RollUp • ottobre 17

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SPAZIODIPAOLO.IT

V I A C I O T T I , 5 · T E R A M O · 0 8 61 19 9 2 5 7 7 ·




#COCOCHANEL #MLK “Amo il lusso. Esso non giace nella ricchezza e nel fasto ma nell’assenza della volgarità. La volgarità è la più brutta parola della nostra lingua. Rimango in gioco per combatterla”

Per farsi dei nemici non è necessario dichiarare guerra, basta dire quel che si pensa.

#STEVE JOBS È più divertente essere un pirata che arruolarsi in Marina.

#WOODY ALLEN #OSCAR WILDE Non condannate la masturbazione. É fare del sesso con qualcuno che stimate veramente!

#ALDA MERINI Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non così i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita.

Gli uomini vorrebbero essere sempre il primo amore di una donna. Questa è la loro sciocca vanità. Le donne hanno un istinto più sottile per le cose: a loro piace essere l’ultimo amore di un uomo.

#TROISI Io non è che sia contrario al matrimonio, però mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi.


magazine

VANS X KARL LAGERFELD Il genio creativo dell’alta moda Karl Lagerfeld e il brand di sportwear più amato del momento, Vans, danno vita a una capsule collection d’eccezione. Dopo aver collaborato con Vilebrequin e Steiff, il genio Lagerfeld ha deciso di far parte anche di questo nuovo progetto, dando vita a “Vans x Karl Lagerfeld”, una collaborazione unica per una collezione destinata a far tendenza che sta già attirando la curiosità dei fashion addicted a livello globale progetto dal sapore retro.

KARHU La Karhu ChampionAir potrebbe non dire molto ed essere una scarpa che non molte persone riconoscono di questi tempi, ma all’epoca nel suo splendore (parliamo di fine anni ‘70) ha venduto oltre un milione di paia. Karhu, leggendario marchio finlandese fondato nell’anno 1916, è sinomino di scarpe dal design unico in forte legamente con la natura. Per festeggiare il quarantesimo anniversario di questa runner, Karhu rilascerà tre colorazioni, per un progetto dal sapore retro.

RE-KANKEN

Il brand svedese Fjällräven ha presenta il nuovo zainetto Re-Kånken, il più sostenibile mai realizzato dall’azienda attiva sin dal 1978. Ispirato ovviamente al fratello maggiore Kanken, l’iconico zainetto sulle spalle di milioni di persone in tutto il mondo, il nuovo arrivato è ancora più green: fatta eccezione per fibbie, bottoni e zip, il nuovo zaino è realizzato con un unico materiale, il poliestere riciclato. Servono infatti 11 bottiglie PET, di cui viene verificata la provenienza da centri di raccolta, per realizzare il filato che compone uno zaino Re-Kånken. Anche il futuro riciclo dello zainetto Re-Kanken sarà più green e facile da gestire poichè il tessuto esterno, il rivestimento interno e gli spallacci sono tutti realizzati nello stesso filato.


LA STRACCIAVOCC

i sapori

della tradizione

Quella della Stracciavocc è una tappa obbligatoria per chiunque voglia vivere le suggestioni dei sapori della tradizione. Quella della freschezza del pesce appena pescato, della pasta fatta in casa e del ricevere con stile. Non a caso la Stracciavocc è il termine utilizzato dai giuliesi per indicare la pannocchia. Nato nel 1996, il ristorante riesce a regalare momenti di convivialità italiana in un ambiente che ti fa sentire come a casa. Sarà che allo Stracciavocc tutto parla di casa: dalla gestione, di natura famigliare alla realizzazione della pasta, fatta proprio come avveniva nelle case. La cucina del territorio è legata alla bontà del pescato ed è per questo che i proprietari hanno i propri pescatori di riferimento e un menù che segue la stagionalità dei prodotti. Il che, unito alla genuinità della pasta, rende i primi il punto forte dello Stracciavocc. Si va dai maltagliati con calamaretti alle linguine al nero di seppia, con spigole e calamaretti. Immancabile, invece, tra i secondi il guazzetto alla giuliese. Nessuna esagerazione nelle decorazioni, nessun compromesso con le mode. Nessun escamotage a discapito del cliente. Neppure quando la pesca è ferma e mantenere gli standard si fa complicato. Solo passione, voglia di fare e rispetto della tradizione e degli ospiti. Solo così Lo Stracciavocc ama lavorare. Fossi in voi un pensierino lo farei.

Federico Flammini Albanii

LA STRACCIAVOCC

Via Trieste 159 • Giulianova Lido (TE)

INFO-LINE: 085.8005326 www.lastracciavocc.it Chiuso Domenica sera e Lunedì


L’ANGOLETTO • STUZZICHERIA DI PESCE •E HIP DIPS:

SU INSTAGRAM I FIANCHI A VIOLINO SONO L’ULTIMO BODY POSITIVE TREND

Nato come stuzzicheria a gestione famigliare, L’Angoletto è, per il rapporto qualità prezzo, il miglior ristorante della città, senza scadere nel clichè dell’approssimazione. L’ Angoletto, infatti, offre un ambiente rilassante e ricercato, ideale per i palati sfiziosi che amano la buona cucina, ma senza esagerare con le portate. Punto di forza della stuzzicheria, infatti, è l’antipasto, composto da 14 assaggi che ben assolvono la funzione di cena. Due le anime dell’Angoletto: quella romantica che permette di mangiare dell’ottimo pesce sotto la storica cupola del Duomo di San Flaviano, e quella goliardica, fatta di amici che amano cenare a qualsiasi ora della sera e chiacchierare davanti ad un bicchiere di vino proveniente dalla sperimentale carta dei vini, selezionata e aggiornata costantemente. Assolutamente da provare il baccalà. www.langolettoristorante.it

Piazza Buozzi 61 • Giulianova Alta INFO 346 6484938 • 388 1929922

Dopo una serie di body trend che reclamavano il belly slot, la pancia scavata o il seno enorme e rifatto, l’ultima moda che sta dilagando su Instagram propone il ritorno alle origini, alla naturalezza e alla bellezza pre-chirurgo: gli hip dips, i fianchi a violino. Accettarsi, amarsi, valorizzarsi così come si è, con i propri pregi e difetti, questo è il senso dell’ultima sfida lanciata su Instagram dalle promotrici della filosofia del “Body Positive” che invita le donne a non vergognarsi dei fianchi larghi ma, anzi, a mostrarli con orgoglio. L’iniziativa è partita da Carys Gray, una blogger gallese che, spiegando come per molte i fianchi siano una vera ossessione, ha invitato le utenti a mostrare sul web la curva tra il bacino e le cosce che invece di appiattirsi, si allarga leggermente. Gray ha dichiarato: “La bellezza non è nell’aspetto del nostro corpo ma in ciò che siamo“. Il suo progetto è stato subito seguito su Instagram da migliaia di utenti che hanno postato le loro foto corredate proprio dall’hashtag #Hipdips.


PHILIPPE STARCK

HA PROGETTATO LA SUA PRIMA BIRRA

OSTERIA DA MASSIMO

BEVESSIMO E MAGNASSIMO

L’eclettico designer francese è inarrestabile e dopo una linea di profumi e uno smartphone si cimenta con la birra artigianale. La Starck Beer è una lager creata con una particolare varietà primaverile di malto – biologico–, luppolo e acqua provenienti da Les Boraldes de l’Aubrac (un piccolo insieme di affluenti del fiume Lot), disponibile in tre varianti dall’aroma fruttato: agrumi, ananas e frutti esotici. Ovviamente anche la bottiglia è di design, una sagoma minimal che gioca con gli effetti ottici senza sovrapporsi al contenuto, vero focus del progetto. E anche per la confezione si è cercato di rispettare e valorizzare la tradizione locale scegliendo una vetreria storica di Albi. All’Osteria da Massimo, “bevessimo e magnassimo” è lo slogan che più superlativamente rappresenta la voglia di vulcanica esplosione di umori e di sapori. Un goliardico menu d’autore tutto dall’intonazione romanesca che è possibile scorgere tra le vie della stazione di Giulianova e che spazia dall’amatriciana al cacio e pepe, dalla pajata ai saltimbocca e alla trippa (ovviamente) romana per finire con gli estrosi piatti, armonici ed esilaranti, offerti dall’incontenibile popolanità del titolare e del suo figlio Andrea, come quello della “scoreggiona” e della “troiona”. Un luogo che evoca le interpretazioni poliedriche di Aldo Fabrizi e della famosa Sora Lella, due fratelli in simbiosi culinaria. Impossibile non sospirare con le quantità esagerate delle porzioni, non ridere e non rimanere colpiti dalla eclettica personalità degli osti che, con colore e sentimento, offrono pietanze al suon di battute presenti persino su una parete elettronica in cui sono proiettate centinaia di vignette ironiche, le più spassose del web. Difficilissimo non perdere la mascella alla lettura dello spiritosissimo regolamento che sancisce e celebra l’irrealizzabilità di usare il maiale persino “p’er cappuccino”. Usciti dall’Osteria da Massimo è davvero da credere alla dieta inattuabile di Aldo Fabrizi e ai suoi moniti che, a proposito di gricia, si pronunciava così: “Dentro a quattro mura se gode più de ‘na villeggiatura”, ma soprattutto sosteneva “Pe’ non fa er fanatico romano mejo sempre morì co’ la forchetta in mano”.

Piera Ruffini

VIA GALILEO GALILEI 19 • GIULIANOVA LIDO (TE)

INFO 085.9943208


ECOPOSTCARD

LA CARTOLINA CHE SI PIANTA Fai fiorire la tua comunicazione con la prima cartolina dal “cuore vivente”.

Le cartoline sono considerate ormai vintage: al giorno d’oggi basta un sms per fare degli auguri o mandare una foto tramite smartphone dal luogo di vacanza. Ma per chi ama i gadget ecologici l’Ecopostcard rappresenta un’idea green davvero imperdibile Da questa cartolina, riciclabile al 100%, per via del suo interno in cartoncino riciclato alveolare e del suo esterno realizzato in carta di canapa: materiali che rendono questa cartolina un oggetto resistente e di qualità, possono sbocciare piantine tenere come una campanella o un girasole. Eco-Postcard custodisce al suo interno una cialda di torba contenente semi selezionati. Se inumidita ogni giorno, da questa cialda potrà spuntare una piantina che dunque crescerà e fiorirà direttamente sulla cartolina. Eco-Postcard può essere personalizzata sia nella grafica che nella scelta dei semi: si può scegliere tra semi di fiori come la campanella, il girasole e la bella di notte, e semi di verdure come la melanzana, il zucchino romanesco, il peperoncino ornamentale, il melone e il finocchio selvatico. Eco-Postcard nasce per venire incontro alle esigenze di associazioni, enti e aziende e per campagne promozionali che promuovono in modo ecosostenibile lo sviluppo, l’innovazione e la cooperazione.

COHOUSING

LA CONVIVENZA SOSTENIBILE Specialmente nelle grandi città è già un trend in forte crescita, anche nella forma evoluta di cohousing di pregio. Nato nel Nord Europa già dagli anni ’60, il cohousing è una filosofia dell’abitare sostenibile che sta prendendo sempre più piede in tutto il mondo. In termini concreti sta ad indicare insediamenti abitativi caratterizzati da ampi spazi comuni a servizio degli alloggi privati. Spazi sia esterni che interni, che offrono servizi condivisibili: dalla lavanderia all’orto, dalla biblioteca alla cucina, etc. I cohousers in tal modo beneficiano di grandi risparmi in termini di energia e costi di gestione. L’edilizia partecipata piace dunque sempre più ed è un trend in continua crescita anche in Italia, soprattutto nelle grandi città. A Milano in particolare si sta diffondendo una formula evoluta di cohousing di pregio. Tale formula prevede oltre alla qualità dell’abitare in modo sostenibile e un inedito sfruttamento degli spazi comuni, anche servizi innovativi che accompagnano i co-housers dalla fase progettuale fino alla consegna “chiavi in mano” dell’immobile.



DAL “TUCULCA” AL “MARILYN”: UNA STORIA DURATA 18 ANNI

Dalla metà degli anni Ottanta, e per diciott’anni, a cavallo tra Abruzzo e Marche, quando parlavi di divertimento serale parlavi di “Tuculca” / “Marilyn” . Quando parliamo di “Tuculca” e di “Marilyn”, parliamo di due realtà che, in diciotto anni, hanno segnato in maniera indelebile l’immaginario dei giovani e che hanno saputo intercettare e interpretare le mode del momento, diventando il punto di riferimento dell’intrattenimento serale tra Abruzzo e Marche. Abbiamo deciso di ripercorrere tutte le tappe di questo successo insieme a Pierpaolo, figlio dello storico proprietario del “Tuculca” / ”Marilyn”, Walter Pagnottoni. Caro Pierpaolo noi di Rollup volevamo sapere come nasce quel meraviglioso progetto chiamato “Tuculca”, complice del divertimento che ha accompagnato per diversi anni tanti giovani?

Il Tuculca, nasce Nel 1984 dalla complicità appunto di tre persone molto importanti della mia vita, mio padre Walter Pagnottoni, mia madre Annalita Bucci e mio zio (fratello di mia madre) Giancarlo Bucci. Tutti e tre hanno avuto un ruolo fondamentale nella realizzazione del progetto, ognuno di loro ha messo a disposizione la propria abilità con passione: mio padre era una fabbrica di idee, oltre ad essere molto pratico nella realizzazione edile, strutturale e tecnica del locale; mio Zio, grande disegnatore e restauratore, si prendeva cura di tutta la parte scenografica del locale, oltre a gestire il famoso Bar del locale chiamato “Santa Fè”, un vero vagone di treno adibito a Bar (dove alla fine degli anni 80 si potevano degustare i primi cocktail sud americani e le devastanti tequila bum bum rimaste impresse a molti giovani dell’epoca); per poi arrivare a mia madre che si occupava della parte manageriale, comunicativa e della direzione artistica. Credo che proprio questa strategia, oltre alla loro unione, sia stata la chiave di volta che ha permesso di realizzare questo meraviglioso progetto di successo rendendolo reale e innovativo negli anni.

Dopo il “Tuculca” il “Marilyn”...

Nel 1993 ristrutturarono una parte al coperto del locale, realizzando il primo Disco Bar in Italia, il ‘’Marilyn’’. Lo stile della struttura era decisamente anni 50\60, carattere vintage acquisito da molti locali di oggi. Ricordo che mio padre andò personalmente in Olanda e in Belgio, dai maggiori importatori e venditori di vintage, riportando oggetti fantastici come juke-box, radio, televisori, slot-machine, flipper, che entrarono a far parte dell’arredamento del locale; in un’asta di Londra venne comprato addirittura un vestito originale di Marilyn Monroe, da cui prende origine il nome del locale, esposto poi all’interno del locale.


Mio zio Giancarlo restaurò numerosi oggetti e realizzò scenografie bellissime, riproducendo opere di Andy Warhol e Keith Haring in maniera gigante. La polivalenza del locale permetteva di realizzare serate di ogni tipo: cene a tema, cabaret, concerti dal vivo e la classica attività della discoteca. Questo eclettismo era davvero rivoluzionario in quegli anni e segnò un’incredibile novità nella vita notturna tra Abruzzo e Marche.

Qual era la selezione musicale del “Tuculca”?

La musica del “Tuculca” era strutturata su tre dancefloor: la prima sala centrale era quella Dance Commerciale; nella seconda, più piccolina, che prendeva il nome dal bar “Santa Fè”, la musica era più ricercata e di nicchia, i generi variavano dal Soul, al Funk, alla Disco e Italo-Disco e attirava gente più adulta; la terza sala era un privè nato negli anni ‘90, chiamato “Daphne”, dove si ballava musica Techno, House e Garage.

I drink?

I drink che mi vengono di getto, che mi sono rimasti più impressi e che, comunque, erano quelli più in voga nel locale sono l’Angelo Azzurro, l’Invisibile e l’intramontabile Negroni.


Tantissimi ospiti importanti hanno fatto tappa al “Tuculca”…

Ne sono stati davvero tanti in quasi 18 anni di attività. Pensate che nel 1984 la serata inaugurale della discoteca fu aperta con un concerto di Gino Paoli e, a seguire, tantissimi ospiti si sono alternati sui nostri dance floor. Tra i dj quelli che ricordo meglio sono stati Claudio Coccoluto, Marco Trani, Stefano Greppi, Ivan Iacobucci, Massimino Lippoli, Claudio Di Rocco, Ralf, J.T. Vannelli, Riky Montanari. Nelle serate Live (queste per lo più al Marilyn) nutro bellissimi ricordi con Edoardo Bennato, Tony Esposito, una giovanissima Giorgia nel 1993 poco prima di vincere il suo primo San Remo Giovani, Little Tony, New Trols, Equipe 84, Rocky Roberts e davvero molti altri. Durante le nostre serate di cabaret, abbiamo ospitato personaggi del calibro di Sergio Vastano, Giorgio Faletti, Raul Cremona, Franco Oppini. Tra i VIP possiamo ricordare Eva Grimaldi, Sabrina Salerno, Raul Bova, Natasha Stefanenko. Da non dimenticare, assolutamente, tutti i dj resident che negli anni hanno fatto girare davvero i giradischi: Berardo Matè, Tony Big, Antonio Guzzi, Dj Nenè, Dj Freddy, Claudio Caccini, Piero De Iulis, Dj Jovy, Dj Robertino, Gianmarco Biagi, Remo Mariani, Gialluca Bassino, Filippo Porrini e tanti molti altri.


Qual è l’eredità che l’esperienza che ha lasciato?

A me ha lasciato indubbiamente un’eredità affettiva e culturale. Affettiva perché mi ha permesso di stare a stretto contatto con tante persone e artisti che, in quel periodo, è come se avessero fatto parte della mia famiglia. Culturale perché, oltre ad avermi trasmesso musicalmente davvero tanto, ognuna delle persone che ha fatto parte della famiglia mi ha trasmesso qualcosa che mi ha fatto crescere. Ricordo anche le preziosissime albe che portavano quiete dopo la tempesta, naturalmente in collina e con vista mare! Voglio ringraziare tutti i direttori, direttori artistici, PR, baristi, camerieri, sicurezza, tecnici… insomma tutti coloro i quali hanno contribuito a far sì che questa magia si manifestasse.

“Tuculca” o “Marilyn”…un ritorno possibile? Chi può dirlo? Nella vita tutto può succedere…

Un ringraziamento affettuso va a PIERPAOLO PAGNOTTONI che ha collaborato alla realizzazione dell’articolo fornendoci gran parte del materiale!


MARINI & FERRARA

un inverno pieno di sorprese

Daniele Marini e Nicola Ferrara, ormai più noti con lo pseudonimo Marini&Ferrara, sono due dj e produttori teramani. Dopo aver trascorso un’estate alquanto impegnativa, il duo si dichiara di nuovo pronto ad affrontare una stagione invernale ricca di eventi e serate da non perdere. Da giovedì, infatti, Marini e Ferrara torneranno a far ballare tutti gli universitari di Teramo ( e non solo ) al James Joyce nelle serate #Fuoricorso. Il format è giunto alla sua terza edizione e per continuare a cavalcare l’onda del successo, la proprietà ha riconfermato i ragazzi in consolle senza alcuna esitazione. Tutti i venerdì, il loro sound fa da cornice al nuovo Edo’s Drink e Bistrò (Tortoreto) che ha appena inaugurato la stagione invernale mentre tutti i weekend saranno impegnati a portare avanti il loro progetto musicale in giro per l’Italia. Il duo, d’altronde, negli ultimi anni si è fatto apprezzare e conoscere molto anche al di fuori della provincia. Dopo le recenti esperienze in Grecia, il dj set con Bob Sinclar, le esibizioni alla Baia Imperiale di Gabicce con Dj Antoine e Steve Aoki e grazie alla partecipazione a diversi festival, il loro cammino ha incrociato quello di molti altri djs rinomati nel settore, in particolar modo quello di Cristina Rescigni, in arte “Christy Swan”. Sembra che Marini & Ferrara e Christy stiano lavorando ad un disco in collaborazione che potrebbe essere presentato proprio in occasione dell’Ultra Halloween, l’evento che li vedrà ospiti presso l’ex Camera di Commercio di Chieti questo 31 Ottobre. Ancora, i due ragazzi parallelemente al progetto con la ragazza toscana, hanno realizzato un singolo dalle sfumature molto pop intitolato “Ti Sognerò”. Sarà cantato dal giovane Dario Gabrieli e potrebbe essere rilasciato a giorni. Oltre ai sopracitati eventi, nei prossimi giorni potrete trovare Marini & Ferrara anche il 28 ottobre presso il Pin Up Discoshow ( Mosciano Sant’Angelo ) in occasione dell’”Halloween preparty” e l’11 novembre all’inaugurazione della discoteca Megà ( L’Aquila ) dove i due saranno presenti in tutti i grandi eventi della programmazione invernale. Potete trovare Marini&Ferrara su facebook, Instagram (mariniandferrara) e su tutti gli altri social network. Non ci resta che augurare un buon inizio stagione ai due ragazzi e un in bocca al lupo per il loro futuro.

DJ



ADIDAS ORIGINALS ALEXANDER WANG Più anticonvenzionali che mai, adidas Originals e Alexander Wang sconvolgono ancora una volta lo status quo della moda, presentando una collezione che fonde due esperienze diametralmente opposte: quella dei rave e quella del ciclismo il tutto in nero e giallo neon con il logo Adidas rovesciato e le Three Stripes. Eccesso e adrenalina, tutti i protagonisti sono lì a ricordarci com’è fatto uno spirito giovane e libero.



LE MIGLIORI CURE D’EUROPA POST UBRIACHEZZA

CI SIAMO PASSATI TUTTI - MAL DI TESTA MARTELLANTE, STOMACO SOTTOSOPRA, BOCCA PIÙ ARIDA DEL DESERTO DEL SAHARA... RIPRENDERSI DA UN’UBRIACATURA NON È AFFATTO UNA PASSEGGIATA. MA PER QUANTO GLI UOMINI CONTINUINO IMPERTERRITI A UBRIACARSI , HANNO ANCHE PENSATO A SOLUZIONI PER SENTIRSI MEGLIO IL GIORNO DOPO. ECCO ALCUNI RIMEDI DA TUTTA EUROPA. In Gran Bretagna si chiama “the hair of the dog” (“pelo di cane”), in Germania bevono una “Konterbier” (una “contro-birra”). In Polonia si usa un cuneo per eliminare un altro cuneo (“wybijać klin klinem”), mentre in Spagna e in Italia un chiodo (“Un clavo saca otro clavo” e “Chiodo scaccia chiodo”). In qualsiasi lingua si scelga di chiamarlo il principio è lo stesso: l’unico modo per rimediare dopo che si è bevuto troppo è bere di più. In Ungheria il cicchetto designato a tale scopo è di Brandy, ma prima di partire alla volta di Budapest per alleviare i sintomi della sbornia dovreste sapere che la bevanda è solitamente mischiata con escrementi di passero - e Dio solo sa cosa potrebbero fare quei batteri al vostro già debilitato organismo. Sfortunatamente la scienza sembra suggerire che continuare a bere serve semplicemente a ritardare il dopo sbornia piuttosto che a curarlo - dando al corpo più Etanolo da metabolizzare e ritardando il processo di metabolizzazione del Metanolo (che è quello che il nostro corpo non gradisce). Non tutti riescono a sopportare l’idea di mangiare dopo una notte di bevute, fosse anche solo un pezzettino di pane, ma si pensa da sempre che una combinazione di grassi e carboidrati possa aiutare il corpo a sostituire gli zuccheri che perde metabolizzando l’alcol. Ai tempi dell’antica Roma la scelta d’obbligo era mangiare un canarino fritto in olio abbondante, ma le opzioni di oggi sono molto meno crudeli. I francesi optano per il cassoulet, uno stufato di salsicce di maiale e fagioli bianchi. Dall’altra parte del Canale nulla può competere con la tipica colazione inglese - uova, bacon, salsicce, fagioli stufati e pane fritto - nonostante una ricerca dell’Università di Newcastle suggerisca che il bacon da solo sarebbe sufficiente. Chi si sente abbastanza coraggioso però, può andare a ubriacarsi in Sicilia, dove la gente del posto ha piena fiducia in un rimedio particolare: mangiare pene di toro essiccato. Si dice che le cure più efficaci siano peggio della malattia, e sicuramente davanti alla prospettiva di bere la salamoia nella quale vengono conservati i cetriolini molti preferiscono tenersi l’ubiacatura. Ma è provato che questo metodo funzioni: la salamoia è ricca di elettroliti, fondamentali per sentirsi meglio velocemente. Alcuni bar hanno unito questo tradizionale rimedio polacco al “chiodo scaccia chiodo” e hanno creato il Pickleback: un cicchetto di Whisky seguito da un cicchetto di salamoia. La colazione tedesca per il dopo sbornia, detta Katerfrühstück, sembra essere persino peggio. L’elemento principale sono i rollmops, involtini di aringhe marinate in aceto arrotolate intorno a cetriolini e olive verdi. Se siete davvero in grado di mangiarli, tanto vale aggiungere anche un contorno di crauti.





LA BALAUSTRA

• ENOTECA CON CUCINA • SPECIALITÀ PESCE

La Balaustra è un’enoteca con cucina dalle radici ben salde nella tradizione gastronomica abruzzese. E’ qui che prende vita il miglior aperitivo della città. La qualità e la presentazione dei prodotti, l’atmosfera vitale ma non caotico e l’ambiente raccolto che riesce sempre a farti sentire a casa, rendono il cibo un piacere, una passione e un momento di vita sociale. Non è un caso se alla Balaustra si entra per un aperitivo e si finisce per rimanerci anche per cena, gustando piatti tipici della tradizione teramana oppure una paella. L’aperitivo è composto di tanti assaggi di pesce. Si va dall’alice marinata, adagiata su un letto di riso basmati cucinato con bietola rossa e glassa di balsamica, al classico gamberetto in salsa di cocktail; passando per scampetti alla catalana, riso al curry con mix di verdure, ceci e cozze, gamberetto all’arrabbiata con tanto pomodorino, calamaretto impanato cucinato come vuole la tradizione delle nonne. Il tutto accompagnato da vino rigorosamente abruzzese.

Piazza della libertà 21 • Giulianova (TE) info. 347 7269918 - www.labalaustra.com

ROLLUP SBARCA SUL WEB:

NASCE ROLLUPMAG.IT

Adesso i tempi sono maturi e RollUp è finalmente sbarcato sul web Un freepress come RollUp, indirizzato a un pubblico giovane e al passo con i tempi, che ha fatto del suo linguaggio innovativo il proprio cavallo di battaglia, non può restare per molto tempo imbrigliato nei vincoli della pagina stampata (per quanto di ottima qualità). Dopo un po’ inizia a sentire la necessità di correre libero – o quanto meno di sgranchirsi un po’ le gambe, se vogliamo. RollUp è da sempre un format che vuole sentirsi parte del mondo – partecipe delle sue rivoluzioni e dei suoi cambiamenti. Per questo non può rimanere indifferente a tutto questo scombussolamento (certamente positivo per la più parte) che internet sta portando nelle nostre vite. Adesso i tempi sono maturi e RollUp è finalmente sbarcato sul web (www.rollupmag.it). Per aumentare la portata del suo messaggio, offrire a tutti i suoi lettori (ai nostri lettori) una fruizione dei contenuti molto più ravvicinata e permettere a tutte le realtà che credono in RollUp e si affidano alle sue pagine di farsi conoscere da un pubblico sempre più vasto. RollUp e Rollupmag.it: due canali di comunicazione diversi, ma con la stessa passione e lo stesso spirito. Quanto sentite la mancanza di RollUp, non disperate: ricordate che potete anche qui: www.rollupmag.it. Stay connected!


COLORS È LA PIATTAFORMA CHE

ROMPE LE BARRIERE DELLA MUSICA CONTEMPORANEA Tutti i colori, nessun genere. È questa la missione di COLORS BERLIN, un canale di musica online che spazia dall’hip-hop all’elettronica, dall’indie al pop.

Come dice il manifesto di questo bellissimo progetto “made in Berlin” la musica è la forma d’arte più accessibile e lega insieme cose molto diverse in modo semplice. Persone, culture, idee e emozioni. La musica le influenza e le catalizza intorno a se. Con la stessa semplicità COLORS mette insieme musica e colori. Musicisti emergenti suonano su backdrop colorati e catalizzano l’attenzione sulla loro musica facendoci apprezzare la funzione auto-play di YouTube.

CUCARÌ • RISTOGOURMET•E

Il nome del Cucarì è un evidente tributo al titolare Marco che per amore e passione per la cucina viene chiamato in dialetto Cucarill (cuoco). A pranzo il menù propone pesce e carne seguendo la stagionalità dei prodotti mentre la sera gli hamburger gourmet sono i protagonisti. Nonostante l’evidente passione per la carne, il menù ha un piccola sezione dedicata ai vegani. Le verdure e gli ortaggi sono di coltivazioni locali. La carne proviene esclusivamente da allevamenti altamente qualificati, cosi’ come il pesce per garantire una qualita’ che non teme confronti. L’eclettico locale che oltre a far mangiare decisamente bene, propone anche birre artigianali e vini biologici. Il CUCARI’ è un indirizzo da segnarsi in agenda: situato in Via Marsala, angolo piazza Ponno a Roseto degli Abruzzi… il posto giusto dove commettere peccati di gola!

Via Marsala n 3 • ROSETO DEGLI ABRUZZI info: 085 219 5564 • facebook | Cucarì


LOMO INSTANT SQUARE.

L’ULTIMA FRONTIERA DELLA LOMOGRAFIA: Lomo Instant Square è l’ultima macchina fotografica prodotta dalla Lomographic Society, la celeberrima organizzazione che guarda il mondo della fotografia con un occhio nuovo e che ha inventato il concetto di Luomography (in italiano, Lomografia). Il vanto di Lomo Instant Square è quello di essere la prima fotocamera istantanea al mondo completamente analogica. Una macchina in grado di scattare fotografie in formato Instax square. Il formato quadrato infatti era molto richiesto da parte degli amanti della fotografia analogica. COS’È LA LOMOGRAPHY? In poche parole, la Lomografia è un nuovo modo di fotografare. Un approccio dinamico, veloce, che ribalta il vecchio concetto di foto in posa. Il motto della Lumography è infatti “Don’t Think, Just Shoot!”, ovvero, “Non pensare, scatta!”. Secondo la Lomographic Society, la Lomografia è un gesto creativo, prima ancora che fotografico, che fa parte della nostra vita e dei nostri comportamenti. La celebrazione del piccolo gesto quotidiano. Per questo non esistono foto belle o brutte. Sono tutti istanti della nostra vita fermati sulla carta fotografica. Un approccio che ha coinvolto decine di migliaia di giovani fotografi in tutto il mondo e che ha reso la Lomografia un cult fra le nuove generazioni. LA STORIA DELLA LOMOGRAFIA La Lomographic Society è stata fondata nei primi anni 90 da alcuni studenti austriaci che trovarono in un mercatinio delle pulci una vecchia macchina analogica sovietica. L’apparecchio era di marca LOMO, acronimo di Leningradskoe Optiko-Mechaničeskoe Ob”edinenie, ed era prodotto a Leningrado. Il suo particolare obiettivo, un grandangolo molto luminoso, permetteva di realizzare delle foto molto particolari e diverse dal solito. Foto molto sature nei colori e con un alone scuro, come un’ombra, tutto intorno alla cornice. La cosiddetta “vignettatura”. Questa peculiarità ha reso la lomografia molto popolare, oltre che estremamente riconoscibile, tanto che oggi esistono moltissimi gruppi di appassionati, una vera e propria community lomografica, e i suoi prodotti vengono venduti nelle Lomography Gallery e negli Embassy Stores in tutto il mondo. Il DESIGN Bella, curata, compatta, con un tocco rétro. È questa la nuova Lomo Instant Square, che si ispira in realtà ai vecchi modelli di macchine a soffietto di inizio secolo scorso. Oltre che per la sua particolare forma a soffietto, il corpo della macchina si contraddistingue per i suoi 5 colori che non passano inosservati.




HELIX TATTOO

DA INSTAGRAM ARRIVA UN NUOVO BEAUTY TREND: L’HELIX TATTOO, IL TATUAGGIO SULL’ORECCHIO, CHE SOSTITUISCE I CLASSICI PIERCING.

Su Instagram spopola la tendenza dell’Helix Tattoo. Cos’è? Non è altro che un tatuaggio, solitamente di piccole dimensioni, che viene realizzato dai tatuatori lungo il bordo esterno dell’orecchio, ossia quello che ne definisce la parte superiore virando poi verso l’interno. Servendosi di un minuscolo ago è possibile tatuare quest’area così delicata creando dei disegni permanenti di vario genere che siano in grado di seguire e assecondare le linee curve dell’orecchio. Questo genere di tattoo è perfetto per chi non desidera un tatuaggio molto vistoso e non ama, ad esempio, i classici tatuaggi con le frasi. Con l’Helix Tattoo è possibile sfoggiare un tatuaggio stiloso e molto femminile, che si presta ovviamente ad essere reinterpretato in tante varianti differenti a seconda del proprio gusto e del proprio stile.


Hula - Street art a pelo d’acqua

Non ci era ancora capitato di vedere uno street artist dipingere i suoi pezzi direttamente su una tavola da surf. Questo è quello che fa Sean Yoro (aka Hula), in sella alla sua tavola, dipinge murales mentre galleggia sulle onde, creando opere dal forte impatto realistico appena sopra il livello del mare. I murales, tutti ritratti di donne, affiorano dalla superficie, come se il soggetto fosse immerso all’interno dell’acqua. Tale posizione favorisce la riflessione del pezzo sullo specchio d’acqua, estendendo ancora di più l’immagine rispetto alla reale superficie dipinta. L’artista di New York, cresciuto sull’isola di Oahu, dove trascorreva la maggior parte dei suoi giorni in mare, è abituato a essere in costante lotta con l’equilibrio, ma l’impresa di realizzare opere così dettagliate non è da tutti. Nonostante la passione per i graffiti, l’acquerello e l’arte dei tatuaggi lo abbia coinvolto fin dalla giovane età, è solamente a partire dai 21 anni che ha deciso di cominciare a dipingere il corpo umano nella bellezza delle sue forme.


TROLL BIRRERIA «Il Troll, signori, e le sue 17 vie della felicità!»

È quasi ora di cena, sulla strada. Sono sulla A14 in direzione sud. Secondo alcuni, per tornare a Giulianova, converrebbe uscire a Val Vibrata – e risparmiare qualche spicciolo di pedaggio. Io esco sempre a Teramo-Giulianova-Mosciano. Ancora di più oggi che ho scoperto un nuovo locale proprio lì, all’uscita del casello della A14. Si chiama Troll, il locale, e riempie il vuoto urbanistico della zona – senza il clamore orribilmente sfacciato dei locali di oggi. Il Troll si è scelto un posto strano per farsi trovare: a pochi metri dall’uscita della A14 - Teramo-Giulianova-Mosciano, proprio dove il serpentone di locali e attività commerciali inizia a diradarsi. Ultimo locale di una serie di locali che accolgono gli automobilisti stanchi di viaggiare. Location inusuale, se vogliamo, ma da qualunque parti arrivi la vedi: da nord, da sud, da est e da ovest. Scelta comprensibile, quindi. Perfino giusta, sotto un certo punto di vista. Parcheggio l’auto, entro nel locale e mi ritrovo, in un attimo, all’inizio di un percorso che potrebbe durare un’intera serata. Un percorso fatto di tante strade che, gira che ti rigira, ti portano sempre allo stesso punto: qui, al Troll. Ho deciso di chiamare questo percorso: Le 17 vie della felicità. Diciassette vie di birra alla spina pronte per essere percorse una ad una, con religiosa devozione e scientifica esattezza. Augustiner, Blanche de Namur, ABK, una birra al vino chiamata L’Equilibrista, una birra acida alla ciliegia che ho imparato a chiamare Kriek, il sidro… Uno spettacolo di rubinetti cromati che si susseguono, uno dopo l’altro, come baionette in assetto da parata. Uno, due, tre, quattro, cinque… sembrano non finire mai. Si tratta, però, di un viaggio che è impossibile intraprendere da soli: va condiviso – anche con la propria famiglia. E bisogna lasciarsi guidare, accompagnare dalle indicazioni di chi quel percorso lo ha ideato e lo cura ogni giorno – integrandolo con cibi che esaltano l’aroma della birra e ti aiutano a non uscire ciucco e sbandare alla prima curva: succulenti carni alla brace e hamburger gourmet da far invidia ai dinosauri e agli stomaci a stelle e strisce. Mentre ero lì ho visto uscire dalla cucine e dalla braceria una sfilata di: arrostincini (da 20, 30 e 40 gr fatti a mano e cotti a carbone, con un impianto all’avanguardia che fa sì che il fumo del carbone non vada sull’arrosticino), fiorentine, bistecche, tagliate, hamburger (da 100, 200, 400 e 500 gr), tagli di angus irlandese, chianina, bufala, manzo, formaggio fritto, frittelline, chicken... e non oso immaginare quanto altro ben di Dio possano avere in serbo per ogni cliente! Comunque, oltre alle diciassette vie di birra alla spina e agli infiniti tagli di carni, un altro spettacolo è la grotta attorno a cui cresce il Troll. Una caverna intima, un antro moderno che invita alla convivialità – e ti catapulta chissà dove, lontano però dalla routine metropolitana che ti porti dietro come un fardello, come una iattura, come una stigmate. Siamo nel regno del Troll. Ma di un troll buono, a metà strada tra un Umpa Lumpa e un oste della Garbatella. Pronto a farvi dimenticare ogni dispiacere e a indicarvi il sentiero, la strada, il percorso da seguire per buttarsi alle spalle una giornata storta o per rinfocolarne una memorabile. Ovviamente, sia chiaro, io non ho percorso ciascuna delle diciassette vie indicate dal Troll – mi sono fermato a tre, con un pit stop di hamburger e formaggio fritto. Ma adesso, sicuramente, ho almeno altri quattordici motivi per tornare – e ci tornerò!

Mattia Albanii

VIA ITALIA •MOSCIANO STAZIONE - A 200MT DAL CASELLO (TE) INFO 345 3680996/345 9953533 /345 6303727


magazine

THE BREAKUP SHOP: ORA IL FUTURO EX SI SCARICA CON UN PACCO

Non è mai facile interrompere una relazione, ma c’è chi ha risolto il problema rendendo più semplice lasciare il partner. Se non avete il coraggio di farla finita o non sapete proprio come porre fine alla vostra storia, potreste affidarvi a The Breakup Shop. Quest’azienda ha trovato la soluzione: lascia il vostro partner al posto vostro! É stato ideato un servizio a pagamento per tutti coloro che non riescono a “mollare” il proprio partner e cercando un modo per rendere più “dolce” la rottura. In questi casi, infatti, ci vuole molta sensibilità per lasciare una persona con la quale si è condiviso tutto ma di cui non si è più innamorati. In molti casi, infatti, essere “piantati” genera rabbia, delusione e pianti. The Breakup Shop offre vari tipi di servizio, a prezzi ovviamente diversi, per venirvi in aiuto: con 10 dollari, ad esempio, si acquista un sms di addio, mentre con 80 si ottiene una “gift pack”, una sorta di regalo consolatorio per il partner mollato. Il pacchetto contiene una lettera personalizzata per la persona che viene lasciata e alcuni “premi di consolazione” molto allettanti. All’interno vengono sistemati due bicchieri di vino, una confezione di biscotti e una carta da 30 euro di Netflix con il videogame “Call of Duty” per lui o il dvd “Le pagine della nostra vita” per lei



“CASH PAPERWEIGHT”

Capisci di essere veramente ricco nel momento in cui puoi permetterti di acquistare delle banconote pagandole ad un prezzo superiore al loro valore. E nulla di ciò di cui vi stiamo per parlare ha a che fare con tassi d’interesse, prestiti o mutui. “Money is always most important“: sembra essere questo il tema principale della collezione FW 17 Supreme, che tra pendenti d’oro da 14 carati a forma di Dollar Bill, Trucker Jacket e Dollar Tee “money inspired” ha realizzato il Cash Paperweight, un accessorio tanto eccessivo quanto provocatorio. Un mazzo di banconote vere da 100$ incastrate in un mattoncino di Lucite, uno dei vari nomi del Polimetilmetacrilato. Se non riuscite a pronunciarlo, chiamatelo pure col suo nome più comune, Plexiglas, materiale trasparente simile al vetro e più o meno infrangibile in base alla sua composizione. Un oggetto il cui unico vero scopo è l’ostentazione anche perché, siamo sinceri, non serve proprio a un bel niente. Una chiara provocazione e un’accusa velata al capitalismo e al consumismo sfrenato da parte del brand newyorkese che nonostante tutto sa approfittare bene di ciò.

RAF SIMONS

DISEGNA UNO SCOTCH E LO VENDE A 170 EURO A ROTOLO

Quando il designer ha fatto sfilare cappotti chiusi con dello scotch per la sua collezione Autunno Inverno 2017, ci sono sembrati davvero cool. Per fortuna è ora disponibile quel rotolo prodotto custum-made dallo stilista belga. Ne esiste una versione nera, con la scritta “WALK WITH ME”, e una bianca con “RSYP YOUTH PROJECT” (un’abbreviazione di “Raf Simons Youth Project”). Entrambi in vendita per $200 (circa 170 Euro).



FASHION TRAP Già da qualche tempo infatti si palesa all’attenzione dei più esperti o appassionati il connubio “Fashion Trap”, un sodalizio tra genere musicale e moda che sta andando pian piano a ridefinire i canoni del “Be Different”mischiando stile e contenuti, fashion concept e ascolti musicali. In effetti questa recente tendenza sta prendendo sempre più forma proprio grazie anche alle inclinazioni “modaiole” di rapper emergenti unita alla sempre più solida fashion industry che con l’avvento del web 2.0 e dei social praticamente ha ulteriormente ridefinito il proprio confine d’azione aprendosi a mercati e target nuovi. Qualcuno più ambizioso e coraggioso si è addirittura cimentato nel lancio di un proprio brand di abbigliamento, è il caso di G Pillola che ha fondato il marchio “FASHION TRAP” o anche di Ghali che ha firmato la collezione di abbigliamento STO Clothing. In realtà questi sono solo alcuni, ma il fenomeno è in espansione tra gli artisti più rappresentativi della scena rap/trap italiana e la maggior parte di questi sceglie il merchandising come “valore aggiunto all’arte” attraverso la creazione di una linea di abbigliamento. Questa tendenza ha portato sempre di più il pubblico, per la maggior parte giovanile, ad associare il concept musicale al fashion trend aprendo una nuova frontiera al mercato. Inoltre i riferimenti al Fashion e al Luxury trovano terreno fertile proprio nei loro testi, dove molto spesso vengono citati famosi e accreditati brand, “posizionati” consapevolmente in rima per dare ancora più appeal e seduction al pezzo, arricchendo inoltre di carica semantica la percezione dell’artista e dei suoi ideali da parte del pubblico. Questa pratica, ereditata dai BIG esponenti della scena Rap/HipHop americana, come ha fatto Kanye West con Yeezy, o Jay-Z con Rocewear, giusto per citarne qualcuna, ha avvicinato dunque ancora di più i ragazzi all’idea di moda, di stile e di ricercatezza dei dettagli e in Italia ha trovato una miniera d’oro soprattutto con gli artisti della nuova generazione musicale, inevitabilmente più sensibili e aperti alle nuove tendenze e all’innovazione in generale ed in particolar modo il fenomeno ha ricevuto legittimi consensi con la diffusione del genere musicale Dubstep, Grime e Trap. Più di tutte la musica Trap, figlia del Rap, in cui è presente l’utilizzo massiccio della drum machine con una struttura ritmica aggressiva, sincopata e un suono aggressivo composto da basso profondo tipicamente dub, suoni elettronici, archi e parti vocali rappate spesso con l’utilizzo di AutoTune, rispecchia molto questo forte senso di “Ostentazione dello Stile“. Quanto a brand di alta moda tra i più gettonati per la causa presenziano Moschino, Versace e Prada mentre sulla linea street e sporty wear primeggiano intramontabili Nike e Adidas.



VETEMENTS IL MARCHIO CHE FA IMPAZZIRE LE FASHION VICTIM Avanguardia, sovversione, hype. Sono questi i termini associati più frequentemente a Vêtements, il brand-fenomeno del momento. In una fase in cui il fashion system sta attraversando una profonda crisi – sia a livello economico che creativo – Demna Gvasalia e il suo collettivo (“setta”, come alcuni si divertono a definirlo) sono riusciti a creare un impero mediatico con pochi precedenti nella storia del costume. Stiamo parlando dei volti della nuova Parigi underground, forti in quanto emblema di un sogno condiviso – quello della Ville Lumière e della sua nightlife spregiudicata, dei party in casa e dei vernissage alcolici suggellati da una foto da centinaia di like. Non è un caso che, tra le location scelte per i défilé del brand a Parigi ci siano state in ordine cronologico un gay club e un ristorante cinese nel quartiere multietnico di Belleville, ben lontani dai più tradizionali (e centrali) Opéra Garnier, Palais de Tokyo e Théatre du Chaillot. A partire dall’Autunno/Inverno del 2014, stagione di debutto di Vêtements sulle passerelle parigine, il mondo della moda è stato travolto da un esercito di ragazzi abbigliati con esplicite referenze alla cultura underground, alla musica punk, techno e talvolta metal, e in generale a uno streetwear oversize e decostruito, tanto nonchalant quanto studiato nel minimo dettaglio. Importante sottolineare che si tratta di “ragazzi” – e non di modelli nel senso più classico per termine. Uno dei punti di forza di Vêtements risiede proprio nella ferma volontà di proporre un’immagine molto vicina al look e alla fisicità del suo consumatore finale, indagato per la sua personalità e non per le sue misure standard da mannequin.



DIE HARD

Mattia Albanii

DIVENTA UNA FAVOLA PER BAMBINI

Sì, avete capito bene: Die Hard diventerà a breve una favola per bambini illustrata da J.J. Harrison e scritta da Doogie Horner. Si chiama Die Hard Christmas: The Illustrated Holiday Classic ed è un mix tra due grandi classici della cultura pop(olare) americana: Die Hard, appunto, e Twas the Night Before Christmas (La magica notte prima di Natale) – di cui quasi tutti conoscono praticamente tutto e sanno già cosa aspettarsi. Ma cosa può succedere fondendoli tra loro? Solo l’imprevedibile! Decisamente stravagante (proprio come piace a RollUp) per essere un libro pensato per i bambini. Non ci resta che aspettare l’uscita ufficiale (ottobre 2017 negli USA – chissà quando in Italia). Nel frattempo possiamo goderci qualche piccola anteprima uscita su Amazon.

“Seeing Al” è un’app pensata per descrivere a utenti non vedenti il mondo intorno a loro. Basta inquadrare con lo smartphone la persona o l’oggetto interessato e l’app sarà in grado di riconoscere e di raccontare quello che si trova di fronte – l’app, inoltre, per facilitare l’inquadratura, è in grado di comunicare con il suo utilizzatore, dandogli indicazioni su come centrare meglio il soggetto da inquadrare. Grazie all’intelligenza artificiale, “Seeing Al” è in grado, nel caso degli esseri umani, di riconoscere età, aspetto fisico e persino le emozioni di chi viene inquadrato – tutte informazioni fondamentali per un non vedente. Al momento, però, l’app è disponibile solo negli USA e solo per iOs; ma siamo sicuri che, in caso di successo oltreoceano, sarà subito sviluppata anche Android e commercializzata in tutto il mondo.

Mattia Albanii

SEEING AL • L’APP DI MICROSOFT

CHE RACCONTA IL MONDO AI NON VEDENTI


GUSTO BEACH:

IL PESCE SOPRA OGNI COSA

«Rispettiamo molto il pesce. Lo lavoriamo il meno possibile, per esaltare i sapori della cucina tradizionale marinara» Se decidi di aprire un ristorante di pesce, in una località di mare della costa abruzzese come Giulianova, vuol dire che hai una voglia matta di comunicare a tutti la tua idea di cucina. È stato così anche per Nicola e Mariella che, con il loro Gusto Beach, portano avanti con forza e passione, una proposta di pesce che richiama le sensazioni, i sapori e le suggestioni della Cucina di mare. Cucina di mare, non trattoria di mare – non osteria di mare. Era il 2016 quando Nicola ha creato il marchio Gusto Beach, dopo esser stato marinaio per quindici anni. Un’esperienza, quella della vita in mare, che gli ha trasmesso l’amore e il rispetto per il pesce, e lo ha convinto a diffondere i sapori della cucina tipica della vita di bordo, molto marinara ed essenziale. «Rispettiamo molto il pesce» dice Nicola. «Lo lavoriamo il meno possibile. I 3 ingredienti fondamentali della nostra cucina sono: prezzemolo, olio, aglio (o cipolla), proprio per esaltare i sapori della cucina tradizionale marinara. Non facciamo cucina gourmet, o piatti rivisitati, la nostra è una cucina semplice: è come mangiare a casa o a bordo». Adesso, tutte queste idee e questo bagaglio di esperienze, Nicola, insieme a sua moglie Mariella, le riversa nel Gusto Beach, aperto sia a pranzo che a cena (basta prenotare), con menu alla carta e menu fissi – il punto forte sono gli antipasti, caldi e freddi, e un’ottima cantina di vini regionali. Insomma, per vivere un’esperienza culinaria che esalti le qualità e il sapore autentico e genuino del pesce, una tappa a Giulianova, al Gusto Beach – cucina di mare, è d’obbligo. Di altre motivazioni non mi pare ci sia bisogno. Di una prenotazione invece sì.

Mattia Albanii

GUSTO BEACH | cucina di mare Lungomare Rodi 4 - Giulianova (TE) info 347 5929234


LUME BISTRÒ

«Lo storytelling del buon cibo e il tempo del gusto. Benvenuti a Lume Bistrò.»

Un vero spettacolo da non perdere, a Corropoli, è un locale che propone un vero e proprio storytelling culinario e asseconda e rispetta i tempi del gusto – davvero niente male, e anche il nome è bellissimo: Lume Bistrò. Davvero uno spettacolo. Però non è solo questo. Non è solo uno spettacolo. È tante cose messe insieme e armonizzate. È una storia, un racconto. Un’epopea. Andare a cena a Lume Bistrò è un’esperienza particolare. Per così dire, lo trovi seduto ad aspettarti con il prosecco in fresco. Atmosfera da cena di famiglia, tavoli comodi, salumi appesi, mensole scaffali stracolmi di prodotti tipici, puoi rifarti gli occhi prima di rifarti la bocca. Tutto, a suo modo, ti invita a prepararti a qualcosa. Le luci soffuse, la cucina completamente a vista, le materie prime che decorano le pareti. Tutto ti invita a prepararti a un’esperienza culinaria delicata e cortese – perché bisogna saper essere sempre gentili con i prodotti della terra. Alla base della cucina di Lume Bistrò, infatti, c’è il prodotto, non la ricetta. Non serve pastrocchiare troppo, se il prodotto è buono il risultato è garantito. È questo il motto del bistrò. Come a dire: se cercate la salsa BBQ andate da un’altra parte. La sensazione che hai, quando ti siedi al tavolo e mandi giù, è quella che deve aver provato Adamo quando ha addentato per la prima volta la mela porta da Eva. Sapori unici di prodotti comuni – ma di cui non hai mai sentito il vero sapore. Ecco allora che il pomodoro sa di pomodoro, la mozzarella di mozzarella, il burro sa di burro, le alici sanno di mare. Persino la pasta sa di pasta. Per non parlare del vino – leggero, leggerissimo, buono, buonissimo. E poi, particolare assolutamente da non trascurare, ogni piatto ha la sua storia - una storia che neanche ti immagini, fatta di nomi e di persone che lavorano, di mani che raccolgono, di famiglie che si susseguono e passioni che si alimentano. E conoscerle tutte non fa che stimolare le papille gustative – perché le cose sono più belle, buone e interessanti quando ti raccontano la loro storia. Ecco servito lo storytelling del buon cibo. Senza neanche accorgertene. Portato in tavola con la nonchalance di racconto familiare. Centellinato goccia a goccia, diluito nel tempo. Il tempo inamovibile e rarefatto del gusto. C’è una cosa, però, che proprio non mi è andata giù del Lume Bistrò: a un certo punto l’esperienza finisce, lo storytelling si conclude e la serata volge al termine. Arriva l’ora di tornare a casa. Ed è un peccato non poter restare ancora ad ascoltare e assaporare – il gioco è bello quando dura poco, dice il saggio. Ma anche i saggi a volte sbagliano. Lume Bistrò, invece, non sbaglia mai.

VIALE ADRIATICO 28 - CORROPOLI (TE) • INFO E PRENOTAZIONI 0861 810077

Mattia Albanii


WOOD • PUB RESTAURANT MUSIC PUB

«Sentirsi a casa e mangiare da re. Sì, sono stato al Wood.»

Qualche giorno fa sono stato al Wood di San Nicolò a Tordino, un pub intimo, composto e meravigliosamente accogliente. C’era davvero chiunque, dentro: bambini, ragazzi, adulti, anziani. Famiglie e amici. C’era anche una sala fumatori, in un angolo. Niente casino, niente trambusti, giusto un po’ di movimento. Si sentiva il brusio delle conversazioni e il rumore delle posate sui piatti: tutti avevano lasciato il proprio fardello e il proprio caos fuori, parcheggiato in strada. Sullo sfondo sfrecciavano i camerieri – come pony express impegnati a recapitare ogni ordinazione al rispettivo avventore. Pizza al metro ed hamburger, costolette e spiedini di pollo, patatine, primi piatti e boccali di birra. Cambiavano le portate, ma l’atmosfera era sempre la stessa, l’aria era la stessa, una ventata di ospitalità e cordialità che si fa fatica a trovare altrove. Non si tratta di sfumature, è importante. Quando vado a mangiare in un locale, mi piace sentirmi a casa, essere accolto (magari anche riconosciuto, se sono un habitué), essere consigliato. Mi piace potermi fidare di chi mi trovo davanti: d’altronde ti sto dando la mia bocca e la mia pancia, in un certo senso, no? Voi affidereste una parte del vostro corpo a qualcuno che non dimostra di avere rispetto per voi? Puoi essere in gamba quanto ti pare, puoi essere il miglior cuoco sulla faccia del pianeta, avere il locale più alla moda del momento e compagnia bella – ma se non hai un personale all’altezza non vai da nessuna parte. Al Wood ho trovato tutto questo: gentilezza, professionalità, attenzione, cura del cliente. Senza che questo popò di trattamento mettesse in secondo piano la qualità del cibo, degli ingredienti e, senza ombra di dubbio, dello chef. La tentazione era quella di scatenarmi nella torcida più pittoresca di cui fossi stato capace: bandiere, cori, applausi. Sì, perché, potrà anche sembrarvi strano, quando vado in un locale e mi ci sento bene e a mio agio, be’, ecco, io mi gaso. Mi gaso di brutto. Mi sono contenuto, alla fine, perché mi sembrava fuori luogo rovinare quell’equilibrio di pacata perfezione che si era creato nel pub. Così mi sono limitato a dire: grazie. Grazie davvero. Poi la fame ha preso il sopravvento e scorrendo il menu ho scoperto che quel giorno (mercoledì) era prevista pizza no stop a otto euro. Così ho iniziato a ordinare chilometri di pizza e tutto il resto è passato in cavalleria. Alla fine ho finito col perdermi in tutti quei chilometri, e mi sono lasciato andare alla torcida – la bussola e il contegno vanno a farsi benedire davanti alla pizza, non c’è niente da fare: viva la pizza, viva il Wood, viva il suo personale!

VIA G.GALILEI - SAN NICOLÒ A TORDINO (TE) • INFO E PRENOTAZIONI 392 3959944

Mattia Albanii



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