L’acqua: un bene prezioso
Alcuni accorgimenti per ridurre il consumo di acqua: chiudere il rubinetto quando si lavano i denti e azionare la lavastoviglie solo a pieno carico.
Se i rifiuti non vengono smaltiti correttamente, possono contaminare le falde acquifere o finire nei fiumi e poi in mare, con gravi conseguenze per l’ambiente marino. L’inquinamento delle acque è un fenomeno molto grave, che desta grande preoccupazione perché l’acqua è una risorsa fondamentale per la vita: senza acqua, nessuna forma di vita animale o vegetale può esistere e sopravvivere, inoltre essa è necessaria a soddisfare i bisogni della popolazione umana e delle attività agricole e industriali. In particolare, risulta particolarmente preziosa l’acqua dolce, cioè quella che si trova in fiumi, laghi, ghiacciai e falde acquifere e che rappresenta solo il 3% dell’insieme delle acque del pianeta. Ecco alcuni semplici consigli che ti aiuteranno a contenere gli sprechi di acqua e anche a ridurre la spesa per la bolletta idrica: • preferire la doccia, che consuma in media 25 litri, alla vasca da bagno, che si riempie con 80 litri; • chiudere il rubinetto quando ti insaponi, lavi i denti o i capelli; • installare uno sciacquone a doppio pulsante, che consente uno scarico limitato; • accendere lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico; • raccogliere l’acqua piovana e quella prodotta dai climatizzatori e utilizzarla per innaffiare le piante; • conservare l’acqua con cui si è lavata la frutta e usarla per irrigare il giardino.
Un menù ecologico Il consumo diretto d’acqua, cioè l’acqua che usiamo in prima persona nelle nostre abitazioni, è però solo una piccola parte di quella che serve per mantenere il nostro stile di vita. Molta di più è l’acqua che non vediamo, ma che viene usata per produrre gli oggetti che acquistiamo: per coltivare le piante evare gli animali di cui ci nutriamo, realizzare i tessuti per i nostri vestiti, costruire oggetti nelle fabbriche e così via. Gli studiosi hanno calcolato quanta acqua serve per ciascun prodotto, ecco qualche esempio: 17 litri per produrre 1 kg di cioccolato; 14 litri per 1 kg di carne di manzo; 3 litri per 1 kg di formaggio; 2,5 litri per 1 kg di uova, di riso o di cotone. Una maggiore quantità di acqua impiegata comporta un maggiore impatto sull’ambiente, ecco perché tutti i cittadini sensibili alle problematiche ambientali dovrebbero cercare di: • preferire prodotti realizzati con fibre artificiali rispetto a quelli di cotone; • scegliere cibi di stagione, la cui coltivazione richiede meno acqua; • mangiare poca carne.
Un mare da mangiare? Le scelte alimentari dei cittadini incidono anche sul benessere di oceani e mari. Nell’ultimo secolo, infatti, la popolazione mondiale è rapidamente cresciuta e con essa il consumo di pesce, passato negli ultimi 60 anni da 10 kg per persona l’anno a 20 kg. Nonostante lo sviluppo dell’acquacoltura (allevamento di pesci e molluschi), che oggi fornisce più della metà del pesce consumato nel mondo, molte specie sono a rischio di estinzione e trovare in mare le grandi quantità richieste dai consumatori risulta sempre più difficile. L’eccessiva pesca non influisce allo stesso modo su tutte le specie ittiche. Secondo la FAO (l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei problemi legati all’alimentazione e alla produzione di cibo), circa un terzo delle specie è pescato oltre i livelli sostenibili, cioè in modo da provocare col tempo l’esaurimento delle riserve. Inoltre alcune specie vengono prelevate dal mare con metodi dannosi per l’ambiente, come le reti a strascico che rastrellano l’intero fondale strappando alghe, coralli, molluschi che poi vengono rigettati in mare morti e inutilizzati. Come consumatori, possiamo però scegliere di acquistare pesci che non sono in pericolo e la cui cattura ha meno ricadute sull’ambiente, per esempio acciuga, capasanta, triglia, vongola, cozza, sgombro, sardina.
Fibre artificiali: fibre tessili fatte dall’uomo che, per produrle, utilizza composti esistenti in natura e rinnovabili (per esempio la cellulosa del legno); per caratteristiche sono del tutto assimilabili alle fibre naturali.
Scelte alimentari ecologiche: le specie ittiche che si possono consumare e quelle da evitare
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Educazione ambientale
OTTIMA SCELTA
la pesca non danneggia l’ambiente acciuga, capasanta, cozza, sgombro, sardina, triglia, vongola
BUONA ALTERNATIVA
da pescare con moderazione
aragosta, astice, pagella, pesce spada, totano, trota
ACQUISTO DA EVITARE
specie a rischio estinzione
anguilla, dentice, marlin, rana pescatrice, squalo, storione, tonno pinna gialla, tonno rosso
L’acqua: un bene prezioso
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