiorno l’azienda vanta due divisioni produttive: la Divisione Recycling, che realizza attrezzature per la demolizione, la frantumazione e il riciclaggio, e la Divisione Benne, dedicata alla sua produzione originaria, destinata al movimento terra.

www.vtneurope.com


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO MOVIMENTAZIONE HI-TECH Come precisano i vertici aziendali, le pinze della serie MD non rappresentano un semplice restyling di gamma, bensì un nuovo progetto di benne mordenti per la movimentazione, progettate per escavatori da tre a 60 tonnellate e dotate di rotazione idraulica a 360 gradi. Il nuovo gruppo rotazione comprende un motore che agisce sulla ralla tramite un ingranaggio, a sua volta equipaggiato di un cuscinetto a sfere, indispensabile per prevenire carichi anomali in fase di rotazione e quindi anche il danneggiamento dell’albero motore. Inoltre i modelli pensati per i mezzi da 15 a 60 tonnellate montano un motore laterale con freno, che, oltre a garantire una maggiore affidabilità nella movimentazione, migliora le prestazioni in termini di forza e precisione.

Efficienza garantita

RAPIDA E SICURA Selezione di due metri cubi di materiale di media densità in meno di un minuto. La benna selezionatrice a griglie oscillanti SB, adatta per escavatori dalle 18 alle 40 tonnellate, riesce a fare questi “numeri” grazie all’innovativo movimento sussultorio alternato delle griglie intercambiabili poste longitudinalmente al suo interno, un sistema che tra l’altro previene i rischi d’incidente per la fuoriuscita di materiale in fase di lavoro.

Otto nuovi modelli, con pesi da 1.220 a 7.500 chilogrammi. I frantumatori orientabili FP, contraddistinti da un design moderno ed equipaggiati di rotazione idraulica a 360 gradi, ora tramite motore laterale con freno, sono dotati di ganasce mobile e fissa completamente riviste rispetto ai modelli precedenti, ciascuna munita di serie di puntali intercambiabili. Come sottolineano dall’azienda, “si tratta di una precisa scelta tecnica, finalizzata a migliorare le prestazioni del frantumatore e a eliminare, con la manutenzione del solo componente, ogni altra operazione di saldatura e riporto sulle parti più soggette a usura”. I puntali, amovibili tra l’altro anche da una persona sola, in quanto fissati con viti plow-bolts (a testa quadra), attualmente sono realizzati in Hardox, ma Vtn Europe fa sapere che non esclude la possibilità di produrli in fusione, per eliminare del tutto le operazioni di manutenzione. Altra novità di questa nuova serie: il cilindro montato al rovescio, dotato di valvola di velocizzazione che riduce il tempo di chiusura e velocizza il ciclo lavorativo.


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Sette giorni in

PARADISO

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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO DESPE È STATA PROTAGONISTA DI UN INTERVENTO DI DEMOLIZIONE A QUASI 2.600 METRI DI QUOTA.

LA STRUTTURA DA ABBATTERE, LA STORICA STAZIONE DELLA FUNIVIA PARADISO, AL PASSO DEL TONALE, HA RICHIESTO L’INTERVENTO DI DUE ESCAVATORI DA 30 E 35 TONNELLATE

DI

DANIELA STASI

arà per le dimensioni imponenti delle macchine e delle attrezzature impiegate. Sarà per il modo in cui la tecnologia si mangia voracemente brandelli di calcestruzzo. Sarà infine perché si tratta di interventi che evocano prepotentemente la caducità dei beni umani, anche di quelli più resistenti al passare del tempo, come il cemento armato. Fatto è che le operazioni di demolizione sono tutte spettacolari. Non è per fare poesia, è proprio così. L’intervento documentato in queste pagine, effettuato da Despe lo scorso settembre, però affascina non solo per la vistosa aggressione compiuta dalle macchine su un edificio inerme: profuma di straordinarietà in ogni dettaglio, a partire dal luogo in cui è stato eseguito, a 2.585 metri di altitudine, al Passo Paradiso, ai piedi del ghiacciaio Presena, inserito nell’ampio comprensorio del Passo del Tonale, un anfiteatro naturale che delimita la Valle Camonica dalla Val di Sole, al confine tra Lombardia e Trentino. L'obiettivo era demolire la stazione della storica funivia Paradiso che collega per l’appunto il Passo del Tonale al Passo Paradiso. L’esecuzione dei lavori ha richiesto una particolare attenzione, sia per lo speciale contesto naturalistico, sia per la posizione dell'antica stazione da abbattere: l’edificio infatti si trovava tra uno strapiombo e il nuovo impianto di risalita, la cabinovia bifune entrata in funzione nel 2004. L’intervento, nel complesso, ha impegnato quattro operatori per sette giorni lavorativi. 

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Giganti di ferro Per effettuare l’intervento la Despe ha messo in campo macchine e attrezzature con caratteristiche tali che potessero dare il miglior risultato nel più breve tempo possibile. Nel dettaglio sono stati impiegati due escavatori: quello da 30 tonnellate montava un braccio da 18 metri equipaggiato di un martello da 32 quintali, mentre quello da 35 tonnellate vantava un braccio da 25 metri, allestito con una pinza idraulica da 23 quintali e, per le operazioni di demolizione secondaria, di un frantumatore da 25 quintali.

TRASPORTO DIFFICILE

AMBIENTE DA PRESERVARE Operare a una quota così elevata e in un contesto naturalistico quale quello del Passo del Tonale non capita certo tutti i giorni. Gli operatori, infatti, hanno dovuto prestare la massima attenzione per preservare l’ambiente circostante. Quindi, oltre ai consueti accorgimenti in materia ambientale finalizzati a ridurre il rumore e le vibrazioni e ad abbattere le polveri, in questo caso tutta la demolizione è stata condotta in modo tale da contenere il più possibile i materiali di risulta, frantumati direttamente sul luogo, e da limitare le proiezioni di detriti verso valle. Per abbattere le polveri è stato utilizzato un tradizionale sistema di acqua nebulizzata.

Al Tonale la prima difficoltà da superare è stata quella del trasporto dei due escavatori cingolati che hanno eseguito l’intervento, uno da 35 tonnellate e l’altro da 30. Il “viaggio” è stato suddiviso in due parti: fino a 1.800 metri di altitudine i due mezzi sono stati trasportati parzialmente smontati su bilico, mentre per raggiungere il Passo Paradiso a quota 2.585 metri, in una zona non collegata alla rete stradale, l'unica opzione è stata quella di far percorrere agli escavatori un'antica mulattiera che li avrebbe condotti direttamente alla stazione della funivia, con un dislivello di 700 metri. Insomma un’operazione di trasporto colossale, lungo un percorso impervio e difficoltoso, che ha richiesto otto ore e una grande abilità da parte degli operatori alla guida. Le stesse procedure sono state adottate per il ritorno dei mezzi a valle, che ha impegnato i macchinisti per altre sei ore.


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AZIONE COMBINATA La stazione dell’antica funivia Paradiso era un edificio di forma rettangolare di 40 metri per 25, con un’altezza di 20 metri (1.300 metri quadrati di base, con una volumetria di 20.000 metri cubi vuoto per pieno). Realizzata completamente in calcestruzzo, presentava la particolarità di essere posizionata, da un lato sul culmine del Passo del Paradiso, e su quello opposto a soli tre metri dalla stazione nuova. Quindi, oltre a tutelare l’ambiente naturale, la problematica principale per gli operatori della Despe era quella di preservare l’altra struttura. Per raggiungere tale fine, è stato adottato un sistema esclusivo brevettato dall’azienda bergamasca, ossia un telo in HDPE (noto più comunemente come polietilene), posizionato in verticale tra l’area di cantiere e la zona da salvaguardare. Prima di iniziare le operazioni di demolizione la vecchia stazione è stata completamente svuotata: si è provveduto allo sgombero di tutto il materiale non inerte, dalla moquette ai complementi, poi caricato all’interno di ceste, trasportato tramite la funivia, e poi regolarmente smaltito nelle discariche autorizzate. L’intervento di demolizione è stato realizzato con la tradizionale tecnica “dall’alto verso il basso”, usando la pinza e il martello in un’azione combinata. Naturalmente, vista la particolare posizione a strapiombo, tali attrezzature sono state utilizzate con un’attenzione e una cautela particolari. Successivamente, per le operazioni di demolizione secondaria, è stato impiegato il frantumatore. Si precisa che tutto il materiale di risulta prodotto, di circa 2.500 metri cubi, dopo accurate indagini ambientali, è stato frantumato con l’ausilio di un frantoio e lasciato in loco; sarà utilizzato per successivi riempimenti.


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO Celebri vette Una rinomata stazione sciistica invernale ed estiva che, corredata di ben 100 chilometri di piste, si spiega dai 1.884 metri ai 3.100 metri di quota. Il Passo del Tonale è un valico alpino nelle Alpi Retiche meridionali che divide le Alpi dell'Ortles a nord e le Alpi dell'Adamello e della Presanella a sud. Oltre a essere celebre da un punto di vista turistico, questa località è famosa anche sotto il profilo storico: le montagne circostanti, infatti, furono teatro di combattimenti durante la Prima Guerra Mondiale; questa pagina della nostra storia è tuttora testimoniata da un sacrario monumentale che accoglie le spoglie di oltre 800 caduti italiani e austro-ungarici.

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AL LIMITE DEL POSSIBILE Sorta nel 1975, la Despe di Torre de’ Roveri, in provincia di Bergamo, è una della principali imprese italiane specializzate nelle demolizioni. Membro del comitato internazionale dell’European Demolition Association e tra i fondatori della Nad (Associazione Nazionale Demolitori Italiani), non è nuova a interventi particolarmente spettacolari. Si ricordano a tal proposito, la demolizione del Teatro alla Scala di Milano, quella della ex raffineria di Rho Pero, quella di un edificio di nove piani posto in pieno centro città a Torino (una delle ultime costruzioni dismesse della Spina di Torino, che ospitava gli Uffici Merci delle Ferrovie di Stato) e la decostruzione in notturna dei ponti sull'autostrada A4 senza interrompere il traffico diurno.

www.despe.com


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IN QUESTO NUMERO...

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Accessori per calcestruzzo La gamma Ceccantini per il sollevamento di manufatti prefabbricati in calcestruzzo armato

Pompe autocarrate Battesimo del cantiere per le prime autocarrate made in China prodotte da CGT

TECNOLOGIE ALCESTRUZZO C


I N COLLABORAZIONE...

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SICUREZZA NELLA FORNITURA E POSA IN OPERA DI CLS ANCE E ATECAP UNITE A CONVEGNO PER LA

“SICUREZZA NELLA FORNITURA E POSA IN OPERA DI CALCESTRUZZO”.

CONFRONTO FRA IMPRESE E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ALLA LUCE DEL D.LGS. 106/09

P

er promuovere livelli di sicurezza sempre più elevati fra le imprese aderenti alle rispettive Associazioni e informare le aziende delle più significative modifiche presentate dal decreto correttivo d.lgs. 106/09, ANCE e ATECAP hanno organizzato un seminario nel quale verrà esaminata la vigente normativa in materia di sicurezza che riguarda la fornitura di calcestruzzo in cantiere. Il seminario a partecipazione gratuita, si terrà a Roma, il 26 febbraio 2010 (ore 9:30 presso la sede di Ance di via Guattani 16) e tratterà le seguenti tematiche: • principali modifiche al Titolo I e al Titolo IV del d.lgs. 81/08 introdotte dal d.lgs. 106/09 per datori di lavoro e lavoratori del settore del calcestruzzo e edile; • modifiche introdotte dal correttivo all’articolo 96 e all’articolo 26 del d.lgs. 81/08 a seguito delle quali viene ora definito chiaramente che in caso di mera fornitura di materiali e attrezzature non valga l’obbligo di redazione del POS (Piano Operativo di Sicurezza), bensì si ricade nelle procedure di reciproco coordinamento e informazione fra committente e fornitore imposte dall’art. 26. L’obiettivo è sensibilizzare e informare i tecnici addetti alla sicurezza delle imprese edili e fornitrici di calcestruzzo e gli altri soggetti coinvolti (enti di vigilanza, coordinatori per la sicurezza, responsabili di progetto) sulla normativa sulla sicurezza alla base dei rapporti fra imprese esecutrici e fornitori di calcestruzzo. Di seguito li programma completo dell’evento. Maggiori informazioni sul sito internet dell’associazione. 

ATECAP Presidente Fabio Biasuzzi Vice Presidenti Andrea Bolondi Giancarlo Sirchia Direttore Alberto de Vizio

Associazione TecnicoEconomica del Calcestruzzo Preconfezionato via Barberini, 68 00187 Roma tel. 06 42016103 fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it www.atecap.it Informazioni sui Corsi: Concreto srl tel. 06 42011260 fax 06 42020153

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Programma convegno del 26 febbraio 2010 ore 9:30

Tecnica Edilizia Inail

buone prassi per la fornitura in

Saluti

* invitato a partecipare

cantiere Michele Tritto, Ance

Paolo Buzzetti,

Margherita Galli, Atecap

Presidente Ance

ore 10:45

Fabio Biasuzzi,

Il coordinamento per la sicurezza nel-

Presidente Atecap

le forniture e nella posa in opera del

ore 12:15

calcestruzzo: l’articolo 26 e l’articolo

Dibattito con il pubblico in sala

ore 10:00

96 del d.lgs. 81/08

Modera

Introduzione

Il punto di vista del Ministero del

Massimo Cassani, Responsabile

Massimo Cassani, Responsabile

Lavoro

Redazione Ambiente & Sicurezza

Redazione Ambiente & Sicurezza

Lorenzo

de Il Sole 24 ORE

Divisione III e VI Ministero del

Fantini,

Dirigente

de Il Sole 24 Ore

Lavoro e delle Politiche Sociali

ore 12:45

ore 10:15

Il punto di vista degli Enti di

Conclusioni

Principali novità per datori di lavoro

Vigilanza

Massimo Cassani, Responsabile

e lavoratori del settore del calce-

Marco

struzzo e edile: Il titolo I e il titolo IV

Comitato tecnico Regioni e

del d.lgs. 81/08

Province autonome

Maria Pacciana*, Consulenza

Il punto di vista delle imprese:

Masi,

Coordinatore

Redazione Ambiente & Sicurezza de Il Sole 24 Ore


& Figli s.r.l. FABBRICAZIONE ATTREZZATURE PER SOLLEVAMENTO E TRASPORTO

0 0 5I 2 5 5 19 0 ANN

5 O L T R E ITA’ NEL QUAL

DI AMENTO V E L L O S

Nella nostra gamma di produzione oltre agli ancoraggi per il sollevamento di manufatti prefabbricati in c.a. siamo in grado di fornire tutti gli accessori per il sollevamento e trasporto: tiranti in fune d’acciaio, tiranti in catena d’acciaio grado 8 e 10, sistemi di sollevamento in poliestere. Siamo inoltre, in grado di fornire qualsiasi tipo di fune in acciaio lucido, zincato o inoxidabile anche con i relativi accessori inox per scopi architettonici. Accessori come: ganci, grilli, carrucole, golfari, pinze per lamiere, profilati e cemento sia di produzione standard nazionali o internazionali che pinze e bilancini di sollevamento secondo le specifiche esigenze del cliente.

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L’ISTITUTO PENSANTE

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SCUOLA IN CENTRALE DUE SETTIMANE “SUL CAMPO” PER

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I RAGAZZI DEL

FLORIANI DI VIMERCATE COINVOLTI NEL NUOVO

(E ALL’AVANGUARDIA) PROGETTO FORMATIVO I.I.C.

on scarpe antinfortunistiche, camici ed elmetti, i ragazzi dell’Istituto Professionale Floriani di Vimercate scendono in campo, o più precisamente in cava, nei laboratori di analisi e prove sui calcestruzzi, in cementeria, in centrale di betonaggio. Un percorso che impegna gli studenti per ben due settimane direttamente a confronto con il mondo professionale aziendale del settore del calcestruzzo. Prosegue così il nuovo e innovativo corso di formazione ideato dall’Istituto Italiano per il Calcestruzzo ad hoc per gli studenti dell’IP di Vimercate : “Tecnico superiore Conduttore d’impianto”, ovvero di una centrale di betonaggio. Il corso che abbiamo ideato, spiega il presidente Silvio Cocco, vuole accompagnare i ragazzi nel mondo del lavoro e nella realtà professionale del nostro settore. Il corso è sostenuto direttamente anche da: Controls, Durocem, F.lli Borgonovo, Holcim, Impresa Bagnasco, OMG, Solles strade e cave, Tecnomix Centro, Tekna Chem e Tenso Floor. Obiettivo della nostra nuova proposta è di dar loro insieme al diploma, al termine della formazione, un attestato di professionalità, una base solida per costruire la propria figura professionale come tecnici nel nostro settore specifico, quello del calcestruzzo. L’obiettivo che I.I.C. si pone è quello di avvicinare real-

C Presidente I.I.C.

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E

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DI BETONAGGIO

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I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo 2

figg. 1 e 4 - Il cantiere Holcim a Milano, Porta Nuova fig. 2 - Il nuovo mulino verticale per la macinazione del cemento, cementeria Holcim di Merone fig. 3 - Prove di laboratorio presso la centrale F.lli Borgonovo di Verano

mente e sempre di più il mondo della scuola al mondo del lavoro perché i ragazzi possano essere subito inseriti nel mondo professionale al termine della formazione. Questo corso inoltre è estremamente mirato e indirizza l’offerta esplicitamente attorno alla figura specifica del tecnico conduttore di centrale di betonaggio. Il mercato di oggi infatti ha grande bisogno di figure tecniche professionali specifiche e ben preparate (è vincolante oggi sul tema anche il Decreto Ministeriale sulle Costruzioni). Il tecnico conduttore d’impianto deve essere, in una moderna centrale, la figura professionale responsabile del corretto confezionamento dei calcestruzzi di nuova generazione, nel pieno rispetto delle severe normative tecniche ormai vigenti e cogenti. Le competenze di questa figura professionale sono dunque moltissime: dalla corretta scelta delle materie prime, alle complesse formulazioni, ai processi produttivi e tutto quanto riguarda i calcestruzzi fino al momento della loro messa in opera. Una realtà estremamente complessa dove oggi purtroppo ancora molto resta da fare perché i calcestruzzi risultino perfettamente rispondenti ai differenti impieghi richiesti da un mercato estremamente esigente. Il corso offre così, a fianco delle ore in aula, ben dodici giornate di studio per apprendere i processi di estrazione degli ag-

Silvio Cocco Presidente Valeria Campioni Vice presidente

Comitato tecnico scientifico Crescentino Bosco Politecnico di Torino Ezio Cadoni SUPSI Università Professionale della Svizzera Italiana Laura Gaggero Università di Genova Massimo Gelli Qualità e sviluppo cemento Renzo Leardini Ricerca e sviluppo additivi calcestruzzo e cemento Sergio Tattoni Politecnico di Milano e Politecnico di Cagliari Tiziano Teruzzi Laboratorio tecnico sperimentale SUPSI

I.I.C. Villa Greppi Via Monte Grappa, 21 23876 Monticello Brianza (LC) tel. 039 9209018 Email iic@istic.it www.istic.it

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L’ISTITUTO PENSANTE

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fig. 5 - Gli studenti presso la cava Solles ad Arluno, Milano fig. 6 - La fusione del clinker, cementeria Holcim di Merone fig. 7 - Gli studenti nella sala controllo della cementeria Holcim fig. 8 - In cantiere con Holcim a Milano, Porta Nuova

5

gregati e i macchinari utilizzati in cava; per osservare l’attività di un laboratorio di analisi e prove tecniche sul calcestruzzo; per studiare il ciclo produttivo del cemento, dall’estrazione delle materie prime, alla cottura, alle prove di controllo. Nei laboratori dell’Istituto di Monticello Brianza, così come presso le aziende partner del progetto formativo, gli studenti vengono invitati ad eseguire essi stessi varie prove sui calcestruzzi, come appreso in aula e come visto in laboratorio. Per due intere giornate naturalmente gli studenti sono ospiti in centrale di betonaggio dove possono vedere tutto il processo di confezionamento di varie tipologie di calcestruzzo. Altre due giornate di “attività pratiche” sono infine dedicate al software di controllo della centrale: il cervello che gestisce e collega ogni fase delle operazioni. E qui c’è un altro punto di forza del programma formativo dell’I.I.C.: accanto alla conoscenza approfondita del

Il corso: Tecnico Superiore Conduttore d’Impianto Parte prima: Gli aggregati Natura e forma, classificazione degli aggregati secondo la Massa Volumica, materiali dannosi per il calcestruzzo; cave e miniere, i giacimenti coltivabili; limiti di ac cessazione per gli aggregati destinati al cls (UNI 8520 parte 1 e 2); classificazione degli Aggregati (UNI 12620); ruolo degli aggregati nel calcestruzzo. Parte seconda: il cemento Il ciclo produttivo; la normativa. Parte terza: il calcestruzzo Definizione, composizione del calcestruzzo; additivi per calcestruzzi; controlli del calcestruzzo fresco; controlli del calcestruzzo indurito; produttori di calcestruzzo: centrali di betonaggio e prefabbricatori; trasporto; posa in

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opera; stagionatura; degrado e durabilità del calcestruzzo; interventi di manutenzione sul calcestruzzo; tipi di calcestruzzo; Normativa. Parte quarta: tipologie di calcestruzzo e mix-design Il tecnologo del calcestruzzo; tipologie di calcestruzzo; i controlli in cantiere; qualifica delle ricette in centrale; progetto dell’aggregato misto; progetto della miscela di calcestruzzo. Parte quinta: centrale di betonaggio, il software Configurazioni I/O PLC; realizzazione sequenza dosaggio e scarico; inserimento anagrafiche prodotti, formule, cleinti, cantieri; analisi umidità degli aggregati; associazione prodotti estrattori e settaggio bilance; allineamento

bilance con strumentazione su quadro elettrico; funzionamento e analisi ciclo; realizzazione DdT e Start Ciclo; report e grafici; esportazione e importazione dati; carico e scarico materiali a stoccaggio. Parte sesta: centrale di betonaggio, parte elettromeccanica Parte settima: centrale di betonaggio, parte meccanica Parte ottava: giornate di prove pratiche su aggregati, cemento, calcestruzzo, mix-design e automazione Con simulazione a PC della gestione d’impianto, dell’intervanto per eventuali anomalie, gestione degli archivi e controllo dei processi.


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I partner I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo

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calcestruzzo vogliamo offrire una preparazione informatica, elettronica e meccanica per la conduzione di una moderna centrale di betonaggio. Per questo scopo ci viene in aiuto un complesso programma informatico simulatore messo a punto ad hoc per I.I.C. da Tecnomix Centro, che affida nelle mani dei ragazzi il controllo totale della centrale. Il programma simula quello che gestisce le centrali di betonaggio consente ai futuri tecnici, una volta apprese tutte le informazioni di base, di “gestire” la propria centra7 le, sia da punto di vista tecnico e operativo, ma anche economico e gestionale.

FORMAZIONE & IMPRESA: UN PATTO DA CEMENTARE Assolutamente si, afferma convinto Silvio Cocco. E continua: sin dalle origini dell’attività dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo ho voluto fortemente sostenere l’attività didattica e di formazione nel settore del calcestruzzo fra gli obiettivi principali della mission 8 dell’Istituto stesso. Formazione a tutti i livelli dunque della complessa filiera del nostro settore; un settore che ha estremamente di tecnici preparati. Se ne rende conto il mercato, soprattutto dall’entrata in vigore delle Nuove Norme Tecniche; se ne rendono conto le aziende che spesso si trovano a dover sostenere interamente la formazione dei tecnici al proprio interno. Oggi per fortuna nella nostra realtà se ne accorge anche la scuola e dirigenti scolastici, si rivolgono a noi per “avvicinarsi” al mondo del lavoro e offrire ai ragazzi un’opportunità in più. È il caso di Vimercate, nel quale abbiamo trovato un valido interlocutore nella persona del dr. Enrico Danili, direttore didattico del Floriani che si affianca all’ing. Giorgio Merli dell’Istituto Pandini e al dottor Michele Monopoli dell’Istituto Vanoni. Oggi che queste giornate formative sul campo sono concluse (presto riprenderanno le lezioni in aula), possiamo dire che il corso così strutturato è stato accolto con entusiasmo dagli studenti. I ragazzi si sono dimostrati estremamente attenti; si sono lasciati coinvolgere ed appassionare da ciò che hanno potuto osservare “dal vivo”. Silvio Cocco

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NOTIZIE

[Tecnologie&Calcestruzzo]

n Durabilità in memoria ATE (Associazione Tecnologi per l’Edilizia), CTE (Collegio dei Tecnici della Industrializzazione Edilizia) e il Politecnico di Milano (Dipartimento di Chimica) organizzano il 26 febbraio il convegno “Durabilità delle strutture in calcestruzzo armato”, che si terrà presso l’aula Rogers della Facoltà di Architettura dello stesso Ateneo. La giornata è dedicata alla memoria del Prof. Pietro Pedeferri, “grande ricercatore e ottimo docente, che ha dato un contributo essenziale alla diffusione nel nostro paese della sensibilità nei confronti della durabilità delle strutture in calcestruzzo armato”.

n

CALCESTRUZZO

PULITO

È l’impianto fotovoltaico più grande della Lombardia, e ad installarlo è stata la Cave Rocca di Monza, nota azienda di produzione calcestruzzi. L’impianto sorge su un’area di circa 10.000 m2 ed è composta da 2058 pannelli fotovoltaici da 170 W cadauno prodotti dalla Mitsubishi Electric, montati su strutture in alluminio. Ha una produzione di picco pari a 350 KW, attraverso 3 inverter da125 Kw ed un trasformatore, e viene immessa nella rete elettrica sotto forma di corrente alternata alimentando le utenze ad essa allacciate. L’impianto fotovoltaico di [Cave Rocca] ha una produzione di circa 400.000 kWh l’anno, che per il 70% vengono autoconsumati dalla centrale di betonaggio, e il restante 30% viene ceduto al gestore dell’energia elettrica. L’investimento totale dell’azienda dovrebbe essere interamente ripagato col risparmio energetico in circa sette anni. www.paginegialle.it/cave.rocca

www.ateservizi.it

COTTA A PUNTINO

n 333 euro a blocco

n

È considerata un (inquietante) capolavoro dell’architettura moderna: ispirata all'arte Maya attraverso 45.000 blocchi di calcestruzzo prefabbricati, Ennis House è stata progettata da Frank Lloyd Wright nel 1923 e sovrasta Los Angeles dalle colline di Los Feliz. Il sistema a blocchi (spessi tre pollici) consisteva nell’impilarli a reticolato senza giunti visibili del mortaio, con gettata a stampo. Recentemente questa splendida residenza è stata oggetto di una ristrutturazione imponente (viste anche le dimensioni), per poi essere messa all’asta alla modica cifra di 15 milioni di dollari. Per chi fosse interessato, fa circa 333 euro a blocco…

La Calce dei Berici è la Calce Idraulica Naturale NHL3,5 (secondo EN 459-1:2002) di [Villaga Calce], azienda che da oltre 100 anni produce calce e prodotti premiscelati per l’edilizia ottenuti con materie prime provenienti da siti estrattivi di proprietà. Questa calce è prodotta in forni tradizionali a strati che lavorano a temperature inferiori ai 1100°C. Successivamente, dopo lo spegnimento, la calce viene “stagionata” per un periodo di tempo prolungato che ne assicura la completa idratazione. Viene infine macinata e raffinata con separatori a vento. Il suo colore è il tipico nocciola chiaro. L’analisi difrattometrica rivela la presenza di silicato bicalcico e n Proprietà fisico/chimiche idrossido di calcio (calce libera) tipico della calce idraulica Stato fisico Solido, in polvere naturale. L’assenza di composti Colore Nocciola chiaro del clinker (componente base per Massa volumica 2,5 ÷ 2,7 g/cm3 la produzione del cemento) e Massa vol. apparente 0,65 ÷ 0,70 g/cm3 l’elevato contenuto di calce libera Rc 28 gg > 3,5 N/mm2 determinano una presa lenta e Rc 56 gg > 4,5 N/mm2 graduale con un continuo Tempo inizio presa 5 ore aumento delle resistenze SO3 < 0,5 % meccaniche nel corso dei mesi Calce libera 20 ÷ 25% successivi alla posa. Residuo 200 µm < 0.2 %

www.ennishouse.org

www.villagacalce.it

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Residuo 90 µm

<7%


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LE ARMATURE DEL BRUNELLESCHI n

Per realizzare la cupola del Duomo di Firenze Filippo Brunelleschi utilizzò anche il ferro unito ad un conglomerato: una sorta di precursore del calcestruzzo armato. È uno dei risultati della ricerca sul capolavoro dell’architetto fiorentino che sarà pubblicata nei prossimi mesi dall'editore [Pontecorboli], e che è stato anticipato in questi giorni dagli autori Roberto Corazzi, professore ordinario di fondamenti ed applicazioni della geometria descrittiva, e Giuseppe Conti, professore associato di istituzioni matematiche della facoltà di architettura, entrambi presso l'Università di Firenze. La cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore, costruita fra il 1420 ed il 1436, ha sempre colpito l'interesse degli studiosi per la sua particolare e innovativa tecnica costruttiva (su cui Brunelleschi non ha lasciato niente di scritto) e per le dimensioni: alta 91 metri, il suo diametro esterno ne misura 5, e la sua base si trova a 55 metri dal suolo; il tutto per un peso di circa 29.000 tonnellate. La cupola, in realtà, è formata da due strutture: una interna (quella principale) spessa circa 2,2 metri, ed una esterna più sottile (circa 0,9 metri). È proprio l'analisi di quest’ultima che ha riservato una sorpresa: utilizzando le nuove tecnologie come il georadar, la tomografia, l'endoscopia e il metaldetector, sono state rilevate al suo interno presenze di materiale ferroso.

www.pontecorboli.it

n

IL LATO SICURO

Pensando al bisogno di maggior sicurezza nei cantieri, [Canginibenne] ha progettato l’intera gamma di miscelatrici anche con lo scarico laterale. Questa particolare soluzione permette all’operatore di applicare il tubo di scarico rimanendo al lato della benna, in posizione di sicurezza. Le miscelatrici Canginibenne possono essere applicate su skid loader, pale gommate, terne, telescopici ed escavatori. L’evoluzione della tradizionale trasmissione a catena è il motoriduttore che garantisce minore manutenzione e una maggiore durata. L’ampia gamma delle macchine sulle quali è possibile l’applicazione delle miscelatrici permette all’utilizzatore di preparare il calcestruzzo in pochi minuti e usarlo anche in luoghi difficilmente accessibili, grazie all’apertura idraulica sul fondo della benna che ne permette lo scarico a caduta.

www.canginibenne.com

n Genio italiano (parte 2) Dopo il muraglione sul lungolago comasco (COSTRUZIONI 630, pag 72), poteva il comune di Luino farsi mancare il suo? Assolutamente no: sul lungolago è comparsa una struttura di calcestruzzo lunga 50 metri che oscura impudicamente la visuale della passeggiata. Spiegazione? Il Comune sta realizzando un parcheggio sopraelevato coperto, a pochi metri dalle rive del lago Maggiore… I cittadini naturalmente si stanno mobilitando per chiedere lo stop dei lavori e la modifica del progetto, con tanto di petizione cittadina (tremila le firme raccolte) e un gruppo nato all’uopo su Facebook ("Abbattiamo il muro che nasconde la vista lago" ha già 1.500 sostenitori). Si attendono ora con entusiasmo i muraglioni lungo l’Iseo e il Benaco.

www.laprovinciadivarese.it

n Calcestruzzo sacro Il Cristo Redentore di Rio de Janeiro, la più imponente statua al mondo in calcestruzzo armato, sarà sottoposta a partire dalla fine di gennaio a lavori di restauro che costeranno in tutto 2,7

milioni di Euro, che consisteranno nel sostituire alcuni pezzi del rivestimento esterno e nel risanare le parti di calcestruzzo intaccate dall’umidità. La statua domina Rio dalla montagna del Corcovado, è alta trenta metri e pesa 1.145 tonnellate. Fu inaugurata nel 1935 dopo 5 anni di lavori. Il restauro sarà finanziato dal gigante brasiliano del settore minerario VALE.

www.vale.com costruzioni febbraio 2010 [47]


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ATTUALITÀ & PRODOTTI

NOTIZIE[Tecnologie&Calcestruzzo] n Piccolo viaggio fra i prodotti dell’azienda fiorentina leader nel mercato delle boccole di ancoraggio

UN MONDO DI BOCCOLE a produzione di boccole di ancoraggio per il sollevamento ed il trasporto di manufatti prefabbricati in calcestruzzo armato è il core-business della [Ceccantini & Figli], azienda fiorentina leader nel settore in grado di fornirne una gamma completa con portate da 500 fino a 12.500 kg per ancoraggio, realizzate in acciaio al carbonio oppure nella versione nera con finitura zincocromata; altre serie sono disponibili in acciaio AVP, e per le condizioni ambientali più estreme in acciaio inossidabile AISI 316 (1). Le boccole con solidarizzato dell'acciaio ad aderenza migliorata non necessitano invece di ulteriori armature supplementari (2). L’azienda produce anche una serie di boccole speciali con lunghezze e filettature a richiesta, boccole doppie, nonché boccole universali con filettatura (3) e con staffa saldata (4). Tutta la produzione ha una filettatura con passo metrico grosso ma con un profilo arrotondato brevettato, che garantisce un agevole accoppiamento anche nelle condizioni più estreme. Per l’aggancio alle boccole nel campo del sollevamento sono disponibili due tipi di attacchi che garantiscono il corretto accoppiamento con l’ancoraggio: il primo denominato “asola snodata” è costituito da un golfaro con piastra di pressione collegato ad una fune metallica; il secondo, denominato “asola flessibile”, è invece costituito da un cappio in fune di acciaio zincato con all’estremità un manicotto filettato, più consigliato perchè realizzato totalmente in fune di acciaio che garantisce flessibilità e assorbimento degli eventuali strappi (5). Sono disponibili inoltre tappi in materiali plastici, che servono a proteggere la filettatura della boccola durante la fase di stoccaggio dei manufatti da eventuali residui di calcestruzzo e/o sporcizia, nonché a proteggerla da eventuali infiltrazioni di acqua. Un altro accessorio importante è costituito dal fissaggio magnetico, che permette di poter posizionare le boccole nei casseri metallici senza doverli forare, risparmiando quindi tempo e denaro (6). Ceccantini è inoltre specializzata nella costruzione di asole in fune di acciaio per il sollevamento di manufatti puramente funzionali (senza requisiti architettonici): queste asole vengono annegate nel getto per i due terzi della loro lunghezza, così da poter utilizzare la parte sporgente quale solido aggancio per il sollevamento. Una volta finito lo scopo possono essere tagliate, oppure inglobate nel

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successivo getto in opera. Sono costruite con portate che vanno da 1.600 fino a 57.000 kg. e realizzate con funi in acciaio lucido o zincato con anima tessile o metallica a seconda della portata (7). Per il settore del fissaggio, infine, Ceccantini produce una serie di inserti, utilizzati anche nel campo dei manufatti per l’arredo urbano: si tratta di inserti filettati metallici zincocromati (o a richiesta in acciaio inossidabile), denominati “tasselli di boccola”, aventi estremità ondata e foro trasversale, oppure estremità piatta e foro trasversale. Della stessa famiglia fanno parte le boccole di fissaggio di poliammide, realizzate in nylon (8), che possono essere impiegate nel caso in cui si debba avere il massimo grado di protezione dagli agenti corrosivi, senza ricorrere al costoso utilizzo dell’acciaio inossidabile (naturalmente qualora i carichi lo consentano). www.ceccantini.it


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POMPE AUTOCARRATE

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BATTESIMO in cantiere FINALMENTE VISIBILI ALL’OPERA LE PRIME POMPE AUTOCARRATE DAGLI OCCHI A MANDORLA, CHE

CGT SI APPRESTA A LANCIARE SUL MERCATO DI

ELISON LOCATELLI

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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO l primo passo è sicuramente apprezzabile, e a dire il vero anche inusuale se a farlo è un’azienda che ha 75 anni di servizio, e che proprio del “servizio” ha fatto e fa il suo core-business; è un passo apprezzabile poiché denota umiltà e avviene su un terreno insidioso, che è quello del confronto con l’utilizzatore: mostrarsi e sottoporsi al giudizio dei propri potenziali clienti prima dello start-up commerciale non è cosa da tutti. CGT, anche in questo caso, si distingue per il particolare approccio che privilegia sempre l’ascolto del cliente. Per presentare al mercato le prime unità Sany, l’idea è stata quella di farle provare direttamente alle aziende utilizzatrici, non in uno stand o in una simulazione, ma proprio in cantiere: un modo coraggioso per esibirle e al tempo stesso testarle, ottenendo (da chi col calcestruzzo si sporca quotidianamente le mani) importanti consigli. Tra le (fitte) nebbie della bassa milanese COSTRUZIONI ha per la prima volta visto all’opera la pompa autocarrata Sany, montata su un autotelaio Daf CF85 8X4 (CGT è dealer del prestigioso marchio olandese di veicoli industriali), con braccio di distribuzione da 48 metri: nome in codice SYG5361THB-48V. Abbiamo potuto coglierne gli aspetti tecnologici e le prime impressioni delle aziende che hanno avuto l’opportunità di metterla alla prova; oltre naturalmente all’entusiasmo di CGT che con Sany si affaccia in un nuovo e impegnativo business. 

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Tra i “tester” ... la Triger di Buccinasco In questi mesi la CGT ha dato in prova le pompe autocarrate ad aziende selezionate per la loro professionalità ed esperienza in modo da poter affinare ulteriormente il prodotto e rispondere alle specifiche esigenze della clientela italiana. Tra queste realtà segnaliamo quella che ci ha “ospitato” in cantiere: la Triger di Rocco Tripodi, società specializzata nel trasporto, messa in opera del calcestruzzo e noleggio a caldo di autobetoniere e pompe autocarrate. Con una esperienza di più di 30 anni nel settore, questa azienda è attiva su tutto il territorio nazionale, in particolare nei cantieri del Centro-Nord Italia. Triger dispone di ventidue macchine di proprietà (tra pompe e autobetoniere), ma organizza il lavoro di circa cinquanta autobetoniere e undici pompe autocarrate. Il suo quartier generale di Buccinasco (MI) sorge su un'area di 2.400 metri quadrati, dei quali quasi mille sono coperti per garantire il ricovero dei mezzi, e una struttura d'uffici adeguata a gestire la logistica e l'amministrazione dei lavori.

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POMPE AUTOCARRATE

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L’ACCORDO CGT-SANY Nel giugno del 2009 la Compagnia Generale Trattori e la Sany Heavy Industry di Changsha (Cina) firmano di un accordo per la distribuzione esclusiva in Italia dei prodotti per la produzione, il trasporto e la messa in opera del calcestruzzo della casa cinese. Per Sany, tra i primi produttori al mondo nei prodotti per il calcestruzzo, è l’occasione per mettere alla prova il livello qualitativo di queste macchine sul mercato italiano, affidandosi ad una società nota in tutta Italia per le proprie capacità distributive e per il livello di servizio di assistenza offerto ai propri clienti. Sany entra nel mercato italiano delegando al suo partner l’intera operatività sul territorio italiano con una capacità decisionale indipendente e completa. Per CGT si apre invece l’opportunità di entrare in un nuovo segmento di mercato ampliando la gamma di prodotti e servizi offerti ai suoi clienti, che potranno così contare su un unico e affidabile fornitore per tutte le fasi del cantiere, avvicinandosi sempre più al concetto americano del “one stop shop”, unico interlocutore in grado di fornire consulenza, macchine e assistenza a 360°.

BRACCIO STABILE Il braccio di distribuzione del calcestruzzo da 48 metri è dotato di un sistema elettronico di controllo attivo per la massima stabilità in fase di pompaggio, che ne limita le oscillazioni verticali. Il gommone terminale è dunque più stabile, e ciò si ripercuote positivamente sulla sicurezza degli operatori e sulla produttività stessa; inoltre le ridotte sollecitazioni dinamiche date dalle oscillazioni diminuiscono col tempo la possibilità di problemi strutturali al braccio, facendo aumentare la durabilità complessiva e l’affidabilità delle parti, in particolare della torretta. Tutto ciò avviene attraverso un accumulatore che automaticamente si attiva ogni volta che viene azionato il gruppo pompante, compensando la diminuzione di olio nei cilindri (dovuta alle sollecitazioni dinamiche generate dallo scorrimento del calcestruzzo all’interno della tubazione) e fungendo così da ammortizzatore. Per garantirne la massima durata, il braccio è inoltre testato a fatica riproducendo in fabbrica le reali condizioni di funzionamento.

Controllo elettronico pro consumi Il sistema di controllo elettronico monitora i parametri operativi e segnala attraverso il display in tempo reale le eventuali anomalie. Il controllo della stabilità impedisce la manovra se la macchina non è piazzata correttamente, avvisando l’operatore attraverso un segnalatore acustico. In questi casi, la funzione del braccio viene immediatamente bloccata garantendo la massima sicurezza. Un sistema di regolazione dei giri motore, inoltre, agisce automaticamente sull’acceleratore del camion per consentire un livello di coppia sempre ottimale durante le funzioni di pompaggio, assicurando consumi ridotti.

UNO DEI TANTI ACCORGIMENTI PRO MANUTENZIONE

SYG5361THB-48 Telaio

Lunghezza telaio 12.200 mm Larghezza telaio 2.550 mm Altezza telaio 3.990 mm Capacità tramoggia 900 l Braccio Sezioni braccio 5 Altezza massima braccio 48.000 mm Raggio orizzontale braccio 44.000 mm Apertura stabilizzatori ant 9.300 mm Apertura stabilizzatori post 9.850 mm Gruppo Pompante Produzione max 170 m3/h Pressione olio circuito idraulico 320 bar Diametro canne cls 260 mm Diametro corsa cls 2.200 mm Diametro tubazioni 125 mm Corsa canne 260 mm Lunghezza tubo in gomma 4.000 mm

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I tamponi pompanti sono studiati per una facile manutenzione: il selettore li posiziona esattamente al centro della vaschetta rendendoli agevolmente sostituibili in circa mezz’ora.


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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO >>

COME È FATTA LA 48 METRI CINESE

ALTA O BASSA PRESSIONE È possibile passare da alta a bassa pressione automaticamente o tramite un comando selezionabile dall’operatore. Ciò è apprezzabile durante le fasi di getto, durante le quali si può incorrere in principi di intasamento della tubazione: in questi casi il controller di bordo commuta da bassa ad alta pressione per sopperire alla maggior resistenza allo scorrimento del calcestruzzo. A volte questo procedimento è coadiuvato, sempre automaticamente, da un “reverse” che genera l’aspirazione del conglomerato verso la tramoggia per favorirne il deflusso ed evitare l’intasamento della tubazione.

Fino a 170 metri cubi ora Il gruppo pompante, interamente prodotto dalla casa cinese, ha una produzione massima fino a 170 m3/h con pressioni massime sul calcestruzzo di 120 bar. Le canne hanno dimensioni generose, al top della categoria, con diametro di 260 mm e corsa di 2200 mm: a pari produttività ha quindi un numero di cicli minori e conseguentemente meno usura.

Qualche numero curioso… La lunghezza del braccio è di 48 metri effettivi, nonostante la legislazione vigente preveda che per definirla “48 m” bastino 47 m e un centimetro. Rispetto ai mezzi equipollenti della concorrenza, la SYG5361THB 48V è più corta di circa 60 cm e più leggera di circa 2 ton.

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POMPE AUTOCARRATE

TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO CGT L’azienda opera da oltre settant’anni nei settori movimento terra ed energia con un forte orientamento per i servizi al cliente. CGT è, dal 1934, dealer Caterpillar, leader mondiale nella produzione di macchine per il movimento terra, le costruzioni, l’estrazione mineraria e l’industria, oltre ad essere il più grande produttore al mondo di motori diesel e a gas. CGT vende, assiste e noleggia l’intera gamma di macchine e motori CAT nel centro-nord Italia dove ha una rete di 26 filiali dirette con un organico di circa 1.000 persone. È del 2008 l’accordo commerciale con Daf grazie al quale il costruttore olandese ha concesso a CGT mandato commerciale e d'assistenza per i suoi veicoli industriali, con una particolare attenzione a quelli della gamma per cava e cantiere. Dell’anno successivo, invece, un’altro impotante accordo: quello per la commercializzazione e l’assistenza della gamma di frantoi e vagli REV, storica azienda romagnola del settore frantumazione e riciclaggio

CALCESTRUZZO: PRODOTTI E ASSISTENZA PER L’ITALIA Secondo la CGT le macchine sono state accolte bene dai clienti italiani. A Vimodrone tengono anche a specificare che la squadra che segue lo sviluppo di prodotto Sany accoglie con attenzione tutti i suggerimenti che arrivano da coloro che utilizzano quotidianamente le pompe autocarrate in cantiere: i potenziali clienti. I modelli che vedremo in Italia, precisano, non saranno identici a quelli già commercializzati in Cina ma, sotto richiesta dei dealer europei, sono attualmente oggetto di alcuni adeguamenti che non riguardano tanto la sostanza delle macchine, quanto l’equipaggiamento e l’allestimento. Obiettivo: allineare i prodotti agli standard europei. Le pompe sono prodotte in Cina e allestite in Italia su mezzi Daf. Per quanto riguarda la tecnica, va sottolineato come le autocarrate Sany siano realizzate con componenti prodotte da componentisti selezionati a livello mondiale per qualità dei prodotti e servizio di ricambi e assistenza offerti a livello globale. A proposito di assistenza, CGT la garantirà in Italia con tutta la forza della propria struttura e 26 filiali. La commercializzazione del marchio Sany sarà operativa nei prossimi mesi.

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SANY HEAVY INDUSTRY Nata nel 1989 nel national economy development district di Changsha, Sany conta oggi circa 30.000 dipendenti e un fatturato che nel 2008 ha superato i 2.400 milioni di Euro. L’azienda ha il suo core-business nei prodotti per il calcestruzzo, nelle grandi gru cingolate, nei perforatori e nelle macchine portuali: queste famiglie di prodotti oggi rappresentano circa l’80% del fatturato del costruttore cinese, che nel 2008 ha prodotto oltre 2.000 pompe di calcestruzzo autocarrate posizionandosi tra i primi produttori al mondo. Oggi Sany esporta questi prodotti in ogni continente e sta investendo per costruire basi logistiche e produttive in India, Stati Uniti e Germania.

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LE DUE SOCIETÀ CHE SI SONO ALLEATE


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IN QUESTO NUMERO...

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Eventi Convegno a Milano sulle nuove sfide del settore estrattivo, organizzato da Anepla e Regione Lombardia

Caricatori gommati Immortalata a Carrara la L5862plus2 con il nuovo “kit blocchi”

Frantoi mobili È verde e non ha paura di macerie miste, bagnate, sporche di bituminosi, c.a. armato

CAVE NERTI I


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NOTIZIE [Cave&Inerti]

TRE ANNI SENZA PENSIERI

n La più bella

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Innovative Design Technology Awards è un premio che sarà assegnato nel corso della prossima edizione di CARRARA MARMOTEC (19-22 Maggio), promosso dalla fiera stessa e da ADI, Associazione Italiana per il Design Industriale. La partecipazione è aperta a tutte le aziende espositrici della manifestizione e ha l’obiettivo di premiare il design più accattivante della macchina per l’escavazione o la lavorazione della pietra, e in particolare l’aspetto dell’interfaccia mezzo-uomo. La macchina più bella, insomma.

La garanzia per i martelli demolitori idraulici HB di [Atlas Copco] è stata estesa a tre anni. Il programma 1+2 estende infatti gratuitamente di altri due anni la garanzia convenzionale di un anno. Il programma è disponibile per tutti i martelli demolitori idraulici della serie SB e MB. “Durante il periodo triennale, la manutenzione deve essere effettuata secondo le istruzioni per l’uso - ha spiegato Jörn Weise, Product Line Manager Attachment Solutions della Atlas Copco Construction Tools. Il programma ha come obiettivo la tutela degli investimenti del cliente e un maggiore valore di rivendita dei demolitori idraulici, offre un’estensione gratuita della garanzia, un numero illimitato di ore di esercizio e la garanzia per i componenti principali del martello, inclusi quelli del pistone. Per l’estensione della garanzia è necessaria la registrazione on-line - ha concluso Weise. Per far ciò sono necessari solo cinque minuti e poi si potrà lavorare senza alcuna preoccupazione per tre anni di seguito”. I clienti possono registrarsi al sito

www.carraramarmotec.com

n Gli ingredienti delle piastrelle Il 25 febbraio si terrà a Sassuolo presso l'Auditorium di Confindustria Ceramica un incontro sul tema “Materie prime naturali, sintetiche e semi-lavorati per piastrelle: quale futuro”. Le tematiche principali saranno inerenti all’utilizzo e al costo di nuove materie prime (anche quelle nanometriche), e a nuove tipologie di impasti. Un’attenzione particolare sarà data all’ottimizzazione della riduzione granulometrica degli inerti fino all'impiego di sistemi nanometrici, e all’individuazione e utilizzo di particolati dotati di migliore stabilità chimica e termica.

www.confindustriaceramica.it

www.1plus2program.com

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SISTEMI INTEGRATI

Un importante accordo di esclusiva lega [Ma-estro] con la [Pfreundt Italia]. Pfreundt costruisce sistemi di pesatura su macchine operatrici mobili, industriali, scarrabili, sistemi a ponte fissi e pese per il controllo produzione su nastri trasportatori. L’azienda tedesca, presente nel settore da più di trent'anni, è leader mondiale nei sistemi di pesatura. Ma-estro è distributore esclusivo Pfreundt per Trentino e Veneto, e ha un accordo di esclusiva per i sistemi di pesatura su nastro fisso per l'intero territorio italiano. Pfreundt Italia collaborerà con Ma-estro per migliorare il servizio di assistenza dei prodotti, coprendo una vasta area geografica: grazie alle sue capacità tecniche e attrezzature, potrà effettuare interventi su tutti i sistemi Ma-estro, poiché questi ultimi si integrano perfettamente con i prodotti Pfreundt, a tutto vantaggio della clientela, che avrà un unico fornitore in grado di offrire soluzioni integrate nel settore minerario e dell’escavazione.

www.ma-estro.com

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n

IL PIÙ

GRANDE È un fiore all'occhiello: il più grande dozer a trasmissione idrostatica finora prodotto da [Liebherr] per cava e miniera. Ebbene, vogliamo qui parlare della versione in metallo pressofuso del Liebherr PR764: già a prima vista si nota il lavoro certosino del corpo macchina, con le fiancate ben tornite, le griglie di aerazione del vano motore, le linee idrauliche che sovrintendono il lavoro dei pistoni di sollevamento della grande lama permettendone movimenti sia in altezza che con inclinazione avanti/indietro. La cabina dispone di un interno accuratamente modellato con guida centrale, fanaleria frontale e posteriore (e all’estremità superiore dei cilindri idraulici della lama) verniciata argento. Non mancano le maniglie sulle porte e sul corpo macchina, nei vari punti dove viene permessa la salita dell’operatore. Sul retro del dozer troviamo il grosso ripper a unico stelo, con pin rimovibile che ne permette l'estensione o il rientro nella propria sede. A produrre questa versione del PR764 è NZG, storica e plurimedagliata azienda tedesca: del resto Liebherr tiene molto alla propria immagine e quindi sceglie partner di tutto rispetto, che valorizzino anche il dettaglio: persino il tergicristallo è presente sui vetri della cabina, anch’esso in metallo. Qualcosa non torna? Tutto normale: se a qualcuno non fosse ancora chiaro, stiamo parlando della verisone 1.50 del bestione da cava, da poco presentato, che sta riscontrando un grande successo tra i collezionisti di modellini.

www.nzg.de

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COMMESSA FRANCESE

Una perforatrice [Fraste] FS 500 montata su un 4 assi Renault Kerax è stata recentemente consegnata ad un’azienda francese. Questa macchina è il risultato degli ultimi sviluppi tecnici del costruttore veronese. Queste le caratteristiche principali (con le specifiche richieste dal cliente): larghezza massima mm 2500; PTT 41000 kg; stabilizzatori idraulici telescopici inseriti nel telaio con fermi meccani; capacità di tiro 40000 kg; capacità di spinta 22000 kg; antenna per aste da mm 6000; estensione antenna incernierata; verricello con bozzello capacità di tiro 40

ton; display digitale posizionato sul pannello di controllo principale con
controllo peso; scala di sicurezza montata sull'antenna con gancio e cintura di sicurezza; testa di rotazione a 3 velocità R41D100; testa iniezione con passaggio interno 150 mm per circolazione diretta e inversa; pompa a pistoni Duplex Ballerini; jib boom con rotazione idraulica +/- 180° montata sulla testata con braccio telescopico; morsa doppia Ø 80 ÷ 520 mm con sistema di apertura laterale idraulico per passaggio libero 1000 mm.

www.fraste.com

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n Nuova adesione L’assemblea Generale di Assomineraria ha approvato, nella sua riunione di fine 2009, l’adesione a Federprogetti. Quest’ultima è una federazione di scopo del sistema Confindustria, a tutela degli interessi dell’intera filiera dell’impiantistica industriale italiana, costituita nel 2008 da ANIMP (Associazione Nazionale di Impiantistica Industriale), OICE (Associazione delle Organizzazioni di Ingegneria, di Architettura e di Consulenza Tecnico-Economica) e UAMI (Associazione Aziende di Costruzione e Montaggio di Impianti Industriali). Federprogetti raccoglie oltre 4.000 società e circa 375.000 addetti.

www.assomineraria.it

n Ripascimenti fai da te Per un ripascimento costiero a regola d’arte è necessario prelevare un campione di sabbia, farlo analizzare, scoprirne la composizione, cercare degli inerti con caratteristiche fisiche e cromatiche simili, mettere tutto nero su bianco e mandare un progetto in Regione. Un ripascimento “fai da te” è certamente più sbrigativo: si va in una cava, si riempie qualche camion di sabbia, lo si porta in spiaggia e si scarica tutto il materiale. Purtroppo accade sempre più spesso. L’ultimo ha portato ad un sequestro della Guardia Costiera di Porto Torres a fine gennaio: la spiaggetta dell’Ancora nella splendida Stintino (SS) si presentava con tonalità tra il campetto in terra battuta e l’impasto per betoniera, con la presenza di una incombente erbetta all’inglese. La Guardia Costiera ritiene che ad aggiungere maldestramente la sabbia siano stati i gestori di un complesso turistico adiacente.

www.agi.it


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NOTIZIE[Cave&Inerti] ATTUALITÀ & PRODOTTI

n Al Palazzo delle Stelline di Milano importante incontro tra pubblico e privato sul futuro delle cave in Lombardia

LE NUOVE SFIDE DEL COMPARTO

lla presenza del governatore Lombardo Roberto Formigoni e dell’assessore regionale alla qualità dell’ambiente Massimo Punzoni, il 21 gennaio a Milano si è tenuto un convegno organizzato Regione Lombardia ed A.N.E.P.L.A., associazione che rappresenta in Confindustria il settore dell’ attività estrattiva di inerti, sul tema “Le attività estrattive in Lombardia. Esperienze a confronto: le nuove sfide ambientali”. Il convegno era diviso in tre sezioni tematiche: la prima è stata dedicata all’approfondimento dei temi legati al contesto giuridico-normativo che disciplina l’esercizio della coltivazione di cava, con particolare riferimento a tutti gli aspetti “caldi” di attuale interesse per il settore (tra i tanti l’ipotesi di una nuova legge regionale, l’inquadramento giuridico delle cosiddette “terre e rocce da scavo”, la disciplina dei limi e dello scarico delle acque di lavaggio). Sono state inoltre prese in esame le sempre più significative interconnessioni tra l’attività estrattiva e la disciplina

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urbanistica e la Valutazione di Impatto Ambientale. Nella seconda sezione l’attenzione è stata posta sulle particolarità della coltivazione di cava all’interno delle aree di Parco naturale, esaminando criticità ed opportunità e presentando anche alcuni esempi che dimostrano la possibilità di “pacifica convivenza” dell’attività estrattiva in aree di Parco naturale, coniugando intelligentemente, come ha sostenuto l’Associazione, economia ed ambiente. Nella terza sezione uno spazio è stato dedicato alle iniziative intraprese dalle aziende del settore di fronte alle sfide tecnologiche ed ambientali del futuro: energie alternative, ruolo delle cave nella gestione delle risorse idriche, recupero delle risorse alternative, tutti temi di rilevanza nazionale e di grande impatto, sia nella quotidiana pratica “sul campo” del lavoro in cava, sia in una prospettiva di futura evoluzione dell’industria estrattiva, e che dimostrano la dinamicità di un comparto industriale in continua evoluzione, sempre più consapevolmente attento e socialmente responsabile. www.anepla.it


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Conferenza sul campo

n Annuale incontro con dealer e clienti per la divisione frantumazione e riciclaggio della multinazionale americana

CONVENTION NORDIRLANDESE erex MPE (Mobile Processing Equipment) ha lanciato sul mercato quattro nuovi modelli Terex Finlay. La divisione di frantoi e vagli mobili di [Terex] Corporation ha presentato le nuove macchine durante la convention annuale per dealer e clienti tenutasi di recente in Irlanda del Nord. Terex MPE, con sede a Omagh (Irlanda del Nord), è leader mondiale nella progettazione e produzione di impianti mobili di frantumazione, selezione, lavaggio e riciclaggio. La convention di quattro giorni è servita alla multinazionale americana per ricevere un feedback dai clienti sui nuovi prodotti, e a far visitare loro i modernissimi centri produttivi Terex a Omagh e Dungannon. L’evento ha attirato oltre 300 concessionari e clienti internazionali provenienti da oltre 60 paesi di tutto il mondo. Durante la convention si è altresì parlato della nuova struttura

T

aziendale Terex MPE, oltre che della strategia di business e degli obiettivi chiave per il prossimo anno. Sono stati inoltre delineati i progetti di sviluppo tecnologico dei prodotti discutendo di come gli standard Tier 4 sulle emissioni inquinanti influiranno su questo sviluppo. Le dimostrazioni dei nuovi prodotti sono avvenute presso la Cava Clarke vicino a Lisnaskea, sempre in Irlanda del Nord, durante le quail Nigel Irvine, direttore marketing e vendite di Terex MPE, ha mostrato le caratteristiche peculiari dei nuovi mezzi (il nuovo frantoio a mascelle cingolato J-1480 e il nuovo vaglio cingolato 694, oltre al frantoio cingolato a cono C-1550 e il frantoio cingolato a impatto I-130RS con vaglio laterale opzionale e sistema di ricircolo). Nigel Irvine ha voluto concludere scherzando sulle condizioni meteoreologiche infauste: "Nonostante la cattiva situazione economica, eguagliata oggi dalle altrettanto cattive condizioni meteo locali, questo evento ci ha permesso di presentare con successo a rivenditori e utenti alcuni nuovi modelli chiave su cui punteremo molto nel prossimo futuro.” www.terexfinlay.com

costruzioni [59]


CARICATORI GOMMATI

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Nuovo [60] costruzioni febbraio 2010

KIT BLO


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CAVE&I NERTI L’AMMIRAGLIA DELLE PALE GOMMATE IDROSTATICHE MADE L586 2PLUS2 Motore Liebherr D936LA6 Tipo diesel raffreddato ad acqua con turbo e intercooler Cilindri in linea 6 Cilindrata 10,52 litri Alesaggio/Corsa 122/150 mm Sistema di iniezione PLD comandato da un microprocessore Potenza (ISO 9249) 250 kW a 2.000 giri/min Coppia max. 1.590 Nm a 1.500 giri/min Trasmissione idrostatica a variazione continua Trazione integrale Assali con differenziali autobloccanti Capacità benna 5-5,8 m³

IN BISCHOFSHOFEN GUADAGNA L’ALLESTIMENTO

“MOVIMENTAZIONE BLOCCHI”. IN BASE AD ALTEZZA DI SOLLEVAMENTO E VOLUME DEL CARICO, LA PALA L586 2PLUS2 PUÒ MOVIMENTARE UNITÀ DA ALMENO

24 TONNELLATE

DI MATTHIEU COLOMBO

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CCHI

resentato per la prima volta al Bauma del 2007, il caricatore gommato Liebherr L586 2plus2 è il più grande prodotta dalla Casa e in tre anni ha dimostrato la propria validità in svariate applicazioni. Al Bauma 2010, il Costruttore presenterà una nuova versione allestita per la movimentazione dei blocchi di marmo o granito. Il kit speciale movimentazione blocchi proposto da Liebherr include diverse attrezzature di nuova concezione progettate apposta per questo tipo d’applicazioni: forche da blocchi, benne e denti da strappo. Tutte queste nuove attrezzature si montano con un solo attacco rapido idraulico. Nello sviluppo di queste attrezzature speciali, i progettisti hanno puntato a trovare soluzioni che permettessero di sollevare carichi importanti per dimensioni e peso. Più i blocchi di marmo e granito estratti sono grandi, infatti, più la loro lavorazione da risultati migliori. Difficile dire quale è il peso massimo dei blocchi che la pala L586 2plus2 può trasportare grazie ai nuovi allestimenti perché in ogni condizione operativa vanno considerate variabili come l’altezza di sollevamento e il baricentro del blocco caricato. Liebherr assicura che la pala gommata con l’allestimento movimentazione blocchi può movimentare unità da almeno 24 tonnellate. Non bisogna poi dimenticare che la “586”, grazie alla raffinata trasmissione idrostatica, consente una riduzione dei consumi di carburante fino ad oltre il 25 per cento e una distribuzione ottimale dei pesi grazie allo strategico posizionamento delle componenti. In caso di marcia su terreni ripidi come quelli tipici delle cave di pietra, poi, l’azione frenante della trazione idrostatica con effetto autobloccante è senz’altro un vantaggio in termini di sicurezza operativa.  

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I MPIANTI DI FRANTUMAZIONE

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QUALCUNO lo dovrà pur fare…

bello e cattivo, potremmo dire. E se la linea moderna e curata può anche essere un dettaglio, non lo è la cattiveria (domata dalla tecnologia), che per un trituratore è proprio necessaria. Con questa macchina compatta la Franzoi di Scorzè (VE) si è presentata sul mercato del riciclaggio mobile, dopo una lunga esperienza maturata nella

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costruzione di frantoi e mulini fissi. Si tratta di una macchina mobile per la frantumazione ed il riciclaggio inerti caratterizzata da un trituratore a lame controrotanti che consente di sminuzzare il materiale in alimentazione proveniente principalmente da demolizioni, per portarlo alla pezzatura richiesta. Il punto di forza della macchina è indubbiamente la grande varietà di materiali che riesce a


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CAVE&I NERTI Il produttore

DICE IL PROVERBIO: “È UNO SPORCO LAVORO. MA QUALCUNO LO DOVRÀ PUR FARE.” IL TRI1611FP FRANZOI È NATO PER LAVORARE PROPRIO CON LO SPORCO. NON GLI FANNO PAURA MACERIE MISTE, BAGNATE O “SPORCHE” DI BITUMINOSI, PEZZI DI LEGNO E MAGARI CALCESTRUZZO ARMATO

DI PAOLO BRUSCHI

trattare senza inconvenienti (a differenza di un frantoio a ganasce), offrendo elevate produzioni anche con terre, argille, conglomerati bituminosi, inerti ricchi di ferro e legno. Che il materiale sia bagnato o asciutto, poi, poco importa. Le soluzioni tecniche e la componentistica, come vedremo nel dettaglio, sono all’avanguardia. Il prezzo, infine, è indubbiamente concorrenziale

Fondata nel 1961 da Luciano Franzoi, l’azienda si occupa inizialmente della costruzione e assistenza di parti meccaniche per grossi impianti, soprattutto nel settore chimico e farmaceutico. Specializzatasi col tempo nella produzione di mulini e frantoi fissi, nel 1990 inizia a proporsi sul mercato autonomamente, continuando sempre e comunque la collaborazione conto terzi con grosse aziende industriali nella costruzione di parti tecnologiche di impianti. Nel 2005 entra per la prima volta nel settore impianti mobili: non come assemblatore, ma come produttore a 360° di macchine di cui cura interamente la progettazione. Attualmente l’azienda è gestita dai quattro figli di Luciano: la seconda generazione Franzoi.

rispetto ai diretti competitor. Non è adatto a chi cerca una macchina tipicamente da cava: con materiali molto abrasivi è sicuramente più adatto un frantoio a ganasce. Ma nelle cave che si occupano anche di riciclaggio, come la Inerti del Piave che siamo andati a visitare, il trituratore Franzoi fa la sua (sporca, naturalmente) figura.   costruzioni febbraio 2010 [63]


I MPIANTI DI FRANTUMAZIONE

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Caratteristiche generali Il TRI1611FP è facilmente trasportabile in sagoma, e con un carrellone non è necessario chiudere sponde o togliere elementi. La velocità di traslazione è elevata (4 km/h). Può essere facilmente gestito dall’operatore di pala che si occupa del suo carico tramite radiocomando, completo di tutte le funzioni (compresa regolazione idraulica dell’altezza del magnete e del nastro, la velocità di rotazione degli alberi e la pezzatura di uscita). Non necessita di un operatore a bordo e questo assicura un basso costo di gestione, garantito anche dalla metodologia di frantumazione a lame e soprattutto dal motore Cummins Common Rail Euro stage III, propulsore dai bassi consumi e dalla rumorosità limitata. Un’adeguata superficie di lavoro (1600 x1000 mm) permette una notevole capacità di carico e presa. Eventuali pezzature troppo grosse, infine, grazie al sistema a lame tendono a “galleggiare” senza causare danni o blocchi. La produzione oraria, che può raggiungere anche le 160 t, dipende molto dal materiale in entrata e dal tipo di regolazioni.

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TRI1611FP - CARATTERISTICHE TECNICHE Dimensione tramoggia di carico [mm] Capacità di carico [m3] Altezza da terra [mm] Lunghezza totale [mm] Larghezza totale [mm] Larghezza nastro [mm] Bocca di alimentazione [mm] Dim. Max. materiale in alimentazione [mm] Interasse macine Velocità rotazione macine [rpm] Potenza motore [kW/cv] Giri regime motore [rpm] Consumo motore [l/h] Produzione [t/h] Peso totale impianto [kg] Consumo motore [l/h] Dimensioni d’ingombro [mm]

3.000 x 2.200 3,5 3.100 8.000 2.480 800 1.600 x 600 700 x 500 x 200 Variabile a regolazione idraulica da 2 a 13 119/160 2.200 Da 11 a 14 da 60 a 150 20.000 Da 11 a 16 2.480 x 8.000 x 3.100


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CAVE&I NERTI

Cuore elettronico

REGOLAZIONI La regolazione della macchina è un altro dei suoi pregi: il frantumatore è dotato di due alberi regolati da un pistone di traslazione, e registrando la distanza tra gli assi (e quindi l’apertura delle ganasce) si può impostare la granulometria desiderata in uscita, ottenendo una pezzatura da 5 a 12 cm circa. La regolazione dell’interasse del trituratore è tipo idraulico: in condizioni di massima chiusura permette di ottenere un prodotto finito avente dimensioni da 0 a 65 mm di spigolo, e da 0 a 120 mm in condizioni di massima apertura. La produzione della macchina è influenzata dalla durezza e dalla misura del materiale in ingresso, oltre che dalla granulometria richiesta in uscita e la conseguente regolazione di apertura macina. Regolabile è anche la velocità di rotazione deli alberi (2-13 rpm). Iseo Zago, titolare di Inerti del Piave, S.Lucia (TV)

L’impianto è stato dotato di una gestione completamente elettronica. Una centralina di controllo dialoga con quella del motore tramite linea Can-Bus e trasmette tutti i dati ad un display: ciò consente di ottenere il completo monitoraggio dell’impianto, la visualizzazione di eventuali allarmi e soprattutto la possibilità di configurare la macchina (anche da radiocomando) a seconda delle esigenze del cliente. Radiocomando e tastierina fissa dialogano anch’essi tramite CanBus con la centralina di controllo. La gestione elettronica del trituratore è un’arma vincente poiché consente di controllare il sistema idraulico sfruttandolo al massimo e senza incappare in pericolosi sovraccarichi che ne potrebbero compromettere l’affidabilità nel tempo: è uno dei vantaggi dei sistemi idraulici rispetto a quelli elettromeccanici, che per compiere una inversione di moto richiedono una componentistica più complessa e risultano meno affidabili: in presenza di un corpo infrantumabile una macchina idraulica ben gestita elettronicamente “sente” la pressione, e arrivata al limite impostato inverte il moto senza problemi e senza che la macchina si blocchi. Il trituratore può infine essere equipaggiato con un modulo di comunicazione GPRS che dà accesso alla macchina via web, permettendo di controllarne ogni parametro oltre che il suo posizionamento.

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I MPIANTI DI FRANTUMAZIONE

CAVE&I NERTI Ferro? No problem La macinazione a lame avviene orizzontalmente (foto1), e questo rappresenta un vantaggio geometrico importante anche per la deferrizzazione: 1

un frantoio tradizionale in sagoma mobile, con le mascelle poste verticalmente, fa diminuire di molto lo spazio tra frantoio e nastro, ed un eventuale ferro d’armatura uscendo dal frantoio si potrebbe molto più facilmente impigliare nel nastro (con pericolo di rotture). C’è poi da sottolineare come il trituratore Franzoi riesca a tagliare anche ferri di diametro più grosso, facendo diminuire ancora di più i pericoli per il nastro. Il deferrizzatore, inoltre, può essere avvicinato o allontanato dal nastro idraulicamente, e lo stesso nastro si può abbassare per permettere l’evacuazione di materiale incomprimibile, come cavi metallici che tendono a formare un gomitolo: facendo scendere il nastro è possibile liberarsi facilmente anche di questi sgraditi ospiti. Lo scarico del materiale ferroso (foto2), per concludere, può avvenire da ambo i lati, per una completa comodità dell’operatore.

COMPONENTISTICA PRINCIPALE Motore Idraulica circuito chiuso Separatore magnetico Radiocomando

Cummins QSB 4,5-TAA Bosch-Rexroth Magnetica Torri SMR 20-95D200 Hetronic BMS-2

2

[66] costruzioni febbraio 2010


l’evoluzione del tuo lavoro. EC360C - EC460C

L’evoluzione degli escavatori Volvo EC360C ed EC460C è stata concepita per renderli i nuovi riferimenti per le rispettive classi di appartenenza in termini di: prestazioni, bassi costi di gestione e qualità costruttiva. Lo sviluppo di queste macchine garantisce migliori prestazioni con un maggiore contenimento dei consumi. La sicurezza è ai vertici di gamma grazie alle nuove tecnologie costruttive utilizzate che permettono di raggiungere alti livelli di qualità e affidabilità della macchina. All’apparenza la stessa macchina, ma sotto la scocca più performance e produttività.

MORE CARE. BUILT IN. Volvo Construction Equipment

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KX057-4


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WALKAROUND ACCHINE M Il Mini cingolato Peso operativo 5,54 ton Potenza 33,8 kW

DI

CLAUDIO MARINI


KUBOTA KX057-4

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I PLUS DI COSTRUZIONI n MOTORE NUOVA SERIE 07. 2,61 LITRI,

INIEZIONE “DIRETTA” IN “DUE” FASI PER RIDURRE CONSUMI ED INQUINAMENTO

n IMPIANTO IDRAULICO LOAD SENSING,

DISTRIBUTORE “COMPENSATO”, PER COMANDI PRECISI E INDIPENDENTI DAL CARICO; SCALAMENTO MARCIA DI TRASLAZIONE AUTOMATICO

n COMANDI ELETTRO-PROPORZIONALI E “DUE” LINEE AUSILIARIE DI SERIE

n BARICENTRO BASSO ED OTTIMA

ARCHITETTURA PER SFRUTTARE AL MEGLIO L’ARCO D’AZIONE DEI BRACCI E LA CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO

n CARRO ROBUSTO CON 5 RULLI A DOPPIA FLANGIA

n MANUTENZIONE CONCENTRATA SU UN LATO DEL MOTORE; POMPA ELETTRICA DI SERIE PER IL RIFORNIMENTO DI GASOLIO

n CABINA “STAMPATA” E ROPS, CON AMPIE DOTAZIONI DI SERIE (AC, AUTO-IDLE, ANTIFURTO)

n CRUSCOTTO INNOVATIVO DI FACILE LETTURA CHE INTEGRA UN COMPUTER DI BORDO

Stabile, produttiva, versatile, c


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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e, comoda e facile da mantenere


KUBOTA KX057-4

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MOTORE KUBOTA NUOVA SERIE “07”

n Iniezione diretta (minor consumo) n Esclusiva iniezione in “due” fasi (minor vibrazione, rumore ed inquinamento) [72] costruzioni febbraio 2010


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WALKAROUNDMACCHINE [di n 16 valvole per ottenere maggior coppia sotto sforzo

]


KUBOTA KX057-4

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MOTORE DI QUALITÀ “KUBOTA” n Scambiatore di calore per l’olio motore (manutenzione a 500 ore)

Lo scambiatore di calore evita i picchi di temperatura all’olio e prolunga le sue capacità lubrificanti

Filtro olio motore

nEsclusivo radiatore del gasolio (protegge iniettori, pompa ed ottimizza la combustione) Il montaggio “elastico” dei radiatori consente dilatazioni per calore ed evita vibrazioni che possono innescare cricche. Inoltre, facilita il montaggio e lo smontaggio dei componenti

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Kubota è il primo Costruttore di motori che introduce iI radiatore del gasolio in questa classe di macchine


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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n Potente motorino d’avviamento da 2,5 kW (regge avviamenti frequenti anche in climi freddi)

n Stacca batteria (evita dispersioni elettriche nei fermi prolungati mantenendo carica la batteria) costruzioni febbraio 2010 [75]


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KUBOTA KX057-4

L’assenza di una pre-camera di combustione riduce la superficie di scambio per il calore (quindi riduce la potenza sprecata in calore) e consente d’aumentare il rapporto di compressione diminuendo così il consumo specifico

n Iniezione diretta (minor consumo combustibile) n Scarico “alto con deflettore” Lo scarico alto con “deflettore” evita d’indirizzare i gas sul personale di cantiere

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WALKAROUNDMACCHINE [di

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IMPIANTO IDRAULICO GENEROSO L’impianto è alimentato a pressione più elevata (27,4 MPa) da una pompa a pistoni assiali a cilindrata variabile, con regolazione Load sensing “positiva” (più reattiva del tipo a regolazione “negativa”) che manda al minimo la portata (minor consumo ed usura) con manipolatori in neutro. Una pompa ad ingranaggi, prioritaria su quella a cilindrata variabile (Cross sensing) evita sovraccarichi al motore, alimentando il secondo circuito degli ausiliari, la lama ed il brandeggio. Una terza pompa ad ingranaggi alimenta i servocomandi

nMovimenti contemporanei indipendenti dal carico (guida precisa e produttiva)

Il distributore a cassetti con spole compensate in pressione consente movimenti proporzionali alla sola corsa dei manipolatori ed indipendenti dal carico e dal numero di giri, anche in caso di contemporaneità. La guida risulta più facile e precisa anche ai meno esperti

Filtro servocomandi

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n Valvola di blocco sul sollevamento con cicalino antiribaltamento di serie nScalamento marcia “automatico” sotto sforzo Il freni s’inseriscono automaticamente al rilascio dei comandi e sono disinnestati dalla stessa pressione idraulica che aziona nuovamente la traslazione o la rotazione

n Lavoro più sicuro con freni a disco “automatici”, in bagno d’olio, integrati nei motoriduttori di traslazione e rotazione

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GUIDA PRECISA E SICURA

A scelta dell’operatore, è possibile scambiare rapidamente i comandi elettro-proporzionali dal manipolatore destro al sinistro e viceversa

n Di serie due comandi elettro-proporzionali per le funzioni supplementari La valvola che consente il comando della funzione supplementare ad una o due vie è facilmente accessibile a lato del distributore Il flusso d’olio è direttamente proporzionale alla pressione sul comando a bilanciere. Il pulsante sotto al manipolatore destro consente un flusso d’olio “in continuo”

Predisposizioni per il montaggio di protezioni agli steli dei cilindri

La saldatura per frizione delle teste agli steli garantisce coassialità (durata delle guarnizioni) ed affidabilità (non è una semplice saldatura della corona circolare, ma una fusione della sezione piena dello stelo alla testa)


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KUBOTA KX057-4

WALKAROUNDMACCHINE [di

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DISEGNATA PER LA STABILITÀ IN SPAZI STRETTI (SHORT RADIUS) n Baricentro basso n Incernieramento monoblocco basso ed arretrato n Sbalzo lama generoso

Lo sbalzo del perno è di soli 81 cm

L’altezza da terra del perno è di soli 118 cm

La luce da terra del contrappeso è di soli 62 cm Lo sbalzo lama è di 1,82 m


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La maggior stabilità della macchina deriva da più fattori ed in generale dal baricentro basso: il punto d’incernieramento del braccio è “basso” (118 cm da terra) ed arretrato verso il centro ralla (sbalzo di soli 81 cm), mentre lo sbalzo lama di 1,82 m favorisce la stabilità longitudinale. Il contrappeso arriva a soli 62 cm da terra ed avvolge il retro torretta prolungandosi sui lati

Una spessa piastra protegge il giunto rotante La generosa altezza della lama (41 cm) migliora le operazioni di reinterro


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Il braccio è poco asimetrico (11 cm)

n Scarsa asimmetria del braccio (basse sollecitazioni su ralla e carpenterie per maggiore affidabilitĂ )

n 5 rulli distribuiscono meglio il peso sul cingolo e ne prolungano la durata

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WALKAROUNDMACCHINE [di

]

n Rulli a flange “esterne” (anzichè a singola flangia centrale) favoriscono la stabilità e riducono le usure

Il giunto di brandeggio interamente in fusione elimina le saldature in zone critiche a favore dell’affidabilità

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KUBOTA KX057-4

WALKAROUNDMACCHINE [di

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MANUTENZIONE DAVVERO FACILE n Ottima apertura dei portelli per l’accesso ai componenti

Ammortizzatore apertura cofano e blocco automatico

Blocco automatico portello motore

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Indicatore ottico intasamento filtro aria Filtro aria con doppio elemento

Vaschetta d’espansione refrigerante

Pompa d’iniezione

Tensionamento cinghia alternatore

Filtro gasolio

Controllo livello e rabbocco olio motore Separatore acqua-gasolio Motorino d’avviamento

n Interventi manutentivi concentrati su “un lato” del motore

Un pratico tensionatore registra la cinghia del compressore dell’aria condizionata (l’unico posto sul lato interno del motore)

Un utile rubinetto impedisce lo svuotamento delle tubazioni durante la sostituzione dei filtri del gasolio

Una pompa elettrica spurga l’impianto d’iniezione (evitando d’insistere sul motorino d’avviamento che scarica la batteria) costruzioni febbraio 2010 [85]


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]

KUBOTA KX057-4

WALKAROUNDMACCHINE [di

nPompa elettrica di rifornimento gasolio (di serie) e blocco automatico per troppo pieno con segnalatore acustico progressivo [86] costruzioni febbraio 2010

Comodo rubinetto remoto per prelievo gasolio o scarico impuritĂ dal serbatoio


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nRadiatori “tiltabili” (pulizia semplificata) Pompa grasso con pratico piatto raccolta gocce

L’apertura nel collegamento ai carrelli favorisce la pulizia

Vano porta utensili

La connessione all’ingresso del telaio facilita la sostituzione delle tubazioni del cilindro lama

Le boccole nei perni del braccio e del brandeggio riducono le manutenzioni straordinarie

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GUIDA CONFORTEVOLE E INFORMATA n Cruscotto LCD di facile lettura anche in piena luce

Comando elettro-proporzionale accessori

Pulsante flusso continuo accessori

Ergonomica bascula “trasversale� (non puntatacco) per il brandeggio, con copertura poggiapiedi

Porta bicchiere/bottiglia

Esclusivo ritorno ammortizzato delle leve di traslazione in neutro per sicurezza e guida confortevole

Presa 12 Volt


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Finestra laterale a doppio scorrimento

Retrovisore

Pulsante cambio marcia su comando lama

Nuovi poggia polsi ergonomici Aria condizionata di serie

Selettore marcia lenta-veloce con scalamento automatico sotto sforzo

Ritorno al minimo automatico di serie

Stop d’emergenza

6 bocchette orientabili (anche posteriori) indirizzano l’aria per la climatizzazione o lo sbrinamento

n Impianto di pressurizzazione potenziato e con aria condizionata di serie costruzioni febbraio 2010 [89]


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UNA CABINA ROPS TI PROTEGGE

n Prestigio ed affidabilità di una cabina “stampata” Predisposizione per montaggio di ulteriori protezioni

Solo chiavi programmate (con “chip” interno) possono avviare il motore, altrimenti si attiva l’allarme

In questa cabina la porta si chiude senza sbatterla


Progetto2:Layout 1

12-05-2009

12:23

Pagina 2

Tutte le Macchine Movimento Terra in 2 libretti Construction Line

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Il trattamento dei dati personali che La riguardano, per quanto stabilito dalla legge 675/96, di cui Le garantiamo la massima riservatezza, verranno utilizzati solo dalla banca dati della Casa Editrice La Fiaccola. Perciò, per aggiornarLa sulle nostre iniziative, i Suoi dati non saranno né comunicati né diffusi a terzi e se Lei non desiderasse ricevere comunicazioni barri la casella a lato. o

MACCHINE COMPATTE - Mini e Midi Escavatori Cingolati e Gommati - Pale Compatte Gommate - Pale Compatte Cingolate - Terne a Telaio Rigido e Articolato - Sollevatori Telescopici


ESCAVATORI CINGOLATI

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Classe

MIDI

IL COSTRUTTORE INGLESE LANCERÀ LE NOVITÀ DELL’ANNO AL BAUMA 2010. IN LEGGERA ANTEPRIMA SVELA UN OTTIMIZZATO MIDI ESCAVATORE 8085ZTS E IL PIÙ PICCOLO SOLLEVATORE TELESCOPICO MAI PRODOTTO DI

MATTHIEU COLOMBO

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MACCHINE&ATTREZZATURE uovo midi escavatore girosagoma cingolato per Jcb. Battezzato 8085ZTS, è chiamato a prendere il posto dell’apprezzato 8080ZTS rispetto al quale ha dimensioni e geometrie di scavo (profondità max 4.214 mm, altezza scarico max 4.703 mm) simili ma assicura una coppia superiore a un regime più basso, minore consumo di carburante, comandi ottimizzati e diverse evoluzioni. Come il suo predecessore, il nuovo arrivato è animato sempre da un quattro cilindri ma di razza diversa. In luogo del tre litri precedente il costruttore dichiara che l’8085ZTS monterà un 2,2 litri turbodiesel Tier III capace di erogare una potenza di 43 kW (57,6 CV) e una copia massima di 220 Nm (+13%) a 1.600 giri/min. Potremmo anche sbagliare ma, dati i numeri, sembra lecito supporre che il motore sarà un Perkins 404D-22T, ossia un parente stretto di quello montato dall’8045ZTS ma dotato di turbocompressore. Supposizioni a parte, sottolineamo la seguente dichiarazione della Casa: “Fornendo potenza e coppia superiori a regimi più bassi, nei test effettuati il motore ad iniezione diretta dell’8085ZTS consuma fino a due litri di carburante in meno all’ora, riducendo le emissioni di CO² e tagliando i costi di gestione”. Sempre a favore dei ridotti consumi sono: la funzione di ritorno al minimo (automatica o comando one-touch) quando la macchina non viene utilizzata, il sistema Advanced Management System (interfaccia LCD: modalità operative, diagnosi e taratura) e il selettore di tre modalità operative. Diverse le modifiche all’architettura meccanica della macchina. Segnaliamo il distributore idraulico che - per esempio - è stato riposizionato sul lato destro della torretta per ridurre la distanza tra distributore ed estremità di scavo e limitare il numero di tubazioni di olio idraulico passanti sotto alla cabina. Anche le cinghie di ventilazione e aria condizionata sono ora in posizione più accessibile come i punti di controllo e rifornimento. Diverse, infine, le migliorie per aumentare il comfort dell’operatore. L’aria condizionata è a richiesta così come i comandi elettro-proporzionali per il circuito ausiliario. 

N

Mai così compatto Al lancio anche il nuovo sollevatore telescopico modello 515-40. Il neonato ha un’altezza di 1,8 metri, una lunghezza di 2,97 ed un peso inferiore a 3,5 tonnellate. Progettato per garantire un’efficace manovrabilità in spazi ristretti e sui terreni più difficili, tipici dei cantieri edili, il Jcb 515-40 è dotato di quattro ruote motrici, 4 ruote sterzanti e trasmissione idrostatica. Alimentato da un motore Deutz da 50 Cv, è in grado di sollevare carichi da 1.500 kg a 4 metri d'altezza. Per una maggiore versatilità può essere ordinato con l’attacco rapido Quickhitch dei telescopici compatti o delle minipale, consentendo così l’installazione di una vasta gamma di attrezzature compatibili.

ADESSO È UFFICIALE! Notizia dell’ultima ora: Volvo Construction Equipment e Jcb hanno siglato un accordo quadro con il quale si impegnano a collaborare nella progettazione e costruzione di minipale gommate e cingolate da commercializzare con i rispettivi brand e attraverso le distinte reti distributive. Secondo le previsioni, entro il 2010 saranno prodotte nello stabilimento JCB di Savannah, in Georgia (USA) le prime macchine a marchio Volvo con braccio monolitico. Volvo CE trasferirà gradualmente la costruzione dei vari modelli di minipale dallo stabilimento di Pederneiras in Brasile.

in a


ESCAVATORI GOMMATI

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New Work

CITY

AL BAUMA 2010 SARANNO PRESENTATI TRE NUOVI ESCAVATORI GOMMATI “TORINESI”. DI PESO OPERATIVO FRA 15 E 20,4 TONNELLATE, I MODELLI WE150, WE170 E WE190 COPRONO UN SEGMENTO CHE EQUIVALE AL 75 PER CENTO DELLA DOMANDA EUROPEA DI ESCAVATORI SU RUOTE DI

MATTHIEU COLOMBO

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CO

MACCHINE&ATTREZZATURE Controllo integrale I nuovi joystick con impugnatura ergonomica hanno una corsa più lunga, che migliora notevolmente la capacità di controllo e la fluidità di funzionamento massimizzando comfort, produttività e sicurezza. L’innovativo cursore di comando della lama e degli stabilizzatori, posizionato sul joystick di destra, è a controllo indipendente e proporzionale e può essere utilizzato dall’operatore mentre lavora con l’attrezzo. A richiesta, sul joystick di sinistra, è disponibile un comando a cursore per le attrezzature idrauliche con doppia funzionalità.

ando alla Serie MH. New Holland introdurrà al Bauma la nuova Serie WE (Wheel Excavators) di escavatori gommati, sviluppati puntando ad aumentare affidabilità, stabilità e prestazioni rispetto alla collaudata Serie MH. Tre le macchine ai blocchi di partenza: WE150 Compact, WE170 Compact e WE190. Come si può desumere dalla dicitura Compact indicante la fisionomia “short radius” della torretta, i due modelli di accesso alla gamma sono particolarmente adatti per lavorare in cantieri urbani o stradali dove spesso è di fondamentale importanza poter operare in spazi contenuti. “Il raggio di rotazione posteriore - sottolineano i progettisti - è il più ridotto della categoria” e questo, assieme al nuovo braccio triplice, consente di offrire prestazioni elevate in proporzione agli spazi operativi richiesti. Notiamo che il braccio a triplice articolazione ha il cilindro di posizionamento spostato anteriormente per avere una distribuzione dei pesi che al contempo favorisce la stabilità complessiva dell’escavatore e consente una buona capacità di sollevamento. Il modello WE190 punta invece su torretta convenzionale e braccio classico boomerang-penetratore per soddisfare esigenze diverse; il suo target sono i grandi cantieri in cui versatilità e mobilità possono fare la differenza rispetto a un escavatore cingolato. La struttura allungata del nuovo WE190

B

PROTEZIONE E VISIBILITÀ La struttura ROPS integrata e la struttura FOPS standard offrono una protezione a 360° in caso di ribaltamento e contro la caduta di materiali. La straordinaria visuale in tutte le direzioni contribuisce ad accrescere la sicurezza di utilizzo della macchina.

consente di avere una stabilità fuori dall’ordinario, mentre in condizioni operative si apprezzano i sistemi di recupero e di ammortizzamento dei cilindri del braccio che eliminano strappi, contraccolpi e fastidiosi fine corsa. Su questo modello sono inoltre disponibili a richiesta degli assali con carreggiata allargata a 2,75 metri (di serie 2,5) per avere la massima stabilità.  costruzioni febbraio 2010

[95]

I nu lun tà d za. ri, p pro con ma nal


FORD RANGER 3.0 TDC I E4

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UTILE ...e il

Tra l’

sterrato

tot. km 22,0

Buscate

177 m

Cava

km 0,0 100 m

Cascina Gobba

km 35,4 156 m Arluno

km 13,6

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126 m

d


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MACCHINE&ATTREZZATURE Ford Ranger 3.0 TDCi Limited Tara veicolo (kg) 1.885 1.600

dilettevole

1.700

1.800

1.900

2.000

2.100

2.000

2.100

2.200

2.300

2.600

2.700

2.800

2.900

Giri @ 90 km/h 1.750 1.300

1.900

Giri @ 130 km/h 2.500 2.400

2.500

Accelerazione 0-130 km/h (secondi) 30’’,13 veloce

20’’

30’’

40’’

50’’

lento

Consumo carburante (km/lt) 5,52 basso

8

7

6

5

alto

40

30

20

Media oraria (km/h) 61,6 50 70 60 Index performance

429,6 500 490 480 470 460 450 440 430 420 410

È UN VERO E PROPRIO TUTTOFARE IL PICK UP DELL’OVALE BLUE. RINNOVATO DI RECENTE, IL RANGER NASCE PER ESSERE UN VALIDO MEZZO DA LAVORO E, ALL’OCCORRENZA, UN VEICOLO DA TRASPORTO, CON SOLUZIONI STILISTICHE CHE L’AVVICINANO ALLE AUTO CONVENZIONALI C F DI

rmai nessuno ci fa più caso. Si è più abituati a vederli per le vie del centro, che non all’alba in cantiere o in cava. A confermare questo già consolidato trend c’è il Ford Ranger che, con un design e un equipaggiamento da vera berlina, non disdegna di depositare gli abiti da lavoro e indossare quelli civili, per meglio adattarsi ad un utilizzo a 360 gradi. Chi acquista il Ranger non si fa mancare nulla. Di serie (versione XLT) ha tutto quello che serve: Abs, doppio airbag, climatizzatore manuale, cerchi

O

RISTIAN

URINI

in lega, fendinebbia, roll bar e protezioni tubolari laterali. Ma anche qualcosa in più. Chi decide per la versione a doppia cabina ha la possibilità, con un sovrapprezzo di 5.000 euro, di aggiudicarsi la versione Limited, l’unica che comprende il motore diesel 3 litri TDCi da 156 cavalli e il cambio automatico a cinque rapporti. Ma è anche la versione meno spartana e più ricca con gli interni in pelle doppia tonalità, i sensori di parcheggio posteriori, la strumentazione off-road, i vetri oscurati, persino le soglie battitacco illuminate.  costruzioni febbraio 2010 [97]


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Lavoratore da corsa Appena saliti a bordo, la sensazione è che l’impostazione del posto di guida non abbia nulla da spartire con quella di un qualsiasi altro veicolo commerciale o fuoristrada. A tradire c’è solo il rumore del 3 litri che si fa sentire soprattutto sopra i 2.000 giri al minuto. Il Ranger si avvia lesto e sin dal primo affondo sul pedale dell’acceleratore e offre risposte vivaci considerando che è stato chiamato a gestire 3.015 chilogrammi di massa totale a terra del test consumi di Costruzioni. Durante la prova di accelerazione (a pieno carico) i 30 secondi per passare da 0 a 100 chilometri orari danno conferma che la cavalleria sotto il cofano c’è, anche se per sfruttarne al meglio le doti occorre avere il piede pesante visto che il cambio automatico autoprodotto è pronto ai bassi regimi, per poi diventare più pigro e sostenere meno la richiesta di gas dai 1.800 giri al minuto in su. E proprio la taratura dell’automatico lascia più perplessi, visto che spesso esita a passare alle gamme alte con il risultato di mantenere i giri motore troppo alti, più vicini a quelli di un veicolo a benzina. Sullo sconnesso, comunque, si apprezza il comfort grazie alla quasi totale assenza dell’effetto rimbalzante tipico dei veicoli a baricentro alto e sospensioni posteriori a ponte rigido con balestre, anche quando il cassone risulta del tutto vuoto. A pieno carico il Ranger che corre su sterrato non perde la traiettoria e mantiene l’assetto anche nei cambi di direzione repentini a velocità elevata. I consumi sono da vero pick up a “Stelle e strisce”. Il Ranger ha messo a segno un poco confortante 3,2 chilometri per litro nei 22 chilometri del percorso in cava, con il 4x4 inserito. A calmierare il risultato c’è la velocità media sostenuta (42,5 km/h del percorso in cava e 61,6 km/h di tutto il test) e il fondo molto bagnato. Il Ford se la cava meglio nei tratti stradali, con la trazione integrale disinserita e overdrive attivo (il selettore si trova alla destra della cloche del cambio) che permettono al pick up Ford di assestare i consumi sui 9 chilometri per litro dell’extraurbano e sui 7,8 del tratto autostradale ai 130 orari di limite.

MEDIE ORARIE & CONSUMI ■ Statale ■ Off Road ■ Autostrada Km

Tempo

Velocità km/h

■ Cava (150 m) ■ Cava (150 m) 22,0 31’ 42,5 ■ Buscate (177 m) ■ Arluno (156 m) 13,6 15’ 54,2 ■ Arluno (156 m) ■ Milano Gobba (126 m) 35,4 23’ 92,35 TOTALI: 71,0 1h09’ 61,6 Diesel consumato= 12,86 litri. Tratto in cava in 4x4, su strada in 4x2 Peso durante la prova= 3.015 chilogrammi. Fabbricato in Thailandia.

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Consumo km/l (l/100 km) 3,2 (31,18) 9,0 (11,02) 7,8 (12,71) 5,52 (18,11)


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MACCHINE&ATTREZZATURE G RANTURISMO IN CAVA Sul Ford Ranger il pilota viaggia seduto in quota e con le gambe che mai patiscono la mancanza di spazio. Con il volante attiguo alla plancia si guida in assoluta comodità, anche grazie al porta oggetti, sdoppiato in due vani, sul tunnel centrale che in posizione chiusa offre un pratico bracciolo per conducente e passeggero. Tutti i comandi, dal clima, all’autoradioautoradio, al selettore della trazione (posteriore, integrale e integrale con ridotte) sono facili da raggiungere e comodi da azionare.

Anche il piano di seduta del divano posteriore è piuttosto alto e lo spazio tra sedili anteriori e divano posteriore non manca. Rispetto alla qualità dei componenti, si ha la sensazione che in Ford abbiano trovato il giusto compromesso tra praticità e piacere tattile e visivo. Gli interni sono tutti facilmente lavabili con le plastiche che non sono nemmeno troppo rigide. In plancia sopra l’autoradio (dotata di cd, mp3 e di presa Aux in da 3,5 mm) è presente il triplo display con grafica digitale che

racchiude la bussole, l’inclinometro del rollio e del beccheggio. Comodo, alla destra del piantone la maniglia che tirata aziona il freno a mano mentre dal lato opposto il comando di regolazione dei fari e di riscaldamento dei sedili.

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Grande e antigraffio Sicuramente uno dei punti di forza del Ranger è il vano di carico posteriore, considerato che le misure del piano sono al di sopra della media: una piazza quadrata di 1.530 millimetri di lunghezza per 1.456 di larghezza con una capacità di carico utile di 978 decimetri cubi a filo sponda e 1.130 chilogrammi di carico lordo sul rimorchio. Di ottima qualità il polimero utilizzato per tutto il rivestimento del vano (optional), è facilmente lavabile, antisdruccicciolo e dotato di una buona resistenza ai graffi rispetto alla classica lamiera. Ottima anche la qualità dei quattro ganci di fissaggio cavi, che se non utilizzati si richiudono in se stessi.

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DRIVELINE AL TOP Accanto al più “normale” 2.5 litri, la gamma del Ranger è stata ampliata al 4 cilindri da 3 litri Duratorq TDCi, il turbodiesel prodotto in Thailandia, con tartura da 115 kW (156 Cv) disponibili a 3.200 giri al minuto e una coppia massima di 380 Nm a 2000 giri ottenuti anche grazie alle iniezioni del common rail. Gli è stato abbinato, solo nella serie Limited al cambio automatico a 5 rapporti che si integra perfettamente con il nuovo sistema di introduzione della trazione integrale che rinuncia alla seconda leva a vantaggio di un selettore elettronico. Col sistema Shift on the fly, è sufficiente portare la leva selettrice in posizione "4H" anche in movimento (al di sotto dei 100 chilometri orari), per accedere alle 4 marce di gamma alta, mentre sì può optare per le ridotte selezionando 4L, ma solo a


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MACCHINE&ATTREZZATURE veicolo fermo, pena il danneggiamento del gruppo motore e del cambio. Con il cambio automatico di ha a disposizione la funzione Kickdown, per cui premendo a fondo il pedale dell’acceleratore con la leva selettrice nella posizione di marcia si seleziona la marcia immediatamente superiore per un funzionamento ottimale. È possibilecomunque bloccare la quinta, utilizzando un interruttore sul selettore del cambio automatico, per aumentare la potenza di trazione del veicolo di punta. Da vero lavoratore le sospensioni. Quelle anteriori sono a doppio braccio oscillante (e barra di torsione) mentre dietro sono rimaste a balestre. Il telaio adotta lo schema più classico possibile, una struttura a longheroni e traverse ed è stato tarato per non tradire a pieno carico e garantire resistenza torsionale nelle condizioni più gravose.

Questione di stile Forte è stato il lavoro sul design col frontale sportivo (la fascia in alluminio sopra e i gruppi ottici sopra la calandra richiamano al Range Rover Freelander). Il paraurti è prominente fascia perfettamente tutto il muso e anticipa l’andamento dei parafanghi laterali. Quello posteriore scompare a vantaggio di un paraurti tubolare in alluminio che ha integrati i sensori di parcheggio. Il Ranger in prova è proposto in versione a doppia cabina (per 5 posti) il cui disegno non pregiudica il profilo pulito e ben proporzionato rispetto al cassone, che mantiene eccellenti doti di carico.

PRESTAZIONI A CONFRONTO Modello

Potenza kW/Cv

Coppia Nm

Marce n°

Consumo km/l

Velocità km/h

Acceler. 0-130 km/h

Peso kg

Index performance

Nissan Np 300 4x4 2.5 133 Cv 98/133 304 5+5 7,72 48,4 34’’,28 2.880 439,7 Tata Xenon 4x4 2.2 Dicor 103/140 320 5+5 9,47 46,8 32’’,24 2.970 458,8 Ford Ranger 4x4 3.0 Limited 115/156 320 5+5 5,52 61.7 30’’,13 3.015 429,6 L’index performance tiene conto di consumo gasolio e media oraria. A indice maggiore corrisponde una migliore prestazione.

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FORD RANGER 3.0 TDC I E4

MACCHINE&ATTREZZATURE I numeri del Ranger Design

Motore Marca e modello Duratorq TDCi Architettura 4 cilindri in linea Alesaggio x corsa 96x102 (mm) Cilindrata 2.953 cm3 Rapporto di compressione 18:1 Distribuzione bialbero a camme in testa Valvole per cilindro 4 Aspirazione (turbo/intercooler) Vgt/sì Sistema d’iniezione common rail Pressione d’iniezione 1.600 (bar) Peso a secco 157 (kg) Capacità coppa dell’olio 7 (l) Potenza 115(156)/3.200 (kW(Cv)/giri) Potenza specifica 38,96(50,6) (kW(Cv)/l) Coppia 380/1.800 (Nm/giri) Coppia specifica 129 (Nm/l) Riserva di coppia 11% Consumo specifico n.d. Inquinanti (omologazione/sistema) Euro4/Egr

Trasmissione Il veicolo è equipaggiato col cambio Ford 5R55W, automatico a 5 marce cui s’aggiungono altrettante ridotte a comando elettronico. Rapporto finale di 3,727. Marcia 1a 2a 3a 4a 5a Retro

Rapporto 3,22 2,29 1,55 1,00 0,71 3,07

regolare intenso critico

kW

Sospensioni Il Ranger sull’asse anteriore prevede il doppio braccio oscillante. Ponte rigido, invece, per il retrotreno con molle a balestra.

Freni Sull’anteriore sono previsti dischi autoventilanti, sul posteriore invece dei tamburi autoregistranti. L’impianto prevede servofreno e valvola di ripartizione del carico. Il sistema antiblocaggio ABS è di serie su tute e 4 le ruote.

rpm

Coppia

Masse (kg) Tara Massa tecnica ammissibile 1° asse Massa tecnica ammissibile 2° asse Portata utile Peso totale a terra

1.885 1.430 1.850 1.045 2.930

Nm

Varie Angolo di attacco Angolo di dosso Angolo di uscita Guado Pendenza superabile

34 gradi 24 gradi 20 gradi 750 mm 46 %

rpm

Ingombri dichiarati (mm)

Temperatura min/max

Terreno

Potenza

Lunghezza Larghezza Altezza massima da terra Altezza minima da terra Passo Sbalzo anteriore Sbalzo posteriore Carreggiata anteriore

Meteo & traffico

Traffico

Il look del Ranger, apparso sui mercati europei già nel 1983, come risultato a quattro mani del lavoro condotto dal team dei designer americani in collaborazione con quelli della Mazda del pick up Serie-B.

0°/2°

compatto soffice umido

N.b.: tutte le prove di Costruzioni e Vie&Trasporti sono eseguite nel pieno rispetto del Codice della Strada. Essendo test d’uso, che simulano una normale giornata di lavoro , sono anch’esse soggetti a fattori contingenti, quali le condizioni metereologiche e la situazione del traffico. Ovviamente imprevedibili.

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5.170 1.805 1.760 207 3.000 888 1.192 1.445

Le misure rilevate Cabina (mm) Lunghezza (utile/max) Larghezza (utile/max) Altezza interna (utile/max) Larghezza porta (utile/max) Altezza porta (utile/max) Diametro volante Altezza da terra

Carreggiata posteriore Diametro di volta Lunghezza piano di carico Larghezza piano di carico Larghezza tra passaruota Altezza sponde Altezza soglia carico post.

1.450 12.600 1.480 1.340 1.080 465 805

Vano di carico (mm) 1.590/1.760 1.405/1.450 1.160/1.165 780/870 1.040/1.0040 380 207

Lunghezza Larghezza Larghezza tra passaruota Altezza sponde Altezza soglia carico posteriore Larghezza apertura posteriore

1.480 1.340 1.070 450 780 1.310


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IN QUESTO NUMERO...

febbraio_2010

Formazione Lavorare in quota. Ecco chi può formare i vostri uomini

Autogrù Una nuova 300 tonnellate sei assi con braccio da 80 metri

Piattaforme autocarrate Si guida con la patente C ma si noleggia a freddo

SOLLEVAMENTO ANTIERE C


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NOTIZIE

[SollevamentoinCantiere]

n Dedicata ai telescopici Il Costruttore DANA commercializza un sistema di trasmissione progettato per essere montato dai sollevatori telescopici con cabina laterale. Il “pacchetto” per telescopici è composto da due assali Spicer modello 212 (23S027), un cambio Powersynchro Spicer HSY08 (vedi immagine) e due alberi di trasmissione Spicer serie 1410. Tali componenti sono indicati per macchine con una capacità di sollevamento fino a quattro tonnellate. Merita particolare attenzione il disassamento laterale degli ingranaggi che permette il montaggio della trasmissione Powersynchro Spicer HSY08 in parallelo al motore termico del mezzo.

n

VOLUTA

PER I PARCHI EOLICI Il Gruppo Schuch continua ad ampliare la propria flotta di autogrù per rispondere a un mercato che richiede capacità di sollevamento sempre maggiori. Con otto sedi in Europa e Nord Africa, il Gruppo Schuch copre tutti i settori coinvolti nel sollevamento e nel trasporto. L’ultima autogrù a vestire i colori del professionista tedesco specializzato nel trasporto di carichi eccezionali e montaggio di pale eoliche è una [Terex] AC 500-2. Stefan Schuch, Managing Director of Krandienst Schuch aveva visto per la prima volta in azione la AC 500-2 lo scorso agosto, nei pressi di Mönchengladbach, quando è stato eretto un parco eolico vicino alla cittadina di Willich. “La nuova 500 ci permette di effettuare una serie di operazioni che prima sarebbero state possibili solo con una autogrù di classe superiore o con una gru cingolata”, ha spiegato Stefan Schuch, Managing Director di Krandienst Schuch. “Grazie alla sua polivalenza e alle sue prestazioni, la Terex AC 500-2 è una macchina molto redditizia che si distingue per i tempi rapidi di allestimento e configurazione e i bassi costi di trasporto”. Nel suo primo cantiere la rossa AC 500-2 ha posizionato delle struttura per il sostegno delle turbine per pale eoliche prodotte da Fuhrländer di peso complessivo pari a 58 tonnellate, gli elementi torre singoli da 33 l’uno e le singole turbine da 36 tonnellate.

www.terex.com

www.dana.com

n Nuova organizzazione per Cargotec La società CARGOTEC, proprietaria dei marchi Hiab e Kalmar, ha modificato il proprio assetto costituendo una realtà dedicata ai soli prodotti per il settore marino che include macchine da sollevamento portuali, navali e off shore. Battezzata “Marine”, la nuova divisione svilupperà commercializzazione e assistenza dei prodotti MacGregor. Al suo fianco la divsione Industrial&Terminal (I&T) che comprende lo storico marchio di gru idrauliche Hiab e quello di mezzi per la movimentazione di container Kalmar.

www.hiab.com

[104] costruzioni febbraio 2010

n

VIA LIBERA A FRASSINORO

Questa volta il Gruppo [Fagioli] ha dato prova di competenza e abilità a pochi chilometri dalla sua sede. L’azienda reggiana è stata scelta per curare il trasporto e la posa finale di un grande ponte metallico a Frassinoro, Modena, Italia. Si tratta del ponte di Baldoria, realizzato per mettere la carreggiata al riparo dalle frequenti frane che interessano le strade locali. Impressionanti le dimensioni del carico movimentato: 160 metri di lunghezza, 15 di larghezza e 23 d’altezza massima per un peso complessivo di circa 820 tonnellate. Una volta assemblato il ponte è stato caricato da 48 assi modulari Spmt’s, trasportato per 250 metri quindi calato con precisione millimetrica sulle sue campate con tecnologie idrauliche.

www.fagioli.it


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n Ecosostenibilità, ognuno faccia il suo… n

MODA O CULTURA: SICUREZZA

Lo scorso gennaio si è tenuto a Bologna il quarto Seminario di Sviluppo Professionale per istruttori [Ipaf]. Ben 132 i professionisti presenti. Tale dato non fa che confermare quanto la sicurezza nel settore dell’elevazione persone stia diventando d’interesse anche in Italia: nel solo 2009 Ipaf ha registrato un incremento del 53 per cento del numero dei soci, del 55 per cento dei centri di Formazione (Italia e Canton Ticino) e ha emesso il 134 per cento in più di carte PAL (patentini, ndr). È ormai un dato di fatto che la politica di Ipaf mirata al costante approfondimento e alla divulgazione delle tematiche relative alla sicurezza, ai soci e centri di formazione ha sensibilizzato il settore dell’accesso aereo in Italia. Dal punto di vista tecnico segnaliamo due nuovi moduli formativi introdotti da Roberto Corino, direttore del CFRM di Merlo: le PLE integrate su carrello elevatore telescopico e le Push Around Vertical. Diamo eco infine all’appello fatto alla fine del seminario Ipaf: “è dovere di ognuno contribuire a diffondere sempre più la cultura della sicurezza, contribuendo in modo diretto alla diminuzione degli infortuni sul lavoro in quota”.

www.ipaf.org/it

La ricerca Fassi è impegnata su due fronti tecnologici per contenere i consumi di carburante: riduzione del peso della gru e dialogo intelligente fra motore dell’autocarro e operatività della gru. La ricerca FASSI si attua nel rendere pro-attivo e bidirezionale il dialogo fra automezzo e gru. “È una questione di elettronica, di gestione intelligente delle potenze impiegate tramite la presa di forza del veicolo spiegano i vertici Fassi. “Quello che desideriamo raggiungere - spiegano è un costante interscambio di informazioni, in modo tale che il motore dell’autocarro, e quindi i suoi consumi di carburante, vengano dosati e utilizzati esattamente come e quando occorre, riducendo al minimo gli sprechi”.

www.fassigroup.com

n

LULA FA ANCHE L’OPERATORE

n VOLANTE

PHOTO

In occasione di una cerimonia per la posa di una chiglia nel cantiere navale Atlântico Sul Shipyard a Ipojuca, nello stato brasiliano di Pernambuco, il Presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva (più noto come Lula, ndr) ha preso i comandi di una gru tralicciata su cingoli Manitowoc 18.000. È successo all’inizio dell’inverno, quando la “18000” è servita a costruire la sezione centrale della petroliera Suezmax 1, la prima di un lotto di dieci commissionate al cantiere dalla Transpetro, membro della compagnia petrolifera statale Petrobras. “È stato emozionante vedere Lula prendere il controllo della nostra 18.000 in uno dei più importanti nuovi impianti industriali per il Brasile”, ha detto Kyle Nuca, vice presidente e direttore generale di Manitowoc America Latina. “Questo è un grande progetto che verdà impegnate ben 29 gru Manitowoc (di cui tre 18000)”. A dare l’idea dell’imponenza del cantiere bastano le 160.000 tonnellate di acciaio lavorate ogni anno. www.suezmaxintl.com

Fondata nel 2000 da Fabrice Deroziere, la Sarl Deroziere è l’unica società di noleggio professionale francese a essersi specializzata nel noleggio di piattaforme a ragno. Si è fatta conoscere per offrire soluzioni a problemi logistici “impossibili”. Nella foto una Pallazzani che sta per raggiungere il tetto di un edificio parigino a “La Defense”. www.deroziere.com

n Nuova Serie di articolate elettriche La compagnia della Oshkosh Corporation JLG lancia la nuova Serie di piattaforme aeree E300, espressamente progettate per operare dove lo spazio è limitato e la velocità è un fattore critico. Le caratteristiche tecniche distintive sono elevata velocità e precisione del braccio articolato, controllo di trazione, pneumatici anti foratura, la possibilità di lavorare a zero emissioni (nuove batterie) e livelli sonori minimi. Da notare che il costo del kit batterie si è notevolmente ridotto, che la pompa idraulica è stata trasferita per facilitare le operazioni di manutenzione e che il serbatoio dell’olio idraulico è ora dotato di un filtro ad alta capacità per garantire a lungo la qualità dell’olio.

www.jlgeurope.com costruzioni febbraio 2010 [105]


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NOTIZIE[SollevamentoinCantiere] ATTUALITÀ & PRODOTTI

n Al via tre tipologie di corsi per i lavori in quota. In collaborazione con le Guide Alpine

LAVORARE SICURI IN SOSPENSIONE

egli ultimi anni è cresciuto il numero di operatori che lavorano in quota, in particolare con la tecnica della sospensione. Un tempo i montatori di gru edili, specie se operanti in città, detenevano il primato di questa categoria di operatori. Oggi le cose stanno cambiando e si arriva alla tecnica del lavoro in sospensione anche per sostituire delle grondaie con l’obiettivo di abbattere i costi di noleggio di un ponteggio e così via. Da qui l’esigenza sempre più diffusa di formare il personale che opera in quota e l’ipegno congiunto della Morganti [Kapriol], esperta nella produzione di attrezzature e dispositivi per la sicurezza sul lavoro, e della della Scuola Italiana Alpinismo, in particolare di Sci Alpinismo ed Arrampicata di Lecco. Da questa unione d’intenti e competenza è infatti nata la “Scuola di formazione per il lavoro

N

in sospensione Kapriol”. “Questa Scuola spiega Alberto Morganti, Consigliere delegato di Morganti Kapriol - risponde a due importanti esigenze: una di tipo normativo, legata all’applicazione della legge 81/08, che prevede la frequenza obbligatoria di corsi di formazione specifici per chi esegua lavori sopra i 2m/50 cm di quota e una di tipo pratico, perché accanto alla considerazione ormai condivisa del ruolo fondamentale della sicurezza in cantiere manca una cultura specifica per tipologia di lavoro. La scuola prevede tre differenti corsi e un servizio di consulenza e formazione dedicato a singole aziende e professionisti. Per avere maggiori informazioni sull’attività formativa consultate pure la pagina web dell’azienda lecchese. www.kapriol.com

FINO A 44 ORE Il corso base è strutturato in otto ore d’insegnamento ( 4 ore teoriche più quattro di pratica in aula-palestra). Al termine viene rilasciato un attestato di frequenza, che abilita al lavoro in sospensione dove esistano linee vita permanenti o ancoraggi per linee vita temporanee. La seconda tipologia di corso si svolge invece in trentadue ore complessive (12 teoriche e 20 pratiche); è previsto anche l’intervento di un medico responsabile nazionale del Soccorso Alpino per illustrare e affrontare i problemi connessi alla sindrome da sospensione. Nelle 36 ore vengono insegnate le principali tecniche per la salita, la discesa e l’ancoraggio in sicurezza. Il corso prevede due prove d’esame, la prima scritta sulla parte teorica e la seconda pratica. Tappa finale, per chi ha superato le dette prove di esame, è il corso per preposto (8 ore) che dà diritto ad un secondo certificato e abilita ai ruoli di dirigente, direttore, caposquadra e caporeparto come previsto dal Testo Unico Sicurezza (Legge 81/08).

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www.dieci.com

DUE NUOVE SOCIETÀ IN AZERBAIGIAN E IN TURCHIA

n

Liebherr rafforza la sua presenza nell’estrema parte orientale dell’Europa e in Asia occidentale costituendo due nuove società in Azerbaigian e Turchia. Le nuove società [Liebherr] consentono un ulteriore potenziamento dell’assistenza clienti su ambedue i mercati sono affiliate della Liebherr-MCCtec GmbH di Nenzing, Austria. responsabile per la divisione gru marittime Liebherr. La Liebherr-Makìne Tìcaret Servìs Lìmìted Sìrketì con sede a Istanbul è responsabile per il mercato turco. La società nasce da un’organizzazione di concessionari affermata già da molti anni in Turchia che vende e distribuisce un’ampia parte del programma Liebherr di gru marittime in Turchia e l’assortimento completo Liebherr di macchine di movimento terra, di macchine di movimentazione industriale e di macchine per scavi speciali. La Liebherr-Azeri LLC con sede a Baku, Azerbaigian ha il compito di diffondere sul mercato tutte le gru marittime nonché le autogrù e gru cingolate, le gru a torre girevole, gli escavatori idraulici a fune, le macchine per scavi speciali ed i prodotti del settore tecnologie di miscelazione.

www.liebherr.com

UNA 3 IN 1 PER SINGAPORE n

Le autorità di Singapore hanno scelto una “soluzione” [Cte] per garantire la potatura degli alberi lungo le strade statali, le autostrade e all’interno del Parco Nazionale locale. Per conquistare questo nuovo cliente Cte ha realizzato una innovative machine “tre in uno” che combina la piattaforma aerea autocarrata ZED 26 ad un allestimento che include da sega da potatura e cassone ribaltabile dove gettare i rami tagliati. Ricordiamo che la ZED 26 permette di raggiungere un’altezza di lavoro 25,30 m con una portata di 200 kg. È dotata di un raggio utile di lavoro di 12,50 m ed è installabile su autotelaio PTT 7500 daN, passo 3620 mm. Questo modello di ZED 26 verrà allestito localmente dal partner di Cte a Singapore, l’azienda Multico Equipment & parts Pte ltd. Fondata nel 1980, Multico Equipment & parts è specializzata in commercializzazione di attrezzature per la costruzione, movimentazione materiale, conservazione ambientale e industria del riciclaggio. www.multicoequipparts.com

ACTIONS not words Fatte per lavorare e pensate per semplificare il lavoro. La produzione di DIECI s.r.l. è articolata in quattro macrocategorie: gli elevatori telescopici (a braccio fisso e rotanti), la linea AGRI, le autobetoniere, i dumper e le macchine speciali. L’ampia gamma di elevatori telescopici Dieci punta in alto, tecnologia e qualità si traducono in oltre 110 modelli, abbinati a 30 telai in grado di soddisfare innumerevoli esigenze. Potenza, Agilità, Componentistica all’avanguardia, sono i punti di forza delle macchine Dieci. La versatilità operativa è costruita sulla base di elevati standard di longevità, robustezza e sicurezza.

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AUTOGRÙ

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DEBUTTERÀ AL BAUMA UNA SEI ASSI DA “TRECENTO” CHE PORTA 12 TONNELLATE IN PUNTA A UN BRACCIO TELESCOPICO DA 80 METRI. DI SERIE IL MONITORAGGIO TELEMATICO CRANESTAR. LA CONCORRENZA È AVVERTITA DI

MATTHIEU COLOMBO

B RACCIO M EGAFORM DA 80 M Ottime le caratteristiche di portata della gru, grazie al braccio di 80 m, composto da 7 sezioni e dotato del sistema di fissaggio Twin-Lock; questo include i sistemi brevettati Megaform che offrono rigidità e capacità ottimali. Per incrementare il raggio d'azione, è disponibile un braccio di 29 m, composto da un braccio articolato ripiegabile di 21 m e da una sezione intermedia di 8 m. In totale, si ottiene una lunghezza massima disponibile di 109 m che, combinata alle eccellenti doti di sollevamento, fa sì che la gru sia perfetta per sollevare carichi notevoli ad altezze elevate. È previsto anche un secondo braccio per servizio pesante con portata di 38 t e disassabile fino a 38 gradi.

Cabina motrice per tre Il progetto presenta una nuova cabina per la motrice. Simile esteticamente alle gru tuttoterreno a quattro e a cinque assi di Grove, la cabina può ospitare comodamente fino a tre operatori e presenta una disposizione più ergonomica degli strumenti. Risultano migliorate le caratteristiche di visibilità, riscaldamento, condizionamento, aerodinamica e silenziosità.

L’AUTOMATICO CHE MANCAVA La GMK6300L è caratterizzata da una trasmissione Allison 4500 SP totalmente automatica che consente una guidabilità ottimale su strada e in cantiere.

GMK6300L Portata massima Lunghezza max braccio telescopico Sezioni (sfili) braccio Altezza massima con prolunghe

www.manitowoccranes.com

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300 t 80 m 7 (6) 112 m


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE

OTTANTA metri… MOTORI TIER IV La sovrastruttura è alimentata da un motore Mercedes OM 926 LA, mentre la motrice è alimentata da un motore Mercedes OM 502 LA. Entrambi soddisfano i requisiti più recenti contemplati dalle norme Tier IV. L’OM 502 LA è un motore a otto cilindri che genera 405 kW di potenza, mentre l’OM 926 LA è un sei cilindri che genera 210 kW.

uesta volta in Grove sono certi di averla fatta grossa. In senso buono, s’intende. Nel presentarci la nuova autogrù tuttoterreno Grove GMK6300L, il Senior Vice President Cranes Global Engineering Manitowoc Andreas Schwer ha sottolineato come la nuova nata vanti prestazioni di sollevamento di rilievo nel segmento delle tuttoterreno a sei assi, in particolare alle altezze più elevate. Per avere un’idea delle prestazioni delle nuova trecento tonnellate Grove è meglio attendere le tabelle di carico ufficiali ma vi possiamo già anticipare due esempi: con il braccio sfilato a 74,8 metri la gru solleva 14,3 tonnellate, mentre con il braccio completamente aperto a 80 metri la GMK6300L arriva a sollevare 12 tonnellate; I metri raggiungibili con prolunghe tralicciate sono 112. Ad affiancare il gruista in condizioni operative sono stati confermati gli ormai noti sistemi ECOS e EKS 5 con display lcd a colori. Riassumiamo in queste pagine tutte le informazioni che abbiamo sull’attesa GMK6300L. 

Q

“Compatta” a modo suo Gli stabilizzatori sono regolabili in cinque posizioni. Le dimensioni della gru indicano una sporgenza anteriore del braccio di 1,73 m oltre i 15,4 m della motrice. Anche le distanze tra gli assi sono favorevoli, con 3,2 m tra la prima coppia di assi e 2,5 m tra la seconda.

NO TAXI SOSPENSIONI INDIPENDENTI La trasmissione Allison si combina perfettamente con l’esclusivo sistema di sospensioni idropneumatiche indipendenti Megatrak di Grove, che utilizza una tecnologia brevettata per consentire una maggiore libertà di sterzata rispetto a qualsiasi sistema analogo. L’autogrù è dotata di sterzo integrale e tecnologia “Steer by Wire” (SBW) sul quinto e sul sesto asse.

Il peso della GMK6300L è di 72 tonnellate su sei assi: nessuna configurazione taxi quindi ma libera circolazione su strada solo senza zavorre. Il contrappeso massimo di 92,5 t è costituito da due lastre da 10 t, cinque da 9,5 t e due da 9 t, oltre al basamento da 7 t. L’argano ausiliario opzionale può essere allestito insieme al contrappeso, senza necessità di una gru ausiliaria, consentendo quindi di evitare l’ulteriore trasporto.

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PIATTAFORME AUTOCARRATE

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PORTA A QUASI 25 METRI D’ALTEZZA UTILE DI LAVORO, SI PUÒ NOLEGGIARE A FREDDO E SU STRADA NON È PIÙ ALTA DI 2,6 METRI.

LA NUOVA AUTOCARRATA

SNAKE 2512 COMPACT CON BRACCIO A DOPPIO PANTOGRAFO STABILISCE NUOVI STANDARD PER PESO E DIMENSIONI DI

MATTHIEU COLOMBO

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ALTO


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE

e a freddo

I

veicoli commerciali al di sopra delle 6 tonnellate di ptt in Italia non si possono noleggiare a freddo. Oltre tale limite, la normativa impone il noleggio a caldo. Questo ha dato vita a una nuova nicchia di mercato nel settore delle piattaforme autocarrate dedicate al noleggio. I costruttori italiani si sono infatti ingegnati per progettare delle piattaforme aeree in grado di superare i fatidici 20 metri di altezza operativa - oggi alla portata allestimenti “patente B” - contenendo però il peso in modo da non eccedere - veicolo incluso - le 6 tonnellate di ptt. La soluzione marchiata dalla modenese Oil&Steel è la piattaforma autocarrata Snake

2512 Compact che in queste pagine vi presentiamo allestita su Iveco Daily 60C15 3.0HPI. Si tratta di una piattaforma con elevazione a doppio pantografo e braccio telescopico che permette una altezza operativa di 24,80 metri e uno sbraccio massimo orizzontale di 12,5 a 10 metri di altezza portando in cesta fino a 220 chili. A stupire in configurazione da trasferimento su strada è il design del braccio che permette di contenere l’altezza complessiva del mezzo sotto i 2,6 metri. COSTRUZIONI ha “misurato” in cantiere il primo esemplare italiano venduto a un noleggiatore, ossia alla MinoEge di La Salute di Livenza (VE) presieduta da Dario Giro. 

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PIATTAFORME AUTOCARRATE

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SERPENTE PIÙ GRANDE MA SEMPRE “COMPACT” Lo scorso aprile abbiamo seguito al lavoro uno dei primi esemplari della nuova serie di piattaforme autocarrate Snake Compact di Oil&Steel, caratterizzato da una altezza operativa di 20 metri e dalla stabilizzazione Gecko. Oggi analizziamo la top di gamma di queste macchine che uniscono altezza contenuta su strada e altezza operativa in cantiere. Il nome della nuova nata di San Cesario sul Panaro (MO) è Snake 2512 Compact e le sue prestazioni da lavoro sono: cestello omologato per due persone e 220 chili, altezza di lavoro di 24,80 metri e sbraccio orizzontale di circa 12,5 metri.

Braccio stabile e curato Il braccio della nuova Oil&Steel è caratterizzato da una struttura a doppio pantografo movimentata da un solo martinetto idraulico visto che il “richiamo” del parallelismo è garantito da una geometria a bielle. Questo permette di eseguire discese a filo piombo (vedi foto), altrimenti dette perfettamente verticali, senza correzioni di sorta da parte dell’operatore. Il braccio telescopico con due sfili è realizzato con elementi esagonali autocentranti che scorrono su pattini in teflon. Il recupero dei giochi si effettua da terra con registri a vite (foto). Tutti i cablaggi sono protetti: passano all’interno dello scatolato del pantografo e nella parte superiore del braccio dove sono protetti da carena.

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ALTEZZA MASSIMA IN TRASFERIMENTO 2.590 MM,

BUONA ACCESSIBILITÀ Per salire e scendere dal cestello non sono stati improvvisati punti d’appoggio. A piattaforma chiusa si sale tramite gradino e piano d’accesso in inox con trattamento antiscivolo. Inoltre, a macchina stabilizzata è possibile sfilare l’antenna telescopica del braccio portando il cestello a sfiorare il terreno (rullo d’appoggio in teflon sull’estremità del braccio) favorendo la salita di operatori e attrezzature.

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LU


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE

TRIPLA STABILIZZAZIONE La Snake 2512 Compact vanta tre configurazioni di stabilizzazione: in sagoma, massima e in sagoma da un solo lato (a scelta in base alle condizioni operative). Per ottenere la massima i due

LUNGHEZZA SU

DAILY 7.700 MM

stabilizzatori anteriori escono dalla sagoma del veicolo grazie a traverse telescopiche. La portata massima in cesta è sempre di 220 chili ma se il mezzo è stabilizzato in sagoma l’area operativa è leggermente più contenuta.

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PIATTAFORME AUTOCARRATE

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Compatta anche al lavoro

DUE PERSONE E 220 CHILI La cesta in alluminio della Snake 2512 Compact è omologata per una portata massima di 220 chili e due persone. Accessibile da entrambi i lati, la cesta ha un ponte di comando carenato con comandi idraulici elettroproporzionali e la presa da 220 Volt integrata di serie. La cella di carico è di tipo elettronico ma il carico massimo in cesta elevato a 220 chili è garantito in ogni posizione meccanicamente raggiungibile.

Nel caso si lavori su una carreggiata stradale è possibile stabilizzare in modo parziale e asimmetrico il carro senza penalizzare le prestazioni dal lato in cui si apre la traversa anteriore dello stabilizzatore. Nelle foto evidenziamo il vantaggio che tale soluzione può dare in termini pratici e di sicurezza (la testa del pantografo anche in rotazione non supera la sagoma delimitata dagli specchietti retrovisori del Daily).

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COMANDI SUL CARRO A differenza di altre piattaforme in commercio che montano i comandi di emergenza sopra la torretta,

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costringendo così l’operatore a seguire i movimenti di rotazione della stessa, nella serie Snake Compact sono

fissi sul bordo del pianale del lato passeggero (lato opposto a quello dove circolano i veicoli). Inoltre il distributore con i comandi per la stabilizzazione del lato destro (vi sono i comandi anche sul lato sinistro come da normativa) si trova sotto i detti comandi di emergenza assieme alla pompa a mano per la discesa d’emergenza.


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE SOCIETÀ GIOVANE, ESPERIENZA LUNGA La società di noleggio MinoEge è operativa dal giugno del 2008, ma l’esperienza nel settore noleggio di Dario Giro e famiglia, che ne tengono le redini, è iniziata a metà degli anni Novanta. Dal 2000 si sono specializzati nel noleggio di macchine e at-

trezzature da cantiere con in prima linea le piattaforme aeree e hanno tenuto alta la bandiera RentUp dal 2001. Nel 2008 la decisione di uscire dal gruppo, investire in un proprio brand, in una propria rete, e di specializzarsi nel noleggio di piattaforme aeree semoventi, autocarrate e di solleva-

Dario Giro

Matteo Giro

Alessio Nannini

Presidente MinoEge

Direttore tecnico MinoEge

Responsabile Marketing Oil&Steel

tori telescopici. Oggi MinoEge ha un parco macchine da 175 unità (età media di 12 mesi) con macchine che raggiungono altezze fino a 60 metri di lavoro, tre filiali (San Stino di Latenza - VE, Pordenone, Palmanova - UD) e tre punti noleggio (Monfalcone, Gemona del Friuli, Jesolo).

www.minoege.it

La nostra strategia è soddisfare le esigenze della clientela. Per questo abbiamo un parco macchine composto da modelli di diversi costruttori: scegliamo le versioni in base alla nostra esperienza e in base ai suggerimenti dati dalla clientela che utilizza queste macchine al quotidiano. La nostra forza è indubbiamente data dal servizio di consulenza (suggeriamo al cliente la soluzione a nostro parere migliore) e dal ventaglio di servizi e che offriamo, con in prima linea il pronto intervento delle nostre tre unità mobili di assistenza e l’eventuale sostituzione del mezzo che ha problemi tecnici.

Della piattaforma autocarrata Snake 2512 Compact della Oil&Steel abbiamo apprezzato da subito la semplicità di utilizzo in assoluta sicurezza e la ridotta altezza del veicolo in configurazione da trasferimento su strada. Non a caso abbiamo acquistato anche una Snake 2010 Compact Rental Edition al fine di testarne le caratteristiche e la soddisfazione della clientela, l’obbiettivo è di incrementare il rapporto con Oil&Steel.

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GUIDA AL

NOLEGGIO delle macchine e delle attrezzature edili in Italia

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La prima Guida italiana di tutti i noleggiatori, divisi per regione e provincia e per tipologia merceologica

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IN QUESTO NUMERO...

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Bagni chimici Non solo funzionali, ma anche veri oggetti di design

Ponteggi Un prodotto di alta qualitĂ valorizzato da un servizio completo

FLOTTE OLEGGIO N


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NOTIZIE [Flotte&Noleggio]

n Noleggiatori a lezione Per gli addetti ai lavori, febbraio è un mese ricco di appuntamenti. Prosegue a pieno ritmo, infatti, l’attività formativa di Assodimi. Il 23 e il 24, a Bologna, si svolgerà il corso avanzato di noleggio, completamente rielaborato rispetto alle precedenti edizioni e ora suddiviso in due giornate distinte. I temi affrontati saranno numerosi, dal calcolo del potenziale noleggio per area alla gestione delle tariffe in periodo di crisi, dal rapporto del noleggio con l’usato e l’assistenza al ruolo del venditore nel noleggio, fino ai 10 suggerimenti per la gestione del parco. Sempre a Bologna, il 25 febbraio, sarà la volta del corso “Il noleggio e la sicurezza”, tenuto dall’avvocato Lorenzo Perino della Lext Consulting, specializzato nella consulenza alla piccola e media impresa, e da Livio Corrado, consulente tecnico del Tribunale di Brescia. www.assodimi.it

n Tutto per il lavoro aereo Specializzata nel noleggio, nella vendita e nell’assistenza tecnica di mezzi per il sollevamento aereo. MP attua una politica di continui investimenti in macchine dei marchi più noti, come Bobcat, Dieci, Genie, Haulotte, Iteco, Jlg, Manitou, Mitsubishi, Sequani, Socage e Terex. Il parco nolo, composto da oltre 400 macchine con altezze da 4 a 40 metri, comprende carrelli elevatori, piattaforme aeree, scale autocarrate e a cestello, sollevatori telescopici.

www.mpcarrelli.com

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FLOTTE AL SICURO

Nel settore della sicurezza dal 1993, è una tra le principali realtà nel mercato italiano del telecontrollo satellitare. [Soveco], con licenza di pubblica sicurezza, dispone di una sala operativa in grado di garantire il telecontrollo dei mezzi 24 ore su 24. L’evoluzione nella tecnologia ha inoltre consentito lo sviluppo di servizi di logistica. Il cliente, accedendo all’area riservata del sito aziendale, è in grado di conoscere varie informazioni sui mezzi della propria flotta, dalla posizione dei veicoli ai tempi di lavoro di un mezzo, dai chilometri percorsi all’entrata e uscita da aree sensibili. Per i mezzi da cantiere e le macchine operatrici la società ha sviluppato applicazioni specifiche: la rilevazione dello spostamento del veicolo in fasce orarie non abilitate, le manomissioni in genere, la copertura del segnale GPS, fanno attivare uno stato di preallarme ed eventuali emergenze accertate mettono in contatto gli operatori con le forze dell’ordine.

www.soveco.it

LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ALLUMINIO

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Produzione, vendita e noleggio di ponteggi e impalcature in alluminio. L’offerta di [Bolis] è tutta incentrata sul sistema di ponteggio realizzato con questo materiale, caratterizzato pertanto da un peso notevolmente ridotto (di 8-9 Kg/mq) e, grazie alla combinazione con alcuni elementi in acciaio zincato, da stabilità e sicurezza. I quattro elementi base (il telaio, la tavola, il parapetto e il fermapiede) consentono di comporre qualunque schema possibile, mentre gli elementi di completamento (le diagonali, le basette regolabili, le chiusure di testata e superiori) rendono il sistema rispettoso della normativa vigente. Il sistema base può essere integrato con diversi accessori e componenti speciali, progettati per risolvere le eventuali problematiche di cantiere. Tra i suoi principali punti di forza spiccano il sistema di aggancio della tavola al telaio che ripartisce il carico su tutta la larghezza, la diagonale a incastro, facile da innestare, il cuneo di bloccaggio dei parapetti, rapido da montare, e la campata base con modulo iniziale con diagonale. Il sistema di ponteggio in alluminio a telaio chiuso ha una larghezza di 73 centimetri e un passo da 2,07, 2,57 o 3,07 metri.

www.bolisponteggi.it


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n Montaggio in notturna

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GRU PER TUTTI I GUSTI

Un’esperienza lunga 30 anni nel settore delle gru edili. [Piana Gru], attiva dal 1980 in tutto il nord e centro Italia, è specializzata nel noleggio, nel montaggio, nell’assistenza e nella riparazione di gru edili di tutti i marchi. Il parco noleggio conta oltre 130 macchine di varie tipologie, tra cui alcune ideali per essere impiegate nei centri storici e nei cortili interni. Tra i marchi trattati, Potain, Alfa, Astom, Benazzato, Cattaneo, Comedil, Cgg, Cinomatic, Edilmac, Edilgru, Fari e Gc, Fb, Fm, Gelco, Mm, Raimondi, Simma, Rimagru, Vb. È da segnalare infine che l’offerta della società prevede anche i gruppi elettrogeni, per le più varie esigenze.

www.pianagru.it

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NOLEGGIO BENEFICO

Il portfolio lavori di E-Mac si è arricchito di un altro importante cantiere. Lo scorso novembre, a Trieste, la società di Quarto d'Altino (VE) si è occupata del montaggio in notturna di una gru Terex/Comedil CTT 61 data a noleggio. La gru è stata impiegata per effettuare la ristrutturazione della chiesa della Comunità Greco Orientale. Nel dettaglio, le operazioni di montaggio sono state effettuate dalle 22 fino alle 5 del mattino. Tra l’altro, E-MAC, che vanta un parco nolo di circa 300 gru a torre, 30 sollevatori telescopici, più di 60 escavatori, 8 impianti di betonaggio, 60.000 metri quadrati di ponteggio e oltre 6.000 metri quadrati di casseforme, ha iniziato il 2010 con una significativa novità: è diventata infatti concessionaria Layher.

www.emac-it.com

Si è concluso a fine 2009 il progetto Mini Rosa Celeste, l'iniziativa di beneficenza promossa da [Cmi], concessionario Cgt Macchine Compatte Caterpillar a favore dell'Istituto Scientifico Pediatrico Giannina Gaslini di Genova. In sostanza la società ha deciso di devolvere il 10 per cento del fatturato di noleggio del miniescavatore 303C CR Caterpillar che, per la speciale occasione, ha abbandonato il classico “giallo Cat” per adottare una livrea molto originale, il simbolico bicolore rosa-azzurro. Alla conclusione del progetto, il concessionario ha donato all’Istituto più di mille euro. Considerato il successo dell’iniziativa, il progetto proseguirà anche nel 2010: per la prossima edizione, Cmi, concessionario Caterpillar per le province di Imperia e Savona, sta valutando l’ipotesi di inserire nuove macchine rosa celesti.

www.cmiarma.it

n Non solo in Italia Autogrù fuoristrada, autogrù semoventi, piattaforme autocarrate, piattaforme semoventi, piattaforme verticali, autocarri ribaltabili, oltre a furgoni, centinati, cassonati, carrelli elevatori, sollevatori telescopici, mini ed escavatori, autovetture e rulli compattatori. Questa l’offerta di COMECAR NOLEGGI che, sorta agli inizi degli anni Novanta, lavora oggi su tutto il territorio nazionale ed estero e conta, oltre alla sede di Marene (CN), ben tre filiali, a S. Secondo di Pinerolo (TO), Lombardore (TO) e Saluzzo (CN); quest’ultima inoltre è dotata di un magazzino edile completo di motocarriole cingolate, martelli demolitori, troncatrici, pompe sommerse, trivelle, carotatrici, piastre vibranti. La flotta della società, di oltre 700 unità, è disponibile a seconda delle varie tipologie di macchine, sia a freddo, sia a caldo.

www.comecarnoleggi.it

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

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n Il bagno chimico diventa un oggetto di design, un efficace veicolo di comunicazione. Questa è la scelta vincente di Sebach

BAGNI D’AUTORE na ragazza in bikini percorre una lunga strada incorniciata da un rilassante paesaggio agreste, portando sulle spalle un bagno chimico con pellicole adesive raffiguranti un muro con mattoni a vista. In un’altra immagine tante mani escono da un bagno chimico, su cui sono immortalati vari animali e il messaggio “Earth is not a toy”, “La terra non è un giocattolo”. Sono solo alcuni dei dodici scatti realizzati dal fotografo bolognese Anthony De Luca per “Sogni e (Bi)sogni”, il calendario 2010 di

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LA SICUREZZA

[Sebach], l’azienda che ha rivoluzionato il bagno chimico trasformandolo in una forma d’arte, in oggetto di design, in veicolo di comunicazione che spicca nei cantieri di tutta Italia, nelle vie delle città e nei festival, grazie alle pellicole adesive sulle quali si sbizzarriscono artisti, fotografi e creativi. “Lo stile di Anthony De Luca è sempre particolarissimo e inconfondibile, capace di esaltare il corpo femminile con trasgressiva eleganza e pulita essenzialità ambientandolo in spazi insoliti”, spiega Marta Dainelli, presidente e amministratore unico della società. “Quando Sebach l'ha incontrato, la scintilla è scattata subito, per affinità elettive e creative”. www.sebach.it

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SISTEMI SCARRABILI

AL PRIMO POSTO

E DINTORNI

Il suo core business è il noleggio a caldo di autogrù telescopiche e articolate di ogni dimensione e quello con o senza operatore di piattaforme aeree (verticali, articolate, elettriche, diesel, autocarrate) da 8 a 38 metri. [Geonova] di Bagni di Lucca (LU) è una società giovane, ma in continua crescita grazie al progressivo aggiornamento del proprio parco mezzi, che annovera anche gru e sollevatori telescopici. La società, inoltre, presta una particolare attenzione a tutti gli aspetti legati alle normative in materia di sicurezza. I dipendenti, tra l’altro, sono fortemente specializzati e hanno frequentato appositi corsi di qualificazione relativi alle mansioni assegnate.

È presente da oltre 25 anni nel settore dei sistemi e tecnologie scarrabili e nella produzione di sistemi per la raccolta, lo stoccaggio, lo smaltimento e la riduzione volumetrica dei rifiuti. [Ecoservice], che oltre alla produzione e alla vendita è impegnata anche nel noleggio, vanta un’offerta molto ampia: il catalogo annovera infatti benne, cisterne, compattatopri, containers, gru, impianti scarrabili, pianali, presse, rimorchi, semi-rimorchi e veicoli, ciascuno disponibile in più modelli, per soddisfare ogni tipo di esigenza operativa. Il quartiere generale della società è suddiviso in più aree, una destinata alla produzione, un’altra agli uffici che copre una superficie di circa 500 metri quadrati e due vasti piazzali, di cui uno di 40.000 metri quadrati è dedicato all'esposizione degli automezzi. www.ecoservicespa.com

www.geonovasrl.com

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NOTIZIE[Flotte&Noleggio] n Le nuove pale gommate Kramer sono ideali per i noleggiatori che stanno al passo coi tempi

IL PREGIO DELLA VERSATILITÀ

resenza in grande stile. La casa tedesca [Kramer Allrad] approderà al Bauma 2010 con numerosi

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nuovi prodotti, tutti caratterizzati da una grande versatilità d’uso. Tra questi risulta particolarmente ideale per il noleggio, la nuova Serie 80, la linea premium di pale gommate che, totalmente rivista rispetto alle versioni precedenti, comprende sei macchine, dalla 380 fino alla 780, passando per la pala gommata telescopica 680T, con benne dalla capacità compresa tra 0,3 e 2,5 metri cubi. “Con la nuova Serie 80 raggiungiamo il 15 per cento di spinta in più e il 10 per cento di forza di strappo in più”, commenta Norbert Mingau, product manager di Kramer. Il suo principale plus è la versatilità: ogni pala della Serie 80 può essere dotata di cambio idrostatico Ecospeed sovramoltiplicato, che consente di regolare la velocità in modo progressivo fino a quella massima di 40 chilometri orari. Se si combina

l’opzione Ecospeed con un gancio di traino, la pala gommata Kramer può essere impiegata come macchina trattrice a 360 gradi: oltre al materiale e ai numerosi accessori disponibili (dalla fresa da neve o da asfalto alla spazzola), possono essere trasportate macchine edili con un peso fino a 13,5 tonnellate. La gamma di impiego può essere notevolmente incrementata anche grazie alla possibilità di passare dallo sterzo integrale allo sterzo anteriore o allo sterzo a granchio, premendo semplicemente un pulsante. L’impianto idraulico di potenza servoassistito permette rapidi cicli di carico ed è sincronizzato con il meccanismo di trasmissione. Secondo le specifiche necessità è possibile montare l’impianto supplementare Power Flow. La nuova Serie 80, infine, dispone dell’omologazione CE per trattori, è omologata cioè per la circolazione su strada in tutta Europa. www.kramer.de

LA QUALITÀ IN PRIMIS High Balanced Handling. Con questa espressione Kramer Allrad racchiude tutta una serie di caratteristiche che denotano una particolare attenzione per l’alta qualità, come la manovrabilità, la stabilità su tutti i tipi di suolo, la possibilità di impiego universale, la vasta gamma di prodotti, fino alla direzione aziendale ben consolidata. Fulcro di tale strategia aziendale, in particolare, è la molteplicità (e la redditività) dell’impiego della pala. “Al centro del nostro lavoro di ricerca e sviluppo si trova il cliente con le sue esigenze”, spiega Karl Friedrich Hauri, direttore amministrativo della Kramer-Werke. “Creiamo soluzioni per tutti i lavori che possono essere eseguiti con una pala, molti di più rispetto a quelli classici”.

costruzioni febbraio 2010

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PONTEGGI

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SERVIZIO a valore aggiunto [122] costruzioni febbraio 2010


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FLOTTE&NOLEGGIO FRACASSO RENT NON È SOLO NOLEGGIO CON POSA IN OPERA.

OFFRE MOLTO DI PIÙ, DALLA PROGETTAZIONE ALLA LOGISTICA.

ABBIAMO VISTO COME LAVORA A NOVELLARA, DOVE HA MONTATO IL SUO PONTEGGIO PIÙ EVOLUTO, IN GRADO DI RIDURRE LO SFORZO DELL’OPERATORE, DI AUMENTARE LA SICUREZZA E DI RIDURRE I COSTI DI MONTAGGIO E SMONTAGGIO DI

embra che il suo nome discenda da “novella ara” ossia “buona notizia”, oppure da “nubila”, “terra dalle nebbie persistenti”. O ancora, dai termini gallici “ar” e “var”, rispettivamente “sopra” e “acqua”. Le variazioni sul tema sono numerose. Il toponimo dalle origini incerte svela la bellezza di Novellara, grazioso borgo a 19 chilometri da Reggio Emilia. La sua lunga e gloriosa storia (dal ‘300, per ben quattro secoli, fu addirittura una città-stato governata dai Gonzaga) è tuttora testimoniata dall’imponente Piazza Maggiore, dai caratteristici portici, dalla Rocca dei Gonzaga e da altri monumenti e palazzi straripanti di arte. In pieno centro storico, accanto a una delle chiese più antiche, nell’area un tempo occupata dallo storico convento dei Padri Serviti, sta sorgendo un nuovo complesso residenziale-commerciale-terziario, un vero esempio di modernità evoluta, all’avanguardia sotto il profilo energetico e caratterizzato da linee contemporanee, minimali ma rispettose del territorio. L’impresa che si sta occupando della costruzione, la società consortile Corte dei Servi, composta da Orion Costruzioni di Cavriago (RE) e dalla T&T Costruzioni di Correggio (RE), per la fornitura delle strutture provvisionali si è affidata a Fracasso Rent, l’azienda di servizi di supporto alla commercializzazione dei prodotti della Divisione Edilizia del Gruppo Fracasso. “Il ponteggio scelto è il nostro prodotto di punta, SicurSpHera 1800/2500, innovativo sul fronte della sicurezza, della velocità di montaggio e smontaggio e della praticità d’uso”, commenta Emiliano Vedovato, funzionario della Divisione Commerciale di Fracasso, specializzato in ponteggi. “Abbiamo fornito il noleggio a servizio completo, con posa in opera e comprensivo di tutte le fasi: dalla progettazione alla redazione del Pimus (Piano di Montaggio Uso e Smontaggio)”, spiega Gian Maria Agretti, direttore commerciale di Fracasso Rent. “Si tratta di una fornitura di 6.000 metri quadrati di ponteggio, con un’altezza di 14 metri e con un passo per l’80 per cento da 2.500 millimetri, per il 20 per cento da 1.800 millimetri, quest’ultimo impiegato per le estremità. Generalmente cerchiamo di utilizzare il passo 2.500, in linea con la tendenza europea in base alla quale il ponteggio si restringe in profondità e si allunga nella campata. Un sistema più efficiente, che consente di economizzare materiali e tempi di esecuzione”. 

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DANIELA STASI

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PONTEGGI

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M ENO FATICA, PIÙ SICUREZZA Non è né un ponteggio ad H, né un ponteggio a portale. SicurSpHera, lanciato sul mercato nel 2007 è frutto di tre anni di studi, contiene soluzioni protette da brevetti internazionali ed è considerato oggi il più avanzato esempio di ponteggio prefabbricato. “L’innovazione principale è l’aggancio sferico, protetto da brevetto, adottato per la prima volta nei ponteggi per collegare il telaio con il parapetto”, spiega Emiliano Vedovato. “L’operatore, avendo la possibilità di agganciare prima una sfera e poi l’altra, riesce a mantenere basso il baricentro del telaio parapetto tenendo questo saldamente in mano, senza il minimo sforzo e senza perdere l’equilibrio. Il sistema, infatti, consente di scaricare il

peso del telaio già dopo aver innestato la prima sfera. È un sistema estremamente ergonomico, veloce e semplice”. Altra peculiarità saliente di SicurSpHera, realizzato totalmente in acciaio S235 JR con zincatura a caldo, è il montaggio in sicurezza dal basso, che non richiede l’uso del cordino. “Durante la progettazione abbiamo cercato di dotarlo dei benefici propri dei sistemi a portale, nei quali il telaio superiore si infila sollevandolo di alcuni centimetri. Così, andando a spostare lo spinotto in basso, soluzione adottata per primi in Italia e forse in Europa, siamo riusciti a ridurre sensibilmente la distanza tra il piano calpestio e la sommità del montante del telaio, che è di soli 53 centimetri. Questa

TRANQUILLITÀ DI UNA CORTE PROTETTA Corte dei Servi, che dà il nome sia alla società consortile costruttrice sia all’opera in fase di realizzazione, è situata là dove imperava, maestoso e austero, il complesso dell’antico convento dei Padri Serviti di Novellara, ex-ospedale di San Tommaso d’Aquino, i cui caratteri architettonici originali furono compromessi da ripetuti interventi e dalla totale ristrutturazione dell’ospedale realizzata nella seconda metà del Novecento. In stato di abbandono da lungo tempo, l’area e l’edificio sono stati oggetto di un apposito Piano di Recupero. Nel dettaglio, il progetto prevede la realizzazione di tre fabbricati autonomi, collegati tra loro dalla sola quinta scenica del porticato: gli edifici sono realizzati con materiali tipici del centro storico come il laterizio e, una volta terminati, sfoggeranno forme semplici e lineari. I fronti interni saranno caratterizzati da ampie logge aperte sulla corte, in un contesto intimo e riservato. La costruzione, tra l’altro, presenta soluzioni architettoniche e tecnologiche orientate alla sostenibilità ambientale, finalizzate al raggiungimento di requisiti prestazionali di elevata classe energetica, con l’uso di materiali bioecologici previsti da Ecoabita, il sistema di certificazione energetica degli edifici, frutto del protocollo d’intesa tra la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Reggio Emilia, alcuni Comuni del territorio e Acer (Azienda Casa Emilia-Romagna). Una forte valenza architettonica sarà data anche dall'impiego di soluzioni esecutive in legno, pietra, laterizio, vetro e metallo. Corte dei Servi, infine, rappresenta anche un intervento solidale, in grado di soddisfare i bisogni della cosiddetta utenza debole, gli anziani in primis. Come? Mediante l’uso di dispositivi domotici, pensati per offrire assistenza, benessere e sicurezza agli abitanti.

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caratteristica ha eliminato lo sforzo necessario ad alzare i telai per montarli uno sull’altro, tipico dei sistemi ad H”, precisa Vedovato. “Da segnalare è anche il piano di lavoro metallico che, insieme al fermapiede, funge da elemento di bloccaggio del telaio parapetto, permettendo di evitare l’aggiunta di ulteriori elementi di sicurezza”. Tutte queste caratteristiche vanno a vantaggio della velocità di montaggio e smontaggio, con un risparmio di tempo di circa il 40 % rispetto a sistemi analoghi. Infine, SicurSpHera è un ponteggio simmetrico, che consente di poter montare agevolmente un parapetto sia all’esterno, sia all’interno.


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FLOTTE&NOLEGGIO Solo a caldo Fracasso Rent è la società di servizi della Divisione Edilizia del Gruppo Fracasso, che opera al servizio sia dei clienti che comprano il ponteggio Fracasso, sia di coloro che sono sprovvisti di ponteggio e quindi richiedono il noleggio a servizio completo. È nata a febbraio 2008 con lo scopo di raggruppare tutte le attività a valore aggiunto che consentono una migliore commercializzazione del prodotto. “Normalmente chi acquisisce un ponteggio ha necessità di progettarlo, di fare la relazione di calcolo, di trovare soluzioni efficienti per i propri cantieri e non sempre la semplice acquisizione del prodotto in sé risolve questi problemi, perché poi il prodotto deve essere montato e reso conforme alla normativa vigente”, racconta Gian Maria Agretti. “Noi forniamo tutti questi servizi di contorno, quali la progettazione, il magazzinaggio conto terzi, la logistica, la manodopera, l’asseverazione alle norme di sicurezza e il noleggio con posa in opera. Per quanto concerne l’attività progettuale, disponiamo di un ufficio tecnico interno che, oltre alla progettazione di ponteggi secondo le caratteristiche di base dell’autorizzazione ministeriale e agli schemi base del ponteggio stesso, è in grado anche di fare progettazione speciale, cioè di realizzare strutture provvisionali per immobili con caratteristiche geometriche peculiari. Fracasso Rent si occupa esclusivamente di noleggio a caldo. Noleggiare significa fruire del valore aggiunto di un bene e, a mio giudizio, il valore aggiunto del ponteggio sta al di fuori del prodotto, nel servizio offerto: si tratta infatti di un bene a bassa tecnologia, è ferro progettato, saldato, zincato, può essere di ottima qualità, presentare buone soluzioni, ma rimane un prodotto molto vicino alla materia prima. Quindi, a fare la differenza è la gamma di servizi proposti, noi non crediamo nella pura locazione del bene”. Fracasso Rent, che opera su tutto il territorio nazionale, conta tre centri logistici: l’head quarter del Gruppo Fracasso a Fiesso d’Artico (VE) e due filiali, una a Ozzano dell’Emilia (BO) e un’altra a Roma. “È nostro obiettivo arrivare a cinquesei filiali nei prossimi cinque anni, in modo da poter dare una sufficiente vicinanza e assistenza a tutti i nostri clienti, perché l’aspetto logistico nel noleggio a caldo non è affatto secondario”, continua Agretti.

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PONTEGGI

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PROGRESSO CONTINUO Con insediamenti produttivi e commerciali, oltre che in Italia, in Croazia, India, Russia e Germania, un organico di oltre 300 dipendenti e un fatturato consolidato superiore ai 100 milioni di euro, Fracasso è la multinazionale italiana specializzata nella progettazione, produzione e installazione di attrezzature per la sicurezza stradale e di cantiere. Fondata da Oreste Fracasso agli inizi degli anni Cinquanta con la produzione di ponteggi metallici, sin dagli esordi la società ha intrapreso un cammino di continua crescita ed evoluzione: nel corso degli anni, infatti, il portfoglio prodotti si è arricchito di barriere stradali, condotte metalliche, pannelli fonoisolanti e fonoassorbenti, muri di sostegno e parapetti per uso stradale. Sul versante ponteggi, al di là di SicurSpHera 1800/2500, la gamma annovera le serie PS 1800/2500 (sistema di telaio prefabbricato a perni), HP 1800/2500 (sistema ad H a boccole coniche), NTB 1800/2500 (sistema di ponteggio prefabbricato del tipo portale a boccole) e Tubo e Giunto 1800/2500 (giunti stampati e fusi, tubo verniciato e zincato). La qualità della produzione è testimoniata dalle varie certificazioni ottenute, quali IQnet, ICIM e IGQ.

www.fracasso.it

SICURSPHERA Geometria Profondità 1.050 mm Altezza 2.000 mm Campata 1.800/2.500 mm Spinotto 150 mm Innesti 8 a conchiglie sferiche, 12 a boccole cilindriche Telaio Diametro tubo 48,3 mm Spessore tubo 2,9 mm Peso 20,50 daN Telaio parapetto Diametro tubo 27 mm Spessore tubo 2 mm Peso 10,50 daN il 1800, 12,50 daN il 2500

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FLOTTE&NOLEGGIO

Gian Maria Agretti

Emiliano Vedovato

direttore commerciale Fracasso Rent

funzionario della Divisione Commerciale di Fracasso

La società consortile Corte dei Servi ha scelto Fracasso Rent e SicurSpHera perché, facendo edilizia di fascia alta con rifiniture e classi energetiche elevate, ha bisogno di un servizio completo e di un ponteggio a elevata sicurezza che sia il più possibile attrattivo, anche come impatto estetico, poco manomissibile e in grado di soddisfare le necessità di tutti gli attori operanti all’interno del cantiere. Queste peculiarità hanno fatto sì che Corte dei Servi trovasse nel binomio prodotto Fracasso e servizi offerti da Fracasso Rent il miglior partner complessivo. Ci tengo a precisare che naturalmente non si tratta del primo prezzo sul mercato; però una scelta del genere viene ampiamente compensata da tutte le efficienze offerte: i costruttori edili oculati, che desiderano fare veramente qualità, pensano al giusto rapporto qualità/prezzo, più che al primo prezzo. Inoltre per questo specifico cantiere, così come per tutti i nostri noleggi, per la posa in opera ci siamo affidati a squadre di montaggio qualificate, che formiamo sia sotto il profilo normativo, sia sotto quello operativo. È la nostra filosofia aziendale e una scelta strategica: così facendo, infatti, formiamo operatori specializzati e in più fidelizziamo dei futuri ponteggiatori.

SicurSpHera, pur rimanendo nell’ambito dei ponteggi prefabbricati, garantisce la maggiore flessibilità possibile: grazie alla disponibilità di due differenti passi (1800 e 2500) totalmente miscibili tra loro, infatti consente di seguire agevolmente il profilo dell’edificio e di ottenere così una perfetta corrispondenza della facciata di ponteggio con quella della costruzione. Il passo da 2500 consente di montare/smontare/trasportare/immagazzinare più mq con lo stesso numero di materiali in virtù del fatto che lo schema autorizzativo prevede lo stesso numero di elementi sia per il passo 1800 che per il 2500. Il tutto si trasforma in un concreto vantaggio economico per l’utilizzatore pari a + 38,8 % [dato da 5 mq (=2,50 x 2) - 3,60 mq (=1,80 x 2)]. Altro pregio di questo sistema è lo schema base estremamente semplice, studiato per andare incontro alle esigenze di praticità e di velocità di montaggio; è composto da telaio, telaio parapetto, due piani di lavoro e un fermapiede, sia nella versione 1800, sia in quella 2500. Ciò però non significa che sia complesso dover gestire aspetti particolari: oltre alla disponibilità di vari accessori (parapetto di testata, telaio asimmetrico di sommità, telaio ridotto di base, gancio di blocco...), abbiamo dotato il telaio anche di 12 boccole cilindriche tipo NTB che vanno ad aggiungersi agli otto alloggiamenti sferici presenti nello schema base, già sufficienti per montare il ponteggio a norma; queste boccole servono per affrontare tutte le esigenze particolari, come il parapetto formato da correnti, l’eventuale aggiunta di diagonali di facciata - se richieste dalla progettazione - e altro ancora.

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