Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature
Casa editrice la fiaccola srl
60
Costruzioni N 662 Anno LXI Agosto_Settembre 2012
1952 - 2 012
Macchine&Componenti
AUTOGRÙ E GRU CINGOLATE TUTTE LE NOVITÀ LIEBHERR MADE IN EHINGEN
Demolizione&Riciclaggio
TECNICHE DEMOLITIVE INTERVENTO RAPIDO FIRMATO GENERAL SMONTAGGI
ProvatiPerVoi RENAULT LA GAMMA CONSTRUCTION DEI FRANCESI SI AMPLIA
662
Anno LXI Agosto_Settembre 2012
WALKAROUND ESCAVATORE CINGOLATO CATERPILLAR 329E LN
ROTO
COSTRUTTORI DI FIDUCIA. www.merlo.com
&ONDATO NEL DA 'IUSEPPE 3ARONNI
Mensile di Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature
SOMMARIO ATTUALITÀ&PRODOTTI
MACCHINE &COMPONENTI
IN COPERTINA
8
Un ottimista ragionato
La nuova lama dozer autolivellante di Cangini Benne
Parola al presidente di CNH Construction Equipment Gasparri
Notizie
CARICATORI GOMMATI
Imprese, mercato, pneumatici, sicurezza, generazione, sollevamento, componenti
Con l’urea faccio tutto Le soluzioni tecniche che verranno
52
WALKAROUND
Dalla terra al mare In Bretagna per vedere i nuovi modelli e provare l’ebbrezza della Volvo Ocean Race
Il nuovo modello DL200-3 Stage IIIB
24
MMT
Maturità coreana MOTORI IVECO EURO 6
Strategie sul red carpet L’evento che Manitou ha organizzato per clienti di tutto il mondo
STRATEGIE
Il passaggio a livello
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SOLLEVATORI TELESCOPICI
AUTOGRÙ - GRU CINGOLATE
Show business Cronaca delle giornate dei clienti dello stabilimento Liebherr di Ehingen
70 Nel prossimo numero
Nuovo escavatore cingolato Caterpillar 329E LN
Siamo stati ai Grove Customers Days presso lo stabilimento -!.)4/7/# di Niella Tanaro (CN), l’unico al mondo del Gruppo che produce sia gru sia autogrù. Alla presenza di oltre 100 clienti italiani e 20 francesi è stato svelato il prototipo della nuova autogrù fuoristrada RT550E che sarà presentata al pubblico al prossimo Bauma 2013. Nel prossimo numero vi anticiperemo le caratteristiche tecniche della prima RT Grove progettata tra Germania e Italia. Parleremo anche della nuova GMK6400.
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Segui questo logo! ti segnala i collegamenti con il mondo web
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO
Prodotti, betoniere fuoristrada, casseforme, tecnologie, materiali
Notizie Demolizione controllata, martelli, interventi, aria compressa, software di progettazione
Komatsu ha invitato i suoi potenziali clienti in cava a Lonate Pozzolo (VA)
FLOTTE&NOLEGGIO
CAVE&CALCESTRUZZO
Notizie
Continua l’attività dell’Osservatorio sul Calcestruzzo
Operatori patentati L’accordo nazionale sulla formazione degli operatori di macchine da cantiere
ISTITUTO ITALIANO CALCESTRUZZO
L’Istituto informa
REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Valentino Viale costruzioni@fiaccola.it
COLLABORATORI Silvio Cocco, Federico Fornara, Claudio Marini, Umberto Nartelli, Daniela Stasi
AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Laura Croci marketing@fiaccola.it
Tre realtà sinergiche, una sede
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98 122
Dopo anni sul mercato con la sola motorizzazione benzina, il pick up Steed della cinese GREAT WALL arriva finalmente nella versione a gasolio con un motore 2 litri turbo da 150 Cv Euro 4. Nel prossimo numero la prova su strada, ma soprattutto fuoristrada, della versione 4x4 doppia cabina nell’allestimento Super Luxury che include persino gli interni in pelle. In alternativa si può anche scegliere la versione con la sola trazione posteriore. Per saperne di più leggete il prossimo numero!
COORDINAMENTO Emilia Longoni
IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page
NORMATIVA
I risultati si vedono
DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it
SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it
Casseforme, piattaforme semoventi, ponteggi
ATECAP
Una ripresa da 10!
Detto, fatto! 75 giorni per demolire e ricostruire un ponte: è General Smontaggi
AGOSTO SETTE M B R E 2012
DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it
MMT
TECNICHE DEMOLITIVE
Notizie
)33. 0010 - 9665
662
MARKETING E PUBBLICITÀ Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna ottoadv@tin.it Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274
PIATTAFORME AEREE
Al fianco degli italiani Il tour Facce da JLG si è concluso con un gesto concreto per l’Emilia
PROVATI perVOI
PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00 È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l.
FORD TRANSIT CUSTOM
Preludio al ribaltabile Abbiamo guidato in anteprima il nuovo Van dell’Ovale Blu GAMMA RENAULT
Francesi a caccia di terra! La famiglia construction della Losanga si allarga in chiave Lander e Kerax
Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440
Casa Editrice
la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484
WWW.COSTRUZIONIWEB.COM
m
niweb.co
truzio www.cos
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www.bkt-tires.com
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www.machineryzone.it
I Cop
www.canginibenne.com
II Cop
www.merlo.com
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www.ceccantini.it
1
www.minitop.it
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www.corimag.it
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www.osapinze.it
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www.dieci.com
107
www.picorent.com
63
www.doosaninfracore.com
97
www.oilcontrol.com
12
www.fassi.com
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info@midiequipment.it
14
www.gsrspa.it
79
www.trevibenne.it
17
www.ihimer.com
IV Cop
www.truckemotion.it
III Cop www.itnexpo.com
15
www.variscospa.com
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www.vf-venieri.com
www.komatsuitalia.it
13
www.layher.it
76
www.volvoce.it
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www.liebherr.com
41
www.yanmar.eu
Aziende citate Armofer......................78 Atlas Copco .................80 Autodesk ....................78 Bosch.................. 12 - 21 Brammer ....................20 Cangini Benne ...............6 Cgt - Caterpillar ......15 - 24 Cnh...........................44 Conforti Oleodinamica ....21 Cte ...........................10
Dieci .........................95 Doosan - Bobcat ......23 - 46 Exide Technologies ........21 Fassi .........................16 Federal-Mogul Corporation ..20 Ford ........................116 General Smontaggi........82 Gruppo Saipem ............15 GT Radial ...................10 GV3 .........................106
IN COPERTINA
INSERZIONISTI
Tra gli ultimi prodotti presentati dall’intraprendente Cangini Benne segnaliamo la lama dozer con livellamento laser adatta a caricatori gommati compatti sia gommati sia cingolati. Questo sistema è stato progettato per unire in una sola attrezzatura, le funzionalità e la resistenza di un dozer da movimento terra e la precisione di un sistema di livellamento laser in tutte quelle operazioni che riguardano la preparazione del fondo o la manutenzione stradale. La nuova lama dozer è dotata di un sistema di inclinazione laterale più o meno 30 gradi, che permette all’operatore di stabilire verso quale lato fare confluire il materiale rimosso o riportato. CANGINIBENNE srl Via Savio, 29/31 47027 Sarsina (FC) Tel. 0547 698020 Fax 0547 698021 commerciale@canginibenne.com www.canginibenne.com
Haulotte....................107 Haas .........................20 Hd Grimme .................20 Ice - Key.....................13 Idrobase Group.............96 Impregilo .....................8 Iveco .........................52 Jcb.............................8 Jlg ..........................114 Komatsu.....................98 Liebherr Ehingen ..........70 Manitou .....................58 Mewa.......................106 Omeco .......................10
Peri ...................96 - 106 Pilosio .....................108 Putzmeister .................94 Renault ....................122 Rexroth ......................11 Scai............................8 Stanley ......................21 Stucchi ......................14 Tensofloor...................90 Terex.........................18 Tyrolit........................78 Vdo...........................21 Volvo CE.....................64 Wacker Neuson ............79
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LA NOSTRA SELEZIONE
In parternariato con COSTRUZIONI Caterpillar - M315 - 2000 10520 h - 31900 € - 0292364378 (Milano)
ESCAVATORI
Caterpillar - M316C - 2007 68000 € - 0161 966 391 (Biella)
PALE Benati - BEN 16.S - 1989 - 6500 h - -0733 292823 (Macerata)
Caterpillar - 914G - 2009 - 2493 h - 0292364378 (Milano)
Caterpillar - 920 - 1976 - 8000 h - 3498919805 (Udine) Caterpillar - 920 3498919805 (Udine)
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1975
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Caterpillar - 924G - 2007 - 4767 h - 58000 € - 0292364378 (Milano)
Caterpillar - M316C - 2006 11430 h - 72500 € - 0292364378 (Milano)
Caterpillar - 924G - 2000 - 6740 h - 34500 € - 0292364378 (Milano)
TRASPORTO Astra - 8x4 420 cv - Altri - 2001 - 8x4 - 200000 Km - Gru ausiliare - 0444 440480 (Vicenza)
Atlas - 1404 - 1995 - 3909 h 68000 € - 0292364378 (Milano) Benati - 3.16 BHS - 1995 - 6980 h - macchina in ottime condizioni -0421244269 (Venezia) Benati - 8700 - 1994 - 4000 h 16000 € - -3387554048 (Torino) Case - WX 165 - 2005 - 7955 h - 0744 941112 (Terni) Case-Poclain - 1088 - 1992 7000 h - 3498919805 (Udine) Caterpillar - 308D CR - 2009 400 h - -0733 292823 (Macerata) Caterpillar - M 316 C M - 2005 10400 h - 0544296762 (Ravenna)
Benfra - 1.25 - 1990 - 1000 h 9000 € - 031990442 (Como)
Fiat-Hitachi - FH 150WT.3 - 1999 - 8860 h - 27000 € - 0544296762 (Ravenna) Fiat-Hitachi - FH115W - 1998 9886 h - 23000 € - 0292364378 (Milano)
Caterpillar - M313D - 2008 3098 h - 93500 € - 0292364378 (Milano)
Fiat-Hitachi - FH120WT - 2000 6232 h - 26500 € - 0544296762 (Ravenna)
Caterpillar - M313D - 2010 1056 h - 114500 € - 0292364378 (Milano)
Fiat-Hitachi - FH135W - 2000 9288 h - 27500 € - 0292364378 (Milano)
Case - 821C - 2003 - 3000 h 36500 € - 388 3029011 (Macerata) Caterpillar - 908 - 2005 - 1800 h - -3356022079 (Belluno) Caterpillar - 910 - 1985 - 050 98 36 35 (Pisa) Caterpillar - 910 F - 1993 - 7200 h - 18000 € - VERY GOOD WORKING CONDITION, READY TO WORK. 348 2295737 (Reggio Emilia)
Caterpillar - D 5 H - 1990 6500 h - 21000 € - 0532 752117 (Ferrara) Caterpillar - D 4 D - 1980 10000 h - 20000 € - 3482296011 (Grosseto)
Caterpillar - D4E-SA - 1986 6824 h - -0957500561 (Catania)
Case - 821C - 2002 - 8900 h 27000 € - 388 3029011 (Macerata) Case - 821C - 2000 - 8000 h 33000 € - 388 3029011 (Macerata)
Caterpillar - 931 B - 1988 3500 h - 7500 € - 348 2295737 (Reggio Emilia)
Caterpillar - D3B - 1990 - 3700 h - -059454237 (Modena)
Case - 721 D - 2005 - 9650 h 0544296762 (Ravenna) Fiat-Hitachi - fh 150 w 3 - 2001 - 8200 h - 15000 € - 348 2295737 (Reggio Emilia)
BULLDOZER
Caterpillar - 914G - 2010 - 1220 h - 0292364378 (Milano)
Caterpillar - d4h - 1989 - 5300 h 20000 € - 330406419 (Belluno) Astra - HD 64.38 - Benna - 2000 - 6x4 - 18532 Km - 40 T - Nessuno 34000 € - 388 3029011 (Macerata)
Caterpillar M.8PB04664 cona)
Daf - cf 85 85.430 - Altri - 2006 Altri - 80000 Km - Nessuno - 0444 440480 (Vicenza)
Caterpillar - D4H - 1990 - 5452 h - 075 8097 220 (Perugia)
Daf - CF 85.430 - 3 benne - 2005 - 6x4 - 90000 Km - 33 T - Nessuno - 017358318 (Cuneo) Daf - CF430 - Altri - 1999 8x4 - 370000 Km - Nessuno 0543723373 (Forlì-Cesena)
MB Diffusion, società editrice dei siti www.machineryzone.com e www.agriaffaires.com Tél : 0033.1.60.87.11.60 - Fax : 0033.1.60.87.17.61 - Email : contact-it@machineryzone.com
D4H - 1995 071 7925040 (An-
Caterpillar - D5 017358318 (Cuneo)
-
1980
-
Caterpillar - d5 dd - 1974 3291618118 (Campobasso) Caterpillar - D5B - 1984 - 6500 h - 18000 € - 0577314709 (Siena)
Copertina
Il passaggio
A LIVELLO IN UN SOLO ATTREZZO, LE FUNZIONALITÀ E LA RESISTENZA DI UN DOZER E LA PRECISIONE DI UN SISTEMA DI LIVELLAMENTO LASER DI ULTIMA GENERAZIONE. E TUTTO QUESTO SENZA STRAVOLGERE L’IDRAULICA DELLA MACCHINA 6 Costruzioni agosto_settembre 2012
ra le ultime interessanti release di Cangini Benne c’è sicuramente la lama dozer con livellamento laser. Questo sistema nasce per unire in una sola attrezzatura, le funzionalità e la resistenza di un dozer da movimento terra e la precisione di un sistema di livellamento laser in tutte quelle operazioni che riguardano la preparazione del fondo o la manutenzione stradale. La lama dozer laser che la Cangini propone si avvale di una struttura adatta ad operazioni di sbanco e movimento terra che possono risultare particolarmente gravose. È dotata di un sistema di inclinazione idraulica del piano orizzontale che permette di dare al terreno una pendenza di 8 gradi. Il dozer laser è inoltre dotato di un sistema di inclinazione laterale più o meno 30 gradi, che permette all’operatore di stabilire verso quale lato fare confluire il materiale rimosso o riportato. Sul versoio sono presenti due pattini che permettono la regolazione dell’affondamento della lama nel terreno. Risultano regolabili o removibili a seconda delle esigenze dell’utilizzatore. In sostanza, dopo avere fatto il lavoro pesante di movimentazione grossolana del terreno, l’utilizzatore avrà la possibilità di attivare il sistema di livellamento laser e ottenere un piano controllato secondo le proprie esigenze. Il sistema dozer laser non necessita di modifiche o interventi sulla macchina operatrice in quanto tutta la parte elettronica e idraulica sono installate direttamente sull’impianto della lama dozer. RRST
FA TUTTO DA SOLA Per garantire un preciso movimento del dozer ed allo stesso tempo una elevata resistenza agli urti, è stato progettato un apposito flottante che scorre su aste rettificate e poggia su cuscinetti a rulli cilindrici. In questo modo si è ottenuta elevata resistenza data dalle aste di scorrimento in 39NiCrMo4 cromato e la fluidità di movimento data dai cuscinetti a rulli cilindrici. Questo sistema è estremamente preciso nei movimenti e resi-
stente ai carichi esercitati dalle spinte della macchina. Con la lama che Cangini propone sarà sufficiente posizionare un trasmettitore laser all’altezza desiderata e predisporre la macchina operatrice con la lama dozer laser. Ponendo il sistema in controllo automatico si procederà con la stesura del materiale da riporto. La lama varierà la propria altezza e inclinazione depositando il materiale ove manchi e lo asporterà se in eccesso.
agosto_settembre 2012 Costruzioni 7
www.canginibenne.com
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NEWS
ATTUALITÀ&PRODOTTI
Via libera del cda
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dar vita all’accordo. Le prossime settimane serviranno dunque a questo. In quest’ottica, Impregilo - passata sotto il controllo di Salini, che detiene il 29,9%, - ha anche ottenuto da Consob una sorta di proroga. L’Autorità il 6 agosto ha chiesto al nuovo consiglio del general contractor di fornire entro il 7 settembre i dettagli su come l’advisory board per la corporate governance intenda tutelare la società sia dalle azioni che dalle
L’isola che c’è Scai e il nuovo concessionario HDE International Limited sono pronti a conquistare la terra maltese. Nei primi giorni di luglio, l’accordo per la commercializzazione del marchio Hitachi nell’isola così da penetrarne il mercato. HDE International Limited con sede nella città di Saint Venera coprirà con la sua rete vendita capillarmente il territorio offrendo anche assistenza e ricambi ai suoi clienti. Un importante tassello per SCAI e per HDE International Limited, oltre che per lo stesso marchio Hitachi.
^^^ ZJHPZWH JVT
omissioni che potrebbero creare un conflitto di interesse tra Impregilo e Salini. Chiarimenti che il cda ha ritenuto di non poter fornire finché non sarà definito l’accordo Intesa, peraltro, sulla quale l’altro socio ‘forte’, ossia il gruppo Gavio, sarebbe già pronto ad intervenire. Il vertice di Igli, la scatola che detiene un altro 29,9% di Impregilo ma che è finita in minoranza in assemblea, ha incontrato i propri legali per valutare possibili contromosse.
^^^ QJI JVT
rimo passo per l’integrazione SaliniImpregilo. Il cda di Impregilo, ha gettato le basi per dar vita all’accordo strategico tra i due big delle costruzioni. Un vertice preparatorio in vista della riunione cruciale del board che si terrà a fine mese. In particolare, il consiglio ha stabilito che l’intesa tra le due società ha un valore industriale e quindi ha dato mandato al management di quantificare tale valore e di definire le procedure per
L’intenzione è stata quella di evitare che il piano strategico di riassetto voluto da Salini diventi efficace con la sola approvazione del cda. Sembra che il gruppo di Tortona abbia chiesto che sia l’assemblea dei soci ad esprimersi sui contenuti del progetto, poichè in grado di fare ostruzionismo e bocciare i provvedimenti. L’appiglio per Gavio potrebbe essere la normativa sulle operazioni con parti correlate. L’intesa, evidentemente, considerato che chiama in causa il gruppo Salini, Impregilo e l’amministratore, nonché socio delle due società, rientra nella fattispecie. Tuttavia, l’assemblea può essere chiamata in causa solo nel caso in cui l’operazione rientri a far parte della categoria degli accordi ‘di maggiore rilevanza’, appositamente disciplinati da Consob. Si gioca in punta di diritto, ma Tortona non vuol lasciare nulla di intentato. ^^^ PTWYLNPSV P[
Tanti auguri da Rudolph Festeggiamenti in casa Jcb per il raggiungimento di un importante traguardo produttivo: la produzione del motore Dieselmax numero 200.000. Il primo propulsore Jcb venne prodotto nel novembre 2004 presso lo stabilimento Jcb Power Systems di Foston, Derbyshire, dopo anni di sviluppo e un investimento di 80 milioni di sterline (circa 100 milioni di euro). Al traguardo dei 200.000 esemplari hanno contribuito Jcb Power Systems con 170.000 motori e lo stabilimento in India - dove la produzione è stata avviata nel mese di aprile dello scorso anno - con ulteriori 30.000 pezzi.
ATTUALITÀ&PRODOTTI
N EWS
Gara di sicurezza Al via Ediltrophy, la competizione di arte muraria organizzata dal Formedil che coinvolge giovani allievi e mastri esperti delle Scuole Edili. Le gare si svolgeranno in 14 città, la finale nazionale al Saie di Bologna ormai un appuntamento fisso. Il 22 settembre prende il via la quinta edizione di Ediltrophy, la gara di arte muraria nella quale giovani allievi ed esperti mastri delle Scuole Edili si confrontano per decretare il muratore dell’anno. La manifestazione, organizzata dal Formedil (Ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale in edilizia) in collaborazione con Saie e IIPLE, la Scuola Edile di Bologna, si pone l’obiettivo di promuovere la sicurezza sul lavoro mediante il linguaggio ludico dello sport. La manifestazione vede il coinvolgimento del neonato Sistema Bilaterale delle
È
Costruzioni, composto oltre che dal Formedil anche da CNCE (Commissione Nazionale paritetica per le Casse edili) e da CNcpt (Commissione Nazionale per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro), che hanno patrocinato l’iniziativa. “Qualità, sicurezza e valorizzazione delle competenze di chi opera nel settore sono i valori che da sempre Ediltrophy si propone di veicolare”, dichiara Massimo Calzoni, presidente Formedil. “Valori che risultano tanto più importanti in questo particolare momento di crisi, caratterizzato da carenza di occasioni di mercato, alleggerimento dei costi e precarietà. Una
situazione che mette a repentaglio gli investimenti destinati a ridurre gli incidenti nei cantieri. Diventa allora fondamentale la prevenzione, da attuarsi mediante la formazione delle nuove leve e
Il cantiere scende in piazza Le gare si svolgeranno in 14 città italiane e coinvolgeranno i lavoratori di 17 regioni. I vincitori delle selezioni regionali avranno accesso alla finale nazionale che si svolgerà a Bologna, in occasione della giornata conclusiva del Saie, il 21 ottobre. Anche quest’anno molte Scuole Edili hanno ottenuto il patrocinio e la collaborazione dei principali Enti Pubblici locali e delle parti sociali territoriali, così gran parte delle iniziative si terrà in spazi pubblici cittadini e nei centri storici con l’obiettivo di rendere visibile il lavoro svolto dalle Scuole e di sensibilizzare alle tematiche connesse alla formazione e alla sicurezza.
attraverso la formazione continua, che accompagna operai e tecnici durante tutta la loro carriera. ^^^ MVYTLKPS P[ agosto_settembre 2012 Costruzioni 9
Velocità
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La gomma dura ovità in casa GT Radial, che presenta il pneumatico GT686, destinato all’uso cava cantiere. Resistenza e buona trazione, grazie a una carcassa e alla mescola M+S di ultima generazione, che genera tenuta e buon controllo su terreni impervi. Inoltre la carcassa si mostra resistente agli urti tipici di una condizione di guida su sterrato. Lo speciale battistrada dotato di profonde scanalature longitudinali e trasversali, offre più resistenza grazie alle proprietà autopulenti. Le scanalature hanno lamelle e altri dispositivi per il drenaggio di terra e sassi. Il disegno molto tassellato della GT686 offre buon grip su fondi anche sdrucciolevoli. La scultura autopulente e i fianchi rinforzati proteggono da danneggiamenti la speciale carcassa favorendo la ricostruibilità, caratteristica fondamentale per l’economia delle aziende operanti nel settore cava/cantiere. ^^^ N[YHKPHS P[
N
10 Costruzioni agosto_settembre 2012
Grafica
WWW.OMECO.IT
Download
Omeco ha rinnovato il sito web, e non si è limitata a fare un semplice restyling ma si è spinta verso cambiamenti sostanziali. Partiamo dalla grafica: accattivante e intuitiva, consente di trovare subito l’informazione di cui si necessita. Fiore all’occhiello è senz’altro la meticolosità del database dedicato alla flotta aziendale: sono riportate tutte le macchine del parco Omeco, suddivise per tipologia, per marchio e per destinazione d’uso, con tanto di descrizione molto dettagliata (c’è anche il numero di matricola!), prezzo (sia in vendita sia a noleggio) e una ricca galleria fotografica. Grande attenzione agli accessori, contraddistinti dal marchio e ben visibili già sull’home page. Infine, è possibile collegarsi direttamente al canale YouTube dell’azienda, dove si possono visionare i video delle macchine e delle attrezzature.
Forum del sicuro CTE ha partecipato al convegno organizzato dall’Associazione Linea Vita che tenutosi il 31 agosto a Bergamo con un intervento di Mauro Potrich, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione di CTE, sui temi della sicurezza. I temi trattati hanno riguardato la prevenzione alle cadute dall’alto, la formazione per i lavori forestali, la normativa sull’utilizzo delle piattaforme. L’intervento di Mauro Potrich si è concentrato sull’utilizzo delle piattaforme mobili elevabili per i lavori in quota, nel dettaglio sui riferimenti normativi della Direttiva 2006/42/CE e la norma tecnica UNI EN 280, sulle tipologie di piattaforme di lavoro elevabili e relative caratteristiche, sugli obblighi di legge riguardanti la messa in servizio, le manutenzioni e le verifiche periodiche nonché quelli riguardanti formazione e abilitazione dell’operatore, ed infine sui Dpi da utilizzare, imbracature e dispositivi idonei per l’utilizzo delle piattaforme. ^^^ J[LSPM[ JVT
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
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ATTUALITÀ&PRODOTTI
Quando serve si danno delle arie..
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L’efficienza delle macchine passa anche dalla gestione dell’aria. I fan drive idrostatici del costruttore tedesco raffreddano soltanto se necessario con un 5% di risparmio in carburante e minori emissioni razie all’integrazione di idraulica ed elettronica la proposta REXROTH per i fan drive idrostatici svincola la velocità della ventola da quella del motore diesel. Il fan drive del costruttore tedesco può funzionare alla massima capacità di raffreddamento anche alle basse velocità del motore, con un notevole risparmio in termini di consumi (fino al 5%) e un’attenzione all’ambiente con una riduzione delle emissioni. Questa soluzione è stata sviluppata appositamente per macchine come caricatori gommati, escavatori, gru mobili e dumper. Diversamente dai sistemi di raffreddamento ad accoppiamento meccanico o elettromagnetico, il fan drive idrostatico controllato
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elettronicamente mantiene in modo affidabile il motore alla temperatura operativa ottimale e può funzionare alla massima capacità di raffreddamento anche alle basse velocità del motore endotermico, andando ad abbattere direttamente la richiesta di carburante. Il sistema è composto da una centralina dotata di Can Bus con un software ED dedicato appositamente per l’azionamento delle ventole, che analizza tutti i parametri di temperatura importanti per i quattro elementi che hanno bisogno di essere raffreddati: acqua, olio, aria di sovralimentazione e ricircolo dei gas di scarico. Essa gestisce il sistema formato da una pompa a pistoni assiali a cilindrata variabile A10VO e dal motore a ingranaggi esterni. Il gruppo idraulico
compatto, dalla densità di potenza elevata, mantiene la temperatura minima di esercizio necessaria per compiere diverse attività, mantenendo le emissioni del motore basse. Con l’opzione “standstill” il rotore della ventola resta immobile durante la fase di start-up o quando la temperatura ambientale è bassa. In questo modo il motore raggiunge più velocemente la sua temperatura operativa e gli inquinanti sono ridotti al minimo. Questa opzione consente un risparmio di carburante pari all’1% rispetto alle soluzioni tradizionali di “fermo ventola”. Il sistema è inoltre dotato di inversore per ripulire il radiatore. La funzione si attiva automaticamente. ^^^ IVZJOYL_YV[O P[ agosto_settembre 2012 Costruzioni 11
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
Braccio laser! i chiama LR la famiglia di ricevitori laser SPEKTRA che può essere utilizzata sia su un escavatore per il controllo della profondità di scavo che su macchine da livellamento per il controllo, in manuale o automatico, dei movimenti della lama. Gli LR 30, 50 e 60 combinano il massimo della precisione con la versatilità. Ne è dimostrazione il posizionamento che avviene tramite supporti magnetici, che consente di spostarli facilmente su più macchine in pochi secondi. I led ad alta luminosità garantiscono la massima visibilità dall’interno della cabina. Massima la sicurezza visto che non necessitano che alcun uomo vada nello scavo. ^^^ ZWLR[YH P[
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Fa rima con martelli! È già storia la “sceneggiata” fatta dopo il goal in semifinale contro la Germania, con il super Mario della nazionale italiana fermo al centro dell’area di rigore, a torso nudo. La sua posa da bodybuilding è stata oggetto di satira: in tutta la Rete sono numerosissimi i fotomontaggi di Balotelli. C’è in versione batterista, kebabbaro, mentre spinge la carrozzina, o vestito da operaio, o da soldato in trincea, in versione Brokeback Mountain o addirittura Titanic. E c’è soprattutto la versione Construction con tanto di elmetto e martello demolitore (si tratta quasi sicuramente di un Bosch).
Ineguagliabili Le gru Fassi si distinguono per le innovative soluzioni tecniche: equilibrio perfetto tra leggerezza e prestazioni ineguagliabili. Grazie alle innovative tecnologie Fassi, la prima azienda
sia nello sbraccio orizzontale che nel sollevamento verti-
al mondo ad avere sperimentato la nuova frontiera
cale. Chiedi di consultare la nostra preziosa guida Tecno
delle gru intelligenti, potenza e leggerezza si uniscono
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ATTUALITÀ&PRODOTTI
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Cyber-infrastrutture
anifestazione importante dedicata alle infrastrutture intelligenti per il ruolo sempre più centrale che assumono le infrastrutture digitali nello sviluppo delle Smart Cities e, in generale, per la ripresa del Paese. Ritorna a Torino, in nuova veste, l’evento ITN realizzato da Lingotto Fiere in partnership con la Camera di Commercio di Torino e la collaborazione di Innovability e Clickutility. Dedicata a Infrastrutture e Tecnologie per la Smart City, la Manifestazione si svolgerà il 27 e 28 Settembre 2012 presso il Centro Congressi Lingotto insieme a Telemobility Forum, che affronta i temi legati alla Smart Mobility. Il tutto con un format di mostra-convegno fortemente orientata a soddisfare le esigenze informative dei partecipanti, che potranno usufruire di due giornate di conferenze e iniziative con presenze sia italiane che internazionali. GL Events Italia, in partnership con Camera di Commercio di Torino, con il contributo scientifico di Fondazione Torino Wireless e in collaborazione con Innovability e ClickUtility, sono gli organizzatori di questa quarta edizione. ^^^ P[UL_WV P[
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Il bracciale salvavita Nasce ICE-KEY l’inedito bracciale salvavita brevettato da Crono Time, utilizzabile da qualsiasi persona che nel corso della propria attività lavorativa, voglia sentirsi sicura anche in caso di emergenza: i soccorritori possono acquisire le informazioni essenziali per attivare un rapido e diretto intervento medico e per avvertire immediatamente le persone più care. Identificare subito un individuo, ottenendo il più velocemente possibile il maggior numero di informazioni adeguate da chi lo conosce bene, può a volte essere la variabile fra la vita e la morte. ICE-KEY assicura la presa in carico dal medico di un individuo in pericolo fornendo dati esatti, avviando la procedura di intervento più idonea ed efficace.
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
Ci mette la faccia (piana) el campo delle costruzioni STUCCHI è molto apprezzata per gli innesti con impiego di tecnologia a “faccia piana” e multi innesti, progettati per il collegamento con pressione residua e per evitare perdite di olio durante il disaccoppiamento. Della gamma fa parte la serie VEP HD, per l’impiego di innesti in applicazioni estreme, che si
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caratterizza per connessione o disconnessione con pressione fino a 30 MPa, alte pressioni di esercizio (40-50 MPa), un sistema di accoppiamento filettato che elimina l’effetto brinellatura.
LA SEMPLICITÀ
Famosa inoltre la multi connessione GR che permette la simultanea connessione di più linee idrauliche. Sono progettate per medie e alte pressioni nelle configurazioni da 2 a 10 linee e hanno design modulare che permette una vasta gamma di dimensioni e configurazioni di raccordi e connettori elettrici. La multi connessione DMC è stata invece progettata per semplificare le connessioni idrauliche di macchine per trivellazioni, gru, escavatori e macchine da demolizione. Si distingue in due modelli: 4 o 6 linee idrauliche per portare fino a 300 l/min.
Il Saturn Block, infine, è la soluzione Stucchi per le macchine operatrici moderne; progettato e sviluppato in collaborazione con primari riferimenti nel mondo del movimento terra, è dotato di un sistema di scarico pressione che permette connessioni e disconnessioni delle due linee di potenza, anche in presenza di pressioni residue sia dalla parte maschio che dalla parte femmina. ^^^ Z[\JJOP P[
È LA VERA INNOVAZIONE
Le nostre piattaforme sono progettate secondo un fondamentale principio: la semplicità. Facili da usare e mantenere; sicure e affidabili, conservano il loro valore nel tempo. Se questa non è innovazione.
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ATTUALITÀ&PRODOTTI
Uno Scarabeo in mare opo due anni di lavori fra la Sicilia e la Norvegia la piattaforma di Saipem è pronta per sondare i mari del Nord. Si chiama Scarabeo 8 la piattaforma di perforazione mobile di sesta generazione, costruita dal Gruppo Saipem fra il 2009 e il 2011 per poter sondare i fondali dei mari del Nord, alla ricerca di giacimenti petroliferi nuovi. Per Caterpillar ha significato il più importante ordine ricevuto dal mercato EAME. Per CGT Scarabeo 8 ha rappresentato uno dei lavori più lunghi e complessi svolti nel segmento petrolifero, che ha visto impegnati, nelle fasi di
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progettazione, installazione, commissioning, avviamento, circa una cinquantina di persone fra ingegneri, tecnici, super tecnici e staff della Divisione Energia. Otto i generatori posizionati nelle quattro sale macchine ubicate sulla piattaforma. Ogni generatore è costituito da un motore Caterpillar e da un generatore Kato la cui
potenza prodotta è 5.060 kW per ogni unità. Tutti i servizi di Scarabeo 8, compresi i motori di propulsione, sono azionati da motori elettrici. È necessaria dunque una grande produzione di energia per alimentare le attività della piattaforma abitata da circa 140 persone. I generatori sono gestiti da
software e un sistema integrato di gestione e controllo assicura il buon funzionamento dell’impianto e, a caduta, di tutti i servizi sulla piattaforma. Le prove a mare sono durate fino ad aprile ed è stata richiesta la presenza dei tecnici Cgt 24 ore su 24. ^^^ JN[ P[
ATTUALITÀ & PRODOTTI
Aiuti nelle verifiche ccordo tra Bini, FASSI GRU e Socage per sostenere gli imprenditori del settore del sollevamento residenti nelle zone terremotate dell’Emilia che abbiano la necessità di dover effettuare, sulle loro attrezzature, verifiche Ausl. Fino al termine del 2012 , offriranno a tutti gli operatori aventi la sede della propria attività nei comuni colpiti dall’emergenza, un contributo per coprire i costi di check-up e di assistenza durante la verifica Ausl dei veicoli allestiti con qualsiasi marca di gru e piattaforme aeree. La contribuzione non comprende interventi di assistenza straordinaria ed interventi previsti da eventuale tagliando. ^^^ MHZZP JVT
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Al vertice del Grifone Il Consiglio di Amministrazione di Scania ha nominato Martin Lundstedt Presidente e Chief Executive Officer di Scania AB a far data dal 1° settembre 2012. Succede a Leif Östling che entra a far parte del Consiglio di Gestione di Volkswagen AG. Nella stessa data avranno luogo degli avvicendamenti all’interno dell’Executive Board di Scania. Martin Lundstedt, classe 1967, laureato in Scienze, è attualmente Executive Vice President di Scania, a Capo di Franchise and Factory Sales. Entrato in Scania nel 1992, ha ricoperto incarichi di responsabilità fra i quali quella di responsabile dello stabilimento di Angers dal 2001 al 2005 e di Senior Vice President Trucks fino al 2007. ^^^ ZJHUPH P[
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er lo space shuttle Discovery è giunta l’ora del meritato riposo dopo un viaggio durato quasi 150 milioni di miglia e terminato all’aeroporto internazionale Dulles di Washington. Dal lancio inaugurale della navetta, il 30 agosto 1984, il velivolo ha portato a termine 39 missioni spaziali in 27 anni di servizio. Il 17 aprile 2012 il Discovery ha intrapreso l’ultimo volo della sua carriera, “in groppa” a un Boeing 747 appositamente modificato per il trasporto della navicella spaziale (Shuttle Carrier Aircraft o SCA). Ma come sollevare lo shuttle “appollaiato” sul Boeing 747 senza i mezzi del centro spaziale a disposizione?
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L’impresa è stata compiuta dalla J. F. Lomma, Inc. di South Kearny, nel New Jersey (USA) e dalla gru cingolata TEREX CC 2800-1, scelta per l’operazione. Prodotto di punta della serie gru cingolate Terex, il modello CC 2800-1, e prima di questo il suo predecessore il CC 2800, hanno saputo farsi apprezzare nei cantieri di tutto il mondo per oltre 20 anni. La CC 2800-1 vanta una portata di 600 t a 10 m di sbraccio, più che sufficienti per movimentare il Discovery. Il braccio principale ha una lunghezza massima di 60 m e sistema Superflift con sbraccio variabile di 30,5 m per aumentare le prestazioni di sollevamento. Il Superlift
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consente di aggiungere da 1.814 a 272.155 t di contrappeso sul telaio, il che consente alla gru di incrementare le sue prestazioni. Per definire la posizione finale della gru, i tecnici NASA hanno usato i calcoli del computer IC-1 della CC 2800-1. “La precisione di movimento, resa possibile dall’impianto idraulico della CC 2800-1, è stata senz’altro un punto di forza in questa operazione”, afferma Barnett. “Se un operatore richiedeva uno spostamento, anche di soli 10 mm, la gru era in grado di accontentarlo”. Una settimana dopo il sollevamento del Discovery, è toccato all’Enterprise. ^^^ [LYL_ JVT
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La NASA sceglie Terex. È stata una CC2800-1 ad assolvere il delicato compito di gru principale per la movimentazione, sulle spalle di un Boeing 747, degli Shuttle Discovery ed Enterprise
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#USCINETTI #ANNE MOTORI
Sonni tranquilli
Canne senza... distorsioni Federal-Mogul Corporation sta sempre più utilizzando una tecnologia a duplice materiale per le canne cilindro, allo scopo di ridurre la distorsione dell’alesaggio della canna e migliorarne il funzionamento. Tale tecnologia, brevettata è destinata ai più recenti motori a benzina, più leggeri e più spinti rispetto al passato e assicura performance di lungo periodo; è inoltre affidabile, efficiente e riduce il consumo di olio, soprattutto in quei motori in alluminio particolarmente spinti caratterizzati da geometrie che prevedono interbore bridges (la stretta struttura tra due cilindri di un blocco cilindri) e ottimizzati dal punto di vista del peso. La distorsione dell’alesaggio del cilindro limita gli incrementi di potenza e di coppia, soprattutto nei blocchi cilindri leggeri in alluminio. La canna ibrida consente una riduzione del peso, senza compromettere performance e durata del motore.
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I cuscinetti convenzionali si surriscaldano velocemente, con il rischio di limiti sui fattori di carico e aumentando l’usura. Brammer, ha dimostrato come un nuovo e innovativo cuscinetto prodotto da Timken, progettato appositamente per essere utilizzato in tali condizioni, sia molto più efficiente rispetto alle soluzioni convenzionali, misurandone un aumento del 18% nella capacità di carico e un miglioramento del 75% della durata. Alessandro Lonardo, Amministratore Delegato di Brammer Italia, ha dichiarato: “Il nuovo design del cuscinetto a rullo sferico di Timken è stato ideato con l’obiettivo di potenziarne la durata e di impedirne un surriscaldamento, in modo tale da prolungare il suo ciclo vitale e abbassare la manutenzione e soprattutto i costi”.
4ORNITRICI
Tutto in uno La capacità di eseguire tornitura e fresatura di pezzi complessi e diverse operazioni su un’unica macchina aumenta la produttività, riduce la manipolazione e migliora la precisione. Il tornio CNC ST-10Y di nuova generazione di HAAS, garantisce una soluzione economica per la tornitura di piccoli pezzi con una manipolazione minima in un formato compatto dotato di funzionalità complete che include utensili motorizzati con asse C. Il centro di tornitura ST-10Y di Haas è stato progettato dalle fondamenta per garantire un’elevata rigidità, un’estrema precisione e stabilità termica. Tutte le fusioni sono state ottimizzate tramite l’utilizzo dell’analisi degli elementi finiti (FEA) per produrre modelli più rigidi, migliorando lo scarico dei trucioli e del refrigerante e semplificando l’assistenza e gli interventi di manutenzione.
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Uno sguardo alle novità di prodotto e alle principali soluzioni per la meccanica industriale
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
MACCHINE... A PEZZI
&RESATRICI
Il Cavo è preciso Sulle macchine fresatrici a 5-assi della HD GRIMME vengono impiegati attuatori prodotti da Harmonic Drive AG di Limburg an der Lahn. Questo costruttore della Baviera realizza sistemi di lavorazione gantry, a portale ed a tavola rotante, nonché sistemi di taglio a getto d’acqua. Impiegano motoriduttori compatti ad albero cavo della serie CHA di Harmonic Drive AG costituiti da un servomotore brushless AC con encoder assoluto, con o senza freno, integrato da un riduttore con cuscinetto a rulli incrociati in uscita, precaricato. Nell’albero centrale cavo è possibile il passaggio dei tubi di adduzione del refrigerante.
ATTUALITÀ&PRODOTTI
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#ILINDRI OLEODINAMICI
La magia nel cilindro La monzese Conforti Oleodinamica nasce nel 1972 e dalla fine degli anni Ottanta si è specializzata nella progettazione e produzione di cilindri oleodinamici. L’azienda, oggi certificata ISO 9001, conta 25 dipendenti e produce circa 30.000 cilindri all’anno sia completi sia forniti in kit (poi assemblati dai distributori). I prodotti vengono venduti tramite una rete di distributori qualificati, distribuiti sul territorio nazionale e all’estero. Le scelte operate hanno indirizzato l’azienda verso la produzione di cilindri standard secondo norme ISO, cilindri a corsa breve in alluminio o acciaio e attuatori rotanti.
Livella di livello La nuova Livella Laser SLL360 a 360° STANLEY è un alleato prezioso per chi lavora nel mondo dell’edilizia, o per chi si diletta a fare bricolage e piccoli lavori di interni. Le operazioni di livellamento potranno essere eseguite in modo rapido e preciso su tutte e quattro le pareti della stanza grazie alla semplice pressione di un bottone. La Livella Laser SLL360 è uno strumento altamente tecnologico e preciso, dotato di un ampio raggio di azione e uno scarto di soli 4 mm a una distanza di 10 m.
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JJJ FG4A?8L <G )NIETTORI
La cura del rail Grazie alla creazione della rete Drs (Diesel Repair Service) di VDO, Continental offre alle officine l'opportunità di specializzarsi nella riparazione dei motori diesel. Il programma comprende la formazione del personale e la fornitura di parti di ricambio di qualità conforme al primo equipaggiamento ed ora si aggiunge anche la manutenzione degli iniettori piezoelettrici per i sistemi common rail. Questi iniettori offrono tempi di risposta estremamente rapidi. Così anche una piccola quantità di carburante può essere iniettata con precisione e in diverse sequenze per corsa di potenza/lavoro. Questo è il presupposto necessario per sviluppare potenza, ottimizzare i consumi, contenere le emissioni inquinanti e ridurre la rumorosità di combustione. Iniettori piezo difettosi o usurati al di là dei limiti consentiti possono causare un funzionamento inefficiente o addirittura mandare in avaria un motore.
#ARICABATTERIE
Le giuste scosse
È recente il lancio da parte di EXIDE TECHNOLOGIES di una linea di strumenti professionali per la gestione della batteria: si tratta di una nuova gamma completa di caricabatterie e di tester. Exide vanta ora un’offerta completa di strumenti per la gestione della batteria: una nuova gamma di caricabatterie, “Exide Battery Charger”, e una di tester “Ebt Tester”. La gamma Exide Battery Charger comprende tre caricabatterie di diverso amperaggio, con carica a tecnologia multistep a partire da 1Ah. I nuovi sistemi di carica Exide sono sviluppati per rispondere alle diverse e specifiche esigenze degli accumulatori installati su veicoli di ogni tipo. La confezione riporta in modo chiaro e semplice le principali informazioni tecniche e indica le applicazioni su cui ogni modello può essere impiegato.
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!VVITATORI
Un fulmine sulla vite Gli avvitatori a massa battente a batteria Gdr 14,4-LI Professional e Gdr 18-LI Professional BOSCH sono compatti, con un peso rispettivamente di 1,5 kg e 1,6 kg per Gdr 18-LI - con batteria Premium da 3,0 Ah permettono di svolgere facilmente anche lavori sopra testa o in punti difficili. Il Gdr 14,4 LI e il Gdr 18 LI, con una coppia di 120 e 130 Nm, sono concepiti per serrare e allentare viti del diametro massimo di 12 mm, serrate e allentate con grande potenza. L’elevata velocità da 2.600 giri/min permette un rapido avanzamento del lavoro.
JJJ 5BF6; <G agosto_settembre 2012 Costruzioni 21
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Vieni a farci visita sulla pagina COSTRUZIONI e diventa nostro fan! Ecco il riepilogo dei contenuti pubblicati online nell’ultimo mese
Ne parliamo su
FACEBOOK… La storia corre sul web In questi mesi abbiamo pubblicato le copertine storiche di Costruzioni, suddivise per periodi, dal 1952 al 1990. Qui nelle foto, quelle che hanno destato maggiore attenzione, direttamente dagli anni Settanta
22 Costruzioni agosto_settembre 2012
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â&#x20AC;Śe sul web Dalla storia allâ&#x20AC;&#x2122;attualitĂ . Tra gli â&#x20AC;&#x153;Specialâ&#x20AC;? del nostro sito web www.costruzioniweb.com abbiamo aperto una sezione dedicata al recente terremoto che ha colpito lâ&#x20AC;&#x2122;Emilia Romagna. LĂŹ trovate notizie su alcuni degli interventi effettuati per prestare soccorso
Selezionati per voi
La telecamera presenta il Training Center di Doosan-Bobcat, il centro di formazione che nel 2011 ha accolto ben 1.500 persone.
Una raccolta dei video visionabili sia sul sito web sia su Facebook
Voi protagonisti Abbiamo pubblicato questa foto su Facebook e abbiamo chiesto di indicarci marca e modello. Si è aperto un vivace dibattito e gli appassionati ci hanno azzeccato: si tratta dellâ&#x20AC;&#x2122;ormai dâ&#x20AC;&#x2122;antan Yumbo Bruneri! Non si può non sorridere nel guardare cosa è stato in grado di creare il protagonista di questo video. Vedere per credere!
.ON Ă&#x2019; TUTTO NELLA SCATOLA DEI RICORDI CONSERVATE CON CURA UNA FOTO DI UNA MACCHINA MOVIMENTO TERRA CHE HA FATTO STORIA 3E LA RISPOSTA Ă&#x2019; AFFERMATIVA MANDATECELA ,E PIĂĄ CURIOSE SARANNO PUBBLICATE SULLE PAGINE DELLA NOSTRA RIVISTA E NATURALMENTE SU &ACEBOOK agosto_settembre 2012 Costruzioni 23
WALKAROUND DI
MATTHIEU COLOMBO
Š Costruzioni
Peso operativo (LN) 28,89 ton Motore Caterpillar C7.1 ACERT Potenza netta 179 kW
WALKAROUND PLUS by
Nuovo motore Cat C7.1 ACERT. È il più potente della categoria, consuma meno del C7, richiede meno manutenzione ed è compatibile con il biodiesel B20.
1
L’impianto idraulico è più potente, ma con la rigenerazione idraulica sul braccio e altri miglioramenti fa consumare meno.
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La gestione elettronica ECU garantisce la massima efficienza regolando la portata in base al regime motore per ogni livello di potenza: Standard, Power, Economy.
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Rigenerazione del DPF automatica che non influenza lavoro o prestazioni e può essere avviata manualmente senza escludere l’automatismo.
4
Spegnimento automatico motore per inattività, tarabile (1-60 min) dall’operatore.
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Capacità di sollevamento cresciuta del 13%. Heavy lift continuo (no power boost a tempo).
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10 attrezzature idrauliche memorizzabili con marca, modello, portata e pressione.
7
Spegnimento ritardato (regolabile) dei fari di lavoro per scendere e allontanarsi dalla macchina in sicurezza.
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Accessibilità meccanica, facilità di manutenzione (scarichi remoti esemplari) e diagnostica a monitor completissima.
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© Costruzioni
Architettura predisposta per le future tecnologie per il rispetto 10 della normativa Stage IV
26 Costruzioni agosto_settembre 2012
PRESTAZIONI MECCATRONICHE Š Costruzioni
Il Cat 329E contiene emissioni e consumi grazie a una gestione elettronica intelligente di motore e idraulica. Crescono prestazioni, efficienza e sicurezza agosto_settembre 2012 Costruzioni 27
Sensore pressione aria in aspirazione
Valvola elettronica d’aspirazione (intercooler)
Nuova iniezione common rail
Valvola parzializzatrice flusso gas NRS (EGR)
RISPARMIO: MOTORE COMPATIBILE BIODIESEL B20 © Costruzioni
Il più potente DELLA CATEGORIA Il nuovo C7.1 ACERT è un 6 cilindri 24 valvole da 7 litri di cilindrata sovralimentato da due turbine in cascata. Rispetto al C7 ACERT del 329D è più potente del 18%. Eroga ben 179 kW a soli 1.800 giri/min e 1.074 Nm a 1.400 giri/min. Introduce l’iniezione common rail e le tecnologie NRS e CEM per rispettare la norma Stage IIIB.
© Costruzioni
CAT 329E LN
Filtro a coalescenza (recupero vapori olio) cambio olio a 500 ore
Air mixer NRS
Spazio per future tecnologie Stage IV
LA CENTRALINA MOTORE è montata sul fianco sinistro della bancata con supporti elastici e distanziata.
2° turbo (girante titanio) con westgate
1 CONTROLLO ISOCRONO L’elettronica
gestisce il regime di rotazione motore sia mantenendolo costante al variare del carico idraulico, sia riducendo il regime di 100 giri/min se è rilevata assenza di carico per più di 5 secondi.
ENO CONSUMI Alla massima potenza 2 M consuma il 5% in meno del C7. Passando
alla standard il consumo cala del 13% e in Eco del 22%. In assoluto il 329E è fino al 17% più efficiente.
SI SPEGNE DA SOLO Nel caso i manipolatori 3 restino inattivi per un tempo regolabile dall’operatore da 1 a 60 minuti il motore si spegne per non consumare inutilmente. 28 Costruzioni agosto_settembre 2012
scambiatore NRS acqua/gas di scarico 1° turbo (girante in lega di titanio)
Alternatore 80Ah Ventola termoregolata con frizione viscosa
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WALKAROUND Parte DPF del modulo CEM
Parte DOC 2 del modulo CEM Sensore temperatura e pressione pre-trattamento
Bruciatore CRS (rigenerazione attiva) 1
Pannello controllo elettronico rigenerazione Legenda acronimi Cat: CEM (Cat Emission Module), CRS (Cat Regeneration System), NRS (NOx Reduction System)
© Costruzioni
Sensore post-trattamento
3TAGE )))" senza pensieri 2
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ESCLUSIVO La rigenerazione può essere attivata manualmente e l’operatore può estrarre le chiavi e chiudere la macchina. A operazione finita il 329E si spegne in automatico.
Percentuale intasamento DPF
© Costruzioni
Nell’utilizzo normale del 329E le emissioni sono contenute dal ricircolo dei gas di scarico raffreddati (NRS-EGR), da un catalizzatore ossidante (DOC) e dal DPF che trattiene il particolato in modo PASSIVO. Quando è impostata la RIGENERAZIONE ATTIVA AUTOMATICA e la centralina ECM rileva sia un livello di particolato tra il 30 e il 60% sia che la macchina è ferma, inizia la rigenerezione low speed che garantisce la massima efficienza e può essere interrotta a piacere. Se in condizioni operative è rilevato un intasamento superiore al 60% parte la rigenerazione high speed che dura il doppio della ‘low’, si può interrompere e non influenza le prestazioni. Con l’automatica impostata l’intasamento non supera mai l’80%. LA RIGENERAZIONE ATTIVA MANUALE si avvia anche nel caso sia impostata la rigenerazione automatica: l’operatore può azionarla premendo il pulsante a macchina ferma, sin da un livello di intasamento del 15%, poi continuare a lavorare sempre senza calo di prestazioni. Inoltre, per effettuare lavori in condizioni particolari, per esempio in prossimità di sostanze facilmente infiammabili l’operatore può DISABILITARLA. Soltanto in questo caso l’operatore deve fare attenzione al DPF. Può scegliere di rigenerare in qualsiasi momento, ma oltre l’80% d’intasamento la macchina suggerisce la rigenerazione con segnali visivi, poi visivi e acustici, quindi, in caso d’intasamento superiore al 100%, abbassando anche la potenza motore. Se si arriva al 116%, la macchina emette anche un segnale acustico e attua un ulteriore calo di potenza. Dopo 5 minuti di funzionamento al 116% il motore si spegne. Se si riavvia il motore, questo si spegne dopo 10 minuti e in seguito ogni 30 secondi. Al 140% d’intasamento va sostituito il DPF. In generale la sostituzione/pulizia del DPF va fatta non prima di 5.000 ore.
Co str uz io ni ©
CAT 329E LN
Radiatore olio idraulico
Radiatore refrigerante
© Costruzioni
Intercooler aria-aria del turbo apribile a libro
Micro grigliatura millimetrica: le reti protettive asportabili sono superflue
© Costruzioni
Scambiatore gasolio
Cooling SYSTEM Le tecnologie per l’abbattimento delle emissioni necessitano di una capacità di raffreddamento superiore. Il vano motore è isolato da quello d’aspirazione
MODULARI E PARALLELI I radiatori dell’olio
GASOLIO Ventola termoregolata
© Costruzioni
Buona accessibilità radiatori
Il radiatore di calore del gasolio serve ad abbassare la temperatura d’esercizio della pompa ad alta pressione e del common rail. La linea d’alimetazione gasolio prevede tre filtri da 70, 10 e 4 micron ed è compatibile con il biodiesel B20 (tubazioni a tre strati).
© Costruzioni
© Costruzioni
idraulico e del refrigerante motore sono indipendenti a disposizione verticale, fissati alla base (liberi di dilatarsi verso l’alto) e montati in parallelo. Di fronte, su un telaio indipendente apribile, l’intercooler aria-aria delle turbine. Il condensatore del climatizzatore è nel vano dietro la cabina.
VENTOLA TERMOREGOLATA Come sul precedente 329D la ventola plastica a 11 pale è azionata da una cinghia a tensionamento automatico e la sua velocità di rotazione è regolata, in funzione dal calore da smaltire, da una frizione viscosa. Questo contiene i consumi, abbassa la rumorosità e fa raggiungere prima la temperatura d’esercizio ottimale del motore.
Radiatore gasolio
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Fatto PER DURARE
© Costruzioni
WALKAROUND Filtro aria ciclonico a doppia cartuccia con nuovo segnale intasamento in cabina
L’IMPIANTO ELETTRICO è realizzato con la massima
© Costruzioni
IL CERVELLO DEL 329E È IN CABINA Nel primo tondo si vedono le connessioni elettriche della CENTRALINA ECU montata su supporti elastici in cabina. Nel secondo tondo lo stacca batterie automatico (oltre a quello manuale) caratterizzato da ben 3 termointerruttori.
© Costruzioni
cura. L’alternatore è stato potenziato del 20%, fino a 80A. Due le batterie da 100 Ah. Le connessioni sono classe IP69, i cablaggi (colorati e numerati) sono protetti da maglie termorestringenti.
Condensatore del climatizzatore in vano dedicato 2 batterie da 100Ah
Quadro fusibili protetto in cabina con simboli internazionali
Pompa gasolio elettrica per riempire il circuito
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Alternatore potenziato da 65A ad 80A
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Pompa gasolio elettrica per rigenerazione CRS
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Pompa rifornimento gasolio elettrica con filtro (70 Ăm) e sensore troppo pieno
Segnalatore acqua nel filtro gasolio da 10 Ăm (allerta in cabina)
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Filtro (4 Ăm) a monte del radiatore gasolio
agosto_settembre 2012 Costruzioni 31
• PRESSIONE A 38 MPA + 5% • PORTATA DI 247 L/MIN + 12 L/MIN • RIGENERAZIONE BRACCIO ELETTRICA • GESTIONE ELETTRONICA ECM INTEGRALE PER IDRAULICA E MOTORE
Nuove barriere di sicurezza a norma ISO2867
Idraulica potente che fa risparmiare La pressione dell’impianto idraulico sale da 36 e 38 Mpa portando un incremento del 7% la forza di strappo e del 13% la capacità di sollevamento. Nuove tubazioni XT6-ES 5 volte più resistenti alla pressione delle precedenti
UN NUOVO CERVELLO Sul 329E è stato implementato l’Electronic Control Module (si è passati dalla centralina B4M1 alla B5M1). Come in passato, l’ECM regola la portata idraulica della pompa in base al regime del motore e lo fa in base alla mappatura di potenza e coppia motrice scelta (Economy, Standard, Power). Inoltre, controlla una nuova elettrovalvola solenoide che rende prioritario il circuito di rotazione torretta e la nuova elettrovalvola del circuito di rigenerazione del braccio. Questo garantisce una controllabilità migliore rispetto alla Serie D. 32 Costruzioni agosto_settembre 2012
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CAT 329E LN
RISPETTO AL CAT 329D
ECOLOGICI E PRATICI SCARICHI A FACCIA PIANA La gestione dei fluidi sul 329E è curata e progettata per facilitare l’assistenza. Due valvole esclusive a faccia piana permettono di scaricare olio idraulico e olio motore da posizione remota: sul fianco dell’escavatore.
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WALKAROUND
%LECTRIC BOOM regeneration
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Valvole di rigenerazione del braccio elettriche collegate all’ECM
RISPARMIA ENERGIA E FA CALARE I CONSUMI DEL 2% Gli escavatori serie E utilizzano un impianto idraulico con 2 pompe a portata variabile load sensing a controllo negativo e distributore a centro aperto con valvole di controllo ‘back to back’ estremamente efficiente (rispetto alle side by side facilita la gestione del flusso dell’olio). Come sul 329D, il nuovo 329E rigenera il flusso di olio dei cilindri del braccio durante l’abbassamento dello stesso, ma ora il flusso idraulico è controllato con una elettrovalvola che aumenta l’efficienza. Si riduce la perdita di pressione e l’idraulica arriva a richiedere al motore fino a 100 giri/min in meno: risparmio carburante.
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SERBATOI PROTETTI DA PANNELLI in lamiera fissati alla struttura portante. In questo modo i serbatoi d’olio idraulico e gasolio non rischiano di essere danneggiati.
Monitoraggio pompe con centralina ECM
POMPA PILOTAGGI La portata massima della pompa primaria è stata ridotta di 11,7 litri al minuto. Questa riduzione del flusso permette un’economia di carburante senza influenzare prestazioni e controllabilità della macchina.
La pompa ad ingranaggi per i pilotaggi con portata modificata
CAT 329E LN
3 livelli DI POTENZA Con la nuova gestione elettronica di motore e idraulica l’operatore può scegliere potenze e curve di coppia differenti in base al lavoro e al carico
!NCORA PIá EFlCIENTE 1 STANDARD POWER la coppia motrice è alta e il regime massimo è di 1.600 giri/min. Più 17% di efficienza*.
2 ECONOMY Regime motore massimo
di 1.600 giri/min e curva di coppia più bassa. Il consumo cala del 22%*.
a 1.800 giri/min. per ottenere il massimo delle prestazioni. I consumi calano lo stesso del 5% e l’efficienza del combustibile è dell’11% migliore.
Nuova pulsantiera di controllo display con 5 percorsi rapidi memorizzabili
*Nota: efficienza combustibile e potenza rispetto al 329D in High Power.
IL 329E MANTIENE IN MEMORIA
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LA POTENZA OPERATIVA SELEZIONATA ANCHE DOPO LO SPEGNIMENTO. ALL’AVVIO SEGNALA IL TIPO DI MAPPATURA IN ESSERE PASSWORD “ANTIFURTO” A richiesta si può impostare la macchina in modo che chieda all’operatore una password (foto a sinistra) prima di ogni avviamento motore. L’inserimento della password è necessario per modificare i parametri operativi della macchina. A richiesta si può avere una chiave con microchip antiavviamento ‘immobilizer’ come quello delle auto.
34 Costruzioni agosto_settembre 2012
Monitor da 7” con risoluzione 4 volte superiore. È 40% più grande rispetto alla serie D
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3 HIGH POWER Il regime motore arriva
Acceleratore potenziometrico Nuovo pulsante cambio rapido livello potenza
Pulsante rapido Economy mode
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Consumo istantaneo
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4UTTO SOTTO controllo PERSONALIZZABILE
DIANGNOSTICA SEMPRE VISIBILE In ogni momento l’operatore che utilizza l’escavatore può verificare l’intervallo di manutenzione di tutti i liquidi, dei relativi filtri, del filtro per il recupero vapori olio motore e molte altre informazioni utili a pianificare eventiali interventi di manutenzione per tempo.
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ONLY FOR SERVICE L’elettronica di bordo rileva anche dati non utili al lavoro quotidiano ma che possono essere d’aiuto ai tecnici dell’assistenza per risolvere velocemente eventuali problemi. Questi dati sono accessibili dalla schermata Service (foto a destra) protetta da password.
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Nei nuovi escavatori Serie E l’operatore può scegliere tre tipologie di visualizzazione dei dati. Si va da quella che riproduce la visualizzazione classica degli strumenti analogici ad una che riassume tutte le informazioni e trasmette il segnale della telecamera posteriore. Una spia rossa in testa al monitor (foto) segnala condizioni d’imprevisto come la mancanza di carburante.
agosto_settembre 2012 Costruzioni 35
CAT 329E LN
Presa da 12V vicino a vano porta telefono
CABINA CERTIFICATA ROPS ISO-12117-2 FOGS ISO-10262
La più ergonomica Climatizzatore automatico di serie
Gli escavatori Serie E mantengono tutte le molteplici e millimetriche regolazioni di sedile, consolle e braccioli tipiche Cat. La rumorosità interna scende di 4 dB(A)
COMFORTEVOLE, PRATICA E SILENZIOSA Nel rivedere il layout della cabina per aumentarne la sicurezza Cat non ha sacrificato l’accessibilità, che resta esemplare, e ha studiato soluzioni per ottimizzare gli spazi (foto a destra). Il sedile ha ora la sospensione pneumatica di serie ed è riscaldato. In Italia è di serie la predisposizione radio in modo che i clienti la possano scegliere. 36 Costruzioni agosto_settembre 2012
Seconda presa 12V
17 bocchette da areazione
Spazio borsa frigo
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WALKAROUND La griglia FOPS e quella frontale (a richiesta) si aprono per motivi di sicurezza.
.UOVO TELAIO stampato QUALITÀ DURATURA E SICUREZZA La nuova cabina certificata ROPS ha una forma più squadrata. È realizzata con una struttura perimetrale tubolare poi integrata da scatolati realizzati per stampa. Tra il parabrezza e il vetro superiore una nuova traversa sottile. La porta ha un robusto telaio stampato per mantenere l’allineamento nel tempo. Le griglie in foto sono opzionali. Plexiglass apribile (senza griglia) © Costruzioni
Doppio vetro scorrevole
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La cabina è pressurizzata per aumentare l’efficacia della climatizzazione contenendo i consumi e dimezzare la potenza sonora interna (-4 dB(A)). Nella foto il flitro del climatizzatore ora accessibile dall’esterno.
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CABINA PRESSURIZZATA
La nuova cabina Cat è montata su classici supporti elastoviscosi per abbattere le vibrazioni.
FARI A SPEGNIMENTO RITARDATO Sono
FINO A 3 TELECAMERE, QUELLA POSTERIORE STANDARD La telecamera posteriore è di serie ed è protetta da una robusta copertura in acciao saldata al contrappeso posteriore. Buona la qualità dell’immagine trasmessa. Il monitor in cabina supporta 2 ulteriori telecamere opzionali.
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di serie i 2 fari di lavoro superiori allo xeno (foto) e altri 3 fari di lavoro alogeni. L’operatore può impostare lo spegnimento ritardato delle luci per uscire dalla macchina sempre in condizioni di sicurezza.
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Nuovo tipo di saldature bracci robotizzata all’80% Valvole anticaduta per carichi sospesi di serie
• + 7% DI FORZA DI STRAPPO ALLA BENNA 18.000 DAN • + 13% DI FORZA DI SOLLEVAMENTO SU 360°, 0H, 4,5M 10 T • NUOVO HEAVY LIFT CONTINUA (NO BOOST) + 6% DI CAPACITÀ RISPETTO AL CAT 329D NL CON BRACCIO MONO DA 2,65 m
Solleva ALLA GRANDE Martinetti saldati per frizione
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CAT 329E LN
TORRETTA E BASE BRACCIO RINFORZATI Per fare fronte alle aumentate prestazioni della macchina la struttura base della torretta è stata irrobustita. In particolare la struttura alla base del braccio (foto) ha lastre di irrigidimento di dimensioni superiori.
LA SALDATURA PER FRIZIONE tra asta e testa dei cilindri eleva l’affidabilità nel tempo anche del braccio.
Il lavoro fatto sull’idraulica fa crescere le prestazioni e l’efficienza aumenta grazie alla migliore controllabilità. Sella alla base del braccio irrobustita
C’É SEMPRE LO SMART BOOM Per il 329E sono disponibili diversi bracci (non il posizionatore) e il sistema brevettato delle valvole Smart Boom è di serie. Grazie a questo, il braccio può gravare con il proprio peso su un attrezzo come il martello pneumatico (discesa unidirezionale) o essere flottante per consentire lavori di rifinitura al suolo.
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WALKAROUND
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Nuovo perno di incernieramento avambraccio più resistente
&INO A 10 ATTREZZATURE • PORTATA E PRESSIONE DI SERIE Come sul 329D per ogni attrezzatura idraulica è possibile memorizzare sia la portata sia e suprattutto la corretta pressione d’esercizio.
• FINO A 10 ATTREZZATURE Il sistema permette di memorizzare i settaggi di 10 attrezzature e memorizza le ore di funzionamento di ognuna e relativo consumo di carburante.
Doppia linea idraulica di serie
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• IMPOSSIBILE SBAGLIARE Ogni attrezzatura può essere memorizzata con marca e modello.
MOLLA TENDICINGOLO PIÙ LUNGA Il sottocarro ‘italia’ LN è quello largo 2.990 mm per agevolare il trasporto su strada. Il carro ha 9 rulli d’appoggio e una guida cingolo di serie (3 nella foto). Nuova la molla tendicingolo che arriva fino dopo il 2° rullo superiore.
4 nuovi anelli per fissare l’escavatore durante il trasporto come da norma ISO 15818
Una guida cingolo di serie
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Molla tendicingolo rinforzata
Passo 3.990 mm agosto_settembre 2012 Costruzioni 39
CAT 329E LN
Il Cat 329E LN in numeri Versione Peso operativo Cap. soll. 360°, 0h Variazioni /Distanza Potenza netta Motore (Caterpillar) Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ric. gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max - bst) Velocità traslazione Velocità rotaz. torr. Passo Carreggiata Braccio Penetratore Profondità di scavo Prof. Al plinto Distanza scavo a terra Altezza di carico Forza strappo Forza penetrazione Sbalzo post. torr. Largh. torretta Larghezza cingoli Suole Forza di trazione alla barra Alt. braccio/cab Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema (serbatoio) idraulico
WWW CGT IT
LN 28,89 ton 10,05 ton no benna/4,5 179 kW C7.1 ACERT 7,01 litri 6 105 x 135 mm 1.800 giri/min 8,10 m/s 4 conv. CR multiple elettronico est. raffr. DOC + DPF p.inj. 2 turbo after var 2 x 247 litri LS negativo centro aperto 38 Mpa 5,1 km/h 9,8 m/s 3,99 m 2,39 m M 6,15 2,65 m 6,7 m 5,68 m 10,2 m 6,8 m 18.000 daN 14.500 daN 3,04 m 2,99 m 2,99 m 600 mm 24.700 daN 3,45/3,04 m 2 x 100 Ah 80 A 520 litri 310 (155) litri
Lavoratore INCALLITO La manutenzione del 329E dĂ meno pensieri rispetto al vecchio modello. Ogni 5.000 ore bisogna pensare al DPF, ma altri intervalli si allungano
CONTROLLI DILAZIONATI I â&#x20AC;&#x2DC;motoristiâ&#x20AC;&#x2122; di casa non hanno pensato solo alle emissioni. Basti dire che lâ&#x20AC;&#x2122;intervallo di regolazione gioco valvole è passato dalle 250 alle 2.000 ore, mentre quello di ispezione e regolazione cinghie è raddoppiato da 250 a 500. La novità è che dopo 5.000 ore bisogna preventivare una pulizia professionale del ďŹ ltro antiparticolato. In generale lâ&#x20AC;&#x2122;accesibilità è esemplare e molte sono le attenzioni per facilitare la manutenzione.
â&#x20AC;˘ CAMBIO OLIO MOTORE 500 ore â&#x20AC;˘ CAMBIO OLIO IDRAULICO 3.000 ore â&#x20AC;˘ CAMBIO REFRIGERANTE 6.000 ore â&#x20AC;˘ OLIO RIDUTTORE ROTAZIONE 1.000 ore â&#x20AC;˘ REGOLAZIONE GIOCO VALVOLE 2.000 ore â&#x20AC;˘ PULIZIA FILTRO ANTIPARTICOLATO 5.000 ore GUARDATE I VIDEO DEDICATI AI NUOVI ESCAVATORI CINGOLATI CAT SERIE E
4QFDJBM TJUVBUJPOT
DBMM GPS :BONBS TPMVUJPOT *M OVPWP NJOJ FTDBWBUPSF BE JOHPNCSP QPTUFSJPSF OVMMP Ã&#x2019; MB NBDDIJOB JEFBMF QFS J MBWPSJ EJ VSCBOJ[[B[JPOF F QFS RVBMTJBTJ JOUFSWFOUP JO MVPHIJ BOHVTUJ
:BONBS $POTUSVDUJPO &RVJQNFOU &VSPQF XXX ZBONBS FV
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Strategie Intervista al nuovo presidente di CNH Construction Equipment Mario Gasparri
Caricatori gommati Messa a fuoco del nuovo modello d’accesso alla gamma Doosan con motori Stage IIIB
Motori Iveco Il costruttore di truck italiano presenta le soluzioni FPT Industrial per l’Euro 6
Sollevatori telescopici Manitou ha organizzato un evento monumentale: 1.600 clienti da 80 Paesi
IN QUESTO NUMERO...
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MMT Le novità Volvo CE presentate in Francia, a Lorient, tappa dell’Ocean Race 2012
Autogrù - gru cingolate Le novità presentate alla quinta edizione delle Giornate del Cliente Liebherr di Ehingen
MACCHINE OMPONENTI C
STRATEGIE
Un ottimista ragionato 2008 in termini di vendite. Il calo della domanda globale di macchine construction ha portato noi come tutto il settore a fare dei cambiamenti strutturali nel sistema distributivo, ma guardando al futuro i dati di vendita a livello mondiale torneranno a crescere. Oggi più sei globale più riesci a compensare le vendite tra regioni emergenti e regioni tradizionali. Il mercato del Nord America tutt’oggi in decisa crescita, quello dell’America Latina è di rilievo e l’India dovrebbe progredire nel prossimo futuro. Noi in questi mercati siamo presenti.
cresciuta del 15-20%. I mercati in cui abbiamo registrato i risultati migliori sono il Nord America, l’America Latina, ma meritano di essere menzionati anche Middle East e la Russia. Nel Nord America il marchio Case è trainante e abbiamo scelto di recente di sviluppare la distribuzione New Holland Construction con le macchine compatte, apprezzate nelle aree più rurali del Continente. La Cina, che nei primi mesi del 2011 ha fatto registrare ancora una crescita, ha poi rallentato per volontà del governo che ha limitato la facilità d’accesso al credito per calmierare l’inflazione. Per il 2012 la Cina resterà un mercato molto importante in termini numerici, benché in leggero calo, ma penso che già dalla fine del 2012 tornerà a crescere.
Qual è l’attuale posizione di CNH Construction Equipment a livello globale e quali sono le prospettive a breve termine? Per il settore delle macchine movimento terra il 2011 ha dato un segnale di ripresa a livello globale. CNH Construction Equipment è
Quale ruolo avete sul mercato cinese? Per accordi commerciali e strategie siamo presenti esclusivamente con i prodotti Case e tra questi sono molto apprezzati gli escavatori prodotti in Giappone. È quindi un mercato su cui abbiamo scelto di investire sul brand
Lo scorso marzo Mario Gasparri ha rilevato il testimone di presidente di CNH Construction Equipment da Jim McCullogh, per lo sviluppo dei marchi Case e New Holland Construction a livello globale. Proviene dalla stessa posizione in CNH International e precedentemente ha ricoperto differenti ruoli di responsabilità in Fiat
Mario Gasparri fotografato alla fiera Intermat 2012 di Parigi, la sua prima apparizione in pubblico come presidente di CNH Construction Equipment.
poco tempo dalla sua nuova nomina abbiamo domandato a Mario Gasparri quali fossero i suoi primi obiettivi di sviluppo per l’emisfero construction del Gruppo. Io arrivo in questo settore con ottimismo, in un momento delicato in cui si immagina sia superato il periodo nero iniziato nel
A
CASE CONSTRUCTION EQUIPMENT Nelle immagini alcune macchine operatrici simbolo del marchio di macchine movimento terra arancioni del Gruppo. Guardando la distribuzione a livello globale ha un ruolo molto importante nel Nord America ed è l’unico ad essere distribuito in Cina.
44 Costruzioni agosto_settembre 2012
MACCHINE&COMPONENTI Case, esclusivamente con l’importazione di macchine, ma impegnandoci a sviluppare una rete di vendita e assistenza incisiva. Oggi molte aziende hanno grandi aspettative per il mercato del Sud America e voi avete di recente annunciato la costruzione di un nuovo stabilimento non lontano da quello già in essere dal 1970 nel Minas Gerais. L’America Latina è senza dubbio un mercato oggi importante e nel prossimo futuro strategico per i progetti infrastrutturali in programma e diversi eventi futuri tra cui i giochi olimpici 2016 a Rio De Janeiro. Per noi quest’area sarà un polmone d’ossigeno dato che entrambi i nostri marchi sono ben percepiti e lo sono in modo differente. Il nuovo stabilimento nello stato di Belo Horizonte ci permetterà di rispondere a una domanda crescente e di introdurre nuovi impianti tecnologicamente avanzati. Guardando al mercato europeo si constata che il livello dei fatturati è sceso drasticamente. Ha ancora senso oggi mantenere delle reti di vendita molto strutturate? Come possono resistere i dealer senza l’aiuto dei costruttori? È chiaro che i costi di distribuzione e assistenza devono essere proporzionali ai singoli mercati o per lo meno alle loro potenzialità e agli obiettivi che un marchio ha per un determinato territorio.
In alcuni mercati, come quello tedesco, abbiamo per esempio scelto di entrare in gioco con punti vendita diretti e stiamo valutando l’eventualità di farlo anche in Francia. Questo non vuol dire che questa sia l’unica via da intraprendere, anzi. Su ogni mercato svilupperemo le soluzioni migliori al fianco dei nostri dealer partner e della rete d’assistenza. Pochi anni fa venne lanciata in Italia la distribuzione multibrand con dealer Iveco-New Holland. Potrebbe essere una delle soluzioni? Le realtà commerciali che combinano più marchi di Fiat Industrial possono avere futuro su alcuni mercati. In Africa e Medio Oriente questa soluzione funziona. Oggi stiamo ancora valutando quali possono essere le migliori soluzioni in base alle esperienze maturate con i partner sui singoli mercati. Quale ruolo avranno i servizi complementari alla vendita delle mmt? In futuro l’assistenza avrà sempre più importanza anche per la vendita della stessa macchina movimento terra. Il nostro obiettivo è offrire un pacchetto completo che oltre al prodotto includa anche la sua manutenzione, il suo allestimento e di poter garantire soluzioni personalizzate per i servizi finanziari e di assistenza post-vendita in base alle diverse applicazioni. Grazie alla telematica riusciremo a creare dei services packages mirati in base alla tipologia dei singoli settori applicativi.
NEW HOLLAND CONSTRUCTION Le macchine movimento terra gialle del Gruppo CHN Construction Equipment sono apprezzate nel mondo intero ma predilette dai clienti del Vecchio Continente e da quelli del Sud America.
Fiat Industrial in sintesi Costituitosi in seguito alla scissione di Fiat SpA, il gruppo Fiat Industrial ha come obiettivo lo sviluppo strategico dei propri business. Il Gruppo Fiat opera attraverso aziende che, nei rispettivi settori, sono player internazionali di grande rilievo: Iveco, CNH-Case New Holland e FPT Industrial. Questi tre settori progettano, costruiscono e commercializzano veicoli industriali, autobus, veicoli speciali (Iveco), trattori, macchine agricole e per le costruzioni (CNH) oltre ai relativi motori e trasmissioni e a motori per applicazioni marine (FPT Industrial). Le scelte di Fiat Industrial, sia sul piano industriale sia su quello finanziario, rispondono ad una logica di crescita e di efficienza, che punta a sfruttare tutte le opportunità, anche di alleanze, offerte dal mercato. Per dimensioni, prodotti, tecnologia e presenza sui mercati, tutte le attività di Fiat Industrial hanno potenzialità di crescita e di valorizzazione. Fiat Industrial ha come obiettivo 2012 circa 25 miliardi di euro di ricavi e prevede di investire in innovazione 1,2-1,4 miliardi. A livello globale, il settore delle macchine movimento terra è quello che potrebbe dare le maggiori soddisfazioni all’azienda, in parallelo a quello delle macchine agricole.
agosto_settembre 2012 Costruzioni 45
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CARICATORI GOMMATI
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MATURITÀ
coreana 46 Costruzioni agosto_settembre 2012
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LA DL200-3 È IL MODELLO D’ACCESSO ALLA NUOVA GAMMA DOOSAN DI CARICATORI GOMMATI SERIE 3 CON MOTORI STAGE IIIB. HA ASSIALI ZF A SLITTAMENTO LIMITATO, AUTOMATISMI SUL BRACCIO E, A RICHIESTA, LO STERZO ELETTRICO JOYSTICK ra i caricatori gommati con benna da due metri cubi, il Doosan DL200 si è fatto apprezzare negli anni per il suo passo lungo, il buon carico di ribaltamento misurato alla massima articolazione e per il motore sei cilindri da ben 118 kW. Oggi, con l’arrivo sul mercato della gamma Doosan dei caricatori gommati Serie 3, caratterizzata da nuove motorizzazioni Stage IIIB, il nuovo modello d’accesso DL200-3 è stato migliorato sotto molti aspetti per incrementare la produttività, la sicurezza operativa e il comfort dell’opera-
T
MATTHIEU COLOMBO
tore. Oltre al motore dalla potenza invariata, nonostante i sistemi di ricircolo dei gas di scarico e il filtro antiparticolato, i progettisti hanno rivisto il cinematismo braccio, introdotto pompe a portata variabile con controllo load sensing, aumentato la pressione idraulica del 25%, ma anche introdotto automatismi come il kick-out del braccio che permette di memorizzare una posizione alta e una bassa per velocizzare i cicli di lavoro. Molta attenzione è stata data anche alla qualità di vita a bordo, all’accessibilità e alla visibilità. RST agosto_settembre 2012 Costruzioni 47
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DI
© Costruzioni
L’architettura della DL200-3 è caratterizzata dal motore 6 cilindri disposto longitudinalmente a partire dalla parte bassa della cabina verso il posteriore. Seguono la ventola idrostatica soffiante reversibile e il modulo dei radiatori accessibile dal cofano posteriore (foto). L’inversione del senso di rotazione della ventola per pulire i radiatori è controllata dalla centralina elettro-
nica della DL200-3: si può azionare manualmente o impostare il suo funzionamento automatico con intervalli da 30 minuti a 2 ore. Tutti i cofani sono in acciaio.
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CARICATORI GOMMATI
MANTIENE IL COFANO BASSO E AFFUSOLATO
Conserva una potenza elevata nel rispetto dello Stage IIIB Per il DL200-3 Doosan ha scelto il collaudato motore sei cilindri con turbo a geometria fissa DL06 in versione K, ossia con sistema EGR (ricircolo dei gas di scarico) e modulo DOC-DPF (catalizzatore ossidante e filtro antiparticolato). Come sulla DL200 la potenza motore resta di 118 kW, sempre erogati a 2.100 giri/min, ma per il modello DL250-3 questa unità viene tarata a 128 kW. Grazie a tre mappature specifiche, su entrambe le macchine l’operatore può scegliere tre modalità operative: Eco, Standard, Power. Al riguardo segnaliamo la nuova funzione Power-Up che permette all’operatore di passare alla mappatura di potenza superiore schiacciando a fondo il pedale dell’acceleratore.
48 Costruzioni agosto_settembre 2012
MACCHINE&COMPONENTI
Come cambia la DL 200-3 Più comfort e sicurezza
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La geometria dei bracci è stata migliorata e la leva d’inclinazione ha uno spessore superiore al 10%. Oltre al cinematismo a Z è disponibile la versione parallel TC per applicazioni di tipo industriale.
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L’accesso alla cabina è garantito da una nuova scaletta inclinata, in linea con la porta d’accesso, e da nuovo fondo piatto. All’interno è aumentato lo spazio vitale, la visibilità è migliorata con il parabrezza esteso, e sono stati ricavati vani porta oggetti tra cui uno refrigerato. Completamente nuovo il grande monitor a colori con cui l’operatore gestisce la DL200-3, ne verifica lo stato di funzionamento e ne monitora la diagnostica. Si può anche impostare una password antiavviamento. Ora è di serie anche un vero e proprio climatizzatore.
Sopra alla testata del motore trovano posto il filtro dell’aria con aspirazione ciclonica Turbo III e, in parallelo, il modulo con DOC e DPF.
Nuovi assali ZF Heavy Duty
Come le macchine di classe superiore, i modelli DL200-3 e DL250-3 montano nuovi assali ZF con differenziale a slittamento limitato. A richiesta è disponibile anche la versione con blocco idraulico del differenziale al 100% sia inseribile sia automatico in base alla coppia resistente in 1° e 2° marcia.
agosto_settembre 2012 Costruzioni 49
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La DL200-3 e la DL250-3 hanno doppie batterie da 100 Ah poste agli estremi della zavorra posteriore in vani chiusi a chiave. Oltre al sistema di stacco automatico, con pulsante resistenza di protezione, è previsto anche lo stacco manuale.
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P
er il contenimento delle emissioni nel rispetto della normativa Stage IIIB quasi tutti i costruttori scelgono due tecnologie diverse: quella dell’urea e la riduzione catalitica selettiva (SCR) o quella del ricircolo dei gas di scarico (EGR) con catalizzatore ossidante (DOC) e filtro antiparti-
colato (FAP). Nella sua gamma di caricatori, Doosan offre le seconda soluzione sulle macchine con benna sotto i 3 m3 e la prima soluzione, quella da anni collaudata nel settore automotive, sulle macchine più grandi motorizzate Scania come i nuovi dumper articolati Doosan. R ST
I nuovi caricatori Doosan Serie 3 Doosan Capacità benna Carico rib. art. Peso Potenza Motore Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR (Ricircolo gas) Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Trasmissione Marce Velocità traslazione Differenziali Freni Pneumatici Passo Carreggiata Articolazione Cinematismo benna Max alt. perno b. Forza di strappo Serbatoio gasolio Sist./Serb. idraulico
DL200-3 m3 kg ton kW mod. l N° mm rpm m/s N°
2 7.700 12,3 118 Doosan DLo6 5,9 6 100 x 125 2.100 8,75 n.d. n.d. CR N° 3 electr ext DOC + DPF p. inj turbo after var l/min 160 LS neg cc p. comp Mpa 25 Power Shift N° 4+3 km/h 38 2 lim slip 4 oil disc 20.5x25 m 2,9 m 1,93 ° 40 Z m 3,86 daN 9.908 l 235 l 142/n.d.
50 Costruzioni agosto_settembre 2012
DL250-3
DL300-3
DL350-3
DL420-3
DL450-3
DL550-3
2,5 10.200 14,4 128 Doosan DLo6 5,9 6 100 x 125 2.100 8,75 n.d. n.d. CR 3 electr ext DOC + DPF p. inj turbo after var 220 LS neg cc p. comp 25 Power Shift 4+3 38 2 torque pr 4 oil disc 20.5x25 3,02 2,04 40 Z 3,9 12.700 255 176/n.d.
3 13.500 18,9 202 Scania DC09 9,3 5 n.d. 2.200 n.d. n.d. n.d. CR 3 no
3,5 16.400 19,72 202 Scania DC09 9,3 5 n.d. 1.800 n.d. n.d. n.d. CR 3 no
4 16.400 22,98 264 Scania DC13 12,7 6 130 x 160 1.800 9,60 n.d. n.d. CR 3 no
4,5 18.710 25,52 264 Scania DC13 12,7 6 130 x 160 1.800 9,60 4 conv. CR 3 no
5,5 20.000 31,47 283 Scania DC13 12,7 6 130 x 160 1.800 9,60 4 conv. CR 3 no
SCR turbo after var 290 LS neg cc p. comp 25 Power Shift 4+3 38 2 torque pr 4 oil disc 23.5x25 3,2 2,15 40 Z 4 17.100 297 180/n.d.
SCR turbo after var 145 LS neg cc p. comp 30 Power Shift 5+3 36 2 lim slip 4 oil disc 23.5x25 3,3 n.d. 40 Z 4,17 16.873 370 230/n.d.
SCR turbo after var 266 LS neg cc p. comp 32 Power Shift 5+3 38 2 lim slip 4 oil disc 26.5x25 3,5 2,3 40 Z 4,28 21.000 352 220/n.d.
SCR turbo after var 300 LS cc p. comp 30 Power Shift 5+3 38 2 lim slip 4 oil disc 26.5x25 3,55 2,3 40 Z 4,5 23.151 420 230/n.d.
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Il Gruppo
MOTORI IVECO E URO 6 52 Costruzioni agosto_settembre 2012
MACCHINE&COMPONENTI
CON L’UREA
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LA CASA ITALIANA CON I MOTORI EURO 6 PER L’AUTOMOTIVE ANTICIPA LE STRATEGIE PER IL TIER IV FINAL NELL’INDUSTRIALE. E LO FA SENZA RICIRCOLO DEI GAS. ECCO COME FUNZIONA IL SISTEMA ‘SCR ONLY’ DESTINATO AI VEICOLI DEL LINGOTTO ontinuità con le scelte tecniche adottate nel recente passato per l’Euro 5, incremento dell’efficienza dei motori, semplicità costruttiva e compattezza dimensionale dei sistemi di posttrattamento dei gas combusti: questi i pilastri della strategia di Iveco e Fpt Industrial nello sviluppo dei propulsori Euro 6 Hiefficiency Scr della gamma Cursor (con cilindrate di 9, 11 e 13 l), che verranno adottati sui pesanti cava cantiere e che forniranno la base per i propulsori delle macchine New Holland per lo step Final. RST
C
Un super Scr che fa tutto
A fianco, il turbo della Garrett con le palette a incidenza variabile per velocizzare la risposta del motore.
L’aspetto di maggior rilievo dei nuovi motori sta nel fatto che, a differenza degli altri costruttori europei di camion, la Casa italiana non utilizza il dispositivo di ricircolo dei gas di scarico (Egr) nei cilindri. La riduzione degli ossidi di azoto (NOx) è infatti affidata solo a un catalizzatore Scr a elevata efficienza, che impiega una miscela di acqua e urea al 33% (AdBlue) accuratamente dosata da una centralina elettronica. Si tratta di una soluzione controcorrente che, in attesa del giudizio concreto, offre in teoria molteplici vantaggi rispetto al dispositivo Egr.
agosto_settembre 2012 Costruzioni 53
MOTORI IVECO E URO 6
Il fresco di sempre Il primo indubbio vantaggio sta nella totale assenza dello scambiatore di calore aggiuntivo per il raffreddamento dei gas di ricircolo e dal minore carico termico generato dal motore. L’Hi-efficiency Scr di Iveco (così è stato battezzato) non richiede nessuna sostanziale modifica dell’impianto di raffreddamento del camion e, quindi, della struttura della cabina per far posto a un radiatore di maggiori dimensioni. In più, restano uguali all’Euro 5 gli intervalli di sostituzione dell’olio motore. Che possono raggiungere, con l’utilizzo di lubrificanti low saps a basso contenuto di ceneri solfatate, i 150 mila km negli impieghi autostradali. D’altro canto, per ridurre efficacemente gli ossidi d’azoto, il dispositivo Hi-efficiency Scr deve garantire un tasso di conversione superiore al 95% in tutte le condizioni operative del motore, obiettivo non facile da raggiungere. Il tutto con consumi di AdBlue pari al 7-8% dei dispendi di gasolio. I quali, secondo i dati diffusi dai progettisti Iveco, dovrebbero essere sovrapponibili a quelli degli attuali motori Euro 5.
Il telaio di uno Stralis (per il Trakker arriverà in un secondo tempo) coi principali componenti del motore e del sistema antinquinamento. 1) Il propulsore Cursor 11; 2) Il dispositivo di postrattamento; 3) Testata e turbo Vgt; 4) Pompa d’iniezione.
54 Costruzioni agosto_settembre 2012
MACCHINE&COMPONENTI GAS DI SCARICO TURBOLENTI E DOSAGGIO ADATTATIVO DELL’ADB LUE Sui Cursor Euro 6, privi di sistema ricircolo dei gas di scarico che limita la formazione degli ossidi d’azoto in camera di combustione, l’onere di abbattere gli NOx spetta esclusivamente al catalizzatore Scr. Che deve perciò avere un’elevata efficienza - superiore al 95% - indipendentemente (o quasi) dalle condizioni di utilizzo dei camion. La combustione dei nuovi motori è ottimizzata in funzione del rendimento energetico. Ciò riduce la formazione del particolato - PM - (quindi il filtro Dpf a valle del propulsore ne deve smaltire una quantità inferiore con la rigenerazione passiva), ma aumenta inevitabilmente i livelli di ossidi d’azoto. Per eliminare gli NOx, i nuovi Cursor utilizzano la tecnologia Hi-efficiency Scr, basata su due pilastri: un programma matematico il software - per il controllo predittivo della centralina elettronica del motore e per il dosaggio adattativo della quantità di AdBlue da immettere in un condotto - l’hardware del sistema - dove avviene la miscelazione turbolenta dei gas di scarico con l’urea. In pratica, a valle del motore sono collo-
cati, in sequenza, un catalizzatore ossidante (Doc) e un filtro (Dpf) a rigenerazione passiva, che ossida il particolato. Per il filtro sono previsti intervalli di manutenzione di 400 mila chilometri negli impieghi heavy duty. A valle del Dpf si trovano il dosatore dell’urea con il condotto a elevata turbolenza per promuovere la miscelazione dei gas e dell’AdBlue, seguiti dal catalizzatore Scr. Infine, un altro catalizzatore elimina gli eventuali residui di ammoniaca. Secondo la normativa Euro 6, i dispositivi antinquinamento devono mantenere la loro efficienza per 700 mila km o per un periodo di 7 anni. NOx
PM
Catalizzatore ossidante Doc
HC
CO
Filtro antiparticolato passivo Dpf
CO2
Dosatore urea
Catalizzatore Scr
N2
H2O
Cat. per NH3
Sopra, lo schema del sistema di post-trattamento dei gas di scarico dei Cursor Euro 6, privi del dispositivo di ricircolo.
Common rail e turbo a geometria variabile Le altre novità introdotte sui Cursor Euro 6 riguardano l’architettura del basamento e della testa dei cilindri, l’adozione di un nuovo sistema d’iniezione e l’impiego d’un turbocompressore Garrett a geometria variabile. Il Vgt, in realtà, è già presente su alcuni modelli dei Cursor Euro 5. Ma, nel caso dei nuovi motori Euro 6, si tratta di un dispositivo con alette a calettamento variabile, più evoluto della precedente unità dotata, invece, di un anello a scorrimento assiale per cambiare la sezione di ingresso dei gas di scarico sulle palette della turbina. Due attuatori a controllo elettronico regolano, rispettivamente l’angolo di incidenza delle palette e la posizione della valvola a farfalla posta sul condotto di scarico. Quest’ultima assolve a due funzioni: promuovere la rigenerazione passiva del filtro antiparticolato (Dpf) collocato a valle del motore e migliorare del 30 per cento le prestazioni del freno motore a decompressione rispetto ai propulsori Euro 5.
Sotto pressione estrema
I Cursor Euro 6 sono dotati ora di un sistema d’iniezione common rail (sui precedenti modelli c’erano invece degli iniettori pompa Eui), con una pressione massima di polverizzazione del gasolio in camera di combustione a ben 2.200 bar. Il dispositivo d’iniezione dispone di due pompe esterne al monoblocco, mentre il condotto d’accumulo (rail) si trova all’interno del coperchio valvole. Che racchiude anche l’albero a camme per l’azionamento degli organi della distribuzione attraverso un sistema di bilancieri. Su questi Euro 6 è stata introdotta una centralina elettronica inedita per la gestione dei parametri di funzionamento del motore e il controllo puntuale del sistema di post-trattamento dei gas di scarico. Che comprende un catalizzatore ossidante (Doc), un filtro antiparticolato (Dpf), un sistema di dosaggio dell’urea (AdBlue), un catalizzatore Scr ed uno finale per l’eliminazione dell’ammoniaca in eccesso.
agosto_settembre 2012 Costruzioni 55
MOTORI IVECO E URO 6
Un sodalizio costante tra l’automotive e l’industriale ha da sempre contraddistinto la trasmigrazione delle tecnologie tra le due linee di propulsori. Oggi la distanza tecnologica tra motori destinati a camion e ad escavatori è talmente ridotta che i nuovi propulsori Cursor Euro 6 per Stralis perdono il marchio Iveco per guadagnare quello Fpt Industrial.
Sopra, delle motorizzazioni Fpt Industrial che impiegano urea e Scr abbiamo già parlato nel numero 660 di COSTRUZIONI (Giugno 2012), nel Walkaround sull’escavatore cingolato New Holland E245C.
Dalla gomma ai cingoli Stralis a parte i nuovi propulsori Euro 6 troveranno alloggio sul cava cantiere di Torino, il Trakker, che, presumibilmente, nel 2014 subirà un completo restyling dell’abitacolo, anche se progettualmente ha già le dimensioni per accogliere i nuovi sei cilindri in salsa Scr spinto. Stessa sorte per il cugino Astra Hd9 che, meno di un anno fa, ha subito un cambiamento di look incentrato sull’adeguamento stilistico e dimensionale della cabina, anche in previsione dei nuovi motori. Ma la nuova generazione dei Cursor patentati al sesto step non si vuole fermare alla movimentazione su strada e sterrato. La soluzione del “puro Scr” adottata nell’automotive rappresenterà la fisiologica evoluzione delle motorizzazioni delle macchine pesanti di New Holland per il Tier IV step Final. Del resto anche per lo stage Interim, attualmente in vigore, New Holland sta utilizzando propulsori con gas di scarico ripuliti grazie al solo post trattamento. E c’è da pensare che, vista la facilità di installazione, possano diventare motorizzazioni strategiche anche per il mercato captive.
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SOLLEVATORI TELESCOPICI
STRATEGIE sul red carpet
UN EVENTO MONUMENTALE PER RIBADIRE LA PROPRIA SOLIDITÀ, DIALOGARE CON CLIENTI E FORNITORI E PENSARE AL FUTURO. A PUNTA UMBRIA, NEL SUD DELLA SPAGNA, MANITOU HA ACCOLTO CIRCA 1.600 PERSONE PROVENIENTI DA 80 PAESI DI
DANIELA STASI
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G
tà di riunire talenti in tutte le fasi, dalla progettazione fino alla produzione. Ecco qualche numero: circa 1.600 invitati provenienti da 80 Paesi (tra clienti, concessionari, importatori, fornitori, analisti), 14 conferenze, 21 tavole rotonde e un’area espositiva di 12.000 m² che raggruppava le macchine e le soluzioni dei tre marchi del Gruppo, Manitou, Gehl e Mustang. L’obiettivo era condividere la visione aziendale e definire come “crescere insieme”. RST Nell’immagine di sfondo e nella sequenza fotografica sopra sono immortalati alcuni momenti dell’evento organizzato dal Gruppo Manitou. Nell’ultima foto a destra, in particolare, è ritratto il management guidato dal direttore generale Jean-Christophe Giroux (quarto da sinistra).
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li ingredienti fondamentali di una rassegna cinematografica di alto livello c’erano tutti: l’immancabile red carpet, i personaggi dei film più popolari degli ultimi anni (da Batman a Gandalf), persino una colonna sonora ad hoc. E i flash, pronti a immortalare ogni singolo dettaglio. Non per niente il Gruppo Manitou ha scelto di intitolare “The Festival” l’evento organizzato tra la fine di maggio e l’inizio di giugno a Punta Umbria, nel Sud della Spagna, per evidenziare la necessi-
agosto_settembre 2012 Costruzioni 59
“Dopo tre anni molto duri, è il momento di condividere le nostre convinzioni e la nostra visione del futuro. ‘Crescere insieme’ è allo stesso tempo un’opportunità e una sfida, ed è necessario che tutti gli attori di questo grande film siano consapevoli dei propri ruoli. È il senso di questo ‘Festival’ che viviamo come una vera piattaforma di scambio e di adesione a una ambizione comune”, ha dichiarato il direttore generale Jean-Christophe Giroux. Come detto durante la scenografica convention, il Gruppo è riuscito a saldare 400 milioni di debiti su 480 milioni in soli due anni. L’azienda è solida: nel 2011 Manitou ha realizzato un fatturato di 1.131 milioni di euro nelle tre divisioni (edilizia, agricoltura e industria).
Anche in queste immagini alcuni scorci di “The Festival”. Come si può vedere le macchine, in bella mostra sul tappeto rosso e impegnate in prove e dimostrazioni dinamiche, erano “prese d’assedio” non solo dagli ospiti, ma anche dai personaggi dei più celebri film hollywoodiani, dai protagonisti di Avatar a Lara Croft, da Dart Fener di Star Wars a Catwoman.
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Ben saldi nella movimentazione materiali
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MACCHINE&COMPONENTI
Valore ai valori L’area espositiva, distribuita sul tappeto rosso lungo 600 m, era suddivisa in cinque aree tematiche, ciascuna dedicata ai valori a cui il Gruppo si ispira: Leadership, Customer centricity, Anticipation, Difference e Accountability. In ognuna erano esposti modelli dei tre brand e i relativi servizi. Riassumiamo i punti salienti. È stata ricordata la capacità di proporre non solo un mezzo, ma una soluzione “macchina/accessori/servizio”, completa quindi di proposte finanziamento e di contratto di manutenzione e adeguata ai bisogni reali (locali) del cliente: per esempio, come è stato ribadito, un sollevatore telescopico con un’altezza di lavoro di 14 m e una capacità di carico di 4 t non viene configurato nello stesso
modo se il cliente lavora nell’Europa del Nord o in Australia o nell’Asia del Sud. Grande l’importanza data alla qualità, dalla scelta dei componenti ai circa 100 punti di controllo nel corso dell’assemblaggio della macchina. Altri punti di forza: l’ampia gamma di prodotti, la rete di 1.400 concessionari in più di 120 Paesi, la formazione dei tecnici di assistenza post vendita, la rapidità di consegna dei pezzi di ricambio grazie all’efficienza dei due centri logistici del Gruppo (in Francia e negli Usa). Da segnalare anche la piattaforma dell’usato con i mezzi classificati in base a uno dei quattro livelli di certificazione di garanzia del costruttore: One, Pro, Pro + ed Expert.
Soluzioni customizzate per nuovi mercati L’evento ha rappresentato un’ulteriore occasione di scambio con tutte le parti coinvolte, per raccogliere le loro necessità concrete. Come sottolineato, ai bisogni espressi dai clienti seguono regolarmente nuovi prodotti. Lo testimonia, tra gli altri, il sollevatore telescopico a forte tonnellaggio equipaggiato con pinza per pneumatici o cilindri (nella foto in apertura di articolo): tra le principali novità presentate in Spagna, è una soluzione nata per soddisfare le esigenze delle cave e delle miniere, un mercato in cui Manitou sta investendo fortemente, come dimostra anche la recente creazione del club utilizzatori “Mining”. Nel corso dell’evento inoltre è stato presentato il progetto per lanciare un club di esperti mondiali dell'edilizia e di clienti Manitou.
OLTRE AI TELESCOPICI Davvero numerosi i modelli esposti sul red carpet, per ogni settore di riferimento del Gruppo, dall’agricolo all’industriale. Per quanto riguarda il segmento di mercato che più ci interessa, quello delle macchine per le costruzioni, vi segnaliamo la presenza dei sollevatori telescopici MT 625, MT 1440, e quelli della gamma MRT 2150, compresa la versione MRT 2150 Bi-Energy. Durante l’evento, Manitou ha comunicato di voler ampliare la gamma di piattaforme ae-
ree, oggi composta da modelli elettrici (scissor, verticali e articolate) e diesel (scissor, articolate e telescopiche). Gran parte della gamma (rinnovata di recente) è pensata per il noleggio, soprattutto grazie alla facilità di impiego e alla manutenzione agevolata. Segnaliamo tra l’altro che il noleggio rappresenta un’area di mercato decisamente appetibile per Manitou, nella quale il Gruppo è sempre più orientato, con macchine sia per l’edilizia, sia per l’industria.
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Come immagina i sollevatori telescopici nel settore delle costruzioni nel prossimo futuro? La sicurezza sarà uno degli elementi sempre più prioritari nelle macchine del futuro, con dispositivi in grado di limitare al massimo gli incidenti sul lavoro. Altra direzione che stiamo perseguendo è quella di credere sempre di più nella business unit dedicata agli accessori, fondamentali per poter offrire una soluzione completa, composta sì dalla macchina, ma anche dalla attrezzatura e dal servizio post-vendita, quindi per esempio investiremo risorse per velocizzare ulteriormente le operazioni di cambio attrezzo. Cercheremo anche di ampliare la gamma, offrendo così un maggior range di altezze di lavoro; infatti oggi il mondo dell’edilizia è sempre più variegato, con esigenze sempre più differenziate a seconda del tipo di operazione da svolgere. Come pensate di seguire le evoluzioni normative inerenti alle motorizzazioni? Il rischio principale che corrono i costruttori di macchine è quello di essere o troppo in anticipo o troppo in ritardo rispetto alle nuove normative, quindi è fondamentale collaborare strettamente con le case produttrici di motori. Manitou, oltre ad aver stipulato numerosi accordi con i principali brand (tra cui John Deere, Kubota, Perkins) ricopre un ruolo di primo piano nello sviluppo del motore, arrivando a riprogettare la macchina in base alle nuove caratteristiche del motore stesso: i continui adeguamenti ci stanno spingendo verso una maggiore modularità del mezzo.
Eric Lambert 0RESIDENTE DELLA $IVISIONE 24( 2OUGH 4ERRAIN (ANDLING DI -ANITOU
Ritorno al futuro
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Dal passato al futuro, il passo è breve, e così, in occasione dell’evento sono stati esposti tre nuovi concept futuristici (nella sequenza più in basso): un sollevatore a rampa, un sollevatore telescopico con telaio fisso e una piattaforma automotrice; alcuni dei plus tecnici presenti in questi modellini saranno disponibili da fine 2013 sulle versioni evolute dei modelli attuali.
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I marchi del Gruppo Manitou, insieme, collezionano ben 325 anni di storia: un percorso costellato di numerose innovazioni con più di 63 brevetti. I modelli più significativi, quelli che hanno segnato una tappa importante nell’evoluzione del Gruppo, erano in bella mostra (sono visibili nella prima sequenza fotografica qui sotto), sempre sul tappeto rosso, accanto a quelli di nuova generazione.
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DI
DANI ANIELA ANIE EL STASI
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SIIAMO AM GLI UNICI ITALIANI AD AVER PARTECIPATO ALL A LL’EEVENTO V VOLVO CE A LORIENT, IN FRANCIA. OLLTRE TRE AD AVER TOCCATO CON MANO I NUOVI NUOV MODELLI, ABBIAMO PROVATO L’ADRENALINA DELLA D ELLA VOLVO OCEAN RACE
Nella foto di sfondo e nella sequenza a lato, alcuni momenti della presentazione dinamica delle novità Volvo Construction Equipment. Il lettore attento noterà che nella prima foto in alto è immortalato un modello storico, uno dei primi caricatori gommati targati Volvo BM. In basso alcuni momenti della Volvo Ocean Race.
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MACCHINE&COMPONENTI fine giugno siamo approdati a Lorient, in Bretagna, nel Nord-Ovest della Francia, per l’evento organizzato da Volvo Construction Equipment, dedicato alla stampa internazionale. Unica rivista italiana presente tra più di 30 testate europee, mediorientali e africane, abbiamo avuto modo di toccare con mano le più recenti novità lanciate dall’azienda svedese. Ma non solo: oltre al suggestivo machine-show e ai test drive, la due giorni è stata molto intensa,
Dalla terra
AL MARE
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A
un’occasione per farsi un’idea dello sviluppo e dei progetti del brand nella regione EMEA e anche per vedere da vicino l’adrenalinica Volvo Ocean Race. Tra i numerosi fatti da mettere in rilievo, sottolineiamo il trend positivo registrato da Volvo CE nel primo trimestre 2012, confermato anche nel secondo: negli ultimi tre mesi, a livello mondiale, è stato riscontrato un incremento del 15% del fatturato, del 35% dell'utile di esercizio e del 13,3% del margine di esercizio. RST
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M MT
TRASFORMISMO OPERATIVO: DA POSATUBI A ESCAVATORE In un cantiere nei pressi di Lorient, proprio per omaggiare la regata Volvo Ocean Race, una ventina di macchine hanno messo in scena uno show a tema nautico terminato con la suggestiva alzata delle vele. Lo spettacolo ha coinvolto i modelli più recenti: gli escavatori Serie D, le pale gommate Serie G, i dumper Serie F, oltre alle terne, alle macchine stradali e alla nuovissima posatubi PL3005D, presentata in anteprima in quella occasione e caratterizzata da un telaio tipo escavatore con rotazione a 360 gradi (al ri-
Bello ed equilibrato
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Ne abbiamo già parlato, ma lo ribadiamo: lo scorso marzo, il dumper articolato A40F di Volvo CE, a Essen, in Germania, ha vinto uno dei premi red dot product design awards 2012, il “best of the best”, la certificazione di qualità che premia i design all’avanguardia. Ammiraglia della flotta di dumper Serie F, l’A40F è in grado di garantire una produttività elevata nel modo più efficiente e sicuro e, come fanno notare dall’azienda, è più efficiente del precedente modello Serie E dato che consuma anche meno carburante.
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Nelle immagini, altri momenti del machine-show svoltosi in Francia. In particolare, nella penultima e ultima foto della sequenza, si scorge la PL3005D, la nuova posatubi Volvo con telaio tipo escavatore, con un peso operativo di circa 35.111 kg e una capacità di sollevamento di 50 t.
guardo vedi articolo a pag. 58 di Costruzioni dicembre 2011). Rispetto alle tradizionali posatubi a braccio laterale, la PL3005D è in grado di posare tubi pesanti e di grandi dimensioni in un qualsiasi punto attorno alla macchina. Il design brevettato consente di convertire la macchina in un escavatore standard sostituendo i bracci: a tale scopo è disponibile un kit di scavo e l'impianto idraulico è ottimizzato per l'utilizzo della macchina come posatubi o come escavatore.
Zona strategica
L’Europa, il Medio Oriente e l’Africa sono zone in cui Volvo sta investendo per raggiungere obiettivi importanti e superare le gravi difficoltà causate dalla crisi economica. Lo dimostra la costituzione della nuova regione EMEA, presieduta da Tomas Kuta (nella foto a destra) e costituita da 120 Paesi con 70 dealer. Tra le novità più significative per questa regione ricordiamo il lancio a Intermat degli escavatori a raggio di rotazione ridotto ECR145D/ECR235D, degli escavatori pesanti EC380/480D, oltre che di nuovi rulli e vibrofinitrici. Altri fatti salienti: gli investimenti per ampliare gli stabilimenti produttivi europei e gli hub logistici (come quello di Gent in Belgio, che servirà Europa, Russia, Turchia e Africa), e la realizzazione di un nuovo stabilimento di 20.660 mq a Kaluga, in Russia, che sarà completato nel 2013 e produrrà 6 modelli di escavatori per il mercato russo.
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MACCHINE&COMPONENTI
Real life
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Durante l’evento abbiamo testato anche i nuovi cab simulator di Volvo CE, sviluppati con l’obiettivo di portare nei corsi di formazione le condizioni operative reali di utilizzo delle mmt. La gamma si compone di tre simulatori, altamente realistici, per pale gommate, dumper articolati ed escavatori. Nella cabina del simulatore i comandi sono identici a quelle delle macchine Volvo, la grafica è 3D e sono stati riportati perfettamente il rumore del motore e la sensazione di viaggiare su terreni accidentati.
Il 2012 è un anno importante per Volvo Construction Equipment. Celebra infatti il 180esimo anniversario della nascita, un traguardo che ne fa la più antica società al mondo tra quelle ancora in attività nel settore delle macchine da cantiere. Fondata da Johan Munktell nel 1832 a Eskilstuna, in Svezia, come rivendita di macchine da cantiere, si è poi evoluta nel corso del tempo, ampliando man mano la gamma di prodotti (venduti in 130 Paesi) e lanciando diverse innovazioni, fino ad arrivare a quelle più recenti, tra cui il sistema di pesatura a bordo, per i dumper articolati Serie F, vincitore dell’Intermat Innovation Award. A proposito di novità, ricordiamo che, nel complesso, nel corso del 2012, si parla di ben 60 nuovi modelli (sia mmt sia macchine stradali), che vanno ad aggiungersi ai 50 lanciati nel 2011.
Giro del mondo in 270 giorni La due giorni è stata un’occasione per assistere alla penultima tappa della Volvo Ocean Race 2011/2012, la In-Port Race Lorient, prima dello scatto finale verso il traguardo a Galway, in Irlanda (svoltosi poi a luglio). Un’emozione unica, da lasciare senza fiato. Iniziata lo scorso ottobre ad Alicante, in Spagna, la regata firmata Volvo ha toccato i porti di Città del Capo in Sudafrica, Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, Sanya in Cina, Auckland in Nuova Zelanda, Itajaì in Brasile, Miami negli USA e Lisbona in Portogallo (oltre alle ultime due tappe). Vincitore assoluto il team francese Groupama, che ha avuto la meglio sugli altri equipaggi (Camper, Emirates Team New Zealand, Puma, Team Telefónica, Abu Dhabi e Sanya).
Sopra, tre modelli storici Volvo: dall’alto in senso orario, il grader Type 22 del 1942, il caricatore gommato BM H1035 WL del ‘54 e il BM DR631 ADT del ‘66. Sotto, due scorci della Volvo Ocean Race: il padiglione Volvo allestito nel Race Village, dove era possibile informarsi sulle varie gamme di prodotti Volvo, e gli equipaggi durante la In-Port Race Lorient.
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M MT
Una storia lunga 180 anni
L’ambiente, un valore prioritario Non solo una dichiarazione d’intenti, ma un progetto concreto, da mettere in atto giorno dopo giorno. Volvo CE aderisce al programma Climate Savers del WWF dal 2010, l’iniziativa finalizzata alla riduzione di CO2 da parte delle aziende partecipanti. Ora che all’iniziativa partecipano anche Volvo CE, SDLG e Volvo
68 Costruzioni agosto_settembre 2012
Buses, il Gruppo Volvo aspira a ridurre di oltre 30 milioni di tonnellate la quantità di CO2 emessa dalle sue macchine (prodotte prima del 2014) nel corso della loro vita utile, rispetto a quelli prodotti nel 2008. Entro il 2014 verranno ridotte anche del 12% le emissioni degli impianti produttivi del Gruppo.
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AUTOGRÙ - GRU CINGOLATE
SHOW
Nell’immagine di sfondo la scenografica presentazione della nuova gru cingolata LR13000 da 3.000 t di capacità massima. Ha sollevato 1.430 t composte da una serie di modelli più piccoli: LR11350, LR1350/1 e LTR1100 che a sua volta ha sollevato un modellino di LG1750 (scala 1:50) e uno di LTM1045 (scala 1:87) dando prova di massima stabilità.
o scorso giugno siamo stati alla quinta edizione delle Giornate del Cliente che lo stabilimento Liebherr di Ehingen organizza ogni tre anni. “Equilibrio vincente” è il motto scelto per l’evento 2012, che ha visto circa 2.000 clienti invitati da tutto il mondo. Circa 120 i clienti Liebherr Italia che hanno partecipato. Le attrici protagoniste della due giorni sono state la nuova autogrù LTM 1750-9.1 da 750 t di portata massima, la telescopica cingolata LTR 1220 da 220 t e la mastodontica LR 13000 da 3.000 t (foto di sfondo), che ha sollevato 1.430 t sotto i nostri occhi ed è di fatto la più grande gru tralicciata su cingoli al mondo. Si tratta di un modello progettato per rispondere alle nuove esigenze costruttive del settore industriale e impiantistico (centrali elettriche e nucleari, raffinerie, piattaforme offshore...). Il braccio principale della LR 13000 può essere configurato da 60 a 144 m, quello a volata variabile da 18 a 126 m, mentre alla zavorra di 750 t in torretta si aggiungono una centrale sottocarro da 150 t e una derrick che arriva a 1.500 t. RST
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Liebherr LR 13000 Carico max. (sbraccio 12 m) 3.000 t Coppia max. di carico 65.000 tm Braccio principale 60 m - 144 m Braccio a volata variabile 18 m - 126 m Raggio massimo zavorra Derrick 54 m Zavorra torretta/zavorra centrale 750 t/150 t Zavorra derrick 1.500 t Motori Liebherr 2 turbodiesel V8 da 500 kW Potenza massima totale 1.000 kW
A destra, un elemento della prima LR 13000 in partenza per gli Stati Uniti. È lo chassis centrale della “numero uno” acquistata dalla Mammoet.
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Online www.liebherr.com
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MACCHINE&COMPONENTI
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La protagonista su gomma della due giorni in stabilimento è stata la nuova LTM 1750-9.1 da 750 t di portata massima che integra l’offerta Liebherr inserendosi tra la collaudata LTM 1500-8.1 da 500 t e la top di gamma LTM 11200-9.1 da 1.200 t. La LTM 1750-9.1 è caratterizzata da un braccio telescopico da 54 m, carro 9 assi e stabilizzatori posteriori amovibili (senza l’ausilio di un altro mezzo). Quest’ultima caratteristica permette di viaggiare su strada con il braccio telescopico e l’argano montati nel rispetto dei limiti delle 12 t/asse e quindi di contenere al massimo i tempi di configurazione macchina in cantiere. Smontando anche gli stabilizzatori anteriori (con l’ausilio di un’altra macchina) il peso scende persino sotto le 11 t /asse. Grazie a diverse prolunghe tralicciate la neonata può raggiungere i 154 m di altezza massima sotto gancio e sbracciare fino a 112 m.
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Innovativa: doppio motore a servizio Tutte le funzioni operative della gru sono alimentate dal motore montato in torretta: un quattro cilindri in linea da 270 kW e una coppia di 1.720 Nm. La LTM 1750-9.1 introduce però un’innovazione importante per affrontare situazioni d’emergenza. Nel caso, infatti, il motore della torretta abbia dei problemi, è possibile continuare a lavorare o comunque richiudere la macchina grazie al motore del carro, un potente otto cilindri diesel Liebherr da 500 kW di potenza e 3.000 Nm di coppia. Per fare questo è sufficiente eseguire tre collegamenti rapidi elettrici.
Comparto trasmissione Per i trasferimenti su strada, i 500 kW del motore V8 Liebherr sono scaricati a terra con una trasmissione a 12-velocità ZF TC-Tronic con retarder idraulico integrato. In parallelo può lavorare un convertitore di coppia che permette di eseguire manovre con la massima precisione e un intarder per garantire la funzione di “freno di servizio”. La 1750-9.1 LTM è dotata dei freni a disco con circuito ad aria compressa introdotti nel 2006 con la LTM 1130-5.1.
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AUTOGRÙ - GRU CINGOLATE
LTM 1750-9.1
Sopra la LTM 1750-9.1 sul nuovo piazzale dei collaudi di Ehingen mentre monta in autonomia i propri stabilizzatori posteriori. Asportando solo loro, infatti, si viaggia su strada con meno di 12 t per asse.
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MACCHINE&COMPONENTI LTR1220 pacità massima di sollevamento di 220 t e un braccio telescopico da 60 m che deriva da quello del modello LTM 12205.2. Ai 60 m di telescopico si possono aggiungere: un falcone da 12,2 m allungabile a 22,2 m, due prolunghe fisse da 7 m e un falcone a volata variabile inclinabile da 0° a 45° anche sotto carico. Grazie al carro cingolato il nuovo modello offre eccellenti doti fuoristrada, può sollevare carichi e traslare con essi. Rispetto ai modelli della serie LR, caratterizzati da bracci con struttura a traliccio, quelli LTR con braccio telescopico sono più agili, versatili e di veloce configurazione.
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Durante le Giornate del Cliente 2012 è stata presentata anche una nuova gru della serie LTR caratterizzata da un sottocarro cingolato e braccio telescopico con sistema telescopico Telematik, come sulle autogrù gommate. Dopo aver presentato sei anni fa l’innovativo modello LTR1100 da 100 t di portata massima, il costruttore tedesco ha poi introdotto la LTR1060 da 60 t e la LTR 11200 da 1.200 t che si distingue per la struttura dotata anche di 4 stabilizzatori ed è particolarmente indicata per l’allestimento e la manutenzione di parchi eolici. La novità di questa serie si chiama LTR 1220, vanta una ca-
La LTR 1220 è stata svelata in anteprima mondiale lo scorso giugno. Ha un carro cingolato, un braccio telescopico da 60 m e una portata massima di 220 t. In configurazione di lavoro è larga 5 m e pesa 90 t ma può privarsi in autonomia dei cingoli: in questo caso pesa 54 t è larga 3 m ed alta 3,2 m. Sempre per esigenze di trasporto si può alleggerire fino a 47 t.
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Con la LTR la gamma delle telescopiche cingolate si allarga. Grazie alla portata di 220 t e al braccio da 60 m la neonata è ideale come macchina “batticulo”, ossia come gru di supporto nel montaggio di pale eoliche e in generale negli allestimenti industriali. Il motore è un sei cilindri in linea da 230 kW di potenza massima.
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A destra, Diego Vernazza e sua figlia Giulia sul piazzale di Ehingen. All’evento non poteva infatti mancare la rappresentanza di una delle più strutturate aziende di sollevamento d’Italia. Stiamo parlando della Vernazza Autogrù che vi abbiamo presentato di recente quale esecutrice del varo della copertura dello Stadio delle Alpi di Torino (vedi Costruzioni gennaio 2012 a pag. 100).
Tra i protagonisti italiani del settore sollevamento presenti in stabilimento anche Carlo Runco della Runco Mario & Figlio e sua moglie Silvana. Li abbiamo fotografati davanti a una Liebherr LG 1750 da 750 t, modello particolarmente apprezzato dall’azienda per la costruzione di parchi eolici. Un’altra Liebherr targata Runco è la top di gamma LTM 112009.1 da 1.200 t.
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Willi Liebherr, presidente del cda Liebherr International, ha dato il benvenuto ai clienti presenti a Ehingen: “Questo è uno degli stabilimenti più strutturati del Gruppo. Oggi abbiamo presentato novità di prodotto che testimoniano i costanti investimenti che abbiamo fatto e che stiamo facendo per rispondere alle vostre esigenze. Il nostro obiettivo, e immagino sia anche il vostro, è quello di trovare ‘l’equilibrio vincente’ nonostante il momento storico che stiamo vivendo. Dopo il calo di produzione registrato nel 2010 a Ehingen oggi gli ordini sono tornati a crescere grazie a mercati extra europei”. “Nel settore delle gru tuttoterreno abbiamo una quota di mercato mondiale del 44% e prevediamo che il 2012 sarà un anno di stabilità. Anche quest’anno continueremo lo sviluppo di Ehingen investendo quasi 30 milioni di euro in ammodernamento e costruzione di un complesso che aumenterà versatilità produttiva e capacità nella realizzazione di macchine speciali”.
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PAROLA DI WILLI
IL GRUPPO DI CLIENTI ITALIANI IN STABILIMENTO
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MACCHINE&COMPONENTI
I N CONSEGNA A BOLZANO
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Tra le macchine esposte durante la due giorni di festa in stabilimento batteva bandiera italiana la LTM1100-4.2 della giovane società Alpikran di Bolzano. Nella foto a destra posano davanti all’autogrù Tamara Fliri e Alexander Gostner. Il loro parco macchine conta sei Liebherr con portate comprese tra le 60 e le 200 t. In parallelo al noleggio di autogrù, opera anche la storica società specializzata in vendita e noleggio di ponteggi flessibili di classe A del leader europeo “Altrad Baumann”, la Alpipoint.
Tra le autogrù targate Italia presenti a Ehingen la nuova LTM 1130-5.1 della Cretone Rex di Giulianova (TE) era la più potente con 130 t di portata massima. Abbiamo fotografato davanti alla nuova autogrù Fabio Cretone con la moglie Maria Cristina. Lui e suo fratello sono oggi titolari dell’azienda avviata dal padre Giuseppe nel 1975. “Puntiamo a garantire consulenza tecnica e servizi di noleggio autogrù a caldo di primo livello - ci ha spiegato Fabio - perché la fiducia del prossimo si guadagna con serietà e garantendo qualità. Abbiamo scelto questa Liebherr per il compromesso tra prestazioni e dimensioni del carro, ma anche per l’affidabilità e l’assistenza Liebherr”.
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Taglio calcestruzzo I nuovi dischi Tyrolit per la demolizione controllata di pavimentazioni in calcestruzzo
Tecniche demolitive General Smontaggi demolisce e ricostruisce il Ponte della Colombiera in tempo record
IN QUESTO NUMERO...
AGOSTO?SETTEMBRE
DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R
NEWS
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO
Tagliati per la qualità
inea per il taglio del calcestruzzo stagionato. È la new entry della gamma Premium (***) di dischi diamantati per il taglio di pavimenti in cls firmata TYROLIT che, progettata per operare in maniera
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ottimale con le macchine Hydrostress, garantisce un taglio netto e preciso, esente da vibrazioni e quindi in grado di mantenere l’integrità del materiale da tagliare. La nuova linea è pensata per il taglio e la demolizione di
strade, autostrade, piste aeroportuali, ponti ed edifici industriali, oltre che per la rimozione di lastre in calcestruzzo danneggiate e il taglio di murature in pietra fino a 50 cm di spessore. Tra i punti di forza: lunga durata e bassa pressione di taglio per preservare la macchina portante. Sono tre i modelli al top, con segmenti saldati al laser: l’FSL***-C per macchine
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Intervento in prima serata Lo scorso 12 luglio Armofer Cinerari Luigi ha bucato letteralmente lo schermo. In quella data, in prima serata, su Rai 1, la trasmissione Superquark di Piero Angela ha infatti dedicato uno speciale al tema delle demolizioni. La società di Siziano (PV) è stata selezionata quale azienda d'eccellenza del settore per eseguire diverse riprese per alcuni cantieri e differenti tecniche d'intervento. Un’occasione importante per fare conoscere e comprendere ai non addetti ai lavori la complessità che si cela dietro alle operazioni di demolizione.
fino a 15 kW di potenza, realizzato con diametri da 350 a 1.000 mm; l’FSM***-C con diametri fino a 1.200 mm e per macchine fino a 25 kW; infine, l’FSH***-C, fino a 1.000 mm di diametro e per macchine con potenza fino a 50 kW. Tutta la gamma Premium è realizzata con la tecnologia brevettata TGD (Tyrolit Grain Distribution), una particolare geometria dei segmenti che ne preserva l’anima in acciaio dall’usura e assicura una velocità di taglio elevata grazie a una distribuzione uniforme delle polveri diamantate. ^^^ [`YVSP[ JVT
Progetto ad alta tecnologia Il complesso impiantistico integrato Caparrone di Collecorvino (PE) è stato progettato da Deco (www.decogroup.it) utilizzando la tecnologia AUTODESK. Nel dettaglio, la società specializzata nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti per il trattamento, smaltimento e recupero di rifiuti solidi urbani con relativa produzione di energia dal gas di discarica, ha adottato le suite Autodesk Building Design e Autodesk Product Design, rispettivamente per la progettazione architettonica e per la topografia e progettazione meccanica. Prodotti versatili e di facile utilizzo, ad hoc anche per il settore riciclaggio.
Più durata, meno vibrazioni ra le numerose novità presentate la scorsa primavera al salone parigino da WACKER NEUSON, non mancano quelle dedicate al settore della demolizione. Vi segnaliamo, in primis, il martello demolitore elettrico EH 25 (nella foto a destra) che offre un’elevata potenza di abbattimento e un peso contenuto grazie a un sistema a percussione brevettato e ottimizzato per le onde d’urto. Tutte peculiarità che rendono il martello estremamente produttivo. La trasmissione priva di spazzole di carbone non richiede manutenzione e offre
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quindi una lunga durata. Da mettere in risalto anche le ridotte vibrazioni manobraccio (HAV), che consentono tempi di impiego più lunghi e un maggiore comfort per gli operatori. Inoltre, grazie a un design e a un’architettura di semplice concezione, è possibile eseguire la manutenzione in modo completamente autonomo. Per gli addetti alle operazioni di demolizione, sempre a Intermat, è stata presentata anche la nuova gamma di dischi diamantati che, suddivisa in tre categorie, offre un prodotto ad hoc per ogni campo di applicazione (ne
abbiamo parlato in modo approfondito sul numero di maggio 2012, pagina 64). Quello delle attrezzature per l’edilizia è un segmento su cui Wacker Neuson sta investendo molto. Nel 2011 l’azienda, nell’ambito della strategia di crescita, si è concentrata su una maggiore penetrazione nei mercati dell’Europa centrale e dell’America del Nord. Tra gli obiettivi futuri: proseguire sulla strada di una costante internazionalizzazione delle attività e ampliare le strutture dedicate alla commercializzazione e al servizio assistenza dislocate non solo in
Europa e in Nord America, ma anche in America meridionale e in Asia. ^^^ ^HJRLYUL\ZVU JVT
Generazione evoluta
ATTUALITÀ & PRODOTTI
Nella foto a sinistra è messa in risalto la grande trasportabilità delle nuove centraline idrauliche LP 9-20 Atlas Copco. Nell’immagine sopra l’LP 18-40 PE a benzina, contraddistinto da un design in grado di assicurare facilità di impiego e maneggevolezza.
Numerose le migliorie apportate nelle nuove centraline idrauliche Atlas Copco, a partire da soluzioni tecnologiche per una maggiore sicurezza e praticità d’uso. Vasta la gamma di utensili da utilizzare in abbinata apacità di raffreddamento migliorata e protezione integrale di tutti i componenti. Sono queste le caratteristiche salienti delle centraline idrauliche di nuova generazione ATLAS COPCO. Il modello LP 9-20 in particolare (disponibile sia nella versione a benzina LP 920 P sia in quella elettrica LP 9-20 E), rappresenta un’ulteriore evoluzione della seria LP 18. Tra i plus da mettere in rilievo:
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Demolitori in tre versioni Tra gli utensili da utilizzare con le centraline idrauliche Atlas Copco ricordiamo i demolitori idraulici portatili con impugnatura a T, disponibili in ogni classe di peso e in grado di adattarsi alle misure più comuni di scalpelli. La maggior parte dei modelli è disponibile in tre versioni: Standard, E e HBP. Le versioni E offrono le stesse prestazioni dei modelli Standard, ma con livelli di vibrazioni inferiori fino al 70%. Per una contropressione più elevata nella linea di ritorno, risulta ideale invece la versione HBP (High Back Pressure), alimentabile da qualsiasi presa idraulica.
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il sistema di filtrazione dell’olio raffinato, il filtro a vite, il bypass incorporato e il controllo termostatico della temperatura dell’olio. Da segnalare anche il grande filtro idraulico montato direttamente sull’attrezzatura, il sistema POD (Power on Demand), che riduce automaticamente al minimo il regime del motore quando l’utensile non è utilizzato, aumentandolo quando richiesto. A favore della facilità di impiego e della sicurezza, la versione elettrica è dotata di relè di protezione per il motore e di connettori a inversione di fase. L’LP 9-20 inoltre è anche semplice da trasportare in cantiere, grazie al peso ridotto (76 kg l’LP 9-20 P e 68 kg l’LP 9-20 E), all’impugnatura ripiegabile, alle barre
incrociate e alle ruote in posizione centrale: tutti questi accorgimenti garantiscono una distribuzione ottimale del peso e consentono a una sola persona di spostare l’attrezzatura agevolmente. “Tutti i raccordi e le leve sono facilmente accessibili, per esempio quelli per il collegamento dell’aria e la sostituzione dei filtri”, spiega Jan Byrresen, responsabile della linea di prodotti. “Il gancio centrale assicura la massima comodità di sollevamento e i flessibili sono supportati da un telaio durante il trasporto”. La gamma di utensili idraulici portatili Atlas Copco da abbinare alle nuove centraline è davvero ampia: perforatrici da roccia, pompe sommergibili, troncatrici idrauliche, carotatrici, demolitori fino agli ultimi nati, i battipali HD (Heavy Duty). ^^^ H[SHZJVWJV JVT
TECNICHE DEMOLITIVE n’operazione (anzi due) a tempo di record. Qualche mese fa, Impregilo, e in particolare il Consorzio Cociv, del quale fanno parte anche Condotte Tecnimont e Argo Costruzioni Infrastrutture, ha commissionato a General Smontaggi l’attività urgente di demolizione e di ri-
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costruzione del Ponte della Colombiera ad Ameglia (SP), sul fiume Magra, crollato durante l’alluvione dello scorso ottobre. Il primo weekend di luglio, dopo 75 giorni di lavori, la nuova struttura è stata riaperta al traffico. Nel corso dell’inaugurazione, il presidente della
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO
DETTO, fatto! IN SOLI 75 GIORNI GENERAL SMONTAGGI HA DEMOLITO E RICOSTRUITO IL PONTE DELLA COLOMBIERA, CROLLATO LO SCORSO AUTUNNO. DUE OPERAZIONI COMPLESSE, OSTACOLATE DA NUMEROSE DIFFICOLTÀ ED ESEGUITE NEL PIENO RISPETTO DEI TEMPI DI
DANIELA STASI
Regione Liguria Claudio Burlando, l’assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita e il sindaco di Ameglia Umberto Galazzo hanno ringraziato General Smontaggi e le altre imprese, progettisti e maestranze che hanno lavorato duramente, su più turni giornalieri, per riaprire il ponte non troppo tardi
per la stagione estiva. L’economia locale, basata per lo più sul turismo balneare, aveva risentito pesantemente dell’isolamento: per raggiungere Ameglia dalla vicina Toscana occorreva infatti allungare la strada di oltre 15 km. RST
TECNICHE DEMOLITIVE
DEMO VISTA FIUME
Occhio alle spalle!
A fine aprile General Smontaggi ha iniziato la demolizione con un’autorizzazione eccezionale da parte del Commissario speciale per l’alluvione, che ratificava l’intervento e il conseguente dragaggio per il recupero degli inerti. Oggetto della demolizione è stata la parte di ponte sul fiume rimasta integra (circa la metà dell’intera struttura), oltre alle spalle ancora presenti. Preliminarmente sono stati rimossi i guard rail, i servizi, i sotto-servizi e l’asfalto. Il ponte presentava un’asse delle spalle di 150 m con sei campate, mentre il nuovo ponte ha mantenuto i 150 m di lunghezza però con tre campate di circa 50 m l’una.
La demolizione è iniziata dalla spalla del ponte sul lato di Carrara dove c’era il moncone di una trave Gerber: la trave lavorava a bilancia e aveva tanto peso a destra quanto a sinistra per cui non era possibile salire sul manufatto con l’escavatore e lavorare da sopra. I tecnici di General Smontaggi hanno quindi deciso di utilizzare un escavatore con braccio lungo da 22 metri (un Komatsu PC340 Demolition) che, sulla parte sana della spalla, riuscisse a coprire tutta la luce della Gerber (abbattuta da un’unica posizione). Il braccio lungo ha lavorato un po’ meno della sua estensione massima e grazie a un sistema computerizzato, che dà più pressione ai cilindri idraulici, si è riusciti a gestire la notevole distanza. Ricordiamo che il mezzo montava anche zavorre maggiorate, per cui è stato possibile effettuare tutto il lavoro con lo stesso escavatore. Infatti la stessa pila situata a 5 m di distanza dalla spalla scendeva poi per circa 9-10 m in profondità (8 per arrivare a filo acqua e poi 1,5-2 sott’acqua). Dalla stessa posizione sopra la spalla, finito di demolire la Gerber, sono stati abbattuti il pulvino e i due pilastri che arrivavano in acqua fino alla testa delle fondazioni. Anche le operazioni subacquee sono state eseguite con l’escavatore (e quindi con il martello idraulico), aggiungendo una mandata di aria compressa sulla massa battente (lavorando in acqua salata, si è reso necessario procedere al lavaggio quotidiano delle attrezzature impiegate). Con questa tecnica sono state demolite sia la parte di ponte e spalla “lato Carrara”, sia della parte spalla “lato Spezia”.
SOTTO IL PONTE Fase successiva: la demolizione della monumentale Gerber sorretta dai due pilastri in piena acqua, lunga circa 36 m circa, dal peso di oltre 400 t, una specie di “isola”. In via preliminare, sulla testa della Gerber erano state poste 40 t di pani in ghisa per ridurre le vibrazioni del ponte in ferro scorrevole al passaggio dei mezzi (avevano cioè la funzione di contrappesi). Prima dell’inizio della demolizione è stato praticato un foro sulla testa della soletta, procedendo alla rimozione manuale dei pani stessi: tale lavoro ha impegnato sei persone per due giorni ed è stato eseguito in contemporanea alla demolizione della spalla “lato Carrara”, in un’ottica di massima ottimizzazione dei tempi. Nel frattempo sono iniziate le operazioni marittime, eseguite con attrezzature ad hoc: un pontone e una chiatta da 40 x 20 m, attraccata al molo su cui è stato caricato un Daewoo 400 da 400 q equipaggiato di pinza NPK 36. È stato necessario fissare la posizione dell’escavatore sulla chiatta, che poi è stata ancorata e tirantata sulla posizione centrale. Il RINA (Registro Italiano Navale) ha così omologato chiatta e macchina per la demolizione. La demolizione è stata focalizzata non tanto sulla velocità, sempre vincolante, quanto sulla dimensione dei pezzi demoliti, perché un successivo recupero sarebbe stato impossibile su 6-8 m di fondo.
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R ECUPERO SUBACQUEO Dopo la demolizione è entrato in scena il pontone munito di una zona di carico e l’escavatore a fune Lienherr HS855 equipaggiato con un polpo di 3 m di apertura con cui General Smontaggi ha salpato il materiale. Si è trattato di un’operazione delicata, svolta in completo sincronismo con l’escavatore posizionato sulla chiatta, occupato a tagliare i tondini della trave. Il materiale è stato poi portato a terra, frantumato, deferrizzato e ha seguito il percorso standard di demolizione secondaria. Il tutto con la complessità di gestire un doppio cantiere (ricordiamo che l’unico mezzo di trasporto veloce era il gommone di servizio). In totale i volumi demoliti stimati ammontano a 3.000 m³, di cui 1.500 in opera; altrettanti erano caduti e si trovavano sott’acqua.
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Il nuovo Ponte della Colombiera. Attualmente l’impalcato è provvisorio, quello definitivo sarà realizzato a breve.
Ultimo step: la costruzione Il progetto prevedeva la realizzazione di due pile, ciascuna composta da quattro pali da 1.500 cm di diametro. Dopo un dragaggio preliminare che ha dato come risultato solo materiale vergine (limo di fondo fiume), si è proceduto a infiggere col vibroinfissore le camicie metalliche
di circa 20 metri, realizzate saldando più tubi tra loro sul pontone (vedi foto a lato): l’infissione non è stata semplice, infatti a 12 m di profondità gli operatori si sono imbattuti in numerosi ostacoli, quindi sono stati eseguiti dei salpamenti per portare via materiale e liberare il più possibile; basti dire che sono emersi persino dei relitti e dei pezzi di imbarcazioni. Spieghiamo meglio: le vecchie fondazioni (che da progetto non avrebbero dovuto esserci), a suo tempo scalzate dal fiume, rimanevano sorrette solo sui pali lesionati che, cedendo durante la piena, han-
no proiettato tutto il manufatto di fondazione nella fossa naturale adiacente, in piena interferenza con le pile del nuovo ponte in costruzione. General Smontaggi ha dunque organizzato un rilievo subacqueo, reso ostico dalla scarsa visibilità, che non andava oltre i 30 cm, ed è riuscita a infiggere tutti i pali in modo preciso. Le attività sono continuate con la costruzione delle pile ed è stato realizzato l’ammodernamento delle spalle con la realizzazione delle berlinesi sia sul lato Carrara sia sul lato di La Spezia. Sono stati poi armati e gettati i pulvini e sono stati posati e battuti i baggioli (i punti di appoggio del ponte provvisorio).
c La macchina per la realizzazione dei pali (Sostain SGF) è dotata di un’asta in grado di scendere fino a 45 m di profondità, sensibile a ogni minima oscillazione. La chiatta dunque è stata stabilizzata secondo il “modello Venezia” (le era consentito infatti solo il sollevamento e abbassamento dovuto all’alta e bassa marea). Per limitare al massimo le oscillazioni, l’azienda ha issato a bordo un caricatore gommato compatto che arrivasse fin dietro la macchina pali, la quale si girava su se stessa e ne riempiva la benna; la pala arrivava poi sul ciglio del lato opposto della chiatta dove riempiva la benna di un’altra pala gommata che riversava tutto in vasche. Tutto questo procedimento è stato attuato per ben 640 m³, prima da una parte e poi dall’altra.
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PREZIOSO ACCORGIMENTO
Parliamo di un cantiere, ma in realtà era come se fossero due cantieri separati con attività diverse, una marittima e una terrestre. Per la sua straordinarietà, descriviamo più volentieri l’attività marittima ma anche a terra sono state fatte delle attività importanti sulle spalle. Ci siamo confrontati con difficoltà stimolanti, che ci hanno costretto a imGeom. piegare il doppio del tempo previsto, poi Massimo recuperato raddoppiando i turni di lavoro. Il cronoprogramma era molto stretto perché Curletto non si poteva dilazionare l’apertura del ponte ne- 2ESPONSABILE DEL CANTIERE PER anche di un giorno. Abbiamo lavorato tutti i sabati 'ENERAL 3MONTAGGI anche su due turni e la domenica nella fase di costruzione, piuttosto problematica. Sulle opere della posa del ponte provvisorio siamo riusciti a recuperare 10 giorni. È stato fatto uno sforzo importante, riconosciuto dalla Committenza, dagli Enti, dal Comune, dalla Provincia e dagli stessi abitanti. Adesso le attività sono completate al 100% anche nelle aree espropriate provvisoriamente adiacenti alle spalle di privati, che sono state ripristinate e quindi riconsegnate. Il parco macchine, la tecnologia e le risorse sono solo una componente del successo di queste grandi opere, il valore più importante per un’azienda sono gli uomini: come i Geom. Giancarlo Diegoli, Geom. Luca Bindini e Geom. Giuseppe Borro che con la loro professionalità e costante presenza, sono stati gli artefici di questo grande risultato di General Smontaggi.
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Autobetonaggio Le nuove autobetoniere autocaricanti di Dieci esposte in Brasile, allâ&#x20AC;&#x2122;M&T Expo 2012
Mmt La nuova Serie 10 degli escavatori Komatsu in prova al Drive Test lombardo
IN QUESTO NUMERO...
AGOSTO?SETTEMBRE
CAVE
ALCESTRUZZO C
I N COLLABORAZIONE...
OPERATIVITÀ È LA PAROLA D’ORDINE PER L’OSSERVATORIO SUL CALCESTRUZZO E SUL CALCESTRUZZO ARMATO, CON OPERAZIONI
I RISULTATI SI VEDONO
on la presenza di 53 rappresentanti di 6 istituzioni pubbliche e 34 organizzazioni associative e sindacali, l’ultima riunione dell’Osservatorio sul Calcestruzzo e sul Calcestruzzo Armato (7 giugno 2012) ha avuto un carattere operativo. Sono stati presentati i primi risultati delle attività di vigilanza e controllo avviate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici a seguito delle segnalazioni raccolte dalla Segreteria tecnica dell’Osservatorio (affidata ad Atecap). L’ipotesi della presenza, nella provincia di Cosenza, di impianti di produzione di calcestruzzo preconfezionato privi della certificazione FPC obbligatoria ai sensi del d.m. 14/01/2008, ha portato all’avvio di verifiche documentali alle quali seguiranno eventuali visite ispettive in sito. Approfonditi controlli su un certificato di prove hanno consentito di evidenziare una contraffazione e il Servizio Tecnico Centrale sta coinvolgendo tutti i soggetti istituzionalmenOsservatorio sul calcestruzzo e sul calcestruzzo armato te competenti per verificare le azioni da intraprendere. È un organismo istituzionale costituito dalle componenti pubbliche e private dell'intero segmento produttivo delle costruzioni in calcestruzzo e calcestruzzo armato, nel Nella stessa riunione sono stati istituiti quale trovano spazio, dialogo e iniziative comuni nell’ambito dell’applicazione delle quattro gruppi di lavoro (Sanzioni, norme tecniche per le costruzioni al settore produttivo del calcestruzzo, anche con Certificazioni, Database, Normativa). Nel riferimento alla promozione dei controlli sull’applicazione delle norme. dettaglio il Gruppo di Lavoro Sanwww.osservatorioca.it zioni, del quale fanno parte tutte le componenti istituzionali dell’Osservatorio, ha un carattere strategico: si occuperà dell’analisi del sistema sanzionatorio connesso all’applicazione delle Norme Tecniche per le Costruzioni e delle ipotesi di reato che si possano configurare a seguito del mancato rispetto delle stesse; avrà anche il compito di gestire le segnalazioni raccolte dall’Osservatorio e della programmazione delle iniziative di vigilanza e controllo sul territorio e sul mercato. Il Gruppo di Lavoro Certificazioni fornirà supporto al Consiglio Superiore nella redazione di una Circolare contenente “Istruzioni operative agli Organismi di certificazione del Controllo del processo di fabbri!4%#!0 ca FPC del calcestruzzo prodotto con processo industrializzato, ai sensi Presidente del § 11.2.8. delle Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al d.m. Silvio Sarno 14/01/2008”. Vice Presidenti Il fine è quello, da tempo auspicato dall’Associazione, di uniformare il Andrea Bolondi Antonella Marrollo comportamento degli organismi e di restituire così valore alla certificaGiancarlo Sirchia zione FPC. Stefano Vezzola Il primo obiettivo del Gruppo di Lavoro Database è quello di progetDirettore tare un database dei certificati FPC da rendere accessibile sul sito Alberto de Vizio dell’Osservatorio al fine di fornire a Direttori dei Lavori e imprese un riferimento unico e istituzionale per il controllo dei requisiti degli impianti. Associazione Il Gruppo di Lavoro Normativa si occuperà della revisione delle Linee Tecnico-Economica Guida sul calcestruzzo edite dal Servizio Tecnico Centrale. In primo luodel Calcestruzzo Preconfezionato go è stata avviata la revisione delle “Linee guida per la messa in opera del Via Barberini, 68 - 00187 Roma calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccatel. 06 42016103 - fax 06 42020145 niche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive”. email: atecap@atecap.it - www.atecap.it
DI CONTROLLO
E VIGILANZA
E L’ISTITUZIONE
DI GRUPPI DI LAVORO
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& Figli s.r.l. FABBRICAZIONE ATTREZZATURE PER SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
0 0 5I 2 5 5 19 0 ANN
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Nella nostra gamma di produzione oltre agli ancoraggi per il sollevamento di manufatti prefabbricati in c.a. siamo in grado di fornire tutti gli accessori per il sollevamento e trasporto: tiranti in fune d’acciaio, tiranti in catena d’acciaio grado 8 e 10, sistemi di sollevamento in poliestere. Siamo inoltre, in grado di fornire qualsiasi tipo di fune in acciaio lucido, zincato o inoxidabile anche con i relativi accessori inox per scopi architettonici. Accessori come: ganci, grilli, carrucole, golfari, pinze per lamiere, profilati e cemento sia di produzione standard nazionali o internazionali che pinze e bilancini di sollevamento secondo le specifiche esigenze del cliente.
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ABBIAMO VISITATO
LA NUOVA SEDE SI PRODUCE
MA SI FA ANCHE RICERCA E CONSULENZA GRAZIE ALLA PARTNERSHIP CON L’IIC E LA TENSOFLOOR
Silvio Cocco, presidente dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo e fondatore di Teknachem e Tensofloor.
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iamo andati nell’operosa Brianza, a Renate, per visitare la nuova sede della Teknachem, azienda di cui abbiamo parlato più volte, specializzata nella produzione di additivi chimici per cementi e calcestruzzo. Nei medesimi spazi trovano luogo anche le sedi dell’IIC, Istituto Italiano per il Calcestruzzo, e di Tensofloor, società che effettua pavimenti industriali in postensione. Le tre realtà convivono sinergicamente, svolgendo attività complementari tra loro.
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DI TEKNACHEM, DOVE
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L’ISTITUTO I NFORMA
TRE inREALTÀ sinergia Prodotti più assistenza “Da quest’anno abbiamo stipulato un contratto tra Teknachem e IIC in maniera che IIC rappresenti la parte tecnica di Teknachem; l’IIC è regolarmente pagato da Teknachem, che è uno dei soci fondatori dell’istituto”, precisa Silvio Cocco, direttore d’orchestra di tutte e tre le realtà. “Ora i prodotti Teknachem sono venduti insieme all’assistenza tecnica, quindi Teknachem produce e vende, mentre IIC garantisce l’assistenza all’applicazione dei prodotti. È diventata una
) PARTNER ) ) # Istituto Italiano per il Calcestruzzo
Imparare facendo Oltre al presente, si pensa al futuro, a un segno da lasciare al settore del calcestruzzo di domani. E cosĂŹ il presidente dellâ&#x20AC;&#x2122;IIC ha pensato a unâ&#x20AC;&#x2122;Accademia delle Costruzioni, attualmente solo unâ&#x20AC;&#x2122;idea, un progetto da affinare e concretizzare. â&#x20AC;&#x153;Mi immagino lâ&#x20AC;&#x2122;Accademia come un ateneo libero che possa abbracciare ogni disciplina utile per costruire, dove poter fare formazione senza condizionamenti o limitiâ&#x20AC;?, spiega Silvio Cocco. â&#x20AC;&#x153;Mi piacerebbe mettere in piedi una rete di aziende che potrebbero dare vita a una realtĂ , dove si possa insegnare facendo, tramite la praticaâ&#x20AC;?. Unâ&#x20AC;&#x2122;idea per ora, un ideale di formazione permanente che forse un giorno potrĂ trasformarsi in realtĂ .
Nelle foto in questa pagina e in quella accanto, i vari ambienti che compongono la nuova sede delle societĂ Teknachem e Tensofloor e dellâ&#x20AC;&#x2122;Istituto Italiano per il Calcestruzzo. In particolare si intravedono lâ&#x20AC;&#x2122;impianto di miscelazione, lâ&#x20AC;&#x2122;esterno, gli uffici e la sala formazione.
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formula fissa. Naturalmente lâ&#x20AC;&#x2122;Istituto, al di lĂ di Teknachem, continua a fare ricerca, consulenza e formazione per chiunque ne chieda la collaborazioneâ&#x20AC;?. E Tensofloor? â&#x20AC;&#x153;Ă&#x2C6; unâ&#x20AC;&#x2122;azienda che mette in opera i materiali di Teknachem e le tecnologie dellâ&#x20AC;&#x2122;IIC. Esegue pavimenti indu-
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Nelle immagini a sinistra due scorci del laboratorio prove materiali: in questo spazio l’Istituto Italiano per il Calcestruzzo effettua i test sugli additivi, illustrati nel dettaglio nella pagina successiva. Ricordiamo che l’IIC si occupa di ricerca, consulenza e formazione per tutte le aziende che ne richiedono la collaborazione.
Qui sopra i tecnici dell’IIC al lavoro all’interno del laboratorio. Nelle foto a sinistra invece alcune fasi della produzione additivi. Nell’immagine in centro, in particolare, la centralina elettronica che consente di automatizzare la fase di miscelazione, prelevando i vari componenti nelle giuste quantità dalle cisterne di cui è composto l’impianto.
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striali e si occupa della manutenzione di grandi opere. È la parte applicativa del gruppo”.
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Tour operativo Entrando dall’ingresso principale, lo sguardo cade subito sul pavimento, vero biglietto da visita della sede stessa: si tratta infatti di una piastra unica in calcestruzzo per una superficie complessiva di 500 mq, senza tagli o giunti metallici. Un modo pragmatico per far vedere a chi varca la soglia, cosa sono in grado di realizzare i padroni di casa. Si procede poi nella sala dedicata allo svolgimento dei corsi di formazione, su cui l’IIC investe molte energie. Da lì si passa poi al laboratorio dove vengono effettuate le prove materiali, dove viene svolto il lavoro di assistenza per le aziende che producono calcestruzzo: l’IIC le segue sia a li-
vello di progettazione (per calcestruzzi con formulazioni particolari ad alte prestazioni e per calcestruzzi correnti normali), sia direttamente sugli impianti di produzione. Salendo al piano superiore si accede agli uffici, mentre l’intero piano inferiore è completamente dedicato alla produzione di additivi, con la prima parte dell’impianto di miscelazione costituito da otto cisterne, ognuna delle quali contiene 30 m³ di materie prime, per una produzione di 30 t/h di additivo. Queste ultime vengono poi prelevate da ciascuna cisterna in automatico, grazie alla centralina elettronica che riconosce i componenti e le quantità. A breve sarà trasferito dalla vecchia sede anche l’impianto che effettua le sintesi. In genere su queste pagine il testo scritto supera in abbondanza le immagini. Ecco, per questa volta facciamo uno strappo alla regola e vi proponiamo una sorta di tour fotografico della sede operativa. Ci sembra un buon modo per farvi vedere cosa è stato realizzato in concreto, senza troppi giri di parole.
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La prova dello spandimento che testa l’efficacia dell’additivo, valutando la sinergia tra additivo e cemento.
In piena attività Nel laboratorio prove materiali abbiamo seguito i tecnici al lavoro. “Testiamo tutti gli additivi su una malta normalizzata, composta da cemento e sabbia normalizzata”, spiega Valeria Campioni, vice presidente IIC. “L’efficacia dell’additivo viene misurata con lo spandimento, una prova determinante per vedere la sinergia tra additivo e cemento. Si determi-
Valeria Campioni, vice presidente IIC.
La formella in cui si determinano i tempi di presa.
L’armadio in cui vengono fatte maturare le formelle per 24 ore.
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I blocchetti disarmati e numerati, collocati in acqua.
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Il test di rottura a flessione, prima e dopo la rottura dei provini.
nano poi i tempi di presa e si procede con la prova dell’assestamento: si riempie l’apposito stampo in due tempi successivi (si riempie la prima metà, si attende per 60 battute in maniera tale che tutta l’aria possa uscire dalla malta e poi si riempie l’altra metà per altre 60 battute); i provini risultanti vengono posti nell’armadio a maturazione per 24 ore, dopodiché vengono disarmati, numerati e messi in acqua. Poi a seconda della maturazione a due, sette e 28 giorni, vengono estratti, fatti asciugare per 30 minuti, pesati (così si determina la massa volumica) e sottoposti prima alla rottura flessione e in seguito al test di compressione: il prisma viene rotto a flessione in due monconi, per ogni moncone viene determinata la resistenza compressione”.
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La prova di assestamento, con i provini riempiti in due tempi.
La prova di compressione.
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NEWS
Cave&CALCESTRUZZO
Ricostruire con senno
L
come la tipologia dei nuovi insediamenti sia realmente basata su criteri di qualità, sicurezza e durabilità. È la netta presa di posizione di Renzo Bullo, Presidente di Assobeton. Passata la prima fase dell’emergenza di messa in sicurezza e di
La tecnica on line Progetti e soluzioni peformanti e una monografia tecnica sull’ultimo numero (il 104) dell’House-Organ Metrocubo di ANPEL. L’Associazione Nazionale Produttori Elementi Leca divulga infatti on line un’ampia letteratura scientifica e tecnica che comprende pubblicazioni su tematiche normative e tecniche (TecnoAnpel, Elementi, etc.) oltre a numerosi manuali specifici (Progetto Bioclima). La rivista Metrocubo (28.000 copie in distribuzione), volta a sviluppare e promuovere soluzioni architettoniche e tecniche in Lecablocco, ha da poco compiuto i suoi primi 100 numeri. L’occasione del compleanno della rivista, è stata colta per rinnovare la grafica e rivedere il formato, oltre alla decisione di diffondere la rivista anche attraverso il web, scaricabile dal sito www.metrocuboweb.it.
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mantenimento della continuità produttiva e quindi la sopravvivenza delle imprese stesse, è ora di pensare alla fase due del piano di ricostruzione per il quale il DM 74 fissa un arco di tempo di alcuni anni per rimettere insieme quanto è
Ancora più forti ^^^ TL[YVJ\IV^LI P[
a ricostruzione dell’Emilia deve diventare un esempio di come sia possibile ripianificare un territorio su basi di maggior razionalità ed estetica superando gli interessi delle singole Amministrazioni Locali e di
andato drammaticamente distrutto. “Per quanto riguarda le tecnologie ed i materiali da impiegare l’importante è che i progettisti siano persone competenti ed assumano le scelte più appropriate alla luce delle molteplici esigenze a cui un edificio industriale o residenziale deve rispondere su un arco temporale pari alla propria vita utile di esercizio, che è di decine di anni: la prefabbricazione in calcestruzzo made in Italy, da questo punto di vista, è la migliore al mondo e non teme confronti con nessun’altra tecnologia”. Assobeton ha guidato e guida, da oltre 20 anni, progetti di ricerca antisismica anche a livello internazionale, forte dell’esperienza accumulata nel realizzare edifici industriali in numerose zone sismiche d’Italia. ^^^ HZZVIL[VU P[
L’acquisizione da parte di Sany comincia a dare i suoi frutti soprattutto dal punto di vista della disponibilità di liquidità, merce rara oggi al di fuori del Celeste Impero. PUTZMEISTER ha, infatti, reso nota l’acquisizione della tedesca Intermix, Casa produttrice di autobetoniere; l’acquisizione assume il valore strategico di un’estensione del pacchetto di prodotti, nell’ottica di una visione produttiva europea (non per niente la società acquisita è tedesca) cara a Sany (ma anche ad altri produttori concorrenti cinesi). La Intermix di Heimertingen produce circa 800 macchine all’anno e si posiziona al terzo posto dopo Liebherr e Schwing Stetter (che tra l’altro è stata appunto comprata da un altro gruppo cinese, la XCMG, lo scorso luglio). La battaglia per l’Europa entra nel vivo.
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CAVA&CALCESTRUZZO
Poker di tamburi
N EWS
Non solo telescopici allo stand dell’importatore brasiliano Dieci. In occasione del M&T Expo 2012 di Sao Paulo il costruttore italiano presenta quattro nuovi modelli della gamma di autobetoniere autocaricanti llarga i propri orizzonti e fa la parte del leone all’M&T Expo 2012. Oltre agli elevatori telescopici progettati per i settori dell’industria pesante e dell’edilizia, Dieci è infatti specializzata nella produzione di autobetoniere. Alla fiera M&T Expo, DIECI era presente tramite il proprio rivenditore brasiliano Machbert, esponendo gran parte della propria gamma di macchine. Attualmente la produzione del costruttore emiliano è articolata in 4 macrocategorie: elevatori telescopici (a braccio fisso e rotanti), autobetoniere, dumper e macchine speciali. Il core business della produzione è orientato sicuramente verso il telescopico: l’azienda produce oltre 110 modelli, abbinati a 30 telai, proponendo continuamente sul mercato nuove idee. Ne è la dimostrazione il lancio di quattro nuove autobetoniere, (N2400, L3500, L4700, F7000) che vanno ad aggiornare la gamma “concrete”: dalla più piccola, la N2400, che sviluppa una potenza di 38 kW per 1,7 m3 di calcestruzzo, fino alla F7000 di 93 kW di potenza per 5 m3 di calcestruzzo. Le impastatrici, tutte omologate per la circolazione su strada anche a pieno carico, sono state rinnovate per aspetto motoristico, ergonomia e facilità di utilizzo. L’intera
A
gamma si distingue per una pala autocaricante: questa caratteristica permette una totale autosufficienza nella preparazione del miscelato, anche in luoghi lontani da un centro di betonaggio per il rifornimento. La rotazione trilaterale e il ribaltamento del tamburo permettono di scaricare agevolmente qualsiasi tipologia di calcestruzzo, senza impegnare l’operatore in complicate manovre. Altre
caratteristiche sono il cambio con ripartitore a 2 velocità, a comando elettrico o meccanico, la trasmissione idrostatica, l’adozione delle 4 ruote motrici e sterzanti, la frenatura su tutte le ruote, con freni a disco in bagno d’olio, la canala di scarico, regolabile in altezza e girevole di 180°. Nel dettaglio, il modello N2400, è stato progettato per la manutenzione stradale dei centri storici o per l’utilizzo su strade e cantieri di montagna, dove il contenimento degli ingombri è essenziale (dimensioni: 2.000 mm di
larghezza massima; 4.480 mm di lunghezza massima). La L3500 e la L4700 si caratterizzano per la possibilità di ruotare il tamburo di 180°, in fase di scarico. La F7000 è l’autobetoniera idrostatica italiana di maggior potenza, con una resa di calcestruzzo pari a 100 m3 in sole 5 ore di lavoro. Può essere dotata di impianto di pesatura elettronica con stampante o a rilevamento idraulico, pompa lavaggio ad alta pressione, cabina chiusa insonorizzata, con riscaldamento e cassa per carico inerti. ^^^ KPLJP P[
Sopra, le nuove impastatrici Dieci sono state rinnovate per aspetto motoristico, ergonomia e facilità di impiego. La carica del tamburo è posteriore mentre la rotazione trilaterale e il ribaltamento di quest’ultimo consentono lo scarico agevole del calcestruzzo senza dover movimentare l’autotelaio.
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olonia e Ucraina sono stati i Paesi organizzatori dei Campionati Europei di Calcio 2012. Ben sette degli otto stadi di calcio, con capacità tra i 35.000 e i 70.000 spettatori, sono stati realizzati o ampliati utilizzando i sistemi di casseforme e impalcature
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ad un parcheggio con 1.800 posti auto, su due livelli sotto il campo da gioco. Si tratta di un progetto piuttosto complesso, iniziato nel 2009, di elevato standard qualitativo e che ha richiesto un team di lavoro in cantiere esperto. Per poter rispettare il
all’avanzamento lavori. L’utilizzo dei sistemi di casseforme ed impalcature PERI e la progettazione e l’assistenza continua in cantiere dei loro ingegneri hanno reso agevoli le operazioni di cantiere. Le casseforme a telaio per pareti Trio e Domino sono state utilizzate per tutte le
Peri. Breslavia, Danzica, Poznan e Varsavia in Polonia, Charkiw, Donetsk, Kiev e Lemberg in Ucraina sono le città che hanno ospitato i match. Da citare il caso dello stadio Nazionale di Varsavia: 60.000 posti a sedere, oltre
programma lavori, che prevedeva tempistiche ridotte, è stato necessario consegnare in cantiere enormi quantità di materiale, messo a disposizione dal parco nolo Peri Polonia, in un’ottica di just in time rispetto
fondazioni e le pareti, assicurando tempi di armo molto brevi. La cassaforma per solaio Multiflex, abbinata a puntelli Pep in acciaio e ai puntelli Multiprop in alluminio, è stata utilizzata come base portante nella realizzazione
consegnato in cantiere pronto all’uso. La soluzionne di Peri ha inoltre impiegato il sistema Peri Up, per le vie d’accesso, le piattaforme di servizio e come impalcatura di sostegno ^^^ WLYP P[
Successo oltre confine Sale il fatturato di IDROBASE GROUP nella prima metà del 2012 dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2011. Un dato superiore rispetto alle aspettative aziendali. È interessante sottolineare come siano soprattutto gli accessori necessari a riparare qualsiasi tipo di idropulitrice a segnare il risultato migliore. Segno della difficoltà del mercato che preferisce “riparare” anziché “sostituire”. Dai dati rilevati l’azienda è molto orientata all’export. Nel 1° semestre 2012, delle 83 nazioni in cui si distribuiscono i clienti di Idrobase, i Paesi Extra Ue assorbono il 52,4% (+8%) del totale, i Paesi Ue, in forte avanzata, rappresentano il 24,1% (+27%) della torta; l’unico dato in controtendenza è quello relativo al mercato italiano con il 23,5% (-11%). In pole position la Russia, e per i Paesi Extra Ue brillano Iran, Argentina, Australia e Cina.
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Per tutti i gusti ^^^ PKYVIHZLNYV\W JVT
ATTUALITÀ & PRODOTTI
Nel pallone... anzi mai!
sia delle solette piene che di quelle alleggerite, ma anche nel montaggio dei solai prefabbricati. Per realizzare i pilastri in cemento armato è stato utilizzato un sistema combinato di Quattro e Vario Gt 24 che, per rispondere alle particolari esigenze di superfici faccia a vista, è stato preassemblato e successivamente
È nuova la gamma di tre frattazzatrici ATLAS COPCO CONSTRUCTION TOOLS ideali per imprese specializzate nella realizzazione di pavimentazioni in calcestruzzo e società di noleggio. I due nuovi modelli disponibili, completamente meccanici, sono la BG740 da 1.880 mm e la BG910 da 2.336 mm. Entrambe le frattazzatrici sono dotate di motori affidabili e robusto sistema di trasmissione, protetti da un telaio che garantisce facilità di accesso per le operazioni di manutenzione. Il modello BG740 è dotato di quattro lame per rotore. Un convertitore di coppia consente alla macchina di procedere velocemente sul calcestruzzo mantenendo una coppia costante. Il modello BG910 è dotato di rotori di diametro superiore e di cinque lame per rotore, per garantire una superficie più curata in minore tempo. Per i lavori più importanti ed impegnativi, la gamma è completata dal modello idrostatico BG920 di maggiore potenza.
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Tra le novità più rilevanti della nuova Serie 10 si deve citare la nuova release del sistema satellitare Komtrax con funzioni aggiuntive, per meglio gestire e controllare l’operatività di ogni macchina. Rinnovata anche la cabina Rops conforme alle ultime normative ISO12117-2:2008. All’interno il comfort è stato ulteriormente implementato grazie a numerosi dettagli quali la consolle con i manipolatori integrati nella postazione di guida o il sedile pneumatico riscaldabile ad alto schienale. La visibilità esterna è stata ulteriormente migliorata, non solo grazie all’ampia superficie di vetrata anteriore, finestrini laterali e specchietti posteriore e laterale, ma anche grazie alla telecamera posteriore di nuovo tipo. Da citare lo starter secondario di emergenza in cabina, azionabile da terra e protetto da attivazioni accidentali. Migliorata anche la manutenzione con il cofano motore incernierato posteriormente e ai corrimano addizionali.
Cuore migliore “Basse emissioni di NOx e Pm, elevata produttività e bassi consumi” sono le parole dell’ing. Paolo Danieli, Product Manager Komatsu Italia. Merito di un pool di soluzioni che sull’SAA6D125E-6 comprendono il common rail (HPCR) di ultima generazione, il controllo idraulico della valvola Egr, la Vgt, il Dpf oltre al sistema di recupero dell’olio e delle emissioni dallo sfiato del motore (Kccv – Komatsu Closed Crankcase Ventilation). Propulsore ma non solo. “Abbiamo rivisitato tutto ciò che sta intorno al motore, partendo dall’idraulica con le nuove pompe che permettono di lavorare a regimi più bassi. Grazie anche alla gestione elettronica in tempo reale della inedita combinazione portata pompe-giri motore che sfrutta l’inerzia e la forza di gravità dei bracci”. L’operatore tiene sotto controllo costantemente i consumi sul nuovo monitor da 7” (a colori e ad alta risoluzione, con 25 lingue selezionabili), che fornisce i suggerimenti per massimizzare la produttività in ogni applicazione.
Una ripresa DI
CRISTIAN FURINI
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M MT
COMFORT E QUALITÀ IN PIÙ
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DA 10!
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ratori hanno infatti potuto testare ad esempio il dumper articolato HM300-3 da 28 t di carico utile e la pala gommata WA470-6 in versione LC, migliorata soprattutto sotto il profilo dei consumi. Star del raduno è stato anche l’HB215LC-1, l’escavatore ibrido di Komatsu indicato per operazioni ad alta frequenza di rotazione, divenuto ormai una realtà commerciale e non più un semplice esercizio di tecnica a livello prototipale. RRST
LA SERIE 10 Modello PC240LC/NLC-10 Potenza (kW/Cv) 141 / 189 Peso operativo (t) 24,6 - 26,1 Profondità max. di scavo (m) 7,32 Capacità benna max. (m³) 1,89
PC290LC/NLC-10 PC360LC/NLC-10 PC490/LC-10 159 / 213 202 / 275 270 / 362 29,8 - 30,9 34,3 - 35,4 46,7 - 48,5 7,22 8,18 9,19 2,02 2,66 3,5
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iflettori puntati sulla Serie 10 degli escavatori Komatsu, che si presenta con la novità dei nuovi propulsori EU Stage 3B ed EPA Tier 4 Interim. Succede tutto nello scenario delle Cave Ticino di Lonate Pozzolo (VA), dove un folto pubblico di operatori è intervenuto all’Exclusive Drive Test organizzato da Komatsu Italia per toccare con mano gran parte della gamma mmt. Oltre agli escavatori presentati di recente, gli ope-
Online www.komatsu.it
Il sedile pneumatico e riscaldato, con consolle integrata.
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Nuovo computer di bordo.
Ralla rinforzata.
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Il nuovo display da 7”.
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AZIONE IN CAVA A LONATE POZZOLO PER IL DRIVE TEST DI KOMATSU SULL’INTERA GAMMA MMT. GRANDE INTERESSE PER LA NUOVA SERIE 10, QUELLA CHE VUOLE DIVENTARE ICONA DEL RILANCIO
Contrappeso aumentato di 500 kg. Il box motore che nasconde il dpf.
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SUL MERCATO ITALIANO
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U N CUORE PER DUE Anche il dumper articolato HM300-3 si caratterizza per la nuova piattaforma motore EU Stage IIIB della serie SAA6D125E-6 (lo stesso che equipaggia il dozer HM300). Eroga 248 kW a 2.000 rpm grazie al turbo Vgt e al common rail Hpcr. È dotato di post refrigeratore aria-aria, di Egr raffreddato e di Dpf. Esclusivo, il sistema di controllo della trazione Ktcs che controlla lo slittamento delle ruote: quando i sensori di velocità applicati sulle quattro ruote rilevano uno slittamento dei pneumatici, si applica automaticamente il bloccaggio differenziale interassiale. Se lo slittamento continua, il sistema frenante intelligente controlla automaticamente la ruota che slitta e compensa la trazione sul lato opposto. Inedito il disegno del telaio grazie al quale si è potuto aumentare la capacità del cassone a 28 t. L’altezza di carico è di 2.830 mm e questo facilita le operazioni di carico, abbassando al tempo stesso il baricentro del dumper e incrementando la luce libera dal suolo. Sull’HM300-3 la trasmissione è del tipo K-ATOMiCS a controllo elettronico e i freni a dischi multipli in bagno d’olio svolgono anche funzione di retarder da 489 kW di potenza frenante.
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Semplicità manutenzione.
il sei cilindri patentato EU Stage IIIB. Nuova cabina con sedile addestratore.
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ISOLATI DALL’ESTERNO
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Monitor con funzioni ottimizzate.
Sistema di controllo trazione Ktcs.
Nuovo design.
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M MT
Maggiore capacità corpo vasca.
Su ambo gli assali le sospensioni idropneumatiche assicurano velocità di spostamento con beccheggio ridotto al minimo. In cabina spicca il grande monitor per controlli e diagnostica a colori con display Tft dotato di interruttori e tasti multifunzione che consentono di accedere ad un’ampia gamma di funzioni e informazioni operative. L’abitacolo è ancora più spazioso con i comandi ben posizionati per un facile utilizzo. Il sedile ammortizzato completamente regolabile è abbinato ad un sedile istruttore. Il parabrezza anteriore è ampio e i finestrini laterali hanno azionamento elettrico, mentre il lunotto posteriore termico facilita lo sbrinamento e velocizza le operazioni di avviamento. In fase operativa l’abitacolo risulta molto ben isolato dall’esterno grazie ai supporti viscoelastici. I rumori vengono abbattuti anche grazie al pavimento integrato: garantisce tenuta e isola il vano motore. La marmitta silenziosa e isolata acusticamente permette di ridurre i livelli sonori fino a 73 dB(A).
GLI ARTICOLATI SERIE 3 Modello HM300-3 Peso operativo t 24,9 - 53,0 Carico utile t 28,0 Potenza netta kW/Cv 248 / 332 Velocità max. km/h 58,6 Capacità del cassone m³ (SAE) 17,1
HM400-3 33,6 - 73,7 40 353 / 473 55,9 24
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CAVE&CALCESTRUZZO
A sinistra, l’ing. Paolo Danieli, Product Manager Komatsu.
agosto_settembre 2012 Costruzioni 101
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Ascoltando le impressioni degli operatori impegnati nei drive test di Lonate Pozzolo, ottimi feed back sono arrivati anche dall’area dedicata alle pale gommate. In particolare ha suscitato buone impressioni la WA470-6 (in attesa della serie 7 che verrà ufficialmente presentata nel 2013) di cui sono stati apprezzati comfort e disponibilità di coppia in basso. Ottime le impressioni anche sulla trasmissione automatica con sistema di selezione della modalità operativa. Ma la curiosità maggiore degli operatori si è concentrata in particolar modo sull’escavatore ibrido. HB215LC-1 da 21 t. E non poteva essere altrimenti. Komatsu è il primo costruttore che ha progettato, prodotto in serie e commercializzato una macchina ibrida. Abbiamo chiesto a moti operatori un giudizio a caldo sulla macchina a doppia alimentazione. Unanime il plauso per la silenziosità dell’escavatore, con un crollo deciso dei dB del motore diesel quando la macchina viene aiutata dal propulsore elettrico, dedicato alla rotazione. Proprio alla fine della rotazione il regime motore riprende, non appena si aziona il braccio. L’energia che serve per frenare la torretta conservata nel condensatore Ultra Capacitor, viene usata sia per ruotare la cabina, che in ausilio al motore diesel. In molti si sono dichiarati curiosi di constatare il definitivo contenimento di consumo carburante. Gli operatori si sono infine dimostrati soddisfatti della rotazione che risulta essere al contempo rapida e progressiva.
Sonni tranquilli col Care © Costruzioni
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VOCE ALL’OPERATORE
Da sinistra, Livio Panero (Comai), Alberto Caletti (Komatsu) e Giancarlo Pancotti (Pancotti).
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Le macchine della Serie 10 sono quelle del rilancio in un momento di grave crisi in Italia, fiduciosi del fatto che la ripresa del mercato nazionale seguirà a breve quella che sta già avvenendo in Europa. È il pensiero comune dell’amministratore delegato di Komatsu Italia Alberto Caletti e di due illustri concessionarie del marchio giapponese, Pancotti e Comai, che Costruzioni ha incontrato al drive test di Lonate Pozzolo (VA) che sostengono come siano iniziative come questa a permettere agli operatori di saggiare le doti della gamma Komatsu e di tutta la Serie 10 (PC240Lc/Nlc-10, PC290Lc/Nlc-10, PC360Lc/Nlc-10 e PC490Lc-10): basse emissioni dello Stage 3B, ma accompagnate da riduzione dei consumi, maggiore produttività, riduzione dei costi operativi. Anche grazie al Komatsu Care. Scegliendo infatti una macchina del marchio con motore EU Stage 3B, si hanno inclusi 4 tagliandi gratuiti a 500-1.000-1.500-2.000 ore entro 3 anni (olio, filtri e analisi oli compresi), da effettuare presso le officine e i centri autorizzati Komatsu. Non solo. Nel pacchetto è stata inclusa la fornitura gratuita del filtro antiparticolato in due step: a 4.500 e a 9.000 ore entro 5 anni.
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Normativa L’avvocato Lorenzo Perino ci spiega le novità in materia di formazione degli operatori
Piattaforme aeree Si conclude il tour “Facce da JLG”. Donato un ragno al Comune di Finale Emilia
IN QUESTO NUMERO...
AGOSTO?SETTEMBRE
FLOTTE NOLEGGIO
NEWS
FLOTTE&NOLEGGIO
La sua prima volta...
n progetto ambizioso per essere portato a termine necessita di un sistema particolarmente efficiente. Così per la realizzazione del viadotto San Lorenzo di Foligno (parte del progetto infrastrutturale Quadrilatero), è stato impiegato il sistema traslabile Peri Variokit, per la prima volta utilizzato in Italia in questa configurazione. Al termine dei lavori, il viadotto a struttura mista in acciaio e calcestruzzo armato avrà
distintivo della cassaforma è il sistema di disarmo che, totalmente integrato, evita di dover smontare e movimentare la cassaforma stessa separatamente dalla struttura di supporto (incastellatura). La traslazione avviene mediante l’utilizzo di rulli orientabili, posizionati su attacchi bullonati ai pilastrini provvisori in carpenteria metallica, saldati sulle travi principali del ponte, che permettono una rapida movimentazione verso il concio successivo,
Sporcizia al tappeto! Sono realizzati con una fitta trama in fibre speciali e sono studiati per essere sottoposti alle più avverse condizioni. Coniugano estetica e robustezza e funzionano con un principio assimilabile a quello delle setole dello spazzolino da denti, con fibre più leggere che si alternano a setole più robuste. Al passaggio delle scarpe, le prime assorbono l’umidità, mentre le seconde rimuovono la sporcizia dalla suola. Sono i tappeti firmati MEWA pensati appositamente per le officine, per i magazzini e per gli stabilimenti industriali, forniti in fullservice. Molto curata anche la parte posteriore, realizzata con uno speciale rivestimento di fibre antiscivolo, per assicurare la massima aderenza al suolo. Fiore all’occhiello è il servizio fornito dall’azienda, in particolare nella formula di full-service che, affiancando il cliente con una costante assistenza, fornisce zerbini e tappeti assorbi-olio nei quantitativi necessari, pronta a ritirarli dopo l’uso, a pulirli e a restituirli come nuovi. Ricordiamo che Mewa opera con 42 sedi in tutta Europa e gestisce la fornitura di prodotti tessili, dai dpi all’abbigliamento professionale e protettivo.
106 Costruzioni agosto_settembre 2012
Sbarco in Romagna L’obiettivo è essere vicino ai cantieri del territorio dell’Emilia Romagna e fornire condizioni di trasporto vantaggiose ai clienti della zona, serviti finora dalla filiale di Bologna. GV3 a giugno ha inaugurato un deposito a Cervia, in provincia di Ravenna. Nel nuovo piazzale di 3.000 mq sono quindi a disposizione le attrezzature noleggiate dal gruppo, in particolare le autocarrate Sequani Z 20, le piattaforme aeree verticali e semoventi Genie e Haulotte, i sollevatori telescopici Jcb e Merlo e le mmt Jcb. Non è tutto: sempre a giugno ha aperto un deposito anche a Modena, per meglio servire le zone terremotate: per i cantieri di quell’area Venpa applica una tariffa noleggio SOS agevolata.
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una larghezza di 12,50 m, una lunghezza di 200 m e un’altezza dal fondo valle di circa 15 m. PERI ha sviluppato una soluzione su misura e a noleggio basata sulla cassaforma modulare Variokit. Il sistema, le cui dimensioni sono di 14,60 m x 28 m, è composto da una incastellatura traslabile completamente in acciaio, che permette di coprire sino a 25 metri lineari di getto ogni 7 giorni solari, comprensivi di tempo di maturazione del calcestruzzo armato. Segno
con la possibilità di seguire i vari raggi di curvatura dell’impalcato andando ad agire sulle varie regolazioni degli elementi metallici dell’incastellatura. Variokit inoltre è totalmente noleggiabile in quanto composta da elementi standard: correnti universali, guide di ripresa RCS e puntoni regolabili ad alta portata SLS. Ciò consente di avere in cantiere solo il materiale necessario e solo per il periodo di utilizzo. Infine, per la protezione perimetrale delle sezioni in calcestruzzo armato già realizzate è stato usato il sistema di protezione collettivo Prokit EP 110, con parapetti a barriera in acciaio alti 110 cm fissati all’impalcato tramite vite di ancoraggio auto-filettante recuperabile. ^^^ WLYP P[
In alto il tricolore n’iniziativa promozionale all’insegna dell’orgoglio nazionale. HAULOTTE ha allestito una speciale versione “tricolore” della piattaforma semovente articolata HA41PX-NT, rinnovata sotto il profilo tecnologico. Dallo scorso giugno un esemplare della macchina, allestita in una speciale livrea che riproduce i colori della nostra bandiera, sta compiendo un autentico Giro d’Italia toccando i principali dealer e noleggiatori Haulotte della penisola, permettendo a clienti e utilizzatori di toccare con mano le
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numerose novità tecnologiche implementate nella nuova versione. Con un’altezza di lavoro di 41 m, la HA41PX-NT è adatta per i lavori di costruzione, la cantieristica navale e l’industria petrolifera. Tra le caratteristiche principali: compattezza, manovrabilità, sbraccio di 19,9 m e fluidità dei movimenti; inoltre, il nuovo allestimento NT beneficia di un’innovativa tecnologia per il sistema di controllo di inclinazione del braccio che garantisce maggiori coefficienti di sicurezza, grazie a un
migliore posizionamento dei sensori di lavoro. Migliorie sono state apportate anche al sistema di gestione dei movimenti simultanei, assistito da quattro segnali di allarme di inclinazione funzionanti in tutte le posizioni, compensazione della piattaforma idraulica, gestione della stabilità in tutte le posizioni. Da segnalare infine il nuovo pannello di controllo CAN Bus, per un’efficiente
trasmissione dati, e i comandi proporzionali e simultanei. ^^^ OH\SV[[L P[
Opera sicura arà uno dei nuovi punti di riferimento architettonici di Pescara. Stiamo parlando di OperA, il complesso situato al centro del nuovo polo universitariogiudiziario, firmato dal celebre architetto Mario Botta, contraddistinto dalla particolare struttura con una serie di torri a forma di quadrifoglio: una torre a uso residenziale e direzionale alta 54 m, con un programma funzionale di 12.000 mq lordi, articolata in quattro volumi detti “petali”, posta in un’area di 7.000 mq. Per la sua realizzazione, Caldora Immobiliare Costruzioni e l’appaltatrice, Alma C.I.S., hanno optato per il ponteggio prefabbricato di facciata SE di PILOSIO, scelto per le sue caratteristiche di elevata sicurezza, che consentono all’impresa di costruzione di operare anche senza i dpi anticaduta, un ponteggio con uno speciale telaio parapetto che si monta dal piano inferiore e garantisce la massima sicurezza: quando l’operatore sale al livello superiore, il piano è già protetto dalla caduta accidentale. L’obiettivo era realizzare un camminamento continuo e sicuro lungo tutto il perimetro tondo della torre, risolvendo il problema dell’angolo tra i moduli del ponteggio. Inoltre per tutta l’altezza di 40 m, sono state realizzate quattro piazzole di carico poste al limite dei quattro spicchi con capacità di portata di 1.000 kg/m². Valore aggiunto, il montaggio semplice e veloce garantito da due spine di collegamento (una più lunga e conica di innesto e l’altra più corta di blocco) nel telaio parapetto, che ha un peso ridotto ed è molto maneggevole. ^^^ WPSVZPV JVT
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Costruire la pace Puntuale come un orologio svizzero, torna l’appuntamento con il Premio Internazionale Pilosio “Costruire la pace”, in programma il 21 settembre nella sede dell’azienda a Tavagnacco, in provincia di Udine. Ad aggiudicarsi l’edizione 2012, l'architetto Mario Cucinella per il suo progetto “A Green School for Gaza”, grazie al quale sta riaccendendo la speranza nei territori occupati della Palestina partendo dai concetti di cultura e di edilizia sostenibile. Una scelta in linea con lo spirito del Premio, istituito lo scorso anno.
Guida Cave dâ&#x20AC;&#x2122;Italia
Una Guida ai siti censiti con lâ&#x20AC;&#x2122;indicazione di Comune, localitĂ , nome e indirizzo della societĂ esercente, tipologia o categoria del materiale cavato.
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NORMATIVA
OPERATORI
patentati DI
DANIELA STASI
L’ACCORDO TRA GOVERNO, REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO HA INTRODOTTO IL PATENTINO PER GLI OPERATORI. STIAMO PER ASSISTERE A UNA RIVOLUZIONE? ambiamenti sostanziali nel settore delle macchine per l’edilizia e le costruzioni. La Conferenza Permanente StatoRegioni ha sancito l’accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano “in materia di individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori, nonché le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione, dei soggetti formatori, della durata, degli in-
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110 Costruzioni agosto_settembre 2012
dirizzi e dei requisiti minimi di validità della formazione, in attuazione dell’articolo 73, comma 5, del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 e successive modifiche e integrazioni”. Firmato il 22 febbraio 2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 marzo (n. 60 s.o. n. 47), l’accordo entrerà in vigore a partire dal 13 marzo 2013. L’avvocato Lorenzo Perino di Lext Consulting (www.lext.it) ci ha spiegato cosa cambierà in concreto. RST
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FLOTTE&NOLEGGIO
PATENTINO OBBLIGATORIO PER: -
Piattaforme di lavoro mobili elevabili Gru a torre Gru mobili (autogrù) Gru per autocarro Carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo (a braccio telescopico, carrelli semoventi, carrelli/sollevatori/elevatori semoventi telescopici rotativi) - Trattori agricoli o forestali - Macchine movimento terra (diciture da normativa: escavatori idraulici, escavatori a fune, pale caricatrici frontali, terne, autoribaltabili a cingoli) - Pompe per calcestruzzo
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Fino a marzo 2013 la formazione dei lavoratori per l’utilizzo dei macchinari in questione era demandata a una valutazione indipendente del datore di lavoro (quali corsi con quali contenuti, con quali docenti, etc...), che si assumeva direttamente le responsabilità. A partire dal prossimo anno questi parametri non saranno più determinabili dal datore di lavoro ma sono fissati per legge.
Quali sono i dettagli dell’accordo? C’è da precisare che in futuro ci sarà la possibilità di incrementare l’elenco delle macchine per cui è richiesta la formazione specifica. La commissione autonoma preposta di valutare l’applicazione dell’accordo, in fase di costituzione, avrà l’obbligo di analizzare l’adeguatezza di questo elenco e di modificarlo. Per quanto concerne l’individuazione dei requisiti dei docenti, sarà richiesta un’esperienza documentata almeno triennale nella formazione specifica per quel tipo di macchinari. Ecco invece nel dettaglio i soggetti che potranno erogare la formazione nel nuovo regime. La prima categoria riguarda i soggetti a rilevanza pubblica: Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, cioè le Asl, il Ministero del Lavoro, l’Inail, le Associazioni sindacali dei datori di lavoro nel settore d’impiego dell’attrezzatura e ordini e collegi professionali. C’è anche una categoria di soggetti privati: le aziende produttrici, distributrici, noleggiatrici e utilizzatrici (queste ultime relative ai propri lavoratori, non a terzi), che siano organizzate internamente e ottengano l’accreditamento regionale; questo è un punto fondamentale, a partire dal 13 marzo 2013 ci sarà obbligo di accreditamento per i soggetti privati che vorranno erogare formazione. Sono annoverati inoltre i soggetti formatori (società o associazioni) con esperienza documentata almeno triennale nella formazione delle attrezzature, e anch’essi dovranno accreditarsi. E ancora, un’altra categoria di soggetti formatori che abbiano almeno sei anni nella formazione in materia generale di salute e sicurezza sul lavoro (anche non specificamente sui macchinari). Ultime due categorie sono gli enti bilaterali e gli organismi paritetici, ovvero gli enti parapubblici e le scuole edili. A partire quindi da marzo 2013 nessun altro potrà erogare questo tipo di formazione. E tutti i soggetti privati menzionati dovranno conseguire l’accreditamento regionale: il senso della norma è che, attraverso tale accreditamento, lo Stato possa controllare chi sono i soggetti che forniranno la formazione e quindi possa assicurarsi che tali soggetti siano in grado di farlo in maniera adeguata.
Tutti gli operatori devono conseguire l’abilitazione? Anche chi ha già esperienza? Ci sono delle prescrizioni relative al riconoscimento della formazione pregressa, in sostanza se un operatore ha già frequentato dei corsi di formazione, ha la possibilità di accedere a una modalità agevolata per cui può frequentare esclusivamente un corso di quattro ore. Anche in questo caso, vengono dati 24 mesi di tempo per adeguarsi. È bene ricordare che l’esperienza sul campo non viene considerata formazione, ossia l’anzianità di servizio non prova che un operatore sia in grado di utilizzare le macchine in sicurezza.
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NORMATIVA
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Cosa cambierà rispetto a oggi?
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Lorenzo Perino !VVOCATO DI ,EXT #ONSULTING E 3EGRETARIO DI )PAF )TALIA
FLOTTE&NOLEGGIO FORMAZIONE SPECIFICA L’accordo regolerà la formazione per l’abilitazione degli operatori all’uso di specifiche attrezzature da lavoro (l’elenco dettagliato nel box “Patentino obbligatorio per:” in apertura di articolo), compresi gli operatori di aziende familiari annoverate nell’articolo 21 del Testo Unico; si tratta di formazione specifica che non esime gli operatori dal seguire altri iter e programmi formativi obbligatori. Ricordiamo che dopo l’entrata in vigore, il 13 marzo 2013, è previsto un periodo di 24 mesi durante il quale i lavoratori potranno adeguare la propria formazione secondo le nuove regole. Da sottolineare che si tratterà di formazione più qualificata di quella precedente e pertanto comporterà dei costi.
Informazioni pratiche Le varie categorie di macchine annoverate nell’accordo hanno prescrizioni diverse: giusto per dare un’idea della durata, si va dalle 8 alle 16 ore complessive. In generale tutti i corsi si articoleranno in un modulo giuridico, in un modulo tecnico e in un modulo pratico (per esempio per le PLE il corso è suddiviso in un’ora di modulo giuridico, tre ore di modulo tecnico e quattro ore di modulo pratico, per un totale di 8 ore). Ricordiamo che sarà possibile erogare la formazione teorica (modulo giuridico e modulo tecnico), anche tramite e-learning. La validità del patentino è di cinque anni, al termine dei quali ci sarà l’obbligo di rinnovare l’abilitazione. Segnaliamo che dal 13 marzo 2015, allo scadere dei 24 mesi concessi per adeguarsi alla norma, se un operatore non avrà il patentino non potrà più utilizzare le macchine. Rispetto a oggi cambierà tutto: sarà richiesto un riscontro documentale che provi l’avvenuta formazione; fino a oggi bisognava dimostrare di saper impiegare i mezzi in sicurezza, da domani chi non avrà la patente non potrà più utilizzarli.
Il noleggiatore si relaziona con differenti tipologie di lavoratori. A essere soggetti all’obbligo del patentino sono: gli operatori, nel caso di attivià di noleggio a caldo, che dovranno essere formati secondo il nuovo contenuto dell’Accordo entro il 13 marzo 2015; i lavoratori che svolgono attività sulle macchine ma non sono operatori (come per esempio i manutentori) in relazione alla movimentazione, al collaudo e alla manutenzione di tali macchinari. Permarranno le responsabilità descritte dall’articolo 72, cioè l’obbligo del noleggiatore a freddo di farsi rilasciare una dichiarazione (da conservare agli atti) dall’impresa cliente nella quale si attesta che gli operatori che utilizzano i mezzi noleggiati sono adeguatamente formati per l’uso in sicurezza. Rispetto a oggi, la dichiarazione conterrà in più i dettagli dei patentini degli operatori che utilizzeranno le macchine. Quindi per i noleggiatori il cambiamento sostanziale si avrà solo nel caso di noleggio a caldo e per chi dispone di una propria officina per la manutenzione dei mezzi.
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E NEL NOLEGGIO?
DI
MATTHIEU COLOMBO
JLG ITALIA HA CONCLUSO IL TOUR “FACCE DA JLG” VOLUTO PER DARE MODO AI PROTAGONISTI DEL SETTORE SOLLEVAMENTO DI CONFRONTARSI E GUARDARE AL FUTURO.
DONATA UNA PIATTAFORMA AL COMUNE DI FINALE
EMILIA
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Sullo sfondo e nella sequanza sotto alcuni momenti dell’evento JLG al Parco e Museo del Volo Volandia tenutosi lo scorso venerdì 22 giugno.
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PIATTAFORME AEREE
AL FIANCO
FLOTTE&NOLEGGIO
degli italiani er restare tra i leader di mercato delle macchine operatrici, oggi le qualità dei prodotti e le novità tecniche non sono sufficienti. Gli imprenditori che decidono di investire nell’acquisto di una o più macchine scelgono sempre più di farlo con aziende ben radicate sul territorio, con una tradizione alle spalle e preparate per garantire consulenza a 360° e un servizio assistenza di riferimento. In sostanza cercano un partner sicuro con cui guardare al futuro. Ben cosciente di questo, JLG Italia ha scelto di raggruppare i suoi principali clienti per trasmettere i valori dell’azienda con l’evento “Facce da
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JLG” tenutosi sia al Museo Nicolis dell’Auto a Villafranca di Verona sia al Parco e Museo del Volo Volandia di Somma Lombardo (VA) nell’area delle ex Officine Caproni. Questi due luoghi sono stati scelti in quanto rappresentativi per la storia dell’evoluzione meccanica dello scorso secolo, a sottolineare con stile la lunga tradizione produttiva di JLG. Entrambi gli eventi sono stati inoltre occasione d’incontro, confronto e dialogo per i protagonisti del settore del sollevamento italiano. Le piattaforme aeree e i sollevatori telescopici JLG erano sullo sfondo. RST
UN GESTO CONCRETO
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JLG è scesa in campo donando una piattaforma aerea al Comune di Finale Emilia per sostenere i lavori di rilevamento dei danni e di ricostruzione conseguenti il terremoto che si è abbattuto sull’area lo scorso maggio. Nella foto scattata lo scorso 15 giugno, Roberto Marangoni, Direttore Generale di JLG, consegna all’assessore ai Beni Culturali Claudio Baldini, una piattaforma aerea compatta cingolata X19J, completa di corso di formazione per alcuni operatori. “Quando si abbattono catastrofi naturali di questa entità - ha commentato Marangoni - il minimo che si possa fare è offrire alle comunità colpite macchine che siano in grado di effettuare con rapidità e sicurezza gli interventi necessari”.
FORD TRANSIT C USTOM
Sopra, da sinistra, il Ford Duratorq TDCi da 2,2 litri con turbina a geometria variabile, intercooler e iniettori a 8 fori e 1.800 bar, il ponte posteriore con le balestre monofoglia, il cofano motore alzato con la disposizione ordinata di tutti gli elementi motore. Sotto le sospensioni anteriori indipendenti ridisegnate.
A sinistra, con la nascita della versione Custom la Ford ha colmato una lacuna nel ventaglio della sua proposta industriale di veicoli commerciali, inserendo la novitĂ in quella fascia di portata rimasta fino a ora scoperta.
PROVATI PERVOI
Preludio al
DI
CRISTIAN FURINI
RIBALTABILE IN ANTEPRIMA IL NUOVO VAN DELLA CASA DELL’OVALE CHE DEBUTTERÀ SUL MERCATO A FINE ANNO, NELLA SOLA VERSIONE CUSTOM. IN ATTESA DELL’ALLESTIMENTO EDILE
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on ci siamo convertiti all’automotive!
COSTRUZIONI, pur rimanendo fedele al set-
tore del movimento terra (e veicoli annessi), pubblica in queste pagine l’anteprima del nuovo Ford Transit, per ora nella sola versione Custom (sotto le 3,5 t), pioniere nelle linee guida stilistiche e tecniche del commerciale Ford che dall’anno prossimo sarà disponibile anche in allestimento da cantiere. Il nuovo Transit è apparso per la prima volta, nel suo debutto mondiale, allo scorso Salone di
Birmingham. Per Ford rappresenta il primo modello di una generazione completamente nuova di veicoli commerciali da una tonnellata e un decisivo passo avanti nel suo progetto di rinnovo dell'intera gamma di veicoli professionali che si completerà entro il 2014. Con interni da monovolume e un design nuovo e dinamico, il Transit Custom amplia il target del suo segmento, rivolgendosi a un maggior numero di categorie professionali, posizionandosi nel segmento di mercato dei medium van. ST
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FORD TRANSIT C USTOM
Look aggressivo e resistente L’aspetto è nuovo e la sensazione di robustezza, quella di sempre. A un primo sguardo si notano le caratteristiche tipiche del kinetic design che contribuiscono a creare una sensazione di movimento anche a veicolo fermo, a partire dall’audace griglia trapezoidale, che lancia il profilo importante della fiancata e i passaruota maggiorati. Sotto pelle un telaio sviluppato su una piattaforma inedita e con il 40% di acciai speciali. È più rigido del 37% rispetto alla generazione precedente e garantisce precisione di guida e sicurezza al top. Il Transit Custom è inoltre dotato di Esp, controllo di trazione, Torque vectoring, 6 airbag e sterzo collassabile, per garantire la massima sicurezza attiva e passiva. Tutto nel Transit Custom prende spunto dal mondo delle autovetture Ford, introducendo così elementi inediti per il settore commerciale.
Dentro una Granturismo Plancia e abitacolo garantiscono comfort e massima ergonomia per guidatori di tutte le taglie e abbondano in spazi per riporre oggetti di uso comune. Il progetto della cabina di guida è stato sviluppato pensando alle esigenze dell’autista, presenta un cruscotto dalle forme scolpite che unisce eleganza e funzionalità. Il comfort è sensibilmente migliorato grazie a una postazione di guida regolabile con una corsa del sedile più lunga (30 mm) e una colonna dello sterzo anch’essa regolabile in profondità e inclinazione. Al volante si può contare su una vasta gamma di tecnologie di ausilio alla guida, direttamente trasmigrate dalle autovetture Ford di ultima generazione. Il sistema di comandi vocali e connettività SYNC, innanzitutto, che permette di collegare al veicolo telefoni cellulari e lettori musicali portatili, controllandoli attraverso comandi vocali. Contiene anche la funzione Emergency Assistance, che si attiva in caso di incidente e consente ai passeggeri di contattare automaticamente i servizi di emergenza segnalando anche la posizione del veicolo.
In alto, a sinistra, il taglio dei fari segue il family feeling di Ford. Sotto da sinistra, il gavone sotto il sedile in comunicazione col vano di carico ne prolunga la lunghezza, i comandi per la guida Eco e per l’assistenza al parcheggio.
TESTATO ALLO STREMO Il Nuovo Ford Transit Custom è spinto da una versione rinnovata del motore diesel Ford Duratorq TDCi da 2,2 litri. Disponibile nelle tarature da 100, 125 e 155 Cv, con coppie rispettivamente di 310, 350 e 383 Nm. Questa unità presenta il sistema Star&Stop di serie sui modelli Euro 5, garantendo pertanto un consumo combinato di carburante pari a 6,6 l/100 km. In pratica una riduzione dell'8% rispetto al modello Transit attualmente in commercio. Per rispettare la tradizione di robustezza, il Transit è stato sottoposto ai test di resistenza Ford per i veicoli commerciali: è stato guidato, durante i test, per l’equivalente di 55 milioni di km e le porte hanno subito un’intensa serie di oltre 250mila cicli di apertura/chiusura.
118 Costruzioni Costruzioni agosto_settembre maggio 2012 2012
Sicurezza in manovra e... in veglia Sempre in cabina nuova è anche la telecamera posteriore con il display integrato nello specchietto retrovisore e soprattutto i sistemi di mantenimento della corsia e di controllo dell'efficienza alla guida che analizzano la traiettoria del veicolo e avvisano il guidatore in caso di cambio di corsia non intenzionale o se lo stile di guida denota stanchezza o affaticamento.
In alto, il posto guida dal disegno automobilistico. Sotto, da sinistra, il computer di bordo, la telecamera posteriore che compare sul retrovisore e la consolle centrale con i comandi audio, telefonia e navigazione.
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FORD TRANSIT C USTOM
Qui sotto, da sinistra, le guide per la chiusura dei portelloni che aumentano la rigidità del telaio diminuiscono gli spifferi, il blocco di sicurezza del portellone posteriore e il portapacchi a scomparsa.
In versione passo corto il Transit carica pallet da 1 m. A destra, le versioni passo corto, lungo e combi.
Carica sotto il sedile passeggero
L’anno prossimo l’edile
La gamma sarà composta dalle varianti van, combi e doppia cabina a trazione anteriore, con carrozzeria passo corto da 4,97 m e passo lungo da 5,34 metri utili, nel settore construction in allestimento officina mobile. La capacità di carico varia da 6 a 6,8 m³ Sae e da 600 a 1.400 kg di portata, che equivale, già sul modello a passo corto, a tre Euro-pallet. Grazie al vano sotto ai sedili dei passeggeri, il modello a passo lungo può inoltre trasportare oggetti lunghi fino a 3,4 m (ad esempio tubi). Sono nuovi anche gli occhielli di fissaggio, ora disposti sulle pareti, e le barre sul tetto a scomparsa, che non peggiorano così l'aerodinamica. Il design del vano di carico rinnovato ha benefici soprattutto sul passo corto: ora permette di caricare un Euro-pallet fino a un'altezza di 1 m. La larghezza tra gli archi passaruota consente di posizionare facilmente oggetti larghi (es. pannelli da 2.440 mm x 1.220 mm), in orizzontale sul fondo del vano o, in verticale.
Come già anticipato, Ford presenterà l’anno prossimo i nuovi modelli Transit con dimensioni e portata utile maggiori, compresi quelli che monteranno cassone ribaltabile o gru retrocabina. I nuovi veicoli saranno commercializzati ad ampio raggio in tutto il mondo, tra cui il Nord America (dove invece il Custom non arriverà), anche con la trazione integrale. La produzione del nuovo Transit Custom inizierà a metà 2012 presso lo stabilimento Ford di Kocaeli, in Turchia, e arriverà sul mercato entro fine anno con prezzi tra i 19.000 e i 26.000 euro.
120 Costruzioni agosto_settembre 2012
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GAMMA R ENAULT
Francesi a caccia
DI TERRA!
NEL 2012, LA FAMIGLIA CONSTRUCTION DI RENAULT TRUCKS SI AMPLIA NELLA GAMMA PREMIUM LANDER OPTITRACK E KERAX. PIÙ SCELTA PER CHI HA BISOGNO DI ESTREMA MOBILITÀ DI
CRISTIAN FURINI
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PROVATI PERVOI La livrea del Kerax Xtrem.
La gamma Renault Trucks cava cantiere al completo.
Al lavoro per tutti i gusti Dalla cava alla strada. Dallo sterrato alla miniera. È oramai completa l’offerta della losanga in ambito costruzioni. La filiera è coperta da 7,5 a 50 tonnellate e si arricchisce di soluzioni per l’HHD e per la salvaguardia di tara e consumi. Si può raccogliere questo concetto in una sorta di complementarietà dell’offerta: Renault Premium Lander con un carico utile ed un comfort eccezionali per l’approvvigionamento dei cantieri e Renault Kerax con il massimo di motricità e robustezza per tutti i lavori, anche i più difficili ed il Midlum 4x4, il piccolo mezzo d’opera da 16 tonnellate apprezzato per la sua maneggevolezza.
Sul primo asse il sistema di ingrassaggio automatico.
Davanti i nuovi attacchi antishock rinforzati.
Sul posteriore i rinforzi toccano le paraboliche.
Il telaio rinforzato del Kerax Extrem.
da tempo che Lander e Kerax di Renault Trucks sono disponibili sul mercato italiano, con risultati che vanno ben al di là di un ruolo di comparsa nel settore movimento terra. Ma la sfida per il costruttore francese sembra non esaurirsi ancora. Dopo aver presentato una gamma completa di motorizzazioni (culminata con i 520 Cv del Kerax) e di cambi (che ora includono l’Optidriver + in versione off road), la losanga intende sempre più ingolosire l’imprenditoria edile offrendo approcci migliorati dei propri “duri” e soluzioni meglio rispondenti alle singole esigenze operative, in ambito cantieristico, cavistico o, addirittura, minerario. Per il 2012, l’offerta di Renault Trucks si amplia ulteriormente con tre novità di rilievo tutte improntate su maggiore resistenza e mobilità. RRST
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La luce libera dal suolo è di 385 mm sull’anteriore e 370 mm sul posteriore.
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Allestimento scarrabile e gru retrocabina.
La famiglia cresce Proposto inizialmente in sola configurazione trattore 4x2, il Lander OptiTrack si declina oggi in nuove versioni: motrici 6x2, 6x4 e trattori 6x4. Inedita anche la configurazione 8x4*4 del Lander Tridem, dotata di un asse sterzante e sollevabile posteriormente, in grado di supportare un carico di 10 tonnellate, per manovrare in cantieri stretti. Questo mezzo verrà lanciato prima in Francia, poi in Europa in funzione delle attese dei clienti. Nuova anche la versione 8x2*6, destinata ad usi specifici in spazi ridotti. Consente di aumentare il carico utile di 500 chilogrammi ed è più maneggevole, grazie ad un raggio di sterzata più ampio del 12,5%.
Serbatoio olio.
Motore idraulico Poclain.
L’OptiTrack su Lander non è una assoluta novità. A fine 2010 fu lanciato su trattore 4x2. Oggi è disponibile anche sul 6x2.
QUASI UN DECENNIO DI “SOFT CONSTRUCTION” Il lancio ufficiale è arrivato nel 2003. Sei anni fa l’integrale rinnovo. Ma è nel 2010 che, per il Lander, arriva la vera innovazione, quella che combina le migliori caratteristiche di uno stradista alla robustezza del mezzo d'opera: si chiama OptiTrack ed è il sistema che permette di disporre temporaneamente di una trasmissione integrale, rendendo l’asse anteriore motore. Il principio di funzionamento si basa su una trazione idrostatica supplementare disinseribile sull’asse anteriore, grazie a due motori idraulici integrati nei mozzi delle ruote. Il veicolo guadagna, così, in mobilità e può superare passaggi difficili, ma resta confortevole e conserva il consumo ed il carico utile di uno stradale. All’interno della cabina il sistema (progettato dalla Poclain Hydraulics) si attiva in maniera semplice ed intuitiva: basta premere il pulsante di inserimento in plancia. In contemporanea sul display appare un pittogramma ben visibile che informa sull’inserimento dell’OptiTrack. L’attivazione è possibile da fermi o in marcia e sotto sforzo, marcia inserita (marcia avanti da 1ª a 6ª oppure 1ª retromarcia) a partire dagli 0 chilometri orari ai 30 circa. Cosa succede in questo range di velocità? Grazie alla presa di forza al volano viene attivata la pompa idraulica che pesca olio dal ser-
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batoio supplementare posizionato alla sinistra del veicolo, sotto il filtro aria. L’olio in pressione è convogliato, tramite condutture a tenuta, verso un distributore che a sua volta smista il liquido, a mezzo di condotti ad alta pressione, ai due motori idraulici, uno per i due mozzi, installati sui semiassi anteriori. Il Kit idraulico comprende anche un raffreddatore dell’olio composto da un maxi-radiatore posizionato sul lato sinistro, tra il serbatoio dell’olio utilizzato del semirimorchio ribaltabile e l’asse posteriore. Grazie al sistema di raffreddamento ad alta capacità degli oli, i tempi di utilizzo effettivi di attivazione del sistema sono notevolmente aumentati. È comunque presente una protezione idraulica che disattiva l’assistenza OptiTrack nel caso in cui le temperature salgano o scendano oltre ad un certo livello (sul display centrale compare in entrambi i casi un Alert). È poi è stata montata una valvola AddiFlow, indispensabile per adeguare la velocità del sistema idraulico sull’asse anteriore a quella dell’asse motore posteriore. La valvola ha sia funzione di sicurezza sia di regolazione della motricità. Nel caso in cui la pressione dell’olio o la coppia idraulica superi un limite prestabilito, la valvola AddiFlow taglia la pressione e limita l’intervento dell’OptiTrack.
PROVATI PERVOI LOTTA ALL’ULTIMA GOCCIA Pittogramma OptiTrack
LA GAMMA PREMIUM LANDER Modelli MTT Motori Cambi
Trattori e motrici (4x2, 6x2, 6x4, 8x4, 8x2*6, 8x4*4) da 18 a 32 ton DXi7 270, 310 e 340 Cv e DXi 380, 430 e 460 Cv Meccanico ( a 6, 9 e 16 marce), Automatico S2300V, Optidriver+ a 12 marce Cabina Corta, Global, Profonda Passi da 3.500 a 6.100 mm Pneumatici 315/80 R22,5 495/45 R22,5n Mission Vasche leggere, distribuzione materiali costruzione con gru, betoniere leggere, trattore per semirimorchi-vasca
Renault Trucks ha creato delle soluzioni per ridurre i consumi: sono denominate Optifuel Solutions. Questo termine riunisce, sotto il suo marchio, l’insieme degli strumenti complementari che il Costruttore mette a disposizione dei suoi clienti per ridurre la voce “carburante” del conto economico. La prima parte Optifuel Technology è tecnica e comprende il cambio Optidriver+ di serie (-3% di consumo rispetto ad un cambio manuale) e dei ponti, che privilegiano il risparmio. La seconda Optifuel Programme riunisce due strumenti indissociabili per consumare veramente meno: un software di monitoraggio del consumo (Optifuel Infomax) ed una formazione alla guida economica (Optifuel Training). Quest’ultima è stata oggetto di un adattamento specifico ai mestieri edili.
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Raffreddatore circuito
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GAMMA R ENAULT
XTREM... AMENTE CAVA Novità sostanziosa anche nella famiglia del Kerax che si presenta nella nuova veste Xtrem. Si tratta di una versione strutturalmente più robusta, destinata al trasporto di minerali o ai lavori nelle cave più dissestate. È realizzato in variante 8x4 e dispone di un telaio rinforzato - dal motore fino all’estremità dello sbalzo posteriore - in aggiunta, di serie, a dotazioni indispensa-
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bili per l’off road duro, quali sospensioni posteriori paraboliche rinforzate (capacità 26,8 t), il carter volano motore in ghisa, la frizione bi-disco o ancora il raffreddamento della scatola cambio e l’auto ingrassaggio delle boccole. Vista la sua destinazione d’uso viene offerto sui mercati europei ed extraeuropei con motorizzazioni da 430 a 520 Cv per gli Euro V e da 380 a 500 Cv per gli Euro III.
PROVATI PERVOI Si fanno in... otto La versione “tutta muscoli” del Kerax non è la sola novità. Ad essa si affianca quella in cui la priorità è la massima mobilità: parliamo del Kerax 8x8 Awd (All wheel drive), che dispone di otto ruote motrici multi-assi (due assi sterzanti davanti e due assali motori dietro) capaci di fargli superare i fondi più ostici. La versione Awd a quattro assi in realtà non è un’anteprima assoluta. La medesima configurazione del Kerax era infatti già presente nella gamma di veicoli destinati ad uso militare di Renaut Trucks Defense. Il suo telaio è rinforzato ed allungato per consentire un carico di più di 50 t. In versione civile è disponibile, per ora solo in motorizzazione Dxi 11, con fasce di potenza da 430 a 460 Cv. Rimane invece invariata l’ottima predisposizione fuoristradistica, che prevede altezza libera dal suolo di 385 mm sull’anteriore, di 370 sotto l’ultimo differenziale, e un angolo di attacco di ben 37°.
Il Kerax 8x8 presenta trazione integrale permanente.
È pensato per la mobilità su terreni costantemente accidentati.
Da Xtrem a Extreme La società russa Rosdorstroy ha scelto 35 Renault Kerax in configurazione “Extreme Cold” per accrescere la sua flotta di veicoli destinati alla manutenzione e riparazione delle strade. Così, dopo i cantieri e le miniere russe, il Kerax sarà impiegato anche sulle strade ghiacciate ed innevate di San Pietroburgo. La Renault Trucks Vostok ha consegnato i Kerax 6x4 che vanno ad aggiungersi ai restanti cento veicoli del parco macchine aziendale. Equipaggiati con il Dxi11 da 380 Cv e una Mtt di 34 t, sono dotati del pacchetto Extreme Cold, un sistema di preriscaldamento dell’olio motore quando il veicolo è fermo, per facilitare l’avvio dello stesso. Viene inoltre utilizzato un liquido di raffreddamento in grado di resistere a temperature di -40°, un riscaldatore del carburante e un impianto di riscaldamento autonomo in cabina. Questi Kerax sono equipaggiati con polverizzatori per rimuovere il ghiaccio della superficie della strada e da pale spazzaneve.
Le potenze disponibili per questo modello sono 430 e 460 Cv.
La massa tecnica (GCW) è di 50 t.
LA GAMMA KERAX Modelli MTT MTC Motori
Trattori e motrici (4x2, 4x4, 6x4, 6x6, 8x4, 8x8) 18, 26, 32 t per uso legale 20, 33, 40 per uso mezzo d’opera 44 t per uso legale 56 t per uso mezzo d’opera - DXi11 a sei cilindri in linea. Potenze 380, 430 e 460 Cv - Dxi13 a sei cilindri in linea 480 e 520 Cv Cambi Zf a 16 marce manuali (di serie), robotizzato Optidriver+ a 12 marce (optional) Cabina Corta, Global, Profonda Passi Da 3.200 a 5.800 mm Pneumatici 13R22,5 di serie 315/80R22,5 optional Mission Vasche ribaltabili, trattore per semirimorchi-vasca, betoniere, betonpompe
Le parabole posteriori sono rinforzate come nell’Extrem.
All’interno nessuna sostanziale modifica rispetto al Kerax tradizionale.
la forza del gruppo
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11.12.13 OTTOBRE 2012
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