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Casa Editrice la fiaccola srl
Numero 26 marzo 2013
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ISSN 2039-571X
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Scegliere, Gestire, Ottimizzare
C’è chi insiste sul concetto di good value for money e chi non ha paura di paragonarlo al discount. Al di là della definizione, il noleggio low cost è sempre più un business. Che richiede investimenti e strategie.
A voi la palla La car policy Bracco? Aperta, apertissima
Mistery Client Concessionarie vuote E nessuno che ti dà retta
Salone di Ginevra Solo per i tuoi occhi O per i Paperoni
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TANTO PER COMINCIARE
L’ora dei giganti orse non tutti sanno che in Italia, Paese dalle leggi strane, originali e creative, non si possono noleggiare veicoli da trasporto con MTT sopra le 6 tons. O meglio, è necessario che sia chi noleggia (ovviamente, altrimenti non potrebbe esserne proprietario) sia il noleggiante siano iscritti all’albo degli Autotrasportatori (il tentativo di abrogare questa inutile norma, art. 84 CdS, è passato al Senato ma si è impaludato anni fa alla Camera). Perché esiste questo articolo? Boh. Probabilmente, solo una misura protezionistica che favorisca le grandi flotte, le stesse che pian piano stanno lasciando il nostro Paese vestendosi di casacche sempre meno tricolori. Ma questa è un’altra storia. Quello che in questa sede ci preme evidenziare è quanto l’attuale momento sarebbe invece propizio per dare ossigeno a quelle imprese di autotrasporto conto proprio e conto terzi che non hanno sufficiente credito per acquistare veicoli, pur essendo strutturalmente sane; potrebbero invece rilanciare l’attività pagando un canone onnicomprensivo e non oneroso: la sublimazione del noleggio a lungo termine, il suo uso più alto e qualificante, ovvero l’impiego della logica del possesso e dell’uso liberi dalla proprietà, per produrre reddito e impiego. Eppure, nessuno si muove: diamo la sveglia alle associazioni, ai costruttori (alla fine sarebbe un fatto positivo anche per loro), alle società finanziarie anche e soprattutto non captive, perfino ai concessionari più illuminati: il noleggio, ben fatto, ben strutturato (e in Italia le teste pensanti al riguardo non mancano) può essere la Soluzione. Giriamo la questione, prima di tutto, ad Aniasa, perché si faccia portavoce di questa modifica al Codice che, tra l’altro, equiparerebbe il nostro Paese a tutti gli altri dell’Ue. Grazie per l’attenzione. Noi siamo sempre qui, aspettiamo commenti. E prese di posizione.
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marzo 2013 - numero 26 anno 6 Scegliere, Gestire, Ottimizzare
homepage 10 A voi la palla: la company car list di Gruppo Bracco “Questione di gusti”
12 Prima la sicurezza, poi i dati. La scatola nera secondo Viasat “Niente da nascondere”
14 Le società di Nlt traslocano. E per alcune province è un salasso “Ipt, che botta!”
12 15 Hertz, Nissan, Ikea scommettono su ElectriCity “Una scossa al noleggio”
16 Mistery Client perde la pazienza “Non ci resta che piangere”
20 Low cost, il noleggio alternativo
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“Poca spesa tanta resa”
25 Strategia dual brand con Enterprise Rent-a-car 30
“Locauto resta Locauto”
Direttore responsabile Lucia Edvige Saronni
Direttore editoriale Giuseppe Guzzardi gguzzardi@fiaccola.it flottefinanza@fiaccola.it Coordinamento editoriale Roberta Carati rcarati@fiaccola.it Redazione Tiziana Altieri taltieri@fiaccola.it Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it Gianluca Ventura gventura@fiaccola.it Foto Archivio Vie&Trasporti, Archivio delle Case, John Next Collaboratori Mauro Armelloni, Dionigi Bovolo, Stefano Marchesi, Maurizio Mecozzi, Giacinta Moraschi, Giorgia Rocca Amministrazione Cristina Scicchitano amministrazione@fiaccola.it Abbonamenti Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it Marketing e Pubblicità Sabrina Levada slevada@fiaccola.it Traffico e pubblicità Laura Croci - Carmen Napoli marketing@fiaccola.it Direzione, amministrazione, pubblicità Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. 20123 Milano Via Conca del Naviglio, 37 Tel. 02/89421350 Fax 02/89421484 Internet: www.fiaccola.com Agenti Friuli Venezia Giulia - Trentino Alto Adige - Veneto - Emilia Romagna Giorgio Casotto Tel. 0425/34045 - Fax 0425/418955 ottoadv@tin.it Bimestrale - LO/CONV/059/2010
26 Il mercato auto crolla, le Case puntano sulle flotte “Il futuro è long renting”
28 Il noleggio raccontato a puntate “Classe A Rent Story”
30 Al Salone di Ginevra un trionfo di coupé e super sportive “Aspettando Lancillotto”
34 Renault Twizy, prendila con allegria (e qualche riserva) “La Cosa”
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36 Nei consumi bassissimi la forza di Dacia Dokker Van “Il prezzo è giusto”
RUBRICHE 2 Legalmente 6 Quote Rosa 8 Sicuramente 9 Fiscalmente
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LEGALMENTE TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTA RUBRICA INTERESSA A: Società di noleggio, legali, automobilisti
CIRCOLARE SENZA RCAUTO
Doppio rischio disposta confisca ai sensi dell’articolo 240 del codice penale, trovano applicazione le norme della Legge 24 novembre 1981 n. 689. Anzitutto gli agenti ordinano che la sanzione amministrativa è disposto il circolazione sia fatta immediatamente pagamento di una somma da 841 a cessare e che il veicolo sia in ogni caso 3.366 euro e il veicolo viene sempre prelevato, trasportato e depositato in un posto sotto sequestro. Si può avere una luogo non soggetto a pubblico riduzione a un quarto del quantum passaggio individuato dall’organo quando l’assicurazione è resa operante nei quindici giorni successivi al termine accertatore o, in caso di particolari di scadenza della polizza che non venne condizioni, concordato con il trasgressore. Il veicolo sarà tempestivamente rinnovata, ovvero se dissequestrato solo dopo che verrà l’interessato, entro trenta giorni dalla effettuato il pagamento della sanzione contestazione, previa autorizzazione in misura ridotta, corrisposto il premio dell’organo accertatore, esprime la di assicurazione per almeno sei mesi e volontà e provvede alla demolizione e garantito il pagamento delle eventuali spese di custodia. Circolare sprovvisti di copertura assicurativa Naturalmente, nel caso di vuol dire rischiare una sanzione pecuniaria da 841 a 3.366 euro e il sequestro del veicolo. Noleggio a lungo termine l’auto è sempre dotata di alle formalità di radiazione del veicolo. valida copertura assicurativa e ogni problematica a riguardo - ad esempio la Tutto ciò dietro versamento di una cauzione pari all’importo della sanzione mancata esibizione del tagliando da parte del conducente su richiesta degli minima edittale di 841 euro. Ad agenti - espone il conduttore al avvenuta demolizione certificata a risarcimento di tutti i danni patiti dal norma di legge, l'organo accertatore proprietario del veicolo e restituisce la cauzione, decurtata contrattualmente previsti. dell’importo previsto a titolo di n sanzione amministrativa pecuniaria. Per quanto riguarda il sequestro, salvo *L’Avvocato Dionigi Bovolo è un esperto che, in caso di reato, debba essere di contrattualistica del trasporto
Tra sanzioni e sequestro del veicolo, andare a sbattere con un’auto non assicurata appare il minore dei mali. Meglio prenderne una in Nlt, coperta su tutti i fronti a cura di Dionigi Bovolo*
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a notizia che da qualche tempo rimbalza sui media è di quelle toste: “sempre più automobilisti guidano senza assicurazione o con il contrassegno falsificato”. Complice la crisi (ma è sempre colpa sua?) e l’inclinazione di molti (troppi) a discutibili ‘scaltrezze’, fatto sta che il pensiero di imbattere/sbattere contro un veicolo non coperto da una vera polizza sta diventando martellante. Va da sé che il primo problema risiede nel fatto che il danno dovrà essere sopportato senza confidare in alcun rimborso, ma c’è di peggio ed è proprio a quello che ha pensato il legislatore quando ha elaborato norme severe per reprimere tale illecita condotta: i danni possono essere causati a una persona. Assodato che l’autore del danno ne paga personalmente le conseguenze e che, in mancanza, può intervenire il Fondo di garanzia per le vittime della strada, l’art. 193 del Codice della strada sancisce esplicitamente l’obbligo dell’assicurazione della responsabilità civile per tutti i veicoli a motore. Quale
law in action
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QUOTE ROSA TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTA RUBRICA INTERESSA A: Automobilisti
AUTO&MODA
Di che colore sei? Quando si tratta di look non si può tralasciare nulla, nemmeno il più piccolo dettaglio. Ecco perché Mercedes-Benz ha inserito nella sua boutique gli smalti in tinta carrozzeria di Tiziana Altieri
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Milano si è da poco chiusa la settimana della moda. E mentre sulle passerelle sfilavano le collezioni per il prossimo autunno/inverno, dalle vetrine del quadrilatero (quello racchiuso tra Montenapoleone, della Spiga, Manzoni e Corso Venezia, of course) sono scomparsi gli articoli a saldo che hanno lasciato spazio ad abiti e accessori primaverili. Soffermandosi davanti a stampe multicolor, tagli squadrati, geometrie maschili e fantasie orientali (veri must, chi non li ha provveda) una domanda è sorta spontanea: e la mia auto sarà alla moda? Sì perché anche nel panorama automobilistico ci sono le tendenze di stagione. Cambiano le forme: un anno vanno le linee arrotondate, morbide, quello successivo ‘tirano’ quelle squadrate. E pure i colori. Messo in soffitta il
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grigio, è arrivato il bianco, perlato, panna e latte, che ha dominato la scena degli ultimi anni. Fino all’apparizione del... marrone! Chiaro, scuro, bronzo, tendente al bordeaux, al beige o all’arancione, ha catalizzato i riflettori del Salone di L’ultima moda in fatto di carrozzerie è il marrone. Non è il caso di cambiare colore all’auto, ma non rinunciate a fare pendant con lo smalto.
Ginevra. Dalla nuova ammiraglia Rolls Royce Wraith, alla piccola Opel Adam, in molte si sono vestite così per svelarsi al grande pubblico. Un saluto in tinta Certo guidare un’auto marrone in questo momento è molto cool ma non
è il caso di correre dal carrozziere per un restyling del vostro mezzo né di ordinare metri di pellicola (quelle utilizzate da Lapo, per intenderci, che ama l’effetto mimetico) per un suo rivestimento completo. Piuttosto valorizziamo il colore che abbiamo scelto per la nostra compagna di viaggio. Come? Puntando su uno smalto en pendant con la carrozzeria. L’idea è di Mercedes-Benz. In occasione del lancio della nuova Classe A, che mira proprio al pubblico femminile, la Stella ha presentato la A-Nail Collection composta da tre colori (presi dalla tavolazza della A, appunto): rosso Jupiter, grigio Monolite metallizzato e blu Mari del Sud metallizzato. Che hanno già fatto numerosi proseliti tra le fashion victim. Se in questa gamma non c’è quello che fa per voi potete sempre puntare su Le Vernis Chanel. Ballerina, Dragon, May o June: c’è solo l’imbarazzo della scelta! La classe, del resto, non è acqua. Vuoi mettere il piacere di aprire il finestrino e sollevare una mano con unghie in tinta carrozzeria? n
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SICURAMENTE TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTA RUBRICA INTERESSA A: Assicuratori, società di renting, aziende, automobilisti
PROVVEDIMENTI SULLA CARTA
Se non ora quando? Indennizzo diretto, classi di merito, scatola nera... Non si può dire che a Roma non se ne siano occupati. Ma dal legiferare all’attuare ce ne corre a cura di Maurizio Mecozzi*
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inalmente anche la recente chiusura dell’indagine conoscitiva sull’RCAuto operata dall’Antitrust sancisce la bocciatura dei meccanismi dell’Indennizzo diretto, più volte e da tempo criticati su questa rubrica quali soluzioni non migliorative e anzi peggiorative del circolo vizioso che porta le compagnie a sviluppare premi non concorrenziali, che ingabbiano gli utenti nella scandalosa onerosità dell’RCA obbligatoria in Italia rispetto agli altri Paesi europei. Lo fa insistendo sulla necessità di una profonda riforma del sistema, compreso il meccanismo delle classi di merito nell’attestato di rischio, nostro vecchio amico, meccanismo che ostacola la mobilità di riferimento da una compagnia all’altra, dove vige una penalizzante e per nulla chiara gestione delle classi interne, e proponendo maggiore trasparenza reciproca fra le parti e nuovi modelli contrattuali che consentano la riduzione dei costi, come il risarcimento in forma specifica o
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Paese legislativo e governativo non è stata recentemente delle più favorevoli, e rimane confusa dopo la tornata elettorale, ma la speranza che dietro fattura, associato a riferimenti tutto possa convergere presto a tale convenzionati sia per i danni materiali ambito risultato resta viva. che per quelli alle persone, da Nel frattempo, se lo stesso Antitrust promuoversi con sconti sensibili garantiti all’assicurato. In tal senso si è invita l’utente singolo a un maggior riferimento agli strumenti della rete, espresso l’Antitrust anche circa la nel segno di una migliore visuale delle discussa scatola nera, indicando nella opportunità del mercato assicurativo, forte scontistica la chiave per noi non possiamo che continuare ad promuovere tale prezioso strumento, invitare il mondo del fleet, peraltro finalizzato alla riduzione delle frodi, oltre che alla maggiore sicurezza della particolarmente favorito dai nuovi orientamenti legislativi, a rivolgersi guida e alla protezione del mezzo. con fiducia a quelle figure di professionisti Ecoincentivi da una parte, riduzione dei costi intermediari assicurativi dall’altra. Il Decreto Sviluppo sembra assicurativi che, più di tuteli le flotte. Ma bisogna sapere a chi rivolgersi. qualsiasi rapporto fidelizzato nel mondo agenziale Ora, se queste affermazioni e auspici (ancora fortemente ancorato al fermi li si va ad aggregare a quanto monomandato nonostante le auspicate scaturito dai recenti provvedimenti legislativi su sviluppo e crescita, vale a proiezioni plurimandatarie), possono indirizzarlo alle scelte più oculate e dire ecoincentivi ed eliminazione del vantaggiose, in termini sia di costi sia tacito rinnovo, verrebbe davvero da di garanzie prestate, che esistono sul chiedersi cosa allora impedisca mercato, attenti nel contempo alle più l’attuazione concreta di tutti questi recenti opportunità normative. accorgimenti insieme e l’immediato n abbattimento dei costi assicurativi auto. Certo la situazione generale del *Broker assicurativo RN
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FISCALMENTE TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTA RUBRICA INTERESSA A: Società di noleggio, commercialisti utilizzatori auto aziendali
SENZA PACE
Lasciate ogni speranza... beni concessi in godimento dall’impresa ai soci o familiari di altra società del gruppo). Il settore dell’automotive viene purtroppo nuovamente criminalizzato; infatti, nella comunicazione devono costi sostenuti. Tale indeducibilità in essere esplicitamente indicate alcune capo al soggetto concedente trova tuttavia una deroga in tutti i casi, come categorie di beni considerate presuntivamente “evasive” e per le ad esempio per gli autoveicoli, in cui siano concessi in godimento beni per i quali non esiste dunque alcun limite minimo di importo: “autovettura”, quali il testo unico delle imposte sui redditi prevede già una limitazione alla “altro veicolo”, “unità da diporto”, “aeromobile”, “immobile”. Tutti gli deducibilità. L’utilizzatore viene altri beni devono essere segnalati solo invece assoggettato a tassazione sulla quando sono di valore superiore a base del maggior reddito in natura percepito a prescindere dalla natura dei tremila euro, al netto dell’Iva. La criminalizzazione è ben evidente beni utilizzati, muteranno solo le nella ‘minaccia’ contenuta nel comma modalità di calcolo. 36-septiesdecies del DL n. 138/2011: “L’Agenzia delle Autovettura, altro veicolo, unità da diporto, aeromobile, immobile. Sono tutte categorie di entrate procede a controllare sistematicamente la beni considerate presuntivamente “evasive”. posizione delle persone Quanto alla comunicazione, disciplinata fisiche che hanno utilizzato i beni concessi in godimento e ai fini della dal Provvedimento del 16-11-11, deve ricostruzione sintetica del reddito tiene essere effettuata in via telematica, può essere assolta dall’impresa concedente, conto, in particolare, di qualsiasi forma di finanziamento o capitalizzazione dall’imprenditore, dal socio o dal effettuata nei confronti della società”. familiare utilizzatore e deve essere Mancherebbe solamente “Lasciate effettuata per ogni bene concesso in ogne speranza, voi ch’intrate”. godimento nel periodo d’imposta n ovvero per ogni finanziamento o capitalizzazione effettuata nei confronti *Stefano Marchesi è Socio dello Studio della società concedente (anche per i Legale Tributario BG e Associati
Altro che “godimento dei beni dell’impresa”. Il settore auto è ancora una volta penalizzato da disposizioni fiscali che nell’imprenditore vedono sempre e solo un potenziale evasore a cura di Stefano Marchesi*
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ntro il prossimo 31 marzo (salvo proroghe) gli imprenditori e le società dovranno comunicare per la prima volta i dati anagrafici dei soci o dei familiari che hanno ricevuto in godimento i beni dell’impresa. Si ricorda infatti che l’articolo 2, commi da 36-terdecies a 36duodevicies, del DL n. 138/2011 ha introdotto delle disposizioni che regolano l’ipotesi in cui i beni relativi all’impresa vengano concessi in godimento a particolari soggetti a condizioni più favorevoli rispetto a quelle che caratterizzano il mercato, ovvero senza corrispettivo o con un corrispettivo inferiore a quello “normale”. In particolare il legislatore ha disciplinato fiscalmente la suddetta fattispecie penalizzando sia i soggetti che ricevono in godimento beni aziendali - con la tassazione di un reddito figurativo pari alla differenza tra il minor corrispettivo pattuito e il valore di mercato del diritto di godimento - sia il soggetto concedente i beni - con l’indeducibilità dei relativi
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A VOI LA PALLA TEMPO DI LETTURA: 6 minuti QUESTA RUBRICA INTERESSA A: Società di noleggio, Case, concessionari, responsabili acquisti, fleet manager, driver
TRABANT O FERRARI?
Questione di gusti Torna a grande richiesta la rubrica che mette in gioco i responsabili flotte. Ecco la company car list compilata da Massimo Bergonzi, Gruppo Bracco di Roberta Carati
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a un curriculum che potrebbe occupare tre pagine solo per le esperienze lavorative, ma Massimo Bergonzi, da quattro anni global procurement director Gruppo Bracco, è riuscito a riassumerlo in 12 righe, moglie e figli compresi. Sintetico e diretto, aveva impressionato anche la platea di Flotte&Trasferte (IIR), sempre pronta a mettere in discussione gli assunti dei relatori. Con Bergonzi non c’era stato contradditorio. La ‘sua’ flotta di 324 auto è il risultato di una strategia che tiene conto dei costi della mobilità, dell’operatività del personale, degli aspetti motivazionali (“la Trabant è sempre l’auto degli altri”). Una strategia che sta mettendo d’accordo tutti.
F&F È riuscito in un’impresa quasi impossibile: trovare il giusto equilibrio tra qualità e prezzo. ▲ Sì. Quando io arrivai in Bracco non esisteva la company car list; forza vendita e capi area avevano libera scelta. Introducendo una car list, ho cercato di perseguire obiettivi di costo tenendo conto di quelli che erano i segnali del mercato, puntando quindi su macchine attuali, fresche, vendute bene. L’azienda ha investito in sicurezza: pneumatici invernali, per esempio, indipendentemente da dove abita il collega; e poi macchine configurate con airbag e assistenza in frenata. Bracco ha raggiunto gli obiettivi di saving con una car list ampia e con possibilità di upgrade. 10 -
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A VOI LA PALLA
Composizione della flotta aziendale Bracco Informatori scientifici del farmaco Pool Capi Area Dirigenti seconda fascia Dirigenti prima fascia Middle management
F&F Addirittura. Una scelta in controtendenza... ▲ L’importante è stare nei budget condividendo scelte e obiettivi. Upgrade significa per lo più un potenziamento di cilindrata. Marca e modello sono quelli, ma l’utilizzatore ha la possibilità, a sue spese, di passare da un millesei a un duemila. Pagando anche la differenza in termini di consumi e di emissione di CO2.
152 48 47 40 22 15
47% 15% 14% 12% 7% 5%
dello... Ma è il concessionario che ti dà, insieme al servizio, la prova di quello che ha promesso la Casa. Se poi il dealer è forte nel noleggio auto, la società di renting non avrà nessuna difficoltà a farselo consigliare. Trattiamo anche con un broker assicurativo, scorporando quando è il caso la polizza dal contratto di noleggio a lungo termine, per evitare un aggravio del premio del 10-15 per cento.
So cie tà di NT L
con Case, dealer
ori utt str Co
F&F Quindi compensate? Piantando alberi in Costa Rica o in Madagascar? F&F Trattate anche per prolungare i contratti? ▲ Alcune sono solo operazioni di facciata, altre si sono rivelate dei fallimenti. Il triangolo virtuoso Il nostro lavoro di riduzione delle emissiosecondo Bracco: il fleet ni viene fatto a monte, scegliendo modelmanager deve interagire li meno inquinanti. contemporaneamente F&F Bracco ha scelto la formula del noe società di noleggio leggio a lungo termine, ma non è ‘fede(oltre che con il broker CONCESSIONARI le’ a nessun operatore. È stato scottato? assicurativo). ▲È la mia policy, frutto di tanti anni di esperienza in questo settore. La società di noleggio idea- ▲Abbiamo una media contrattuale di 41 mesi, quindi le non esiste, perché è sempre stretta fra quote di mer- già oltre i canonici 36. Ma non abbiamo problemi a chiecato e marginalità; la società che oggi è aggressiva dere di allungare magari di un altro semestre per arrisul pricing tra sei mesi non lo sarà più. Io, per esem- vare alla gara per il rinnovo con un parco di 50 e non di pio, opero contemporaneamente con tre, quattro, an- 25 macchine. Il massimo, comunque, è di 60 mesi, anche cinque. che considerando che ci sono colleghi che con l’auto La competizione aiuta sempre. L’abbiamo constata- aziendale non fanno più di duemila chilometri l’anno. to di recente con una consociata Bracco che per tradizione lavorava con un’unica società di noleggio, che F&F Le aste online la tentano? aveva una filosofia conservativa. Quando ha ‘aperto’ ▲ No, non ci ho mai creduto. L’interlocutore preferia un secondo operatore, nel giro di un anno e mezzo sco guardarlo in faccia. ha abbattuto i costi del 20 per cento. F&F È soddisfatto della ‘sua’ flotta? F&F Le sue trattative non si limitano alle società ▲ Punto a una company car list per ogni popolaziodi noleggio. Lei si confronta direttamente anche ne aziendale, in modo da disporre di una massa critica con i Costruttori e i concessionari... presso le società di noleggio. Ma, proprio per quello ▲ Il rapporto con il brand è importante per conosce- che ho detto all’inizio, considero fondamentale la sodre le novità, le politiche commerciali su quel certo mo- disfazione dei driver, clienti prima che colleghi. n marzo 2013 -
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SCATOLA NERA TEMPO DI LETTURA: 7 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Costruttori, compagnie assicurative, fleet manager, automobilisti
PRIMA LA SICUREZZA, POI I DATI
Niente da nascondere È stata etichettata come ‘Il Grande Fratello’. Invece, alla base della scatola nera c’è il soccorso in caso di incidente stradale. Farlo capire è l’impegno di Viasat di Giorgia Rocca
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F&F Tutta colpa di come è stata presentata? ▲ Il primo messaggio l’ha identificata come prodotto antifrode, con caratteristiche di Grande Fratello. Invece, l’idea di base era il soccorso in caso di incidente. Poi, certo, nel momento in cui lo strumento tecnologico è in grado di certificare un evento del genere si evita anche la frode assicurativa. Ma, da subito, è stata pubblicizzata più la funzione di controllo che quella salvavita. Non so se sia cattiva comunicazione degli stakeholder o se siano le lobbies malavitose che hanno interesse a non farla montare. È una guerra tra guardie e ladri.
omenico Petrone non è uno che le manda a dire. Sarà che si è fatto da solo, sarà che conosce questo mercato da prima che lo diventasse, il presidente Viasat non si fa scrupoli a chiamare in causa le “lobbies malavitose che F&F Chi dovrebbe ‘spingere’ questo “La scatola nera hanno interesse a non farla montare”. dispositivo? non è (ancora) Ovviamente stiamo parlando della scato▲ Intanto, cominciamo con il definirlo obbligatoria. la nera, Scatola Blu in casa Viasat, che in un altro modo. Scatola nera si porta È il consumatore sembra sempre lì lì per esplodere e inve- virtuoso che decide dietro una brutta fama, e a livello goverce “siamo ancora una nicchia”. È vero annativo le hanno dato un taglio puramendi installarla. che che “la nicchia si è un filo allargata: Magari con la spinta te assicurativo. Detto in altre parole: l’antifurto satellitare delle origini si è de- dell’assicurazione”. l’onesto non si sente coinvolto, toccato clinato in un sistema telematico per la tracin prima persona; e il disonesto, ovviaciabilità dei mezzi pesanti e, successivamente, nella mente, non ha nessun interesse a montarla. scatola nera come la intendiamo oggi, per un uso e con- In Viasat, comunque, a scatola nera preferiamo il tersumo in ambito assicurativo. Ma siamo nell’ordine del mine Blu Box: che garantisce risparmio, sicurezza, mezzo milione di pezzi”. protezione e assistenza.
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SCATOLA NERA Ma per rispondere alla sua domanda... A parte l’assicurazione, credo che i media dovrebbero spingere, sempre che vogliano fare comunicazione propositiva. Può anche darsi che cambiando il governo, enfatizzando la correttezza, l’etica, si arrivi ad avere un beneficio globale, che scavalca gli interessi del furbetto di quartiere. F&F Si aspetta che la scatola nera, o blu che dir si voglia, diventi un obbligo di legge? ▲Per ora non lo è. Le compagnie di assicurazione però - è questa la novità importante introdotta all’articolo 32 del Decreto Sviluppo diventato legge lo scorso 24 marzo - hanno l’obbligo della doppia proposta. Devono cioè stilare un preventivo ‘tradizionale’, e uno che tenga conto dell’eventuale installazione della scatola nera, e che quindi avrà un premio RCAuto più basso. Non devo spiegarlo io che il rischio frode autorizza l’assicurazione ad alzare le tariffe, mentre il comportamento virtuoso spinge nella direzione contraria. Ma, torniamo allo stesso punto, dal momento che la scatola nera non è obbligatoria, la decisione spetta sempre al consumatore che potrebbe non essere informato.
Manca sempre 1 per fare 31 È il classico paradosso all’italiana: la legge c’è ma manca il decreto attuativo. “Il Ministero per lo Sviluppo Economico - chiarisce Petrone, che al Mise c’è andato, su invito, proprio per spiegare i meccanismi della scatola nera - l’ha stilato a febbraio; ora, giunti i pronunciamenti di Mise e Ivass, l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni che ha sostituito il vecchio Isvap, stiamo solo aspettando il decreto attuativo”. Le aziende che, come Viasat, producono e commercializzano il dispositivo, insieme a una serie di servizi a valore aggiunto, hanno le mani legate. Anche perché non è ancora chiaro chi si debba accollare i costi dell’installazione a bordo veicolo (un’indagine di Facile.it ha rilevato come gli oneri contrattuali a carico del cliente risultino superiori alla scontistica offerta dalle compagnie, con la conseguenza che le polizze ‘con’ la scatola nera non superano il 3 per cento del totale). Lapidario il presidente Viasat: “Il fatto che in nove mesi, tanti ne sono passati dalla conversione del decreto in legge, non sia ancora stato pubblicato il decreto attuativo la dice lunga. Il governo poteva fare di più. Anziché incentivare lo sviluppo, ha bloccato le compagnie che stavano per partire”.
Nel cuore di Elem, il polo produttivo. Nell’altra pagina l’AD e presidente Domenico Petrone, eletto ‘Imprenditore dell’Anno 2011’ per la categoria Technology and Innovation (premio Ernst&Young). Per comunicare via Twitter: @viasatgroup @viasatonline @viasatfleet
È inutile girarci intorno. La diffusione del dispositivo dipenderà dall’obbligatorietà del montaggio. Un milione e mezzo di automobilisti virtuosi già ci sono... F&F Come si stanno comportando le compagnie? ▲ Ce ne sono diverse che si sono mosse prima ancora che di scatola nera si discutesse in Parlamento: Generali, Tua Assicurazione, Sara, Ina Assitalia... Hanno studiato il modello di business, si sono convinte e lo stanno spingendo.
F&F Di che costi stiamo parlando? ▲ I primi dispositivi costavano intorno ai 1.000 euro, e non le nascondo che il comodato d’uso ha ‘ucciso’ il commerciale. Oggi, nella versione basica prevista dalla legge, i consumatori nemmeno se ne accorgono (anche perché i costi saranno sostenuti dalle assicurazioni) ma, intanto, si dà lavoro a decine di installatori. Puntiamo ai volumi, a un mercato che lo sia davvero. Ecco perché siamo in trattative anche con le società di noleggio: le flotte hanno un potenziale interessante. n marzo 2013 -
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TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Enti locali, società di Nlt
Trento
Aosta Milano
Reggio Emilia
PROVINCE IN AFFANNO
Ipt, che botta!
Firenze
Solo per Roma si stima una perdita di 20 milioni di euro. La ‘colpa’ è delle società di noleggio, che hanno spostato le immatricolazioni nelle Province a Statuto Speciale di Giorgia Rocca
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easePlan, Arval, Locauto, Car Server... È stata solo questione di tempo e poi, piccole o grandi, le società di noleggio a lungo termine hanno aperto una sede operativa a Trento o a Bolzano, Province a Statuto Speciale che hanno mantenuta invariata l’Ipt. Non si è trattato comunque ‘solo’ di convenienza. Pietro Teofilatto, segretario generale Aniasa che da tempo monitora il fenomeno, chiama in causa altri fattori quali “la maggior vicinanza ai centri direttivi di alcune Case auto e motivi di pianificazione strategica dettati dall’esigenza di presidiare mercati del Nord e dell’Est Europa. Altre invece hanno aperto nel 2012 anche in relazione alle più favorevoli condizioni di insediamento di attività produttive e nel pieno rispetto dei vincoli della legislazione statale e comunitaria. Si tratta in ogni caso - rimarca Teofilatto - di uffici strutturati e con organi di vertice delle società, con presidio amministrativo e personale dedicato a importanti attività aziendali”. F&F Per le Province ‘abbandonate’ si tratta di una perdita di gettito ingente... L A fine 2012 stimiamo che le Province di Roma e Firenze abbiano registrato un calo del 55 per cento rispetto al 2011. Si tratta di importi pesanti, che valutiamo solo per Roma, la piazza più interessata, in oltre 20 milioni di euro. Per contro, Bolzano, Trento e Aosta hanno registrato un aumento di immatricolazioni rispettivamente del 700, del 280 e del 18 per cento.
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Roma
F&F Ma le province stanno a guardare? Mi sarei aspettata una reazione forte, organizzata. L Tutto il 2012 è stato caratterizzato da un’attività legislativa praticamente ininterrotta sull’argomento Ipt, dal decreto Cresci Italia di marzo all’intervento sugli enti locali di ottobre, alla Legge di stabilità di dicembre. L’Upi, l’Unione delle Province Italiane, ha promosso vari emendamenti miranti a un riequilibrio della normativa, ma nessuno ha avuto successo. I corridoi parlamentari sono sempre un’interessante avventura. F&F La richiesta sostenuta dall’intera filiera dell’auto di ripristinare il vecchio sistema di calcolo è rimasta inascoltata. Aniasa ci spera ancora? LAniasa ha presentato una proposta basata sul rispetto della normativa di riferimento e la revisione dei meccanismi dell’Ipt considerando, tra l’altro, l’uso strumentale, la classe di inquinamento e anche il mercato dell’usato. La proposta ha avuto a ottobre scorso l’apprezzamento della Commissione Trasporti della Camera, che la ‘caldeggiava’ alle più competenti Commissioni Bilancio e Finanze. La filiera dell’automotive, specialmente grazie ad Assilea e Unrae, era poi riuscita a inserire nei lavori sulla legge delega per la riforma fiscale l’obbligo di futuro riordino della normativa Ipt, ma la fine anticipata della legislatura ci farà ricominciare da zero. Si parte da lì per far comprendere al nuovo Governo la necessità di una fiscalità sana e non distruttiva, come purtroppo abbiamo visto da metà 2011. I
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ELECTRICITY TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Società di noleggio, automobilisti
PARTNERSHIP A TRE
Una scossa al noleggio Il 20 per cento di sconto sulla tariffa e la ricarica gratis. Hertz, Nissan e Ikea scommettono su ElectriCity di Giacinta Moraschi
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entre voi fate acquisti, la ‘vostra’ auto fa il pieno di energia. Gratuitamente. Succede nei negozi Ikea di Carugate, Corsico e San Giuliano Milanese, dove è operativo da dicembre scorso il progetto ElectriCity. Dalla triplice alleanza fra la multinazionale svedese, la compagnia di rent-a-car Hertz e Archiapatti (Hertz): Nissan Italia, un’opportu“La curiosità dei nità unica per i titolari del- milanesi si è tradotta la carta Ikea Family: nolegin un numero giare una Leaf con il 20 per di noleggi da tenere cento di sconto e ricaricarin considerazione, la a costo zero alle colonnima l’elettrico non è ne dei parcheggi Ikea. ancora un’alternativa”. “Delle quattro Leaf inserite nel progetto - scende nei dettagli Alberto Sabatino, direttore Corporate Sales Nissan - due sono in noleggio mensile a due clienti di Milano (che ricaricano l’auto in garage). Il feedback di queste due persone è positivo, ma hanno espresso riserve sulla disponibilità delle
infrastrutture pubbliche stradali. Le altre due sono state noleggiate otto volte: il canale di prenotazione è 100X100 web, i chilometri percorsi sono 57,5, la durata media del noleggio è di 1,7 giorni. In questo caso - fa sapere Sabatino - i clienti, uomini, milanesi, hanno apprezzato sia la strumentazione di bordo sia gli interni”. Questione di tempo Ma com’è nata questa partnership a tre? Spiega il general manager Hertz Italiana, Massimiliano Archiapatti: “La visione di Nissan, da sempre all’avanguardia per quanto riguarda la tecnologia applicata alle nuove esigenze di mobilità, si sposa perfettamente con le caratteristiche di Hertz Green Collection, cioè l’essere una flotta di auto ecocompatibili e a basso consumo. Ikea, da parte sua, ha una policy molto orientata al ‘green’ e ha un richiamo di massa tale da contribuire a diffondere capillarmente il messaggio”. Ma piano a parlare di risultati. “Tutte le tecnologie innovative hanno bisogno di tempo per essere accettate e pertanto - conclude Sabatino - l’andamento della proposta segue quello del mercato dei veicoli elettrici, con numeri ancora inizialmente contenuti. n marzo 2013 -
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ATTESA INFINITA
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NON CI RESTA Le concessionarie sono deserte, ma al cliente (o presunto tale) non dà retta nessuno. E poi si parla di vendite in caduta libera... di Giuseppe Cordasco
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hissà se i venditori delle concessionarie auto- atteggiamenti mobilistiche italiane sono coscienti del fatto che imbarazzanti e a il 2012 è stato l’annus horribilis delle immatri- volte al limite dell’irricolazioni. Chissà se hanno mai dato un’occhiata ai con- tazione, tale e tanto è stato insuntivi che parlano di circa 1,4 milioni di vetture nuove fatti lo scarso riguardo con cui sono stato trattato. Mi sono allora chiesto, a parziale giustivendute, ossia il 20 per cento in meno del ficazione, se forse io non appartenga a una 2011. E chissà, ancora, se qualcuno abbia Dove sono finiti generazione cresciuta guardando quei film mai fatto notare loro che per ritrovare quegli intraprendenti americani in cui intraprendenti venditori sti valori si deve tornare indietro di ben 33 venditori d’auto anni. Bisogna andare cioè al 1979, quando dei film americani? d’auto riuscivano ad ammaliare in modo così ammirabile ingenui clienti, tanto da l’auto più venduta era nientemeno che la Roba da film, vendere loro anche la vettura usata più im127 e la Fiat, soltanto a Mirafiori, impieappunto. In Italia, probabile. Eppure, non mi sembrava di gava 55mila operai, che oggi a stento sono ce li possiamo essere fuori dal mondo immaginando che diventati 5mila. solo immaginare. in un periodo di crisi come quello attuale, Rifletto su tutto ciò con preoccupante ansia, dopo aver verificato di persona quale infimo livello si potesse ritrovare nelle concessionarie un’effervescenza di attenzione possa ricevere un cliente che provi ad av- maggiore da parte dei venditori nostrani. venturarsi in un salone di vendita. L’ho fatto girando Ma non è andata così. una serie di concessionarie di Roma, di grandezza diversa e in orari e giorni della settimana diversi, il tutto Buona educazione o disinteresse? per verificare, cronometro alla mano, quanto tempo pas- Facendo ancora l’avvocato del diavolo, mi sono allora sasse prima che un venditore si degnasse di darmi udien- anche domandato se in fondo, lasciare che un cliente za. Ebbene, diciamo subito che in tutti i casi, senza nes- vaghi per decine di minuti all’interno di un salone con suna eccezione, lo stop alle lancette ho dovuto sempre lo sguardo perso tra modelli in esposizione e giovani darlo forzatamente io, per manifesta mancanza di con- modelle sistemate alla reception, non possa far parte di siderazione. Mi sono ritrovato infatti a fare i conti con una sorta di galateo della vendita secondo il quale, solo
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avermelo consegnato, mi indica in fondo al grandissimo salone un modello della vettura in questione e mi invita ad andarlo a vedere. E mi lascia così, su due piedi, senza aggiungere altro e con tanti saluti. Mi avvicino alla vettura in questione, e un altro cliente, confondendomi con un venditore, comincia a farmi domande. All’inizio provo a rispondere con cortesia, ma di fronte a richieste tecniche, non posso che fargli notare che dovrebbe ri-
CHE PIANGERE templare anche quella di saper volgersi a un venditore. Ma evidentemente non è nelle avvicinare un cliente riuscendo corde del soggetto andare a cercare chi invece dovrebbe in modi urbani e opportuni a in- già bazzicare in zona, e quindi lascia il salone, così come teressarlo a un eventuale acquisto. faccio io, con grande delusione. Una delusione che si Tutte considerazioni queste che si ripeterà con preoccupante regolarità. sono scontrate con la cruda realtà. A cominciare da quanto accaduto nel C’è nessuno? grande salone Fiat della zona San Giovanni, A cominciare dalla concessionaria Citroën della zona dove al mio ingresso quello che colpisce imme- Tiburtina, dove mi presento in un tardo sabato mattina diatamente è una reception sguarnita con un telefono constatando amaramente che in un giorno e in un orario che suona invano. È il tardo pomeriggio di un giorno in cui in passato mi era capitato di trovare saloni affolferiale, e dunque non mi aspetto una grande folla, ma latissimi, la presenza di clienti è a dir poco limitata. ancor meno di sorprendere un capannello di venditori E d’altronde lo scenario di concessionarie semi-deserte felicemente intenti a chiacchierare tra loro, mentre qual- a qualunque ora e in qualunque giorno della settimana che sparuto cliente si aggira per la concessionaria. è purtroppo un altro degli elementi che ha accomunato E allora mi faccio subito la domanda che sarà il leit un po’ tutte le visite, a testimonianza di una crisi che non motive di tutte le mie visite: il ruolo del venditore di- lascia scampo. Tornando alla Citroën, anche in questo venta attivo solo quando si tratta di sedersi a una scri- caso mi scontro con una reception totalmente sguarnita. vania per definire un contratto, oppure è Mi avvicino comunque al desk vuoto e un così fuori luogo immaginare che ci possa venditore da lontano abbozza un saluto, Lo scenario essere una funzione più proattiva, che senza muoversi dalla sua scrivania. di concessionarie preveda cioè di andare incontro a un poImmagino possa essere il preludio a un’acsemi-deserte, tenziale cliente per proporgli con garbo coglienza calorosa, invece è un fuoco di a qualunque ora delle possibili novità? paglia, perché abbassa gli occhi sulla sua del giorno, è una Fatto sta che nessuno dei venditori allescrivania e non mi degna di un altro sguarcostante che gramente riuniti nel crocchio sopra de- testimonia una crisi do. Comincio allora a vagare come un’aniscritto si degna di prestarmi attenzione. ma in pena tra le auto esposte, in compasenza precedenti. Passati dieci minuti a vagare tra le auto, gnia di pochi altri clienti. Passo e ripasso blocco il mio cronometro e decido di provare a incro- più volte davanti al primo venditore e a un altro suo colciare lo sguardo di uno di loro. Mi sorride, si avvicina lega che però in modo alquanto imbarazzante sembrano e mi chiede di cosa ho bisogno. In maniera sfuggente, essere impegnati alle proprie postazioni a fare altro, ma anche provocatoria, gli chiedo un dépliant della “qualcosa di importante, di unico e di grande” cantava nuova 500L. Con qualche fatica ne trova uno e dopo nella sua celebre Disperato Erotico Stomp il buon Lucio marzo 2013 -
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matamente. Passo in maniera ostentata proprio in mezzo a loro, e solo uno mi porge un saluto. Per gli altri sono un fantasma, presi come sono a discettare del nuovo allestimento della Opel Adam. Faccio avanti e indietro più volte, ma nessuno di loro che si degni di concedermi un minimo di attenzione. Passati quasi venti minuti, e stufo delle loro chiacchiere, chiedo un dépliant della Nuova Astra e sinceramente irritato me ne vado.
La speranza è l’ultima a morire L’unico spiraglio sembra aprirsi quando mi reco in un grande salone della Renault, sempre nella zona Est della Capitale. Non perché l’accoglienza sia garantita da un coppia di giovani e belle hostess che mi salutano al mio ingresso. E neanche per i tempi di attesa, visto che anche qui passa più di un quarto d’ora prima che qualcuno si degni di venire a domandarmi se ho bisogno di qualcosa. Ma perché quando chiedo notizie della Twizy, il venditore prende l’iniziativa e comincia a fornirmi dettagli sugli incentivi esistenti per l’acquisto di questa vettura elettrica. È il minimo che mi sarei aspettato in Dalla. Una ironica citazione tutte le concessionarie: qualcuno che cerchi di invoche non allevia il senso di spaesa- gliarmi all’acquisto. Ma resta un episodio unico. L’ultima delusione ce l’ho infatti in un’altra piccola conmento che provo. Fermo il mio cronometro a 15 minuti, anche cessionaria, questa volta della Toyota. Siamo nella zona perché mi rendo conto che potrei continuare a vagare Sud di Roma e anche qui la musica non cambia. Entro per ore tra queste vetture senza essere preso in minima in un salone praticamente vuoto, con due venditori seduti, uno dei quali impegnato con un altro clienconsiderazione. Mi avvicino allora al vente. Come al solito comincio a vagare tra ditore che mi aveva degnato del primo saSe il 2012 è finito le auto, e stavolta la cosa è quanto mai imluto e gli chiedo un dépliant della C4 Air male, il 2013 barazzante perché lo spazio è minimo e Cross. Mi dice, un po’ infastidito, che avrei è iniziato peggio. quindi è davvero difficile fare finta che io potuto prenderlo anche da solo alla recepForse, sarebbe non esista. Eppure il disinteresse è totale. tion. Ma gli faccio notare che non essenora che i venditori Tra l’altro il venditore precedentemente doci nessuno ho pensato bene di non toc(e i loro titolari) impegnato, si libera. Prima però esce a fucare nulla. Ne approfitta allora per cambiassero mare e poi si mette a cincischiare con il informarmi che di solito c’è una collega atteggiamento. suo smartphone. Metto fine a questa agoche però il sabato non lavora. Una circostanza questa che striderà molto quando successiva- nia dopo più di venti minuti, chiedendo il classico démente mi recherò in una concessionaria Renault, dove pliant all’altro che è sempre seduto. Vorrei saperne di sempre di sabato, alla reception troverò invece ben due più della Auris Hybrid. Mi consegna il materiale e nehostess. Strategie diametralmente opposte, sulla cui lo- anche a dirlo mi saluta senza aggiungere altro. Lascio senza speranza anche quest’ultimo salone. gica di fondo ci sarebbe di che discutere. Ma al peggio non c’è limite, e allora quanto mai em- E mi verrebbe voglia di tornare indietro per ricordare a blematico è quello che mi accade quando metto piede questi venditori che se il 2012 è finito male, il 2013 a liin una piccola concessionaria Opel della zona Est di vello di immatricolazioni è iniziato anche peggio. Non Roma. Qui mi ritrovo infatti in un salone senza clienti sarà allora forse il caso di darsi una mossa e cominciare n e con un gruppo di tre venditori intenti a discutere ani- ad accogliere i clienti in modo diverso? 18 -
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COVER TEMPO DI LETTURA: 15 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Compagnie di rent-a-car, broker, automobilisti
RAPPORTO QUALITÀ-PREZZO
POCA SPESA Lo abbiamo già visto con le compagnie aeree. Da Ryanair in poi, il low cost ha cambiato il modo di volare. E di spendere. Succederà la stessa cosa con il noleggio? E dovremo ancora definirlo un servizio value for money, o avremo finalmente il coraggio di chiamarlo con il suo nome? di Roberta Carati
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a allora che cosa cambia? Chi me lo fa fare di spendere di più optando per un marchio premium, quando un brand low cost garantisce più o meno lo stesso servizio? La risposta è proprio in quel ‘più o meno’. Dipende dal valore che attribuisco alla lontananza (una manciata di chilometri e altrettanti minuti) dall’aeroporto, o alla scelta limitata (ma non troppo) di auto. In fondo, si riducono a questo le differenze sostanziali tra un noleggio effettuato con Avis piuttosto che con Budget Autonoleggio, con Hertz piuttosto che con FireFly, con Europcar piuttosto che con Interrent, con... Con nessun’altra compagnia di rent-a-car. Il panorama nazionale non propone nomi che non siano legati ai top player del breve termine. A meno di voler annoverare nel gruppo anche GoldCar, società presente in Italia - a Pisa e a Bologna - da un paio d’anni che, come spiega il segretario generale Aniasa, Giuseppe
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TANTA RESA Benincasa, “va dove la clientela spagnola le chiede lancio in Europa; la crescita nel tempo è stata attentadi essere. Ma il suo modello di business è completa- mente monitorata per consentirle di valutare ed evenmente diverso dall’autonoleggio vero e proprio, non tualmente riallineare le ipotesi alla base del piano industriale originale. Ciò ha regge i costi tipici delle sociecoinvolto tutta la struttura matà di rent-a-car: con GoldCar Fabrizio Ruggiero nageriale in Europa e a livella macchina la ritiri e la ripor(Europcar): lo del singolo Paese interesti nello stesso punto. Le nostre “Se pensiamo alla compagnie, invece, devono grande distribuzione, sato. L’investimento è stato significativo sotto ogni pundislocare la flotta secondo le il noleggio low cost to di vista, economico, manaprenotazioni”. è l’equivalente geriale e gestionale. E come E sono costi. Alti, così alti del supermercato tutti gli investimenti di Hertz che, dice ancora Benincasa, discount”. - sottolinea Vannini - è frutto “il low cost bisogna potersedi un’accurata analisi finanziaria, di un controllo colo permettere”. È d’accordo Francesco Vannini, country manager stante ed efficace dei kpy teso a garantire un ritorno FireFly (il marchio ‘value for money’ di Hertz che dal in linea con le attese dei nostri azionisti”. primo marzo si è sostituito ad Advantage): “Hertz ha pianificato questo progetto per oltre un anno prima del La sfida di domani: un network dedicato Dal canto suo Fabrizio Ruggiero, amministratore delegato Europcar Italia (dall’anno scorso presente in Italia, Francia, Spagna e Portogallo anche con il marchio low cost Interrent), rileva come la domanda di servizi a basso costo sia “in crescita da tempo e per questo motivo
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Paese che vai, noleggio che trovi Cercate una struttura dove soggiornare per piacere o per lavoro? Siete fuori città e volete cenare in un ristorante che metta d’accordo palato e portafogli? Nell’epoca virtuale tutte le risposte si trovano sul web. Tra blog e indirizzi internet dedicati, infatti, non c’è che l’imbarazzo della scelta. La situazione si complica al capitolo noleggio: anche su TripAdvisor, il sito dedicato ai viaggi per eccellenza, il renting non rappresenta una categoria. Se ne parla solo all’interno di altri contesti. Tanto che qualcuno ha sollevato il problema. “Bisognerebbe aprire anche una finestra di citazione per il servizio di noleggio auto”, ha scritto un utente lo scorso luglio. Ma la sua richiesta, al momento, non è stata accolta. Certo è che, inserendo il nome della compagnia di cui si cercano informa-
zioni sui principali motori di ricerca, qualcosa compare. E come sempre succede quando ci si affida al web si rischia di trovare tutto e il contrario di tutto. E così, la medesima società è affidabilissima per qualcuno, totalmente inaffidabile per altri. Leggendo info di qua e di là si ha più l’impressione che la differenza non la facciano tanto le compagnie quanto il luogo dove operano: nel-
Società low cost? Poche, pochissime Si contano sulle dita di una mano. Il servizio value for money bisogna poterselo permettere Giuseppe Benincasa Segr. Gen. Aniasa
di Giorgia Rocca
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a definizione di brand low cost, in un’ottica di noleggio a breve termine, è il punto di partenza del nostro colloquio con Giuseppe Benincasa. Spiega il segretario generale Aniasa: “A differenza di quel che avviene in campo aeronautico dove non si parla di servizi ma di vere e pro22 -
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prie compagnie, Ryanair per citarne una, che nascono a basso costo - nel noleggio a breve termine il low cost è un servizio diverso dal first brand. Per esempio: il marchio low cost è all’esterno dell’aeroporto (e il cliente sa in partenza che dovrà ricorrere a uno shuttle) mentre il marchio premium
le isole turistiche, spagnole e greche, sono numerosi i clienti che lamentano vere e proprie truffe. Nelle grandi città le cose cambiano: maggiore serietà e affidabilità sembrano contraddistinguere i servizi offerti. Il rischio ‘fregatura’ appare inversamente proporzionale alla possibilità che il clienti ricapiti dalle stesse parti. (Tiziana Altieri)
si colloca all’interno; la possibilità di scelta tra le vetture è limitata e l’anzianità di servizio è in genere più alta, anche se non supera i 18 mesi e la sicurezza è sempre garantita, dei tre mesi e 40mila chilometri del marchio premium. F&F Società low cost non va confusa con tariffa low cost… Nulla a che vedere. Per tornare in campo aeronautico Ryanair, che è una compagnia a vocazione low cost, è in grado di offrire, se richiesti e a pagamento, gli stessi servizi che la compagnia di bandiera garantisce inclusi nel prezzo, ovviamente più alto. Proprio come Ryanair, però, anche Alitalia può decidere di praticare delle tariffe agevolate per spingere il traffico e riempire il
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COVER appare interessante proporre un’offerta di autonoleggio di vita, che sta avendo sempre più fautori, ed è a quededicata ed efficace”. Ma dice anche che “organizza- sto mercato che FireFly si rivolge”. re un servizio di noleggio low cost non significa vende- Chi si spinge a definire con precisione il cliente è re a prezzi bassi ciò che prima si offriva a prezzi supe- Francesco Papatolo, marketing manager di Budget riori, perché si è solo destinati a perdere margini”. Autonoleggio (il brand ‘good value for money’ di Avis La vera sfida, insomma, è “la costruzione di un net- Budget Group). Premesso che “Budget Autonoleggio work ad hoc, con un radicale ripensamento dell’of- si rivolge soprattutto a un mercato leisure costituito ferta, coerente con il profilo del in tutto il mondo da giovani e cliente low cost”. famiglie che noleggiano per Francesco Vannini Profilo che sarebbe un errore turismo e tempo libero, la de(FireFly): considerare come il risultato finizione più azzeccata per il “Advantage prima dell’equazione Meno Soldi = e FireFly poi non sono cliente Budget è ‘smart fruLow Cost. “Il mercato low cost gal’: un cliente attento, dinastate pensate - puntualizza Vannini - è un mico e informato che cerca di come bacino segmento completamente difvolta in volta la migliore soper lo sfruttamento ferente dal mercato premium. di vetture a fine vita”. luzione per le proprie esigenNon abbiamo come target l’inze del momento. Il cliente tercettazione esclusiva della domanda di chi ha poca Budget è attento ad attribuire il giusto valore a ogni disponibilità economica. Il low cost è un diverso ap- prodotto, cercando la migliore qualità e affidabilità a proccio, che si concilia con la rinuncia a qualcosa che un costo ragionevole”. non si ritiene essenziale, indipendentemente dalla di- “Questo mercato - gli fa eco Vannini - rappresenta le sponibilità economica”. istanze dei clienti che sono alla ricerca di un ottimo rapporto qualità/prezzo del servizio, magari con alcune limitazioni in termini di scelta del prodotto, senza però Una filosofia di vita “Ovviamente - continua il country manager FireFly esiste anche questa componente, ma non è sicuramente l’unica. Orientarsi al low cost è anche una filosofia
vettore: per esempio per compensare problematiche stagionali. La scelta del cliente, quindi, è sulla tipologia di prezzo. In autonoleggio è la stessa cosa. Anche qui gioca molto la prenotazione anticipata: più mi metti in condizione di pianificare la distribuzione della flotta, più ti offrirò una tariffa vantaggiosa. Ma se parliamo di marchio low cost, non parliamo di tariffe ma di un soggetto che opera con caratteristiche differenti sotto il profilo logistico. F&F La crisi del mercato indurrà le compagnie di noleggio a fare low cost? L’orientamento è ormai generalizzato, frutto della valutazione della potenziale risposta del mercato. Il lancio di un brand low cost, come Hertz con FireFly, significa in-
vestimenti per centinaia di migliaia di euro. Se anche la gestione del network è affidata a un altro operatore, i costi - logistici e di flotta - restano tuoi. Il low cost bisogna poterselo permettere. F&F Non le sembra che il low cost sia una conseguenza del last minute? Non è proprio così. Il low cost è un modello di business che nasce dal fatto che il web porta una certa tipologia di persone, soprattutto giovani, a organizzare il viaggio secondo le proprie possibilità economiche. Detto in altre parole: se imposto tutto il viaggio in modalità low cost, non vado certo a pagare la macchina 80 euro al giorno! Il low cost intercetta una clientela che si sta organizzando low cost. Questo fenomeno sta apren-
do un discorso di tutela del consumatore a livello associativo. Stiamo cercando di arrivare a una disciplina per tutto quello che viene offerto in rete. Oggi ci sono troppe zone d’ombra e criticità dal punto di vista della legittimità. È comune andare su un sito dei cosiddetti ‘facilitatori’, i broker, e lasciarsi convincere dai brand di grandi marchi che compaiono sulla pagina; il più delle volte, però, queste grandi compagnie sono solo uno specchietto per le allodole, non hanno niente a che vedere con l’offerta di noleggio. Ma è a loro che il cliente, insoddisfatto del servizio, finisce per rivolgersi. La raccomandazione è sempre la stessa: diffida del broker che non chiarisce che cosa stai comprando, che non segue la normale catena di negoziazione, che vende un promarzo 2013 -
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COVER alcuna rinuncia in tema di sicurezza. In buona sostan- vetture, Budget offre una vasta scelta di dimensioni za la scelta del mezzo è ristretta solo ad alcune catego- e stili per soddisfare tutte le esigenze: piccole auto per rie di auto che meglio rappresentano le richieste di que- la città, vetture più grandi per viaggiare in tutta comodità, fino alla flotta speciale con sto segmento”. veicoli da 7 e 9 posti e alle vetViene il dubbio che si tratti di Francesco Papatolo ture automatiche”. auto giunte a fine carriera. Ma (Budget): su questo punto il manager “Avis si concentra FireFly è categorico: “In assu un’offerta premium Offerte Speciali senza di FireFly, i processi di Se non basta una tariffa sconper il business travel, acquisto e dismissione delle tata a etichettare una società Budget si rivolge vetture Hertz avrebbero secome low cost, non stupisce principalmente al guito il flusso standard di tutche Europcar, sensibilissima mercato leisure”. te le aziende di autonoleggio, agli umori della clientela, stia ovvero con la vendita usato a privati e non. Quindi lanciando le ‘Offerte Speciali’. Spiega l’AD Ruggiero: Advantage prima e FireFly poi, non sono state pensa- “Assistiamo da tempo a un’evidente polarizzazione te come bacino per lo sfruttamento di vetture a fine vita, dei consumi tra acquisti di fascia alta e prodotti ‘primo ma sono stati rivisti i processi per consentire di avere il prezzo’ come ci insegnano super e ipermercati; l’obietprodotto giusto, al momento giusto, al prezzo giusto”. tivo di Diet Rent (‘il noleggio con la tariffa più light di Sulla qualità dell’offerta insiste anche Francesco Europcar’), è di intercettare proprio questi differenti Papatolo: “tutta la flotta Budget è Euro 5 e ha al mas- comportamenti d’acquisto: uno volto a comprare l’insimo un anno di vita, quindi alle caratteristiche di si- dispensabile e poi pagare in base all’utilizzo, l’altro ad curezza, economicità e velocità possiamo senz’altro avere un prezzo tutto incluso e noleggiare senza preaggiungere la sostenibilità. E non c’è un rovescio del- occupazioni. Siamo comunque in presenza di contela medaglia. Per quanto riguarda la gamma di auto- nuti differenziati di servizio sul cliente premium. Come detto, il low cost è un’altra cosa: per rimanere sull’esempio della grande distribuzione, è l’equivalente del supermercato discount”. n dotto con servizi aggiuntivi che la compagnia di rent-a-car non offre… In questo momento la normativa ha delle lacune, ci sono problematiche legate al pagamento dell’Iva (dove e a chi la versa il broker?). Come Confindustria stiamo investigando. Abbiamo chiesto, su mandato di tutte le nostre associate - premium e low cost - di avere poteri tali per cui possiamo andare da questi signori e dire: fin qui puoi, oltre sei fuori. F&F Ma il 2012 com’è andato? Noi subiamo la crisi, di ossa ce ne siamo rotte poche. Sul canale aeroportuale, rispetto al calo dei passeggeri noi non siamo calati in proporzione. Vuol dire che siamo stati più bravi a vendere il nostro prodotto. Vuol dire anche che stiamo contribuendo a tenere in 24 -
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piedi l’aeroporto: se chiudiamo il servizio di autonoleggio presso quell’aeroporto, il traffico segue noi, non l’aeroporto. Trattandosi di brand internazionali, nei Paesi dove andiamo ad accentrare i servizi l’occupazione cresce. Ma anche in Italia il mondo dei servizi all’autonoleggio ha registrato un incremento. Con il sindacato ci stiamo dando regole condivise a favore della terziarizzazione, garantendo l’occupazione attraverso società strutturate e non ‘improvvisate’. Parlo da confindustriale: abbiamo bisogno di persone che quando fanno le leggi abbiano consapevolezza di quello che scrivono. Cito sempre un certo Adrian Newey, oggi direttore tecnico Red Bull di Formula 1, che fu cacciato dalla McLaren perché aveva progettato una macchina avveniristica ma che
ogni 100 chilometri si spaccava; al che McLaren gli disse: “Non dobbiamo andare sulla Luna, dobbiamo fare una macchina che regga i 300 chilometri di una gara”. Se i nostri legiferanti smettessero di voler andare sulla Luna… Abbiamo bisogno di aziende elastiche e flessibili, e di poche regole chiare, semplici e fruibili. F&F Come la mettiamo con i costi? Le compagnie di autonoleggio, prima fonte di reddito per il sistema aeroportuale italiano, sono gravate da costi per oltre 50 milioni di euro l’anno in posti auto, insegne e servizi. Fiumicino, Linate e Malpensa costano in media 3.500 - 4.000 euro a posto auto. O riducono i costi, o ci costringeranno ad andarcene.
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ALLEANZE TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Società di rent-a-car, utilizzatori auto a noleggio
STRATEGIA DUAL BRAND
Locauto resta Locauto Nessuno compra e nessuno vende. La partnership con Enteprise è solo un accordo. Con un gigante di Giacinta Moraschi
“S
ono un boccone indigesto”. Ci scherza su Mario Tavazza, amministratore delegato Locauto Rent, ma il messaggio è chiaro. Nonostante “le sue dimensioni infinitesimali”, la società di noleggio a lungo e breve termine 100X100 italiana non ha intenzione di farsi comprare da nessuno. Ed è con questi presupposti che lo scorso febbraio ha firmato un accordo di partnership con quel colosso che è Enterprise Rent-a-car: una flotta di oltre 1,2 milioni di veicoli, circa 7.500 uffici di noleggio, un fatturato che supera i 15 miliardi di dollari e una quota di mercato del 35 per cento a livello mondiale (tanto per dare un’idea delle proporzioni, Hertz detiene il 15 per cento, AvisBudget il 14 e Europcar il 6 per cento). Impossibile non chiedersi - con il dovuto rispetto per una società che opera in Italia da 35 anni ma il cui market share non supera il 2 per cento - che cosa vi abbia visto di speciale il gruppo americano. “Locauto Rent - risponde Jim Burrell, senior vicepresident European Operations - è una società che ci ha
molto impressionati. Siamo certi che sia in grado di soddisfare le richieste dei nostri clienti e siamo entusiasti di iniziare questa collaborazione perché Locauto corrisponde esattamente all’identikit del nostro partner ideale. Il nostro business è in crescita e ci auguriamo di poter crescere insieme anche in Italia”. Autonoma, indipendente, sana La società dell’elefantino ha archiviato il 2012 a quota 27 milioni di euro (il 30 per cento in più rispetto al 2011) e prevede di chiudere l’anno a 32. Facendo tutto da sola. Mario Tavazza: “Per poter servire la clientela Enterprise in Italia, implementeremo la nostra flotta al ritmo di 1.500 - 2.000 auto l’anno”.
Cosa succederà quando l’accordo con Enterprise sarà operativo, quando la clientela leisure e business del network americano avrà in Locauto un interlocutore esclusivo? “Il nostro obiettivo - annuncia Tavazza - è quello di essere, tra cinque anni, a livello dei top player, quindi con 15mila auto in flotta”. La sfida è aperta. n
La firma dell’accordo tra l’AD Locat Rent, Mario Tavazza (a destra), e Peter Smith, vicepresident of Global Franchising Enterprise Rent-a-car.
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NUMERI TEMPO DI LETTURA: 9 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Società di noleggio, Costruttori, ufficio acquisti, centri studi
MERCATO AUTO 2012
Il futuro è long renting Resta difficile la situazione in Italia e i Costruttori guardano con sempre maggiore interesse a società e aziende di noleggio. Intanto il loro peso aumenta di Tiziana Altieri
C
ontinua a diminuire la domanda Un forte potenziale di sviluppo di autovetture nuove nel nostro Un quadro difficile ma un’ancora di salL’Italia è ancora Paese e le immatricolazioni fanno lontana da Germania, vezza per i Costruttori c’è: sono le azienun salto indietro di tre decenni portandosi de, di noleggio e non, che racchiudono Gran Bretagna ai livelli dei primi anni Ottanta. Il 2012 è e Spagna in materia un forte potenziale di sviluppo. Come evistato archiviato a quota 1.401.955 unità denzia la Tabella 1, pur in sofferenza quedi auto aziendali. che indicano una flessione di poco inferiore Indice puntato contro sti comparti perdono meno della media: al 20 per cento rispetto all’anno precedente. il trattamento fiscale 17,4 per cento in meno sul 2011 per le soNegative anche le stime per il 2013. cietà e meno 9,9 per cento per il noleggio. sfavorevole. “Il peggioramento degli indicatori ecoIl risultato è una composizione del mernomici nell’ultima parte del 2012 e l’effetto trascina- cato assai diversa da quella del decimo anno del terzo mento sul 2013 - ha recentemente ricordato Romano millennio (cfr Tabella 2). Il ‘peso’ dei privati è sceso
Tabella 1. Immatricolazioni per tipologia di acquirente Privati Società Noleggio Totale
2010 1.407.322 293.614 260.535 1.961.471
2011 1.163.367 305.160 280.452 1.748.979
Var ‘11/’10 -17,3% 3,9% 7,6% -10,8
2012 897.236 251.927 252.792 % 1.401.955
Tabella 2. Quota per tipologia di acquirente Var ‘12/’11 -22,9% -17,4% -9,9% -19,8%
Fonte: Unrae
Segno negativo per il mercato italiano nel 2013. Con poco più di 1,4 milioni di immatricolazioni si è tornati ai livelli dei primi anni Ottanta. Soffrono anche le società di noleggio, che nel 2012 avevano evidenziato un andamento positivo. Per loro, però, perdite più contenute della media.
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Valente, direttore denerale di Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) - hanno determinato un ribasso delle stime dei principali Istituti internazionali per il Pil dell’anno in corso. La caduta dei consumi, in particolare quelli di beni durevol, oltre al quadro di revisione in negativo dei dati del settore auto, ci indicano un mercato 2013 intorno a 1.326.000 immatricolazioni, in ulteriore calo del 5,4 per cento rispetto al 2012”. Il risultato dell’anno sarà frutto di un primo trimestre improntato ancora su cali a doppia cifra, influenzato da fattori quali il rush finale del 2012 e il rinvio degli acquisti da parte delle società in vista dell’introduzione degli incentivi; farà seguito un trimestre con tassi di flessione più contenuti grazie alla graduale ripresa di alcuni indicatori economici. Nel secondo semestre la ripresa.
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Privati Società ed enti Noleggio a lungo termine Top Noleggio a lungo termine Captive Noleggio a lungo termine Altre Noleggio a breve termine Top Noleggio a breve termine Altre Autoimmatricolazioni*
2.010 72% 6% 4% 2% 4% 2% 11%
2.011 67% 7% 6% 3% 4% 2% 12%
2012 64% 6,6% 6,1% 3,8% 0,3% 4,7% 1,9% 12,6%
*Vetture Demo, Courtesy Car, Km zero e immatricolazioni noleggio dei concessionari.
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NUMERI Tabella 3. Le auto aziendali nei cinque grandi mercati
Garfico 1. Il mercato auto per aree geografiche 6,3%
7,2% 31,3%
13,4%
5,6% 10,7%
32,8%
11,3%
Germania Francia Gran Bretagna Spagna Italia
33,1%
20,8% 28,9%
19,2%
29,9%
19,7%
29,8%
Totale Mercato 3.082.500 1.898.872 2.044.609 699.589 1.401.955
Privati 38% 57% 45% 51% 64%
Società 62% 43% 55% 49% 36%
2011
2012
n Nord Occidentale n Nord Orientale n Centrale n Meridionale n Insulare
Le immatricolazioni per area geografica riflettono la mutata normativa sull’Ipt variabile. Ci guadagna soprattutto il Trentino Alto Adige, che mette a segno un più 423,6 per cento.
Grafico 2. Il mercato dell’auto per segmenti
dal 72 al 64 per cento. Di contro, il segmento del noleggio a lungo termine (Top e Captive) ha guadagnato complessivamente ben 4 punti. Eppure l’Italia è ancora molto lontana dagli altri grandi mercati europei (cfr Tabella 3) dove un’auto su due viene immatricolata a società: in Germania si tocca addirittura il 62 per cento e in Gran Bretagna il 55. Il perché è presto detto: oltre frontiera, alle auto aziendali è riservato un trattamento fiscale ben più favorevole: basti pensare alla quota ammortizzabile, pari al 100 per 100 contro il nostro 20, e alla detraibilità Iva, ancora 100 per 100 contro 40. Il Nord Est prende quota. Lazio a picco Interessante l’analisi delle immatricolazioni per aree geografiche, sulla quale si ripercuote inevitabilmente la mutata normativa sull’Ipt variabile che ha finito per privilegiare le regioni e le province a Statuto Speciale, le uniche che hanno potuto mantenere il precedente assetto.
Come evidenzia il Grafico 1, l’Area Nord Orientale del Paese oggi incide sul totale immatricolato con poco meno del 30 per cento; nel 2010 si fermava al 19,2. Nello stesso biennio il Centro ha perso 10 punti, scendendo dal 28,9 al 20,8 per cento. Una situazione confermata dalla Tabella 4, che riporta le regioni che hanno messo a segno le migliori e le peggiori performance nell’ultimo anno. In testa alla Top Five troviamo proprio il Trentino Alto Adige (più 423,6 per cento) seguito dalla Valle d’Aosta (più 18,3 per cento). È infatti soprattutto nelle città di Trento, Bolzano e Aosta che sono migrate le società di noleggio, abbandonando la capitale e facendo arretrare il Lazio di ben 53 punti percentuali. La segmentazione del mercato riflette la tipologia di utilizzatori. Negli ultimi anni è aumentato lo share delle Medie e delle Medie superiori (al 25,6 e al 14,8 per cento), a svantaggio di City Car e Utilitarie, appannaggio soprattutto dei privati (cfr Grafico 2). n marzo 2013 -
32.962
Fonte: Elaborazione Flotte&finanza
Fonte: Unrae
2.960
208.672
360.870
270.411
4.776
251.289
461.440
685.659
308.010
46.119
534.949
2012
2011
5.937
250.626
460.873
2010
397.605
Top 5 var% 2012/2011 Trentino Alto Adige +423,6 Valle d’Aosta +18,3 Piemonte -14,8 Emilia Romagna -20,0 Veneto -20,4 Le peggiori performance Basilicata -2 6,4 Molise -30,0 Siciia -30,2 Toscana -37,8 Lazio -53,0
812.866
Tabella 4. Andamento per regione
48.213
2010
Fonte: Unrae
Fonte: Unrae
n A City Car n B Utilitarie n C Medie n D Medie superiori n E Superiori n F Alto di gamma
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TEST TEMPO DI LETTURA: 5 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Società di noleggio, fleet manager, utilizzatori veicoli aziendali
NOLEGGIO ‘LIVE’
Una prova specialissima: due anni in uso alla Casa editrice di Flotte&finanza e Vie&Trasporti, con un contratto di noleggio a lungo termine. E l’impegno a non ‘perdonare’ nulla al veicolo e al noleggiatore
C
on questo numero di Flotte&finanza, e il contemporaneo Vie&Trasporti, inizia una prova inedita ed esclusiva: CharterWay e la direzione flotte Mercedes-Benz hanno accettato di sottoporre il loro servizio a una prova senza veli e senza paracadute.
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Non si tratta infatti (soltanto) di misurare le performance, i costumi, i costi di esercizio e l’opportunità di possedere un veicolo in renting, ma di osservare e rendicontare tutto il rapporto che nasce alla firma del contratto e finisce non già alla riconsegna del veicolo ma
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TEST
Comprimario e coprotagonista Insieme alla Classe A, la flotta CharterWay che ingaggia la sfida di durata è composta dal nuovissimo Citan, affidato da adesso a Giovanni, che lo userà come veicolo da trasporto per tutte le esigenze della Casa editrice. Misureremo, anche sulle pagine di Vie&Trasporti, la capacità del piccolo stellato di rispondere alle nostre esigenze lavorative, ma anche di CharterWay di risolvere i problemi e le emergenze che nasceranno nel corso del renting, e ovviamente performance e consumi.
Il veicolo scelto per questa prova è la Classe A, nuovissimo modello di successo che ha reinterpretato il concetto di urban compact, perdendo molto in altezza rispetto alla primissima versione e guadagnando molto in dinamicità e in aggressività, specie nel muso che richiama il layout delle berline C ed E. Una linea laterale Chi scrive di auto si è interrogato sul innovativa, un frontale alla valutazione dei danni occulti. aggressivo. Ecco come ‘sesso’ di questa nuova vettura, ma noi abbiamo potuto constatare al truckTrattandosi di una coppia di veicoli, l’ultima generazione Emotion dello scorso ottobre (praticauno dei quali da trasporto merci (vedi della Classe A mente ancora in pochissimi avevano box dedicato al Citan), la cosa indub‘rinnega’ il passato avuto modo di osservarla da vicino) un biamente si complica, anche per l’oge sfida le compatte grande interesse da parte degli utilizzagettiva difficoltà di mobilità che ha in di riferimento. tori di entrambi i generi, a conferma del sé una metropoli come Milano. fatto che oggi la discriminante non è il sesso ma le inclinazioni di guida. Proprio questo sarà un altro ‘proNon solo meccanica, anche comportamenti Che problemi nasceranno nel rapporto tra cliente e so- blema’ della A, in quanto come vettura corporate procietà di noleggio? Quale sarà il comportamento del babilmente sarà utilizzata da più mani (ma non ditelo servizio di assistenza per la manutenzione ordinaria e a CharterWay...). straordinaria? E quale sarà l’approccio del call center? Nel prossimo numero di Flotte&finanza, ma anche di Lo scopriremo e lo documenteremo, senza dimenticare Vie&Trasporti, le prime foto dei nostri veicoli e dati gli aspetti puramente economici che comunque sono tecnici essenziali, con i primi rilievi chilometrici. Un lungometraggio tutto da vedere. alla base di un rapporto di noleggio. n marzo 2013 -
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PRODOTTO TEMPO DI LETTURA: 10 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Responsabili acquisti, gestori flotte, concessionari, liberi professionisti, privati
SALONE DI GINEVRA
Aspettando Lancillotto Un salto in Svizzera per vedere i modelli più prestigiosi della Case costruttrici. Un tripudio di coupé e super sportive, ma c’è spazio anche per le ammiraglie ‘doc’ di Gianluca Ventura
S
quattrinati, è inutile bussare qui perché non vi aprirà nessuno. Ginevra, nel senso del suo Salone dell’automobile giunto ormai alla ottantatreesima edizione, è chiaro in proposito: ai Costruttori interessano solo i ‘Paperoni’. E col forziere bello zeppo pure. Quindi solo a questi spetta lo ‘ius primae sceltae’, poiché tengono in vita l’industria automobilistica, acquistando vetture da svariate
L’AMMIRAGLIA VOLA Ecco la nuova Flying Spur, il modello quattro porte di Bentley più potente mai realizzato, stante un W12 biturbo Volkswagen da 6 litri capace di erogare una potenza massima pari a 460 kW (625 Cv) e di fornire una coppia camionistica da ben 800 Nm. Per gestire tutto ciò e portarla fino ai 322 chilometri orari di velocità massima, un cambio automatico Zf a otto
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centinaia di migliaia di euro. Ecco perché i nuovi modelli (quelli al 100 per 100 inediti) se li meritano solo loro. Allora largo alle fuoriserie di Lamborghini, Rolls Royce, Bentley. E Ferrari, che con la sua nuova belva tirata in soli 499 esemplari (LCDM - Luca Cordero di Montezemolo, ndr. - dice che di ordini in portafoglio ne ha comunque già circa 700), ma venduta a botte da un milione di euro al pezzo più optional, si è garantita il fatturato del 2013. A tutti gli altri, i costruttori dedicano dei ricchi restyling, fantasiose personalizzazioni o, qualche eccezione esclusa, mirabolanti varianti di automobili già in commercio. E per recuperare fatturato nella fascia media, ormai in caduta libera quanto a pezzi immatricolati, meglio dare un ritocchino all’insù ai prezzi. Spostando così molti privati verso l’usato (in crescita) o verso l’utilizzo del veicolo sino a fine ciclo vita, quando l’acquisto di un nuovo mezzo sarà irrinunciabile e la Casa costruttrice presenterà il conto, salatissimo, diluibile solo allungando ancora di più la rateizzazione del finanziamento. Cosa c’era sul lago Lemano in questo lussuosissimo comparto, lo trovate in queste pagine. n
rapporti. Flying Spur combina i tradizionali spunti stilistici Bentley a un look sportivo e a dettagli contemporanei, come le luci di marcia diurne a led dal piglio aggressivo. In alluminio cofano e parafanghi anteriori. Questi ultimi sono stati modellati con la tecnica ‘superforming’ adottata dall’industria aerospaziale, impiegando aria compressa per forgiare i fogli di lega riscaldati nella forma richiesta a oltre 500 gradi. In composito di
polimero il cofano bagagli, che integra anche l’antenna per i sistemi elettronici della vettura. Dentro, un abitacolo lussuoso e spazioso con radiche e raffinati pannelli di cuoio lavorati a mano, che ospita tecnologie acustiche ed elettroniche avanzate. A partire da un sistema di infotainment touch-screen con wi-fi, che consente agli occupanti della zona posteriore di comandare una gamma estesa di funzioni dal proprio sedile.
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PRODOTTO COME TU LA VUOI “È oggi l’unica automobile che puoi ordinare nel colore che vuoi tu, anziché in uno di quelli proposti dal Costruttore”. Questo il motto di Charles Morgan, big boss dell’omonima azienda britannica che ha come punta di diamente la Aero Supersport. Una spider con telaio in alluminio (addio quindi al mitico châssis in legno della Morgan originaria, ormai non più omologabile) e meccanica però mutuata dalla Bmw. Il lungo cofano, ancora invece con la classica apertura laterale a due ali, ospita infatti il V8 da 4,8 litri della Casa bavarese, abbinabile a un cambio manuale esarapporto sempre Bmw o con un pari marce automatico Zf. La potenza fa 270 kW (367 Cv), la coppia 490 Nm.
BASTA IL NOME Limitata a soli 499 esemplari e venduta al prezzo di un milione di euro, fa il suo debutto in società LaFerrari (si chiama proprio così), ultima super car della Casa di Maranello. Dotata di porte che si aprono alzandosi e pivottando verso l’anteriore, è la prima Ferrari di serie a montare il Kers utilizzato sulle vetture da Formula 1, trasformandola così in un’auto ibrida. Si tratta precisamente dell’HyKers, che sviluppa una potenza totale di 708 kW (963 Cv) e si compone di un motore benzina 6,3 litri V12 aspirato da 588 kW (800 Cv) abbinato da Magneti Marelli a due motori elettrici per i restanti 120 kW: uno principale e uno per i sistemi ausiliari. Il primo motore elettrico dà trazione alla vettura e recupera energia in frenata, immagazzinandola nelle batterie al litio, e si occupa anche dell’overboost. Il secondo motore, alimentato dal motore termico, genera invece corrente elettrica utile a mantenere costante il livello di carica delle batterie, oltre a fornire energia per le funzioni standard della vettura. Equipaggiata con un cambio sequenziale F1 sette marce a doppia frizione, raggiunge una velocità massima di 350 orari.
LAMBO AL ‘VENENO’ Nell’anno del cinquantenario, Lamborghini lancia un modello super esclusivo, di cui verranno prodotti e venduti soltanto tre esemplari, già piazzati. Si tratta di Veneno, vero prototipo da corsa, pur essendo omologato per l’utilizzo su strada. Con una potenza massima di 552 kW (750 Cv), questo aeroplano stradale accelera da 0 a 100 chilometri orari in soli 2,8 secondi e raggiunge una velocità massima di 355 all’ora. Quotata tre milioni di euro, tasse escluse, monta V12 da 6,5 litri di cilindrata associato alla trasmissione super veloce Isr a sette rapporti e con cinque modalità di guida selezionabili, e alla trazione integrale permanente. Il telaio è invece caratterizzato da tecnologie provenienti direttamente dal mondo delle corse, come sospensioni pushrod e gruppi molla/ammortizzatore montati orizzontalmente.
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PRODOTTO
SAY IT ‘WRAITH’ Anche Rolls Royce lancia la vettura più potente della sua storia. Si chiama Wraith - termine scozzese che sta per fantasma, tanto per fare il paio coi modelli Ghost e Phantom ed è un coupé decisamente alla portata di pochi, che mixa il fascino retrò alle linee moderne, generando un cocktail automobilistico esplosivo. Sotto il lungo cofano un motore V12 biturbo 6,6 litri di derivazione Bmw - proprietaria del marchio britannico - che eroga 465 kW (632 CV) di potenza e fornisce 800 Nm di coppia a partire da 1.500 giri. Sulla Wraith debutta un cambio automatico Zf a otto rapporti con cambiata predittiva (come da tempo succede sui camion), che sfrutta gps e mappe digitali per scegliere automaticamente il rapporto più adatto al terreno. Dentro, ben 1.340 mini lampadine a fibra ottica trasformano, di notte, il soffitto dell’abitacolo in un cielo stellato. Per averla, servono 245mila euro.
MEZZO SECOLO DI 911 Cinquant’anni di onorata carriera anche per la 911, la Porsche per antonomasia. Si festeggia la serie con la nuovissima versione Gt3 della coupé di Stoccarda, riconoscibile all’esterno dal vistoso alettone posteriore fisso piazzato sul cofano motore. Che è un piccolo boxer 3,8 litri 6 cilindri aspirato a iniezione diretta, capace di erogare una potenza di 350 kW (475 Cv) e di fornire una coppia massima di 440 Nm. Una distribuzione 24 valvole di nuova concezione consente di raggiungere adesso addirittura i 9.000 giri di regime massimo. Per la prima volta nella Gt3 viene utilizzato un cambio automatizzato con doppia frizio-
ne a sette marce ulteriormente ottimizzato, grazie al quale bastano 3,5 secondi per effettuare la fatidica accelerazione da 0 a 100 chilometri l’ora. Data per 315 orari di velocità massima, è frenata da un impianto basato su pinze monoblocco in alluminio a sei pompanti davanti e a quattro dietro che agiscono su dischi autoventilanti. Solo due i posti a bordo.
PICCOLA BELVA Basteranno 60mila euro per la nuova belvetta Alfa Romeo, la 4C. Lunga appena 3,99 metri e disponibile al momento solo in rosso o in bianco opaco, la nuova coupé a 2 posti secchi, con trazione posteriore e motore centrale, è prodotta nello stabilimento Maserati di Modena. Monta il nuovo motore 1750 Turbo completamente in alluminio a iniezione diretta di benzina da 176 kW (240 Cv), abbinato a un cambio automatizzato con doppia frizione a secco Tct. C’è sempre il selettore Alfa Dna, stavolta con l’inedita modalità Race.
IL SUV È ELETTRICO Potete ordinarlo subito, ma non l’avrete fino al prossimo anno. È Model X, il primo Suv elettrico di Tesla, disegnato per ospitare sette adulti disposti su tre file di sedili e imbarcabili facilmente via porte con apertura ad ala. Il pacco batteria - da 60 o 85 kWh (in base ai mercati) - è piazzato lungo il pianale del veicolo, permettendo uno spazio di carico senza precedenti. A trazione integrale, Model X è fornito di due motori elettrici. Tutto si governa attraverso uno schermo tattile da 17 pollici, grazie al quale si possono gestire la modalitá di guida, le applicazioni del veicolo e la connessione a Internet.
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ATTUALMENTE
A PROPOSITO DI FLOTTE&FINANZA
‘Pillole’ dall’Italia e dal mondo. Dall’andamento del mercato del renting all’attuale offerta di servizi, fino ai consigli per gli automobilisti. Cos’è cambiato e cosa cambierà per i gestori e gli utenti di auto aziendali
MERCATO, SCRICCHIOLA ANCHE IL NOLEGGIO Il calo di immatricolato non risparmia le flotte, da sempre ‘stampella’ del settore auto. Nel riferire i risultati di febbraio, con “indici negativi per ogni segmento”, Aniasa sottolinea la performance negativa del noleggio, “che si riduce addirittura del 23 per cento”. Secondo l’associazione, il calo potrebbe dipendere da una “sospensione degli acquisti in attesa degli incentivi (seppure limitati) per le vetture a basso impatto ambientale entrati in vigore a metà marzo, e da una maggiore permanenza in flotta dei veicoli, anche in relazione a proroghe dei contratti”.
LEASEPLAN ACQUISISCE BBVA E PUNTA ALLE MEDIE IMPRESE Formalizzata a fine febbraio, dopo il via libera dell’Antitrust, l’acquisizione da parte di LeasePlan Italia del portafoglio BBVA: circa 20.000 veicoli per una quota di mercato vicina al 5 per cento. “Attraverso questa operazione - ha dichiarato Martínez Cordero, amministratore delegato di LeasePlan Italia - continueremo
GESTIRE RISPARMIANDO? GE CAPITAL SA COME FARE Oltre 390 milioni di euro di possibili risparmi nella gestione delle flotte aziendali, 80 dei quali concretamente portati a termine attraverso scelte strategiche sulla car policy. È il dato riferito da GE Capital in occasione del decimo anniversario di attività di Key
FORTUNA CHE C’È L’USATO Da mesi usato e nuovo viaggiano in direzioni contrarie: l’usato sul binario della crescita, segnando nel primo bimestre 2013 un risultato positivo del 3,6 per cento, il nuovo su quello opposto, perdendo il 17 per cento nello stesso periodo. A livello quantitativo l’usato vale 3,2 volte quello del nuovo. E ogni giorno lavorativo si vendono poco meno di 17.000 vetture usate, contro quasi 5.300 nuove. A febbraio, mese che ha registrato un incremento dell’1,07 per cento pari a 343.403 passaggi di proprietà, la parte del leone l’ha fatta Fiat con 88.140 passaggi. Seguono Volkswagen (22.576), Ford (21.115), Lancia (19.509) e Opel (17.534).
ad espandere la nostra presenza sia sulle grandi aziende che sul segmento delle piccole e medie imprese, segmento che si sta sviluppando molto rapidamente”. Con l’acquisizione dei parchi aziendali BBVA, che LP Italia finanzierà con fondi propri, la flotta gestita di LeasePlan lievita a 110mila veicoli, pari a una quota di mercato del 2025 per cento.
Solutions, il team della divisione fleet che offre un servizio di consulenza mirato. Per una flotta di 500 auto che percorrono in media 30mila chilometri l’anno, GE Capital stima un risparmio di
253.000 euro l’anno. Come? Adottando la fuel card e un programma di formazione di eco-guida (risparmio di 60.000 euro); utilizzando veicoli con emissioni di CO2 pari a 120 g/km (risparmio di 78.000 euro in carburante); prolungando la durata del contratto di Nlt da 3 a 4 anni (risparmio di 115.000 euro). Provare per credere.
ECOINCENTIVI, VIA ALLE PRENOTAZIONI È operativa dal 14 marzo la piattaforma di registrazione al sito Bec del Ministero dello Sviluppo Economico (www.bec.mise.gov.it) per i concessionari/rivenditori che intendono avvalersi degli incentivi per l'acquisto di veicoli a Basse Emissioni Complessive (elettrici, ibridi, a metano, gpl, biometano, biocombustibili, idrogeno con emissioni di CO2 inferiori a 120 g/km). Sono ammessi agli incentivi: automobili, veicoli commerciali leggeri, ciclomotori e motocicli a due e tre ruote, quadricicli. Per il triennio 2013-2015 sono stati stanziati complessivamente 120 milioni di euro, di cui 40 per il 2013, 35 per il 2014 e 45 per il 2015. Dato il carattere sperimentale della misura non vengono privilegiate particolari tecnologie, ma si rimanda ai limiti oggettivi di emissione nel rispetto delle ultime raccomandazioni sulla ‘neutralità tecnologica’ espresse dalla Commissione Europea (CARS 21) e dall’Ocse.
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LE AUTO DI F&F TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Automobilisti
Le caratteristiche tecniche
RENAULT TWIZY
LA COSA Tutti l’hanno vista, non tutti l’hanno capita. Noi tra quelli. Breve storia di un test quadriciclico a bordo della ‘mosca’ urbana della Regie di Giuseppe Guzzardi
Le curiose portiere della vetturetta francese. Non hanno vetri scorrevoli né maniglie esterne.
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enault da sempre ci ha abituato a forme inusuali ma originali e vincenti. Quindi è con le cautele del caso che mi accingo a parlar (male) di questa non automobile. Diciamo subito che la forma, tutto sommato, è gradevole. La Twizy è simpatica, si lascia guardare, persino le ruote fuori carrozzeria hanno un loro perché, quasi off road. I primi problemi sorgono quando si tenta di salire a bordo. La maniglia non c’è, bisogna forzare la plastica che funge da vetro laterale e tirare (ripetutamente) la maniglietta interna. Uno strano buco al termine della portiera garantisce la polmonite al passeggero posteriore (con il conforto dell’assenza del riscaldamento abitacolo), qualora ne trovaste uno disponibile a una posizione ginecologica (sedile sprofondato, gambe divaricate verso l’alto, piedi bloccati al lato del posto guida). E
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Modello Twizy 45* Alimentazione Posti Potenza max kW (CV) 7 (9) Coppia max Nm 33 Cambio Velocità max km/h 45 0-45 km/h sec 9,9 Autonomia Sterzo Diametro sterzata m Pneumatici anteriori Pneumatici posteriori Freni ant/post Massa a vuoto kg 446 Mtt kg 685 Carico utile 110 Versione Urban euro 6.990 Versione Color euro 7.300 Versione Technic euro 7.900
Twizy** elettrica 2 13 (17) 57 automatico 80 6,1 100 cremagliera 6,8 125/80 R13 145/80 R13 disco/tamburo 474 690 115 7.800 8.100 8.700
** quadriciclo leggero ** quadriciclo pesante
già qui ci fermiamo per due considerazioni di fondo: portiera che non si apre e postura incassata, anche se originali, non sono sicuri in caso di emergenza. Altro elemento di insicurezza (diciamo di incertezza) l’ingombro sagoma, che non è perfettamente visibile. Si guida facile facile Ciò nonostante la Twizy si guida allegramente, consente una autonomia teorica di 100 chilometri che dovrebbero bastare per la città e quest’estate al mare, suo luogo per elezione. Presa così, come erede delle Moke e delle Dune Buggy, quasi ci piace. n
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ELETTRONEWS
IL NOLEGGIO ELETTRICO SI FA STRADA
Nel senso più letterale del termine. E Flotte&finanza è pronta a divulgare i risultati di questa semina abbondante e dal sicuro raccolto. Ecco un sunto di quel che hanno fatto (e contano di fare) gli attori del renting elettrico
TRE ATTORI, UNA STRATEGIA
L’AUTO ELETTRICA PRENDE VELOCITÀ Trenta minuti per un’autonomia di 150 chilometri: ad abbattere i tempi di ricarica per le vetture elettriche è il sistema ‘Fast Recharge’, una stazione che nasce dalla partnership tra Enel e Renault per la mobilità a emissioni zero. La colonnina debutterà sul mercato italiano a giugno insieme a Renault Zoe. Abissale la differenza rispetto ad altri sistemi già in commercio come la Box Station (per la ricarica in garage a 3 Kw in 9 ore) e la Pole Station (colonnina fino a 22 Kw installata in strade e luoghi pubblici, che richiede 2-3 ore).
Daimler, Renault-Nissan, Ford premono l’acceleratore per lo sviluppo di un sistema comune, basato sulla tecnologia delle celle a combustibile, che favorirà la diffusione dei veicoli a emissioni zero. Siglata a fine gennaio, la triplice intesa dovrebbe tradursi nel lancio del primo veicolo FCEV al mondo accessibile al mercato di massa all’inizio del 2017. L’investimento sarà equamente ripartito e ridurrà in modo sensibile i costi normalmente legati all’ingegnerizzazione di queste tecnologie. “Lavorare insieme - ha detto infatti Raj Nair, vicepresidente Ford - signi-
I MOVING, RICARICA E SOSTA Si chiama ‘I ‘Moving’ il nuovo polo per la produzione e commercializzazione di veicoli elettrici e di infrastrutture per la ricarica e la sosta frutto della joint venture tra FAAMGroup ed Energy Resources. Operativo nelle Marche, I ‘Moving fonda la propria attività sulla valorizzazione della gamma elettrica proposta attualmente dalla EVF Spa (FAAM Group) e sul know how nel settore energia e innovazione della Energy Resources. Il patrimonio aziendale è di 8 milioni di euro. Secondo i due partner, convinti di anticipare “quello che accadrà tra pochi mesi”, il mercato è ormai pronto a questa “rivoluzione verde nel settore mobilità”.
fica abbreviare il time-to-market e ridurre il prezzo finale”. “Con questo accordo - gli ha fatto eco Thomas Weber, membro del board Daimler - metteremo questa tecnologia alla portata di molti clienti nel mondo”. “I veicoli a celle a combustibile - ha chiarito Mitsuhiko Yamashita, consigliere di amministrazione Nissan Motor Co - saranno un elemento importante nella visione della mobilità sostenibile del futuro, accanto agli EV tradizionali”. La collaborazione, senza precedenti, servirà a definire le specifiche e gli standard dei componenti a livello globale, essenziale prerequisito per aumentare le economie di scala.
NISSAN LEAF È... SCONTATA Tremila euro in meno sul prezzo di listino. Nissan Leaf, l’elettrica 100X100, è in vendita in Italia a 35.500 euro chiavi in mano. “L'obiettivo che Nissan si prefigge di raggiungere con Leaf - ha dichiarato Paul Willcox, senior vice president Nissan Europe - è quello di rendere la mobilità a emissioni zero accessibile su larga scala. La riduzione del prezzo sottolinea questo impegno; senza esborso extra sempre più automobilisti sosterranno la nostra causa”. La versione aggiornata è attesa
per metà anno. Intanto, circola la Leaf scelta da 50mila automobilisti in Giappone e nel resto del mondo: quattro porte a cinque posti, con un motore
TNT, ULTIMO MIGLIO IN SELLA AL TRICICLO Tnt City Logistics ha avviato con successo in Spagna l’utilizzo di due tricicli elettrici per la distribuzione nelle zone centrali di Madrid e nel Barrio de Las Letras. La start up, che risale all’aprile 2012, è stata premiata con il riconoscimento ‘Muévete Verde’ nella categoria trasporto commerciale.
elettrico compatto a corrente alternata che alimenta le ruote anteriori ed è in grado di sviluppare 80 kW di potenza e 280 Nm di coppia, sufficienti per raggiungere i 145 km/h.
Oltre che in Spagna, Tnt utilizza i tricicli a pedalata assistita a Ginevra, Londra, Parigi, Bruxelles e, in Italia, a Padova e Vicenza. Il loro debutto è atteso entro il 2013 anche a Milano e Torino. Il progetto fa parte del programma di soluzioni sostenibili per la distribuzione nell’ultimo miglio ‘Tnt City Logistics’.
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COMMERCIALI TEMPO DI LETTURA: 6 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Management, ufficio acquisti, società di noleggio, driver
DACIA DOKKER VAN
Il prezzo è giusto Consumi tra i più bassi della categoria per la furgonetta low cost che nasce nell’orbita Renault. La proposta per rinnovarsi in tempi di crisi di Tiziana Altieri
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ovete rinnovare il vostro parco ma il budget è limitato? Potete puntare su Dacia Dokker Van, il commerciale low cost prodotto a Tangeri, in Marocco, che non vi chiede però di scendere a patti con la sicurezza o le prestazioni. Lanciato sul mercato italiano
kW (85 Cv) e 1.2 Tce da 85 kW (115 Cv), sicuramente i meno graditi alla clientela professionale, e il diesel 1.5 dCi, disponibile in due tarature, 55 kW (75 Cv) e 66 kW (90 Cv). Il Dokker equipaggiato con quest’ultimo, a 9.200 euro più Iva, optional esclusi, è certamente il più adatto per muoversi agilmente sia in ambito urbano, sia sulle strade a scorrimento veloce, a vano full.
Modulabile in base alle esigenze Plancia e rivestimenti bicolore per la furgonetta del marchio franco-rumeno che sfrutta il nuovo quadro strumenti di Lodgy, con al centro il tachimetro, a sinistra il contagiri e a destra un display che visualizza il livello di carburante, il chilometraggio Si accede alla zona totale e parziale, il consumo medio e di carico attraverso istantaneo, le info sui prossimi taglianle porte posteriori a battente o la laterale di e l’ora. Al centro della plancia è stato collocato il sistema multimediale destra scorrevole, Media Nav, su richiesta a 950 euro, standard su tutti composto da un touch screen da 7 poli modelli. lici. Integra navigatore, radio, connetlo scorso autunno, Dokker Van gode infatti dell’apporto tività e telefonia Bluetooth. Sul frontale, le prese Usb e della competenza Renault nel segmento, e gran parte jack sono accessibili per collegare un lettore portatile, dei componenti è conforme ai capitolati della Losanga. gestibile anche con i comandi al volante. Un dispositivo Francesi sono pure i motori: i benzina 1.6 Mpi da 62 che consente non solo di arrivare senza intoppi alla meta
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COMMERCIALI LA SCELTA DI Flotte&finanza Cognome e nome Dacia Dokker Van Prezzo (Iva esclusa) 9.200 euro Alimentazione Diesel Cilindrata cm3 1.461 Potenza kW (Cv)/giri 66(90)/4.000 Coppia Nm/giri 200/1.750 Omologazione motore Euro5 Cambio/n°marce Manuale/5 Consumo ciclo combinato km/lt 15,43 Lunghezza veicolo mm 4.363 Lunghezza vano mm 1.856 Larghezza mm 1.372 Altezza mm 1.251 Volume vano di carico m3 3,3 Tara kg 1.189 Poratata kg 695 Peso totale a terra kg 1.959 Frequenza tagliandi 30.000 chilometri On line www.dacia.it
L’ABITACOLO è più spartano di quello di molta della concorrenza, ma c’è tutto ciò che serve a partire dai numerosi spazi portaoggetti, tra i quali il pratico imperiale sopra il parabrezza. Decisamente lunga la lista degli optional, che include anche il sistema multimediale MediaNav, al centro della plancia, utile alle flotte per restare sempre connesse. Attenzione però, a cosa si fa salire in cabina: il prezzo del veicolo può aumentare sensibilmente.
CONSUMI AL TOP
Alla clientela professionale F&F consiglia il 1.5 dCi da 66 kW (90 Cv) firmato Renault che strizza l’occhio al portafoglio. Sul nostro circuito a pieno carico ci ha consentito di percorrere ben 15,4 chilometri con un litro. La coppia massima, pari a 200 Nm, è disponibile a partire dai 1.750 giri. L’unità rispetta i limiti Euro 5 via Egr e filtro antiparticolato. Emette nell’aria solo 118 grammi di anidride carbonica al chilometro ottenendo il sigillo Dacia Eco2. In abbinamento, il cambio manuale a cinque rapporti jR5, anch’esso della Losanga. Lunghi gli intervalli di manutenzione a tutto vantaggio della redditività: il cambio dell’olio è previsto a 30mila chilometri, quello del filtro dell’aria a 60mila.
ma anche di gestire al meglio i contatti sede/veicolo. L’alternativa più economica (a 300 euro) è il Dacia Plug & Radio. Gli oggetti al seguito possono essere sistemati nei numerosi vani. Tra questi, particolarmente utili si rivelano le tasche nei pannelli porta e l’imperiale sopra il parabrezza. Generoso il vano di carico a cui si accede attraverso le porte posteriori a battente o quella laterale destra scorrevole: con 1.856 millimetri di lunghezza e 1.372 di larghezza Dokker Van offre 3,3 metri cubi. Chi necessita di una grande versatilità può puntare sul sistema Easy Seat: il sedile passeggero si ribalta a tavolino
e si ripiega a portafoglio contro il cassetto o si estrae liberando una lunghezza di oltre 2.400 millimetri. Si ottiene così un volume di ben 3,9 metri cubi. In questo caso, una paratia girevole a griglia sostituisce quella tubolare standard. Con un peso totale a terra di 1.859 chilogrammi, la portata utile è di poco meno di 700 chilogrammi. In marcia Dokker si rivela silenzioso grazie all’attento lavoro di insonorizzazione compiuto dai progettisti che ha riguardato il vano motore, gli iniettori ma anche l’aerodinamica. L’avantreno è di tipo Pseudo Mac Pherson abbinato a un braccio inferiore triangolare. Derivato da Renault Kangoo, invece, il retrotreno ad assale flessibile a geometria programmata, associato a molle elicoidali. I freni anteriori sono a disco, quelli posteriori a tamburo. L’Abs completo di ripartitore elettronico è di serie su tutte le versioni. Su richiesta, invece, l’Esp. Dokker, come gli altri veicoli della famiglia, gode di una garanzia di ben tre anni o 100mila chilometri. n marzo 2013 -
UN VANO DI CARICO modulabile per Dacia Dokker Van. Chi sceglie l’opzione Easy Seat, a 300 euro, che prevede sedile passeggero ribaltabile e paratia girevole a griglia, può contare su un volume di 3,9 metri cubi. In configurazione standard la furgonetta del marchio franco rumeno ne offre 3,3.
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TELEMATICA TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Management, gestori flotte, liberi professionisti, privati
APP & RENTING. IV PUNTATA
Una per tutto In questo numero, invece dell’automobile ‘noleggiate’ per qualche minuto un mezzo pubblico. Magari con l’ausilio di una comoda App... di Gianluca Ventura
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i chiamano App i programmini dedicati a smartphone e tablet pc pronti a soddisfare qualsiasi esigenza. Sul mercato ce ne sono tantissime, spesso gratuite o comunque a un prezzo contenuto. Interessato, e non poteva essere altrimenti, anche il settore del noleggio e in generale il mondo dell’auto
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Disponibili in aftermarket pneus buoni per tutte le stagioni, tester per un esame rapido della funzionalità della batteria, soluzioni per proteggere le flotte. Ma il mercato dell’autoriparazione continua a soffrire...
‘A POSTO’ CON AUTODATA Un database che comprende l’accesso a 16.000 modelli di autoveicoli, oltre 25 moduli di riparazione, diagnosi e piani di manutenzione e aggiornamenti mensili. È ‘Autodata online 3’, dallo scorso febbraio a disposizione degli affiliati ai network di Rhiag Group: le officine ‘a posto’ e DediCar, reti promosse rispettivamente da Rhiag e da Bertolotti (altra consociata italiana del Gruppo). Nel pacchetto di servizi, Autodata si aggiunge a un’altra nota banca dati, Vivid HaynesPro, andando così a creare “un’offerta di informazioni tecniche completa, unica sul mercato italiano, rafforzando la capacità delle officine di operare su vetture di qualunque tipo e marca con la massima professionalità”.
ASPETTANDO L’IVA AL 10 PER CENTO NON SI VENDE E NON SI RIPARA La ricetta è semplicissima e si riassume in cinque parole: Iva al 10 per cento. È l’istanza che CNA Autoriparazione sta portando avanti riagganciandosi alla direttiva Ue del maggio 2009 che consente di fissare aliquote Iva ridotte su servizi ad alta intensità di lavoro. Il problema è che tra questi servizi non rientra la riparazione automobilistica ma ora, “anche alla luce della nuova situazione determinatasi”, per Cna “appare necessario che la possibilità di applicare aliquote Iva ridotte venga estesa anche all’autoriparazione”. La “nuova situazione” si riassume nel calo del 10,5 per cento registrato dalla spesa per manutenzioni e riparazioni sostenuta dagli italiani nel 2012: 26.919 milioni di euro. Una cifra superiore a quella investita
FLOTTE PIÙ PROTETTE CON TOM TOM E LOJACK L’unione fa la forza. Si basa su questo principio la partnership siglata lo scorso gennaio tra TomTom Business Solutions e LoJack. Lo specialista nel recupero di veicoli rubati commercializzerà, venderà e supporterà la gamma di soluzioni TomTom per la gestione della flotta attraverso la sua rete di concessionari, “per aiutare le imprese a diventare più efficienti, ridurre i costi e migliorare il servizio clienti”. Al centro dell’offerta di TomTom Business Solutions l’applicazione on-line WebFleet per la gestione della flotta, “una premiata soluzione SaaS di recente certificazione ISO 27001, che garantisce i più elevati standard di affidabilità e di sicurezza dei dati”.
LO STESSO PNEUMATICO ESTATE E INVERNO Basta con i cambio gomme di stagione. Da Goodyear, Vector 4Seasons, “la risposta di qualità a chi vuole garantirsi condizioni di sicurezza sia d’estate che d’inverno senza affrontare la spesa di un doppio set di coperture”. Con il caldo, in particolare, gli speciali intagli 3D assicurano l’ottimale rigidità del battistrada per una maneggevolezza e stabilità elevate. Nessun problema nemmeno sul bagnato: il disegno direzionale a ‘V’ offre infatti resistenza all’aquaplaning consentendo un’efficace dispersione di acqua e fanghiglia.
nell’acquisto di nuove autovetture, che è stata di 26.515 milioni di euro, ma in diminuzione rispetto all’anno prima. Autopromotec sottolinea come il dato del 2012 sia comunque sorprendente perché “la frenata delle vendite di auto nuove avrebbe dovuto avere un effetto di segno contrario” dal momento che mantenere in esercizio auto ormai mature per la sostituzione o addirittura per la rottamazione, avrebbe dovuto comportare un maggior ricorso ai servizi di officina.
BATTERY ANALYZER ‘Batteria buona’, ‘Batteria buona ma da ricaricare’, ‘Ricarica e test’, ‘Sostituire la batteria’. Quale sarà il responso? A emetterlo, in pochi secondi, CTEK 12V Battery Analyzer, il tester batterie compatto, semplice da usare e utile per ottenere un’indicazione attendibile sullo stato di una qualsiasi batteria al piombo acido a 12V. Distribuito da Intec, è in grado di testare anche le batterie senza manutenzione, le Ca/Ca, AGM e Gel, in un range di correnti d’avviamento compreso tra 200 e 1200EN. È in vendita anche su www.intecstore.it.
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