Power 2

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Dicembre 2009

Numero 2

ChadNicholls

Domande & Risposte sulle gare

Will Brink

La religione del pasto pre e post workout In copertina:

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G avi

ioia

Foto di Carlo Puzzilli

DueTorri ‘09: i protagonisti Ritratti Alessandro Savi Ludus Maximus: Historiae

Speciale Roma 13 dicembre 2009

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The Great American Classics Un calendario che dura 12 mesi + 1 ed è dedicato ai grandi classici americani: innovazione, ispirazione e passione. Come anche dedicato al padre, lo stilista Sergio Soldano, che trasmise a Viviana la passione per il fitness e la bellezza.

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Editoriale Banchetto, party o briciole?

Ray Stern

di Rossella Pruneti

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ermina l’anno e si tirano le somme dai palmarès delle gare più importanti: Campionati Italiani, Notte dei Campioni, Due Torri, Ludus Maximus. Un banchetto di muscoli. Dal numero dei partecipanti (attori e spettatori, atleti e pubblico) il bodybuilding vive un buon momento. Forse un migliaio di unità di pubblico alla Notte (dove l’ingresso era limitato e molti sono rimasti fuori), quasi il doppio al Due Torri e tantissimi si prevedono al Ludus Maximus. Quasi duecento atleti (per la precisione 196) al Due Torri, massimo storico, picco di iscrizioni mai toccato in passato. Ma tutto questo forse necessita di una spiegazione, visto che, invece, il settore è asfittico ed economicamente zoppo. Al banchetto dei partecipanti vengono servite poche briciole da qualche appassionato, tenace sponsor (che va veramente ringraziato). Come potrebbe non essere altrimenti? Il settore è sofferente perché vi sono infinite norme che gli impediscono di prosperare. Alla pari di tanti altri settori nella nostra nazione. Ci vorrebbe un’idea come la famosa “mucca viola” del marketing (e della cioccolata). Trovare, nella nostra nicchia, quello che ancora sorprende, attira, “traina”. La contraddizione è che l’agonismo, le “gare”, al settore non suggeriscono di rappresentare il futuro e la speranza ma, al contrario, indicano che sono una minaccia e che ne causeranno l’imminente rovina. Niente di più sbagliato. Mi viene in mente un racconto letto su un giornale una ventina d’anni fa. Lo ricordo vagamente nei particolari, ma molto bene nella tristezza che mi lasciò e nel succo del messaggio. Un succo acre, quasi come di limone. Un professionista famoso si allena alla Gold’s Gym. Grandi saracinesche aperte, nel caldo della California. Il culturista esce fuori a prendere aria. In fondo al piazzale c’è un bambino con la palla, lo vede, si ferma. Il culturista sorride. Abbozza una posa. Il bambino spalanca la bocca sdentata in ammirazione e sorride anche lui. Iniziano una specie di piccolo posedown a due, subito interrotto dalla madre del bambino, sopraggiunta: “Vieni via, ma sei pazzo, cosa fai con quella gente?”. Concludeva il suo racconto così: “Per un attimo i due mondi si erano sfiorati, ma non c’era stata altra possibilità di approfondimento. E si allontanarono di nuovo”. Al banchetto degli agonisti si servono briciole perché non sono più considerati in grado di muovere l’economia di questo sport. Si dice che non fanno sognare. Non interessano. Ho dei dubbi. Un conto è sognare, un conto volere essere così e cosà concretamente. Di sognare e di grandi propositi abbiamo bisogno tutti. Anche quelli che poi non attuano un decimo di ciò che progettano o che vorrebbero fare. Ma è proprio in questa tensione che si racchiude tutto il gioco e, a ben vedere, tutto il meccanismo del settore (come di ogni altro settore). Quando organizziamo le gare abbiamo grosse difficoltà a trovare sponsor, meno a trovare spettatori che pagano il biglietto ed entrano ad assistere allo spettacolo, ancora meno a trovare atleti. Penso che occorra un riavvicinamento dei due mondi. Da quella scintilla del sogno di un fisico più sano e più bello che solo un agonista può fare sprizzare nella mente delle persone normali, può innescarsi un impulso nuovo, di crescita non solo personale ma anche economica.

Affiliata e riconosciuta da parte del Centro Sportivo Educativo Nazionale - Ente di Promozione Sociale iscritto al n. 77 del Registro Nazionale presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Leggi il nostro blog: www.power-of-thunder.blogspot.com

Numero 2 Stampato nel dicembre 2009. In copertina: Mavi Gioia Foto di Carlo Puzzilli Ideazione e redazione: Rossella Pruneti Hanno collaborato: Will Brink, Dennis Giusto, Francesco Grillo, Giuseppe Impellizzeri, Alessandro Komadina, Chad Nicholls, Gianmarco Pagliai, Carlo Puzzilli, Alessandro Savi, Oberdan Mancini. POWER è OMAGGIO, per i soci dell’Ass. Culturale Ray Stern. Le aziende curano a proprie spese, sollevando la redazione di POWER da ogni responsabilità sulla stampa e sulla distribuzione, la realizzazione in tipografia delle copie del giornale con la tiratura da loro ritenuta opportuna e hanno diritto a completare le pagine “La tua pubblicità” con proprie inserzioni pubblicitarie. © Copyright Tutti i diritti riservati. Nessuna parte dei contenuti e della grafica potrà essere alterata in alcune maniera. Gli articoli, foto e illustrazioni, l’impostazione grafica nonché il nome POWER e il suo logo, rimangono proprietà dei corrispondenti detentori dei diritti d’autore. Non possono essere copiate, manipolate o alterate in alcun modo senza il permesso scritto dei detentori del copyright.

Sommario

Mavi Gioia................................................................4 Due Torri: i nostri protagonisti..........................6 Ritratti: Alessandro SavVY................................14 Ludus Maximus Historiae.............................16 La religione del pasto.......................................22 Tu & Chad Nicholls.............................................30 Photo Photo..........................................................33 Posedown.............................................................35

T

Modella: Mavi Gioia Foto di Carlo Puzzilli

Organo non periodico dell’Associazione Culturale


“

Il mio nome chiamato sul palco non è un numero ma la mia vita che per un attimo si accende sotto i riflettori per regalare a chi come me condivide questa avventura e colorare di gioia la mia passione.

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M

G avi

Foto di Carlo Puzzilli

ioia


La bella americana d’Italia con sorriso contagioso e carattere solare

Palmarès 2006 Mondiale WABBA 1° 2006 Europeo WABBA 1° 2006 Italiano WABBA 1° 2006 Due Torri 4° 2008 Due Torri 3° 2008 NPC Excalibur 1° middleweight e assoluto 2009 Due Torri 2°

di Rossella Pruneti Foto di Carlo Puzzilli

M

avi Gioia, 31 anni, una fusione perfetta di muscoli e femminilità. Il suo corpo sexy e forte potrebbe benissimo incarnare una super eroina del cinema americano. Le ho chiesto qual è il suo segreto per essere così.

ioia

R.: Più che un segreto è uno stile di vita, allenamento, alimentazione e… una buona dose di genetica,3 punti fondamentali per ottenere buoni risultati sul palco e nella vita di tutti i giorni. D.: Corpo atletico e viso d‘angelo, poi bodybuilding. Come mai questa scelta?

D.: Cosa più ti piace di questo sport? R.: Avere la capacita di modellare e scolpire il proprio corpo è la cosa che più mi affascina. Mi fa sentire viva. Difficile da spiegare, questa disciplina la vivo la respiro, è parte di me. Non potrei essere diversamente! D.: Sul WEB tutti i forum, che siano del settore oppure no, impazzano con le tue foto. R.: Sì, ne ho davvero tante, fatte soprattutto nelle mie trasferte americane tra una gara e una capatina nei fast food… a quelli non resisto! D.: Possiamo quindi dire una bellezza Made in USA. R.: No, italiana e pugliese DOC, anzi! Però devo dire che gli americani apprezzano tanto le nostre bellezze! D.: I tuoi prossimi obbiettivi? R.: Il mio obbiettivo è riuscire sempre a fare quello in cui credo, che più mi piace e che mi emoziona. Questo è il mio lavoro, la mia vita, la mia passione. Mi ritengo una persona molto fortunata nel poterlo fare.

WEB

Tutte le news e foto su Mavi: www.v-power.sm

M

G avi

R.: Beh, ho provato a fare la top model [ride]. In passato ho praticato molti sport ma poi per vanità e predisposizione fisica mi sono dedicata completamente al bodybuilding, anche lavorativamente parlando.


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USTREAM

Foto Oberdan Mancini

DUE TORRI

+95 KG

85 KG

MASTER

ASSOLUTO

1° Galeazzo Costantino

1° Corsini Marcello

1° Recchioni Giovanni

1° Savi Alessandro

2° Salvatori Orazio

2° Casavecchia Roberto

2° Vergiani Antonio

2° Galeazzo Costantino

3° Grassi Alessandro

3° Pagnoni Mario

3° Acquistucci Marco

3° Corsini Marcello

4° Frisinghelli Enrico

4° Giusto Dennis

4° Gasperini Alberto

4° Zuccaro Alex

5° Patané Giovanni

5° Miniero Antonio

5° Filippi Alessandro

5° Quarta Giuseppe

6° D’apollonia Matteo

6° Marchello Rossano

6° Francavilla Mauro

6° Recchioni Giovanni 7° D’alessandro Davide

95 KG

75 KG

JUNIORES

1° Savi Alessandro

1° Zuccaro Alex

1° D’alessandro Davide

2° Quarta Giuseppe

2° Maggiore Corrado

2° Bianchini Luca

3° Dell’uomo Emiliano

3° Mongiovì Angelo

3° Zambaldi Davide

4° Fontana Paolo

4° Di Lallo Gianluca

4° Manda Stefano

5° Montemurro Francesco

5° Bufano Giuliano

6° Rosanella Antonio

6° Masucci Filippo

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I nostri

Protagonisti 2009 Foto di Carlo Puzzilli Testo di Rossella Pruneti

Evolution -173

Evolution +178

7° Brancaccio Giuseppe

Soft

1° Baroncini Alan

1° Petrarca Massimo

8° Tinelli Stefano

1° Trevisiol Daniela

2° Carlizzi Francesco

2° Buccella Matteo

9° Morigi Giovanni

2° Tantari Alessandra

3° Fiorenti Gianluca

3° Morigi Giovanni

3° Paganizza Laura

4° Degan Gianluca

4° Dal Molin Massimo

4° Colantoni Monica

5° Pischedda Angelo

5° Emmanuele Fabio

5° Caruso Paola

6° Di Pinto Luciano

6° Volpe Andrea

6° Mautone Elena

Evolution -178

Assoluto Evolution

1° Galli Alessandro

1° Galli Alessandro

2° Brancaccio Giuseppe

2° Petrarca Massimiliano

3° Tinelli Stefano

3° Baroncini Alan

4° Marzolla Paolo

4° Buccella Matteo

5° Piubello Marco

5° Carlizzi Francesco

6° Fazio Andrea

6° Fiorenti Gianluca

Fitness 1° Carazzato Michela 2° Mavi Gioia 3° Conte Floriana 4° Chiarenza Cinzia 5° Parisi Ester 6° Besacchi Mara

Cover Girl 1° Sosa Dixon Arasay 2° Lapaitee Reda 3° Colasanti Francesca 4° Bernini Betti 5° Sansone Azzurra 6° Parenti Debora

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DUE TORRI

Lavando via il mallo di Rossella Pruneti

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avandino di casa. Sciacquo l’asciugamano che Dennis ha usato per riscaldarsi nel backstage del Due Torri 2009 prima di buttarlo in lavatrice. L’odore leggermente alcolico del Dream Tan fa più delle madeleine di Proust. Non mi porta alla memoria solo ieri, appena passato, ma tutto l’amore di 23 + 23 anni di bodybuilding. Dennis ed io. Due che prima dei diciassette anni sono entrati in una palestra e hanno giurato amore a manubri e bilancieri, con tutto il contorno di federazione, atleti, giudici, asciugamani sporchi di mallo che imbottisce, intorno, dentro e in mezzo, l’unica cosa veramente importante: impugnare questi manubri e bilancieri per essere meglio, dentro e fuori. Giro e rigiro l’asciugamano, non se neanche io se ho voglia che vada via tutto il mallo. Ad ogni strizzata mi inebrio del profumo. Ad ogni annusata penso alle tavole di legno scuro del backstage. Ci sono stati anni che vivere il Due Torri dal backstage mi sarebbe parso come dovere scrivere il resoconto da bendata. Un articolo giornalistico va fatto dalla prima fila. Ma la prima fila non è la trincea. Invecchiando, sono diventata giornalista di trincea, di backstage. Invece di conquistare una poltrona, sono spinta in un angolo di backstage. Non c’è posto per me davanti. OK. Prendo atto e rinuncio a vedere lo spettacolo. Ma secondo voi, dove è il vero spettacolo? Apprezzando di stare nel backstage e di avere asciugamani macchiati di mallo da lavare (e annusare), non mi scompongo. Ho le foto dei collaboratori, la classifica da copiare, qualcosa da dare ai lettori si trova sempre. Come qualcosa da dare agli spettatori. Solo, penso, è quello che vogliono? Ho sentito un gruppo di ragazzi, venuti

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da L’Aquila (“E la palestra ha resistito al terremoto?”, “No,” mi rispondono, “Era da impazzire. Tutto perso e pur di svagarci abbiamo fatto ore di macchina per allenarci altrove nei primi tempi”), dire: “Non ci vengo più”. Delusi da una giuria che ha suonato come un’orchestra mal diretta. Probabilmente i giudici, o le batterie federali di giudici, singolarmente funzionano bene, ma qui (insieme) no. Più volte il pubblico ha fischiato. Fischia anche alle gare federali, ok, ma molto meno. Penso che serva una riflessione su quanto importante sia avere un Regolamento e una Tradizione a cui essere fedeli. Mi sono sentita morire soprattutto ai fischi del pubblico per le Cover Girl. Belle ragazze, il pubblico fischiava perché i loro round erano troppo lunghi e forse non comprensibili. Ho sempre abbracciato l’idea della necessità di ragazze belle (ma veramente belle) da mostrare come esempio del fitness per reclutare quanti più appassionati possibili in palestra. Personalmente me lo fece capire un illuminato industriale del settore, in tempi che pensavo “bella” fosse una coi glutei striati e con una vena quanto più grossa possibile sul pettorale. Aprì la mia mente oltre il mio mondo di ghisa, e gliene sono grata. Per questo vorrei che se fanno le Cover Girl, le orchestrassero in un modo migliore. L’idea è geniale, va saputa applicare. Torno a sniffare il mio mallo dall’asciugamano che strizzo. Prima ancora di domandarmi se sua moglie è riuscita a smacchiarla, penso alla camicia di Pierone. Uno che ha sempre gesti da signore della ghisa: Nocerino ha esultato abbracciando Zuccaro dopo la vittoria, nel backstage, con una camicia bianca, incurante dei baffi di mallo che magari

non andranno più via. Penso ad altri abiti. La tuta di jeans di Carla Girardello. Non posso fare a meno di notare i glutei perfetti, “dopo tutto”. Carla è una gran bodybuilder, lo ha dimostrato miliardi di volte + 1. Quell’1 è stata la più importante. Hai vinto, Carla. Ti voglio bene e il mio passato di culturista mediocre può vantarsi di essere stato sui palchi accanto a te. Anche per questo ritengo che l’agonismo mi ha dato tanto. L’asciugamano è già quasi totalmente smacchiato. Tolgo il tappo del lavandino e tutto il Due Torri 2009 se ne va giù nello scarico. Rimane un po’ di odore di mallo. Quanto basta. Forse rimarranno i 16 anni che ho ricostruito su POWER, forse no. Io li ho fermati, ad uso e consumo di tutti. Tra il pubblico c’era un altro signore della ghisa. Mi sbraccio, mi faccio vedere, gli faccio segno del numero “tre” con le dita, gli dico da lontano: “Il Due Torri – Tu, tre – Sei il re”. Era Giampiero Cataldi.


Modello Marco Lucacci Foto di Carlo Puzzilli

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DUE TORRI

Daniela Trevisiol 1째 Soft

10Sosa Dixon Arasay 1째 Cover Girl

Michela Carazzato 1째 Fitness

Alessandra Tantari 2째 Soft


Alex Zuccaro 1째 75 kg

Giovanni Recchioni 1째 Master

Marcello Corsini 1째 85 kg

Alessandro Savi 1째 + 95 kg

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Alan Baroncini 1째 Evolution - 173 cm

Massimo Petrarca 1째 Evolution + 178 cm

Alessandro Galli 1째 Evolution - 178 cm

www.trofeo2torri.it

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La Battaglia di Cascina di Oberdan Mancini

genere: audiovisivo 16:9 Italia 2009 durata 2’,33” Protagoniste: Lora Barbazza, Anna Maria Giordani, Federica Ortu, Laura Paganizza e Roberta Z Tuor Immagini di Oberdan Mancini Suono di Gianfranco Marongiu (Studio Noise Record) Musiche di Michele Fiori Editing design di Marco Michiorri Regia di Oberdan Mancini

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a Battaglia di Cascina è un fatto d’armi avvenuto nel 1364. Ne fu commissionato un affresco celebrativo, mai realizzato, a Michelangelo. Ora ne esistono unicamente gli studi preparatori, e proprio questi sono stati pretesto per una interpretazione artistica di celebri campionesse di Culturismo..

L’opera, è un breve ma prezioso audiovisivo dove il Culturismo si presenta come forma ed espressione artistica. Nel video, i corpi delle atlete sfoggiano la tensione delle masse muscolari in costante rapporto dialettico tra loro. Ne nasce una raffigurazione dal potente lirismo visivo. Una autentica “chicca” che mira a favorire una comunicazione positiva della Cultura Fisica, anche al di fuori degli ambiti agonistici e di settore. Come negli altri Happening di Oberdan Mancini, s’è inteso far cogliere l’espressività del corpo culturistico: “La parte più divertente del lavoro è stato trasformare le atlete in attrici. Le ragazze sono state dapprima immerse nelle atmosfere della scena perchè potessero capirle e poi, lasciate libere di viverne le emozioni”. La suggestiva creazione -fusione di musica ed immagine- è stata presentato in anteprima il 29 novembre al Trofeo Due Torri 2009 di Bologna dove è stata accompagnata da un convinto applauso. Di lì a pochi giorni il video, pubblicato su Youtube, ha ottenuto un ancor più grande successo: 25° video più visto al mondo, nel giorno della sua pubblicazione! Un lavoro realizzato con pochi mezzi ma con tanto entusiasmo che è possibile visionare all URL . E per il prossimo anno... Oberdan non ci anticipa nulla, ma è facile prevedere che stia già progettando qualcosa di spettacolare. Stay tuned! Si ringrazia per la gentile collaborazione: Fondazione Lombardia Film Commission Officina del Fitness - Stresa Rivista Cultura Fisica Forum Bodyweb.it

YouTube

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Ritratti dei Alex S a vv y Personaggi del nostro sport di Rossella Pruneti

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ui è Alessandro Savi, che io battezzo dopo anni di conoscenza “Savvy”. Savvy in lingua inglese è uno arguto, col sale in zucca, dotato di buonsenso. Permettetemi il banale gioco di aggettivi e ricredetevi se pensate che questo atleta sia uno scriteriato e temerario cultore dell’esagerazione. Savvy possiede un grosso spessore, non solo fisico, ma soprattutto umano.

Tutti avete presente il territorio sul quale l’agonista ai primi passi si affaccia. Nessuna mappa con indicazioni delle strade d’accesso; solo una giungla di strategie, tecniche e consigli, esotici e caotici, dove si possono fare incontri di tutti i tipi (ottimi, affascinanti, deludenti, pericolosi). Guardando i campioni sui palchi, il pubblico “non agonista” vorrebbe sicuramente sapere: a) cosa fanno b) come hanno fatto. Non sarei stupita se scoprissero una buona volta che siamo di fronte a una collezione di casi unici e irripetibili. Di fenomeni di genetica, dedizione, di scelte di vita drastiche e decisive. Ovvero: dalla esperienza di questi atleti temo che il pubblico del fitness non potrà trarre molte indicazioni. Se non quella di frequentare una buona palestra, e poi provare, sperare, chiedere (ad un bravo istruttore), aspettare (mesi, anni, allenandosi costantemente). E che “campioni” è anche uno stato mentale e un sentimento del cuore. “Perché dici che come bodybuilder non sei granché? Inizia a rispondermi a questo”, chiedo ad Alessandro Savi. E

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ci incamminiamo sul doppio binario di Savi bodybuilder (grande) e Savi persona (grande), accompagnati dallo sferragliare della sua grinta nel sognare un futuro diverso. Penso (e gli dichiaro) che sarebbe bello potessimo estrarre qualcosa che un ragazzo “normale” (nel senso di non agonista e soprattutto “non agonista al cubo”) potrebbe riprendere dalla sua esperienza di bodybuilder (secondo me molto, ma vorrei leggere cosa ha da scrivere lui). “Vai, inizia a dirmi cosa ne pensi di quelle due domande, perché pensi di non valere a fronte delle tue vittorie. Cosa poi puoi dare come utile esempio o aiuto ad un ragazzo che non è agonista?”. E Savvy, che non si sente Silvio Pellico ma che con la penna ci sa comunque fare, attacca a scrivere: “Penso di non esser un granché nel senso che, sì ho la genetica, la forza di volontà, lo spirito di sacrificio ma ho pecche strutturali. Non si può avere tutto, per questo ho detto così... e per sopperire a questo mi devo impegnare con più grinta e determinazione di una persona che magari ha tutto e non ha nemmeno queste mie qualità. Faccio tutto questo per me, per l’equilibrio che mi dà questa vita e soprattutto perché è uno stile di vita che mi piace. Le cose semplici non sono nel mio stile. A un ragazzo non agonista dico solo una cosa, molto importante:i muscoli nel bodybuilding sono la prima cosa che si vede ma in primis per esser bodybuilder bisogna usare la testa e il cervello. Mente sana in corpo sano. Sembra un po’ un controsenso, lo so, ma bisogna cercare il benessere del corpo e non creargli danni. Molti arrivano in palestra e ti dicono che in due mesi vogliono essere come me. Io gli rispondo sempre ‘auguri’. Altri al mio posto, non professionali, rispondono con consigli sbagliati e bruciano un ragazzino fisicamente e mentalmente. Se ne fregano dei principi dell’alimentazione e dell’integrazione, dormire non se ne parla perche si va in discoteca a bere e drogarsi: la giusta pozione per schiattare! Quindi ragazzi usate la testa per


Foto Giuseppe Impellizzeri

far crescere i muscoli e voletevi un po’ di bene dedicandovi ad uno sport o ad una disciplina del fitness”. Savvy dice delle cose molto belle. “Parlami un po’ da dove viene fuori questo tuo bel carattere”. E lui riprende: “Il mio carattere è così ed sempre stato così anche se, devo dire la verità, che negli ultimi anni si è indurito un po’ rispetto al passato. Sai ho passato una anoressia a 18 anni (per quello ho iniziato ad allenarmi e poi ho scoperto che mi dava equilibrio e mi faceva star bene da qui tutto quel che ho fatto fin ora), due volte esaurimento dovuto a stress e amore con conseguente depressione, farmaci, ricoveri, antidepressivi ecc. ecc. Se ne esci e quando ne esci lo racconti tranquillo e sereno perché capisci che è una cosa assurda ma incontrollabile che agisce di forza sua... ma quando finisce ti solidifica e ti fortifica, ti dà grinta e forza dovuta anche all’egoismo e all’attaccamento alla vita che prima per l’una o l’altra cazzata hai cercato di buttare via e a volte di farla finita. Un grazie alla mamma e allo psicologo. Sono orgoglioso di raccontarlo. Ecco il perché del mio carattere”. Poi mi ricordo sempre di quando, qualche anno fa, sosteneva di assomigliare a Rich Gaspari. Alessandro era anche molti chilogrammi di muscoli in meno. Adesso mi viene da chiedermi se lo ammira sempre o se sono cambiati i suoi campioni di riferimento, se ne ha addirittura ancora, adesso che campionissimo è lui stesso. Savvy mi rimanda questo messaggio: “Per quanto riguarda i miei miti rimane Rich anche perché un giorno, alla mia seconda gara, mi dissero che assomigliavo a lui ... o meglio lo ricordavo. In più lo ritengo un vero esempio. Poi nel mio cuore c’è anche Flex [Wheeler]. Venderei l’anima per forme del genere, uno spettacolo” Il fisico e i sogni non vanno di pari passo, il mio corpo inizia a piacermi ma non mi considero mai né arrivato né realizzato. Mi conosco e questo è anche uno dei motivi che mi dà la forza di andare

avanti, stringere i denti e cercare sempre di migliorarmi. Io vorrei vorrei e vorrei ancora! Sono come un bambino che non si accontenta. Però spero e penso che sarà una cosa che a lungo mi darà benefici e soddisfazioni”. E allora che si sbilanci sul suo sogno americano: “Savvy, dimmi se il fisico che hai era il fisico che volevi proprio per gli USA o se il sogno è venuto fuori dopo. Ti sommergo di domande ma è affascinante capirti e leggerti.” “L’America è il sogno di ogni bodybuilder penso e te lo riassumo con queste parole: preferisco nuotare in un oceano pieno di squali che in uno stagno pieno di rane. Il prestigio il successo e soprattutto le soddisfazioni personali che ripagano i sacrifici solo cosi le ottieni”. Io l’ho letto tutto d’un fiato e mi ha fatto venire i brividi. Non so voi.

Palmarès 1999 Mondiali WABBA, Extra-Short, 3° 2000 Mondiali WABBA, Extra-Short, 2° 2001 Mondiali WABBA, Extra-Short, 3° 2005 GP The Best WABBA 1° Assoluto 2005 Mondiali WABBA, Professionisti, 5° e Short, 1° 2007 Mondiali WABBA, Professionisti 2° 2007 Bodybuilding Classic, 2° assoluto 2007 Due Torri 1° cat. 95 kg e 3° assoluto 2008: MR Universe NABBA Professionisti 1° assoluto 2008 Bodybuilding Classic, 2° assoluto 2008 Due Torri 1° cat. 95 kg 2° assoluto 2009 Notte dei Campioni IFBB 1° cat. oltre 90 kg 2008 Due Torri 1° cat. 95 kg e 1° assoluto

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Ludus Maximus:

Historiae

Palac

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uando, alla caduta dell’ “ancien regime IFBB”, il popolo del ferro si trovò orfano di uno degli appuntamenti agonistici più attesi dell’anno (il Grand Prix IFBB Colosseum) apparve immediatamente chiara l’esigenza di restituire alla Città Eterna la dignità regale del suo immenso cuore culturistico, fatto di campioni, di appassionati e di tanti e tanti “simpatizzanti”. Fu allora che Giancarlo Scimeca, già responsabile Centro Italia per la IFBB ed organizzatore di manifestazioni sportive, decise di dare vita ad un nuovo evento, qualcosa in grado di accendere gli entusiasmi, di gratificare atleti e spettatori e –soprattutto – di riportare il grande bodybuilding nella nostra città. Serviva un nome che – come per il fortunato COLOSSEUM - riuscisse ad esprimere la magnificenza della Roma imperiale, senza tuttavia attribuire all’evento un carattere troppo “partigiano”, una sorta di richiamo “urbi et orbi”, il voler arrivare al cuore di ogni vero culturista per condividere una passione - che è poi un “modo di essere” che rende ciascuno di noi, ogni giorno, ”gladiatori nell’arena della palestra come in quella della vita”. La scelta del nome LUDUS MAXIMUS viene dalla volontaria fusione di Ludus Magnus e dell’aggettivo di grado superlativo “maximus”. Il Ludus Magnus, la più grande delle palestre gladiatorie di Roma, fu costruito dall’imperatore Domiziano (81-96 d.C.) nella valle tra l’Esquilino ed il Celio, in un’area già occupata da strutture di epoca repubblicana e augustea. Il Ludus Magnus ebbe una tale collocazione topografica perché costruito in funzione degli spettacoli da tenersi nell’Anfiteatro Flavio (Colosseo). Per facilitare i collegamenti, si misero in diretta comunicazione i due edifici tramite una galleria che, partendo dai sotterranei dell’anfiteatro, raggiungeva il Ludus presso l’angolo sud-ovest. Con ciò non si vuole certo far riferimento ad una - per così dire SUPER PALESTRA, ma piuttosto richiamare l’idea dei Ludi gladiatori nei quali si combatteva per l’onore, per la vita e per la conquista della libertà, volendo ad essa associare un’idea di magnificenza Il più grande spettacolo possibile, dunque, l’EVENTO con tutte le maiuscole, la sfida delle sfide alla ricerca di una gloria imperitura.

www.ludusm


Modello Costantino Galeazzo Foto di Carlo Puzzilli

cavicchi

maximus.com


2002

Teatro San Raffaele di Roma dicembre ‘02 Categorie e vincitori: H/P – 170 cm Massimo Federiconi H/P – 178 cm Daniele Sanna H/P +178 cm Tony Loreti Bodybuilding femminile - 54 kg Enrica Picazzi Bodybuilding femminile + 54 kg Enza Cordio Fitness Francesca Pauselli Fitness Pioneer Alice Tealdi Under 21 Alessandro Di Rubbo Over 40 Tony Sagnelli Leggeri Luciano Armini Medi Enzo Polani Medio massimi Maruzio Caricchia Massimi Giuseppe Cordaro Extreme Body Art: 1° Maurizio Ceselli, 2° Riccardo Bianchini, 3° Alessandro Grassi. Montepremi: 7000 euro Campione assoluto: Luciano Armini (assoluto bodybuilding), Maurizio Ceselli (Extreme Body Art) Presentatore: Marco “Rak” Costanzi

2003

Palazzetto dello Sport di Monterotondo Scalo 8 dicembre ‘03 Categorie e vincitori: H/P Sino A 170 Cm (+0 Kg) - 6 Concorrenti Gianluca Fiorenti H/P Sino A 178 Cm (+2 Kg) - 10 Concorrenti Giuliano Babini H/P Oltre 178cm (+3 Kg) – 13 Concorrenti Alessandro Galli Over 40 - 14 Concorrenti Piero Nocerino Juniores - 4 Concorrenti Samuele Bocchetti Leggeri Sino A 70 Kg – 6 Concorrenti Salvatore Sabatelli Medio-Leggeri 75kg – 6 Concorrenti Corrado Maggiore Medi 80kg – 13 Concorrenti Diego Martines Medio-Massimi 90kg – 10 Concorrenti Omar Monno Massimi Oltre 90kg – 7 Concorrenti Piero Nocerino Donne Bb Sino A 54kg – 4 Concorrenti Marina Gusmini Donne Bb Oltre I 54kg – 5 Concorrenti Ilaria Elia Donne Body-Fitness Sino A 164cm – 9 Concorrenti Antonella Morici Donne BodyFitness Oltre I 164cm – 5 Concorrenti Alice Belardi Donne Fitness – 6 Concorrenti Antonella Ferretti

Campione assoluto: H/P: Gianluca Fiorenti, BB Gianpiero Cataldi Montepremi: 10.000 euro in contanti, svariate centinaia di euro in integratori alimentari, un viaggio di 4 giorni al Mr. Olympia 2004 per il vincitore assoluto BB e quello H/P. Ospiti d’onore: Pietro Taricone. in esibizione: Stefano Rametta e di Claudia Bianchi Da ricordare: la gara venne giudicata da una giuria interfederale in virtù dell’accordo tra le varie federazioni italiane avvenuto nel 2003. Presentatore: Marco “Rak” Costanzi

2004 Palazzo dei Congressi di Roma 5 dicembre ‘04 Categorie e vincitori: Juniores Galatino Andrea H/P - 170 cm Di Carlo Luigi H/P - 178 cm Faccin Luca H/P +178 cm Nannini Manolo Over 40 – 80 kg Walter Minetto Over 40 + 80 kg Spigno Eugenio Bodyfitness – 164 cm Russo Agnese Bodyfitness + 164 cm Tealdi Alice Bodybuilding – 70 kg Bufano Giuliano Fitness Ferretti Antonella Bodybuilding – 75 kg Masucci Filippo Bodybuilding – 80 kg Minetto Walter Donne –54 kg Partenza Claudia Bodybuilding – 90 kg Papetti Giorgio Donne +54 kg Cavalloro Irene Bodybuilding + 90 kg Salvatori Orazio Campione assoluto: The Best donne Cavalloro Irene The Best uomini Salvatori Orazio Ospite d’onore in esibizione: ), Dennis James, Eddie Abbew , Federico Focherini, Giusy Caputo, Silvia Scaglione e Giuseppe Albi Montepremi: Da ricordare: Viene creato il sito www.ludusmaximus.com dove, sia pubblico che atleti, in maniera interattiva (iscrizioni, prenotazioni, ticket, gadget, ecc.) hanno potuto dare e ricevere informazioni tramite web. Presentatore: Marco “Rak” Costanzi


Categorie e vincitori: H/P Easy – 4 kg Ricci Pasquale H/P – 170 kg + 0 kg Di Carlo Luigi H/P + 178 kg + 2 kg Severini Cristian H/P + 178 kg + 3 kg Scipioni Andrea Over 40 – 80 kg Minoccari Maurizio Over 40 + 80 kg Vergiani Antonio Leggeri - 70 kg Conti Sergio Medioleggeri – 75 kg Sabatelli Salvatore Medi – 80 kg Coppola Francesco Medio Massimi – 90 kg Giusto Dennis Massimi + 90 kg Grassi Alessandro Fitness Antonella Ferretti Bodyfitness – 164 cm Panarese Barbara Bodyfitness + 164 cm Tealdi Alice Bodybuilding femminile Trigila Rosita Da ricordare: Gli atleti erano un centinaio. Giuria internazionale con Pawel Fillebon e Stanislav Pesat. Campione assoluto: Giampiero Cataldi Presentatore: Roberto “Rubba” Colangeli

Foto di Carlo Puzzilli

3 dicembre ‘06 Categorie e vincitori: H/P Easy -4kg Zaffiri Tiziano H/P -170 +0 Kg Condoluci Giuseppe H/P -178 +2 Kg 1° Brancaccio Giuseppe H/P +178 +3 Kg Deiana Enrico Donne Fitness Leone Maria Paola Body Fitness Maschile Manzo Marco Body Fitness -164 Cm Parisi Ester Body Fitness +164 Nori Calotta Under 23 Fagiolini Luca Over 40 -80 Kg Mari Paolo Over 40 +80 Kg Vergiani Antonio Bodybuilding Donne Grilli Antonella Bodybuilding -70 Kg 1° Verolini Robert Bodybuilding -75 Kg Beniamin Bruno Bodybuilding -80 Kg De Giorgi Giuseppe Bodybuilding -90 Kg Giusto Dennis Bodybuilding +90 Kg 1° Said Feras Campione assoluto: H/P Brancaccio Pino, Bodybuilding Giusto Dennis Presentatrice: Simona Malatesta

Foto di Carlo Puzzilli

11 dicembre ‘05

Palacavicchi di Roma

Foto di Carlo Puzzilli

Palazzo dei Congressi di Roma

2006

Foto di Alex Ardenti

2005


2008

Palacavicchi di Roma

Palacavicchi di Roma

9 dicembre ‘07

7 dicembre ‘08

Categorie e vincitori: Easy -4kg Moglia Luca H/P -170 +0kg Fiorenti Gianluca H/P -178 +2kg Carbe’ Corrado H/P +178 +3kg Emanuele Fabio Fitness Danesi Samanta Bodyfitness -164 cm D’Emilia Daniela Bodyfitness +164 Cuzuioc Elena BB Donne Gioiosa Monia Under 23 Di Gennaro Gerardo Over 40 -80 kg Sabatelli Salvo Bodybuilding Over 40 +80 kg Pollastrini Mario Bodybuilding Leggeri -70 Brocca Sandro Bodybuilding Medio Leggeri -75 kg Masucci Filippo Medi -80 kg Orsini Tiziano ( Bodybuilding Medio Massimi -90 kg Fornaro Giuseppe Bodybuilding Massimi +90kg Frisinghelli Enrico Campione assoluto: H/P Carbe’ Corrado, Bodybuilding Fornaro Giuseppe Da ricordare: numero atleti 140. Giuria internazionale IFBB.

Categorie e vincitori: Easy – 4 Kg -173 Cm Sicari Giovanni Easy – 4 Kg +173 Cm Mastrella Simone H/P -170 cm Federico Ivan H/P -178 cm Brancaccio Giuseppe H/P +178 cm Benchi Ettore Under 23 Cianchino Carmelo Over 40 -80 Kg Platania Guido Over 40 +80 Kg Acquistucci Marco Leggeri -70 Kg Capucci Carlo Bodybuilding femminile Matta Silvia Medi -80 Kg Caselli Mirko Bodyfitness -163 Cm Branciamore Sonia Bodyfitness +163 Cm Parisi Ester Fitness Routine Sansone Azzurra Medio Massimi – 90 Kg Giusto Dennis Massimi +90 Kg Grassi Alessandro Campione assoluto: H/P Federico Ivan, Bodybuilding Grassi Alessandro Ospiti d’onore in esibizione: Daniele Seccarecci, Valeria Pilone. Da ricordare: totale atleti 152 Presentatore: Roberto “Rubba” Colangeli

Presentatore: Marco “Rak” Costanzi

Foto di Carlo Puzzilli

2007

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2009 Palacavicchi di Roma 13 dicembre ‘09

Foto di Carlo Puzzilli

Risultati e foto saranno su: www.onewayfitness.it


Modello: Alessandro Grassi Foto di Carlo Puzzilli

di Will Brink Traduzione di Rossella Pruneti Foto di Carlo Puzzilli

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La religione del pasto pre e post-workout L’alimentazione pre e post-workout è molto discussa oggigiorno e per un valido motivo. Nel caso di alcuni è diventata più di una scienza, assumendo l’aspetto di una religione, o forse rappresentando semplicemente la valvola di sfogo dei loro disturbi ossessivicompulsivi. Eppure la gente ha portato l’argomento dell’alimentazione prima e dopo l’allenamento a livelli che non sono giustificati dalla ricerca scientifica, oppure che non sono confermati dalla ricerca scientifica di cui disponiamo attualmente. I lettori dovrebbero rendersi conto che per quanto vado a svelare in questo articolo potrei essere radiato dalla Società dei Guru dell’Alimentazione per il Bodybuilding e la mia card di socio stracciata… Come c’era da aspettarsi, alcune ditte di integratori (e i sedicenti guru di Internet) hanno adoperato alcune ricerche esistenti per convincere tutti che se non si assumono esattamente 98,7 g di carboidrati e 37,2 g di proteine entro 28 secondi da quando uscite di palestra, i muscoli saranno assaliti da ogni genere di ormone catabolico esistente in corpo allo scoccare del ventinovesimo secondo, mentre l’intero anno passato a faticare in palestra è sprecato entro il trentesimo secondo! C’è gente fissata all’inverosimile su questo particolare argomento e, se citate altri possibili ingredienti da aggiungere allo shake post-workout (per esempio, creatina, glutamina e molte altre sostanze), arrivano al punto di una e propria psicosi! È normale che le ditte di integratori abbiano proposto le proprie bevande post-workout “tecnofunzionali, ad ultra-ripartizionamento, multi-dimensionali”* acclamandole in qualità di ultimo ritrovato eccezionale. Molte delle sostanze aggiunte a queste formulazioni, oltre ai carboidrati e alle proteine, sono in piccole dosi (ergo la sindrome della “decorazione dell’etichetta”), non hanno particolare motivazione di essere incluse oppure valgono entrambi i casi (dunque, l’approccio “tutto quello che ci va, ci va”)… ma sto perdendo il filo del discorso. Adesso devo prendere almeno una parte delle colpe (o dei meriti) per questa affermazione, a seconda di come la vedete. Ho scritto molto dell’importanza dell’alimentazione post-workout in ogni tipo di articolo e ho trattato estensivamente l’argomento sul mio e-book Bodybuilding Revealed.**

A differenza di molte aziende di integratori e di “esperti della Rete” che girano online, però, non ho mai detto che vi rimpiccolite come Pee Wee Herman in qualche minuto se non consumate un post-workout drink ultratecnologico 29 secondi entro l’ultima serie di squat. Ho sempre assunto un punto di vista equilibrato sull’argomento, sottolineando che rimane sempre più importante il cibo nell’intera equazione della crescita muscolare. Perciò posso dire che le ricerche (e il buon senso) affermano che è vantaggioso assumere un po’ di carboidrati e proteine a rapida assimilazione dopo l’allenamento per ottimizzare il tempo dedicato alla palestra. Oltre a questo, però, la gente si è affidata di più alle speranze che alla scienza in relazione all’alimentazione prima e dopo l’allenamento. Chi segue un’alimentazione scorretta e ha tabelle d’allenamento mal strutturate, ma si affida agli elisir pre e post-workout, sta sbagliando qualcosa. Quell’approccio è come cercare di stare in equilibrio su uno sgabello dove di tre gambe ne sono andate perse due.

Considerazioni generali delle ricerche rispetto al “mondo reale” Come tutti sappiamo, un buon numero di ricerche è svolto con pochissime (sebbene interessanti) applicazioni “alle situazioni reali” dei bodybuilder e di altri atleti. Questo perché gli scienziati fanno tutti ciò che è in loro potere per studiare l’argomento scelto in maniera isolata. Detto altrimenti, arrivano molto avanti nel controllo delle variabili che potranno influenzare l’esito dei solo studi. Per esempio, in una ricerca sugli effetti di una medicina o di un integratore, un gruppo trattato con placebo è affiancato al gruppo “attivo”. Gli scienziati vogliono assicurarsi che l’effetto ottenuto (oppure non ottenuto) è dovuto al farmaco o all’integratore e non ad un effetto placebo. La tecnica dello studio “a doppio cieco” è un altro modo per tentare di evitare che i pregiudizi degli scienziati influenzino gli studi. Il fatto è che quando gli scienziati tentano di isolare l’effetto di qualcosa che testano, spesso trovano risultati che non sempre sono applicabili direttamente al “mondo reale” del signor Rossi che va in palestra. Quando il prospetto dello studio non riflette le condizioni

del “mondo reale”, è necessario che sia preso con un pizzico di buon senso. I partecipanti allo studio erano a digiuno? Che tipo di attività fisica eseguivano? Quali effetti ricercavano i ricercatori e come si applica tutto ciò al “mondo reale” o all’atleta in questione? I partecipanti allo studio erano nuovi alla forma d’attività fisica utilizzata nello studio oppure erano atleti esperti? Quante persone partecipavano allo studio? A chi si applicano i risultati: atleti di resistenza o di forza? Ad entrambi? A nessuno dei due?! Queste sono soltanto alcune delle domande basilari che devono essere poste e che devono trovare una risposta prima di ricavare qualsiasi conclusione per il “mondo reale” dagli studi che vengono svolti. Tuttavia questo non blocca le persone e le aziende di integratori dall’abbracciare le ricerche più recenti come l’ultima parola sull’alimentazione e a cominciare dare consigli in base a quelle. Inoltre tendono ad ignorare gli studi che contraddicono o non replicano il genere di consiglio che loro danno. Facciamo alcuni esempi...

La mania delle proteine a rapida assimilazione contro quelle a lenta.. L’impiego di soggetti a digiuno negli studi sull’alimentazione illustra come i ricercatori possono tirare fuori risultati che magari non si applicano bene al mondo reale. Come suggerisce lo stesso nome, i soggetti sperimentali “a digiuno” sono un gruppo di persone che non ha mangiato per un periodo prolungato. In molti casi non consumano niente da 8-10 ore e anche più, cosa che non rispecchia ovviamente il comportamento alimentare di una persona comune, per non parlare poi della media degli atleti (soprattutto dei bodybuilder che cercano di costruire nuova massa muscolare durante una fase di crescita).Adesso entra in scena la mania delle proteine “rapide contro quelle veloci”. Lo studio che ha fatto partire tutta la moda era intitolato “Slow and fast dietary proteins differently modulate postprandial protein accretion” [“Le proteine a lenta e a veloce assimilazione modulano in modo diverso l’aggiunta di proteine postprandiali”] ed è responsabile di un ritorno di interesse verso la caseina. La premessa basilare di questo tanto decantato studio era che la velocità di assorbimento degli aminoacidi

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La religione del pasto pre e post-workout

alimentari (ricavati dalle proteine ingerite) varia secondo il genere di proteina alimentare consumato da una persona. I ricercatori volevano stabilire se il genere di proteina consumata avrebbe influenzato la sintesi proteica postprandiale (cioè “dopo un pasto”), il catabolismo, il deposito. Per mettere alla prova l’ipotesi, hanno dato caseina (CAS) e proteine del siero (WP) ad un gruppo di adulti in buona condizione di salute, un singolo pasto con caseina (CAS) oppure siero (WP) a seguito del digiuno notturno (10 ore). Usando questo specifico protocollo di ricerca, hanno trovato quanto segue: • Il siero induceva un incremento notevole ma breve degli aminoacidi plasmatici. • La caseina induceva un plateau prolungato di un incremento moderato di aminoacidi (iperaminoacidemia). • L’intero catabolismo proteico dell’organismo era inibito in misura del 34% dopo l’ingestione di caseina ma non dopo quella di siero. • La sintesi proteica postprandiale era stimolata del 68% con il pasto a base di siero e in misura ridotta (+31%) con il pasto a base di caseina. La conclusione fondamentale e non scientifica è: lo studio ha riscontrato che la caseina andava bene per evitare il catabolismo proteico (proteolisi) ma non andava altrettanto bene per aumentare la sintesi proteica. Il siero presentava praticamente gli effetti opposti: aumentava la sintesi proteica ma non evitava il catabolismo proteico. Il problema è che usavano soggetti a digiuno per un singolo pasto.*** Tenetelo a mente mentre proseguiamo il discorso… Per ora mi seguite, vero? Allora cosa possiamo concludere da questo studio e quanto sono utili i risultati? Come per molti altri studi, i risultati erano interessanti (e di scarso utilizzo nel mondo reale). Questi risultati reggono in condizioni più “quotidiane” dove le persone mangiano ogni poche ore e/o mescolano le proteine con altri macronutrienti (cioè carboidrati e grassi)? La risposta è probabilmente no, esattamente quello che hanno visto i ricercatori quando hanno tentato di imitare un modello alimentare più realistico con vari pasti e l’aggiunta di altri macronutrienti.

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Lo studio successivo di controllo nel tempo è stato intitolato “The digestion rate of protein is an independent regulating factor of postprandial protein retention” [“Il ritmo di digestione delle proteine è un fattore di regolazione indipendente della ritenzione proteica postprandiale”]. Quattro gruppi con 5-6 soggetti giovani, di sesso maschile e in buona salute, hanno ricevuto: • Un singolo pasto con caseina a lenta digestione (CAS) • Un singolo pasto con aminoacidi liberi che imitavano la composizione della caseina (AA) • Un singolo pasto di proteine del siero (WP) digerite rapidamente • Pasti ripetuti con proteine del siero (RPT-WP) che imitavano il lento ritmo di digestione della caseina (ossia rispecchiavano la modalità reale secondo cui mangiano le persone). Bene, cosa hanno trovato? In poche parole, dare più spuntini di siero (in maniera da imitare maggiormente il modo di alimentarsi delle persone) aveva praticamente i medesimi effetti di una singola dose di caseina e mescolarlo con grassi e proteine annullava ogni grossa differenza tra le due fonti proteiche. La storia non finisce qui, però, perché più di uno studio successivo di controllo eseguito dalla medesima équipe o da altre ha notato che questi effetti potrebbero essere diversi in persone anziane al confronto di quelle giovani e nei maschi rispetto alle femmine! Che casino! Quanto sono stati pubblicati questi studi? Poco o niente, per come so io. Ora uno studio più recente ha tentato di esaminare il vero assorbimento netto di aminoacidi dopo un allenamento con sovraccarichi utilizzando il siero al confronto della caseina e ha riscontrato che entrambe le proteine possedevano i medesimi effetti sulla sintesi proteica muscolare netta dopo l’attività fisica nonostante modelli diversi di risposta ematica agli aminoacidi. Questo conclude il dibattito se una proteina sia meglio dell’altra nel post-workout? No, perché ci sono altri studi in conflitto ed io scommetto sempre sul siero come proteina superiore nel post-workout, tuttavia è importante rendersi conto che la risposta è ancora lontana dall’essere definitiva .

Bevuto il latte? Latte: il pasto sostitutivo originario della Natura. Nonostante tutte le strane proteine di cui si sostiene che sono il migliore avanzamento nell’evoluzione del settore e che “permetteranno di infrangere ogni limite in palestra”, il vecchio buon latte sembra in gara (risultando il vincitore) contro alcuni prodotti “ipertecnologici” sul mercato. Abbiamo vari studi che rilevano un incremento della sintesi proteica e altri effetti positivi quando un integratore proteico purificato (per esempio, siero del latte, soia, caseina, ecc.) è ingerito immediatamente dopo o prima un allenamento (di solito in congiunzione con i carboidrati), ma che dire del vecchio buon latte, un alimento “reale”? Uno studio recente ha visto che il buon latte è una bevanda efficace nel post-workout e che aumenta la sintesi proteica muscolare netta dopo un allenamento con sovraccarichi. Un altro studio recente ha confrontato 2 tazze di latte scremato ad una bevanda a base di soia e ad una per sportivi come spuntini dopo l’allenamento. In questo studio le bevande con latte e soia erano parificate per le percentuali di base dei macronutrienti e per le calorie, tutte e tre erano parificati per le calorie totali. Cinquantasei volontari maschi erano suddivisi in tre gruppi, tutti seguivano un programma con sovraccarico per 12 settimane. I volontari erano assegnati con procedura casuale al consumo di una delle tre bevande nel post-workout e, una seconda volta, ad un’ora dal termine della sessione. Sebbene fra i 3 gruppi non c’erano importanti differenze nella forza, il gruppo che consumava il latte registrava il massimo incremento nella massa muscolare (attraverso l’incremento delle fibre di tipo I e II) con i ricercatori che concludevano: “… il consumo cronico di latte dopo l’attività fisica promuove una maggiore ipertrofia durante i primi stadi dell’allenamento con sovraccarico nei bodybuilder principianti al confronto del consumo, a parità di calorie, della soia o dei carboidrati”. Ancora meglio: che dire della bevanda preferita nell’infanzia, cioè del latte con cioccolata? E che dire del latte con cioccolata rispetto a due bevande commerciali per il ripristino delle energie e il rimpiazzo dei fluidi, per esempio Gatorade ed Endurox R4?

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Modella: Ester Parisi Foto di Carlo Puzzilli


La religione del pasto pre e post-workout

Uno studio recente (sebbene piccolo) ha concluso che il latte con cioccolata è altrettanto efficace del Gatorade e più dell’Endurox in qualità di bevanda per ripristinare le energie in ciclisti allenati tra sessioni spossanti di allenamento di endurance. Questa è una condanna per le bevande per sportivi oppure una pubblicità mascherata del latte con cioccolata come suprema bevanda nel post-workout? Affatto. Ricordate le domande essenziali che ho citato prima? Dovete mettere in prospettiva tali studi, in alter parole, guardare il protocollo sperimentale e come si applica nel “mondo reale”. I soggetti erano stati a digiuno per 1012 ore prima dell’esperimento del latte con cioccolata e queste bevande erano l’unico cibo consumato in 14-16 ore. I risultati possono essere stati molto diversi se i soggetti avessero seguito le normali abitudini alimentari. Inoltre hanno misurato gli effetti sulla endurance rispetto (per ipotesi) alla forza o all’aumento della sintesi proteica, ecc. Quindi, nel contesto di questo particolare protocollo di ricerca, le cose vanno intese così: il latte con cioccolata contiene caseina (una proteina “lenta”) e siero (una proteina “veloce”) oltre a calcio, un po’ di vitamine e un mucchio di carboidrati (cioè lo rende un pasto sostitutivo piuttosto buono oltre che economico, se non prenderete altro in tutto il giorno). Non è nemmeno male come spuntino dopo l’allenamento. Non è il migliore pasto sostitutivo (o bevanda per il postworkout) che potrei formulare, ma è economico e di facile reperibilità. La realtà è che ci sono alcuni alimenti poco costosi che possono essere utilizzati e la maggioranza dei bodybuilder e degli strongman di un tempo li usava come bevanda dopo l’allenamento o come pasto sostitutivo. Lo studio che valutava il latte rispetto alla soia e alle bevande per sportivi era svolto con pesisti esordienti, quindi non deve essere tenuto troppo in considerazione. A parte questo, il latte (in particolare il latte con cioccolata) dovrebbe rappresentare una bevanda per il postworkout accettabile ed economica. Chi lo considera troppo “old school” o poco “ipertecnologico” per essere di qualche utilità è chiaramente male informato e vittima del marketing. Lo studio che ci serve e che non esiste, ovviamente, è quello dove si confronta

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il latte o il latte con cioccolata rispetto ad una valida formulazione per il postworkout con, per esempio, siero del latte e maltodestrine (fonte di carboidrati ad alto indice glicemico) in pesisti avanzati che non sono a digiuno (ma non aspettatelo col fiato sospeso). Gli studi come questo sono facilmente costosi e pongono altri problemi pratici. Ad esempio, se vorreste eguagliare il contenuto proteico di (sempre per ipotesi) due misurini di proteine isolate del siero al latte con cioccolata (in modo che i due gruppi assumano la stessa dose di proteine), i soggetti dovrebbero bere un’enorme quantità di latte (ricordate che il latte è composto in alta percentuale da acqua). La mia impressione è che una bevanda post-workout correttamente formulata sarebbe superiore al latte con cioccolata, ma in ogni caso mi piacerebbe vedere il confronto, e a voi?

La bevanda pre-workout La moda della bevanda pre-workout ha seguito quella dello spuntino post-workout dopo che uno studio ha concluso che mangiare prima dell’allenamento può essere più utile che farlo dopo. Lo studio che ha dato inizio a tutto questo discorso era intitolato “Timing of amino acidcarbohydrate ingestion alters anabolic response of muscle to resistance exercise” [“I tempi di ingestione degli aminoacidi e dei carboidrati alterano la risposta anabolica del muscolo all’allenamento con sovraccarichi”] e ha concluso che il consumo di una miscela di aminoacidi essenziali e di carboidrati induceva una risposta anabolica superiore (cioè un incremento netto dell’equilibrio proteico nei muscoli) se assunti subito prima dell’allenamento coi pesi invece che dopo.**** La ricerca faceva assumere a tutti i soggetti una bevanda prima dell’allenamento oltre che una dopo nel tentativo di coprire tutte le prerogative. Ad ogni modo dovrebbe essere osservato che (ancora una volta) impiegava soggetti a digiuno. Immaginatevi quanto segue: non mangiate da 8-10 ore o anche più, poi vi fanno allenare a stomaco (molto) vuoto. In queste circostanze, ha senso dire che mangiare qualcosa prima dell’allenamento ha una resa superiore? Lo sappiamo tutti che allenarsi coi pesi a stomaco vuoto non è il modo migliore per conservare (o costruire) la

massa muscolare. Nemmeno rispecchia i modelli alimentari reali dove la stragrande maggioranza delle persone consuma un pasto completo almeno alcune ore prima di recarsi in palestra. Dopo questo studio tutti hanno cominciato a bere uno shake proteico prima di andare in palestra. Interessante che, al contrario, un nuovo studio svolto dal medesimo gruppo di ricercatori dello studio con la bevanda prima dell’allenamento, ha visto che il siero prima di una sessione di bodybuilding non dava un incremento proteico netto superiore rispetto a quando lo si prende dopo. “Beh, aspetta un secondo, Will, ora sono proprio confuso!”, state imprecando contro lo schermo del computer. Questo nuovo studio significa che lo spuntino preworkout non è altrettanto efficace di quello post-workout? No, ed ecco perché. Lo studio confronta cose inconfrontabili. Il primo studio adoperava aminoacidi liberi e carboidrati, lo studio successivo soltanto il siero senza carboidrati (molto strano se volevano valutare la superiorità degli aminoacidi liberi rispetto ad una proteina intera come il siero). Purtroppo questo secondo studio non è servito a molto per confermare o negare le conclusioni del primo. E non dimenticate i miei commenti sui soggetti a digiuno, cosa che aggiunge ancora un’altra perplessità. In pratica questo confuta gli studi della bevanda pre-workout rispetto a quella post-workout? No. Uno studio recente ha valutato proprio l’argomento della tempistica e supporta l’idea che la finestra pre e post-workout è quella più valida per ingerire proteine e carboidrati ad assorbimento rapido. Questo studio, dal titolo “Effects of supplement timing and resistance exercise on skeletal muscle hypertrophy” [“Effetti dei tempi di assunzione degli integratori e dell’allenamento con sovraccarico sull’ipertrofia del muscolo scheletrico”] ha ricevuto molta attenzione sulle riviste orientate al bodybuilding e all’alimentazione sportiva. I ricercatori hanno esaminato gli effetti di una bevanda composta da siero, glucosio e creatina somministrata a due gruppi di pesisti di livello avanzato, o di mattina e sera oppure pre e post-workout per stabilire se i tempi effettivi di assunzione avessero un effetto sull’ipertrofia muscolare o sullo sviluppo della forza. Lo studio ha visto che il gruppo con la

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La religione del pasto pre e post-workout

bevanda prima e dopo l’allenamento aumentava la massa magra e la ripetizione massimale 1RM in due dei tre test effettuati. Sempre questo gruppo registrava una maggiore ritenzione di creatina e di resintesi del glicogeno, il che significa che i tempi per gli specifici nutrienti sono un’importante strategia per ottimizzare gli adattamenti desiderati (per esempio, un aumento della massa e della forza muscolare) dal duro lavoro in palestra. Pertanto, questo studio mette finalmente a tacere l’argomento dell’alimentazione pre o post-workout? No, ’on confronta una strategia all’altra di per sé, ma conferma che i tempi di assunzione sono importanti. Un motivo scontato è che in questo studio era utilizzata una bevanda che conteneva creatina, quindi tecnicamente non è uno studio con proteine + carboidrati, ma con proteine + carboidrati + creatina. Inoltre, è stato effettuato con pesisti di livello avanzato e non erano a digiuno, quindi come minimo rappresenta le realtà metaboliche delle persone del “mondo reale”che cercano di ricavare il massimo dall’alimentazione. In entrambi i casi, sostiene l’idea di prendere i nutrienti corretti prima e dopo l’allenamento, ma la gente non dovrebbe avere l’impressione che questo argomento dei tempi sia “concluso”, per così dire, e rendersi conto che ci sono ancora un mucchio di domande alle quali trovare le risposte. Ci sono altri studi oltre a quelli menzionati, quindi è ovvio che ci sono molte misurazioni sugli indicatori del recupero dall’attività fisica, per esempio sugli effetti nella resintesi del glicogeno, nelle alterazioni ormonali e nei valori ormonali. Eppure preferisco guardare a ciò che interessa alla fine della giornata: questa persona ha aumentato la massa muscolare, la forza o la performance utilizzando questo prodotto? Senza ciò, tutto il resto (per quanto potenzialmente interessante) è solo una masturbazione mentale.

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Conclusioni e consigli per il mondo reale Non ho scritto questo articolo per confondervi, ma per dimostrare che la strategia ottimale per aumentare la forza e la massa magra in risposta all’allenamento coi pesi non è così scontata come crediamo. Però è anche probabilmente più semplice di quello che siete portati a credere, dato che il corpo umano è molto più adattabile ai generi oltre che alle quantità di proteine che riceve. Perciò chi sottolinea di prendere 35 g di proteine e 60 g di carboidrati nella bevanda post-workout invece che 32 g e 70 g rispettivamente, sta forse perdendo tempo e “paralizzandosi per un eccesso di informazioni”. Detto in parole povere, la quantità di cortisolo prodotta preoccupandosi di tali sciocchezze probabilmente supera ogni risultato che potreste avere da una bevanda rispetto ad un’altra! Voglio anche chiarire alcuni dei discorsi su una proteina rispetto ad un’altra e il fatto che impazzano bevande ipertecnologiche già pronte molto costose e molto pubblicizzate. Nel mondo reale le persone hanno impiegato varianti dell’idea che le proteine a rapida assimilazione e una buona dose di carboidrati semplici possono migliorare gli effetti dell’allenamento coi pesi per molti anni. Il mio caro amico, l’estinto Dan Duchaine, dava come spuntino post-workout siero del latte sciolto in acqua e cornflakes con latte scremato. Un bodybuilder che conoscevo (e che diventò un famoso professionista IFBB) dopo l’allenamento era solito bere il siero del latte e mangiare svariate fette di torta alle mele alla pasticceria accanto alla palestra. La maggioranza dei vecchi strongman e bodybuilder beveva molto latte e, come abbiamo visto dalle ricerche, non è malaccio come bevanda dopo l’allenamento. Non c’è niente di male a preferire una miscela di carboidrati e proteine già pronta, con altri nutrienti aggiunti (per esempio, creatina, glutammina, varie vitamine, ecc.) al fine della praticità, se lo si preferisce ad altri pasti “casalinghi”. Basta che non vi illudiate che lo spuntino pre e post-workout è magico, senza farvi confondere dalla pubblicità o dal sito web che promuove questo o quell’acquisto.

Commenti: * = Sì, ho trovato l’intera espressione nella pubblicità di un prodotto e, purtroppo, non scherzo! ** = Body Building Revealed è un e-book (in lingua inglese) di Will Brink che potete acquistare su www.brinkzone.com *** = Il motivo è che il siero è assimilato rapidamente (essendo una proteina estremamente solubile) e gran parte è ossidata mentre la caseina forma un “coagulo” nelle viscere ed è assimilata lentamente (essendo una proteina piuttosto poco solubile), permettendo quindi un afflusso costante di aminoacidi. Ecco perché il siero è stato definito una proteina “veloce” mentre la caseina “lenta”. **** = Misurato con il tasso di clearance (scomparsa) della fenilalanina, considerata un’indicazione della sintesi proteica muscolare (attraverso la determinazione delle concentrazioni di fenilanina via cateterizzazione dell’arteria e della vena femorale oltre alle biopsie muscolari del vasto laterale). ***** = Questa affermazione o facezia che dir si voglia deve essere attribuita al giornalista nutrizionista Lyle McDonald il quale disse qualcosa di molto simile in un post sul newsgroup misc.fitness. weights in una galassia lontana, lontana su un argomento che non ricordo…

Bibliografia Boirie Y, et al. Slow and fast dietary proteins differently modulate postprandial protein accretion. Proc Natl Acad Sci U S A. 1997 Dec 23;94(26):14930 Dangin M, et al. The digestion rate of protein is an independent regulating factor of postprandial protein retention. Am J Physiol Endocrinol Metab. 2001 Feb;280(2):E340-8. Dangin M, Boirie Y, Guillet C, Beaufrere B. Influence of the protein digestion rate on protein turnover in young and elderly subjects. J Nutr. 2002 Oct;132(10):3228S-33S. Dangin M, et al. The rate of protein digestion affects protein gain differently during aging in humans. J Physiol. 2003 Jun 1;549(Pt 2):635-44. Epub 2003 Mar 28. Demling RH, DeSanti L .Effect of a hypocaloric diet, increased protein intake and resistance training on lean mass gains and fat mass loss in overweight police officers. Ann Nutr Metab 2000;44(1):21-9 Tipton KD, et al. Ingestion of casein and whey proteins result in muscle anabolism after resistance exercise. Med Sci Sports Exerc. 2004 Dec;36(12):2073-81. Elliot TA, et al.Milk ingestion stimulates net muscle protein synthesis following resistance exercise. Med Sci Sports Exerc. 2006 Apr;38(4):667-74. Hartman JW, et al. Consumption of fat-free fluid milk after resistance exercise promotes greater lean mass accretion than does consumption of soy or carbohydrate in young, novice, male weightlifters. Am J Clin Nutr. 2007 Aug;86(2):373-81. Karp JR, et al. Chocolate milk as a post-exercise recovery aid. Int J Sport Nutr Exerc Metab. 2006 Feb;16(1):78-91. Tipton KD, et al. Timing of amino acid-carbohydrate ingestion alters anabolic response of muscle to resistance exercise Am J Physiol Endocrinol Metab. 2001 Aug;281(2):E197-206. Tipton KD, et al Stimulation of net muscle protein synthesis by whey protein ingestion before and after exercise. Am J Physiol Endocrinol Metab. 2007 Jan;292(1):E71-6. Cribb PJ, Hayes A. Effects of supplement timing and resistance exercise on skeletal muscle hypertrophy. Med Sci Sports Exerc. 2006 Nov;38(11):1918-25. Additional citations of interest: Rankin JW, et al. Effect of post-exercise supplement consumption on adaptations to resistance training. J Am Coll Nutr. 2004 Aug;23(4):322-30. Børsheim E, et al. Effect of carbohydrate intake on net muscle protein synthesis during recovery from resistance exercise. J Appl Physiol. 2004 Feb;96(2):674-8. Epub 2003 Oct 31. Bird SP, Tarpenning KM, Marino FE. Liquid carbohydrate/essential amino acid ingestion during a short-term bout of resistance exercise suppresses myofibrillar protein degradation. Metabolism. 2006 May;55(5):570-7. Baty JJ, et al. The effect of a carbohydrate and protein supplement on resistance exercise performance, hormonal response, and muscle damage. J Strength Cond Res. 2007 May;21(2):321-9.

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Tu & Chad Nicholls Domande sulla preparazione agonistica di Chad Nicholls - www.musclemayhem.com Traduzione di Rossella Pruneti

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D.: Chad, sto programmando due gare consecutive e non l’ho mai fatto prima. Di solito partecipo ad una gara importante e poi stacco la preparazione per un po’ di tempo. So che la maggior parte degli atleti concorda che occorre scegliere la competizione più importante e raggiungere il massimo soltanto per quella. Io, comunque, desidero sapere se esiste un modo per dare il massimo a due gare perché una di quelle a cui voglio partecipare qualifica per i National e poi penso, la settimana dopo, di prendere parte agli NPC USA. Ecco perché devo essere al meglio per entrambe le gare. Posso mantenere la forma pur mangiando qualcosa di più dopo la prima gara? Possiedo un metabolismo eccellente, talvolta però non so quando darmi uno stop con lo sgarro alimentare. Poiché aggiungo un’altra gara, mi inquieta un po’ il pensiero di come riuscire a fare il mio meglio. R.: Molte sono le cose da sapere al fine di raggiungere il top della propria forma fisica in più gare e una variabile importantissima è quella rappresentata dalla conoscenza anticipata dell’intera strategia che andrai ad adottare. È assai più facile programmare come conservare la forma quando scegli in anticipo le gare da fare, invece di prendere parte ad una e poi aspettare di decidere dopo se continuare con un’altra. Devi giocare d’anticipo fin dalla partenza. Programmare due competizioni, l’una di seguito all’altra, è molto più complicato del limitarsi a ripetere l’ultima settimana di preparazione anche per la seconda gara. Molti elementi saranno a tuo svantaggio. Anzitutto hai già fatto una scarica dei carboidrati, una ricarica e una riduzione dell’acqua, tutte pratiche hanno il loro peso sull’organismo. Perciò è estremamente importante programmare accuratamente pasti e bevande subito dopo la prima gara. So che è difficile contenersi, soprattutto se ti sei preparato al 110%! Per molti atleti

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sembra che il primo pasto dopo la gara sia un buffet infinito che si protrae per svariati giorni! Prima di fermarsi e rendersi conto di quello che hanno fatto, è già tempo della seconda gara, cercano freneticamente di recuperare e accelerare con una dieta d’urto. Consiglio caldamente di stendere una strategia riguardante cosa mangerai dopo la prima gara, prima della sera del sabato. Puoi seguire due tattiche: o sgarri come programmato il sabato immediatamente dopo la gara e torni alla dieta da gara subito la domenica oppure (quello che molte volte mi piace fare con i miei atleti) mangi ciò che desideri il sabato notte e al primo pasto della domenica (colazione) poi torni alla dieta da gara. Sebbene ogni mio programma alimentare sia diverso e la scarica dei carboidrati che faccio seguire ad un atleta per la seconda volta in competizioni successive vari da atleta ad atleta, ecco una spiegazione ipotetica di come riporterei un atleta a seguire un regime alimentare pregara dopo una prima competizione e fare in modo che torni al top per la seconda. A seguito dello sgarro della domenica, quando torni a stecchetto, è praticamente il momento di scaricare ancora. Però questa volta è diverso perché non solo provieni dal “top” della forma, ma hai anche fornito quantità estreme di carboidrati e di liquidi al tuo organismo. Perciò la scarica questa volta è una bestia completamente nuova. Ipotizziamo che se un atleta nel punto in cui ha abbassato al minimo i carboidrati ha preso 400 g di proteine e 150 g di carboidrati, posso ridurglieli ancora di più per compensare l’eccesso di cibo ingurgitato dopo la prima gara. Qualcos’altro che puoi utilizzare per aiutarti nella scarica dei carboidrati nel tentativo di resistere più a lungo tra un pasto con carboidrati e il successivo senza sentirti troppo stanco è uno shake con proteine isolate pure del siero. In questo modo puoi alternare un pasto con pochi carboidrati, uno shake con proteine isolate, e così via, seguendo questo schema

per un paio di giorni. Un altro modo di scaricare dopo la prima competizione e dopo alcuni pasti liberi è abbassare estremamente i carboidrati (in pratica zero) e aggiungere qualche grasso buono (magari sotto forma di carne rossa e frutta a guscio). Ho applicato questo metodo con vari atleti che mantenevano il picco della forma per più competizioni consecutive. Quindi, sebbene l’alimentazione sia un poco più ricca di grassi, i grassi sono buoni, forniscono energia al corpo. Invece il fatto che i carboidrati sono estremamente bassi o azzerati ingannerà l’organismo e lo porterà a bruciare l’eccesso di carboidrati accumulati con lo sgarro alimentare. Questo sembra funzionare proprio bene con gli atleti, perché è uno choc per l’organismo rispetto a quello che faceva e riporta il corpo nella “modalità dieta”, permettendo di riacquistare la forma in poco tempo e tornare con successo al top una seconda volta. Quale metodo impieghi per aiutare il corpo a tornare al top dipende completamente dal metabolismo e da come rispondi a certi metodi. A parte tutto, una valida regola pratica è sgarrare con moderazione subito al termine della gara, smettere senz’altro di ingozzarsi la domenica e cominciare di nuovo la scarica. Inoltre osserva e ascolta i messaggi del corpo: puoi dire quando è pronto per lisciarsi a causa di troppi carboidrati o finire nel rebound e questo aiuta a stabilire quale metodo dovresti applicare. Forse ancora più importante di come mangi dopo la gara e di come scarichi per mantenere la forma è come manipoli l’acqua. Ho visto molti atleti rovinare la forma da una gara a quella consecutiva a causa di orribili rebound di ritenzione idrica. Non solo un forte rebound preclude ogni possibilità di ripetere una condizione fisica stratosferica, ma può costituire anche un forte rischio per la salute. Magari affronteremo l’argomento un’altra volta, in riferimento ad una diversa lettera che ho ricevuto proprio su come evitare il rebound tra gare.


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