Casa Editrice la fiaccola srl
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Costruzioni N 647 Anno LX Aprile 2011
Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature
Macchine&Componenti
MOTORI DUE NUOVI QUATTRO CILINDRI TEDESCHI CHE RISPETTANO LO STAGE III B
Demolizione&Riciclaggio ATTREZZATURE PINZE E FRANTUMATORI ALLA CARTIERA BURGO DI CHIETI
Tecnologie&Calcestruzzo IMPIANTI SEMOVENTI PRODURRE IN CANTIERE CLS DI QUALITÀ CERTIFICABILE
647 Anno LX Aprile 2011
SPECIALE SAMOTER 2011: TUTTI I DATI TECNICI DI 100 NUOVE MMT
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Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni
Mensile di Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature
SOMMARIO ATTUALITÀ&PRODOTTI 6
Notizie Grandi lavori, prodotti, sostenibilità,curiosità e truck
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MINI ESCAVATORE CINGOLATO
Macchina del mese
MACCHINE &COMPONENTI 22
MOTORI
2011 passaporto al 2015
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO 66
Notizie Novità per martelli, pinze e frantoi
Due nuovi 4 cilindri Deutz
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Bobcat E50 ZTS
SAMOTER 2011
Tra qualche anno le reti di vendita...
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PINZE E FRANTUMATORI
Soluzione eco-friendly La cartiera Burgo di Chieti demolita con attrezzature Vtn Europe
La fiera tra novità e prospettive
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RIBALTABILI
La vasca alla ribalta Samoter: allestimenti cavacantiere
16
70
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CAVE &I NERTI 78
100 NUOVE MMT
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Tutti i dati tecnici delle novità presentate al Samoter
Notizie Inerti, normativa, macchinari, prodotti per l’estrazione
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647
ISSN: 0010 - 9665
IMPIANTI LAVORAZIONE INERTI
Tanto di cappello
IMPIANTI SEMOVENTI
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ICM per il Canale di Panama
Abbiamo visto all’opera una betoniera Fiori che “garantisce” un cls D.O.C.
TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO 88
ATECAP
La cultura non si ferma Progetto Concrete in Lombardia
90
SOLLEVAMENTOinCANTIERE 106 Notizie Autogrù da record, piatttaforme elettriche e strategie d’impresa
ISTITUTO ITALIANO CALCESTRUZZO
Premescolazione e organizzazione dell’impianto Il punto sul mercato italiano
93
FORMAZIONE
112 Sicurezza...
è questione di cultura La formazione del personale di CMC Ravenna passa anche per Scuola 626
ISTITUTO ITALIANO CALCESTRUZZO
IIC al Parlamento europeo Obiettivo formazione
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La centrale su quattro ruote
Notizie
DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO Emilia Longoni REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Valentino Viale costruzioni@fiaccola.it SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it COLLABORATORI Paolo Bruschi, Silvio Cocco, Federico Fornara, Claudio Marini, Edoardo Nartelli, Umberto Nartelli, Daniela Stasi IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it
Prodotti, additivi, cronaca e certificazioni
TRAFFICO E PUBBLICITÀ Antonella Ciliberto, Laura Croci marketing@fiaccola.it
98
122
MARKETING E PUBBLICITÀ Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna ottoadv@tin.it Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952
AUTOCOMPATTANTE
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L’SCC per Calatrava La collaborazione tra Mapei e Sicabeton per Tor Vergata
FLOTTE&NOLEGGIO 118
Notizie Novità di prodotto, servizi e localizzazione
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OPERE PROVVISIONALI
Architettura direzionale La versatilità della gamma Pilosio
Nel prossimo numero Il settore della macchine da cantiere, e in particolare quello delle macchine movimento terra, sta vivendo una vera e propria rivoluzione che è partita dalla progettazione, è passata dal ridimensionamento della domanda ed emerge oggi passando per il prodotto e arriverà a influenzare le reti distributive. Se in questo numero vi presentiamo tutte le novità di prodotto lanciate al Samoter di Verona e mettiamo nero su bianco i problemi delle reti distributive nel mantenere i nuovi ritmi di mercato, nel prossimo numero completeremo il quadro con il report di CONEXPO 2011 (in foto) e quello di INTERMAT MIDDLE EAST 2011. Vi anticipiamo che a Las Vegas si sono viste trasmissioni idrostatiche che con l’aumentare della velocità diventano meccaniche ed escavatori con regime motore variabile in base al carico di lavoro.
STAMPA Everprint - Via G. Rossa, 3 - Carugate (MI) ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00 È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440
Casa Editrice
la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484
WWW.COSTRUZIONIWEB.COM
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APR I LE 2011
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INSERZIONISTI CECCANTINI & FIGLI SRL www.ceccantini.it
9 89
CGT EDILIZIA SPA www.cgtedilizia.it
1
CORIMAG SRL www.corimag.it
8
CTE SPA www.ctelift.com
110
DIECI SRL www.dieci.com
12
G.P.A. PERIODICI SPA www.gpaperiodici.it
104
GLOBAL PARTS SRL www.globalparts.it
64
HAULOTTE ITALIA SRL www.haulotte.it
111
IHIMER SPA www.ihimer.com
5
IME TECHNOLOGY SRL www.imeplants.it
I Cop.
IRON PLANET www.ironplanet.com
20
KOMATSU ITALIA SPA www.komatsuitalia.it
II Cop.
KUBOTA EUROPE SAS www.kubota.fr LIEBHERR INTERNATIONAL DEUTSCHLAND GMBH www.liebherr.com LOCATELLI SPA www.locatelligru.it MA-ESTRO SRL AUTOMAZIONE www.ma-estro.com
11
103 109 81
MERCEDES-BENZ ITALIA Veicoli Industriali 13 http://truck.mercedes-benz.it/ MICHELIN ITALIANA SPA www.michelin.it
III Cop.
PROMOVE SRL www.promove.it
IV Cop.
SANDVIK ITALIA SPA www.sandvik.com
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SSAB SWEDISH STEEL SPA www.ssab.it
69
VENPA SPA www.gruppovenpa3.it VOLVO C.E. ITALIA SPA www.volvoce.it
121 63
La IME di Campogalliano (MO) vanta un’esperienza di oltre cinquant’anni nella progettazione e realizzazione di centrali per la produzione di calcestruzzo destinate sia al settore del betonaggio sia a quello della prefabbricazione. Sin dalle origini l’azienda italiana ha privilegiato la ricerca finalizzata allo sviluppo di prodotti innovativi di qualità e rispondenti alle esigenze specifiche della clientela operante nei cantieri di tutto il globo. Punto di forza è l’organizzazione mondiale della rete di assistenza post vendita strutturata per garantire la massima efficienza delle centrali di betonaggio nel tempo. IME TECHNOLOGY SRL Via Albone, 17/2 41011 Campogalliano (MO) Tel. +39 059 526 960 Fax +39 059 525 900 info@imeplants.com www.imeplants.com
Aziende citate Acerbi...........................................58 Adige ...........................................58 Andreoli ........................................58 Atlas Copco ....................................79 Berco .............................................9 Bobcat ..........................................16 Box International ............................118 Cantoni .........................................59 Capital Safety Group........................110 Cardi ............................................60 Carraro Drive Tech .............................6 Case ............................................28 Cat ..............................................14 Caterpillar .....................................31 Cifa..............................................94 Cmc Ravenna ................................112 Cmo Trading.....................................7 Corimag ........................................67 Cramaro ........................................62 Dentz............................................22 Dieci ............................................35 Doosan Infracore Ce ...........................7 Doosan-Bobcat ................................35 Elto ............................................119 Emoter..........................................70
IN COPERTINA
CANGINIBENNE SRL www.canginibenne.com
Fagioli Group ................................108 Fiori.............................................98 Ghel.............................................38 Gruppo Italcementi ...........................95 Gruppo Venpa3 ..............................119 Haulotte Group ..............................106 Hinowa........................................109 Hitachi..........................................38 Hyundai ........................................39 Icm ..............................................82 Icmq ............................................12 Indeco ..........................................68 Intec ..............................................7 Jcb ..............................................40 Kerneos ........................................95 Komatsu........................................42 Kubota ..........................................44 Liebherr...............................67-45-106 Locatelli ......................................107 Maestro ........................................80 Manitou .......................................108 Manitou-Mustang .............................46 Mapei...........................................96 Marcolin........................................62 Mecalac ........................................47
Meiller..........................................60 Menci ...........................................61 Michelin........................................81 New Holland...................................48 New Tech .....................................119 Nitrex ...........................................79 Palazzani.......................................51 Pilosio ........................................126 Potain .........................................110 Putzmeister ....................................95 Rammit.........................................66 Rev..............................................69 Ruthmann ....................................106 Sandrini Costruzioni ........................126 Sany ...........................................107 Scuola 626 ...................................112 Socomec .......................................67 Ssab ..............................................8 StanleyBlack&Decker ........................67 Tecnoeleva ...................................118 Tecnovan .......................................62 Terex Cranes .................................107 Venieri..........................................52 Voltaelectronics...............................10 Volvo............................................53 Vtn Europe .....................................70 Yanmar .........................................55 Zorzi ............................................61
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NEWS
ATTUALITÀ&PRODOTTI
Finiti gli scavi del Gottardo opo cinque mesi dalla caduta del diaframma nella canna est avvenuta il 15 ottobre 2010, lo scorso 23 marzo la fresatrice TBM impegnata nello scavo della Galleria di base del San Gottardo ha perforato l’ultimo metro di roccia della canna ovest tra Faido (vedi immagine) e Sedrun. Si è così completato lo scavo sulla lunghezza di 57 chilometri di entrambe le canne “a binario unico” della galleria più lunga del mondo che la società AlpTransit San Gottardo sta realizzando per favorire il collegamento transalpino su rotaia sull’asse Nord-Sud. Ricordiamo che l’AlpTransit è un progetto che ha per obiettivo la realizzazione di tratte ferroviarie sotterranee ad alta velocità a diverse centinaia di metri al di sotto della quota delle attuali linee. Oltre all’incredibile Galleria di base del San Gottardo da 57 chilometri,
il progetto include anche la Galleria di base del Lötschberg costruita dalla AlpTransit Lötschberg, lunga 34,6 chilometri e la cui canna est è stata aperta al traffico passeggeri alla fine del 2007 (quella ovest deve essere completata ma è già scavata per metà). Con la caduta del secondo diaframma della Galleria di base del San Gottardo termina un’importante fase di costruzione cominciata nel 2001 nel comparto sud di Bodio; una fase preceduta, a partire dal 1996, dalla realizzazione di
cunicoli d’accesso di Amsteg, Sedrun, Faido e Bodio e dalla costruzione di due pozzi profondi 800 metri a Sedrun. Inclusi tutti i cunicoli e pozzi, il sistema di tunnel della Galleria di base del San Gottardo misura 152 chilometri di cui 56 per cento scavati con fresatrice e i restanti con avanzamento tradizionale. Secondo i dati ufficiali della AlpTransit San Gottardo sono stati trasportati fuori dalla montagna più di 28 milioni di tonnellate di roccia e massi. “Con la fine degli scavi al
Gottardo - ha dichiarato Renzo Simoni, Presidente della Direzione di AlpTransit San Gottardo SA - è stato raggiunto un altro importante traguardo nella costruzione della galleria più lunga del mondo. I lavori procedono regolari e l’obiettivo di AlpTransit San Gottardo rimane quello di consegnare la galleria pronta per l’esercizio alle FFS alla fine di maggio del 2016. Da oggi a quel momento eseguiremo le attività di rivestimento interno, equipaggiamento della costruzione grezza e quelle d’installazione della tecnica ferroviaria già iniziate nella canna est”. www.alptransit.ch/it
L’inverter controlla la trazione
FTC e MPT in Brasile a Ottobre Raddoppiano le due fiere professionali di Fiera Milano dedicate a potenza fluida, meccatronica e trasmissione meccanica di potenza: Fluidtrans Compomac e Mechanical Power Transmission & Motion Control “approdano” anche sul mercato latinoamericano. Complice il settore della fluidodinamica che mostra un andamento positivo, Fiera Milano ha scelto di esportare le due manifestazioni in Brasile, a San Paolo; l’appuntamento è dal 4 al 6 ottobre 2011. La formula “classica” della manifestazione si svolgerà l’anno prossimo, nel polo espositivo di Rho, dall’8 all’11 maggio 2012.
6 Costruzioni aprile 2011
La divisione Carraro Drive Tech della CARRARO GROUP ha esposto alla Conexpo di Las Vegas il nuovo sistema E&Go, presentandolo come una nuova tipologia di propulsione nata dal connubio tra massima competenza tecnica nella meccanica di trasmissione del moto ed il know-how nell’elettronica. In parallelo alla trasmissione robotizzata, il sistema prevede la presenza di un inverter per il controllo della trazione, sviluppato dalla Santerno, centro d’eccellenza del Gruppo Carraro per l’elettronica di potenza. L’innovativo powertrain elettrico a 2 velocità ad elevata efficienza è stato sviluppato per macchine movimento terra ibride o ad “emissioni zero” come i sollevatori telescopici o le pale gommate compatte.
www.carrarodrivetech.it
www.fluidtranscompomac.it
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Doosan “in diretta” sull’Italia a Doosan Infracore Construction Equipment - EMEA ha annunciato un’importante modifica alla struttura della rete di distribuzione di macchine movimento terra Doosan in Italia. A partire dal primo luglio di quest’anno, Doosan Infracore Construction Equipment Area EMEA, con sede a Waterloo in Belgio, assumerà il ruolo di “importatore” e gestirà direttamente attraverso la propria organizzazione l’attuale rete italiana di concessionari Doosan. Dal primo luglio 2011 la CMO Trading di Cortemaggiore (PC) non sarà più importatore ma concessionario autorizzato Doosan per le regioni Val d’Aosta, Piemonte e il Friuli. La DOOSAN INFRACORE CE collaborerà con CMO TRADING e i concessionari Doosan per garantire l’evasione degli ordini in corso, la fornitura di servizi legati a garanzie di prodotto, i servizi di postvendita e di assistenza. “Ci siamo resi conto della necessità di stabilire un rapporto diretto con ciascuno dei nostri concessionari in Italia per raggiungere obiettivi di vendita superiori - ha dichiarato Norbert Donaberger, vicepresidente della divisione Sales e Marketing per l’area EMEA (in foto). Questo ci aiuterà a capire meglio il mercato e le specifiche esigenze dei clienti offrendo anche soluzioni di finanziamento per i clienti finali e programmi di noleggio”. www.doosanequipment.com
L
Quasi centomila La ventottesima edizione della triennale Samoter di Verona, con 900 espositori rappresentanti 37 Paesi, ha attirato 98 mila visitatori di cui 11 mila stranieri. Ai 50 momenti d’incontro, tra convegni, seminari e corsi di formazione realizzati in collaborazione con gli espositori e le associazioni di categoria, hanno partecipato due mila visitatori. “Samoter batte il mercato superando le titubanze di quanti sino a sei mesi fa non credevano possibile un’edizione importante - commenta Ettore Riello, Presidente di Veronafiere. “L’edizione 2011 è stata ricca di spunti concreti per il business anche grazie alle oltre cinquanta delegazioni estere e ai molti convegni di approfondimento”. www.samoter.it
Tirano via anche il silicone
Da febbraio la Intec di Settimo Torinese commercializza in esclusiva i panni lavamani usa e getta Big Wipes dell’israeliana Sycamore. Ideali per l’utilizzo in officina ma adatti anche per la vita di cantiere, i nuovi panni sono impregnati di uno speciale liquido antibatterico, ipoallergenico, che lascia le mani perfettamente pulite in ogni condizione di utilizzo, anche la più difficile. I Big Wipes della INTEC sono anche utili per pulire superfici e utensili da vernici, smalto, adesivi, olio, morchie, colle, resine epossidiche e dal micidiale silicone! I panni, dermatologicamente testati, contengono Aloe Vera e Vitamina E e sono disponibili in due versioni: la Industrial e la Industrial+ caratterizzata da tessuto a doppia trama abrasivo. Una confezione contiene 80 panni e garantisce un prodotto sempre fresco fino a 1 anno dopo l’apertura.
PHOTO NEWS
www.intecsrl.it
Scultura in scala 1:1
A giudicare dal sito internet dell’artista, le opere del belga Wim Delvoye potrebbero essere adatte a un pubblico molto giovane ma dietro alla vetrina animata le uniche che consigliamo ai lettori più piccoli sono quelle che rappresentano macchine da cantiere: escavatori, betoniere, carrelloni, pale... La scultura in foto rappresenta un Cat gotico in scala 1:1 (potrebbe essere un “325”, ndr) esposto in Belgio sul lungomare di Middelkerke, poco a nord di Calais.
aprile 2011 Costruzioni 7
MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI
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SMOPYC 2011
Scocca.. dall’ arco
5-9 aprile 2011, Saragoza (Spagna) Fiera mondiale del settore costruzioni www.smopyc.es
GIS 2011 27-29 maggio, Piacenza Giornate italiane del sollevamento www.fieragis.it
SAIE 2011 5-8 ottobre 2011 Bologna 47° Salone internazionale dell’edilizia www.saie.bolognafiere.it
MADE EXPO 2011 5-8 ottobre 2011, Rho (MI) Milano Architettura Design Edilizia www.madeexpo.it
rodurre lavorati con caratteristiche qualitative elevate significa anche proporre soluzioni e applicazioni in grado di esaltare le caratteristiche del materiale stesso. Succede a SSAB - il leader svedese nella produzione di acciai altoresistenziali - che ha progettato un nuovo design in Hardox con fondo ad arco per cassoni ribaltabili in Hardox. Si chiama Arc Design il progetto di vasca che combina la flessibilità di un cassone tradizionale con la leggerezza di un halfpipe. La caratteristica chiave è il pianale a fondo convesso, realizzato in acciaio antiusura Hardox. In questo modo la struttura è in grado di sopportare carichi pesanti, migliorare la durata e ridurre la tara del veicolo. “Il nostro obiettivo è di sviluppare soluzioni innovative con l’impiego degli acciai altoresistenziali, affinché i nostri clienti possano essere più competitivi”, dichiara KarlGustav Ramström, responsabile Marketing and Sales, SSAB EMEA.
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Come fosse... una volta Arc Design sopporta carichi pesanti esattamente come le volta di un edificio. È inoltre dotato di impianto di riscaldamento sotto il pianale che previene l’adesione del carico. Il design è indicato per cassoni e dumper che trasportano sabbia, ghiaia, rocce e rottami perché protegge la struttura sotto il telaio da ammaccature, causate dall’impatto di grandi massi. Con il nuovo Arc Design, i ribaltabili possono essere più leggeri del 30-50 per cento, avere una durata maggiore. Inoltre possono avere lo scarico posteriore o lo scarico laterale e possono trasportare più carico rispetto all’half-pipe. www.ssab.com
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IL SITO DEL MESE
ATTUALITÀ&PRODOTTI
N EWS Dura di più e costa meno
n WWW.COSTRUZIONIWEB.COM Questa volta il sito internet “del mese” è quello della nostra rivista. Dallo scorso mese di marzo, infatti, COSTRUZIONI ha una pagina web dedicata e si può sfogliare on-line. A rischio di essere autoreferenziali (ovviamente questo mese ci esimiamo dal dare voti a grafica e fruibilità), abbiamo ritenuto doveroso segnalarvi i nuovi servizi che offriamo. Registrandovi gratuitamente, per esempio, potete accedere all’archivio digitale e consultare tutti i numeri pubblicati da gennaio 2008 a oggi, l’ultima Guida al calcestruzzo, la Guida Noleggio e presto saranno disponibili anche i Condensed Specification Book delle macchine movimento terra compatte e di quelle construction. Oltre ai contenuti della rivista cartacea on-line troverete anche notizie di attualità e prodotto aggiornate in tempo reale, il calendario eventi, i link utili e molto altro.
Berco ha presentato il sistema per sottocarro Robustus, acronimo di ROtating BUShing Track Undercarriage System, progettato per apripista e pale cingolate. Rispetto alla media, il nuovo sistema sottocarro BERCO ha una durata superiore del 35 per cento, costi di gestione ridotti del 25 per cento e può lavorare 6.000 ore senza manutenzioni. Il segreto sono le boccole rotanti che si muovono liberamente a contatto con gli sprocket minimizzando attriti e usura.
www.berco.com
Via Savio, 29/31 - 47027 Sarsina (FC) Tel. 0547 698020 - Fax 0547 698021 www.canginibenne.com
Sostenibilità, riciclo e appalti “verdi” l valore dell’industria delle costruzioni nell’Unione Europea viene quantificato in 1,2 trilioni di euro. Esso rappresenta il 9,9 per cento del Pil e il 51,4 per cento della formazione di capitale fisso lordo. Sempre a livello europeo l’industria delle costruzioni ha generato nel 2009 un totale di 14,9 milioni di posti di lavoro corrispondenti al 7,1 per cento dell’occupazione totale e al 29,1 per cento degli occupati nell’industria. Nel settore delle costruzioni operano circa 3 milioni di imprese
I
di cui il 95 per cento con meno di 20 addetti. Nel settore edile e delle costruzioni, il 22 per cento dell’attività si concentra nell’ingegneria civile, il 31 per cento nell’edilizia non residenziale, il 18 per cento nelle nuove abitazioni e il 29 per cento nella riqualificazione e
manutenzione degli edifici esistenti. Tutto questo lo comunica il CEPMC, ossia il Consiglio Europeo dei Produttori di Materiali da Costruzione che punta a tutelare gli interessi dei produttori dei materiali da costruzione a livello europeo. Il CEPMC durante l’ultima assemblea generale ha eletto Libero Ravaioli (in foto) Presidente per il biennio 2011-2012. Ravaioli è delegato per l’Europa di Confindustria Finco (Federazione Industrie Prodotti Impianti e Servizi per le Costruzioni) e di Uncsaal (l’Unione
Interessante come nel 2009 Viatec, fiera internazionale specializzata per le infrastrutture stradali è stata, assieme alla concomitante Baumec dedicata a macchine ed attrezzature edili, la vetrina per 183 espositori e ha accolto 9.200 visitatori (60% provenienti dalla provincia di Bolzano) di cui 450 hanno partecipato ai congressi e seminari organizzati a contorno delle due manifestazioni. Tra questi ha destato particolare interesse la quarta edizione del “Brenner Congress” che ha affrontato le tematiche della costruzione di infrastrutture (tunnelling), manutenzione e all’installazione di binari e strade presentando lo stato attuale della Galleria di Base del Brennero e lo stato d’avanzamento della futura trasversale alpina ferroviaria (NEAT) la cui rete comprende la Galleria del Lötschberg e la Galleria di Base del San Gottardo. Per gli organizzatori della manifestazione il bilancio è positivo. Il direttore di Fiera Bolzano Reinhold Marsoner, ha spiegato che “la giornata di festa nazionale del 17 aprile non ha aiutato il Viatec 2011 a battere i record assoluti in termini di visitatori ma ciononostante è stato un successo e si sono raggiunti i buoni livelli del 2009”. Secondo un’indagine svolta dall’ente fiera durante la manifestazione su un campione di 567 persone, l’andamento economico del settore è stato giudicato “in calo” per il 27,9 per cento, stabile per il 49,6 per cento, in crescita per il 17,3 e il 5,2 per cento non ha commentato. www.baumec.it www.viatec.it
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www.voltaelectronics.com
ATTUALITÀ & PRODOTTI
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confindustriale del comparto italiano dell’involucro edilizio). “Il CEPMC - ha sottolineato il neoeletto Presidente - è impegnato su molti fronti: dall’ambiente alle risorse minerarie, dalla normativa relativa alla reazione e resistenza al fuoco al regolamento sui prodotti da costruzione (CPD/CPR) e come debba prendersi cura anche argomenti come sostenibilità, efficienza energetica, la qualità dell’abitare, riciclo, appalti verdi e il sistema di standardizzazione: le nuove scommesse per il futuro.” www.cepmc.org
Controllo solare Arriva la telecamera che protegge i cantieri per tutelare le imprese e garantire sicurezza sul lavoro. Si chiama Solar Camera il progetto tutto made in Italy della Voltaelectronics. Funziona ad energia solare ed offre la possibilità di essere installata ovunque. Aiuta le imprese edili a tutelarsi da illeciti e a garantire con più semplicità la sicurezza sul posto di lavoro, arrivando in zone prima inaccessibili. Utile in aree di costruzione dove non si possono tirare cavi e dove le installazioni devono essere facilmente spostabili e rimovibili. Ha 6 giorni di autonomia, compatibilità con ogni IP Camera sul mercato oltre a molte possibilità di connessione wireless.
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www.dieci.com
Opportunità e procedure della sostenibilità a sostenibilità rappresenta una promettente risposta alle nuove domande per un’edilizia pienamente inserita nei processi di sviluppo in grado di raccogliere le grandi sfide ambientali e macro-economiche. Un’opportunità per rilanciare un settore fondamentale per l’economia italiana, che si trova ancora pienamente in crisi. È questo il senso della pubblicazione “Certificare la sostenibilità in edilizia. Dal progetto al cantiere, dal prodotto all’edificio”, realizzata da ICMQ, presentata il 2 marzo a Milano. “Chi vuole affrontare il mercato presente e futuro deve proporre prodotti che rispondano a requisiti di sostenibilità ambientale e deve poterne garantire, seriamente, le prestazioni”, ha dichiarato Lorenzo Orsenigo, direttore di Icmq. “Un sistema di certificazione di terza parte indipendente, sottoposto alla vigilanza prevista dalla normativa comunitaria, è lo strumento adeguato a rispondere a questa esigenza. Negli Stati Uniti la realizzazione di interventi con caratteristiche di sostenibilità è la normalità e non l’eccezione, così come il mercato dei prodotti “green” è ampio e la mancanza di queste caratteristiche significa essere tagliati fuori da importanti realizzazioni immobiliari, e quindi dal mercato. Anche l’Italia si sta avvicinando a questo tipo di situazione”. È ormai riconosciuto, infatti, che la certificazione è l’unico sistema reale in grado di assicurare la rispondenza del raggiungimento delle prestazioni di sostenibilità dichiarate di un edificio o di un singolo prodotto. La pubblicazione ha proprio l’obiettivo di porsi come riferimento per gli operatori del settore, illustrando i principali schemi di certificazione esistenti nel mondo e quali sono i modelli che si applicano in Italia. La sezione finale del volume presenta alcuni casi di studio, fra i quali il cantiere Porta Nuova a Milano, uno dei primi e più grandi cantieri sostenibili in Italia. Il testo si può ottenere gratuitamente facendone richiesta a Icmq: icmq@icmq.org
L ACTIONS not words Fatte per lavorare e pensate per semplificare il lavoro. La produzione di DIECI s.r.l. è articolata in quattro macrocategorie: gli elevatori telescopici (a braccio fisso e rotanti), la linea AGRI, le autobetoniere, i dumper e le macchine speciali. L’ampia gamma di elevatori telescopici Dieci punta in alto, tecnologia e qualità si traducono in oltre 110 modelli, abbinati a 30 telai in grado di soddisfare innumerevoli esigenze. Potenza, Agilità, Componentistica all’avanguardia, sono i punti di forza delle macchine Dieci. La versatilità operativa è costruita sulla base di elevati standard di longevità, robustezza e sicurezza.
DIECI, il Partner giusto per il tuo lavoro.
THE RIGHT PARTNER FOR YOUR WORK
ATTUALITÀ & PRODOTTI
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Il gatto sulla strada
PRODUZIONE
Dall’off all’on the road. Arrivano i ‘musoni’ stradali in “giallo” frutto della joint venture con i connazionali della Navistar. Disponibili in due modelli ma, al momento, solo sulle strade dell’Australia ome in codice Nc2. Una sigla che nasconde la joint venture ‘fifty-fifty’ tra due big company statunitensi con sede nell’Illinois: la Navistar International di Warrenville e la Caterpillar di Peoria. La prima specializzata nella costruzione di camion conventional, la seconda che è novizia nel settore automotive. A poco più d’un anno da quell’accordo, che prevede
N
appunto la produzione di camion stradali destinati ai mercati extra americani, ecco arrivare i primi frutti, al momento venduti solo in Australia. Territorio dove questi musoni sono de facto assemblati, precisamente in quel di Tullamarine, nello stato di Victoria, poco lontano da Melbourne. Ma l’intesa stabilita coi cinesi della Jac (l’Anhui Jianghuai Automobile) potrebbe condurli anche ai piedi
della Grande Muraglia oltre che in altri paesi emergenti. Carro e trattore solo 6 per 4 Per ora si comincia con un mercato, l’Australia appunto, dove Nc2 è riuscita a mettere in piedi
DRIVELINE
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ATTUALITÀ&PRODOTTI
in poco tempo una rete composta da una cinquantina tra concessionari e punti assistenza, sfruttando soprattutto il network di dealer Caterpillar off highway già presenti sul territorio. E si comincia inoltre con due soli
complessive, che salgono a 72 nel caso del 630 col semirimorchio. Sotto il lungo cofano motori C13 e C15 A sei cilindri in linea con iniettori pompa i due propulsori offerti, turbo (con wastegate)
N EWS
sale invece il C15 da 15,2 litri e 410 chilowatt (550 Cv) di potenza su 2.100 giri, con una coppia di 2.500 Newtonmetro a 1.200 giri. In entrambi i camion, la potenza viene scaricata a terra attraverso un cambio manuale 18 rapporti non
Dall’estrema sinistra, il Caterpillar C15 da altrettanti litri e 550 Cv di potenza, la linea d’assemblaggio di motrici e trattori triasse, insieme al reparto dove si approntano le trasmissioni. Chiudono gli assali firmati Arvin Meritor. I Cat Ct vengono assemblati in quel di Tullamarine.
ABITACOLO
modelli on highway ossia stradali - come il Ct610 e il Ct630, rispettivamente un carro e un trattore a tre assi in configurazione 6 per 4, entrambi disponibili sia con day cab sia con lo sleeper posteriore. Due musoni dall’aspetto palesemente yankee, disponibili in due (la motrice) e quattro taglie (il trattore). Il 610 può raggiungere un peso totale terra di 57 tonnellate
intercooler della serie Acert, dotati di teste tipo crossflow e senza necessità di post trattamento con urea per l’abbattimento degli inquinanti (montano però uno speciale filtro antiparticolato). Nel caso del Ct610 si tratta del 12,5 litri C13 nella taratura da 350 chilowatt (470 Cv) a 2.100 giri per 2.370 Newtonmetro di coppia a 1.200 giri. Sul trattore
sincronizzati Fuller Rtlo by Eaton (in versione diversa, secondo le potenze) e un tandem posteriore Arvin Meritor Rt-46-160 fissato al telaio via sospensioni Hendrickson, anche pneumatiche. Davanti, c’è in ogni caso un assale Meritor Mfs-14-143 da 6,5 tonnellate con molle paraboliche. Taglia 295/80 i pneus con cerchi in lega da 22,5 e a tamburo i freni.
Sopra, da sinistra, il tandem posteriore utilizzato sia nelle motrici sia nei trattori e il cofano aperto dove spicca il motore Cat. I due Ct destinati al mercato australiano montano un cambio Eaton Fuller 18 marce overdrive non sincronizzato, come si usa negli Stati Uniti. Infine l’abitacolo dei nuovi Cat con guida a destra necessaria per il mercato australiano.
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M ACCHINA In punta DI DITA
ESCAVATORE C INGOLATO
BOBCAT E50
Ingombro posteriore ai minimi termini, controllo fluido del gruppo di lavoro e massimo comfort. Sono i plus dell’E50, il mini per applicazioni adatte a costruzione, demolizione, noleggio, e cantieri urbani DI CRISTIAN FURINI
N
egli ultimi anni l’approccio all’acquisto di escavatori da parte delle imprese è mutato. I clienti, richiedono macchine compatte, non solo molto produttive ma in grado di svolgere operazioni più precise con un controllo in punta di dita. Si chiama E50 il mini escavatore della Bobcat per raggiungere questo obbiettivo nella classe di macchine con peso operativo da 5 tonnellate, combinando velocità e forza di strappo con movimenti fluidi e precisi ad una profondità di scavo che supera i 3,5 metri. Prestazioni raggiunte anche grazie alla pompa a stantuffo, con rilevamento del carico e dotata di valvola di ritegno abbinata a raccordi Quicklock. Insieme questi due elementi aumentano la facilità di gestione dell’impianto idraulico che implica un controllo fluido e preciso di tutte le funzioni della macchina, soprattutto se usate in contemporanea e una riduzione del tempo di reazione, del rumore idraulico e del consumo di carburante. Stampata sotto il cofano motore la sigla ZTS ad indicare, semmai ce ne fosse bisogno, che l’escavatore compatto in questione manca di ingombro posteriore per rotazioni senza pensieri della torretta negli spazi ridotti.
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DEL MESE Elaborazione di
Multifunzione con una mano Una volta aperta la porta a battente in plastica polimerica, che ora rimane interamente nel raggio del contrappeso (e quindi protetta) si sale in un abitacolo con più spazio per le gambe dell’operatore. I pedali di marcia, se non vengono utilizzati, possono essere piegati in avanti, anche per facilitare la pulizia del pavimento cabina. Ad aumentare il comfort dell’operatore la predisposizione per radio/MP3 di serie e clima che rimane nella lista degli optional. Il sedile ha sospensione regolabile e le leve di marcia sono posizionate l’una accanto all’altra, consenten-
do un controllo semplice degli spostamenti, eventualmente anche con una sola mano. In questo modo si aumenta la produttività nelle operazioni di reinterro, poiché l’operatore può sterzare con una mano mentre regola la lama con l’altra. La leva meccanica per la modalità di controllo della lama dozer è stata sostituita da un joystick idraulico per una flottazione più precisa. Come negli altri escavatori Bobcat, sul controller-lama è presente anche l’interruttore per la seconda velocità: questo permette di regolare la lama e modificare la velocità istantaneamente con la stessa mano. Il parabrezza anteriore a stantuffi è apribile e richiudibile facilmente e tutte le vetrate consentono una vista completa sul cingolo destro e sul retro della cabina. Per liberare il campo visivo sulla zona anteriore è stata ridotta la traversa del parabrezza e il motorino del tergicristallo è stato spostato in basso, riducendo il peso del parabrezza stesso.
Brandeggio di precisione l modello E50 è dotato di un comando migliorato per lo spostamento laterale del braccio. Il brandeggio è controllato tramite un comando rotativo zigrinato situato sul joystick sinistro, in luogo di quello a pedale utilizzato dai competitors. Questa caratteristica offre il vantaggio di una maggiore
maneggevolezza (distribuzione) della funzione di brandeggio, fornendo al contempo maggiore spazio sul pavimento per l’operatore sul pianale della cabina. Lo stesso principio si applica anche al primo e al secondo (opzionale) impianto idraulico ausiliario, entrambi a controllo proporzionale e con portata di 75,7 litri al minuto.
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AMPLIA LA GAMMA Modello Portata max Regolazione pompa Pressione operativa max Profondità di scavo Profondità plinto Distanza scavo Altezza carico Forza di strappo Forza di penetrazione Velocità di traslazione Velocità di rotazione torr Peso Passo/Lunghezza carro Rulli di appoggio Larghezza sottocarro Larghezza suole Sbalzo post torretta Scavo disas (s-d) Lunghezza trasporto Altezza trasporto Lama (larghezza) Soll.abbass. lama Sbalzo lama
E50 138,5 l/min LS 29 MPa 3.520 mm 2.810 mm 6.060 mm 3.920 mm 2.870 daN 4.200 daN 3,1-5,0 km/h 9 km/h 4.910 kg n.d. 5 1.960 mm 400 mm 9.970 mm 586-675 mm 5.550 mm 2.530 mm 1.960 mm 385 - 465 mm n.d.
Affidabilità strutturale Il lavoro fatto dai progettisti americani sul design dell’E50 ha avuto come obbiettivo l’affidabilità. Si è partiti dal disegno di braccio e penetratore che consente una maggiore durata (superiore di 2-3 volte secondo Bobcat) poiché utilizza una struttura a 4 piastre con saldature e lastre triangolari interne. Il peso è stato ottimizzato e in questo modo si contribuisce ad aumentare la capacità di sollevamento e la fluidità delle operazioni. I punti fusi di articolazione del braccio (superiori e inferiori) hanno irrigidito la struttura e la plastica polimerica (DCPD) i portelloni laterale e posteriore, meglio capace di adsorbire gli eventuali urti. La lama flotta con il 3°joystick
Facilità di manutenzione quotidiana
Traslazione tra 3,1 e 5 km/h
Scava a 6,06 metri
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MACCHINA DEL MESE BOBCAT E50
Macchina rapida e progressiva
Progetto per durare
Le reazioni dell’E50 sono rapide, con operazioni simultanee durante la marcia in avanti grazie all’impianto idraulico a centro chiuso con una pompa dotata di rilevamento del carico e una valvola che dirige la portata dell’olio nei punti che la necessitano. Se da un lato l’ammortizzatore del cilindro del braccio migliora la fluidità generale, dall’altro i tempi di ciclo ridotti combinati con un gruppo di lavoro più fluido e una maggiore forza di strappo influiscono sull’aumento della produttività. La valvola a bobina ha design ottimizzato per una reazione precisa e rapida. Grazie all’ampia gamma di accessori, la E50 ha una maggiore versatilità dovuta anche a una portata dell’impianto idraulico ausiliario di 75,7 litri al minuto a cui si aggiunge una migliore capacità di sollevamento.
L’upgrade in qualità parte dai processi di fabbricazione migliorati e da una accurata selezione dei componenti, dei collegamenti e delle canalizzazioni idrauliche, contro il rischio di perdite idrauliche. Sono stati impiegati raccordi Quicklock sulle porte di blocco delle valvole in modo da ridurre le sollecitazioni sui raccordi in uscita dalla valvola stessa. Il sottocarro ha nuovi rulli cingoli sigillati, un rullo superiore e pignoni più larghi, per una maggiore durata di servizio, a cui contribuisce il design dei rulli di tipo 5 + 1, che assicura comfort e trazione.
MOTORE KUBOTA V2403-M-D1-TE3B-BC-4 Tipo
A 4 tempi, iniezione diretta, aspirato naturalmente, sistema E-TVCS, EPA Tier4 Interim/ EU Stage IIIA Potenza EEC/80 35,4 kW 2.700 giri al min Coppia 179,5 Nm a 1.600 giri al min Numero cilindri 4 Alesaggio - corsa 87,1 - 102,4 mm Cilindrata 2.439 cm3 Coppia nominale* 125 Nm Riserva di coppia* 43% Pot a coppia max* 30 kW Pme* 0,65 MPa Velocità pistone* 9,22 m/s Pme a coppia max* 0,39 MPa Rpm utilizzo* 1.100 giri Peso 184 kg * Elaborazioni a cura di COSTRUZIONI
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www.bobcat.com
Aspirato nel cuore È marchiato V2403-ME3B il motore Kubota che muove l’E50. Si tratta di un quattro cilindri da 2,4 litri in taratura da 35,4 chilowatt a 2.700 giri e coppia di 179,5 Newtonmetro a 1.600 giri al minuto. Numeri niente male se si considera che si tratta di un iniezione diretta senza turbo compressore. Lo si nota dalla velocità del pistone elevata (9,22 m/s) e dalla pressione media effettiva che supera di poco i 0,67 Mega Pascal. Buoni tutti i valori che derivano dall’erogazione del momento: la riserva di coppia è del 43 per cento mentre l’arco di impiego in zona verde di ben 1.100 giri. Da sottolineare il sistema E-TVCS (a tre vortici) per una migliore combustione e minor particolato che portano il Kubota al Tier4 Interim/Stage IIIA. A vantaggio di consumi e rumore l’E50 è dotato di serie del “minimo automatico”che può essere attivato a discrezione dell’operatore: riduce automaticamente al minimo i giri del motore quando le funzioni dell’escavatore non vengono utilizzate per un periodo di 4 secondi. La macchina ripristina automaticamente la regolazione preimpostata non appena l’operatore torna a muovere la macchina (movimento del joystick o funzione di spostamento).
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Motori
Due nuovi motori completano la gamma Deutz per il quarto step delle emissioni
Samoter 2011
Presentiamo tutte le nuove MMT lanciate a Verona con relativi dati tecnici
Ribaltabili
Panoramica dei Costruttori di vasche cavacantiere presenti al Samoter 2011
IN QUESTO NUMERO...
aprile 2011
MACCHINE OMPONENTI C
MOTORI
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2011 passaporto
AL 2015
Catalizzatore Doc
Box per alloggio Dpf
Burner per la rigenerazione del Dpf
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I PICCOLI IN ROSSO Modello AxC mm N.cil. Cilindrata Potenza/rpm Pme* Vel. pistone Coppia/rpm Coppia nom.* Riserva coppia* %kW Nm max* Pot a coppia max* Arco utilizzo* Lunghezza Larghezza Altezza Peso Emissioni
POCHI FRONZOLI TECNICI E TANTA AFFIDABILITÀ PER DUE NUOVI MOTORI TEDESCHI CHE COMPLETANO IN BASSO LA GAMMA PER IL QUARTO STEP DELLE EMISSIONI. E LA TECNOLOGIA DI OGGI È L’ANTICAMERA DI QUANTO VEDREMO SUI MOTORI IN ROSSO TRA 4 ANNI DI CRISTIAN FURINI
Doc, Dpf Scr per il Tier IV
Modulo Scr
Tcd 2.9 L4 92x110 mm 4 2,923 dm3 56 kW a 2.600 giri/min 0,91 mPa 9,63 m/s 252 Nm a 1.600 giri/min 206 Nm 23% 75% 42 Nm 1.000 652 mm 604 mm 998 mm 225 kg Tier 4 Interim/Stage IIIB
Tcd 3.6 L4 98x120 mm 4 3,619 dm3 90 kW a 2.600 giri/min 1,17 mPa 10,4 m/s 404 Nm a 1.600 giri/min 330 Nm 22% 75% 68 Nm 1.000 713 mm 580 mm 792 mm 270 kg Tier 4 Interim/Stage IIIB
*Dati elaborati da COSTRUZIONI
MACCHINE&COMPONENTI
I
l Bauma 2010 è stato l’evento svolta per tutti i Costruttori di motori che hanno svelato il loro asso nella manica per affrontare i limiti imposti dalle legislazioni Tier 4 Interim e stage III B. In pole position, in fatto di novità, Deutz che al Samoter 2011 ha presentato in anteprima assoluta due motori ultra compatti il TCD 2.9 e il TCD 3.6 che rappresentano i due propulsori di ingresso nella famiglia dei Tier 4 Interim / Stage III B composta da 5 propulsori per cilindrate fino a 12 litri e 520 chilowatt. È interessante notare che Deutz, in entrambe le kermesse, ha mostrato alcune delle proprie strategie già pronte al Tier 4 final che entrerà in vigore a fine 2014. Nessun segreto quindi per le tecnologie future tedesche con la sicurezza che il chiarire il proprio iter tecnologico in fatto di emissioni possa rappresentare un reale vantaggio competitivo futuro. Deutz intraprende quindi la strada del filtraggio a valle dei gas di scarico, per la competitività economica e per la facilità di istallazione, garantendo così il mantenimento dei limiti imposti della direttiva entrata in vigore. Un must il common rail con iniezione ad alta pressione, orchestrato da un fine controllo elettronico che consente iniezioni multiple e l’Egr per il contenimento degli NOx. Sulla gamma di bassa potenza il costruttore tedesco opta per la semplicità con le turbine a geometria fissa capaci di garantire la massima affidabilità.
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La pompa Cp4 Bosch
Turbina con valvola Westgate
Common rail Bosch
I L “PICCOLO” TUTTO NUOVO Il più piccolo dei Deutz patentati al Tier 4 è il 2,9 TCD, un propulsore completamente nuovo sviluppato specificatamente per il construction e l’agricolo, con rapporto corsa/alesaggio pari a 1,2. Si tratta di un quattro cilindri in linea, con due valvole per cilindro comandate da aste e bilanceri, introdotto con potenze da 28 a 56 chilowatt a 2.600 giri al minuto. È disponibile in versione aspirata, turbo e turbo intercooler aria-aria. Completamente nuovo il common rail con pressione da quasi 158 megaPascal gestita dalla pompa Cp4 Bosch e dalla centralina elettronica Emr4; inedito anche turbocompressore semplice a cui è abbinata la valvola Westgate. A 1.600 giri al minuto, la versione aspirata del TCD 2,9 ha una coppia massima di 146 Newtonmetro, mentre le versioni turbo e turbo intercooler, hanno una
Alternatore
Termostato pompa raffreddamento Cinghia trasmissione
coppia massima di 252 Newtonmetro allo stesso regime. D’obbligo per l’abbattimento degli Nox l’Egr, in versione esterna e raffreddata e contro il particolato la marmitta catalitica (Doc e Poc) con la possibilità di abbinare il filtro antiparticolato di tipo chiuso.
Iniettori Bosch CRS 2.2 Rail Pompa ad alta pressione Bosch CP4.1 PTO Raffreddatore olio
Waste gate e turbina Starter
Modulo di raffreddamento EGR Filtri (disponibili anche su altro lato)
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Iniettore con valvola solenoide
Collettore asportazione e separatore olio integrati Testa del cilindro U-flow
Serie 2,9
Common rail
Pompa ad alta pressione CP 4.1 Albero a camme Distribuzione
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Turbo a geometria fissa
Cooler Egr Common rail di 2° generezione
I L 3,6 CHE FA DA 4
Serie 3,6 Cambio all’anagrafe Per differenziare la loro nuova linea di prodotti Tier 4, Deutz ha introdotto una nuova nomenclatura. La nuova sigla contiene infatti la cilindrata del motore, seguita dal numero di cilindri e dalla loro configurazione e sarà applicato a tutti i motori a partire dal 2011. Tutti i prodotti di serie già esistenti manterranno la loro denominazione precedente.
www.imlmotori.it
La seconda famiglia di nuovi motori Deutz interessa sempre un quattro cilindri da 3,6 litri (A x C 98 x 120 mm). In linea con la tendenza al downsizing, il TCD 3,6 L4 è il sostituto perfetto per i motori da 4 a 4,5 litri con potenze fino a 95 chilowatt. Il TCD 3,6 copre il range da 50 a 90 chilowatt a 2.600 giri al minuto e sviluppa coppia massima di 329 Newtonmetro 404 Newtonmetro tra 1.400 e 1.600 giri al minuto, a seconda della configurazione. Anche il 3,6 litri tedesco è infatti disponibile in versione aspirata o turbo a geometria fissa con intercooler e come sul 2,9 non mancano common rail di seconda generazione, l’Egr esterno raffreddato e il modulo di controllo. Legati ancora alle due valvole per cilindro dispone di un sistema a circuito chiuso del carter di sfiato ed una d’acqua cinghia pompa di raffreddamento con un termostato e sistema di bypass integrata. Cambia invece l’approccio al post trattamento per abbattere il particolato. Oltre alla soluzione standard, che copre la gamma di potenze fino a 95 chilowatt con marmitta catalitica, c’è anche l’opzione del convertitore catalitico ossidativo. Per l’intero spettro di potenza compresa tra 50 e 95 chilowatt, c’è anche l’opzione di un filtro antiparticolato chiuso con un convertitore catalitico a monte e valvola a farfalla elettronica. Sulla carta c’è un aumento netto rispetto alla vecchia generazione di quattro cilindri, delle prestazioni specifiche, della pressione media effettiva che lievita da 11 a 12,3 bar. Più corposo l’aumento della pme a coppia massima che passa da 14 a 16,3 bar. Diventa in ragione dell’aumento della densità di potenza il motore più adatto per le pale gommate compatte, escavatori midi e telescopici.
Modularità è un must
SCR-CAT
Bruciatore per la rigenerazione
Dpf Modulo Dosaggio Pompa Dosaggio
Serbatoio AdBlue
Nella sigla DVERT, è racchiuso il sistema di trattamento dei gas di scarico modulare sviluppato da Deutz. Si tratta in pratica di una piattaforma modulare che prepara tutti i nuovi motori tedeschi attualmente patentati all’Eu 97/68 fase III B / US EPA Tier 4 Interim, a soddisfare gli step Eu Stage IV e US EPA Tier 4 final in vigore dal 2015. Il sistema Deutz è compatibile con ogni unità e in qualsiasi configurazione, in modo da individuare la miglior combinazione, a monte del collettore, di catalizzatori ossidanti, trappole particolato o filtri antiparticolato con sistemi di rigenerazione fino ai sistemi di riduzione catalitica selettiva (Scr).
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SAMOTER 2011
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TRA QUALCHE le reti di vendita...
DI
CLAUDIO MARINI
PRESENTATI AL SAMOTER QUASI 100 NUOVI MODELLI DI MMT. ARRIVANO LE PRIME MACCHINE CON MOTORE STAGE IIIB, MA LA PARTE DEL LEONE LA FANNO LE COMPATTE. LE CASE INVESTONO, MA LE RETI DI DISTRIBUZIONE SONO SOFFOCATE DALLA CLIENTELA CHE HA DIFFICOLTÀ DI ACCESSO AL CREDITO 26 Costruzioni aprile 2011
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MACCHINE&COMPONENTI
ANNO
l sensibile aumento del livello tecnologico di alcuni componenti, come il motore termico e le trasmissioni di potenza, richiederebbe venditori di macchine movimento terra sempre più esperti nello spiegare alla clientela le scelte del Costruttore. Le differenze tecnologiche sono profonde, quindi, oltre conoscere bene i propri prodotti, la rete di vendita dovrebbe anche conoscere altrettanto bene le scelte dei concorrenti. Tutto ciò ha un costo che sta diventando insostenibile, anche in relazione al difficile addestramento dei venditori. E allora? Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma prima o poi i Costruttori “raggiungeranno” la clientela attraverso gli SmartPhones o Pads o Internet; qualcuno proverà ad iniziare la vendita, anche di un bene industriale, “On line”, poi, è ovvio, la valutazione dell’usato ed il perfezionamento della trattativa sarà portato a termine dal Venditore tradizionale. Nel frattempo, è sempre più evidente che i Costruttori sono costretti a prendere in considerazione l’eventuale loro ingresso nella proprietà delle reti di vendita, per sostenerle finanziariamente ed avere un miglior controllo del territorio. Solo così, il benessere economico assorbibile dalle aree asiatiche in espansione, può, grazie a questa ulteriore verticalizzazione delle case costruttrici, sostenere le reti di vendita dell’area Euro che, invece, pare vivano di un’economia di solo “mantenimento” e non più di espansione. Per quanto riguarda le novità di prodotto, possiamo dire che Volvo ha iniziato il lancio di modelli con motore Stage IIIB (i caricatori gommati sono davvero spettacolari), CNH pare volerlo seguire, mentre Cat presenta solo novità nei compatti (per la parte Industrial bisogna attendere il Conexpo di Las Vegas). Kubota, Yanmar e gli specialisti del compatto continuano la presentazione di nuovi modelli particolarmente competitivi. Segnaliamo di tenere sotto particolare osservazione i caricatori gommati Hyundai (soprattutto quando mostreranno i nuovi motori stage IIIB) perché potrebbero diventare concorrenti particolarmente ostici per i leader di questo settore.
I
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SAMOTER 2011
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CASE Case presenta le terne serie “T” sostanzialmente caratterizzate da un nuovo braccio posteriore con parte sfilabile “esterna” e nuovo posizionamento dei fulcri, ora indipendenti, dei cilindri di sollevamento/penetrazione. Esclusivi i fari laterali.
TERNE A TELAIO RIGIDO MODELLO Peso (braccio std) Potenza Prof. scavo (retr.) Prof. scavo (est.) Cap. benna (4-1) Motore (Marca)
580T-ST/590 ST ton kW m m m3
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Inv. + c. mec. si/no Cambio Power Shift si/no Velocità traslazione km/h R. motr./ster. N° Pneumatici anteriori Pneumatici posteriori Wheel base - Passo m R. sterzo alla benna m Caricatore frontale: Max alt. perno b. m Forza di strappo daN Retroesc. (braccio std): Altezza di scarico m Dist. Scavo (c. rotaz.) m Forza di strappo daN Forza penetrazione daN L. benna/stab. m Lunghezza max m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
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695 ST
8,05/8,12 8,84 72/ 82 82 4,37/4,67 4,6 5,44/5,88 5,81 1 1,2 CNH CNH 445TAML5-EEA/EGH 445TAEGH 4,5 4,5 4 4 104 X 132 104 X 132 2200 2200 9,68 9,68 2/4 4 conv. conv. conv./CR CR 1/2 2 no/cont. int. cont. int. n.d. n.d. turbo/turbo after turbo after fix/var var 151-156/156 156 no/Full LS Full LS press. comp. press. comp. 20,5 20,5 si/no no si/no si 40/39 39 4/2 4/4 12.5/80x18 16.9x24 16.9x24 16.9x24 2,18 2,2 5,6 5,6 3,46 6545
3,52 7400
3,92/4,17 5,23/5,5 5323/6111 3352/3482 2,43 5,56 3,46/3,68 2 x 95 n.d. 145 126/140
4,25 5,19 6111 3482 2,48 5,5 3,65 2 x 95 n.d. 145 126/140
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MACCHINE&COMPONENTI SKID CINGOLATI MODELLO Carico operativo Peso Potenza netta Motore (Marca)
Case rinnova completamente la gamma degli Skid, sia cingolati (carro tipo Dozer), che gommati. Esclusive le cabine con fari laterali (aumento notevole delle dimensioni del comparto operatore)
kg ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Max alt. perno b. m Rib. a max alt. ° Rich. a terra ° Forza di strappo daN Velocità traslazione km/h Passo m Rulli d'appoggio N° Raggio sterzo ant. m Raggio sterzo post. m Largh. ai cing. m Larghezza benna m Larghezza suole mm Press. al suolo kPa Lunghezza max m L. senza benna m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
TR270
TR320
TR380
859 3,72 52 Case 432TM3 3,2 4 99 x 104 2500 8,67 2 conv. conv. conv. cont. int. n.d. turbo fix n.d. no conv. n.d. 3,12 39,6 31 3180 n.d. n.d. 4 n.d. n.d. n.d. 1,68 320 n.d. n.d. 2,67 1,99 n.d. n.d. 96,5 n.d.
1018 4,35 63 Case 432TM3 3,2 4 99 x 104 2500 8,67 2 conv. conv. conv. cont. int. n.d. turbo fix n.d. no conv. n.d. 3,21 38,3 29,7 3820 n.d. n.d. 4 n.d. n.d. n.d. 1,88 320 n.d. n.d. 2,95 2,04 n.d. n.d. 96,5 n.d.
1209 4,62 63 Case 432TM3 3,2 4 99 x 104 2500 8,67 2 conv. conv. conv. cont. int. n.d. turbo fix n.d. no conv. n.d. 3,34 53,5 34 3820 n.d. n.d. 4 n.d. n.d. n.d. 1,88 320 n.d. n.d. 2,95 2,04 n.d. n.d. 96,5 n.d.
MODELLO Carico operativo Peso operativo Potenza netta Motore (Marca) Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Forza di strappo Serbatoio gasolio
kg ton kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
daN l
SR130
SR150
SR175
SV185
SR200
SR220
SR250
SV250
590 2,27 32 ISM 420/M3 2 4 n.d. 2900 n.d. 2 conv. conv. conv. no n.d. natural 1850 60,5
680 2,4 36 ISM 420T/M3 2 4 n.d. 2900 n.d. 2 conv. conv. conv. no n.d. turbo 1850 60,5
790 2,81 42 ISM 422T/M3 2,2 4 n.d. 2900 n.d. 2 conv. conv. conv. no n.d. turbo 3180 75,5
840 2,95 42 ISM 422T/M3 2,2 4 n.d. 2900 n.d. 2 conv. conv. conv. no n.d. turbo 2420 75,5
905 3,13 52 Case 432TM3 3,2 4 99 x 104 2500 8,67 2 conv. conv. conv. cont. int. n.d. turbo 3180 96,5
1000 3,35 57 Case 432TM3 3,2 4 99 x 104 2500 8,67 2 conv. conv. conv. cont. int. n.d. turbo 3820 96,5
1135 3,49 63 Case 432TM3 3,2 4 99 x 104 2500 8,67 2 conv. conv. conv. cont. int. n.d. turbo 3820 96,5
1135 3,63 57 Case 432TM3 3,2 4 99 x 104 2500 8,67 2 conv. conv. conv. cont. int. n.d. turbo 3820 96,5
aprile 2011 Costruzioni 29
t t t
SKID GOMMATI
t t t
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:41 PM Pagina 30
CASE Case lancia la nuova Serie F dei caricatori gommati, modificando sensibilmente il posizionamento del 921F. Motori Stage IIIB e trattamento gas di scarico tramite SCR con Urea.
ESCAVATORI CINGOLATI MODELLO
CARICATORI GOMMATI MODELLO Capacità benna Carico rib. art. Peso Potenza Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Max alt. perno b. Forza di strappo
m3 kg ton kW
m daN
721F/XT/XR
821F/XR
921F/XR
2,49 10529/8962/8876 14,/14,7/14,5 133 SCR turbo after 3,98/4,16/4,37 13964/12397/14565
3,25/2,7 12349/9934 17,6/17,86 154 SCR turbo after 4,12/4,56 15724/18375
3,63/3 14245/11538 19,9/19,9 168 SCR turbo after 4,12/4,56 16710/19063
Presentati anche due nuovi-escavatori Case Serie C (dati non disponibili per il CX370C). I nuovi motori Stage IIIB non utlizzano Urea, ma grazie alla tecnolgia ISUZU, efficienti sistemi EGR, turbo a geometria variabile, DPF ceramico autorigenerante e DOC chimico.
30 Costruzioni aprile 2011
Versione Peso operativo Cap. soll. 360°, 0h Variaz./Distanza Potenza netta Motore (Marca)
CX250C ton ton m kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Mpa Velocità traslazione km/h Velocità rotaz. torr. rpm Passo m Carreggiata m Braccio m Penetratore m Profondità di scavo m Prof. plinto m Dist. scavo a terra m Altezza di carico m Forza strappo daN Forza penetrazione daN Sbalzo post. torr. m Largh. torretta m Larghezza cingoli m Suole mm Lungh. trasporto m Alt. braccio/cab m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
NLC/LC 24,7/24,8 7,79/8,65 4,5 132 Isuzu AL4HK1X 5,19 4 115 x 125 2000 8,33 4 Head cams CR 3 2 electr. est. DPF + DOC turbo VG after var 2 x 234 LS conv. 34,3-36,8 bst 3,5 - 5,5 10,6 3,84 2,39/2,59 M 5,85 3 6,9 n.d. 10,1 6,76 17400 12900 2,95 2,77 2,99/3,19 600 9,88 3,2/3 2 x 92 50 410 250
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:41 PM Pagina 31
MACCHINE&COMPONENTI CATERPILLAR
t t t
Caterpillar amplia la gamma di Mini cingolati (primi modelli frutto dellʼaccordo con Wacker Neuson, motorizzati Yanmar) e lancia la Serie D con torretta “girosagoma” (Zero Tail) ed idraulica Load sensing, oltre a un modello aggiuntivo (305.5D CR). Presentato anche il modello 300.9D: il più piccolo escavatore mai prodotto dalla Casa.
aprile 2011 Costruzioni 31
SAMOTER 2011
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:41 PM Pagina 32
MINI ESCAVATORI CINGOLATI MODELLO Peso Potenza Motore (Marca)
300.9D ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Profondità di scavo m Prof. plinto m Distanza di scavo m Altezza di carico m Forza strappo daN Forza penetrazione daN Velocità traslazione km/h Velocità rotaz. torr. rpm Passo/L. carro m Rulli d'appoggio N° Largh. sottocarro m Larghezza suole mm Sbalzo poster. torr. m Scavo disas. (s-d) mm Lungh. trasporto m Altezza trasporto m Lama (W-H)) mm Soll.-abbas. lama mm Sbalzo lama m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
32 Costruzioni aprile 2011
301.4C
302.7D CR
303.5D CR
304D CR
303C CR
305D CR
305.5D R
0,985 1,33/1,39 2,67 3,7 4,02 3,56 5,16 5,46 9,6 13,2 13,2 22 29 22 31 35 Yanmar Yanmar Yanmar Mitsubushi Mitsubushi Mitsubushi Mitsubushi Mitsubushi 31NV70 3TNV76 3TNV76 S3Q2 S3Q2T S3Q2 S4Q2 S4Q2T 0,854 1,11 1,11 1,91 1,91 1,91 2,5 2,5 3 3 3 3 3 3 4 4 70 x 74 76 x 82 76 x 82 88 x 103 88 x 103 88 x 103 88 x 103 88 x 103 2100 2200 2500 2400 2400 2300 2400 2400 4,90 6,01 6,83 8,24 8,24 7,90 8,24 8,24 2 2 2 2 2 2 2 2 conv. conv. conv. conv. conv. conv. conv. conv. conv. conv. conv. conv. conv. conv. conv. conv. 1 1 1 1 1 1 1 1 no no no no no no no no no no no no no no no no natural natural natural natural turbo natural natural turbo fix var var + fix var var var var var 2 x 11,4 35 2 x 30,5 + 21,2 88 88 85 120 130 no LS LS/no LS LS LS LS LS conv. press. comp. press. comp. press. comp. press. comp. press. comp. press. comp. press. comp. 17/7 20/15 22,5/20,6 24,5/17,2 24,5/18,5 24,5 24,5/18,5 24,5/18,5 1,73 2,24 2,54 2,88 3,13 2,91 3,28 3,47 1,35 1,64 1,96 2,32 2,42 2,4 2,32 2,33 3,07 3,65 4,61 5,2 5,35 5,23 5,6 5,79 2,03 2,37 2,84 3,52 3,59 3,49 3,72 3,82 890 1600 2250 3300 3780 3300 4470 5090 450 710 1540 1890 2160 1890 2470 2890 1,8 2,5 2,1 - 3,8 2,7 - 4,7 2,7 - 4,7 2,6 - 4,6 2,7 - 4,6 2,8 - 4,6 8 n.d. n.d. 9 9 9 9 9 n.d./1,22 n.d./1,46 n.d./2 n.d./2,22 n.d./2,22 n.d./2,22 n.d./2,58 n.d./2,58 2 n.d. 4 4 4 4 4 4 0,87 1,78 1,95 1,55 1,98 0,87 0,7 var 0,86 0,98 var 1,3 1,57 1,95 1,98 1,98 180 230 300 300 350 300 400 400 0,87 0,89 0,975 0,875 1,1 0,87 0,747 1,075 0,76 0,975 1,1 1,13 n.d. 287 - 432 533 - 764 670 - 765 670 - 735 660 - 770 695 - 785 695 - 785 2,75 3,65 4,26 4,73 4,82 4,73 5,18 5,33 1,56/2,28 2,28 2,41 2,5 2,5 2,5 2,55 2,55 700/860 - 200 980/1300 - 232 1570 - 290 1780 - 325 1950 - 325 1550 - 325 1980 - 375 1980 - 375 197 - 174 211 - 264 380 - 419 400 - 470 400 - 470 400 - 470 405 - 555 405 - 555 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 1,6 n.d. n.d. 20 45 n.d. n.d. n.d. 52 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 50 n.d. n.d. 10 24 35,2 45 51 45 70 70 14 20 26,5 65 65 65 78 78
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:41 PM Pagina 33
t t t
MACCHINE&COMPONENTI CATERPILLAR
SKID CINGOLATI MODELLO Carico operativo Peso Potenza netta Motore (Marca)
247B3 kg ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Max alt. perno b. m Rib. a max alt. ° Rich. a terra ° Forza di strappo daN Velocità traslazione km/h Passo m Rulli d'appoggio N° Raggio sterzo ant. m Raggio sterzo post. m Largh. ai cing. m Larghezza benna m Larghezza suole mm Press. al suolo kPa Lunghezza max m L. senza benna m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
257B3-259B3
683 848-937 3,17 3,66/4,05 42 53 Caterpillar Caterpillar C2.2T C3.4DIT 2,2 3,3 4 4 84 x 100 94 x 120 2600 2600 8,67 10,40 2 2 conv. conv. conv. conv. 1 1 no no no no turbo turbo fix fix 61 83 no no conv. conv. 23 23 2,86 3,0-/3,05 Vert lift 40 50-49,5 n.d. n.d. 1807 2006 11,3 - 16,1 11,1/9,5 - 13,6 1,5 1,5 4 4 2,09 2,19-2,17 1,38 1,45-1,47 1,68 1,68 1,68 1,68 320 320 (400 opt) 27,3 31-41,2 (34,4) 3,28 3,44-3,43 2,52 2,72 1,99 2,03-1,99 880CCA 880CCA 85 90 65 84 55 55
Caterpillar introduce tre nuovi Skid Serie 3 gommati e due cingolati. Amplia così la gamma dei gommati con il 252B3 e quella dei cingolati con il “Mini Dozer 259B3”.
LEGENDA
t t t
I dati in blu evidenziano modelli giro sagoma e/o con sbalzo ridotto torretta
aprile 2011 Costruzioni 33
t t t
SAMOTER 2011
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:41 PM Pagina 34
CATERPILLAR
SKID GOMMATI MODELLO Carico operativo Peso operativo Potenza netta Motore (Marca)
kg ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Mpa Max alt. perno b. m Rib. b. max alt. ° Rich. b. a terra ° Forza di strappo daN Velocità traslazione km/h Passo m Sbalzo ant. (benna) m Sbalzo posteriore m Raggio sterzo ant. m Raggio sterzo post. m Largh. ai pneu. m Larghezza benna m Pneumatici Lunghezza max m L. senza benna m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
34 Costruzioni aprile 2011
216B3
226B3/HF
236B3
242B3
252B3
635 2,58 35 Caterpillar C2.2 2,22 4 84 x 100 2600 8,67 2 conv. conv. 1 no no natural fix 61 no conv. 23 2,85 40 n.d. 1816 12,7 0,986 1,28 0,967 1,94 1,5 1,52 1,52 10.00x16.5 3,23 2,52 1,95 n.d. 65 58 55
680 2,64 42 Caterpillar C2.2T 2,22 4 84 x 100 2600 8,67 2 conv. conv. 1 no no turbo fix 61 104 no conv. 23 2,85 40 n.d. 1816 12,7 0,986 1,28 0,967 1,94 1,5 1,52 1,52 10.00x16.5 3,23 2,52 1,95 n.d. 85 58 55
884 3,18 53 Caterpillar C3.4DIT 3,3 4 94 x 120 2600 10,40 2 conv. conv. 1 no no turbo fix 83 no conv. 23 3,1 40 n.d. 2439 12,1 - 18,1 1,13 1,34 1,04 2,09 1,62 1,68 1,68 12.00x16.5 3,51 2,8 2,09 n.d. 90 90 52
975 3,18 53 Caterpillar C3.4DIT 3,3 4 94 x 120 2600 10,40 2 conv. conv. 1 no no turbo fix 83 no conv. 23 3,09 Vert lift 50 n.d. 2005 12,4 - 18,4 1,09 2,71 0,989 2,09 1,56 1,68 1,68 12.00x16.5 3,44 2,76 2,02 n.d. 90 58 55
1202 3,56 53 Caterpillar C3.4DIT 3,3 4 94 x 120 2600 10,40 2 conv. conv. 1 no no turbo fix 83 no conv. 23 3,21 Vert lift 50 n.d. 2450 11,9 - 17,8 1,22 1,34 1,04 2,17 1,68 1,83 1,83 12.00x16.5 3,62 2,9 2,06 n.d. 90 90 53
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DIECI Dieci presenta un nuovo sollevatore telescopico a torretta girevole (400°)
DOOSAN - BOBCAT Doosan presenta il nuovo escavatore cingolato DX 235 in versione NLC. ESCAVATORE CINGOLATO
MODELLO Portata max Altezza max Portata max alt. Max sbraccio Portata max sbrac. Peso (forche) Stab.-sfili Potenza Motore (Marca)
PEG 38.16 ton m ton m ton ton N° kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Trasmissione Marce N° Velocità traslazione km/h Tiro alle ruote daN Freni Pneumatici Passo m Carreg./L. pneu. m Raggio sterzo pneu. m Forza di strappo daN L. (alla piastra) m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
3,8 15,7 2 13,4 0,30 13,1 2-2 74 Iveco NEF 4,48 4 104 x 132 2300 5,06 2 conv. conv 1 cont. int. no turbo after fix 100 no press. comp. 23 Hydrostatic 2 30 7300 4 oil disc 405/70x20 2,95 1,92/2,38 4,43 5700 6,64 3,04 n.d. n.d. 126 245
Versione Peso operativo Cap. soll. 360°, 0h Variaz./Distanza Potenza netta Motore (Marca) Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Velocità traslazione Velocità rotaz. torr. Passo Carreggiata Braccio Penetratore Profondità di scavo Prof. plinto Dist. scavo a terra Altezza di carico Forza strappo Forza penetrazione Sbalzo post. torr. Largh. torretta Larghezza cingoli Suole Lungh. trasporto Alt. braccio/cab Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema idraulico
DX235 ton ton m kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa km/h rpm m m m m m m m m daN daN m m m mm m m Ah A l l
NLC 22,5 5,34 no benna/5 110 Doosan DLo6 5,89 6 100 x 125 1900 7,92 4 n.d. CR 3 n.d. n.d. turbo after var 2 x 227 LS conv. 32,4-34,3 bst 3 - 5,5 11 3,65 2,04 M 5,7 2,4 6,1 5,4 9,3 6,8 14900 12400 2,75 2,54 2,54 500 9,5 3,15/2,98 2 x 100 50 340 240
t t t
MODELLO
SOLLEVATORE TELESCOPICO 400°
aprile 2011 Costruzioni 35
t t t
SAMOTER 2011
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:42 PM Pagina 36
DOOSAN - BOBCAT SOLLEVATORI TELESCOPICI
Bobcat rimpiazza i sollevatori telescopici a torretta fissa T2556, T2566 e T3571 con due nuovi modelli Serie TL
MODELLO Portata max Altezza max Portata max alt. Max sbraccio Portata max sbrac. Peso (forche) Stab.-sfili Potenza Motore (Marca) Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Trasmissione Marce Velocità traslazione Tiro alle ruote Freni Pneumatici Passo Carreg./L. pneu. Raggio sterzo pneu. Forza di strappo L. (alla piastra) Altezza trasporto Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema idraulico
36 Costruzioni aprile 2011
ton m ton m ton ton N° kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa N° km/h daN
m m m daN m m Ah A l l
TL360
TL470/HF
3 6,01 3 3,36 1,3 6,11 0-1 74,5 Perkins 1104D-44TA 4,4 4 105 x 127 2200 9,31 2 conv. conv. 1 no n.d. turbo fix 100 no press. comp. 25,5 Hydrostatic 2 30 n.d. 4 oil disc 400/70x20 2,87 n.d./2,3 3,71 5700 n.d. 2,37 n.d. n.d. n.d. n.d.
3,5 6,96 3,5 4 1,5 7,13 0-1 74,5/97 Perkins 1104D-44TA/E44TA 4,4 4 105 x 127 2200 9,31 2 conv. conv. 1 no n.d. turbo fix/var 100/190 no/LS press. comp. 25,5 Hydrostatic 2 30/40 n.d. 4 oil disc 400/70x20 2,87 n.d./2,3 3,71 6200 n.d. 2,37 n.d. n.d. n.d. n.d.
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:42 PM Pagina 37
MACCHINE&COMPONENTI SKID GOMMATI
SKID CINGOLATI
MODELLO Carico operativo Peso operativo Potenza netta Motore (Marca)
kg ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Mpa Max alt. perno b. m Rib. b. max alt. ° Rich. b. a terra ° Forza di strappo daN Velocità traslazione km/h Passo m Sbalzo ant. (benna) m Sbalzo posteriore m Raggio sterzo ant. m Raggio sterzo post. m Largh. ai pneu. m Larghezza benna m Pneumatici Lunghezza max m L. senza benna m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
S770
S850
1569 4,16 68,6 Kubota V3800DITE3 3,77 4 100 x 120 2400 9,60 2 conv. conv. 1 no n.d. turbo fix 87,1/151 HF no conv. 23,8/24,5 3,35 Vert lift 42 30 n.d. 11,4 - 19,8 1,23 n.d. n.d. 2,18 n.d. 1,83 1,88 12.00x16.5 3,6 2,9 2,06 n.d. n.d. 103 n.d.
1850 4,54 68,6 Kubota V3800DITE3 3,77 4 100 x 120 2400 9,60 2 conv. conv. 1 no n.d. turbo fix 87,1/140 HF no conv. 23,8/24,5 3,66 Vert lift 42 30 n.d. 11,4 - 19,8 1,34 n.d. n.d. 2,26 n.d. 2 2,03 14.00x17.5 3,75 3,03 2,12 n.d. n.d. 124,2 36
MODELLO Carico operativo Peso Potenza netta Motore (Marca) Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Max alt. perno b. Rib. a max alt. Rich. a terra Forza di strappo Velocità traslazione Passo Rulli d'appoggio Raggio sterzo ant. Raggio sterzo post. Largh. ai cing. Larghezza benna Larghezza suole Press. al suolo Lunghezza max L. senza benna Altezza trasporto Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema idraulico
kg ton kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa m ° ° daN km/h m N° m m m m mm kPa m m m Ah A l l
T870
T770
1584 5,75 74 Kubota V3800DITE3 3,77 4 100 x 120 2400 9,60 2 conv. conv. 1 no n.d. turbo fix 90,1/141,6 HF no conv. 23,8/24,5 3,66 Vert lift 42 30 n.d. 10,5 - 18,3 1,75 4 2,51 n.d. 2,11 2,13 450 n.d. 3,91 3,03 2,12 n.d. n.d. 134,8 36
1611 4,68 68,6 Kubota V3800DITE3 3,77 4 100 x 120 2400 9,60 2 conv. conv. 1 no n.d. turbo fix 87,1/151 HF no conv. 23,8/24,5 3,35 Vert lift 42 30 n.d. 10,6 - 17,2 1,62 4 2,23 n.d. 1,98 2,03 450 n.d. 3,6 2,9 2,06 n.d. n.d. 103 n.d.
Bobcat sostituisce i precedenti S300/S330, T300/T320 e A300 con nuovi skid Serie 700 a passo più lungo e Serie 800
aprile 2011 Costruzioni 37
SAMOTER 2011
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:42 PM Pagina 38
H ITACHI
G HEL SKID GOMMATO MODELLO Carico operativo Peso operativo Potenza netta Motore (Marca)
V330 kg ton kW
1497 4,09 62,6 Yanmar mod. 4TNV98T Cilindrata l 3,32 Cilindri N° 4 Alesaggio x corsa mm 98 x 110 Regime di taratura rpm 2500 Velocità del pistone m/s 9,17 Valvole per cilindro N° 4 Distribuzione conv. Iniezione conv. Fasi d'iniezione N° 1 EGR - Ricircolo gas di scarico no Trattamento gas di scarico no Alimentazione aria turbo Pompe fix Portata l/min 82,5 Regolazione pompa no Distributore a cassetti conv. Pressione (max) Mpa 22,8 Max alt. perno b. m 3,33 Vert. lift Rib. b. max alt. ° 42 Rich. b. a terra ° 29 Forza di strappo daN n.d. Velocità traslazione (opt) km/h 13 (19,6) Passo m 1,265 Sbalzo ant. (benna) m n.d. Sbalzo posteriore m n.d. Raggio sterzo ant. m 2,39 Raggio sterzo post. m 1,76 Largh. ai pneu. m 1,83 Larghezza benna m 1,88 Pneumatici 14.00x17.5 HD Lunghezza max m 3,9 L. senza benna m 3,01 Altezza trasporto m 2,08 Batteria Ah nd Alternatore A 90 Serbatoio gasolio l 76 Sistema idraulico l 40
38 Costruzioni aprile 2011
Hitachi presenta un nuovo escavatore gommato Serie 3, a torretta compatta. ESCAVATORE GOMMATO MODELLO Peso (lama) Peso (lama+2st) Peso (4 stab.) Cap. soll. 360°, 0h Variazioni /Dist.-Distanza Potenza netta Motore (Marca) Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Velocità traslazione Velocità rotaz. torr. Passo Largh. est. pneu. Pneumatici Braccio Penetratore Profondità di scavo Prof. plinto Distanza scavo a terra Altezza di carico Forza strappo Forza penetrazione Sbalzo post. torr. Largh. torretta Lama (largh. x alt.) Lungh. trasporto Alt. braccio/cab Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema idraulico
ZAXIS 145W-3 ton ton ton ton m kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa km/h rpm m m m m m m m m daN daN m m m m m Ah A l l
15,7 16,7 16,9 4 4,5 90,2 Isuzu AI4JJ1X 3 4 95,4 x 104,9 2200 7,69 4 Head cams CR n.d. electr. ext. no turbo after var 135 + 180 LS conv. 34,3 2,2-8,6-38 13,7 2,55 2,53 10.00 x 20 T 2,52 5,29 4,49 8,78 7,57 9900 6500 1,85 2,48 2,53 x 0,59 8,06 3,13 2 x 70 50 250 180
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:42 PM Pagina 39
HYUNDAI
Hyundai presenta un nuovo escavatore cingolato da 23,8 ton a torretta compatta e amplia la gamma dei Mini con torretta Short Radius con tre nuovi modelli, di cui due si aggiungono alla gamma attuale MINI CINGOLATI
ESCAVATORE CINGOLATO MODELLO Versione Peso operativo Cap. soll. 360°, 0h Variaz./Distanza Potenza netta Motore (Marca) Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Velocità traslazione Velocità rotaz. torr. Passo Carreggiata Braccio Penetratore Profondità di scavo Prof. plinto Dist. scavo a terra Altezza di carico Forza strappo Forza penetrazione Sbalzo post. torr. Largh. torretta Larghezza cingoli Suole Lungh. trasporto Alt. braccio/cab Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema idraulico
R 235-9 ton ton m kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa km/h rpm m m m m m m m m daN daN m m m mm m m Ah A l l
LCR 23,8 6,01 4,5 107 Cummins QSB6.7 6,7 6 107 x 124 1900 7,85 4 HEAD cams CR n.d. no n.d. Turbo after var 2 x 222 LS conv. 34,3-37,3 bst 3,4 - 5,3 10,7 3,65 2,39 M 5,68 2,92 6,7 6,27 9,75 7,89 15200 10690 1, 1,68 2,99 600 8,91 3,02/2,95 2 x 100 70 320 275
MODELLO Peso Potenza Motore (Marca) Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Profondità di scavo Prof. plinto Distanza di scavo Altezza di carico Forza strappo Forza penetrazione Velocità traslazione Velocità rotaz. torr. Passo/L. carro Rulli d'appoggio Largh. sottocarro Larghezza suole Sbalzo poster. torr. Scavo disas. (s-d) Lungh. trasporto Altezza trasporto Lama (W-H)) Soll.-abbas. lama Sbalzo lama Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema idraulico
LEGENDA
R35z-9 ton kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa m m m m daN daN km/h rpm m N° m mm m mm m m mm mm m Ah A l l
R60CR-9
3,65 5,8 19,8 41,2 Yanmar Yanmar 3TNV88 4TNV98 1,64 3,32 3 4 88 x 90 98 x 110 2200 2400 6,60 8,80 4 4 conv. conv. conv. conv. 1 1 no no n.d. n.d. natural natural var + fix var 2 x 38,5 + 23,5 2 x 55 conv./no LS conv. conv. 22,6 21,6 3,15 3,57 2,19 3,04 5,36 6,15 3,45 3,93 3140 4240 1950 3190 2,5 - 4,5 2,2 - 4 9,5 9,3 1,70/2,13 1,99/2,53 4 5 1,74 2 300 400 0,87 1,08 75 - 50 80 - 50 4,79 5,6 2,5 2,55 1740 - 370 1920 - 350 375 - 390 420 - 440 n.d. n.d. 1 x 80 n.d. 55 n.d. 42 n.d. 46 n.d.
R80CR-9 8,25 43,4 Yanmar 4TNV98 3,32 4 98 x 110 2100 7,70 4 conv. conv. 1 no n.d. natural var 2 x 75,6 LS conv. 29,4 4,15 3,57 6,96 4,73 5099 3923 3,3 - 4,6 12 2,2/n.d. 5 2,3 450 1,28 n.d. 6,17 2,64 2200 - 460 400 - 280 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
I dati in blu evidenziano modelli giro sagoma e/o con sbalzo ridotto torretta
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:42 PM Pagina 40
JCB
MINI CINGOLATO MODELLO
SAMOTER 2011
Peso Potenza Motore (Marca)
JCB inserisce nella gamma un nuovo Mini cingolato girosagoma Serie ZTS. Esposti anche i nuovi Skid già lanciati negli USA lo scorso anno. (vedi Costruzioni n° 643 dicembre 2010 - p. 92)
Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Profondità di scavo Prof. plinto Distanza di scavo Altezza di carico Forza strappo Forza penetrazione Velocità traslazione Velocità rotaz. torr. Passo/L. carro Rulli d'appoggio Largh. sottocarro Larghezza suole Sbalzo poster. torr. Scavo disas. (s-d) Lungh. trasporto Altezza trasporto Lama (W-H) Soll.-abbas. lama Sbalzo lama Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema idraulico
LEGENDA
40 Costruzioni aprile 2011
8050RTS/ZTS ton kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa m m m m daN daN km/h rpm m N° m mm m mm m m mm mm m Ah A l l
5,23 33,1 Perkins 404-22c 2,22 4 84 x 100 2200 7,33 2 conv. conv. 1 no n.d. natural var 169 Full LS press. comp. 25 3,76 2,51 6,14 4,1 4220 2370 2,7 - 5,5 10 1,99/2,53 5 1,98 400 1,06 n.d. 5,17 2,74 1980 - 396 470 - 480 1,98 75 65 68 98
I dati in blu evidenziano modelli giro sagoma e/o con sbalzo ridotto torretta
S
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:42 PM Pagina 41
MACCHINE&COMPONENTI
SKID CINGOLATII
SKID GOMMATI MODELLO Carico operativo Peso operativo Potenza lorda Motore (Marca)
260/HF kg ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Mpa Max alt. perno b. m Rib. b. max alt. ° Rich. b. a terra ° Forza di strappo daN Velocità traslazione km/h Passo m Sbalzo ant. (benna) m Sbalzo posteriore m Raggio sterzo ant. m Raggio sterzo post. m Largh. ai pneu. m Larghezza benna m Pneumatici Lunghezza max m L. senza benna m Altezza trasporto m Luce da terra cm Serbatoio gasolio l Alternatore A Batteria Ah Motorino avviamento kW
280/HF
300/HF
330/HF
1179 1270 1361 1495 3,62 3,66 3,82 3,96 63 63 68,6 68,6 JCB JCB JCB JCB Dieselmax TC63 Dieselmax TC63 Dieselmax TC68 Dieselmax TC68 4,4 4,4 4,4 4,4 4 4 4 4 103 x 132 103 x 132 103 x 132 103 x 132 2400 2400 2400 2400 10,56 10,56 10,56 10,56 4 4 4 4 conv. conv. conv. conv. conv. conv. conv. conv. 1 1 1 1 no no no no turbo turbo turbo turbo fix fix fix fix 87/135 87/135 87/135 87/135 no no no no conv. conv. conv. conv. 23 23 23 23 3,18 Vert Lift 3,18 Vert Lift 3,18 Vert Lift 3,2 Vert lift 42 42 42 42 30 30 30 29 2536 2536 3198 3198 10,9/20 10,9/20 10,9/20 11,7/21,7 1,22 1,22 1,22 1,22 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 2,2 2,2 2,2 2,2 1,76 1,76 1,76 1,76 1,83 1,83 1,83 1,88 1,85 1,85 1,85 1,98 12x16.5 12x16.5 12x16.5 14 x 17.5 3,69 3,76 3,78 3,78 n.d. n.d. n.d. n.d. 2,09 2,09 2,09 2,11 23,8 23,8 23,8 24,8 103 103 103 103 95 95 95 95 1 x 95 1 x 95 1 x 95 1 x 95 2,72 2,72 2,72 2,72
MODELLO Carico operativo Peso Potenza lorda Motore (Marca)
260T/HF kg ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d’iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Max alt. perno b. m Rib. a. max alt. ° Rich. a terra ° Forza di strappo daN Velocità traslazione km/h Passo m Rulli d’appoggio N° Raggio sterzo ant. m Raggio sterzo ant. m Largh. ai cing. m Larghezza benna m Larghezza suole mm Press. al suolo kPa Lunghezza max m L. senza benna m Altezza trasporto m Luce da terra cm Serbatoio gasolio l Alternatore A Batteria Ah Motorino avviamento kW
300T/HF
320T/HF
1179 1361 1452 4,63 4,84 4,96 63 68,6 68,6 JCB JCB JCB Dieselmax TC63 Dieselmax TC68 Dieselmax TC68 4,4 4,4 4,4 4 4 4 103 x 132 103 x 132 103 x 132 2400 2400 2400 10,56 10,56 10,56 4 4 4 conv. conv. conv. conv. conv. conv. 1 1 1 no no no turbo turbo turbo fix fix fix 87/135 87/135 87/135 no no no conv. conv. conv. 23 23 23 3,18 Vert lift 3,18 Vert lift 3,18 Vert lift 42 42 42 30 30 30 3198 3198 3198 7,7/12,6 7,7/12,6 7,7/12,6 2,1 fuori tutto 2,1 fuori tutto 2,1 fuori tutto 5 5 5 2,24 2,24 2,24 1,76 1,76 1,76 1,98 1,98 1,98 1,98 2,13 2,13 450 450 450 31,7 33,1 33,8 3,69 3,78 3,78 n.d. n.d. n.d. 20,8 20,8 20,8 24,8 24,8 24,8 103 103 103 95 95 95 1 x 95 1 x 95 1 x 95 2,72 2,72 2,72
aprile 2011 Costruzioni 41
SAMOTER 2011
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:42 PM Pagina 42
KOMATSU
MINI E MIDI CINGOLATI MODELLO Peso Potenza Motore (Marca)
Komatsu lancia nuovi Mini e Midi escavatori sia cingolati che gommati della Serie MR3 e MR8.
LEGENDA
I dati in blu evidenziano modelli giro sagoma e/o con sbalzo ridotto torretta
42 Costruzioni aprile 2011
PC22MR-3 ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Profondità di scavo m Prof. plinto m Distanza di scavo m Altezza di carico m Forza strappo daN Forza penetrazione daN Velocità traslazione km/h Velocità rotaz. torr. rpm Passo/L. carro m Rulli d'appoggio N° Largh. sottocarro m Larghezza suole mm Sbalzo poster. torr. m Scavo disas. (s-d) mm Lungh. trasporto m Altezza trasporto m Lama (W-H)) mm Soll.-abbas. lama mm Sbalzo lama m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
PC55MR-3
PC118MR-8
2,43 5,28 11,89 15,5 28,5 68,4 Komatsu Komatsu Komatsu 3D76E 4D88E6 SAA4D95LE-5 1,11 2,19 3,26 3 4 4 76 x 82 88 x 90 95 x 115 2500 2400 2200 6,83 7,20 8,43 2 2 2 conv. conv. conv. conv. conv. CR 1 1 2 no no SI no no no natural natural turbo after var + fix var + fix var + fix 55 + 16 2 x 53,5 + 33,8 198 + 80 Full LS/no Full LS/no Full LS/no press. comp. press. comp. press. comp. 24,5 26,5 29,4/19,9 2,28 3,8 4,45 1,86 3,02 2,62 4,15 6,22 7,52 2,72 4,23 4,92 1880 3900 7169 1363 2392 4610 2,8 - 4,6 2,8 - 4,6 3 - 4,5 8,9 9 n.d. 1,44/1,88 2/2,52 2,42/3,15 3 4 6 1,45 1,96 2,4 250 400 500 0,92 1,06 1,44 510 - 760 630 - 880 895 - 940 3,86 5,55 6,7 2,48 2,55 2,84 1450 - 300 1960 - 355 2400 - 530 340 - 240 430 - 330 490 - 400 1,27 1,74 n.d. 45 72 n.d. 40 40 n.d. 28 65 n.d. 29 55 n.d.
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:42 PM Pagina 43
MACCHINE&COMPONENTI MIDI GOMMATO MODELLO Peso (lama) Potenza Motore (Marca) Cilindrata Cilinders - Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Profondità di scavo Prof. plinto Distanza di scavo (max) Altezza di carico Forza strappo Forza penetrazione Velocità traslazione Velocità rotaz. torr. Passo Largh. est. pneu. Pneumatici Sbalzo poster. torr. Scavo disas. (s-d) Lungh. trasporto Altezza trasporto Lama (W-H) Soll.-abbas. lama Sbalzo lama
PW118MR-8 ton kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa m m m m daN daN km/h rpm m m m mm m m mm mm m
12,31 68,4 Komatsu SAA4D95LE-5 3,26 4 95 x 115 2000 7,67 4 conv. conv. 1 no n.d. turbo after var + fix 180 + 73 Full LS/no press. comp. 29,5/21,5 3,99 n.d. 8,04 6,37 7350 4220 4-9-14-32 9 2,4 2,5 9.00 x 20 1,58 830 - 980 6,54 3,09 2500 - n.d. n.d. n.d.
Komatsu presenta un nuovo escavatore cingolato Serie 8 sotto le 20 tonnellate.
ESCAVATORE CINGOLATO MODELLO Versione Peso operativo Cap. soll. 360°, 0h Variaz./Distanza Potenza netta Motore (Marca) Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Velocità traslazione Velocità rotaz. torr. Passo Carreggiata Braccio Penetratore Profondità di scavo Prof. plinto Dist. scavo a terra Altezza di carico Forza strappo Forza penetrazione Sbalzo post. torr. Largh. torretta Larghezza cingoli Suole Lungh. trasporto Alt. braccio/cab Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema idraulico
PC190-8 ton ton m kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa km/h rpm m m m m m m m m daN daN m m m mm m m Ah A l l
NLC LC 18,82 19,05 4,05 4,55 4,5 92 Komatsu SAA4D107E1 4,46 4 107 x 120 2200 8,80 4 conv. CR 3 no n.d. turbo after var 312 Full LS press. comp. 38 3,4 - 5,5 12 3,27 2,04 2,2 M 5,15 2,6 5,99 5,18 9,02 6,51 12263 8633 2,39 2,49 2,54 2,8 500 600 8,77 3,09/3,03 2 x 120 60 280 n.d.
SAMOTER 2011
SAMOTER_definitivoL_Layout 1 4/15/11 4:42 PM Pagina 44
KUBOTA MINI CINGOLATI MODELLO Peso Potenza Motore (Marca)
KX016-4 ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Profondità di scavo m Prof. plinto m Distanza di scavo m Altezza di carico m Forza strappo daN Forza penetrazione daN Velocità traslazione km/h Velocità rotaz. torr. rpm Passo/L. carro m Rulli d'appoggio N° Largh. sottocarro m Larghezza suole mm Sbalzo poster. torr. m Scavo disas. (s-d) mm Lungh. trasporto m Altezza trasporto m Lama (W-H)) mm Soll.-abbas. lama mm Sbalzo lama m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
1,56 9,6 Kubota D782BH 0,778 3 67 x 73,6 2300 5,64 2 conv. conv. indir. 1 no no natural var + fix 2 x 16,6 + 10,4 conv./no conv. 20,6/18,6 2,25 1,81 3,79 2,29 1270 730 2,1 - 3,8 9,1 1,09/1,45 3 0,99 var 1,24 230 1,07 510 - 450 3,71 2,35 990/1240 - 230 230 - 240 1,09 45 40 21 27
KX019-4
U 35-3 ALFA3
1,76 3,59 11,8 20,3 Kubota Kubota D902-BH D1803ME3BHEU1 0,898 1,83 3 3 72 x 73,6 87 x 102,4 2300 2300 5,64 7,85 2 2 conv. conv. conv. indir. conv. indir. 1 1 no no no n.d. natural natural var + fix var 2 x 17,3 +10,4 96,6 conv./no Full LS conv. press. comp. 21,6/18,6 24,5 2,58 3,15 2,14 2,35 4,12 5,42 2,56 3,46 1590 3110 780 1600 2-4 3 - 4,6 9,1 9 1,23/1,59 1,67/2,1 3 4 1,7 0,99 var 1,3 230 300 0,85 1,1 510 - 450 600 - 600 3,86 4,86 2,28 2,44 990/1300 - 230 1700 - 335 230 - 230 370 - 370 1,08 1,5 45 n.d. 40 n.d. 21 n.d. 27 n.d.
Kubota lancia due nuovi Mini cingolati, oltre lʼU35-3 Alfa 3 con motore da 1,83 l ed idraulica evoluta Full LS.
LEGENDA
I dati in blu evidenziano modelli giro sagoma e/o con sbalzo ridotto torretta
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MACCHINE&COMPONENTI LIEBHERR Liebherr presenta un nuovo escavatore gommato a torretta compatta, che si distingue per la particolare protezione degli organi della trasmissione (integrati nel telaio inferiore) e dei cilindri lama. ESCAVATORE GOMMATO MODELLO Peso (lama) Peso (lama+2st) Peso (4 stab.) Cap. soll. 360°, 0h Variazioni /Dist.-Distanza Potenza netta Motore (Marca)
A918COMPACT LI ton ton ton ton m kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Mpa Velocità traslazione km/h Velocità rotaz. torr. rpm Passo m Largh. est. pneu. m Pneumatici Braccio m Penetratore m Profondità di scavo m Prof. plinto m Distanza scavo a terra m Altezza di carico m Forza strappo daN Forza penetrazione daN Sbalzo post. torr. m Largh. torretta m Lama (largh. x alt.) m Lungh. trasporto m Alt. braccio/cab m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
17,6 18,7 n.d. 4,5 no benna 4,5 100 Liebherr D 834 4,58 4 108 x 125 1800 7,50 4 conv. conv. conv. no no turbo after var 297 Full LS press. comp. 35 1,5-5-6-20/30 9 2,54 2,55 10.00 x 20 T 2,25 5,4 n.d. 8,7 7,1 9840 8100 1,85 2,55 2,55 x n.d. 8,35 2,95/3,16 2 x 135 110 330 290
aprile 2011 Costruzioni 45
SAMOTER 2011
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MANITOU - M USTANG Manitou presenta tre nuovi sollevatori telescopici a torretta fissa con trasmissione idrostatica (anche nella versione HA con piattaforma portapersone orientabile).
SOLLEVATORI TELESCOPICI MODELLO Portata max Altezza max Portata max alt. Max sbraccio Portata max sbrac. Peso (forche) Stab.-sfili Potenza Motore (Marca)
MT1440H/HA ton m ton m ton ton N° kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Trasmissione Marce N° Velocità traslazione km/h Tiro alle ruote daN Freni Pneumatici Passo m Carreg./L. pneu. m Raggio sterzo pneu. m Forza di strappo daN L. (alla piastra) m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
46 Costruzioni aprile 2011
SKID GOMMATO MT1840/H/HA
4 4 13,53 17,5 4 2,5 9,38 13,17 1,5 0,7 10,8 11,38 1-2 1-3 74,5 74,5 Perkins Perkins 1104D.44TA 1104D-44T/TA 4,4 4,4 4 4 105 x 127 105 x 127 2200 2200 9,31 9,31 2 2 conv. conv. conv. conv. 1 1 no no no no turbo after turbo fix fix 170 170 no no conv. conv. 27 27 Hydrostatic T. Conv./Hydrost. 3+3 4+4/3+3 35 25 / 35 8200 10104/8200 4 oil disc 4 oil disc 400/80x24 440/80x24 3,07 3,07 1,91/2,37 1,96/2,4-2,37 3,99 3,99 8000 8000 6,13 6,27 2,45 2,5 n.d. n.d. n.d. n.d. 140 140 135 135
MHT1076LT 7,6 9,6 4 5,7 1,7 10,99 0-1 106 Perkins 1104D-E44TA 4,4 4 105 x 127 2200 9,31 4 conv. CR 3 no no turbo after var 140 Full LS press. comp. 27,5 Hydrostatic 2+2 35 10500 4 oil disc 18x22.5 2,95 1,97/2,44 3,56 n.d. 5,87 2,52 n.d. n.d. 120 140
MODELLO Carico operativo Peso operativo Potenza netta Motore (Marca)
3300V kg ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Mpa Max alt. perno b. m Rib. b. max alt. ° Rich. b. a terra ° Forza di strappo daN Velocità traslazione km/h Passo m Sbalzo ant. (benna) m Sbalzo posteriore m Raggio sterzo ant. m Raggio sterzo post. m Largh. ai pneu. m Larghezza benna m Pneumatici Lunghezza max m L. senza benna m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
1497 4,09 62,6 Yanmar 4TNV98T 3,32 4 98 x 110 2500 9,17 4 conv. conv. 1 no no turbo fix 82,5 no conv. 22,8 3,32 Vert. lift 42 29 n.d. 19,6 1,265 n.d. n.d. 2,39 1,76 1,83 1,88 14.00x17.5 HD 3,9 3,01 2,08 950 CCA 90 83,3 41,6
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MACCHINE&COMPONENTI Mustang presenta un nuovo Skid gommato con cinematismo Vertical Lift al top della gamma.
M ECALAC Mecalac integra la gamma degli escavatori cingolati con un nuovo modello che si distingue, tra altre singolari particolarità dellʼarchitettura del braccio e delle sue svariate applicazioni, anche per la velocità di traslazione di 10 km/h.
ESCAVATORE CINGOLATO MODELLO
10MCR
Peso operativo Potenza netta Motore (Marca)
ton kW
Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Velocità traslazione Velocità rotaz. torr. Braccio Penetratore Profondità di scavo Prof. plinto Dist. scavo a terra Altezza di carico Forza strappo Forza penetrazione Sbalzo post. torr. Largh. torretta Larghezza cingoli Suole Lungh. trasporto Alt. braccio/cab
mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa km/h rpm m m m m m m daN daN m m m mm m m
8,5 74 Cummins QSB 3.3 3,3 4 95 x 115 2200 8,43 2 conv. conv. 1 no no turbo var 165 LS conv. 30 4,5 - 10,0 10 T n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 6000 3430 1,35 n.d. 2,3 450 3,27 2,97/2,66
aprile 2011 Costruzioni 47
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N EW HOLLAND New Holland lancia la Serie C su tre nuovi caricatori gommati, equivalenti ai modelli Case, con adozione dellʼSCR. Motori Stage IIIB. CARICATORI GOMMATI MODELLO
W170C/TC/LR
Capacità benna m3 Carico rib. art. kg Peso ton Potenza kW Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Max alt. perno b. m Forza di strappo daN
W190C/LR
W230C/LR
2,49 3,25/2,7 10529/8962/8876 12349/9934 14,3/14,77/14,46 17,63/17,86 133 154 SCR SCR turbo after turbo after 3,98/4,16/4,37 4,12/4,56 13964/12397/14565 15724/18375
3,63/3 14245/11538 19,86 168 SCR turbo after 4,18/4,56 16710/19063
SKID CINGOLATI MODELLO Carico operativo Peso Potenza netta Motore (Marca)
kg ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Max alt. perno b. m Rib. a max alt. ° Rich. a terra ° Forza di strappo daN Velocità traslazione km/h Passo m Rulli d'appoggio N° Raggio sterzo ant. m Raggio sterzo post. m Largh. ai cing. m Larghezza benna m Larghezza suole mm Press. al suolo kPa Lunghezza max m L. senza benna m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
48 Costruzioni aprile 2011
C227
C232
859 3,72 52 FTP F5CE9454 3,2 4 99 x 104 2500 8,67 2 conv. conv. conv. cont. int. no turbo fix 85/116 HF opt no conv 20,7 3,12 40 31 3180 9,3 - 13,4 opt 1,44 3 2,03 1,6 1,68 1,82 320 n.d. 3,29 2,67 2 n.d. n.d. 75,5 n.d.
1018 4,37 57 FTP F5CE9454 3,2 4 99 x 104 2500 8,67 2 conv. conv. conv. cont. int. no turbo fix 85/131 HF opt no conv 20,7 3,33 Vert lift 55 33 3820 9,3 - 13,4 opt 1,6 4 2,16 1,8 1,93 1,98 320 n.d. 3,63 2,99 2,04 n.d. n.d. 96,5 n.d.
New Holland presenta i nuovi Skid sia cingolati che gommati Serie 200
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MACCHINE&COMPONENTI
SKID GOMMATI Carico operativo Peso operativo Potenza netta Motore (Marca) Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Max alt. perno b. Rib. b. max alt. Rich. b. a terra Forza di strappo Velocità traslazione Passo Sbalzo ant. (benna) Sbalzo posteriore Raggio sterzo ant. Raggio sterzo post. Largh. ai pneu. Larghezza benna Pneumatici Lunghezza max L. senza benna Altezza trasporto Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema idraulico
kg ton kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa m ° ° daN km/h m m m m m m m m m m Ah A l l
L213
L215
L218
L220
L223
L225
590 2,27 31,8 ISM N844 2 4 84 x 90 2900 8,70 2 conv. indiret. conv. cont. int. no natural fix 59 no conv. 20,7 2,84 40 26 1850 10,8 0,941 0,636 0,858 1,92 1,43 1,52 1,52 10.00x16.5 3,03 2,43 1,2 n.d. n.d. 60,5 n.d.
680 2,4 36,3 ISM N844T 2 4 84 x 90 2900 8,70 2 conv. indiret. conv. cont. int. no turbo fix 59 no conv. 20,7 2,84 40 26 1850 10,8 0,941 0,636 0,858 1,92 1,43 1,52 1,52 10.00x16.5 3,03 2,43 1,2 n.d. n.d. 60,5 n.d.
818 2,66 42 ISM N844LT 2,2 4 84 x 100 2900 9,67 2 conv. indiret. conv. cont. int. no turbo fix 72/108 HF opt no conv. 20,7 3,05 52 35 2420 11,9 - 18,5 1,13 1,3 924 2,02 1,61 1,69 1,67 10.00x16.5 3,35 2,68 1,97 n.d. n.d. 75,5 n.d.
905 2,9 42 ISM N844LT 2,2 4 84 x 100 2900 9,67 2 conv. indiret. conv. cont. int. no turbo fix 72/108 HF opt no conv. 20,7 3,07 52 34 3180 12,1 - 19 1,13 1,29 924 2,06 1,6 1,75 1,82 12.00x16.5 3,34 2,68 1,99 n.d. n.d. 75,5 n.d.
1020 3,35 51 FTP F5CE9454 3,2 4 99 x 104 2500 8,67 2 conv. conv. conv. cont. int. no turbo fix 85/131 HF opt no conv. 20,7 3,29 55 34 3820 11,6 - 19,2 1,32 1,27 1034 2,04 1,8 1,76 1,82 12.00x16.5 3,63 2,99 2 n.d. n.d. 96,5 n.d.
1135 3,58 57 FTP F5CE9454 3,2 4 99 x 104 2500 8,67 2 conv. conv. conv. cont. int. no turbo fix 85/131 HF opt no conv. 20,7 3,29 55 34 3820 11,6 - 19,2 1,32 1,27 1034 2,04 1,8 1,76 1,82 12.00x16.5 3,62 2,99 2 n.d. n.d. 96,5 n.d.
t t t
MODELLO
aprile 2011 Costruzioni 49
t t t
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N EW HOLLAND
New Holland espone le terne Serie B. TERNE A TELAIO RIGIDO MODELLO Peso (braccio std) Potenza Prof. scavo (retr.) Prof. scavo (est.) Cap. benna (4-1) Motore (Marca)
B90B ton kW m m m3
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Inv. + c. mec. y/no Cambio Power Shift y/no Velocità traslazione km/h R. motr./ster. N° Pneumatici anteriori Pneumatici posteriori Wheel base - Passo m R. sterzo alla benna m Caricatore frontale: Max alt. perno b. m Forza di strappo daN Retroesc. (braccio std): Altezza di scarico m Dist. Scavo (c. rotaz.) m Forza di strappo daN Forza penetrazione daN L. benna/stab. m Lunghezza max m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
B100B
B110B
B115B
8,2 8,35 8,5 9,1 72 72 82 82 4,45/4,71 4,45/4,71 4,71 4,56 5,57/5,75 5,57/5,75 5,75 5,6 1 1 1 1,2 FTP FTP FTP FTP 445TA/ML5 445TA/EEA 445TA/EGH 445TA/EGH 4,5 4,5 4,5 4,5 4 4 4 4 104 x 132 104 x 132 104 x 132 104 x 132 2200 2200 2200 2200 9,68 9,68 9,68 9,68 2 4 4 4 conv. conv. conv. conv. conv CR CR CR 1 2 2 2 int. cont. int. cont. int. cont. cont. int. no no no no turbo after turbo after turbo after turbo after fix var var var 151 156 156 156 no no no no press. comp. press. comp. press. comp. press. comp. 20,5 20,5 20,5 20,5 yes yes yes no no no yes opt yes 38,9 38,9 38,9 39 4/2 4/2 4/2 4/4 12.5x18 12.5x18 12.5x18 16.9x24 18.4x26 18.4x26 18.4x26 16.9x24 2,18 2,18 2,18 2,2 5,6 5,6 5,6 5,6 3,5 7400
3,5 6650
3,46 6900
3,49 6900
3,93 5,87 6400 4620 2,32/2,25 5,82 3,87 95 n.d. 145 n.d.
3,93 5,87 6400 4620 2,32/2,25 5,82 3,87 95 n.d. 145 n.d.
3,93 5,86 6400 4620 2,32/2,25 5,82 3,82 95 n.d. 145 n.d.
4,09 5,85 6400 4620 2,32/2,25 5,95 3,93 95 n.d. 145 n.d.
New Holland presenta due nuovi escavatori Serie C. I nuovi motori FPT Stage IIIB utlizzano Urea (sistema SCR), senza EGR.
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MACCHINE&COMPONENTI PALAZZANI Palazzani presenta un nuovo caricatore gommato.
ESCAVATORI CINGOLATI MODELLO Versione Peso operativo Cap. soll. 360°, 0h Variaz./Distanza Potenza netta Motore (Marca)
ton ton m kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Mpa Velocità traslazione km/h Velocità rotaz. torr. rpm Passo m Carreggiata m Braccio m Penetratore m Profondità di scavo m Prof. plinto m Dist. scavo a terra m Altezza di carico m Forza strappo daN Forza penetrazione daN Sbalzo post. torr. m Largh. torretta m Larghezza cingoli m Suole mm Lungh. trasporto m Alt. braccio/cab m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
E265C
E305C
EL LC 26,3 26,5 9,5 10,4 4,5 143 FTP F4HFE613R 6,7 6 104 x 132 2000 8,8 4 conv CR 2 int. cont. SCR turbo after var 2 x 246 LS conv 34,3-37,7 bst 3,6 - 5,8 11 3,85 2,39 2,59 M 6,02 2,5 6,46 n.d. 9,69 6,75 19400 17050 3,02 2,95 2,99 3,19 600 10,07 3,237/3,1 2 x 160 70 460 280
EL LC 29,8 29,9 10,9 4,5 154 FTP F4HFE613P 6,7 6 104 x 132 2000 8,8 4 conv CR 2 int. cont. SCR turbo after var 2 x 246 LS conv 34,3-37,7 bst 3,6 - 5,8 11 4,01 2,39 2,59 M 6,2 2,4 6,5 n.d. 9,89 6,94 21050 17965 3,02 2,95 2,99 3,19 600 10,39 3,49/3,18 2 x 160 70 460 280
CARICATORE GOMMATO MODELLO Capacità benna Carico rib. art. Peso Potenza Motore Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Trasmissione Marce Velocità traslazione Differenziali Freni Pneumatici Passo Carreggiata Articolazione R. sterzo alla benna Cinematismo benna Max alt. perno b. Forza di strappo Larghezza benna Lunghezza max Altezza trasporto Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema idraulico
PL145 m3 kg ton kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa N° km/h
m m ° m m daN m m m Ah A l l
0,9 2928 4,9 51,1 Yanmar 4TNV98Z 3,32 4 98 x 110 2500 9,17 4 conv. conv. 1 no no turbo fix 68 no conv. 23,5 Hydrostatic 2+2 31 2 torque pr 1 dry disc 12.5x20 2,27 1,46 40 4,71 Z 3,25 5520 1,9 5,57 2,72 1 x 105 n.d. 100 n.d.
aprile 2011 Costruzioni 51
SAMOTER 2011
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VENIERI Venieri presenta la Serie C del 2.63 ed un secondo modello Ibrido (5.63B). CARICATORE GOMMATO MODELLO Capacità benna Carico rib. art. Peso Potenza Motore Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Trasmissione Marce Velocità traslazione Differenziali Freni Pneumatici Passo Carreggiata Articolazione R. sterzo alla benna Cinematismo benna Max alt. perno b. Forza di strappo Larghezza benna Lunghezza max Altezza trasporto Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema idraulico
52 Costruzioni aprile 2011
2.63C m3 kg ton kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa N° km/h
m m ° m m daN m m m Ah A l l
0,7/1,0 2700 4 38 Perkins 404D-22 2,22 4 84 x 100 2600 8,67 2 conv. conv. 1 no no natural fix 55 no conv. 21 Hydrostatic 2+2 20 front lim slip 1drum 12.0/75x18 1,95 1,28 40 4 Z 3,1 4410 1,7 4,8 2,45 1 x 80 65 55 n.d.
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MACCHINE&COMPONENTI VOLVO Volvo presenta i primi modelli di escavatori cingolati serie D con motore Stage IIIB.
Esposte da Volvo le due terne a telaio rigido Serie B
MODELLO Versione Peso operativo Cap. soll. 360°, 0h Variaz./Distanza Potenza netta Motore (Marca)
EC380D
EC480D
NL L L ton 38 38,3 49,7 ton 12,06 14,24 19,42 lim idr m no benna/4,5 no benna/4,5 kW 208 256 Volvo Volvo mod. D13HD D13HD Cilindrata l 12,8 12,8 Cilindri N° 6 6 Alesaggio x corsa mm 131 x 158 131 x 158 Regime di taratura rpm 1700 1800 Velocità del pistone m/s 8,95 9,48 Valvole per cilindro N° 4 4 Distribuzione Head cams Head cams Iniezione MEUP MEUP Fasi d'iniezione N° 2 2 EGR - Ricircolo gas di scarico electr. int. DR electr. int. DR Trattamento gas di scarico DPF DPF Alimentazione aria turbo after turbo after Pompe var var Portata l/min 2 x 300 2 x 358 Regolazione pompa LS LS Distributore a cassetti conv. conv. Pressione (max) Mpa 32,4-35,3 bst 32,4-35,3 bst Velocità traslazione km/h 3,4 - 5,53 3,1 - 5,2 Velocità rotaz. torr. rpm 10,2 8,8 Passo m 4,24 4,37 Carreggiata m 2,39 2,74 2,39 var 2,89 Braccio m M 6,45 M7 Penetratore m 3,2 3,35 Profondità di scavo m 7,45 7,61 Prof. plinto m 5,87 7 Dist. scavo a terra m 10,86 11,79 Altezza di carico m 7,28 7,75 Forza strappo daN 24270 28400 Forza penetrazione daN 18100 22000 Sbalzo post. torr. m 3,56 3,8 Largh. torretta m 2,99 2,99 Larghezza cingoli m 2,99 3,34 3,37 var 3,59 Suole mm 600 700 Lungh. trasporto m 11,24 12,14 Alt. braccio/cab m 3,35/3,2 3,65/3,09 Batteria Ah 2 x 200 2 x 200 Alternatore A 80 80 Serbatoio gasolio l 620 685 Sistema idraulico l 500 525
TERNE A TELAIO RIGIDO 2WS MODELLO Peso (braccio std) Potenza Prof. scavo (retr.) Prof. scavo (est.) Cap. benna (4-1) Motore (Marca)
ton kW m m m3
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Inv. + c. mec. si/no Cambio Power Shift si/no Velocità traslazione km/h R. motr./ster. N° Pneumatici anteriori Pneumatici posteriori Wheel base - Passo m R. sterzo alla benna m Caricatore frontale: Max alt. perno b. m Forza di strappo daN Retroesc. (braccio std): Altezza di scarico m Dist. Scavo (c. rotaz.) m Forza di strappo daN Forza penetrazione daN L. benna/stab. m Lunghezza max m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
BL61B
BL71B
9,12 62 4,26 SAE 5,32 SAE 1 Volvo D5D 4,76 4 108 x 130 2100 9,10 2 Head cams CR 1 electr. int. no turbo fix 112 no press. comp. 25 si opt 37/36,2 4/2 340/80x18 440/80x28 2,18 4,97
9,8 68 4,29 SAE 5,35 SAE 1 Volvo D5D 4,76 4 108 x 130 2100 9,10 2 Head cams CR 1 electr. int. no turbo var 160 Full LS press. comp. 25 si opt 37,3/36,5 4/2 400/70x20 480/80x26 2,19 5,01
3,4 4530
3,46 5710
3,94 5,86 5570 3260 2,45/2,3 5,83 3,77 1 x 110 95 150 140
3,91 5,86 6240 3880 2,45/2,3 5,81 3,75 1 x 110 95 150 140
t t t
ESCAVATORI CINGOLATI
t t t
SAMOTER 2011
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VOLVO
CARICATORI GOMMATI MODELLO Capacità benna Carico rib. art. Peso Potenza Motore
L150G m3 kg ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Trasmissione Marce N° Velocità traslazione km/h Differenziali Freni Pneumatici Passo m Carreggiata m Articolazione ° R. sterzo alla benna m Cinematismo benna Max alt. perno b. m Forza di strappo daN Larghezza benna m Lunghezza max m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
54 Costruzioni aprile 2011
L180G
4,4 4,8 15110 18250 24,02 26,56 220 245 Volvo Volvo D13HF D13HF 12,8 12,8 6 6 131 x 158 131 x 158 1300 1350 6,85 7,11 4 4 Head cams Head cams MEUP MEUP 2 2 electr. ext. electr. ext. DPF + PDI DPF + PDI turbo VG after turbo VG after var var 180+202+77 217+202+77 Full LS Full LS press. comp. elettr. press. comp. elettr. 29/31/25 29/31/25 Power Shift Power Shift 4+4 4+4 38 38 front 100% front 100% 4 disc oil 4 disc oil 26.5x25 26.5x25 3,55 3,55 2,28 2,28 37 37 7,4 7,45 TPL Parall TPL Parall 4,32 4,47 19270 22670 3,23 3,23 8,88 9,08 3,57 3,58 2 x 170 2 x 170 80 80 335 335 156 156
L220G 5,6 20350 31,68 273 Volvo D13HF 12,8 6 131 x 158 1350 7,11 4 Head cams MEUP 2 electr. ext. DPF + PDI turbo VG after var 253+202+77 Full LS press. comp. elettr. 29/31/25 Power Shift 4+4 38 front 100% 4 disc oil 29.5x25 3,7 2,4 37 7,84 TPL Parall 4,67 23190 3,43 9,44 3,74 2 x 170 80 335 226
Volvo presenta i primi modelli di caricatori gommati serie G con motore Stage IIIB e lancia i nuovi Dumper articolati Serie F: A25F, A30F, A35F e A40F con motori Stage IIIB.
Il caricatore gommato L180G sarà il protagonista del prossimo WalkAround Macchine
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MACCHINE&COMPONENTI YANMAR Dopo il ViO80 ed il ViO100-1, Yanmar lancia un nuovo Mini girosagoma.
LEGENDA
I dati in blu evidenziano modelli giro sagoma e/o con sbalzo ridotto torretta
MINI CINGOLATO MODELLO Peso Potenza Motore (Marca)
VIO33U ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Profondità di scavo m Prof. plinto m Distanza di scavo m Altezza di carico m Forza strappo daN Forza penetrazione daN Velocità traslazione km/h Velocità rotaz. torr. rpm Passo/L. carro m Rulli d'appoggio N° Largh. sottocarro m Larghezza suole mm Sbalzo poster. torr. m Scavo disas. (s-d) mm Lungh. trasporto m Altezza trasporto m Lama (W-H) mm Soll.-abbas. lama mm Sbalzo lama m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
3,27 18,1 Yanmar 3TNV82ANBV2A 1,33 3 82 x 84 2500 7,00 2 conv. conv. 1 no no natural var + fix 2 x 20,6 + 21,5 conv./no conv. 21 3,01 2,4 4,99 3,43 3041 1722 2,7 - 4,5 10 n.d./2,12 4 1,55 300 0,775 835 - 490 4,44 2,53 1550 - 320 350 - 320 1,41 n.d. n.d. 39 60
R IBALTABILI
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La vasca
ALLA RIBALTA
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MACCHINE&COMPONENTI IL SAMOTER DEI RIBALTABILI PER FARE UN PUNTO SUL SETTORE DOPO UN 2010 IN CUI LE AZIENDE SI SONO RITARATE SULLA BASE DELLE RICHIESTE DEL MERCATO E UN 2011 DALL’ANDAMENTO CHE SI DELINEERÀ SOLO NEI PROSSIMI MESI CON LA SPERANZA DI UNA RIPRESA SOLIDA DI
opo tre anni di crisi costante, il comparto del Construction macchine per l’edilizia e movimento terra si trova in uno scenario internazionale dominato da timide speranze di segni più per il mercato. Per l’industria dei mezzi da cantiere un leggero vento di ripresa lo si è sentito alla ventottesima edizione del Samoter, Salone internazionale di Verona dedicato al movimento terra. Il Samoter 2011 ha smentito chi prevedeva una edizione in tono “minore” e povera di spunti per il business degli attori di mercato. Certo, di novità e anteprime tecnologiche se ne sono viste davvero poche, anche per la vicinanza con il Bauma di Monaco di meno di un anno fa. Ma per i tanti produttori e allestitori dell’edilcantieristica la Kermesse veronese ha rappre-
D
CRISTIAN FURINI
sentato l’occasione per dimostrare che le imprese di settore, soprattutto italiane, ci sono e sono pronte a cavalcare l’onda della ripresa. A detta di tutti i produttori di ribaltabili l’esserci costituisce il momento per fare il punto su quanto di più innovativo offre il mercato e verificare quali aziende continuino ad investire nel settore, considerando il gran numero di produttori ed allestitori esistenti e sparsi per tutta Italia. Per tutti gli operatori che hanno esposto poche le novità di rilievo. Si sono visti upgrade dei modelli esistenti soprattutto nella ricerca di soluzioni e materiali per alleggerire le tare senza compromettere le prestazioni di carico. Tante invece le operazioni di ampliamento della gamma, spesso frutto del desiderio di esplorare nuove nicchie di mercato o di offrire soluzioni più personalizzate ai clienti.
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R IBALTABILI
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ACERBI: amplia e alleggerisce Il costruttore di rimorchi Castelnuovo Scrivia segue la via dell’ampliamento della gamma d’allestimenti ribaltabili impiegando materiali leggeri quali alluminio e misti. In pratica la cassa viene realizzata in alluminio mentre l’acciaio rimane prerogativa del telaio. La nuova gamma viene accorpata sotto la sigla MY2011. I nuovi modelli consentono così la realizzazione di veicoli più lunghi, cubature maggiori, e sponde più basse, senza che vengano alterate le caratteristiche meccaniche di resistenza ed affidabilità. Le nuove serie di casse a profilo costolato garantiscono un volume utile da 26 a 60 metri cubi. In fiera la Casa ci porta inoltre il nuovo AB03 RP MY 2011 da 41 metri cubi, tutto in lega leggera. Ha il telaio più lungo, le sponde più basse (1.800 mm) e la cubatura maggiorata. La porta posteriore è oscillante, stagna e a bandiera.
www.viberti.it
ADIGE: MATERIALI E PERSONALIZZAZIONE La casa di Foligno al Samoter ha portato i due prodotti di punta della gamma. Il Progetto K innanzitutto, un semirimorchio ribaltabile posteriore a tre assi con telaio in acciaio ad alto limite di snervamento dotato di sezione longheroni a doppio T. È dotato di assali singoli o gemellati (1° autosterzante con sollevatore omologato 2° e 3° fissi). I freni possono essere a tamburo o disco con dispositivo antibloccaggio Ebs-Abs. Scelta ampia in fatto di sospensioni (pneumatiche - idrauliche o meccaniche). La vasca è poligonale con la lunghezza sottocassa 7200 millimetri. È realizzata in acciaio HB 400/450 con spessori da mm 3.2 millimetri cubatura da 24 a 30 metri cubi. Era esposta con livrea commemorativa dell’anniversario per i 150 anni dell’unità nazionale. Nello stand era presente anche il Progetto M semirimorchio ribaltabile posteriore a due assi fissi da 14 ton e 16 ton. In questo caso la lunghezza del sottocassa è di 7350 millimetri e la cassa è in acciaio HB 400/450 con spessori da 4 mm. La cassa è poligonale 26 metri cubi. La sponda posteriore è basculante, inclinata con sgancio idraulico montato in posizione alta mentre laterale quella anteriore è fissa con tettino salvacabina.
www.adigetrailers.it
58 Costruzioni aprile 2011
ANDREOLI: PUNTA SULL’ AGILITÀ Anche Andreoli al Samoter porta novità di sostanza all’interno della gamma esistente. Prima fra tutti il semirimorchio due assi a passo corto 46EP, nato dall’esigenza di consentire grandi manovre in spazi sempre più stretti, dai cantieri in centro città alle strade sterrate di montagna. Il passo da 3.900 millimetri consente inoltre di aumentare la velocità negli scambi, e la dinamica negli spostamenti. Rimangono identiche le cubature (26 m3) e gli optionals rispetto ai suo fratelli. Cambia sensibilmente la lunghezza, con quella massima che arriva a 8.280 millimetri. Altra novità è l’apertura a sollevamento idraulico con braccio
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MACCHINE&COMPONENTI CANTONI&C.: OFFERTA FULL OPTIONAL
corto. È stata pensata per lo scarico di materiale medio-leggero. A sollevare la sponda è quindi un braccio corto che mantiene le caratteristiche di fluidità e sincronia. Sia in salita che in abbassamento. Aumentano di molto anche le velocità nelle manovre di scarico di inerti e di materiali leggeri e poco ingombranti, soprattutto se associato all’apertura di tipo basculante.
Cantoni ripropone il Dune, un ribaltabile posteriore a vasca tonda da 18 metri cubi con pistone frontale telescopico. È dotato di sponda posteriore munita di sistema meccanico per lo sganciamento automatico, di sponde fisse da 5 millimetri realizzate in acciaio antiusura HB400 e con bordi superiori rinforzati a 8 millimetri, e pari spessore del fondo arrotondato. La sagoma della cassa permette il trasporto e il ribaltamento di ogni tipo di materiale evitandone accumulo e incrostazione, soprattutto negli angoli più interni. Il ribaltabile è anche dotato di stabilizzatore centrale, barre di protezione laterali, luci di ingombro e pannelli retroriflettenti, di una cassetta porta attrezzi e porta cunei. I parafanghi posteriori sono forniti in acciaio di serie. Nello stand era presente anche un ribaltabile posteriore Pf Semiroccia, da 12 o 14 metri cubi montato su un tre assi con pistone frontale dotato del sistema di riscaldamento con gas di scarico per un preciso scopo: favorire la discesa del materiale, evitando la sua “compattazione” in presenza di basse temperature. Viene utilizzato per il trasporto di bitume/catrame, per ritardare il raffreddamento e l’eccessivo consolidamento del carico. Il riscaldamento è ottenuto mediante immissione dei gas di scarico in apposite canalizzazioni ricavate nel pianale del cassone.
www.cantoni.it
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R IBALTABILI
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CARDI: C’È ANCHE IL RIBASSATO MMT La Casa veronese ha presentato al Samoter un semirimorchio a tre assi ribaltabile posteriore, denominato Stone Lion, con cassa in acciaio da 26 metri cubi; lo spessore del fondo del cassone, caratterizzato da linee convergenti verso un unico punto di scarico, è di 6 mm mentre quello delle pareti di 4. Il disegno interno della vasca permette di concentrare tutto il materiale in un unico punto di caduta, facilitando lo smaltimento e diminuendo i tempi di scarico. Nell’area esterna era presente il semirimorchio a pianale ribassato Carry Lion per il trasporto di macchine movimento terra. È realizzabile in versione stradale o eccezionale con rampe idrauliche (a doppio snodo allargabili a 3,1 metri e verricello idraulico frontale.
www.cardi.it
MEILLER: LA VERSATILITÀ DI SCARRABILI E MULTIBENNA
Anche quest’anno Meiller si presenta al Samoter con uno stand insieme al nuovo partner di cooperazione Zorzi. Meiller si è posta l’obiettivo di creare prodotti innovativi e di elevata qualità per il settore dell’edilizia e dello smaltimento di rifiuti, con elevata utilità per i clienti. La gamma dei prodotti è costituita da ribaltabili posteriori, ribaltabili trilaterali e semirimorchi ribaltabili per il settore dell’edilizia, nonché da scarrabili e impianti multibenna per il settore dello smaltimento di rifiuti. Il costruttore ha esposto lo scarrabile RK 20.65, con un carico nominale tecnicamente possibile fino a 20 tonnellate e concepito per telai con un peso com-
60 Costruzioni aprile 2011
plessivo ammesso di 25 - 28 tonnellate. L’impianto dispone di un comando elettrico con modalità rapida. Presenta il bloccaggio esterno idraulico per contenitore utilizzato in Italia. Lo scarrabile è progettato per opzioni speciali come l’appoggio posteriore a rullo idraulico o per l’ampliamento con sistemi idraulici supplementari personalizzabili. Presente anche l’impianto multibenna AK 12 MTG che può caricare contenitori con un volume da 5 a 20 metri cubi in conformità a DIN 30720. Tale impianto dispone di un carico sollevabile al massimo di 13 tonnellate ed è dotato di un comando esterno supplementare per i bracci telescopici e per i piedi d’appoggio. I bracci telescopici sagomati consentono una gestione migliore dei contenitori. Per la cava il ribaltabile posteriore Halfpipe modello P436 per telai a 4 assi con un peso complessivo di 41 tonnellate ha una capacità di 20 m³ e dispone di un carico nominale di 36 tonnellate. La sponda posteriore è interna, basculante e con chiusura a ganci. Questa variante è stata ottimizzata per il lavoro in finitrice. Lo spessore del materiale di 7 millimetri e coefficiente 450 HB (durezza Brinell) per il fondo e di 5 millimetri per le sponde. Caratteristiche tipiche della dotazione del mercato italiano sono un portaruota di scorta sulla sponda anteriore e un telone scorrevole elettrico. Grazie a un nuovo sistema modulare è possibile fornire come optional una sponda posteriore idraulica interna o esterna con chiusura a pinze.
www.meiller.com
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MACCHINE&COMPONENTI MENCI: lancia le “Light” L’allestitore toscano ha portato al Samoter due novità all’insegna del risparmio in tara. Innanzitutto il semirimorchio SL700R con cassa ribaltabile quadra in alluminio sia per il telaio che per le sponde che riduce la tara di 54 quintali. Presenta volumi di carico che vanno dai 23,5 ai 30,2 metri cubi. In versione light anche il semirimorchio mezzo d’opera SA740M. La cassa e il telaio sono in acciaio e la sezione tonda da 26 a 29 metri cubi. Il risparmio in peso è avvenuto esclusivamente lavorando sul design.
www.menci.it
ZORZI: È LIMITED EDITION Con Zorzi la filiale Meiller, fondata nel 2007, si è assicurata un partner competente per la gamma di ribaltabili su telaio per veicoli industriali, rafforzando la rete vendita, e di montaggio e assistenza dei ribaltabili. Al Samoter Zorzi ha presentato due “pezzi forti” in edizione limitata. Il Cayman (modello 37S 075Pr) innanzitutto, in una versione alleggerita realizzata in 10 esemplari. Ha il telaio in acciaio Ssab Domex 700, freni a disco e sospensione originale Ror, del tipo CS9, primo asse sterzante e sollevabile, l’Ebs, e l’Ecas Wabco. Monta inoltre una cassa da 25 metri cubi in Hardox 450 diviso in tre settori, fondo da 4 millimetri
e sponde da 3 per una tara finale di 5.600 chili. Sempre nello stand il Millennium (tipo 47S 75RP), anch’esso in edizione limitata. Con cassa da 28 metri cubi in Hardox 450 è diviso in tre settori con fondo da 5 millimetri e pareti da 4. Ha il telaio in acciaio con sospensioni pneumatiche e freni a disco Ror, sollevatore del primo asse e barra. In questo caso la tara è di 7.200 chili. www.zorzi.com
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R IBALTABILI
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TECNOVAN: trilaterali di qualità garantita
L’azienda di Treviso ha esposto due ribaltabili trilaterali sui quali utilizza esclusivamente materiali di elevata resistenza e tenacità, come l’acciaio antiusura Hardox di SSAB. A testimonianza di questa metodologia produttiva Tecnovan indica, la tipologia di materiale adottato,direttamente sul prodotto mediante l’applicazione di targhe identificatrici provviste di numero di matricola. Sui due trilaterali esposti (uno con sponde a singola se-
zione l’altro a doppia) l’Hardox impegato è il 450 per il fondo (spessore 6 mm) mentre per le sponde è stato impiegato il 450 con spessore a 4 millimetri. La cubatura del cassone va dai 12 ai 16 metri cubi e il suo sollevamento avviene con cilindro telescopico oleodinamico sotto cassa grazie alla pompa ad ingranaggi maggiorata e auto compensata.
www.tecnovan.it
TEMPO DI COPERTURE Altro leader di settore è MARCOLIN che al Samoter ha presentato lo Spazio anche alle coperture per le vasche con CRAMARO che ha esposgancio rapido che si manovra da terra per le sponde ad apertura sto il sistema Galoppino. Si tratta di una copertura aggiornata con il trilaterale. È praticamente un aggancio automatico oscillante per persistema di sollevamento del telo “a compassi”, accessoriabile con PEA mettere alla copertura di essere sempre agganciata su di un profilo la(Paracabina Estensibile Automatico). Quest’ultimo permette il ragterale ed evitare che in zone particolargruppamento di tutto il telo di copertura al di fuori delwww.cramaro.com mente ventose la copertura voli via. lo spazio di carico della cassa. Si abbina idealmente In più essendo oscillante lateralmente funal Galoppino che ha un ingombro pari a zero nello spaziona anche se la cassa 'spancia' un po’ in zio del retro-cabina. Vantaggiosa la possibilità di esfase di carico. Il doppio arco finale è stato sere velocemente rimosso dalla cassa e altrettanto vestudiato per dare maggiore stabilità all’arlocemente ri-installato. co di traino ed eliminare la “conca” che si www.marcolinsrl.it creava con il ribaltamento dell’ultimo arco anteriormente. Inoltre è stata presentata la telecamera con monitor 7 pollici a colori per controllare (via Wireless e infrarossi) le operazioni di carico/scarico e una volta coperta la cassa la telecamera diventa funzionale per le operazioni di manovra all’interno del cantiere.
GEITH PUBBL 2011 A_Layout 1 21/02/11 11.12 Pagina 1
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68 70
Cesoie
Un nuovo modello lanciato a Verona da Indeco. L’apertura della ganascia tra i plus
Pinze e frantumatori
Attrezzature Vtn Europe impegnate nella demolizione della cartiera Burgo di Chieti
IN QUESTO NUMERO...
aprile 2011
DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R
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NEWS
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO
Garanzia di flessibilità
www.europeandemolition.org
S
BR 2155 • Peso (sella inclusa) • Frequenza colpi • Portata richiesta • Rumorosità • Peso macchina
1.220 kg 490-760 bpm 120-180 l/min 124 dB(A) 16-26 t
tonnellate. La sua progettazione è modulare, consentendo agli utilizzatori di adattare l’attrezzatura alle specifiche applicazioni, ai materiali e al loro budget di spesa. Questa peculiarità permette quindi di accessoriare il martello dopo l’acquisto e garantisce che sia sempre configurato nel modo più adatto alle singole esigenze. Grande attenzione è stata posta al design: il corpo è affusolato, la carcassa
Aria di primavera Tutto pronto per l’Eda Spring Conference 2011, il più importante evento europeo per il segmento della demolizione che, promosso dalla European Demolition Association, ha ormai superato le trenta edizioni. In programma a Londra dal 2 al 4 giugno, è finalizzato non solo a riunire gli associati di tutta Europa ma anche a tirare le fila di questo mercato, per cercare di comprendere le direzioni che sta seguendo. Il programma dell’iniziativa comprende conferenze e tavole rotonde. Come di consueto, i partecipanti affronteranno dibattiti di carattere normativo, tecnico ed economico; l’attenzione sarà anche focalizzata sull’evoluzione in atto nel ruolo dei demolitori. Durante la tre giorni sarà allestita inoltre un’area dove ciascuna azienda sponsor potrà mostrare del materiale informativo sulla propria realtà.
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realizzata in acciaio resistente all’usura, la piastra inferiore sostituibile, il sistema d’ingrassaggio centralizzato integrato e tubi flessibili ben protetti.
Nel nuovo BR 2155, inoltre, è presente il principio del colpo a energia fissa, già disponibile su altri modelli Sandvik. www.rammit.com
Demolizioni pericolose
Minacciato perché ha caldeggiato la demolizione di immobili abusivi. È accaduto a fine marzo a Corrado Valvo, sindaco di Noto, città barocca in provincia di Siracusa. Le intimidazioni sembra siano collegate alla demolizione di due edifici di proprietà della locale comunità dei “Caminanti”, abbattuti in seguito al provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica. Le autorità stanno indagando sui responsabili dell’atto intimidatorio ed è stato incrementato il servizio di sicurezza a protezione del primo cittadino. Tutto il mondo politico della città ha espresso messaggi di solidarietà: “Le intimidazioni subite a seguito delle azioni di demolizione di fabbricati abusivi meritano una condanna netta e assoluta da parte di tutti”.
www.comune.noto.sr.it
pazi diversi per un totale di oltre 800 metri quadrati tra area espositiva e dimostrativa. RAMMIT si è presentata così al Samoter con varie gamme e numerose novità. Tra le principali: la gamma di martelli demolitori idraulici SANDVIK, recentemente ampliata con i nuovi modelli BR 2155, BR 2577 e BR 4099. Vediamo nel dettaglio il BR 2155, proposto in versione silenziata e dotato di un utensile di 118 millimetri di diametro: con un peso che va da 1.190 a 1.220 chilogrammi e una frequenza che spazia dai 490 ai 760 colpi al minuto, è pensato per escavatori dalle 16 alle 26
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Restyling compiuto
Attacco sicuro il loro prodotto di punta, presentato nuovamente a Verona. Si chiama Tacà Fort ed è l’attacco rapido della piemontese CORIMAG. Adattabile a tutte le attrezzature, è disponibile in numerosi modelli per macchine da una a 40 tonnellate, tutti equipaggiabili con sgancio idraulico. Il suo disegno a doppio cuneo, brevettato, consente di ottenere un accoppiamento sicuro, senza giochi, anche dopo un lungo utilizzo e con carichi pesanti. Non solo attacchi rapidi: Corimag, fondata nel 1983, produce anche utensili da 5 a 500 chilogrammi per martelli demolitori idraulici dei principali marchi presenti sul mercato, lavorati e trattati termicamente all’interno dell’azienda. Oltre agli utensili standard vengono prodotti utensili speciali per essere adattati a diverse tipologie di cantiere, lavoro o applicazione. Qualche esempio? Gli utensili della serie XE, prodotti in versione piramide (energia di battuta concentrata in un’area ristretta), e quelli della serie XS, realizzati in versione scalpello, più adatti allo scavo e al taglio. www.corimag.it
www.liebherr.com www.armofer.it
È
Italia chiama Germania
Al Samoter, allo stand Liebherr, campeggiava una macchina di colore rosso. È l’apripista PR 724 B Litronic customizzato per Armofer: con un motore da 120 chilowatt e un peso operativo di 16.800-20.300 chilogrammi, presenta carri particolarmente lunghi a supporto oscillante ed elastico, a favore di un livellamento ottimale. Altri due plus: la visibilità sull’attrezzatura di lavoro, favorita dal design, e il sistema di controllo elettronico Litronic, che permette un livellamento preciso, semplice e in totale sicurezza.
Gamma di martelli completamente rivista. La nuova serie medio pesante MDO di SOCOMEC, pur mantenendo le caratteristiche basilari della precedente linea, presenta ora diverse novità. Tra le principali sono da annoverare il sistema di regolazione della pressione di lavoro e della portata in entrata al martello, il variatore a comando idraulico (o manuale, a seconda delle versioni) per la variazione della frequenza dei colpi e il sistema di freno idraulico, che preserva il pistone dai colpi a vuoto. Da segnalare anche il sistema di serraggio dei tiranti, anch’essi realizzati con un nuovo profilo. La carpenteria è costruita in acciai ad alta resistenza con un tampone superiore che riduce le vibrazioni. Per lavori subacquei o in galleria Socomec dà la possibilità di pressurizzare la camera di battuta; uno speciale parapolvere è stato inserito nella parte bassa del pistone, a favore di un funzionamento più duraturo. Si ricorda che anche con la nuova serie è possibile sfilare il pistone battente e le bussole di guida senza dover allentare i tiranti. La gamma infine è stata anche ampliata, con l’introduzione del nuovo martello MDO 4000 TS che, con un’energia per colpo di 10.000 Joule, è adatto per escavatori dalle 45 alle 65 ton. www.socomecspa.com
Esperienze condivise Costruire le fondamenta per un’integrazione di successo. In seguito alla fusione tra The Stanley Works e The Black & Decker Corporation, la nuova STANLEYBLACK&DECKER ha scelto l’Energy Park di Vimercate (MI) come unica sede per i brand Black&Decker, Stanley, DeWalt e Bostitch. Gli spazi sono moderni, tecnologici, flessibili e attenti all’ambiente: l’Energy Park è infatti un parco tecnologico ecosostenible all’avanguardia per la razionalizzazione dei consumi energetici. Accanto agli uffici, inoltre, è previsto anche un centro riparazioni e una sala training per organizzare i corsi di formazione. “La scelta dell’Energy Park come sede della nuova StanleyBlack&Decker ha come obiettivo la creazione di un contesto di lavoro che aiuti la condivisione del know how aziendale e che interpreti appieno i nostri valori” afferma Alberto Casati, general Manager di StanleyBlack&Decker.
www.stanleyblackanddecker.com
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Gamma in crescita Indeco amplia la gamma di attrezzature per la demolizione con la nuova cesoia presentata al Samoter. Tra i plus: la profondità di taglio e l’apertura della ganascia
Contro la polvere Altra novità presentata a Verona è l'IDA (Indeco Dust Abatement), il sistema di abbattimento polveri aria/acqua da installare direttamente sull’escavatore: valvole elettroidrauliche attivano il flusso d’aria (portata: 500-1.000 litri al minuto) e d’acqua (portata: 15 litri al minuto), sviluppato grazie a motori idraulici. Sono disponibili anche i kit per i lavori in galleria e per le applicazioni subacquee.
on solo demolitori idraulici. Già da diversi anni INDECO produce una gamma completa di attrezzature per la demolizione e il riciclaggio. A marzo, al Samoter, l’azienda barese ha
N
ISS 25-40 • Peso minimo escavatore posto braccio • Peso minimo escavatore posto benna • Peso attrezzatura (escl. sella attacco) • Forza massima in punta • Forza massima alla cesoia • Apertura ganascia • Lunghezza coltelli
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25 t 40 t 4.500 kg 144 t 614 t 700 mm 750 mm
presentato in anteprima la nuova cesoia ISS 25-40, che va ad ampliare la serie ISS (Indeco Steel Shears), dedicata al taglio di materiali ferrosi. Il modello ISS può essere utilizzato sia al posto braccio di escavatori dalle 25 tonnellate, sia al posto benna per macchine dalle 40 tonnellate. Numerose le peculiarità che contraddistinguono questa attrezzatura: si va dal duplice sistema di incisione nella punta superiore e inferiore, per una migliore progressione
del taglio, ai quattro coltelli in acciai speciali di uguale lunghezza, reversibili e intercambiabili per sfruttare ciascuno dei quattro angoli di taglio. E ancora: il sistema di pivotaggio robusto per mantenere le ganasce allineate ed evitare lo svergolamento, il cilindro idraulico sovradimensionato, realizzato su esclusivo progetto Indeco, dotato di guarnizioni resistenti fino a 700 bar. Si ricordano inoltre la boccola d’usura intercambiabile quick change, per ottimizzare l’allineamento dei taglienti, il sistema di regolazione del registro di taglio, la valvola di rigenerazione per un veloce movimento a vuoto della ganascia con cicli di lavoro più brevi e la piastra di attacco compatibile con quella dei martelli Indeco di pari peso. Anche la cesoia ISS 25-40, così come gli altri modelli della gamma, presenta una rotazione idraulica continua a 360 gradi. www.indeco.it
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Soluzione combinata ensato per il settore delle demolizioni, per il recupero scavi e per il fronte cava. È il Cruscher Track GCR 100/S di REV, il gruppo cingolato equipaggiato con frantoio a mascelle particolarmente robusto, assemblato con giunzioni imbullonate. Tra le caratteristiche salienti: il
P
sistema idraulico automatico di registrazione e sicurezza, il motore turbo diesel a sei cilindri da 168 chilowatt e la centrale idraulica con pompe a portata variabile. Si abbina a un vaglio selezionatore con superficie vagliante di 3.000 per 1.250 millimetri per una calibratura Cruscher Track GCR 100/S • Frantoio a mascelle • Dimensioni bocca di carico • Motore • Potenza • Vaglio vibrante • Pezzatura max di alimentazione • Produzione oraria • Capacità tramoggia • Peso
ottimale del materiale frantumato, azionabile idraulicamente dal gruppo di frantumazione e agevolmente separabile da esso. Tra gli optional: il nastro a cumulo materiale sottogriglia, il deferrizatore e l’impianto abbattimento polveri. Tutta la serie GCR si compone
di modelli che abbinano il frantoio con il vaglio sgrossatore, una soluzione che facilita la ripulitura del materiale da trattare e quindi il controllo della successiva produzione di fini e finissimi che altrimenti andrebbero a pregiudicare la qualità del misto frantumato. www.rev.it
FGPL 100 IM 1.015 x 650 mm Diesel 6 cilindri 168 kW VN 300/L, un piano da 3.000 x 1.250 mm 500-600 mm 45-130 ton/h 4 mc 38.360 kg
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PINZE E FRANTUMATORI
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Soluzione
ECO-FRIENDLY UNA PINZA E DUE FRANTUMATORI VTN EUROPE AL LAVORO NELLA DEMOLIZIONE DELLA CARTIERA BURGO DI CHIETI. UN CANTIERE DALLE DIMENSIONI MONUMENTALI, A PARTIRE DALL’AREA DI INTERVENTO DI BEN 15 ETTARI DI
DANIELA STASI
Simbolo storico Un emblema per Chieti, basti dire che il nome originario dello stabilimento industriale, Celdit, prima di ospitare la cartiera Burgo, è tuttora usato per definire un intero quartiere della città. Il plesso, realizzato all’inizio degli anni Trenta, dava lavoro a centinaia di dipendenti: nel corso degli anni ha subito diverse evoluzioni, così come testimoniavano la diversa altezza e la dislocazione dei vari opifici.
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO
“S
i è spenta dopo 70 anni di vita la cartiera Burgo: ne danno il triste annuncio i dipendenti affranti”. Questa la scritta che campeggia all’interno di un manifesto funebre a Chieti, all’ingresso del cantiere dove da novembre 2009 si sta effettuando la demolizione dell’imponente plesso industriale: la cartiera Burgo, attiva fino al 2008, tra gli opifici più antichi ed estesi della Val Pescara, rappresentava infatti un simbolo per la città, dava lavoro a numerose persone e ha scritto la storia industriale dell’intero Abruzzo. Le dimensioni del cantiere parlano da sole: l’area oggetto della demolizione è di 15 ettari, l’altezza massima delle strutture di 54 metri, il volume complessivo degli stabilimenti di 300.000 metri cubi, mentre gli inerti e i metalli derivanti dalla demolizione ammontano a 170.000 tonnellate. Per eseguire l’intervento demolitivo, l’azienda affidataria dei lavori, la chietese Emoter, ha impiegato attrezzature Vtn Europe: nello specifico sono state utilizzate una pinza PD 15 per la demolizione primaria e due frantumatori orientabili FP 24, sia per la primaria, sia per la secondaria. COSTRUZIONI si è recata in cantiere per vedere le attrezzature al lavoro.
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PINZE E FRANTUMATORI
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La storia continua Negli ultimi tre anni Vtn Europe ha rinnovato completamente il parco attrezzature, presentandosi al Samoter con diverse novità. Ricordiamo le nuove cesoie idrauliche CI 040 e CI 070: la prima, con un peso di 450 chilogrammi è utilizzabile al posto benna su escavatori da 5 a 8 ton, e al posto dell’avambraccio su mini da 2,5 ton; la seconda ha un peso di 770 chilogrammi ed è pensata per escavatori dalle 8 alle 13 ton al posto benna, e per mini da 5 ton al posto dell’avambraccio. Tra le altre novità: la benna frantoio FB 150 che, con un peso di circa 1.500 chilogrammi, è progettata per escavatori da 10 a 16 ton, e l’attacco rapido universale brevettato Double-Hook, veloce, semplice e sicuro.
LA PINZA… Modello Peso escavatore Peso attrezzatura Forza alle lame Forza al dente
PD 15 15/20 t 1.140 kg 185 t 75 t
… IL FRANTUMATORE Modello Peso escavatore Peso attrezzatura Forza alle lame Forza al dente
FP 24 22/30 t 2.489 kg 260 t 105 t
SELEZIONE CALIBRATA L’intervento di Chieti, proprio per la specificità della produzione ospitata negli stabilimenti da abbattere, ha rappresentato un lavoro di una certa complessità operativa, a partire dall’area stessa, situata in una zona di grande viabilità nei pressi di un nodo autostradale. Emoter ha effettuato una demolizione meccanica di tipo selettivo: i vari edifici che componevano il plesso infatti contenevano al loro interno vasche di macerazione, cisterne di solventi e tutta una serie di strutture annesse alla costruzione edile
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che andavano gestite con una cura particolare. Il processo demolitivo ha seguito quindi tutta una serie di step tecnici per la rimozione del materiale, non incentrati sulla geometria degli opifici, ma sui materiali presenti al loro interno: la priorità è stata data a tutti quei materiali sensibili sotto il profilo dello smaltimento come gli elementi di copertura e le tubazioni, poi successivamente alle attrezzature e ai macchinari; una volta ottenuto lo scheletro in calcestruzzo, si è proceduto con la demolizione vera e propria.
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I NTERVENTO AMICO DELL’AMBIENTE La demolizione della cartiera Burgo non ha presentato difficoltà solo dal punto di vista tecnico-operativo, ma anche numerose criticità ambientali. “Oltre a quelle più comuni a queste tipologie di strutture, che possono andare dalla copertura in materiali contenenti amianto fino alla presenza di terre contaminate da idrocarburi, in questo specifico caso abbiamo riscontrato sostanze chimiche utilizzate nel processo di stampa e cisterne interrate, bonificate secondo il dettato del Decreto Legislativo 152 del 2006 (Norme in materia ambientale)”, spiega Gianluca Milillo, tecnico
ambientale di Emoter. “Ci teniamo a precisare, inoltre, che tutto il materiale inerte risultante dalla demolizione è stato avviato a un processo di recupero per la produzione di materie prime secondarie. Insomma, questo cantiere ha rappresentato una prova ben riuscita di eco-sostenibilità: il fatto di avere adottato tecniche di demolizione selettiva e di avere avviato al recupero i materiali prodotti, ci ha consentito di trasformare un residuato archeologico industriale in uno spazio rigenerato per la futura nascita di nuove strutture, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile”.
ATTENZIONE AI MATERIALI E AI COMPONENTI Protagoniste del cantiere abruzzese, dove sono stati impiegati oltre 20 operatori e 15 escavatori, sono state le attrezzature Vtn Europe. Abbiamo visto all’opera una pinza PD 15, dotata di rotazione idraulica continua a 360 gradi e montata su un braccio da 27 metri, e due frantumatori orientabili FP 24. “La gamma FP è stata rinnovata di recente: conta otto nuovi modelli con pesi che vanno da 1.220 a 7.500 chilogrammi, tutti con rotazione idraulica a 360 gradi tramite motore laterale con freno”, commenta Antonio Vaccaro, marketing manager di Vtn Europe. “La decisione di sostituire il motore centrale con questa nuova tipologia è coincisa con la sempre più frequente necessità di utilizzare l’attrezzatura anche per operazioni di movimentazione. Il nuovo grup-
po rotazione prevede ora un motore che agisce sulla ralla attraverso un ingranaggio, a sua volta dotato di un cuscinetto a sfere, fondamentale per prevenire carichi anomali in fase di rotazione e quindi il danneggiamento dell’albero motore”. I componenti sono tutti di prima qualità, come i motori Parker, le ralle di rotazione Rotaert e i riduttori Bonfiglioli. “Abbiamo anche adottato i nuovi puntali intercambiabili in Duraxite 4000, una lega speciale che racchiude in sé leggerezza, durezza ed elevata resistenza meccanica. Il telaio invece è realizzato in acciaio antiusura Hardox 400 ed è dotato di comodi sportelli di ispezione per una manutenzione più agevole”.
www.vtngroup.com
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PINZE E FRANTUMATORI
Antonio Vaccaro, Filippo Pacione e Filippo Colanzi insieme al gruppo di operatori Emoter.
Filippo Pacione
Antonio Vaccaro Marketing manager Vtn Europe
Ciò che ci contraddistingue è il servizio post-vendita, per noi un vero valore aggiunto: miriamo a fidelizzare la clientela, pertanto la vendita per noi rappresenta solo l’inizio del rapporto con il cliente. Riusciamo a garantire un servizio di assistenza efficiente, sia con il pronto intervento in cantiere, sia nelle officine, grazie alla nostra rete di concessionari distribuita in modo capillare su tutto il territorio nazionale.
Filippo Colanzi
Area manager Vtn Europe per il Centro-Sud Italia
Amministratore unico Emoter
Il nostro vanto è la produzione totalmente Made in Italy, una gamma completa di attrezzature per la movimentazione, la demolizione primaria e secondaria, la vagliatura e la frantumazione. Con i clienti che comprendono la qualità dei nostri prodotti, più costosi rispetto a quelli dei concorrenti nazionali, instauriamo un rapporto di fiducia e collaborazione: spesso le migliorie alle nostre attrezzature sono proprio il frutto della partnership con la clientela; i suggerimenti dati, vengono riportati al nostro ufficio tecnico, per poi essere messi in atto, se ritenuti validi, nelle produzioni successive. Il dialogo con i clienti per noi è una risorsa fondamentale. Oltre a investire nella qualità del prodotto, crediamo molto anche nei servizi offerti, come per esempio il training effettuato dai nostri tecnici al momento della consegna delle attrezzature.
Abbiamo scelto le attrezzature Vtn Europe per la loro qualità: in passato abbiamo avuto esperienza con pinze e frantumatori di aziende concorrenti, ma non torneremmo mai indietro. La qualità e la resistenza di queste tipologie di prodotti si notano nei lavori di una certa rilevanza, dove si ha una produzione elevata di materiale, e noi con le attrezzature Vtn stiamo affrontando interventi imponenti. Siamo talmente soddisfatti che stiamo acquistando un’altra pinza, modello PD 25, e un altro frantumatore FP 24.
SVILUPPO CONTINUO Nata nel 1995 da una precedente azienda, Emoter si occupa di movimento terra, costruzioni civili e infrastrutturali e, negli ultimi tempi, sta abbracciando il settore della demolizione. È anche dotata di un impianto di riciclaggio per il materiale di risulta. Con un fatturato annuo di oltre cinque milioni di euro, vanta un organico di 30 dipendenti e un parco di circa 50 mezzi. Tra i lavori più recenti si ricordano la realizzazione del punto vendita Ikea di Dragonara, in provincia di Chieti, e il raccordo della superstrada Bucchianico-Guardiagrele.
www.emoter.it
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Sandvik Miningand Construction Attrezzature e soluzioni integrate per la perforazione, lo scavo meccanizzato, la frantumazione e la movimentazione di roccia e minerali.
SANDVIK ITALIA S.p.A Divisione Mining & Construction Via Varesina, 184 - 20156 Milano tel. +39 02 30705.1 fax +39 02 30705.279 smc.it@sandvik.com www.miningandconstruction.com www.sandvik.com
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. . . b e w
www.costruzioniweb.com Casa Editrice la fiaccola srl Via Conca del Naviglio, 37 - 20123 Milano - Tel.02 89421350 - e mail: marketing@fiaccola.it - www.fiaccola.com
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Software cave
Implementato da Maestro un nuovo sistema per monitorare i consumi di carburante in cava
Impianti
Gli impianti di produzioni inerti nel cantiere pi첫 grande del mondo provengono da Verona
IN QUESTO NUMERO...
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CAVE NERTI I
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NEWS
CAVA&I NERTI
Si consolida la ripresa Italia si conferma ancora leader nella lavorazione e commercializzazione dei prodotti lapidei. In progressiva ripresa l’import-export della materia prima ma anche dei materiali lavorati e semilavorati. È ciò che emerge dall’analisi del quarto trimestre 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009. I dati, elaborati dall’Osservatorio MARMOMACC su fonte Istat, evidenziano il ritorno
www.assomarmistilombardia.it
L’
alla fiducia di un comparto fortemente collegato alle costruzioni e ai grandi progetti, così come all’interior design e al settore del contract. Nel 2010 le esportazioni complessive nazionali di marmi e graniti finiti e semilavorati (lapidei grezzi con sabbia ed argilla) hanno toccato quota un miliardo 638 milioni di euro contro un miliardo 505 milioni dei primi nove mesi del 2009 (+8,8%); le importazioni totali si sono
attestate a 787 milioni di euro contro i 651 del 2009 (+20,9%). Nel dettaglio, l’esportazione di grezzi, sabbia ed argilla è stata di 412 milioni di euro contro i 338 del 2009 (+21,6%); in aumento anche l’importazione di materiale grezzo attestatasi a 648 milioni di euro contro i 531 dello scorso anno (+22%). Per quanto riguarda i materiali lavorati e
Pietra sostenibile
Buona coltivazione
Il 25 marzo, durante la fiera Edil 2011 di Bergamo, si è tenuto il convegno tecnico “Scelta, impiego, posa e manutenzione delle pietre naturali in edilizia: un contributo alla sostenibilità economica, ambientale e sociale”. Dopo un’introduzione dedicata ai concetti di sostenibilità applicati alla filiera, i relatori hanno analizzato in particolare la normazione (come strumento nella sfida sostenibile per la scelta e l’impiego di materiali da costruzione), le certificazioni dei materiali al fine di ottenere sistemi a bassissime emissioni, la scelta delle pietre in base alle loro caratteristiche chimico-fisiche e il ruolo dei protettivi nell’estendere il ciclo di vita di un prodotto in pietra naturale.
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www.ambientfestival.it
Award al porfido
Un altro Trentino fatto di operai, cave, escavatori, esplosivi, camion e polvere. Un’immagine che forse non siamo abituati a vedere, perché così lontana da quella delle brochure turistiche fatte di baite e verde: è il Trentino delle cave di porfido, che muove un giro d’affari da 200 milioni di euro. I problemi e le opportunità di questo business sono stati al centro dell’inchiesta video “L’età della pietra” realizzata da Federico Betta e Alessandro Genovese. Questo filmato di circa mezz’ora ha conquistato meritatamente il concorso Video Award all’Ambient Festival 2011 (Brescia, 28 Marzo-4 aprile 2011).
semilavorati, le esportazioni del 2010 sono state pari a un miliardo 226 milioni di euro contro un miliardo 167 milioni di euro (+5,1%); le importazioni hanno registrato 139 milioni di euro contro 120 dello scorso anno (+15,8%). www.marmomacc.com
In Toscana si trovano 150 comuni nei quali si pratica l’attività di coltivazione delle cave. Questa attività, oltre a rappresentare una fonte di lavoro e ricchezza, ha provocato anche mutazioni di paesaggio e ambiente. Per tale motivo negli ultimi anni, con l’opera di programmazione e pianificazione regionale, gli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni e al controllo hanno cercato di porre attenzione al recupero morfologico e ambientale delle aree estrattive. Arpat (agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) ha recentemente pubblicato il volume “Le componenti suolo, sottosuolo e risorsa idrica nella valutazione ambientale dell’attività estrattiva”: uno strumento di ausilio per l’elaborazione di pareri e valutazioni tecniche, nonché per l’acquisizione di dati di monitoraggio del territorio. Il testo è articolato in capitoli che spaziano dalle varie tipologie di cave e al loro ciclo produttivo, fino alle fasi di sviluppo dell’attività estrattiva, al monitoraggio e alle attività estrattive in siti particolari. www.arpat.toscana.it
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Progetto esplosivo a seconda riunione del nuovo progetto Euexnet si è svolta a Lonato del Garda (Bs) presso la sede della NITREX, partner italiano Euexcert, il progetto finanziato dalla Comunità Europea che ha l’obiettivo di creare una solida struttura per l’educazione professionale degli addetti al settore degli esplosivi. Alla riunione si è monitorato lo stato di avanzamento dei lavori promossi nel progetto in ciascun Paese partner e sono state impostate le linee guida per l’attività futura; hanno anche partecipato due rappresentanti della Comunità Europea, il cui compito era di valutare l’avanzamento del progetto e rispondere ad eventuali quesiti. Euexnet dovrà promuovere e gestire programmi di scambio per studenti e specialisti del settore degli esplosivi, favorire la cooperazione internazionale, conferire i certificati Euexcert e avere la responsabilità dei vari enti certificatori nazionali che lo rilasceranno. www.nitrex.it
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Completata la megabonifica Nel corso del mese di marzo è stata completata la bonifica del sito “ex-Sisas” di Pioltello-Rodano, nel milanese, per la quale l’Italia rischiava di dover pagare pesanti sanzioni da parte dell’Unione Europea. Lo ha confermato il commissario europeo all’Ambiente, Janez Potocnik, al termine di un sopralluogo insieme al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e al presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Secondo il ministero dell’Ambiente sono state rimosse dal sito circa 280.000 tonnellate di materiali, costituite da circa 170.000 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, 90.000 tonnellate di pericolosi e circa 16.000 tonnellate di rifiuti inerti. Il trasporto è stato effettuato con più di 10.000 automezzi in uscita dal cantiere di oltre 20 società del settore, 340 container ferroviari trasportati da dieci treni dedicati e nove viaggi marittimi. Nel complesso sono stati utilizzati, inclusi i siti di deposito temporaneo, 28 impianti nazionali e tre europei. www.ansa.it
Scooptram come coltelli
er favorire un incremento della produttività e una riduzione dei consumi di carburante, Atlas Copco ha lanciato una nuova generazione di benne più leggere, corte e veloci da abbinare ai caricatori “Scooptram”. Secondo Peter Trimmel, Product
P
Manager di Atlas Copco, i test condotti sulla benna di terza generazione (GIII) e sui nuovi materiali d’usura (Ground Engaging Tools, Get) di Atlas Copco hanno fornito risultati eccellenti. I materiali d’usura Get sono componenti aggiuntivi che vengono avvitati alla parte anteriore della benna
(talvolta anche lateralmente) per aumentarne la capacità di attaccare e penetrare gli accumuli di materiali di scarto. In prova, una pila di materiale di scarto è stata movimentata in un tempo inferiore del sette per cento con una riduzione del consumo di carburante dell’otto per cento. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dalla maggiore robustezza della benna, ora in grado di sopportare un tasso di usura estremo. Se equipaggiata con materiali d’usura Get, la benna GIII è in grado di penetrare una pila di materiale di scarto
“come un coltello”: il progettista Kjell Karlsson ha affermato che “i nuovi Get di Atlas Copco sono estremamente affilati e taglienti e, proprio per questo, manterranno intatte tali caratteristiche fino al momento della sostituzione. Riteniamo che fino al momento della sostituzione dei componenti sarà stato consumato non più del 50 per cento del materiale su ogni elemento di protezione.” www.atlascopco.it
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Controllo alla goccia ha proposto tra gli altri il nuovo “Quarry Fuel Control”: si tratta di un sistema di facile utilizzo per il calcolo dei consumi di carburante dei mezzi e la registrazione di tutti i rifornimenti eseguiti. Lʼuso avviene tramite un display touch-screen, attraverso un processo che identifica lʼoperatore e la macchina e quindi li abilita al rifornimento del carburante. Ad ogni operazione il sistema richiede inoltre le ore di utilizzo o i chilometri presenti nella macchina. Tutti i parametri sono poi
rifornimenti e consumi: il fatto che il sistema segnali eventuali anomalie in modo completamente automatico, permette all’amministratore dellʼazienda di esimersi dal visionare periodicamente tutti i dati cercando di individuare sprechi o incoerenze. Quarry Fuel Control è in grado di generare dei report di consumi carburante divisi per operatore, macchina e data. Il sistema prevede anche dei limiti di rifornimento per quantità o periodo. Il software può essere integrato con la gestione delle manutenzioni dei mezzi e degli impianti: in questo modo è possibile avere tutte le informazioni in un’unica applicazione, trasformando in
inviati al Pc dellʼufficio dove vengono elaborati i dati di consumo medio. Il software è in grado di generare automaticamente degli avvisi (a video o tramite e-mail) relativi ad un consumo anomalo o a operazioni di rifornimento non consentite. Questo semplice meccanismo permette allʼamministratore una facile gestione di
un’operazione facile ed intuitiva aggiornare le scadenze di manutenzione e tenere sotto controllo i consumi. Quarry Fuel Control lavora in ambiente web, ed è quindi compatibile su tutti i Pc e Mac, anche da sedi remote per la massima efficienza. Il software è disponibile in due versioni, Soft e Pro. ww.ma-estro.com
L’azienda trentina di software per la gestione delle cave ha introdotto un nuovo software per tenere sotto controllo anche i consumi di carburante ono stati recentemente presentati da MAESTRO nel corso dell’ultimo Samoter (Veronafiere, 2-6 marzo) una serie di prodotti innovativi per il settore cave inerti e cantieri. Già nota ai professionisti del settore per il software gestionale “Quarry Control”, l’azienda trentina
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Migliorata la migliore stato presentato da MICHELIN in anteprima all’ultimo ConexpoCon/Agg, la fiera del settore movimento terra tenutasi dal 22 al 25 marzo a Las Vegas, il pneumatico Michelin Xdr2, appositamente studiato per l’industria mineraria e le applicazioni da cava più severe. A detta del costruttore francese il nuovo pneumatico, progettato per autocarri con cassone ribaltabile, offre fino al 20 per cento in più di vita del battistrada rispetto al suo predecessore Xdr.
N EWS
È
Disponibile per ora nella dimensione 27R49, sarà affiancato da formati supplementari nel corso dell’anno. “La migliore è migliorata”, ha dichiarato
Luc Mingione, presidente della Michelin Tires Earthmover. “Se la Xdr è il punto di riferimento a livello mondiale sui cavacantiere, il nuovo Xdr2 ne
innalza ancora le prestazioni basandosi sul fondamento che per fornire maggior produttività in cava sono necessari più prestazioni e costi di funzionamento minori dei pneumatici. Xdr2 garantisce fino al dieci per cento in più di resistenza al taglio e all’impatto sia verticali che laterali, e la sagomatura del battistrada ne agevola il raffreddamento assicurando una temperatura di funzionamento più bassa: tutto ciò massimizza il potenziale di vita del pneumatico senza compromettere la velocità di esercizio o di capacità di carico”. www.michelin.com
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CAVA&INERTI
I MPIANTI LAVORAZIONE INERTI
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PROPRIO IN QUESTE SETTIMANE STANNO RAGGIUNGENDO IL PIENO DELLA LORO EFFICIENZA GLI IMPIANTI; FORNITI DALLA VERONESE ICM, CHE GARANTISCONO AL CANTIERE DEL CANALE DI PANAMA L’APPROVVIGIONAMENTO DI INERTI
Tanto di
DI
PAOLO BRUSCHI
CAPPELLO C
i sono almeno due elementi per i quali Panama, piccola repubblica centroamericana, è famosa nel mondo: uno è l’omonimo capello avorio con fascia nera, intrecciato con fibre di palma nana (un prodotto tipico, in realtà, dell’Ecuador). L’altro è l’omonimo canale, costruito tra il 1907 e il 1914, che sfrutta un sistema di chiuse per alzare le navi fino al Lago Gatun (27 metri più alto degli oceani) e di nuovo riabbassarle al livello del mare, consentendo loro di attraversare
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il lago e soprattutto di passare in poche ore da un oceano all’altro. Non a tutte però: le dimensioni delle porte di comunicazione fra le chiuse limita l’accesso a imbarcazioni che non superino i 292,68 metri di lunghezza e i 32,31 di larghezza. Poter consentire il transito interoceanico a navi larghe fino a 55 metri e con un maggior tonnellaggio (fino a 12.000 containers) è stata la ragione per la quale, dopo anni di studi e dibattiti, è stato deciso di raddoppiare il Canale di Panama: un’opera costosa (5,25 miliardi di dollari) e stra-
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CAVE&I NERTI
ordinaria, uno dei cantieri aperti più grandi del mondo, varato nel 2007. La realizzazione delle nuove chiuse (che rappresenta il 55 per cento circa del valore totale dell’opera) è il cuore di questo progetto (affidato dopo gara d’appalto al Grupo Unidos por el Canal, consorzio internazionale di cui fa parte la nostra Impregilo) che prevede l’impiego di circa 8.000 addetti, l’utilizzo di 3,5 milioni di metri cubi di calcestruzzo, nonché lo scavo di circa 30 milioni di metri cubi terre e rocce. I lavori sono iniziati il 19 agosto 2009. A di-
cembre dello stesso anno il consorzio ha appaltato alla veronese Icm la fornitura completa dei due impianti di frantumazione e vagliatura per la produzione degli inerti necessari alla realizzazione delle infrastrutture: una commessa da 37 milioni di dollari, affidata ad una società nata solo dieci anni prima: ICM è infatti un’azienda di engineering fondata nel 1998 da Claudio Dusi e Icilio Guicciardi. Un piccolo miracolo. Che qui abbiamo cercato di spiegare.
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I MPIANTI LAVORAZIONE INERTI
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L’AZIENDA
ICM opera dal 1998 nel settore degli impianti per la produzione di inerti, con la mission di proporre al mercato soluzioni vincenti per qualità, innovazione e ritorno economico. Nel corso del tempo ha ampliato il proprio raggio d’attività e si è ritagliata uno spazio sempre più considerevole nel settore: sia come distributore esclusivo per l’Italia del colosso americano della frantumazione e vagliatura Cedarapids (Gruppo Terex), sia come costruttore di macchine in proprio e come fornitore di impianti chiavi in mano. Quattro sono i segmenti di business in cui attualmente opera Icm: - dimensionamento degli impianti per inerti e progettazione in 3D - fornitura frantoi e vagli Cedarapids - fornitura e/o consulenza per realizzazione carpenterie - realizzazione di una nuova serie di nastri trasportatori di alta gamma, a marchio Klibelt (una società appartenente alla stessa Icm) e di un mulino ad asse verticale sempre a marchio Icm.
www.icmcave.com
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G LI IMPIANTI Il 15 dicembre 2009 il consorzio “Grupo Unido por el Canal” ha dunque appaltato a Icm la fornitura completa dei due impianti di frantumazione e vagliatura per la produzione degli inerti: uno per il cantiere della chiusa di Miraflores, sull’Oceano Pacifico, e l’altro per il cantiere della chiusa di Gatun sull’Oceano Atlantico. La produzione oraria assicurata dalle due linee è impressionante: 3.300 tonnellate/ora il primo, e 1.500 tonnellate/ora il secondo. La realizzazione di questi due impianti ha richiesto la lavorazione, tra le altre cose, di 2.000 tonnellate di acciaio.
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CAVE&I NERTI
Forniture Icm per gli impianti di Panama
Ciò che ha permesso all’azienda veronese di vincere la gara è stata, a detta della stessa ICM, la tempistica ridottissima di progettazione e consegna: dieci mesi contro i sedici/diciotto degli altri concorrenti. ICM si è occupata a 360° della progettazione, valutando il contesto e analizzando, nel proprio laboratorio, la tipologia di materiale da lavorare (un basalto degradato, con pezzature fino a un metro di diametro, proveniente dagli scavi del cantiere stesso): sulla base di questi dati ha messo a punto un primo layout scegliendo poi le attrezzature ed i fornitori più idonei: macchine da frantumazione e vagliatura della Terex-Cedarapids (di cui ICM è distributore per l’Italia), alimentatori della Vimec, attrezzature per il trattamento acque della Sotres, sistemi elettrici della Cear e carpenterie della Manni Sipre (Manni Group). L’aspetto più difficile è stato naturalmente il coordinamento di tutte queste aziende: la necessità di farle lavorare in sinergia e in tempi strettissimi. In particolare il fattore vincente è stato il fatto che già a novembre 2009, vale a dire prima di avere qualsiasi certezza in merito alle scelte del consorzio, ICM aveva già pronto l’80 per cento del lavoro di progettazione. Una volta firmato il contratto di fornitura, poi, in soli sei mesi (dalla fine di gennaio 2010 ai primi di agosto) ICM è riuscita a portare in cantiere la totalità degli impianti e delle strutture, il cui montaggio è stato ultimato verso la fine del 2010. Proprio in queste settimane le linee hanno raggiunto il pieno regime di produttività, dopo un paio di mesi di messa a punto.
• 3 alimentatori primari Simplicity VGF 62”x 24’ • 3 frantoi a mascelle Cedarapids JC 54.60 • 4 frantoi a cono Cedarapids MVP 550 • 4 frantoi a cono Cedarapids MVP 450 • 4 mulini ad asse verticale ICM TMAV 21 • 4 mulini a barre Gama 2400 x 5000 • 20 vagli Cedarapids TSH 6.20.2 • 47 alimentatori Vimec AE 125/230 • 11 alimentatori Vimec AE 100/150 • 2 impianti Sotres per trattamento sabbie • 2 impianti elettrici di potenza e controllo Cear • 68 nastri trasportatori ICM NTB (per un totale di 3.775 metri) • strutture di carpenteria per oltre 2000 tonnellate
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Intervista
Dieci anni per andare da Albaredo D’Adige a Panama. Come è stato possibile finire nel più grande cantiere del mondo così “giovani”?
Icilio Guicciardi Contitolare ICM Icilio Guicciardi (a sx) brinda al nuovo cantiere del canale di Panama
C’è naturalmente una premessa da fare: è vero che siamo nati nel 1998. Ma io e Claudio Dusi (fondatori di ICM, ndr) venivamo da un’esperienza più che ventennale nel settore degli impianti di cava. Un’altra premessa: Icm è nata come un’azienda di engineering, scegliendo un’impostazione ed un target medio alto, progettando impianti di una certa produttività, livello e conseguentemente costo. Detto questo, credo poi che il segreto della vittoria a questa gara sia stata una felice intuizione imprenditoriale…
Prima di chiederle quale sia questa intuizione, facciamo un passo indietro: cosa ha significato per voi in questi anni occuparvi di “impianti di livello” per un “target medio-alto”? In un settore “maturo”, e cioè con tecnologie, facendo i giusti distinguo, abbastanza assodate, abbiamo cercato nel nostro piccolo di portare innovazione, uscendo un po’ dalla progettazione del “classico” impianto, perdoni la semplificazione, con quattro mulinetti ad urto che producono un po’ di ghiaia, con cumuli esagerati di pietrisco 4/8, con cambio dei martelli quasi settimanale e con costi di usura elevatissimi. Abbiamo ad esempio investito sull’impiego di mulini ad asse verticale, macchine eccezionali per produrre sabbia da una pezzatura di 30 millimetri, e ridurre i costi di usura. In quest’ottica abbiamo sempre lavorato molto nel revamping di linee già esistenti, e negli impianti “di ritorno”: perdevamo la prima offerta, ma poi il cavatore, evidentemente insoddisfatto della concorrenza,
tornava da noi per adeguare l’impianto ad alti livelli di produttività.
Veniamo all’intuizione…
Ci siamo aggiudicati la gara con una strategia puntata ad abbattere i tempi di realizzazione, vero aspetto decisivo in un cantiere del genere, che per qualsiasi azienda non potevano essere verosimilmente inferiori all’anno e mezzo. Su come ciò sia avvenuto, c’è una piccola storia da raccontare: per impianti di questo tipo la variabile è data dalla progettazione e produzione delle carpenterie e dei nastri trasportatori, visto che ciò avviene a livello artigianale e non industriale, con problemi legati ai prezzi e ai tempi di consegna, entrambi parecchio variabili. Già qualche anno addietro avevamo così pensato di implementare delle strutture modulari che potessero prescindere dall’opera dell’artigiano che salda i pezzi, consentendo di effettuare poi offerte in tempo reale, a prezzi costanti, legati esclusivamente al valore della materia prima e non all’umore del fornitore. Un progetto che non siamo mai riusciti ad attuare. Quando abbiamo deciso di partecipare alla gara di Panama, abbiamo pensato che potesse essere l’occasione per tirare fuori quelle carte dal cassetto, investendo sull’ideazione di carpenterie composte da travi modulari tagliate e forate, prodotte poi con macchine a controllo numerico. Per qualche mese il nostro ufficio tecnico si è dedicato full-time a questi disegni, e la struttura modulare è diventata realtà. Con questo sistema progettare le carpenterie di un impianto, seppur mastodontico come quello di Panama, diventa poi un’operazione effettuabile con estrema facilità e quasi in tempo reale. E la produzione dei moduli può avvenire in pochi giorni: noi ci siamo affidati a un centro servizi che taglia e fora 400.000 tonnellate di travi all’anno, per il quale produrre le 2.400 tonnellate dell’impianto di Panama era dunque un lavoro di due settimane.
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Autocompattanti
La collaborzione tra Mapei e Colabeton per un’opera di pregio firmata Calatrava
Sistemi semoventi
Una vera e propria centrale di betonaggio semovente: l’innovazione si chiama CBV
IN QUESTO NUMERO...
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TECNOLOGIE ALCESTRUZZO C
I N COLLABORAZIONE...
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PROGETTO CONCRETE CONTINUA IL SUO OPERATO A LIVELLO LOCALE. NUOVI ACCORDI CON LA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO E CON
REGIONE LOMBARDIA PER UN PROGETTO FORMATIVO ALER
ATECAP Presidente Silvio Sarno Vice Presidenti Andrea Bolondi Antonella Marrollo Giancarlo Sirchia Stefano Vezzola Direttore Alberto de Vizio
Associazione TecnicoEconomica del Calcestruzzo Preconfezionato via Barberini, 68 00187 Roma tel. 06 42016103 fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it www.atecap.it Informazioni sui Corsi: Concreto srl tel. 06 42011260 fax 06 42020153
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LA CULTURA NON SI FERMA
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rogetto Concrete, iniziativa nata nel 2006 da un’idea della nostra Associazione, ha per obiettivo la diffusione della cultura del calcestruzzo nei confronti dei soggetti e dei professionisti che redigono i capitolati d’appalto di tutto il settore delle costruzioni. Da un attento studio fatto prima del 2006 era infatti emerso che la generica e non puntuale conoscenza delle prestazioni del calcestruzzo da parte delle realtà italiane di progettazione poteva pregiudicare la sicurezza e la durabilità delle strutture in cls. Oltre che avviato e sostenuto da Atecap, Progetto Concrete è finanziato anche da Aitec, Ance, Aassobeton - Sezione Tubi a bassa pressione, Assiad e Ansfer. Ormai da anni, il progetto si realizza attraverso l’azione di una squadra di ingegneri che incontrano progettisti e imprese di costruzione per proporre loro un modo di redigere i capitolati più aderente alla realtà e in linea con le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni. L’iniziativa ha ottenuto nel 2006 il patrocinio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e ha dato vita a diverse collaborazioni a livello locale. Tra gli ultimi accordi formalizzati segnaliamo quella con la camera di commercio di Milano: dopo una lunga collaborazione tra Progetto Concrete e la Camera di Commercio di Milano, è stato formalizzato un accordo che prevede la presenza ufficiale del Progetto al Tavolo della Commissione Tecnica Camerale per l’aggiornamento delle nomenclature relative alle opere in calcestruzzo armato. Il primo obbiettivo dell’Area Manager di Progetto Concrete per la Lombardia Gianfranco Albani è stato quello di allineare le voci relative al calcestruzzo e alle armature da cemento armato alle recenti Norme Tecniche per le Costruzioni e alle norme UNI di riferimento. Si tratta ora di continuare la collaborazione attraverso la diffusione delle specifiche per i calcestruzzi speciali e per applicazioni particolari come i calcestruzzi SCC attraverso la divulgazione dei contenuti delle norme di settore che entreranno in vigore. Inoltre Progetto Concrete ha presentato lo scorso 4 marzo un ambizioso progetto, in previsione del nuovo Accordo tra Progetto Concrete e Regione Lombardia. Presso la nuova sede regionale, Palazzo Lombardia, è stato di fatto esposto, alla Direzione Casa e all’Assessore Dott. Domenico Zambetti, il nuovo progetto formativo proposto da Progetto Concrete per le ALER (Aziende Lombarde per l’Edilizia Residenziale). Il piano proposto prevede sia la programmazione di una serie di incontri tecnici legati al tema della qualità, dei controlli e della sicurezza del calcestruzzo armato, sia la possibilità di affiancamento in cantiere per le attività di Direzione Lavori. I contenuti della formazione riguarderanno il contesto normativo, i ruoli e le responsabilità degli attori del processo costruttivo, con particolare attenzione per quelli preposti al controllo, sulle modalità di accettazione dei materiali in cantiere per la collaudabilità dell’opera.
& Figli s.r.l. FABBRICAZIONE ATTREZZATURE PER SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
0 0 5I 2 5 5 19 0 ANN
5 O L T R E ITA’ NEL QUAL
DI ENTO M A V E L SOL
Nella nostra gamma di produzione oltre agli ancoraggi per il sollevamento di manufatti prefabbricati in c.a. siamo in grado di fornire tutti gli accessori per il sollevamento e trasporto: tiranti in fune d’acciaio, tiranti in catena d’acciaio grado 8 e 10, sistemi di sollevamento in poliestere. Siamo inoltre, in grado di fornire qualsiasi tipo di fune in acciaio lucido, zincato o inoxidabile anche con i relativi accessori inox per scopi architettonici. Accessori come: ganci, grilli, carrucole, golfari, pinze per lamiere, profilati e cemento sia di produzione standard nazionali o internazionali che pinze e bilancini di sollevamento secondo le specifiche esigenze del cliente.
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L’ISTITUTO PENSANTE
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PREMESCOLAZIONE E ORGANIZZAZIONE PRATICA DELL’IMPIANTO LA PREMESCOLAZIONE DEL PRECONFEZIONATO SI DIFFONDE ORMAI ANCHE IN ITALIA. OGGI CIRCA IL 10% DEGLI IMPIANTI È DOTATO DI PREMESCOLATORE.
MERITO DELLE NUOVE NORMATIVE E DEI CAPITOLATI SEMPRE PIÙ ESIGENTI
Presidente I.I.C.
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L
a premescolazione del calcestruzzo preconfezionato è ormai una pratica sempre più diffusa anche in un mercato complesso come quello italiano. L’entrata in vigore delle nuove normative, una costante azione di sensibilizzazione nei confronti della qualità attuata da più parti a livello di istituzioni ed associazioni, una maggiore attenzione da parte di progettisti e committenti stanno facendo sì che la premescolazione sia richiesta con sempre maggior frequenza nei capitolati di fornitura del calcestruzzo. Se è vero che in Italia circa il 10% degli impianti è dotato di premescolatore, per la maggior parte dei produttori di calcestruzzo italiani, che già si trovano a dover operare in un mercato caratterizzato da volumi in calo, corsa al ribasso dei prezzi, margini sempre più ristretti, si impone anche la necessità di attuare investimenti di carattere strutturale sugli impianti di produzione per non essere esclusi a priori dalla competizione, ove il capitolato preveda la premescolazione. A fronte di questi investimenti non esistono forme di incentivazione e supporto finanziario, come in altri settori si è verificato, benché il rinnovamento tecnologico degli impianti si possa considerare di estremo interesse nazionale, visto anche l’impatto che la qualità del calcestruzzo ha sulle costruzioni e quindi sulla collettività. Le precedenti considerazioni fanno sì che si possa considerare la premescolazione come un investimento critico, che da un lato deve essere fatto e dall’altro deve dare risultati positivi, senza alternative. È il momento di importanti decisioni La prima presa di coscienza da fare è che l’inserimento della premescolazione nell’impianto di produzione del calcestruzzo non è solo l’aggiunta di un macchinario in più, bensì è una piccola rivoluzione culturale, organizzativa e tecnologica che deve coinvolgere tutto il sistema. La premescolazione è una rivoluzione culturale in quanto cambia il modo in cui si fa il calcestruzzo. In primo luogo, spesso cambiano le ricette. È stato generalmente appurato [1] che, a parità di ricetta, il calcestruzzo premescolato presenta una lavorabilità maggiore rispetto a quello caricato a secco, per la maggiore omogeneità e diffusione della pasta cementizia. L’incremento di lavorabilità può essere quantificato anche in una o due classi di consistenza. In parole povere, se si usa la stessa ricetta del carico a secco, il calcestruzzo premescolato risulta generalmente troppo liquido. Al tempo stesso, sempreché la premescolazione sia eseguita in modo corretto, evitando l’overmixing, si ha anche un incremento di resistenza meccanica. Si può e si deve quindi agire su cemento, acqua e additivo, riducendone le quantità, con il risultato di ottenere un calcestruzzo migliore in qualità e più economico.
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D’altro canto, l’aggiornamento delle ricette alla produzione di premescolato può richiedere un notevole impegno, soprattutto laddove esista da anni un database di ricette concepite per il carico a secco e qualificate come tali. Ne consegue un coinvolgimento massiccio del laboratorio; ove esistano forniture con ricetta qualificata, anche gli aspetti contrattuali legati alla vendita devono essere rivisti. In generale l’impiego di tutti i tipi di additivo va ripensato in funzione della premescolazione; per esempio, additivi per il mantenimento della lavorabilità vanno rivalutati tenendo conto del fatto che la premescolazione, di per sé, garantisce un maggior mantenimento della lavorabilità rispetto al carico a secco. Premescolatore OMG.
I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo Silvio Cocco Presidente Valeria Campioni Vice presidente Comitato tecnico scientifico Crescentino Bosco Politecnico di Torino Ezio Cadoni SUPSI Università Professionale della Svizzera Italiana Laura Gaggero Università di Genova Renzo Aicardi Qualità e sviluppo calcestruzzi Renzo Leardini Ricerca e sviluppo additivi calcestruzzo e cemento Sergio Tattoni Politecnico di Milano e Politecnico di Cagliari
Rivoluziona il lavoro degli addetti all’impianto La premescolazione impone una rivoluzione organizzativa. Rispetto ad un classico impianto con carico a secco, un impianto con premescolatore richiede maggiore attenzione e competenza nei confronti della manutenzione e della pulizia. Nascono attività nuove che, semplicemente, gli addetti non sono abituati a compiere. Per evitare incomprensioni ed inefficienze, è quindi opportuno definire bene ruoli ed incarichi prima che il premescolatore sia operativo: i lavaggi intermedi; il lavaggio finale a fine turno; i controlli periodici; le attività di manutenzione; chi fa cosa e quando. Occorre non fare l’errore di installare il premescolatore e pretendere di farlo entrare in produzione dopo un’ora di formazione all’addetto ai comandi della centrale. Occorre evitare che gli operatori vedano il premescolatore come una macchina che improvvisamente dà più lavoro da fare, quando ce n’é già abbastanza. La premescolazione è una rivoluzione tecnologica in quanto tutto l’impianto nel suo complesso deve essere concepito per il premescolatore. Dal momento che il premescolatore tipicamente realizza un carico autobetoniera in due, tre o quattro impasti, a seconda della taglia, è preferibile che le tramogge di dosaggio degli aggregati abbiano bocchette e tramogge di pesatura specifiche, per garantire la precisione di dosaggio su quantità nettamente ridotte rispetto al carico a secco. D’altra parte, i nastri di estrazione e convogliamento degli aggregati devono avere portate sufficienti a consentire al premescolatore di esplicare la propria potenzialità produttiva. Si comprende che, a parità di tempo di carico autobetoniera, le porta-
I.I.C. Villa Greppi Via Monte Grappa, 21 23876 Monticello Brianza (LC) tel. 0362 918516 Email iic@istic.it www.istic.it
NOTA: [1] Silvio Cocco, Valeria Campioni, Studio sulle differenze qualitative tra il calcestruzzo preconfezionato prodotto mediante premiscelatore (wet) e mediante carico diretto in autobetoniera (dry), atti del Convegno Ucomesa “Produzione del calcestruzzo con o senza premescolazione? I risultati di reali test in cantiere”, SAIE 2008.
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L’ISTITUTO PENSANTE
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te dei nastri di carico del premescolatore devono essere maggiori rispetto al carico a secco, perché il carico del premescolatore è discontinuo. Anche per quanto riguarda il cemento valgono simili considerazioni: è preferibile non utilizzare per il premescolatore la stessa tramoggia di dosaggio del carico a secco, collocata a terra; al contrario, è bene installare direttamente sopra il premescolatore un dosatore più piccolo, preciso e veloce, con scarico diretto nel premescolatore in luogo della lunga coclea di carico autobetoniera, che crea non pochi problemi se usata anche per il carico del premescolatore. Lo stesso dicasi per gli additivi. Riguardo a questi ultimi, va fatta una ulteriore considerazione. Ci sono additivi, come certi tipi di aeranti, che vengono dosati in quantità piccole, come un litro a metro cubo; con un premescolatore da 2,5 metri cubi resi ciò significa dosare 2,5 litri a impasto: una quantità che richiede dosatori di precisione.
Premescolatore OMG.
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Le betoniere italiane e il premescolato... La maggior parte delle autobetoniere del parco circolante in Italia non è ottimizzata per caricare premescolato perché con il premescolatore il carico autobetoniera avviene in modo discontinuo e rispetto al carico a secco è richiesta, a parità di tempo di carico complessivo, una maggiore ricettività della botte. Consideriamo per esempio un carico autobetoniera in tre impasti da 3,3 metri cubi resi, per un tempo totale di 8 minuti: nel caso di carico a secco i 10 metri cubi resi totali hanno 8 minuti di tempo a disposizione per entrare nel tamburo dell’autobetoniera, mentre nel caso di carico premescolato tipico la somma dei tempi di scarico dei tre cicli ammonta a circa 3 minuti, quindi i 10 metri cubi resi totali hanno circa 3 minuti di tempo a disposizione per entrare nel tamburo. Anche tenendo conto del calo volumetrico dell’impasto nel premescolatore, è richiesta all’autobetoniera una ricettività quasi doppia, e questa ricettività dipende molto dalle condizioni di usura e dalla velocità dell’elica, ma molto anche dalla conformazione del cono di carico. Per questo motivo in altri paesi europei le autobetoniere hanno un cono diverso e ottimizzato per il carico del premescolato. Senza contare che la ricettività dell’autobetoniera si riduce all’abbassarsi della consistenza del calcestruzzo premescolato, e questo può verificarsi anche per due fattori non legati al prodotto: primo, che alcuni additivi superfluidificanti e riduttori d’acqua di ultima generazione hanno un’azione ritardata e quindi allo scarico del premescolatore il calcestruzzo si presenta con una classe di consistenza inferiore a quella finale; secondo, che l’autobetoniera a volte non si presenta vuota al carico, ma con una "rimanenza" d’acqua, che viene in qualche modo conteggiata come acqua "predosata" riducendo quella di impasto e quindi la classe di consistenza del calcestruzzo al carico dell’autobetoniera. Questa pratica, che andrebbe di per sé censurata, passa quasi inosservata con il carico a secco, ma può essere fonte di problemi con il premescolato. In conclusione, la premescolazione è sicuramente una delle tecnologie che porteranno il calcestruzzo a consolidare e migliorare la sua posizione nel difficile mercato dei materiali da costruzione, tuttavia essa non si risolve nella semplice aggiunta di una macchina alla catena produttiva, al contrario, per il conseguimento degli obiettivi che si pone, comporta una evoluzione culturale a tutti i livelli dell’organizzazione, a partire dal management, e richiede una valutazione e pianificazione accurata degli aspetti tecnologici ed organizzativi.
I partner I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo
CONTINUA L’IMPEGNO DELL’ISTITUTO ITALIANO PER IL CALCESTRUZZO ANCHE NEL SETTORE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
IIC AL PARLAMENTO EUROPEO
Da sinistra: Enrico Danili Preside dell’Istituto Floriani e Silvio Cocco Presidente IIC.
La visita al Parlamento Europeo con una delegazione della Regione Lombardia, per confrontarsi anche a livello Europeo con le autorità e gli esperti del settore della formazione in tutte le sue sfaccettature e per condurre quella che poi è la sua vocazione principale: “Dare attraverso la scuola pubblica una specifica formazione professionale” fortemente richiesta e sostenuta dal mondo del lavoro stesso. Una figura - lavorativa - preparata e specializzata ad entrare immediatamente ed a pieno titolo nel mondo del lavoro, in grado di operare professionalmente secondo quanto richiedono le normative europee. Si può! Si possono formare giovani tecnici durante il periodo scolastico, in piena armonia con la scuola, il corpo
insegnante ed il mondo del lavoro, soprattutto quest’ultimo che finalmente potrà avere in contemporanea alla maturazione scolastica una maturazione professionale. L’esperimento finora condotto in alcune scuole della Lombardia e nel solo settore del calcestruzzo pienamente riuscito, può estendersi a macchia d’olio per tutte le professioni. Il mondo del lavoro lo sogna, i ragazzi hanno finalmente una luce da seguire!
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L’ISTITUTO I NFORMA
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NEWS www.conpaviper.it
TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO
Il fattore K ogliamo pensare che il 2011 sia l’anno in cui tutti gli operatori del settore, dai produttori di macchine e componenti fino alle imprese edilizie, ritornino a crescere per offrire prodotti e livelli di servizio sempre all’avanguardia”. Con questo spirito Stefano Marcon - presidente e amministratore delegato di CIFA annunciava la partecipazione dell’azienda di Senago al Samoter 2011, dove in circa 3.100 metri quadrati di area sono stasti presentati i fiori all’occhiello dell’attuale produzione: autobetoniere, autobetonpompe, pompe carrellate, macchine per spritz beton e le pompe autocarrate della serie Carbotech, la K45H e la K62H. Proprio queste ultime rappresentano la vera avanguardia tecnologica Cifa: le macchine hanno rispettivamente in dotazione le ultime due e le ultime tre sezioni dei bracci di distribuzione in materiale composito. Il risultato è una struttura più leggera e più resistente, che unisce il rispetto dei vincoli di peso ad una maggiore affidabilità, il tutto su un camion compatto. La tecnologia Carbotech è stata sviluppata in collaborazione con il Politecnico di Milano, e per la sua realizzazione sono state depositate quattro domande di brevetto a livello comunitario. “Crediamo molto in questa nuova tecnologia - ha detto Marco Brambati, responsabile del marketing strategico - e siamo totalmente convinti che questa innovazione possa dare un elevato valore aggiunto agli operatori”. www.cifa.com
“V
Capitolato tecnico
Pavical è il capitolato tecnico e di oneri per la fornitura e l’impiego di calcestruzzo destinato alle pavimentazioni industriali. Questo testo nasce da un lavoro iniziato nel 2001 per trovare una soluzione concreta ai problemi connessi alle forniture di calcestruzzo preconfezionato, visto che il calcestruzzo per pavimenti è un prodotto speciale, che deve soddisfare caratteristiche e prestazioni non contemplate negli altri usi comuni. Pavical consente di definire le prescrizioni del calcestruzzo e attribuire le responsabilità. Nella definizione del capitolato, alla quale hanno partecipato numerosi esperti del settore, si è fatto riferimento alle norme UNI EN 206-1 e UNI 11146, nonché ai contenuti del codice di buona pratica per i pavimenti in calcestruzzo ad uso industriale.
Uno dei due Con decorrenza 1 marzo 2011, il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato l’Istituto Giordano a svolgere attività di organismo di valutazione della conformità ai sensi della direttiva 89/106/CEE su ulteriori prodotti da costruzione. L’istituto riminese sarà uno degli unici due organismi in Italia in grado di emettere certificazioni secondo la norma EN 15037-1 per i travetti in calcestruzzo e la EN 15258 per gli elementi per i muri di sostegno.
www.giordano.it
Vademecum pref È appena uscita la sesta edizione dell'Annuario dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo Assobeton. Uno strumento di comunicazione trasversale, semplice e immediato in grado di raggiungere l’intera filiera. Il volume si colloca all’interno di un progetto di ampio respiro volto ad accrescere e affinare costantemente la conoscenza del compar-
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to, anche attraverso l’intensa attività dell’Osservatorio congiunturale trimestrale e lo studio annuale dei 150 bilanci delle maggiori imprese che operano nel comparto. Il cuore dell’Annuario ospita i contatti di tutte le aziende
associate classificate per regione e tipologia produttiva. Notevole spazio è garantito al mondo della fornitura, con 900 aziende censite, e non mancano, come è ormai consuetudine, le pagine utili con l’elenco delle norme che riguardano il settore, indirizzi web e numeri verdi delle istituzioni di riferimento, tavole di conversione e tanto altro. Il volume è in distribuzione dalla seconda metà di febbraio. www.assobeton.it
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Thailandia trasparente a nove anni l’ambasciata italiana in Thailandia, insieme all’Istituto per il Commercio Estero, organizza un “Festival Italiano”. L’edizione 2010, svoltasi da maggio a dicembre, è la più grande manifestazione dell’intero ciclo, organizzata per festeggiare il 140° anniversario dei rapporti tra Thailandia e Italia. Come società del GRUPPO ITALCEMENTI, Asia Cement ha colto l’occasione del festival per celebrare il debutto thailandese delle recenti innovazioni del Gruppo, il cemento trasparente i.light e Tx Active (principio attivo fotocatalitico per prodotti cementizi in grado di abbattere gli inquinanti organici e inorganici presenti nell’aria). In collaborazione con l’ambasciata thailandese e l’Ice, inoltre, Asia Cement ha organizzato un seminario sul tema “La trasmissione della luce e l’innovazione del cemento trasparente”, a cui ha partecipato Giampaolo Imbrighi, docente alla facoltà di architettura all’Università La Sapienza di Roma, che ha descritto le attività di ricerca e sviluppo presentate nel padiglione italiano all’Expo di Shangai. Durante il seminario, l’ambasciatore ha annunciato ufficialmente che il cemento trasparente è stato utilizzato per costruire alcune parti della nuova ambasciata italiana a Bangkok, inaugurata a gennaio di quest’anno. Il progetto rappresenta la prima applicazione di i.light in Thailandia e la seconda importante applicazione a livello mondiale. www.italcementi.it
D
Agevola la malta Due nuovi prodotti che offrono svariate soluzioni tecniche ai produttori di malte pronte per l’uso sono stati appena lanciati sul mercato dalla francese KERNEOS: si chiamano Ternal EV (che utilizzato in combinazione con solfato di calcio, consente di formulare una gamma di autolivellanti ad alte prestazioni e costi competitivi) e Ternal RG-S (basato su una tecnologia brevettata, permette di aumentare considerevolmente la durata dei premiscelati a base di alluminati di calcio). Questi prodotti sono le principali novità che sono state presentate al salone European Coatings Show, a Norimberga lo scorso marzo.
www.kerneos.com
Emergency concrete pump Una pompa autocarrata M58-5 PUTZMEISTER (prodotta ad Aichtal, nei pressi di Stoccarda) sta attualmente lavorando a Fukushima nel tentativo di raffreddamento del reattore 2 della centrale. La pompa ha una potenza di 160 m³ / h ad una pressione di 85 bar ed è guidato dal motore diesel del camion, senza dunque doversi basare su alcuna alimentazione esterna; ha una portata verticale di 58 metri e un braccio a cinque sezioni, che permette di convogliare l’acqua da grande distanza sulle strutture interessate. La macchina è gestita tramite controllo remoto preservando l’operatore dalle radiazioni. La M58-5 utilizzata a Fukushima (foto a sx) era destinata ad un cliente del sud-est asiatico, ed è stata reindirizzata in Giappone in
I benefici della massa “Linee guida generali per l’utilizzo dei benefici della massa termica del calcestruzzo nella costruzione di fabbricati” è una pubblicazione scaricabile dal sito Federbeton, che si basa sull’omonima pubblicazione (corretta, aggiornata e integrata) redatta dalla European Concrete Platform destinata a progettisti, enti normatori, proprietari e utilizzatori di edifici. La finalità che gli autori si propongono è quella di fornire uno strumento semplice per meglio interpretare i benefici e le modalità applicative a livello progettuale della massa termica del calcestruzzo, per consentire di sfruttare al meglio le capacità di abbattimento dei consumi energetici degli edifici.
modo da poter raggiungere rapidamente la centrale nucleare. L’impiego di pompe Putzmeister al di fuori della loro destinazione originaria ha avuto origine proprio nel precedente storico più drammatico della storia del nucleare civile: nel 1986, dopo il tragico incidente di Chernobyl (foto a dx), Putzmeister ha contribuito a mettere in sicurezza reattore 4 presso la centrale nucleare di Chernobyl con la presenza di undici pompe autocarrate. Da allora, pompe per calcestruzzo Putzmeister hanno continuato a dimostrare la loro efficacia, anche fuori dal loro contesto originale. www.putzmeister.com
www.federbeton.it
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AUTOCOMPATTANTE
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PER IL CALCESTRUZZO DELLE STRUTTURE AD ARCO DELLA CITTÀ DELLO SPORT DI TOR
VERGATA LA DIVISONE ADDITIVI DI MAPEI HA COLLABORATO CON SICABETON.
OBIETTIVO: RITIRI CONTROLLATI E RIDOTTI GRAZIE AL MAPECRETE
SYSTEM DI
MATTHIEU COLOMBO
L’SCC
per Calatrava
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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO La tecnologia Mapecrete System La fornitura di calcestruzzi auto compattanti SCC e dei calcestruzzi “ordinari” è stata garantita dalla Sicabeton, società di grande esperienza nella produzione di preconfezionato. In tutte le fasi di lavorazione, Sicabeton ha collaborato con i tecnici della Divisione Additivi Mapei, in particolare nella scelta e nei dosaggi degli additivi ai fini dell’ottimizzazione delle miscele, per realizzare calcestruzzi con ritiri controllati e ridotti secondo la tecnologia esclusiva Mapei Mapecrete System. In particolare, si è calibrato il dosaggio: di Dynamon SR3, superfluidificante a base acrilica modificata per garantire il corretto mantenimento della lavorabilità anche in condizioni climatiche sfavorevoli; di Mapecure SRA25, componente antiritiro in grado di ridurre fortemente l’evaporazione dell’acqua d’impasto anche in condizioni di maturazione non ottimali; di Expancrete, additivo espansivo per le realizzazioni a ritiro controllato; di Mapetard, additivo ritardante di presa per le giornate particolarmente calde. In riferimento ai controlli sui calcestruzzi SCC di Tor Vergata il Laboratorio di Sicabeton ha certificato che l’autocompattante ottenuto è di classe C32/40, con diametro massimo dell’aggregato di 12 mm (idoneo ai requisiti di durabilità della UNI 206-1 per la classe di esposizione XC4). “Riferendosi all’SCC utilizzato per gli archi - sottolinea Mapei - l’ing. Santiago Calatrava ha espresso parere positivo e sottolineato la perfetta omogeneità del materiale e l’effetto quasi “marmoreo” delle superfici”.
www.mapei.it
antiago Calatrava, per il progetto della Città dello Sport dell’Università di Tor Vergata, si è ispirato al Circo Massimo dell’antica Roma ideando due strutture, alle estremità di un lungo viale: da un lato la nuova Città dello Sport e dall’altro la nuova sede del rettorato dell’Università di Tor Vergata. Il progetto del complesso sportivo si compone di due identiche “vele” con base in calcestruzzo e coperture in acciaio e metallo. La prima vela, quasi ultimata, è quella del Palanuoto da 3 mila posti (più 1.200 per l’area tuffi), mentre la seconda vela sarà quella del Palasport da 15 mila posti. Entrambe saranno distanti tra loro solo 8 metri e avranno un’altezza dal livello 0 di 67 metri; al di sotto di questo livello è già stata ultimata una raffinata struttura ad archi in cal-
S
cestruzzo. Per dare un’idea dell’imponenza dell’opera e delle lavorazioni eseguite per la realizzazione delle strutture in cls basti pensare che la fornitura totale di preconfezionato è stata di circa 12.000 m3: per il Palasport sono state realizzate 109 travi ad arco e 65 setti, per un totale di 5.425 m3 di SCC gettato, mentre per il Palanuoto sono state realizzate 77 travi ad arco e 65 setti per un totale di 3.313 m3. L’utilizzo di SCC è stata una scelta obbligata per consentire la realizzazione delle travi ad arco, elementi fortemente armati e dalla geometria complessa. Tali variabili tecniche hanno infatti imposto il getto di un calcestruzzo in grado di fluire in spazi stretti senza essere vibrato, ma che al contempo potesse garantire la realizzazione di manufatti dalle superfici lisce e compatte.
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I MPIANTI SEMOVENTI
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DA SISTEMI DI MISCELAZIONE SEMOVENTI, A IMPIANTI DI BETONAGGIO SU QUATTRO RUOTE.
LA DIFFERENZA? LA QUALITÀ E CERTIFICABILITÀ DEL CALCESTRUZZO PRODOTTO DI
PAOLO BRUSCHI
uella dei “sistemi di miscelazione semoventi”, così definita dalla stessa azienda di Finale Emilia, è sempre stata la nicchia di mercato in cui Fiori è specializzata e nota, in Italia ma anche nel mondo: parliamo di autobetoniere compatte e autocaricanti, appositamente studiate e progettate per poter produrre (e non solo trasportare…) calcestruzzo di qualità da gettare direttamente in opera, in qualsiasi contesto di cantiere, grazie alle trasmissioni 4x4 e ai vari dipositivi di cui sono dotati i veicoli (brandeggio della botte fino a 240°, quattro ruote strerzanti, il doppio chassis - uno dedicato alla botte e l’altro alla canala - solo per dirne alcuni). Produrre calcestruzzo di qualità, abbiamo detto: questo è sempre stato il “pallino” di Fiori, da ormai parecchi anni, come testimonia la collaborazione nata negli anni novanta con l’Università di Bologna, dipartimento di chimica applicata e scienza dei materiali, che ha verificato ed approvato il sistema di miscelazione a doppia elica, doppio cono e fondo convesso, con controllo sul sistema di caricamento e sulla velocità di rotazione. Investendo in ricerca e sviluppo, Fiori ha però voluto negli ultimi anni fare un deciso passo avanti, che se non è una rivoluzione è indubbiamente una grande innovazione concettuale. Il frutto di questo lavoro si chiama CBV (Concrete Batching Vehicle), categoria di mezzi di miscelazione semoventi che grazie all’elettronica consentono la ripetibilità delle ricette e la loro certificabilità. E che aprono il mondo dell’edilizia ad un nuovo concetto di macchina: la centrale di betonaggio semovente.
Q
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La centrale su
QUATTRO RUOTE
I MPIANTI SEMOVENTI
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QUALITÀ E CERTIFICAZIONE DEL CALCESTRUZZO Concrete Batching Vehicle CBV è una speciale configurazione delle due autocaricanti top della gamma Fiori, la DB 260 e la DB 460 (vedi Costruzioni N° 628, Agosto 2009, pag. 52). Questi mezzi sono dotati del Fiori Batch Control, un sistema composto da due unità in comunicazione tra loro con link seriale Can-bus, completo di stampante e uscita Usb per trasferimento dati. Il sistema comprende un sensore di rotazione della botte che calcola il numero dei giri e il fine ciclo, l’indicatore di slump, un allarme acustico per errata procedura di caricamento o errata inclinazione della botte, ed è in grado di memorizzare le informazioni relative ai differenti ingredienti definendo fino a 20 ricette ripetibili. Le CBV hanno in dotazione di serie una lancia di lavaggio ad alta pressione (150 bar) per la pulizia, integrata nella macchina e dotata di filtro, e un impianto additivi con due serbatoi da19 litri totali.
I nuovi mezzi della serie CBV sono il frutto di anni di lavoro del reparto ricerca e sviluppo Fiori, volto non solo a migliorare tecnicamente le macchine, ma anche ad alzare di una tacca la qualità del calcestruzzo prodotto, permettendone poi la sua certificazione, oggi richiesta per la maggior parte dei lavori di costruzione. Ricordiamo che il processo di certificazione del calcestruzzo può essere effettuato solamente in presenza di misurazioni accurate e ripetibili dei materiali introdotti, dell’umi-
Anche verticale Il Concrete Batching Vehicle può essere usato per una grande varietà di applicazioni pratiche, considerato il fatto che l’incremento di qualità del calcestruzzo consente di ottenere Rck elevati, allargando quindi le applicazioni alle parti strutturali delle costruzioni come colonne o palificazioni. Il terreno d’elezione delle CBV può così variare dalle classiche pavimentazioni all’edilizia, dai cantieri ferroviari e stradali fino al tunnelling.
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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO dità degli aggragati, del sistema di miscelazione e dell’output ottenuto; tutto ciò è solitamente una prerogativa degli impianti fissi o mobili, o comunque progettati per una produzione industriale. Il Concrete Batching Vehicle permette invece di abbinare ottime capacità di miscelazione, ripetibilità e tracciabilità dei risultati alla capacità di traslazione di un veicolo off-road, capace di muoversi anche in spazi ridotti o difficilmente accessibili.
Calcestruzzo on-site, e just in time Poter portare una piccola centrale di betonaggio praticamente ovunque è il plus di questa serie di macchine. Questo significa che le nuove CBV, seppur producendo quantità di calcestruzzo più limitate (all’incirca 14-16 metri cubi ora) rispetto ad un impianto industriale, consentono di condensare in una macchina l’accoppiata impianto-gru, impianto-pompa per calcestruzzo, o impianto-autobetoniera (in questo caso solo se la strada carrata, l’unica percorribile dall’autobetoniera, è prossima al luogo di posa). Dove non c’è la convenienza o l’opportunità di montare impianti fissi o mobili, o di avvalersi di gru, pompe e autobetoniere classiche, le macchine CBV rappresentano una validissima ed economica alternativa, che abbatte le problematiche ed i tempi relativi al trasporto del calcestruzzo in opera, consentendo di costruire parti di opere anche strutturali. Unica condizione che richiedono, è quella di avere a disposizione cumuli di sabbia e ghiaia: buttate a terra gli inerti, insomma, e poi ci pensano loro.
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UNO STRUMENTO PER AUMENTARE LA CULTURA DI CANTIERE I primi riscontri commerciali di queste macchine sono venuti dall’estero, dove la novità CBV è stata accolta immediatamente con grande favore. Macchine di questa serie stanno già lavorando in America Latina, Maghreb, Asia. Non è un caso, poichè questa macchina si adatta perfettamente al modo di costruire di paesi meno evoluti del nostro, dove però esiste (pensiamo a India, Brasile o Nordafrica) una cultura della produzione del calcestruzzo maggiore. Le macchine della serie CBV sono un buon strumento per aiutare gli operatori ad incrementare la cultura della produzione di calcestruzzo in cantiere, specialmente nel nostro paese dove, bisogna ammetterlo, siamo ancora un po’ indietro: producendo modeste quantità di calcestruzzo, si può aggiustare il mix design ed il processo in funzione dei risultati di slump (e successivamente di resistenza) conseguiti.
Dopodichè la ricetta e il processo diventa replicabile, e dalla volta successiva, sarà la macchina a guidare l’operatore in tutto ciò che deve fare per ottenere i risultati precedenti.
In alto: una CBV all’opera in un contesto urbano in Colombia. A sinistra: mezzi della serie CBV in azione nel Nord del Brasile nei cantieri della ferrovia Transnordestina. Si può apprezzare come in questo contesto i mezzi lavorino in serie per aumentare la capacità produttiva: in tal modo sostituiscono a tutti gli effetti un impianto industriale, potendo però raggiungere, grazie alla loro configurazione off-road, anche i siti più inaccessibili, consentendo getti in opera in tempo reale, con un calcestruzzo freschissimo non intaccato dai tempi di trasporto. Sotto: due DB 460 CBV in Sud Africa.
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Aziende
Nasce la Engineering Division Fagioli per offrire consulenza ai clienti
Formazione
La Cmc di Ravenna e Scuola 626 unite per fare cultura e sicurezza
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SOLLEVAMENTO ANTIERE C
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NEWS
SOLLEVAMENTOinCANTIERE
La trecentesima “1500” va a Tomé azienda brasiliana di sollevamento e trasporti eccezionali Tomé ha ricevuto in consegna, presso lo stabilimento Liebherr di Ehingen, una nuova LTM 1500-8.1 da 500 tonnellate di portata massima; si tratta del trecentesimo esemplare prodotto del modello che per dieci anni è stato il top della gamma delle autogrù multistrada della serie LTM (dal 2008 ha una sorella maggiore che si chiama LTM 11200-9.1 e ha una portata massima di 1.200
L’
tonnellate). La LTM 15008.1 è stata infatti presentata al Bauma del 1998 e ha festeggiato il suo decimo compleanno tagliando il traguardo delle 200 unità prodotte. Detto in altre parole dall’inizio 2008 a fine 2010 sono state prodotte ben cento LTM 1500-8.1: si può dire che sia l’autogrù da 500 tonnellate di portata massima più richiesta al mondo. Tanto successo è dovuto al favorevole rapporto tra le prestazioni al lavoro, l’agilità in cantiere e la
L’alternativa piace ai francesi L’ultima volta che abbiamo parlato della transalpina Mediaco era per annunciare che aveva acquistato una LTM 11200-9.1. Oggi merita di nuovo attenzione grazie all’arrivo in flotta di una particolare MK88 (carro da autogrù multistrada e braccio formato da una gru edile automontante); si tratta del quinto noleggiatore francese che ne acquista una.
www.haulotte.it
Professionalità italiana Da Gennaio 2011 Stefano di Santo, Area Manager South Europe di HAULOTTE GROUP, passa il testimone di Direttore della filiale italiana a Nicola Violini (in foto). Sempre dalla filiale italiana parte per l’Europa anche Francesco Maltagliati, che assume l’incarico di Responsabile Haulotte Services per il Sud Europa, raggiungendo Luca Riga, Marketing Manager South Europe e Anna Turino, ADV South Europe. Questo testimonia quanto sia stato apprezzato dalla Casa costruttrice il lavoro fatto negli ultimi anni dalla squadra italiana diretta da di Santo. Facciamo loro un “in bocca al lupo” per gli ambiziosi obiettivi che si sono preposti.
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mobilità su strada. Con il braccio da 4 elementi e 50 metri, la macchina ha un peso complessivo di 96 t (12 t per asse) completa di stabilizzatori e può quindi spostarsi liberamente su strada nel limite degli 80 km/h di velocità. Aggiungendo poi 3 elementi telescopici al braccio base si possono toccare gli 84 metri d’altezza e in configurazione massima con il più grande falcone tralicciato a volata variabile tocca i 145 metri sotto gancio. Il Gruppo brasiliano Tomé, da circa 4.000 dipendenti, opera sia in
ambito Engineering (Tomé Engenharia: progettazione tecnica all’esecuzione edile) sia nel settore del sollevamento e dei trasporti eccezionali con le realtà Tomé Equipamentos (circa 200 tra autogrù e mobili tralicciate) e Transportes. Una curiosità: Liebherr ha ricevuto il primo ordine da Tomé il 24 dicembre 2009 per un valore di oltre 40 milioni di Euro; tra le macchine consegnate tre gru cingolate LR 1600/2W, una LR 1750, due LTM 11200-9.1 e la gru ora consegnata, la LTM 1500-8.1. www.liebherr.com
Continua a crescere Anche i primi due mesi del 2011 confermano il trend positivo del costruttore tedesco di piattaforme Ruthmann che nel 2010 ha venduto macchine per un valore complessivi di 50 milioni di euro superando ogni più rosea previsione fatta dalla Casa stessa negli anno 2008 e 2009. Il Direttore, Rolf Kulawik ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti del successo raggiunto. Questi ultimi risultati sono in gran parte da attribuire ai molti ordini che abbiamo raccolto alla scorsa edizione del Bauma di Monaco e alla ripresa del mercato tedesco. I modelli di punta sono quelli allestiti su mezzi da 3,5 di ptt (in particolare i TB270 e TBR200), ma ci aspettiamo buoni risultati anche dal nuovo T330 (7,5 ton di ptt) che presenteremo al Cemat di Hannover dal 2 al 6 maggio.
www.ruthmann.de
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La East coast promette bene
La 1000 cinese operativa olitamente i cantieri per la costruzione di centrali atomiche preferiscono non diffondere alla stampa dettagli o fotografie, ma i cinesi non sembrano avere problemi al riguardo. Cogliamo l’occasione per mostrarvi una foto che immortala la gru mobile tralicciata SANY SCC10000 da 1.000 tonnellate di portata massima che posa la copertura a cupola della centrale nucleare Fuqing nel Fujian, in Cina. La cupola della centrale è alta 11 metri, ha un diametro di 37 e pesa complessivamente 170 tonnellate. Per fare questo tiro la gru cingolata Sany SCC10000 è stata allestita con il braccio a volata variabile con Superlift “LJDB” caratterizzato dall’elemento principale da 60 metri (inclinato a 75,1°), quello mobile da 54 e il sistema superlift con raggio operativo di 24 metri. La capacità massima di sollevamento nominale della SCC10000 è dichiarata in 1000 tonnellate, mentre il suo momento di sollevamento nominale può raggiungere le 14.000 tm. Per la realizzazione della nuova centrale - ha comunicato la Zhongyuan Engineering Corp., società filiale della China National Nuclear Corporation - la SCC10000 ha lavorato ininterrottamente per quasi 60 giorni eseguendo la posa delle travi di sospensione e di altri elementi strutturali in acciaio. www.sany.com.cn
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urante la Conexpo la Empire Crane Company, uno dei distributori TEREX CRANES per gli Stati Uniti, ha firmato un ordine per un valore complessivo di oltre 20 milioni di dollari suddiviso in 40 gru tra le quali: le gru per autocarro Terex Roadmaster 9.000, le autogrù fuoristrada Terex RT100 e RT130 e le multiterreno Terex AC100/4L, AC 250-1 e AC 350/6. “La Empire Crane Company - afferma Luca J. Lonergan, vice presidente della concessionaria - è da sempre molto attenta alla qualità dei prodotti e soprattutto a quella dei servizi che offre. Abbiamo continuato ad alimentare il nostro parco macchine nel tempo, anche in anni difficili come il 2008 o il 2009. Oggi, nella nostra area d’azione, stiamo monitorando una decisa crescita della domanda; per questo motivo abbiamo scelto di investire nell’acquisto di 40 nuove macchine e abbiamo scelto Terex dato che con loro lavoriamo bene dal 2002”. La Empire Crane Co., fondata dai fratelli Paul & Luke Lonergan nel gennaio del 2002, è diventata in meno di dieci anni d’attività una delle concessionarie di gru leader nel Nord Est d’America. Distributore Autorizzato per tutti i prodotti Terex Cranes, garantisce i servizi di vendita, assistenza e ricambi con la sede di Syracuse, New York, e le filiali di Boston, Massachusetts e New Jersey. www.terex.com - www.empirecrane.com
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AdBlue solo su strada Il costruttore di autogrù fuoristrada e multistrada Locatelli si adegua alle nuove norme, limitanti le emissioni delle macchine operative, entrate in vigore dal primo gennaio 2011 (direttiva 97/68/CE modificata della direttiva 2004/26/CE), e offre, sulle proprie macchine con poten-
ze superori ai 130 kW, motori omologati Stage IIIB (Tier IV Interim per gli Stati Uniti). Annuncia inoltre di avere già nel cassetto anche le motorizzazioni Stage IIIB per le macchine con potenza inferiore o equivalente a 129 kW che saranno obbligatorie da gennaio 2012. Per le autogrù fuoristrada della serie Gril, LOCATELLI ha scelto
di contenere le emissioni con il ricircolo dei gas di scarico, catalizzatore ossidante e filtro antiparticolato con rigenerazione attiva (EGR+DOC +DPF). Per i modelli multistrada come l’ATC20 e ATC40, invece, il costruttore di Mapello (BG) ha scelto di abbattere gli Nox, con immissione di AdBlue a valle del collettore di scarico, e di adottare la tecnologia SCR (Selective Catalytic Reduction). www.locatelligru.it
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Nasce la “engineering division” di Sant’Ilario d’Enza Tailing su 2 reattori da 400 T Due reattori sono stati. Ciascun reattore era lungo più di 45 metri, con un peso netto di quasi 400 tonnellate. La Fagioli ha trasportato, sollevato e installato due reattori da 400 tonnellate l’uno, in una raffineria del Nord Italia, utilizzando dei carrelli modulari (30 assi) SPMT, una delle due nuove gru cingolate Liebherr LR1750 acquistate nel 2010 (capacità fino a 750 tonnellate) e una struttura con due martinetti L600, fatta su misura per essere ancorata a due carelli 10 assi Spmt's ed eseguire le operazioni di “tailing”.
al primo gennaio 2011 è stata ufficialmente dichiarata operativa la Fagioli Engineering Division, una nuova divisione interna al gruppo creata per rispondere alla crescente richiesta di ingegneria e consulenza a supporto delle esigenze dei clienti nel sollevamento e trasporti eccezionali. D’altro canto, grazie all’ufficio tecnico di alto livello, la Fagioli è una delle poche aziende del settore che è stata qualificata e certificata dal DNV anche come società di Ingegneria. Questa attività di ingegneria è un valore
D
www.it.manitou.com
ATTUALITÀ & PRODOTTI
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aggiunto per Fagioli, considerando il fatto che l’azienda può rivolgersi direttamente ai clienti come partner sin dalle fasi iniziali dei progetti. “Nel corso di questi ultimi anni - spiega il responsabile tecnico di Fagioli Group Andrea Massera che
I rotativi con la spina La Manitou ha presentato il kit “BiEnergy” per tutti i sollevatori telescopici rotativi della gamma attualmente in produzione. Si tratta di un sistema elettro-idraulico costituito da un motore elettrico asincrono trifase alimentato con corrente elettrica esterna e fissato a sbalzo sul posteriore della macchina.
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guiderà la nuova divisione le richieste dei clienti non sono state solo legate alle tipiche attività eseguite dalla Fagioli, ma anche e soprattutto a problematiche che nascono durante la fase di pianificazione nella costruzione modulare di un impianto e nella definizione
Disponibile a richiesta, l’allestimento BiEnergy è stato presentato da MANITOU
delle opere civili e nella logistica”. “Noi pensiamo precisa il vice CTO di FAGIOLI GROUP Nicola Parente - che questo sia un percorso naturale da intraprendere, per essere in linea con i repentini cambiamenti del mercato”. www.fagioli.it
al Samoter sul sollevatore MRT 2150 e permette di lavorare a motore diesel spento quando la macchina è stabilizzata e connessa alla rete elettrica. In sostanza l’operatore può lavorare “elettrico” sia seduto in cabina sia tramite il radiocomando sia dalla piattaforma aerea (anch’esso allestimento a richiesta).
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SOLLEVAMENTOinCANTIERE
Una gamma Li-Ion ell’ottobre 2009, a seguito di un lungo periodo di collaudo, HINOWA ha presentato il ragno Goldlift 14.70 Lithium-Ion, la prima piattaforma aerea elettrica alimentata da batterie
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ricaricabili agli ioni di litio per offrire tutti i vantaggi dell’alimentazione elettrica senza essere attaccati alla corrente e con una autonomia di 4/6 ore di lavoro continuato. Questo tipo di batteria ricaricabile detta Li-Ion è caratterizzata da un ottimo rapporto tra potenza e peso delle batterie, dalla completa assenza dell’effetto memoria e dalla perdita della carica molto lenta quando non in uso. La macchina è piaciuta ai clienti europei. Tanto che il reparto di ricerca e sviluppo di Nogara (VR) ha sviluppato un’intera gamma di ragni “Li-Ion” composta da sei modelli: Goldlift 14.70 std,
N EWS
Goldlift 14.70 IIIS Radio Controlled, Goldlift 17.80XL IIIS Radio Controlled, Lightlift 14.72 IIIS (in foto), Lightlift 19.65 IIIS e Lightlift 23.12 IIIS (in foto). Quest’ultimo modello è già stato consegnato al primo cliente italiano: la Edocar Noleggi di Rudiano (BS). Praticamente tutta la
produzione di ragni Hinowa oggi può essere richiesta sia in versione diesel con motore elettrico da 220V sia in versione elettrica (AC 48V o 70V) alimentata da un pacco batterie, da 90 o 160 Ah, con caricabatterie interno e sistema BMS (Battery Management System). www.hinowa.com
Automontante tecnologica
www.capitalsafety.com
ATTUALITÀ & PRODOTTI
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l gigante delle costruzioni Aker Solutions sta costruendo la più grande sottostruttura GBS in cemento armato mai realizzata in Russia per conto della Exxon Neftegas Ltd. Per realizzare questa struttura, parte integrante della futura piattaforma per l’estrazione petrolifera per il campo russo di ArkutunDagi, al largo della costa dell'isola di Sakhalin, l’impresa ha montato in cantiere 5 gru a torre Potain della gamma topless che vengono impiegate per il sollevamento di casseforme, dei tondini di acciaio rinforzato, delle benne porta calcestruzzo e in generale per movimentare attrezzature meccaniche e tubazioni. In particolare sono operative quattro gru POTAIN MD 485 B (una con frecia da 70 m e le altre da 65) e una gru MDT 218 A (freccia da 50m) montata su rotaie per girare attorno al sito. I carichi più pesanti previsti sono costituiti dalle tubazioni, che possono arrivare a pesare ben 8 tonnellate per sezione. Come fosse una nave, la sottostruttura viene costruita in un bacino di carenaggio, a meno di 200 chilometri da Vladivostok, per poi essere rimorchiata al largo della costa. Una volta conclusa, la sottostruttura peserà 53.000 t e verrà calata ad una profondità di 33,6 m sotto il livello del mare. www.manitowoccranes.com
I
Acquisizione sicura
Capital Safety Group ha acquisito tutte le azioni e attività della Uniline Safety Systems, una società di progettazione e produzione di sistemi di protezione anti-caduta con sede nel Worcestershire, in Inghilterra. La società offre una varietà di prodotti e servizi rivolti al settore della protezione dalle cadute dall’alto, con clienti strategici nell'Energia eolica, nella municipalizzate, nel settore marittimo e in quello delle coperture. Fondata nel 2000, la Uniline Safety Systems ha 38 dipendenti nella zona di Redditch, nel Worcestershire, con ulteriori uffici in Australia. Il CEO di Capital Safety Group, Anders Pettersson ha commentato: “Uniline Safety System giocherà un ruolo chiave nel futuro sviluppo e supporto dell’azione commerciale nel settore anticaduta di Capital Safety Group”.
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FORMAZIONE
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SOLLE VAMENTOI NCANTIERE Un concorso pro sicurezza Da diversi anni i dipendenti della Cmc partecipano ad un concorso istituito dalla stessa azienda che premia i cantieri che più si sono contraddistinti per l’attenzione alla sicurezza dei lavoratori. Nonostante non vi siano in gioco incentivi o benefit economici per i partecipanti, ma soltanto attestati di merito e la “menzione” nella rivista aziendale “La Betoniera”, la vittoria al concorso è molto ambita ed è diventata motivo di vanto per i vincitori.
Sicurezza... è questione di
CULTURA
DI
MATTHIEU COLOMBO
CON LA COLLABORAZIONE DI
LEONARDO POTENZA
E GIOVANNI BERTOLINI
LA SICUREZZA DI SOCI E DIPENDENTI È AL CENTRO DELLA POLITICA E DELL’ATTIVITÀ DI CMC RAVENNA. L’IMPRESA HA UN SISTEMA, CERTIFICATO NEL 2009, PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO. SCUOLA 626 È PARTNER DI CMC PER LA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI PER MACCHINE DA SOLLEVAMENTO
L
a Cmc, Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, una tra le principali imprese di costruzioni del Paese, impiega circa 9.000 lavoratori, tra soci e dipendenti delle sedi e dei cantieri in Italia e all’estero. Il benessere e la sicurezza dei soci e dei dipendenti sono da sempre al centro della politica e dell’attività di Cmc. Fin dalla sua fondazione nel 1901, la Cooperativa ha fatto proprio il dovere morale di creare e mantenere un ambiente di lavoro salubre e privo di pericoli nella convinzione che un cantiere ben organizzato sotto il profilo delle condizioni igienico-sanitarie e della sicurezza di chi vi opera risulti alla fine economicamente più efficiente. Anche per perseguire questa missione, la Cmc ha
puntato all’implementazione dei sistemi di gestione per la sicurezza e la salute sul lavoro e della tutela ambientale e all’integrazione tra questi e il sistema di gestione per la qualità. Per i sistemi di gestione la Cmc ha ottenuto le certificazioni (conformi alle norme ISO 9001, ISO 14001 e OHSAS 18001), riconosciute a livello internazionale. Tra le molteplici attività su l’impresa investe per aumentare gli standard di sicurezza nei propri cantieri, un posto di assoluta preminenza lo occupano i corsi di formazione del personale organizzati internamente e con la collaborazione di partner esterni come la Scuola 626 di Giovanni Bertolini specializzata in attività formativa degli operatori per macchine da sollevamento.
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FORMAZIONE
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PRIORITÀ ALLA FORMAZIONE Abbiamo sottolineato come la formazione del personale sia una delle principali attività Cmc ai fini dell’incremento degli standard di sicurezza nei propri cantieri. Ogni anno vengono infatti erogate migliaia di ore di formazione da soggetti formatori sia pubblici sia privati. Naturalmente, la formazione e l’addestramento in materia di sicurezza sul lavoro occupano un posto privilegiato: nel 2009 nei cantieri in Italia sono state erogate più di 3.800 ore di formazione che hanno coinvolto più di 400 risorse sulle circa 600 dell’organico Cmc. Nel pianificare la formazione e la
scelta dei soggetti formatori, l’impresa cura ogni dettaglio in modo che gli interventi formativi risultino calati sulla realtà operativa della Cmc come se i progetti di formazione fossero cuciti su misura alle esigenze dell’impresa -, in particolare quando i corsi sono oggetto di finanziamento pubblico. È apprezzabile, inoltre, la concezione che l’impresa ha della “sicurezza sul lavoro” - vista come elemento integrato e indistinto dalla produzione - e nei confronti della quale tutti gli attori in campo esprimono la più alta considerazione e professionalità.
IN ITALIA COME NEL MONDO La politica di formazione Cmc coinvolge naturalmente anche le realtà operative all'estero; per fare un esempio, nel corso del 2010 è stato sviluppato e realizzato un intenso programma di formazione che ha visto coinvolti in maniera capillare tutti i cantieri dell’area del Mozambico, in cui la Cmc opera da oltre un ventennio. Analoghi interventi sono stati svolti e sempre più si pia-
nificheranno nel futuro in quello come in altri Paesi, con lo scopo di “esportare” il modello Cmc anche in quei paesi in cui la cultura della sicurezza è “in costruzione”. Ci sono, naturalmente, tra i paesi esteri in cui Cmc opera, anche realtà estremamente positive riguardo il livello di attenzione dato alla sicurezza sul lavoro, realtà dalle quali è possibile trarne insegnamenti.
Giovanni Bertolini Amministratore e Istruttore della Scuola 626
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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE
Leonardo Potenza Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Cmc di Ravenna
Chiudere una commessa senza incidenti è motivo d’orgoglio non solo per l’impresa ma anche per la committenza lavori, che può di conseguenza vantarne il merito. Collegandosi a quest’ultima considerazione, è molto interessante lo strumento degli attestati di merito che sono assegnati in alcuni paesi esteri se si supera - per esempio - il milione di ore lavorate senza incidenti sul lavoro. Le committenze straniere considerano anche come titolo preferenziale nelle gare di appalto le lettere di apprezzamento dell’efficace gestione della sicurezza sul lavoro da parte di precedenti committenti. Purtroppo in Italia questo non avviene neanche quando si raggiungono risultati importanti in tema di sicurezza. Sarebbe bello se un giorno anche le stazioni appaltanti italiane rilasciassero questo genere di referenza.
Maurizio Didoné Addetto Servizio Prevenzione e Protezione Cmc di Ravenna
Cmc University: fatti non parole Segnaliamo che Cmc ha avviato due anni or sono il progetto Cmc University. Si tratta di un metodo sistematico di “tutoraggio” in cui i manager aziendali sviluppano nuove risorse per ruoli di responsabilità; nel percorso di sviluppo, oltre all’assegnazione di incarichi ed obiettivi, monitorati a scadenze prefissate, è prevista la frequenza a corsi di formazione su materie tecniche, giuridiche e amministrative, e il superamento di veri e propri esami “di profitto”; i docenti dei corsi sono i responsabili aziendali dei servizi e dipartimenti nell’ambito dei quali la materia d’esame è la base della propria attività lavorativa. In questo ambito, un ruolo importante è rappresentato dalla sicurezza sul lavoro, che è inserita come materia d’esame nei “piani di studio” di tutti i potenziali tecnici e responsabili di cantiere. Per quanto riguarda il coinvolgimento dei lavoratori, in Cmc è considerata da sempre essenziale la comunicazione interna, anche per promuovere la filosofia della sicurezza sul lavoro; ad esempio, tutti i dati relativi agli infortuni e alle ispezioni svolte sono regolarmente illustrati in tutti i cantieri, organizzando specifici incontri con tutte le maestranze e con la partecipazione anche di membri della direzione aziendale. Questo permette, da un lato, di rimarcare l’importanza strategica che riveste la sicurezza in azienda e, dall’altro lato, di ottenere informazioni di ritorno dai cantieri utili per indirizzare le politiche di miglioramento.
Collaboriamo da anni con la Scuola 626, specializzata in formazione degli operatori per macchine da sollevamento. Di questa realtà apprezziamo la professionalità e la competenza con cui sono tenuti i corsi di formazione e la capacità di Giovanni Bertolini di mantenere elevata l’attenzione dei partecipanti. Devo dire, inoltre, che gli strumenti di preparazione e formazione di Scuola 626 sono in costante evoluzione per seguire di pari passo il progresso tecnico delle macchine.
FORMAZIONE
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Qui sopra l’ultima squadra della Cmc di Ravenna formata all’utilizzo in sicurezza delle macchine per sollevamento merci e persone dalla Scuola 626. Con il casco bianco Maurizio Didoné, Addetto Servizio Prevenzione e Protezione di Cmc.
LA COOPERATIVA IN NUMERI La Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, fondata a Ravenna nel 1901, è un’azienda leader nel settore delle costruzioni attiva sia in Italia sia all’estero (40% del fatturato annuo 2010). Oltre il 90 per cento del fatturato consolidato annuo, superiore nel 2010 ai 760 milioni di Euro, proviene proprio dal settore delle costruzioni. I requisiti tecnico-organizzativi ed economico-fi-
nanziari posseduti e la vasta esperienza acquisita nella realizzazione di grandi opere in infrastrutture, collocano Cmc fra i General Contractor italiani abilitati a concorrere agli appalti di maggiori dimensioni. Oggi Cmc occupa circa 8.500 persone delle quali oltre 500 compongono l’organico fisso, fra queste ultime 373 sono soci.
Scuola 626 Giovanni Bertolini è Amministratore e Istruttore della Scuola 626, la società cooperativa “Formazione Operatori Macchine di Potenza” che organizza per la Cmc di Ravenna - come per altre aziende private e pubbliche - forum, seminari e corsi sull’uso in sicurezza di piattaforme aeree, autogrù, carrelli elevatori, macchine agricole ed elevatori telescopici. Garanzia di qualità dei corsi di formazione della Scuola 626 è l’Attestazione di Conformità ai Requisiti Minimi di Qualità della Progettazione del Corso n° 217/06 del 27/02/06 in base al protocollo d’intesa del 8.4.2004 sulla Formazione dei Lavoratori del Comitato Provinciale di Concertazione Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro di Reggio Emilia. Per informazioni sui corsi:
info@scuola626.com - www.scuola626.com
U N CHIODO FISSO DA OLTRE UN SECOLO La sicurezza dei soci e dei dipendenti sono da sempre al centro della politica e dell’attività di Cmc che quest’annno compie ben 110 anni d’attività. Come si può ben immaginare in oltre un secolo di lavoro in cantiere l’impresa ha avuto modo di ottimizzare i suoi percorsi formativi. Dal 2004, una svolta: l’impresa ha infatti lavorato all’integrazione tra il sistema di gestione della sicurezza, salute e ambiente e il sistema di gestione per la qualità: stessa struttura aziendale di riferimento, stes-
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so approccio metodologico. In quest’ottica di integrazione, la direzione aziendale ha revisionato le proprie politiche per la qualità e per la sicurezza, salute e ambiente, omogeneizzandole e fondendole in un’unica politica per la qualità-sicurezza e salute-ambiente. Queste basi hanno permesso a Cmc di sviluppare il sovra citato sistema di gestione della sicurezza e salute sul lavoro certificato nel gennaio 2009 come conforme ai requisiti dello standard internazionale OHSAS 18001.
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Mercato
Numeri negativi per il noleggio ma con una forte tendenza a investire nelle flotte
Opere provvisionali
Casseforme Pilosio protagoniste nella costruzione di un centro direzionale milanese
IN QUESTO NUMERO...
aprile 2011
FLOTTE OLEGGIO N
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NEWS
FLOTTE&NOLEGGIO
Orientata verso l’alto
Esordio singolare
www.boxint.com
O
marchi più presenti nel parco spicca Haulotte. “Il rapporto con uno dei nostri partner oggi più importanti, Haulotte, è nato con un primo investimento nel 2006, confermato in maniera importante nel 2007, e una relazione che si è sviluppata nel tempo sempre all’insegna della massima collaborazione”, spiega l’amministratore Francesco Gelao. “Naturalmente il nostro ruolo ci impone di diversificare l’offerta e i marchi proposti; di
Universo container
Specializzata nella vendita e nel noleggio di tutte le tipologie di container, nuovi e usati, sia per il magazzinaggio sia per i trasporti e le spedizioni. Non solo: Box International noleggia e vende anche casse mobili, monoblocchi prefabbricati per cantiere con o senza servizi sanitari e aria condizionata. Dai depositi di Genova, La Spezia, Livorno, Milano, Napoli, Padova, Pozzallo, Rivalta- Scrivia, Trieste e Venezia, la società è in grado di fornire contenitori, anche con autoscaricanti, in tutta Italia e all’estero. Tra i destinatari del servizio si ricordano i cantieri edili e navali.
118 Costruzioni aprile 2011
Tecnoeleva nacque alla metà degli anni Novanta come ramo d’azienda della Fratelli Fiore di Bitonto, realtà specializzata nel settore dei traslochi. I primi investimenti portarono all’acquisizione di 15 piattaforme aeree, una scommessa che si è presto trasformata in un percorso ben strutturato, orientato al successo. Sin dagli inizi la realtà ha scelto la via della professionalità grazie a formule contrattuali definite, una gestione informatizzata dell’attività e un parco macchine in costante sviluppo.
conseguenza sono numerosi i costruttori rappresentati nella nostra flotta, ad esempio Merlo e Manitou”. La società è molto impegnata sul fronte sicurezza, basti dire che dallo scorso giugno è centro di formazione Ipaf e Ispesl www.assodimi.it
ltre 20 dipendenti e una flotta di 300 macchine. Questi i numeri di TECNOELEVA, l’azienda di Bitonto (BA) specializzata nel noleggio di mezzi per il sollevamento. Il parco comprende autogrù compatte, gru telescopiche, ponteggi elettrici a colonna e a funi, ascensori per edilizia, autoscale e soprattutto piattaforme, proposte in una grande profondità di gamma: autocarrate, cingolate e semoventi, a forbice per altezze fino a 43 metri. Tra i
e promuove attività di formazione con il rilascio di attestati di abilitazione all’utilizzo delle macchine, in accordo con il Cfrm, Centro di Formazione e Ricerca Macchine del Gruppo Merlo. www.tecnoeleva.com
Missione formazione È un gruppo di soci ordinari di Assodimi che propongono corsi di formazione in collaborazione con società specializzate. Le recenti novità normative hanno ampliato gli obblighi di formazione per le aziende, in particolare per quanto concerne l’impiego in sicurezza di macchine e attrezzature anche se presi a noleggio. Si ricorda che ora gravano sul noleggiatore pesanti obblighi, tra cui quello di richiedere al cliente e conservare per tutta la durata del noleggio di un mezzo o di un’attrezzatura una dichiarazione in cui si attesti che i soggetti che utilizzeranno i beni noleggiati siano adeguatamente formati (art. 72 comma 2 D.Lgs. 81/2008). Proprio per queste ragioni Assodimi con il proprio Comitato Tecnico e in partnership con i Centri3A ha deciso di proporre il progetto.
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Pozzetti in sicurezza Una gamma completa di briglie per pozzetto, disponibili anche a noleggio. Questa la principale novità presentata al Samoter da ELTO. Si tratta di bracci telescopici con pistoni idraulici pensati appositamente per i pozzetti d’ispezione, gli scavi a sezione quadrata o rettangolare, le gallerie di trivellazione, gli scavi per macchine spingi tubo o tiratubo e altri generi di scavi o cunicoli di piccole dimensioni che richiedono il supporto di palancole. Tra le caratteristiche salienti: semplici connessioni a perno che agevolano l’assemblaggio, l’installazione e lo smontaggio; valvole idrauliche di bloccaggio per la massima sicurezza, pistoni idraulici che consentono di ottenere le dimensioni desiderate con precisione e velocità; apparato idraulico a doppia azione che agisce in entrambe le direzioni (interno/esterno) e favorisce la manovrabilità. Si precisa che bracci di diverse dimensioni combinati tra loro possono essere utilizzati per una gamma di scavi rettangolari che vanno da 1,7 fino a 6 metri. www.elto.it
Il noleggio in mostra Continua a crescere l’elenco degli espositori alla International Rental Exhibition (IRE), il salone internazionale dedicato al noleggio in programma ad Amsterdam dal 7 al 9 giugno. Gli ultimi grandi nomi sono Terex Construction e Volvo Construction Equipment, che si vanno ad aggiungere ai circa 60 già iscritti. L’elenco comprende: Atlas Copco, Ditch Witch, Godwin Pumps, Haulotte Group, Hilti, Manitou, Result Group, Thwaites Dumpers, Vermeer, Wacker Neuson, Wynne Systems e Yanmar Ce. Sarà presenteta un’ampia gamma di macchine, attrezzature e tecnologie rivolte alle società di noleggio. Tra queste saranno compresi mezzi movimento terra compatti, elettroutensili, pompe, generatori, compressori e sistemi software pensati appositamente per il settore.
www.IREShow.com
I suoi primi 30 anni presente con 26 filiali su tutto il territorio nazionale, dieci sedi all’estero e con oltre 4.000 mezzi e 400 collaboratori. Ma non è tutto: il GruppoVenpa3, guidato dalla capogruppo Venpa, ha collezionato ben 30 anni di esperienza, un traguardo importante che verrà celebrato con diversi eventi lungo il corso del 2011 (il programma delle iniziative verrà inserito di volta in volta sul sito web aziendale). I primati da festeggiare sono vari: per esempio, Venpa, membro fondatore di Assonolo e dell’European Rental Association, è stata la prima azienda in Italia a introdurre le modalità operative del noleggio a freddo. Con una gamma di servizi che spazia dall’assistenza tecnica ai corsi di formazione, la società è orientata a uno sviluppo costante: dopo il recente rinnovo del parco macchine per il sollevamento, continuerà a investire nella modernizzazione della flotta e nel processo di consolidamento d’immagine dell’intero Gruppo, già coeso in termini operativi, anche tramite il rinnovamento grafico del sito web. www.gv3.it
È
Logistica garantita Si chiama Iron Sat MT ed è una periferica specifica per il settore delle macchine movimento terra. Proposta da NEW TECH, ricopre le esigenze di sicurezza e di logistica proprie delle mmt e in generale dei mezzi che operano in cantiere. Tra le peculiarità sostanziali: sei ingressi con livelli autoconfigurabili in fase di installazione tramite procedura con consolle, protezioni attive su tutti gli ingressi sia di segnale sia di alimentazione, interfaccia di espansione Can, interfaccia RS-232 multiprotocollo (anche customizzabile), microfono per viva voce e monitoraggio silente, GSM industriale Siemens TC35 dual Band con potenza 2W RF (900MHz) e 1W RF (1800MHz), GPS a 16 canali con chipset SirfStar III a basso consumo e con alimentazione sezionabile e rilevazione manomissione antenna.
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FLOTTE&NOLEGGIO
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Il settore in un fermo immagine
na tavola rotonda per fare il punto della situazione sul noleggio di macchine movimento terra. L'ha organizzata Rental Blog con la collaborazione dell’Ente Fiera di Verona, nell’ambito del Samoter. Durante l’incontro è stata presentata l’indagine condotta dall’ufficio analisi e studi di Rental Blog, con il supporto
U
tecnico di Trade Lab. I dati raccolti fanno supporre una diminuzione complessiva del fatturato totale da noleggio mmt nel 2010 intorno al 5,8 per cento. Entrando più nel dettaglio della ricerca, il numero delle aziende operanti risulta diminuito dell’11,8 per cento, il numero delle sedi operative del 18,7 e il numero totale delle macchine in flotta del 10.
Nel numero totale delle aziende di noleggio si registra per lo più la sparizione di molti noleggiatori con una flotta da una a cinque macchine. Altro dato su cui si è dibattuto è il rapporto di crescita percentuale tra l’apertura
prevista di nuove sedi (2,4%) e l’inserimento di nuove risorse umane nella business unit (1,2%), un dato che mette in luce la tendenza al riposizionamento: nel 2011 sono previsti investimenti nelle flotte in aumento del 9,3 per cento rispetto al 2010. www.rentalblog.it
Conoscere il mercato Nel corso della tavola rotonda sono stati presentati anche i dati della ricerca svolta su tutto il territorio nazionale dal Gruppo Made nel secondo semestre 2010, con la collaborazione di alcuni produttori partner. L’indagine ha coinvolto 1.142 imprese edili, clienti e non, intervistate sulle motivazioni della domanda di noleggio. In sostanza la clientela si aspetta miglior controllo e contenimento dei costi, assenza di preoccupazioni, maggiore disponibilità di gamma e ricerca di elevata professionalità.
OPERE PROVVISIONALI
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ARCHITETT
direzionale COSTRUZIONI HA GIOCATO IN CASA: È SCESA IN CAMPO A MILANO PER TOCCARE CON MANO DIVERSE TIPOLOGIE DI CASSEFORME PILOSIO, FORNITE A NOLEGGIO PER LA REALIZZAZIONE DI UN PLESSO DALLE LINEE MORBIDE
DI
DANIELA STASI
ilano, zona Nord Est, nei pressi di piazza Udine, non lontano dallo storico quartiere di Lambrate: lì, dove fino a poco tempo fa sorgeva un campo di calcio, sta nascendo il nuovo centro direzionale di Stelline, società specializzata in servizi immobiliari appartenente al gruppo bancario Credito Valtellinese. Attorniata da palazzi residenziali e adiacente all’attuale sede del gruppo, la nuova struttura presenterà un’architettura marcatamente contemporanea, caratterizzata da linee morbide e dall’utilizzo di vetro, acciaio e cotto. Iniziati lo scorso maggio, i lavori sono stati affidati all’Associazione Temporanea di Imprese costituita da Sandrini Costruzioni e Castelli Ing. Leopoldo, entrambe di Morbegno, in provincia di Sondrio. Per realizzare le strutture in cemento armato sono state impiegate opere provvisionali a marchio Pilosio, tutte fornite a noleggio: nel dettaglio, sono state utilizzate le casseforme P300 per muri e per vani ascensore, le casseforme a raggio variabile Svelt per muri curvi, il sistema di armature solai Linear e il sistema controterra TR300.
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FLOTTE&NOLEGGIO
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OPERE PROVVISIONALI
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Fornitura completa Nel cantiere milanese, come già anticipato, tutte le strutture in cemento armato, sia quelle verticali, sia quelle orizzontali, sono state realizzate con l'impiego di prodotti Pilosio. Analizziamo la fornitura nello specifico (a eccezione delle casseformi Svelt, di cui parliamo approfonditamente nel box “Di nome e di fatto”). Partiamo dalle casseforme P300, progettate per essere sottoposte a una pressione massima di 60 chilonewton al metro quadro e impiegate per la realizzazione dei muri in elevazione e per i vani ascensori (per un totale di oltre 500 metri quadrati), in abbinamento alle travi di contrasto TR300 per i muri controterra e quindi per getti monofaccia: lo schema adottato in questo cantiere prevede un modulo da tre metri di lunghezza con tre travi di contrasto, per armature lunghe 21 metri, con altezze da tre, quattro e cinque metri. Per quanto riguarda le casseforme P300, si ricorda che sono assemblabili mediante blocchi rapidi di collegamento che uniscono i pannelli agli elementi sotto-misura, consentendo così di effettuare le operazioni di armatura e l’allineamento di superfici armate in modo rapido e semplice; si tratta di un modello di cassaforma pensato per un elevato numero di reimpieghi e quindi ideale per il noleggio, grazie al telaio dei pannelli che, realizzato con profilo speciale ad alta resistenza, protegge la superficie controgetto del multistrato da 18 millimetri di spessore arricchito di una speciale pellicola fenolica da ambo i lati. Per realizzare i vani ascensore, inoltre, è stato impiegato un sistema che utilizza gli elementi standard della cassaforma P300, con un angolare interno conico per disarmare e recuperare l’intera cella in una sola operazione (un unico tiro di gru) e quindi una notevole riduzione dei tempi. Infine è stato impiegato Linear, il sistema di casseratura modulare con puntelli di classe (portata 30 kN a qualsiasi altezza di estrazione) e teste a caduta per l’esecuzione di solai gettati in opera: con Linear, nel cantiere del capoluogo lombardo, sono stati realizzati due solai, uno con uno spessore di 30 centimetri e l'altro di 50.
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FORME SINUOSE Il nuovo centro direzionale, che sarà ultimato entro luglio 2011, verrà collegato alla sede preesistente e ospiterà uffici amministrativi, sale riunioni e una mensa. “La struttura, progettata della società Stelline, comprende due piani interrati per un totale di circa 3.800 metri quadrati e diversi corpi fuori terra in connessione tra loro, per un totale di 1.200 metri quadrati realizzati in carpenteria metallica e di altri 1.300 in cemento armato”, spiega Bernardino Sposetti, capo cantiere di Sandrini Costruzioni, storica società specializzata in costruzioni civili, ristrutturazioni, lavori idraulici e infrastrutturali. “Peculiarità del plesso saranno il corpo centrale circolare, che ospiterà una suggestiva scala a chiocciola, e le facciate, in parte vetrate a doppia pelle con una copertura piana, come è tradizione nel milanese, e in parte rivestite in bandelle di cotto”.
DI NOME E DI FATTO
Per la realizzazione del corpo circolare è stato utilizzato Svelt, il sistema modulare di casseforme per le costruzioni non lineari. La circonferenza delle pareti può essere regolata tramite i tiranti regolabili e gli omega di sostegno, grazie ai quali, dopo aver impostato il raggio, i moduli non si deformano e consentono di effettuare un ulteriore livello con la stessa curvatura. Con una portata di 6.000 chilogrammi al metro quadro, un raggio minimo di 1,5 metri e moduli con larghezza massima di 240 centimetri, Svelt può essere utilizzato pure come cassaforma rampante, per muri con base ovoidale o a “S”. Anche Svelt, così come la cassaforma P300, presenta la faccia controgetto in multistrato trattato con protezione in film fenolico. La peculiarità principale, così come si intuisce dal nome, è la rapidità di assemblaggio: basti dire che nel cantiere milanese è stata montata una struttura di 27 metri lineari a doppia faccia, alta cinque metri, in cinque giorni da soli due operatori. Nelle foto sopra: il sistema per la curvatura dei casseri e i tiranti di sostegno.
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FLOTTE&NOLEGGIO
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OPERE PROVVISIONALI
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Bernardino Sposetti Capo cantiere di Sandrini Costruzioni
Stefano Bassani
Angelo Gelosa
Capo squadra di cantiere
Funzionario commerciale per la Lombardia di Pilosio
Avevamo già usato casseforme Pilosio, ci eravamo trovati bene e quindi abbiamo deciso di sceglierle anche per questo cantiere, molto particolare dal punto di vista architettonico. In questo caso, per avere un interlocutore unico, abbiamo scelto Pilosio per tutte le tipologie di casseforme (per muri, per vano ascensore, controterra, per muri curvi e per solaio). Si tratta di un buon materiale, sia per l’ottimo rapporto qualità/prezzo sia per il fatto di essere all’avanguardia sotto il profilo della sicurezza. In particolare è da segnalare la cassaforma Svelt, utilizzata per realizzare la struttura circolare: rispetto a quelle delle aziende concorrenti, questa è molto veloce e semplice da montare; presenta infatti meno minuteria rispetto alle altre e quindi vanta una resa molto buona. Siamo soddisfatti anche del lavoro effettuato dallo studio tecnico di Pilosio, che ha sviluppato il progetto per tutte le strutture provvisionali impiegate, coordinandosi perfettamente con gli ingegneri della committente.
Pilosio si contraddistingue da 50 anni per la qualità, sia del prodotto, sia del servizio offerto. Per quanto riguarda questo specifico cantiere, per esempio, oltre alla fornitura a noleggio delle nostre casseforme, ci siamo occupati della progettazione delle opere provvisionali utilizzate, della logistica e dell’assistenza che presuppone una nostra presenza costante in cantiere. Con i nostri clienti instauriamo un vero rapporto di collaborazione, di forte simbiosi: non puntiamo sulla vendita fine a se stessa, non siamo meri raccoglitori di ordini; vogliamo vedere la nostra clientela contenta della scelta fatta e quindi siamo pronti a soddisfare ogni sua esigenza.
Un pezzo di storia friulana Fondata nel 1961, Pilosio produce ponteggi, blindaggi, casseforme per muri in elevazione e solai, oltre che palchi, tribune, coperture, torri audio e video per lo spettacolo, tutti forniti sia in vendita, sia a noleggio. Pilosio, che fa capo al fondo Bs Private Equity e fa parte del Gruppo Pm, accorpa altre due realtà: Electroelsa, produttrice di piattaforme auto sollevanti, ascensori e montacarichi da cantiere, e Lama, specializzata in ponteggi leggeri in alluminio, trabattelli e co-
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perture per il settore della manutenzione e del restauro; con sede a Tavagnacco, in provincia di Udine, occupa 200 addetti e nel 2009 ha registrato un fatturato di 26 milioni di euro, con una quota export pari al 30 per cento. Nel 2010 l’azienda ha portato a compimento gli investimenti di tre milioni di euro per la dotazione di nuovi impianti finalizzati a incrementare la capacità e la qualità produttiva.
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Costruzioni N 647 Anno LX Aprile 2011
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MOTORI DUE NUOVI QUATTRO CILINDRI TEDESCHI CHE RISPETTANO LO STAGE III B
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SPECIALE SAMOTER 2011: TUTTI I DATI TECNICI DI 100 NUOVE MMT