Casa editrice la fiaccola srl
Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature
Macchine&Componenti
DUMPER ARTICOLATI ARRIVANO I DOOSAN DA30 E DA40 CON MOTORE SCANIA
Cava&Calcestruzzo
SISTEMI DI AUTOMAZIONE LA SOLUZIONE MA-ESTRO STUDIATA PER CONCAVE
Noleggio&Cantiere
MOVIMENTO TERRA SCENDE SULLE PISTE DA SCI LA FLESSIBILITÀ DEL SERVIZIO CGT
653 Anno LX Novembre 2011
WALK AROUND MACCHINE: MINI CINGOLATO YANMAR ViO38U
THE BEST MB, IL FR ANTOIO DI ULTIMA GENER A ZIONE applicabile a qualsiasi escavatore. La risposta pi첫 moderna e innovativa alle esigenze di frantumazione.
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Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni
Mensile di Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature
SOMMARIO ATTUALITÀ&PRODOTTI
MACCHINE &COMPONENTI
AUTOGRÙ
6
SAIE 2011
Macchina del mese
54
TEREX CHALLENGER 3160
Sempre meno movimento terra
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO 72
Notizie Associazionismo, demolizione controllata, martelli demolitori
Protagonista è il sollevamento
10
Notizie
DEMOLIZIONE MECCANICA
Prodotti, mercato, eventi, inaugurazioni
SISTEMI DI POMPAGGIO
58
Le stazioni d’eccellenza
76
Abbasso i giganti Armofer a Jesi per demolire tre silos dell’ex Eridania Sadam
Il sistema Top Station in Magna Grecia AZIENDE
20
Una cinquantenne in ascesa
DUMPER ARTICOLATI
Anniversario in grande stile per Pilosio
64
Gli asiatici made in Norway Le 28 e 40 ton nella gamma Doosan
6
64
76
WALKAROUND MACCHINE
28 Mini escavatore cingolato Yanmar ViO38U
CAVA&CALCESTRUZZO ATECAP
82
Urge sicurezza L’associazione denuncia il rischio strutturale del patrimonio edilizio
653
L’Istituto pensante
NOLEGGIO&CANTIERE
Tensofloor ad hoc per le pavimentazioni in postensione
108
ISTITUTO ITALIANO CALCESTRUZZO
84
Casseforme, piattaforme autocarrate, piattaforme di trasporto
ISTITUTO ITALIANO CALCESTRUZZO
87
L’Istituto informa La Tekna Chem Algerie Sarl sempre più affermata
88
COSTRUTTORI
110
Dopo soli due anni... Socage celebra i 30 anni di attività con un fatturato record
Notizie Prodotti, associazioni, ecosostenibilità, nuove partnership
MMT
114
L’utopia diventa realtà L’automazione Ma-estro fa crescere la produttività della bolognese Concave
I “gatti” delle nevi La Società Impianti Brembo Super Ski si affida al noleggio CGT
SISTEMI DI AUTOMAZIONE
92
Notizie
PROVATI perVOI
ESCAVATORI
98
Scalpello da 48 tons La serie Zaxis-3 di Hitachi agevola il lavoro minerario sulle Prealpi Cozie
ASTRA HD9
120
L’Astra ai raggi X Presentato il duro di Piacenza, disponibile dal 2012
114
98
DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO Emilia Longoni REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Valentino Viale costruzioni@fiaccola.it SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it COLLABORATORI Silvio Cocco, Federico Fornara, Claudio Marini, Umberto Nartelli, Daniela Stasi IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Antonella Ciliberto, Laura Croci marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna ottoadv@tin.it Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952
GREAT WALL STEED 5 TDI EURO 4
GUIDA ALLE CAVE D’ITALIA
104
La Guida alle cave è online Un sito web dedicato alla filiera estrattiva italiana, il primo database del settore aggiornato in tempo reale
124
Ora va a gasolio Un motore ad accensione spontanea sul pick-up doppia cabina cinese
STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00
Nel prossimo numero Il prossimo mese il protagonista del WalkAround Macchine sarà il nuovo caricatore gommato CATERPILLAR 966K da 24,32 ton di peso operativo con benna da 4,2 m3. Rispetto alla serie precedente la novità più evidente è l’assenza dello sterzo tradizionale a favore del nuovo sterzo joystick: soluzione che aumenta il comfort dell’operatore che può lavorare con la schiena sempre appoggiata al sedile. Sotto al cofano trova ora posto il nuovo motore C9.3 con iniezione Common Rail da 199 kW rispondente alla normativa sulle emissioni Stage IIIB. I gas di scarico sono trattati con filtri DOC (ossidazione catalitica) e DPF (antiparticolato) con post iniezione di gasolio. La rigenerazione del DPF è automatica (si continua a lavorare senza perdite di potenza) ma si può iniziare e interrompere quando si vuole. Vi anticipiamo, infine, nuovi automatismi del cambio con azionamento più rapido delle frizioni che garantiscono una continuità di potenza al lavoro.
È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l.
Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440
Casa Editrice
la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484
WWW.COSTRUZIONIWEB.COM
NOVE M B R E 2011
ISSN: 0010 - 9665
IN COPERTINA
INSERZIONISTI BKT EUROPE SRL
1
JCB SPA
63
www.bkt-tires.com
www.jcb.com
BLACK & DECKER ITALIA SRL (DeWalt) inserto
KOMATSU ITALIA SPA
51
www.komatsuitalia.it
www.dewalt.it
CANGINIBENNE SRL
27
MB SPA
II Cop.
www.mbcrusher.com
www.canginibenne.com
CECCANTINI & FIGLI SRL
83
www.ceccantini.it
CGT SPA COMPAGNIA GENERALE TRATTORI
123
http://truck.mercedes-benz.it/
IV Cop.
www.cgt.it
CORIMAG SRL
MERCEDES-BENZ ITALIA Veicoli Industriali MIDI EQUIPMENT SPA (Takeuchi)
52
info@midiequipment.it
11
www.corimag.it
OSA DEMOLITION EQUIPMENT SRL
73
www.osapinze.it
F.A.E. SPA -TECNIFOR SPA IND. ALLOGGI PREF.
113
www.faeterni.it
PEUGEOT VEICOLI COMMERCIALI
III Cop.
www.peugeot.it
FASSI GRU SPA
13
www.fassi.com
SAMPIERANA SPA
75
www.sampierana.com
G.P.A. PERIODICI SPA
127
www.gpaperiodici.it
SOCAGE SRL
15
www.socage.it
GLOBAL PARTS SRL
70
www.globalparts.it
IHIMER SPA
5
YANMAR CONSTRUCTION EQUIPMENT EUROPE SAS
91
www.ironplanet.com
Aziende citate Alimak Hek......................109 Armofer ..........................76 Astra ............................120 Bobcat ............................16 Brembo Ski ....................114 Carvens ..........................50 Casagrande ......................13 Case ..............................17 CGT ..............................114 Concave ..........................92 Cte ..........................15 - 108 Daf Trucks ........................90
6 Costruzioni giugno 2011
I Cop.
www.yanmar.eu
www.ihimer.com
IRON PLANET
L'architettura del ViO38U è stata rivoluzionata ri-posizionando i vari serbatoi e la batteria, con lo scopo di ridurre la lunghezza delle tubazioni, nonché le perdite di carico, e favorire l'accessibilità a vari componenti. Il braccio presenta nuove fusioni d'estremità per meglio resistere alle sollecitazioni conseguenti alla più potente motorizzazione ed all'incremento delle forze di scavo, al top della categoria. La cabina è unificata con quella dei modelli maggiori e migliorie riguardano anche la pedaliera ed il comando elettroproporzionale degli accessori. Vengono confermate le tradizionali peculiarità Yanmar del cingolo asimmetrico con rulli a doppia flangia, che oggi esaltano ancor più la stabilità, grazie alla maggior carreggiata, conseguente ad una larghezza totale della macchina aumentata ad 1,74 m.
De Walt ..........................74 Dieci ..............................55 Doosan............................64 Eurasia Motor Company ......124 Faresin Industries ..............15 Faretra.com ......................12 Fassa Bortolo ....................88 Fassi Gru ........................18 Gruppo Manitou ................89 Gruppo Salini ....................12 Harsco Infrastructure..........108 Hitachi ............................98
YANMAR CONSTRUCTION EQUIPMENT EUROPE SAS 25 Rue de la Tambourine F-52100 SAINT DIZIER Francia Tel : +33 3 25 56 39 75 Fax: +33 3 25 56 94 69 www.yanmar.eu
Hydracar ..........................19 Iatra ..............................90 Komatsu Italia ..................12 Laterlite ..........................90 Liebherr ..........................76 Lo.Pi.Ca. ........................99 Ma-estro ..........................92 Ma-Fra ............................12 Manitou ..........................56 Marinagri Group ................58 Metso Mining and Construction Tecnology ........................90 Midi Equipment - Takeuchi ....56 New Holland ................14 - 24 Nonex ............................73 Orciari ..........................126
Ortes ..............................17 Pilosio ............................20 Powerscreen ....................72 Ritchie Bros ......................16 SI.MA. ............................50 Socage ..........................110 Ssab ..............................88 Steed ............................124 Tekna Chem Algerie ............87 Tensofloor ........................84 Terex ..........................6 - 10 Vitali ..............................11 Xylem Water Solutions ........58 Yanmar ......................28 - 57
unleaded.it CARRY105
CARRY105 elettrica
CARRY107
CARRY110
IC35
IC50
IC75
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dumpers Snelli e agili.
a joint venture
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Progettati per andare incontro alle esigenze di movimentazione di materiale all’interno di capannoni o serre, ideali nella vivaistica, in agricoltura, cantieri edili e stradali, per lavori gravosi nelle infrastrutture e grandi opere. Con carico operativo da 500 kg a 10000 kg si adattano ad ogni cantiere, ad ogni tipologia di terreno, ad ogni tipo di pendenza.
M ACCHINA Le basta
AUTOGRÙ
TEREX CHALLENGER 3160
un uomo
Terex ha presentato la nuova autogrù multistrada Challenger 3160. Segna l’inizio di una nuova generazione e di un’era in cui la versatilità vince sulle prestazioni assolute. Porta a termine i lavori con un solo operatore DI MATTHIEU COLOMBO
orse è la prima volta che scriviamo un articolo su una nuova autogrù e nel sommario non elenchiamo la classe d’appartenenza della neonata, la lunghezza massima del suo braccio telescopico e quella raggiungibile con le prolunghe. Non abbiamo nemmeno scritto che è una tre assi alimentata da un solo motore “con la Stella” o che a 38 m di sbraccio porta ben 1.000 kg! Non lo abbiamo fatto perchè il costruttore di Zweibrücken è convinto che oggi si dia troppa importanza alle “misure”, alle prestazioni assolute dichiarate e che poco si guardi a variabili importanti come l’effettiva area utile di lavoro o la versatilità di una macchina sia in condizioni operative sia nei trasferimenti su strada. Detto in altre parole, a elementi che oggi permettono di mantenere margini di guadagno e redditività (nessuna zavorra supplementare e meno costi di manutenzione). La nuova Terex Challenger 3160 dà il massimo di sé in configurazione telescopica, così come la vedete, e circola tranquillamente su strada con 11,65 ton per asse (incluse le 6,8 t di zavorra). Dimenticavamo: classe di portata 55 t, braccio telescopico da 50 m, tre aree di stabilizzazione e un tiro notevole. Prendere o lasciare.
F
Un motore per carro e torretta La Challenger 3160 monta un motore MTU-Mercedes 6 cilindri in linea, turbo, con iniezione unit pump (mod. 926 omologato Stage IIIB) da 7,2 litri di cilindrata, 240 kW di potenza a 2.200 giri al minuto e una coppia motrice massima di 1.300 Nm a 1.400 giri/minuto. L’abbattimento delle emissioni avviene con tecnologia SCR (selective catalytic reduction) e post-trattamento dei gas di scarico con urea.
6 Costruzioni novembre 2011
DEL MESE Elaborazione di
Un 5 sfili “impennato” La nuova Challenger 3160 ha un braccio da 50 m di lunghezza composto da sei elementi di cui 5 sfili movimentati da un monocilindro telescopico. Ogni elemento è composto da due fogli di acciaio altoresistenziale tra loro saldati longitudinalmente. Il braccio ha due caratteristiche peculiari: una volta esteso alla massima lunghezza senza carico è “impennato” (precaricato come quello delle gru edili topless per intenderci), mentre quando è completamente chiuso può essere inclinato di 5° in negativo per facilitare il montaggio del falconcino runner da parte dell’operatore. Tutte le operazioni di sfilo sono automatiche e controllate dal software di gestione della gru IC-1.
Trasmissione automatica ZF Al motore MTU, Terex ha scelto di accoppiare una trasmissione automatica ZF AS-Tronic Mid a 12 marce avanti e 2 retro, sviluppata dai tecnici di Friedrichshafen sulle basi dell’esperienza maturata con la nota AS Tronic e già adottata da veicoli industriali come il MAN TGM e l’Iveco Eurocargo. Questa trasmissione è stata sviluppata per gestire range di coppia motrice inclusi tra gli 800 a 1.600 Nm. In Italia la macchina avrà di serie la trazione 6x4x6 con ripartitore di coppia tra gli assi e bloccaggio del differenziale longitudinale inseribile.
novembre 2011 Costruzioni 7
AUTOGRÙ
3 aree di stabilizzazione La nuova Terex può lavorare con tre differenti aree di stabilizzazione con prestazioni proporzionali alla dimensione dell’area. Il massimo delle prestazioni si ottiene con l’area da 6.900 mm (distanza fissa tra gli stabilizzatori anteriori e posteriori) per i 6.500 mm degli stabilizzatori completamente estesi. Questi si possono anche aprire a 3.000 mm o a 4.500 mm. L’apertura degli stabilizzatori viene monitorata tramite sensori dal sistema IC-1, che gestisce tabelle di carico e configurazioni di lavoro. Se si aprono gli stabilizzatori a 5.000 mm, per esempio, il sistema “riconosce” una larghezza di 4.500.
Senza zavorre il peso scende a 10 t/asse - Freno ausiliario Telma sul 3° asse a richiesta Da sinistra a destra: nelle tre foto a lato evidenziamo nell’ordine i nuovi fari sotto scocca “attivi” che (a richiesta) seguono la direzione di sterzata. Segue il nuovo gancio Vario Hook, con bozzello da tre puleggie e carico variabile tramite zavorre gestibili da un operatore (disponibile con gancio doppio o singolo). Infine il braccio inclinabile di 5° in negativo per facilitare il montaggio del falconcino runner.
Inclinazione braccio 5° in negativo
8 Costruzioni novembre 2011
MACCHINA DEL MESE TEREX CHALLENGER 3160
Posto guida da truck Anche la cabina di guida è completamente nuova: è la stessa portata al debutto dalla AC100L. A una prima analisi statica lo spazio a bordo è aumentato (sparisce l’ingombrante pannello dell’impianto elettrico), le finiture sono migliorate al pari dell’ergonomia di cluster e consolle, ma anche il comfort è superiore al passato grazie a sedile pneumatico con appoggiatesta e cintura integrata. Di serie: climatizzatore, telecamera posteriore, sensori d’ingombro posteriore, immobilizer , stacca batterie automatico...
Lavorare è facile grazie al nuovo IC-1 La Challenger 3160 si può utilizzare a distanza tramite il radiocomando opzionale, ma salvo condizioni singolari, gli operatori saranno ben felici di stare seduti in cabina con di fronte il sistema computerizzato IC-1 che permette di gestire le configurazioni di lavoro e consultare le tabelle di carico. Il sistema prevede anche un programma in cui l’operatore inserisce i dati base del tiro che deve effettuare e l’IC-1 gli consiglia la configurazione migliore. L’aria condizionata è di serie, mentre per il riscaldamento viene utilizzato il calore del liquido raffreddamento motore, ma a richiesta è disponibile anche il riscaldatore ausiliario Eberspacher.
CHALLENGER 3160
1.100 kg a 36 metri di sbraccio
Capacità max sollevamento Lunghezza max braccio Portata a 38 m di sbraccio Portata a 36 m di sbraccio Elementi (sfili) braccio Zavorra max (taxi) Larghezza (altezza) strada Lunghezza totale su strada Lunghezza solo carro Pneumatici Serbatoio gasolio (AdBlue)
55 t 50 m 1.000 kg 1.100 kg 6 (5) 6,8 t 2,55 (3,65)m 11,5 m 9,32 m 385/95R25 320 l (40 l)
Da destra a sinistra: il radiocomando opzionale sviluppato con Hbc che permette all’operatore di controllare tutta la parte aerea della macchina visualizzando anche tabelle di carico e configurazioni di lavoro! A lato, la Challenger 3160 che sbraccia di 36 metri in orizzontale.
novembre 2011 Costruzioni 9
www.terexcranes.com
...inoltre I Trazione 6x4x6 (Italia) I Sospensioni pneumatiche e assetto variabile (110 mm) I 3°asse con sterzata a gestione elettronica I Idraulica carro indipendente I Freni a disco su ogni ruota; doppie pinze sul 1° asse
NEWS
ATTUALITÀ&PRODOTTI
Primi 9 mesi ancora in calo
S
potrebbe inserire nel decreto per lo sviluppo le proposte che abbiamo fatto al tavolo delle macchine per costruzioni presso il ministero dello sviluppo economico in materia di anagrafe delle macchine e di provvedimenti a favore dei clienti che puntano sull’efficienza del cantiere, la sicurezza e la tutela dell’ambiente. Sono misure a costo zero che possono dare un messaggio di fiducia al settore.” www.unacea.org
Flessibilità dal 20% al 37,5% Il 25 ottobre il parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione che estende la flessibilità dal 20% al 37,5% del numero di motori di fase precedente montabili sulle macchine per costruzioni, con un incremento del 50% delle quantità fisse. Tale incremento di flessibilità è ristretto alla fase IIIB per una durata di tre anni. Adesso la proposta dovrà essere approvata dal Consiglio europeo (organismo com-
posto dai capi di stato o di governo degli stati membri, oltre che dal presidente della Commissione e del Consiglio europeo). “Il parlamento europeo ha compreso la gravità della crisi che ha colpito il nostro settore - dichiara Giampiero Biglia, vicepresidente di Unacea (in foto). Adesso la variabile tempo è decisiva per salvare molte aziende: lo stato italiano deve esser pronto a recepire immediatamente la flessibilità”.
Nuova carica per Terex Cranes La Terex Cranes ha scelto Frank Bardonaro per ricoprire la nuova carica di Vice President & Managing Director Global Sales. Bardonaro è quindi responsabile commerciale per la gamma completa di gru mobili, lavorando in partnership con distributori locali e gli organismi TEREX vendita in tutto il mondo. Dal suo ingresso in azienda nel 2010 come Vice President e Managing Director di Terex Cranes Nord America, Bardonaro ha contribuito concretamente alla crescita di Terex Cranes nel mercato americano.
www.terexcranes.com
10 Costruzioni novembre 2011
PHOTO NEWS
ia in Germania sia in Francia le vendite di mmt nel 2011 sono cresciute, ma in Italia no. Da gennaio a settembre 2011 sono state vendute 7.173 macchine movimento terra con un calo del 26,2% rispetto allo stesso periodo 2010. Stesso andamento negativo per le stradali (-47,2%) e per i macchinari da calcestruzzo. “Non si riesce a vedere la luce - commenta Enrico Prandini vicepresidente di Unacea -. Il governo
L’escavatore delle nevi Per chi non rinuncia a lavorare nemmeno quando le condizioni climatiche si fanno estreme, suggeriamo di allestire un pesante gatto delle nevi con un midi escavatore. In questo modo avrete un mezzo inarrestabile che primeggia per stabilità. Ironia a parte, pensavamo di conoscere bene il mercato delle mmt. È evidente che le applicazioni possibili sono infinite.
ATTUALITÀ&PRODOTTI
Innovazione concreta
resentare un proprio lavoro al Wof, World Office Forum, è sicuramente di grande prestigio. Cristian Vitali (nella foto), ceo del Gruppo VITALI, lo scorso ottobre ha preso parte alla prima edizione italiana per presentare il Microsoft Innovation Campus di Peschiera Borromeo (MI), la nuova sede italiana del colosso informatico statunitense realizzata dalla società bergamasca. Costruito secondo i criteri della certificazione Leed,
P
rappresenta una svolta nelle costruzioni di edifici ecosostenibili e ad alta flessibilità funzionale. Il complesso, progettato dallo studio Flores & Prats di Barcellona, prevede 60.000 mq di parco, 40.000 mq di parcheggi, 50.000 mq di superficie lorda complessiva, con servizi mensa, ristorante, bar, centro conferenze e auditorium, fitness center, percorsi vita e jogging, asilo e scuola materna. Rivestito con facciate in vetro, è contraddistinto da
In occasione del World Office Forum, il Gruppo Vitali ha presentato la realizzazione del Microsoft Innovation Campus. Una struttura all’avanguardia, sotto il profilo architettonico, energetico e tecnologico. Un buon biglietto da visita alta efficienza energetica (grazie sia a sistemi attivi, sia passivi, come il teleriscaldamento, la geotermia, il fotovoltaico, il recupero dell’acqua piovana), flessibilità degli spazi, tecnologia e standard costruttivi elevati. www.vitalispa.it
Sostenibilità a uso ufficio Alla sua prima edizione nel Bel Paese, il World Office Forum è dedicato al tema della sostenibilità degli edifici adibiti a ufficio. L’ecosostenibilità viene presa in considerazione nelle sue forme più varie: regolamenti e nuove normative, architettura e design, efficienza energetica e gestione, materiali e soluzioni, innovazioni e tecnologie, aspetti finanziari e di investimento. Il Forum rappresenta quindi una “antologia” delle case histories più significative.
Cinque aree di business Il Gruppo Vitali è attivo da tre generazioni e attualmente conta ben cinque aree di business: Real Estate Development, Demolizioni, Engineering, Produzione (di materiali, quali asfalti, calcestruzzo e inerti) e Infrastrutture. Il portfolio lavori del Gruppo è molto ampio. Possiamo citare, a titolo di esempio, l’ampliamento della IV corsia dell’A4, i lavori sulla BreBeMi e la demolizione del fabbricato della milanese RCS Media Group.
novembre 2011 Costruzioni 11
MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI
ECOMONDO
9-11 novembre Rimini Tecnologie verdi e nuovi stili di vita
Una pulizia da pro
www.ecomondo.com
WORLD OF CONCRETE
23-27 gennaio Las Vegas (Usa) Salone internazionale del calcestruzzo www.worldofconcrete.com
COSTRUIRE 2012
1-3 marzo Bari Biennale internazionale dell'edilizia della Fiera del Levante www.costruire-edillevante.it
EXPOEDILIZIA 2012
22-25 marzo Roma Edilizia, architettura e impiantistica www.senaf.it
INTERMAT 2012
16-21 aprile Parigi (F) Salone internazionale di macchine e attrezzature da cantiere www.intermat.fr
Salini
12 Costruzioni novembre 2011
ota ai pià per i prodotti di pulizia e manutenzione dedicati ai settori automotive, moto e nautica, la milanese MA-FRA commercializza anche detergenti dedicati al nostro mondo. Tra questi vi presentiamo una soluzione dedicata alle imprese stradali, una a chi lavora nel settore calcestruzzo e una universale. Il prodotto “stradale” si chiama Deca Flash ed è una miscela studiata per rimuovere il catrame dall’esterno dei mezzi impiegati dalle imprese di costruzioni (finitrici, rulli
N
compattatori...). Il secondo si chiama Cemsolv ed è un detergente acido specifico per la rimozione, mediante disgregazione, di strati di cemento su superfici lisce dall’esterno di betoniere, stabilizzatrici e macchine movimento terra. Infine vi presentiamo il Superbrillmax bifase: è un prodotto specifico per il prelavaggio, capace di emulsionare sporco di qualsiasi genere e pulire i mezzi da: grasso, terra, gasolio o smog. www.mafra.com
Faretra al servizio di Foggia
www.salini.it
Massimo Ferrari, manager di lungo corso del settore finanziario, entra in Gruppo Salini, il terzo General Contractor italiano, con l’incarico di Responsabile degli affari generali. Ferrari, che riporterà direttamente all'Ad Pietro Salini, si occuperà di progetti strategici, affari societari, relazioni esterne e rapporti con autorità e azionisti. “Per un gruppo che è riuscito a crescere in modo straordinario negli ultimi anni, nonostante il contesto economico mondiale, la dimensione è un fattore cruciale per competere a livello internazionale” ha dichiarato Massimo Ferrari. “Il Gruppo Salini ha tutte le carte in regola per crescere sul mercato e imporsi a livello nazionale e internazionale.”
Nell’ordine da sinistra a destra: Il prodotto Deca Flash è un rimuovi cartrame professionale, il Cemsolv è un detergente acido specifico per la rimozione di cemento, mentre il Superbrillmax Bifase è un detergente composto da tensioattivi capaci di emulsionare sporco di qualsiasi genere.
La Faretra.com opera nel settore della meccanizzazione agricola da oltre 30 anni e nel Sud Italia è riconosciuta come azienda di riferimento per il settore. Dallo scorso mese di luglio è diventata anche concessionaria KOMATSU ITALIA Utility per Foggia garantendo: commercializzazione, noleggio e assistenza di macchine movimento terra, telescopici e carrelli industriali. “Abbiamo scelto Komatsu - spiega Antonio Faretra (in foto con il figlio Giuseppe) - per l’ampiezza della gamma offerta, la capillarità della presenza sulla penisola, l’assistenza ai dealers e le nuove opportunità offerte sul fronte del servizio come la tecnologia Komtrax e i programmi Maintenance Plus.” Faretra.com ha un magazzino ricambi, una officina centrale, due officine mobili e conta 10 dipendenti tra impiegati, magazzinieri, meccanici e venditori. www.komatsu.it
Velocità
Fruibilità
Completezza
Grafica
Download
WWW.CASAGRANDEGROUP.COM
N EWS www.intermat.fr
IL SITO DEL MESE
ATTUALITÀ&PRODOTTI
Aspettando Intermat
La prossima Esposizione Internazionale delle Attrezzature e delle Tecnologie per i Lavori Pubblici, l'Edilizia e l'Industria dei Materiali si terrà in Francia, dal 16 al 21 aprile 2012, al quartiere fieristico di Villepinte, a Nord di Parigi. Stiamo parlando di Intermat 2012 che, secondo il Presidente CECE Josè Luis Del Prim, sarà un’edizione in cui le tecnologie “verdi” saranno le protagoniste assolute: ”Molti produttori stanno proponendo sul mercato escavatori o compattatori ibridi e sistemi frenanti idraulici innovativi, per ridurre i consumi". Investire in innovazione sembra essere l’unica via da seguire per crescere.
Il sito internet della Casagrande di Fontanafredda (PN) ha colpito l’attenzione della redazione. In particolare, abbiamo apprezzato il numero di informazioni tecniche dei prodotti (schede, cataloghi, foto) e i filmati dedicati a modelli specifici ed eventi organizzati dell’azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di macchine per pali, sistemi per diaframmi, sondaggi, ancoraggi, micropali e jet-grouting, e attrezzature speciali per il consolidamento delle gallerie. Molto interessante anche la sezione “macchine usate”: una vera e propria vetrina che conta sempre più di venti macchinari per i quali si possono chiedere informazioni con un link diretto. In sostanza un sito utile, pratico e di facile navigazione.
Gru più leggere, più spazio al carico Una soluzione concreta, per ridurre i costi di utilizzo dei mezzi di lavoro, è offrire maggior capacità di carico riducendo il peso della gru.
w w w. f a s s i . c o m
ATTUALITÀ & PRODOTTI
Dopo l’E265C e l’E305C presentati lo scorso marzo, New Holland annuncia l’arrivo di due ulteriori escavatori C Series. Il primo è l’importantissimo E215C con motore Stage IIIB da 129 kW, peso operativo di 23.160 kg e capacità benna da 0,52 a 1,31 m3.
I più attesi dagli italiani Con i modelli E215C ed E245C si amplia l’offerta degli escavatori serie C, caratterizzati da motori che guadagnano l’omologazione Stage IIIB con la tecnologia SCR. Diminuiscono i consumi e aumenta la produttività ul numero di settembre (COSTRUZIONI n. 651) vi abbiamo presentato i primi tre escavatori C Series NEW HOLLAND consegnati in Italia, tutti E305C. Oggi arrivano sul mercato due nuovi modelli, molto importanti per il mercato nazionale: l’E215C e l’E245C. Per ora i dati tecnici disponibili sono pochi ma di una cosa siamo certi: entrambi i modelli monteranno un motore FPT 6 cilindri common rail che
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guadagna 12 kW in più rispetto ai modelli della B (toccando quota 129 kW) e che rispetta la nuova normativa sulle emissioni Stage IIIB grazie al posttrattamento dei gas di scarico con urea (AdBlue), che trasforma gli NOx in azoto e, date le alte temperature di combustione che riesce a mantenere il propulsore, i livelli di
particolato sono minimizzati. Come per i modelli più grandi, il costruttore ha anche ottimizzato l’idraulica dei due nuovi arrivati per contenere i consumi e migliorare la sensibilità dei comandi e la controllabilità. Il costruttore annuncia inoltre che, grazie a nuovi cuscinetti elastoviscosi su cui è montata la nuova cabina Evo e grazie alla tecnologia SCR, sulle nuove macchine l’operatore percepisce il 30% in meno di vibrazioni in trasferimento e il 50% in meno durante lo scavo. www.newholland.com
I C Series secondo New Holland • Più 10% di produttività, grazie alla maggiore potenza (+15 CV) e alla nuova idraulica • Fino al 10% di risparmio carburante grazie al circuito idraulico ottimizzato e alla tecnologia SCR • Costi operativi inferiori, intervalli di manutenzione più lunghi e consumi più efficienti del nuovo motore common rail • Comfort e sicurezza superiori, grazie alla cabina Evo con protezione ROPS/FOPS, nuovi joystick e nuovo monitor • Affidabilità ulteriormente migliorata: ben oltre gli standard
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L’altro escavatore C Series lanciato sul mercato da New Holland è l’E245C, anch’esso con motore Stage IIIB da 129 kW e capacità benna da 0,52 a 1,31 m3, ma con un peso operativo di 25.418 kg.
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Novità per i fissi di Breganze Una ZED21J a Hong Kong È stata indetta una gara d’appalto dalla Western Harbour Tunnel Company per la fornitura di una piattaforma autocarrata articolata adibita alla manutenzione dell’omonimo tunnel. CTE ha vinto proponendo il modello ZED21J da 20,8 m (che sarà allestito localmente su carro MAN). Il tunnel è un collegamento importante tra la penisola di Kowloon e Hong Kong Island, e costituisce il gateway tra il centro e Sai Ying Pun verso West Kowloon, Hong Kong Disneyland, Route 3 e l’Hong Kong International Airport.
www.ctelift.com
La Faresin Industries estende il restyling presentato con il modello 7.30 Compact a tutta la gamma di sollevatori telescopici fissi. Ora tutti i modelli migliorano le loro caratteristiche di silenziosità, visibilità e accessibilità delle parti tecniche per la manutenzione e la pulizia. I progettisti della FARESIN INDUSTRIES hanno lavorato per rendere ogni modello più compatto aumentando comfort e standard di sicurezza. In particolare, sono stati ridisegnati il cofano motore e la carenature d’aerazione del vano che ora sono in un resistente materiale plastico e non più in vetroresina. Le nuove linee migliorano la visibilità dell’operatore sul lato destro delle macchine. Dotato di martinetti a gas che ne agevolano l’apertura, il cofano supporta anche una nuova paratia fonoassorbente. Nuovo anche il serbatoio del gasolio da 150 litri, anch’esso in materiale plastico per resistere meglio a urti accidentali e corrosione. La nuova gamma di sollevatori telescopici fissi può ora avere a richiesta la strumentazione completa tipica dei modelli rotativi della serie Storm. www.faesinindustries.com
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Soluzioni compatte per neve
on una gamma di attrezzature dedicate, gli skid Bobcat danno massima prova di versatilità anche in condizioni climatiche proibitive. Sulle pale compatte BOBCAT si possono infatti montare turbine, lame da neve (anche a V), scraper, benne, distributori di sale o sabbia originali Bobcat e, per avere sempre la massima trazione, il costruttore propone sia dei
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cingoli in acciaio da montare sui pneumatici sia delle catene da neve. Le turbine da neve hanno larghezze comprese tra 1.220 e 2.134 mm e sono disponibili con diversi motori idraulici da scegliere in base al modello di pala compatta. Queste macchine hanno una getto variabile da 7,6 a 13,7 metri e sono equipaggiate con scivolo rotante e orientabile. Le lame da neve Bobcat
sono disponibili in sei larghezze comprese tra 1.219 e 2.438 mm, ma a richiesta montano anche prolunghe laterali. La lama da neve a V è disponibile in 5 diverse versioni e si può utilizzare a V frontale, lama a cucchiaio, lama diritta e lama angolata di 30° a sinistra e di 30° a destra. Lo spazzolone angolabile Bobcat è l’accessorio ideale per rimuovere strati leggeri di neve (fino 10 cm). Il distributore di sale e sabbia idraulico è ideale per lavorare in spazi ristretti e ha una tramoggia da 250 litri che può anche essere utilizzata come benna. Lo scraper è invece ideale per rimuovere ghiaccio e neve compatta senza impatto ambientale. Infine esistono benne per movimentare neve con capacità da 0,36 a 1,53 m3. www.bobcat.eu
Online con macchine on site a casa d’aste Ritchie Bros. Auctioneers, nota come la più grande realtà di vendite on site di macchine industriali, ha annunciato di avere superato i 5 miliardi di dollari di vendite di macchine online. RITCHIE BROS. ha
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Le vendite online di Ritchie Bros. • Anno di introduzione delle vendite online • Totale vendite online (2002 - 2011) • Totale vendite online (gennaio - ottobre 2011) • Acquirenti registrati - totale (gennaio - ottobre 2011) • Acquirenti registrati - online (gennaio - ottobre 2011) • Ammontare delle vendite online (2010) • Acquirenti registrati - totale (2010) • Acquirenti registrati - online (2010)
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2002 US$ 5+ billion US$ 880 million 318.000 152.000 (48%) US$ 830 million 343.000 146.000 (43%)
iniziato a fare aste online nel marzo del 2002 e ha tagliato questo importante traguardo esattamente il 6 ottobre 2011, durante un’asta pubblica senza
riserve trasmessa anche sul sito www.rbauction.com, oggi consultabile in ben 21 lingue diverse. Negli anni questo strumento è stato sempre più apprezzato e oggi quasi il 50% delle offerte durante le aste Ritchie Bros. on site è fatto online. “Il nostro servizio online è stato ideato per dare ai clienti servizi uguali a chi partecipa on site” ha dichiarato Bob Armstrong, Chief Operating Officer, Ritchie Bros. Auctioneers. “Ad una nostra asta online si può vedere la macchina, ascoltare il banditore e vedere le offerte in tempo reale.” www.rbauction.com
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La finale del Rodeo 2011 Quest’anno la competizione europea di Case è stata vinta da un belga, ma la vera notizia è che i finalisti parteciperanno anche alla finale del Rodeo Americano di Los Angeles li scorsi 14 e 15 ottobre, il Case Customer Center Paris ha ospitato la finale del Rodeo Case 2011, competizione a cui abbiamo dato ampio respiro sul numero di settembre (COSTRUZIONI 651, pag. 84), raccontandovi come è andata la tappa siciliana organizzata in collaborazione con la Ortes di Catania. Il campionato Case per operatori che ha visto sfidarsi dieci squadre europee: Belgio, Danimarca, Germania, Francia, Gran Bretagna, Polonia e Spagna e, per la prima volta, Finlandia, Norvegia e Russia. La tappa finale si è articolata in quattro diverse gare. La competizione
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‘Loaders Lazo’ è stata vinta dal tedesco Alexander Feess che si è dimostrato il più abile a trasportare vari tipi di corde, utilizzando la grande benna di una pala gommata 721FXR, sfruttando così la potenza della nuova 721F in accelerazione grazie al nuovo cambio 5 marce. La gara ‘Crazy Horse’ è stata invece vinta dall’inglese Richard Christian che con il nuovo skid TX380 ha affrontato un
percorso a ostacoli senza perdere il carico. La disciplina ‘Bullseye’ è stata dominata dal vincitore dell’ultimo Rodeo, Raphael Rosen, abilissimo alla guida dell’escavatore CX250C, mentre la ‘Yeehaa loader’ è stata vinta da Richard Christian, che ha superato i test di abilità e velocità con la terna 590ST. I partecipanti hanno affrontato anche il toro meccanico! www.casecustomercentre.com
A gennaio la superfinale a Los Angeles Il vincitore assoluto del Rodeo Case 2011 europeo è stato il belga Raphael Rosen (qui a lato in foto). Paula Inda, CNH Global Communications Director, ha consegnato ai premiati l’invito per la finale americana del Rodeo Case, in programma a gennaio 2012 a Las Vegas. L’invito ai campioni europei alla competizione statunitense segna il primo passo in una nuova direzione della popolare competizione di Case.
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L’avamposto di Lainate per servire al meglio anche Como e Varese
Inaugurata questo mese la 31° concessionaria Fassi per l’Italia. Si chiama Fassi Gru Milano e sorge a due passi da Expo 2015. L’area misura 20.000 m2. Il moderno hangar da 3.500 m2 permette di lavorare sempre al meglio, in linea con gli standard della Casa ottobre è stata inaugurata a Lainate la Fassi Gru Milano, una nuova concessionaria a Nord Est del capoluogo a due passi dai cantieri pertinenti l’Expo 2015. Per la precisione è la 31° realtà di vendita e assistenza Fassi in Italia. La nuova realtà è guidata dalla collaudata squadra della concessionaria Fassi Hydracar con sede a Carpiano (A1, uscita Melegnano). Quest’ultima resta operativa per servire e assistere i clienti a Sud di Milano, mentre la Fassi Gru
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Milano si concentrerà per migliorare il servizio nell’area Nord e in particolare sarà strategica per guadagnare terreno in Brianza e nelle province di Como e Varese. La sede di Fassi Gru Milano, di proprietà della stessa Casa costruttrice di gru idrauliche, è adiacente allo svincolo d’ingresso di Lainate sull’autostrada A9 in direzione Milano; l’area è di 20.000 m2 di cui 3.500 coperti con un moderno hangar a soffitto alto per poter lavorare sempre al meglio sulle macchine,
Fassi Gru è export Come tutti i costruttori di gru idrauliche articolate Fassi Gru ha vissuto un 2007 incredibile per volumi di produzione ed è poi stata costretta a ridimensionare la sua visione del mercato con gli anni 2008 e 2009.
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Poi però ha trovato un nuovo punto dell’orizzonte in cui vedere sorgere il sole. Il 2011 sarà un anno di crescita in cui si arriverà a produrre quasi 7.000 gru contro le poco più di 6.000 marchiate 2010. Proprio nel 2011 il mercato italiano è stato poco costante
facendo segnare un rallentamento delle vendite nel secondo semestre coincidente con quello dei veicoli industriali. A trainare l’attività dell’azienda di Albino si conferma essere l’export che vale oltre l’80% della produzione.
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anche al riparo dalle intemperie. Al taglio del nastro hanno partecipato Giovanni Fassi, suo padre Franco e i tre soci di Hydracar: Pier Giulio Trivella, Gabriele Cavaliere e Mauro Moschi. Il socio amministratore di Hydracar Pier Giulio Trivella ha dichiarato a COSTRUZIONI: “Da questa nuova struttura ci aspettiamo un forte ritorno in termini di immagine e clientela. Se nel 2010 abbiamo realizzato 50 allestimenti con gru Fassi e nel 2011 ne faremo 60 circa, per il 2012 puntiamo alle 75 gru allestite e quindi a superare le 70 fatte nel 2008. Ad oggi l’80% delle nostre vendite avvengono tramite concessionarie (dalle Micro fino alle macchine da 23 tm), mentre il 20% è vendita diretta a clienti specializzati nella movimentazione di carichi (dalle 25 tm in su) e per cui è necessaria la nostra consulenza e competenza per realizzare allestimenti su misura. Questo 20% di gru con portata da oltre 25 tm rappresenta il 60% del nostro fatturato”. www.fassigrumilano.it
Sopra da sinistra: Pier Giulio Trivella, Gabriele Cavaliere, Franco Fassi, Mauro Moschi e Giovanni Fassi posano davanti alla nuova ammiraglia Fassi F1950. Sotto, a centro pagina, il taglio del nastro. In apertura, la sede Fassi Gru Milano di Lainate (MI), attigua all’autostrada A9.
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Una cinquantenne in ascesa Pilosio ha festeggiato i 50 anni d’attività con una giornata ricca di appuntamenti e di significati. Ha iniziato con la presentazione di due nuovi prodotti e ha proseguito con dibattiti dal respiro internazionale. Per finire, la prima edizione del Premio Internazionale Costruire la Pace DI
DANIELA STASI
ondata nel 1961, Pilosio (parte del Gruppo PM) è stata in grado non solo di crescere e di evolversi, ma di diventare una delle principali aziende italiane del settore ponteggi, casseforme e blindaggi per l’edilizia, e del segmento
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strutture per lo spettacolo. Anzi, per dovere di cronaca, è giusto evidenziare che i blindaggi sono una sua “invenzione”, progettati e commercializzati per la prima volta negli anni Settanta. Ricordiamo anche il fatturato, 26 milioni di euro nel 2010 con una quota
export pari al 30 per cento. Per festeggiare i suoi primi 50 anni, il 16 settembre la società friulana ha organizzato un grande evento, nella sede di Tavagnacco, alle porte di Udine, al quale hanno preso parte più di 200 persone, tra collaboratori, rete vendita, fornitori e clienti, in rappresentanza di circa 20 Paesi del mondo. La giornata si è rivelata ricca di appuntamenti.
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In primis sono stati presentati nuovi prodotti (di cui parleremo nelle due pagine seguenti), a seguire ha preso la parola Ram Charan, businessman indiano, tra i più noti consulenti di strategia aziendale al mondo: nel corso del suo intervento ha dispensato consigli per gestire l’azienda in modo efficiente, esortando a mantenere legami stretti con il territorio d’origine ma, nel contempo, a diventare sempre più internazionali. Queste tematiche sono state poi riprese nel corso di una
tavola rotonda, a cui hanno partecipato esponenti del panorama politico regionale, di Confindustria e del mondo accademico, oltre a Dario Roustayan, amministratore delegato di Pilosio dalla primavera 2010, “autore” della recente crescita della società (più 30% di fatturato nel primo semestre 2011, dovuto soprattutto all’incremento della quota export). “La crisi del settore edilizia ha obbligato le aziende italiane ad adottare nuove strategie”, ha spiegato Roustayan. “Noi siamo stati lungimiranti e abbiamo avviato una politica di cambiamento focalizzata sia al perfezionamento di prodotti qualitativamente eccellenti e di un servizio di progettazione tecnica e di assistenza custom made, sia al rafforzamento della rete commerciale estera tramite accordi con partner locali appositamente formati dal punto di vista tecnico”. Grazie a questa nuova impostazione, Pilosio nell’ultimo anno ha raddoppiato la quota export, soprattutto con il Sudamerica, il Nord Africa, il Medio Oriente, l’India, l’Australia e la Russia. Tra le commesse estere acquisite di recente si segnalano il Ponte della Pace di Tbilisi, in Georgia, e la costruzione di un ospedale e di siti industriali in Algeria per un valore di 2,5 milioni di euro. Nel corso della tavola rotonda, inoltre, è stata annunciata la nascente collaborazione con il Politecnico di Torino, per il lancio di un concorso di idee nel campo delle energie rinnovabili rivolto ai laureandi, nell’ottica di
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una partnership sempre più stretta tra impresa e ricerca: il fine è individuare le modalità di applicazione delle tecnologie dell’azienda nella realizzazione di strutture tronco-coniche, come le
Nelle foto sopra, alcuni momenti della giornata dedicata alla celebrazione del cinquantesimo anniversario di Pilosio, dalla presentazione prodotti all’incontro con Ram Charan, fino alla tavola rotonda con esponenti del mondo politico e accademico.
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Torri ad alta portata Come anticipato, l’evento per il cinquantesimo è stata l’occasione per l’azienda friulana per incontrare la rete vendita e presentare le novità di prodotto. Tra queste sono da annoverare le torri MP ad alta portata (nelle foto sotto), strutture di sostegno per l’armo di solette, travi e qualsiasi altro manufatto gettato in quota, realizzate con i componenti standard del ponteggio multidirezionale MP abbinati a una serie di accessori ad hoc e alle viti di registro: ogni elemento verticale è composto da quattro montanti (con un’interasse di 17 x 17 cm) connessi tra loro da un castello inferiore e da uno superiore; gli elementi vengono poi collegati quattro a quattro per formare la torre. Qualche numero: la portata del modulo base è di 200 kN per ogni elemento verticale, quindi di 800 kN per la torre intera. L’ufficio tecnico di Pilosio, mediante una verifica preventiva, è in grado di garantire anche portate superiori.
In alto, Dario Roustayan, amministratore delegato di Pilosio. A destra, Mario Collavino, vincitore della prima edizione del Premio Internazionale Costruire la Pace.
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torri eoliche. La giornata è proseguita con la prima edizione del Premio Internazionale Pilosio Costruire la Pace, finalizzato a celebrare un progetto che favorisca i processi di tolleranza e pace tra i popoli. Ad aggiudicarsi il premio, Mario Collavino, imprenditore friulano
emigrato in Canada che, con la sua Collavino Construction Company, sta realizzando la Freedom Tower a New York, a Ground Zero, nel downtown di Manhattan, un’opera dal forte valore simbolico, in fase di esecuzione a dieci anni dagli attentati alle Twin
ATTUALITÀ&PRODOTTI
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Strutture flessibili
Towers: la società di Collavino sta realizzando la parte strutturale del progetto, esteso per ben 541 metri di altezza (corrispondenti a 1.776 piedi, numero che rappresenta l’anno dell’indipendenza degli Stati Uniti). www.pilosio.com
Oltre alle torri MP ad alta portata, sono state presentate le strutture di sostegno MP, anch’esse realizzate con i componenti del ponteggio multidirezionale MP (nello specifico, gli elementi verticali e i collegamenti orizzontali). La disponibilità di componenti di svariate misure permette di realizzare strutture di qualsiasi dimensione. Per esempio la torre a base quadrata 0,83 x 0,83 m o 1,15 x 1,15 m consente portate fino a 5 kN per singolo montante verticale, per un totale di 20 kN a torre. Grazie alla flessibilità di questo sistema è possibile aumentare le portate raddoppiando i montanti, realizzare strutture a base curvilinea, triangolare o di qualsiasi altra forma, per creare sostegni per manufatti con pendenza negativa o positiva.
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Quinta edizione per il Gran Prix
Il Gran Prix New Holland guadagna il suffisso “Energy Saving” a sottolineare tutti gli sforzi fatti dal costruttore per contenere le emissioni degli ultimi modelli aumentandone la produttività per litro consumato. Arena della competizione è stato il nuovo Fiat Industrial Village DI
MATTHIEU COLOMBO
o scorso 8 settembre, sotto gli occhi di 1.500 spettatori, si è conclusa l’edizione 2011 del Gran Prix New Holland, la competizione tra operatori di macchine movimento terra di tutta Europa che il costruttore
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organizza da ormai cinque anni. Motivo di svago e aggregazione, la manifestazione promuove sin dalla prima edizione la cultura della sicurezza e del rispetto per l’ambiente. Proprio a sottolineare quest’ultimo aspetto, ma
anche gli sforzi fatti dal costruttore per introdurre sul mercato macchine dalle emissioni contenute (come le pale gommate e gli escavatori C Series), quest’anno il tour europeo è stato ribattezzato Energy Saving Gran Prix.
ATTUALITÀ&PRODOTTI
La formula è rimasta la stessa. Con l’inizio delle competizioni a primavera nei singoli Paesi europei per selezionare con prove di abilità i migliori operatori che portano la “maglia gialla”, e la tappa finale di Torino, a cui concorrono le
squadre dei differenti Paesi, che cade in autunno. Alla fine del torneo una giuria premia il migliore operatore dell’anno. Quest’anno le nazioni che sono arrivate in finale sono state sette: Francia, Germania, Italia, Regno
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Unito, Spagna, Polonia e Portogallo. Mentre il migliore operatore è stato giudicato il tedesco Mark Abresch di Francoforte che è riuscito a salire sul podio di tutte e quattro le gare di abilità in programma: la “Slalom&Goal”, da giocarsi con la minipala gommata L218 lungo un percorso a ostacoli su asfalto, la “Take the Ball”, competizione di precisione in cui la compagna di lavoro era una terna B115B. A seguire, nel campo prove del Fiat Industial Village, vi erano la disciplina “Raising the Bar”, che metteva in evidenza la sensibilità dei comandi e la visibilità sull’attrezzo del nuovo caricatore gommato W170C con motore Stage IIIB (tecnologia SCR e post trattamento dei gas di scarico con urea), e la “Building the Pyramid” in cui l’abilità dell’operatore era almeno importante quanto la precisione e la sensibilità del nuovo escavatore cingolato E305C, anch’esso con motore Stage IIIB. Come dire che gli attori protagonisti della giornata non sono stati solo gli operatori ma anche le più recenti macchine New Holland come la nuova serie 200 delle minipale compatte gommate e cingolate e gli escavatori cingolati C Series (vedi pagina 14) e i caricatori gommati C Series
Durante la giornata, un gruppo di atleti ha tenuto delle dimostrazioni di Parkour, disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ’80, che consiste nello spostarsi nel modo più veloce ed efficiente possibile superando ostacoli di ogni genere, macchine movimento terra comprese.
La tappa conclusiva dell’Energy Saving Gran Prix europeo organizzato da New Holland si è svolta sui piazzali del nuovo Fiat Industrial Village di Torino inaugurato lo scorso settembre. Nella sequenza fotografica (in basso) illustriamo alcuni momenti della finale di sabato 8 ottobre che ha attirato l’attenzione di 1.500 persone.
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Sette nazioni in competizione
L’uomo Europa
A conclusione delle diverse tappe europee dell’Energy Saving Grand Prix è stata organizzata la gara conclusiva a Torino, non più in Piazza d’Armi o in pieno centro città, ma nella nuova grande casa torinese del Gruppo FI: il Fiat Industrial Village. Alla finale hanno partecipato operatori provenienti da sette nazioni: Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna, Polonia e Portogallo. Il vincitore è stato il tedesco Mark Abresch di Francoforte, un operatore indubbiamente bravo dato che ha guadagnato il podio in tutte e quattro le discipline, dimostrando grande abilità ed esperienza. Mark è proprietario di diversi autocarri Iveco e ha recentemente acquistato un escavatore New Holland E265B.
Jean-Patrick Yekpe è Marketing Director CNH Construction Equipment Europe. Francese, con alle spalle una formazione economica, lavora nel Gruppo CNH dal 2004 e ha svolto ruoli di marketing operativo, pianificazione delle vendite e gestione dei rapporti con gli stabilimenti produttivi, organizzazione della rete vendite Europa, responsabile delle attività di fomazione tecnico-commerciale. Oggi lavora a Torino ed è l’uomo che sta tenendo alta la bandiera del brand New Holland nel Vecchio Continente.
Sopra: Serena Bisacca, Brand Communication Director CNH CE Europe e Jean-Patrick Yekpe, Marketing Director CNH CE Europe, premiano Mark Abresch, vincitore del Gran Prix 2011. A destra: Mark impegnato nella prova “Slalom&Goal” con la nuova minipala L218.
Una casa aperta ai clienti del Gruppo Il 19 settembre è stato inaugurato a Torino il “Fiat Industrial Village”, il primo centro multifunzionale del gruppo Fiat Industrial in cui verranno venduti, assistiti e presentati i prodotti dei marchi New Holland Construction, New Holland Agriculture, FPT Industrial e Iveco. Il centro si sviluppa su un’area di oltre 74.000 m2, di cui 23.000 m2 coperti. Nello showroom c’è un’area dedicata ai clienti che desiderano conoscere e toccare con mano i componenti e i sistemi che garantiscono la produttività delle macchine New Holland Construction, mentre alle
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Antonio Strati è il neo Product Marketing Manager per gli escavatori cingolati New Holland Construction.
con motori omologati Stage IIIB (SCR e post trattamento dei gas di scarico con urea) in grado di offrire una potenza più elevata rispetto ai precedenti modelli B Series, ma anche di ridurre del 10% i consumi di carburante. Chissà quali macchine parteciperanno alla prossima edizione del Gran Prix? Noi scommetiamo su un escavatore E245C ma anche sui nuovi caricatori gommati di fascia alta. newhollandgrandprix.com
spalle della struttura è stato allestito un campo prove per pale gommate ed escavatori. La finale dell’Energy Saving Gran Prix 2011 si è svolta tra il suddetto campo prove e un’area allestita all’ingresso della struttura. “Al Fiat Industrial Village i clienti di New Holland Construction possono fare un viaggio alla scoperta dell’eccellenza e della capacità industriale della famiglia FI”, ha affermato Jim McCullough (sotto, in foto), CEO e President di CNH Construction. “È l’esempio più recente del nostro impegno nei confronti di questi marchi e dei valori che condividono”.
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Architettura 10 8 11
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9 3
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n I PLUS DI COSTRUZIONI 1
Notevole forza di strappo al top della categoria (3.237 daN, + 18 % v/s ViO35U)
2
“Vero Zerotail”, che gira su 360° in soli 2,64 m
3
Nuovi radiatori in “parallelo” per aumentare l’efficienza di raffreddamento
4
Ridisegno del braccio (con estremità in fusione) e del gruppo di brandeggio, con
Raddoppio di portata sul penetratore e movimenti simultanei
passaggio delle tubazioni “esterno”al braccio (durata ed affidabilità) 5
Nuovo serbatoio plastico del gasolio (antiruggine e anticondensa) con indicatore analogico di livello Sistema idraulico di buona capacità (60 l per migliorare il raffreddamento)
6
Nuova cabina (la stessa del ViO57U) con porta irrobustita, maggior numero e riposizionamento delle bocchette di ventilazione, del filtro aria e della vaschetta lavavetro (esterna) oltre la nuova pedaliera ed azionamento del martello demolitore con pulsante a pavimento o sul manipolatore
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integralmente ridisegnata G H
F
D
G
E
G A C
I B
1
PARTICOLARITÀ
D Faro centrale, ben protetto sotto al monoblocco, senza zone d’ombra
A Nuovo serbatoio idraulico vicino alle pompe, per ridurre la lunghezza delle tubazioni
E Pratico parabrezza inferiore sovrapponibile e stivabile nel sotto tetto
B Cingolatura asimmetrica, con rulli a doppia flangia, per aumentare la carreggiata a parità d’ingombro (miglior stabilità laterale) e protezione contro gli urti laterali
F Cabina d’eccezionale volumetria
C Esclusivo circuito di raffreddamento radiatori con aspirazione dell’aria dal sotto cabina
G Esclusiva protezione di serie di tutti gli steli dei cilindri H Pratica scatola porta documenti nel sottotetto I Valvola anticaduta su cilindro lama
Spatola tergicristallo da 50 cm (con motorino sulla traversa) Ottima visibilità sullo scavo ed in ogni direzione 7
8
Nuovo cofano laterale per un facile accesso ai radiatori Nuovo vano posteriore, con portello incernierato, per la vaschetta lavavetro, utensili e componenti aria condizionata Perimetro protetto della torretta con parti in fusione
9
Nuova sistemazione della batteria nel vano motore Nuova collocazione dei deviatori sui circuiti accessori
10
Nuovo scappamento “alto”del motore Protezione inferiore del giunto rotante (di serie) Freno/blocco automatico della rotazione (assenza del perno
di blocco manuale per il trasporto) 11
Facile tensionamento cinghie dell’alternatore e del ventilatore Tubazione “modulare” del cilindro lama facilmente sostituibile Layout, supporti e protezioni curati dei circuiti idraulici ed elettrici, per un valore dell’usato duraturo nel tempo
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n PRINCIPALI DIFFERENZE V/S ViO35: - Architettura generale (ricollocazione serbatoi olio, gasolio e lavavetro oltre la batteria) - Ridisegno carpenteria generale del braccio (fusioni), protezioni cilindri e valvole di sicurezza, cofani e masse radianti - Peso (+ 320 kg, + 9%) - Cilindrata motore (1,64 l, + 23%) e potenza (20,9 kW, + 14%) - Pressione idraulica (22,5 MPa, + 9,2%) - Forza di strappo (3.237 DaN, + 18%) - Bracci più lunghi di serie, + 11% altezza di scarico, al top di categoria - Portata P3 sulla rotazione (27,3 l/min, + 15%) e rapidità ciclo di lavoro (sommatoria di P3 su penetrazione e sollevamento) - Larghezza sottocarro e lama (1,74 m, + 19 cm), maggior stabilità laterale e montabilità di accessori di maggior peso - Serbatoio combustibile (39 l, + 5%) - Nuova cabina unificata con ViO50U e ViO57U (volumetrie, porta, sistema di condizionamento e pressurizzazione con filtro, illuminazione, sedile con braccioli, pedaliera, scomparti, accessori...) - Comando proporzionale per gli accessori e nuovi deviatori (bypass circuito benna) per funzioni aggiuntive con tubazioni più lunghe sul penetratore Varie novità: tubo di scappamento “alto” e protetto, presa 12 Volt in cabina (ricarica cellulare), anello saldato sulla biella di comando benna...
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n UN VERO “GIROSAGOMA”... ...CHE GIRA IN SOLI 2,64 M
Protezione inferiore del giunto rotante
2,64 M
34 Costruzioni novembre 2011
m 30 c
Yanmar ViO38U_Layout 1 16/11/11 08.13 Pagina 35
WALKAROUNDMACCHINE di Cingolo asimmetrico
n LA STESSA STABILITÀ DEI MODELLI PIÙ LARGHI... ...MA CON MINOR LARGHEZZA... Rispetto ad una macchina di pari larghezza si guadagna sulla carreggiata (stabilità) grazie: 1°) alla cingolatura “asimmetrica” (anziché simmetrica al centro) 2°) ai rulli a “doppia”
flangia esterna (anziché con singola flangia centrale) che spostano all’esterno il punto d’appoggio. Inoltre, i bordi esterni della cingolatura (più corti) resistono meglio agli urti (robustezza)
...grazie al cingolo asimmetrico ed ai rulli a doppia flangia
CARRO “LU NGO”
2,15 M
Rullo tradizionale con singola flangia centrale
Rullo Yanmar con “doppia” flangia esterna
Punto di reazione spostato all’esterno
PUNTO DI REAZIONE AL RIBALTAMENTO LATERALE 1,6 M (ANZICHÉ 1,44 M DEI TRADIZIONALI, + 16 CM DI CARREGGIATA A PARITÀ DI LARGEZZA MASSIMA) PIÙ LARGO
1,74 M (ANZICHÉ 1,55 M DEL ViO35U)
YANMAR ViO38U
Yanmar ViO38U_Layout 1 16/11/11 08.13 Pagina 36
n IDRAULICA PIÙ EFFICIENTE CHE CONSUMA POCO... ...RIDISEGNATA LA SISTEMAZIONE DEI COMPONENTI La nuova sistemazione del serbatoio idraulico sul lato sinistro (fin sotto al distributore e dietro la cabina) lo avvicina alle pompe, per ridurre la lunghezza delle tubazioni e le perdite di carico (minor consumo). Inoltre, la generosa quantità d’olio del sistema idraulico (60 l) riduce il riscaldamento dell’olio stesso
Minima distanza tra serbatoio, pompe e distributore
i Ier
Precedente sistemazione del serbatoio idraulico sul lato destro più distante dalle pompe
n Serbatoio, pompe e distributore “più vicini” per ridurre le perdite di carico 5 O3 i V
Brandeggio x Avambraccio
Mot Avambraccio x Benna
Mot Brandeggio x Rotazione x Avambraccio
Mot
36 Costruzioni novembre 2011
n Raddoppio di portata su sollevamento e penetrazione Quando la terza pompa (P3) ad ingranaggi non è utilizzata (per brandeggio o rotazione) somma la sua portata a quella della penetrazione, accelerando la velocità dei movimenti. Le pompe principali (P1 e P2), a cilindrata variabile, convertono automaticamente la potenza in forza o velocità per consumare meno
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WALKAROUNDMACCHINE di
Ottima apertura del penetratore (migliorabile ulteriormente grazie al doppio punto d’incernieramento del cilindro)
Eccezionale altezza di scarico, al top della categoria (+ 37 cm, + 11% v/S ViO35U)
3,79 M
Arco d’azione dell’attrezzo aumentato, grazie al nuovo monoblocco da 2,18 m ed al penetratore da 1,47 m (di serie)
n OTTIMA FORZA DI SCAVO (3.237 DAN)... ...ED ALTEZZA DI SCARICO (3,79 M)
YANMAR ViO38U
Yanmar ViO38U_Layout 1 16/11/11 08.13 Pagina 38
n Il nuovo radiatore dell’olio idraulico in “parallelo” (era in “serie”) e di maggior dimensione favorisce il raffreddamento
“Baffi” per convogliare l’aria verso l’alto
Refrigerante
Olio idraulico
n Nuova sistemazione di “tutte” le tubazioni “sopra” al braccio
i Ier 5 O3 i V
Le vecchie tubazioni principali erano interne al braccio e quelle accessorie passavano all’esterno del giunto di brandeggio tramite giunti idraulici “rotanti”
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WALKAROUNDMACCHINE di n Linea idraulica + deviatore per accessori e attacchi rapidi a “faccia piana” (di serie) Deviatore per funzione supplementare a “una” (scarico libero) o “due vie”, sistemato nel vano sotto al sedile
Per attrezzi, rari quanto specifici, è disponibile una seconda linea ausiliaria, con ulteriore deviatore (per un massimo di quattro funzioni supplementari: 2 dirette e 2 alternative)
Pratici deviatori consentono d’utilizzare ulteriori funzioni idrauliche
Tubazioni in posizione protetta e con elica metallica Gli attacchi rapidi antigoccia per gli accessori sono a “faccia piana” (per non inglobare detriti in cavità) e la qualità di fabbricazione della connessione evita perdite di carico o riduzioni di flusso
i Ier 5 O3 Vi
Anelli blocca elica di protezione
Tubazione “modulare” del Tubazioni di traslazione cilindro lama di facile sostituzione protette all’interno dei telai
n Dettagli di qualità: per l’affidabilità ed il valore dell’usato
YANMAR ViO33U
Yanmar ViO38U_Layout 1 16/11/11 08.13 Pagina 40
n BRACCI PIÙ ROBUSTI E PIÙ LUNGHI
i Ier 5 O3 i V
n Nuovo monoblocco con fusioni d’estremità (robustezza) Le fusioni eliminano saldature complesse in zone sollecitate (affidabilità)
Moderata asimmetria del braccio per non sollecitare la ralla, ma favorire la visibilità sullo scavo
11 cm
Perno “unico” di brandeggio, di generosa lunghezza, per ridurre le sollecitazioni e l’usura della boccola
31 cm
Yanmar ViO38U_Layout 1 16/11/11 08.14 Pagina 41
Nuovo occhiello per il sollevamento
n Protezione di “tutti” gli steli e delle valvole di sicurezza
Nuovo tubo di scappamento “alto”
n NUOVO VANO PER I SERVIZI La vaschetta del lavavetro nel nuovo vano posteriore evita esalazioni di anticongelanti in cabina e la sua pulizia nel rifornimento.
Nuova presa 12 Volt
Robusti cofani e portelli in lamiera
i Ier 5 O3 Vi
Perimetro di protezione zavorrato e in fusione
i Ier 5 O3 Vi
5 O3 Vi
YANMAR ViO38U
Yanmar ViO38U_Layout 1 16/11/11 08.14 Pagina 42
n LA STESSA CABINA DI ECCEZIONALE VOLUMETRIA DEL ViO57U Grazie al vetro curvo posteriore (maggior lunghezza) ed alla porta “angolata” che, aperta, resta in sagoma (maggior larghezza)
Vetro curvo posteriore (maggior lunghezza cabina)
5 11
5 nuove bocchette orientabili di ventilazione
42 Costruzioni novembre 2011
CM
Yanmar ViO38U_Layout 1 16/11/11 08.14 Pagina 43
Vetro laterale angolato (maggior larghezza cabina)
115 CM
Nuova presa 12 Volt
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YANMAR ViO38U
n Vetro curvo posteriore e lato destro angolato = maggior volumetria
Articolazione porta irrobustita
Porta “articolata� (rimane in sagoma ed aumenta la larghezza della cabina)
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WALKAROUNDMACCHINE di Blocco pedale brandeggio/ poggiapiedi tiltabile
Nuovo comando accessori elettro-proporzionale sul manipolatore ed a pulsante su pianale
Pedale marcia lenta-veloce
n Ottima visibilità su 360° Tergivetro a pantografo con spatola “lunga”
Braccio “disassato”, rispetto la mezzeria, per miglior visibilità sull’attrezzo
50 cm
Retrovisore di serie
Faro protetto senza zone d’ombra laterali Ottima visibilità verso l’alto
n Pratico parabrezza inferiore sovrapponibile e stivabile nel sottotetto
Sollevato
Sovrapposto
Stivato novembre 2011 Costruzioni 45
Yanmar ViO38U_Layout 1 16/11/11 08.14 Pagina 46
YANMAR ViO38U
i Ier
n L’unico escavatore con pianale cabina “ventilato”
5 O3 Vi
Assenza di tubazioni esterne ai rivestimenti
Poggia-polsi registrabili
Pratico box portadocumenti nel sottotetto
46 Costruzioni novembre 2011
Yanmar ViO38U_Layout 1 16/11/11 08.14 Pagina 47
n VENTILAZIONE ESCLUSIVA... Il ventilatore del motore aspira l’aria attraverso “due” nuove feritoie sotto la cabina (era una sola frontale) e la soffia sui radiatori. In tal modo, le parti idrauliche sotto la cabina (distributore e serbatoio idraulico) ed il vano motore non trasmettono calore al posto guida
i Ier
5 O3 i V Nuova feritoia Flusso dell’aria sotto al pianale
n ... E MANUTENZIONE AGEVOLATA Nuovo portello per un facile accesso ai radiatori
I radiatori non si intasano perché il ventilatore soffia verso l’esterno
YANMAR ViO38U
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n Ottimo accesso ai punti di controllo nel vano motore 7
4 9 6 3
2
8 5
1 10
11
i Ier 1
2
Batteria da 56 Ah esente da manutenzione e perfettamente accessibile per emergenze Stacca batterie per evitare dispersioni elettriche durante i fermi prolungati
3
Fusibili di potenza
4
Rifornimento olio idraulico
5
Rifornimento olio motore
6
Vaschetta refrigerante
7
Filtro aria
8
9
Separatore acqua/gasolio con involucro trasperente e rubinetto sottostante per l’immediato riscontro e spurgo delle impurità
5 O3 i V
Un rubinetto evita lo svuotamento di combustibile dalle tubazioni durante la pulitura del separatore acqua/gasolio
10 Una pompetta elettrica esegue automaticamente l’autospurgo dell’aria senza interventi manuali
5 O3 i V
11 Nuova griglia di protezione ventilatore
n Tensionamento delle cinghie senza fatica e contorsioni Connessioni elettriche stagne IP69
Un tenditore a vite ben accessibile facilita la registrazione
Yanmar ViO38U_Layout 1 16/11/11 08.14 Pagina 49
WALKAROUNDMACCHINE di n Nuovo serbatoio “plastico” antiruggine e anticondensa di maggior capacità (39 litri) Raro ed utile indicatore analogico del livello combustibile
Facile e rapido smontaggio del serbatoio per eventuale manutenzione straordinaria
n Prese rapide di pressione per un agevole controllo dell’idraulico
YANMAR ViO38U
Yanmar ViO38U_Layout 1 16/11/11 08.14 Pagina 50
n Facile sostituzione delle tubazioni “modulari” La connessione intermedia sul telaio evita di sostituire una tubazione più lunga, che arriva al giunto rotante (in posizione scomoda)
n Scarichi fluidi ben accessibili e raccordati
Ingrassatori ben accessibili ed in zone protette da urti
Scatola fusibili ben accessibile e protetta da un portello
Nuova presa 12 Volt
Forature ad “asola” per agevolare lo smontaggio delle piastre inferiori di protezione
O-ring per evitare l’ingresso di detriti nei perni benna
Si ringraziano: Maurizio Ceccarello titolare della SI.MA. s.n.c. di Galzignano Terme (Pd), Marco Masin titolare della Carvens Concessionaria Yanmar, Maurizio Calchi (Yanmar Italia) e Thierry Sauvageot (Yanmar Francia) per la collaborazione e la disponibilità offerta
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54 58 64
Saie 2011 Quest’anno a Bologna le macchine movimento terra erano una rarità. Poche novità
Sistemi di pompaggio La tecnologia Flygt per la movimentazione reflui del resort Marinagri
Dumper articolati Doosan presenta in anteprima assoluta la nuova generazione di dumper 6x6
IN QUESTO NUMERO...
novembre 2011
MACCHINE OMPONENTI C
SAIE 2011
Sempre meno
MOVIMENTO TERRA DI
CLAUDIO MARINI
IL SAIE SNOBBA IL MOVIMENTO TERRA. RARE LE NOVITÀ PRESENTATE. IL SETTORE DEL SOLLEVAMENTO ANCORA PROTAGONISTA A BOLOGNA
54 Costruzioni novembre 2011
MACCHINE&COMPONENTI
Q
ualcuno attribuisce la scarsa affluenza di pubblico in fiera e la conseguente mancanza di trattative di vendita ad un eccesso di prudenza che contamina la collettività, tanto da far perdere le buone occasioni per acquistare macchine d’avanguardia a prezzi di saldo. Da un lato della barricata, gli operatori devono mostrare ottimismo; la loro arma migliore sta nell’affermare che il mondo non si ferma, che comunque si costruiranno case, strade, ponti... e su questo non sbagliano! Ma non si dice in quale quantità continuerà la ristrutturazione edilizia o quella totalmente nuova, né si parla di chi la finanzia. Approfondendo un po’ l’aspetto del finanziamento, si può dire che gli istituti preposti non si tirano indietro, ma con l’artifizio dello “spread” fanno salire i tassi d’indebitamento, pur partiti da una base accettabile, a livelli non sopportabili da un business poco supportato dalla domanda e neanche dall’inflazione. In realtà, nel movimento terra, l’inflazione dei prezzi ci dovrebbe essere, perché le nuove macchine devono ripagare anni di ricerca e innovazione, anche spinta, ma quelli che svendono sono ancora tanti. Nella sostanza, il freno all’acquisto sta nel fatto che l’imprenditore si domanda: se compro un nuovo macchinario, anche a buon prezzo, anche più efficiente, quando lo ripago se lavoro davvero poco? Dunque, si preferisce rimandare l’acquisto e andare avanti con la vecchia macchina; se proprio è necessario o salta fuori un lavoro inaspetta-
to si può sempre noleggiare. Inoltre, il denaro pubblico, che in passato ha alimentato anche il nostro mercato, si è ridotto a causa delle ben note restrizioni di bilancio. Qualche ottimista dice che quel che conta non è la fotografia del presente, ovviamente bruttina, ma è la prospettiva futura, la percezione del cambiamento, pur lento, verso la ripresa. Guardando al 2012, facciamo fatica a vedere qualche segnale che anticipa la ripresa e siamo costretti a sperare nel 2013, forse perché più lontano. Eppure, il segnale positivo, l’ottimista lo dovrebbe cercare proprio nelle conseguenze peggiori dell’attuale situazione: i fallimenti. È cinico diventare ottimisti pensando all’adagio “mors tua, vita mea”. Purtroppo, spiace dire che neanche questa razza di ottimisti può rallegrarsi, perché quelli che falliscono veramente, togliendo offerta a vantaggio di quelli rimasti, sono nella pratica ancora troppo pochi. Dobbiamo attendere la fine dell’anno o il 2012, per vedere qualcosa in più. In definitiva, il “sistema” sta cercando di salvare tutti, ma non può farcela, perché quelli che zoppicano sono troppi, quindi allunga solo i tempi, a svantaggio delle aziende sane. Comunque, prima o poi, le rose fioriranno di nuovo, anche se qualcuno si sarà punto e qualcuno sarà morto di tetano. Attendiamo quindi fiduciosi la ripresa che arriverà e prepariamoci a fare le congratulazioni a quelli che sopravviveranno, auspicando siano i migliori e non i soliti furbi o intrallazzati che hanno contribuito a questa situazione precaria. RRST
La Dieci presenta sia il nuovo Pegasus 40.18-400 a toretta girevole di 400° con portata massima di 4 ton ed altezza massima di 18 m, sia il nuovo Samson 60.8 a telaio rigido, con portata massima di 6 ton ed altezza massima di 7,7 m. Entrambi i modelli sono motorizzati Fiat Powertrain.
M M M
DIECI
novembre 2011 Costruzioni 55
SAIE
MANITOU La Casa francese presenta due nuovi modelli a telaio fisso al top della gamma
SOLLEVATORI TELESCOPICI MODELLO Portata max Altezza max Portata max alt. Max sbraccio Portata max sbrac. Peso (forche) Stab.-sfili Potenza Motore (Marca) Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Trasmissione Marce Velocità traslazione Tiro alle ruote Freni Pneumatici Passo Carreg./L. pneu. Raggio sterzo pneu. Forza di strappo L. (alla piastra) Altezza trasporto Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema idraulico
TAKEUCHI
56 Costruzioni novembre 2011
ton m ton m ton ton N° kW mod. l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa N° km/h daN
m m m daN m m Ah A l l
MHT10180
MHT10225
18 9,7 9 5,5 4,75 24,08 0-1 129 Mercedes OM904LA 4,25 4 102 x 130 2.200 9,53 4 conv. Indiv. pumps 3 no no turbo after var 170 Full LS press. comp. 35 Hydrostatic 2 25 15.000 4 oil disc 445/95x25 3,65 2,07/2,5 5,68 n.d. 6,61 2,93 n.d. n.d. 200 200
22,5 9,7 7 6,1 4,2 29,8 0-1 129 Mercedes OM904LA 4,25 4 102 x 130 2.200 9,53 4 conv. Indiv. pumps 3 no no turbo after var 170 Full LS press. comp. 35 Hydrostatic 2 25 17.400 4 oil disc 23.5 x 25 3,65 2,07/2,66 6,05 n.d. 6,86 2,96 n.d. n.d. 200 200
MACCHINE&COMPONENTI YANMAR Dal primo maggio 2011 la Midi Equipment è il nuovo distributore per lʼItalia delle macchine Takeuchi. Al Saie la neonata società ha presentato lʼescavatore cingolato TB290 con motore Isuzu nella categoria delle 8 ton di peso operativo. Il nuovo modello è “cugino” del TB285 con motore Yanmar e sostituisce il TB175.
Le il W ggete a Mac lkArou nd chin e Yan mar dello Vio3 Uni 8 È a versal. pag ina 28
MINI ESCAVATORI CINGOLATI MODELLO
MINI ESCAVATORI CINGOLATI MODELLO Peso Potenza Motore (Marca)
TB290 ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Profondità di scavo m Prof. plinto m Distanza di scavo m Altezza di carico m Forza strappo daN Forza penetrazione daN Velocità traslazione km/h Velocità rotaz. torr. rpm Passo/L. carro m Rulli d'appoggio N° Largh. sottocarro m Larghezza suole mm Sbalzo poster. torr. m Scavo disas. (s-d) mm Lungh. trasporto m Altezza trasporto m Lama (W-H) mm Soll.-abbas. lama mm Sbalzo lama m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
8,44 51,4 Isuzu 4JJ1T 3 4 n.d. 2.000 n.d. n.d. n.d. conv. 1 no no natural var + fix 160 + 60,6 conv./no n.d. 27,5/24 4,57 3,8 7,43 5,27 5.910 4.000 2,6 - 5 10,3 2,21/2,86 5 2,2 450 1,65 730 - 845 7,07 2,56 2.200 - 500 520 - 490 n.d. 40 n.d. 128 n.d-/73
Peso Potenza Motore (Marca)
VIO38 UNIV ton kW
mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Mpa Profondità di scavo m Prof. plinto m Distanza di scavo m Altezza di carico m Forza strappo daN Forza penetrazione daN Velocità traslazione km/h Velocità rotaz. torr. rpm Passo/L. carro m Rulli d'appoggio N° Largh. sottocarro m Larghezza suole mm Sbalzo poster. torr. m Scavo disas. (s-d) mm Lungh. trasporto m Altezza trasporto m Lama (W-H) mm Soll.-abbas. lama mm Sbalzo lama m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l
3,88 20,9 Yanmar 3TNV88BQBVA 1,64 3 88 x 90 2.300 6,90 2 conv. conv. 1 no no natural var + fix 2 x 38,6 + 27,3 conv./no conv. 22,5 3,23 1,36 5,32 3,79 3.237 1.785 2,7 - 4,6 10 n.d./2,15 4 1,55 300 0,845 0,845 855 - 510 4,42 2,54 1.740 - 320 440 - 360 1,63 n.d. n.d. 39 n.d./60
Premio Saie per l’innovazione Il midi escavatore Yanmar SV 100-1 è stato premiato al Sa ie 2011 come prodotto rappresentativo del futuro del settore delle costruzioni nella categoria macchine. L’SV100-1 è stato scelto per l’innovativo rapporto tra dimensioni dell’escavatore, prestazioni assolute e consumi di carburante; è il solo midi escavatore short radius con peso operativo di 100 quintali che può operare in cantieri dove macchine da 80 quintali hanno difficoltà. Il midi Yanmar è stato selezionato durante l’edizione del Saie 2010 da una giuria composta da esperti selezionati da BolognaFiere. Ha ritirato il premio Marc Martella, direttore commerciale di Yanmar Construction Equipment Europe (nella foto).
LEGENDA I dati in blu evidenziano modelli giro sagoma e/o con sbalzo ridotto torretta
novembre 2011 Costruzioni 57
SISTEMI DI POMPAGGIO
LE STAZIONI d’eccellenza
D
igitando su Google Earth le coordinate 40°12’21”N (latitudine) e 16°44’00”E (longitudine) in veduta satellitare appare una tipica zona lagunare faunistica, in cui poco si scorge, se non distese di sabbia, la foce del fiume Agri e i tratti di strutture che rimandano a un allevamento ittico. Non appena il servizio satellitare web subirà il periodico aggiornamento di mappe, in quella zona l’immagine ottenuta sarà radicalmente diversa. Si delinerà, nella sua visione complessiva, il progetto Marinagri, che si basa sulla realizzazione di un complesso turistico ecologico integrato,
58 Costruzioni novembre 2011
dotato di una vasta gamma di servizi qualificati, interamente progettato dalla società Marinagri Spa con sede a Policoro (Mt) e appaltato, per la sua integrale realizzazione, ad imprese costruttrici terze. Il progetto punta alla realizzazione integrale di un sistema ecosostenibile assolutamente esclusivo e costruito con canoni di eccellenza in ogni suo elemento. Anche (e soprattutto) negli aspetti meno percepibili quali la gestione idrica. Ecco motivata, in ambito di smaltimento delle acque scure, la scelta dei sistemi di pompaggio Flygt serie Top, prodotti dalla Xylem Water Solutions. R ST
MACCHINE&COMPONENTI L’albero sotterraneo
La Top Station
DI
CRISTIAN FURINI
SULLE COSTE IONICHE DELLA MAGNA GRECIA NASCE MARINAGRI, LA NUOVA PERLA DEL MEDITERRANEO. UN PROGETTO ALL’INSEGNA DEL MASSIMO IN QUALITÀ. ANCHE NELLA MOVIMENTAZIONE DEI REFLUI, GRAZIE
È un vero sistema a circuito chiuso quello che riguarda il trattamento dei reflui derivanti dalle attività antropiche connesse alla portualità e più in generale alle attività turistiche di Marinagri. A monte, l’impianto a gravità che conta 15 stazioni di pompaggio Top Station della serie 100 e 65 installate per ognuna delle aree abitative, isolotti artificiali inclusi. Da ognuna delle Top Station parte una conduttura che invia le acque (con l’ausilio di altre unità di rilancio) ad un unico raccordo il quale sfocia nell’ultima delle Top Station. Si tratta del modello di stazione Flygt più grande, il 150 L, quello che garantisce una portata fino a 95 litri con un diametro di 1.800 mm. Si tratta dell’ultimo “baluardo” di pompaggio prima di arrivare al depuratore (interno al nucleo turistico) che fornisce una portata continua e di grosso volume, oltre ad una azione “defaticante” sul resto della rete. L’ultima delle Top Station generalmente è posizionata a ridosso dell’impianto di depurazione o del collettore fognario. Si è optato per anticiparla di 500 m per renderla maggiormente fruibile a controlli e manutenzione. Le acque subiscono poi un trattamento classico di depurazione meccanica, biologica (sistema a fanghi attivi ad aerazione prolungata) a cui segue il trattamento terziario di fitodepurazione. In questo modo l’acqua trattata viene integralmente reimpiegata per l’irrigazione.
AL SISTEMA DI POMPAGGIO TOP STATION novembre 2011 Costruzioni 59
SISTEMI DI POMPAGGIO
Lontane dagli occhi
I L MARE IN CASA
Dall’esterno non ci si accorge della presenza delle Top Station. Questa caratteristica è fondamentale considerando che le installazioni sono calate all’interno delle unità abitative e commerciali. Si è optato per una soluzione a totale scomparsa, invisibile all’occhio del turista. A tradire l’esistenza delle stazioni solo i tombini per accedere alla manutenzione (che, una volta chiusi, vengono sigillati per scongiurare qualsiasi rischio di fuoriuscita di odore) e quadri di comando racchiusi in piccole colonne defilate e nascoste all’occhio dei non addetti alla manutenzione. Tutta la parte “visibile” delle Top Station è stata comunque mimetizzata tra vegetazione o tra l’architettura degli edifici.
Policoro, come ci illustra l’ingegner Vitale, si trova nel cuore della “Magna Grecia” dove un tempo fiorì l’antica Heraclea, in un lembo di costa ionica vicino alla città di Matera. Nell’esclusiva area di Marinagri, circa 300 ettari, lungo un tratto di 3 chilometri di spiaggia incontaminata, sorge il Marina di Policoro, una struttura turistico-residenziale che dispone di circa 700 posti barca fino a 40 metri, terra-mare, in darsena privata. Accanto al porto turistico sorge un villaggio costituito da una serie di isolotti e penisole su cui sono state già ultimate 400 unità residenziali (altre 600 sono in programmazione) e un albergo a 5 stelle lusso, l’Hotel Marinagri Luxury and SpA. Piazzette, stradine, ponti, percorsi pedonali che si snodano in uno spazio raccolto e discreto. Al Marina si può usufruire di un gran numero di servizi: dal rimessaggio delle imbarcazioni ad ampie zone commerciali, dal centro congressi ad un campo da golf a 18 buche su 75 ettari. L’orto botanico, il delfinario naturale, il parco ornitologico e i laghi di pesca sportiva completano il comprensorio.
Residui? No grazie La scelta di installare le Top a Marinagri è nata da un’esigenza ben precisa. Come ci spiega Francesco Albrizio, capo filiale della sede Flygt di Bari, che tre anni fa ha seguito il progetto relativo all’installazione delle 15 stazioni, il Marinagri Group aveva la necessità di disporre di una soluzione pronta all’uso, praticamente un sistema plug and play, in grado di essere facilmente installabile e altrettanto facilmente ispezionabile. Trattandosi del trattamento di acque derivanti da scarichi civili si dovevano inotre scongiurare problemi di intasabilità. La forma appiattita dei tradizionali pozzetti rischiava di produrre, a lungo termine, l’accumulo di fanghi che avrebbero sicuramente richiesto una costante pulizia e manutenzione per la loro eliminazione. Una pratica dispendiosa e di non facile applicazione, considerando tutte le problematiche igienico-sanitarie o di immagine legate ad una location turistica sicuramente esclusiva. La geometria della base del pozzetto Top Station è invece idraulicamente ottimizzata per incrementare la turbolenza durante il pompaggio in modo da provocare la risospensione dei solidi sedimentati perché possano essere pompati, lasciando soltanto un minimo di residui su fondo.
La centralina di comando
Aspetto definitivo del complesso
Vista aerea di Marinagri in costruzione
MACCHINE&COMPONENTI
La Top Station mimetizzata
Estrazione del gruppo pompante
La Top I50 prima del depuratore
LA SICUREZZA DELLA N
Una stazione installata da poco
Uno dei punti di successo del progetto Top Station è il disegno del pozzetto. Si tratta di un design che già da solo scongiura il rischio di intasamenti. Ci sono però casi in cui materiali particolari o substrati fibrosi (cosa non rara nelle installazioni ad utenza civile), rischiano di bloccare la girante. In questi casi eccezionali la Flygt consiglia l’impiego delle pompe sommergibili N per acque di scarico e fanghi civili, industriali, domestici ed agricoli. Vengono impiegate anche per l’approvvigionamento e distribuzione di acque di processo e di raffreddamento e sono adatte per il sollevamento negli impianti fognari e di depurazione, nel pompaggio di liquidi industriali, o le opere di drenaggio. Sono progettate in modo da avere la girante semiaperta, combinata con una speciale scanalatura della voluta. A questo si aggiunge la girante che viene realizzata con un profilo tagliente. Questo disegno riduce il rischio di bloccaggio della girante e mantiene in efficienza la pompa in tutte le condizioni di funzionamento.
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SISTEMI DI POMPAGGIO
“Usb” dell’idraulica Le stazioni di pompaggio Top Station si possono inquadrare come veri e propri moduli prefabbricati standardizzati volti a semplificare la costruzione ed il montaggio di una stazione di pompaggio completa. L’intero sistema viene consegnato premontato in base alla configurazione idraulica desiderata (dotazione di valvole e posizionamento degli attacchi) e risulta facile da trasportare tramite un normale autocarro. Le stazioni sono realizzate in poliestere rinforzato con fibra di vetro (GRP), un materiale robusto e leggero dotato di eccezionali proprietà di resistenza alla corrosione che garantisce una lunga vita di servizio.
Sotto da sinistra, l’ingegner Marco Vitale, project general manager di Marinagri Group, e Francesco Romano Albrizio, capo filiale Flygt di Bari.
LA... TOP 7 DI FLYGT Modello Top Top 50 Top 60 Top 80 Top 100 S Top 100 L Top 150 S Top 150 L
Diametro stazione 800 mm 1.000 mm 1.200 mm 1.400 mm 1.600 mm 1.600 mm 1.800 mm
Numero di pompe 1 2 2 2 2 2 2
Dimensioni dello scarico 50 mm 50 - 65 mm 65 - 80 mm 65 - 100 mm 65 - 100 mm 80 - 150 mm 80 - 150 mm
Portata 4 - 10 l 4 - 15 l 6 - 30 l 6 - 40 l 6 - 40 l 6 - 95 l 6 - 95 l
www.flygt.it
I due gruppi pompanti
Acqua, bene prezioso Il Progetto Marinagri prevede la realizzazione di impianti tecnologici destinati sia ad assicurare un adeguato approvvigionamento idrico sia a garantire il contenimento dei fenomeni di inquinamento ambientale. A tal fine è stato previsto un sistema di prelievo pump-out (sotto vuoto) delle acque luride e degli oli esausti delle imbarcazioni connesso all’impianto di depurazione. In particolare, si prevede di immagazzinare gli oli in serbatoi a tenuta stagna in acciaio inox. Al fine di salvaguardare la laguna, il progetto prevede, inoltre, la depurazione delle acque pluviali con un sistema innovativo brevettato. Particolare importanza assume ai fini della salvaguardia ambientale la previsione di un sistema di immissione forzata di acqua di mare pulita, il quale determina un flusso idrico in tutte le zone del bacino per il ricambio totale delle acque del porto in circa 5 giorni. In pratica il sistema garantisce la necessaria ossigenazione dell’ambiente acquatico, mediante circolazione idrodinamica e diluizione, in caso di sversamento accidentale di contaminanti.
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A Product of Hard Work
Con un solo braccio facciamo quello che altri non riescono a fare con due
JCB ha introdotto 7 nuove minipale gommate e cingolate con portate da 630kg - 1495kg portando così l’attuale numero di modelli della gamma a ben 18 unità. L’esclusivo design con mono braccio PowerBoom permette di avere la porta laterale di ingresso per una sicurezza, visibilità e comfort senza rivali. Macchine eccezionali grazie alla facile manutenzione data dalla cabina ribaltabile e grazie ai motori JCB Dieselmax potenti e dai bassi consumi. Per maggiori informazioni contatta il tuo Concessionario o visita www.jcbvision.com/it o www.jcb.com JCB S.p.A. Assago (MI) - Te: +39 0248866401 - Email: jcb.italia@jcb.com
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DUMPER ARTICOLATI
GLI ASIATICI Nuovi gruppi ottici e la calandra con il maxi radiatore
È Nuovo tettuccio e profilo cabina
Due cilindri di sollevamento a singola asta
l’anno del coraggio il 2008 per Doosan Infracore. Nel Novembre di quell’anno, agli albori della crisi mondiale, il gruppo “in arancione” acquistò la norvegese Moxy, specializzata nella costruzione di dumper articolati, a meno di un anno dall’acquisizione di Bobcat e Portable Power. Da allora, è stato notevole lo sforzo per adeguare agli standard qualitativi Doosan tutti processi produttivi autoctoni delle aziende inglobate. Sono stati infatti introdotti i principi Lean, rafforzate le aree funzionali di ricerca e sviluppo, sourcing, il controllo qualità, la progettazione e tutto il postvendita. In Moxy, per massimizzare il travaso tecnico-produttivo coreano senza snaturare la tradizionale cura realizzativa dei dumper scandinavi, è stata centralizzata tutta l’attività di ricerca e sviluppo dei dumper in Norvegia, presso la fabbrica Elnesvågen, dove vengono da sempre prodotti. Un’integrazione vera, che ha comunque previsto la modifica del marchio da “Doosan Moxy” a “Doosan” per tutti i dumper di nuova generazione. La sigla identificativa dei modelli è passata da MT a DA così a sottolineare che i veicoli in questione sono i “Doosan Articulated”, frutto dell’avvenuta completa integrazione all’interno dell'offerta Doosan Heavy. Si tratta di un investimento notevole che indica quanto in Doosan siano convinti che i nuovi DA 30 e 40 (accanto ai già noti DA 25 e 35) arriveranno a guadagnarsi nel prossimo futuro la stessa centralità e importanza oggi rivestite dagli escavatori e dalle pale compatte gommate del marchio coreano.RRST
MACCHINE&COMPONENTI DI
CRISTIAN FURINI
made in Norway SI COMPLETA LA GAMMA CON LE 28 E 40 TONNELLATE DEI DUMPER MARCHIATI DOOSAN. E PER COMPETERE AD ARMI PARI CON I COMPETITOR STORICI UNA CABINA RINNOVATA, I NUOVI MOTORI SCANIA E TANTE NOVITÀ SU DRIVELINE E TELAIO
Il cuore resta scandinavo mente rubati al settore automotive. Si tratta del DC9, il cinque cilindri in linea da 9,3 l e 276 kW e coppia da 1.873 Nm a 1.300 giri/min montato sul DA30 (aumento in potenza lorda del 7% e del momento del 30%) e del DC13 con un cilindro in più per 12,7 l, 368 kW e coppia da 2.373 Nm a 1.300 al minuto con un aumento del 10% di potenza rispetto al vecchio MT41 e del 22% in coppia lorda. Per entrambi le iniezioni sono gestite da common rail da 1.800 bar (non è ancora il Tappo serbatoio Adblue nuovo sistema Xpi), turbina semplice mentre l’abbattimento degli NOx è prerogativa dell’Scr, che pesca dal serbatoio Adblue da 38 l.
Abbattimento delle emissioni senza perdita di prestazioni. Si è incentrata su questo obbiettivo la scelta di Doosan di un propulsore all’interno del mercato del “free” da installare sotto il cofano dei due nuovi dumper. Per rispettare la normativa Stage IIIB Doosan si è affidata a Scania con due propulsori direttaIl DC9 di Scania
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DUMPER ARTICOLATI
Nuova cabina con plancia decentrata
Display con menù livelli
Lcd con visore retrocamera
Auto o manuale in un click La famiglia dei DA ha una nuova cabina con spazi più ampi e una migliore visibilità, grazie anche all’assenza di un cruscotto centrale. Per aumentare il comfort, Doosan ha introdotto il sedile con braccioli e schienale alto, il clima automatico di serie e il vano refrigerato portabibite. Per il DA40 c’è anche la nuova sospensione anteriore indipendente e idropneumatica Hydrogas, capace di smorzare le vibrazioni e limitare fenomeni di rollio in cabina. Internamente, nella console a destra, la leva ergonomica del cambio Tiptronic con
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splitter per passare da automatico a manuale. Davanti il touch pad che comanda varie funzioni, quali heater motore e gasolio, il blocco differenziali e il riduttore di forza frenante del retarder. Subito sopra il monitor LCD di controllo da 7”: ha comandi fingertip, visualizzazione dei livelli (carburante, olio e Adblue) e di tutte le funzioni di guida (cambio sterzo, freni e bloccaggi) che vengono orchestrate dal Vehicle Control Unit (VCU). Il display permette la visualizzazione delle immagini riprese dalla cam posteriore (continue o ad inserimento della retro).
MACCHINE&COMPONENTI HA DENTRO IL RALLENTATORE
Ralla avanti tutta!
Lo assicurano gli ingegneri di Doosan: la riduzione dei consumi ad opera del cambio si aggirerebbe attorno all’8 per cento. Merito del nuovo cambio Zf a 8 marce avanti e 4 retro, progettato specificatamente per i dumper e in grado di tenere bassi i giri di rotazione del motore anche in off road. Si tratta dello Zf 8 Ep370 per il DA 30 e dello Zf 8 Ep420 per il Da 40, entrambi classificati come soft shift. Sono cambi completamente automatici con sistema di innesto fluido di tipo Tiptronic (utilizzabile sia con cambio marce automatico che manuale). La trasmissione innesta i rapporti in otto intervalli pressoché identici con la possibilità di arrestare il dumper in qualunque marcia inserita. Lo Zf ha integrato un retarder e dispone di funzione di lock-up, disponibile su tutte le marce, che trasferisce il 100% della potenza e della coppia motrice alla trasmissione, non appena il veicolo inizia a muoversi.
Altra peculiarità che ha reso famosi i Moxy è la ralla collocata davanti allo snodo di articolazione. Questa soluzione porta a una distribuzione dei pesi al 50% sulle ruote anteriori, sia nella traslazione rettilinea che in curva, anche grazie al differenziale anteriore a slittamento limitato. Quando l’operatore esegue curve su suoli scivolosi, le ruote (interne ed esterne) possono ruotare a velocità differenti, continuando a fornire una trazione bilanciata. La differenza con la tradizionale ralla dietro lo snodo di articolazione si percepisce in curva dove il carico sul ponte posteriore porta il retrotreno ad avanzare in linea retta: la massa grava sulla ruota anteriore esterna e quella interna
Ripartito con l’inclinazione Altra peculiarità che contrattistingue la serie DA è l’andamento spiovente del posteriore che comporta lo spostamento del baricentro più in basso (l’angolo di inclinazione è del 7% circa). Ciò garantisce una distribuzione uniforme del peso, uno sforzo di trazione migliorato, una riduzione dell’usura degli pneumatici e una minore pressione esercitata al suolo perché il trasferimento del carico è sulla parte anteriore, e l’abbassamento del baricentro (mantenendo costante l’altezza da terra) migliora la stabilità. Sul posteriore i pesi sono ulteriormente ripartiti in modo uniforme grazie al telaio a doppia traversa. Sul telaio anteriore il cofano motore leggero e provvisto di serratura e i copriruote per evitare l’ingresso di detriti nel vano motore e trasmissione.
slitta. Ne consegue l’utilizzo di un differenziale con coefficiente di blocco del 100 per cento. La conseguenza è un diametro di volta maggiore e l’insorgere di “wind-up” sulla trasmissione, per il differente percorso di rotolamento seguito dalle ruote in curva.
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DUMPER ARTICOLATI
Cilindro di sollevamento di maggior diametro Vasche rinforzate da 18 o 24,4 m3
Più veloce e spesso Il cassone della nuova serie DA è stato migliorato in capacità e funzioni di sollevamento. Il cassone a elevata capacità viene realizzato in acciaio 400 Brinell. Presenta due cilindri di sollevamento a singola asta per un rapido ribaltamento ed è dotato di funzione softdown. Lo spessore di tutta la vasca montata
sui nuovi modelli è stata maggiorata: è di 8 mm la sponda anteriore, di 10 mm sulle laterali e di 12 per il fondo. Aumenta anche la dimensione dei cilindri che passano da 120/80 mm a 125/85 mm. Sono stati ridotti, poi, i tempi di ribaltamento con il cassone completamente alzato in 10 secondi e abbassato in 9.
Predisposizione al riscaldamento cassone
Gruppi ottici posteriori con retro camera
La sicurezza del tandem La vera peculiarità dei dumper norvegesi è da sempre il disegno del ponte posteriore composto da un tandem con due ruote per lato, trasmissione ad ingranaggi e oscillazione libera e rotazione di 40° (25° in alto e 15° in basso), per un contatto ininterrotto con il suolo. Il che si traduce in un’ottima trazione, anche nelle condizioni operative più impegnative grazie al contatto costante tra ruote e terreno, indi-
pendentemente dalla pendenza del terreno. L’efficacia di questo sistema la si nota in quelle situazioni in cui l’andamento del fondo prevede accentuati angoli di dosso: nelle configurazioni con due assali rigidi posteriori, uno dei due rischia di perTandem posteriore dere contatto col suolo e causa di perdita di trazione e stabilità ridotta. Con questo sistema non c’è invece necessità di montare pneumatici larghi (grazie alla scarsa pressione al suolo) ed è superflua la presenza del variatore di coppia. In generale si è verificato un ridotto trasferimento di carico ai pneumatici con diminuzione della loro usura. Nessuna necessità, inoltre, di un differenziale intermedio, soggetto inoltre a potenziali danneggiamenti.
MACCHINE&COMPONENTI I DUE NUOVI “DA” Modello Motore Potenza motore Coppia lorda Trasmissione Volume cassone Peso lordo (a colmo) Peso netto Carico utile Altezza di carico Lunghezza Larghezza Altezza Raggio di volta Velocità traslazione
DA 30 Scania DC9 276 kW a 2.100 giri/min 1.873 a 1.300 giri/min ZF EP370 a contralbero 18 m3 50.900 kg 22.900 kg 28.000 kg 3.530 mm 9.488 mm 2.946 mm 3.530 mm 7.680 mm 58 km/h
DA 40 Scania DC13 368 kW a 2.100 giri/min 2.373 a 1.300 giri/min ZF EP420 8F-4R 24,4 m3 70.700 kg 30.700 kg 40.000 kg 3.820 mm 10.590 mm 3.350 mm 3.820 mm 8.420 mm 58 km/h
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FRENA CON L’ACCELERATORE L’impianto frenante si basa su freni a disco multipli ventilati su ciascun mozzo. Sono gestiti da circuiti frenanti indipendenti (anteriori e posteriori) nei quali la potenza di servofreno e di frenata d’emergenza è affidata ad appositi accumulatori. Per non usurarli eccessivamente è presente il Retarder del cambio che è stato integrato col pedale del freno. Quando è inserito, il rallentatore della trasmissione interviene automaticamente al rilascio dell’acceleratore. Questo consente di gestire con precisione la velocità in discesa con l’ausilio del pedale dell’acceleratore. Il rallentatore sulla trasmissione agisce anche quando viene premuto il pedale del freno. Lo stesso meccanismo di rilascio del pedale dell’acceleratore controlla e gestisce anche il freno motore integrato nel motore Scania.
Manutenzione facilitata
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ANCORA PIÙ FLESSIBILITÀ • Ha un interasse di attacco variabile in continua (vari cm) e può indistintamente utilizzare attrezzature di tutte le marche di escavatori presenti sul mercato. • Lavora sui perni alla massima pressione di esercizio della macchina, eliminando con ciò le vibrazioni e prevenendo usura e giochi . • Permette l’uso della benna rovescio. • È dotato di un occhio di sollevamento, certificato, integrato nella struttura dell’attacco.
ANCORA PIÙ SICUREZZA • La conformazione della piastra di blocco impedisce lo sgancio dell’attrezzatura anche in caso di perdita olio per rottura del cilindro. • Ha un blocco di sicurezza automatico visibile dall’operatore che impedisce lo sgancio accidentale dell’attrezzatura e permette all’operatore un controllo completo delle operazioni dalla cabina. • È stato progettato e costruito nel rispetto TOTALE dei requisiti sulla sicurezza richiesti dalla Norma Tecnica EN 474 e dalla Direttiva Europea Macchine 2006/42.
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Attrezzature L’ultimo nato in casa De Walt garantisce totale sicurezza con la doppia impugnatura
Demolizione meccanica L’abbattimento di tre silos dell’ex Eridania Sadam è firmata Armofer
IN QUESTO NUMERO...
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DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R
NEWS
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO
Demolire per crescere
www.brasil.gov.br
“D
sicurezza in ciascuna fase. Il convegno si era prefissato l’obiettivo di fare chiarezza sulle tecniche di demolizione maggiormente in uso e sulle procedure di progetto e le responsabilità connesse. Tra i relatori: Maurizio Massaia, presidente Nad, l’architetto Stefano Chiavalon di General Smontaggi e l’ingegner Massimo Viarenghi di Dea Ingegneria. “Credo che, se siamo stati capaci sino a ora di resistere come settore a una situazione storicoeconomica completamente fuori dall’ordinario, lo dobbiamo principalmente alla nostra professionalità che crediamo ci possa mettere in condizione, in un futuro speriamo molto prossimo, di essere capaci di costruire una strategia per
Giù due hotel in Brasile La capitale del Brasile, Brasilia, è una delle città più “giovani”, essendo stata edificata tra il 1956 e il 1960 (è diventata capitale infatti nel 1960, in precedenza il titolo spettava a Rio de Janeiro). Nonostante sia di costruzione recente, è teatro di varie demolizioni, soprattutto in vista di un generale restyling per i mondiali di calcio 2014, in programma in Brasile. Uno degli abbattimenti è stato immortalato nella foto qui sotto: si tratta della demolizione con cariche esplosive dell'Alvorada Hotel, abbattuto insieme a un'altra struttura alberghiera, l'Hotel das Naçoes, per fare posto a due nuovi progetti di accoglienza. Insomma, si demolisce per costruire.
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tracciare una via d’uscita dalla crisi e procedere insieme verso il futuro, con la capacità di salvaguardare questo settore superspecialistico e renderlo capace di affrontare le nuove sfide”, ha commentato Maurizio Massaia (nella foto) durante l’incontro, rimarcando poi la convinzione che l’associazionismo sia indispensabile per mantenere alto il livello delle imprese. “In Italia manca ancora una conoscenza approfondita dell’attività di demolizione in quanto viene ancora spesso considerata come facente parte del settore delle costruzioni”, continua Massaia. Proprio per divulgare la “cultura della demolizione” Nad è impegnata su più fronti, dal supporto alla qualificazione
professionale delle imprese del settore alla diffusione di sistemi di gara per l’affidamento di appalti nelle demolizioni alternative al massimo ribasso. Ricordiamo che il settore delle demolizioni in Italia ha generato un giro d’affari pari a 600 milioni di euro nel 2010 (la stima del valore del fatturato delle aziende associate a Nad è di circa 300 milioni nel 2010), con circa 2.500 addetti. www.nad-italia.it
Espansione in Mongolia Confini sempre più ampi per Powerscreen. Lo scorso settembre l’azienda dell’Irlanda del Nord ha siglato un accordo con il suo primo distributore in Mongolia, Wagner Asia Equipment, una delle realtà più affermate del Paese. Allen Smith, mining business development manager di POWERSCREEN, ha dichiarato: “Questa partnership rafforzerà ulteriormente la nostra rete di distribuzione a livello globale. La Mongolia è un Paese in rapido sviluppo con alcuni dei più grandi giacimenti al mondo di minerali. Quest’accordo, insieme con il recente lancio di numerosi modelli nuovi, ci farà stabilire un buon posizionamento nel segmento minerario e offrirà ai clienti elevata produttività e costi competitivi”. Tra i modelli presentati di recente si ricordano il grande frantoio a mascelle XA750S, quello a urto XH500 e quello a cono 1500 Maxtrak.
www.powerscreen.com
emolizione: una risorsa per lo sviluppo. Tecniche, procedure, responsabilità”. Questo il titolo del convegno organizzato da Ate, Associazione Tecnologi per l’edilizia, d’intesa con Nad, Associazione Nazionale Demolitori Italiani, in occasione del Made Expo. L’iniziativa nasce dalla constatazione che il nostro patrimonio del costruito necessiterà sempre di più di demolizioni controllate, sicure e codificate in ambiti procedurali applicativi. Pertanto è necessaria una revisione critica delle tecniche in uso e una loro catalogazione in protocolli che configurino un autentico progetto delle demolizioni, soprattutto per quanto concerne le fasi di lavoro e di verifica della
Un’evoluzione non detonante la nuova proposta di Nonex, il sistema di demolizione controllata Green Break Technology, l’ultimo ritrovato tecnologico in questo campo in grado di rompere con efficacia roccia, calcestruzzo e calcestruzzo armato. Si tratta di cartucce non detonanti che, se innescate, reagiscono istantaneamente producendo elevati volumi di gas innocui rappresentati principalmente da azoto e anidride carbonica: il gas generato provoca la dilatazione immediata della cartuccia che fa pressione sui lati del foro e, di conseguenza, causa la
È
rottura controllata della roccia o della superficie in calcestruzzo. Il sistema Green Break Technology, considerato l’evoluzione del NONEX, è costituito da una cartuccia di innesco chiamata Safety (di colore giallo fluorescente), impiegata anche come innesco per la cartuccia aggiuntiva denominata Auxiliary (di colore arancio fluorescente), in modo da ottenere combinazioni e
carichi di potenza maggiori; possono essere aggiunte cartucce ausiliarie fino a oltre un kg di polvere in un unico foro. Il rivestimento fluorescente consente di individuare le cartucce anche in presenza di poca luce. Tra i principali plus, i
concentratori d’onda (induttori di stress) posizionati sulla superficie della cartuccia, che permettono di focalizzare l’energia e trasmetterla direttamente alla superficie della roccia o del calcestruzzo. www.nonex.it
ATTUALITÀ & PRODOTTI
Cuore italiano Il nuovo martello demolitore firmato De Walt, il D25961K, vanta componenti 100% made in Italy. Tra i plus, l’attenzione alla sicurezza con il sistema antivibrazione costituito da una doppia impugnatura
ade in Italy al cento per cento. Il nuovo martello demolitore D25961K da 16,9 kg di DE WALT è stato progettato, testato e prodotto completamente nel nostro Paese (sono
M De Walt D25961K • Potenza • Percussioni al minuto • Joule (EPTA 05/2009) • Joule al minuto • Vibrazioni (m/s²) • Lunghezza • Peso • Dotazione
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1.600 W 1.460 35 51.100 6,8 761 mm 16,9 kg Carrello e scalpello
italiani anche tutti i componenti). Ideato in seguito a ricerche di mercato sui cantieri e test di stress sul campo e in laboratorio, presenta un’elevata potenza di demolizione e una lunga durata nel tempo. L’ottimale bilanciamento peso/potenza assicura una produttività elevata: grazie ai 1.600 W di potenza e a 1.450 percussioni al minuto, è in grado di perforare anche le
superfici più ostiche. Sul versante sicurezza, De Walt ha dotato questo martello di un sistema antivibrazione avanzato, migliorando l’ergonomia dell’impugnatura, a favore di un comfort e di una maneggevolezza maggiori: l’attrezzatura vanta una doppia impugnatura, una
laterale antivibrante e una posteriore flottante, che consente di impiegare il martello con entrambe le mani; l’impugnatura posteriore flottante contribuisce a ridurre le vibrazioni, mentre quella laterale antivibrante conferisce una presa più ferma. Secondo quanto
dichiarato dall’azienda, questo sistema (a cui si aggiunge quello di smorzamento del contraccolpo) garantisce le vibrazioni più basse della sua categoria. Infine, si ricorda che è anche semplice da trasportare grazie alla valigetta con rotelle in dotazione. www.dewalt.it
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DEMOLIZIONE MECCANICA
ARMOFER A JESI PER DEMOLIRE TRE SILOS DELL’EX ERIDANIA SADAM. PER L’OCCASIONE HA SFODERATO L’AMMIRAGLIA DELLA SUA FLOTTA, IL LIEBHERR R974C LITRONIC A CURA DELLA REDAZIONE
volte ritornano. Lo sa bene la Armofer Cinerari Luigi che ha seguito due interventi demolitivi dell’ex zuccherificio Eridania Sadam di Jesi. La prima imponente fase è stata effettuata nel 2009 ed è durata oltre un anno. Di recente l’impresa di demolizioni pavese è tornata sul medesimo sito per l’abbattimento di tre silos di stoccaggio del prodotto finito, tre “giganti” in calcestruzzo armato di 35-36 m di altezza e 25 m di diametro. Le pareti avevano spessore di 25 cm e presentavano una consistenza strutturale particolare dovuta alla tecnica costruttiva in post tensione con una maglia regolare di cavi d’acciaio, che avvolgeva l’intero corpo del manufatto, impiegata per conferire alla struttura incredibile resistenza alla spinta laterale impressa dal prodotto insilato (con spessore della parete di soli 25 cm). I tre silos inoltre presentavano un vano interrato per l’alloggio dei motori e dei nastri trasportatori su cui viaggiava lo zucchero. Nelle pagine seguenti vi descriviamo i dettagli delll’intervento, per il quale è scesa in campo l’ammiraglia della flotta Armofer, 41,5 m di altezza al perno per 137 ton di peso operativo. RST
A
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO
Abbasso
I GIGANTI
DEMOLIZIONE MECCANICA
TRE SILOS E UNA TORRE I silos da demolire, oltre alle peculiarità già descritte, erano uniti tra loro da un solaio metallico realizzato in quota a oltre 30 m e ancorato al cordolo strutturale superiore. Oltre ai tre edifici vi era la torre metallica degli impianti elevatori con tutti i macchinari per l’insilaggio del prodotto finito (che avveniva dall’alto). Le tre strutture cave e senza pilastro centrale, vuote al momento dell’intervento, si presentavano con un solaio superiore in putrelle di acciaio sistemate a raggiera e convergenti verso il centro della struttura e copertura in legno. Le putrelle erano alte un metro e avevano lunghezza pari al diametro del silos.
Si precisa che il progetto di demolizione è stato sviluppato in seguito a un’attenta valutazione tecnica della consistenza e delle caratteristiche degli elementi da demolire.
Customizzato in rosso “Principe” del cantiere, il Liebherr R974C Litronic VH-HD customizzato su specifiche Armofer (ne abbiamo parlato su COSTRUZIONI n. 627), escavatore cingolato che raggiunge i 41,5 m di altezza operativa al perno; classe 130 ton e potenza del motore 400 kW a 1.800 giri al minuto. L’attrezzatura è composta da un braccio principale da demolizione da 17 m, una prolunga da 4 m smontabile, un braccio intermedio da 2,70 m e un bilanciere da demolizione di 13,50 m. Il contrappeso è maggiorato, mentre il carro è allargabile idraulicamente per garantire stabilità in fase di lavoro. Come attrezzatura, l’operatore Ruggero Gregorini ha scelto una cesoia NPK S 26, dal peso di 2.650 kg con rotazione idraulica continua e apertura delle chele che raggiunge un metro di ampiezza.
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO I NTERVENTO TOP-DOWN La demolizione è proceduta top-down, dall’alto verso il basso in modo progressivo. Una volta demolito il tetto, si è passati al solaio in ferro. “Il solaio era così solido che pur avendo liberato un’intera putrella dai suoi appoggi non ha compromesso minimamente la solidità della struttura”, spiega Gregorini. “Data la difficoltà (e il pericolo) di tagliarlo a quella quota, lo abbiamo fatto collassare intero all’interno del silos stesso. Ciò è stato possibile in tutta sicurezza grazie alle pareti armate, che hanno contenuto il crollo evitando la dispersione o proiezione di qualsiasi maceria all’esterno. Con l’ausilio della pinza idraulica e dell’escavatore a braccio lungo che girava tutt’intorno al silos, ho poi demolito gli appoggi della raggiera di putrelle lasciando le travi libere. Raggiunti circa i tre quarti della circonferenza, la struttura ha ceduto ed è collassata”.
VIA IL POLISTIROLO I tre silos demoliti presentavano un rivestimento esterno a tutta altezza di 5 cm di polistirolo che serviva per la coibentazione. Data la necessità di separare correttamente i materiali di risulta, il progetto ha previsto la rimozione di questo materiale prima della demolizione. Per effettuare questa operazione è stato messo a punto un attrezzo ad hoc (nella foto sotto), in grado di intervenire oltre i 30 m di altezza. Si tratta di una lama applicata sul fianco della chela della pinza, con la quale l’operatore ha potuto raschiare il polistirolo. Artefice dell’ “invenzione” è l’officina mobile Armofer che, oltre a garantire la manutenzione e il pronto intervento, assicura la buona riuscita di casi particolari come questo.
DEMOLIZIONE MECCANICA
FLOTTA CINGOLATA Il cingolato da demolizione maggiore della flotta, il Liebherr R974C Litronic, ha demolito le strutture dall’alto a 6 m circa d’altezza. Sotto tale quota Armofer ha preferito far lavorare macchine più compatte, in configurazione da scavo ed equipaggiate di attrezzature come i frantumatori idraulici a rotazione continua: un Liebherr R934B, un Komatsu PC450-7 e un Volvo EC235C.
DUE TECNICHE PER LE PARETI
Full service
Nella pagina precedente abbiamo descritto la demolizione del solaio; quella delle pareti, in calcestruzzo armato di spessore 25 cm, è avvenuta in seguito in due modi differenti. Dove era possibile posizionare l’escavatore frontalmente rispetto alle pareti, Armofer ha previsto il taglio e la demolizione di grossi pezzi di muratura di circa 2 m di larghezza per 5 m di altezza, tagliati e fatti cadere all’interno del silos. Invece dove il posizionamento dell’escavatore non era favorevole per questa tecnica, per esempio durante la demolizione del primo silos dalla parte di quello successivo, molto vicino, o dal lato in adiacenza alla linea ferroviaria, la muratura è stata frantumata in piccoli pezzi, tagliando i tondini e i trefoli di armatura e avendo cura di spingere comunque all’interno della cavità le macerie di risulta. Con quest’ultima metodologia operativa naturalmente la produttività giornaliera è stata inferiore. Nel complesso è stata impiegata circa una settimana per ciascuno dei tre silos.
È considerata all’unanimità l’impresa di demolizioni più antica d’Italia. Con sede a Siziano (PV), Armofer offre un servizio completo, chiavi in mano, comprendente la dismissione completa delle aree e degli impianti. L’azienda è infatti in grado di progettare, gestire e coordinare interventi per ogni tipologia di cantiere. Tra i servizi offerti: messa in sicurezza aree, redazione dei progetti, trasporto mezzi e collaudo macchine, strip-out, bonifica da amianto e lane minerali, demolizioni (meccaniche, controllate e speciali) e bonifica di terreni.
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www.armofer.it
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Sistemi di automazione Qualità e produttività con l’improvement tecnologico su un impianto per calcestruzzo
Escavatori in cava Sulle Prealpi Cozie la precisione e la forza dei 48 t giapponesi
IN QUESTO NUMERO...
novembre 2011
CAVA
ALCESTRUZZO C
I N COLLABORAZIONE...
LA RECENTE TRAGEDIA DI BARLETTA RIPORTA ALLA LUCE IL RISCHIO STRUTTURALE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ITALIANO, DENUNCIATO A LUNGO DA ATECAP
ATECAP Presidente Silvio Sarno Vice Presidenti Andrea Bolondi Antonella Marrollo Giancarlo Sirchia Stefano Vezzola Direttore Alberto de Vizio
Associazione TecnicoEconomica del Calcestruzzo Preconfezionato Via Barberini, 68 - 00187 Roma tel. 06 42016103 - fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it - www.atecap.it
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URGE SICUREZZA “È
una triste coincidenza che ci procura amarezza e allo stesso tempo rabbia, quella tra questa conferenza stampa e il funerale delle vittime del crollo dell’edificio di Barletta. Perché è da molto tempo, ben prima dell’altra tragedia del terremoto de L’Aquila, che stiamo denunciando l’alto rischio strutturale di un patrimonio edilizio che in molte città non soltanto del Sud, è obsoleto e che richiede urgenti verifiche e controlli”. Così Silvio Sarno, presidente di ATECAP, l’Associazione nazionale delle aziende produttrici di calcestruzzo preconfezionato, in occasione dell’incontro con la stampa presente al Saie di Bologna, ha ricordato come queste tragedie stiano diventando ricorrenti in un Paese che ha smesso di preoccuparsi della sicurezza dei suoi cittadini. Il presidente di ATECAP ha poi ricordato come da diversi anni l’Associazione sia impegnata su più fronti per una qualificazione delle imprese produttrici di calcestruzzo, indispensabile presupposto per una qualità del costruire, nonché controlli rigorosi e puntuali. Attraverso Progetto Concrete, l’Associazione supporta il mondo della progettazione e delle imprese per una corretta applicazione della normativa tecnica sulle costruzioni. “Esiste - ha continuato Sarno - sia un problema di controlli che non si fanno, sia di competenze tecniche e professionali di chi dovrebbe verificare. La formazione e l’aggiornamento costituiscono due aspetti fondamentali, importanti quanto il reperimento delle risorse necessarie e della volontà delle istituzioni competenti. È su queste tre azioni integrate tra loro che si deve puntare se si vuole realmente evitare che episodi come quello di questi giorni si ripetano”. All’incontro ha partecipato anche il presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Francesco Karrer, che ha ricordato le grandi difficoltà dell’amministrazione centrale a svolgere un compito improbo considerate le scarse risorse umane e finanziarie. “È proprio considerando queste difficoltà che insieme al sistema delle costruzioni e con ATECAP in particolare, abbiamo costituito l’Osservatorio sul calcestruzzo e sul calcestruzzo armato al fine di costruire un sistema integrato tra pubblico e privato, che attivi azioni idonee a garantire la sicurezza delle strutture e controlli non solo preventivi sui comportamenti dei diversi attori. L’Osservatorio può riguardare sia opere di nuova costruzione che interventi di recupero e di riqualificazione. La tragedia di Barletta ci conferma che bisogna incrementare le iniziative di controllo e sviluppare un vero e proprio piano dedicato alla sicurezza. Con l’Osservatorio il Consiglio Superiore, nell’esercizio dei propri compiti istituzionali, avvia una nuova metodologia di lavoro, creando sinergie e collaborazioni in grado di assicurare al sistema produttivo ed agli utenti, correttezza e rispetto delle norme, fattori essenziali per assicurare quelle garanzie che i cittadini ci chiedono”.
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L’ISTITUTO PENSANTE
GIOVANE MA
GIÀ GRANDE ULTIMA NATA NEL SETTORE, SE SI ESCLUDONO LE AZIENDE CHE CHIUDONO E RIAPRONO IN CONTINUAZIONE,
TENSOFLOOR FU CONCEPITA UNICAMENTE PER PERMETTERE LO SVILUPPO DELLE PAVIMENTAZIONI IN POSTENSIONE
Silvio Cocco Presidente I.I.C.
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D
opo una prima esecuzione di una pavimentazione in posteso presso lo stabilimento Tenax di Sirtori in Brianza, circa 8.000 mq senza nessun tipo di giunto, ancora oggi, a distanza di sette anni, è da considerarsi perfetta, priva di tutti quei malanni considerati naturali nelle pavimentazioni industriali riuscite bene; sì, riuscite bene, è proprio il caso di dirlo, perché in una pavimentazione non considerata struttura, quindi dove il progetto o meglio il calcolo è da considerarsi quasi sempre un optional, questa è l’unica terminologia da usarsi. La pavimentazione postesa esige una progettazione senza la quale la realizzazione diventa praticamente impossibile. La progettazione del pavimento posteso richiede alcuni elementi essenziali quali: il K del sottofondo, il coefficiente di attrito fra la piastra del pavimento ed il sottofondo, le escursioni termiche nella zona dove viene eseguita la pavimentazione, la resistenza caratteristica del calcestruzzo che verrà impiegato. Le perfette conoscenze degli elementi succitati condizioneranno il dimensionamento del pavimento posteso, quindi il miglioramento di ognuno di detti elementi, laddove sarà possibile, vedi: il sottofondo, il coefficiente di attrito, la resistenza caratteristica del calcestruzzo, che agiranno positivamente sul dimensionamento della pavimentazione postesa. Questo fatto ci ha spinto ad allestire in collaborazione con l’Istituto Italiano per Il Calcestruzzo un gruppo di studio dedicato all’ottimizzazione delle condizioni di base da cui partire per la realizzazio-
I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo Presidente Silvio Cocco Vice presidente Valeria Campioni Comitato tecnico scientifico Crescentino Bosco Politecnico di Torino
ne di una pavimentazione industriale in postensione. Un laboratorio mobile dell’Istituto Italiano per il calcestruzzo attrezzato con la strumentazione necessaria assiste l’impresa durante la preparazione del sottofondo, effettuando le prove di piastra necessarie e, redigendo un piano quotato particolareggiato che consenta l’uniformità di spessore della lastra in calcestruzzo. L’ottimizzazione del processo di progettazione e successiva costruzione della pavimentazione postesa non poteva non interessarsi dell’elemento principe di questo processo: “il calcestruzzo”. Uno studio accurato da parte dei tecnici dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo ha partorito, è il caso di dirlo, uno splendido compound o complesso di additivi: l’Aeternum Pav. L’Aeternum Pav è stato formulato e messo a punto per poter ottenere prestazioni del calcestruzzo assolutamente sorprendenti come: • possibilità di eseguire i getti con un calcestruzzo in S5 con rapporto a/c 0.47 • calcestruzzo con ritiri compensati • calcestruzzo resistente alla più alta classe di esposizione • calcestruzzo assolutamente impermeabile • calcestruzzi dosati a 300-320 kg di cemento a metro cubo, che gratificano le resistenze a 28 gg superando sempre i 60 Mpa
Ezio Cadoni SUPSI Università Professionale della Svizzera Italiana Laura Gaggero Università di Genova Renzo Aicardi Qualità e sviluppo calcestruzzi Renzo Leardini Ricerca e sviluppo additivi calcestruzzo e cemento Sergio Tattoni Politecnico di Milano e Politecnico di Cagliari
I.I.C. Villa Greppi Via Monte Grappa, 21 23876 Monticello Brianza (LC) - tel. 0362 918516 email iic@istic.it - www.istic.it
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L’ISTITUTO PENSANTE
Tutto questo è Aeternum Cal, un calcestruzzo ad alte prestazioni che sta trovando sempre più impiego non solo nelle pavimentazioni in postensione ma anche nelle comuni pavimentazioni industriali tradizionali. Floortek, il pavimento in postensione di Tensofloor, può oggi vantare sul mercato italiano oltre 500.000 mq di superficie eseguite nei settori: • logistica • industria pesante • industria chimica • industria farmaceutica • industria alimentare • smaltimento rifiuti (piattaforme ecologiche) Tutte le pavimentazioni eseguite dalla Tenax di Sirtori dal lontano 2004 sono tutte in perfetto stato d’uso, tutte da poter visionare e toccare con mano al fine di potersi rendere conto come dopo sette anni di intenso utilizzo la pavimentazione sia esattamente come quando ha iniziato a lavorare. Un’affermazione del genere ha fino ad oggi creato incredulità, ed è per questo che Tensofloor ha creato il servizio “See to Believe” a disposizione di ogni interessato all’esecuzione di una pavimentazione industriale. Questo servizio mette a disposizione di chiunque lo desideri la possibilità di visionare (nostro gradito ospite) le nostre realizzazioni più vecchie o più recenti. Questa iniziativa aiuterà senza dubbio a rendere più credibile quello che a parole in questi anni ci è stato di estrema difficoltà.
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I partner I.I.C.
ATTIVA SENZA SOSTA NATA DUE ANNI FA, LA TEKNA CHEM ALGERIE SARL SI È GIÀ AFFERMATA CON PRODOTTI ALL’AVANGUARDIA E NUOVE SOLUZIONI APPLICATIVE ekna Chem Algerie Sarl: un associato a cui abbiamo dedicato pochissimo spazio sulla nostra rubrica e che invece ne meriterebbe moltissimo per come ha saputo affermarsi sul mercato delle costruzioni in Algeria. Fondata due anni fa dalla Tekna Chem Srl italiana in partenariato paritetico con uno dei gruppi più attivi nel settore edile algerino, il Gruppo Hasnaoui, si è posizionata fra le aziende più attive del settore della chimica per l’edilizia, affermandosi sia nel settore dell’additivazione dei cementi, sia in quella dei calcestruzzi, con prodotti assolutamente all’avanguardia. Il suo stabilimento a Sidi Bel Abbes, a Sud di Orano, è in grado di soddisfare le esigenze dell’intero mercato algerino. È in via di attuazione un raddoppio dell’impianto di produzione che la
T
metterà in condizione di estendere il suo mercato in Marocco, Tunisia e Libia. Particolare attenzione è stata riservata all’organizzazione della parte tecnica con un attrezzato laboratorio per la ricerca e l’assistenza alla clientela, sia per le cementerie che per i calcestruzzi. Il periodico scambio con i tecnici dell’associata italiana ha creato un ampliamento delle esperienze in entrambe le aziende per consentire un’assistenza ai livelli più alti, oltre al raggiungimento di traguardi insperati nella ricerca e messa a punto di nuovi prodotti e relative tecnologie applicative. Questi nuovi mercati sono stati di grande supporto all’asfittico mercato Italiano in quanto hanno grandissime risorse sia dal punto di vista occupazionale sia dal punto di vista dello sviluppo di nuove tecnologie, altrimenti impossibili da ottenere nelle condizioni attuali del mercato italiano.
L’ISTITUTO I NFORMA
Istituto Italiano per il Calcestruzzo
NEWS
Cava&CALCESTRUZZO
Non teme i gradi i chiama Toolox ed è un acciaio pretemprato, pronto per essere utilizzato per una vasta gamma di applicazioni. Trova impiego nella realizzazione di utensili e componenti di macchinari, grazie alla sua eccellente lavorabilità. Ciò significa poter mantenere i costi di produzione ad un livello minimo. Altrettanto eccellenti sono le sue caratteristiche di resistenza alle alte temperature. Grazie al Toolox, SSAB è stata rappresentata presso lo stand di Bergauer Regenerierung GmbH in occasione dello Steinexpo. Il prodotto presentato dal produttore Umformtechnik Ferro, conosciuto come HR Tube (HR = resistente al calore) è costituito da condotte in acciaio Toolox
S
Qualità dal basso La pavimentazione riveste un ruolo fondamentale per il corretto funzionamento dell’edificio: deve ridurre la propagazione del suono, migliorare l’isolamento termico e la diffusione del calore e infine proteggere dall’umidità di risalita eventuali rivestimenti sensibili. Da oltre 300 anni FASSA BORTOLO progetta soluzioni per l’edilizia di qualità rivolte al risparmio energetico e al comfort abitativo, nel pieno rispetto dell’ambiente. L’esperienza dell’Azienda, unita al lavoro del Centro Ricerche Fassa Bortolo, ha dato vita all’esclusivo sistema sottofondi, che rappresenta una soluzione completa ed affidabile. Il sistema presenta soluzioni all’avanguardia, che si adattano alle esigenze di ogni cantiere, e fa uso di tecniche di posa innovative che assicurano elevate performance e velocità di applicazione. L’offerta è completata dall’assistenza dei tecnici Fassa Bortolo, per una progettazione e una messa in opera ottimali.
www.fassabortolo.com
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costruite con questo acciaio SSAB mantengono doti antiabrasive che si manifestano unitamente alla resistenza, all’innalzamento della temperatura dovuta agli attriti sviluppati contro il substrato di scavo. Il Toolox 33 è infatti un
acciaio bonificato per utensili, progettato per avere un basso livello di tensione residua, che a sua volta significa buona stabilità dimensionale. È caratterizzato da alta lavorabilità, abbinata a una durezza pari a 300 Brinell. www.ssab.com
Il dubbio nella tariffa I Presidenti delle associazioni ANCE Lombardia, ATECAP ed ANEPLA esprimono perplessità sull’emendamento del 12 ottobre scorso approvato dalla VI Commissione consiliare (l’emendamento alla DGR IX/1395 “Aggiornamento alle tariffe dei diritti di escavazione per il biennio 2010/2011 - art. 25, LR n. 47/98”), chiedendo di allineare la tariffazione per la categoria “sabbia e ghiaia” ai valori delle altre Regioni del Nord Italia. Tale emendamento, che prevede un aumento della tariffa per sabbia e ghiaia da 0,46 €/mc cavato a 1 €/mc cavato, si affida a criteri per la definizione degli aumenti non univoci, secondo cui per i settori argilla, torba, rocce a usi industriali e pietrischi si è scelto di utilizzare come parametro di riferimento gli indicatori Istat, mentre per le categorie pietre ornamentali e sabbia e ghiaia sono stati utilizzati parametri che non fanno riferimento ad alcuna analisi economica.
www.fincoweb.org
per impiego heavy duty (alti attriti o temperature). La struttura in acciaio non cambia sostanzialmente anche a temperature di 400 °C rimanendo del tutto intatta. Ferro Umformtechnik produce tubazioni con spessore tra 5 e 10 mm e rappresenta una soluzione interessante anche per le opere con mix di calce e asfalto. Un’altra applicazione interessante è la realizzazione di benne con il Toolox 33. Le benne
Nel Bel Paese... se la “cava” Due nuovi telescopici nella fascia tra le 18 e le 22,5 t. Il costruttore francese allarga la gamma e cerca di conquistare nuove nicchie applicative.Con un occhio di riguardo al mercato Italiano anno parte della “squadra” MHT i due nuovi sollevatori telescopici Manitou, disponibili dal 2012, che rappresenteranno il traino perfetto per gli obiettivi strategici di Manitou rivolti a settori inediti quali cave, miniere e ambiente. Si chiamano MHT 10225 con capacità di 22,5 t (perfetto per settore minerario e cavistico) e MTH 10180 che arriva a 18 t per 5,5 m di sbraccio. Sebbene queste macchine trovino soprattutto impiego negli angoli più lontani del mondo, MCI si focalizza anche sul rispondere alle necessità del mercato interno, promuovendo tutte le gamme di prodotti del GRUPPO MANITOU (Manitou, Gehl, Mustang) attraverso una rete di oltre
F
Capacità di carico Altezza di lavoro Sbraccio Motore
MHT 10225 22,5 ton 10 m 5,87 m Mercedes 4 cilindri, 128 kW
MHT 10180 18 ton 10 m 5,5 m Mercedes 4 cilindri, 128 kW
80 concessionari sul territorio italiano. Non solo. Coerentemente con tutte le controllate Manitou del mondo, MCI prenderà il nome di Manitou Italia, ferme restando mission e organizzazione aziendale. www.manitou.com
Fieri del tricolore “Siamo sempre stati fieri dell’attività della nostra realtà italiana, che ha saputo realizzare un successo in due campi diversi”. Parole di Jean-Christophe Giroux, presidente e amministratore delegato di Manitou, riferite innanzitutto alla forza delle gamme sviluppate in Italia, vanto della divisione RTH e capaci di definire gli standard del settore che ora si sta ampliando a “nuove aree”. In secondo luogo, la presenza del Gruppo, sempre più radicata in Italia, pur essendo un mercato non facile per le molteplici specificità.
Da sinistra: Tiziano Guerzoni, direttore commerciale & Marketing MCI, Henry Brisse, sales & marketing director, Eric Lambert, RTH president, Jean Cristophe Giroux, president and Ceo, Marco Iotti, direttore generale MCI.
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
Alleanze con i Cechi recente l’annuncio dell’accordo intercorso tra DAF TRUCKS e TATRA per cui Daf acquisisce il 19% del marchio ceco, a cui fornirà motori e cabine. “L’ingresso nella proprietà di Tatra consolida Daf Trucks nella sua posizione di leader nel segmento dei pesanti in Centro Europa”. Ha dichiarato Harrie Schippers, presidente di Daf Trucks, “Con questo
È
accordo - ha replicato Ronald A. Adams, presidente esecutivo di Tatra - la nuova linea fuoristrada del nostro marchio potrà unire l’affidabilità e la tecnologia all’avanguardia dei motori Paccar MX 12.9 litri cabine Daf CF, alla versatilità ai telai fuoristrada Tatra che presentano eccezionali caratteristiche in situazioni operative difficili”. La nuova gamma fuoristrada
Un morso di qualità La METSO MINING AND CONSTRUCTION TECNOLOGY lancia la benna frantoio Metso C120 - il tredicesimo membro famiglia di benne della serie C. La C120 combina l’affidabilità senza compromessi, brillando per l’efficienza e la versatilità nelle applicazioni fisse e mobili grazie all’estrema sicurezza e alla facilità d’uso. Anche a prima vista, si nota che la nuova attrezzatura presentata da Metso è stata progettata ponendo particolare attenzione al nuovo design robusto e userfriendly, a partire dalla fusione, che è stata basata su approfondite analisi FEA e simulazioni di vario tipo. Ogni dettaglio del C120 è stato progettato per un funzionamento affidabile e di lunga durata. Ne è derivata una capacità di frantumazione duratura e costante nel tempo, con interventi di manutenzione molto ridotti. www.metso.com
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Tatra verrà venduta anche nella rete dei concessionari Daf in tutta Europa e completerà quella del marchio olandese. I vantaggi per Daf saranno enormi. La tradizione di Tatra in occidente è forse poco conosciuta ma si consideri che Tatra è stato fondato nel 1850 ed è tra le più antiche industrie automobilistiche mondiali. La compagnia ceca produce una vasta gamma di camion
fuoristrada, che offrono garanzie di mobilità sulla maggior parte delle superfici e condizioni climatiche. Con l’accordo sottoscritto con Daf, Tatra, mira a migliorare il suo posizionamento all’interno del segmento degli off-road pesanti in Europa. La fornitura di cabine Daf e di motori Paccar a Tatra comincerà alla fine di quest’anno. www.daftrucks.cit
Standard d’eccellenza da sempre attenta Laterlite al tema della sostenibilità ed è oggi una delle realtà più “verdi” del panorama nazionale. Laterlite, infatti, ottenuta la certificazione ambientale europea UNI EN ISO 14001 relativamente al principale stabilimento, a Rubbiano di Solignano (Parma), le cui attività sono improntate ai migliori standard di sostenibilità. Coerente con questi principi, Laterlite ha deciso di sviluppare un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001 che, come sottolinea l’amministratore delegato dell’azienda Gian Domenico Giovannini, “Rafforza decisioni già intraprese da tempo. Per raggiungere questo obiettivo, ci siamo fortemente impegnati ad investire tempo e risorse per andare oltre la semplice conformità alle normative vigenti e garantire il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali”. www.leca.it
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L’UTOPIA diventa realtà
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MATTHIEU COLOMBO
A
lle porte di Bologna, per la precisione lungo via Zanardi, è operativo il sito estrattivo del Consorzio Cave Bologna Società Cooperativa, più nota come Concave, con sede a Trebbo di Reno, frazione di Castel Maggiore (Bologna). Proprio nel 2011 questa realtà (articolata in 24 aziende) ha compiuto 50 anni; tutti spesi nel perfezionare l’attività di estrazione, lavorazione e commercializzazione di inerti e nella produzione e commercializzazione di calcestruzzo. Come per molte realtà del settore l’anno d’oro di Concave è stato il 2007 con 400.000 tonnellate di inerti estratti e 147.000 m3 di calcestruzzo prodotto e venduto.
Oggi i volumi di produzione sono proporzionali alla domanda di mercato ma alla Concave la quantità rima con qualità. È anche per questo motivo, per l’attenzione che la cooperativa ha per l’ambiente e perché dopo anni ha ripreso a gestire direttamente il proprio sito bolognese che l’azienda - nella persona di Massimo Forni, responsabile delle attività produttive - ha scelto la via dell’automazione affidandosi alle mani esperte di Giorgio Manara della Ma-estro, cavatore prima che imprenditore. COSTRUZIUONI è andata sul posto per vedere con i propri occhi l’automazione che Manara è riuscito a realizzare lavorando sulle basi di un impianto nato come Comac ed evolutosi negli ultimi 25 anni. Sorprendenti i risultati. RRST
CAVA&CALCESTRUZZO
L’hardware di Ma-estro per Concave Un sistema di pesatura dinamica Pfreundt - 20 sensori di controllo velocità nastri trasportatori - 11 sensori di livello nelle tramogge - 11 sensori per rilevare eventuali intasamenti di canale e frantoio - 28 controlli di assorbimento energetico (posizionati su tutte le macchine) - 5 pressostati - 2 pressostati per idrociclone - controllo degli alimentatori tramite inverter - Un Plc e Pc industriale dotato di due monitor, uno touch screen e uno 32 pollici.
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novembre 2011 Costruzioni 93
SISTEMI DI AUTOMAZIONE
DÀ GIÀ RISULTATI Il primo uomo Concave a credere nell’automazione dei processi è stato proprio il responsabile delle attività produttive Massimo Forni a cui i colleghi hanno affidato il difficile compito di riprendere in mano le redini del sito di “via Zanardi” per anni affidato in gestione a terzi. Forni non ha esitato un attimo e ha perseguito la via del noleggio di macchine movimento terra, del revamping del collaudato impianto e della sua automazione. “A progetto finito - ci ha spiegato Forni possiamo dire che i risultati sono superiori alle nostre aspettative”. Dopo essersi certificata ISO con la volontaria, la Concave ha tagliato i traguardi delle certificazioni 14001, 18001, Fpc e Integrata per i Sistemi di Gestione Aziendale.
COME FOSSE UN’ENTITÀ SUPERIORE Quarry Control Pro è il software della Ma-estro sviluppato per gestire l’automazione di impianti di produzione di inerti. Il sistema, parametrato sulle caratteristiche specifiche dei singoli impianti, rileva il carico di ogni macchinario e determina la quantità di materiale che l’impianto può produrre al massimo della sua efficienza. Grazie all’esperienza maturata in questi anni dalla Ma-estro il software Quarry Control Pro può essere adattato a ogni schema di impianto trattamento inerti.
L’impianto funziona con l’energia solare Lo scorso 15 settembre la Concave ha inaugurato un impianto fotovoltaico da un Megawatt di potenza che ha una produzione elettrica annua potenziale di circa 1.200.000 KWh (per un risparmio di emissioni di CO2 pari a 700 tonnellate/anno). Il nuovo impianto, realizzato a pochi passi dal sito bolognese di via Zanardi, in un’ex area di cava ad un piano ribassato rispetto al piano campagna, è stato progettato con la collaborazione della società Overtech (gruppo Cicaii). Già oggi l’energia prodotta è utilizzata direttamente da Concave per il funzionamento dell’impianto di produzione inerti e per quello di produzione del calcestruzzo.
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Il sistema regola automaticamente la portata dell’inerte, monitora tutti i nastri e tutti i punti di possibile intasamento e che potrebbero portare a fermi impianto o a inquinamento del materiale prodotto. Questo permette all’impianto - in questo caso della Concave - di lavorare in tutta tranquillità anche senza la presenza fissa da parte dell’operatore. In termini di efficienza il Quarry Control Pro offre il massimo rendimento in presenza di materiale di pezzatura e consistenza variabile perché fa in modo che l’impianto si adatti in tempo reale a ogni condizione operativa. Per motivi di sicurezza e di coerenza di gestione, tutti i parametri di funzionamento sono protetti da password e sono tutti modificabili dall’amministratore.
CAVA&CALCESTRUZZO Più puntuale di un dipendente modello L’impianto della Concave è stato dotato di un sistema di pesatura Pfreundt che comunica con il sistema di gestione in tempo reale. Partendo da questo, il Quarry Production Control registra automaticamente le informazioni di produzione in tonnellate e le incrocia con i consumi energetici istantanei per calcolare l’incidenza del consumo elettrico per ton. prodotta. Inoltre, i valori energetici registrati vengono suddivisi in base all’uso dell’impianto e questo permette di determinare tutti gli sprechi energetici dell’impianto giorno per giorno. A fine giornata il sistema elabora tutti i dati e produce un report molto semplice della produzione effettuata che può essere inviato automaticamente via e-mail (vedi a lato). Il Quarry Production Control rileva istantaneamente qualsiasi anomalia nel processo produttivo (ad esempio un notevole rapporto di consumo energetico/produzione, un fattore di potenza notevolmente basso, un consumo eccessivo di energia per la frantumazione...) e la segnala sul monitor di gestione; anche in questo caso si può impostare in modo che ad ogni anomalia il sistema invii automaticamente una segnalazione per posta elettronica. L’obiettivo di tali automazioni è di risolvere eventuali problemi al più presto, risparmiare tempo prezioso e tenere sotto controllo la produzione. Tutti i parametri esaminati dal sistema vengono memorizzati su database e possono essere esportati in formati diversi (come excel, pdf, csv). Infine, un’interfaccia web permette di visualizzare attraverso la rete internet (quindi anche in remoto) tutto lo storico diviso per turno di lavoro, settimana, mese o periodo personalizzato.
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SISTEMI DI AUTOMAZIONE
QUARRY MAINTENANCE: PER GESTIRE TUTTE LE MANUTENZIONI INTERNE ALLA CAVA Il sistema fornito dalla Ma-estro a Concave include anche il Quarry Maintenance Control, un software che permette di gestire le scadenze di tutte le manutenzioni e dei controlli qualità utili all’interno di un sito estrattivo, garantendo la rintracciabilità di tutti gli interventi ordinari e straordinari effettuati. Nel caso della Concave, per esempio, il sistema può essere programmato per segnalare e registrare le manutenzioni dalle singole parti dell’impianto, delle macchine movimento terra, dei veicoli cavacantiere o delle singole componenti dell’impianto per la produzione di calcestruzzo. Il Quarry Maintenance Control può essere aggiornato e consultato sia direttamente dall’impianto sia da postazioni remote con connessione internet. Grazie alla grafica molto semplice e al monitor touch
screen, il sistema può essere consultato e aggiornato da chiunque (in possesso di username e password). Inoltre questo software gestisce anche tutti quei controlli che un qualsiasi sistema di qualità richiede, evidenziando eventuali non conformità. Come anticipato, la gestione delle manutenzioni può essere estesa a tutto il parco mezzi dell’azienda dato che permette di memorizzare le informazioni tecniche delle singole macchine, le diverse operazioni da eseguire, le relative scadenze e i dati della persona che esegue i singoli interventi di manutenzione. Una volta inserite le manutenzioni effettuate tramite il display touch screen, i dati sono subito aggiornati e disponibili da qualsiasi supporto con web browser collegato ad internet.
UN IMPIANTO DA RECORD L’impianto per la produzione di calcestruzzo della Concave di Bologna è da primato. È stato avviato nel 2002 in sostituzione di due esistenti. Progettato ad hoc dalla Euromecc di Catania, questo impianto automatizzato a secco è stato a lungo il più grande d’Italia con 9 sili da 1.200 quintali di capacità cadauno. La produzione massima giornaliera con un orario di lavoro normale - spiega Concave - è di 1.500 m3 di calcestruzzo. Già dal 2002, l’impianto è stato dotato di un sistema per il recupero e la reimmissione nei processi produttivi delle acque utilizzate per il lavaggio delle betoniere. Anche in questo caso l’automazione è padrona e controlla le fasi di caricamento delle autobetoniere, l’attività delle stesse in trasferimento su strada e la fase di messa in opera del calcestruzzo (rileva e inibisce - per esempio - l’aggiunta di acqua prima e durante il getto). Tramite questa soluzione Concave può garantire standard qualitativi del prodotto costante. A breve sarà anche introdotto un sistema di localizzazione satellitare delle betoniere in modo da ottimizzare ulteriormente i cicli di lavoro e da poter trasmettere in tempo reale i dati alla centrale. Grazie a questo “colosso” la Concave è riuscita nel 2009 a soddisfare l’esigenza tecnica di un cantiere al centro dell’attenzione per Bologna, quello della torre Unipol, il primo grattacielo della città. Ha fornito alla direzioni lavori ben 4.300 m3 di calcestruzzo SCC in sole 36 ore continuative, consumando 56 cisterne di cemento. Di fatto ha eseguito uno dei getti di SCC più importanti d’Italia.
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ESCAVATORI
SCALPELLO da 48 tons SULLE PREALPI COZIE LA TRADIZIONE ESTRATTIVA INCONTRA LA MODERNITÀ DELLA SERIE ZAXIS-3 DI HITACHI. IDRAULICA E STABILITÀ AL TOP NON TEMONO L’USURA DEL LAVORO MINERARIO DI
CRISTIAN FURINI
In basso, da sinistra la fase di estrazione dei blocchi richiede forza di strappo e stabilità dl sottocarro.
CAVA&CALCESTRUZZO TRADIZIONE EVOLUTA Nei lotti estrazione dell’impresa Lo.Pi.Ca, la coltivazione della cava procede con il progressivo sbancamento della massa rocciosa che viene realizzato con metodi tradizionali. Il procedimento inizia praticando dei fori con le perforatrici (montate anteriormente all’escavatore) che eseguono fori distanti uno dall’altro una quindicina di centimetri, per tutta la lunghezza del blocco da tagliare (fino a 8 m). Terminate le perforazioni, il distacco dei blocchi è eseguito con l’impiego di cunei battuti a mazza o di cariche esplosive (blocchi grandi). Nel secondo caso in ogni foro viene sistemata una carica di esplosivo, innescata con una miccia che viene collegata in linea con tutte le altre; i fori vengono riempiti di acqua per favorire la trasmissione dell’urto uniforme. I blocchi poi vengono rimossi dallo ZX470-3 Lch dotato di benna roccia che li carica, con opportuni e precisi movimenti, sulla vasca dell’autocarro, per poi trasportarli nello stabilimento a valle dove subiranno segagione e lavorazione. È in cava che avviene la prima selezione dei blocchi, dato che con questa modalità estrattiva viene prodotta una notevole quantità di scarti impiegati per lavori di sistemazione idraulica (scogliere) e di contenimento del terreno.
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orreva l’anno 1890 quando la famiglia Depetris intraprendeva l’attività di estrazione e lavorazione della pietra di Luserna. Siamo al 2011 e l’arte mineraria dei nonni è stata tramandata in toto alla progenie. Si chiama Lo.Pi.Ca l’impresa dei nipoti che estrae, trasporta, lavora e commercializza la pietra tipica delle Prealpi Cozie Piemontesi. Il prelievo del materiale avviene direttamente dalle
cave di proprietà ubicate nel territorio del comune di Banolo Piemonte, in località Tube Superiori. Dietro alla raffinatezza di manufatti quali piani cucina e bagno, pavimentazioni e molte altre realizzazioni ornamentali di prestigio, c’è un’attività estrattiva in alta quota non certo di agevole realizzazione. A rendere più facile il compito ai Depetris due Hitachi Zaxis 470 Lch (una neoacquistata), macchine al top in prestazioni per questo tipo di attività. RRST
ESCAVATORI
RICIRCOLO EFFICIENTE La serie Zaxis-3 è conosciuta nell’ambiente per l’elevata produttività in operazioni gravose di coltivazione mineraria. Parola di Carlo Depetris, uno dei quattro fratelli soci della Lo.Pi.Ca: “Per i lavori che eseguiamo di rimozione del blocco dal costone, abbiamo soprattutto bisogno di forza di strappo al braccio. Rispetto allo ZX460, che abbiamo permutato per acquistare lo scorso luglio lo ZX470-3 Lch, la forza è aumentata in maniera significativa”. Un aiuto è arrivato anche dal sistema di ricircolo del braccio penetratore. In tutte le azioni combinate di abbassamento di braccio e penetratore, la velocità del penetratore può essere aumentata del 15 per cento. Per abbassare il braccio principale, l’olio sotto pressione viene erogato dal lato camera al lato stelo del cilindro del braccio. Solitamente invece l’olio pressurizzato è erogato dalla pompa al lato stelo cilindro del braccio.
HITACHI ZAXIS 470-3 LCH Peso Operativo Cap. sollev. Variazioni/dist. Pot. netta Pompe/portata Pressione max Passo Profondità di scavo Prof. plinto Distanza scavo a terra Forza strappo Forza di penetrazione Suole Lunghezza trasporto
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Da sinistra la sequenza che mostra la fase di carico dei blocchi che avviene con movimenti e manovre precise della sola benna.
48,1 t 16,6 t No benna/5 260 kW var LS/2x360 l/min 31,9/34,3 Mpa 4,47 m 7,77 m 7,10 m 11,84 28.800 daN 21.800 daN 600 mm 11,91 m
SUL BRACCIO ANCHE IN COMBINATA Di aiuto alla movimentazione dei blocchi c’è anche il selettore per la modalità braccio. Gestisce la forza con cui la benna movimenta il materiale. Nella modalità On il sollevamento del blocco di pietra è più contenuto (minori vibrazioni) con minore sollecitazione sull’accessorio frontale. Inoltre nelle manovre combinate di rotazione - abbassamento braccio - estensione penetratore o in quella di livellamento, la velocità di estensione del penetratore può essere aumentata grazie ad una valvola inserita nello stesso circuito del penetratore, in grado di regolare il flusso per ridurre la perdita idraulica nelle operazioni combinate con estensione del penetratore stesso. V’è da sottolineare che le tubazioni del penetratore hanno diametro maggiore per aumentare il flusso idraulico.
CAVA&CALCESTRUZZO Visibilità a occhio nudo..ed elettronico Secondo Carlo Depetris: “A bordo dello ZX470-3 Lch si lavora comodi e freschi (il climatizzatore è di serie). La cabina è spaziosa e, grazie a una superficie vetrata superiore (in particolare sulla destra, verso il basso), si ha tutto sotto controllo in ogni direzione sia durante le fasi di scavo sia in fase di trasferimento”. Comfort cresciuto anche grazie al nuovo disegno dei comandi a pedale che aumenta di fatto la superficie calpestabile in cabina. È inoltre migliorato l’isolamento dalle vibrazioni sull’abitacolo, ora collegato alla struttura base della torretta con nuovi supporti elastici a smorzamento idraulico. Il monitor Lcd a colori multifunzione merita la massima attenzione. Tramite esso l’operatore controlla ogni funzione dell’escavato-
re. Può, per esempio, selezionare la modalità di lavoro più idonea e visualizzare al contempo il relativo flusso della pompa idraulica o consultare i menù relativi alla produttività dell’escavatore, visualizzare il consumo di combustibile per ora di funzionamento, i tempi di rifornimento e tutti i dati necessari per ottimizzare la gestione della macchina in base ai costi orari effettivi. Sempre attraverso il monitor a colori l’operatore può vedere l’area posteriore all’escavatore (videocamera sul contrappeso); l’immagine appare a richiesta dell’operatore o in automatico quando si effettua una retromarcia. Disponibile anche un sistema di antifurto immobilizer: ad ogni avvio del motore viene richiesto l’inserimento di un codice pin (direttamente sul monitor).
STABILITÀ E RESISTENZA Lo Zaxis 470-3 Lch è chiamato ad operare in zone caratterizzate da ripide pendenze, fondo spesso instabile e irregolare. Lo sottolinea Carlo Depetris che riporta invece le doti di stabilità dell’escavatore consegnato di recente oltre ad un sottocarro decisamente rinforzato. Il cuscinetto della ralla, ad esempio, usa più sfere per potenziare la capacità di carico della ralla (maggior stabilità nel sollevamento dei blocchi). È stato aumentato
il diametro del perno di ogni maglia e quello di unione è compresso e non fa più uso di fermi per evitare sganciamenti. Cresce la lunghezza del sostegno su cui poggiano i tendicingoli la cui staffa è ora sovradimensionata e rigida, contro possibili deformazioni. I supporti parete delle staffe dei rulli superiori sono più spessi per una maggiore resistenza e le protezioni del cingolo evitano che rulli e maglie subiscano deformazioni.
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Il paesaggio estrattivo sulle Prealpi Cozie.
Uno dei blocchi distaccati e in fase di taglio.
Lo stabilimento di lavorazione della Lo.Pi.Ca.
Atelier della pietra
U N AMORE INIZIATO NEL 1993 Lo Zaxis 470 Lch acquistato alla Scai lo scorso luglio va ad affiancare il fratello gemello che opera da due anni nella seconda cava di propietà della Lo.Pi.Ca (ubicata nella stessa location e attiva dal 2000) e che è gestita da Pierluigi Depetris, il secondo dei quattro fratelli soci. Non si tratta della sola Hitachi presente in azienda. Fanno farte della flotta altre 11 macchine “in arancione” perfettamente funzionanti, tra cui una Fh 300, tra le prime ad essere acquistate dalla Lo.Pi.Ca e vittima dei danni di uno smottamento nel sito. Dopo un curato restauro viene tuttora impiegata in fase di perforazione (vedi foto sopra).
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La Pietra di Luserna è una roccia metamorfica scistosa appartenente al gruppo degli gneiss. Viene estratta da cave situate nelle Prealpi Cozie del Piemonte centro-occidentale, tra la Val Pellice e la Valle Po, nei territori dei Comuni di Luserna San Giovanni, Rorà, Bagnolo Piemonte e Barge. Il suo impiego è molto antico e caratterizza tuttora la tipologia costruttiva degli edifici e l’arredo urbano delle aree di origine e dell'intero Piemonte. Della lavorazione di questa pietra ne ha ricavato una vera e propria arte l’impresa Lo.Pi.Ca che sui 15.000 mq dello stabilimento di Bagnolo trasforma tutta la pietra estratta nelle quattro linee produttive di taglio, spacco, fiammatura e finitura. Le attrezzature a disposizione nei laboratori permettono di lavorare il materiale estratto in maniera quasi personalizzata mentre molte delle lavorazioni sono fatte ancora a mano. I manufatti vengono esposti e venduti nel lussuoso showroom adiacente ai laboratori.
GUIDA AL
CALCESTRUZZO RE B M E DIC 1
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All’interno • Anagrafica delle società di produzione con la relativa rete di vendita nazionale • Produttori suddivisi per linee di prodotto
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La Guida alle cave
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NASCE UN SITO INTERNET DEDICATO ALLA FILIERA ESTRATTIVA ITALIANA E COMPLEMENTARE ALLA GUIDA CAVE D’ITALIA. È IL PRIMO DATABASE DEL SETTORE AGGIORNATO IN TEMPO REALE 104 Costruzioni novembre 2011
CAVA&CALCESTRUZZO
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a nostra Guida alle Cave d'Italia è da oggi disponibile anche online all’indirizzo www.caveditaliaweb.com. Oltre alla pubblicazione cartacea, che da anni raccoglie l’intero “parco cave” della Penisola ed è divenuta un punto di riferimento, oggi gli operatori del settore possono accedere al nostro database anche tramite il nuovo sito internet pensato per essere uno strumento di lavoro immediato e completo. Semplice da utilizzare, permette con pochi, intuitivi click di compiere ricerche accurate partendo da tre sezioni: Cave e siti estrattivi attivi, Bitume e Calcestruzzo. Le società, facilmente localizzabili grazie alla cartina interattiva presente in ogni scheda (che permette di vedere i siti anche via satellite), sono ri-
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cercabili per regione e per tipologia di materia prima estratta o lavorata. Abbiamo inoltre introdotto la pagina “Aggiorna dati” che permette, alle aziende che ottengono una concessione estrattiva o a quelle a cui scade, di aggiornare in tempo reale la loro posizione. Il sito internet non sostituisce in alcun modo il volume “Cave d’Italia” perché a nostro parere la forma cartacea resta uno strumento di lavoro utile in cantiere come negli uffici acquisti. Nella pagina “link utili” troverete le principali associazioni di settore, mentre in “contatti” i riferimenti per contattare la nostra redazione e suggerire eventuali migliorie. Di seguito riportiamo a titolo d’esempio tre tipologie di ricerca, una per ogni sezione del sito. RRST
CAVE D’ITALIA > CALABRIA > ARGILLA
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State programmando un cantiere in Calabria e cercate un fornitore d’argilla? Consultando il sito www.caveditaliaweb.com troverete il sito estrattivo più vicino al cantiere, l’indirizzo e i contatti utili.
CAVE D’ITALIA > CALABRIA > ARGILLA > ALA FANTINI ottobre 2011 Costruzioni 105
Avete bisogno di un calcestruzzo di qualitĂ in provincia di Catania? Sul sito internet della nostra Guida troverete i nominativi da contattare per ricercare il premiscelato di cui avete bisogno alla giusta distanza.
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CALCESTRUZZO > SICILIA > CATANIA
>>
CALCESTRUZZO > SICILIA > CATANIA > BARBARO GEOM. FRANCESCO
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BITUME > LOMBARDIA > MILANO
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Cercate una azienda specializzata nella stesa di asfalto o un sito estrattivo con un impianto bituminoso? Siete in Lombardia? Sul sito potete fare una ricerca per selezionare un potenziale partner di lavoro.
BITUME > LOMBARDIA > MILANO > VITALI SPA
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Costruttori Socage festeggia i 30 anni di attività con un fatturato record. E la produzione cresce
MMT La squadra in giallo alle prese con l’ammodernamento del plesso sciistico orobico
IN QUESTO NUMERO...
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NOLEGGIO CANTIERE
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NEWS
NOLEGGIO&CANTIERE
Logica eco-friendly
www.ctelift.com
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digestione anaerobica dei rifiuti. L’impresa esecutrice dei lavori si è avvalsa della collaborazione di
HARSCO INFRASTRUCTURE, società specializzata in attrezzature provvisionali: nel dettaglio, per la realizzazione dei digestori sono stati presi a noleggio 1.000 mq di cassaforma
Non scherza col fuoco Un altro importante obiettivo nella fornitura di piattaforme autocarrate antincendio: in collaborazione con il costruttore di veicoli antincendio Tital, CTE ha esportato in Uzbekistan una B-Fire 450, 45 m di altezza massima, 450 kg di portata in cesta. Si tratta della prima aerial ladder platform nel Paese ed è destinata al comando dei Vigili del Fuoco della capitale Tashkent. La gamma BFire è composta da piattaforme telescopiche con jib e scala per uso antincendio fino a 55 m di altezza. Tra le specifiche ad hoc, una scala laterale in lega di alluminio e tre postazioni di comando.
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circolare a raggio variabile della serie Ronda. Per i solai, invece, è stata impiegata la cassaforma con telaio in acciaio della linea Topmax che, secondo quanto dichiarato dall’azienda, comporta un
risparmio del 20% dei costi di manodopera, del 50% di quelli di movimentazione in sito e del 20% di quelli di trasporto e logistica. Per la puntellazione infine sono stati utilizzati il sistema Alu-Top, realizzato in alluminio e provvisto di connettori integrati, e le torri di puntellazione ID15, con un’impalcatura a 4 montanti e una capacità di carico fino a 200 kN. www.harsco-i.it
Sicurezza esportata in Oriente Che Ipaf sia impegnata a promuovere gli standard di sicurezza nel settore dei mezzi per il lavoro in quota, è un dato di fatto. Il suo impegno però è stato “esportato” anche in Cina. Nel corso dell’ultima edizione di Bices, l’organizzazione internazionale ha tenuto una serie di incontri rivolti ai soci e non; ha anche lanciato la campagna “Distribuisci il carico” per l’impiego in sicurezza delle piastre di appoggio sotto gli stabilizzatori di ple e ha realizzato un’etichetta adesiva e un video in lingua cinese (sale così a otto il numero delle lingue nelle quali l’etichetta è stata tradotta). L’iniziativa rientra nei programmi di promozione della cultura della sicurezza nei Paesi del Sud-Est asiatico.
www.ipaf.org
on il termine biogas s’intende una miscela di gas costituita per lo più da metano, prodotti dalla fermentazione (grazie all’attività di batteri anaerobici) di residui organici provenienti da rifiuti o da prodotti agricoli. Il biogas, come abbiamo già spiegato sulle pagine della nostra rivista, può essere efficacemente impiegato per ricavare energia termica ed elettrica. Questa tecnologia si sta diffondendo anche in Italia: un esempio è la costruzione di un impianto da due megawatt di potenza in provincia di Alessandria, costituito da due digestori di struttura circolare (di 42 e 22 m di diametro) e funzionante grazie al processo di
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Low cost, alta efficienza Due nuovi modelli per Alimak Hek, pensati per offrire soluzioni di trasporto verticale a costi contenuti. Entrambe le versioni si possono utilizzate sia come piattaforme di trasporto sia come montacarichi
rogettate, prototipate e testate in Italia, sono state lanciate per la prima volta al Saie. ALIMAK HEK ha ampliato la gamma leggera con le nuove TPL 500 e 300, pensate per tutte le
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esigenze di accesso verticale, compreso quello a edifici e ponteggi. Sviluppate per offrire la soluzione di trasporto verticale da cantiere più efficiente in termini di costi, sono disponibili sia nella
Velocità controllata La sicurezza è da sempre la priorità assoluta per Alimak Hek. I modelli TPL 500 e 300 sono dotati di un dispositivo di sicurezza che si aziona nel caso in cui la piattaforma superi la velocità prevista, facendo arrestare la macchina in maniera controllata. Il montacarichi è inoltre dotato di un dispositivo per il rilevamento del sovraccarico, che rende impossibile l’impiego della macchina in caso di carico eccessivo, prolungando così l’operatività del mezzo stesso.
versione trifase con portata massima di 500 kg (TPL 500), sia in quella monofase con portata di 300 kg (TPL 300). Entrambe possono essere usate come piattaforma di trasporto e come montacarichi: il passaggio da una funzione all’altra avviene grazie a un semplice interruttore a chiave. La TPL 500 raggiunge una velocità di spostamento di 12 m al minuto (come piattaforma di trasporto), e 24 m al minuto (come montacarichi), mentre la TPL 300 si sposta a una velocità massima di 10 m al minuto. Tra i plus dei due modelli: la posizione della rampa di carico, totalmente intercambiabile, con possibilità di montaggio sui lati A, B o C; la rampa può essere sostituita da un cancello a libro per facilitare le operazioni di carico della piattaforma per mezzo di un elevatore a forche oppure per agevolare l’accesso delle persone in caso di impiego come piattaforma di trasporto. Anche la rampa è intercambiabile e può essere installata sui lati A o B e può essere dotata di barra di controllo, apribile orizzontalmente o verticalmente. Sul terzo lato della macchina si ha una ringhiera fissa o una rampa o un cancello a libro. Da segnalare la semplicità del pannello interno. www.alimakhek.com novembre 2011 Costruzioni 109
COSTRUTTORI
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DOPO SOLI A 24 MESI DALL’ACQUISIZIONE, SOCAGE HA IL VENTO IN POPPA. FESTEGGIA I 30 ANNI DI ATTIVITÀ CON UN FATTURATO RECORD E POTENZIANDO LA PRODUZIONE DI
MATTHIEU COLOMBO
o scorso 2 settembre Socage ha inaugurato ufficialmente il rinnovato stabilimento di San Felice Sul Panaro (MO) e venti giorni dopo ha tagliato il traguardo dei primi 30 anni da costruttore di piattaforme aeree. Negli ultimi due anni l’azienda è cresciuta passando da 44 a 77 dipendenti e facendo registrare un incremento di fatturato superiore al 50% dal 2009 al 2010 (anno chiuso a 28,6 milioni di euro). La ristrutturazione del sito di San Felice, sorto in una struttura acquisita come magazzino nel 2001 dalla proprietà Fassi, è stata necessaria per rispondere all’aumento della domanda. Oggi a San Felice si assemblano le piattaforme aeree più compatte della gamma che per l’Europa vengono direttamente allestite su autocarri patente B, mentre per il resto del mondo sono realizzate in kit per essere spedite. Il layout produttivo scelto è quello a isole in parallelo che assemblano i diversi modelli unendo la carpenteria a gruppi idraulici premontati. Lo stabilimento è in grado di produrre circa 80 piattaforme aeree al mese.
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CAMBIA LA PRODUZIONE A “SAN FELICE” Per rispondere alla crescente domanda di piattaforme aeree l’odierna proprietà Socage ha deciso di ridurre tempi e costi di fabbricazione investendo in risorse umane (11 nuovi operatori, 27 in totale a San Felice) e portando in casa processi un tempo garantiti da fornitori esterni. L’azienda ha dichiarato un investimento di circa 800 mila euro. Innovativi i nuovi banchi di lavoro basculanti, per l’assemblaggio e collaudo delle parti aeree, che permettono agli operatori di aumentare la loro produttività grazie a una posizione di lavoro più comoda. Un’altra soluzione inventata dagli uomini Socage sono i banchi rotanti (360°) per il montaggio dei bracci telescopici che permettono all’operatore di testare il corretto funzionamento dell'attrezzatura (vedi foto di sfondo).
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NOLEGGIO&CANTIERE
due anni...
STABILIMENTO SOCAGE SAN FELICE SUL PANARO (MO) - 2.420 M2 COPERTI - 3.243 M2 SCOPERTI
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LA PRIMA ELETTRICA AL MONDO L’ultimo prodotto presentato da Socage è la piattaforma autocarrata A314up da 14 m di altezza operativa. La neonata è stata presentata all’Apex 2011 allestita sia su Piaggio Porter con motore termico sia su FAAM Ecomile con motore elettrico a corrente alternata a 96 V ed una batteria a ioni di litio LI-PO da 150 Ah. Battezzata A314NAT, questa versione è la prima piattaforma aerea elettrica autocarrata al mondo.
30 anni in sintesi La Società di Carpenteria Generale è nata nel 1974 come azienda produttrice di particolari metallici. Dal 1981 si è specializzata nella costruzione di piattaforme aeree a braccio articolato distinguendosi sul mercato italiano. Dalla seconda metà degli anni ’80 le macchine So.ca.ge sono state esportate in Francia e nei mercati nordafricani. Nel 1991 il costruttore di gru idrauliche Fassi Gru ha acquisito So.ca.ge formando il primo gruppo italiano specializzato in attrezzature per il lavoro in altezza e, grazie all’esperienza dello stesso costruttore bergamasco, la gamma di prodotti Socage cresce. Nell’agosto 2009, la So.ca.ge è stata rilevata da una cordata di imprenditori noti nel settore delle piattaforme aeree: Fiorenzo Flisi, Paolo Troni e Maurizio Piantoni. L’obiettivo comune era di accelerare lo sviluppo dell’azienda offrendo prodotti progettati e industrializzati per rispondere alle attuali esigenze di mercato. Nel 2010 Socage ha raggiunto i 28,6 milioni di euro di fatturato e nel 2011 è previsto un’ulteriore crescita del 15/20 per cento.
DIECI ANNI DI FATTURATO 18,2
28,6
17 Anno
COSTRUTTORI
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16,8 16,8 13,8 12,7 10,7 13,6
Milioni di euro
14,5 14,2
A inizio 2011 avevamo come obiettivo una crescita del fatturato del 30% rispetto al 2010. Purtroppo abbiamo dovuto rivedere al ribasso questa stima e oggi pensiamo di chiudere con un più 15/20 per cento. Nel 2012 il nostro fatturato sarà aiutato anche dalla recente collaborazione avviata con la brasiliana Guiton Ind. e Com. Equipamientos Hidráulicos Ltda. con sede Fiorenzo a Piracicaba (San Paolo), specializzata nella produzione di piattaforme aeree isolate. La nuova realtà che abbiamo costituito allestirà e venderà i nostri Flisi prodotti in tutto il continente sudamericano; una delle poche aree al monPresidente CdA Socage do che oggi si possono definire in forte crescita.
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I “GATTI” delle DI
CANTIERI IN BIANCO La Brembo Super Ski nelle ultime quattro stagioni ha investito oltre 15 milioni di euro per il riammodernamento del comprensorio sciistico bergamasco di competenza. Per la stagione invernale 2011/2012 prevede la realizzazione del nuovo kinderheim a Foppolo (2 tappeti coperti da 140 e 120 m) e del nuovo bacino per l’innevamento a San Simone. Come ci spiega Giuseppe Panizza, capo cantiere responsabile del disegno e della messa in opera del progetto, il campo scuola ha richiesto, ad esempio, la chiusura di un canalone largo dai 35 ai 50 m con una profondità di 40. Il riempimento ha richiesto la creazione di sbarramenti ad intervalli di 15 metri l’uno dall’altro per evitare che il materiale di riempimento scivoli a valle. Parallelamente la realizzazione delle piste con scavo di scoticamento, pulizia previa asportazione e trasporto del materiale in siti di stivaggio e livellamento del fondo, in cui è compresa la posa dei dotti per l’innevamento artificiale e la costruzione dei basamenti per gli impianti di risalita.
CRISTIAN FURINI
SICUREZZA IN AFFIDABILITÀ E PRESTAZIONI, DISPONIBILITÀ DI UNA GAMMA COMPLETA E PRONTA ASSISTENZA. SONO QUESTI I VALORI CHE HANNO CONVINTO LA SOCIETÀ IMPIANTI BREMBO SUPER SKI A OPTARE PER IL NOLEGGIO. CGT? IL PARTNER PERFETTO
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NOLEGGIO&CANTIERE
nevi DUMPER ARTICOLATO 730 Motore Potenza lorda - SAE J1995 Potenza netta - SAE J1349 Trasmissione Velocità max (a-r) Blocco differenziali Pneumatici Capacità cassone a colmo Peso operativo a vuoto Carico utile nominale
Cat C11 Acert 242 kW 237 kW auto 6 marce 55 - 8 km/h Longitudinali + trasvers. 26,5 R25 16,9 m3 25.550 kg 28.120 kg
C
he il mercato del movimento terra si trovi in una fase stagnante è ormai un dato assodato. L’ampliamento o il rinnovo del parco macchine di proprietà a mezzo di acquisto è meno semplice ora, vista la difficoltà di accedere al credito da parte delle aziende edili. C’è chi perciò ha deciso di sposare il noleggio come strategia imprenditoriale per abbattere in maniera sensibile i costi fissi, disponendo di un parco macchine sempre efficiente sotto il profilo produttivo e prestazionale, oltre che adeguato al tipo di impiego. È questo il caso dell’impresa Brembo Super Ski con sede a Foppolo che appoggiandosi al noleggio CGT, ha a disposizione una flotta macchine completa e commisurata alle attività cantieristiche intraprese, senza l’acquisto di un solo mezzo. Sono cinque, allo stato attuale le macchine che il consorzio bergamasco sta impiegando in maniera fissa dallo scorso 15 giugno e provenienti dalla flotta noleggio CGT. Attualmente Brembo Super Ski è impegnata nel cantiere di Foppolo nell’ambito del progetto di riammodernamento di tutto il comprensorio sciistico di Foppolo - Carona - San Simone. L’azienda sta consegnando i lavori per la realizzazione sul sito di nuove piste e impianti. Sui tempi contrattuali preventivati di circa sei mesi la dirigenza dell’impresa ha optato per il noleggio di due dumper, un dozer e due escavatori, tutti Caterpillar. Con questa flotta il team di Brembo Super Ski si occuperà essenzialmente di tutte le operazioni inerenti agli scavi (compresi quelli per i sottoservizi di innevamento artificiale) e della preparazione del fondo.
MMT
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A MONTE E A VALLE Per la fase di scavo CGT ha fornito alla Brembo Ski due escavatori Cat della fascia tra le 20 e le 30 t: si tratta del 323D e del 325D nella versione LN. Servivano infatti delle macchine in grado di sostenere una produzione elevata e di operare in maniera continuativa con una buona forza di strappo necessaria a estrarre i blocchi rocciosi più grossi. I 14.100 daN del 323 e i 16.800 del 325 assolvono pienamente gli oneri operativi su un fondo tenace, a prevalenza rocciosa, che rende ancora più difficile il mantenimento di una buona produttività oraria, soprattutto in caso di mal tempo. Si sono rivelate anche molto azzeccate alcune varianti sulla dotazione standard, richiestedalla Brembo Ski per ottimizzare il lavoro, come i pattini a costa alta, indicati in caso di pioggia, nelle zone più terrose, per mantenere grip in pendenza. Il 323D è chiamato a svolgere lavori di compattatura e realizzazione di canaline per il progetto di collegamento tra la nuova seggiovia e il piazzale principale di Foppolo. La 325D è invece utilizzata sulla pista principale per le opere principali di sbancamento e chiusura del canalone.
LA FLESSIBILITÀ DEL NOLEGGIO Per l’Ing Davide Radaelli, Capo Servizio dei lavori, la scelta di avvalersi del noleggio piuttosto che l’acquisto, senza rinunciare ad un parco macchine efficiente è racchiusa in due aree chiave: la flessibilità e l’assistenza. Il vantaggio nel disporre di una flotta efficiente e completa è chiaro. I lavori sull’area di Foppolo, che sono solo una parte di quelli previsti per tutto il comprensorio sciistico, e la necessità di dover adattare continuamente in itinere la tipologia o le dimensioni delle macchine alle diverse fasi operative hanno spinto la Brembo Ski ad indirizzarsi verso un noleggiatore in grado di fornire la macchina adeguata al momento giusto. C’è un altro aspetto fondamentale che ci segnala l’Ing Radaelli e che riguarda la conoscenza pressoché completa delle macchine Cat da parte degli operatori dell’impresa, oltre alla possibilità di disporre di un supporto tecnico formativo per le macchine più particolari, come nel caso del D7E. Inoltre c’è l’aspetto più legato alla continuità della produttività. Nessun fermo macchina per manutenzione ordinaria e straordinaria, senza la necessità di avere un meccanico in sede o esterno. In caso di guasto interviene, infatti, direttamente l’assistenza CGT in giornata; in caso di necessità, CGT fornisce anche una macchina sostitutiva. Le tariffe del noleggio CGT sono inoltre comprensive di una copertura assicurativa realmente “all-risk”.
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NOLEGGIO&CANTIERE La rarità dell’elettrico In principio furono D10 e D8 per spingere più materiale su pendenze estreme, parallelamente a lavori di primo rippaggio, contando su potenze sopra i 231 kW e pesi operativi superiori alle 38,4 t. Poi venne il D7E. Un apripista inedito per gli operatori della Brembo Ski e difficile da reperire nei parchi macchine dei noleggiatori generici. Non in quelli di CGT Noleggio, pronta a mettere a disposizione una macchina tra le ultime nate in casa Cat, per eseguire il piano pista su pendenze medie con un occhio ai costi operativi, in particolare quelli alla voce consumi. Il D7E non ha né trasmissione meccanica, né convertitore di coppia. La trazione è assicurata da un motore elettrico, senza ingranaggi, frizioni o cinghie di trasmissione. Nelle condizioni operative idonee (materiale mos-
LA SICUREZZA DEL
so) consente di muovere il 25% di materiale in più per litro di combustibile, rispetto ad un normale D7, con una minor sollecitazione (e usura), per un deciso abbattimento di interventi manutentivi straordinari sui componenti di trasmissione (mancano Power Shift e convertitore di coppia). “In cantieri come questo la caratteristica chiave è la manovrabilità,” dice Damiano Midali (capo servizio insieme a Giuseppe Panizza). “Il D7E lo usiamo per la rifinitura in pendenza, nella preparazione finale del sito. In precedenza, i D8 e D10 erano usati per la spinta di materiali da una zona all’altra, ma il lavoro attuale richiede un mix tra potenza di spinta e manovrabilità in spazi meno ampi. Con la trazione elettrica le velocità sono meglio adattabili e in questo modo aumenta la precisione del lavoro di fino”.
730
Per movimentare una quantità così grande di terreno, a prevalenza argilloso-rocciosa su pendenze fino al 70%, la Brembo Ski ha dovuto impiegare i dumper articolati, di certo più agili e difficilmente arrestabili indipendentemente dalle condizioni del fondo. I dumper noleggiati, due
730, hanno permesso di muovere velocemente sia il materiale di piccola pezzatura che i grossi blocchi rocciosi caricati tali quali sulla vasca privata del portellone posteriore. Il dumper riesce in questo modo a muovere materiale per tutto il raggio d’azione del cantiere che si estende
per circa 40.000 metri quadri. Le due macchine scaricano il cotico continuativamente. In caso di rocce di grosse dimensioni lo scarico viene agevolato dal D7E che posiziona la lama a ridosso del cassone. In questo modo si frena e orienta lo scarico a bordo pista.
DOZER D7E Motore Potenza netta - ISO 9249 Potenza lorda - ISO 14396 Peso operativo Portata pompe Trasmissione Velocità max Sistema sterzo Passo Suole Altezza trasporto
www.cgt.it
Cat C9.3 Acert 175 kW 191 kW 26.655 kg 200 l/min elettrica 11 km/h idrostatico 3,2m 610 mm 5,79 m
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Regina delle Orobie
MACCHINE PER OGNI ESIGENZA
La Brembo Super Ski nasce nel luglio del 2006 grazie agli sforzi e alla volontà di tre amministratori comunali rappresentanti di tre micro-Comuni con meno di 1.000 abitanti, che decidono di unirsi per superare la crisi economica generata dallo stato di default delle allora tre società private proprietarie degli impianti di risalita. I comuni di Foppolo, Carona e Valleve costituiscono così la Brembo Super Ski per unificare sotto un unico gestore gli impianti di risalita dei comprensori di Foppolo, Carona e San Simone ed attuare un importante piano di ammodernamento degli impianti e messa in sicurezza delle piste. Oggi la Società Brembo Super Ski gestisce un comprensorio sciistico (Foppolo e Carona collegate sci ai piedi, San Simone collegata da skibus) che può contare su 14 impianti di risalita, 50 km di piste con 33 tracciati di diversa difficoltà, 20 mila persone trasportate per ora e un innevamento artificiale garantito sull’80% del demanio sciabile.
La mission di CGT è la massima soddisfazione del cliente con l’obiettivo di creare un rapporto che sia il più durevole e continuativo possibile, passando dalla logica tradizionale del noleggio saltuario ad una vera e propria collaborazione. In quest’ottica diventa importante cercare di fornire al cliente la macchina più adatta e personalizzata possibile, non solo in termini di attrezzatura in dotazione, ma anche di dimensione e potenza adeguata all’operazione da svolgere. La stessa cosa vale anche nel caso in cui servano macchine o attrezzature per operazioni molto specifiche, come il D7E. È proprio questo il punto di forza di CGT: avere un parco macchine ampio e differenziato che, oltre a comprendere tutta la gamma Caterpillar, annovera anche vagli e frantoi REV, veicoli industriali DAF, gru Terex e pompe per il calcestruzzo Sany in modo da rispondere ad ogni esigenza.
118 Costruzioni novembre 2011
I 323D E 325D LN Modello Peso operativo Motore Pot. netta Portata pompe Velocità traslaz. Prof scavo Prof plinto Altezza di carico Forza di strappo
323D LN 22,83 t Cat C6.4 Acert 110 kW 2 x 205 5,7 km/h 6,2 m 5,09 m 6,59 m 14.100 daN
325D LN 28,40 t Cat C7 Acert 152 kW 2 x 235 5,3 km/h 6,62 m 6,44 m 6,87 m 16.800 daN
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. . . b e
w
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ASTRA HD9
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I cantonali definitivi
Nuovo parasole
La faccia è completa I designer piacentini hanno volutamente mantenuto disegni e linee che richiamano il family feeling dell’ Hd8 e che conferiscono al veicolo una indubbia aria da veicolo speciale, quasi da dumper. La calandra ora presenta i cantonali solidali che mancavano del tutto sul veicolo dell’anteprima pubblicata da COSTRUZIONI (vedi sotto). Ora il portellone si solleva integralmente per permettere un facile accesso a tutte quelle parti che sono soggette a controlli.
iva esclus
Anteprima dell’Hd9 sul numero 652 di COSTRUZIONI
L’Astra ai
RAGGI X 120 Costruzioni novembre 2011
Oblò porta
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PROVATI PERVOI orta
Calandra family feeling
PRESENTATO IN VERSIONE DEFINITIVA IL DURO DI PIACENZA, DOPO CHE COSTRUZIONI NE HA RIVELATO LE NOVITÀ PIÙ SOSTANZIOSE. LA NUOVA GENERAZIONE HD9 SARÀ DISPONIBILE DAL 2012 DI
CRISTIAN FURINI
Tante gomme con un taglio Semplice e geniale, il passaruota è progettato per poter tranquillamente ospitare gommature di vario tipo e dimensioni, dalle classiche 13R22.5 alle 16.00R20, semplicemente asportando la plastica in eccesso con il taglio delle guide.
e abbiamo già parlato nell’esclusiva pubblicata sul numero di ottobre di COSTRUZIONI. A Villa Pejrano lo scorso 26 ottobre è stata presentata la versione definitiva dell’Astra Hd9, quella che all’inizio del prossimo anno sarà disponibile nelle concessionarie (progressivamente a seconda del tipo di allestimento) nelle varianti a due, tre, quattro assi, a trazione semplice o integrale, con omologazione a pesi legali o eccezionali. È Fabrizio Cordoni, direttore commerciale di Astra, ad aprire l’evento, sottolineando fin da subito
N
come, sul filo della tradizione cinquantenaria dei pesanti piacentini, anche la generazione degli Hd9 rappresenterà il massimo della specializzazione dei mezzi per il cantiere e la distribuzione pesante. Manterranno quindi l’indole di veicoli progettati per rispondere a impieghi particolarmente gravosi, sia su strada sia fuoristrada, con la garanzia di massima resistenza e grande mobilità su qualsiasi tipo di terreno. Ma nel proprio Dna Astra vuole incidere anche il comfort di guida. Ecco che la generazione entrante presenta le novità più consistenti proprio nell’abitacolo, ora più confortevole e ricco. novembre 2011 Costruzioni 121
ASTRA HD9
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Sedili comfort
Maxi filtro aria
Nuova plancia più ergonomica Calandra integrale aperta
Leva del cambio in posizione avanzata
All’interno tira aria nuova Saliamo a bordo: le maniglie e i corrimano posizionati in punti strategici e i gradini spaziati razionalmente ci facilitano l’impresa. Una volta in cabina si nota subito come sia cambiata radicalmente l’atmosfera rispetto
agli Hd8. I sedili con cinture di sicurezza integrate sono nuovi e meglio rivestiti. La strumentazione è completa con sistema di diagnosi integrata nell’Lcd a colori incastonato fra gli elementi circolari del cruscotto. Snorkel e scarico verticali
HD9 84.44 - EURO 5 8X4 Passo Pneumatici ant e post Motore
Cambio Assali ant/post M.T.T. Mezzo d’opera M.T.T. Eccezionale
2.350 mm 13R22.5 FPT - Cursor 13 da 12.882 cm3. Potenza 440 CV (324 kW) a 1.900 gir/min. Coppia 2.100 Nm da 1.000 a 1.440 gir/min Nuovo Ecosplit 4 - ZF16S2220TO Kessler 10t/Iveco 32 t 40.000 kg 48.000 kg
Scivolare sul tunnel Un grosso lavoro è stato fatto anche sul tunnel centrale ora più basso per un adeguato spazio delle gambe. Si riesce, così, a scorrere da una parte all’altra dell’abitacolo senza fatica. Confermata invece la tradizionale cura alla visibilità in ogni direzione: l’Hd9 ha ampie superfici vetrate, specchi retrovisori più ampi (motorizzati o riscaldati a richiesta) e soprattutto il finestrino basso laterale per limitare gli angoli morti sotto-portiera. Anche la dicesa dall’abitacolo è agevole e in questo aiuta l’apertura portiera a 90°. Da terra si nota il sistema d’aspirazione verticale retrocabina (lato conducente) che sovrasta un filtro a doppio stadio, lo stesso che Astra utilizza sui dumper. Sono filtri efficaci nelle condizioni più estreme ma anche semplici da aprire per un’ispezione o per il cambio della cartuccia.
122 Costruzioni novembre 2011
PIÙ ROBUSTA E SICURA Scalata al comfort senza rinunciare alle prestazioni estreme. Questa è stata la sfida degli ingegneri Astra nell’introdurre la nuova cabina, frutto di un’evoluzione del progetto Iveco Trakker. “In parallelo alla cabina, la novità più succosa del nuovo Hd9 è il nuovo cambio Ecosplit ZF” - ci spiega Roberto Naccarella, Re sponsabile Piattaforma Sviluppo Prodotto. La svolta storica la percepiamo battendo il pugno sulla scocca esterna. Il materiale composito lascia spazio ora ad una lamiera in acciaio trattato, una nuova concezione frutto di una scelta obbligata per renderla idonea alle severe normative sui crash test. La nuova cabina risulta comunque essere più leggera e la struttura delle quattro sospensioni meccaniche totalmente regolabili nel precarico assicurano il giusto comfort.
HD9 66.44 - EURO 5 6X6 Passo Pneumatici Ant e Post Motore
Cambio Assali ant/post M.T.T. Mezzo d’opera M.T.T. Eccezionale
3.500 mm 13R22.5 FPT - Cursor 13 da 12.882 cm3. Potenza 440 CV (324 kW) a 1.900 gir/min. Coppia 2.100 Nm da 1.000 a 1.440 gir/min Nuovo Ecosplit 4 - ZF16S2220TO Kessler 10t/Iveco 32 t 33.000 kg 38.000 kg
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Gli uomini veri non scalano le montagne, le muovono. Nuovo Actros Cantiere.
Mercedes-Benz è un marchio Daimler.
Affidabilità, resistenza e compatibilità con diversi allestimenti fanno di Actros Cantiere un leader nel settore delle costruzioni. I nuovi elementi di protezione lo rendono ancora più robusto e capace di farsi carico anche dei lavori più impegnativi. Il nuovo cambio automatizzato Mercedes PowerShift Offroad garantisce maggiore comfort, consumi ridotti e minore usura. Oggi più che mai Actros Cantiere dimostra di essere un veicolo di cui ti puoi fidare. www.mercedes-benz.it/truck
G REAT WALL STEED 5 TDI E URO 4
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Ora va
A GASOLIO L’Euro 4 del Dragone Common rail Delphi con iniettori a sette fori, 16 valvole, controllo elettronico, camera di combustione a ‘Omega’ e turbo BorgWarner a geometria variabile sono alcune delle credenziali del Gw4D20. Per questa unità il costruttore dichiara 110 kW (150 Cv) a 4.000 giri e una coppia di 310 Nm da 1.800 a 2.800 giri. Per lo Steed 5 italiano la taratura è a 105 kW e 143 Cv.
Architettura 4 in linea Alesaggio x corsa 83,1x92 mm Cilindrata 1.996 cc Rapp. compressione 16,7 Distribuzione bialbero in testa Valvole per cilindro 4 Aspirazione turbo BorgWarner Vgt Sistema d’iniezione common rail Peso a secco (kg) 195 kg Potenza 105 kW (143 Cv)/4.000 giri Coppia 305/1.800-2.800 Nm/giri Sistema antinquinamento Egr
124 Costruzioni novembre 2011
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PROVATI PERVOI re anni di lavoro e un investimento pari a 60 milioni di euro. Arriva, dopo una fugace apparizione lo scorso inverno al Motor Show di Bologna, la versione a gasolio del pick-up cinese Steed, che la bresciana Eurasia Motor Company ha introdotto sul mercato lo scorso luglio. Disponibile solo a doppia cabina (l’EcoDual c’è invece anche a singola), viene proposto sia con sola trazione posteriore sia con il 4x4 inseribile elettronicamente. Sviluppato e prodotto interamente in Cina (a Hebei), per il proprio nuovo turbodiesel Gw4D20 Great Wall ha dovuto però fare incetta sul mercato, approvvigionandosi di alcune parti fondamentali. Come il sistema d’iniezione - multipla - common rail ad alta pressione,
T
firmato dall’americana Delphi, mentre per la sovralimentazione si sono affidati a BorgWarner e per l’intercooler a un’altra azienda di ‘zio Sam’, la Modine del Wisconsin. Segno che molti componenti gli asiatici non sono ancora in grado di produrli. Il risultato è un corsa lunga quadricilindro da due litri scarsi con 16 valvole, punterie idrauliche autoregolanti, distribuzione bialbero a camme in testa e abbastanza compatto nelle dimensioni (651 per 685 per 751 millimetri). Contenute le emissioni sonore, almeno stando alle promesse dell’azienda. La delusione però è che, a poche settimane dal 2012, Great Wall arrivi sul mercato con un propulsore ancora in salsa Euro 4 via valvola Egr, anche se è dato come ‘upgradabile’ all’Euro 5 (in che modo e quando non si sa). Muta pure il resto della driveline, col cambio cinque marce Mitsubishi degli Steed EcoDual che lascia il posto a un sei, sempre manuale. Great Wall Steed 5 non sostituirà l’attuale Steed (cabina singola e doppia), ma lo affiancherà, con un prezzo di 14.112 euro per il Luxury 4x2 e 15.987 per il Super Luxury 4x4. Le portate sono di 925 chilogrammi.
IN COLLABORAZIONE CON
VIE&TRASPORTI
SUL PICK-UP DOPPIA CABINA CINESE ARRIVA UN MOTORE AD ACCENSIONE SPONTANEA. MA, NONOSTANTE IL 5 PIAZZATO LÌ DOPO IL NOME, LA CLASSE D’INQUINAMENTO È ANCORA EURO 4. A SEI MARCE IL CAMBIO E NUOVO IL FRONTALE novembre 2011 Costruzioni 125
STEED 5 TDI E URO 4
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Luxury o Super Luxury TRE TIPI DI HARD TOP E UN PROTEGGI CASSONE Chi compra un pick-up solitamente ha necessità di carico ben precise. Per accontentare tutta la potenziale clientela l’importatore offre divese personalizzazioni per il cassone. Si va dal rivestimento in plastica per proteggere la lamiera da graffi (181 euro) a tre tipi di hard top prodotti dall’italiana Orciari: lo Standard con il volume di carico massimo (a sinistra in bianco), lo Special che copre solo il cassone (a sinistra, nero) e l’Executive; una via di mezzo con un lunotto inclinato.
LA CARTA D’IDENTITÀ DELLO STEED 5 TDI GREAT WALL Lunghezza Larghezza Altezza Altezza minima da terra Carreggiata ant/post Peso ordine marcia Massa massima Portata utile residua Posti Motore diesel Livello emissioni Telaio Cambio Trasmissione Sterzo Sospensioni ant. Sospensioni post. Impianto frenante Pneumatici Consumi ciclo combinato Emissioni co2 Velocità massima
STEED 5 TDI 4x4 (4x2) 5.040 mm 1.800 mm 1.730 mm 194 mm 1.515/1.525 mm 1.910 (1.795) kg 2.835 (2.720 ) kg 925 (925) kg 5 GW4D20 da 105 kW (vedi tabella a pag 124) Euro 4 portante a deformazione progressiva cambio meccanico a 6 rapporti + riduttore posteriore con integrale inseribile elettronicamente (4x2: solo al posteriore) a cremagliera servoassistito ruote indipendenti, a doppio braccio con molle elicoidali e barra di torsione ruote interconnesse con ponte rigido e molle a balestra freni a disco (ant) - tamburo (post) 235/70 R16 (a richiesta 235/65 R17) 8,2 Lt / 100 Km 217 CO2 (g / Km) 140 km/h
www.greatwall.it
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La Eurasia Motor Company ha deciso di importare in Italia lo Steed 5 ben accessoriato. Sia per le versioni 4x2 sia per le 4x4 sono di serie la chiusura con comando a distanza, i quattro finestrini e gli specchietti elettrici, la radio cd con comandi al volante, l’abs, 2 air bag, i fendinebbia e il climatizzatore manuale. Le versioni 4x2 hanno gli interni in tessuto (Luxury), mentre le 4x4 in pelle (Super Luxury). Per il navigatore satellitare si devono contare 958 euro, mentre per il metalizzato 484.
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