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Mensile di Macchine_Mezzi d’Opera_Attrezzature [Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni]
SOMMARIO INSERZIONISTI E AZIENDE
WALK AROUND MACCHINE
6
92 DUMPER ARTICOLATO NOTIZIARIO
ASTRA ADT 30D Claudio Marini
I N COPERTINA L’Astra ADT30D si distingue per varie caratteristiche tra cui il motore Cursor, con turbo a geometria variabile, e le sospensioni: quella anteriore presenta un nuovo ponte collegato al cambio da un “drop box” e da un giunto di cardano, mentre quella posteriore sfrutta un quadrilatero articolato che permette grande stabilità su terreno sconnesso. La visibilità è ottima per il grande parabrezza e la manutenzione è particolarmente agevolata dalla cabina ribaltabile e dai parafanghi incernierati a libro. L’elettronica di bordo evoluta e la robustezza strutturale completano i plus di questo modello che circola su strada, a vuoto fino a 40 km/h, senza scorta
8Attualità e prodotti MACCHINE & ATTREZZATURE 26 MACCHINA DEL MESE 116 DOOSAN DX235LCR Tu mi fai girar...
MIDI ESCAVATORI CINGOLATI Il cantiere dei miracoli
Cristian Furini
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123 PALE GOMMATE Infaticabile multiuso Daniela Stasi
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DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo E mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO Emilia Longoni E costruzioni@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Valentino Viale
SEGRETERIA Ornella Oldani E segreteria@fiaccola.it
AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano E amministrazione@fiaccola.it
COLLABORATORI Paolo Bruschi, Silvio Cocco, Federico Fornara, Margherita Galli, Claudio Marini, Irene Nuvola, Edoardo Nartelli, Umberto Nartelli, Jacopo Pastore, Daniela Stasi
ABBONAMENTI Mariana Serci E abbonamenti@fiaccola.it
IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page Novate (MI)
TRAFFICO E PUBBLICITÀ Antonella Ciliberto, Laura Croci, E marketing@fiaccola.it
MARKETING E PUBBLICITÀ Sabrina Levada E slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 E ottoadv@tin.it per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna
Mensile - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 1 DCB Milano - Filiale di Milano Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 Stampamatic - via Albert Sabin, 26 20019 Settimo Milanese (MI)
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SUL PROSSIMO NUMERO
TECNOLOGIE & CALCESTRUZZO
CAVE & INERTI
SOLLEVAMENTO IN CANTIERE
FLOTTE & NOLEGGIO
136
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Massivo
142 PIATTAFORME AEREE
154 PONTEGGI
Matthieu Colombo
Innova e stupisce
Di tubo e di giunto
86 PALE GOMMATE
Matthieu Colombo
Irene Nuvola
54
76 NOTIZIARIO
56 L’ISTITUTO PENSANTE
83 ESCAVATORI CINGOLATI
IN COLLABORZIONE CON ATECAP Sicurezza e forniture
Cultura, qualità, crescita In collaborazione con IIC
60 NOTIZIARIO Attualità e prodotti
Attualità e prodotti
NOTIZIARIO Attualità e prodotti
NOTIZIARIO Attualità e prodotti
Diversificare oggi Matthieu Colombo
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É vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge
675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera ricevere, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini
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Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440
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NOTIZIE
[Attualità&Prodotti] Inaugurato in Brasile un nuovo stabilimento CNH, il maggior investimento in macchine industriali nella storia del paese
Occasioni formative L’ente torinese specializzato nella certificazione di qualità CERTO propone, a partire da marzo 2010, tre occasioni formative legate rispettivamente alla corretta gestione ambientale, alle pratiche per la certificazione su salute e sicurezza sul lavoro e alla figura del valutatore interno per le due medesime aree. Una panoramica completa e dettagliata su norme e pratiche, sulla valutazione dei rischi, sui controlli operativi, sulle verifiche ispettive, sulla gestione delle non conformità, per offrire un valido strumento di miglioramento di processi e prodotti a realtà aziendali differenti. Per iscrizioni o ulteriori informazioni:
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Movimento terra in Federcostruzioni Il 2 febbraio scorso il Consiglio Direttivo di FEDERCOSTRUZIONI ha deliberato l’ingresso di Comamoter – il gruppo merceologico che in seno a Unacoma rappresenta le imprese costruttrici di macchine per il movimento terra – all’interno di Federcostruzioni, alla quale già aderiscono Anima con ben 18 associazioni, tra le quali Ucomesa per i macchinari e gli impianti da cantiere e in qualità di socio aggregato Cantiermacchine per i distributori di macchine movimento terra. Grazie a questa adesione, le industrie associate a Comamoter/Unacoma si collocano in un contesto istituzionale coerente, nel quale è possibile rappresentare con forza le istanze specifiche delle imprese, comprese quelle meccaniche, che operano nella filiera delle costruzioni.
www.federcostruzioni.it
[8] costruzioni aprile 2010
PIATTAFORMA BRASILIANA l Gruppo Fiat ha inaugurato a Sorocaba (São Paulo) un nuovo complesso industriale, che comprende uno stabilimento Case per la produzione di macchinari per l’agricoltura e le costruzioni e un modernissimo centro di distribuzione ricambi [CNH]; l’apertura del complesso genererà a pieno regime 6.000 posti di lavoro compreso l’indotto. Il progetto è il risultato di un investimento da 1 miliardo di real (poco meno di 2,5 miliardi di euro): si tratta del più grande investimento nel settore dei macchinari industriali nella storia del Brasile. L’obiettivo è aumentare la produzione di macchinari agricoli e movimento terra, oggi effettuata negli impianti di Curitiba, Piracicaba e Contagem, e produrre componenti per macchinari fabbricati in altri stabilimenti. Il sito di Sorocaba produrrà macchine destinate sia al mercato interno, sia all’esportazione, soprattutto verso gli altri paesi dell’America Latina. “Sorocaba produrrà macchine agricole e mezzi movimento terra appartenenti alle piattaforme globali dei marchi Case e New Holland. Il nuovo stabilimento ci consentirà di aumentare la produzione per meglio servire il mercato agricolo e quello del movimento terra”, ha affermato Valentino Rizzioli, presidente di CNH America Latina e vicepresidente del Gruppo Fiat. Il Complesso industriale si sviluppa su un’area di 160.000 m2 e la capacità produttiva sarà di 8.000 unità l’anno. Il centro distribuzione ricambi è il più grande di CNH dell’America Latina e uno dei più moderni del Gruppo Fiat. Lo stabilimento produttivo è di moderna concezione e allineato al sistema produttivo globale CNH e al World Class Manufacturing, uno dei migliori standard di produzione a livello mondiale. www.cnh.com
I
Mai andrà giù
CONVENZIONE SOFTWARE
È appena diventata una Business Unit di Innovare24 (società del Gruppo 24 Ore), e già a marzo [Str], leader nella realizzazione di soluzioni informatiche per le costruzioni, ha stipulato un accordo con Aniem, l’Associazione Nazionale Imprese Edili aderente a Confapi. La convenzione, focalizzata su una serie di servizi di interesse per gli operatori del settore edile, offre alle aziende associate condizioni particolarmente vantaggiose per l’acquisizione di applicativi specifici per il mondo dell’impresa. Oltre all’aspetto commerciale, l’accordo prevede l’impegno comune nella realizzazione di seminari culturali/formativi su temi critici inerenti alle attività e i problemi delle imprese edili, finalizzati al miglioramento dei processi aziendali sia sotto il profilo economico che gestionale.
www.str. it
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BUCA SPAGNOLA
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Sopra, la versione cingolata del Jumbo, il mezzo multiuso prodotto dalla Mdb di Lanciano (CH); disponibile anche gommato, monta numerose attrezzature idrauliche.
ANIMA POLIEDRICA
Si chiama Jumbo, un nome che evoca la potenza e la docilità proprie degli elefanti. È il veicolo multiuso prodotto da [Mdb] di Lanciano (CH), azienda attiva da oltre 20 anni nel settore metalmeccanico. Tra le caratteristiche principali: potenza di 22,4 chilowatt (motorizzazioni Yanmar o Lombardini), portata di 600 chilogrammi, ingombro di soli due metri di lunghezza, peso di 900 chilogrammi, raggio di sterzata di 360 gradi e guida con joystick. Jumbo, equipaggiabile con numerose attrezzature con aggancio rapido e disponibile anche nella versione Track con cingoli, risulta ideale per le imprese edili specializzate nel montaggio di pavimentazioni autobloccanti e per gli enti pubblici che lo possono impiegare nelle attività di manutenzione stradale, pulizia neve, scavi per rete idriche, movimentazione materiale e attività di giardinaggio.
Le scorse settimane un autoarticolato è finito in una voragine profonda sei metri e larga cinque a Badajoz, in Spagna. A causa di un’infiltrazione l’asfalto ha ceduto sotto le ruote del mezzo. Per la cronaca, l’autista ne è uscito illeso.
La torre di Pisa si sta raddrizzando: è stato recentemente dimostrato che la spinta alla pendenza del campanile dei miracoli si è trasformata in un impercettibile, ma scientificamente significativo, impulso al raddrizzamento. Si è cioè invertito quel processo che richiese, negli anni ’90, l’intervento disperato dell’uomo per scongiurarne il crollo: fu studiato all’uopo un sistema molto avanzato di contrappesi e microgallerie realizzate sotto il prato di piazza dei Miracoli da un’equipe capeggiata dall’ing. Michele Jamiolkowski, che riuscì a scongiurare il collasso del monumento avvicinandolo alla verticale di circa 50 centimetri. Ebbene, un bilancio degli ultimi dieci anni ha potuto confermare come la torre si sia raddrizzata, questa volta autonomamente, di circa 0,3 cm.
www.unipi.it
A gamba tesa È una situazione critica quella descritta dai presidenti delle associazioni territoriali riunitisi recentemente a Roma al comitato di presidenza ANCE. Secondo i costruttori è necessario sbloccare immediatamente una situazione di stallo che coinvolge sia il mercato dei lavori pubblici che quello privato, con pesanti riduzioni di fatturato e occupazione, in particolare delle piccole e medie imprese: “Non vogliamo entrare a gamba tesa in una campagna elettorale, già fin troppo avvelenata - ha sottolineato il presidente Paolo Buzzetti - ma è certo che dobbiamo tutelare i nostri imprenditori che da mesi ormai ci chiedono di manifestare contro l’immobilismo e l’assenza di eventi concreti a sostegno del settore”. Buzzetti ha inoltre annunciato che se nelle prossime settimane non ci saranno segnali concreti in questo senso, sarà inevitabile dare vita a massicce iniziative di protesta.
www.ance.it costruzioni aprile 2010 [9]
MANIFESTAZIONI,
[
ATTUALITÀ & PRODOTTI
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] I
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EDIL 2010 TECH 24° rassegna delle macchine e tecnologie per l'edilizia, e risparmio energetico www.fieraedile.it
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BAUMA 2010 29° Salone internazionale delle macchine da costruzione www.bauma.de
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GEOFLUID 2010 18° Mostra internazionale tecnologie ed attrezzature per ricerca, estrazione e trasporto fluidi sotterranei www.geofluid.it
STANDARD EEV DI SERIE
A partire da febbraio 2010, [Mitsubishi] Fuso Canter viene prodotto di serie secondo gli standard EEV (Enhanced Environmentally Friendly Vehicle), offrendo una maggiore eco compatibilità, con un livello di emissioni di particolato inferiori del 30% circa rispetto ai motori Euro 5. Sono interessate tutte le motorizzazioni, dal motore 96 chilowatt (130 CV) al nuovo 129 chilowatt (175 CV), passando per il 107 chilowatt (145 CV), e quindi tutti i veicoli ordinati a partire da novembre 2009. Il Canter è il primo autocarro leggero, nel segmento con peso complessivo ammesso da 3,5 a 7,5 tonnellate, che soddisfa in tutte le sue varianti lo standard sulle emissioni EEV. Pur rispettando questa normativa, i consumi di carburante non subiscono nessun aumento. Il rispetto degli standard EEV è importante soprattutto per i gestori di flotte e per le amministrazioni pubbliche, perché a volte è un requisito richiesto nelle gare d’appalto. Mitsubishi Fuso Canter è un modello di successo. Viene prodotto dal 1963 e oggi è già alla settima generazione. Dal lancio sul mercato sono stati prodotti circa 3,5 milioni di Canter in tutto il mondo. È quindi il best-seller a livello mondiale nella categoria degli autocarri leggeri con peso tra 3,5 e 7,5 tonnellate.
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NOTIZIE[Attualità&Prodotti]
WWW
n IL SITO DEL MESE
velocità fruibilità completezza grafica download
Per promuovere in rete i propri prodotti e servizi, [Box&Box] punta su un nuovo sito, a cui si affianca un’articolata campagna di web marketing. La società del gruppo So.ge.tra vende e noleggia box, container e prefabbricati metallici. On line da pochi giorni, il sito risponde a una triplice esigenza: rinnovare l’immagine di Box&Box sul web, differenziare con chiarezza l’offerta dei prodotti, e offrire allo stesso staff aziendale un vero e proprio strumento di lavoro flessibile. Da citare il “box configurator”, che consente di configurare autonomamente i prodotti ed estrapolare preventivi.
www.container.it
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UNA GOCCIA
NEL DESERTO
Le aziende di macchine per costruzioni esprimono delusione per il decreto sugli incentivi: “A fronte di una crisi senza precedenti - ha dichiarato Enrico Santini, presidente di [Unacea ] - ci aspettavamo di più: 20 milioni di euro da dividere tra macchine movimento terra e macchine agricole sono una goccia nel deserto. E poi perché agevolare solo queste categorie tralasciando tutte le altre macchine ed impianti per le costruzioni, quasi non subissero la stessa crisi devastante? Dobbiamo guardare alla situazione complessiva di un comparto che ha investito costantemente nell’innovazione, che ha raggiunto la leadership in Europa e che ora rischia di esser spazzato via insieme a migliaia di posti di lavoro. Le aziende si augurano che il governo vorrà ascoltare direttamente la voce del settore. Siamo ancora in tempo per dare un segnale di fiducia”.
www.unacea.org
ATTUALITÀ & PRODOTTI
Lotta a consumi ed emissioni. Il costruttore tedesco scommette sulla trasmissione variabile continua per pale gommate, forte dell’esperienza “agri”
LAVORARE IN CONTINUO ovità assoluta in casa [Zf]. Per la prima volta, l’azienda tedesca presenta una trasmissione variabile continua espressamente pensata per macchine movimento terra. Si tratta della CPower che per Zf rappresenterà un rafforzamento di mercato nella direzione del movimento terra. Forti dell’esperienza nel settore agricolo la Zf travasa la tecnologia all’interno di un settore, quello del movimento terra, in cui le voci relative a consumi e aumento della produttività hanno valore fondamentale. La trasmissione continua variabile di Zf, abbinata ad uno splitting idrostatico-meccanico, soddisfa contemporaneamente la necessità di ridurre i
N
>>
ARRIVA IL
CVT PER L’MMT
regimi di rotazione e la stabilizzazione dei motori a velocità costante, tipiche, ad esempio, del ciclo lavorativo di una pala gommata. Secondo Zf le trasmissioni a variazione continua dimostrano livelli prestazionali nettamente superiori rispetto alle trasmissioni idrostatiche e idrodinamiche tradizionali, soprattutto in un ciclo operativo di riempimento, trasporto e carico. Già nella fase di start-up la parte maggiore del lavoro avviene a carico della parte meccanica della trasmissione e anche nei cicli di carico brevi la CTV interviene sensibilmente nella riduzione dei consumi. Una unità di controllo della trasmissione idraulica elettronica interviene a gestire e ottimizzare la sensibilità di guida e il comfort di marcia. www.zf.com
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NOTIZIE[Attualità&Prodotti] La vasca ribaltabile posteriore P6 Evo consente per la prima volta un’apertura integrale della sponda: basculante, a libro, ad ali di gabbiano
TRE PORTE IN UNA Il cassone P6 [Emilcamion] è nato qualche anno fa dall’esigenza della clientela di avere una sovrastruttura ribaltabile posteriore con cilindro frontale (quindi a baricentro basso) e con il piano di carico rettilineo per consentirne lo sfruttamento massimo in larghezza. P6 ha ereditato la tecnologia dell’S5 (stesso controtelaio e sistema di ribaltamento) e le dimensioni interne del T5 nella versione con sponda posteriore apribile a libro. Anche le sponde laterali sono di derivazione T5, e utilizzano acciai antiusura, in particolare l’Hardox 400 e 450. P6 è stato concepito per poter essere realizzato in kit, con pianale, pareti e sponde smontabili, consentendo di trasportarlo a costi contenuti su ogni mercato nazionale e internazionale. L’impianto idraulico è a bassa pressione con pompa ad ingranaggi da 130 litri al minuto. Il sollevamento avviene tramite cilindro frontale a spinta diretta, mentre il comando di apertura è pneumatico con comando dal posto di guida. Oggi P6 è disponibile anche nella versione EVO, che ha una
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precisa caratteristica nel sistema di apertura della sponda posteriore (stagna e con guarnizione pneumatica): per la prima volta è stato possibile realizzare in un’unica soluzione tecnica integrata un’apertura idraulica ad ala di gabbiano e una a libro, oltre a quella classica basculante. L’operazione di apertura è servoassistita idraulicamente e in particolare quella a libro viene eseguita dall’operatore da terra in assoluta sicurezza. Questa combinazione di funzioni consente al P6 EVO di essere il prodotto ideale sia nei cantieri che richiedono un’abbondante fuoriuscita del materiale, sia nelle situazioni in cui è necessario caricare la vasca dal posteriore con attrezzature o carichi particolarmente voluminosi. www.emilcamion.it
E50 Produttività Affidabilità Comfort Visitaci al Bauma Stand esterno F6. 601/602/3 Doosan Infracore Construction Equipment è l’unione di marchi di famose macchine da costruzione: Doosan, Bobcat, Ingersoll-Rand, Doosan Moxy, Montabert e Geith. Qualunque macchina compatta ti serva – una pala gommata, cingolata o a 4 ruote sterzanti, miniescavatori, sollevatori telescopici o accessori per macchine compatte – puoi sempre contare sull’eccellenza di Bobcat.
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1960
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1992 Internet for all.
1984
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1960 - 2010
NOTIZIE[Attualità&Prodotti] Non solo benne miscelatrici: la M3 di Parma si presenta al Bauma con le ultime novità di mercato, sulle quali sta puntando negli ultimi anni
OBIETTIVO GLOBAL PLAYER e benne miscelatrici per calcestruzzo, di cui è depositaria di un brevetto originale, sono la sua specialità. Ma la [M3 Metal Meccanica Moderna] di Parma da più di 30 anni produce in generale attrezzature per l’edilizia. L’obiettivo di questi ultimi anni è stato proprio quello di allargare la 1 propria gamma di prodotti a tutte le macchine movimento terra, diventando un player nel campo delle attrezzature in questo settore. L’azienda sarà presente al Bauma con significative novità:
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Benne miscelatrici (1) - Alla linea 3 tradizionale a scarico centrale si affianca una nuova serie di benne miscelatrici a scarico laterale. Su alcune verrà proposto il nuovo brevetto “M3” del doppio scarico (centrale e laterale). Importante novità è l’utilizzo di nuove pale miscelatrici imbullonate che ne permettono una sostituzione in tempi brevi una volta usurate.
Benne spazzolatrici (2 ) - Sarà presentato in nuovo modello BS 240R, una benna di raccolta con larghezza di lavoro da 2400 mm ad apertura idraulica per lo scarico del materiale, con tre ruote di appoggio al suolo per un’accurata pulizia, anche grazie al sistema flottante di 2 regolazione delle spazzole. Lame da neve (3) - Nuova gamma per skid loader. Disponibili in cinque misure, dotate di sistema antiurto con ritorno a molla direttamente sulla lama in vulkollan, rotazione idraulica ±30°, oscillazione ±8°. 4
Pinze industriali e Testate trincianti (4) Nuova gamma di pinze industriali disponibili in quattro misure. Nuova gamma di testate trincianti per escavatore disponibili in dieci versioni, dotate di rotori a coltelli oppure a mazze per arbusti più grossi. www.m3srl.com
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
NOTIZIE[Attualità&Prodotti] Alla kermesse bavarese il Costruttore di San Piero in Bagno presenterà due nuovi escavatori e il mezzo multiuso ESP 100 definito “quasi macchina”
ANTEPRIME MONDIALI n occasione del prossimo Bauma di Monaco, [Sampierana] conferma la propria presenza con due stand: per quanto riguarda i sottocarri cingolati per applicazioni speciali e la gamma di ricambistica parti carro, particolare risalto sarà dato ad un nuovo modello di “quasi macchina” denominato ESP 100 appositamente studiata per applicazioni speciali quali perforatrici, trivelle e gru (vedi rendering). Per i modelli a marchio Eurocomach, che da anni si propone sul mercato internazionale con una vasta scelta tra miniescavatori, pale compatte gommate e cingolate oltre alle storiche terne articolate e ai nuovi minidumper, verranno
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ES-850 ZT Peso operativo con cingoli in gomma 8.600 kg Peso operativo con cingoli in ferro 8.900 kg Motore YANMAR 4TNV98 STAGE IIIA (EPA TIER 3) Cilindrata 3.319 cm3 Potenza 46,5/kW 63,2 CV
presentati in anteprima mondiale due nuovi modelli di escavatori cingolati girosagoma: l’ES-850 ZT con brandeggio e l’ES-900 UR con braccio deportè. Nei prossimi mesi in affiancamento a questi due nuovi modelli saranno introdotti anche le varianti con braccio fisso a lato cabina e braccio triplice. www.sampierana.com
ATTUALITÀ & PRODOTTI
NOTIZIE[Attualità&Prodotti] Presentiamo una società della Repubblica di San Marino specializzata nella progettazione di macchine industriali. Quando le idee diventano realtà
L’ATELIER DELLA PROGETTAZIONE l progettista è uno che vive male” spiega a COSTRUZIONI, con ironia, ma nemmeno tanta, Alessandro Cecchini, titolare della [MAIN Engineering]. Nell’illustrarci la visione del suo lavoro Cecchini, senza tanti giri di parole, ci spiega che “quando arriva a casa la sera, il progettista capisce solo mezz’ora dopo quello che la moglie gli sta raccontando” che “se cammina su un tappeto è per lui istintivo verificare che sia in linea con le fughe delle mattonelle” e che “quando legge si sorprende a contare le lettere delle parole per trovarne il baricentro”. Cecchini ci spiega come sia necessario avere un “cervello multitasking” per approcciare un progetto in modo parametrico e avere sempre la situazione sotto controllo”. Oltre alla mia persona – spiega il titolare Cecchini - l’anima di Main è l’ingegner Marcello Sportelli, che ha contribuito alla nascita dell’azienda e a formare la giovane e dinamica squadra di 16 persone, tra progettisti, designer e collaboratori esterni. • Cecchini, in quali settori è attiva la Main? Lavoriamo nel campo delle macchine industriali. Ci rivolgiamo prevalentemente alle aziende del settore delle macchine movimento terra, da cantiere, stradali e agricole. Proponiamo non solo il progetto di macchine e componenti, ma l'iter
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completo della creazione di un nuovo modello, dalla fase concettuale a quella esecutiva. • Lei definisce la sua azienda “l’atelier della progettazione”. Non trova sia una definizione altisonante, parlando di macchine industriali? Decisamente no. In ogni progetto vogliamo esprimerci in maniera originale e trasversale cercando continuamente di stupire. Collaboriamo anche con diversi costruttori di cabine; sono clienti molto esigenti perché richiedono grande creatività, gusto per le forme, capacità di interpretazione ed esperienza. Inoltre noi della Main, proprio come un atelier di sartoria, proponiamo ai nostri clienti una nuova immagine delle loro macchine trasformando tutte le necessità in virtù. www.mainengineering.sm
TANTI “FIGLI” ESPOSTI
AL
BAUMA
I più recenti progetti di Main esposti al Bauma sono il nuovo miniescavatore Ihimer 12VX e la nuova pala compatta Ihimer AS12. Il primo, con un peso di soli 11,8 quintali, ha prestazioni paragonabili a un 15 quintali, ottima stabilità e un posto guida molto confortevole. Il secondo è il naturale sviluppo tecnologico ed estetico del modello M918, ormai superato dall’evoluzione del mercato. Altri figli, un po più grandini, progettati da Main sono anche presenti allo stand Messersi con l’intera gamma di miniescavatori, gli skid loader e varie attrezzature per minidumper. Portano poi la firma Main i progetti dell’escavatore multi-funzione Mecalac 8Mcr e la gamma di pale gommate Palazzani denominata Skyline. Tra i progetti più importanti sviluppati di recente da Main segnaliamo la nuova linea dei cofani, zavorre e cabine per i nuovi carri da perforazione Casagrande che sono stati realizzati in breve tempo dando priorità allo stile, alla funzionalità e alla riduzione dei costi. “Per le nuove macchine Casagrande, che purtroppo non vedremo al Bauma, - spiegano in Main – abbiamo studiato un sistema di apertura dei cofani laterali che sorprenderà molti costruttori del settore. Inoltre segnaliamo l’attenzione data agli interni della cabina che sono di alto livello e grande impatto”.
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
NOTIZIE[Attualità&Prodotti] A garantire la sicurezza nei cantieri di grosse dimensioni il sistema anticollisione per gestire i movimenti di più gru all’interno del cantiere
VIGILE IN QUOTA a collisione tra più gru a torre montate in cantieri di grandi dimensioni, non è un fattore trascurabile per la sicurezza degli operatori. La [SMIE] lancia l’AC243, sistema anti-collisione di ultima generazione in grado di scongiurare il contatto e le interferenze tra due o più torri. Il sistema può gestire fino a trenta gru a torre impiegando una connessione cablata, e al massimo ventuno tramite un ponte radio. Il sistema anticollisione di SMIE ha dimostrato la sua efficacia in alcuni dei più importanti cantieri localizzati in Francia, tra i quali quello di ZAC Seguin a Parigi, il Lyon Confluence, o l'EPR di Flamanville. Adattabile a tutte le marche e modelli di gru, l’AC243 è conforme alle normative vigenti in materia. Con questo sistema l'operatore manovra la propria gru a
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GESTISCE FINO A 30 GRU
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velocità e distanza ottimale in totale sicurezza. Il dispositivo tiene conto di ogni singolo elemento del sistema di sollevamento (cavo di sollevamento, fiocco, contro-fiocco e albero) e fornisce tutti i dati sulla gru e sulla posizione del suo carico. L’operatore viene preventivamente informato sul rischio di collisione e attua una procedura per l’arresto di emergenza, se necessario. A tal proposito è costantemente monitorata la posizione e la velocità di braccio e carrello. Il processore centrale misura ogni parametro più volte al secondo e tiene conto di spazio e tempo di arresto di ogni elemento. Il sistema integra una funzione per la gestione delle zone totalmente o parzialmente vietate in modo da tutelare tutte le aree critiche (scuole, strade, linee ferroviarie, linee elettriche, ecc) con la gru in completa sicurezza. La definizione delle aree sensibili è immediata e l'utente può definirne fino a quindici off-limits. Infine è presente una funzione di autotest che monitora e rileva eventuali errori della gru agevolando quindi la manutenzione del sistema. www.smie.com
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
NOTIZIE[Attualità&Prodotti] La nuova serie di radiocomandi cerca automaticamente e in continuo la frequenza esatta senza interruzioni nella trasmissione degli input
I GIUSTI SEGNALI
Il nome dell’azienda di Caldogno è diventato sinonimo di dispositivi per il comando remoto nei settori industriale ed edile. Con la nuova serie Dynamic la [Autec] consolida il proprio ruolo anche nel campo delle applicazioni idrauliche su mezzi mobili. Progettata per il comando di macchine movimento terra, la serie Dynamic deve il suo nome al metodo di gestione delle frequenze, che si può appunto inquadrare come “dinamico”. Questi sistemi, infatti, continuano ad eseguire scansioni dello spettro radio delle frequenze permesse e si spostano automaticamente su quelle libere, più volte al secondo. In questo modo l’operatore non ha bisogno di intervenire manualmente per eseguire la sintonizzazione, e il sistema può lavorare senza nessun tipo di interruzione della produttività, anche in presenza di interferenze nell’area di lavoro. Questa serie comprende una gamma di modelli di trasmittenti, l’FJS, l’FJL ed l’FJM, che si differenziano per numero e disposizione dei comandi sull’unità. Tutte le
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FREQUENZA SI FA DINAMICA
trasmittenti possono inviare comandi proporzionali e digitali e ricevere messaggi dalla macchina radiocomandata tramite la funzione Data Feedback. Le segnalazioni della macchina sono visualizzate su un display grafico OLED di facile navigazione (oppure tramite i led di segnalazione). Sono possibili innumerevoli programmazioni e personalizzazioni, per soddisfare i requisiti necessari per radiocomandare macchine molto complesse o con molte funzioni. Le trasmittenti possono essere abbinate a due tipi di riceventi, con uscite analogiche oppure con interfaccia di comunicazione tramite protocollo CAN/CANopen. Tutte le unità della serie Dynamic sono state progettate per fornire un livello di sicurezza funzionale classificato in base ai requisiti della norma EN ISO 13849-1: “PL e” per la funzione di STOP e “PL d” per la protezione contro movimenti non voluti (UMFS e UMWD). www.autec.it
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
NOTIZIE[Attualità&Prodotti] Ottimizzare la produttività riducendo consumi ed emissioni. È l’obbiettivo della trasmissione nata per combinare al meglio la sinergia diesel-elettrico
LA SPINTA IN PARALLELO
i chiama SpicerTE-15HX il concept di trasmissione ibrida in parallelo presentato dalla Dana. Gli ingegneri hanno voluto integrare nell’architettura della trasmissione a controllo elettronico TE15, un propulsoregeneratore elettrico, in grado di sfruttare la potenza dei motori endotermico ed elettrico, in modo separato o combinato, a seconda della tipologia di funzione che deve svolgere la macchina. Pensato per l'uso su veicoli in cui è prioritaria la movimentazione di materiali, il sistema controlla continuamente le condizioni operative e seleziona la corretta combinazione di gasolio e di energia elettrica per ottimizzare la produttività riducendo al contempo il consumo di carburante, emissioni, rumore e mantenendo il motore al più basso numero di giri. Inoltre [Dana] non ha preso un’unica strada la tecnologia di immagazzinamento dell’energia elettrica, ma ha aperto al maggior numero di soluzioni sul mercato. Una delle configurazioni su cui Dana sta lavorando è quella che prevede l’impiego di super-condensatori, molto idonei ad applicazioni altamente cicliche come quelle gestite dai Front Loader, mentre, ad esempio i caricatori di container o in generale i
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macchinari per cui è possibile una ricarica più lunga e che gestiscono carichi più leggeri possono adottare batterie convenzionali. Appena possibile e quando la macchina opera con carichi leggeri, il sistema di controllo del TE-15HX stacca il motore diesel e attinge energia dalle batterie. In questa fase il motore gira al minimo e fornisce corrente a luci, clima, e di altri accessori elettrici. Durante il trasporto dei carichi il motore diesel lavora da solo, mentre il dispositivo elettrico funge da generatore per ricaricare le batterie. Le batterie vengono inoltre ricaricate anche in fase di frenata. Nel momento in cui è necessario un ausilio alla trazione il controller fa in modo che sia il gruppo di accumulo a fornire un plus in energia, quasi fosse una turbina per innalzare prontamente la coppia motore. La trasmissione TE Spicer-15HX capitalizza l’elevata modularità progettuale della più popolare TE-15 in modo tale che sia adattabile a molti degli attuali progetti Oem. Per ora la Dana sta pensando a due versioni della nuova trasmissione una a tre velocità e una a quattro, disponibili a passo lungo e a passo corto per un range di potenza che varia dai 110 ai 175 chilowatt. www.dana.com
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DX235LCR
COMPATTA E MUSCOLOSA La DX235LCR è una macchina compatta. Il diametro di giro è di poco inferiore a 4 metri (precisamente 3.990 millimetri), con una rotazione posteriore di 85 millimetri su una carreggiata di 800. Grazie al raggio corto, l’ingombro posteriore in movimento è inferiore di un metro rispetto alla stessa macchina con telaio standard, quella con il raggio di rotazione minimo di 2.310 millimetri. Il peso operativo dell’escavatore Doosan è di 23,7 tonnellate, mentre la profondità massima di scavo supera i 6,6 metri. I dati più rilevanti riguardano però le prestazioni di scavo. Grazie ai cilindri del bilanciere e della benna dimensionati in modo da sviluppare un maggiore lavoro la forza di scavo (alla benna) è di 14,2 tonnellate, mentre quella al bilanciere è di 10,3. Immancabile la funzione Power Boost in grado di aumentare entrambe le forze fino a picchi del 5 per cento. La velocità di rotazione è invece pari a 11,3 giri al minuto. Sono previste due velocità di traslazione fino a un massimo di 3,1 orari per la gamma bassa e di 5,8 per la gamma alta. Infine la forza di trazione che arriva alle 23,8 tonnellate.
Tu mi fai
NOTIZIE [la_macchina_del_mese]
GIRAR... IL FLAUTO MAGICO Il nuovo escavatore Doosan viene movimentato dal sei cilindri DL06 Doosan che sviluppa una potenza di 123 chilowatt (166 Cv) al regime regolato massimo di 1.900 giri al minuto. La cilindrata è di 5,88 litri, cresciuta rispetto alla versione precedente grazie all’aumento della corsa a 125 millimetri. Con il turbo semplice e il common rail porta la coppia a 764,9 Newtonmetro e la velocità del pistone a 7,92 metri al secondo. Le quattro valvole per cilindro favoriscono l’ingresso di una maggior quantità d’aria e proporzionalmente di combustibile, nonché la loro miscelazione, consentendo maggior coppia soprattutto a basso regime. L’iniezione avviene con pressioni da 1.600 bar ed è multipla in tre fasi, caratteristica questa in grado si ridurre la rumorosità e l’emissionamento. Questo perché le tre iniezioni multiple che riducono la temperatura di picco della combustione e conseguentemente l’ossido d’azoto (NOx inquinante atmosferico), oltre al particolato (polveri fini). Il funzionamento del Common rail montato sul Doosan prevede la classica pompa a pistoni radiali che mette in pressione il flauto (rail) dal quale partono tubetti che lo collegano ai singoli iniettori solenoidi a controllo elettronico integrati negli iniettori determinano il momento dell’iniezione e la massa di combustibile da iniettare.
VENTITRE TONNELLATE, L’AGILITÀ DELLO SHORT RADIUS E UNA POTENZA DI SCAVO DI TUTTO RISPETTO. PRESENTIAMO IN ANTEPRIMA LA MACCHINA CHE MANCAVA DI CRISTIAN FURINI
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eguendo la tendenza ormai consolidata per tutto il settore, anche i progettisti della Doosan hanno progettato l’escavatore cingolato DX235LCR per soddisfare la domanda costante di macchine potenti ma capaci di muoversi in spazi minimi - come per esempio in galleria - e caratterizzati da un raggio ridotto di rotazione della torretta. Ad accelerare la tendenza verso le macchine ad ingombro operativo ridotto ha contribuito la frequente mancanza di spazio nei cantieri edili e sopratutto la necessità in quelli stradali e ferroviari di mantenere le carreggiate e i binari aperti anche durante l’esecuzione dei lavori. Sarà allora normale vedere la 235 alle prese con opere di ingegneria civile, ove la priorità sia ridurre al minimo i disagi al traffico e gli eventuali danni all’ambiente circostante pur senza rinunciare alla potenza di scavo erogata. In tal senso aiutano il disegno lungo del sottocarro (nascosto nella sigla LC) e le 23 tonnellate di massa totale a terra, ideali per aumentare la stabilità in tutte le condizioni operative, comprese le operazioni più pesanti di scavo e sollevamento. RRST
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DX235LCR
MOTORE DOOSAN DL06 Tipo
Common rail, turbo, interrefrigerato, 4 valvole, EPA Tier 3 / EU Stage 3A 114 kW a 1.900 giri 765 Nm a 1.400 6 100 - 125 mm 5.888 cc 623 Nm 23% 112 13,57 bar 7,92 m/s 16,66 500 554 kg
Potenza SAE J1349 Coppia Numero cilindri Alesaggio - corsa Cilindrata Nm nom* Riserva* kW a Nm max* Pme* Velocità pistone* Pme a coppia max.* Rpm utilizzo* Peso * Rielaborazione COSTRUZIONI
I NUMERI DEL DX235LCR Peso operativo Capacità benna Pressione esercizio operativa/spost. Velocità rotazione Velocità traslazione Pendenza superabile Larghezza pattini Pressione al suolo Forza di strappo alla benna Profondità max. di scavo Altezza max. scavo Raggio posteriore rotazione Lunghezza (trasporto) Altezza totale (trasporto) Larghezza totale Altezza dal suolo Lunghezza sottocarro
23,7 ton 0,92 m3 350/370 kg/cm2 11,3 rpm 5,8/3,1 km/h 35° 600 mm 0,50 Kg/cm2 13,4 ton 6.670 mm 10.795 mm 1.680 mm 8.955 mm 2.975 mm 2.990 mm 480 mm 4.445 mm
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SOTTO STRETTO CONTROLLO
NON SENTE IL LAVORO La cabina del DX235LCR è stata progettata all’insegna dell’ergonomia, a partire dal quadro strumenti e dai comandi disposti ordinatamente e leggeri da azionare perché del tipo fingertip. Da sottolineare due comodi accessori per l’operatore: la telecamera posteriore e il pedale per l’avanzamento in rettilineo durante lo scavo di canali. È stata inoltre prestata attenzione alla riduzione del livello fonometrico che all’interno dell’abitacolo è di 72 decibel, mentre quello percepito all’esterno è di 101 LwA (weighted Sound Power Level). Azionabile direttamente in cabina la regolazione automatica del minimo che riduce il consumo e aumenta il comfort. Il sistema regola automaticamente il motore al minimo se le funzioni dell’escavatore non vengono utilizzate per circa quattro secondi. Il motore ritorna automaticamente alla posizione predefinita dell’acceleratore quando l’operatore muove il joystick o attiva la traslazione.
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L’impianto idraulico della DX 335 LCR è gestito da due pompe in serie da 220,2 litri al minuto con Boost. Si tratta di pompe con pistoni assiali e cilindrata variabile, dotate di sensore di carico in modo tale che la portata sia gestita elettronicamente in modo negativo, ovvero con riduzione del flusso, nel caso la macchina non sia sotto carico. Assieme al distributore a centro chiuso, il sensore assicura l’ottimale calibratura della portata per un controllo fluido e preciso di tutte le funzioni operative, riducendo nel contempo il rumore. I cilindri sono ammortizzati su braccio e bilanciere per aumentare la fluidità del fine corsa. Dei pilotaggi si occupa invece una pompa ad ingranaggi, con portata di 27,4 litri al minuto. Presente anche il dispositivo antistallo che taglia la portata gravante sotto sovraccarico del motore, in modo che venga assicurato l’utilizzo di tutta la potenza termica installata.
NOTIZIE [la_macchina_del_mese] TAGLIA I MANUTENTORI La frequenza di manutenzione del motore è di cinquecento ore grazie anche allo scambiatore di calore che riduce la temperatura dell’olio e quella di lubrificazione è stata ridotta come su tutti gli altri modelli della gamma di escavatori Doosan. Il filtro dell’olio motore e il separatore dell’acqua sono entrambi montati nel vano della pompa idraulica per essere più facilmente accessibili da terra. Inoltre sono trasparenti per il miglior riscontro delle impurità. L’intasamento del filtro è segnalato direttamente sul cruscotto. Sui radiatori in parallelo (uno è dedicato all’Egr) sono presenti reti schermanti facilmente amovibili, con la funzione di ridurre l’intasamento degli scambiatori. Vicino al radiatore del gasolio si trova una vaschetta trasparente di compensazione refrigerante. A monte, la ventola di quasi 700 millimetri di diametro con funzione aspirante e dotata di nove pale a punta larga.
costruzioni costruzioni dicembre aprile 2010 2008 [29]
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Benne frantoio In provincia di Cuneo la benna frantoio è disponibile anche a noleggio. Merito di Roberto Boetti
De-costruzione A Mestre abbiamo assistito in diretta al taglio di una condotta dal diametro di 2,50 metri. Spettacolo avvincente
DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R
NOTIZIE
[Demolizione&Riciclaggio] FULL LINE A MONACO
Largo al futuro
Un simbolo storico. Una testimonianza della vita agreste di cui ora rimane solo un lontano ricordo. Sul territorio comunale di Rozzano, tra la SP 35 e il Naviglio Pavese, a pochi chilometri da Milano, è stato recentemente demolito il silos appartenente all’antica riseria Risa dei fratelli Invernizzi. La demolizione, che rientra nell’ambito dei lavori di riqualificazione residenziale dell’area, ha suscitato polemiche sulla gestione del patrimonio storico.
Gamma al gran completo. [Promove] sarà presente al Bauma con tutte le sue quattro linee di demolition attachments. I martelli XP saranno rappresentati dal minuscolo XP70 al modello intermedio XP1500, destinato ad equipaggiare escavatori da 16 a 25 tonnellate, fino al gigante XP7000, per applicazioni intensive quali abbattimento al fronte in cava o in galleria. In mostra anche tutte le pinze multi-processing CP, dalla piccola CP200, progettata per miniescavatori da 25 a 80 quintali, fino all’ultima nata, l’allrounder CP1510. Infine completeranno l’esposizione una cesoia SC2200 e un frantumatore orientabile CR2000. “Sarà così pienamente rappresentata l’idea di qualità per le attrezzature da demolizione secondo Promove: la combinazione ottimale di alte performance e produttività, grandissima affidabilità e ridotte esigenze di manutenzione, supporto tecnico rapido ed efficiente ai propri clienti”, commentano dall’azienda.
www.comune.rozzano.mi.it
Pionieri del riciclaggio La lavorazione della carta da macero rappresenta da oltre 50 anni il suo core business, ma negli ultimi anni VALTELLINA ECORICICLI, in un’ottica di continua diversificazione delle attività, ha esteso il suo raggio di azione al trasporto e al riciclo del ferro e quello di rifiuti speciali non pericolosi, tra cui i materiali inerti. Attualmente l’attività di raccolta serve le province del Nord Italia e i cantoni svizzeri e viene realizzata mediante l’impiego di impianti che consentono di raggiungere un volume annuale di varie migliaia di tonnellate di materiale.
www.ecoricicli.net
www.promove.it
TRE PINZE
IN BELLA MOSTRA Dall'Appennino tosco-romagnolo a Monaco. [Canginibenne] sarà presente al Bauma con una ben nutrita serie di prodotti, dal movimento terra alla manutenzione del verde. Particolare attenzione sarà data alle pinze da demolizione, caratterizzate da un ingombro limitato e disponibili in tre modelli: PD200 per escavatori da 2,5 a 6 tonnellate, PD400 da 5 a 10 tonnellate, PD600 da 8 a 12 tonnellate, tutti dotati della rotazione a 360 gradi ed equipaggiati con il Booster, che consente di raggiungere un’elevata forza di schiacciamento.
www.canginibenne.com
I dati tecnici dei tre modelli Modello Peso escavatori ton Peso kg Forza max in punta ton
[34] costruzioni aprile 2010
PD-HD 200 2,5-6 340 29
PD-HD 400 5-10 500 40
PD-HD 600 8-12 710 46
I Demo tra proteste
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INNOVAZIONE CONTINUA
È alla quinta presenza espositiva al Bauma e, come nelle precedenti occasioni, non mancano la voglia di emergere, di valorizzare il lavoro dei propri clienti e di ricercare nuovi dealer. Questo lo spirito con cui [Trevi Benne] si presenterà a Monaco: la gamma dell’azienda vicentina tra l’altro sarà impreziosita da una novità assoluta e dalla presenza dell’FR 200, il frantumatore più “pesante” mai prodotto da un’azienda europea, con oltre 21.000 chilogrammi di peso operativo, un’apertura di quasi due metri e un’altezza che sfiora i cinque. Verrà presentato anche il nuovo Multi Kit Serie MK, costituito da un corpo universale al quale vengono montati diversi kit di demolizione intercambiabili grazie a un innovativo sistema idraulico di sgancio rapido. Infine una grande sorpresa per gli appassionati di modellismo industriale: sarà esposta la riproduzione in miniatura (di sei metri) di un intervento di decommisioning di un sito produttivo del Nord Italia, con tanto di mini attrezzature 3V al lavoro.
Le demolizioni delle abitazioni abusive sull’isola di Ischia, qualche mese fa, hanno fatto discutere, riportando all’attenzione dell’opinione pubblica il tema dell’abusivismo edilizio. Non si è trattato di un caso isolato. A fine febbraio c’è stato un sequel. Non a Ischia, però, ma all’Idroscalo di Ostia, dove, nonostante una vivace rivolta, è stata abbattuta una prima fila di case abusive affacciate sul mare. Per via della presenza di eternit sulla maggior parte delle coperture, tra l’altro, si è provveduto alla bonifica dell’area prima di procedere con la demolizione delle mura. Anche in questo caso un centinaio di abitanti si è ribellato con una forte contestazione: il Comune ha risposto schierando ben 400 agenti.
www.ansa.it
I A tutela dell’ambiente Bonifica amianto, demolizioni, recupero aree dismesse, gestione emergenze ambientali, smaltimento rifiuti, trattamento acque, bonifiche e
www.trevibenne.it
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ADDIO COLPI A VUOTO
Oltre a presentare una nuova cesoia, che completerà la gamma dei prodotti per la demolizione, al Bauma [Indeco] lancerà il sistema ABF (Anti Blank Firing – anti colpi a vuoto): inserito su tutti i martelli della serie HP di medie e grandi dimensioni, elimina i colpi a vuoto dell’utensile disattivando il ciclo di percussione del demolitore se l’utensile non poggia stabilmente sulla superficie da demolire. I vantaggi sono vari, da una più lunga vita delle parti di usura alla riduzione degli stress trasmessi al corpo del martello e al braccio dell’escavatore.
www.indeco.it
monitoraggi ambientali. Questi alcuni tra i principali servizi offerti da Csi, CONSORZIO SERVIZI INTEGRATI, che aggrega imprese operanti su tutto il territorio nazionale in materia di tutela dell’ambiente. Il consorzio, nel dettaglio, cura la vendita di servizi offerti dalle consorziate tramite l'acquisizione, la progettazione e il coordinamento dei lavori, ed è il referente diretto per il cliente. Ecco qualche numero: le imprese consorziate hanno sviluppato nel 2008 un fatturato globale di circa 80 milioni di euro, con un organico di circa 400 addetti.
www.consorzio-si.it
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
È un robot da demolizione, è progettato appositamente per eseguire i lavori più rischiosi ed è elettrico. Il futuro è già alle porte
UN “DURO” IN CANTIERE rogettato per interventi in cantieri rischiosi o al chiuso. Al Bauma la finlandese [Finmac Demolition Oy], distribuita in Italia in esclusiva dalla [Rammit], presenterà il robot da demolizione telecomandato Finmac F16, azionato da un motore elettrico, quindi a emissioni zero. Tra le sue peculiarità spicca il design, contraddistinto dalla separazione della struttura superiore da quella inferiore: il cavo per la forza motrice è collegato alla parte inferiore e consente un movimento continuo a 360 gradi della struttura superiore. Il braccio e il carro inferiore si possono smontare per agevolare il trasporto ed eventuali spostamenti interni. L’operatore può lavorare a distanza, grazie al telecomando computerizzato che sfrutta il segnale radio per controllare la macchina fino a 300 metri di distanza. Per applicazioni industriali è ideale invece l’F 18R, con una struttura più robusta, i cilindri, la struttura del braccio protetta e il raffreddamento dell’olio idraulico ad aria
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compressa. Tutti i robot Finmac infine possono essere equipaggiati con diverse attrezzature, dai martelli demolitori alle cesoie, dai ragni ai frantumatori. www.finmac.fi www.rammit.com
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NOTIZIE[Demolizione&Riciclaggio] Non lo spaventano né i vetri né i rottami ferrosi. Il nuovo pneumatico per il settore del riciclaggio non si ferma davanti a nulla
“FACHIRO” ROTANTE no pneumatico pensato appositamente per il riciclo e la movimentazione rifiuti. È l’RL5S di [Goodyear], lanciato in anteprima in Italia lo scorso novembre, in occasione di Ecomondo, dove era montato sulla pala gommata Volvo L90F. Ideato per pale caricatrici e wheel dozer è stato sviluppato per gli impieghi più impegnativi, per la massima resistenza all’usura e ai tagli, molto frequenti nel settore del riciclo di vetro e rottami. Fa parte della serie RL5, che comprende altri pneumatici per specifiche applicazioni come per esempio l’RL5K progettato per essere usato nelle miniere sotterranee e il nuovo RL5K Halftrack caratterizzato da battistrada asimmetrico, metà liscio e metà scolpito: questa linea di prodotti presenta la peculiarità di offrire differenti configurazioni di battistrada (numero e posizione degli incavi) in funzione dell'applicazione, per un ottimo equilibrio fra trazione e protezione. www.goodyear.it
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RESISTENTE AI TAGLI
UNICO IMPIANTO MOBILE PER LA FRANTUMAZIONE E LA VAGLIATURA UNICO MOTORE PER FRANTUMATORE E VAGLIO ALTA PRODUTTIVITÀ VELOCE INSTALLAZIONE MASSIMA MOBILITÀ SU TERRENO PESANTE BASSO CARICO DISTRIBUITO SUI CINGOLI MOTORIZZAZIONE ELETTRICA PER RENDIMENTI ELEVATI POSSIBILITÀ DI DISTRIBUIRE ENERGIA ELETTRICA AL CANTIERE NON PRODUCE INQUINAMENTO ACUSTICO E ATMOSFERICO
ATTUALITÀ & PRODOTTI
A quasi un anno dall’anniversario del tragico sisma, pare ad una svolta seria il problema della rimozione delle macerie nel centro storico aquilano
ZONA ROSSA ADDIO embrerebbe un po’ paradossale, ma a undici mesi dal sisma l’Abruzzo dei tempi record di ricostruzione ha ancora un serio problema: quello delle macerie del terremoto. Come è giusto che fosse, la priorità è stata data alle persone, mettendo a disposizione un tetto a chi l’aveva perso. La rimozione delle macerie è stato però uno degli aspetti certamente meno virtuosi nella gestione dell’intera emergenza. Anche perché non parliamo solo di calcinacci e mattoni, ma di qualcosa che per gli aquilani è storia, sudore e sangue; la loro stessa identità in parte sgretolata: quelle macerie rappresentano l’impossibilità di iniziare veramente a “rimuovere”, che non a caso è un termine psicologico mutuato dalla pratica. E la pratica dice che per undici mesi tre milioni di metri cubi di inerti, pari a circa 4,5 milioni di tonnellate, sono rimasti laddove erano caduti quel tragico 6 aprile, delimitati in una zona inaccessibile e chiusa, una specie di necropoli chiamata “zona rossa”, messa in sicurezza attraverso demolizioni controllate e puntellamenti, effettuate da imprese che hanno poi utilizzato strade e piazze come aree di ulteriore scarico dei materiali di risulta di queste operazioni. Almeno un terzo del totale delle macerie si trova così nelle strade (il restante è accumulato all’interno delle case e nei cortili), rendendo impossibile la circolazione di persone e mezzi. La situazione era diventata talmente insopportabile per
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gli aquilani che negli ultimi mesi erano nati comitati spontanei denominati “popolo delle carriole”, che avevano “violato” la zona rossa asportandone (simbolicamente) campioni di macerie con carriole da muratore. La novità è degli ultimi giorni: i ruoli, gli spazi e i tempi della rimozione sono stati finalmente pianificati, e le operazioni sono ufficialmente partite in maniera sistematica il 18 marzo, a soli diciotto giorni dal primo anniversario del terremoto, dopo che tutti gli attori coinvolti nella vicenda (Presidenza del Consiglio attraverso la Protezione Civile, Ministero dell’Ambiente, Ministero dei Beni Culturali, Provincia, Comune, Regione, Asl, Arta, Esercito e Vigili del Fuoco) si sono finalmente messi d’accordo, sollecitati dal Commissario Straordinario (nonché presidente della regione) Giovanni Chiodi: i mezzi dei Vigili del Fuoco e dell’Esercito hanno avviato la rimozione delle macerie dal centro storico partendo da Piazza Palazzo, il simbolo della città. Il procedimento prevedrà differenti fasi: la prima avrà luogo “in situ” e servirà ad individuare elementi di pregio architettonico e a separare amianto, ferro, plastica e materiali inerti. Il lavoro verrà effettuato da operatori dell'Asm (la ex municipalizzata) sotto il controllo della Soprintendenza, della Asl e dei Vigili del fuoco. In un secondo momento le macerie saranno trasferite, mediante speciali cassoni carrati, presso la discarica della exTeges dove subiranno un ulteriore controllo e stabilizzazione fino ad essere smaltiti: ferro e plastica saranno avviati al riciclo; amianto e Raee (Rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche) saranno inseriti da operatori della Asl in buste sigillate e consegnato a ditte specializzate; il materiale inerte sarà trasferito presso un vicino stabilimento di vagliatura e riciclo. Il conferimento delle macerie dai siti alla discarica avverrà mediante automezzi dell’Esercito e dei Vigili del Fuoco. La rimozione, pratica e psicologica, è dunque cominciata. Per quella pratica serviranno circa due anni. Per l’altra, purtroppo di più.
NOTIZIE[Demolizione&Riciclaggio] n Un edificio nel centro di Catania ha subito un lifting radicale, con totale “svuotamento” delle strutture interne, orizzontali e verticali
CHIRURGIA ESTETICA Catania il centro storico è un continuo susseguirsi di edifici dall’architettura tardo barocca. Lì, proprio di fronte al nuovo centro fieristico, un edificio dei primi anni del Novecento è stato riqualificato con un recupero funzionale degli spazi interni mediante sostituzione delle murature ad archi e volte con nuove strutture in acciaio. Le operazioni di demolizione controllata, eseguite dall’impresa Di Bella di Acireale (CT), hanno portato al totale “svuotamento” interno del manufatto: in sostanza sono state mantenute solo le strutture murarie perimetrali, in virtù delle direttive della Soprintendenza ai Beni Culturali. L’intervento è stato realizzato con il sistema di tagliamuri [Hilti], costituito dalla centralina idraulica LP 32 con testa di taglio DS-TS32, una tecnologia che ha consentito di eliminare le strutture senza vibrazioni e scuotimenti che avrebbero potuto nuocere alle murature. Inoltre sono stati effettuati pure dei carotaggi a un metro di profondità con estrattori e portaestrattori dal diametro di 40 centimetri con carotatrice Hilti DD 200, utilizzati per creare gli ancoraggi dei pilastri in carpenteria metallica montati in loco dopo il getto. www.hilti.it
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viera di Ba ile o c a Mon al 25 apr 9 dal 1 .324 d B3 Stan
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BENNE FRANTOIO
A CUNEO LA BENNA FRANTOIO MB SI PUÒ NOLEGGIARE. MERITO DEL PRECURSORE BOETTI CHE HA ROTTO IL GHIACCIO METTENDO A PARCO UNA BF60.1 CON DEFERIZZATORE DI
MATTHIEU COLOMBO
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO iamo stati nel basso Piemonte per conoscere un imprenditore illuminato che si è specializzato nell’offrire un servizio di noleggio di macchine da cantiere e veicoli commerciali. Il suo nome è Roberto Boetti e l’omonima azienda ha sede a Cuneo. Da quando Boetti, nei primi anni Duemila, ha iniziato a comporre la propria flotta di mezzi da noleggiare, la sua attenzione è sempre stata rivolta a scegliere macchine molto funzionali, richieste dal mercato locale, ma anche scelte per anticipare la domanda di una clientela attenta ed esigente. Proprio in questa ottica, Boetti ha scelto di ampliare la propria offerta mettendo a parco la benna frantoio BF60.1 MB, ossia il modello d’accesso alla gamma del costruttore vicentino. Nota ormai in tutto il mondo, questa attrezzatura idraulica inventata e realizzata a Breganze (VI) è per tecnologia ispirata al tradizionale frantoio mobile a mascelle ma funziona sfruttando l’impianto idraulico degli escavatori su cui è montata. Il valore aggiunto dato da questo “frantoio portatile”, compatto quanto portatore di economie, è che permette di raccogliere il prodotto da frantumare ottenuto in cantiere, eseguirne la riduzione di pezzatura secondo le esigenze (da 2 a 10/12 cm) quindi scaricarlo a cumulo nel cassone di un camion o in uno scavo da colmare ottimizzando tempi e risorse dato che non è più necessario portare materiale inerte in discarica. RRST
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…e io la
NOLEGGIO costruzioni aprile 2010 [41]
BENNE FRANTOIO
QUANDO IL NOLEGGIO È QUASI SFIDA Data la “cultura della proprietà” che caratterizza i monregalesi, la scelta di offrire a noleggio sul territorio di Cuneo una attrezzatura idraulica per escavatori come la benna frantoio della MB ha gli estremi di una sfida. Boetti ha scelto questa via proprio perché è convinto che a Cuneo l’attrezzatura benna frantoio non sia stata ancora del tutto compresa quindi apprezzata dal mercato per la sua versatilità e per le economie che permette di ottenere.
Perché la entry level Il noleggiatore di Cuneo ha scelto di acquistare il modello più piccolo della gamma di benne frantoio MB - la BF60.1 con bocca del frantoio da 60 centimetri - sia per le dimensioni degli escavatori con cui la offre a noleggio (modelli da 125 e 180 quintali), nel caso il cliente non ne abbia uno adatto, sia per contenere e ottimizzare l’investimento. Si tratta di una scelta oculata, quindi, che permette ai clienti di avere prestazioni di rilievo con un canone accessibile. Va inoltre sottolineato che la benna è stata acquistata con l’opzionale deferizzatore che ne incrementa senza dubbio la funzionalità dato che permette agli operatori di rimuovere i ferri dal materiale inerte stando seduti in cabina.
LA MB SCELTA DI BOETTI Modello Peso operativo escavatore consigliato Capacità benna Dimensioni bocca in ingresso Pezzatura regolabile in uscita Peso Produzione Oraria* Optional: sistema di deferrizzazione
BF60.1 80 - 140 q.li 0,50 m3 60 x 45 cm 2/10 cm 1.500 kg 9,1/19,8 m3
On line: www.mbcrusher.com * variabile in base al tipo di materiale lavorato
PERCHÉ SCEGLIERE IL “FRANTOIO PORTATILE” Rispetto a un frantoio mobile la benna offre una produzione oraria minore ma è semplice da trasportare, costa poco in termini di manutenzione, non ha bisogno di un operatore dedicato oltre a quello che aziona l’escavatore, fa risparmiare i consumi di carburante di un frantoio mobile che sarebbe alimentato comunque da un escavatore. La benna frantoio, quindi, risulta essere una scelta che permette di ottimizzare, fare economie ed essere più “vicini” all’ambiente. La gamma di benne MB conta quattro modelli, con capacità compresa tra il mezzo metro cubo e il metro cubo, e adatti a escavatori con peso operativo dagli ottanta quintali in su. In base al modello di benna scelto e al materiale trattato si ottengono produzioni orarie fino a 50 metri cubi ora.
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SOLA O ACCOMPAGNATA La Boetti Roberto offre ai clienti sia la sola benna frantoio sia la stessa in accoppiata con un escavatore cingolato compatto come il Bobcat 444 da 125 quintali di peso operativo o come il Jcb JS180 da 180 quintali.
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO UNA GEOMETRIA INDOVINATA Progettate per garantire la massima produttività ed evitare blocchi e intasamenti di materiale, le benne frantoio MB sono caratterizzate da una particolare geometria di bocca e mascelle. La pezzatura del materiale lavorato può essere modificata da 20 a 100 mm (gli altri tre modelli MB arrivano a 120 mm) cambiando la distanza tra le mascelle (sei spessori sfilabili e sostegno a vite della mascella mobile regolabile) in pochi minuti.
MANUTENZIONE NO PROBLEM Alla Boetti Roberto la manutenzione delle macchine si può dire essere maniacale. È comunque bene ricordare agli utenti che la cura della benna frantoio è fondamentale come per tutte le macchine operatrici. Le operazioni e i controlli da eseguire regolarmente sono pochi ma importanti: verificare il serraggio dei bulloni delle mascelle, della sella, del calettatore del volano, controllare la tensione della cinghia e le sue condizioni esterne, monitorare la pressione dell’olio in arrivo dall’escavatore, quindi provvedere all’ingrassaggio. Tali controlli vanno effettuati ogni otto ore di lavoro per il periodo di rodaggio lungo cinquanta ore circa, mentre in seguito è consigliata una verifica ogni trenta ora. Tenete però presente che gli intervalli consigliati possono essere eccessivi se si lavora con materiali particolarmente impegnativi.
Materiali scelti Partiamo dalla struttura della benna: sia le parti perimetrali sia la base che slitta sul terreno nelle operazioni di carico sono tutte realizzate in acciaio altoresistenziale per durare nel tempo. Basti dire che all’ufficio tecnico della MB non sono mai giunte segnalazioni di cedimenti strutturali, nemmeno minimi. Passiamo al cuore della macchina: le mascelle. Queste, più lavorano e più si induriscono, perché sono realizzate con una lega speciale, chiamata ghisa al manganese, che vanta resistenze meccaniche superiori anche agli acciai più resistenti. Grazie al disegno simmetrico, inoltre, le mascelle sono reversibili.
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La nostra priorità è garantire il miglior servizio possibile ai clienti. In quest’ottica il nostro parco noleggio è sempre mantenuto al massimo dell’efficienza e periodicamente vengono acquistati veicoli commerciali, macchine da cantiere e attrezzature per abbassare l’età media dei mezzi disponibili e mantenere standard di affidabilità elevati. Ho investito per offrire a noleggio una benna frantoio perché sono convinto sia una attrezzatura valida, interessante, che allarga la nostra offerta di prodotti e servizi. Ho scelto un modello del costruttore MB perché ritengo elevata la qualità del prodotto.
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Mattia Mauro
Roberto Boetti
Flavio Marino
Michele Scavone
Gian Luca Zuccarello
Tecnico apprendista Boetti Roberto
Titolare Boetti Roberto
Responsabile amministrativo Boetti Roberto
Responsabile tecnico Boetti Roberto
Area manager MB Piemonte, Liguria, e Valle d’Aosta
SERIETÀ E CONSULENZA La società di noleggio Boetti Roberto in dieci anni ha guadagnato la fiducia di una nutrita clientela locale. Merito dei servizi garantiti, ma anche della consulenza tecnica offerta. Boetti, che ha alle spalle una buona esperienza nel campo del movimento terra, riesce infatti a comprendere le reali esigenze dei singoli clienti e consigliare soluzioni mirate e flessibili. A oggi tra veicoli, macchine da cantiere e attrezzature la Boetti Roberto ha novanta articoli a noleggio. A listino sono offerte macchine movimento terra (mini e midi escavatori, escavatori cingolati fino a 180 quintali, pale gommate compatte, motocariole), macchine per sollevamento merci e persone (sollevatori telescopici, piattaforme aeree semoventi diesel ed elettriche, ragni, piattaforme autocarrate con braccio a doppio pantografo e scissor), attrezzature idrauliche (spazzatrici, frese, benne miscelatrici, benne vagliatrici…), macchine da compattazione (rulli tandem compatti e piastre) e veicoli commerciali patente B per il trasporto di merci e persone. Tra i servizi della Boetti Roberto segnaliamo la consegna in cantiere delle macchine noleggiate (a richiesta) e la macchina sostitutiva garantita se la macchina noleggiata impone al cliente un fermo macchina che non si risolve in due ore di officina.
www.boetti.eu
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Nella mia area di competenza (Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta - ndr) vi sono ancora margini di sviluppo per il mercato della benna frantoio. Sono convinto che vi siano ancora imprenditori che non immaginano il valore aggiunto e le economie che l’attrezzatura idraulica MB può garantire. Al riguardo Roberto Boetti è da considerare una eccezione perché scegliendo di offrire a noleggio la BF60.1 ha avviato un cambiamento culturale nel cuneese.
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DE- COSTRUZIONE
TAGLIO in profondità SULLA SR 14, DURANTE I LAVORI DI REALIZZAZIONE DEL NUOVO SOTTOPASSO, SI È PROVVEDUTO AL TAGLIO DI UNA CONDOTTA IN CEMENTO ARMATO DAL DIAMETRO DI 2,50 METRI.
UN INTERVENTO INTERESSANTE, A CUI HA PRESO PARTE ANCHE UNA SQUADRA DI SOMMOZZATORI DI
DANIELA STASI
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO era una volta (e c’è tuttora) una strada dove circolano 2.000 veicoli all’ora, di cui molti mezzi pesanti. Saltando a piè pari tutto il racconto, vi anticipiamo il lieto fine: in seguito a 680 giorni di lavori, questa strada assumerà una fisionomia tutta nuova, sarà infatti più sicura e meno inquinata. Non è una favola, è la vera storia della Strada Regionale 14 (SR 14), dove a Mestre, all’altezza delle vie Martiri della Libertà e San Donà, in località Favaro, è in corso un importante restyling che prevede, tra i vari lavori, la realizzazione di un sottopasso e di una rotonda (già terminata). I lavori, commissionati da Veneto Strade a Carron, hanno previsto anche un delicato intervento di de-costruzione, in parte effettuato sott’acqua: per proseguire gli scavi per la realizzazione del sottopasso è stato necessario infatti deviare il corso dell’acquedotto industriale in cemento armato dal diametro di 2,50 metri e dallo spessore di 25 centimetri, che avrebbe ostruito il sottopasso stesso; la deviazione è stata realizzata mediante il taglio del tubo e il successivo inserimento di un giun-
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to in acciaio dello stesso diametro. L’operazione di demolizione controllata è stata eseguita da Cecchet, società di Pedavena (BL) associata ad Aideco, equipaggiata di due seghe a filo e di apposita centralina. Non è mancata una certa suspense: in seguito al riempimento dei due pozzetti creati ad hoc (uno profondo sei metri, l’altro otto), l’intervento si è trasformato in un vero spettacolo, grazie alla partecipazione di una squadra di sommozzatori. RRST
DE- COSTRUZIONE
TRAFFICO PIÙ SCORREVOLE “L’intervento della Cecchet era al servizio del sottopasso: il tubo infatti intralciava le opere di scavo necessarie alla realizzazione della struttura”, commenta Nicola Battocchio, direttore di cantiere della Carron. “La nostra azienda si è occupata del sottopasso e della nuova rotonda che, progettati in funzione della nuova tranvia di Mestre, hanno interessato un tratto di 1,2 chilometri lungo la SR 14. Una delle particolarità di questo lavoro riguarda la realizzazione della rotonda, posizionata al di sopra del sottopasso stesso e creata prima di iniziare gli scavi: in pratica, per velocizzare i tempi, abbiamo posato le travi del futuro sottopasso, realizzato la rotonda e poi iniziato a scavare”. Il nuovo assetto della SR 14, nel complesso, riguarda la realizzazione di due nuove corsie, una pista ciclopedonale, una corsia di quattro metri per il tram e una rotonda con due aiuole a forma di semiluna: lungo la strada inoltre saranno posati 1.000 metri di elementi fonoassorbenti e saranno sostituite le essenze arboree esistenti. In particolare ad agevolare il traffico sarà la configurazione a livelli sfalsati: la strada a doppia corsia con due rampe di 250 metri e il nuovo sottopasso sotto la rotonda ridurranno l’inquinamento legato alla sosta dei veicoli.
Poca visibilità, grande precisione Durante le operazioni di taglio, dal tubo è fuoriuscita l’acqua, allagando così i pozzi e crescendo man mano di livello. Per verificare la posizione del filo sono intervenuti i sommozzatori della Fersi Sub, specializzati in lavori marittimi e subacquei in genere, per lo più in acquedotti, pozzi, reti fognarie ed acque nere, con visibilità zero: vista la specificità della loro professione, sono muniti di un equipaggiamento speciale, dalla muta a tenuta stagna, che consente loro di immergersi in acque di qualsiasi temperatura, a un telefono che permette di mantenersi in contatto con gli operatori a terra. A Mestre i sub, oltre alla verifica dell’intervento di de-costruzione, hanno anche provveduto all’ancoraggio del tubo per la successiva estrazione con l’autogrù e all’inserimento del giunto metallico.
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO TOLLERANZA (QUASI) ZERO A Mestre, sulla SR 14, durante i lavori di realizzazione del sottopasso (tuttora in corso) non è mai stato possibile interrompere il flusso d’acqua: la condotta oggetto dell’intervento di decostruzione, risalente agli anni Settanta, alimenta la zona industriale di Porto Marghera. Per poter realizzare il taglio del tubo, in due sezioni distinte, Carron ha costruito due pozzi in corrispondenza della parte da tagliare, per evitare la fuoriuscita di acqua sulla strada. Dopodiché, con l’ausilio di due miniescavatori, il tubo è stato liberato dalla terra; è stato anche messo in sicurezza ancorandolo con delle fasce e una grossa putrella in acciaio, per permetterne poi l’estrazione, una volta tagliato. A questo punto è intervenuta la Cecchet. “La prima fase ha riguardato l’operazione di pre-taglio, finalizzata a dare la giusta verticalità al taglio vero e proprio: abbiamo sistemato le macchine nella posizione corretta, fissate su solai in laterocemento, pre-infilato il filo, fatto girare la macchina a vuoto in modo tale da incidere solo due centimetri, senza andare in fondo, giusto per verificare la direzione del taglio prima dell’allagamento del pozzo”, spiega Andrea Cecchet, uno dei titolari dell’azienda omonima. “È necessario precisare che il taglio stesso era suddiviso in due parti: la prima doveva essere molto precisa, perché realizzata nel punto esatto dove andava inserito il giunto in acciaio, mentre la seconda era a perdere; basti pensare che la tolleranza di errore del primo taglio era solo di due centimetri, su un diametro complessivo di 2,50 metri. Fase successiva: il taglio eseguito con due macchine a filo che, posizionate sopra il pozzo, in direzione della linea di taglio, lavoravano in contemporanea. Abbiamo effettuato mezzo taglio da un lato, mezzo dall’altro; siamo poi ripartiti da metà e abbiamo eseguito prima il taglio preciso, poi, in seguito alla verifica da parte dei sommozzatori, abbiamo finito quello a perdere”. Si ricorda che le operazioni sono state eseguite in due giorni successivi, la prima in un pozzetto, la seconda nell’altro.
UTILIZZABILI OVUNQUE Per eseguire l’intervento sono state impiegate due seghe a filo e una centralina, tutte a marchio Hydrostress Tyrolit. Nel dettaglio si tratta del sistema idraulico per taglio con filo diamantato (quello utilizzato è sinterizzato con il diametro di
11 mm) modello SK-SD, pensato per tagliare strutture con perimetro fino a 7,6 metri e dotato di deposito integrato di 6,3 metri di filo (10,8 m di lunghezza lorda). Tra le sue peculiarità principali, i cuscinetti a sfera chiusi ermeticamente, il peso
da 66 chilogrammi, le pulegge motrici dal diametro di 280 millimetri, i rulli di rinvio da 200 millimetri. La centralina invece è il modello CR-LS, con una potenza di 25 chilowatt e flusso dell’acqua regolabile.
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO
“SORPRESA” DI ACCIAIO Quello sulla SR 14 è stato un intervento complesso, che ha richiesto competenza e dimestichezza con le macchine impiegate. “In particolare abbiamo incontrato difficoltà nell’eseguire il primo taglio: il tubo infatti era realizzato in acciaio e rivestito in cemento, per uno spessore complessivo di 25 centimetri, di cui 2,5 di acciaio”, racconta
Andrea Cecchet, titolare della Cecchet, insieme al fratello Omar e al padre Mario (nella foto, da sinistra, insieme a un loro operatore). “Naturalmente all’inizio del lavoro ignoravamo la presenza dell’acciaio, pensavamo che il tubo fosse realizzato interamente in cemento armato. Per capire la portata dell’intervento, ricordiamo che per completare
il taglio ci abbiamo impiegato ben 10 ore”. Oltre all’operazione descritta in queste pagine, Cecchet sulla SR 14, sempre per conto di Carron, sta eseguendo 8.000 fori dal diametro di 32 millimetri e dalla profondità di 40 centimetri nel diaframma del sottopasso, per permettere poi di infilarvi le barre in acciaio per la costruzione dei muri in cemento armato.
Esperti in tagli e carotaggi Sorta negli anni Settanta come azienda specializzata nel settore dell’installazione di impianti elettrici e termoidraulici, Cecchet, a partire dagli anni Novanta, ha diversificato ampiamente la sua offerta: attualmente è in grado di eseguire taglio di murature con dischi e con filo diamantato, demolizioni controllate, carotaggi fino a 750 millimetri di diametro, carotaggi continui orizzontali fino a 20 metri, fori di grande diametro con pantografo, taglio solai e pavimenti per cunicoli, frantumazione di roccia e cemento armato con pinze idrauliche, mini escavatori o brokk. Tra i lavori eseguiti si ricordano il carotaggio nella diga Fortezza di Bressanone (BZ) per la verifica strutturale, la realizzazione di canne drenanti tramite carotature da 200 millimetri di diametro con profondità di 15 metri alla diga Costa Brunella di Pieve Tesino (TN) e un importante intervento di demolizione alla funivia Punta Rocca sulla Marmolada, a 3.000 metri di quota.
www.cecchetsnc.com
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IN CONTINUA CRESCITA DAL 1962 Un fatturato intorno ai 120 milioni di euro e un portfolio lavori che si attesta a quota 320 milioni. Da questi numeri si comprendono subito le dimensioni di Carron, impresa di San Zenone degli Ezzelini (TV) fondata nel 1962 da Angelo Carron, a cui nel 2001 sono subentrati i figli: Diego nella veste di presidente del gruppo e le sorelle Arianna, Paola, Marta e Barbara con incarichi di direzione nei settori più importanti. Tra i principali lavori eseguiti (o in corso di realizzazione) si annoverano: la Facolta di Sociologia di Trento, l'headquarter Diesel di Breganze (VI) di 90.000 metri quadrati, il comparto direzionale residenziale “Treviso Due, Treviso che cresce”, il complesso commerciale direzionale residenziale Lagunapark di Jesolo, il restauro del Palazzo Vescovile di Padova, il polo Alzheimer di Vicenza e l’ampliamento degli ospedali di Conegliano e Treviso. Nel settore delle infrastrutture Carron è impegnata in importanti interventi viari nelle province di Venezia, Padova e Belluno, oltre che nel completamento dell’autostrada Valdastico.
www.carron.it
& Figli s.r.l. FABBRICAZIONE ATTREZZATURE PER SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
2 0 0 N5I 5 5 9 1 50 AN
O L T R E ITA’ NEL QUAL
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IN QUESTO NUMERO...
aprile_2010
Obiettivo qualità Partita a febbraio H2NO: iniziativa nata per contrastare l’aggiunta di acqua nel calcestruzzo in cantiere
Sistemi di pompaggio Getti di calcestruzzo in quota al cantiere Porta Nuova di Milano. Grazie a un noleggio “chiavi in mano”
TECNOLOGIE ALCESTRUZZO C
I N COLLABORAZIONE...
SICUREZZA E FORNITURE ANCE E ATECAP UNITE A CONVEGNO PER LA “SICUREZZA NELLA FORNITURA E POSA IN OPERA DI CALCESTRUZZO”.
CONFRONTO FRA IMPRESE E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ALLA LUCE DEL D.LGS. 106/09
ATECAP Presidente Fabio Biasuzzi Vice Presidenti Andrea Bolondi Giancarlo Sirchia Direttore Alberto de Vizio
Associazione TecnicoEconomica del Calcestruzzo Preconfezionato via Barberini, 68 00187 Roma tel. 06 42016103 fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it www.atecap.it Informazioni sui Corsi: Concreto srl tel. 06 42011260 fax 06 42020153
[54] costruzioni aprile 2010
L
a sicurezza dei lavoratori è sempre stato un tema strategico per la nostra Associazione e molte sono state le iniziative messe in atto per sensibilizzare le imprese e i lavoratori ad adottare i più alti livelli di sicurezza. Basti pensare alle iniziative prese per la formazione dei lavoratori o per aiutare le imprese ad adempiere ai propri obblighi normativi o ai numerosi corsi e convegni, al protocollo stipulato con Inail per la formazione dei lavoratori del settore o alla redazione di linee guida e documentazione inerente la sicurezza. Oggi vi è però una problematica sulla quale l’Atecap è impegnata da molto tempo e che sembra non avere soluzione definitiva e universalmente condivisa nonostante gli sforzi fatti. Mi riferisco all’ormai nota problematica della richiesta di POS (Piano Operativo di Sicurezza) da parte degli organi di vigilanza e dei coordinatori di cantiere in alcune aree del territorio nazionale nei confronti dei fornitori di calcestruzzo preconfezionato. L’Associazione, in piena collaborazione con Ance, ha attuato una serie di strategie per risolvere il problema, sottoponendo all’attenzione del Ministero del Lavoro i risvolti che una non corretta e soprattutto non uniforme interpretazione della normativa a livello nazionale può rappresentare per le imprese. Questa sensibilizzazione ha portato alla ben nota circolare interpretativa n. 4/07 e agli emendamenti al Testo Unico Sicurezza apportati dal d.lgs. 106/09 dello scorso agosto poi, mediante cui è stato chiarito che nel caso delle mere forniture non valga l’obbligo di redazione del POS, bensì l’articolo 26 del d.lgs. 81/08 che impone la cooperazione e reciproca informazione fra l’impresa appaltatrice e l’impresa fornitrice. Nonostante ciò la situazione operativa continua ad essere confusa; capita ancora sovente che alcuni enti di vigilanza e alcuni coordinatori chiedano il POS nel caso di pompaggio del calcestruzzo e considerino mera fornitura la consegna del calcestruzzo tramite autobetoniera. Per uscire da questa duplice casistica la soluzione sarebbe arrivare all’approvazione delle linee guida sulla fornitura di calcestruzzo in cantiere realizzate con Ance e sottoposte già nel 2008 al Ministero del Lavoro. Le linee guida evidenziano infatti come non vi sia partecipazione degli operatori addetti alla consegna del calcestruzzo sia nel caso di consegna tramite autobetoniera, che autopompa e illustrano le procedure di sicurezza che devono essere attuate dai fornitori e dalle imprese edili in tutte le fasi della consegna in cantiere. Proprio per coinvolgere gli Enti pubblici competenti sul tema a noi così caro, il 26 febbraio 2010 abbiamo organizzato a Roma insieme ad Ance un convegno sulla normativa alla base dei rapporti di interferenza fra imprese esecutrici e fornitrici di calcestruzzo. Al convegno moderato da Massimo Cassani della rivista Ambiente&Sicurezza, media partner dell’evento - sono intervenuti Lorenzo Fantini del Ministero Lavoro e Marco Masi del Coordinamento Tecnico delle Regioni, nonché rappresentanti di Ance e Atecap. I rappresentanti istituzionali presenti hanno sostanzialmente condiviso la posizione di Atecap e Ance, nel caso in cui non vi sia partecipazione diretta dei fornitori alla posa in opera del calcestruzzo, nonché la nostra intenzione di diffusione delle buone prassi per la fornitura del calcestruzzo. A tal proposito, infatti, il Ministero ha annunciato che le linee guida verranno presto riprese in esame dalla Commissione Margherita Galli Consultiva Permanente.
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L’ISTITUTO PENSANTE
CULTURA, I.I.C. È CRESCIUTO SULLA STRADA DELLA QUALITÀ, DIFFONDENDO LA CULTURA DEL BUON COSTRUIRE
Sivio Cocco, presidente I.I.C. presenta i risultati delle ricerche sui calcestruzzi in Algeria durante la fiera dell’edilizia e delle costruzioni. Nella foto Cocco con il Ministro per i Lavori Pubblici algerino
Presidente I.I.C.
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QUALITÀ,
stituto Italiano per il Calcestruzzo è sinonimo di cultura e qualità in ogni punto della filiera del calcestruzzo. Formazione tecnica, ricerca scientifica e consulenza (ovvero assistenza a tutti i livelli operativi) sono le basi sulle quali costruisce, per statuto, l’Istituto di Monticello Brianza, fondato nel luglio del 2004 da un gruppo di tecnici provenienti da diversi settori dell’intera filiera del calcestruzzo: dal mondo estrattivo a quello della progettazione dei calcestruzzi e dei conglomerati bituminosi, dal segmento specifico del cemento fino a quello delle tecnologie proprie delle centrali di betonaggio o delle prove tecniche sui materiali. “Mission” dell’Istituto è quella di portare maggior qualità nel settore attraverso maggior conoscenza, a tutti i livelli, della tecnologia del materiale da costruzione dei nostri giorni, il calcestruzzo, così come delle regole elementari del buon costruire. Questo in vista dell’introduzione delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni. Come ricorderanno tutti gli addetti ai lavori, i primi anni del nuovo millennio videro un acceso dibattito culturale (non privo di preoccupazioni per il livello di preparazione e le consuetudini operative del settore) in vista dell’introduzione di una normativa specifica per un comparto, quello estrattivo e degli aggregati primi fra tutti, nel quale erano assenti tanto normative moderne e cogenti quanto concetti quali certificazioni, controllo di qualità, etc. Proprio il 2004 vide l’introduzione delle norme tecniche di certificazione CE per gli aggregati e gli altri componenti dei conglomerati. E’ del 2005 il primo decreto ministeriale (Norme Tecniche per le Costruzioni); del gennaio 2008 il secondo D.M. Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, ma solo del luglio del 2009 (dopo gli eventi catastrofici del sisma abruzzese) l’entrata in vigore definitiva e cogente delle Norme Tecniche per le Costruzioni. Nel frattempo come si costruisce in Italia? Cosa avviene nella realtà quotidiana e operativa dei nostri cantieri? I primi 5 anni di attività di I.I.C. ci hanno permesso di toccare con mano la realtà operativa del settore del calcestruzzo nel nostro Paese. Una realtà, quotidiana purtroppo, fatta spesso di lacune nella formazione professionale dei tecnici, cosa che si traduce in episodi più o meno gravi, tuttavia sempre incresciosi, di “non rispondenza alle norme”, “non soddisfazione dei requisiti prestazionali richiesti”, in una parola “non qualità” dei manufatti. Lacune sono a tutti i livelli: progettuale, operativo, ma anche dalla parte degli Enti e dei soggetti che dovrebbero vigilare e controllare. La risposta dell’Istituto, associazione noprofit, certificata dal 2007 (ISO 9001:2000) è quella di offrire a Enti pubblici, progettisti e DL, imprese e produttori di cemento e calcestruzzo una serie di servizi volti ad aumentare la qualità nel settore: consulenze, perizie legali, aggiornamenti di formazione e post-formazione, iter
I
CRESCITA La ricerca tecnologica I.I.C. ha portato la prima pavimentazione in post-teso in Italia. Oggi stiamo lavorando sulla durabilità dei calcestruzzi (Linea Aeternum)
Il laboratorio mobile con il quale i tecnici I.I.C. seguono i siti estrattivi e le aziende del settore durante il processo di certificazione di qualità
I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo Silvio Cocco Presidente Valeria Campioni Vice presidente
Comitato tecnico scientifico Crescentino Bosco Politecnico di Torino Ezio Cadoni SUPSI Università Professionale della Svizzera Italiana Laura Gaggero Università di Genova Massimo Gelli Qualità e sviluppo cemento
di certificazione, progettazione di calcestruzzi speciali, controllo e presenza in cantiere, supervisione e controllo della produzione. Accanto a ciò I.I.C. promuove la diffusione capillare della cultura del buon costruire. Da qualche anno vi sono realtà regionali che operano con sedi distaccate, regionali, dell’Istituto. Ultima nata la sede di Perugia (I.I.C. Centro Italia). I.I.C. è sempre pronto ad accogliere nuove forze, nuovi tecnici e professionisti che condividano il codice etico-professionale secondo il quale lavoriamo, per diffonderlo nelle realtà operative delle rispettive Regioni.
I.I.C. E LA FORMAZIONE Aumenta ogni anno il numero degli Istituti Tecnici Professionali che inseriscono nella didattica ministeriale corsi di formazione a cura di I.I.C. con moduli proposti da 30 a 180 ore di formazione tecnica e stage. Nel 2010 collaboriamo con gli Istituti di Istruzione Superiore Raimondo Pandini di S. Angelo Lodigiano e Enzo Vanoni di Vimercate e con
Renzo Leardini Ricerca e sviluppo additivi calcestruzzo e cemento Sergio Tattoni Politecnico di Milano e Politecnico di Cagliari Tiziano Teruzzi Laboratorio tecnico sperimentale SUPSI
I.I.C. Villa Greppi Via Monte Grappa, 21 23876 Monticello Brianza (LC) tel. 039 9209018 Email iic@istic.it www.istic.it
>> costruzioni aprile 2010 [57]
L’ISTITUTO PENSANTE
Una visita tecnica in cantiere per i ragazzi degli Istituti Tecnici presso i quali I.I.C. tiene i corsi di “Tecnologo del Calcestruzzo” e “Tecnico Superiore Conduttore di centrale di betonaggio”
l’Istituto Professionale Floriani di Vimercate. I corsi sono: “Tecnico Superiore conduttore di centrale di betonaggio” e “Tecnologo del Calcestruzzo”. L’Istituto Floriani presenterà il corso tenuto dai tecnici I.I.C. offerto ai propri studenti “Tecnico Superiore conduttore di centrale di betonaggio” quale propria “eccellenza” per competere al bando promosso da Regione Lombardia Arifl (Agenzia Regionale per l’Istruzione, la formazione, il lavoro) “Premio Eccellenze per Competere: formare professionisti per Expo 2015”.
I.I.C. E LA DIVULGAZIONE TECNICA I.I.C. è sempre presente in occasione di fiere, manifestazioni tecniche, giornate di studio in Italia e all’estero per la divulgazione tecnica della ricerca che porta avanti insieme a Istituti e Atenei italiani ed esteri. Il 16 aprile p.v., in occasione della giornata della tecnica, I.I.C. è stato invitato dall’università algerina di Boumerdes a tenere un convegno sul tema della durabilità dei calcestruzzi.
I.I.C. E LA RICERCA Stiamo portando avanti in Italia e all’estero la ricerca scientifica che è indirizzata alla soluzione di problemi tecnici e tecnologici nel settore dei cementi e dei conglomerati cementizi. Nel 2005 I.I.C. lancia sul >>
.... E LO CHIAMANO CALCESTRUZZO!
Inviateci le vostre foto e osservazioni
Sulla superficie di una pavimentazione industriale di recente realizzazione cominciano a formarsi delle bolle che presto si rompono evidenziando come il danno non interessi solamente la superficie della pavimentazione (scartellamento dello strato di corazzatura) ma la struttura sottostante che, come appare in queste foto, si rivela senza alcuna resistenza meccanica.
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mercato italiano i pavimenti senza giunti in postensione. Nel 2010 la messa a punto di uno straordinario prodotto per la durabilità del calcestruzzo, l’ “Aeternum”. In Algeria sono attualmente in corso di esecuzione le prove tecniche sui nuovi prodotti della Linea Aeternum per i cementi Portland in sostituzione dei Cementi Solfato Resistenti.
I partner I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo
I.I.C. E LA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ I.I.C. offre ai propri associati tutti i servizi necessari all’ottenimento della certificazione di prodotto: preparazione del manuale di prodotto; controllo delle materie prime; prove e prelievi in stabilimento; assistenza per l’ottenimento e il mantenimento del sistema di qualità. Operiamo coi maggiori Istituti di Certificazione e le Università italiane perché l’iter della certificazione di Qualità non sia un mero adempimento, ma diventi l’opportunità di conseguire un controllo sistematico dell’attività produttiva con il miglioramento continuo dei processi e della loro trasparenza verso i clienti.
I.I.C. E LA PROGETTAZIONE DEI CLS Su richiesta I.I.C. progetta per voi qualsiasi tipo di calcestruzzo speciale, per breve maturazione, per ottimi faccia a vista, per calcestruzzi alleggeriti, strutturali, per alte e altissime resistenze. Individuiamo con competenza e rapidità le soluzioni attuabili più adeguate alle necessità ed economicamente vantaggiose.
I.I.C. E LA CONSULENZA PROFESSIONALE Il servizio di consulenza professionale si allarga a 360°, con taglio progettuale, ma anche tecnico-operativo seguendo a richiesta tutte le fasi del processo e della cantierizzazione delle opere. Per esempio per la realizzazione delle pavimentazioni industriali offriamo consulenza dal rilievo,alle analisi del luogo ove sorgerà la struttura fino alla qualifica della fornitura del calcestruzzo preconfezionato, compreso il controllo di ogni betoniera in arrivo sul cantiere. RRST Silvio Cocco relative alla “non-qualità” del calcestruzzo all’indirizzo
iic@istic.it
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NOTIZIE
[Tecnologie&Calcestruzzo] LA PLASTICA, UN INERTE
Nuovo Consiglio
Si è tenuta a Roma il 12 marzo l’Assemblea Annuale dei soci ATECAP che ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo in seno al quale sarà individuato il presidente per il mandato associativo 2010-2012. Il nuovo Consiglio Direttivo eletto è formato da Salvatore Avallone, Carlo Barbieri, Vincenzo Bernardini, Fabio Biasuzzi, Andrea Bolondi, Roberto Bonati, Marco Borroni, Donatello Cherchi, Paola Colaiacovo, Ezio De Pra, Antonio Di Marco, Bernardino Galuppini, Giuseppe Giarrizzo, Antonella Marrollo, Gian Paolo Martin, Remigio Monfardini, Vitangelo Pellecchia, Giuseppe Ruggiu, Silvio Sarno, Giancarlo Sirchia, Giuseppe Sposato, Alberto Tosi, Stefano Vezzola e Carlo Viani. Il nuovo Consiglio si riunirà il giorno 26 marzo per eleggere il presidente, il tesoriere, i vice-presidenti e i componenti di giunta.
Il Consorzio [Cetma], centro di ricerca applicata ed ingegneria industriale avanzata di Brindisi, coordinerà il progetto di ricerca europeo “Numix, aggregate for concrete from recycling of plastic waste”, che punta a diffondere l’impiego di materiali plastici riciclati nella produzione di granuli espansi per calcestruzzo alleggerito strutturale e non strutturale, nonché scaglie densificate per malta: si tratta di trovare un utile impiego, in alternativa all'argilla espansa, ai rifiuti plastici misti, quelli che non possono essere riciclati per via meccanica e che trovano come fine vita la discarica o l’inceneritore: circa dodici milioni di tonnellate l’anno solo in Europa. Il progetto, che ha un budget di 1,3 milioni di euro, durerà tre anni: oltre al Cetma partecipano alla ricerca il Centro Riciclo Vedelago e SGI Studio Galli Ingegneria per l’Italia, DFS Montenegro Engineering e la spagnola Acciona Infraestructures. Cetma sta selezionando, ai fini dell'introduzione sul mercato dei prodotti frutto della ricerca, aziende operanti nel settore delle materie plastiche interessate a produrre gli aggregati espansi da riciclo e, allo stesso tempo, aziende nel settore del calcestruzzo interessate ad utilizzare questi materiali.
www.atecap.it
www.cetma.it
Anche in Caucaso
Recentemente CARMIX ha annunciato che a far parte del proprio network mondiale si è aggiunta Carmix Caucasus. Il quartier generale del nuovo dealer si trova in Armenia, ed il suo direttore è Gagik Bisharyan. Carmix informa inoltre di avere già venduto cinque mezzi in Armenia, di cui due passeranno proprio dal nuovo concessionario.
www.carmix.com
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AWARD IRPINO
In occasione del suo centenario Confindustria ha promosso il premio Speciale Andrea Pininfarina, che è il più alto riconoscimento alle migliori tra le aziende associate al sistema. Dedicato alla memoria dell’imprenditore prematuramente scomparso, il premio prende le mosse dalla selezione degli Awards for Excellence, vera e propria gara tra imprese, finalizzata a rendere visibili, con casi concreti, le eccellenze dell’imprenditoria italiana. Ad essere insignita dell’attestato di eccellenza, fra gli oltre 450 partecipanti, è stata tra gli atri la [Calcestruzzi Irpini], premiata il 10 febbraio dall’Unione degli Industriali di Torino alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, del Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e del Presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo.
www.irpiniacalcestruzzi.it
n
PER L’ANTITRUST SI PUÒ
Il 33 per cento di Rizzi C.M. Calcestruzzi, azienda che opera nella produzione e commercializzazione di calcestruzzo preconfezionato e nei conglomerati bituminosi, può essere acquisito da Colacem (attraverso [Colabeton]), società leader attiva nello stesso settore. Il via libera è arrivato dall’Autorità Antitrust che in un recente bollettino settimanale ha sostenuto che l’operazione non prevede il controllo di un’impresa e dunque non costituisce una concentrazione: gli altri due soci di Rizzi C.M. Calcestruzzi, una persona fisica e la Moser Cesare Manufatti in Cemento, deterranno infatti una quota del 33 per cento ciascuno. Colabeton è da diversi anni leader italiano nella produzione e distribuzione del calcestruzzo preconfezionato. La struttura produttiva è dislocata su tutto il territorio nazionale con 150 impianti di betonaggio completamente automatizzati.
www.colabeton.it
n
LEGGEREZZA, IN VOLUME
Uno dei più stimati tecnici nel panorama delle costruzioni italiano, il professor Luca Sanpaolesi, ordinario di Tecnica delle Costruzioni dell’Università di Pisa e membro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha messo la firma sul recente “Calcestruzzo leggero strutturale di argilla espansa”, titolo del volume dedicato ai criteri progettuali delle strutture in calcestruzzo leggero. Il testo, commissionato da [Laterite], è uno strumento di lavoro utile che testimonia l’attenzione dell’azienda milanese al servizio. L’argilla espansa Leca, aggregato leggero ed isolante prodotto nel Nord Europa dagli inizi degli anni ’40, ha avuto una crescente diffusione nelle applicazioni di isolamento termico ed alleggerimento di massetti, sottofondi e blocchi da muratura. Nei primi anni ’70 sono state prodotte le argille espanse strutturali, caratterizzate da una scorza esterna clinkerizzata più robusta e resistente, per l’impiego in conglomerati cementizi anche ad elevate resistenze meccaniche; grazie al perfetto connubio tra leggerezza e resistenza sono così nati i Calcestruzzi Strutturali Leggeri, oggi conosciuti ed impiegati in tutto il mondo.
n Alto rendimento Sul mercato finanziario scosso dalla crisi c’è sempre sete di obbligazioni ad alto rendimento; e se si affaccia un’offerta come quella appena effettuata da ITALCEMENTI, gli operatori non si lasciano scappare l’occasione: il gruppo Italcementi, con una capacità produttiva di oltre 70 milioni di tonnellate annue, è il quinto produttore di cemento a livello mondiale. Opera in 22 paesi di quattro continenti attraverso una struttura industriale di 63 cementerie, 13 centri di macinazione, cinque terminali, 614 centrali di calcestruzzo e 125 cave di inerti. L’offerta obbligazionaria per 750 milioni di euro, riservata esclusivamente ad investitori qualificati, ha raccolto adesioni per più di quattro miliardi di euro, pari a oltre cinque volte la richiesta al mercato.
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
È partita a febbraio H2NO, iniziativa Unical per mostrare ai clienti il vanto del proprio processo produttivo e lottare contro un noto mal costume
IL CALCESTRUZZO NON HA SETE
uno dei cattivi costumi che caratterizzano le costruzioni del nostro paese. E non di rado è sorprendentemente anche sotto i nostri occhi, noi che siamo soliti frequentare i cantieri italiani in lungo ed in largo annunciandoci come giornalisti, e riprendendo i processi costruttivi con le nostre macchine fotografiche (sorprendentemente, dicevamo, perché la nostra qualifica ed il nostro ruolo dovrebbero quantomeno essere un deterrente al mostrarci comportamenti dequalificanti). Stiamo parlando della pratica di aggiungere acqua nel calcestruzzo prima della gettata: un’abitudine cattiva (oltre che vietata dalle normative vigenti) perché mina la qualità della struttura che si sta costruendo. Le motivazioni per cui viene aggiunta acqua all’impasto di solito attengono alla sua lavorabilità: un calcestruzzo leggermente più liquido scorre meglio nelle canale e nelle tubazioni, entra meglio nei casseri,
È
si vibra più rapidamente; soprattutto quando le gettate subiscono qualche intoppo ed i tempi di attesa dell’autobetoniera si allungano un po’ oltre il dovuto, con la fisiologica tendenza del calcestruzzo a rapprendersi (quanti capi cantiere o direttori dei lavori avete visto far tornare indietro un’autobetoniera perchè magari ha sforato di venti minuti il tempo previsto di scarico?). Il problema di questo cattivo costume è, come dicevamo, che la qualità del calcestruzzo viene minata nel profondo, poiché aggiungendo acqua all’impasto si altera un parametro fondamentale del calcestruzzo, che è il rapporto acqua/cemento. Le conseguenze dirette sono la diminuzione della sua resistenza (si pensi che aggiungendo solo 150 litri di acqua a 10 m3 di calcestruzzo con rck 35, lo si abbassa di una classe di resistenza), diminuzione della durabilità dell’opera, allungamento dei tempi di presa, aumento del ritiro con rischi di fessurazione, segregazione dell’impasto. www.unical.it
L’INIZIATIVA Per Unical “H2NO” vuol essere da un lato un’ulteriore qualificazione del proprio processo produttivo (che come sottolinea il gruppo piemontese, non finisce nell’impianto di betonaggio: lì semplicemente inizia, per concludersi al momento dello scarico in cantiere), e dall’altro una iniziativa commerciale e divulgativa: per ciò che attiene il processo produttivo, Unical garantisce che è vietato alle proprie betoniere aggiungere acqua in cantiere, sigillando l’apposita manopola; per quanto riguarda la divulgazione, sono state organizzate 40 date nelle quali l’azienda incontrerà in altrettante città i propri clienti, in un momento di confronto e istruzione sul tema.
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NOTIZIE[Tecnologie&Calcestruzzo] Proposta dalla casa milanese la nuova generazione di macchine automatiche per prove di compressione su calcestruzzo e prove di trazione
OBIETTIVO QUALITÀ-PREZZO ambizioso binomio qualità-prezzo è l’obiettivo prioritario che [Controls], con mirati investimenti, si è data. La nuova gamma di presse Pilot 4 è un buon esempio di tutto questo: adotta la tecnologia ES (Energy Saving) che assicura accuratezza (garantita dal controllo automatico), alta produttività (grazie alla pompa a doppio stadio) e risparmio energetico (principale pregio della portata variabile). Olio freddo e pompa non surriscaldata rendono inutile il ricorso a ventole di raffreddamento mentre il perfetto accoppiamento meccanico contribuisce a produrre in silenzio le alte pressioni richieste. La centralina legge e converte il carico discriminando la scala in oltre 131.000 punti per ogni canale. È possibile controllare un secondo telaio collegando il trasduttore di pressione o la cella a ponti estensimetrici al secondo canale della centralina, e montando un blocco di distribuzione del
L’
fluido idraulico aggiuntivo. Il tutto semplicemente grazie ad un’interfaccia utente a icone del tipo touch screen. La rigidezza del sistema è prerogativa di un telaio monolitico certificato per la stabilità secondo la restrittiva UNI EN 12390-4: traversa piena solidamente incastrata che distribuisce gli sforzi assorbiti sulle quattro colonne, simmetriche ed equidistanti dal centro di applicazione del carico. Quest’ultimo viene trasmesso al provino per mezzo di un robusto ed ampio snodo sferico autobloccante immerso in bagno d’olio e caratterizzato da elevate caratteristiche di indeformabilità e durezza, alloggiato in un’ampia camera di prova che consente se necessario il montaggio dei piastroni rettangolari per le prove di compressione sui blocchi. La pressa può essere corredata da una vasta gamma di accessori per prove di compressione su provini di calcestruzzo e prove di trazione indiretta su cubi, cilindri e masselli autobloccanti. www.controlsitalia.it
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
NOTIZIE[Tecnologie&Calcestruzzo] Il successo sul mercato dell’azienda Skako Italia è dato in primo luogo dai suoi impianti a torre, apprezzati per compattezza e qualità resa
GIOIELLO DI FAMIGLIA impianto a torre [Skako] rappresenta per l’azienda italiana un gioiello di famiglia, molto apprezzato anche sul mercato italiano come soluzione ideale per l’ottimizzazione degli spazi, laddove la superficie di lavoro sia forzatamente limitata: non a caso uno degli ultimi impianti consegnati sta lavorando nel centro cittadino di Firenze. La forma cilindrica delle torri conferisce all’impianto molteplici vantaggi, tra cui la robustezza della struttura e l’effettivo utilizzo di tutto il volume a disposizione. All’interno della torre alloggiano le vasche dedicate allo stoccaggio degli inerti separate da pareti divisorie collegate a una colonna centrale. Quest’ultima, nelle torri con diametro uguale a 10,6 metri, rappresenta essa stessa una vasca di stoccaggio che può essere ripartita in due distinti scomparti. In tutti i modelli la parte terminale dello stoccaggio consiste in una lamiera con fondo piatto sotto
L’
la quale è installata l’attrezzatura di dosaggio degli inerti. A tale proposito Skako offre una duplice soluzione: gli estrattori vibranti ribaltabili in alternativa alle tradizionali, seppur valide, bocchette ad azionamento pneumatico. Seguono a cascata le attrezzature per i sistemi di pesatura, di miscelazione e di scarico. Le materie prime sono scaricate all’interno del mescolatore ad asse verticale che sfrutta il principio asincrono contro corrente, assicurando un impasto omogeneo. Con un singolo mescolatore modello SM3750 da 2.75 m3 di resa la produzione può superare i 100 m3/h di calcestruzzo. Un circuito ben articolato di passerelle, scale, piani di calpestio facilitano le operazioni di pulizia e di manutenzione progettate e realizzate nel pieno rispetto delle normative anti-infortunistiche. L’impianto naturalmente è automatizzato e dotato di software di controllo e gestione del processo produttivo. www.skakoitalia.it
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NOTIZIE[Tecnologie&Calcestruzzo] n
PAVIMENTAZIONI
IN CONGRESSO
L’Associazione Nazionale delle Pavimentazioni Continue [Conpaviper] ha organizzato a Bergamo il IV Congresso dedicato al mercato delle pavimentazioni industriali, focalizzato su proiezioni economiche, istruzioni sul credito e valutazioni tecniche. Il convegno si è tenuto il 25 marzo presso la prestigiosa sede del Parco scientificotecnologico Kilometro Rosso. Da segnalare la presentazione dei primi risultati delle ricerche svolte dal SIM (Servizio Informativo di Marketing, ovvero un nuovo servizio offerto alle aziende associate Federbeton), per l’approfondimento degli aspetti tecnico-economici legati al mondo dell’edilizia.
Saranno necessari oltre 16.000 m3 di calcestruzzo, 10.000 tonnellate di acciaio e 50 mesi di lavori per dare vita alla futura piastra-parcheggio sopra i binari della stazione Termini, che si svilupperà nell’area compresa fra i due sottopassi della stazione e conterrà quasi 1.500 posti auto su tre piani, accessibili attraverso una rampa unica da via Marsala. L’intervento, dal costo di 82 milioni di euro, è stato illustrato il 12 marzo scorso al binario 24 della stazione Termini, alla presenza del sindaco Gianni Alemanno, dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, e dall’amministratore delegato di Grandi Stazioni, Fabio Battaggia. Sarà il primo parcheggio in Europa costruito sui binari. “Quest’opera - ha detto Moretti - sarà fondamentale per permettere al cittadino di arrivare con la propria auto alla stazione Termini e rilanciare il trasporto ferroviario”. I lavori sono stati affidati al General Contractor Ati (emanazione della Claudio Salini Grandi Lavori e Ircop Costruzioni Generali) e interferiranno pochissimo con la circolazione ferroviaria grazie alla tecnica del “varo a spinta”, di solito utilizzata per la costruzione di ponti ma mai per un parcheggio di questo tipo. Le fasi operative preliminari sono partite lo scorso settembre.
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SISTEMI DI POMPAGGIO
DALL’ALTO DEL CANTIERE DI PORTA NUOVA-GARIBALDI A MILANO SVETTANO DUE BRACCI DISTRIBUTORI PER I GETTI IN QUOTA DEL CALCESTRUZZO: UN SISTEMA INNOVATIVO CHE UNISCE PRODUTTIVITÀ, PRECISIONE E TEMPI RAPIDI DI POSA
DI PAOLO BRUSCHI
l fattore tempo sta giocando un ruolo sempre più importante nella costruzione di grandi opere. E quando il raggio d’azione delle pompe autocarrate è insufficiente, i bracci stazionari offrono la possibilità di distribuire il calcestruzzo in maniera efficiente e rapida, e praticamente a qualsiasi altezza: usati insieme a pompe carrellate a quota zero, offrono elevate prestazioni e al tempo stesso riducono i tempi di getto, aumentando quindi la produttività. Il sistema modulare con il quale sono realizzati li rende estremamente versatili: parliamo di bracci da 16 a 50 metri di raggio d’azione, con o senza contrappeso (fino a 36 metri) in funzione dei requisiti di cantiere, su casseforme rampanti o su colonna, oppure ancora montati con il sistema di sollevamento autonomo nei vani ascensore. Nella fase iniziale del cantiere normalmente vengono allestiti su colonna tubolare o su una colonna a traliccio che può essere quella di una gru a torre, ed in questo modo vengono gettati la platea di base, le fondazioni e i primi piani. Successivamente, a seconda delle condizioni e delle esigenze del cantiere, il braccio può (con l’ausilio del sistema rampante) innalzarsi con l’avanzamento della costruzione e quindi arrivare a qualsiasi quota da terra. In cantieri dall’ampia superficie, come quello di Porta NuovaGaribaldi a Milano che abbiamo visitato, i bracci di distribuzione Putzmeister MX gettano e salgono insieme ai due edifici che contribuiscono a realizzare, venendo sollevati una volta concluso il piano. Dalecom è l’azienda che si sta occupando all’interno del cantiere di tutti i getti in opera. RRST
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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO
ALTA distribuzione Putzmeister MX32-4 T Con un raggio di copertura di 32 metri, l’MX32-4 T è un braccio di distribuzione a quattro elementi dotato di una tubazione da 125 mm che permette di raggiungere agevolmente anche i punti di getto più difficili. Il braccio è stato progettato e costruito in due pezzi, facilmente assemblabili, in modo tale da semplificare (dividendo il suo peso totale) le operazioni di montaggio e smontaggio.
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SISTEMI DI POMPAGGIO
TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO I L CANTIERE E IL G ENERAL CONTRACTOR L’area di Porta Nuova costituisce uno dei maggiori interventi di riqualificazione urbanistica avviati attualmente a Milano, e interessa tre aree per le quali sono stati sviluppati e gestiti differenti progetti dal gruppo Hines Italia: Garibaldi, Varesine e Isola. Il progetto del Masterplan e degli edifici destinati al terziario del lotto Porta NuovaGaribaldi è stato affidato allo studio statunitense Pelli Clarke Pelli Architets ed è costituito da un edificio di tre livelli interrati denominato “Podio” dal quale svettano gli edifici a torre a forma semicircolare (edifici A, B e C) di 11, 22 e 33 piani (Foto 1). Il confezionamento del calcestruzzo avviene all’interno del cantiere (in un sito creato all’uopo) per opera di Holcim (Foto 2), che lo produce in quattro differenti classi di consistenza (Rck 37 per le fondazioni, Rck 45 per i muri, Rck 55 per le solette ed Rck 75 per i pilastri portanti). La realizzazione dell’intero complesso edilizio è stata affidata alla Colombo Costruzioni con funzioni di General Contractor: l’azienda opera dal 1905 e ha il suo quartier generale a Lecco, oltre alla sede di Milano, e in questi anni si è occupata della realizzazione di edifici industriali e direzionali, complessi residenziali ed alberghieri, infrastrutture, centri polifunzionali. Tra i lavori eseguiti menzioniamo la sede della Zurigo Assicurazioni di Milano, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, la nuova sede di Banca Sella a Biella e la ristrutturazione della sede del Corriere della Sera a Milano. Numerose anche le opere in corso tra le quali, oltre alla realizzazione di Porta Nuova-Garibaldi, la sede milanese di Sky.
Edificio B Edificio A
Edificio C
Podio
foto 1
Impianto produzione calcestruzzo Holcim a Porta Nuova
foto 2
COSTRUIRE IN ALTEZZA La tipologia strutturale scelta per le torri di Porta Nuova-Garibaldi e l’esigenza del committente di realizzare le strutture in tempi rapidi hanno reso necessario l’utilizzo della tecnica di getto mediante casseri autosollevanti (forniti da Peri), che permette l’ottimizzazione e la standardizzazione dei cicli di lavoro: questa tecnica infatti consente di realizzare strutture verticali a sezione costante (vani scala e nuclei ascensori, denominati “core”) con un sistema di casseri autorampanti ACS (Automatic Climbing System) ancorati ad apposite strutture che si “arrampicano” sui getti in calcestruzzo armato appena realizzati. I sollevamenti delle strutture avvengono mediante un sistema idraulico a martinetti collegati in batteria che alzano alternativamente la struttura o i binari utilizzati dalla stessa per i sollevamenti. La complessità costruttiva è elevata: per fare un esempio, rispetto al vicino (ed appena terminato) cantiere della Nuova Sede di Regione Lombardia dove si gettavano all’unisono solai e pilastri ed il cassero centrale rampante era un quadrato, qui abbiamo tutte pareti curve, costruite tramite casserature rampanti con banchinaggi che si muovono contemporaneamente.
Il sistema di pompaggio e distribuzione Putzmeister I getti per la costruzione degli edifici A e B avvengono grazie a due bracci distributori a quattro stadi MX 32-4T ad azionamento elettroidraulico comandati tramite radiocomando, montati in cima ai casseri autorampanti e collegati alla pompa a terra tramite una linea di tubazioni. La colonna che sta alla base del braccio non è imbullonata al sistema rampante, ma gli è solidale tramite delle mensole estraibili e dei cunei d’alluminio (foto 1). Quando i getti del core centrale, di quelli laterali e dei vani scala del piano in lavorazione sono terminati, si sflangia la tubazione e la colonna viene sollevata fino alla succesiva soletta; dopodiché la linea di tubazioni viene ricollegata. Per fare tutto ciò, al personale qualificato di Dalecom sono necessarie solo quattro ore circa. La pompa carrellata Putzmeister BSA 2110 HP-D, posizionata a quota zero (foto 2), è dotata di motore diesel Deutz da 330 kW e può superare i 100 m3/h di produzione. La tubazione ZX (capace di sopportare pressioni di esercizio fino a 130 bar) arriva in orizzontale fino al core (foto 3), per poi salire all’interno di esso in verticale (foto 4). Ogni condotta potrà raggiungere, nel momento della sua massima estensione, una lunghezza totale di 350 metri. Il processo di pompaggio inizia con l’inserimento di circa 200 litri di acqua nella linea, a cui seguiranno in un secondo momento mille litri circa di boiacca (entrambe finiranno in un cubo-contenitore in quota, che tramite gru verrà trasportato al sito di riciclaggio): in questo modo le condotte vengono “lubrificate” e sono pronte ad ospitare il passaggio del calcestruzzo. Per spingere acqua e boiacca vengono inserite all’interno delle tubazioni delle palle di spugna (foto 5), utilizzate anche a fine giornata per il processo inverso di pulizia; al termine dei getti infatti è necessario liberare le condotte da ogni impurità: a terra la ghigliottina GVH (foto 6) ha il compito di chiudere la tubazione in prossimità della pompa escludendola, connettendo simultaneamente quella di scarico che confluisce direttamente in un’autobetoniera. In questo modo la linea è pronta per il flusso contrario dei lavaggi (tre cicli di circa 80 litri ciascuno) seguiti sempre dalla sfera di spugna, spinta verso il basso da un compressore presente in quota.
Braccio Stazionario
foto 1
foto 2
foto 3
foto 4
Cassero foto 5
foto 6
Tubazione Ghigliottina GHV Pompa carrellata
Scarico acque di risciacquo
costruzioni aprile 2010 [71]
SISTEMI DI POMPAGGIO
TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO
L’IMPEGNO DI DALECOM PORTA N UOVA
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Ernesto Trabucchi, Capo Cantiere Dalecom a Porta Nuova
LA FLOTTA DALECOM • 30 autobetoniere quattro assi (a parte una botte Imer su Astra, per il resto sono tutte Cifa RY 1300 su 16 Volvo, otto Iveco, tre Man, un Renault, un Mercedes). • sette pompe autocarrate da 35 a 58 metri di braccio (una Cifa 35 m su Astra, una Putzmeister 36 m su Astra, una Sermac 37 m su Man, una Cifa 41 m su Mercedes, una Putzmeister 46 m su Mercedes, una Cifa 52 m su Mercedes e una Cifa 58 m su Volvo). • sei autobetonpompe (due Iveco, un Man e due Volvo, tutte con Cifa 28 m; un Mercedes con Putzmeister 28 m) più un nostro padroncino con Cifa 32 m su Astra. • 15 Pompe carrellate di varie dimensioni, dai piccoli lavori dei centri storici alle grosse pompe per getti in altezza (cinque Putzmeister, tre Cifa, tre Mecbo, quattro Turbosol). • quattro Braccetti stazionari da 13-32-28 metri (un Acme da 13 m, un Putzmeister da 28 m e due da 32 m. - due Pale gommate Komatsu per la movimentazione degli aggregati. • tre Cassoni ribaltabili (un Perlini, due Scania). • due Macchine operatrici Wirtegen per manufatti estrusi.
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Insieme ai due sistemi di pompaggio e distribuzione (pompe carrellate a terra e bracci stazionari in quota, con le relative tubazioni), Dalecom è presente in cantiere anche con pompe autocarrate utilizzate per le platee e per l’intero edificio C. Il personale in loco è di otto persone: quattro movimentano le betoniere e altrettanti sono gli addetti al pompaggio, in grado di operare indifferentemente sui sistemi con braccio distributore o sulle pompe autocarrate. Dalecom è una società di noleggio che ha alle spalle una esperienza di 35 anni nel pompaggio del calcestruzzo. La sua flotta ampia e tecnologicamente all’avanguardia e il servizio proposto le ha permesso nel corso degli anni di diventare un punto di riferimento nei canteri dai contenuti tecnici elevati.
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In questo settore è consuetudine aspettarsi un imprevisto e, quando questo si verifica, si registrano sempre costi aggiuntivi. Belvedere SpA non ha voluto rischiare, per questo ha scelto un Accordo di Assistenza e Manutenzione Volvo Construction Equipment che ha soddisfatto tutte le sue esigenze. “Questo Accordo ci offre esattamente il livello di supporto di cui abbiamo bisogno, al momento in cui serve. Riduci gli imprevisti e ottieni maggiore efficienza e disponibilità della macchina. Con questo Accordo di Assistenza e Manutenzione pensiamo di essere più efficienti del 20%. Oggi avere un risparmio così è la miglior sorpresa che avremmo mai potuto aspettarci”. Per la migliore efficienza e serenità nel lavoro e per maggiori informazioni sui nostri Accordi di Assistenza e Manutenzione non esitate a contattarci. Siamo pronti ad offrirvi le soluzioni che faranno la vera differenza per il vostro Business.
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IN QUESTO NUMERO...
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Escavatori cingolati SarĂ presentato al Bauma un escavatore da 620 quintali con benna frontale da 3,5 metri cubi
Escavatori cingolati PiĂš forza di scavo grazie a un nuovo braccio Mass Excavation per il 700 quintali di famiglia italiana
Pale gommate Nel nuovo sito estrattivo della Re Sergio Autotrasporti tengono banco due svedesi collaudate
CAVE NERTI I
NOTIZIE [Cave&Inerti]
LA GIOSTRA DEL CARBONE
I Piccoli segnali
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Il forte ridimensionamento delle esportazioni di tecnologie lapidee registrato nel primo semestre 2009 ha subito un leggera inversione di tendenza dopo il periodo estivo: il dato di export relativo al periodo gennaio/settembre ha infatti fatto segnare un -33,8% in valore rispetto allo stesso periodo del 2008 passando da 612,6 a 405,5 milioni euro - con un recupero di oltre cinque punti percentuali rispetto al dato semestrale, che aveva fatto registrare un ancor meno incoraggiante -39%. Il calo delle nostre esportazioni risulta più marcato sul mercato Nord-americano (-51,5%) e su quello europeo (-48,7%), mentre segnali confortanti arrivano dal mercato cinese (con un exploit del 76%), dal continente africano (+8,2%, con l’Egitto che diventa primo buyer assoluto di tecnologie italiane) e dall’area del Golfo (con l’Arabia Saudita in testa a +34,3%).
Il suo nome è HWM, e per certo non è una giostra: si tratta infatti di una enorme macchina semovente di ultimissima generazione della SHM (Superior Highwall Miners) del gruppo [Terex], progettata per impegni gravosi in miniere di carbone. Disponbile
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I Cavatori in fiera Recentemente ANEPLA ha confermato la sua presenza al prossimo Samoter previsto per la prima settimana di Marzo 2011. Per Anepla è stata inoltre confermata la nomina a membro del Comitato Scientifico della rassegna veronese.
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nei pacchetti opzionali “Tropic” e “Artic” nel caso la si volesse far lavorare all’equatore o in latitudini artiche. Pesa circa 213 tonnelate al netto di optional, è lunga 20 metri, alta 9 e larga 10. Solamente per la soppressione delle polveri consuma circa 1.000 litri all’ora. Il prezzo? Sui cataloghi non è indicato.
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ANCHE PER LAMIERA La produzione di nuovi nastri a listelli sia piani che inclinati per il trasporto di ritagli di lamiera è stata implementata da [SVImpianti]. I nastri hanno una larghezza di 2600 mm e arrivano a lunghezze di 20 metri. Il sistema di manutenzione è portato al minimo grazie ai nuovi listelli imbullonati direttamente al tappeto.
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[76] costruzioni aprile 2010
I Cosmave si allarga
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NORVEGESI IN AMAZZONIA
La multinazionale Americana dell’alluminio Alcoa ha scelto [Metso Minerals] per un importante progetto estrattivo in Brasile. La miniera di bauxite di Juruti, con riserve stimate intorno 280 milioni di tonnellate, si trova sulla riva del Rio delle Amazzoni, nello stato del Pará occidentale, ed è stata inaugurata il 15 settembre scorso. La produzione iniziale della miniera sarà di circa 2,6 milioni di tonnellate all’anno: per operare con questi numeri è necessario un grande knowhow ed una progettazione specializzata in ogni fase del processo dell’inerte, dalla movimentazione, alla trasformazione, al caricamento. Alcoa ha investito in maniera esclusiva nelle attrezzature Metso: dumper articolati, alimentatori a piastre, impilatori, reclaimer, sistemi a nastro trasportatore, caricatori di navi e vagli vibranti. L’azienda norvegese è presente dunque in tutto il complesso formato da miniera, impianto di trasformazione, ferrovia e porto fluviale. Il pacchetto di attrezzature fornite comprende anche il montaggio e la messa in servizio, oltre all’intero start up della miniera, l’assistenza e la formazione degli operatori Alcoa. www.metso.com
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ELETTRONICA A TIRO
Dopo un anno di prove sul campo, [Nitrex] ha iniziato dal 2010 la commercializzazione, a perfezionamento del “HB-SBS+”, del “Micko 1 Dual”, a esploditore elettronico per un massimo di dieci detonatori elettrici alta intensità e per un detonatore tipo “Nonel’. Si tratta di un esploditore elettronico ergonomico, leggero, tascabile, progettato e realizzato interamente dall’azienda veneta per ottimizzare affidabilità e durata d’uso di componenti e batterie. Le funzioni di carica dei condensatori e la scarica per il tiro sono gestite da un potente microcontrollore: è stato così possibile fissare con precisione i parametri ottimali per allungare la vita di funzionamento, sicurezza ed affidabilità d’uso. L’elettrodo di tiro per i detonatori tipo “Nonel” è composto da robusti aghi d’acciaio, ed è stato collaudato per durare oltre 2.000 tiri, anche in ambiente marino. Se richiesto, l’esploditore può essere programmato per registrare data ed ora di ogni tiro. Le batterie sono ricaricabili e ad alta durata: il microcontrollore consente di sfruttarne la carica residua sino al 30% senza che sia condizionata la sicurezza. La carica residua troppo bassa è indicata invece da un avviso, e in tal caso l’esploditore va in blocco.
www.nitrex.it
Le associazioni degli industriali di Lucca e Massa Carrara, in collaborazione col presidente del distretto lapideo di Carrara, hanno recentemente promosso occasioni di incontro e coordinamento sul tema delle politiche del marmo che si sono svolte presso la sede COSMAVE (consorzio per lo sviluppo dell'attività marmifera della Versilia) di Pietrasanta. Cosmave è stato individuato quale braccio operativo del coordinamento, incarico che prevedrà di estendere la base sociale del consorzio alle aziende del versante di Massa Carrara, al fine di creare una struttura che abbracci tutta l’area apuo-versiliese, con un “peso” maggiore nelle azioni a sostegno delle aziende operanti nelle
due province. Le modifiche sono state discusse nell'Assemblea Straordinaria del 22 Febbraio.
www.cosmave.it
I Fondazioni a Port Harcourt Trevi Foundations Nigeria, società controllata del GRUPPO TREVI, si è aggiudicata nuovi contratti di fondazione in Africa occidentale. La commessa più importante, suddivisa in due fasi consecutive, riguarderà la realizzazione delle fondazioni della metropolitana sopraelevata di Port Harcourt, che coprirà una distanza totale pari a circa 19 Km. Il lavoro riguarderà principalmente la progettazione e costruzione delle fondazioni speciali, principalmente attraverso la posa di pali di fondazione. Il progetto avrà una durata complessiva pari a 30 mesi ed è partito lo scorso gennaio.
www.trevigroup.com
costruzioni aprile 2010 [77]
ATTUALITÀ & PRODOTTI
Ha forza di penetrazione da vendere il nuovo escavatore cingolato Liebherr da 62 t con benna frontale, dotato della collaudata cinematica a P
ABSOLUT MINING l Bauma 2010 [Liebherr] presenta il nuovo escavatore cingolato R 954 C SHD con benna frontale da 62 t specificamente progettato e configurato per la cava: 9 t di contrappeso, cabina rialzata di 800 mm e pattini a due nervature larghi 500 mm. L’escavatore raggiunge un avanzamento orizzontale massimo di 3,38 m e un'altezza di ribaltamento massima di 6,30 m che gli consente di caricare qualsiasi dumper standard. Le forze di penetrazione frontale e di strappo massime a disposizione sono rispettivamente di 435 kN/44,3 t e 355 kN/36,2 t. La benna con protezione antichiusura in dotazione ha una capienza di 3,5 m³, e la sua particolare forma garantisce una penetrazione ottimale nel materiale e un elevato grado di riempimento. La collaudata cinematica a P sviluppata da Liebherr assicura elevati
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standard lavorativi e grandi riserve di potenza. A fronte di una forza di penetrazione in costante incremento, la cui punta massima si raggiunge nell'ultimo terzo dell’avanzamento, la benna frontale viene comandata parallelamente senza bisogno di aggiustamenti nella manovra. La precisa messa a punto della configurazione di lavoro rende superflui i componenti supplementari, con un conseguente risparmio di peso. L’R 954 C SHD monta di serie un impianto di lubrificazione centrale semiautomatico. Il motore è un diesel a sei cilindri in linea Liebherr a basse emissioni di ultima generazione, con sistema d’iniezione PLD, dotato di turbocompressore e intercooler, che eroga una potenza di 240 kW/326 CV a 1.800 giri al minuto. www.liebherr.com
ATTUALITÀ & PRODOTTI
NOTIZIE[Cave&Inerti] Ufficializzata l’intesa tra Keestrack e Om: il pacchetto di maggioranza della storica azienda italiana è stato acquisito dal produttore belga
PONZANO DIVENTA BELGA
marzo sono state annunciate le nozze tra [Keestrack] e [OM]: il produttore belga di Bilzen ha infatto acquisito la quota di maggioranza dell’azienda di Ponzano Veneto, assumendone di fatto il controllo. Con questa acquisizione prende forma un importante gruppo nel settore della frantumazione e vagliatura: da una parte Keestrack è azienda leader nella produzione di vagli mobili, dall’altra il costruttore veneto è presente sul mercato internazionale prioritariamente con i suoi mulini e frantoi, fissi e mobili. Una combinazione,
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insomma, di linee di prodotti complementari. Si tratterà ora di capire come verranno integrati i siti produttivi e le reti commerciali delle due realtà. Om è stata fondata oltre 40 anni, fornisce una vasta gamma di macchine mobili di frantumazione e vagliatura progettate per essere utilizzate nelle cave, nelle infrastrutture, nelle costruzioni e nelle applicazioni di demolizioni e riciclaggio. È dotata di un sistema di qualità secondo procedure previste dalla normativa UNI EN ISO 9001:2000 a tutte le funzioni aziendali. La rete vendita è presente in oltre 30 paesi del mondo. www.keestrack.com
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+ 19% FORZA DI SCAVO
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PRESENTATO AL BAUMA L’ESCAVATORE CINGOLATO CX700B DA 700 QUINTALI CON IL BRACCIO MASS EXCAVATION: MAGGIORE FORZA DI SCAVO, VERSATILITÀ E PRODUTTIVITÀ DI
opo aver presentato la Serie B dell’escavatore CX700, Case CE ne lancia la versione ME, caratterizzata dall’attrezzatura Mass Excavation formata da un braccio irrobustito e da un avambraccio più corto. Queste varianti, che modificano profondamente la cinematica di braccio e macchina, hanno permesso di aumentare la forza di scavo (il costruttore dichiara + 19%) rendendo il CX700B ME ideale per le applicazioni in cava e i grandi scavi. Concentriamoci quindi sulla nuova geometria di braccio e avambraccio del “700”. La macchina ha
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MATTHIEU COLOMBO
l’elemento principale lungo 6.580 mm - misura che coincide esattamente con quella della versione standard - ma il supporto dei cilindri è stato ridisegnato, lo spessore dell’acciaio aumentato e la costruzione alla base irrobustita. L’avambraccio o penetratore - è ora lungo 2.900 mm invece dei precedenti 3.017 mm (- 4%) ed è movimentato da un cilindro idraulico con una corsa più lunga di 100 mm, ora di 2.125 mm, che permette movimenti più ampi nel ciclo di carico e scarico. Ora la forza di scavo del CX700B va dai 28.100 daN in modalità operativa normale ai 30.700 daN con il Power Boost azionato. RRST costruzioni aprile 2010 [83]
ESCAVATORI C INGOLATI
CAVE&I NERTI
ESCAVATORI C INGOLATI
CAVE&I NERTI Potenza “intelligente” La macchina è azionata da un Isuzu sei cilindri diesel common rail a controllo elettronico. Questo motore, omologato secondo la nornativa Tier IIIA, fornisce una potenza netta di 345kW a 1.800 giri al minuto. Inoltre, il sistema intelligente di controllo elettronico Case (ICCCS) ottimizza la potenza del motore per adattarla al carico sui circuiti idraulici; questo rende la macchina altamente reattiva ai comandi ma progressiva per garantire all’operatore il pieno controllo.
MAGGIORE PRODUTTIVITÀ Il sistema di controllo a modalità multiple consente all’operatore l’abbinamento perfetto di potenza e velocità operativa in base alle diverse applicazioni (consumi proporzionali alla tipologia di applicazione). Il massimo delle prestazioni in termini di forze di strappo e scavo si ottiene in modalità Power Boost.
M ENO MANUTENZIONE E FACILE Sin dalla fase progettuale la macchina è stata pensata per facilitare gli interventi di manutenzione ordinaria. L’accessibilità al motore e al sistema idraulico - per esempio - è migliorata e i tecnici dell’assistenza dispongono di ampie passerelle per operare in sicurezza. Tutti i filtri e i punti di rabbocco dell’escavatore si raggiungono senza problemi; meritano menzione i tappi ecologici salva-goccia per cambi d’olio. L’olio sintetico e nuovi filtri hanno permesso di portare l’intervallo di sostituzione a 5.000 ore. Sottolineamo anche l’adozione di perni dei bracci cromati EMS (ridotta manutenzione) e le boccole in ottone che offrono una lunga durata e portano gli intervalli di lubrificazione dei perni a 1.000 ore (esclusi perni benna).
OPERATORI ANCHE “EXTRALARGE” La cabina è rifinita con la giusta cura, si distingue per le dimensioni interne superiori alla media e la strumentazione è convenzionale ma completa. L’ampia superficie vetrata consente una visibilità ottimale tutt’intorno alla macchina e questo favorisce la produttività globale. Per garantire il massimo confort l’impianto di climatizzazione è fornito di serie.
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Diversificare
OGGI
SPECIALIZZATASI IN ESTRAZIONE DI INERTI, LA RE SERGIO AUTOTRASPORTI NON SCORDA LA SUA TRADIZIONE AGRICOLA E PUNTA A PRODURRE ENERGIA CON UN BIODIGESTORE. PER IL TRASPORTO SU GOMMA E LE PALE GOMMATE LA FAMIGLIA RE PRIVILEGIA DA ANNI LA SCUOLA SVEDESE DI
MATTHIEU COLOMBO
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CAVE&I NERTI
Qualità a Pieve del Cairo Dal sito estrattivo di Pieve del Cairo (PV), avviato nel 2008, traspare tutta l’esperienza maturata dai Re nell’estrazione del materiale inerte. Il processo ha inizio con l’attività della draga aspirante che porta il materiale alla prima parte dell’impianto composto da un vaglio rotante per una prima selezione che esclude subito eventuali masse argillose e un idro-sabbia e due cicloni per recuperare al massimo le frazioni fini. Il materiale viene quindi messo a cumulo su di un tunnel da cui parte l’effettivo ciclo di produzione con l’utilizzo di due vagli piani vibranti che permettono la produzione di diverse pezzature di materiale da proporre al mercato. Con l’impiego di tecnologie avanzate si riesce ad avere un prodotto altamente qualificato epurato da sostanze legnose ed eventuali “sassi morti”.
era una volta un’azienda di nome Re Sergio con sede a Voghera che commerciava in foraggi, prodotti agricoli e diversificava facendo trasporto conto terzi. Con il passare degli anni la realtà pavese scelse di investire nell’acquisto di terreni agricoli e nell’emergente settore del trasporto rifiuti e divenne Re Sergio Autotrasporti. Arrivò poi un momento in cui la movimentazione terra e l’estrazione di materiale inerte guadagnarono l’attenzione del fondatore Sergio. La chiusura del cerchio avvenne quando, senza trascurare le varie attività avviate, la famiglia Re
C’
riscoprì l’originale attività agricola per produrre energia elettrica tramite un biodigestore. Questa è in poche righe - dal tono fiabesco - la storia imprenditoriale di Sergio Re che ha fatto della passione per il terreno, la natura e l’ambiente una ragione di vita. COSTRUZIONI ha incontrato quest’imprenditore, suo figlio Costantino e il loro uomo di fiducia Marco Sala nel loro sito estrattivo di inerti, avviato nell’agosto 2008 a Pieve del Cairo (PV), dove tengono banco due pale gommate Volvo: una L180F con 3.500 ore all’attivo e una affidabile L180E con oltre 11.000 ore di lavoro alle spalle. costruzioni aprile 2010 [87]
CAVE&I NERTI PALE GOMMATE
LA L180F IN PILLOLE Con la serie F la Casa svedese annuncia standard di sicurezza, prestazioni e comfort ancora più elevati rispetto ai modelli serie E. Come tutti i prodotti Volvo CE, il modello L180F è stato progettato con la massima attenzione per la qualità, la sicurezza e la salvaguardia dell’ambiente; basti pensare che il 95 per cento delle sue componenti è riciclabile! Abbiamo seguito al lavoro l’esemplare della Sergio Re Autostrasporti che ha eseguito sotto i nostri occhi il tagliando delle 3.500 ore per mano dell’officina autorizzata Campanini Luca & C. di Lemignano di Collecchio (PR). Vediamo assieme alcuni “dettagli” che contano.
RICIRCOLO GAS INTERNO Con il sei cilindri turbodiesel da dodici litri di nuova generazione Volvo introduce la tecnologia V-ACT (Advanced Combustion Technology) che grazie alla gestione elettronica sofisticata di motore e con iniettori unit pump (azionamento meccanico e controllo elettronico) permette di sfruttare ogni goccia di carburante al meglio. Merita particolare attenzione l’I-EGR, ossia il sistema di ricircolo dei gas di scarico interno ad azionamento meccanico (Double Rocket) e controllo elettronico che riduce le emissioni di NOx moderando i picchi di temperatura di combustione.
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COPPIA
VOLVO L180F Motore Volvo D12D LA Stage IIIA Potenza massima netta 234 kW da 1.400 a 1.600 giri/min Coppia massima netta 1.603 Nm a 1.400 giri/min cilindri 6 cilindrata 12,13 litri Forza di strappo 17625 kN* Carico statico ribaltamento max alla max sterzata 14.910 kg* Gamma benne da 3,7 a 4,8 m3 Peso operativo 23.660 kg* Pneumatici 29.5 R25 L4 *con benna da 4,4 m3 (colmo SAE) a bordo dritto con sottolame imbullonate
On line: www.volvoce.it
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BRACCIO A
Z
TRASMISSIONE PROGRESSIVA Tutte le pale gommate Volvo Serie F montano la trasmissione HTE con cambio Automatic Power Shift (APS). Il sistema APSII consente di selezionare sempre la giusta marcia in base al lavoro che si effettua e alle condizioni operative reali. I cambi di marcia sono progressivi (comfort elevato) grazie all’intervento di una valvola compensatrice sul selettore marce PWM (Pulse Width Modulation).
MOTORE ELEVATA A BASSO REGIME
Una cabina silenziosa… da “Re” La cabina delle pale Serie F è più larga e profonda rispetto a quella delle Serie E. I progettisti hanno lavorato sul profilo anteriore per incrementare ulteriormente la visibilità dell’operatore, hanno migliorato ulteriormente l’insonorizzazione e hanno incrementato il comfort in generale. Dal punto di vista pratico segnaliamo i comandi di tipo elettroproporzionali e il sistema di sterzo con joy-stick (Comfort Drive Control, CDC) che consente contemporaneamente lo sterzo e il cambio marcia avanti/retro. Il climatizzatore automatico Automatic Heat Control (AHC) è di serie e garantisce la temperatura in cabina richiesta lavorando con un sistema di gestione che depura l’aria al 98 percento.
FRENI A DISCO E IN BAGNO D’OLIO
MA CON CINEMATISMO PARALLEL
Per garantire sempre le massime prestazioni dell’impianto frenante idraulico a doppio circuito, e la loro costanza, i dischi freno sono in bagno d’olio e posizionati nei mozzi delle ruote e non negli assali. Grazie al sistema elettronico di monitoraggio Contronic è possibile tenere sotto controllo lo stato di usura dei freni; su ogni ruota è presente un indicatore d’usura.
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PALE GOMMATE
CAVE&I NERTI
Vincenzo De Berardinis
Costantino Re
Market & Brand Communication Volvo CE Italia
Responsabile sviluppo Re Sergio Autotrasporti
Sergio Re
Marco Sala
Titolare Re Sergio Autotrasporti
Responsabile coordinamento Re Sergio Autotrasporti
Mauro Freddi Funzionario commerciale Filiale Milano Volvo CE Italia
DIVERSIFICARE CON UN BIODIGESTORE
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Sin dal primo momento abbiamo pensato che il sito estrattivo di Pieve del Cairo, con autorizzazione decennale della Provincia, dovesse produrre prodotti di qualità estrema in modo da permetterci di fidelizzare una clientela esigente. Tutto l’impianto è stato concepito e sviluppato, anche grazie alla preziosa collaborazione di consulenti esterni, per durare a lungo e garantire continuità produttiva anche durante i normali interventi di manutenzione della draga idrovora. I lavori di realizzazione sono partiti a maggio 2008, mentre la produzione il successivo mese di agosto. Crediamo di avere fatto un bel lavoro; al riguardo pensiamo che la migliore testimonianza sia l’attenzione che il Politecnico di Milano sta dando al nostro sistema di gestione dei limi.
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Forte di una tradizione agricola oggi perpetrata con l’Azienda Agricola della Giovanna Severina, la famiglia Re ha pensato di mettere a frutto 280 ettari di terreni agricoli per produrre energia elettrica con un moderno biodigestore da 1MW (vedi le due cupole nelle immagini rendering) alimentato con trinciato di mais, sorgo, orzo, triticale. Decisivo all’avvio di questo progetto sono stati senza dubbio gli incentivi erogati dal GSE (Gestore dei Servizi Elettrici - www.gse.it) e la determinazione di tutta la Re Sergio Autotrasporti. Per avere diritto ai contributi per lo sviluppo di energie rinnovabili tramite biodigestore, infatti, l’energia elettrica deve iniziare ad essere prodotta entro il 2010. Le tempistiche strette hanno quindi imposto il rapido avvio del cantiere per la realizzazione del biodigestore a lato dell’Autostrada A7.
Il gatto e la volpe Nel cantiere per la realizzazione del biodigestore hanno trovato lavoro due macchine movimento terra della flotta Re Sergio Autotrasporti che conta oltre 70 mezzi tra truck (Volvo) e macchine operatrici: un dumper articolato Volvo A30D e una pala gommata L90F. Quest’ultima è stata scelta e allestita appositamente per alimentare il futuro biodigestore ma grazie all’eccezionale altezza di scarico di cui è capace oggi dà prova di versatilità caricando persino il dumper articolato con sponde laterali di rialzo cassone da trenta centimetri. Silenziosa, dotata di una cabina ampia e confortevole, a suo agio in spazi operativi ristretti e forte dell’assale anteriore con bloccaggio al cento per cento del differenziale, la L90F è indicata dalla Casa come macchina ideale per lavori da piazzale nelle cave di ghiaia, porti, terminal di merci, industrie o depositi di legname.
ADT 30D
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WALKAROUND ACCHINE M Il Dumper articolato
Portata nominale 28,1 ton CapacitĂ cassone a colmo 16,9 m3 Potenza 260 kW
DI
CLAUDIO MARINI
ASTRA ADT 30D
Potente, robusto e facile da guidare
I PLUS DI COSTRUZIONI I MOTORE CURSOR
24 VALVOLE (CAMME IN TESTA) DI GENEROSA POTENZA (260 KW) CON TURBO A GEOMETRIA VARIABILE ED INIETTORIPOMPA AD ALTA PRESSIONE (EFFICIENZA E COPPIA A BASSO REGIME)
I UN EFFICACE FRENO
MOTORE (264 KW) CHE RENDE SUPERFLUO IL RETARDER IDRAULICO (MIGLIOR FUNZIONAMENTO E RAFFREDDAMENTO)
I POTENTE IMPIANTO ELETTRICO
I NUOVO CRUSCOTTO
CON RETRO-CAMERA INCORPORATA E POTENTE PROCESSORE DATI (USO E MANUTENZIONE FACILITATI)
WALKAROUNDMACCHINE [di
I CARREGGIATA PIÙ AMPIA
DELLA MEDIA (STABILITÀ) E BUON ANGOLO DI RAMPA ANTERIORE (27°)
I CABINA RIBALTABILE,
PARAFANGHI APRIBILI A LIBRO, COFANO INTEGRALE A SOLLEVAMENTO ELETTRO-IDRAULICO
I ROBUSTA ARTICOLAZIONE
IN FUSIONE CON RALLA A “DOPPIA” CORONA DI SFERE DI GRANDE DIAMETRO 58 CM (AFFIDABILITÀ)
I NUOVO PONTE ANTERIORE
CON “DROP BOX” E ALBERO CARDANICO (AFFIDABILITÀ)
I SOSPENSIONE POSTERIORE CON “QUADRILATERO
ARTICOLATO” (STABILITÀ SULLO SCONNESSO, MAGGIOR OSCILLAZIONE)
I CABINA SILENZIOSA
DI FACILE ACCESSO, CON OTTIMA VISIBILITÀ E TETTO PLASTICO TERMOISOLATO
I OMOLOGAZIONE STRADALE A VUOTO A 40 KM/H
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I Turbo a geometria variabile (maggior coppia a basso regime) Attuatore pneumo-meccanico per accelerare la velocità del turbo a basso regime
ASTRA ADT 30D
UN POTENTE CURSOR DA 260 KW...
A basso regime, il turbo gira adagio per la scarsa quantità di gas in scarico. Nonostante ciò, per aumentarne il regime e quindi la potenza del motore, un comando pneumo-meccanico regolato dal computer, riduce la luce d’ammissione al turbo, accelerando il flusso dei gas (effetto Venturi) e quindi la velocità del turbo stesso. Più coppia a basso regime
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WALKAROUNDMACCHINE [di
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I Un potente freno motore (264 kW) che non grava sull’impianto di raffreddamento La potenza smaltita dal retarder idraulico surriscalda gli oli, mentre il “tappare” lo scarico surriscalda il motore. Il freno motore del Cursor Iveco, invece, sfrutta l’apertura istantanea della valvola di scarico alla fine della compressione scaricando l’aria surriscaldata all’esterno e senza creare occlusioni. La fase di compressione frena di per sè il motore, mentre quella di espansione è inattiva perché la pressione viene liberata all’esterno; così, il pistone deve essere “trascinato” al punto morto inferiore dal motore, frenandolo ulteriormente anche in questa fase.
I 24 valvole per aumentare la coppia a basso regime e migliorare l’efficienza di combustione
I Camme in testa per semplificare la registrazione del gioco valvole
...MODERNITÀ ED EFFICIENZA I Iniettori-pompa in un corpo unico d’acciaio, per aumentare la pressione d’iniezione (efficienza) senza problemi d’affidabilità e sicurezza
EGR “continuo interno” per rispettare le norme antinquinamento, senza radiatori aggiuntivi e parti elettroniche esposte ad alta temperatura o vibrazioni (affidabilità e semplicità costruttiva)
ASTRA ADT 30D
Un giunto viscoso termoregolato determina la velocità del ventilatore in funzione della quantità di calore da smaltire. Si riduce così il rumore, il consumo di combustibile e si accelera il raggiungimento della temperatura ideale nei climi freddi
Velocità del ventilatore termoregolata
Anello convogliatore che aumenta l’efficacia del ventilatore evitando la dispersione dell’aria in direzione radiale
ATB = 50°C...NON TEME IL CALDO Il circuito pneumatico utilizzato per il circuito di frenatura, la sospensione del sedile operatore, il kit di pulizia cabina e per la regolazione della geometria del turbo (zona calda) viene raffreddato da un apposito radiatore aria-aria
Refrigerante Intercooler
Condensatore aria condizionata
Aria compressore
Olio idraulico
Il Dumper può lavorare normalmente a temperatura ambiente di 50°C senza portare il refrigerante sopra i 100 gradi (Air To Boil: ATB)
WALKAROUNDMACCHINE [di
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Nel caso la temperatura del “power train” (motore e trasmissione) o le pressioni di lubrificazione diventino anomale, un sistema di protezione (Sentinel System) riduce la potenza erogata del motore per evitare danni ai componenti principali
I “Sentinel System”: protegge motore e trasmissione
“LIMP HOME”...TORNA SEMPRE A CASA “Limp Home” è un sistema elettronico che consente il funzionamento a minor potenza pur con parti in avaria: ad esempio, un cilindro del motore difettoso viene escluso dall’alimentazione, ma i restanti funzionano per il rientro in officina. Parimenti, una marcia del cambio anomala viene esclusa, ma il dumper può utilizzare le restanti per il trasferimento Centralina elettronica del motore (su supporti antivibrazione) raffreddata da una circolazione di gasolio
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ASTRA ADT 30D
BLACK BOX: ELETTRONICA D’AVANGUARDIA I L’elettronica per consumare meno ed agevolare la diagnosi/ manutenzione Le anomalie memorizzate ed indicate sul cruscotto possono essere trasmesse a computer esterni per l’analisi dettagliata. Il computer di bordo monitorizza migliaia di dati riguardanti i componenti vitali del Dumper e ne coordina il funzionamento per garantire efficienza (minor consumo), prestazioni ed affidabilità, oltre programmare la manutenzione
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Selettore Menu del Computer di bordo
Potente alternatore da 90 A
Batterie di grande capacità (2 x 170 Ah)
L’ALTERNATORE PIÙ POTENTE (90A) I Layout elettrico curato (affidabilità)
I Trasmissione a controllo elettronico “Ergopower” ZF (6 + 3) con blocco differenziale (100%) incorporato (soft shift e trazione)
Il Modo di lavoro “Eco” (selezionabile dalla cabina) consente il cambio marcia ad un regime minore per ridurre il consumo di combustibile
Cambi marcia automatici “modulati” per comfort ed affidabilità
Convertitore di coppia a basso rapporto (1:2,08) per sollecitare meno la trasmissione e con lock up automatico in tutte le marce (minor consumo)
Modalità di cambio “Eco” per consumare meno
ASTRA ADT 30D
WALKAROUNDMACCHINE Sollevamento elettro-idraulico
I Cofano a sollevamento elettro-idraulico I Ottimo accesso al vano motore e radiatori Cofano integrale in vetroresina antiruggine, facilmente riparabile e resistente al calore
Cerniere cofano con ingrassatore
MANUTENZIONE AGEVOLATA Esclusivo avviamento motore da terra
Esclusivo stacca batterie con interruttore a pulsante (un pulsante anche in cabina) per evitare dispersioni elettriche durante i fermi prolungati
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Stop motore da terra
I Serbatoi gasolio ed olio idraulico “modulari”, facilmente smontabili per la manutenzione straordinaria
I Sterzo di emergenza meccanico I Nessuna cinghia da tendere
Una pompa ad ingranaggi trascinata dalla trasmissione (anzichè da un motorino elettrico), servoassiste in caso d’emergenza il circuito di sterzo (sicurezza).In aggiunta, a differenza dei sistemi di sterzo con distributore intermedio, la stessa “pompa ad inseguimento Orbitrol” azionata dal volante, consente di sterzare in caso d’emergenza (pur senza servo-assistenza idraulica). In condizioni normali, il circuito di sterzo è servoassistito dalla pompa principale ad ingranaggi
Intasamento filtri e scarso livello fluidi segnalati sul cruscotto, senza effettuare controlli diretti
Tenditore automatico della cinghia Polyvee ad elevata trazione
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ASTRA ADT 30D
Ribaltamento idraulico della cabina
I Eccezionale accessibilità per la manutenzione del Power train
PARAFANGHI APRIBILI “A LIBRO” [104] costruzioni aprile 2010
WALKAROUNDMACCHINE [di
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CABINA RIBALTABILE DI 57째
Batterie ben accessibili da terra
Rabbocco olio da terra
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I Nuovo ponte anteriore collegato al cambio da un “drop box” completato da un albero cardanico
Drop box
Telaio ad “A”
SOSPENSIONE OLEO-PNEUMATICA
ASTRA ADT 30D
I Il modulo anteriore è sospeso su due cilindri oleo-pneumatici incernierati sull’assale, trattenuto da barra trasversale Panhard e telaio ad “A”
WALKAROUNDMACCHINE [di
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Barre centrali di reazione
Giunti elastici dei bilancieri
Sospensione posteriore su bilancieri incernierati con giunti elastici agli assali, integrata da barre centrali di reazione, incernierate elasticamente
OSCILLAZIONE ASSALI 23 CM
I Sospensione posteriore “articolata” (massima stabilità su terreno sconnesso) Maggior luce d’oscillazione dell’assale
I Montaggio “a sella” dei bilancieri Sul perno che incerniera i bilancieri, supportato “a sella” da entrambe le estremità (non “a sbalzo” da un solo lato) vengono minimizzate le sollecitazioni a “flessione”, favorendo l’affidabilità e la robustezza costruttiva
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ASTRA ADT 30D
WALKAROUNDMACCHINE [di
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I Supporto ralla in fusione Elimina saldature in zona critica (affidabilità)
I Eccezionale diametro ralla (58 cm) 58 cm
I Ralla con “doppia” corona di sfere (affidabilità) Ottima reazione alle sollecitazioni
COSTRUZIONE ROBUSTA
Robusta protezione vetro posteriore e steli dei cilindri di sterzo
Snodo sferico
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Coperchio “imbullonato” per un facile intervento sul perno di ribaltamento cassone
Testa “sferica” autocentrante
I Perno di ribaltamento a teste “sferiche”, con coperchio imbullonato (autocentrante, facile manutenzione)
I Boccole “sferiche” eliminano le sollecitazioni radiali e favoriscono la tenuta idraulica dei cilindri (affidabilità)
CILINDRI “CORTI E PROTETTI”
Snodi sferici sui cilindri eliminano le sollecitazioni radiali e prolungano la tenuta delle guarnizioni (affidabilità)
Sella in fusione
Longheroni tubolari con singola saldatura (affidabilità) ad elevata distanza per meglio resistere alle torsioni e contenere i cilindri “corti” di ribaltamento che favoriscono la stabilità
Il punto “basso” (77 cm) d’incernieramento dei cilindri favorisce la stabilità nel ribaltamento. È protetto da una sella in “fusione” che evita saldature in zona critica (affidabilità)
Distanza marcata tra i longheroni
costruzioni aprile 2010 [109]
ASTRA ADT 30D
WALKAROUNDMACCHINE [di
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I Freni in bagno d’olio integrati nei riduttori finali (disponibili)
I Differenziali a slittamento limitato (45%) sugli assali per trasferire la coppia dalla ruota che slitta a quella in presa I Fondo cassone rinforzato di serie (15 mm) I Omologazione circolazione stradale a vuoto, 40 km/h (entro 3 m, senza scorta)
27°
2,36 m
I Carreggiata più ampia (stabilità)
I Rampa anteriore di 27° (miglior passaggio negli avvallamenti)
ARCHITETTURA E COSTRUZIONE I Parafanghi con generosi bordi antiurto e antitaglio
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ASTRA ADT 30D
148 cm
Colonna telescopica e inclinabile
Una cabina di facile accesso, con ben 15 bocchette di ventilazione e ... ...indicatore della temperatura esterna
WALKAROUNDMACCHINE [di
Freno motore
Presa 12 V (ricarica cellulare)
TUTTO PER IL COMFORT
]
WALKAROUNDMACCHINE [di Spatola da 65 cm
]
Il parabrezza molto alto (con spatola del tergicristallo “lunga”) ed il profilo del cofano inclinato garantiscono ottima visibilità anteriore
I Ottima visibilità anteriore
I Tetto termoisolato e antiruggine, con canali di scolo per evitare gocciolamenti sui vetri
Canale di scolo
Canale di scolo
ra di Bavie Monaco 5 aprile l2 1209/1 dal 19 a tand F S , a n r ste Area e
M IDI ESCAVATORI
Il cantiere dei
MIRACOLI
IN PROVINCIA DI VERONA RIFLETTORI PUNTATI SULLO SHORT RADIUS GIAPPONESE. UNA SCELTA DETTATA DALLA VERSATILITÀ DI IMPIEGO, SOPRATTUTTO NELLO STRETTO, E GARANTITA DA UN’ASSISTENZA EFFICIENTE IN QUALSIASI MOMENTO DI
CRISTIAN FURINI
Potente e pulita Oltre ad una macchina compatta, all’impresa di Lazise serviva un mezzo potente e stabile adeguato a lavori di scavo in profondità e dotato della possibilità di utilizzo di un martello idraulico. Il PC138US-8 vanta innanzitutto il motore Komatsu SAA4D95LE5 da 68 chilowatt a 2.200 giri, un 3,26 litri su 4 cilindri che, secondo le prime impressioni del Signor Bonomini presenta consumi contenuti e livelli di rumorosità molto bassi. Merito della camera di combustione con accensione e fasatura ottimizzate, del common rail HPCR con pressioni al di sopra dei 1.600 bar e dell’aspirazione con intercooler aria aria. Il motore Komatsu SAA4D95LE-5 è conforme alle normative europee antinquinamento Stage IIIA.
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MACCHINE&ATTREZZATURE orre l’anno 1511 quando nelle vicinanze di Peschiera del Garda nasce il Santuario della Madonna del Frassino, edificato dai frati francescani in seguito ad una apparizione mariana avvenuta sul luogo. Quasi Cinquecento anni dopo partono i lavori per la realizzazione di un piazzale ad uso parcheggio per accogliere i tanti turisti e devoti in pellegrinaggio. A realizzare i tutti i lavori di scavo (iniziati lo scorso marzo), livellamento e sistemazione
C
del fondo, l’impresa Scavi C.G.N di Lazise che sta utilizzando la tecnologia delle macchine Komatsu per il completamento dei lavori nei termini stabiliti in maggio. Tra le macchine spicca il nuovo PC138US8, l’escavatore idraulico progettato con raggio di rotazione posteriore ridotto per poter soddisfare le necessità operative in cantieri particolarmente ostili. Diventa così la macchina perfetta per il lavoro su strade, ponti, aree urbane, e ovunque lo spazio operativo sia limitato. RRST
costruzioni aprile 2010
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M IDI ESCAVATORI
G IÙ IL RAGGIO. G IÙ IL BRACCIO Il PC138US-8 è stato acquistato da Giovanni Bonomini, titolare dell’impresa, circa un anno fa ed all’attivo registra circa 600 ore operative. La macchina ha sostituito un escavatore giro sagoma gommato con parecchie ore di lavoro eseguite in cantieri urbani. La priorità era quindi quella di acquistare una macchina in grado di transitare e operare negli spazi ristretti di un centro storico. Sul Short Radium Komatsu gioca a favore il profilo arrotondato con sporgenze minime sia nella parte anteriore che in quella posteriore, che aiutano a mantenere ridotto il raggio di rotazione. Anche il braccio ha ridotto raggio di rotazione (1,98 metri).
CONTROLLATO DALL’ALTO Il PC138US-8 è dotato del Komtrax, il sistema di monitoraggio Komatsu via satellite, progettato per controllare direttamente le macchine in maniera remota. Con questo sistema si ha il controllo dello stato della macchina grazie alla disponibilità dei dati operativi e produttivi dettagliati di ogni singola unità. Con il Komtrax c’è anche la possibilità di gestire totalmente la flotta e le macchine che possono essere localizzate in qualsiasi momento, scoraggiando in questo modo gli usi non autorizzati. Tramite un sito web o via e-mail, è possibile ricevere avvisi, allarmi e indicazioni per programmare gli interventi di manutenzione. L’impresa di Bonomini per ora utilizza questo sistema al livello più semplice ovvero quello relativo al posizionamento della macchina, quasi un immobilizer che blocca la macchina dalle sette del pomeriggio fino alla mattina del giorno seguente. Le informazioni sulla diagnostica della macchina, come spiega Paolo Danieli, Product Manager Construction line della Komatsu, arrivano nella sede centrale giapponese di Komatsu da tutto il mondo tramite una rete di 23 satelliti, e lì vengono trattate e messe a disposizione a vari livelli. Il livello più alto è quello di Komatsu. Via via a scendere i distributori, i concessionari e infine i clienti. A seconda di ogni livello sono disponibili diverse funzioni. Ad esempio solo determinati codici guasto sono visti dal distributore Komatsu Italia e dalla concessionaria che fa l’assistenza sulle macchine. A seconda della rilevanza di un’eventuale anomalia, sarà il servizio di assistenza a decidere come intervenire.
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Dialoga col monitor Tra i plus del PC138US-8 graditi all’impresa C.G.N c’è sicuramente la qualità della cabina SpaceCab, con il telaio in tubi d’acciaio e sedile ammortizzato con schienale reclinabile. L’altezza del sedile e l’inclinazione longitudinale possono essere regolate facilmente tramite l’apposita leva.
MACCHINE&ATTREZZATURE KOMATSU PC138US-8 Motore Tipo
Komatsu SAA4D95LE-5, 4 tempi, common rail HPCR, turbo, aftercooler aria aria 4 valvole per cilindro, EPA Tier 3/EU Stage IIIA Potenza ISO 14396 72,0 kW a 2.200 rpm Potenza ISO 9249 68,0 kW a 2.200 rpm Numero cilindri 4 Alesaggio - corsa 95 - 115 mm Cilindrata 3.260 cm3 Caratteristiche (pattini 500 mm e braccio 2.100) Peso operativo 13.480 kg Massima profondità di scavo 5.070 mm Forza di strappo benna 9.000 kgf Forza di scavo avambraccio 7.300 kgf Lunghezza di trasporto 7.460 mm Larghezza di trasporto 2.490 mm Altezza di trasporto 2.815 mm Impianto idraulico Pompe idrauliche a port. variabile pistoni assiali Portata massima 242 l/min Pressione massima di esercizio 355 bar Torretta Motore idraulico a pistoni assiali Velocità di rotazione 11 giri/min Raggio di rotazione posteriore 1.480 mm Cingolatura Passo 2.880 mm Larghezza pattini 500 mm Pressione specifica al terreno 0,43 kg/cm2 Carreggiata 1.990 mm
www.komatsu.eu
Dal posto di comando è possibile scegliere tra cinque modalità di lavoro: Power, Lifting (Sollevamento), Breaker (Martello), Attachment (Accessori) ed Economy. Tutte consentono di ottimizzare la quantità di carburante e soprattutto quella Economy consente l’equilibrio
ideale tra potenza ed economia, in funzione del tipo di applicazione. La portata d’olio da fornire alle attrezzature idrauliche è regolabile direttamente attraverso il monitor “user-friendly” che è un’interfaccia utente molto intuitiva del sistema EMMS (Equipment Management and Monitoring System).
È dotato di interruttori e tasti multifunzione. Sempre dal monitor si visualizzano le immagini derivanti dalla telecamera installata di serie per tenere d’occhio la zona operativa dietro la macchina. Subito sotto i comandi estremamente intuitivi del climatizzatore automatico.
M IDI ESCAVATORI
MACCHINE&ATTREZZATURE
Da SINISTRA Cesare, Diego, Giovanni e Nadia Bonomini; Samuele Lonardi, commerciale Key Equipment; Barbara Gnesin e Paolo Danieli di Komatsu Italia
Tanta strada dal ’57 Come spiega Giovanni Bonomini uno dei titolari, l’impresa Scavi C.G.N è stata fondata da Cesare Bonomini nel 1957, con un indirizzo agricolo e specializzato nell’edilizia civile. Nel 1994 la svolta con il passaggio al movimento terra e al cantieristico stradale. L’azienda, che opera in prevalenza nei Comuni di Peschiera, Castelnuovo, Bardolino e in molti altri nella zona sud del Garda, si compone di 17 dipendenti tra operatori macchina e impiegati in ambito amministrativo. Sono 35 le macchine di proprietà tra cui una flotta escavatori che comprende un PC210, un PC138, un PC88, un PC50, due PC16, una terna WB70 e una WA250, ultimo acquisto dell’impresa. Sono presenti in azienda tre autocarri cava cantiere, un ribaltabile medio e quattro furgoni da 35 quintali oltre a due furgoni attrezzati per la manutenzione sugli acquedotti. Completa la dotazione di macchine per la cantieristica stradale, dal rullo piccolo alla finitrice, alla piastra vibrante e in generale il parco macchine è ben strutturato tanto da rendere superfluo l’approccio al noleggio.
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PER SERVIRE E ASSISTERE Il rapporto tra C.G.N e Komatsu inizia tra il 2005 e il 2006 quando l’azienda acquista un escavatore PC210 seguito dopo soli due mesi dalla terna articolata WB70. La scelta di Komatsu è legata alle prestazioni della macchina, al livello qualitativo raggiunto e all’eccellenza del servizio post vendita, garantito dal concessionario di zona, come sottolinea Samuele Lonardi commerciale della Key Equipment. L’efficienza del servizio di assistenza post vendita è la ragione del successo che rafforza la fidelizzazione del cliente. Brilla in questo senso la struttura della Key Equipment con la possibilità di ricovero delle macchine in officina gestita da dieci meccanici. Key Equipment dispone anche di tre unità mobili in grado di intervenire direttamente con un servizio di pronto intervento attivabile nell’arco delle due ore.
ANCORA PIÙ GRANDI Si chiama Key Equipment la concessionaria Komatsu per le province di Verona e Mantova Nord. Attiva da gennaio 2006, Key Equipment suggella la collaborazione Komatsu col Gruppo Mirandola, azienda di rilevanza internazionale operativa nel mercato dei veicoli industriali fin dalla metà del secolo scorso. Key Equipment è attiva nella distribuzione, noleggio e assistenza di macchine movimento terra Komatsu. L’elevata tecnologia e affidabilità delle macchine si integrano con uno staff qualificato costituito da 14 meccanici, 3 magazzinieri e molteplici consulenti alla vendita. Attualmente a Verona, la nuova concessionaria garantisce un presidio capillare del territorio attraverso i due punti vendita di San Bonifacio e San Pietro di Morubio e attraverso le due sedi, oltre a quella commerciale di Verona, quella di Cerea.
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MULTIUSO IMPIEGATA IN INVERNO SULLE PISTE DA SCI, LA ZW180PL RIESCE A SVOLGERE LE OPERAZIONI PIÙ VARIE, ANCHE QUELLE DI MOVIMENTAZIONE PROPRIE DEI CARRELLI ELEVATORI
DI
DANIELA STASI
i schiera tra i comuni italiani decorati al Valor Militare per la Guerra di Liberazione, per i sacrifici della sua popolazione e per la sua attività nella lotta partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale. Al di là della sua gloriosa storia, Roccaraso, in provincia dell'Aquila, è oggi nota ai più per essere la maggiore stazione sciistica dell'intero appennino. Sifatt, la società proprietaria degli impianti di risalita incaricata anche della gestione e della manutenzione di tutta l’area, lo scorso novembre ha ampliato il proprio
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parco macchine con l’acquisto di una pala gommata Hitachi ZW180PL, la versione della serie ZW con porta-attrezzi a leverismo parallelo. L’obiettivo era quello di disporre di un mezzo polivalente, in grado di lavorare tutto l’anno. La macchina venduta dalla filiale Scai Abruzzo è completa di attacco rapido, forche da otto tonnellate, benna standard, sistema satellitare e impianto idraulico supplementare, ed è stata poi dotata anche di un vomere sgombraneve. Sin dal debutto sulle piste da sci ha dimostrato una grande versatilità di impiego e, grazie al leverismo parallelo, può svolgere le operazioni più varie: con la benna, per esempio, viene impiegata per rimuovere la neve in eccesso; con le forche invece è in grado di movimentare le strutture e le protezioni dei parterre di partenza/arrivo delle gare internazionali di sci quindi di eseguire lo smontaggio e montaggio dei sedili delle seggiovie per i lavori di manutenzione. RRST costruzioni aprile 2010
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PALE GOMMATE
MACCHINE&ATTREZZATURE
PALE GOMMATE
COPPIA SOTTO CONTROLLO Osservando la ZW 180PL il primo dettaglio che salta all’occhio è sicuramente il braccio con doppio cilindro idraulico, una peculiarità costruttiva di rilievo. Questo modello è equipaggiato del convertitore di coppia e di trasmissione power shift con la possibilità di cambiare marcia sia automaticamente (con sistema Load Sensing), sia ma-
Carico in parallelo La versione PL differisce dalla classica ZW180 per il porta-attrezzi a leverismo parallelo, un sistema che consente di trasformare la pala stessa in un vero mezzo multiuso. Questo modello infatti oltre alle consuete operazioni di carico e scarico di materiale riesce a compiere anche movimentazioni proprie dei carrelli elevatori perché il leverismo parallelo consente di mantenere l’attrezzatura parallela al terreno e di conservare sempre i gradi impostati dall’operatore.
nualmente. Tra le dotazioni spicca anche il sistema TT (Total Torque) che controlla totalmente la coppia motore e la coppia della pompa idraulica in tutti e tre i modi operativi selezionabili: modo N come Normale, modo L come Leggero, modo P come Potenza; quest’ultimo è necessario solo in situazioni particolarmente impegnative per-
ché la macchina riesce a svolgere lavori pesanti già in modalità L. Inoltre è da segnalare anche il differenziale con ripartizione della coppia anteriore e posteriore fornito di serie: il suo scopo è quello di ripartire lo sforzo sulle due ruote nei casi in cui il suolo opponga resistenze differenti su ciascuna ruota.
MANUTENZIONE FACILITATA In fase di progettazione è stata prestata molta attenzione al fronte manutenzione e a quello del risparmio dei costi di esercizio: tutti i punti di ispezione sono facilmente accessibili e decisamente semplici da sostituire, dal filtro al prefiltro carburante, dal filtro dell’olio motore a quelli dell’aria esterna e di circolazione dell’aria. Da ricordare che l’utilizzo dell’olio originale Hitachi può quadruplicare gli intervalli di cambio olio idraulico fino a 4.000 ore lavorative.
ZW180PL Peso operativo Forza di strappo Capacità benna std Carico di ribaltamento articolato Altezza max scarico a 45° CON FORCHE Altezza di impilamento max Altezza delle forche allo sbraccio massimo Sbraccio massimo Peso operativo
15.240-15.430 kg 11.890 kgf 2,7 m3 9.010 kgf 2.590 mm 3.830 mm 1.810 mm 1.840 mm 14.730 kg
Nota: dati riferiti alla macchina con benna standard da 2,7 metri cubi
www.scaispa.com
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CONFORTEVOLE E SICURA L’allestimento è curato nei minimi dettagli. La cabina (ROPS e FOPS) è spaziosa e panoramica, con una visibilità a 360 gradi. Tutti i pulsanti e gli interruttori inoltre sono disposti in modo ergonomico e il piantone dello sterzo è inclinabile e telescopico; tra le altre dotazioni si annoverano l’impianto di climatizzazione e il computer di bordo con monitor LCD, per monitorare costantemente tutte le funzionalità della macchina.
MACCHINE&ATTREZZATURE
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OLIO HITACHI: CAMBIO A 4.000 ORE
NEL CUORE DELL’ABRUZZO
IL MOTORE Marca e modello Tipo
Cummins QSB6.7 4 tempi, raffreddato ad acqua, iniezione diretta, iniettori pompa, 24 valvole, EPA Tier 3 / EU Stage 3A Aspirazione Turbocompressore HX35 con wastgate Holset e intercooler Potenza (ISO 9249 e EEC 80/1269) lorda senza ventola 128 kW a 2.200 giri Coppia 770 Nm a 1.400 giri Numero cilindri 6 Alesaggio x corsa 107 x 124 mm Cilindrata 6,690 l
“Il prodotto Hitachi è molto conosciuto e apprezzato sul territorio abruzzese, quindi per noi è stato facile inserire il nome Scai in questo contesto. Inoltre siamo stati favoriti dall’ottima posizione strategica in cui è ubicata la nostra sede, fronte strada, nei pressi dell’uscita autostradale, nel cuore commerciale della regione“. Questo il bilancio tracciato da Piero De Berardinis, responsabile della filiale Scai Abruzzo, a un anno dall’inaugurazione della sede, situata a San Giovanni Teatino (CH), a 10 chilometri da Pescara. Con una superficie di 3.000 metri quadrati (di cui 1.000 al coperto) e un organico composto da sei persone tra commerciali, meccanici e un addetto al postvendita, la nuova filiale si occupa della vendita, del noleggio e dell’assistenza tecnica per l’intero Abruzzo (il Molise per la sola assistenza).
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MACCHINE&ATTREZZATURE c La pala gommata acquistata da Sifatt è una macchina con ottime potenzialità. In fase di vendita abbiamo studiato un allestimento che garantisse la maggiore versatilità possibile. Il nostro lavoro non si limita però alla sola commercializzazione. Come tutte le filiali Scai dedichiamo molta attenzione al post-vendita, in particolare all’assistenza tecnica, vera forza del nostro gruppo. Per noi il service è un discorso chiave, un aspetto che per le macchine pesanti fa davvero la differenza rispetto alla concorrenza. Oltre all’assistenza presso la nostra sede, siamo in grado di intervenire direttamente in cantiere grazie alle officine mobili attrezzate. Ci occupiamo anche del servizio ricambi: essendo collegati online con la sede principale di Perugia, dove sono disponibili ben 50.000 codici articolo, riusciamo a disporre dei pezzi entro 12 ore.
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50 ANNI SULLA NEVE Mezzo secolo di storia, con lo sguardo orientato al futuro. La Sifatt (Società Impianti Funiviari Aremogna Toppe del Tesoro) nacque alla fine degli anni Cinquanta per la gestione dei primi impianti della stazione sciistica dell’Aremogna, nel territorio di Roccaraso, grazie all’iniziativa dei fratelli Del Castello che decisero di lasciare alle spalle l’ultra decennale esperienza nel settore alberghiero per lanciarsi nel mercato dell’impiantistica a fune. Una scelta coraggiosa per i tempi, considerato che la loro prima stazione sciistica distava quasi nove chilometri dal centro abitato ed era raggiungibile solo tramite un sentiero sterrato. Nel corso degli anni Sifatt ha ampliato e rimodernato l’area fino ad arrivare a gestire 110 chilometri di piste e una serie di impianti dalla portata complessiva di 40.000 persone all’ora.
www.aremogna.it
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Piero De Berardinis
Roberto Del Castello
Responsabile filiale Scai Abruzzo
Direttore di stazione e socio Sifatt
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Per la manutenzione della stazione e degli impianti sciistici utilizziamo la pala gommata Hitachi ZW180PL in qualsiasi periodo dell’anno. Forche, benna e vomere ci consentono infatti di poterla usare negli impieghi più vari. Uno dei suoi principali vantaggi è sicuramente l’attacco rapido che, consentendo l’immediato cambio degli attrezzi, semplifica e velocizza le operazioni. Altri punti di forza sono la zavorra superiore alla media e il leverismo parallelo, che permette di utilizzare la macchina come fosse un carrello elevatore e quindi anche nelle classiche attività di movimentazione del materiale. Ci è sembrata subito la macchina adatta al nostro scopo.
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a prima apparizione risale alla IAA del 2008 sotto forma di prototipo, ed ora il Mercedes Zetros è pronto ad affrontare anche il mercato italiano. Un veicolo speciale (distribuito dallo staff che già si occupa di Unimog ed Econic), studiato per settori particolari come quelli dell’energia, dell’esplorazione di giacimenti petroliferi, dei servizi antincendio, ma anche come veicoli per la cantieristica leggera, in applicazioni heavy duty. E il vantaggio dello Zetros dipende innanzitutto da una minore altezza del veicolo. L’ingombro verticale di poco più di 2,8 metri rende lo Zetros più maneggevole e flessibile nei percorsi fuoristrada, per-
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mettendo il passaggio in spazi bassi e l’agevole accesso in cabina. Così lo Zetros oltre ad agevolare il carico sulla vasca diventa interessante anche sotto il profilo della sua trasportabilità (ad esempio su treno o aereo). Inoltre, grazie alla particolare configurazione della cabina eccelle in carrozzabilità, per il montaggio di sovrastrutture su tutta la lunghezza del veicolo, come per il trasporto di tubi o il montaggio di gru idraulica. RST
A cantieri [128] costruzioni aprile 2010
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ARRIVA ANCHE IN ITALIA IL TRUCK DELLA STELLA PER I LAVORI PIÙ SPORCHI. IDEALE PER TUTTA LA CANTIERISTICA LEGGERA IN QUOTA GRAZIE ANCHE ALL’OTTIMA CARROZZABILITÀ, E IN TUTTI QUEI CASI DOVE IL CAVA NORMALE NON RIESCE AD ARRIVARE
DI
CRISTIAN FURINI
ESTREMI… costruzioni aprile 2010 [129]
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Uno per tutti Unico il motore. Si tratta del 7,2 litri sei in linea Om 926 con iniezione Pld a pompanti singoli annegati nel basamento. Mette a disposizione 1.300 Newtonmetro di coppia a 1.200 giri al minuto necessaria a superare dislivelli estremi e di 240 chilowatt in un range enorme di 1.000 giri per muoversi in maniera agevole durante i trasferimenti stradali. Avere il massimo della coppia disponibile fin da bassi giri motore è stato possibile soprattutto grazie alla turbina singola e alla gestione elettronica della centralina Telligent. Le prestazioni specifiche non deludono, con il 68 per cento della potenza pronto al regime di coppia massima con valori di coppia per decimetro quadrato e cubo di ben 256 e 171 Newtonmetro, oltre ad una riserva del 25 per cento ed la velocità del pistone di ben 9,7 metri al secondo, frutto della corsa lunga.
MERCEDES OM 926 LA Cilindrata 7.197 cm3 Frazionamento/cilindri L/6 Alesaggio x Corsa 106 x 136 mm Potenza max/giri 240 kW (326 Cv)/2.200 giri/min Potenza specifica 3,35 kW/litro Coppia max/giri 1.000 Nm/1.200-1.600 giri/min Risalita* 25 % Alimentazione Pompanti singoli a 180 MPa Aspirazione Intercooler e turbina singola Rapporto di compressione 18:1 Velocità del pistone* 9,97 m/s Pressione media effettiva * 16,61 mPa Coppia Nominale* 1.041 Nm % kW a coppia max 68% Capacità coppa olio 29 l Cambio olio 60.000 km Peso a secco (kg) 980 kg Inquinanti (omologazione/sistema) Euro 5/Scr * Rielaborazione a cura di COSTRUZIONI
DUE PASSI E TOCCA SEMPRE IL FONDO Anche per quanto riguarda la telaistica dello Zetros gli ingegneri della stella rubano a man bassa dai pesanti della serie Actros, aggiungendo rinforzi per sopportare gli impieghi gravosi. Ossia i due classici longheroni aperti con profilo a ‘C’ tenuti insieme da traverse imbullonate, sempre con profilo a C. Le sospensioni sono costituite da molle
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paraboliche a lunga escursione abbinate a stabilizzatori e ammortizzatori. Due le versioni disponibili entrambe 4 per 4 : a 2 assi (il 1833 A 4x4 con passo di 4.800 mm) o a 3 assi (il 2733 A 6x6 con passo di 4.750 mm + 1.450 mm). Il peso dell’autotelaio è rispettivamente di 8,1 e 10,5 tonnellate e il peso totale a terra è pari a 16/18 e 25/27 tonnellate. La versione cassonata di serie raggiun-
ge lunghezze rispettivamente di 5,1 e 6,2 metri, ma è davvero ampia l’offerta in fatto di “taglie”. Degne di nota le prestazioni di guado corsi d’acqua. Grazie all’aerazione rialzata e alla presa d’aria sopra la cabina, oltre che ai fari adatti al guado, lo Zetros raggiunge di serie una profondità di guado di 800 millimetri, e con un’apposita trasformazione (optional) arriva a 1,1 metri.
MACCHINE&ATTREZZATURE G UIDARE DIETRO AL MUSO La cabina è arretrata e l’autista non è seduto sopra l’asse anteriore, bensì alle spalle di esso. Questa soluzione permette un profilo compatto e ribassato e assicura migliore padronanza e comfort in condizioni estreme rispetto alla cabina avanzata. Tutto ciò si traduce in una minore sollecitazione del veicolo e nella possibilità di una velocità in fuoristrada più alta rispetto a quanto si potrebbe sopportare con la configurazione cab over. Dotata di un sistema di supporto sul telaio a tre punti, e non a quattro (per minori torsioni trasmesse dall’autotelaio cabina), la cellula in acciaio zincato è realizzata apposta per Zetros, che utilizza però le porte e i vetri laterali della ‘serie Uhn’
heavy duty di Unimog. In materiale sintetico rinforzato con fibra di vetro a strati invece il cofano, che si ribalta in avanti facilmente grazie a una molla di torsione nella parte anteriore centrale dell’attacco e che può essere rimosso togliendo una singola vite più un connettore. Così è possibile effettuare riparazioni sul propulsore senza sollevare la cabina. Dentro, la plancia è stata clonata dei pesanti Axor e la si adatta opportunamente al nuovo impiego. Tre i sedili meccanici previsti (pneumatici in opzione) dotati di poggiatesta, con in mezzo la cloche del cambio che sbuca da un plinto fissato a pavimento.
Con o senza frizione Sullo Zetros si può scegliere tra due cambi. Di serie c’è la scatola manuale Mercedes a nove marce con comando idraulico-pneumatico G 131-9 (otto marce avanti sincronizzate, l’ultima in presa diretta, più primino). A richiesta l’automatico a sei rapporti con convertitore di coppia Allison 3000 Sp/Pr. Nel primo caso il rapporto al ponte è di 5,33, nel secondo s’accorcia a quota 7,73. Manca invece un robotizzato Powershift come sui fratelli maggiori Actros e Axor.
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Singole sui 3 assi Due le configurazioni, a due o tre assi, sempre con trazione integrale. La versione 4x4 è offerta sia monotraccia con gommoni taglia 14.00 R20 (per aumentare l’altezza libera dal suolo) che garantiscono una portata massima di 9 tonnellate per ciascun asse, sia coi gemellati 315/80 R22,5 posteriori, abbinati ai 385/65 R22,5 sull’anteriore. Solo ruote singole - per
B LOCCAGGI IN COMODITÀ Quanto ai ponti, si adottano quelli a gruppi epicicloidali esterni della collaudata serie Al 7 (davanti) e Hl 7 (dietro). La lucedda terra è pari a 422 millimetri sotto l’asse anteriore e a 343 dietro. Zetros monta tre bloccaggi meccanici dei differenziali che il driver può inserire tramite una manopola in plancia. A seconda della difficoltà, si inserisce prima il blocco longitudinale del gruppo Vg 1700 centrale (che commuta la ripartizione della coppia motrice da 1:3,21 a 1:1), poi dietro trasversalmente e infine davanti, sempre di traverso. In plancia pure un selettore di marcia su strada o fuori. I bloccaggi longitudinali e trasversali, di serie, nei percorsi fuoristrada ostacolano lo slittamento delle singole ruote e offrono così la spinta di avanzamento ideale, anche su terreno impervio.
La fabbrica degli “Estremi” Tutto quello che è ‘veicolo speciale’ - e Zetros lo è certamente - nasce in un’ala particolare della fabbrica Mercedes-Benz a Wörth (Germania), sulla stessa linea dei mezzi miltari, degli Unimog e dell’Econic. Un reparto che nel 2009 ha sfornato 5.380 veicoli al ritmo massimo di 18 pezzi a turno e che - distaccamento francese di Molsheim compreso - impiega 1.500 dipendenti.
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ora - invece sul 6x6. In entrambe i casi i freni sono a tamburo, per non andare incontro a eccessiva manutenzione e per essere all’altezza anche del fuoristrada più duro in ogni condizione climatica. Di serie c’è l’Abs disinseribile, nei casi in cui serve la frenata pura per i passaggi difficili sullo sterrato.
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MACCHINE&ATTREZZATURE SEMPRE SOTTO PRESSIONE Esterma cura per l’allestimento dedicato e pensato alla massima adattabilità alle diverse condizioni del terreno. Ne è un esempio l’impianto di gonfiaggio dei pneumatici con cui lo Zetros è in grado di adattare la pressione alle diverse condizioni del terreno - come strada, roccia o sabbia - dalla cabina, durante la marcia. Il principio è quello per cui diminuendo la pressione aumenta la superficie di appoggio degli pneumatici, e così si riduce la pressione sul terreno, il che impedisce l’affondamento su un fondo meno resistente come quello sabbioso.
La carta d’identità Cognome e nome Mercedes-Benz Zetros Luogo di nascita Germania Versioni 1833A 4x4 2733A 6x6 Cambio marca Manuale Mercedes G131/9 e tipo/marce (in alternativa l’autom. Allison 3000 Sp/P) Ingombri: Lunghezza/n° assi 7.782 mm/2 8.932 mm/3 Larghezza 2.530 mm Altezza 2.833 mm 2.830 mm Altezza filo sup. telaio 1.565 mm Passo 4.800 mm 4.750 mm Interasse 1.450 mm Sbalzo anteriore 1.600 mm Sbalzo posteriore 1.382 mm 1.132 mm
Diametro di volta 20.600 mm Angolo d’attacco Angolo d’uscita 29,9 mm Angolo di dosso 25,1 mm Altezza max di guado Masse: Tara 8.110 kg Massa tecn. amm. 1° asse Massa tecn. amm. 2° asse Massa tecn. amm. 3° asse Portata 9.890 kg Peso totale a terra 18.000 kg
22.800 mm 34 mm 35,6 mm 25 mm 1.200 mm 10.500 kg 7.500 kg 9.000 kg 9.000 kg 16.500 kg 27.000 kg
On line: truck.mercedes-benz.it costruzioni aprile 2010 [133]
LA FORZA VA IN SCENA
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IN QUESTO NUMERO...
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Sollevatori telescopici Modello ideale per il mercato del noleggio, il nuovo rotativo nato a Umbertide alza le forche a 17,54 m
Piattaforme aeree Autocarrata, fuoristrada, 1.000 chili di portata e 15 o 18 m di altezza: sono le coordinate di una fuoriclasse
SOLLEVAMENTO ANTIERE C
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NOTIZIE
[SollevamentoinCantiere] n Sconto del 20 per cento per un massimo di 30 mila euro e fino ad esaurimento. Si può accedere ai fondi dal 6 aprile
n Autocarrata elettrica Copenaghen è stata la capitale mondiale dell’ambiente nel 2009 e lo scorso dicembre ha ospitato il Summit ONU sul Clima. In tale occasione è stata presentata una piattaforma autocarrata su veicolo commerciale ad alimentazione elettrica. Nata dalla collaborazione tra il costruttore Time e il costruttore di veicoli SMITH ELECTRIC VEHICLES (consociata della Upright), la nuova piattaforma è stata battezzata 32 LFXS, raggiunge una altezza di lavoro di 11m e ha una autonomia annunciata di 160 chilometri.
INCENTIVI PER LE GRU EDILI
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120 metri o in due pezzi (96 più 96 metri). Il motore avrà una potenza massima di 597 kW. Per ora non è dato sapere altro.
a notizia è arrivata in redazione “sul filo del rasoio” ovvero in fase di chiusura del numero. Tra i fondi statali a sostegno della ripresa economica anche quelli per le gru edili; garantisce il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. Mentre stiamo scrivendo è alla firma il decreto attuativo che indicherà tra le altre cose le modalità di attribuzione delle risorse assegnate a ciascun settore e le modalità di erogazione dei contributi. Di certo sappiamo che per le sole gru edili sono a disposizione 35 milioni di euro, che gli incentivi si percepiranno sotto forma di sconto del 20 per cento del valore della gru ma con un tetto massimo di 30.000 euro a macchina. L’accesso agli incentivi scatta da aprile fino al 31 dicembre 2010 e fino a esaurimento delle risorse. Questo significa che dopo aver esaurito i 35 milioni di euro annunciati non vi saranno ulteriori proroghe. Per ottenere tutte le informazioni pratiche necessarie sarà attivato al più presto un centralino gestito da Poste Italiane ma Scajola ha già anticipato che in linea generale i consumatori dovranno rivolgersi al rivenditore chiedendo di poter utilizzare l'incentivo. Sarà poi il rivenditore a verificare la disponibilità dell’incentivo da scontare poi sul prezzo d’acquisto. Sempre il rivenditore del bene recupererà poi l’incentivo direttamente agli sportelli postali. “Sono attualmente allo studio meccanismi per evitare fenomeni di accaparramento” – ha dichiarato il Ministro. Per dare modo di verificare la disponibilità degli incentivi in tempo reale, il ministero dello Sviluppo Economico ha proposto un sistema via sito internet che - una volta superato il suddetto limite dei 35 milioni per le gru edili - bloccherà l’accesso ai fondi.
www.sany.com.cn
www.ansa.it
www.smithelectricvehicles.com
n Arriva la SCC 10000 Lanciata come prototipo al Bauma China del 2008, la crawler crane SANY da 1000 tonnellate di capacità massima di sollevamento sarà presentata in versione definitiva al Bauma 2010. In configurazione massima la gru tralicciata su cingoli potrà montare un braccio a volata variabile da
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n Quattro assi e 100 t
SERVIZIO INDUSTRIALE A PIOMBINO
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La Bertocci Montaggi di Piombino (LI), è una realtà specializzata nella realizzazione chiavi in mano di impianti industriali per stabilimenti siderurgici, Power Generation, chimici e petrolchimici. Per differenziare l’attività e ottimizzare gli investimenti in macchine e attrezzature, l’azienda è anche attiva nel noleggio di autogrù, piattaforme aeree e mezzi di trasporto. Di recente Bertocci ha ampliato la propria offerta nel segmento delle Ple acquistando la top di gamma di [Oil&Steel], una piattaforma aerea Eagle S 6232 dotata di Jib rotante a 180° per gli interventi sotto ponte e allestita su autocarro Man TGS 35.440 E4 8x2. La Eagle S 6232 raggiunge 62 metri di altezza e 32 m di sbraccio massimo orizzontale. La cesta in alluminio ospita fino a 4 operatori con attrezzi (500 kg di portata) ha un piano di un metro per 2,4 e può essere allargabile a 3,6 metri. Grazie a un sistema di controllo elettronico, la Eagle S 6232 ottimizza l’area di lavoro utile in base alla stabilizzazione scelta (totale, solo un solo lato o in sagoma).
www.oilsteel.com
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LA CITY CHE CORRE!
Sono finiti i collaudi della nuova autogrù compatta Locatelli ATC 20. Ora è arrivato il momento di presentarla al grande pubblico, quello del Bauma di Monaco. La neonata di Mapello (BG) sarà presentata nell’area esterna F12 della fiera (stand 1204/5) e punta a stupire per il rapporto tra prestazioni, manovrabilità e dimensioni. La ATC 20 spiegano in [Locatelli] - ha una portata paragonabile ai modelli fuoristrada ma anche la comodità e la velocità di un autoveicolo. Motorizzata Iveco, questa nuova compatta a due assi ha la trazione integrale permanente, le quattro ruote sterzanti e sospensioni regolabili. Si tratta di un mezzo certamente versatile ma che - ne siamo certi - sarà apprezzato dalle aziende che effettuano movimentazioni industriali. Ciliegina sulla torta è la velocità massima di oltre 70 km/h che raggiunge su strada in configurazione di trasferimento.
www.locatelligru.it
n Locatelli ATC 20 Portata max 20 t Lunghezza max braccio 23,8 m Altezza max di lavoro 34 m Trazione/sterzo 4x4x4 Pneumatici 365/85 R 20 Velocità max 71 km/h Dimensioni (lung x larg x alt) 6,32 x 2,32 x 2,975 m Peso totale 18.000 kg Motore Iveco Nef Common Rail Tier IIIA, 6 cilindri,176kW a 2.500 giri/min
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La TEREX CRANES di Zweibrüchen lancia la nuova autogrù quattro assi multiterreno AC 100/4L, con un braccio telescopico da 59,4 metri di lunghezza. Con le prolunghe
tralicciate e la configurazione a volata variabile raggiunge una altezza massima 81,7 metri. La larghezza su strada è di 2,55 metri.
www.terex.com
n Cento in sei anni La Sin Heng Heavy Machinery, di base a Singapore, ha ritirato la sua centesima gru tralicciata KOBELCO. Il traguardo è stato festeggiato dall’azienda con una visita allo stabilimento di Kobelco a Okubo (Hyougo) in Giappone. In questa occasione Tan Ah Lye, Presidente e fondatore di Sin Heng, ha incontrato Isao Aida, chief executive Kobelco. La vera curiosità è che Heng ha acquistato la sua prima gru cingolata Kobelco nel 2004 e da allora ha acquistato più di 100 unità, tra cui un gran numero CKE2500s, 7250s, CKE1800s e CKE1350s.
www.kobelco-cranes.com
n LR1300 in tandem Nel novembre 2009 la Felbermayr, specializzata in sollevamento e trasporto di carichi eccezionali, ha movimentato un trasformatore da 378 tonnellate di peso, lungo 11,7 metri, largo 4,4 e alto 5. Per prelevarlo da una nave da trasporto e collocarlo su un carrellone per il trasporto su strada ha utilizzato in tandem due LIEBHERR LR1300 identiche.
www.liebherr.com
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NOTIZIE[SollevamentoinCantiere] ATTUALITÀ & PRODOTTI
n Porta le forche a 17,54 metri di altezza, ha uno sbraccio orizzontale di 15,53 metri e una portata massima di 4.000 chili
STRIZZA L’OCCHIO AL NOLEGGIO
ra le novità che [Genie] presenterà al Bauma, il sollevatore telescopico GTH-4018 SR (Standard Rotative) amplia la gamma dei rotativi “made in Umbertide”. Estremamente versatile, il nuovo GTH-4018 SR è ideale per il sollevamento e lo spostamento di materiali nei cantieri ed è stato progettato per rispondere anche alle esigenze di facile manutenzione e massima affidabilità richieste dall’importante settore del noleggio. Il neonato, distribuito in Italia da [Cte] , porta le forche a una altezza massima di 17,54 metri, ha una portata massima di 4.000 chili e allo sbraccio massimo orizzontale di 15,53 metri arriva a sollevare 500 chili. Il GTH4018 SR è caratterizzato dagli stabilizzatori con geometria “a compasso” brevettati: quando gli stabilizzatori sono ripiegati restano in linea con l’ingombro dell’assale e delle gomme, rendendo la macchina più compatta e manovrabile, anche negli spazi più stretti, mentre una volta aperti, l’area di stabilità della
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[138] costruzioni aprile 2010
macchina è ampliata per raggiungere la massima capacità di sollevamento. A questo si integra il controllo di stabilità caratteristico della Serie GR che grazie all’indicatore del momento di carico e a segnalatori visivi a LED permette all’operatore di verificare sempre la massima portata consentita, anche in base agli accessori montati in punta al braccio. Animato da un motore Perkins di cui è nota la sola potenza di 74 kW, il nuovo SR da 18 metri si distingue per le dimensioni compatte del carro che, unite alle tre classiche modalità di sterzata, rendono la macchina agile in cantiere e versatile. Diverse le attrezzature opzionali disponibili. www.ctelift.com
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NOTIZIE[SollevamentoinCantiere] n
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Al Bauma 2010 verrà presentata la gru top di gamma MDT 368 di Potain Manitowoc. Facile da montare, la regina delle topless francesi si distingue per la sua potenza e per la sua facilità di controllo. La MDT 368 è disponibile in due versioni: L12, con portata massima di 12 t, e L16, con portata massima di 16 t. Per entrambe le [Potain], la lunghezza massima del braccio è di 75 metri e l'altezza massima sottogancio è di 93,7 metri. Due anche le opzioni di paranco: 75 LVF 30 Optima da 55 kW o 100 LVF 30 Optima da 75 kW. Inoltre, la MDT 368 L16 monta un nuovo meccanismo del carrello, il 6 DVF 6, in grado di raggiungere velocità pari a 100 m/minuto con un carico di 4 tonnellate. Offrendo uno sbraccio notevole e un’eccellente capacità di sollevamento, la gru richiede l’uso di un controfreccia da ben 21,7 metri ma l’elemento è stato concepito ripiegabile per facilitarne il trasporto.
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LAVORA SUL CANALE DI CORINTO n
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Il gruppo Alstom, leader mondiale nella realizzazione di infrastrutture nel settore trasporti ed energia, ha scelto i carrelli ferroviari SVI equipaggiati con gru [Fassi] per operare sull’infrastruttura ferroviaria. Nell’immagine un carrello ferroviario SVI sta effettuando lavori di manutenzione sulla catenaria in una linea ferroviaria che attraversa lo stretto di Corinto in Grecia. Il canale che collega il mar Ionio con il mar Egeo, evitando il periplo del Peloponneso, taglia in due l'istmo di Corinto ed ha una lunghezza di ben 6345 metri. La gru Fassi allestita su carrello ferroviario è il modello F210A.24 Evolution a 4 sfili idraulici con momento massimo di sollevamento di 17,80 ton/m. Lo sbraccio massimo di lavoro è di 12,30 metri. Alla massima distanza di lavoro, la gru solleva oltre una tonnellata. www.fassigroup.com
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Fatte per lavorare e pensate per semplificare il lavoro. La produzione di DIECI s.r.l. è articolata in quattro macro-categorie: gli elevatori telescopici (a braccio fisso e rotanti), la linea AGRI, le autobetoniere, i dumper e le macchine speciali. L’ampia gamma di elevatori telescopici Dieci punta in alto, tecnologia e qualità si traducono in oltre 110 modelli, abbinati a 30 telai in grado di soddisfare innumerevoli esigenze. Potenza, Agilità, Componentistica all’avanguardia, sono i punti di forza delle macchine Dieci. La versatilità operativa è costruita sulla base di elevati standard di longevità, robustezza e sicurezza.
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PIATTAFORME AEREE
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onostante il 2009 sia stato un anno non facile anche per i costruttori di sollevatori telescopici, causa una ridotta domanda di macchine nuove soprattutto a livello europeo, l’italiana Merlo dimostra di avere le spalle larghe, di guardare al futuro con determinazione e di lavorare allo sviluppo dei mercati esteri. Intendiamoci, anche per i sollevatori telescopici verdi lo scorso anno non è stato roseo ma Merlo ha avuto la forza di continuare a investire per presentare nuovi modelli e nuove macchine studiate per offrire soluzioni innovative alla clientela. Nel 2009 la forza lavoro del Gruppo Merlo è aumentata del due per cento, mentre il dieci per cento dei dipendenti è oggi dedicato alla ricerca e allo sviluppo. Per garantire le risorse economiche, oltre che umane, al reparto R&S è stato assegnato il 9,5 per cento del fatturato 2009. Diverse le novità che il costruttore di Cuneo lancia al Bauma. Quattro nuove macchine sono già state presentate il mese scorso, in anteprima as-
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soluta alla stampa tecnica internazionale, presso il Centro Formazione e Ricerca Macchine del costruttore. Si parte dal carro cingolato compatto Cingo M12.2, un vero e proprio porta attrezzi che si trasforma rapidamente in - per esempio dumper, betoniera, trivellatrice, trinciatrice, piattaforma aerea o sollevatore telescopico. Tra i sollevatori telescopici della serie Panoramic arriva a completare la gamma verso l’alto il modello P 50.18 HM (5.000 kg di portata e 17,8 metri di altezza forche) e anche la serie Roto guadagna un nuovo top di gamma con il 60.24 MCSS (6.000 kg di portata e 23,9 metri di altezza forche). La grande novità, però, è una piattaforma aerea da mille chili di portata in cesta, che può circolare su strada ed è disponibile in due versioni: MPR 15 per 15,6 metri di altezza operativa e MPR 18 per lavorare a diciotto metri. Vediamo di seguito le principali caratteristiche della neonata.
INNOVA e stupisce >>
[142] costruzioni aprile 2010
RIVOLUZIONE: 1.000 KG IN CESTA, 40 KM/H SU STRADA
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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE IL COSTRUTTORE DI SAN DEFENDENTE DI CERVASCA (CN) NON METTE FRENO A CREATIVITÀ E INVESTIMENTI.
AL BAUMA CINQUE NOVITÀ ASSOLUTE TRA CUI UNA PIATTAFORMA AEREA FUORISTRADA DA 1.000 CHILI DI PORTATA,
15 O 18 METRI DI ALTEZZA OPERATIVA E CIRCOLAZIONE SU STRADA DI
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PIATTAFORME AEREE
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ESEMPLARE DI PRE SERIE La piattaforma MPR che vedete in queste pagine è un esemplare di pre serie. Si tratta quindi di una versione pressoché definitiva a cui verranno apportate poche modifiche. Una di queste rigurderà la soluzione di accesso alla piattaforma differente dalla scaletta monoblocco che vedete. Vi saranno tre o quattro gradini come gli attuali, poi un piano calpestabile antiscivolo e dei gradini verticali per l’accesso al cestello.
“TELESCOPICA” ESPERIENZA
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IN CANTIERE SI GUIDA
A caratterizzare le nuove piattaforme MPR sono il telaio semovente con cabina di guida anteriore a sbalzo, la trasmissione idrostatica a controllo elettronico, le tre modalità di sterzatura, il braccio telescopico con piattaforma porta persone e l’assenza di stabilizzatori possibile grazie alla collaudate sospensioni idropneumatiche. Tutte queste tecnologie sono mutuate dai sollevatori telescopici di Casa e si possono pertanto dire ben collaudate.
Idropneumatiche e autolivellanti Per ottenere prestazioni fuoristrada notevoli e permettere agli operatori di lavorare in assoluta sicurezza anche su terreni accidentati, Merlo ha scelto di allestire gli MPR con il raffinato sistema di sospensioni idropneumatiche autolivellanti. Questo garantisce un buon confort di marcia anche su strada e la correzione automatica dell’inclinazione del telaio nell’utilizzo in cantiere. Le sospensioni operano correzioni fino a più o meno 9° (±16%) dell’inclinazione laterale e fino a più o meno 5° (±9%) di quella longitudinale.
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TRAZIONE IDROSTATICA
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4X4 E 3 MODALITÀ DI STERZATA
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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE Due metri per quattro
LA PIATTAFORMA CHE MANCAVA La nuove piattaforme aeree MPR 15 e MPR 18 creano una nuova nicchia di mercato ponendosi tra le semoventi e le autocarrate per concezione e versatilità di utilizzo. Progettate per garantire il lavoro in quota in tutta sicurezza e prestazioni fuoristrada degne di tale definizione, le nuova MPR si distinguono per l’elevata portata della cesta: 1.000 chili. Questo non consente solo di elevare sei persone, ma dà la possibilità a due operatori di portare con sé in quota e in tutta sicurezza attrezzature (di serie in cesta una presa elettrica 220 V con interruttore di rete sulla base della torretta ed una condotta per il passaggio di aria o acqua) come per esempio gruppi elettrogeni, motocompressori o idropulitrici ma anche materiali funzionali al lavoro. Per facilitare il carico delle attrezzature la sponda posteriore della piattaforma si può aprire. Le MPR sono conformi alla normativa EN 280.
DALLA PIATTAFORMA: FINO A
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6 KM/H
Le dimensioni della piattaforma aerea sono notevoli: due metri di larghezza per quattro di lunghezza. Si accede alla cesta dalla parte anteriore del mezzo (lato in cui sono posizionati anche i comandi remoti del carro e quelli della cesta con le prese di aria/acqua/corrente 220V), i due parapetto laterali sono fissi e quello posteriore può essere aperto per caricare attrezzature e materiali da lavoro. Elevabile tramite lo sfilo di un braccio telescopico, la piattaforma ruota rispetto al detto braccio di più o meno centottanta gradi.
15,8 O 18 METRI DI ALTEZZA SENZA STABILIZZATORI LE DUE VERSIONI Merlo Massa totale a vuoto Portata massima Altezza di lavoro Lunghezza Larghezza Altezza (in trasferimento) Motore turbodiesel cilindri Potenza max Regime di potenza max Velocità max da cesta Velocità ad altezza max Velocità max su strada
MPR 15 11.500 kg 1.000 kg 15,6 m 6.300 mm 2.240 mm 2.920 mm Deutz Tier IIIA 4 74,9 kW n.d. 6 km/h 1 km/h 40 km/h
MPR 18 12.500 kg 1.000 kg 18 m 6.700 mm 2.240 mm 2.920 mm Deutz Tier IIIA 4 74,9 kW n.d. 6 km/h 1 km/h 40 km/h
www.merlo.com
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PIATTAFORME AEREE
SOLLEVAMENTOI NCANTIERE L’IPERATTIVO AMILCARE PRESENTA LA FIGLIA All’evento organizzato per presentare alla stampa internazionale le novità del Bauma in condizioni operative, era presente anche il Cavaliere Amilcare Merlo con la sua abituale vitalità, lucidità e arguzia. Il fondatore dell’omonimo Gruppo ci ha spiegato che dal suo punto di vista la via da percorrere per vincere le sfide del futuro prossimo è fatta di investimenti in ricerca e sviluppo, prodotti innovativi, massima sicurezza e qualità dei prodotti. Merlo ha inoltre sottolineato quanto, dal punto di vista dello sviluppo commerciale, per la sua azienda sia importante ottimizzare la rete di distribuzione e assistenza a livello globale (ad oggi oltre 600 dealer nel mondo) citando a esempio l’investimento fatto di recente in Australia. L’imprenditore ha colto poi l’occasione per presentare i suoi più stretti collaboratori e sua figlia Silvia che lavora in azienda da oltre diciotto anni e attualmente ricopre la carica di responsabile amministrativo del Gruppo.
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SARANNO PRESENTATE AL
BAUMA
Roto 60.24 MCSS
Massa totale a vuoto con forche 20000 kg
Portata massima 6000 kg Il nuovo modello top di gamma dei telescopici rotativi ha una portata Altezza di sollevamento 23,9 m massima di 6 tonnellate e una altezPortata alla massima altezza 3.500 kg za operativa di 24 metri. Come altri Rotazione della torretta 360° modelli della serie Roto, il 60.24 MCSS ha le sospensioni idropneumatiche livellabili e gli stabilizzatori ad azionamento indipendente permettono la configurazione di lavoro con qualsiasi pianta di stabilizzazione. Durante le fasi operative la sicurezza è garantita dal sistema computerizzato MCSS (Merlo Continuous Slew Safety) che sovrintende con un monitoraggio costante al controllo e alla gestione di tutti i parametri di funzionamento.
Panoramic P 50.18 HM
Massa totale a vuoto con forche
n.d.
Portata 5000 kg Con questo nuovo modello caratterizzato da una portata massima di 5 Altezza di sollevamento 17,8 m tonnellate e un’altezza di sollevaPortata alla massima altezza n.d. mento di 18 metri, Merlo completa verso l’alto la gamma di macchine di grandi prestazioni. Su un sollevatore di questa categoria non possono mancare le migliori soluzioni tecniche: trazione integrale permanente, trasmissione idrostatica a controllo elettronico, impianto idraulico Load-Sensing, sistema elettronico Merlin di comando e diagnostica.
Cingo M 12.2
Attrezzatura Handler 400 (200) Capacità di sollevamento 400 (200) kg Altezza di sollevamento 3,4 (2,9) kg Attrezzatura PL 9.4 Portata (kg) 120 (1 persona) kg Altezza di lavoro 9,4 m Sbraccio max orizzontale 4m Rotazione della torretta ±140 gradi
La nuova gamma modulare di trasportatori cingolati Cingo M 12.2 amplia la gamma con undici modelli base, e portate dai 600 ai 1200 kg con motori diesel o benzina. Confermato l’esclusivo sistema per l’aggancio rapido delle molte attrezzature intercambiabili proposte come, per esempio, la Handler che permette di ottenere un mini sollevatore telescopico in due versioni (200 kg e 400 kg di portata massima) e la piattaforma aerea PL 9.4 che a fronte di dimensioni compatte offre una altezza operativa che supera i 9 metri e una portata massima di 120 chilogrammi.
[146] costruzioni aprile 2010
NOTIZIE[Tecnologie&Calcestruzzo] Compactmix 1.0 è un impianto di successo, semplice e robusto, ideale anche per la prefabbricazione
TECNOLOGICO E COMPATTO l Bauma 2007, [Liebherr] aveva presentato per la prima volta al pubblico l’impianto di betonaggio compatto “Compactmix 1.0”. L’interesse per questa linea dalla struttura flessibile è stato tale che, ad oggi, sono già state consegnate oltre 100 unità a clienti in ogni parte del mondo. Un tipico esempio di impiego è l’industria di prefabbricazione Dachser GmbH & Co. di Türkheim (Germania) dove, proprio grazie al concetto di flessibilità, è stato possibile annettere senza problemi un Compactmix 1.0 A-R al capannone di produzione esistente. Un trasportatore a nastro per calcestruzzo collega l’impianto di betonaggio alla produzione di elementi prefabbricati. Il miscelatore a piatto anulare modello RIM-M è dotato di un
agitatore meccanico. L’ultramoderno sistema di controllo a microprocessore Litronic-MPS II - sviluppo interno della tecnologia Liebherr - consente di produrre calcestruzzi di altissima qualità, adatti a qualsiasi esigenza e richiesta. Attualmente a Türkheim si produce calcestruzzo C40/50 con l’impiego di ricette speciali che comprendono additivi iperfluidificanti e cementi pregiati. Trasportato da un apposito nastro, il calcestruzzo arriva direttamente al capannone in un serbatoio di alimentazione mobile per il riempimento delle casseforme. Dotato di una tramoggia elettropneumatica, l’impianto può essere utilizzato all’occorrenza per riempire autobetoniere, e quindi anche per la produzione di calcestruzzo preconfezionato. www.liebherr.com
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GLI UTILIZZATORI L’impresa edile Glass GmbH di Mindelheim, annoverata tra i maggiori produttori di elementi prefabbricati della Germania meridionale, nel nuovo stabilimento di Türkheim produce pezzi speciali per la costruzione di gallerie: i cosiddetti “Tübbing”. Si tratta di elementi speciali che, in quanto al rispetto delle tolleranze di produzione, pongono esigenze non paragonabili a quelle dei pezzi finiti convenzionali dell’industria edile.
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IN QUESTO NUMERO...
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Piattaforme autocarrate Parla tedesco e raggiunge un’altezza di lavoro di 102,5 metri. Oggi è disponibile a nolo anche in Italia
Ponteggi Le “vecchie” opere provvisionali a tubi e giunti protagoniste nel cuore di Bologna.
FLOTTE OLEGGIO N
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NOTIZIE [Flotte&Noleggio]
n Dal multidirezionale al tubo e giunto Sorta a Bergamo nel 1947, è oggi una realtà affermata non solo nel settore edile, ma anche in quelli dello sport e dello spettacolo con la realizzazione di palchi, tribune e
sedute. Per l’edilizia CETA realizza tre tipologie di prodotti, tutti certificati da Igq, Istituto Italiano di Garanzia della Qualità: il sistema di ponteggi prefabbricati Prepont, il sistema multidirezionale Multiceta e il ponteggio tubo e giunto, oltre a una serie di accessori.
www.ceta.it
n Edilizia a 360 gradi Noleggio di gru, autogrù, escavatori e skid loader con operatore, tutti delle principali marche presenti sul mercato. Non solo. COSTRUIRE di Roma opera da diversi anni nel settore della rivendita di materiali e attrezzature per l'edilizia. La società, con la sede a Roma, effettua anche servizi di movimento terra, trasporto materiale di risulta da demolizione, costruzioni edili e impianti fognari.
www.costruirenoleggiogruroma.com
[150] costruzioni aprile 2010
n Nuove piattaforme aeree con batterie al litio che garantiscono quattro ore di autonomia
TIRA ARIA PULITA er gran parte delle aziende del settore il Bauma rappresenta l’occasione per lanciare prodotti nuovi, con tecnologie innovative e “amiche” dell’ambiente. È così anche per [Hinowa] che a Monaco presenterà la nuova serie di piattaforme aeree spider IIIS (SelfStab&destabilizing System): con altezze fino a 23 metri, sono disponibili con motorizzazioni benzina e diesel da cinque a 11 chilowatt accoppiate a motore elettrico monofase, e con le nuove motorizzazioni Lithium, dal motore elettrico AC 48 Volt da due chilowatt unito a innovative (e brevettate) batterie con celle agli ioni di litio ricaricabili in due ore, in grado di garantire un funzionamento di quattro ore continuative. Dotata di tecnologia CanBus e di stabilizzazione e destabilizzazione automatica mediante un solo pulsante, questa nuova serie è di facile utilizzo grazie a un display interattivo che indica come operare e al sistema RAHM Hinowa per tracking e diagnostica online. In fiera l’azienda veronese lancerà anche la nuova GoldLift 17.80XL, versione maggiorata della best seller 14.70 (ora disponibile in versione Lithium), dotata di sistema IIIS unito a un radiocomando per traini e stabilizzazione automatica. La GoldLift 17.80XL mantiene la sezione aerea totalmente idraulica per la massima semplicità di utilizzo nel noleggio a freddo. Tra le altre new entry si segnalano i minidumper HS1100 e HS1150 Hi- Speed, totalmente idraulici, capaci di raggiungere la velocità di sei chilometri orari: il nuovo sistema accelera o decelera automaticamente in funzione del carico e delle pendenze, garantendo una maggiore potenza in salita e la velocità massima sui percorsi piani. www.hinowa.com
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n Abbigliamento giusto, sicurezza garantita
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IL DECRETO IN CONCRETO
Riunirsi per parlare di sicurezza. È questo lo spirito della serie di incontri inaugurata all’inizio di marzo da [Nacanco], nella propria sede di Bergamo: riservati ai clienti e agli operatori professionisti, sono finalizzati ad analizzare alcuni articoli del Testo Unico sulla Sicurezza e delle successive modifiche, con particolare attenzione al noleggio e alle sue problematiche di natura legale e operativa, connesse all’impiego dei mezzi di sollevamento aereo. Il titolo dell’iniziativa, “Il Decreto nel concreto”, dà l’idea del suo taglio pratico, con un semplice accenno alle norme e largo spazio alle modalità di attuazione delle stesse e alle azioni da compiere per eliminare gli incidenti in cantiere. I temi affrontati sono stati illustrati da Lorenzo Perino, avvocato e membro del Comitato tecnico scientifico di Assodimi, Livio Corrado, consulente tecnico del Tribunale di Brescia e anch’egli consulente tecnico scientifico di Assodimi, e Jacopo Bolpagni, istruttore Ipaf e formatore di Nacanco. La formazione è un aspetto fondamentale per l’azienda bresciana, che tra l’altro nel 2009 è diventata Centro di formazione Ipaf: con una divisione completamente dedicata, solo lo scorso anno ha tenuto ben 153 corsi, coinvolgendo 312 aziende, per un totale di 1.290 operatori formati.
www.nacanco.it
Robustezza, protezione ed elevata visibilità. Sono queste le peculiarità principali delle linee di abbigliamento professionale e protettivo proposte per il cantiere da MEWA, società specializzata nel full-service di prodotti tessili, con consegna, ritiro e riconsegna dei capi puliti o riparati. Tra le collezioni si segnalano Twinstar, ideata per i lavori edili convenzionali, Ideal Protect e Twinstar Protect, realizzate per proteggersi dal calore
radiante e dalle fiamme, e Security, disegnata per i lavori stradali e impreziosita da strisce verticali e orizzontali riflettenti.
www.mewa.it
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GARANZIA DI SICUREZZA
COME OBIETTIVO Lo scopo è quello di dare le giuste indicazioni ai propri clienti per un noleggio all’insegna della sicurezza. Queste le ragioni del recente ingresso di [Cams] tra le fila di Assodimi: alcune macchine prodotte dalla società, come il Centauro 100/32, l’impianto cingolato con la duplice funzione di frantumazione e vagliatura, si prestano a essere noleggiate, perché essendo in sagoma sono facili da trasportare. L’azienda può acquisire così le nozioni normative da poter trasmettere ai clienti che desiderano noleggiare le macchine Cams. Un’idea lungimirante, nell’ottica di un’ulteriore crescita.
www.camssrl.it
n Non solo vendita Nata come impresa di costruzioni, BATTISTELLA COMMERCIALE di Gorgo al Monticano (TV) si è poi lanciata anche nella vendita e nel noleggio di materiali e attrezzature per l’edilizia. È parte integrante di un gruppo formato da cinque aziende attivo da 30 anni nel campo dei lavori di urbanizzazione, lottizzazioni industriali, artigianali e civili, lavori idraulici, movimento terra, asfaltature di strade e pavimentazioni di piazze storiche. La rivendita attualmente si sviluppa su un’area di circa 8.000 metri quadrati, di cui 200 al coperto dedicati all’esposizione dell’utensileria e dell’attrezzatura per il cantiere. Sebbene le divisioni noleggio e vendita siano in forte espansione, il “cuore” dell’azienda è tuttora rappresentato dall’attività di costruzione di opere pubbliche e private.
www.battistellacom.it costruzioni aprile 2010
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
NOTIZIE[Flotte&Noleggio]
n Si può con la nuova autocarrata Wumag Wt 1000 montata su carro da autogrù, ora disponibile anche in Italia con noleggio a caldo
PUNTARE IN ALTO na realtà in continuo movimento, in costante evoluzione. Il parco macchine del [GruppoVenpa3] prosegue la sua espansione con un’interessante new entry. Si tratta della nuova piattaforma autocarrata Wumag Wt 1000, montata su un autocarro personalizzato Tadano Faun. Con un’altezza di lavoro di 102,5 metri e una portata di 530 chilogrammi, risulta particolarmente indicata per il settore eolico, le raffinerie, i lavori di lattoneria, il restauro di campanili e le centrali elettriche. Da marzo la macchina è noleggiata con operatore da [Venpasud], azienda del GruppoVenpa3 operante in Puglia, che attualmente sta conoscendo un momento di grande crescita. Dopo il successo ottenuto con la recente sede di Lecce, la società si è orientata verso l’area di Bari, centro nevralgico dell’industria pugliese: lo scorso febbraio ha inaugurato una nuova sede nella zona industriale di Modugno, posizione strategica che sta già dando risultati positivi. Insomma, un’altra tappa per l’azienda, sorta nel 1996 e da sempre molto attenta allo sviluppo territoriale e al costante rinnovamento dei mezzi, anche in un periodo critico come quello attuale. Ne sono prova i numerosi cantieri in cui sono impiegate le attrezzature del gruppo, come quelli del settore fotovoltaico in Salento, dove sono al lavoro tutti i sollevatori telescopici Venpasud. www.gruppovenpa3.it www.venpasud.it
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[152] costruzioni aprile 2010
n Wumag Wt 1000 Altezza lavoro max 102,5 m Sbraccio laterale max (navicella 200 kg) 36 m Portata max navicella telescopica 530 kg Rotazione torretta continua Autocarro Telaio autogrù 5 assi Trazione 10x8 Peso totale 60 t
PUÒ ARRIVARE FINO A 103 METRI DI ALTEZZA
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n un groviglio di viuzze nel ventre della grassa Bologna una vecchia chiesa (nonché nobile santuario) necessitava un intervento di restauro e adeguamento funzionale. Santa Maria della Vita, fondata nel tredicesimo secolo da una confraternita che si rifaceva agli insegnamenti del francescano “Disciplinato” Raniero Fasani, è una chiesa caratterizzata da una bella cupola ellittica verde, la più alta del capoluogo emiliano. In tale contesto urbano, complicato anche dalla mancanza di appoggi in quota e dall’esposizione al vento della struttura, le opere provvisionali fornite da Fracasso Rent hanno assunto un’importanza decisiva per permettere all’azienda esecutrice dei lavori di operare in sicurezza e agilità nella fase operativa. In quella precedente di studio preliminare i progettisti, con l’ausilio di passerelle e ponteggi, avevano effettuato la ricognizione dei vani interni ed esterni, verificando la situazione degli appoggi e degli inserimenti delle strutture lignee nelle murature, risultate poi intaccate da umidità e parassiti. La fase operativa è consistita nella sostituzione e nel consolidamento di svariati coperti della chiesa, e nella manutenzione dell’interno della cupola sul grande vano centrale, compresa la lanterna in quota e quella sovrastante il presbiterio: un’operazione chirurgica e massiccia al tempo stesso, che ha previsto la sostituzione e rinforzo di travature grosse esistenti, di assiti e di altre strutture minute, per arrivare alla posa di guaine impermeabili e alla ricollocazione delle tegole.
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IL COLLAUDATO SISTEMA DI PONTEGGIO A TUBI E GIUNTI È STATO UTILIZZATO NEL CUORE DI BOLOGNA PER IL RESTAURO DI UN SANTUARIO: FACILE STOCCAGGIO E VERSATILITÀ LE RAGIONI DELLA SCELTA DI IRENE
NUVOLA
TUBO GIUNTO
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OBIETTIVO LOGISTICA Per quanto sia particolarmente suggestiva, la posizione della chiesa di Santa Maria della Vita, in pieno centro storico, in un intricato dedalo di vicoli, ha rappresentato la prima sfida da affrontare per Fracasso Rent. “Il primo problema che si è dovuto risolvere è stato quello dell’approvvigionamento, stoccaggio e ritiro dei materiali”, spiega Francesco Gironda, direttore generale dell’azienda veneta. “Poter accedere al cuore della città con mezzi di dimensioni ridotte e non poter contare su un’area di stoccaggio proporzionata alle dimensioni della struttura provvisionale da realizzare ha indotto i nostri tecnici a scegliere il ponteggio a tubi e giunti. È intuibile infatti come la peculiarità di tale sistema, ormai più che collaudato, abbia rappresentato in questo caso l’uovo di colombo, soprattutto grazie ai suoi elementi di facile stoccaggio e versatili nell’utilizzo”. Si precisa che, a servizio della facciata, sul ponteggio è stato installato un montacarichi Maber modello MB A800/150 con portata massima di 1.000 chili e una velocità di elevazione pari a 20 metri/minuto.
Perimetro da studiare La struttura realizzata da Fracasso Rent non ha riguardato solo il ponteggio a servizio della cupola. La società si è occupata anche dei ponteggi perimetrali che, sebbene fossero più semplici del primo, hanno comunque richiesto uno studio particolare per via dell’assenza di aree su cui realizzare il piano di appoggio: il complesso di Santa Maria della Vita è infatti adiacente ad altre costruzioni, quali la pertinenza del complesso stesso e il Mercato di Mezzo e, dall’altro lato, è affacciata su via Pescherie Vecchie, particolarmente stretta e contraddistinta dalla presenza di attività commerciali. Su tutti e tre i lati il piano di appoggio era praticamente “sospeso”, realizzato cioè con mensole metalliche a sbalzo, progettate e fornite dalla Montanari.
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FLOTTE&NOLEGGIO C UPOLA INCORNICIATA Nelle fasi di progettazione e di montaggio la parte più impegnativa è stata quella relativa al ponteggio con cui si è circoscritta la cupola per poi proseguire e fasciare la lanterna. Il ponteggio non poteva gravare strutturalmente sulla cupola, pertanto si è reso necessario realizzare una struttura autoportante sorretta da due travi reticolari ad anello. “La prima posta alla quota di imposta della cupola fa da base al ponteggio di servizio e scarica tutto il peso su otto pilastri, sempre in tubo e giunto, montati in corrispondenza delle otto costolature murarie che partono dai piedritti nel vano della chiesa: per tale fine sono state create delle strutture di profilati metallici da fissare con tasselli alle grandi lesene murarie”, racconta Gironda. “La presenza di bordi a sbalzo alla sommità delle lesene murarie ha imposto un disassamento dei profilati metallici verticali con la creazione di terrazzini su cui sono state fissate le basette dei pilastri a sostegno dell’intera struttura. La seconda trave, invece, anch’essa circolare, è stata realizzata alla base della lanterna”. Oltre agli appoggi, un altro aspetto a cui si è prestata molta attenzione è stata l’azione del vento che, considerata l’altezza dell’edificio, si è rivelata fondamentale. In generale lo studio di verifica dell’intera struttura provvisionale è stato condotto con il metodo delle tensioni ammissibili, che ha evidenziato lo stato tensionale di ciascuna asta: il massimo carico di trazione risultante ha richiesto il raddoppio di alcune aste e l’applicazione di tre giunti antisfilamento per ciascuna delle estremità.
QUALCHE NUMERO Nel dettaglio, il ponteggio impiegato in questo cantiere è il sistema prodotto da Fracasso, costituito da tubo zincato in acciaio S235JR dal diametro di 48,3 millimetri e spessore 3,2, e dal giunto ortogonale a quattro bulloni stampato a caldo. In totale sono stati montati 6.633 metri quadrati di ponteggio, con 26.093 giunti e 21.612 metri lineari di tubo.
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La chiesa A un tiro di schioppo (40 metri) da San Petronio e Piazza Maggiore, fu fondata nella seconda metà del tredicesimo secolo dalla confraternita dei Battuti di Santa Maria della Vita, dediti ad assistere pellegrini e malati nell’attiguo ospedale, oggi scomparso. La chiesa - eletta a santuario - fu ampliata a tre navate fra il 1454 e il 1502. Distrutta da un terremoto nel 1686, fu interamente ricostruita negli anni successivi, fino al 1787, anno in cui fu terminata la grande cupola verde dell’architetto Giuseppe Tubertini. La chiesa attuale è a pianta quasi quadrata: con 19 e 21 metri per lato forma una croce greca poco accentuata. Delle sei cappelle laterali, quattro sono ricavate nelle larghe pilastrature angolari e aperte da coretti. Le colonne giganti di ordine corinzio, poste a sostegno degli archi delle cappelle, conferiscono all’interno un aspetto monumentale, dominato dalla grande cupola ellittica (che con i suoi oltre 52 metri è la più alta della città) situata all’altezza del presbiterio, a sua volta posto in asse con l’ingresso e orientato verso Nord. La cupola, esternamente rivestita di lastre di rame e coronata da una lanterna, custodisce il famoso “Compianto su Cristo morto”, uno dei capolavori della scultura italiana, composto da Nicolò dell’Arca nel quindicesimo secolo.
L’IMPRESA ESECUTRICE La Montanari è un’azienda bolognese che opera dal 1898, in particolare nel settore del recupero e ristrutturazione edilizia, e nel restauro di edifici monumentali. Per rispondere alle esigenze dei clienti ogni area operativa è sviluppata da tecnici dedicati, dando così luogo ad una struttura per divisioni. L’impresa è impegnata per conto di committenti privati con il ruolo di general contractor laddove la complessità del coordinamento tra le diverse lavorazioni è particolarmente elevata. www. montanari1898.it
L’IMPRESA NOLEGGIATRICE Fracasso Rent è la società di servizi della Divisione Edilizia del Gruppo Fracasso, a disposizione tanto di chi acquista o semplicemente noleggia ponteggi. È nata nel febbraio 2008 con lo scopo di raggruppare tutte le attività a valore aggiunto che consentono una migliore commercializzazione del prodotto. Opera su tutto il territorio nazionale e conta tre centri logistici: le filiali di Ozzano dell’Emilia (BO) e Roma, oltre al quartier generale del Gruppo a Fiesso d’Artico (VE).
www.fracassorent.it
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