CO_PUBB_GO_CAMION_cittaeterritorio 18/02/11 12:53 Pagina 2
Anche i camion preferiscono
E R P SEM ! O T T DRI in edicola
+ La rivista dell’autotrasporto
Lo strumento per trovare l’usato
Casa Editrice la fiaccola srl Via Conca del Naviglio, 37 - 20123 Milano - Tel.02/89421350 - e mail: abbonamenti@fiaccola.it - www.fiaccola.com
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Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni
Mensile di Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature
SOMMARIO ATTUALITÀ&PRODOTTI 10
28
32
MACCHINE &COMPONENTI MOTORI
Notizie
64
di prodotto, reti e normative
DUMPER RIGIDI
78
Il prototipo del Liebherr TI 274
I quattro per il IV
4 nuovi propulsori Cummins
EVENTI
ESCAVATORI CINGOLATI
84
TRASMISSIONI
Opportunità Cina
70
Pronti per il Bices di Pechino
TEST CONSUMI
90
MODULI IBRIDI
Obiettivo produttività
74
Le nuove terne Case serie T
Oggi è già futuro
La trasmissione ibrida della ZF
32
Il posizionatore che mancava L’escavatore Caterpillar 314D VA
Abbasso i kW!
La soluzione idrostatica Bosch
MACCHINA DEL MESE
290 t nel cassone
64
Attenzione: trasporto cavalli Renault Kerax 520.40 8X4 Euro 5
78
WALK AROUND MACCHINE 38 Midi escavatore cingolato YANMAR ViO 80 Universal
4 Costruzioni gennaio 2011
Nel prossimo numero Sul numero di marzo vi presenteremo il cantiere per la realizzazione del nuovo “Polo Ospedaliero unico per acuti” che sta sorgendo in provincia di Padova, tra Schiavonia e Ca’Oddo. La costruzione del nuovo polo ospedaliero della Bassa risponde alle esigenze dell’Azienda USSL 17 e di una sanità in continua evoluzione. COSTRUZIONI ha seguito in cantiere il montaggio della quinta macchine della piacentina FM Gru, scelta dall’impresa di Mestre Sacaim che lavora in Ati con la
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645
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO CAVE &I NERTI 100
Notizie
132
Prodotti, tecnologie e cultura
Già fatto!
Il nuovo sistema OilQick distribuito dalla Rammit
DECOMMISSIONING
116
Notizie
Impianti, draghe e inerti
ATTACCHI RAPIDI IDRAULICI
110
DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it
RICICLAGGIO INERTI
138
Perché non si fa se conviene? Come mai in un momento di crisi il riciclo degli inerti ancora non decolla? Voce al presidente Anpar
Precisione svizzera...
General Smontaggi demolisce una ex fabbrica di alluminio
PALE GOMMATE
124
Non c’è due senza tre
Volvo CE propone la “locazione operativa con causa finanziaria”
COORDINAMENTO Emilia Longoni REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Valentino Viale costruzioni@fiaccola.it SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it COLLABORATORI Paolo Bruschi, Silvio Cocco, Federico Fornara, Margherita Galli, Claudio Marini, Edoardo Nartelli, Umberto Nartelli, Daniela Stasi
138
IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Antonella Ciliberto, Laura Croci marketing@fiaccola.it
110
MARKETING E PUBBLICITÀ Sabrina Levada slevada@fiaccola.it
142
AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna ottoadv@tin.it Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 STAMPA Everprint - Via G. Rossa, 3 - Carugate (MI) ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00 È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l.
Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini
Gemmo Impianti di Vicenza, la Angelo Carron di Romano degli Ezzelini e la Siram Spa di Milano. La realizzazione del nuovo Polo Ospedaliero sarà finanziata attraverso lo strumento della “concessione di costruzione e gestione”; l’investimento complessivo è di 165 milioni di euro.
Abbiamo poi provato per voi in cava tutta la gamma off road di Mercedes: dalle 3,5 tonnellate di ptt con trazione 4x4 alle 56 tonnellate di ptt con trazione 8X4. Hanno risposto al nostro appello: Actros, Axor, Atego, Sprinter, Unimog, Zetros, Vito Mixto e Classe G Professional.
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440
Casa Editrice
la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484
WWW.COSTRUZIONIWEB.COM
FE B B RAIO 2011
ISSN: 0010 - 9665
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SOMMARIO FRANTOI MOBILI
160
Bellezza e produttività
166
Il mondo delle cave
Estratto della terza edizione
MMT
Sulla retta via
Il Gruppo Venpa3 a supporto dello svincolo autostradale Rioveggio (BO)
Tutto in un trailer
In un solo rimorchio un impianto da 80 metri cubi ora
ATECAP
Concrete Safety norme chiare, lavoro sicuro
196
IMPIANTI MOBILI
170
Notizie
Noleggio e monitoraggio flotte via web, piattaforme e ponteggi
Bellezza e sicurezza a Singapore
Il valore aggiunto dato da Mapei
TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO
SOLLEVAMENTOinCANTIERE
Le iniziative dell’Associazione in collaborazione con il Samoter
178
ISTITUTO ITALIANO CALCESTRUZZO
Notizie
Piattaforme, formazioni e lavori
Obiettivo qualità
Dai cantieri italiani all’Algeria
196
166 170
184 PIATTAFORME AUTOCARRATE
184
Portata per il nolo
Farioli ha scelto la CTE ZED 20 C
PIATTAFORME AEREE
202
202
In alto la moda
Haulotte per la sede della Diesel con noleggio firmato Sticar
SERVIZIO INFORMAZIONI
645 febbraio 2011
Il Servizio Informazioni è a vostra disposizione per fornirvi gratuitamente ulteriori dati su pubblicità, articoli e notizie contenute sulla rivista
PUBBLICITÀ A PAG
DITTA
ARTICOLO, NOTIZIA A PAG
TITOLO
RICHIEDENTE
COGNOME
NOME
AZIENDA/ENTE VIA/PIAZZA
N. CIVICO
COMUNE TELEFONO
FAX
CAP
PROV.
WWW.
Compili, ritagli e invii per fax a: Casa Editrice La Fiaccola srl - Via Conca del Naviglio 37 - 20123 Milano - fax 02 89421484 - E-mail: costruzioni@fiaccola.it
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158
192
MALTE E ADESIVI
GUIDA ALLE CAVE D’ITALIA
156
FLOTTE&NOLEGGIO
Formazione, mescolatori e impianti
Franzoi stupisce con un “in sagoma”
149
Notizie
Il trattamento dei dati personali che la riguardano, per quanto stabilito dalla legge 675/96, di cui Le garantiamo massima riservatezza, verranno utilizzati solo dalla banca dati della Casa Editrice La Fiaccola. Perciò, per aggiornarLa sulle nostre iniziative, i suoi dati non saranno nè comunicati nè diffusi a terzi: se non desiderasse ricevere altre comunicazioni sbarri la casella a lato
142
INSERZIONISTI AGRI WORLD SRL
104
www.agri-world.it
ASTRA VEICOLI INDUSTRIALI SPA www.astraspa.com
36,37
GRUPPO MINITOP SRL www.minitop.it
HINOWA SPA
www.hinowa.com
7 165
BAUMOT ITALIA SPA
31
HYUNDAI HEAVY INDUSTRIES EUROPE N.V 68
BOSCH REXROTH OIL CONTROL SPA
61
IDROMIG SRL
www.baumot.it
www.oilcontrol.com
www.hyundai.eu
www.idromig.com
20
CAMS SRL
108
IHIMER SPA
3
CANGINIBENNE SRL
107
INDECO SPA
123
ITALTRACTOR ITM SPA
129
www.camssrl.it www.canginibenne.com
CASE
23
www.casece.com
www.ihimer.com www.indeco.it www.group-itm.com
CECCANTINI & FIGLI SRL
163
JLG INDUSTRIES ITALIA SRL
181
CGT EDILIZIA SPA
190
LOCATELLI SPA
180
www.ceccantini.it www.cgtedilizia.it
www.jlg.com
www.locatelligru.it
CGT SPA COMPAGNIA GENERALE TRATTORI IICop.
LOMBARDINI SRL
CHINA CONSTRUCTION MACHINERY CO. LTD. Bices 2011 164
M3 METALMECCANICA MODERNA SRL
154
MA-ESTRO SRL AUTOMAZIONE
134
www.cgt.it
www-e-bices.org
CORIMAG SRL
102
CTE SPA
194
www.corimag.it www.ctelift.com
DAF VEICOLI INDUSTRIALI SPA www.daf.com
DIECI SRL
89 176
www.dieci.com
DOMETIC ITALY SPA
69
DOOSAN ICE - EMEA
17
www.dometic.it
www.bobcat.eu www.doosaninfracore.com
ENTE AUTONOMO FIERE DI VERONA Samoter 2011 www.samoter.com
FERIA DE ZARAGOZA - Smopyc 2011 www.smopyc.es
FIERA BOLZANO SPA - Viatec 2011 www.viatec.it
FIORI SPA
FRANZOI METALMECCANICA SRL www.franzoisrl.it
G.P.A. PERIODICI SPA www.gpaperiodici.it
GASPARIN IMPIANTI SRL
www.gasparinimpianti.com
201 III Cop. 24
www.fiorigroup.com
www.lombardini.it www.m3srl.com
www.ma-estro.com
MB SPA
www.mbcrusher.com
MC DRILL TECHNOLOGY SPA www.mdtspa.it
136 175 98
77
IV Cop. 137
MERCEDES-BENZ ITALIA - Veicoli Industriali 13 http://truck.mercedes-benz.it/
MERLO SPA INDUSTRIA METALMECCANICA 1 www.merlo.com
NEW HOLLAND KOBELCO CONSTRUCTION MACHINERY SPA www.newholland.com
PETRONAS LUBRICANTS ITALY SPA 157
www.petronas.com
PROMOBERG PROMOZIONI BERGAMO Edil 2011 www.fieraedile.it
PROMOVE SRL
www.promove.it
RENAULT TRUCKS ITALIA SPA www.renault-trucks.it
9 19,25 16 105 I Cop
RUBBLE MASTER COMPACT CRUSHER GMBH 103 www.rubblemaster.cc
RULLI RULMECA SPA
147
SACCON GOMME SPA
148
www.rulmeca.com
www.saccongomme.it
GEROTTO FEDERICO SRL
26
GLOBAL PARTS SRL
62
SANDVIK ITALIA SPA
www.globalparts.it
www.intermat-middleeast.com www.sandvik.com
Aziende citate
Agos Ponteggi ....................193 Baioni ...................................132 Bessega Service ................142 Betonmec.............................170 Bosch-Rexroth ......................70 Brigade Electronics .............24 Case ........................................32 Caterpillar........................15-84 Cela.......................................180 Cgt .....................................22-84 Cgt Edilizia ............................22 Cte.........................................184
Cts ...........................................22 Cummins................................64 Daf Veicoli Industriali .........14 Dieci .....................................193 Drillmec .................................20 Edilfognature ......................142 Euromecc.............................162 Farioli...................................184 Fracasso ..............................194 Franzoi .................................142 General Smontaggi ...........116 Gerken..................................178
Gerotto Federico ................193 Gruppo Idrobase ................133 Harsco Infrastructure ........160 Haulotte ...............................202 Hitesca .................................133 Holcim..................................160 Icg2 Ingegneria ..................196 Icmq ........................................11 Italdraghe ............................134 Italnolo.................................192 Jcb.........................................179 Jlg .........................................178 Komatsu .................................20 Lama.......................................26 Liebherr............................11-78 Mammoet ............................182
La gamma dei cava cantiere puri di Renault Trucks si completa con l’introduzione del Kerax 520.40 8x4 Euro 5. COSTRUZIONI ha messo sotto torchio con il Test Consumi il cava della Losanga dotato dell’ultimo propulsore nato: 12,8 litri di cilindrata e ben 520 cavalli. Questo upgrade in potenza del motore Dx13 fanno entrare anche il cava francese nella fascia alta della categoria. Resta inalterato il disegno del guscio cabina, lo scheletro e il cambio: sul veicolo in prova c’è il tradizionale gruppo manuale Zf a sedici rapporti, ma si può scegliere anche il sempre più richiesto robotizzato Optidriver+. RENAULT TRUCKS ITALIA SPA Strada Statale del Sempione 197 20016 Pero (MI) Tel: 02.339771 - Fax: 02.33916677 www.renault-trucks.com
SCAI SPA
153
SOLMEC SPA
106
www.scaispa.com www.solmec.it
SALONI INTERNAZIONALI FRANCESI SRL Intermat Middle East 2011 183
www.gerotto.it
IN COPERTINA
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135
SSAB SWEDISH STEEL SPA
15
STUCCHI SPA
73
www.ssab.it
www.stucchi.it
TREVI BENNE SPA
www.trevibenne.it
VARISCO SPA
www.variscospa.com
VERMEER ITALIA SRL
www.vermeeritalia.it
VF VENIERI SPA
www.vf-venieri.com
VOLVO C.E. ITALIA SPA www.volvoce.it
VOLVO TRUCK CORPORATION www.volvotrucks.it
115 21 141 27 130 97
VTN EUROPE SPA
109
YANMAR CONSTRUCTION EQUIPMENT EUROPE S.A.S
189
www.vtneurope.com
www.yanmar.fr
Manitou................................179 Mapei ...................................166 Mc Drill Technology ..........132 Merlo ....................................178 Mewa ......................................15 Nacanco ...............................193 New Holland Construction..12 O. Cuoghi.............................161 Peri .......................................164 Piaggio ...................................21 Pilosio ....................................26 Powerscreen .......................132 Rammit ................................110 Renault Kerax .......................90 Ruthmann ............................178 Scai .........................................10
Scania Italia........................136 Sigea.......................................16 Simem..................................161 Socage .................................179 Sticar ....................................202 Tadano Faun .......................180 Terex Awp ............................179 Venpa3 .................................196 Vernazza ..............................182 VF Venieri ..............................18 VM Motori..............................12 Volvo CE...............................124 Yanmar ...................................38 Zf..............................................74 Zoomlion..............................160
NEWS
010_025_NOT_GENERALE_Ott_07_224-228_BONETTI_RENAULT 18/02/11 17:37 Pagina 10
ATTUALITÀ&PRODOTTI
Parigi mediorientale L’Italia c’è Le aziende italiane di macchine e attrezzature accelarano sull’internazionalizzazione e si presentano insieme all’appuntamento fieristico di Intermat Middle East: alla partecipazione collettiva organizzata da Saloni Internazionali Francesi in collaborazione con Unacea hanno già aderito Canginibenne, Faresin Industries, Fiori, G.F. Gordini e Metalgalante.
D
Intermat nella regione mediorientale e nordafricana, e grazie ai professionisti che ogni tre anni visitano l’esposizione parigina, gli organizzatori considerano il Medio Oriente con un interesse speciale. Il target dell’evento sarà
tre giorni, i visitatori e gli utenti potranno incontrare fornitori e costruttori edili internazionali in grado di offrire soluzioni alle loro esigenze in termini di infrastrutture e di macchinari. L’evento sarà ospitato in uno dei centri fieristici più moderni e flessibili al mondo, l’Abu Dhabi National Exhibitions Centre, a circa 20 minuti dal centro di Abu Dhabi e a 15 minuti dall’aeroporto internazionale. www.intermat-middleeast.com
Fare girare la ruota “Con il 2010 - dichiara Enrico Santini, presidente di Unacea - si archivia il terzo anno negativo che ha dimezzato il volume delle vendite rispetto al picco del 2007. Molto positivo è stato il contributo della Tremonti Ter nei primi sei mesi, mentre inconsistenti sono stati gli effetti della rottamazione. Adesso è il momento di uscire dall’emergenza e congegnare un sistema stabile di incentivi all’innovazione nel cantiere che premi con punti aggiuntivi nei bandi di gara le imprese edili che investono in macchine e attrezzature nuove, ovvero più sicure e rispettose dell’ambiente.”
10 Costruzioni febbraio 2011
www.scaispa.com
www.unacea.org
ebutterà ad Abu Dhabi dal 28 al 30 marzo 2011 INTERMAT MIDDLE EAST, la fiera internazionale dedicata ai macchinari, ai materiali e alle attrezzature per infrastrutture ed edilizia. In base alla reputazione di
rappresentato dalle società edili, le autorità locali, aeroportuali e portuali, gli importatori, i distributori e le aziende che forniscono o affittano materiali e macchinari, provenienti dagli Emirati Arabi Uniti, dall’Arabia Saudita, dal Bahrein, dal Kuwait, dal Qatar, dallo Yemen e dal Sultanato dell’Oman. Intermat Middle East estenderà la sua portata ad altri paesi della regione, quali Algeria, Egitto, Iran, Libano, Libia, Marocco, Tunisia e Turchia. In questi
Nel centro del Mediterraneo
Da piccola realtà locale impegnata nell’attività di commercializzazione e riparazione di macchine movimento terra, a partner di livello internazionale di un marchio prestigioso come Hitachi. Questo è diventata SCAI nel giro di pochi anni. Nel centro del bacino del Mediterraneo, le macchine Scai lavorano nell’acqua, sui porti, in vetta alle Alpi: scavano, estraggono, contribuiscono a modellare uno dei territori più variegati al mondo. Al prossimo Samoter di Verona, oltre all’intera gamma Hitachi, saranno presenti tutti i marchi che Scai rappresenta, da Gehl a Metso Minerals, da Tana a Bell.
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Il marmo e il Leed
I
l concetto di sostenibilità ambientale è stato al centro di un convegno che si è tenuto nella sede dell’Internazionale Marmi e Macchine di Carrara, con l’obiettivo di illustrare i nuovi processi di certificazione della pietra naturale e verificare quali contributi possano dare il marmo e le altre pietre naturali allo standard Leed (Leadership in Energy and Environmental Design) o agli altri schemi di certificazione di sostenibilità in edilizia. Ne hanno discusso con i numerosi operatori presenti, il presidente di Internazionale Marmi e Macchine Giorgio Bianchini, il direttore di Icmq Lorenzo Orsenigo e il presidente di Green Building Council Italia, Mario Zoccatelli. “Per la nostra società si tratta di un primo appuntamento - ha detto il presidente Bianchini - perché è nostra intenzione ospitare, nei prossimi mesi, altre iniziative che abbiano come obiettivo la crescita culturale nel campo della certificazione favorendo un percorso di qualità, sia per le imprese, sia per il marmo lavorato che, se certificato anche secondo gli standard di sostenibilità, può avere sbocchi importanti nel campo dell’edilizia di altissimo livello.” www.immcarrara.it
Samoter “articolato” Novità in casa Liebherr. Per la prima volta il costruttore tedesco si affaccia sul mercato dei dumper articolati con l’inedito TA 230 appartenente alla classe delle 30 tonnellate. Frutto di un design accattivante, ha ampie superfici in vetro e una larghezza adatta al trasporto (non supera, compreso il cassone ribaltabile, i 3 metri). Dispone del più grande cassone della sua categoria (capacità di carico di 19,2 m³) ed è conformato in modo tale da consentire un rapido ribaltamento del materiale caricato. È mosso da un sei cilindri LIEBHERR con da 10,5 litri, per 270 chilowatt. È emissionato allo stage Eu IIIA. Autoprodotti, oltre ai cilindri di ribaltamento a elevata prestazione, i cilindri di sterzo che mantengono in carreggiata il TA 230, una giunzione rotante a sfere, e gran parte dell’elettronica. In cabina tutti i comandi, come il cambio automatico, il freno Retarder e la leva di ribaltamento, sono precisi e sensibili. Per una capacità di frenata ideale del dumper, sono stati montati freni multidisco a lamelle in bagno d’olio, che agiscono sull’assale centrale e anteriore. www.liebherr.it
Corsi a Milano
Per conto di Icmq, dal 2003 Sinergie Moderne Network organizza tutti i suoi corsi di formazione, rivolti agli operatori professionali del settore delle costruzioni. Questi i prossimi corsi che si terranno a Milano: 10 marzo Ruoli e responsabilità nell’accettazione dei materiali in cantiere ed in impianto di produzione (D.M. 14.01.2008); 6 aprile Acustica in edilizia: metodi e modalità per il controllo e la verifica della qualità. Norma UNI 11367; 14 aprile Controllo dei materiali e della produzione nei centri di trasformazione acciaio; 18 aprile Il Sistri, sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti speciali (D.M. 17.12.2009); 4/5 maggio 2011 Valutatori interni di Sistema Qualità.
PHOTO NEWS
www.icmq.org
Bagno caldo
Il lavoro in cantiere stanca. Allora cosa c’è di meglio, a fine turno, che accendere un bel falò sotto la benna di un escavatore, riempirla d’acqua, aspettare che sia bella calda e tuffarcisi dentro insieme a un bel flacone di bagnoschiuma al pino silvestre. P.S. Forse anche una doccia, all’occorrenza, potrebbe andar più che bene.
febbraio 2011 Costruzioni 11
MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI
CORR_010_025_NOT_GENERALE_Ott_07_224-228_BONETTI_RENAULT 23/02/11 14:37 Pagina 12
BC INDIA
8-11 Febbraio, Mumbay Fiera mondiale del settore delle costruzioni www.bcindia.com
SAMOTER
2-6 Marzo 2011, Verona 28° Salone internazionale macchine movimento terra, da cantiere e per l’edilizia www.samoter.it
BAUMEC
17-20 Marzo 2011, Bolzano 3° Fiera macchinari e attrezzature edili www.fierabolzano.it
VIATEC
17-20 Marzo 2011, Bolzano 7° Fiera specializzata sulle infrastrutture stradali www.fierabolzano.it
CONEXPO
22-26 Marzo 2011, Las Vegas Fiera mondiale del settore delle costruzioni www.conexpoconagg.com
EDIL 2011
24-27 marzo 2011 25° fiera specializzata sull’edililizia Fiera di Bergamo
Massima efficienza
I
n occasione del prossimo Samoter a Verona (2-6 marzo), NEW HOLLAND CONSTRUCTION presenterà le sue soluzioni Tier IV abbinate alla nuova gamma di caricatori gommati ed escavatori cingolati con tecnologia Scr, in grado di garantire maggiore produttività ed efficienza dei consumi. Il costruttore presenterà inoltre le nuove caratteristiche tecniche delle sue terne ed esporrà l’offerta per i settori infrastrutturale e residenziale, i lavori in cava e le opere di scavo e interramento. Per poter soddisfare le normative Tier IV Interim sulla riduzione delle emissioni, il nuovo escavatore cingolato E305C e i due nuovi caricatori gommati W170C e W190C esposti al Samoter hanno adottato il sistema Scr (Riduzione Catalitica Selettiva). Si tratta di un processodi post-trattamento che trasforma i NOx (ossidi di azoto) in azoto e acqua, naturalmente presenti in atmosfera, attraverso una reazione chimica con l’additivo Def (Diesel Exhaust Fluid), anche noto con il nome di AdBlue. Il Def si trova facilmente presso tutte le concessionarie New Holland, ed è sufficiente rabboccare il serbatoio ogni quattro o cinque pieni di gasolio. Con la soluzione Scr di New Holland il processo di combustione è ottimizzato per la massima efficienza: il consumo di carburante risulta ridotto e la potenza generata maggiore. www.newholland.com
www.fieraedile.it
INTERMAT MIDDLE EAST
28-30 Marzo 2011, Abu Dhabi Fiera mondiale del settore delle costruzioni www.intermat-middleeast.com
SMOPYC
5-9 Aprile 2011, Saragozza Fiera mondiale del settore delle costruzioni www.smopyc.es
GIS 2011
27-29 maggio 2011 Giornate italiane del sollevamento e dei trasporti eccezionali www.fieragis.it
Torino compra… a Cento L’acquisizione del 50 per cento di VM Motori, azienda specializzata nella produzione di motori diesel, è stato ufficializzato da Fiat Powertrain i primi di febbraio. L’altro 50 per cento della società di Cento (Ferrara) è nelle mani di General Motors. In una nota Fpt chiarisce che questa acquisizione arricchisce ulteriormente il suo portafoglio di motori diesel con prodotti tecnologicamente all’avanguardia per varie applicazioni, in particolare automotive, come ad esempio il V6 sviluppato recentemente. GM e Fiat Powertrain gestiranno congiuntamente VM, seppur entrambi continueranno a portare avanti le loro relazioni commerciali con VM, compresi i servizi di progettazione e fornitura di motori diesel.
www.fptpowertrain.com
12 Costruzioni febbraio 2011
Stop al dissesto
I
l 10 giugno si terrà a Roma presso l’Aula convegni del Cnr il convegno nazionale dal titolo “Dissesto idrogeologico. Il pericolo geoidrologico e la gestione del territorio in Italia”. L’appuntamento è organizzato da SIGEA (società italiana di geologia ambientale), Cnr- Irpi (istituto di ricerca sulla protezione idrogeologica) e Aii (associazione idrotecnica italiana) ed è indirizzato in modo particolare ai tecnici e ai ricercatori (geologi, ingegneri, architetti, agronomi, forestali) interessati alla problematica
Organizzazione
del dissesto idrogeologico, per fornire un quadro aggiornato sulla gestione del nostro territorio, in gran parte soggetto ai pericoli di frana e inondazione. A tal fine si intendono coinvolgere i “decisori” (politici e amministratori pubblici), il personale tecnico delle istituzioni pubbliche competenti, nonché le imprese che operano in questo settore. Il convegno si concentrerà inizialmente sui fenomeni franosi e alluvionali che continuano a colpire il nostro paese, sull’occupazione da parte dell’uomo delle zone pericolose, sugli interventi
strutturali per ridurre la vulnerabilità dei beni esposti (e di conseguenza il rischio idrogeologico) e sulla gestione dell’emergenza. Nella seconda parte del convegno la discussione verrà focalizzata su alcuni argomenti specifici, come le forme di assicurazione privata sui beni esposti al rischio idrogeologico, o come la rilevanza dei fondi destinati agli interventi in materia di difesa del suolo, anche in considerazione degli accordi di programma tra il ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, del mare e
Partner
Main Sponsor
giovedì - venerdì 10/19 sabato - domenica 9/19
FIERA BERGAMO
24 - 27 MARZO
regioni. Si vuole infine ricordare che il corretto uso del territorio non dipende solo dall’esistenza di buone leggi, ma soprattutto sulla loro corretta applicazione da parte delle amministrazioni locali, dei tecnici abilitati e dei cittadini: senza la collaborazione virtuosa tra tali soggetti, infatti, sarà difficile ridurre il rischio idrogeologico nel nostro paese. www.sigeaweb.it
info: € 6 - parcheggio € 2 - WHO ZZZ ¿ HUDHGLOH LW
ATTUALITÀ & PRODOTTI
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La scossa.. al diesel Pale gommate articolate con l’ibrido nel cofano per ridurre consumi, abbattere emissioni e rumore, “diminuire” la taglia dei motori
I
l costruttore ravennate persevera nella strada dell’alimentazione ibrida per le proprie pale gommate. Si tratta in particolare di due nuovi modelli: la VF 15.63
Per il 2011 è VF Venieri Parliamo dell’International Samoter Award, l’apprezzato ed ambito riconoscimento internazionale assegnato a quanti si distinguono nel loro operato a favore dello sviluppo e dell’affermazione dell'attività edilizia e delle grandi opere infrastrutturali, per consolidare un sistema imprenditoriale di assoluto rilievo nel panorama economico e sociale. Il premio per il 2011 sarà consegnato da Verona Fiere proprio all’impresa Venieri.
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HYBRID e la VF 2.63 ELECTRO HYBRID. Entrambe funzionano con tecnologia ibrida in parallelo: la tradizionale trasmissione idrostatica è azionata dal motore diesel e da un motore elettrico (Kers), che lavorano contemporaneamente. Sta al motore elettrico fornire picchi di potenza e recuperare l’energia cinetica in decelerazione grazie ai capacitori, che immagazzinano l’energia. La tecnologia ibrida si sposa perfettamente sui cicli continui di marcia avanti e indietro, carico e scarico, accelerazione e decelerazione tipici di una pala gommata dal funzionamento altamente
intermittente, con molti picchi di bassa intensità e pochi di alta. In pratica la potenza media utilizzata è ridotta, ma ad alti rpm: il rendimento del diesel è perciò ridotto, i consumi crescono e tutta l’energia cinetica è dissipata in calore durante la decelerazione. Con l’ibrido la macchina è più produttiva, poiché recupera l’energia cinetica in fase di decelerazione. Si riduce il consumo (in Venieri dichiarano tagli dal 20 al 50% rispetto ai modelli tradizionali), le emissioni e il rumore. È inoltre applicabile la logica di downsizing del motore che è inoltre dotato del sistema Start & Stop automatico. www.vf-venieri.com
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Cresce la serie 3
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NEBULIZZAZIONE PRATICA ED ECONOMICA PER
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on il neonato PC55MR-3, che va a sostituire il precedente miniescavatore PC50MR-2, cresce la Serie 3 di KOMATSU. Contraddistinto da una potenza netta di 29,5 chilowatt e da un peso operativo dai 5.160 ai 5.350 chilogrammi, il PC55MR3 monta il motore Komatsu 4D88E-6 Stage IIIA. La cabina è dotata di comandi Ppc ergonomici e, a richiesta, di impianto di aria condizionata e sistema di ventilazione. Ăˆ provvisto di sistema idraulico Closed Load Sensing System e consente molteplici configurazioni: braccio standard o lungo, cabina o tettuccio, cingoli in gomma, in acciaio o “roadlinerâ€?. Presenta linea idraulica ausiliaria, a una o due vie, per poter utilizzare numerose attrezzature quali martello, trivella o benna mordente. Tutti i punti di manutenzione periodica sono facilmente accessibili tramite cofani. Per la manutenzione straordinaria è sufficiente ribaltare il tettuccio o la cabina verso l’alto. Il PC55MR-3 è equipaggiato con il sistema di monitoraggio satellitare Komtrax per cui tutti i dati relativi alla macchina sono accessibili via Internet. www.komatsu.it
Affari in Bielorussia La società bielorussa Jsc Seismotekhnika ha affidato a DRILLMEC un’importante commessa per la costruzione di un impianto convenzionale da 1.500 HP del valore complessivo di circa dieci milioni di euro, il secondo dopo uno identico commissionato solo due mesi fa. La stessa Jsc Seismotekhnika, leader nel suo paese nella produzione di macchine per la sismica e di perforatrici di piccola taglia, ha sottoscritto un accordo quadro di partnership per l’introduzione delle innovative tecnologie Drillmec in Bielorussia, con l’acquisto da parte dell’azienda del Gruppo Trevi (specializzata in impianti meccanici, idraulici e relativi accessori per perforazioni petrolifere, geotermiche e idriche) del 19 per cento del capitale sociale bielorusso, a fronte di un investimento di circa 1,5 milioni di euro. www.drillmec.com
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ATTUALITÀ&PRODOTTI
Propulsione commerciale
L
a nuova famiglia di motori PIAGGIO, progettati e sviluppati in collaborazione con Ricardo, equipaggerà la gamma dei veicoli commerciali leggeri Piaggio. Ricardo è partner di lunga data del produttore italiano, sia per la fornitura di software ingegneristico che per il supporto nei programmi di
sviluppo dei prodotti. Piaggio e Ricardo hanno lavorato insieme sulla nuova famiglia di motori diesel in grado di soddisfare le esigenze commerciali, di prestazioni, di emissioni e di economia energetica dei mercati estremamente diversificati in cui Piaggio è presente. La famiglia di
N EWS
motori comprende quindi nella fascia alta un modello da 1,2 litri a due cilindri turbodiesel
common rail Euro 5 dotato di filtro anti particolato Dpf destinato ai clienti europei. Un motore che raggiunge una potenza di 47 kW con consumi estremamente bassi ed emissioni di CO2 (su
Piaggio Porter) di appena 127 g/km. Dato l’utilizzo di questi veicoli, prevalentemente in centro città e per attività di consegna, i clienti potranno approfittare sia del sistema Dpf all’avanguardia che della ridotta manutenzione resa possibile dal nuovo motore. Per mercati più attenti al fattore economico, come l’India, la stessa famiglia di motori verrà offerta in versione con aspirazione naturale, conforme alle normative Bharat Fase 4 (lo standard indiano equivalente all’Euro 4) sulla gamma dei veicoli Piaggio Ape Plus. www.piaggio.com
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
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L’unione fa la forza, anche in Edilizia Rivoluzioni all’interno del Gruppo Tesa. Cgt e Gts si fondono a formare una rete nazionale. Nasce Cgt Edilizia per le macchine e attrezzature da cantiere
D
al primo gennaio 2011 l’Italia ha una rete unica per la vendita, l’assistenza e il noleggio dei prodotti Caterpillar, dei veicoli industriali Daf, delle pompe per calcestruzzo Sany e dei frantoi e vagli Rev. La storica Cgt, che distribuisce le macchine movimento terra americane nel Nord e Centro Nord Italia dal 1934, si è infatti fusa con la giovane Gts, paritetica realtà operativa al Sud e Centro Sud della Penisola. Ora esiste una sola e grande rete CGT composta da una squadra di oltre 1.300 persone, 40 filiali dislocate sul territorio nazionale e 50 officine autorizzate per l’assistenza ai motori marini. Sommando i fatturati 2010 di Cgt e Gts si valuta il giro d’affari 2010 in circa 520 milioni di euro. Questi dati bastano per definire la nuova realtà, parte del Gruppo Tesa, la più grande d’Italia nel settore del movimento terra. “Per noi questa fusione è un cambiamento storico commenta Lino Tedeschi, presidente e amministratore delegato di Cgt - un momento di grande
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ottimismo. Il messaggio che vogliamo trasmettere al settore è che la Cgt, come sempre da quasi 80 anni, c’è e continua ad investire per essere sempre più vicina ai clienti con una gamma di prodotti e servizi di qualità”. In parallelo è stata anche “battezzata” anche un’altra società del Gruppo Tesa: la CGT EDILIZIA con sede a Varedo (MB). Come si può desumere dal nome si tratta di una realtà dedicata soprattutto al settore edile che raggruppa in sè le attività di vendita, assistenza e noleggio delle macchine compatte di Cgt e Gts conferiti in Noloitalia. Con la neonata Cgt Edilizia, il Gruppo Tesa ha per obiettivo sviluppare una rete distributiva multiprodotto che sia un riferimento per il noleggio, vendita e assistenza di macchine ed attrezzature per l’edilizia e il cantiere. Asso nella manica della nuova realtà è senza dubbio la rete distributiva mista (diretta e indiretta) che oggi
conta 10 filiali proprie, 42 concessionari e 14 officine autorizzate. Una società composta da oltre 300 professionisti, tra personale diretto e concessionari, e 2.000 macchine e attrezzature nella flotta noleggio suddivisa in sei macro categorie: macchine movimento terra, sollevamento di carichi e persone, macchine per pavimentazione stradale, energia elettrica, motocompressori e veicoli commerciali leggeri. “Cgt Edilizia nasce in un momento delicato: il mondo dell’edilizia è quello che ha sofferto più di altri la crisi, ma noi guardiamo avanti con fiducia”, afferma Paolo Romanin Jacur, presidente e amministratore delegato di Cgt Edilizia. “La nostra società si pone oggi come partner di riferimento per il settore in Italia puntando sull’eccellenza dei servizi e sulla vasta gamma di prodotti, Cat e non Cat, su un servizio noleggio assolutamente professionale, su un’assistenza altamente qualificata, puntuale e tempestiva e sulla professionalità di noi tutti”. www.cgt.it www.cgtedilizia.it
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Verso il futuro, in retro BUILDING A BETTER WORLD In ogni ogni angolo angolo del del mondo, mondo, In gli uomini uomini stanno stanno costruendo costruendo un un futuro futuro gli per le le nuove nuove generazioni, generazioni, tracciando tracciando per nuove strade strade e creando creando nuove nuove nuove infrastrutture. Molte Molte di di queste queste opere opere infrastrutture. saranno realizzate realizzate con con macchine macchine Fiori, Fiori, saranno le uniche uniche capaci capaci di di produrre produrre le & -.,/44) ,.#Ĺ? #& #( )!(# & -.,/44) ,.#Ĺ? #& #( )!(# condizione, in in ogni ogni parte parte del del pianeta. pianeta. condizione, PerchĂŠ è con con materiali materiali di di qualitĂ qualitĂ che che PerchĂŠ si costruisce costruisce un un mondo mondo migliore. migliore. si
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er arricchire la sua già ampia offerta di sistemi di sicurezza destinati a veicoli commerciali e macchine operatrici in retromarcia ed in manovra, BRIGADE ELECTRONICS presenterà al prossimo Samoter (Padiglione 8, stand E8) importanti novità . In particolare, a completamento della gamma Xtreme, il nuovo sensore radar a impulsi Workzone Backsense, adatto per veicoli di medie dimensioni, che vanta un ampio raggio di azione. A differenza degli altri sistemi, Workzone è dotato di due antenne, con un fascio di rilevamento di tre metri non conico: il radar avverte pertanto ostacoli in prossimità del veicolo, in uno spazio largo esattamente quanto il mezzo, ed evita falsi allarmi. I sensori sono collegati ad un dispositivo posizionato nella cabina, che allerta l’autista, mentre manovra, della reale presenza di un oggetto, un veicolo o una persona nella zona di pericolo. Un altro dei prodotti di punta proposti al Samoter sarà l’esclusivo avvisatore acustico per la retromarcia a suono bianco (bbs-tek): il piÚ sicuro e silenzioso sul mercato. La fonte del suono è infatti direzionale e pertanto localizzabile, a differenza degli allarmi tradizionali che possono creare disorientamento. Tali avvisatori, inoltre, possono essere uditi solamente nella zona di pericolo, prevenendo l’inquinamento acustico. La progressiva diffusione di bbs-tek, secondo Brigade Electronics, porterà alla graduale sostituzione degli allarmi acustici tradizionali, per operare nella massima sicurezza senza recare alcun disturbo. Non da ultimo Brigade Electronics presenta un nuovo monitor waterproof: BE-970 WM, che incontra le richieste degli Oem ed ha una nuova fascia moderna con custodia metallica. Oltre alle novità , presso lo stand Brigade Electronics saranno esposti anche tutti i dispositivi per la sicurezza dell’azienda inglese. www.brigade-electronics.com
ATTUALITÀ & PRODOTTI
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Ponteggi spaziali
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hales Alenia Space Italia ha selezionato la società trevigiana LAMA del gruppo PILOSIO per la fornitura di una torre mobile da lavoro su cui effettuare i rifornimenti di propellente per il lancio in orbita dei satelliti del programma Globalstar 2. L’attrezzatura è stata utilizzata nella campagna gestita da un lanciatore russo svoltasi presso il cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, punto di riferimento del Roscomos, l’agenzia spaziale russa. La realizzazione della torre mobile Quicksystem è stata concepita nei minimi dettagli dall’ufficio tecnico
interno dell’azienda sulla base di specifiche esigenze del committente. Non a caso, tutti i componenti dell’attrezzatura fornita sono stati realizzati in alluminio al fine di evitare rischi di scintille e incendio nella fase di rifornimento del propellente; anche le ruote, installate per garantire la massima mobilità della torre, sono state dotate di messa a terra. La prestigiosa commessa coincide con una fase di riorganizzazione di Lama, che contestualmente alla fornitura annuncia il suo trasferimento dalla storica
sede operativa di Riese Pio X a quella di Quinto di Treviso, dove si concentreranno le attività commerciali, di stoccaggio, l’ufficio tecnico e di progettazione e uno showroom di prodotti in alluminio. L’azienda, fortemente
radicata nell’area della Marca, nel 2010 è stata interamente acquisita da Pilosio a cinque anni di distanza dall’avvio dell’operazione di incorporazione condotta dalla società friulana che oggi, grazie anche all’acquisizione di Electroelsa, realtà nel settore dei ponteggi auto sollevanti, costituisce un gruppo la cui offerta copre pressoché l’intero mercato delle strutture provvisionali per l’edilizia. www.lamaponteggi.com
EVENTI
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OPPORTUNITÀ CINA
n La biennale Bices di Pechino è una delle fiere più importanti del continente asiatico per il settore delle costruzioni. La prossima edizione di terrà dal 18 al 21 ottobre 2011 presso il Beijing Jiuhua International Exhibition Center. Sono attesi 1.200 espositori in un’area espositiva di 180.000 metri quadrati e 80.000 visitatori. In parallelo si svolgerà anche l’Ivex: evento dedicato a truck e veicoli allestiti DI MATTHIEU COLOMBO
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ATTUALITÀ&PRODOTTI LE SPETTATIVE PER L’EDIZIONE 2011 Bices è la manifestazione leader di settore da 21 anni e può vantare di essere anche la più longeva fiera del settore costruzioni in Cina. “Come organizzatori primari continuiamo a migliorare edizione dopo edizione” - afferma il Presidente della CCMA, Qi Jun. “L’edizione 2009 organizzata insieme con ConExpo China ha rappresentato una pietra miliare nella storia della manifestazione perché l’area espositiva è cresciuta del 40 per cento arrivando a ben 150.000 metri quadrati. Al Bices 2011 ci aspettiamo di accogliere 1.200 espositori e 80.000 visitatori provenienti da 70 Paesi e da tutti gli ambiti di settore. Questa volta lo spazio messo a disposizione dall’ente fiera di Pechino sarà di ben 200.000 metri quadrati. La nostra Associazione CCMA collabora in modo stretto con più di 40 dipartimenti governativi cruciali, associazioni di categoria e gruppi a partecipazione statale per promuovere la fiera in diversi ambiti: ferrovie, progettazioni idrauliche, strade, infrastrutture, fondazioni, industria petrolifera, costruzioni, settore metallurgico, energie rinnovabili…”.
N
el 2010 la Cina è diventata la seconda economia mondiale superando il Giappone mentre il mercato cinese è quello che negli ultimi due anni ha aiutato maggiormente i grandi costruttori di macchine movimento terra a “fare numeri”. Qi Jun, Presidente della China Construction Machinery Association (CCMA), dichiara che: “Le nostre vendite di macchinari per le costruzioni nel 2010 hanno superato i 400 miliardi di Ren Min Bi (la valuta cinese che letteralmente significa“moneta del popolo”; un Ren Min Bi vale 0,112 centesi-
mi di euro, ndr), facendo segnare una crescita del 20 per cento rispetto all’anno precedente”. “Il mercato, spiega Jun, è stato alimentato da due fronti: il supporto dei policy maker e l’avvio di grandi progetti infrastrutturali. Il dodicesimo Piano Quinquennale (2011-2015) approvato a fine dicembre 2010 attribuisce al governo cinese il compito di promuovere una molteplicità di strategie di sviluppo sostenibile mirate all’urbanizzazione, all’industrializzazione e allo sviluppo informatico. Secondo questo piano, la Cina raggiungerà, entro il 2015, ricavi di vendita annui nei macchinari da costruzione pari a 900 miliardi di RMB. Il ricavo atteso per il 2011 è 400 miliardi RMB. Dal 2011 al 2015 la domanda del mercato per i construction equipment crescerà del 17 per cento annuo e gli investimenti nello sviluppo di ferrovie, autostrade, produzione energetica e immobili aumenteranno del 20 per cento ogni anno. Inoltre, la ristrutturazione economica, il rapido sviluppo dei settori emergenti e la rivitalizzazione delle regioni occidentali e nord-orientali della Cina creeranno nuove opportunità di crescita per il settore dei macchinari da costruzione”. “L’andamento del 2010 - analizza Jun - si nota come l’aumento dell’import dei construction equipment sia stato notevole. In base agli ultimi dati diffusi dal Chinese Custom Bureau, il volume totale dell’export nel 2010 (da gennaio a novembre) è pari a 16.840 milioni di USD per una crescita del 47,9 per cento rispetto al 2009, mentre le importazioni hanno raggiunto 7.530 milioni USD, una crescita del 66,6 per cento: Guardando al solo valore import, il valore “macchine” è pari al 61,5 per cento, mentre quello “componenti” al 38,5 per cento. In particolare, il valore 2010 delle importazioni di componenti ha raggiunto i 2.900 milioni di USD facendo segnare una crescita del 80,3 per cento rispetto al 2009; questo evidenzia la crescente domanda cinese di componenti esteri e testimonia come questo mercato stia maturando e pretenda sempre più macchine di qualità”. “ La forte domanda di macchine movimento terra che si registra in Cina - sostiene Jun - ha una grande attrattiva verso multinazionali come Caterpillar e Komatsu, che da anni incrementano progressivamente la loro capacità produttiva nel nostro Paese.”
febbraio 2011 Costruzioni 29
EVENTI
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PAROLA ALLA CHINA CONSTRUCTION MACHINERY ASSOCIATION “L’undicesima edizione del Bices di Pechino, Fiera Internazionale dei Macchinari per le Costruzioni e Seminario Tecnico, sarà la migliore mai vista” - dichiara Su Zimeng, Segretario Generale della CCMA. “Per costruire una manifestazione veramente internazionale, il nostro team si sta adoperando per aumentare la partecipazione di agenti da tutte le nazioni, per favorire le esigenze di business degli espositori internazionali”. “Per i prossimi cinque anni - continua Su Zimeng - abbiamo due obiettivi di sviluppo. Il primo è potenziare il grado di apertura della nostra economia per guidare il settore verso la globalizzazione e dare modo alle aziende straniere di continuare a investire nello sviluppo di nuovi stabilimenti nel nostro Paese. Il secondo obiettivo è stimolare il progresso tecnologico e proteggere le innovazioni per dare delle garanzie alle aziende che intendono investire implementando gli standard tecnologici e le regolamentazioni di settore.”
ANDARE AL BICES PER: • Conoscere le grandi imprese attive a livello locale: senior management da Railway Engineering Corp., SinoHydro Corp., Road Building Association, Association of Petroleum Engineering Construction, Metallurgical Construction Association, Electric Power Construction Association and more. • Vedere le ultime novità di prodotto delle Case domestiche: XCMG, Liugong, Zoomlion, Sany, LonKing e altri presenteranno i loro ultimi prodotti e tecnologie. • Conoscere nuove tecnologie per abbattere le emissioni delle macchine: il tema “Shift to China, Lift the Green World” garantisce la presenza di molti prodotti “verdi” e high-tech. • Visitare anche la manifestazione Ivex dedicata ai truck e allestimenti: aperta ad aziende che producono o possiedono veicoli commerciali come truck, rimorchi, pompe calcestruzzo, container, autoribaltabili, veicoli municipali… www.e-bices.org
30 Costruzioni febbraio 2011
IL BICES SECONDO L’ISTITUTO NAZIONALE PER IL COMMERCIO ESTERO ITALIANO DI PECHINO L’ICE opera in Cina dal 1965, prima che le relazioni diplomatiche con l’Italia fossero ristabilite. L’obiettivo dell’Istituto è da sempre promuovere le esportazioni italiane e il commercio estero con la Cina e per fare questo ha sempre collaborato con il China Council for the Promotion of International Trade (CCPIT), la più grande e più importante istituzione cinese per la promozione del commercio estero, che comprende organizzazioni, imprese e individui rappresentanti tutti i settori economici e del commercio in Cina. “Durante gli ultimi 45 anni - spiega Enrico Condemi, Deputy Commissioner dell’ICE di Pechino - abbiamo assistito al rafforzamento dei legami politici ed economici tra Italia e Cina, al punto che nel 2010 il commercio bilaterale ha superato i 40 miliardi di dollari americani. Le aziende italiane e cinesi e le Associazioni di settore hanno beneficiato del lavoro sinergico svolto da ICE e CCPIT-MSC accedendo a opportunità di commercio, investimento e scambio tecnologico. Tra i vari settori nei quali ICE e CCPIT-MSC collaborano, quello dei macchinari da costruzione è d’attualità visto che la Cina è diventata il cantiere più vasto del mondo e quindi il mercato più dinamico. Oggi in la Cina sta vivendo un irreversibile processo di urbanizzazione e la costruzione di infrastrutture fino a pochi anni fa impensabili. E a dispetto di quello che gli europei sono portati a pensare, il settore delle costruzioni in Cina è anche sinonimo di avanguardia tecnologica: soluzioni ingegneristiche innovative, nuovi materiali, efficienza energetica, sostenibilità ambientale sono le linee guida per l’innovazione tecnologica e per nuove opportunità di business. Macchine per processi e prodotti speciali hanno una domanda elevata, e così per componenti ad alta tecnologia ed elevate performance. Il China Council for the Promotion of International Trade è uno degli organizzatori dell’undicesima edizione del BICES, una manifestazione di riferimento per il settore delle costruzioni in Cina, nata per aprire le porte del mercato domestico ai costruttori di tutto il mondo. Nell’ottobre 2010, i leader italiani e cinesi hanno stabilito l’obiettivo di raggiungere i 100 miliardi di dollari di commercio bilaterale entro il 2015; l’ICE è sicura che la sfida potrà essere vinta ed è certa che il settore delle macchine per le costruzioni può giocare un ruolo molto significativo nel rafforzare le relazioni commerciali tra i due paesi e Bices 2011 sarà senza dubbio un evento determinante per il settore”.
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Compact Line
MACCHINA
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TERNE
CASE SERIE T
Obiettivo produttività
La storica terna Case, dopo oltre 750.000 esemplari prodotti dal 1957 a oggi, diventa “Serie T”. Studiata per il Vecchio Continente, la gamma si distingue per il compatto retroescavatore, l’idraulica più efficiente e i consumi più bassi DI MATTHIEU COLOMBO
stata presentata nel Case Customer Centre di Parigi la nuova gamma di terne Case Serie T che sostituisce i collaudati modelli R arrivati all’evoluzione “Super R III”. La denominazione dei nuovi modelli è in linea con quelli disponibili oggi: la 580R-SR diventa 580 TST (“Save Time”), la 590SuperRIII si evolve in 590ST, mentre la top di gamma 695 SuperRIII, con 4 ruote sterzanti da 24 pollici e (3 modalità di sterzata) diviene 695ST. Dato che la struttura base delle macchine varia poco è corretto parlare di evoluzione. Nelle Serie T non cambiano telaio,
È
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CONTROLLO MANUTENZIONE
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cabina, caricatore anteriore e cinematismo e il motore da 4,5 litri con iniezione common rail (solo la 580T ha iniezione meccanica). Completamente rivisto, invece, l’impianto idraulico per rendere la macchina più efficiente e meno assetata (-10% di consumo medio di carburante) e completamente nuovo il retroescavatore. Quest’ultimo è senza dubbio l’elemento che ha dato vita alla nuova Serie T dedicata ai mercati del Vecchio Continente. Oltre Oceano, infatti, Case proporrà prodotti tecnologicamente più semplici.
“ELECTRONIC SERVICE TOOL”
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DEL MESE Elaborazione di
Idraulica migliore, consumi inferiori Per tutti i modelli della Serie T, tranne che per la macchina base 580T (che mantiene un impianto con pompa a portata fissa e sarà meno ambita in Italia), l’impianto idraulico guadagna un circuito load sensing con pompa a portata variabile e regolazione positiva, abbinata a un distributore a centro chiuso compensato in pressione: questa soluzione - garantisce Case - permette mediamente di abbattere i consumi di carburante del 10%.
FPT: Fatto Per Terne Sotto il cofano della top di gamma 695 viene calato il 4 cilindri turbodiesel da 4,5 litri sviluppato dalla Fpt della Fiat Industrial. Il nome in codice del motore è 445TA/EGH che, rispetto al 445TA/ML5 montato sulla 580T, ha l’iniezione a media pressione common rail e quattro valvole per cilindro. Rispetto ai competitor presenta un rapporto alesaggio-corsa che favorisce quest’ultima elevando per conseguenza la velocità del pistone che arriva a 9,68 metri al secondo; migliora percontro l’elasticità nell’erogazione della coppia, che a 1.400 giri tocca i 516 Newtonmetro, su una riserva di ben 45 punti percentuali e sulla disponibilità del momento in un arco di 800 giri.
IL MOTORE DELLA CASE 695ST 10 fari per l’illuminazione notturna: nuovi i due laterali per coprire i 360°
CNH 445TA/EGH, 4 tempi, common rail, turbocompresso, 4 valvole per cilindro, Stage IIIA Potenza ISO 14396 Coppia Numero cilindri Alesaggio - corsa Cilindrata Coppia nominale Riserva Pot. a coppia max Pressione media effetiva Velocità pistone Pme a coppia max. Giri di utilizzo Peso motore
82 kW a 2.200 giri/min 516 Nm a 1.400 giri/min 4 104 - 132 mm 4.483 cc 356 Nm 92% 76 kW 1,018 MPa 9,68 m/s 1,476 MPa 800 giri/min 410 kg
La traslazione laterale idraulica del retroescavatore avviene in circa 5 secondi
febbraio 2011 Costruzioni 33
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Visibilità massima, anche col buio La cabina, già di elevato standard sulle macchine della Serie R Super III, è cambiata poco. L’ambiente di lavoro punta a offrire agli operatori il miglior compromesso tra comfort (livello fonometrico 77 dB interno, 103 dB esterno), funzionalità e sicurezza. Tra i dettagli che permettono di distinguere le macchine della Serie T: la leva di controllo della trasmissione powershift e il vano porta oggetti chiuso (con chiave) sulla sinistra dell’operatore (in senso di marcia) spostando il vano per l’autoradio nella plafoniera. Tra le migliorie non visibili l’antifurto immobilizer con trasponder interno alla chiave d’accensione. L’aria condizionata è di serie. Guardando la cabina dall’esterno non ci sono rivoluzioni: la superficie vetrata è ampia per favorire la visibilità che è stata ulteriormente migliorata aggiungendo due innovativi faretti laterali per l’illuminazione notturna.
Modello Peso (6-1+ est.) Potenza Profondità scavo (retr.) Profondità scavo (est.) Capacità benna (4-1) Capacità serb. gasolio Motore (Marca) Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Coppia max a 1400 giri/min Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Alimentazione aria Impianto idraulico Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Inv. + cambio meccanico Cambio Power Shift Velocità traslazione R. motr./ster. Pneumatici anteriori Pneumatici posteriori Passo Raggio sterzo alla benna Caricatore frontale: Max alt. perno b. Forza di strappo Retroesc. (braccio std): Altezza di scarico Dist. Scavo (c. rotaz.) Forza di strappo Forza penetrazione L. benna/stab. Lunghezza max Altezza trasporto
580R (SR3) 7,91 72 4,61 5,8 1 128 Case Nef mod. 445T/TA l 4,5 N° 4 mm 104x132 giri/min 2200
580T (ST) 8,05 72 4,37 4,37 5,44 5,44 1 145 CNH 445TA/EEA 4,5 4 104 X 132 2200
590SR3 8,14 82 4,61 5,8 1 128 Case Nef 445T/TA 4,5 4 104x132 2200
590 ST 8,12 8,12 82 4,67 4,67 5,88 5,88 1 145 145 CNH 445TA/EGH 4,5 4 104 X 132 2200
695 SR3 8,8 82 4,62 5,81 1,2 135 Case Nef 445T/TA 4,5 4 104 X 132 2200
695 ST 8,84 8,84 82 4,6 4,6 5,81 1,2 145 145 CNH 445TA/EGH 4,5 4 104 X 132 2200
Nm m/s N°
400 (453) 9,68 2 conv. conv. (CR) 1 (2)
516 9,68 4 conv. CR 2
516 9,68 4 conv. CR 2
516 9,68 4 conv. CR 2
516 9,68 4 conv. CR 2
no no turbo (tb after) turbo (tb after)
cont. int. turbo after
cont. int. turbo after
cont. int. turbo after
cont. int. turbo after
m m
fix 160 no conv. 21 si no 40 4/2 12.5/80x18 18.4x26 2,18 5,52
fix fix (var) (var) 151 no (Full LS) conv. (pres comp) 20,5 20,5 si no 40 4/2 12.5-18 (16/70x20) .9x30 18.4x26 (16.9x30) 2,18 5,6 5,6
fix 170 no conv. 21 no si 41,4 4/2 12.5/80x18 18.4x26 2,18 5,52
var var 156 156 LS LS Full press. comp. press. comp. 20,5 20,5 no si 39 39 4/2 16/70x20 16.9x30 16.9x30 2,18 5,6 5,6
fix 160 conv. conv. 21 no si 41,3 4/4 16.9x24 16.9x24 2,2 5,32
var var 156 156 LS LS Full press. comp. press. 20,5 20,5 no si 39 39 4/4 440/80x28 440/80x28 440/80x28 2,2 5,6 5,6
m daN
3,46 6545
3,46 6545
3,46 6545
3,46 6545
3,52 7400
3,52 7400
m m daN daN m m m
3,92 5,91 5603 3744 2,43 5,77 3,9
3,92 5,23 5,23 5323 3352 2,43 5,56 5,56 3,46 3,46
3,92 5,91 5603 3744 2,43 5,77 3,9
4,17 4,17 5,5 5,5 6111 6111 3482 3482 2,43 5,56 5,56 3,68 3,68
3,93 5,91 5600 3744 2,4 5,75 3,95
4,25 4,25 5,19 5,19 6111 6111 3482 3482 2,48 2,48 5,5 5,5 3,65 3,65
ton kW m m m3 l
N°
l/min Mpa si/no si/no km/h N°
34 Costruzioni febbraio 2011
400 (453) 9,68 2 conv. conv. (CR) 1 (2)
NUOVO
DALLA SERIE R ALLA SERIE “SAVE TIME”
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MACCHINA DEL MESE CASE SERIE T
Più 8-14% di capacità serbatoio gasolio
BENNA CARICATRICE DA
1,2 M3: +10% DI VOLUME
Attacchi rapidi originali Case disponibili a richiesta
Due batterie da 95Ah, con interruttore di stacco manuale
Il nuovo “Extendahoe” guarda alle origini
VECCHIO
NUOVO
3,68 metri
Novità assoluta per tutti i modelli Serie T è il nuovo retroescavatore estensibile “Extendahoe” completamente rivoluzionato nell’architettura e nel cinematismo. I progettisti hanno scelto la soluzione del penetratore con parte esterna estensibile riprendendo l’originale schema Case (sulle Serie R era l’opposto, vedi foto) e hanno ottenuto un braccio più compatto, abbandonando inoltre la soluzione dei cilindri di sollevamento e penetrazione montati su perno condiviso. È così migliorata l’altezza di scarico ed è diminuita l’altezza in fase di trasferimento: 3,65 metri contro 3,95 per la 695ST.
www.casetseries.com
>> NUOVA
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645
febbraio 2011
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WALKAROUNDMACCHINE di
Il Midi cingolato Peso operativo 8,2 ton Potenza netta 40,7 kW
WALKAROUND ACCHINE M DI
CLAUDIO MARINI
YANMAR ViO80U
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n CARATTERISTICHE
20
Nuovi occhielli di blocco macchina in trasporto
1
Due punti d’incernieramento del cilindro di penetrazione
21
Scarichi agevolati
Migliori indicatori ottici del livello dei fluidi
22
2
Protezione inferiore del giunto rotante
23
Parabrezza inferiore sovrapponibile e stivabile nel sottotetto
3 4 5 6
7
Nuovi box per utensili ed oggetti vari Supporti curati dei circuiti elettrici ed idraulici Nuovo portello incernierato di protezione radiatori
Esclusivo sistema di raffreddamento
25
Cingolo asimmetrico
1
Alternatore, batterie e motorino d’avviamento di potenza sopra la media Nuovo serbatoio plastico del gasolio (115 l) e pompa per il rifornimento di serie
24
26
n Torretta girosagoma ed ingombro di rotazione su 360° di soli 3,2 m n Pompe vicino al distributore, raddoppio di portata sul penetratore e movimenti simultanei n Nuovo Yanmar 16 valvole, con EGR esterno, raffreddato, elettronico
Tubazione modulare del cilindro lama 27
Maggior spessore della piastra base della torretta
28
Miglior layout delle tubazioni nel gruppo di brandeggio
29
Nuovo scalino d’accesso alla torretta
30
Nuovo cofano laterale
31
Nuovi specchi retrovisori
32
Ritorno al minimo automatico e Modo operativo “Eco” di serie
33
Nuovo accesso dalla torretta all’alternatore
34
Faro sotto il braccio e braccio disassato
36
8
Nuovo posizionamento filtri cabina
35
Braccio e giunto di brandeggio ridisegnati
9
Nuovi comandi elettroproporzionali per gli accessori
36
Aumento di pressioni idrauliche e diametro del cilindro benna
10
Maggior larghezza porta d’ingresso, pianale e volumi cabina
11
Aria condizionata di serie
12
Tergicristallo su traversa cabina
13
Nuovo sedile con doppia slitta
14
Esclusivo vetro diagonale posteriore
15
Acceleratore potenziometrico
16
Supporti cabina oleo-viscosi
17
Aumento dello sbalzo lama
18
Rinforzi scatolati sugli angolari della lama
19
Protezioni laterali della torretta con parti in fusione
34
4
5
6
7
8 9 10 11
2 31
12
3 32 33
30
13 14
23
29 28
15 35 27
24
19
16
26
21
25
18
22 20
17
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WALKAROUNDMACCHINE di
Non c’è paragone con il modello precedente n I PLUS DI COSTRUZIONI n Innovativa - Rispetto della normativa anti-inquinamento fino al 2016 - Montaggio dell’attacco rapido e di benne a bocca larga senza interferenze con la cabina - Maggior affidabilità del braccio e del gruppo di brandeggio - Prolungamento della durata delle tubazioni e facile sostituzione - Affidabilità e potenza dell’impianto elettrico - Spazio, ordine e pulizia in cabina - Maggior precisione di guida - Miglior visibilità con clima piovoso - Ottima visibilità nello scavo - Ottima visibilità sui cingoli - Minori vibrazioni e rumorosità (97 dBA) - Facile stivaggio
nel sottotetto del parabrezza e protezione del vetro inferiore - Regime minimo del motore “basso e stabile” - Maggior robustezza dei bordi esterni del cingolo n Efficiente - Maggior rigidezza operativa della lama - Riduzione dei consumi e maggior coppia a basso regime - Consumo combustibile ridotto del 40% (modalità ECO) - Comfort in ogni clima o condizione operativa e facile accesso al posto guida anche per taglie forti - Aumento della produzione oraria
- Maggior distanza di scavo e del plinto a parete verticale - Maggior capacità di sollevamento e forze di scavo - Maggior sicurezza durante la manutenzione, il trasporto e l’operatività giornaliera - Manutenzione più rapida ed agevolata - Minori danneggiamenti della torretta, maggior valore dell’usato - Maggior robustezza strutturale - Avviamenti frequenti senza problemi in ogni clima - Minor usura delle valvole di scarico del motore diesel - Cura per il dettaglio costruttivo ed operativo - Maggior autonomia di lavoro febbraio 2011 Costruzioni 41
YANMAR ViO80U
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n NUOVO MOTORE YANMAR DA 40,7 KW
n CONTROLLO ELETTRONICO DEL MOTORE
“Eco” Mode
Selettore “Eco” per consumare il 40% in meno Nei lavori meno impegnativi, selezionando la modalità “Eco” il regime motore viene limitato elettronicamente a 1.700 g/min
n Autoprotezione da sovraccarichi Nel caso i sensori di bordo rilevino una scarsa pressione di lubrificazione dell’olio motore od una eccessiva temperatura del refrigerante, il computer del motore riduce la potenza erogata sino alla scomparsa dell’anomalia Computer motore (ECU) sistemato dietro al sedile, lontano da vibrazioni e calore (affidabilità)
42 Costruzioni febbraio 2011
n 4 valvole per il cilindro Consentono maggior coppia a basso regime e migliorano la combustione sotto sforzo
Ritorno al minimo automatico di serie
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Speed, Load & Temp.
ECU
Intake
EGR Cooler
EGR-Valve
One way valve
Re-circulation Inj-Nozzle
Tubazione “corrugata” che favorisce il raffreddamento dei gas di scarico senza fluidi
Exhaust
Piston
Elettrovalvola di controllo del ricircolo dei gas
n Controllo dell’ERG (Exhaust Gas Recirculation) Finalità dell’EGR: Il ricircolo dei gas di scarico, ormai inerti, riducendo la temperatura di combustione, limita l’emissione d’Ossido d’Azoto (NOx gas nocivo) che le è proporzionale Vantaggi dell’EGR a controllo elettronico, con ricircolo esterno raffreddato (rispetto ai sistemi con ricircolo continuo, interno e non raffreddato): - usura dimezzata delle valvole di scarico (non si aprono due volte per ciclo) - minimo stabile (non si ricircola gas nei cicli scarsi di ossigeno) - minor quantità di ricircolo (in quanto il gas è raffreddato)
n DETTAGLI PER L’AFFIDABILITÀ, PER IL VALORE DELL’USATO E LA SICUREZZA
n Grande cura nei layout elettrici, dei circuiti idraulici e nell’alimentazione del combustibile
Protezioni anti-taglio dei supporti Guarnizioni anti-usura nel passaggio dei telai
Connessioni elettriche IP69 a tenuta con solventi in pressione Supporti anti-usura delle guaine protettive corrugate o ad elica
YANMAR ViO80U
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n UN VERO “GIROSAGOMA”...
3,26 M
n Largo solo 2,27 m, ma con la stessa carreggiata (1,87 m) di macchine più larghe 44 Costruzioni febbraio 2011
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WALKAROUNDMACCHINE di ... CHE GIRA IN SOLI 3,26 M
n IL CINGOLO “ASIMMETRICO”
La stessa carreggiata dell’SV100-1
2,89 M Rispetto ad una macchina di pari larghezza si guadagna sulla carreggiata (stabilità) grazie alla cingolatura “asimmetrica” (anziché simmetrica al centro). I bordi esterni della cingolatura resistono meglio agli urti (robustezza)
1,87 M
YANMAR ViO80U
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n PRESTAZIONI DI SCAVO SOPRA LA MEDIA
n Cilindro benna di maggior dimensione n Forza alla benna 6.350 (diametro 95 mm, + 5 mm del Vi075) DaN (+ 16% del Vi075) Maggior pressione idraulica a 25,5 MPa (+4% del Vi075)
Forza al penetratore 4.080 DaN (+ 7% del Vi075)
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n SBALZO LAMA AL TOP DI CATEGORIA
1,99 M (+ 10 CM RISPETTO AL ViO75)
n Aumentata la stabilità e la capacità di sollevamento
Faro in ottima posizione (non sul lato del braccio) protetto e senza zone d’ombra laterali
n Aumentata la distanza di scavo (6,96 m; + 8 cm del Vi075)
ed il plinto a parete verticale (3,78 m; + 28 cm del Vi075)
YANMAR ViO80U
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n STRUTTURE PIÙ ROBUSTE ED IN FUSIONE
85 CM
n Maggior sbalzo del perno braccio (+ 12 cm del Vi075)
n Nuovo monoblocco con base in fusione 5 O7 i V
Saldatura per frizione
Due occhielli per il perno del cilindro di penetrazione per favorire il montaggio dell’attacco rapido e di benne a bocca larga senza interferenze con la cabina
n Lamiere laterali del braccio in un sol pezzo (anzichè in due parti per ridurre il numero di saldature; affidabilità)
48 Costruzioni febbraio 2011
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WALKAROUNDMACCHINE di n Maggior spessore della piastra di base della torretta (robustezza)
5 CM (+ 25% DEL ViO75)
Piastra di protezione del giunto rotante di serie
5 O7 i V
n Ridisegno e scatolatura degli angolari lama (robustezza e rigidezza)
YANMAR ViO80U
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Nuovi occhielli per il blocco macchina nel trasporto
n PROTETTA DA URTI
5 O7 Vi Il contrappeso circonda l’intero perimetro della torretta proteggendola da urti. Le cofanature in lamiera sono piÚ robuste
5 O7 i V
5 O7 i V
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WALKAROUNDMACCHINE di n IDRAULICA CHE CONSUMA POCO Pompe “vicine” al distributore per ridurre le perdite di carico Raddoppio di portata sul penetratore e movimenti simultanei Quando la terza pompa (P3) ad ingranaggi non è utilizzata (per brandeggio o rotazione) somma la sua portata a quella della penetrazione, accelerando la velocità dei movimenti Brandeggio - Raddoppio su Penetratore
Minima distanza tra pompe e distributore
Raddoppio su Penetratore - Benna
Mot
Brandeggio - Rotazione - Penetratore
Mot
Mot
n Disponibile: - attacco rapido “idraulico” - “due” linee aggiuntive per accessori
Costruzioni 51
YANMAR ViO80U
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n LA STESSA CABINA DEL SV100-1
La nuova posizione del tergicristallo aumenta l’area tersa del 20%
5 O7 Vi
M
8C 3 1
52 Costruzioni febbraio 2011
111 CM
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WALKAROUNDMACCHINE n Vetro curvo posteriore ESCLUSIVO vetro diagonale per la visibilità sul cingolo e la tre/quarti posteriore
Il montante è spostato nella zona “morta” dietro la testa dell’operatore
5 O7 i V Vetro posteriore largo 73 cm (50 cm sul Vio75)
Nuova antina parasole
73 CM
n VISIBILITÀ A 360°
5 O7 i V
73 CM
La porta per taglie forti: - altezza 151 cm - larghezza utile 59 cm (larghezza totale 73 cm)
Nuovo parabrezza inclinato e curvo - favorisce la visibilità verso l’alto febbraio 2011 Costruzioni 53
YANMAR ViO80U
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Pulsanti intuitivi a portata di mano
Chiave unificata
Gli utensili stanno in un box esterno (pulizia in cabina)
Facile pulizia del filtro aria di pressurizzazione cabina
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WALKAROUNDMACCHINE di Numerosi nuovi specchi retrovisori
Nuovi manipolatori con comando elettro-proporzionale per gli accessori
Pianale ampio
Cintura auto-avvolgente
Acceleratore potenziometrico
Cabina su supporti oleo-viscosi (non semplici tamponi di caucci첫)
febbraio 2011 Costruzioni 55
YANMAR ViO80U
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n VENTILAZIONE ESCLUSIVA
n L’unico escavatore con pianale cabina “ventilato” Il ventilatore del motore aspira l’aria attraverso la feritoia sotto la cabina e la soffia sui radiatori. In tal modo, le parti idrauliche ed il vano motore non trasmettono calore alla cabina
Griglia maggiorata rispetto al ViO75
5 O7 i V
n Aria condizionata di serie
Doppia finestra laterale
Compressore AC
n 7 bocchette di ventilazione
n Parabrezza inferiore sovrapponibile n Le cerniere della porta non cigolano! Ingrassatore nelle cerniere
56 Costruzioni febbraio 2011
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WALKAROUNDMACCHINE n Nuovo pianale e pedaliera
Regolazione longitudinale dell’intero blocco o del sedile rispetto alle consolle
n Nuovo sedile con “doppia slitta” e sospensione pneumatica (di serie)
35 CM + 10 cm rispetto al ViO75
5 O7 i V
n RUMOROSITÀ RIDOTTA A 97 DB(A)
YANMAR ViO80U
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n MANUTENZIONE AGEVOLATA Nuovo portello laterale per un facile accesso ai radiatori
n Miglior accesso alla batteria per avviamenti d’emergenza
I radiatori non si intasano perché il ventilatore soffia verso l’esterno
n Nuova apertura del cofano laterale (miglior accesso)
Stacca batteria per evitare dispersioni elettriche durante i fermi prolungati
5 O7 i V
Impianto elettrico di grande potenza per garantire frequenti avviamenti anche in climi freddi (batteria 95 Ah; alternatore 55A; motorino d’avviamento 3 kW)
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WALKAROUNDMACCHINE di n Ottimo accesso ai filtri del combustibile Un rubinetto evita lo svuotamento di combustibile dalle tubazioni durante la pulitura del separatore acqua/gasolio Una pompetta elettrica esegue automaticamente l’autospurgo dell’aria senza interventi manuali Filtro principale del combustibile maggiorato Involucro trasparente con rubinetto sottostante per l’immediato riscontro e spurgo delle impurità
n Nuova pompa elettrica per il rifornimento
n Tensionamento delle cinghie senza fatica e contorsioni Un tenditore a vite ben accessibile facilita la registrazione
Stop automatico per troppo pieno o tanica vuota
n Nuovo serbatoio “plastico” antiruggine e anticondensa di maggior capacità
Serbatoio idraulico più vicino alle pompe (minori perdite di carico)
(115 litri, +15%)
Riposizionato davanti al serbatoio idraulico
Vaschetta di recupero dell’eventuale fuoriuscita di combustibile nel rifornimento
febbraio 2011 Costruzioni 59
YANMAR ViO80U
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n Nuovi visualizzatori ottici dei livelli dei fluidi
n Scarico dei fluidi agevolato da aperture e/o raccordato
Tubazione “modulare”
Nuovo scalino d’accesso alla torretta
n Facile sostituzione delle tubazioni
Le tubazioni del braccio passano sopra al giunto di brandeggio (non all’interno) riducendo le usure, le perdite di carico e favorendo l’eventuale sostituzione
5 O7 Vi
La connessione intermedia sul telaio evita di sostituire una tubazione più lunga, che arriva al giunto rotante in posizione scomoda
Ingrassaggio remoto perno cilindro penetratore
Si ringrazia la società Canziani Paolo di Saronno (Va), Concessionaria Yanmar, per la collaborazione e la disponibilità offerta
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645
febbraio 2011
70 74 78 84 90
Motori
Cummins presenta 2 nuovi fascia media e 2 nuovi heavy duty EU Stage IIIB
Trasmissioni
Lotta alle emissioni anche grazie alle trasmissioni idrostatiche. Bosch docet
Moduli ibridi
Una trasmissione ibrida modulare in parallelo abbatte emissioni e consumi
Dumper rigidi
Presentato in anteprima mondiale il prototipo del nuovo Liebherr TI 274
Escavatori cingolati
IN QUESTO NUMERO...
64
L’escavatore compatto Caterpillar 314D disponibile con braccio posizionatore
Test consumi
Abbiamo messo sotto torchio il Renault Kerax 520.40 8x4 Euro 5 con il manuale Zf
MACCHINE OMPONENTI C
MOTORI
063_067_mot_CUMMINS_Layout 1 18/02/11 13:10 Pagina 64
I quattro
PER IL IV DUE NUOVI PROPULSORI PER LA FASCIA MEDIA E DUE PER L’HEAVY DUTY: IL COSTRUTTORE AMERICANO TRACCIA LA LINEA PER LE ENTRANTI NORME
EPA TIER 4 INTERIM ED EU STAGE IIIB DI CRISTIAN FURINI
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MACCHINE&COMPONENTI
G
estione dell’aria e della combustione, ricircolo e aftertreatment. Sono queste le aree tecnologiche sulle quali Cummins è intervenuta per portare le proprie motorizzazioni ad emettere poco più di 2 grammi per chilowatt ora gli Nox e a 0,02 quelli per il PM nei gas di scarico. Ecco che lo step “Interim” del costruttore con sede a Columbus, a seconda della potenza e dell’impiego finale, verrà raggiunto con tutte le varianti progettuali, attualmente sviluppate da tutti i principali competitor presenti sul mercato. È recente il debutto della nuova generazione di QSB3.3 e QSB4.5 a quattro cilindri per le attrezzature compatte, a cui si affiancano i nuovi QSX11.9 e QSX15 per la fascia Heavy duty destinata a grosse macchine, impiegate soprattutto nel settore minerario. I primi due coprono la fascia di potenza tra i 56 e i 119 chilowatt, consentendo agli Oem di standardizzare le loro installazioni a 4 cilindri Tier 4 Interim senza stravolgere le architetture dei vani motore. Con gli 11,9 litri e 15 litri della famiglia QSX viene coperta la fascia di potenza tra 224 e 447 chilowatt con tecnologie del tutto inedite su motori di questa gamma, primo fra tutti il nuovo common rail Xpi.
POKER IN ROSSO Modello AxC mm N.cil. Cilindrata Potenza/rpm Coppia/rpm Sistema Iniezione Filtro Controllo Emissioni Turbo
QSB3.3 94x12 mm 4 3,3 dm3 56-82 kW a 2.500 giri/min 415 Nm a 1.600 giri/min High Pressure Common Rail (HPCR) Direct Flow Egr e catalizzatore Compatto A flusso variabile
QSB4.5 99x110 mm 4 4,5 dm3 82-119 kW a 2.200 giri/min 632 Nm a 1.600 giri/min High Pressure Common Rail (HPCR) Direct Flow Egr e catalizzatore Compatto A flusso variabile
QSX11.9 105x127 mm 6 11,9 dm3 (224-373 kW) a 1.900 giri/min 2.169 Nm a 1.400 giri/min XPI
QSX15 137x169 mm 6 15 dm3 (298-447 kW) a 1.900 giri/min 2.779 Nm a 1.400 giri/min XPI
Direct Flow Egr e filtro Particolato VGT
Direct Flow Egr e filtro Particolato VGT
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Direct Flow
Turbo a flusso variabile a portata variabile
Egr
Hpcr
Serie QSB
QSB3.3
QSB4.5
PER NON RIPROGETTARE La serie di motori a quattro cilindri QSB è stata progettata con ingombri del monoblocco identici rispetto alla vecchia serie ferma al Tier 3. È dotata di sistema di catalizzazione ossidativa e di trappola per il particolato; entrambe presentano dimensioni contenute e massima modularità. Sono dotati di Egr raffreddato e turbo a portata variabile clonato dai sei cilindri di casa Cummins. Utilizzando un semplice regolatore di compressione dell’aria, il turbo di Cummins aumenta il suo range di azione rispetto ad un turbo semplice con wastgate ed evita la complessità delle doppie turbine. A bassi regimi il flusso dei gas di scarico viene impiegato come un compressore di “bassa” per innalzare rapidamente la pressione in camera, mentre ad alti regimi è impiegato per mantenere costantemente alto il livello di pressione dell’aria. Le iniezioni in camera sono effettuate da un common rail di tipo Hpcr che lavora a pressioni di 160 megapascal ed è gestito dalla centralina CM2250.
Xpi: 20 anni di storia L’Xpi di Cummins è stato sviluppato congiuntamente con Scania, in una joint tecnica riguardo ai sistemi di iniezione che dura dai primi anni '90. Il sistema Scania HPI, introdotto nel 2001, è stato il primo risultato di questa lunga alleanza strategica. I due team hanno lavorato innanzitutto per ottenere pressioni d’iniezione maggiori e ridurre la formazione di particolato già durante la combustione, scongiurando la necessità di post-trattamenti con catalisi riduttiva (Scr). Il nuovo sistema consente una notevole libertà in termini di fasatura e pressione (indipendenti dall’albero a camme) e offre la possibilità di utilizzare diversi impulsi d’iniezione visto il completo controllo elettronico con modulo Ecm. In pratica questo
66 Costruzioni febbraio 2011
significa la totale assenza di lobi nell’albero a camme e nemmeno punterie, aste o bilancieri: essendo sempre disponibile nel rail, il diesel ad alta pressione può essere iniettato in qualsiasi momento, indipendentemente dalla posizione dell’albero a camme. Il carburante viene aspirato dal serbatoio con pompa a bassa pressione tramite un prefiltro dotato di separatore d’acqua. La pompa a bassa pressione alimenta gasolio a quella pompa ad alta pressione tramite la valvola di dosaggio in ingresso. Quest’ultima invia il carburante alla pressione d’esercizio al rail che si estende per tutta la lunghezza del motore sul lato freddo. La pressione d’esercizio viene regolata dalla quantità di carburante ammessa dalla
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Filtro Xpi antiparticolato Egr
Vgt
M EGLIO DEL CILINDRO I motori QSX11.9 e QSX15 sono dotati del nuovo sistema di filtraggio Direct Flow pensato per offrire maggiori prestazioni in meno spazio. Si basa sul modulo filtrante al alta trattenuta V-Block di forma rettangolare più razionale di quella cilindrica dei filtri canonici. L’alloggiamento Direct Flow è dotato di un sensore integrato per il monitoraggio di temperatura e pressione per garantire un flusso d’aria ottimale al motore. Il box filtro è disponibile anche con un coperchio prefiltro opzionale, in grado di trattenere fino al 95 per cento delle particelle prima che raggiungano il filtro.
QSX11.9
Potere alle iniezioni
Serie QSX
Il pool tecnologico applicato ai nuovi QSX11.9 e QSX 15 riguarda un nuovo common rail, il turbocompressore a geometria variabile, Egr interno e sistemi di post trattamento abbinati ad un filtro antiparticolato. La base di entrambi i motori è la medesima dell’affidabile Tier 3 su cui è stato installato il sistema di iniezione Xpi (vd. box) abbinato alla turbina Vgt Cummins, capace di variare continuamente il flusso d’aria di sovralimentazione e gestire il ricircolo dei gas di scarico (Egr) ad azionamento elettrico, in modo tale da permettere una regolazione tanto fine che si traduce in una quantità esatta di spinta in tutta la gamma di giri. La miscelazione dei gas di scarico raffreddati con l’aria in ingresso riduce il tasso di ossigeno. Ciò determina un abbassamento della temperatura di combustione che a sua volta limita la formazione di ossidi di azoto già durante la combustione. Sulla testata è poi montato uno scambiatore di calore per l’Egr: i gas di scarico provenienti dal collettore che verranno rimessi in camera, vengono prima raffreddati e convogliati al lato di aspirazione o a un secondo stadio di raffreddamento.
La quantità di gas in aspirazione è regolata elettronicamente sia da una valvola ad hoc sia dalla variazione in geometria del turbocompressore, ovvero della contropressione di scarico. Nell’Heavy duty di Cummins, l’Egr con raffreddamento a due stadi viene utilizzato per assicurare il flusso e la temperatura ideali alle esigenze del motore. Il secondo stadio è costituito da un radiatore raffreddato ad aria sul lato superiore dell’intercooler. Una valvola by-pass regola il flusso attraverso il secondo scambiatore di calore Egr. La geometria e il flusso di gas nel turbocompressore a geometria variabile sono regolati elettronicamente dall’anello scorrevole dell’ugello. Ciò consente una concertazione tra l’aria turbocompressa col flusso Egr, a qualsiasi regime di rotazione. Ciò significa che il Vgt può essere utilizzato per migliorare la risposta del motore e la coppia a bassa velocità. A lottare contro il PM sui gas in uscita c’è il filtro anti particolato strutturalmente rinforzato per resistere alle vibrazioni dell’off road. Ha rigenerazione attiva automatica, mediante l’iniezione di una piccola quantità di carburante, in genere con cadenza inferiore all’1 per cento sul tempo di funzionamento delle apparecchiature.
valvola di dosaggio e va da una pressione al minimo di circa 50 megaPascal fino a un picco di 240. La pressione di lavoro media è di circa 180 megaPascal. La valvola di dosaggio è comandata elettronicamente; una valvola di scarico meccanica sul rail impedisce un’eccessiva formazione di pressione riconvogliando il carburante nel serbatoio tramite il rail di ritorno. L’iniettore di ciascun cilindro viene costantemente alimentato di carburante ad alta pressione dal rail e gli impulsi d’iniezione sono controllati da una servovalvola nell’iniettore. L’iniettore rimane aperto fino a
quando viene alimentata corrente dall’Ecu e la quantità di carburante iniettato dipende dal tempo di apertura e dalla pressione nel rail. Con l’Xpi sono chiaramente possibili iniezioni multiple. Una piccola quantità di carburante (iniezione pilota) può essere iniettata poco prima dell’iniezione principale per ridurre la rumorosità e preparare la camera di combustione a emissioni inferiori. Una breve post-iniezione poco dopo l’iniezione principale riduce nerofumo e NOx.
www.cummins.com
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TRASMISSIONI I DROSTATICHE
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Abbasso
I kW!
Più pressione e i litri calano Rexroth in tal senso ha già sviluppato una nuova generazione di pompe e motori rielaborati ed equipaggiati con gruppi rotanti completamente rivisitati e ad alto rendimento: la pompa a pistoni assiali A4VG della nuova serie 40, e il motore a pistoni assiali A6VM, della serie 71. Entrambi consentono di incrementare la pressione nominale da 40 a 45 megaPascal (pressione di picco 50 mPa), migliorando al tempo stesso la velocità nominale e l’efficienza dei componenti. Il downsizing del motore endotermico è possibile dato che le stesse grandezze nominali
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delle unità a pistoni assiali supportano ora prestazioni superiori alle precedenti. In questo modo una pressione dell’olio più alta compensa il minor output del motore diesel, non soltanto alla messa in moto, ma anche durante tutto l’azionamento e la regolazione della trasmissione idrostatica. Si parla di un miglioramento dell’efficienza dell’intero sistema anche del 15 per cento in diverse applicazioni impiegando motori diesel meno potenti, magari al di sotto del limite dei 56 chiloWatt, confine oltre il quale le limitazioni per l’emissionamento si fanno più forti.
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MACCHINE&COMPONENTI LOTTA ALLE EMISSIONI. LOTTA AI COSTI. CRITICITÀ CHE PER IL COSTRUTTORE DI ULM DIVENTANO SOLUZIONI PRONTE PER L’AVVENTO DEL TIER 4
FINAL ALL'INIZIO DEL 2014 DI CRISTIAN FURINI
I
n un recente passato, per progettare macchine con un ciclo diesel efficiente sotto il profilo delle emissioni, è stata sufficiente una gestione ottimizzata delle iniezioni e del turbo abbinato al ricircolo dei gas di scarico (Egr). La direzione in cui si sta muovendo ora il settore motoristico industriale riguarda l’ottimizzazione della combinazione di trattamento dei gas esausti e filtri antiparticolato, oltre ad un timido approccio al post trattamento con Scr (riduzione catalitica selettiva) che prevede iniezioni di Adblue per abbattere gli Nox dei gas di scarico. Ciò incrementa i costi, sia per i componenti riguardanti il sistema di trattamento dei gas di scarico, sia per i convertitori catalitici post-trattamento aggiuntivi. Tutto questo sta comportando, oltre a un aumento dei costi visti in nuovi componenti installati, un drastico incremento delle esigenze di spazio a bordo macchina, che obbligherà i costruttori ad eseguire significativi re-design e a sviluppare nuovi concetti di sistema. Per supportare questi cambiamenti necessari nella progettazione delle nuove macchine Rexroth propone diverse soluzioni, tra le quali c’è una trasmissione idrostatica a basso consumo e con emissioni ridotte. Il principio guida è l'aumentato livello di pressione nel sistema: i tecnici tedeschi hanno lavorato su un adeguato dimensionamento degli azionamenti idrostatici con pompe e motori tarati per quell’alta pressione che può aumentare in modo significativo l’efficienza della trasmissione idrostatica. Ciò permette il downsizing (la riduzione delle dimensioni del motore diesel) e il risparmio in gasolio grazie a una ridotta velocità a parità di prestazioni.
SMOOTHING IN POTENZA Step successivo al downsizing del motore è la stabilizzazione della potenza. L’efficienza dei motori diesel e i loro sistemi per il trattamento dei fumi (post trattamento, filtri e trappole particolato con relativi sistemi di rigenerazione) funzionano al meglio con un numero di giri al minuto costante, senza cioè quelle eccessive fluttuazioni che peggiorano consumi ed emissioni. La sfida consiste nel fatto che, tipicamente, le macchine mobili sono soggette a notevolissime variazioni. Per riconciliare le tradizionali variazioni di
range nell’apporto energetico delle macchine movimento terra Rexroth segue la strada del recupero energetico, che consiste semplicemente nell’immagazzinare l’energia in eccesso e renderla nuovamente disponibile quando viene richiesta. Rexroth utilizza una tecnica collaudata per le pompe a circuito aperto: il “Mooring control”: una pompa a cilindrata variabile che può oltrepassare il punto zero ed entrare nel range negativo per recuperare l’energia in eccesso.
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TRASMISSIONI I DROSTATICHE
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Network per diesel e idraulica I progettisti della Rexroth hanno sviluppato un altro tipo di approccio per mantenere l’elevata dinamica della trasmissione idrostatica e dell’azionamento delle utenze per le macchine operatrici mobili, anche se le velocità del motore diesel sono ridotte. Questo approccio consiste in un networking intelligente con il controllo per i sistemi idraulici e per il motore diesel. Con il Diesel Hydraulic Control (DHC) Rexroth, ha sviluppato un processo che modifica la tradizionale catena di comandi, monitorando la trazione e l’idraulica delle utenze per segnalare in anticipo le richieste di carico previste per il motore endotermico. In linea di massima si tatta di una centralina che, a fronte della lettura di parametri preimpostati consente al sistema di anticipare i carichi ed evitare scompensi. I sistemi idraulici ed il motore diesel interagiscono tra loro e collaborano al fine di ridurre i consumi e le emissioni, pur mantenendo inalterato l’output in potenza che ci si aspetta dall’idraulica di lavoro e da quella per la trazione.
MODULI I BRIDI
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DALLE PALE GOMMATE, AGLI ESCAVATORI, AI SOLLEVATORI TELESCOPICI. PER TUTTI LA TRASMISSIONE IBRIDA MODULARE DEL TIPO IN PARALLELO, PER EMISSIONI E CONSUMI RIDOTTI ALL’OSSO DI CRISTIAN FURINI
OGGI
è già futuro
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MACCHINE&COMPONENTI
La trasmissione Ergopower classica Batterie al litio
Inverter
FILOSOFIA MINIMALISTA In Zf si citano due percentuali relative al sistema Ergopower Hybrid: 20 per cento, ovvero il risparmio di carburante massimo ottenibile, e 40 per cento, aumento della produttività totale della macchina. La riduzione del consumo di carburante si otterrebbe con la funzione start &stop (riduzione dei tempi di funzionamento del motore endotermico al minimo). Si trasla quindi il punto di funzionamento del motore, a quei regimi in cui i consumi specifici (grammi di carburante per chilowattora) sono più bassi, e così le emissioni. Si recupera inoltre l’energia in frenata, che normalmente vie-
ne dissipata. Il sistema offre perciò la possibilità per i progettisti di applicare il principio di downsizing dei propulsori endotermici, con la diminuzione di cilindri e cilindrate e/o di potenze erogate senza compromettere la produttività delle macchine. Il motore viene quindi stabilizzato nel suo funzionamento. Questo porta ad una miglioramento dell’efficienza nella combustione tanto che, secondo i tecnici Zf, renderebbe superfluo in alcuni casi l’impiego di sistemi di post trattamento e, ove necessari, l’impiego di sistemi di rigenerazione attiva del filtro antiparticolato.
D
all’automotive al settore marino, in casa Zf si parla concretamente di moduli per trazione ibrida. L’interesse è molto alto anche nella sezione Construction. In questo segmento il modulo ibrido tedesco è stato sviluppato sulla base della trasmissione Ergopower sulla quale è stato applicato un motore elettrico che fornisce coppia ausiliaria o funge da alternatore per la ricarica delle batterie. Il sistema è stato progettato per funzionare con tutte le trasmissioni prodotte da Zf (CPower, HL o HC 85), con la possibilità di abbinarlo alla trasmissione in fase di assemblaggio della macchina, oppure in un secondo tempo aggiungendo i quattro moduli Hybrid. Il sistema Ergopower Hybrid al completo
L’Hybrid control unit
In parallelo per tutti Il sistema Zf funziona come un ibrido parallelo con un motore elettrico (integrato nel modulo ibrido) posizionato tra il motore diesel e convertitore di coppia dotato di lock up. Viene fornito in doppia taratura (85 o 120 chilowatt) a seconda delle dimensioni della macchina. È presente una batteria a ioni al litio (realizzata con la Continental) e una centralina elettronica che funge da controller ibrido (per splittare dal motore elettrico all’endotermico e viceversa) legata all’inverter per la ricarica delle batterie quando il funzionamento è endotermico. Si può richiedere un convertitore DC/DC per passare da alta a bassa tensione (alimentazione di bordo a 24 V).
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Lombardini e Kohler, leader mondiali nella produzione di motori diesel e benzina fino a 50kW. Un successo fatto di ingranaggi, ma costruito da persone. Persone che non hanno paura di sporcarsi le mani, se questo vuol dire garantire potenza ed affidabilità nelle condizioni più estreme. Persone curiose che, non accontentandosi dei risultati, migliorano la qualità del loro prodotto, incrementando le prestazioni ed abbassando consumi e rumori. Persone che fanno qualcosa in cui credono e credono in quello che fanno, assicurando ai clienti la massima customizzazione ed un’assistenza senza risparmio. Ma soprattutto persone con la passione per il motore. Persone come te.
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DUMPER R IGIDI
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MO DIA N
290 T TSU KOMA8US-8 PC22
PRESENTATO IN ANTEPRIMA MONDIALE UN NUOVO DUMPER RIGIDO DA MINIERA FIRMATO LIEBHERR. ASSO NELLA MANICA PER GUADAGNARE UNA QUOTA DI MERCATO DEL 25-35% ENTRO IL 2014, SI CHIAMA TI 274, VANTA 290 TONNELLATE DI PORTATA MASSIMA E INNOVA CON LE SOSPENSIONI POSTERIORI INDIPENDENTI DI MATTHIEU COLOMBO
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MACCHINE&COMPONENTI
nel cassone hi ha visitato le ultime due edizioni del Bauma di Monaco ha senza dubbio visto un enorme dumper rigido da miniera bianco firmato Liebherr. Nel 2007, infatti, è stato esposto il modello T 282B, mentre nel 2010 la sua evoluzione T 282C che a oggi può essere definito il dumper rigido più capace del mondo con 363 tonnellate metriche di portata massima dichiarata (400 St). Vero e proprio monumento meccanico al movimento terra, il T 282C è l’unico dumper rigido da miniera offerto oggi dalla Casa tedesca, ma sono in fase di sviluppo avanzato almeno due nuovi modelli: il T 264 da 220 tonnellate metriche di portata massima (242 St) e il TI 274 da 290 tonnellate metriche (320 St). COSTRUZIONI è stata invitata negli Stati Uniti alla presentazione in anteprima assoluta dell’innovativo TI 274 che sarà commercializzato dal 2012. Rispetto al collaudato T 282C il modello della nuova serie TI è radicalmente diverso per la configurazione di telaio e sospensioni: i progettisti hanno puntato sia a ridurre ulteriormente il peso a vuoto del dumper per aumentare la portata e diminuire così il costo di trasporto per tonnellata, sia a ridurre l’usura pneumatici e le perdite di carico in fase di trasferimento.
C
Crea nuovi traguardi Uno dei punti di forza della Liebherr Mining Equipment è la possibilità di sviluppare o modificare i modelli rapidamente. Costruendo in Casa il sistema di trazione di ogni macchina, per esempio, e avendo feed back da parte di clienti che lavorano nelle più svariate condizioni operative, la Liebherr Mining Equipment è in grado di trovare in poco tempo soluzioni sia innovative sia affidabili. “D’altro canto - ci ha spiegato il vice presidente della Liebherr Mining Equipment Co. Bernd Vorhoelter - oggi lo sviluppo di dumper di dimensioni superiori al T 282C è frenato solo dalle limitate possibilità delle gomme e dal rendimento dei motori oggi disponibili sul mercato”.
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DUMPER R IGIDI
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ABBASSA IL COSTO DI TRASPORTO PER TONNELLATA L’obiettivo primario dei progettisti Liebherr che hanno sviluppato il modello TI 274 che uscirà nel 2012 è stato contenere ulteriormente il costo di trasporto per tonnellata di materia prima movimentata. Come per il T 282C, il telaio è realizzato sia con parti in fusione per i punti più sollecitati sia con scatolati in acciaio, ma la sua architettura è innovativa: il cassone poggia infatti sui duomi degli ammortiz-
zatori e sul cilindro singolo di sollevamento del cassone a sua volta incernierato a un punto in fusione del telaio. In questo modo il cassone è parte strutturale del TI 274 e non poggia sul telaio; questo permette di abbassare il peso del dumper e migliorare il rapporto tra carico utile e peso a vuoto del veicolo.
HA 4 MOTORI ELETTRICI Sia le ruote anteriori sia le ruote gemellate posteriori sono mosse da un motore elettrico dedicato. Il TI 274 ha quindi 4 motori elettrici indipendenti a corrente alternata (prodotti da Liebherr) alimentati da un alternatore mosso da un motore termico diesel i cui dati tecnici non sono per ora dichiarati: il fratello maggiore T 282C, per esempio, monta un motore della MTU con 20 cilindri, una cilindrata di 95,4 litri e una potenza netta di 2.800 kW. Ognuno dei 4 motori a corrente alternata viene gestito singolarmente dall’elettronica Litronic Plus del dumper garantendo il controllo della trazione in ogni condizione operativa e riducendo inutili eccessi di coppia motrice che consumerebbero precocemente i pneumatici.
POTRÀ ESSERE “CUSTOMIZZATO” Il costruttore ha lanciato nel 2010 il programma LVI (acronimo di Liebherr Vertical Integration) che permette di sviluppare sistemi di trazione e soluzioni tagliate su misura dei siti estrattivi in cui i dumper andranno a lavorare. Oggi è per esempio disponibile un pacchetto di soluzioni firmato LVI per quei dumper che andranno a lavorare oltre i 3.500 metri di altitudine dove densità e rarefazione dell’aria possono ridurre efficienza e prestazioni.
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Una delle innovazioni principali del TI 274 è l’architettura delle sospensioni posteriori. In sostanza Liebherr ha eliminato il classico assale realizzando due semiassi con relative sospensioni indipendenti che permettono di assorbire meglio le asperità del terreno anche grazie alla maggiore escursione possibile delle due coppie di pneumatici posteriori. Questo si traduce in perdite del carico inferiori a una stessa macchina con assale posteriore. Inoltre con un assale posteriore oscillante i pneumatici sono chiamati ad ammortizzare loro stessi buona parte delle asperità; si desume quindi che con efficienti sospensioni indipendenti i pneumatici saranno meno sollecitati.
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MACCHINE&COMPONENTI I PLUS DEL TI 274 n pi첫 comfort n meno usura pneumatici n meno perdite di carico n abbassa il costo per tonnellata trasportata
HA SEMIASSI E SOSPENSIONI INDIPENDENTI POSTERIORI
DUMPER R IGIDI
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LA GAMMA CHE VERRÀ Modello Portata max In commercio
T 264 220t (242St) nd
TI 274 290t (320St) dal 2012
PIÙ MODELLI PER FARE SQUADRA Oggi la divisione Mining-Equipment di Liebherr produce 8 escavatori cingolati con peso operativo compreso tra 100 e 800 tonnellate e il dumper T 282C. Per fidelizzare la propria clientela e contrastare la leaderschip in termini di vendite della concorrenza americana, la Casa sta investendo per offrire almeno 3 modelli di dumper rigidi customizzabili tramite il programma LVI.
T 282C 363t (400St) dal 2010
CONSULENZA E PRESENZA SUL TERRITORIO Le macchine offerte dalla divisione Liebherr Mining Equipment e i relativi componenti sono prodotti negli stabilimenti di Newport News (USA), Colmar (Francia), Biberach (Germania) e Guarantinguetá (Brasile); in quest’ultimo sito dovrebbe presto essere avviata la produzione di dumper rigidi per servire il mercato sudamericano. Undici i centri di vendita e assistenza mondiali, cinque le succursali che offrono servizi pre e postvendita. Oltre che nell’assistenza dei clienti la forza di Liebherr è senza dubbio nella capacità di fornire servizi di consulenza finanziaria, tecnica e legale ai potenziali clienti.
Per il mining è già ripresa La richiesta di macchine Liebherr Mining Equipment è aumentata dal 2005 al 2008 generando crescite annue medie del 20 per cento. Con la crisi economica mondiale di fine 2008 ha fermato gli ordini di macchine nuove e bloccato la consegna di esemplari già costruiti, ma la domanda è ripresa già a fine del 2009. Nonostante questo momento di incertezza gli investimenti della Casa non si sono fermati e nell’aprile 2010 è stato inaugurato il nuovo stabilimento francese di Colmar (85 milioni di euro d’investimento) che permetterà di raggiungere la produzione di 200 escavatori mining all’anno, mentre la capacità produttiva della struttura di Newport News salirà dai 32 dumper prodotti nel 2010 ai 120 possibili nel 2015 (investimento di circa 15 milioni di euro in 6 anni).
COMPAGNI DI LAVORO L’escavatore cingolato Liebherr R9800 è il più grande della gamma Mining Equipment ed è indicato per caricare il T 282C in 5 fasi o “bennate”, il TI 274 in 4 fasi e il futuro T 264 in 3 fasi. Quest’ultimo potrà anche essere caricato in quattro fasi da un R 996B.
NUMERO DI “BENNATE” PER DUMPER Modello R 9800 42 m3 R 996 B 36 m3 R 995 26.5 m3
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T 264 (220t) 3 4 5
TI 274 (290t) 4 5 6-7
T 282C (363t) 5 6 8
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MACCHINE&COMPONENTI SEMPRE PIÙ GRANDI… Questi dumper sono utilizzati soprattutto nei siti estrattivi di rame, ferro, carbone e sabbie petrolifere. Liebherr considera strategica la presenza nei siti di rame nel Sud America, di sabbie petrolifere in Canada, di carbone in Nord America e Australia e di ferro in Brasile. Proprio in Brasile potrebbe essere avviata una nuova produzione di dumper per fare fronte alla crescente domanda dei mercati BRIC (Brasile, Russia, India e Cina). I grafici rappresentati in questa pagina, indicano la vendita totale di dumper nel mondo dal 2000 al 2009 e le prospettive di vendita assolute tra il 2010 e il 2014. La fonte dei dati è l’americana Association of Equipment Manufacturers.
DUMPER VENDUTI DAL 2000 AL 2009 (CLASSE 200-275T) South America 802 27% Europe 24 1%
Oceania 798 27%
Africa 161 5%
Asia 293 10%
North America 893 30%
DUMPER VENDUTI DAL 2000 AL 2009 (CLASSE OLTRE LE 275T) Africa 12 1%
Asia 155 10%
Oceania 157 10%
North America 593 37%
South America 662 42%
PROIEZIONE VENDITE DUMPER DA 2010 A 2014 (CLASSE OLTRE LE 200T) South America 397 29% Centro America 36 3%
North America 535 40%
Australia 264 19%
Asia 89 7%
Africa 26 2%
ESCAVATORI C INGOLATI
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Il posizionatore che
MANCAVA miltà, professionalità, competenza, passione, esperienza e specializzazione sono tutte qualità proprie dell’impresa lodigiana Ceis. Fondata nel 1979 dalla famiglia Sverzellati, da quattro generazioni nel settore delle costruzioni, questa realtà è nata per mettere a frutto l’esperienza maturata nella realizzazione di opere idrauliche come quelle di regimazione e ricalibratura dei corsi d’acqua. L’acronimo Ceis significa Costruzioni Edili Idrauliche Stradali ed evidenzia come sin dagli inizi l’idea dei fondatori sia stata di garantire una rosa di servizi tra loro complementari per porsi alle Pubbliche Amministrazioni e ai privati come interlocutore e consulente unico per lavori “chiavi in mano”. Oltre alle mere opere idriauliche, quindi, gli Sverzellati eseguono posa di reti fognarie e relative manutenzioni edili e stradali. Negli anni la competenza multipla dei 10 dipendenti ha permesso inoltre di mantenere sempre a regime il motore della Ceis compensando eventuali variazioni della domanda. Questa dinamica realtà è riuscita ad aggiudicarsi il secondo esemplare italiano dell’escavatore cingolato Caterpillar 314D LCR nella nuova versione con braccio posizionatore VA (Variable Adjustment), costruito da CAT ad Akashi, in Giappone: il paese dove è nata la cultura degli escavatori compatti. COSTRUZIONI ha seguito al lavoro l’escavatore della Ceis, con quasi 700 ore all’attivo.
U
Il “VA” su un escavatore compatto Il mercato italiano ha dimostrato di apprezzare la nuova versione con braccio posizionatore installato su una macchina a raggio compatto. Merito di una cinematica riuscita, un bilanciamento perfetto, e del buon riscontro ottenuto sul campo da aziende come la Ceis di Lodi.
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MACCHINE&COMPONENTI
CON L’ARRIVO DELLA SERIE D IL COMPATTO 314 CATERPILLAR È DISPONIBILE CON IL BRACCIO “TRIPLICE” CHE REGALA TANTA VERSATILITÀ. PER GLI SPECIALIZZATI IN OPERE IDRAULICHE QUESTA CONFIGURAZIONE È UN MUST DI
MATTHIEU COLOMBO
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ESCAVATORI C INGOLATI
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IL NUOVO BRACCIO POSIZIONATORE “VA” In alternativa al braccio standard con monoblocco da 4,65 metri e avambraccio da 2,5 (a richiesta da 2,8 e 3 m) la macchina è disponibile con braccio posizionatore VA con avambraccio di 2,1 metri. Tutti i bracci hanno il doppio cilindro di sollevamento.
IL “VA” IN NUMERI Cat 314D LCR Profondità max di scavo (1) Sbraccio max al suolo (2) Altezza max denti benna (3) Luce libera min dei denti benna con perno benna a max altezza (4) Luce libera min dei denti benna ad altezza max braccio base (5) Raggio massimo attrezzature (6) Raggio max profondità scavo (7) Forza di penetrazione Forza di strappo alla benna
Braccio VA 4.840 mm 8.030 mm 9.150 mm 6.750 mm 2.890 mm 8.170 mm 2.490 mm 61 kN 79,8 kN
Power on demand L’impianto idraulico del 314D ha un circuito load sensing con due pompe a portata variabile a regolazione negativa, abbinate a un distributore a centro aperto. L’impianto è gestito elettronicamente con l’antistallo che consente di assorbire la massima potenza disponibile senza mai sovraccaricare il motore; inoltre il Cross Sensing permette di assorbire la totale potenza sulla singola pompa. Non è tutto: perchè il sistema elettronico ODPS (potenza su richiesta) riduce il numero di giri motore se la pressione idraulica rimane contenuta (lavori leggeri) per più di 5 secondi; il bello dell’ODPS è che permette di mantenere la velocità dei movimenti pur con il regime motore più basso senza influenzare la velocità dei movimenti.
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CARRO LUNGO E LAMA Il 314D LCR che presentiamo ha il carro lungo (3.750 mm) e i pattini dei cingoli da 500 mm che fermano la larghezza carro a 2.490 mm. La lama, di serie per il mercato Italia, è dotata di salvalama inbullonato e 2 cilindri protetti. La posa della macchina nella foto qui sotto non lascia dubbi: la stabilità non si mette in discussione. Segnaliamo che a richiesta il 314D è disponibile anche con i pattini in gomma.
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MACCHINE&COMPONENTI L’ACERT 4 CILINDRI La denominazione del motore è Cat C4.2 Acert. Si tratta di un 4 cilindri turbodiesel 16 valvole da 4,25 litri che eroga una potenza netta di 67 kW a 1.850 giri/minuto. L’iniezione del carburante a due fasi è di tipo meccanico con il controllo elettronico dell’ADEM A4 incaricato di assicurare sempre la massima efficienza. Lo stesso propulsore è montato sui modelli 311D, 312D, 315D e 319D con tarature da 60 a 93 kW.
POMPA RIFORNIMENTO GASOLIO (186 LITRI) DI SERIE
MODALITÀ DI LAVORO ECOMODE
Una cabina quasi maxi In termini di comfort non manca nulla. La nuova cabina pressurizzata (0,5 bar) ha una forma squadrata al posteriore (più 10% di superficie vetrata) che testimonia la presenza di una struttura rinforzata per rispondere alle più recenti normative CE sulla resistenza al ribaltamento Rops; ben visibili le predisposizioni per il montaggio delle griglie Fogs (Folling Object Guard System). Come sul modello serie C la porta è scorrevole su monorotaia e ha due vetri apribili. Una volta seduti in postazione lo spazio non manca; lo spazio a disposizione dell’operatore è uguale a quello di una macchina di categoria superiore come il Cat 323D, in dotazione alla Ceis. Manca solo il vano porta oggetti posteriore. I manipolatori sono dotati di cursori
proporzionali per l’azionamento dell’alta e media pressione. Il sedile con appoggiatesta è disponibile con sospensione pneumatica, l’aria condizionata è di serie, il monitor lcd a colori ha le stesse funzioni dei Cat di classe operativa superiore (tra cui il monitoraggio degli interventi di manutenzione, memorizzazione di pressione e portata per 10 attrezzature idrauliche, 20 lingue disponibili…) e permette all’operatore di visualizzare le riprese della telecamera posteriore (obbligo D.lgs 81/2008, ndr). Il parabrezza è suddiviso 70/30%: la parte più grande si apre e scorre facilmente sopra la testa dell’operatore, mentre la parte inferiore si sfila e si può fissare in cabina, sulla sinistra, dietro l’operatore.
COMPACT RADIUS Il Cat 314D LCR non è uno zero tail ma poco ci manca. Nella versione con i pattini dei cingoli da 500 mm lo sbalzo posteriore è di soli 235 millimetri. In Italia la macchina è distribuita con il contrappeso maggiorato di 530 chili che porta il peso operativo della versione con braccio monoblocco a 16 tonnellate.
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ESCAVATORI C INGOLATI
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Diego Sverzellati Presidente Ceis
L’opera idrica che stiamo effettuando lungo un corso d’acqua di categoria media con il 314D può essere definita di “ripristino della frana spondale e ripresa erosione degli argini”. In sostanza, per ricreare una sponda duratura, il terreno franato è stato temporaneamente rimosso per stendere sull’area interessata dalla frana e dai fenomeni di erosione un tessuto permeabile (non un convenzionale geotessuto, ndr) a maglia larga sopra al quale sono state posate delle pietre di pezzatura compresa tra i 50 e 150 millimetri a formare uno strato uniforme. In seguito è stato riportato e compattato il terreno originale. Inoltre, per prevenire i fenomeni d’erosione nei punti non rettilinei le sponde sono state rinforzate con pietre calcaree di circa mezzo metro cubo. Tutti questi lavori sono stati eseguiti con l’escavatore Cat 323D LN VA (braccio posizionatore) e con il nuovo Cat 314D LCR VA. Il primo ha garantito produttività nella prima fase dei lavori, mentre il secondo è stato fondamentale, grazie alla contenuta pressione al suolo e alla cinematica del braccio, per riposizionare il terreno e rimodellare gli argini. Con il solo 323 sarebbe stato difficoltoso ottenere un lavoro di qualità. Un’altra applicazione in cui il 314D con posizionatore fa la differenza è la posa di condutture fognarie.
DA 4 GENERAZIONI… Dall’alto al basso, riportiamo la sequenza di un’opera di ripristino di frana spondale e ripresa erosione degli argini eseguita dalla Ceis. Si può osservare la stesa di tessuto permeabile, in seguito alla rimozione del terreno franato, quindi la posa delle pietre di pezzatura media a formare una base stabile su cui riportare il terreno originale.
Nata nel 1979, in realtà la Ceis ha alle sue spalle l’esperienza maturata in edilizia e opere idrauliche da tre generazioni di Sverzellati. La quarta generazione è rappresentata dai fratelli Diego e Nicola che hanno allargato l’area operativa a tutto il Nord Italia. Oggi l’azienda è formata da una squadra di dieci dipendenti ed è qualificata a eseguire lavori in diverse categorie d’appalto SOA tra le quali: OG1 edifici civili, OG2 lavori restauro, OG6 lavori idraulici, OG8 costruzioni opere fluviali, OG3 costruzioni stradali e OS21 opere strutturali speciali.
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ATTENZIONE: SOTTO TORCHIO IL CAVA DI PUNTA DELLA LOSANGA IMPEGNATO NEL TEST CONSUMI DI COSTRUZIONI CON L’ULTIMO PROPULSORE NATO: IL 12,8 LITRI CHE ARRIVA A 520 CAVALLI. IMMUTATO TUTTO IL RESTO, DALLA CABINA ALLA DRIVELINE COL TRADIZIONALE
Buscate 100 m km 0 partenza arrivo km 22,5
MANUALE ZF Ingresso cava km 16,2
Arconate 150 m
Cuggiono 157 m
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sterrato tot. km 6,3
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MACCHINE&COMPONENTI
trasporto cavalli!
Telemetria Tara carro (kg) 14.738 13.000 13.500
14.000
14.500
1.000
1.100
15.000
15.500
Giri @ 60 km/h 1.120 800
900
1.200
1.300
Accelerazione 0-60 km/h (secondi) 32,10
veloce
20”
10”
30”
40”
lento
Consumo combustibile (km/l - l/100) 2,11 - 47,20 basso
4,0
2,0
3,0
1,0
alto
7%
8%
Consumo AdBlue (litri e %) 2,05 - 4,22%
3%
4%
6%
5%
Media oraria (km/h) 40,3 70
60
50
40
30
Index performance
287,6
DI
CRISTIAN FURINI
anti muscoli, senza dubbio, ma principalmente, più cavalli. Il completamento della gamma del cava cantiere puro di Renault Trucks punta alla potenza lasciando sostanzialmente inalterato un progetto che regge ancora, pur avendo già subito tre restyling ha sulle spalle ben 24 anni di attività. L’upgrade in potenza per il Dx13 fino a quota 520 cavalli ne fa uno dei propulsori più potenti per la cava. L’operazione ha toccato anche lo
T
300 290 280 270 260 250 240 230 220 210
stradale Magnum e segna la volontà di superare il limite dei 500 cavalli che fino a poco tempo fa contraddistingueva la scuderia dei pesanti francesi. Venti cavalli per far entrare anche il cava francese nella fascia alta della categoria. Resta inalterato il disegno del guscio cabina, lo scheletro e il cambio: sul veicolo in prova c’è il tradizionale gruppo manuale Zf a sedici rapporti, mentre sta al cliente la scelta dell’Optidriver+, il robotizzato sempre più di moda anche in cava.
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Potenza poco assetata Cinquecentoventi cavalli su quattro assi in cava non sono merce così facile da trovare al lavoro tra fango, polvere o dossi. Al volante del Kerax li si sente tutti. Tanto che viene voglia di schiacciare a fondo l’acceleratore piuttosto che mollarlo, per non superare quella soglia psicologica dei 2 chilometri per litro di gasolio consumato. A tranquillizzare fin da subito i 7, 6 litri di media per compiere 22,5 chilometri del test a vuoto, che salgono a 12,7 di media con la vasca piena a raggiungere la 40 tonnellate di massa totale. E poi l’index performance parla chiaro: il Kerax 520 totalizza 287 punti, una manciata in meno rispetto a quelli guadagnati dai fratelli minori da 500 cavalli (vd. prestazioni a confronto). Il risultato a fine test è convincente: 2,11 i chilometri percorsi con ogni litro di gasolio ad una velocità di 40,3 orari. Nessuna delusione nemmeno dalla quantità di AdBlue consumata, pari al 4,2 per cento, che rappresenta il valore più basso finora registrato tra i competior che impiegano l’Scr. Così, il 520 cavalli della Losanga si posiziona appena dietro al P420 di Scania che in prova ha consumato in media poco meno di mezzo litro di carburante a fronte di una scuderia che conta ben 100 cavalli in più e una coppia di 2.601 Nm di coppia, in ragione di quel litro abbondante in più di cilindrata del Dxi 13 rispetto agli 11,7 del sei in linea svedese. Buono il feeling sulla strada, com-
Potenza sulla targhetta
Cabina Global
prese le reazioni in curva a veicolo scarico, senza nessuna anomalia nella traiettoria e conseguente necessità di correzione, per la diversa velocità di rotazione degli assi. Per il 520.40 in prova è stato scelto il cambio manuale (di serie) che consente pieno controllo all’autista. Quello del Kerax è l’Ecosplit di Zf con impostazione ad “H” sovrapposta, che non richiede lo “schiaffo” per passare dalla 4a alla 5a, ma viene sostituito dal selettore anteriore. Alla guida le cambiate, in particolar modo le mezze, sono morbide e senza strappi. È merito sia dei sincronizzatori che del modulo di assistenza all’innesto Servoshift.
Quadro strumenti
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MACCHINE&COMPONENTI DENTRO NON CAMBIA Nessuna modifica per quanto riguarda gli interni, a sottolineare che si è alla guida del top di gamma per potenza erogata. Vengono confermati disegno e struttura pensati per il lavoro in cava senza rinunciare a un ambiente gradevole. Ampio l’uso di plastiche facili da pulire e di materiali sintetici non imbottiti per ricoprire le pareti e il padiglione. In
prova la cabina Global Standard, quella offerta di base che garantisce un discreto spazio retrosedile. La plancia resta simmetrica ondivaga, con al centro le due bocchette di aerazione in plastica grigia goffrata, che sovrastano la bocca riponi oggetti. Subito a sinistra il blocco clima con le tre manopole verticali (€ 1.614) e, a seguire, tutti i controlli come i blocchi dei differenziali, l’inserimento della presa di forza, il disinserimento dell’Asr e altri due vani Din. Al posto di guida domina il volante quadrirazza regolabile, dotato di comandi integrati per il cruise control. All’insegna del digitale il quadro strumen-
ti: la lancetta è sola prerogativa del grosso contagiri al cui interno si trova l’lcd per la velocità. In alto a sinistra, tre strumentini per gasolio, temperatura acqua e pressione freni. Subito sotto un secondo display che contiene le informazioni sulla radio di bordo (€ 846 con Bluetooth e Mp3). L’lcd principale è a destra, è monocromatico e contiene due menù distinti: il primo (vi si accede tramite la leva in alto a destra del piantone) comprende le statistiche di viaggio, le ore di lavoro/riposo, il voltaggio batterie e la pressione dell’olio. Il secondo (tramite controller radio) interessa l’area impostazioni e manutenzione. Parca invece la disponibilità di vani porta oggetti: sono tre, dotati di sportello e concentrati nella fascia sovraparabrezza che ospita anche una maschera per alcuni controlli e tre moduli Din.
MEDIE ORARIE & CONSUMI ■ Statale ■ Sterrato
Km
Tempo
Velocità km/h
Consumo km/l (l/100 km)
■ Cava + strada statale ■ (1° giro, a carico) 22,5 31’ 43,5 2,75 (36,27) ■ Cava + strada statale ■ (2° giro, a carico) 22,5 31’ 43,5 2,90 (43,55) ■ Cava + strada statale ■ (3° giro, a vuoto) 22,5 37’ 36,4 1,67 (59,53) ■ Cava + strada statale ■ (4° giro, a vuoto) 22,5 35’ 38,5 1,70 (58,60) TOTALI: 90,0 2h14’ 40,30 2,11 (47,20) Diesel consumato = 46,5 litri. Urea consumata = 2,05 litri, pari al 4,223% del gasolio rabboccato (48,66 litri). Peso durante la prova = 40.020 chilogrammi. Fabbricato in Francia. Prezzo, al netto di Iva, della versione provata con cabina Global e motore Euro 5 da 390 kW: € 161.240.
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Ribaltamento manuale cabina
Calandra aperta
Easy-check Sotto la calandra, tutti i controlli settimanali, olio e rabbocco liquido lavavetri. Comodo l’accesso al filtro dell’aria sul lato sinistro per una facile rimozione della polvere.
Manutenzione filtro aria
PRESTAZIONI A CONFRONTO Camion
Potenza kW/Cv 368/500
Coppia Nm 2.450
Consumo km/l 2,03
AdBlue % 3,931
Velocità km/h 43,2
Renault Trucks Kerax 500 Dxi E5 Renault Trucks 368/500 2.450 2,11 3,083 38,3 Kerax 500 Dxi Optidriver E5 Renault Trucks 390/420 2.601 2,11 4,223 40,3 Kerax 520 Dxi E5 L’index performance tiene conto di consumo gasolio, eventuale AdBlue e media oraria. A indice maggiore corrisponde una migliore prestazione. (*) Mezzo d’opera.
94 Costruzioni febbraio 2011
Acceler. 0-60 km/h 28”,10
Peso kg 40.200 (*)
Index performance 290,0
27”,71
40.240 (*)
288,2
32”,10
40.020 (*)
287,6
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Dxi13
Turbo Holset
Manuale Zf
Paraurti in acciaio
POTENZA IN VETTA PER L’OFF ROAD Sotto la cabina il vero inedito del Renault in prova. Batte infatti il propulsore Dxi 13 da 390 kW (520 Cv) pronti tra i 1.431e i 1.900 giri. Questo tredici litri scarsi e corsa lunga, è sovralimentato da un singolo turbocompressore con valvola waste gate che gli permette di fornire 2.601 Nm di coppia nel range tra 1.050 e 1.431 giri. Di serie la presa di forza S81C (da ben 1.000 Nm) mentre in optional sul cambio manuale. Quest’ultimo è lo ZF 16S 2530 To, un sedici marce avanti e due retro, la cui frizione monodisco a secco 430 Gd 900 (da 430 millimetri di diametro) è dotata del recupero automatico del gioco. Sotto Kerax nasconde un telaio ad elevato limite di sner-
vamento grazie ad un modulo di longheroni da 300, 90 e 8 millimetri. Lo châssis è nella classica configurazione H, ovvero alto, in grado di raggiungere i 1.080 millimetri di larghezza frontale e 850 nel retro. Sono 8.000 i chili di peso tecnico sull’asse anteriore su cui sono montate balestre bilama e barra stabilizzatrice. Il ponte posteriore Pmr 3361, ammortizzato da sospensioni semiellittiche a undici foglie per un totale di 32 mila chili di peso tecnico sul carrello. Sotto la calandra, tutti i controlli settimanali, olio e rabbocco liquido lavavetri. Comodo l’accesso al filtro dell’aria sul lato sinistro, facile da aprire ed estrarre, per una facile rimozione della polvere.
Slot batterie
Scatola fusibili
Curato all’esterno All’esterno lo snorkel dell’aria è posizionato sul lato guida. È di forma appiattita per ingombrare il meno possibile e si innesta sul filtro a doppia cartuccia nel primo interasse. Lì vicino il serbatoio in sintetico dell’AdBlue da 36 litri dotato di tappo antifurto. Tra il 2° e 3° asse il gruppo delle batterie (due da 185 Ampèrora) coperte da un guscio facilmente removibile, i serbatoi dell’aria ri-
caricati dall’Apm (il modulo a controllo elettronico). Dal lato opposto il sistema Scr; e a seguire il serbatoio in alluminio da 330 litri. Esternamente, la cabina è realizzata in lamiera d’acciaio elettrozincata e sottoposta a cataforesi, a eccezione degli angolari che sono applicati. Di serie la visiera parasole e tutti gli specchi riscaldati e telecomandati. In gomma il primo gradino, in acciaio il paraurti tripartito.
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MACCHINE&COMPONENTI I numeri dello Kerax Motore Marca e modello Renault Dxi 13 Architettura 6 cilindri in linea Alesaggio x corsa 131 x 158 (mm) Cilindrata 12.777 cm3 Rapporto di compressione 18,5:1 Distribuzione albero a camme Valvole per cilindro 4 Aspirazione (turbo/intercooler) Holset con Vgt/sì Sistema d’iniezione Iniettori pompa Eui Pressione d’iniezione 2.300 (bar) Peso a secco 1.140 (kg) Capacità coppa dell’olio 36 (l) Potenza 390(520)/1.431 (kW(Cv)/giri) Potenza specifica 30,70(40,94) (kW(Cv)/l) Coppia 2.601/1.050-1.431 (Nm/giri) Coppia specifica 204,80 (Nm/l) Riserva di coppia 30% Consumo specifico 190 @ 1.100 (g/kW-h @ giri) Inquinanti (omologazione/sistema) Euro 5/Scr
Design È sempre Bertrand Hervé a capitanare il reparto design di Renault Trucks.
Freni
Doppio circuito pneumatico di tipo Ebs che agisce su tamburi. Abs, Asr e sistema antiarretramento di serie. Sul manuale, c’è il freno motore Optibrake + (rallentatore allo scarico più compressione sulle valvole motore) da 414 kW di potenza frenante a 2.100 giri.
Masse (kg)
Tara Tara su assi anteriori Tara su tandem posteriore Portata sul telaio Peso totale a terra
(*) Con serbatoio gasolio da 330 litri pieno, serbatoio AdBlue pieno e conducente a bordo.
8.511 2.500 3.223 4.345 2.040+1.370 1.448 830 2.017 1.872 1.117 6.293 340 20.720
Sospensioni
Le misure rilevate in cabina (mm)
Marcia 1a 2a 3a 4a 5a 6a 7a 8a 9a 10a 11a 12a 13a 14a 15a 16a 1a retro 2a retro
Rapporto 13,80 11,54 9,49 7,93 6,53 5,46 4,57 3,82 3,02 2,53 2,08 1,74 1,43 1,20 1,00 0,84 12,92 10,80
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rpm
Ingombri esterni dichiarati (mm)
In prova il manuale Zf 16S 2530 To a doppia “H” con 16 marce a innesto servoassistito e frizione monodisco 430 Gd900; rapporto al ponte 1,35. A richiesta, l’automatizzato 12 marce Optidriver + (At 2512 C Td di origine Volvo). Rapporto al ponte 1,76. I pneumatici sono Michelin Xdy3, taglia 13 R22,5 sul tandem, Xzy 2 o 13 R22,5 sugli assi anteriori.
Davanti sono montate delle balestre paraboliche a due foglie. Dietro trapezoidali con blocchi per limitare l’effetto torcente in uscita dalle curve. Coadiuvano il molleggio degli ammortizzatori idraulici a doppio effetto. Barra stabilizzatrice su tutti gli assi.
kW
10.888 (*) 7.178 (*) 3.710 (*) 29.112 40.000
Lunghezza Larghezza Altezza massima da terra Passo Interassi Sbalzo anteriore Sbalzo posteriore Carreggiata anteriore Carreggiata posteriore Altezza da terra filo sup. telaio Lunghezza carrozzabile max Altezza minima dal suolo Diametro di sterzata tra pareti
Trasmissione
Potenza
Altezza interna 1.600 Larghezza interna (utile/da vetro a vetro) 1.970/2.200 Profondità (utile/max) 1.325/1.780 Altezza sul tunnel (min/max) 1.111/1.250 Largh. tunnel (min/max) 840/940 Spessore tunnel (min/max) 330/480 Altezza 1° gradino 530 (*) Altezza 2° gradino 230 Altezza 3° gradino 340 Altezza 4° gradino 347 Altezza pavimento da terra 1.470 (*) Larg. cuccetta inf. (utile/max) -/Lungh. cuccetta inf. (utile/max) -/Dist. tra cuccetta inf. e sup. -/Larghezza cuccetta superiore -/Lunghezza cuccetta superiore -/Dist tra cuccetta inf. e tetto -/Altezza porta 1.400 Larghezza porta (utile/max) 650/860 (*) Con pneumatici 13 R22,5. N.d. = non disponibile.
Coppia Nm
rpm
Meteo & traffico
N.b.: tutte le prove di Costruzioni e Vie&Trasporti sono eseguite nel pieno rispetto del Codice della Strada. Essendo test d’uso, che simulano una normale giornata di lavoro , sono anch’essi soggetti a fattori contingenti, quali le condizioni metereologiche e la situazione del traffico. Ovviamente imprevedibili.
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645
110 116 124
Attacchi rapidi idraulici
Sicuro, semplice e innovativo: OilQuick permette anche il collegamento idraulico
Decommissioning
In Svizzera per vedere General Smontaggi all’opera in un plesso industriale
Pale gommate
Sito di riciclaggio milanese si rafforza con una nuova pala gommata svedese
IN QUESTO NUMERO...
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DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R
NEWS
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO A sinistra: tecnologie di demolizione degli anni Settanta; Luigi Cinerari accanto al trattore meccanico cingolato equipaggiato con palla vibrante da 15 quintali. A destra: Armofer al lavoro oggi in complessi interventi di decommissioning.
Sul campo da 50 anni con passione
www.powerscreen.com
Le origini Un inizio pionieristico, quello dei fratelli Luigi e Pietro Cinerari che, nel Secondo Dopoguerra, iniziarono a occuparsi di recupero e riciclaggio del ferro e dei materiali di risulta, oltre che della progettazione e del montaggio di strutture provvisionali per le costruzioni. Grazie alla collaborazione con imprese che necessitavano di demolire edifici obsoleti, Luigi Cinerari intuì lo sviluppo futuro del settore demolizioni. Nel 1961 nacque così
filmato “storico”, la presentazione di un volume illustrato e numerose altre iniziative. Oggi Armofer conta 60 collaboratori e dispone di un ampio parco
mezzi, sempre efficiente grazie all’officina meccanica interna e all’officina mobile per interventi direttamente in cantiere. Tra i lavori più
Verso gli States Dall’Irlanda del Nord a Las Vegas. POWERSCREEN prenderà parte al ConexpoCon/Agg 2011 esponendo le proprie macchine presso lo stand Terex (padiglione 140, area esterna Gold Lot). Presenterà: il frantoio a urto ad asse orizzontale XH500; il frantoio a mascelle XA400S capace di produrre fino a 400 tonnellate all’ora e dotato di un motore Scania Stage IIIb; il vaglio Warrior 2400 (nella foto) con una capacità produttiva fino a 800 tonnellate all’ora; il frantoio a urto XH320SR con un alimentatore vibrante sotto il frantoio totalmente indipendente.
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la Armofer, acronimo di “armature in ferro”, al tempo unica in Lombardia a essere specializzata in servizi legati a questo nuovo settore: dalla progettazione di opere provvisionali all’esecuzione dell’intervento demolitivo, fino al recupero dei materiali di risulta. La società di Siziano ha così contribuito a scrivere la storia del settore, con il passaggio del timone da una generazione alla successiva, in un continuo aggiornamento tecnologico. E spesso anticipando i tempi.
recenti si ricorda l’intervento di bonifica e demolizione presso il complesso dello storico hotel Gallia a Milano. www.armofer.it
Stop alle demolizioni
Tra le numerose misure contenute negli emendamenti al decreto Milleproroghe, approvati a febbraio dalle commissioni riunite Bilancio e Affari Costituzionali del Senato, spicca lo stop annuale per le demolizioni delle case abusive in Campania, che risultano sospese fino al 31 dicembre 2011. La norma riguarda le case da abitazione “al fine di fronteggiare la grave situazione abitativa nella regione Campania”.
www.senato.it
U
n traguardo da celebrare in grande stile. ARMOFER, tra le principali aziende italiane specializzate in demolizione e bonifiche ambientali, nel 2011 festeggia i 50 anni di attività: commemorerà l’importante evento con uno speciale brindisi al Samoter (padiglione 7B, stand A1-B1), alla presenza dei clienti e dei collaboratori. Per l’occasione saranno ripercorse le tappe che hanno decretato il successo dell’azienda, con un
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Spazio al nuovo
U
n’ampia gamma di demolition tools per affrontare le applicazioni più varie. Il Samoter è l’occasione per PROMOVE per presentare le proprie linee di martelli, pinze multi-processing, frantumatori e cesoie. In fiera, inoltre, l’azienda lancia alcuni nuovi modelli, i primi di una serie di novità che saranno introdotte nel corso dell’anno. Si segnalano: la pinza multi-processing CP300 che, pensata per miniescavatori da 2 a 9 ton, sostituisce la CP200 ed è caratterizzata da maggiore forza di rottura e soluzioni ottimizzate per le parti di usura; la pinza multi-processing CP2510 per escavatori da 23 a 38 ton, in sostituzione della CP2500, contraddistinta da una nuova geometria e da un nuovo sistema di denti intercambiabili; il frantumatore fisso CF350, dal peso di 3.300 chilogrammi, per macchine da 30 a 40 ton: è il primo modello di una nuova linea di frantumatori ideati per offrire una notevole superficie di frantumazione. www.promove.it
Deflagrazione sicura Una lunga serie di convegni in tutta Italia. A organizzarli è NONEX, la società che distribuisce l’omonima tecnologia a base di un composto chimico non detonante (ma deflagrante), in grado di rompere sia la roccia sia il calcestruzzo armato. Il primo incontro, che ha coinvolto un pubblico di 120 persone tra imprenditori, direttori di cantiere, ingegneri e geologi, si è tenuto a Lucca, su iniziativa e col patrocinio della locale Provincia: intitolato “L’esplosivo non detonante, la nuova frontiera della demolizione controllata attraverso il controllo sismico e l’utilizzo del microritardo”, verteva esclusivamente sul Nonex e ha affrontato diversi aspetti, da quello normativo a quello chimico-fisico; a seguire è stata effettuata anche una prova pratica. Per quanto riguarda invece gli interventi realizzati con questa tecnologia, tra i più recenti si ricorda quello all’interno di una villa ottocentesca nei dintorni di Firenze, dove si è demolita una parte di roccia calcarea (di 80 mc) su cui poggiava l’edificio con il fine di ricavarne degli ambienti. www.nonex.it
Donne sul podio
Pesi leggeri, medi e pesanti Non solo macchine. SCAI propone anche un’ampia gamma di attrezzature, tra cui i martelli idraulici HS, in esposizione al Samoter. L’azienda offre prodotti a proprio nome, ma più che consolidati grazie alla collaborazione, nella loro realizzazione, di Atlas Copco. Le serie sono tre: leggera (per macchine da 0,70-1,20 a 6-10 ton), media (per macchine da 10-17 a 21-30 ton) e pesante (per macchine da 22-30 a 70-120 ton): la gamma copre quindi tutti gli impieghi, da quelli nel settore edile fino a quelli in cava e in galleria.
www.scaispa.com
Dal mondo dello sport, l’idea per un concorso. DeWalt dal 2009 sponsorizza il Team Monster Yamaha Tech3, oltre a essere Fornitore Ufficiale di elettroutensili della Moto GP per il montaggio delle strutture e Premium Partner della Yamaha Motor Racing per la fornitura degli utensili per la preparazione delle moto Yamaha impegnate nelle gare. Da questa partnership è nato il concorso “Vinci la Moto GP”, per partecipare al quale bastava collegarsi al sito web aziendale e registrarsi alla Newsletter DeWalt. La vittoria è tutta al femminile: Marina Castelli, premiata con la Yamaha R1 personalizzata DeWalt, e Marina Motzo, che si è aggiudicata il casco autografato da Collin Edwards. Il concorso è stato un successo, basti dire che ha ricevuto oltre 3.500 iscrizioni.
www.dewalt.it
febbraio 2011 Costruzioni 101
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Mobilità leggera
U
na potenza di 1.800 Watt, 30 joule di battuta sprigionati sullo scalpello per 27 volte al secondo e un peso di 14,2 chilogrammi. Con queste caratteristiche tecniche, il demolitore TE 1500-AVR di HILTI risulta ideale per interventi di demolizione pesante a pavimento con la massima mobilità: tra le applicazioni principali si ricordano, per esempio, le demolizioni a pavimento su vaste aree, quelle su ferri d’armatura nelle fondazioni e il taglio asfalto. A caratterizzarlo è l’avanzato sistema di riduzione delle vibrazioni
sull’intera struttura che consente di lavorare nel massimo comfort. Tra le altre peculiarità salienti: il design dei nuovi scalpelli poligonali, la forma lineare per facilitare la
demolizione a pavimento grazie anche a una maniglia più ampia per una presa sicura, tre camere di lubrificazione separate e un motore a induzione funzionante senza l’ausilio dei carboncini, a favore di una
maggiore durata dell’elettroutensile stesso. Questo modello è coperto da una garanzia del fornitore per tutta la vita dell’attrezzatura stessa; per tre anni, inoltre, ogni intervento di manutenzione
e riparazione sarà a costo zero, compresi i pezzi di ricambio, le parti elettriche, la manodopera, l’imballaggio e i costi di trasporto. Il tutto per offrire ai propri clienti un servizio di alta qualità. www.hilti.it
Due, meglio di uno
È recente il lancio da parte di Solmec della rinnovata serie 200 ESC, costituita da quattro versioni che ora presentano tutte doppio martinetto idraulico. Si parte dalla 208 ESC, con primo braccio arcuato da cinque metri e il secondo telescopico, ideale per lavorare in ambienti chiusi o in spazi ridotti. Si passa poi alla 210 ESC che ha il primo braccio dritto da sei metri e il secondo monolitico per assicurare un maggiore raggio d’azione; la 210 ESC è disponibile anche con secondo braccio da selezione per il settore della cernita dei rifiuti. In ultimo la 212 ESC che dispone di secondo braccio da 12 metri, ideale per alimentare cesoie, mulini o trituratori e coprire grandi aree di lavoro. Tutta la serie monta motore diesel da sei cilindri Deutz in grado di erogare 138 chilowatt e capace di sviluppare un’alta coppia a un basso regime.
www.solmec.it
102 Costruzioni febbraio 2011
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DEMOLIZIONE&RICICLAGGIO
Polivalenza idraulica
L
ancio ufficiale del nuovo frantumatore multi kit Serie MK. TREVI BENNE lo presenterĂ al Samoter (pad 7, stand B6): in un corner dedicato saranno esposti i quattro nuovi modelli, dal piĂš piccolo MK 15 dal peso di 1.900 chilogrammi
N EWS
utilizzando il corpo della Serie FR, suo top di gamma, e agganciando diversi kit di demolizione, caratteristica peculiare della Serie MF, grazie a un innovativo sistema idraulico: lo sgancio idraulico dei kit dal corpo universale avviene in totale Kit Cesoia
Kit Svizzero
al piÚ pesante da 3.800 chili. Con la Serie MK l’azienda ha realizzato un’attrezzatura versatile
Kit Combi
sicurezza e riduce le operazioni di sostituzione. A Verona, ogni modello della Serie MK sarĂ dotato
Kit Frantumatore
di un diverso kit: l’MK 15 con Kit Svizzero adatto per la riduzione del tondino di armatura durante la
frantumazione del calcestruzzo; l’MK 20 con Kit Combi per demolizioni di strutture in cemento armato con alta percentuale di materiale ferroso; l’MK 25 con Kit Cesoia ad hoc per la demolizione industriale; l’MK 35 con Kit Frantumatore pensato per ridurre elementi in cemento separando il tondino di armatura dal calcestruzzo. www.trevibenne.it
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Dalle cesoie agli attacchi Il sistema rotobasculante idraulico Rototwist.
A
l Samoter con tre novità. CANGINIBENNE sarà presente a Verona con tre nuovi prodotti che vanno così ad aggiungersi alla già vasta gamma di attrezzature per la demolizione, la manutenzione del verde,
l’edilizia e la manutenzione stradale. La prima novità fa parte della linea Demolizione ed è una cesoia per il taglio dei metalli: ideata per macchine da 4 a 14 tonnellate, è intercambiabile con la chela da demolizione del calcestruzzo montata sulla pinza modello PD. La seconda novità è una serie di nuovi attacchi rapidi universali di varie dimensioni a seconda del peso delle macchine a cui sono destinati, mentre la
Gamma in crescita Nata alla fine degli anni Ottanta, Canginibenne è conosciuta per lo più per la produzione di benne e attacchi rapidi, che rappresentano tuttora il core business aziendale. La società, con un organico di circa 60 dipendenti, nel corso degli anni ha ampliato la sua gamma, oggi suddivisa in tre macro aree: Movimento terra (benne e attacchi rapidi), Demolizione (pinze da selezione e da demolizione, martelli idraulici, ripper, benne selezionatrici), Manutenzione del verde & Agricoltura (dalle barre trancia rami alle trivelle idrauliche, dai bracci per retro escavatori alle lame sgombraneve, dalle benne miscelatrici alle forche agricole con e senza pinza).
terza riguarda Rototwist, un sistema rotobasculante idraulico che, montato sugli attacchi rapidi Canginibenne, consente di impiegare un’ampia gamma di attrezzature con
la rotazione di 360 gradi e il basculamento di 110 gradi; grazie al giunto rotante a cinque vie, è possibile utilizzare attrezzi con impianto idraulico. Oltre ai nuovi prodotti, a Verona saranno esposti tutti i modelli di punta della società. www.canginibenne.com
COSTRUZIONI MECCANICHE AGRI WORLD SRL
FRANTOIO MOBILE FM-9000.20
FRANTOIO MOBILE FM-3000.16
FRANTOIO MOBILE FM-1000.8
Contrada Polisciazzo - 70022 Altamura (Ba) - Italia E-mail: info@agri-world.it Telefono:+39.080.314.05.40 Fax: +39.080.220.92.59 Cellulare: +39.320.60.78.393
www.agri-world.it
ANCHE A NOLEGGIO 104 Costruzioni febbraio 2011
VAGLIO VV-2P.1025C
FRANTOIO MOBILE FM-7000.20
SCD-1300.40
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N EWS Più potenza, più comfort DEMOLIZIONE&RICICLAGGIO
C
on una potenza del singolo colpo di 69 Joule, è il martello demolitore elettrico più potente al mondo. Si
presenta così il nuovo GSH 27 VC Professional di BOSCH che, pensato per la demolizione di calcestruzzo, pietra e asfalto, è dotato di una capacità di asportazione del materiale pari a 3,2 tonnellate all’ora (secondo la procedura EPTA 03/2008) e offre quindi, rispetto ai modelli precedenti, il 50 per cento in più di potenza di asportazione. Tra le peculiarità salienti: la massa battente a vibrazioni ridotte e l’impugnatura disaccoppiata con vibrazioni di otto metri al secondo quadrato.
Quest’ultima caratteristica, in particolare, consente all’operatore di utilizzare l’elettroutensile più di tre ore al giorno, agevolando l’avanzamento del lavoro. A favore di un maggiore comfort di impiego anche il baricentro basso e GSH 27 VC Professional • Potenza assorbita nominale • Potenza del singolo colpo • N colpi/min • Vibrazioni • Peso
dalla costruzione con componenti in alluminio e acciaio, che rendono il GSH 27 VC Professional ideale anche per il noleggio a lungo termine. Un’altra novità è costituita infine dalla superficie della carcassa anti-caduta, che consente di poter appoggiare il demolitore al muro, anche con un’inclinazione a 30 gradi,
2.000 W 69 J 1.000 8,0 m/s2 29,5 kg
l’impugnatura ergonomica con rivestimento Softgrip. Altri plus sono la durata e la maneggevolezza dell’attrezzo assicurate
senza il rischio che cada: si evitano così le operazioni di deposito e sollevamento dell’utensile da terra. www.bosch-pt.it
ATTUALITÀ & PRODOTTI
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2011: inizia lo show
N
onostante la crisi mondiale, MB sceglie anche per il 2011 di non fermarsi e di continuare a investire, non solo nella ricerca e nello sviluppo dei prodotti, ma anche in ambito fieristico. La partecipazione a numerosi eventi nazionali e internazionali permette infatti all’azienda di mantenere costante la propria presenza sul mercato e di tenere aggiornati gli utilizzatori finali su tutte le novità tecniche e sui nuovi prodotti: MB è convinta che la partecipazione sia di fondamentale importanza per essere un punto di riferimento per la forza
vendita e per i propri clienti, con i quali coltiva da anni un lungo rapporto di fidelizzazione. Al Samoter 2011, oltre alle storiche benne frantoio, la società esporrà diverse novità, tra cui le benne vaglianti, frutto di una costante ricerca di mercato. All’appuntamento fieristico veronese l’azienda sarà presente con due aree espositive: uno stand all’interno dove si potrà visionare la gamma, e un’area demo dove sarà possibile assistere all’impiego delle benne. Marzo sarà un mese intenso per l’impresa di Breganze e
non solo per la presenza alla fiera italiana: a seguire (dal 22 al 26) sarà impegnata al Conexpo 2011, tra le più importanti fiere del settore organizzata negli Stati Uniti, a Las Vegas. Per MB il 2011 si apre quindi con un doppio impegno di
rilievo, uno sforzo che consolida il lavoro degli scorsi anni, quando l’impresa berica ha notevolmente allargato i propri confini inaugurando filiali in Germania, Francia, Giappone e Stati Uniti. www.mbcrusher.com
ATTUALITÀ & PRODOTTI
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Eco-demolizione in Brasile
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campionati mondiali di calcio del 2014 sono un appuntamento importante per il Brasile. La ristrutturazione e l’ampliamento degli stadi dove si disputeranno le partite procedono senza sosta. Dallo scorso agosto, la demolizione del vecchio stadio Fonte Nova di Salvador, nello stato di Bahia, eseguita dalla brasiliana Arcoenge, è affidata ai frantumatori e polverizzatori ATLAS COPCO BP 2900, DP 2800 e DP 2000, contraddistinti dal motore idraulico di rotazione,
dalle ganasce diritte, dalle lame simili a pinze per demolizioni e dalla rotazione a 360 gradi. Queste attrezzature sono state impiegate sia in applicazioni di demolizione primaria e secondaria, sia per separare le armature fissate alla struttura esistente dello stadio Fonte Nova. “Il calcestruzzo è stato frantumato, mentre le armature sono state direttamente riciclate”, spiega José Virgilio Mazza Batista, ingegnere di Arcoenge. “Il calcestruzzo demolito, frantumato e
impilato dai polverizzatori viene trasferito ai frantumatori mobili in cantiere, dove viene ridotto in cubi dalla granulometria giusta per essere riutilizzato come materiale inerte per le fondamenta di discariche o manti di asfalto”. Le armature vengono invece raccolte da un’organizzazione locale e inviate a multinazionali del settore di ferro e acciaio. “Per le aziende del settore, la demolizione è conveniente solo in cambio del riutilizzo delle armature, che in passato non era possibile per la
Investimenti per il futuro In previsione dei campionati del 2014 si stimano investimenti in opere civili per un totale di 5,6 miliardi di BRL (2,6 miliardi di euro), tra cui tutti i lavori di ristrutturazione e la costruzione di 12 nuovi stadi.
mancanza di esperienza e del background tecnico giusto”, afferma Marcelo Camargo, direttore della divisione Attrezzi per Demolizioni di Atlas Copco. Nel complesso i tre polverizzatori hanno asportato silenziosamente circa 150 metri cubi di cemento al giorno, prima di essere trasferiti in altri cantieri di Arcoenge. www.atlascopco.com
ATTACCHI RAPIDI I DRAULICI
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Già
FATTO!
SIAMO ANDATI A CATANIA NEL CANTIERE DEL NUOVO NEGOZIO IKEA A VEDERE IN AZIONE L’EVOLUZIONE DELL’ATTACCO RAPIDO, FIRMATO OILQUICK: UN’INNOVAZIONE CHE PERMETTE IL COLLEGAMENTO SIA MECCANICO SIA IDRAULICO TRA MACCHINA E ATTREZZATURA, IN UNA MANCIATA DI SECONDI, IN MODO SEMPLICE, SICURO E PULITO DI
DANIELA STASI
l colosso Ikea sbarca in Sicilia. All’inizio di marzo, a Catania, aprirà un nuovo punto vendita del popolare marchio svedese di arredamento. È lo store blu e giallo dei primati: è il primo sull'isola e il primo in Italia a essere dotato di un impianto fotovoltaico. Situato in contrada Buttaceto, a otto chilometri dal centro cittadino, presenta una superficie complessiva di 31.000 metri quadrati, un ristorante da 450 coperti e un parcheggio con 1.700 posti auto. La realizzazione di quest’ultimo, delle strade accessorie e delle nuove rotatorie in prossimità della sede, è stata affidata alla catanese Eco.Dem
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Group, la cui sede è adiacente al negozio Ikea: la società è stata la prima in tutto il territorio nazionale ad adottare l’attacco rapido idraulico OilQuick, prodotto dall’omonima azienda svedese e dallo scorso maggio distribuito in Italia, in esclusiva, da Rammit. Siamo approdati a Catania per toccare con mano le potenzialità di questa attrezzatura, ancora poco nota in Italia, ma molto diffusa nei Paesi del Nord e Centro Europa: abbiamo visto all’opera il modello OQ70/55, installato su un escavatore Komatsu PC 210 NLC dal peso operativo di 21,8 tonnellate e montato sia su un frantumatore, sia su una benna mordente.
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO NOVITÀ A VERONA Partecipazione in grande stile, con numerose novità in anteprima. Rammit sarà presente al Samoter con spazi diversi, per un totale di oltre 800 metri quadrati, tra area espositiva e dimostrativa. Nello stand, oltre all’attacco rapido idraulico OilQuick, saranno presentati: gli impianti di vagliatura Mc Closkey, i demolitori idraulici Sandvik, i vagli disgregatori Allu e, per la prima volta in Italia, le frese idrauliche Webster e l’impianto mobile di produzione calcestruzzo C1200 della Fibo Intercon. Nell’area demo, invece, sarà possibile vedere in funzione, montati su un escavatore cingolato, l’attacco OilQuick, le benne motorizzate Allu SMH 3-12/60 XHD e DNS 3-12/15 DiDS, il martello demolitore Sandvik BR2577, la pinza multifunzione Sandvik BC 2019, oltre al sistema di nebulizzazione polveri Dynaset.
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ATTACCHI RAPIDI I DRAULICI
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Rapido e amico dell’ambiente La particolarità dell’attacco rapido idraulico universale OilQuick è quella di connettere l’impianto idraulico ed elettrico della macchina operatrice con le attrezzature, senza scendere dal mezzo, in una decina di secondi. I vantaggi sono numerosi, primo tra tutti la possibilità di cambiare le varie attrezzature in modo agevole, e quindi scegliere l’utensile più adatto per svolgere un determinato lavoro; l’operatore quindi con una sola macchina può gestire attrezzi differenti, a favore di una migliore produttività. Altro beneficio da mettere in risalto è la velocità con cui si porta a termine l’operazione di aggancio/sgancio dell’attrezzo: all’operatore basta avvicinarsi con la macchina all’attrezzatura, fare inserire la forcina del telaio dell’attacco rapido sul perno fisso della parte montata sull’attrezzo e azionare il comando per il bloccaggio presente nella cabina di guida (visibile nella foto); a tal punto gli innesti si inseriscono e l’idraulica viene connessa. Ricapitolando: già solo con la movimentazione meccanica si riesce a inserire l’idraulica, poi con il bloccaggio eseguito con l’apposito pulsante si completa il fissaggio dell’attrezzo. Non dovendo collegare i tubi manualmente si evitano anche le perdite di olio; tra l’altro si ricorda che OilQuick è dotato di innesti rapidi antigocciolamento, per una maggiore tutela dell’ambiente.
LA SICUREZZA IN PRIMA LINEA Nella progettazione dell’attacco rapido OilQuick è stata prestata molta attenzione alla sicurezza. L’operazione di aggancio avviene mediante un doppio pistone di bloccaggio a forcina che, collegato alla pompa idraulica della macchina operatrice, va a inserirsi nel perno del telaio installato sull’attrezzatura. “L’adattamento idraulico dei pistoni di bloccaggio è continuo pertanto l’attacco rimane sempre sotto pressione, non c’è rischio che si sganci”, spiega Alessandro Galasso, vice presidente Rammit. “I pistoni rimangono in pressione anche nel caso di rottura dei tubi, grazie alla presenza di una doppia valvola di sicurezza”. OilQuick è inoltre dotato del sistema di depressurizzazione, a protezione dei tubi e degli innesti rapidi, e di un segnalatore acustico e visivo che segnala l’apertura e la chiusura dell’attacco. “Fondamentale è poi la totale assenza di gioco nel fissaggio dell’attrezzatura all’attacco, che evita l’ingresso di polvere”, continua Galasso. “OilQuick è molto pratico anche in fatto di manutenzione: una copertura dotata di guarnizione tiene pulita la parte dove si inserisce l’altro raccordo, senza alcuna operazione aggiuntiva da parte dell’operatore. È disponibile, infine, una cassetta di pronto intervento con le guarnizioni di ricambio e gli innesti rapidi di sostituzione”.
UTILITÀ ACCESSORIA OilQuick non produce solo attacchi rapidi, ma anche altri prodotti, tutti commercializzati da Rammit. Un esempio è il Tiltrotator, un accessorio idraulico che, interponendosi tra le attrezzature e il braccio dell’escavatore, consente di far rotare e inclinare l’attrezzo stesso, aumentandone la performance e le possibilità di utilizzo: si può installare e rimuovere in pochi secondi e può anch’esso essere equipaggiato dell’attacco rapido. Questo accessorio, per esempio, risulta particolarmente utile nei cantieri di tunneling, dove è necessario inclinare la fresa in diverse posizioni. Non è tutto: si segnala che è in fase di test il dispositivo per il conteggio delle ore di utilizzo delle singole attrezzature, una sorta di mini computer di bordo che consentirà di monitorare la “vita lavorativa” di ciascun utensile.
SGANCIO E AGGANCIO IN 10 SECONDI
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO L’IMPORTANZA DEL SERVIZIO Attiva da 28 anni, Rammit distribuisce in esclusiva per l’Italia macchine e attrezzature per lo scavo, la demolizione e il riciclaggio. L’attività però va ben oltre il prodotto. Suo punto di forza sono infatti i servizi pre e post-vendita: dalla consulenza preventiva al collaudo dell’attrezzatura e al training per il suo corretto utilizzo (sempre inclusi nella fornitura), fino all’assistenza tecnica garantita dalle officine mobili, per interventi in cantiere entro 24 ore in tutta Italia. Si ricorda che l’azienda è presente sul territorio con il quartiere generale ad Ariccia (RM) e due filiali, una a Gattatico (RE), affacciata sull’autostrada A1, e l’altra a Catania, ciascuna dotata di un’officina: oltre a queste sedi, Rammit dispone anche di una rete di rivenditori con officine autorizzate, totalmente indipendenti.
OQ 70/55 Larghezza Peso Numero max innesti idraulici Collegamento elettrico (optional) Peso macchina
550 mm 230 kg 6 sì 18-30 t
www.rammit.com
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ATTACCHI RAPIDI I DRAULICI
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Venero di Mauro Titolare Eco.Dem Group
Utilizziamo OilQuick da settembre e siamo soddisfatti. Rappresenta una comodità perché consente di non scendere dalla cabina per cambiare le attrezzature; riusciamo così a ottimizzare personale e tempi e a incrementare la produttività: per ora lo utilizziamo con il frantumatore, la pinza demolitrice, la benna mordente e la benna da carico, presto lo installeremo anche sul martello. Si evitano inoltre inutili perdite di olio (spesso bisognava rifare il livello dell’olio dell’escavatore) e non si rischia più di usare le attrezzature in modo improprio oppure di affollare il cantiere con più macchine, ciascuna equipaggiata con una determinata attrezzatura.
Alessandro Galasso Vice presidente Rammit
Alessandro Rocchi Product manager Rammit
OilQuick è sinonimo di aggancio rapido idraulico in diversi Paesi dell’Europa settentrionale e centrale soprattutto in Germania, Svizzera e in tutta la Scandinavia. Italia, Francia e Spagna sono mercati ancora in divenire, ma siamo convinti che l’interesse crescerà notevolmente nei prossimi mesi, già a partire dal Samoter. Crediamo molto in questo prodotto, pensiamo che per l’impresa sia un valore aggiunto, in termini di produttività e quindi di maggiore competitività nei confronti delle società concorrenti. Oltre alla gamma di dieci modelli per escavatori da una a 120 tonnellate, OilQuick è pensato anche per pale gommate, sollevatori telescopici e caricatori industriali; è anche disponibile un attacco per cambiare direttamente il braccio dell’escavatore, per passare in modo agevole da quello da scavo a quello da demolizione.
L’installazione di OilQuick è eseguita direttamente da Rammit: ci occupiamo del montaggio del telaio dell’attacco (chiamato “maschio”, in sostituzione alla tradizionale sella) sul braccio della macchina operatrice, di tutte le connessioni idrauliche e del posizionamento nel vano motore del kit di depressurizzazione, per collegare la linea di mandata e ritorno al serbatoio, necessaria per le operazioni di apertura e chiusura dell’attacco rapido. Al momento dell’ordine, i clienti ci segnalano su quali attrezzature intendono montare OilQuick e noi naturalmente ci occupiamo anche del montaggio della parte di attacco sui vari attrezzi (quella che viene chiamata “femmina”). Disponiamo di quattro femmine standard: per le benne da carico, per la benna Allu, per il martello e per le benne mordenti.
Dalle costruzioni alle demolizioni La ragione sociale è nuova, ma l’esperienza è pluriennale. Eco.Dem Group è sorta due anni fa da una precedente impresa attiva da molti anni nei settori movimento terra, demolizioni civili e industriali, costruzioni, lavori stradali, trattamento e smaltimento di inerti. Con un parco di circa 50 macchine,
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opera in tutta la Sicilia ed è dotata di un ampio impianto di riciclaggio di inerti: i materiali ottenuti vengono poi utilizzati per la realizzazione di sottofondi stradali. Tra i lavori più recenti: le demolizioni di edifici pericolanti a Messina, dopo l’alluvione del 2009, e quelle nella Base Aerea di Sigonella.
DECOMMISSIONING
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Precisione
SVIZZERA... è sempre una prima volta, almeno così si narra. Per General Smontaggi, tra le principali società europee specializzate in decommissioning, un importante intervento in Svizzera ha rappresentato la “prima volta” fuori dai confini dell'Unione Europea: un'occasione per farsi conoscere (e apprezzare) anche in territorio elvetico e, perché no, cimentarsi con normative differenti da quelle vigenti in Italia e in Europa, sicuramente più restrittive in materia di ambiente e sicurezza sul lavoro. L’intervento in questione, iniziato lo scorso anno e tuttora in corso, riguarda il risanamento industriale e la riconversione della Centrale di Steg, nel Canton Vallese, a 20 chilometri da Briga e a 40 dal Passo del Sempione: incorniciato dalle Alpi e da distese di prati e boschi, era un ampio sito di produzione di alluminio di proprietà di una multinazionale, che in seguito allo smantellamento verrà destinato ad altri usi. Obiettivi dell'azienda novarese erano la bonifica e la demolizione dei due camini e dei due relativi elettrofiltri, la bonifica dei due capannoni prima adibiti al processo di elettrolisi e la successiva demolizione di una sezione di uno dei due. COSTRUZIONI si è recata sul luogo per assistere ai lavori; al momento della nostra visita erano in corso la demolizione del capannone e le operazioni di frantumazione primaria del materiale demolito, eseguite da tre escavatori cingolati Komatsu: un PC350NLC-8 Demolition, un PC350NLC-8 e un PC230NHD-8. Tutte le attività sono state svolte con un'estrema attenzione per la sicurezza e per la pulizia del cantiere: General Smontaggi è riuscita ad adattarsi completamente alle procedure svizzere, anzi per agevolare le relazioni tra i propri operatori e la committente ha garantito la presenza di un tecnico esperto madrelingua tedesco in qualità di interprete, per tutta la durata dei lavori.
C’
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO ...TALENTO ITALIANO. SIAMO STATI OLTRALPE, PER ASSISTERE AI LAVORI DI BONIFICA E DEMOLIZIONE DI UN'EX FABBRICA DI ALLUMINIO. AUTORE DELL'INTERVENTO È GENERAL
SMONTAGGI CHE È RIUSCITA A DISTINGUERSI ANCHE FUORI DAI CONFINI DELL'UNIONE EUROPEA DI
DANIELA STASI
DECOMMISSIONING
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VIA LA POLVERE
STEP BY STEP Il lavoro di General Smontaggi è iniziato con la bonifica degli edifici oggetto dell'intervento di risanamento e riconversione. Dopodiché si è proceduto all'attività di rimozione delle parti non strutturali dei capannoni e, in contemporanea, alla bonifica dei due elettrofiltri a calza (filtri di assorbimento destinati a eliminare polveri inquinanti dai fumi). Sono state poi effettuate le demolizioni dei due camini e, a seguire, la demolizione strutturale di uno dei due capannoni. Ciascuna fase era accompagnata dalle operazioni di frantumazione del materiale che man mano si andava demolendo.
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La prima fase dell’intervento ha riguardato la bonifica totale degli edifici presenti nel plesso industriale, sia quelli da demolire, sia quelli da preservare: l’obiettivo era rimuovere le polveri di alluminio residue. I due camini e i rispettivi elettrofiltri sono stati bonificati con l’impiego di un aspiratore elettrico (prodotto da Sibilia), che ha consentito di aspirare le polveri senza disperderle nell’ambiente: la macchina, lavorando a circuito chiuso, permette infatti di insaccare il materiale aspirato direttamente negli appositi big bag, senza “contaminare” l’area circostante. I capannoni invece sono stati bonificati con due aspiratori autocarrati, ciascuno dotato di due punti di aspirazione. In questo caso la bonifica è avvenuta in due step: in un primo momento è stata eseguita l’aspirazione in quota, con gli automezzi collocati sulla soletta al primo piano e con due operatori per ciascun punto di aspirazione disposti sulle piattaforme aeree; a seguire, si è proceduto con la medesima operazione al piano terra. Da precisare che durante questa attività si è provveduto anche a eliminare le incrostazioni di alluminio di fusione dalle pareti e dalla pavimentazione, prima rimosse, poi aspirate e insaccate. Per dare un’idea delle dimensioni dell’intervento si ricorda che la bonifica dei camini e degli elettrofiltri ha prodotto un totale di 50 tonnellate di polvere, mentre quella dei capannoni è stimata in oltre 300 tonnellate.
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO DEMOLIZIONE A TECNICA MISTA Dopo avere effettuato le operazioni di bonifica, General Smontaggi ha iniziato le attività di demolizione. A seconda dell'edificio da demolire si è optato per metodologie diverse. Gli elettrofiltri, costituiti da strutture in ferro alte oltre 30 metri montate su basi in calcestruzzo armato, sono stati completamente smontati (il peso era di circa 1.000 tonnellate l’uno). Per i due camini, entrambi alti 48 metri, si è proceduto in maniera differente tra loro. Quello ubicato tra le strutture da preservare è stato demolito con metodo di smontaggio, con l’ausilio di due autogrù dalla portata massima di 24 tonnellate: tramite due tagli a fiamma con cannello, è stato suddiviso in tre conci da 16 metri l’uno, ciascuno sollevato e poi adagiato a terra. L’altro camino, situato nelle adiacenze dell'edificio da demolire, è stato abbattuto tramite taglio diagonale parziale alla base e successiva spinta che ne ha provocato il ribaltamento: prima è stato effettuato un taglio avente un angolo sull’orizzontale pari a 16 gradi, lasciando integra una porzione di lamiera in acciaio (il rivestimento del camino stesso) della lunghezza di un metro, per garantire la stabilità temporanea
della struttura; in seguito con l’escavatore PC350NLC-8 Demolition si è applicata una forza orizzontale a 16 metri da terra (con una spinta di 10 tonnellate) per innescare il moto di rotazione e quindi di caduta del camino, che è ruotato lungo l’asse della porzione di lamiera di un metro lasciata intatta. I capannoni, invece, come già accennato sono due: oggetto della demolizione è quello lungo 850 metri, che verrà abbattuto solo per 500 metri; l'altro, con una lunghezza di 650 metri, verrà totalmente conservato. In tal caso l'operazione è suddivisa in tre sotto-fasi: demolizione del calcestruzzo nella parte interna della luce del capannone stesso, demolizione della struttura in ferro e poi, per ultima, demolizione della struttura in cemento armato laterale. Infine, ad attività conclusa, si eseguirà la fresatura del piano di calpestio con una testata fresante per eliminare eventuali scorie da sversamento di alluminio (anche questa operazione sarà seguita dall’aspirazione del materiale residuo). Si stima che l’intervento di demolizione, nel complesso, produrrà 3.000 tonnellate di ferro (2.000 per i camini e gli elettrofiltri e 1.000 per il capannone), e 5.000 tonnellate di calcestruzzo.
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Sicurezza su misura Oltre a porre grande attenzione all’ambiente (i dettagli nella pagina successiva), General Smontaggi, come di consueto, ha curato molto l’aspetto sicurezza. Innanzitutto il progetto di demolizione stilato dalla società è stato condiviso con la committente, che lo ha fatto analizzare da un suo ingegnere strutturista. Tra gli accorgimenti adottati si segnala il blocco delle due sezioni che andavano a formare il capannone da 850 metri: la parte da demolire, in fase di intervento, è stata incernierata all’altra, per evitare l’effetto domino delle travature. L’azienda novarese inoltre si è adattata pienamente alle normative sulla sicurezza sul lavoro vigenti in territorio elvetico, modificando alcune prassi operative consolidate. Un esempio? L'utilizzo delle piattaforme aeree: in Svizzera le norme vietano il movimento delle piattaforme qualora ci siano persone in quota; quindi i mezzi possono essere spostati solo con gli operatori a terra. In cantiere, poi, oltre agli usuali dispositivi di protezione individuale (elmetti, occhiali, mascherine, cuffie antirumore, guanti, ecc…), per far fronte alle rigide temperature (arrivate fino a meno 30 gradi) sono stati utilizzati speciali indumenti tecnici e si è provveduto al continuo rifornimento di bevande calde. Ma non è tutto: gli standard qualitativi richiesti dalla committente si sono rivelati molto elevati, anche per quanto concerne la pulizia del cantiere stesso, da farsi a spot di intervento (e non una volta al giorno o alla settimana come accade in Italia); ogni volta che si procede alla demolizione di una parte di struttura, si deve immediatamente procedere alla rimozione dei materiali di risulta, da portare nell’area destinata alla frantumazione primaria e secondaria, dove vengono prodotti gli inerti da riutilizzare in loco.
FAMA MONDIALE Si schiera tra le prime 7 imprese al mondo nel settore delle demolizioni di imponenti aree dismesse, in grandi centri urbani e industriali. Con più di 25 anni di attività, un fatturato di circa 70 milioni di euro, 120 addetti e oltre 35 cantieri aperti contemporaneamente su tutto il territorio nazionale, General Smontaggi offre un servizio globale, comprensivo di interventi di demolizione (meccaniche e con micro cariche esplosive), di bonifica e di valorizzazione del territorio e dell'ambiente. Degno di nota il parco mezzi, con oltre 70 escavatori da 210 a 1.400 quintali, più di 200 attrezzature idrauliche (tra pinze, cesoie, frantumatori e martelli), oltre 15 miniescavatori da 15 a 80 quintali, piattaforme aeree, carrelli elevatori telescopici, autogrù semoventi, caricatori gommati, dumper, pale cingolate e gommate, autocarri e impianti mobili di vagliatura e di frantumazione. È particolarmente sostanzioso anche il portfolio clienti, che annovera, tra gli altri, Fiat, Pirelli, Ansaldo, Eni, Ibm, Impregilo, Autostrade Torino-Milano, Dow Chemical, Colussi, Bnp Paribas, Generali Imm., Pizzarotti, e numerosi gruppi immobiliari italiani e stranieri. www.generalsmontaggi.com
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO PROTAGONISTA IN CANTIERE Marca e modello Peso operativo Impianto idraulico Altezza max braccio al perno-benna Motore
Komatsu PC350NLC-8 Demolition General Smontaggi 38.785 – 54.195 kg HydrauMind Load Sensing a centro chiuso ed elementi compensati 26 m Komatsu SAA6D114E-3, Common Rail HPCR, raffreddato ad acqua, turbocompresso, postrefrigerato aria-aria,EU Stage 3A/EPA Tier III, potenza ISO 14396 194 kW a 1.950 giri/min, 6 cilindri, alesaggio x corsa 114 x135 mm, cilindrata 8,27 l
L’AFFIDABILITÀ IN PRIMO PIANO La posizione del cantiere ha inciso notevolmente sull’organizzazione generale dell’intervento e soprattutto sulla logistica. “Vista la lontananza dalla nostra sede, nella scelta del parco mezzi, abbiamo optato per macchine affidabili e nuove”, commenta Massimo Curletto, responsabile del cantiere di General Smontaggi. “Abbiamo quindi deciso di impiegare tre escavatori cingolati Komatsu, tutti Serie 8: un PC350NLC-8 Demolition con braccio standard e braccio high reach demolition munito di cesoie e frantumatori Npk, un PC350NLC-8 equipaggiato con un martello Indeco da 25 quintali per la frantumazione primaria del materiale demolito, e un PC230NHD-8 con un frantumatore Npk, anch’esso attivo nella frantumazione primaria. Tale scelta è stata dettata, oltre che dalla solidità dei mezzi, anche dalla presenza della rete di assistenza Komatsu non lontano dal cantiere. Nel dettaglio l’escavatore PC350NLC-8 Demolition equipaggiato del braccio high reach demolition da 24 metri è stato impiegato per la demolizione delle parti più alte del capannone, per lo smontaggio degli elettrofiltri e per l’abbattimento mediante spinta di uno
dei camini. Con il PC350NLC-8 Demolition abbiamo anche eseguito tutta l'attività preliminare di svuotamento e alleggerimento delle strutture, togliendo le lamiere, le coibentazioni e tutte le parti non portanti. Per questa macchina abbiamo richiesto a Komatsu solo due accorgimenti rispetto alle dotazioni di serie: una prolunga di due metri da montare sul braccio high reach demolition per fargli raggiungere l’altezza di 26 metri, e la gestione dell’idraulica completamente computerizzata, necessaria per interventi fino a 15 metri di profondità”. Tutti e tre gli escavatori, inoltre, sono equipaggiati con attacchi rapidi; lo stesso braccio lungo è stato allestito con attacco rapido con pistoni idraulici comandati dalla cabina, per agganciarlo e renderlo operativo in tempi brevi. Oltre agli escavatori Komatsu, infine, il parco macchine portato in Svizzera conta un dumper articolato Volvo BM A 35C, preso a noleggio da una società svizzera e impiegato nella movimentazione del materiale demolito verso l’area predisposta alla frantumazione, un escavatore gommato Liebherr 904 con benna polipo e un carrello elevatore Caterpillar.
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Agustino Girardi Operatore e capo cantiere General Smontaggi
Raffaele Cocchianella Tecnico e interprete General Smontaggi
Massimo Curletto Responsabile del cantiere General Smontaggi
Nonostante fossimo in Svizzera, un Paese decisamente rigido in fatto di normative sulla sicurezza sul lavoro e sulla tutela ambientale, siamo stati molto apprezzati per il nostro servizio a valore aggiunto. In particolare per quanto riguarda il rispetto dell'ambiente, abbiamo posizionato in cantiere ben cinque kit di emergenza antisversamento, un equipaggiamento con schiume, polveri, panni e altri materiali assorbenti in grado di assorbire liquidi inquinanti nel caso di sversamenti accidentali, dovuti per esempio alla rottura di un tubo di un escavatore o di qualche altra mac-
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china. Abbiamo portato anche dei copritombini in poliuretano, uno speciale sistema di copertura che evita l'ingresso di liquidi e polveri nelle tubazioni. Inoltre non sono da dimenticare i continui monitoraggi ambientali (effettuati sia durante le fasi di lavoro, sia ad attività ferma) e i rilevamenti sulle emissioni nell’area di lavoro eseguiti direttamente dalla committente. Grazie a una meticolosa attenzione dei nostri operatori e all’impiego di attrezzature all’avanguardia siamo sempre riusciti a rispettare tutte le procedure.
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Non c’è due
DI
CRISTIAN FURINI
SENZA TRE “C
ompriamo demoliamo e ricostruiamo”. Si riassume in queste tre parole dell’amministratore delegato Paolo Limonta il core business dell’impresa Centroedile Scavi con sede amministrativa a Carnate. All’interno della filiera dell’impresa un ruolo sempre più importante lo ricopre la fase di frantumazione e riciclaggio del’inerte edile di scarto. Giusto per dare un’idea del volume di materiale trattato, si consideri che il Duemiladieci per il Centroedile si è chiuso con la
produzione di 160.000 metri cubi di materiale trattato, con picchi di movimentazione di inerti tali da richiedere numerosi extra turni notturni, per record di produzione giornaliera 2.500-3.000 metri cubi caricati e trasportati coi mezzi di proprietà. Tutta l’attività reciclaggio avviene in cinque siti dislocati nel milanese tra i quali spicca l’impianto di Vimercate. Sui piazzali di quest’ultimo due Volvo CE in livrea gialla e azzurra, un escavatore EC 210C e pala gommata L120F, a cui, fresca di consegna, si affianca ora una seconda pala: la L180F.
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO PRIME BENNATE PER LA PALA GOMMATA SVEDESE APPENA CONSEGNATA CHE VA AD AFFIANCARE LE DUE CONNAZIONALI NEL SITO DI RICICLAGGIO DI VIMERCATE
VELOCITÀ SU GOMMA La nuova L180F è stata consegnata nel dicembre 2010 e non ha ancora all’attivo ore in fase operativa. A dar man forte alla L120F è stata opzionata una pala di taglia superiore, in modo da ridurre i cicli operativi e diminuire i tempi e lo stress per l’operatore: meno cicli si traducono alla lunga in lavoro senza correre rischi di errori in manovra, per quella maggior sicurezza che rappresenta una voce ingente sui costi aziendali al di là di quelli ordinari operativi. La nuova L180F verrà im-
piegata esclusivamente all’interno del sito di Vimercate per la movimentazione di materiale, soprattutto verso l'impianto semovente di frantumazione. La macchina è stata attrezzata con gomme roccia perché più resistenti a corpi taglienti, rispetto alle classiche da piazzale; un optional questo che garantirà una operatività supplementare alla macchina stimata in 10.000 ore operative. La pala gommata Volo è stata inoltre attrezzata di pesa per la precisione di carico in portata sul bilico.
PALE GOMMATE
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Acquisto senza pensieri La dicitura precisa è “Locazione operativa con causa finanziaria”. Parliamo del sistema VFS Servizi Finanziari, la struttura interna al Gruppo Volvo sviluppata per operare con i clienti in procinto di acquistare una macchina. È il sistema che ha sfruttato anche Paolo Limonta per l’acquisto della L180F e, precedentemente della L120F. È un tipo di leasing dove in pratica si stabilisce un periodo operativo (in questo caso di 60 mesi), si stabiliscono le ore operative preventivate dal cliente a cui tocca una rata mensile all inclusive, che ingloba, cioè, manutenzione, estensione di garanzia ed assicurazione. Al di fuori di questa rata si ha solo il costo del gasolio, dell’operatore e delle parti di usura che possono essere le lame o gli eventuali pneumatici. Cosa succederà terminati i cinque anni? Paolo Limonta avrà a disposizione l’opzione di riscatto della
LA L180F IN CIFRE Motore Volvo D12D LA E3 Regime potenza massima 1.400–1.600 giri/min Pot.SAE J1995 lorda 235 kW (320 Cv) Pot. ISO 9249, SAE J1349 netta 234 kW (318 Cv) Pneumatici 26.5 R25, 775/65 R29 Forza di strappo* 214,7* kN Carico statico di ribaltamento a tutto sterzo 18 260* kg Capacità benna 3,7–14,0 m3 Pinze per tronchi 1,6-3,7 m2 Peso operativo 26,0-30,0 t * Benna: 4,6 m3 dritta con bordi imbullonati, Pneumatici: 26.5 R25 L3, braccio standard.
www.volvoce.it
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macchina in una soluzione unica oppure allungando il finanziamento altri due anni. In alternativa potrà restituire la L180F (ad un valore residuo alto, del 30%) e procedere all’acquisto di una nuova macchina con una soluzione finanziaria adeguata ai tassi futuri aggiorniamo al periodo che andremo ad affrontare fra cinque anni la quota di una macchina nuova più grande o più piccola”. Nessuna compagnia finanziaria tiene un riscatto così alto perché non conosce il valore finale di una macchina con 10.000 ore in quelle condizioni. Si tratta di una formula che si basa innanzitutto su costi certi, quelli che potrebbe ad esempio garantire un noleggio. I mezzi, che siano movimento terra e mezzi pesanti per la costruzione stradale e la compattazione del terreno, restano in proprietà e sul parco macchine si scongiura il fenomeno di obsolescenza.
C’È ANCHE L’OPTISHIFT Accanto alla versione standard la L180F viene proposta da Volvo CE anche in configurazione OptiShift. Si tratta di una soluzione tecnica che comprende due plus: un nuovo convertitore di coppia con lock-up e uno statore a ruota libera oltre alla funzione brevettata Volvo RBB (reverse by breakin). Si tratta di un sistema utile nel caso di applicazioni a carico e trasporto, per la diminuzione dei consumi con cicli di lavoro più rapidi e un maggior comfort per l’operatore oltre ad un minor stress di carico sulla trasmissione. Alla realtà imprenditoriale del Centroedile Scavi non è stata proposta questa opzione considerando l’OptiShift opera riducendo il numero di giri a parità di velocità, opzione questa che non si sposa con un piazzale di circa 45 mila metri quadri come quello di Vimercate.
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IN PRINCIPIO FU NOLEGGIO Anche il Centroedile Scavi ha sfruttato la soluzione per il noleggio della Casa svedese. Si tratta di Volvo Rents, la divisione creata espressamente da Volvo Construction Equipment per lo sviluppo del noleggio in tutto il mondo. Volvo Rents Italia opera insieme ai concessionari formando una rete capillare sul territorio e con un parco macchine completo in quantità e tipologia. La flotta nolo completa consta di oltre 800 macchine (tra compatte e di medie/grandi dimensioni) distribuite in modo equilibrato sia per quanto riguarda il territorio che la redditività. Grazie all’apporto dei concessionari, Volvo Rents Italia copre il 100% del territorio Italiano. Questa capillarità permette di offrire i servizi di noleggio in svariate tipologie di applicazioni: cave ed aggregati, edilizia, agricoltura, fino ad alcune applicazioni speciali del mercato della piccola demolizione. A tal proposito, dal 2004 Volvo Rents ha stretto un accordo con Italnolo, l’unica catena di noleggio generalista in franchising Italiana, ampliando ancora di più il range dei potenziali clienti fino ad arrivare alla piccola impresa, le associazioni ed i privati.
In contatto dall’89 La prima macchina Volvo CE è stata acquistata dal Centroedile Scavi nel 1989. Si trattava di L90 che ha lasciati soddisfatti gli operatori per qualità e prestazioni. Attualmente per l’impresa oprano in attivo una L50F, due L70F, le tree macchine presenti sul sito di Vimercate (la L120F, la L180F, e l’EC210C NL) e due mini. Sono state inoltre noleggiate una L30B una L35B e una L45B che per applicazioni temporanee in configurazione spalaneve visti gli appalti con la società autostrade della Serravalle, sulle Tangenziali est, ovest e nord oltre a tutta la rete di Melegnano. Il signor Limonta sottolinea anche l’ottima rivendibilità delle macchine svedesi: è recente la vendita di una L120 con all’attivo 16.000 ore, macchina tutt’ora funzionante.
SHOPPING IN GRANDE La nuova L180F è stata acquistata presso la nuova Filiale di Milano di Volvo CE Italia, con sede Carpiano, che sorge su un’area di circa 12.000 metri quadri di cui circa 3.000 coperti e 8.500 in piazzali con 2.500 rappresentati dall’area amministrativa. La filiale oltre alla parte tecnica presenta una forte valenza sia di gestione che tecnico-commerciale comprensiva del comparto usato e una zona training com-
prensiva di auditorium per convegni e seminari. La filiale offrirà anche uno show room e un campo prova dove i clienti possono testare le macchine mentre l’area ricambi favorirà una grossa decentralizzazione del magazzino ricambi di Bologna, con la velocizzazione delle forniture per tutto il nord Italia. La filiale non si limita alla vendita del nuovo, ma si occupa anche di usato, noleggio e servizi.
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L120F
Da sinistra, Maurizio Feneri (Volvo CE), Paolo Limonta (Centroedile Scavi), Fabrizio Pischedda (Centroedile Scavi), Walter Donadel (Volvo CE)
EC 210C NL Motore Regime potenza nominale Pot. ISO 9249/SAE J1349 net Forza di strappo, Capacità benna Sbraccio* Profondità di scavo* Capacità di sollevamento con benna allineata al carro* Sollevamento* Peso operativo
Volvo D6E 1.800 /min 110 kW (150 hp) 130,4 kN 0,78-1,43 m3 9,9 m 6,7 m 7,1 t 6,0 / 1,5 m 21,7-23,1 t
Motore Volvo D7E LA E3 Regime potenza massima 1.700 giri/min Pot. SAE J1995 lorda 180 kW (245 Cv) Pot. ISO 9249, SAE J1349 netta 179 kW (243 Cv) Pneumatici 23.5 R25, 750/65 R25 Forza di strappo* 164,0* kN Carico statico di ribaltamento 12 140* kg Capacità benna 2,6-9,5 m3 Pinze per tronchi 1,1-2,4 m2 Peso operativo 19,0-21,0 t * Benna: 4,6 m3 dritta con bordi imbullonati, Pneumatici: 26.5 R25 L3, braccio standard.
Sulla piazza da mezzo secolo Il Gruppo Centroedile di Carnate nasce dalla Alberto Limonta, azienda fondata nel 1964. Il Gruppo si occupa di edilizia a 360° partendo dalla fornitura di materiale edile, fino alla gestione di intere operazioni immobiliari passando per la fornitura di servizi a terzi e in conto proprio che riguardano sia le costruzioni edili che i trasporti che il movimento terra puro. L’organizzazione è capillare con la presenza di una struttura tecnica che si occupa di progettazione e gestione degli interventi, un parco mezzi aggiornato e completo per tutta la filiera che conta a oggi 250 tra macchine movimento terra e veicoli industriali. La Centroedile Scavi è una società di servizi che ha sviluppato una competenza specifica nel settore delle demolizioni, trasporti e movimento terra in genere con una spiccata vocazione per il recupero dei materiali da demolizione, attività che svolge sia in conto terzi che in contro proprio. Il parco macchine è composto da numerosi marchi tutti personalizzati dalla livrea gialla e blu del gruppo, investimento questo che assicura ritorno di immagine e forza comunicativa. Per tutte le macchine una attrezzata officina interna garantisce interventi pronti e una cura costante per mantenere elevata l’efficienza dei veicoli ie così il loro valore residuo. Quattrocento i dipendenti di ogni tipo e qualifica.
U N OCCHIO VIGILE SU TUTTA LA FLOTTA Tutte le macchine Volvo CE presenti nell’azienda sono dotate del sistema di monitoraggio CareTrack per la gestione della flotta che permette all’azienda di monitorare il parco macchine da un qualsiasi computer con accesso ad internet. Non un semplice sistema di tracciatura ma un vero e proprio pannello di controllo remoto per la gestione del parco macchine, in grado di mostrare se e quanto le singole unità vengono adoperate in maniera efficiente o scorretta, tenendone al contempo sotto controllo lo stato di salute. “Con il CareTrack sai tutto della macchina in tempo reale” sot-
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tolinea Paolo Limonta “È importante avere una programmazione delle manutenzioni per meglio gestire e pianificare i femo macchina ordinari”. L’impresa, grazie al CareTrack, ottiene informazioni sui consumi orari medi della macchina, sul suo stato di salute e sulla manutenzione. Con l’obbiettivo di rafforzare la fidelizzazione con il cliente Volvo CE ha deciso di rafforzare la diffusione del CareTrack, che a partire dallo scorso anno è di serie su tutte le nuove macchine di grandi dimensioni: pale gommate, dumper, escavatori e grader e l’attivazione è gratuita.
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Perchè non si fa?
Ci siamo posti il quesito del perchè siamo ancora gli ultimi in Europa sul riciclaggio
Frantoi mobili
Il nuovo FPR 1006 Franzoi: design innovativo, ma soprattutto alta produttività
IN QUESTO NUMERO...
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CAVE NERTI I
NEWS
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CAVA&I NERTI
L’
una serie di macchinari suddivisi in tre stadi di frantumazione, vagliatura e lavaggio, fino alla fase finale di classifica e recupero delle sabbie. Nella fase di frantumazione si utilizzano prevalentemente frantoi ad urto classe Mip e Mil, capaci di garantire la massima performance e resa. Il gruppo primario di alimentazione e frantumazione si compone di un alimentatore a carrello Acp, una griglia a dischi Gd e un frantoio Mip. In fase di vagliatura l’acqua di lavaggio viene trattata dal gruppo recupero fini e la torbida viene inviata all’idrociclone
Porte aperte alla perforazione
Open House per Mc Drill Technology a marzo: la società parmigiana, specializzata nel mercato della perforazione, organizza infatti quattro giornate a porte aperte, per far visionare alle aziende interessate la gamma di macchine ed effettuare dimostrazioni di movimentazione. L’evento si terrà dal 2 al 5 marzo, e durante gli ultimi due giorni, in concomitanza con la fiera Samoter, sarà organizzato un servizio di pullman navetta con partenza dalla fiera di Verona. Le iscrizioni si possono effettuare sul sito aziendale al link.
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gruppo Grf. Tutto il processo di chiarificazione delle acque utilizzate nelle operazioni di lavaggio degli inerti trova successo nell’innovativo ispessitore fanghi Baioni, di nuova concezione, composto da una vasca metallica installata sul terreno e posizionata ad un’altezza adeguata per l’uscita dei fanghi. Il decantatore è dotato di un ponte con sei pale raschianti che si muovono lentamente
http://www.mdtspa.it/it/open-day-mdt
installazione di un impianto BAIONI di frantumazione, vagliatura, stoccaggio, lavaggio e chiarifica acque a Pale (PG) è all’interno del Maxilotto1, facente parte della grande opera stradale conosciuta come QUADRILATERO: il progetto di penetrazione Marche-Umbria che mette in comunicazione le due regioni italiane con il mare Adriatico attraverso ben 158 chilometri di strade, raccordi e allacci. È proprio presso tale lotto che l’azienda appaltatrice San Francesco produce sabbie e granulati necessari per il lavoro di costruzione stradale con l’utilizzo dei macchinari firmati Baioni. L’azienda, attraverso uno studio personalizzato, ha effettuato il dimensionamento dell’impianto che tratterà specificamente calcare e maiolica. La linea è stata progettata per la produzione di 180 tonnellate/ora, per una granulometria che va dai 25 ai 0.075 millimetri. L’impianto è composto da
www.powerscreen.com
Gli inerti del Quadrilatero
accumulando il fango nel cono evacuatore posto al centro della struttura. L’introduzione di questo sistema porta una riduzione di costi significativa, visto che non sono necessarie opere di fondazione, e che le pompe e le tubazioni sono a vista, pertanto facilmente ispezionabili; in questo modo si risparmia circa l’80 per cento d’acqua, che viene raccolta e in seguito rimessa in ciclo. Baioni ha mostrato molta attenzione verso la preservazione del territorio: la disposizione planimetrica dell’impianto riduce considerevolmente l’impatto ambientale, sfruttando al massimo le aree a disposizione: il prodotto finito è stoccato a terra in cumuli che circondano le sezioni di lavorazione e creano una barriera acustica, riducendo anche l’impatto visivo. Per rendere più sano l’ambiente di lavoro è stato inoltre adottato un impianto di nebulizzazione a pressione d’acqua per l’abbattimento polveri. www.baioni.it
In testa ai frantoi
Allen Smith è stato nominato da POWERSCREEN nuovo responsabile dello sviluppo della divisione Mining. Allen ha trascorso 20 anni nel settore minerario dell’azienda, dalle vendite al post-vendita, e come direttore generale specializzato nel settore industria estrattiva. Allen lavorerà a stretto contatto con la direzione commerciale e marketing e con il Powerscreen Global Dealer Network.
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Anche per la prossima edizione del Samoter a Verona Anepla, l’associazione che riunisce i produttori di inerti, sarà presente con un evento che possa dare la testimonianza, anche tempi di congiuntura economica non facile, di un settore vivo e reattivo, che accetta le sfide tecnologiche ed ambientali del futuro, e che prova ad innovare e a percorrere strade nuove. Il 4 marzo è infatti previsto un convegno articolato in tre sessioni, dedicate ai temi di maggiore attualità e futura importanza per il settore. "Le cave dinnanzi alle nuove sfide tecnologiche ed ambientali" è il titolo della prima sessione, che affronterà i temi della ricerca e sviluppo, della biodiversità in cava e del riciclaggio. La seconda sessione parlerà invece degli aspetti urbanistici e pianificatori connessi all’ esercizio dell’ attività estrattiva: “Le cave ed il territorio: tra vincoli ed opportunità.” La terza sessione, “Le cave e l’Europa”, intende invece avvicinare le imprese italiane del settore estrattivo all’ Europa, visto che quasi nessuno dei profili dell’ attività mineraria/estrattiva (ambiente, riciclaggio, tecnica, salute e sicurezza sul lavoro) è immune dai condizionamenti derivanti dalla normativa europea, necessariamente destinata a trovare recepimento nel nostro ordinamento giuridico. www.anepla.it
www.ansa.it
Solo ghiaia La cava di Monti dell’Ortaccio, situata nel comune di Roma nella zona di Valle Galeria, deve restare soltanto una cava per estrazione di ghiaia. E non sarà mai una discarica. Lo aveva assicurato il sindaco di Roma Gianni Alemanno lo scorso 8 febbraio, lo ribadisce il presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale Andrea De Priamo, che si spinge però a chiedere di mettere la parola fine sul giallo della presunta preparazione di una Malagrotta-bis: un sito alternativo alla più grande discarica d’Europa, ormai esaurita, alle porte della Capitale, che penalizzerebbe ulteriormente i residenti della Valle Galeria, già fortemente colpiti dalla presenza di Malagrotta e dai molti impianti industriali.
Sostanza e immagine
N
uove linee di prodotto, un nuovo catalogo e nuovi loghi per le aziende del Gruppo Idrobase, un gruppo di quattro aziende ciascuna specializzata in una nicchia di mercato dell’acqua in pressione. È un rinnovamento a tutto tondo quello di Idrobase che, dopo aver archiviato il 2010 con un aumento delle vendite del 16 per cento, si ripresenta sul mercato con un’innovativa gamma di prodotti e con un’immagine tutta rivisitata, partendo dagli stessi loghi, come risultato di un’interpretazione della vita aziendale che ha l’ambizione di costituire un vero e proprio modello per le Pmi. Il restyling dei loghi aziendali accompagna la nuova immagine del Gruppo veicolata attraverso “Il Catalogo delle soluzioni” che, fresco di stampa, è stato pubblicato in sei lingue ed è attualmente in distribuzione in tutto il mondo. www.idrobase.it
Dumper in esclusiva
Con l’accordo di distribuzione in esclusiva su tutto il territorio nazionale dei dumper articolati Terex, Hitesca conferma la sua vocazione per le macchine “pesanti”. Da dicembre 2010 Hitesca è dunque l’unico concessionario in Italia per la casa americana dei dumper articolati, che già si sono fatti conoscere nel nostro paese. La tradizione particolarmente consolidata in questa linea di macchine, il livello della tecnologia Terex e il dinamismo e capillarità della rete, renderanno disponibile per le imprese utilizzatrici un prodotto all’altezza delle più esigenti aspettative, tanto in termini di produttività quanto in termini di mantenimento del valore nel tempo.
www.hitesca.it
Cavatori in convegno
febbraio 2011 Costruzioni 133
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Produttività economica mercato di riferimento è prioritariamente quello estero, specialmente i mercati emergenti. La draga è costruita interamente in Italia, secondo criteri ecologici (vernici senza cromati e senza piombo), negli stabilimenti di San Giovanni in Marignano (RN). Rainbow è ad aspirazione libera, elettrica e diesel, e impiega olii biodegradabili.
I principali vantaggi di questo prodotto sono il suo ottimo rapporto qualità/prezzo, la rinomata efficienza della pompa di dragaggio costruita dall’azienda stessa, nota per le elevate produzioni,
la disponibilità in versione elettrica o diesel, la cabina completamente isolata, il design modulare, il facile accesso alle parti meccaniche, la possibilità di installazione di sistemi di rilevamento Dgps, l’agevole montaggio e smontaggio e la sua facile trasportabilità su gomma. www.italdraghe.it
Draga Rainbow • Lunghezza con braccio sollevato • Lunghezza al galleggiamento • Larghezza fuori tutto • Diametro di aspirazione • Diametro di mandata • Profondità di dragaggio • Potenza installata
fino a 32 m fino a 29 m fino a 5,33 m da 200 a 350 mm da 180 a 350 mm da 10 a 30 m da 200 a 550 kW
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R
ainbow è il nome di una nuova linea di draghe specifiche per cave di estrazione inerti in acqua, ultima nata in casa ITALDRAGHE. Questo nuovo prodotto è la risposta dell’azienda romagnola alle rinnovate esigente di un certo tipo di clientela, alla ricerca di una draga concettualmente semplice ed economica, che garantisca però un’elevata produzione. Il
ATTUALITÀ & PRODOTTI
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Cava cantiere a Verona
A
lla 28a edizione di Samoter in programma dal 2 al 6 marzo prossimi presso Verona Fiere, SCANIA ITALIA sarà presente con un’ampia gamma di prodotti e servizi, fra cui spiccheranno i cava cantiere testabili in un’area prove esterna.
Nello stand interno al padiglione 9 verranno posizionati tre veicoli, con motorizzazioni a partire da 360 sino a 730 CV: • G 360 CB 4x4 EHZ, • R 500 CB 8x4 EHZ, • R 730 LA 4x2 HNB “Rocker” EEV, tutti euro 5. Inoltre verrà predisposto un ampio e attrezzato
campo prova esterno presso una cava situata nelle vicinanze della fiera, dove i clienti potranno effettuare il test drive su un percorso probante appositamente allestito per saggiare al meglio le caratteristiche dei veicoli Scania. I mezzi a disposizione saranno i seguenti cava cantiere: • G 440 CB 8x4 EHZ, • G 480 CB 8x4 EHZ, • R 500 CB8x4EHZ, quest’ultimo dotato del nuovo Scania Opticruise con modalità off road, che agevola la guida fuori strada ed è particolarmente utile in discesa e a bassa velocità. Si attiva con i bloccaggi dei differenziali
longitudinali (ad esempio sul mezzo d’opera 8x4) e permette di mantenere la frizione chiusa il più possibile, velocizzando al massimo l’attacco della frizione stessa. www.scania.it
R ICICLAGGIO I NERTI
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PERCHÉ NON se conviene?
DI
PAOLO BRUSCHI
CI SIAMO CHIESTI IL PERCHÈ, IN UN MOMENTO DI CRISI, LA PRATICA DEL RICICLO DEGLI INERTI, CHE APPARENTEMENTE CONVERREBBE A TUTTI, ANCORA NON DECOLLA Le macerie da C&D: rifiuto e non sottoprodotto Le macerie miste provenienti dal settore edilizio sono sempre considerate dalla legge un rifiuto, e quindi non utilizzabili senza prima essere trattate come tali. Per aziende che volessero occuparsi di riciclo inerti perché già operanti in settori affini, vi sono due strade da intraprendere in ordine alle capacità organizzative e produttive dell’azienda stessa: in procedura semplificata o, tramite l’iscrizione all’Albo Gestori Ambientali, in procedura ordinaria. L’ente provinciale è l’istituzione atta a raccogliere la domanda, che è regolamentata per la gestione in procedura semplificata dall’ex. art. 216 DL 152/2006 e DM
05.02.1998, e per la gestione in procedura ordinaria dall’ex. art. 208 DL 152/2006. La domanda prevede, tra le altre cose, l’indicazione della tipologia e la previsione dei quantitativi di prodotti trattati. Naturalmente entrambi i parametri sono, in procedura semplificata, soggetti a restrizioni. La concessione è subordinata a verifica e placet dell’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente). Generalmente l’utilizzo degli inerti provenienti da C&D è adatto ad utilizzi in massicciate civili o calcestruzzi leggeri, e comunque il loro utilizzo dipende dal loro tipo di lavorazione ed eventuale lavaggio.
P
possibile che in un momento di crisi e di attenzione ai costi vi siano ancora dubbi? Prima qualche dato: in Italia, secondo stime Anpar, solo il 10% circa dei 52 milioni di tonnellate di rifiuti da C&D viene riciclato. In molti Paesi europei la percentuale è molto più alta (Francia 62%, UK 65%, Germania 86%, Olanda 95%). Il resto dei 52 milioni va in discarica o si perde tra smaltimento abusivo e riutilizzo illegale in cantiere (senza riciclo e marcatura CE). Ricordiamo che, da solo, il riciclo non basterebbe a soddisfare il fabbisogno di inerti, che negli ultimi anni si è attestato intorno ai 350 milioni di tonnellate. Ciò significa che riciclando interamente i rifiuti da C&D, si arriverebbe a soddisfare non più del 15 per cento.
artiamo da due considerazioni: la prima è che per la pubblica amministrazione e per gli enti locali il riciclo degli inerti dovrebbe rappresentare una grandissima opportunità: meno discariche da creare sul territorio, meno cave per inerti vergini da aprire. La seconda è che per l’impresa di costruzioni un sito di riciclaggio dovrebbe essere considerato una fattore competitivo: costa la metà conferire rifiuti rispetto ad una discarica, e costa la metà comprare inerti riciclati rispetto a quelli vergini. Quello che vorremmo provare a capire, dunque, è perché nonostante riciclare inerti convenga e sia cosa buona, il nostro paese sia ancora il fanalino di coda in Europa. Come è
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CAVE&I NERTI G LI OSTACOLI
SI FA,
DM 203/2003: il primo è sicuramente la mancata attuazione del Green Public Procurement, secondo cui ogni ente pubblico e società a prevalente capitale pubblico deve garantire che manufatti e beni realizzati con materiale riciclato copra almeno il 30 per cento del suo fabbisogno annuale. Il recente recepimento di una direttiva europea, tra l’altro, innalzerà tale limite, entro il 2020, al 70 per cento. Il problema vero è che il Green Public Procurement, e siamo alle solite, non è supportato da organismi di pianificazione e controllo che lo rendano operativo. Se poi ci aggiungiamo che per chi non rispetta il decreto non sono previste vere sanzioni, capiamo come nel nostro paese il rispetto di tale materia avvenga a macchia di leopardo, con picchi virtuosi in alcune regioni e totali inadempienze. Aggiungiamo che l’osservatorio nazionale sui rifiuti, che doveva assicurare l’iscrizione dei riciclatori ad uno speciale registro, da un anno e mezzo è stato sciolto per problemi di finanziamenti. CAPITOLATI: nei capitolati di appalti pubblici prevale ancora l’approccio descrittivo e non prestazionale degli inerti. Cosa che favorisce gli inerti vergini. RESISTENZE CULTURALI: esiste sicuramente ancora oggi una diffidenza diffusa e non giustificata di molte imprese di costruzioni verso gli inerti riciclati AUTORIZZAZIONI: l’iter per la concessione ad aprire un sito di riciclaggio sono ancora molto farraginose e lente: in media i tempi vanno dai tre ai cinque anni. CANONI: i canoni di gestione di una cava di produzione inerti e di conferimento presso le discariche sono ancora troppo bassi rispetto all’Europa.
Percentuale di riciclo dei rifiuti da costruzione
Olanda 95% Belgio 68%
Germania 86% Norvegia 61% Danimarca 95%
Regno Unito 65% Francia 62% Spagna 14% Italia 10%
Polonia 28% Ungheria 15% Austria 60%
FRANTOI MOBILI
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Intervista
Paolo Barberi Presidente Anpar (Associazione Nazionale Produttori di Aggregati Riciclati)
Uno dei problemi che frena il riclaggio è ancora la lentezza, se non l’ostruzione, delle pubbliche amministrazioni verso questa pratica. Quali sono i motivi? Il testo unico ambientale (DL N°152 del 2006, ndr) e le successive modifiche in sostanza afferma che un impianto di riciclaggio, visto che è di pubblico interesse, può essere ottenuto in deroga agli strumenti urbanistici. Questo perché il legislatore aveva tenuto conto di alcune difficoltà oggettive che avrebbero potuto sussistere nell’aprire una struttura di questo tipo. Trattandosi infatti di impianti industriali a tutti gli effetti, potrebbero essere installati solo su terreni industriali, con due problemi: un terreno industriale di solito è all’interno di un comprensorio dove la nostra attività, per ragioni soprattutto di traffico pesante, potrebbe dar fastidio. E in secondo luogo, vista l’estensione necessaria per una attività di riciclaggio, i costi di affitto o acquisto di un’area industriale non giustificherebbero l’investimento.
Quindi cosa aveva previsto il legislatore?
Una cosa di buon senso: aveva previsto che, stante tutti i prerequisiti di carattere tecnico ed ambientale, la concessione di un impianto di riciclaggio potesse essere ot-
LA RICETTA POSSIBILE La ricetta per incentivare il riciclo degli inerti potrebbe essere abbastanza semplice, imitando ciò che avviene negli altri paesi europei: da un lato si tratta di disincentivare l’acquisto di inerti di cava con l’aumento dei canoni a carico dei cavatori, rendendo così più convenienti gli aggregati riciclati (abbiamo i canoni più bassi d’Europa, e addirittura in alcune regioni il prelievo è gratuito…). E dall’altra tassare in modo significativo il conferimento dei rifiuti in discarica, anche in questo caso a favore del conferimento dei rifiuti edili agli impianti di riciclo (anche in questo caso abbiamo la tassazione più bassa d’Europa).
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tenuto in deroga agli strumenti urbanistici, quindi anche in aree non predisposte per ricevere impianti industriali. Ma purtroppo pochi amministratori si prendono questa responsabilità.
Ma i siti di riciclaggio sono presenti anche all’interno di cave di produzione inerti già esistenti.. Perchè paradossalmente nelle cave è più facile ottenere concessioni: qualora la cava contenesse al suo interno una discarica inerti per ripristini ambientali, quest’ultima sarebbe concessa anch’essa in deroga allo strumento urbanistico. L’area cioè diventerebbe industriale per il tempo della concessione alla discarica stessa. In questo modo al proprio interno vi si può installare senza troppi affanni un impianto di riciclaggio. Le due cose sono però in contraddizione, perché se in una discarica si apre un impianto di riciclaggio, i ripristini è difficile che vengano effettuati. Delle due l’una... E poi questa pratica supporta l’errata concezione che per aprire un impianto di trattamento e separazione di rifiuti inerti è necessario prima essere una discarica. Ma il percorso virtuoso è esattamente il contrario: è prioritario investire nei processi di riutilizzo e riciclo, e solo laddove non sia possibile, si conferisce il rifiuto in discarica.
FRANTOI MOBILI
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BELLEZZA E produttività DI
L
PAOLO BRUSCHI
a principale differenza tra un frantoio fisso ed uno mobile in sagoma è che le esigenze geometriche di quest’ultimo lo rendono per forza un compromesso, nel quale è necessario “ricamare” ogni elemento costruttivo intorno ai limiti d’ingombro. La lunga esperienza di Franzoi nella costruzione di frantoi fissi e di impianti mobili di triturazione, e l’impulso dato dal suo settore di ricerca, sono
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riusciti a creare una macchina dai contenuti tecnici molto interessanti, dotata tra l’altro di un design decisamente innovativo e bello, mai visto prima applicato a impianti di questo tipo. Ma parliamo di contenuti: i tipici problemi che affliggono i frantoi mobili quali l’ingombro totale (che spesso rende problematico il trasporto in sagoma), l’agilità nella movimentazione e la necessità di un operatore dedicato, sono stati brillantemente
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CAVE&I NERTI COMPLETAMENTE IN SAGOMA, TOTALE GESTIONE DA RADIOCOMANDO, CONSUMI E RUMOROSITÀ VERAMENTE BASSI. E UNA MASCELLA LUNGA DA FRANTOIO FISSO CHE GARANTISCE GRANDE PRODUTTIVITÀ.
È IL NUOVO FPR 1006 FRANZOI
superati da Franzoi con soluzione anche molto originali. In particolare sottolineiamo quello che è il principale pregio tecnico dell’FPR 1006: l’intelligente geometria della camera di frantumazione, che consente alla macchina di trattare il materiale da processare, anche quello più voluminoso, limitandone al minimo il “galleggiamento”, e garantendo una grande produttività, paragonabile soltanto a quella di un frantoio fisso.
SE LA MASCELLA LUNGA È IMPORTANTE, ALTRETTANTO LO È UNA BOCCA GRANDE...
FRANTOI MOBILI
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OPERATOR FREE L’operatore, a seconda del materiale e delle pezzature, può fare le regolazioni in maniera molto intuitiva grazie alle schemate del pc. L’operatore sul frantoio può essere tranquillamente il conduttore dell’escavatore.
RULLO MOTORE Il motore idraulico è integrato nel rullo ed interno al volume dato dalla struttura del nastro. Rispetto ai tradizionali motori orbitali montati a sbalzo risulta quindi protetto incaso di manovre errate e riparato dall’eventuale caduta di materiale.
U N GRANDE PREGIO: REGOLAZIONE E CONTROLLO Il sistema di regolazione mascella dell’FPR è di tipo completamente idraulico: prevede l’azione diretta dei cilindri sulla mascella e non necessita di ulteriori fermi meccanici che solitamente devono essere installati dall’operatore con notevole perdita di tempo. Tale regolazione è abbinata inoltre ad un innovativo sistema di controllo elettro-idraulico che consente di individuare un eventuale corpo infrantumabile e di procedere alla sua evacuazione senza interrompere il ciclo produttivo. Questo è possibile mediante lo studio della sollecitazione interna alla camera di frantumazione, che è costantemente monitorata grazie all’utilizzo di
FRANTOIO A MASCELLE FPR 1006 Peso operativo Frantoio Dimensioni Bocca Regolazione apertura Rotazione Produzione Dimensioni Lunghezza Larghezza Altezza Dimensioni grizzly Altezza di scarico Larghezza nastro Tramoggia Capacità Lunghezza Motore Modello Potenza Cilindrata Numero Cilindri
31.000 Kg 1.050 x 600 mm 50 - 180 mm 170 - 350 rpm 50 - 270 t/h 12.460 mm 2.500 mm 3.100 mm 990 x 3.200 mm 3.000 mm 1.000 mm 3,5 m3 3.200 mm Cummins QSB 6.7 Stage III 179 kW 6,7 litri 6
trasduttori di pressione: qualora venisse riscontrato un andamento identificativo di un corpo infrantumabile, quale un pezzo di ferro, viene attuata l’istantanea apertura della mascella e l’arresto dell’alimentatore. Una volta evacuato il pezzo la mascella si richiude automaticamente fino alla posizione impostata e la frantumazione riprende senza bisogno di alcun intervento da parte dell’operatore. Ciò consente di trattare una gamma ampia di materiali, poiché anche l’accidentale presenza di un corpo metallico al loro interno non produce danni al frantoio e non rende necessario alcun fermo macchina.
FPR 1006 Franzoi: le carte vincenti L’FPR è adatto per la frantumazione di materiale da costruzione e demolizione, ed eccellente con pietra vergine da cava, compresi porfidi. Non ha problemi anche coi materiali più abrasivi come le scorie di fonderia, i materiali bagnati o quelli che presentano al loro interno corpi infrantumabili. La macchina è in sagoma completa senza alcuna sponda, e in pochi minuti si carica su un rimorchio per essere trasportata in cantiere. La sua componentistica è la migliore sul mercato. Ha una totale gestione da radiocomando, e un monitor che tramite canbus con schermate interattive permette all’operatore di gestire e tarare la macchina a seconda delle sue preferenze.
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CAVE&I NERTI >>
OTTIMA DEFERRIZZAZIONE!
OPTIONAL Tra gli optional offerti da Franzoi ricordiamo l’alza/abbassa nastro, il nastro laterale, il sistema di pesatura, l’impianto ingrassaggio, il GPRS e il sistema di abbattimento polveri con ugelli in ottone (anche con pompa autoadescante).
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Lucio Bessega (a dx) e Alessandro Breda della Bessega Service, distributore per il Nord-est del marchio Franzoi.
Intervista
Claudio Giavon Operatore di macchina di Edilfognature di Gradisca d’Isonzo (Gorizia).
La vostra azienda ha acquistato da poco il nuovo FPR Franzoi. Quali le sue prime impressioni?
dà problemi con qualsiasi tipo di materiale, ed è in grado di garantire una elevata produttività, che può superare anche i 150 metri cubi l’ora.
Se devo essere sincero, la primissima impressione è legata alla perplessità di quando mi è stato mostrato il frantoio: noi siamo abituati a lavorare con macchine non così ben curate nel design, quasi che essere brutte possa essere una garanzia di efficienza…
Con che materiale ha lavorato finora?
E invece?
Invece mi è bastato riempirla con un paio di bennate per capire che la bella macchina che avevo di fronte era in realtà un frantoio molto produttivo ed efficiente, costruito tra l’altro con una cura maniacale.
Entri in qualche dettaglio.
Rispetto al frantoio precedente, che a sua attenuante aveva qualche anno di tecnologia in meno, l’FPR Franzoi si è dimostrata una macchina di un’altra categoria: innanzi tutto ha consumi ridottissimi, che difficilmente superano i dieci litri di carburante all’ora. È poi molto silenziosa, non
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Con macerie da demolizione, con materiale bagnato, e con una durissima pietra vergine della zona: in tutti i casi il frantoio non ha mostrato alcun problema, dimostrandosi tra l’altro molto efficiente nella deferizzazione senza mai bloccarsi.
Quali sono gli aspetti che apprezza di più di questo frantoio? A parte la grande produttività e i consumi ridotti, che sono poi il motivo principale per cui è stata acquistata, la macchina è agile e facile da usare: si gestisce tutto da radiocomando in totale sicurezza, e le impostazioni sono molto intuitive. Quando poi c’è la necessità di usarla in un cantiere, in tre minuti si carica sul camion senza abbassare sponde o fare altre operazioni, pronta per essere utilizzata dove ne abbiamo bisogno.
IL MONDO DELLE
CAVE
rosegue l’impegno di COSTRUZIONI nella recensione dei siti estrattivi italiani, quindi nella pubblicazione della guida alle Cave d’Italia, uno strumento unico destinato agli operatori del settore, che raccoglie nominativi, indirizzi e merceologie di tutta la filiera italiana. Oltre a elencare i siti estrattivi suddivisi per regione, provincia, per materiale estratto e per ragione sociale delle aziende, la terza edizione della guida mette anche in evidenza
P
BOLZANO Aldino - Fölserhof - Ghiaia, Sabbia Misconel S.r.l. - Via Pizzegoda, 3 38033 Cavalese Tel. 0462 811111 - Fax 0462 811100
Aldino - Fölserhof 2 - Ghiaia, Sabbia Misconel S.r.l. - Via Pizzegoda, 3 38033 Cavalese - Tel. 0462 811111 Fax 0462 811100
Aldino - Lerch - Ghiaia, Sabbia Reggelberg Bau S.r.l. - Via Rio Nero, 4 39050 Nova Ponente - Tel. 0471 616434 Fax 0471 616731
Andriano - Unterberg - Porfido Porfidi Andriano S.n.c. - Via Appiano, 6 39010 Andriano - Tel. 0471 510218 Fax 0471 510218
Appiano - Im Holz - Porfido Montiggler Porphyr S.r.l. - Monticolo, 100 39057 Appiano - Tel. 0471 663566 Fax 0471 663556
Appiano - Pillhof - Ghiaia, Sabbia Mederle Schotter S.r.l. - Via Artigiani, 19 39057 Appiano - Tel. 0471 664511 Fax 0471 663704
Appiano - Sandfeld-Pillhof
Ghiaia, Sabbia Mederle S.r.l. - Via Artigiani, 19 39057 Appiano - Tel. 0471 662341 Fax 0471 663704
gli impianti per la produzione di calcestruzzo e bitume presenti nella Penisola. In questo numero pubblichiamo un estratto dei nominativi della regione Trentino Alto Adige. Il volume “Cave d’Italia 2010”, è stato redatto a cura della redazione di Vie&Trasporti, con la collaborazione di COSTRUZIONI. Copia della guida aggiornata e coretta con migliaia di nuove voci, si può richiedere all’indirizzo e-mail: ABBONAMENTI@FIACCOLA.IT
Badia - Rio Saré - Ghiaia, Sabbia
Bronzolo - Petersberger Bach
Impianti Colfosco S.p.a. - Sotdlijia, 13 39030 Corvara-Badia - Tel. 0471 836466 Fax 0471 836574
Pizzini Walter - Via Strada Vecchia, 4 39051 Bronzolo
Barbiano - Oberfall - Porfido Werner Hofer S. Giacomo, 158 39040 Barbiano - Tel. 0471 650052 Fax 0472 650052
Barbiano - Saubach - Porfido Pana S.p.a. - J. Durststr. 20/A 39042 Bressanone - Tel. 0472 831731 Fax 0472 831549
Braies - Maite - Ghiaia, Sabbia A.S.B.U.C - 39030 Braies Tel. 0474 749305 - Fax 0474 748730
Braies - Platari 1 - Ghiaia, Sabbia Obermarbach S.a.s - Via Conciapelli, 40 39100 Bolzano
Brennero - Lochen - Ghiaia, Sabbia Wipptaler Bau S.p.a. - Via Brennero, 40 39049 Vipiteno - Tel. 0472 764463 Fax 0472 766502
Bronzolo - Fusine - Porfido Luciano Parisi & C. S.a.s. - Via Raif, 6 39051 Bronzolo - Tel. 0471 967179 Fax 0471 967644
Bronzolo - Monte Giudei - Porfido Porfidi Alto Adige - Via Diaz, 2 39055 Laives - Tel. 0471 967704 Fax 0471 967704
Ghiaia, Sabbia
Brunico - Grube in der Höhe
Ghiaia, Sabbia Ploner S.r.l. - Via Rienza, 34 - 39031 Brunico
Brunico - Gruben I - Ghiaia, Sabbia Summerer Hansjörg & C. S.n.c. Sonnwendweg, 23 - 39030 Sesto Tel. 0474 710200 - Fax 0474 710679
Brunico - Gruben II - Ghiaia, Sabbia Moser Franz S.r.l. - Zona Artigianale Aue, 2 39030 S. Lorenzo di Sebato Tel. 0474 474120 - Fax 0474 474064
Brunico - Gruben II - Ghiaia, Sabbia Hobag S.p.a. - Via Industriale, 12 39032 Campo Tures - Tel. 0474 677600 Fax 0474 677633
Brunico - Lamprechtsburg
Ghiaia, Sabbia Elisabeth Niederkofler Pfaffental Ried, 4 39031 Brunico
Brunico - Leiter - Ghiaia, Sabbia Moser & C. S.r.l. - Via delle Fabbriche, 6 39031 Brunico - Tel. 0474 552246 Fax 0474 553002
Brunico - Nordring - Ghiaia, Sabbia Ploner S.r.l. - Via Rienza, 34 - 39031 Brunico Tel. 0474 551086 - Fax 0474 538882
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UNO STRUMENTO OPERATIVO UNICO GIUNTO ALLA TERZA EDIZIONE
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TRENTINO ALTO ADIGE
CAVE&I NERTI Brunico - Rienzfelder - Ghiaia, Sabbia Moser & C. S.r.l. - Via delle Fabbriche, 6 39031 Brunico - Tel. 0474 552246 Fax 0474 553002
Brunico - Rienzfelder 2 Ghiaia, Sabbia Robert Mutschlechner Stegona 39031 Brunico
Brunico - Rubner-Oberhollenzer
Ghiaia, Sabbia Oberschmied G.m.b.H. - Via M. Pacher, 5 39031 Brunico - Tel. 0474 375151 Fax 0474 375199
Brunico - Zieglauer - Ghiaia, Sabbia Hobag S.p.a. - Via Industriale, 12 39032 Campo Tures - Tel. 0474 677600 Fax 0474 677633
Caldaro - Ziegelstadel - Ghiaia, Sabbia Comune di Caldaro - 39052 Caldaro Tel. 0471 968811 - Fax 0471 968896
Campo di Trens - Genauen
Ghiaia, Sabbia Wipptaler Bau S.p.a. - Via Brennero, 40 39049 Vipiteno - Tel. 0472 764463 Fax 0472 766502
Campo di Trens - Genauen 1
Ghiaia, Sabbia Wipptaler Bau S.p.a. - Via Brennero, 40 39049 Vipiteno - Tel. 0472 764463 Fax 0472 766502
Campo di Trens - Genauen 2
Ghiaia, Sabbia Karl Sparber - Fultres, 38 39040 Campo di Trens
Campo di Trens - Stilfs - Ghiaia, Sabbia Wipptaler Bau S.p.a. - Via Brennero, 40 39049 Vipiteno Tel. 0472 764463 Fax 0472 766502
Campo Tures - Tobl III - Graniti Transbagger S.r.l. - Via Dr. Daimer, 65 39032 Campo Tures - Tel. 0474 678140 Fax 0474 686934
Campo Tures - Tobl IV - Graniti Transbagger S.r.l. - Via Dr. Daimer, 65 39032 Campo Tures - Tel. 0474 678140 Fax 0474 686934
Campo Tures - Wieser - Graniti Karl Wieser S.n.c. - Via Tures Molini, 4 39032 Campo Tures - Tel. 0474 659001 Fax 0474 659026
Castelrotto - G.p. 2047/1 - Porfido Ditta Toni di Gasslitter A. & C. S.n.c. Telfen-Lanzin, 53 - 39040 Castelrotto Tel. 0471 707327 - Fax 0471 707327
Castelrotto - Kritzinger Ghiaia, Sabbia Schotterw. Kritzinger S.r.l. Siusi-Schlernstr, 34 - 39040 Castelrotto Tel. 0471 706452 - Fax 0471 707113
Castelrotto - Tagusens - Porfido Reinhold Karbon - Frazione Tagusa, 14 39040 Castelrotto - Tel. 0471 705376 Fax 339 3325439
Castelrotto - Unterporzer - Porfido Sig. Hugo Rier - S. Osvaldo, 33 39040 Castelrotto - Cell. 335 6955581
Castelrotto - Weissenbach
Ghiaia, Sabbia Schotterw. Kritzinger S.r.l. Siusi-Schlernstr, 34 - 39040 Castelrotto Tel. 0471 706452 - Fax 0471 707113
Cermes - Tschermser Wiesen
Ghiaia, Sabbia BL Service S.r.l. - Via P. Anich, 12 39011 Lana - Tel. 0473 561363 Fax 0473 564116
Cermes - Tschermser Wiesen 2
Ghiaia, Sabbia Erdbau S.r.l. - Piazza Teatro, 21 39012 Merano - Tel. 0473 499500 Fax 0473 499599
Cermes - Tschermser Wiesen 3
Ghiaia, Sabbia Terra S.r.l. - Via Montecatini, 16 39012 Merano - Tel. 0473 244535 Fax 0473 247612
Cermes - Tschermser Wiesen 4
Ghiaia, Sabbia Transcontainer S.r.l. - Via P. Anich, 12 39011 Lana - Tel. 0473 564600 Fax 0473 564600
Chienes - Einet 1 - Ghiaia, Sabbia Huber & Feichter S.r.l. - Aue, 1 39030 S. Lorenzo di Sebato Tel. 0474 479555 - Fax 0474 479550
Chiusa - Neidegg II - Ghiaia, Sabbia Sig. Josef Steiner S. Valentino Oberhofer-Sig. Albert Kusstatscher - St. Moritz, 55 39040 Villandro - Tel. 0472 866041
Chiusa - Prader - Ghiaia, Sabbia Alois Prader S.r.l. - Fraz. Molino di Fuori, 70 39040 Funes - Tel. 0472 847538 Fax 0472 844049
Chiusa - Starkhof - Ghiaia, Sabbia Beton Eisack S.r.l. - Prato dell’Ospizio, 14 39043 Chiusa - Tel. 0472 847651 Fax 0472 847762
Cornedo - Aichner - Porfido Falserbau S.n.c. - Zona produttiva Bodner 39053 Cornedo - Tel. 0471 353460 Fax 0471 353459
150 Costruzioni febbraio 2011
Cornedo - Casagranda - Porfido Porfidi Casagranda S.n.c. - Via Val d’Ega, 3/a 39053 Cardano - Tel. 0471 365453
Cornedo - Halser - Porfido Gasser S.r.l. - Via Artigiani, 21 - 39057 Appiano Tel. 0471 664000 - Tel. 0471 663725
Cornedo - Lantschnay - Porfido Ditta Tutzer Karl-Heinz - S. Valentino in Campo, 86 39053 Cornedo - Tel. 0471 610143 Fax 0471 610143
Cornedo - Obkircher - Ghiaia, Sabbia Silvester Obkircher - Trumsberg, 11 39020 Castelbello
Cornedo - Pisetta - Porfido Gasser S.r.l. - Via Artigiani, 21 - 39057 Appiano Tel. 0471 664000 - Tel. 0471 663725
Cornedo - Riedl - Porfido Falserbau S.n.c.- Zona produttiva, 2 39053 Cornedo - Tel. 0471 353460 Fax 0471 353459
Cornedo - Thaler - Porfido Theresia Tschager - Collepietra-Thalgut, 222 39053 Cornedo - Tel. 0471 376639
Curon Venosta - Graun - Ghiaia, Sabbia A.S.B.U.C - 39020 Curon Venosta Tel. 0473 633127 - Fax 0473 633488
Curon Venosta - Talai - Ghiaia, Sabbia Abbau Vinschgau S.r.l. - Kortsch, 229 39028 Silandro - Tel. 0473 730261 Fax 0473 621139
Dobbiaco - Langweg - Ghiaia, Sabbia Marcellino Castagna S.a.s. - Kurze Wand, 9 39034 Dobbiaco - Tel. 0474 972212 Fax 0474 973315
Egna - San Floriano - Ghiaia, Sabbia San Floriano S.r.l. - Via A. Thaler, 23/A 39055 Laives - Tel. 0471 252117 Fax 0471 250362
Fiè - Stegermuller - Ghiaia, Sabbia Bitumisarco S.r.l. - Via Dürer, 14 39100 Bolzano - Tel. 0471 933071 Fax 0471 933069
Fiè allo Sciliar - Aichnerhof - Porfido Schotterw. Kritzinger S.r.l. Siusi - Schlernstr, 34 - 39040 Castelrotto Tel. 0471 706452 - Fax 0471 707113
Fortezza - Achthof - Ghiaia, Sabbia Sig. Roland Ganterer Achthof 39045 Fortezza
Fortezza - Plunger - Ghiaia, Sabbia Soc. Agr. Prà di Sopra L. Plunger & C. S.a.s. 39045 Fortezza - Tel. 0472 458686 Fax 0472 458787
149_152_GUIDA_CAVE OK.QXD _Ott_07_224-228_BONETTI_RENAULT 18/02/11 17:51 Pagina 151
Fortezza - Sachsenklemme - Graniti Ganterer & Sohn - KG Mules, 10/c 39040 Campo di Trens - Tel. 0472 771079 Fax 0472 771079
Gais - Gatzaue - Ghiaia, Sabbia Hobag S.p.a. - Via Industriale, 12 39032 Campo Tures - Tel. 0474 677600 Fax 0474 677633
Gais - Gatzaue 1 - Ghiaia, Sabbia B.W.R. S.r.l. - Zona industriale - 39030 Gais Tel. 0474 505056 - Fax 0474 505382
Laion - Bagnara - Porfido Nicola Bagnara S.p.a. - Via Mad. Riposo, 34 39057 Appiano - Tel. 0471 662109 Fax 0471 664704
Laion - Laion 1 - Porfido Sig. Renzo Bez - Via Piani di Sotto, 9 39042 Bressanone
Laion - Laion 2 - Porfido Albe des Bez Alexander - Via alle Miniere, 3 39043 Chiusa - Tel. 0471 260369
Laion - Simmerle - Porfido Schenkbau di Alois - Schenk Gudon, 130 39043 Chiusa - Tel. 0472 844088 Fax 0472 844090
Laion - Unterspisser - Porfido Beton Eisack S.r.l. - Prato dell’Ospizio, 14 39043 Chiusa - Tel. 0472 847651 Fax 0472 847762
Laives - Flor - Porfido Porfidi Flor S.r.l. - Casella postale 200 39055 Laives - Tel. 0471 993053 Fax 0471 990457
Laives - Gampenhof - Ghiaia, Sabbia Erdbau S.r.l. - Piazza Teatro, 21 39012 Merano - Tel. 0473 499500 Fax 0473 499599
Laives - Jauch - Torba Ezio Mazzarol - Zona produttiva Vurza, 13 39055 Laives - Tel. 0471 954434 Fax 0471 594945
Lana - Carli - Ghiaia, Sabbia BL Service S.r.l. - Via P. Anich, 12 39011 Lana - Tel. 0473 561363 Fax 0473 564116
Lana - Höllrigl - Ghiaia, Sabbia Greenconstruction S.r.l. - Via P. Anich, 12 39011 Lana - Tel. 0473 561363 Fax 0473 564116
Lana - Lana 1 - Ghiaia, Sabbia BL Service S.r.l. - Via P. Anich, 12 39011 Lana - Tel. 0473 561363 Fax 0473 564116
Lana - Lana 4 - Ghiaia, Sabbia Erdbau S.r.l. - Piazza Teatro, 21 39012 Merano - Tel. 0473 499500 Fax 0473 499599
Lana - Lana 5 - Ghiaia, Sabbia Schwienbacher Werner & C. - Via J. Aigner, 3 39011 Lana - Tel. 0473 563660 Fax 0473 561380
Lana - Santer - Ghiaia, Sabbia Beton Lana S.r.l. - Via P. Anich, 12 39011 Lana - Tel. 0473 561363 Fax 0473 564116
Lasa - Acqua Bianca - Marmi Lasa Marmo S.p.a. - Via del Marmo, 4 39023 Lasa - Tel. 0473 626624 Fax 0473 626024
Lasa - Jennwand - Marmi Lechner Marmor S.p.a. - Via Allitz, 4 39023 Lasa - Tel. 0473 626624 Fax 0473 626024
Magré - Thalreut - Ghiaia, Sabbia Reggelberg Bau S.r.l. - Via Rio Nero, 4 39050 Nova Ponente - Tel. 0471 616434 Fax 0471 616731
Malles - Diuk - Ghiaia, Sabbia Mair Josef & C. S.a.s. - Kiefernhainweg, 98 39026 Prato Stelvio - Tel. 0473 730261 Fax 0473 621139
Malles - Laatsch-Pasak - Ghiaia, Sabbia Mair Josef & C. S.a.s. - Kiefernhainweg, 98 39026 Prato Stelvio - Tel. 0473 730261 Fax 0473 621139
Malles - Laatsch-Ramm - Ghiaia, Sabbia Mair Klaus - Corces, 259 - 39028 Silandro Tel. 0473 730261
Malles - Preng - Ghiaia, Sabbia Klas S.r.l. - Via Glorenza, 18 - 39024 Malles Tel. 0473 830450 - Fax 0473 830622
Malles - Preng II - Ghiaia, Sabbia Klas S.r.l. - Via Glorenza, 18 - 39024 Malles Tel. 0473 830450 - Fax 0473 830622
Meltina - Möltner Joch - Arenaria Comune di Meltina - 39010 Meltina Tel 0471 668001 - Fax 0471 668201
Meltina - Stehlenwald - Porfido
Monguelfo - Lechen-Hof 2
Ghiaia, Sabbia Anton Mutschlechner - Lunes, 6 39031 Brunico
Moso in Passiria - Am Sand
Ghiaia, Sabbia Graf & Figli S.n.c. - Corvara Passiria, 22/a 39013 Moso in Passiria - Tel. 0473 647005 Fax 0473 647005
Moso in Passiria - Stuls - Gneiss MPV S.n.c. - Via J. Kravogl, 15 39012 Merano - Tel. 0473 247053 Fax 0473 247710 - Cell. 335 332090
Naz Sciaves - Ladestatt - Ghiaia, Sabbia Leitner Thomas Sciaves, 30-Ploner Günther Sciaves, 10 - 39040 Naz Scaves
Naz Sciaves - Ziegelei - Ghiaia, Sabbia Mattonaia Gasser S.r.l. - Sciaves, 104 39040 Naz Scaves - Tel. 0472 412033 Fax 0472 412433
Nova Levante - Buhlergrube
Ghiaia, Sabbia Reggelberg Bau S.r.l. - Via Rio Nero, 4 39050 Nova Ponente - Tel. 0471 616434 Fax 0471 616731
Nova Levante - Eggen - Ghiaia, Sabbia Hubert Eisath - Via Hofer, 22 39050 Nova Ponente
Nova Levante - Kellner - Ghiaia, Sabbia Gasser S.r.l. - Via Artigiani, 21 - 39057 Appiano Tel. 0471 664000 - Fax 0471 663725
Nova Levante - Medihof - Ghiaia, Sabbia Gasser S.r.l. - Via Artigiani, 21 - 39057 Appiano Tel. 0471 664000 - Fax 0471 663725
Nova Levante - Weissbaum
Ghiaia, Sabbia Consorzio Bonifica - 39050 Nova Ponente Tel. 0471 610116
Nova Ponente - Melcherbruch - Porfido Lutz & Lintner KG - Via Daum, 1 39050 Nova Ponente - Tel. 0471 616500 Fax 0471 616270
Nova Ponente - Oberkaplun - Porfido Regglberger Porphyr di Herbst Karl Platzviertel, 13 - 39050 Nova Ponente Tel. 0471 886548 - Fax 0471 886548
Reiterer Manfred - Raider, 4 - 39010 Meltina
Merano - KG Maia - Ghiaia, Sabbia Dal Farra I. & G. - Via Campo Sportivo, 29 39012 Merano - Tel. 0473 447690 Fax 0473 449331
Monguelfo - Lechen-Hof - Ghiaia, Sabbia Anton Mutschlechner - Lunes, 6 39031 Brunico
Ora - Auerberg-Rotwand - Porfido Josef Mayr Via Wurza, 9 - 39055 Laives Tel. 0471 251560 - Fax 0471 636024
Parcines - Weisswand - Marmi Röfix S.p.a. - Via Venosta, 70 - 39020 Parcines Tel. 0473 966100 - Fax 0473 966150
Proves - Ameisenwand - Ghiaia, Sabbia Comune di Proves - 39040 Proves Tel. 0463 530106 - Fax 0463 530106
febbraio 2011 Costruzioni 151
UNO STRUMENTO OPERATIVO UNICO GIUNTO ALLA TERZA EDIZIONE
CAVE&I NERTI
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TRENTINO
CAVE&I NERTI Racines - Kristallina - Marmi Omya S.p.a. - Campi di Sotto - 39049 Vipiteno Tel. 0472 761500 - Fax 0472 761555
Racines - Pardaun - Marmi Omya S.p.a. - Campi di Sotto - 39049 Vipiteno Tel. 0472 761500 - Fax 0472 761555
Rasun Anterselva - Niederrasen
Ghiaia, Sabbia Sonnerer Karl Reinthalstr, 5 - 39031 Brunico Erlacher Gerold Rˆmerstr, 31 - 39030 Perca
Rasun Anterselva - Walde
Ghiaia, Sabbia Anton David Kircher - Niedertal, 46 39030 Rasun Anterselva - Tel. 0474 492244
Rasun Anterselva - Walde 1
Rifiano - Sandwies - Ghiaia, Sabbia
Anton David Kircher - Niedertal, 46 39030 Rasun Anterselva - Tel. 0474 492244
Renon - Campodazzo - Diorite Vendruscolo S.n.c. - Cantiere di Funes 39043 Chiusa - Tel. 0472 844005 Fax 0472 844125
Steinbau S.r.l. - Via Val Giovo, 146 39010 Rifiano - Tel. 0473 240049 Fax 0473 240689
Rio Pusteria - Untereggerhof
Ghiaia, Sabbia Mur Herbert & C. S.a.s. - Via Val Pusteria, 42 39037 Rio Pusteria - Tel. 0472 849761 Fax 0472 849686
Rio Pusteria - Valsertal - Graniti Thaler Albin - Zona Artigianale, 175 39043 Chiusa - Tel. 0472 545022
San Lorenzo Sebato - Felderhof 2
Ghiaia, Sabbia Franz Moser S.r.l. - Zona Industriale 39030 S. Lorenzo di Sebato Tel. 0474 474120 - Fax 0474 474064
San Lorenzo Sebato - Felderhof Sud
San Genesio - Leber - Ghiaia, Sabbia Reiterer Ferdinand Paese, 111 - 39010 Meltina Tel. 0471 668114 - Fax 0471 667417
San Genesio - Sarntalerstrasse 2
Ghiaia, Sabbia
San Leonardo in Passiria - Gerloswald
Graniti
Mair Elisabeth - Via Val Giovo, 64 39010 Rifiano
Ghiaia, Sabbia Oberosler Cav. Pietro S.p.a. - Via Brunico, 18/b 39030 S. Lorenzo di Sebato Tel. 0474 474650 - Fax 0474 474631
San Lorenzo Sebato - Felderhof West
Porfido Furggler Ferdinand - Via Avigna, 9 39054 S. Genesio
San Leonardo in Passiria - Gandellen
Ghiaia, Sabbia B.W.R. S.r.l. - Zona Industriale - 39030 Gais Tel. 0474 505056 - Fax 0474 505382
San Lorenzo Sebato - Kniepass 3
Ghiaia, Sabbia Alfred Schiefer - Via Vla Giovo, 29 39010 S.Martino Pass. - Tel. 0473 656385 Fax 0473 656777
Ghiaia, Sabbia Franz Moser S.r.l. - Zona Industriale 39030 S. Lorenzo di Sebato Tel. 0474 474120 - Fax 0474 474064
Renon - Gebrack - Porfido Rottensteiner Heinrich & C. OHG Zona Artigianale, 2 - 39054 Renon Tel. 0471 356173 - Fax 0471 357101
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645
162 170
Anche i mescolatori...
Impulso alla mescolazione per Euromecc con i nuovi doppio asse orizzontale
Stradale & industriale
Versatilità stradale e produttività industriale: è lo Speedy Beton
IN QUESTO NUMERO...
febbraio 2011
TECNOLOGIE ALCESTRUZZO C
I N COLLABORAZIONE...
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CONCRETE SAFETY
NORME CHIARE, LAVORO SICURO
QUESTO EVENTO SARÀ UNA DELLE INIZIATIVE DI PUNTA DI SAMOTER
2011CHE SI TERRÀ DAL 2 AL 6 MARZO ALLA FIERA DI VERONA
“L
a sicurezza sul lavoro - evidenzia Ettore Riello, Presidente di Veronafiere - è un tema da sempre monitorato e affrontato da Samoter con iniziative specifiche volte a sostenere la formazione, l’informazione e anche la sensibilizzazione a favore della salvaguardia della salute dei lavoratori. Con l’accordo Concrety Safety, Samoter ribadisce il proprio impegno in tema di sicurezza e dimostra la volontà concreta di affiancare tutti i soggetti, istituzionali e di categoria, preposti ad attuare e ad attivare le politiche in tale materia. Al centro dell’attenzione la questione della richiesta del POS (Piano Operativo di Sicurezza) ai fornitori di calcestruzzo e i rischi legati all’attività di consegna del calcestruzzo. “Si tratta - spiega Silvio Sarno, Presidente di ATECAP - di una vera e propria rivoluzione nell’ambito del tema della sicurezza per il settore del calcestruzzo. Il risultato raggiunto costituisce un effettivo passo avanti nella strumentazione a disposizione dei lavoratori per assicurare più elevati livelli di sicurezza. Contemporaneamente il documento approvato dal Ministero raggiunge il risultato di svincolare le imprese da un mero adempimento formale (la richiesta del POS ai fornitori), che non è mai riuscito a rappresentare un vero strumento operativo
Le altre iniziative
ATECAP Presidente Silvio Sarno Vice Presidenti Andrea Bolondi Antonella Marrollo Giancarlo Sirchia Stefano Vezzola Direttore Alberto de Vizio
Associazione TecnicoEconomica del Calcestruzzo Preconfezionato via Barberini, 68 00187 Roma tel. 06 42016103 fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it www.atecap.it Informazioni sui Corsi: Concreto srl tel. 06 42011260 fax 06 42020153
156 Costruzioni febbraio 2011
Accanto al Concrete Safety l’ATECAP al SAMOTER 2011 promuove insieme ad altre Associazioni del settore due altre iniziative: • Mercoledì 2 marzo, in collaborazione con CONPAVIPER, un convegno su “Esperienze internazionali sulle pavimentazioni industriali in calcestruzzo e riflessioni per il mercato nazionale”; • Venerdì 4 marzo un seminario, in collaborazione con ASSOBETON, incentrato su “Calcestruzzo sostenibile: il recupero del calcestruzzo reso e delle acque di processo alla luce della nuova direttiva rifiuti”, nel corso del quale verranno analizzate le tecniche di recupero e affrontando le fondamentali problematiche ambientali connesse.
di sicurezza”. Un apposito convegno si terrà giovedì 3 marzo in sala Puccini, al Centro Congressi Arena della Fiera e al quale interverranno esponenti di ANCE e della Pubblica Amministrazione, dedicato a “Procedure di sicurezza per la fornitura di calcestruzzo in cantiere: il lavoro della Commissione Consultiva del Ministero Lavoro, di ATECAP e ANCE”. Sempre nell’ambito del Concrety Safety verranno tenuti alcuni mini-corsi di formazione pratica e gratuita per Operatori di autobetoniera e pompa, sul tema “Principali rischi e procedure di sicurezza”, che si terranno nella mattinata di sabato 5 marzo nella Sala Puccini del Centro Congressi della Fiera di Verona. Sono due corsi organizzati da ATECAP, in collaborazione con UCoMESA nella convinzione che uno degli strumenti più importanti per la qualificazione delle imprese sia la formazione dei propri lavoratori, che sono coloro che materialmente si trovano a realizzare la produzione e ad applicare le procedure di sicurezza sul lavoro.
a touch of
respect Focus 2011
Sustainable Construction
componenti movimento terra
veicoli
calcestruzzo stradale
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frantumazione
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28o Salone Internazionale Triennale Macchine Movimento Terra, da Cantiere e per lâ&#x20AC;&#x2122;Edilizia
2 - 6 Marzo 2011 Verona, Italia w w w . s a m o t e r . c o m sponsored by
patronised by
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
in collaboration with
L’ISTITUTO PENSANTE
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SPERIMENTATA ED APPLICATA IN MOLTEPLICI CANTIERI LA NUOVA CONCEZIONE DELL’AETERNUM CAL.
QUALITÀ ED ELEVATE PRESTAZIONI ALLA PORTATA DI TUTTI
MISSIONE
AETERNUM CAL
S
e “durabilità” è la richiesta, “Aeternum” è la risposta dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, la cui ricerca sperimentale ha portato sul mercato un prodotto che, con ridottissimi rapporti a/c e bassissima permeabilità, dona al cemento eccezionali caratteristiche di lavorabilità, scorrevolezza, omogeneità, fluidità e conseguente durabilità. Se la richiesta invece riguarda la “garanzia di prodotto in opera” (soprattutto per le pavimentazioni industriali), I.I.C. risponde con “Aeternum CAL”, un codice esecutivo e una ricetta su misura da proporre a tutti coloro che si accingono a porre in opera calcestruzzo, partendo da un semplice Rck30 a cui viene tolto l’additivo in uso.
I.I.C. - Istituto Italiano per il Calcestruzzo Silvio Cocco Presidente Valeria Campioni Vice presidente Comitato tecnico scientifico Crescentino Bosco Politecnico di Torino Ezio Cadoni SUPSI Università Professionale della Svizzera Italiana Laura Gaggero Università di Genova Renzo Aicardi Qualità e sviluppo calcestruzzi Renzo Leardini Ricerca e sviluppo additivi calcestruzzo e cemento Sergio Tattoni Politecnico di Milano e Politecnico di Cagliari
I.I.C. Villa Greppi - Via Monte Grappa, 21 23876 Monticello Brianza (LC) tel. 0362 918516 Email iic@istic.it - www.istic.it
Dall’antica sapienza del costruire dei Romani prende le mosse, alcuni anni fa, la ricerca scientifica dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo sulla durabilità dei calcestruzzi e sulle elevate prestazioni degli stessi. Oggi siamo lieti di pubblicare i primi risultati delle prove tecniche attualmente in corso di cui lo studio ed i dettagli approfonditi verranno pubblicati nel prossimo numero.
I RISULTATI DELLE PROVE TECNICHE Committente Unieco Brico Center Leroy Merlin Coop Sette
Fornitore calcestruzzo Nuova Beton Beton Rossi Beton Spa Beton Torre
Posatore
Luogo
Durocem Tecnopavim Tecnopavim Mabo Prefabbricati
Brescia Padova Torino Pompei
28 gg [MPa] ≥ 52 ≥ 60 ≥ 50
7 gg [MPa]
≥ 50
Le diverse resistenze cambiano in funzione della tipologia del cemento e della natura degli aggregati utilizzati
I risultati ottenuti da I.I.C. sui molteplici cantieri che hanno collaborato, aprono la strada al confezionamento di calcestruzzi con altissime prestazioni tecniche, durevoli ai molteplici ambienti aggressivi, compresi i calcestruzzi autocompattanti SCC con un rapporto acqua/cemento comprensivo tra 0,50 e 0,30, da destinare alla costruzione di manufatti (nei nostri casi pavimentazioni industriali) assolutamente impermeabili ed inattaccabili dagli agenti esterni. Silvio Cocco
UNIECO - NUOVA BETON - DUROCEM
BRICO CENTER - BETONROSSI - TECNOPAVIM LEROY MERLIN - BETON SPA - TECNOPAVIM
I partner I.I.C.
Istituto Italiano per il Calcestruzzo
LA VOCE DELLE AZIENDE CHE COLLABORANO ALLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DEL CALCESTRUZZO DI QUALITÀ
IN ALGERIA PER LA QUALITÀ TEKNA CHEM ALGERIE è ormai una bella e grande realtà nata a metà del 2009 a Sidi Bel Abbes, nella provincia di Orano nell’ovest dell’Algeria, in un partenariato al 50% tra Teknachem ed il Gruppo imprenditoriale algerino Hasnaoui. La TEKNA CHEM ALGERIE ha realizzato a Sidi Bel Abbes uno stabilimento di produzione per tutta la linea di additivi liquidi per cementerie e calcestruzzi che attualmente, visto il successo riscontrato sul tutto il mercato del Magreb, è in via di raddoppio. Le altre linee di produzione riguardano: malte premiscelate; colle; intonaci; resine. La struttura è dotata di un modernissimo laboratorio prove-materiali tecnologicamente attrezzato per tutti i tests e ricerche per cemento e calcestruzzo, in cui operano tecnici della casa madre coordinati da ingegne-
ri algerini che continuano a fare formazione presso la sede italiana TEKNA CHEM Srl. La struttura offre alla propria clientela un’assistenza totale a 360° che spazia dalle formulazioni del calcestruzzo ai controlli per la tenuta in qualità. La linea degli additivi per cementerie dispone di validi tecnici che collaborano all’ottimizzazione degli stessi additivi per offrire oltre agli incrementi di produzione anche tutte le possibili migliorie tecniche della qualità dei cementi prodotti. A questo staff dinamico è affiancato uno staff d’ingegneri specialisti per la messa a punto del ciclo meccanico dei mulini. TEKNA CHEM ALGERIE per le cementerie effettivamente è diventato un assistente tecnico a tutto campo.
Il Progetto “Adotta un Istituto” Scuola e impresa, due realtà da avvicinare; due realtà complementari per lo sviluppo di un territorio, per la competitività delle aziende e del mercato. Due realtà che purtroppo ancora talvolta faticano a confrontarsi ed interfacciarsi per lavorare sinergicamente per la preparazione prima e l’inserimento al termine degli studi, di nuove figure professionali sul mercato. In questa direzione vuole lavorare l’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, offrendo attraverso un progetto specifico “Adotta un Istituto” un luogo ideale di incontro e confronto su questo tema. Il progetto è iniziato alcuni anni fa chiedendo da parte di I.I.C. quale ente no profit promotore di cultura e formazione, la collaborazione in termini di apertura, di condivisione di ideali e sostegno economico progetti di formazione mirati specificamente a far incontrare due mondi tradizionalmente lontani: la scuola e l’impresa. Il progetto è stato sostenuto lo scorso anno da Controls, Durocem, F.lli Borgonovo, Impresa Bagnasco, Holcim, O.M.G., Solles Strade & Cave, Teknopavi Group, Teknachem e Tensofloor. È imminente l’inizio dei corsi 2011 e vivo è l’invito alle aziende che vogliono accompagnarci in questa nostra missione di contattarci al fine di fornirgli tutte le informazioni necessarie per poter partecipare a questa meravigliosa iniziativa.
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L’ISTITUTO I NFORMA
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NEWS
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Efficienza per la Nuvola
A
Roma proseguono i lavori sulla “Nuvola” di Fuksas. Il futuristico progetto prevede la realizzazione di una “teca”, un grande parallelepipedo in cristallo trasparente, che conterrà la sala auditorium destinata a diventare il fulcro del centro congressi dell’Eur. La sala è racchiusa a sua volta da un involucro a forma di nuvola, ricoperto da una fibra di vetro e silicone. Accanto, sorgerà la cosiddetta “lama”, un hotel collegato direttamente al centro congressi, chiamato così per la sua forma allungata e stretta, che si ergerà dai suoi 60 metri di altezza, ridisegnando lo skyline dell’Eur. HARSCO INFRASTRUCTURE ha fornito per questo cantiere ingenti quantitativi di attrezzature provvisionali, che sono risultati fondamentali per razionalizzare, ottimizzare e velocizzare le fasi di lavoro in cantiere, per alleggerire il più possibile l’impiego delle gru e per consentire la coesistenza di più lavorazioni contemporaneamente. www.harsco.com
www.tassullo.it
TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO Leed in calce
A partire da gennaio 2011 i prodotti Tassullo contribuiranno ufficialmente all’ottenimento dei crediti Leed riguardanti l’ottimizzazione delle prestazioni energetiche e l’incremento della salubrità ambientale interna di un edificio. Grazie all’utilizzo dei prodotti in calce idraulica naturale dell’azienda trentina, i progettisti e le imprese hanno la possibilità di progettare e realizzare edifici salubri, efficienti dal punto di vista energetico e a basso impatto ambientale, secondo il sistema di certificazione Leed del Green Building Council Italia, associazione di cui Tassullo è socio fondatore.
Leonardo ha gli occhi a mandorla Lo scorso 25 gennaio, in una solenne cerimonia che ha avuto luogo al Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sono stati conferiti i premi Leonardo 2010, importanti riconoscimenti assegnati ogni anno dal Comitato Leonardo a personalità italiane o straniere che abbiano contribuito al prestigio dell’immagine dell’Italia nel mondo. Quest’anno il premio Leonardo International 2010 è stato conferito a Zhan Chunxin, presidente di ZOOMLION: l’imprenditore è il principale artefice del più importante investimento cinese in Italia, il secondo in Europa, realizzato mediante l’acquisizione dell’impresa italiana Cifa.
www.comitatoleonardo.it
Award all’approccio sostenibile Si avvicina il termine per le candidature al concorso internazionale HOLCIM AWARDS, iniziativa di Holcim Foundation for Sustainable Construction, con base in Svizzera, con premi complessivi per due milioni di dollari. Le iscrizioni devono essere effettuate online in lingua inglese sul sito www.holcimawards.org entro il 23 Marzo 2011. Il concorso è aperto a chiunque sia coinvolto in approcci di
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edilizia sostenibile. La categoria principale del concorso (Holcim Awards) è aperta ad architetti, progettisti, ingegneri, costruttori che dimostrino di dare risposte sostenibili ad aspetti tec-
nologici, ambientali, socio-economici e culturali connessi alle costruzioni e all’edilizia. Inoltre, gli Holcim Awards sono alla ricerca di visioni e idee ancora in uno stadio concettuale per la categoria speciale “Next Generation”, aperta a progetti realizzati da studenti nell’ambito di programmi dell’ultimo anno di università o di corsi postlaurea (inclusi Master e PhD). www.holcimawards.org
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Sviluppi mondiali per il CHTT
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ecentemente la O. CUOGHI di Modena è entrata in contatto con nuovi soggetti di primaria importanza nel panorama
mondiale interessati al proprio sistema brevettato Chtt per la produzione di pasta cementizia, da installare sugli impianti di produzione a secco di
calcestruzzo preconfezionato: il sistema è stato presentato recentemente alla divisione optimisation, mix design and quality sistems aggregates del gruppo Lafarge, primo produttore mondiale di calcestruzzo, con cui è stata fissata una giornata di approfondimento tecnico in Italia per testare un impianto. Un incontro con l’azienda modenese c’è stato anche a Londra con il technical office head quarter della Cemex, altro colosso mondiale del settore. Sempre dal Regno Unito è arrivata la richiesta di
cooperazione da un importante distributore inglese nel settore costruzioni, la Berkshire Engineering Supplies. Infine a gennaio, dalla Russia, è stato ricevuto un ordine di acquisto di un impianto con mixer CB 4500/3000 a due assi orizzontali e sistema Chtt che alimenta il carico diretto in autobetoniera. www.cuoghisas.it
Premiato l’impianto
Corso sull’adeguamento sismico
Tra febbraio ed aprile Aicap (associazione italiana calcestruzzo armato e precompresso) proporrà una serie di corsi sulla “Progettazione interventi di riparazione, miglioramento e adeguamento sismico per edifici in calcestruzzo armato”, congiuntamente con altre associazioni di categoria. Il corso è rivolto a tutti i professionisti, tecnici e funzionari che, sempre più frequentemente, si trovano ad affrontare problematiche legate alla valutazione, certificazione e recupero degli edifici esistenti in calcestruzzo, processi finalizzati alla ristrutturazione o all’allineamento alle nuove azioni sismiche previste dalla normativa.
La giuria internazionale di Samoter ha assegnato i premi del Concorso Novità Tecniche Samoter 2011. Fra i tre vincitori c’è SIMEM con l’impianto MMX 3500, originale per installazione, gestione e trasportabilità, vista la sua facilità ad essere movimentato agevolmente anche con veicoli generici, senza quindi incorrere nelle restrizioni dei trasporti speciali. L’ottimizzazione nella localizzazione della centrale di betonaggio, in relazione al trasporto del calcestruzzo sino alle località d’impiego, dovrebbe consentire la pianificazione e l’organizzazione di complessi cantieristici tali da ridurre l’ammontare complessivo delle emissioni inquinanti da parte dei veicoli da trasporto. www.simem.it
www.associazioneaicap.it
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
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Impulso alla mescolazione L’azienda siciliana da qualche mese produce per i suoi impianti mescolatori a doppio asse. Eccone le principali caratteristiche er la sua nuova linea di mescolatori Meb, EUROMECC ha scelto l’affidabile soluzione a doppio asse orizzontale, che sfrutta il principio della rotazione sincronizzata di due alberi. Su questi tipi di mescolatori, la geometria delle pale e la posizione dei bracci conferisce all’impasto un movimento elicoidale che lo rende particolarmente omogeneo e qualitativamente affidabile, con una uniforme distribuzione del cemento in tutto l’impasto. Ciò che differenzia e caratterizza questi mescolatori rispetto alla concorrenza sono i materiali impiegati e la componentistica. Per quanto riguarda i materiali, citiamo l’acciaio termoindurito Hardox 500
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Ssab per pale e rivestimenti, e la ghisa sferoidale GS 600 per i bracci. Per gli utilizzatori più esigenti Euromecc rende disponibile la realizzazione dei componenti di usura in lega al Cromo-Molibdeno, trattati termicamente, con durezza certificata di 700 HB, che garantisce durate eccezionali di pale e rivestimenti (anche doppie di quelle già elevate ottenute con l’Hardox 500). Per quanto riguarda la componentistica: gli alberi sono supportati da cuscinetti di dimensioni maggiorate rispetto a quanto generalmente usato dagli altri costruttori; la tenuta sugli alberi della boiacca di calcestruzzo all’interno della vasca viene realizzata mediante degli anelli in resistente
poliuretano con profili appositamente studiati; il contatto diretto tra albero e tenute viene eliminato frapponendo delle boccole rettificate e cementate. Questi elementi, oltre a resistere meglio allo strisciamento con le tenute, in caso di qualsiasi problema, preservano l’albero da eventuali danni. La trasmissione è realizzata impiegando pulegge di generose dimensioni e con un gran numero di gole. Le cinghie impiegate sono del tipo calibrato in modo tale avere una distribuzione equilibrata del carico. Montando i motori a Z, Euromecc è in grado di equipaggiare la trasmissione primaria con giunto idrodinamico. Euromecc è stata la prima azienda a montare giunti idrodinamici a doppio albero dotati di riduttori epicicloidali con coppia conica a 90 gradi. www.euromecc.com
& Figli s.r.l. FABBRICAZIONE ATTREZZATURE PER SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
0 0 5I 2 5 5 19 0 ANN
5 O L T R E ITA’ NEL QUAL
DI ENTO M A V E L SOL
Nella nostra gamma di produzione oltre agli ancoraggi per il sollevamento di manufatti prefabbricati in c.a. siamo in grado di fornire tutti gli accessori per il sollevamento e trasporto: tiranti in fune d’acciaio, tiranti in catena d’acciaio grado 8 e 10, sistemi di sollevamento in poliestere. Siamo inoltre, in grado di fornire qualsiasi tipo di fune in acciaio lucido, zincato o inoxidabile anche con i relativi accessori inox per scopi architettonici. Accessori come: ganci, grilli, carrucole, golfari, pinze per lamiere, profilati e cemento sia di produzione standard nazionali o internazionali che pinze e bilancini di sollevamento secondo le specifiche esigenze del cliente.
SEDE Via Poggio Bracciolini, 19/21- I-5O126 Firenze Tel. 055-683330/687637- Fax 055-6811887 E.mail- info@ceccantini.it STABILIMENTO Le Valli- I-50010 Troghi- Firenze Tel. 055-8307089
per maggiori informazioni sui cataloghi visitare il nostro sito www.ceccantini.it
ATTUALITÀ & PRODOTTI
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Dove passa il condor
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ue piloni e nove pile sosterranno la futura autostrada a quasi 400 metri di altezza sopra la gola del fiume Baluarte. Una volta terminato, nel 2012, il ponte strallato
lungo 1.124 metri e con una luce di 520 sarà il terzo ponte più alto del mondo. Quest’opera costituisce uno dei più importanti progetti infrastrutturali del Messico
e fa parte del tratto principale di una bretella che collega la costa del Pacifico all’interno del Paese. La struttura del Ponte Baluarte è estremamente complessa: gli “steli” dei piloni non soltanto sono inclinati, ma anche di sezione variabile nello sviluppo in altezza. Per realizzare questa geometria così elaborata PERI ha progettato una soluzione a ripresa autosollevante basata sul sistema ACS (Automatic Climbing System). Per gli steli inclinati è stata adottata la configurazione ACS V (V = Variabile): l’inclinazione delle
passerelle di questo sistema a ripresa è regolabile, in modo da garantire impalcati di servizio sempre perfettamente orizzontali, che consentono al personale di cantiere di lavorare in tranquillità e con la massima sicurezza. www.peri.it
MALTE&ADESIVI
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BELLEZZA E a Singapore IL CONTRIBUTO DI MAPEI A UN AVVENIRISTICO PROGETTO CHE HA CONTRIBUITO A CAMBIARE LO SKYLINE DI SINGAPORE DI
PAOLO BRUSCHI
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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO
SICUREZZA stato portato a termine in questi mesi nella piccola repubblica malese un progetto architettonico unico, che ai contenuti tecnici unisce i contorni della spettacolarità. È il Marina Bay Sands, il resort più grande di tutta l’Asia. L’apporto di Mapei al progetto ha contribuito o in maniera decisiva alla qualità delle finiture e alle elevate prestazioni e sicurezza di tutta la struttura: i prodotti dell’azienda milanese sono stati infatti protagonisti della posa di pavimenti e rivestimenti in ceramica e materiale lapideo, dell’impermeabilizzazione dei sottofondi e del risanamento di pareti e soffitti in calcestruzzo. Situato nel centro di Singapore e con una spettacolare vista panoramica sulla baia, il Marina Bay Sands Resort è costituito da tre torri di 55 piani che ospitano 2.560 stanze di lusso. Le tre torri sono collegate dal Sands Sky Park, uno skygarden di proporzioni enormi (circa 10.000 m2 posto a 200 metri da terra), dal quale si ha una vista completa della città.
È
Il contesto Singapore è uno stato costituito da 63 isole, posizionato sulla punta più a sud della penisola malese. È uno dei principali centri finanziari mondiali e il suo porto è tra i primi cinque più trafficati del mondo. Dal 2006 il governo ha voluto puntare fortemente sul
turismo e sulle esposizioni internazionali, e per questo ha promulgato una nuova legge che ha permesso l’apertura delle case da gioco all’interno degli alberghi. Sono stati così costruiti due grandi resort, uno dei quali è il Marina Bay Sands, progetto firmato
dall’architetto israeliano Moshe Safdie. Grazie alla sua consociata di Singapore, oltre a quelle presenti in Cina, Malesia e Vietnam, Mapei è conosciuta e apprezzata nelle regioni dell’Estremo Oriente dove ha già contribuito a realizzare altri imponenti progetti architettonici.
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MALTE&ADESIVI
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LA POSA E LA BELLEZZA DELLE FINITURE La linea Mapei “Prodotti per la posa di ceramica e materiali lapidei” è stata utilizzata nell’albergo, nel casinò, nell’area shopping, nello SkyPark e nell’area ristoro per l’impermeabilizzazione dei sottofondi, e per la posa di pavimenti e rivestimenti in marmo, ardesia, gres porcellanato, bambù.
5 1. Per la posa di marmo e gres porcellanato nei bagni degli hotel sono stati usati Keraflex Maxi, Kerapoxy e Keracolor SF. 2. Nell’area dedicata allo shopping i pavimenti in marmo, ardesia e granito sono stati posati con Granirapid. 3. Elastorapid è stato utilizzato per posare marmo all’interno degli ascensori e nei pavimenti antistanti.
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4. Nell’ingresso del casinò l’adesivo Keraflexè stato utilizzato per posare i pavimenti in marmo.
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5. Il pavimento in bambù del ristorante Rise è stato posato con Granirapid. Le fughe sono state stuccate con Keracolor SF. Il sottofondo della cucina del ristorante Rise è stato impermeabilizzato con Mapelastic prima della posa dei pavimenti in marmo con Elastorapid.
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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO
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IL RIPRISTINO DELLE STRUTTURE La linea Mapei “Prodotti per edilizia” è stata utilizzata per il ripristino strutturale di pareti e soffitti in varie aree delle torri e delle fondamenta: grazie alla sua lunga esperienza in questo settore, Mapei è stata infatti scelta dall’impresa costruttrice anche per fornire una serie di prodotti in grado di ripristinare il calcestruzzo e risolvere i problemi che si erano presentati al termine dei lavori di costruzione del complesso. 9
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10 6. L’adesivo epossidico Adesilex PG2 SP è stato utilizzato per stuccare le superfici fessurate prima dell’applicazione di Epojet LV. 7. Sulle strutture in calcestruzzo sono state riscontrate anche fessure con venute d’acqua, nelle quali è stata iniettata la resina poliuretanica Resfoam 1 KM per rimuovere l’umidità, prima dell’applicazione di AdesilexPG2 SP e Epojet LV.
8. La resina Epojet LV è stata colata con appositi iniettori direttamente nelle microfessure di pareti e soffitti. 9. Applicazione per pompaggio a pressione della malta cementizia Mapefill SP attraverso i tubi che fuoriescono dalla cassaforma.
10. Per altre superfici in calcestruzzo da risanare si è scelto di usare Mapefer (ferri di armatura) e Planicrete SP per realizzare una boiacca di adesione; Mapegrout tissotropico è stato invece utilizzato per l’applicazione finale. 11. La superficie in calcestruzzo alla fine dei lavori di recupero.
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I MPIANTI MOBILI
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TUTTO in un trailer UN UNICO TRAILER OMOLOGATO PER IL TRASPORTO. DUE ORE E MEZZA PER CONFIGURARLO. ED ECCO UN IMPIANTO PRONTO A PRODURRE
80 METRI CUBI ALL’ORA DI CALCESTRUZZO PREMISCELATO DI
PAOLO BRUSCHI
idea di Betonmec era quella di riuscire a creare un impianto di produzione calcestruzzo, dotato di premescolatore, contenuto in un unico trailer che potesse essere omologato per viaggiare anche sulle strade europee: questo, in estrema sostanza, è Speedy Beton. Un prodotto perfetto per i cantieri stradali (vista la sua facilità ad essere spostabile vicino ai cantieri e ai luoghi di utilizzo), e pensato
L’
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tanto per il mercato europeo che per quello nordafricano. Dalla configurazione stradale a quella operativa servono tre persone, poco tempo e poche operazioni: un operatore di una gru da 120 quintali che faccia il tiro, e due operatori che si dedichino all’apertura delle tramogge con le alette, all’allaccio elettrico e idraulico, all’asservimento dei silos cemento (a richiesta, orizzontali o verticali forniti dalla stessa azienda con le relative coclee). Ed ecco che Speedy Beton è pron-
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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO
to per produrre fino a 80 metri cubi di calcestruzzo premescolato. Come optional l’azienda fornisce anche due rampe mobili di due metri prefabbricate in acciaio per il carico degli scompartimenti inerti, che tra l’altro riescono ad essere inserite all’interno del trailer stesso: in questo caso non è necessario che il cliente si organizzi per crearle autonomamente. Tutto condensato, dunque, in un unico trailer. Qualche compromesso sulla qualità? Non ci è proprio sembrato.
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I MPIANTI MOBILI
IN DUE ORE E MEZZA, DAL TRASPORTO ALLA PRODUZIONE
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1 - Speedy Beton in posizione di trasporto 2 - Smontaggio viti e rotazione piastra attacco ralla 3 - Smontaggio tiranti e protezioni per ciclisti 4 - Montaggio cono di scarico e sollevamento sponde tramoggie 5 - Preparazione per sollevamento con gru
6 - Sollevamento semirimorchio 7 - Discesa piede di appoggio con cabina di comando 8 - Completamento della discesa 9 - Apertura degli stabilizzatori piede di appoggio 10 - Appoggio a terra della macchina 11 - Montaggio dei tiranti di sicurezza antichiusura
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SPEEDY BETON 80.4 Tramogge stoccaggio inerti Capacità stoccaggio inerti Mescolatore Sistema dosaggio Produzione massima Peso totale Potenza installata
4 30 mc Doppio asse orizzontale A peso 80 mc/h 22.000 kg 100 kW
All’interno c’è tutto Nonostante un trailer abbia poco spazio a disposizione, Betonmec è riuscita, come si suol dire, a “farci stare dentro tutto”: tramoggia per 4 classi di inerti, dosatore additivi, sonde controllo umidità, cabina integrata con quadro di comando e pc per gestione industriale, filtro depolverizzatore dinamico con prese di bocca di aspirazione sia sul mixer, sia sullo scarico del nastro (si possono collegare anche gli sfiati dei silos del cemento), mescolatore doppio asse di propria produzione. La macchina è completamente coibentata per evitare dispersione di pol-
vere, rumori, e calore. L’ottimo isolamento termico nei periodi invernali la rende vocata anche per quei paesi dai climi rigidi. È stata prestata molta attenzione all’accessibilità per la manutenzione, con la crazione di due camminamenti laterali dai quali sono ben accessibili tutti gli elemeti costruttivi: in particolare la bilancia inerti, la bilancia cemento, il mescolatore. Speedy Beton è totalmente autonoma: può circolare su qualsiasi strada, e al suo arrivo sul luogo di utilizzo non c’è bisogno di costruire platee in calcestruzzo.
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I MPIANTI MOBILI
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Intervista
Come è nato il progetto Speedy Beton?
La nostra azienda negli ultimi anni ha orientato la produzione sugli impianti mobili. Ascoltando i nostri clienti, abbiamo capito che sul mercato mancava un prodotto che potesse unire una altissima flessibilità e mobilità a grandi capacità produttive. La scommessa è diventata dunque quella di inserire un impianto wet con produttività industriale all’interno di un unico trailer dalle dimensioni omologato per il trasporto su strada in Europa.
Fabrizio Schiavoni Sales Manager Betonmec
Quali problemi tecnici avete incontrato per la sua realizzazione? Il problema maggiore è stato quello di far stare tutto in 13 metri di lunghezza, e in particolare come trasportare gli inerti dalla tramoggia di pesa al mescolatore in uno spazio utile di circa nove metri, con una inclinazione superiore a quelle consentite dai normali nastri trasportatori.
Come ci sieti riusciti?
Con un nastro liscio a sezioni di trasporti variabili, senza usare dunque un nastro spinato che tende a perdere materiale e sporcare, riuscendo a far salire al mescolatore il materiale pesato con una inclinazione di 30 gradi, che è sicuramente un’impresa degna di nota.
Qual è il vostro mercato di riferimento? La macchina è nata in particolare per il mercato europeo e per quello nordafricano (dove la mescolazione forzata è obbligatoria per legge). Speedy Beton è apprezzata da quelle aziende che hanno bisogno di grande mobilità in cantiere e di grande produzione, come i cantieri stradali. Ricordo che la macchina in 40 secondi è in grado di caricare un mescolatore di due metri cubi di resa. Il che significa, in ciclo continuo, una produzione di 80 metri cubi all’ora.
L’azienda Betonmec è un’azienda con sede a Marsciano (Pg) che progetta, produce ed installa impianti di betonaggio fissi e mobili destinati alla prefabbricazione e alla vendita di calcestruzzo preconfezionato. Specializzata in tecnologia della mescolazione, Betonmec produce nel proprio stabilimento anche mescolatori orizzontali a unico o doppio asse orizzontale.
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Applicazioni
Il varo della copertura del nuovo stadio della Juventus: Mammoet e Vernazza
Piattaforme aeree
La versione “noleggio” dell’antisignana delle autocarrate a pantografo
IN QUESTO NUMERO...
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SOLLEVAMENTO ANTIERE C
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SOLLEVAMENTOinCANTIERE
Un usato da primato
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ERKEN, una società tedesca di noleggio piattaforme aeree, ha venduto la sua RUTHMANN Steiger TTS 1000 a un acquirente americano. Prima di partire per gli Stati Uniti, lo storico modello da 100 metri è stato revisonato in Germania dalla RuthmannService e unito a un trattore dell’americana Mack. Ad oggi la TTS 1000 sta viaggiando via mare verso gli Stati Uniti ed è attesa dall’acquirente Steve Roth della società Abilene High Lift aereo con sede in
Texas, Usa. La TTS 1000, con la sua monumentale altezza di lavoro di 100,4 metri, sarà la piattaforma aerea più alta del Nord America. La Ruthmann aveva venduto questo esemplare di TTS 1000 alla Gerken nel 2001 e da quella data è stata per anni la piattaforma aerea più alta del mondo con i suoi 100,4 metri. In seguito, altri produttori hanno superato la soglia dei 100 metri ma le prestazioni della 1000 TTS rimangono secondo la Casa tedesca ineguagliate fino ad oggi. L’incredibile sbraccio di 40 metri laterali
www.jlg.com www.ipaf.org/it
Strumento di formazione La nuova piattaforma aerea semovente Jlg Toucan 8E sarà tra le protagoniste dell’area Ipaf al Samoter di Verona. Il nuovo modello supercompatto offre un’altezza di lavoro di 8,15 m con sbraccio orizzontale di 2,35 m e può ospitare due persone. Commercializzata dal 2011, la JLG Toucan 8E è disponibile con ceste di due dimensioni: standard da 0,85x0,90 m e XL da 1,10x0,90 m. Questo modello è dotato di trasmissione elettrica diretta con motori brushless e batterie 24 V/180 A a lunga durata.
178 Costruzioni febbraio 2011
può essere ancora realizzato ad altezze di lavoro fino a 60 metri. Inoltre, la Steiger può essere tranquillamente utilizzata in qualsiasi configurazione con venti
Un ibrido premiato
fino a velocità di16 metri al secondo. Steve Roth (il sito della sua azienda è www.highliftaerial.com ), attende con impazienza l’arrivo della sua nuova piattaforma che, pensate, nel 2001 aveva già di serie un sistema di diagnostica con teleassistenza. In caso di necessità, gli operatori della Abilene High Lift aeree e quelli della tedesca Ruthmann possono monitorare il lavoro della macchina, prevenire guasti e programmare manutenzioni. www.ruthmann.de
La giuria internazionale di Samoter ha assegnato il Premio del Concorso Novità Tecniche Samoter 2011 a MERLO per l’evoluzione del sollevatore telescopico Panoramic P41.7 Hybrid caratterizzato da un motore diesel e da uno elettrico. Questo Concorso Novità viene bandito da Samoter fin dal 1964 e premia le aziende che presentano in fiera innovazioni costruttive e funzionali che tengono conto delle innovazioni e dei miglioramenti relativi al risparmio energetico, alla produttività, all’ergonomia, alla sicurezza nell’utilizzo. www.merlo.it
Orizzonti allargati
L
a Manitou estende il suo accordo di fornitura e commercializzazione con la TEREX AWP lanciando una nuova gamma di piattaforme semoventi elettriche a pantografo. Da gennaio 2011, infatti, la Terex AWP produrrà per la Casa francese, negli stabilimenti inglesi di Coventry, gli scissor: 78 SEC da 7,79 metri utili di lavoro, 100 SEC da 9,92 metri utili di lavoro e 120 SE da 11,75 metri utili di lavoro. Nove mesi dopo la sua entrata in vigore - comunica MANITOU - questo accordo di vendita incrociata si è dimostrato vantaggioso per entrambe le aziende. L’estensione dell’accordo sostituirà la gamma di piattaforme semoventi elettriche a pantografo XE / XEL la cui produzione è stata interrotta a livello mondiale tranne che in Cina; dove questi modelli sono ancora prodotti dalla Hmme, società mista fra Manitou e Hangcha. www.manitou.com
www.socage.it
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Presto poliglotta La nuova proprietà di Socage ha ridato smalto all’intera gamma di prodotti in poco più di un anno e attualmente investe sia nel perfezionare la propria rete nazionale sia nel progettare macchine dalle prestazioni sempre più ambiziose. Per tenere monitorata l’attività dell’azienda e la gamma di piattaforme aeree autocarrate di Sorbara di Bomporto (MO), dallo scorso mese di dicembre è a vostra disposizione il nuovo sito internet in italiano e inglese, ma presto saranno on line anche le versioni in tedesco e spagnolo. Sul sito internet della Socage è riassunta l’intera gamma di piattaforme aeree della Casa e accreditandosi è possibile scaricare gratuitamente in formato pdf il depliant e le schede tecniche di ogni modello.
Espansione portuale Tre gru Manitowoc hanno supportato le opere di espansione del porto di Leixões, in Portogallo, gestito dall’Administração dos Portos do Douro e Leixoes. Questo porto è sulle coste settentrionali del paese, nella città di Matosinhos, vicino a Porto. Le MANITOWOC 16000, 2250 e 999 hanno lavorato su più fronti: sviluppo nuovi camminamenti e realizzazione di nuove banchine portuali per consentire l’approdo delle navi da crociera più grandi. Il Modello 16000 da 400 tonnellate di capacità massima di sollevamento lavorva da terra con il braccio principale da 60 metri per realizzare la barriera marina per la protezione del porto e posare gli elementi prefabbricati, con pesi fino a 70 tonnellate, per la costruzione del muro di banchina portuale. Il modello 2250 da 272 tonnellate di capacità massima di sollevamento e braccio principale configurato a 51,8 metri, lavorava in mare aperto da un pontone di 22 metri per 60 e calava pali d'acciaio riempiti di calcestruzzo funzionali alla la posa delle passerelle del nuovo porto turistico. Il modello 999 da 250 tonnellate di capacità massima di sollevamento e braccio principale configurato a 33,5 metri di lunghezza, ha lavorato anche in mare aperto su una chiatta da 24 metri su 15. www.manitowoccranes.com
Cavallino come trofeo di guerra
L
a Tunisia vive oggi uno dei momenti più difficili della sua storia contemporanea. Il governo dell’ormai ex presidente Ben Ali è caduto per rivolta popolare e lo stesso Ben Ali è letteralmente scappato in Arabia Saudita lasciandosi tutte le proprietà mobili e immobili alle spalle; secondo quando dichiarato dalla stampa americana, la fortuna della famiglia presidenziale è stimata in circa 5 miliardi di euro. In seguito alla sua dipartita è iniziata un’operazione di sciacallaggio che dal nostro punto di vista culmina nel sequestro della Ferrari 599 GTB Fiorano dell’ex leader politico che è stata alzata da terra con un sollevatore telescopico JCB 545 guidato da tre operatori. www.www.youtube.com/watch?v=kdY3M_rWbAA
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
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Anche semovente
Strettamente imparentato con la piattaforma autocarrata “patente B” da 21 metri di altezza operativa caratterizzata da un braccio telescopico articolato, è il nuovo ragno della Cela DT21
Cinque assi per cinque auto
L
e Lexus sono le auto di lusso prodotte da Toyota per contrastare la supremazia delle case automobilistiche tedesche, soprattutto negli Stati Uniti. Le autogrù Tadano-Faun sono anch’esse giapponesi ma hanno genetica tedesca dato che la Tadano ha acquisito la storica fabbrica Faun nel 1990. A unire queste due realtà industriali è da qualche settimana uno spot televisivo diffuso negli Stati Uniti dalla Lexus il cui claim è: “The Hard Way”. Nel video si vede una TADANO FAUN ATF220G-5 (ma se vi sembra un modello diverso scriveteci pure all’indirizzo: costruzioni@fiaccola.it) che solleva i cinque modelli Lexus IS, ES, GS, LS e RX per un peso complessivo di circa 10 tonnellate. L’obiettivo è dimostrare la resistenza delle auto e in particolare dei loro telai. Per questo durente le riprese erano testimoni due liberi professionisti: un fisico e un ingegnere strutturale. Per dimostrare la fiducia nei telai Lexus, ma anche nella Tadano-Faun - aggiungiamo noi - alla fine dello spot un collaudatore si ferma sotto le auto con una prezionsa Lexus LFA da 375.000 dollari. www.lexus.com/TheHardWay
Spyder. Stessa altezza operativa, braccio a doppio telescopico, una altezza di scavalcamento orizzontale di ben 14 metri e uno sbraccio massimo di 9,5 metri dal centro ralla sono le caratteristiche base. www.cela-it.com
ATTUALITÀ & PRODOTTI
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Tiri da campioni
Il nuovo stadio della Juventus FC fa parte di un progetto di riqualificazione di un’area da 355.000 metri quadrati nel quartiere Vallette di Torino. La copertura della struttura è stata varata grazie a Mammoet e Vernazza
L
a costruzione del nuovo stadio della Juventus F.C., è iniziata con la demolizione dell’ex Delle Alpi (vedi COSTRUZIONI n.625, aprile 2009), per proseguire in sito, nel giugno 2009, con la nuova costruzione e che
Gli elementi della copertura • Due pennoni ad A con forma “a fuso” di altezza circa 90 metri, peso di 630 tonnellate cadauno e diametro fino a 4,5 metri. • Quattro travi reticolari con forma ad “arco rovescio” (le due più lunghe misurano 125 metri, le altre due 90 metri) del peso complessivo di 1300 tonnellate. • Quattro nodi che collegano le travi. Ciascun nodo, prodotto in apposita officina meccanica, pesa circa 100 tonnellate, ed è realizzato con elementi fucinati e saldati, con successiva distensione in forno. Ogni nodo è alto circa 4,5 metri e lungo 10/12 metri.
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vedrà la sua consegna al pubblico per la stagione 2011-2012. Un momento fondamentale della lavorazione è stata la realizzazione della copertura. La conclusione di questa complessa fase, resa ancor più importante dalle caratteristiche specifiche e tecniche delle strutture è stata realizzata in tre momenti: il posizionamento dei pennoni sui relativi appoggi in posizione sub orizzontale (lungo i lati corti del campo), il sollevamento dei pennoni attraverso una torre provvisoria, posizionata a centro del campo (alta circa
90 metri), il collegamento della testa dei pennoni ai quattro nodi d’angolo mediante stralli di apprensione, il collegamento della testa dei due pennoni ai blocchi di ancoraggio esterni mediante 6 stralli e il sollevamento del quadrilatero delle travi riportando i pennoni verso l’esterno attraverso i blocchi di ancoraggio. Il sollevamento è effettuato, per conto dell’ATI appaltatrice (Rosso, Gilardi, Morganti e dal Consorzio CONS.FER responsabile della realizzazione della copertura) dalla ditta olandese Mammoet, leader mondiale nelle movimentazioni eccezionali (sollevamento, trasporto, vari, ecc.), coadiuvata dallo specialista in sollevamento Vernazza di Genova (noleggio a caldo delle autogrù). www.mammoet.com www.vernazzautogru.it
The international exhibition for machinery, materials & equipment for construction & infrastructure
28 March 2011 30 Abu Dhabi, UAE TH
Abu Dhabi National Exhibition centre (ADNEC)
Major Sectors: Earthmoving Components, Equipment & Accessories Lifting & Handling Drilling & Boring Mining and Quarrying,
Materials Processing, Recycling Transport Engineering & Services Roads Ports & Airports
Your sales contacts:
www.intermat-middleeast.com
co-located with
n Abu Dhabi n Milan -
PIATTAFORME AUTOCARRATE
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PORTATA per il nolo
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DA ANNI RIFERIMENTO TRA I COSTRUTTORI DI AUTOCARRATE, CTE OFFRE OGGI BEN TRE MACCHINE “PATENTE B”DA 20 METRI. QUELLA TAGLIATA PER IL NOLEGGIO SI CHIAMA ZED 20 C ED È STATA SCELTA DALLA FARIOLI DI NOVARA
DI
L
e aziende specializzate nel noleggio di macchine per il sollevamento di merci e persone che nel 2010 hanno investito per rinnovare o implementare il loro parco macchine sono state poche. Colpa di una domanda di mercato stazionaria, della difficoltà a ottenere finanziamenti comune a tutti i settori e della miopia che non ha permesso agli imprenditori del settore di vedere in prospettiva. Voce fuori dal coro è stata la Farioli di Novara, azienda di trasporti ultracentenaria specializzatasi nel sollevamento a partire dagli anni Sessanta e nel sollevamento persone dai Novanta. Nel 2010, infatti, i fratelli Farioli hanno scelto di acquistare delle piattaforme autocarrate da 20 metri di altezza operativa per rinnovare il loro parco composto da 40 macchine con altezza operative comprese tra i
MATTHIEU COLOMBO
14 e i 60 metri. Una scelta ben ragionata dato che le autocarrate patente B con struttura a pantografo e braccio telescopico danno ogni mese all’azienda un lavoro costante. Il modello scelto per questo investimento mirato è stato lo ZED 20 C della Cte prodotto nello stabilimento della controllata Sequani. Questa macchina, lanciata in anteprima alla fine del 2009 e commercializzata dal 2010, si affianca alla raffinata ZED 20 e alla innovativa BLift 20.13 Multipurpose (vedi Costruzioni n. 639, luglio-agosto 2010 a pag 12, ndr) con braccio articolato telescopico. Per evidenziare i punti di forza della ZED 20 C la paragoniamo alla più raffinata ZED 20 che ha un valore superiore di circa il 10 per cento. Premettiamo che Farioli ha scelto questo modello perché semplice, intuitivo da utilizzare, molto affidabile e sicuro.
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PIATTAFORME AUTOCARRATE
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DI SEMPLICITÀ VIRTÙ
>>
Rispetto alla già nota ZED 20, la versione “Compact” ZED 20 C è più semplice ma non rinuncia alle prestazioni e fa della facilità d’utilizzo il suo punto di forza. Una caratteristica importante, quest’ultima, dato che le autocarrate patente B che si noleggiano a freddo ne vedono di tutti i colori. Le differenze tra 20 e 20 C sono nel doppio pantografo completamente ridisegnato (da chiuso la Compact fa guadagnare 40 cm d’altezza!), nel braccio con uno sfilo (due per la 20 “normale”), nella rotazione di 680 gradi (vite senza fine, non 360 in continuo su ralla) e nell’area di stabilizzazione leggermente superiore. Nonostante tali differenze strutturali le prestazioni assolute sono del tutto simili; anzi la Compact guadagna un metro di altezza di scavalcamento orizzontale.
ALTEZZA IN TRASFERIMENTO
STABILE, SI APRE IN SAGOMA Il braccio ZED 20 C ha una struttura a doppio pantografo movimentata da un solo martinetto idraulico, dato che il “richiamo” del parallelismo è garantito da bielle; questo permette di eseguire discese a filo piombo, perfettamente verticali. Inoltre la testa del pantografo non supera la sagoma delimitata dagli stabilizzatori anche in rotazione permettendo di contenere l’area di lavoro anche in carreggiata (vedi foto).
Braccio a lungo termine Tutti i cablaggi del braccio sono protetti: passano all’interno dello scatolato del pantografo e del braccio. Diversi sono i pattini di bronzo per la regolazione del gioco sfili in modo da contenere nel tempo sbandamenti e
oscillazioni. Astute sono le spazzole poste alla base degli sfili telescopici per evitare che materiali vari (per esempio, scarti derivanti dal lavoro dei vivaisti) causino la precoce usura dei meccanismi.
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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE 2.500 MM,
LUNGHEZZA SU
CABSTAR 6.560 MM
C ESTA COMPOSITA ISOLATA FINO A 5000 V La cesta ha una base in materiale plastico composito con sponde in alluminio e questo permette, rinunciando alla presa elettrica 230V di serie, di lavorare isolati con voltaggi fino a 5000 V. Nessuna tubazione è a vista, i comandi sono elettroproporzionali, l’accesso a bordo è agevolato da due gradini in alluminio antiscivolo ma è anche possibile sfilando il braccio per appoggiare il cestello a terra (rullo d’appoggio in teflon sull’estremità).
La ZED 20 C ha una stabilizzazione a “doppia A” tale da permettere di portare in cesta 200 chili su tutta l’area di lavoro senza dover essere limitata da controlli elettronici del carico.
Comandi sul carro I comandi elettroproporzionali di emergenza sono sul carro (non ruotano con la torretta), sotto al bordo del pianale lato passeggero A lato c’è il distributore con i comandi per la stabilizzazione del lato destro (comandi a sinistra come da normativa) e la pompa a mano per la discesa d’emergenza.
STABILIZZA A DOPPIA A
L’ESPERIENZA DI ADEGUARSI AL MERCATO La ZED 20 rappresenta oggi la massima espressione della piattaforma con braccio telescopico articolato a Z “made in Sequani”. È l’evoluzione massima raggiunta dal 1994, quando Sequani ha introdotto sul mercato la prima macchina a braccio articolato e telescopico a Z denominata “ZETA 16F”, antesignana della prima Z 19 e delle Z20. Con il nuovo modello ZED 20 C, che qui presentiamo, il Costruttore ha voluto realizzare un modello dedicato al mondo del noleggio a freddo che fosse robusto, collaudato, resistente nel tempo a ogni utilizzo, con prestazioni accattivanti e un prezzo concorrenziale. Oggi il mercato sta premiando questa scelta.
Come se fosse “continua”
EVOLUTA E COMPATTA A CONFRONTO Modello Altezza di lavoro Altezza piano calpestio Sbraccio max orizzontale Altezza di “scavalco” Altezza in trasferimento Rotazione cesta dx/sx Portata in cesta su tutta l’area* Dimensioni cestello Stabilizzazione ant min/max Stabilizzazione post min/max Sbalzo posteriore (su Cabstar passo 3.400 mm)
www.ctelift.com
ZED 20 19,8 m 17,8 m 9,5 m 8m 2.890 mm 65° + 65° 200 kg - 2 persone 1.400x700x1.100 mm 2.530/2.700 mm 2.620/2.800 mm 2.088 m
ZED 20 Compact 20 m 18 m 9,2 m 9m 2.500 mm 65° + 65° 200 kg - 2 persone 1.400x700x1.100 mm 2.800/3.000 mm 3.000/3.200 mm
La ZED 20 C non ha la rotazione continua su ralla ma ruota di ben 680 gradi coprendo ogni angolo di lavoro. Detto in altro modo ruota di +340 gradi e di - 340 gradi e in alcune condizioni operative potrebbe costringere a contro ruotare per raggiungere il punto di lavoro desiderato: nulla è irraggiungibile.
2.198 m * portata 230 kg opzionale
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PIATTAFORME AUTOCARRATE
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Esperianza ultracentenaria La novarese Farioli è nata nel 1860 come società di trasporti. Basatasi a Novara, dal 1912 ha iniziato a lavorare con mezzi a motore. La prima autogrù, che ha decretato l’ingresso nei settori sollevamento e noleggio, è stata acquistata nel 1966, mentre con l’inizio degli anni Novanta si sono aperte le porte del noleggio a freddo con le prime piattaforme aeree autocarrate e in seguito con le semoventi. Oggi l’azienda conta venti dipendenti ed è guidata dalla quarta generazione composta dai fratelli Eleonora, Stefano e Tommaso. Il parco macchine è composto da 40 autocarrate da 14 a 60 metri, 100 semoventi da 14 a 32 metri, 15 ragni con altezze fino ai 30 metri, 20 sollevatori telescopici, 10 veicoli industriali e 10 autogrù con portate dalle 20 alle 150 tonnellate.
Nell’area di Novara la Farioli è un riferimento in tema di sollevamento. La prima macchina acquistata dalla rete Cte risale al 1992. Da allora è rimasto cliente, acquistando sia le autocarrate Sequani sia le semoventi Genie, ma ha anche provato le macchine della concorrenza. Proprio per questo ha sviluppato una competenza notevole nel campo delle piattaforme e il fatto che abbia scelto la nostra ZED 20 C ci gratifica.
Inutile negare che il settore del noleggio di macchine operatrici oggi sta vivendo un momento difficile che rispecchia la scarsa attività delle imprese edili e di manutenzione industriale. Ciononostante abbiamo scelto di continuare a investire per offrire sempre prodotti innovativi, di qualità e sicuri. In particolare abbiamo privilegiato l’investimento sulle piattaforme autocarrate patente B da 20 metri di altezza operativa perché nella nostra area operativa (da Novara nel raggio di 200 km, ndr) sono molto richieste. Abbiamo scelto il modello ZED 20 C, oltre che per le prestazioni, per la grande affidabilità che hanno sempre dimostrato le nostre precedenti macchine Cte e perché non danno problemi quando sono “fuori”; il rapporto qualità prezzo ha fatto il resto.
Mirko Rebuzzi
Stefano Farioli
Area manager Cte
della Farioli
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645
196 202
Mmt
Numerose macchine noleggiate da Venpa sono al lavoro allo svincolo di Rioveggio
Piattaforme aeree
Protagoniste della costruzione della nuova sede Diesel le articolate 4x4 Haulotte
IN QUESTO NUMERO...
febbraio 2011
FLOTTE OLEGGIO N
NEWS
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FLOTTE&NOLEGGIO
Noleggio a portata di click
Dall’edilizia agli eventi
www.targagestioneflotte.it
applicazione per iPhone e iPad, intuendo le potenzialità e lo sviluppo futuro di questi strumenti. Di cosa si tratta? L’app “noleggio” offre la possibilità ai possessori di iPhone e iPad di scaricare il catalogo degli articoli disponibili, di localizzare la sede Italnolo più vicina, di mettersi in contatto telefonico con tutti i punti noleggio e di calcolare il
Monitoraggio continuo
Gestione flotte tramite localizzazione satellitare via Internet, con funzioni di reportistica. Questo, in sintesi, il profilo di Targa Gestione Flotte, il servizio di Targa Infomobility commercializzato da Vodafone e rivolto a numerosi mercati, tra cui anche quelli del noleggio e dei mezzi d’opera per le costruzioni. Tra le peculiarità salienti: il costante monitoraggio dell’attività dei mezzi e dello “stato operativo” degli operatori e la piena integrazione con il sistema gestionale aziendale.
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Grazie all’app “noleggio”, il ricco catalogo Italnolo è completamente consultabile in pochi istanti e con semplicità. Ricordiamo l’ampia gamma dei circa mille articoli offerti, suddivisi in quattro macro categorie: macchine compatte per la cantieristica, trasporto e sollevamento, piccole attrezzature e infine giardinaggio, pulizia ed eventi.
percorso per raggiungerli. Scaricabile gratuitamente, è un’applicazione che consente quindi di cercare (e trovare) i prodotti proposti da Italnolo in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo ci si trovi.
www.assodimi.it
A
l passo coi tempi. Te.Co., proprietaria del marchio ITALNOLO, da sempre propone servizi innovativi, in grado di anticipare le tendenze del mercato. Può vantarsi per esempio di aver registrato per prima il dominio noleggio.it e di essere stata la più veloce nella realizzazione e registrazione col nome “noleggio” della propria
Coloro che non dispongono né di iPhone né di iPad possono comunque accedere agli stessi servizi collegandosi al sito aziendale, disponibile anche in versione mobile. www.italnolo.it
Noleggiatori all’appello “La ripartenza del mercato”. Un titolo evocativo quello del 19° Congresso Nazionale Assodimi-Assonolo, in programma il 20 e il 21 maggio a Todi (PG). La scelta della location nel centro Italia è stata dettata dalla volontà degli organizzatori di agevolare la partecipazione della maggioranza dei soci in un periodo particolarmente delicato per il settore. Non mancheranno le analisi di mercato e l’incontro con le associazioni della filiera macchine per fare il punto sull’evoluzione dei vari settori.
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In crescita senza sosta Maggiore presenza sul territorio, più prodotti e nuovi servizi. NACANCO inaugura due nuove sedi operative, una a Firenze (circa 1.500 mq di superficie coperta e 1.500 mq di piazzale), situata a 800 metri dal casello di Calenzano, e l’altra a Treviso (1.800 mq coperti e circa 2.000 di piazzale), a quattro chilometri dal casello di Conegliano Veneto, sulla A27: con un parco nolo di circa 150 macchine, sono dotate entrambe di un impianto di lavaggio a circuito chiuso e una sala per lo svolgimento dei corsi di formazione. La crescita territoriale è seguita inoltre da un incremento di gamma, con due nuovi modelli di piattaforme aeree: la Genie GR26J con braccio a sfilo (altezza massima di lavoro di 9,90 m e sbraccio orizzontale di 3,15 m) e la piattaforma ragno Leo 13GT firmata Teupen (nella foto) con un’altezza massima di 12,8 m. Infine Nacanco ha recentemente presentato anche il nuovo sito web, dove è possibile reperire ogni informazione sulle 2.600 macchine (100 modelli dai 4 ai 43 m di altezza) che compongono il parco noleggio. www.nacanco.it
Approdo a Las Vegas
N
egli States con numerose novità. DIECI NORTH AMERICA prenderà parte a Conexpo 2011 (area esterna: gold; lot: 9), a Las Vegas dal 22 al 26 marzo, mettendo in bella mostra i suoi prodotti di punta, molto apprezzati anche nel noleggio. Nel dettaglio i modelli presentati saranno: il sollevatore rotante Pegasus 40.25 che, dotato della rotazione continua a 360 gradi, ha una portata massima di 40 quintali e un’altezza massima di sollevamento di 25 metri con braccio a tre sfili; il sollevatore telescopico a braccio fisso Hercules 160.10, con un’altezza massima di sollevamento di 10 metri e una portata di 160 quintali; il telescopico Icarus 45.17, con una portata di 4.500 chilogrammi, un’altezza di sollevamento di 16,90 metri e uno sbraccio massimo di 12,70 metri; il sollevatore telescopico a braccio fisso Samson 70.10, con una portata massima di 7.000 chilogrammi e un’altezza massima di sollevamento di 9,65 metri (con braccio a una sezione sfilante); il telescopico a braccio fisso Apollo 25.6, il “mini elevatore” dalla portata massima di 2.500 chilogrammi e l’altezza massima di sollevamento di 5,78 metri e dimensioni di 4.096 x 1.800 x 1.910 millimetri. E ancora: il dumper DP 1000 motorizzato Lombardini e l’autobetoniera L 3500 con la cabina completamente nuova. www.dieci.com
Montaggio qualificato
Non solo aspirazione A Verona con il suo “gioiello”. GEROTTO FEDERICO è presente al Samoter (area esterna B, stand 65-66) con l’escavatore a risucchio Quadra, un mezzo combinato che raggruppa in sé più funzioni: alla potenza di aspirazione in grado di risucchiare all’interno del cassone qualsiasi materiale di pezzatura in grado di passare in un tubo dal diametro di 250 millimetri, unisce la potenza dell’acqua in alta pressione. La macchina è munita di un serbatoio da 4.000 litri per alimentare una pompa a pistoni (in ceramica) con la testata in ghisa sferoidale e valvole in acciaio inossidabile.
www.gerotto.it
Noleggio di attrezzature cantieristiche, ponteggi e gru edili. AGOS PONTEGGI vanta un’esperienza più che ventennale nel settore del noleggio per l’edilizia industriale e civile. Suoi punti di forza: un parco automezzi equipaggiati con gru per la movimentazione del materiale e il personale altamente qualificato, in possesso di patentino Esem, con cui tra l’altro l’azienda collabora per l’aggiornamento tecnico. Agos Ponteggi infine organizza anche corsi per il corretto montaggio di ponteggi.
www.agosponteggi.it
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Evoluzione in atto
La sede Fracasso di Fiesso d’Artico.
Full vincente
U
na realtà industriale con un volume d’affari di oltre 100 milioni di euro e con più di 250 dipendenti distribuiti su tre sedi, a Fiesso d’Artico (VE), Bologna e Roma. Questo il risultato della fusione per incorporazione di tutte le società italiane all’interno della controllante
FRACASSO. L’operazione, deliberata dal cda lo scorso settembre, è stata attuata in un’ottica di rafforzamento delle sinergie di gruppo e di ottimizzazione degli oneri di gestione e amministrazione delle varie legal entity. In sostanza dalla fine del 2010 non
Le nuove cinque unità operative sono: Edilizia Stradale (barriere stradali, pannelli fono, condotte metalliche, carpenteria e arredo urbano), Edilizia Civile (ponteggi metallici sia in vendita sia a noleggio), Storage Plants (sistemi di processo e stoccaggio di cereali, riso e granaglie in genere), Steel Equipment (costruzioni in metallo per ambiti civili, industriali, stradali e ferroviari) e Green Energy (sistemi di generazione di energia pulita mediante solare ed eolico). Si precisa che la divisione Storage Plants ha mantenuto il marchio e il logo di Frame, mentre la divisione Edilizia Civile si è arricchita del marchio Fracasso Rent.
esistono più le ragioni sociali Frame e Fracasso Rent, mentre sotto il profilo organizzativo il business è ora strutturato in cinque unità operative. Rimangono invece inalterati i rapporti lavorativi: Fracasso è
succeduta a Frame e Fracasso Rent in tutte le precedenti posizioni contrattuali, pertanto è stato effettuato il passaggio diretto di tutti i dipendenti delle due società a Fracasso. www.fracasso.it
Il cantiere è servito. Saremo presenti alla fiera SAMOTER Verona, 2-6 marzo 2011 Hall 6 - Stand B5 e presso l’area demo IPAF
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sabato 5 marzo CORSO PROMOZIONALE per operatori di piattaforme autocarrate con rilascio di carta PAL. Per iscrizioni: 0464 48.50.40
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I - 38068 R Rovereto overeto (Tn) ( Tn) V Via ia C Caproni, aproni, 7 - Z Z.I. .I.
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Sulla retta
IL CANTIERE IN CIFRE Superficie Estensione lineare Committente Importo lavori
83.000 mq 800 m Autostrade per l’Italia 18 milioni di euro
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VIA COSTRUZIONI SI È RECATA NEL BOLOGNESE PER VEDERE I LAVORI DI REALIZZAZIONE DEL NUOVO SVINCOLO AUTOSTRADALE DI RIOVEGGIO, DOVE SONO ALL’OPERA DIVERSE MACCHINE NOLEGGIATE DAL GRUPPO
VENPA3: STRADALI, MOVIMENTO TERRA E PER IL SOLLEVAMENTO DI
DANIELA STASI
azionalizzare il traffico in una delle zone più congestionate del Nord Italia, spesso alla ribalta delle cronache sulla viabilità. È questo l’obiettivo della realizzazione del nuovo svincolo di Rioveggio, frazione di Vado Monzuno, in provincia di Bologna, nell’ambito della Variante di Valico in costruzione tra Barberino del Mugello (FI) e Sasso Marconi (BO). L’intervento fa parte delle opere accessorie al raddoppio del tratto autostradale Bologna-Firenze e prevede, oltre alla costruzione dello svincolo e del nuovo casello, diversi lavori complementari, che rivoluzioneranno la fisionomia di quel segmento dell’autostrada A1.
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La particolarità della zona è la posizione a mezza costa, che richiede quindi una serie di opere provvisionali finalizzate a contenere la spinta del fronte della montagna. La società committente, Autostrade per l’Italia, ha appaltato i lavori a Icg 2 Ingegneria e Costruzioni Generali che, per affrontare le varie lavorazioni previste, ha noleggiato tutti i mezzi d’opera (per il movimento terra, per il sollevamento e quelli stradali) dalla filiale di Bologna del Gruppo Venpa3. COSTRUZIONI si è recata sul posto per vedere le macchine al lavoro, impegnate nelle applicazioni più varie, dal sollevamento di ferri d’armatura allo sbancamento, fino alla scapitozzatura dei pali.
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PIÙ CANTIERI NEL CANTIERE Quello di Rioveggio è un cantiere che racchiude in sé diversi interventi: il nuovo casello, lo svincolo con le corsie di accelerazione e decelerazione e ben tre gallerie artificiali (lunghe 52, 54 e 130 metri), per uno sviluppo complessivo di 800 metri lineari, oltre al piazzale del casello. L’intervento però non è concentrato solo sull’autostrada: nei lavori è coinvolto anche un tratto della strada provinciale SP 325, con la realizzazione di un viadotto che andrà a migliorare il tracciato plano-altimetrico dell’attuale strada. “Inoltre nella Conferenza dei Servizi è intervenuto anche il Comune di Vado Monzuno, chiedendo la costruzione di una rotatoria di interconnessione tra la SP 325, il casello e le strade che portano verso il centro del paese”, spiega Simone Eugenio Degl’Innocenti, direttore di cantiere per Icg 2 Ingegneria e Costruzioni Generali. “Si tratta di una rotatoria fondamentale per il futuro sviluppo urbanistico della zona: è prevista, infatti, la nascita di un centro commerciale”. Nella sua complessità, il cantiere, che si sviluppa su una superficie di 83.000 metri quadrati, è suddiviso in due sezioni: l’area a destra dell’autostrada (visibile nella planimetria), in direzione Sasso Marconi, è quella dove sorgeranno le gallerie artificiali e il casello di esazione; la zona a sinistra è denominata, invece, “area dei viadotti”.
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FLOTTE&NOLEGGIO Step complementari Dopo la consegna dei lavori a Icg 2 Ingegneria e Costruzioni Generali, avvenuta a marzo 2009, si è proceduto alla bonifica (superficiale e profonda) da ordigni bellici da parte dei reparti militari competenti. Solo a ottobre 2009 si è proseguito con la cantierizzazione dell’area e successivamente con la realizzazione delle opere provvisionali di contenimento, fondamentali per limitare la spinta del fronte della montagna che tra l’altro, dal monitoraggio del terreno, risulta in movimento.
A seconda dell’area di lavoro sono state effettuate opere di contenimento differenti: nella zona delle gallerie e del casello è stata costruita una paratia di 400 grandi pali con tirantature, mentre in quella dei viadotti è stata realizzata una serie di berlinesi, ossia paratie di micropali anch’essi tirantati, necessari per poter costruire i plinti di fondazione e i fusti delle pile dei viadotti. All’opera di contenimento fanno seguito lo sbancamento e in un secondo momento gli interventi infrastrutturali e civili.
PARCO ETEROGENEO Dall’inizio dell’intervento a oggi, la Icg 2 ha noleggiato dal Gruppo Venpa3 una dozzina di mezzi. Al momento della nostra visita, nelle varie aree del cantiere, erano al lavoro sei macchine: un sollevatore telescopico Merlo Roto 38.16 che, con un’altezza massima di lavoro di 15,7 metri, era impegnato nella movimentazione dei bancali e delle attrezzature; un escavatore cingolato Jcb JS220 N Mono da 21.144 chilogrammi, all’opera nelle operazioni di scavo; un’autogrù Terex A 300 da 24.400 chilogrammi, con un’altezza massima di lavoro di 24 metri e una portata di 30.000 chilogrammi, in assistenza ai carpentieri per la movimen-
tazione delle casserature metalliche utilizzate per la realizzazione delle pile e delle spalle del viadotto; un rullo vibrante ferro-gomma Jcb Vibromax VM 146D con una profondità di compattazione di 120-100 centimetri, impiegato per compattare le piste di cantiere; una pala gommata Jcb 416 HT da 1.290 chilogrammi e con una capacità della benna di 1,60 metri cubi, usata per movimentare lo smarino di risulta dei pali di fondazione; un miniescavatore Jcb 8052 equipaggiato di martello Atlas Copco SB 300 per la scapitozzatura dei pali di fondazione.
www.gruppovenpa3.it
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Simone Eugenio Degl’Innocenti
David Genova Responsabile Noleggio Movimento Terra Emilia Romagna di Venpa
Direttore di cantiere per Icg 2 Ingegneria e Costruzioni Generali
Nel cantiere di Rioveggio, Venpa è il nostro unico interlocutore per il noleggio di tutti i mezzi d’opera: quelli per il movimento terra, quelli per il sollevamento e quelli stradali. Il fatto di relazionarci con una sola realtà, per un lavoro che richiede mezzi di tipologia differenti, agevola sensibilmente le modalità operative. Con Venpa inoltre abbiamo un rapporto privilegiato: la concorrenza è notevole, però con loro si è creata una forte sinergia. Ogni nostra richiesta di nuovi mezzi viene soddisfatta entro le 24 ore; sono molto celeri anche gli interventi dei tecnici per ripristinare i mezzi: le operazioni di assistenza, vengono svolte direttamente in cantiere con officine mobili. La nostra soddisfazione è testimoniata dal fatto che abbiamo scelto i servizi Venpa anche per altri nostri cantieri.
Icg 2 Ingegneria e Costruzioni Generali è riuscita a ottimizzare perfettamente i tempi e le modalità di noleggio: in sostanza usufruisce del nostro intero parco mezzi (dai sollevatori alle autogrù, dalle pale gommate agli escavatori cingolati da 11 a 460 quintali, fino ai mini e alle macchine stradali), scegliendo le macchine di volta in volta, in base alle specifiche esigenze e per il tempo necessario a concludere un determinato lavoro. Insomma il nostro parco macchine si adatta perfettamente alle loro esigenze. Noi, dal canto nostro, una volta ricevuta la richiesta di noleggio, siamo in grado di consegnare le macchine in tempi celeri. La rapidità contraddistingue anche il nostro servizio di assistenza, ulteriormente migliorato grazie alla recente introduzione del sistema First Care, il team dedicato alla gestione centralizzata delle richieste di assistenza: da una statistica effettuata in base ai rapporti elaborati dai nostri meccanici, è emerso che interveniamo e ripristiniamo i mezzi al 70 per cento nelle prime quattro ore dalla chiamata ricevuta, al 10-15 per cento in 24 ore; la percentuale restante riguarda casi che richiedono l’intervento in officina o la sostituzione del mezzo.
Mezzo secolo di esperienza Costituita nel 2006 con lo scopo di acquisire una delle divisioni dalla storica Icg, la Icg 2 Ingegneria e Costruzioni Generali di Napoli è attiva nel settore delle costruzioni infrastrutturali e civili: strade, autostrade, ponti, acquedotti, rete fognarie, gallerie e opere strutturali speciali per committenti pubblici e privati, oltre a edifici civili e industriali. La società, con circa 50 anni di esperienza alle spalle, vanta un ricco portfolio lavori
200 Costruzioni febbraio 2011
sia nell’ambito pubblico, sia in quello privato: tra i più recenti si ricordano la realizzazione di una galleria di circa tre chilometri a Como per conto dell’Anas, una bretella di una tangenziale a Torino anch’essa commissionata dall’Anas, oltre a diversi cantieri a Napoli, da gallerie acquedottistiche a una sezione della Linea 6 della Metropolitana cittadina.
www.icg2spa.com
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PIATTAFORME AEREE
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In alto
LA MODA
UNA LARGA SCHIERA DI PIATTAFORME HAULOTTE È STATA IMPEGNATA NEI LAVORI DI COSTRUZIONE DEL NUOVO HEADQUARTER DEL MARCHIO
DIESEL. PRIME TRA TUTTE LE ARTICOLATE DIESEL 4X4 DI
DANIELA STASI
mpi spazi pensati per far socializzare i lavoratori tra loro, un asilo per i figli delle dipendenti, un auditorium multifunzionale, un ristorante, una palestra e due campi di calcio (uno interno e uno esterno). Si tratta della sede di una multinazionale nell’evoluta Silicon Valley? No, è il nuovo Diesel Village, polo direzionale del celebre marchio di abbigliamento ideato da Renzo Rosso: inaugurato qualche mese fa a Breganze, nel vicentino, presenta un concept architettonico creato dallo studio dell’architetto Pierpaolo Ricatti e Jacobs
A
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Engineering in collaborazione con il Diesel Creative Team. Per la costruzione del plesso, assegnata a Carron Costruzioni Generali di San Zenone degli Ezzelini (VI), le imprese coinvolte hanno impiegato numerose macchine Haulotte, fornite da diversi noleggiatori, quali Ati, Desman e Sticar: dagli scissor (soprattutto Optimum 8 e Compact 8) ai sollevatori telescopici (in particolare l’HTL 4017) fino alle piattaforme semoventi articolate diesel, prime tra tutte la HA 20 PX e la HA 41 PX, impegnate nella costruzione delle ampie facciate continue.
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Avanguardia eco-friendly Oltre a essere innovativo sotto l’aspetto architettonico, il nuovo polo direzionale Diesel è all’avanguardia anche sotto il profilo ambientale: i materiali utilizzati (legno, vetro e rame) sono tutti riciclabili, mentre per l’energia sono state adottate fonti alternative. Da mettere in risalto sono la realizzazione di circa 15.000 metri quadrati di coperture termoisolate con manto a vista, parte delle quali integrate con un impianto fotovoltaico (per un totale di 200 kWp), 14.000 metri quadrati di copertura a verde pensile estensivo, e la costruzione di vasche per la raccolta e il riutilizzo delle acque piovane.
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NATE PER IL FUORISTRADA Tra le macchine Haulotte utilizzate in cantiere, sono da segnalare soprattutto le articolate HA 20 PX e HA 41 PX, entrambe dotate della rotazione continua della torretta di 360 gradi e del sistema di livellamento automatico. La prima, impiegata per l’accesso in quota degli operatori impegnati nel posizionamento del rivestimento metallico della struttura, è caratterizzata dal movimento verticale positivo e negativo del jib di 140 gradi (-70/+70°), a favore di un’accessibilità ottimale. La manovrabilità è assicurata dal raggio di curvatura di 3,9 metri e dalle quattro ruote motrici e sterzanti, la versatilità invece è data dal blocco idraulico del differenziale e dall’altezza da terra di 42 centimetri, due peculiarità che ne consentono l’utilizzo su ogni tipo di terreno. I comandi sono tutti proporzionali e simultanei, mentre la sicurezza è garantita dalla presenza del
limitatore di carico sul cestello, dell’inclinometro automatico e del sistema per la discesa d’emergenza. La HA 41 PX, anch’essa utilizzata per la realizzazione dei rivestimenti esterni, grazie allo sbraccio laterale massimo di 19,80 metri, ha consentito agli operatori di accedere in quota anche tra i corpi di fabbrica, riuscendo a oltrepassare le strutture provvisionali. Anche questo modello, ora presente sul mercato nella nuova versione HA 41 PX-NT, vanta la possibilità di eseguire tre movimenti proporzionali e simultanei. Tra gli altri plus: le quattro ruote motrici e direttrici, l’assale oscillante, il blocco differenziale delle ruote, l’altezza da terra di 38 centimetri, che consente di affrontare pendenze fino al 40 per cento, e il raggio esterno di sterzata di 5,1 metri, per una migliore manovrabilità.
SEMPRE IN ALTA QUOTA Nata a Padova nel 1976, inizialmente Sticar commercializzava carrelli elevatori; dopo qualche anno, l’attività fu implementata con il noleggio di un’ampia gamma di mezzi per il sollevamento di persone e carichi: oltre alle piattaforme aeree di qualsiasi tipologia, sollevatori telescopici, autogrù e carrelli elevatori.
www.sticar.it
204 Costruzioni febbraio 2011
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FLOTTE&NOLEGGIO LE DUE ARTICOLATE IN CANTIERE Modelli Altezza di lavoro Altezza piano calpestio Sbraccio laterale max Portata massima
HA 20 PX 20,65 m 18,65 m 13,50 m 230 kg
HA 41 PX 41,50 m 39,50 m 19,80 m 230 kg
www.haulotte.it
Lavoro di facciata Il montaggio dei rivestimenti in rame naturale trattato è stato affidato alla Fabris Lattoneria di Bressanvido (VI), attiva nel settore della carpenteria metallica dal 1977. “I rivestimenti in rame erano previsti per tutti i prospetti perimetrali dell’edificio oltre che per una parte dei controsoffitti interni (nel complesso 8.000 mq di pareti e 1.500 mq di controsoffitti)”, spiega Ottaviano Fabris, titolare della Fabris Lattoneria. “Un’operazione piuttosto impegnativa, dato il considerevole sviluppo delle facciate, che in alcune aree raggiunge quote fino a 15 metri e impone di conseguenza l’utilizzo di piattaforme aeree in grado di offrire altezze operative e sbracci importanti. Da considerare sono anche le caratteristiche delle lastre di rivestimento, che pervengono in cantiere in pezzature da 4,5 metri per 7/10 di spessore e diverse altezze secondo un abaco stabilito dal progetto architettonico. In questo specifico contesto, che impediva il ricorso alle normali piattaforme autocarrate date le condizioni del terre-
no, ci serviva una soluzione che fosse in grado di coniugare alle capacità operative la possibilità di operare anche fuoristrada. Soluzione che abbiamo individuato nelle piattaforme semoventi articolate Haulotte, e in particolare nel modello HA 20 PX, che presentava tutte le caratteristiche necessarie per questa tipologia di intervento. Nell’impiego quotidiano abbiamo infatti potuto apprezzarne le doti di velocità operativa, la capacità di raggiungere anche i punti di più difficile accesso grazie ai movimenti orizzontali e verticali del jib, e il generoso sbraccio che ha permesso di raggiungere i punti di lavoro, così come la compattezza che ci ha permesso di operare anche in un cantiere ampio ma molto trafficato e organizzato come questo. Ne abbiamo quindi apprezzato la manovrabilità e l’eccellente stabilità anche in presenza di terreni fortemente sconnessi come quelli qui presenti. E grazie all’ottimo supporto garantito da Sticar abbiamo potuto operare in tutta tranquillità”.
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PIATTAFORME AEREE
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Intervista
Massimiliano Cocco Responsabile Divisione Piattaforme Aeree Sticar
Quali tipologie di macchine Haulotte avete nel vostro parco nolo?
Sticar e Haulotte iniziano una proficua partnership già a partire dal 2001. Il nostro parco noleggio è composto da piattaforme aeree delle migliori case costruttrici e in particolare del brand francese abbiamo quasi tutta la gamma, a partire dalle semoventi a pantografo diesel ed elettriche, alle semoventi articolate diesel ed elettriche, alle semoventi con braccio telescopico diesel, nei modelli e nelle altezze maggiormente richieste dai nostri clienti. Il nostro punto di forza è l’anzianità media del parco, inferiore ai sei anni. Questa rotazione ci consente di fornire ai clienti una flotta noleggio giovane, con modelli recenti e all’avanguardia.
Qual è il riscontro che avete sul mercato del noleggio con le macchine francesi? Il feedback è più che positivo soprattutto per quanto riguarda le verticali e le articolate. Diciamo che i pezzi forti del marchio francese vanno da un range compreso tra i 4 e i 30 metri d’altezza.
Quali sono le peculiarità di queste macchine che più giovano al settore del noleggio? Sicuramente l’intuitività dei comandi, resi ancora più ac-
cessibili dalle serigrafie e dalle varie informazioni riportate in modo figurativo sulle macchine. Noi naturalmente organizziamo corsi per il corretto utilizzo delle piattaforme e, ogniqualvolta consegniamo i mezzi in cantiere, ne spieghiamo le modalità d’impiego.
Quali sono le peculiarità della strategia di Sticar? Puntiamo sulla qualità del servizio offerto ai clienti; la nostra mission è quella di fornire “soluzioni all’altezza” così come recita il nostro slogan. Il business del noleggio dei mezzi per il sollevamento di persone in quota, tuttora in una fase di sviluppo, è stato condizionato dalla recente crisi mondiale. Pertanto è nostra convinzione che il valore percepito dal mercato, relativamente alla qualità del servizio offerto, richieda uno sforzo straordinario per il corretto posizionamento. Stiamo quindi lavorando sia per aumentare il nostro grado di professionalità, sia per creare una struttura snella e dinamica, in grado di rispondere prontamente alle varie inflessioni della piazza. Razionalizzazione e crescita delle risorse interne al fine di aumentare la nostra competitività all’esterno, il nostro obiettivo.
Quali sono i principali servizi offerti? Oltre ai già citati corsi di formazione per l’utilizzo delle piattaforme aeree, affianchiamo all’attività di noleggio il servizio di assistenza proposto sia direttamente in cantiere tramite le officine mobili, sia nelle nostre filiali, tutte equipaggiate di ampie officine e di un team di tecnici ben preparati. Offriamo anche il servizio di compravendita di piattaforme nuove e usate e i clienti possono affidarci le loro macchine per le attività di supporto per le verifiche Asl e Arpa.
Operate su tutto il territorio nazionale? Siamo attivi in tutto il Nord Italia con la sede a Padova e ben 12 filiali di proprietà a Venezia, Verona, Vicenza, Rovigo, Milano, Brescia, Torino, Bologna, Ravenna, Massa, Prato e Firenze.
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delle macchine e delle attrezzature edili in Italia
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