Costruzioni 637 maggio 2010

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Mensile di Macchine_Mezzi d’Opera_Attrezzature [Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni]

I N COPERTINA

SOMMARIO Iveco, con una gamma di veicoli dai 35 ai 560 quintali, soddisfa le esigenze del mercato cavacantiere ed edilizia leggera in tutte le sue applicazioni. Massif, Daily, Eurocargo e Trakker danno una risposta congrua a ogni tipo di missione e per tutte le condizioni di lavoro. In particolare, le versioni 4x4 dell’Eurocargo uniscono performance, capacità fuoristrada, agilità, capacità di carico elevata e una buona carrozzabilità. Pagina 100

PROVATI PER VOI GAMMA IVECO OFF-ROAD Cristian Furini

INSERZIONISTI E AZIENDE

WALK AROUND MACCHINE

4

72 MINI CINGOLATO NOTIZIARIO

IHIMER 12VXE Claudio Marini

6Attualità e prodotti MACCHINE & ATTREZZATURE 14 MACCHINA DEL MESE 94 HITACHI ZAXIS ZX29U-3 PALE GOMMATE Punta in alto Matthieu Colombo

Trasmissione di pensiero Cristian Furini

INCONTRI

DEMOLIZIONE & RICICLAGGIO

32 NOTIZIARIO Attualità e prodotti

20 ASTE

36 SICUREZZA IN CANTIERE

Al miglior offerente

Modus operandi

Matthieu Colombo

Daniela Stasi

24 NOVITÁ 2010

38 TRITURATORE-VAGLIO

Innovazione? Azione!

Ecomagie in pista Daniela Stasi

Cristian Furini

DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo E mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO Emilia Longoni E costruzioni@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Valentino Viale

SEGRETERIA Ornella Oldani E segreteria@fiaccola.it

AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano E amministrazione@fiaccola.it

COLLABORATORI Paolo Bruschi, Valeria Campioni, Federico Fornara, Claudio Marini, Edoardo Nartelli, Umberto Nartelli, Jacopo Pastore, Daniela Stasi

ABBONAMENTI Mariana Serci E abbonamenti@fiaccola.it

IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page Novate (MI)

TRAFFICO E PUBBLICITÀ Antonella Ciliberto, Laura Croci, E marketing@fiaccola.it

MARKETING E PUBBLICITÀ Sabrina Levada E slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 E ottoadv@tin.it per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna

Mensile - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 1 DCB Milano - Filiale di Milano Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 Stampamatic - via Albert Sabin, 26 20019 Settimo Milanese (MI)


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[637] maggio_2010

Tutte le novità mmt viste al Bauma 2010. Abbiamo contato oltre 155 novità, soprattutto tra le macchine compatte

SUL PROSSIMO NUMERO

TECNOLOGIE & CALCESTRUZZO

46 L’ISTITUTO PENSANTE L’Istituto decolla In collaborazione con IIC

48

L’ISTITUTO INFORMA Parola agli associati

CAVE & INERTI

62 NOTIZIARIO Attualità e prodotti

66 TRATTAMENTO ACQUE Protagoniste nel torbido Paolo Bruschi

SOLLEVAMENTO IN CANTIERE

FLOTTE & NOLEGGIO

108 NOTIZIARIO

118 NOTIZIARIO

Attualità e prodotti

Attualità e prodotti

112 GRU RETROCABINA

122 AZIENDE

Sartoria pesante

Avanti tutta!

Matthieu Colombo

Daniela Stasi

In collaborazione con IIC

50 NOTIZIARIO Attualità e prodotti

54

AUTOMAZIONE Self control Paolo Bruschi

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 Prezzi di vendita abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00

É vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge

675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera ricevere, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini

Casa Editrice

la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484 E-mail: costruzioni@fiaccola.it

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440

WWW.FIACCOLA.COM


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I NDICE[I NSERZIONISTI] AZIENDE C ITATE 2M Aggreko Agos Ribaltabili Aideco Airo Allison Alptransit Altrad Ama Attisani Macchine Berti Piattaforme Bindi Bosch Bunker Cams Canginibenne CTE Diemme Filtration Elettrondata Fassi Group Filtrec Geda Gruppo Venpa3 Haulotte Hitachi-Scai Idrobenne Ihimer Imet Iveco JCB Kapriol Liebherr Mammoet Manitowoc MB Mercedes-Benz Michelin Milwauckee Oil&Steel Piusi Ritchie Bros. Auctioneers Ruthmann Sebach Sennebogen Soilmec Sperian Protection Tadano Terex Unacea Vitali Volvo CE Yanmar

BETONTAGLIO SRL

34

www.betontaglio.it

34 119 112 36 109 6 7 32 12 119 118 38 7 52 38 32 109 66 54 9-112 7 110 122 108 14 33 72 110 100 24 7 7 108 111 33 62 64 119 110 9 20 109 120 35 12 7 109 108-111 6 33 94 10

128

www.saie.bolognafiere.it

LOCATELLI SPA

106

www.locatelligru.it

III COP.

www.calcestruzzi.it

CANGINIBENNE SRL

8

www.canginibenne.com

CECCANTINI & FIGLI SRL

44

www.ceccantini.it

CGT SPA COMPAGNIA GENERALE TRATTORI

23

www.liebherr.com

BOLOGNA FIERE SPA SAIE 2010 CALCESTRUZZI SPA

LIEBHERR INTERNATIONAL DEUTSCHLAND GMBH

MACK BROOKS EXHIBITION INTERTUNNEL 2010

127

www.intertunnel.com

MERCEDES-BENZ ITALIA V.COMM

18/19

www.mercedes-benz.it/van

MERCEDES-BENZ ITALIA V.IND 65 II COP.

www.cgt.it

http://truck.mercedes-benz.it/

MERLO SPA INDUSTRIA METALMECCANICA

CON/AGG CONEXPO 2011

60

www.conexpoconagg.com

CTE SPA

MICHELIN ITALIANA SPA 110

www.ctelift.com

DALECOM SRL

53

DIECI SRL

111

OFFICINE CECCONI GROUP SRL www.officinececconi.it

F.A.E. SPA - TECNIFOR SPA IND. ALLOGGI PREF. INSERTO

PEUGEOT VEICOLI COMMERCIALI

GRUPPIO EDIZETA SRL

11/13

www.edizeta.it

IHIMER SPA

5

www.ihimer.com

IME TECHNOLOGY SRL

IV COP.

www.imeplants.it

KOMATSU ITALIA SPA

43

www.komatsuitalia.it

KUBOTA EUROPE

12

www.kubota.fr

59

www.mohwinckel.it

www.dieci.com

www.faeterni.it

71

www.michelin.it

MOHWINCKEL SPA

www.dalecom.it

1

www.merlo.com

51

93

www.peugeot.it

PROMOVE SRL

35

www.pmvpromove.it

STUCCHI SPA

99

www.stucchi.it

VENPA SPA

121

www.gruppovenpa3.it

VERMEER ITALIA SRL

30

www.vermeeritalia.it

VF VENIERI SPA

9

www.vf-venieri.com

PER SAPERNE DI PIÙ IN MODO FACILE ED ECONOMICO

[ 637] maggio_2010

PUBBLICITÀ ARTICOLO,

A

SERVIZIO[I NFORMAZIONI] Il Servizio Informazioni è a vostra disposizione per fornirvi gratuitamente ulteriori dati su pubblicità, articoli e notizie contenute sulla rivista COSTRUZIONI

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NOTIZIA A

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RICHIEDENTE: COGNOME

NOME

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COMUNE TELEFONO

+

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CIVICO

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WWW.

Compili, ritagli e spedisca oppure invii per fax o con posta elettronica a: Casa Editrice La Fiaccola srl - Via Conca del Naviglio 37 - 20123 Milano - fax 02 89421484 - E-mail: costruzioni@fiaccola.it

Il trattamento dei dati personali che la riguardano, per quanto stabilito dalla legge 675/96, di cui Le garantiamo massima riservatezza, verranno utilizzati solo dalla banca dati della Casa Editrice La Fiaccola. Perciò, per aggiornarLa sulle nostre iniziative, i suoi dati non saranno nè comunicati nè diffusi a terzi: se non desiderasse ricevere altre comunicazioni sbarri la casella a lato


13-01-2009

15:21

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unleaded.it

Stampa periodica

5

YEARS TOTA L WARRAN TY

Un’offerta che non potrete rifiutare Solo i membri della nostra famiglia godono di speciali privilegi: grande affidabilità, assistenza continua, interventi di manutenzione rapidi. Da oggi, su richiesta, l’estensione della garanzia sulle nostre macchine arriva fino a cinque anni.* La sfida è cominciata, noi siamo pronti. Parola d’onore. *Per informazioni su termini e costi dell’estensione di Garanzia contatta il tuo concessionario Ihimer

www.ihimer.com


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NOTIZIE

[Attualità&Prodotti] n Lanciata al Bauma la nuova trasmissione off-highway 6620 e nuove soluzioni modulari per la Serie 4000

n Nuove adesioni

Si allarga il numero di aziende che hanno aderito a Unacea (Unione Nazionale Aziende Construction Equipment & Attachments), l’associazione di categoria delle aziende

di macchine per costruzioni da poco nata in seno a Confindustria-Finco: nelle ultime settimane hanno aderito Komatsu Italia e Came. Komatsu Italia (che si affianca alla già presente Komatsu Utility Europe) è la prima azienda importatrice che ha scelto di entrare in Unacea, un passo importante per la costruzione di una rappresentanza unitaria al livello nazionale capace di mettere insieme produttori ed importatori, per fare massa critica nella difesa e nel rilancio del comparto delle macchine per costruzioni. Si continua inoltre ad arricchire la rappresentanza dei produttori di attrezzature con Came, costruttore di benne, attacchi rapidi, forche e attacchi speciali.

www.unacea.org

[6] costruzioni maggio 2010

PRODUTTIVITÀ AFFIDABILE l Bauma 2010, Allison Transmission ha presentato la nuova trasmissione della serie Off-Highway completamente automatica 6620 e le nuove versioni delle versatili trasmissioni della serie 4000, già popolari nel mercato delle costruzioni. La nuova trasmissione [Allison] 6620 sostituisce il modello 6610, di cui eredita le ottime prestazioni, la resistenza, l’affidabilità e la durata, e migliora la frizione di lock-up, l’albero ed il mozzo della turbina del convertitore, così da abbattere ulteriormente i costi di manutenzione e i fermi macchina. La serie 4000 è stata equipaggiata con una predisposizione opzionale per una pompa servosterzo di emergenza, opzione che facilita l’installazione del sistema di sterzata ausiliario, richiesto dalla maggior parte degli autocarri a cassone ribaltabile 8x4 europei. In aggiunta alla retromarcia standard, sui modelli a sette velocità Allison offre ora anche una seconda retromarcia “deep reverse”, disponibile soltanto sui modelli delle serie 4700 e 4800. La gamma di trasmissioni a sei o sette velocità della serie 4000 è disponibile con rapporti corti e lunghi ed è molto apprezzata nelle applicazioni movimento terra per i dumper, oltre che nel settore petrolifero e nelle gru. Tra i nuovi veicoli esposti al Bauma con trasmissioni Allison segnaliamo l’autogrù Grove GMK6300L con cambio automatico serie 4000, il nuovo Mercedes-Benz Zetros con trasmissione della serie 3000 e il nuovo Astra HHD8 con cambio 4700. www.allisontransmission.com

A


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n

A TERRA E IN QUOTA

Il nuovo casco AirKap [Kapriol], a norma EN397, è stato ideato per offrire a chi lavora in cantiere la massima protezione in ogni situazione. Adatto per i lavori a terra, può infatti velocemente trasformarsi in casco di sicurezza per i lavori in quota, con l’inserimento dell’apposito sottogola. È inoltre possibile aggiungere altri due componenti: la visiera retrattile e le speciali cuffie antirumore ad aggancio rapido, per integrare nello stesso prodotto un’efficace protezione per gli occhi e le orecchie. Il design del casco, con aperture nella parte superiore e il taglio alto sulle orecchie, è concepito per favorire la corretta aerazione e mantenere la testa alla temperatura ideale, evitando una eccessiva sudorazione del capo e garantendo un alto livello di comfort per l’utilizzatore. La regolazione della taglia avviene grazie alla rotella posteriore, che può essere comodamente maneggiata anche con una mano sola e indossando i guanti da lavoro.

www.kapriol.com

n Per le trasmissioni

Filtrec è un costruttore che offre soluzioni di filtraggio in svariati settori. Tra questi anche quello delle macchine movimento terra. Tra i prodotti FILTREC segnaliamo i filtri spin-on della serie Hycycle utilizzati principalmente per trasmissioni idrostatiche e per le linee di ritorno dei sistemi idraulici in condizioni di avviamento a freddo. La gamma è stata progettata dal reparto ricerca e sviluppo di Filtrec per lavorare con pressioni fino a 34,5 bar.

www.filtrec.it

AVANZAMENTO SAN GOTTARDO n

Ultimi aggiornamenti da [Alptransit]: si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel anche nei cantieri del secondo asse della nuova ferrovia transalpina (NFTA). Al primo gennaio 2010 nella galleria di base del San Gottardo, che sarà il tunnel più lungo del mondo, si erano scavati 141,82 km, cioè il 93,4 per cento dei 151,84 km totali di gallerie, pozzi e cunicoli. L’avanzamento nel mese di dicembre è stato di 538 metri. AlpTransit San Gottardo SA, che realizza la galleria su mandato della Confederazione elvetica, prevede per il 15 ottobre 2010 la caduta dell’ultimo diaframma. A quel punto sarà completato lo scavo di un tubo di 57 km che collega Erstfeld a Bodio. I lavori procedono anche nella galleria di base del Monte Ceneri, che va a completare a Sud della città di Bellinzona l’asse del San Gottardo. Al momento sono stati scavati 7.593 metri dei 40,19 km totali (circa il 18,9 per cento).

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www.alptransit.ch/it

n MOVIMENTARE BALENE Questo caricatore gommato Liebherr sta effettuando un triste ed insolito lavoro: su una spiaggia a pochi chilometri da Città del Capo a febbraio si sono arenate una ventina di piccole balene che non hanno più ritrovato la via del mare…

n Di corsa, al Superbike

Rinnovata la collaborazione tra Ducati Corse e Bosch: anche per il 2010, durante le tre tappe italiane del Campionato Superbike, saranno presentate novità di prodotto e promozioni relative alla linea Elettroutensili Professionali di BOSCH; protagonista dell’evento è come di consueto il Truck Bosch, dove si svolgono test e dimostrazioni aperte al pubblico. Oltre al circuito di Monza, svoltosi a maggio, l’iniziativa si ripeterà a Misano Adriatico (25-27 giugno) e a Imola (24-26 settembre).

www.bosch-pt.it

n Al lavoro con la polo

Comfort, durata e design innovativo. Sono queste le caratteristiche principali della linea di abbigliamento professionale a marchio TimberlandPRO, la cui licenza è posseduta da SPERIAN PROTECTION per l’Europa, Medio Oriente e Africa. Tra le novità per la primavera-estate 2010 spicca la polo a manica corta TimberlandPRO 342 realizzata con tecnologia Drytech, che permette di lavorare tutto il giorno, anche esposti al sole mantenendo il corpo perfettamente asciutto.

www.sperian.com costruzioni maggio 2010 [7]


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MANIFESTAZIONI,

[ ATTUALITÀ & PRODOTTI

FIERE E CONVEGNI

]

19-20 GIUGNO, PONTE DELLA PRIULA (TV)

GE.MI Fiera di macchine movimento terra e attrezzature per il lavoro in cava e in cantiere. www.fieragemi.it

9-11 SETTEMBRE, PIACENZA

GIS Giornate italiane del sollevamento 2a edizione www.fieragis.it

6-9 OTTOBRE, PIACENZA

GEOFLUID 2010 18a Mostra internazionale tecnologie ed attrezzature per ricerca, estrazione e trasporto fluidi sotterranei www.geofluid.it

27-30 OTTOBRE, BOLOGNA

SAIE 2010 46° Salone internazionale dell’edilizia www.saie.bolognafiere.it

n

46.000 VISITATORI

TRA MACCHINE E MATERIALI Edil Tech 2010, la ventiquattresima rassegna delle macchine e tecnologie per l’edilizia, l’architettura e il risparmio energetico organizzata da Promoberg lo scorso aprile, ha chiuso i battenti con 46.000 visitatori registrati. Nel 2009 ne erano stati registrati 42.000 e nel 2008 47.000. A giudicare da questi numeri il claim dell’evento “costruiamo la ripresa” è tutt’altro che fuori luogo, nonostante le oggettive difficoltà che il settore dell’edilizia sta affrontando in Italia e in Europa. Oltre alle macchine e attrezzature da cantiere, negli spazi del Polo Fieristico di Bergamo hanno attirato l’attenzione anche i materiali edili per il costruire sostenibile, con il minor impatto ambientale e il massimo rispetto per l’ambiente e la natura. L’attenzione per le macchine movimento terra è stata in linea con le edizioni passate ma è parso evidente come, nella provincia di Bergamo e in quelle limitrofe, sia sempre più grande l’attesa dell’avvio della cantierizzazione di opere come la Pedemontana, la Brebemi e il Corridoio 5.

www.fieraedile.it

ATTACCO RAPIDO CR TWIN LOCK REVERSIBILE SEMIAUTOMATICO CON STRUTTURA IN FUSIONE.

Reversibilità di tutti gli utensili Cambio degli utensili in soli 20 secondi Dispositivo di bloccaggio semi-automatico Recupero dei giochi Elevata compattezza e stabilità Sistema brevettato Disponibile anche nella versione idraulica

[8] costruzioni maggio 2010

CANGINIBENNE srl - SARSINA (FC) Tel. +39.0547.698020 Fax +39.0547.698021 e-mail : commerciale@canginibenne.com www.canginibenne.com


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NOTIZIE[Attualità&Prodotti]

WWW

n IL SITO DEL MESE

 velocità  fruibilità  completezza  grafica  download

È ben realizzato e intuitivo nella navigazione il sito della Fassi Gru. Rinnovato di recente, presenta informazioni dettagliate sull’azienda e sulle gru caricatrici di Albino (BG). Le schede tecniche di tutta la gamma sono consultabili sul sito e scaricabili. Disponibili on line e scaricabili in formato Pdf anche gli ultimi numeri del magazine della Casa. Funzionale e veloce il “dealer locator”, che permette di individuare il concessionario Fassi più vicino.

www.fassigroup.com

n

RIFORNIMENTI

DI QUALITÀ Spesso le condizioni dei cantieri impongono rifornimenti di carburante in condizioni non ottimali, che rischiano di contaminare il carburante. Piusibox è una soluzione che permette di effettuare rifornimenti di carburante in modo rapido ovunque. Nel compatto contenitore a chiusura ermetica [Piusi] sono incluse tutte le attrezzature utili al trasferimento di carburante “pulito” e sicuro grazie al sistema salvagoccia che evita accidentali perdite nell’ambiente. La Piusibox, coperta da brevetto internazionale, è una soluzione pratica ed ecologica per il rifornimento di attrezzature e macchine da cantiere preservando a lungo le prestazioni dei loro motori.

www.piusi.com

n

UN NANO ALL’AVANGUARDIA

Uno stand ricco di prodotti innovativi. [Cobo Group] è approdato a Intermat con diverse novità, dal pedale progettato appositamente per veicoli equipaggiati con elettronica recente a una serie di nuovi display multifunzioatore slave per piccoli pannelli in automazioni più sofisticate.

www.cobospa.it

costruzioni maggio 2010 [9]


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ATTUALITÀ ATTUALITÀ&&PRODOTTI MOTORI

NOTIZIE[Attualità&Prodotti] n Più puliti, più affidabili e meno assetati. Il quarto step delle emissioni per la Casa nipponica è cosa fatta. Inalterate dimensioni ed ingombri

IV AL SOL LEVANTE

l fine di conformarsi alla prossima fase delle normative sulle emissioni Epa Tier IV Interim/Eu stage III B, [Yanmar] lancia due nuovi motori. Il 4TNV88-CR nella fascia di potenza dei 35,5 chilowatt a 3.000 giri al minuto, e il 4TNV94HT-CR che di chilowatt ne registra 88,4 a 2500 giri e che rappresenta un ampliamento della gamma motori Yanmar verso l’alto. Il 4TNV88CR è un quattro cilindri da 2,19 litri mentre il 4TNV94HT-CR presenta una cilindrata di 3,05 litri. Il costruttore nipponico ha basato la tecnica di pulizia dei gas di scarico impiegando una common rail in cui le pressioni dovrebbero superare i 1.600 bar, l’Egr raffreddato, altre all’mmancabile gestione integralmente elettronica del motore. Previsto anche un Doc (catalizzatore ossidativo), e un filtro

A

[10] costruzioni maggio 2010

antiparticolato Dpf. La specifica combinazione di queste tecnologie tarata sulla potenza del motore permette così di mantenere i limiti di NOx e PM sotto i livelli che entreranno in vigore nel 2011.

PULIZIA MA NON SOLO Il vantaggio per il costruttori Oem dei nuovi quattro cilindri non risiede solo nell’abbattimento delle emissioni di NOx e PM, ma anche nei consumi. Yanmar dichiara una sensibile riduzione dei grammi per chilowattora prodotti, oltre ad un contenimento notevole del rumore. Tutte le fasi del post trattamento avranno un controllo più preciso e soprattutto grazie alla gestione elettronica sarà possibile effettuare una diagnosi più accurata del propulsore grazie all’interfaccia Can. Nonostante le modifiche sostanziali, i nuovi motori mantengono le stesse dimensioni del blocco e il medesimo ingombro dei quattro cilindri attualmente in commercio. Quest’ultimo aspetto rappresenta un plus di non poco conto, considerato che i nuovi motori EPA Tier IV/UE Stage III B possono essere installati nelle macchine senza che vengano imposte agli Oem sostanziali modifiche progettuali. www.yanmar.com


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NOTIZIE[Attualità&Prodotti] n

DOPPIA BATTERIA

DI TESTE ROTARY Visto il positivo riscontro sul mercato mondiale, [Soilmec] propone la perforatrice idraulica SR-90 in una nuova configurazione, la TTJ Twin Turbojet. Questa nuova soluzione per il soilmixing consiste in una doppia batteria aste/utensili TJ montata sulla stessa macchina, progettata per ottenere una migliore rottura e miscelazione del terreno e per mantenere la costante verticalità del trattamento. Le coppie delle teste rotary disponibili sono due: 125 kNm a 17 giri/minuto la prima e 39 kNm a 55 giri/minuto la seconda. La profondità di trattamento raggiungibile è di 24,5 metri utilizzando due utensili di diametro pari a 1.600 millimetri. La distanza tra le aste di perforazione delle due batterie è regolabile tra 1.200 e 2.000 millimetri. Ulteriore soluzione introdotta in questo nuovo modello è il sistema di monitoraggio DMS2 abbinato ad un innovativo sistema di posizionamento Gps.

www.soilmec.it

[12] costruzioni maggio 2010

n

PONTE DI COMANDO

Il gruppo [Ama] ha presentato al Bauma la propria ampia gamma di soluzioni studiate per l’allestimento dell’interno cabina dei veicoli a lenta movimentazione. Tra le novità spicca la nuova strumentazione digitale “Control View”, ideata per i clienti più esigenti. La nuova linea di strumentazione con display digitale interamente personalizzabile, è stata studiata per l’allestimento cabine su macchine di medio-alto livello. Il modello presentato da Ama al Bauma è dotato di display Lcd a colori da sette pollici antiriflesso ed antigraffio, di due linee Canbus per colloquiare con centraline motore ed altri dispositivi con interfaccia Can, può gestire contemporaneamente fino a quattro ingressi video Pal/Ntsc, ha una porta Usb ed è collegabile a pc per la diagnostica tramite linee RS485 e RS232. La strumentazione è poi dotata di una SD-card su cui vengono memorizzati i parametri della macchina (blackbox) ed è predisposta per connessioni Gsm.

www.ama.it


*

* ** *** ****

L’offerta è valida a partire dal numero 5 (maggio 2010) di Cantierissimo con Carrellistica L’offerta per la sottoscrizione dell’abbonamento di Cantierissimo con Carrellistica è valida fino al 16 luglio 2010 L’offerta è valida per abbonamenti annui che prevedono la spedizione in Italia L’offerta sarà attivata previo il raggiungimento di un numero minimo di adesioni


ZAXIS ZX29U-3

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RUGGISCE MA IN SILENZIO Lo ZX29U-3 è motorizzato con il tre cilindri Yanmar 3TNV88 da 1,642 litri conforme alle normative europee sulle emissioni inquinanti Stage IIIA che emette una potenza netta (ISO 9249) di 19,7 chilowatt a 2.200 giri al minuto e assicura una coppia massima di 107 Nm a 1.000 giri. Grazie a questo motore e alla accurata insonorizzazione, il nuovo Hitachi è molto silenzioso anche in condizioni operative. Di nuova introduzione la modalità operativa “Eco Zone” che permette di ottenere una buona produttività riducendo emissioni inquinanti e consumo di carburante.

MOTORE 3TNV88 Omologazione ambientale Stage IIIA Tipo 3 cilindri in linea, raffreddato a liquido Combustione diretta Aspirazione NA Cilindri 3 Alesaggio x corsa 88 x 90 mm Cilindrata 1.642 l Potenza netta (ISO 9249) 19,7 kW a 2.200 giri/min Coppia massima 107 Nm a 1.000 giri/min Raffreddamento Radiatore Massa motore 138 kg


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NOTIZIE [la_macchina_del_mese]

Punta in

ALTO

LA SERIE 3 DEI NUOVI MINIESCAVATORI GIAPPONESI DI TINTA ARANCIO CRESCE. OTTO NUOVI MODELLI PROGETTATI PER CONTRASTARE LA MIGLIORE CONCORRENZA. PRESENTIAMO IL NEONATO ZAXIS ZX29U-3 DI MATTHIEU COLOMBO

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CONTROLLO AUTOMATICO DELLA VELOCITÀ

D

opo il lancio dello ZX14-3 nel 2008 e dello ZX27-3 alla fine del 2009, Hitachi ha calato tutte le sue carte sul tavolo da gioco dei miniescavatori presentando alla Bauma i modelli standard ZX18-3, ZX16-3 e i girosagoma compatti (short radius) ZX29U3, ZX33U-3, ZX38U-3, ZX48U-3 e ZX52U-3. La serie 3 dei nuovi mini giapponesi conta oggi ben nove modelli progettati per contrastare la migliore concorrenza e garantire elevati standard di produttività con costi di manutenzione ridotti. Abbiamo scelto come macchina del mese il modello di accesso alla gamma di miniescavatori short radius, lo Zaxis 29U-3 per cui il costruttore dichiara un peso operativo variabile da 3.060 e 3.230 a seconda dell’allestimento scelto. Fornito con cabina, il nuovo modello è disponibile a richiesta anche con il solo tettuccio ma sempre con omologazione ROPS/OPG; inoltre con il braccio da due metri e dieci si può avere un penetratore da 1,47 metri che, a richiesta, può essere sostituito in linea di produzione con uno più corto da 1,17 metri che riduce un poco le prestazioni cinematiche ma aumenta la forza di scavo. I due penetratori sono disponibili sia nella versione con cabina sia in quella con tettuccio. Di seguito, alcuni dettagli del neonato Zaxis ZX29U-3. 

costruzioni maggio 2010 [15]


ZAXIS ZX29U-3

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RAPIDO E PROGRESSIVO Il nuovo Zaxis ha un sistema di controllo automatico della traslazione (2 velocità) che garantisce una progressione costante e favorisce quindi la stabilità dei carichi trasportati. Oltre al diffuso sistema “auto shift down” che scala la marcia sotto sforzo, lo Zaxis 29U-3 reinserisce la marcia superiore quando il carico o la pendenza da superare diminuiscono. La velocità massima raggiungibile è di 4,5 chilometri orari.

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SOTTOCARRO “HEAVY” A

X

CENTRO APERTO L’impianto idraulico del nuovo mini è costituito da tre pompe; due assiali a portata variabile e una a portata fissa. Merita attenzione il circuito di rigenerativa idraulica sul martinetto che controlla il penetratore. Da notare, la concezione modulare dell’impianto idraulico che facilita, in caso di necessità, le operazioni di sostituzione dei tubi.

SHORT RADIUS Lo ZX29U-3 non è un escavatore girosagoma puro ma a raggio di rotazione ridotto. Questa architettura di “compromesso” permette di unire prestazioni di rilievo e stabilità operativa elevata a dimensioni compatte della macchina che favoriscono l’utilizzo in cantieri particolarmente angusti. Di serie è fornita anche una zavorra addizionale (sbalzo posteriore aumentato di 90 mm), particolarmente indicata per quando si montano attrezzature idrauliche in testa al braccio.

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NOTIZIE [la_macchina_del_mese] CON LA CABINA CRESCE IL COMFORT Lo ZX29U-3 è fornito di serie con la cabina. Al suo interno un sedile ammortizzato dalle dimensioni tipiche di macchine di categoria superiore, dei vani porta oggetti, un portabicchiere, l’impianto di climatizzazione e la radio. Da notare che la cabina può essere sollevata per eseguire facilmente operazioni di ispezione e manutenzione. A richiesta si può avere la versione con tettuccio tanto cara ai mercati mediterranei (omologata al pari della cabina ROPS/OPG) anch’essa con sedile ammortizzato e con una esclusiva cassetta per gli attrezzi posta dietro al sedile. Per entrambe le postazioni di comando, la disposizione dei comandi è di tipo classico.

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CILINDRO PROTETTO

CONTRAPPESO ADDIZIONALE DA

190 KG

HITACHI ZX29U-3 Lunghezza penetratore Postazione ROPS/OPG Sbraccio max Prof max scavo Prof max al plinto Alt. max scarico Altezza max escavatore Larghezza max Larghezza cingoli gomma Luce a terra Forza di strappo Forza penetrazione Peso operativo Capacità gasolio

1,17 m tettuccio

cabina 4.670 mm 2.590 mm 2.200 mm 3.190 mm 3.030 mm 2.460 mm 2.500 mm 1.550 mm 300 mm 320 mm 1.864 daN 1.433 daN 40 l

1,47 m tettuccio 4.920 mm 2.890 mm 2.390 mm 3.300 mm 2.460 mm 1.550 mm 300 mm 320 mm 1.864 daN 1.256 daN 3.060 kg 40 l

cabina

3.120 mm 2.500 mm

3.230 kg

On line: www.hcme.com - www.scaispa.com

costruzioni costruzionidicembre maggio 2010 2008 [17]


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19-04-2010 9:51:43


ASTE

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INAUGURATO LO SCORSO MARZO UN NUOVO SITO D’ASTE “CANADESE” IN ITALIA, A CAORSO

(PC). IN QUESTA OCCASIONE, OLTRE 1.000 MACCHINARI SONO STATI BATTUTI E ASSEGNATI AL MIGLIOR OFFERENTE SENZA PREZZO MINIMO E SENZA RISERVA.

ALTRE 4 ASTE NEL 2010 DI

MATTHIEU COLOMBO

Al

MIGLIOR offerente >>

[20] costruzioni maggio 2010

PROSSIMA


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I NCONTRI >>

ITALIA: UN MERCATO DA 5 ASTE ALL’ANNO

ASTA PUBBLICA SENZA RISERVE Spieghiamo subito cosa s’intende per “senza riserve”. Significa che ogni articolo viene venduto il giorno stesso dell’asta al miglior offerente senza che sia definito un prezzo minimo o un prezzo sotto riserva. Questo concetto è molto importante e va tenuto a mente perché alla base della filosofia Ritchie Bros., la casa d’aste d’oltreoceano specializzata in macchine movimento terra, veicoli industriali, macchine agricole e presente in venticinque paesi del mondo.

I numeri dell’evento 1.000 macchinari venduti 5,6 milioni di euro (ammontare complessivo vendite) 2.500 visitatori 680 registrati (deposito di garanzia versato)

ASTA A

CAORSO: 20 MAGGIO 2010

acquisto all’asta fa sognare; qualsiasi sia la merce in vendita. La speranza di tutti i partecipanti è quella di aggiudicarsi un bene a un prezzo - se non incredibile - indubbiamente competitivo. In Italia, fino a pochi anni fa, questo metodo di acquisto era associato esclusivamente alle aste giudiziarie che trattavano per lo più beni immobili e automobili. Oggi non è più così anche grazie alla società canadese Ritchie Bros. Auctioneers e alla sua cultura della vendita al miglior offerente, senza prezzo minimo e senza riserva alcuna. Dai registri contabili della società risulta che i primi clienti residenti in Italia hanno iniziato ad acquistare beni nel 1980, quando le aste europee si tenevano in Olanda. La prima asta Ritchie Bros. in territorio italiano è avvenuta nel 1992. Dal 2000 Nicola Nicelli - attuale area manager Italia della Ritchie Bros. Auctioneers - ha iniziato un lavoro di semina costante che ha portato a concludere la prima asta nel 2002 e la prima di macchinari industriali nel 2004 a Livorno. Dal 2005 a tutto il 2007 le aste si sono tenute su un terreno di proprietà “Ritchie” a Livorno, mentre dal 2008 a tutto il 2009 l’attività è continuata su un terreno a Caorso, provincia di Piacenza, in attesa dell’inaugurazione di un nuovo, importante e rappresentativo sito d’aste di proprietà. Lo scorso 18 marzo Ritchie Bros. Auctioneers, la più grande casa d’aste di macchine e attrezzature industriali al mondo, ha aperto ufficialmente il nuovo sito permanete di aste a Caorso (Piacenza), con un’asta pubblica senza riserve durante la quale sono stati venduti oltre 1.000 macchinari. L’asta dal ritmo frenetico che ha battuto vendite per un ammontare complessivo di 5,6 milioni di euro in circa dieci ore, è stata interrotta nella mattinata per la cerimonia del taglio del nastro alla presenza delle autorità locali e dei clienti. La costruzione del nuovo sito d’aste è iniziata a Caorso nel 2009 su un terreno di 25 ettari. Oltre al piazzale d’esposizione macchine sono stati realizzati: un teatro per le aste da 520 posti a sedere al coperto, un’ala di uffici, un’area per aste virtuali (quelle di attrezzature non semoventi), un’area accettazione e il parcheggio per i clienti. 

L’


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ASTE

I NCONTRI 

La somma di macchine vendute in Italia nel 2009 è pari a 28 milioni di euro, quella europea è di oltre 600 milioni e quella mondiale di 3,5 miliardi di dollari. L’obiettivo per l’Italia nel 2010 è raggiungere i 42 milioni di euro.

Guylain Turtgeon Executive Vice presidente EMEA Ritchie Bros. Auctioneers

Come funziona l’asta • Ritchie Bros. seleziona dalla propria banca dati i clienti potenziali per l’asta, invia loro l’invito e una presentazione del sito internet www.rbauction.com dove il parco asta viene costantemente aggiornato; • qualche giorno prima dell’asta, i venditori portano i macchinari sul sito “Ritchie” dove i potenziali acquirenti possono esaminarli fino al giorno precedente la vendita; • il giorno dell’asta i partecipanti assistono alla sfilata dei lotti in ordine numerico progressivo; • per ogni lotto il banditore annuncia il numero, offre una base d’asta, quindi abbassa il prezzo finché qualcuno non comincia le offerte e lo aumenta sino all’offerta più alta.

LE REGOLE BASE • Ogni asta è senza prezzo di riserva. Ogni articolo è venduto il giorno dell’asta al miglior offerente. • I proprietari non possono rilanciare sul loro stesso materiale. • Il servizio Ritchie Bros. verifica la documentazione dei mezzi prima della vendita (materiale libero da obbligazioni e finanziamenti). • Chi intende acquistare deve eseguire un deposito di garanzia (assegno).

[22] costruzioni maggio 2010

20 SU 100 COMPRANO ON LINE A partire dal 2002 Ritchie Bros. Auctioneers ha organizzato il servizio via Internet «rbauctionBid-Live», che permette ai clienti del mondo intero di partecipare e fare offerte in tempo reale. Oggi il 20 per cento delle vendite è fatto via internet ma il 90 per cento di questi acquirenti ha visto prima la macchina in loco o ha un uomo presente in platea. www.rbauction.com

SERVIZI E CONSULENZE BY R ITCHIE • Servizio di ripristino delle attrezzature (pulizia interna/esterna, sabbiatura, verniciatura, sostituzione vetri, …) solitamente consigliati per facilitare la vendita. • Consulenza per il contratto di vendita. • Valutazione di macchine e attrezzature. • Pagamento e ritiro merce sono assistite da Ritchie Bros. • Ritchie Bros., a vendita conclusa, si impegna a riscuotere i fondi e a trasmetterli entro 21 giorni sul conto del venditore. • È consentito chiedere consulenze ad assicurazioni, traduttori o consiglieri finanziari esterni.


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NOVITÀ 2010

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Innovazione?

AZIONE! QUATTRO MODELLI INEDITI, NUOVE APPLICAZIONI E UN MOTORE GIÀ PRONTO PER GLI STANDARD STAGE/TIER DEL

2012. PER CHI NON SMETTE DI CREDERE CHE L’INNOVAZIONE SIA LINFA VITALE, SOPRATTUTTO IN TEMPO DI CRISI DI

CRISTIAN FURINI

[24] costruzioni maggio 2010


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I NCONTRI 8085 Zts: migliora fuori, cresce dentro È forse la novità più corposa di casa Jcb per il 2010. Si tratta del nuovo midi escavatore 8085 Zts. L’8085 prende il posto della 8080 rispetto a cui presenta diverse evoluzioni a partire dal sistema idraulico. La macchina oggi può essere dotata di comandi elettronici proporzionali del circuito ausiliario azionabili con un solo dito. È possibile scegliere tra il distributore a nove spole per portate idrauliche a effetto singolo o doppio o un distributore a dieci spole per attrezzature particolari che necessitano un circuito a bassa portata. Esternamente la parte alta della macchina è stata arricchita da un faretto con la griglia protettiva mentre il lavoro sul design ha portato ad un aumento della visibilità. Sulla destra della cabina si trova il pannello di accesso al distributore ora riposizionato al lato del motore. In questo modo è più vicino al braccio di scavo, che tradotto significa meno tubi passanti sotto al pavimento della cabina. Con il pannello a lato cabina viene ulteriormente facilitata l’ispezione su ambo i lati del distributore. Spostate le cinghie di ventilatore e clima mentre lo scarico è stato isolato dal motore in modo da limitare il rumore.

essantacinque anni e nessuna voglia di andare in pensione. Anniversario importante per la Jcb che festeggia nella migliore maniera per un colosso industriale: lanciare nuovi prodotti e innovazione; innovazione di cui il mercato ha bisogno in questo momento di evidenti difficoltà per tutto il settore. Le novità della Jcb per il 2010 partono dal branding. L’esterno delle macchine inglesi ha un aspetto molto diverso rispetto alla scorsa gamma con il design macchine e una nuova grafica del marchio che caratterizzerà tutti i nuovi modelli in uscita. Tra le numerose novità di prodotto presentate sono cinque le macchine rilevanti per il mercato italiano che interessano soprattutto la gamma

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compatta per lo scavo e il sollevamento. Jcb lancia il nuovo escavatore midi 8085 Zts, che va a sostituire l’8080 migliorandone prestazioni e finiture e allestimento. Allargata invece la famiglia di movimentatori telescopici, con due nuove Loadall compatte e il movimentatore telescopico con il più grande carico utile della categoria. Nella sede centrale di Iotox sono state mostrate inoltre inedite funzionalità e nuovi attrezzi, soprattutto per quanto riguarda i sistemi di immobilizzazione su base telematica. In anteprima assoluta infine il nuovo motore Tier 4/Stage III, forse uno dei maggiori investimenti della storia della Casa inglese per sviluppare il motore più ecologico del settore senza l’impiego del post-trattamento. 


NOVITÀ 2010

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Scavi potenti e in comfort La cabina del nuovo 8085 Zts presenta design dei pedali più ergonomici così come le leve più vicine all’operatore, mentre sono stati ridisegnati i pedali di traslazione che oggi sono più comodi da azionare. Due i sedili disponibili: uno a schienale alto ed uno riscaldato con sospensione ad aria; alla loro destra la leva dozer è stata riprogettata e oggi ha un pulsante con le due velocità. Sotto al cofano grande attenzione è stata data alla circolazione dell’aria, ora incrementata del 14 per cento anche grazie all’inserimento della ventola da 18 pollici a vantaggio di un basso livello di rumorosità (73 decibel in cabina) e del miglior raffreddamento. Il motore è un 2,2 litri, Tier IIIA, da 43 chilowatt (2% in più rispetto al precedente). La coppia massima di 220 Newtonmetro è disponibile a 1.600 giri. La funzione di ritorno al minimo, che può essere impostata come automatico o a comando one-touch, contribuisce a ridurre i consumi di carburante, abbassando i regimi motore al minimo quando la macchina non viene utilizzata. La macchina si avvale anche del sistema Jcb di gestione avanzata AMS (Advanced Management System) con un selettore che consente di scegliere tra le modalità per impieghi leggeri, normali o gravosi a seconda delle condizioni del terreno.

515-40: IL PICCOLO GIGANTE È anche tempo di guinness in casa Jcb, quello del più piccolo movimentatore telescopico mai prodotto al mondo. Il 515-40, ha un’altezza di 1,8 metri, una lunghezza di 2,97 ed un peso inferiore a 3,5 tonnellate. È stato progettato per rispondere ad applicazioni edili ed industriali, precedentemente inaccessibili come cantieri urbani, magazzini edili (ad esempio per i carichi di palletizzati) e società di noleggio. Innovativo nel telaio che risulta disassato, con la cabina che occupa lo spazio restante. Quest’ultima risulta spaziosa e facilmente accessibile, nonostante l’altezza complessiva della macchina sia stata abbassata a meno di due metri. All’interno non mancano i comfort dell’aria condizionata e sedile Deluxe ammortizzato. Il 515-40 è dotato di quattro ruote motrici, quattro ruote sterzanti e trasmissione idrostatica, caratteristiche queste che garantiscono, trazione, manovrabilità e galleggiamento. Il motore è un Deutz da 36,7 chilowatt. È in grado di sollevare carichi di 1.500 chili a 4 metri d’altezza e per una maggiore versatilità può essere ordinato con l’attacco rapido Quickhitch dei telescopici compatti o delle minipale, consentendo così l’installazione di una vasta gamma di attrezzature compatibili. Esiste anche un sistema audiovisivo automatico di indicazione del carico al livello degli occhi che controlla costantemente la stabilità anteriore della macchina.


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I NCONTRI LE INGLESI SEMPRE SOTT’OCCHIO Un nuovo prodotto interessante nel campo della gestione della sicurezza delle macchine è sicuramente il Live Link Lite, pensato per gli utenti dei prodotti Jcb di piccole e medie dimensioni, specie se noleggiatori, che prediligono le funzioni della telematica ma che vogliono un sistema più semplice e più affidabile allineato alle loro esigenze. Tra le funzioni di questo sistema, c’è il trakking su base gps che consente di avere informazioni sulla posizione della macchina ogni due-tre minuti, oltre a quelle in tempo reale sull’avvio, la fermata e i tempi di operatività. La sicurezza è un altro fattore importante. Con la funzione Geofence viene creato un recinto virtuale all’interno del quale la macchina è autorizzata a operare. Se la macchina esce da questa area virtuale il sistema invia un messaggio al proprietario che lo avvisa dello spostamento che potrebbe non essere autorizzato o di un potenziale furto. C’è anche la possibilità di impostare la funzione coprifuoco: in questo caso l’allarme viene inviato se l’avvio avviene al di fuori dell’orario consentito, funzione questa molto utile per chi fa attività di noleggio. È presente anche un monitoraggio antitraino, che consente di sapere se la macchina viene spostata o sollevata a motore spento. Le ore di operatività delle macchine vengono costantemente monitorate e possono essere analizzate per capire meglio l’utilizzo della macchina. Questo rende possibile anche la gestione degli intervalli di manutenzione attraverso un sito web molto facile da utilizzare. È possibile scaricare un piano di manutenzione che comprende anche un archivio con la cronologia degli interventi, con il netto vantaggio di avere una documentazione certificata della macchina, aumentandone il valore residuo.


NOVITÀ 2010

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STAGE IIIB: FUMA SENZA FILTRO

550-80 e 527-58: la gamma cresce La Jcb allarga la gamma agli estremi nel comparto dei sollevatori telescopici con il Loadall compatto 527-58 e il Loadall 550-80. Il 527-58 è il più piccolo nella gamma dei modelli con motore laterale, ha una larghezza di appena 2 metri (contribuiscono maniglie delle porte e cerniere incassate) per 2 di altezza (grazie alla cabina montata in posizione ribassata sul telaio) che consente l'accesso in aree di lavoro sacrificate. Ha una capacità di sollevamento massima di 2,7 tonnellate e raggiunge un’altezza di carico di 5,8 metri ha sbraccio massimo in avanti di 3 oltre alla portata di 1,25 tonnellate. Casalingo il propulsore: si tratta del Modello 527-58 Dieselmax in Potenza lorda motore 63 kW doppia taratura (opzionale 74kW) da 63 o da 74 Peso operativo (kg) 5.500 kg chilowatt. La Capacità di soll. (kg) 2.700 kg trazione è Altezza di soll. max 5.750 - 5.850 mm* idrostatica e Altezza alla cab. (mm) 1.950 - 2.150 mm* l’impianto *A seconda delle ruote e dei pneumatici montati. idraulico eroga una portata massima di 126 litri al minuto. All’estremo opposto il 550-80, il loadall progettato appositamente per la movimentazione di materiali voluminosi che solleva a 8 metri con una portata massima di 5 tonnellate. Doppia anche in questo caso la scelta dei motori da 74 o 97 chilowatt, monta l’idraulica Variflo da 140 litri al minuto e una tubazione ad alta portata per ottimizzare i tempi ciclo e le prestazioni degli utilizzatori del circuito ausiliario. Particolarmente indicato per l’utilizzo con la pala, è dotato di tiranteria cinematismo a Z, per offrire angoli di richiamo e di scarico elevati. Il profilo ribassato del braccio contribuisce ad aumentare la visibilità, a vantaggio di situazioni di carico con cicli rapidi o con benna voluminosa (fino a 3,5 metri cubi).

MOMENTO SOTTO CONTROLLO Il costruttore inglese recepisce la legislazione EN15000 che prevede l’introduzione di un limitatore del momento di carico longitudinale per tutti i movimentatori telescopici europei prodotti a partire dal prossimo settembre. Jcb ha infatti sviluppato un sistema di esclusione progressiva che impedisce che siano superati i limiti di stabilità longitudinale della macchina.

In meccanica si usa dire che c’è macchina nuova solo se c’è motore nuovo. E la novità motoristica di Jcb è di quelle che lasciano il segno. Si tratta del nuovo Ecomax T4 4.4, il 4,4 litri per macchine di gamma media (nella fascia da 129 chilowatt) che elimina la necessità di qualsiasi post-trattamento dei gas di scarico pur essendo targato al Tier 4

550-80 74kW (opzionale 97) 9.000 kg 5.000 kg 8.000 mm 2.590 mm


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I NCONTRI Interim /Stage IIIB. Il taglio a filtri particolato e a sistemi per la loro rigenerazione è nato grazie ad un fine lavoro sul design della camera di combustione all’interno dei pistoni. Con la tecnologia di iniezione common rail della Delphi di seconda generazione poi, le pressioni di iniezione sono state portate a 2.000 bar e la geometria

A sinistra Marco Bersellini e Claudio Fiorentini

dei fori degli iniettori è stata ridefinita per garantire una polverizzazione e una distribuzione più efficaci del carburante all’interno del cilindro. È stato aggiunto infine un compressore a geometria variabile mentre viene riproposto l’Egr raffreddato per l’abbattimento degli NOx.

www.jcb.it



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IN QUESTO NUMERO...

maggio_2010

Sicurezza in cantiere Aideco ha redatto un POS specifico per i lavori di demolizione controllata. Parola al direttore dell’associazione

Trituratore-vaglio Riciclaggio al sole: la macchina che racchiude in sé due funzioni è sbarcata all’Isola d’Elba

DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R


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NOTIZIE

[Demolizione&Riciclaggio] n Cuore pulsante dell’azienda di Sarsina è la linea di oltre 1.600 modelli di benne. Ma la gamma continua a espandersi

UN NOME, UNA VOCAZIONE a maturato una grande esperienza nel settore delle benne, conquistando una posizione di rilievo nel mercato di riferimento. [Canginibenne] vanta una gamma costituita da più di 1.600 modelli per mini escavatori fino a 12 tonnellate, comprensiva di diverse tipologie di prodotto, dalle tradizionali benne da scavo a quelle per massi, da quelle trapezoidali fino a quelle per la pulizia delle scarpate. Per il settore del riciclaggio è stata creata per esempio la benna vagliatrice o selezionatrice, progettata per la suddivisione degli inerti in varie pezzature: applicabile su escavatori da 5 a 12 tonnellate, è dotata di un gruppo vaglio idraulico a coltelli rotanti in grado di variare lo spessore del materiale selezionato da 10 a 30 millimetri. Il modello è adatto alla selezione di materiale da demolizione, da riempimento scavi e da bonifica di terreni sassosi. Oltre alle benne, però, l’azienda di Sarsina (FC), nel corso degli anni, ha differenziato la produzione, approdando anche in altri mercati. Un esempio sono i martelli demolitori idraulici per mezzi da 0,8 a 12 tonnellate. La serie prevede modelli standard e frontali: i primi, pensati per essere montati sui mini, coprono un range operativo dai 70 ai 450 chilogrammi; i martelli frontali, invece, sono applicabili su minipale gommate e telescopici e prevedono una gamma che va dai 100 ai 450 chili. Entrambe le linee sono disponibili in versione pressurizzata e con carcassa silenziata; quelli frontali inoltre comprendono l’attacco alla macchina e la punta conica. www.canginibenne.com

H n Roccia in frantumi

Un’operazione di demolizione controllata molto delicata, che ha richiesto la chiusura della Strada Statale 26, dell’autostrada A5 e della ferrovia, ad Arnad, in località Monte Coudrey, in Valle d’Aosta: a fine marzo è stata demolita una massa rocciosa di circa 3.000 metri cubi mediante l’impiego di esplosivo. Per ragioni di sicurezza sono stati chiusi anche i sentieri pedonali della zona interessata.

www.regione.vda.it

n Gamma eterogenea

Dalle betoniere ai ponteggi, passando per il compattaggio. L’offerta del GRUPPO ALTRAD è davvero ampia. Tra le varie gamme proposte spicca anche quella dedicata al taglio con attrezzi idraulici (martelli da 14 a 27,5 kg, seghe a disco e pompe), taglierine, tagli asfalto e dischi diamantati. Questi ultimi, in particolare, sono disponibili in varie tipologie, per qualunque taglio: materiali duri, extra duri, abrasivi, asfalto.

www.altrad.com

[32] costruzioni maggio 2010


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SULLA ROTTA DEL SOL LEVANTE n

Farà parlare di sé per essere una delle infrastrutture più all’avanguardia in tutto il mondo. La nuova metropolitana di Tokyo, in Giappone, la cui costruzione partirà a breve, andrà ad aggiungersi alle 15 linee urbane già presenti, in connessione con altre 75 linee che dal centro si dirigono verso i sobborghi più lontani. Per la realizzazione dei lavori sono state scelte le benne [MB], che hanno conquistato con forza il mercato giapponese. Le attrezzature dell’azienda vicentina sono risultate idonee alla costruzione della metropolitana nipponica grazie al loro ingombro ridotto, che consente così di muoversi agevolmente in spazi angusti, per le strade della città: i modelli BF60.1 e BF70.2 consentono un mix ben riuscito di versatilità e maneggevolezza, evitando il trasferimento del materiale e creando lo stabilizzato da fondo direttamente in loco, facendo risparmiare tempo e costi. Si ricorda infatti che Tokyo è una delle città al mondo dove i trasporti sono più cari; gli automezzi sarebbero stati costretti a effettuare numerosi viaggi per il trasporto dei materiali di risulta.

n Raccolta facilitata

Una produzione ben specifica, relativa esclusivamente alle pinze idrauliche da sollevamento, per gru da autocarro ed escavatori idraulici. La gamma IDROBENNE racchiude un grande numero di prodotti, progettati per la movimentazione del materiale più vario tra cui rottame metallico, rifiuti solidi urbani, carta e rifiuti leggeri, terreno e fanghi compatti, sabbia e ghiaia, inerte e macerie. Solo per fare un esempio, si ricordano i polipi idraulici per la raccolta e il carico di rottami metallici alla rinfusa, di pacchi di rottame e di qualsiasi materiale metallico destinato al riciclo.

www.idrobenne.com

n Da rifiuto a risorsa

Stoccaggio, riciclaggio e trasporto di materiali inerti da demolizione, oltre a una lunga esperienza anche in opere di scavi, demolizioni, canalizzazioni,

www.mbcrusher.com

n

CRESCE SEMPRE,

NON SI FERMA MAI È una delle realtà più attive nel panorama nazionale e internazionale nel settore delle demolizioni e nella costruzione di centri direzionali e infrastrutture pubbliche e private. [Vitali] di Cisano Bergamasco vanta oggi ben cinque divisioni, tra cui quella dedicata alle Demolizioni Speciali. Il suo portfolio lavori continua a crescere sempre di più: tra gli interventi più recenti spicca la demolizione di alcuni edifici della sede milanese della casa editrice Rcs.

lavori di giardinaggio e realizzazione di vigneti. RECICLAIR è l'unico centro autorizzato di Barletta per il conferimento di rifiuti inerti provenienti principalmente da scavi e demolizioni. Gli impianti sono posizionati su una superficie di circa 15.000 metri quadrati. Tra i servizi offerti, quello di reperibilità 365 giorni all'anno, 24 ore su 24.

www.vitalispa.it

www.reciclair.it costruzioni maggio 2010

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

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n È un compatto frantoio a mascelle su cingoli in gomma importato dal Giappone, e si propone sul mercato con dotazioni e prezzo interessante

TRITURATORE SAMURAI C240G è un frantoio-trituratore a mascelle in sagoma made in Japan da dieci tonnellate, prodotto da Nakayama e importato dalla [2M] di Povegliano Veronese che ne ha l’esclusiva per tutta Europa. I suoi punti di forza sono il buon rapporto qualità-prezzo e il ricco equipaggiamento di serie (tra cui un potente separatore magnetico del ferro, il doppio filtro aria, il pannello di controllo mobile, il sistema di abbattimento polveri e il sensore di protezione del sovraccarico con allarme luminoso). La mascella del frantoio può girare in entrambi i sensi, e rende la macchina adatta per triturare rifiuti di asfalto e cemento e materiali da costruzione e demolizione. È dotato di alimentatore con sgrossatore per aumentare la produzione e sistema automatico di controllo dell’alimentazione. In caso di sovraccarico il frantoio è

M

[30] [34] costruzioni marzo febbraio2009 2010

progettato per rallentare o fermarsi per proteggere motore e impianto idraulico. MC240G è una versione nuova dell’MC240P. È equipaggiato con un caricatore vibrante invece del piano mobile ed è dotato di un motore diesel da 40 chilowatt. Ha una capacità di produzione massima di 50 tonnellate/ora, e la casa assicura bassi livelli di rumore e vibrazioni. www.2msrl.it

costruzioni ottobre 2008 [69]


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NOTIZIE[Demolizione&Riciclaggio] n Alta e capace. La nuova macchina speciale da demolizione vanta un braccio di 17 metri e una capacità di sollevamento di tre tonnellate

FISIONOMIA TEDESCA na gamma in continua crescita. La serie D della tedesca [Sennebogen], costituita da macchine speciali per la demolizione, si è arricchita di un nuovo modello, presentato in anteprima al Bauma. Si tratta dell’830 RHD che, equipaggiato di un braccio di 17 metri e con una capacità di sollevamento di tre tonnellate, è stata progettata appositamente per gli interventi di demolizione e per soddisfare le più estreme esigenze di movimentazione materiali. Le sue caratteristiche tecniche consentono quindi di poter gestire attrezzature idrauliche di certe dimensioni con grande maneggevolezza. È da sottolineare il sottocarro pesante, che, per una maggiore stabilità, è allargabile idraulicamente da 3 a 4,5 metri. Tra le altre peculiarità, infine, spiccano la struttura orientabile a 360 gradi dotata di freno di posizionamento e la speciale protezione speciale sul jib. Un'altra novità è la pompa per l’irrorazione ad alta pressione. La macchina, equipaggiata del motore Deutz TCD 2013 L06 2V-Tier III Stage 3A da 148

U

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chilowatt a 2.000 giri al minuto, vanta la cabina maXcab, inclinabile e con la possibilità di essere elevata fino a quattro metri di altezza, per garantire il massimo comfort e una visibilità ottimale. Si ricorda che in Italia le macchine Sennebogen sono distribuite da Cesaro Mac. Import. www.sennebogen.com

costruzioni maggio 2010

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SICUREZZA IN CANTIERE

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DA QUALCHE MESE LE AZIENDE SPECIALIZZATE IN DEMOLIZIONE CONTROLLATA POSSONO USUFRUIRE DI UN POS AD HOC, REDATTO DA AIDECO. NE ABBIAMO PARLATO CON IL DIRETTORE

DI

DANIELA STASI

MODUS ivulgare la cultura della sicurezza negli ambienti di lavoro. È tra i principali obiettivi di Aideco (Associazione Italiana Demolizione Controllata), insieme alla diffusione di programmi di formazione professionale e al riconoscimento a livello istituzionale degli operatori attivi nel settore della demolizione controllata. Una finalità non solo sulla carta, come spesso accade, ma concretizzata grazie a una serie di iniziative, come la redazione del POS (Piano Operativo di Sicurezza) specifico per l’attività. Un pro-

D


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO In nome della legge L’opera redatta da Aideco si rifà naturalmente al Piano Operativo di Sicurezza previsto dall’articolo 17 (comma 1, lettera a) del Decreto Legislativo 81 del 2008. Nello specifico si tratta del documento che il datore di lavoro deve redigere obbligatoriamente con riferimento al singolo cantiere, quindi prima di iniziare ogni attività lavorativa all’esterno della propria sede. Suo scopo primario è la descrizione dettagliata dei lavori da svolgersi e delle misure di sicurezza da adottare da parte di tutti gli attori che concorrono all’attuazione dell’opera. Dovendo essere redatto da ciascun datore di lavoro, è specifico per ogni impresa esecutrice e deve contenere l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi e le conseguenti procedure, gli apprestamenti e le attrezzature atti a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori. Il piano è composto da una relazione tecnica e dalle prescrizioni correlate alla complessità dell’opera da realizzare e alle eventuali fasi critiche del processo di costruzione.

Operandi getto interessante che costituisce da una parte un importante atto di sensibilizzazione degli addetti ai lavori, dall’altra un significativo passo avanti verso una maggiore sicurezza in cantiere. Abbiamo chiesto finalità e peculiarità al direttore di Aideco, Andrea Schiatti . In che cosa consiste il POS redatto da Aideco? Molto sovente gli interventi di demolizione controllata risultano essere minimali rispetto alla totalità del cantiere. Occorreva quindi recuperare uno strumento che, pur rispettando appieno i disposti legi-

slativi, ottimizzasse tempi e modi in sincronia con le specificità di questa particolare attività. In altre parole è il POS specifico per gli interventi di demolizione controllata. Quando è stato redatto e in che modo viene distribuito? Come tutte le opere che devono risultare di facile compilazione nell’utilizzo ma di complessa realizzazione nella fase di progettazione il POS Aideco è il risultato di un lavoro a più mani. Formalmente la titolarità spetta a una società specializzata, la Sil Engineering di Reggio Emilia, guidata da Andrea Bonori, che è il vero motore dell’iniziativa, e alla stessa Aideco per il contributo di uomini e mezzi messi a disposizione per il raggiungimento dell’obiettivo. Il completamento dell’opera è stato realizzato nell’autunno 2009 e presentato a fine novembre in occasione dell’assemblea dell’associazione: in quella circostanza è stato consegnato singolarmente ai soci presenti e spedito a quelli non presenti. Come è strutturato nel dettaglio? Si compone di una parte che possiamo definire “generale” - pur se sempre finalizzata alla demolizione controllata -e di una serie di piani specifici dedicati alle lavorazioni fondamentali dell’attività stessa. Si riscontrano così un “POS taglio a filo”, un “POS taglio a disco” e un “POS carotaggio”. Da quali esigenze nasce? Le esigenze, come già detto, erano quelle di fornire al demolitore uno strumento che pur nel pieno rispetto di tutte le procedure normolegislative lo agevoli nella costruzione di un documento accessibile nella stesura e proporzionato al suo intervento. In che modo le aziende associate possono usufruirne? La compilazione effettiva è relativamente semplice in quanto ciascuna delle molteplici pagine dell’opera si presenta come un modello con parti immodificabili (così da essere certi di non andare ad alterare quanto deve rimanere tale) e con parti da compilare o crocettare. Solo per fare un paragone noto a molti, è un po’ come il modello fiscale F24 dove il datore di lavoro si deve preoccupare di compilare solo le parti scrivibili evitando un maggior onere e un maggior rischio di errore. Le aziende non associate possono adottare lo strumento redatto da Aideco? Il POS Aideco è disponibile per tutti gli interessati, soci e non: i soci ne dispongono e ne hanno vissuto la genesi nei vari incontri realizzati; i non soci possono acquistare il cd rom dell’intero pacchetto associativo oppure, praticamente allo stesso costo, iscriversi all’associazione e fruire di tutti i servizi.  costruzioni maggio 2010 [37]


TRITURATORE-VAGLIO

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Isola d’Elba non ha certo bisogno di presentazioni: incastonata tra il Mar Ligure e il Mar Tirreno, è la più estesa delle isole dell’Arcipelago Toscano e la terza più grande d’Italia; rinomata per le acque cristalline, la natura rigogliosa e i caratteristici borghi marinari, attira turisti da ogni parte del mondo. Negli ultimi mesi, con l’obiettivo di agevolare i collegamenti con la terraferma, Alatoscana, la socie-

L’

tà che gestisce l’aeroporto di Marina di Campo (l’unico scalo presente sull’isola) ha dato via a una serie di interventi per apportare migliorie alla pista di volo, in modo da poter incrementare il traffico passeggeri. L’impresa esecutrice dei lavori, Vanni Pierino di Cecina (LI), ha commissionato il rifacimento della pavimentazione alla Bindi di Figline Valdarno (FI) che è riuscita a individuare e ad applicare innovative soluzioni eco-compatibili. In sostan-

Ecomagie in

PISTA


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO za, ha realizzato l’intervento riciclando completamente il materiale preesistente, riducendo così l’impatto ambientale sia in termini di materiale vergine risparmiato, sia per quanto riguarda i viaggi di trasporto: su un totale di 6.867 metri cubi necessari ben 4.475 sono derivati dal recupero di fresato, con una diminuzione dei viaggi dall’impianto aziendale dagli iniziali 774 previsti a soli 270, con un risparmio di 20.160 chilometri pari a 10.080 litri di gasolio e a 26.813

chilogrammi di CO2. Senza contare inoltre la riduzione di 337 viaggi in discarica (13.480 km, 6.740 litri, 17.928 kg di CO2) derivante dalla stabilizzazione delle terre. Tale risultato è stato possibile grazie all’impiego in cantiere del Centauro 100/32 B, l’impianto cingolato firmato Cams che racchiude in sé sia le funzioni di frantumazione sia quelle di vagliatura. Siamo andati a vedere il lavoro direttamente sul campo. 

A COMPIERLE CI HA PENSATO UN INNOVATIVO TRITURATORE-VAGLIO. GRAZIE AL SUO LAVORO IL RIFACIMENTO DELLA PAVIMENTAZIONE DELLA PISTA DELL’AEROPORTO DELL’ISOLA D’ELBA SI È TRASFORMATO IN UN’OPERAZIONE ECOFRIENDLY

DI

DANIELA STASI


TRITURATORE-VAGLIO

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I L RESTYLING HA PRESO IL VOLO L’Aeroporto di Marina di Campo vanta una storia alquanto singolare. È infatti sorto nel 1964 su iniziativa di un imprenditore tedesco interessato ad aprire una fabbrica di abbigliamento sul suolo elbano. Il progetto non andò a buon fine ma il campo di volo (una pista erbosa di 750 metri) rimase disponibile. Lo scalo fu poi aperto al traffico turistico nazionale e internazionale e successivamente anche a quello commerciale. Nel corso degli anni la pista è stata asfaltata e allungata più volte, fino ad arrivare agli attuali 1.195 metri, inoltre sono stati costruiti l’aerostazione passeggeri, gli impianti per il carburante avio e il piazzale di sosta aeromobili. Alatoscana, che gestisce l’aeroporto dal 1996, ha già predisposto diversi interventi per migliorare l’assetto infrastrutturale dello scalo.

L’ultimo, eseguito per l’appunto dalla Vanni Pierino, è consistito nell’allargamento della pista da 23 a 30 metri, grazie al quale è stata incrementata la resistenza al carico; sono stati riqualificati anche l’impianto di illuminazione e quello fognario. Questa serie di interventi precede una seconda tranche finalizzata all’allungamento della pista (di 50 metri), per poter aumentare gli spazi di frenata e accogliere quindi aeromobili di classe maggiore rispetto a quelli ospitati attualmente, quali gli ATR 42 e i Dash 8 da 50 posti. Durante l’anno ci saranno novità anche nei collegamenti: quelli internazionali (con diverse città tedesche) rimarranno stagionali, mentre quelli con Pisa e Firenze inizieranno a essere operati tutto l’anno; il terzo collegamento nazionale, con Milano, rimarrà invece stagionale.

DUE IN UNO Le peculiarità del Centauro 100/32 B di Cams sono già state illustrate dettagliatamente in un precedente articolo (Costruzioni di novembre 2009, pagina 33). Ricapitoliamo i suoi tratti caratteristici: si tratta di un innovativo impianto che ingloba il trituratore FTR 1000 MC-HD con una bocca da 1.000 per 900 millimetri e il vaglio vibrante a due piani CVV 032/2P da 3.200 per 1.000 millimetri, quindi con una superficie vagliante di 3,2 metri quadrati per piano, oltre al deferizzatore magnetico a nastro. Totalmente in sagoma, è alimentato da un gruppo elettrogeno azionato da un motore diesel JCB 448 da 122 chilowatt accoppiato a un alternatore Meec Alte da 130 kilo Volt Ampère. Da ricordare anche la tramoggia di alimentazione con sovrasponde, larga 3,2 metri, con una capacità di 3,5 metri cubi. Il trituratore, il deferizzatore magnetico, il vaglio vibrante e tutti i nastri (nastro alimentazione, nastro sottovaglio, nastri laterali) sono azionati da motori elettrici, per una significativa riduzione dei consumi. Altri plus: la bassa emissione acustica dell’impianto inferiore ai 70 decibel a sette metri, la distanza di 600 millimetri tra i due piani vaglianti per una manutenzione semplificata, il telecomando con cavo smontabile, il radio comando senza fili su richiesta, la possibilità di variare la velocità su tutti i nastri e di installare un sistema di controllo satellitare, utile anche per la diagnostica da remoto. Infine è da segnalare anche il quadro di comando, caratterizzato da un PLC (programmable logic controller) che pilota il trituratore coordinando anche il funzionamento dei nastri trasportatori e del vaglio: in caso di anomalie tutto il sistema si arresta per non sovraccaricare la macchina.

[40] costruzioni maggio 2010

>>

TOTALMENTE IN


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO Centauro 100/32 B Larghezza (in trasporto) Lunghezza (in trasporto) Altezza (in trasporto) Peso totale Dimensione bocca trituratore Dimensioni vaglio Potenza motore Produzione oraria max Capacità serbatoio idraulico Capacità serbatoio gasolio

Lavoro di squadra 2,50 m 10,80 m 3,10 m 232.000 kg 1.000x900 mm 3.200x1.000 mm 122 kW a 1.500 giri/min 140 t 100 l 170 l

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MENO DI 70 DECIBEL A SETTE METRI

SAGOMA, È FACILMENTE TRASPORTABILE

Per il rifacimento della pavimentazione della pista la Bindi ha adottato soluzioni innovative, sia dal punto di vista tecnico sia da quello organizzativo e ambientale: studiate insieme al prof. Alessandro Marradi, ricercatore e docente di Costruzione di strade, ferrovie e aeroporti alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa, hanno consentito il completo riciclaggio dei materiali provenienti dalla demolizione degli strati in conglomerato bituminoso e in misto granulare delle sovrastrutture esistenti e il loro riutilizzo per la formazione della base tramite riciclaggio a freddo con schiuma di bitume e cemento. Non solo: sono stati totalmente riciclati (sempre a freddo) anche i conglomerati bituminosi fresati in loco, poi impiegati nuovamente con tecnica del bitume schiumato in impianto e cemento. L’intervento ha riguardato non solo la pista di volo, ma pure i raccordi e l’area di sosta aeromobili, per un totale di circa 50.000 metri quadrati. Il fresato è stato nobilitato grazie all’impiego del Centauro 100/32 B, che ha consentito di ottenere due pezzature: 0/30 millimetri per la base, 0/20 per il binder. Sotto il profilo organizzativo Bindi è stata in grado di calibrare ogni fase di lavoro in modo ottimale, di dare vita a un vero carosello di uomini e macchine sincronizzati tra loro in successione: alla fresatura facevano seguito la riselezione del materiale con l'impianto Cams, il riciclaggio a freddo per la produzione di conglomerati, la stesa e la finitura finale con i rulli compressori.


TRITURATORE-VAGLIO

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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO Sempre in volata  Bindi, fondata da Federigo Bindi sul finire degli anni Trenta come impresa edile, a partire dagli anni Cinquanta ha abbracciato i lavori stradali. Al felice esordio ha fatto seguito un periodo molto favorevole, caratterizzato da una notevole espansione e da una sempre più marcata specializzazione nella realizzazione di pavimentazioni e nella produzione di conglomerati bituminosi, che rappresentano oggi le sue principali attività. Da quando il timone è stato affidato a Giovanni Baecchi, nel 1996, la crescita è stata ancora più accentuata, soprattutto grazie a una costante attenzione per le nuove tecnologie, considerate come una vera e propria sfida: oltre a rinnovare continuamente l’impianto nella sede di Figline Valdarno, la società vanta oggi anche un conglomerato bituminoso tiepido che si può stendere anche a bassa temperatura, fino a 90 gradi. Ecco qualche numero: una cinquantina di maestranze, dieci tecnici tra ingegneri e geometri, tre impiegate, un parco di oltre 100 unità tra mezzi movimento terra e macchine stradali; per la logistica collabora infine con un’azienda di trasporti che dispone di una trentina di bilici.

Cams è una nostra vecchia conoscenza, i suoi soci fondatori infatti provengono da una realtà storica del settore delle macchine stradali. È un’azienda con cui collaboriamo da anni, tant’è che, nella nostra sede di Figline Valdarno, abbiamo montato il suo impianto per il recupero del fresato completamente personalizzato in base alle nostre specifiche esi-

[42] costruzioni maggio 2010

La nostra filosofia è quella di soddisfare le esigenze del cliente, di instaurare un rapporto di fiducia reciproca. Il fatto di non essere una multinazionale ma un'azienda di medie dimensioni ci consente di essere flessibili e di riuscire a seguire pienamente la clientela. Un esempio? Riusciamo a personalizzare tutte le macchine della nostra gamma: su indicazione della Bindi abbiamo realizzato un Centauro ad hoc delle sue necessità, un mezzo che pur mantenendo tutte le caratteristiche del modello standard, presenta accorgimenti particolari, tra cui i motori elettrici del trituratore sovradimensionati in modo da diminuire ancora di più la pezzatura del materiale lavorato e tre inverter con tre velocità diverse sul vaglio per poter disporre di differenti programmi di lavorazione in base al materiale inserito. Inoltre per il controllo del funzionamento del vaglio, la macchina offre anche la possibilità di variare i parametri (velocità, numero di giri del motore, l'ampiezza e la frequenza dell'oscillazione, l’inclinazione del vaglio stesso) tramite il quadro elettrico. Grazie a motori più potenti siamo riusciti a posizionare il barrotto (l’attrezzo che regola la pezzatura) in modo tale che si riesca a ridurre tutto il materiale in pezzatura, eliminando anche il cinque per cento di scarto prodotto dal modello standard. La macchina infine sarà anche personalizzata con i colori della Bindi.

Giovanni Baecchi

Andrea Trentini

Consigliere delegato Bindi

Responsabile tecnico commerciale di Cams

genze. Nel cantiere dell’Elba abbiamo noleggiato il Centauro 100/32 B con lo scopo di recuperare il fresato della vecchia pista: per questo lavoro lo abbiamo impiegato come vaglio, ma lo abbiamo scelto per la sua grande versatilità e per il fatto di essere un impianto mobile, in sagoma, trasportabile senza la necessità di un trasporto eccezionale. Per i nostri

obiettivi, risulta quindi più efficiente di macchine che nominalmente vantano una produttività maggiore. Inoltre i tecnici Cams hanno dotato la macchina di motori tra i migliori sul mercato e hanno prestato molta attenzione alla riduzione dei consumi. Siamo talmente soddisfatti del Centauro che ne abbiamo commissionato uno su misura.


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IN QUESTO NUMERO...

maggio_2010

Analisi economiche L’analisi dei dati di settore della prefabbricazione, tra numeri brutti e nuovi slanci

Automazione & Controllo Il punto di vista su automazione e tracciabilità con l’azienda leader del settore

TECNOLOGIE ALCESTRUZZO C


L’ISTITUTO PENSANTE

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DECOLLA D

L’ISTITUTO I.I.C. PORTA LA CULTURA DEL CALCESTRUZZO IN

ALGERIA, DOVE OPERA COME CONSULENTE TECNICO PER LA COSTRUZIONE DELL’AEROPORTO MILITARE DI ORANO Trasporto sui camion e scarico in cantiere del calcestruzzo

Valeria Campioni, Vice Presidente I.I.C.

[46] costruzioni maggio 2010

a alcuni mesi L’Istituto Italiano per il Calcestruzzo di Monticello Brianza è impegnato in Algeria come Consulente Tecnico per la progettazione e la realizzazione dei calcestruzzi destinati alla costruzione delle grandi opere di infrastrutturazione del Paese. L’Istituto opera come consulente di una delle maggiori Imprese di Costruzione del Paese, il Gruppo Hasnaoui attualmente impegnato in molteplici cantieri di rilievo nazionale per un Paese che ha visto negli ultimi anni moltiplicarsi i grandi lavori, sulla spinta di un grosso sviluppo economico e del conseguente processo in infrastrutturazione e realizzazione di nuove opere e servizi. La collaborazione col Gruppo algerino infatti si è svolta e si sta svolgendo su diversi fronti per i quali i tecnici algerini hanno bisogno di progettare calcestruzzi speciali, particolarmente impegnativi, da destinare a impieghi strutturali gravosi o particolari. Ne è un esempio l’ampliamento, il rinnovamento e l’adeguamento dell’aeroporto militare nelle vicinanze di Orano, nel Nord Ovest del Paese. Oggetto specifico dello studio dell’I.I.C. sono la pista di atterraggio, il parcheggio e i raccordi interni di collegamento dagli hangars alle piste. L’Istituto, incaricato di progettare il calcestruzzo idoneo per tale struttura, ha seguito il lavoro cominciando dall’analisi delle materie prime disponibili presso le cave del Paese; ha proseguito seguendo con la selezione e la qualifica dei fornitori dei materiali, quindi la progettazione, la scelta degli additivi, il mix design e tutte le fasi del processo: dal sistema della miscelazione, alla metodologia di carico e scarico camions, messa in opera, rifinitura, maturazione, fino al controllo del taglio dei giunti ed alla sigillatura degli stessi. Si tratta di oltre 3.000 m3 di calcestruzzo che deve avere una consistenza particolarmente asciutta richiesta per la messa in opera di un calcestruzzo senza casseri di contenimento, ma al tempo stesso scorrevole, maneggevole e levigabile per ottenere una buona finitura, obbligatoria per la tecnologia slip-form orizzontale prevista dal progetto. Lo slump richiesto per questo calcestruzzo deveva essere quindi compreso fra 0 e 3 cm all’arrivo in cantiere, garantendo contemporaneamente un’ottima rifinitura superficiale. La difficoltà in questo caso è stata proprio nel mettere a punto la ricetta del calcestruzzo idonea per lo scivolamento dello slip-form, garantendo le prestazioni finali previste dal progetto strutturale della pista.


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Dettaglio del getto con tecnologia slip form orizzontale prevista per la costruzione della pista di atterraggio Stesura del calcestruzzo con tecnologia slip form orizzontale

Fra le altre problematiche che l’Istituto si è trovato a risolvere è stato il trasporto del calcestruzzo in quanto questo avviene con camion e non in autobetoniera e dalla centrale di betonaggio al cantiere vi sono almeno 2 ore di viaggio. L’Istituto Italiano per il Calcestruzzo ha allestito in Algeria il proprio laboratorio di analisi e prove dove ha potuto realizzare tutte le prove necessarie e avviare la ricerca sui calcestruzzi speciali. È un ruolo importante quello che svolge l’Istituto in Algeria in quanto ha permesso di far crescere oltre i confini del nostro Paese la cultura del calcestruzzo e rendere internazionale un simbolo prettamente italiano. Il riconoscimento internazionale è naturalmente motivo di orgoglio per l’Istituto di Monticello. ll Ministro dei Lavori Pubblici algerino è intervenuto personalmente alla fiera dell’edilizia e alla giornata di studio dello scorso 16 aprile dedicata alla presentazione, da parte di I.I.C., dei risultati delle ricerche tecniche sulla durabilità dei calcestruzzi avviate in Algeria in occasione di questa consulenza. 

Prove tecniche in cantiere all’arrivo del cls dalla centrale

I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo Silvio Cocco Presidente Valeria Campioni Vice presidente

Comitato tecnico scientifico Crescentino Bosco Politecnico di Torino Ezio Cadoni SUPSI Università Professionale della Svizzera Italiana Laura Gaggero Università di Genova Renzo Aicardi Qualità e sviluppo calcestruzzi Renzo Leardini Ricerca e sviluppo additivi calcestruzzo e cemento Sergio Tattoni Politecnico di Milano e Politecnico di Cagliari

I.I.C. Villa Greppi Via Monte Grappa, 21 23876 Monticello Brianza (LC) tel. 039 9209018 Email iic@istic.it www.istic.it Un tratto della pista finito

>> costruzioni maggio 2010 [47]


L’ISTITUTO I NFORMA

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PAROLA AGLI ASSOCIATI LA VOCE DELLE AZIENDE CHE COLLABORANO ALLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DEL CALCESTRUZZO DI QUALITÀ

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Era l’estate del 2005 quando la Tenax costruiva in Italia, presso la propria sede di Viganò Brianza, la prima pavimentazione industriale con tecnologia della postensione per il proprio magazzino merci. La pavimentazione in postensione, 6400 m2 è un’unica piastra opportunamente armata priva di giunti, i cui cavi di armatura vengono tesati opportunamente durante le fasi di asciugatura del getto, con l’ausilio di martinetti idraulici. Dal 2005 ad oggi Tensofloor ha eseguito quasi 600.000 m2, affinando via via la tecnologia. Per tutte le pavimentazioni industriali in postensione Tensofloor, si avvale per la progettazione e il controllo dei calcestruzzi della collaborazione di I.I.C. A 5 anni dall’esecuzione del primo manufatto italiano lasciamo la parola all’allora Committente dell’opera. Risponde Umberto Sirtori, dirigente Tenax.

INTERVISTA CON UMBERTO SIRTORI, DIRIGENTE TENAX D. Tenax è stata la prima azienda in Italia a commissionare una pavimentazione industriale in postensione. Come avete conosciuto questo sistema? R. Avevamo incontrato il geom Silvio Cocco in occasione di una perizia su una pavimentazione industriale purtroppo mal riuscita, e giusto in questa occasione ci aveva parlato della pavimentazione in postensione; ci disse che erano stati realizzati con questa tecnologia capannoni incredibilmente ampi senza giunti, in Cile, a cura della ditta VSL. Dallo stesso geom. Cocco ora titolare della Tensofloor, abbiamo avu-

.... E LO CHIAMANO CALCESTRUZZO!

to indicazioni molto precise sulla tecnologia, che devo dire, ci ha convinto ed incuriosito subito. D. Quali erano le necessità della Committenza? R. Dopo un’esperienza negativa con una pavimentazione industriale di tipo tradizionale e avendo esigenze prestazionali particolari per la nostra azienda, abbiamo deciso, fortemente incuriositi dall’assoluta novità tecnologica, dalla totale assenza di giunti che significa totale assenza di fessure e dunque di sobbalzi per i carrelli del magazzino. (Abbiamo un sistema Inviateci le vostre foto e osservazioni

Pubblichiamo su questo numero un altro caso di degrado delle pavimentazioni industriali di cui è venuto a conoscenza I.I.C. La pavimentazione, come si vede dalle foto a lato, presenta un quadro fessurativo particolare con importanti lesioni longitudinali che corrono parallele ai giunti del pavimento in tutte le quattro direzioni. La foto a destra mostra la sezione della pavimentazione eseguita per l’indagine sulle cause. Si notano le lesioni che non sono superficiali, ma interessano l’intero spessore della pavimentazione gettata su cupolini in PVC.

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I partner I.I.C.

Istituto Italiano per il Calcestruzzo

completamente automatizzato, con robot che corrono autonomamente con l’ausilio di sensori inseriti nel pavimento). Un altro aspetto di grande interesse è stato lo spessore esiguo previsto rispetto alla portata. Ci abbiamo creduto subito e abbiamo avuto ragione. D. Come sono stati questi anni? Siete soddisfatti dell’opera? R. La pavimentazione è entrata in esercizio subito e non abbiamo mai avuto problemi. Tutt’oggi vi stiamo lavorando e ne siamo soddisfatti. D. Quale è stato il rapporto con Istituto Italiano per il Calcestruzzo? R. L’Istituto è intervenuto in ogni fase del controllo del calcestruzzo. Ricordo che avevamo due ingegneri fissi a nostra disposizione, uno presso l’impianto di betonaggio per il controllo del mix e degli inerti e uno in cantiere per sorvegliare i getti e soprattutto dei trasporti in autobetoniera del calcestruzzo. Controllavano la qualità e la fluidità di ogni singola betoniera in arrivo in cantiere.

D. Da quello che ha potuto osservare in cantiere quanto ritiene importante la modalità di esecuzione, quanto il controllo dei tecnici dell'Istituto e quanto la preparazione e la manualità dei posatori? R. La progettazione è fondamentale, ma per la qualità è importante anche il controllo continuo. Riguardo alla squadra di artigiani, è opportuno che sia preparata per questa tecnologia perché sono moltissimi gli accorgimenti che è necessario adottare durante la posa. D. Tenax commissionerebbe un’altra pavimentazione con questa tecnologia? ovvero lo consiglierebbe a chi si trovasse nell'esigenza di realizzare strutture di grandi dimensioni? R. Si, la ho già consigliata a diverse persone, per esempio a chi viene a visitare il nostro magazzino altamente tecnologico col il sistema di carrelli robotizzato. Faccio sempre notare che con queste tecnologie sarebbe opportuno avere una pavimentazione tipo la nostra. E oggi so che è possibile lavorare anche su dimensioni molto maggiori della nostra.

www.tensofloor.it

relative alla “non-qualità” del calcestruzzo all’indirizzo

iic@istic.it

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NOTIZIE

[Tecnologie&Calcestruzzo] n Numeri poco felici, ma qualche coraggioso slancio dai prefabbricatori

RIEQUILIBRIO E DIFFERENZIAZIONE l 31 Marzo si è tenuta a Milano una conferenza stampa organizzata da [Assobeton] con oggetto le analisi sui dati del settore della prefabbricazione: se nell’ultimo anno viene rilevata una contrazione del fatturato di circa 20 punti percentuali, gli ordinativi in portafoglio non portano certo a previsioni ottimistiche per il breve ed il medio termine. Abbiamo posto al presidente Renzo Arletti e al direttore Maurizio Grandi una domanda: “I numeri oggi elencati non sono una sorpresa e parlano da soli, e forse cimentarsi in previsioni credibili oggi appare poco utile. Vi chiedo invece cosa pensate sia necessario cambiare a livello strutturale nelle vostre aziende per affrontare il futuro, visto che è ormai chiaro che ci vorrà qualche anno prima di tornare ai livelli di fatturati e di ordinati del 2007-2008.” Arletti: “È chiaro che in questo momento aspettarci che sia il governo a fare lievitare i numeri con massicci investimenti in infrastrutture (di cui tra l’altro il paese ha urgente bisogno) sia una speranza poco credibile. È sicuramente opportuno fare al nostro interno una riflessione profonda, che non può esimersi ad esempio dal constatare che l’offerta sia squilibrata: in questa fase economica il mercato ci dice che dobbiamo essere in grado di ridurre l’offerta, cercando magari di indirizzarla contestualmente verso settori affini a quelli di nostra elezione come l’industria o il commercio: penso innanzitutto all’edilizia residenziale, visto che sappiamo che con la prefabbricazione si possono garantire qualità con costi di costruzione e prezzi di vendita sensibilmente più bassi.” Grandi: “In questa direzione aggiungerei la demolizione e ricostruzione, tema che stiamo affrontando all’interno di Assobeton pensando alla situazione delle grandi città italiane, che tendono a espandersi verso aree verdi senza intervenire sulle aree da rivalutare. Dovremmo essere noi stessi propositivi verso le istituzioni, centrali ma soprattutto locali, per incentivare una pianificazione e gestione virtuosa del territorio che può essere un piccolo volano per la filiera delle costruzioni.” www.assobeton.it

I n Il genio del cemento

Non era architetto ma ingegnere, anche se al suo nome viene associata l’architettura molecolare. Divenne famoso perché riusciva a progettare strutture reticolari non in metallo, bensì in calcestruzzo armato, suo materiale d’elezione, tanto che qualcuno lo definì il “genio del cemento” (nella foto, l’aula Nervi in Vaticano). Fu un progettista dalla mentalità pragmatica, capace di inventare audaci soluzioni estetiche senza trascurare funzionalità e costi delle opere che realizzava. La sua matita si unì anche a quella di Giò Ponti per il grattacielo Pirelli a Milano, di cui progettò manco a dirlo le strutture in calcestruzzo armato. A Sondrio dal 15 aprile al 20 giugno una mostra gli rende memoria, con progetti originali, fotografie e materiale autobiografico.

www.creval.it

n Concrete a Lecce

Si è svolto il 7 aprile presso le Officine Cantelmo di Lecce il convegno promosso dal Progetto Concrete e dai giovani imprenditori edili di ANCE sezione di Lecce su “Ruoli, responsabilità e controlli nel processo edilizio delle strutture in cemento armato e cemento armato precompresso, in accordo al D.M. 14 gennaio 2008”.

www.ance.it

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Renzo Arletti


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SEGRETO DI QUARZO

n Presidente irpino

Una giornata di studio dal titolo “Contenzioso nel mondo del calcestruzzo” è stata pianificata da [Asci] in tre date durante il mese di maggio nelle maggiori città siciliane (a Palermo il 15, a Messina il 22 e a Catania il 29). Il contenzioso riguarda e le diatribe e le contestazioni tra fornitore e costruttore del manufatto e tra costruttore ed utilizzatore, sia in ambito civile che penale, dovute ai rischi reali o presunti di crolli ed in generale di incolumità per l’utenza causati da deficienze di forniture o di messa in opera del calcestruzzo nelle opere civili pubbliche. Si prevede che tali giornate possano essere in seguito replicate in altre città italiane.

Passaggio di testimone ai vertici di Atecap. Il 26 marzo Silvio Sarno è stato eletto presidente con voto unanime dal consiglio direttivo dell’associazione succedendo a Fabio Biasuzzi, in carica per il biennio 2008-2010. Silvio Sarno ha 36 anni ed è amministratore unico della Calcestruzzi Irpini, presidente di Confindustria Avellino e membro della giunta di Confindustria nazionale. Ringraziando il suo predecessore, il neo presidente ha dichiarato: “In questi anni ho potuto sperimentare nell’attivismo dell’associazione la linearità dei percorsi avviati, la coerenza dell’azione, la sempre presente tensione nell’affermare valori che nobilitano la nostra funzione imprenditoriale. Valori che poi si tramutano in norme tecnico-economiche e deontologiche che non solo vengono proposte all’esterno come best-practices ma diventano, mediante processi di ampio consenso, veri e propri doveri per gli associati. Mi attende nei prossimi due anni un forte impegno. L’andamento del mercato impone un’azione associativa finalizzata a valorizzare il calcestruzzo per le sue elevate qualità tecniche e per la sua capacità di rispondere a tutte le esigenze architettoniche e costruttive”.

www.asciweb.com

www.atecap.it

Avila è un massello autobloccante in calcestruzzo vibrocompresso usato per il rivestimento di ambienti esterni nato dal reparto ricerca & sviluppo della [Micheletto]. La sua finitura superficiale simula le pietre per pavimentazione di grande formato usate per lastricare le antiche strade romane, consente composizioni particolarmente adatte ad architetture di carattere storico (ideale per piazzali, centri storici pedonali e grandi viali) o per l’arte del contrappunto quando viene utilizzata in contesti moderni e minimalisti; il risultato di grande effetto è garantito da un accurato impasto di calcestruzzo, con l’impiego per la superficie a vista di sabbie di quarzo, il tutto per ottenere una colorazione sobria dalla tonalità bruciata. Realizzata in cinque formati diversi, ha un identico spessore di 7,3 centimetri.

www.micpav.it

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DIATRIBE IN CONVEGNO

Dal 1958 958 la nostra pr professionalità offessionalità e nei cinque continenti

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

NOTIZIE[Tecnologie&Calcestruzzo] n L’impianto trainabile completo di betoniera dell’azienda napoletana consente di pompare, spruzzare ed iniettare calcestruzzo in semplicità

AUTONOMIA IN CANTIERE

100xp è una unità mobile di pompaggio a totale funzionamento oleodinamico, con regolazione della portata e della pressione. Realizzata dalla [Bunker] di Casandrino (Na) per produrre direttamente in cantiere il calcestruzzo da pompare o spruzzare, è un buon alleato perchè aiuta le imprese a velocizzare il lavoro in totale autonomia. La sua struttura in acciaio pressopiegata è dotata di un robusto assale in tandem sul quale sono posizionati: la betoniera ad inversione da 350 litri, la pompa, la centralina idraulica con motore diesel e tutti gli altri accessori che completano un unico impianto facilmente trainabile. In questo modo non si avrà più il problema di utilizzare differenti macchine separate. La betoniera è dotata di una benna di carico con bilancia digitale (a richiesta) e pala raschiante per un più preciso dosaggio del materiale ed un rapido caricamento. Il pannello comandi

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consente il controllo di tutte le funzioni in totale sicurezza: led di controllo luminosi permettono un facile monitoraggio del motore diesel, e il contaore aiuta a programmare il lavoro e la manutenzione. Con la B100xp è possibile pompare calcestruzzo con inerti fino a 25 millimetri, malte comuni e speciali, malte fibrorinforzate, sottofondi autolivellanti e cemento cellulare con o senza polistirolo. È possibile infine spruzzare betoncini (spritzbeton), iniettare cemento o miscele speciali in pareti, micropali e tiranti. A richiesta, sulla centralina oleodinamica può essere montato un compressore da 400 litri per lavori di spruzzatura di intonaco o per la pulizia dei tubi. Per la realizzazione del calcestruzzo proiettato è possibile invece corredare la B100xp di un serbatoio o di una pompa per accelerante di presa. www.bunker-teksped.com

n Caratteristiche tecniche B100XP Centralina oleodinamica Motore Diesel Lombardini CHD 2204 Portata idraulica Pressione idraulica massima Compressore aria (a richiesta) Pompa calcestruzzo Portata teorica massima Pressione teorica massima Granulometria massima Distanza di pompaggio Altezza di pompaggio20 m Pompa accelerante (a richiesta) Portata teorica variabile Pressione teorica massima Capacità betoniera Peso complessivo B100xp

37 kW 114 l/min 150 bar 400 l/min 250 l/min 12 bar 25 mm 60 m

0-10 l/min 28 bar 350 l 2600 kg


DALe COM SPECIALISTI NEL POMPAGGIO IN ELEVAZIONE

Dalecom si afferma nel mercato per serietà, tempestività, puntualità, professionalità, esperienza che la contraddistinguono in ogni tipologia di lavoro. Un servizio specialistico e qualificato che, negli anni di attività, si è perfezionato divenendo quasi esclusivo. Pompaggi in elevazione, situazioni critiche, grandi cantieri con gestioni complesse: Dalecom si confronta quotidianamente con realtà di ampia levatura e difficile coordinazione. L’ampia gamma di macchinari (pompe autocarrate con braccio fino a 58 metri, un vasto parco di autobetoniere, pompe carrellate, nastri trasportatori, braccetti di distribuzione di calcestruzzo, cordolatrici) aiuta Dalecom ad orientarsi ed essere sempre pronti alle esigenze del cliente, spesso fornendo anche un servizio di consulenza per una migliore gestione, adeguatezza ed economicità. Attraverso il servizio di renting offerto da Dalecom è inoltre possibile affrontare incarichi speciali o particolari che richiedono l’ausilio di un maggior numero di macchinari e di risorse umane.

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Via Curtatone, 7 - 31038 Paese (TV) - Tel. 0422 450632 - Fax 0422 951874 Via degli Artigiani, 23 - 38057 Cirè di Pergine Valsugana (TN)

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AUTOMAZIONE

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Self

CONTROL

LA TRACCIABILITÀ

DEL CALCESTRUZZO, IL MONITORAGGIO DELLA CONSISTENZA, LA LOGISTICA E LA GESTIONE DELLE AUTOBETONIERE, L’INTERFACCIABILITÀ CON SOFTWARE GESTIONALI: TUTTI ASPETTI CHE STANNO SEMPRE PIÙ AFFIANCANDO E TRASFORMANDO IL CONCETTO DI AUTOMAZIONE DI PAOLO BRUSCHI


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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO ietro (e dentro) l’acronimo FPC, sigla che dovrebbe aver cambiato la filiera del calcestruzzo dall’entrata in vigore delle Nuove Norme Tecniche, c’è la parola “controllo”, effettuato da parte dell’ente certificatore sull’organizzazione aziendale, la logistica, l’automazione, le componenti dell’impianto di betonaggio. Ma essendo un concetto contenuto in una norma, esso è soggetto a interpretazioni (e naturalmente a possibili violazioni), tanto che molte aziende, nonostante la legge sia cogente, lavorano non essendo certificate. Chi invece scommette sulla qualità come unica e vera discriminante del mercato, sa che il controllo vero (con tutto il rispetto per le norme) è quello che ci si autoimpone, vissuto come uno strumento di miglioramento; e sa

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che l’impianto è solo uno dei passaggi (certo il più importante) di un processo che inizia dal mix design e termina solo col getto in opera. La nuova frontiera di chi fa automazione è proprio questa: permettere alle aziende di avere la padronanza su ogni variabile del processo, in un sistema razionale ed interfacciabile di informazioni. Ne abbiamo parlato con Elettrondata, azienda leader nel campo dell’automazione applicata al calcestruzzo, che ha dalla sua un punto di vista sicuramente privilegiato: da un lato collabora con la maggior parte dei produttori di impianti di betonaggio italiani (e dei loro utilizzatori), conoscendo come pochi altri il mercato. Dall’altro produce il “cervello” di questi impianti, sapendone potenzialità e difetti; oltre che i più intimi segreti. 

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AUTOMAZIONE

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Oltre la centrale produttiva È ormai noto come la fase di trasporto e consegna possa alterare la consistenza del calcestruzzo. Infrared Slump Meter (ISM) è un dispositivo su cui Elettrondata ha investito fin dagli anni ’90, anticipando il mercato, e che solo oggi sta trovando largo apprezzamento. ISM si avvale di un microprocessore in grado di colloquiare con il sistema di controllo globale del ciclo produttivo tramite un’apposita apparecchiatura ricevente fissa situata al punto di carico. Oggi il parametro principale di rilevazione dello slump più diffuso è la pressione dell’olio idraulico che movimenta il tamburo della autobetoniera, il quale però risulta di per sè poco attendibile se non viene correlato ed interpolato con altre variabili quali velocità e senso di rotazione del tamburo, tipologia del calcestruzzo, quantità caricata, temperatura e condizioni climatiche, stato di usura e caratteristiche delle pale e dell’autobetoniera, distanza dal punto di consegna o tempo impiegato nel trasporto. L’innovazione introdotta consente l’elaborazione automatica in tempo reale di questi parametri in parte già presenti nell’archivio dell’automazione (formule, automezzi, anagrafiche, ecc.) con i dati provenienti dai sensori installati sull’automezzo. Dall’elaborazione di tali informazioni e con l’ausilio di particolari algoritmi si ottiene un’attendibile e ripetibile indicazione di consistenza e lavorabilità dell’impasto. Tale dato, opportunamente raffigurato su una scala graduata e rapportato con la quantità di acqua, cemento ed additivo, può rappresentare l’indicatore del valore di slump. I parametri verranno poi visualizzati sulla consolle di comando dell’automazione in modo grafico (bargraff) e confrontati con quelli teorici impostati dal tecnologo: lo scostamento tra i due determinerà il parametro di valutazione della quantità di acqua/cemento/additivo finale necessaria per ottenere la mescola richiesta.

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BETONSAT Betonsat è un sistema in grado di rilevare in tempo reale la posizione geografica dell’autobetoniera tramite tecniche di rilevamento satellitare GPS, consentendo una ottimizzazione della logistica aziendale. L’apparecchiatura si compone di un sistema a microprocessori espressamente progettato per tale applicazione, dotato di un sofisticato ricevitore GPS, un telefono cellulare veicolare e una interfaccia in grado di interscambiare le informazioni elaborate dal sistema ISM. Tramite GPRS Betonsat invia alla periferica del sistema centrale cartografico dell’automazione tutte le informazioni comprendenti i dati di rilevamento posizione dell’autobetoniera, velocità del mezzo, tempo di trasporto, durata dell’omogeneizzazione, tempo stimato per il rientro. Il sistema è altresì in grado di memorizzare il tracciato del percorso effettuato, la località delle fermate avvenute ed il relativo tempo di sosta. Calcola infine le radiali del tragitto coi relativi costi di trasporto.


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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO TOP M IX È un software innovativo per il laboratorio di mix design che oltre a svolgere il suo ruolo classico riesce a interfacciarsi con l’automazione: progetta i parametri da dare all’impianto per realizzare una miscela, e insieme raccoglie tutte le informazione di feedback dall’impianto stesso per poter effettuare il riallineamento della ricetta in funzione del calcestruzzo prodotto: non è infatti detto che quanto progettato sia poi applicabile “alla lettera” sempre e ovunque; grazie a Top Mix in tempo reale è possibile rielaborare e ottimizzare il ricettario in funzione delle caratteristiche dello specifico sito produttivo. Il software gestisce impianti anche per aziende differenti, permettendo ad un unico laboratorio di essere “multiazienda”. L’operatore della centrale viene così liberato da ogni velleità di progettista.

Concenter: l’interfaccia Potremmo dire che Concenter rappresenta un po’ la “summa” di tutta la filosofia Elettrondata: si tratta di un software installato in sede che ha la funzione di mettere in comunicazione la centrale operativa con gli tutti gli impianti e le strutture della società (comprese le aree di amministrazione e fatturazione) coinvolte nel processo produttivo, permettendo anche a queste ultime di dialogare tra loro. Ha in pratica la replica di tutti i dati degli impianti, coi quali è collegato tramite internet o adsl come una consolle remota, permettendo di intervenire su ogni centrale di betonaggio per qualsiasi esigenza o allineamento, e ricevendo da esse tutti i feedback da rielaborare (come l’ottimizzazione della ricetta da parte di Top Mix).

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AUTOMAZIONE

TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO Intervista

Elvio Suozzi Presidente di Elettrondata

A che punto si sono “spinte” oggi l’automazione ed il controllo di processo? Credo che siamo in una fase, alla quale noi stessi abbiamo molto contribuito, in cui il concetto classico di automazione esclusivamente focalizzata alla creazione del calcestruzzo si sta allargando verso un’idea un po’ più ampia di “sistema”, che prevede un dialogo di ogni attore coinvolto nel processo produttivo, il quale inizia dal mix design e termina solo nel getto in opera: per una tracciabilità, una padronanza ed un controllo totale.

 Qual è stato il vostro contributo?

Siamo partiti da molto lontano, avendo passato gran parte della nostra storia in una continua ricerca e perfezionamento del know-how. Tutto è iniziato dall’intuizione che la microelettronica potesse contribuire al salto di qualità del processo di preconfezionamento. Siamo innanzitutto diventati noi stessi esperti di calcestruzzo scegliendo di non operare, per così dire, “on-demand”, ovvero senza sapere nulla del campo applicativo. Abbiamo implementato negli anni uno standard flessibile per la produzione del calcestruzzo, pacchettizzabile e configurabile su qualsiasi tipologia di impianto e per qualsiasi esigenza; perché non è vero che ogni automazione può essere applicata ovunque: è necessario rispondere, partendo da un sistema collaudato, a tutte le variabili che il disomogeneo mercato internazionale, quello sul quale operiamo, impone. Successivamente le richieste di un maggior controllo e tracciabilità del prodotto e dei mezzi, anche nelle fasi di trasporto e consegna, ci ha portato a varcare i confini dell’automazione, per un monitoraggio costante dello slump; abbiamo creato software per i laboratori di mix design che si potessero interfacciare direttamente con gli impianti; E abbiamo in buona sostanza cercato di armonizzare tutta la

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filiera, facendone dialogare e collaborare tra loro tutte le fasi e gli attori: dalla creazione della formula, all’automazione dell’impianto, alla fatturazione, alla fase di trasporto, alla logistica dei mezzi, all’intera gestionale aziendale. Per un processo più efficiente, più razionale, più controllato.

L’entrata in vigore delle Nuove Norme Tecniche e dell’obbligatorietà dell’FPC per gli impianti ha dato qualche impulso al vostro settore? Sinceramente no. Chi credeva nel controllo di processo si era già attrezzato prima. Chi invece non crede nella qualità e nell’innovazione, in qualche modo ha cercato e cerca di aggirarla in ogni modo. Mi risulta che ancora oggi centrali di betonaggio lavorino senza certificazione FPC. E altre ancora, pur avendola, sono sorprendentemente non automatizzate. C’è poi da dire che l’entrata in vigore delle nuove norme ha coinciso con la pesantissima crisi che ha investito l’economia, ed il settore delle costruzioni in particolare.

Qual è il plus che più riconosce a Elettrondata? Potrei dirne tanti, ma il primo che mi viene in mente è la capacità, su cui abbiamo investito moltissimo già dagli anni ’80, di creare sistemi facilmente aggiornabili con periodici upgrade senza modificare l’automazione sugli impianti esistenti, senza toccare plc o quadri elettrici. Un esempio: oggi i nostri applicativi sono già conformi alla Direttiva Europea 2009/23/CE sugli strumenti di pesatura, che potrebbe diventare presto cogente. Chi non la possiede ma ha già una nostra automazione, si può certificare con un semplice upgrade: un valore aggiunto non da poco.


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IN QUESTO NUMERO...

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CAVE NERTI I


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NOTIZIE [Cave&Inerti]

n Non solo in Cina

Siamo tristemente avvezzi ad assistere con una certa frequenza a notizie di minatori intrappolati in qualche miniera di carbone cinese. Tragedie che a noi evocano ricordi lontani nel tempo, e hanno le sembianze di foto in bianco e nero sgualcite con volti di immigrati calabresi, veneti, lombardi; e un nome: Marcinelle. Apprendere che una tragedia di questo tipo possa accadere oggi negli Stati Uniti in una miniera di carbone fa sicuramente un certo effetto: il pomeriggio del 4 aprile nella miniera Upper Big Branch a Montcoal, nella contea di Raleigh, circa 50 chilometri a sud di Charleston, la capitale della Virginia occidentale, una esplosione sotterranea è stata letale per 30 operai. A darne notizia è stata la compagnia MASSEY ENERGY proprietaria dell’impianto.

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STELLA IN ANATOLIA

Entro fine 2010 Mercedes-Benz Actros arriverà sul mercato turco prodotto nello stabilimento-gioiello di Aksaray. Lo stabilimento di montaggio in Anatolia centrale rappresenta un anello di congiunzione con l’Europa ed una testa di ponte per il Medio Oriente, per l’Europa occidentale ed orientale e l’Africa settentrionale. Ma ad interessare i vertici tedeschi è soprattutto il mercato interno: “La Turchia è un mercato chiave per noi - ha dichiarato Hubertus Troska, Responsabile di [Mercedes-Benz Trucks] - e produrre qui l’Actros ci permetterà di raggiungere un posizionamento forte, analogo a quello tedesco. Mercedes-Benz Trucks ha reagito all’attuale trend negativo aumentando la propria quota di mercato in Turchia e con il 41,1 per cento nel segmento dei veicoli pesanti detiene una posizione di evidente leadership.
A parte i Paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), il mercato turco è uno dei più importanti ed ha potenzialità di crescita elevate: costituisce infatti il terzo mercato in termini di vendite per Mercedes-Benz Trucks, dopo Germania e Brasile. La gamma veicoli comprenderà non solo le versioni con semirimorchio ma anche quelle cava-cantiere, tutti dotati dell’efficiente tecnologia BlueTec Mercedes-Benz e rispettosi degli standard previsti dalle norme Euro 4 ed Euro 5. www.truck.mercedes-benz.it

www.masseyenergyco.com

n Marmomacchine su Facebook

Al fine di utilizzare al meglio le potenzialità di relazione e comunicazione del web, Confindustria Marmomacchine ha inaugurato la propria pagina su Facebook per informare in modo agile, dinamico e moderno tutti gli operatori specializzati. Le ultime novità settoriali ma anche tutti gli aggiornamenti promozionali, amministrativi e tecnici saranno disponibili in modo veloce, a portata di ogni dispositivo mobile che supporti la piattaforma Facebook.

www.marmomacchine.it

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MINIERA ATOMICA

In Cina una centrale nucleare, coperta da segreto militare per oltre 40 anni, sta per diventare un’attrazione turistica: entro ottobre ne sarà permesso l’accesso al pubblico. L’impianto è stato costruito a partire dal 1966 da 60.000 soldati all’interno della più grande miniera del mondo (104.000 metri quadrati) nella municipalità di Chongqing, nel sud ovest del Paese. Nel 1984 fu abbandonato perchè non più strategico ed antieconomico. La cava che lo contiene era progettata per resistere ad esplosioni di magnitudo elevatissime. “Trasformare una centrale nucleare in un’attrazione turistica - ha spiegato Li Tingyong, direttore dell’ufficio del turismo del comune che ospita il sito - permetterà ai turisti di apprendere molto sul nucleare”. I primi a visitare l’impianto saranno i veterani che l’hanno costruito, durante una cerimonia di inaugurazione.

www.apcom.net


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n Nasce l’associazione europea dei produttori di lapidei agglomerati sulle ceneri dei successi di quella italiana

AGGLOMERATI E ASSOCIATI i chiama Asta Europe la nuova associazione europea dei produttori di agglomerati, attiva dall’inizio di quest’anno, con sede a Volarne (Vr). Hanno già aderito all’iniziativa le principali aziende del settore: Agglonord, Marmi Scala, Breton, Quarella, Santa Margherita, Stone Italiana (Italia), Cimstone (Turchia), Casentino e Privilege (Spagna), Diresco (Belgio): un gruppo d’imprese che assieme coprono una percentuale intorno all’85 per cento del mercato europeo. Gli agglomerati sono materiali composti da inerti lapidei frammentati meccanicamente (marmi, graniti, quarzi in varie granulometrie) che possono avere come legante sia la resina poliestere (la soluzione preferita oggi dal mercato) che il cemento Portland. Oltre ad avere caratteristiche meccaniche migliori e determinabili con maggiore sicurezza rispetto al materiale lapideo naturale, l’agglomerato contribuisce anche al proficuo utilizzo dei materiali di risulta delle cave. Si è arrivati alla decisione di fondare un’associazione di respiro europeo dopo un percorso lungo: “Nel 1996 era nata l’associazione nazionale Anpla - spiega il direttore di Asta Pierpaolo Tassone - e l’obiettivo era principalmente quello di sostenere i lavori di normazione in ambito europeo. Quest’attività ha portato alla redazione di una quindicina di norme tecniche che consentono, dal primo gennaio 2010, la possibilità di apporre la marcatura CE su alcune tipologie di materiali aggregati. A questo punto per dare una risposta più concreta e completa alle varie richieste della direttiva europea sui prodotti da costruzione si è reso necessario allargare la partecipazione ai produttori europei. Pur rappresentando certamente un comparto di nicchia, l’importanza degli agglomerati all’interno del mondo delle costruzioni è notevole. Due i principali campi di applicazione: quello delle costruzioni e quello dell’arredamento. Nel primo è tipico l’utilizzo in opere che richiedono grandi quantitativi e uniformità nella fornitura. Un esempio è la pavimentazione del Terminal 5 dell’aeroporto londinese di Heathrow dove sono stati posati oltre 110.000 m di agglomerati. www.astaeurope.com

S

n Portale low-cost

Si chiama www.stone-servicescenter.eu e nasce per mettere in rete informazioni, adempimenti, normative e servizi aggiornati per il settore lapideo del bacino di Carrara. CNA, le pubbliche amministrazioni apuoversiliesi, IMM e altre associazioni di categoria lo presenteranno al prossimo Marmotec (19 – 22 maggio). I punti di forza sono due innovative soluzioni low cost possibili grazie al web: la prima è la disponibilità on-line del servizio di Piano Coltivazione Cave grazie alla collaborazione degli uffici cave dei comuni di Carrara e Massa, che renderà possibile inviare la modulistica on-line firmata digitalmente e consegnare alle amministrazioni i CD contenenti le cartografie, spendendo poche centinaia di euro e con un enorme risparmio di tempo e denaro. La seconda opportunità è la creazione di un data base informatico dei materiali lapidei toscani secondo la loro caratterizzazione: il primo degli steps che consentirà, grazie anche all’utilizzo di un software disponibile sul portale, di effettuare in modo autonomo la marcatura CE dei materiali lapidei, a partire dal dato di caratterizzazione estraibile dal database, per arrivare al controllo di produzione in azienda: una soluzione pratica, veloce e che costa meno della metà rispetto a prima.

www.stone-services-center.eu

n Valore sotto terra

Le risorse naturali costituiscono un capitale essenziale da valorizzare per uscire dalla crisi. Nel caso dell’Italia, al valore delle risorse del sottosuolo per l’economia nazionale e quella delle comunità locali, vanno aggiunte le importanti ricadute degli investimenti su settori industriali specializzati, tecnologicamente avanzati, con lavoratori altamente qualificati, che costituiscono da decenni un asset strategico del nostro Paese. Se ne è parlato ad un convegno di Assomineraria il 30 marzo a Roma.

www.assomineraria.it

costruzioni maggio 2010 [63]


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NOTIZIE[Cave&Inerti] ATTUALITÀ & PRODOTTI

n Rinnovata attenzione del produttore francese per il movimento terra, con l’obiettivo della massima produttività per cave e cantieri

OBIETTIVO MOVIMENTO TERRA

X-Traction

ue importanti novità hanno caratterizzato la presenza di Michelin al Bauma 2010, con l’obiettivo dichiarato di aumentare la produttività di pale caricatrici e dumper rigidi. La prima è il nuovo pneumatico [Michelin] X-Traction destinato ad equipaggiare i dumper rigidi utilizzati in cave e cantieri che beneficia della tecnologia dello pneumatico 27.00 R 49 lanciato dal marchio francese nel 2004 e destinato alle applicazioni minerarie: a partire dall’autunno 2010 la gamma X-Traction offrirà la nuova dimensione 24.00 R 35 e, dal 2011, sarà completata dalle dimensioni 21.00 R 33 e 18.00 R 33; tutto ciò servirà per rispondere alle esigenze di maggiore velocità necessaria in cave e cantieri rispetto alle miniere. Insieme a questi tre nuovi formati della gamma X-Traction, Michelin introduce due innovazioni che contribuiscono alla robustezza dello pneumatico e che permettono una riduzione del consumo di carburante fino al cinque per cento: il nuovo sistema di raffreddamento delle spalle dello pneumatico “Cooling System” e la “C2 technology”, che ne riduce il riscaldamento grazie ad una nuova architettura della carcassa. La gamma XTraction rappresenta inoltre una categoria di pneumatici leggeri (a vantaggio dell’economia di carburante e dell’ambiente) e al tempo stesso più robusti:

D

[64] costruzioni maggio 2010

XHA 2

l’elevata profondità della scultura, da 7 a 9 mm, si traduce in una maggiore durata e una migliore resistenza alle aggressioni. Tutto ciò permette di ridurre i costi di gestione grazie ad un’elevata e migliorata ricostruibilità. La seconda novità importante ha riguardato le due nuove dimensioni (20.5 R 25 e 29.5 R 25) della gamma XHA 2, pneumatici destinati alle pale caricatrici lanciati nel 2009 solo sul mercato del ricambio, ma che da luglio 2010 saranno disponibili anche in primo equipaggiamento. Michelin XHA 2 inaugura una nuova generazione di pneumatici più leggeri ma allo stesso tempo più robusti. Inoltre la sua scultura brevettata riduce in modo tangibile le vibrazioni trasmesse all’interno della macchina, con evidenti benefici per il comfort dei conducenti. Queste le caratteristiche: • maggior spessore della gomma sul battistrada per resistere meglio alle aggressioni • fianchi protetti da un apposito cordolo e dall’aggiunta di un rinforzo • nuova mescola che impedisce il propagarsi delle fessurazioni, limitando i danneggiamenti. Robustezza e longevità sono i punti di forza di Michelin XHA 2 che dura fino al dieci per cento in più rispetto al suo predecessore XHA, già un riferimento per il settore. Il pneumatico aumenta sensibilmente la velocità di lavoro grazie alla sua elevata motricità. La sua scultura auto-pulente infine favorisce la massima trazione e di conseguenza riduce il consumo di carburante. www.michelin.it


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TRATTAMENTO ACQUE

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PROTAGON I nel torbido

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N ISTE

CAVE&I NERTI LA FILTROPRESSATURA DELLE TORBIDE DI CAVA RAPPRESENTA UN SISTEMA MOLTO EFFICACE PER RISPETTARE LE RISORSE IDRICHE; SENZA DEMONIZZARE IL FANGO, CHE COME VEDREMO IN QUESTO ESEMPIO PUÒ ANCHE RAPPRESENTARE UNA RISORSA DI PAOLO BRUSCHI

a gestione sostenibile delle risorse idriche tocca sempre più da vicino ogni ambito produttivo: il principio di base è solitamente quello che l’acqua prelevata da un bacino deve essere restituita al medesimo alla fine del processo produttivo e nelle stesse condizioni in cui vi è uscita. Oggi nei siti industriali la gestione dell’acqua deve avvenire quasi sempre a ciclo chiuso, e le aziende si devono dotare di processi e dispositivi per il trattamento dei reflui. Le cave, che per lavare i preziosi inerti separandoli dalle parti più fini utilizzano grandi quantità di acqua, sono sicuramente all’avanguardia da questo punto di vista, sollecitate tra l’altro dagli organi di tutela ambientale sempre più attenti a tali aspetti. I sistemi di pressofiltratura sono comunemente utilizzati all’interno dei siti estrattivi perché assicurano il ciclo chiuso dell’acqua e permettono di non rischiare fermi agli impianti nei casi di indisponibilità di risorsa idrica. Siamo andati a vederne uno imponente fornito dalla Diemme Filtration di Lugo in una cava che per sua natura (e cioè per la qualità della materia prima lavorata che ha un contenuto altissimo di argilla) rappresenta un test gravoso per questo tipo di impianti. 

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Il processo

TRATTAMENTO ACQUE

La filtropressatura è un processo concettualmente semplice, anche se poi nella pratica lo è solo apparentemente: perché sia efficiente (tecnicamente ed economicamente) ed affidabile è necessario molto know-how. La filtropressa è una macchina industriale utilizzata per disidratare i fanghi mediante processi di separazione, attuando una riduzione volumetrica di sostanze liquide che presentano all’interno solidi sospesi: il fango precedentemente addensato e omogeneizzato viene pompato all’interno di piastre concamerate, rivestite da speciali tessuti filtranti; uno o più martinetti idraulici chiu-

L’AZIENDA Fondata da Alfredo Melandri, Diemme nasce nel 1923 realizzando le prime macchine per la spremitura meccanica dell’uva. Negli anni ’70 le tecnologie di filtrazione, applicate fino ad allora esclusivamente al settore enologico, vengono estese anche ad altri processi industriali, e Diemme si ristruttura per diventare un’azienda multi-business. Nascono così due rami indipendenti: la Divisione Filtri e la Divisione Enologia, che conquistano in breve tempo la leadership dei rispettivi settori a livello nazionale ed internazionale. La Divisione Filtri, oggi Diemme Filtration, è una business unit indipendente, opera da decenni su scala mondiale e può vantare circa 6000 installazioni presenti nei cinque continenti.

dono, pressandolo, il pacco di piastre; la fibra dei tessuti filtranti trattiene le particelle solide, lasciando passare l’acqua depurata che viene reinviata al ciclo produttivo; finito il processo di pressatura, il pacco di piastre si apre lasciando cadere i pannelli di fango divenuto palabile. Queste macchine assicurano elevate rese di disidratazione, risoluzione di problemi di natura ambientale (oltre che di logistica degli spazi) legati al lagunaggio dei fanghi, e l’ottenimento di pannelli molto compatti, i quali possono trovare riutilizzo come materiale da riempimento in edilizia o addirittura mercato in altri settori (nel nostro esempio, la cooperativa proprietaria dell’impianto vende parte dei fanghi, ricchi di argilla, a un produttore di laterizi).

LA GAMMA Oltre al design strutturale, che può essere a trave superiore o laterale, i filtri pressa Diemme Filtration si differenziano per dimensioni e per grado di automazione. Le dimensioni della macchina dipendono da quelle delle piastre filtranti (da 500 x 500 mm a 2.500 x 2.500 mm) e dal loro numero all’interno del dispositivo. Le piastre sono inoltre composte da differenti materiali (polipropilene e PVDF i più utilizzati) e differente tecnologia (a membrana o concamerate). Gli impianti possono essere semiautomatici, automatici o ad automazione integrale; questi ultimi sono in grado di lavorare a ciclo continuo senza l’intervento di personale umano. Oltre alla filtropressa che rappresenta il cuore dell’impianto, l’azienda realizza anche tutti gli accessori e le apparecchiature ausiliarie necessarie per l’intero processo di trattamento e disidratazione fanghi: pompe, compressori, reattori chimici, chiarificatori, turbodissolutori, stazioni di preparazione e dosaggio additivi, nastri trasportatori.

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CAVE&I NERTI GHT 4X4

Testata

È una filtropressa di ultimissima generazione ad Laser elevata produttività in cui le piastre, sospese alla trave superiore, vengono aperte e chiuse da un sistema di distaffaggio rapido a carosello mediante un sistema automatico di trasmissione a catena controllato da inverter. È adatta per lavorare in ambienti ostili, con fanghi aggressivi per composizione chimica o abrasività, anche 24 ore al giorno. La testata fissa a quattro martinetti, realizzata in acciaio con struttura a nido d’ape Lavaggio per un’ottimale resistenza alle sollecitazioni, sostiene i quattro martinetti idraulici responsabili del serraggio del pacco piastre. Gli efficaci sistemi di protezione delle parti meccaniche in movimento riducono al minimo i rischi di malfunzionamento: il meccanismo di distaffaggio, ubicato all’interno della trave superiore, è adeguatamente isolato mediante un nastro continuo in tela gommata, per una protezione totale da fango, polvere e aggressioni chimiche; il laser controlla invece il regolare allineamento delle piastre e arresta il filtro nel caso di anomalie, prevenendo così l’insorgere di danni. Il lavaggio automafoto 1 tico garantisce, mediante un braccio meccanico robotizzato munito di spazzole e ugelli, un’efficace pulizia delle tele e quindi un costante rendimento di filtrazione nel tempo. Le saltuarie operazioni di manutenzione ordinaria, infine, sono semplici ed immediate, grazie al facile accesso alle piastre sia per l’ispezione che per la sostituzione delle tele.

L’installazione Le filtropresse installate nel sito che abbiamo visitato sono due GHT 2000.P13 4x4 e lavorano in parallelo. Ognuna dispone di 169 piastre con un volume di camera di 82,8 litri ciascuna (complessivo per macchina: 13.235 litri). Fanno circa 14 cicli quotidiani ciascuna e sono ad automazione integrale. Il risultato della filtrazione è un pannello di fango del peso di circa 150 chilogrammi ed una umidità residua del 32 per cento circa.

Fango palabile sotto le bocche di scarico delle filtropresse


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CAVE&I NERTI Gruppo pompe

Vasca omogeneizzazione

TRATTAMENTO ACQUE

Pozzetto

Decantatore

L’azienda utilizzatrice: Cooperativa Trasporti Imola Attiva dal 1930, la Cooperativa Trasporti Imola è un gruppo industriale presente nel campo agricolo e in quello dedicato alla trasformazione e posa di materiali inerti. Per quanto riguarda quest’ultimo, CTI possiede tre impianti di produzione inerti, nei quali sono presenti contestualmente linee di produzione calcestruzzo e bituminosi. Il sito che abbiamo visitato è quello di Linaro (Imola), dove è presente un impianto di produzione inerti con capacità di circa 200 tonnellate/ora, due impianti di produzione bituminosi e un impianto di calcestruzzo preconfezionato.

L’IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLE TORBIDE (A CICLO CHIUSO) DEL CANTIERE LINARO Le torbide dell’impianto di produzione inerti vengono raccolte in un pozzetto di raccolta, nel quale vengono ciclonate (per togliere le sabbie residue da 65 a 35 micron) e veicolate al decantatore passando prima per una stazione di dosaggio del polielettrolita (flocculante). Nel decantatore le acque chiare tracimano (e vengono reimmesse in un bacino a disposizione del cantiere), i fanghi precipitano e vengono scaricati nella vasca di omogeneizzazione (400 m3). Da qui vengono tradotte dalle pompe di aspirazione verso le due filtropresse. Le aspirazioni dalla vasca di omogeneizzazione sono due, una per ogni filtropressa. I gruppi pompanti però sono tre, perché ve ne è uno di scorta, facilmente attivabile (qualora si verificasse un problema ad un gruppo) tramite due semplici operazioni: si Quadro di comando seleziona il terzo gruppo dal quadro di comando a touch-screen, mentre manualmente si girano due valvole nella sala delle pompe: la continuità produttiva dell’impianto è così garantita. C’è da sottolineare che ogni gruppo a sua volta è in realtà formato da due pompe che lavorano in simultanea: una di portata (grosse quantità con pressioni fino a sei bar), e una (fornita dalla stessa Diemme) a pistone e membrana che provvede a disidratare i fanghi fino a 15 bar.

Giuliano Camorani, coordinatore di produzione CTI

Andrea Alvisi, area sales manager Diemme Filtration


IL NUOVO RIFERIMENTO PER LE PALE CARICATRICI

MICHELIN XHA2, il nuovo pneumatico L3 per pale caricatrici. La gamma MICHELIN XHA costituisce un riferimento per il mercato. Con MICHELIN XHA2 siamo andati oltre. Il pneumatico MICHELIN XHA2 è studiato per durare più a lungo. I fianchi protetti, l’elevata profondità scultura, l’ottima motricità, la maggiore resistenza ai danneggiamenti accidentali sono tutti elementi che concorrono ad incrementare la produttività delle vostre pale caricatrici. Il nuovo disegno battistrada riduce le vibrazioni assicurando un maggiore comfort all’operatore. Il pneumatico MICHELIN XHA2 ha ancora più rispetto per l’ambiente grazie all’architettura innovativa, ai nuovi materiali, alla maggiore durata e alla maggiore ricostruibilità. Per maggiori informazioni visitate il sito www.michelinearthmover.com o contattate il vostro abituale referente Michelin.

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12 VXE

WALKAROUND ACCHINE M Il Mini cingolato Peso operativo 1,26 ton Potenza 9,6 kW Larghezza 0,87-1,13 m (suole da 200 mm)

DI

CLAUDIO MARINI


IHIMER 12VXE

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[74] costruzioni maggio 2010


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WALKAROUNDMACCHINE [di

]

Ingombra da “10”... ...scava da “15” I PLUS DI COSTRUZIONI n PASSA DALLE PORTE

(87 CM), PESA 1,2 TON,

SI TRASPORTA CON UN CAMIONCINO (3,5 TON), MA SCAVA COME UN MINI PIÙ GRANDE

n SCAVA A 2 M DI

PROFONDITÀ, CON FORZE ECCEZIONALI ALLA BENNA (1.200 DAN) ED AL PENETRATORE (800 DAN)

n UN VERO “GIROSAGOMA” PER LAVORARE NELLO STRETTO SENZA CURARSI DEL RETRO

n POMPE A CILINDRATA

VARIABILE CON RECUPERI D’ENERGIA E VALVOLE ANTISHOCK

n DUE MARCE (4 KM/H) E TRASLAZIONE RETTILINEA AZIONANDO LA LAMA

n ROTAZIONE CON FRENO

AUTOMATICO E RALLA DA 46 CM DI DIAMETRO UTILIZZATA SUL 19VXE

n RADIATORI IN PARALLELO

CON GRANDE VENTILATORE ASPIRANTE DA 29 CM

n RULLI DA 14 CM A DOPPIA

FLANGIA, CARREGGIATA VARIABILE 0,87/1,13 M (SISTEMA “TUBOLARE”) E SBALZO LAMA GENEROSO PER UN’OTTIMA STABILITÀ

n BRACCIO DI FORMA

BREVETTATA, DISASSATO PER VEDERE MEGLIO NELLO SCAVO

n RUOTE D’ESTREMITÀ

“TEMPRATE” RESISTENTI ALL’USURA

n COMANDI PILOTATI

SU CONSOLLE, POGGIA POLSI REGISTRABILI, INGRESSO DA DUE LATI ED AMPIO PIANO DI CALPESTIO (BRANDEGGIO CON MANIPOLATORE) PER UNA GUIDA CONFORTEVOLE ANCHE ALLE TAGLIE GROSSE

n UN POTENTE YANMAR

MINIMAX DA 9,4 KW, DI FACILE ACCESSO COL SEDILE A RIBALTAMENTO TOTALE

n SERBATOI PLASTICI

ANTIRUGGINE/CONDENSA, TUBAZIONI MODULARI, PROTETTE ALL’INTERNO DEL BRACCIO E PIASTRA DI PROTEZIONE DEL GIUNTO ROTANTE

costruzioni maggio 2010 [75]


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IHIMER 12VXE

87 cm

PASSA DALLA PORTA


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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1,84 m

n Gira in 1,84 m senza curarsi del retro costruzioni maggio 2010 [77]


IHIMER 12VXE

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SCAVA A 2,01 M DI PROFONDITÀ... ...con forze da primato: 800 DaN al penetratore 1.210 DaN alla benna

n Il cilindro sopra al braccio (è protetto e migliora la profondità di scavo)


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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2 VELOCITĂ€ DI TRASLAZIONE (4 KM/H)

n Traslazione rettilinea azionando la lama costruzioni maggio 2010 [79]


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IHIMER 12VXE

WALKAROUNDMACCHINE [di n Pesa 1,2 ton... ...ma scava come un Mini pi첫 grande

[80] costruzioni maggio 2010

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1,7 m

VIAGGIA S’UN CAMIONCINO (DA 3,5 TON) costruzioni maggio 2010 [81]


IHIMER 12VXE

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POMPA A CILINDRATA VARIABILE n Forza o velocità La variabilità della cilindrata (pistoni assiali a piatto inclinato) trasforma automaticamente la potenza in pressione (forza) o portata (velocità) a seconda del ciclo di lavoro, facendo riparmiare combustibile

Pompa attrezzo a cilindrata variabile

Pompa servocomandi

n Sollevamento preciso con valvola “antishock” n Recupero di energia sul penetratore per una velocità uniforme in apertura/chiusura

Una valvola evita movimenti bruschi sul sollevamento per facilitare la movimentazione di gravi

L’olio in uscita dal lato stelo del cilindro penetratore viene ricircolato all’ingresso per uniformare la velocità di movimento in apertura e chiusura

Deviatore per la funzione ausiliaria a “una o due vie” (con scarico libero al serbatoio per evitare contropressioni sull’accessorio)


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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n Basta col perno di blocco manuale della torretta (trasporto sicuro)

FRENO AUTOMATICO SULLA ROTAZIONE n Radiatori in “parallelo” con grande ventilatore aspirante da 29 cm

Olio idraulico

Refrigerante

Scarico raccordato refrigerante

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46 cm

Il sistema “tubolare” (anzichè quadrato)

Robusto gancio di traino

CARREGGIATA VARIABILE DA 0,87 A 1,13 M n Sistema “tubolare” n Il 12VXE monta la stessa per ridurre i giochi della ralla del 19 VXT carreggiata variabile da 1,8 ton (affidabilità)

BRACCIO DI DISEGNO “BREVETTATO”

La riduzione del numero di saldature evita criticità in zone sollecitate

n “Nervato”, con 1 saldatura (anzichè 4)

[84] costruzioni maggio 2010


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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UNA CARRO PIÙ STABILE E DURATURO n Ruote d’estremità “temprate”

Punto d’appoggio del rullo tradizionale a singola flangia interna

Punto di reazione spostato all’esterno del rullo a “doppia flangia” (con aumento della carreggiata) Il rullo con “doppia flangia” riduce la pressione specifica sul cingolo e quindi l’usura, perché appoggia su “due punti” (anziché uno solo)

n Rulli da 14 cm a “doppia flangia” per “aumentare” la carreggiata e ridurre l’usura del cingolo (stabilità, robustezza e durata) costruzioni maggio 2010 [85]


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WALKAROUND MACCHINE [di

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TUBAZIONI “MODULARI”

n Facile sostituzione delle tubazioni

Tubazioni comando benna protette da elica metallica ed all’interno della forcella

Arrivo tubazioni ausiliarie


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n Tubazioni protette

TUBAZIONI AUSILIARIE INTERNE AL BRACCIO

n Protezione del distributore rotante costruzioni maggio 2010 [87]


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IHIMER 12VXE

WALKAROUNDMACCHINE [di Ingrassatore radiale protetto da un semianello (anziché circolare) che favorisce la pulitura di detriti e consente l’ingrassaggio con terminali a “pipa” o diritti

]

Ingrassatore radiale in posizione protetta

n Ingrassatori protetti ed accessibili

Ingrassatori assiali protetti

O-ring che evitano l’ingresso di detriti negli accoppiamenti

Pratici perni di blocco con anello di ritenuta facilmente rimovibili

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n Sedile ribaltabile per un facile accesso ai componenti motore

Filtro olio idraulico

Separatore acqua/gasolio trasparente, con rubinetto e scarico rapido delle impurità

POTENTE YANMAR MINIMAX DA 9,4 KW Chiave “unificata”

Serbatoio “plastico” (polipropilene) antiruggine/condensa da 12,5 litri con rubinetto di scarico

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IHIMER 12VXE

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n Ampio spazio anche per le taglie “forti”

Comando lama/carreggiata

COMANDI PILOTATI SU Doppia leva di sicurezza

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WALKAROUNDMACCHINE [di

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Braccio disassato per vedere meglio nello scavo

Poggia polsi registrabili

Presa 12 Volt

Cintura autoavvolgente Comando rotazione/brandeggio

Porta documenti con chiave

Marcia veloce

CONSOLLE LATERALI costruzioni maggio 2010 [91]


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ACCESSO DA DUE LATI 82 cm Il pedale ribaltabile aumenta il piano di calpestio

Blocco/poggiapiedi comando accessori

38 cm

Il comando del brandeggio alternativo alla rotazione (premendo il pulsante) consente d’eliminare un pedipolatore (pianale spazioso)



PALE GOMMATE

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Trasmissione di

PENSIERO

SOTTO LA SIGLA OPTISHIFT IL CONVERTITORE DI COPPIA CON LOCK-UP ABBINATO AL REVERSE

BY BRAKING. L’INNOVAZIONE CHE EVOLVE L’AUTOMATIC POWER SHIFT SVEDESE E LA SUA TRASMISSIONE

DI CRISTIAN FURINI


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MACCHINE&ATTREZZATURE ualità, sicurezza e rispetto dell’ambiente. È lo slogan che da sempre caratterizza tutte le macchine movimento terra uscite dagli stabilimenti di Eskilstuna e che si traduce nella lotta per la riduzione dei consumi. Volvo CE da sempre investe tecnologie su questo punto, e investe ora sulla trasmissione nelle pale gommate. Arriva anche per il mercato italiano la soluzione OptiShift, disponibile per ora come optional in

Q

tre modelli, la L150, la L180 e la L220. Il sistema si integra perfettamente al cambio APS Volvo (Automatic Power Shift) e si compone di due sottotecnologie che cooperano in maniera automatica. Volvo dichiara che in determinate applicazioni la macchina allestita con OptiShift arriva a risparmiare fino al 15 per cento di carburante che, su un ipotetico utilizzo medio di 1.500/2.000 ore l’anno nelle fasi di carico e trasporto, comporta un risparmio di non poco conto. 

Un sistema, due azioni Esternamente ci si accorge la presenza dell’OptiShift semplicemente grazie ad una decalcomania presente sulla carrozzeria. Ed è praticamente impossibile distinguere una macchina standard da una normale anche se l’OptiShift rappresenta una vera e propria versione alternativa della gamma pale gommate pesanti, per cui la macchina “standard” non può essere trasformata in OptiShift in un secondo tempo. I contenuti fondamentali di questo dispositivo sono due: il sistema Lock-up già visto su altre macchine come la L350F ed adottato da altri competitor, ed in secondo luogo la funzione brevettata da Volvo CE e denominata Rbb (Reverse by braking) che rappresenta un vero e proprio sistema di assistenza dell’inversione di marcia, basato sull’impiego dei freni di servizio.


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Girante turbina

Girante pompa

PALE GOMMATE

Albero turbina

La frizione salva-coppia

Albero statore

Che cos’è il Lock-up? Disco frizione Statore Lock-Up Fondamentalmente si tratta di un convertitore di coppia con funzione di blocco della trasmissione. Un convertitore di coppia è normalmente composto da una girante direttamente collegata al motore che muovendosi solidale all’albero motore muove un fluido il quale a sua volta aziona un’altra girante, collegata invece alla trasmissione. La potenza viene quindi trasferita idraulicamente dalla girante pompa al rotore della turbina, e da lì alla trasmissione. Il motore aziona quindi la girante pompa che spinge l’olio nel rotore della turbina, facendola girare. Frapposto tra i due elementi lo statore che funge da punto statico per l’olio, creando il leverismo che arriva a triplicare la coppia derivante dall'albero motore. L’effetto raggiunge il suo massimo quando il motore fa ruotare la girante pompa senza fare però iniziare la rotazione della girante turbina. In condizioni di optimum in rendimento, il convertitore di coppia disperde circa un 15 per cento in potenza. Con il Lock-up, quando si verificano determinate condizioni operative, è possibile bloccare meccanicamente le due giranti, grazie all’impulso di una centralina che attiva una frizione in grado di emulare un unico albero di rotazione, senza che si verifichino le perdite dovute al mezzo liquido.

CHIUDE QUANDO SERVE Non sempre il bloccaggio delle due giranti all’interno del convertitore può avere luogo; in particolare quando la differenza di velocità tra i due elementi rotanti non è così esagerata, visto che si verificherebbero dei carichi talmente elevati sui dischi della frizione da causare delle rotture. Ecco perché ad esempio il Lock-up non funziona in prima marcia mentre è possibile che si attivi in seconda, terza e quarta marcia se si verificano le condizioni per la sua attivazione.

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MACCHINE&ATTREZZATURE TUTTO IN CABINA

Frena e inverte

Il sistema è attivabile grazie all’apposito tasto sulla pulsantiera di destra. Attivarlo non significa dare l’impulso diretto ai dischi di chiudersi e di bloccare i due giranti tra di loro, piuttosto predisporre il sistema all’attivazione del Lock-up. Quando la centralina rileva le condizioni per cui il bloccaggio può avvenire, sul cruscotto si accende la spia dedicata. L’operatore si accorgerà che il numero di giri motore diminuisce sensibilmente rimanendo però costante la velocità. Generalmente la riduzione dei giri motore è tale per cui il propulsore è portato a lavorare nel range tra coppia e potenza massima, quello in cui i grammi di combustibile per chilowatt ora sono minori.

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Ma la sola funzione di Lock-up non è sufficiente per un abbattimento costante dei consumi. Il Lock-up opera solo su cicli operativi medio-lunghi, soprattutto se ci sono dei percorsi in pendenza. In caso di cicli operativi brevi (ad esempio il carico di un camion) è frequente usare il cambio per passare dalla retromarcia alla marcia avanti senza utilizzare i freni. In questi casi per decelerare si ricorre al convertitore di coppia. Tuttavia questo metodo risulta meno efficiente della frenata, a causa della perdita di energia e al notevole sforzo sul convertitore per le sollecitazioni termiche. Con la tecnologia OptiShift la macchina si appoggia alla funzione Reverse by braking, per cui quando l’operatore aziona l’inversione di marcia ad una velocità superiore ai cinque chilometri orari, la pala automaticamente decelera e si arresta impiegando i freni di servizio, invertendo la traslazione senza stressare la trasmissione. L’intensità della frenata dipende dalla velocità a terra della macchina e da come l’operatore sta dosando il pedale dell’acceleratore. L’operatore gestisce la macchina esattamente come prima, l'RBB riconosce velocità, direzione e posizione dell’acceleratore e applica il freno di servizio per rallentare la macchina. Ipotizzando un’inversione di marcia ad una velocità elevata (20 chilometri orari), l'RBB fa in modo che la centralina di controllo freni con una risposta proporzionale e comunque mai brusca. Se il Lock-Up si può attivare o disattivare a seconda che l’operatore lo ritenga opportuno, l'RBB non è invece disattivabile manualmente o tramite Vcads Pro, il software di diagnostica e gestione della macchina.

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PALE GOMMATE

MACCHINE&ATTREZZATURE La dimostrazione della pala gommata L180F OptiShift è avvenuta nella sede della Nuova Beton di S. Polo (Brescia). Da sinistra in alto Giuseppe Cavalli, Tecnico Dimostratore, Carlo Rondinini, Product Manager Pale Gommate e Dumper, Attilio Zanon della ditta Zanon&Ormac, Stefano Tacchinardi, GPPE Sales Director di Volvo CE Italia, Antonio Zanon.

Gli svedesi di Brescia e Bergamo L’area formata dalle province di Brescia e Bergamo, in cui Volvo CE Italia ha organizzato la presentazione del sistema OptiShift, è servita dalla concessionaria del marchio svedese Zanon&Ormac, specializzata in vendita di nuovo e usato, assistenza tecnica e noleggio di macchine movimento terra e attrezzature. La Zanon&Ormac garantisce servizi di assistenza con personale tecnico, dieci officine mobili e due pick-up d’appoggio; ha una forza vendita composta da sette agenti (quattro per Brescia e tre per Bergamo) e due commerciali sono dedicati allo sviluppo del servizio noleggio. Tre le sedi operative: la principale di Rodengo Saiano (BS) e le due unità di Torre De Roveri (BG) e Torbole Casaglia (BS).

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QUELLE DELL’OPTISHIFT L150F Volvo D12D LD E3 23,3–28,3 g/s (1.400-1.700 g/min) Potenza max.SAE J1995 lorda 210 kW Potenza max. ISO 9249, SAE J1349 netta 209 kW Forza di strappo 184,7 kN Carico statico di ribaltamento a tutto sterzo, 15.280 kg Capacità benna 3,1–12,0 m3 Pinze per tronchi 1,6–3,5 m2 Pneumatici 26.5 R25, 775/65 R29 Peso operativo 23-26 t Motore Range di rotazione

www.volvoce.it

L180F Volvo D12D LA E3 23,3–26,7 g/s (1.400-1.600 g/min) 235 kW

L220F Volvo D12D LB E3 26,3 g/s (1.600 g/min) 261 kW

234 kW 214,7 kN

259 kW 224,5 kN

18.260 kg 3,7–14,0 m3 1,6-3,7 m2 26.5 R25, 775/65 R29 26,30 t

20.750 kg 4,5–14,0 m3 1,7–4,0 m2 29.5 R25, 875/65 R29 31-35 t


1969 Man on the moon.

1975

The personal computer.

1960

The laser beam.

1992 Internet for all.

1984

DNA fingerprint decoding.

2008

Big bang simulation at CERN.

www.stucchi.it

1960 - 2010


GAMMA IVECO OFF-ROAD

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DAL PICK-UP PER LO SPOSTAMENTO PERSONE IN CANTIERE AL MEZZO D’OPERA PER LA CAVA DURA. IN SCENA TUTTI GLI ALL-TERRAIN TORINESI, VERSATILI PER SODDISFARE QUALSIASI ESIGENZA NEL MOVIMENTO TERRA

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DI

CRISTIAN FURINI


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MACCHINE&ATTREZZATURE ai 35 ai 560 quintali. Non sono tanti i costruttori automotive che possono vantare una gamma di veicoli off road autoprodotti. Autocarri e trattori, veicoli con due, tre o quattro assali in numerose tarature, modelli oversize o leggeri, oltre a numerosi allestimenti specifici: Iveco copre in maniera completa il complesso mercato della gamma cava-cantiere ed edilizia leggera in tutte le sue applicazioni. Massif, Daily, Eurocargo e Trakker danno una risposta ap-

D

Il

propriata a ogni tipo di missione e per tutte le condizioni di lavoro. E grossi passi sono stati fatti dal costruttore torinese per aumentare la robustezza di tutta la struttura dei veicoli, che diventano alleati ideali per condurre equipaggio e attrezzature anche dove gli accessi sono più proibitivi o in percorsi estremi, senza che il comfort dell’autista risenta delle numerose sollecitazioni imposte dalle condizioni di guida in fuoristrada. Dal patente B al D ecco tutti di duri marchiati Iveco. 

BRANCO è... fuoristrada costruzioni maggio 2010 [101]


GAMMA IVECO OFF-ROAD

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MASSIF 4X4 Modelli MTT Motori Cambi Cabina Passi Pneumatici Mission

Sw corto/lungo, pick up, chassis cab 2,6 e 3,0 t F1C 4 cilindri in linea- 16 valvole. Potenza 107 o 125 kW (146 o 176 Cv) Fpt a 6 marce manuale, con selettore ridotte A 2, 3 o 5 porte 2.452 oppure 2.768 mm 235/85 R16 Trasporto leggero materiali e persone per cantieristica, imprese edili e di manutenzione

Il taxi in cantiere ll Massif si inserisce all’interno di una piccola ma interessante nicchia di mercato, quella dei veicoli da lavoro a trazione integrale per applicazioni professionali. Le prestazioni del fuoristrada torinese sono degne di nota: una pendenza superabile a pieno carico del cento per cento, l’angolo di attacco di 50 gradi, quello di uscita di 30 mentre l’angolo di rampa che tocca i 24 gradi. La profondità di guado ad assetto standard è di 500 millimetri e la luce libera da terra con pneumatici e ruote standard è di 200. La trazione integrale è disinseribile ed è proposto in un’ampia serie di configurazioni e varianti, per offrire la massima produttività in ogni tipo di missione: 2 motori e 4 versioni, con

configurazioni di prodotto variabili, a seconda del mercato e del cliente. A tutto questo si aggiunge naturalmente la massima versatilità nell’allestimento delle versioni pickup e chassis cab per specifiche missioni di trasporto. Nella progettazione del Massif massiccio è stato l’impiego di tecnologie e soluzioni derivate dal Daily, con cui condivide l’architettura a trazione totale inseribile, con transfer box flangiata al cambio per abbassare al massimo la sagoma veicolo. Massif utilizza motorizzazioni FPT 3.0 HPI da 107 chilowatt (146 cv) con coppia massima di 350 Newtonmetro ed HPT da 130 chilowatt (176 cv) e coppia massima di 400 Newtonmetro, entrambe unite alla

trasmissione a sei velocità ZF 6S400. La scatola di rinvio è accoppiata alla catena cinematica e, attraverso gli alberi di trasmissione, all’asse anteriore e posteriore; consente un rapporto di trasmissione di circa 1:1, oltre all’inserimento a veicolo in marcia della trazione integrale. Le ruote anteriori possono avere un mozzo a ruota libera opzionale per migliorare ulteriormente i consumi nella marcia su strada. Il freno di stazionamento è montato sulla flangia di uscita dell’asse posteriore della scatola di rinvio, permettendo così una maggiore coppia frenante, in quanto è moltiplicata per il rapporto di trasmissione: in questo modo il Massif può essere trattenuto in freno di stazionamento in pendenza.


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MACCHINE&ATTREZZATURE I L LIGHT TUTTO MUSCOLI Il Daily 4 per 4 è disponibile con massa a terra da 3,5 o 5,5 tonnellate e passo corto da 3.050 millimetri oppure lungo da 3400 millimetri. Con le denominazioni di 35S18W e 55S18W, il Daily è disponibile con cabina corta o doppia (quest'ultima solo in versione passo lungo). Le versioni patente B hanno un carico utile di 2.250 chilogrammi sull'asse anteriore e 2.800 sull'asse posteriore, mentre le versioni da 5,5 tonnellate salgono a 2.450 sull'asse anteriore e 3.700 su quello posteriore. Il telaio rialzato assicura al guidatore un eccellente campo visivo, e favorisce una angolo di attacco di 51 gradi, l'angolo di dosso fino a 145, l'angolo di uscita a 33, mentre la capacità di guado arriva ai 660 millimetri. Esternamente il Daily 4x4 riprende in toto la versione strada- Modelli le, da cui si differenzia per il paraurti anteriore in acciaio in cui sono MTT integrati i fari fendinebbia e gli anabbaglianti, lo specchio di acco- Motori stamento, le pedane di risalita e la protezione paraincastro posteriore. In cabina, il cambio è montato sul cruscotto mentre la leva Cambi del comando “on road/off road” e quella delle mezze marce sono sul pavimento. Unico il motore, il più potente della gamma, l'Hpt da 3 Cabina litri e 130 chilowatt, (176 cv) in grado di assicurare prestazioni am- Passi bientali con i livelli di emissione Euro 4, grazie anche alla presenza di filtro antiparticolato, senza sistema di rigenerazione. A seguire, la Pneumatici trasmissione overdrive ZF 6S400 e la scatola di rinvio montata a distanza con un terzo differenziale per assicurare una trazione inte- Mission grale permanente in tutte le condizioni. In caso di fuoristrada estremo o di carichi elevati sul cassone c’è il terzo blocco differenziale standard e il blocco differenziale dell'asse posteriore. Quello dell'asse anteriore è disponibile solo come opzione. Tutti i blocchi possono essere inseriti (tramite la pulsantiera in consolle) con il veicolo in movimento e si disinseriscono automaticamente quando il veicolo raggiunge una velocità predeterminata (diversa a seconda del blocco differenziale interessato).

DAILY 4X4 35S17W, 55S17W, 35S17DW, 55S17DW 3,5 e 5,5 t F1C 4 cilindri in linea - 16 valvole. Potenza 125 kW (170 Cv) Fpt a 6 marce manuale, con selezione on/off road e selettore ridotte Singola a 3 posti o doppia a 6+1 3.050 oppure 3.400 (cabina doppia solo 3.400) 9,5 R17,5 di serie, oppure 255/100 R16 optional Cantieristica, imprese edili e di manutenzione

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EUROCARGO 4X4

GAMMA IVECO OFF-ROAD

Modelli MTT Motori Cambi Cabina Passi Pneumatici Mission

ML110E22W, ML110E25W, ML150E25W, ML150E28W 11,5 e 15 t Tector, 6 cilindri linea da 160, 185, 205 kW (217, 251, 279 Cv) Zf a sei marce manuali (con o senza pdf integrata) Corta o lunga (disponibile dal passo 3.690 mm) 3240, 3.690, 3.915, 4.150 mm 365/80 R20 singole - 10 R22.5 gemellate (11,5 t) 395/85 R20 singole – 11 R22,5 gemellate (15 t) Cassone con gru

Peso medio da scalata La versioni 4x4 dell’Eurocargo uniscono le performance in grado di affrontare i percorsi e le missioni più impegnative con una agilità sorprendente per un mezzo con capacità di carico elevata e una carrozzabilità tale da consentire il montaggio di cassone e autogrù o altre attrezzature specifiche. Sono tante le soluzioni specifiche a protezione della struttura nei percorsi off road tra cui l’elevata luce libera da terra (392 millimetri), il paraurti in acciaio, i gradini girevoli su traversa tubolare, una protezione per il radiatore. Molte le combinazioni per una maggiore adattabilità a specifici impieghi. Si parte dalle due varianti di massa totale a terra (11.5t e 15t), tre gamme di potenza (da 160 a 205 kW), un cambio manuale a sei rapporti, disponibile anche con presa di forza integrata, quattro passi (da 3.240 a 4.150mm) oltre alle due tipologie di cabina (corta, per un utilizzo giornaliero, lunga per impieghi che richiedono il pernottamento a bordo). L’Eurocargo 4x4 se la cava egregiamente nel fuoristrada non soltanto per la sua robustezza, ma anche per le ottime performance della driveline. Uno solo il motore: è il Tector da 5,8 litri common rail, sovralimentato e con valvola waste-gate. Il sei cilindri autoprodotto è tarato all’Euro 5 e marchiato Eev grazie al post trattamento in salsa Scr, tecnica que-

sta che ha evitato l’Egr (nessun gas di scarico reimmesso in camera) e masse radiali maggiorate. A gestire le cambiate il manuale Zf a sei marce (disponibile a richiesta anche con presa di forza integrata), dotato della servoassistenza “servoshift” facilitare l’innesto e allestito con la frizione “push type” oltre ad una presa di forza ad attivazione elettronica (max coppia prelevabile 1.000 Nm). Il Trakker dispone di freno motore con valvola a farfalla sul collettore di scarico, capace di creare una contropressione dei gas per rallentare la rotazione del motore e ad aumentare la forza frenante. La trazione integrale è permanente e gestita dal differenziale longitudinale che ripartisce la coppia motrice sugli assi. Sono previste due posizioni con rapporti del ripartitore (del tipo TC 850 con coppia massima di 8.500 Nm) veloce o lento, a seconda delle condizioni di utilizzo del veicolo (on road da 1:0,99 e off road da 1:1,94). Tutti i differenziali (anteriore, centrale e posteriore) sono dotati di sistema di bloccaggio ad azionamento manuale mentre il ponte è a doppia riduzione con la doppia opzione delle sospensioni paraboliche o semi-ellittiche. Buona la carrozzabilità (fino a 10.550mm) agevolata dalla struttura a longheroni paralleli in acciaio speciale priva di ingombri superiori.


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MACCHINE&ATTREZZATURE L’ESPERIENZA SI FA PESANTE A chiudere la gamma degli all-terrain Iveco il Trakker, il 44 ton disponibile anche in versione mezzo d’opera a 56. È disponibile in numerose configurazioni (4x2; 4x4; 6x4; 6x6; 8x4; 8x8) e introduce nuove soluzioni per quanto riguarda il comfort in cabina che, con alcuni adattamenti come il paraurti in acciaio nero o le pedane di accesso, è quella montata sugli Stralis. E la sensazione al volate del Trakker è quella di un veicolo stradale. Le cabine disponibili sono due: la corta AD adatta a impieghi giornalieri, e la lunga AT da 2,15 metri con tetto normale o alto per il lungo raggio. La larghezza della cabina di soli 2,28 metri facilita le manovre negli spazi esigui e riduce i rischi di urto. I gradini di accesso sono antisdrucciolo, mentre i paraurti in acciaio sono divisi in tre parti. Ordinata la disposizione dei componenti sul telaio. L’utilizzo di ponti a doppia riduzione e l’ampia escursione delle sospensioni facilitano angoli di attacco, di dosso e di uscita elevati. Su Trakker sono disponibili i motori a sei cilindri Cursor 8 (da 8 litri e 357 chilowatt) e Cursor 13 (il 13 litri tarato a 301, 330, 367 chilowatt). Notoriamente sono propulsori che forniscono elevati livelli di coppia a bassi regimi grazie al turbocompressore a geometria variabile, alle 24 valvole e al controllo elettronico degli iniettori pompa che lavorano a pressioni di circa 1.900 bar. Di serie il freno motore Ceb (Compressed Engine Brake) a contropressione costante. La gamma di trasmissioni comprende l’automatico Eurotronic II a 12 velocità con comandi integrati nel piantone. In alternativa il cambio Zf a 16 velocità, denominato Ecosplit, è provvisto di impianto servo-shift. I freni dei Trakker 4x2, 6x4 e 8x4 sono a disco sull’assale (o sugli assali) anteriore e a tamburo sui ponti posteriori. I ponti motore anteriori dei 4x4, 6x6 e 8x8 sono dotati di freni a tamburo. I freni a tamburo presentano impianto Duo Duplex Cabinati (4x2, 4x2, 6x4, 6x6, 8x4, 8x8) mentre la correzione della frena18, 26, 32 t per uso legale 20, 33, 40 per uso Mezzo d’Opera ta in funzione del carico sul retro44t per uso legale 56t per uso Mezzo d’Opera treno è associata dai sensori Abs. Cursor 8 a sei cilindri in linea. Potenza 268 kW (360 Cv) Infine le sospensioni in tre confi- Cursor 13 a sei cilindri in linea da 301, 330 e 367 kW (410, 450 e 500 Cv) gurazioni. Quelle meccaniche di Zf a 16 marce manuali (di serie), automatizzati Eurotronic a 12 marce (optional) tipo semiellittico o parabolico, olAD (Active day) corta o AT (Active Time) lunga tre alle pneumatiche per veicoli Da 3.200 a 5.820 mm heavy-duty, disponibili sui veicoli 13R22,5 di serie 315/80R22,5 optional tandem “hub reduction” 6x4 e 8x4. Vasche ribaltabili, betoniere,betonpompe, gru retrocabina

TRAKKER Modelli MTT MTC Motori Cambi Cabina Passi Pneumatici Mission

www.web.iveco.com


G RU R ETROCABINA

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TRA REGGIO, PARMA E MODENA CORRE UN NUOVO 4 ASSI CON UN RIBALTABILE TRILATERALE DOC E UNA GRU CARICATRICE BERGAMASCA DA 28,5 METRI D’ALTEZZA E

24, 2 METRI DI SBRACCIO DI MATTHIEU COLOMBO

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MOTORE AUSILIARIO


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE er dare appello alle esigenze della Cooperativa Muratori di Reggiolo, Federico Sacchi si è fatto cucire su misura un allestimento di qualità studiato per garantire la massima versatilità operativa. Il punto di partenza, la priorità, era avere una gru caricatrice (dicitura corretta secondo le normative europee per le gru idrauliche o cosiddette retrocabina, ndr) con capacità effettiva di sollevamento di circa 42 tonnellate/metro, posata su un mezzo capace di garantire una portata utile residua di almeno 10.000 chili. Il punto di arrivo, l’eccellenza secondo Sacchi, uomo dall’esperienza ultra trentennale nel settore dell’autotrasporto, è un Iveco Stralis 450 E5 quattro assi unito a una gru Fassi F455AXP.25 con prolunga idraulica L324 e cassone ribaltabile trilaterale realizzato a regola d’arte dalla Agos di Sassuolo (MO) per supportare carichi elevati. L’allestimento, sviluppato in sinergia dalla concessionaria Fassi di Modena Tecnogru e dalla stessa Agos, è stato posato sul quattro assi piemontese con un con-

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trotelaio integrale in acciaio altoresistenziale; per aumentare la rigidità torsionale del controtelaio e favorire le prestazioni della gru “made in Albino” i due longheroni sono uniti da classiche traverse scatolate e, per tutta la loro lunghezza, da una lamiera superiore che dà spazio al solo cilindro telescopico del ribaltabile (prevista anche una luce per facilitare eventuali manutenzioni dell’impianto idraulico). La Autotrasporti Sacchi F.lli di Federico Sacchi, come anticipato, lavora all’ottanta per cento per la Cooperativa Muratori di Reggiolo che ha suggerito alcune impostazioni dell’allestimento. In particolare, segnaliamo l’alimentazione della gru Fassi possibile sia tramite il motore Cursor del carro Iveco sia tramite un motore ausialiario Hatz silenziato e montato sulla destra del veicolo tra il secondo e il terzo asse, in luogo del serbatoio del gasolio. Per garantire l’autonomia originale del quattro assi sono quindi stati realizzati due serbatoi da 230 litri di capacità cadauno, collocati tra il quarto asse e la barra anti intrusione posteriore. 

Sartoria

PESANTE Fassi F455AXP.25 + L324 Capacità sollevamento Sfili Altezza max con jib Sbraccio max idraulico braccio Sbraccio max idraulico con jib Portata a 24,20 m di sbraccio Peso a terra gru con jib Nota: tutte le versioni disponibili su

41,8 tm 5+4 28,5 m 14,60 m 24,20 m 825 kg 5.800 kg

www.fassigroup.com


G RU R ETROCABINA

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Intelligente grazie all’IMC Come le altre Fassi su ralla di ultima generazione la F455AXP adotta l’IMC (integrated machine control). Si tratta di un controllo intelligente nella gestione dati, paragonabile al sistema nervoso umano, che eleva gli standard di sicurezza in condizioni di lavoro e semplifica al contempo la gestione operativa.

DÀ SEMPRE IL MASSIMO Dispositivo per il controllo dinamico della gru, l’ADC gestisce in automatico la velocità di lavoro in base al carico sollevato. Con carichi statici elevati, la gru adotta una velocità nei movimenti calibrata e proporzionale, mentre quando non è carica i movimenti sono più veloci.

B IELLE ANCHE SUL JIB La F455AXP ha le doppie bielle sul braccio principale che permettono una verticalizzazione del pacco sfili (15 gradi in negativo) ed ha le bielle anche sulla prolunga idraulica (jib) che guadagna così altri dieci gradi in negativo.

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SISTEMA ELETTRONICO

RCH Evolution Il radiocomando Fassi RCH è satellite al sistema centrale di gestione elettronica FX800 (foto) posto sulla colonna della gru. Rispetto alla versione standard, il radiocomando della Autotrasporti Sacchi F.lli è più largo per accogliere le palette di comando predisposte per piattaforme e cestelli. Spariscono i comandi manuali sul carro ma, in caso d’emergenza, si può collegare il radiocomando alla gru tramite un cavo seriale.

I L TUTTOFARE DELLA SACCHI F.LLI Solleva, carica, corre e consegna sia in quota sia a terra, ma sa portare anche tre persone in cesta o montare una prolunga Socage con piattaforma aerea. Stiamo parlando del mezzo che ha di recente arricchito la flotta veicoli della Autotrasporti Sacchi F.lli con sede operativa a Reggiolo (RE). Primo truck con gru ad entrare in famiglia, il nuovo quattro assi Iveco con gru Fassi F455AXP.25 L324 e cassone ribaltabile trilaterale Agos mette sul piatto tanta versatilità senza imporre rinunce. Tanto equilibrio è merito della scuola Sacchi, ma anche della consulenza congiunta offerta dalla concessionaria Tecnogru e dalla sartoria di cassoni di Sassuolo. Vediamo assieme quali i punti di forza della gru Fassi.

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NUOVA


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE PER OGNI ESIGENZA Questa gru a rotazione continua è disponibile con due, tre, quattro, cinque, sei, sette o otto sfili per il braccio principale. Le versioni da quattro, cinque e sei sono disponibili in allestimento C (con pacco sfili “passante” che permette di avvicinare i carichi alla colonna). Le gru con quattro, cinque, sei e sette sfili possono invece montare tre jib diversi. La versione scelta da Federico Sacchi è una cinque sfili con antenna da quattro per una altezza massima di sollevamento di ben 28,5 metri. La gru è stata anche predisposta dal costruttore per montare in testa al braccio articolato piattaforme aeree.

I DRAULICA XF

FX DI CONTROLLO DEL CARICO

CINEMATICA, CRESCONO LE PRESTAZIONI

L’XF è un allestimento idraulico con martinetti di sfilo e sollevamento dei bracci dotati di sistema per il ricircolo dell’olio tramite valvola rigenerativa elettronica. Per favorire la discesa delle sezioni del braccio e degli sfili, l’idraulica sfrutta il peso sia della macchina sia del carico sollevato.


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G RU R ETROCABINA

SOLLEVAMENTOI NCANTIERE L’atelier di Sassuolo Fondata nella “terra delle ceramiche” poco più di quaranta anni fa, la Agos di Sassuolo ha iniziato producendo cassoni ribaltabili. Negli anni l’azienda si è specializzata nella realizzazione su misura di ribaltabili, cassoni per veicoli industriali e centine idrauliche. A tenere le redini dell’azienda sin dagli anni Settanta è l’Amministratore unico Rossana Lusetti che ha saputo conquistare la fiducia della clientela italiana con prodotti di qualità, quindi rispondere alle esigenze di mercato in costante evoluzione. Oggi Agos può essere definito un sarto che cuce su misura abiti da lavoro funzionali per veicoli industriali. Il cassone realizzato per la Autostrasporti Sacchi F.lli è un ribaltabile trilaterale con struttura in acciaio altoresistenziale particolarmente compatta per tenere bassa la soglia di carico e sponde in alluminio rinforzato da 800 millimetri di altezza con profili di chiusura in inox. La larghezza massima del cassone è di 2.550 millimetri, mentre la lunghezza utile è di 5.810. Il ribaltabile è stato disegnato per supportare carichi gravosi, anche concentrati. Date le caratteristiche di robustezza dell’allestimento e il peso della gru, stupisce quasi la portata utile di 11.090 chili. Presto on line il nuovo sito internet dell’azienda.

www.agosribaltabili.it

Premetto che questa è la prima gru che abbiamo e quindi non ho termini di paragone per valutarne le prestazioni. Io la trovo particolarmente veloce nello sfilare gli elementi, anche del jib, e nel variare l’apertura delle articolazioni ma apprezzo soprattutto la grande progressione dei movimenti e la sensibilità dei comandi. Davvero intuitivo l’utilizzo del radiocomando

Pierandrea Grassi

Federico Sacchi

Fabio Duccoli

Oscar Marchi

Operatore gru Autotrasporti Sacchi F.lli

titolare Autotrasporti Sacchi F.lli

Marketing operativo Fassi Gru

Direttore Concessionaria Fassi Tecnogru

Il nuovo Stralis quattro assi è il nostro primo mezzo con gru retrocabina. Lo abbiamo voluto per garantire alla Cooperativa Muratori di Reggiolo lavori di consegna di materiali edili e, tramite cestello e piattaforma, la manutenzione di impianti di frantumazione e per la produzione di calcestruzzo. Oltre alla qualità dei mezzi in flotta, per la nostra azienda è fondamentale la preparazione e la professionalità degli operatori. Per “accogliere” al meglio la nuova gru e per garantire il servizio gru con tutte le attenzioni possibili in termini di sicurezza, abbiamo - per esempio fatto seguire a due nostri uomini dei corsi di formazione specifici

AUTOTRASPORTATORI DA GENERAZIONI

Sopra il nuovo ribaltabile trilaterale Agos con struttura cassone in acciaio inox, centine idrauliche, tetto e laterali apribili.

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La cultura del trasporto è nel Dna della famiglia Sacchi. Il nonno di Federico, titolare della Autostrasporti Sacchi F.lli, ha iniziato a lavorare con carro e cavalli. Con la generazione successiva è arrivata la prima motrice e con il 1982 è iniziata l’avventura dell’attuale compagine sociale. Oggi si contano a servizio nove veicoli industriali pesanti di cui sette trattori che trainano vasche, centinati e pianali ribassati, un tre assi con cassone fisso e il nuovo quattro assi con gru che servirà soprattutto per la consegna di materiali edili e, con cestello e piattaforma, per la manutenzione di impianti di frantumazione e calcestruzzo. Attualmente Sacchi lavora all’ottanta per cento per la Cooperativa Muratori di Reggiolo.


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IN QUESTO NUMERO...

maggio_2010

Cabine doccia e spogliatoio In cantiere con un tocco di glamour. È possibile con i nuovi Shower Box e Dress Box: pratici e funzionali

Aziende Una realtà in continua evoluzione. Con lo sguardo rivolto oggi alle nuove tecnologie e all’ambiente

FLOTTE OLEGGIO N


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NOTIZIE [Flotte&Noleggio]

n Marzia Giusto è il nuovo presidente di Assonolo. Tra le priorità spicca la razionalizzazione delle verifiche delle macchine n Tecnologie in quota

Dall’acquisto della prima autocarrata da 35 metri nel 1984 a un parco macchine composto da più di 90 macchine, da 16 a 60 metri. BERTI PIATTAFORME, grazie anche alla scelta tecnica di macchine a elevato contenuto tecnologico, è riuscita a consolidare la propria esperienza nel settore della manutenzione e delle costruzioni, offrendo un noleggio altamente specializzato, completo anche di servizio di assistenza. Attualmente la società vanta un organico di 30 persone e due sedi, quella principale di 4.000 metri quadrati a Concorezzo (MI) e la nuova filiale di Legnano (MI).

www.bertipiattaforme.it

n Noleggio hi-tech

Un software modulare ad hoc del noleggio dei mezzi per il sollevamento. Si chiama Freight ed è realizzato da MULTI CONSULT MILANO, società specializzata nello sviluppo di soluzioni informatiche. In particolare il programma è stato studiato per la pianificazione, il controllo e la gestione del noleggio di autogrù e piattaforme aeree.

www.multiconsult.com

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UNA DONNA SOLA AL COMANDO l primo compito di Assonolo è quello di essere a totale supporto dei suoi aderenti, ovvero dei noleggiatori, per cercare di rendere sempre più professionale il loro ruolo all’interno di un mercato senza regole, che vede sempre e solo protagonista il prezzo, a discapito del valore del servizio e della qualità delle macchine”. Con queste parole Marzia Giusto, direttore generale di Nacanco, ha esordito nel suo nuovo ruolo di presidente di Assonolo: la nomina è stata decisa nel corso dell’assemblea nazionale dei soci svoltasi lo scorso marzo, quando sono stati rinnovati anche il consiglio direttivo e il comitato tecnico, in carica per i prossimi due anni. Durante l’assemblea sono state definite le priorità operative, tra cui spicca lo spinoso problema delle verifiche periodiche delle macchine: a tal riguardo l’obiettivo di Assonolo è quello di agevolare e accelerare la definizione di strutture esterne alle ASL, da queste legalmente riconosciute, a favore di una notevole semplificazione delle procedure di verifica e di collaudo. “Noi operatori non siamo ancora percepiti dal mercato come meriteremmo, per i nostri sforzi organizzativi e gestionali, per l’accuratezza del nostro servizio”, commenta la neo presidente, già membro del consiglio direttivo dell’associazione da tre anni. “Chi opera a un certo livello, chi ha parchi macchine di tutto rispetto, deve poter avere una diversa attenzione e un diverso riconoscimento da parte del mercato. Anche in questo Assonolo cercherà di svolgere al meglio la sua opera di sensibilizzazione”. www.assonolo.it

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IMPRENDITORI E TECNICI L’associazione rappresenta un insieme bene assortito di competenze eterogenee. Il nuovo consiglio direttivo, oltre al presidente, è composto da sei membri e da otto supplenti, che fanno parte di società i cui fatturati per almeno il sessanta per cento derivano dall’attività di noleggio. A questa struttura è anche affiancato un Comitato tecnico, formato da periti e da consulenti legali e per la sicurezza, che va a integrare le competenze del Consiglio direttivo.


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n I conti tornano

n

SERVIZIO HEAVY DUTY

Una svolta orientata a un’ulteriore crescita. A partire da maggio [Milwaukee], marchio del Gruppo TTi, secondo produttore mondiale di utensili elettrici, si lancia con forza nel noleggio. Una parte dell’ampia gamma del brand statunitense sarà presto a disposizione con varie formule presso numerosi noleggiatori di tutta Italia: la linea di prodotti comprenderà utensili professionali a 230 volt disponibili in molti modelli, tra cui martelli demolitori da 5 a 12 chilogrammi, scanalatori, aspiratori industriali, carotatori diamantati e trapani magnetici; questi sono solo alcuni esempi degli innumerevoli prodotti che completano la gamma Milwaukee, studiati per applicazioni specifiche. Non sono da dimenticare infine gli oltre 3.500 accessori con cui equipaggiare ogni utensile.

www.milwaukeetool.it

n

NOLO

ALLA ROMANA Con alle spalle 30 anni di attività e un parco nolo di oltre 500 mezzi suddivisi in più di 50 linee di prodotto, [Attisani Macchine] si schiera oggi tra le principali realtà del noleggio di macchinari e attrezzature per l'edilizia a Roma e dintorni, dall'energia elettrica all'aria compressa, dalle macchine movimento terra fino a quelle per il sollevamento. La crescita è continua: di recente ha inaugurato un nuovo capannone, a ridosso dell'uscita TorCervara dell’autostrada Roma-L'Aquila, composto da 1.500 metri quadri di superficie coperta (1.200 mq tra officina e area espositiva, 300 per gli uffici) e da oltre 6.000 di piazzale esterno. Non solo nolo: la società è specializzata anche nella produzione di centraline oleodinamiche, carri cingolati di perforazione, attrezzature per la perforazione di ogni tipologia di materiale e argani tiracavi idraulici.

Una chiusura di anno più che soddisfacente e un inizio trionfante. BIGRENT, la divisione noleggio del gruppo di rivenditori edili indipendenti italiani BIGMAT (112 associati per 189 punti vendita, di cui 33 propongono la formula noleggio), ha chiuso il 2009 a più quindici per cento e ha brindato al 2010 con l’inaugurazione di quattro nuovi punti noleggio tra gennaio e febbraio. Nel dettaglio le aperture sono: Cefa di Atella (PZ), Arrighi & Brogi di Gambassi Terme (FI), F.lli Gazzarrini di Casciana Terme (PI) ed Edilizia Ruffinelli di Spello (PG). I numeri sono positivi non solo in termini di fatturato e di affiliati. BigRent vola in alto anche nel campo della formazione: lo scorso marzo, infatti, si è concluso il “Percorso tecnico formativo attrezzature”, la serie di corsi che ha visto la partecipazione di ben 112 tra promotori, addetti alla vendita al banco e alla gestione del servizio noleggio. Il percorso formativo proposto dalla società è articolato in sette giorni di full immersion, in cui vengono affrontate le tematiche più varie, dalla demolizione al mescolamento e proiezione, dagli strumenti di misura al piccolo movimento terra.

www.bigmat.it

n Energia in Canada

Sono passati ormai tre mesi, ma l’eco dei Giochi Olimpici e Paraolimpici Invernali di Vancouver è ancora forte e chiara. Non solo per gli organizzatori e gli sportivi ma anche per chi ha contribuito alla buona riuscita fornendo

www.attisanimacchine.it

materiali e attrezzature. È il caso di AGGREKO che, specializzata in soluzioni a noleggio per l’energia elettrica, era annoverata tra i Fornitori ufficiali.

www.aggreko.it

costruzioni maggio 2010

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

NOTIZIE[Flotte&Noleggio]

n In cantiere, s’intende. Con le nuove cabine doccia e spogliatoio è possibile rifarsi il look in modo pratico e sicuro. Con un tocco di glamour

PULITI DENTRO, BELLI FUORI l primo traguardo è stato raggiunto: trasformare il bagno chimico in un oggetto artistico di arredo urbano, grazie all’impiego di pellicole adesive con immagini accattivanti. Ora [Sebach] si lancia verso altre frontiere. Di recente ha infatti presentato una serie di nuovi prodotti tra cui Shower Box e Dress Box, entrambi pensati anche per il cantiere. Shower Box è la cabina doccia (106x106x236 cm) già predisposta per l’allacciamento idrico e corredata di un gruppo doccia con erogatore a flusso diffuso e microfono. Al suo interno, inoltre, non manca proprio nulla, dallo

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specchio intero posizionato nel lato interno della porta alla mensola portaoggetti, fino all’appendiabiti. Dress Box è invece la cabina spogliatoio dotata di specchio, appendiabiti a parete e sgabello in plexiglass: le sue misure sono le stesse dei bagni chimici Sebach (106x106x232 cm), ma senza la presenza dei sanitari. Tutte e due le cabine, realizzate in materiale plastico antiurto con pedana antiscivolo e serratura interna, così come tutti gli altri prodotti dell’azienda di Certaldo (FI), presentano le pareti esterne impreziosite con una grafica colorata e possono quindi diventare oggetto di design. www.sebach.it

URBAN SAFARI La creatività di Sebach è inarrestabile. Ad aprile, in occasione della fiera Costruire Edilevante di Bari, ha presentato il concorso Urban Photo Safari by Sebach: un invito a fotografare nelle piazze, nei cantieri e negli eventi cittadini le nuove cabine rivestite con pellicole raffiguranti animali selvaggi, quali zebre, giraffe e leoni. Tutti i dettagli dell’iniziativa sono descritti sul sito web aziendale.

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GV3 gruppovenpa3

Blu e giallo:

i colori naturali del noleggio

www.gruppovenpa3.it


AZIENDE

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AVANTI tutta! [122] costruzioni maggio 2010


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FLOTTE&NOLEGGIO LA ROTTA DA SEGUIRE È UNA SOLA, QUELLA DELL’INNOVAZIONE. E COSÌ, A VELE SPIEGATE, È STATA RIPENSATA L’ORGANIZZAZIONE INTERNA. AMBIENTE E TECNOLOGIE SONO I NUOVI PUNTI CARDINALI. FRONTIERE INESPLORATE SONO ORMAI VICINE DI

STRATEGIE SUL WEB Innovarsi significa anche abbracciare strumenti in grado di aprire un dialogo costante e un confronto diretto con la propria clientela. Dallo scorso marzo il Gruppo è presente su Facebook: non solo un fenomeno globale, ma una vetrina mediatica, una nuova strategia di comunicazione, aperta, senza barriere, in cui ciascuno può esprimere il proprio parere sui servizi offerti. Un mezzo che può trasformarsi in una fonte di spunti per capire eventuali problematiche o esigenze dei clienti. I tempi cambiano, le strategie li seguono a ruota.

DANIELA STASI

na fede incondizionata nell’innovazione. Un percorso costellato di migliorie continue, sia per quanto riguarda i servizi offerti, sia a livello di organizzazione aziendale. La filosofia del GruppoVenpa3 si basa proprio su questa filosofia: innovarsi per riuscire a stare al passo coi tempi e affrontare così le mareggiate del mercato. Per il management dell’azienda gli obiettivi da perseguire sono due: completezza e trasparenza del servizio, entrambi raggiungibili seguendo il cliente in tutte le fasi del noleggio tramite un’assistenza assidua sotto ogni aspetto, da quello tecnico a quello formativo. E non mancano le novità: in particolare dall’inizio dell’anno ha avuto inizio un processo di accentramento delle mansioni finalizzato a garantire un perfezionamento continuo dell’operatività. Le innovazioni apportate sono numerose, tra le principali spiccano senz’altro l’adozione di un unico software per tutte le 28 sedi del Gruppo, la realizzazione di un magazzino centralizzato, l’introduzione dell’eco-management e il sistema di assistenza chiamato First Care. Nelle pagine seguenti le abbiamo illustrate punto per punto. 

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AZIENDE

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Se telefonando… La nuova organizzazione interna ha previsto l’introduzione del sistema First Care, ossia la creazione di un team di una decina di persone competenti e preparate a rispondere a tutte le chiamate provenienti dai clienti, una vera e propria squadra addestrata alla gestione centralizzata delle emergenze. Lo scopo è quello di cercare di risolvere telefonicamente qualsiasi tipo di problematica nel modo più rapido possibile. Dall’inizio dell’anno, quindi, il primo step dell’assistenza è svolto esclusivamente via cavo; solo in caso di necessità non risolvibile al telefono, la segnalazione viene passata a una delle 28 officine di competenza dislocate su tutto il territorio nazionale (una per ciascun punto noleggio; 10 sono nel nord Italia) e programmato così l’intervento in cantiere, mandando la persona più indicata per risolvere quella determinata problematica. Questo nuovo sistema, sottoposto a continue verifiche al fine di tenere controllate le tempistiche di risposta e di risoluzione effettiva delle problematiche, è stato attuato grazie all’accentramento delle mansioni: i tecnici che rispondono al telefono sono stati appositamente preparati per essere in grado di individuare, fin dalla prima richiesta le necessità del cliente. L’introduzione del First Care ha comportato l’adozione di un sofware unico e completamente personalizzato che, realizzato ad hoc dal Gruppo sulla base delle esigenze e delle esperienze maturate negli anni passati, consente la realizzazione di un archivio che racchiude lo storico di ogni mezzo: in sostanza, vengono registrati tutti gli interventi effettuati durante la permanenza della macchina stessa nel parco noleggio.

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R ICAMBI SUBITO E OVUNQUE Un’altra delle novità del 2010, ottenuta sempre mediante l’accentramento delle mansioni, è la creazione di un magazzino unico centralizzato situato nella sede principale di Dolo (VE), in grado di garantire velocità nella risposta e ottimizzazione dei tempi: mediante un apposito software, il personale riesce a stabilire immediatamente la giacenza in magazzino e i tempi esatti di consegna del ricambio, che comunque non vanno mai oltre alle 24 ore in tutta Italia. Peculiarità del nuovo magazzino è inoltre quella di gestire, oltre alle richieste delle varie officine, anche quelle provenienti dai clienti esterni, inerenti esclusivamente ai ricambi e non a contratti di noleggio. E il raggio di azione di Venpa, quindi, si allarga sempre di più.


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FLOTTE&NOLEGGIO G ESTIONE A FAVORE DELL’AMBIENTE Il 2010 ha portato con sé una novità sostanziale. Tra le fila del GruppoVenpa3 è stato introdotto l’eco manager, una nuova figura professionale che, attraverso un programma specifico, si occupa della gestione settimanale e personalizzata dei rifiuti. Con 28 sedi e un parco composto da migliaia di macchine, la movimentazione dei rifiuti è alquanto significativa: il fatto di tenere sotto controllo la situazione, oltre a legarsi concettualmente alla sicurezza negli ambienti di lavoro, permette di rispettare le norme vigenti e di anticipare con largo anticipo eventuali future disposizioni in materia.

www.gruppovenpa3.it

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AZIENDE

FLOTTE&NOLEGGIO Intervista

Mendes Migotto Amministratore delegato del GruppoVenpa3

Quali sono le peculiarità della strategia del GruppoVenpa3?

Se nel passato le strategie sono state fondamentali per lo sviluppo della nostra azienda, in anni difficili come quelli attuali, assumono ancora più importanza. Il nostro obiettivo primario rimane sempre il miglioramento dei servizi offerti ai clienti, pertanto tutti i nostri sforzi sono concentrati su questo aspetto, sia in termini di formazione delle risorse umane, sia sotto il profilo tecnico e tecnologico. Oggigiorno, inoltre, proprio per il momento di profonda incertezza, il settore necessita di innovazione, quindi per fare la differenza stiamo puntando su una strategia di mercato particolarmente impattante. Ci stiamo lavorando, al momento non posso svelare alcun dettaglio, se non dire che si tratterà di un plus che migliorerà il servizio sia all’interno, per cercare la maggiore efficienza tra le fila del Gruppo, sia nei confronti della clientela.

Quali macchine offrite per il settore del sollevamento? Il nostro parco nolo si rivolge a due macro aeree di mercato: il sollevamento e il movimento terra. Per quanto riguarda la prima, la gamma comprende piattaforme autocarrate con un’altezza di lavoro da 16 a 50 metri, fornite con noleggio a freddo, piattaforme autocarrate da 60 a 100 metri, disponibili esclusivamente per il noleggio a caldo, piattaforme semoventi verticali da 5 a 26 metri, piattaforme semoventi girevoli telescopiche e articolate da 10 a 43 metri, oltre alle piattaforme speciali, ai sollevatori telescopici e alle autogrù, dal classico forklift da due tonnellate alle fuoristrada da 60 tonnellate.

 E per il movimento terra? Per quanto riguarda, invece, il parco dedicato al movimento terra, il nostro Gruppo, grazie all’accordo stipulato con Jcb nel 2005, ha ormai raggiunto i 1.500 mezzi ed è in grado di offrire la gamma completa, dai mini e midi fino all’escavatore da 46 tonnellate, comprendendo

[126] costruzioni maggio 2010

anche pale, terne, dumper e macchine stradali, tutti da accessoriare con le attrezzature più varie.

Facendo un’analisi degli ultimi cinque anni (2005-2010) in che misura è aumentato il vostro parco mezzi, sia in termini quantitativi, sia qualitativi? In termini numerici, nel complesso, è più che triplicato: partendo da 1.500 macchine, siamo arrivati ad averne più di 5.000. Per entrare nei dettagli, abbiamo implementato il parco dedicato al sollevamento puntando su alcune tipologie di mezzi la cui richiesta negli ultimi anni ha conosciuto una crescita continua: mi riferisco in particolare ai sollevatori telescopici, alle autogrù fuoristrada e alle macchine speciali. Nell’ambito del movimento terra, nel 2005 siamo partiti da zero: era un settore che non conoscevamo e che ci ha consentito di diversificare l’offerta e di aprirci a mercati fino ad allora mai esplorati.

 Quali sono i principali servizi offerti? I servizi sono il punto di forza della nostra azienda, in grado di seguire il cliente per tutta la durata del noleggio. Oltre all’assistenza, nostro vero valore aggiunto, ricordo la consulenza e il sopralluogo in cantiere, forniti da nostri tecnici professionalmente qualificati, e il servizio di trasporto, curato dal nostro specifico dipartimento Vlog (Venpa Logistica): la consegna e il ritiro del mezzo avvengono seguendo un metodo rigoroso, sempre a opera di personale preparato anche per fornire tutte le informazioni di cui il cliente necessita. Un altro servizio che stiamo spingendo molto riguarda i corsi di formazione, rivolti agli operatori sia del sollevamento sia del movimento terra e finalizzati a educare a utilizzare le macchine adottando un comportamento corretto e sicuro nell’ambiente di lavoro. I nostri corsi, che prevedono una formazione teorica e pratica, utilizzano uno standard di valutazione UNI EN ISO 9001:2008 e si tengono principalmente nelle nostre filiali; qualora ci venga richiesto però siamo disponibili a organizzarli direttamente dai clienti.


Cosstruzioni Magazine

13/04/2010

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