IL FOGLIO ITALIANO - MAGGIO/GIUGNO'10

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Il Foglio Italiano - Anno XII - n°3 - Euro 2,00

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I “Briganti” della cucina italiana Les deux “Brigantes” de la cuisine italianne

Magazine di Attualità e Politica Economica

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Editoriale il mese delle rose che anticipa l’estate

Nuove sfide del Monte-Carlo Wine Festival Dal 5 al 7 giugno all’Hotel Le Meridien

Romain Gary 1914-1980 Miti e archetipi italiani visti da artisti e letterati

Jacopo, dolcissimio “Brigante” Nonostante la crisi torna in prima linea la gastronomia Chic

Al Museo Oceanografico, va in scena la morte

L’arte contemporanea vive al Grimaldi Forum

Compravendita cash contro la speculazione Intervista a Michel Dotta Presidente della Camera Immobiliare di Monaco

La radio: grande mezzo di comunicazione A sostenerlo è Alberto Hazan, socio del Gruppo Finelco spa

Il successo di Top Marques Per il settimo anno consecutivo a Monaco

sommario Brevi da

Monte-Carlo & Costa Azzurra

Al Salone del Mobile di Milano l’eco-sostenibilità era di casa

Brevi da Milano

Il ligure “Angiolino” Bassi diventa romano per amor di... pellicola

A due passi da Monaco Marcello Menegatto, il nuovo Principe di Seborga

Cinque stelle & tre forchette Alta Pusteria: in vacanza con il cavallo

Letture “Chanel”, “Il corpo delle donne”, “Mutandine di chiffon”

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MAGGIO, il mese delle rose che anticipa l’estate Di Ilio Masprone ilio.masprone@tiscali.it www.iliomasprone.com

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l mese di maggio qui a Monte Carlo, ma anche per la Costa Azzurra è, da sempre, di buon auspicio per l’imminente estate che sta arrivando, clima permettendo. Sono sempre molti ed interessanti, infatti, gli avvenimenti importanti proposti anche nel Principato di Monaco che danno l’idea di una primavera, ancora freschina per la verità, che apre alle prossime vacanze estive. Che saranno però ancora all’insegna del risparmio perché la crisi economica in atto non sì è ancora allontanata anzi, per certi aspetti, è ancora più preoccupante. Se di fatto, fino all’anno scorso, poteva sembrare una crisi finanziaria dettata da “giochi furbetti” di alcune banche internazionali (vedi ultima la Goldman Sachs), quella che tante famiglie stanno vivendo in questo periodo è invece una crisi reale per le “borse” di tutti i giorni: quelle dei lavoratori e delle lavoratrici che fanno fatica a gestire i già magri bilanci di casa. Ma noi siamo un popolo di grandi risorse, un popolo che non intende rinunciare alla vacanza e siamo pronti a fare sacrifici tutto l’anno e poi lasciar correre e pensare cosa fare per la prossima estate, magari riversandoci ancora in una di quelle località turistiche dove divertimento e tanto sole restano gli ingredienti più richiesti. Una primavera, dicevamo, che a Monte-Carlo è iniziata con il consolidato Torneo Internazionale di Tennis del mese scorso in cui i nostri connazionali non hanno però brillato nei risultati. Tuttavia il richiamo che ha avuto l’evento è sempre straordinario e porta a Monaco e in Costa Azzurra tantissimi appassionati, una vera boccata di ossigeno per il settore turismo che risente tutt’ora dello stato di crisi generale. E tanti appassionati arriveranno anche per l’imminente edizione della Formula Uno (anticipata di una settimana rispetto agli anni precedenti) nella quale vedremo

per la prima volta a Monte-Carlo, un Michael Schumacher non salire sulla rossa Ferrari di Maranello, ma sulla tedesca Mercedes. E tra gli appuntamenti mondiali di questo mese delle rose, sull’invidiabile Croisette di Cannes prenderà il via (dal 12 al 23 di questo mese) la 63° edizione del Festival del Cinema che segna un’altra edizione in piena crisi ma, purtroppo, senza illustri presenze italiane tranne l’attrice e Giurata Giovanna Mezzogiorno (nella foto); ancora a Monaco abbiamo assistito alla settima edizione dell’affascinante Gran Prix delle Auto Storiche, poi ci sarà la 20° festa del World Music Award, certamente l’appuntamento più interessante per chi ama la musica pop: un momento nel quale gli estimatori di tutta Europa arriveranno per vedere da vicino personaggi del calibro di Beyonce, Lady Gaga, David Guetta e il nostro Tiziano Ferro (nella foto). Una manifestazione, quella di Melissa e John Martinotti (Premiati col Foglio d’Oro 2009), che ha sempre un richiamo affascinante per una vetrina come il Principato e che quest’anno (18 maggio) dedicherà gran parte del ricavato alla sfortunata popolazione di Haiti. Un mese anche all’insegna di altre proposte della S.B.M. proprietaria, tra le tante attività alberghiere, del trendy locale “Moods” dove sovente si sperimentano gruppi musicali internazionali magari poco noti, ma di ottima qualità interpretativa. Insomma intenso e un po’ sfrenato questo maggio che tuttavia non segnala particolari iniziative italiane, tranne la consueta, quanto ovvia, Festa della Repubblica del prossimo due giugno. Un pò pochino per una comunità che ha l’ambizione di essere fantasiosa nelle idee, ma poco nella “borsa”; anche qui colpa della crisi?

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MAI, Le mois des roses qui anticipe l’été Le mois de mai ici à Monaco, mais aussi bien pour toute la Côte d’Azur est, depuis toujours, de bon auspice pour l’été qui est en train d’arriver. Il y a toujours beaucoup d’événements très intéressants à Monaco pendant la période du printemps. Mais toutes propositions pour la saison seront, de toute façons, encore visé à l’épargne parce que la crise économique n’est pas trop loin, au contraire, pour certains aspects, elle est encore plus préoccupante. Même si l’année dernière il pouvait sembler une crise financière dirigée par des « giochi furbi» de quelques banques internationales (voir Goldman Sachs), ce que tant de familles vivent dans cette période est par contre une crise réelle: celle des travailleurs qui ont du mal à gérer leurs budgets, déjà maigres. Mais nous sommes un peuple de grandes ressources, un peuple qui ne veut pas renoncer aux vacances et nous sommes prêts à faire à sacrifices tout l’année pour penser à qu’est-ce qu’on va faire l’été prochain, peut-être en partant encore vers une des nombreuses localités touristiques où le divertissement et le soleil sont les uniques ingrédients les plus demandés. Un printemps qu’à Monaco a commencé avec le consolidé Tournoi International de Tennis où, de toute façon, nos compatriotes n’ont pas obtenu des grands résultats. Toutefois cet événement a un succès extraordinaire et il porte à Monaco et dans la Cote d’Azur plusieurs passionnés, une vraie bouchée d’oxygène pour le secteur tourisme qui ressent encore de la crise générale. Et beaucoup de touristes arriveront même pour l’imminente édition de Formula Uno (anticipée d’une semaine par rapport à l’année précédente) où nous verrons pour la première fois à Monaco, Michael Schumacher non à bord d’une Ferrari rouge, mais sur l’allemande Mercedes. Et parmi les rendez-vous mondiaux de ce mois des roses, sur la Croisette de Cannes prendra vie (du 12 au 23 de ce mois) la 63° édition du Festival du Cinéma qui marque une autre édition en pleine crise mais, malheureusement, sans présences italiennes sauf l’actrice et Jurée Giovanna Mezzogiorno (dans la photo); encore à Monaco on a participé à la septième édition du charmant Grand Prix des Autos Historiques, ensuite il y aura la 20° fête du World Music Award, sans doute le rendez-vous plus intéressant pour ceux qui aiment la musique pop: un occasion pendant laquelle des gents de toute Europe arriveront pour voir de près personnages du calibre de Beyonce, de Lady Gaga, David Guetta et de notre Tiziano Ferro (dans la photo). Une manifestation, celle organisée par Melissa et John Martinotti (Récompensés avec la Feuille d’Or 2009), qui a toujours un grand succès et que cette année (le 18 mai) consacrera une grande partie du résultat à la malchanceuse population d’Haïti. Un mois caractérisé aussi par d’autres propositions de la S.B.M. propriétaire aussi du local de tendance « Moods » où souvent on expérimente des groupes musicaux internationaux peu connus, mais d’excellente qualité. Bref, ce mai sera intense et un peu effréné, même s’il n’y aura pas d’initiatives italiennes, sauf la habituelle, Fête de la République le deux juin. Trop peu pour une communauté qui a l’ambition d’être pleine de fantaisie, peut-être c’est en conséquence de la crise?

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Dal 5 al 7 giugno all’Hotel Le Meridien

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eppur nella sua breve ma intensa storia passata il Monte-Carlo Wine Festival ha avuto sempre un percorso costellato di discreti successi e quest’anno sta dando il via ad un percorso di evoluzione del mercato che ha per titolo “Il vino con moderazione” ovvero “ Vin avec moderation” ” nel rispetto del “Territorio”. Un’operazione culturale non di facciata, ma che vede concretamente impegnato tutto lo staff del Festival che ha il compito di illustrare la “Prevenzione” attraverso un’operazione efficace che metta in risalto che il consumo moderato e responsabile consente di godere appieno la gioia che può dare un buon bicchiere di vino. Sotto questo profilo,, nelle varie iniziative intraprese dall’organizzatore Michele Florentino, va messa in risalto intanto la partnership con l’Agecotel di Paul Obadia, del direttore di Nicexpo Michel Cottray, di Monaco & Sud de la Francia, e poi di Fleury Courtin, direttore della Catena Le Méridien; Pierre Rous, Presidente Slow Food, Carlo Rossi e Antonio Guarracino,rispettivamente Presidente Amira di Monaco e San Remo, ed Emna Metoui, Marketing e Patrick Raingeard chef del Port Place, Robert

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Le nuove sfide del Monte-Carlo Wine Festival FoglioMonaco 127 DEF.indd 6

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In basso, l’ex ministro dell’agricoltura Luca Zaia.

EVENTI Di Simona De Melas controtempo@rosenet.it

Baylac del Liceo Alberghiero di Monte-Carlo; Marcel Athimond presidente dei Grand Cordon de la Cuisine Française, Richard Borfiga responsabile di vari ristoranti e del club di Monte-Carlo; Madame Sylvie Biancheri del Grimaldi Forum, Régine Le Coz Presidente di «Donne e Vini del Mondo, Gara Internazionale & Club Donne e Vini del Mondo», Alain Bres direttore agenzia Alpi Marittime Monaco della Caffé Maolngo, Fanny Marchall e Guillaume Guerin, Dominio Viticolo «Jas Du Mitan» Côtes de Provence, Bernard Lagreze, di «Vins Haute Couture», Viano, del ristorante «Le Piccadily» di Roquebrune Cap Martin, ed ancora Philippe Teissonne del Dominio Viticolo «Commanderie de La Bargemone» Coteaux d’Aix en Provence, Alberte Escande, presidente Associazione Industrie Alberghiere di Monaco, Michel Duhamel presidente Associazione Discipoli di Auguste Escoffier, Xavier François Rugeroni manager del Hôtel Fairmont e Robert Delpiano dell’Associazione degli Ex-Allievi del Liceo Tecnico Alberghiero di Nizza. A capo dell’organizzazione del Festival c’è Michele Florentino noto ostecantiniere che risiede da diversi lustri

nel Principato ed è molto apprezzato dalla comunità italiana non solo per il suo “savoir faire” nell’arte della ristorazione (il suo ristorante Amici Miei è frequentato dal jet-set internazionale), ma anche per le spiccate qualità culturali di conoscenza enologica a livello globale e, quindi, non solo italiana. Non a caso, sovente è invitato a partecipare a conferenze e congressi in cui apporta le sue esperienze mantenute sempre aggiornate con un continuo studio, pubblicazioni di testi di cucina (ben sette) e ripetuti contatti con produttori a cui dà una preferenza personale: da quelli che offrono alle tavole di degustazione un nettare prettamente artigianale e biologico. Dopo i successi delle due precedenti edizioni del Monte Carlo Wine Festival in cui, tra le personalità presenti spiccava quella del Senatore a vita Giulio Andreotti venuto nel Principato per attingere all’elisir di lunga vita, quest’anno dal 5 al 7 giugno prossimo, all’Hotel Le Méridien Beach Plaza, aprirà i battenti - appunto - la terza edizione del Festival ormai cresciuto a livello intercontinentale che, novità, non si occuperà esclusivamente di enologia, ma anche di genuinità, di alimentazione naturale per chi opera

Les nouveaux défis du monte-carlo wine festival Du 5 au 7 juin à l’Hôtel le Méridien Même si son histoire est brève le Monte-Carlo Wine Festival a eu toujours une parcours constellée de discrets succès et cette année il est en train de commencer un parcours d’évolution du marché avec le titre « Il vino con moderazione » ou bien « Vin avec modération » dans le respect du « Territoire ». Une opération culturelle qui engagé tout le staff du Festival qui a le rôle d’illustrer la « Prévention » à travers une opération efficace qui souligne que la consommation modérée et responsable permet de profiter de la joie qui peut donner un bon verre de vin. Parmi tant d’initiatives organisées par Michele Florentino, il faut mettre en évidence le partenariat avec Agecotel de Paul Obadia, le directeur de Nicexpo Michel Cottray, de Monaco & Sud de la France, et ensuite de Fleury Courtin, directeur de la Chaîne le Méridien ; Pierre Rous, Président Slow Food, Carlo Rossi et Antonio Guarracino, respectivement Président Amira de Monaco et de San Remo, et Emna Metoui, Marketing et Patrick Raingeard chef de Port Place, Robert Baylac du Lycée Hôtelier de Monte-Carlo; Marcel Athimond président du Grand Cordon de les Cuisine Française, Richard Borfiga responsable de divers restaurants et du club de Monte-Carlo; Madame Sylvie Biancheri du Grimaldi Forum, Régine le Coz Président de « Donne e Vini del Mondo, Gara Internazionale & Club Donne e Vini del Mondo », Alain Bres directeur agence Alpes Maritimes Monaco du Café Malongo, Fanny Marchall et Guillaume Guerin, Domain Viticole « Jas du Mitan » Côtes de Provence, Bernard Lagreze, de « Vins Haute Couture », Viano, du restaurant « le Piccadily » de Roquebrune cap Martin, et encore Philippe Teissonne de la Domain Viticole « Commanderie de les Bargemone » Coteaux d’Aix en Provence, Alberte Escande, président Association Industries Hôtelières de Monaco, Michel Duhamel président Association Discipoli de Auguste Escoffier, Xavier François Rugeroni manager de l’Hôtel Fairmont et Robert Delpiano de l’Association des Ex Élèves du Lycée Technicien Hôtelier de Nice. À la tête de l’organisation du Festival il y a Michele Florentino aubergiste-cantinière très connu, qui vit depuis des années dans la Principauté et il est très apprécié par la communauté italienne pour son « savoir faire » culinaire (son restaurant Amici Miei est fréquenté par le jet-set international), mais même pour ses qualités culturelles de connaissance œnologique à niveau global et pas limité à l’Italie. En effet il est invité à participer à des conférences et des congrès auxquels il apporte ses expériences qui sont toujours mises à jour par des études continus, publications de textes de cuisine (sept en total) et contacts avec les producteurs auxquels il donne une préférence personnelle. Après le succès des deux précédentes éditions du Monte-Carlo Wine Festival, qui a eu parmi les invités le Sénateur à vie Giulio Andreotti, cette année du 5 au 7 juin prochain, à l’Hôtel le Méridien Beach Plaza, ouvrira la

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nel settore della ristorazione e della trasformazione degli alimenti che ne deve assicurare la corretta informazione ai fruitori sull’aggiunta di additivi e della presenza di alergeni nei cibi. E tutto questo grazie alla tempestività della Sottosegretario al Ministero della Sanità On. Francesca Martini che ha emesso un’ordinanza (gennaio 2010) atta a garantire la sicurezza degli alimenti utilizzati nella preparazione dei pasti: non sarebbe male che quest’ordinanza fosse estesa anche in sede comunitaria. Il Wine Festival ospiterà anche la 1a Conferenza Mondiale su «Alimentazione-Territorio-Longevità» alla presenza della Martini stessa, del Direttore Generale della Sanità, Romano Marabelli, del Ministro della Sanità Monegasca, Stéphane Valeri, della Professoressa Emilia Costa, specialista nei disturbi della condotta alimentare, del Professor Gianni Pes docente di scienza dell’Alimentazione all’Università di Cagliari e tanti altri studiosi. Sarà un viaggio tra cibo vino e territorio alla scoperta di quei paesaggi italiani che continuano e continueranno ad essere, come li hanno conosciuti i nostri nonni, finché l’attività di enoagricoltura, pastorizia e cultura del cibo proseguirà. Ecco perché questo grande patrimonio ed il rispetto del territorio verrà messo in risalto in questa terza edizione. Ma ricordiamo anche alcuni risultati delle passate edizioni del Monte Carlo Wine Festival che, in questi tre anni, hanno privilegiato una settantina di produttori di alta qualità caratterizzati da vitigni autoctoni e biologici nonché prodotti di nicchia

tipicamente regionali. Nelle passate edizioni sono stati presenti, appunto, Giulio Andreotti, l’ex Ministro dell’Agricoltura Zaia, il presidente dell’ICE, Ambasciatore Vattani, l’On. Paolo Bartolozzi, l’Ambasciatore all’ONU Fulci, il Segretario di Stato Monegasco René Novella, SEM Blanchi, L’Ambasciatore di Monaco Henri Fissore, il V. Presidente del Consiglio di Sato Monegasco, SEM Marquet, l’Ambasciatore Italiano a Monaco Franco Mistretta, il Presidente dell’Associazione Comenius; Bereza Konstantin, dirigente della Camera di Commercio di Mosca. I Buyers internazionali erano: Ferrer et Garcia (Spagna), Wine Country (Stati Uniti), delegazione di sommeliers dalla Svizzera, in tutto anche 850 professionisti della ristorazione. Numerosi Vip, tra cui Sir Roger Moore, Remo Girone, Amedeo Minghi, Simona Tagli e Wine Lovers che hanno espresso il loro compiacimento per la riuscita delle manifestazione. Il Monte-Carlo Wine Festival è stato promosso da oltre 200 ritagli stampa e almeno 20 passaggi televisivi e radiofonici tra reti private e nazionali. La Ferrero ha omaggiato tutti i presenti con una confezione appositamente creata con il logo del Monte-Carlo Wine Festival. Moltissime le congratulazioni ed i complimenti per la manifestazione; “mi fa onore ricordare - dice Florentino - i complimenti ricevuti personalmente da S.A.S. Il Principe Albert II, che mi ha accolto ed ha gentilmente posato con il manifesto della prima edizione del Monte-Carlo Wine Festival”. Simona DE MELAS

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Un assaggiatore d’eccezione, il senatore Giulio Andreotti con Florentino.

troisième édition du Festival qui a grandi à un niveau intercontinental et qui ne s’occupera pas exclusivement d’œnologie, mais aussi de génuinité, d’alimentation naturelle pour ceux qui travaillent dans le secteur de l’hôtellerie et de la transformation des aliments qui doivent assurer des information correctes aux utilisateurs sur tous additifs et allergènes dans la nourriture. Et tout ça grâce à l’opportunité donnée par le Sous-secrétaire au Ministère de la Santé Francesca Martini qui a émis une ordonnance (janvier 2010) apte à garantir la sûreté des aliments utilisés dans la préparation des repas : il ne serait pas mal de étendre cette ordonnance même en siège communautaire. a Les Wine Festival recevra même 1 Conférence Mondiale sur « alimentation-territoireLongévité » à la présence de Mme Martini, du Directeur Général de la Santé, Romano Marabelli, du Ministre de la Santé Monégasque, Stéphane Valeri, du Professeur Emilie Costa, spécialiste dans les dérangements alimentaires, du Professeur Gianni Pes professeur de science de l’Alimentation à l’Université de Cagliari et beaucoup d’autres spécialistes. Il sera un voyage parmi nourriture, vin et territoire à la découverte de ces paysages italiens qui continuent et continueront à être, comme nos grands parents les ont connus, jusqu’à quand l’activité d’enoagriculture, d’élevage des moutons et culture de la nourriture poursuivra. C’est pour tout ca que le patrimoine et le respect du territoire seront mis en évidence dans cette troisième édition. Mais nous rappelons aussi quelques résultats des éditions passées du Monte Carlo Wine Festival qui, pendant trois ans, ont privilégié soixante-dix producteurs de haute qualité caractérisés par des vignobles autochtones et biologiques et des produits de niche typiquement régionales. Au cours des éditions passées ont été présentes, Giulio Andreotti, l’ex Ministre de l’Agriculture Zaia, le président d’ICE, l’Ambassadeur Vattani, l’On. Paolo Bartolozzi, l’Ambassadeur à ONU Fulci, le Secrétaire d’État Monégasque René Novella, SEM Blanchi, l’Ambassadeur de Monaco Henri Fissore, le V. Président du Conseil d’Etat Monegasque, SEM Marquet, l’Ambassadeur Italien à Monaco Franco Mistretta, le Président de l’Association Comenius ; Bereza Konstantin, dirigeant de la Chambre de commerce de Moscou. Les Buyers internationaux étaient: Ferrer et Garcia (Espagne), Wine Country (Etats Unis), une délégation de sommeliers de la Suisse, en total 850 professionnels de l’hôtellerie. Nombreux Vips, parmi lequel Sir Roger Moore, Remo Girone, Amedeo Minghi, Simona Tagli et Wine Lovers qui ont exprimé leurs félicitations pour la réussite de la manifestation. Le Monte-Carlo Wine Festival a été promu par plus de 200 articles et au moins 20 passages télévisés et radiotéléphoniques parmi les chaines privés et nationaux. La Ferrero a offert à tous les invités une confection expressément crée avec le logo du MonteCarlo Wine Festival. Nombreuses les félicitations pour la manifestation ; « je rappelle avec honneur - dit Florentino - les félicitations reçues personnellement de S.A.S. Le Prince Albert II, qui m’a accueilli et a gentiment posé avec l’affiche de la première édition du Monte-Carlo Wine Festival ».


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Romain Gary 1914-1980

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Nella pagina a lato, lo scrittore Romian Gary.

A sinistra, nella piazza Saint François a Nizza ha luogo il mercato del pesce.

Miti e archetipi italiani visti da artisti e letterati

NIZZA-SANREMO A cura di Silvana Rivella s.rivella@foglioitaliano.com

Mythes et archétypes italiens vus par les artistes et hommes de lettres Romain Gary 1914-1980 De cet énigmatique, intéressant auteur, l’unique à obtenir deux fois le prestigieux Prix Goncourt, nous rapporterons quelques pages de son roman autobiographique du titre « la promesse de l’aube ». Ceci parce que le texte en question concerne un marché historique de Nice bien connu des italiens de la Cote d’Azur, celui situé en rue de la Buffa près de Boulevard Gambetta et de la gare : là, depuis le début du XXème siècle, de la frontière les gents arrivaient avec leurs produits, pas seulement les paysans avec leurs légumes du jardin, mais même les vendeurs de viande, de fro-

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i questo enigmatico, interessante autore, l’unico ad ottenere due volte il prestigioso Premio Goncourt, riporteremo alcune pagine del suo autobiografico romanzo intitolato “Le promesse dell’alba”. Questo perché il brano in questione riguarda uno storico mercato di Nizza assai noto agli italiani della Costa Azzura, quello situato in rue de la Buffa nei pressi del Boulevard Gambetta e della Stazione ferroviaria: lì, fin dal primo novecento, dalla frontiera arrivavano con i loro prodotti non solo i contadini con le loro verdure dell’orto, ma anche i venditori della carne, dei formaggi e dei famosi tartufi bianchi piemontesi, oltre naturalmente ai commercianti del pesce.. Ed ancor oggi è possibile vedere, nel mercatino del pesce di Nizza, il camioncino che da Sanremo arriva per consegnare i famosi gamberi rossi. Sui banchi dei pescivendoli francesi troviamo principalmente crostacei, sogliole, razze e le grosse prede provenienti dall’Atlantico mentre i piccoli pesci per il fritto all’italiana, le cernie, le trigliette di scoglio e i gamberi rossi di cui sopra arrivano perlopiù dal pescoso ponente ligure... ma perchè no i preziosi gianchetti? Questa è una curiosità tutta francese: infatti la pesca del prelibato “novellame” di pesce azzurro è in Liguria quasi in via d’estinzione e perciò sottoposta a un rigorosissimo criterio di raccolta, mentre in Costa Azzurra è protagonista di una storia singolare che risale ai tempi di Napoleone I. L’imperatore ebbe modo di gustare il prelibati gianchetti (la “poutine d’alevins”francese) e, dimostrando grande preveggenza, ne difese la sopravvivenza emanando un decreto che diede l’esclusiva al minuscolo e riparato porto di Cros de Cagnes (Cros significa creux, in italiano concavo); la legislatura non cambiò sotto i Re di Sardegna e, in seguito all’annessione della zona alla Francia, Napoleone III la confermò aggiungendovi tutta una serie di norme, tra le quali l’uso della rete a maglie fitte nei pressi della riva (la “senne de plage”) o della lampara notturna (le “flasquier”). Il privilegio concesso all’incantevole porticciolo sussiste tutt’ora per soli 45 giorni all’anno prolungabili in caso di maltempo, ed è tuttora praticato in modo artigianale. Tornando a Romain Gary, due sono i protagonisti descritti nella scena al Mercato della Buffa: la madre, un’ intra-

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mages et des célèbres truffes blancs du Piémont, plus naturellement les commerçants de poisson. Et encore aujourd’hui c’est possible de voir, dans le petit marché du poisson de Nice, la camionnette qui arrive de Sanremo pour délivrer les fameuses crevettes rouges. Su les bancs des poissonniers français on trouve principalement des crustacés, des soles, raies et les grosses proies provenant de l’Atlantique alors que les petits poissons pour la friture à l’italienne, les mérous, les trigliette (petites mullidae) et les crevettes rouges arrivent de pêcheurs italien et pourquoi pas les précieux gianchetti (poutines)? Une curiosité toute française : la pêche de l’exquis alevin de poisson est presque en voie d’extinction en Ligurie pour les critères trop rigoureux de récolte, alors que en France l’histoire de la pêche à la poutine remonte aux temps de Napoléon Ier. L’empereur eut la possibilité de goûter les poutines et, en montrant une grande précognition, il en défendit la survie en émanant un décret qui donna l’exclusivité au minuscule et réparé port de Cros-de-Cagnes; la législature ne changea pas sous les Rois de Sardaigne et, suite à l’annexion de la zone à la France, Napoléon IIIème la confirma en ajoutant toute une série de règles, parmi laquelle l’utilisation de la senne de plage, ou du flasquier. Le privilège concédé au charmant petit port existe encore aujourd’hui pendant 45 jours par an prolongeables en cas de mauvais temps. Pour revenir à Romain Gary, les protagonistes décrits dans la scène au marché de la Buffa sont deux: la mère, une entreprenante ex actrice juive russe qui, entièrement ignare de l’activité hôtelière, gérait avec succès l’Hôtel « Mermonts » et, avec d’autres coprotagonistes comme les marchands de légumes, de fromage et de poissons, le célèbre charcutier Renucci, ou mieux ce qui nous pouvons définir « sa victime préférée » ! Le jeune Gary ne juge pas et ne commente pas en

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In basso a destra, l’incantevole porticciolo di Cros de Cagnes.

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A destra, gianchetti al limone.

se laissant plutôt transporter, confiant et reconnaissant, par l’énergique et constructive aptitude maternelle. Ouvert « à la grande clientèle internationale, dans une ambiance de tranquillité, confort et bon ton » (selon la brochure écrite par Gary adolescent), en vérité le Mermonts recevait « une clientèle douce, soumise, facile à contenter, composée surtout de femmes » « Ma mère - dit l’auteur – se levait à six heures le matin, fumait trois ou quatre cigarettes, buvait une tasse de té, elle s’habillait, prenait son bâton et allait au marché de la Buffa, où elle régnait incontestée; c’était un lieu d’accents, odeurs et couleurs, où des nobles imprécations s’élevaient au dessus de escalopes, poireaux et yeux de poissons morts, parmi lesquels, pour quelque miracle méditerranéen, des énormes bouquets de mimosa et de œillets de Sanremo étaient toujours présents. « Ma mère tâtait une escalope, elle réfléchissait sur l’intérieur d’un melon, visait son bâton vers la salade que le commerçant protégeait immédiatement avec son corps en disant « ne touchez pas la marchandise ! ». Elle avait, lorsque il flairait un fromage ou

prendente ex attrice ebrea russa che, del tutto ignara dell’attività alberghiera, gestiva con successo l’Hotel “Mermonts” (“Mer” et “Monts”) e , assieme ad altri comprimari come ortolani, formaggiai e pescivendoli, il famoso salumiere Renucci, o meglio quella che possiamo definire “la sua vittima preferita”! Il giovane Gary non giudica e non commenta lasciandosi piuttosto trasportare, fiducioso e riconoscente, dalla esuberante ancorché costruttiva attitudine materna. Aperto “alla grande clientela internazionale, in un’atmosfera di tranquillità, confort e buon gusto” come cita l’opuscolo opera dello scrittore allora appena adolescente, in verità il Mermonts ospitava “ una clientela mite, remissiva, poco sicura di se stessa e facile da accontentare, dove predominavano le donne” “Mia madre - racconta l’autore - si alzava alle sei del mattino, fumava tre o quattro sigarette, beveva una tazza di té, si

vestiva, prendeva il suo bastone e andava al mercato della Buffa, dove regnava incontrastata; era un luogo di accenti, odori e colori, dove nobili imprecazioni si elevavano al di sopra di scaloppe, cotolette, porri e occhi di pesci morti, tra i quali, per qualche miracolo mediterraneo, trovavano sempre modo di spuntare enormi mazzi di mimose ed i famosi, coloratissimi garofani sanremaschi”. “Mia madre tastava una scaloppina, rifletteva sull’interno di un melone, puntava il suo bastone verso delle insalate che l’ortolano proteggeva immediatamente col suo corpo con un disperato “Non tocchi la merce!”. Aveva, quando annusava un formaggio o un filetto di pesce, un’arte di suspense che rendeva i venditori pallidi d’esasperazione e quando, respingendo con un gesto definitivo l’articolo, finalmente s’allontanava a testa alta, i loro epiteti, insulti, invettive e grida indignate formavano attorno a noi il

A destra, barche e pescherecci nel porticciolo di Cros de Cagnes.

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Sotto, il tramonto sull’incantevole porticciolo di Cros de Cagnes.

In basso, l’ingresso dello storico mercato della Buffa a Nizza.

più vecchio coro del Mediterraneo. Per parecchi mesi si fermò ogni mattina davanti all’esposizione del Renucci per tastare a lungo i prosciutti senza

quel che possono per me”. Romain Gary “La promessa dell’alba” Silvana RIVELLA

un poisson, un art de suspense qui rendait les commerçants pâles par l’exaspération et lorsque, en repoussant avec un geste définitif l’article, finalement elle s’éloignait, tête haute. Elle s’arrêta chaque matin, pendant plusieurs mois, devant l’exposition de Mr Renucci pour tâter les jambons sans en acheter aucun, juste pour provoquer, suite à quelque obscure dispute, quelque compte personnel à régler, et uniquement pour rappeler au propriétaire quel client important avait perdu ! ... Pendant que la femme cruelle coulait un nez impitoyable dans le jambon, Mr. Renucci, les yeux au ciel, les mains jointes, il priait la Sainte Vierge de le réfréner pendant qu’elle partait, avec un sourire de défi sur les lèvres, pour continuer sa domination ailleurs. Chaque fois que je reviens à Nice, je vais au marché de la Buffa. En errant entre poireaux, asperges, melons, viande, fruits, fleurs et poissons. Les bruits, les voix, les gestes, les odeurs, les parfums ne sont pas changés, et peu manque parce que l’illusion soit complète. Je reste là des heures et les carottes, les chicorées, et les endives font ce qu’elles peuvent pour moi ». Romain Gary “La promesse de l’aube”

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comprarne mai in un puro spirito di provocazione in seguito a qualche oscuro litigio, qualche conto personale da regolare, e unicamente per ricordare al proprietario quale cliente importante avesse perduto!... ...Mentre la crudele affondava un naso spietato nel prosciutto il Renucci, gli occhi levati al cielo, le mani giunte, implorava la Madonna di trattenerlo mentre lei andava, un sorriso di sfida sulle labbra, a continuare il suo dominio altrove. Ogni volta che ritorno a Nizza, vado al mercato della Buffa. Vagando a lungo tra i porri, gli asparagi, i meloni, i quarti di bue, la frutta, i fiori e i pesci. I rumori, le voci, i gesti, gli odori, i profumi non sono cambiati, e manca poco, quasi niente, perché l’illusione sia completa. Resto là delle ore e le carote, le cicorie, e le indivie fanno

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Curiosites Le rapport entre Romain Gary et sa mère fut fondamentale pour son écriture et fut spécial : par exemple c’est incroyable ce qui lui arriva quand il revint à l’hôtel Mermonts, Nice, à la fin de la guerre, lorsque il apprit que sa mère était morte trois ans avant son retour et qu’elle avait chargé une amie de lui donner les centaines de lettres écrites avant de

Curiosità

Sotto, Romain Gary con la madre e un amico di famiglia.

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mourir. Gary lui consacra la plupart de son roman La promesse de l’aube, il écrivit avec des différents pseudonymes et fut le seul à obtenir deux fois le Prix Goncourt, la première fois avec son pseudonyme usuel, pour Les racines du ciel en 1956, et la deuxième fois avec le pseudonyme d’Émile Ajar. Méprisé par la critique pendant qu’il était en vie, considéré auteur réactionnaire parce que diplomatique gaulliste, Ajar fut la nique à la Paris littéraire de part d’un authentique génie de la langue, qu’on n’a encore fini de redécouvrir. Il fut l’époux de la femme de lettres britannique Lesley Blanch et de l’actrice américaine Jean Seberg; (protagoniste de « Bonjour Tristesse » de Sagan, roman qui se déroule en Côte d’Azur) il divorça des deux. Peu plus qu’un an après le suicide de Jean en 1979, profondément troublé par la décrépitude liée à son vieillissement, à son tour se donna la morte. Plusieurs de ses livres ont été adaptés au cinéma, notamment Clair de femme (1979) par Costa-Gavras, avec Yves Montand et Romy Schneider dans les rôles principaux, et La Vie devant soi (1977) par Moshé Mizrahi, qui remporta l’Oscar du meilleur film en langue étrangère, et dans le rôle de Madame Rosa, Simone Signoret remporta le César de la meilleure actrice.

Il rapporto tra Romain Gary e la madre fu fondamentale per la sua scrittura e per molti tratti speciale: ad esempio è incredibile quel che gli successe quando tornò alla pensione Mermonts a Nizza alla fine della guerra, quando scoprì che lei era mancata tre anni prima del suo ritorno e che aveva incaricato un’amica di trasmettergli man mano centinaia di lettere scritte prima di morire. Oltre che a dedicarle molta parte del romanzo “La promessa dell’alba”, scrisse con diversi pseudonimi e fu l’unico a ottenere due volte il Premio Goncourt, la prima volta con il suo pseudonimo usuale, per “Le radici del cielo” nel 1956, e la seconda volta con lo pseudonimo di Émile Ajar. Disprezzato dalla critica mentre era in vita, considerato autore reazionario perché diplomatico gollista, l’episodio Ajar fu lo sberleffo alla Parigi letteraria di un autentico

genio della lingua, che a tutt’oggi non si è ancora finito di riscoprire. Fu il marito della scrittrice Lesley Blanch e dell’attrice americana Jean Seberg (protagonista tra gli altri di “Bonjour Tristesse” della Sagan, romanzo che si svolge in Costa Azzurra) dalla quale divorziò. Poco più di un anno dopo il suicidio di questa nel 1979, profondamente travagliato dalla decrepitezza legata al proprio invecchiamento, a sua volta si diede la morte. Diversi suoi libri sono stati adattati al cinema, in particolare “Chiaro di donna” (1979) di Costa-Gavras, con Yves Montand e Romy Schneider come protagonisti e “La vita davanti a sé” (1977) di Moshé Mizrahi, che ottenne l’Oscar come miglior film straniero, con Simone Signoret nel ruolo di Madame Rosa, che ottenne il premio César come miglior attrice. Chiara TRUSSONI

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Dialogo a proposito

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Studio Twin

Nei giardini di Peyre-Lebade, Listrac Médoc, scultura “BELU” di Zaha Hadid, 2007. Collezione Ariane e Benjamin de Rothschild.

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Jacopo, dolcissimio

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“Brigante” Nonostante la crisi l’Italia a Monaco torna in prima linea con una novità nel campo della gastronomia tres chic

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O

ttime notizie per tutti gli amanti della buona tavola del buon bere: il mese prossimo, nonostante la crisi economica che perseguita ancora il mondo intero, in contro corrente a Monaco aprirà un nuovo locale dal concetto completamente innovativo, praticamente inesistente qui nel Principauté, gli “aperitivi all’italiana!”. La brillante idea è dell’esuberante giovane Jacopo La Guardia, personaggio noto alla mondanità di Monte-Carlo, titolare del famoso e tipico ristorante “Vecchia Firenze” il quale si è messo in società con un amico, anche lui italiano, e insieme hanno deciso

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Nella pagina a lato, Jacopo La Guardia.

PERSONAGGI

Sotto, la facciata del nuovo ristorante “I Briganti”.

Di Tiziana Danzo tiziana.danzo@monaco.mc

Les deux « Briganti » Malgré la crise l’Italie à Monaco retourne en première ligne avec une nouveauté dans le domaine de la gastronomie chic di iniziare una nuova avventura per la felicità dei nostri palati. Di per sé, già il titolo che hanno dato al locale è intrigante, si chiamerà, infatti, “I Briganti” e questo per avvertire i nuovi avventori in modo che sappiano prima di entrare a cosa vanno incontro: la nuova location si trova è in Boulevard Princesse Charlotte. Il personaggio in questione, Jacopo lo abbiamo incontrato proprio per avere da lui notizie fresche e accurate sulla prossima apertura, ma anche per sapere qualcosa di più di questo ristoratore che da anni lavora nel Principato e che ha conquistato così tanti fedeli clienti con la sua cucina toscana. Fedeli e importanti, basta dare uno sguardo alle fotografie appese al muro del locale, per capire quanto la sua cucina sia apprezzata internazionalmente. Il nostro caro amico (ormai è tale) è,

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ovviamente, fiorentino e ha proprio i modi di fare del vero toscanaccio, amichevole, aperto e con la battuta sempre pronta. A guardarlo bene ricorda un po’ un pirata, ma di quelli gentiluomini, nonostante i numerosi tatuaggi “22, ma ne sto studiando un altro”, - dice il suo occhio sveglio che certamente nasconde un bel passato da raccontare, sicuramente pieno di avventure e di sfide. Com’è facile immaginare dalla descrizione fatta, Jacopo non è mai stato il prototipo del bravo ragazzo tutto casa e scuola, tutt’altro! Ma nonostante la sua irrequietezza ha completato gli studi diplomandosi ragioniere, un indirizzo che si rivelerà importante nel suo futuro d’imprenditore. La voglia di studiare non era la sua caratteristica principale, altra cosa era il lavoro, perché il “ragazzo” desideroso d’indipendenza si è sempre rimboccato le maniche, a

Excellentes nouvelles pour tous les amants de la bonne table et du bon boire: le mois prochain, malgré la crise économique qui persécute encore le monde entier, à Monaco ouvrira un nouveau local avec une idée complètement innovatrice, pratiquement inexistant dans la Principauté, les ‘ apéritifs à l’italienne ! ’ L’idée géniale est du jeune et exubérant Jacopo La Guardia, personnage connu à la mondanité de Monaco, propriétaire du célèbre et typique restaurant ‘ La Vecchia Firenze ’ qui s’est mis en société avec un ami, lui aussi italien, et ensemble ils ont décidé de commencer une nouvelle aventure pour le bonheur de nos palais. Déjà le titre qu’ils ont donné au local est intrigant, s’appellera, en effet, ‘ I Briganti ’, pour prévenir les nouveaux clients et leur préparer à l’expérience: le nouveau local se trouve en Boulevard Princesse Charlotte. Nous avons rencontré le personnage en question, Jacopo, pour avoir des nouvelles fraîches et soignées sur la prochaine aventure, mais aussi pour savoir quelque chose de plus sur cet italien qui depuis des années travaille dans le Principauté et qui a conquis tant de fidèles clients avec sa cuisine toscane. Clients fidèles et importants, il suffit de donner un coup d’œil aux photographies accrochées aux mures du local, pour comprendre combien sa cuisine est appréciée internationalement. Notre ami est, évidemment, florentin et il a vraiment le mode de faire des vrais toscans, amical, ouvert et avec des plaisanteries toujours prêtes. En le regardant bien il rappelle un peu un pirate, mais gentilhomme, malgré ses nombreux tatouages « 22, mais je suis en train d’en étudier un autre », - dit son œil éveillé qui certainement cache un beau passé à raconter, sûrement plein d’aventures et de défis. Comme il est facile d’imaginer par la description faite, Jacopo n’a jamais été le prototype de l’enfant tranquille, pas du tout! Mais, malgré son être agité, il a bien complété son étude en se diplômant comptable, une adresse qui se révélera important dans son futur d’entrepreneur. L’envie d’étudier n’était pas sa caractéristique principale, autre chose était le travail, parce

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A destra, Jacopo e la dolcissima Antonella.

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que le ‘ ragazzo ’ désireux d’indépendance s’est toujours replié les manches, à commencer de la période scolaire : il a commencé, en effet, très jeune à faire les saisons, pendant les trois mois de congés, comme plongeur, dans les locaux où son père chantait. Son père, Massimo La Guardia, est lui aussi un personnage très connu à Monaco; il est un teneur diplômée au conservatoire des Cherubini à Florence, qui a participé à des nombreuses Opéras et à des Concerts en toute Europe et cette année en particulier il s’occupera du X Festival de Musique Sacrée en qualité de directeur artistique de la Cathédrale de Monaco. En revenant à notre Jacopo, son premier souvenir du travail est du restaurant ‘ I Tre Pini ’, dans l’Impruneta, aux portes de Florence, une villa du XVIIème siècle plongée dans les vertes collines de la campagne Toscane, où la clientèle était composée le plus souvent par des américains qui venaient pour entendre les plus classiques chansons italiennes de la belle voix de Massimo et goûter les typiques ‘ Fiorentine ’ (côtes de bœuf grillées). Encore aujourd’hui il se souvient de la quantité infinie d’assiettes à laver. Finie l’école Jacopo a travaillé comme serveur, avec des roulements massacrants, de six heures le soir à cinq heures le matin, ensuite il a finalement trouvé la place qui vraiment l’a formé: le restaurant ‘Dulcamara’ à Sesto Fiorentino. Ici pendant les six ans de collaboration il a suivi différents cours de cuisine, en particulier ceux du très célèbre Chef Angelo Paracucchi. Il est vraiment ici que Jacopo apprend les bases de l’art culinaire et développe son style personnel. Jacopo, raconte nous quel a été le parcours qui d’une ville d’art comme Florence t’a conduit dans une autre localité fortement touristique comme Monaco. « À dire la vérité il a été, comme il arrive souvent dans la vie, un hasard. J’avais été à Monaco seulement deux fois, quand j’étais enfant, avec l’école, et peu plus tard avec une amie. Évidemment je l’avais trouvé une localité agréable, mais je ne pensais pas vraiment qu’elle serait devenue ma maison. L’histoire est celle-ci: après être rentré de la Somalie où j’avais passé six mois comme Béret Bleu de l’ONU, j’eus un incident assez grave dans ma Florence. Sorti de l’hôpital je vis avec mon père une annonce sur le journal, on donnait en gestion le local où nous avons ensuite réalisé ‘ La Vecchia Firenze ’. J’avais d’une partie un peu d’économies, aucun projet et donc nous nous sommes regardés dans les yeux et nous sommes partis. ». Avons-nous bien compris, Béret Bleu de l’ONU ? « Exactement, lorsque j’ai commencé le service militaire j’ai découvert que c’était un type de vie qui faisait pour moi et je signai vite pour participer aux opérations hors de l’Italie, je partis donc avec les bersagliers pour la Somalie en ‘93, où je restai pour environ six mois. L’été était chaud, lorsque nous reposions, nous réfugiions à l’ombre d’une marquise où le thermomètre marquait plus de cinquante degrés. Mais c’été une période que je rappelle avec plaisir, une formation utile si non nécessaire ». Après une vie pleine d’aventures (même sentimentales, j’imagine) qui est arrivé à te faire mettre les racines? « Ma très belle et douce femme Antonella. Aujourd’hui c’est elle ma priorité. Notre rencontre s’est produit encore une fois par hasard. Une soirée avec des amis au Stars & Bars ici à Monaco, elle était en vacance avec une amie, et quelques choses s’est passé, on s’est vu et elle m’a plu. Depuis ce moment là j’ai commencé une série de voyages très fatigants Monaco-Tourin (où elle habitait avec ses parents, originaires de Naples) et retour. En suite elle a commence à venir à Monaco, à travailler dans notre restaurant, et après deux ans d’engagement, le 30 juin 2008 (il me montre la date tatoué sur son hanche) nous nous sommes en fin mariés. Elle s’occupera de ‘ La Vecchia Firenze ’, alors que je serais dans le nouveau local qui s’appelle ‘ I Briganti ’ (les bandits), mais galants ». A propos, décris-nous ce nouveau local, I Briganti, et pourquoi ce nom ?

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cominciare dal periodo scolastico: iniziò, infatti, da giovanissimo a fare le stagioni, durante i tre mesi di vacanze, come lavapiatti, nei locali dove cantava il papà. Suo padre, Massimo La Guardia, è anch’egli un personaggio molto noto a Monaco; è un tenore diplomato al conservatorio Cherubini di Firenze che ha partecipato a numerose Opere e Concerti in tutta Europa e quest’anno in particolare si occuperà del X Festival di Musica Sacra in qualità di direttore artistico della cattedrale di Monaco. Tornando al nostro Jacopo, il suo primo ricordo lavorativo va al ristorante “I Tre Pini”, nell’Impruneta, alle porte di Firenze, una casa colonica del ‘600 immersa nelle verdi colline della campagna Toscana, dove la clientela era composta perlopiù da americani che venivano per sentire le più classiche canzoni italiane dalla bella voce di Massimo e gustare le tipiche “fiorentine”. Ancora oggi il pensiero va a quelle quantità sterminate di piatti da lavare. Finita la scuola Jacopo ha lavorato come cameriere, con turni massacranti, dalle sei di sera alle cinque di mattina, poi ha finalmente trovato il posto che davvero lo ha formato: il ristorante “Dulcamara” a Sesto Fiorentino. Qui durante i sei anni di collaborazione ha seguito diversi corsi di cucina, in particolare quelli tenuti dal famosissimo Chef Angelo Paracucchi. E’ proprio qui che Jacopo impara le basi dell’arte culinaria e sviluppa il suo stile personale. Jacopo, raccontaci qual è stato il percorso che da una città d’arte come Firenze ti ha portato in un’altra località fortemente turistica come Monaco. “A dire la verità è stato, come accade spesso nella vita, un caso. Pensa che a Monaco c’ero stato solo due volte, da bambino, in gita scolastica, e da ragazzo, con un’amica. Ovviamente l’avevo trovato una località piacevole, ma non pensavo proprio che sarebbe diventata la mia casa. La storia è questa: dopo essere rientrato dalla Somalia dove avevo trascorso sei mesi come Casco Blu dell’ONU, ebbi un incidente abbastanza grave nella mia Firenze. Quando mi ripresi vidi con mio padre un annuncio sul giornale, davano in gestione il locale dove abbiamo poi realizzato “La Vecchia Firenze”. Avevo da parte un po’ di risparmi, nessun progetto nel breve e così ci siamo guardati negli occhi e siamo partiti.”. Abbiamo capito bene, casco blu dell’ONU? “Esatto, quando ho iniziato il militare ho scoperto che era un tipo di vita che faceva per me, così firmai

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In basso, il giorno del matrimonio di Jacopo e Antonella.

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« Le nom était presque une obligation, parce que nous sommes deux amis, Dario De Gregorio et moi, très différents, mais un po’ fous le deux. Il est né à Rio de Janeiro, il a vécu à Rome, à Brescia et maintenant il est retourné à Monaco, il est mon contraire, élégant, précis, je suis un peu plus informel, mais on s’entend bien. Le style du local est très moderne, avec des surfaces laqués bois et orange et aux lignes géométriques inusuelles, comme les suspendus rhomboïdal. La nouveauté sera la terrasse, que nous sommes en train de finir, où il sera possible de profiter du soleil et du frais en restant cependant absolument réparés ». Qu’est-ce qu’on trouvera chez les Briganti ? « D’abord des petits déjeuner succulents, des déjeuners très simples, sans menu, il y aura seulement un tableau avec les plats du jour. Évidemment il y aura toujours des plats stables, mais l’idée est de faire visiter un peu l’Italie entière à nos clients, en choisissant une région qui sera le thème du jour et en présentant quelque spécialité, les idées ne manquent pas et les spécialités locales italiennes même pas. Mais le clou du local sera le soir, lorsque nous présenterons nos apéritifs, ou mieux « apericena » ; un bon vin, ou des cocktails coloriés, avec beaucoup de choses à grignoter, à l’italienne: un apéritif long qu’il devient presque un dîner, mais plus décontracté et amusant ». Et maintenant que nous connaissons mieux Jacopo et sa très jolie épouse, nous sommes certains que ces deux ‘ Briganti ’ nous en feront voir des belles, mais ils seront sûrement toujours très professionnels. Nous en admirons le courage d’entreprendre une nouvelle activité en contraste avec l’actuelle crise, mais au même temps nous sommes réconfortés par le fait que - encore une fois - ce sont deux italiens à lancer des nouvelles idées qui peuvent devenir de tendance pour Monaco. Ce sera un succès !

subito per partecipare alle operazioni fuori dall’Italia, è stato così che con i bersaglieri partii per la Somalia nel ’93, dove rimasi per circa sei mesi. L’estate era calda, quando riposavamo, ci rifugiavamo all’ombra di una tettoia dove il termometro segnava più di cinquanta gradi. Ma è stato un periodo che ricordo con piacere, una formazione utile se non necessaria”. Dopo una vita così piena di avventure (anche sentimentali, immagino) chi è riuscito a farti mettere radici in modo stabile? “La mia bellissima e dolcissima moglie Antonella. La mia priorità ora è lei. Il nostro incontro è avvenuto, ancora una volta, per caso. Una serata con gli amici allo Stars & Bars qui a Monte - Carlo, lei era in vacanza con un’amica, ed è successo qualcosa, ci siamo visti e ci piaciuti subito. Da qual momento è iniziata una serie di estenuanti viaggi Monaco-Torino (dove lei viveva con i genitori, originari di Napoli) e ritorno. Poi lei ha iniziato a venire a Monaco, a lavorare nel nostro ristorante, e dopo due anni di fidanzamento, il 30 giugno 2008 (mi mostra la data tatuata sul fianco) ci siamo finalmente sposati. Ora lei si occuperà della “Vecchia Firenze”, mentre io sarò per lo più nel nuovo locale che si chiama, appunto, “I Briganti”, buoni aggiungo però”. Ecco, descrivici il nuovo locale, “I Briganti” e perché questo nome? “Il nome era quasi obbligato, perché siamo due amici, io e Dario De Gregorio, molto diversi ma un po’ pazzi entrambi. Lui è nato a Rio de Janeiro, ha vissuto a Roma, a Brescia e ora è ritornato a Monaco, è il mio contrario, elegante, preciso, io sono un po’ più casual, ma andiamo molto d’accordo. Lo stile del locale è molto moderno, con superfici laccate dalla tinta legno all’arancione e linee geometriche inusuali, come i pensili romboidali. La novità sarà la terrazza, che stiamo ultimando dove sarà possibile godere del sole e del fresco rimanendo però assolutamente riparati”. Cosa troveremo andando dai Briganti? “Come prima cosa delle colazioni luculliane, pranzi molto semplici, senza menù, ci sarà solo una lavagna con su scritti i piatti del giorno. Ovviamente ci saranno sempre dei piatti stabili, ma l’idea è quella di fare visitare un po’ l’Italia intera ai nostri ospiti, scegliendo una regione che sarà il tema del giorno e presentando qualche specialità, le idee non mancano e le specialità locali italiane neanche. Ma il pezzo forte del locale sarà la sera, quando presenteremo i nostri aperitivi, anzi “apericena”; un buon vino, o cocktail coloratissimi, accompagnanti da tante prelibatezze, come si usa in Italia: un aperitivo lungo che sfuma nella cena, ma molto più decontracté e divertente”. E così, adesso che conosciamo meglio Jacopo e la sua dolcissima mogliettina, siamo certi che quei due “Briganti” in quel locale ne faranno vedere delle belle, ma saranno sicuramente sempre molto professionali. Ne ammiriamo il coraggio di intraprendere una nuova attività che contrasta, se vogliamo, con il momento attuale, ma al tempo stesso ci conforta che siano - ancora una volta – due italiani a lanciare nuove idee che possono diventare di tendenza per Monte-Carlo che sente sempre la necessità di arrivare prima di altre località. Sarà un successo! Tiziana DANZO

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Al Museo Oceanografico

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va in scena la morte

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e qualcuno di domandasse cosa sia quella statua antropomorfa che torreggia nel porto di Fontvieille, abbiamo la risposta: si chiama The Virgin Mother, e consiste in una statua di una donna incinta, uno dei capolavori del geniale e controverso Artista Damien Hirst, in mostra fino al trenta settembre al museo Oceanografico di Monaco. Damien Hirst, ora acclamato artista contemporaneo, nacque da un meccanico e un’impiegata a Bristol, nel Regno Unito. Fu un bambino difficile che crescendo trovò uno sfogo per la sua irruenza nel disegno. Studiò dunque arte e fu attivo già a partire dagli anni ’80, contribuendo alla formazione della YBA, Young British Artist, un gruppo di artisti concettuali, per lo più britannici, attivi negli anni ‘90. Una nota significativa della sua biografia è il fatto che durante i suoi studi lavorò in un obitorio e forse fu proprio questa esperienza a far nascere in lui l’ossessione della morte come atto potente, splendido e, soprattutto, conclusivo. Dal 1992 dopo aver realizzato diverse installazioni che avevano tutte come tema il rapporto tra arte, vita e morte, inizia a sperimentare nuovi materiali decide infatti di usare veri e propri cadaveri di animali (maiali, mucche, pecore, squali), che alle volte vengono tagliati a metà, o sezionati in più parti, e poi immersi nella formaldeide. Queste opere di grande impatto visivo ed emotivo gli valgono la fama internazionale, lo elevano all’Olimpo dell’arte e soprattutto lo rendono ricchissimo, uno dei più cari artisti viventi. Manifesto della sua poetica è The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living (ovvero, L’impossibilità fisica della morte nella mente di un vivo), consistente in uno squalo tigre di oltre 4 metri posto in formaldeide dentro una vetrina. La morale è che anche il più temibile dei predatori finisce la sua corsa mummificato in eterno, e nell’azzurrino della Formalina sembra uscito da un film horror, non un essere realmente vissuto. Accanto a questa macabra forma d’arte Hirst realizza altre opere, come la serie di Spin Paintings, quadri di forma circolare dipinti sfruttando la forza centrifuga. L’autore dichiara di aver scoperto questo metodo di pittura guardando un programma per bambini alla televisione. Come è facile immaginare Damien Hirst è tanto osannato dalla critica quanto detestato, soprattutto dagli animalisti, che si schierano contro di lui imputandogli crudeltà verso gli animali. Una delle sue ultime performance è stata decorare la bicicletta di Lance Armstrong per il Tour de France con ali di farfalle vere. Ma torniamo alla mostra, il suo titolo è Cornucopia, in altre parole il corno dell’abbondanza. Una ricca raccolta di oltre sessanta lavori che illustrano gli ultimi quindici anni di carriera dell’artista, ripercorrendo la sua evoluzione. È il primo anno che il Museo Oceanografico ospita l’arte contemporanea, e ha deciso di farlo proprio per il suo centesimo anniversario. Ottima scelta, per due motivi. Il primo è che c’è un’analogia tra il fondamento scientifico del museo, con tutti quegli esemplari di pesci e altri animali in teche di vetro, raccolti, studiati e classificati in onore della scienza, e i corpi “conservati” da Hirst in onore dell’arte. Il secondo motivo è che questa mostra, così lontana dell’arte standard, è talmente dirompente che si fissa nella memoria e non può lasciare indifferenti. Un’esperienza che colpisce basso, allo stomaco ma che fa pensare, parlare e scrivere. Forse è proprio questo lo scopo dell’arte, sollecitare pensieri, far parlare dell’oggetto artistico e del suo creatore, e così facendo perpetuarne la memoria, sconfiggendo il fantasma che aleggia su tutti noi: la morte.

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MOSTRE Di Tiziana Danzo tiziana.danzo@monaco.mc

Au musée océanographique il va en scène la morte Si vous vous demandez qu’est-ce que c’est cette statue anthropomorphe qui s’impose sur le port de Fontvieille, j’ai la réponse pour vous: il s’agit de The Virgin Mother, une statue énorme d’une femme enceinte, un des chefs d’œuvres du génial et controversé Artiste Damien Hirst, en exposition jusqu’aux trente septembre au musée Océanographique de Monaco. Damien Hirst, acclamé artiste contemporain, naquit d’un mécanicien et d’une employée à Bristol, dans le Royaume Uni. Il fut un enfant difficile qui trouva un soulagement pour son inquiétude dans le dessin. Il étudia donc de l’art et fut active déjà à partir des ans’ 80, en contribuant à la formation de YBA, le Young British Artist, un groupe d’artistes conceptuels, généralement britanniques, actifs dans les années `90. Une note significative de sa biographie est le fait qui pendant ses études il travailla dans une morgue et peut-être ce fut vraiment cette expérience à faire naître dans lui l’obsession de la morte comme acte puissant, splendide et, surtout, conclusif. Depuis 1992, après avoir réalisé des différentes installations qui avaient toutes comme thème le rapport parmi art, vie et morte, il commence à expérimenter des nouveaux matériels ; il décide, en effet d’employer des véritables cadavres d’animaux (cochons, vaches, moutons, requins), parfois ils sont coupés en deux, ou sectionnés en plusieurs parties, et ensuite plongés dans le formol. Ces œuvres de grand impact visuel et émotif lui valent la renommée internationale, l’élèvent à l’Olympe de l’art et surtout le rendent très riche, un des plus des chers artistes vivants. Manifeste de sa pensée est The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living (ou bien, l’impossibilité physique de la mort dans l’esprit d’un vivant), et il est un requin tigre de plus que 4 mètres posé en formol dans une vitrine. La morale est que même le plus redoutable des prédateurs finit sa course momifié, et dans le bleu clair du Formol il semble sorti d’un film horreur, pas un être réellement vécu. A coté de cette macabre forme d’art Hirst réalise d’autres œuvres, comme la série de Spin Paintings, des toiles de forme circulaire peintes en utilisant la force centrifuge. L’auteur déclare d’avoir découvert cette méthode de peinture en regardant un programme pour enfants à la télévision. Comme il est facile imaginer Damien Hirst est autant acclamé de la critique que détesté, surtout par ceux qui l’accusent de cruauté vers les animaux. Une de ses dernières performances a été décoré la bicyclette de Lance Armstrong pour le Tour de France avec des vraies ailes de papillons. En retournant à l’exposition, le titre est Cornucopia, c’est à dire la corne d’abondance. Une riche collection de plus de soixante travaux qui illustrent les derniers quinze ans de carrière de l’artiste, en parcourant son évolution. C’est la première année que le Musée Océanographique reçoit de l’art contemporain, et il a décidé de le faire pour son centième anniversaire. Excellent choix, pour deux motifs. Le premier est qu’il y a une analogie parmi la fondation scientifique du musée, avec tous ces exemplaires de poissons et autres animaux dans des pots de verre, récoltés, étudiés et classifiés en honneur de la science, et les corps « conservés » de Hirst en honneur de l’art. Le second, et plus important motif est que cette exposition, si loin de l’art standard, est tellement différente et brisant qui se fixe dans la mémoire et ne peut pas laisser indifférents. Une expérience qui frappe bas, à l’estomac mais qui nous fait penser, parler et écrire. Peut-être qu’il est vraiment celui-ci le but de l’art, de solliciter des pensées, de faire parler de l’objet artistique et de son créateur, et en faisant ainsi d’en perpétuer la mémoire, en vainquant le fantôme qui flotte sur nous tous: la morte.

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fine aprile, nello spazio Diaghilev del Forum Grimaldi di Monaco, una gran folla ha aspettato l’apertura delle porte dell’esposizione “Art Monaco ’10”. L’organizzatore, Johannesco Rodriguez ha saputo riunire in quest’occasione e per la prima volta nel Principato 52 paesi con 200 opere esposte. Una fiera artistica con 70 gallerie d’Arte Contemporanea provenienti dai quattro angoli del mondo il cui percorso si è svolto passando dalla Spagna al Canada, dalla Tailandia all’Argentina, dal Libano all’Uganda e non solo. Nelle gallerie austriache sono state esposte le opere di Mirò, Chagall, Warhol; in quelle italiane Rotella, Fontana, Leoni, Perini e Schicksa; in quelle monegasche Picasso, Gal, Trabucchi, Bicais e Philippe Pasteur che, dopo aver esposto alla 53a Biennale di Venezia, ha accolto i visitatori con una grande tela d’avanguardia sul tema della protezione della natura. La scelta delle opere proposta al pubblico è stata davvero eccellente. Nello spazio della Galleria Berkowitsch (Francia) quattro opere hanno saputo donare, nell’immediato, la consapevolezza di quanto l’Arte sia, da sempre, il più importante veicolo per la nostra evoluzione. Entrando nello stand, a sinistra, è stata presentata l’opera di Paul Delvaux “l’Eloge du Feu” 1963, nella quale l’artista offre la visione di una stanza surrealista che nel tenue riflesso di una candela si proietta nella tecnologia del mondo moderno. Al centro un bellissimo “Ritratto di Arlette Couchard” realizzato da Tamara De Lempicka e a destra un’altro del 1941, mai esposto nè pubblicato a colori, di Magritte il cui titolo “L’Aimant”(The Magnet) rappresenta l’attrattiva che l’artista percepisce ritrovando nella classicità antica la bellezza della vita, quel magnetismo surreale, quell’amore che recupera il mondo. Anche in tempo di guerra! Tra Delvaux e Magritte, un piccolo capolavoro del 1959: un monocromo blu “Iccb” di Yves Klein! www.galerie-erkowitsch.com. Alla Downey Gallery (USA) per poter ammirare le opere di Nicolai Blokhin è stato necessario soffermarsi per più tempo. L’artista ha tratto ispirazione da Nicolai Fechin e i suoi ritratti a olio, con i colori dipinti a spatola, rendono l’idea di un mondo che emerge dal profondo in un continuo divenire (www.downeygallery. com). Dalla Russia alla Mongolia il passo è stato breve, solo pochi stand e i cavalli realizzati su tela dal pittore Gerel Dzjnd (1963) hanno catturato l’attenzione del pubblico trasportandolo nella steppa dove la natura predomina sovrana: www.mongolianartgallery.com. Poco distante, nella galleria olandese Ronen, delicate figure emergono dal caos generato dai diversi elementi sovrapposti, una metamorfosi continua in una icona che resta da sempre uguale: le Gheishe di Sacha Martin www.ronenartgallery.com. All’uscita dell’esposizione il piccolo Giardino Giapponese, creato dalla Principessa Grace, ha le porte già chiuse ma nessuna paura, l’Impero d’Oriente continuerà ad essere protagonista, dal 14 luglio al 12 settembre, al Forum Grimaldi con la mostra “Dai Samurai ai Manga”. Perché la vita è anche Arte. A la prochaine...

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Sotto, una sorprendente una “scultura” vivente.

MOSTRE Di Ely Galleani servizi.el.dati@inwind.it

In basso, Nikolai Bolkhin.

L’art contemporain au Grimaldi Fin avril, dans l’espace Diaghilev du Forum Grimaldi de Monaco, une grande foule a attendu l’ouverture des portes de l’exposition « Art Monaco 10 ». L’organisateur, Johannesco Rodriguez a su réunir dans cette occasion et pour la première fois dans la Principauté 52 pays avec 200 œuvres exposées. Une foire artistique avec 70 galeries d’Art Contemporain provenant des quatre angles du monde dont le parcours s’est déroulée en passant de l’Espagne au Canada, de la Thaïlande à l’Argentine, du Lebanon à l’Uganda et d’autres Pays. Dans les galeries autrichiennes ont été exposées les ouvres de Mirò, Chagall, Warhol; dans celles italiennes Rotella, Fontana, Leoni, Perini et Schicksa; dans celles monégasques Picasso, Gal, Trabucchi, Bicais et Philippe Pasteur qui, après avoir exposé à la 53ème Biennale de Vénice, a accueilli les visiteurs avec une grande toile d’avant-garde sur le thème de la protection de la nature. Le choix des œuvres proposées au public a été vraiment excellent. Dans l’espace de la Galerie Berkowitsch (France) quatre œuvres ont su offrir, dans l’immédiat, la conscience que l’art est, depuis toujours, le plus important véhicule pour notre évolution. Quand on entre dans le stand, à gauche, il y a l’œuvre de Paul Delvaux « l’Eloge du Feu » 1963, dans laquelle l’artiste offre la vision d’une chambre surréaliste qui dans le reflet d’une bougie se projette dans la technologie du monde moderne. Au centre le magnifique « Portrait d’Arlette Couchard » réalisé par Tamara De Lempicka et à droite une peinture de Magritte, de 1941, jamais exposé ni publié, dont le titre est « l’Aimant » (The Magnet) représente le charme que l’artiste perçoit en retrouvant dans les classiques anciens la beauté de la vie, ce magnétisme surréel, cet amour qui récupère le monde. Même en temps de guerre! Entre Delvaux et Magritte, un petit chef d’œuvre de 1959: un monochrome bleu « Iccb » de Yves Klein! www.galerie-erkowitsch.com. A la Downey Gallery (USA) pour pouvoir admirer les œuvres de Nicolai Blokhin, né en 1968 à Saint Petersburg, on s’est arrêté plus longtemps. L’artiste a pris, pour ses toiles, inspiration de Nicolai Fechin et ses portraits à huile, avec les couleurs peintes avec une spatule, qui donnent l’idée d’un monde qui émerge du profond dans un devenir perpétuel (www.downeygallery.com). De la Russie à la Mongolie le pas a été bref, à quelques stands de Blokhin les chevaux du peintre Gerel Dzjnd (1963) ont capturé l’attention du public en le transportant dans la steppe où la nature prédomine souveraine: www.mongolianartgallery.com. Peu loin, dans la galerie Néerlandaise Ronen, des délicates figures ont réussi à émerger du chaos généré par les différents éléments superposés, une métamorphose continue dans une icone qui reste toujours pareil: les Geishas de Sacha Martin www.ronenartgallery.com. À la sortie de l’exposition le petit Jardin japonais, créé par Princesse Grace, a les portes déjà fermées mais pas de panique, l’Empire d’Orient continuera à être protagoniste, du 14 Juillet aux 12 septembre, au Forum Grimaldi avec l’exposition « des Samurai aux Mangas ». Parce que la vie est même Art. A la prochaine...

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L’intervista

Monaco,

la compravendita cash pone il mercato al riparo dalla speculazione

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Michel Dotta, presidente della Camera Immobiliare di Monaco spiega l’evoluzione del settore

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a strada più ricca del mondo si trova proprio qui, nel Principato, dove nello scorso gennaio un penthouse nell’avenue Princesse Grace è stato acquistato a 90mila euro al metro quadrato. Il sogno di un appartamento a Monaco ha, da sempre, sedotto un gran numero di italiani, per molto tempo i migliori clienti del mercato immobiliare locale. Comprare casa a Monaco è sempre stato un buon business, da coniugare facilmente con la dolcezza di vivere in questo angolo particolarissimo di Costa Azzurra. Ma con la crisi del 2009, è cambiato qualcosa anche in questo settore. “L’immobiliare - spiega Michel Dotta, presidente della Chambre Immobilier di Monaco - è sempre un investi-

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A cura di Fabrizio Carbone info@foglioitaliano.com

A sinistra, Michel Dotta.

mento interessante: in tutto il mondo, e qui ancora di più, e indubbiamente l’attrattività del Principato è ancora molto elevata”. Monaco ha delle qualità uniche: per esempio la stabilità politica che vuol dire stabilità fiscale. “Questo è un fattore che non ha prezzo. - dice Dotta - In Italia, in Germania, negli Stati Uniti, ogni volta che cambia il governo cambia la politica fiscale. Noi a Monaco abbiamo sempre il nostro Principe che gode di un appoggio totale e a cui i monegaschi sono molto attaccati. E’ la nostra forza ed è un plus per il buon investitore. Certo poi c’è il clima, la posizione, la sicurezza, il fascino del luogo, l’art de vivre”. La crisi però si è sentita anche qui: non tanto dal punto di vista dei prezzi, quanto per la diminuzione delle transazioni che Dotta stima, nel 2009, in calo del 50 per cento. “Gli investitori a Monaco sono diminuiti perché oggettivamente ci sono meno soldi, siamo nel pieno di una crisi che colpisce non il Principato, ma tutto il mondo. Oggi i potenziali compratori hanno l’ovvia priorità di investire nel loro Paese e nel loro business. Noi andiamo bene quando l’economia funziona bene”. Il problema attuale, se veramente esiste, è stato il grande sviluppo degli anni recenti con aumenti di valore del 60%. Un tale rimbalzo non è sano ed è indice di speculazione, fenomeno che aveva già fatto la sua comparsa agli inizi degli anni 90. “Quello del leverage - dice Dotta - è però un fenomeno raro a Monaco che viene favorito dalla scarsa offerta. Qui la compravendita avviene generalmente cash mettendo il mercato al riparo dalla speculazione. Se vogliamo i problemi nascono sempre dalla scarsità di offerta. Dico sempre, a Monaco i problemi non sono i prezzi, ma la disponibilità. Ma in questo momento ci sono meno vendite, si allungano i tempi delle transazioni e lo stock si sta ricostituendo mentre i prezzi si normalizzano. In certi momenti a Monaco i compratori non avevano scelta. Oggi, invece abbiamo di nuovo dei buonissimi prodotti”. Dunque c’è ottimismo: l’impressione è che il mercato possa evolversi nella buona direzione? “Certo. Ma non mi chieda quando e come: se lo sapessi sarei un mago. 35 anni di esperienza nel settore mi hanno insegnato a non fare previsioni. Due anni fa chi avrebbe potuto prevedere questa crisi? Questo è un mercato difficile da capire e da valutare: qui ogni appartamento fa storia a sé, siamo un po’ la haute couture dell’immobiliare. Nessuno possiede la boccia di cristallo bisogna essere sul terreno, essere attenti, avere dei buoni strumenti tecnici che consentano di capire il mercato da vicino. Quello che possiamo dire è che il normale ciclo immobiliare, valutabile in 7/8 anni, l’acquisto di una proprietà a Monaco si è sempre rivelato un buon affare”.

Michel Dotta, président de la Chambre Immobilière de Monaco explique l’évolution du secteur. La route la plus riche du monde se trouve juste ici, à l’intérieur de la Principauté, où le janvier passé un penthouse en avenue Princesse Grace a été acheté pour 90mille euros au mètre carré. Le rêve d’un appartement à Monaco a, depuis toujours, séduit un grand nombre d’italiens, pendant beaucoup de temps les meilleurs clients du marché immobilière local. Acheter une maison à Monaco a toujours été un bon business, à conjuguer facilement avec la douceur de vivre de ce coin de la Côte d’Azur. Mais avec la crise de 2009, il est changé quelque chose même dans ce secteur. « L’immobilière - explique Michel Dotta, président des Chambre Immobilière de Monaco - est toujours un investissement intéressant: dans le monde entier, et encore plus ici, l’attractivité de la Principauté est encore très élevée ». Monaco a des qualités uniques: par exemple la stabilité politique qui veut dire stabilité fiscale. « Celui-ci est un facteur qui n’a pas prix - dit Dotta - En Italie, en Allemagne, aux Etats Unis, chaque fois que le gouvernement change, change aussi la politique fiscale. A Monaco nous avons toujours notre Prince qui a un support total et auquel les monégasques sont beaucoup attaqués. Il est notre force et c’est un plus pour le bon investisseur. Ensuite il y a le climat, la position, la sûreté, le charme du lieu, l’art de vivre ». De toute façon on a ressenti de la crise même ici: pas du point de vue des prix, mais pour la diminution des transactions que Dotta estime, en 2009, en diminution du 50 pour cents. « Les investisseurs à Monaco sont diminués parce qu’objectivement il y a moins d’argent, nous sommes dans le plein d’une crise qui touche pas la Principauté, mais le monde entier. Aujourd’hui les potentiels acheteurs ont l’évidente priorité d’investir dans leur Pays et dans leur business. Nous allons bien lorsque l’économie fonctionne bien ». Le problème actuel, si vraiment il existe, a été le grand développement des récentes années avec des augmentations de valeur du 60%. Un tel rebond n’est pas sain et indique la spéculation, phénomène qui avait déjà fait son apparition aux débuts des années ‘90. «Celui du leverage - dit Dotta - est cependant un phénomène rare à Monaco qui est aidé par une offre insuffisante. Ici l’achat et vente se produit généralement cash en mettant le marché à l’abri de la spéculation. Les problèmes naissent toujours du manque d’offre. Je dis toujours, à Monaco les problèmes ne sont pas les prix, mais la disponibilité. Mais dans cet instant il y a moins de ventes, on allonge les temps des transactions et le stock se reconstitue pendant que les prix se normalisent. En certains moments à Monaco les acheteurs n’avaient pas de choix. Aujourd’hui, par contre nous avons des très bons produits ». Donc il y a de l’optimisme: l’impression est que le marché peut se développer dans la bonne direction ? « Certainement. Mais ne me demandez pas quand et comment: si je le savais je serais un magicien. 35 ans d’expérience dans le secteur m’ont appris à ne pas faire de prévisions. Qui aurait pu prévoir cette crise il y a deux ans? C’est un marché difficile à comprendre et à évaluer: ici chaque appartement a son histoire, nous sommes un peu les haute couturiers de l’immobilière. Personne ne possède la boule de cristal faut être sur le terrain, être attentif, avoir des bons moyens technicien qui permettent de comprendre le marché de près. Ce que cependant nous pouvons dire est que sur un normal cycle immobilière, évaluable en sept-huit ans, l’achat d’une propriété à Monaco s’est toujours révélé une bonne affaire ».

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(da Tribuna Politica)

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L’intervista Monte-Carlo colpisce l’immaginario di chi ascolta oltre il confine

La radio:

grande mezzo di comunicazione A sostenerlo è Alberto Hazan, socio di riferimento del Gruppo Finelco spa

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arlare agli italiani facendoli sognare con l’eleganza del Principato. E’ la prima missione (ma non l’unica) di Radio Monte Carlo, un’emittente fatta su misura per coniugare queste due anime. Italia e Monaco sono i due poli da cui si irradia il segnale di RMC che dal 1987 è la radio italiana dal Principato. Le dirette sono distribuite quasi equamente tra Monte-Carlo e Milano, ma l’intenzione è di mantenere sempre viva l’attenzione su Monaco, come ci conferma Alberto Hazan,socio di riferimento di Gruppo Finelco spa, la società cui fa capo Radio 105, Virgin e Radio Monte Carlo: “al momento le nostre trasmissioni in diretta sono divise più o meno al 50% tra le due città, ma l’obiettivo è concentrarci sempre di più sul Principato”, dice Hazan. Con quale strategia? “Portando là i nostri conduttori, giornalisti, tecnici e dj italiani. Solo il personale dell’ufficio può essere non italiano. Il prodotto che porta il nome MonteCarlo, cambia se viene fatto in Italia. E’ come se un’ipotetica ‘Radio Londra’ trasmettesse totalmente da Milano: non si respirerebbe nulla dell’atmosfera di quella città. Nel Principato l’aria è diversa, c’è il sole, il mare e un livello di vita differente da quello dell’Italia”. Inoltre la vita monegasca affascina non poco gli ascoltatori italiani... “Proprio per questo: Monte-Carlo colpisce molto l’immaginario di chi ascolta la radio oltre il confine. E’ sinonimo di eleganza, classe e - perché no - lusso. Abbiamo cercato di creare un prodotto che avesse queste caratteristiche: musica di qualità, informazione non schierata politicamente o faziosa, interventi parlati diretti ad un pubblico adulto e di buona preparazione culturale”. La radio ha qualche obbligo nei confronti del Principato? “Le nostre trasmissioni sono libere nella scelta degli argomenti. Non siamo obbligati a raccontare cosa succede a Monte-Carlo, ma lo facciamo perché avere un nome di questa portata comporta anche dei doveri ed un impegno nei confronti del Principato di Monaco. Naturalmente lo facciamo anche perché ci piace, ci connota in modo particolare nei confronti delle radio generaliste italiane e poi al nostro pubblico le notizie dal Principato sono molto seguite. Monaco è ricca di attività, vive di turismo (soprattutto italiano) e quindi non mancano avvenimenti sportivi, mondani e culturali. L’unica accortezza che osserviamo è di limitare le notizie inutili sulla vita di Palazzo e dei Reali”. Come sapete che questo agli ascoltatori piace? “Abbiamo un nostro istituto di sondaggi (NCP Ricer-

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A cura di Barbara Sala info@foglioitaliano.com

Monte Carlo surprend l’imaginaire de ceux qui l’écoutent au-delà de la frontière

La radio grande moyen de communication C’est Alberto Hazan, socio de référence de Groupe Finelco spa qui le dit che, N.d.R.) a cui periodicamente commissioniamo un’indagine. Le domande sono formulate da psicologi, così non è troppo semplice influenzare le risposte. Da quel che ci risulta, agli italiani piace ascoltarci perché trasmettiamo il fascino del Principato. In un certo senso, è nostro compito mantenere alta l’immagine di Monte Carlo attraverso il nostro prodotto o le nostre campagne pubblicitarie, che hanno sempre avuto slogan o immagini che si rifacevano alla classe e all’eleganza, ma senza troppo impegno: insomma, siamo pur sempre una radio e i nostro conduttori persone normali”. Sul versante dell’immagine, quali novità avete programmato? “A breve partirà una campagna pubblicitaria realizzata da La Sterpaia, Bottega dell’Arte della Comunicazione fondata da Oliviero Toscani. L’intenzione è di far vedere la radio: attraverso le forme, la composizione, l’espressione artistica, i colori ai programmi, le facce ai suoni... perché la radio è il mezzo di comunicazione più straordinariamente immaginativo possibile. Ascoltando Radio Monte Carlo, potrete vedere e sorprendervi con le più belle immagini del mondo. E poi partiremo con un canale televisivo (prima su internet, poi sul digitale terrestre) che riprodurrà in immagini il prodotto radio: RMC TV non sarà una mera trasposizione video della vita e delle trasmissioni della radio, ma ci saranno contenuti registrati e riadattati al linguaggio televisivo”. Tante novità per un marchio, quello di RMC, che continua a riscuotere grandi successi in termini di gradimento (con oltre due milioni di ascoltatori) e che si prefissa sempre nuovi obiettivi finalizzati a diffondere l’immagine del Principato di Monaco in Italia. (da Tribuna Politica)

Parler aux italiens et les faire rêver avec l’élégance de la Principauté. C’est la première mission (mais pas l’unique) de Radio Monte Carlo, un émetteur exprès pour conjuguer ces deux esprit. Italie et Monaco sont les deux pôles des quels on transmet le signale de RMC qui depuis 1987 est la radio italienne de la Principauté. Les programmes en direct sont distribuées entre Monte-Carlo et Milan, mais l’intention est de maintenir l’attention sur Monaco, comme nous confirme Alberto Hazan, associé de référence du Groupe Finelco spa, la société de Radio 105, Virgin et Radio Monte Carlo : « pour l’instant nos émissions en direct sont divisées plus ou moins au 50% parmi les deux villes, mais l’objectif est de nous concentrer de plus en plus sur la Principauté », dit Hazan. Avec quelle stratégie ? « En déplaçant nos conducteurs, journalistes, techniques et dj italiens. Seulement le personnel de bureau peut être étranger. Le produit qui porte le nom de MonteCarlo, change s’il est fait en Italie. C’est comme si une hypothétique `Radio Londres’ transmettait totalement de Milan: on ne respirerait rien de l’atmosphère de cette ville. Dans la Principauté l’air est différente, il y a le soleil, la mer et un niveau de vie différent de celui en l’Italie ». En outre la vie monégasque fascine beaucoup les auditeurs italiens... « Exactement: Monte-Carlo frappe beaucoup l’imaginaire de ceux qui écoutent la radio au-delà de la frontière. Il est synonyme d’élégance, de classe et – pourquoi pas - de luxe. Nous avons cherché à créer un produit qui avait ces caractéristiques: musique de qualité, informations non factieuses, interventions parlées directes à un public adulte et d’une bonne préparation culturelle ». La radio a quelque obligation par rapport à la Principauté ? « Nos transmissions sont libres dans le choix des sujets. Nous ne sommes pas obligés à raconter ce qu’il se passe à Monaco, mais nous le faisons parce qu’avoir un tel nom comporte même des devoirs et un engagement par rapport à la Principauté de Monaco. Naturellement nous le faisons même parce qu’il nous plaît, nous rende plus originales des radios généraliste italiennes et ensuite notre public suit bien les nouvelles de la

Principauté. Monaco est riche d’activité, vit de tourisme (surtout italien) et donc il y a toujours des événements sportifs, mondains et culturels. La seule limite que nous observons est de ne pas présenter les nouvelles inutiles sur la vie de Palais et de la famille royale ». Comment savez-vous que ceci plaît aux auditeurs? « Nous avons notre institut de sondages (NCP Recherches) auquel périodiquement nous commandons une enquête. Les questions sont formulées par des psychologues, de façons qu’il n’est pas trop facile d’influencer les réponses. De ce qui nous résulte, aux italiens plaît nous écouter parce que nous transmettons le charme de la Principauté. C’est notre rôle de maintenir haute l’image de Monte Carlo à travers nos produit ou nos campagnes publicitaires, qui ont toujours eu slogan ou images qui rappelle la classe et l’élégance, mais sans trop d’engagement : en somme, nous sommes aussi toujours une radio et nos conducteurs sont des personnes normales ». Par rapport à l’image, quelles sont les nouveautés que vous avez en programme ? « À bref partira une campagne publicitaire réalisée par La Sterpaia, Boutique de l’Art de la Communication fondée par Oliviero Toscani. L’intention est de faire voir la radio: à travers les formes, la composition, l’expression artistique, les couleurs aux programmes, les visages aux sons... parce que la radio est le moyen de communication plus extraordinairement imaginative possible. En écoutant Radio Monte Carlo, vous pourrez voir et vous surprendre avec les plus belles images du monde. Et ensuite nous partirons avec une chaine télévisé (d’abord sur internet, ensuite sur le digitale terrestre) qui reproduira en images la radio : RMC TV ne sera pas une pure transposition vidéo de la vie et des transmissions de la radio, mais il y aura des contenus enregistrés et réajustés au langage télévisé ». Tant de nouveautés donc pour une marque, celle de RMC, qui continue avoir des grands succès en termes de approbation (avec plus que deux millions d’auditeurs) et qu’il s’impose toujours des nouveaux objectives visés à répandre l’image de la Principauté de Monaco en Italie.

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SPECIALE SINDONE

TORINO A cura di Alessandra Luti a.luti@foglioitaliano.com

Giovani pellegrini in visita

alla Sacra Sindone

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Fino al 23 di questo mese di maggio sono migliaia anche i giovani pellegrini provenienti dalle diocesi di tutta Italia che sono giunti, ed ancora giungeranno a Torino, capitale del Piemonte, per celebrare l’Ostensione della Sacra Sindone, la prima dopo l’Ostensione del Giubileo avvenuta nell’anno 2000. Per quest’altra straordinaria occasione il Cardinal Severino Poletto, Arcivescovo di Torino, ai primi di aprile ha voluto parlare soprattutto ai giovani per comunicare loro l’importanza di questo solenne momento spirituale: “Carissimo giovane, approfitto dell’occasione per darti il mio personale benvenuto e quello di tutta la Chiesa di Torino. Non conosco la situazione del tuo cuore e della tua fede, ma mi è caro pensare che questo periodo di pellegrinaggio potrà essere per te un’occasione unica per sentirti amato/a da quel Signore Gesù che ha dato la sua vita per ciascuno di noi. Mi permetto allora di lasciarti un interrogativo, una provocazione: davanti ai segni della Passione di Gesù, davanti ai segni dell’amore di Dio come pensi di rispondere con la tua vita? Il nostro giovane Beato Piergiorgio Frassati ti aiuti e interceda per te e per

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tutti il dono di saper puntare sempre “verso l’alto”. Di cuore ti benedico.” L’Ostensione della Sacra Sindone, oltre ad essere un importantissimo momento di pellegrinaggio, è anche un’opportunità per conoscere meglio la Chiesa torinese, il territorio della città e tutti coloro che stanno condividendo l’importante momento. Proprio per questo la diocesi di Torino, fin dai primi giorni, ha predisposto vari servizi e iniziative per accogliere gruppi di altre Chiese e comunità cristiane, sia per quanto riguarda il momento della liturgia sia per la conoscenza reciproca. Punto di incontro per i giovani pellegrini è tutt’ora il Villaggio di accoglienza che si trova presso la Casa del Seminario Minore di Viale Thovez nel cuore di Torino, luogo che nei prossimi anni diventerà una vera e propria Agorà di incontro dedicata a tutti i giovani del mondo. Durante questa permanenza i ragazzi provenienti da ogni parte d’Italia, ma non soltnto, si stanno incontrando per sperimentare relazioni aggregative e prendere anche parte a tutte le numerosissime iniziative spirituali e culturali che vengono promosse

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La Sindone

A sinistra, l’esposizione della Sindone. Sopra la Cattedrale di San Giovanni Battista che ospita la Sindone. fino al termine dell’avvenimento. Per “ricaricare” tutti i pellegrini, fornire loro la giusta carica di energia per vivere al meglio questa solenne occasione e godersi a pieno tutte le attività proposte, le migliaia di volontari del villaggio li stanno accogliendo, al risveglio mattutino, con la tipica colazione della Nazionale Italiana di calcio offerta all’interno di uno speciale cestino: ed è la stessa ospitalità che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva riservato ai Grandi della terra in occasione dello scorso G8 dell’Aquila. Nello specifico il pratico cestino offerto ai visitatori contiene 1 bicchiere di latte della Centrale del latte di Torino, 1 fetta di pane Delper, 1 vasetto di Nutella da 30 gr., 1 mela biologica dell’agriturismo Il Frutto Permesso di Bibiana, 1 tovaglietta, 1 bustina di zucchero del Caffè Vergnano 1882 e 1 cucchiaino e un tovagliolo in Mater Bi. Tutti sani alimenti che aiutano il fisico fin dalle prime ore del mattino e per il resto della giornata.

“All’incredulo Tommaso, Gesù mostra i segni della Passione, fino a concedere di toccarli. La condiscendenza divina ci permette di trarre profitto anche dall’incredulità oltre che dai discepoli credenti”. Con queste parole Papa Benedetto XVI ha parlato della Sindone nel corso della preghiera del Regina Coeli a Castelgandolfo la settimana prima che cominciasse l’evento torinese. “Toccando le ferite del Signore, il discepolo esitante guarisce non solo la propria, ma anche la nostra diffidenza” proseguiva il Pontefice, invitando i fedeli a dare il giusto valore alla testimonianza religiosa. Il Papa non ha poi nascosto il desiderio personale di visitare la sacra Sindone: “Anch’io a Dio piacendo, mi recherò a venerarla il prossimo due maggio”. Papa Ratzinger si è inoltre dimostrato entusiasta per il numero di fedeli che stanno facendo visita a Torino per visitare la teca contenente la Sindone, apprezzando il “vasto movimento di pellegrini, ma anche studi, riflessioni” che stanno gravitando attorno al telo, sottolineando il valore simbolico della reliquia che ha “soprattutto uno straordinario richiamo verso il mistero della sofferenza di Cristo”. Benedetto XVI ha invitato i pellegrini alla preghiera e alla rettitudine anche durante la Giornata della Misericordia istituita da Giovanni Paolo II: “Incoraggio tutti i Pastori a seguire l’esempio del Santo Curato d’Ars che nel suo tempo ha saputo trasformare il cuore e la vita di tante persone perché è riuscito a far loro percepire l’amore misericordioso del Signore. Urge anche nel nostro tempo un simile annuncio e una simile testimonianza della verità dell’Amore. In questo modo - ha concluso il Pontefice - renderemo sempre più familiare e vicino colui che i nostri occhi non hanno visto, ma della cui infinita misericordia abbiamo assoluta certezza”.

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« À l’incrédule Thomas, Jésus montre les signes de la Passion, jusqu’à lui concéder de les toucher. La condescendance divine nous permet de profiter même de l’incrédulité en plus des disciples croyants ». Avec ces mots Pape Bénit XVI a parlé du Suaire au cours de la prière de Regina Coeli à Castelgandolfo la semaine avant de l’évènement de Turin. « En touchant les blessures du Seigneur, le disciple hésitant guérit pas seulement sa propre, mais même notre méfiance » continuait le Pape, en invitant les fidèles à donner la juste valeur au témoignage religieux. Le Pape n’a pas ensuite caché le désir personnel de visiter le Saint Suaire : « J’irai, moi-même, le vénérer le deux mai prochain». Pape Ratzinger s’est en outre montré enthousiaste pour le nombre de fidèles qui vont à Turin pour visiter le linceul, en appréciant le « vaste mouvement de pèlerins, mais même études, réflexions » qui sont en train de graviter autour du drap en lin, en soulignant la valeur symbolique de la relique qui a « surtout un extraordinaire rappel vers le mystère de la souffrance de Christ ». Bénit XVI a invité les pèlerins à la prière et à la justice même pendant la Journée de la Miséricorde instituée par Jean Paul II : « J’encourage tous les prêtres à suivre l’exemple de Santo Curato d’Ars qui dans son temps a su transformer le cœur et la vie de tant de personnes parce qu’il est arrivé à leur faire percevoir l’amour miséricordieux du Seigneur. Il urge même aujourd’hui un tel annonce et un semblable témoignage de la vérité de l’Amour. De cette façon – le Pape a terminé - nous rendrons toujours plus familial et proche celui qui nos yeux n’ont pas vu, mais dont l’infinie miséricorde nous avons une confiance absolue ».

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Le suaire de Turin

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SPECIALE PREMI

Coolbrands 2010 consegna lo Special Award Innovazione a Ferrero Gran Soleil

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Romoli Venturi con Alessandra Montresor membro del Counsil di Coolbrands che ha consegnato il premio. Si è svolta il mese scorso a Torino, all’interno del Museo Carpano di Eataly, la serata di premiazione di Coolbrands, programma cult multimediale che identifica i marchi più “cool” presenti sul mercato italiano, occasione nella quale è stato lanciato anche il nuovo volume CoolBrands 2010 che sarà distribuito in allegato al numero di maggio del Magazine Jack e distribuito nei locali di tendenza. Il Premio, giunto quest’anno alla sua quarta edizione, è promosso e organizzato dal gruppo inglese Superbrands con l’intenzione di in-

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dividuare i brand di assoluta tendenza tra i 1000 selezionati. Per la sua forza innovativa e per aver saputo creare e mantenere un mix unico tra eccellenza nel gusto e tecnologie di produzione all’avanguardia, Ferrero Gran Soleil si è aggiudicato lo Special Award Innovazione, sinonimo di coolness e freschezza del marchio. Prodotto originale e innovativo, in grado di suscitare dapprima la curiosità e poi il gradimento dei consumatori, Gran Soleil, già insignito per tali ragioni di due Brand Awards nel 2007 e nel 2008, è in assoluto la proposta più giovane del settore alimentare. L’innovazione è la caratteristica che da sempre contraddistingue l’azienda e rappresenta il miglior antitodo contro le crisi economiche. Gran Soleil “non solo delizia il palato e favorisce la digestione”, ma da oggi è anche icona di tendenza: non solo a detta di tutti i consumatori che l’hanno scelto e votato ma anche secondo l’autorevole opinione di una giuria di esperti di marketing, comunicazione, media e arte, presieduta da un’artista di fama mondiale quale Ugo Nespolo. La scelta di Michele Ferrero di credere fortemente in un progetto all’avanguardia sviluppandolo internamente con le migliori risorse, è stata quindi ancora una volta premiata da tutti quei consumatori che riconoscono in Gran Soleil un nuovo brand, icona del mondo alimentare.

Coolbrands 2010 remet le special award innovazione à Ferrero Grand Soleil A l’intérieur du Musée Carpano d’Eataly, le mois passé, s’est produite la soirée de remise des prix de Coolbrands, programme cult multimédia qui identifie les marques les plus « cool » présentes sur le marché italien, occasion dans laquelle on a lancée même le nouveau volume Coolbrands 2010 que sera distribuée joint au numéro de ce mois du Magazine Jack et distribuée dans les boîte de tendance. Le prix, arrivé cette année à sa quatrième édition, est organisé par le groupe anglais Superbrands avec l’intention de déterminer le brand d’absolue tendance parmi les 1000 sélectionnés. Pour sa force innovatrice et pour avoir su créer un mélange unique entre l’excellence des parfums et des technologies de production à l’avant-garde, Ferrero Grand Soleil s’est adjugé le Special Award Innovazione, synonyme de coolness et fraicheur de la marque. Produit original et innovateur, capable de susciter d’abord la curiosité et ensuite l’approbation des consommateurs, Grand Soleil, déjà décoré avec deux Brand Awards en 2007 et en 2008, est de loin la proposition la plus jeune du secteur alimentaire. L’innovation est la caractéristique qui depuis toujours caractérise l’entreprise et représente le meilleur antidote contre la crises économiques. Grand Soleil aujourd’hui est même une icône de tendance: et pas seulement selon tous les consommateurs qui l’ont choisi et voté, mais même selon l’influente opinion d’un jury d’experts de marketing, communication, moyenne et art, présidée par l’artiste de renommée mondiale Ugo Nespolo. Le choix de Michele Ferrero de croire fortement dans un projet d’avant-garde en le développant internement avec les meilleures ressources, a été encore une fois récompensée par tous les consommateurs qui reconnaissent en Grand Soleil un nouveau brand, icône du monde alimentaire.

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Il successo

di Top Marques

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P

er il settimo anno consecutivo il Principato ha aperto e chiuso i battenti all’eccezionale evento Top Marques Monaco, l’unico salone al mondo che vede abbinate auto di prestigio ad orologi di collezione. Il visitatore, gli appassionati di auto ed orologi si sono letteralmente stropicciati gli occhi di fronte allo splendore di tanti gioielli da polso ammirati anche mentre si gira il volante di auto lussuose senza dimenticare quelle ibride ed avveniristiche in termini ecologici. Un esempio che Top Marques tiene a sottolineandone l’interesse per propagandare l’evoluzione di energia pulita applicata. Le auto italiane hanno fatto la propria figura ricca di sportività mentre lo stilista Kenzo ed il sempre evergreen Roger Moore, padrini della manifestazione in rappresentanza di S.A.S. il Principe Alberto II, si sono soffermati dinanzi alle stupende Ferrari, Alfa Romeo ed altre novità firmate da Giugiaro. Facendo magari un pensierino d’acquisto e vedersi sfilare in giro

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EVENTI Di Luigi Mattera luigimattera@yahoo.fr

Top Marques 2010

guidandone una per le strade della Costa Azzurra. La ditta Romeo Ferraris di Opera (Mi) è stato l’unico esempio di applicazioni stilistiche fatte a mano, interne ed esterne, per auto. Un altro sapore d’italianità è stato proposto dall’esperienza di Patrizio Ferrarese il quale pare sia divenuto una sorta di talent scout delle imbarcazioni. Dopo aver diffuso nel Principato il Monte-Carlo Offshorer, i modelli del gozzo sorrentino Aprea Mare e quello americano del Tiara, ha “ancorato” al piazzale del Grimaldi Forum, il Van Dutch 40’ gioiello di tecnica e navigabilità, disegnato da Frank Mulder che darà filo da torcere nel segmento di mercato della concorrenza. Altro nome italiano, ma cittadino svizzero, lo ritroviamo nel designer di Dante Rubli che aveva gà esposto nel 2009 in mezza scala 1:2 la scultura metallica della Mer-

cedes-Benz 300 SL Gullwing, rifinita in colori bianco-oro. Quest’anno ha presentato in scala 1:4 la stessa Mercedes e la leggendaria Aston Martin DB5, guidata da James Bond (Sean Connery) nel 1964 nel film “Goldfinger”. Chiusi i battenti 2010, l’organizzazione già pensa all’ottava edizione, crisi permettendo.

En cette année 2010, le salon Top Marques de Monaco a prouvé une fois de plus qu’il était le meilleur pour réunir les plus belles carrosseries de la planète. La préoccupation écologique n’était cependant pas de tous les stands, comme ce semble être devenu la norme sur les salons auto plus grand public. Le magnifique roadster Alfa Romeo ci-dessus rejette plus de 3 fois plus de CO2 qu’une Prius, mais... Il est mille fois plus sexy. C’est dire que si nous allons vers des temps fâcheux avec la hausse croissante du taux de CO2 dans l’atmosphère, au moins on y va avec style. Dommage que cela ne suffise pas. Pour faire mieux, le cabriolet Bentley ci-dessus accepte le superéthanol E85. Sans convaincre grand monde. Un stand nous a parlé de compensation CO2 sans non plus trop y croire. Il y en avait peut-être d’autres qui pouvaient le proposer, mais sans mettre cette éventualité en avant. Il est de plus en plus clair que pour aller plus loin, c’est sur la voie de la propulsion électrique qu’il faut s’engager. Un nombre visiblement croissant de personnes en semble convaincu. Mais sur le salon, Tesla Motors était le seul à proposer une voiture réellement disponible. Et les délais de livraisons sont maintenant normaux. C’est dans une superbe livrée vert pomme qu’était présenté le roadster, nous n’avions jamais vu une Tesla aussi attirante. On avait tout de suite envie de monter à bord, mais c’est hélas une nouvelle occasion de pester contre la petitesse des portes. Le groupe propulseur de la Tesla est au top, mais pour un grand, cela ne pourra pas compenser la difficulté de l’accès à bord. Surtout que la concurrence arrive, la plus redoutable puisque développée sur l’autobahn, celle de Ruf. Le constructeur allemand n’exposait pas sa Greenster, mais à côté de la nouvelle RGT-8, on voyait cette petite RT12-S. En l’absence de Koenigsegg, c’était la voiture la plus performante du salon, plus rapide que les Ferrari ou Lamborghini exposées (et existantes), ou la Lexus LFA. Tout à l’opposé, Garia est un fabricant danois de voiturettes de golf. Pour Top Marques, il avait réalisé une voiturette ultra-luxueuse, avec des pièces en fibre de carbone, et un habillage de l’intérieur en alcantara. Elle était affichée au même prix qu’une BMW série 3, mais on peut avoir le modèle de base pour un tiers de ce prix. Plus cher, mais plus original, plus utilisable au quotidien, et surtout français, une surprise du salon : la conversion à l’électrique d’une Fiat 500. On connait cela, nous avons déjà présenté celle de Kamoo, et celle de Micro-Vett, mais avant celle de Fiat, en voici une beaucoup plus ambitieuse. Elle est le fruit de la PME Atomik Cars, dont le moins que nous puissions écrire, est qu’ils n’ont pas choisi un nom écologique ! La voiture s’annonce étonnante, avec 2 moteurs de 80 kW, un pour chaque train, et des batteries à l’esthétique originale. Fournissant un couple formidable, ces moteurs doivent donner à la petite 500 des accélérations de super-sportive, avec le comportement qui va avec grâce à de nombreuses pièces en fibre de carbone pour compenser l’ajout de poids dû aux batteries. Mais cette voiture est encore en développement... Idem la Quant NLV, la plus fabuleuse voiture électrique en projet. Annoncée l’année dernière à Genève, cette voiture aux caractéristiques extraordinaires se matérialise petit à petit, nous pensons bien la voir rouler dans moins d’un an. Les premiers exemplaires de la Fisker Karma auront été livrés avant cela. Elle devrait donc être la première voiture hybride rechargeable produite en série régulière. Comme le roadster Tesla avant elle, nous constatons que ce sont des nouveaux constructeurs qui se lancent les premiers. Mais les grands constructeurs ne sont pas loin derrière. Audi exposait la version V10 de sa magnifique R8, mais la version électrique continue son développement. Nous sommes confiants que le nombre de voitures vertes va continuer à augmenter au salon Top Marques...

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Brevi... Dal 12 al 23 maggio la 63° edizione del Festival del Cinema ancora in crisi?

Du 12 au 23 mai la 63° édition du Festival du Cinéma encore en crise?

I titoli dei quotidiani della scorsa 62a edizione del Festival di Cannes lo identificavano già come il Festival della Crisi, ma la 63a edizione non sembra essere da meno. Di fatto sono meno i film in concorso e meno le stelle che calcheranno il tapis rouge dell’amata Croisette. A darne notizia è la prima pagina del quotidiano Nice Matin che scrive definendola addirittura un’edizione “austera”. Robin Hood di Ridley Scott e Wall Street 2 (fuori concorso) saranno le due sole importanti produzioni americane, mentre si registra un crescente numero di produzioni francesi. Dato inizialmente certo, adesso come probabile assente alla kermesse, Terrence Malik con il nuovo film “The tree of Life” con Brad Pitt e Sean Penn. Non ci sarà nemmeno “The Expandables” di Sylvester Stallone. Il pubblico che ha già prenotato le stanze d’albergo per

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Giovanna Mezzogiorno.

Antonio Banderas.

A Cannes, un minore numero di film in concorso e qualche stella in meno dall’Olimpo Hollywoodiano. Tra i giurati la nostra Giovanna Mezzogiorno.

À Cannes, un plus petit nombre de film en compétition et quelques étoiles en moins de l’Olympe Hollywoodien. Parmi les jurés notre Giovanna Mezzogiorno. Les titres des quotidiens de la 62ème édition du Festival de Cannes l’identifiaient déjà comme le Festival de la Crise, mais la 63éme édition ne semble malheureusement pas être différente. Les films en compétition sont toujours moins et moins les étoiles qui marcheront sur le tapis rouge de l’aimée Croisette. La nouvelle est donnée par la première page du quotidien Nice Matin qui définit cette édition « austère ». Robin Hood de Ridley Scott et Wall Street 2 (hors concours) seront les deux seules importantes productions américaines, alors qu’on voit un croissant nombre de productions françaises. Initialement donné comme certain, maintenant comme probable absent à la kermesse, Terrence Malik avec son nouveau film « The tree of Life » avec Brad Pitt et Sean Penn. Même « The Expandables » de Sylvester Stallone ne sera pas présente. Le public qui a déjà réservé les chambres d’hôtel pour admirer ses étoiles préférées, pourra « se consoler » dans l’attente, avec la présence de Russel Crowe, Michael Douglas, Charlie Sheen et Susan Sarandon, Naomi Watts, Antonio Banderas et Anthony Hopkins, Javier Bardem, Sean Penn. Dans le jury Tim Burton, Kate Beckinsale, Benicio del Toro, Emmanuelle Devos et notre Giovanna Mezzogiorno, unique présence italienne dans cette édition.

Anthony Hopkins. Russell Crowe. ammirare le stelle del cuore, in questa attesa passerella potrà “consolarsi” con la presenza di Russell Crowe, Michael Douglas, Charlie Sheen e Susan Sarandon, Naomi Watts, Antonio Banderas ed Anthony Hopkins, Javier Bardem, Sean Penn. In giuria Tim Burton, Kate Beckinsale, Benicio Del Toro, Emmanuelle Devos e Giovanna Mezzogiorno, unica presenza italiana in questa edizione.

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A cura di Silvia Zanchi info@foglioitaliano.com

Da Alba a Cannes, Emanuele Caruso per il Short Film Corner Il giovane piemontese parteciperà al Festival con “Elogio alla Solitudine” All’imminente Festival del Cinema di Cannes ci sarà anche un pezzo di Alba. L’ultimo cortometraggio del regista albese Emanuele Caruso, “Elogio alla solitudine” è stato infatti selezionato per la 63a edizione del Festival, ed in particolare per la sezione “Short Film Corner”. È vero che si tratta di una delle sezioni minori del Festival, ma l’entusiasmo del giovane regista albese e della sua troupe è più che giustificato. “Per noi è

in Val Maira e pagare loro vitto e alloggio per 16 giorni. E poi il noleggio di un paio di luci di scena, in aggiunta a quelle che già avevamo, il noleggio della baita per le riprese e le spese di benzina per gli spostamenti. Spendere 20 mila euro è più facile di quel che sembra. Nessuno dei componenti della troupe, me compreso, ha ricevuto alcun compenso. La nostra passione e la voglia di

Emanuele Caruso. stata una grande e bella vittoria”, spiega Caruso. “Si tratta di un premio ai nostri sforzi e al nostro lavoro. Una speranza che un cinema diverso sia possibile. Un piccolo incentivo a continuare, nonostante le difficoltà, in questa direzione”. “Elogio alla solitudine” è il terzo e più importante lavoro di Emanuele Caruso. Co-prodotto da Rai Cinema, che ha creduto nel giovane regista, il cortometraggio è costato circa 20 mila euro. “Può sembrare una cifra importante - spiega il regista - ma provate a spostare 20 persone dalle loro case, portarli

andare avanti sono stati il motore in questo nostro percorso”. Le riprese del cortometraggio si sono svolte, appunto, in Val Maira nell’agosto 2009. La post produzione è durata sino al febbraio 2010. Poi, pochi giorni fa, la bella notizia da Oltralpe. E non è tutto. Il corto è stato selezionato per il 58° Trento Film Festival, dedicato al tema della montagna e diretto da Maurizio Nichetti. A giugno, inoltre, il Festival del cinema di Brescello - nato intorno ai luoghi di Don Camillo e Peppone - assegnerà al corto una menzione speciale.

De Alba à Cannes, Emanuele Caruso pour le Short Film Corner Le jeune piémontais participera au Festival avec « Elogio alla solitudine » À l’imminent Festival du Cinéma de Cannes il y aura même un morceau d’Alba. Le dernier court métrage du réalisateur d’Alba Emanuele Caruso, «Elogio alla Solitudine » a été sélectionné pour la 63éme édition du Festival, et en particulier pour la section « Short Film Corner ». C’est vrai qu’il s’agit d’une des sections moins connues du Festival, mais l’enthousiasme du jeune réalisateur et de son équipe est plus que justifié. « Pour nous c’est une grande et belle victoire », explique Caruso. « Il s’agit d’un prix à nos efforts et à nôtre travail. Un espoir qu’un cinéma différent est possible. Un petit stimule à continuer, malgré les difficultés, dans cette direction ». « Elogio alla Solitudine » est le troisième et le plus important travail d’Emanuele Caruso. Coproduit par RAI Cinéma, qui a cru dans le jeune réalisateur, le court métrage a coûté environ 20 mille euros. « Il peut sembler chiffre importante - le réalisateur explique - mais essayiez de déplacer 20 personnes de leurs maisons, de les amener en Val Maira et leur payer le vivre et le couvert pendant 16 jours. Et ensuite la location des lumières de scène, la location du chalet pour les reprises et l’achat de l’essence pour les déplacements. Dépenser 20 mille euro est très facile. Personne, moi compris, a reçu quelque compense. Notre passion et l’envie de progresser ont été le moteur dans notre parcours ». Les reprises du court métrage se sont déroulées en Val Maira au mois d’août 2009. La post production a duré jusqu’à au février 2010. Finalement, il y a quelques jours, la bonne nouvelle. Et ce n’est pas fini. Ce travail a été sélectionné pour le 58° Trento Film Festival, dédié au thème de la montagne et dirigé par Maurizio Nichetti. En juin, en outre, le Festival du cinéma de Brescello - né autour des lieux de Don Camillo et de Peppone - assignera au court métrage une mention spéciale.

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Brevi... 50 mille Euro pour Haïti

La Comunità Italiana di Monaco ha raccolto 50 mila Euro per Haiti

Da sinistra: il Tesoriere del Comites Giuseppe Spinetta, l’Ambasciatore italiano a Monaco Franco Mistretta, il Direttore della cooperazione monegasca Frédéric Platini, il Presidente del Comites Chiusano ed il presidente AMREF Arvati - (foto Maria Bologna).

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Non si è fatta attendere la solidarietà italiana rappresentata a Monaco dal Comitato degli italiani residenti all’estero: sono stati infatti consegnati, il mese scorso, 50 mila Euro destinati ad una terra che sta vivendo una lunga ed importante ricostruzione di Haiti, zona tra le più povere al mondo. Il denaro è stato consegnato da Giuseppe Spinetta, tesoriere del Com.It.Es monegasco a Frédéric Platini, direttore della

cooperazione internazionale monegasca che opera tramite Monaco Collectif Haiti, l’organo voluto dal Principe Alberto che convoglia le istituzioni e gli attori monegaschi che lavorano per la ricostruzione e gli aiuti umanitari ad Haiti. Monaco Collectif Haiti riunisce il Governo monegasco, la Croce Rossa e numerose ONG, tutte realtà che dal Principato di Monaco sono impegnate per la ricostruzione di Haiti ed a cui il Com.It.Es si è unito da subito. Presenti alla consegna della somma di 50 mila €, raccolta tramite una campagna di sensibilizzazione attuata nei mesi scorsi e rivolta agli italiani residenti nel Principato, anche l’Ambasciatore italiano a Monaco Franco Mistretta, il Presidente del Comitato Niccolò Caissotti di Chiusano e Riccardo Arvati Presidente dell’associazione monegasca AMREF che ha voluto contribuire al gesto di solidarietà con ulteriori 10.000 €. La consegna è avvenuta in un giorno particolare: lo scorso 6 aprile proprio quando tremava la terra in Abruzzo, il sisma che ha causato la morte di 308 persone. Simona TAGLI

Dal 24 giugno apre il Buddha Bar La movida monegasca si arricchisce di un locale trendy L’S.B.M., potente società monegasca che gestisce le primarie attività turistiche del Principato, ha annunciato la data ufficiale d’apertura del nuovo locale che non avrà bisogno di pubblicità: si tratta infatti del celeberrimo Buddha Bar che sorgerà all’interno del Casinò Monte-Carlo. Dal 24 giugno prossimo quindi, il significativo nome Buddah Bar, in sostanza “L’Arte di Vivere”, arricchirà Monaco di un altro punto di riferimento per una gioventù (ma non soltanto) che troverà all’interno del locale, quelle caratteristiche che hanno reso famoso lo stesso nome. Ricordiamo che il primo Buddha Bar fu aperto a Parigi nel 1996, da un’idea del dj Claude Challe che realizzò una compilation di

musica lounge e chillout che portava lo stesso nome: in seguito la riuscitissima realizzazione di una vera e propria catena di Buddah Bar nei luoghi più esclusivi del mondo da Madrid a Beirut, da Dubai, a New York, Las Vegas e adesso non poteva mancare Monte Carlo. La premessa sarà sempre quella di ricreare all’interno del locale un’atmosfera rilassante e rigenerante fatta di musiche e sonorità molto soft al limite del contemplativo, il tutto unito ad una cucina fatta di sfumature interpretative, naturalmente asiatiche.160 posti in tutto per il nuovo locale monegasco che si pone l’ambizioso obiettivo di soddisfare, notte e giorno, ogni desiderio, dal più semplice al più stravagante.

On n’a pas du attendre longtemps la solidarité italienne, représentée à Monaco par le Comité des italiens résidents à l’étranger, en effet ils ont été remis, le mois passé, 50 mille € destinés à une terre qui vit une longue et importante reconstruction de Haïti, une des zones les plus pauvres au monde. L’argent a été remis par Giuseppe Spinetta, trésorier du Com.It.Es monégasque à Frédéric Platini, directeur de la coopération internationale monégasque qui travaille pour Monaco Collectif Haïti, l’organe voulu du Prince Albert et qui unit les institutions et les acteurs monégasques qui travaillent pour la reconstruction et les aides humanitaires à Haïti. Monaco Collectif Haïti réunit le Gouvernement monégasque, la Croix rouge et nombreuses ONG, organisations que de la Principauté de Monaco sont engagées pour la reconstruction d’Haïti et auquel Com.It.Es s’est allié. La somme de 50 mille € a été ramassée par une campagne de sensibilisation réalisée au cours du mois passés, adressée, particulièrement aux italiens résidents dans la Principauté, même l’Ambassadeur italien à Monaco Franco Mistretta, le Président du Comité Niccolò Caissotti de Chiusano et Riccardo Arvati Président de l’association monégasque AMREF qui a voulu contribuer au geste de solidarité en donnant 10.000 €. La remise a eu lieu dans un jour spécial: le 6 avril passé lorsque la terre aux Abruzzes tremblait, le séisme qui a causé la morte de 308 personnes.

Du 24 juin ouvre le Buddha Bar La movida monégasque s’enrichit d’un local trendy. La S.B.M., puissante société monégasque qui gère les principales activités touristiques de la Principauté, a annoncé la date officielle d’ouverture du nouveau local qui n’aura pas besoin de publicité : il s’agit en effet du très connu Buddha Bar qui se trouvera à l’intérieur du Casino Monte-Carlo. Du 24 juin prochain donc, le significatif nom Buddha Bar, en somme « l’Art de Vivre », enrichira Monaco d’un autre lieu de rencontre pour les jeunes (mais pas seulement) qui trouveront à l’intérieur du local, les mêmes caractéristiques qui ont rendu célèbre son nom. Nous nous rappelons que le premier Buddha Bar fut ouvert à Paris en 1996, après une idée de dj Claude Challe qui réalisa une compilation de musique lounge et chillout avec le même nom : en suite la très réussie réalisation d’une véritable chaîne de Buddha Bar dans les lieux plus exclusifs du monde de Madrid à Beirut, de Dubaï, à New York, Las Vegas et maintenant Monaco. La prémisse sera toujours de recréer à l’intérieur du local une atmosphère relaxante et régénérant faite de musiques et de sonorité soft, presque contemplative, tout ca uni à une cuisine faite de nuances interprétative, naturellement asiatique. 160 places pour le nouveau localqui se pose l’ambitieux objectif de satisfaire, jour et nuit, tout les désirs, des plus simples aux plus extravagants.

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Brevi... Le nouveau Ministre

Michel Roger è il nuovo Ministro di Stato Ha assunto le sue funzioni il 29 marzo scorso prestando giuramento di fronte al Principe Sovrano. Succede a Jean-Paul Proust, recentemente scomparso per una grave malattia, che ha ricoperto la stessa carica dal 1° giugno del 2005. È stato nominato nuovo Ministro di Stato, con ordinanza firmata il 3 marzo scorso, dal Principe Alberto II, Michel Roger che ha assunto le sue funzioni dal 29 marzo, dopo aver prestato giuramento davanti al Principe Sovrano. Il neo Ministro succede a Jean-Paul Proust (purtroppo mancato nelle settimane passate a causa di un brutto male) che ha ricoperto questa carica dal 1° giugno 2005 ed al quale, SAS il Principe Alberto ha voluto rendere omaggio dando merito ad una personalità che tanto ha dato al Principato lungo tutti questi anni di grande

Michel Roger - Photo C. Gallo Centre de Presse de Monaco lavoro ed impegno personale. Michel Roger, giurista ed ispettore generale dell’Educazione Nazionale francese, già Consigliere presso il Gabinetto del Primo Ministro francese Jean-Pierre Raffarin, è stato anche uno dei sette membri del Tribunale Supremo del Principato di Monaco.

50 “Monaco 2029” Confermare la forza della piazza finanziaria monegasca e lucidare l’appeal di Montecarlo come headquarters di imprese internazionali attraverso una banca monegasca per lo sviluppo, un istituto di formazione bancaria avanzata e una scuola di matematica finanziaria assieme ad un business center hi-tech. Questi sono alcuni dei progetti di sviluppo del Principato, per i prossimi vent’anni, consegnati al Principe Alberto II dal Think Tank Monaco 2029. Entrato ormai nella Lista Bianca il Principato può concentrarsi sul piano elaborato dal Think Tank. Nove i punti positivi presi in considerazione e sviluppati: ecologia, salute, educazione, cultura, qualità della vita, vitalità della comunità, buona governabilità, ottimizzazione dell’uso del tempo, benessere psicologico. Sei invece i punti strategici e per ogni punto c’è un progetto allegato. Tra questi: occorre superare l’esiguità del territorio (estensione in mare lato Fontvieille annunciato più volte dal Sovrano) e sviluppare le politiche economiche ed imprenditoriali stimolando in quest’attività

i monegaschi di nazionalità, poco attivi perché preferiscono il cosiddetto “posto fisso”. Per la prima volta, sono presi in considerazione anche “Les enfants du Pays” (ossia le persone nate a Monaco ma con diversa nazionalità) ed i residenti, fascia molto attiva nel Principato, che entreranno a far parte di categorie da “preservare”. E’ recente la notizia che si sta preparando una legge per offrire anche a “Les enfants du Pays” la possibilità di entrare in un circuito protetto per le abitazioni. Grazie alle diverse qualità della vita esistenti a Monaco si devono attirare nuove industrie e commerci, attirare le nuove tecnologie attraverso il valore ambientale, come il mare. Infine è basilare avere un’amministrazione performante. Attento al valore dell’eco-sostenibilità, il Principe Alberto, che assieme a Carlo d’Inghilterra ha fatto del credo Verde il suo mantra politico, spera inoltre che “la crisi conduca tutti a prendere coscienza della necessità di adattare il nostro sviluppo alla realtà attuale”. Samantha DE RAVIZIIS

Il a pris ses fonctions le 29 Mars passé en prêtant serment face au Prince Souverain. Il succède à Jean-Paul Proust, récemment disparu pour une grave maladie, qui a recouvert le même charge depuis le 1° juin 2005 Michel Roger a été nommé nouveau Ministre d’État, par Ordonnance Souveraine en date du 3 mars 2010, par le Prince Albert II et il a pris ses fonctions le 29 Mars, après avoir prêté serment devant le Prince Souverain. Le néo Ministre succède à Jean-Paul Proust (malheureusement disparu le 8 avril, à cause d’une maladie) qui a recouvert cette charge depuis le 1° juin 2005 et auquel, SAS le Prince Alberto a voulu rendre hommage en donnant mérite à une personnalité qui beaucoup a donné à la Principauté pendant ses années de grand travail. Michel Roger, juriste et inspecteur général de l’Éducation Nationale française, déjà Conseiller au Cabinet du Premier Ministre français Jean-Pierre Raffarin, a été aussi un des sept membres du Tribunal Suprême de la Principauté de Monaco.

« Monaco 2029 » Confirmer la force de la place financière monégasque et polir l’appeal de Monaco comme headquarters d’entreprises internationales à travers une banque monégasque pour le développement, un institut de formation bancaire avancée et une école de mathématiques financières avec un business center hi-tech. Ceux-ci sont une partie des projets de développement pour les vingt ans prochains, remis au Prince Albert II par le Think Tank Monaco 2029. Entrée dans la Liste Blanche la Principauté peut se concentrer sur le plan élaboré par Think Tank. Neuf les points positifs pris en considération: écologie, santé, éducation, culture, qualité de la vie, vitalité de la communauté, bonne gouvernabilité, optimisation de l’emploi du temps, du bien-être psychologique. Six, par contre, les points stratégiques et pour chaque point il y a un projet annexe. Parmi ceux-ci: il faut trouver une solution au problème de l’extension du territoire (extension sur la mer, zone Fontvieille, annoncé plusieurs fois par le Souverain) et développer les politiques économiques et d’entrepreneur en stimulant dans cette activité les citoyens monégasques. Pour la première fois, on prend en considération aussi « Les enfants du Pays » (c’est-à-dire les personnes nées à Monaco mais avec une autre nationalité) et les résidents, catégorie très active dans la Principauté, qui feront partie des catégories à « préserver ». Récente la nouvelle d’une loi en préparation pour offrir même aux enfants du Pays la possibilité d’entrer dans un circuit protégé pour les habitations. Grace aux différentes qualités de la vie de Monaco on doit attraire des nouvelles industries, des commerces, les nouvelles technologies à travers des valeurs liées à l’environnement, comme la mer. Finalement il est fondamental d’avoir une administration performante. Albert II, sensible au développement durable, espère en outre que « la crise mène tous à prendre conscience de la nécessité d’adapter nôtre développement à la réalité actuelle ».

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Il Grand Hotel del Mare è l’indirizzo più prestigioso per il vostro soggiorno nella Riviera dei Fiori. Affacciato direttamente sul mare, circondato da uno splendido giardino mediterraneo con piscina, l’albergo dispone di camere lussuose dalla vista impareggiabile, un’attrezzata spiaggia con scogliera e una modernissima SPA nella quale potrete rilassare corpo e mente. Preziose opere d’arte valorizzano gli ampi saloni dell’albergo. Lo chef del nostro ristorante propone un’ampia scelta di cucina mediterranea con profumi e sapori della tradizione Ligure. Via Portico della Punta 34 • Bordighera (IM) Tel. +39 0184 262201 • Fax +39 0184 262394 Web site: www.grandhoteldelmare.it • e-mail: info@grandhoteldelmare.it

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Brevi... a

Celebrata la 60 giornata mondiale della salute Il motto 2010: “1000 città, 1000 vite” edizione consacrata all’urbanismo e alla sanità Cadeva mercoledì 7 aprile scorso la 60° edizione della “Giornata Mondiale della Salute” creata e promossa dalla OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ed impegno costante del Principato. Il motto del 2010 è: “1000 città, 1000 vite”, essendo, questa edizione, consacrata all’urbanismo e alla santità. Il 2007 aveva segnato una tappa importante per l’urbanismo, con la metà della popolazione mondiale stabilmente residente nei centri urbani, la prospettiva di qui al 2030 sarà in più del 60% della popolazione mondiale presenti nelle città. Il Go-

del CHPG ed il rinnovo di numerosi reparti fra i quali Pneumatologia e Pediatria, sia per quanto concerne l’apertura della Residenza “A Qietüdine”, centro di riposo per anziani recentemente inaugurato, ed infine al Centro di gerontologia della Clinica Rainier III che sarà ultimato nel corso del 2011. Attiva è anche la politica perseguita dallo Stato in tema di aiuti e sovvenzioni sociali per gli anziani e di aiuto per le persone portatrici di handicap. Sul piano internazionale poi, il Principato è altrettanto attivo attraverso la Cooperazione Mone-

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Un momento della conferenza (Photo Charly Gallo Centre de Presse). verno monegasco è da sempre attento a queste tematiche attraverso costanti ed incisive azioni quali il controllo della qualità dell’aria e dell’acqua, predisposizione di piste ciclabili e di spazi verdi, promozione dei trasporti in comune come il cosiddetto “co-voiturage”, ossia l’utilizzo di una vettura privata per più persone per recarsi sul luogo di lavoro. Impegno sia sul fronte nazionale che su quello internazionale dunque, essendo l’ OMS la prima istituzione delle Nazioni Unite alla quale il Principato di Monaco abbia aderito nell’ormai lontano 8 luglio 1948. Sul piano nazionale si può già considerare che circa l’8% del budget di questo piccolo Stato per il 2010, pari a 75milioni di Euro, è consacrato alla Sanità. Numerosi saranno gli interventi che saranno eseguiti nel corso del 2010, sia per quanto riguarda i nuovi equipaggiamenti sanitari

gasca e Sociale con azioni mirate in Africa, dove più di 870.000 persone hanno potuto accedere all’assistenza medica; ingenti fondi sono stati infatti consacrati alla costruzione e alla predisposizione di infrastrutture sanitarie e messa a disposizione di personale medico specializzato. Da segnalare infine lo sviluppo di partenariati fra strutture ospedaliere estere e monegasche. Il 30 marzo scorso Franck Biancheri (al centro nella foto, con alle spalle il Principe Alberto), Consigliere del Governo per le Relazioni estere e per gli Affari economici e finanziari internazionali ha firmato quattro accordi con le principali strutture ospedaliere monegasche: il Centro Cardio-Toracico, il CHPG, il Centro di Radiologia ed Immagine e L’istituto monegasco di Medicina e Chirurgia sportiva. Sara CONTESTABILE

Célébrée la 60eme journée mondiale de la santé Le dicton 2010 : « 1000 villes, 1000 vies » édition consacrée à l’urbanisme et à la santé. Mercredi 7 avril passé c’était la 60° édition de la « Journée Mondiale des Santé » crée et promue par l’OMS (Organisation Mondiale de la Santé) et occupation constante de la Principauté. Le dicton du 2010 est : « 1000 villes, 1000 vies » parce que cette édition est consacrée à l’urbanisme et à la santé. Le 2007 avait marqué une étape importante pour l’urbanisme, avec la moitié de la population mondiale stablement résident dans les centres urbains, la perspective d’ici au 2030 sera de plus du 60% de la population mondiale présente dans les villes. Le Gouvernement monégasque est toujours attentif à ces thématiques avec des constantes et incisives actions tels que le contrôle de la qualité de l’air et de l’eau, la mise en place de pistes cyclables et d’espaces verts, la promotion des transports en commune comme le « Covoiturage », c’està-dire l’utilisation d’une voiture privée par plusieurs personnes pour aller au travail. Il s’agit d’un engagement sur le front national et sur celui international parce que l’OMS est la première institution des Nations Unies à laquelle la Principauté de Monaco a adhéré, c’était le 8 Juillet 1948. À niveau national on peut déjà considérer qu’environ l’8% du budget de ce petit État pour le 2010, 75 millions d’Euro, est consacré à la Santé. Nombreuse seront les interventions exécutées dans le cours du 2010, en ce qui concerne les nouveaux équipements sanitaires de CHPG et le renouvellement de secteurs parmi lesquels Pneumatologie et Pédiatrie, mais aussi pour ce qui concerne l’ouverture de la Résidence « à Qietüdine », maison de retraite récemment inauguré, et enfin le Centre de gérontologie de la Clinique Rainier III qui sera terminé au cours du 2011. L’État est active même dans la politique des aides et des subventions sociales pour les âgés et pour les handicapées. Sur le plan international ensuite, la Principauté est également active avec la Coopération Monégasque et Sociale avec des actions visées en Afrique, où plus de 870.000 personnes ont pu accéder à l’assistance médicale; en effet des considérables fonds ont été consacrés à la construction et à la réalisation d’infrastructures sanitaires et à la mise à disposition de personnel médical spécialisé. À signaler enfin la naissance de partenariats parmi les structures hospitaliers étrangères et monégasque. Le 30 Mars passé Franck Biancheri (au centre de la photo, avec le Prince Albert), le Conseiller du Gouvernement pour les Relations étrangères et pour les Affaires économiques et financières internationales a signé quatre accords avec les principales structures hospitalières monégasques: le centre Cardio-Thoracique, le CHPG, le Centre de Radiologie et Image et l’institut monégasque de Médicine et Chirurgie sportive.

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Brevi... 10° Festival di Musica Sacra Partirà il 30 maggio il 10° Festival di Musica Sacra che si terrà, come ogni anno, nella Cattedrale del Principato di Monaco alle ore 20. Il programma prevede: lunedì, la Messa di Santa Cecilia di Charles Gounod; martedì la Petite Messe Solennelle di Gioacchino Rossi; mercoledì 2 giugno, l’Ensemble Venance Fortunat; venerdì 4 giugno, Eve Oratorio di Jules Massenet e sabato Le Corou de Berra. L’interprete del primo concerto del Festival sarà ancora il tenore italiano Massimo La Guardia, dopodiché parteciperanno altri artisti di fama internazionale. Per le prenotazioni (i biglietti costano 20 €), si possono fare direttamente in Cattedrale e alla Fnac: tutto l’incasso sarà devoluto in beneficenza. Tra gli sponsor del Festival, la Signora Liana Marabini, produttrice cinematografica residente a Monaco.

Le 10° Festival de Musique Sacrée commencera le 30 mai et il sera, comme d’habitude, dans la Cathédrale de Monaco à 20 heures. Le programme prévoit: lundi, la Messe de Sainte Cécile de Charles Gounod; mardi les Petite Messe Solennelle de Gioacchino Rossi ; mercredi 2 juin, l’Ensemble Venance Fortunat ; vendredi 4 juin, Eve Oratorio de Jules Massenet et samedi le Corou de Berra. L’interprète du premier concert du Festival sera encore le teneur italien Massimo La Guardia, en suite d’autres artistes de renommée internationale participeront. On peut réserver (les billets coûtent 20 €), directement à la Cathédrale et à la Fnac: le résultat des ventes sera donné en bienfaisance. Entre les sponsors du Festival, Madame Liana Marabini, productrice cinématographique résidente à Monaco.

Nizza: 210 milioni di Euro per il rinnovamento del quartiere Des Moulins

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In 5 anni la zona cambierà volto dopo l’ingente investimento Firmata il mese scorso, in comune a Nizza, la convenzione del progetto di rinnovamento urbano del quartiere Des Moulins. La creazione della Comunità Urbana avvenuto il 1° gennaio 2009 si è tradotta con la presa a carico da parte di Nice Côte d’Azur delle politiche di rinnovamento urbano. Posizionato al cuore dell’Eco-vallée, in prossimità di opere maggiori (Nice Méridia, Grand Arénas, stazione Multimodale, futuro tram ecc), il quartiere Des Moulins della metropoli Nizza andrà a beneficiare, per i prossimi 5 anni, di un’operazione di rinnovo urbano all’avanguardia. Saranno 12.000 gli abitanti del quartiere che lo vedranno mutare secondo la logica dello sviluppo duratura per una cifra

10° Festival de Musique Sacrée avec Massimo La Guardia

complessiva di 210 milioni di euro. In questo contesto sono previste moltissime sovvenzioni al pubblico e al privato da parte dell’Agence Nationale pour la Rénovation Urbaine (ANRU) per chi realizzerà operazioni di totale rinnovo urbano. La convenzione del progetto del rinnovo urbano del quartiere Des Moulins è stata siglata in presenza di Fadela Amara, segretario di Stato incaricato delle politiche cittadine presso il Ministro del Lavoro, Solidarietà e Funzione Pubblica, Francis Lamy, Prefetto des Alpes-Maritimes, da Eric Ciotti, deputato e presidente del Conseil Général des Alpes-Maritimes e da Pierre Sallenave, direttore generale dell’Agence Nationale pour la Rénovation Urbaine.

Nice : 210 millions d’Euro pour le quartier Des Moulins Dans 5 années la zone changera d’aspect après le considérable investissement. Le mois dernier la convention du projet de Rénovation Urbaine du quartier des Moulins a été signé à Nice. La création de la Communauté Urbaine, au 1er janvier 2009, s’est traduite par la prise de compétence par Nice Côte d’Azur des politiques de Renouvellement Urbain. Le quartier des Moulins va bénéficier, d’ici les cinq prochaines années, d’une opération de rénovation urbaine d’avant-garde. 12000 habitants de ce quartier verront leur cadre de vie se modifier grâce à ce projet exemplaire conçu dans une logique de développement durable pour un montant global de 210 millions d’euros. Beaucoup de subventions au public et au privé sont prévues par l’agence Nationale pour la Rénovation Urbaine (ANRU) pour ceux qui réaliseront des opérations de rénovation urbaine. La convention du projet de rénovation urbaine du quartier Des Moulin a été signé en présence de Fadela Amara, secrétaire d’Etat chargée de la politique de la Ville, du ministre du Travail, de la Solidarité et de la Fonction Publique, Francis Lamy, Préfet des Alpes-Maritimes, Eric Ciotti, Député et Président du Conseil général des Alpes-Maritimes, et Pierre Sallenave, Directeur Général de l’Agence Nationale pour la Rénovation Urbaine.

Mjryam CANTÙ RUSCONI

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uasi 2.500 aziende presenti, una settimana tra esposizioni ed eventi, il polo fieristico di Rho-Pero preso d’assalto e un’infinità di happening e motivi di ritrovo nell’ambito del Fuorisalone, il salone alternativo che da un paio d’anni sta catalizzando l’attenzione internazionale. Una rassegna che si presenta come un’isola felice per una Milano che ha bisogno di riconquistare un ruolo positivo sul piano internazionale, anche in vista dell’Expo 2015. Il Salone del Mobile è infatti una vetrina preziosa e irrinunciabile per le aziende di settore nazionali e straniere che anche quest’anno, nonostante la crisi, hanno fatto registrare un tutto esaurito di presenze e hanno mostrato uno sguardo sempre rivolto al futuro, presentando prodotti di qualità e votati all’innovazione. Trait d’union della settimana del mobile milanese giunta alla 49esima edizione è stato l’eco-sostenibilità. Uno spirito a basso impatto ambientale che ha contrassegnato il carattere delle nuove proposte in materia di arredamento e design, ma anche quello dei numerosi eventi

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Al Salone del Mobile

l’eco-sostenibilità era di casa e presentazioni che si sono susseguiti lungo tutto l’arco della settimana. Accanto al carattere più istituzionale proprio del Salone del Mobile andato in scena alla Fiera, le vie cittadine e interi quartieri, in particolare Tortona e Brera, sono stati il teatro di una serie di eventi collaterali ad alto tasso di creatività che hanno unito il design ad altri settori quale quello della moda, del cinema o dell’auto. Il tutto con uno spirito assolutamente green. Ad aprire le danze in zona Tortona è stata MINI con il lancio della sua nuova Mini Countryman. La città incontra la campagna il titolo del party-evento

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che ha coinvolto i numerosi ospiti in un viaggio ideale fuori città a bordo della nuova quattro porte. All’interno dell’Ex Ansaldo è stata ricreata una foresta a testimonianza dell’impegno ecologico e delle peculiarità del nuovo modello di MINI, ma anche come meta ideale della gita fuori porta guidata per l’occasione da illustri testimonial del mondo della moda: Delfina Delettrez Fendi, Margherita Maccapani Missoni, Dean&Dan Caten di Dsquared hanno infatti personalizzato il bagagliaio della loro Mini Countryman con gli oggetti a cui non rinuncerebbero mai per un weekend all’aria aperta.

Eco-sostenibile anche lo spazio del WHITE DESIGN all’Ex Ansaldo che nel suo stand dalle pareti non verniciate ha presentato idee di arredo a impatto zero come moquette in fibre naturali o mobili realizzati a partire dalla carta. E ancora: aziende riunite nel rispetto di un codice di norme eco promosso dal progetto Sparkling, ecologically correct, il Frutteto Urbano, installazione di Ton Matton nell’atrio della Stazione Garibaldi e Ortofabbrica, un orto dove proliferano idee di ogni tipo purchè siano green. Quest’ultimo progetto, pensato e coordinato dal designer e allestitore romagnolo

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In basso, tavolo Vegetale di Angelo Grassi.

MILANO di Natalia Cazzola Dolce nathaliec@hotmail.it

Angelo Grassi, ha catalizzato l’attenzione della zona Tortona. Allestito in un’autorimessa di via Savona, l’ “orto” ha avuto il merito di riunire sotto la bandiera della sostenibilità ambientale, architettura, design, arte, moda ed enogastronomia. Scrivanie e tavoli in cemento armato o chaise longue in lamiera forata ideati da Angelo Grassi per la linea di arredamento da esterno, sgabelli realizzati con i tasti di una tastiera Mac dallo studio bolognese VicoloPagliaCorta, la poesia degli allestimenti floreali del laboratorio creativo Flò o le tende fatte con colli e camicie usate dalla giovane Federica Siboni, sono alcune delle proposte presentate, votate al recupero e alla salvaguardia del lavoro artigianale. Prossimo appuntamento? Il primo contest di creatività sostenibile promosso da Angelo Grassi: un progetto/oggetto di design, moda o arte da presentare entro il 25 luglio e un’esposizione dei lavori migliori ad ottobre a Gambettola (FC) nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Romagna Creative District.

Salone del Mobile 2010: voici le développement durable Presque 2.500 entreprises présentes, une semaine entre expositions et évènements, le pole des foires de RhoPero a été pris d’assaut et une infinité de happening et des rencontres dans le domaine du « Fuorisalone », le salon alternatif qui depuis de deux ans catalyse l’attention internationale. Une foire qui se présente comme une île heureuse pour Milan qui a besoin de reconquérir un rôle positif sur le plan international, même en vue de l’Expo 2015. Le Salone del Mobile est en effet une vitrine précieuse et inaliénable pour les entreprises de secteur nationales et étrangères que cette année aussi, malgré la crise, ont obtenu beaucoup de présences et elles ont montré d’être toujours visées au futur, en présentant des produits de qualité et innovation. Trait d’union de la semaine du mobile milanaise, arrivée à sa 49éme édition, a été le développement durable. Un esprit à bas impact environnemental qui a marqué le caractère des nouvelles propositions en matière d’ameublement et le design, mais aussi celui des nombreux évènements et des présentations qui ont animé la semaine. Auprès du caractère plus institutionnel du Salone del Mobile allé en scène à la Foire, les rues de la ville et des quartiers entiers, en particulier Tortona et Brera, ont été le théâtre d’une série d’évènements collatéraux à haut taux de créativité qui ont uni le design à d’autres secteurs come celui de la mode, du cinéma ou de l’auto. Le tout avec un esprit absolument green. En zone Tortona il y avait MINI avec le lancement de sa nouvelle Mini Countryman. La ville rencontre la campagne le titre du party-évènement qui a impliqué les nombreux invités dans un voyage idéal hors de la ville à bord de la nouvelle quatre portes. À l’intérieur de l’Ex Ansaldo on a recréée une forêt à témoignage de l’engagement écologique et des particularités du nouveau modèle de MINI, mais aussi comme destination idéal du tour, conduit par des illustres testimonials du monde de la mode: Delfina Delettrez Fendi, Margherita Maccapani Missoni, Dean&Dan

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Brevi... Le creazioni De Wan si vestono di tricolore francese

Le blanc, le rouge et bleu comme symbole d’une élégance et d’un savoir faire italien que honore les cousins transalpins. À célébrer cet esprit un double évènement, à Milan et à Monaco, promu par la région du Cognac, Poitou-Charentes, par l’Organisme pour le développement du Tourisme français et par l’historique griffe De Wan qui, de 1955 signe des bijoux, des montres, des foulards raffinés et des accessoires sympathiques. Une occasion unique pour se retrouver auprès de la centrale boutique de Brera pour un cocktail de l’après-midi inséré parmi les manifestations de la semaine milanaise du Salone del Mobile et, après une semaine, dans celle monégasque de Boulevard des Moulins. France et Italie unies pour admirer les nouvelles créations de la famille De Wan. Les couleurs du tricolore français en effet ont été déclinées sur les bracelets, les colliers à grappe de raisins, les épingles, les lunettes, les foulards et les sacs qui seront disponibles dans les boutiques De Wan.

La famiglia De Wan e il cavalier Mario Boselli.

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Il bianco, il rosso e il blu come emblema di un’eleganza e di un savoir faire italiano che omaggia i cugini d’Oltralpe. A celebrare questo spirito un doppio evento, a Milano e a MonteCarlo, promosso dalla regione del Cognac, Poitou-Charentes, dall’Ente per lo sviluppo del Turismo francese e dalla storica griffe De Wan che dal ’55 firma raffinati bijoux, orologi, foulard e simpatici accessori moda. Un’occasione unica per ritrovarsi presso la boutique di Brera per un cocktail pomeridiano inserito tra le manifestazioni della settimana meneghina del Salone del Mobile e, a distanza di una settimana, in quella monegasca di Boulevard des Moulins. Francia e Italia unite nell’ammirare le nuove creazioni ideate ad hoc dalla famiglia

Les créations De Wan s’habillent du tricolore français

De Wan. I colori del tricolore francese sono stati infatti declinati su bracciali, collane a grappolo d’uva, spille, occhiali, foulard e borse che saranno disponibili presso le boutique del marchio. Creazioni dedicate alla Francia per riproporre lo charme e la raffinatezza innovativa dello stile francese. Accessori indispensabili a completare un outfit di donne mai banali e consapevoli dell’importanza del dettaglio. Ad omaggiare l’evento e la famiglia De Wan la presenza nel negozio milanese del Console Generale di Francia, Monsieur Jean Michel Despax, oltre al cavalier Mario Boselli, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, e a numerosi personaggi dello spettacolo e della cultura. Natalia CAZZOLA DOLCE

La famiglia De Wan assieme al console generale di Francia Jean Michel Despax. Roberto De Wan e il console generale di Francia Jean Michel Despax. Des créations dédiées à la France pour représenter le charme du style français. Des accessoires indispensables à compléter l’outfit de femmes jamais banales et conscientes de l’importance du détail. Pour honorer l’évènement et la famille De Wan la présence dans la boutique milanais du Consul Général de France, Monsieur Jean Michel Despax, le cavalier Mario Boselli, président de la Chambre Nationale de la Mode Italienne, et nombreux personnages du spectacle et de la culture.

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L’intervista Il ligure “Angiolino” Bassi diventa romano per amor di... pellicola Da Bordighera alla capitale, storia fantastica di un produttore cinematografico

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a terra di Liguria ha dato i natali a tanti artisti musicisti, attori, cabarettisti, più o meno noti, ma li ha dati anche ad Angelo Bassi (detto Angiolino) oggi importante produttore cinematografico, nato a Sanremo, ma originario di Bordighera cittadina turistica a due passi da Monte-Carlo. La figura del produttore è colui il quale dal niente crea un film: legge i copioni, pensa al regista, agli attori, si assume l’onere del finanziamenti senza i quali non si farebbero film, quindi non esisterebbero gli attori, i registi: in una parola il cinema senza questa figura sarebbe “muto e spento”. E siccome in questa provincia di confine non vi sono molti esempi di cineasti, quello che abbiamo - appunto il Bassi - vediamo di conoscerlo meglio e capire da lui come si possa partire da Bordighera per diventare produttore a Roma, capitale italiana

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anche della cinematografia. Lo incontriamo nella sua casa di Seborga, sulle colline oltre Bordighera, per farci raccontare come sia iniziata questa sua affascinante avventura. Angelo Bassi, quali sono i suoi primi ricordi di Bordighera? “Per anni ho vissuto all’ultimo piano di una palazzina di Via Dritta, nel cuore di Bordighera Alta. Da piccolo, ogni mercoledì, mio padre Veraldo mi portava allo Zeni a vedere films western e sognavo ad occhi aperti di poter realizzare films. Ma sono anche molto appassionato di musica, all’età di cinque anni ho iniziato a studiare la fisarmonica, a otto ho cominciato a fare i miei primi concerti nelle scuole e poi mi esibivo con parenti e amici nelle feste private. Più tardi ho seguito un corso di recitazione amatoriale alla

parrocchia di Bordighera vecchia rimanendo attratto dal mondo teatrale. Con l’adolescenza sono poi entrato nella mondanità locale; ricordo serate trascorse nella discoteca “Kursaal” e ai “Frère de la Cote” di Cap Martin: ricordi indelebili che custodisco nel cuore. Sono tutt’ora molto legato a questi posti e quando ne sento la mancanza organizzo in casa a Roma meeting tra liguri di passaggio per ripercorrere insieme le nostre radici”. Quindi a Bordighera ci sono ancora i parenti? “Altrochè. C’è mio padre Veraldo, un giovane ottantacinquenne, mio fratello Massimo costruttore, un asso nella ristrutturazione edilizia, mia cognata Antonella, esperta floricoltrice e mio nipotino Martino, che ha anche recitato un film “Pontormo, un amore

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A cura di Feliciana Di Spirito dispirito@mondadori.it

Sotto, Angelo Bassi “attor giovane”.

A destra, con Joe Mantegna interprete del film Pontormo.

eretico”. Poi ho abbandonato Bordighera, ma per caso”. Com’è andata? “Un giorno per pura circostanza vado in vacanza a Parigi per una settimana. Nella capitale francese la fortuna bussa alla mia porta: mi viene proposto di fare l’attore in un film prodotto dalla televisione francese. Naturalmente accetto e così, per sette anni vivo in Francia, lavorando nella tv di stato e nel cinema in svariati films e tv-movies di successo”. Come è iniziata l’avventura di produttore? “Un giorno il mio agente francese mi propone come protagonista di una serie di caroselli pubblicitari di una nota marca di cucine italiane; vengo scelto e approdo a Roma. Nella capitale continuo la carriera di attore, recitando, tra l’altro, nel film di Roberto Rossellini “Cartesio” nel ruolo di un filosofo olandese. Dodici anni dopo, decido di passare dietro le

Le ligurien Angiolino Basso devient romain par amour... de la pellicule La terre de Ligurie a donné naissance à beaucoup d’artistes : musiciens, acteurs, comiques, plus ou moins connus, mais aussi à Angelo Bassi (appelé Angiolino), l’important producteur cinématographique, né à Sanremo, mais originaire de Bordighera, village touristique peu loin de Monaco. Le producteur est celui qui crée un film à partir de rien: il lit les scénarios, il cherche le réalisateur, les acteurs, il se prend charge des financements sans lesquels on ne pourra pas réaliser le film: en bref le cinéma sans cette figure serait « muet et éteint ». Comme dans cette province de frontière il n’y a pas beaucoup d’exemples de cinéas-

tré dans la mondanité locale; je rappelle les soirées passées dans la discothèque « Kursaal » et aux « Frère de les Côte » de Cap Martin: des souvenirs indélébiles que je garde dans le cœur. Je suis encore lié à ces places et lorsque ils me manquent j’organise à Rome des meetings pour les liguriens de passage où on rappelle ensemble nos racines ». Donc vous avez encore la famille à Bordighera? « Bien sure. Il y a mon père Veraldo, un jeune de quatre-vingt-cinq ans, mon frère ainé, un phénomène dans la restructuration du bâtiment, ma belle-sœur Antonella, floricultrice experte et mon petit neveu Martino, qui a même récité dans un film « Pontormo, un amore eretico ». Ensuite j’ai abandonné Bordighera, mais par Hasard » Comment s’est-il passé? « Un jour je suis parti à Paris pour une semaine de vacances. Dans la capitale française la chance à frappé à ma porte:

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tes, celui que nous avons – Angelo Bassi – on cherche à le connaître mieux et à comprendre comment c’est possible de partir de Bordighera pour devenir producteur à Rome, capital d’Italie et de la cinématographie. Nous l’avons rencontré dans sa maison de Seborga, sur les collines dans l’arrière pays de Bordighera, pour nous faire raconter comment son aventure a commencé. Angelo Bassi, quels sont vos premiers souvenirs de Bordighera ? « J’ai vécu pendant des années au dernier étage d’un immeuble en rue Dritta, dans le cœur de Bordighera haute. Quand j’étais petit, chaque mercredi, mon père Veraldo m’amenait au théâtre Zeni voir des films western et je rêvais à yeux ouverts de pouvoir réaliser des films. Mais je suis aussi passionnée de musique, à l’âge de cinq ans j’ai commencé à étudier l’accordéon, à huit ans j’ai commencé à faire mes premiers concerts dans les écoles et ensuite je m’exhibais avec des parents et des amis dans les fêtes privées. Plus tard j’ai suivi un cours de diction à la paroisse de Bordighera vieille en étant attiré par le monde du théâtre. Adolescent je suis ensuite en-

on m’a proposé de faire l’acteur dans un film produit par la télévision française. Naturellement j’ai accepté et je sui resté vivre en France pendant sept ans en travaillant pour la télé d’état et le cinéma dans divers films et tv-movies de succès ». Comment est-elle commencée votre aventure de producteur ? « Un giorno mon agent français m’a proposé pour le rôle du personnage principal d’une série de publicités d’une marque de cuisines italiennes très connue; je fut choisi et j’arrivai à Rome. Dans la capitale j’ai continué la carrière d’acteur, j’ai aussi joué dans le film de Roberto Rossellini Cartesius (René Descartes) dans le rôle d’un philosophe hollandais. Douze ans après, j’ai décidé de passer derrière caméra et de travailler dans la compagnie ‘A.B. Film’ avec laquelle j’ai commencé à produire et distribuer des films ». Pouvez-vous nous raconter comment un film naît? « La création d’un film commence avec la recherche d’une idée, la réalisation d’une scénario, la décision des actions que les acteurs doivent faire. Ensuite on commence à faire des inspections des lieux et

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L’intervista

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quinte e l’attuale società “A.B. Film” con la quale inizio a produrre e distribuire films”. Ci racconta come nasce un film? “La creazione di un film inizia con la ricerca di un’idea, la realizzazione della sceneggiatura, trovare le battute degli attori con le relative azioni che devono compiere. Poi cominciano i sopralluoghi e le riprese; quindi si passa al montaggio e infine alla distribuzione nelle sale. Produrre un film è come la nascita di un figlio: piano piano si assiste al suo viaggio nel mondo”. Con il film «Pontormo, un amore eretico» ha contribuito a far conoscere il celebre pittore manierista? “Infatti. Si trattava di un film che ho prodotto nel 2003, diretto dal regista Giovanni Fago. Era uscito nelle sale con buon successo di pubblico e critica il 28 maggio 2004. Ambientato nella Firenze rinascimentale del ‘500, il film raccontava gli ultimi giorni di vita del pittore Jacopo Carrucci, meglio conosciuto come Pontormo e si basa su alcune pagine del diario personale dello stesso pittore. Pontormo era interpretato

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dall’attoreamericano Joe Mantegna e viene ritratto nella sua maturità. E’ stata un’esperienza entusiasmante”. Poi è arrivato il film «Antonio, guerriero di Dio» con un altro messaggio? “La forza della spiritualità. Non è un film dedicato ai cattolici, ma rivolto a tutti. Non è un film religioso su un Santo, ma descrive la storia di un uomo, un grande uomo che sfida i potenti e combatte le ingiustizie, difendendo deboli, umili e oppressi e liberando Padova dai tanti usurai dell’epoca. Per interpretare il Santo missionario, rivoluzionario, dottore della chiesa, avevo chiamato la star spagnola, celebre anche negli Usa, Jordi Molla il quale, nell’interpretazione per rendere vivo e attuale il personaggio, si è ispirato a Papa Wojtyla, a Gandhi e Che Guevara. Antonio da Padova è il santo più popolare del mondo, ma sono in pochi a conoscere la sua storia. Nato in una borghese famiglia di Lisbona, abbandona onori e agi per dedicarsi agli altri. Antonio è un grande oratore, il predicatore per eccellenza.

Durante i suoi discorsi trasmette elevati valori spirituali, suggerimenti per far fronte alle difficoltà quotidiane. Chiarisce il profondo senso della vita. Il film lancia un messaggio positivo di cui abbiamo tanto bisogno oggi vivendo in un mondo che sembra allontanarsi sempre più dalla spiritualità, in un mondo in cui ci perdiamo dietro mille inutili affanni della vita senza seguire la strada che ci detta il cuore”. Adesso sta per diffondere un dvd «Sulle orme di Padre Pio, i suoi luoghi, il suo messaggio» prodotto con Gioacchino Marino. Come si snoda il racconto? “E’ un viaggio con il rettore della basilica di San Giovanni Rotondo, Frà Francesco Dileo, sulla vita del Santo che conta oltre un miliardo di fedeli in tutto il mondo. Il rettore della basilica presenta i luoghi in cui è vissuto San Pio da Pietrelcina per far arrivare il suo messaggio a quanti, geograficamente lontani, non hanno la possibilità di raggiungere i luoghi dove il Santo ha vissuto. Il dvd è stato patrocinato dai frati di San Giovanni Rotondo. Si

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A sinistra, Angelo Bassi e la moglie Lucia Di Spirito in visita al Papa in piazza S.Pietro.

In basso, il produttore con la mamma nella loro casa estiva di Seborga in provincia di Imperia.

tratta di un film-documento che rappresenta un viaggio in cui si respira l’atmosfera e i silenzi dei luoghi, dove ogni angolo e ogni pietra riconducono alla grande figura spirituale di Padre Pio. Si entra nel convento, nella camera da letto del Santo, nel refettorio, nel mondo di Padre Pio, un mondo fatto di preghiera, di sofferenza e di amore per Dio e per i fedeli. Si mostra, tra l’altro, il corpo mortale del frate riesumato la notte del 2 marzo 2008. Attraverso le immagini del dvd, Padre Pio regala un messaggio d’amore, di fede e di speranza all’umanità. Una copia, insieme a mia moglie Lucia Di Spirito (giornalista a Sorrisi e Canzoni), l’ho regalata anche a Papa Benedetto VI°, nel corso di un’udienza in Vaticano. Quali altri film ha prodotto? “‘Piccole Stelle’, ‘Chi amerà i miei bambini’, ‘A vendre’, ‘Danzon’, ‘K’, ‘My father’, ‘Salsa? e tanti altri”. Progetti per il futuro? “Sto preparando la produzione di un film-musical-etnico da girare a Napoli, con musiche originali di artisti partenopei. Inoltre, sono pronto per distribuire nelle sale la commedia inglese “Holy Water”, storia di un gruppo d’inetti malavitosi che, assalito un furgone, invece di accaparrarsi denaro, si ritrovano tra le mani un’enorme partita di Viagra. Per liberarsene la buttano in un pozzo di un paesino. Gli abitanti, dissetandosi, vengono colpiti da erotismo sfrenato. Un film ironico e irresistibile! Dopodiché conto di passare le vacanze di agosto in questa mia casa-paradiso dell’antico Principato di Seborga, sul confine di Bordighera Alta, con vista su Monte-Carlo, magari in compagnia dell’amico e suo direttore Ilio Masprone”.

les reprises; puis on passe au montage et enfin à la distribution dans les salles. Produire un film est comme la naissance d’un fils : doucement on assiste à son voyage dans le monde ». Avec le film « Pontormo, un amore eretico » avez-vous contribué à faire connaître le célèbre peintre maniériste ? « Tout à fait. Il s’agissait d’un film que j’ai produit en 2003, dirigé par le réalisateur Giovanni Fago. Il était sorti dans les cinémas, avec succès, le 28 mai 2004. Situé dans la Florence de la renaissance du XVIème siècle, le film racontait les derniers jours de vie du peintre Jacopo Carrucci, mieux connu comme Pontormo et il se base sur quelques pages du journal intime du peintre. Pontormo était interprété par l’acteur américain Joe Mantegna et était représenté dans sa maturité. C’était une expérience enthousiasmante ». Ensuite il est arrivé le film « Antonio, guerriero di Dio », avec un autre message ? « La force de la spiritualité. Il ne s’agit pas d’un film dédié aux catholiques, mais pour tout le monde. Il n’est pas un film religieux sur un Saint, mais il décrit l’histoire d’un home, un grand homme qui défie les puissants et combat les injustices, en défendant les plus faibles, humbles et opprimés et en libérant Padoue des usuriers de l’époque. Pour interpréter le Saint missionnaire, révolutionnaire, docteur de l’église, j’avais appelé la star espagnole, célèbre même aux Etats-Unis Jordi Molla lequel, dans son interprétation pour rendre vivant et actuel le personnage, s’est inspiré à Pape Jean-Paul II, à Gandhi et à Che Guevara. Antonio de Padoue est le saint le plus populaire du monde, mais peu de personnes connaissent son histoire. Né dans une famille bourgeoise de Lisbonne, il abandonne les honneurs et les aises pour se dédier aux autres. Antonio est un grand oratoire, le prédicateur parfait. Pendant ses discours il transmet des valeurs spirituelles élevées, des suggestions pour faire face aux difficultés quotidiennes. Il explique le profond sens de la vie. Le film lance un message positif dont nous avons tant de besoin aujourd’hui en vivant dans un monde qui semble s’éloigner de plus en plus de la spiritualité, dans un monde où nous nous perdons derrière mille inutiles essoufflements de la vie sans suivre la route que notre cœur nous suggère ». Maintenant vous êtes en train de lancer un

dvd « Su les traces de Padre Pio, ses lieux, son message » produit avec Gioacchino Marino. Comment se déroule le récit ? « Il s’agit d’un voyage avec le recteur de la basilique de San Giovanni Rotondo, Fra Francesco Dileo, sur la vie du Saint qui a plus d’un milliard de fidèles dans le monde entier. Le recteur de la basilique présente les lieux où Saint Pio de Pietrelcina a vécu pour faire arriver son message à ceux qui, géographiquement loin, n’ont pas la possibilité d’y aller directement. Le dvd est sous le patronage des moines de San Giovanni Rotondo. Il s’agit d’un film-documente qui représente un voyage dans lequel on respire l’atmosphère et les silences des lieux, où chaque coin et chaque pierre reconduisent à la grande figure spirituelle de Padre Pio. On entre dans le couvent, dans la chambre du Saint, dans le réfectoire, dans le monde de Padre Pio, un monde fait de prière, de souffrance et d’amour pour Dieu et pour les fidèles. On montre, de plus, le corps mortel du moine exhumé la nuit du 2 Mars 2008. À travers les images du dvd, Padre Pio offre un message d’amour, de foi et d’espérance à l’humanité. Avec ma femme Lucia di Spirito (journaliste de Sorrisi e Canzoni) j’ai même offert une copie à Papa Bénit VI°, pendant une audience en Vatican ». Quels sont les autres films que vous avez produit ? «“Piccole Stelle”, “Chi amerà i miei bambini”, “A vendre”, “Danzon”, “K”, “My father”, “Salsa” et beaucoup d’autres ». Projets pour le futur ? « Je suis en train de préparer la production d’un film-musical-ethnique à tourner à Naples, avec des musiques originaux d’artistes de Naples. En outre, je suis prêt à distribuer dans les cinémas la comédie anglaise « Holy Water », histoire d’un groupe de malfaiteurs ineptes qui, après avoir assailli un fourgon, au lieu de prendre l’argent, ils se retrouvent avec énorme stock de Viagra. Pour s’en libérer ils le jettent dans un puits d’un village. Les habitants, en buvant l’eau, sont pris par un érotisme sans frein. Un film ironique et irrésistible! Après je pense de passer les congés d’août dans ma maison-paradis dans l’ancienne Principauté de Seborga, sur la frontière de Bordighera Haute, avec une belle vue sur Monaco, peut-être en compagnie de mon ami et votre directeur Ilio Masprone ».

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Feliciana DI SPIRITO

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A due passi da Monaco

E’ Marcello Menegatto, il nuovo Principe di Seborga S

eborga (sopra Bordighera, in Provincia di Imperia), 22 aprile: il Consiglio della Corona, assieme a quello dei Priori, dell’auto proclamatosi Principe di Seborga, dopo la sua scomparsa, che per Statuto avrebbe potuto restare in carica a vita (contrariamente a quello che verrà che regnerà solo per sette anni), aveva scelto una ristretta rosa di nomi, uno dei quali sostituirà Giorgio I° artefice di questo fenomeno mediatico che negli anni ha fatto parlare e scrivere molto di se perché voleva che Seborga conquistasse quella “libertà” dal Governo italia-

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no che non intende mollare. Tra questi candidati spiccava, e si distanziava dagli altri, il nome di un giovane imprenditore molto noto nel “vero” Principato di Monaco, quando lavorava per il Consolato di Panama occupandosi di business internazionali. Il personaggio in questione è il giovane Marcello Menegatto di soli 37 anni (per la cronaca era stato votato

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dai Priori con 7 punti, due in più rispetto all’altro contendente Pepi Morgia) che nasce sportivo, vero appassionato di motonautica e poi diventa imprenditore di successo e adesso il tentativo di diventare addirittura Principe. Sempre per la cronaca l’ultimo dei candidati (con solo due punti, quindi fuori gioco) era l’avvocato Alberto Romano, in allora segretario di Stato del Principato che però non è andato molto bene. La sua candidatura era stata molto criticata tant’è che probabilmente il suo insuccesso è dovuto proprio al fatto che molti lo volevano ancora Segretario e non candidato. Tutto questo veniva scritto qualche giorno prima che Marcello Menegatto, ormai neo Principe di Seborga, che il Consiglio della Corona si riunisse per decidere sul futuro del candidato prescelto il quale si assumerà la responsabilità di proseguire sul pensiero di “Re Giorgio I°” che voleva “staccare” Seborga dallo Stato italiano. Compito non facile per il Principe Giorgio Carbone che si stava giocando, da anni, il proprio prestigio personale anche attraverso iniziative

che non sempre portavano ai risultati sperati, suoi e della popolazione che lo ha sempre e comunque sostenuto. Una per tante: aveva avvicinato SAS il Principe Alberto di Monaco, ma senza grande entusiasmo. Adesso che non cè più qualcuno pensa che i grandi sogni di “Re Giorgio” siano finiti, che tutte le speranze di vincere questa battaglia burocratica con Roma, possa essere vanificato. Tanti tentativi, tante idee erano emerse, ma forse erano mancate le capacità di arrivare al risultato perché partivano dal fatto che il Principe (anzi, l’amico Giorgio) era considerato uomo battagliero certo, ma non di grandi...romane. E’ sempre stato uomo di azione, ma non il diplomatico-politico che poteva avvicinare le istituzioni in maniera diretta. A Roma gli mancava, forse, la o le persone che potessero svolgere il ruolo di intermediazione, indispensabile per certi compiti. Probabilmente “Re Giorgio”, consapevole delle sue ragioni, sperava di arrivare ugualmente pensando di avere tutte le ragioni dalla sua e che il passo successivo fosse un Diritto acquisito. Così non è

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A cura di Martina Chiella martina.chiella@hotmail.it

Marcello Menegatto, Nouveau Prince de Seborga Seborga (derrière Bordighera, en Province d’Imperia), 22 avril: le Conseil de la Couronne, avec celui des Priori, du Prince de Seborga (autoproclamé), après sa disparition, qui pour Statut aurait pu rester en place à vie

Un exemple: il avait approché SAS le Prince Alberto de Monaco, mais sans un grand enthousiasme. Et aujourd’hui qu’il n’est plus là quelqu’un pense que les grands rêves de « Roi Giorgio» sont finis, que toutes les espoirs de vaincre cette bataille bureaucratique avec Rome, puissent être rendues vain. Les idées et les initiatives étaient nombreuses, mais peut être qu’il n’y avait pas la capacité d’arriver au résultat. Le Prince était considéré un homme batailleur, un homme d’action, mais pas un diplômât-politique qui

(contrairement à ce qui viendra qu’il régnera seulement pour sept ans), avait choisi peu de noms, un des quels remplacera Giorgio I° auteur de ce phénomène médiatique qui au cours des années a fait parler et écrire beaucoup parce qu’il voulait que Seborga conquérait cette « liberté » du Gouvernement italien qui n’entend pas lâcher. Parmi ces candidats il se distançait des autres le nom d’un jeune entrepreneur très connu dans la « vraie » Principauté de Monaco, quand il travaillait pour le Consulat de Panama en s’occupant de business international. Le personnage en question est le jeune Marcello Menegatto, 37 ans, (qui avait été voté par les Priori avec 7 points, deux en plus par rapport à l’autre adversaire Pepi Morgia) sportif, vrai passionné de motonautique et ensuite il devient entrepreneur de succès et maintenant le tentative de devenir même Prince. Le dernier candidat (avec seulement deux points) était l’avocat Alberto Romano, à ce moment là secrétaire d’État de la Principauté qui cependant n’est pas allé trop bien. Sa candidature avait été bien critiquée et probablement son échec est dû au fait que la plupart des gents le voulaient encore Secrétaire et non candidat. Tout ceci était écrit quelques jours avant que le Conseil de la Couronne se réunissait pour prendre une décision sur le futur du candidat choisi, qui s’assumera la responsabilité de continuer la pensée de « Roi Giorgio I° » qui voulait « détacher » Seborga de l’État italien. Un rôle pas facile pour le Prince Giorgio Carbone quia mis en jeu pendant des années son prestige personnel aussi à travers des initiatives qui pas toujours ont mené aux résultats espérés, par lui et par la population qui l’a toujours et malgré tout soutenus.

pouvait approcher les institutions en manière directe. À Rome il lui manquait, peut-être, la ou les personnes qui pouvaient avoir le rôle de médiation, indispensable pour certaines tâches. Probablement « Roi George », conscient de ses motifs, espérait arriver également. Mais les choses sont allées différemment et l’espérance que ce « détachement » de Rome puisse encore se produire sera assumée par le nouveau Podestà, Marcello Menegatto. Une paire de jours avant la nomination, notre directeur Ilio Masprone, avait soutenu et encouragé l’entrepreneur Marcello Menegatto, sur les pages web de la Gazette de Seborga (encore visible) parce que il était convaincu que seulement un manager peut arriver à relancer la petite Principauté. Aujourd’hui il est satisfait pour avoir porté un peu de bonheur au nouvel « Prince » qui devra montrer, surtout aux seborghini, d’avoir mérité le titre. L’entrepreneur Maurizio Menegatto, seulement quelques votes en plus par rapport à son adversaire: 89 contre 67 est le nouveau régnant. Il continuera la volonté indépendantiste de Giorgio Carbone. Son programme est simple: investir et convaincre d’autres personnes à faire le même dans l’intérêt général comme, par exemple, réaliser un Palais du Gouvernement, créer des opérations immobilières qui portent du travail dans le Pays. Il a été élu avec le principe selon lequel les électeurs ont préféré l’œuf d’aujourd’hui que la poule de demain, écrit la Presse. Le Prince, épousé avec une belle étrangère, Nina Dòbler, de sang bleu, a déjà créé son Gouvernement et il commencera à énoncer ses dispositions. Seront-elles accueillies avec enthousiasme? Qui vivra verra.

stato e la speranza che questo “distacco” da Roma possa ancora arrivare verrà assunto dal nuovo Podestà oggi, appunto, Marcello Menegatto. Un paio di giorni prima della nomina, il nostro direttore Ilio Masprone, aveva sostenuto ed inneggiato l’imprenditore Marcello Menegatto, sulle pagine web della Gazzetta di Seborga (ancora visibile) perché convinto che solo un manager possa riuscire a rilanciare il piccolo Principato. E così è stat0 ed oggi è soddisfatto per aver portato – se non altro – un po’ di fortuna al neoeletto “Principe” che adesso dovrà però dimostrare, soprattutto ai sebor-

ghini, di essersi meritato quel titolo. L’imprenditore Maurizio Menegatto, scelto dal popolo per una manciata di voci: 89 contro 67 è – di fatto – il nuovo regnante. Colui il quale continuerà la volontà indipendentista di Giorgio Carbone. Il suo programma è semplice: investire e convincere altri a farlo nell’interesse generale come, ad esempio, realizzare un Palazzo del Governo, creare operazioni immobiliari che porti lavoro nel Paese. E’ stato eletto con il principio secondo cui gli elettori hanno preferito l’uovo oggi che la gallina (proposta Morgia) domani, scrive La Stampa. Il Principe, sposato con la bellissima straniera, Nina Dòbler, di sangue blu davvero, ha già creato il suo Governo e, quanto prima, comincerà ad enunciare i suoi dettami principeschi. Saranno accolti con entusiasmo? Ai posteri lardua sentenza...Buon lavoro Principe.

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A due passi da Monaco Sanremo, negozi aperti la domenica per tutta l’estate in Via Matteotti

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In un momento di persistente crisi economica che sta pesando in particolar modo sul commercio, e malgrado i lavori per la pedonalizzazione della strada che, anche a causa del nuovo blocco, stanno penalizzando ulteriormente molte attività, i negozianti di via Matteotti, salotto sanremese dello shopping, hanno deciso di dare vita ad una serie di iniziative per contrastare la contrazione delle vendite e nel contempo contribuire anche ad una nuova immagine turistica della città. Dopo la sinergia con Comune e Casinò per l’ eccezionale evento Poker Stars del mese scorso, un’altra di queste iniziative sarà l’apertura domenicale delle attività per tutta l’estate. All’idea hanno già aderito circa 50 attività commerciali della strada e il numero, ma il numero è destinato ancora ad aumentare. Per agevolare l’attività commerciale e realizzare al meglio l’iniziativa il Civ di Via Matteotti “Centro dello Shopping”

ha chiesto al Sindaco Maurizio Zoccarato e agli Assessori competenti di rendere pedonale alla domenica tutta la strada. Lo era già nel tratto Cinema Centrale-Casinò e ovviamente nel tratto già pedonalizzato o interessato dal cantiere. Da domenica 18 aprile lo è anche nel tratto che va da Piazza Colombo al Teatro Ariston: la Giunta comunale ha infatti risposto tempestivamente e positivamente alla richiesta avanzata dal Civ. Dunque dal mese scorso anche Via Matteotti ha i negozi aperti. Lo stesso Centro integrato della Via, nel sollecitare un rapidissimo sblocco dei lavori nel cantiere, ha in calendario anche altre iniziative per confermare la sua vocazione di soggetto attivo per il rilancio della città di Sanremo. Un ruolo che i commercianti svolgono nonostante la crisi e con ulteriori sforzi economici per mantenere la forza lavoro nelle diverse attività.

Sanremo, magasins ouverts le dimanche pour tout l’été en rue Matteotti Dans un moment de crise économique qui pèse particulièrement sur le commerce, et malgré les travaux pour le renouvellement de la rue qui pénalisent ultérieurement beaucoup d’activités, les commerçants de rue Matteotti, le salon du shopping de Sanremo, ont décidé de commencer une série d’initiatives pour contraster la contraction des ventes et entretemps contribuer à une nouvelle image touristique de la ville. Après la collaboration avec la Municipalité et le Casino pour l’exceptionnel évènement Poker Stars du mois passé, une autre de ces initiatives sera l’ouverture des activités commerciales même le dimanche pendant toute l’été. Environ 50 activités commerciales de la rue ont déjà adhéré à l’idée, mais le nombre est destiné encore à augmenter. Pour faciliter l’activité commerciale et réaliser au mieux l’initiative le Civ de rue Matteotti « Centre du Shopping » a demandé au Maire Maurizio Zoccarato et aux adjoints compétents de rendre, les dimanches, piétonne toute la rue. La rue était déjà interdite au trafic dans la partie entre le Cinéma Centrale-Casinò et évidemment dans le trait déjà piétonne ou intéressé par le chantier. A’ partir de dimanche 18 avril même la partie qui va de Place Colombo au Théâtre Ariston sera piétonne: la Commission communale en effet a répondu positivement à la demande avancée par le Civ. Donc à partir du mois passé rue Matteotti aussi a les magasins ouverts. Le même Centre intégré dans la rue, en souhaitant un très rapide déblocage des travaux dans le chantier, a en calendrier d’autres initiatives pour se confirmer sujet active pour le lancement de Sanremo. Un rôle que les commerçants déroulent malgré la crise et avec des ultérieurs efforts économiques pour maintenir les salariés dans les différentes activités.

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Concorso fotografico per i giardini Hambury

Tra le manifestazioni più interessanti per il mese di maggio, un concorso fotografico negli splendidi Giardini Hanbury appena dopo la ex frontiera e prima di Ventimiglia. Dureranno però fino al tre maggio le iscrizioni per prendere parte al concorso fotografico a premi “Obiettivo Hambury”. Si tratta di un’iniziativa che culminerà il trenta maggio con la solenne premiazione e che serve alla promozione ed alla conoscenza dei giardini botanici Hambury di Grimaldi. Il concorso si articola in due sezioni: “tema libero” (natura, architettura, paesaggio, colore, sentimenti, emozioni) e “Rosa, rosae”. Al termine saranno premiati i primi tre classificati di ogni sezione. Gli scatti fotografici dovranno essere effettuate scattate all’interno dei Giardini Botanici, mentre il bando e la modulistica possono essere comodamente scaricati dal sito ufficiale del Centro www.giardinihanbury.com, comunque, per ulteriori informazioni contattare pure telefonicamente il seguente numero 0184.229507.

Concours photographique pour les jardins Hambury Parmi les manifestations les plus intéressantes du mois de mai, un concours photographique dans le merveilleux Jardins Hanbury juste après l’ex frontière et avant Vintimille. Les inscriptions pour participer au concours photographique « Obiettivo Hambury » seront ouvertes jusqu’au trois mai. Il s’agit d’une initiative qui culminera le trente mai avec la solennelle remise des prix et qui sert à la promotion et à la connaissance des jardins botaniques Hambury de Grimaldi. ùLe concours est organisé en deux sections: « thème libre » (nature, architecture, paysage, couleur, sentiments, émotions) et « Rose, rosae ». Au terme les premiers trois classifiés de chaque section seront récompensés. Les photos devront être effectuées à l’intérieur des Jardins Botaniques, alors que l’avis et les modules peuvent être téléchargée du site officiel du Centre www.giardini hanbury.com, de toute façon, pour tous renseignements est possible de contacter aussi téléphoniquement le numéro suivant (0039)0184.229507.

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Cinque ÍÍÍÍÍ & Tre Alta Pusteria: in vacanza con il cavallo

La vacanza con gli amici a quattro zampe a volte può essere complicata, non sempre si trovano strutture che accolgono anche gli animali. Se poi si ha in mente di portare con sé il cavallo... la faccenda diventa ancora più complessa! Ma una soluzione c’è allo Sport & Kurhotel Bad Moos**** di Sesto (Bz) in Alta Pusteria. Il proprietario dell’albergo, Erwin Lanzinger, è infatti un grande ap-

passionato di cavalli e per questo dà volentieri in uso le proprie scuderie per chi in vacanza ci va con il cavallo. Situato nella splendida val Fiscalina, lo Sport & Kurhotel Bad Moos sorge in mezzo alla natura, in un ambiente ancora incontaminato, ideale per le passeggiate a cavallo: alle malghe Nemes e Coltrondo, alla Croda RossaPasso Monte Croce oppure al rifugio Tre Scarperi, nella Valle di Dentro. www.badmoos.it

74 Le Fontanelle, a casa con charme nel Chianti senese

Il fascino antico della campagna senese, i colli e le vigne del Chianti, il silenzio e uno dei panorami più belli del mondo, e poi la calda atmosfera di una casa in pietra dove nulla è stato lasciato al caso: Le Fontanelle è questo e molto altro ancora. Un cinque stelle dove il lusso è qualcosa di sussurrato, di intimo e vero; dove tutto concorre a fare di una vacanza un’esperienza d’emozione. L’albergo sovrasta una valle silenziosa in

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contrada Pianella a Castelnuovo Berardenga nel cuore del Chianti. La struttura nasce dal restauro attento di un casale del XIII secolo di cui ha conservato gran parte dei materiali originali, tra cui le piccole fonti di pietra che raccoglievano l’acqua e che oggi danno il nome al posto. Il ristorante La Colonna, la Spa con sauna, bagno turco, vasca idromassaggio, palestra e piscina interna riscaldata, la biblioteca e il giardino botanico ricco di erbe aromatiche completano l’offerta de Le Fontanelle che alla naturale bellezza del luogo, sposa l’esclusività di un servizio impeccabile, fatto di attenzioni discrete e di ascolto delle esigenze di ciascun ospite. ww.hotelfontanelle.com

Alta Puseria: en vacance avec le cheval La vacance avec les amis à quatre pattes peut être parfois difficile, pas toujours on trouve les structures qui accueillent même les animaux. Et si on pense d’amené son propre cheval...la chose devient encore plus complexe ! Mais une solution existe : le Sport & Kurhotel Bad Moos*** de Sesto (Bz) en Alta Pusteria. Le propriétaire de l’hôtel, Erwin Lanzinger est, en fait, un grand passionné de Chevaux et pour ce motif il prête volontiers ses écuries pour ceux qui partent en vacances avec leur cheval. Situé dans la merveilleuse vallée Fiscalina, le Sport & Kurhotel Bad Moos s’élève dans la nature, dans un environnement encore incontaminé, idéal pour les promenades à cheval: aux Malghe Nemes et Coltrondo, à la Croda Rossa-Passo Monte Croce ou bien au refuge Tre Scarperi, dans la Valle di Dentro. www.badmoos.it

Le Fontanelle, à la maison avec charme dans le Chianti de Sienne Le charme ancien de la campagne de Sienne, les collines et les vignobles du Chianti, le silence et un des plus beaux panoramas du monde, et ensuite l’ambiance chaude d’une maison en pierre où rien a été laissé au hasard: Le Fontanelle est ceci et beaucoup d’autre. Un cinq étoiles où le luxe est quelque chose de chuchoté, intime et vrai; où tout participe à faire d’une vacance une expérience d’émotion. L’hôtel domine une vallée silencieuse en contrada Pianella à Castelnuovo Berardenga dans le cœur du Chianti. La structure naît de la restauration attente d’une ferme du XIII siècle dont on a conservé une grande partie des matériels originaux, parmi lesquels les petites sources en pierre qui ramassaient l’eau et qu’aujourd’hui donnent le nom à la place. Le restaurant La Colonna, la Spa avec sauna, le bain turc, bassin pour hydro massage, salle de sport et piscine interne réchauffée, la bibliothèque et le jardin botanique riche d’herbes aromatiques complètent l’offre de Le Fontanelle qui à la naturelle beauté du lieu, ajoute l’exclusivité d’un service impeccable, fait d’attentions discrètes et d’écoute de toutes exigences des hôtes. www.hotelfontanelle.com

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A cura di Claudio Zeni c.zeni@foglioitaliano.com

2 nuove stelle A Tirolo 17 punti e 3 cappelli GaultMillau, 4 cucchiai Aral Schlemmer Atlas, 4 “Feinschmecker F”, 15 punti Espresso, 86 punti Gambero Rosso: è l’elenco dei prestigiosi riconoscimenti assegnati alla “Trenkerstube” dell’Hotel Castel***** di Tirolo (BZ), che da quest’anno vanta anche 2 Stelle Michelin. Il protagonista è Gerhard Wieser, Chef stellato dell’Hotel Castel della Famiglia Dobitsch, il cui motto è: “l’arte culinaria è un modo di presentare agli ospiti una terra e la sua cultura”. Assaporando i suoi piatti si ha la sensazione di entrare in profondità nel territorio e nelle tradizioni di Tirolo. Il ristorante gourmet “Trenkerstube” inserisce l’arte culinaria in un ambiente di charme, un vero e proprio “gioiello” all’interno dell’hotel. Rustici soffitti e pareti in legno, tavole apparecchiate a regola d’arte, avvolgono gli ospiti in un’atmosfera accogliente. La creatività culinaria dello chef stellato Gerhard Wieser si contraddistingue per l’amore verso gli elementi del sud, alla scoperta di una cucina alpina-mediterranea. Alla cucina si accompagna passione e dedizione dell’esperto sommelier Markus Thaler che seleziona i vini migliori. Il Castel è membro degli “Euro-Toques Restaurants”, associazione che raggruppa cuochi eccellenti, la “Trenkerstube” fa parte de “L’Art de Vivre”, un’organizzazione che riunisce i migliori ristoranti e hotel gourmet in Germania, Austria e Alto Adige. www.dorf-tirol.it

A Tirolo deux nouvelles étoiles brillent 17 points et 3 chapeaux Gault Millau, 4 cuillères Aral Schlemmer Atlas, 4 « Feinschmecker F », 15 points Espresso, 86 points Gambero Rosso: c’est la liste des prestigieuses reconnaissances assignées à la « Trenkerstube » de l’Hôtel Castel ***** de Tirolo (BZ), que depuis cette année a obtenu même 2 étoiles Michelin. Le protagoniste est Gerhard Wieser, Chef de l’Hôtel Castel de la Famille Dobitsch, dont la devise est : « l’art culinaire est une façon de présenter aux hôtes une terre et sa culture ». Et c’est vrai: en savourant ses plats on a la sensation d’entrer plus en profondeur dans le territoire et dans les traditions de Tirolo. Le restaurant gourmet « Trenkerstube » insère le sublime art culinaire dans une ambiance élégante et de un charme, en représentant un véritable « bijou » à l’intérieur de l’hôtel. Des plafonds rustiques et des murs en bois, tables préparées à règle d’art, tout ceci enveloppe les hôtes dans une atmosphère chaude et accueillante. La créativité culinaire du chef Gerhard Wieser est caractérisé par l’amour vers les éléments du sud, à la découverte d’une cuisine alpin-méditerranéenne à travers l’utilisation de techniques de travail les plus modernes. À la cuisine on accompagne la passion du bon sommelier Markus Thaler qui sélectionne les vins meilleurs. Le Castel est membre des « Euro Toques Restaurants », une association européenne qui regroupe les cuisiniers excellents, alors que la « Trenkerstube » fait déjà partie de « l’Art de Vivre », une organisation qui réunit les meilleurs restaurants et hôtels gourmet en Allemagne, Autriche et Alto Adige. www.dorf-tirol.it

Capri Palace Hotel & Spa

Icona dell’accoglienza a cinque stelle, il Capri Palace Hotel & Spa di Anacapri è molto di più di un albergo: è innanzitutto un’esperienza che coinvolge i cinque sensi all’insegna dell’eleganza, della ricercatezza, del dettaglio mai casuale. Dalla cucina al benessere, dall’arte che pervade ogni ambiente al servizio impeccabile, tutto concorre a fare di questo luogo un modello di grazia ed ospitalità. Tutte le camere sono arredate e decorate in caldo stile mediterraneo e hanno dotazioni all’avanguardia. Le suite, omaggio ai grandi dell’arte contemporanea e alle “divine” dello spettacolo, hanno piscine private e grandi vasche di design. La suite più prestigiosa è la Penthouse Suite, dedicata a Gwyneth Paltrow: un appartamento di 150 mq all’ultimo piano dell’albergo con piscina privata e giardino pensile di 300 mq che gode di uno splendido

panorama sul Golfo di Napoli e l’isola di Ischia. Fiore all’occhiello del Capri Palace è la sua Spa, la Capri Beauty Farm, considerata oggi uno dei più rinomati centri benessere d’Europa. L’eccellenza si esprime anche a tavola con il ristorante “L’Olivo”, due Stelle Michelin, guidato dal giovane chef Oliver Glowig. Non ultimo Il Riccio, ristorante e Beach club dell’albergo, nato dalla ristrutturazione di uno dei locali storici dell’isola, sopra la celebre Grotta Azzurra, ridisegnato nei colori del bianco e dell’azzurro, frutto di interventi di artigiani d’eccellenza. Dal 2001 l’albergo fa parte del prestigioso gruppo “The Leading Small Hotels of the World” e si distingue per l’elenco dei premi e dei riconoscimenti internazionali che ha ricevuto negli ultimi anni. Forbes lo elenca tra i migliori alberghi del pianeta nel 2009, già “Favorite Medical/Thermal Spa” per i lettori di Condé Nast Traveller 2008 e Best Hotels in the World per la gastronomia per Condé Nast Traveller nel 2007. www.capripalace.com

Capri Palace Hotel & Spa Icone de l’hôtellerie à cinq étoiles, le Capri Palace Hotel & Spa de Anacapri est beaucoup plus qu’un simple hôtel : il est d’abord un’ expérience qui implique tous les cinq sens avec son élégance, soin et détails. De la cuisine au bien être, l’art qui se répand chaque pièces, au service impeccable, tous joue à rendre ce lieu un modèle de grâce et hospitalité. Toutes les chambres son meublées et décoré dans le chaud style méditerranéen et elles ont un équipement à l’avant-garde. Les suites, hommage aux grands de l’art contemporain et aux divinités du spectacle, ont des piscines privées e des baignoires de design. La suite la plus prestigieuse est la Penthouse Suite, dédié à Gwynet Paltrow : un appartement de 150 m2 au dernier étage avec piscine privé et jardin penché de 300 m2 qui a un panorama exceptionnel sur le Golfo di Napoli et l’Ile de Ischia. Le chef d’œuvre du Capri Palace est son Spa, la Capri Beauty Farm, considéré aujourd’hui un des plus connus centres de bien-être d’Europe. L’excellence s’exprime même à table, avec le restaurant L’Olivo, deux étoiles Michelin, conduit par le jeune chef Oliver Glowig. En suite il y a Il Riccio, restaurant et Beach Club de l’hôtel, né de la restructuration d’un des bâtiments historiques de l’ile, dans la célèbre Grotta Azzurra, renouvelé dans les couleurs bleu et blanc et résultat d’interventions de grands artisans. Depuis 2001 l’hôtel fait partie du prestigieux groupe « The Leading Small Hotels of the World » et il est caractérisé par tous les prix et les appréciations internationales qu’il a obtenues. Forbes le reconnait comme un des meilleurs hôtels de la planète en 2009, il était déjà “Favorite Medical/Thermal Spa” pour les lecteurs de Condé Nast Traveller 2008 et Best Hotels in the World pour Condé Nast Traveller en 2007. www.capripalace.com

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Cinque ÍÍÍÍÍ & Tre Cura d’orto contro lo stress

Pomodori, carote e insalata. Ma anche zucchine, melanzane, asparagi e carciofi. Sono i nuovi ingredienti di una dieta antistress, a patto che si seguano dalla semina al raccolto, che si coltivino insomma. All’Antica Corte Pallavicina Relais di Polesine Parmense (PR) lo chef Massimo Spigaroli accompagna alla scoperta dei segreti dell’orto. Un viaggio che parte dalla preparazione del terreno, passa dalla semina dei prodotti e arriva alla gran-

de soddisfazione del raccolto. E prosegue con lezioni per imparare a cucinare e conservare gli ortaggi. Una tendenza che ha nella first lady statunitense Michelle Obama una fan entusiasta. L’Antica Corte Pallavicina Relais propone un corso di lezioni, ognuna della durata di circa 3 ore e con inizio alle ore 18. In ogni incontro si affrontano tutti i passaggi, dalla semina alla preparazione di un piatto, e alla fine di ogni lezione viene consegnata una cassetta con la verdura degli orti dell’azienda agricola. Ogni lezione ha un costo di 50 euro. Le prossime date sono: 7 giugno, 5 luglio, 2 agosto, 6 settembre, 4 ottobre, 1 novembre 2010. www.acpallavicina.com/relais

76 A Sanremo “Vini in Teatro”,

quinta edizione

A Sanremo, il Civ di “Luce a San Siro” organizza la quinta edizione di “Vini in Teatro” che si svolgerà venerdì sette maggio nei locali della Federazione Operaia di Via Corradi e le vie del Civ e in Piazza San Siro, nel cuore antico della città dei fiori. La manifestazione, che ormai è arrivata alla sua quinta edizione, dato il grande afflusso di visitatori dell’anno scorso, come novità prevede la realizzazione di un percorso enologico. I visitatori potranno, infatti, acquistare - al prezzo di 5,00 Euro - il particolare bicchiere completo di sacca girocollo che darà che diritto di degustare gli oltre 300 vini delle più prestigiose 140 case vinicole italiane. L’evento avrà inizio alle 11 del mattino e proseguirà fino alle 21 della sera. I negozi, per l’occasione allestiranno, per tutta la giornata, vetrine a tema, i ristoranti proporranno particolari menù e altri locali intrattenimenti musicali, mentre alcuni attori della compagnia del Teatro Senza Confini di Genova, specializzati nel repertorio dell’improvvisazione, animeranno le vie e le piazze limitrofe al luogo dove si svolge la manifestazione.

Jardin potager contre le stress Tomates, carottes et salade. Mais aussi courgettes, aubergines, asperges et artichauts. Ce sont les nouveaux ingrédients d’un régime antistress, à condition qu’on les suit de semailles à la récolte, bref, il faut les cultiver. À l’Antica Corte Pallavicina Relais de Polesine Parmense (PR) le chef Massimo Spigaroli accompagne à la découverte des secrets du jardin potager. Un voyage qui part de la préparation de la terre, passe par les semailles des produits et arrive à la grande satisfaction de la récolte. Et il continue avec des leçons pour apprendre à cuisiner et à conserver les légumes. Une tendance qui a la first lady américaine Michelle Obama comme supportrice enthousiaste. L’Antica Corte Pallavicina Relais propose un cours, organisé en séances de 3 heures qui commencent à 18h. Pendant chaque rencontre on étudie tous les passages, des semailles à la préparation d’un plat, et à la fin de chaque leçon on offre aux étudiants une boite des légumes de la ferme. Chaque cours coûte 50 euros. Les dates prochaines sont: 7 juin, 5 Juillet, 2 août, 6 septembre, 4 octobre, 1 novembre 2010. www.acpallavicina.com/relais

À Sanremo « Vins en Théâtre », cinquième édition À Sanremo, le Civ de « Luce a San Siro» organise la cinquième édition de Vini e Teatro (Vins en Théâtre) qui aura lieu vendredi sept mai dans les locaux de la Fédération Ouvrier de rue Corradi et les rues du Civ (centre intégré de rue) et en Piazza San Siro, dans le cœur ancien de la ville des fleurs. La manifestation, qui est arrivée à sa cinquième édition, vue la grande affluence de visiteurs de l’année passée, prévoit la réalisation d’un parcours œnologique. Les visiteurs pourront acheter - pour 5.00 Euros - le particulier verre pour la dégustation qui leur donnera le droit à déguster plus que 300 vins des plus prestigieuses 140 maisons vinicoles italiennes. L’évènement commencera à 11 heures le matin et se terminera à 21 heures le soir. Les magasins, pour l’occasion organiseront, pour toute la journée, des vitrines à thème, les restaurants proposeront des menus spéciaux et d’autres locaux des divertissements musicaux, pendant que quelques acteurs de la compagnie du Teatro Senza Confini de Gène, spécialisés dans l’improvisation, animeront les rues et les places autour du lieu où la manifestation se déroulera.

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Letture

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Alfonso Signorini “Chanel” Casa Editrice Mondadori 225 pagine 18,00 Euro

Alfonso Signorini “Chanel” Ed. Mondadori 225 pages 18,00 Euro

Lorella Zanardo “Il corpo delle donne” Casa editrice Feltrinelli Pagine 208 13,00 euro

E’ primavera, tempo di vetrine, di shopping, di Chanel! Un mito dello stile, una vita da protagonista anche sul piccolo schermo, dove una perfetta Audrey Tautou l’ha interpretata nel bel film “Coco avant Chanel”. Dopo essersi cimentato nella splendida biografia della Callas, recensita nel numero 107 del Foglio, Signorini si è immerso nella ricerca di fatti, nomi e luoghi corredati da date precise, e con il tocco garbato che lo contraddistingue, ci ha fornito un ritratto minuzioso del personaggio Chanel, dalla povera e triste infanzia all’enorme successo ottenuto in tutto il mondo. Senza Coco e la sua vita da favola, la moda non sarebbe la stessa, perché è lei che ha liberato le donne dalla schiavitù del corsetto, lei che ha inventato il tubino nero, il giacchino sciolto sui fianchi, il nastro sul cappello “batelier” e la camelia sul risvolto del tailleur, le perle e le morbide cinture a catenella. Era nata nel 1883, ma fin da bambina appartenne al Novecento: spregiudicata, decisa, in una parola, moderna. In ambito sentimentale, un solo grande amore e molte delusioni che però non fecero altro che rinforzare il suo carattere, e tante frequentazioni famose tra le quali spiccano i nomi di Stravinskij, Picasso, Cocteau. Sempre fedele alle sue ambizioni e alle sue idee, nell’ultimo capitolo si apprende che, nella Parigi occupata dai tedeschi, Mademoiselle Chanel fece parte di una lista redatta dai servizi segreti britannici come “persona di cui potersi fidare in caso di necessità”. Non male per una stilista.

C’est le printemps, temps de vitrines, de shopping, de Chanel! Une légende du style, une vie de protagoniste même sur le petit écran, interprété par la parfaite Audrey Tautou dans le beau film « Coco avant Chanel ». Après avoir travaillé à l’excellente biographie de Mme Callas, déjà décrite dans l’édition n°107 de Il Foglio Italiano, Signorini s’est plongée dans la recherche de faits, noms et lieux accompagnés de dates précises, et avec son délicatesse caractéristique nous a fourni un portrait minutieux du personnage Chanel, de la pauvre et triste enfance à l’énorme succès obtenu dans le monde entier. Sans Coco et sa vie de fable la mode ne serait pas la même, parce que c’est elle qui a libéré les femmes de l’esclavage du corset, elle qui a inventé la petite robe noire, la petite veste dénoué sur les flancs, le ruban sur le chapeau «batelier » et le camélia sur le revers du tailleur, les perles et les souples ceintures à chaine. Elle était née en 1883, mais depuis enfant appartint aux XX siècle : effrontée, décidée, dans un mot, moderne. Dans le domaine sentimentale elle a eu un seul grande amour et beaucoup de renforcèrent son caractère, et beaucoup de fréquentations célèbres parmi lequel des personnages comme Stravinski, Picasso, Cocteau. Toujours fidèle à ses ambitions et à ses idées, dans le dernier chapitre on apprend que, dans une Paris occupée par les allemands, Mademoiselle Chanel fit partie d’une liste rédigée par les services secrets britanniques comme « personne dont pouvoir avoir confiance en cas de nécessité ». Pas mal pour une styliste.

Era il 2009 quando la scrittrice Lorella Zanardo aveva realizzato il documentario “Il corpo delle donne”, una vera e propria denuncia per immagini di una televisione che ha strumentalizzato, omologato e fortemente anche umiliato la figura femminile, con il beneplacito, però, della parte presa in causa. Donne finte, non più originali e poco inclini alle imperfezioni (specialmente quelle estetiche) che sfoggiano il loro volto e il loro corpo orgogliosamente, pensando di aver trovato la strada per il successo, quando invece hanno fatto solo una bella iniezione di silicone al cervello, oltre che alle labbra. Ora, dopo un anno, di questo documentario si continua a parlare, lo si proietta ancora nelle scuole e alle conferenze: ed è per questo che la sua autrice, la Zanardo appunto, ha deciso di metterlo in un libro, scrivendo nero su bianco tutti i retroscena, ovvero tutto ciò che è accaduto durante la promozione del video e di come adulti & adolescenti si sono accostati alla sua visione. E la missione di questo libro omonimo “Il corpo delle donne”, è pur sempre la stessa, come dice Lorella nel suo blog: “La vera rivoluzione non è spegnere la televisione, ma guardarla con consapevolezza”. E vedere l’effetto che fa. E non sempre l’effetto che ne riceviamo è positivo: sovente la donna ne esce male, troppo per essere parte dell’universo “uomo”. Ma tant’è questo è ciò vogliamo, o meglio è quello che ci propinano.

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A cura di Margherita Vallier margherita.vallier@tiscali.it

Lorella Zanardo “Il corpo delle donne” (Le corps des femmes) Editeur Feltrinelli 208 pages 13,00 Euro En 2009 l’écrivaine Lorella Zanardo avait réalisé le documentaire « Le corps des femmes », une véritable dénonce à travers des images d’une télévision qui a utilisé, homologué et aussi humilié la figure féminine, avec le consentement de la partie prise en cause. Femmes fausses, qui ne son plus originaux et peu inclines aux imperfections (spécialement celles esthétiques), qui montrent leur visage et leur corps avec fierté, en pensant d’avoir trouvé la voie pour le succès, mais elles ont fait une belle injection de silicone au cerveau, pas seulement à leurs lèvres. Aujourd’hui, un an après, on parle encore de ce documentaire, et on le passe encore dans les écoles et aux conférences : c’est pour cette raison que son autrice a décidé d’en réaliser un livre, en écrivant noir sur blanc tous l’arrière-scène, ou bien tout ce qui s’est passé pendant la promotion du vidéo et comme adultes et ados ont réagi à cette vision. Le but de ce livre homonyme « le corps des femmes », est aussi toujours la même, comme dit Lorella dans son blog: « La vraie révolution n’est pas celle d’éteindre la télévision, mais de la regarder avec conscience. » Et voir l’effet qui fait. Pas toujours l’effet que nous en recevons est positif : souvent la femme en sort mal, trop pour être une partie de l’univers « homme ». Mais de toute façon c’est ce que nous voulons, ou mieux c’est ce qu’on nous serve.

Carlo Fruttero “Mutandine di chiffon” Casa editrice Mondadori Pagine 248 18,50 euro “Mi chiedo? Perché ‘retribuite’ queste memorie? Perché, salvo due o tre eccezioni, sono state scritte su richiesta di vari giornali, settimanali, riviste, libri bisognosi di prefazione, e naturalmente pagate. Non si tratta quindi di un’autobiografia o di una confessione alla maniera di Alfieri o Rousseau. Mi chiedevano qualcosa sulla mia prima sigaretta, sul turpiloquio dei bambini, sui castelli piemontesi, perché mai avessi lasciato l’alta cultura per andarmi ad occuparmi di fantascienza e fumetti, quali fossero stati i miei rapporti con Italo Calvino, Franco Lucentini, Pietro Citati, e così via per tanti altri autori. Tutto molto occasionale, casuale e, come accade nella vita di tutti, con milioni di cose non dette, non scritte, lasciate fuori. Ma non ho certo dimenticato le tante amiche e i tanti amici che mi hanno aiutato e confortato nel corso di tutti questi anni e che considero sicuramente la mia più grande fortuna, quella di averli incontrati, conosciuti. Quanto alle “Mutandine”, figurano solo nel titolo, cui non ho saputo rinunciare, era troppo bello. Nel libro di “Mutandine” non ce ne sono, non c’è gossip che magari qualcuno vorrebbe, non ci sono rivelazioni piccanti né ricordi maliziosi (anche se, volendo...)”.

Carlo Fruttero “Mutandine di chiffon” Editeur Mondadori 248 pages 12,95 Euro « Je me demande ? Pourquoi « rétribuées » ces mémoires ? Parce que, sauf deux ou trois exceptions, elles ont été écrites après la demande de divers journaux, hebdomadaires, revues, livres qui nécessitaient d’une préface, et naturellement payées. Il ne s’agit donc pas d’une autobiographie ou d’un aveu à la manière d’Alfieri ou de Rousseau. Ils me demandaient quelque chose sur ma première cigarette, sur le langage obscène des enfants, sur les châteaux piémontais, sur la raison pour laquelle j’avais laissé la haute culture pour aller m’occuper de science-fiction et de bandes dessinées, quels avaient été mes rapports avec Italo Calvino, Franco Lucentini, Pietro Citati, et d’autres auteurs. C’était tout très occasionnel, fortuit et, comme il arrive dans la vie, avec millions de choses non dites, non écrites, laissées dehors. Mais je n’ai certainement pas oublié les nombreux amies qui m’ont aidé et réconforté au cours de toutes ces années et que je considère sûrement ma plus grande fortune, celle de les d’avoir rencontré, de les avoir connus. Par rapport aux « Mutandine » (culottes), elles figurent seulement dans le titre, auquel je n’ai pas pu renoncer, c’était trop beau. Dans le livre de « Mutandine » il n’y en a pas, pas de scoop que, peut-être, quelqu’un voudrait, il n’y a pas des révélations piquantes, ni de souvenirs malicieux (de même si, en voulant...) ».

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Colophon Direttore Responsabile: Ilio MASPRONE Tel. e Fax: (+39) 0184.266433 - Cell. (+39) 335.327111 E-mail: iliomasprone@tiscali.it - i.masprone@foglioitaliano.com Redazione Monte-Carlo Coordinamento: Tiziana DANZO - E-mail: tiziana.danzo@monaco.mc Collaboratori: Maria BOLOGNA - E-mail: maria.bologna@gmail.com Myrjam CANTÙ-RUSCONI - E-mail: info@foglioitaliano.com Fabrizio CARBONE - E-mail: info@foglioitaliano.com Deborah CHIAPPINI - E-mail: deborahchiappini@libero.it Martina CHIELLA - E-mail: martina.chiella@hotmail.it Simona DE MELAS - E-mail: controtempo@rosenet.it Samantha DE REVIZIIS - E-mail: info@foglioitaliano.com Maurizio DI MAGGIO - E-mail: dimaggio@radiomontecarlo.net Natalia DOLCE-CAZZOLA - E-mail: nathaliec@hotmail.it Ely GALLEANI - E-mail: servizi.el.dati@inwind.it Alessandra LUTI - E-mail: alexia1983@libero.it Luigi MATTERA - E-mail: luigimattera@yahoo.fr Bruno SCARAMELLA - E-mail: info@foglioitaliano.com Simona TAGLI - E-mail: simona@simonatagli.tv Silvia ZANCHI - E-mail: s.zanchi@foglioitaliano.com

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Fotografi: Samantha ROSSO, PEPÈ, Andrea CABIALE TESTATA: IL FOGLIO ITALIANO Magazine di Attualità e Politica Economica Fondato nel 1997 nel Principato di Monaco Periodicità: Bimestrale, 6 uscite l’anno Formato: Magazine A4 mm. 210 x 297 al vivo (+5 mm. di abb.), 52 pagine Target: Medio - Medio Alto TIRATURA: Media annuale copie 21.000 (3.500 mensili) E-mail: info@foglioitaliano.com Società Editrice: Events & Promotions L.td - 20/22 Bedford Row - London Direzione Amministrativa: Renata RIVELLA - E-mail: r.rivella@foglioitaliano.com Comitato Editoriale Niccolò CAISSOTTI DI CHIUSANO, Fernanda CASIRAGHI, Riccardo DE CARIA Direzione Commerciale Costanzo CREMONESI - Cell. (+39) 347.9605718 Concessionaria Pubblicità Società Cooperativa Arte&Turismo - Sanremo - Tel. (+39) 335.327111 Autorizzazione del Tribunale di Sanremo: (IM) N° 897 del 10/04/1998 Autorizzazione Distribuzione Principato di Monaco: Ministero di Stato N°9 8 - 492 RB/CG28 - 05.1998. Abbonamento Postale 45% Comma 20/b Art. 2 Legge 662/96 Filiale di IM

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