Casa editrice la fiaccola srl
Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature
© Aline Boros
ESCLUSIVO
LA CANOPÉE DI PARIGI
Macchine&Componenti MOTORI LE SOLUZIONI PROPOSTE DA JOHN DEERE PER LO STAGE IV
Cave&Calcestruzzo IMPIANTI MOBILI IL MASSETTO AUTOLIVELLANTE FATTO CON UN OVERMAT
Flotte&Noleggio PONTEGGI UNA GIORNATA PER MEGLIO CONOSCERE LA FILOSOFIA LAYHER
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Anno LXII 11_Novembre 2013
ECOMONDO VEOLIA ENVIRONNEMENT SCEGLIE LA CASE 721F WH
I terreni difficili sono la sua arena. L’Arocs. Una nuova forza nel cantiere.
Un marchio della Daimler AG
Forza senza compromessi, robustezza estrema, efficienza straordinaria: il nuovo Arocs non teme la fatica. Venite a scoprire la sua eccezionale erogazione di forza grazie all’interazione perfetta tra motore, assi e cambio. Per non parlare poi dell’innovativa struttura del telaio, che rende l’Arocs un compagno affidabile nel duro lavoro quotidiano in cantiere, anche con i carichi più pesanti. Venite a scoprirlo presso il vostro concessionario Mercedes-Benz di fiducia o all’indirizzo www.mercedes-benz.it/il-nuovo-arocs
Euro VI
Da oggi con incentivi statali di € 7.000.
Mensile di Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni
ISSN: 0010 - 9665
SOMMARIO ATTUALITÀ&PRODOTTI 6
Notizie Mercato, imprese, motori, truck, sollevatori telescopici, ricambi originali, macchine, acciai, nomine, sicurezza, vibroinfissori, materiali SMOPYC 2014
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Prima di tutto ottimismo Intervista al direttore della fiera di Saragoza a sei mesi dall’apertura del 16° Smopyc
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MACCHINE &COMPONENTI
SOLLEVATORI TELESCOPICI
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La nuova gamma degli MRT+ Privilege della Manitou. Diamo la parola a Tiziano Guerzoni e Jérôme Lecardonnel
MOTORI
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Ultimo stadio del cervo Le ultime soluzioni tecnologiche John Deere per abbattere le emissioni e rispettare lo Stage IV RIDUTTORI
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La crescita dei riduttori Per tutte le nuove macchine la maggiore efficienza è una priorità. Le soluzioni Bonfiglioli
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Innovazione con il più
GRU IDRAULICHE
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Potenza ottagonale PM e Oil&Steel hanno aperto le porte della loro sede. Star indiscussa la nuova top di gamma PM 150 SP
44 Nel prossimo numero
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO La nuova Case 721F Waste Handler
84 Etra è l’azienda che si occupa del servizio idrico integrato e della gestione rifiuti nel territorio lungo il bacino del fiume Brenta, dall’Altopiano di Asiago al Bassanese e alla provincia di Padova. “Mission” della società è gestire i servizi territoriali garantendo la tutela delle risorse ambientali e assicurando agli utenti elevati standard qualitativi. Per svolgere questo compito Etra attua continui investimenti in impianti, risorse umane e tecnologie, e si avvale di macchine firmate JCB, dalle terne ai miniescavatori.
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Segui questo logo! ti segnala i collegamenti con il mondo web
GRU EDILI
Il cielo sopra Parigi Le prime due Liebherr 380 EC-B 16 Litronic prodotte lavorano in centro città per la Canopée
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO 76
Up! Calano i consumi e aumenta la produttività per gli inglesi
ECOMONDO 2013
78
Sono ancora Re Leone Con la Serie E l’efficienza dei Bell cresce così come il comfort. Il B30E quello più adatto all’Italia ESCAVATORI CINGOLATI
70
Strada facendo Il nuovo Komatsu PC138US-10 è prodotto sia in Giappone sia in Italia. Versatilità e compattezza ne fanno una macchina tagliata per cantieri stradali
64
Una luce nel buio Il salone riminese si riconferma testimone dei buoni risultati collezionati dalla green economy
DUMPER ARTICOLATI
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ANNIVERSARI
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Rinascere a 50 anni La Mantovanibenne a testa alta a un anno dal terremoto
CAVE&CALCESTRUZZO ATECAP
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Aggregati da riciclo A che punto siamo? Rispondono i soci Atecap durante un focus group ISTITUTO ITALIANO CALCESTRUZZO
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L’istituto informa Il mescolatore come elemento fondamentale per la qualità del cls
100
Notizie Casseforme, additivi, marmo, manifestazioni, corsi IMPIANTI MOBILI
104 Abbiamo visitato lo stabilimento LIEBHERR Ettlingen specializzato nel programma Reman di rigenerazione dei componenti. Aperto dal 2006, questo stablilimento ha quadruplicato il suo fatturato in sette anni. I prodotti “pionieri” sono le pompe a pistoni assiali e i motori. Nel 2013 è stato consegnato il decimillesimo componente Reman. Attualmente i componenti idraulici contribuiscono per circa il 25% del fatturato componenti di Ettlingen. I motori diesel sono attualmente il prodotto che rappresenta il 65% del fatturato. Se ne volete sapere di più leggete il prossimo numero.
Il massetto è perfetto L’esperienza della Bi.Esse e l’impianto Overmat per un autolivellante prodotto all’istante e su misura
FLOTTE&NOLEGGIO 110
Notizie eventi, formazione, idropulitrici, testate trincianti, carrelli elevatori PONTEGGI
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Pesi piuma alla ribalta Il sistema Layher Lightweight protagonista de “Il giorno del ponteggio”
PROVATI perVOI ALLESTIMENTI
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Carica leggera Onnicar veste un Daily 50C15 con gru e cassone alluminio DAF CONSTRUCTION
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11_NOVE M B R E 2013 DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it
Notizie Conferenze, formazione, ricambistica, frantoi, software
SOLLEVATORI TELESCOPICI
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Guarda che olandesi I nuovi LF e CF si rifanno il look seguendo la scia dell’XF Euro 6
DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO EDITORIALE Daniela Stasi dstasi@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Emilia Longoni costruzioni@fiaccola.it SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it COLLABORATORI Silvio Cocco, Antonio Fargas, Claudio Marini IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Laura Croci marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ RESPONSABILE ESTERO Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna ottoadv@tin.it Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00 È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440
Casa Editrice
la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484
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IN COPERTINA
INSERZIONISTI
La cosiddetta Canopée del quartiere des Halles, è una nuova copertura da 13.350 m² di superficie, suddivisi su tre livelli, che va a sostituire la parte sopratterra del centro commerciale Forum des Halles di Parigi, Francia. Il committente è la città di Parigi, che per questo progetto, nel centralissimo I° arrondissement, ha investito complessivamente oltre 200 milioni di euro. Protagoniste meccaniche della realizzazione di questo progetto sono le prime due gru Flat Top modello 380 EC-B 16 Litronic prodotte da Liebherr e scelte dall’impresa Vinci. A pagina 50 il nostro reportage.
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www.conexpoconagg.com
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www.boschrexroth.it
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www.komatsuitalia.it
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www.samoter.com
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www.machineryzone.it
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www.smopyc.es
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info@midiequipment.it
IV Cop www.yanmar.eu
III Cop www.mahindraeurope.com
Aziende citate Bell ................................64 Bi.Esse Massetti ................104 Bonfiglioli..........................32 Bosch Rexroth ....................19 Brammer ..........................18 Brokk ..............................80 Cams ..............................80 Case ................................84 Cgt ..................................81 Cifa ................................102 Cofiloc ............................110 Continental Automotive ..........9 Daf Trucks ........................122 Doosan ............................17
4 Costruzioni novembre 2013
DuPont ............................16 Faro ................................19 Fassa Bortolo ....................100 Federal-Mogul Corporation ........................19 Fpt Industrial ......................8 Genie ..............................13 Global Parts ......................76 Holonix ............................77 Honda Engines ....................14 Idrobase............................18 Ihimer ..............................10 Italcementi ......................100 Iveco Daily ......................120
JCB ......................11 - 58 - 81 John Deere ........................26 Kaercher..........................111 Komatsu............................70 Laterlite ..........................102 Layher ............................114 Liebherr ......................50 - 81 Mammoet ..........................6 Man Truck ..........................6 Manitou BF..........................8 Manitou Italia ....................39 Mantovanibenne ..................88 Mondial ............................18 Oil&Steel ..........................44 OM-Still ..........................111 Ormet ............................104 Padoan ............................19
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Peri................................101 Pilosio ............................100 Power Screen ....................77 Ptc ..................................15 Scai ................................64 Seitron ............................19 Seppi..............................112 Smopyc ............................20 Solmec ............................82 Ssab ................................11 Unieco ..............................7 Vdo..................................18 Volvo CE ..........................14 VF Venieri ........................83 Vtn Europe ........................83 Wacker Neuson..............12 - 83 Yanmar ..............................7
PNEUMATICI INDUSTRIALI & OTR BKT. QUALITÀ SORPRENDENTE
Una forza che cresce insieme alle aspettative di chi lavora: eccellenti doti di trazione, ottima resistenza all’usura, mescola resistente a tagli e urti, carcassa protetta egregiamente grazie ad uno strato multiplo di cinture metalliche, contenuto consumo di carburante e più lunga durata dello pneumatico. Earthmax rappresenta la sintesi della tecnologia radiale BKT nelle applicazioni Industriali & OTR: una scelta di valore, sviluppata per soddisfare i bisogni specifici degli operatori professionali. Pneumatici BKT Industriali & OTR: risposte innovative, in una gamma tra le più complete e competitive sul mercato.
NEWS
ATTUALITÀ&PRODOTTI
Avremo toccato il fondo?
Voce al mammut Mammoet, il gruppo mondiale leader nei settori dell’heavy lifting and transportation entra nel mercato algerino, uno dei più interessanti del bacino del Mediterraneo per le aree di attività dell’azienda, con una consociata diretta. La mossa, che segue un periodo in cui le commesse realizzate da Mammoet in Algeria venivano seguite dalla sede europea, permetterà una presenza più capillare e puntuale sulle opportunità di commesse nell’ambito dell’oil&gas e delle costruzioni. Al vertice della nuova consociata è stato nominato Alberto Galbiati, che resta CEO di Mammoet Italy.
6 Costruzioni novembre 2013
www.mantruckandbus.it
L
Ecomondo di Rimini. Dal rapporto Cribis D&BUNACEA sui dati del valore della produzione desunti dai bilanci societari emerge che l’industria italiana delle macchine per costruzione nel 2012 ha raggiunto i 2.519 milioni di euro flettendo di circa il 15%. A livello di singoli gruppi merceologici, le macchine movimento terra raggiungono gli 890 milioni di euro, crescendo del 3% rispetto al 2012. Le macchine stradali con 272 milioni perdono il
www.mammoet.com
a situazione resta critica. Nei primi nove mesi del 2013 sono state vendute sul mercato italiano 4.091 macchine per costruzioni con un calo del 24% rispetto allo stesso periodo del 2012. Nel dettaglio le vendite di macchine movimento terra sono state 3.949 (-23%), 65 macchine stradali (-52%) e 77 macchinari per il calcestruzzo (-47%). Cifre ufficializzate durante il Construction equipment day svoltosi alla fiera
19%, i macchinari per il calcestruzzo perdono il 30% totalizzando 337 milioni, mentre le gru a torre 54 milioni (-57%). “Considerando la debolezza del mercato dell’edilizia in Italia – sostiene Giampiero Biglia, vicepresidente di Unacea – la domanda di macchine per costruzioni rimane bloccata e per la fine dell’anno, se non saranno attivate misure di crescita specifiche per il comparto da parte del governo, non ci attendiamo miglioramenti. Inoltre, sul versante delle esportazioni la debolezza del mercato europeo non riesce a essere compensata dalla domanda dei paesi emergenti. Questo aspetto ci fa stimare per il 2013 una produzione piatta, sui livelli del 2012”. Gli ultimi dati disponibili sulle esportazioni italiane (gennaio-luglio 2013) registrano un dato pari a
€1.494 milioni, perdendo il 6% rispetto a quanto rilevato nel 2012. Il calo più consistente si è registrato nelle esportazioni di macchine e attrezzature per il movimento terra (-19%), flette anche l’export di macchine per la preparazione degli inerti (1,5%). Positive invece le esportazioni di gru a torre ( 11,3%), di macchine per la perforazione ( 7,9%) e di macchinari per il calcestruzzo (6,3%). Stabile l’export di macchine stradali ( 0,2%). Per la fine dell’anno Unacea stima una flessione delle esportazioni dell’1%. “Il mercato italiano dei macchinari per il cls – aggiunge Davide Cipolla, consigliere di Unacea – sta attraversando uno dei suoi periodi più difficili. A nostro parere piuttosto che rischiare la dispersione del know how industriale le autorità pubbliche dovrebbero dare un minimo segnale di attenzione”. www.unacea.org
La nuova sede del Leone L’amministratore delegato di Man Truck & Bus Italia, Giancarlo Codazzi, ha tagliato il nastro della nuova sede di Verona, che sostituisce quella storica divenuta filiale italiana del costruttore di camion tedesco ventisette anni fa. La nuova sede sorge a poca distanza dalla precedente, nel Comune di Dossobuono, alle portedi Verona e vicino all'uscita della tangenziale. L’azienda si è insediata in un moderno edificio, che comprende 2.400 metri quadrati divisi in due piani, dove lavorano 108 persone, e un’area dedicata alla formazione con una sala conferenza che può ospitare cento persone e due aule per corsi tecnici. Giancarlo Codazzi, afferma che “La nuova sede italiana di Man è il segnale tangibile e indiscutibile di quanto Man creda nel mercato italiano”.
Un giusto Consiglio opo una tornata di assemblee parziali e l’Assemblea Generale dei Soci che ha scelto i quindici nuovi consiglieri, si è riunito nella sua prima seduta il Consiglio di Amministrazione di UNIECO che ha confermato all’unanimità alla presidenza Mauro Casoli. Il nuovo Consiglio di Amministrazione è molto rinnovato nella composizione e vede la presenza di quattro donne. È un segnale forte lanciato dai soci di una ferma volontà di investimento sul futuro, con il quale si intende rimarcare la volontà, chiusa la procedura con l’uscita in bonis, di avviare una nuova fase della vita aziendale. Unieco affronterà nei prossimi mesi passaggi importanti legati alla business governance del Gruppo. Il processo è già avviato, per consentire piena operatività al masterplan industriale e finanziario concordato. www.unieco.it
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Finalmente Final ltimo step per Yanmar Europe che lancia i motori della serie L patentata al Tier 4 Final. La Serie L di Yanmar è un prodotto leader nella gamma dei motori diesel monocilindro raffreddati ad aria, riconosciuta nel mondo per prestazioni e l’efficienza nei consumi. I modelli Tier 4 Final sono l’L70 e l’L100, i cui plus sono la potenza migliorata rispetto ai precedenti modelli, il regime nominale fisso o variabile, l’ininfluente incremento dimensionale del motore (sostituzione dei propulsori della precedente Serie L senza nessuna modifica progettuale dei box motore) e il catalizzatore ossidante (Doc). La produzione su scala industriale inizierà nell’ultimo quarto del 2014, i primi prototipi verranno presentati nella seconda metà del 2014. http://yanmar.com
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Fastidioso, vero?
18- 21 febbraio Berlino Salone internazionale delle tecnologie per le costruzioni www.bautec.com
CONEXPO CON-AGG 2014 4 - 8 marzo Las Vegas Salone internazionale delle mmt www.conexpoconagg.com
SMOPYC 2014 1-5 aprile Saragozza Fiera internazionale delle costruzioni www.smopyc.es
SAMOTER 2014 8-11 maggio Verona Triennale macchine movimento terra www.samoter.com
Spese in verticale empo di spese. Yanmar ha acquisito il 6,26% del capitale e il diritto di voto di MANITOU BF. Le quote sono state acquistate dalla Banca francese Société Générale: un accordo azionario seguito
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8 Costruzioni novembre 2013
all’alleanza strategica dei due gruppi che riguarda l’espansione della distribuzione incrociata dei prodotti in Messico e America Latina. “Voglio ringraziare Société Générale per aver promosso e sostenuto
POST.FPTINDUSTRIAL.COM FPT Industrial, ha introdotto un nuovo strumento online, il Powertrain Sales Tool (PoST), per facilitare la configurazione dei prodotti. Il nuovo portale digitale copre tutta la vasta gamma di prodotti per applicazioni on-road, off-road, marine e per la generazione di corrente e comprende più di 15.000 configurazioni motore con 2.350 diverse opzioni. Il PoST è uno strumento per trovare o creare soluzioni che vengano incontro alle esigenze dei clienti, anche in materia di emissioni, attraverso un’ampia scelta di kit silenziatori per il post-trattamento dei gas di scarico di diverse misure e architetture, serbatoi dell’AdBlue (urea) da 27 a 156 litri, oltre a parecchi altri accessori.
questa partnership”, ha affermato Marcel Braud, CEO di Manitou, “che senz’altro offrirà nuove opportunità di crescita”. Da parte sua Takehito Yamaoka, Presidente di Yanmar ha aggiunto: “Manitou ha un’ottima reputazione come marchio leader nel settore dei sollevatori telescopici, per cui siamo onorato di avere un rapporto di partnership con questo importante costruttore. Sarà necessario implementare la gamma dei rispettivi prodotti per venire incontro alle esigenze del mercato delle costruzioni, questa alleanza ci consentirà di farlo e di acquisire nuovi clienti”. Nel
IL SITO DEL MESE
MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI
ATTUALITÀ & PRODOTTI
BAUTEC
gennaio 2012 Manitou e Yanmar annunciarono di aver siglato un accordo per il nord America, i cui risultati sono a tutt’oggi apprezzabili: Manitou Americas distribuisce i mini escavatori Yanmar con il brand Gehl e Mustang, mentre Yanmar America distribuisce skid loaders e pale gommate targati Yanmar. Un accordo che comprende anche la venticinquennale collaborazione tra i due marchi per quanto riguarda i motori. L’ingresso di Yanmar nell’azionariato Manitou rafforzerà in definitiva la partnership commerciale e industriale tra i due gruppi: un’alleanza sinergica che porterà indubbiamente positivi risultati ad entrambi. www.it.manitou.com
Allarmi di retromarcia a suono bianco
Ti guarda intorno i chiama Proviu ASL360 è il nuovo sistema di Continental che favorisce una visione a 360 gradi – chiara e in tempo reale – di quello che succede nell’area circostante al veicolo off road. Uno strumento nuovo (installabile all’esterno del veicolo) che semplifica le manovre e rende maggiormente sicura ed agevole la guida di chi sta al volante. “Un sistema efficace di monitoraggio non è cruciale solo per il settore OEM (degli autotrasporti)”, commenta Matteo Zucchi, Head of RSO Italy di CONTINENTAL AUTOMOTIVE. “Per Continental la sicurezza è sempre al primo posto, è un argomento a cui siamo particolarmente sensibili e motivo di sviluppo di strumenti sempre innovativi; ProViu ASL360, in particolare, nasce dalla nostra grande esperienza nell’ambito del Primo Impianto, messa ora a disposizione del canale Aftermarket”. Il sistema di videocamere solitamente presente sui mezzi è in grado di riprendere il retro o le porte del veicolo mentre, grazie a ProViu, si può avere una panoramica a 360° dell’intero mezzo e dell’ambiente circostante. Una centralina riceve tutte le immagini dalle numerose microcamere disposte sui lati del veicolo e le elabora, ottimizzando luminosità e contrasto, in modo da ottenere un’unica immagine visibile sul monitor posto in cabina, come se giungesse da una telecamera fissa posta sulla sommità. L’autista è cosi in grado di avere il pieno controllo su tutto quello che lo circonda, compresi pedoni, in situazioni quindi di ipotetico pericolo. ProViu ASL360 è in grado di segnalare la presenza di ostacoli anche ai conducenti di mezzi pesanti e veicoli ingombranti; facilita la guida e l’esecuzione di manovre in situazioni critiche sullo stretto. www.continental-corporation.com
S
Ssh! Li senti solo quando è necessario
Brigade Electronics sta gradualmente eliminando i tradizionali allarmi di retromarcia tonali per sostituirli con un’alternativa migliore. Gli allarmi di retromarcia bbs-tek® a suono bianco (il tipico “ssh... ssh...”) sono gli allarmi più sicuri sul mercato grazie alla direzionalità del suono e quindi alla loro localizzabilità immediata. Questi allarmi multifrequenza sono udibili soltanto nella zona di pericolo e pertanto non causano inquinamento acustico.
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
That’s amore Lo skid AS12 di Ihimer si classifica tra i 50 prodotti più apprezzati dai professionisti del movimento terra nel mercato americano. Piace per facilità di guida, affidabilità, manutenzione e sicurezza uccesso a “Stelle e strisce” del marchio Ihimer che si conferma leader di innovazione e qualità anche nel mercato statunitense. L’attenzione che Ihimer presta alle esigenze del consumatore, realizzando prodotti affidabili, sicuri e di facile manutenzione, è stata confermata da un
S
AS12 è anche affidabile grazie alla trasmissione “in linea” (senza cinghie di azionamento pompe), le tubazioni modulari e i due cilindri comando benna.
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importante riconoscimento della rivista americana Equipement Today. La rivista ha annoverato lo skid loader AS12 di Ihimer tra le 50 macchine per il
movimento terra più apprezzate dagli operatori. Le macchine classificate tra i “Contractors’ Top 50 New Products 2013” sono state selezionate in base al livello di interesse mostrato sia dai lettori. AS12 di Ihimer ha vinto grazie ai sui elementi distintivi: è compatto, silenzioso, produttivo e facile da assistere. In termini di customer care e assistenza sul territorio nordamericano la Ihimer si affida al partner commerciale IHI Compactor Excavator Sales LLC con sede a Elizabethtown nello stato del Kentucky che, grazie ad uno staff tecnico competente e specializzato, assicura all’azienda italiana un importante supporto in termini di assistenza e marketing di prodotto. Facilità di guida, affidabilità, prestazioni in sicurezza e facile manutenzione sono i plus che distinguono questo skid gommato compatto ma produttivo. La bassa rumorosità (solo 82 dB interni e 97 dB esterni) e la ridotta trasmissione di vibrazioni e calore al posto guida (grazie al ventilatore soffiante che raffredda il motore) così come i freni automatici e l’innesto anch’esso automatico delle sicurezze dei bracci permettono di lavorare in assoluta sicurezza e comfort. AS12 è, inoltre, di facile manutenzione: i componenti soggetti ad usura sono ben accessibili e il basso regime di soli 2.500 g/min riduce l’usura del motore. www.ihimer.com
Il Sir è un Lord
MCR : GLI ESCAVATORI PIÙ RAPIDI AL MONDO
ormai operativa la nomina per Sir Anthony Bamford a membro vitalizio alla Camera dei Lord, giunta lo scorso agosto. Al presidente Jcb, figlio del suo fondatore Joseph Cyril Bamford Cbe, è andato il titolo di Barone Bamford di Daylesford nella Contea di Gloucestershire e di Wootton nella Contea di Staffordshire. Daylesford è la località di Gloucester dove Lord e Lady Bamford oggi abitano mentre, la tenuta di Wootton è vicina al quartier generale mondiale Jcb di Rocester in Staffordshire, dove Lord Bamford è cresciuto e tuttora opera. “Progettazione e produzione sono le aree in cui si è svolta la mia vita professionale - ha dichiarato Lord Bamford, che il prossimo anno festeggerà i cinquanta anni di attività in Jcb -. Oggi, con il mio ingresso alla Camera dei Lord, desidero continuare a dare il mio contributo a questi due importanti settori”. La Camera dei Lord è la seconda camera del Parlamento del Regno Unito, è indipendente dall’elettiva Camera dei Comuni e ne integra il lavoro. www.jcb.com
È
Risparmio d’acciaio nche quest’anno SSAB ha confermato la sua presenza a Ecomondo. Nel mondo del riciclaggio, l’impiego di acciai altoresistenziali SSAB consente di sviluppare soluzioni più leggere, che si traduce direttamente in risparmio economico e minori emissioni di CO2. Gli acciai altorestistenziali Domex e le lamiere antiusura Hardox di SSAB consentono di affrontare questa sfida e la loro disponibilità a magazzino le rende sempre reperibili. “Ne è un esempio il Container per scarti metallici interamente realizzato in Hardox.” dice Marco Multari, Amministratore Delegato di SSAB Swedish Steel. “Visto il grande interesse che ha suscitato lo scorso anno, abbiamo deciso di presentarlo anche a questa edizione di Ecomondo, per dimostrare come con i nostri acciai sia possibile risparmiare oltre 4.000 €/annui”. www.ssab.com
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L’esperienza del vostro lavoro
ATTUALITÀ & PRODOTTI
Gnomi fortissimi Affrontando condizioni proibitive, due dumper con cabina 3001 di Wacker Neuson trasportano il materiale da una miniera a Tocopilla nella Regione di Antofagasta nel nord del Cile ella miniera di Gabriela Tocopilla nel Cile settentrionale a circa 2.200 metri sul livello del mare si utilizzando due dumper 3001 di WACKER NEUSON. Entrambi i dumper a trazione integrale trasportano almeno per otto ore al giorno il materiale, ed in particolare rocce e detriti estratti dalla miniera
N
12 Costruzioni novembre 2013
sotterranea. Le disposizioni di sicurezza nell’industria mineraria sono particolarmente severe e restrittive. Oltre FOPS (Falling Objects Protection Structure) di livello I obbligatorio, le cabine dei dumper soddisfano anche FOPS di livello II. Oltre a ROPS (Roll Over Protection Structure) e TOPS (Tip Over Protection Structure), le cinture di sicurezza ed un efficiente impianto frenante fanno parte della dotazione di serie. Le soluzioni opzionali, come il dispositivo di segnalazione retromarcia, la luce rotante e il pacchetto specchietti aumentano la sicurezza sin modo sensibile. Una videocamera del campo
visivo, disponibile su richiesta, per i modelli più grandi 6001, 9001 e 10001 assicura anche una migliore vista panoramica riducendo al minimo l’angolo morto. Apprezzata anche la maneggevolezza dei dumper. Questa caratteristica è garantita dallo snodo articolato a pendolo, che assicura contatto permanente con il terreno e trazione. Nell’industria mineraria è particolarmente importante la capacità ascensionale pari ad un massimo del 50% perché nel Cile settentrionale il materiale viene trasportato in superficie da una profondità massima di 150 metri. La cabina del dumper 3001 progettata in grande offre al pilota il massimo spazio per la testa e le gambe. I due sportelli della cabina si possono arrestare a un’angolazione di 180 gradi in modo da consentire una guida a sportelli aperti. Anche la manutenzione del dumper risulta semplice: grazie agli accessi per la manutenzione richiudibili e disposti su entrambi i lati della cabina, i controlli quotidiani si riducono ad un livello minimo. È possibile raggiungere l’accesso di servizio disposto sotto al sedile conducente rimuovendo semplicemente quattro viti. www.wackerneuson.com
Ricambi in saldo a Terex Aerial Work Platforms (AWP) ha scelto di organizzare un evento senza precedenti: il “Tour Magazzino Ricambi – Svendita Ricambi” il 19, 20 e 21 novembre. Sono invitati a partecipare all’evento, che si svolgerà presso il Centro Europeo di Distribuzione (EDC) e il Magazzino Ricambi di Roosendaal, nei Paesi Bassi, clienti, distributori e aziende specializzate nella manutenzione delle macchine per sollevamento di GENIE, oltre che tutti i centri specializzati nella vendita di ricambi e macchinari usati del marchio transalpino. L’evento offre a tutti i visitatori la duplice opportunità di visitare e toccare con mano il centro avanzato per la distribuzione e la gestione dei ricambi e di contrattare allo stesso tempo l’acquisto di oltre 2.500 pezzi originali in esposizione per i modelli di macchine Genie degli anni precedenti, approfittando delle offerte e di prezzi notevolmente ridotti. Chi non è in grado di partecipare ma è comunque interessato al programma “Svendita Ricambi” può pianificare un appuntamento individuale con Phil Taylor, European Parts Manager (phil.taylor@terex.com), entro il mese di novembre. www.genielift.com
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
Basta con le copie o scorso ottobre abbiamo ricevuto in redazione un comunicato stampa della Honda Engines. Nulla di strano se non fosse che il soggetto era un’azione legale intrapresa dalla stessa HONDA ENGINES nei confronti di cinque costruttori cinesi di macchine operatrici che hanno esposto a una fiera tedesca dei modelli con motori contraffatti. Per contraffatto si intende un prodotto imitazione dell’originale e marchiato con il logo del costruttore. Riportiamo (in alto) l’elenco i costruttori verso i quali sono state emesse ingiunzioni preliminari, mentre di seguito pubblichiamo la lettera inviataci da Martine Jungbluth di Honda
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Engines Europe: “La politica Honda è sempre stata proiettata al costante miglioramento del prodotto. I nostri motori hanno incessantemente svolto un ruolo guida a livello mondiale grazie alla loro qualità, affidabilità e facilità d’impiego, il che spiega perché essi vengano scelti dai principali e noti costruttori di macchine in tutto il mondo e perché gli utenti finali soddisfatti siano innumerevoli. Tuttavia, per qualcuno tale successo rappresenta l’opportunità di copiare il design dei motori Honda e di trarre vantaggio dalla reputazione Honda. Questo inganno criminale sta frodando importatori e
distributori, creando insoddisfazione nell’utente finale e danneggiando potenzialmente la reputazione Honda. Di qui il nostro accanimento nel perseguire gli artefici di tali frodi, e la nostra determinazione nel ricercare le imitazioni dei nostri prodotti presenti sul mercato. Dal momento che la Vostra rivista è leader tra quelle specialistiche, siamo
usate in Paesi dove continuano ad essere utilizzati carburanti ad alto contenuto di zolfo. Il kit di conversione consente di proteggere i motore da alti livelli di zolfo assicurando al contempo la conformità agli standard interni di progettazione di Volvo CE. La nuova soluzione,
Col kit si vendono ovunque partire dal secondo trimestre del 2014,i clienti VOLVO CONSTRUCTION EQUIPMENT potranno installare sulle loro macchine con motore
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Stage IIIB (Tier 4i) uno speciale kit di conversione del motore. L’obiettivo è garantire agli attuali e futuri proprietari di macchine movimento terra Volvo di poterle venderle
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contribuisce a garantire l’affidabilità delle macchine Volvo nel mondo intero.“Sappiamo che alcuni dei nostri clienti esportano le loro macchine usate in paesi al di fuori
certi vorrete far sì che i Vostri lettori siano ben informati su tali argomenti. Il breve comunicato stampa allegato riferisce delle recenti azioni legali intraprese da Honda contro numerose aziende operanti in tal senso Spoga + Gafa 2013; noi riteniamo che ciò sia di interesse di ciascuno dei Vostri lettori.” www.honda-engines-eu.com
degli Stati Uniti e dell’UE e che queste macchine dovranno funzionare con un tipo diverso di carburante” – spiega Alan Berger, Vicepresidente reparto Product Platforms. “Vogliamo quindi assicurare i nostri clienti che continua ad esistere un mercato estero per macchine con motore conforme alle norme sulle emissioni Stage IIIB. La domanda di macchine di alta qualità al di fuori degli Stati Uniti e dell'UE è in aumento e ora grazie a questo kit di conversione le Volvo CE potranno essere vendute in questi mercati, cosa che precedentemente non era possibile”. www.volvoce.it
N EWS
In coppia elevano la produttività Il nuovo Vibroinfissore modello 20RHFV di PTC è stato progettato per adattarsi ai porta-battente con albero. Dotato di tecnologia che varia l’ampiezza del momento, è adatto agli ambienti urbani
Nella foto il carro cingolato per palificazioni PTC PR20 con il Vibroinfissore 20RHFV. Questa accoppiata è consigliata dal costruttore per l’elevata produttività garantita nei cantieri che richiedono la battitura o l’estrazione di profilati in tempi record, come palancole, pali ad H e pali in calcestruzzo o legno.
ei quattro porta battente proposti nella della gamma PTC, il modello PR20 risulta essere quello con la potenza più idonea (470kW) per alimentare il Vibroinfissore 20RHFV. Questa accoppiata di macchine permette di lavorare profilati con lunghezza fino a 22m. L’albero del porta battente PR20 è dotato di un potente argano che permette di applicare una forza di spinta di 25 t sul vibroinfissore, il
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che contribuisce a ottenere un infissione nel terreno più rapida. Per i lavori d’estrazione la forza è pari a 20 t. Inoltre, l’attrezzatura può essere installata molto rapidamente sia sui carri di battitura PTC sia quelli di altre marche. Il vibroinfissore verticale 20RHFV è caratterizzato da una larghezza centrale particolarmente ridotta (450 mm). Questa compattezza gli permette di passare facilmente tra due palancole durante la realizzazione
delle cortine e questo permette agli utilizzatori di questo mezzo un conficcamento o un’estrazione più rapida delle palancole. Questa caratteristicapermette di ridurre notevolmente i fermo macchina. L’utilizzo di un porta battente PTC, come il cingolato per palificazioni PTC PR20 qui presentato, offere diversi vantaggi. Anzitutto, una soluzione integrata e garantita che include il mezzo portatore con il relativo albero di guida, nonché la sorgente di potenza che alimenta i vari utensili di battitura: vibroinfissore, martello idraulico, pressa. Inoltre, con il carro cingolato la durata di infissione è sensibilmente ridotta perché i porta battente sono dotati di un potente argano studiato per applicare la corretta forza di spinta all’utensile di battitura. Tra i vantaggi anche l’ingombro operativo minimo e l’elevata mobilità, molto utili nei cantieri urbani. A conclusione ricordiamo che PTC offre tre tipi di pinze che permettono al 20RHFV di lavorare con numerosi profilati: la pinza Duplex per i lavori con i tubi (le due pinze scorrono su una T al fine di adattarsi ai vari diametri dei tubi), la pinza Agriplex per i lavori con qualsiasi tipo di palancola singola o doppia o i ferri ad H e la pinza Multigrip per i lavori con pali in calcestruzzo o legno, di sezione quadrata o rotonda. www.ptc.fayat.com
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
Progetto illuminato Grazie alla facciata bianca realizzata con la tecno-superficie DuPont™ Corian , il progetto residenziale Stack ha vivacizzato il quartiere in cui è ubicato, a Breda, donando all’insieme un’atmosfera accogliente ®
n edificio trasparente adibito a uffici e due blocchi residenziali con 56 appartamenti. Il progetto immobiliare Stack, a Breda, nei Paesi Bassi, è stato realizzato dalla società di imprenditoria edilizia Heja in collaborazione con l'agente immobiliare e proprietario Laurentius, costruito da Van de Ven Bouw en Ontwikkeling e progettato dallo studio di architettura Marius van den
U Nelle foto diversi dettagli del progetto residenziale Stack a Breda, nei Paesi Bassi, con rivestimento esterno in DuPont™ Corian®. Il progetto è dell’architetto Marius van den Wildenberg. Il nome “Stack” (“pila” in italiano) si riferisce alla sovrapposizione di forme geometriche dalla quale è scaturito il progetto stesso.
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Wildenberg. L’obiettivo è stato sin dall’inizio quello di dare vita a un complesso caratterizzato da un’atmosfera positiva, luminosa e accogliente, in grado di vivacizzare il quartiere. Ci sono voluti più di otto mesi di ricerche per individuare il materiale per la copertura della facciata: tra i requisiti richiesti l’omogeneità e la pienezza cromatica in tutto lo spessore. La scelta è caduta sulla tecno-superficie DuPont™ Corian®, prodotto esclusivo di DUPONT. Conosciuta in tutto il mondo per le sue molteplici applicazioni in cucine, bagni e progetti di interni, continua a dimostrare versatilità progettuale. Il materiale dalla superficie extra liscia è ideale per il rivestimento di pareti perché resistente e non poroso: eventi
meteorologici e vento non hanno quindi alcuna influenza su di esso. DuPont™ Corian® è inoltre semplice da mantenere e pulire. In totale gli edifici Stack sono dotati di 8.000 metri quadrati di materiale applicato all'esterno dei blocchi residenziali (in pannelli da 3.800x1.500x12 mm). www.dupont.com
ATTUALITÀ&PRODOTTI
Il gommato di peso a Doosan continua il rinnovo della sua gamma di escavatori con modelli Serie 3. A questo giro è stato l’escavatore gommato DX190W-3 (19 t di peso operativo) a beneficiare delle attenzioni dei progettisti. Il motore è sempre il Doosan DL06 ma in versione KB omologata Stage IIIB grazie al lavoro combinato dell’Egr raffreddato e di un modulo allo scarico con catalizzatore ossidante e filtro antiparticolato. La potenza netta sale a 129,4 kW, ossia l’11% in più rispetto al DX190W. Anche la coppia massima
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sale del 9%. Nonostante tutto, il costruttore dichiara un consumo di carburante ridotto fino a un massimo del 12%. In termini di prestazioni DOOSAN ha registrato, rispetto al modello precedente, un aumento della forza di trazione alla barra del 6%, della capacità di sollevamento del 53% sull’anteriore e del 22% sul laterale per la versione posizionatore e rispettivamente del 3% e del 24% per la versione monoblocco. Il livello acustico in cabina è sceso da 74,9 dB(A) a 71. Sul pannello di comando, un nuovo indicatore ECO
N EWS
controlla in tempo reale il consumo di carburante e l’effettivo carico percentuale del motore per aiutare l’operatore a selezionare la modalità operativa migliore ai fini del risparmio energetico. Due nuove modalità operative (Power Plus e Lifting) permettono di
sfruttare al meglio le potenzialità dell’escavatore. www.doosanequipment.eu
“Higlander” della driveline La serie dei giunti Rotex con profilo scanalato per abbinamento a presa di forza distribuiti in Italia da MONDIAL è stata messa a punto dalla tedesca KTR appositamente per comandi ausiliari meccanici che possono essere connessi a molte macchine movimento terra. I giunti consentono di incrementare la durata di vita del gruppo motore-trasmissione-ponte. Sono disponibili in diverse grandezze, da 28 a 90 e la versione standard prevede un profilo scanalato conforme alle norme DIN 9611 con dimensioni 1 3/8”, 6 denti per prestazioni standard. Per prestazioni più elevate i profili scanalati sono da 1 ¾”, 6 denti e 1 ¾”, 20 denti. Tutti i mozzi possono essere forniti sia in versione standard che in versione con fissaggio a morsetto.
Idropulitrici
Pulizie extracomunitarie Per venire incontro alle richieste del mercato del Nord e Centro America in particolare, ma anche del Giappone, IDROBASE propone la nuova gamma di idropulitrici professionali sia “a caldo” che “a freddo”, selezionando le macchine di maggior successo della propria produzione. Si tratta di idropulitrici professionali rigorosamente made in Italy che hanno in comune la pompa a vista, motore elettrico “che respira” e quadro elettrico semplificato, come nella tradizione Idrobase.
Seghe
Principessa del foro Brammer ha lanciato la sega a tazza Lenox T2 Speed Slot che presenta una nuova serie di caratteristiche di progettazione pensate e sviluppate specialmente per migliorare il completo processo di foratura. L’innovativa tecnologia raccomandata da BRAMMER permetterà agli utilizzatori di forare metallo e legno due volte più velocemente e di rimuovere la spina in metà tempo, come hanno dimostrato test di confronto effettuati con marche e modelli concorrenti. Questa sega a tazza è dotata di una forma del dente di taglio del tutto ridisegnata, che comprende una struttura sottile Kerf che consente alla sega di tagliare due volte più velocemente.
www.brammer.it
Giunti
www.mondial.it
Uno sguardo alle novità di prodotto e alle principali soluzioni per la meccanica industriale
www.idrobase.it
ATTUALITÀ & PRODOTTI
MACCHINE... A PEZZI
Cronotachigrafi
Controlla e protegge DTCO 2.1 Active integra un modulo GPS (VDO GeoLoc) in grado di memorizzare in tempo reale i dati sulla posizione del mezzo, collegandoli con le attività. Tali informazioni, grazie all’abbinamento con le soluzioni di download offerte da VDO, possono essere scaricate e gestite dai sistemi di gestione flotte quali il TISWeb per facilitare l’utilizzo dei servizi di mapping. Numerose le informazioni supplementari offerte dalle integrazioni (valutazioni condizioni traffico, alert tempi di pausa).
o.it c t d . w w w
Serbatoi
Ci vede lungo
Non piange per l’olio versato
CLoCAM2 annuncia il lancio del nuovo CAM2 Laser Scanner Focus3D X 330 e amplia il proprio portafoglio di soluzioni web con il rilascio di SCENE WebShare Cloud. Basato sul modello di successo Focus3D, il nuovo Focus3D X 330 di CLoCAM2 migliora i modelli precedenti sia in termini di funzionalità, che di prestazioni. Con una portata quasi tre volte maggiore rispetto a quella dei suoi predecessori, Focus3D X 330 permette di eseguire la scansione di oggetti posizionati fino a 330 metri di distanza e in condizioni di luce solare anche diretta.
www.fe der almogul.co m
www.faro.com Catalogazione
Per evitare l’imbrattamento dell’elemento filtrante dei veicoli industriali soggetti a vibrazioni e inclinazioni, PADOAN ha progettato un nuovo componente da inserire nel tappo di carico che previene reflussi e fuoriuscite di olio. Questo componente è costituito semplicemente da uno schermo con diffusore di flusso che contiene al suo interno un percorso a labirinto. L’olio che si muove vorticosamente nel serbatoio tenderebbe ad uscire dal foro dello schermo, ma grazie alla presenza di diaframmi si evita qualsiasi tipo di fuoriuscita, trattenendo tutto l’olio all’interno del serbatoio.
Comodi sul cuscinetto Un catalogo applicativo combina dati relativi ai materiali con informazioni sulle varie tipologie di cuscinetto per un’identificazione veloce e semplice del corretto materiale. La divisione di cuscinetti DEVA, di FEDERAL-MOGUL CORPORATION, ha recentemente lanciato un catalogo che combina in un’unica pubblicazione tutti i cuscinetti sferici e assiali disponibili con una gamma di materiali alternativi. Questa esaustiva guida alle applicazioni comprende tutti i dati tecnici di supporto, quali le dimensioni standard e le proprietà dei materiali, per consentire agli utilizzatori di selezionare in modo rapido e consapevole il giusto componente.
Analizzatori di combustione
Brucia di precisione L’azienda di Bassano del Grappa, prima in Italia nella produzione di analizzatori di combustione portatili, ha lanciato Casper 201, il nuovo analizzatore di combustione compatto e maneggevole. Dotato di due celle di misurazione dei gas (O2 e CO), precalibrate e intercambiabili, l’analizzatore prodotto da SEITRON è in grado di calcolare il rendimento delle caldaie a condensazione e di misurare la temperatura dei fumi di combustione, dell’aria esterna e dell’ambiente. Casper 201 è pratico: solo 550 g di peso, misure compatte (20 cm di lunghezza) ampio display LCD retroilluminato, guscio di protezione in neoprene con tre magneti.
Motori radiali
Chi va piano...
I motori radiali MCR di BOSCH REXROTH nella gamma di taglie da 160 a 3.000 cm³, con pressione nominale di 250 bar e picco di pressione fino a 450 bar, si prestano a molteplici applicazioni di veicoli industriali, grazie anche al loro design compatto. La bassa rumo-
www.padoan.it
Rilievi topografici
N EWS
www.seitron.it
ATTUALITÀ&PRODOTTI
rosità di questo componente risulta essere molto apprezzata dall’operatore durante l’utilizzo del mezzo. Questi motori lenti hanno il vantaggio di poter girare a velocità molto basse, consentendo quindi un avanzamento uniforme della macchina anche a bassissimi regimi di rotazione (ca. 5 giri/min.), come richiesto ad esempio dalle pale compatte cingolate e gommate.
www.boschrexroth.com novembre 2013 Costruzioni 19
SMOPYC 2014
Prima di tutto
OTTIMISMO SMOPYC, IL SALONE INTERNAZIONALE DEI MACCHINARI PER OPERE PUBBLICHE, EDILIZIA E INDUSTRIA ESTRATTIVA, GIUNGE ALLA SEDICESIMA EDIZIONE. L’APPUNTAMENTO È ALLA FIERA DI SARAGOZZA DALL’1 AL 5 APRILE 2014
er conoscere la situazione generale del settore e le aspettative della prossima edizione di Smopyc, diamo la parola a José Antonio Vicente, direttore della Fiera di Saragozza e voce autorevole sia nel panorama fieristico, in qualità di Presidente dell’Associazione Fiere spagnole (AFE), sia nel campo della macchine e attrezzature da cantiere grazie al suo stretto legame con il settore. RRST
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Sullo sfondo e nella sequenza qui sotto alcune istantanee dell’edizione 2011. L’obiettivo per il 2014 è di replicare la passata edizione per numero di espositori e visitatori.
ATTUALITÀ&PRODOTTI
N EWS
Intervista
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A sei mesi dall’inaugurazione della fiera il settore delle costruzioni soffre ancora il difficile momento economico. Pensa che Smopyc 2014 ripeterà il successo della passata edizione?
José Antonio Vicente Direttore della Fiera di Saragozza
Si deve essere ottimisti, ma allo stesso tempo realisti e proattivi. Si parla già di ripresa economica in molti ambiti, ma il settore delle costruzioni non ha le stesse prospettive. Di fatto, secondo le ultime stime pubblicate da Euroconstruct, il settore nel nostro Paese non vedrà segnali di miglioramento fino al 2015. È anche vero che nel frattempo le perdite subiranno un graduale rallentamento pur rimanendo ancora in territorio negativo. In tutti questi anni di crisi, molte aziende si sono riposizionate, ridimensionate e hanno guardato fuori dai confini nazionali. Smopyc è uno strumento di marketing di prim’ordine e uno dei principali sostegni per gli obiettivi commerciali del settore. Ora più che mai le imprese hanno bisogno di comunicare e dei benefici che derivano dalle fiere. Allo Smopyc 2011, in piena crisi, hanno partecipato 1.253 espositori e circa 89.000 visitatori. Puntiamo a ripetere almeno questi risultati.
grazie anche a una maggiore specializzazione dei macchinari e alla ricerca di consumi ridotti. Qualunque sia lo scenario, Smopyc continuerà ad accompagnare i professionisti del settore nel loro percorso di ripresa e a seguire la sua vocazione di servizio alle imprese e al settore dei macchinari per opere pubbliche.
Quali saranno i punti di forza dell’edizione 2014 di Smopyc? Un evento che sta per compiere 40 anni ha accumulato un know-how di inestimabile valore sia per gli espositori che per i visitatori e vanta una reputazione internazionale indiscutibile. L'esperienza e i risultati raggiunti in tutti questi anni sono le sue migliori credenziali. Inoltre, ha guadagnato la fiducia dei professionisti con un Comitato Organizzatore composto da 22 aziende e da 19 enti e associazioni nazionali e internazionali. Se a tutto questo aggiungiamo le strutture offerte dal complesso fieristico, con una vasta area espositiva e ampi spazi esterni per le dimostrazioni, la conclusione è che Smopyc 2014 dovrebbe essere un appuntamento da non perdere. Anche nel 2014 non mancherà il permio per l’Innovazione Tecnologica.
Questo significa a suo parere che il mercato, in termini di vendite di macchine, ha toccato il fondo?
Quale ruolo hanno oggi i macchinari spagnoli nel panorama internazionale?
Alcuni esperti ritengono che il settore abbia già toccato il fondo e che la vendita di macchine nuove non possa cadere più in basso, tanto da attendere verso la fine del 2013 un’inversione di tendenza. Un'altra opinione ampiamente diffusa è che questa crisi servirà per dare spinta e nuova forza alla produttività,
L'industria spagnola dei macchine per l’edilizia ha una grande reputazione sui mercati internazionali ed è molto apprezzata dagli utilizzatori finali. Naturalmente la crisi ha colpito anche le esportazioni di macchinari, ma è significativo notare la crescente presenza di macchinari spagnoli in mercati come
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SMOPYC 2014
VAI AL SIT DI
Quali sono le strategie da adottare per affrontare questo periodo di crisi?
Dall’alto in basso: l’ingresso della fiera, lo stand della Jcb, quello dell’italiana Metalgalante e uno scorcio delle gru Liebherr esposte nell’area esterna. Le gru tedesche sono, tra l’altro, prodotte anche in Spagna.
Tre sono gli strumenti indispensabili: internazionalizzazione, innovazione e diversificazione. Come viene ripetuto senza tregua, l'internazionalizzazione non è un'opzione ma una necessità per la sopravvivenza stessa delle aziende. Queste devono adottare delle strutture flessibili in grado di adattarsi ai vari mercati e affrontare le difficoltà insite nei processi di internazionalizzazione, tra cui adeguarsi alle peculiarità dei singoli Paesi anche in termini di normative. Pertanto, l'innovazione è ugualmente importante, non solo a livello di prodotto ma anche all'interno della stessa organizzazione aziendale, la quale deve essere aperta ad accogliere nuovi processi, collaborazioni con altre aziende... Per quanto riguarda la diversificazione, è possibile e doveroso guardare verso quei settori che sono in grado di utilizzare macchinari tradizionalmente destinati alle costruzioni e che offrono maggiore dinamismo e potenziale di crescita, come ad esempio i settori della movimentazione materiali, del riciclaggio, dei rifiuti, della gestione discariche o nei settori agricolo e forestale.
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Quali sono le novità per questa sedicesima edizione? Le principali aree su cui si è intensificato il nostro lavoro sono l’incremento del carattere internazionale della manifestazione, il rafforzamento del suo ruolo come punto di riferimento per gli incontri di settore e il sostegno nonché l’incoraggiamento all’innovazione, alla ricerca e allo sviluppo attraverso i nostri Premi all’Innovazione Tecnologica. Abbiamo lavorato e continueremo a farlo per avere un salone competitivo, con tariffe adeguate alla situazione del mercato per garantire costi ridotti di partecipazione, senza però scendere a compromessi in termini di qualità delle strutture e dei servizi offerti. Inoltre, abbiamo ottenuto accordi favorevoli con gli hotel della città, con il servizio ferroviario Renfe e con i collegamenti aerei Iberia.
Il prestigioso Forum Internazionale Pilot sarà contemporaneo a Smopyc. Parallelismo o sinergia? Quest’anno Smopyc e Logis (dall’1 al 3 aprile) in parallelo. Logis ospiterà il Forum Internazionale Pilot, una delle più importanti conferenze al mondo sulla gestione della supply chain e un appuntamento di riferimento per chi opera nel settore. Sebbene siano eventi diversi, entrambi condividono aspetti importanti come ad esempio la logistica delle infrastrutture. Questo tema verrà affrontato durante il congresso che vedrà la partecipazione delle più importanti imprese edili del nostro Paese, stabilendo così chiare sinergie con Smopyc. Sarà sicuramente un rapporto molto positivo per entrambi gli eventi.
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Medio Oriente, Stati Uniti e Asia. L'offerta spagnola si basa su macchinari ad alta tecnologia con un buon rapporto qualità-prezzo e con prezzi più competitivi rispetto ai prodotti tedeschi, giapponesi o americani che storicamente dominano il settore. Inoltre, le nostre macchine offrono prestazioni elevate in termini di sicurezza sul lavoro e rispetto per l'ambiente in quanto sono conformi alla legislazione europea, molto più evoluta rispetto alla maggior parte degli altri Paesi.
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SMOPYC ERNET 2014
Soluzioni intelligenti avvicinano il nostro futuro
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Ogni macchina mobile per movimentare carichi ha bisogno di funzionalità specifiche per il tipo di lavoro che è chiamata a svolgere: sollevare, ruotare, depositare o semplicemente spostarsi nell’area di lavoro. Di questo si occupano gli specialisti Rexroth, che, grazie agli azionamenti ed ai controlli elettroidraulici dei sistemi Rexroth, garantiscono l’accuratezza dei movimenti macchina, l’ottimizzazione dei consumi e l’assistenza in tutto il mondo. Rexroth offre una tecnologia innovativa, prodotti affidabili e soluzioni sviluppate per soddisfare le esigenze dei costruttori di macchine e utilizzatori delle stesse.
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The Drive & Control Company
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Motori John Deere e tutte le soluzioni per l’ultimo step delle emissioni
Riduttori Bonfiglioli e le soluzioni studiate per aumentare l’efficienza
Sollevatori telescopici La nuova gamma dei Manitou MRT+ Privilege vista da Guerzoni
Gru idrauliche La nuova top di gamma della PM si chiama 150 SP
Gru edili Le prime due Liebherr 380 EC-B 16 Litronic nel cielo di Parigi
IN QUESTO NUMERO...
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Sollevatori telescopici Anche gli inglesi passano allo Stage IIIB ma senza filtro
Dumper articolati La serie E lanciata da Bell: meno consumi e più comfort
Escavatori cingolati Komatsu PC138US-10: il giappo che viene prodotto anche in Italia
MACCHINE OMPONENTI C
del Cervo JOHN DEERE HA PRESENTATO LE SOLUZIONI CHE PERMETTERANNO L’ULTIMO STEP DELLE EMISSIONI. TANTA TECNOLOGIA ALL’INSEGNA DELLA MODULARITÀ DI PRE E POST TRATTAMENTO DI CRISTIAN FURINI
essun segreto da celare nella Casa del Cervo. John Deere ha presentato, durante l’ultimo Bauma di Monaco di Baviera tutta la tecnologia che verrà introdotta sui propri motori industriali per raggiungere il Tier 4 final/Eu Stage IV. Non una soluzione, ma un pool di tecnologie modulari (in pre e post trattamento) da applicare in serie o in parallelo sulle varie unità in funzione di potenza e cilindrata. L’unità più importante lanciata al Bauma è il motore PowerTechTM PWL da 4,5 l, che soddisferà le normative antinquinamento Tier 4 Finale/Stage IV senza l’ausilio del filtro diesel antiparticolato (Dpf). Il motore copre una gamma di potenze da 63 kW a 104 kW (85 - 140 hp) e integra la gamma di motori diesel John Deere con certificazione Tier 4 Finale/Stage IV per impieghi non stradali con potenze comprese tra 36 kW e 448 kW (48 - 600 hp) lanciata precedentemente. “Riteniamo che l’eliminazione del filtro diesel antiparticolato Dpf apporterà benefici ai costruttori Oem e agli utilizzatori finali nel segmento altamente competitivo dai 56 ai 104 kW (75 - 140 hp) di potenza, coniugando la necessità di ottimizzare gli ingombri e ridurre i costi con le esigenze dei clienti di mantenere elevate prestazioni e bassi costi di gestione,” spiega John Piasecki, direttore marketing, vendite e assistenza clienti JD. RRST
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MOTORI
ULTIMO STADIO
MACCHINE&COMPONENTI GAS ALLA PROVA “Utilizzando il nostro approccio a blocchi integrati, abbiamo adottato le migliori tecnologie disponibili sul mercato per soddisfare le normative Tier 4 Finale/Stage IV, riducendo al minimo l’impatto sui costruttori OEM e sugli utilizzatori finali”, tiene a sottolineare Piasecki. “Il sistema di Controllo Integrato delle Emissioni nelle sue diverse configurazioni rappresenta un perfezionamento tecnologico che consente di ottenere la conformità ai requisiti in materia di emissioni, garantendo al contempo la potenza, le prestazioni, la facilità di impiego, i bassi consumi, l’affidabilità, la durata e i bassi costi di gestione che i clienti si aspettano dai motori John Deere”. I motori John Deere sono famosi per l’affidabilità ed efficienza. Nei test di affidabilità pre lancio, i motori americani hanno dovuto sottostare ad oltre 22 milioni di ore di funzionamento accumulate con varie tecnologie di post-trattamento. Negli stabilimenti John Deere Engines & Drivetrain esiste infatti un team interno di tecnici esperti in tecnologie di post-trattamento che lavora con una consolidata catena di fornitura di filtri di scarico e catalizzatori Scr, per offrire la massima sicurezza di funzionamento sui motori di serie Tier 4 Finale/Stage IV. A sinistra, il motore della serie PWL da 4,5 litri che non prevede l’impiego del Dpf in entrambe le fasce di potenza che lo riguardano. Nelle foto a destra alcuni particolari che caratterizzano la tecnica adottata per raggiungere lo step Final: la turbina dotata di valvola Westgate, il modulo del catalizzatore ossidativo Doc a cui, per le potenze tra i 56 e i 104 kW, va aggiunto il catalizzatore selettivo di riduzione Scr con relativo serbatoio per contenere il Def (soluzione su base ureica) e il rispettivo iniettore.
PWL: taglio al Fap Il motore PowerTech PWL da 4,5 l consente di eliminare il Dpf, riducendo i costi e migliorando l’ingombro del motore, senza compromettere le prestazioni. È pensato per applicazioni nel segmento di potenza da 56 a 104 kW ed è equipaggiato con un sistema di Controllo Integrato delle Emissioni costituito da un catalizzatore selettivo di riduzione (Scr), un catalizzatore di ossidazione del diesel (Doc) e un sistema di ricircolo dei gas di scarico raffreddati (Egr). L’eliminazione Dpf è stata resa possibile attraverso l’ottimizzazione del sistema di combustione e il miglioramento dell’efficienza di conversione del catalizzatore selettivo di riduzione Scr.
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MOTORI
U REA PER I BIG I modelli sopra i 104 kW (140 hp) prevedono un pool di Controllo Integrato delle Emissioni costituito invece da un sistema di ricircolo dei gas di scarico raffreddati (Egr), un catalizzatore Doc associato ad un Dpf e da un catalizzatore Scr. Da ciò si evince che tutti i sistemi di Controllo Integrato delle Emissioni John Deere sono personalizzati per soddisfare le specifiche esigenze delle applicazioni fuori strada nelle singole classi di potenza. In questo caso il post trattamento è prerogativa delle iniezioni di Def, il cui consumo si assesta tra l’1 e il 4 % del consumo di gasolio.
PVS: CON LA VARIABILE E L’UREA I motori PowerTech PVS da 6,8 l forniscono potenza tra 104 – 187 kW per una grande varietà di applicazioni off road. Utilizzano la tecnologia PowerTech Plus con turbo a geometria variabile Vgt e un catalizzatore selettivo di riduzione Scr, ottimizzato per migliorare le prestazioni e l’efficienza di combustione, riducendo le emissioni e consumo di fluidi. Il turbo a geometria variabile interviene nella gestione del ricircolo dei gas di scarico raffreddati, regolando la quantità di gas di scarico che si mescola con l’aria fresca. Ciò avviene grazie alla centralina elettronica (Ecu), che modifica il passo delle pale del Vgt. La quantità di gas di scarico raffreddati viene determinata dal carico e dal regime del motore. Quando il flusso di gas di scarico è limitato, le pale sono parzialmente chiuse. Questo aumenta la pressione contro le pale della turbina facendola girare più velocemente e aumentando la pressione.
MACCHINE&COMPONENTI
PSS: IL FINAL PER GRANDI Costruiti per offrire prestazioni al top per le applicazioni fuori strada di macchine di grandi dimensioni, i motori PowerTech PSS da 4,5 l, 6,8 l, 9,0 l e 13,5 l sono in grado di svolgere quasi ogni tipo di lavoro su terreni ripidi e in alta quota, garantendo in qualunque situazione una risposta transitoria rapida e una coppia elevata ai bassi regimi. Oltre alla tecnologia PowerTech Plus e al catalizzatore selettivo di riduzione Scr, specificamente disegnati per le applicazioni non stradali, tutte le cilindrate di questa gamma sono dotate di turbocompressori in serie per migliorare le prestazioni e i tempi di risposta. Il sistema Scr installato sui motori è stato ottimizzato garantendo ora dosaggi più bassi di fluido Def, permettendo così di utilizzare serbatoi più piccoli e più facilmente integrabili nelle macchine dei costruttori OEM.
In alto a destra, sui motori PSS (foto in grande) vengono utilizzati l’Egr raffreddato, il common rail di ultima generazione e la turbina a geometria variabile.
Tutti i post del trattamento Alcuni motori John Deere utilizzano un filtro di scarico catalizzato costituito da un catalizzatore di ossidazione del diesel (Doc) e da un filtro diesel antiparticolati (Dpf). Il catalizzatore Doc reagisce con i gas di scarico, riducendo il monossido di carbonio, gli idrocarburi e una parte dei particolati (Pm). Il filtro Dpf a valle cattura e trattiene la parte restante di particolati. Le particelle trattenute vengono poi ossidate all’interno del filtro Dpf attraverso un processo continuo di pulizia (rigenerazione). Il catalizzatore selettivo di riduzione Scr riduce invece le emissioni di NOx a valle del motore. Questa tecnologia utilizza un additivo a base di urea: l’ammoniaca presente nell’urea si mescola con i gas di scarico del motore riducendo l’ossido di azoto (NOx), che viene così trasformato in azoto e vapore acqueo.
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MOTORI
Tutte le iniezioni del caso Il sistema di iniezione common rail (foto sotto) ad alta pressione che utilizza John Deere garantisce un controllo costante dei parametri che intervengono nel processo d’iniezione, come la pressione, i tempi di iniezione, la durata e le iniezioni multiple. Permette di aumentare i bar di iniezione del carburante, migliorando l’efficienza di combustione. Sui motori più grossi, il sistema di iniezione con iniettori pompa elettronici (Eui) viene utilizzato per aumentare la pressione del carburante, migliorando l’efficienza di combustione. Sui motori più piccoli, John Deere è riuscita a soddisfare le normative sul controllo delle emissioni apportando miglioramenti al sistema di iniezione meccanico in grado di produrre pressioni di iniezione più elevate.
I piccoli EWX da 2,9 l a 4,5 l sono dotati di common rail e di turbocompressori con valvola Wastegate. Il post trattamento viene affidato ad un catalizzatore ossidativo (Doc) abbinato ad un Dpf
EWX: LA WASTEGATE IN VOGA I motori PowerTech EWX da 2,9 l e 4,5 l sono dotati di teste cilindri a 2 valvole, sistema d’iniezione common rail ad alta pressione, sistemi di gestione elettronica integrale, e filtri di scarico di collaudata affidabilità. Sono propulsori compatti ed economici, che abbinano tecnologie di controllo delle emissioni di ultima generazione a un semplice turbocompressore con valvola wastegate, per mantenere la risposta transitoria e la coppia massima in qualsiasi condizione di utilizzo. I turbocompressori con valvola wastegate sono progettati per aumentare il flusso d’aria ai regimi più bassi, migliorando la coppia ai bassi giri. Il sistema di controllo della valvola wastegate elimina una parte del flusso di scarico ai regimi più alti del motore. I turbocompressori con questo tipo di tecnologia assicurano inoltre una migliore risposta transitoria e un valore di coppia massima più elevato, mantenendo inalterate le dimensioni del motore. Infine, garantiscono i costi di installazione più bassi in assoluto in una data gamma di potenze.
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R IDUTTORI
LA CRESCITA
dei riduttori DI CRISTIAN FURINI
Nella foto il riduttore 726C, studiato per la traslazione di escavatori fino a 350 t e per gru e macchine da perforazione fino a 400 t con una coppia massima erogata pari a 625.000 Nm.
auma del movimento terra, ma anche Bauma dell’innovazione nella componentistica da applicare alla meccanica industriale, vista l’importanza che riveste questo settore nella lotta a consumi ed emissioni. Alla kermesse primaverile di Monaco di Baviera, tra la folta presenza di produttori italiani di componenti ha spiccato sicuramente Bonfiglioli. L’azienda bolognese ha presentato un ampio ventaglio di soluzioni innovative pensate per le macchine movimento terra, quelle stradali, per il sollevamento e per il calcestruzzo. Bonfiglioli Trasmital si fa infatti grande con
B
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una nuova serie di riduttori per traslazione di macchine cingolate di elevata dimensione per mining e cantieristica pesante. Nel campo delle autobetoniere il gruppo ha presentato nuove soluzioni affidabili e collaudate per la rotazione del tamburo. In quello delle piattaforme aeree Bonfiglioli ha presentato soluzioni innovative per l’azionamento elettrico di sollevatori telescopici delle piattaforme a sollevamento verticale e di quelle a traliccio. In ultimo un nuovo motore idraulico integrato per i Compact Track Loader: nasce così la nuova serie 700CT per applicazioni in circuito chiuso. RRST
MACCHINE&COMPONENTI MACCHINE MOVIMENTO TERRA, STRADALI, PER IL SOLLEVAMENTO E PER IL CALCESTRUZZO: TUTTE HANNO IN COMUNE LA DIMINUZIONE DI CONSUMI ED EMISSIONI. L’AZIENDA BOLOGNESE AL BAUMA HA PRESENTATO NUOVE SOLUZIONI PER AUMENTARE L’EFFICIENZA La miniera senza sosta Il settore delle grandi macchine Mining richiede prestazione ed affidabilità molto elevate. Le grandi macchine per l’industria dell’estrazione, che lavorano a ciclo continuo con obiettivi stringenti in termini di produttività, non possono permettersi fermi macchina o guasti derivanti dalla componentistica. Per questo, progettare componenti chiave in questo ambito richiede sforzi importanti in termini di scelte tecnologiche ed un certo grado di innovazione non trascurabile. Sono proprio queste caratteristiche che hanno guidato lo sviluppo grazie agli investimenti fatti nel corso degli anni e agli studi da parte della area R&D di Bonfiglioli Trasmital - di tre nuove taglie di riduttori per la traslazione di macchine cingolate sia in ambito mining, che in ambito gru e perforatrici di grandi dimensioni. Bonfiglioli presenta tre tipologie di prodotti – 722C (in foto), 724C, 726C - che sfruttano l’esperienza decennale nel campo applicata a queste soluzioni.
PER LE DIMENSONI CHE CONTANO I nuovi riduttori 722C, 724C (in foto), 726C ampliano la gamma del prodotto storico di Bonfiglioli per la traslazione di macchine cingolate di grandi dimensioni. In particolare il 722C è adatto per escavatori da 120 a 150 t e per gru e macchine da perforazione da 180 a 230 t garantendo una coppia massima fino a 330.000 Nm. Il 724C invece è studiato specificatamente per gru e macchine da perforazione di grandi dimensioni (fino a 300 t) e può erogare una coppia massima fino a 450.000 Nm. Chiude la gamma il 726C, studiato per la traslazione di escavatori fino a 350 ton e per gru e macchine da perforazione fino a 400 t con una coppia massima erogata pari a 625.000 Nm. Fausto Carboni, GM di Bonfiglioli Trasmital, ha commentato: “L’ampliamento della gamma di quella che è la nostra serie storica, ovvero la 7C, ci ha aperto le porte verso un settore che vogliamo continuare a sviluppare e su cui desideriamo investire per essere sempre più un punto di riferimento per i nostri clienti. Questo contiamo sia solo l’inizio per lo sviluppo di soluzioni dedicate al mercato del mining, mercato che rientra sicuramente nella nostra strategia di sviluppo”.
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R IDUTTORI
IL TAMBURO SI FA IBRIDO La seconda tecnologia innovativa presentata al Bauma da Bonfiglioli assieme a Cifa-Zoomlion riguarda le autobetoniere. Riguarda un riduttore della serie 500 accompagnato da un motore elettrico in corrente alternata per la movimentazione del riduttore stesso e da un motore in corrente continua di emergenza. Questa soluzione garantisce efficienza energetica, minori consumi e permette di abbassare i costi operativi della macchina (ad esempio con interventi di service meno frequenti e semplificati rispetto alla soluzione idraulica). Le prestazioni invece risultano aumentate: la velocità di rotazione presenta un controllo migliore, la rumorosità operativa è ridotta (grazie a motore elettrico e allo stadio veloce del riduttore progettato con dentatura elicoidale).
La soluzione Bonfiglioli è adatta a autobetoniere di medie/grandi dimensioni (con medie/lunghe distanze di trasferimento operativo) che presentano velocità di rotazione del tamburo da 15 a 22 rpm e con capacità della botte da 6 a 14 m3. La soluzione sviluppata ha un rapporto di riduzione pari a 1:220 (in emergenza 1:2200) ed è in grado di erogare una coppia massima pari a 60.000 Nm. Il motore principale ha una potenza pari a 40kW, è raffreddato a liquido e ha un grado di protezione IP66.
CALCESTRUZZO AL SICURO Con il nuovo riduttore Bonfiglioli anche l’operatività in caso di guasto risulta incrementata: la presenza del motore elettrico di emergenza aggiuntivo garantisce la ridondanza del sistema prevenendo situazioni potenzialmente pericolose e permettendo in caso di rottura del sistema lo svuotamento della botte (evitando che il cemento solidifichi compromettendone così l’uso della betoniera stessa). In definitiva si tratta di un progetto pilota quello di Bonfiglioli, che può aprire la strada a successive collaborazioni tra i due leader di mercato, come si evince dalle parole di Stefano Baldi (in foto), Worldwide Sales Manager di Bonfiglioli Trasmital, “Il campo delle autobetoniere è sempre stato per noi un mercato importante ed in cui abbiamo sempre garantito ai nostri importanti clienti, soluzioni dall’elevata affidabilità e dalle prestazioni ottimali. Bonfiglioli, in co-engineering con Cifa-Zoomlion, lancia un’applicazione che guarda al futuro con un sistema ibrido per la rotazione della botte della betoniera. Siamo orgogliosi di questo perché crediamo molto alle soluzioni di elettromobilità per le macchine da costruzione e da cantiere. Siamo ovviamente anche molto soddisfatti che Cifa-Zoomlion abbia scelto noi per questo progetto come partner, dando valore alla nostra professionalità e competenza”.
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MACCHINE&COMPONENTI LA SCOSSA CHE SOLLEVA “Non è una novità per Bonfiglioli lo sviluppo di soluzioni meccatroniche. Il gruppo - dichiara Fausto Carboni (in foto), GM della Business Unit Mobile e Wind di Bonfiglioli - è da molto tempo attivo nella ricerca e l’applicazione di soluzioni ad alta efficienza energetica non solo per applicazioni industriali ma anche per elettromobilità. Il settore delle piattaforme, in cui Bonfiglioli è attiva da molti anni per le soluzioni tradizionali, è stato anche per questo motivo molto attrattivo per noi ed è questa una delle ragioni che ci ha spinto a dedicarci allo sviluppo di soluzioni per la trazione elettrica in questo ambito. Ora possiamo affermare di essere in grado di presentare al mercato soluzioni con la necessaria integrazione di sistema tra motore e riduttore”. La trazione elettrica è chiaramente vantaggiosa sotto molteplici punti di vista per l’utente: le dimensioni compatte permettono un’installazione semplice e flessibile, le attività di manutenzione ed assistenza sono ridotte al minimo, inoltre si abbattono notevolmente i consumi energetici, le emissioni ed i livelli di rumorosità - cosa fondamentale per questo genere di macchine che devono spesso operare in interno, ove sono presenti normative stringenti dal punto di vista di questi limiti.
Questa soluzione, quando viene integrata con un sistema di batterie a 24-80 VDC e ad un controllore in bassa tensione permette un’operatività più efficiente dal lato energetico controllando più efficacemente e senza sprechi la velocità di traslazione, aumentando la ‘gradability’ (capacità di operare su pendenze elevate) e la trazione. Ovviamente è possibile accoppiare al medesimo riduttore differente taglie di motore a seconda delle necessità progettuali mantenendo i vincoli geometrici e dimensionali esterni, oltre che l’accoppiamento con il riduttore.
La riduzione per la flessibilità Disegnata per piattaforme verticali, articolate, telescopiche con sollevamento verticale o a traliccio, con capacità di sollevamento da 5 a 27 m, sia outdoor (anche per terreni accidentati) che indoor e raggio di curvatura ridotto, la soluzione Bonfiglioli è basata su un riduttore a 2 o 3 stadi di riduzione con un sistema di disinnesto meccanico integrato e con rapporti di riduzione fino a 1:95 per adattarsi alle più svariate esigenze. Il riduttore è accoppiato ad un motore a induzione a bassa tensione (serie BT) sviluppato appositamente per applicazioni di controllo ed azionamento
della trazione. La serie di motori a induzione trifase in bassa tensione BT garantisce la massima flessibilità applicativa: disponibili in voltaggi da 16V a 53V, possono essere disponibili in differenti taglie (lunghezza e diametri) per coprire diverse necessità delle macchine in termini di potenza e di dimensioni. Completano il progetto, l’integrazione di un sistema di monitoraggio delle temperature e della velocità, un freno di rilascio elettronico e la possibilità di installare un sensore di temperatura a seconda delle più svariate esigenze.
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R IDUTTORI Lo skid ringrazia La tecnica Trasmital di Bonfiglioli per azionare la traslazione nei Compact Track Loader (fino ad un peso di oltre 5 t e motori fino ad una potenza di oltre 80kW) è pluriennale. Un ulteriore sviluppo di questa soluzione è quella per cui a un riduttore per traslazione viene accoppiato un nuovo motore idraulico integrato, sviluppato anch’esso da Bonfiglioli, che garantisce la
completa compatibilità di installazione con i gruppi della precedente serie 700CK, per circuito chiuso. La nuova unità avendo le medesime specifiche dimensionali di montaggio sia al telaio sia allo sprocket non obbliga il costruttore di macchine a modificare le specifiche di interfaccia del sistema motoriduttore esistente, fornendo al contempo prestazioni migliori.
Palette da record Questa nuova serie di prodotti (disponibili nelle taglie 702CT, 704CT, 705CT, 706CT) essendo completamente integrata da Bonfiglioli, assicura l’affidabilità del motoriduttore, e un’importante serie di miglioramenti progettuali. Innanzitutto il sensore di velocità è ospitato in una posizione più sicura e protetta per evitare danni o malfunzionamenti e quindi rischi per la sicurezza e la manovrabilità della macchina. È stato inserito il sistema di circolazione interna “full flushing” che aumenta la capacità di raffreddamento dei componenti del motoriduttore, migliorando così la durata di vita, le prestazioni e l’uniformità di comportamento della macchina. Il sistema fornisce un freno di parcheggio innovativo, che aumenta l’efficienza del sistema di traslazione grazie ad una drastica riduzione della potenza dissipata durante la traslazione, a qualunque velocità. Inoltre è presente il blocco cilindri del motore idraulico (Sauer-Danfoss), opportunamente modificato per adattarsi alle esigenze del progetto. Su macchina tutto ciò si traduce in velocità, trazione e reattività alle varie manovre, mai raggiunte in precedenza. La possibilità di avere differenti configurazioni per le porte ausiliarie e per le porte di ingresso/uscita olio del motore idraulico, tutte ricavabili dalla medesima fusione, permette di trovare sempre l’installazione più semplice e fornisce una notevole flessibilità.
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Lo sviluppo di Trasmital, così come i sistemi visti nello stand Bonfiglioli al Bauma (foto sotto) rientra nell’obiettivo di riuscire a sviluppare apparati completi chiavi in mano. Bonfiglioli mette a disposizione dei grandi costruttori di macchine il proprio know-how, unitamente a soluzioni dalle prestazioni, efficienza e affidabilità elevata che sono completamente integrate.
WINTER SEASON
Le lame da neve Cangini hanno un sistema di auto livellamento che permette alla lama di adattarsi al piano stradale evitando di lasciare zone non pulite, sono dotate di un sistema anti urto a molle che fa in modo che il versoio si apra in caso di urto. Disponibili anche con sistema a settori con molle di precarico regolabili. Le lame del versoio sono in HB400. L’angolazione laterale idraulica è di 30 gradi. Disponibili come optional: lama in gomma, versoio superiore, kit elettrico con luci di ingombro, kit ruote, flottante meccanico e sistema flottante idraulico. La turbina da neve Cangini è dotata di trasmissione con differenziali ad ingranaggi; il camino con deflettore a settori è pilotato elettricamente. Grazie al motore a pistoni radiali garantisce elevate prestazioni.
commerciale@canginibenne.com - www.canginibenne.com tel +39 0547 698020
SOLLEVATORI TELESCOPICI
SERIE PRIVILEGE PLUS Modelli
MRT 1850 +
Capacità nominale Altezza sollevamento MotoreStage IIIA /Interim Tier 3 Potenza - Coppia Trasmissione Rotazione torretta Stabilizzatori
MRT 2150 +
MRT 2540 +
5t 17,90 m
5t 4t 20,60 m 24,60 m Mercedes - 4 cilindri 110 kW – 580 Nm a 1.200 rpm Idrostatica a regolazione di potenza Continua Tipo telescopico Comandati simultaneamente o individualmente
Online www.it.manitou.com a gamma di sollevatori telescopici rotativi MRT è quella che più contraddistingue la filosofia costruttiva di Manitou. Progettata e prodotta nel nostro Paese, nella sede di Castelfranco Emilia (MO) e pensata per essere impiegata principalmente nei settori dell’edilizia e delle infrastrutture, di recente è stata oggetto di un’importante evoluzione, nel segmento dai 18 ai 25 metri di altezza di sollevamento: ai modelli MRT Privilege 1850, 2150 e 2540 è stato aggiunto il suffisso “+” a indicare più ergonomia, più comfort, più prestazioni, più sicurezza. Un cambiamento concreto, presente non solo nel nome e nella forma, ma ben visibile nei dettagli tecnici delle macchine che vi illustreremo nelle pagine successive. Da mettere in evidenza è sicuramente la versatilità; la sostituzione rapida degli accessori tramite il sistema di riconoscimento automatico e la rotazione della torretta consentono alla macchina di svolgere tre funzioni: quella tradizionale di sollevatore telescopico fuoristrada, quella di gru per movimentare carichi pesanti e voluminosi (con il vantaggio del radiocomando per una maggiore precisione) e quella di piattaforma porta persone, estensibile e orientabile fino a 1.000 kg di capacità. Al di là delle migliorie apportate alla serie MRT+ Privilege, Manitou sta puntando sempre più sulla diversificazione della propria gamma. Lo testimonia la sua presenza a Ecomondo con una gamma e dei servizi dedicati al settore ambiente. R ST
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MACCHINE&COMPONENTI
INNOVAZIONE con il più
IL SUFFISSO “+” AGGIUNTO ALLA NUOVA GAMMA MRT PRIVILEGE NON VUOLE ESSERE SOLO UN SIMBOLO. SIGNIFICA MIGLIORIE CONCRETE IN TERMINI DI PRESTAZIONI , SICUREZZA ED ERGONOMIA. IL DIRETTORE COMMERCIALE E MARKETING DI
MANITOU ITALIA, TIZIANO GUERZONI, CI ILLUSTRA L’EVOLUZIONE DI DANIELA STASI
Nella foto l’MRT 2150+ Privilege di Manitou, caratterizzato da una capacità nominale di 5 t e da un’altezza di sollevamento di 20,60 m, e azionato da un quattro cilindri firmato Mercedes da 110 kW con una coppia di 580 Nm a 1.200 giri al minuto. Così come gli altri modelli della gamma è pensato per l’edilizia e il settore delle infrastrutture ed è progettato e prodotto in Italia, nello stabilimento di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena.
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SOLLEVATORI TELESCOPICI
Stabilizzazione in primo piano Numerosi gli accessori disponibili per gli MRT+ Privilege: argani idraulici, cestelli porta persone per usi particolari, braccetti tralicciati di sollevamento, forche di tipo flottante per adattarsi alle condizioni operative di carico non in piano o di tipo FEM, braccetti, cestelli estensibili e orientabili, benne.
I nuovi joystick a elevata ergonomia garantiscono un maggiore controllo. Il selettore di direzione posizionato sul joystick di destra ottimizza la selezione del senso di marcia. Nuovo anche lo schermo a colori da 7 pollici per un controllo totale e immediato di tutte le funzioni del mezzo.
Tra le caratteristiche principali della nuova gamma MRT+ Privilege spicca il buon rapporto prestazioni/dimensioni: per esempio, il passo ridotto, grazie alla collocazione del motore montato trasversalmente, permette manovre in spazi particolarmente ristretti. Da segnalare anche la stabilizzazione totale, garantita dai seguenti accorgimenti: gli stabilizzatori a forbice che possono estendersi per intero o solo parzialmente adattandosi alla presenza di ostacoli; il diagramma di carico adattabile per estendere parzialmente uno o più stabilizzatori in base all’ambiente di lavoro; il correttore di livello che mantiene il carico orizzontale fino a 8°; il dispositivo automatico di blocco d’oscillazione dell’assale posteriore. La sicurezza è assicurata invece dal dispositivo che, in caso di anomalia, blocca i movimenti della macchina e mostra sullo schermo l’elemento guasto, dal controllore di stato di carico (MSS), che limita l'area operativa in funzione dell’accessorio e del carico, e dalla possibilità di definire la zona di lavoro in caso di ambiente di lavoro esiguo o con ostacoli.
c Dalla foto a sinistra si evince l’incremento della visuale verso l’alto. Nelle foto di destra, il sistema che dà la possibilità di programmare una zona di lavoro predefinita: per esempio si può impostare un’altezza massima di lavoro (riquadro giallo nell’immagine in alto) o una rotazione operativa massima a destra e/o sinistra (riquadro giallo nell’immagine in basso), con la sicurezza di non uscire da queste delimitazioni. È possibile beneficiare automaticamente del diagramma di carico ottimale qualora l’apertura di uno o più stabilizzatori fosse parziale.
Quali sono i principali plus offerti dalla nuova gamma MRT+ Privilege?
Abbiamo cercato di rendere la macchina dal punto di vista normativo efficiente al 100% grazie al nuovo sistema di riconoscimento automatico degli accessori che, fornito di serie, fa comportare la macchina in sicurezza a seconda dell’attrezzatura montata e delle condizioni operative (mezzo su gomme, stabilizzato, in rotazione, lavoro frontale o laterale). In sostanza mettiamo l’operatore in condizione di non fare errori o di usare il mezzo in malo modo, a favore della massima sicurezza. Tale sistema consente inoltre un impiego molto più intuitivo, anche grazie a un programma visualizzabile sul display a colori a 7 pollici che mostra in tempo reale il lavoro che sta eseguendo l’accessorio stesso (le portate, lo sfilo, a che distanza sta lavorando, come si sta comportando la macchina all’interno del diagramma) e fornisce tutte le informazioni necessarie per tenere sotto controllo
MACCHINE&COMPONENTI CONTROLLO TOTALE I modelli della nuova gamma MRT+ Privilege presentano quattro ruote motrici, un assale posteriore oscillante e trasmissione idrostatica combinata a un cambio a due marce per adeguare la velocità di spostamento e lo sforzo di trazione. Altre peculiarità: i freni multidisco in bagno d’olio sono integrati all’interno degli assali, il regime motore si adatta automaticamente ai bisogni della trasmissione per un risparmio di carburante. Come optional è possibile avvalersi del sistema bi-energia per collegare l’MRT, una volta stabilizzato, alla rete elettrica esterna. Nella nuova gamma, inoltre, sono stati migliorati sensibilmente i comandi, dai due joystick montati sui braccioli con l’invertitore di marcia integrato alla possibilità di memorizzare fino a quattro configurazioni diverse per i movimenti idraulici dal cruscotto completamente rinnovato al parabrezza panoramico con una visibilità maggiorata del 20% e barre di protezione esterne.
il mezzo e l’area di lavoro in qualsiasi momento. Vorrei sottolineare anche i comandi più ergonomici e il nuovo sistema di stabilizzazione, in grado di fornire il diagramma ottimale in qualsiasi posizione la macchina sia stata stabilizzata, ossia di gestire in automatico la macchina a seconda dell’area stessa di stabilizzazione. Tale sistema quindi consente di ottimizzare la produttività e la sicurezza anche in spazi particolarmente angusti, dove la macchina può essere stabilizzata solo parzialmente.
La nuova gamma a quale target si rivolge principalmente? In Italia, considerato il periodo di congiuntura negativa che stiamo vivendo, direi che i clienti maggiormente interessati sono quelli del settore noleggio e la piccola impresa. A livello di applicazioni, invece, è una gamma pensata per l’edilizia, le infrastrutture, l’industria e la manutenzione del verde.
C'è qualche novità a livello di strategia commerciale? Il nostro vantaggio è di avere lo stabilimento in Italia e quindi di poter proporre i prodotti direttamente al mercato cui ci rivolgiamo. Riusciamo così a dare delle risposte concrete e rapide a tutti i livelli, dalla progettazione alla produzione, dalla commercializzazione al postvendita. Pensiamo che oggigiorno, al di là del prodotto, sia fondamentale offrire ai clienti un buon servizio, dall’assistenza tecnica fino all’estensione della garanzia. A questo riguardo sottolineo il nostro programma ManiPlus, che può arrivare fino a 36 o 48 mesi con garanzia totale a copertura anche delle manutenzioni. Quindi un approccio che nasce dal costruttore, passa attraverso il concessionario e contribuisce a fidelizzare il cliente. Per quanto riguarda la fornitura ricambi, per esempio, grazie alla presenza di un magazzino presso la nostra sede siamo in grado di evadere il 94-95% delle richieste in giornata.
Intervista
Tiziano Guerzoni Direttore commerciale & marketing Manitou Italia
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Jérôme Lecardonnel Vice presidente divisione Environmental Development Manitou Group
Nella foto di sfondo, lo stand Manitou allestito all’ultima edizione di Ecomondo, a Rimini. In prima fila la gamma di macchine pensate per il settore ambiente, dai sollevatori telescopici di diverse tipologie ai carrelli elevatori.
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SOLLEVATORI TELESCOPICI
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Manitou Group è sempre più orientato al settore ambiente, e da ormai 20 anni le nostre macchine sono impiegate in tre differenti segmenti di mercato legati alla green economy: la gestione dei rifiuti, il trattamento delle acque e l’energia rinnovabile. Non ci limitiamo a fornire macchine, ma vere e proprie soluzioni, ossia servizi di consulenza per la scelta del mezzo, assistenza tecnica, garanzia estesa, finanziamenti e contratti di manutenzione programmata. Siamo in grado di offrire soluzioni personalizzate a seconda delle esigenze grazie all’elevata versatilità delle macchine e a un’ampia gamma di accesssori specifici, rapidi da montare, come i braccetti per sollevare i carichi sospesi, le spazzatrici e le raccoglitrici. Investiamo sempre più attenzione al comparto ambiente, con cataloghi e personale dedicato.
PER OGNI APPLICAZIONE Manitou negli ultimi anni ha sempre più puntato su prodotti rivolti a mercati specialistici, per esempio quello dell’ambiente. A tal proposito, nello stand allestito a Ecomondo c’era una piccola rappresentanza delle macchine adatte a questo settore. L’eterogenea e ampia gamma del costruttore francese è infatti composta da svariate tipologie di mezzi (carrelli elevatori industriali, carrelli elevatori semi-industriali, carrelli elevatori fuoristrada, sollevatori telescopici fissi, carrelli semoventi da interno, rotativi e a grande portata, minipale, minipale articolate, piattaforme aeree) in grado di essere impiegati nelle applicazioni più diverse: centri di smistamento, rifiuti pericolosi, impianti biogas, compostaggio, discariche, centri di riciclaggio materiali ferrosi, trattamento delle acque, demolizioni, pulizie e manutenzioni industriali.
QUESTIONE DI RESPONSABILITÀ L’attenzione per l’ambiente da parte del Gruppo Manitou non è visibile solo nella gamma di prodotti dedicata a questo specifico segmento di mercato, ma anche nell’impegno per una costante e maggiore responsabilità sociale d’impresa, che si concretizza in un continuo miglioramento del consumo delle macchine prodotte a favore di un minore impatto ambientale e in un controllo della sicurezza sia per i dipendenti e i collaboratori sia per gli utilizzatori finali. Anche per questo settore, così come per gli altri a cui la società si rivolge, risulta fondamentale la rete di 1.400 concessionari in 120 Paesi nel mondo, in grado di offrire un servizio ad hoc delle esigenze locali.
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ottagonale
A OTTOBRE PM E OIL&STEEL HANNO OSPITATO CLIENTI E DEALER PER PRESENTARE STRATEGIE DI MERCATO E NOVITÀ DI PRODOTTO.
IN PRIMA FILA LA GRU IDRAULICA PM 150 SP DI DANIELA STASI
Nella foto di sfondo, l’ingresso allo stabilimento PM e Oil&Steel durante il Meetech 2013, l’incontro con i dealer organizzato a ottobre dalle due aziende di PM Group. Nella sequenza in alto, alcune delle macchine prodotte, in bella vista per l’occasione. Nella prima foto a sinistra, in particolare, Luigi Fucili e Giovanni Tacconi, rispettivamente amministratore delegato e direttore commerciale di PM e Oil&Steel.
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G RU IDRAULICHE
POTENZA
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Nelle foto a destra è immortalata la nuova gru idraulica articolata firmata PM, la PM 150 SP, disponibile fino a nove sfili idraulici e caratterizzata dai doppi martinetti sulle articolazioni principale e secondaria e dal basamento integrale che ne facilita l’installazione. Nella terza foto dall’alto, il modello è accanto al precedente top di gamma, la 100 SP.
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del Meetech, incentrata sui valori del Made in Italy, ha dimostrato come gli investimenti in risorse e le energie messe in campo dal Gruppo PM abbiano generato un forte spirito di appartenenza con la propria rete, che spingerà con vigore al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi presentati dal management”. Protagoniste dell’evento, la gru idraulica articolata della gamma pesante PM 150 SP, le gru a ralla della gamma media, PM 30.5 SP e PM 40.5 SP, e le piattaforme in kit targate Oil&Steel. RRST
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inque giorni di porte aperte, per incontrare clienti e dealer, presentare le nuove macchine e condividere le strategie di mercato. Questo, in sintesi, il ritratto della prima edizione di Meetech, svoltasi dal primo al 5 ottobre nell’headquarter di PM e Oil&Steel (aziende di PM Group), a San Cesario sul Panaro (MO). Il bilancio dell’evento è positivo: 300 visitatori, in rappresentanza di 119 aziende di cui 53 estere e 67 italiane. Secondo quanto riferito dagli organizzatori, “L’edizione 2013
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MACCHINE&COMPONENTI
Alcuni dettagli della nuova PM 150 SP, di cui sono ben visibili la compattezza e il disegno ottagonale dei bracci sfilo. In particolare, nella prima foto in alto il gancio di sollevamento da 36 t ideato da PM capace di ruotare su tre assi, mentre nelle due immagini in basso, da sinistra, la ralla integrale e il radiocomando col monitor lcd per l’interfaccia bidirezionale operatore-macchina.
GAMMA MEDIA SU RALLA Altre new entry presentate da casa PM in occasione di Meetech, le gru serie 30.5 SP (nella foto a lato) e serie 40.5 SP, entrambe dotate del sistema di rotazione continua su ralla, caratteristica finora appartenente solo ai modelli di tonnellaggio elevato. Disponibili fino a 8 sfili idraulici e antenne fino a 6 sfili, con angoli negativi di 20°, le nuove macchine sono dotate del sistema di doppie bielle e del PM Power Tronic, per un controllo totale da parte dell’operatore. La serie PM 30.5 SP presenta uno sbraccio orizzontale massimo che spazia da 8,25 a 26,8 m a seconda delle versioni, e uno sbraccio verticale da 11,8 a 30,30 m; mentre la serie PM 40.5 SP, in base ai modelli, vanta uno sbraccio orizzontale massimo che va da 8,10 a 26,95 m, e quello verticale da 12,10 a 30,85 m.
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È la top di gamma di PM, presentata in anteprima ai dealer durante il Meetech. La nuova serie PM 150 SP (i dati tecnici nella tabella nella pagina accanto), imponente ma compatta, è l’evoluzione della serie PM 100 SP: da quest’ultima ha mutuato diverse caratteristiche costruttive, prima tra tutte la sezione ottagonale degli sfili che, proprio per la particolare geometria, garantisce una maggiore portata di lavoro. È disponibile fino a 9 sfili idraulici; antenne fino a 6 sfili con angoli negativi di 25° possono essere installate sulle versioni a 8 e 9 sfili. Sua peculiarità principale è il basamento integrale (include cioè gli stabilizzatori anteriori) che ne agevola l’installazione su autotelaio. Da segnalare anche i doppi cilindri di sollevamento sulle articolazioni principale e secondaria, un “compromesso tecnico” tra elevata potenza e riduzione di ingombro, e il sistema di sfilo del braccio, costituito da martinetti di estensione indipendenti.
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G RU IDRAULICHE
INSTALLAZIONE AGEVOLATA
MACCHINE&COMPONENTI
In quota con... un “kit” Nel corso di Meetech sono state presentate novità anche dal marchio Oil&Steel. In particolare i dealer esteri sono rimasti colpiti dalla versatilità delle piattaforme in kit: chi ha preso parte all’evento ha infatti avuto modo di “toccare con mano” la Snake 147 +S13 kit, che dà la possibilità di poter scegliere il tipo di allestimento più adatto alle necessità di ogni singolo utente. Tra le altre piattaforme in mostra: la Snake 2010 Compact REL, la Snake 2612 Compact REL, la Snake 2312 Compact REL e, per la serie Octopussy, il modello 1715 Twin e il 1402 Classic, tra i ragni più noti di Oil&Steel.
www.oilsteel.com
PM 150 SP* Momento di soll.max Sbraccio orizzontale Sbraccio verticale Portata idraulica Pressione max Capacità serbatio olio idr. Rotazione Coppia di rotazione Pendenza max di lavoro Peso gru senza serb. olio *Dati provvisori
150024
150026
150028
150029
150028+ J2416.25
150029+ J2016.25
108 tm 11,11 m 13,66 m 2x100 l/min 36 MPa 500 l continua 100 kN m 5° 11.030 kg
104 tm 15,26 m 18,76 m 2x100 l/min 36 MPa 500 l continua 100 kN m 5° 11.780 kg
102 tm 19,73 m 23,66 m 2x100 l/min 36 MPa 500 l continua 100 kN m 5° 12.550 kg
100 tm 22,11 m 25,66 m 2x100 l/min 36 MPa 500 l continua 100 kN m 5° 12.830 kg
32,56 m 36,06 m 2x100 l/min 36 MPa 500 l continua 100 kN m 5° 14.440 kg
35,26 m 38,76 m 2x100 l/min 36 MPa 500 l continua 100 kN m 5° 14.270 kg
Online: www.pm-group.eu
novembre 2013 Costruzioni 47
© Costruzioni
© Costruzioni
48 Costruzioni novembre 2013
© Costruzioni
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Sotto il profilo della strategia commerciale, il messaggio che vogliamo comunicare è la sinergia tra due società come PM e Oil&Steel, che risulta fondamentale soprattutto al di fuori del mercato comunitario, dove chi deve costruire ha bisogno della piattaforma aerea così come della gru. In quelle aree quindi non ci proponiamo con due canali distributivi separati, ma con un canale unico, e il fatto di poter fornire entrambe le tipologie di macchine, ci sta dando un vantaggio notevole. Oltre ad avere studiato una strategia commerciale ad hoc per quei mercati, abbiamo anche pensato a una gamma export dedicata, come per esempio le piattaforme in kit, che sono destinate esclusivamente all’esportazione. Per entrambi i marchi, sottolineiamo che non vendiamo solo un prodotto ma un vero e proprio progetto, una soluzione completa di consulenza prevendita per allestire la macchina in modo ottimale, un ampio pacchetto accessori, servizi di logistica e supporto tecnico post-vendita.
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G RU IDRAULICHE
Amministratore delegato PM e Oil&Steel
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Luigi Fucili
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La partecipazione al Meetech ha ribadito il crescente interesse dei mercati esteri per i prodotti del nostro Gruppo, in particolare da parte dei dealer e clienti sauditi e indonesiani. L’obiettivo dell’evento era mostrare la nostra azienda in maniera totalmente trasparente, come una scatola di vetro. La presentazione in anteprima mondiale della PM 150 SP, la gru più grande della storia di PM, rappresenta l’epilogo dei successi commerciali ottenuti con la PM 100 SP: abbiamo deciso quindi di continuare a puntare su questa nicchia di mercato che per noi rappresenta un nuovo segmento. Nel 2012 il nostro Gruppo ha conosciuto una crescita di fatturato, grazie a un grande impegno sui mercati europei e soprattutto extraeuropei, impegno speso sia per crescere in quelli in cui già siamo, sia per aprirci a nuove relazioni commerciali.
Giovanni Tacconi Direttore commerciale PM e Oil&Steel
G RU EDILI
IL CIELO
sopra Parigi
MACCHINE&COMPONENTI LA MAXI GRU LIEBHERR 380 EC-B 16 LITRONIC È STATA PRESENTATA A INTERMAT 2012. IL SUO PRIMO CANTIERE È NEL PIENO CENTRO DELLA VILLE LUMIÈRE IN UN CANTIERE VINCI DI MATTHIEU COLOMBO
ue gru edili Liebherr flat top nuove fiammanti svettano nel cielo di Parigi per servire il cantiere per la costruzione de la Canopée, ossia la nuova struttura del “Quartier des Halles” nel centralissimo I° Arrondissement. Les Halles sono state costruite negli anni Settanta sulle basi dello storico mercato all’ingrosso parigino e dei suoi padiglioni, la cui storia risale fino al XII secolo. La cosiddetta Canopée del Quartier des Halles, è una nuova copertura da 13.350 m² di superficie suddivisi su tre livelli che va a sostituire la parte sopratterra del centro commerciale Forum des Halles (5 piani interrati). COSTRUZIONI ha visitato il cantiere de la Canopée che sarà formata da lamine di vetro montate su 15 livelli e da una struttura metallica portante con una campata massima di 100 m. Protagoniste meccaniche della realizzazione di questo progetto sono le prime due gru Flat Top modello 380 EC-B 16 Litronic prodotte ed una 280 EC-H 12 Litronic. Il committente è la città di Parigi, che per questo progetto ha investito complessivamente oltre 200 milioni di euro. RRST
D
Sullo sfondo la prima 380 EC-B 16 Litronic montata nel cantiere per la Canopée des Halles. Sotto, dall’alto, il palco creato per dare al pubblico una visione del cantiere, un totem che invita a salire su detto palco e, in fondo, la parrocchia di Saint-Eustache nascosta da soluzioni temporanee di cantiere.
U N CENTRO COMMERCIALE SOTTO AL CANTIERE Sotto l’area di cantiere de la Canopée c’é il centro commerciale Forum des Halles con 5 piani interrati. Da quando sono iniziati i lavori il centro non ha mai chiuso e questo ha condizionato i lavori. I sollevamenti più importanti, per esempio, sono sempre stati fatti in notturna, a centro commerciale chiuso. Tuttavia, alcuni negozi del centro hanno chiuso a rotazione per consentire il rinforzo dei pilastri strutturali su cui peserà la futura Canopée.
Le due nuove maxi gru flat top scelte dall’impresa francese Vinci Construction France, sono state montate nel cantiere de La Canopée con una lunghezza delle frecce pari a 50 m e raggiungono altezze sotto gancio di 30 m e 40 m. Le due gru 380 EC-B 16 Litronic sono utilizzate per movimentare le componenti in calcestruzzo e quelle in acciaio della struttura portante, mentre la gru a torre 280 EC H 12 Litronic serve da classica gru di approvvigionamento per sollevare materiale vario in cantiere. I lavori per la costruzione de La Canopée sono iniziati nel maggio 2012 e continueranno fino al 2016 con vari step. Nel 2014 è prevista la consegna de la Canopée, dell’accesso Porte Berger e della sezione Est dei giardini. Nel 2015 sarà conclusa la ristrutturazione delle parti comuni sotterranee e aperto l’accesso di Porte Lescot. Con il 2016 saranno ultimati tutti i lavori, aperti tutti i giardini e rinnovata la stazione d’intercambio della linea interurbana RER.
Il classico quadrato d’appoggio delle gru è stato maggiorato con due traverse supplementari allungate per ogni 380 EC-B 16 Litronic.
IL BELLO VERRÀ DOPO
Nella foto in grande (sfondo) si vede la platea su cui poggerà la Canopée, la prima Liebherr 380 EC-B 16 Litronic montata (dietro di lei si intravede il Centre Pompidou) e la torre della seconda “380” in fase di montaggio. Nella sequenza qui sotto (da sinistra): il carro zavorrato della 380 montata più a Nord, due fasi di montaggio delle strutture metalliche e tre scatti delle operazioni di allestimento delle coperture vetrate.
Oltre al citato centro commerciale, il Quartier des Halles comprende la stazione della metropolitana più frequentata d’Europa con 750.000 viaggiatori di passaggio al giorno, un’area pedonale attraversata da 300.000 passanti al giorno e diversi centri culturali e per il tempo libero. Si tratta quindi di un cantiere molto delicato in cui l’attenzione per la sicurezza sul lavoro è molto alta e in cui i sollevamenti più importanti si eseguono in notturna. L’operazione più complicata sarà probabilmente quella di smontaggio delle due 380 EC-B 16 Litronic una volta terminata la Canopée.
© Aline Boros
G RU EDILI
SCELTE DA VINCI PER FARE LE STAR
Foto di © Aline Boros
Due visioni aeree della struttura metallica de la Canopée che supporterà coperture vetrate montate su ben 15 livelli. Qui a destra la 380 EC-B 16 Litronic.
380 EC-B 16 LITRONIC
LA Il nostro Cicerone in cantiere è stato Dominique Tasch, Managing Director della Liebherr-Werk Biberach GmbH.
IN VIDEO
G RU EDILI
SOPRA A TUTTO LIEBHERR Primo gruppo francese nel settore delle costruzioni, la Vinci Construction riunisce 1.000 imprese nel mondo e più di 71.000 collaboratori. La sola divisione francese conta 23.000 dipendenti e ben conosce il quartiere delle Halles dato che da 30 anni partecipa alla sua crescita ed evoluzione. Tra i lavori a cui ha partecipato segnaliamo la costruzione del Centre Pompidou (Beaubourg) nel 1975, la costruzione di due tunnel per la linea RER all’altezza della fermata Châtelet - Les Halles, la stessa fermata Châtelet sulla linea metropolitana Météor, la bonifica da amianto di uno spazio commerciale interno al Forum Les Halles e molti altri lavori. L’attuale cantiere sembra essere la ciliegina su una torta formata da cantieri riusciti e le nuove gru Liebherr svettano tenendo alta la bandiera Vinci.
Nella sequenza illustriamo diverse fasi di montaggio delle coperture vetrate. Una volta ultimata, la Canopée richiamerà alla mente una grande foglia che ripara dalla pioggia, ma che rimane trasparente e permeabile all’aria e grazie a dei moduli fotovoltaici accumula anche energia solare. Le foto nella sequenza sono di © Aline Boros
Le sfide del progetto Canopée • Cantiere nel cuore di una metropoli e in area pedonale affollata. Questo impone una logistica di approvvigionamento e lo smaltimento dei materiali estremamente puntuale e orari di lavoro notturni per le operazioni più delicate. • Sito operativo sopra ad uno dei più grandi centri commerciali di Parigi la cui costante apertura al pubblico è imposta così come quella di tutti gli accessi. • La realizzazione della Canopée in appena 32 mesi. La struttura di metallo realizzata dalla società Castel & Fromaget del Gruppo francese Fayat è caratterizzata da una campata di 100 m che sovrasta il patio, ossia l’area che unirà il mondo esterno a quello sotterraneo del centro commerciale.
Immagine © Philippe Guignard
I NUMERI CHIAVE DEL CANTIERE • Importo complessivo dei lavori per la Canopée 216 milioni di euro • Importo per ristrutturazione e adeguamento del Forum des Halles 67 milioni di euro • Durata totale dei lavori dell’intera area de Halles 57 mesi • Durata della costruzione della sola Canopée 32 mesi • Calcestruzzo messo in opera per le strutture base de la Canopée 8.000 m3 • Superficie vetrata posata pari a 13.350 m2 (18.000 vetri) • Pavimentazione di pertinenza della Canopée (livello R1 e R2) 15.000 m2
© Aline Boros
• Peso della carpenteria metallica movimentata in cantiere 8.000 t
G RU EDILI
ELETTRONICA A BORDO La nuova gru Flat-Top 380 EC-B 16 offre fino a 20% di portata in più, premendo un pulsante, grazie al Litronic. La gestione elettronica comanda e coordina tutte le principali funzioni della gru e include il limitatore di carico LMB, il sistema di limitazione del raggio di lavoro ABB (utilizzato in questo cantiere) e il sistema di analisi dei dati di servizio MDA. Su richiesta, la nuova gru Flat-Top può essere equipaggiata anche con il sistema di trasmissione dati e di localizzazione LiDAT.
Si monta facile e in sicurezza La nuova 380 EC-B 16 Litronic è equipaggiata con la tecnologia di montaggio "Connect and Work", come tra l’altro, tutte le gru flat top Liebherr. Collegamenti rapidi per braccio e controbraccio, il collegamento rapido brevettato per il braccio, LiConnect, e le connessioni elettriche a innesto per gli azionamenti e il quadro elettrico fanno risparmiare tempo e semplificano notevolmente il montaggio della gru. In particolare segnaliamo i collegamenti rapidi per la cabina e la base del quadro elettrico che sono stati sviluppati appositamente per le gru 380 ECB 12 Litronic e 380 EC-B 16 Litronic.
380 EC-B 16 LITRONIC Standard Altezza massima gancio Capacità max di sollevamento Sbraccio massimo Capacità max a sbraccio max
www.liebherr.com
56 Costruzioni novembre 2013
EN 14439 83,1 m 16.000 kg 75 m 3.400 kg
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Gira su se stesso a 360° restando perfettamente in sagoma.
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Larghezza 153 FR - 2000 mm
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SOLLEVATORI TELESCOPICI
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PRODUTTIVITÀ AUMENTATA E CONSUMI RIDOTTI. IL COSTRUTTORE BRITANNICO CONFERMA AFFIDABILITÀ E PRESTAZIONI DELLA SUA GAMMA SOLLEVAMENTO, MA LA RINNOVA COMPLETAMENTE CON NUMEROSI MIGLIORAMENTI COSTRUTTIVI E IL NUOVO PROPULSORE
ECOMAX DI CRISTIAN FURINI
Con un nuovo look, gli esterni della nuova gamma sollevamento di JCB sono migliorati per garantire comfort e sicurezza: il getto d’aria erogato dal ventilatore è ora angolato verso l’alto per ridurre la formazione di polvere e la visibilità sul lato destro e posteriore è aumentata grazie alla nuova configurazione di motore e cambio, alla trasmissione compatta e al cofano inclinato. La migliorata tenuta del lunotto limita l’ingresso di polvere e corpi estranei in cabina.
MACCHINE&COMPONENTI Modello
515-40 520-40
Altezza max di sollevamento Capacità max di sollevamento Sbraccio max in avanti Potenza lorda/ Coppia max Motore
527-55
527-58
531-70
541-70
(anche WM)
(anche WM) (anche WM)
550-80
535-95
535-125 535-140 540-170 HiViz
HiViz
mm
4.060
4.035
5.600
5.800
7.000
7.000
8.100
9.500
12.300
13.800
16.700
kg
1.500
2.000
2.700
2.700
3.100
4.100
5.000
3.500
3.500
3.500
4.000
mm
2.535
2.590
3.300
3.000
3.700
3.700
4.470
6.520
8.060
9.600
12.500
kW/Nm 36,8
37,5
63
74
81/516
81/516
81/516
81/516
Tipo
Perkins 404-22
Dieselmax 444
Dieselmax Ecomax 444 T4i
108/550 81/516 81/516 (93/550 il WM) Ecomax Ecomax Ecomax T4i T4i T4i
Kohler
LA MOVIMENTAZIONE IN “ALTO” Sull’onda del rinnovo completo di tutte le gamme Mmt, JCB ha sfruttato a dovere l’introduzione del propulsore Ecomax a coppia elevata e basse emissioni, oltre tutta una serie di modifiche quali, ad esempio, i servofreni a recupero di energia o la minor esigenza di olio nella trasmissione. Nuova anche la ventola di raffreddamento a velocità variabile sui modelli più potenti, il look più aggressivo grazie a cofano e vano motore rinnovati, e la cabina di ultima generazione per aumentare il comfort e la facilità d’uso.
Ecomax T4i
Ecomax Ecomax T4i T4i
ontinuano a crederci, soprattutto in tempo di crisi. JCB sta portando avanti da un paio d’anni il rinnovamento e ampliamento della gamma di macchine per il sollevamento nel settore delle costruzioni, con il lancio di nuovi modelli più efficienti a partire dal risparmio in carburante grazie anche ai nuovi motori Ecomax, il primo motore per applicazioni off-highway che non richiede l’impiego di dispositivi di post-trattamento quali filtri antiparticolato o AdBlue. Così come nell’agricolo, che vede JCB primatista indiscusso del settore sollevamento, anche nel construction la Casa anglosassone vanta una delle gamme di telescopici più ampie, articolate e versatili disponibili sul mercato anche grazie ad allestimenti speciali come, ad esempio, i modelli WM della linea “Wastemaster” per il settore del trattamento rifiuti. RRST
C
Nonostante il nuovo look aggressivo i progettisti non hanno dovuto sacrificare la leggendaria visibilità JCB nella zona del motore. Venendo meno la necessità di installare nel vano motore il Fap non è stato più necessario allungare il passo o la lunghezza del telaio del movimentatore telescopico, il tutto a vantaggio della manovrabilità e degli stretti raggi di sterzata.
Denominatore comune dei nuovi sollevatori è stato il netto miglioramento in manovrabilità, grazie allo stretto telaio, al buon angolo di fine sterzata e alle 3 modalità di sterzata. Un notevole apporto alla visibilità è derivato dalle articolazioni ribassate del braccio e delle barre di protezione del tetto inclinate. Il pedale del freno può essere dotato su richiesta della funzione di stacco trasmissione per una maggiore versatilità durante le operazioni di carico o di rimovimentazione. In materia di sicurezza, va sottolineato il JCB Adaptive Load Control, un sistema di controllo del momento di carico pienamente conforme alla normativa industriale EN 15000 contro il ribaltamento in avanti dei sollevatori a sbraccio variabile.
La gamma movimentatori telescopici JCB contempla oltre 20 modelli per le più diverse applicazioni, costruzioni, agricoltura, rifiuti, industria, ecc: da quelli compatti per l’accesso ai siti più ristretti e difficili (515-40), a quelli “pesanti” fino a una portata massima di 5 tonnellate (con il nuovo 550-80) e altezza di sollevamento di 20 m (con il recentissimo 540-200).
© Costruzioni
SOLLEVATORI TELESCOPICI
NON CASCA IN AVANTI
QUASI UNA GT Maggiore comfort, più informazioni e sicurezza sono i punti forti anche dei nuovi interni cabina. La nuova strumentazione con uno schermo Lcd ad alta risoluzione offre aspetto e sensazioni tipiche del settore automobilistico. Gli interruttori retroilluminati migliorano la visibilità notturna agevolandone il riconoscimento ed è presente un interruttore di sicurezza, che rileva la presenza dell’operatore sul sedile e impedisce l’involontario inserimento della marcia avanti/retro quando l’operatore non è correttamente seduto. La mezza
60 Costruzioni novembre 2013
porta superiore è ora dotata di un modificato meccanismo di chiusura e di sistema di blocco in posizione parzialmente aperta che consente, quando necessario, di tenere aperto il finestrino. Il ventilatore a sette diverse velocità consente di regolare con preci flusso d’aria per il riscaldamento e il condizionamento.
MACCHINE&COMPONENTI Fumare senza filtro I nuovi sollevatori telescopici JCB sono dotati del motore diesel Ecomax Stage III B che con Egr, common rail (2.000 bar) e Vgt riesce a fare a meno di post-trattamento o Fap. In particolare l’aumento della coppia e della potenza ai bassi regimi si traduce in un prezioso vantaggio nelle applicazioni caratterizzate da volumi di produzione elevati. Sul fronte
consumi, grazie al propulsore Ecomax T4i, è possibile ottenere sensibili risparmi di carburante, fino al 10% a seconda delle applicazioni e dei cicli di lavoro, riducendo quindi i costi di esercizio. Inoltre, la mancanza del filtro antiparticolato si traduce in un profilo ribassato del cofano per una visibilità ottimale.
Sopra, da sinistra, il motore JCB Ecomax Stage III B compatto e senza l’ingombro del Fap, la turbina a geometria variabile e la facilità nella pulizia dei filtri e della diagnostica.
novembre 2013 Costruzioni 61
SOLLEVATORI TELESCOPICI Visibilità tuttotondo All’interno della gamma di sollevatori telescopici JCB, i modelli 535-125 e 535-140 HiViz (acronimo per alta visibilità) sono due dei modelli di maggior successo sul mercato italiano. Queste macchine in fase di progettazione hanno enfatizzato la visibilità a 360 gradi sull’area di lavoro, in particolare sul retro della macchina; un risultato ottenuto abbassando di diversi centimetri l’altezza del punto di articolazione dei perni di incernieramento del braccio. Ma non solo: JCB ha ridotto la sezione complessiva del braccio e a un telaio posteriore più compatto. Adottando tutti i miglioramenti recenti apportati alla gamma di sollevatori telescopici JCB, i due modelli HiViz conservano le loro capacità di portata e sollevamento, così come il cambio Powershift e comandi idraulici con configurazione a sforzo ridotto, la trasmissione a convertitore di coppia e freni a disco a bagno d’olio. Con in comune la capacità massima di sollevamento di 3.500 kg, i 535-125 e 535-140 HiViz si differenziano soprattutto per l’altezza massima di sollevamento (12,3 m per il primo e 13,8 m per il secondo), lo sbraccio massimo in avanti (8,1 m contro 9,7 m) e la portata al massimo sbraccio (1.150 e 1.500 kg). Diverse le dimensioni: il 535-125 ha un peso operativo di 9.720 kg, lunghezza, larghezza e altezza di trasporto di 5.800x2.350x2.590 mm; il 535-140 pesa 10.880 kg e le sue relative dimensioni sono 6.230x2.350x2.590. Sono entrambi dotati del motore diesel Ecomax T4i da 4,4 litri con 81 kW di potenza e coppia massima di 516 Nm.
TUTTO SOTTO CONTROLLO LiveLink è il sistema di controllo telematico satellitare offerto di serie da JCB su molti dei suoi modelli. Oltre alla funzione basica di sistema antifurto, LiveLink è in grado di offrire ai proprietari e operatori informazioni su movimenti e posizionamenti della macchina, dati su consumi di carburante, tempi di funzionamento al regime minimo veloce e normale e tempi di funzionamento e spegnimento del motore. La funzione di misurazione del carico motore, ad esempio, registra il carico della macchina sul motore in tre fasce (alto, medio e basso) consentendo l’analisi da parte dell’operatore delle caratteristiche di lavoro della macchina. Tutto ciò consente di gestire le flotte e ridurre i costi di esercizio.
62 Costruzioni novembre 2013
*Agriaffaires + Machi achi chineryZo y ne ** Fonte Xiti, genna aio 2013 0
Hitachi EX355 2000 12587 h
Komatsu WA480-6 2008 5973 h
New Holland LB115 B 2007 3238 h
Caterpillar D6N XL 2006 4500 h
Liebherr ltm 1070 1990 70 T
Hyster H4.00XL-5 1998 4500 h
Iveco 330-36 1991
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DUMPER ARTICOLATI
Sono ancora
RE LEONE DI MATTHIEU COLOMBO
A prima vista si direbbe che i dumper Serie E siano evoluti soprattutto a livello della cabina. In realtĂ , sia il telaio anteriore sia quello posteriore sono di nuova concezione ed ispirati al disegno di quello di modelli top di gamma.
64 Costruzioni novembre 2013
MACCHINE&COMPONENTI IL DUMPER ARTICOLATO SUDAFRICANO, DAL 2003 COSTRUITO ANCHE IN GERMANIA, SI EVOLVE IN SERIE E. SOTTO AL COFANO DEL B30E UN MERCEDES CON SCR, E LA TRASMISSIONE ALLISON
igliorare l’efficienza dei propri dumper puntando in particolare a ridurre i consumi di carburante e incrementare il comfort in cabina per facilitare il lavoro agli operatori. Sono queste le due linee guida seguite dai progettisti di Bell per sviluppare i primi due modelli della Serie E. Il rinnovo della gamma questa volta è partito dal basso con i modelli B25E e B30E. Quest’ultimo è proprio il dumper articolato “italiano”, ossia di quella classe di macchine che offrono il massimo della portata utile su qualsiasi terreno, senza però eccedere i tre metri di larghezza massima per poter essere trasportati su strada con costi ragionevoli. Anzi, per gli articolati con carico utile di 30 t e larghezza massima inferiore ai 3 metri è anche possibile l’omologazione per la circolazione stradale o a carico con limite di 25 km/h e, in alternativa, per la circolazione stradale a vuoto con limite di 40 km/h. Oltre a questo, i nuovi Serie E confermano le motorizzazioni Mercedes, omologate Stage IIIB grazie al sistema SCR (nessun filtro antiparticolato), ma introducono una nuova driveline sviluppata in Casa, la trasmissione Allison e un sistema automatico di blocco trasversale agli assali posteriori caratterizzati da singoli differenziali a slittamento limitato. RRST
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Qui sopra il nuovo Bell B30E esposto in anteprima mondiale allo scorso Bauma di Monaco. In questa occasione è stata presentata anche una speciale versione 4x4 con raggio di sterzata da cava.
DUMPER ARTICOLATI
Il controllo remoto dei Bell tramite rete Gps/Gprs è possibile con il sistema Fleetm@tic offerto di serie. Grazie alla nuova diagnostica dei dumper il nuovo Fleetm@tic dà accesso a più informazioni ed è disponibile anche una App per controllare i mezzi da tablet e smartphone.
GIÙ I CONSUMI COL SOFTWARE Nei grandi cantieri il solo combustibile può rappresentare oltre il 40% dei costi sostenuti da un’impresa. Partendo da questo presupposto, Bell punta da anni alla riduzione dei consumi per incrementare l’efficienza (rapporto tra litro di carburante consumato e m3 di materiale movimentato). Dopo aver scelto per i dumper Serie D la tecnologia di post trattamento Scr, che riduce le emissioni sotto gli standard Stage IIIB grazie a iniezioni di AdBlue (urea), Bell l’ha confermata anche per i modelli Serie E. Sotto al cofano gira quindi il sei cilindri turbodiesel Mercedes OM926LA tarato a 210 kW per il B25E ed a 240 kW per il B30E. Una nuova gestione elettronica integrale della macchina permette di sincronizzare e ottimizzare il lavoro di motore, retarder, driveline, trasmissione e controllo di trazione riducendo ulteriormente i consumi.
66 Costruzioni novembre 2013
I PRIMI DUE SERIE E Modello Motore Potenza netta Coppia max Volume cassone (SAE 2:1) Peso a vuoto Carico utile
B25E OM926LA, Stage 3B 210 kW @ 2.200 rpm 1.120 Nm @ 1.200 – 1.600 rpm 15,0 m³
B30E OM926LA, Stage 3B 240 kW @ 2.200 rpm 1.300 Nm @ 1.200 -1.600 rpm 17,5 m³
19.000 kg 24.000 kg
19.950 kg 28.000 kg
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MACCHINE&COMPONENTI GUARDA IL VIDEO DEDICA TO AI D SERIE E DUMPER I BELL
SPINGE CON L’ALLISON E FRENA Una novità di sostanza per i Serie E è l’introduzione di una nuova trasmissione specifica off road. Si tratta di una robusta Allison 3500 ORS consigliata espressamente per dumper con coppia motrice massima di 1.100 Nm. L’unità ha sette rapporti più la retromarcia. Passando alla forza frenante segnaliamo un freno motore automatico e sistemi di rallentamento “secondari”: un freno motore a decompressione EBV e un retarder idraulico regolabile. A conti fatti la potenza frenante massima è pari a ben 554 kW.
Comfort e tecnologia Il massimo comfort era uno degli obiettivi primi dei progettisti. Il triangolo anteriore delle sospensioni è stato ridisegnato così come i supporti elastici della cabina e l’insonorizzazione della stessa. All’interno è montato un nuovo sedile Isringhausen a sospensione pneumatica e con cintura a 3 punti integrata (se non allacciata inibisce l’avvio). Al posto del cruscotto analogico è ora montato un monitor lcd a colori multifunzione, con comando remoto di tipo automobilistico, che trasmette le immagini riprese dalla retrocamera di serie in automatico. Dal monitor si controllano anche il sitema di pesatura integrato nel cassone e il sistema antiribaltamento.
BLOCCO TRASVERSALE DEGLI ASSALI I nuovi modelli entry level della Serie E hanno uno schema del blocco sospensioni posteriori ispirato ai big della Serie D. Oltre ai freni di servizio a disco (doppio circuito idraulico), segnaliamo un nuovo sistema automatico di ripartizione della coppia (67/33%) tra gli assali posteriori con blocco del differenziale automatico. Ogni assale ha un suo differenziale a slittamento limitato.
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DUMPER ARTICOLATI
Lo stabilimento di Eisenach (tra Francoforte e Lipsia) visto dall’alto. Fondato nel 2003, questo sito produttivo si aggiunge a quello storico della Bell in Sud Africa. Sotto, nella sequenza, tre immagini delle linee produttive.
DAL SUD AFRICA ALLA GERMANIA PER CONQUISTARE IL MONDO La produzione di dumper articolati Bell è iniziata in Sud Africa nel 1984 grazie ad Irvine Bell, fondatore dell’azienda che sin dagli anni Sessanta si era specializzata nella costruzione di mezzi da trasporto. Ispirati a prodotti simili giunti in Sud Africa dall’Europa, i dumper Bell conoscono una rapida evoluzione e nel 1989 fanno parlare di loro grazie al nuovo modello top di gamma B40 da 40 t di capacità di carico utile. Con il
finire dell’apartheid, nel 1994, Bell accede a nuovi mercati come quelli di Nord America ed Europa. Nel 2003, raggiunti i limiti produttivi dello stabilimento sudafricano, l’azienda sceglie di investire costruendone uno in Germania, vicino ai nuovi mercati ed ai principali costruttori di componenti meccanici. Negli ultimi 10 anni il livello produttivo dello stabilimento tedesco non ha raggiunto la produttività immaginata a causa di mutati accordi
commerciali che hanno “chiuso” le porte dei mercati americani al marchio. Dal 2012, però, Bell può nuovamente puntare alle aree del Sud Amercica e Nord America (il più grande mercato di dumper articolati al mondo). Nei prossimi anni quindi, anche grazie al lancio dei modelli Serie E, l’azienda si aspetta una crescita. In Europa è attesa una crescita del 15% già quest’anno rispetto al 2012.
PRONTI A FARE I NUMERI IN G ERMANIA La prima pietra dello stabilimento tedesco è stata posata nel gennaio 2003 e il primo dumper prodotto in Europa è marchiato ottobre 2003. Segno che Bell non dorme certo sugli allori e non ama lasciarsi fuggire le occasioni per crescere. Il CEO di Bell, Gary Bell, ha commentato in questo modo l’anniversario di Eisenach:
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“Produciamo in Europa da 10 anni e abbiamo avuto modo di valutare l’investimento fatto. La qualità costruttiva ottenuta è molto elevata. Possiamo dire che 10 anni fa abbiamo fatto una buona scelta. Questo ci ha permesso di cogliere delle opportunità negli anni passati e ci garantisce ottime prospettive”.
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ESCAVATORI CINGOLATI
STRADA
facendo
PROGETTATO NEL PAESE DEL SOL LEVANTE, IL NUOVO KOMATSU PC138US-10 NASCE ANCHE IN ITALIA GRAZIE A UNA NUOVA LINEA DI PRODUZIONE INAUGURATA A ESTE (PD).
I CANTIERI, IN CUI LO SPAZIO VITALE È MINIMO, SONO IL SUO PANE DI MATTHIEU COLOMBO
ello scorso numero vi abbiamo anticipato che ad Este saranno costruiti nuovi escavatori cingolati. Il primo di questi è il nuovissimo modello short radius PC138US-10 presentato in anteprima assoluta allo scorso Bauma. Il nuovo modello è stato progettato in Giappone, dove la sua produzione è partita a inizio 2013 sulle stesse linee di produzione che sino a ieri sfornavano il precedente modello Serie 8. In parallelo, in Italia, nello stabilimento noto al mondo per la produzio-
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ne delle macchine della gamma Utility, è stata allestita una linea di produzione che replica quella giapponese e che realizzerà i nuovi Serie 10 da 14 t per il mercato europeo. In queste pagine, vi presentiamo proprio la macchina “made in Italy” che, grazie al raggio di rotazione contenuto della torretta, riesce a ruotare completamente nella larghezza di una carreggiata standard (3,5 m) nonostante il braccio senza brandeggio. RRST
MACCHINE&COMPONENTI
Nelle immagini di questa pagina il Komatsu PC138US-10 lavora alle opere di finitura di una stazione di esazione autostradale. A destra, il disegno evidenzia come il nuovo escavatore riesca a lavorare in spazi molto compatti in proporzione alle prestazioni che assicura. Forza di strappo e penetrazione sono rispettivamente di 9.319 daN e 6.180 daN.
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Data la torretta short radius è corretto sottolineare i ristretti spazi d’azione possibili con il PC138US-10. È altrettanto importante ricordare che si tratta di un vero e proprio escavatore e con questo intendiamo dire che il braccio monoblocco (a richiesta la versione posizionatore con zavorra addizionale) è fisso e non brandeggia rispetto alla torretta. La completa rotazione della macchina in appena 3.460 mm è possibile grazie ad un richiamo del braccio importante. Oltre al suddetto braccio triplice, la macchina è personalizzabile con i pattini dei cingoli in gomma “road liner” e con la lama dozer. Rispetto al precedente modello Serie 8, il PC138US-10 si differenzia essenzialmente per il nuovo motore Stage IIIB (vedi pagine seguenti) e per una nuova gestione elettronica. Nel 2005 abbiamo anche realizzato un WalkAround (allora Depliant Macchine) del modello Serie 2 sul numero di giugno: Costruzioni n. 583.
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Nella foto a sinistra evidenziamo la tipica e robusta porta Komatsu ad apertura scorrevole che permette all’operatore di uscire dalla cabina in ogni situazione operativa, anche se a filo muro.
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ESCAVATORI CINGOLATI
COMPATTO MA VERSATILE
LA CABINA È DA GRANDE Rispetto al modello Serie 8 in cabina poco cambia e, per una volta, verrebbe da dire che è un bene. La Safe SpaceCab del PC138US-10 non sembra una cabina di un modello short radius perché garantisce tutto lo spazio e il comfort necessario all’operatore. Il livello sonoro interno è di 72 dB(A), il climatizzatore è di serie così come la radio con presa jack per leggere file mp3, il sedile a sospensione pneumatica e la telecamera posteriore. A richiesta sono disponibili protezioni esterne FOPS. L’elettronica permette all’operatore di scegliere tra sei modalità operative: Economy, Standard, Power, Lifting e, per lavorare al meglio con le attrezzature idrauliche (10 memorizzabili per nome con relativa portata) Attachment Economy o Attachment Power.
A destra, il separatore acqua gasolio con spurgo e pompa di reinnesco ben accessibili.
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A destra, il vano posteriore sinistro che dà accesso al filtro dell’aria estraibile da terra. In primo piano il condensatore del climatizzatore e dietro, montati in parallelo, gli scambiatori di refrigerante, olio idraulico e il radiatore del gasolio. La ventola di raffreddamento è aspirante. Sul fondo, protette da una copertura plastica, le due batterie da 72 Ah.
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Sopra, il vano motore visto dall’alto. La cura costruttiva è evidente: turbo protetto da contatti accidentali, isolanti termici fissati con borchie, centralina ECU (nel tondo) lontana dal motore e fissata su supporti elastici. La targhetta conferma che si tratta di un 138 “made in Este”.
Stage IIIB senza filtro antiparticolato A differenza di altri motori con frazionamento molto simile e montati su mmt, il Komatsu SAAD95LE-6 non ha bisogno di Dpf per rispettare le normative antinquinamento correnti. Il quattro cilindri da 3,26 litri di cilindrata, con turbo a flusso variabile (valvola a controllo elettronico), iniezione common rail da 160 Mpa, ricircolo dei gas di scarico raffreddato e controllato elettricamente, abbatte infatti le emissioni con il sistema KDOC, ovvero un normale catalizzatore ossidante realizzato con metalli nobili. La potenza massima netta erogata è di 69,7 kW a 2.050 giri/min, ossia 150 giri in meno rispetto al PC138US-8.
MANUTENZIONE EASY Come per tutte le Komatsu con i nuovi motori Stage IIIB, anche per il PC138US-10 è disponibile la formula Komatsu Care, che garantisce quattro tagliandi gratuiti (olio, filtri, analisi olii e walk around inspection compresi) a 500, 1.000, 1.500 e 2.000 ore entro i primi tre anni di vita della macchina. Sono da effettuare presso officine e centri Komatsu. Anche il Komtrax (Gps/Gprs) è di serie. Ha nuove funzioni.
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13,7 ton 2,62 ton 69,7 kW SAA4D95LE-6 3,26 litri 4 95 x 115 mm 2.050 giri/min 7,86 m/s 4 conv CR 3 esterno raffreddato Doc Stage IIIB turbo portata variabile 242 l/min LS positive centro chiuso comp. 34,8 Mpa 2,9-5,1 km/h 11 rpm 2.880 mm 1.990 mm 4.600 mm 2.500 mm 5.480 mm 4.900 mm 8.180 mm 6.840 mm 9.319 daN 6.180 daN 1.480 mm 2.490 mm 2.490 mm 500 mm 12.258 daN 2.850/2.810 mm 2 x 72 Ah 60 A 200 litri 69 litri
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ESCAVATORI CINGOLATI
Komatsu PC138US-10 in numeri Peso operativo Cap. soll. (360°, 0h, 4,5m) Potenza netta Motore Komatsu Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR controllo elettronico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Velocità traslazione Velocità rotaz. torr. Passo Carreggiata Braccio monoblocco Penetratore Profondità di scavo Prof. al plinto Distanza scavo a terra Altezza di carico Forza strappo Forza penetrazione Sbalzo post. torr. Largh. torretta Larghezza cingoli Suole Forza di trazione alla barra Alt. braccio/cab Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Serbatoio idraulico
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Ecomondo 2013 Il salone dedicato al riciclo e alla green economy colleziona numeri pi첫
Pale gommate La Case 721F Waste Handler al lavoro in Francia nella raccolta e riciclaggio rifiuti
Anniversari
IN QUESTO NUMERO...
novembre 2013
A un anno dal sisma, Mantovanibenne celebra i 50 anni con una nuova sede
DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R
NEWS
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO
Le bonifiche chiedono attenzioni
www.sigeaweb.it
“D
Donatella Giacopetti dell’Unione Petrolifera e Corinna Cereda di Vitali Demolizioni Speciali. Il dibattito ha messo in evidenza alcuni punti centrali del procedimento di bonifica che andrebbero affrontati al più presto per rimettere in moto un’attività fondamentale per lo sviluppo sostenibile del territorio italiano, tra cui: la costruzione di banche dati pubbliche a sostegno delle buone pratiche di rigenerazione dei territori compromessi sul piano ambientale; la
Appuntamento fisso con la formazione Le bonifiche al centro dei prossimi programmi di Sigea, Società Italiana di Geologia Ambientale. Dal 26 al 28 marzo 2014, a Roma, è previsto infatti il corso di aggiornamento professionale intitolato “La Bonifica dei Siti Inquinati” organizzato con il patrocinio di Catap e Fidaf. Diventato ormai un appuntamento fisso annuale dal 1998, l’iniziativa si prefigge di informare e aggiornare i partecipanti sulla procedura della bonifica dei siti inquinati, secondo un approccio pratico/applicativo: dopo un’introduzione sulla normativa nazionale, saranno illustrati gli aspetti relativi alla caratterizzazione e bonifica/messa in sicurezza d'emergenza dei siti sia a livello regionale sia nazionale (SIN), mettendo l’accento sulle esperienze dei docenti in diversi contesti, mediante casi di studio concreti. Le lezioni saranno tenute da esperti appartenenti ai seguenti enti pubblici e privati: Istituto Superiore di Sanità, Università di Milano, Arpa Lazio, Università La Sapienza di Roma-Dipartimento di Chimica, Inail, Ispra, Irsa, Invitalia Attività Produttive, Golder Associates, Earthwork Professionisti Associati.
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semplificazione normativa da parte del Ministero e regolamentativa, da parte anche delle Regioni, per ridurre gli attriti tra gli attori coinvolti nella procedura stessa; l’attuazione di una piena integrazione tra la normativa ambientale e la normativa urbanistica per evitare di attivare procedure parallele che inevitabilmente si scontrano in alcuni passaggi e rendono incerto l’intero sistema di trasformazione delle aree; la richiesta al Governo di approvare una
Legge sulle demolizioni che si inserisca positivamente nella procedura; la promozione di meccanismi di incentivo alla rigenerazione delle aree inquinate (premialità, fiscalità, ecc...) e dell’uso degli Accordi di Programma per superare alcune difficoltà specifiche dei territori nei quali insistono le aree di intervento; la ripresa dei lavori sulla Direttiva del Suolo nel prossimo semestre di presidenza italiana della Commissione Europea. www.nad-italia.it
Concentrati sul ricambio Un sito web completamente rivisto e importanti novità non solo nei prodotti, ma anche nei servizi. Global Parts, specializzata nella fornitura di attrezzature (attacchi rapidi e benne) e accessori (sistemi brevettati di denti per benne) per mini escavatori, mini pale, escavatori, buldozer e pale, si è specializzata sempre più nel servizio di ricambistica: è in grado infatti di fornire sia ricambi di usura (denti, sottocarro, filtri, punte martelli, batterie, olio, protezioni benne, sottolama, cingoli in gomma, utensili fresatura), sia ricambi specifici per mmt, dalle parti motore alle cabine, dai sedili alle pompe idrauliche.
www.globalparts.it
ismissioni, bonifiche e rigenerazioni: protagonisti a confronto”. questo il titolo della tavola rotonda promossa a Ecomondo da Nad (Associazione Nazionale Demolitori Italiani). Nel corso dell’incontro si sono confrontati Maurizio Massaia, presidente Nad, Manuel Marangon di Eni Syndial, Fabio Chiaravalli di Sogin, Igor Villani della Provincia di Ferrara, Laura d’Aprile di Mattm Ispra, Sergio Varisco della Regione Lombardia,
DEMOLIZIONE&RICICLAGGIO
Produttività in forma compatta n nuovo frantoio a mascelle nel panorama della frantumazione. Si chiama Premiertrak 300 ed è la nuova macchina firmata POWERSCREEN, presentata di recente in occasione di una dimostrazione in presenza di distributori e clienti. Il nuovo frantoio utilizza una camera di frantumazione a mascelle di 1.000 x 600 mm, in grado di produrre fino a 280 t/ora di materiale frantumato. Dotato di alimentatore Grizzly (VGF) vibrante o di un grande pre-vaglio ad azionamento idraulico indipendente, offre prestazioni di rimozione di
U
materiali fini migliorate: entrambe le opzioni sono a controllo proporzionale in funzione del carico del motore. La macchina vanta inoltre un nastro trasportatore estensibile con ripiegamento idraulico e altezza del cumulo di stoccaggio di 3,1 m. Da
N EWS
segnalare anche il nuovo design dello scivolo di bypass che integra una
Sapere italiano in Europa a ricerca italiana riconosciuta e premiata a livello europeo. Holonix, spin-off del Politecnico di Milano specializzata nel Product Lifecycle Knowledge, è diventata partner tecnologico dell’importante progetto di ricerca europeo Premanus, iniziativa cofinanziata dalla UE all’interno del Settimo Programma Quadro di sviluppo e ricerca tecnologici, e finalizzata allo sviluppo di una piattaforma software che semplifichi il fine-vita dei prodotti e ottimizzi i processi decisionali, legati a questo momento, in
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termini di rigenerazione, riciclo dei materiali o riutilizzo degli stessi. Il progetto nasce con l’obiettivo di ottimizzare la gestione dei prodotti giunti a fine-vita e vede la partecipazione sia di università come il Politecnico di Milano e la Loughborough University, sia di gruppi industriali, tra cui il Centro Ricerche Fiat (rigenerazione motori), Skf (rigenerazione turbine eoliche) e Remedia (gestione rifiuti tecnologici). HOLONIX, in sostituzione a Sap, si occuperà di definire e implementare i requisiti dell’architettura della
piattaforma software. In virtù di questa collaborazione, la società italiana ha potuto implementare la piattaforma Premanus all’interno di i-Like, la più avanzata soluzione a
paratoia per deviare il materiale dal nastro laterale a quello principale senza dover montare un apposito passaggio sul fondo del vaglio. Disponibile nelle versioni con motore Tier 3/Stage IIIA CAT C9 Acert da 205 kW o Tier 4 Final Scania DC9 80A da 202 kW, ha ingombri compatti e un peso di circa 33.000 kg che ne facilitano il trasporto. www.powerscreen.com
moduli per la gestione dell’intero ciclo di vita dei prodotti sviluppata da Holonix stessa, e potenziare il modulo iLike Reusing and Recycling volto a fornire la valutazione relativa ai materiali e ai componenti da riciclare o da rifabbricare. “In un periodo, come quello attuale, di assoluta attenzione ai costi e alle risorse, poter contare su una soluzione che, in maniera scientifica, dia delle direttive su come gestire al meglio il finevita di un prodotto è un valore aggiunto e un asset competitivo senza precedenti“, afferma l’ing. Jacopo Cassina di Holonix (nella foto). www.holonix.it
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NEL BUIO DANIELA STASI
MOBILITÀ SOSTENIBILE
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Tra le novità di Ecomondo 2013, il progetto H2R - Mobility for Sustainability, il primo salone dedicato alla sostenibilità dell'energia, della mobilità e dell'auto. Promosso da Cnr, Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) e Cirps (Centro interuniversitario per lo sviluppo sostenibile della Sapienza Università di Roma), si prefigge lo scopo di proporre un confronto di alto livello tra la ricerca indipendente e i maggiori gruppi industriali dell’auto e dell’energia.
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Sullo sfondo, l’ingresso del quartiere fieristico di Rimini. Nelle due sequenze fotografiche, alcuni scorci di Ecomondo 2013. In particolare nelle prime due foto in alto, sono immortalati l’inaugurazione del salone e lo stand del Museo del Riciclo, mentre in basso da sinistra gli stand di Waste Recycling, del Gruppo Fiori e quello della rappresentanza delle aziende svedesi.
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ECOMONDO 2013
Una luce
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO IN UN PERIODO DI RECESSIONE COME QUELLO ATTUALE,
COLLEZIONANDO NUMERI POSITIVI.
ED ECOMONDO SI RICONFERMA
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A REMARE CONTROCORRENTE
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LA GREEN ECONOMY CONTINUA
TESTIMONE E FARO na proposta concreta per un futuro anti crisi, orientato alla cultura dell’efficienza nell’utilizzo e nel riutilizzo di materie ed energie. È stata rappresentata dalle più di 1.000 aziende italiane ed estere che hanno preso parte a Ecomondo e alle altre rassegne organizzate in contemporanea ai primi di novembre negli spazi di Rimini Fiera, tutte dedicate al sistema ambiente (Key Energy, Cooperambiente, H2R, Sal.Ve. e Key Wind). L’affluenza di visitatori professionali ha segnato un record, ben 93.125, il 10,4% in più rispetto al 2012. Il dato assume ulteriore rilevanza se si pensa che le manifestazioni hanno conosciuto un incremento annuo di visitatori di oltre il 10% annuo. Durante gli Stati Generali della Green Economy, inaugurati dal ministro dell’ambiente Andrea Orlando e chiusi dal ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato, sono stati presentati i documenti di indirizzo verso lo sviluppo e la crescita, frutto del lavoro svolto da 66 organizzazioni di imprese. Nelle pagine successive invece alcune tra le novità presentate dalle aziende del settore delle mmt e delle attrezzature per la demolizione e il riciclaggio. RST
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Nella sequenza a lato, alcune delle aziende presenti all’ultima edizione di Ecomondo. Dall’alto: Demiced, Palfinger Italia, Trevi Benne e Cmb (nel medesimo stand), Mantovanibenne, Dieci ed Emiliana Serbatoi.
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www.camssrl.it
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TAGLIO CONTINUO Un prodotto completamente nuovo per il mercato italiano, che va a incrementare ulteriormente la già elevata versatilità delle macchine da demolizione radiocomandate firmate Brokk. È il nibbler PPC 120 di Darda (azienda del Gruppo Brokk) pensato per il taglio continuo di materiali ferrosi. In sostanza, funziona come le forbici e, a differenza di una tradizionale cesoia, consente di tagliare tubi e lamiere con una maggiore profondità. Pesa 190 kg, ha una larghezza di apertura di 120 mm e una forza di taglio di 662 kN. © Costruzioni
A Ecomondo, ogni anno, Cams presenta un nuovo prodotto. Nel 2013 è toccato al rinnovato UTM 30.07 (chiamato “cucciolo”), l’impianto mobile di frantumazione totalmente gestito da una centralina elettronica: grazie a un PLC infatti si può invertire automaticamente il senso di rotazione dei motori per liberare la camera di frantumazione da eventuali corpi tenaci. La tramoggia di carico alimenta per caduta il frantoio, senza l’ausilio del tradizionale alimentatore, mentre la bassa velocità di rotazione degli alberi contribuisce a ridurre sia l’inquinamento acustico sia quello dato dall’emissione di polveri. Con un peso di 11.500 kg, l’impianto è dotato del trituratore FTR 750 con una bocca di 750 x 900 mm.
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ECOMONDO 2013
U N CUCCIOLO DALLA BOCCA GRANDE
www.brokk.com/it
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO Studiato ad hoc dei rifiuti Lo stand JCB era tutto declinato al settore della raccolta e del riciclaggio dei rifiuti. In bella mostra infatti la gamma di macchine con allestimenti “Wastemaster” con soluzioni studiate ad hoc per queste applicazioni (soprattutto sul versante sicurezza per garantire l’incolumità del mezzo e dell’operatore). In prima linea, in particolare, il nuovo JS20MH da 20 tonnellate, il primo movimentatore di materiali JCB dedicato specificamente a questo settore. Alimentato da un motore da 97 kW e dotato di un braccio diritto di 5,7 m (che può essere dotato di avambraccio a collo d’oca da 4 m o di un avambraccio per movimentazione materiali da 3,6 m), presenta un carro totalmente riprogettato, una torretta di rotazione in posizione centrale (per una maggiore stabilità), un riduttore di rotazione (per una maggiore precisione di rotazione durante le
www.cgt.it
CARRO PIÙ LARGO, MAGGIORI PRESTAZIONI A Rimini nello stand del Gruppo Liebherr i riflettori erano puntati sull’LH 26 M Litronic, equipaggiato con un robusto carro, più largo rispetto a quello dell’LH 24 M. I vantaggi? Maggiori portate e sbracci e, nel contempo, un’elevata stabilità. L’efficienza nei consumi e le prestazioni di movimentazione sono migliorate e incrementate grazie alle più recenti tecnologie sviluppate da Liebherr in materia di motori e di idraulica. Ecco qualche numero: 55.800 kg di peso operativo e una potenza di 110 kW. Da evidenziare anche l’ampia gamma di attrezzature disponibili, dai polipi alle benne mordenti per materiali sciolti, dalle pinze per legname fino alle benne selezionatrici.
www.liebherr.com
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Accanto ai Cat, in prima fila nello stand CGT la nuova generazione di macchine Komptech. Il costruttore tedesco, infatti, dopo due anni di ricerca e sviluppo, ha recentemente lanciato un nuova linea contraddistinta dal marchio Green Efficiency, caratterizzata da tecnologie di propulsione innovative in grado di assicurare standard più elevati di efficienza energetica. Tra le peculiarità principali: un maggiore impiego di fonti di energia rinnovabile, una migliore efficienza nella triturazione e nello scarico del materiale a favore di un minore consumo energetico, e ridotte emissioni grazie all’impiego delle ultime tecnologie di filtraggio dei gas di scarico. La linea Komptech Green Efficiency al momento comprende: il frantoio mobile Crambo, il vaglio elettrico Cribus e il trituratore statico Terminator.
www.jcb.it
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L’EFFICIENZA SI TINGE DI VERDE
operazioni di carico) e una cabina sollevabile idraulicamente per il caricamento dei container. Da segnalare infine il ventilatore con possibilità di inversione del senso di rotazione accompagnato da un radiatore a maglie larghe.
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PENSATA PER LA MOVIMENTAZIONE INDUSTRIALE È l’EXP 5015 la nuova macchina presentata da Solmec a Rimini. Studiata e costruita appositamente per la movimentazione industriale, è caratterizzata da un nuovo design rispetto ai modelli precedenti, può montare bracci con raggio d’azione da 7 a 9 m e presenta una dotazione standard completa: dalla ventola di raffreddamento termostatata alla griglia di protezione vetro cabina, dal limitatore di carico alle valvole di sicurezza su tutti i martinetti. Il basso impatto ambientale è garantito dal nuovo motore TCD 3.6L4T4i (Tier 4i) da
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74 kW a 2.300 giri/min con catalizzatore DVert a emissioni controllate e gestione elettronica dell’iniezione.
www.solmec.it
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO VF Venieri si è presentata a Ecomondo con la sua divisione Venieri Commerciale focalizzando l’attenzione non tanto su una nuova gamma, bensì su tutta la sua offerta commerciale. Quest’ultima comprende, al di là delle pale e delle terne a marchio Venieri, anche i compattatori, i rulli, le vibrofinitrici, le piastre e i vibrocostipatori del gruppo svizzero Ammann, i micro-mini-midi escavatori, i martelli demolitori, le pinze per demolzione, le torri faro, i minidumper e i trasportatori cingolati firmati Yanmar. La presenza a Ecomondo voleva essere infatti occasione per ribadire la propria forza distributiva e ricordare all’utenza i propri servizi di noleggio e di assistenza (suddivisa in tre livelli differenti a seconda dei servizi offerti), ad hoc anche per il settore del riciclaggio rifiuti.
www.vf-venieri.com
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IL SERVIZIO OLTRE AL PRODOTTO
Restyling formale e sostanziale Alla vetrina riminese Vtn ha presentato la nuova gamma di cesoie Serie CI, completamente rinnovata nella forma e nella sostanza. In pratica ai cinque modelli precedenti, ne sono stati aggiunti altri quattro (CI1000, CI2000, CI3000, CI4500) con un peso che spazia da 1.190 a 4.600 kg, quindi pensati per escavatori da 13/20 a 38/55 t (l’intera gamma si presta ora a essere montata su mezzi da 2,5 a 110 t con applicazione al posto benna o al posto avambraccio). Tra le principali caratteristiche: la struttura in Hardox 400 e un gruppo rotazione che agevola la tenuta di posizione dell’attrezzatura. Le nuove cesoie sono anche dotate di serie della valvola velocizzatrice per cicli di lavoro più brevi, di coltelli con profilo trapezoidale per una migliore linea di taglio e del nuovo kit registro sulla ganascia, che consente la regolazione dei giochi senza intervento manuale.
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www.vtneurope.it
GAMMA ETEROGENEA
In prima fila nello stand riminese di Wacker Neuson le new entry presentate al Bauma. In particolare, l’attenzione era focalizzata sull’escavatore giro sagoma EZ17 (nella foto in alto), di cui abbiamo già parlato su Costruzioni di giugno (numero 671, pagina 113). Grande interesse anche per il martello elettrico EH 100 (nella foto più sotto) in grado di abbinare la potenza di 100 J d’energia di percussione per colpo a un rapporto peso/potenza di 32 kg.
www.wackerneuson.it
Scopri la nuova macchina Case presentata a Ecomondo nella pagina successiva.
PALE GOMMATE
Selezionata tra le
MIGLIORI IL GRUPPO FRANCESE VEOLIA ENVIRONNEMENT HA SCELTO LA CASE 721F WASTE HANDLER COME NUOVA PALA GOMMATA PER I SERVIZI DI RACCOLTA, RICICLAGGIO E SMALTIMENTO RIFIUTI. GLI ITALIANI L’HANNO POTUTA VEDERE ALL’ECOMONDO DI RIMINI DI
MATTHIEU COLOMBO
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO ra le macchine esposte a Ecomondo, la Case 721F Waste Handler ha guadagnato la nostra attenzione perché selezionata da Veolia Environnement, per la divisione francese specializzata in servizi di raccolta, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti (circa 360 siti operativi). L’accordo con il gruppo francese prevede la fornitura di questa 721F per i prossimi 5 anni. Ai tecnici di Veolia Environnement è piaciuto il bilanciamento della macchina garantito dal motore montato oltre l’assale posteriore e la tecnologia Scr con AdBlue che permette di abbattere le emissioni inquinanti senza un Dpf, e quindi senza le elevate temperature necessarie per la rigenerazione del filtro, che in talune applicazioni di riciclaggio può costringere a pause operative. Nelle seguenti pagine vediamo qual’è l’allestimento di serie per l’Italia della 721F Waste Handler. RST
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C HI È VEOLIA E NVIRONNEMENT Il gruppo francese Veolia ha quattro divisioni: acqua, rifiuti, energia, trasporti. Quella dedicata ai rifiuti si chiama Veolia Propreté e nel 2011 ha fatturato 3,5 miliardi di euro. Solo in Francia, questa divisione opera con 371 punti di raccolta, 154 centri di smistamento e riciclaggio, 47 impianti di trattamento termico. Sempre nel 2011, Veolia Propreté ha raccolto 12.250 kt di rifiuti, ne ha trattate 18.639 kt e valorizzate 5.532 kt sotto forma di nuovi materiali. Ha inoltre prodotto 1.822 GWh di energia termica e 1.385 GWh di energia elettrica.
TUTTE L SPECIFIC E H DELLA C E ASE
721F WH
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PALE GOMMATE
La griglia protettiva del parabrezza della 721F Waste Handler fa parte delle 16 protezioni offerte di serie così come la “Case Quiet Cab”. A richiesta si può avere sterzo joystick e la telecamera posteriore (nel tondo).
Nell’immagine sopra si possono notare le protezioni integrali dei cilindri di sollevamento bracci. La macchina presentata in fiera aveva bracci standard con cinematismo Z, ma sono disponibili anche bracci lunghi con cinematica XR e XT.
QUANDO IL GIOCO SI FA DURO Le nuove pale gommate Waste Handler 621F e 721F di Case sono state sviluppate sulla base dei rispettivi modelli standard. Per il mercato italiano, le nuove macchine per il settore del riciclaggio vengono offerte con un allestimento completo ma personalizzabile in base alle esigenze operative. La 721F Waste Handler presentata a Ecomondo, offre di serie (montati in linea di produzione): assali heavy duty con differenziali a centro aperto e quello anteriore autobloccante al 100% (dimensionati per lavorare con pneumatici pieni opzionali), pacchetto protezioni composto da 16 pezzi, sistema di raffreddamento heavy duty con scambiatori di calore a maglia larga e griglie esterne a trama più fitta, prefiltro dell’aria ciclonico con eiettore. Tra gli allestimenti a richiesta segnaliamo, in luogo del classico 4 mar-
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ce, la trasmissione a 5 marce Proshift che include il convertitore di coppia con blocco lock up automatico che si inserisce già dalla seconda marcia (maggior efficienza e 12% in più di potenza disponibile) e la funzione di accostamento Power Inch per il posizionamento del caricatore con la precisione di una trasmissione idrostatica mantenendo la spinta di una classica trasmissione con convertitore di coppia; senza il rischio che la macchina arretri sulle pendenze. Per rispondere a esigenze specifiche si possono anche scegliere un prefiltro aria a bagno d’olio per impieghi prolungati in zone molto polverose e un prefiltro supplementare dell’aria di ventilazione cabina (la cabina è già pressurizzata P2 ed ha un filtro di serie che trattiene il 94% delle particelle sospese nell’aria) che può montare diversi moduli in serie, incluso uno ai carboni attivi.
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CONTRO L’INTASAMENTO
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Per garantire la massima produttività in ambienti polverosi, le Case 621F WH e 721F WH montano scambiatori di calore a maglie larghe e ventola idrostatica con senso di rotazione reversibile. Nella sequenza a lato evidenziamo (da destra) la microgrigliatura delle cofanature laterali con finestra di verifica livelli a sportello chiuso, il cofano superiore del “cooling cube” a profilo bombato per evitare il deposito di materiali e le guarnizioni supplementari sui profili degli scambiatori.
Sopra, in grigio, la protezione del serbatoio carburante montata sotto telaio.
Qui sopra i fari anteriori e posteriori della versione a norma CE con le protezioni supplementari di serie. Sopra, a destra, la box BM Air di aspirazione opzionale che permette di montare prefiltri aria per la cabina.
Per la applicazioni Waste si montano spesso benne maggiorate in ragione del peso specifico interiore dei materiali movimentati. La macchina in fiera montava una benna autoribaltante.
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Le Case 621F e 721F sono compatibili con biodiesel al 20%, una caratteristica importante per il mercato nordamericano.
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Le protezioni tra telaio anteriore e posteriore sono montate in linea di produzione.
Nella sequenza, da sinistra, le tubazioni d’olio idraulico per la movimentazione bracci protette con maglia metallica, il carter di protezione tra chassis anteriore e assale e una delle due strisce gomma/ferro che proteggono la base dei cilindri di sollevamento da scorie espellendole a ogni sollevamento bracci.
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ANNIVERSARI
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DI
DANIELA STASI
Rinascere
A 50 ANNI 88 Costruzioni novembre 2013
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO Sullo sfondo, il nuovo stabilimento produttivo Mantovanibenne ricostruito dopo il sisma dello scorso anno. Nelle prime quattro foto della sequenza, alcuni momenti del cinquantesimo dell’azienda svoltosi il 28 settembre: nelle immagini è ben visibile il presidente, l’Ing. Alberto Mantovani. Nell’ultima foto a destra uno scorcio degli interni dello stabilimento.
IN UN ROMANZO SAREBBE UNA FENICE, CAPACE DI RISORGERE DALLE PROPRIE CENERI. NELLA REALTÀ, MANTOVANIBENNE È UN ESEMPIO DI FORZA E VITALITÀ: A UN ANNO DAL SISMA, HA CELEBRATO I 50 ANNI
n evento per celebrare due tappe fondamentali, che rimarranno scritte nella storia di Mantovanibenne e che ne riscriveranno il futuro. Lo scorso 28 settembre, l’azienda di Mirandola, nel modenese, ha accolto oltre 500 persone, tra clienti, rivenditori, fornitori, autorità, amici e parenti per celebrare i cinquantanni di attività e, nel contempo, inaugurare il nuovo stabilimento produttivo, ricostruito in seguito al sisma del maggio 2012. Ad aprire le porte della nuova sede, i padroni di casa:
U
il presidente Ing. Alberto Mantovani, insieme al figlio Paolo, direttore commerciale e marketing, e alla figlia Roberta, direttore amministrativo. Protagonista della giornata, Alberto Mantovani, che ha sfogliato l’album delle memorie di Mantovanibenne dal 1963 a oggi, condividendo con i presenti i ricordi personali e aziendali collezionati nel corso degli anni. Il suo intervento, generoso di emozioni, ha confermato al folto pubblico l’innata passione per la propria attività. RST
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E INAUGURATO LA NUOVA SEDE
ANNIVERSARI
DOPO LA TEMPESTA...
TANTI AMICI ANCHE ONLINE
Come anticipato, Alberto Mantovani ha ricordato le tappe salienti della storia cinquantennale dell’azienda: aneddoti divertenti, l’espansione commerciale in Francia, Bulgaria, Cina e Germania, e i momenti difficili. Uno su tutti, il terremoto che ha fortemente danneggiato l’azienda causando danni per più di otto milioni di euro: pochi giorni di fermo tra le due scosse del 20 e 29 maggio 2012 e poi, nonostante le difficoltà oggettive, l’azienda è ripartita garantendo ai clienti il consueto servizio. Basti ricordare la cesoia di 20 tonnellate progettata e realizzata nei container, lo stabilimento interamente operativo dal luglio scorso e i locali commerciali resi agibili in breve tempo. Il finale, come già ribadito, è lieto: la famiglia Mantovani, con coraggio, impegno e professionalità, ha ristrutturato, demolito e ricostruito pietra su pietra ciò che il sisma ha distrutto.
Mantovanibenne è stata tra le prime aziende italiane produttrici di attrezzature per la demolizione e il riciclaggio a innovare il proprio modo di comunicare e ad abbracciare il web come strumento per avvicinarsi ai suoi clienti. Lo dimostrano il sito web rinnovato di recente e le pagine Facebook aziendali costantemente aggiornate con foto delle attrezzature al lavoro e news fresche di giornata. Non è tutto: l’azienda è molto attiva anche su Twitter e YouTube.
www.mantovanibenne.com
DOVE OSANO LE AQUILE La foto qui a lato ritrae la cesoia SH2000 Eagle II progettata e prodotta subito dopo il terremoto: ha una lunghezza di 6 m, un peso di 21.000 kg, un’apertura di 1.200 mm ed è adatta a escavatori da 170-200 t (posto benna) e da 110-150 t (posto braccio). Oltre a questo modello, particolarmente significativo per la storia aziendale, come ben si sa, la gamma Mantovanibenne annovera diversi altri prodotti per la demolizione (pinze, frantumatori fissi e rotanti, multisystem), il riciclaggio (demolitori selezionatori, benne vagliatrici), la lavorazione e la movimentazione di rottami (cesoie, benne polipo), il segmento pali e fondazioni (scapitozzatori) e infine lo scavo (benne di diversa tipologia e attacchi rapidi).
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO Terre mosse estrema difficoltà. Tra gli obiettivi: la facilitazione dell’accesso ad agevolazioni fiscali e finanziarie alle imprese facenti parte della rete e la partecipazione a
programmi di ricerca ed innovazione in collaborazione con università e centri di ricerca pubblici e privati.
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L’azienda mirandolese fa parte di Terre Mosse (www.terremossemilia.it), la rete di 35 imprese emiliane dei settori più vari (dall’alimentare alla meccanica) che, dopo essere state pesantemente danneggiate dal recente sisma, hanno mantenuto la loro presenza sul mercato pur lavorando in condizioni di
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Presidente Mantovanibenne
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ANNIVERSARI Ing. Alberto Mantovani
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Cinquanta anni di attività e un nuovo stabilimento di produzione, storia e futuro: quali parole sceglierebbe per riassumere questo nuovo capitolo di Mantovanibenne? Il terremoto che ha devastato il nostro stabilimento e lo stop produttivo di oltre un anno, non ha frenato la nostra presenza sul mercato ma ovviamente l’ha ridotta, garantendo comunque i servizi post vendita e la ricambistica. È stato difficile ma grazie all’impegno delle nostre maestranze non abbiamo perso il contatto con i nostri clienti. Il 28 settembre all’inaugurazione della prima parte dello stabilimento, abbiamo visto una grande partecipazione di clienti italiani e stranieri oltre ogni nostra aspettativa, abbiamo capito di essere apprezzati per quello che abbiamo fatto in oltre mezzo secolo di attività.
Quali sono state le tappe fondamentali dal 1963 a oggi? Dopo i primi trenta anni dedicati alla produzione di benne per escavatori e per pale caricatrici e ripper, l’ultimo ventennio l’abbiamo dedicato allo sviluppo e alla produzione di attrezzature per la demolizione e il riciclaggio del cemento e del ferro. La produzione di benne continua nel nostro moderno stabilimento di Kavarna in Bulgaria.
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Al di là dell'aspetto produttivo e tecnologico, cosa vi aspettate dal nuovo stabilimento? Abbiamo potuto razionalizzare il flusso della produzione, i nuovi impianti produttivi sono di ultima generazione e salvaguardano la salute dei nostri collaboratori e abbiamo prestato molta attenzione all’ambiente; inoltre abbiamo attrezzato un nuovo reparto capace di produrre attrezzature fino a 35 tonnellate di peso, settore questo molto richiesto soprattutto all’estero.
Può illustrarci brevemente le peculiarità del nuovo stabilimento? Innanzitutto lo stabilimento è stato ricostruito con le nuove norme antisismiche e con materiali che riducono la dispersione degli agenti inquinanti, migliorando nel contempo il risparmio energetico. I nuovi uffici, che saranno ultimati verso la metà del 2014, daranno la possibilità di economizzare le fasi di assistenza alla clientela, mentre le nuove macchine e i software di ultima generazione daranno un forte aiuto alla progettazione e all’innovazione tecnologica, senza la quale un’azienda è destinata a morire. Ma credo sia importante ribadire che è forte in tutti noi la volontà di continuare la nostra meravigliosa avventura.
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Intervista
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Casseforme Pilosio acquisisce una commessa da 1,5 milioni in Sud Africa con l’impresa CMC di Ravenna
Impianti mobili Il massetto perfetto è firmato Bi.Esse e prodotto all’istante con un impianto mobile Overmat
IN QUESTO NUMERO...
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CAVE
ALCESTRUZZO C
I N COLLABORAZIONE...
AGGREGATI DA RICICLO
A CHE PUNTO SIAMO? QUESTA LA DOMANDA CHE PONE ATECAP DURANTE IL FOCUS GROUP RISERVATO AI SOCI, IN PROGRAMMA IL 28 NOVEMBRE
Europa impone dei traguardi per il riciclo dei rifiuti. In particolare, entro il 2020 tutti gli Stati europei dovranno arrivare a riciclare il 70% dei rifiuti da costruzione e demolizione (i cosiddetti C&D). A ormai pochi anni dal termine di legge, a che punto sono le imprese? Il mercato è in grado di allinearsi alle previsioni della Direttiva europea rifiuti? Il 28 novembre, dalle 11 alle 13, l’Atecap organizzerà un focus group per cercare di trovare insieme alle proprie imprese associate e ad alcuni rappresentanti delle committenze pubbliche e private delle risposte a questi quesiti. Durante il focus a inviti (ingresso gratuito riservato a soci dell’Atecap e principali stakeholders), verrà presentata l’indagine dell’Associazione sull’uso degli aggregati riciclati nella produzione di calcestruzzo preconfezionato, dalla quale emergono alcuni interessanti spunti di riflessione: quantità e tipologie degli aggregati riciclati utilizzati per la produ-
L’
PRESSO LA PROPRIA SEDE
Figura 1 - Percentuale delle imprese che utilizzano o non utilizzano aggregati riciclati.
Figura 2 - Motivazione del non utilizzo di aggregati riciclati.
Fonte: Atecap - Indagine sugli aggregati riciclati
ATECAP Presidente Silvio Sarno Vice Presidenti Andrea Bolondi Giancarlo Sirchia Stefano Vezzola Direttore Alberto de Vizio
Associazione Tecnico-Economica del Calcestruzzo Preconfezionato Via Giovanni Amendola, 46 - 00185 Roma tel. 06 42016103 - fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it - www.atecap.it
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zione di calcestruzzo, criticità che ne limitano la diffusione. Un ruolo fondamentale nella diffusione degli aggregati da riciclo lo gioca senz’altro la ricerca scientifica. Il focus sarà quindi dedicato anche a presentare gli studi compiuti dal Prof. Giacomo Moriconi dell’Università Politecnica delle Marche sul comportamento dei calcestruzzi prodotti con aggregati riciclati. Concluderà l’evento Edoardo Zanchini di Legambiente, che fornirà la propria testimonianza sull’importanza del riconoscere il valore dei rifiuti come risorsa e sulle iniziative che l’associazione ambientalista sta attuando per promuovere la cultura del riciclo anche nel settore edilizio.
& Figli s.r.l. FABBRICAZIONE ATTREZZATURE PER SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
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CULTURALE... ...E TECNOLOGICA. IL MESCOLATORE
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L’ISTITUTO I NFORMA
RIVOLUZIONE
È STATO DEFINITO COSÌ NEL CORSO DEL CONVEGNO SULLA QUALITÀ DEL CALCESTRUZZO ORGANIZZATO IN OCCASIONE DEL
SAIE, A CUI HA PRESO PARTE ANCHE L’I.I.C.
utunno intenso per l’lstituto Italiano per il Calcestruzzo. Oltre ai consueti impegni in fatto di formazione, ricerca e consulenza, infatti, in questo periodo l’Istituto è spesso impegnato in conferenze, con l’obiettivo di divulgare una corretta informazione sul fare calcestruzzo di qualità. Fare cultura, in tal senso, rientra nelle sue attività primarie. Dopo aver partecipato a un incontro sul me-
A
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scolatore organizzato nell’ambito del Made Expo (di cui abbiamo parlato sullo scorso numero della nostra rivista, a pagina 90), l’I.I.C. ha bissato al salone successivo, il Saie di Bologna. In quell’occasione il presidente Silvio Cocco ha preso parte al convegno dal titolo: “Qualità, durabilità e sicurezza delle opere in calcestruzzo”, insieme a Michele Alverdi, responsabile logistica e grandi lavori di Holcim Italia, Aurelio
I partner I.I.C.
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Istituto Italiano per il Calcestruzzo Nella foto in apertura, i relatori del convegno dal titolo “Qualità, durabilità e sicurezza delle opere in calcestruzzo”, svoltosi a ottobre in occasione del Saie. Nella foto qui a lato, Silvio Cocco, presidente dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, mentre in basso un esempio di pavimentazione Floortek.
Zucchetti, responsabile produzione calcestruzzo Alp-TransitSan Gottardo per la Holcim Svizzera, Marco Nicoziani, responsabile tecnico OMG, Christian Vasi, responsabile laboratorio e analisi calcestruzzi per le centrali Holcim nel Canton Ticino per la Holcim Svizzera, Sergio Crippa, presidente di Federbeton, e Giuseppe Marchese, direttore generale di Calcestruzzi. La ricerca sinonimo di un calcestruzzo di qualità Il dibattito portato avanti nel corso del convegno ha focalizzato l’attenzione sulla qualità del calcestruzzo. Sempre più le imprese legate alla filiera del cemento e del calcestruzzo sentono la necessità di qualificare la propria attività, la propria produzione, le proprie tecnologie, con l’obiettivo di soddisfare, in una fascia sempre più alta, la committenza. E la qualità passa innanzitutto dalla ricerca. A tal proposito, nel corso del convegno è stata presentata Floortek, pavimentazione industriale in calcestruizzo. “Siamo riusciti a progettare e realizzare una pavimentazione che dura per sempre, la prima è stata realizzata nove anni fa e tuttora non presenta alcun difetto”, ha raccontato Silvio Cocco. “È la prima pavimentazione in calcestruzzo ‘obbligatoriamente progettata’, e ribadisco ‘obbligatoriamente progettata’ perché per eseguir-
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L’ISTITUTO I NFORMA
Nella foto a lato, da sinistra: Silvio Cocco insieme a Paolo Galletti di Officine Meccaniche Galletti e Ibrahim Hasnaoui, presidente del gruppo costruzioni Hasnaouy e partner del gruppo Teknachem. Nelle altre immagini, alcune fasi della posa della pavimentazione Floortek presso la sede del Consorzio Melinda a Cunevo, in provincia di Trento, in Val di Non.
la c’è la necessità di avere un progetto, uno studio, un calcolo ben preciso. Quindi eseguiamo il dimensionamento della piastra, sia come spessore, sia come quantità dei ferri di armatura, che nel nostro caso sono dei trefoli inguainati. Non abbiamo fatto altro che applicare la tecnica della postensione e della precompressione a una piastra rigida su un suolo flessibile. Un software ben organizzato ci permette di calcolare, di dimensionare, per poi procedere all’esecuzione. Una pavimentazione senza giunti vuol dire eliminare gli imbarcamenti, avere un piano scorrevole, non avere più problemi sui giunti, dimenticarsi delle spese di manutenzione. Aspetto fondamentale, il calcestruzzo che impieghiamo è anch’esso progettato, studiato, controllato dall’inizio alla fine, os-
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sia dalla scelta degli aggregati da impiegare, dalla scelta del tipo di cemento e degli additivi da utilizzare, alla cura della produzione e della posa in opera, fino alla stagionatura. Si tratta di un calcestruzzo realizzato con l’ausilio di un mescolatore, prassi fondamentale per la corretta omogeneità, purtroppo non ancora diffusa in Italia. Nel nostro Paese, infatti, a differenza di alcuni Stati esteri, in materia di calcestruzzo, siamo molto superficiali, diamo tutto per scontato”. Il mescolatore ha fatto la differenza a Porta Nuova Oltre a Floortek come esempio di qualità, nel corso del convegno, sono state illustrate due case history del Gruppo Holcim: la realizzazione del plesso di Porta Nuova a Milano e quella dell’Alp-Transit-San Gottardo in
I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo
Silvio Cocco Presidente I.I.C.
Valeria Campioni Vice presidente I.I.C.
Angelo Comendulli Geometra
Khalid Sheraz Geometra
Svizzera; in entrambi i casi, si sono prodotti calcestruzzi ad altissime prestazioni. “I fattori che hanno permesso a Holcim di diventare fornitore di calcestruzzo per il cantiere di Porta Nuova sono state soprattutto le prequalifiche e le fasi di progettazione e di sviluppo del calcestruzzo insieme al cliente”, ha spiegato Michele Alverdi di Holcim. “Abbiamo visto che studiare il calcestruzzo insieme al committente sin dall’inizio, ha portato notevoli migliorie dal punto di vista qualitativo del progetto. Fondamentali, l’assistenza tecnica, determinante per garantire certi parametri e certi metodi di posa del calcestruzzo, e il posizionamento dell’impianto in cantiere con doppia bocca di carico, entrambe dotate di mescolatore, mescolatore che ha consentito di ottenere un pro-
dotto di buona qualità e di sviluppare un calcestruzzo in grado di essere pompato in elevazione fino a 160 m di altezza. Quindi un prodotto non solo con buona omogeneità ma con un’ottima fluidità, ossia l’assenza totale di disaggregazione. Grazie al mescolatore le pompe hanno lavorato al meglio, e abbiamo gettato circa 50.000 metri cubi in elevazione senza alcun intasamento”. Tutte le case history presentate dimostrano che per produrre un calcestruzzo di qualità è fondamentale l’uso del mescolatore, che deve essere considerato una vera rivoluzione tecnologica e culturale: non sono più sufficienti la presenza di un tecnologo ben preparato e una buona organizzazione, l’impiego del mescolatore è ormai requisito imprescindibile.
Giuseppe Esposito Geometra
Gennaro Di Biccari Ingegnere
Corrado Tomassini Collaboratore
Massimo Gelli Chimico
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NEWS
Cave&CALCESTRUZZO
Un ponteggio per l’Africa udafrica: vince il made in Italy. Pilosio annuncia l’acquisizione di una commessa di circa 1,5 milioni di euro con l’azienda di costruzioni CMC di Ravenna, presente da tempo a Johannesburg, Cape Town e Durban. E proprio a Durban finiranno i ponteggi e le casseforme della Pilosio, precisamente per la costruzione di un importante svincolo autostradale. Nel dettaglio, le soluzioni PILOSIO, per il 70% taylor made, serviranno alla realizzazione di due imponenti viadotti realizzati con sistema “a lancio” che permette di non interferire con il traffico sottostante. I viadotti hanno
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Fassa Bortolo era fra i partner tecnici del Forum di Prevenzione Incendi, l’evento di riferimento per istituzioni, aziende e progettisti, dedicato al mondo della prevenzione incendi. Due giorni di approfondimenti e di formazione sulle novità, sulle tecnologie e sulle normative di questo settore. Fassa Bortolo era presente all’evento con una zona espositiva dove sono state lanciate le più recenti soluzioni tecniche per la protezione dal fuoco. Tre i prodotti di punta: il Sistema Cartongesso Gypsotech e gli intonaci premiscelati KP 3, Z 150 e KF 4.
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di casseforme in acciaio speciale, suddivise in cinque set per la realizzazione dei fusti pila dei viadotti. Altri 350 m2 di casseforme speciali in acciaio, composte da tre set, serviranno per la realizzazione dei pulvini, a cui si aggiungeranno due set di casseforme Maximix e prodotti custom made, per un totale di 940 m2, oltre al sistema di casseri Omnimode integrati con soluzioni customizzate per
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dimensioni rispettivamente di 26 m di altezza per 947 m di lunghezza, e di 18 m per 443. Il primo, in particolare, una volta ultimato sarà il più lungo dell’intero Paese. In totale, il valore economico degli interventi previsti in cantiere dall’italiana CMC ammontano a 83 milioni di euro. La fornitura di Pilosio si compone di 200 m2 di casseforme P300 per fondazioni e spalle, 500 m2
la realizzazione delle piattaforme di lavoro sospese a servizio della fase di varo dei conci impalcato. Decisiva, ai fini dell’aggiudicazione dell’ordine, la soluzione tecnica garantita da Pilosio, oltre all’estrema personalizzazione dei sistemi oggetto della fornitura, pari a circa il 70% del totale delle attrezzature e funzionali alla realizzazione delle pile e dei pulvini dei viadotti e al fondo dell’impalcato. www.pilosio.com
L’arte del cemento Italcementi e Alessi lanciano il concorso “#Concrete In Design”, dedicato a tutti i creativi interessati alla ricerca e alla sperimentazione utilizzando i.design EFFIX, un materiale di ultima generazione ad altissime prestazioni. Il prodotto è una malta cementizia sviluppata dai ricercatori i.lab, il Centro Ricerca e Innovazione di ITALCEMENTI, per rispondere alle esigenze di decorazione e stile legate al mondo del design. i.design EFFIX è in grado di unire la durabilità di un materiale cementizio alla lavorabilità di un materiale plastico: è facile da lavorare, e particolarmente adatto alla realizzazione di piccoli elementi architettonici, sottili, slanciati, dalle superfici lisce o lavorate. Plasticità e prestazioni che permettono di lavorare il prodotto per una vasta gamma di applicazioni. Il vincitore sarà annunciato nel dicembre 2013 e nel febbraio 2014 parteciperà a un workshop organizzato da LPWK Design Studio di Laura Polinoro.
CAVE&CALCESTRUZZO
Touch&build a molti anni il manuale Peri viene utilizzato dalle imprese di costruzione, dagli ingegneri e dagli architetti come ausilio tecnico e come fonte di ispirazione. Tutti i vantaggi delle attrezzature e dei servizi PERI e i molteplici progetti seguiti sono stati raccolti in una forma compatta e digitale per iPad, anche in italiano. L’app del manuale Peri comprende una presentazione dettagliata dell’azienda, dati tecnici per la scelta ottimale dei sistemi di casseforme e impalcature e informazioni sui benefici derivanti dalla
D
gamma di servizi offerti da Peri. Filmati, modelli 3D di sistemi Peri selezionati, immagini di eccellente qualità rendono la fruizione dei contenuti immediata e offrono un supporto veloce e concreto. Peri ha lanciato una serie di innovazioni digitali. È stata presentata un’app per il calcolo della pressione del getto di calcestruzzo in base alla velocità d’innalzamento e una per configurare il
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Leggeri, in alto eggerezza, isolamento e rapidità di posa. Sono questi i vantaggi messi in campo dalle soluzioni Laterlite per la realizzazione di massetti e sottofondi nell’ambito del cantiere per la nuova sede Unicredit di Milano. Prestazioni e facilità di gestione in cantiere, per prodotti che uniscono la leggerezza dell’argilla espansa alle performance anche sotto il profilo termico. Per la realizzazione delle partizioni orizzontali dei tre edifici è stata adottata una soluzione relativamente tradizionale, basata su solai collaboranti in lamiera grecata su cui viene eseguito un getto di
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calcestruzzo. Su questi ultimi la stratigrafia di progetto ha previsto la realizzazione di sottofondi chiamati a soddisfare requisiti di leggerezza, resistenza, rapidità di asciugatura e (nelle aree interessate dall’installazione degli impianti di riscaldamento a pavimento) conducibilità termica. Accanto ai requisiti prestazionali, a rendere particolarmente complesso l’intervento contribuiva la particolare logistica del cantiere, che rendeva non praticabile la soluzione di posa più rapida e consigliabile alla luce delle ampie superfici interessate, vale a dire il pompaggio diretto in opera
dei sottofondi premiscelati. La concomitanza di tali fattori ha perciò indotto l’impresa esecutrice ad optare per una soluzione combinata che ha previsto l’impiego di tre prodotti per massetti di finitura LATERLITE - Lecacem Mini, Lecamix Fast e Massettomix Paris -, forniti in sacco, preparati con impastatrice e quindi gettati in opera. Anche in
questo caso le tre soluzioni Laterlite adottate hanno potuto far valere, oltre alle caratteristiche di leggerezza, isolamento e resistenza dei premiscelati a base di argilla espansa Leca, tutti i vantaggi dei prodotti Laterlite in ambito di gestione logistica del cantiere. www.laterlite.it
l’aggiornamento sulle normative e la sicurezza: il ventaglio di proposte formative è aggiornato e al passo con le recenti innovazioni introdotte nel settore. Non viene trascurata, inoltre, la formazione mirata alle operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, che consentono di formare e guidare i tecnici
specializzati delle officine nelle procedure e nelle operazioni di ricerca dei guasti. La teoria e la pratica proposte da Cifa Academy saranno mixate nel modo più bilanciato; i corsi strutturati con calendari si alternano a prove pratiche sul campo con tecnologie aggiornate di ultima generazione. www.cifa.com
Banchi di cemento o scorse mese ha preso il via la scuola aperta a tutti gli operatori, e aspiranti tali, di macchine per il calcestruzzo: è nata Cifa Accademy. Grazie ad una struttura formativa certificata e calibrata sulle esigenze degli operatori del settore, CIFA si attiva
L
anche nel campo della formazione rivolta a chi ogni giorno deve operare con macchine per calcestruzzo. Dal corso per l’ottenimento del patentino per pompisti, alla formazione tecnica di base passando per la formazione specifica sulle nuove tecnologie e
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LINEA AETERNUM UN CALCESTRUZZO PER SEMPRE • Un calcestruzzo resistente alla più alta classe di esposizione • Assoluta impermeabilità • Ritiri completamente compensati • Resistenze meccaniche raddoppiate • Resistenza all’aggressione chimica superiore ad un calcestruzzo con cementi CRS
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ffrire la massima qualità possibile. È questo, da sempre, l’obiettivo del produttore di massetto preconfezionato certificato Bi.Esse di Altopascio (LU). La nuova sfida che i soci Antonio Badalucco e Mario Spellecchia hanno deciso di affrontare è quella dei prodotti autolivellanti e della loro messa in opera anche con fibre. Per fare questo l’azienda, forte di un’esperienza nel settore lunga
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oltre 35 anni, si è strutturata nel 2012 con un laboratorio tecnico interno e nel 2013 ha acquistato da Ormet un nuovo impianto mobile Overmat perfezionato dalla collaborazione tra le due aziende. Oggi la Bi.Esse è di fatto in grado di fornire un prodotto non presente sul mercato, di realizzare ricette dedicate alle singole esigenze della clientela, di dare il buon esempio al settore. RRST
CAVE&CALCESTRUZZO LA BI.ESSE PUNTA SU QUALITÀ E RAPIDITÀ. PER VINCERE LE SFIDE FUTURE INVESTE SU UN LABORATORIO INTERNO E UN NUOVO IMPIANTO MOBILE OVERMAT DI
MATTHIEU COLOMBO
novembre 2013 Costruzioni 105
L’IMPIANTO OVERMAT MSA 12.7.5 ALS Silos inerte Silos legante Silos filler Mescolatore superiore Mescolatore inferiore Serbatoio acqua Serbatoio additivo Dosatura prodotti Produzione autolivellante Produzione cellulare Produzione polistirolo Altezza di pompaggio Distanza di pompaggio Motore Potenza Compressore Dimensioni impianto Lunghezza totale mezzo Tipo semirimorchio Tara
12 m3 7 m3 5 m3 300 l 600 l 1.000 + 1.000 l 90 + 90 l a peso 0-14 m3/h 0-40 m3/h 0-14 m3/h 50 m 100 m Perkins 1144 74 kW 740 l/min @ 9 bar 9,50x3,98x2,55 m 12,20 m 3 assi 21 t
Online: www.ormet.it
L’IMPIANTO CHE FA LA DIFFERENZA Per raggiungere il suo obiettivo Bi.Esse ha testato diversi impianti mobili ed alla fine ha scelto un Overmat serie ALS. Si tratta di una stazione di miscelazione e pompaggio mobile completamente autonoma grazie a un motore Perkins che alimenta il sistema oleodinamico dell’impianto adatto alla produzione di tutti gli autolivellanti. Il modello MSA 12.7.5 ALS ha una tramoggia di stoccaggio inerti riscaldata da 12 m3, un serbatoio per il legante da 7 m3, uno di filler da 5 m3, due serbatoi acqua da 1.000 litri e tre serbatoi per additivi. La Bi.Esse ha inoltre richiesto un serbatoio per fibre sintetiche. Gli inerti sono estratti tramite nastro, il legante tramite coclea, mentre i liquidi sono dosati elettronicamente. In base al programma di produzione prescelto tutti i materiali necessari sono convogliati nel doppio mescolatore potenziato e pesati. È molto importante sottolineare la presenza di un sistema di controllo di umidità dei materiali a secco. Grazie a questi sensori e alla gestione computerizzata delle miscele, l’impianto può realizzare con precisione (anche per 1/3 di m3) sia impasti a base di anidrite sia a base cementizia.
QUALITÀ E TRASPARENZA PER PRODOTTI MARCHIATI CE
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presenza di un laboratorio che consentisse di controllare con attenzione gli innumerevoli parametri che ne regolano le caratteristiche. Questa attenzione alle prestazioni dei materiali prodotti ha reso possibile renderli conformi alla norma UNI EN 13813 ottenendo la relativa marcatura CE. © Costruzioni
© Costruzioni
Bi.Esse si è dotata di un laboratorio interno che le consente di avere un controllo costante delle caratteristiche delle materie prime e di progettare le miscele in modo da garantirne le prestazioni target al variare fisiologico di queste. È soprattutto in presenza dei delicati massetti autolivellanti che si è resa indispensabile la © Costruzioni
I MPIANTI MOBILI
In questa foto un operatore della Bi.Esse durante la messa in opera di un massetto autolivellante preconfezionato certificato e messo in opera con fibre. Rifornendo l’impianto semovente automatico della Ormet (progettato per alleggeriti e autolivellanti), Bi.Esse ha calcolato un potenziale produttivo giornaliero di oltre 700 m2.
CAVE&CALCESTRUZZO 2 1
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3
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Le sponde (sotto) del comparto inerti ribaltabili idraulicamente sono un brevetto Ormet.
1 COMPARTO INERTI 2
SILOS LEGANTI
5 7
3 SERBATOIO DELL’ACQUA 4 AVVOLGITUBO RADIOCOMANDATO 5 DOPPIO MESCOLATORE POTENZIATO 6 INTERFACCIA DI CONTROLLO (OLTRE AL RADIOCOMANDO BIDIREZIONALE) 7 SEMIRIMORCHIO CON ASSE STERZANTE ANCHE IN RETROMARCIA Sul lato destro del mezzo si trova l’interfaccia operatore/impianto che offre modalità di lavoro, ricette preimpostate e personalizzabili in cantiere (tramite password).
SI MESCOLA A TERRA MA ARRIVA A 50 M Il doppio mescolatore è montato al posteriore su un telaio rotante che permette di abbassarlo sino a livello del suolo. Realizzato in acciaio inox (palette intercambiabili), il mescolatore è l’anima dell’impianto dato che esegue la pesatura delle materie prime immesse grazie a celle di carico per pesare i materiali introdotti. All’avvio della produzione e durante l’intero ciclo di lavoro, gli elementi per comporre l’autolivellante prescelto dall’operatore (ricette preimpostate e personalizzabili all’istante) sono prelevati meccanicamente, mentre i liquidi sono dosati automaticamente dall’elettronica. Tutti gli elementi della ricetta vengono quindi miscelati all’interno del doppio mescolatore e introdotti nella pompa a vite ad azionamento idrostatico che permette distanze di pompaggio fino a 100 metri in piano e altezze di 50 metri.
PIÙ CANTIERI AL GIORNO Oltre alla semplicità d’uso e alla produttività elevata, gl impianti Ormet della serie ALS, come il modello MSA 12.7.5 della Bi.Esse, hanno tra i loro punti di forza nella rapidità con cui si possono affrontare i cantieri. Una volta piazzati in cantiere, un solo operatore è in grado di preparare l’impianto alla produzione in 15 minuti e, dal momento in cui avvia il ciclo di spegnimento (che svuota macchina e tubazioni dal materiale mixato), può dirigere il mezzo verso un altro cantiere dopo appena 30 minuti. Grazie alla lancia dell’acqua ad alta pressione offerta di serie la pulizia dell’impianto a fine servizio è veloce.
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I MPIANTI MOBILI
GUARDAI
RAZION LE LAVO I.ESSE DELLA B
PRODOTTI ATTENTI ALL’AMBIENTE
Autolivellante come fiore all’occhiello
Bi.Esse ha un sistema di lavorazione studiato per ridurre il più possibile ogni fattore dannoso all’ambiente. Le materie prime utilizzate vengono lavorate in cantiere ed estratte nell’area regionale, praticamente a “km zero”. Il tipo di lavorazione con impianti mobili elimina l’utilizzo di confezioni plastiche, riduce notevolmente l’emissione di polveri in cantiere, non necessita dell’essiccazione della sabbia (risparmio di energia) e non produce scarti di materiali in cantiere. La qualità dei prodotti proposti da Bi.Esse è inoltre garantita dalla marcatura CE in conformità con la norma UNI EN 13813-2004.
L’offerta del massetto fluido autolivellante Hotmix Fluid® è l’ultima frontiera raggiunta da Bi.Esse, ma l’azienda è specializzata da oltre 30 anni in pavimentazioni e da oltre dieci in sottofondi, massetti e massetti tecnici prodotti direttamente in cantiere con impianti mobili. Nel raggio di 200 km da Altopascio (LU), l’azienda offre le seguenti lavorazioni: Hotmix® (preconfezionati livellati in opera per impianti di riscaldamento a pavimento), preconfezionati livellati per acustica, preconfezionati livellati tradizionali, massetti alleggeriti con Politerm Blu Fein, riempimenti con cellulare Foamcem e riempimenti alleggeriti con Politerm Blu. Per maggiori informazioni consultate il sito www.biesse-massetti.it
L’autolivellante si adatta ad applicazioni come i sottofondi radianti. Grazie alla precisione delle ricette modificabili in opera è possibile anche la posa con pendenze di 4mm/m.
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Testate idrauliche Nuovi accorgimenti tecnici per le polivalenti testate della linea BMS firmata Seppi
Ponteggi Durante “Il Giorno del Ponteggio” riflettori puntati sul sistema Layher Lightweight
IN QUESTO NUMERO...
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FLOTTE NOLEGGIO
NEWS
FLOTTE&NOLEGGIO
Il noleggio si mostra
S
svoltasi a Maastricht. L’area espositiva riservata alla mostra-convegno Ire sarà il padiglione 2 del quartiere fieristico cittadino, mentre l’Apex si svolgerà nel Padiglione 1 e nell’area esterna. Sponsor di Ire 2014 sarà nuovamente l’EraEuropean Rental Association, che in occasione del salone organizzerà la sua convention annuale e la tradizionale cena di gala (durante la quale saranno conferiti gli ormai celebri
L’accesso aereo in concorso Premiare la buona prassi e l'eccellenza nell'industria dei mezzi mobili di accesso aereo. Questo l’obiettivo del concorso Iapa International Awards for Powered Access, che vede tra gli organizzatori anche Ipaf. Le iscrizioni alla sesta edizione sono aperte, e la cerimonia di premiazione con relativa cena avranno luogo durante il summit Ipaf, il 3 aprile 2014 nel centro storico di Windsor, vicino a Londra. Per partecipare al concorso non occorre necessariamente essere soci Ipaf. Le informazioni dettagliate sul sito.
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Rental Awards). Gli espositori di Ire rappresentano un fetta di
mercato molto eterogenea: sono costituiti infatti sia da grandi sia da piccoli fornitori di macchine e attrezzature per le costruzioni, oltre ai fornitori di attrezzature (torri faro, compressori, generatori, minipale, ecc...) e alle aziende specializzate in servizi per i noleggiatori (società di software, controlli satellitari per il monitoraggio delle flotte ecc…). www.ireshow.com
La gamma si allarga www.iapa-summit.info
arà ancora Amsterdam ad accogliere il prossimo appuntamento dell’Ire - International Rental Exhibition, giunto alla terza edizione. In programma al Rai Exhibition Centre dal 24 al 26 giugno 2014, per la prima volta si terrà in concomitanza con la fiera Apex, la più importante manifestazione a livello internazionale nei settori delle macchine e delle attrezzature per i lavori aerei, in passato sempre
Una nuova tipologia di macchine va a incrementare il parco nolo di COFILOC dedicato al sollevamento. La società ha di recente introdotto il teletruk TLT30D a trazione integrale con quattro ruote motrici che, grazie all’ingombro ridotto e alla portata elevata del braccio a sfilo, è in grado di spostarsi agevolmente negli spazi ristretti e nei terreni sconnessi, anche in pendenza, assicurando produttività costante e massima sicurezza. Tra le caratteristiche salienti, spicca lo sbraccio fino a quattro metri di altezza. Può essere dotato di benna per ghiaia con attacco rapido da tre tonnellate di portata e di traslatore idraulico integrato con forche da 1,2 m e con griglia di appoggio del carico. Inoltre, con la targa di circolazione stradale, questo carrello può essere spostato autonomamente dall’operatore.
www.cofiloc.com
N EWS
Shopping in negozio appa importante per KÄRCHER, azienda specializzata nella produzione di idropulitrici e più in generale di macchine per la pulizia, presente in italia sin dal 1974. Lo scorso ottobre l’azienda ha inaugurato a Rho, in provincia di Milano, il primo Kärcher Center in Italia: il punto vendita è specializzato nel settore del cleaning e rivolto a un’utenza consumer, professionale e industriale con un’ampia gamma di prodotti e servizi. In dettaglio, il negozio dispone di un ampio showroom dove è esposta tutta la gamma Kärcher, che non è composta solo da idropulitrici, ma anche
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da aspiratori, lavasciuga pavimenti, spazzatrici. Il nuovo spazio non si limita alla commercializzazione: offre alla clientela un servizio di consulenza sulle problematiche legate alla pulizia e assistenza tecnica sulle macchine vendute. Il format del Kärcher Center, già attuato con successo dall’azienda all’estero, rappresenta un’anteprima assoluta per il mercato italiano. Nel medesimo edificio di Rho, l’azienda ha inoltre stabilito la nuova sede della filiale italiana: un moderno stabile che raggruppa gli uffici commerciali e amministrativi. “Siamo grati alla città di Rho per
averci accolto”, dichiara Giovanni Probo, amministratore delegato di
Quel quid della logistica Osservatorio Contract Logistics è promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Assologistica. Come ogni anno l’Osservatorio ha organizzato un convegno per diramare i dati annuali sullo stato dell’arte, gli ambiti di attività, i player e tecnologie utilizzate, le tendenze e le prospettive di sviluppo del comparto della logistica conto terzi in Italia. Tra i protagonisti dell’incontro: OM STILL, che crede fortemente nella validità del progetto, al quale ha scelto di affiancarsi in qualità di
L’
partner qualificato. Una partnership lunga un anno, nel corso della quale sono stati effettuati numerosi incontri tra il management aziendale e i curatori dello studio finalizzati ad approfondire le tendenze registrate dall’azienda nell’ambito
della logistica dei magazzini. “Il mercato della logistica si muove verso due direttrici principali: specializzazione ed efficienza”, spiega Ettore Zoboli, amministratore delegato della società (nella foto). “Caratteristiche, queste, alla base dello straordinario sviluppo della logistica per conto terzi, alla quale nel nostro Paese si ascrive circa il 40% del fatturato del comparto, con quote in costante crescita. Se prima ci interfacciavamo direttamente con le aziende, oggi sempre più spesso il nostro
Kärcher Italia. “Una scelta per noi strategica sul versante logistico e commerciale, anche in vista di Expo 2015. Il nostro impegno sarà quello di conciliare l’attività di business con una presenza sul territorio discreta e sostenibile”. La nuova sede conferma il momento di espansione dell’azienda. www.kaercher.it
interlocutore è l’operatore logistico, che conosce alla perfezione i mezzi e le soluzioni più adatte ad efficientare la gestione dei flussi logistici. Riguardo ai trend di mercato le sfide cui gli operatori logistici ci pongono di fronte sono: flessibilità, personalizzazione, innovazione e automazione. Il carrello elevatore è oggi un concentrato di tecnologia, finalizzata all’abbattimento dei costi di gestione e manutenzione, ed è divenuto parte integrante del sistema gestionale, con cui è totalmente integrato. I mezzi sono sempre più flessibili e polifunzionali, totalmente personalizzabili e modulabili. www.om-still.it
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
l’abbattimento di piante, e dotato di nuovi utensili fissi più aggressivi, i cosiddetti Mini Duo, con inserti di tungsteno di carburo: questi ultimi, che consentono di ridurre il consumo di potenza e abbreviare i tempi di esecuzione, comprendono i Mini Blade e i Mini Blade Carbide. Altra innovazione introdotta, la serie di motori idraulici con variazione di cilindrata, per incrementare la forza di trinciatura nei momenti critici. È stato modificato anche l’alloggiamento del motore idraulico e delle tubazioni, ora maggiormente protetti contro colpi e sporco. La
Testate polivalenti Seppi ha lanciato una nuova linea di testate idrauliche, la BMS, pensata per escavatori con un peso da 130 a 250 q. Tra le peculiarità, il rotore di ultima generazione in grado di velocizzare il lavoro ttrezzature estremamente polivalenti, in grado di svolgere lavori diversi. Le testate idrauliche prodotte dall’altoatesina SEPPI sono pensate per escavatori, pale gommate e cingolate da 2 a 40 t. Le trinciatutto possono tagliare erba, cespugli, legna fino a 40 cm di diametro, mentre con i modelli Super BMS, Kastor e Star-FC è possibile
A
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fresare e sminuzzare legna e ceppi di qualsiasi diametro. Novità del 2013, la nuova versione della trinciatrice forestale per escavatori, la BMS, ideale per eliminare cespugli e macinare legno. Tra le migliorie apportate si segnala il rotore brevettato di nuova generazione, realizzato in Hardox, collocato in posizione più esposta, per facilitare
serie BMS, caratterizzata tra l’altro da un nuovo design, è stata concepita per escavatori con un peso tra i 130 e i 250 q e si rivela particolarmente adatta per lavorare in tutte quelle zone difficilmente accessibili: argini, bordi stradali e ferroviari, ecc. Ma si presta anche per tutti gli altri impieghi propri della cura del verde, per la preparazione di cantieri e per lavori forestali. Nella foto in alto è immortalato il contoterzista Ivan Faes di Padergnone (TN), tra i primi a utilizzare la testata BMS: grazie alla nuova attrezzatura Seppi ha costruito una passerella in larice per realizzare il percorso pedonale sulla sponda est del Lago di S. Massenza. www.seppi.com
b e w Il nuovo sito è online
www.costruzioniweb.com Casa Editrice la fiaccola srl Via Conca del Naviglio, 37 - 20123 Milano - Tel. 02 89421350 - fax 02 89421484 - email: abbonamenti@fiaccola.it - www.fiaccola.com
PONTEGGI
Pesi piuma
ALLA RIBALTA DI
DANIELA STASI
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FLOTTE&NOLEGGIO
IL NUOVO SISTEMA LAYHER
LIGHTWEIGHT PROTAGONISTA INDISCUSSO DE “IL GIORNO DEL PONTEGGIO”, ORGANIZZATO A OTTOBRE NELLA SEDE ITALIANA DELL’AZIENDA
Nella foto, l’allestimento con strutture provvisionali Layher, realizzato per la prima edizione de “Il Giorno del Ponteggio”, svoltasi lo scorso ottobre presso la sede italiana di Sommacampagna, in provincia di Verona. Nel corso dell’evento sono intervenute circa 150 persone provenienti da tutta Italia e dai settori più vari.
reare un momento di incontro tra l’azienda e i propri clienti, un evento dedicato durante il quale scoprire le ultime novità, toccare con mano le strutture e avere a disposizione lo staff tecnico e commerciale per informarsi sulle caratteristiche e sui vantaggi delle varie soluzioni. Questo l’obiettivo della prima edizione de “Il Giorno del Ponteggio” organizzato da Layher il 18 ottobre presso la propria sede italiana di Sommacampagna (VR). L’evento non si è svolto solo in Italia, ricordiamo infatti che Layher è un’azienda tedesca a gestione familiare ormai alla terza generazione, e l’impulso
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è partito direttamente dalla proprietà: così il medesimo evento si è tenuto a settembre presso la casa madre di Gueglingen-Eibensbach. Momento clou della giornata: la presentazione del nuovo sistema Layher Lightweight, realizzato con uno speciale acciaio ad alta resistenza che consente di realizzare ponteggi con elementi più leggeri ma con le caratteristiche di portata anche maggiori di quelli tradizionali. Nel corso dell’iniziativa si sono svolti anche sessioni di formazione sui supporti informatici ideati dalla società, come il Sistema Layplan per la progettazione di ponteggi, oltre a seminari sul Sistema Event per il settore dello spettacolo. ST
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PONTEGGI
È LEGGERO MA FA IL PESANTE Attuando una stretta collaborazione con i fornitori, gli ingegneri Layher sono riusciti a sviluppare uno speciale acciaio ad alta resistenza che permette di produrre elementi più leggeri e con spessore ridotto ma con una portata più elevata del collaudato sistema Allround. È nato così Layher Lightweight, che proprio grazie al minor peso, consente di diminuire del 10% i tempi di montaggio e smontaggio. A questo significativo vantaggio si va ad aggiungere una risparmio relativo alle spese di trasporto. Per questo tipo di prodotto normalmente il carico massimo dei mezzi è limitato dal peso e non dal volume occupato. La riduzione dl peso comporta quindi un incremento di materiale caricabile su un singolo mezzo, per un valore pari al 12% in più. Tutto ciò equivale inoltre a un risparmio di manodopera e a un minor consumo di carburante a favore dell'ambiente. L'aumento della produttività e la riduzione delle spese di trasporto fanno sì che l'investimento in componenti Layher Lightweight venga ripagato in meno di un anno.
Collegamento immediato Con i nuovi correnti Allround Lightweight, il cuneo può essere posizionato per inserirsi automaticamente nel foro della rosetta ruotando semplicemente il corrente: grazie alla funzione AutoLock, il cuneo rimane in posizione verticale, leggermente inclinato e il
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semplice contatto con il montante, fa sì che cada, inserendosi nel foro della rosetta. Il collegamento tra montante e corrente è immediato. AutoLock consente quindi di installare i correnti in modo semplice, rapido e più sicuro.
FLOTTE&NOLEGGIO COPERTURA TAGLIA XL Nel corso dell’evento i riflettori erano puntati anche su altri prodotti, in primis sulla copertura provvisoria
Keder XL (immortalata sia nella foto a lato, sia in quella di sfondo), che permette di realizzare capriate fino a 40 metri di luce, grazie al nuovo profilo superiore dei tralicci in alluminio. Tra i principali vantaggi: carico neve elevato (fino a 1,00 kN/m2) con luci intermedie, facile e rapida installazione dei teli di copertura, com-
patibilità con tutti i sistemi di ponteggio Layher, elementi di rinforzo e controventatura uguali al sistema Light. Le applicazioni sono molteplici: dalla copertura di edifici per l’aumento del numero dei piani o per il restauro dei tetti alla protezione dalle intemperie durante la costruzione di nuovi edifici o la manutenzione di strade e ponti.
MONTAGGIO VELOCE E SICURO Altra novità presentata in occasione de “Il Giorno del Ponteggio” è il sistema P2 per il montaggio in sicurezza dei trabattelli (nella foto sotto) che, costituiti da pochi elementi, possono essere installati in completa sicurezza grazie alle misure di protezione collettive integrate. La nuova soluzione prevede piani di lavoro ogni due metri di altezza e protezioni laterali installate prima dell’accesso al piano di lavoro, caratteristiche che consentono di montare i correnti di parapetto dal livello sottostante, in modo che il piano di lavoro sia già provvisto di una protezione su tutti i lati prima di accedervi.
www.layher.it
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Roberto Vesentini Direttore generale Layher
PONTEGGI
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Il riscontro ottenuto da “Il Giorno del Ponteggio” ha soddisfatto le vostre aspettative? Può fornirci qualche numero? Il riscontro è stato ottimo sia sul piano dei numeri sia per la soddisfazione dei partecipanti. Abbiamo ospitato circa 150 persone provenienti da tutta Italia e dai settori più diversi. Del resto l’evento è stato creato perché potesse essere interessante per qualunque imprenditore o operatore che utilizzi opere provvisionali. Erano infatti presenti operatori dei settori edilizia, restauro, manutenzione industriale ma anche dello spettacolo. È stato possibile mostrare loro l’ampia varietà delle nostre soluzioni: dalle strutture imponenti basate sia sul sistema a telaio Layher Blitz sia sul sistema multidirezionale Layher Allround con l’utilizzo di sistemi di copertura, sovrappassi pedonali, torri ad alta portata, alle strutture più piccole come trabattelli e scale in alluminio.
Quali sono i principali vantaggi di Layher Lightweight? I principali vantaggi del Sistema Layher Lightweight si riferiscono all’aumento della capacità portante pur con una riduzione del peso dei diversi elementi. Inoltre l’innovativo corrente, grazie alla funzione AutoLock, consente di velocizzare i tempi di montaggio incrementando la sicurezza. L’utilizzo degli elementi Lightweight comporta un altro vantaggio significativo in termini di spese di trasporto: il carico massimo per gli autotreni è infatti determinato dal peso e non dal volume quindi diminuendo il peso degli elementi si aumentano le possibilità di carico dei mezzi di circa il 12%. Tutto questo si traduce in condizioni di lavoro meno faticose per i ponteggiatori, e conseguentemente minor costo di manodopera e risparmio di carburante a beneficio anche dell’ambiente. D’altronde la nostra missione è da sempre quella di agevolare il lavoro dei nostri clienti riducendo il peso degli elementi ma aumentandone la funzionalità e le prestazioni. In questo caso abbiamo centrato l’obiettivo alla lettera. Lightweight è inoltre compatibile con tutti i sistemi Layher.
Per quali segmenti di mercato è stato pensato? Layher Lightweight non è stato sviluppato a favore di un singolo segmento di mercato. Il sistema multidirezionale Allround Layher ha già ampiamente di-
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mostrato le molteplici possibilità di applicazione nel settore dell’edilizia, dell’industria, del restauro, della manutenzione, ecc. Lo stesso principio vale per Allround Lightweight: stesse funzionalità e versatilità del multidirezionale Allround ma peso e spessore ridotto con migliore capacità di carico.
Questo nuovo prodotto e le altre novità lanciate all'ultima edizione del Bauma, a suo avviso, possono contribuire a risollevare il mercato del ponteggio dall'attuale congiuntura economica? Certamente. La linea Lightweight evidenzia il ruolo di Layher come pioniere del settore e consente di raggiungere un ulteriore traguardo. Questo è il risultato di anni di ricerca e sviluppo con un obiettivo ben definito: rendere la costruzione di ponteggi più facile, più sicura ma anche economicamente più vantaggiosa. Circa l’80% dei costi nel ciclo di vita di un ponteggio sono da attribuire alla manodopera per le attività di montaggio e smontaggio, e alla movimentazione. L’utilizzo di acciaio ad alta resistenza permette di diminuire lo spessore degli elementi, riducendone il peso, ma aumentandone al tempo stesso le capacità di carico. Il risultato è la possibilità di avere elementi più leggeri, facili e rapidi da installare e con minori costi di trasporto. L’aumento della produttività e la riduzione delle spese di trasporto fanno sì che l’investimento nei componenti della linea Layher Lightweight venga ripagato in meno di un anno.
Oltre all'innovazione di prodotto, Layher sta puntando anche su novità a livello di strategia e rete commerciale? Negli ultimi due anni sono stati fatti degli investimenti con l’obiettivo di essere più vicini ai nostri clienti non solo con una rete commerciale competente ma anche geograficamente, con nuove sedi logistico-commerciali. Nel 2011 abbiamo inaugurato una sede in Sicilia, mentre lo scorso anno ne abbiamo aperta una in Piemonte. Siamo pronti ad aprirne una terza nei prossimi sei mesi. Questo ci permette di poter rispondere alle esigenze dei nostri clienti in maniera immediata, flessibile ed efficace con disponibilità di materiali, supporto commerciale, tempi di consegna migliori e assistenza diretta dei nostri tecnici.
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Intervista
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NOLEGGIO GUIDA AL
delle macchine e delle attrezzature edili in Italia
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Italserviz i 2000 srl Via Arm ando Von - Sebach 03100 a 20 Fro IDROM Tel. 077 sinone EC Harsco 5 824240 Via Antich CANICA RAMT Infr Fax 06 Cassefor astructure EC srl i Pastific 207 Italia spa 70056 510 me, Po i 2a 4 italservizi Mo 22078 nteggi frosino Turate Tel. 080 lfetta BA e Serviz ne@ CO 338 i virgilio. 5832 Fax 080 it Italserviz 338683 i 3 info@ra Via di Qu 2000 srl - Seb mtec.it ach arto Gra www.r 00132 amtec.it nde 7 Roma Tel. 06 207303 Idrosp 3 Fax 06 urghi di HAULOT 207 Pla Gianni ino TE ITA italservizi 5104 - Seb LIA srl Via Lom 2000.2 Via Stretta ach bardia 01@alic 15 20097 68/A e.it 33053 San Giu Ital Spu Lat liano Mil Tel. 02 rgh Tel. 043 isana UD 989701 anese Via J. Res i Ecologia srl 1 59189 MI Fax 02 - Sebach / 59387 sel 2 Fax 043 989701 34018 1 25 comme San Do info@id 763115 rciale@ rligo del Tel. 040 rospurghi hau www.h la Valle 282108 www.id .it aulotte.it lotte.com TS 2 Fax 040 rospurghi 282 .it info@itals 1065 Hydra purghi.it srl Il Panda www.it srl - Seb 40062 alspurghi Molinella Via Ciu ach .it lli 32 BO 59100 Italspu Prato rgo s.n Tel. 057 .c. - Seb Via Ald 4 20520 ach o Moro Fax 057 60025 4 Lor info@ilp 21085 Tel. 071 eto AN andasr l.it 750131 2 Fax 071 750 IMI Re nt italspurgo 4555 73023 @lib ero.it Lizzanello LE Ivaldi Ser vice srl Interco 15010 m I.L.M. srl Terzo AL Zona pro Dr. Leitner srl duttiva 09134 Cagliari Reifenste Jcb 39040 Iveco Ore Campo in 21 di Trens cchia spa Vipiten 10024 o BZ I.M.A. Far Torino Tel. 047 aone 2 766749 64018 Tortore Fax 047 to TE 2 766749 interco m@leitner I.P.C. spa .it www.le itner.it 47020 Diegaro di Cesen Ireneo a FC Carta e I.T.A.R Figli srl 07100 . srl Sassar 42100 i Reggio Emilia Italfrese srl Icb srl 14015 - Jcb nelli San Dam Via P. Ma - Riga B iano d’A scagni Rimac ine srl - JC loc. Vetoio Janson sti AT 87040 /b Bridging Italmecca Mo Macch Ovest n. 35 25128 Italia srl nica di Tel. 098 ntalto Uffugo Brescia 55050 Scalo CS 4 934930 S.S. 17 quila Massaros Formica Silv icbiusi@li ano a LU 100 L’A bero.it 67 JCB spa ria 81 Italnolo Catego Via E. Fer .l. Idromarc nte s.r 19038 mi 16 he sas Sarzan 20090 Ambie Lucian di Gamb a SP Assago o & C. adori E. S.I.A.L.ch MI Tel. 02 60037 est 488664 Monte - Seba ia Antica Ov 01 San Vito Fax 02 lar 488037 AN Via Sa ila 8 marke qu L’A ting 67100 9, 16, 139 www.jcb. .italia@jcb.co rie m com Catego Ved
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ALLESTIMENTI
CARICA
È L’ALLESTIMENTO PRONTO ALL’USO PER LA CANTIERISTICA LEGGERA. CON L’ALLUMINIO, CORROSIONE E PORTATA NON SONO PIÙ UN PROBLEMA 120 Costruzioni novembre 2013
PROVATI PERVOI L’indipendenza in rosso CRISTIAN FURINI
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Risparmio in tara. È la parola d’ordine che caratterizza gli allestimenti Onnicar, soprattutto per quei veicoli nella fascia tra le 3,5 e le 7,5 tonnellate di Mtt. La scelta della gru Ferrari va nella direzione di disporre di un caricoscarico autonomo, flessibile e stabile.
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pprovvigionamento ai cantieri edili, trasporto di piccole attrezzature o di lastre di vetro. Sono queste le mansioni principali a cui è chiamato l’allestimento LL con cassone e gru retrocabina realizzato dalla Onnicar su un cabinato Iveco Daily 50C15 da 5.200 chili di peso totale a terra. La cassa in lega leggera è lunga 4.400 millimetri e ha una sponda anteriore di 400 millimetri, saldata integralmente alla struttura. Le sponde laterali e quella posteriore, apribili a 180 gradi, sono di tipo heavy duty, omologate secondo la normativa 12642 Code Xl di sicurezza del carico che può essere fissato al cassone grazie a quattro coppie di ancoraggi a scomparsa, alloggiati nelle longherine della cassa. Tra i punti di forza c’è quindi l’elevata portata utile del cabinato, grazie all’utilizzo di leghe leggere e la resistenza alla corrosione da agenti atmosferici. Grazie alla gru retrocabina il veicolo opera autonomamente in fase di carico e scarico. RST
A veicolo scarico, il piano di carico dista da terra 980 millimetri. Al telaio del veicolo, mediante un controtelaio in acciaio a elevata resistenza, è stata applicata una gru retrocabina Ferrari 531 A1. Il circuito idraulico del dispositivo di sollevamento è alimentato da una presa di forza meccanica. Per garantire la stabilità del mezzo durante la movimentazione dei carichi al massimo sbraccio orizzontale (4,5 metri) e verticale (6,98 metri), sono previsti quattro stabilizzatori. In questo modo il momento massimo di sollevamento arriva a 2,58 tm e la portata utile del veicolo allestito è di 1.850 chili. © Costruzioni
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DAF CONSTRUCTION
L’aumento obbligatorio della capacità di raffreddamento del motore, in conformità alle normative Euro 6, ha richiesto l'elaborazione di un design del telaio completamente nuovo. Quest’ultimo presenta una struttura a Y sulla parte anteriore per garantire lo spazio ad un radiatore più grande, per un raffreddamento ottimizzato dell’aria e un intercooler più grande.
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PROVATI PERVOI DI
CRISTIAN FURINI
Guarda che
OLANDESI IL RIFERIMENTO STILISTICO È L’XF EURO 6 STRADALE CON CUI I NUOVI LF E CF GUADAGNANO IN PIACERE ESTETICO. TANTE LE NOVITÀ SOTTO IL COFANO, A PARTIRE DAI MOTORI TUTTI PRONTI ALL’EURO 6 empo di Construction. Dopo la presentazione, lo scorso aprile, dei nuovi stradali LF e CF, che DAF ha rinnovato in occasione dell’arrivo dell’Euro 6, la Casa di Eindhoven prosegue nel suo piano di crescita costante lanciando ora le versioni off road, che saranno acquistabili a partire da gennaio 2014. Nemmeno a dirlo i modelli LF e CF Euro 6 Construction, progettati appositamente per le applicazioni edilizia e movimento terra, portano in dote la robustezza, la potenza e la dura-
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ta della vecchia generazione. Nelle parole di Harrie Schippers, Presidente di DAF Trucks la portata del rinnovo di gamma: “Gli ingenti investimenti effettuati nei veicoli Construction costituiscono parte integrante del piano di crescita strategico della nostra azienda. Il progetto Euro 6 rappresenta il programma di investimento e sviluppo più vasto messo a punto da DAF in 85 anni di storia”. Ma parlare solo di motore sarebbe riduttivo. I nuovi “Duri” olandesi si caratterizzano per inediti in telaio e driveline, mentre il nuovo stile dell’abitacolo e degli esterni enfatizza la somiglianza con la nuova ammiraglia stradale XF. RST
STILE E CONTENUTI ll CF Construction ha un angolo di attacco migliorato (si assesta a 25°) e un’elevata distanza da terra (40 cm, in parte grazie all’utilizzo di assali anteriori diritti), e un design caratteristico grazie alla calandra nera distintiva con grandi feritoie e al design del paraurti, realizzato in acciaio galvanizzato. I coprifari sono in Lexan
infrangibile e sotto il paraurti è montata una piastra in acciaio spessa 3 mm che è in grado di sopportare carichi fino a 4 t, mentre la sezione inferiore si estrae e rende disponibile un gradino. Il paraurti è disponibile con luci di svolta e fanali antinebbia integrati ed è composto da tre parti separate sostituibili individualmente per minimizzare i costi.
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DAF CONSTRUCTION
Quante configurazioni... Il nuovo cava olandese è disponibile con i 3 assi 6x4 con assale anteriore da 8 o 9 t e ponte posteriore tandem da 19, 21 o 26 t. Come trattore 6x4, il CF Construction è ideale per le applicazioni di trasporto speciale e per trasportare pilastri. Il cabinato 8x4 è la base ideale per un cassone ribaltabile o una betoniera. Con assali anteriori sterzanti doppi da 7,5, 8 o 9 t, in combinazione con un assale tandem da 19, 21 o 26 t, questo cabinato fornisce un’elevata Ptt da 32 a 56 t. Tutti i modelli sono dotati del tradizionale assale tandem DAF, caratterizzato dall’elevata stabilità di rotolamento e dall’ampia articolazione (270 mm) per una mobilità fuoristrada superiore.
DUE CUORI
Il nuovo CF ha serrature di ultima generazione ed è fornito di chiave con comando a distanza integrato per l’apertura e la chiusura delle portiere, dei finestrini, con la possibilità di controllare tutte le luci attorno al veicolo.
Il motore Paccar MX-13 da 12,9 litri è disponibile in taratura compresa tra 303 kW (410 CV) e 375 kW (510 CV). Quella fornita dal nuovo motore Paccar MX-11 da 10,8 litri è compresa tra SF 5001.05 (02.08) 210 kW (290 CV) e 320 kW (440 CV). Il consumo medio di carburante del motore Paccar MX-11 è dichiarato fino al 3% inferiore rispetto al già ottimo motore Paccar MX-13 da 12,9 l, mentre la riduzione di peso di oltre 180 kg consente un carico utile ancora maggiore. Su richiesta, è disponibile il cambio automatizzato AS Tronic con un’impostazione specifica per l’utilizzo fuori strada, con strategie di cambio marcia sviluppate appositamente. Ciò garantisce cambi più veloci con un funzionamento più rapido della frizione. Ovviamente, per il CF Construction è disponibile anche una gamma di PTO. Sulle versioni con motore Paccar MX-11 è disponibile anche una versione leggera con una coppia massima trasmissibile di 250 Nm.
UN MONDO A SCALINI Sul CF è disponibile un gradino sul lato della cabina per agevolare l’ispezione del carico da parte del conducente, con una staffa di sostegno sul tetto. I modelli con motore Paccar MX-13 da 12,9 litri sono dotati di tre gradini, mentre quelli con il motore Paccar MX-11 da 10,8 litri di serie ne hanno due. All’interno spiccano gli stessi ergonomici sedili degli altri modelli della versatile gamma CF, nonché dello stesso cruscotto elegante con Driver Performance Assistant integrato e i nuovi interruttori posizionati in modo ordinato. Anche il volante con comandi integrati, progettato con cura, è di serie sui veicoli per il settore edilizio.
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PROVATI PERVOI Durante lo sviluppo del nuovo CF, DAF ha rivolto particolare attenzione alla realizzazione di flussi d’aria ottimali. Tale attenzione è alla base del nuovo paraurti in acciaio con guide per l’aria integrate, che consente un miglior raffreddamento. Inoltre i parafanghi, gli spoiler angolari e le minigonne laterali sono stati riprogettati per ottimizzare l’aerodinamica e diminuire il deposito di polvere.
I fari sono dotati di luci alogene H7 con luci diurne integrate (4 LED) di serie. Sono disponibili anche i lavafari opzionali integrati nei nuovi gruppi fari. Tutte le luci sono facilmente accessibili attraverso le botole di ispezione, consentendo una rapida e semplice sostituzione dei fari senza dover ribaltare la cabina.
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DAF CONSTRUCTION
Le motrici dell’LF con cerchi da 17,5 pollici sono dotati di Mtt da 7,5 a 12 t e di carichi utili netti tra 4,2 e 8,5 t. Dotati di cerchi da 19,5 pollici, i veicoli non articolati da 14 e 16 t offrono carichi utili netti da 9,7 a 11,7 t. Disponibili inoltre tre nuove versioni di trattori da 13 t con ruote da 19,5 pollici e Mtt fino a 28 t. Il top di gamma è rappresentato dai modelli non articolati da 19 t con ruote da 22,5 pollici e Mtt della combinazione da 26 a 32 t.
DALLA SABBIA AI RIFIUTI DAF presenta, inoltre, la versione Construction del suo autotelaio pensato per la cantieristica leggera LF. L’aspetto di questo veicolo 18 t riprende a piene mani gli stilemi del CF Construction, grazie alla calandra nera con feritoie grandi, al caratteristico paraurti in posizione elevata che fornisce un angolo di attacco superiore a 25° e all’elevata distanza da terra (32 cm). Così come il CF Construction, l’LF Construction presenta i caratteristici gradini e una piastra spessa 3 mm sotto il paraurti per proteggere il radiatore. L’LF è disponibile con il motore Paccar PX-7 da 6,7 litri, con potenze comprese tra 164 kW (220 CV) e 231 kW (310 CV), entrambi dotati di Vgt, Egr, Scr e un filtro antiparticolato attivo. A seconda dell’applicazione e della potenza del motore, il nuovo LF può disporre di un cambio manuale con cinque o sei rapporti. Può inoltre essere dotato di un cambio manuale a nove rapporti, preferibile per le coppie più elevate fino a 1.110 Nm, che lo rende ideale per l’applicazione con le più potenti versioni di LF, incluse le applicazioni per cantieri e rifiuti. Per la serie LF di DAF, su richiesta, è disponibile un cambio automatico AS Tronic a sei rapporti. La serie di cambi completamente automatici Allison 3000 continuerà ad essere disponibile.
Il telaio dell’LF ha traversa centrale a K, disposta come collegamento trasversale. Lo spessore dei longheroni varia dai 4,5 mm di serie per i modelli da 7,5 tonnellate agli 8 mm per i modelli da 19 t.
I serbatoi pneumatici e il sistema di comando elettronico del freno sono posizionati all'interno del telaio al fine di creare un ampio spazio esterno.
Il nuovo LF è disponibile con tre tipi di cabine: una Day Cab, lunga 160 cm, una Extended Day Cab, con ulteriore spazio per riporre gli oggetti e una Sleeper Cab con cuccetta singola, lunga 200 cm. Le cabine hanno una larghezza contenuta di 2.130 mm.
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