Costruzioni 639 luglio agosto 2010

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Mensile di Macchine_Mezzi d’Opera_Attrezzature

WALK AROUND MACCHINE

SOMMARIO

I N COPERTINA

CATERPILLAR 730

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Il Cat 730, ora omologato per circolare su strada, a vuoto o carico, si distingue per il motore C11 ACERT con iniettoripompa ad elevata pressione che consentono il rispetto delle normative antinquinamento Stage IIIA senza l’utilizzo di un EGR. Compattezza, capacità di frenata, differenziali a blocco totale inseribili in velocità, baricentro basso, comfort in cabina, comoda anche per il passeggero, visibilità e facilità di manutenzione, rendono il Cat 730 un riferimento per i Dumper da 28 ton.

6

Notizie Da Fiat Industrial ad Allison India

22

Notizie Eda convention e novità

LA MACCHINA DEL MESE CGT SPA COMPAGNIA GENERALE TRATTORI S.S. Padana Superiore, 19 20090 Vimodrone (MI) www.cgt.it Tel. 02 274271 Fax 02 27427771

12

Nuovi orizzonti Piattaforma Cte B lift 20.13MP MMT

16

Tutto per voi ! ...il Case Customer Centre Paris BENNE FRANTUMATRICI

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Efficienza in formato “pocket” La nuova benna Simex

IN COLLABORAZIONE CON ATECAP

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4° meeting Ermco Ragionare “sostenibile” L’ISTITUTO PENSANTE

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Il cuore dell’Istituto Prove, analisi, monitoraggi... L’ISTITUTO INFORMA

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Parola agli associati

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Notizie

Offerta innovativa a Porta Nuova Dal cementificio Forni all’Infra-kit


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639 WALK AROUND MACCHINE L’escavatore cingolato Liebherr R926 Advanced, con peso operativo di 25,9 ton e potenza netta al volano di 130 kW.

DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO Emilia Longoni REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Valentino Viale costruzioni@fiaccola.it SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it COLLABORATORI Paolo Bruschi, Silvio Cocco, Federico Fornara, Margherita Galli, Claudio Marini, Edoardo Nartelli, Umberto Nartelli, Daniela Stasi IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page Novate Milanese (MI) AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano amministrazione@fiaccola.it

SUL NUMERO DI SETTEMBRE LOGISTICA

40 Comune sparso idee chiare

PALE COMPATTE

94

Il nuovo centro logistico Peri PREFABBRICAZIONE

42 In punta di prefabbricazione

Cresce in vertical Il nuovo Gehl V270 PROVATI PER VOI

100 Frequenza X

in banda FM

Nuovi sistemi CSP

Il cavacantiere Volvo FMX

ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Antonella Ciliberto, Laura Croci marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna ottoadv@tin.it Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 Everprint - Carugate (MI)

48

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 Prezzi di vendita abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00

Notizie Dopo Marmotec arriva Geofluid

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc.

FRESE MINERARIE

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La primaria in corsia All’opera la Vermeer 855TL

La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori.

108

Notizie Un gancio al top e novità AUTOGRÙ FUORISTRADA

110 Solleva il Centro Sud

...la Locatelli Gril 8500TL

SISTEMI SATELLITARI

82

Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440

Il futuro è “remoto” Come funzione il Volvo Caretrack ESCAVATORI CINGOLATI

88

Senza colpi di coda Il compatto Doosan DX140LCR

116

Notizie Unacea, Assodimi e gli incentivi... MODULI

122

Camaleontici ma per vocazione Soluzioni Fae Tecnifor per l’Eni

Casa Editrice

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LUG LIO_AGOSTO 2010

[Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni]


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INSERZIONISTI n BF SERVIZI SRL BOLOGNA FIERE GROUP www.bfservizi.it

127

n CANGINIBENNE SRL www.canginibenne.com

8

n CECCANTINI & FIGLI SRL www.ceccantini.it

33

n CGT SPA COMPAGNIA GENERALE TRATTORI www.cgt.it

I Cop.

n CONEXPO - CON/AGG Conexpo 2011 www.conexpoconagg.com

81

n DOOSAN ICE - EMEA www.doosaninfracore.com

AZIENDE CITATE Allison Transmission .............7 Allu ......................................23 Atlas Copco ........................23 Baiocchi Tecnologie............15 Bosch Rexroth.................6-23 Cofiloc...............................118 Capital Safety ...................109 Case ..............................16-50 Caterpillar ...........................58 Cgt ......................................58 Condor ..............................120 Csp .....................................42 Cte ......................................12 Despe..................................22 Doosan................................88

9

n ENTE AUTONOMO FIERE DI VERONA Samoter 2011 www.samoter.com n FAC IMPORT EXPORT DI ADRIANO CAMBRIA www.ratorastrello.com

1

10

n FASSI GRU SPA www.fassigroup.com

109

n GLOBAL PARTS SRL www.globalparts.it

106

99

n KUBOTA EUROPE www.kubota.fr

11

n LIEBHERR INTERNATIONAL DEUTSCHLAND GMBH www.liebherr.com

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n NEW HOLLAND KOBELCO CONSTRUCTION MACHINERY SPA www.newholland.com

5

n PIACENZA EXPO - Geofluid 2010 www.geofluid.it

50

III Cop.

n PROMOVE SRL www.pmvpromove.it

25

II Cop.

n SSAB SWEDISH STEEL SPA www.ssab.it

51

n GRUPPO EDIZETA SRL www.edizeta.it

119,121

n GRUPPO MINITOP SRL www.minitop.it n IHIMER SPA www.ihimer.com

Gehl - Scai ..........................94 Edil Taglio Cemento ............22 Effer Point Punto Gru........116 Elevateur ...........................116 F.lli Longo Industriale ..........23 Fac Import Export ...............10 Fae-Tecnifor ......................122 Fontana Larga.....................22 Geco .................................110 Gruppo Fiat...........................6 Gruppo Pizzarotti ..............110 Gruppo Venpa3 .........110-117 Gyproc ..................................9 Harsco ................................38 Italcementi .........................38 Itt Water & Wastewater Italia.................11

n JCB SPA www.jcb.com

Jcb ........................................8 Jlg Industries ....................108 Kapriol...................................9 Kerakoll ...............................38 Liebherr.............................108 Locatelli.............................110 Marini Quarries Group ........46 Maschietto Elettromeccanica ..............117 MB ......................................24 Melino Macchine...............110 Nacanco............................116 Peri......................................40 Power Tower .....................108 Rammit ...............................23 Rmi....................................110 Rulmeca..............................46

Sebach..............................117 Simex ..................................26 Soilmec ...............................51 Sperian Protection ...........108 SSab .....................................7 Taf Machinery....................117 Terex Cranes .....................109 Turbosol ..............................39 Tyrolit Hydrostress ..............25 Veermer Italia ......................52 Venpa ................................117 Village .................................38 Volvo Ce..............................82 Volvo Trucks......................100

Tutte le Macchine Movimento Terra in 2 libretti Construction Line

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NOTIZIE

[ATTUALITÀ&PRODOTTI] n Annunciato dopo mesi di rumors lo spin-off all’interno del Lingotto che porterà la fuoriuscita dei mezzi pesanti

E SPIN-OFF SIA... n Storto da record Nuovo record per gli Emirati Arabi. Il Capital Gate di Abu Dhabi, grattacielo alto 160 metri, è pendente di 18 gradi: è stato certificato dai commissari del Guinness World Record come il più pendente al mondo, addirittura cinque volte in più della nostrana Torre di Pisa. Ma mentre per quest’ultima la ragione è un cedimento del terreno, per il Capital Gate si tratta di un vezzo progettuale. La struttura si innalza perfettamente verticale fino al quindicesimo piano, per poi inclinarsi in modo graduale, sorretta da cemento rinforzato da diecimila tonnellate di acciaio. Il blocco di cemento rinforzato si inclina in direzione opposta alla torre, in modo da preservare l’equilibrio.

www.abudahbi.com

n Passaggio di mano Il primo luglio ha avuto luogo l’avvicendamento al vertice di BOSCH REXROTH, motivato dalla riorganizzazione dell’azienda che ha toccato diversi segmenti di mercato e prevede una suddivisione in tre Business Unit: Mobile Applications, Industrial Applications e Renewable Energies. Il Supervisory Council ha nominato come successore del presidente Albert Hieronimus, 63 anni, il quarantasettenne Karl Tragl, il quale si occuperà della riorganizzazione aziendale messa a punto dal predecessore, che a partire dal 1° gennaio 2011 avrà un posto nel Supervisory Board di Bosch Rexroth.

www.boschrexroth.com

[6] costruzioni luglio_agosto 2010

lla fine si farà. Dopo mesi d’indiscrezioni, lo scorporo del [Gruppo Fiat] è stato finalmente annunciato e andrà in porto entro fine anno. In forma forse diversa da ciò che il mercato attendeva (saranno i mezzi pesanti a lasciare Fiat), il Lingotto è andato incontro a quanto il mercato da tempo chiedeva, annunciando la nascita di una nuova società che si chiamerà Fiat Industrial e che conterrà lo scorporo del settore dei mezzi pesanti: Iveco, Cnh e Powertrain. I dettagli da definire sono ancora molti, a cominciare dalla ripartizione dei debiti tra le due nuove strutture. La scelta dei tempi dello spin-off è coraggiosa, alla vigilia di un previsto forte calo del mercato dell’auto. Una scelta in linea con i desiderata della famiglia (liberare valore per i soci e preparare una riduzione del peso dell’auto) e assolutamente coerente con lo stile di Sergio Marchionne, così come lo sono l’ambizioso piano di crescita e la scommessa forte sull’Italia: raddoppiare la produzione di automobili in cinque anni. Per questo il manager conserverà la guida dell’Auto, lasciando la direzione operativa della neonata Fiat Industrial agli attuali top manager. Questa operazione è il cuore pulsante del piano quinquennale esposto dall’Amministratore Delegato a fine aprile. La strategia di scorporo di Iveco, Cnh e Powertrain da attuare entro sei mesi, dovrebbe aiutare a contrastare lo sconto di valore che Fiat ha in Borsa. Per il gruppo è giunto, infatti, il momento di iniziare una nuova strada. Attualmente Fiat Group ha un valore minore rispetto alle sue parti e questo è da imputare al suo essere conglobata: uno svantaggio competitivo che andava assolutamente colmato. www.fiatgroup.com

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n

n Non solo costruzioni

APERTURA INDIANA

Una nuova struttura di quasi 19.000 m² ospiterà il sito produttivo e la sede di [Allison Transmission India]. Il leader mondiale nel settore delle trasmissioni automatiche per veicoli commerciali e militari e nei sistemi di propulsione ibridi ha infatti appena inaugurato uno stabilimento operativo multifunzionale alla periferia di Chennai. Il presidente e Ceo di Allison Transmission Larry Dewey ha affermato che tale apertura aiuterà Allison a rafforzare la sua presenza nel mondo e in India, dove la domanda di trasmissioni completamente automatiche è in continua crescita. La posizione geografica centrale dell’India, assieme alla disponibilità di porti e aeroporti, rende il Paese un sito ideale per consentire alla società americana di continuare la sua espansione a livello mondiale. Oltre a poter produrre tutti i componenti delle trasmissioni, questo moderno stabilimento sarà anche la sede principale di Allison Transmission India, con gli uffici commerciali e gestionali. Allison possiede altri stabilimenti produttivi e siti di customizzazione in Nord America, Ungheria, Olanda, Brasile, Cina e Giappone. Lo stabilimento è costruito in modo da essere flessibile nei modelli che è in grado di produrre; questo consentirà ad Allison di rispondere in maniera tempestiva alle diverse opportunità di mercato mano a mano che si modificano a livello globale. I prodotti Allison sono utilizzati in tutto il mondo da oltre 250 dei principali costruttori di veicoli in diversi segmenti di mercato, inclusi autobus, raccolta dei rifiuti, antincendio, movimento terra, distribuzione, difesa militare e altre applicazioni speciali.

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www.allisontransmission.com

n CAROTAGGIO PERFETTO

Questa immensa voragine si è aperta a maggio nel centro di Guatemala City, dopo tre giorni di piogge torrenziali; e non è la prima volta. Quello che sembra un carotaggio perfetto ha inghiottito un palazzo di tre piani. Con fondamenta un po’ precarie, per la verità.

Dal 24 al 26 settembre MalpensaFiere ospita Ediltek 2010, l’undicesima edizione della fiera dell’edilizia. che quest’anno mostrerà agli operatori del settore le più interessanti novità legate al mondo delle costruzioni. Accanto al salone delle energie rinnovabili Eco&nergia e al Salone del Trasporto, iniziative di richiamo della manifestazione, Ediltek 2010 darà spazio agli operatori del settore immobiliare con l’area Real Estate. Anche Casa 21, il progetto che riunisce le nuove proposte dell’architettura sostenibile, delle energie rinnovabili, della domotica dell’interior design e della filosofia feng shui, ritorna con una superficie maggiore; Living Green ed Eco Garden le novità di questa edizione.

www.ediltek.info

n Un modello..di spessore Si chiama Christoffer Eklunds il padre del modello matematico adottato dalla svedese SSAB per simulare rapidamente a computer il modo in cui cassoni di truck cava cantiere e dumper vengono usurati dal carico. Con questo modello si calcola quale sia l’impiego ottimale dell’Hardox nei vari tipi e dimensioni di cassoni per autocarro, in base ai dati di carico forniti direttamente da ogni

cliente. Si tratta di una simulazione vera e propria che permette di sottoporre la lamiera del cassone a una forza meccanica virtuale, per vedere come viene si comporta rispetto a materiali di pesi e forme diversi. Il risultato mostra la profondità, l’ampiezza e la forma delle deformazioni subite dalla lamiera e con quale peso la stessa lamiera in acciaio può iniziare a incrinarsi (peso di rottura). Quale il vantaggio? I clienti di Ssab ordinano di frequente una lamiera più spessa del necessario. L’analisi di Ssab e un design mirato rendono invece superflui i longheroni di rinforzo. Ringraziano tara e costo finale dell’allestimento. www.ssab.com

costruzioni luglio_agosto 2010 [7]


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MANIFESTAZIONI,

NOTIZIE

FIERE E CONVEGNI

]

9-11 SETTEMBRE, PIACENZA

GIS Giornate italiane del sollevamento 2a edizione www.fieragis.it

24 - 26 SETTEMBRE 2010, BUSTO ARSIZIO

EDILTEK Fiera dell’edilizia materiali, servizi, tecnologie www.ediltek.info

6-9 OTTOBRE, PIACENZA

GEOFLUID 2010 18a Mostra internazionale tecnologie ed attrezzature per ricerca, estrazione e trasporto fluidi sotterranei www.geofluid.it

27-30 OTTOBRE, BOLOGNA

SAIE 2010 46° Salone internazionale dell’edilizia www.saie.bolognafiere.it

n

PREPARAZIONI MONDIALI

Nove carrelli elevatori a braccio telescopico [JCB] Teletruk hanno contribuito alla preparazione dei principali stadi che stanno ospitando le partite dei Mondiali Fifa 2010 in Sud Africa. I Teletruk JCB sono stati utilizzati in particolare per la movimentazione dei materiali durante la costruzione degli stadi e la realizzazione delle strutture destinate all’ospitalità e ai servizi per i visitatori. Tutti i Teletruk sono stati forniti da Clarklift South Africa, concessionario della linea Industriale JCB per il Sud Africa. Due carrelli sono stati impiegati al Soccer City di Johannesburg, lo stadio da 94.000 posti che ospiterà la finale dell’evento. Altre due macchine sono al lavoro negli impianti di Durban e Cape Town's Green Point Stadium; ulteriori esemplari si trovano attualmente al Royal Bafokeng Stadium di Rustenburg, al Free State Stadium di Bloemfontein e al Peter Mokaba Stadium a Polokwane. Mike Poxon, International Sales Manager di JCB industriale, ha affermato: “Le opere in corso negli stadi richiedevano un carrello elevatore che fosse flessibile e in grado di operare anche su terreni irregolari: un compito che il Teletruk JCB è stato in grado di assolvere alla perfezione. Teletruk offre una capacità di sollevamento superiore e uno sbraccio in avanti che consente di scavalcare facilmente cumuli di materiali di risulta e depositi di materiali da costruzione, dimensioni compatte e una trazione integrale in grado di affrontare con successo terreni difficili e spazi di lavoro limitati”.

www.jcb.com

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ATTUALITÀ&PRODOTTI

WWW

n IL SITO DEL MESE

 velocità  fruibilità  completezza  grafica  download

Presentato a fine maggio il nuovo sito di Gyproc, brand del gruppo Saint-Gobain specializzato nei sistemi a secco e negli intonaci. Intuitivo e completo, il sito è studiato per essere agevolmente fruibile dalle diverse tipologie di utenti a cui è rivolto, in particolare distributori, progettisti, applicatori e imprese di costruzione. Le sezioni permettono di raggiungere la soluzione più idonea alle diverse esigenze secondo il percorso logico preferito dall’utente. Ogni soluzione permette la visualizzazione e il download delle relative schede tecniche.

www.gyproc.it

n

GUANTO

E SCUDO La nuova scarpa Illinois di [Kapriol] è una confortevole calzatura antistatica e resistente alla perforazione, conforme alla norme CE-EN ISO 20345:2004 A1:2007. Resistenza e flessibilità sono garantite dalla speciale soletta antiperforazione in fibra sintetica polimerica. La tomaia, in crosta scamosciata, è completata da inserti in materiale sintetico antistrappo nei punti sottoposti a maggiore usura. La fodera interna imbottita in vellutino assicura una calzata confortevole. Il sottopiede anatomico e la suola in poliuretano abbinano elevata capacità di assorbimento degli urti alle caratteristiche di flessibilità e leggerezza, mentre il robusto puntale protettivo in materiale composito hard cap garantisce protezione totale del piede in caso di caduta di oggetti dall’alto.

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NOTIZIE

n Alternativa alla benna e alle lame, la nuova attrezzatura Ratò aumenta la produttività in applicazioni specifiche. Preferibile con attacco rapido

RASTRELLO PER ESCAVATORI asce in località Pellio Intelvi (CO), dall’esperienza di imprenditori attivi nel settore del movimento terra da oltre trent’anni, il rastrello per escavatori e miniescavatori; la sua missione è garantire la massima produttività nell’estirpare, dissodare e spianare il terreno, quindi caricare e movimentare materiali. Frutto della fantasia di Adriano Cambria e del figlio Filippo, entrambi titolari del brevetto d’invenzione internazionale della nuova attrezzatura, il Ratò è disponibile in quattro modelli, per escavatori con peso operativo compreso tra i 15 e 300 quintali e può anche essere realizzato in base a specifiche esigenze della clientela. Nonostante il nome Ratò ricordi foneticamente la parola rastrello in francese (rateau), la nuova attrezzatura è

N

stata ideata e viene realizzata al cento per cento in Italia con materiali di qualità: ferro antitorsione ad elevata resistenza F510 e in alternativa sella con kit quattro boccole e due perni in ferro C40 oppure piastra per attacco rapido universale. I Ratò sono commercializzati dalla [Fac Import Export] di Adriano Cambria con sede a Pellio Intelvi (CO). Quattro le versioni disponibili: RT120, RT 160, RT200 ed RT300, caratterizzate rispettivamente da larghezze operative di 120, 160, 200 e 300 centimetri. www.ratorastrello.com

LA GAMMA RATÒ Modello RT120 RT160 RT200 RT300

Larghezza Peso operativo esc. Lunghezza denti 120 cm 15 - 40 q.li 25 cm 160 cm 40 - 130 q.li 25 cm 200 cm 130 - 210 q.li 25 cm 300 cm 210 - 300 q.li 25 cm

Peso Interasse denti 55 Kg 6 cm 95 Kg 6 cm 200 Kg 6 cm 350 Kg 6 cm


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ATTUALITÀ&PRODOTTI n Una nuova edizione a colori per aiutare nella scelta della pompa per il sollevamento dei liquami provenienti da utenze domestiche

PICCOLI IMPIANTI DI SCARICO dizione a colori e rinnovata nella grafica per un quaderno tecnico realizzato dalla Casa Editrice la fiaccola e già da tempo apprezzato dagli addetti ai lavori. Redatto con la collaborazione di [ITT Water & Wastewater Italia], il quaderno dal titolo “Progettare i piccoli impianti di scarico civili” è uno strumento concepito per offrire al lettore una panoramica rapida, ma non per questo banale, sulle tematiche principali da tenere in considerazione nel momento della scelta di una pompa per il sollevamento dei liquami provenienti da utenze domestiche. Si tratta, sostanzialmente, di una “mappa” tecnica costruita tenendo in considerazione un punto di arrivo ben definito: aumentare l’efficienza dei sistemi di pompaggio, nonché la loro durata e affidabilità. Una cifra del quaderno è la semplicità della comunicazione che rinuncia a formule e diagrammi, ma non a una schematizzazione puntuale e articolata delle dotazioni tecnologiche. Corredano il volume anche numerose schede descrittive di prodotti presenti sul mercato, in modo da fornire un radicamento completo alle dissertazioni tecniche svolte capitolo per capitolo. Nella parte finale, infine, un capitolo è stato dedicato ai sistemi per l’emungimento delle acque in caso di scavi di falda, tema di indubbio interesse per tutte le categorie di operatori, dai progettisti agli impiantisti che quotidianamente operano sulle utenze domestiche o di media dimensione. E tutto questo oggi è anche a colori, per entrare ancora più nel vivo dell’innovazione tecnologica applicata. www.flygt.it

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[12] costruzioni maggio 2010


LA MACCHINA DEL MESE

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DUE PERSONE E 200 CHILI Per salire e scendere dal cestello non sono stati improvvisati punti d’appoggio. A piattaforma chiusa si sale in cesta dalla parte anteriore e tramite gradini accessibili con trattamento antiscivolo. La cesta della 20.13 MP è in alluminio verniciato e omologata per una portata massima di 200 chili e due persone. Dal ponte di comando carenato in cesta (in foto quello di un esemplare di pre-serie) è possibile governare i movimenti di braccio e cesta con comandi elettroproporzionali (possibili manovre simultanee), ma anche regolare la stabilizzazione della macchina. Di serie la presa elettrica integrata da 220 Volt.

ROTAZIONE DI


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ATTUALITÀ&PRODOTTI 470° TRA PRIMO E SECONDO BRACCIO

n Presentiamo l’esemplare pre-serie di piattaforma autocarrata “multiuso” da 20 metri d’altezza utile. Unisce i pregi dei modelli con braccio articolato a quelli con telescopico e opera con stabilizzatori estesi, aperti in sagoma o su un lato. Se si lavora su gomma: 13 metri operativi

NUOVI ORIZZONTI L DI MATTHIEU COLOMBO

o scorso 22 maggio Cte ha presentato a Parma, in anteprima nazionale, una piattaforma aerea autocarrata patente B destinata a lasciare il segno per la versatilità che offre. A stupire è l’innovativo braccio, progettato per offrire agli utenti finali sia le caratteristiche operative dei modelli con cinematismo a pantografo sia quelle delle macchine con bracci solo telescopici. Costruita negli storici stabilimenti Bizzocchi di Bertinoro (FC), la nuova Cte della gamma B Lift si chiama 20.13 MP (acronimo di MultiPurpose: multifunzionale) e si posiziona nell’agguerrita fascia di mercato delle piattaforme autocarrate che consentono altezze di lavoro di 20 metri. Dopo un 2009 che ha visto arrivare sul mercato modelli “low cost” nella classe 20 metri come la Zed 20 Compact, quindi, Cte dimostra la sua forza presentando una macchina frutto di un ricercato sviluppo e dal buon rapporto tra qualità, prestazioni e prezzo. Quest’ultimo non è ancora ufficiale dato che la macchina entrerà in produzione il prossimo settembre.

costruzioni luglio_agosto 2010 [13]


LA MACCHINA DEL MESE

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ALTEZZA SUPERABILE CON SBRACCIO ORIZZONTALE: 8.900 MM

L’IMBARAZZO DELLA STABILIZZAZIONE La versatilità della B Lift 20.13 Multi Purpose è data dal nuovo braccio e dalla possibilità di lavorare sia su gomma (fino a 13 m) sia stabilizzata in sagoma, con gli stabilizzatori estesi solo da un lato o alla massima apertura degli stessi. Sottolineiamo che la stabilizzazione si controlla sia dal carro sia direttamente dalla cesta.

Il serbatoio dell’olio idraulico è nel basamento del braccio.

COMANDI SUL CARRO A differenza di altre piattaforme che montano i comandi di emergenza sulla torretta braccio, la B Lift li ha sul pianale, lato passeggero (maggiore sicurezza), dove trova posto anche una presa di corrente 220V supplementare a quella in cesta e i comandi per la discesa manuale. Tra le novità segnaliamo il sistema di diagnostica (codici alfanumerici) integrato nel nuovo pannello di controllo.

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ALTEZZA MASSIMA IN TRASFERIMENTO


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ATTUALITÀ&PRODOTTI VERSATILITÀ

A BRACCIO

Il braccio della nuova B Lift è caratterizzato da due parti, entrambe telescopiche. La prima parte, per resistere a carichi torsionali elevati, è a sezione ottagonale e include uno sfilo idraulico autocentrante. La seconda parte, a sezione rettangolare, è composta da tre elementi di cui due sfili. Le due parti del braccio sono tra loro unite da un giunto innovativo che include una ralla e permette la rotazione della seconda parte del braccio di ben 470 gradi. Punto a favore di questa concezione è anche l’estrema pulizia della struttura dato che cablaggi idraulici ed elettrici sono interni agli elementi scatolati.

LUI L’AVREBBE ACQUISTATA SUBITO Alla presentazione della nuova B Lift era presente Luigi Baiocchi della Baiocchi Tecnologie, impresa specializzata nella realizzazione, posa e manutenzione di reti elettriche e cantieri di illuminazione pubblica. Era a dir poco entusiasta sia delle differenti possibilità di stabilizzazione sia del cinematismo di apertura del braccio. “Sino a oggi abbiamo utilizziamo solo piattaforme semoventi ma con questa nuova autocarrata l’area di lavoro utile è massima; si riesce a operare anche sopra cabina”.

B LIFT 20.13 MP Altezza operativa max Altezza max piano cesta Altezza max su gomma Altezza max sbraccio orizz. Sbraccio max sopra cabina Largh. stabilizzazione in sagoma Largh. stabilizzazione “one side” Largh. max stabilizzazione Velocità max vento se al lavoro Carico in cesta

19,6 m 17,6 m 13 m 8,9 m 9,1 m 2.100 mm 2.600 mm 3.100 mm 12,5 km/h 200 kg

www.ctelift.com

2.700 MM,

LUNGHEZZA SU

NISSAN CABSTAR 6.600 MM costruzioni costruzioni luglio_agosto dicembre 2010 2008 [15]


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n Il marchio dell’aquila ha investito tre milioni di euro per ristrutturare il centro demo di Monthyon, a nord di Parigi, e dare la possibilità a tutti di provare sul campo l’ampia gamma di macchine movimento terra

TUTTO PER VOI! DI MATTHIEU COLOMBO

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1.900 METRI QUADRATI DI SPAZI ESPOSITIVI

ANCHE AGRI Al Case Customer Centre Paris si possono provare anche le macchine agricole del costruttore. Inoltre, in un’area differente da quella dedicata ai clienti, è stata realizzata una struttura per la formazione delle risorse umane interne all’azienda e del personale specializzato nell’assistenza delle macchine.

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ATTUALITÀ&PRODOTTI Il Case Customer Centre Paris on line: www.casecustomercentre.com

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ARENA PRESENTAZIONE MODELLI

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el momento economico attuale, in cui la vendita di macchine movimento terra è scesa a livelli inimmaginabili fino a due anni fa e lo ha fatto in tutto il globo ad esclusione del mercato cinese e di quello indiano, Case Construction Equipment investe per consolidare il valore percepito del suo brand e per offrire ai clienti e ai potenziali acquirenti la possibilità di provare tutta la gamma di macchine arancioni in un centro demo dedicato: il Case Customer Centre Paris. Realizzato a Nord Est della capitale francese, sulle basi del centro training della storica Poclain, costruttore acquisito da Case CE nel corso degli anni Ottanta, il nuovo centro clienti di Monthyon è costato tre milioni di euro. Un investimento tanto importante prova senza dubbio quanto il marchio del gruppo CNH consideri fondamentale offrire ai clienti la possibilità di provare le macchine in condizioni operative ma, volente o nolente, lancia anche al mercato un forte segnale positivo, che rafforza la percezione del marchio Case; e la rete di distribuzione e assistenza ringrazia. Per il costruttore si tratta di una formula collaudata dato che un centro simile è operativo da anni negli Stati Uniti. Inaugurato lo scorso 16 ottobre, il Case Customer Centre Paris opera oggi a pieno regime; l’obiettivo per il 2010 sono le 1.000 visite contando anche i concessionari che accompagnano i loro clienti nella loro “Case Experience”. A sei mesi dal taglio del nastro d’inaugurazione, COSTRUZIONI è stata una delle prime riviste al mondo a visitare il centro di Monthyon unendosi ai clienti delle concessionarie Case Construction Consorzio Agrario di Padova, Venezia e Cer di Bologna.

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PROVARE

PER CREDERE

L’obiettivo di tanto impegno da parte degli uomini Case è fare provare le macchine agli utilizzatori finali. Per questo, il nuovo Centro avrà le porte aperte tutto l’anno e ospiterà costantemente eventi di due giorni come quello realizzato per le concessionarie Consorzio Agrario di Padova, Venezia e Cer. A rendere più interessante ed esclusiva la Case Expirience dedicata ai clienti è anche il numero ristretto di visitatori che compongono un gruppo di lavoro: da 5 a 25 persone. In appena sei mesi il Customer Centre è già stato visitato da concessionari e clienti provenienti da Regno Unito, Francia, Germania, Belgio, Finlandia, Polonia, Spagna, Olanda, Svizzera e Italia.

DUE GIORNI E CI SI SENTE A ... C ASE Il programma studiato per accompagnare i visitatori nel mondo Case Construction è articolato su due giornate. Nella prima si fa un veloce “ripasso” della storia dell’azienda, si assiste dall’auditorium alla presentazione dinamica su piazzale della gamma di prodotti. Nella seconda giornata l’intera mattinata è dedicata al campo prove e nel primo pomeriggio si aprono le porte dell’arena ai clienti che desiderano cimentarsi nelle competizioni studiate dalla squadra del Customer Centre capitanata da Tony Walton, ovviamente seduti alla guida di macchine movimento terra. Al termine di entrambe le giornate l’area relax del Club 1842 è a disposizione dei clienti con il bar, il salotto e il biliardo.

“Sono titolare di una officina autorizzata Case per l’agricolo da anni e nel settore mmt ho fatto assitenza ufficiale per diversi costruttori. Otto mesi fa sono diventato una delle officine autorizzate Case Construction che collabora con la concessionaria Consorzio Agrario di Padova e Venezia e in questo periodo ho fatto diversi corsi di formazione al CNH Training Centre di Torino. Sono favorevolmente colpito dal sistema di visualizzazione, localizzazione e ordine dei ricambi originali via web; per noi è molto utile e ci aiuta a programmare i lavori. Questo centro prove? In trent’anni di movimento terra non ho mai visto nulla di simile.”

OTTOBRE 2009: L’INAUGURAZIONE

Enzo Nicoletti Titolare officina autorizzata Case CE di Portogruaro (VE)


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ATTUALITÀ&PRODOTTI >>

“La nostra impresa è specializzata in movimento terra (escavatori fino a 215 quintali), stesa di stabilizzato e realizzazione di sottoservizi. Abbiamo colto l’invito a visitare il nuovo campo prove per conoscere meglio le macchine Case: ho avuto la conferma che hanno una gamma davvero completa e mi hanno stupito storia e tradizioni dell’azienda. In particolare sono stato conquistato dalla progressione e la potenza dell’escavatore CX210B e mi è piaciuto provare il nuovo dozer 1650L. Se tutti i costruttori dessero la possibilità di provare più spesso le macchine le imprese non dovrebbero più acquistarle sulla carta.”

16 ETTARI DI CAMPO PROVE

Ruber Gozzi Responsabile autoparco Soc Cooperativa CPL Concordia

Federico Moscardi Impresa Fratelli Moscardi di Conselve (PD)

“La nostra cooperativa, nata nel 1899, è composta da 600 soci, 1.400 dipendenti e nel 2009 ha fatturato 390 milioni di euro (controlla società come Fontenergia). Siamo specializzati nella realizzazione di impianti per la produzione di energia e nella posa di reti di sottoservizio. Proprio per questa attività utilizziamo macchine movimento terra e in particolare escavatori con peso operativo inferiore ai 150 quintali. Questa visita al centro Case è stata molto interessante. Non sapevo che questo costruttore avesse una gamma di prodotti così completa e poter provare le macchine è stato utile; eccezionale.”


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LE CASE DI MONTYON*

“Abbiamo voluto riconvertire questo centro di formazione di origini Poclain in un centro dedicato ai nostri clienti e in generale a chi lavora nel settore del movimento terra. Per farlo sono stati necessari investimenti per 3 milioni di euro. Oggi, nel nuovo Centro di Monthyon i visitatori possono fare esperienza diretta dei valori Case e del Gruppo, dei servizi che fornisce, dei prodotti e degli accessori originali. Abbiamo voluto realizzare questo centro in Europa, in aggiunta a quello che abbiamo oltre Oceano, per avvicinarci a mercati per noi strategicamente importanti.”

n Skid

steer loader 410 Serie 3 n 420 Serie 3 n 435 Serie 3 n 440 Serie 3 n 445 Serie 3 n Skid steer loader cingolati n 420CT Serie 3 n 445CT Serie 3 n Mini escavatori n CX15B Serie 2 n CX22B ZTS n Terne n 590 Super R Serie 3 n 695 Super R Serie 3 n Sollevatori Telescopici n TX130-45 Turbo n TLH TX130-45 Turbo n TX170-45 Turbo n Escavatori gommati n WX125 Serie 2 n WX145 Serie 2 n WX165, WX 165 Mono Serie 2 n WX 185 Mono Serie 2 n WX210 Serie 2 n Escavatori cingolati n CX75 SR W/ BLAD n CX130B n CX160B n CX210B, CX210B LC n CX 240B LC, CX240B MH n CX290B LC n CX350B NLC n CX470B, CX470B ME n Pale gommate n 21E n 121E n 321E n 621E n 921E n 1221E n Dumper articolati n ADT30 (in Italia Astra) *Nota: dati aggiornati al 18 giugno 2010 n

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“Sono pienamente d’accordo con Tony Walton che dirige questo Centro; vogliamo che chi viene a trovarci si senta in famiglia e abbia la possibilità di provare le macchine che lo interessano di più.”

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AUDITORIUM CON

Jim McCullough Presidente CNH Construction Equipment

Giampiero Biglia Business Director Italia, Case Construction Equipment

80 POSTI SEDUTI

“Per provare le macchine e le relative attrezzature Case, i clienti hanno a disposizione 16 ettari di terreno, la consulenza degli uomini del Customer Centre e la loro disponibilità per simulare svariate condizioni di lavoro. Questo approccio “pratico” è stato voluto per dare ai visitatori del centro l’opportunità di trovare soluzioni per le loro specifiche esigenze operative. Per favorire le prove sono state ideate otto aree di lavoro: macchine compatte, macchine per la movimentazione materiali, mmt grandi e macchine da cava.”

Tony Walton General manager Case Customer Centre Paris

SICUREZZA PRIORITARIA Al Case Customer Centre Paris si lavora, si provano le macchine e ci si diverte - diciamolo - ma sempre in condizioni di sicurezza e nel massimo comfort. Prima di scendere in campo per provare le mmt arancio, infatti, si passa dagli spogliatoi per indossare stivali, gilet ad alta visibilità (distinti tra trainer e visitors) e, nel caso di pioggia, mantella impermeabile. In seguito all’ospite viene indicato un referente che illustra la suddivisione del campo prove e invita alla massima attenzione nelle fasi operative.


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IN QUESTO NUMERO...

luglio_agosto 2010

Associazioni Un italiano alla guida dell’Eda: si tratta di Giuseppe Panseri di Despe, pioniere del settore da oltre 30 anni

Benne frantumatrici La CB 2000 ha dato il meglio di sé in Val d’Intelvi. Suo principale elemento distintivo, la frantumazione con rotore

DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R


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NOTIZIE

[Demolizione&Riciclaggio] n Giuseppe Panseri è il primo presidente italiano dell’Eda. Tra i suoi intenti: rendere più forte l’associazione

n In casa e oltre confine Taglio del cemento armato, demolizioni controllate, perforazioni e carotaggi. Questi gli ambiti in cui è specializzata la EDIL TAGLIO CEMENTO da quasi 30 anni. Attiva nell’Italia settentrionale e centrale e negli stati confinanti, vanta squadre qualificate e un ampio parco macchine, completo di attrezzature per qualsiasi esigenza operativa: dalle seghe tagliapavimento a quelle a tuffo, dai martinetti idraulici alle seghe a filo diamantato e a parete oltre a robot radiocomandati, pinze e cesoie idrauliche.

www.ediltagliocemento.com

n Solo inerti Favorire il recupero dei rifiuti inerti, garantendo un corretto smaltimento quando non sia possibile il loro riutilizzo nel settore edile. Nata nel 2006, FONTANA LARGA ha a disposizione un'ampia area a Riano, a pochi chilometri da Roma, utilizzata dapprima come cava di tufo e poi riconvertita in un innovativo impianto di recupero e discarica di inerti. Pur operando da pochi anni, vanta un portfolio clienti di tutto rispetto.

www.fontanalarga.it

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TRONO ITALIANO Italia protagonista della convention di primavera dell’Eda (European Demolition Association), svoltasi lo scorso maggio a Varsavia. In quest’occasione è stato celebrato il nuovo presidente, Giuseppe Panseri, titolare di Despe e uno dei soci fondatori di Nad (Associazione Nazionale Demolitori Italiani), di cui oggi ricopre la carica di past president. Un titolo particolarmente prestigioso per il nostro Paese, considerato che Da sinistra: Yves Canessa, presidente uscente l’Eda rappresenta oltre 1.000 di Eda, Giuseppe Panseri, il neo presidente, e Pilar De La Cruz Romero, la vicepresidente imprese di demolizione provenienti da tutta Europa: fondata più di 30 anni fa, si pone l’obiettivo di creare un network tra gli imprenditori e i produttori di macchine e attrezzature e di lavorare all’istituzione di norme comuni in materia di demolizione. Panseri, affiancato dalla vicepresidente Pilar De La Cruz Romero, si è dichiarato orgoglioso di essere il primo presidente italiano dell’associazione: “Nei prossimi tre anni intendo continuare la linea intrapresa da Yves Canessa (il presidente uscente, ndr), senza alcuna rottura”, ha commentato durante il discorso. “Continuerò il lavoro per rendere questa associazione sempre più forte e più rappresentativa di tutte le nazioni europee. Continuerò a sostenere l’industria che rappresentiamo, cercando di proporre progetti concreti a livello europeo. E soprattutto cercherò di favorire il cambio generazionale all’interno dell’associazione. Spero di vedere sempre più giovani nei prossimi anni. Questo è il mio grande augurio per Eda”. www.nad-italia.it

L’

PIONIERE DA SEMPRE Sul campo dall’età di 14 anni, Giuseppe Panseri, dopo il diploma di geometra, conseguito nel 1975, decise di trasformare la società di famiglia, la Scavi Bergamo, in un’azienda specializzata nella demolizione. Da allora fu un’escalation di successi: nel 1978, tornato da un viaggio in Giappone, portò in Italia le prime pinze di tipo idraulico, mentre nel 1987, Despe fu la prima azienda italiana ad associarsi all’Eda. Negli anni Novanta Despe brevettò la piattaforma aerea per la demolizione in sicurezza delle ciminiere e il sistema di calata per le caldaie.


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PROVA DI VERSATILITÀ

Sul numero di COSTRUZIONI di marzo avevamo presentato in anteprima, prima del lancio ufficiale al Bauma, la nuova Serie D di [Allu], la linea completa di 37 modelli per il trattamento dei materiali pensata per escavatori da 10 a 45 tonnellate e per pale gommate da 4 a 30 tonnellate. Ora ci concentriamo sui suoi principali plus tra cui sono da evidenziare i rulli intercambiabili, che consentono di modificare le caratteristiche dell’attrezzatura in base all’applicazione a cui è destinata. Un esempio? Una macchina equipaggiata con rulli a dischi e martelli, per un lavoro di disgregazione, potrà essere utilizzata per un lavoro di vagliatura sostituendo, nel giro di poche ore, i rulli precedenti con rulli a soli dischi; una sola Allu potrà quindi eseguire la frantumazione e la vagliatura delle macerie, la disgregazione delle zolle, la miscelazione, la vagliatura di terreno di superficie, il compostaggio. Si ricorda che il marchio Allu, in Italia, è distribuito da [Rammit].

www.allu.net www.rammit.com

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DESIGN FUNZIONALE

Una nuova generazione di centraline, a benzina, diesel o elettriche, compatte, portatili, con una potenza compresa tra 11 e 13 chilowatt. È la nuova serie LP 18 di [Atlas Copco] Atlas Copco, ideale per una vasta gamma di applicazioni: nel dettaglio la società ha lanciato i modelli a benzina LP 18-30 PE e LP 18-40 PE e quelli elettrici LP 18-30 E e LP 18-40 E, ideali per impieghi al coperto. Tra le peculiarità salienti spicca l’innovativo design, studiato per fare in modo che il motore sia completamente protetto dal telaio superiore: quest’ultimo può essere facilmente aperto per accedere sia alle parti idrauliche, sia ai filtri dell'aria e dell'olio da sostituire.

www.atlascopco.it

n Investimento in ricerca Chiusura del 2009 con un utile di 440 milioni di euro. Questo il risultato conseguito nel 2009 dalla Divisione Beni di Consumo e Tecnologie Costruttive di BOSCH, a cui appartengono i settori Elettroutensili, Termotecnica, Sistemi di Sicurezza e BSH Elettrodomestici (joint venture tra Bosch e Siemens): con un fatturato di 11,3 miliardi, 4,8 per cento in meno rispetto all’anno precedente, la Divisione rappresenta il 30 per cento dei ricavi totali del Gruppo. In netto incremento gli investimenti in Ricerca e Sviluppo che, nel 2009, sono stati pari a 428 milioni di euro, il 20 per cento in più rispetto al 2008. Nella conquista di nuove quote di mercato, hanno giocato un ruolo di primo piano anche le acquisizioni, per esempio nel segmento

Elettroutensili hanno fatto il loro ingresso Sia Abrasives e Freud. Quest’ultimo settore di business, in particolare, ha totalizzato nel 2009 un fatturato di circa tre miliardi di euro, meno 15 per cento rispetto al 2008, un risultato determinato soprattutto dalla crisi del mercato immobiliare in Nord America, che ha influito in modo negativo sulla richiesta di elettroutensili professionali.

www.bosch.it

n 30 anni di riciclaggio È nel settore del recupero di materiali da oltre 30 anni. La F.LLI LONGO INDUSTRIALE, in particolare, è specializzata nelle operazioni di trasporto, recupero, selezione e smaltimento di tutti i rifiuti di origine industriale e artigianale, provenienti da aziende private ed enti pubblici. Tra i vari servizi offerti si ricordano gli interventi con motrici o autotreni equipaggiati di caricatore gru.

www.fratellilongo.it costruzioni luglio_agosto 2010

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

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n L’apertura della filiale statunitense sancisce il successo ottenuto dall’azienda vicentina con le sue benne frantoio. Un altro segnale di crescita

SOGNO AMERICANO

i potrebbe definire “inarrestabile”, ma questo termine non rende pienamente l’idea dell’espansione compiuta. Dopo aver fatto conoscere le sue benne frantoio in tutto il mondo, [MB] continua il suo processo di crescita con l’apertura della filiale statunitense: inaugurata lo scorso aprile, è situata a Reno, nel Nevada, negli Stati Uniti occidentali, una zona strategica scelta da numerose multinazionali, ideale per avviare le operazioni commerciali, per gestire l’assistenza prevendita e di supporto tecnico post-vendita, per dare vita a iniziative di marketing, organizzare dimostrazioni e road-show. Vanto della nuova sede è l’ampio magazzino, che permette di avere le benne in loco, pronte per essere consegnate nel minor tempo possibile, senza il problema quindi dei lunghi transit-

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[24] costruzioni luglio_agosto 2010

time dei viaggi via mare. L’apertura della sede americana per MB rappresenta il traguardo di un attento lavoro commerciale, iniziato nel 2005 con la partecipazione a Conexpo, la più importante fiera del settore dell’edilizia e delle costruzioni di tutti gli Usa: i contatti raccolti in quell’occasione si sono presto tarsformati in contratti di collaborazione con concessionari e aziende. Da quel momento, in territorio americano, le benne frantoio MB hanno conosciuto un successo notevole: basti pensare che nel 2008 l’azienda italiana, tramite un suo dealer locale, ha preso parte al progetto di realizzazione di 1.635 abitazioni e a quello di riqualificazione di altre 443 unità abitative per le famiglie dell’esercito militare statunitense. www.mbcrusher.com

Da Occidente a Oriente Non solo Usa. A marzo MB ha inaugurato una filiale anche in Giappone, a Tokyo, nel centrale quartiere di Shinagawa: anch’essa dotata di un magazzino per lo stoccaggio delle merci e per la gestione del servizio di pre-vendita e post-vendita, permette anche di inviare in cantiere i pezzi di ricambio entro 24 ore, grazie a un magazzino justin-time con prenotazione on-line.


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NOTIZIE[Demolizione&Riciclaggio] n Massima precisione con la nuova gamma di carotatrici Tyrolit. Tra i plus, l’attacco rapido per l’assemblaggio del motore di perforazione

EVOLUZIONE NATURALE

appresentano l’evoluzione tecnica dei modelli commercializzati finora, a favore di una maggiore affidabilità. Le nuove carotatrici [Tyrolit Hydrostress], disponibili in quattro modelli e sei linee (DRU160, DRU250, DRA250, DRU400, DRA400 e DRA500), sono pensate per la realizzazione di fori dal diametro da 160 a 500 millimetri, a seconda dello specifico modello. Tra i principali pregi spiccano la rapidità di montaggio e smontaggio e la semplificazione della

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perforazione angolare: il nuovo indicatore di angolo integrato consente di allineare velocemente la carotatrice. La precisione di lavoro è garantita anche in condizioni di carico pesante grazie alla leggerezza delle macchine e al carrello porta motore a rulli, in grado di agevolare notevolmente le operazioni. Decisamente facilitata pure la manutenzione, soprattutto durante le fasi di regolazione e di sostituzione dei rulli. Da ricordare infine che tutti i nuovi modelli della gamma, a eccezione del più piccolo, il DRU160, sono equipaggiati del cambio a due velocità del ModulDrill, il sistema di attacco rapido che garantisce un assemblaggio veloce e sicuro del motore di perforazione. www.tyrolit.com

PERFORAZIONE ANGOLARE SEMPLIFICATA www.hilti.it

[30] costruzioni febbraio 2010

costruzioni maggio 2010

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B ENNE FRANTUMATRICI

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IDEALE PER CANTIERI MEDIO-PICCOLI, LA BENNA FRANTUMATRICE CB 2000 SI DISTINGUE, COSÌ COME GLI ALTRI MODELLI DELLA GAMMA, PER L’INNOVATIVO ROTORE.

L’ABBIAMO VISTA AL LAVORO IN VAL D’INTELVI DI

DANIELA STASI

EFFICIENZA

in formato pocket [26] costruzioni luglio_agosto 2010


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO

on una capacità di 0,73 metri cubi, si schiera nella fascia alta della gamma ed è la più piccola delle tre più grandi. Un giro di parole forse non immediato che però descrive efficacemente la benna frantumatrice CB 2000 firmata dalla bolognese Simex: la serie CB si compone di nove modelli, di cui sei possono essere applicati sulle minipale, mentre i tre maggiori (CB 2000, CB 2500 e CB 3500) sono pensati per pale, terne e sollevatori telescopici, grazie naturalmente alle loro dimensioni, al loro peso e alle caratteristiche dei motori idraulici in grado di garantire una forza al dente e una produttività decisamente più elevati rispetto a quelli più piccoli. Dalla teoria alla pratica. La scorsa primavera abbiamo visto all’opera la CB 2000 a Pellio Intelvi, località turistica della Val d'Intelvi, in provincia di Como, al confine con la Svizzera, dove la ditta Bordogna si è occupata della ristrutturazione di un ex albergo, da cui sono state ricavate 12 unità immobiliari: l’attrezzatura, acquistata dal concessionario Orlandi&Panzeri e montata sulla pala gommata Fiat Hitachi W 90, si è rivelata ideale per frantumare e riutilizzare in loco tutto il materiale di risulta prodotto in cantiere.  

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costruzioni luglio_agosto 2010 [27]


B ENNE FRANTUMATRICI

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I L “ROTORE” DELL’INNOVAZIONE Punto di forza della CB 2000, così come tutti di modelli della serie CB, è l’architettura della benna stessa: è dotata infatti di un rotore, un albero rotante mosso da due motori idraulici a pistoni collocati alle estremità dell’albero, entrambi di grande cilindrata, a favore di una coppia elevata: lo spunto sul pezzo da frantumare è notevole, mentre la velocità di rotazione è lenta per evitare il lancio di oggetti. Il rotore può girare sia in avanti sia all’indietro: frantuma quando gira in avanti, il movimento all’indietro serve per evitare gli incastri che si possono avere quando il dente va a picchiare su un pezzo troppo duro creando un picco di pressione che manda in scarico la valvola di massima della macchina motrice; in questi casi, bisogna semplicemente invertire il flusso dell’olio e fare rotare all’indietro il rotore. Altra caratteristica interessante è rappresentata dai denti dell’albero rotante che passano attraverso una griglia composta da controdenti; modificando lo spazio tra dente e controdente si possono ottenere ben quattro pezzature: 0-30, 0-50, 0-70 e 0-100 millimetri. Da evidenziare sono anche i materiali con cui la benna è realizzata: Hardox per il telaio, Weldox per le parti saldate dell’albero rotore, entrambi acciai altoresistenziali prodotti dalla svedese SSAB.

Sicurezza in primo piano Utilizzare le benne frantumatrici CB è davvero semplice: l’operatore comanda la benna tramite i pulsanti presenti nella cabina della macchina operatrice. Simex inoltre fornisce di serie un dispositivo di sicurezza formato da un pedale e da un interruttore: ogni qualvolta si inizia a lavorare con l’attrezzatura, è necessario tenere premuto il pedale e dare anche un consenso con l’interruttore; senza questo dispositivo l’attrezzatura non funziona. Decisamente agevole è anche il montaggio: l’azienda predispone ogni singola attrezzatura con l’attacco adatto alla macchina operatrice su cui verrà montata, il cliente così deve limitarsi a sganciare la benna standard e applicare la benna frantumatrice. Si precisa infine che i modelli della serie CB, non lavorando sulla velocità di rotazione ma sullo spunto (determinato dalla pressione), non richiedono l’impianto ad alto flusso dell’olio sulla macchina: unica richiesta è il montaggio di una linea di drenaggio (ne abbiamo spiegato i dettagli in un precedente articolo pubblicato su COSTRUZIONI di aprile 2009, pagina 48).

CLIENTI SERVITI E ASSISTITI Simex dedica molta attenzione ai servizi post vendita: i suoi concessionari sono attrezzati e preparati per assicurare un’assistenza costante e, se necessita, un intervento direttamente in cantiere. Ne è un esempio Orlandi&Panzeri di Pescate (LC), realtà sorta nel 1967 che, oltre a Simex, rappresenta i principali marchi di macchine movimento terra, edili e stradali: suo punto di forza è proprio l’assistenza, grazie all’esperienza di ben otto meccanici altamente qualificati.

www.orlandiepanzeri.it


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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO CB 2000 Larghezza 1.900 mm Capacità SAE* 0,73 m3 Peso benna vuota 1.195 kg Peso benna a pieno carico** 2.000 kg Larghezza rotore 650 mm Numero denti 6x2 Portata olio richiesta 60-200 l/min Pressione olio richiesta 350-180 bar * Considerato materiale frantumabile avente densità massima 1,1 ton/m3 **La macchina operatrice deve avere un carico operativo ammesso che sommato al peso della sua benna standard sia uguale o superiore al peso della benna frantumatrice a pieno carico

www.simex.it

VERSO IL FUTURO Per quanto le benne frantumatrici CB siano ormai un prodotto più che consolidato, l’azienda continua ad apportare costanti migliorie. Nell’ultimo anno, per esempio, è stato introdotto un dispositivo, fornito su richiesta, che dà la possibilità di escludere uno dei due motori idraulici: tale soluzione, studiata per le macchine con un flusso d’olio limitato, è ideale quando si affrontano materiali di durezza non elevata; escludendo uno dei due motori si possono raddoppiare i giri del rotore, che così produce di più. Come lo si esclude? Con un comando elettroidraulico posizionato in cabina. Altra novità recente è la possibilità di utilizzare su pale e minipale lo stesso rotore montato sulle benne frantumatrici Simex per braccio escavatore, in particolare quando la macchina deve lavorare con materiali duri: mentre sulle benne per pale si hanno due denti ogni giro (cioè un dente ogni 180 gradi), sulle benne per escavatore c’è un dente ogni giro (uno ogni 360 gradi); la maggiore spaziatura consente di scaricare tutta la pressione su un dente solo e quindi di affrontare materiali di una elevata durezza. Ulteriore novità è la sostituzione dei denti del rotore: un’operazione semplice che richiede pochi minuti, giusto il tempo di avvitare i singoli denti.

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B ENNE FRANTUMATRICI

Le benne frantumatrici per pala frontale rappresentano una nicchia di mercato, totalmente differente dall’offerta attuale, frutto del reparto Ricerca&Sviluppo, cuore e cervello della nostra società. I vantaggi dati dalle benne CB sono vari, tra cui in primis la frantumazione tramite rotore brevettato che consente di trattare svariate tipologie di materiali (laterizi, mattoni, calcestruzzo, vetro, cemento armato, inerti naturali, piastrelle e lastre di asfalto), senza soffrire la presenza di terra, legno, parti umide, materiali deformabili e ferro di armatura. Altro plus è la forma stessa delle attrezzature, molto simile a quella delle benne standard e pertanto più facili da utilizzare. Infine, a differenza delle tradizionali frantumatici a mascella, le nostre benne non sono dotate di volano, pertanto sono più leggere e, non agendo per sbattimento, sono meno rumorose.

Federico Tamburri General manager assistant di Simex

Concentrato di servizi

Lucio Bordogna

Renato Coccoli

Uno dei tre soci di Bordogna

Commerciale di Orlandi&Panzeri

Per recuperare il materiale di risulta dalla precedente ristrutturazione ci siamo affidati alla benna frantumatrice di Simex: questa attrezzatura ci ha consentito infatti di frantumare tutte le tipologie di materiali prodotti durante i lavori, dagli intonaci ai tavolati, riutilizzati poi in loco per la realizzazione del sottofondo del parcheggio condominiale. Pensata appositamente per l’impiego in cantieri medio-piccoli, che rappresentano l’ottanta per cento della nostra attività, la CB 2000 è la soluzione ideale per la riduzione dell’impatto ambientale, da un lato perché evita i trasporti del materiale verso le discariche autorizzate, dall’altro perché limita l’utilizzo di materiale vergine. Inoltre risulta ottimale in ambito urbano, specialmente in località turistiche come quelle in cui opera la nostra società: grazie alla benna frantumatrice infatti manteniamo il cantiere sempre in ordine, ben pulito.

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Un vero full service. Con sede a Pellio Intelvi (CO), Bordogna è specializzata da lungo tempo nella costruzione e nella vendita di immobili nelle principali località della Val d'Intelvi. La società però non si limita all’esecuzione dei lavori: associata al Gruppo Made, si occupa anche della rivendita di materiali edili, oltre che di soluzioni per l’arredamento.

www.bordogna.it

In qualità di concessionari Simex, ci occupiamo non solo della commercializzazione dei loro prodotti ma anche dei servizi post vendita e della consulenza preventiva, necessaria per individuare il modello di benna frantumatrice adatto sia alla macchina da impiegare sia alle reali esigenze del cliente. In questo specifico caso, prima di effettuare il montaggio della benna frantumatrice sulla pala gommata, abbiamo controllato che la pressione e la portata dell’impianto idraulico fossero adeguate per la tipologia di attrezzatura da applicare, dopodiché abbiamo proceduto con l’installazione dell’attacco rapido e il montaggio dell’attrezzatura direttamente in loco. Con le benne frantumatrici Simex, il riscontro è positivo: i clienti sono soddisfatti perché sono robuste, resistono a lungo nel tempo e non necessitano di una manutenzione impegnativa.


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IN QUESTO NUMERO...

luglio_agosto 2010

Logistica Inaugurato nel cuore della Pianura Padana il nuovo centro logistico Peri: un piccolo gioiello per nuove sfide

Prefabbricazione Un esempio di come i sistemi costruttivi prefabbricati siano compatibili con l’edilizia di pregio

TECNOLOGIE ALCESTRUZZO C


I N COLLABORAZIONE...

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4° MEETING DEI RAPPRESENTANTI ERMCO L’EUROPEAN READY MIXED CONCRETE ORGANIZATION SI È RIUNITA A ROMA. SOSTENIBILITÀ, REVISIONE DELLE NORME FUNZIONALI ALLA DICHIARAZIONE E CERTIFICAZIONE AMBIENTALE I TEMI ATECAP Presidente Silvio Sarno Vice Presidenti Andrea Bolondi Antonella Marrollo Giancarlo Sirchia Stefano Vezzola Direttore Alberto de Vizio

Associazione TecnicoEconomica del Calcestruzzo Preconfezionato via Barberini, 68 00187 Roma tel. 06 42016103 fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it www.atecap.it Informazioni sui Corsi: Concreto srl tel. 06 42011260 fax 06 42020153

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I

l 3 e 4 giugno scorsi si sono svolti presso l’hotel Cavalieri Hilton di Roma le riunioni di Board ed Ecotech e il quarto meeting dei rappresentanti di Ermco, l’appuntamento annuale che vede riuniti il Presidente Ermco, l’Ing. Andrea Bolondi, il Board e tutti i delegati. Il pomeriggio del 3 giugno si sono svolte in contemporanea le sessioni del Board e dell’Ecotech. In particolare il Board, che è l’equivalente del Consiglio Direttivo e funge da organo di indirizzo per il Segretario Generale di Ermco, Francesco Biasioli, è avvenuto a porte chiuse. L’Ecotech è invece l’organo tecnico dell’ Ermco, l’equivalente delle Commissioni di Atecap e pertanto, nel corso della riunione, il coordinatore Tom Harrison ha toccato numerosi argomenti di interesse per i produttori, come i progressi svolti nella revisione della norma EN 206-1, soffermandosi in particolare sul valore k per determinare le aggiunte di loppe al calcestruzzo. Altri argomenti topici hanno riguardato la sostenibilità delle costruzioni e in particolare i lavori del TC 350 riguardanti la revisione della norma prEN 15804 sulla dichiarazione ambientale di prodotto dei prodotti da costruzione e della prEN 15978 sulla certificazione delle caratteristiche ambientali degli edifici. Il giorno successivo si è svolto il Meeting, che è stato idealmente diviso in due parti: una aperta a tutti i presenti, nel corso della quale si sono susseguiti interessanti interventi, anticipati dal discorso di saluto del Presidente Bolondi, e l’altra riservata ai soli componenti del Board, impegnati con il rinnovo delle cariche di Presidente e Vice Presidenti ERMCO. Nella prima parte sono intervenuti il Prof. Gaetano Manfredi, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Strutturale dell’Università Federico II di Napoli, che ha presentato la positiva esperienza attuata per la ricostruzione de L’Aquila dopo il terremoto dello scorso anno; l’Arch. Lorenzo Bellicini, Direttore Tecnico del Cresme, che ha fornito alcuni dati sull’andamento europeo del mercato delle costruzioni e l’Ing. Marino Capelli, Responsabile BolognaFiere, che ha presentato le diverse opportunità offerte dalla Fiera per l’espansione internazionale delle imprese. Nella seconda metà della mattinata, invece, il diciottesimo Board ha rinnovato la nomina dell’Ing. Bolondi, Vice Presidente di Atecap, quale Presidente dell’Ermco. La partecipazione dei delegati è stata numerosa e il tutto si è svolto nella splendida cornice dell’Hotel Hilton di Roma e dell’Ara Pacis, dove è stata organizzata la cena di gala. I lavori dei delegati sono stati inoltre affiancati da un ricco programma sociale per gli accompagnatori. L’appuntamento con Ermco a Roma è ora previsto per il 2012, data in cui si svolgerà il XVI Congresso Ermco.   di Margherita Galli


& Figli s.r.l. FABBRICAZIONE ATTREZZATURE PER SOLLEVAMENTO E TRASPORTO

0 0 5I 2 5 5 19 0 ANN

5 O L T R E ITA’ NEL QUAL

DI AMENTO V E L L O S

Nella nostra gamma di produzione oltre agli ancoraggi per il sollevamento di manufatti prefabbricati in c.a. siamo in grado di fornire tutti gli accessori per il sollevamento e trasporto: tiranti in fune d’acciaio, tiranti in catena d’acciaio grado 8 e 10, sistemi di sollevamento in poliestere. Siamo inoltre, in grado di fornire qualsiasi tipo di fune in acciaio lucido, zincato o inoxidabile anche con i relativi accessori inox per scopi architettonici. Accessori come: ganci, grilli, carrucole, golfari, pinze per lamiere, profilati e cemento sia di produzione standard nazionali o internazionali che pinze e bilancini di sollevamento secondo le specifiche esigenze del cliente.

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L’ISTITUTO PENSANTE

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IL CUORE

DELL’ISTITUTO

CONTROLLI, PROVE, ANALISI, MONITORAGGI, SPERIMENTAZIONE: ECCO LA VITA QUOTIDIANA DEL

LABORATORIO PROVE MATERIALI

l laboratorio dell’Istituto di Monticello si articola in tre differenti sezioni: controllo dei leganti idraulici (cementi, malte,etc.) controllo dei calcestruzzi, controllo degli aggregati. Un laboratorio provvisto di macchine digitali, attrezzature e varie strumentazioni per la realizzazione delle prove tecniche di tipo chimico, fisico e meccanico sul calcestruzzo, sulle malte, sui cementi e sugli aggregati. E ovunque, ma in rigoroso ordine e scientificamente catalogati, provini, cubetti, carote pronti da analizzare e studiare. All’ingresso, fuori dall’area climaticamente controllata vi è la sala computer dove vengono elaborate relazioni tecniche per gli Associati e per monitorare le ricerche. Questo è il Laboratorio Prove Materiali, il cuore dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo. Esso è dotato di tutta la strumentazione necessaria per la realizzazione delle prove richieste dalle normative di riferimento per quanto riguarda i controlli sui leganti, i controlli sui calcestruzzi, i controlli sugli aggregati e i controlli sugli addititvi. Vi lavorano, sotto la direzione tecnica della dott.ssa Valeria Campioni, chimico, otto persone, fra cui cinque geometri, Angelo Comendulli, Sheraz Khalid, Enrico Iovinelli, Andrea Taccani e Alessandro Zamboni e la geologa Simona Cruciani. Il lavoro dei tecnici I.I.C. comunque si svolge in

I

Da sinistra la geologa Simona Geom. Angelo Comendulli Cruciani e il Geom. Andrea Taccani

Geom. Enrico Iovinelli

Geom. Alessandro Zamboni

Geom. Sheraz Khalid

gran parte al di fuori del laboratorio. Esso si svolge principalmente in cantiere. Ogni mattina, coi furgoni attrezzati a laboratorio mobile, i geometri dell’Istituto partono da Monticello Brianza per raggiungere i cantieri degli Associati ed eseguire gli opportuni prelievi di campioni per i controlli periodici, assistere getti speciali, eseguire prove tecniche. Fiore all’occhiello dell’Istituto sono proprio le unità mobili su furgoni attrezzati in grado di gestire autonomamente il controllo dei calcestruzzi alla consegna, su commissione della Direzione Lavori, attraverso il regolare controllo su calcestruzzo fresco e il confezionamento di cubetti per le prove a rottura eseguite in laboratorio. I.I.C., collaborando con prestigiosi laboratori ufficiali e accreditati e con Università, può svolgere per conto dei propri Associati, indagini approfondite dagli aggregati fino agli acciai. I.I.C. mette a disposizione dei propri Associati una serie completa di servizi per il controllo della qualità dei calcestruzzi e delle procedure di produzione. Il pacchetto dei servizi di assistenza messi a punto prevede tre livelli di prestazioni secondo la normativa UNI EN 206-1 (assistenza di base, supervisione, controllo di produzione) ed è elaborato secondo le linee guida dell’ICMQ.

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Lo staff I.I.C.: da sinistra Silvio Cocco, Valeria Campioni, Angelo Comendulli, Sheraz Khalid, Giuseppe Esposito e Alessandro Zamboni

Il mescolatore da laboratorio per la ricerca

Esecuzione di prove di piastra prima della realizzazione di una pavimentazione industriale

I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo Un esempio del monitoraggio eseguito per un’azienda associata per il controllo di qualità degli aggregati destinati al confezionamento di calcestruzzo

Alcuni esempi: per aziende che gestiscono siti estrattivi e producono aggregati destinati al confezionamento di malte e calcestruzzi I.I.C. esegue regolarmente (una o due volte al mese) il prelievo campioni dai vari fronti di estrazione per il monitoraggio della natura chimica-geologia delle curve granulometriche e il mantenimento del sistema di qualità in riferimento alla marcatura CE dell’aggregato. Per aziende che confezionano calcestruzzo vengono effettuate, sempre con cadenza regolare, analisi sulle materie prime costituenti del calcestruzzo (acqua, aggregati, cemento, additivi); prelievi su calcestruzzo fresco per prove direttamente in cantiere e prelievi per realizzare prove in laboratorio su calcestruzzo indurito allo scopo di monitorare e mantenere entro limiti stabiliti la qualità dei prodotti.Per le imprese di costruzioni I.I.C., dopo la consulenza per la messa a punto e la qualifica dei mix design, assite i getti in cantiere e verifica l’intera procedura di trasporto, posa e maturazione del calcestruzzo in regime di qualità. Oltre a questa, che potremmo definire “attività ordinaria” di servizio agli Associati, in laboratorio si svolge attività di ricerca. “Questa è sicuramente la parte più interessante del lavoro e della nostra attività” ci spiega il geom. Angelo Comendulli. Qui, su campioni di cemento si confezionano diverse malte normalizzate che vengono studiate per caratteristiche tecniche, reologiche, chimiche, fisiche e meccaniche; vengono sperimentati malte e calcestruzzi a prestazioni tecnologicamente avanzate; viene sviluppata la chimica degli additivi e la loro applicazione. Questo è Isitituto Italiano per il Calcestruzzo.  di Silvio Cocco

Silvio Cocco Presidente Valeria Campioni Vice presidente

Comitato tecnico scientifico Crescentino Bosco Politecnico di Torino Ezio Cadoni SUPSI Università Professionale della Svizzera Italiana Laura Gaggero Università di Genova Renzo Aicardi Qualità e sviluppo calcestruzzi Renzo Leardini Ricerca e sviluppo additivi calcestruzzo e cemento Sergio Tattoni Politecnico di Milano e Politecnico di Cagliari

I.I.C. Villa Greppi Via Monte Grappa, 21 23876 Monticello Brianza (LC) tel. 039 9209018 Email iic@istic.it www.istic.it

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L’ISTITUTO I NFORMA

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PAROLA AGLI ASSOCIATI LA VOCE DELLE AZIENDE CHE COLLABORANO ALLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DEL CALCESTRUZZO DI QUALITÀ

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Porta Nuova: un’offerta integrata e innovativa Settembre 2008: Holcim inizia la fornitura di calcestruzzo a Colombo Costruzioni per la realizzazione delle 3 torri direzionali previste dal master plan dell’area Garibaldi di Porta Nuova a Milano. Per prima in Italia Holcim offre un pacchetto completo comprensivo sia di calcestruzzi speciali studiati ad hoc sia del coordinamento del servizio di pompaggio ad alta quota. Oggi Holcim è arrivata a realizzare il 16° piano della torre da 22 piani, e fin’ora ha fornito con i propri impianti di betonaggio il 65% del totale destinato all’area Garibaldi - Repubblica,ossia pressappoco 90.000 mc di calcestruzzo, su un totale di circa 140.000 mc. La fornitura si estende anche alle altre due aree di Porta Nuova, Varesine e Isola, la prima per un totale di 150.000 mc di calcestruzzo (già gettati circa 40.000 mc); la seconda per un quantitativo di 45.000 mc. Un impegno importante, che comprende anche le residenze di Corso Como e che si caratterizza per un’offerta integrata, composta da prodotti dal mix design specifico, servizi strutturati ad hoc e strumentazioni e certificazioni all’avanguardia. Le particolari esigenze di posa necessitano di assistenza tecnologica qualificata in cantiere. Tutti i getti delle platee di fondazione hanno spessori notevoli e vengono realizzati in continuità con quantitativi di 1000 / 1.500 mc a getto. Per ovviare ai problemi di fessurazione legati allo sviluppo delle alte temperature in caso di getti massivi è stato confezionato un calcestruzzo ad alta lavorabilità e basso calore d’idratazione C 30/37, nel caso dell’area Garibaldi e C 32/40 nel caso di Varesine. Per ottenere le caratteristiche necessarie sono stati utilizzati il CEM IV/A 32,5 Holcim (cemento pozzolanico) caratterizzato da un contenuto fattore clinker, aggregati provenienti dalle cave Holcim, con marcatura CE con livello di attestazione 2+ e filler con elevate caratteristiche di pozzolanicità. In accordo con Impresa e D.L. questo calcestruzzo viene verificato a 56 giorni invece che a 28, in modo da permettere l’incremento graduale delle resistenze. Per quanto riguarda i calcestruzzi ad altissima resistenza, con particolari caratteristiche di fluidità per permettere il pompaggio fino a 160 m di quota nell’area Garibaldi è stato progettato un cls in classe C 60 / 75 mentre per l’area ex Varesine è stato studiato e testato attraverso pilastri campione, un cls di classe C 70 / 85. La fornitura è gestita con impianti tecnicamente e ambientalmente all’avanguardia.

.... E LO CHIAMANO CALCESTRUZZO!

Inviateci le vostre foto e osservazioni Ancora un esempio di “non qualità” che I.I.C. desidera pubblicare nell’impiego del calcestruzzo. La struttura ammalorata è una pavimentazione. Le due foto mostrano delle criticità molto evidenti in corrispondenza dei giunti e uniformemente distribuite sulla superficie. Longitudinalmente rispetto al giunto stesso il calcestruzzo è visibilmente degradato, mentre il quadro fessurativo superficiale presenta lesioni dall’aspetto a ragnatela.

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I partner I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo

Holcim è stata prima in Italia ad ottenere la convalida da parte di ICMQ, in conformità alla norma internazionale UNI EN ISO 140121:2002, delle Asserzioni Ambientali Autodichiarate, relative al contenuto del materiale riciclato, per gli impianti di Porta Nuova e Segrate. Le Dichiarazioni Ambientali sono sempre più spesso richieste da D.L. e Committenze ai fini dell’ottenimento della certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). LEED è uno standard volontario, sviluppato dal US Green Building Council e presente da aprile 2010 anche in Italia grazie al lavoro di GBC ITALIA che ne ha creato una versione nazionale, per la progettazione, costruzione e gestione di edifici sostenibili ad alte prestazioni. Esso valuta i progetti sulla base di criteri di sostenibilità raggruppati in sei categorie (tra cui Materiali e Risorse per cui Holcim è coinvolta); assegna punteggi che consenteono di classificare l’edificio in termini di performance ambientale. Nell’area Porta Nuova sono stati applicati i più avanzati criteri di sostenibilità ambientale e tutti gli edifici sono stati sottoposti alle valutazioni del sistema LEED. L’impianto di Porta Nuova è stato progettato considerando le esigenze del cantiere. Realizzato in blocchi precablati e premontati con una capacità produttiva di 90 mc/h l’impianto comprende un gruppo di ricevimento degli aggregati composto da quattro tramogge e gestito da un sistema automatico per l’alimentazione costante dell’impianto di produzione. È composto da un gruppo di stoccaggio aggregati di sei tramogge con una capacità a colmo di circa 240 mc. Una serie di nastri trasportatori conduce il materiale al cuore dell’ impianto: il “Gruppo di Mescolazione” con mescolatore a doppio asse orizzontale da 3,35 mc. In complesso si dispone di un “Gruppo di stoccaccio leganti” composto da sei sili metallici di stoccaggio cemento monolitici, ciascuno di 85 mc per una capacità totale di 600 ton. Per gli additivi sono previste 4 cisterne verticali da 5.000 l, complete di vasche di raccolta antisversamento. Per gestire la complessità dei 4 cantieri, che potrebbero richiedere picchi di 15 getti simultanei, è in previsione una modifica sostanziale dell’impianto, che permetterà un incremento della produzione. Anche l’impiego dei mezzi è notevole: movimentate in media 35 betoniere/giorno. Il coordinamento logistico è un servizio Holcim. www.holcim.it relative alla “non-qualità” del calcestruzzo all’indirizzo

iic@istic.it

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NOTIZIE

[Tecnologie&Calcestruzzo]

n Protagonisti a Città del Capo In occasione dei Mondiali di Calcio 2010 in Sudafrica, KERAKOLL è diventata technical supplier per il Green Point Stadium di Capetown e per il Peter Mookaba Stadium a Polokwane. L’azienda di Sassuolo avrà il compito di fornire sistemi ecocompatibili di nuova generazione per tutti e due gli stadi che ospiteranno l’evento. Tutto ciò si unisce ad altri lavori in corso all’International Airport, al Taj Hotel, al nuovo Ospedale a Kraaifontain e all’Università di Città del Capo. Kerakoll è stata scelta in particolare per il ripristino del calcestruzzo e per il sistema tintometrico, il Kerakoll Green Design, che può arrivare a produrre 65.000 formule di colore.

www.kerakoll.it

n Award verde La Commissione Europea ha assegnato a ITALCEMENTI il premio European Greenbuilding Award 2010. Il riconoscimento è stato conferito a ITCLab, ovvero il progetto che sta dando vita a i.lab, il nuovo Centro Ricerca del gruppo in costruzione nell’area del KilometroRosso alle porte di Bergamo. I.lab è stato premiato come miglior edificio d’Italia per l’efficienza energetica nella categoria “best new building”. Il nuovo laboratorio si sviluppa su uno spazio di 11.000 m2, di cui 7.500 adibiti esclusivamente alla ricerca, e ha l’ambizione di rispondere ai requisiti, anche i più stringenti, in materia di risparmio energetico e di qualità innovativa della progettazione.

www.italcementi.it

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n

MIX MODULARE

Infra-kit è l’innovativo sistema di casseforme per ponti e tunnel a cielo aperto, presentato per la prima volta all’ultimo Bauma. Con la denominazione “Infra-Kit”, [Harsco] ha adattato una serie di prodotti già affermati sul mercato per questo specifico campo di impiego, sviluppando un sistema costituito da puntellazioni ad elevata capacità di portata, orditure strutturate in modo modulare e componenti diversificati. Un mix di prodotti che consente di creare soluzioni di casseforme e di puntellazioni efficaci e contemporaneamente molto sicure.

www.harsco.it

n

RISPARMIO ENERGETICO

CERTIFICATO La linea di sottofondi bio da sottopavimentazione di [Villaga] garantisce un risparmio energetico certificato grazie alla possibilità di progettare matematicamente il proprio impianto radiante a pavimento. Parola del Cnr, il Centro Nazionale di Ricerca al quale Villaga si è rivolto proprio per certificare anni di risultati empirici. Il Cnr ha così definitivamente messo a punto un metodo di misura scientifico in grado di determinare le caratteristiche termiche del massetto Villaga e minimizzare il dispendio energetico in cui i sistemi radianti a pavimento incorrono. Villaga è presente nel mercato con una linea completa di sottofondi da sottopavimentazione tra i quali i massetti autolivellanti Vimas Therm Bio e Vimas Therm Rapid, il legante per massetti tradizionali LA 20 e la livellina Bio Level. Tali prodotti sono inoltre tutti certificati Anab-Icea, con caratteristiche uniche al mondo. Sono costituiti da due componenti principali: il legante (tetra solfato di calcio anidro naturale - CaSO4 - macinato e non cotto) e l’inerte (carbonato di calcio puro).

www.villagacalce.it


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n Come pompare, trasportare e applicare malte e intonaci in sicurezza e agilità

L’INTONACO FACILE

a flessibilità di utilizzo e la maneggevolezza rendono questa macchina prodotta da [Turbosol] ideale per ristrutturazioni e opere in ogni contesto urbano disagevole a causa dei limitati spazi. Le si possono collegare fino a 50 metri di tubazioni in gomma, e può funzionare regolarmente addirittura con la corrente fornita da un normale contattore domestico. Si chiama Mini-Avant e serve per pompare, trasportare e applicare malte e intonaci. Affiancata ad una betoniera a bicchiere, una molazza o ad un’impastatrice automatica continua, consente di trasferire al punto d’utilizzo malte comuni a base di calce e/o cemento, di qualsiasi tipo, che

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possono essere stese per l’edificazione di murature o applicate a pareti e soffitti mediante spruzzo con idonee pistole, sia per i comuni rivestimenti a spessore e di finitura, che per i recuperi strutturali ed i risanamenti. Mini Avant può essere utilizzata con profitto anche per il pompaggio di sottofondi autolivellanti, l’iniezione di boiacche cementizie a pressione controllata e la stuccatura di giunti e fughe su murature faccia vista (versione Vario). Può pompare inerti fino ad una granulometria massima di sei millimetri assicurando alto rendimento, trascurabili costi di esercizio e un basso assorbimento di energia elettrica. Dispone di una protezione aggiuntiva a quelle magneto-termiche convenzionali permettendone l’utilizzo in sicurezza (rispetta tutte le norme nazionali ed internazionali) anche con tensioni inferiori a 230 Volt. Dotata di un motore monofase e di una pompa a pistone, assicura una resa di 1.800 litri all’ora di malta, ovvero 30.000 metri quadrati di intonaco con spessore medio dIi due centimetri. www.turbosol.it

n Dai Forni alla cultura Nel 1922 a Tregnago, paese di 4.000 anime della provincia veronese, venne posata la prima pietra del cementificio “Forni” di Italcementi. La nascita della struttura produttiva segnò profondamente l’impostazione sociale della valle, col passaggio da un’economia prettamente agricola ad una industriale, contenendo con orgoglio il fenomeno dell’emigrazione, che vedeva molti contadini cercare lavoro nelle fabbriche non solo fuori regione, ma spesso anche fuori nazione e continente. Negli anni di maggiore occupazione lo stabilimento contò fino a 150 operai. Fino al secondo dopoguerra è stato l’unico punto di riferimento per la produzione di cemento in tutta la provincia. Verso la fine degli anni sessanta, dopo un graduale declino produttivo, il cementificio è stato dismesso. Recentemente è stato inaugurato in un silenzio perfetto e surreale il nuovo auditorium costruito all’interno dell’ex cementificio. Il sindaco Marco Pezzotti, dopo il taglio del nastro, ha evocato la storia del sito con immagini suggestive che riproponevano il silenzio dei 40 anni di abbandono, il rumore, il fumo della ciminiera, il sudore degli operai quando era in attività e gli spettacoli, la cultura, i dibattiti che apparterranno al futuro. Un esempio di architettura industriale moderna trasformata in “fabbrica della cultura”. Le strutture essenziali, esili e puramente funzionali, sono sovrapposte e affiancate alle strutture massicce, alle colate di calcestruzzo modellate con intenti anche decorativi dell’architettura industriale ai suoi albori.

www.comune.tregnago.vr.it

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LOGISTICA

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Comune sparso,

IDEE CHIARE INAUGURATA NEL CUORE DELLA PIANURA PADANA LA NUOVA PIATTAFORMA LOGISTICA PERI: 64.000 M2 DI SUPERFICIE AD ALTA DENSITÀ TECNOLOGICA

Casseforme, ponteggi, ingegneria Peri è stata fondata nel 1969 a Weissenhorn, in Germania, da Artur Schwörer, con l’idea di rendere il processo di posa in opera delle casseforme più rapido, semplice e sicuro. Da allora l’azienda ha fornito considerevoli contributi al continuo miglioramento e alla razionalizzazione del processo di costruzione. Considerata da circa 40 anni l’innovatrice nella tecnologia delle casseforme, con oltre 870 milioni di euro di fatturato nel 2009 e 5.300 dipendenti, Peri si presenta come una delle maggiori società internazionali produttrici e fornitrici di casseforme, impalcature, ponteggi e soluzioni ingegneristiche avanzate. È presente, con i medesimi prodotti, in oltre 50 paesi nel mondo. Se Peri globale divide al 50 per cento le sue attività tra vendita e noleggio, la filiale italiana si conferma tra i leader proprio in questo secondo ambito, contando il 25 per cento del mercato delle casseforme evolute noleggiate: “In Italia, una su tre - sostiene l’azienda - uscirà proprio da questo polo”.

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Il taglio del nastro: da sinistra, Christian Schwörer (in rappresentanza della proprietà) e Sergio Dal Soglio (direttore generale di Peri Italia).


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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO

ozzaglio e Uniti è un comune di circa 1.400 anime in provincia di Cremona. La toponomastica non cela il fatto che trattasi di antichi borghi unitisi in matrimonio sotto la stessa coccarda, probabilmente per una ragione non molto affine all’amore: dividere le spese. In urbanistica, tale aggregazione viene definita “comune sparso”. Ora, perché un’impresa multinazionale di successo abbia messo gli occhi su un comune sparso nella campagna cremonese potrebbe sembrare strano. Ma da un’analisi molto più attenta si evince come

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Pozzaglio, posizionato lungo la strada statale Gardesana Occidentale (SS 45 bis) a sette chilometri da Cremona, sia collocato in realtà proprio nel cuore di un corridoio denso di infrastrutture già esistenti (A21 Torino-Brescia) ma soprattutto di prossima apertura (Brebemi, Cremona-Mantova, Cispadana, Ferrara-Mare): un gioiellino di location, insomma, tra l’altro potenzialmente molto appetibile a futuri interporti. A Pozzaglio ed Uniti il 14 maggio Peri ha inaugurato ufficialmente la sua nuova piattaforma logistica italiana: il trasferimento dalla sede precedente di Basiano (MI) è stata un’importante occasione di rinnovamento dell’organizzazione interna al dipartimento logistica, soprattutto in un’ottica di miglioramento del servizio offerto ai clienti. Nel nuovo centro logistico è stato trasferito anche il reparto di assemblaggio. I crescenti volumi di spedizione hanno richiesto nel corso del tempo sempre maggiori spazi al magazzino. Per questo motivo si è deciso di dedicare aree decisamente più ampie ad un settore così importante, per una realtà aziendale che non solo vende, ma noleggia i propri materiali: la sede rappresenta quindi un centro di smistamento ideale per forniture a noleggio rapide ed efficienti ai cantieri di tutto il Centro-nord. Le nuove aree Peri sono sviluppate su 64.000 m2 così suddivisi: due capannoni di 3.100 m2 complessivi, tre magazzini coperti per un totale di 3.200 m2, circa 48.000 m2 di magazzino scoperto; gli uffici sono pari a 520 m2. Le dimensioni della nuova struttura bastano da sole a testimoniare la crescita di una filiale italiana partita 15 anni fa a Novate Milanese (5.000 m2 di aree) e fino all’“altroieri” di casa a Basiano (22.000 m2). La tecnologia ha giocato un ruolo molto importante nella realizzazione di tutte le strutture, così come la cura dell’aspetto estetico. La coibentazione è stata realizzata con materiali a bassa conducibilità termica e risponde alle richieste della più recente normativa vigente. Il riscaldamento e il condizionamento si basano sull’utilizzo di tecnologia a pompa di calore che sfrutta l’acqua di falda per la produzione di calore e refrigerazione. Il polo è stato costruito tra febbraio 2008 e luglio 2009, ed è stato reso operativo lo scorso autunno dopo un complesso trasloco. L’inaugurazione è stata una festa, alla quale hanno partecipato clienti, dipendenti, manager e proprietà. C’era anche il sindaco ed il parroco: sotto il vessillo teutonico, siamo pur sempre nella Padania del Guareschi.  costruzioni luglio_agosto 2010 [41]


PREFABBRICAZIONE

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IN PUNTA di prefabbricazione L’EDILIZIA INDUSTRIALIZZATA IN CALCESTRUZZO DIMOSTRA SEMPRE PIÙ DI NON AVERE CONFINI DI SORTA. SPINGENDOSI CON DISINVOLTURA FINO AL RESIDENZIALE DI PREGIO… DI

PAOLO BRUSCHI

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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO

l nostro interesse per questo cantiere era sostanzialmente uno: volevamo verificare se davvero la prefabbricazione, per molti legata ai clichè del terziario, dei capannoni e delle traversine ferroviarie, rappresenti in realtà una filosofia costruttiva con la quale si possono realizzare anche opere residenziali di pregio. Siamo dunque finiti in via Gluck 44 a Milano, in quel quartiere che si snoda lungo i binari dei treni che partono dalla Stazione Centrale, lì a un tiro di schioppo. Proprio in quella via che vide nascere (per la precisione al civico 14) Adriano Celentano, il quale la volle ricordare nella celeberrima canzone. L’intervento edilizio, immaginato dagli ar-

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chitetti Giuseppe Facente e Francesco Mauri di Milano, si concretizza in un complesso di due edifici ad esclusivo uso residenziale, il più grande dei quali alto dieci piani. Structurama, studio ingegneristico che si è occupato della progettazione dell’opera, si è rivolto alla CSP di Ghisalba per affrontare alcuni problemi, risolti poi con il sistema costruttivo SMQ. Un’opera certamente non paragonabile alla Nuova Sede di Regione Lombardia, dove tale sistema ha avuto un ruolo centrale anche per rispettare i ristrettissimi tempi di consegna dell’opera. Ma che qui dimostra la sua flessibilità; oltre che le illimitate opportunità che la prefabbricazione offre.  costruzioni luglio_agosto 2010 [43]


PREFABBRICAZIONE

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L’esigenza progettuale Per Structurama, che ha curato la progettazione dell’opera, i sistemi costruttivi CSP hanno risposto in particolare a tre esigenze. La prima di carattere prettamente progettuale: il sistema SMQ ha permesso di seguire con semplicità e tecnica strutturale le impegnative scelte architettoniche imposte dal progetto. In questo caso risulta evidente la cura utilizzata nella predisposizione dei nodi trave-pilastro sui PCM (Pilastro Cerchiato Misto) mediante la realizzazione di specifiche asole e di mensole porta trave. In secondo luogo il carattere cittadino del cantiere imponeva scelte logistiche legate a spazi ristretti: con il sistema SMQ non vi è la necessità di sagomare le strutture in opera, e neanche di usare sistemi di casseratura, con vantaggi logistici evidenti. Terzo e non ultimo, questo sistema permette un notevole risparmio nella tempistica di cantiere, nel totale rispetto della sicurezza.

STRUCTURAMA INGEGNERI ASSOCIATI Structurama è una società di ingegneria, fondata da Fulvio Beretta e Massimiliano Vernaleone, che sviluppa e coordina progetti, esegue la direzione lavori, svolge consulenza e ricerca architettonica e strutturale per la realizzazione di edifici industriali, commerciali, residenziali e per le infrastrutture.

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Il metodo utilizzato pone costantemente come obiettivi di riferimento la migliore soluzione tecnico economica, l’ottimizzazione e la più efficace gestione della commessa nel rispetto dei tempi stabiliti. Structurama ha sede a Busnago in provincia di Milano.


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TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO CSP PREFABBRICATI Sviluppare e proporre elementi prefabbricati coordinati in “sistemi costruttivi” completi, con soluzioni flessibili in grado di soddisfare le diverse esigenze progettuali dei professionisti e committenti. Questa la mission di CSP Prefabbricati, azienda nata nel 1965 a Ghisalba, Bergamo, nel comparto territoriale dove il mestiere di costruire è tradizione consolidata a vocazione.

LA FORNITURA CSP Il sistema SMQ di CSP rappresenta il telaio portante dell’intero edificio, nel quale sono presenti sia pilastri circolari tipo Pcm che altri a sezione rettangolare, e travi PREM con fondello ribassato in calcestruzzo (TMQ) o con piatto in acciaio (TLQ). I pilastri PCM, grazie alle mensole posizionate a quote diverse, sono estremamente flessibili a qualsiasi soluzione architettonica, e sono ideali anche per le strutture gettate in opera. Tutto il lavoro di sagomatura viene fatto in stabilimento, con notevoli vantaggi sulla logistica di cantiere. In questo edificio i solai hanno campate relativamente corte; si tratta pur sempre, però, di una struttura di dieci piani: in questo contesto, osservando il diametro dei pilastri, si può apprezzare tutto il vantaggio della cerchiatura. Sulle travi PREM sono stati appoggiati solai a lastra tipo predalle; la posa in questo cantiere non è stata effettuata direttamente da CSP (come di solito avviene), ma direttamente dall’appaltatore data la semplicità del montaggio. A parte i 1.500 metri quadrati del piano interrato destinato interamente ad autorimessa, gli altri piani sono ad esclusivo uso residenziale e misurano circa 500 metri quadrati ognuno. La struttura presenta una serie di pilastri in falso al quarto e ottavo ordine, i quali sono appoggiati su apposite piastre dello spessore di 55 centimetri. Qui le travi portanti hanno una dimensione di 50 x 50 centimetri. Per soddisfare l’esigenza architettonica di avere minimi ingombri strutturali, l’opera è stata realizzata secondo uno schema staticopendolare: tutto il telaio prefabbricato fatto di pilastri, travi e solette reagisce a soli sforzi verticali, mentre le azioni provocate da vento ed eventualmente sisma sono assorbiti dai setti in calcestruzzo armato che costituiscono il vano scale.


PREFABBRICAZIONE

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SMQ e il cantiere moderno Il sistema costruttivo SMQ di CSP ha sicuramente contribuito ad innovare la concezione del cantiere moderno per razionalità costruttiva, tempistica di intervento e risultati. Si tratta, infatti, di un sistema costruttivo integrato acciaio-calcestruzzo con alto grado di adattabilità alle diverse esigenze progettuali e cantieristiche, basato sull’impiego sinergico di pilastri cerchiati misti PCM e travi tralicciate PREM. Il sistema assicura numerosi vantaggi oltre al risparmio di tempo, fra cui l’autoportanza e l’elevata sicurezza antisismica. Il sistema SMQ è stato accuratamente testato da autorevoli istituzioni di settore e collaudato con successo in molteplici scenari di cantiere.

PILASTRO PCM È un’originale evoluzione di CSP Prefabbricati del classico pilastro cerchiato, capace di porre in sinergia i sistemi tradizionali con i vantaggi della prefabbricazione. Prevede l’utilizzo di una cassaforma autoportante in acciaio, con soluzioni tecniche e morfologiche innovative, nella quale viene gettato il calcestruzzo in opera. Il pilastro è dotato di mensole in acciaio dove poggiano direttamente le travi PREM. Importante è la predisposizione delle asole di piano necessarie per il posizionamento dei monconi e per il passaggio del calcestruzzo in fase di riempimento. Sulle travi vengono montati i solai (alveolari o lastre predalles), con aggiunta delle armature di continuità, ed infine vengono inserite nel nodo fra pilastro, travi e solai le barre di continuità passanti (superiori ed inferiori). La procedura operativa si completa con un getto di calcestruzzo nel pilastro, al cui interno è posta l’armatura longitudinale già all’atto della prefabbricazione.

TRAVE TLQ E TMQ Questa trave è un manufatto prodotto in stabilimento da CSP secondo una precisa ripetitività tipologica, ma con la più ampia casistica geometrica. Viene completata in opera, con la posa delle armature integrative ed il getto di calcestruzzo. Dopo la posa e il getto l’elemento si trasforma, a tutti gli effetti, in una trave monolitica e, se usata in continuità con altre, si comporta come una trave continua su più appoggi col conseguente insorgere di momenti di continuità. Salvo prescrizioni contrarie la trave è autoportante per il suo peso proprio, per il peso di calcestruzzo che compete alla sua sezione resistente e per il peso della porzione di solaio che grava su di essa in fase di getto (dichiarato sui disegni di montaggio). La differenza tra i due modelli di Travi consiste essenzialmente nel fondello che per le Tmq è in acciaio e per le Tlq è in calcestruzzo.

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IN QUESTO NUMERO...

luglio_agosto 2010

Apripista cingolati Con due nuovi modelli di dozer, Case entra per la prima volta nel settore della movimentazione pesante

Frese minerarie Start up commerciale per le Terrain Leveler: dopo gli Usa, finalmente proposte laddove furono concepite

CAVE NERTI I


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NOTIZIE [Cave&Inerti] n

PER NASTRI ESIGENTI

1000HD è il nome del nuovo mototamburo [Rulmeca], recentemente sviluppato. Si tratta di una motorizzazione per nastri trasportatori pesanti affidabile e robusta, con una notevole gamma di potenze da 160 a 250 kW. È in grado di sopportare un alto carico radiale (forti tensioni del nastro), pur avendo una struttura molto poco ingombrante. Il mototamburo è specificamente progettato per trasportatori nel campo minerario, scavatori, messa a parco (stackers), ripresa (reclaimers), convogliatori molto pesanti di ghiaia e sabbia, e progettato per sopportare condizioni operative difficili, irregolari, severe ed estreme. La struttura compatta e robusta permette ai progettisti di risparmiare materiali e costi dell’impianto trasportatore. Un alto grado di protezione, grazie al sistema di tenute ermetiche e a labirinto, ne permette l’utilizzo in tutte le condizioni ambientali, anche più sporche, bagnate ed aggressive.

n Escavazione illecita Una cava abusiva è stata sequestrata i primi di giugno dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Laino Borgo, in un terreno sito in contrada Piano del Fico, a Santa Domenica di Talao in provincia di Cosenza. Protetta da vincolo paesaggistico ed idrogeologico, la zona boschiva era isolata, tanto che per giungervi e compiere l’azione illecita di scavo di materiale inerte è stato necessario aprire illegalmente una via di attraversamento apposita. Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno denunciato il proprietario e gli impianti.

www.rulmeca.it

www.newz.it

n Rinnovato il contratto È stato siglato il 24 maggio 2010 l’accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale scaduto il 17 aprile 2008 per i lavoratori dipendenti di aziende esercenti attività di escavazione e lavorazione di materiali lapidei. L’accordo è stato concluso tra la delegazione sindacale di Assomarmi, di cui Anepla fa parte, e le organizzazioni sindacali di settore (Feneal - Uil - Filca - Cisl e Fillea - Cgil).

www.anepla.it

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n

CAMBIO AL VERTICE

A conclusione del processo elettorale avviatosi in questi mesi, l’assemblea generale dei soci di Confindustria Marmomacchine tenutasi il 14 maggio scorso ha scelto come nuovo presidente per il biennio 2010/2012 l’imprenditore Carlo Zerlia. Azionista e manager della Marini Quarries Group, azienda leader mondiale nella produzione di macchine e attrezzature per perforazione e taglio a filo della pietre naturali - e già vice-presidente dell’associazione, Carlo Zerlia succede a Flavio Marabelli raccogliendone l’eredità alla guida di Confindustria Marmomacchine che proprio nel 2010 ha raggiunto importanti obiettivi in termini di rappresentatività consolidando il proprio ruolo di organizzazione di riferimento del comparto tecno-marmifero nazionale. Su proposta del nuovo presidente, l’assemblea dei soci ha inoltre conferito al presidente uscente, la carica di presidente onorario dell’associazione in virtù dei risultati conseguiti durante i propri mandati di presidenza con il contestuale conferimento di deleghe istituzionali e ai rapporti confederali. www.assomarmomacchine.com

Carlo Zerlia, a sinistra, e Flavio Marabelli


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THE DRILLING FAIR

Una fiera specializzata, dalle dimensioni umane e dall’efficacia consolidata. Così potremmo definire [Geofluid], organizzata da Piacenza Expo, la manifestazione internazionale specializzata nei settori della ricerca, estrazione, trasporto dei fluidi sotterranei, le perforazioni geotecniche e geognostiche, le fondazioni speciali, il “No-Dig” e la costruzione di gallerie. La presenza esaustiva delle aziende del comparto, le dimensioni compatte, la partecipazione massiccia di tutte le associazioni di categoria e l’ottima organizzazione rendono facile il contatto umano e l’opportunità di fare business. La diciottesima edizione di Geofluid si terrà dal 6 al 9 Ottobre 2010 presso il centro espositivo di Piacenza Expo. E come per la scorsa edizione, sarà integrato da tre macrosettori: Geotech (specializzato nelle macchine ed attrezzature per le indagini nel sottosuolo, le fondazioni speciali e le perforazioni direzionali “No Dig”), Geocontrol (riservato alle tecnologie ed alla strumentazione per le analisi, il monitoraggio e la bonifica del sottosuolo) e Geotunnel, dedicato alle macchine, attrezzature e strumentazioni per la costruzione di tunnel e gallerie. L’edizione 2010 svilupperà ulteriormente il “Focus Geotermia” (momento convegnistico ed espositivo) iniziato nel 2008, con una attenzione particolare al settore dei pozzi geotermici e delle connesse tecnologie e attrezzature per la loro messa in opera, quali fonti di energia termica per usi residenziali civili ed industriali. Questo settore, grazie ai particolari ed unici vantaggi ambientali ed economici che offre, è già in piena espansione in tutta Europa. Tradizionale motivo d’interesse sarà il sempre ricco ed articolato programma convegnistico che, costituendo un momento unico di aggiornamento professionale e di informazione puntuale sulle più recenti normative ed innovazioni scientifico-tecnologiche del settore, attrae un numero sempre crescente di partecipanti (oltre 2.800 le presenze registrate durante l’edizione 2008). www.geofluid.it

n

CAVATORI IN AGENDA

L’agenda della Commissione Europea prevede molte attività che si svolgono quotidianamente in molte città degli stati membri. Il 16 e 17 giugno era in agenda l’European Minerals Conference tenutasi a Madrid. La conferenza ha dato l’opportunità di discutere svariati temi tra i quali l’accesso sostenibile alle risorse minerarie, la pianificazione industriale e territoriale e la tutela dell’ambiente. In particolare le giornate sono state incentrate sul ruolo strategico che l’accesso alle materie prime rappresenta, non solo per il comparto estrattivo, ma anche per lo sviluppo e il futuro di tutta l’industria europea. www.ec.europa.eu

n Il coraggio di investire Reduce dal buon successo di Carrara Marmotec (19/22 maggio), l’evento dedicato all’intero comparto estrattivo, che ha retto molto bene la pesante crisi settoriale e la prima esperienza con la formula biennale, Carrara Fiere decide di investire: è pronto un milione e mezzo di euro per ridisegnare l’entrata a mare della sede espositiva, della piazza antistante e di tutta la viabilità di accesso al complesso fieristico. Questo il progetto illustrato il 10 guigno dal presidente Giorgio Bianchini e dal direttore Paris Mazzanti davanti alla commissione bilancio. Un segnale forte, in un momento di crisi per tutto il territorio

che sta a sottolineare le buoni condizioni di salute dell’ente. “Questi fondi - ha spiegato Bianchini - saranno interamente investiti sul territorio, adeguando le strutture già esistenti e realizzandone di nuove per migliorare la fruibilità di tutta l’area. Con la chiusura di bilancio 2010, che sarà sicuramente positiva, la Regione ci verserà poco più di 700.000 euro da investire nelle strutture; i restanti 800.000 li metteremo di tasca nostra”.

www.carrarafiere.com

n Pieno illecito Nelle scorse settimane sono finiti in manette con l’accusa di furto aggravato quattro cittadini romeni che, nottetempo, sono stati sorpresi dai Carabinieri mentre rubavano gasolio da un escavatore. Teatro della vicenda è una cava di sabbia e ghiaia in via della Magliana a Ponte Galeria, nel comune di Roma. A seguito di un controllo, i militari hanno accertato che i quattro stavano caricando sulla loro auto sei taniche di gasolio, poi recuperato e restituito all’avente diritto.

www.ansa.it costruzioni luglio_agosto 2010 [49]


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n Ingresso del marchio americano nel settore della movimentazione pesante

NEL MONDO DEI DOZER na nuova linea con due modelli di apripista cingolati a propulsione idrostatica dalle alte prestazioni, ideali per il livellamento di precisione e il movimento terra pesante, è stata presentata da [Case Construction Equipment]. Il loro nome è 1650L e 1150K, ed entrambi sono azionati da un motore Case da 6,7 litri certificato Tier 3. Ottima la sua potenza e coppia (nel 1650L eroga una potenza netta di 107 kW e una coppia massima di ben 669 Nm, e nel secondo assicura 88 kW e 567 Nm). In entrambi i casi la coppia massima arriva a soli 1.400 giri al minuto, ed è stata sviluppata per applicazioni che necessitano grande potenza alle basse velocità. La doppia trasmissione idrostatica PowerStat utilizza motori e pompe a pistoni assiali a cilindrata variabile (la forza massima di trazione alla barra è di 275 kN nel 1650L e di 213,5 kN nel 1150K). La trasmissione idrostatica invia potenza a ciascun cingolo in maniera indipendente: questo consente di svoltare anche a piena potenza e a pieno carico, assicurando all’operatore una controllabilità massima per i lavori di livellamento di precisione e di rifinitura scarpate. Grande attenzione è stata data a livello progettuale sia al comfort che alla visibilità. Il ripper di serie offre fino a 483 millimetri di profondità di taglio, con un massimo di cinque denti nel 1650L e di tre denti nel modello più piccolo. I clienti possono scegliere tra tre tipi di configurazioni del carro su entrambe le macchine che comprendono cingoli extra-lunghi, cingoli larghi, carreggiata aumentata e bassa pressione al suolo. Tutti i modelli utilizzano il Case Lubricated Track (CLT), con catenarie a tenuta stagna e lubrificate da un serbatoio d’olio su ciascun perno. Per applicazioni su terreni particolarmente abrasivi, è disponibile su richiesta la versione Case Extended Life Track (CELT), una catenaria dalla durata e dalla robustezza eccezionali che utilizza una seconda boccola temprata. www.casece.it

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NOTIZIE[Cave&Inerti] n

COSTIPAZIONE LATERALE

In occasione del Bauma 2010 [Soilmec] ha presentato all’interno della propria zona espositiva un’area dedicata alla presentazione delle ultime innovazioni tecnologiche sviluppate. Tra queste segnaliamo il costipamento laterale del terreno (Tct). Questo sistema permette di eseguire pali displacement attraverso lo spiazzamento del terreno durante la sola fase di estrazione. L’utensile di perforazione infatti penetra nel terreno come una semplice elica continua. Durante la fase di estrazione, la rotazione in senso opposto rispetto a quella in fase di discesa, chiude il fondo dell’utensile facendo in modo che il terreno presente sia sospinto verso le pareti laterali del foro per effetto del tiro e della sezione conica dell’utensile. Il costipamento lateralmente permette un aumento localizzato della densità relativa del terreno circostante conferendo al palo una incrementata capacità di carico. Questa, che è variante a seconda delle condizioni del terreno, può considerarsi intermedia tra quelle di un palo trivellato (Cfa) e battuto. Il sistema garantisce un quantitativo del terreno di risulta uscente dal suolo minimo, quindi ottimale per realizzazione di fondazioni in terreni inquinati o dove il costo del materiale di risulta sia particolarmente elevato. www.solimec.it

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NUOVA ADESIONE

L’assemblea Generale di Assomineraria ha approvato, nella sua riunione di fine 2009, l’adesione a Federprogetti. Quest’ultima è una federazione di scopo del sistema Confindustria, a tutela degli interessi dell’intera filiera dell’impiantistica industriale italiana, costituita nel 2008 da ANIMP (Associazione Nazionale di

Impiantistica Industriale), OICE (Associazione delle Organizzazioni di Ingegneria, di Architettura e di Consulenza Tecnico-Economica) e UAMI (Associazione Aziende di Costruzione e Montaggio di Impianti Industriali). Federprogetti raccoglie oltre 4.000 società e circa 375.000 addetti.

www.assomineraria.it

La chiave del vostro successo

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La primaria

IN CORSIA [52] costruzioni luglio_agosto 2010


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NON SI TRATTA DI UNA EFFICIENTE DOTTORESSA. MA DELLA FRANTUMAZIONE PRIMARIA DI CUI SONO CAPACI LE

TERRAIN LEVELER DI VERMEER ITALIA (TOGLIENDO L’ÒNERE AD ALTRE MACCHINE), LASCIANDO CON UN UNICO PASSAGGIO PRECISE CORSIE DI SCAVO NELLE CAVE A CIELO APERTO DI

PAOLO BRUSCHI

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el 1999 il primo prototipo era stato testato in una cava del Mezzogiorno: l’idea di adattare a fini estrattivi le famose macchine del marchio americano, infatti, venne proprio dalla filiale italiana di Vermeer, dove qualcuno aveva intuito che queste macchine potevano essere la base per un nuovo concetto di fresa mineraria. Terrain Leveler fu il nome (impegnativo) prescelto. Dopo essere state distribuite in questi anni sul mercato americano, recentemente le Terrain Leveler sono state introdotte anche nel mercato italiano, che le aveva viste nascere. Siamo andati a vederne una all’opera in una cava di calcare abruzzese, dove certamente ci ha impressionato per la capacità produttiva, suo vero cavallo di battaglia. A seconda del modello, una Terrain Leveler può tagliare una superficie fino a 3,7 metri di larghezza e fino a 60 centimetri di profondità in un unico passaggio. E nei siti estrattivi di una certa estensione non eccessivamente ripidi, può rappresentare una nuova soluzione ed un prezioso alleato.  costruzioni luglio_agosto 2010 [53]


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Tre modelli Sul mercato italiano le Terrain Leveler sono proposte in tre modelli: • la T855 pesa 53 tonnellate, ha un motore C-9 Caterpillar da 261 chilowatt ed è capace di uno scavo con profondità fino a 600 millimetri e larghezza fino a 3.000 millimetri; • la T1155 pesa 77 tonnellate, ha un motore C-15 Caterpillar da 403 chilowatt ed è capace di uno scavo con profondità fino a 600 millimetri e larghezza fino a 3.400 millimetri; • la T1255 pesa 111 tonnellate, ha un motore C-18 Caterpillar da 447 chilowatt ed è capace di uno scavo con profondità fino a 600 millimetri e larghezza fino a 3.700 millimetri. Le macchine sono complete di tilt carri, laser per mantenimento dello scavo in piano, sistema abbattimento polveri, cabina Rops elevabile.

TAGLIO DISTRUTTIVO Un sistema brevettato di taglio a tamburo basculante, con due sensi di rotazione, consente alla macchina di lavorare su qualsiasi tipologia e condizioni del terreno. La tecnologia top-down di taglio permette ai denti a lama di ottenere una maggiore penetrazione e frantumazione della pietra.

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CAVE&I NERTI ANCHE SECONDARIA

NAVIGATORE LASER

Data la ridotta ed uniforme pezzatura che si ricava con certi tipi di pietra, la Terrain Leveler può sostituire addirittura le macchine per la frantumazione secondaria. Dal dettaglio si può apprezzare la granulometria che la T855 vista all’opera è in grado di produrre in questa cava di carbonato di calcio.

Il laser guida permette alle macchine di “leggere la cava”, e di orientarsi seguendo il livello di escavazione prestabilito.

Potenza e affidabilità Tec-Plus è un sistema totalmente elettronico di controllo dell’intera macchina che gestisce la potenza del Terrain Leveler a seconda delle condizioni e tipologia del terreno: quando questo assume in taluni punti dei picchi di durezza, Tec-Plus aumenta la potenza idraulica e regola il numero di giri del motore termico, facendo in modo che non calino qualora le lame subissero un maggior attrito. In questo modo velocità, produttività e affidabilità rimangono costanti.

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Intervista

Che tipo di granulometria rieDa quale esigenza sono nate scono a produrre in percentuale? queste macchine?

Dalla constatazione che nelle cave è sempre più difficoltoso usare esplosivi: indubbiamente la volata rimane ad oggi la tecnica più produttiva in assoluto; peccato che spesso sia vietata o comporti gravi disagi e problemi burocratici per i cavatori. La frantumazione tramite escavatori con accessori, dall’altro lato, comporta alti costi di gestione e una bassa produttività.

Alessandro Tamburini Sales Manager Centro-Sud Italia di Vermeer Italia

Le Terrain Leveler sono più produttive di un escavatore di pari peso dotato di martellone idraulico? Assolutamente sì, tra le due e le tre volte. Con le nostre macchine si sostituiscono tutti i mezzi di cava per effettuare la frantumazione primaria. E qualora il sito sia dotato di impianti di vagliatura all’altezza, possono sostituire i mezzi per la frantumazione secondaria.

Su terreni carbonatici come quello visto in Abruzzo, i dati che abbiamo sono a grosso modo questi: 15 per cento 0/3, 30 per cento 3/7, e il resto 7/35.

Puntate più alla vendita o al no leggio? La soluzione migliore la deve trovare l’utilizzatore. Noi siamo strutturati per rispondere ad ogni esigenza. Per quanto riguarda la vendita, offriamo un pacchetto di assistenza di tre anni o 3.000 ore, oppure di cinque anni e 5.000 ore escluse le parti di usura.

Quanto carburante consuma questo tipo di macchine? Non più di un escavatore con un motore della stessa potenza. Con la differenza che le Terrain Leveler riescono a produrre tre volte tanto….

Vermeer Italia Vermeer è un marchio storico americano, famoso nel mondo per le macchine trenchless e per le catenarie cingolate. La tecnologia trenchless (o No-Dig) permette la posa o la sostituzione di tubazioni, cavi interrati o condotte in generale con un limitato o nullo ricorso agli scavi a cielo aperto. Le catenarie cingolate per-

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mettono invece una elevata produttività negli scavi in linea a sezione obbligata. Le Terrein Leveler rappresentano una nuova frontiera per questa azienda, entrata ormai di diritto anche nel settore dell’escavazione. Vermeer Italia, presente nel Belpaese dal 1976, ha il suo quartier generale a Nogarole Rocca (VR).


Un nuovo concetto di potenza Escavatori cingolati della serie 6: adesso disponibili anche in versione Advanced. Dotati di tecnologia integrata di sistema Liebherr per:  Rendimenti elevati e consumi ridotti, anche in condizioni di lavoro difficili  Reattività ai comandi e fluidità dei movimenti anche nel caso di operazioni e movimenti simultanei  Elevato comfort operativo grazie all’avanzata interfaccia uomo-macchina

6 nuov i mode lli di e cingola scavat ti: ori R 906 Advanc e d R 90 R 916 Advanc 6 Class ed R 9 ic R 926 16 Clas Advanc sic ed R 9 26 Clas sic

Foto: R 926 Advanced

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Il Gruppo 26.04.2010 11:04:32 Uhr


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730


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[ 639 ] luglio_agosto_2010

WALKAROUND ACCHINE M Il Dumper articolato

Portata nominale 28,1 ton CapacitĂ cassone 16,9 m3 Potenza netta 239 kW

DI

CLAUDIO MARINI


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]

CAT 730

WALKAROUNDMACCHINE [di

I PLUS DI COSTRUZIONI n OMOLOGATO PER

CIRCOLARE SU STRADA, VUOTO O CARICO... ED IN CANTIERE GIRA STRETTO (7,6 M)

n MOTORE C11 ACERT,

“TIRA” A BASSO REGIME, CON INIETTORI-POMPA

AD ELEVATA EFFICIENZA (SENZA EGR)

n OTTIMA TRAZIONE,

CON BLOCCO DIFFERENZIALI AL 100 %, INSERIBILI IN VELOCITÀ


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Va su strada, gira stretto, ha grande trazione ed è comodo

n STERZO LOAD SENSING

INDIPENDENTE DAL CARICO

n FRENI AFFIDABILI

A COMANDO IDRAULICO, (SENZA ARIA COMPRESSA)

n STRUTTURE ROBUSTE E BARICENTRO BASSO

n CABINA “BASSA”, COMODA SALITA AL POSTO GUIDA “CENTRALE”, SEDILE CONFORTEVOLE ANCHE PER L’ISTRUTTORE, OTTIMA VISIBILITÀ, ARIA CONDIZIONATA E VIDEOCAMERA DI SERIE

n MANUTENZIONE AGEVOLATA DA “PRODUCT LINK” SATELLITARE, RADIATORI POSTERIORI, CABINA TILTABILE, SCARICHI ECOLOGICI E PIATTAFORME ANTISDRUCCIOLO


CAT 730

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VA SU STRADA, VUOTO O CARICO

La barra posteriore “anti-incastro” di sicurezza si solleva automaticamente ribaltando il cassone

[62] costruzioni luglio_agosto 2010


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WALKAROUNDMACCHINE [di n Omologato per la circolazione su strada (entro 3 metri) senza scorta: Il sistema di misurazione - a vuoto (40 km/h) del carico (con display in - a carico (28 ton, 25 km/h) cabina) automaticamente limita la velocitĂ in funzione delle omologazioni stradali

]


CAT 730

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GIRA STRETTO (7.6 M) 9,92 m

3,82 m La lunghezza contenuta del Dumper ed il “passo corto� consentono di girare nel minor spazio della categoria (7,6 m)

SE NON STERZA NON CONSUMA Sterzo Load sensing

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Una pompa a cilindrata variabile, con compensatori di pressione e portata, alimenta sterzo e sollevamento cassone, riduce il consumo di combustibile e mantiene la stessa precisione di sterzata con cassone sia vuoto che carico

Pompa a pistoni assiali con cilindrata variabile

Compensatore di pressione

Compensatore di portata


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WALKAROUNDMACCHINE [di

]

Blocco differenziale sui tre assali con innesto a frizione

Blocco differenziale longitudinale con innesto a frizione

Blocco differenziali

Il blocco dei differenziali, ottenuto con frizioni a dischi multipli in bagno d’olio, è inseribile in velocità senza danni alla trasmissione

n Blocco differenziali al 100 % in velocità

Consenso al blocco di tutti i differenziali

NON PERDE TRAZIONE


CAT 730

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C11 ACERT: POTENZA A 1.800 G/MIN n11,2 litri - 239 KW Il C11 rispetta le norme anti-inquinamento (Stage IIIA) senza l’EGR: l’iniezione multipla in tre fasi riduce la temperatura di picco della combustione, perché brucia il combustibile poco per volta e, di conseguenza, riduce l’ossido d’azoto (NOx inquinante atmosferico) che le è proporzionale, oltre il particolato (polveri fini). Inoltre, frazionando la combustione, si riducono rumorosità e vibrazione del diesel

L’iniezione elettronica ad elevata pressione (oltre 200 MPa) permette d’erogare 239 kW a basso regime (1.800 g/min), riducendo consumi ed inquinamento


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WALKAROUNDMACCHINE [di

]

La velocità del turbo è controllata. Un pressostato rileva i picchi di pressione nell’aria pompata dal turbo e, tramite un leverismo che chiude un diaframma, parzializza i gas di scarico che lo azionano, evitando fuorigiri alle giranti ed uniformando la combustione

n Iniettori-pompa a 200 Mpa (+ 30 % rispetto ai Common rail). Aumentando la nebulizzazione migliorano la combustione e riducono il consumo di combustibile Controllo elettronico iniettore Iniettore-pompa: corpi d’acciaio, sulla testa d’ogni cilindro, contengono la pompa (azionata dalle camme) e l’iniettore (a controllo elettronico): la pressione può salire senza timori di perdite (invece possibili nei condotti che collegano gli iniettori alle pompe “esterne” tradizionali o Common rail montate sul lato del motore)

Pompa

Iniettore-pompa in un corpo unico

Iniettore

n4 valvole per cilindro (migliorano la coppia a basso regime e la combustione per ridurre i consumi) I vantaggi dell’assenza di un EGR: • le valvole di scarico si aprono una sola volta per ciclo (anziché due volte; minor usura nei confronti di EGR “interni continui o controllati”) • assenza di parti aggiuntive, di parti elettroniche esposte a temperature elevate, di scambiatori esposti a contaminazione da solfuri (nei confronti di EGR con ricircolo “esterno” raffreddato) • maggior semplicità (nei confronti di EGR “interni con doppia camme di scarico e/o circuito elettroidraulico di controllo”) costruzioni luglio_agosto 2010 [67]


CAT 730

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Refrigerante Condensatore AC

Olio idraulico trasmissione (transfer)

Intercooler

nMinor intasamento ed esposizione agli urti

RADIATORI “POSTERIORI”


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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TRASMISSIONE A PLANETARI E RETARDER La maggior affidabilità di un cambio Power shift ad ingranaggi planetari deriva da una sollecitazione tra i denti ridotta ad un terzo rispetto a quella dei cambi tradizionali (in cascata) Retarder idraulico

Per maggior affidabilità, le pompe del refrigerante e dell’olio di lubrificazione motore sono azionate da ingranaggi ed anche l’azionamento idrostatico del ventilatore non richiede cinghie. Le uniche cinghie che azionano il compressore dell’aria condizionata e l’alternatore dispongono di tenditore automatico

nNessuna cinghia da tendere

nVentilatore aspirante idrostatico “termoregolato” Il ventilatore, azionato idraulicamente, gira ad una velocità proporzionale al calore da smaltire. I vantaggi sono molteplici: - minor assorbimento di potenza e consumo di combustibile - minor rumorosità - rapido raggiungimento della temperatura ideale di funzionamento (ventilatore fermo a freddo) costruzioni luglio_agosto 2010 [69]


CAT 730

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COSTRUZIONE SOLIDA

33 x 16 cm 55 cm Telaio di sezione generosa scatolato a doppia “C” per ridurre a “due” le saldature

n Robusta articolazione “tubolare” (brevettata) di grande diametro (55 cm) Saldature robotizzate

Una bronzina tubolare di grande diametro (55 cm) e lunghezza consente l’articolazione tra i telai riducendo la sollecitazione specifica e quindi l’usura (affidabilità e durata)

[70] costruzioni luglio_agosto 2010

L’estremità posteriore del telaio in fusione elimina saldature in un punto fortemente sollecitato (affidabilità)


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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n Incernieramento “basso” del cassone (stabilità) Il punto “basso” di ribaltamento del cassone dà stabilità nello scarico. La contenuta luce da terra del cassone ribaltato consente di “guidare” il materiale durante lo scarico (es.: tramoggia/frantoio)

1,39 m

56 cm


CAT 730

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COSTRUZIONE ACCURATA Marmitta e tubazioni dei gas di scarico in acciaio inox antiruggine

Cofano integrale in Diciclopentadiene (antiruggine, resistente ad urti e calore) a sollevamento elettrico, con robusto cinematismo d’apertura

Pannelli fonoassorbenti fissati con borchie (non semplicemente incollati)

Robusto tettuccio parasassi

Protezione circuiti elettrici con maglia termorestringente e connessioni IP69 con tenuta a solventi in pressione

Serbatoi protetti da rivestimenti antiurto e antiruggine

SICUREZZA Accumulatore per l’abbassamento del cassone a motore spento sfruttando la gravità

Pompa elettro-idraulica per lo sterzo d’emergenza

Sensore di sicurezza che rileva il totale abbassamento del cassone

Videocamera posteriore di serie


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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Cabina ROPS e FOPS contro il ribaltamento totale e la caduta di gravi

Grandi retrovisori

Piastre antisdrucciolo Spegnimento motore d’emergenza da terra

Scalini autopulenti

Solide maniglie/ringhiere per l’accesso alla cabina/cofano motore da due lati costruzioni luglio_agosto 2010 [73]


CAT 730

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CABINA COMODA PER DUE Doppia apertura finestra laterale

Azionamento cassone con posizione “flottante�

Sterzo Load sensing

Colonna Colonna dello di sterzo sterzo inclinabile inclinabile ee telescopica telescopica

Pedali sospesi per miglior pulizia pianale


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Monitor LCD a colori

Computer di bordo multilingue disponibile

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CAT 730

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Più è basso il posto guida... meno oscilla la testa dell’operatore

3,44 m

CABINA BASSA PER OSCILLARE MENO Sedile a sospensione pneumatica con regolazione lombare

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Sospensioni anteriori pneumo-idrauliche per maggior comfort di guida


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WALKAROUNDMACCHINE [di

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nOttima visibilità con cofano inclinato, parabrezza “curvo” e... tergicristallo da 70 cm

Il parabrezza più “alto” della categoria

1,49 m

nFacile accesso alla cabina

nOttima ventilazione naturale su entrambi i lati

nFacile pulizia filtro aria


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CAT 730

WALKAROUNDMACCHINE [di

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nFacile accesso ai componenti con cabina ribaltabile e cofano integrale a sollevamento elettrico

MANUTENZIONE AGEVOLATA... Ribaltamento idraulico cabina

Filtro gasolio

Separatore acqua/gasolio con fondello trasparente e scarico rapido delle impuritĂ . Comodo interruttore per auto-innesco elettrico


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Ottimo accesso ai fusibili

Presa con trasformatore a 12 Volt (cellulari)

Connessioni per computer/palmari esterni

...ANCHE DALL’ELETTRONICA E DAL GPS La connessione “satellitare” Product Link consente di visualizzare sul computer d’ufficio: - i parametri di funzionamento - dove si trova il Dumper (localizzazione) Inoltre facilita la manutenzione, programmando i fermi macchina e la richiesta di ricambi

Termointerruttori automatici sui circuiti di potenza (non fusibili da sostituire)

Spegnimento d’emergenza da terra del motore

Connessione rapida alle batterie

Chiave stacca batterie per evitare dispersioni elettriche durante i fermi prolungati

Sollevamento elettrico del cofano

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CAT 730

WALKAROUNDMACCHINE

Scambiatore di calore per l’olio motore che consente di prolungare l’intervallo di sostituzione a 500 ore (contiene i picchi di temperatura). Filtro ben accessibile

nFiltri ben accessibili Filtro olio trasmissione

Indicatore analogico livello combustibile, utile durante il rifornimento per evitare il troppo pieno

nRifornimento rapido Lucchetti antivandalismo di serie

nScarichi agevolati Scarico controllato olio motore Scarico refrigerante con rubinetto

Scarico controllato gasolio Scarico olio idraulico


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Stessa sede di


SISTEMI SATELLITARI

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IL FUTURO è “remoto” SAPERE QUANTE ORE HA LAVORATO UN ESCAVATORE, O QUANTE VOLTE È STATO IMPIEGATO UN RALLENTATORE O IL BLOCCAGGIO DI DIFFERENZIALE DI UN DUMPER, TENENDO SOTTO CONTANTE CONTROLLO ANOMALIE E POSIZIONE DELLA MACCHINA. IL TUTTO COMODAMENTE SEDUTI IN UFFICIO DI

CRISTIAN FURINI

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MACCHINE&ATTREZZATURE OLTRE LA LOCALIZZAZIONE “Volvo ha deciso di investire cifre considerevoli sul sistema di monitoraggio a distanza Caretrack. Spostare sempre più l’attenzione sulla cura integrale del cliente rientra nella mission a cui tradizionalmente Volvo CE ha abituato il mercato. E in un momento di flessione delle vendite in cui vince chi riesce a fidelizzare il cliente, è fondamentale offrire un servizio per sapere quando intervenire e scongiurare i fermo macchina improvvisi”. Sono le parole di Luca Evangelista, Parts & Service Sales Manager e responsabile dello sviluppo dei software product, soprattutto inerenti alla manutenzione programmata. Ma il Caretrack è più di un semplice strumento di diagnostica. È un

occhio che veglia costantemente a distanza le macchine svedesi e raccoglie e archivia uno svariato numero di informazioni utili a migliorare l’utilizzo delle stesse. È lo stesso Giovanni De Poli che sottolinea quanto con il CareTrack si riesca a tenere sott’occhio dal proprio computer quando e come sono state impiegate le macchine, a quale velocità sono state condotte, quanto carburante stanno consumando in un preciso momento o nell'arco dell'intera giornata, quali trasferimenti in cantiere o fuori dall’area di lavoro si stanno compiendo. “Tutto questo -aggiunge Maurizio Feneri, funzionario commerciale di Volvo CE- permette alla Demid di ottenere un vantaggio specifico in termini economici ed inoltre di avere una gestione oculata dei loro investimenti.”

idelizzazione e servizio post vendita. Chi tra i costruttori del movimento terra ha investito in maniera lungimirante, seguendo questa ottica ha sicuramente rafforzato la propria posizione rispetto a chi, per spuntarla dalla crisi, ha adottato mere logiche basate sul prezzo. A maggior ragione, in un momento estremamente delicato per il mercato, Volvo Construction Equipment si propone di supportare ancora di più i clienti dopo l’acquisto della macchina. Con Caretrack il costruttore svedese rafforza un sistema di gestione della flotta che permette ai clienti di monitorare il loro intero parco macchine - o una singola macchina - da qualsiasi computer con accesso ad internet, in qualsiasi parte del mondo. Non un semplice sistema di tracciatura ma un vero e sistema di gestione del parco macchine remoto, in grado di mostrare se e quanto le macchine vengono adoperate in maniera efficiente o scorretta, tenendo al contempo sotto controllo lo stato di salute di ogni macchina. Ecco che il Caretrack diventa uno strumento dalle potenzialità enormi, potenzialità che ha percepito Giovanni De Poli, titolare dell’impresa Demid per scavi e demolizioni, che lo sta impiegando sulle macchine Volvo dal 2007. 

F

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SISTEMI SATELLITARI

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I L CAVO INVISIBILE dalla macchina (dotata di un piccolo computer dedicaIl Caretrack installato sulla flotta dell’impresa Demid, to con ricevitore GPS e modem incorporati, oltre ad una prevede un normalissimo computer dotato di collegaantenna) alla connessione on line. Il computer CareTrack mento internet per mantenere il contatto con tutte le è collegato al sistema di bormacchine Volvo CE di proprieD A do della macchina, per dare actà. Viene poi sfruttata la tecnoI satelliti sono Il satellite GPS usati laddove cesso alle letture del cruscotlogia GSM (Global System for fornisce l’esatta il GSM non è posizione disponibile to e se la macchina è accesa, Mobile communications) utiliz- della macchina consente di localizzarla ovunzata dai cellulari per immettere B La macchina que il proprietario si trovi. Basta le informazioni direttamente nel dotata di CareTrack trasmette: C posizione GPS che acceda al sito internet procomputer di bordo delle mac- •• lainformazioni Il GSM è la prima tempo reale scelta per la tetto da password per vedere chine che compongono la flot- insulla macchina trasmissione altre dei dati la flotta on line in tempo reale ta. È come se ogni macchina •informazioni E o tutte le altre informazioni fosse così collegata diretta- ogni 24 ore Il database nel giro di 24 ore. Se il mente al computer grazie alelabora le informazioni GSM non è disponibil’abbinamento alle reti GSM e sulla macchina le, il sistema splitGPS (Global Positioning syF Le informazioni vengono ta sul circuito sastem). Il CareTrack sposta le inricevute dal cliente attraverso una connessione internet sicura tellitare. formazioni istantaneamente

CHECK GIORNALIERI Il Caretrack produce report giornalieri: il cliente può scaricare i dati e vedere tutto quello che è successo alla macchina durante l’arco di una giornata. Si pensi a chi esegue produzioni specifiche, o che lavora come cottimista per conto terzi, dispone in questo modo ogni 24 ore, di informazioni operative del giorno precedente. È come se l’operatore stilasse un quadro tecnico-prestazionale completo della macchina a livello di flotta o di singola macchina, con report comparativi sulle prestazioni. Laddove i report non fossero così urgenti, li si può ottenere con cadenza settimanale o mensile .

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MACCHINE&ATTREZZATURE Per servire… La macchina dà l’opportunità di trasmettere degli allarmi, visti non solo dal cliente ma anche dall’officina di competenza. Questo è uno dei punti di forza del sistema, che consente di ricevere anche su un computer o su un semplice telefonino cellulare, degli alert su anomalie di pressione olio, temperatura, o su qualsiasi altro parametro significativo che possa far rischiare un fermo macchina. In questo modo l’officina di zona risce addirittura ad intervenire prima che si verifichi una rottura. Il concessionario tiene monitorata la flotta, e sa quando una macchina deve fare il tagliando o andare in revisione, avendo tutto il tempo di contattare il tecnico dell’assistenza. Potrà anche avvalersi del programma diagnostico Ma tris, letto dalla rete tecnica Volvo, per effettuare le letture della macchina senza doversi recare in sito. In questo modo i responsabili del servizio potranno scoprire quali sono i problemi prima di procedere con l’uscita ed assegnare ai tecnici i ricambi adatti all’intervento, per operare in maniera mirata. Paradossalmente, ricevuto un segnale di allarme dalla centrale operativa, e verificata la sua natura, potrebbe rivelarsi superfluo l’intervento, lasciando lavorare il cliente in tutta tranquillità.

...E PROTEGGERE Ovviamente il sistema Care Track permette di localizzare la macchina. Si tratta delle funzioni Geo-fence, per cui la macchina è circoscritta da un’area di lavoro virtuale spostandosi al di fuori della quale viene emesso un segnale di allarme, e Time-fence che segnala accensioni anomale al di fuori dell’orario in cui è operativa. Questo permette anche di spuntare agevolazioni con le compagnie assicuratrici sulla copertura contro i furti.

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SISTEMI SATELLITARI

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DUE LIVELLI DI CONTROLLO CARETRACK BASIC Può essere installato su qualsiasi macchina, Volvo e non solo, inclusi furgoni e macchine di servizio. Informazioni in tempo reale L'esatta posizione della macchina (su una cartina con coordinate Gps e come indirizzo stradale) e il numero totale di ore di esercizio. Report sull’utilizzo quotidiano Ogni 24 ore sono disponibili report con il numero di ore di esercizio o quando è stata accesa. Ci si può abbonare a report settimanali o mensili, inviati automaticamente via e-mail.

Geo-fence Vengono impostati i confini geografici entro i quali deve operare la macchina. Se si viene inviato un avviso immediato via e-mail e SMS. Time-fence Si decidono in quali ore del giorno e in quali giorni - deve operare la macchina. Anche in questo caso, CareTrack invia un avviso via e-mail o SMS se le regole vengono infrante Richiami e storico dell’assistenza Si ricevono richiami di assistenza via e-mail o SMS e si visualizza lo storico dell'assistenza di tutte le macchine sul sito protetto da password. Pianificazione del cambio pezzi Funzione che aiuta il cliente a pianificare i futuri ricambi delle macchine che non rientrano nel normale regime

CARETRACK ADVANCED Studiato per Volvo CE. Ha tutte le funzioni della versione Basic, a cui si aggiungono le seguenti: Consumo di carburante in tempo reale Si accede al sito CareTrack protetto da password e il consumo viene mostrato in un semplice grafico. Utilizzo della macchina e report sulle prestazioni Si possono effettuare report quotidiani sulle attività dell'intero parco macchine nelle 24 ore precedenti, mettendo a confronto le prestazioni e la produttività delle singole macchine (o dei diversi turni). Ci si può abbonare a report giornalieri, settimanali o mensili incluso servizio di e-mail automatica Allarmi e avvisi Si ricevono via e-mail e SMS gli avvisi del quadro strumentazione nel momento in cui si verificano, in questo modo conoscerete eventuali problemi di refrigerante, olio, ecc Risoluzione dei problemi a distanza Consente al concessionario di esaminare ogni macchina prima di arrivare sul posto. Questo gli permetterà di portare i pezzi giusti, riducendo al minimo il tempo di fermo macchina

www.volvoce.it

Cambio di rotta Con l’obbiettivo di rafforzare la fidelizzazione con il cliente Volvo ha deciso rafforzare la diffusione del Caretrack, che a partire dallo scorso anno è di serie sui tutte le nuove macchine, oltre ad agevolazioni sui costi di attivazione e canone mensile gratis per un anno. Per Volvo CE il Caretrack è anche l’occasione per avere un feedback tecnico immediato su larga scala sulla propria flotta venduta. Non a livello regionale o nazionale ma a livello di mercato europeo sul quale operano di migliaia di macchine. Diventa così molto più semplice inquadrare e circoscrivere un problema, un difetto ed effettuare un richiamo reagendo in maniera quasi immediata.

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MONITORANO I PIENI Altro punto fermo della politica Volvo CE è il contenimento dei consumi. Il Care Track fornisce molte informazioni su come ogni singolo operatore ha utilizzato la potenza disponibile di ogni macchina, per individuare le aree dove si può migliorare le prestazioni, aumentando la produttività e abbassando i costi.


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MACCHINE&ATTREZZATURE

PRONTI A TUTTO La Demid di Cernusco sul Naviglio è la società nel settore di scavi e demolizioni nata nel 1970 e gestita da Giovanni De Poli. Si compone di dodici dipendenti fra operatori macchine e driver per gli autocarri. Il parco macchine e attrezzature è completo per tutte le attività di scavo e demolizione (pinze e martelli), per il trasporto con autocarri 3 e 4 assi, e per il reciclaggio in loco, grazie ai frantoi mobili con cui viene ridotta la pezzatura dei materiali, previa autorizzazione degli Enti preposti al controllo delle lavorazioni di questo genere. Le macchine Volvo CE sono invece rappresentate dagli escavatori EC210C Triplice, EC240C ed EC290B, dalle pale gommate L150F ed L90F e da una terna BL71 Plus. Accanto a questa ruotano altre due realtà imprenditoriali. La cava Fratelli De Poli, innanzitutto; una ragione sociale sé stante nata 10 anni prima e ubicata a Rivolta d’Adda che funge da serbatoio per l’approvvigionamento di aggregati. Il sito raccoglie infatti tutto il materiale di risulta degli scavi (il cosiddetto ghiaione) che viene lì lavorato per ricavarne i vari inerti: ghiaie, pietrischi, sabbie vagliate. Sempre a Cernusco il magazzino edile De Poli Enzo, un’altra realtà se stante, sinergica. Le tre imprese riescono insieme a fornire un servizio a 360 gradi, praticamente completo sulla filiera di settore.

Da sinistra Maurizio Feneri, Giovanni De Poli, Luca Evangelista

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ESCAVATORI C INGOLATI

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SENZA COLPI di coda

ella sigla LCR la Doosan racchiude una linea progettuale pensata per macchine chiamate ad operare in spazi ristretti. Come per la DX 235 LCR, sul DX140LCR è l’escavatorista che deve badare ad una sporgenza di meno di 20 centimetri (1.480 millimetri) per lavorare in quelle aree (a ridosso di muri ad esempio) in cui le macchine convenzionali non

N

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potrebbero muoversi con disinvoltura e per il rischio di urti accidentali. Oltre alla contenuta sporgenza del contrappeso (da 15,5 cm a 23,5 cm, pari ad un ingombro inferiore del 33%), in macchine di questo tipo per scongiurare i rischi di ribaltamento durante lo scavo, è fondamentale la massimizzazione della stabilità, ottenuta con una larghezza di 2.490 millimetri con cingoli da 500 millimetri. Stabilità ma sen-


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MACCHINE&ATTREZZATURE ACCANTO ALLA MACCHINA DA 23 TONNELLATE LA NUOVA DX140LCR, PROGETTATA PER LAVORARE DOVE IL CONTRAPPESO È DI TROPPO SENZA RINUNCIARE ALLE PRESTAZIONI DI

CRISTIAN FURINI

za rinunciare alle prestazioni. Non delude la capacità di scavo con la forza di strappo della benna da 109 Chilonewton e quella di penetrazione dell’avambraccio da 64. Merito della gestione dell’idraulica ad opera del sistema eEPOS interposto tra motore e comandi idraulici al fine di armonizzarne il funzionamento. Da segnalare inoltre come il sistema di pompaggio “cross-sensing” che agisca sulle due pom-

pe a pistoni assiali e cilindrata variabile (con portata massima di 114 l/min). In questo modo ogni pompa può usufruire del massimo della potenza quando l’altra non è utilizzata, mentre è suddivisa proporzionalmente tra le due pompe quando entrambe sono attivate. Una soluzione che ottimizza le prestazioni in termini di velocità dei bracci e delle attrezzature a vantaggio dei consumi.   costruzioni luglio_agosto 2010

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ESCAVATORI C INGOLATI

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MOTORE CUMMINS QSB 4.5 Tipo

Potenza EEC/80 Coppia Numero cilindri Alesaggio - corsa Cilindrata Coppia nom Riserva kW a Nm max Pme Velocità pistone Pme a coppia max. Coppia/dm3 Rpm utilizzo

A 4 tempi, common rail, turbo, interefrigerato, 16 valvole, EPA Tier 3 / EU Stage 3A 71 kW a 1.900 giri 441 Nm a 1.400 4 102 - 138 mm 4.505 cm3 357 Nm 24% 65 10,15 bar 8,74 m/s 12,55 98 Nm 500 kg

COMFORT E TECNOLOGIA La prima percezione, una volta saliti a bordo, è quella di un grosso lavoro fatto per incrementare il benessere dell’operatore in cabina. Lo spazio (con all’incirca 2,6 metri cubi disponibili) non manca e la visibilità è agevolata dal disegno dei cristalli che riducono sensibilmente gli angoli morti; a questo si va ad aggiungere la possibilità di montare la camera posteriore per il telemonitoraggio in retromarcia. In azione si apprezza il lavoro fatto per lo smaltimento di rumori (max 72 dBA) e vibrazioni grazie al montaggio di tutta la torretta su supporti viscosi. Una volta guadagnato il sedile regolabile in due posizioni (opzionabile ad aria con riscaldamento integrato) ci si imbatte immediatamente nel display da sette pollici Tft Lcd, a sei schermate: quella standard, quella per l’antifurto, la sezione manutenzione per cambio olio e filtro, la cronologia delle operazioni, il controllo portata e la visualizzazione del contrasto. Subito sotto, i tasti per le modalità di funzionamento (tasto di selezione menù, il controllo portata, la decelerazione automatica e la selezione di visualizzazione). Alla destra del sedile il pannello di controllo che accoglie la climatizzazione e i selettori per due modalità di lavoro: scavo (indicato anche per carico di camion e sollevamento) o lavoro in trincea (con priorità alla rotazione per opere quali canalizzazioni o terrapieni) e due modalità di potenza: la standard che utilizza l’85 per cento dei chilowatt del motore per tutti i lavori comuni o normali (consumo ottimale) e la Power che impiega tutta la cavalleria disponibile.


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MACCHINE&ATTREZZATURE C’è in basso Cuore dell’escavatore è il quattro cilindri Cummins QSB 4.5, associato al nuovo sistema di controllo elettronico eEPOS (Electronic Power Optimizing System), che ottimizza il rapporto fra potenza e risparmio di carburante. Il ciclo di combustione prevede iniezioni ad alta pressione (1.600 bar) ad opera di un Common Rail gestito elettronicamente dalla centralina ECM. I singoli iniettori collegati al rail sono posizionati in maniera centrale sulla testa in modo da favorire, anche grazie alla presenza della doppia valvola di aspirazione, un

flusso ordinato di aria e carburante all’interno della camera. Il disegno del blocco cilindri è di ultima generazione con l’aumento della corsa a 138 millimetri (rispetto alla serie B da cui deriva) per ottenere un incremento dei valori di coppia in basso. Il turbocompressore della Holset è invece semplice e dotato di valvola Wastegate. Più potenza (71 kW) a re-

gimi più bassi (1.900 contro i 2.200 in media dei competititors) e una percentuale di chilowatt che a coppia massima arriva al 91 per cento contro una media del 85 per cento. Segno che dal quattro cilindri inglese è stato chiesto davvero tutto. Ne sono riprovai 10,15 bar di pressione media effettiva e gli 8,74 metri al secondo di velocità lineare del pistone.

TUTTO IN RETE Il fulcro per la gestione delle prestazioni di scavo è l’e-EPOS (Electronic Power Optimizing System) arrivato alla sua seconda generazione. Dialoga costantemente con l’altra centralina, l’ECU (Electronic Control Unit) del motore Cummins grazie ad una linea di comunicazione CAN (Controller Area Network) in modo da mantenere costante il flusso di informazioni tra motore e impianto idraulico. L’e-EPOS permette la resa ottimale in ogni condizione operativa anche per quanto riguarda il consumo di carburante. Permette inoltre di attivare la decelerazione automatica quando la macchina è in stand-by. La regolazione e il controllo preciso della portata richiesta dalle attrezzature sono altre funzioni gestite dalla centralina che si occupa anche dell’auto-diagnostica e della memorizzazione operativa prevedendo la visualizzazione grafica dello stato della macchina. Tutto il sistema agisce quindi sulle due pompe principali, con una portata totale di 2 x 114 litri al minuto (a 1.850 giri/min.) e sulla pompa a ingranaggi ad alta capacità per la linea di pilotaggio.

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ESCAVATORI C INGOLATI

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METRO E BILANCIA Braccio monoblocco 4.600 mm Avambraccio 2.500 mm Benna 0,51 m3 Larghezza pattini 600 mm (standard) Peso operativo 14.800 kg Pressione al suolo 0,41 kg/cm2 Peso della lama 602 kg (da 2.600 mm) Larghezza strut. superiore 2.440 mm Larghezza cabina 1.190 mm Altezza cabina 2.795 mm Raggio di rotazione post. 1.480 mm Altezza sotto contrappeso 895 mm Interasse 3.035 mm Lunghezza totale 7.230 mm Larghezza totale 2.590 mm Distanza max. di scavo 8.300 mm Profondità max. di scavo 5.500 mm Altezza max. di scarico 6.840 mm Altezza max. perno benna 8.185 mm Raggio di rotazione min. 2.290 mm Angolazione benna 173°

DI COSTITUZIONE ROBUSTA Un grosso lavoro è stato fatto sulla resistenza e la durata di scheletro e componentistica della macchina. Si parte dal braccio di scavo: la forma del braccio monoblocco è stata ottimizzata distribuendo meglio le tensioni con il metodo degli elementi finiti, impiegato anche per telaio ad X a sezione scatolata. Migliore anche il loro assemblaggio con l’adozione di elementi di fusione e l’aggiunta di rinforzi attorno ai punti di articolazione. La configurazione dei profili esterni della torretta è a D per una maggior resistenza, soprattutto in caso di urti. Le boccole di attacco del monoblocco alla torretta sono realizzate in acciaio con inserti lubrificati, in modo da aumentare la durata e gli intervalli di lubrificazione a 250 ore. Le boccole dell’attacco avambracciobenna sono realizzate con ragnature fini, e sono stati aggiunti dischi di frizione molto duri per aumentare gli intervalli di lubrificazione a 50 ore.

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MACCHINE&ATTREZZATURE Sottocarro heavy Non è stato trascurato neanche il sottocarro. La catena dei cingoli è composta da articolazioni sigillate autolubrificate in modo permanente, isolate da qualsiasi contaminazione esterna. I singoli elementi che la compongono sono collegati con perni di giunzione montati con elevata interferenza meccanica mentre tendicingolo e ruota folle sono stati integrati per raggiungere la massima durata e per facilitare la manutenzione. I longheroni laterali sono saldati e fissati in modo rigido alla struttura centrale. I perni dei cingoli hanno lubrificazione permanente, ruote folli e ruote dentate provviste di guarnizioni flottanti. I pattini dei cingoli sono prodotti con lega temprata a induzione con tripla costola e i perni di collegamento subiscono laminatura a caldo.

I NUMERI DEL DX140 LCR Pompe principali

A pistoni assiali e cilindrata variabile Portata max. 2 x 114 l/min. Pompa pilota A ingranaggi, flusso max. 27,75 l/min Velocità rotaz. torretta da 0 a 10,8 giri/min Velocità traslazione 5 km/h Velocità min. di traslazione 3 km/h Pendenza superabile 70% (35°) Forza di trazione 12.500 kg/f Forza di strappo benna 11.100 kgf Forza di penetraz avambraccio 6.500 kgf Circuito elettrico 24 V/3,7 kW Batterie 2 x 12 V - 100 Ah Alternatore 24 V - 50 A Rulli superiori 1 Rulli inferiori 7 Numero di pattini dei cingoli 46 Lunghezza totale cingolo 3.755 mm Serbatoio carburante 234 l Serbatoio idraulico 93,5 l Olio motore 11 l Impianto raffreddamento 18 l

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PALE COMPATTE

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B RACCIO A SOLLEVAMENTO VERTICALE Come abbiamo anticipato, tra le pale compatte con carico operativo compreso tra 1.000 e 1.300 chili e cinematismo vertical lift, la Gehl V270 fa segnare l’altezza di sollevamento maggiore misurata al perno benna: 3,31 metri.


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MACCHINE&ATTREZZATURE

CRESCE in vertical A UN ANNO DAL LANCIO DELLA PRIMA VERTICAL-LIFT “MADE IN WISCONSIN”, ABBIAMO SEGUITO AL LAVORO LA NUOVA PALA COMPATTA V270 IN PROVINCIA DI TRENTO: PIÙ PRESTAZIONI, COMFORT, VISIBILITÀ SULL’ATTREZZATURA E VERSATILITÀ DI

MATTHIEU COLOMBO

o scorso anno, in occasione dell’Intermat di Parigi, Gehl ha presentato la sua prima pala compatta vertical lift, ossia con braccio a sollevamento verticale. Questo particolare cinematismo aumenta di fatto la versatilità degli “skid” perché consente di eseguire operazioni di carico e scarico, anche con le forche, e perché per tutta l’altezza di sollevamento garantisce carichi di ribaltamento maggiori rispetto ai modelli convenzionali. Il braccio della Gehl V270, inoltre, si distingue perché tra le pale compatte vertical lift con carico operativo compreso tra i 1.000 e i 1.300 kg fa segnare il primato dei 3,31 metri di altezza misurati al perno benna. COSTRUZIONI ha seguito al lavoro con il concessionario Francesco Dall’Alda una delle prime Gehl V270. Per essere precisi, l’esemplare protagonista

L

del servizio è il secondo con “passaporto italiano” venduto, come per il primo assoluto, dalla concessionaria Dall’Alda Francesco e C., scelta da Scai per la vendita e l’assistenza del marchio Gehl in provincia di Trento. A scegliere questa nuova pala compatta è stata l’azienda Autotrasporti Costruzioni Generali di Mirabella Michele di Terracina (LT), specializzata in posa e manutenzioni di sottoservizi, da anni attiva sul territorio trentino. Oggi l’impresa in questione sta posando la fibra ottica lungo le principali strade della provincia di Trento e la V270 ha assunto il ruolo della tutto fare. In appena un mese e oltre 100 ore di lavoro, la nuova pala compatta è stata chiamata a movimentare inerti, materie prime utili al cantiere con le forche, fresare l’asfalto con attrezzature idrauliche e ripulire i tratti d’intervento montando una spazzatrice. 


PALE COMPATTE

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PIÙ QUALITÀ E COMFORT

Potenza silenziosa

La pala compatta V270 con braccio a sollevamento verticale non delude le aspettative. Rispetto alle altre macchine del costruttore pare evidente il vantaggio in termini di confort garantito dalla cabina: in questo caso essere “l’ultima nata” rappresenta spesso un punto a favore. Tra i “plus” della nuova Gehl segnaliamo: l’affidabile quattro cilindri turbo Yanmar Stage IIIA da 62,6 kW, l’altezza massima del braccio misurata al perno benna da primato, la doppia velocità (purtroppo opzionale) che permette di passare dai 13 fino a 19,2 km/h, una altezza di trasporto contenuta in 2,04 metri e il passo, più lungo della media, che favorisce la stabilità della macchina.

VELOCE A RICHIESTA Con 19,2 chilometri orari la V270 è la pala compatta più veloce della sua categoria, ma a patto di scegliere tra le opzioni la doppia velocità che altri concorrenti forniscono di serie. Senza la doppia velocità non si superano i 13 chilometri orari.

Sul nuovo skid Gehl monta il più potente dei motori Yanmar della serie TNV. Si tratta di un quattro cilindri turbo, con quattro valvole per cilindro, da 3,3 litri, battezzato dal costruttore giapponese con il nome 4TNV98TZ e rispondente alle normative Stage IIIA. Alimentato da una pompa rotativa e iniettori tradizionali a controllo elettronico, il motore conta sul ricircolo dei gas di scarico tramite valvola Egr anch’essa a controllo elettronico. La potenza netta erogata è di 62,6 kilowatt a 2.500 giri/minuto e la coppia arriva a un picco di 292 Newton/metro a 1.850 giri/minuto.

PASSO LUNGO La macchina è particolarmente stabile, anche nelle operazioni di movimentazione carichi con le forche, grazie al passo di 1,26 metri; sei centimetri in più rispetto alla media di categoria.

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BATTERIA DA

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95 AH E IMPIANTO ELETTRICO A 12 V


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MACCHINE&ATTREZZATURE GEHL V270 Carico operativo 1.255 kg Peso operativo 3,63 ton Motore Yanmar 4TNV98T Potenza netta 62,6 kW Cilindrata 3,32 litri Cilindri – valvole per cilindro 4/4 Alesaggio x corsa 98 x 110 mm Regime di taratura 2.500 giri/min. Fasi d'iniezione 1 Ricircolo gas di scarico Egr a controllo elettronico Alimentazione aria turbo Pompe portata fissa Portata 82,3 l/min (std) 139,7 l/min (Hi Flow) Pressione (max) 22,8 Mpa Max altezza perno benna 3,31 Vert. lift Ribaltamento benna max alt. 41 gradi Richiamo benna a terra 29 gradi Forza di strappo 2329 daN Velocità traslazione 13 -19,2 km/h (doppia velocità opzionale) Passo 1,26 m Raggio sterzo ant. 2,36 m Raggio sterzo post. 1,66 m Largh. ai pneu. 1,77 m Larghezza benna 1,83 m Misura pneumatici 12 - 16.5 Lunghezza max 3,79 m Altezza trasporto 2,04 m Capacità serb, carburante 83,3 l

Cilindri idraulici “scuri” In testa al braccio la piastra d’attacco dell’attrezzatura (benna, forche, fresa, spazzatrice…) è comandata da due cilindri idraulici per garantire la massima forza, progressione e precisione nei movimenti. Si può dire nella media l’angolo di ribaltamento benna alla massima altezza, pari a 41 gradi, e buono il richiamo benna a terra di 29 gradi. Da notare l’acciaio al cromo nitrato con cui sono realizzati i cilindri idraulici (anche quelli di sollevamento). Tale acciaio, impiegato anche per la costruzione di armi da fuoco, presenta caratteristiche meccaniche di rilievo, una notevole durezza superficiale unitamente ad una elevata resistenza alla corrosione e ossidazione. L’utilizzo di questo materiale permette di evitare anche la cromatura dei cilindri che appaiono quindi “bruniti” (vedi foto).

HYDRAGLIDE: PIÙ PRODUTTIVITÀ La pala compatta V270 monta di serie il sistema Hydraglide: un accumulatore d’azoto collegato ai cilindri di sollevamento permette di ammortizzare le oscillazioni tra braccio e telaio. In questo modo l’operatore subisce meno sollecitazioni (maggiore comfort) e a benna carica si limitano le perdite di materiale.

www.scaispa.com www.francescodallalda.com

FULL OPTIONAL La V270 che vi presentiamo è praticamente full optional. Tra gli allestimenti a richiesta che consigliamo: la doppia velocità operativa, l’impianto idraulico ausiliario high flow e l’aria condizionata (vedi foto) se le applicazioni o le condizioni climatiche impongono la porta d’accesso alla cabina.

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PALE COMPATTE

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Loriano Sperlonga Capo cantiere Autotrasporti Costruzioni Generali di Mirabella Michele di Terracina (LT)

Francesco Dall’Alda

Abbiamo lo skid Gehl V270 da poco più di un mese e abbiamo già all’attivo cento ore di lavoro. Una volta presa confidenza con i comandi joystick in luogo del controllo con T-bar, questa macchina ci ha stupito per la costanza delle prestazioni e il comfort. Rispetto alla SL6640, apprezziamo la nuova porta con vetro curvo che rende la cabina più spaziosa.

Titolare concessionaria Gehl Dall’Alda Francesco di Mori (TN)

Conosco Michele Mirabella da anni. È un cliente esigente, che guarda alla sostanza ed esige la massima affidabilità di macchine e attrezzature. Ho consigliato alla sua impresa, specializzatasi nella posa di reti sottoservizi, l’acquisto di una V270 per la versatilità, le prestazioni e la qualità globale che questo modello offre. Distribuiamo prodotti Gehl da ormai quattro anni, ossia da quando Scai ha l’esclusiva di queste pale compatte per l’Italia, e la nostra clientela è soddisfatta. Abbiamo scelto questo marchio di origine americana, oggi controllato dal Gruppo francese Manitou, per il rapporto tra qualità, prezzo e affidabilità dei prodotti e perché ci ha permesso di completare l’offerta di macchine movimento terra per l’edilizia e l’agricolo sulla provincia di Trento con i prodotti Neuson, Kramer Allrad, gli escavatori ragno Menzi Muck e, dulcis in fundo, VF Veneri con cui collaboriamo da anni (Amelio Dall’Alda, padre di Francesco è uno tra i protagonisti della storia commerciale del marchio ravennate in Italia). Oltre al settore delle mmt distribuiamo anche macchine e attrezzature per cantieri stradali di Ammmann e Wacker.

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Cabina: un salto in avanti La cabina della V270 è uno dei punti forti della macchina, soprattutto se pressurizzata e allestita come quella dell’esemplare dell’impresa Mirabella Michele Costruzioni Generali con aria condizionata e riscaldamento. A trasmettere una prima sensazione di qualità è senza dubbio la porta d’accesso ottagonale con vetro convesso e tergicristallo con braccio a pantografo. Oltre a dare uno spazio in cabina un tempo non immaginabile, la porta, unitamente al disegno del braccio, garantisce una buona visibilità sull’attrezzatura montata e si può aprire anche se se la benna non è perfettamente posata a terra in piano. Una volta seduti si apprezzano il sedile a sospensione pneumetica (a richiesta), i comandi joystick pilotati idraulicamente e regolabili, così come il bracciolo sinistro e quello destro integrato nella cintura di sicurezza a barra. Profonda 120 centimetri (merito del vetro curvo e dello spazio tra sedile e vetro posteriore) e larga oltre 80, la cabina accoglie senza battere ciglio anche operatori robusti come Loriano Sperlonga. Il comfort è favorito dal sistema ammortizzante Hydraglide tra telaio e braccio. Segnaliamo infine che i finestrini laterali (apertura scorrevole) che si sporcano meno facilmente su terreni umidi grazie ai parafango parziali della macchina.


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GAMMA VOLVO FMX

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Frequenza X

IN BANDA FM


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MACCHINE&ATTREZZATURE BASTA UNA X E LA CASA DI GÖTEBORG SEPARA IN MANIERA INCONFONDIBILE LA FAMIGLIA DEGLI FM STRADALI DA QUELLA DEGLI OFF ROAD. ECCO TUTTI I PLUS DEL CAVA SVEDESE DI SECONDA GENERAZIONE DI

CRISTIAN FURINI

ceglie la strada della doppia nomenclatura Volvo Trucks per la sua seconda generazione di veicoli off road, quasi a sottolineare la propria presenza forte nel settore della cantieristica pesante, con la versione specifica ricavata dalla gamma stradale media FM. Il nuovo FMX, visto in anteprima al Bauma 2010 di Monaco, non stravolge il vecchio progetto che parte da un telaio progettato per le applicazioni fuoristrada, quindi con una maggiore altezza da terra e più protetto nella parte inferiore rispetto allo stradale, oltre ad una dotazione idonea per il lavoro in cava e cantiere. Viene confermata la squadra motori da 11 e 13 litri, per cavallerie in linea con le preferenze della clientela europea (tra 220 e 368 kW).

S

Al motore è abbinato il cambio manuale o l’automatico Powertronic (a richiesta), ma Volvo sta molto promuovendo l’alternativa dell’I-Shift, l’automatizzato autoprodotto, adattato per l’impiego fuoristrada essendo dotato di funzioni specifiche, come per esempio la “oscillazione” del veicolo per tirarlo fuori da infossamenti del terreno oppure il sensore di carico che adegua la strategia del cambio marcia al peso reale dell’automezzo. Completa la dotazione in frenata con il freno motore Volvo Veb plus a farla da padrone per una potenza frenante di 375 chilowatt a 2300 giri al minuto. L’ FMX, acquistabile da settembre, sarà disponibile in tutte le classiche configurazioni in assi (2,3 o 4) massa totali a terra (da 18 a 49 ton) e altezze massime (da 900 a 1250 mm). 

IL REGNO DEL SEI CILINDRI Motore Cilindrata Frazionamento/cilindri Alesaggio x Corsa Potenza max/giri

Volvo D11C 10.800 cm3 L/6 123 x 152 mm Da 243 a 332 kW/ 1.600-1.900 giri/min Coppia max/giri Da 1.600 a 2.150 / 950-1.400 giri/min Range utilizzo 1.050-1.500 giri/min Alimentazione Pompanti singoli Aspirazione Intercooler e turbina singola Rapporto di compressione 17,1:1 Potenza freno motore 160 kW a 2.400 giri/min Potenza freno Veb 290 kW a 2.400 giri /min

Volvo D13C 12.800 cm3 L/6 128 x 150 mm Da 280 a 368 kW/ 1.400-1.900 giri/min Da 1.900 a 2.500 / 1.000-1.400 giri/min 1.000-1.500 giri/min Pompanti singoli Intercooler e turbina singola 17,8:1 185 kW a 2.400 giri/min 300 kW a 2.400 giri /min (Veb plus 375 kW) 33 l

Capacità coppa olio 36 l Capacità vaschetta raffreddamento 36 l 38 l Inquinanti (omologazione/sistema) Euro 5/Scr Euro 5/Scr Intervallo manutenzione 100.000 km 100.000 km Entrambe le gamme motore sono disponibili con certificazione ambientale EEV

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GAMMA VOLVO FMX

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NON SERVONO STRAVOLGIMENTI Poche le modifiche strutturali in cabina. L’allestimento interno è frutto di un progetto moderno che offre spazio, comfort e finiture di alta gamma. Rimane presenza ingombrante il tunnel centrale sia in altezza che in larghezza. Del tutto nuovi i tappetini in gomma dotati di rialzi laterali per trattenere la sporcizia e il fango all’interno dell’area del tappetino stesso. Sono disponibili tre nuovi rivestimenti interni per sedili e pannelli delle portiere: si possono avere in vinile, in tessuto o in velluto mentre la pelle si paga a parte. Tre gli accessori nuovi di rilievo: un tavolino con spazio dedicato per bicchieri e penne, un vano portaoggetti e un portacarta in tessuto impermeabile.


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Cambio d’abito

Il vecchio FM, pur se un veicolo di contenuti di qualità veniva criticato per un’eccessiva sobrietà delle linee esterne, non certo di particolare appeal. Ecco che la matita dei designer svedesi si è messa in moto personalizzando in maniera netta il veicolo per differenziarlo dalla versione stradale. A partire da una più elevata altezza da terra, gli esterni sono stati resi più aggressivi grazie alla nuova griglia superiore alta ispirata alla serie FH sormontata dal listello cromato. L’Iron mark Volvo è più grande e più visibile e il simbolo del logo FMX è posto in evidenza. Più sotto si incontra

il nuovo gancio traino in grado di sopportare fino a 25 tonnellate e a fianco i gruppi ottici, caratterizzati da un design nuovo e moderno, e dotati a richiesta della griglia di protezione. Le luci fendinebbia sono invece installate negli angoli in acciaio del paraurti. Quest’ultimo è suddiviso in tre parti: angoli esterni in acciaio dello spessore di 3 millimetri, piastra di protezione e una nuova barra per applicazioni pesanti, per proteggere i componenti essenziali che si trovano all'interno. Nuova è anche la superficie antiscivolo dei gradini, e un gradino pieghevole opzionale che però potrebbe essere debole in caso di urti obliqui. Nuova anche la scala abbinata al corrimano sul tetto pensati per la cabina corta, che consente al conducente di controllare in modo rapido e comodo l'area di carico direttamente dalla portiera. Gli specchietti retrovisori permettono di tenere sotto controllo un’area maggiore, grazie al supporto più corto che contribuisce a ridurre la zona d'ombra. Il nuovo gradino integrato nella piastra di protezione agevola l'accesso al parabrezza per semplificare le operazioni di pulizia.

LA CARTA D’IDENTITÀ Cognome e nome Volvo FMX Luogo di nascita Svezia, Göteborg 4x2, 4x4, 6x2, 6x6, 6x4, 8x2, 8x4 Versioni Cambio Di serie il manuale della gamma VT a 9 o 14 marce avanti (12 sincronizzate più 2 primini) e 4 retro. In Optional l’automatico a 6 marce Powertronic con rallentatore integrato o il robotizzato I-Shift a 12 marce avanti non sincronizzate più 4 retro e la 12° in overdrive Misure cabina corta Altezza 1.570 mm Profondità 1.810 mm Larghezza 2.490 mm Altezza sul tunnel 1140 mm Larghezza tunnel 940 mm Altezza pavimento 1.440 mm Altezza primo gradino 390 mm Altezza secondo gradino 245 mm Serbatoio carburante Da 150 a 870 litri Serbatoio Adblue Da 36 a 125 litri Masse totale a terra Da 18 a 48 ton Altezza telaio Da 900 a 1.240 mm

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QUESTIONE DI PARTICOLARI Anche per il telaio valgono le considerazioni fatte per la driveline. Nessuna sostanziale modifica, più che altro delle migliorie sulla precedente gamma FM a partire dalla protezione del motore rappresentata da una piastra per applicazioni pesanti. I serbatoi carburante in acciaio sono stati sollevati, per

garantire una maggiore altezza da terra. A richiesta inoltre è possibile sollevare la presa d’aria nella cabina corta, in modo da ottimizzare la qualità dell’aria fornita al motore e migliorare, al tempo stesso, la visibilità durante la retromarcia. Vasta inoltre la scelta di kit di predisposizione per allestitori e le opzioni di montaggio per le luci da lavoro e di retromarcia in modo da soddisfare le singole esigenze.


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MACCHINE&ATTREZZATURE ROBOT DA CAVA L’I-Shift rappresenta sicuramente un plus del nuovo Fmx, anche se la sua comparsa sui cava svedesi è da ricondursi al vecchio FM (2002). Il robotizzato di casa Volvo è più leggero rispetto ad un cambio manuale (di 70 kg) e più rapido, con un numero inferiore di parti mobili, oltre che dotato di sincronizzazione elettronica. Rispetto ad un automatico offre 12 marce, ma soprattutto un numero maggiore di rapporti ravvicinati. L’I-Shift esegue il cambio al momento più opportuno, garantendo sempre l’inserimento della marcia migliore adattando la scelta di rapporti all’intervallo giri corrente del motore, con la possibilità di dare precedenza alla potenza di trazione o alla velocità. È comunque sempre possibile passare al manuale (senza azionare il pedale frizione assente) tirando semplicemente la leva del cambio posizionandola sull'impostazione manuale e quindi passare alla marcia superiore o inferiore utilizzando il pulsante a lato della manopola del selettore. Tra le impostazioni automatiche dell’ IShift c’è quella detta P+ per cui la centralina trova il compromesso tra guidabilità, potenza e stabilità che si traduce in regimi di rotazione più alti, rapidità di risposta e un minor numero di cambi di marcia. Tutta nuova è la funzione Load sensor che fa sì che il camion parta con la giusta marcia dopo il carico o lo scarico. Utile anche la funzione Hill climbing, per cui si previene l’innesto di marce alte prima di una salita ripida semplicemente tenedo premuto il tasto meno del selettore a lato, e quella denominata “Greatest possibile downshift”per cui selezionando la posizione M mentre si preme il tasto meno e rilasciandolo solo alla velocità preferita il veicolo procede selezionando la marcia migliore più bassa. C’è anche l’impostazione Rock free nata per togliere di impiccio il veicolo quando questo si trova a contatto di superfici scivolose, premendo e rilasciando gradualmente l’acceleratore ad aumentare il grip dei pneumatici. Infine il Power Starting, da utilizzare quando si è immersi nel fango, che interviene premendo il tasto meno accelerando fino a fondo per poi rilasciarlo.

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- FLESSIBILITÀ • Ha un’ interasse di attacco variabile in continua (vari cm) e può indistintamente utilizzare attrezzature di tutti le marche di escavatori presenti sul mercato. • Lavora sui perni alla massima pressione di esercizio della macchina, eliminando con ciò le vibrazioni e prevenendo usura e giochi . • Permette l'uso della benna rovescio.

- SICUREZZA • È stato progettato e costruito nel rispetto TOTALE dei requisiti sulla sicurezza richiesti dalla Norma Tecnica EN 474 e dalle Direttive Europee Macchine 98/37 e 2006/42. • Ha un fermo di sicurezza automatico visibile dall’operatore che impedisce lo sgancio accidentale dell’attrezzatura.

- PRODUTTIVITÀ • Permette un cambio di attrezzatura sicuro, facile e rapido. • Permette all’operatore un controllo completo delle operazioni senza dover lasciare la cabina. • È stato prodotto con acciai ad altissima resistenza meccanica e resistenza all’abrasione per aumentare durata e ritorno sugli investimenti.

L’ATTACCO RAPIDO PIÙ SICURO, PIÙ FLESSIBILE, PIÙ PRODUTTIVO. IN UNA PAROLA: UNICO

Distributore Geith per l’Italia:

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Gru cingolate Si chiama LR13000 e sarà pronta nel 2011. Per ora abbiamo visto “solo” il gancio esposto al Bauma

Autogrù fuoristrada La Melino Macchine Industriale è diventata concessionaria Locatelli per il Centro Sud Italia

SOLLEVAMENTO ANTIERE C


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NOTIZIE

[SollevamentoinCantiere]

n Unione in sicurezza SPERIAN PROTECTION è il leader mondiale per la progettazione, produzione e distribuzione di Dispositivi per la Protezione Individuale. Presente in 5 continenti, con 6.000 dipendenti e 38 unità siti produttivi (uno in Italia) il Gruppo offre la più vasta gamma di DPI disponibile sul mercato. Lo scorso maggio il gruppo Honeywell ha dichiarato di voler acquisire tutti i titoli del gruppo Sperian (valore di 1,4 miliardi di dollari) entro il prossimo mese di settembre. L’unione delle due realtà permetterà nuove sinergie che amplieranno ulteriormente l’offerta di prodotti.

www.sperian.com

n Passa il testimone

n

A GIUDICARE DAL GANCIO…

Al Bauma 2010 Liebherr ha fatto parlare di sé anzitutto per il mastodontico stand costruito - è il caso di dirlo - nell’area esterna della fiera. L’attenzione del pubblico interessato alle macchine da sollevamento, però, è stata catalizzata da un “dettaglio” presente sullo stand [Liebherr] e realizzato negli stabilimenti di Ehingen. Si tratta del gancio della futura gru cingolata con braccio tralicciato LR13000 che vedrà la luce nel 2011. L’enorme gancio (in foto) vale da solo circa un milione di euro e lascia presagire l’importanza della nuova cingolata da 1.300 tonnellate di portata che indicativamente dovrebbe costare 30 milioni di euro! Si dice che l’esemplare numero uno della LR13000 sia già conteso da due clienti specializzati nella realizzazione di centrali per la produzione di energia elettrica e nucleare.

www.liebherr.com

ORA ANCHE IN ITALIA n

Craig Paylor annuncia il proprio pensionamento e il ritiro dalle cariche di presidente di JLG INDUSTRIES, vicepresidente esecutivo della Oshkosh Corporation e presidente della Divisione Attrezzature per il fuoco e l’emergenza. Gli succede dal primo di luglio Wilson Jones, uomo d’esperienza nel settore della produzione di veicoli speciali sino a oggi presidente della Pierre Manufacturing del Gruppo e vicepresidente esecutivo della Divisione Attrezzature per il fuoco e l’emergenza della Oshkosh Corporation.

Con il 2010 la Cte allarga la propria offerta di prodotti professionali per il lavoro in sicurezza. Novità assoluta per il marcato italiano sono le piattaforme aeree inglesi a elevazione elettrica della [Power Tower] prodotte in 7.000 unità dal 2005 e studiate per lavorare da zero a circa cinque metri d’altezza. Al top della gamma il modello battezzato proprio Power Tower offre un’altezza di lavoro di 5,1 metri, una portata di 250 chili e una larghezza di 78 centimetri (piattaforma da 1.500x650 mm). Da oltre un anno sono poi disponibili i due modelli Power Tower Nano larghi appena 75 centimetri e con altezze operative di 3,8 e 4,5 metri. Ultime nate sono le versioni SP delle Nano che si distinguono perché semoventi elettriche e dotate di un ponte a sbalzo di mezzo metro. Grazie al peso contenuto in 480 chili, le SP sono ideali per uso interno, anche sui solai, laddove i tradizionali semoventi verticali elettrici non possono accedere per l’eccessivo peso. Questi prodotti non offrono solo standard di sicurezza elevati ma permettono anche di incrementare la produttività.

www.jlg.com

www.ctelift.com

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ADESSO TUTTA L’OFFERTA È ON LINE

n

Nuovo sito internet per i clienti [Terex Cranes]. Ideata per essere soprattutto utile e garantire ai visitatori un servizio veloce quanto efficace, la nuova pagina web permette di accedere alle informazioni tecniche dell’intera gamma di prodotti per il sollevamento del Gruppo e scaricare le schede tecniche di ogni singolo modello in versione pdf. Il nuovo sito unisce così sotto lo stesso “tetto” il mondo del sollevamento Terex che include le gru a torre edili, le gru portuali, le autogrù fuoristrada e le multistrada, le gru autocarrate, le gru cingolate, quelle da piazzale e chi più ne ha più ne metta. Oltre a illustrare i prodotti (non è possibile però paragonare caratteristiche tecniche e prestazioni di più modelli) il sito segnala i riferimenti per contattare i servizi di vendita e supporto (ricambi, assistenza, vendita nuovo, formazione, finanziamenti) permette di cercare i concessionari, di consultare annunci di macchine usate e di consultare case history che hanno per protagonisti prodotti, clienti e operatori Terex Cranes; chi lo desidera può anche sottoscrivere un abbonamento gratuito alla newsletter via e-mail. Il sito è disponibile in inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo.

www.terexcranes.com

n In quota ma sicuri Dbi-Sala, marchio di CAPITAL SAFETY, presenta il nuovo ancoraggio ad innesto per calcestruzzo Saflok. Questo ancoraggio è progettato per essere inserito in un foro praticato col trapano nel calcestruzzo. Riutilizzabile più volte, il nuovo gancio punta a garantire la massima sicurezza operativa pur riducendo i costi operativi e permettendo di aumentare la produttività. Tecnicamente il nuovo Saflok costituisce un punto di ancoraggio da 22 kN per sistemi anticaduta, di posizionamento e di salvataggio o per linee-vita orizzontali. Questo dispositivo, conforme alla norma UNI EN 795 Classe B, è caratterizzato dal sistema di installazione e rimozione rapida.

www.capitalsafety.com

Gru più leggere, più spazio al carico Una soluzione concreta, per ridurre i costi di utilizzo dei mezzi di lavoro, è offrire maggior capacità di carico riducendo il peso della gru.

w w w. f a s s i . c o m


AUTOGRÙ FUORISTRADA

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M ELINO E LOCATELLI L’accordo siglato da Antonio Melino con il costruttore di autogrù Locatelli è per la commercializzazione della autogrù fuoristrada di Mapello tramite la Società Melino Macchine Indistriali, quindi per la loro assistenza tramite la RMI. Le aree di pertinenza sono: Lazio, Abruzzo, Marche, Campagna, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia (Malta e Pantelleria incluse).


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE

Solleva il

CENTRO SUD NEL SETTEMBRE 2009 LA MELINO MACCHINE INDUSTRIALI HA FIRMATO UN ACCORDO CON LOCATELLI PER LA DISTRIBUZIONE E L’ASSISTENZA DELLE AUTOGRÙ FUORISTRADA DI MAPELLO NEL CENTRO SUD ITALIA. IN OTTO MESI CONSEGNATE 20 MACCHINE TRA CUI LE PRIME CINQUE GRIL 8500TL PRODOTTE DI

MATTHIEU COLOMBO

el febbraio del 2007 lo storico costruttore italiano di autogrù fuoristrada Locatelli di Mapello (BG) è stato acquisito al cento per cento dal Gruppo Venpa. Tra gli obiettivi dichiarati dall’amministratore delegato Mendes Migotto in quell’occasione: un ambizioso programma di sviluppo a medio termine per innovare la gamma di macchine quindi ampliare la capacità produttiva dello stabilimento e, punto di forza del programma nel breve periodo, lo sviluppo della rete di vendita e assistenza sia nei mercati già serviti sia in quelli potenziali. Lo scorso settembre Locatelli ha scelto come concessionaria per il Centro Sud Italia la Melino Macchine Industriali, con sede a Simeri Crichi (CZ), proprio nell’ottica di migliorare la percezione del brand nella Penisola, implementare le vendite di autogrù e soprattutto garantirne un servizio di assistenza professionale e tempestivo (attività propria della RMI, società controllata dalla stessa Melino). Oltre che punto di riferimento in provincia di Catanzaro per l’assistenza di macchine movimento terra New Holland (officina Gold dal 2006) e nel Sud Italia per

N

la vendita e assistenza dei prodotti Sandvik e Dynapac, la realtà fondata da Antonio Melino è oggi diventata un punto di riferimento anche per il settore del sollevamento in cantiere. In appena otto mesi Melino Macchine Industriali ha consegnato venti autogrù fuoristrada, cinque delle quali sono delle nuovissime GRIL 8500TL. Tra le aziende che hanno scelto le autogrù fuoristrada Locatelli, tramite la Melino Macchine Industriali, merita menzione la società romana Geco specializzata nella realizzazione di opere in calcestruzzo funzionali a cantieri civili, industriali ed infrastrutturali che richiedono un elevato grado di specializzazione. COSTRUZIONI, guidata dal Responsabile tecnico di cantiere Geco ing. Gennaro Montuoro, ha seguito l’operato di due Locatelli impegnate nella realizzazione del viadotto Fiume Grande incluso nel sub lotto 2 del marcolotto 4 Altilia-Falerna del cantiere dell’Autostrada SalernoReggio Calabria vinto dal Contraente Generale Impresa Pizzarotti di Parma. Tra Altilia e Falerna la GECO (ci riferiamo alla spa-ndr) realizzerà entro il 2012 tutti e 40 i viadotti della tratta sia multicampata e monocampata, sia isostatici e iperstatici.  


AUTOGRÙ FUORISTRADA

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Braccio doc Il braccio è a sfilo completamente idraulico (da 9,47 m a 37,2 m di lunghezza massima) composto da 5 elementi di cui 4 sfili telescopici movimentati da un singolo cilindro interno a duplice corsa. Tali sfili hanno sezione ottagonale e gli elementi sono realizzati con due lamierati alto resistenziali, in STE 890 o Weldox 900, piegati a “C” e uniti con cordone di saldatura continuo. A richiesta sono disponibili differenti accessori tra cui la prolunga a traliccio inclinabile da 8 m, il bozzello da 15.000 chili, l’argano ausiliario tiro 4.000 chili.

INCLINABILE DI 20 GRADI La cabina si distingue perché inclinabile idraulicamente verso l’alto di 20 gradi e - spiega l’operatore GECO, Antonio Vaccaro - “oltre a favorire la visibilità in condizioni operative si rivela molto confortevole”. Offerta di serie con climatizzatore e riscaldamento è caratterizzata da un sedile montato su una struttura scorrevole che include braccioli e manipolatori. La postazione di comando include un monitor lcd a colori per la visualizzazione delle tabelle di carico, delle condizioni di stabilizzazione e di tutti i parametri utili in condizioni operative.

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I PUNTI FORTI DELLA 8500TL La nuova autogrù fuoristrada Locatelli modello Gril 8500TL da 50 tonnellate di portata massima introduce evoluzioni strutturali come il braccio autocentrante da 37,2 metri di sfilo completamente idraulico e la cabina inclinabile che eleva il comfort dell’operatore.


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SOLLEVAMENTOI NCANTIERE PRESTAZIONI SICURE

AL FIUME G RANDE PER PIZZAROTTI

Gli stabilizzatori hanno trasduttori interni a filo che permettono all’operatore di monitorare lo sfilo. In funzione della base stabilizzata il limitatore di carico fornisce la tabella più idonea che permette di ottenere le massime prestazioni, sempre nelle condizioni di massima sicurezza.

Tre delle autogrù fuoristrada vendute dalla Melino Macchine Industriali alla GECO sono operative nel cantiere Pizzarotti per la realizzazione della tratta autostradale AltiliaFalerna dell’Autostrada Salerno-Reggio Calabria; le abbiamo viste impegnate nella movimentazione di ferri per l’armatura e casse forma per la costruzione delle pile in calcestruzzo armato (alte fino a 32 metri) a sostegno del viadotto Fiume Grande.

www.gecospa.com

GRIL 8500TL Capacità max sollevamento Sezioni braccio Sfili idraulici Lunghezza min/max braccio Altezza max con tralicciata da 8 m Peso totale a terra Ruote motrici sterzanti Misura pneumatici

50 t 5 (4 sfili) tutti da 9,4 a 37,23 m 48 m 33,1 t 4x4x4 16.00R25

www.locatellicrane.com www.melinospa.com

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Antonio Melino Fondatore Melino Macchine Industriali RMI

Dopo anni d’esperienza nel settore della macchine movimento terra sentivo l’esigenza di allargare gli orizzonti sia della società commerciale Melino Macchine Industriali sia della realtà RMI, specializzata nell’assistenza di macchine operatrici. L’accordo che abbiamo siglato con Locatelli ci ha permesso di differenziare la nostra offerta introducendo sul mercato del Centro Sud Italia un prodotto affidabile, riconosciuto nel mondo per la sua qualità. Ovviamente il nostro obiettivo non è solo quello di commercializzare queste macchine ma di garantire nel Centro Sud Italia un servizio d’assistenza specializzato a cui la clientela possa fare sempre riferimento. Nei primi otto mesi di lavoro in sinergia con Locatelli siamo riusciti a consegnare 20 macchine; non ci lamentiamo. Immaginiamo di chiudere l’anno con una quarantina di ordini Locatelli all’attivo.

FORMAZIONE ATTIVA E PASSIVA Dal punto di vista di Antonio Melino, la professionalità è prioritaria a ogni livello. “Gli uomini della squadra Melino e della RMI devono essere tecnicamente preparati per garantire l’assistenza tecnica necessaria alla clientela - ci ha spiegato - ma ritengo altrettanto importante poter offrire il servizio di formazione professionale anche per gli operatori dei nostri clienti”. Nel caso della Geco, per esempio, alla consegna delle gru sono seguite giornate di formazione specifica per ogni modello.

Marchi di prestigio Le aziende Melino Macchine Industriali e RMI, rispettivamente specializzate nella vendita e assistenza di macchine operatrici, collaborano strettamente con Case di prestigio come - spiega Melino - “New Holland (servizio assistenza “Gold” dal 2006) per il movimento terra nella provincia di Catanzaro, Sandvik per i prodotti di perforazione e frantumazione nel Sud Italia, Dynapac per le macchine da compattazione in Calabria e ovviamente Locatelli per le autogrù fuoristrada nel Centro Sud Italia.

SERVIZIO D’ASSISTENZA ANZI TUTTO Delle due aziende fondate da Antonio Melino, la RMI è quella specializzata nell’assistenza di macchine industriali. Per seguire al meglio le macchine Locatelli i suoi tecnici hanno seguito un percorso formativo specifico.


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IN QUESTO NUMERO...

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Nuove aperture Cofiloc ha raggiunto quota nove: la nuova filiale di Santa Giustina vanta un’officina iper moderna

Moduli Le strutture Fae-Tecnifor ospitano il quartiere generale di un innovativo progetto Eni, nel pavese

FLOTTE OLEGGIO N


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NOTIZIE [Flotte&Noleggio]

n Il settore MMT non ha beneficiato della rottamazione. Così emerge dall’indagine svolta da Unacea e Assodimi n Impegno europeo

AZIENDE NON INCENTIVATE n’indagine svolta a quattro mani. Unacea e Assodimi hanno unito le forze per realizzare un sondaggio sugli incentivi alla rottamazione dedicati al settore movimento terra: il campione utilizzato è formato da 40 aziende produttrici, noleggiatrici e distributrici che rappresentano circa il 60 per cento del fatturato complessivo dei diversi comparti. Dai risultati del sondaggio emerge che l’82 per cento delle società intervistate non ha utilizzato gli incentivi. Un dato che assume ancor più significato se si pensa che il 14 per cento dichiara di averli usati “poco” e solo il 4 per cento “abbastanza” (è risultata pari a 0% la risposta “molto”). Fa riflettere anche il giudizio sull’utilità degli incentivi: il 54 per cento del campione considera il provvedimento “inutile”, il 22 per cento “poco utile”, il 16 per cento “utile” e, infine, l’8 per cento “molto utile”. Le ragioni dell’inutilità del provvedimento sono riconducibili alla preferenza per la Tremonti Ter (51%), che risulta più vantaggiosa, e a una non adeguata strutturazione della rottamazione per il settore (49%). “I risultati del sondaggio confermano quello che gli imprenditori del nostro comparto già sapevano per esperienza diretta”, commenta Enrico Santini, presidente di Unacea. “È paradossale che il mercato delle macchine movimento terra, che ha subito con la crisi i danni più ingenti, sia quello che ha ricevuto di meno”. Aggiunge Franco De Michelis, direttore generale di Assodimi: “Tra i fattori che hanno limitato l’utilizzo degli incentivi negli acquisti di macchine movimento terra è da citare in primo luogo l’accorpamento con le macchine agricole, che sembrano aver esaurito la gran parte delle risorse a disposizione”. Dopo aver sondato il terreno, le due associazioni di categoria chiedono al Ministero dello Sviluppo Economico di rendere pubblici i dati che riguardano gli incentivi indirizzati alle macchine movimento terra indipendentemente dalle macchine agricole, sia in termini di volumi economici sia di numero di vendite sussidiate. Propongono inoltre di rifinanziare il provvedimento con le risorse rimaste inutilizzate in altri comparti, stanziando una quota di fondi per le sole macchine movimento terra e portando lo sconto previsto dal 10 al 20 per cento del prezzo. www.unacea.org www.assodimi.it

U

Un impegno a tutto tondo per lo sviluppo del noleggio. Marzia Giusto, direttore generale di NACANCO, dopo essere stata nominata presidente di Assonolo, è entrata a far parte del Board di Era (European Rental Association), l’associazione che rappresenta il settore a livello europeo. L’incarico, assegnatole in occasione della convention svoltasi a Praga il 26 e 27 maggio, rappresenterà per Assonolo un’importante occasione di confronto per la crescita del noleggio nel mercato italiano.

www.assonolo.it

n Nuove partnership Una nuova joint venture a favore di un migliore servizio. A partire da giugno la società ELEVATEUR di Nola (NA), specializzata nella vendita e nel noleggio di piattaforme aeree, macchine movimento terra e ponteggi, ha stretto un accordo di collaborazione con EFFER POINT PUNTO GRU, il centro Effer che serve tutta la Campania, in particolare le province di Napoli e Caserta. Tra i servizi proposti da Elevateur, oggi rientra anche l’allestimento di gru idrauliche per autocarri a marchio Effer. www.elevateur.it

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n Motori e dintorni

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PIATTAFORMA IN MAGLIA ROSA

Un appuntamento imperdibile per gli appassionati delle due ruote. Una rassegna sportiva che ha scritto la storia del ciclismo italiano. Il Giro d’Italia, tra le gare ciclistiche più seguite al mondo, richiede un’organizzazione molto impegnativa, alla quale concorre un grande numero di uomini e mezzi. Tra questi ultimi un ruolo di primaria importanza è svolto dalle piattaforme aeree: la trasmissione in diretta comporta, infatti, l’allestimento di un sistema in grado di ricevere i segnali trasmessi dalle telecamere posizionate nelle vicinanze o collocate a bordo di un mezzo aereo e di indirizzarli verso la stazione che, poi, li irradierà ai telespettatori. Durante la 15esima tappa del giro, 218 chilometri da Mestre al Monte Zoncolan, in provincia di Venezia, la Rai ha utilizzato un’autocarrata da 60 metri fornita da [Venpa], per supportare il collegamento con l’elicottero: tra l’altro si è trattato di una delle tappe più impegnative di tutto il giro, con una salita lunga circa 10 chilometri dalla pendenza media di quasi il 12 per cento e una massima che arriva al 22.

www.gruppovenpa3.it

n

Vendita, noleggio, assistenza e riparazione apparecchiature elettromeccaniche. Queste le attività di MASCHIETTO ELETTROMECCANICA di Azzano Decimo (PN), l’azienda nata nel 1978 come officina elettromeccanica artigianale, poi diventata un moderno centro iper specializzato. L’offerta è ampia e comprende: motori elettrici, riduttori, elettropompe, elettroutensili, inverter e articoli tecnici industriali. Tra i principali servizi si annoverano le attività di riavvolgimento, bilanciatura, lavorazioni meccaniche in genere e l’assistenza tecnica direttamente sul campo. L’azienda è ospitata in uno stabilimento di 2.500 metri quadrati, impreziosito da innovativi impianti di tecnologia elettromeccanica e da un magazzino di 850 metri quadrati, con oltre 12.000 articoli.

www.maschietto.com

n MMT in prima linea Si occupa di macchine movimento terra, disponibili sia per la vendita sia per il noleggio. TAF MACHINERY è in grado di reperire sui mercati internazionali i mezzi dei marchi più noti: grazie alla lunga esperienza dei suoi buyer, la società riesce a garantire la disponibilità di un vasto parco

SPAZIO AI GIOVANI

L’obiettivo è di quelli ambiziosi. [Sebach], azienda italiana specializzata nel noleggio di bagni chimici, è per il terzo anno partner ufficiale di Erasmus Day Live, il progetto culturale che coinvolge gli studenti delle università di tutta Europa per promuovere la cultura attraverso metodi non convenzionali: l’evento, svoltosi il 18 giugno nella Palazzina di Caccia di Stupinigi a Torino, realizzato in collaborazione con il Parlamento Europeo e il Ministero della Gioventù e patrocinato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dalla Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco e dalla Rai, ha coinvolto più di 700.000 studenti, attraverso l’attiva collaborazione di 30 atenei europei e la partecipazione di enti e associazioni culturali. I bagni Sebach, serigrafati e personalizzati per essere riconosciuti come veicolo di creatività, come di consueto, non sono passati inosservati: tra i vari modelli erano presenti anche i Sebach Urban Safari, raffiguranti tigri, gorilla, elefanti e leoni, insomma una vera giungla metropolitana.

www.sebach.it

macchine nelle due sedi di Revine Lago (TV) e Noventa di Piave (VE). L’offerta è suddivisa tra vendita e noleggio; quest’ultima comprende qualsiasi tipologia di macchina movimento terra, dai dozer ai dumper, dagli escavatori alle pale gommate, passando per skid e mini escavatori. Ben fornita anche la gamma delle attrezzature, che comprende tra le altre anche benne miscelatrici, compattatori, martelli idraulici, piastre vibranti.

www.tafmachinery.com costruzioni luglio_agosto 2010

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

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n Cofiloc ha inaugurato la sua nona filiale, nel bellunese. Tra i suoi vanti, l’officina all’avanguardia

A QUOTA NOVE iecimila metri quadrati dedicati alle macchine e alle attrezzature, un ampio campo prova per la formazione degli operatori sul corretto utilizzo dei mezzi e ben 850 metri quadrati al coperto, dove sono ospitate l’amministrazione e l’innovativa officina. Queste le carte vincenti della nuova sede [Cofiloc], la nona del gruppo, situata a Santa Giustina, in provincia di Belluno, grazie alla quale la società offre ora i propri servizi anche in area montana. L’inaugurazione, svoltasi lo scorso 22 maggio, si è rivelata un successo, grazie ai numerosi presenti, tra cui anche le autorità regionali e locali al gran completo. “Per la nostra azienda è importante avere l’appoggio delle amministrazioni del territorio e delle rappresentanze produttive locali alle quali vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per aver dimostrato di credere nei nostri progetti”, ha commentato il presidente del Gruppo Cofiloc Ivano Buso. “In momenti difficili come questi è importante dare segnali positivi che siano d’esempio a tutto il nostro comparto”. Sorto nel 1980 a San Biagio di Callalta, in provincia di Treviso, Cofiloc è specializzato nel noleggio di macchine per cinque settori d’intervento: movimento terra, edilizia, sollevamento, autocarri ed ecologia: con un fatturato di oltre 15 milioni di euro nel 2008, negli ultimi cinque anni ha conosciuto un incremento in termini percentuali superiori al 45 per cento e un aumento della propria forza lavoro del 30 per cento. www.cofiloc.com

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Terzo da sinistra, il presidente di Cofiloc Ivano Buso al taglio del nastro insieme al sindaco di Santa Giustina Ennio Vigne

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n Da semplice distributore di attrezzature a fornitore di un prodotto ad alto contenuto di servizio. Passando per le casseforme

DAL GIUNTO AL CASSERO

Ponteggio Risk Free

a quando agli inizi degli anni ’80 Alfonso Petrosino, costruttore edile, acquisisce la maggioranza della Sky Edilagro, società di distribuzione di attrezzature per l’edilizia, è cominciata l’avventura di [Condor], nata ufficialmente nel 1991 e presto diventata nota in Italia nella produzione di ponteggi, anche grazie alle acquisizioni della torinese Nuova Edilcomec e della lecchese Redaelli. Nel 2006 l’inizio del processo di internazionalizzazione del gruppo con l’apertura della filiale francese, la quale nel 2007 realizza l’acquisizione di Altimat, società parigina di noleggio di ponteggi e casseforme per l’edilizia, che apre al gruppo un nuovo fronte: se i ponteggi rimangono il core business dell’azienda (i cui ultimi fiori all’occhiello sono il ponteggio multidirezionale Multicom presentato nel 2006 ed il ponteggio Risk Free), il 2007 è stato infatti l’anno del debutto nel settore delle casseforme. Al di là del potenziale espresso dal mercato italiano del noleggio di questo tipo di prodotto, interessanti sono anche i volumi provenienti dai mercati dell’Est Europa (in particolare Serbia e Bosnia). La produzione di sistemi di casseratura ha consentito, inoltre, l’estensione dell’offerta ai general contractors, destinatari del prodotto per la realizzazione di grandi infrastrutture. Sono oggi nove i sistemi di casseforme prodotti da Condor: quattro verticali e cinque orizzontali: Vesto,

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Comax, Adatto e Easyset sono casseforme metalliche modulari a pannello in legno con rivestimento fenolico, progettate per l’edilizia industriale e civile. Adatto è disponibile anche nella versione in alluminio per i cantieri che hanno difficoltà di movimentazione. Per quanto riguarda i getti dei solai sono disponibili i sistemi di casseratura orizzontale: Eco, Twenty Flex, Torri multidirezionali, Rompitratta ed Ecotop. Eco e Twenty Flex permettono di realizzare tutti i tipi di solaio: a getto in opera, rompitratta per predalles, o con struttura a travetti e pignatte. I sistemi Ecotop ed Eco offrono, inoltre, la possibilità di disarmo anticipato. Le strutture di sostegno multidirezionale, infine, possono essere utilizzate anche per getti (con altezze fino a 20 metri) di ponti e viadotti. www.condor-group.it

Casseforme orizzontali Ecotop

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• L’offerta per la sottoscrizione dell’abbonamento a 6 numeri di Cantierissimo con Carrellistica sarà applicata a tutte le richieste che perverranno entro e non oltre il 18 ottobre 2010. • L’offerta è applicabile per abbonamenti a partire dal numero 8/9 del 2010 e fino al numero 11 del 2010. Non è valida per abbonamenti a partire dai mesi successivi. • L’offerta è valida per abbonamenti che prevedono la spedizione in Italia


MODULI

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Camaleontici ma per trutture provvisorie da cantiere, uffici aziendali, poste, istituti di credito mobili. E ancora, mense, cucine, dormitori, aule scolastiche e universitarie, poliambulatori. Sembianze infinite, ruoli sempre diversi. Ad assumerli sono i moduli prefabbricati della FaeTecnifor di Terni, in grado di trasformarsi in qualsiasi tipologia di spazio operativo, dai prestigiosi uffici di Maranello per il team Ferrari ai campi di lavoro per Agip Iran ad Assaluyeh fino agli edifici temporanei per grandi eventi sportivi internazionali come i Giochi

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Olimpici Invernali di Torino. Una tale versatilità è possibile grazie agli elevati standard qualitativi e alla semplicità costruttiva, caratteristica che agevola le operazioni di montaggio e smontaggio. COSTRUZIONI si è recata all’interno della raffineria Eni di Sannazzaro

È AL VIA LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO IMPIANTO CHE RINNOVERÀ IL SETTORE DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO. IL QUARTIERE GENERALE DEL PROGETTO SARÀ OSPITATO IN PIÙ DI 220 MODULI PREFABBRICATI, CON UNA SUPERFICIE TOTALE DI 3.300 METRI QUADRATI [122] costruzioni luglio_agosto 2010

DI DANIELA STASI

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FLOTTE&NOLEGGIO

VOCAZIONE de’ Burgondi (PV) per assistere a una delle ultime “performance” di questi moduli. Qui sono stati noleggiati per ospitare il pool incaricato della costruzione dell’impianto denominato EST, la prima unità industriale al mondo per la conversione di greggi e residui pesanti in prodotti leggeri: 240 persone tra ingegneri, project manager, analisti e segretarie che, quotidianamente, per circa 30 mesi, monitoreranno sul posto l’andamento dei lavori. Le strutture bipiano (al momento due, una ter-

za sarà montata a breve) realizzate con i monoblocchi vantano una superficie complessiva di 3.300 metri quadrati e sono collegate tra loro mediante un corridoio a piano terra: all’interno sono stati riprodotti diversi tipi di uffici, da quelli per i dirigenti alle sale riunioni, agli archivi. La costruzione del nuovo impianto rappresenta un’ulteriore espansione per la raffineria pavese che, con una capacità di raffinazione primaria bilanciata di 170.000 barili al giorno e un indice di conversione del 50,9 per cento, è una delle più efficienti d'Europa. 

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MODULI

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QUALITÀ AL MILLIMETRO L’head quarter allestito all’interno della raffineria di Sannazzaro è composto da 76 moduli per ciascuna struttura (38 per piano), da 6 metri per 2,46 e con un’altezza interna di 2,70 metri. “I monoblocchi impiegati sono quelli standard della serie CM1, con carpenterie totalmente zincate, controsoffitto in doghe metalliche, rilevatori autonomi di fumo, impianto di condizionamento, predisposizione per linee telefoniche e traffico dati e infissi completi di tapparella e di zanzariera. Abbiamo fornito anche gli arredi, sia standard sia di categoria superiore con finitura in legno”, spiega Roberto Pagliari, responsabile commerciale della filiale Fae-Tecnifor di Alessandria. “I moduli della serie CM1 sono dotati di pareti a pannello sandwich, composte cioè da due parti, una interna e l’altra esterna, realizzate in lamiera zincata goffrata preverniciata a fuoco spessa mezzo millimetro, più la coibentazione in poliuretano espanso da 40 millimetri. Il basamento è composto invece dal telaio con profili metallici zincati dallo spessore di quattro millimetri uniti mediante saldatura, dal sottofondo in lastre di legno truciolare idrofugo spesso 18 millimetri e dal piano di calpestio in pvc. La copertura, infine, presenta la sezione superiore in lamiera zincata spessa mezzo millimetro, coibentata con poliuretano espanso spesso 30 più 40 millimetri, e quella inferiore anch’essa in lamiera zincata preverniciata spessa mezzo millimetro. Si precisa che il poliuretano espanso utilizzato per la coibentazione è autoestinguente secondo le norme ASTM 1692/74”.

Scale pronte all’uso La struttura bipiano realizzata nel pavese è costituita da monoblocchi sovrapponibili all’interno dei quali è già preinstallata una scala, per poter raggiungere il piano superiore senza dover usufruire delle scale esterne di servizio. In fase di sovrapposizione dei moduli, uno speciale sistema di aggancio consente l’allineamento delle rampe e delle ringhiere garantendo tempi di montaggio rapidi. La scala, realizzata mediante lavorazione di lamiera dallo spessore 30/10, è dotata di gradini in grigliato zincato stirato e spianato antiscivolo. Per una maggiore longevità i componenti realizzati in officina subiscono una prima fase di zincatura elettrolitica alla quale segue poi un processo di verniciatura industriale con polveri epossidiche di colore grigio ferromicaceo.

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FLOTTE&NOLEGGIO “FONDO DEL BARILE” PIÙ LEGGERO EST è l’acronimo di Eni Slurry Technology, una tecnologia innovativa in grado di convertire il greggio e i residui pesanti in prodotti leggeri di elevata qualità, come benzina, gasolio diesel e jet fuel: tale tecnologia può rappresentare la soluzione ideale per la conversione del cosiddetto “fondo del barile”, permettendo da un lato un migliore sfruttamento delle risorse classiche, dall’altro la valorizzazione di petrolio non convenzionale, le cui riserve recuperabili tecnicamente sono valutate in 1.300 miliardi di barili (un valore superiore alle riserve certe di petrolio convenzionale). Sotto il profilo tecnologico,

EST è un sistema di idroconversione che impiega un catalizzatore nanodisperso (slurry) e un particolare schema di processo per raffinare diverse tipologie di cariche pesanti quali i residui della distillazione di greggi pesanti ed extrapesanti (per esempio i greggi venezuelani dell’Orinoco Belt) o non convenzionali (come i bitumi da sabbie bituminose canadesi), contraddistinti da elevati contenuti di zolfo, azoto, metalli, asfalteni e altre specie inquinanti di difficile gestione nei processi di raffinazione tradizionali.

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APRITI SESAMO! Non solo moduli prefabbricati della serie CM1. Per l’ampliamento della raffineria Eni di Sannazzaro de’ Burgondi, Fae-Tecnifor ha fornito (in vendita) anche due capannoni retrattili, uno di 100 metri per 25, l’altro di 50 per 25, entrambi utilizzati come deposito delle attrezzature e dei materiali da cantiere. Completi di portoni carrai sulle testate e di pensiline a sporgere profonde due metri e mezzo posizionate sui due lati lunghi, presentano la peculiarità di essere contrattili, ossia di poter essere utilizzati interamente oppure di essere chiusi per tre quarti della loro lunghezza. Questo sistema consente di calibrare lo spazio del magazzino in funzione dello sviluppo della costruzione. Sono arredati con scaffalatura metallica e sono dotati di impianto elettrico con rivelatori antifumo e antincendio autonomi; all’interno di una delle due strutture sono stati inoltre inseriti moduli a uso ufficio.


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MODULI

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Come per tutte le nostre forniture, anche in questo caso abbiamo offerto un servizio completo, dalla progettazione al trasporto, dal montaggio all’impiantistica elettrica e idraulica, fino all’assistenza e allo smontaggio finale. La particolarità di questo specifico noleggio è data dal fatto che, oltre alla manutenzione e all’assistenza straordinaria, ci occupiamo anche di quella ordinaria, quindi per qualsiasi necessità interviene direttamente la nostra azienda. Abbiamo offerto un servizio veramente chiavi in mano. Una delle maggiori forze di FaeTecnifor è quella di operare in diretta, di riuscire a eseguire tutti i lavori con personale proprio, a eccezione di operazioni che richiedono professionalità specializzate. Questo aspetto per noi è un vero plus perché agevola le operazioni al committente stesso.

Roberto Pagliari Responsabile commerciale filiale Fae-Tecnifor di Alessandria

CRESCITA SENZA SOSTA Produzione, vendita e noleggio di moduli prefabbricati con formula di pronto utilizzo. È questa la “specialità” di Fae-Tecnifor, sul mercato da ben 35 anni. L’elevata qualità, la ricerca di nuove tecniche costruttive al passo con l’evoluzione normativa e la fornitura di un noleggio comprensivo di ogni fase (offerto dalla consociata Tecnifor), ne hanno decretato un’espansione costante nel tempo: oltre al quartier generale di San Gemini nei pressi di Terni, il gruppo vanta oggi due uffici commerciali a Roma e ad Atene e sei filiali a Ferrara, Napoli, Alessandria, Brindisi, Venezia e, da luglio 2009, a Catania (nella foto), quest’ultima con una superficie di 28.000 metri quadrati, di cui 2.000 al coperto, completa di uffici, stabilimento e area stoccaggio. A testimoniare il successo di Fae-Tecnifor è il ricco portfolio dei lavori effettuati in Italia e all’estero. Qualche esempio? Le strutture multipiano per la centrale termica realizzata da Ansaldo Energia in Francia, gli uffici al Teatro San Carlo di Napoli, i poliambulatori dell’ospedale di Asti e, infine, uno dei laboratori de La Sterpaia di Pisa, il centro di ricerca e produzione creativa diretto da Oliviero Toscani. Tra i progetti più recenti, la fornitura di circa 1.000 moduli a L’Aquila e dintorni, in seguito al terremoto dello scorso aprile: per l’occasione, i prefabbricati si sono trasformati in centri di accoglienza, alloggi temporanei, mense, uffici postali e banche.

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