Costruzioini 635 marzo 2010

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Mensile di Macchine_Mezzi d’Opera_Attrezzature [Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni]

SOMMARIO INSERZIONISTI E AZIENDE

WALK AROUND MACCHINE

6

64 ESCAVATORE CINGOLATO NOTIZIARIO

VOLVO EC360C

NL

Claudio Marini

I N COPERTINA Squadra vincente. Nella prova di COSTRUZIONI l’Iveco Trakker otto per quattro, in taratura da 450 cavalli e cabina Active day ora migliorata nella qualità dei materiali e nel comfort, così da renderla più vicina allo stradale. Il “duro” di Torino incontra il ribaltabile posteriore Gervasi, configurato a vasca tonda e dimensionato in maniera da essere disponibile per qualsiasi autotelaio. In un mercato, quello degli allestimenti per autotelai off-road, ricco di competitor, la Gervasi punta sulla qualità dei materiali e su una struttura extra forte della vasca. Realizzata in acciaio speciale antiusura, mantiene la forma semitonda e una struttura del controtelaio che non necessita barra stabilizzatrice perchè interseca direttamente nel telaio.

8Attualità e prodotti MACCHINE & ATTREZZATURE 14 MACCHINA DEL MESE 88 TA400 TEREX MINI ESCAVATORI Missione produttività

Convocato in azzurro

Matthieu Colombo

Critian Furini

INCONTRI

18 ASSOCIAZIONI Tira aria nuova Matthieu Colombo

94 PROVATI PER VOI IVECO TRAKKER 8X4 E RP-18VT GERVASI Ci sono due piemontesi…

DEMOLIZIONE & RICICLAGGIO

28 NOTIZIARIO Attualità e prodotti

32 DECOMMISSIONING Effetto domino Matthieu Colombo

Cristian Furini

22 MOTORI Belli fuori, puliti dentro Jacopo Pastore

F.LLI GERVASI SPA S.S. 23 DEL SESTRIERE KM. 29 10060 SCALENGHE (TO) Tel: 011 9866039 - 011 9866529 Fax: 011 9866750 www.gervasi-spa.it info@gervasi-spa.it

DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo E mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO Emilia Longoni E costruzioni@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Valentino Viale

SEGRETERIA Ornella Oldani E segreteria@fiaccola.it

AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano E amministrazione@fiaccola.it

COLLABORATORI Paolo Bruschi, Silvio Cocco, Federico Fornara, Claudio Marini, Edoardo Nartelli, Umberto Nartelli, Jacopo Pastore, Daniela Stasi

ABBONAMENTI Mariana Serci E abbonamenti@fiaccola.it

IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page Novate (MI)

TRAFFICO E PUBBLICITÀ Antonella Ciliberto, Laura Croci, E marketing@fiaccola.it

MARKETING E PUBBLICITÀ Sabrina Levada E slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 E ottoadv@tin.it per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna

Mensile - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 1 DCB Milano - Filiale di Milano Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 Stampamatic - via Albert Sabin, 26 20019 Settimo Milanese (MI)


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[635] marzo_2010

WALK AROUND MACCHINE Il Dumper articolato Astra ADT30D con portata nominale di 28,1 ton, capacità del cassone a colmo di 16,9 m3 e potenza netta al volano di 260 kW

SUL PROSSIMO NUMERO

TECNOLOGIE & CALCESTRUZZO

CAVE & INERTI

54 NOTIZIARIO

38 L’ISTITUTO PENSANTE

Attualità e prodotti

Un calcestruzzo Aeternum

60 IMPIANTI DI FRANTUMAZIONE

In collaborazione con IIC

Tre macchine, un impianto

40 L’ISTITUTO INFORMA

Paolo Bruschi

Parola agli associati In collaborazione con IIC

42

NOTIZIARIO Attualità e prodotti

SOLLEVAMENTO IN CANTIERE

FLOTTE & NOLEGGIO

102 NOTIZIARIO

118 NOTIZIARIO

Attualità e prodotti

Attualità e prodotti

106 GRU CINGOLATE - AUTOGRÙ

120 PIATTAFORME AEREE

Monaco show

Goal in quota

Matthieu Colombo

Daniela Stasi

110 PONTEGGI

122 GRU A TORRE

Il cantiere invisibile

13 gru entrarono a Trento…

Daniela Stasi

Daniela Stasi

46 NORMATIVE Certificazioni e controlli: anno zero Paolo Bruschi

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 Prezzi di vendita abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00

É vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge

675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera ricevere, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini

Casa Editrice

la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484 E-mail: costruzioni@fiaccola.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440

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I NDICE[I NSERZIONISTI]

AZIENDE C ITATE Allu Baioni Cofiloc Capital Safety Case Caterpillar Cobiax Technologies Comer Industries Controls Cooperativa Muratori e Cementisti F.lli Gervasi Fassi General Smontaggi Haulotte Hilti Hitachi Power Honda Husqvarna Idrotech IIC Imer Group Iveco Kapriol Kleemann Komatsu-Cummins Engine Company Layher Liebherr Werk Linden Comansa Maeda Magic Gemme Man Manitou Mantovanibenne Marangoni MB Mollo Noleggio New Holland Oil&Steel OMG Onnicar Ormig Peri Pizzarotti Potain-Manitowoc Rammit Rulmeca Ruthmann Sandvik Mining and Construction Sikur Simem Sivit Sky Edilagro Stone International Terex Trimmer Unacea Vitali Wacker Neuson

29 60 119 105 56 22 44 102 40 8 94 103 32 120 11 29 9 29 58 38 42 13 11 57 12 110 106 103 102 29 9 104 28 9 30 118 88 118 41 10 102 43 32 122 29 55 105 54 119 43 42 119 43 14 118 18 54 119

AMMANN-YANMAR S.A.

87

IHIMER SPA

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BAUMA2010 MESSE MUNCHEN INTERNATIONAL

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7

JCB SPA 13

www.bauma.de

2

KOMATSU ITALIA SPA

21

www.komatsuitalia.it

CALCESTRUZZI SPA

52

www.calcestruzzi.it

CANGINIBENNE SRL

LIEBHERR INTERNATIONAL DEUTSCHLAND GMBH

10

www.liebherr.com

45

www.lombardini.it

59

www.canginibenne.com

LOMBARDINI SRL CECCANTINI & FIGLI SRL www.ceccantini.it

115

MA.IN. ENGINEERING SRL

93

www.mainengineering.sm

CGT SPA COMPAGNIA GENERALE TRATTORI

III COP.

www.cgt.it

MB SPA

II COP.

www.mbcrusher.com

CTE SPA

105

MERCEDES-BENZ ITALIA V.IND

103

http://truck.mercedes-benz.it

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DIECI SRL www.dieci.com

F.LLI GERVASI SPA

I COP.

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F.A.E. SPA TECNIFOR SPA IND. ALLOGGI PREF.

www.pmvpromove.it

PROMOVE SRL INSERTO

www.faeterni.it

SCAI SPA

63

57 30 31

www.scaispa.com

FRANZOI METALMECCANICA SRL

11

www.franzoisrl.it

GENERAL SMONTAGGI SRL

44

www.bunker-teksped.com

IV COP. VENPA SPA

www.generalsmontaggi.com

GRUPPO EDIZETA SRL

TEKSPED SRL TECNOLOGIE SPECIALI PER L’EDILIZIA

116

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1-3

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[ 635 ] marzo_2010

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SERVIZIO[I NFORMAZIONI] Il Servizio Informazioni è a vostra disposizione per fornirvi gratuitamente ulteriori dati su pubblicità, articoli e notizie contenute sulla rivista COSTRUZIONI

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Il trattamento dei dati personali che la riguardano, per quanto stabilito dalla legge 675/96, di cui Le garantiamo massima riservatezza, verranno utilizzati solo dalla banca dati della Casa Editrice La Fiaccola. Perciò, per aggiornarLa sulle nostre iniziative, i suoi dati non saranno nè comunicati nè diffusi a terzi: se non desiderasse ricevere altre comunicazioni sbarri la casella a lato


13-01-2009

15:21

Pagina 2

unleaded.it

Stampa periodica

Le dure si fanno belle Chi ha detto che le belle non hanno carattere? Confortevoli, agili, resistenti, pronte a tutto. Ma soprattutto, inconfondibili in cantiere. Grazie al design innovativo e alla perfezione dei movimenti, superiamo ogni giorno i luoghi comuni. Di sicuro, non passeremo inosservate.

www.ihimer.com


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NOTIZIE

[Attualità&Prodotti] n Approvato nell’assemblea dei soci il piano 2010-2012 di CMC, che punta al rafforzamento della presenza nei mercati esteri

n Aumenta la fiducia

VERSO I NOVE ZERI

Secondo l’inchiesta condotta dall’Isae su un panel di circa 500 imprese del settore costruzioni, a gennaio il clima di fiducia, considerato al netto dei fattori stagionali e calcolato in base 2000=100, recupera decisamente passando da 71 a 81,1 raggiungendo il valore più elevato da settembre 2008. Tra le variabili componenti il clima di fiducia si registra un minor pessimismo sia nei giudizi sui piani di costruzione, sia nelle prospettive sull’occupazione; il saldo delle previsioni sui prezzi praticati nel settore sale leggermente rimanendo, comunque, su valori storicamente bassi. Scende leggermente il numero d’imprese che trova ostacoli limitanti l’attività di costruzione (anche se la relativa percentuale rimane comunque decisamente superiore a quella di coloro che dichiarano di non trovarne) e, tra gli ostacoli dichiarati, prevale l’insufficienza di domanda, seguita dai vincoli finanziari.

U

www.isae.it

n …e anche i costi Cresce il costo dei fabbricati residenziali: lo rende noto l’Istat che rileva, nel quarto trimestre del 2009, una variazione dello 0,1 per cento sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al quarto trimestre del 2008. Dai dati, inoltre, emerge che nel confronto tra la media dell’anno 2009 e quella del 2008 l’indice ha registrato una variazione dello 0,9 per cento.

www.istat.it

[8] costruzioni marzo 2010

n miliardo di euro di fatturato nel 2012: nonostante l’onda lunga della crisi economica ed i forti vincoli alla spesa pubblica italiana che stanno colpendo in modo pesante anche il settore delle costruzioni, la [Cooperativa Muratori e Cementisti] di Ravenna, grazie ad un cospicuo portafoglio ordini e ad una buona solidità patrimoniale, può puntare ad una crescita che la porterà gradualmente dai 700 milioni di fatturato del 2009 al miliardo nel 2012: quasi metà del fatturato verrà dai cantieri esteri, in particolare dall’Africa del Sud, dall’estremo oriente e dall’Algeria. “Il 2010 - ha commentato l’Amministratore Delegato Dario Foschini - è cominciato bene. Abbiamo appena firmato insieme ad un’azienda partner - un contratto da 100 milioni di Euro con Anas per una galleria a Savona e stiamo concludendo contratti per un porto turistico a Marina di Pisa e per strade e dighe in Mozambico e in Angola per complessivi 200 milioni di Euro.” Sul territorio ravennate, la Cooperativa conferma la disponibilità a partecipare agli investimenti per modernizzare il porto, realizzare il terminal container, il polo della logistica e per qualificare la Darsena della città. Prosegue, inoltre, l’impegno per far avanzare progetti fondamentali quali il by pass del Candiano (foto) e la nuova Romea. “I buoni risultati, economici e commerciali, conseguiti negli ultimi esercizi - ha dichiarato il Presidente Massimo Matteucci al termine dell’assemblea - ci consentono di porci per il prossimo triennio degli importanti obiettivi di crescita dei volumi e della redditività che sono i presupposti basilari per sostenere l’occupazione, qualificare e arricchire le nostre competenze e professionalità e assicurare così la continuità dell’impresa”. www.cmc.coop

Varo del ponte mobile sul canale Candiano


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n L’immagine ai tedeschi n

SEMPRE

SULLA CRESTA

Tempi di rinnovamento in casa [Honda], grazie alla gamma motori GX fornita in due diverse configurazioni: Standard (Regolatore di giri meccanico) e i-Gx (Regolatore di giri elettronico). La prima è adatta ad un ampio ventaglio di applicazioni, con prestazioni incentrate su basse emissioni (EPA Phase III), potenza e avviabilità. La seconda, con caratteristiche base identiche a quelle della versione standard, ha però prestazioni superiori grazie al regolatore di velocità elettronico programmato in fase di produzione, capace di adattarsi alle applicazioni che richiedono caratteristiche quali “Auto-Idle” (ritorno al minimo automatico) e “Auto-Choke” (dispositivo di starter automatico). La fasatura variabile (CDI digitale), l’incremento del rapporto di compressione, il carburatore ad alte prestazioni e il pistone leggero, hanno consentito un aumento dei livelli di potenza e di coppia a fronte di dimensioni invariate. La versione iGX dispone inoltre di un sistema di regolazione elettronico che, agendo direttamente sulla valvola a farfalla, stabilizza i giri motore anche con carichi variabili. Negli iGX la regolazione elettronica è pre-programmata in fabbrica, a seconda dell’applicazione alla quale il motore è destinato: questo ne consente l’impiego immediato, senza bisogno di alcuna regolazione, su molte macchine industriali.

www.honda-engines-eu.com

IN GAZZETTA UN CE “NERO” n

Il 18/12/2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 16 Novembre 2009 in applicazione della direttiva 89/106/CEE, che definisce le caratteristiche tecniche che il fabbricante di aggregati per conglomerati bituminosi o il suo mandatario stabilito dall’Unione Europea deve dichiarare per la rispondenza del prodotto, secondo gli elenchi riportati nell’allegato 3 del decreto stesso.

I flottisti tedeschi e gli operatori del settore trasporti hanno selezionato MAN come migliore marchio sul mercato dei veicoli industriali, conferendogli il Premio Immagine 2010. Il motivo principale dell’analisi condotta è l’accertamento dell’opinione rappresentativa sull’immagine e la familiarità dei principali produttori di veicoli industriali. In questo contesto sono stati esaminati i vari prodotti e servizi destinati alle flotte di autocarri: nei mesi di ottobre e novembre 2009 l’istituto di ricerche di Mercato TNS Emnid di Bielefeld ha condotto un’inchiesta selezionando un campione di 400 manager di società commerciali e industriali. I fattori determinanti della selezione dei fornitori principali nel mercato dei veicoli industriali sono stati: le quote di mercato, la presenza a livello nazionale e la familiarità del marchio tra i principali “decision-makers”.

www.man-mn.com

n Ancora più grandi

PHOTO

www.gazzettaufficiale.it

n PURA IMMAGINAZIONE?

Secondo il progettista Haishan Deng le otto ruote (ciascuna dotata di un motore), la cabina di guida in quota e le sponde ribaltabili sui quattro lati possono rappresentare le soluzioni che vedremo sui cava cantiere di domani.

Un ampliamento dello stabilimento trentino destinato alla produzione di pneumatici radiali di grandi dimensioni è stato inaugurato da MARANGONI; con una superficie coperta di 3.200 m2, la nuova linea produrrà pneumatici per macchine movimento terra di grandi dimensioni: una struttura estremamente complessa che si avvale di componenti all’avanguardia sia di elettronica che di meccanica, e con l’implementazione di una rete di controlli e comunicazione in multitasking sinora mai realizzata a livello industriale in questo settore. La prima commessa è stata fornita ad uno dei più grandi produttori di pneumatici del mondo.

www.marangoni.com costruzioni marzo 2010 [9]


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MANIFESTAZIONI,

[

ATTUALITÀ & PRODOTTI

FIERE E CONVEGNI

]

UN NUOVO PIANALE PER IL DOBLÒ RESTYLING n

8-11 APRILE, BERGAMO

EDIL 2010 TECH 24° rassegna delle macchine e tecnologie per l'edilizia, e risparmio energetico www.fieraedile.it

19-25 APRILE, MONACO (D)

BAUMA 2010 29° Salone internazionale delle macchine da costruzione www.bauma.de

21-24 APRILE, PADOVA

SEP 2010 Fiera italiana dedicata all’ambiente www.seponline.it

6-9 OTTOBRE, PIACENZA

GEOFLUID 2010 18° Mostra internazionale tecnologie ed attrezzature per ricerca, estrazione e trasporto fluidi sotterranei www.geofluid.it

È da poco nato il cassone fisso “M” della [Onnicar], realizzato in lega leggera d’alluminio pensato per il neo nato Fiat Doblò con portata da 925 chilogrammi. Resina ignifuga nera con aspetto a “buccia d’arancia” è stata scelta per i principali allestimenti: la paratia retrocabina comprensiva di lunotto posteriore, di dimensioni tali da permettere una perfetta visibilità in fase di manovra; il vano interno cabina, con cielo e fianchetti laterali interni a copertura delle parti in lamiera a vista; la carenatura laterale adeguatamente rinforzata, facilmente amovibile in caso d’intervento; la traversa paraincastro posteriore progettata e realizzata per il montaggio di gruppi ottici e luci targa originali; il paracolpi laterali a completamento fascia paracolpi portiera. Vernice color metallo, invece, per la struttura cassone, interamente in lega leggera di alluminio, che supera i due metri di lunghezza e gli 1,8 di larghezza. Il piano di carico è un pannello in pezzo unico con superficie a vista antisdrucciolo, completamente sgombro da passiruota. Le sponde laterali e posteriore, alte tre metri, sono apribili a 180°, interamente in lega leggera di alluminio anodizzata argento, con profilo plastico di colore rosso, a protezione della parte superiore. Il portapali anteriore, con funzione di paracabina, segue perfettamente la forma della cabina del veicolo.

www.onnicar.it

19 - 25 Aprile Aprile M Monaco onaco HALLE HALLE B B3-STAND 3-STAND 309/408

CANGINIBENNE CANGINIBENNE srl - SSARSINA ARSINA (FC) (FC) Tel. Tel. + +39.0547.698020 39.0547.698020 Fax Fax +39.0547.698021 +39.0547.698021 [10] costruzioni marzo 2010 e-mail email : commerciale@canginibenne.com commerciale@canginibenne.com www.canginibenne.com ww w.canginibenne.com


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NOTIZIE[Attualità&Prodotti] n

Restyling totale. Il nuovo portale [Hilti] è stato completamente rinnovato sia nella grafica, oggi molto più intuitiva, sia nei contenuti, pensati ad uso e consumo di chi utilizza i prodotti dell’azienda sul campo. Dall’home page si accede semplicemente alle tre sezioni principali del sito: “Prodotti”, “Servizi & Supporto” e “Chi siamo”, ciascuna delle quali corredata da numerose informazioni. Interessante da segnalare la grande quantità di materiale scaricabile mediante download: documentazione tecnica, depliant, cataloghi.

CON STILE

WWW

 velocità  fruibilità  completezza  grafica  download

IN CANTIERE

n IL SITO DEL MESE

www.hilti.it

Un mix ben riuscito di design, protezione e comfort. I nuovi stivali Alaska S3 di [Kapriol], caratterizzati da una calzata senza lacci particolarmente comoda, sono dotati di puntale protettivo in acciaio e soletta in acciaio inox antiperforazione. Di più: presentano caratteristiche antistatiche e resistono agli agenti atmosferici e all’usura. La tomaia in “crazy horse” è impermeabile, mentre la suola è in gomma antiscivolo, resistente agli olii, agli acidi e al calore per contatto (fino a 300 gradi per 60 secondi); il sottopiede anatomico è invece realizzato in poliuretano, leggero e anch’esso resistente agli olii e agli acidi.

www.kapriol.com

n

UN NANO ALL’AVANGUARDIA

Uno stand ricco di prodotti innovativi. [Cobo Group] è approdato a Intermat con diverse novità, dal pedale progettato appositamente per veicoli equipaggiati con elettronica recente a una serie di nuovi display multifunzioatore slave per piccoli pannelli in automazioni più sofisticate.

www.cobospa.it

costruzioni marzo 2010 [11]


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NOTIZIE[Attualità&Prodotti] ATTUALITÀ & MOTORI

n Prodotti già 500.000 motori nello stabilimento giapponese di Oyama. Ora Komatsu e Cummins puntano al milione di unità

LA SCOMMESSA SI PUÒ DIRE VINTA

a joint venture [Komatsu-Cummins Engine Company] (KCEC) per la produzione di motori in Giappone ha raggiunto un traguardo importante: 500.000 unità prodotte nello stabilimento di Oyama. Il cinquecentomillesimo motore è uscito dalle linee di produzione lo scorso dicembre. È poi notizia di questi giorni che nello stabilimento giapponese saranno prodotti anche motori di prossima generazione Tier 4. “Raggiungere il mezzo milione di motori è un risultato significativo per la partnership tra Komatsu e Cummins, una delle più efficaci e durature

L

Tom Linebarger, President and Chief Operating Officer, Cummins Inc. (terzo da sinistra) alla cerimonia di celebrazione del 500.000mo motore prodotto dallo stabilimento KCEC

sinergie del settore off-highway - ha dichiarato Eric Neal, General Manager di Cummins-Komatsu business a livello mondiale. La fabbrica di motori KCEC gode della massima considerazione sia da parte di Komatsu che di Cummins per gli eccezionali livelli di qualità, produttività e per il rispetto dei tempi di consegna. L’introduzione dei motori Tier 4 Interim nelle linee dello KCEC a partire dal 2010 in poi significa che l’impianto è già pronto per realizzare motori per le macchine movimento terra di prossima generazione”. Un sistema di produzione altamente flessibile permette allo stabilimento KCEC di costruire motori marchiati Cummins e motori su specifiche Komatsu ma basati su piattaforme e progetti comuni. www.cummins.com

I TIER 4 INTERIM

DI

OYAMA

I motori da 3,3 litri, 4,5 litri e 6,7 litri di cilindrata attualmente prodotti nello stabilimento di Oyama si evolvono tecnologicamente per soddisfare le regolamentazioni Tier 4 Interim che presto entreranno in vigore in Giappone, Nord America ed Europa. L’attuale unità da 8,3 litri “made in Oyama” crescerà fino a 9 litri di cilindrata e diventerà Tier 4.


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THE PEAK OF EXCELLENCE

n La nuova avventura africana dei musoni Iveco, tra natura e solidarietĂ

MUSONI, MA BUONI 19 – 25 APRILE MONACO DI BAVIERA

metĂ tra avventura e solidarietĂ . Questo è lo spirito che anima la spedizione Overland 12 dedicata all’esplorazione dello sconfinato continente africano, lungo un percorso difficile e ricco di insidie che coniuga il fascino dell’avventura a finalitĂ umanitarie. Partita all’inizio di gennaio dalla zona occidentale dell’Africa (costa atlantica), la spedizione raggiungerĂ il Sud Africa durante il mese di marzo, andando a toccare i luoghi in cui a giugno si svolgeranno i Campionati del mondo di calcio per poi risalire, attraversando l’Africa centrale, raggiungere l’Egitto e concludere il viaggio a Roma alla fine di maggio. Un itinerario davvero ambizioso, sia per le distanze, sia per l’asperitĂ di molti tratti stradali e le barriere geografiche che si incontrano lungo il tragitto, per oltre cinque mesi di viaggio e un totale di 47.000 chilometri in territori complessi dal punto di vista ambientale, di sicurezza e logistica ma sicuramente ricchissimi per la varietĂ di popolazioni, paesaggi e fauna. Protagonisti della spedizione, come sempre, i veicoli [Iveco], con due dei quattro “musoniâ€? 330.30 ANW 6x6 della storica flotta che ha dato vita a tante spedizioni in passato, a cui si sono aggiunti un Trakker 6x6, un Daily 4x4 a cabina doppia e due Massif a cinque porte. L’equipaggio è formato da 16 persone, guidate da Beppe Tenti, fondatore del progetto Overland e titolare di Trekking International. Durante le soste 12 persone sono ospitate a bordo dei camion mentre quattro dormono in tenda. La cucina è a bordo dei camion dove avvengono anche la maggior parte dei pasti. L’iniziativa si inserisce nel programma di sostenibilitĂ sociale di Iveco e del Gruppo Fiat e sanciscono l’impegno costante dell’azienda verso le comunitĂ locali delle aree meno sviluppate. Per tutti gli appassionati è possibile seguire la spedizione sul web attraverso il sito ufficiale di Iveco. www.iveco.it

A

+++ + P

++++ TO

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TA400

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AL TOP DELLA GAMMA La proposta Terex di dumper articolati è formata da cinque modelli. Si parte dal TA25 con una portata massima di 25 tonnellate e una capacità a colmo di 13,5 m3 (SAE 2:1), per passare al TA27 da 27,5 tonnellate e 15,5 m3, al TA30 da 30,9 tonnellate e 17,5 m3, quindi al TA35 da 37,5 tonnellate e 21 m3. Al top il TA400 che offre una portata massima di 41,9 tonnellate e una capacità a colmo di 23,3 m3 (SAE 2:1).

Cuore americano n Motore Detroit Diesel Series 60 n Tipo turbodiesel controllo elettronico n Cilindri 6 in linea n Cilindrata 14 litri n Alesaggio x Corsa 133 x 168 mm n Potenza netta 326 kW a 2.100 giri/min. n Coppia massima 2.100 Nm a 1.350 giri/min. n Omologazione ambientale EU Stage IIIA

www.terex.com

MISSIONE [14] costruzioni marzo 2010


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NOTIZIE [la_macchina_del_mese] IL DUMPER ARTICOLATO DA 40 TONNELLATE DEL GRUPPO TEREX SI RIFÀ IL TRUCCO E CAMBIA NOME. L’ACCOPPIATA MOTORE/TRASMISSIONE DETROIT DIESEL/ALLISON È CONFERMATA. CRESCONO L’AUTONOMIA E IL COMFORT. VARIA LA GEOMETRIA DELLE SOSPENSIONI AL POSTERIORE

DI MATTHIEU COLOMBO

ammiraglia della gamma di dumper articolati con passaporto americano si rinnova. Il collaudato modello TA40 si evolve per migliorare ulteriormente la produttività aumentando il comfort per l’operatore, l’autonomia operativa e implementando ulteriormente affidabilità globale. Tanto basta al Costruttore per ribattezzare il suo modello top di gamma con il nome TA400 e modificarne l’estetica con una nuova veste grafica. Metro alla mano, il nuovo dumper Terex conferma quasi tutte le dimensioni e le geometrie del suo predecessore. A variare sono la lunghezza complessiva del mezzo che cresce di 15 centimetri oltrepassando la soglia degli undici metri e la larghezza massima che diminuisce di 4 centimetri attestandosi a 3,36 metri. Anche l’esame della bilancia non lascia dubbi sulla similitudine della struttura con il predecessore TA40; la suddivisione dei pesi sugli assali è identica: 15.880 chili sull’anteriore, 7.500 sul secondo e 7.440 chili sul terzo asse. 

L’

produttività costruzioni marzo 2010 [15]


TA400

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POTENZA IN CONTINUO Il dumper TA400 della Terex è equipaggiato con una nuova trasmissione automatica Allison modello 45000RS progettata per offrire elevate prestazioni a fronte di una ridotta manutenzione. Questo modello è caratterizzato dalla tecnologia del convertitore di coppia che permette cambi di marcia senza interruzione di potenza trasmessa contribuendo, senza dubbio, a ridurre l’usura della catena cinematica e ad incrementare la produttività globale del mezzo equipaggiato. Questa trasmissione integra un potente retarder, un ammortizzatore di torsione per affrontare al meglio i percorsi più accidentati e una serie di sistemi elettronici di monitoraggio e diagnostica come - per esempio - il REL (riduce il regime motore alla fermata), e l’LBSS (load-based scheduling shift) che varia la trasmissione di potenza in base alle condizioni di carico del veicolo e alle condizioni del terreno.

NUOVO SCHEMA SOSPENSIONI POSTERIORI Esclusiva di questo nuovo dumper articolato è lo schema “four-bar” delle sospensioni posteriori, studiato nelle sue geometrie per aumentare la stabilità del mezzo e il comfort dell’operatore su terreni accidentati affrontati a pieno carico. Un dettaglio non da poco se si tiene conto della velocità massima del TA400 dichiarata in ben 60 km/h e del fatto che una maggiore velocità media permette in assoluto di aumentare la produttività rispetto al TA40.

CARICO E CASSONE NON CAMBIANO Il cassone è identico a quello del TA40 e garantisce quindi 23,3 m3 di capacità a colmo secondo standard SAE 2:1. Gli spessori dell’acciaio altoresistenziale dichiarati sono di 8 millimetri per il fronte cassone, 12 millimetri per i fianchi e 15 millimetri per il fondo cassone e lo scivolo posteriore.

FRENI: SCHEMA CLASSICO Su tutte le sei ruote sono attivi freni a disco in bagno d’olio, inoltre la trasmissione Allison integra un retarder per assicurare la massima efficienza anche in condizioni estreme come in discesa a pieno carico.

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ARIA CONDIZIONATA PIÙ EFFICIENTE

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NOTIZIE [la_macchina_del_mese] TECNOLOGIE CAN-BUS E GPS Il nuovo TA400 Terex è caratterizzato dal controllo elettronico del funzionamento di motore e trasmissione (rete Can-bus) per garantire la massima efficienza in ogni condizione d’impiego. Come sui dumper della concorrenza, quelli Terex sono predisposti per potere trasmettere via satellite dati e parametri della macchine rilevati elettronicamente.

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NUOVI SPECCHI RETROVISORI

FARE SENTIRE L’OPERATORE A CASA Nel ridisegnare gli interni della cabina (omologata ROPS/FOPS) del TA400 i progettisti Terex hanno dichiarato di avere puntato a realizzare un ambiente in cui gli operatori potessero sentirsi a casa. Ampi spazi, buona insonorizzazione, sedile pneumatico di serie, cabina sospesa su silent block, vani porta oggetti a portata di mano, aria condizionata e radio cd di serie, cruscotto con interfaccia per la diagnosi dei parametri di motore e trasmissione, sono solo alcuni degli accorgimenti presi per elevare il comfort.

DIFFERENZIALI AUTOBLOCCANTI Come il suo predecessore, il nuovo TA400 ha una trazione integrale permanente sulle sei ruote e i tre assali sono caratterizzati da differenziali autobloccanti (limited slip) di serie.

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VELOCITÀ MASSIMA DI BEN

CAPACITÀ SERBATOIO CARBURANTE INCREMENTATA DEL

60 KM / H

7 PER CENTO

costruzioni costruzionidicembre marzo 2010 2008 [17]


ASSOCIAZIONI

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Tira aria

NUOVA È NATA UNA NUOVA ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA CHE RAPPRESENTA ESCLUSIVAMENTE IL SETTORE DELLE MACCHINE E ATTREZZATURE PER COSTRUZIONI IN ITALIA: UNACEA.

APRE LE PORTE A TUTTI GLI ATTORI DELLA FILIERA, DISTRIBUTORI NAZIONALI E DEALER INCLUSI DI

MATTHIEU COLOMBO

o scorso 15 gennaio un gruppo di pionieri rappresentanti sei aziende ha fondato Unacea, una nuova associazione che punta ad essere il riferimento per la sola filiera delle macchine e attrezzature per costruzioni in Italia. È lecito chiedersi: c’era bisogno di una ulteriore associazione di categoria? Secondo gli uomini di Fiori, Ihimer, Indeco, Komatsu Utility Europe, New Holland Kobelco e Simex si. L’associazione nasce con l’intento primo di studiare soluzioni per affrontare il difficile momento che il settore sta vivendo a causa del conclamato calo delle vendite. L’obiettivo primo è fare fronte alla crisi, quindi gettare le basi strategiche per tutelare il settore a medio e lungo termine. A freddo gli obiettivi di Unacea (aderente a

L

[18] costruzioni marzo 2010

Confindustria via Fin.Co.) sembrano utopici ma, dati alla mano, il discorso cambia. In termini di fatturato, infatti, le sei aziende fondatrici rappresentano più del 50 per cento del valore dell’industria nazionale del settore mmt. A queste si sono poi unite da febbraio realtà come Fm Group, Lameter, M3 Metalmeccanica Moderna, MB, Messersì e Romea Equipment. Se a questo si aggiungono i principi di pariteticità, trasparenza e collaborazione propri dello Statuto dell’associazione e l’apertura della stessa a soci non “costruttori” di macchine e attrezzature come i distributori e i singoli dealer allora si vede una prospettiva ben delineata e affiora il pensiero che una nuova associazione di categoria fosse inconsciamente attesa da diverse aziende del settore. 


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I NCONTRI 

Le attuali circostanze di mercato rendono prioritario prendere provvedimenti a sostegno del settore per non disperdere il nostro know how tecnologico ed è importante che le aziende riescano a maturare una intelligenza collettiva per Enrico individuare quei versanti di attività Santini dove alla competizione possa su- Presidente Unacea bentrare la sinergia. Unacea è nata per spingere in avanti un processo unitario di rinascita della leadership imprenditoriale nel comparto delle macchine per costruzioni. La capacità italiana di innovare, si è storicamente espressa in molte situazioni di crisi. In questo caso tale peculiarità dello spirito nazionale potrebbe essere decisiva.

Giugno 2010: nuovo consiglio direttivo L’attuale assegnazione dei ruoli istituzionali è avvenuta a tavolino tra gli unanimi soci fondatori. A giugno verranno poi tirate le prime somme delle nuove realtà associate e sarà quindi eletto un nuovo consiglio direttivo.

PRINCIPALI ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE In occasione di una tavola rotonda con la stampa tenutasi a Veronafiere lo scorso febbraio, Unacea ha presentato anche il suo “Top 6” ossia un programma sintetizzante le sei principali attività che l’associazione si prefigge di sviluppare. Al primo posto per importanza c’è il Mas (macchine-ambiente-sicurezza), un progetto che mira alla costituzione di una Anagrafe delle macchine per costruzioni basata sulla valorizzazione del documento di conformità CE. Oltre a costituire un futuro strumento di studio statistico del settore, il Mas punta a contrastare il fenomeno dell’importazione parallela di macchine non conformi CE, quindi a studiare meccanismi di svecchiamento ciclico del parco macchine che non scompensino il mercato (al riguardo sarà importante il contributo di dealer e distributori italiani). Nella lista programmatica seguono le attività tecniche, fieristiche, di internazionalizzazione, e - altra priorità evidenziata - di valorizzazione del patrimonio industriale delle attrezzature per macchine da costruzione; un comparto nel quale l’Italia è leader per volumi e varietà merceologica.

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ASSOCIAZIONI

I NCONTRI 

Aperta a tutto il settore Nello statuto Unacea è riportato nero su bianco che l’associazione è aperta ai costruttori come a tutti gli altri attori della filiera delle macchine e attrezzature da costruzione. Si può entrare a fare parte di Unacea (articolo 3 dello statuto) come associati ordinari (aziende italiane che producano macchine e attrezzature per le costruzioni), associati affiliati (importatori ufficiali e nazionali, di case costruttrici straniere di macchine e attrezzature per le costruzioni, costituiti in società di diritto italiano e con una struttura autonoma di distribuzione e di servizi) e associati aggregati (istituzioni, enti, aziende o persone non attive nella produzione specifica e il cui scopo sociale sia distinto dalla produzione e commercializzazione di macchine e attrezzature per le costruzioni che svolgano attività integrate o connesse con quelle sopra elencate).

Unacea vuole essere l’associazione che, nel rispetto delle specificità di tutti, unisce e mette in sinergia l’intero comparto del construction equipment: pmi e transnazionali, produttori e importatori, costruttori di macchine e di attrezzature. Solo così potremo fare massa critica ed incidere sulla realtà del settore.

 Michele Vitulano Consigliere Unacea

Enrico Prandini Vicepresidente Unacea

Il timone delle associazioni deve stare nelle mani di chi gestisce le aziende, altrimenti è inevitabile che si crei una struttura corporativa che non risponde più agli interessi dell’industria. In questo senso Unacea ha voluto dare un segnale di svolta.”

zzi Inverni acea o c n a r F n dente U

Le aziende devono esser protagoniste, investire più energie ed assumersi più responsabilità nella vita associativa, altrimenti, in particolare nei momenti difficili, non possono esser sicure che verranno portati avanti i loro interessi.

è nata si i a z i o n e dare Vicepre c o s s a ova risi e “La nu Mirco Risi te alla c n o r f Oggi i e r . a e f r o r t Consigliere Unacea e t p e 150 con v e a l s della nostra i t a t c e r p i s c o pr ani to el ll’indot ori itali detti. N p r o d u t t o - a l n e t t o d e circa 6.500 ad m o v i on di cchine f i l i e r a s occupazionale di elle ma d e e l a m vendite n u e o l l i l z e a d n un vo i va mercato rmini d esentati 2 0 0 9 i l a, parte rappr è crollato in te i, err mento t per costruzion ento rispetto al c e l n IL SETTORE: 2009/2008 macchi ute del 37 per t immesse su d m n e e t m v a t e à unit sono s nte. L FATTURATO MMT 1,2 miliardi di euro precede n I t a l i a re conto i o n n a l’anno tene orso c e s n e o b FATTURATO NON MMT 0,8 mld di euro l è o a t a t merca mila, m di valore è sta 5 1 a TOT. MACCHINE PER COSTRUZIONI 2 mld di euro c r i i infatti c sione in termin i i l 2 0 1 0 n o n ADDETTI MMT 3800 o s n e che la fl r i o r e . S e c o n d o eri segnali di ADDETTI NON MMT 2700 e p es certo su ncora di veder o n i d e i d a t i TOT. MACCHINE PER COSTRUZIONI 6500 ea ezi permett n o l t r e l e p r o i rtazioni per MMT 78 I spo r i p r e s a . ersante delle e e r i o r i i l 6 0 NON MMT 72 p lv Istat su n d i c a n o c a l i s u tazioni doTOT. AZIENDE 150 i or STIMA CALO EXPORT A FINE ANNO - 60% i l 2 0 0 9 mentre le imp fine 2010 a o, STIMA CALO IMPORT A FINE ANNO - 50% per cent a r e r e g i s t r a r e to”. f cen MERCATO ITALIA 09/08: - 37% v r e b b e r o one del 50 per si s e l f a n u

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MOTORI

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Belli fuori, GESTIONE ACCURATA DELL’ARIA E FINE

puliti d

LEGGE DELLE INIEZIONI.

BASTA QUESTO AL COLOSSO AMERICANO PER RAGGIUNGERE IL TIER IV INTERIM.

PER I SUCCESSIVI STEP, STRADA APERTA ALL’AFTERTREATMENT FORSE ANCHE CON SCR DI JACOPO PASTORE

opo l’anteprima all’Intermat 2009 del C9.3 Acert e del C7.1 Acert, Caterpillar ha presentato alla stampa tecnica internazionale, lo scorso febbraio nella sede centrale di Peoria, cinque nuovi motori industriali in regola con gli step sull’emissionamento del 2011. I modelli sono identificati come C13, C15, C18, C27 e C32, sigla che viene sempre accompagnata dall’acronimo Acert, a identificare il pool di tecnologie Caterpillar per ripulire i gas di scarico. I nuovi motori presentano tarature che variano tra i 287 e gli 895 chilowatt (385 -1.200 cavalli). Il principio guida sem-

D

[22] costruzioni marzo 2010

bra essere quello della massima personabilizzazione dei propulsori in funzione degli ingombri e dell’impiego di differenti soluzioni per abbattere le emissioni. I cinque nuovi motori sono disponibili in differenti configurazioni di potenza idonee a soddisfare le esigenze tipiche delle applicazioni pesanti. Tutti i motori Cat nel range di potenza tra 130 e 560 chilowatt sono dotati del sistema integrato Cem (Clean emission module), che rappresenta un insieme di soluzioni aftertreatment di filtraggio modulabile e dal design flessibile abbinato all’NRS (NOx Reduction System). 


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I NCONTRI

i dentro I MOTORI STAGE IIIB PRESENTATI A PEORIA Modello Alesaggio mm Corsa mm N.cil. dm3 kW rpm PME* Pme/dm2* m/s* Nm rpm Pme nm max/dm2* Nm nom.* Riserva* %kW Nm max* kW a Nm max* rpm utl* C/A* pme a Nm max* Area pistone dm2* Nm nom/dm3*

C13 Acert 130 157 6 12,497 354 2.100 16,51 2,07 10,99 2171 1.400 2,80 1.609 0,35 90 319 700 1,21 22,28 7,96 129

C15 Acert 137,2 171,4 6 15,196 433 2.100 16,61 1,87 12,00 2.655 1.400 2,53 1.968 0,35 90 390 700 1,25 22,41 8,87 129

C18 Acert 145 183 6 18,122 571 1.900 20,30 2,05 11,59 3.580 1.400 2,56 2.868 0,25 92 525 500 1,26 25,34 9,90 158

C27 Acert 137,7 152,4 12 27,221 783 2.100 16,77 0,94 10,67 4.798 1.400 1,27 3.558 0,35 90 704 700 1,11 22,61 17,86 131

C32 Acert 145 162 12 32,085 895 2.100 16,26 0,82 11,34 5.600 1.400 1,13 4.067 0,38 92 822 700 1,12 22,39 19,81 127

* Elaborazioni Costruzioni - Nota: i dati in tabella sono riferiti alla taratura massima dei propulsori.

www.cat.com costruzioni marzo 2010 [23]


MOTORI

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LUCI SULLO STAGE IIIB (TIER 4 INTERIM)

We are family Il più “piccolo” degli inediti di Cat è il C13 Acert, un motore da 12,5 litri tarato tra i 287 e i 354 chilowatt dai 1.800 ai 2.100 giri al minuto. Sviluppa coppia elevata fino a 2.171 Newtonmetro a 1.400 giri ed è particolarmente adatto per applicazioni di frantumazione e vagliatura. È controllato elettronicamente e dispone del sistema d’iniezione ad azionamento meccanico (Meui) oltre al turbo asimmetrico. Si sale al C15 Acert, il sei cilindri da 15,2 litri con potenze tra 354 e 433 chilowatt dai 1.800 ai 2.100 giri al minuto. Il momento raggiunge 2.655 Newtonmetro per alimentare senza affanno macchinari nelle condizioni più estreme di funzionamento quali le perforatrici. Si passa al C18 Acert sempre a sei cilindri ma con cilindrata da 18,1 litri per quei macchinari che richiedono dai 448 ai 571 chilowatt (600-765 cv). Sopra i 500 chilowatt i motori guadagnano la doppia turbina. I C15 e C18 sono costruiti su una piattaforma comune e condividono gli stessi ingombri e massa, vantaggio non indifferente per gli Oem che possono ridurre i costi di riprogettazione dei vani motore installazione per le macchine. Con una cilindrata da 27 litri il C27 Acert arriva a potenze comprese tra i 597 e i 783 chilowatt dai 1.800 ai 2.100 giri al minuto e può essere facilmente integrato in macchine già alimentate da motori Cat fermi al Tier 2. Produce una coppia massima che tocca 4.798 Newtonmetro a 1.400 giri ed è adatto a grandi perforatrici e pompe pesanti. È dotato di turbocompressori asimmetrici a montaggio laterale e di iniezione ad azionamento meccanico-elettronico (Meui). Infine il C32 Acert. Si tratta di un 32,1 litri a 12 cilindri su doppia bancata che produce potenze da urlo tra i 708 e 895 chilowatt in un range dai 1.800 ai 2.100 giri. L’architettura è molto simile al C 27 con i turbocompressori asimmetrici laterali ed è la scelta ideale per smerigliatrici e perforatrici. L’aggiunta di questi cinque motori completa l’introduzione del piano industriale Tier 4 Interim / Fase IIIB. Con oltre venti motori Cat è uno tre i produttori “free” che offre la gamma completa di soluzioni di potenza tra 7 e 890 chilowatt.

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[24] costruzioni marzo 2010

Se ne sente costantemente parlare ed è diventato, al pari del miglioramento delle prestazioni specifiche ed il contenimento dei consumi, l’obiettivo base della ricerca e sviluppo su propulsori nuovi. Ma come possono essere inquadrate le normative statunitensi Tier 4 e come sono rapportabili al Tier 3/Stage IIIA? Del quarto step delle emissioni se ne sentì parlare nel 2004, quando l’EPA pubblicò il regolamento definitivo che introduceva le normative Tier 4 per le emissioni, che si sarebbero dovute applicare progressivamente nel periodo 2008-2015. Le normative Tier 4 stabiliscono che le emissioni di particolato (PM) e di ossidi di azoto siano ulteriormente ridotte del 90 per cento. I livelli di emissioni Tier 4 sono analoghi a quelli previsti dagli standard 2007-2010 per i motori stradali.

STAGE IIIB DA GENNAIO 2011


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I NCONTRI TEMPI DI NORMATIVE Le normative Tier 4 Interim sulle emissioni saranno attuate gradualmente in base alla classe di potenza del motore, per essere poi seguite dalla normativa Tier 4 Final. Il 2008 ha rappresentato l’entrata in vigore dello step 4 per tutti i motori al di sotto dei 19 chilowatt e per quelli di potenza tra i 19 e i 56. Per i motori tra 130 e 560 chilowatt e per quelli di potenza superiore ai 560, il Tier 4 Interim entrerà in vigore nel 2011. Per la fascia tra 56 e 130 chilowatt, il Tier 4 Interim sarà ufficiale dal 2012. Il Tier 4 Final rappresenterà lo standard produttivo tre anni dopo la data di entrata in vigore della normativa Tier 4 Interim. Nella UE le normative prendono il nome di “Stage IIIB/IV” e non si applicano ai motori al di fuori della fascia tra i 19 e i 560 chilowatt.

ACERT IN SUCCO Confermata sui cinque nuovi motori, la tecnologia Acert (Advanced combustion evolution trough revolution technology). Si tratta di un pool di tecnologie raffinato che tocca quattro aree principali. In primo luogo l’iniezione di carburante. Il sistema Microbust gestisce fino ad un massimo di 5 iniezioni prima del punto morto superiore. Il carburante viene iniettato utilizzando 2 tipi di iniettori pompa: quelli di tipo Heui ad azionamento idraulico e controllo elettronico con pressioni di iniezione da urlo (200 MPa) che possono essere azionati in qualsiasi momento, indipendentemente dalla posizione dell’albero motore, e quelli Meui che sono invece azionati meccanicamente pur se soggetti a gestione elettronica. I motori vengono tutti gestiti dalla centralina Adem 4, che ottimizza la percentuale di miscela aria/carburante e la frequenza delle iniezioni a seconda della pressione barometrica e del carico del motore. Parte della tecnologia è poi dedicata al controllo e gestione dell’aria e all’impiego di turbocompressori asimmetrici o in serie escludendo la complessità di turbine a geometria variabile. Infine il disegno della camera di combustione concepito per creare il flusso ottimale di aria e di iniezione di carburante. È poi presente, almeno per i propulsori fino ai 500 chilowatt, il sistema di ricircolo dei gas di scarico (esterno, raffreddato, a controllo elettronico), già presente dal 2007 in alcuni propulsori, mentre il common rail rimane prerogativa dei più piccoli C7.1 e C9.3 Acert.

costruzioni marzo 2010 [25]


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MOTORI

I NCONTRI MODULO VERDE Si chiama CEM (Cat Emissions Module) e rappresenta un pool di soluzioni aftertreatment (filtri particolato e catalizzatori per il trattamento dei gas di scarico) caratterizzati da un disegno flessibile che si adatta a installazioni diversificate. Ogni sistema di filtraggio presuppone l’impiego di sistemi di rigenerazione che comportano consumo di carburante. Tramite il CEM in fase di rigenerazione si minimizza l’impatto sul consumo di combustibile. Viene inoltre dilatato l’intervallo manutenzione dei filtri per la rimozione delle ceneri (fino a 4.500 ore). La carta che gioca Caterpillar resta comunque quella della massima flessibilità di installazione per l’adattamento ai vani motore agli ingombri diversi della gamma motori Cat.

STAGE IIIB VS. STAGE IV

Diesel di qualità I prodotti Tier 4 Interim/Stage IIIB richiederanno un carburante a bassissimo tenore di zolfo (ULSD, Ultra Low Sulfur Diesel) contenente al massimo 15 ppm di zolfo, rispetto all’attuale LSD (Low Sulfur Diesel, o diesel a basso tenore di zolfo), che contiene un massimo di 500 ppm di zolfo. Per legge lo ULSD dovrà essere ampiamente disponibile negli USA entro il giugno 2010; in UE il carburante ULSD avrà livelli di zolfo pari a 10 ppm e sarà disponibile nel momento in cui le normative entreranno in vigore nelle rispettive giurisdizioni.

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La normativa Stage IIIB (Tier 4 Interim) entrerà in vigore nel 2011 per la maggior parte delle classi di potenza, mentre la Stage IV (Tier 4 Final) sarà adottata gradualmente a partire dal 2014. La prima ha lo scopo di consentire ai produttori un passaggio graduale alle normative finali. Con lo Stage IV sono necessarie ulteriori riduzioni degli NOx. I motori delle macchine Stage IIIB richiederanno un’ulteriore diminuzione del 50 per cento degli NOx. Caterpillar, per soddisfare i limiti imposti, sta ricercando e sviluppando altre tecnologie per la riduzione degli NOx, superiori e ulteriori rispetto all’attuale tecnologia Acert progettata per le norme Stege IIIB. Acert è una soluzione di sistemi integrati ispirati a tecnologie flessibili. Eventualmente sarà possibile ricorrere ad altre tecnologie modulari, come i dispositivi di post-trattamento, secondo l’applicazione, allo scopo di fornire il massimo customer value. L’Scr (la catalisi reduttiva a mezzo di urea al collettore di scarico) è una delle tecnologie che Caterpillar sta prendendo in considerazione per lo step Final.


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IN QUESTO NUMERO...

marzo_2010

Attacchi idraulici La MB di Breganze (VI) presenta un attacco idraulico universale per escavatori robusto e leggero

Decommissioning La demolizione del Viadotto “Carito” è funzionale al nuovo tracciato dell’autostrada A3 Salerno-Reggio

DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R


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NOTIZIE

[Demolizione&Riciclaggio] n Da Mirandola a Monaco con un bagaglio di novità: cesoie, pinze, frantumatori che profumano di innovazione

NEW ENTRY IN BAVIERA evento dell’anno, il Bauma, è alle porte. [Mantovanibenne] si dichiara pronta ad affrontare la manifestazione in grande stile: “Nonostante la crisi non sia ancora completamente superata, l’azienda ha lavorato duramente studiando nuovi progetti e nuovi prodotti che, in parte, saranno presentati in Germania”, fanno sapere dall’azienda modenese. Tra le new entry si annovera la nuova pinza per la demolizione primaria CR80R che, con un peso di 8.250 chilogrammi e un’apertura tra le punte di 1.750 millimetri, è pensata per escavatori da 70 a 90 tonnellate. Altra novità sarà la cesoia SH900R, la nuova versione della linea SH Eagle II con un peso di 9.000 chilogrammi e un’apertura di 965 millimetri, adatta per escavatori da 91 a 110 tonnellate (per l’attrezzatura posto benna, 94 tonnellate posto braccio). Ma non è tutto: l’attuale gamma di frantumatori rotanti con piastra intercambiabile sarà completata dal modello RP40-IT che, per escavatori da 32 a 45 tonnellate, ha un peso di 4.100 chilogrammi e un’apertura tra le punte di 1.000 millimetri: così come gli altri modelli della serie RP-IT, anche l’RP40 è dotato della bocca totalmente intercambiabile, adattabile alla tipologia di piastra impiegata a seconda della tipologia di lavoro da svolgere (demolizione primaria o secondaria). Infine, al Bauma si vedrà anche il lancio della nuova linea Micro Machines, per Multisystem MS e frantumatori MCP. www.mantovanibenne.com

L’

n Demolizioni “tese” Sono circa 10.000 gli immobili da abbattere a Napoli, 600 sull’isola di Ischia e altri 10.000 su tutto il territorio della Campania. Per porre fine all’abusivismo dilagante, dallo scorso gennaio è stato dato il via a una serie di demolizioni, caratterizzate però da momenti di tensione. A Ischia, in particolare, la prima demolizione ha innescato una protesta cittadina, trasformatasi poi in guerriglia contro le forze dell’ordine. Si è assistito a uno scenario simile anche a Pianura, periferia occidentale di Napoli. Le manifestazioni sono proseguite a febbraio, ma la Procura della Repubblica di Napoli ha comunicato la sua ferma intenzione di continuare la strada intrapresa.

www.comuneischia.it

n In anticipo sui tempi Arpat, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, ha presentato la “Relazione sullo stato dell’ambiente in Toscana 2009”. Uno dei capitoli è dedicato al tema della bonifica dei siti inquinati: la regione è stata una delle prime ad affrontare in maniera sistematica il tema fin dai primi anni Novanta, a seguito della dismissione di importanti poli industriali d’interesse nazionale. Dai dati emersi secondo le ricerche Arpat risulta che i siti di interesse nel 2008 erano 1.743, di cui 504 presenti nel Piano Regionale delle bonifiche e 1.239 nuovi (notare che nel 2007 erano rispettivamente 1.571, 466 e 1.105).

www.arpat.toscana.it

n

ARRIVA LA PRIMAVERA

L’arrivo della bella stagione ricorda agli operatori del settore demolizione che si sta per avvicinare il consueto appuntamento annuale con la spring conference di Eda, European Demolition Association. L’incontro è in programma dal 27 al 29 maggio a Varsavia e nel corso della tre giorni saranno presentate interessanti case history di aziende europee.

www.eda-demolition.com

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n Un peso piuma

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GAMMA AL GRAN COMPLETO

Anteprima assoluta. Al Bauma, [Allu], marchio distribuito in Italia da [Rammit], presenterà per la prima volta la Serie D nella sua interezza. Ampliata per fornire modelli adatti per escavatori da 16 a 40 tonnellate e per terne o per pale gommate da 6 a 25 tonnellate, la nuova linea è ora in grado di proporre un’offerta completa per il trattamento dei materiali, dalla vagliatura fine alla disgregazione, dalla miscelazione alla decontaminazione, sino alla stabilizzazione del terreno. La Serie D è stata progettata per lavorare i materiali più vari, come rifiuti da demolizione, terreno contaminato, terreno di copertura, compost e torba. La vagliatura fine è garantita da tamburi speciali che, contraddistinti da un design “disco in disco” (DiDB) e montati in senso orizzontale, garantiscono due differenti granulometrie, di 0-15 e di 0-25 millimetri. La gamma è disponibile con due strutture diverse, per un totale di 12 modelli: la versione standard DSB, ideale per la maggior parte delle applicazioni, e quella heavy DHB, pensata per macchine di grandi dimensioni, per condizioni di lavoro impegnative e per materiali abrasivi.

È il martello demolitore più compatto e leggero della gamma, con un peso di cinque chilogrammi, una potenza assorbita di 810 Watt e un’energia del singolo colpo di 7,5 Joule. È il modello H 41SC di HITACHI POWER TOOLS. Dotato di attacco esagonale da 17 millimetri con il fermapunta a slitta, di impugnatura antivibrante posteriore in gomma morbida e quella laterale regolabile a 360 gradi, ha mandato in pensione l’H41SA. È stato progettato per varie applicazioni, come frantumazione di cemento armato, truciolatura, scanalatura e infissione di pali.

www.hitachi-powertools.it

n Standard e su misura Una vasta offerta di utensili professionali diamantati. MAGIC GEMME propone modelli per ogni tipo di esigenza, dal disco laser universale che, disponibile con o

www.allu.net www.rammit.com

n

ROBOT

IN FIERA Sbarco in Germania. [Husqvarna] approderà al Bauma con due nuovi robot da demolizione, il DXR 250 e il DXR 140, che vanno a completare la gamma di macchine controllate da remoto, lanciate negli ultimi due anni. New entry anche nella gamma delle seghe a disco, con nuovi modelli per le serie 700, 900 e 1200, tra cui per esempio il K 760, alimentato a benzina ed equipaggiato del motore Husqvarna’s X-Torq, che consente di rendere più performante il taglio e, nel contempo, di ridurre le emissioni del 75 per cento rispetto a un motore a due tempi tradizionale (anche il consumo di carburante risulta ridotto del 20 per cento). Non mancherà il lancio di nuovi dischi diamantati della serie Diagrip.

senza flangia e con diametri da 230 millimetri e foro da 22,23, è pensato per il taglio di cemento armato e asfalto, al disco laser per uso ad acqua, per asfalto e cemento, con diametri da 300 a 500 millimetri e con settori obliqui alti 10 millimetri. L’offerta dell’azienda non include solamente dischi diamantati, ma anche foretti per il taglio a secco e per il carotaggio. Ricordiamo che il Costruttore è anche in grado di realizzare utensili su misura.

www.magicgemme.com

www.husqvarna.se costruzioni marzo 2010

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

NOTIZIE[Demolizione&Riciclaggio] n La vicentina MB lancia un attacco rapido universale per escavatori. È versatile, pesa poco e facilita il montaggio delle attrezzature

BREGANZESE MA UNIVERSALE

icerca di nuove soluzioni, all’insegna dell’innovazione continua. Dal 2010 [MB] aggiunge alle sue più che collaudate benne frantoio, un nuovo prodotto, l’attacco rapido universale, che consente di montare con rapidità le attrezzature nei due fronti, dritto e rovescio. Disponibile in sette modelli a seconda dell’escavatore e del perno su cui verrà montato (per escavatori dalle 7 t e perni che spaziano dai 35-40 ai 100-110 mm di diametro), il nuovo prodotto consente di montare in tempi rapidi sulla medesima macchina qualsiasi tipo di attrezzatura, dalla benna frantoio al martello, dalla benna alla trivella. Grazie alla riduzione della distanza tra il braccio dell’escavatore e l’attrezzatura impiegata, è così

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decisamente più semplice agganciare l’attrezzo idraulico alla macchina per poi azionare i perni idraulici d’aggancio, velocizzando le operazioni. Tra l’altro, risulta minore anche lo sforzo dell’escavatore, per via della diminuzione di circa il 50 per cento del peso rispetto agli attacchi tradizionali in commercio: il nuovo attacco rapido universale pesa circa 80 chilogrammi, contro i 150 degli attacchi disponibili sul mercato. www.mbcrusher.com

a avier o di B pr ile c a n Mo 5a 9 al 2 dal 1 .324 B d 3 Stan

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DECOMMISSIONING

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Effetto LA DEMOLIZIONE DEL VIADOTTO “CARITO” È CONSEGUENZA DELLE VARIAZIONI AL TRACCIATO ORIGINALE DELL’AUTOSTRADA A3 SALERNO-REGGIO CALABRIA.

A REALIZZARE LA PRIMA “TRANCE” DEI LAVORI È STATA GENERAL SMONTAGGI PER LA COMMITTENTE PIZZAROTTI CHE SI È AGGIUDICATA IL LOTTO COMPRESO TRA FALERNA E ALTILIA-GRIMALDI [32] costruzioni marzo 2010

DI

MATTHIEU COLOMBO


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO

DOMINO n’altra demolizione eseguita a regola d’arte è avvenuta grazie all’esperienza e alla professionalità di General Smontaggi. Questa volta a essere oggetto delle attenzioni dei “fuochini” sono state otto pile di sostegno della carreggiata sud del viadotto Carito lungo l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria nella tratta compresa tra i comuni di Altilia e Grimaldi. Tale fase dei lavori è parte di un progetto di demolizione più ampio, funzionale alla realizzazione del nuovo tracciato della tratta autostradale che unisce Salerno a Reggio Calabria. Per la realizzazione di un nuovo viadotto rettilineo in luogo del presente con tracciato curvo sovrastante la valle Carito si è resa necessaria la

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demolizione delle vecchie strutture. Con l’obiettivo di arrecare il minimo disagio all’utenza autostradale General Smontaggi e la committente Pizzarotti hanno scelto di lavorare in modo alternato con la seguente cronologia lavori: demolizione della carreggiata sud del viadotto, costruzione della nuova carreggiata sud rettilinea, quindi demolizione della carreggiata nord e costruzione della nuova carreggiata nord rettilinea. In questo modo il flusso di traffico, ristretto a una corsia per senso di marcia, non verrà mai interrotto. COSTRUZIONI ha scelto di descrivere la prima “trance” di questa demolizione con l’aiuto di Mario Sabolo , responsabile del cantiere Salerno-Reggio Calabria per General Smontaggi.  costruzioni marzo 2010 [33]


DECOMMISSIONING

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DEMOLIZIONE DELLA CARREGGIATA SUD La prima carreggiata del viadotto Carito soggetta a demolizione è stata quella sud. Anzitutto si sono rimosse tutte le sovrastrutture e le protezioni presenti sul viadotto. In seguito, è stata eliminata la soletta della carreggiata portando al vivo le strutture in CA delle campate per rimuovere le quali sono intervenuti due escavatori cingolati radiocomandati da 300 e 500 quintali di peso operativo. Tale tecnica ha permesso agli operatori, posizionati in assoluta sicurezza sull’attiguo viadotto per avere una visibilità ottimale dell’operato, di fare ruotare le campate in modo che fossero soggette a un cedimento strutturale a circa metà della loro lunghezza. Tale attenzione è stata utile a salvaguardare l’integrità e la stabilità delle pile da demolire in seguito, senza rischiare quindi sorprese nella fase di demolizione con esplosivo. Una volte abbattute le pile alte 30 metri, General Smontaggi ne ha eseguito la demolizione a terra in poche settimane con l’ausilio di escavatori cingolati e frantoi mobili.

OTTO PILE ALTE 30 METRI L’oggetto della demolizione con esplosivo sono state le otto pile. Di sezione rettangolare (8x3 metri), le pile si sono ribaltate secondo un “effetto domino” determinato dal ritardo di brillamento di circa un secondo previsto a progetto tra le cariche di una pila rispetto a quella successiva. A priori dell’esplosione, General Smontaggi ha eseguito delle aperture alla base delle strutture per direzionarle in modo sicuro ed efficace, secondo traiettorie di caduta calcolate.

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A un solo metro dalla carreggiata nord! A rendere particolarmente delicato questo intervento di demolizione è stata senza dubbio la prossimità tra la carreggiata sud demolita lo scorso 15 gennaio e quella attualmente aperta al traffico che dovrebbe essere demolita - salvo imprevisti relativi alla realizzazione della nuova struttura - entro il 2010. Tra le due carreggiate del viadotto, infatti, la luce era di un solo metro. Per questo motivo è stata data la massima attenzione al progetto di demolizione e sono state realizzate simulazioni di abbattimento con esplosivo a computer che hanno suggerito la realizzazione di precise aperture per indebolire in modo scientifico la struttura delle otto pile.


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO NIENTE GELATINA MA MICCE ESPLOSIVE A differenza di altre demolizioni con esplosivo che abbiamo seguito in cantiere con General Smontaggi, per fare brillare queste pile di sostegno della vecchia carreggiata non è stata utilizzata gelatina esplosiva perché caratterizzata da un potere detonante troppo elevato per le esigenze specifiche del cantiere. General Smontaggi ha quindi optato per l’utilizzo della sola miccia detonante in modo da far brillare un quantitativo minimo di esplosivo uniformemente distribuito.

PALMARES INFINITO Tra gli interventi di demolizione eseguiti da General Smontaggi ricordiamo l’abbattimento del padiglione 20 della vecchia Fiera di Milano funzionale alla riqualificazione dell’area, l’abbattimento dell’ecomostro di Punta Perotti a Bari, l’abbattimento dell’ecomostro di San Giuliano Milanese, la bonifica dell’ex-area IP a La Spezia, la demolizione di oltre 40 viadotti sulla Salerno Reggio Calabria e la riqualificazione dell’area dell’ex policlinico Monteluce di Perugia. Tra le società che hanno scelto la professionalità dell’azienda citiamo - ad esempio - Fiat, Pirelli, Ansaldo, Eni Refining & Marketing, Impregilo, IBM, Pizzarotti, Consorzio Autostrade, DOW Chemical, Colussi, BNP Paribas, Generali Immobiliare e importanti gruppi di sviluppo immobiliare italiani ed esteri. Ricordiamo che l’azienda è certificata ISO 9001:2000, ISO 14000 e ISO 18000 e dispone di attestazione SOA per le categorie OG12, OS23, OS1, OG6.

Demolizione asimmetrica Per garantire l’accessibilità al cantiere nella valle e premettere la demolizione tramite escavatori idraulici delle otto pile abbattute con micce esplosive, una delle pile esterne del viadotto è stata fatta adagiare a terra in modo asimmetrico rispetto alle altre.

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DECOMMISSIONING

DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO

IL COMUNICATO STAMPA DELL’ANAS

Più di tre lustri d’esperienza Mario Sabolo lavora per General Smontaggi da diversi anni; sin dai tempi dell’abbattimento dell’ecomostro di Punta Perotti a Bari. In realtà, Sabolo vanta oltre quindici anni di esperienza nel settore dato che in passato ha seguito la progettazione e la direzione lavori di interventi di demolizione per uno studio di ingegneria.

Mario Sabolo Responsabile cantiere Salerno - Reggio Calabria per General Smontaggi

“Limitazione al traffico dalle 14,00 alle 15,00 per la demolizione delle pile del vecchio Viadotto Carito in carreggiata sud nell’ambito dei lavori di ammodernamento. L’Anas comunica che, per lavori di demolizione, venerdì 15 gennaio 2010 dalle ore 14,00 alle ore 15,00 sarà chiuso al traffico il tratto compreso tra gli svincoli di Altilia-Grimaldi (km 285,800) e Falerna (km 304,000) dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. Il provvedimento si rende necessario per la demolizione delle pile del vecchio viadotto “Carito” in carreggiata sud. L’intervento, che rientra nei lavori di ammodernamento dell’A3, sarà effettuato con l’utilizzo di esplosivi. Nelle ore di chiusura il traffico a lunga percorrenza verrà deviato con uscita dall’Autostrada allo svincolo di Cosenza NordRende, proseguirà sulla strada statale 107 e successivamente sulla strada statale 18, e rientrerà in autostrada allo svincolo di Falerna e viceversa. Il traffico locale in direzione Sud verrà consentito fino allo svincolo di Altilia-Grimaldi”. In realtà la procedura di demolizione è avvenuta senza imprevisti e alle 14 e 8 minuti le otto pile si erano già adagiate sui letti di inerti preparati da GS per attutire l’impatto delle strutture con il terreno. È poi stato sufficiente verificare le vibrazioni rilevate durante l’intervento (al di sotto dei limiti previsti) per autorizzare la riapertura al traffico con largo anticipo rispetto ai tempi preventivati.

L’intervento di demolizione del viadotto Carito rientra nei lavori di ammodernamento dell’A3. La fase più delicata è stata senza dubbio la demolizione con esplosivo delle pile della carreggiata sud del 15 gennaio per affrontare la quale abbiamo progettato e simulato a computer la soluzione migliore. Ora possiamo dire che è stata una demolizione eseguita a regola d’arte dato che è andato tutto come

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programmato. Le pile si sono adagiate a terra come se avessimo riportato lì a valle la carreggiata. Le pile adiacenti, a solo un metro di distanza, non hanno subito alcuna scalfittura e le vibrazioni che abbiamo misurato durante l’esplosione sono state inferiori ai valori previsti. L’autostrada è stata quindi regolarmente riaperta pochi minuti dopo l’abbattimento.


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IN QUESTO NUMERO...

marzo_2010

Alleggerito Sfere di polietilene ad alta densitĂ per realizzare solai a piastra in calcestruzzo armato alleggerito

Normative e certificazione Il problema dei controlli nella filiera, tra norme non applicate e cattivi costumi

TECNOLOGIE ALCESTRUZZO C


L’ISTITUTO PENSANTE

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UN CALCESTRUZZO I.I.C. SPERIMENTA IN ALGERIA I NUOVI PRODOTTI DELLA

LINEA AETERNUM PER IL PORTLAND, IN SOSTITUZIONE DEI CRS, OTTENENDO RISULTATI INCREDIBILI

1. L’incredibile durabilità dei conglomerati cementizi dell’antica Roma deriva dall’uso della pozzolana presente in grandi quantità nella regione laziale

e “durabilità” è la richiesta, “Aeternum” è la risposta dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, la cui ricerca sperimentale (prove tecniche sono attualmente in corso in Algeria) ha portato sul mercato un prodotto che, con ridottissimi rapporti a/c e bassissima permeabilità, dona al cemento eccezionali caratteristiche di lavorabilità, scorrevolezza, omogeneità, fluidità e conseguente durabilità. “Durabilità” oggi è la parola chiave del nostro vocabolario professionale. Le Norme Tecniche la descrivono, la quantificano, la impongono ai progettisti e a tutti coloro che si accingono a porre in opera calcestruzzo. Tuttavia quello della durabilità è un concetto antico, almeno quanto la storia delle costruzioni. Le piramidi egiziane, gli acquedotti romani, il Pantheon e numerosi altri manufatti ci parlano della volontà di progettisti e costruttori di tutti i tempi di lasciare opere in grado di sfidare i secoli strutturalmente integre e ottimamente funzionanti. La storia ci parla anche di “Calcium Structuram”, il composto a base di pozzolana, calce idrata e acqua utilizzato dai costruttori romani. È proprio questo composto il responsabile della longevità delle strutture che ancora oggi si dimostrano inattaccabili dagli agenti atmosferici. Come? Il composto a base di pozzolana reagisce chimicamente con la calce libera de1 rivante dal legante, formando dei silicati di calcio molto fitti e resistenti. Questa reazione praticamente riduce moltissimo il processo di carbonatazione della calce idrata, responsabile, unitamente ai cloruri ed ai solfati, del degrado della matrice cementizia delle strutture. Da questa antica sapienza prende le mosse, alcuni anni fa, la ricerca scientifica dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo sulla durabilità dei calcestruzzi e sui cementi solfato resistenti. Oggi siamo lieti di pubblicare i primi risultati delle prove tecniche attualmente in corso. Lo studio, che sta dando risultati lusinghieri, oltre le aspettative, sarà presentato il prossimo 16 aprile, giornata internazionale della tecnica, presso l’università di Boumerdes, la più importante in Algeria per il settore delle costruzioni. La giornata di studi è organizzata dall’ateneo stesso, da I.I.C. e dal laboratorio prove materiali di Stato Algerino Cetim.

S

LA RICERCA DI I.I.C.

Presidente I.I.C.

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Le prove tecniche e i test elaborati dall’Istituto si stanno svolgendo in Algeria, Paese nel quale l’eccezionale numero di cantieri (di grandi imprese locali ed internazionali di cui molte italiane), aperti per l’infrastrutturazione del Paese in ambienti aggressivi, ha messo in crisi le cementerie locali per la conseguente enorme domanda di cemento CRS, ovvero cemento solfato resistente. La ricerca ha come oggetto il “normale” cemento Portland, opportunamente arricchito e trattato per renderlo solfato resistente. Le prove sono state fatte arricchendo gli impasti cementizi con Aeternum 1 NG (new

A


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AETERNUM 2. I risultati ottenuti dalla ricerca che I.I.C. sta conducendo in Algeria 3. Foto dei provini di cemento con e senza additivo Aeternum 1 NG lasciati maturare in acqua di mare e potabile

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generation), additivo iperfluidificante di nuova generazione che costituisce, a livello nanomolecolare, un letto di nanosilice reattiva che cattura tutta la calce idrata libera che si sviluppa durante il processo di indurimento del cemento Portland, formando micro e nanosilicati di calcio, durissimi, stabili e irreversibili, naturalmente insolubili e dunque inattaccabili dagli agenti atmosferici. I test hanno dimostrato che i provini arricchiti con Aeternum 1 NG, immersi in acqua marina, risultano inattaccabili dalla stessa. L’aggiunta di Aeternum 1 NG al cemento Portland (prove nn.17-20) evidenzia non solo un notevole incremento di resistenza a 2, a 8 e a 28 giorni rispetto ai provini senza additivo (provini nn. 15 e 16), ma denota un’aspetto ben più importante: nei provini non arricchiti con 3 Aeternum lasciati maturare in acqua di mare si nota una caduta di resistenza rispetto agli stessi lasciati maturare in acqua potabile (ambiente non aggressivo); tale fenomeno, invece, non si presenta per i provini dove il cemento è stato arricchito con Aeternum 1 NG, dove le resistenze dei provini maturati in acqua potabile (campi gialli) ed in acqua di mare (campi azzurri) rimangono invariate (prove nn. 17-18) o addirittura aumentano in acqua di mare (prove nn. 19-20). Questi risultati aprono la strada al confezionamento di calcestruzzi con altissime prestazioni tecncihe, durevoli ai molteplici ambienti aggressivi, compresi i calcestruzzi autocompattanti SCC con un rapporto acqua/cemento uguale o inferiore a 0,40, da destinare alla costruzione di manufatti assolutamente impermeabili ed inattaccabili dagli agenti esterni. Silvio Cocco

I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo Silvio Cocco Presidente Valeria Campioni Vice presidente

Comitato tecnico scientifico Crescentino Bosco Politecnico di Torino Ezio Cadoni SUPSI Università Professionale della Svizzera Italiana Laura Gaggero Università di Genova Massimo Gelli Qualità e sviluppo cemento Renzo Leardini Ricerca e sviluppo additivi calcestruzzo e cemento Sergio Tattoni Politecnico di Milano e Politecnico di Cagliari Tiziano Teruzzi Laboratorio tecnico sperimentale SUPSI

I.I.C. Villa Greppi Via Monte Grappa, 21 23876 Monticello Brianza (LC) tel. 039 9209018 Email iic@istic.it www.istic.it

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L’ISTITUTO I NFORMA

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PAROLA AGLI ASSOCIATI LA VOCE DELLE AZIENDE CHE COLLABORANO ALLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DEL CALCESTRUZZO DI QUALITÀ

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Prove di carico: telaio universale 300 kN Il calcestruzzo prefabbricato è spesso utilizzato e associato a calcestruzzo ad alta resistenza (HSC, High Strength Concrete) e/o rinforzato con fibre (FRC, Fibre Reinforced Concrete). La realizzazione delle prove di carico per questi materiali richiede una macchina specifica: il telaio ad alta capacità 300 kN, messo a punto da Controls, consente la realizzazione di diverse prove su molteplici tipologie di materiali compresi prefabbricati fibrorinforzati, lastre e cordoli. La nuova macchina presenta la struttura ad anello chiuso che supera il limite di elevata deformabilità tipico dei più comuni telai a collo di cigno: in fase preliminare permane aperto da un lato (portale zoppo) consentendo un facile ed immediato posizionamento dei campioni mentre in fase di prova è chiuso ad anello ed irrigidito grazie all’azione graduale e continua di tesatura del tirante. Il telaio è attrezzato con cella a ponti estensimetrici per la rilevazione diretta e accurata del carico applicato. Una numerosa gamma di accessori consente la realizzazione di molte prove (di carico). www.controls.it

.... E LO CHIAMANO CALCESTRUZZO! Continua la nostra rubrica di denuncia di episodi di “non qualità” rilevati all’interno della filiera del calcestruzzo. Una realtà che si ripercuote sui manufatti in maniera pesante, con danni strutturali di diversa entità e, in generale, opere che non soddisfano i requisiti prestazionali richiesti in fase di progettazione. Le foto a fianco mostrano la presenza di aggregati che addirittura non sono stati lavati. Sono stati impiegati per il confezionamento di calcestruzzo destinato ad una pavimentazione industriale. La foto a sinistra

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Inviateci le vostre foto e osservazioni

evidenzia la presenza di una quantità enorme di “fini” (il colore stesso denuncia la presenza di terra e limo). Il limo presente in grandi quantità nell’impasto assorbe moltissima acqua modificando sostanzialmente le caratteristiche tecniche dell’impasto. Alterando il rapporto a/c, il limo influenza direttamente la resistenza meccanica del calcestruzzo allo stato fresco e a maggior ragione a maturazione. In questa situazione nessun legante riesce a “fare presa” sugli aggregati perché viene a mancare la superficie di aggrappo. (Le particelle di fine avvolgono


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I partner I.I.C.

Nuova filosofia costruttiva per i planetari Non è un nuovo principio di mescolazione dei calcestruzzi l’oggetto su cui verte la ricerca del settore della mescolazione a regime forzato (la tecnologia di base è consolidata e di buon livello). Tuttavia sono molte le migliorie tecniche che le aziende stanno proponendo sul mercato. Mercato che, come ci spiega l’ing. Marco Nicoziani di OMG, chiede agli operatori del settore sempre maggior qualità, sempre minori tempi di consegna delle macchine (una carta vincente in un mondo che soffre ancora della crisi economica) e soprattutto flessibilità di utilizzo, cioè facile adattabilità per differenti tipi di impianto. OMG per esempio, continua Nicoziani, ha fatto fronte alle richieste e alle difficoltà del mercato pensando e proponendo una nuova filosofia costruttiva per le proprie macchine, basata su una linea di assemblaggio modernissima, a catena che segue la progettazione con tecnologia CAD tridimensionale e modellazione FEM. Questa modalità produttiva conferisce maggiore precisione di accoppiamento delle parti per lo snellimento delle operazioni di assemblaggio e disassemblaggio dei componenti del mescolatore. Tutte le parti della macchina vengono oggi unite mediante giunzioni bullonate. La nuova filosofia costruttiva consente di effettuare la verniciatura delle varie parti prima dell’assemblaggio. Diverse migliorie sono state introdotte per facilitare l’accesso per manutenzione, pulizia e per minimizzare l’accumulo di calcestruzzo riducendo il tempo di pulizia a fine turno. Per rispondere alle crescenti esigenze di ergonomia infine i settori del fondo e delle pareti di usura sono stati ridotti nelle dimensioni e di conseguenza nel peso. La nuova gamma dei planetari OMG è denominata “T08”. Di recente l’azienda ha introdotto il nuovo P45/30T08, con capacità di carico di 4500 litri e resa vibrata di 3000 litri, 3 motori di mescolazione da 45 kw ciascuno, 3 crociere di mescolazione dotate di 3 bracci cadauno. Il nuovo mescolatore sarà presentato al Bauma il prossimo aprile. www.omg.it

relative alla “non-qualità” del calcestruzzo all’indirizzo

letteralmente la superficie esterna degli aggregati impedendo l’aggrappo). Il risultato è che gli aggregati non

Istituto Italiano per il Calcestruzzo

iic@istic.it

coesi con la struttura vengono espulsi spontaneamente (si tolgono con le mani) già poche settimane dopo il collaudo.

costruzioni marzo 2010 [41]


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NOTIZIE

[Tecnologie&Calcestruzzo] n Novità in Casa Imer: un mescolatore a doppio asse sostituirà il planetario

n Vento d’Egitto

CUORE A DOPPIO ASSE

www.italcementi.it

n Pavimenti protetti Rapidshield è un sistema di rivestimenti per pavimenti UV-reticolabile ad alte prestazioni della società SIVIT di Torino. Conforme alle norme ambientali che regolano i composti volatili organici e gli inquinanti atmosferici, è il metodo più vantaggioso per proteggere e conservare nel tempo i pavimenti in calcestruzzo. Rapidshield offre un sistema completo e un fotopolimerizzatore mobile, garantendo una protezione per pavimenti duratura, che riduce efficacemente i costi di manutenzione e i tempi di applicazione. www.sivit.it

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ru Oneday” (foto 1) è da più di due anni un prodotto di punta della Concrete Machinery Division di [Imer Group]. Oggi l’azienda senese ha deciso di innovare questo impianto mobile wet partendo prima di tutto dal suo cuore: il nuovo mescolatore (foto 2) a doppio asse MD (che permette di miscelare diverse classi di calcestruzzi di alta qualità, e che farà cambiare il vecchio nome dell’impianto in Oru Oneday MD) andrà infatti a sostituire il precedente mescolatore planetario. Il nuovo doppio asse ha un volume interno abbondante grazie all’attenzione progettuale dedicata al sovradimensionamento della cassa, tra l’altro realizzata con bordature superiori presso-piegate per conferire una maggiore resistenza ed una diminuzione delle saldature. Il sistema di ingrassaggio automatico è nuovo e più efficiente; i riduttori sono stati potenziati e dotati di foto 1 coppia conica di ingresso con un fattore di servizio maggiorato, eliminando ogni possibile surriscaldamento. Per quanto riguarda l’impianto: la sua struttura compatta, grazie al sistema brevettato di cerniere, consente di passare rapidamente dalla configurazione di trasporto a quella di funzionamento: si arriva in cantiere, si alza l’impianto e si può iniziare a lavorare. Le tramogge di stoccaggio inerti di forma quadrata (in lamiera grecata) sono zincate a caldo (maggiore protezione da agenti corrosivi) per garantirne inalterabilità nel tempo. Lo stoccaggio degli inerti (su quattro scomparti) varia da 60 a 100 m3, a seconda della presenza o meno delle sovrasponde. La sezione delle bocchette di scarico è stata maggiorata per aumentare la produttività. L’installazione dell’imbuto di scarico e dei praticabili laterali avviene a terra in tutta sicurezza. Lo skip è stato riprogettato e potenziato nella struttura di supporto e nel sistema di sollevamento. L’argano e le funi sono stati dimensionati in modo da garantire la massima affidabilità. La velocità di salita e di discesa sono state maggiorate per aumentare la produttività, che può raggiungere i 120 m3/h. www.imerint.com

“O

Riscontri positivi per il titolo ITALCEMENTI in borsa dopo le indiscrezioni sul fatto che il gruppo aumenterà la produzione in Egitto: il governo del paese nordafricano ha messo infatti in vendita otto licenze per nuovi stabilimenti e la società della famiglia Pesenti è il maggiore produttore dell’area. Suez Cement (controllata al 55% da Italcementi) potrebbe investire circa 400 milioni di euro per trasferire alcune linee di produzione in una zona più distante dalla capitale. Gli analisti finanziari giudicano molto positivamente questa strategia anche perchè il mercato egiziano del cemento ha registrato negli ultimi anni una costante crescita sia nei volumi che nei prezzi.

foto 2


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n

ANIMA PIENA, LUNGA VITA

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n Eccellenze in volume In vista della preparazione del volume sulle realizzazioni italiane di opere in calcestruzzo strutturale da presentare in occasione del Third International FIB Congress and Exibition, che si svolgerà a Washington D.C. dal 29 maggio al 2 giugno 2010, è in corso la selezione di opere italiane da pubblicare realizzate negli ultimi quattro anni o in fase di costruzione. Aicap riceve segnalazioni di opere significative di calcestruzzo normale (armato e precompresso) eseguito in opera o prefabbricato ed invita progettisti e imprese interessate a prendere contatto quanto prima con l’associazione.

www.associazioneaicap.it

n Malta scultorea

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CALCESTRUZZO IN UN SALTO

La serie Jumper di [Simem] è una gamma di impianti mobili di ridotte dimensioni, di agevole trasporto su rimorchi standard o su container da 40 piedi e di semplice installazione in cantiere senza necessità di fondazioni. Comprende i modelli 750 e 2500 con premescolatore, oltre ad un modello per produzione a secco. Jumper 750 è progettato per particolari applicazioni quali l’installazione in cantieri dedicati alla produzione di calcestruzzo in opera con scarico in benne gru o pompe stazionarie, e per piccoli impianti di prefabbricazione per la produzione di manufatti in calcestruzzo. È provvisto di un mescolatore planetario della serie Sun 750 che garantisce una resa effettiva vibrata di 0,5 m3 per ciclo. La sezione aggregati ha una capacità di stoccaggio di 20 m3 divisa in quattro scomparti; bilancia cemento, conta litri e un dispositivo per il dosaggio additivi sono standard. L’impianto può essere fornito (opzione) con un nastro trasportatore per il caricamento delle autobetoniere. Jumper 2500 è invece dotato di un mescolatore a doppio asse orizzontale modello Mso 2500 con una resa effettiva vibrata di 1,7 m3 di calcestruzzo per ciclo. La sezione aggregati ha una capacità di stoccaggio di 20 m3 (facoltativamente 50 m3), e può essere divisa in due, tre o quattro scomparti. Le bilance per il cemento e per l’acqua sono incluse nella dotazione standard. L’impianto può essere fornito con ruote per il trasporto stradale. Tutti i modelli sono forniti con strutture interamente zincate, con impianto elettrico e idraulico già predisposto (compressore incluso) e sponde di contenimento aggregati per la rampa di carico.

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una maggiore resistenza, è particolarmente indicata grazie alle sue caratteristiche meccaniche, simili a quelle del calcestruzzo. Può essere intagliata, stampata o rifinita con altre tecniche di applicazione. Proposto da STONE INTERNATIONAL, azienda leader nel settore del pavimento stampato e del rivestimento stampato.

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

NOTIZIE[Tecnologie&Calcestruzzo] n I solai dell’edifico più alto di Milano sono stati progettati con un innovativo sistema che diminuisce peso della struttura e tempi di posa

LE ALTE SFERE DI MILANO i fronte a queste immagini un neofita probabilmente si chiederebbe cosa c’entrano le palle da bowling coi grattacieli. E un tecnico gli spiegherebbe che quelle sfere sono corpi cavi di polietilene ad alta densità con le quali [Cobiax Technologies] dal 1997 promuove sui mercati internazionali la tecnologia (brevettata nel 2004) per la realizzazione di solai a piastra in calcestruzzo armato alleggerito. La mission di Cobiax è infatti quella di rispondere all’esigenza di una progettazione libera per i professionisti e di un’esecuzione in opera rapida, sicura e senza l’ausilio di manodopera altamente specializzata per le imprese. Il risultato di questa combinazione è un sensibile risparmio sui costi totali di costruzione. Nel cantiere milanese della Nuova Sede di Regione Lombardia

D

recentemente terminato abbiamo avuto l’opportunità di vedere applicato questo sistema, col quale sono stati costruiti 32.000 m2 di solai a piastra bidirezionale della torre di 39 piani alta 161 metri. L’alleggerimento dei solai è stato ottenuto mediante l’inserimento delle sfere tra la maglia di armatura inferiore e superiore, generando numerosi vantaggi dal punto di vista strutturale (in particolare migliore risposta alle azioni orizzontali provocate da vento o sisma e un peso del 35% inferiore rispetto al massiccio) e della velocità di posa in opera. L’intradosso del solaio completamente piano semplifica tra l’altro la realizzazione dell’impiantistica. In questo cantiere sono stati utilizzati moduli Cobiax CBLM-L realizzati con sfere di alleggerimento PEHD Ø 270 mm. La velocità di posa è stata garantita dalla modularità e dalla leggerezza del sistema (dimensioni di un modulo 13,60 x 2,50, peso medio 500 Kg), che ha consentito di portare sul piano di posa, con una semplice gru da cantiere, pacchetti composti da più moduli. www.cobiax.it

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NORMATIVE

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Certificazioni e Controlli

ANNO ZERO

 Augusto Federici Presidente Federbeton

Non è possibile che dietro il lavoro di certificazione ci possano ugualmente essere da un lato l’impegno di settimane o mesi, e dall’altro quello necessario a compilare una busta. Presupposti di serietà, professionalità e aggiungo legalità tra gli enti di certificazione non sono omogenei: se voglio una certificazione vera vado da un ente serio, se invece ne voglio una più comoda mi rivolgo a qualcun altro che me ne compili una uguale, garantendomi allo stesso modo di fronte alla legge e al cliente.

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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO IMPIANTI DI CALCESTRUZZO NON CERTIFICATI, ORGANISMI DI CERTIFICAZIONE CRITICATI, CONTROLLI MINISTERIALI CHE LATITANO. COME USCIRNE? DI

PAOLO BRUSCHI

FUORI DALLE REGOLE Atecap e ICMQ stimano che a fronte di 2400 impianti di calcestruzzo preconfezionato presenti in Italia, circa 900 non siano ancora dotati della obbligatoria certificazione FPC.

Il nostro è un paese molto normato ma poco controllato. Se non si mettono in atto gli strumenti di vigilanza previsti per controllare tutta la filiera, dai produttori di calcestruzzo, ai costruttori, ai certificatori stessi, a nulla varranno mille leggi e tutti i nostri sforzi per alzare la qualità e la sicurezza.

Alberto De Vizio Direttore Atecap

n Italia la filiera delle costruzioni è, per differenti motivi, all’anno zero: proprio in concomitanza alla crisi più nera per il settore che si ricordi a memoria d’uomo, c’è un sistema normativo che finalmente è diventato esaustivo laddove ancora non lo era, e per certi aspetti anche all’avanguardia in Europa (pensiamo alle norme antisismiche), anche se poi qualche piccola incongruenza e soprattutto le molte carenze nella sua applicazione (uno dei problemi che in generale assilla il nostro paese) come sempre non mancano: dal 1 luglio 2009 le Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/2008) sono diventate finalmente cogenti (anche se a porre fine alla continua transitorietà sono stati più eventi tragici che la lungimiranza degli uomini), e il recepimento della CE 765 (per esteso: Regolamento n. 765, 9 luglio 2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio) è diventato obbligatorio dal primo di gennaio 2010, facendo tra l’altro partorire Accredia (dalla fusione di Sinal e Sincert), organismo di accreditamento unico degli enti di certificazione. Che tutto questo possa rappresentare un’occasione, un’opportunità di discontinuità forte? Che tutto ciò possa tracciare una strada, quella della qualità, per uscire dal tunnel e vedere la luce? I pareri su questo sono discordanti, per diverse ragioni: - innanzi tutto c’è ancora una diffusa percezione che il giro di vite normativo (e le maggiori responsabilità e oneri che esso prevede) sia più un impedimento o un intralcio (e un costo che “non vale la candela”) invece che una opportunità per fare alzare di una tacca il livello generale del settore; - è evidente come ci sia ancora una scarsa conoscenza delle regole (laddove naturalmente non ci sia malafede); - alcune associazioni di categoria si rendono conto che gli enti di certificazioni non riescono da soli a garantire la filiera (anche perché, diciamolo, non è esattamente il loro compito) e a far emergere con precisione chi sta dentro e fuori dalle regole; - il sistema di controllo sull’applicazione di queste regole (e sugli enti di certificazione) è totalmente insufficiente, e gli organi ministeriali preposti a vigilare sono (talvolta per loro stessa ammissione…) sottostimati e poco strutturati (sia di uomini che di mezzi). Volendo mettere d’accordo tutti, potremmo affermare che la richiesta di qualità che viene dal mercato (forse sarebbe questa, laddove esistesse, la garanzia maggiore di tutte) è ancora troppo bassa. E che è un preciso e improrogabile compito di tutti gli attori coinvolti nella filiera adoperarsi per farla alzare. Perché tra tante norme più o meno aggirabili, la legge del mercato è forse l’unica davvero inviolabile. 

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NORMATIVE

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LE RESPONSABILITÀ DECLINATE NELLE NTC Nelle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC), emanate con D.M. del 14 Gennaio 2008, appaiono ben definite le responsabilità dei vari operatori nella filiera delle costruzioni in calcestruzzo armato, “confinate” in fondo al Capitolo XI di questo corposo Decreto. I principali soggetti possono essere identificati nel Progettista (1), nell’Appaltatore o Costruttore (2), nel Produttore di materiali e componenti (3), nella Direzione lavori (4), negli Organismi di certificazione (5), nei Laboratori autorizzati (6). Il controllo delle responsabilità di ciascun operatore è ben congegnato perchè l’eventuale inadempienza è automaticamente individuata dall’assenza di una specifica documentazione (di cui invece dovrebbe rimanere traccia), oppure è evidenziata attraverso un controllo incrociato di un altro operatore. Il grande passo in avanti, inoltre, è dato dal fatto che queste responsabilità, che prima dell’entrata in vigore della legge erano sostanzialmente prescrittive, ora si spingono decisamente sul versante prestazionale. Gli stessi collaudi devono essere effettuati “in corso d’opera” e non più esclusivamente quando la struttura, nel bene o nel male, è compiuta.

PROGETTISTA (1) Fra i suoi compiti principali figurano la definizione delle caratteristiche dei materiali e dei prodotti in funzione della vita utile dell’opera (durabilità) determinata dal Committente. Per quanto riguarda il calcestruzzo, il progettista deve indicarne le caratteristiche in relazione alle esigenze strutturali, esecutive ed ambientali della struttura: classe di resistenza (Rck), classe di consistenza e lavorabilità (slump), diametro massimo dell’aggregato (in conformità con il copriferro), classe di esposizione (durabilità).

APPALTATORE O COSTRUTTORE (2) Si deve occupare dell’approvvigionamento dei materiali e dei prodotti dotati delle caratteristiche di progetto e di quelle obbligatorie (come la marcatura CE); della verifica del possesso delle qualificazioni/certificazioni richieste per ciascuno dei prodotti acquistati e da inglobare nell’opera;

deve inoltre curare (attraverso il Direttore Lavori) la messa in opera e la stagionatura del calcestruzzo facendone testare la resistenza media misurata sulle carote estratte dalla struttura o determinata con prove non distruttive (sclerometria, velocità delle onde ultrasoniche, ecc).

PRODUTTORE DI MATERIALI E COMPONENTI (3)

DIRETTORE DEI LAVORI (4)

Fra i suoi compiti figurano l’acquisizione delle qualificazioni in funzione della tipologia e delle caratteristiche del prodotto da fornire: la certificazione del processo produttivo, la qualificazione del sito di produzione (prefabbricazione di prodotti non coperti dalle hEN e dagli ETAG), e le certificazioni di processo o prodotto necessarie per le marcature CE secondo le modalità previste dalle hEN e dagli ETAG. Il Produttore di calcestruzzo deve garantirne una fornitura la cui Rck, determinata sui provini prelevati in corso d’opera in presenza del Direttore Lavori, sia almeno eguale a quella prescritta nel progetto.

È una figura-chiave della nuova normativa: deve accertare preliminarmente che il calcestruzzo fornito sia conforme al processo industrializzato (FPC), e in mancanza di questa documentazione deve rigettare la fornitura; è tenuto ad eseguire il controllo di accettazione del calcestruzzo in corso d’opera provvedendo alla redazione di apposito verbale di prelievo, disponendo l’identificazione dei provini mediante sigle indelebili, riportate nel verbale, le quali devono poi essere riportate dal laboratorio a cui si delegano le prove materiali; a proposito di queste ultime, il DL deve far verificare, con prove distruttive e non distruttive, che il valor medio della resistenza del calcestruzzo in opera sia almeno eguale all’85 % del valor medio della resistenza di progetto.

ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE (5) Interviene soltanto nella verifica iniziale e periodica del processo di fabbricazione e nelle verifiche iniziali e periodiche di marcatura CE secondo i compiti a lui affidati dalla Direttiva 89/106/CEE e definiti nelle hEN e negli ETAG

LABORATORIO AUTORIZZATO (6) Rilascia la certificazione attestante i risultati di resistenza accertando che i provini prelevati in presenza del Direttore dei Lavori giungano accompagnati dalla redazione di un apposito verbale di prelievo, dove siano indicati le sigle indelebili apposte dal Direttore stesso e le etichette che identificano i singoli provini.

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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO Marcatura CE La direttiva 89/106/CEE del 21 dicembre 1998 riguarda la sicurezza dei prodotti nelle opere. In Italia il Dpr 246/93 ha recepito tale direttiva e ne è diventato Regolamento di attuazione nazionale, prevedendo che tutti i prodotti i cui riferimenti normativi siano stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale Europea abbiano obbligatoriamente la marcatura CE entro un periodo stabilito. I prodotti sprovvisti di tale marcatura devono essere ritirati dal commercio comunitario e non possono essere incorporati in edifici. La marcatura CE non è però una certificazione di prodotto, né tantomeno un marchio di qualità rilasciato da un organismo di certificazione: è un’etichetta attestante che il prodotto è conforme alla legislazione europea. La responsabilità della veridicità dei dati forniti è sempre e solo del produttore. Per poter apporre la marcatura è necessario che siano svolte alcune attività: test iniziali di tipo, predisposizione ed attivazione di un controllo di produzione, stesura della Dichiarazione di conformità e della relativa Etichetta CE. Queste attività, a seconda della criticità del prodotto nei confronti della sicurezza, spettano al produttore o ad un ente accreditato.

FPC Le NTC prevedono che gli impianti per la produzione industrializzata di calcestruzzo preconfezionato, quelli di elementi prefabbricati strutturali non coperti da norma armonizzata e quelli di presagomatura (centri di trasformazione dell’acciaio) debbano essere dotati di un Sistema di Controllo di Produzione in Fabbrica (FPC), con obbligatorietà a partire dal 1 luglio 2009. Tale controllo, attuato in coerenza alla UNI EN ISO 9001, deve essere certificato da un ente terzo indipendente autorizzato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici mediante un decreto del Presidente di tale Consiglio (dal 2010 tale compito dovrebbe essere assolto dall’ente unico Accredia).

Il cono e il cubetto: straordinari strumenti Il mercato deve forse ancora imparare ad attribuire valori diversi tra calcestruzzo e calcestruzzo: per far ciò la committenza deve sempre pretendere di verificare la qualità di ciò che paga e quindi la garanzia del proprio investimento: analizzare il cubetto e misurare lo slump sono strumenti imprescindibili e semplici, eccezionali per verificare resistenze e consistenze, mettendo a nudo la professionalità del fornitore.

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NORMATIVE

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PASSATA LA FESTA, GABBATU LU SANTU? Forse chiamare “festa” l’obbligo della certificazione FPC per tutti gli impianti di calcestruzzo è un po’ eccessivo (sicuramente qualcuno nella filiera, come già ha fatto, avrebbe da ridire). Ma di certo è stata accolta dal settore (specialmente da quelle associazioni di categoria come Atecap che l’avevano resa abbligatoria ai propri associati ben prima della sua entrata in vigore) come una liberazione. Il problema è perché, a oggi, questa legge pare essere largamente “gabbata”: Atecap e ICMQ ritengono che a fronte di 2400 impianti di calcestruzzo preconfezionato presenti in Italia, circa 900 non siano ancora dotati di certificazione FPC. È superfluo

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ricordare che l’entrata in vigore in via definitiva delle NTC dal 1 luglio scorso ne prevede l’obbligatorietà allargata a tutti i siti di produzione di calcestruzzo con metodo industrializzato: in buona sostanza nessuno può più immettere sul mercato calcestruzzo per uso strutturale in assenza di tale certificazione (salvo rarissimi casi che comunque non giustificano la portata di tale inadempienza). Come è possibile che 900 impianti (circa il 40% dell’esistente) agiscano fuori dalle regole? Com’è possibile che riescano ad operare sul mercato? Non conoscenza, opportunità (e quindi malafede) o delinquenza le tre risposte. Assistite e corroborate, però,

da una mancanza di vigilanza. La legge richiede che la bolla di consegna del calcestruzzo riporti il numero di certificato rilasciato da un organismo di certificazione abilitato dal Ministero delle Infrastrutture. È compito sia dell’impresa appaltatrice che della direzione lavori accertarsi della regolarità del materiale approvvigionato in cantiere. In un secondo momento anche il collaudatore dovrà verificare la presenza della certificazione. Troppi occhi, dunque, dovrebbero non vedere per pensare che questa mancanza di adeguamento alla legge sia da ascriversi esclusivamente ad una ignoranza in buona fede.


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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO

Da parte di alcune associazioni di categoria della filiera delle costruzioni c’è una forte richiesta di virtuosità, ritenuta indispensabile per farne alzare il livello qualitativo generale. Gli enti di certificazione stessi non sono stati esenti da critiche, talvolta pesanti. Come si sente di rispondere a queste ultime? Innanzitutto che ICMQ la pensa allo stesso modo, se è vero che ci adoperiamo quotidianamente per marcare la differenza e fare formazione, cercando di contribuire ad alzare il livello di consapevolezza dell’intera filiera. Va poi detto che siamo noi stessi vittime dei comportamenti fuori dalle regole, tanto da parte di costruttori scaltri che di eventuali enti di certificazione conniventi. Credo altresì che sia assolutamente necessario fare una riflessione seria su quali siano i confini e i valori delle certificazioni: per quanto riguarda le norme cogenti, per esempio, la certificazione qualifica solo il processo di produzione, e non copre certo requisiti di sicurezza o sostenibilità; né tantomeno ci permette di identificare a 360 gradi chi sta fuori o dentro le regole. Anche perché in effetti non spetta a noi questo ruolo.

 Vogliamo dirlo chiaramente a chi spetta? A dirlo sono le norme vigenti, naturalmente: per quanto riguarda la sicurezza dei prodotti, le NTC rimandano alla marcatura CE, e quindi alla direttiva 89/106/CEE, recepita col DPR 246/93: quest’ultimo all’art.11 recita che i controlli sul mercato devono essere effettuati dai ministeri competenti per i singoli requisiti (Ministero delle Infrastrutture, dell’Interno e dello Sviluppo Economico). Per quanto riguarda il Regolamento 765, che ricordo ha valenza di legge nazionale, nella sua seconda parte (capitolo 3) sulla vigilanza del mercato viene det-

to con chiarezza che ogni stato membro deve organizzare tale sorveglianza secondo alcuni requisiti, creando delle strutture (ministeriali) ad hoc a cui deve conferire poteri e risorse.

Intervista

Visto che ha citato il Regolamento 765, parliamo anche della sua prima parte, che ha portato nel nostro paese alla nascita dell’ente unico Accredia: questa struttura potrà essere per voi certificatori un discriminatore efficace? Noi crediamo e ci auguriamo di sì. Accredia si occuperà dell’accreditamento degli Enti di Certificazione tanto per la parte volontaria che per quella cogente attraverso un controllo effettivo sulle pratiche, e non su pura base documentale come a volte avveniva sul cogente da parte dei ministeri competenti. Ci auguriamo dunque una maggior vigilanza da parte di questa struttura sugli enti di certificazione, omogeneizzando i loro comportamenti.

Per finire: mi immagino che ci sia una grande differenza di consapevolezza tra chi chiede certificazioni cogenti e chi volontarie? Assolutamente sì: nel cogente c’è più connivenza, perché quelle aziende che vivono la normativa come una imposizione e non come una opportunità sono sicuramente più portate a trovare la soluzione più economica, se non addirittura una “scorciatoia”. Nel non cogente ovviamente il livello si alza poiché è l’approccio stesso ad essere più virtuoso: c’è una volontà forte da parte dell’azienda di mettersi in gioco, di dimostrare trasparenza e professionalità anche aldilà degli obblighi di legge, e chi ragiona in questo modo vive la certificazione come una opportunità di mettere a nudo la propria organizzazione e migliorarla creando così valore per l’azienda stessa.

Lorenzo Orsenigo Direttore ICMQ


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CAVE NERTI I


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NOTIZIE [Cave&Inerti]

n Innovative postazioni sveleranno alla fiera bavarese novità e prodotti di punta n Sotto la frana L’abbiamo visto nei telegiornali a febbraio: a Maierato (Vibo Valentia), un intero lato della montagna a ridosso del centro cittadino (si parla di un milione di m3 di terra e roccia su un fronte lungo quasi un chilometro) è franato mettendo in serio pericolo le abitazioni, tanto che 2500 persone sono state evacuate. In questi giorni è stato scoperto che sotto il fronte della frana si trovava un’antica cava negli anfratti della quale la popolazione si rifugiava nel periodo della guerra per sfuggire agli attacchi aerei. A dirlo è stato l’assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, definendo la cava una della concause dell’impressionante smottamento.

ww.agi.it

n Bozza di accordo La giunta comunale di Caponago ha dato l’ok all’ipotesi di accordo con la società VITALI per l’apertura sul territorio di una seconda cava sulla base di 1.600.000 euro che risarciranno i due miloni di m3 di terra che l’azienda ha in piano di estrarre. Nella bozza di accordo il comune ha impegnato l’azienda ad utilizzare la strada che passa vicino alla stazione di servizio Brianza Sud quale via di accesso al cantiere. Il comune avrà il diritto di effettuare controlli in qualsiasi momento, mentre la stessa azienda si impegna a farne tre all’anno per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico e acustico. L’accordo vincola inoltre la stessa Vitali ad occuparsi delle opere di manutenzione stradale per il comune.

www.comune.caponago.mi.it

[54] costruzioni marzo 2010

MULTIMEDIAL MINING

l prossimo Bauma di Monaco, insieme ad alcuni prodotti di ultima generazione già in commercio, [Sandvik Mining and Construction] svelerà alcune importanti novità: postazioni multimediali e interattive forniranno indicazioni sull’ampia gamma di attrezzature che, naturalmente per motivi di spazio, non potranno essere esposte interamente. Queste le aree specifiche con i principali prodotti:

A

Sezione frantoi e vagli mobili - Vedremo in anteprima il frantoio cingolato QI240, che monta il nuovo frantoio ad urto CI411, oltre al PF300, un impianto mobile concepito specificamente per la miniera. Sezione frantumazione e vagliatura fissa - Sarà esposta la canalina telescopica WE8000i, il vaglio SC flexifeed con sistema di panelli modulari, il nuovo frantoio ibrido a tamburo CR800 e la nuova serie 200 di frantoi ad asse verticale. Sezione martelloni - Saranno esposti cinque modelli: BR3799, BR2577, BR2155, oltre ai due compatti BR111 e BR333. Sezione perforazione (la più grande dell’intero stand Sandvik) - La nuova perforatrice fondoforo DI550 DTH; i martelli fondoforo RH450 e RH550; i punti fondoforo e le aste di perforazione di ultima generazione; l’RT300, attrezzatura di perforazione per piccoli diametri (45-51 m), che include la serie Alpha e Sandvik Extra, e l’RT300 per diametri maggiori (da 51 m); le perforatrici da cava Toyo, gli accessori, i fioretti e l’attrezzatura conica 7°; gli RX300, bulloni per rinforzo roccia e accessori per la messa in opera (pistola per espansione); il software iSure. www.miningandconstruction.sandvik.com


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n

ROTOLANDO AL BAUMA

Al prossimo Bauma di Monaco [Rulmeca] metterà in mostra la gamma completa di rulli/stazioni e mototamburi, dedicando una speciale attenzione ai rulli termoplastici il cui catalogo è stato ampliato in base alle richieste del mercato a prodotti più robusti e leggeri, con una minore resistenza alla rotazione, diminuita rumorosità e massima resistenza ai materiali abrasivi e corrosivi. I mototamburi Rulmeca sono una soluzione di motorizzazione del nastro assai efficiente, con un alto grado di protezione IP67 e ridotta esigenza di manutenzione. L’azienda bergamasca ha in progetto di ampliare la gamma di potenza dei mototamburi fino a 250kW e di costruire nuovi prodotti a prova di incendio (Ex_d) adatti alle applicazioni sotterranee. Il Gruppo Rulmeca è leader internazionale di rulli/stazioni, mototamburi, tamburi ed altri componenti per nastri trasportatori come pulitori e coperture, e vanta una conoscenza applicativa particolarmente significativa nella fornitura a tutti i settori dell’industria estrattiva mondiale così come a centrali elettriche, porti, cave, acciaierie. Le società produttive del Gruppo si trovano in Italia, Germania, Canada, Cina, Sud Africa, Spagna, Tailandia, Regno Unito e Venezuela. I suoi prodotti sono progettati per applicazioni nel settore del trasporto a nastro di materiali sfusi dai carichi leggeri e medi fino alle applicazioni più severe.

www.rulmeca.it

n Lupin a Branzi Furto all’interno del Consorzio Cavatori di Ardesia di Branzi (Bg). A fine febbraio ignoti sono entrati nella cava e hanno rubato l’impianto idraulico e il computer di bordo di un escavatore. Un bottino ingente (si parla di circa 40.000 euro), opera di ladri esperti, e probabilmente su

commissione. Ad accorgersi del furto è stato un operaio il mattino seguente, quando si è recato al Consorzio per un sopralluogo. L’uomo ha chiamato i carabinieri della stazione di Branzi che si stanno occupando delle indagini.

www.ansa.it

n

GLI INERTI AQUILANI

La ex cava Teges nei pressi Paganica, frazione del Comune dell’Aquila, è l’unico sito dove da dieci mesi vengono depositati gli inerti prodotti dal devastante terremoto abruzzese. Qui gli addetti della Asm, la municipalizzata che in tempi di pace si occupava solo della raccolta dei rifiuti, differenziano a mano le varie tipologie di materiali che vengono scaricate dai mezzi di Vigili del Fuoco ed Esercito, man mano che questi le raccolgono dal centro storico dell’Aquila. L’area della ex cava è però quasi esaurita, e si è in attesa che vengano scelte, tramite appalto, le ditte che dovranno occuparsi del trasporto, riciclo e smaltimento dei materiali inerti.

www.asmaq.it

n La tana del tasso Il progetto di recupero della cava Italinerti, situata su un fianco della collina dei Tre Scali nel comune di Cantello (Va), potrebbe non andare a buon fine. Il classico ripristino “a gradoni” prevederebbe un abbassamento e rimodellamento del sito, un “buco” dove nel tempo, sostengono alcuni cittadini che si sono messi di traverso al progetto, si è creato un piccolo ecosistema: in particolare vi si trova la “tana del Balzaregn”, un anfratto legato a tante storie di caccia, dove nel 1990 fu segnalata la presenza del tasso dopo almeno 50 anni di assenza dalla valle. Anche a sinistra del fronte cava, a metà costa, su un piccolo pianoro, vi sono numerosi affioramenti di roccia, formazioni tipiche di questa valle che danno luogo a sporgenze e anfratti e, in alcuni casi, a tane, in parte di origine geologica e in parte scavate da animali.

www.varese.net costruzioni marzo 2010 [55]


ATTUALITÀ & PRODOTTI

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n Il marchio americano ha annunciato il lancio dell’opzione JSS (Joystick Steering System) sulle sue pale gommate 521E, 621E, 721E, 821E e 921E

DIVENTA UN GIOCO DA RAGAZZI comandi a joystick consentono una guida più dolce e precisa, soprattutto nei contesti operativi di carico-scarico particolarmente ripetitivi: montato sul bracciolo sinistro, in una posizione perfetta per l’operatore, dispone di un interruttore per il controllo direzionale della trasmissione ed è montato davanti alla leva del cambio, alla portata dei polpastrelli dell’operatore, con il pulsante per scalare le marce a sinistra del bracciolo. Anche se il sistema può essere abilitato a qualsiasi velocità e con qualsiasi marcia, la guida con joystick non è raccomandata per gli spostamenti su strada, visto che garantiscono piena reattività ai comandi fino alla velocità di 19 km/h, arrivati ai quali i tempi di risposta decrescono dell’80 per cento, per consentire di mantenere una guida dolce anche a velocità elevata. L’operatore può scegliere fra tre velocità di reattività ai comandi prestabilite, utilizzando l’Advanced Instrument Cluster (Gruppo di strumentazione avanzato). La guida con joystick viene attivata manualmente e un indicatore luminoso sul pannello AIC mostra che il sistema è stato azionato. Il volante rimane comunque attivo ed ha la priorità in qualsiasi momento. Allo stesso modo, la leva della

I

[56] costruzioni marzo 2010

trasmissione accanto al volante ha la priorità sull’interruttore nel bracciolo dell’operatore, e quest’ultimo ha la priorità sull’interruttore standard accanto o sopra (secondo le versioni) al manipolatore che comanda il caricatore, a destra del sedile. Gli operatori possono scegliere di scalare le marce utilizzando il bottone sul bracciolo di sinistra oppure, se lo preferiscono, il bottone tradizionale vicino o sopra (secondo le versioni) al manipolatore che comanda il caricatore. La guida con joystick è particolarmente utile per cicli di lavoro corti e repetitivi, frequenti in operazioni all’interno di miniere e cave. L’uso del comando coi polpastrelli riduce enormemente l’affaticamento di spalle e gomito associato ai movimenti circolari e ripetitivi richiesti da un volante tradizionale. Minore stanchezza e sforzo dell’operatore, tra l’altro, significano maggiore sicurezza sul lavoro, più produttività e minore usura della macchina. In occasione del Bauma di Monaco, [Case] esporrà una pala gommata 821E (foto) con il sistema di guida a joystick. Clienti e operatori avranno l’opportunità di sedere in cabina e sperimentare in prima persona i vantaggi della guida “in punta di dita”. www.casece.com


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NOTIZIE[Cave&Inerti] n In occasione di Bauma 2010, Kleemann presenterà due frantoi ad urto mobili completamente nuovi della classe Contractor

NOVITÀ AD URTO obiettivo principale dello sviluppo dei frantoi semoventi ad urto Mobirex consisteva nell’ottenere massima produttività a fronte di massima economicità, migliorando tra l’altro il flusso di materiale attraverso l’intero impianto: nell’impianto più piccolo dei due (MR110Z), la cui bocca del frantoio misura 1100 mm, la produttività supera le 350 t/h (foto). Per quanto riguarda l’impianto più grande (MR130Z), dotato di una bocca da 1300 mm, si ottengono capacità superiori ai 450 t/h. L’azionamento diretto, estremamente efficiente, di cui dispongono entrambi gli impianti, contribuisce alla particolare economicità: un motore diesel di ultima generazione trasmette la sua forza, praticamente senza perdite, mediante un robusto raccordo idraulico e cinghie trapezoidali direttamente al volano del frantoio. Questa concezione di azionamento è anche estremamente versatile, perché la velocità del rotore è regolabile su quattro livelli, adatti dalla cava al riciclaggio.

L’

La più importante innovazione a livello di singoli componenti è comunque rappresentata dallo sviluppo tecnologico dei nuovissimi frantoi ad urto della serie SHB. Anche l’attenzione dedicata ai particolari, infine, è molto alta, come l’innovativa regolazione completamente idraulica dell’apertura del frantoi. www.kleemann.info

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NOTIZIE[Cave&Inerti] ATTUALITÀ & PRODOTTI

n “Elefante” e “Giraffa” sono i nuovi impianti di nebulizzazione per abbattere le polveri proposti da Idrotech: ideali per la cava e non solo

ANIMALI DA CAVA

Giraffa

Elefante

nomi dei due ungulati identificano le versioni con cui [Idrotech], azienda specializzata nella produzione di impianti di nebulizzazione del Gruppo Idrobase, lancia sul mercato il nuovo cannone abbattipolvere denominato Spara Nebbia. L’abbattimento delle polveri è il principale campo di utilizzo di questo nuovo prodotto, il quale si avvale di un dispositivo industriale di nebulizzazione che tramite ugelli misting, posizionati a tripla corona concentrica sull’uscita di un potente ventilatore, spara nell’aria miliardi di finissime goccioline fino a 60 metri di distanza con un campo di rotazione di 340°. “Elefante” e “Giraffa” sono dunque le due versioni di questo nuovo prodotto: più potente il primo, caratterizzato dalla colonna corta, più versatile il secondo che, dotato di colonna idraulica, ha proprio le sembianze del mammifero africano, con il suo collo a pantografo ad alzare il ventilatore fino a 5,2 metri d’altezza. Entrambi i modelli sono completi di modulo nebulizzante, filtro acqua e quadro comando/controllo, il tutto montato su una base in calcestruzzo.

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Spara Nebbia nella versione in bassa pressione (10 bar) è adatto ad abbattere le polveri negli insediamenti in miniere, cave, acciaierie, cantieri edili, centrali elettriche, poli industriali; mentre la configurazione in alta pressione (60 bar) trova la sua applicazione ideale per il rinfrescamento di vaste aree di raduno all’aperto. Il quadro comandi del dispositivo è posizionato sulla macchina stessa, che comunque può essere comandata anche da remoto. La dotazione particolarmente ricca, infine, prevede su richiesta la possibilità di armare lo Spara Nebbia di serbatoio d’acqua, di una pompa di alimentazione e di un generatore di elettricità. www.idrotech.it

n Caratteristiche tecniche Potenza installata Alimentazione Grado di protezione Campo di rotazione Diametro ventilatore Alzo Velocità max rotazione pale N° ugelli Area massima coperta Portata d’acqua minima Portata d’acqua massima Portata aria Lunghezza massima getto

Elefante Giraffa 11 Kw 3 Kw 400V-50 Hz 400V-50 Hz IP55 IP55 340° 340° 660 mm 410 mm -20°/+45° -20°/+45° 2800 giri/min 2800 giri/min 156 (52 per corona) 64 (32 per corona) 10.700 mq 1.850 mq a 3 bar: 8,5 l/m a 3 bar: 5,3 l/m a 10 bar: 97,5 l/min a 10 bar: 40 l/min 28.500 m3/h 9.290 m3/h 60 m 25 m


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Il Gruppo 04.02.2010 12:26:35 Uhr


I MPIANTI DI FRANTUMAZIONE

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Tre macchine, DALLA FRANTUMAZIONE PRIMARIA ALLA VAGLIATURA: PROPOSTO DALLA BAIONI DI MONTE PORZIO UN SISTEMA MODULARE E MOBILE COMPLETO DI

PAOLO BRUSCHI

Foto 1

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UN

sistemi modulari, composti da macchine singole semoventi progettate però per essere parti di un vero e proprio impianto, sono una delle soluzioni sempre più richieste dal mercato, poichè permettono di avere grande flessibilità nella logistica del sito produttivo. Baioni Crushing Plants ha realizzato un sistema modulare composto da tre tipologie di gruppi mobili su cingoli da utilizzare nella frantumazione, selezione e messa a cumolo di inerti, siano essi materiali vergini provenienti da cave o materiali di riciclaggio: uno dei plus di queste macchine è la loro capacità di lavorare e di produrre con efficacia sia in presenza di roccia dura ed abrasiva che con materiali a base minerale provenienti da demolizioni. Questo sistema modulare prevede un gruppo per la frantumazione primaria Baitrack (foto 1), un gruppo per la frantumazione secondaria Baitrack Secondario (foto 2) e un gruppo per la vagliatura Baiscreen (foto 3). Ognuna di queste macchine può naturalmente essere utilizzata in maniera singola, ma insieme vanno a formare un circuito completo di frantumazione e di selezione per una produzione uniforme anche nelle situazioni più impegnative. Tutti i gruppi sono frutto di una progettazione assistita con disegno 3D per assicurarsi di dimensionare esattamente le strutture (un telaio robusto ed essenziale di buon impatto visi-

I


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CAVE&I NERTI

IMPIANTO vo) senza alcun peso superfluo per rendere i gruppi manovrabili e sicuri anche su terreni non facili. Le macchine sono completamente azionate da motori elettrici (autonomia del gruppo elettrogeno di 8/10 ore giornaliere), questa scelta progettuale consente di: • avere un numero minore di parti in movimento, quindi una maggiore facilità di manutenzione e una riduzione dell’usura pur mantenendo il medesimo livello di produzione di un gruppo tradizionale; • a parità di produzione con macchine tradizionali realizzare una riduzione dei consumi del 20%; eliminare le fastidiose perdite d’olio; • avere la possibilità di lavorare a distanza con un telecomando standard; • avere sul gruppo la gestione delle funzioni a PLC con sistema integrato di bloccaggio e sicurezza; • dare flessibilità di esercizio e possibilità di versioni personalizzate dei gruppi grazie ad una vasta gamma di optional; • dare servizio di post-vendita e ricambistica efficiente e garantito in tutto il mondo; • permettere la facilità di alimentazione tramite un escavatore o/e una pala meccanica. Facili nel trasporto e veloci nella messa in funzione sono macchine affidabili, conformi alle norme sulla sicurezza ed a quelle ambientali. 

Foto 2

Foto 3

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I MPIANTI DI FRANTUMAZIONE

CAVE&I NERTI

Il Gruppo Baitrack (frantumazione primaria) È prodotto in tre modelli (con peso terra dalle 85 alle 105 t) con differenti capacità di produzione, e può frantumare indifferentemente inerti vergini o da riciclaggio di materiali da costruzione. Particolare attenzione è stata dedicata nella progettazione per facilitare le operazioni di controllo e di manutenzione e per snellire le operazioni di messa in sagoma per il trasporto (ripiegamento idraulico delle sponde e della tramoggia e del nastro nel trasporto, by-pass nella canala dello scarico sotto l’alimentatore). La macchina di frantumazione è il frantoio primario a mascelle BP nelle tre versioni 110/70B, 130/85B e 130/100B per una produzione che va dalle 100 alle 494 t/h. Sono frantoi di grandi capacità e di gran robustezza.

IL GRUPPO BAISCREEN (SELEZIONE DEL MATERIALE E MESSA A CUMOLO) È prodotto in quattro modelli che prendono il nome dal vaglio vibrante: Baiscreen W400/2, W400/3, W500/2 e W500/3 (con peso a terra dalle 28 alle 34 t), per una portata che va dalle 230 alle 330 t/h. La macchina principale del gruppo è il vaglio vibrante, del tipo ad oscillazione vincolata e sospensione su molle ad elica, in grado di risolvere qualsiasi problema di selezione, da vagliature grossolane a precise classificazioni, per ogni tipo di materiale. La macchina è anche predisposta per l’impianto di lavaggio a doccia. La principale caratteristica dei vagli vibranti ad oscillazione vincolata è che l’ampiezza della vibrazione circolare è predeterminata ed invariabile indipendentemente dal carico del materiale e permette di ottenere alte produzioni ed un’ottima qualità di selezione. Il telaio fisso è munito di speciali tamponi in gomma i quali hanno la specifica funzione di isolare completamente dalle vibrazioni la struttura portante.

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I L G RUPPO BAITRACK SECONDARIO (FRANTUMAZIONE SECONDARIA) È prodotto in due modelli: FCS91 e FCS108. La macchina di frantumazione è il frantoio conico secondario serie FCS che va dalle 110 alle 440 t/h di produzione. I frantoi a giratori conici sono in grado di operare in condizioni di frantumazione particolarmente gravose grazie al movimento delle boccole che girano intorno ad un albero fisso rinforzato. La camera di frantumazione lavora secondo il principio di caduta per gravità delle particelle, ed è regolabile per incrementare il rapporto di riduzione del prodotto cubico. Questo tipo di macchina è da considerare il futuro dei frantoi conici, che andrà a sostituire quelli tradizionali con giratori a molle. Anche questi gruppi sono stati studiati per facilitare le operazioni di trasporto e velocizzare la messa in funzione mantenendo inalterati il principio della conformità alle norme sulla sicurezza ed a quelle ambientali. Diversi optional permettono di personalizzare i gruppi secondo le necessità della clientela.


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WALKAROUND ACCHINE M Escavatore cingolato

Peso operativo 38 ton Potenza netta 205 kW

DI

CLAUDIO MARINI


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EC360C NL


VOLVO EC360C NL

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QualitĂ , robustezza, comfort, ecologia ed efficienza [66] costruzioni marzo 2010


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WALKAROUNDMACCHINE [di

]

I PLUS DI COSTRUZIONI n MOTORE DI GENEROSA CILINDRATA, CON CONSUMI RIDOTTI ED IL MINOR REGIME DELLA CATEGORIA

n EGR ESCLUSIVO, PER NON AUMENTARE L’USURA DELLE VALVOLE DI SCARICO E MANTENERE IL MINIMO BASSO E STABILE

n MOTORE MODERNO, CON INIETTORI-POMPA AD ALTA PRESSIONE, CAMME IN TESTA E 24 VALVOLE

n I RECORD DEL MODELLO: - IL CARRO “IN SAGOMA” PIÙ LUNGO DELLA CATEGORIA (MAGGIOR STABILITÀ E CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO) - LA MAGGIOR VELOCITÀ E COPPIA DI ROTAZIONE - L’IMPIANTO ELETTRICO PIÙ POTENTE, PERFETTAMENTE SIGILLATO E PROTETTO

n IMPIANTO DI RAFFREDDAMENTO CON 2 VENTILATORI, RADIATORI PARALLELI D’ECCEZIONALE EFFICACIA E FACILE PULIZIA

n GENEROSO DIMENSIONAMENTO DELLE CARPENTERIE E SALDATURE LASER ACCURATE

n IDRAULICA VELOCE, SENZA PERDITE, CON BRACCIO FLOTTANTE

n TUTTE LE PRESTAZIONI SENSIBILMENTE INCREMENTATE n CABINA MOLTO SILENZIOSA, CON IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE D’ECCEZIONALE POTENZA. DI SERIE: GPS, VIDEOCAMERA, RADIO/CD CON INGRESSO MP3, PRESA PER RICARICA CELLULARE

n MANUTENZIONE RIDOTTA, MOLTO AGEVOLATA ED ECOLOGICA, CON SICURE PIATTAFORME ANTISCIVOLO


VOLVO EC360C NL

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Iniettore-pompa: corpi d’acciaio sulla testa d’ogni cilindro contengono la pompa (azionata dalle camme) e l’iniettore (a controllo elettronico): la pressione può salire senza timori di perdite nei condotti che invece collegano gli iniettori alle pompe tradizionali o Common rail montate “distanti” sul lato del motore

Controllo elettronico dell’iniettore Camme Pompa

Iniettore-pompa in un corpo unico Iniettore

n Iniettori-pompa a 200 Mpa (+ 100% di pressione rispetto ai sistemi tradizionali, + 30% rispetto ai Common rail). Aumentando la nebulizzazione migliora la combustione e si riduce il consumo di combustibile a soli 200 g/kWh

V-ACT: PIÙ EFFICIENTE DEGLI ALTRI (VOLVO ADVANCED COMBUSTION TECHNOLOGY) [68] costruzioni marzo 2010


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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n Un motore moderno: - camme in testa (eliminate le aste di raccordo ai bilancieri) - 4 valvole per cilindro (migliora la coppia a basso regime e la combustione per ridurre i consumi) n Aumentata la potenza + 11,4% n Aumentata la coppia + 12,5%

Nuova mappatura d’iniezione: l’iniezione è stata ottimizzata per un’erogazione media della potenza tra 1.400 e 1.800 g/min


VOLVO EC360C NL

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EGR ESCLUSIVO CON “DOUBLE ROCKET” Ricircolo dei gas di scarico... solo quando serve nMinimo basso e stabile nMinor usura delle valvole di scarico Volvo non effettua il ricircolo a basso regime, nè quando si rischiano cicli in carenza d’ossigeno, per evitare situazioni di minimo instabile, minimo troppo alto o incombusti inquinanti che aumentano i consumi. Inoltre, riduce l’attivazione delle valvole di scarico e la loro usura (nei confronti dei sistemi a ricircolo “interno continuo” che la raddoppiano) Centralina del motore L’azionamento del bilanciere aggiuntivo (“Double rocket”) è comandato elettro-idraulicamente dalla centralina del motore per aprire le valvole di scarico assieme a quelle d’aspirazione

Double rocket

EGR: per un breve istante (A) le valvole di scarico si aprono assieme a quelle d’aspirazione. In questo modo si aspira gas inerte che, abbassando la temperatura massima di combustione, riduce l’emissione d’Ossido d’azoto (Nox) che inquina l’atmosfera

Movimento valvola d’aspirazione

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Movimento valvola di scarico


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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nAccurato recupero degli sfiati per evitare gocciolamenti a terra e consumo d’olio motore L’olio contenuto nello sfiato della testata viene recuperato in coppa attraverso il passaggio in un “filtro a coalescenza” (non ricircolato all’aspirazione con conseguente maggior consumo ed imbrattamento delle valvole). Il filtro è costituito da una serie di maglie metalliche a trama crescente che separano l’aria dall’olio (le maglie creano una goccia d’olio di dimensione crescente sino a quando cade per gravità nel fondo del filtro)

Centralina del motore

Filtro a coalescenza

Filtro a coalescenza

Coppa profonda per garantire la lubrificazione anche con macchina molto inclinata su pendio

La centralina elettronica del motore viene raffreddata da una circolazione di gasolio tramite una serpentina che la divide dalla bancata del motore

Centralina del motore

nCentralina del motore raffreddata

La centralina del motore controlla il sistema d’iniezione, l’EGR e la ventola idrostatica, dopo aver analizzato numerosi parametri di funzionamento della macchina e dei suoi fluidi

costruzioni marzo 2010 [71]


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VOLVO EC360C NL

WALKAROUNDMACCHINE [di

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ESCLUSIVO SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO n“Due” ventilatori raffreddano radiatori d’eccezionale dimensione e particolarmente efficaci, in vani separati ed in “parallelo” L’aver utilizzato l’intero lato della torretta (anziché il solo vano motore) consente una superficie dei radiatori marcatamente superiore alla media. Inoltre, un radiatore non scalda quello che sta dietro, perchè sono montati uno a fianco dell’altro (a parte il condensatore AC a bassa radiazione)

Radiatore olio idraulico

Condensatore aria condizionata

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Ventilatore idrostatico termoregolato

Il ventilatore idrostatico, che raffredda l’olio idraulico, è termoregolato (velocità di rotazione proporzionale al calore da smaltire) per ridurre l’assorbimento di potenza, il rumore ed accelerare il riscaldamento dell’olio a freddo

Radiatore refrigerante

Radiatore aria-aria Intercooler

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VOLVO EC360C NL

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L’IMPIANTO ELETTRICO PIÙ POTENTE DELLA CATEGORIA n Le batterie più potenti della categoria (200 Ah) n Alternatore di grande potenza (80 A) Chiave stacca batterie per evitare dispersioni elettriche durante i fermi prolungati Potente alternatore da 80 A

Potenti batterie da 200 Ah caduna


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WALKAROUNDMACCHINE [di Scatola con ben 33 fusibili (ottima protezione e frazionamento dell’impianto) ben accessibile e sigillata per evitare l’ingresso d’umidità o polvere

nAvviamento sempre pronto in qualunque condizione Gli impianti d’iniezione più sofisticati richiedono combustibili più puri. Per questo motivo, Volvo utilizza “due filtri” di grande dimensione. Inoltre, un sensore nel filtro separatore acqua-gasolio rileva la presenza d’acqua e la segnala sul cruscotto, incentivando l’operatore ad effettuare lo spurgo delle impurità

n Segnalazione di acqua nel filtro sul cruscotto

Sensore acqua nel filtro

]


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VOLVO EC360C NL

Spessore 30 mm

Grande diametro ralla (152 cm)

Spessore 25 mm

Spessore 21 mm

ROBUSTA E SOVRADIMENSIONATA

n Sovradimensionamento del diametro ralla, dei componenti del carro e delle lamiere della piattaforma [76] costruzioni marzo 2010


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nIl motore di maggior cilindrata della categoria (12,1 l) Grande diametro del cilindro di penetrazione (175 mm)

Grande diametro dei cilindri di sollevamento (160 mm)

Saldature laser di qualitĂ

nGeneroso diametro dei cilindri

Protezione del braccio di serie

Rulli di diametro generoso (200 mm)

Grande diametro della tendicingolo (61 cm)

Protezione del giunto rotante di serie

nIl carro in sagoma piĂš lungo della categoria (4,24 m) costruzioni marzo 2010 [77]


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VOLVO EC360C NL

WALKAROUNDMACCHINE [di

]

IMPIANTO IDRAULICO SENZA PERDITE Tra qualche anno, su questa torretta ci sarà solo polvere (non fango oleoso) grazie a connessioni di qualità (O-ring frontali in cava) e serraggi accurati

Tubazioni ben guidate in passaggi protetti

n La maggior velocità e coppia di rotazione della categoria

n Capacità di sollevamento + 2,3% (12,06 ton; H = 0; L = 4,5 m; 360°; senza benna) L’allungamento dello sbalzo posteriore della torretta ha permesso d’aumentare la capacità di sollevamento + 17 cm


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Un filtro dedicato ai drenaggi dei motoriduttori elimina gran parte delle impurità dell’impianto idraulico salvaguardando pompe e cilindri

n Velocità nei movimenti + 11% n Portata pompe + 7,1% (2 x 300 l/min) n Pressione idraulica + 3% (35,3 MPa) n Forza di strappo + 3% (24.300 DaN) n Velocità di rotazione + 6% (10,3 g/min) n Coppia di rotazione + 9,5% (13.050 DaNm) n Velocità di traslazione + 6,7% (4,8 km/h) n Tiro al gancio + 3,9% (26.700 DaN)

La funzione braccio flottante favorisce lavori di livellamento

Sistemi di raddoppio e rigenerazione della portata, anche sul circuito benna, consentono risparmi di combustibile e maggior velocità nel lavoro costruzioni marzo 2010 [79]


VOLVO EC360C NL

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LA CABINA PIĂ™ SILENZIOSA 14 bocchette; 7.200 kcal/h

n Eccezionale potenza dell’impianto di sbrinamento e climatizzazione nSemplice selezione Acceleratore elettronico e selezione Modi operativi in un unico comando

n Monitor LCD orientabile

n Radio/CD con ingresso MP3 e comandi sulla consolle


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WALKAROUNDMACCHINE [di DELLA CATEGORIA

]

Solo 73 Decibel Insonorizzazioni ben montate e durature

Robuste cerniere con ingrassatore

n Codice digitale antifurto

Posacellulare e presa 12 V per la ricarica

n Videocamera posteriore

Cintura autoavvolgente

costruzioni marzo 2010 [81]


VOLVO EC360C NL

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CONSOLLE SOSPESE CON IL SEDILE n Ai comandi non arrivano le vibrazioni del pianale

nCabina su 5 supporti oleo-viscosi per ridurre le vibrazioni

nDettagli per il comfort Plafoniera ad accensione automatica

Ampi vani porta oggetti, anche ingombranti

[82] costruzioni marzo 2010

Sedile riscaldato di serie

Parabrezza inferiore stivato nella porta


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WALKAROUNDMACCHINE [di

]

n“Tre” tendine parasole autoavvolgenti

Il motorino del tergicristallo montato sulla traversa (anziché sui montanti laterali) consente una spatola d’eccezionale lunghezza

nSpatola d’eccezionale lunghezza (81 cm) per un’ottima visibilità anteriore

81 cm

nTettuccio plastico antiurto antiruggine e termoprotetto

costruzioni marzo 2010 [83]


VOLVO EC360C NL

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MANUTENZIONE RIDOTTA, FACILE E SICURA

Ben 3 filtri per l’olio motore ben accessibili

Tendicinghia automatici eliminano ogni registrazione. La cinghia Poly-vee “larga” garantisce maggior trazione e durata nel tempo

Blocco portelli automatico

Ventilatore reversibile (a richiesta) per pulire i radiatori automaticamente


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WALKAROUNDMACCHINE [di Ingrassaggio perni bracci prolungato

n Estese piattaforme antiscivolo n Ventilatore reversibile (a richiesta) nIntervalli di manutenzione prolungati

Nuovo filtro aria esterno alla cabina

Elettropompa di rifornimento con blocco automatico per troppo pieno

]

Pannelli incernierati per ridurre lo sforzo di apertura


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WALKAROUNDMACCHINE [di

]

nScarichi ecologici antigoccia e antiustione Scarico gasolio

Scarico refrigerante

Scarico olio motore

Lo scarico inizia progressivamente avvitando l’apposita tubazione o aprendo il comodo rubinetto. La semplice procedura evita gocciolamenti, convogliando accuratamente il fluido nel contenitore posto sotto la torretta ed evita ustioni

Scarico olio idraulico

Scarico olio motoriduttore di rotazione

TUTTO SOTTO CONTROLLO COL SATELLITE Tramite il sistema telematico CareTrack, è possibile localizzare la macchina ed accedere alle informazioni di funzionamento tramite il computer in ufficio. La manutenzione è meglio programmata, con risparmio di tempo e denaro. È anche possibile segnalare l’uso della macchina al di fuori di un certo perimetro per evitare utilizzi non autorizzati o furti

GPS di serie


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ENTRA A FAR PARTE DELLA SQUADRA IN LIVREA AZZURRA IL MINI ESCAVATORE DA QUASI 40 QUINTALI.

IN CHE RUOLO? GIOCA DI POTENZA NEGLI SPAZI RISTRETTI DI

CRISTIAN FURINI

ervono anni per instaurare uno stretto rapporto tra concessionaria e cliente. L’impresa di scavi De Luis e la concessionaria New Holland Ceriani Group ne sono un esempio. Un rapporto iniziato molti anni fa e legato al settore automotive visto che Ceriani da 40 anni tratta il marchio Iveco (oltre a Fiat, Lancia ed Alfa Romeo). E dal 2006, dopo il mandato New Holland, l’integrazione verticale di tutti i prodotti del costruttore italiano ha permesso alla concessionaria Varesina di poter offrire qualsiasi tipologia di macchinario legato alla demolizione allo

S

scavo e alla movimentazione di mezzi e materiali. Vendita ma non solo. L’aspetto forse più rilevante, i De Luis lo confermano, è che a fronte di un prodotto qualitativamente valido sia forte il servizio post vendita per interventi rapidi di manutenzione ordinaria e, soprattutto, straordinaria. È stato questo il primo motivo per cui la collaborazione commerciale De Luis-Ceriani è stata allargata al settore dello sca-


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MACCHINE&ATTREZZATURE

Convocato in

AZZURRO In cantiere dal ‘51

vo. La proposta del miniescavatore cingolato E35.2 SR nasce poi dalla esigenza di una macchina compatta, capace di muoversi in in spazi limitati ma con le caratteristiche di scavo di un escavatore midi. 

Come spiega Davide De Luis uno dei soci, l’impresa Scavi De Luis Giuseppe, opera sul territorio Triangolo VareseComo-Milano tre generazioni in campo di movimento terra. L’impresa è nel settore dal 1951 e si occupa di demolizioni, scavi, lavori stradali, sbancamenti, fognature e di smaltimento differenziato (grazie alla disponibilità di un frantumatore semovente). L’impresa opera di preferenza nel settore civile fornendo alla committenza un servizio integrale che oltre alle operazioni di scavo comprende la parte di movimentazione di inerti il trasporto materiali grazie alla folta flotta di autocarri. Sono in tutto una dozzina tra “pesanti” a 3 e 4 assi a cui si affinacano dei mezzi più piccoli tra medi e commerciali da 3,5 tonnellate. La sezione di macchinari movimento terra comprende invece sei tra escavatori cingolati e gommati, tre pale gommate e due cingolate. L’azienda possiede inoltre tutte le attrezzature specifiche che vanno dale benne selezionatrici alle pinze per le demolizioni, alle prolunghe. Una tra le flotte meglio assortite e attrezzate della provincia di Varese che conta una forza lavoro di 22, dipendenti, soprattutto operatori e autisti, compresi i tre figli.


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Il cliente prima di tutto Scegliere New Holand per l’impresa De Luis ha significato anche garantirsi un’efficace servizio post vendita in temini di velocià ed efficacia negli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, tali da rendere il più breve possible il periodo di fermo macchina. In questo caso la Ceriani Group rappresentava già una certezza visto l’ottimo rapporto di assistenza sui veicoli industriali di proprietà dell’impresa Varesina impresa. Con due delle otto sedi in prossimità dell sede dei De Luis (Gallarate e Bodio Lomnago), i tecnici specializzati, anche per il moviento terra possono intervenire prontamente sul campo nel giro di poche ore. Ed è questo che fa la differenza- dichiara Paolo Cangiano, Responsabile Vendite Veicoli medi e Pesanti di Ceriani - perchè spesso chi applica una politica aggressive sul solo prezzo, in seguito potrebbe trascurare il rapporto costante con il cliente e non curarne l’assistenza post-vendita. La stessa cosa vale per le officine esterne alla concessionaria, che seppur autorizzate non riescono ad instaurare un rapporto di fidelizzazione di qualità, come invece succede con gli apparati di assistenza interni alla concessionaria. A scongiurare interventi frequenti per un’operatività sicura della macchina ci sono comunque gli sforzi fatti dalla New Holland per dilatare tutti interventi di check e manutenzione ordinaria. Sulla E35.2 infatti tutti i controlli sui livelli di motore e idraulica possono essere eseguiti comodamente da terra, anche grazie a configurazione e dimensioni generose dei pannelli di accesso alla meccanica. La disposizione dei componenti ordinata e accessibile semplifica e riduce notevolmente tempi di controllo. La E35.2 impiega inoltre il nuovo filtro “Fine” a maglia di filtraggio ultrafine che ha una durata di funzionamento di almeno 1.000 ore. Strutturalmente è stata invece aumentata la resistenza a scavo, carico, sollevamento o livellamento dell’attrezzo frontale, grazie all’impiego di acciaio ad alta resistenza e all’aumento della sezione trasversale del braccio scatolato.

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PERCHÈ E35 L’acquisto della E35.2 SR da parte della De Luis nasce dalla necessità di sostituire una macchina vecchia di pari classe. Il marchio New Holland rappresenta una new entry nel parco macchine dell’impresa di Varese. A convincere la dirigenza sono stati sicuramente livelli qualitativi dimostrati dal marchio italiano. Come sottolinea Andrea Rapali delle New Holland, acquistare un

escavatore di questo peso operativo risponde alla necessità di buone prestazioni di scavo in spazi ristretti (inclusi gli scantinati) in cui l’E35, si muove senza impaccio, grazie al raggio di rotazione posteriore di 850 millimetri. A questo si aggiunge la facile trasportabilità, soprattutto nei centri urbani (in azienda viene trasportato su un Iveco Eurocargo) vista la larghezza


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MACCHINE&ATTREZZATURE L’ANTIFURTO IN TINTA massima della macchina che non supera i 1.700 millimetri. Come da tradizione, anche per la nuova New Holland i De Luis hanno optato per la configurazione con cabina. Si tratta della High Space con ampia superficie vetrata e tettuccio trasparente. All’interno è stato apprezzato dagli operatori lo spazio, complice la conformazione piana del pavimento e la maggiore regi-

strabilità del sedile. La cura va quindi al driver che gode di un ambiente molto ben isolato (in questo aiutano le basse emissioni acustiche emesse dal tre cilindri Yanmar) mentre la distanza tra le console di destra e di sinistra migliorano la libertà di movimento delle gambe che ringrazia per l’impianto di climatizzazione, ormai quasi irrinunciabile nei mesi estivi.

Non solo vanità. Tutta la flotta di De Luis è caratterizzata dalla livrea blue e bianca. Ma oltre a ovvi motivi d’immagine legati alla promozione e alla riconoscibilità sul territorio, c’è anche una motivazione preventiva nei confronti di possibili furti. Una macchina di medie e piccole dimensioni resta un oggetto molto appetibile per i malintenzionati, ma il cambio di tinta con colori personalizzati rappresenta un deterrente. La richiesta di una verniciatura opzionale viene fatta in sede di ordine ed eseguita nel nuovo impianto di verniciatura ad acqua a Torino, con tutti i vantaggi di una migliore qualità dell’opera e di una sua durata maggiore.

LA TERZA QUANDO SERVE Tra i plus che hanno spinto De Luis all’acquisto dell’E 35 c’è anche il sistema idraulico. È del tipo a portata integrata basato su tre pompe per una totale contemporaneità di tutti i movimenti. Nel momento stesso in cui la macchina entra nella fase di scavo, la terza pompa (quella che alimenta circuiti della rotazione e della lama) slitta il flusso ed eroga una potenza idraulica supplementare al circuito del penetratore, a vantaggio della rapidità e fluidità dei movimenti singoli e combinati. Il Circuito è l’S.H.S. (Smart Hydraulic System) compo-

sto da due pompe a pistoni assiali a cilindrata variabile (la portata è di 38 litri/min ciascuna) e una pompa a ingranaggi per una totale contemporaneità di tutti i movimenti compresi lama e brandeggio. Nota di merito anche per quanto riguarda il disegno della lama ridisegnata per evitare che la terra ricada dietro. Questo è stato possibile con la creazione di un profilo, in grado di imprimere o alla terra una traiettoria a parabola: la terra ricade in avanti il livellamento avviene in una sola passata.

costruzioni marzo 2010

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M INI ESCAVATORI

MACCHINE&ATTREZZATURE

SOLO MADE IN ITALY Sono passati 87 anni da Eugenio quando Santino Pasquale Cecchin Ceriani decise di dedicarsi a Direttore marketing vendita e riparazione di strategico Hilti Italia

autoveicoli del marchio Fiat. Nel 1929 - come ricorda Walter Ceriani, il presidente del Gruppo - nasceva la concessionaria di Parabiago che è a tutt’oggi la sede storica del Gruppo Ceriani. Nel 1976 l’avvicinamento ai veicoli industriali, con la nascita a Nerviano della So.Co.Vi specializzata nella vendita e assistenza degli autocarri Iveco a cui in seguito si affianca il marchio OM per i carrelli elevatori. Dopo l’apertura altre sedi operative viene acquisita la concessionaria Iveco Varese Carri, che fusasi con la So.Co.Vi, dà vita al Ceriani Group e apre una nuova una sede a Bodio Lomnago. Nel 2006 il completamento della gamma con l’inserimento di New Holland ora commercializzata in otto comuni con altrettante sedi operative su un’area totale di 77.000 metri quadri di cui 39.000 coperti, che occupano 200 dipendenti e vende circa 6.500 veicoli all’anno tra nuovi ed usati di tutte le tipologie.

[92] costruzioni marzo 2010

Da sinistra Andrea Rapali, Davide De Luis, Paolo Cangiano

NEW HOLLAND E35.2 SR Motore Tipo 4 tempi, iniettore pompa,4 valvole per cilindro, EPA Tier 3/EU Stage 3A Potenza netta al volano 22 kW a 2.400 giri Coppia 108 Nm a 1.200 Numero cilindri 3 Alesaggio - corsa 84 - 90 mm Cilindrata 1.641 cm3 Caratteristiche principali Peso operativo (con cabina) 3.840 kg Massima profondità di scavo 3.350 mm Forza di strappo benna 28 kN Forza di strappo penetratore(1320 mm) 18/19 kN Lunghezza di trasporto 4.710 mm Larghezza di trasporto 1.700 mm Altezza di trasporto 2.570 mm Impianto idraulico Pompe idrauliche a cilindrata variabile a pistoni assiali Portata totale 2 x 38 l/min Portata pompa ad ingranaggi 21 l/min Pressione massima di esercizio 230 bar Torretta Motore idraulico a pistoni assiali Velocità di rotazione 9 giri/min Angolo di brandeggio braccio (sx/dx) 70°/60° Raggio di rotazione posteriore 850 mm Cingolatura Passo 1.700 mm Larghezza suole (gomma/acciaio) 300 mm Pressione specifica al terreno da 0,29/0,31 a 0,32/0,33 bar Carreggiata 1.400 mm

www.newholland.com



IVECO TRAKKER 8X4 E RP-18VT G ERVASI

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PARLANO LO STESSO DIALETTO L’OTTO PER QUATTRO TORINESE E L’HALF-PIPE DI SCALEGNE. ED È

...Ci sono due

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DI

CRISTIAN FURINI

embrano fatti l’uno per l’altro. Da un lato l’Iveco Trakker, il cava cantiere in versione a due ponti motrici in taratura a 450 cavalli, che ha raggiunto, alla terza generazione, quella maturità qualitativa e prestazionale, che lo ha reso, a tutti gli effetti attore di prim’ordine tra i competitor produttori di veicoli per terra e ghiaia. A confermare questo ruolo l’ottimo 6 cilindri da poco meno di 13 litri patentato all’Euro 5, la cabina Active day, migliorata nella qualità dei materiali e nel comfort, tanto da renderla più vicina allo Stralis (il “linea” del gruppo Iveco), e le sospensioni pneumatiche per i tandem 8x4 che, migliorando ulteriormente il comfort, risultano particolarmente indicate per chi il “cava” lo utilizza prevalentemente su strada. Dall’altro, a portarsi il fardello di inerti e sfusi caricati in cava e scaricati nel cantiere, il cassone ribaltabile posteriore del tipo a vasca tonda della Gervasi, dimensionata in maniera da essere disponibile per qualsiasi autotelaio e, nella prova di COSTRUZIONI, in versione dedicata al “duro” di Iveco. E in un mercato, quello degli allestimenti per autotelai off-road, in cui la concorrenza è folta la Gervasi punta tutto sulla qualità dei materiali e struttura della vasca. 

S

La prova del Trakker allestito con vasca Gervasi è stata effettuata nella cava S.Antonio a Buscate. Si ringrazia il personale per la collaborazione

www.iveco.com

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Variabile per la coppia Il Cursor 13 rappresenta una sicurezza sotto la cabina del Trakker, per disporre di quella coppia (2.200 Nm a 1.000 giri al minuto) necessaria a superare i dislivelli della cava e di 332 chilowatt in un range ampio di 500 giri a partire dai 1.400 per muoversi in maniera agevole durante i trasferimenti stradali, a costi di esercizio più ridotti rispetto a tarature superiori o frazionamenti a otto cilindri. Avere il massimo della coppia disponibile fin da bassi giri motore è stato possibile soprattutto grazie alla turbina a geometria variabile che grazie all’attuatore (rack) riesce a

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MACCHINE&ATTREZZATURE

PIEMONTESI

IVECO CURSOR F3BE3681C regolare, in base all'indicazione data dalla centralina, l’area di ingresso dei gas in turbina. È come se la dimensione della turbina in qualche modo variasse, portando ad un continuo optimum tra pressione e regime di rotazione e ottimizzando, di conseguenza, la curva di coppia, specie ai più bassi regimi. La dimostrazione arriva dale prestazioni specifiche del Cursor con valori di coppia per decimetro quadrato e cubo di ben 256 e 171 Newtonmetro, oltre ad una riserva di coppia ddel 32 per cento ed un range di utilizzo di 900 giri al minuto.

Cilindrata 12.880 cm3 Frazionamento/cilindri L/6 Alesaggio x Corsa 135 x 150 mm Potenza max/giri 332 kW (450 Cv)/1.900 giri/min Potenza specifica 25,53 kW/litro Coppia max/giri 2.200 Nm/1.000-1.440 giri/min Risalita * 32 % Alimentazione Pompanti singoli a 2.000 bar Aspirazione Intercooler e Vgt Rapporto di compressione 17,5:1 Velocità del pistone* 9,50 m/s Pressione media effettiva* 16,61 bar Coppia Nom.* 1.667 Nm % kW a coppia max 69% Capacità coppa olio 27 l Cambio olio 60.000 km Peso a secco 1.040 kg Inquinanti (omologazione/sistema) Euro 5/Scr * Rielaborazione a cura di COSTRUZIONI

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IVECO TRAKKER 8X4 E RP-18VT G ERVASI

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Comfort e visibilità La cabina del Trakker in prova è la Active day, corta e ribaltabile elettroidraulicamente con inclinazione a 60 gradi. La salita nell’abitacolo è agevolata dai tre gradini ben distanziati fra di loro per raggiungere, aiutati dal maniglione ergonomico, i 1.450 millimetri che separano il pavimento da terra. Sono tutti illuminati e il primo è realizzato con supporto plastico e quindi esposto ai rischi di rottura contro eventuali ostacoli. Sedersi al sedile i guida è comodo grazie alla possibilità di inclinare il piantone dello sterzo schiacciando l’opportuno comando pneumatico sul pavimento. Il sedile di guida è confortevole grazie alla regolazione separata del cuscino di guida (riscaldato) alla sospensione pneumatica che si può avere anche per l’intera cabina, al posto di quella meccanica su 4 punti (di serie). Al volante si possono raggiungere agevolmente tutti i comandi e soprattutto la manopola che azione pneumaticamente il bloccaggio del differenziale (1° ponte, 2° ponte, longitudinalmente). Sul volante i comandi per la navigazione nel display digitale al centro del quadro strumenti e alla destra del piantone la leva che comanda in 3 step crescenti il freno motore a decompressione Turbo Brake. Di serie i cristalli posteriori per controllare la vasca, la botola sul tetto e i cristalli dei finestrini laterali che si prolungano anteriormente fino al bordo porta inferiore.

Abitabilità cabina Active day (corta tetto basso)* Altezza x Larghezza interne Profondità Altezza x Larghezza tunnel Altezza sul tunnel Altezza primo/secondo/terzo gradino da terra Altezza pavimento da terra** Altezza x larghezza porta (utile) Altezza minima da terra *Misure rilevate da COSTRUZIONI **con pneumatici misura 13 R22,5

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1.200 x 2.200 mm 1.480 mm 360 x 930 mm 1.200 mm 520/980/1.250 mm 1.545 mm 1.410 X 920 (790) mm 362 mm

Colpo d’occhio Pneumatici

1° e 2° asse: Michelin 13R 22,5 XZY 3° e 4° asse: Michelin 13R 22,5 XDY Sospensioni Anteriori: molle a balestra paraboliche a smplice flessibilità. Barra stabilizzatrice e ammortizzatori telescopici idraulici. Posteriori: tipo Cantilever con molle a balestra rovesciate, poggianti alle estremità sui ponti e barra stabilizzatrice Freni Sistema pneumatico a 2 circuiti indipendenti, antibloccaggio Abs e correttore di frenata Ebl. Freni 1°e 2° asse: a disco (diametro 432 mm, autoventilanti). Freni 3° e 4° asse: a tamburo Duo Duplex (diametro 410 mm) Cambio Manuale ZF 16S2220 TO a 16 marce+ 2 rm e rapporto al ponte 4,23 Diametro minimo di volta* 19.000 mm Rapporto al ponte 4,23 Regime motore al min./60 orari/80 orari* 600/1.300/1.450 Serbatoio carburante 300 l in alluminio Serbatoio Ad Blue 55 l in plastica * Rilevato da COSTRUZIONI


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MACCHINE&ATTREZZATURE RALLENTARE DECOMPRIMENDO Il freno a decompressione è cresciuto di pari passo con il motore Cursor. Il principio di funzionamento è semplice: la riapertura parziale delle valvole di scarico al termine della fase di compressione, consente di aumentare il freno motore sfruttando al meglio lo sforzo resistente. A dar man forte al sistema c’è però anche la turbina a geometria variabile, che riempie d’aria i cilindri e così la potenza di rallentamento dell’ITB (Iveco Turbo Brake) supera i 300 chilowatt a 2.400 giri al minuto in modalità continua. Il freno a decompressione, è modulabile tramite l’azione sulla geometria del turbo e non

presenta il difetto principale dei freni sullo scarico a farfalla, ovvero il surriscaldamento delle parti alte del motore, poiché quasi tutta l’aria calda viene smaltita con i gas di scarico. L’efficacia del rallentatore dipende dalla velocità di rotazione del motore, anziché dalla velocità del veicolo come nel caso di un rallentatore sulla trasmissione. Questa caratteristica si sposa bene coi cicli di lavoro in cava, dato che è sufficiente scalare per incrementare il regime e ottenere una potenza di rallentamento elevata, anche se il veicolo procede a bassa velocità.

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RP-18VT G ERVASI

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Blocco tra i ponti Sul Trakker Iveco ha travasato tutta l’esperienza in fatto di ponti posteriori a doppia riduzione, dei ponti motore anteriori e delle scatole di rinvio. La doppia riduzione dei ponti è costituita dal binomio pignone/corone coniche, situato nel carter centrale (rapporto compreso tra 1/1,3 e 1/1,5) e da riduttori epicicloidali posti nei mozzi delle ruote, con un rapporto costante di 1/3,2. In questo modo il diametro ridotto della corona centrale limita le dimensioni del carter (aumentando

l'altezza da terra a 330 millimetri). Inoltre, visto che la demoltiplicazione del ponte avviene essenzialmente nei mozzi, i semi-alberi sono meno sollecitati durante gli strappi della forza di trazione. Il ponte del tandem posteriore montato sul Trakker in prova è il 453291 con capacitò di 16 tonnellate (ovvero 32 t per il tandem). Sono tutti dotati di blocco del differenziale; il primo ponte dei tandem dispone anche di un blocco differenziale longitudinale inter-ponti.

PRONTO ALL’ALLESTIMENTO Il telaio del carro torinese 8 per 4 è costituito da longheroni a sezione constante, realizzati in acciaio FeE 490 ad elevato limite di snervamento (490 N/mm2), con spessore da 10 millimetri e con gli attacchi della sospensione rinforzati. La

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larghezza è di 1.030 millimetri anteriormente, per permettere l'installazione di radiatori larghi, e di 770 millimetri dietro, per facilitare il montaggio degli allestimenti. I longheroni nascono già provvisti di piastre e mensole imbullonate per il fissaggio dei controtelai.


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MACCHINE&ATTREZZATURE CARICO & SCARICO

Metro e bilancia Pesi Massa totale terra Massa totale a terra del veicolo in prova* Tara autotelaio Portata utile sul telaio Tara su 1° +2° asse Tara su 3°+4° asse Massa rimorchiabile

40 ton 39,7 ton 11 ton 29 ton 7,1 ton 3,8 ton 16 ton

Dimensioni* Passo Passo 1°-2° asse Passo 2°-3° asse Passo 3°-4° asse Lunghezza max. Altezza massima Sbalzo ant. Sbalzo post. telaio Carreggiata anteriore Carreggiata posteriore Distanza asse ant.inizio allestimento

4.250 mm 1.875 mm 2.375 mm 1.380 mm 8.447 mm 3.147 mm 1.440 mm 1.225 mm 2.054 mm 1.847 mm

* Misure rilevate da COSTRUZIONI

585 mm

Marca: Gervasi Modello: RP18VT Materiale: Acciaio antiusura Hardox HB 450 per fondo e sponde Adatto per il trasporto di: Inerti da cava, sabbia, ghiaia, asfalto Lunghezza cassone interna. 5.900 mm Larghezza cassone esterna: 2.500 mm Altezza cassone: 1.500 mm Spessore fondo: 8 mm Spessore sponde laterali: 4 mm Capacità: 18 m3 Tara: 3.800 kg Tempo di risalita: 28’’ Tempo di ritorno vasca: 13” Numero/posizione/sfilo pistoni: 6/anteriore/telescopico Accessori di serie: Cassetto attrezzi e parafanghi in acciaio, luci ingombro, prolunga posteriore per scarico finitrice, scivoli laterali e scaletta laterale, porta ruota di scorta a verricello Optional:Telone di copertura manuale o elettrico, apertura automativa sponda ad ali di gabbiano, cunei con calzatoie.

www.gervasi-spa.it

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IVECO TRAKKER 8X4 E RP-18VT G ERVASI

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R ESISTENTE E LEGGERO A catturare l’attenzione della RP 18VT è, strano a dirsi, lo stile. Colore, livrea e design della vasca piemontese appagano da subito l’occhio. I progettisti della Gervasi hanno dato attenzione anche alla sostanza riuscendo a industrializzare un processo produttivo - che storicamente è artigianale - tramite impianti di saldatura robotizzati che garantiscono una qualità costante nelle lavorazioni e dei prodotti finiti. La 18 metri cubi della Gervasi è realizzata con acciaio speciale anti-usura da HB450 (diversi concorrenti fanno uso del 400) ed è caratterizzata dalle pareti laterali stampate - attraverso particolari

impianti - che conferiscono maggiore rigidezza flessionale e un risparmio di tara (3.800 chili, una tonnellata in meno rispetto alla media). Gervasi mantiene la forma semi-tonda della vasca, sempre più richiesta dal mercato, che agevola lo scarico veloce del materiale. Grazie all’impiego di moderni impianti di piegatura, il pianale viene realizzato con un’unica lamiera, garantendo una robustezza e una rigidità superiore rispetto a quelli realizzati con tre pezzi saldati tra loro. La particolare geometria del controtelaio non necessita di barra stabilizzatrice ed è costruito con materiale di alto limite di snervamento.

Tinta curata La sponda posteriore è a sganciamento automatico idraulico grazie a due ganci situati in posizione laterale. Il ribaltamento del cassone avviene tramite cilindro idraulico telescopico installato in posizione frontale, azionato da un comando modulabile posto in cabina. È presente il dispositivo posteriore di sicurezza, imbullonato al telaio del veicolo, completo di tampone in gomma per l’appoggio del cassone sollevato. Sottolineiamo che prima della verniciatura viene eseguito un processo di granigliatura a gestione computerizzata per garantire un trattamento delle superfici di qualità uniforme. I moderni impianti di verniciatura ad acqua garantiscono finiture di qualità e rispetto per l’ambiente.

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IN QUESTO NUMERO...

marzo_2010

Telescopici È rosso, è francese, ha le forche e un braccio telescopico. Presentato con un video il nuovo MT625 Turbo

Gru cingolate - autogrù Al Bauma previste nuove macchine per rispondere alle esigenze dei parchi eolici e dell’industriale

Ponteggi La tecnologia del multidirezionale dà prova di versatilità nel cuore di Torino, nella Galleria San Federico

SOLLEVAMENTO ANTIERE C


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NOTIZIE

[SollevamentoinCantiere]

n Passati sessant’anni dalla prima Ormig La Ormig di Ovada è stata fondata nel 1949 da Guido Testore, un uomo d’ingegno che nel secondo dopoguerra intuì quanto potessero essere utili delle macchine mobili per il sollevamento in Italia e in Europa (nella foto il modello 120i). Da allora la società a conduzione familiare è cresciuta perseguendo valori come qualità, innovazione e affidabilità. L’attuale produzione ORMIG conta gru semoventi industriali pick and carry (diesel o elettriche), autogrù multiterreno, autogrù autocarrate e gru portacontainers. www.ormig.com

n Il mini sollevatore che parla giapponese La gamma di mini cranes Maeda prodotte in Giappone si allarga con un nuovo modello sviluppato sulla base di un mini escavatore. Dopo modelli simili da 6.000 e 4.900 kg di portata massima è ora omologato CE anche il MAEDA LC383M-5 da 2.930 kg. Caratterizzato da quattro elementi, il braccio telescopico arriva a 8,7 metri di altezza.

www.maedaminicranes.co.uk

n Il Gruppo di Reggiolo lancia un riduttore da 25.000 daNm adatto a sistemi di sollevamento e traslazione di gru mobili

TECNOLOGIA MADE IN ITALY

A

l prossimo Bauma la Comer Industries estenderà la propria gamma di riduttori a carcassa rotante per argani, con il nuovo modello PGRF25000, capace di trasferire una coppia nominale in uscita di ben 25.000 daNm, grazie allo sviluppo interno del nuovo stadio di uscita, che si innesta su stadi epicicloidali più piccoli. Il nuovo riduttore 25000 può equipaggiare argani di gru mobili (sollevamento principale e movimentazione angolare o telescopica) o - per esempio - in applicazioni marine. Come altri della gamma [Comer Industries], questo riduttore presenta la tipica flangia fissa da collegarsi direttamente al supporto fisso a un lato, e la flangia mobile, che forma parte dell’intera carcassa rotante, a cui viene assicurato direttamente un lato del tamburo. Il doppio cuscinetto a rulli conici che permette la rotazione della flangia mobile costituisce pertanto un supporto per l’argano stesso. Tra le due flange è presente una tenuta frontale “Duo-Cone”, che rende il riduttore perfettamente stagno anche nelle condizioni ambientali più aggressive. Da notare che a valle di ogni motore e prima del primo stadio di riduzione, è presente un freno “negativo” a dischi in bagno d’olio, come freno statico e di sicurezza, con coppia frenante minima superiore alla coppia massima in entrata dal motore stesso. Lo stesso stadio finale che equipaggia il PGRF25000 è stato disegnato anche per equipaggiare il riduttore PGA 25005 per cingolo di trazione.

www.comerindustries.com

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www.dieci.com

Outdoor area F9-F13 Stand 1110/1

n

PROVA DI FORZA

Nonostante il momento di mercato difficile, il costruttore di gru a torre spagnolo Linden Comansa aumenterà il suo spazio espositivo al Bauma e presenterà il nuovo modello LC 21 750, ossia la gru topless più grande mai prodotta dalla Casa. La nuova Flat-Top, già annunciata nel 2009 sarà disponibile nelle versioni da 24, 36 o 48 tonnellate di carico massimo e promette soluzioni innovative che permetteranno montaggi rapidi e semplici. Oltre alla suddetta regina dello stand la [Linden Comansa] esporrà anche una gru a torre con braccio a volata variabile battezzata LCL 190 (sarà commercializzata a partire da maggio) disponibile in due versioni: con carico massimo di 12 o 18 tonnellate. La versione standard avrà un'altezza massima di 49,5 metri e saranno disponibili configurazioni freccia con lunghezza da 30 a 60 metri. Ricordiamo che Linden Comansa è uno dei costruttori che dal 2010 commercializza gru che rispettano la norma europea EN 14439.

www.comansa.com

n

XP ANCHE PER

LE GRU LEGGERE Il Costruttore di gru idrauliche Fassi rende disponibile anche sulle macchine di fascia leggera il sistema Extra Power. Saranno presentate al Bauma ben sei gru leggere dotate di sistema XP: la F55AXP, la F70AXP, la F90AXP, la F105AXP, la F120AXP e la F160AXP. Sino a oggi esclusivo delle gru [Fassi] di fascia medio/alta, l’Extra Power dà alle gru una riserva di energia che l’operatore può sfruttare in condizioni di lavoro particolarmente impegnative o problematiche. In sostanza il sistema XP Fassi attiva un surplus di potenza idraulica, riducendo la velocità dei movimenti della gru e incrementando proporzionalmente la capacità di sollevamento e la precisione di manovra. www.fassigroup.com

n Sei nuove Fassi con XP Modello F55AXP F70AXP F90AXP F105AXP F120AXP F160AXP

Capacità soll. 5,05 t/m 6,85 t/m 8,50 t/m 10,05 t/m 12,30 t/m 15,85 t/m

Sbraccio max 9,25 m 10,30 m 11,10 m 12,25 m 12,30 m 14,70 m

ACTIONS not words Fatte per lavorare e pensate per semplificare il lavoro. La produzione di DIECI s.r.l. è articolata in quattro macrocategorie: gli elevatori telescopici (a braccio fisso e rotanti), la linea AGRI, le autobetoniere, i dumper e le macchine speciali. L’ampia gamma di elevatori telescopici Dieci punta in alto, tecnologia e qualità si traducono in oltre 110 modelli, abbinati a 30 telai in grado di soddisfare innumerevoli esigenze. Potenza, Agilità, Componentistica all’avanguardia, sono i punti di forza delle macchine Dieci. La versatilità operativa è costruita sulla base di elevati standard di longevità, robustezza e sicurezza.

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costruzioni marzo 2010 [103] THE RIGHT PARTNER FOR YOUR WORK


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NOTIZIE[SollevamentoinCantiere] ATTUALITÀ & PRODOTTI

n Il Costruttore francese di sollevatori telescopici lancerà al Bauma 2010 un “piccolo” da 2,5 ton di portata massima che alza le forche a 5,85 metri

VEDO, NON VEDO, STRAVEDO...

o scorso gennaio [Manitou] ha presentato alla stampa internazionale un nuovo sollevatore telescopico compatto, ma lo ha fatto in da destare soprattutto curiosità e senza fornire alcuna scheda tecnica ufficiale. In sostanza il costruttore francese ha realizzato un video che lascia intravedere la sagoma e pochi dettagli del nuovo sollevatore compatto nel suo ambiente di lavoro ideale. Il nuovo sollevatore telescopico compatto che sarà presentato al Bauma 2010 si chiamerà MT625 Turbo, avrà una portata massima di 2,5 tonnellate, alzerà le forche a 5,85 metri e sarà dedicato al mercato dell’edilizia. Il nuovo Manitou MT625 Turbo promette semplicità, dimensioni compatte, efficacia operativa,

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ALCUNI FOTOGRAMMI DAL VIDEO DI PRESENTAZIONE

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agilità e una visibilità in fase di trasferimento esemplare. Grazie all’architettura della macchina che prevede la disposizione laterale del motore termico, nello specifico un Kubota turbocompresso erogante 55 kW, il braccio in posizione richiusa risulta molto basso e non influenza quindi il campo visivo dell’operatore. Interessante la scelta tecnica di adottare una trasmissione idrostatica a due velocità (cantiere/strada). In cabina l’operatore abituato ai prodotti della Casa non sarà disorientato e troverà persino il manipolatore JSM (Joystick Switch e Move). www.manitou.com


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SICURA E FACILE

Capital Safety è una delle aziende leader nel settore della progettazione e produzione di dispositivi di sicurezza per i lavori in quota e anticaduta; è proprietaria dei marchi Dbi-Sala e Protecta. Di recente, l’azienda francese ha lanciato sul mercato una imbracatura definita “di prossima generazione” e battezzata ExoFit NEX™. Grazie a soluzioni tecnologiche innovative, a materiali nuovi e a studi ergonomici avanzati - annuncia il Gruppo - “gli utenti dell’imbracatura completa ExoFit NEX™ potranno usufruire di livelli di comfort, funzionalità e durata senza precedenti”. Alla base del nuovo progetto [Capital Safety] un obiettivo: fare diventare un piacere indossare il prodotto pro sicurezza. Per questo si sono scelti nastri tessili morbidi ma al contempo estremamente durevoli e che non assorbono l’umidità, si è studiata una distribuzione strategica delle imbottiture e degli elementi protettivi che permettono di prolungare la durata utile dell'imbracatura, è stato concepito un meccanismo rivoluzionario di aggancio delle fibbie (Duo-Lok™) che elimina lo slittamento e la necessità di ripetere le operazioni di regolazione ed è stato introdotto un regolatore progressivo per il busto (Revolver) con avvolgitore del nastro. L’imbracatura è conforme a tutti gli standard di riferimento applicabili, inclusi OSHA, ANSI, CSA e CE.

presenti SSiamo iamo p resenti aall BAUMA B AUMA 2010 2010 Area Area F11 F11 Stand St and 1102/4 1102/4

www.capitalsafety.com

COMPRI E VINCI “COPPA DEL MONDO” n

Dallo scorso 15 novembre al prossimo 25 aprile chi compera una piattaforma aerea Ruthmann Steiger può vincere un viaggio in Sud Africa per assistere ai quarti di finale del Campionato Mondiale di Calcio 2010. Il Costruttore tedesco di piattaforme aeree autocarrate ha organizzato una vera e propria lotteria la cui estrazione inizierà in fiera, presso lo stand [Ruthmann], alle 16 dell’ultimo giorno del Bauma: 25 aprile 2010. I fortunati vincitori avranno diritto a un biglietto andata e ritorno per Port Elizabeth (Sud Africa), ai biglietti VIP per i quarti di finale, all’alloggio con trattamento all-inclusive, ai trasferimenti, ad un interessante tour culturale di Port Elizabeth, nonché un affascinante escursione in giornata per Addo Elephant National Park. I vincitori della lotteria Bauma-Coppa del Mondo partiranno tra il 30 giugno e 5 luglio 2010 e saranno accompagnati da un rappresentante della Ruthmann.

www.ruthmann.de

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G RU CINGOLATE - AUTOGRÙ

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AL BAUMA 2010 DIVERSE NUOVE GRU PRODOTTE DALLA

LIEBHERR WERK DI EHINGEN. UNA PICCOLA LTR, UNA COMPATTA LTC CHE INNOVA E UNA LR “CARRO STRETTO” PER PARCHI EOLICI. COLPO DI SCENA ASSOLUTO SAREBBE LA PRESENTAZIONE DELLA NUOVA LR DA 3.000 TONNELLATE DI

MATTHIEU COLOMBO

Monaco

o stand Liebherr alla Bauma di Monaco sarà - come consuetudine - colossale. Chi temeva una esposizione 2010 meno coinvolgente e spettacolare rispetto al passato, a causa del difficile momento di mercato, può stare tranquillo. La star ufficiale sarà un dumper rigido da miniera con una portata massima di ben 356 tonnellate, ma non sono escluse sorprese dell’ultimo minuto. Per quanto riguarda il settore sollevamento, in particolare il segmento delle gru mobili, le novità non mancheranno. È notizia ufficiale che dal vicino stabilimento di Ehingen arriveranno la nuova gru tralicciata LR 1600/2-W con carro cingolato stretto e stabilizzatori progettata espressamente per applicazioni nel settore delle torri eoliche, una nuova multistrada compatta a tre assi battezzata LTC 1045-3.1 con trasmissione automatica ZF (la LTC 1055-3.1 - scelta in Italia dalla padovana Bergamin - è caratterizzata dalla trasmissione idrostatica) e una gru cingolata super compatta, da 60 tonnellate di portata massima, con braccio telescopico denominata LTR 1060. Quest’ultima gru telescopica su cingoli allarga quindi la gamma LTR che conta la 1100 (100 t) presentata nel 2006, la 11200 (1200 t) presentata lo scorso giugno e che in un prossimo futuro potrebbe completarsi con un modello da 200 tonnellate di portata massima. Un altro modello molto atteso che potrebbe - sottolineiamo il condizionale - essere presentato il prossimo aprile a Monaco è la nuova ammiraglia della gamma di gru cingolate con braccio tralicciato LR13000 da 3.000 tonnellate di portata massima. 

L

SHOW


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE Aprile 2010: LTR 1060 La gamma di gru LTR nasce per unire i vantaggi di una gru telescopica a quelli di una gru cingolata dato che lavora senza essere stabilizzata riuscendo a traslare in cantiere con carichi sospesi. Terza arrivata e piÚ piccola della sua stirpe, la LTR 1060 da 60 tonnellate di portata massima ha un braccio telescopico a sfilo Telematik da 40 metri a cui si possono aggiungere prolunghe tralicciate che permettono di raggiungere una altezza massima di sollevamento di 54,5 m e sbracci fino a 48 m. La LTR1060 senza zavorre pesa solo 36 tonnellate, mentre completa della zavorra torretta e della zavorra centrale arriva a 61 tonnellate. La macchina in cantiere riesce a montarsi la zavorra centrale e con sistema idraulico opzionale - anche la zavorra della torretta. Progettata per eseguire il montaggio di elementi prefabbricati, la LTR1060 può essere fornita con falconcino da 2,5 metri e doppio argano in modo da prelevare gli elementi di calcestruzzo posti orizzontalmente sul bilico, portarli a posizione verticale ed eseguirne la posa. In configurazione da trasferimento la LTR1060 è alta solo 3,15 metri e larga appena 3 metri grazia al carro a larghezza variabile idraulicamente.

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IN FUTURO UNA

LTR DA 200 T DI PORTATA MASSIMA costruzioni marzo 2010 [107]


G RU CINGOLATE - AUTOGRÙ

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Aprile 2010: LR 1600/2 W La versione “W” della apprezzata gru tralicciata su cingoli LR1600/2 si differenzia per il carro dalla carreggiata più stretta e per il sistema di stabilizzazione. Rispetto alla versione “base”, la W è stata modificata per accedere ad aree di lavoro poco accessibili, come quelle alla base delle torri degli impianti eolici. La nuova LR 1600/2-W è caratterizzata da un carro largo appena 5,8 metri e da un quadrato di stabilizzazione di 14 metri su 14, questo concetto è riproposto nella classe delle 600 tonnellate. Sviluppata per soddisfare le esigenze dei clienti che montano le nuove torri eoliche di dimensioni maggiori rispetto al passato la gru cingolata LR 1600/2-W da 600 tonnellate di portata massima può montare senza zavorre Derrick delle pale eoliche da 3 MW su torri da 100 metri di altezza. Per il montaggio di impianti eolici con la LR 1600/2-W senza zavorre Derrick si possono montare sistemi braccio SL fino a 108 metri di altezza con falcone fisso da 12. Con il sistema Derrick sono possibili lunghezze braccio SL fino a 138 metri d’altezza.

LR13000 AL BAUMA? SAREBBE UN COLPO DI SCENA La gru cingolata LR11350 da 1.350 tonnellate di portata massima perderà presto il ruolo di top di gamma. A “soffiarle” l’incredibile primato sarà la LR13000 da 3.000 tonnellate di portata che nonostante la mole conserverà la totale mobilità in cantiere anche con carico al gancio. Noi, per ora, ne abbiamo visto solo alcuni componenti e un rendering dettagliatissimo. I campi d’impiego principali della LR 13000 saranno le operazioni di movimentazione e montaggio di elementi pesanti in centrali elettriche, in raffinerie e nel settore chimico o petrolchimico.

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NUOVA “CASA” PER LE TRALICCIATE Lo stabilimento di Ehingen ha di recente guadagnato un ulteriore campo collaudi e un nuovo capannone per l’assemblaggio delle gru cingolate di fascia alta. Lungo 216 metri e largo 90, il nuovo ambiente dello stabilimento dispone di oltre quindici gru a ponte con capacità massima di sollevamento di 100 tonnellate e trentasei gru carroponte a mensola. La capacità produttiva del nuovo capannone di montaggio gru cingolate è di 150 unità/anno.


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE APRILE 2010: LTC 1045-3.1

Attenta alle dimensioni

La LTC 1045-3.1 è una autogrù multistrada compatta a tre assi da 45 tonnellate di portata massima. La neonata offre le caratteristiche di guida di una classica gru tutto terreno ma è allo stesso tempo un mezzo di sollevamento adatto ad impieghi in spazi ristretti come i capannoni industriali.

TELEMATIK E FALCONE COME LE GRANDI

La nuova LTC 1045-3.1 è particolarmente compatta: a macchina chiusa ha una altezza di soli 3 metri, con i pneumatici da 16.00 la larghezza del carro rientra nei 2,54 metri e la lunghezza del solo carro (braccio escluso) è di 8,9 metri ma può essere ridotta a 7,7 metri smontando la cassetta porta attrezzi anteriore.

Il braccio telescopico da 8,2 a 36 metri è costituito dall’elemento base e da cinque sfili telescopici azionati con sistema Telematik. A questo si può aggiungere un falcone tralicciato ripiegabile (da 7,5 a 13 m) che ha integrato un falconcino da 1,5 metri con inclinazione variabile di 60 gradi.

TRASMISSIONE CLASSICA CABINA “VARIABILE” Con questa macchina Liebherr introduce il concetto della cabina variabile: quando si lavora la cabina è in alto vicino alla ralla della torretta, mentre per i trasferimenti su strada la cabina trasla tramite sfilo telescopico fino alla parte anteriore del carro dove viene fissata meccanicamente. In questo modo la visibilità è ottimale anche su strada, condizione in cui la sterzata attiva degli assi posteriori proporzionale alla velocità incrementa gli standard di stabilità e manegevolezza. A richiesta la cabina può essere dotata di un sistema di sollevamento telescopico fino a 7,5 metri di altezza.

La nuova LTC 1045-3.1 ha un motore diesel Mercedes Benz, 6 cilindri in linea, da 240 kW e una coppia massima di 1.300 Nm (regime non dichiarato). Il cambio è un automatico ZF con 6 marce avanti e 3 retro.

Configurazione Taxi Nel peso di 36 t della LTC 1045-3.1 sono compresi il contrappeso completo di 6,5 t, il falcone doppio, i pneumatici da 16.00, il freno Telma (a richiesta), la trazione 6x6 e un bozzello.

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PONTEGGI

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NELLA CENTRALISSIMA GALLERIA SAN FEDERICO DI TORINO, GRAZIE ALLA VERSATILITÀ DELL’ALLROUND

LAYHER, SI È RIUSCITI A CREARE UNA STRUTTURA PROVVISIONALE NON INVADENTE, NEI CONFRONTI SIA DELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI, SIA DEI NUMEROSI PASSANTI DI DANIELA STASI

[110] costruzioni marzo 2010

Il cantiere n lavoro che sfiora l’impossibile, complesso sia da progettare sia da realizzare: l’obiettivo era montare una struttura provvisionale che passasse inosservata, che non invadesse lo spazio circostante. In poche parole che non si “facesse troppo notare”. Un intervento decisamente peculiare, quindi interessante da documentare. COSTRUZIONI si è recata nel pieno centro di Torino, dove l’impresa Costruzioni Generali Gilardi, sotto la direzione dell’ing. Luca Voena, si sta occupando del restauro e della ristrutturazione della storica Galleria San Federico, compresa tra le celebri via Roma e piazza San Carlo. Per

U


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE

INVISIBILE poter realizzare i lavori è stato montato un ponteggio multidirezionale AllRound di Layher, fornito dal Consorzio Ponteggi (associato a Prorestauro Italia), la società consortile di Granarolo (BO) che ne ha curato anche la progettazione e il montaggio. “In questo cantiere il ponteggio ha una doppia funzione: permettere il restauro delle pareti di marmo e consentire il rifacimento della copertura”, spiega Daniele Brighenti, responsabile tecnico del Consorzio Ponteggi. “La Galleria San Federico è il fulcro della città, sempre animata da un vivace passaggio di persone. Qui hanno sede lussuosi negozi e, nei piani superiori, numerosi uffici di profes-

sionisti. Per questi motivi la galleria non è mai stata chiusa, né per le operazioni di restauro, né per il montaggio del ponteggio. A livello progettuale, l’impresa esecutrice, come prima richiesta, ha espresso la volontà che nel cantiere non ci fosse il cantiere, in pratica i passanti non si sarebbero dovuti accorgere di entrare in un’area di lavoro. Considerata la quantità di materiale montata, pari a 200 tonnellate, per noi non è stato un lavoro semplice: durante le fasi di montaggio, infatti, dovevamo allestire, permettere il passaggio delle persone e l’accesso agli uffici e contemporaneamente lasciare ben visibili le vetrine delle attività commerciali”.  costruzioni marzo 2010 [111]


PONTEGGI

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APERTO PER LAVORI IN CORSO Il montaggio del multidirezionale nel cantiere torinese ha comportato non poche difficoltà. In effetti, lavorare in pieno centro, con la galleria aperta, un cospicuo e costante passaggio di persone, non è certo un lavoro facile. “La galleria presenta una forma a T, quindi d’accordo con Costruzioni Generali Gilardi abbiamo diviso il lavoro in quattro lotti, impiegandoci una settimana a lotto”, riferisce Daniele Brighenti. “Abbiamo iniziato dal basso procedendo in avanzamento, lavorando su ciascuno dei tre bracci, due dei quali sono corredati da cupole, alte 12,50 metri (il ponteggio arriva a 8,50 metri). Per queste fasi è stato creato un tunnel di protezione in avanzamento per permettere il passaggio delle persone in sicurezza. Poi abbiamo lavorato nella parte centrale, dove convergono i tre lati e dove spicca la cupola più alta, di ben 17 metri (il ponteggio arriva a 15 metri); quest’ultima parte si è rivelata la più critica dell’intervento, perché essendo un passaggio obbligato, lì si addensava un’enorme quantità di persone e c’è da ricordare che nel contempo i negozi erano aperti. Abbiamo risolto particolari problematiche relative alle vetrine creando delle torrette davanti ai pilastri proprio per non ridurre la visibilità della vetrina stessa; abbiamo costruito tante torrette, collegate in quota con delle travi reticolari, e da lì conseguentemente siamo saliti con il ponteggio. La scelta del multidirezionale Layher e la grande competenza dei nostri montatori ci hanno permesso di riuscire a realizzare tutto questo”. Aggiunge Giuliano Gramigna, presidente del Consorzio Ponteggi: “Molto interessante da un punto di vista statico è il fatto di riuscire a realizzare delle travi molto aperte con una luce ampia (di cinque, sette fino a dieci metri), con un buon passaggio d’aria; le persone che transitano non si sentono oppresse”. Altro problema riscontrato in questo cantiere è stata l’eventuale caduta di oggetti e polveri dall’alto, durante le operazioni di asportazione delle quadrotte in vetrocemento, problematica risolta impiegando un tipo di tavole che non necessita di sottoponti in legno; quest’ultimi sono stati sostituiti da reti. Per maggiore sicurezza, sopra alla tradizionale rete anticaduta con maglia da 5 per 5 è stata aggiunta un’ulteriore rete antipolvere. Infine, risulta interessante anche l’aspetto logistico e organizzativo: trattandosi di un cantiere particolare, allestito tra negozi sempre aperti, non esistevano le classiche aree di banchinaggio; queste sono state ricavate, al piano terra in una zona dove non ci sono attività commerciali, mentre in quota, sopra i lucernari dei negozi, in prossimità dei sistemi di copertura, per consentire la movimentazione del materiale.

AL CENTRO DELLA STORIA A Torino non è considerata solo una lussuosa galleria commerciale. È un vero frammento di storia cittadina. La Galleria San Federico, inaugurata nel 1933, prende il nome dal santo cui un tempo era dedicato l’intero isolato in cui sorge. Questo angolo ha ospitato le più importanti istituzioni del capo-

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luogo piemontese, dal quotidiano La Stampa, poi trasferitosi alla fine degli anni Sessanta in via Marengo, alla sede della Juventus, fino al cinema Lux che, diventato da pochi mesi un multisala, sarà presto parte di un centro commerciale, ora in fase di realizzazione. I lavori di rifacimento della copertura attual-

mente in corso, per i quali si è reso necessario l’impiego del multidirezionale Layher, comprendono l’asportazione delle vecchie quadrotte in vetrocemento e la loro successiva sostituzione con lastre di vetro impreziosite da cornici in alluminio che ricreeranno l’effetto a scacchiera.


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE POSSIBILITÀ INFINITE “Con i ponteggi Allround di Layher si riesce a realizzare un lavoro molto funzionale, qualificato dal punto di vista visivo, con ottime caratteristiche di tenuta, perché le portate in quota sul piano di calpestio non hanno niente a che vedere con le normali portate di altri tipologie di ponteggio (in questo cantiere si arriva a 300 kg al mq)”, spiega Gramigna. “Tutto questo è possibile grazie alla completa gamma di accessori di serie, disponibili in diverse misure; basti dire che a Torino, abbiamo utilizzato tre tipologie differenti di passo, da 2,57, 2,07 e 1,57 metri. La struttura realizzata, inoltre, è autoportante, senza l’ausilio di ancoraggi, né chimici né meccanici: non potevamo forare il marmo, quindi per limitare le oscillazioni, a quota banchinaggio abbiamo messo puntoni che, spingendo, danno maggiore stabilità”. Tra i principali vantaggi del multidirezionale Layher sono da annoverare la velocità di installazione, il risparmio di tempo e di materiale e la semplicità di connessione degli elementi, mediante l’inserimento del cuneo in uno dei fori della rosetta, con la possibilità di otto collegamenti su un unico piano, con angoli fissi o variabili. Il montaggio risulta così sicuro (gli elementi non si possono né spostare lateralmente né sollevare) ed estremamente intuitivo.

www.layher.it

In costante evoluzione Il Consorzio Ponteggi, per quanto sia giovane all’anagrafe, raccoglie un’eredità di saperi e competenze accumulata in più di mezzo secolo. La società Gramigna, infatti, che compone la società consortile insieme ad altre 12 aziende in gran parte artigiane, è nel settore delle macchine, attrezzature e materiali per l’edilizia da 60 anni, commercializzando marchi di alto livello. “Abbiamo solo commercializzato fino a 15 anni fa, quando è nata l’esigenza di diversificare l’offerta. Abbiamo iniziato così con il noleggio”, spiega Giuliano Gramigna. “Negli ultimi dieci anni, inoltre, è stato necessario affiancare al noleggio una serie di servizi, così abbiamo iniziato a montare con squadre nostre. Infine abbiamo deciso di fornire specializzazione nel settore dei lavori pubblici, quindi abbiamo deciso di fondare un consorzio permanente a cui si sono associate squadre qualificate di montatori, consorzio che, nel totale rispetto delle leggi, riesce a operare in regime di appalto pubblico. Oggigiorno questo aspetto rappresenta l’80 per cento del lavoro della società consortile”. Nello specifico, il Consorzio Ponteggi è una struttura di carattere tecnico, composta da geometri, progettisti, ingegneri, all’interno del quale la società Gramigna fornisce il materiale e coordina i lavori dotto il profilo tecnico. “Cerchiamo di spostarci verso quel tipo di lavori di una certa complessità, non legati esclusivamente alla variante prezzo”, continua Gramigna. “Il consorzio, con il quale lavorano oggi un centinaio di persone, si occupa anche di formazione, proponendo corsi ad hoc sui ponteggi”.

www.gramigna.com

NON SOLO PONTEGGIO Col fine di proteggere il cantiere dalle intemperie, è stato montato anche il sistema di copertura Keder di Layher: dotato di una struttura di sostegno costituita da pochi elementi modulari in alluminio, è equipaggiato di teli in PVC, resistenti ai raggi UV e provvisti di cordini laterali per lo scorrimento nei binari su-

periori dei tralicci di capriata. Keder è in grado di reggere carichi neve sino a 25 chilogrammi a metro quadro sulla luce massima. “In questo cantiere abbiamo montato una struttura di copertura strutturata su più livelli”, racconta Giuliano Gramigna. “Per consentire di poter aprire la copertura, necessaria al-

l’impresa per la movimentazione del materiale in prossimità delle cupole, abbiamo eseguito una modifica, realizzando una copertura con il telo diviso in due metà, che si aprono e si chiudono scorrendo; la precisione delle guide in alluminio ha permesso di fare tale variazione senza fatica”.

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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE PONTEGGI

Oltre al ponteggio Allround, nel cantiere torinese spicca anche la copertura Keder, la cui caratteristica principale è rappresentata dalla sua struttura di sostegno completamente in alluminio, quindi particolarmente maneggevole e con un peso contenuto. Tale peculiarità dà la possibilità di montarla in quota, così come è accaduto in questo specifico cantiere. Tra l’altro la copertura Keder è semplice da montare perché i ganci, le connessioni, gli spinotti e i perni per i tralicci sono tutti ad aggancio rapido.

In questo cantiere ci è stato richiesto di montare una struttura provvisionale che abbinasse una grande versatilità d’impiego a un’estetica gradevole, il meno invadente possibile. Se avessimo utilizzato un ponteggio a tubo e giunto, avremmo creato una struttura piena di materiale e di giunzioni, invece grazie al multidirezionale Allround di Layher siamo riusciti a centrare perfettamente l’obiettivo. Tale sistema, infatti, presenta un frazionamento sulle lunghezze molto flessibile, che permette di creare i vari collegamenti con pochissimi giunti e quindi di realizzare strutture che si presentano in una certa maniera. Ovvio, questo tipo di multidirezionale è stato il primo a essere introdotto sul mercato ed è quello che vanta il maggior numero di accessori. Infatti, il materiale Layher è molto utilizzato nel mondo dello spettacolo e in tutti quei settori in cui, oltre alla resistenza e alla qualità, è fondamentale anche l’impatto esteriore, perché in effetti è quello che permette risultati migliori.

Il ponteggio AllRound Layher dal punto di vista dell’usabilità è il massimo. È infatti espandibile in tutte le direzioni, in altezza, in lunghezza e in larghezza, e proprio grazie a questa caratteristica siamo riusciti a realizzare le colonne in corrispondenza dei negozi, tra una vetrina e l’altra, senza comprometterne la visibilità. Non solo. A Torino il ponteggio Allround, permettendo un cospicuo risparmio di materiale, ha dato la possibilità di realizzare una struttura provvisionale complessa ma in grado di mettere nelle condizioni migliori gli operatori addetti al restauro e alla rimozione della copertura: con un montante ogni due-tre metri, siamo riusciti a dare vita a una zona di lavoro sicura e fruibile. Proprio per la sua capacità di adattamento a situazioni complesse e a geometrie fortemente irregolari, questo sistema, prima di essere montato, richiede il rilievo della struttura e il progetto esecutivo.

Da sinistra Gianfranco Peretti, libero professionista del settore, Giuliano Gramigna, Daniele Brighenti, Fabio Sortizza, funzionario commerciale Layher, Teresa Maietta, Nicola Coppetta, direttore tecnico Gramigna, e un operatore dell’impresa Costruzioni Generali Gilardi

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Giuliano Gramigna

Daniele Brighenti

Teresa Maietta

Presidente Consorzio Ponteggi

Responsabile tecnico Consorzio Ponteggi

Direttore vendite Layher


Passione. Questo è il motore.

Lombardini e Kohler, leader mondiali nella produzione di motori diesel e benzina fino a 50kW. Un successo fatto di ingranaggi, ma costruito da persone. Persone che non hanno paura di sporcarsi le mani, se questo vuol dire garantire potenza ed affidabilità nelle condizioni più estreme. Persone curiose che, non accontentandosi dei risultati, migliorano la qualità del loro prodotto, incrementando le prestazioni ed abbassando consumi e rumori. Persone che fanno qualcosa in cui credono e credono in quello che fanno, assicurando ai clienti la massima customizzazione ed un’assistenza senza risparmio. Ma soprattutto persone con la passione per il motore. Persone come te.

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i colori naturali del noleggio

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IN QUESTO NUMERO...

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Piattaforme aeree Una piattaforma da 43 metri di altezza operativa per verificare le strutture dello Stadio di S. Siro

Gru a torre Tredici gru montate in riva all’Adige per costruire un centro polifunzionale progettato da Renzo Piano

FLOTTE OLEGGIO N


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NOTIZIE [Flotte&Noleggio]

n Obiettivo: rilanciare il settore noleggio

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Puntuale come ogni anno, torna l’appuntamento con il Congresso Nazionale Assodimi, la cui diciottesima edizione si svolgerà il 14 e il 15 maggio a Sorrento. Come precisa l’associazione “la scelta della location testimonia la volontà di Assodimi di allargare la propria presenza nelle regioni del sud, organizzando il più importante momento della vita associativa in questa area”. Tema del 2010 sarà “Il rilancio alla fine del tunnel per distribuzione e noleggio”: esperti e tecnici del settore illustreranno come affrontare con successo i cambiamenti del mercato e dare vita a un’organizzazione aziendale snella e flessibile con riduzione continua dei costi.

La vita della macchina, raccontata in un “libro”, anzi in un documento legale che certifichi in modo puntuale la corretta manutenzione effettuata. Dallo scorso settembre tutte le piattaforme aeree [Oil&Steel] sono corredate da un Libretto di Garanzia che racchiude in sé anche il Programma di Manutenzione e il Registro di Controllo degli interventi ordinari e straordinari effettuati. Uno strumento quindi utile per l’adempimento degli obblighi di legge in tema di sicurezza nell’uso delle attrezzature da lavoro, previsti dal Decreto Legislativo 106/2009 dello scorso agosto 2009. In sostanza, all’interno del Libretto di Garanzia Oil&Steel è indicato il percorso delle manutenzioni programmate, oltre alle indicazioni del costruttore per conservare la piattaforma nelle condizioni d’uso ottimali e nella massima sicurezza: il programma di manutenzione ordinaria è scadenzato in interventi periodici, alcuni dei quali possono essere effettuati autonomamente dal cliente, mentre altri che Oil&Steel consiglia di eseguire in una delle 52 officine autorizzate distribuite su tutto il territorio nazionale. Il libretto comprende, infine, una sezione dedicata al registro degli interventi straordinari, nel quale, come prevede la legge, il proprietario del mezzo deve annotare tutti quegli interventi di assistenza che non rientrano nel programma di manutenzione ordinaria.

www.assodimi.it

www.oilsteel.com

LIBRETTO MULTIFUNZIONE

n Ad hoc per il nolo L’azienda stessa la definisce ideale per il noleggio. L’ultima nata delle scarificatrici TR TRIMMER, la TR200 ECO, presenta caratteristiche tali da soddisfare le esigenze dei noleggiatori. È infatti maneggevole, affidabile, semplice da trasportare e può essere utilizzata in qualsiasi ambiente. Inoltre, se collegata a uno degli aspiratori Trimmer, l’attrezzatura lavora in assenza di polvere.

www.trimmer.it

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PIÙ TEMPO, PIÙ VANTAGGI

Una formula che consente di disporre di un mezzo in qualsiasi momento e per il periodo di tempo necessario. [Mollo Noleggio], presente in Piemonte e Liguria con undici centri, sta promuovendo il servizio di noleggio a medio e lungo termine. Tra le peculiarità del servizio: il canone mensile definito in anticipo comprensivo del servizio di manutenzione ordinaria, un unico canone di trasporto e una serie di manutenzione preventive durante il periodo di noleggio, eseguite da personale tecnico qualificato. Si ricorda che la società organizza anche corsi di formazione Ipaf per operatori di piattaforme aeree.

www.mollonoleggio.com


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n L’antifurto per mettere il parco nolo al sicuro

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A QUOTA NOVE

Crescita a pieno ritmo. [Cofiloc], gruppo specializzato nel noleggio di autocarri e macchine per il movimento terra, l’edilizia, il sollevamento e l’ecologia, inaugura una nuova sede a Santa Giustina, in provincia di Belluno. La nuova struttura, la nona del gruppo, vanta una superficie di 10.000 metri quadrati dedicati all’ampia gamma di macchine e attrezzature e al campo prova per le lezioni sul corretto utilizzo dei mezzi. Invece gli spazi al coperto, di 850 metri quadrati, ospitano l’area adibita all’amministrazione e un’officina all’avanguardia per le attività di controllo e di manutenzione dei macchinari.

www.cofiloc.com

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LIGHT EQUIPMENT

PER I NOLEGGIATORI Quando l’ottimismo si trasforma in rinnovamento concreto. [Wacker Neuson] per il 2010 prevede un andamento positivo degli affari e, per valorizzare ulteriormente la sua presenza nel mercato internazionale, in occasione del Bauma lancerà numerosi nuovi prodotti, sia nel settore delle macchine edili compatte, sia nel settore light equipment. Quest’ultimo, in particolare, presenta una serie di attrezzature ideali soprattutto per i noleggiatori che vogliono incrementare il proprio parco accessori. Tra le new entry segnaliamo la piastra vibrante telecomandata DPU 130 che, grazie all’elevata potenza, può sostituire rulli compattatori fino a sette tonnellate. Semplice da usare ed estremamente maneggevole, è equipaggiata di telecomando a infrarossi che permette all’operatore di lavorare al riparo dai gas di scarico e dalle vibrazioni. Tra le altre attrezzature presentate a Monaco si ricordano il martello demolitore elettrico EH 25 con un valore di vibrazioni manobraccio inferiore a cinque metri al secondo quadrato, la nuova linea di piastre vibranti WP con peso fino a 105 chilogrammi, le troncatrici a benzina BTS 630 e BTS 635 e le pompe elettriche sommerse della linea PS.

Maggiore sicurezza per il proprio parco nolo. L’antifurto satellitare SikurSat, ideato dalla veronese SIKUR e pensato appositamente per offrire protezione anche ai mezzi lasciati incustoditi in cantiere, rileva gli allarmi e invia alla centrale operativa le segnalazioni di intrusione, sollevamento del mezzo, stacco delle batterie, taglio dei cavi, manomissione del tappo del carburante. Dopodiché la centrale operativa allerta le Forze dell’Ordine e avverte il cliente. SikurSat può essere integrato anche con Flash Control, il programma di gestione completo di cartografia europea che, installato sul computer presso la sede del cliente, fornisce i dati sulla posizione dei propri mezzi, sulla velocità, sulle soste, sui tempi operativi e molte altre informazioni, con la possibilità di effettuare una ricerca retroattiva per ottenere una situazione storica dei dati registrati.

www.sikur.net

n In Campania c’é sviluppo Aria compressa, motocompressori, ponteggi, produzione di energia, gruppi elettrogeni, motosaldatrici e casseforme verticali e orizzontali. Questo il parco nolo di SKY EDILAGRO di Castel San Giorgio (SA), società attiva da 30 anni nel settore della distribuzione, del noleggio e dell’assistenza di macchine e attrezzature per cantieri edili e stradali. Con una sede di 10.000 metri quadrati e un organico di oltre 20 operatori, fa parte del Gruppo Condor, specializzato nella produzione di ponteggi, monoblocchi prefabbricati, box metallici e piccole macchine da cantiere. Tra i progetti più imminenti, il raddoppio del parco nolo e l’incremento di corsi di formazione.

www.skysrl.it

www.wackerneuson.com costruzioni marzo 2010

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PIATTAFORME AEREE

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UNA PIATTAFORMA TELESCOPICA SEMOVENTE È SCESA IN CAMPO A SAN SIRO, PER L’INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA DI MONITORAGGIO DELLE STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO.

I RISULTATI?

DA VERO BOMBER DI

DANIELA STASI

l Meazza di Milano è considerato all’unanimità uno degli stadi più celebri (e più celebrati) di tutta Europa, un autentico tempio sacro per chi professa la fede calcistica. Di recente, per quattro mesi, ha attirato l’attenzione non solo dei tifosi e dei giocatori: quando i riflettori si spegnevano e il silenzio avvolgeva il campo, l’imponente arena si trasformava in un interessante caso studio. Il Comune di Milano, in sinergia con il Dipartimento di Meccanica del Politecnico, ha infatti dato il via all’analisi costante delle strutture in cemento armato, resa possibile grazie a un sofisticato sistema di monitoraggio in grado di misurare i punti di vibrazione, la dilatazione di crepe, l’evoluzione di stati corrosivi e numerosi altri parametri fisici. L’installazione dell’impianto di rilevamento è stata affidata a Esm Impianti di San Giuliano Milanese (MI), impresa dalla lunga esperienza nelle implementazioni tecnologiche all’interno di San Siro: per acquisire i dati la società ha installato una rete di controllo lungo tutto lo stadio, mediante numerosi sensori e una rete ethernet che li collega tra loro fino all’unità centrale. Si è trattato di un intervento “delicato” anche sotto il profilo operativo: considerata la complessità dei lavori, la perizia degli operatori è stata supportata da dotazioni tecniche di alto livello, come la piattaforma aerea semovente con ruote motrici Haulotte H43TPX, dotata di braccio telescopico da 43 metri, fornita a noleggio da Sticar e impiegata per le numerose operazioni in quota. 

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GOAL in quota


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FLOTTE&NOLEGGIO ACCESSIBILITÀ OVUNQUE Grazie al jib telescopico di 2,2 metri, in grado di offrire un’escursione in orizzontale e in verticale positiva e negativa, rispettivamente di 150 e 140 gradi, la piattaforma H43TPX è riuscita a superare anche gli ostacoli più difficili. Tra le altre peculiarità del modello, lo sbraccio laterale di 20 metri, i comandi proporzionali e simultanei per una maggiore velocità e precisione, il controllo continuo dello sbraccio, il blocco idraulico differenziale e altezza da terra di 38 centimetri per un posizionamento ottimale su tutti i tipi di terreno.

www.haulotte.it

H43TPX Altezza di lavoro Sbraccio laterale massimo Lunghezza jib Portata massima cestello Velocità di traslazione Pendenza massima superabile Lunghezza (in posizione trasporto) Larghezza Peso

43 m 20 m 2,2 m 450 kg 5 km/h 40% 12,3 m 2,53 m 20.580 kg

I N ALTO, PER SCELTA

Sempre sotto controllo “L’installazione dell’impianto di monitoraggio delle strutture in cemento armato consisteva essenzialmente nell’applicazione di tre anelli diagnostici comunicanti con i relativi cavi di alimentazione e i sensori per la captazione dei dati”, spiega Bruno Catello, responsabile dei lavori per conto di Esm Impianti. “Ogni rilievo dei sensori servirà alla successiva elaborazione e al calcolo dei vari parametri di resistenza delle strutture nel corso degli eventi di sport e spettacolo che si svolgono nello stadio. All’intero sistema di monitoraggio presiede un software di supervisione: ogni dato registrato viene raccolto da hub periferici ed elaborato da un computer centrale”. Con l’ausilio della piattaforma aerea Haulotte, il primo anello diagnostico è stato collocato a 30 metri di altezza, lungo l’intercapedine tra il secondo e il terzo anello degli spalti; il secondo anello diagnostico, invece, è stato inserito in una trave a cassone appoggiata in corrispondenza delle torri, alla quota di 33 metri, infine il terzo è stato installato in prossimità della copertura dello stadio, lungo le travi metalliche reticolari.

In principio si occupava esclusivamente di commercializzazione di carrelli elevatori; poi, nel corso del tempo, in un’ottica di diversificazione dell’offerta, ha deciso di abbracciare anche il noleggio di mezzi di sollevamento. È questa l’evoluzione vissuta da Sticar, fondata a Padova nel 1976 e oggi attiva con ben 13 filiali. In particolare, è specializzata nel noleggio di piattaforme aeree, schierandosi tra le principali realtà italiane del settore. La gamma comprende sollevatori verticali, piattaforme ragno e a pantografo, a braccio articolato e telescopico, sollevatori telescopici, gru autocarrate e fuoristrada di ogni dimensione. Oltre alla vendita e al noleggio, Sticar offre anche un servizio di assistenza tecnica altamente specializzato.

www.sticar.it

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G RU A TORRE

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13 MA NON TROTTERELLANDO COME I 33 TRENTINI DEL CELEBRE SCIOGLILINGUA. LE 13 GRU, NOLEGGIATE PER REALIZZARE IL PIÙ IMPORTANTE INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE DELLA CITTÀ, IMPERANO MAESTOSE ALL’ORIZZONTE CITTADINO, FORTI DI SOLUZIONI TECNICHE INNOVATIVE DI DANIELA STASI

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gru entrarono a Trento n tutte le ricerche sulla qualità della vita nelle province italiane, Trento si piazza sempre ai primi posti. Circondata dai monti, abbracciata dall’Adige, è una città a misura d’uomo, sicura, vivibile, vivace culturalmente, con un elevato tasso di occupazione. Ma il raggiungimento di questo status anziché essere considerato un traguardo, è vissuto come un nuovo punto di par-

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FLOTTE&NOLEGGIO tenza. Questo particolare contesto urbano infatti ha solleticato la realizzazione de Le Albere (pioppi in dialetto trentino), il vasto complesso ideato e progettato da Renzo Piano, situato sull’area dove fino al 1997 si ergeva lo stabilimento Michelin, con la sua produzione di ritorti e tele di cotone da utilizzare nella fabbricazione degli pneumatici. Il nuovo quartiere, ritenuto il più importante intervento di riqualificazione urbana realizzato finora in Trentino, ubicato nelle immediate adiacenze del cinquecentesco Palazzo delle Albere (pioppi da cui prende il nome) e a pochi passi dal centro storico e dal fiume, comprenderà residenze, attività commerciali, uffici, alberghi e sedi di imprese, oltre al Muse, il Museo della Scienza di Trento. Castello Sgr, società milanese attiva

nel settore della gestione del risparmio, ha commissionato i lavori alla società consortile Trento Futura, composta da Colombo Costruzioni (azienda capogruppo che si sta occupando della gestione operativa del cantiere), Pac, Sandrini Costruzioni, Consorzio Stabile Finedil e Gadotti Fratelli. I lavori, iniziati all’inizio del 2009, dovrebbero terminare tra la fine del 2011 e la prima metà del 2012. Attualmente il cantiere è un’ampia distesa in cui troneggiano 13 gru con altezze da 28,6 a 61,4 metri, tutte a marchio Potain, 11 delle quali sono state fornite da Gb Manci Noleggi, azienda del Gruppo Manci di Trento. Un panorama suggestivo, non molto comune nel nostro Paese, che ha richiesto un massiccio lavoro di montaggio, basti dire che per il trasporto degli elementi delle gru sono stati gestiti 100 bilici. 

RAIN FOREST SULL’ADIGE Lo skyline evocherà il profilo delle montagne, con una successione di spazi e di volumi, di pieni e di vuoti, adagiati su un grande specchio d'acqua. A dominare saranno la pietra, il vetro e il legno. Nel 2012, al termine dei lavori, il Muse si presenterà così. A renderlo ancora più suggestivo sarà la serra, un vero angolo di foresta pluviale regolato da un complesso microclima. La struttura inoltre sarà un esempio evoluto di razionalizzazione energetica: alla centrale che servirà tutto il complesso, si aggiungeranno infatti la produzione locale di energia attraverso pannelli fotovoltaici collocati su gran parte delle coperture e un sistema autonomo di sonde geotermiche per il condizionamento degli ambienti. Per queste sue caratteristiche, il Muse riceverà la certificazione Leed (Leadership in Energy and Environmental Design), il sistema di valutazione del livello di ecocompatibilità degli edifici, per lo sviluppo di strutture realizzate con materiali riciclati, locali e rinnovabili, in grado di funzionare in maniera sostenibile e autosufficiente a livello energetico. Oggi in Italia l’unico edificio certificato Leed è all’interno della base americana di Vicenza, mentre l’unico altro progetto sviluppato iscritto al Leed, oltre a ITCLab, è quello di Porta Nuova Garibaldi a Milano, sempre a cura della Colombo Costruzioni.

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G RU A TORRE

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PIANIFICAZIONE MASSIMA Nel cantiere di Trento campeggia una vera selva di gru edili, uno scenario non troppo usuale nel panorama italiano, soprattutto in uno spazio così circoscritto. Sulle 13 Potain presenti, 11 sono interferenti. “Nel dettaglio abbiamo fornito, una MDT98, sei MDT178, una MD208A, due MDT218A e una MD238A, tutte topless”, racconta Elisabetta Manci, responsabile noleggio del Gruppo Manci. “Le macchine sono state dotate dei più elevati dispositivi tecnologici di prestazione e sicurezza, come il radiocomando, la cabina e il sistema Top Tracing. Inoltre le gru montate ad altezze superiori ai 30 metri sono dotate di argani LVF da 50 o 75 cavalli, per ottimizzare le performance di sollevamento anche in tiro quarto e garantire così una maggiore precisione di guida”. Col fine di distribuire le gru nel modo più ottimale possibile sull’intera area di cantiere, oltre al Piano Gru elaborato da Colombo Costruzioni, è stato pensato un sistema che permettesse di gestire le priorità tra le macchine: “Può essere paragonato a un sistema cartesiano, dove ogni singola macchina riconosce la posizione delle altre; in base alle lavorazioni di ciascuna riusciamo a definire le priorità”, continua Manci.

L’ANTI INTERFERENZE Tra le caratteristiche prestazionali maggiori delle gru Potain al lavoro nel cantiere trentino merita un’attenzione particolare il Top Tracing II, il sistema di ultima generazione per il controllo dell’area di lavoro e delle interferenze fino a 16 gru. “Questo sistema unisce il calcolo tramite microprocessore, tecnologia digitale e schermo grafico, offrendo aiuto alla guida, limitando le zone di lavoro e controllando le interferenze tra gru, è un dispositivo che non sostituisce i comandi del gruista ma fornisce a quest’ultimo tutte le indicazioni utili per permettergli di prevenire in modo efficace i rischi di collisione tra i bracci delle gru. È utile anche in cantieri dove ci sono problemi di sorvolo del gancio su aree non consentite, come per esempio linee elettriche, strade o altri edifici”, continua

Gru “intelligenti” Le gru Potain installate nel cantiere di Trento presentano diversi plus tecnici. Tra i principali si annoverano i motori di sollevamento Optima a variazione di frequenza, che consentono di adattare la velocità di lavoro in base al peso del carico sollevato, in modo da usare la piena potenza del motore a vantaggio della produttività della macchina. Grazie al display con tastiera integrata nel pannello di controllo, il tecnico riesce a visualizzare i parametri di lavoro e gli eventuali difetti per le successive riparazioni. “Da

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segnalare anche i motori di rotazione RVF Optima Plus a variazione di frequenza che, attraverso il semplice movimento dei joystick, permettono l’adattamento alla velocità richiesta parametrata rispetto all’angolo di lavoro. Si tratta di una agevolazione fondamentale soprattutto per le gru montate a grandi altezze, poiché elimina le oscillazioni del carico in movimento sia in fase di accelerazione sia di decelerazione, restituendo il pieno controllo negli spostamenti del carico”, spiega Sabino Riefoli, sales &

marketing sales support manager Manitowoc. “I motori DVF a variazione di frequenza offrono invece una variazione progressiva della velocità con ordine proporzionale: la velocità dipende direttamente dalla pressione che l’operatore trasmette al joystick, aumentando ulteriormente la precisione nei movimenti e commisurando le velocità all’esigenze del gruista”. Infine le gru montate sono tutte dotate di cabine Vision 140, in grado di offrire all’operatore una visione di 140 gradi dalla sua postazione.


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FLOTTE&NOLEGGIO Radici profonde Riefoli. “Il sistema interrompe, senza l’intervento del gruista, i movimenti del braccio non appena la loro persistenza rischia di fare oltrepassare i limiti di sicurezza. Lo schermo di dialogo informa l’operatore delle azioni di rallentamento e poi di arresto, nell’avvicinarsi alla zona proibita. In più gli propone i movimenti disponibili per uscire da questa zona. Per assicurare la massima produttività, il sistema gestisce una distanza di sicurezza tra gru legata alla velocità dei movimenti e permette di comunicare i dati tra le macchine affinché ognuna conosca la posizione delle altre. Si ricorda infine che la registrazione degli avvenimenti critici avviene mediante scatola nera, con consultazione protetta tramite codice d’accesso”.

Un ufficio arioso, essenziale. Sulla scrivania illuminata dal sole, poche carte, tutte ben ordinate. Una voce dal timbro particolare rompe il silenzio. Giovanni Battista Marco Antonio Maria Manci, nella foto insieme ai figli Elisabetta e Massimiliano, inizia a raccontare la storia della sua azienda che, come per tutti gli imprenditori, si confonde spesso con quella personale. “Iniziai la mia carriera come dipendente di banca, poi a un certo punto, alla ricerca di nuovi stimoli, decisi di cambiare professione. Diventai socio di un’azienda attiva nella vendita delle macchine edili e stradali, pur non conoscendo minimamente questo mercato. Al nuovo lavoro dedicai anima e corpo, cercando di metterci tutto me stesso. Dopo cinque anni decisi di cambiare nuovamente rotta”. Era il 1991 e al Saie di Bologna si propose come rappresentante a Simma-Potain. Cominciò così una nuova avventura. “Fondai la società Euroedil insieme a mia moglie, alla quale devo tutto ciò che sono riuscito a fare; comprai un capannone in una zona industriale di Trento completamente isolata e iniziai a seguire tutto il Trentino, aiutato dalla mia prima dipendente, che lavora tuttora con me. Le difficoltà erano parecchie perché mi ero scelto marchi ancora poco conosciuti”. Nel giro di pochi anni i sacrifici cominciavano a essere ripagati. “Iniziammo a commercializzare le gru Potain e sentimmo presto il bisogno di introdurre il noleggio, così nel 1999 fondammo la Gb Manci Noleggi. Insomma, noi siamo cresciuti con Potain, quindi la nostra società deve molto a questo marchio perché ci ha insegnato a lavorare in un certo modo”. L’evoluzione continua poi nel nuovo millennio, quando il gruppo si trasferisce nell’ampia sede attuale e diventa assistenza ufficiale Potain. “Nel 2008 ci è stata proposta la possibilità di fornire a noleggio le gru per il consorzio Trento Futura: con l’aiuto di Potain abbiamo deciso di combattere questa battaglia; siamo soddisfatti di averla vinta, soprattutto perché in un momento di crisi, questo cantiere ha significato dare lavoro a più persone. L’avvento dei miei due figli in azienda (Elisabetta nel noleggio, Massimiliano nella vendita) ci ha permesso di crescere. Loro saranno il futuro”.

MODERNITÀ NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE Numeri da capogiro. Il complesso polivalente Le Albere si sviluppa su un'area di 11 ettari, con circa 310.000 metri cubi di costruito, il Museo della Scienza di 22.000 metri quadrati, 300 appartamenti, cinque ettari di parco pubblico, 30.000 metri quadrati destinati a uffici e commercio, due piani di garage interrati con circa 2.000 posti auto e 30.000 metri quadrati di strade e piazze. L'area vanterà un sistema di reti e cablature per con-

sentire efficienti telecomunicazioni e un ottimale funzionamento degli impianti domotici; sarà all’avanguardia anche sotto il profilo energetico: particolari tipologie di tamponamento e innovativi materiali isolanti hanno permesso di innalzare le prestazioni degli edifici in termini di risparmio energetico e di contenimento della dispersione termica, il tutto garantito dalla certificazione CasaClima; inoltre l'intero complesso sarà

servito da una centrale di trigenerazione, in grado di riscaldare e raffreddare tutti gli edifici. “L'attenzione per l'ambiente è ben visibile in diverse soluzioni architettoniche che hanno privilegiato l’uso di materiali naturali, quali il legno per le facciate autoportanti e la pietra locale per i rivestimenti. Saranno anche installati pannelli fotovoltaici su tutte le coperture”, spiega Rino Flain, direttore tecnico di Colombo Costruzioni e direttore di cantiere per il Consorzio Trento Futura, con alle spalle 35 anni di esperienza nell’azienda.

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G RU A TORRE

FLOTTE&NOLEGGIO UN PARCO DI 110 GRU Vendita e noleggio di gru, macchine per il movimento terra e ponteggi prefabbricati di marchi prestigiosi quali Manitowoc-Potain, Caterpillar, Layher, Mecalac, Bucher Schoerling, Putzmeister. È questo il “menù à la carte” del Gruppo Manci di Trento, composto dalla due società Euroedil e Gb Manci Noleggi. Quest’ultima, in particolare, come si evince dal nome, è specializzata nel noleggio: suoi punti di forza sono il parco macchine costituito da 110 gru edili (di cui 85 automontanti da 18 a 40 metri di braccio e 25 a rotazione alta Gme da 40 a 65 metri) e l’offerta di soluzioni “chiavi in mano - opzione full service”, che, oltre al prodotto e al personale addetto, comprende servizi aggiuntivi, dalla consulenza sulle modalità di cantierizzazione alla gestione della logistica e degli adempimenti amministrativi, applicabili anche sulle macchine vendute e su quelle di terzi.

Un secolo tra i mattoni Più di 100 anni di storia nel settore dell’edilizia e della progettazione. Colombo Costruzioni, con l’head quarter a Lecco e gli uffici anche a Milano, dal 1905 a oggi si è occupata della realizzazione di edifici industriali, sedi di istituti di credito, complessi residenziali e alberghieri, infrastrutture, centri polifunzionali e grandi opere di utilità sociale. Nel corso del tempo, si è sempre evoluta, ampliando il proprio raggio di azione in diverse attività. Tra i lavori eseguiti si ricordano la sede Zurigo Assicurazioni di Milano, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, la ristrutturazione del Palazzo Falck a Lecco. Numerose anche le opere in corso, tra cui Porta Nuova Garibaldi a Milano, la sede milanese di Sky a Milano e la ristrutturazione del Lanificio Sella a Biella.

www.colombo-costruzioni.eu

www.mancieuroedil.it

LE GRU NOLEGGIATE Modello Potain MDT 178 MDT 178 MDT 178 MD 238A MDT 218A MDT 178 MDT 218A MDT 178 MD 208A MDT 178 MDT 98

Altezza 49,9 m 36,6 m 41,9 m 61,3 m 53,5 m 46,9 m 28,6 m 39,9 m 61,4 m 39,9 m 30,9 m

Braccio Portata in punta 45 m * 3,5 t 50 m * 2,7 t 50 m * 2,7 t 65 m * 2,45 t 60 m 2,6 t 60 m 1,5 t 55 m * 3,1 t 55 m * 1,9 t 55 m * 2,75 t 60 m 1,5 t 50 m * 1,6 t

*Gru con montante con braccio ridotto

www.manitowoc.com

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Sezione Torre 1,6 m 1,6 m 1,6 m 2m 1,6 m 1,6 m 1,6 m 1,6 m 2m 1,6 m 1,2 m

Elisabetta

Il nostro gruppo vanta una Manci presenza capillare in questo cantiere: oltre ad aver noleggiato 11 Responsabile noleggio Gruppo delle 13 gru presenti, abbiamo Manci fornito l’attrezzatura di consumo e i ponteggi, sia per gli interrati, sia per alcuni edifici, finora per un totale di 20.000 metri quadrati. Per quanto riguarda il noleggio delle gru abbiamo predisposto un’offerta full service, occupandoci di tutte le fasi: dalla consulenza in tema di cantierizzazione, logistica, adempimenti amministrativi, al montaggio e all’assistenza, anche sulle gru di terzi. Tra l’altro, per semplificare il montaggio delle gru, la maggior parte degli elementi sono stati assemblati anticipatamente presso la nostra sede e poi portati in cantiere. Inoltre la programmazione dettagliata dei lavori ci ha permesso di fornire le autogrù a costi forfetizzati per l’impresa: insomma è stato fatto un vero lavoro di cesello.


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FLOTTE&NOLEGGIO 

Marco Maria

Al di là del prodotto, il nostro Paravisi gruppo offre un Area sales manager tower crane importante servi- and rough terrain zio: in fase di gara, Manitowoc collaboriamo con i nostri clienti, offrendo loro soluzioni tecniche concrete; grazie a vari strumenti informatici riusciamo infatti a fornire tutte quelle informazioni necessarie per poter elaborare un piano gru il più efficiente possibile. Nostro obiettivo primario è costruire col cliente un rapporto duraturo, basato non solo sulla fornitura dei mezzi, ma anche sulla capacità di cercare e trovare soluzioni innovative. Questo è uno dei punti di forza del Gruppo Manitowoc, una caratteristica che ci sta consentendo di essere presente con le nostre gru nei principali progetti in fase di realizzazione, da questo di Trento a quello di Porta Nuova a Milano. Grazie alla nostra attenta consulenza abbiamo fornito gru progettate ad hoc per la costruzione della diga di Cumbidanovu sull’alto Cedrino per l'irrigazione dell’agro di Orgosolo, in Sardegna, e per l’Arena di Verona, dove abbiamo fornito un modello automontante appositamente studiato per lo smontaggio dei palchi durante le varie manifestazioni teatrali e musicali.

Rino Flain

L’esperienza Direttore maturata nei tecnico Colombo cantieri di tutta Costruzioni Italia mi ha insegnato che una buona programmazione è determinante per l’esecuzione dei lavori: permette di operare scelte strategiche e di ottenere notevoli risparmi in termini di tempi e conseguentemente di costi. Così sta succedendo anche per il cantiere di Trento Futura dove l’impiego di più gru edili (13 rispetto alle quattro previste originariamente) in grado di lavorare contemporaneamente e in modo autonomo facilita la progressione dei lavori. Non nascondo la soddisfazione per la scelta di un marchio affidabile e sicuro quale Potain, un’azienda che conosco da molti anni e della quale i miei gruisti apprezzano la facilità di guida, ma soprattutto devo sottolineare l’ottima collaborazione avviata con Gb Manci Noleggi che, oltre a fornirci le macchine, segue tutta la parte relativa alla loro gestione ordinaria e straordinaria. Anche questa scelta si sta rivelando vincente.

Sabino

L’aspetto fondamentale del nostro gruppo in Riefoli Italia è la capillare rete di di- Sales & marketing sales support stributori, che non si limita- manager Manitowoc no a commercializzare o noleggiare il prodotto, ma rappresentano un sostegno molto forte nel post vendita e in particolare nell’assistenza tecnica, curata direttamente da Manitowoc: i nostri concessionari che offrono il servizio di assistenza, più o meno il 99 per cento del totale, sono obbligati da contratto a mandarci i propri tecnici per aggiornamenti almeno tre volte all’anno; questa nostra filosofia, oltre ad assicurare un livello di preparazione medio alto, garantisce all’utente finale di poter contare su un’assistenza a 360 gradi, in grado di risolvere eventuali problemi nel minor breve tempo possibile e quindi evitare grossi disagi.

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la forza del gruppo

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