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Numero 25 novembre/dicembre 2012
Casa Editrice la fiaccola srl
Scegliere, Gestire, Ottimizzare
Usi impropri, ingiustizie, contrattazioni esasperanti. Ma il fringe benefit è ancora un elemento della retribuzione o piuttosto un plus acquisito e intoccabile?
Strange Benefit Tutti i ‘regali’ del Fisco Annus horribilis, ma il 2013 sarà peggio
Flotte&Trasferte Il noleggio tiene E sostiene l’automotive
Renault Clio Vuoi vedere che è buona anche per il renting?
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b e W www.flottefinanzaweb.com Casa Editrice la fiaccola srl Via Conca del Naviglio, 37 - 20123 Milano - Tel.02 89421350 - e mail: marketing@fiaccola.it - www.fiaccola.com
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TANTO PER COMINCIARE
La bomba a(u)tomica ennaio 2013 ci mostrerà una filiera auto molto differente da quella di inizio 2012, quando, dopo tre anni di profonda crisi, ci si chiedeva cosa sarebbe successo e si temeva una ulteriore contrazione. Le cose sono andate diversamente, complice il costante aumento di carburante, il clima di fortissima incertezza, la perdita di posti di lavoro, una acutissima recessione, l’assenza di incentivi contro l’inquinamento e l’obsolescenza, una politica fiscale esasperata ed esasperante. Il mercato è crollato, l’intera filiera è crollata, mediamente un concessionario al giorno è fallito. Ed è solo l'inizio. Anche se il 2013, per motivi che ignoriamo, dovesse improvvisamente fiorire, il trend sarebbe difficile da frenare: l’isteresi recessiva rimane forte. Si è probabilmente trascurato che il settore auto è una bomba. Non più a orologeria - il timer è già fermo ma devastante come una atomica. Il Governo ha allegramente e superficialmente ignorato l’effetto domino che la penalizzazione, in primis fiscale, di auto e camion sta avendo sull’economia nazionale e sulla nostra capacità di fare trading con i Paesi confinanti. Persino i corridoi europei preferiranno ignorare il celebre ‘5’ per dirottare il transito a nord delle Alpi. Ma l’auto di flotta, non si sa bene perché, resiste. Traballa, ma resiste. Non vorrà per caso dire che è veramente qualcosa di utile e non di voluttuario, come vorrebbero far credere governanti molto miopi e poco accorti? Se continuano a minare il settore, a farne le spese saremo tutti. Non a caso, alla fin fine, il calendario Maya era una ruota...
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novembre/dicembre 2012 - numero 25 anno 5 Scegliere, Gestire, Ottimizzare
homepage 4 Dall’IVA al Superbollo passando per la deducibilità “I ‘regali’ del Fisco”
11 Guida sicura, a Imola sbarcano gli istruttori della D4S “Accordo è fatto”
12 Il Barometro CVO rileva umori e cambiamenti “Renting, che tempo che fa”
14 Il noleggio tiene. Nonostante il Governo “Autoreggente”
16 Locauto, con il cliente il rapporto è personale
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“Ci metto la faccia”
20 L’auto è ‘mia’ e nessuno me la toglie “Fringe per sempre”
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25 Quasi un social network: è tuttoflotte.it “A voi la parola”
26 Nuova Renault Clio, buona anche per i parchi “A ciascuno la sua”
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30 Infiniti M35 Hybrid, orgogliosamente fuori posto “Cult”
32 Quello che vuole la web generation “Sei connesso?”
34 Atteso al debutto Zoe, l’elettrico al 100 per 100 “Nasco così”
Direttore editoriale Giuseppe Guzzardi gguzzardi@fiaccola.it flottefinanza@fiaccola.it Coordinamento editoriale Roberta Carati rcarati@fiaccola.it Redazione Tiziana Altieri taltieri@fiaccola.it Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it Gianluca Ventura gventura@fiaccola.it Foto Archivio Vie&Trasporti, Archivio delle Case, John Next Collaboratori Mauro Armelloni, Dionigi Bovolo, Santiago del Castro, Stefano Marchesi, Maurizio Mecozzi, Giorgia Rocca, Monica Schiller, Nicoletta Trevisan Amministrazione Cristina Scicchitano amministrazione@fiaccola.it Abbonamenti Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it Marketing e Pubblicità Sabrina Levada slevada@fiaccola.it Traffico e pubblicità Laura Croci - Mariateresa Verri marketing@fiaccola.it Direzione, amministrazione, pubblicità Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. 20123 Milano Via Conca del Naviglio, 37 Tel. 02/89421350 Fax 02/89421484 Internet: www.fiaccola.com Agenti Friuli Venezia Giulia - Trentino Alto Adige - Veneto - Emilia Romagna Giorgio Casotto Tel. 0425/34045 - Fax 0425/418955 ottoadv@tin.it Bimestrale - LO/CONV/059/2010 Reg. Tribunale di Milano n. 786 del 22/12/2006 - ROC 6274 Prezzi di vendita copia singola abbonamento annuo
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35 Master e Kangoo Express, arrivano i ‘model year’ “Collezione 2013”
36 I segni particolari di Mazda 6 Wagon: funzionale e affidabile “Aria Nuova”
RUBRICHE 6 Quote Rosa 7 Sicuramente 10 Legalmente 18 Attualmente
Direttore responsabile Lucia Edvige Saronni
La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta che su supporti magnetici, digitali, ecc. Foro competente Milano Il suo nome è stato inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l’invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali); se non desidera riceverle invii la sua richiesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola srl ISSN 2039 - 571X
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FISCALMENTE TEMPO DI LETTURA: 7 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Management, ufficio acquisti, società di noleggio, automobilisti
IVA RIASSUNTO
I ‘REGALI’ DEL FISCO
L’intero settore automotive, e non soltanto quello del noleggio, avrebbe bisogno di norme agevolative. Invece, il legislatore si accanisce come se fosse una fonte di denaro inesauribile
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o dell’ammontare dei costi di noleggio che eccedono 3.615,20 euro per le autovetture e gli autocaravan, ecc.). I costi relativi ai veicoli dati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta saranno deducibili nella misura del 70 per cento mentre nel vecchio regime la deducibilità era al 90. Sebbene le nuove disposizioni non siano ancora entrate di Stefano Marchesi* effettivamente in vigore, in quanto l’applicazione è prearticolo 4, commi 72 e 73, della Legge 28-6- vista dal 2013, la Legge di Stabilità 2013 recentemente 2012 n. 92, in vigore dal 12 agosto 2012, ha approvata dalla Camera dei Deputati prevede già una modificato l’articolo 164 del DPR 917/1986 nuova stretta sulla deducibilità delle auto aziendali che abbassando la soglia di deducibilità dei scenderebbe dal 27,5 al 20 per cento. costi relativi ai mezzi di trasporto a moÈ abbastanza demoralizzante constatare Superbollo, accise, tore utilizzati nell’esercizio di imprese, che ogni volta che servono risorse finanindeducibilità arti e professioni. In particolare, questi dei costi, incremento ziarie si pensi di trovarle nell’ambito del costi saranno deducibili nel limite del dell’IVA, sicuramente settore automotive, come se fosse una 27,5 per cento del relativo ammontare fonte inesauribile di denaro e fingendo non favoriscono (quando non utilizzati esclusivamente di ignorare che ci si trova in una crisi lo sviluppo come beni strumentali nell’attività propria epocale. Riepiloghiamo alcune delle uldi un settore già dell’impresa - la deducibilità è elevata messo a dura prova. time ‘penalizzazioni’. all’80 per cento per gli agenti o rappresentanti di commercio). Secondo il vecchio regime la Facciamoci del male deducibilità era al 40 per cento. Inoltre, permangono i L’articolo 17, comma 6, del decreto legislativo 6 maggio vecchi limiti massimi forfetari per il calcolo del costo 2011, n. 68 e l’articolo 1, comma 12 del Decreto legge fiscalmente rilevante (es: non si tiene conto della parte 13 agosto 2011, n. 138 hanno previsto che a decorrere del costo di acquisizione che eccede 18.075,99 euro dal primo gennaio 2012 le misure dell’imposta provin-
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FISCALMENTE ciale di trascrizione devono essere determinate secondo quanto previsto per gli atti non soggetti ad IVA anche quando si tratta di trascrizioni relative ad atti soggetti ad IVA. In pratica, questo ha comportato un significativo incremento dei costi per gli operatori del settore e per i consumatori finali. Infatti ai sensi del D.M. 27 novembre 1998, n. 435 le tariffe sono le seguenti: • autoveicoli e autovetture fino a 53 Kw, ovvero autobus e trattori stradali fino a 110 Kw: lire 292.000 (euro 150,81 circa) • autoveicoli e autovetture oltre 53 Kw: lire 6.800 (euro 3,5119 circa) per ogni Kw. Si consideri inoltre che le province possono aumentare le suddette tariffe fino al 30 per cento e che molte lo hanno già fatto.
DEDUC IBILIT À
I provvedimenti più penalizzanti IVA
L’articolo 2, comma 2-bis del D.L. 13 agosto 2011, n. 138 ha incrementato l’aliquota IVA da 20 al 21 per cento colpendo in generale il potere d’acquisto del consumatore finale con effetti depressivi sulle vendite e sull’economia in generale. Da luglio 2013 scatterà un aumento dal 21 al 22 per cento.
SUPERBOLLO
Il DL 6-7-2011 n. 98 ha introdotto un’addizionale erariale della tassa automobilistica per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose. L’ammontare è fissato in 20 euro per ogni chilowatt di potenza superiore a 185 chilowatt.
DEDUCIBILITÀ
La soglia di deducibilità dei costi relativi ai mezzi di trasporto a motore utilizzati nell’esercizio di imprese, arti e professioni, si è abbassata dal 40 al 27,5 per cento. Ma la Legge di Stabilità approvata dalla Camera dei Deputati prevede una ulteriore riduzione al 20 per cento.
Tra Superbollo e IVA Anche se non si tratta di un provvedimento specifico Come è ormai noto a tutti, il comma 21 dell’articolo per il settore dell’automotive si ricorda che l’articolo 23 del DL 6-7-2011 n. 98 ha introdotto un’addizionale 2, comma 2-bis del D.L. 13 agosto 2011, n. 138 ha inerariale della tassa automobilistica per le autovetture crementato l’aliquota IVA da 20 al 21 per cento, cole per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di per- pendo in generale il potere d’acquisto del consumatore sone e cose. Ai sensi dell’articolo 16 del DL 6-12-2011, finale con effetti depressivi sulle vendite e sull’econoa partire dall’anno 2012 l’ammontare dell’addizionale mia. Ad aggravare la situazione, la legge di stabilità dovuta è fissata in 20 euro per ogni chilowatt di potenza 2013 prevede un nuovo aumento dell’aliquota IVA orsuperiore a 185 chilowatt. L’importo deldinaria dal 21 al 22 per cento. L'aumento l’addizionale è ridotto al 60 per cento, al 30 si applicherà alle operazioni effettuate a Da gennaio 2012, e al 15 per cento, rispettivamente, dopo cinpartire dal 1° luglio 2013. le accise sono que, dieci e quindici anni dalla data di coaumentate struzione del veicolo e non è più dovuto deEffetto moltiplicatore di 16,44 centesimi corsi venti anni. L’addizionale erariale non (benzina) e di 19,44 A quanto sopra accennato deve aggiungersi che nel corso degli anni le accise è dovuta quando il veicolo può fruire del centesimi (diesel). regime di esenzione dal pagamento della E l’IVA ha un effetto sui carburanti sono state utilizzate dai governi di ogni colore politico per trotassa automobilista (CM n. 49/E dell’8-11moltiplicatore. vare in maniera rapida e sicura nuove 11) come ad esempio: • in caso di esenzioni disposte dall’articolo 17 del DPR fonti di finanziamento, e l’attuale non ha fatto ecce5-2-1953, n. 39 (per gli autoveicoli del Presidente della zione; infatti, l’ultimo aumento risale ad agosto 2012 Repubblica, per i veicoli in dotazione dei corpi armati e ammonta a 0,51 centesimi al litro IVA compresa. Dall’inizio del 2011, le accise sulla benzina sono audello Stato, ecc) • in caso di esenzione dal pagamento della tassa auto- mentate di 16,44 centesimi, mentre quelle sul diesel mobilistica per i veicoli aventi più di 30 anni e per i di 19,44 centesimi, a cui va ad aggiungersi l’effetto veicoli di particolare interesse storico e collezionistico moltiplicatore dell’IVA. Ad oggi, le accise sulla benzina ammontano dunque a 728,40 euro per mille litri e quelaventi più di 20 anni n • in caso di interruzione dell’obbligo di corrispondere le sul diesel a 617,40 euro per mille litri. la tassa automobilistica per gli autoveicoli consegnati per la rivendita alle imprese autorizzate o comunque *Stefano Marchesi è Socio dello Studio Legale Tributario abilitate al commercio dei medesimi. BG e Associati novembre/dicembre 2012 -
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QUOTE ROSA TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTA RUBRICA INTERESSA A: Automobilisti
LA TECNOLOGIA SECONDO NOI
Qui comando io
Un conto è farsi consigliare la strada più adatta per giungere alla meta, un altro è seguire le istruzioni come se fossero ordini. Ecco come i due sessi vivono i navigatori satellitari
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di Tiziana Altieri
remessa: anch'io possiedo un navigatore satellitare e più volte mi ha salvato la giornata - se non la vita. Mi ha fatto scoprire scorciatoie, evitare code infinite, e arrivare puntuale ad appuntamenti che ormai davo tragicamente persi (se saltano gli shatush con Coppola ci possono volere settimane per fissare un nuovo incontro). Insomma, io non sono contro i navigatori ma non mi stupisce che un esperimento condotto dalla Lancaster University e dalla Royal Holloway di Londra abbia dimostrato che talvolta possono non solo condurre verso direzioni sbagliate, ma anche compromettere la capacità di guidare portando a sterzare più spesso e a non fare caso ai pedoni. Indovinate perché? I volontari che si sono sottoposti al test erano per lo più uomini! È chiaro: il problema non sono questi dispositivi ma il modo in cui li si utilizza! Chiunque abbia assistito a un 6-
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incontro maschio-navigatore sa benissimo di cosa sto parlando...
Basta azionare il cervello Se noi lo mettiamo in funzione per raggiungere un luogo che non conosciamo o nei tragitti più lunghi per sapere se c’è qualche intoppo lungo il percorso, loro lo azionano a prescindere. “Salgo in macchina - pare Se non riuscite più a trovare la direzione giusta, udite, udite, potete chiedere indicazioni al passante. Non bisogna aver fatto il boy scout.
essere il loro moto - ergo navigo”. Non importa se devono raggiungere casa loro a un solo isolato di distanza. Sapere fra quanti secondi arriveranno alla meta probabilmente li rassicura. E se noi di fronte a un’evidente
contraddizione siamo pronte a far intervenire il nostro cervello, loro continuano ad ascoltarlo come se fosse un portatore di verità assolute. Si rifiutano di pensare che anche lui possa commettere degli errori magari perché non è stato aggiornato o perché in quel preciso momento stanno facendo dei lavori e c’è una deviazione sulla strada. Insomma, se per noi fornisce consigli, per i maschietti dà ordini ai quali paiono incapaci di sottrarsi pena l’inevitabile perdita di orientamento. Eppure basta poca per raccapezzarsi, nemmeno io ho fatto il boy scout e tanto meno so leggere le stelle. So però, udite, udite, aprire benissimo il finestrino e rivolgermi gentilmente al passante (e divento anche sorridente se è moro con gli occhi azzurri) per chiedere quale direzione seguire. E poi le care vecchie carte stradali non si sono ancora estinte. Si potrebbe tenerne una a bordo da sfoderare al bisogno. Nella mia macchina comando io, non il navigatore... Tornando alla ricerca inglese, emerge anche che gli impatti più significativi sulla guida si hanno quando il dispositivo satellitare fornisce due indicazioni in sequenza. Ulteriore riprova (se mai ne avessimo bisogno) che loro ad affrontare due cose alla volta proprio non ci riescono. n
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SICURAMENTE TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTA RUBRICA INTERESSA A: Assicuratori, società di renting, aziende, automobilisti
SVILUPPO E CRESCITA
Se non vedo non credo
Ecoincentivi, riduzione dei costi assicurativi... Possibile che il Governo, avvezzo a considerare l’auto un bancomat, vari misure addirittura pro flotte? Noi siamo come San Tommaso
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a cura di Maurizio Mecozzi*
recenti provvedimenti legislativi su ‘Sviluppo’ e ‘Crescita’ mettono ancora una volta in evidenza come vi possa essere propizia interazione fra mondo delle flotte e assicurazioni, a dispetto della ancora troppo scarsa attenzione specifica verso il fleet. In primo luogo risalta la corposa sezione del “Decreto Sviluppo” dedicata alle auto elettriche, dove si dispone tra l’altro la composizione di flotte di veicoli anche pubblici a basse emissioni, fino a prevedere la presenza di infrastrutture per la ricarica dei veicoli negli edifici di nuova costruzione dal giugno 2014. Le misure per il rafforzamento del settore energetico destinano nuovi eco incentivi alle flotte aziendali che puntano al rispetto ambientale, costituite da auto a trazione elettrica, ibrida, a Gpl, a metano, a biometano, a biocombustibili e a idrogeno. Da parte nostra si era già inteso evidenziare1, tempo addietro, in quali misure, sicuramente ancora 8-
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come sempre accade quando si vanno a scardinare consuetudini acquisite durate decenni, si può rilevare piuttosto come la tassativa necessità di rinegoziare la copertura assicurativa alla fine di insufficienti, le polizze RCAuto ciascuna annualità contrattuale tenessero conto di tale orientamento dovrebbe indurre i gestori del fleet a virtuoso: se in modo del tutto non adagiarsi sullo scontato rinnovo al insoddisfacente per il Gpl, in modo rialzo (deglutito oramai a livello invece piuttosto significativo per congiunturale derogando al diritto, l’elettrico (50% circa di risparmio). avvilito, del bonus tariffario a fronte di È intuibile come ora, in prospettiva, la un attestato di rischio virtuoso). Viene realizzazione di una siffatta conversione dunque alzata la soglia di attenzione al dei parchi mezzi nel fleet porterebbe a risparmio, anche orientandosi una sommativa dei due vantaggi maggiormente all’affidamento verso fruibili: eco incentivi da una parte e quelle figure professionali in grado di riduzioni significative dell’incidenza intermediare sul mercato assicurativo le soluzioni più vantaggiose, ma coerentemente L’Anfia sostiene polemicamente che le misure adeguate alle necessità governative, così strutturate, avranno effetto specifiche di garanzia. pressoché esclusivo sul comparto delle flotte. Un unico monito: dei costi assicurativi dall’altra. scordarsi del cambiamento delle regole In un altro articolo del DL ‘Sviluppo’, può significare il sequestro dei mezzi. in seno a diverse novità a vantaggio del Quanto infine al DL ‘Crescita’, uno consumatore riguardanti specificamente degli aspetti principali trattati è la lotta il settore assicurativo, si va ad abolire il alle frodi nei sinistri RCAuto tramite tacito rinnovo delle polizze RCAuto e l’istituzione di un archivio informatico quindi la cosiddetta quindicina di integrato, altro provvedimento foriero comporto, o mora che dir si voglia. di vantaggi tariffari. n Andando a ragionare dietro le quinte 1. n. 18 F&F Altro che tasse agevolate! del diffuso sgomento ingenerato dal provvedimento, senza dubbio esagerato, *Broker assicurativo RN
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LEGALMENTE TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTA RUBRICA INTERESSA A: Società di noleggio, legali, automobilisti
COMPAGNI DI VIAGGIO
KEEP CARE!
law in action
‘Dimenticarsi’ del proprio cane in auto può costare, oltre alla condanna morale, una sanzione fino a 10.000 euro e l’arresto fino a un anno. Le società di renting lo sanno
È
a cura di Dionigi Bovolo*
noto che gli italiani amano i cani, salvo poi abbandonarli, con un comportamento a dir poco criminale, sulle autostrade quando ci si accorge che non sono di peluche, ma hanno esigenze e diritti ben codificati. Al momento di ordinare un’autovettura, è perciò necessario dotarla di tutti gli allestimenti necessari per il trasporto dei nostri amici a quattro zampe. Come previsto dai contratti di Noleggio a lungo termine, è al concessionario che occorre fare presente che sull’auto viaggeranno anche simpatici animali e che quindi, a bordo del veicolo, devono essere montati tutti quegli accorgimenti tecnici idonei allo specifico trasporto in sicurezza della specie posseduta. Le regole, e le sanzioni per gli inadempienti, sono previste dal Codice della strada all’art. 169, ma quando entra in gioco il loro benessere può essere applicato anche il Codice Penale. Il caso del quale ci occupiamo, e per il quale si è pronunciata la Corte di Cassazione, riguarda l’ipotesi di maltrattamento e abbandono di un cane 10 -
posta a carico del proprietario del cane al termine del processo, anche in considerazione del fatto che troppo spesso le cronache a bordo di un’auto parcheggiata al sole hanno raccontato non solo di animali con i finestrini ermeticamente chiusi. ma anche di bimbi ‘lasciati-solo-per-unFrutto di una scellerata dimenticanza attimo’ di fronte a un supermercato o a del padrone del veicolo, e dell’animale, un centro commerciale da padri e madri il fatto ha assunto rilievo di natura disattenti (per usare un eufemismo) e penalistica perché nel comportamento morti dopo atroci sofferenze. Il del proprietario i Giudici hanno dispositivo della sentenza n. 44902/12 ravvisato i caratteri della crudeltà e depositata il 16 novembre ha così il dell’indifferenza. La condotta è punita pregio di aver definitivamente chiarito dall’art. 727 del Codice Penale che che una tale negligente condotta non è sanziona i casi di abbandono di animali da ritenersi semplice “distrazione”; se si domestici o che abbiano acquisito tratta di un animale “la condotta del abitudini della cattività con l’arresto proprietario che lascia il proprio cane in auto, con i finestrini chiusi, in una giornata soleggiata e Il Codice penale sanziona con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 con temperatura euro i casi di abbandono di animali domestici. particolarmente elevata, atteso che tale fino a un anno o con l’ammenda da comportamento è assolutamente 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena incompatibile con la natura soggiace chiunque detenga animali in dell’animale, potendo provocargli paura condizioni incompatibili con la loro e sofferenza” integra il reato di cui natura, e produttive di gravi sofferenze, all’art. 727 del Codice Penale. come verificatosi nella fattispecie. Nel caso, invece, si fosse trattato di una La Cassazione ha ritenuto che al povero persona, il reato contestabile sarebbe cane abbandonato in auto sia stato stato quello di omicidio. n inflitto un vero e proprio supplizio. Corretta e a mio parere condivisibile, *L’Avvocato Dionigi Bovolo è un esperto dunque, la sanzione dell’ammenda di contrattualistica del trasporto
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PARTNERSHIP TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Aziende, fleet manager, assicuratori, automobilisti
DEKRA E FORMULA IMOLA
Accordo è fatto
All’Autodromo di Imola presto saranno di casa gli istruttori della D4S, la scuola superiore di guida sicura
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di Tiziana Altieri
on più solo gare a tutta velocità. L’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola presto diventerà un centro di eccellenza nella formazione per la guida sicura. Formula Imola, società che lo gestisce, e Dekra hanno infatti siglato un accordo di partnership. A gare di appalto concluse, partiranno i lavori per realizzare un moderno tracciato di prova in quello che adesso è il paddock Ravizza. Qui saranno di casa gli istruttori professionisti della D4S, la scuola superiore di Dekra per la sicurezza stradale. L’accordo prevede anche un’attività istituzionale finalizzata a riportare a Imola eventi sportivi internazionali (come la Formula Elettrica o il TTXGP World Series) e a crearne di nuovi. “Per l’Autodromo di Imola - ha sottolineato Uberto Selvatico Estense, presidente di Formula Imola - l’accordo con Dekra è certamente strategico perché ci consente di sviluppare un importante sistema di sinergie per la polifunzionalità dell’impianto. La realizzazione e la gestione in partnership di un centro all’avanguardia per la guida sicura consentirà alla struttura di diventare un punto di riferimento a livello regio-
nale e, auspichiamo, nazionale”. Il centro dovrebbe essere operativo nel secondo semestre 2013 con un calendario fitto di corsi. In questo momento si sta lavorando a delle convenzioni con le assicurazioni in modo da poter offrire ai clienti degli sconti sulla copertura RcAuto, come già avviene per i corsi riconosciuti dall’Ania. I corsi a misura di aziende Qui si terranno anche i percorsi formativi per piccole, medie e grandi aziende, obbligatori per la sicurezza e totalmente deducibili a livello fiscale, in ottemperanza alla legge 81/2008. “Potersi avvalere dell’Autodromo di Imola - ha ricordato Marco Mauri, chief country officer di Dekra Italia - consente alla filiale italiana di Dekra di avere un circuito di riferimento dove erogare i corsi della scuola D4S nata nel 2009. I nostri corsi, personalizzati e tenuti da istruttori professionisti coordinati da Maurizio Verini, spaziano da quello base a quello avanzato fino a quello di guida veloce”. Basta mettersi al volante. Il prossimo passo? Potrebbe essere un centro prove come quello che Dekra vanta già a Dresda. n novembre/dicembre 2012 -
In apertura Marco Mauri, chief country officer di Dekra Italia Holding, e Uberto Selvatico Estense, presidente di Formula Imola, posano davanti alla torre dell’autodromo sponsorizzata da Dekra. Sopra, dall’alto, le auto per gli esercizi di guida sicura schierate, la prova dell’alce, la prova di sovrasterzo con skid car e una delle vetture in pista.
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BAROMETRO TEMPO DI LETTURA: 8 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Costruttori, società di noleggio, fleet manager, ricercatori
CORPORATE VEHICLE OBSERVATORY
Renting, che tempo che fa
Postazione di monitoraggio permanente, il Barometro CVO rileva i cambiamenti del settore noleggio. Cercando di anticiparli
tenuto e costi di gestione che nel tempo possano essere sempre più razionalizzati e ridotti”. Tutti temi che ovviamente hanno fatto capolino all’interno del Barometro che, dal 2005 misura lo stato d’animo e le prospettive degli operatori di settore. Un sondaggio condotto a livello europeo ed extra continentale di Giuseppe Cordasco su una platea di 4.823 intervistati, 300 dei quali selestata la sicurezza il tema che ha catalizzato le zionati in Italia. Ed è proprio sui risultati raccolti nel maggiori attenzioni nel corso della presenta- nostro Paese che si è concentrata la presentazione prozione a Roma dell’annuale Barometro sulla si- posta al pubblico dallo stesso Solari. Una presentazione tuazione del mercato del noleggio a lungo termine cu- che non poteva non iniziare da un veloce quanto inerato dal Cvo, il Corporate vehicle observatory. vitabile accenno al periodo di crisi che investe in geL’evento, svoltosi nella suggestiva cornice di Palazzo nerale il comparto dell’auto e, di conseguenza, quello Farnese e sponsorizzato da Arval, per dell’autonoleggio. Il dato più significativo la prima volta ha chiamato a raccolta fissa in un -8,9 per cento il numero di veiI rilevatori CVO non solo fleet manager e aziende, ma coli noleggiati nei primi nove mesi del 2012 hanno intervistato anche rappresentanti di imprese auto- 4.823 fleet manager, rispetto allo stesso periodo del 2011. Si è mobilistiche. Un modo per confrontarsi di cui 3.616 in Europa. passati infatti da 101.950 vetture dell’anno in maniera più approfondita sui temi scorso alle 92.900 di fine settembre 2012. Tra questi, 300 che stanno a cuore a chiunque gestisca in rappresentanza flotte aziendali. Tra sfiducia e ottimismo di aziende italiane Ha spiegato Andrea Solari, direttore di ogni dimensione. Ovvio dunque che, partendo da questo fosco scenario, la prima domanda proposta del Cvo nonché vicedirettore Arval: “Si è trattata di un’occasione per fare il punto sul livello agli intervistati non potesse che riguardare le prospetdi sviluppo delle tecnologie che permettono in questo tive di incremento del proprio parco auto nei prossimi momento di rispondere al meglio alle tre principali tre anni. A predominare è, neanche tanto a sorpresa, esigenze che investono le imprese con flotte aziendali: un generale sentimento di sfiducia che porta il 5 per un più alto livello di sicurezza dei propri driver e dei cento degli intervistati appartenenti a piccole aziende propri mezzi, un impatto ambientale sempre più con- a stimare una crescita della flotta a fronte di un 7 per
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BAROMETRO
cento che invece annuncia un taglio di vetture. Una prospettiva che si conferma con numeri ancora più accentuati per le grandi aziende, dove per un 9 per cento che dichiara una crescita c’è un 15 per cento che invece prevede di ridurre. Il bilancio è in controtendenza con i risultati che arrivano dal campione europeo, nel quale invece predomina l’ottimismo, con dichiarazioni favorevoli a un incremento delle flotte che tra i piccoli si fissa al 12 e tra le grandi aziende raggiunge addirittura il 21 per cento. I costi possono solo crescere Sostanziale uniformità si riscontra poi circa il prevedibile aumento dei costi di gestione per l’anno in corso. Sia in Italia sia in Europa c’è piena sintonia nel ritenere che alla fine si registrerà un saldo nettamente sfavorevole. In Italia si toccano addirittura punte dell’87 per
cento tra le piccole aziende e del 79 tra le grandi. È stata quindi posta ai fleet manager la domanda riguardante lo stato dell’arte dei nuovi servizi già implementati. Non si può non notare che mentre il 13 per cento delle grandi aziende europee preveda già corsi di guida sicura, in Italia siamo ancora a livelli prossimi allo zero, segno della scarsa attenzione verso questo tema. Per quanto riguarda infine l’evoluzione prevista sui nuovi servizi spiccano, a conferma di quanto detto finora, il tema dell’impatto ambientale e, seppur timidamente, quello riguardante proprio la sicurezza dei driver. Tra le grandi aziende, infatti, ben il 14 per cento è interessato a strumenti di ottimizzazione delle emissioni e il 17 a sistemi di costante reporting dell’inquinamento dei veicoli. C’è poi, come accennato, un incoraggiante 6 per cento che ritiene necessario istituire corsi di guida sicura per i propri dipendenti. n novembre/dicembre 2012 -
Alcune delle slide di Barometro 2012 che evidenziano lo stato altalenante tra sfiducia e cauto ottimismo in cui si trovano gli operatori del noleggio. Nell’altra pagina, la splendida sede dell’ambasciata francese a Roma e, a lato, il direttore CVO, Andrea Solari.
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FLOTTE 2012 TEMPO DI LETTURA: 6 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Fleet manager, ufficio acquisti, società di noleggio, fiscalisti
CINQUE MILIARDI IN VALORE
il rincaro dei carburanti e delle assicurazioni, gli inesaudibili desiderata del collaboratore - per tornarsene a casa con qualche informazione, spesso pratica, in più e con la consolante certezza di essere tutti sulla stessa barca. Che non affonda nonostante le bordate del Governo. Nella sala convegni del Ritz a Milano, dove si svolge Flotte&Trasferte 2012, apre i lavori il direttore generale Aniasa, Pietro Teofilatto. Per noi di F&F che lo seguiamo da anni è impossibile non notare le spalle un po’ più curve e i capelli un po’ più grigi (non ce ne voglia). Non sono i segni del tempo, sono le mazzate che il settore noleggio continua a prendere indipendentemente dal colore del Governo in carica, neanche nella
AUTOREGGENTE variante tecnica. “Ci sono nove provvedimenti - tiene il conto Teofilatto - che toccano l’auto”. E sappiamo tutti che non sono carezze. Basterebbe ricordare l’aumento dell’Ipt che ha ‘costretto’ molte società del lungo termine a migrare verso i lidi più vantaggiosi di Trento e Bolzano, il superbollo che insieme ai controlli della Guardia di Finanza ha appannato l’appeal delle auto di lusso, la dedudicibilità fiscale sempre più bassa... di Giorgia Rocca Eppure, nonostante le vendite del nuovo in caduta libera (le immatricolazioni sono scese dai due milioni è chi per anni è stato fedele alla stessa so- e mezzo del 2007 al milione e quattro di quest’anno), cietà di noleggio e chi per venti auto in “il noleggio tiene. E sostiene il mercato dell’auto. In flotta ne tiene quattro sulla questa congiuntura particolarmente luncorda; chi allarga le maglie della car poga e grave, dove l’incertezza pesa su Alexandre Martinelli: licy permettendo al dipendente di agqualunque decisione, le immatricola“In termini di costi giungere cavalli e optional (a patto che di gestione, il noleggio zioni ad uso noleggio - rimarca il diretse ne accolli i costi) e chi ha quasi ditore Aniasa - rappresentano il 18 per a lungo termine mezzato il numero dei veicoli in lista cento del totale”. Tradotto in cifre, la loresta la formula più per ottenere un parco più omogeneo e cazione veicoli, sia a lungo che a breve vantaggiosa, sia quindi più gestibile. termine, vale cinque miliardi di euro. rispetto alla proprietà È il bello di ‘Flotte’, la mostra convegno Mica bruscolini. che al leasing”. organizzata dall’Istituto Internazionale di Ricerca, che anche in questa edizione numero 14 Ci si salvi come si può ha dato spazio alle case history. Perché non c’è come Il settore è mobile, reagisce alla crisi come può. “Da ascoltare qualcuno che combatte quotidianamente le mesi - spiega Teofilatto - registriamo il prolungamento tue stesse battaglie - con le nuove restrizioni fiscali, dei contratti da 36 a 48 mesi, e l’acutizzarsi dei fenomeni
Il noleggio tiene botta nonostante il Governo mostri scarsa sensibilità verso tutta la filiera. Il regime fiscale è sempre penalizzante, ma la locazione è l’unico settore ‘sano’
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Le due torte esplicitano la segmentazione della flotta aziendale in Italia: l’auto in proprietà è ancora la prima scelta; seguono il noleggio a lungo termine e il leasing. Significativa, in un mercato che in cinque anni ha perso oltre un milione di nuove targhe, l’incidenza dell’auto a noleggio sul totale delle immatricolazioni: 18%, pari a 250.000 veicoli.
di downgrading e downsizing (le aziende chiedono meno optional, a meno che non si tratti di sicurezza). Ma vediamo anche il commerciale della società di noleggio molto più propositivo verso il cliente. Se fino a qualche anno fa gli bastava stare alla sua scrivania in attesa della telefonata o della visita che tanto sarebbe arrivata, ora è lui a cercare il contatto con il fleet manager, il responsabile acquisti. La sua sta diventando sempre più un’attività di consulenza”. Affiancare le imprese nella difficile gestione del parco auto - di proprietà, in leasing, in Nlt - è anche il difficile compito del commercialista. “Indosso l’abito scuro - esordisce con una battuta Alexandre Martinelli, di Taxlowplanet.net - perché non vi do buone notizie. E, soprattutto, non è detto che quello che vi dico adesso che sono le 11 del 22 novembre, valga ancora a mezzogiorno”.
È noto che si stiano rivedendo, al ribasso, i tetti di deducibilità delle spese dal 40 al 27,5 e forse addirittura al 20 per cento. Ma al di là del regime che non può non apparire punitivo soprattutto se confrontato con gli altri Paesi europei, “è indubbio che il noleggio a lungo termine - ribadisce Martinelli - resti la formula più vantaggiosa sia rispetto alla proprietà, sia rispetto al leasing finanziario”. Certo, “non è il momento di andare a inasprire la fiscalità su un settore vitale e già penalizzato che è tornato ai livelli del ‘79, anni brutti, io me li ricordo, che onestamente non rimpiango”. n
Stanno tutti bene Ormai da tanti anni il sodalizio Flotte&finanza-Flotte 20.. (i primi eventi dei quali siamo stati media partner sono alla scorsa decade) è per noi contesto di riflessione e confronto sia con gli esperti economico-finanziari che con i fleet-mobility manager in ‘trincea’. Anche questa edizione 2012 non è stata avara di informazioni e di spunti, a iniziare da quanto sottolineato da Pietro Teofilatto, uomo d’ordine di Aniasa, e ribadito in queste pagine dal nostro inviato: l’auto finanziata, l’auto di flotta, con il dovuto rispetto è un po’ come i martiri religiosi: il potere le si accanisce contro con ogni tipo di supplizio e angheria, ma lei resiste, imperterrita. Noto è a tutti come le immatricolazioni in genere siano crollate
sotto il peso dell’incertezza e della fiscalità selvaggia. L’auto di flotta ha subìto la sua parte, con l’assottigliarsi dei benefici e con i tagli aziendali che colpiscono i fringe benefit (vedi anche l’articolo di copertina), ma forte della sua valenza all’interno delle aziende continua a essere oggetto di studio, interesse, analisi. Tutti i fleet manager, specie quelli dei case study (Bnl Bnp Paribas, Gruppo Coin, Gruppo Bracco, Carestream Health Italy), hanno illustrato in termini concreti i contorni di una professione che cresce, aiutata in questo dalle enormi possibilità offerte dall’IT applicata alla sicurezza, al controllo remoto, all’efficienza del singolo, del pool, della flotta. E l’elettrico, timidamente, appare all’orizzonte.
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LOCAUTO TEMPO DI LETTURA: 6 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Management, ufficio acquisti, fleet manager, automobilisti
A TU PER TU CON IL CLIENTE
Ci metto la faccia
Persone, non segreterie telefoniche. Da trent’anni, Gruppo Locauto ha adottato la risposta personalizzata come linea di condotta. Nel lungo e breve termine
la personalizzazione, la soluzione dei problemi...”. E sulla flessibilità. Centomila clienti serviti nel 2011, 6.500 auto in flotta di cui 1.800 in lungo termine, Locauto si confronta con un mercato dominato dall’incertezza, dove la necessità di ridurre i costi genera ridi Roberta Carati chieste che vanno oltre il livellamento delle fasce auto, il downsizing del top di flotta (e per contro l’upgrading non è un modo di dire. Gruppo Locauto - sul della flotta base), la proroga dei contratti di uno, due o mercato dagli anni 70 come società di leasing, anche tre anni, la riduzione del parco mezzi. “La nuova e ora specializzata nel noleggio a lungo termine tendenza - spiega Di Maira - è verso il contratto di media (dal 1984) e nel rent a car (dal 2004) - ha fatto della durata, in genere di un anno. Le aziende, soprattutto vicinanza al cliente il suo biglietto da visita. quelle con flotte intorno alle 50 vetture, preferiscono È stato ribadito all’incontro stampa dello pagare il 30 per cento in più subito piutscorso novembre, che voleva essere un tosto che legarsi mani e piedi alla società Agatino Di Maira: excursus attualizzato sui viaggi dell’eledi noleggio con un contratto standard; tra“Ci sono aziende fantino, e si è trasformato nel giro di diescorsi i dodici mesi, si ridiscute tutto”. disposte a pagare ci minuti in una chiacchierata aperta a il 30 per cento ogni tipo di considerazione sul mercato Cliente di se stessa in più per contratti Non solo. Sono in aumento le imprese del lungo e breve termine. di medio termine che, in caso di nuove assunzioni, optano “I clienti - ha esordito Agatino Di Maira, (un anno)”. con il dipendente in prova per una soluamministratore delegato insieme a Mario Tavazza, che in Locauto si occupa prevalente- zione a breve termine. E qui, è proprio il caso di dirlo, mente di noleggio a lungo termine - apprezzano il ‘ri- Gruppo Locauto gioca in casa. Con una flotta di quasi sponditore umano’. Dopo trent’anni in azienda, e con 5.000 auto destinate al rent a car, il primo cliente collaboratori che sono con noi da più di venti, posso Locauto Rent a car è proprio Locauto Long Term. dire di conoscere personalmente gran parte della clien- La sinergia tra i due brand dell’elefantino è un altro tela. Abbiamo sempre puntato sulla qualità del servizio, punto di forza di questa azienda tailor made che è
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Un elefante a Praga
“l’unica società di noleggio a capitale interamente italiano - sottolinea Mario Tavazza - in grado di offrire lungo e breve termine”. I rischi del mestiere, va da sé, raddoppiano. Ci sono i furti e le appropriazioni indebite (più le seconde dei primi), fenomeno che interessa in modo precipuo il rent a car, e per il quale “non è detto che l’antifurto satellitare sia una soluzione, visto che ancora oggi non sappiamo chi si deve accollare i costi”. C’è una certa “immaturità del cliente, che tende a considerare come suoi i vantaggi dell’auto in locazione e dell’azienda gli oneri”. C’è l’aggravio dell’Ipt, che ha indotto Locauto “ad aprire una sede legale a Trento. Non abbiamo nessuna difficoltà ad ammetterlo - chiarisce Mario Tavazza - anche perché se su una Panda la differenza tra immatricolare a Milano o a Trento è di 40 euro, su una Audi A6 3000 è di 700. E quell’1,5 per cento in più sul nuovo, sull’usato diventa il 4!”. La scommessa aeroporto Anche in mezzo a queste difficoltà, i vertici dell’elefantino snocciolano cifre sulle quali, fatte le debite proporzioni, metterebbero la firma i top player. “Locauto Long Term - fa sapere Di Maira - ha chiuso il 2011 a quota 24 milioni di fatturato; al 31 agosto
Deve vedersela con la concorrenza dei più importanti player internazionali del noleggio a breve termine ma, in Repubblica Ceca come in Italia, Locauto Rent a car non si lascia intimidire. Lungi dal sentirsi un Davide contro Golia, con il suo 2 per cento di quota di mercato la società dell’elefantino tira dritto per la sua strada, facendo scelte talvolta controcorrente. Le grandi aprono agenzie downtown? Locauto punta sugli aeroporti. Hertz e Avis, tanto per citare due big, inaugurano il filone low cost verosimilmente con vetture di 18-24 mesi? Locauto Rent a car investe sul rinnovo costante del parco.
2012 si parla di circa 20 milioni; direi che ci sono i presupposti per mantenere i livelli”. Ma è sul breve termine che la società milanese ha ottenuto i risultati migliori: “+33,3 per cento di fatturato nei primi nove mesi dell’anno - riferisce Tavazza - e una previsione di chiusura 2012 intorno ai 27 milioni. Abbiamo puntato tanto sugli aeroporti (è recente l’apertura di una postazione Locauto Rent a car a Lamezia Terme e a Trapani, NdA), quando i nostri competitor si concentravano sul downtown; abbiamo ampliato la flotta e accettato di ridurre la revenue per giorno di noleggio”. Il messaggio è chiaro. Guadagnare meno, lavorare di più. La richiesta c’è, anche in un mercato in contrazione dove si assottiglia sia la domanda business sia quella replacement. La risposta, con una flotta green e multibrand che vanta un’età media tra le più basse del mercato (6-8 mesi) è sicuramente all’altezza. n
NOLEGGIO A BREVE TERMINE Aniasa Fatturato (€) Giorni di noleggio Numero di noleggi Durata media per noleggio (gg) Immatricolazioni
genn-sett 2012 448.265.000 13.065.145 2.245.089 5,8 70.500
Quando a giugno ha aperto la sua prima agenza all’estero, all’aeroporto Ruzyne di Praga, Locauto Rent a car non ha fatto altro che ‘esportare’ un modello di business collaudato per anni in 30 agenzie, 22 delle quali presso gli scali più importanti del Bel Paese. Un modello che ha nell’approccio personalizzato al cliente il suo punto qualificante.
Locauto Rent a car gen-sett 2011 482.408.000 13.897.560 2.308.054 6 92.500
Var. -7,1% -6,0% -2,7% -3,4% -24%
gen-sett 2012 20.000.000 660.000 99.500 6,6 3.178
gen-sett 2011 15.000.000 450.000 68.000 6,6 2.303
Var. 33.3% 46,7% 46,3% 0% 38%
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Le tabelle attestano lo stato di salute di Locauto Rent a car. Sopra il titolo Agatino Di Maira, AD del gruppo con Mario Tavazza. Accanto, il cliente numero 100.000, omaggiato con un voucher valido per un noleggio di 3 giorni.
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ATTUALMENTE
A PROPOSITO DI FLOTTE&FINANZA
‘Pillole’ dall’Italia e dal mondo. Dall’andamento del mercato del renting all’attuale offerta di servizi, fino ai consigli per gli automobilisti. Cos’è cambiato e cosa cambierà per i gestori e gli utenti di auto aziendali
CAPITALE AUTOMOBILE, COME USCIRE DALLA CRISI Il summit dell’Auto promosso dal Centro Studi Fleet&Mobility - che mette a confronto top manager delle Case auto, rappresentanti del mondo dei concessionari e del credito al consumo, esperti del renting - ha dato qualche indicazione per uscire dalla crisi. Sulle colonne di questo giornale, scegliamo di riportare il pensiero
CAR SHARING GRATUITO CON ‘FIAT LIKES U’ Sei uno studente universitario? ‘Fiat Likes U’, e te lo dimostra con borse di studio, possibilità di impiego e il servizio di car sharing gratuito. Il progetto prevede che lo studente si registri su http://likesu.fiat.it per prenotare una Panda o una 500L e ritirarla presso il proprio ateneo (Milano, Torino, Roma, Salerno, Parma, Pisa, Catania e Cosenza). Il servizio è coordinato da uno studente stipendiato e appositamente formato. Ai tre migliori ‘fleet manager’ verrà assegnata un’auto per tre mesi. Gratis.
del presidente Aniasa, Paolo Ghinolfi: “La legge di stabilità inasprisce ancora, in modo brutale e cieco, le vessazioni sul settore auto, che potrebbe invece dare una boccata d’ossigeno al Governo se solo si iniziasse a parlare di sviluppo. Se l’esecutivo allentasse la morsa fiscale, il mercato potrebbe salire da 1,4 a 1,7-1,8 milioni di veicoli venduti in un anno, con un ritorno di 3-5 miliardi per le casse dello Stato”.
‘LOCALIZZ@’, FLOTTE SENZA SEGRETI Come il nome lascia intuire, si tratta di un servizio di localizzazione satellitare che grazie alla tecnologia Gps/Gsm/Gprs permette di controllare e gestire i veicoli aziendali in movimento attraverso un computer, un palmare, un telefono cellulare. Localizz@ è realizzato da Impresa Semplice di Telecom Italia ed è commercializzato da Mac&Nil. Nella versione Tutto Incluso garantisce i servizi: Scatola Nera, Consumo Carburante, Sms agli autisti, Archiviazione dati in Data Center Telecom. Localizz@ è consigliato a tutte le aziende che abbiano anche un solo veicolo in uso a un collaboratore.
SPESA AUTO, SI PUNTA AL RISPARMIO Tolti carburante (+6,06 per cento per effetto del carico fiscale) e tasse automobilistiche (+6,73), la spesa per l’auto in Italia nel 2012 è in calo di oltre sei punti percentuali, pari a 185,5 miliardi contro i 198,1 del 2011. La stima è stata fatta da Econometrica considerando i dati finora disponibili sull’andamento delle singole voci di spesa - oltre a carburante e tasse, manutenzione e riparazioni, acquisto,
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assicurazione RCAuto e incendio e furto, ricovero, pedaggi autostradali, lubrificanti, pneus - e le dinamiche dei prezzi che continuano a crescere a dispetto della crisi. Esaminando la
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graduatoria spicca il fatturato per interventi di manutenzione e riparazioni: 34.540.000 euro che, pur in calo di oltre 12 punti percentuali, per la prima volta supera quello relativo agli acquisti di autoveicoli (31.275.000, il 24,6 per cento in meno rispetto all’anno scorso). In netta contrazione anche la vendita di pneumatici: -14,2 per cento per una perdita stimata di oltre mezzo milione, da 3.889.000 a 3.340.000 euro.
SPAGNA, RHIAG... TIRA LA CINGHIA Il produttore americano di cinghie ausiliarie Gates, distribuite in Italia da Bertolotti Spa (società italiana del Gruppo Rhiag), ha aperto le porte a un gruppo di 17 autoriparatori della provincia di Como. La fabbrica di Balsareny, vicino a Barcellona, è il più moderno dei sei stabilimenti europei di Gates ed è specializzato nella produzione di cinghie trapezoidali e microv sia per il mercato OE/OES sia per il mercato del ricambio indipendente. La produzione annuale di cinghie tocca i 15 milioni di pezzi; gli addetti sono 230. Ai partecipanti è stata presentata la nuova gamma di cinghie micro-v Gates Horizon, concepita per offrire miglior comfort (silenziosità) e maggiore durata.
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COVER TEMPO DI LETTURA: 15 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Società di noleggio, concessionari, responsabili acquisti, fleet manager, utilizzatori auto aziendali
PLUS INTOCCABILE
FRINGE L’auto aziendale è un benefit molto apprezzato. Sicuramente da chi lo riceve ma anche da chi lo assegna. Alternative non ce ne sono
È
di Roberta Carati
una voce in busta paga, uno status, uno strumento di persuasione, un’abitudine inveterata. È un plus che, nonostante o forse proprio per i tempi che corrono, appare intoccabile o quasi. È l’auto in fringe benefit. Ce l’hanno amministratori delegati e presidenti (sempre), dirigenti e quadri (dipende), impiegati (sempre meno). Per le società di noleggio a lungo termine è un segmento di business che si ‘perde’ nel giro d’affari totale. “Le grosse aziende (Ald, Arval, LeasePlan...) - riferisce il direttore generale Aniasa, Pietro Teofilatto - parlano di un 85 per cento di auto in uso promiscuo, poche in pool, il resto sono auto di servizio. Ma - ammette - è una stima che come associazione non abbiamo mai fatto”. Conoscere la destinazione d’uso di un veicolo in effetti non sposta i bilanci. Però dice tanto su quello che fino a ieri era un orientamento generalizzato e domani, complice una crisi epocale che costringe a rivedere conti e certezze, potrebbe registrare qualche eccezione. Ci siamo confrontati con gli AD di una società top player, Leasys (90.000 veicoli in flotta), e di due realtà molto più piccole, Car Server (22.000) e Locauto (1.800). Interessante notare i punti di incontro e le divergenze, non necessariamente legate alle dimensioni aziendali.
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COVER
PER SEMPRE F&F Che definizione darebbe di fringe benefit? Claudio Manetti (Leasys): La prima caratteristica del fringe benefit è quella di rappresentare un plus, un valore aggiunto per chi lo riceve. Dalle sue prime applicazioni, negli anni ‘60, il concetto si è molto evoluto: inizialmente, infatti, il benefit era considerato soprattutto uno strumento di ‘persuasione’, utilizzato dalle multinazionali per convincere i dipendenti a spostarsi da una sede all’altra o da un paese all’altro. Oggi ha assunto una connotazione più emotiva, divenendo un elemento distintivo in termini di status ma soprattutto di attenzione e gratificazione dell’azienda nei confronti dei propri collaboratori. Giovanni Orlandini (Car Server): Direi che il fringe benefit in quanto tale non è cambiato di significa-
to e di interesse, anche se il regime fiscale ne sta condizionando l’accesso. Mario Tavazza (Locauto): Non è più un beneficio dato al dipendente ma sempre più una necessità aziendale risolta in un modo che può coinvolgere anche il dipendente. Oggi lo si accontenta meno e si bada di più all’effettiva esigenza aziendale. Da beneficio ‘puro’ siamo arrivati a un beneficio ‘parziale’.
F&F Sul totale del parco auto, quante sono assegnate effettivamente come benefit? Manetti (Leasys): Come noleggiatori non siamo tenuti a sapere in che modo l’auto venga inquadrata nelle politiche retributive dell’azienda, ad eccezione di quei
Porta a porta con l’auto aziendale
L
Unica nel settore, Tupperware offre alle sue consulenti culinarie una vettura in uso. Per premiarle e incentivarle ontani i tempi in cui le aziende conquistavano i top manager a suon di fuoriclasse, quando l’auto faceva parte della trattativa in sede di colloquio. Eppure c’è chi ancora utilizza l’auto come
di Monica Schiller
arma di seduzione. È il caso di Tupperware Brand Corporation, l'azienda americana fondata nel 1944 dal chimico Earl Tupper, che nel dopoguerra con il polietilene creò i primi contenitori per alimenti rotondi e chiusi
La pagina del sito di Tupperware Italia dedicata alle ‘Opportunità di carriera’. È qui che viene menzionata la possibilità per le capogruppo di avere un’auto aziendale in uso.
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COVER dell’utilizzatore, e mezzi noleggiati da enti pubblici, quindi di servizio. Tavazza (Locauto): Non abbiamo un dato statistico. Quando l’azienda prende a noleggio la vettura non ci dice se è di pool o se è in fringe benefit. Però, sulla base della nostra esperienza - se è sempre il ‘Signor Rossi’ che chiede l’intervento è evidente che sta utilizzando non una vettura di pool Pietro Teofilatto ma una vettura assegnata - possia(Aniasa): mo parlare di un 75 per cento. “Il fringe benefit
è un elemento forte che aiuta l’azienda nel retribuire la professionalità del dipendente”.
casi in cui è il cliente stesso a comunicarcelo espressamente: ad esempio, quando la policy aziendale prevede la fatturazione di una quota parte del canone direttamente nella busta paga del dipendente. In ogni caso, possiamo stimare che il 10 per cento della nostra flotta circolante sia assegnato in fringe benefit. Se a questo fenomeno vogliamo aggiungere le flotte non operative, allora la percentuale cresce decisamente. Orlandini (Car Server): Oltre il 60 per cento è assegnato in fringe benefit. Il restante 40 raggruppa veicoli commerciali, per i quali non è prevista la componente benefit dell’uso extra-lavorativo da parte da un coperchio ermetico, i ‘Wonderbowls’. Un colosso dal 1996 quotato alla borsa di New York e presente in cento Paesi del mondo con utensili per la cucina e articoli in materiale plastico sia per la casa sia per il tempo libero, che raggiunge i suoi clienti, oggi come ieri, con la collaudatissima formula del porta a porta in chiave femminile. I ‘party’ delle origini, quelli di Brownie Wise, prima donna a conquistare la cover di Business Week nel 1954 per le sue abilità commerciali, si sono trasformati in atelier culinari; è rimasta, però, praticamente invariata la formula che vede la presentatrice mostrare alla padrona di casa e amiche le funzionalità dei diversi articoli della famiglia 22 -
Strumento di business F&F Ritiene che il fringe benefit ‘puro’ sia destinato a scomparire? A vantaggio di un uso strumentale al business dell’azienda? Manetti (Leasys): Non credo che scomparirà. Oggi il fringe benefit è un elemento della politica retributiva a tutti gli effetti e non è immaginabile che si faccia un passo indietro, a meno che non cambino le regole del gioco. Non considero i benefit degli elementi di contrattazione ma, piuttosto, delle componenti integrative della retribuzione generalmente non negoziabili: questo in virtù del fatto che rispondono quasi sempre a precise regole aziendali. Le contrattazioni si svolgono ancora, per lo più, sull’aspetto strettamente economico. Orlandini (Car Server): Non credo che l’auto in fringe benefit scomparirà. È sempre stata molto conveniente per l’impresa e anche per l’utilizzatore che, ricordia-
Tupperware, perché “occorre spiegare e fare una dimostrazione pratica dei vantaggi e della superiorità del loro sistema di chiusura per farsi conquistare”. Cosa che non può avvenire nella grande distribuzione. La carica delle 25mila In Italia, il gruppo a stelle e strisce è presente dal 1964 e oggi conta 57 concessioni autorizzate e oltre 25mila consulenti culinarie. Sono loro, unico contatto con il cliente, la chiave del successo dell’azienda, che può vantare fatturati in crescita di due cifre anche in tempi così difficili. Dalle ‘presentatrici’, e non solo dalla qualità dei prodotti, dipendono i risultati e, quin-
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di, il raggiungimento degli obiettivi. Ecco perché l’idea di premiarle e insieme incentivarle, assegnando alle più meritevoli (quelle che generano un maggior numero di ordini, quasi sempre le capogruppo o le team leader) un’autovettura non solo per arriva-
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COVER molo, non riceve un regalo visto che su quel benefit paga la sua quota. È vero che il beneficio si è impoverito ma la convenienza resta sia rispetto all’acquisto che al rimborso chilometrico, sia per l’impresa che per il dipendente. Credo invece in un uso dell’auto aziendale sempre più pragmatico, più utile al business dell’azienda e - forse - un po’ meno di rappresentanza. Tavazza (Locauto): Lo si vede anche nella scelta dei modelli. Mentre una volta era un classico offrire al dipendente una gamma entro cui decidere in funzione del suo posizionamento aziendale, oggi si tende a dargli ‘quella’ o a circoscrivere la scelta entro un numero limitato. L’auto deve essere sempre più inerente alle necessità aziendale più che a quelle del dipendente. Soluzioni alternative Media a distanza il direttore generale Aniasa. “L’auto in fringe benefit si colloca tra gli elementi di retribuzione che piacciono, che servono per allettare una fascia medio alta (quadri, dirigenti); in settori, diciamo, più redditizi come il chimico, l’elettronico, il farmaceutico, l’auto è un plus intoccabile. Può succedere invece, in comparti che soffrono maggiormente la crisi, di assistere a una restrizione di questo fringe benefit puro. In che modo? Per esempio con un downgrading di cilindrata. Magari ha meno fascino, ma c’è. Questo orientamento fa pendant con il downsizing che stiamo verificando nel contesto associativo. Che però - riprende Teofilatto - l’auto in fringe benefit sia uno di quegli elere al prossimo atelier culinario ma anche per il tempo libero. Un benefit che però non è fine a se stesso: per poterlo mantenere occorre continuare ad avere delle performance da prime della classe. Uno strumento di marketing per la filiale italiana di Tupperware che può così vantare una forza vendita più motivata e più stimolata. Chi abbassa la guardia, infatti, rischia la perdita dell’auto e può succedere che la stessa nel suo ciclo di vita cambi utilizzatrice più volte. Si tratta di un caso unico nella Penisola nel settore delle vendite dirette, che rende certamente il marchio americano più appetibile rispetto ad altri agli occhi di tutte quel-
Per il fringe benefit non si bada a spese “L’ho avuta per dieci anni e me la togli?” Con una battuta Alexandre Martinelli, commercialista di TaxLowPlanet, dà voce al pensiero che accomuna la stragrande maggioranza degli utilizzatori di auto in fringe benefit. “In questo caso - aggiunge - bisognerebbe dargli qualcosa in cambio, e già mi vedo il direttore del personale che si sfianca in trattative infinite. L’auto in fringe benefit rientra in un discorso di policy retributiva. Quanto ‘vale’ l’auto per il dipendente? Cinquemila euro l’anno? Per dargli quei soldi in busta - calcola Martinelli - l’azienda ne dovrebbe tirar fuori 1213mila... Senza contare che i costi di un’auto in benefit sono ripartiti tra datore di lavoro e dipendente”. Insomma, non sono gli oneri fiscali a spostare l’ago della bilancia verso l’assegnazione o meno di un veicolo in fringe benefit, “anche perché - ribadisce il commercialista - la tassazione non è particolarmente penalizzante”.
menti che fanno parte stabile della retribuzione, almeno di queste fasce, lo darei per sicuro, difficilmente amovibile. Il benefit è un elemento forte che aiuta l’azienda nel retribuire la professionalità del dipendente”. Ma siamo pur sempre in tempi di crisi, quando più che a premiare il collaboratore l’azienda pensa a far quadrare i conti. Sarà anche per questo che si sta ricomin-
le donne che cercano un’occupazione indipendente che offra un’entrata extra. 800 vetture cariche di… Oggi la flotta di Tupperware Italia, in crescita proprio come il business, conta circa 800 vetture: modelli compatti, per lo più, adatti al pubblico femminile come Mini e Clio. Il loro vano bagagli, del resto, è sufficiente per ospitare gli ‘strumenti del mestiere’, che in questo caso sono rappresentati dai prodotti con i quali verrà effettuata la dimostrazione a domicilio, tutti contenuti in un borsone dato in comodato d’uso dall’azienda. La leva auto è così importante nella strategia di Tupperware che viene
menzionata anche nel sito dell’azienda, al capitolo ‘Opportunità di carriera’. “Quando avrai raggiunto una certa esperienza e potrai essere esempio di successo per le tue colleghe, se lo desideri potrai proseguire nella tua crescita diventando Capogruppo Tupperware. Un ruolo prestigioso in cui sarai la guida di un gruppo di persone che coordinerai. In questo ruolo avrai maggiori opportunità di guadagno, potrai ricevere regali, viaggiare e potrai anche avere l’auto aziendale in uso gratuito!” Un’attrattiva non da poco per il profilo tipico della venditrice, spesso non automunita. E che guadagna ancora più peso in tempi di caro auto con Ipt e Rc alle stelle.
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COVER
Generazione N, gli indifferenti Le quattro ruote non costituiscono più la priorità per i neo-maggiorenni (la cosiddetta ‘Generazione N’, Neutral about driving), sostituite dagli smartphone e, più in generale, da strumenti elettronici che consentono di restare sempre connessi. Risulta dal Rapporto Automotive 2012 realizzato negli Stati Uniti dalla società di consulenza aziendale internazionale AlixPartners, e presentato in Italia nel corso della manifestazione torinese ‘Missione Auto’. Ovviamente non sarà questa dichiarata ‘indifferenza alla guida’ a far crollare il mercato a stelle e strisce (i cambi ge-
nerazionali sono comunque considerati responsabili fino al 15 per cento della diminuzione della domanda di auto nel Nord America), ma il campanello di allame è suonato anche qui. Del resto, non sarebbe la prima volta che quella che si annuncia come una tendenza negli States si estende all’Europa. Alcune elaborazioni su dati Google curate dalla Task Force dell’Automotive attestano intanto che il 28 per cento degli italiani possiede uno smartphone, il
ciando a parlare del vecchio rimborso chilometrico. Con tutti i pro e i contro. Secondo il direttore Aniasa, “può funzionare in alcuni momenti, perché si deduce tutto, ma per un numero ridotto di chilometri, certo non per i 30mila annui che costituiscono la percorrenza media di un’auto in Nlt. E, soprattutto, il rimborso chilometrico genera un’incertezza amministrativa non indifferente, l’esatto contrario della certezza e trasparenza che sono proprie della flotta in noleggio a lungo termine”.
70 per cento della popolazione è ormai connesso e oltre il 90 per cento degli internauti usa i social network. Ha commentato il sociologo Francesco Alberoni: “Alle strade e alle autostrade del mondo si sono aggiunte le autostrade del web in cui ti sposti istantaneamente e incontri chiunque. L’automobile però - ha aggiunto - resta e continuerà ad essere lo strumento più pratico, più comodo, più divertente con cui ogni singolo individuo può spostarsi, quando vuole, con chi vuole, alla velocità che desidera, andando dove gli pare, raggiungendo luoghi dove nessun treno superveloce, nessun aereo o nessuna autostrada virtuale potrà scaricarlo”. Quanti anni ha Alberoni?
zione dei veicoli (per tacere del livello di soddisfazione del dipendente verso una scelta di questo tipo). Orlandini (Car Server): Soprattutto le piccole e medie aziende, con flotte fino a 5 auto auto, fanno valutazioni di convenienza specifica. Leasing, noleggio a lungo termine, proprietà hanno regimi fiscali simili, spesso indifferenti, ma anche se i tetti di deducibilità si sono ulteriormente abbassati, non è l’aspetto fiscale quello che determina la scelta. L’alternativa, semmai, è tra l’auto aziendale in fringe benefit e il ‘vecchio’ rimborso chilometrico che oggi può apparire più conveniente. Ma il calcolo del rimborso è un’operazione molto complessa... Alexandre Martinelli F&F Si tornerà all’auto di proprietà? Tavazza (Locauto): Prendere una mac(TaxLowPlanet): Manetti (Leasys): Direi, anzi, che il trend “Il rimborso kilometrico china a noleggio a lungo termine per tre è addirittura opposto: sempre più socieanni vuol dire un impegno a cui oggi alio lo sconsiglio. tà, nel corso del 2013, si sposteranno dalcune aziende non vogliono sottostare. È una bomba la proprietà al noleggio a lungo termine, innescata, prima o poi Preferiscono il rimborso chilometrico, proprio perché sono poche le realtà in graanche se è più caro, perché riescono a qualcuno ci passa do di sostenere un’immobilizzazione di gestirlo come costo in una maniera comsopra ed esplode”. capitale. Anche quello dell’uso, da parpletamente diversa. Ma è una soluziote del dipendente, della propria auto privata con rimbor- ne che ‘vale’ per quei soggetti che utilizzano poco l’auso chilometrico è un fenomeno di cui non stiamo riscon- to aziendale. Al tecnico che percorre 3.000 chilometri trando una crescita e che, peraltro, pone il problema del al mese non puoi certo dare un rimborso chilometrico. mancato controllo sul livello di sicurezza e di manuten- Nemmeno con le tariffe Aci ridotte. n 24 -
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SERVIZI ONLINE
SOCIAL NETWORK
A VOI LA PAROLA Tuttoflotte.it, un sito a misura di fleet manager. Al suo interno, informazioni e strumenti per la gestione della flotta
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di Nicoletta Trevisan
La continua, forte crescita del numero di visitatori, ci dice che ci stiamo muovendo nella direzione giusta. F&F È un sito statico, oppure si evolve seguendo i tempi e le esigenze della rete? ▲ La crescita del portale si basa sulla collaborazione attiva sia dei visitatori che degli operatori del settore. Il contributo di ciascuno sposta di volta in volta l’attenzione su argomenti diversi, rendendo il tutto molto dinamico. Al momento stiamo rivedendo anche il layout per adattarlo ai nuovi temi.
reare un punto di incontro per i professionisti della flotta. Era questo l’obiettivo di Proveco quando, lo scorso marzo, ha messo in rete Tuttoflotte.it, un canale del tutto autonomo rispetto all’azienda informatica fiorentina, Mariella Fossi: che mira a sostenere le attività quotidiane “Il portale di fleet manager, direttori del personale, è un ‘forum responsabili acquisti e servizi generali delle di discussione’, aziende che dispongono di un parco veicoli. uno ‘scambio Mariella Fossi, spina dorsale del progetto di esperienze’ ed esperta del settore, ci ha permesso di tra professionisti dare un’occhiata più da vicino. della flotta”.
F&F Cos’è Tuttoflotte e a quale target si rivolge? ▲ Tuttoflotte è fatto per i manager... dagli stessi manager: chi meglio di loro conosce le problematiche del ruolo? In un certo senso, è una sorta di social network all’interno del quale i gestori si incontrano e si scambiano informazioni ed esperienze. Così, tra le sue pagine, è possibile trovare le ultime direttive fiscali, il calendario convegni ed eventi, le proposte di un operatore del noleggio o di un costruttore e via di seguito.
F&F Progetti per il futuro? ▲ Contiamo di rendere Tuttoflotte traboccante di contenuti e di farne un vero e proprio tool di lavoro. A breve la realizzazione di una nuova idea, per ora segreta. La scoprirete, speriamo presto, visitando il sito!
F&F Nel portale si nota l’applicazione Lamiaflotta. Significa che offrite anche servizi di fleet management? ▲ È un nostro ‘regalo’ agli utenti: in pratica abbiamo preso il know how generato da Proveco con il software Map e lo abbiamo messo a disposizione delle flotte più piccole. L’app permette di monitorare costi e utilizzo del parco mezzi in modo facile ed è gratuita per i primi tre veicoli. Tuttoflotte potrà poi raccogliere le offerte di fleet management sia di Proveco sia di altre aziende. n novembre/dicembre 2012 -
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LE AUTO DI F&F TEMPO DI LETTURA: 10 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Management, ufficio acquisti, fleet manager, driver
RENAULT CLIO
A ciascuno la sua La Losanga sfida la crisi lanciando un veicolo dai bassissimi consumi, personalizzabile e con tanta tecnologia a bordo. Tutte le novità della quarta generazione dell’evergreen francese
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di Tiziana Altieri
orreva l’anno 1991 quando Renault lanciò Clio. clude pure le flotte con una versione ad hoc, l’Eco Dopo ventun anni e 12 milioni di esemplari pro- Business (che si aggiunge alle Wave, Live ed Energy), dotti, arriva la quarta generazione ispirata a Desir, dedicata a chi si muove soprattutto in città e non necessita il prototipo che la Losanga aveva messo in mostra al di un vano bagagli generoso (misura 300 litri che posSalone di Parigi nel 2010 per indicare la strada che avreb- sono diventare 1.146 ripiegando i sedili posteriori). be seguito negli anni a venire grazie anche all’ingresso nel gruppo del designer Laurens van den Acker. Un mo- Linee fluide per un maggiore dinamismo Più lunga (4.062 millimetri) e più larga dello che per i vertici della Casa francese (1.732) rispetto al passato ma più bassa, la può rappresentare una carta vincente in La quarta nuova Clio rompe con la terza generazione tempi di crisi. Il perché è presto detto. generazione taglia adottando un look più grintoso e sportivo. “Molti automobilisti - spiegano - negli ulcon il passato per Il frontale si caratterizza per il grande logo timi due anni sono passati dal segmento conquistare un C al segmento B, quello di Clio. Poi i con- pubblico più ampio, Renault che poggia su fondo nero, per il sumi sono diventati un parametro fonda- a partire dai giovani. cofano motore bombato e il parabrezza avanzato. Le linee sono fluide e prive di mentale nella scelta e la new entry può contare su propulsori estremamente efficienti. Infine, spigoli. Di profilo Clio ricorda le coupé con le maniglie possiamo soddisfare anche le esigenze del pubblico gio- delle porte posteriori occultate, integrate nel montante, vane, quello più sensibile ai fattori tecnologia e perso- e le superfici vetrate a onda. Le ruote sono state spostate nalizzazione”. In sostanza un target più ampio, che in- di 15 millimetri verso l’esterno per ottenere una carreg-
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LE AUTO DI F&F LE AUTO DI Flotte&finanza Cognome e nome Renault Clio Versione Eco Business Prezzo (chiavi in mano) 17.000 euro Alimentazione diesel Cilindrata cm3 1.461 Potenza kW (Cv)/giri 66(90)/4.000 Coppia Nm/giri 220/1.750 Omologazione motore Euro 5 Cambio/n°marce meccanico/5+Rm Consumo ciclo combinato 3,2 litri per 100 km Capacità serbatoio 45 litri Capacità vano di carico dm3 300 Lunghezza mm 4.062 Larghezza mm 1.731 Altezza mm 1.448 Massa vettura kg 1.071 Frequenza tagliandi 30.000 km Bollo (secondo Regioni) da 170,28 a 205,92 € On line www.renault.it
TRASFORMISTA Tre universi di personalizzazione, Trendy, Sport ed Elegant, per nuova Clio che, come si vede dalle foto in alto, cambia faccia in funzione dei colori.
giata più ampia e, quindi, maggiore stabilità in marcia. Anche dentro si assiste a una rivoluzione con la plancia ad ala d’aereo, nuovi materiali per i rivestimenti e numerosi vani portaoggetti a disposizione del conducente e dei passeggeri. Decisamente interessante la possibilità di personalizzare l’abitacolo a costi accessibili scegliendo tra un’ampia gamma di colori sia per le finiture di cruscotto e pannelli porta, sia per i sedili. E poi spazio alla tecnologia con il sistema multimediale Smart Nav (di serie nella versione Eco Business) abbinato al Renault Bass Reflex o R-Link, alla sua prima. Quest’ultimo è un tablet con touch screen da 7 pollici che può essere integrato nella consolle centrale. Raggruppa in un solo apparecchio numerose funzionalità:
DETTAGLI CHE fanno la differenza. Da sinistra, in senso orario, la card che sostituisce la chiave, il quadro strumenti di semplice lettura, il bagagliaio che misura 300 litri e il sistema Renault Bass Reflex, un impianto sonoro integrato negli altoparlanti delle porte anteriori che regala un eccellente comfort di ascolto.
SEMPRE CONNESSI Tra i punti di forza della new entry della Losanga c’è R-Link, il tablet multimediale integrato e collegato all’auto e a internet con navigatore Tom Tom di serie. Si tratta di uno strumento che racchiude in sé numerose funzionalità: dalla radio all’eco guida. Tante le ‘app’ da scaricare per avere a portata di mano le info necessarie alla propria attività. Al centro, il sistema Smart Nav e a destra la presa Usb di serie.
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LE AUTO DI F&F È SOLO MIA Facile creare la propria Clio con la possibilità di personalizzare in fabbrica la vettura scegliendo i colori delle finiture, interne ed esterne (foto a lato). In particolare, per quanto riguarda l’abitacolo sono disponibili quattro tinte (nero, rosso, blu e avana) e due motivi decorativi (L.E. Sport e L.E.Black) per volante, maniglie delle porte, base della leva del cambio e profilo delle bocchette di ventilazione. Esternamente, invece, si può optare per il nero laccato su mascherine dei retrovisori, minigonne posteriori e protezioni laterali completato da cinque colori (Cromo, Nero, Rosso, Blue, Avorio) per i profili di calandra, portellone e fasce laterali.
radio, navigatore, telefonia, musica e, ancora, streaming audio Bluetooth ed eco guida. Così ci si può concentrare esclusivamente sulla strada. R-Link si caratterizza per l’ergonomia e la semplicità di utilizzo. L’home page può essere personalizzata in funzione delle esigenze del driver e si può azionare pure vocalmente. Tra i plus del sistema c’è il collegamento alle centraline dell’auto che consente per esempio di analizzare il proprio stile di guida e ricevere consigli su come ottimizzare consumi e autonomia. Tante infine le applicazioni scaricabili: dal prezzo carburanti ai parcheggi, dal follow up della manutenzione all’entertainment con informazioni turistiche. Un dispositivo, R-Link, che può tornare utile alle flotte grazie alla possibilità di monitorare i comportamenti dei driver al volante ma anche al pubblico più giovane per il quale il tablet è diventato uno strumento di utilizzo quotidiano. Sempre di serie volante regolabile in altezza, climatizzatore manuale, cruise control, airbag frontali e card per l’accesso e l’avviamento senza chiave. Equipaggiamenti in genere riservati alle vetture di categoria superiore.
SPAZIO AL PIÙ PICCOLO
A bordo della quarta generazione Clio debutta il nuovissimo tre cilindri sviluppato dalla Losanga, l’Energy TCe 90 che promette un taglio dei consumi e delle emissioni di CO2 del 20 per cento rispetto al TCe 100. Questo turbo benzina da 898 centimetri cubi offre performance simili a un 4 cilindri aspirato da 1,4 litri con una potenza massima di 66 kW (90 Cv) a 5.250 giri e coppia di 135 Nm in un ampio range di giri. Sviluppato con un occhio particolarmente attento ai costi di esercizio, è abbinato di serie al sistema Star&Stop con recupero di energia in frenata e utilizza una catena di distribuzione che non richiede manutenzione. Tra i vantaggi anche l’eccellente silenziosità grazie a una minuziosa messa a punto acustica. È, invece, atteso per il primo trimestre 2013 il TCe 120, associato alla trasmissione a doppia frizione Edc.
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Arriva il nuovo tre cilindri della Losanga Sotto il cofano di Clio debutta il nuovo benzina firmato Renault, pensato per l’utilizzo in ambito urbano. Si tratta del primo propulsore tre cilindri della casa d’Oltralpe, 900 centimetri cubi scarsi. Raggiunge una potenza massima di 66 kW (90 Cv) e una coppia di 135 Nm. L’Energy TCe 90, che sfrutta l’effetto tumble (ossia la rotazione dell’aria nei cilindri molto rapida) per una combustione quasi istantanea, regala consumi ed emissioni al top del mercato: per percorrere 100 chilometri nel ciclo misto sono sufficienti 4,2 litri di verde e si emettono solo 99 grammi di anidride carbonica a chilometro. Chi desidera una marcia più dinamica può, invece, puntare sul già noto Energy dCi 90, il 1.5 da 66 kW (90 Cv) a 4.000 giri con coppia massima di 220 Nm a 1.750 giri, propulsore che la Casa francese ha scelto per la versione a misura di aziende con emissioni di CO2 pari a 83 grammi chilometro. Così equipaggiata, Clio nel ciclo misto si accontenta di 3,2 litri di diesel per 100 chilometri. Entrambi i propulsori montano il sistema Star&Stop di serie. Nel listino il 1.5 dCi è proposto anche in versione 55 kW (75 Cv) e 200 Nm. In abbinamento i cambi manuale 5 rapporti. Davanti Clio monta una sospensione Mac Pherson. Dietro, invece, un assale flessibile a geometria programmata. I freni anteriori sono a disco, quelli posteriori a tamburo. Standard l’Esp. L’affidabilità della new entry, prodotta nello stabilimento di Flins, in Francia, è garantita dagli oltre 5 milioni di chilometri di test e dalle 20mila ore di prove al banco dei motori. n
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ATTUALMENTE
A PROPOSITO DI FLOTTE&FINANZA
‘Pillole’ dall’Italia e dal mondo. Dall’andamento del mercato del renting all’attuale offerta di servizi, fino ai consigli per gli automobilisti. Cos’è cambiato e cosa cambierà per i gestori e gli utenti di auto aziendali
CARNEXT, USATO IN CRESCITA Il saldo gennaioottobre continua ad essere negativo 3.426.613 passaggi contro i 3.793.750 dello stesso periodo del 2011, pari a una flessione del 9,68 per cento e a 367.037 passaggi in meno - ma ad ottobre, finalmente,
il mercato dell’usato lordo segna una crescita in volume dell’8,22 per cento. In valori assoluti, il mese ha registrato 407.005 cambi di proprietario, 30.925 in più rispetto a ottobre 2011. Franco Oltolini, resp. remarketing CarNext, invita alla prudenza: “È vero che la crescita c’è stata, però bisogna considerare che abbiamo avuto 2 giornate lavorative in più. Sarei quindi cauto nel confermare l’inversione di tendenza per i prossimi 2 mesi”.
LA CITTÀ INTELLIGENTE Se i numeri raccontano, la due giorni al Lingotto dedicata a infrastrutture e tecnologie per la costruzione delle ‘città intelligenti’ ha detto tantissimo. L’edizione di fine settembre di ‘ITN - Infrastrutture e Tecnologie per la Smart City’ ha radunato al Centro Congressi torinese oltre 2.000 operatori, coinvolgendo più di 60 aziende tra sponsor, espositori e partner, e 153 relatori. Nella visione degli organizzatori - GL events Italia-Lingotto Fiere in partnership con la Camera di commercio di Torino e la collaborazione di Innovability e Clickutility - l’evento “si va ormai consolidando come il primo in Europa in grado di offrire una visione completa sul tema Smart City, Smart Mobility e Open Government”. Di grande interesse i focus - Infrastructura e Telemobility - che hanno approfondito,
rispettivamente, i temi delle infrastrutture digitali e degli open data e le soluzioni per la smart mobility. Quanto a Brokerage Event, proposto dalla Camera di Commercio di Torino nell’ambito della rete Enterprise Europe Network - Alps, ha confermato l’interesse delle aziende a incontri tecnologici con imprese, università e centri di ricerca europei: i partecipanti sono stati oltre 60, per un totale di 230 incontri di cui il 30 per cento tra stranieri e imprese italiane. Successo anche per i ‘debuttanti’ B2B di Tosm - Torino Software and Systems Meeting, con gli oltre 30 buyer nazionali e internazionali che cercavano soluzioni e applicazioni per Smart Mobility, Logistica e Automotive: più di 300 gli appuntamenti, una quarantina i seller. A conclusione della sessione plenaria di ITN -Telemobility, il sottosegretario alle
CAR2CAR, IL NOLEGGIO DIVENTA FLESSIBILE Il matrimonio, un avanzamento di carriera, la nascita di un figlio, incidono sulle esigenze legate all’utilizzo dell’auto. CAR2CAR, il nuovo prodotto di noleggio a lungo termine lanciato da Ald Automotive, offre al cliente la possibilità di modificare il proprio noleggio in tutta libertà. Due gli asset principali su un contratto della durata massima di 6 anni: ogni 2 anni, il cliente decide se mantenere l’auto in uso, oppure cambiarla con un nuovo contratto di noleggio per un altro veicolo più adatto alle sue nuove esigenze senza pagare alcuna penale (Noleggio Flessibile); ogni 2 anni, nel caso decida di mantenere l’auto scelta inizialmente, il canone mensile si ridurrà diventando più vantaggioso (Premio alla Fedeltà).
Infrastrutture e Trasporti, Guido Improta (nella foto), ha annunciato il recepimento della direttiva 2010/40/Ue nell’ambito del decreto ‘Sviluppo bis’ poi varato il 4 ottobre dal Consiglio dei Ministri: “l’obiettivo principale del recepimento della direttiva - ha detto - è senz’altro quello di istituire un quadro a sostegno della diffusione e dell’utilizzo di sistemi di trasporto intelligenti (Its) coordinati e coerenti nell’Unione. Si tratta di una condizione imprescindibile per creare un florido ecosistema italiano Its e per riallineare l’Italia ai migliori standard europei di settore”.
CON ARVAL A SCUOLA DI FLEET MANAGEMENT C’è il sostegno di Arval dietro il 1° Corso Universitario di Formazione Permanente per fleet manager organizzato dall’Università degli Studi di Bologna - Fondazione Alma Mater, A.I.A.G.A. (Associazione Italiana Acquirenti e Gestori di Auto Aziendali), Econometrica. Trenta, tra fleet manager e giovani laureati in discipline economiche che aspirano a diventarlo, i partecipanti della prima sessione. Il corso - dal 9 novembre al 7 dicembre - affronta temi quali la gestione fiscale e amministrativa dei parchi auto, i loro costi, l’acquisizione e la sostituzione dei veicoli... Gli organizzatori stanno già valutando l’ipotesi di una seconda edizione in primavera.
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LE AUTO DI F&F TEMPO DI LETTURA: 6 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Management, ufficio acquisti, società di noleggio, driver
INFINITI M35 HYBRID
Cult Ma che ci faccio io qui? Nonostante la versione business, questo tecno monumento è ancora fuori posto tra le ‘aziendali’. Ma la sua voglia di mostrarsi è forte. Accontentiamola
L
di Santiago del Castro
a vettura che andiamo a descrivervi potrebbe essere un eccellente fringe benefit. D’altro canto, potrebbe essere un ottimo completamento della flotta nella fascia dei ‘magnifici cinque’ (presidente, CEO, CFO, direttori, eccetera, insomma i sommi untouchable). Inoltre, ha un pedigree molto ‘eco’, gra-
LA BESTIA
Due le unità motrici della M35H. Ecco il V6 a cilindri contrapposti Nissan 3,6 litri, in grado di generare da solo oltre 300 Cv (facilmente dominabili peraltro con il pedale acceleratore in funzione eco). In più, il propulsore elettrico da 50 kW. Insieme portano la potenza disponibile oltre 360 Cv (e quando mai servono?), ma soprattutto una coppia di 350 Nm. Tanta possenza, grazie alla larga fruibilità dell’elettrico, si traduce in consumi (dichiarati) molto contenuti, meno di 7 litri/100 km sul combinato. Nella pratica di tutti i giorni, almeno nel traffico milanese, certo non tra i più esasperati, siamo 1,5 punti in più. Buono.
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zie al motore elettrico in assoluto più potente, un ridotto impatto ambientale, delicatezze tipo musichetta che avvisa i pedoni dell’avvicinarsi del veicolo... quindi potrebbe essere l’auto ideale per manifestare uno stile ecocorporate. Potrebbe. Ma non è. Non è perché le norme vigenti penalizzano al massimo i Cv (o meglio, in questo caso, i kW), perché non esiste nel nostro Paese una seria valorizzazione dell’impegno verso l’ecosostenibilità, perché il valore residuo di una ammiraglia Infiniti non è certo paragonabile alle equipollenti tedesche. Non ancora. La pantera canta Questi sono fatti innegabili, oggettivi. Ma altrettanto oggettivi sono gli incredibili plus che questa vettura porta in dote anche nella versione Business, pensata proprio per assolvere le richieste accennate nell’incipit di questo articolo. Quest’auto davvero emette un gradevole suono d’avviso sotto i 30 km/h, utile anche perché è più silenziosa di una pantera di notte. Non finisce qui. La M35H dal punto di vista tecnologico riserva sorprese da molti punti di vista. Parliamo di emissioni? Per la prima berlina top di gamma ibrida, ecco il motore elettrico da 50 kW, due frizioni a monte (una tra il motore endotermico e quello elettrico che li attiva/disattiva, l’altra che sposa l’albero di trasmissione), pedale dell’acceleratore che in pro-
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LE AUTO DI F&F LE AUTO DI Flotte&finanza Cognome e nome Infiniti M35h AT Versione Business Edition 5 posti Prezzo (chiavi in mano) 58.715 euro Alimentazione ibrida (benzina) Cilindrata cm3 3.696 Potenza kW (Cv)/giri 225 (306)/6.800+50 kW Potenza combinata: 268 (364) Coppia Nm/giri 350/5000 Omologazione motore Euro 5 Cambio/n°marce automatico/7+Rm Consumo ciclo combinato 6,9 litri per 100 km Capacità serbatoio 80 litri Capacità vano di carico dm3 350 Lunghezza mm 4.945 Larghezza mm 2.061 Altezza mm 1.500 Massa vettura kg 2.400 Frequenza tagliandi 15.000 km Bollo (secondo Regioni) da 741,75 a 816,50 € On line www.infiniti.it
LA SUITE Ineccepibili gli interni di questa luxury car. Tra le chicche i sedili rinfrescati e il climatizzatore che ‘massaggia’ l’aria per riprodurre l’effetto foresta. Nella piantana centrale il pod che comanda l’assetto e le principali funzioni. Bellissimo il navigatore che riporta il layout degli edifici e la riproduzione 3D dei palazzi famosi.
L’ICONA Dappertutto un inno alla meticolosità. Lo strumento che richiama un amperometro
gramma eco resiste leggermente alla pressione, evitando inutili accelerate, CO2 sotto i 160 g/km (limite detax in alcuni Paesi Ue). Parliamo di sicurezza? Ecco il BSI, sistema che avvisa dell’incedere di un mezzo nell’angolo morto e riporta il veicolo nella carreggiata d’origine, oppure il radar che mantiene la distanza costante con il veicolo che precede (ma non è una novità, certo), i fari allo xeno adattivi, il controllo della pressione pneumatici, oltre ovviamente a tutti i più moderni dispositivi di controllo nella loro espressione più moderna e sofisticata. Parliamo di comfort? Ecco i sedili rinfrescati, e non soltanto riscaldati, il climatizzatore ‘forest air’ che ionizza e purifica l’aria, profumandola leggermente con essenze che favoriscono la concentrazione (ma al riguardo di più non sapremmo dirvi, una certa curiosità permane), l’impianto acustico Bose con dieci diffusori,
con il momento di carica o di impiego dell’energia elettrica, l’orologio analogico, citazione dello style anni Cinquanta sotto l’ipertecno display multifunzione (qui ci aggiorna sulla direzione del flusso energetico)... i gadget sono ovunque. A destra, il posteriore a coda corta con l’orlo a spoiler, ma l’effetto, luci e paraurti compresi, è troppo imponente, ingombrante.
poltrone ergonomiche, un pannello di controllo completo e ben gestibile, il navigatore che riporta le sagome degli edifici e la riproduzione fedelissima di tutti i siti più importanti: al Colosseo si vede il Colosseo, in piazza Scala a Milano si vede la Scala. Incredibile. Usb e Bluetooth? Presenti. Una berlina da lungo raggio, di gran lusso, anche se prezzo e costi sono relativamente contenuti. Insomma, una gran bella auto. Forse troppo: il V6 genera un’accelerazione che potrebbe sorprendere, portando il veicolo a velocità indesiderate (non in Eco). Le dimensioni sono notevoli, massicce. Anche se sono presenti telecamere e avvisatori acustici di prossimità, non è rara la strisciatina sul paraurti o sui passaruota (cosa a noi puntualmente accaduta in prova). Un’auto quindi per chi sa di poter contare sempre su un parcheggio confortevole e sicuro. Non sono tanti. n
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EVENTI TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Management, ufficio acquisti, dealer, società di noleggio, driver
INTERNET MOTORS II
Sei connesso? Velocità e trasparenza. È quello che chiedono i clienti della web generation. E chi non si adegua in fretta, resta fuori dai giochi
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e AutoScout24 si sono alternati sul palco, portando la propria esperienza e fornendo spunti di crescita.
Esserci non basta Avere un sito giusto per comparire in rete non è più sufficiente. Oggi il cliente cerca la qualità. Chi usa internet è abituato ad avere tutto subito, tanto che circa il 15 per di Nicoletta Trevisan cento dei potenziali acquirenti scarta un concessionario on si può negarlo, i tempi in cui l’auto si sce- se non risponde a una mail entro 24 ore. glieva in concessionaria sono finiti. Oggi, In un simile scenario occorre aumentare l’investimento quando si decide di cambiare la propria quattro sul web creando siti funzionali, ricchi di informazioni ruote, la prima cosa che si fa è una bella navigata su in- e contenuti multimediali che siano realmente utili alternet. Prova ne è che, secondo le stime di Google, ogni l’utilizzatore. E soprattutto, occorre aprire le porte delsecondo vengono effettuate ben 1.800 ricerche in ambito l’azienda a nuove figure professionali come quella del digital manager, in grado di interpretare automotive. La rete, infatti, permette non solo di conoscere e confrontare prodotti Il futuro dell’automotive le tendenze della rete e migliorare il portale. E non solo, perché negli ultimi anni e prezzi in pochi click, ma anche di legè in rete. Per restare gere il parere di centinaia di utenti sul- al passo è necessario il traffico proveniente da dispositivi mobile è cresciuto vertiginosamente e si è l’affidabilità di un certo modello o sulle crederci e cambiare condizioni di noleggio o leasing offerte il proprio modo di fare imposta la necessità di sviluppare versioni mobile-friendly e applicazioni per dalle diverse concessionarie. marketing. smartphone e tablet. Senza dimenticare Il risultato è un fleet manager disincantato, che arriva davanti al dealer con le idee chiare e poi i social network, un canale che, se usato bene, può con il quale le vecchie strategie di vendita non funzio- trasformarsi in una campagna pubblicitaria efficace e nano più. Cosa bisogna fare, allora, per restare al passo? a costo zero. La sfida è ora quella di mettere da parte i Per provare a dare una risposta, gli operatori del settore preconcetti e iniziare a guardare al web come a una rie gli esperti del marketing online si sono incontrati lo sorsa preziosa che richiede un team dedicato e apposiscorso novembre a Milano, in occasione della seconda tamente formato. E bisogna farlo in fretta: la tecnologia n edizione di Internet Motors. Player del peso di Quintegia avanza rapida e non aspetta nessuno.
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ELETTRONEWS
IL NOLEGGIO ELETTRICO SI FA STRADA
Nel senso più letterale del termine. E Flotte&finanza è pronta a divulgare i risultati di questa semina abbondante e dal sicuro raccolto. Ecco un sunto di quel che hanno fatto (e contano di fare) gli attori del renting elettrico
PAUSA CAFFÉ Una super-colonnina da 43 chilowatt in grado di ricaricare il pacchetto batterie di qualunque auto elettrica fino all’80 per cento in soli trenta minuti. È l’ultimissima innovazione presentata da Enel in occasione di H2Roma, il salone dedicato alle nuove fonti energetiche e alla mobilità del futuro tenutosi dall’8 al 10 novembre nella Capitale. Ideata e realizzata completamente in Italia, la so-
luzione rappresenta un notevole passo avanti rispetto alle comuni stazioni pubbliche da 22 chilowatt. Grazie a questa tecnologia, sarà ora possibile percorrere molti più chilometri a bordo di un veicolo a zero emissioni. Basta aggiungere una pausa caffé durante il tragitto: il tempo di sgranchirsi le gambe e fare due chiacchiere al bar e la macchina è pronta a rimettersi in marcia.
SENZA PIÙ LIMITI L’autostrada più trafficata d’Italia, con oltre centomila utenti al giorno, potrebbe diventare la prima dedicata alle auto elettriche. Parliamo della Milano-Brescia, possibile palcoscenico per la messa in atto del progetto Zet - Zero Emission Territory. L’idea, firmata ClickUtility, è quella di disseminare lungo i 97 chilometri di asfalto 18 parcheggi di interscambio con ben 144 punti di ricarica presso le uscite autostradali e 10 colonnine fast charge. Per ottimizzare i consumi, le infrastrutture in oggetto saranno dotate di pensiline fotovoltaiche modulari, installabili senza dover operare modifiche alle stazioni di servizio coinvolte.
L’ALTERNATIVA CON GLI OCCHI A MANDORLA Due metri e mezzo di lunghezza per 1,25 di larghezza e 1,45 di altezza. Si chiama Micro Commuter Prototype e rappresenta la risposta di Honda alla Twizy di Renault. Nata come city car per i pendolari cinesi, raggiunge una velocità massima di 80 chilometri orari e può viaggiare per 60 chilometri prima di
Completa il pacchetto una flotta di 72 auto elettriche destinate al car sharing. Il tutto, fanno sapere i progettisti, potrebbe trasformarsi in realtà con un investimento di 3,8 milioni di euro. Oltre ad abbattere il tasso di emissioni inquinanti (circa 26 tonnellate di CO2 al mese) il sistema risolverebbe il problema della durata limitata delle batterie. Quello italiano non è un caso isolato: esperimenti analoghi sono infatti in corso in Olanda, Inghilterra e in alcuni Paesi dell’Est.
dover essere ricaricata. Con un peso di appena 400 chilogrammi, prevede due sedili, uno anteriore per il conducente e uno posteriore abbastanza spazioso da permettere il trasporto di due bambini. La plancia è sostituita da un tablet touchscreen alimentato a pannelli solari, che fornisce indicazioni sullo stato di carica delle batterie e su altri parametri dell’auto. I primi prototipi inizieranno a circolare in Cina già a partire dal prossimo anno, mentre nel 2014 potrebbero raggiungere le coste europee.
SIMBOLO DEL CAMBIAMENTO Nissan ha recentemente firmato un accordo di collaborazione con il Comune di Perugia per favorire la diffusione della ‘cultura elettrica’ sul territorio. Simbolo dell’intesa è la Leaf consegnata al sindaco Wladimiro Boccali. L’auto a zero emissioni sarà impiegata dal primo cittadino e dalla giunta nelle diverse attività istituzionali. Il Costruttore giapponese sarà inoltre coinvolto in tutti gli eventi di mobilità sostenibile promossi dal capoluogo umbro, e sarà parte attiva nell’ambito del ‘Manifesto per la Mobilità Elettrica e Sostenibile’ volto a ridurre l’impatto dell’inquinamento sull’ambiente.
LONDRA SI ELETTRIZZA La compagnia di taxi londinese Greentomatocars ha firmato un protocollo d’intesa con Byd per l’inserimento di 50 vetture e sei Crossover cento per cento elettrici all’interno della propria flotta. Queste auto, già largamente utilizzate come minicab a noleggio sia in Cina che in Europa, sono apprezzate per l’abbondante spazio disponibile a livello di abitacolo e di vano portabagagli. Con una velocità di punta pari a 140 chilometri orari, la cinqueporte cinese sfrutta batterie al fosfato di ferro in grado di garantire fino a 300 chilometri di percorrenza con un pieno di energia. Inoltre, molto importante per un veicolo così ampiamente sfruttato, questi accumulatori possono sopportare oltre quattromila cicli di ricarica.
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LE AUTO DI F&F TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Ufficio acquisti, fleet manager, società di noleggio, driver
RENAULT ZOE
Nasco così
Nel 2013 debutta il primo modello della Losanga pensato al cento per cento elettrico. Elevata autonomia e ricarica rapida i suoi punti di forza
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di Tiziana Altieri In apertura Zoe, la prima nata della Casa francese 100 per 100 elettrica. È attesa sul mercato per il primo semestre 2013. A destra, dall’alto, la presa per la ricarica nascosta sotto la Losanga sul frontale, il vano bagagli, l’abitacolo con i cinque posti e la plancia che ricorda una pala eolica. Sotto, il profilo laterale. Il prezzo, fanno sapere i vertici Renault, sarà analogo a quello di una vettura tradizionale diesel di categoria equivalente.
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initi i tempi degli elettrici realizzati sulla base dei modelli con motore a combustione. Renault fa un altro passo avanti in materia di Zero Emission: entro giugno 2013, infatti, introdurrà sul mercato Zoe, prima vettura della gamma ad essere progettata per funzionare ad energia elettrica. Una berlina compatta 5 posti (misura 4.084 millimetri in lunghezza, 1.730 in larghezza e 1.562 in altezza), che in sé racchiude tutto il know how tecnologico in materia della Losanga. Esternamente Zoe si caratterizza per le linee fluide comuni a tutte le ultime nate. Il frontale propone proiettori filanti e un’ampia calandra nera al centro della quale spicca il logo Renault che qui nasconde la presa per la ricarica elettrica. Dentro, la plancia evoca una pala eolica con i profili azzurrati, colore che si ritrova anche nelle superfici vetrate. In mezzo al cruscotto è stato posizionato il sistema multimediale R-Link che dà informazioni connesse alla guida elettrica: il navigatore TomTom Z.E.Live, per esempio, visualizza il raggio di azione con-
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sentito dall’autonomia del veicolo e al bisogno guida verso le colonnine di ricarica. Fino a 150 chilometri in città Zoe è dotata di motore elettrico da 65 kW e coppia istantanea di 220 Nm. La velocità massima è di 135 chilometri orari. Il raggio di azione in città varia dai 100 ai 150 chilometri in funzione delle modalità di guida e delle condizioni meteo. Nel ciclo Nedc (New European Driving Cycle) l’autonomia è di 210 chilometri, un record assoluto per questa categoria di mezzi. Un risultato ottenuto con l’innovativo sistema Range OptimiZEr che raggruppa diverse tecnologie: accumulo di energia cinetica in decelerazione e in frenata, pompa di calore e pneumatici Michelin Energy E-V ad alta efficienza. E con Zoe i tempi per il ‘pieno’ delle batterie si accorciano: grazie al caricatore Chameleon brevettato Renault, possono essere sufficienti da 30 minuti fino a 9 ore. Il dispositivo si adatta, infatti, alla potenza disponibile sulla presa, fino a 43 kW. n
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COMMERCIALI TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Management, ufficio acquisti, fleet manager, padroncini
GLI LCV RENAULT
Collezione 2013
Taglio ai consumi e alle emissioni di Master e Kangoo con interventi sui propulsori e sui pneumatici
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di Gianluca Ventura
rrivano i ‘model year’ 2013 di Master e Kangoo Express. Le novità non si vedono ma si sentono sull’economia aziendale. Il 2,3 litri dCi sviluppato per Master nel 2010 e proposto nelle tre tarature da 74, 92 e 110 kW (100, 125 e 150 Cv), beneficia ora di un duplice miglioramento: taglio dei consumi di gasolio pari a 0,6 litri per chilometro e delle emissioni di CO2 pari a 16 grammi/chilometro. Obiettivi raggiunti attraverso una profonda opera di miglioramento incentrata su tre aspetti. Primo fra tutti il ‘thermomanagement’, con l’ottimizzazione del circuito di raffreddamento per consentire un avviamento più rapido del motore. Sono state poi introdotte nuove pompe dell’olio e del servosterzo. Infine, si è optato per gomme a basso coefficiente d’attrito, insieme a un nuovo lubrificante per la trasmissione. Il risparmio sul furgone 35 quintali a trazione anteriore L2 H2 con motore da 92 kW (125 Cv) è di oltre 800 euro ogni 100mila chilometri percorsi rispetto al motore ante modifiche. Più numerose le varianti di Master disponibili con i furgoni doppia cabina con il cambio automatizzato
Quickshift. E c’è pure la possibilità di montare le nuove sospensioni pneumatiche. Piccole novità anche in cabina, con la gamma radio dotata ora di vivavoce bluetooth, prese Usb e aux pure sui modelli entry level. Costi di esercizio più contenuti Taglio dei consumi e delle emissioni anche per Kangoo Express. La furgonetta propone nuovi motori con stop&start sulle versioni L1 1.5 dCi da 55 e 66 kW (75 e 90 Cv), che immettono nell’aria solo 112 grammi/chi-
Sopra, Renault Master. Il Model Year 2013 beneficia di motori più efficienti. In basso, da sinistra, il navigatore satellitare Tom Tom ancorato all’imperiale, la radio con presa Usb di serie su Master, Kangoo Express e il nuovo 1.5 dCi con sistema stop&start.
lometro grazie a una riduzione dei consumi di 0,6 litri per chilometro. Merito dell’operato degli ingegneri Renault, che hanno ottimizzato il rendimento e la capacità di gestione dell’energia da parte del motore, dotato anche di tecnologia per il recupero dell’energia in frenata e di valvola Egr. L’utilizzo di pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, unito a intervalli di manutenzione più lunghi (40mila chilometri o due anni), permette infine un ulteriore e sostanziale miglioramento dei costi di esercizio. n novembre/dicembre 2012 -
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LE AUTO DI F&F TEMPO DI LETTURA: 7 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Management, ufficio acquisti, società di noleggio, driver
M
azda è uno di quei marchi che ha dovuto faticare non poco per trovare il giusto posizionamento. Giapponese da quote di mercato modeste, non ha seguito la trafila degli altri brand connazionali come Toyota e Mitsubishi, ovvero, puntare sui 4x4 per fare mercato in Italia. Al contrario, ha riposto le sue fortune, con straordinario successo, sulla MX-5, l’auto che ha inventato il concetto di ‘spiderino’ meglio ancora del Duetto Alfa. Poi, una serie di modelli di grande affidabilità, a volte di incerto design, ma sempre di alto livello tecnologico (ricordate il motore rotante?), fino ad arrivare al temuto segmento medio e medio-alto, dove incrociano le corazzate teutoniche. Eccoci oggi a questa berlina medio-grande, che si pone per precisa scelta tra le tedesche tradizionali e le Opel
ANCHE SEDAN Anzi, soprattutto sedan: la Mazda 6 berlina quattro porte (abbandonato ormai dai più il concetto liftback, ovvero il portellone quinta porta) è certamente più avvincente in questa formula, tendente spudoratamente alle curve dei coupé. Pretesa perdonabile, visto l’heritage di un marchio che in passato ci ha entusiasmato con la RX7 e la Miata MX-5. Piacevole il muscolo del passaruota anteriore, praticamente assente il primo montante, felice il congiungimento del padiglione con la mezza coda. ‘Ni’ per la calandra.
MAZDA 6 SW
Aria Nuova
Impeccabile tecnologia, felice design, motore come da tradizione. La nuova Mazda 6 si propone quale interessante soluzione di flotta per chi cerca funzionalità e affidabilità. E la linea convince di Giuseppe Guzzardi
e Ford di pari lignaggio, mostrando, come queste ultime, una ricchezza di dotazione ammirevole, oltre a una ricaduta di dispositivi di sicurezza che andrebbe premiata. Tra i dispositivi di ausilio alla guida e di sicurezza attiva non manca niente. Tutto bello, tutto perfetto? Questo, ovviamente, non possiamo affermarlo. Certo è che, per un’utenza non addentro alle cose d’auto, il marchio Mazda ha sicuramente un appeal inferiore ad Audi, Bmw e Mercedes. Chi gestisce flotta o riceve un fringe benefit deve guardare non soltanto al valore residuo, ovvero il mantenimento della quotazione dopo 2-4 anni, ma anche ai costi di manutenzione ordinaria (quella straordinaria, ormai, è un fenomeno molto circoscritto e legato al caso, come elementi congeniti difettosi o incidenti stradali), e in tal senso Mazda può dichiararsi vincente nei confronti della triplice alemanna. Altro, sinceramente, non riusciamo a dirvi, per quanto attiene ai ragionamenti finanziari. La 6, al momento del lancio, pudicamente non mostrava i prezzi, probabilmente per proteggere il modello in face out (che potrebbe, per inciso, essere una bella occasione di risparmio: il listino parte da 28.000 euro per la wagon diesel, ma certamente, specie a fine anno, sarà possibile spuntare sconti significativi). Il prezzo? Questione di poco Visto che al momento di andare in stampa i prezzi non sono disponibili, ma lo saranno tra poco, a metà di-
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LE AUTO DI F&F LE AUTO DI Flotte&finanza
TUTTO FILA
Cognome e nome Mazda 6 Wagon Versione Skyactive-D 2.2 I-Eloop Prezzo (chiavi in mano) non disponibile Alimentazione diesel Cilindrata cm3 2.191 Potenza kW (Cv)/giri 110(150)/4.500 Coppia Nm/giri 380/2.000 Omologazione motore Euro 5 Cambio/n°marce automatico/6+Rm Consumo ciclo combinato 4,8 litri per 100 km Capacità serbatoio 62 litri Capacità vano di carico dm3 522/1.873 Lunghezza mm 4.800 Larghezza mm 1.840 Altezza mm 1.480 Massa vettura kg 1.310 Frequenza tagliandi xx.000 km Bollo (secondo Regioni) da 296,70 a 326,60 € On line www.mazda.it
Impeccabili le soluzioni stilistiche, interne ed esterne, di Akira Tamatani, designer emergente a livello internazionale. Difficile trovare pecche all’ergonomia della ‘6’, a parte l’assenza di un numero adeguato di ripostigli (ma questa è diventata una tendenza, anzi una malattia, epocale). All’esterno le linee ‘filano’ senza forzature, partono come è giusto dalla calandra e si incontrano di nuovo nel portellone.
cembre o al massimo a gennaio, parliamo in via ipotetica ma non peregrina. Le ipotesi possono sempre essere smentite dai fatti e dall’incerto contesto continentale. Diciamo che un allineamento sui prezzi dell’Opel Insignia è un ipotesi di lavoro che ha il suo perché. Ciò vuol dire che rispetto al listino precedente non dovrebbe cambiare molto, poco più che un ritocco che giustifichi la forbice tra i due modelli. Eccoci alla gamma Skyactive, nome che non ci piace e ci lascia perplessi: tra il pacchetto di canali TV e la ricarica del telefonino. Tant’è. Ovviamente la nuova 6... Skyactive è benzina o diesel, ovviamente è berlina o familiare, ovviamente è manuale o automatica (sempre a sei rapporti). Le versioni differiscono in base alla motorizzazione: benzina su due cilindrate, 2 e 2,5 litri, potenze tra 107 e 141 kW, coppia max 210-256 Nm; diesel unica cilindrata 2.2, potenze tra 110 e 129 kW, coppia max 380-420 Nm. La trazione è sempre anteriore, non è prevista al momento una 4x4. Monta ruote da 17 o 19 pollici. Picevole al tatto e all’occhio Il veicolo lo abbiamo provato, per quel che vale. Difficile nelle auto attuali trovare vizi e difetti occulti al primo incontro. L’approccio è piacevole, i materiali sono gradevoli al tatto e la gamma colori ci sembra felice, anche nelle espressioni estreme, come il rosso quasi perlato di queste pagine. Ineccepibile la guidabilità, al riguardo non avevamo dubbi. Da verificare la reale funzionalità dell’I-Eloop (vedi riquadro). n
LOGICA SPORT W Acclarata tendenza, anche Mazda si lancia nelle medie wagon proponendo un padiglione posteriore schiacciato. Ne perde la volumetria interna, ne guadagna il profilo. Il lunotto, in prova, non ci è apparso limitante per la visibilità.
L’I-ELOOP NON È UN FLOOP
L’acronimo sta per Intelligent Energy Loop. Somiglia a una ibridazione, ma è qualcosa di più: l’energia prodotta dal lavoro negativo delle ruote in frenata non va a ricaricare una batteria, ma un capacitore (prima volta in un veicolo passeggeri), che consente una più semplice ripartizione ai servizi elettrici (con conseguente riduzione dei consumi), una più immediata fruizione, l’impiego di questo surplus quando si usa il sistema di cut off del motore al semaforo. Il capacitore, inoltre, si usura meno delle normali batterie al litio fin qui utilizzate. E, ovviamente, inquina meno. In 7-10 secondi si ottiene la sua piena carica.
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TELEMATICA TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Management, gestori flotte, liberi professionisti, privati
APP & RENTING. IV PUNTATA
Una per tutto
‘App’ per dispositivi mobili buone anche per il fleet e per la gestione dell’automobile. In questo numero, una carrellata sulle più recenti ‘utility’
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di Gianluca Ventura
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i chiamano App i programmini dedicati a smartphone e tablet pc pronti a soddisfare qualsiasi esigenza. Sul mercato ce ne sono tantissime, spesso gratuite o comunque a un prezzo contenuto. Interessato, e non poteva essere altrimenti, anche il settore del noleggio e in generale il mondo dell’auto
AR Car Finder
Calcolo Bollo
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Il nome completo è Augmented Reality Car Finder e utilizza la realtà aumentata per ‘taggare’ dove hai lasciato l’auto e per portarti a riprenderla. Quella per Android costa 1,59 €.
Non solo quello, visto che calcola anche il famigerato e odiato ‘superbollo’ utilizzando i parametri stabiliti dal decreto ‘Salva Italia’ del Governo Monti.
È l’app del settore remarketing di Lease Plan, specialista in long renting. Le auto che ‘rientrano’ dai clienti le trovate così tutte dentro il vostro smartphone o tablet pc.
Segnala le agenzie Autonoleggio (a breve termine) Maggiore più vicine, fornisce tariffe esclusive per gli utenti iPhone, conferma la prenotazione e abilita al prepagamento.
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Una utility tuttofare per gestire patente, bollo, consumi, manutenzioni e tutto quanto ruota intorno alla propria automobile.
Anche Usato Certo!, remarketing branch di Arval, ha la sua App. Simile a quella di Car Next, consente anche di selezionare il ‘segmento’ di appartenenza.
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dalla parte dell’utilizzatore. Reperirle è facile, attraverso quelli che sono oggi i due più grandi mercati delle App: iTunes Apple per i terminali con sistema operativo iOs (cioè iPad, iPhone e iPod Touch), e Android Market per tutti gli apparati che utilizzano il sistema operativo di Google. n
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AFTERMARKET
RIPARTIRE, TUTELARE, FRENARE
Disponibili in aftermarket accessori per rimettere in moto il veicolo, combattere la pirateria informatica, guidare senza temere neve e ghiaccio, frenare in assoluta sicurezza. E c’è anche una novità sul fronte infotainment...
AFTERMARKET, 2011 CON IL SEGNO + Un anno positivo, nonostante l’inversione di tendenza che si è registrata a partire dal secondo semestre e che è continuata nel 2012. È il 2011 analizzato sul fronte della componentistica auto, il cui fatturato è stato di 41,8 miliardi di euro (di cui 35,5 ascrivibili al settore auto), con una crescita del 3,5 per cento rispetto al 2010. Il valore complessivo del mercato italiano dei ricambi (guardando ai listini delle Case) nel 2011 è di 16,1 miliardi di euro, di cui 8,6 riguardano parti meccaniche ed elettroniche e i restanti 6,5 parti di carrozzeria. La ricambistica delle Case auto rappresenta circa il 40 per cento del settore a livello nazionale, mentre la quota dei componentisti fornitori OE è pari al 45 per cento e il restante 15 per cento è costituito da produttori di ricambi adattabili.
LOTTA ALLA PIRATERIA Groupauto Italia, gruppo di acquisto specializzato nella distribuzione di ricambi e attrezzature, è dallo scorso ottobre distributore ufficiale dei software di informazioni tecniche per l’autoriparatore di Autodata. In seguito all’accordo, i software dell’azienda britannica vengono distribuiti solamente nella versione online e non più su supporti CD e DVD, accorgimento che consente di limitare il rischio di diffusione di copie ‘pirata’ ma anche di migliorare il software stesso.
GUIDA L’INTRATTENIMENTO Parrot amplia la propria famiglia di prodotti per l’infotainment in auto con il nuovo Asteroid. Sviluppato su tecnologia Android, il dispositivo si interfaccia con qualunque tipo di smartphone, riproduce file audio e video tramite bluetooth o chiavetta, effettua chiamate in vivavoce e fornisce indicazioni stradali. Tre i formati disponibili: Mini, con display a colori da 3,2 pollici, antenna Gps, ingresso Usb e telecomando (249 euro); Tablet, dotato di schermo
multitouch da 5 pollici, navigatore integrato, connettività wi-fi e sistema di riconoscimento vocale (349 euro); Smart 2Din da 6,2 pollici (549 euro), che alle funzioni dei suoi ‘fratelli minori’ aggiunge la capacità di sfruttare cellulari e altri apparecchi per navigare in rete (tethering) e ricevere così canali radio, informazioni turistiche... Può anche essere collegato a una videocamera posteriore per aiutare nelle manovre. Il nuovo Asteroid è compatibile con la maggior parte delle app in commercio.
L’INVERNO NON FA PAURA Neve e ghiaccio fanno meno paura se si montano i pneumatici Winter Scandinavia della Generazione 2 di Continental per autocarro e autobus. Da quelli per asse sterzante a quelli per asse trattivo fino a quelli per rimorchio, soddisfano appieno le prescrizioni legislative sulla circolazione nei mesi invernali in tutta Europa, non solo nelle regioni Alpine o dell’estremo Nord. In particolare, le caratteristiche di aderenza ottimizzate dei pneus Scandinavia riducono la possibilità di sbandata del traino in curve affrontate a velocità elevata o in caso di ghiaccio istantaneo.
BATTERIA SCARICA? CI PENSA POWER BOX XP Un avviatore potente ma, soprattutto, sempre carico. È Power Box XP (eXtreme Power) by Intec, 860A in avviamento e 2600 Ampere di picco che garantiscono l’avviamento di emergenza di un’ampia gamma di veicoli, inclusi i commerciali leggeri. Il caricabatterie in dotazione - Ctek XS 0.8 - è provvisto di un programma automatico a 6 fasi, tra cui una di Soft Start che permette il recupero di batterie molto scariche. Power Box XP è disponibile nei negozi di accessori e online su www.intecstore.it al prezzo indicativo di 372 euro + Iva.
OPERAZIONE FRENA SICURO! È un invito perentorio quello rivolto da Rhiag agli automobilisti in questo particolare periodo dell’anno, quando gelo, pioggia, nebbia inevitabilmente influiscono sulle performance dell’auto e sulla tenuta di strada. Il distributore di ricambi ha lanciato l’operazione ‘Frena Sicuro’: fino al 12 gennaio 2013, in tutte le officine ‘a posto’ sarà possibile sostituire le pastiglie freno con lo sconto del 30 per cento (manodopera esclusa). Oltre alla garanzia di un ricambio di qualità come le pastiglie freno Textar, nel prezzo dell’intervento è compresa una polizza di assistenza stradale valida per sei mesi in tutta Europa. Per info, numero verde 800 12.27.12.
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