IL FOGLIO ITALIANO ed. Luglio 2010

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Il Foglio Italiano, magazine per gli italiani nel mondo • Anno XII • n°4 • www.iliomasprone.com • Sped. in Abb. Post. 45% comma 20/b art. 2 Legge 662/96 • Filiale Poste Imperia • Euro 4,00

Principato di Monaco • Luglio 2010

Da Monte-Carlo

Marcello I° Principe di Seborga

Monte-Carlo - Berlino - Bruxelles - Ginevra - Londra - Madrid - Milano - Parigi - Roma 128



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Editoriale

Novità alla corte del Principato

Sporting Summer Festival

Il programma dello Sporting per l’estate 2010

Monaco, Louis II,

finale di Supercoppa con l’Inter pigliatutto

Da Monte-Carlo,

Marcello I Principe di Seborga

Nasce a Monaco SM Trading Monte-Carlo

Monte-Carlo Wine Festival, l’epilogo

Da Utopia a Eu topia:

Giornata Mondiale del Rifugiato a Monaco

Brevi da

Monte-Carlo & Costa Azzurra

Rotaract Monte-Carlo - Genova Alessandra Luti la nuova presidente

A due passi da Monaco

Conclusa la 58° Giraglia Cup di Sanremo

sommario Milano: un’estate tra mostre, festival e concerti sotto le stelle

Splende il sole sulle notti Romane

A Berlino la canzone napoletana si chiama Rachelina Giordano

Ginevra: Fabrizio Singarella, creatore del concetto B-Nursery

Londra: un soggiorno romantico firmato “One Aldwych”

Cinque stelle & tre forchette La nuova “Trattoria” di Monte-Carlo

L’Arte del neo-movimento di Marcello Lo Giudice

Letture

“L’ultima estate in città”, “Il tempo che vorrei”, “Allena...mente”

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Novità

alla Corte del Principato Di Ilio Masprone ilio.masprone@tiscali.it www.iliomasprone.com

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’annuncio delle settimane scorse del fidanzamento con l’insostituibile Principessa Grace Kelly), ha già ufficiale del Principe Alberto di Monaco con la dimostrato di essere una Donna intelligente; accompasportiva Charlène Lynette Wittstock, ex nuotatrice gna un Principe che ha sempre fatto dello sport una olimpionica del Sudafrica, non ha suscitato tanto bandiera personale, chi la consce bene però dice che clamore qui nel Principato perché ce lo aspettavamo ha anche un carattere forte e questo non può essere da tempo. “Il Foglio Italiano”, alla futura Principesche positivo. sa, aveva già dedicato la sua copertina nel novembre Soprattutto per stare al fianco di un uomo che in un scorso proprio in vista di quello che succederà questo imminente futuro dovrà decidere cosa fare del “suo” 14 luglio: la “cerimonia”, appunto, del fidanzamento Stato. Un Principato che sulla cartina geografica midefinitivo. sura pochissimi centimetri, ma che nella storia passata Molto stupore invece è stato l’eco ha rappresentato un punto di forza all’esterno del Principato perché è una economica e turistica non indiffedi quelle notizie che il mondo cerca rente, magari discusso, ma certo quasi spasmodicamente. Matrimoni, Monaco ha una rilevanza internafidanzamenti (e purtroppo anche i dizionale che pochi piccoli Paesi al vorzi) fra teste coronate e personaggi, mondo possono vantare: notorietà a volte meno nobili, è comunque seme prestigio sono le parole chiavi del pre un grande richiamo per quell’opipassato. Per il futuro le strategie nione pubblica che, ogni volta che sono ancora in via di studio e di apsuccede, ne crea un mito vivente. Per provazione. Il Principe, una volta questo nostro Principato poi è manna sposato, vorrà poi portare avanti pura: giornali, televisioni e radio di i suoi progetti e le sue aspirazioni, tutto l’emisfero fanno affari d’oro nel quindi dovrà ragionare anche su divulgare questo tipo di notizie che si eventuali nuovi “compagni” di lavoavvicinano al gossip. Ma per Monaco ro che saranno scelti direttamente questo fidanzamento rappresenta ben in conseguenza ai risultati raggiunti altro, di ben più importante per la nel passato. Foto Amedeo Turello Monte-Carlo. sopravvivenza di questo piccolo Stato Meno francesi e più monegaschi? in cerca di nuovi consensi e particolari Può darsi, ma terrà conto anche delle strategie che puntino ad un futuro che lo veda divernuove esigenze, di nuove prospettive e di quei Paesi so, più aperto, da quanto non lo sia stato fino ad ora. lontani che intende avvicinare. Fare del Principato un Per questo piccolo lembo di ex paradiso fiscale è un luogo di Studio, di Ricerca, creare un turismo altermomento molto delicato e il Principe lo sa bene che è nativo, puntare insomma a formule diverse più eteroarrivato il tempo delle grandi decisioni che solo lui è genee che rispecchino i nuovi parametri di chi viaggia in grado di prendere. per lavoro e per turismo. Monaco resta pur sempre un Ma per arrivare a tutto questo è necessario dare al richiamo molto desiderato, molto produttivo, molto suddito, al popolo, ma anche a se stessi, oltre che a di elite. Ma i tempi sono cambiati e se la Formula Uno chi gli sta - più o meno - vicino, maggior sicurezza e non dà più i risultati di un tempo, ci si dovrà preoccupiù garanzie istituzionali. E un matrimonio potrebbe pare! S.A.S. il Principe Alberto queste motivazioni ha rendere tutto ciò più credibile, più garantista. avuto il tempo di studiarle bene, La scelta di una sportiva come Charlène (più giovane al punto che gli bastava prendere questa prima grande di vent’anni rispetto ad Alberto che ne ha 52 anni) decisione e l’ha agguantata al volo. Il futuro di Montepoi è una scelta determinante: è bella, ha una classe Carlo tornerà in ottime mani. regale (ma per favore non parliamo di somiglianze With our best compliments Monseigneur.

E-mail: info@foglioitaliano.com

editoriale - éditorial


Nouveautés au Palais de Monaco L’annonce des semaines passées des fiançailles officielles du Prince Alberto de Monaco avec la sportive Charlène Lynette Wittstock, ex nageuse de l’Afrique du Sud, n’a pas éveillé trop de bruit ici dans la Principauté parce que nous l’attendions depuis longtemps. « Il Foglio Italiano » avait déjà consacré sa première page à la future Princesse le novembre passé en envisageant ce qui se passera le14 Juillet : la « cérémonie » des fiançailles officielles. La nouvelle par contre a suscité un grand intérêt à l’extérieur de la Principauté parce qu’il s’agit d’une de ces nouvelles qui le monde désire presque spasmodiquement. Les mariages, les fiançailles (et malheureusement les divorces) parmi des tètes couronnées et des personnages qui ne sont pas des nobles, éveille toujours une grande curiosité chez l’opinion publique qui, vite, les transforme en héros. Pour notre Principauté la nouvelle est un délice : les journaux, les télévisions et les radios de tout l’hémisphère font des très bonnes affaires dans la divulgation de ces informations qui s’approchent au « gossip ». Mais pour Monaco ces fiançailles représentent quelque chose d’autre, bien plus important pour la survie de ce petit État qui cherche à donner une image différente, plus ouverte. Pour ce petit ex paradis fiscal le moment est très délicat et le Prince est bien conscient qu’il est arrivé le temps des grandes décisions. Mais pour arriver à tout ceci il est nécessaire de donner aux citoyens, au peuple, à soi-même, une majeure sûreté et plus de garanties institutionnelles. Un mariage pourrait, peut-être, rendre les choses plus simples. Le choix d’une femme sportive comme Charlène (de 20 ans plus de jeune qu’Alberto qui a 52 ans) ensuite est un choix déterminant : elle est belle, elle a une classe royale (mais il ne faut pas la comparer à Grace Kelly), elle a déjà donné épreuve de son intelligence ; ceux qui la connaissent bien disent qu’elle a aussi caractère fort et ceci ne peut être que positif. Surtout elle est à coté d’un Homme qui dans un futur proche devra décider qu’est-ce que faire de son petit Etat. Une Principauté qui mesure, sur les cartes géographiques, juste quelques centimètres, mais que dans l’histoire a représenté un point de force économique et touristique considérable, peut-être contesté, mais Monaco a une importance internationale que peu de petits Pays au monde peuvent égaler : notoriété et prestige sont les mots clés pour le passé. Pour le futur les stratégies sont encore mises en examen. Le Prince, lorsqu’il sera marié, voudra mettre en pratique ses projets et ses aspirations, donc il devra raisonner aussi sur des éventuels nouveaux « copains » de travail qui seront choisis directement en conséquence aux résultats obtenus. Moins de français et plus de monégasques ? Peut-être, mais le Prince prendra en considération les nouvelles exigences, les nouvelles perspectives et touts ces Pays loin qu’il désire approcher. Faire de la Principauté un lieu d’étude, de recherche, créer un tourisme alternatif, viser en somme à des formules différentes plus hétérogènes qui répondent aux nouveaux besoins des voyageurs. Monaco reste toujours un endroit désiré, très productif, d’élite. Mais les temps ont changés et si la Formule1 ne donne plus de résultats intéressants, il faudra faire attention ! S.A.S. le Prince Albert II a eu le temps de bien étudier toutes ces motivations. Au point qu’il lui suffisait de prendre cette première grande décision et il l’a saisie tout de suite. Le futur de Monte-Carlo sera en bonnes mains. With our best compliments Monseigneur.

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Il Foglio d’Oro, una lettrice ci scrive... Cambia l’Ambasciatore, arriva Antonio Morabito Foglio d’Oro 2010: il Ministro Henri Fissore,

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i prendiamo questo spazio per segnalare una lettera arrivata in direzione. Solitamente le lettere dei lettori vengono esaminate con cura e poi archiviate, anche perché quasi tutte chiedono di mantenere l’anonimato per motivi più che giustificabili. Una delle ultime, tuttavia, giunta il mese scorso da una gentile Signora piemontese che risiede in Mentone (e che ben conosciamo), ci ha interessato particolarmente perché il suo contenuto ci tocca, o meglio mette il dito nella piaga. La nostra affezionata lettrice ci rimprovera, anche se in belle maniere, il fatto di aver annullato l’evento “Premio Foglio d’Oro” che d’abitudine avveniva proprio nel mese di luglio. Aggiunge anche che nel corso di questi anni ha potuto essere presente per ben sei edizioni su dieci e con tutta la famiglia la quale arrivava appositamente da Torino; la signora ricorda tutte le serate con affetto e simpatia, aggiunge inoltre che, nel caso di un’improbabile (diciamo noi) continuità, sarebbe disposta ad una collaborazione ritenuta, comunque, molto interessante. Insomma, sembra proprio che questo “italico appuntamento” le sia rimasto nel cuore, e non è la sola perché - per dirla tutta altre “lamentele” arrivano ancora

oggi da altrettanti ospiti italiani, anche se sempre da persone non residenti nel Principato. Questo ci sorprende e ci dispiace perché evidentemente avevamo l’illusione che i nostri lettori del Principato manifestassero più interesse, che fossero, quindi, anche un po’ delusi per la perdita di una manifestazione organizzata apposta per la propria comunità, molto numerosa sul territorio. E’ vero che gli eventi cultural -mondani nell’arco dell’anno a Monaco sono molto numerosi e quasi tutti decisamente invitanti, ma è altrettanto vero che di occasioni prettamente italiane adesso non ve ne sono più, se non le uniche due istituzionali come il due giugno festa della Repubblica italiana (solo su inviti molto rigorosi), e quella del Com.It.Es., alla quale partecipano un migliaio di persone perché gratis. Vogliamo dare la colpa alla crisi? E’ vero che viviamo in un momento di grande tensione economica (ed è una delle ragioni che ci hanno convito a soprassedere), ma è altrettanto vero però che Montecarlo vive questa crisi in maniera piuttosto virtuale, quindi inverosimile. A proposito di istituzioni: a breve l’attuale Ambasciatore italiano a Monaco Franco Mistretta lascerà l’incarico per andare in pensione e

Nicola Pietrangeli, Lea Pericoli e il direttore.

verrà sostituito dal collega, il reggino Antonio Morabito (nella foto a destra), un esperto in comunicazione culturale (che arriva da Roma), al quale diamo fin d’ora il nostro benvenuto! Un altro motivo per cui abbiamo rinunciato alla “Serata Italiana” è la difficoltà che incontravamo nel confermare le adesioni. Durante l’anno l’interesse e l’entusiasmo erano sempre altissimi poi, al momento della decisione finale, era un continuo dileguarsi, con giustificazioni anche piuttosto banali. Spesso capitava di prendere per strada, o in altre occasioni pubbliche, prenotazioni per l’acquisto di tavoli interi che poi, puntualmente, venivano annullate all’ultimo momento dimostrando scarsa sensibilità e rispetto. Ringraziamo allora quella gentile Signora piemontese che ci ha dato lo spunto per questa replica “ufficiale” con la quale informiamo per iscritto i nostri carissimi italiani che il premio “Foglio d’Oro” è stato cancellato a causa delle suddette oggettive e deludenti ragioni. Comunque a quelle persone che invece ci hanno sempre seguito con affetto vada ancora oggi il nostro ulteriore e caloroso ringraziamento per tutto quello che hanno fatto e per lo spirito di collaborazione che hanno sempre avuto nel dimostrare tanta amichevole concretezza fatta magari di poche parole, ma di tanti fatti. Vorremmo citarli tutti questi amici, ma abbiamo davvero il timore di dimenticarne qualcuno

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lettera al direttore- lettre au directeur


Di Ilio Masprone ilio.masprone@tiscali.it www.iliomasprone.com

e non sarebbe corretto. Loro comunque sanno l’importanza che hanno avuto in questi dieci anni di “Foglio d’Oro” e sono anche loro rammaricati per questa sospensione. Certo ci dispiace molto aver cancellato questa unica opportunità perché, pur non essendo un evento per niente redditizio, lo abbiamo sempre curato con molta convinzione e passione e con noi quelle pochissime persone che ci hanno aiutato senza nemmeno apparire. In ballo abbiamo ancora la trattativa per trasferire il premio nella città di Roma anche per renderlo istituzionale, come sarebbe auspicabile, ma questo è il momento meno adatto per proporre un seppur piccolo investimento ad un Governo preso com’è a risolvere una crisi economica pesante e per la quale le soluzioni ancora non si trovano, a parte quelle di aumentare le tasse. Quindi occorre pazienza, quella che abbiamo avuto in questi dieci anni di organizzazione e che adesso è davvero in via di esaurimento.

Il Foglio d’Oro, une dame nous écrit... Antonio Morabito prochain Ambassadeur d’Italie à Monaco On prend cet espace pour signaler une lettre arrivée en direction. Les lettres des lecteurs sont d’habitude examinées avec attention et ensuite archivées, surtout parce que dans la plupart des cas on demande de garder l’anonymat pour des raisons plus que justifiables. Toutefois une des dernières, arrivée le mois passé d’une gentille Dame piémontaise qui habite à Menton (et que nous connaissons très bien), nous a intéressé particulièrement pour ses mots qui nous touchent. Nos affectionnée lectrice nous reproche, même si avec douceur, le fait d’avoir annulé l’évènement «Premio Foglio d’Oro » qui d’habitude se produisait au mois de Juillet. Dans sa lettre elle ajoute qu’elle a participé à six éditions sur dix, avec toute sa famille qui venait exprès de Tourin ; cette dame rappelle toutes les soirées avec sympathie, et elle ajoute que dans le cas d’une improbable continuité, elle serait disponible à une collaboration. Ce rendez-vous italien est donc resté dans son cœur, mais elle n’est pas la seule parce que nous avons reçu plusieurs plaintes par des italiens, qui, par contre, ne sont pas résidents dans la Principauté. Nous sommes un peut surprises par cela, nous nous attendions un peut plus de participation par les résidents, plus d’intérêt, évidemment c’était une illusion. Il est vrai que les évènements cultural - mondain à Monaco sont très nombreux pendant toute l’année, mais il est également vrai qu’on n’a plus d’occasions strictement italiennes, sauf les seules deux rencontres institutionnels : la fêtes de la République italienne du 2 Juin (très exclusive), et celle du Com.It.Es., toujours bien fréquenté (parce que c’est gratuite ?). Voulons-nous donner la culpabilité à la crise ? Il est vrai que nous vivons dans un moment de grande tension économique (c’est aussi une des raisons pour les quelles on a décidé d’abandonner le projet), mais il est aussi vrai que Monte-Carlo vit cette crise en manière plutôt virtuelle, donc invraisemblable. À propos d’institutions : l’actuel Ambassadeur

Ci scusiamo con Tribuna Economica:

italien à Monaco Franco Mistretta va laisser son poste pour aller à la retraite et il sera remplacé par son collègue Antonio Morabito, un expert en communication culturelle (qui arrive de Rome), auquel nous disons bienvenu ! Une autre raison pour laquelle nous avons renoncé à la « Soirée Italienne » est la difficulté que nous rencontrions dans la confirmation des adhésions. Pendant toute l’année l’intérêt et l’enthousiasme sont toujours présents, mais au moment de la décision finale, plusieurs personnes disparaissent avec des justifications plutôt banales. Nous remercions alors cette gentille dame piémontaise qui nous a donné l’occasion pour une réponse « officielle » avec laquelle nous informons nos très chers italiens que le prix «Il Foglio d’Oro » a été abandonné pour ces causes. De toute façon aux personnes, qui par contre nous ont toujours suivies avec affection, va encore aujourd’hui notre chaleureux remerciement pour tout ce qu’ils ont fait et pour leur collaboration. Nous aimerions citer tous ces amis, mais nous avons vraiment peur d’oublier quelqu’un. De toute façon ils connaissent bien l’importance qu’ils ont eue dans ces dix années de «Il Foglio d’Oro » et ils sont vraiment désolés pour cette suspension. Nous sommes également désolés pour l’annulation de cette unique opportunité, parce que l’évènement, qui n’était pas lucratif, a toujours été suivi avec passion et soin de notre part et par ceux qui nous ont aidées sans apparaître. Nous attendons encore une résolution de la négociation pour transférer le prix dans la ville de Rome, pour lui donner un caractère institutionnel, mais ce n’est pas la bonne période pour proposer des investissements, même si minuscules, à un Gouvernement qui déjà essaye de résoudre une crise économique lourde et pour laquelle la seule solution qu’on a trouvé c’est l’augmentation des impôts. Donc il faut avoir beaucoup de patience, la patience que nous avons eu pendant les dix ans d’organisation du prix et que aujourd’hui est presque finie.

Sul numero di maggio apparivano due articoli presi dal settimanale nazionale “Tribuna Economica”. Pur avendo citato nomi di Autori e Testata (da etica giornalistica) quest’ultima - per nostro errore - appariva come Tribuna “Politica” anziché “Tribuna Economica”, reale titolo del giornale. Ce ne scusiamo con l’Editore e con il Direttore Francesco Bartolini. “Tribuna Economica” è un settimanale di alto profilo economico che da ben 24 anni informa il mondo dell’economia internazionale attraverso mirati abbonamenti postali al cartaceo e su web.

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Sporting Summer

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Festival 2010

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l programma dello Sporting Summer Festival 2010, semplicemente meraviglioso, quest’anno supera davvero ogni aspettativa. Il più grande Festival di musica live del mondo avrà inizio venerdì 9 luglio e terminerà sabato 28 agosto. Come gli anni scorsi il Festival si svolgerà sul mitico palco della Salle des Etoiles nel celebre Le Sporting Monte-Carlo, in avenue Princesse Grace. Alle 20.30 sarà servita la cena e intorno alle 22.30 inizierà lo spettacolo vero e proprio, con grandi artisti di altissimo livello e con fan di tutte le età. Ecco il programma e qualche notizia sugli artisti: Stevie Wonder: 9 luglio 2010 - 10 luglio. Due serate dedicate a questo mostro sacro della musica che non ha davvero bisogno di presentazioni. Viene dagli Stati Uniti, classe 1950, è un grande musicista polistrumentista, cantautore e vincitore di 25 Grammy Awards. Gino Vannelli & Michael Franks: 12 luglio. Vannelli è un canadese di origine italiana (come suggerisce il nome) interprete e cantautore mentre Franks è un californiano specializzato nello smooth jazz. Entrambi gli artisti hanno sperimentato vari generi come la classica e il jazz, per poi tornare a un pop rinnovato. Gilberto Gil : 13 luglio. Gil è uno dei più noti musicisti brasiliani, noto per il suo samba postmoderno. E’ stato ministro della cultura del Brasile. Mika: 14 luglio. Giovane cantautore


EVENTI Di Tiziana Danzo tiziana.danzo@monaco.mc

britannico, Mika grazie al suo falsetto ricorda molto il grandissimo Freddie Mercury. Recentemente nominato Cavaliere delle Arti e delle Lettere dal Ministro della Cultura francese Frédéric Mitterand, Mika ha all’attivo solo due album, ma con record di vendite assolute. Relax, take it easy! Erykah Badu: 15 luglio. Cantante e attrice statunitense, vincitrice di 4 Grammy Awards, Erykah Badu ha una voce inconfondibile e proprio quest’anno ha fatto molto parlare di sé per il video di Window seat, il singolo che lancia il suo ultimo album New Amerykah Part Two: Return Of The Ankh, dove cammina per le strade di Dallas spogliandosi lungo il percorso. Yannick Noah - Soirée Fightaids: 16 luglio. Noah è un ex tennista e cantante che ha ottenuto un successo strepitoso in entrambe le discipline. E’ impegnato in diverse associazioni caritative e questa sera si esibirà per la Fightaids interpretando i brani più famosi, presentando anche il suo nuovo album. Jacques Dutronc: 17 luglio. Cantante, compositore e attore, Dutronc ha ammaliato più di una generazione con i suoi rayban, la sigaretta e il suo carisma. I suoi cavalli di battaglia sono ben noti: il est 5 heures, Paris s’éveille e J’aime les filles. Norah Jones: 18 luglio, la dolcissima Norah anche se trentenne sembra una bambina, ma dietro al viso angelico e la voce vellutata si cela una donna molto forte. I suoi generi spaziano dal blues al soft rock, dal folk al country, ma forse il pubblico la conosce e la ama per i suoi pezzi più pop-jazz come Don’t know why e Sunrise. Mark Knopfler: 19 e 20 luglio. Uno dei più grandi chitarristi della musica rock, Mark Knopfler è stato il fondatore e il leader del gruppo Dire Straits fino al 1995, dopodiché ha iniziato la carriera di solista, nel corso della quale ha suonato insieme a giganti come Bob Dylan, Eric Clapton, Van Morrison. Jessye Norman: 21 luglio. Questa meravigliosa signora è un soprano diplomata in musica ad Harvard nel 1967. Con la sua voce imponente può cantare qualsiasi cosa rendendola magica, dalla lirica al gospel passando per il jazz. Charlie Winston: 22 luglio. Charlie Winston è un autore e compositore britannico, ha avuto grande successo in Francia con il suo primo album Hobo nella primavera del 2009. Charles Aznavour: 24 luglio. Aznavour è una pietra miliare della musica francese. Cantante, cantautore e attore di origine armena è stato addirittura insignito della Legion d’Onore. La lista dei premi vinti per la musica e i film è infinita, tutto il mondo lo ama e questo ottantaseienne ha ancora la voglia e l’energia di incantare il suo pubblico. Vanessa Paradis: 25 luglio. Qualcuno la ricorda nel 1992 come timido uccellino cinguettante nella gabbia dorata di Chanel, pubblicità ripresa quest’anno con una Vanessa più matura e donna. Altri invece hanno impresso nel dna la canzone “Joe le taxi”. Sono passati alcuni anni, l’ossuta ragazzina è cresciuta e i successi si sono som-

Sporting Summer Festival 2010 Le programme du Sporting Summer Festival 2010, simplement merveilleux, cette année dépasse nos attentes. Le plus grand festival de live music u monde commencera vendredi 9 juillet et se terminera samedi 28 aout. Comme les années dernières le Festival aura lieu sur le légendaire stage de la Salle des Etoiles, dans le célèbre Sporting Monte-Carlo, avenue Princesse Grace. à 20h30 on servira le diner, et vers 22h30 le vrai spectacle commencera, avec des grands artistes de très haut niveau et avec des supporteurs de toutes âges. Voici le programme et quelques informations sur les artistes : Stevie Wonder : 9 Juillet-10 juillet. Deux soirées consacrées a ce monstre sacré qui n’a vraiment pas besoin de présentations. Il est née en 1950, vient des Etats-Unis, il est un auteur-compositeur-interprète et il a reçu 25 Grammy Awards. Gino Vannelli & Michael Franks: 12 juillet. Vannelli est un canadien d’origine italienne auteur et interprète, alors que Franks est un californien spécialisé dans le smooth jazz. Tous les deux on expérimenté plusieurs genres comme la musique classique et le jazz, pour retourner à une musique pop renouvelée. Gilberto Gil : 13 juillet. Gil est un des plus connus musiciens basiliens, célèbre pour sa samba postmoderne. Il a été ministre de la culture en Brésil. Mika : 14 juillet. Jeune chanteur et auteur-compositeur britannique, par sa facilité à monter dans les aigus, Mika est souvent comparé à Freddie Mercury. Récemment décoré Chevalier des Arts et des Lettres par le ministre de la Culture Frédéric Mitterrand, Mika n’a publié que deux albums, mais avec des records de ventes incroyables. Relax, take it easy! Erykah Badu: 15 juillet. Chanteuse et actrice américaine, a reçu 4 grammy awards, Erykah badu a une voix incomparable e cette année nous avons souvent entendu parler d’elle pour le clip de Window Seat, le single de son nouveau album New Amerykah Part Two: Return Of The Ankh, dans lequel elle traverser les rues de la ville de Dallas, en s’effeuillant au fur et à mesure de la chanson. Yannick Noah – Soirée Fightaids: 16 juillet. Noah est un ex-joueur de tennis chanteur qui a obtenu un succès éclatant dans toutes les deux disciplines. Il s’implique toujours médiatiquement dans différentes associations caritative set ce soir il se produira pour la Fightaids, il chantera ses chansons les plus connues et il présentera son nouvel album. Jacques Dutronc : 17 juillet. Chanteur, compositeur et acteur, Dutronc a charmé plus qu’une génération avec ses rayban, sa cigarette e son charisme. Ses tubes sont bien connus : il est 5 heures, Paris s’éveille et J’aime les filles. Norah Jones : 18 juillet. Même à trente ans la douce Norah semble une petite fille, mais derrière à son visage d’ange e a sa voix de velours se cache une femme très forte. Elle touche le blues et le pop rock, le folk et le country, mais son public l’aime pour ses morceau pop-jazz comme Don’t know why e Sunrise. Mark Knopfler: 19 et 20 juillet. Un des plus grands guitaristes de la musique rock, Mark Knopler a été le fondateur et le leader du groupe Dire Straits jusqu’en 1995, en suite il a commence sa carrière de soliste, au cuours de la quelle il a joué avec des géants comme Bob Dylan, Eric Clapton, Van Morrison. Jessye Norman: 21 Juillet. Cette merveilleuse dame est un soprano diplômée en musique à Harvard en 1967. Avec sa voix imposante elle peut chanter n’importe quelle chanson en la rendant magique, de la lyrique au gospel en passant par le jazz. Charlie Winston : 22 Juillet. Charlie Winston est un auteur et compositeur britannique, il a eu grand succès en France avec son premier album Hobo sorti en 2009. Charles Aznavour : 24 Juillet. Aznavour est une pierre miliaire de la musique française. Chanteur, auteur et acteur d’origine arménien a été nommé commandeur de la Légion d’honneur en 2004. La liste de ses récompenses et nominations est infinie, tout le monde l’aime et cet homme de 86 ans a encore l’envie et l’énergie d’enchanter son public. Vanessa Paradis : 25 Juillet. Quelqu’un se rappelle d’elle en 1992 comme d’un petit oiseau sifflant dans la cage dorée de Cha-

Monte-Carlo & Costa Azzurra

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nel, une publicité reprise cette année avec une Vanessa plus adulte et femme. D’autres par contre ont imprimé dans leur ADN la chanson « Joe les taxis ». Quelques années sont passées, Vanessa a grandit et les succès se sont ajoutés, dans la carrière d’artiste et dans la vie, comme femme de l’acteur Jhonny Depp. Jamiroquai : 26 Juillet et 27 Juillet. Le groupe prend son nom de l’union de deux mots : Jam est un terme de jazz qui fait référence à l’improvisation musicale et Iroquai, nom d’une tribu amérindienne : les Iroquois. Le groupe est devenu célèbre pour l’album « Space Cowboy » et pour les bizarres chapeaux du leader Jay Kay. Fares Karam : 28 Juillet. L’artiste libanaise est connue pour son style musical traditionnel, les Dabke. Les thèmes de ses chansons sont surtout les femmes, mais aussi l’immigration et

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la nostalgie pour son pays. Tom Jones : 30 Juillet. Tom Jones est en activité depuis 1963 et l’énergie qui transmet dans ses concertes est toujours la même. Sa voix puissante et son charisme lui ont permis de devenir un des interprètes les plus connus dans le domaine musical. Pour ses mérites artistiques Il a été fait chevalier le 31 décembre 2005. Julio Iglesias (dans la photo): 31 juillet. Avec les chansons Se mi lasci non vale et Pensami, Julio a été l’accompagnement musical de plusieurs couplet, aujourd’hui les nouvelles générations écoutent son fils, Enrique, mais ils n’oublient pas le charme latin de Iglesias senior. Elton Johm & Ray Cooper: du 2 au 6 aout. ° L’occasion du Monte-Carlo Sporting Summer Festival, Les Casinos de MONTE-CARLO & ROLEX présentent Sir Elton John, une légende du pop britannique, qui fera au public monégasque l’honneur d’une série de 5 concerts exceptionnels. Lucio Dalla & Francesco de Gregori: 7 aout. Le chanteur et compositeur Lucio Dalla touche les 50 ans de carrière artistique. À cette occasion il sera accompagné par de Gregori, comme en 1979, lorsque les deux artistes réalisèrent la tournée et l’album Banana Republic. De leur union sortit un des classiques de la musique italienne “ma come fanno i marinai”. Man in the Mirror: du 8 au 13 août, du 16 au 19 août, du 22 au 24 août et les 27 et 28 août Ce grand spectacle rend hommage à Michael Jackson. Le casting de très haut niveau interprétera Tous les singles du Roi de la Pop ayant occupé les charts et leurs chorégraphies spectaculaires. Eros Ramazzotti : 14 et 15 août. Ramazzotti est le chanteur et musicien italien le plus connu dans le monde, pendant sa carrière il a vendu plus de 50 millions des disques. Il connaît la notoriété à 21 ans grâce à la chanson « Terra Promessa » Il gagne le festival de Sanremo en 1984 dans la catégorie nouvelles propositions. Sa vie est dédiée à la musique, aux collaborations avec autres artistes italiens et étrangers. En 2009 il a commencé un nouveau tour mondial. Jamie Cullum : 20 août. Jeune chanteur et pianiste britanniques de lounge jazz a déjà réalisé deux albums. Inspiré du rap, du jazz et du soul, ce musicien éclectique traîne le public dans un rêve de rythmes et mélodie. Roberto Alagna : 21 août. Alagna est un ténor français d’origine sicilienne. Il a débuté en 1988 avec le rôle d’Alfredo dans la Traviata avec la compagnie de l’œuvre de Glyndebourne. En 1990 il est appelé à la Scala et chante dirigé par Riccardo Muti. Depuis ce moment là sa carrière est en ascension, avec les rôles les plus importants du répertoire lyrique. Avec son album Sicilien il veut se rappeler de ses modestes origines italiennes. Pour réserver appeler le service renseignements Monte-Carlo SBM: (377) 98 06 36 36

mati, nella carriera di artista e nella vita, come compagna dell’attore Jonny Depp. Jamiroquai: 26 luglio e 27 luglio. Il gruppo deriva il suo nome dall’unione di due parole: Jam, un termine nel mondo del Jazz che significa “improvvisazione musicalee” e Iroquai, nome di una tribù dei nativi americani, gli Irochesi. Il gruppo è diventato celebre per l’album “Space Cowboy” e per i bizzarri copricapo del leader della band. Fares Karam: 28 luglio. L’artista libanese è noto essere specializzato nello stile tradizionale, il Dabke. I temi delle sue canzoni sono soprattutto le donne, ma anche l’immigrazione e la nostalgia per il paese natale. Tom Jones: 30 luglio. Tom Jones è in attività dal 1963 e l’energia che trasmette nei suoi concerti è sempre la stessa. La sua voce potente e il suo carisma lo rendono uno degli artisti più noti nell’ambito musicale. Per i suoi meriti artistici ha ricevuto dapprima l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, e successivamente il Cavalierato, che gli dà il diritto di fregiarsi del titolo di Sir. Julio Iglesias (nella foto a sinistra): 31 luglio. Con canzoni come Se mi lasci non vale e Pensami, Julio Iglesias è stato la colonna sonora di tante coppie, ora le nuove generazioni ascoltano suo figlio, Enrique, ma non dimenticano lo charme latino dell’Iglesias senior. Elton John & Ray Cooper: dal 2 al 6 agosto. In occasione del Monte-Carlo Sporting Summer Festival, i Casinò di MONTE-CARLO & ROLEX presentano Sir Elton John, una vera leggenda del pop britannico, che concederà al pubblico monegasco l’onore di una serie di 5 eccezionali concerti. Lucio Dalla & Francesco de Gregori: 7 agosto. Il musicista e cantautore Lucio Dalla sfiora i 50 anni di carriera. In questa occasione Dalla sarà accompagnato da de Gregori, come già accadde nel 1979, quando i due fecero il tour “Banana Republic”. Dal loro sodalizio nacque uno dei classici della musica italiana: “ma come fanno i marinai”. Man in the Mirror: dall’8 al 13 agosto, dal 16 al 19, dal 22 al 24 e dal 27 al 28 sempre di agosto. Questo grande spettacolo è un tributo a Michael Jackson. Il cast di altissimo livello eseguirà le sue indimenticabili hit riproponendo anche le tipiche coreografie e gli spettacolari effetti speciali. Eros Ramazzotti: 14 e 15 agosto. Ramazzotti è il cantautore italiano più conosciuto nel mondo, durante la sua carriera ha venduto più di 50 milioni di dischi. Conosce la notorietà a ventuno anni grazie alla canzone “Terra promessa” che vinse nella sezione nuove proposte al Festival di Sanremo del 1984. Da quel momento la sua vita è dedicata alla musica, alle collaborazioni con altri artisti italiani e stranieri. Nel 2009 è iniziato il suo tour mondiale, dal quale verrà prodotto un nuovo dico live. Jamie Cullum: 20 agosto. Giovane cantante e pianista britannico di lounge jazz ha già dei album all’attivo. Ispirato dal rap, dal jazz e dal soul, questo eclettico musicista trascina il pubblico in un sogno di ritmi e melodie. Roberto Alagna: 21 agosto. Alagna è un tenore francese di origine siciliana. Ha debuttato nel 1988 con il ruolo di Alfredo nella Traviata con la compagnia dell’opera di Glyndebourne. Nel 1990 è chiamato alla scala e canta diretto da Riccardo Muti. Da questo momento il poi la sua carriera è in ascesa, con i ruoli più importanti del repertorio lirico. Con il suo album Sicilien vuole ricordare le umili origini italiane. Per prenotazioni contattare il servizio informazioni MonteCarlo SBM: (377) 98 06 36 36 Tiziana DANZO


Dalla & De Gregori,

la storia della musica italiana

Sotto, il duo Lucio Dalla e Francesco De Gregori durante un concerto.

I

n un mercato musicale che, senza nulla togliere a protagonisti e relativi fan, genera artisti con una velocità imbarazzante puntando alla “quantità” e dimenticandosi clamorosamente della qualità, stiamo perdendo quel sapore “agrodolce” della poesia canora di un tempo, quella poesia in note che ha forgiato generazioni di “exgiovani”. Ma oggi siamo la “generazione sms” dove il messaggio più lungo che si scrive è il malinconicamente ridotto TvB o, peggio, siamo la “youtube generation” dove, pur di “apparire” ad ogni costo si perdono valori e gusti… e tra questi spariscono (o si nascondono) anche quelli musicali. Così ne nasce un turbine di sentimenti e contraddizioni: noi “ex-giovani” rimaniamo ancorati a rimpiangere le canzoni scritte e cantate “di stomaco”, fatte di parole semplici ma dirette, cantate con un linguaggio, come quello spesso usato anche singolarmente dal ritrovato duo Dalla & De Gregori, non sempre comprensibile all’istante ma così profondo da restare indelebile nella nostra mente. I “nuovi giovani” invece si riducono ad ascoltare improbabili melodie che “scimmiottano” la storia della musica italiana, confondendo la realtà ed imitando maldestramente l’amore. E forse è proprio questo il fascino un po’ perverso di tutto ciò. I tempi cambiano e con loro cambiano le mode ed i linguaggi. Le nuove generazioni si adeguano un po’ come fecero i loro “antenati”. Non è detto quindi che un testo “alla Carta” come “…aprire gli occhi e ritrovarti qui è come aprire una finestra al sole”, anche se banale ed anagraficamente lontano dal “nostro” modo di vivere la musica, non possa avere lo stesso fascino di quel sogno disperato “…che ti fa morire ridendo di notte all’ombra di un destino” cantato proprio dai nostri De Gregori e Lucio Dalla in “Cosa sarà”. Che ci piaccia o no bisogna accettare anche questo astruso “nuovo vivere” ma crediamo sia una soddisfazione non da poco, soprattutto per chi fa parte della vecchia guardia, rivedere insieme questi due attempati “…marinai, mascalzoni imprudenti, con la vita nei calzoni, col destino in mezzo ai denti … che nonostante le loro facce stanche...” la storia della musica l’hanno fatta veramente… E soddisfazione ancor più grande è sapere che, una volta lasciato il cd dell’ultimo “figlio di un talent show”, anche i “nuovi giovani” finiscono per ritrovarsi a cantare le canzoni che hanno fatto, fanno e sempre faranno la storia della musica italiana. Maria Pia FUSCHINO

Dalla & De Gregori, l’histoire de la musique italienne Dans un marché musical qui, sans rien enlever aux protagonistes et fans, crée des artistes avec une vitesse incroyable, visant à la « quantité » et pas à la qualité, nous perdons ce gout « aigre-doux » de la poésie d’un temps, la poésie en musique qui a marqué des générations d’« ex-jeunes ». Mais aujourd’hui nous sommes la « génération sms », ou encore pire, la « youtube generation », où pour « apparaitre » a tout prix on perd les valeurs et les gouts, parmi lesquels même le gout musical. Nous, ex-jeunes, sommes liés aux sentiments, aux chansons émouvantes, faites de paroles simples mais directes, chanté avec un langage, comme celui utilisé par le couple Dalla & de Gregori, pas toujours immédiatement compréhensible, mais d’une profondeur qui reste imprimé dans notre esprit. A l’inverse les nouveaux jeunes se limitent à écouter des mélodies improbables qui se moquent de l’histoire de la chanson italienne et imitent maladroitement l’amour. Les temps changent et avec eux ils changent les mode et langages. Et les nouvelles générations s’adaptent un peu comme leurs ancêtres firent. Et ce n’est pas automatique que des paroles comme “…aprire gli occhi e ritrovarti qui è come aprire una finestra al sole”, même si banal et loin de « notre » façon de vivre la musique, ne peut pas avoir le même charme de ce rêve “…che ti fa morire ridendo di notte all’ombra di un destino” chanté par De Gregori et Lucio Dalla dans « Cosa sarà ». Soit on l’aime bien, soit on la déteste, il faut accepter ce « nouveau de vivre », mais nous croyons que ce sera une grande satisfaction, surtout pour ceux qui font partie de la vieille garde, de revoir ensemble ces deux âgés “…marinai, mascalzoni imprudenti, con la vita nei calzoni, col destino in mezzo ai denti … che nonostante le loro facce stanche...” qui ont fait l’histoire de la musique. Et ce sera une satisfaction encor plus grande de savoir que, une fois laissé le cd du dernier « fils d’un talent show » même les « nouveaux jeunes » finissent pour se retrouver à chanter pendant les nuits d’été les chansons qui ont faites, font et toujours feront l’histoire de la musique italienne.

Monte-Carlo & Costa Azzurra

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Monaco, Louis II,

L’Albo d’Oro

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1973 – Ajax (Olanda) 1974 – Non disputata 1975 – Dinamo Kiev (URSS) 1976 – Anderlecht (Belgio) 1977 – Liverpool (Inghilterra) 1978 – Anderlecht (Belgio) 1979 – Nottingham Forest (Inghilterra) 1980 – Valencia (Spagna) 1981 – Non disputata 1982 – Aston Villa (Inghilterra) 1983 – Aberdeen (Scozia) 1984 – Juventus (Italia) 1985 – Non disputata 1986 – Steaua Bucarest (Romania) a Monte- Carlo 1987 – Porto (Portogallo) 1988 – Malines (Belgio) 1989 – Milan (Italia) 1990 – Milan (Italia) 1991 – Manchester United (Inghilterra) 1992 – Barcellona (Spagna) 1993 – Parma (Italia) 1994 – Milan (Italia) 1995 – Ajax (Olanda) 1996 – Juventus (Italia) 1997 – Barcellona (Spagna) 1998 – Chelsea (Inghilterra) a Monte-Carlo 1999 – Lazio (Italia) giocata a Monte-Carlo 2000 – Galatasaray (Turchia) a Monte-Carlo 2001 – Liverpool (Inghilterra) a Monte-Carlo 2002 – Real Madrid (Spagna) a Monte-Carlo 2003 – Milan (Italia) a Monte-Carlo 2004 – Valencia (Spagna) a Monte-Carlo 2005 – Liverpool a Monte-Carlo 2006 – Siviglia (Spagna) a Monte-Carlo 2007 – Milan (Italia) a Monte-Carlo 2008 – Zenit San Pietroburgo (Russia) a Monte-Carlo 2009 – Barcellona (Spagna) a Monte-Carlo

finale di Supercoppa con l’Inter pigliatutto L

a finale di Supercoppa Europea che si disputerà venerdì 27 agosto allo stadio “Louis II” di Montecarlo, sarà una sorta di “ballo delle debuttanti” tra due squadre che, nella loro storia, non hanno mai giocato questa manifestazione. Quando l’Inter, negli anni ’60, ha vinto due Coppe dei Campioni, la Supercoppa europea non esisteva ancora e quando si è imposta in tre edizioni di Coppa UEFA, la Supercoppa era riservata alle vincitrici della Coppa dei Campioni e della Coppa delle Coppe. Discorso snslogo per gli sfidanti dell’Atlético Madrid, vinci-

tori della prima edizione di Europa League, la manifestazione che, da quest’anno, ha preso il posto della vecchia Coppa UEFA. I “colchòneros” (il soprannome dei biancorossi di Madrid, che in spagnolo vuol dire materassai), prima della vittoria nella finale di Amburgo sul Fulham dell’ex allenatore interista Roy Hodgson (2-1 ai tempi supplementari), avevano vinto un solo alloro europeo: quello nella finale di Coppa delle Coppe edizione 61/62, quando l’Atlético Madrid ebbe le meglio sulla Fiorentina. L’Inter, dicevamo, torna a MonteCarlo orfana di José Mourinho, al


SPORT Di Romano Lupi info@foglioitaliano.com

suo posto Rafa Benitez, trionfatore al “Louis II” con il Liverpool nel 2005, quando si impose 3-1 ai tempi supplementari contro i russi del CSKA Mosca. L’Inter torna a Monte-Carlo, dicevamo. Sì perché, il 30 luglio del 2009, in una delle prime amichevoli della scorsa stagione i nerazzurri sconfissero il Monaco: 1-0 gol di Diego Alberto Milito. Praticamente un marchio di fabbrica. La rete decisiva per la vittoria del “Principe”, è stata una costante nell’annata trionfale dell’Inter: 1-0 gol di Milito nella

finale di Coppa Italia all’“Olimpico” contro la Roma, 1-0 gol di Milito nell’ultima di campionato sul campo del Siena (rete che ha consentito alla squadra di Mourinho vincere lo scudetto) e 2-0 con doppietta di Milito nella finale di Champions League giocata al “Santiago Bernabeu” di Madrid contro i tedeschi del Bayern di Monaco. Nessuno, in Italia, era mai riuscito a vincere scudetto, Coppa Italia e Champions League. L’ultima volta che l’Inter è scesa in campo al “Louis II” per una gara

non amichevole, era la stagione 96/97 e i nerazzurri di Hodgson, contro il Monaco, giocavano il ritorno della semifinale di Coppa UEFA. Forte del 3-1 dell’andata, l’Inter arrivò nel Principato il 22 aprile del 1997, con la possibilità di perdere con un gol di scarto. E così fu: 1-0 per il Monaco (rete di Ikpeba al 69°). Sconfitta indolore che non servì, però, a Djorkaeff a compagni per conquistare la Coppa UEFA. Nella finale di andata e ritorno, l’Inter venne battuta ai calci di rigore dai tedeschi dello Schalke

04. Dopo essere stata sconfitta 1-0 a Gelsenkirchen, i nerazzurri pareggiarono il conto nel ritorno a “San Siro”, grazie a una rete di Ivàn Zamorano a 6 minuti dalla fine. Nulla di fatto ai supplementari e sconfitta per 4-1 dagli 11 metri. Ma questa è un’altra storia. Il 27 agosto l’Internazionale inseguirà l’unico trofeo che le manca e che può ancora vincere, dal momento che non è mai riuscita a portare a casa la Coppa delle Coppe, manifestazione che, nel calcio di oggi, non esiste più.

Finale di Supercoupe d’Europe avec l’Inter Milan vainqueur? La finale de Supercoupe d’Europe qui se jouera vendredi 27 août au stade « Louis II » de Monaco, sera une sorte de « Bal des Débutantes » entre deux équipes qui, dans leur histoire, n’ont jamais participé à cette manifestation. Lorsque l’Inter Milan, pendant les années 1960, a remporté deux Coupes des clubs champions européens, la Supercoupe d’Europe n’existait pas encore ; lorsque elle s’est imposée en trois éditions de la Coupe UEFA, la Supercoupe était réservée aux vainqueur a Ligue des Champions à celui de la Coupe d’Europe des vainqueurs de coupe. Même chose pour l’Atlético Madrid, vainqueurs de la première édition Ligue Europe, la manifestation qui, depuis cette année, a remplacé la vieille Coupe UEFA. Le « colchòneros » (surnom de l’équipe de Madrid, en français il signifie « Matelassiers »), avant la victoire dans la final d’Hambourg sur le Fulham de l’ex entraîneur de l’Inter Milan Roy Hodgson (2-1), avaient remporté un seul trophée: celui de la Coupe des Coupes édition 1961/62, lorsque l’Atlético Madrid battit la Fiorentina. L’Inter revient à Monaco orpheline de José Mourinho, à sa place il y aura Rafa Benitez qui avait déjà remporté une victoire au « Louis II », avec le Liverpool qui battit le FK CSKA Moscou en 2005, 3 buts à 1, après prolongation. L’Inter « revient » à Monaco parce que, le 30 Juillet 2009, durant une des premiers matches amicaux de la saison passée les nerazzurri battirent le Monaco : 1-0 but de Diego Alberto Milito. Le but décisif pour la victoire du « Prince » a été une habitude pendant l’année triomphale de l’Inter : 1-0 but de Milito dans la finale de Coupe d’Italie à l’« Olimpico » contre la Rome, 1-0 buts de Milito dans le dernier match de championnat sur le terrain de Sienne (but qui a permis à l’équipe de Mourinho de vaincre le championnat) et 2-0 toujours Milito dans la finale de Champions League jouée au « Santiago Bernabeu » de Madrid contre les allemands du Bayern Monaco. Personne, en Italie, n’était jamais réussi à vaincre le championnat, le Coupe d’Italie et le Champions League. La dernière fois que l’Inter a joué au « Louis II » pour une compétition pas amicale, c’était la saison 96/97 et les nerazzurri de Hodgson, contre le Monaco, jouaient le retour de la demi-finale de Coupe UEFA. Fort de son 3-1 d’allée, l’Inter arriva dans la Principauté le 22 avril 1997, avec la possibilité de perdre avec un but d’écart. Et voilà : 1-0 pour le Monaco (but d’Ikpeba au 69°). Défaite indolore qui ne servit pas, cependant, à Djorkaeff et Co. A conquérir la Coupe UEFA. Dans la finale d’aller/retour, l’Inter fut battue aux tirs au but par les allemands du Schalke 04. Après avoir été battu 1-0 à Gelsenkirchen, les nerazzurri équilibrèrent les choses pendant le retour à « San Siro », grâce à un réseau d’Ivàn Zamorano à 6 minutes de la fin. La défaite arriva avec le 1 - 4 aux tirs au but. Mais celle-ci est une autre histoire. Le 27 août l’Internazionale poursuivra le seul trophée qui lui manque. La Coupe des coupes lui manque également, mais cette manifestation, dans le football d’aujourd’hui, n’existe plus.

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Le Squadre Italiane

nella Supercoppa di Monte-Carlo

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al 1998, anno in cui Monte-Carlo è stata scelta come sede permanente della Supercoppa, ad oggi le squadre italiane che sono scese in campo al “Louis II” per questa manifestazione, sono sempre riuscite a portare a casa il trofeo. La prima fu la Lazio (edizione 1999) che, dopo essersi imposta nell’ultima edizione della Coppa delle Coppe (2-1 sul Maiorca nella finale di Birmingham), grazie a un gol di Marcelo Salas riuscì a superare di misura il Manchester United, fresco vincitore della Champions League. Un prologo made in Italy, per la verità, c’era già stato nell’edizione precedente quando il Chelsea con Gianluca Villa in panchina e Gianfranco Zola in campo si imposte 1-0 sul Real Madrid: 1-0 rete di Poyet a sette minuti dalla fine. Nel nuovo millennio, tra le squadre italiane, soltanto il Milan (che con le sue cinque vittorie in Supercoppa è la società che, dal 1973 ad oggi, si è aggiudicata più volte questo trofeo), si è imposto nel Principato. Nel 2003 (anno in cui i rossoneri superarono ai calci di rigore, all’“Old Trafford” di Manchester,

la Juventus nella finale di Champions League) i ragazzi allenati da Carlo Ancelotti, con un perentorio colpo di testa di Shevchenko, batterono il Porto di José Mourinho in quella che, fino a questo momento, è l’unica apparizione del tecnico lusitano a Montecarlo per la Supercoppa. In quell’occasione, ci arrivò da vincitore della Coppa UEFA (3-2 a Siviglia contro gli scozzesi del Celtic), nelle due volte in cui le squadre da lui guidate si sono aggiudicate la Champions League (il Porto nel 2004 e l’Inter quest’anno), Mourinho ha deciso di cambiare aria, Chelsea prima e Real Madrid poi, negandosi, di fatto, la possibilità di giocare Supercoppa e Coppa Intercontinentale con le squadre che aveva condotto alla vittoria nella massima competizione europea. Tornando alle compagini italiane impegnate nelle finali di Supercoppa giocate a Montecarlo, la terza (e ultima) vittoria tricolore da quando si gioca al “Louis II” è targata Milan. Il 31 agosto 2007 i rossoneri affrontarono un Siviglia ancora scosso dalla morte, avvenuta tre giorni prima, del difensore andaluso (non ancora venti-


treenne), Antonio Puerta. Puerta, il 22 agosto, in occasione della prima di campionato contro il Getafe, aveva accusato un malore. Da lì un calvario che lo aveva portato al decesso. I suoi compagni volevano dedicargli la vittoria della Supercoppa. Dopo un primo tempo conclusosi sull’1-0 per il Siviglia (rete di Renato al 14°), al 55° Pippo Inzaghi (ancora lui) pareggiava i conti. Il superbomber di coppa, dopo aver segnato la doppietta che, il 23 maggio di quello stesso anno, nel 2-1 di Atene contro il Liverpool, ha consegnato la Champions League al Milan, ha messo il suo timbro in una manifestazione in cui non era ancora andato a segno. La squadra di Ancelotti si portava in vantaggio con Jankulovski al 62° e chiudeva i conti con Kakà all’87°. L’anno scorso ha vinto, faticando più del previsto, il Barcellona: 1-0 ai supplementari contro gli ucraini dello Shakhtar Donetsk, vincitori dell’ultima edizione della vecchia Coppa UEFA. A decidere il tutto, al secondo tempo supplementare, un gol di Pedro, subentrato a dieci minuti dalla fine dei tempi regolamentari al posto di Ibrahimović. Quest’anno, per la tredicesima edizione consecutiva su 14, la Supercoppa si giocherà a Montecarlo. Prima che il Principato venisse scelto come sede permanente della manifestazione, soltanto in un’occasione la Supercoppa venne giocata al “Louis II”. Era il 24 febbraio 1987 e nell’impianto monegasco, inaugurato il 25 gennaio 1985, si affrontarono, per l’edizione del 1986, la Steaua Bucarest (vincitrice a sorpresa della Coppa dei Campioni) e la Dinamo Kiev del “colonnello” Valerij Lobanovskij, impostasi nella finale di Coppa delle Coppe 3-0 sull’Atlético Madrid. Vinse 1-0 la Steaua grazie a una maligna punizione di Hagi deviata dalla barriere dei sovietici. È curioso pensare, a più di 23 anni da quella partita, che l’unica volta che la Supercoppa fu giocata tra due squadre appartenenti a nazioni aderenti al vecchio Patto di Varsavia venne disputata nel Principato di Monaco. Quello era un altro mondo, ma anche un altro calcio…

Les Équipes Italiennes à la Super coupe de Monaco Depuis 1998, lorsque Monte-Carlo a été choisie comme siège permanent de la Super coupe d’Europe, les équipes italiennes qui ont joué dans le Stade Luis II pour cette manifestation ont toujours gagné le trophée. La première fut la Lazio Rome (édition 1999) qui, après sa victoire à l’occasion de la dernière édition de la Coupe des coupes (2-1 contre le RCD Majorque à Birmingham), grâce au but marqué par Marcelo Salas réussit à battre le Manchester United, déjà vainqueur de la Champions League. Pour dire la vérité il y avait déjà été une finale « made in Italy » dans l’édition précédente lorsque le Chelsea avec Gianluca Vialli, entraineur et Gianfranco Zola en jeu gagne 1-0 sur le Real Madrid, par un but de Poyet à sept minutes de la fin. Dans le nouveau millénaire, parmi les équipes italiennes, seulement le Milan AC (avec ses cinq victoires en Super coupe le Milan AC est la société qui, depuis 1973, à gagné le plus fois ce trophée) s’est qualifié pour jouer dans la Principauté. En 2003 (années où les Rossoneri battent aux tirs au but la Juventus à l’Old Trafford de Manchester, dans la final de Champions League) les joueurs entraînés par Carlo Ancelotti grâce à un but de Andreï Shevchenko battirent le FC Port de José Mourinho, première et unique apparition de l’entraineur à Monte-Carlo pour la Super coupe. À cette occasion, il était vainqueur de la Coupe UEFA (3-2 à Séville contre les écossais du Celtic), mais après avoir remporté deux fois la coupe d’Europe des clubs champions (FC Porto en 2004 et Inter Milan cette année), Mourinho a décidé de changer d’air, Chelsea d’abord et Real Madrid ensuite, en se niant la possibilité de jouer la Super coupe et la Coupe Intercontinentale avec les équipes qu’il avait mené à la victoire dans la plus grande compétition européenne. Pour ce qui concerne les équipes italiennes engagées dans les finales de Super coupe jouées à Monte-Carlo, la troisième (et dernière) victoire italienne depuis qu’on joue au stade « Louis II » est signée « Milan AC ». Le 31 août 2007 les rossoneri ont opposé le Séville FC encore bouleversé par la mort, trois jours avant, du défenseur andalouse (de presque 23 ans), Antonio Puerta. Puerta, le 22 août, en occasion de l’avant championnat contre le Getafe, avait accusé un malaise. D’ici un calvaire qui se termine par son décès. Ses copains voulaient lui dédier la victoire de Super coupe. Après une première période qui s’est conclu 1-0 pour le Séville FC (but de Renato au 14°), au 55° Pippo Inzaghi a marqué un but. L’équipe d’Ancelotti se portait en avantage avec Jankulovski au 62° et gagnait le match avec Kakà au 87°. L’année dernière le FC Barcelone a battu, avec peine, les ukrainien du FC Chakhtar Donetsk: 1-0 au cours de la prolongation. Le match a été déterminé par un but de Pedro qui avait remplacé Ibrahimović dix minutes avant de la fin des temps réglementaires. Cette année, pour la treizième édition consécutive sur 14, Super coupe sera disputé à Monte-Carlo. Avant que la Principauté fut choisie comme siège permanent de la manifestation, seulement dans une occasion la Super coupe fut joué au « Louis II ». C’était le 24 février 1987 et dans le stade monégasque, inauguré le 25 janvier 1985, les équipes étaient le Steaua Bucarest, vainqueur de la Coupe des clubs champions européens 1985-1986 et le Dynamo Kiev, vainqueur de la Coupe d’Europe des vainqueurs de coupe de football 1985-1986. Le Steaua remporta cette édition sur le score de 1 but à 0. C’est curieux de penser, après plus de 23 ans de ce match, que la seule fois que la Super Coupe opposa deux nations signataires di Pacte de Varsovie, elle fut jouée en Principauté de Monaco. C’était un autre monde, mais aussi un autre football.

Monte-Carlo & Costa Azzurra

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Nei giardini di Peyre-Lebade, Listrac Médoc, scultura “BELU” di Zaha Hadid, 2007. Collezione Ariane e Benjamin de Rothschild.


L’intervista Da Monte-Carlo, Marcello I Principe di Seborga A colloquio con Il Foglio Italiano.

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na causa aperta a Strasburgo per ottenere la totale indipendenza del Principato di Seborga, un albergo a cinque stelle, un campo da golf con 27 buche, uno Yacht Club e un’Automobile Club, un maggior numero di ristoranti e di negozi d’arte e di souvenir. Sono i progetti del neoeletto Principe di Seborga, Marcello I, al secolo Marcello Menegatto, nato a Lecco il 12 maggio 1978, con presidi a Monte Carlo, Lugano e, naturalmente a Seborga. “A Lugano - racconta Marcello I - ho frequentato l’asilo e le scuole elementari. Ho proseguito gli studi in un collegio ameri-

cano a Montreaux in Svizzera, dove mi sono diplomato, per poi frequentare la facoltà di Economia e Commercio”. Marcello I è sposato dal 2005 con Nina Dobler, anche lei di 32 anni, originaria di Kempten, in Germania: “Ci siamo conosciuti in collegio a Montreaux nel 1998. Il matrimonio è stato celebrato in Comune quì a Monte Carlo e successivamente in Germania all’interno di una Chiesa che fa parte dell’Unesco”. Il neoprincipe di Seborga è residente a Lugano dalla nascita, con una lunga parentesi tra i quindici e i trenta anni nel Principato di Monaco, a Monte Carlo, appunto dove

conserva uffici e appartamento. La “Principessa” Nina ha mantenuto invece la residenza a Monte Carlo; lavorava come stilista, ora amministra le tre società di costruzioni di cui è azionista Marcello I, con sede in Svizzera, ma che operano in tutto il mondo, Principato di Seborga compresa. Marcello Menegatto aveva spostato la residenza a Monte Carlo, in quanto è un grande campione di off-shore e ha corso per la Federazione Monegasca. “Ho conquistato un Campionato del Mondo nel 2000 come pilota più giovane della storia, a 22 anni, quattro Campionati Europei e cinque


A cura di Angelo Boselli info@foglioitaliano.com

A sinistra, Marcello I e la “Principessa” Nina.

Sotto, il Principe durante l’incoronazione.

titoli italiani, tutti con la Federazione Monegasca. Ho iniziato nell’off-shore nel 1997 con la Venezia-Montecarlo, assieme a Gianfranco Rossi, e imbarcando in qualche tappa il Principe Alberto di Monaco. Sono stato anche premiato con la prestigiosa Medaglia Vermel, proprio dal Principe Alberto di Monaco, nel 2000, dopo il successo nel Mondiale. Ora partecipo a due gare all’anno nei Super Yacht con buoni risultati, in particolare nel Trofeo Pininfarina e nel Trofeo Gazzetta dello Sport, con barche Primatist by Bruno Abate. Ho corso sempre per la Federazione Monegasca, in Formula 1 e Formula 2 inshore con il team Zepter Tamoil, assieme al dieci volte campione del mondo inshore Guido Cappellini”. La decisione di candidarsi alla successione di Giorgio I come Principe di Seborga è nata quasi per caso: “Tutto è cominciato nel 2005, a seguito della passione in comune per i cavalli con mia moglie Nina. Abbiamo così comperato un ranch con quindici cavalli di pura

Le nouveau Prince de Seborga, Marcello I° Un procès ouvert à Strasbourg pour obtenir la totale indépendance de la Principauté de Seborga, un Hôtel à cinq étoiles, un terrain de golf avec 27 trous, un Yacht Club et un Automobile Club, un grand nombre de restaurants et de magasins d’art et de souvenir. Voici les projets du nouveau Prince de Seborga, Marcello I, c’est-à-dire Marcello Menegatto, né à Lecco le 12 mai 1978, avec des garnisons à Monte Carlo, Lugano et, naturellement à Seborga. « À Lugano – Marcello raconte - j’ai fréquenté l’école maternelle et l’école primaire. J’ai continué mes études dans un collège américain à Montreux en Suisse, où j’ai passé le Bac, ensuite j’ai fréquenté Economia e Commercio à l’université». Marcello est marié depuis 2005 avec Nina Dobler elle aussi a 32 ans, originaire de Kempten, en Allemagne : « Nous nous sommes connus au sein du collège de Montreux en 1998. Le mariage a été célébré à la Mairie et en suite en Allemagne dans une Église protégé par l’Unesco ». Le néo-prince de Seborga est résident à Lugano depuis sa naissance, avec une longue parenthèse entre ses quinze et trente ans à Monte Carlo, où il a gardé des bureaux et un appartement. La « princesse » Nina a gardé par contre la résidence Monégasque, elle travaillait comme styliste, mais maintenant elle gère les trois sociétés de bâtiment de Marcello I, dont le siège est en Suisse, mais qui opèrent dans le monde entier. Marcello Menegatto avait déplacé sa résidence à Monaco, parce qu’il est un grand champion d’off-shore et il a couru pour la Fédération Monégasque. « J’ai conquis un Championnat du Monde en 2000 comme le pilote le plus jeune de l’histoire, à 22 ans, quatre Championnats Européens et cinq titres italiens, toujours avec la Fédération Monégasque. J’ai commencé l’offshore en 1997 avec la Vénice-Monte-Carlo, avec Gianfranco Rossi, nous avons même embarqué, dans quelque étapes, le Prince Albert de Monaco. J’ai été aussi récompensé avec la prestigieuse Medaille Vermel, par le Prince Alberto de Monaco, en 2000, après mon succès dans le Mondial. Maintenant je participe à deux compétitions par an dans le Super Yacht avec des bons résultats, en particulier dans le Trophée Pininfarina et dans le Trophée Gazzetta dello Sport, avec des bateaux Primatist by Bruno Abate. J’ai couru toujours pour la Fédération Monégasque, dans la Formule 1 et la Formule 2 ‘ inshore ’ avec l’équipe Zepter Tamoil, avec le dix fois champion du monde inshore Guido Cappellini ». La décision de se présenter à la succession de George comme Prince de Seborga est né presque au hasard : « Tout est commencé en 2005, suite à la passion pour les chevaux que je partage avec ma femme Nina. Nous avons donc acheté un ranch avec quinze chevaux de race pure et d’autres animaux. J’ai une maison près de la mer à Bordighera (où je sais que même votre directeur habite), j’avais l’habitude d’y aller quand j’étais petit, donc je connaissais bien Seborga ». La décision officielle de se présenter est ar-

rivé le 20 Février passé : « Après quelque mois de la morte de Georgio plusieurs citoyens m’ont fait comprendre que je pouvais être régent (Marcello restera en place sept ans, au terme de cette période il pourrait être de toute façon confirmé Prince), je me suis mis dans la liste presque pour jeux ». Au début les candidats étaient onze, mais ceux qui n’avaient pas les caractéristiques nécessaires ont

Mme. Manuela Menegatto con il figlio Marcello e la moglie Nina. été éliminés, les Priori et le Conseille de la Couronne ont choisi parmi les quatre encore en compétition : Alberto Romano, Bruno Santo, Marcello Menegatto et Pepi Morgia. Dans les élections du 25 avril passé, auxquelles tous les « seborghini », c’est-à-dire tous ceux qui ont les documents en règle avec la Principauté de Seborga, ont participé et Menegatto a eu plus de votes que Morgia. De toute façon le duel n’a pas laissé de suites parmi les deux contendants: « Nous sommes restés en excellents rapports, Pepi Morgia est toujours ambassadeur de la République Italienne ». Pour le futur de « sa » Principauté de Seborga Marcello a les idées bien claires : « Nous cherchons à réobtenir le Palais du Gouvernement original (fermé depuis la mort de Giorgio I, le dernier 25 novembre). Nous sommes engagé à récupérer les documents qui après la morte de Giorgio I ont disparu. Entretemps nous avons remis en fonction les Gardes de la Principauté (actuellement huit) ». Marcello a déjà activé deux initiatives : « Je suis en train de fonder le Yacht Club Seborga (on parlera de mer même à demie montagne et l’Automobile Club Seborga ». Le nouveau Prince a des grands projets pour Seborga « Créer un hôtel cinq étoiles avec une centaine de chambres, pour emmener de la clientèle importante. Sur l’autre montagne nous voudrions réaliser un grand terrain de golf, avec 27 trous. De plus nous n’avons pas assez de magasins d’art ou de souvenirs. Nous devons améliorer même cette aspect .Pour accueillir aux mieux les visitateurs, en considérant que chaque jour nous voyons arriver cinq bus de touristes ».

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Sotto, la corona simbolo del Principato di Seborga.

A destra, il Principe Marcello I con i Priori.

Più sotto, il Principe.

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Marcello Menegatto est aussi en train de s’occuper de quelques manifestations, qui s’ajutent à celle organisées par la Pro Seborga : « Le 19 juin a eu lieu un rassemblement de Ferrari, le 3 et 4 Juillet un rassemblement de Vespa, avec une Nuit Blanche ». L’objectif principal c’est la totale continuité avec Giorgio : « Nous avons toujours un procès ouvert à Strasbourg pour obtenir la totale indépendance. Nous devrions avoir quelque résultat dans quelques mois. Obtenir l’indépendance est mon intérêt le plus grand».

razza e diversi animali di tutti i generi, oltre a delle carrozze. Ho una casa sul mare a Bordighera (dove so che abita anche il vostro direttore), dove mi recavo nei week-end già da piccolo e quindi conoscevo bene Seborga”. Lo scorso 20 febbraio è arrivata la decisione ufficiale di candidarsi: “Dopo qualche mese dalla morte di Giorgio I diversi cittadini mi hanno fatto capire che potevo essere io il reggente (Marcello I resterà in carica sette anni, al termine dei quali potrebbe essere comunque confermato Principe), quasi per gioco mi sono messo in lista”. All’inizio i candidati erano undici, poi sono stati scartati coloro che non avevano requisiti, i Priori e il Consiglio della Corona hanno scelto tra i quattro ancora in lizza (gli altri due erano Alberto Romano e Bruno Santo) Marcello Menegatto e Pepi Morgia. Nelle elezioni dello scorso 25 aprile, a cui hanno partecipato i “seborghini”, ossia tutti coloro con i documenti in regola con il Principato di Seborga, Menegatto ha prevalso su Morgia. Il duello non ha però lasciato grossi strascichi tra i due contendenti: “Siamo rimasti in ottimi rapporti, Pepi Morgia è sempre ambasciatore della Repubblica Italiana”. Per il futuro del “suo” Principato di Seborga Marcello I ha le idee chiare: “Stiamo cercando di riottenere il Palazzo del Governo originale (chiuso un paio di anni prima della scomparsa di Giorgio I, avvenuta lo scorso 25 novembre). Ci stiamo impegnando a riottenere le carte, i documenti che dopo la morte di Giorgio I

sono spariti. Nel frattempo abbiamo rimesso in ordine le Guardie del Principato (attualmente sono otto). Presto avremo il ‘cambio delle Guardie’”. Marcello I ha già avviato due iniziative: “Sto fondando lo Yacht Club Seborga (si parlerà di mare anche a mezza montagna e l’Automobile Club Seborga”. Il neo eletto Principe ha grandi progetti per Seborga: “Creare un albergo a cinque stelle, con un centinaio di camere, per portare nel Principato una clientela di una certa importanza. L’albergo si andrebbe così ad affiancare ai bad & breakfast già esistenti. Sulla collina vicina vorremo far sorgere un grande campo da golf, comprendente 27 buche. Inoltre siamo carenti di ristoranti e di negozi d’arte e di souvenir, dobbiamo migliorare anche in questo senso, per poter accogliere nel migliore dei modi i turisti, tenendo conto che arrivano cinque bus al giorno”. Marcello Menegatto si sta occupando anche di manifestazioni, che si vanno ad aggiungere a quelle della Pro Seborga: “Il 19 giugno si è svolto un raduno della Ferrari, il 3 e 4 luglio un Raduno delle Vespe, comprendente la Notte Bianca”. L’obiettivo principale, così come altre iniziative, è in totale continuità con Giorgio I: “Abbiamo sempre aperta una causa a Strasburgo per ottenere la totale indipendenza. Dovremmo avere qualche risultato a mesi. Ottenere l’indipendenza è il mio maggiore interesse”. Angelo BOSELLI

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OUTREMER2010 - PHOTO : HUGUES LAGARDE

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L’intervista

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Nasce a Monaco,

SM Trading Monte-Carlo I

l Principato di Monaco è un piccolo stato dove molti italiani con spirito imprenditoriale e tanta voglia di fare riescono ad avviare grandi progetti, spesso creando anche posti di lavoro, cosa molto rara in questo periodo. In questo mese di luglio, nonostante il caldo finalmente arrivato, vogliamo dare

un po’ di risalto e visibilità a uno dei tanti imprenditori e commercianti italiani che operano a Monaco: si tratta di Stefano Magnino, titolare della SM Trading MonteCarlo, una società che si occupa della distribuzione di materiale e attrezzature per parrucchieri ed estetisti per tutta l’Europa. Da


Di Tiziana Danzo tiziana.danzo@monaco.mc

SM Trading Monte-Carlo

questa società, nel 2006, nasce il marchio Unikà, un nome che è sinonimo di bellezza, attenzione al dettaglio e standard qualitativi altissimi. A breve sarà inoltre pronto il nuovo catalogo Unikà, una presentazione moderna e dettagliata di tutti i prodotti della linea, con

La Principauté de Monaco est un petit état où beaucoup d’italiens avec l’esprit d’entrepreneur et beaucoup d’envie de faire arrivent à démarrer des grands projets, souvent en générant aussi des postes de travail, chose très rare dans cette période. Dans ce mois de Juillet, malgré la chaleur qui est. En fin, arrivée, nous voulons donner un peu de visibilité à un des nombreux entrepreneurs et commerçants italiens qui travaillent à Monaco : il s’agit de Stefano Magnino, propriétaire de la SM Trading Monte-Carlo, une société qui s’occupe de la distribution de matériel et d’équipements pour coiffeurs et esthéticiens en toute Europe. De cette société, en 2006, naît la marque Unikà, un nom qui est synonyme de beauté, d’attention au dét a i l et de très haute qualité. Prochainement il sera en outre prêt le nouveau catalogue Unikà, une présentation moderne et détaillée de tous les produits de la ligne, avec un mannequin d’exception : notre Silvia Zanchi, directement de l’émission de RaiDue « L’isola dei Famosi ». Monsieur Magnino, racontez-nous comment l’actuelle SM Trading Monte-Carlo est née. « Il y a 18 ans je suis entré dans le secteur de la coiffure par hasard et je me suis trouvé à travailler sur le marché français et belge. Au début je vendais des produits chimiques, ameublements et accessoires. J’ai commencé donc comme représentant des entreprises et j’ai fait ce travail pendant des années, j’ai aussi appris à connaître à la perfection tous les produits. En suite, après avoir économisé un peu d’argent, j’ai ouvert quelques magasins en Italie, initialement à Tourin, je suis Piémontais, et dans la proche province d’Imperia. L’idée qui m’a apporté le succès était celle de vendre des articles qui en Italie n’étaient ni produits ni commercialisés. Après environ deux ans je me suis installé en Principauté de Monaco où j’ai fondé la société ». Pourquoi avez vous décidé de venir ici en Principauté ? « Le choix est retombé sur Monaco surtout pour des raisons d’ouverture commerciale. Le nom de ce Pays fonctionne toujours comme une très belle carte de visite, un rappel pour le marché du Nord Europe. La Principauté reste toujours une idée de luxe et de beauté, ceci est parfait pour des produits liés au soin du corps, dans ce cas plus des cheveux en

particulier. » Quelle provenance ont les produits que vous commercialisez et en particulier les produits Unikà ? « Je continue, comme je faisait en Italie, à importer des produits de pays loin comme la Chine, le Pakistan et la Turquie, mais la priorité est toujours pour les produits Made en Italy. Le produit italien a toujours un quelque chose en plus, mais nous garantissons la qualité sur tous les articles, même parce que nous suivons avec soin la production et nous sommes les premiers à souffrir si produit se révèle inapte. Pour ceux qui préfèrent les produits fabriqués en Italie, ils peuvent facilement leur reconnaître parce qu’ils sont marqués en mode unique ». Qui vous aide à gérer cette société ? « À la société en expansion se sont ajoutés en peu de temps mon fils Piero et deux importantes figures extérieures à la famille : le napolitain Ivan Colella, une collaboration commencée il y a huit ans, il s’occupe principalement de la zone du Benelux et de la France du nord et de Didier Martin, un coiffeur de grande expérience, qui met son caractère professionnel au service de la société pour le choix des ar- ticles. » Quels sont les objectives de la SM Trading Monte-Carlo et comment faire pour les atteindre ? « Certainement il y a l’objectif de stabiliser les ventes en France, ensuite de développer le marché anglo-saxon, surtout celui des pays du nord. Pour pouvoir répandre au mieux mon travail je dois faire connaître le produit, à cet effet j’ai décidé de produire le nouveau catalogue et je participe toujours à plusieurs concours et foires, où j’entre en contacte avec des professionnels des cheveux et les coiffeurs de demain. SM Trading Monte-Carlo est en outre partenaire officiel de la Semaine de la Coiffure de la FÉDÉRATION NATIONALE DE LA COIFFURE FRANÇAISE. À la demande des organisateurs des Salons BEAUTÉ SÉLECTION, elle expose et fait figure de sponsor lors des quatre manifestations prévues. Elle sponsorise également les concours de COIFFURE BEAUTÉ MÉDITERRANÉE, du FESTIVAL DE LA COIFFURE D’ÉVIAN et, au mois d’octobre prochain, elle participera au MONDIAL

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L’intervista In basso, la nostra Silvia Zanchi all’Hotel Royal di Sanremo durante il set

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fotografico del catalogo Unika.

DE LA COIFFURE DE PARIS 2010, à l’enseigne de qui s’est désormais affirmé comme le style « UNIKA ». Parlez-nous des produits que vous commercialisez. « Les produits les plus importants de la société sont surtout les sèche-cheveux, dont nous en avons bien sept modèles différents pour toutes les exigences, et les ciseaux professionnelles. Les ciseaux sont vraiment l’outil le plus important pour un coiffeur et pourtant nous en avons un choix très vaste, il existe même des ciseaux dessinées par Pininfarina. Dans un futur proche la compagnie s’orientera vers tous les produits du secteur de la manucure et du modelage de l’ongle, comme les lampes UV pour le modelage en gel et tous les accessoires corrélés ». Merci Stefano, maintenant nous savons comment, grâce à la volonté, il est possible de s’émanciper et devenir des entrepreneurs ; voulez-vous nous laisser avec une conclusion sur votre carrière ? « Bien sur. Je suis le mouton noir de ma famille, je n’ai jamais aimé particulièrement étudier. Très jeune j’ai compris que j’aimais le commerce, le fait d’avoir un rapport direct avec le client me donnait beaucoup de satisfaction. Donc c’est ce que j’ai fait, et que je fais toujours même si sur une échelle un peu plus grande. Pour être un bon vendeur et réussir on a besoin de trois choses : un produit valide, une entreprise correcte et être une personne honnête. Avec ces trois éléments déterminants on peut vendre n’importe quel produit. Ma parole ! »

una modella d’eccezione: la nostra Silvia Zanchi, fresca dall’Isola dei Famosi di Rai Due. Signor Magnino, ci racconti come nasce l’attuale SM Trading MonteCarlo. “18 anni fa sono entrato nel settore della coiffure per caso e mi sono trovato a lavorare sul mercato francese e quello belga. Inizialmente vendevo prodotti chimici, arredamenti e accessori. Ho iniziato quindi come rappresentante delle aziende e ho fatto questo lavoro per anni, imparando a conoscere alla perfezione il prodotto. In seguito, messi da parte un po’ di risparmi, ho aperto alcuni magazzini in Italia, inizialmente a Torino, essendo piemontese mi sembrava più facile inserirmi, e anche nella vicina Provincia di Imperia. L’idea che mi ha fatto avere successo è stata quella di vendere articoli che in Italia non venivano prodotti e neanche commercializzati. Dopo circa due anni mi sono trasferito nel Principato di Monaco dove ho fondato la società”. Perché ha deciso di venire qui nel Principato? “La scelta è ricaduta su Monaco

soprattutto per motivi di apertura commerciale. Il nome di questo Paese funziona sempre come un bellissimo biglietto da visita, un richiamo particolare per il mercato nordeuropeo. Il Principato resta sempre un’idea di lusso e di bellezza, l’ideale per prodotti legati alla cura del corpo, in questo caso più in particolare del capello.” Che provenienza hanno i prodotti che commercializza e in particolare i prodotti Unikà? “Come quando lavoravo in Italia continuo a importare prodotti da paesi lontani come la Cina, il Pakistan e la Turchia, ma la priorità è sempre per i prodotti Made in Italy. Il prodotto italiano ha sempre un qualcosa in più, ma noi garantiamo la qualità su tutti gli articoli, anche perché seguiamo con cura la produzione e siamo noi i primi danneggiati se un prodotto si rivela inadatto. Per chi preferisce i prodotti fabbricati in Italia può facilmente riconoscerli perché marchiati in modo inconfondibile”. Chi l’aiuta a portare avanti questa società? “Alla società in espansione si sono aggiunti in breve tempo mio figlio Piero e due importanti figure esterne alla famiglia: il napoletano Ivan Colella, una collaborazione che inizia otto anni fa, e che quindi è ben rodata, che si occupa principalmente della zona del Benelux e della Francia settentrionale e Didier Martin, un parrucchiere di grande esperienza trentennale, che mette la sua professionalità al servizio della società per la scelta degli articoli.” Quali sono gli obiettivi della SM Trading Monte-Carlo e come fare a raggiungerli? “Sicuramente c’è l’obiettivo di stabilizzare le vendite in Francia, poi di sviluppare il mercato anglosassone, soprattutto quello


Al centro, Stefano Magnino con il direttore Ilio Masprone.

dei paesi del nord. Per poter diffondere al meglio il mio lavoro devo far conoscere il prodotto, a questo scopo ho deciso di produrre il nuovo catalogo e da sempre partecipo a numerosissimi concorsi e fiere, dove entro in contatto con professionisti del capello e parrucchieri di doma-

ni. La SM Trading Monte-Carlo è inoltre partner ufficiale della SEMAINE DE LA COIFFURE, DE LA FÉDÉRATION NATIONAL, DE LA COIFFURE FRANÇAISE e, su richiesta dell’organismo fieristico di BEAUTÉ SELECTION, partecipa come espositore e come sponsor alle quattro

manifestazioni dello stesso e sponsorizza inoltre i concorsi di COIFFURE BEAUTE MEDITERRANEE, del FESTIVAL DE LA COIFFURE DE EVIAN. Il prossimo ottobre presenzierà al MONDIAL DE LA COIFFURE DI PARIGI 2010 con quello, che ormai, è diventato lo stile “Unikà”. Ci parli dei prodotti che commercializza. “I prodotti di punta della società sono soprattutto i Phon, dei quali abbiamo ben sette diversi modelli per tutte le esigenze e le forbici professionali. Le forbici sono davvero lo strumento più importante per un parrucchiere e per questo ne abbiamo una scelta vastissima, addirittura esistono forbici disegnate da Pininfarina: in un imminente futuro la compagnia si orienterà verso tutti quei prodotti che hanno a che fare con il settore della manicure e la ricostruzione delle unghie, come le lampade UV per ricostruzioni in gel e tutti gli accessori correlati”. Grazie Stefano, ora ci è più chiaro come, grazie alla volontà, è possibile emanciparsi e diventare imprenditori; vuole lasciarci con un commento sulla sua carriera? “Volentieri. Io sono la pecora nera della famiglia, non ho mai amato particolarmente lo studio. Da giovanissimo ho capito che mi piaceva il commercio, il fatto di avere un rapporto diretto con il cliente mi dava soddisfazione. Così è quello che ho fatto, e che faccio tuttora sebbene su una scala un po’ più ampia. Per essere un buon venditore e avere quindi successo sono sufficienti tre cose: un prodotto valido, un’azienda corretta ed essere una persona onesta. Con questi tre determinanti elementi si può vendere qualsiasi prodotto: parola mia”. Tiziana DANZO

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A destra, S.A.S. il Principe Alberto II tra il Vice Ministro italiano della Sanità, Francesca Martini ed il Presidente del Monte-Carlo Wine Festival, Michele Florentino.

L

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a terza annuale edizione dell’atteso Monte-Carlo Wine Festival ha avuto come ospiti d’onore, nella serata del 5 giugno scorso al Salone Atlantic del Sea Club dell’Hotel Le Meridien, S.A.S. il Principe sovrano di Monaco e il Vice Ministro alla Sanità, Francesca Martini, quest’ultima anche in qualità di oratrice della 1a Conferenza Mondiale su «Alimentazione - Territorio - Longevità» ospitata a Monaco. Prima dell’arrivo in sala del Principe Alberto II, Maurizio Di Maggio di RMC, ha aperto i lavori d’ inaugurazione della conferenza di fronte alle autorità, tra le quali il già citato Ministro della Sanità, l’Ambasciatore Franco Mistretta (in via di lasciare l’incarico a ottobre), René Novella, ex Ambasciatore di Monaco a Roma, il Console Carlo

Monte-Carlo Wine Festival,

l’epilogo Cosentino, il Direttore Generale del Turismo di Monaco Michel Bouquier, la Prof.sa Emilia Costa. E subito la parola è andata all’ ideatore del MCWF, Michele Florentino, già alla terza edizione dedicata, quest’anno alle principali problematiche dell’enologia, alimentazione naturale, controlli, sicurezza e norme igieniche. Fiorentino è di casa a Monte-Carlo già da diversi lustri dove ha saputo porre in evidenza le doti di gastro-enologo non soltanto nella preparazione di prelibate pietanze nel proprio ristorante, Amici Miei sul porto di Fontvieille, ma anche nell’aspetto culturale dell’alimentazione stessa che lo ha portato alla pubblicazio-

ne di diversi testi di cucina molto apprezzati dalla critica e dagli amanti della buona tavola.Tanta abnegazione e professionalità meriterebbero ben più che i classici elogi, sorrisi e strette di mano, quantunque provenienti da alte autorità e dimostranti il riconoscimento di un impegno che Florentino profonde da mezzo secolo per educare il consumatore, il degustatore, convergendogli il know how appreso sul terreno e da ogni singola piccola azienda tesa al miglioramento della propria produzione ed alla garanzia di sicurezza alimentare qualitativa proposta al mercato degli acquirenti. L’organizzazione di un evento che necessiterebbe un

riscontro internazionale più esteso ed estratti da diffondere nelle scuole di alimentazione mondiali, non è semplice ma richiede enormi contatti e tantissime ore lavorative per arrivare ad una coordinazione logistica ottimale. Nel nostro piccolo abbiamo ‘dato una mano’, come si suol dire, durante le fasi pre-terminali della preparazione del MCWF, notando le difficoltà enunciate sopra da parte di una struttura organizzativa ‘patronale’, come i piccoli e intraprendenti produttori presenti anche quest’anno alla manifestazione a proprie spese, così come gli studiosi e professori universitari, per divulgare le esperienze e tecniche


Sotto, Alessandra Amadeo con, a fianco, i fiaschi di vino dei maestri veneziani di pittura e scultura.

Sotto, lo champagne è nel catalogo della Wako a Ginza, Tokio.

sopra citate. La Comunità Europea, se non i singoli Stati, dovrebbero predisporre dai loro Ministeri i finanziamenti per aiutare eventi ed attività volte, in definitiva, ad un interesse comune. Dal punto di vista legislativo, e grazie alla sua perspicacia, il Vice Ministro della Sanita, Francesca Martini, della Lega, in data 29 gennaio 2010, ha preso spunto dalle ricerche di Michele Florentino emettendo un’ordinanza contro gli additivi negli alimenti, l’uso dell’azoto etc. che, sebbene applicabile sul territorio nazionale italiano, non si esclude che venga anche proposta a livello comunitario. Ciascuno di noi è tenuto ad occuparsi di ecologia per dare un contributo alla protezione della Terra e consentire

alle future generazioni di vivere in un habitat migliore. L’umanità dipende anche da una alimentazione corretta ed analizzata scientificamente studiandone la longevità genetica delle «Zone Blu», come ha illustrato da Gianni Pes, profes-

EVENTI Di Luigi Mattera luigimattera@yahoo.fr

Monte-Carlo Wine Festival, l’épilogue

33 La troisième édition de l’attendu Monte-Carlo Wine Festival a eu comme hôtes d’honneur, dans la soirée du 5 juin passé au Salon Atlantic du Sea Club de l’Hôtel le Méridien, S.A.S. le Prince souverain de Monaco et le Vice-ministre de la Santé, Francesca Martini, qualité d’oratrice de la première Conférence Mondiale sur « Alimentation - Territoire - Longévité » tenue à Monaco. Avant de l’entrée de Prince Albert II, Maurizio di Maggio de RMC, a inauguré la conférence devant aux autorités, parmi lesquels Madame le Vice-Ministre de la Santé Italienne, l’Ambassadeur Franco Mistretta, René Novella, ex Ambassadeur de Monaco à Rome, le Consul Carlo Cosentino, le Directeur Général du Tourisme de Monaco Michel Bouquier, le professeur Emilia Costa. Tout de suite le créateur de MCWF, Michele Florentino, a pris la parole. Le festival arrivé à sa troisième édition est consacré cette année aux problèmes de l’œnologie, de l’alimentation naturelle, des contrôles, de la sûreté et des règles hygiéniques. Fiorentino est souvent à Monte-Carlo, où il a su mettre en évidence ses mérites de chef et d’œnologue ; pas seulement pour les plats qu’il prépare dans son restaurant Amici Miei sur le port de Fontvieille, mais aussi pour ses études sur l’alimentation qui l’ont porté à la publication de plusieurs livres de cuisine très appréciés par la critique et par les amoureux de la bonne cuisine. Toute son abnégation et son professionnalisme mériteraient

quelques choses en plus que des éloges, des sourires et poignées de mains. Parce que Fiorentino s’est engagé depuis un demi siècle pour éduquer le consommateur, le dégustateur, et il a toujours partagé le savoir faire appris sur le terrain et des petite entreprise tendue à l’amélioration de leur production et à la garantie de sûreté alimentaire. L’organisation d’un évènement qui mérite plus de visibilité à niveau mondial, n’est pas facile, elle demande des énormes contacts et beaucoup d’heure de travail pour arriver à une coordination logistique optimale. De notre part « nous avons donné un coup de main » pendant les phases préterminales de la préparation du MCWF, et nous avons remarqué les nombreuses difficultés déjà énoncées, comme tous les petits producteurs qui étaient présent à leur charge, même chose pour les spécialistes et les professeurs universitaires, qui ont participé pour divulguer leurs techniques et leurs expériences. Il faudrait que la Communauté Européenne, ou bien le États, prévoient des financements pour aider des évènements et des activités qui sont votées à un intérêt commun. Du point de vue législatif, et grâce à sa perspicacité, le Vice-ministre de la Santé, Francesca Martini, de la Lega, le 29 janvier 2010, après les recherches de Michele Fiorentino a émis une ordonnance contre l’utilisation des additif dans les aliments, l’emploi de l’azote etc. Une loi qui est née dans le domaine italien, mais qu’on pourrait l’étendre au ni-

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Sotto, Michel Escoffier. In basso, l’On. Francesca Martini.

A destra in basso, l’addetto d’Ambasciata Italiana Carlo Cosentino con Michele Cucuzza.

A destra, “Donne e Champagne”.

veau communautaire Nous devons tous nous occuper le l’écologie et contribuer à la protection de la Terre pour permettre aux futures générations de vivre dans un habitat meilleur. L’humanité dépend aussi d’une alimentation correcte et analysée ; par exemple l’étude de la longévité génétique des « Zones Bleues », une recherche de Gianni Pes, professeur de Sciences de l’Alimentation de l’Université de

sore di Scienze dell’Alimentazione dell’Università di Sassari, alla ricerca delle motivazioni che consentano di capire come individui di determinate piccole comunità tendano a divenire ultracentenarie. «La relazione con il cibo - dice Emilia Costa - professoressa della 1a Cattedra di Psichiatria dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma - puo’ essere vista come una modalità espressiva, legata a diversi contesti culturali, secondo i vari periodi della storia e condizionata dal modo in cui ognuno di noi percepisce il proprio corpo ed il modo in cui questo si muove ed intesse le sue relazioni nel mondo. Secondo il rapporto che abbiamo con il cibo possiamo compren-

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Sassari, sur les conditions qui permettent à des personnes qui vivent dans des petites communautés de vivre bien plus que cents ans. «La relation avec la nourriture - dit Emilia Costa – professeur de psychiatrie à l’université « La Sapienza » de Rome – peut être vue comme une modalité expressive, liée à des contextes culturels différents, selon les différents périodes de l’histoire et conditionnée par le mode dans lequel nous percevons notre corps. Selon le rapport que nous avons avec la nourriture nous pouvons comprendre notre caractère, notre vision du monde, nos relations, notre culture et devenir conscients que nous sommes ce que nous mangeons’. Parmi les hôtes présents au Festival il y avait : l’animateur télévisé Michele Cucuzza, qui a coordonné et introduit avec classe les autres conférenciers ; Michel Escoffier, Président de la Fondation Auguste Escoffier ; Romano Marabelli, Directeur du Ministère de la

Santé italienne ; Claudio Melotto ; la nutritionniste Lucia Vignola ; Rita Mulas, directrice du Monte-Carlo Wine Festival ; Vincent Couche, producteur champagne et inventeur d’un système « musical » pour d’aider à combattre les maladies des vignobles; Lucio Guarino, directeur du Consorzio Sviluppo e Legalità. La fin de la première journée de la conférence MCWF s’est terminée le soir tard parmi des dégustations de spécialités régionales et préparations de Long Drinks présentées par l’Association Barmen de la Principauté.

dere il nostro carattere, la nostra visione del mondo, le nostre relazioni, la nostra cultura e diventare consapevoli che noi siamo quello che mangiamo’. Tra gli ospiti presenti al Festival il presentatore televisivo Michele Cucuzza ha coordinato ed introdotto con classe gli altri conferenzieri tra i quali Michel Escoffier, Presidente della Fondazione Auguste Escoffier, Romano Marabelli, Direttore del Ministero della Sanità italiana, Claudio Melotto, la nutrizionista Lucia Vignola, Rita Mulas, direttrice tecnica del Monte-Carlo Wine Festival, Vincent Couche, produttore di champagne ed inventore di un sistema «musicale» per aiutare a combattere le malattie della vite, Lucio Guarino, direttore del Consorzio Sviluppo e Legalità. La fine della prima giornata della conferenza MCWF si è conclusa a tarda serata tra assaggi di specialità tipiche regionali e preparazioni Long Dring salubri presentate dall’Associazione Barmen del Principato. Luigi MATTERA

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SPECIALE AZIENDE

Ferrero presenta il primo rapporto su Impegno Etico

Public relations

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‘’Condividere i valori per creare valore’’ è questa la frase simbolo con cui il gruppo Ferrero ha presentato, nella sede della stampa estera il mese scorso, il primo rapporto sulla ‘’responsabilità sociale’’ del gruppo di Alba noto in tutto il mondo per prodotti come la Nutella e i Rocher con un fatturato superiore a 6 miliardi di euro e oltre 20.000 dipendenti. Il report sulla Corporate Social Responsibility applica il ‘’Sustainability Reporting Guidelines’’ (G3), istituito nel 2006 dal Global Reporting Initiative (GRI), integrato con alcuni parametri dell’ Appendice del Settore Agro-Alimentare. “Ma in realtà - come spiegano Pietro e Giovanni Ferrero oggi alla testa del Gruppo - i valori di responsabilità sociale sono l’applicazione quotidiana della filosofia aziendale voluta dalla nostra famiglia fin dall’inizio, 65 anni fa, quando il nonno Pietro, in pieno dopoguerra, creò il ‘’dolce dei poveri’’ il giandujot il quale con successive innovazioni diventerà nel 1964, con Michele Ferrero, la celebre Nutella. Crema al cioccolato e nocciole usate secondo una formula segreta. Formula di recente messa a rischio da una norma Ue contro la quale si è levata tutta l’Italia del Made in Italy agroalimentare. “Responsabilità sociale” che si traduce nell’impegno verso i consumatori di raggiungere e mantenere l’eccellenza nella qualità dei nostri prodotti’’. Ma anche nelle ottime relazioni sindacali che fanno degli stabilimenti della Ferrero luoghi all’avanguardia con un asilo nido nello stabilimento di Alba, una palestra, un pullman per prendere le operaie nei paesini delle Langhe e attività culturali per gli ex dipendenti. Stili e valori di vita che la Ferrero esporta grazie al progetto ‘’imprese sociali’’, volto a migliorare la qualità della vita in alcune delle aree più bisognose del mondo. Imprese sociali sono già state realizzate in India, Sudafrica e Camerun, dove parte del valore prodotto viene reinvestito in progetti locali nei settori della sanità e dell’istruzione. Un legame tra impresa e territorio che esiste da sempre fra la casa madre e il territorio particolare del Piemonte da dove provengono l’11% delle nocciole con cui si fa la Nutella. Nessuna preoccupazione dunque per il momento per il futuro della Nutella. A tornare sulla questione sollevata nelle settimane scorse dopo la prima approvazione del nuovo regolamento europeo sui profili nutrizionali è l’ex Ambasciatore Francesco Paolo Fulci (nella foto con il vicepresidente Ferrero) alla presentazione del Rapporto sulla responsabilità.

ROMA A cura di Alessandra Luti a.luti@foglioitaliano.com

« Partager les valeurs pour créer des valeur ‘’ c’est la phrase symbole avec laquelle le groupe Ferrero a présenté, au siège de la presse étrangère le mois passé, le premier rapport sur la ‘’ responsabilité sociale ‘’ du groupe de Alba connu dans le monde entier pour ses produits comme le Nutella et les Ferrero Rocher avec un chiffre d’affaires supérieur à 6 milliards d’euro et avec plus de 20.000 travailleurs. Le report sur la « Corporate Social Responsibility » applique les ‘’ Sustainability Reporting Guidelines ‘’ (G3), institué en 2006 par la Global Reporting Initiative (GRI), intégré avec quelques paramètres de l’Appendice del Settore Agro-alimentaire. « Mais en réalité - Pietro et Giovanni Ferrero aujourd’hui à la tête de la société expliquent - les valeurs de responsabilité sociale sont l’application quotidienne de la philosophie d’entreprise voulue par notre famille depuis le début, il y a 65 ans, lorsque notre grand-père Pietro, en plein après-guerre, créa le ‘’ dessert des pauvres ’ ‘ le Giandujot qui, avec des suivantes innovations avec Michele Ferrero, le célèbre Nutella. Crème au chocolat et noisettes employée selon une formule secrète. Formule mise récemment à risque par une règle EU contre laquelle toute l’Italie du Made in Italy agro-alimentaire s’est opposée. « Responsabilité sociale » qui se traduit dans l’engagement vers les consommateurs pour atteindre et maintenir l’excellence de la qualité de nos produits ’. ‘ Mais aussi dans les excellentes relations syndicales qui font des établissements Ferrero des lieux à l’avant-garde avec une crèche dans l’établissement d’Alba, une salle de sport, un bus pour piquer les ouvriers dans les petits villages des Langhe et des activités culturelles pour les ex employé. Styles et valeurs de vie qui la Ferrero exporte grâce au projet ‘’ entreprises sociales ‘’, visé à l’amélioration la qualité de la vie des aires les plus besogneuses du monde. Des entreprises sociales ont déjà été réalisées en Inde, Afrique du Sud et Cameroun, où une partie de la valeur produite est réinvestie dans des projets locaux pour la santé et l’instruction. Un lien entre entreprise et territoire qui existe entre la Ferrero et le territoire piémontais d’où viennent 11% des noisettes du Nutella. Aucune préoccupation donc pour l’instant pour le futur du Nutella. A revenir sur la question soulevée dans les semaines passées après la première approbation du nouvel règlement européen sur les profils nutritionnels c’est l’ex Ambassadeur Francesco Paolo Fulci, dans la photo avec le vice-président Ferrero.


LUXURIA, QUINTESSENZA DEL LUSSO Dal 23 al 25 luglio il Forum Grimaldi ospiterà, nello spazio Diaghilev la prima edizione di un salone particolarissimo: il salone del lusso LUXURIA. Questo evento senza rivali è un luogo di incontro tra gli esperti nel lusso autentico, quello su misura, e i pochissimi fortunati che sono riusciti a ottenere un invito. L’evento è infatti esclusivissimo, gli invitati sono stati selezionati da una commissione organizzata appositamente, e garantisce ai suoi ospiti la migliore discrezione e sicurezza. Durante queste tre magiche giornate sarà possibile visionare e acquistare gli oggetti di lusso più rari e preziosi, in una cornice a cinque stelle, con intrattenimenti, manifestazioni culturali e cocktail party. I grandi marchi presenti a LUXURIA sono detentori di incomparabile savoir-faire, capaci di trasformare in realtà ogni capriccio, tra i creatori selezionati saranno presenti: Adler, Boucheron, Massaro, Pinel & Pinel, Studio Harcourt, Studio Olivier Dassault, Philippe Pastor, Geoffrey Parker Games, KIS-Keep in Shape, MB Watches, Carlo Ramello, Arasa Morelli, Hufnagel. LUXURIA non è solo la quintessenza del lusso, ma anche un gesto verso la tutela del patrimonio, l’eco sostenibilità e l’aiuto dei più deboli, è per questo che si è prevista una serata di gala con asta curata da Sotheby’s sabato 24 luglio 2010; tutti i proventi raccolti nel corso di questa serata speciale saranno donati a due organizzazioni caritative. Mademoiselle Clotilde Courau presiederà la serata di gala e i fondi saranno donati all’associazione ”Dessine Moi un Mouton”,sponsorizzata dall’attrice e l’associazione “Monaco Aide et Présence”. Per provare a partecipare all’esclusivo happening è possibile registrarsi sul sito Web www.luxuria-events.com… Le richieste saranno valutate da un comitato di ammissione, e ai pochissimi privilegiati sarà data quindi la chiave per aprire le porte di LUXURIA.

LUXURIA, QUINTESSENCE DU LUXE Du 23 au 25 juillet le Grimaldi Forum accueillera, dans son espace Diaghilev, la première édition d’un salon très intéressant: le salon du Luxe LUXURIA. Cet événement sans concurrents est un lieu de rencontre entre les experts du luxe authentique, celui personnalisé, et les chanceux qui ont obtenu une invitation. L’événement est, en effet, très exclusif, les invités ont été choisi par une commission expressément organisé, et il garantit à ses invités la plus grande discrétion et sécurité. Pendant ces trois journées magiques ce sera possible voire et acheter les objets de luxe les plus rares et précieux, dans un cadre à cinq étoiles, avec des spectacles, des manifestation culturelles et des cocktails party. Les grandes noms présents à LUXURIA sont les détenteurs d’un incomparable savoirfaire, capables de transformer en réalité chaque caprice, parmi les créateurs sélectionnés seront présents : Adler, Boucheron, Massaro, Pinel & Pinel, Studio Harcourt, Studio Olivier Dassault, Philippe Pastor, Geoffrey Parker Games, KIS-Keep in Shape, MB Watches, Carlo Ramello, Arasa Morelli, Hufnagel. LUXURIA n’est pas seulement la quintessence du luxe, mais c’est aussi un geste vers la tutelle du patrimoine, le développement durable et l’aide aux plus faibles ; c’est pour cette raison qu’on a prévu une soirée de gala avec une vente aux enchères organisé par Sotheby’ s samedi 24 Juillet 2010 ; les revenus de cette soirée spéciale seront offerts à deux organisations caritative. Mademoiselle Clotilde Courau présidera la soirée de gala et les fonds seront offerts à l’association « Dessine Moi un Mouton », sponsorisée de l’actrice et l’association « Monaco Aide et Présence ». Pour essayer de participer à l’exclusif happening il est possible de s’enregistrer sur le site Web www.luxuria-events.com… Les demandes seront évaluées par un comité d’admission, et aux très peu privilégiés on donnera donc la clé pour ouvrir les portes de LUXURIA.

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Da Utopia a Eu topia: Giornata Mondiale del Rifugiato a Monaco De Utopie à Eutopia :

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Monaco a déposé, mercredi 16 juin 2010, son adhésion au Haut Commissariat pour les Nations Unies. L’organisme, créé le 18 décembre 1950, a le but de s’occuper des réfugiés et d’accomplir des actions humanitaires dans le monde entier à travers la mission de l’UNHCR, United Nations Refugied Agency. Les actions humanitaires n’ont jamais été des étrangers à la Principauté qui, au début du XXème siècle, avait déjà ouvert ses portes aux premiers expatriés de la Révolution Russe et de la Seconde Guerre Mondiale et qui, avec Prince Rainier, en 1976, avait sensibilisé l’opinion publique par rapport aux réfugiés provenant de l’Asie, de Saigon et de Singapour. La Croix rouge Monégasque, présidée à cette époque par Princesse Grace, a transmis à la cause l’équivalent de dix millions d’Euro. En 2008, à l’occasion du 50° anniversaire de Prince Albert II, 50 enfants ont été hospitalisés et opérés auprès du Centre Cardio-Thoracique de Monte-Carlo grâce au projet proposée par l’Association Amitié Sans Frontières. Toujours en 2008 une exposition de photographies a montré aux publics tous les actions humanitaire qui pendant vingt ans ont été offertes aux réfugiés et aux déplacés internes. Les catastrophes, comme les régimes politiques contraires à une ethnie déterminée, créent des réfugiés qui, pour l’UNCHR, ne sont pas des fugitifs, mais de personnes dont la vie est en danger. Souvent il s’agit de peuples pauvres composés surtout de femmes et d’enfants parce que les hommes, d’habitude, restent pour reconstruire ou reconquérir leur terre. L’aide consiste à savoir reconstituer la confiance, malgré l’indifférence et l’intolérance du pays recevant, en créant des micro-entreprises grâce aux microcrédits. Vendredis 18 juin passé, pour mieux faire comprendre ce délicat concept de solidarité on a présentée, pour la première fois en Principauté en présence de S.A.R. la Princesse de Hanovre, la Journée Mondiale du Réfugié. L’organisation de la manifestation, a réuni pour la conférence un grand public dans lequel 267 d’Amitiés Sans Frontières, tous italiens, provenant des divers Clubs ASF italiens, de Bari à Busto Arsizio, de Cuneo à Rome. La conférence a offert une panoramique sur l’activité déroulée par l’UNHCR en Syrie, en Tanzanie où l’aide offert a permis aux réfugiés d’obtenir plus facilement la citoyenneté, alors qu’au Maroc, avec l’institution de la Carte de Réfugié, il a été facilité l’accès au travail et à la réintégration pour toutes les personnes qui n’ont pas encore le permis de séjour. L’accès au travail est de primordiale importance : pour cette raison le secteur privé, les industries, peuvent contribuer à l’éducation et à la création de nouvelles perspectives. Pas seulement à travers la formation, mais même avec la recherche de nouvelles formes de bienfaisance puisque une contribution même minuscule devient important si beaucoup de monde participe ! Les huit mille employé de l’entreprise Manpower, en donnant un Euro chacun, ils ont aidé de façon pratique et en mesure de couvrir des émergences. La guerre aujourd’hui se trouve dans les pays en développement, où la population est pauvre et où les citoyens ne sont pas ni protégés ni respecté, où la loi garantit le droit seulement aux plus forts. La connaissance de cet état des choses est nécessaire, pour cette raison lala Direction de la Coopération internationale monégasque en partenariat avec l’UNHCR a proposé aux étudiants du Collège Charles III un jeu de rôle appelé « Passage » pendant lequel 26 élèves ont expérimenté ce qui signifie être un réfugié. Partout on cherche à sensibiliser l’opinion publique pour aider les plus faibles, en partageant le Know How, pour ouvrir les portes à ceux qui veulent investir dans ce projet. De la négation d’un lieu (U topia) à la création d’un bon lieu (Eu topia) ! Tout est possible : il suffit d’y penser et d’y croire !

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onaco ha depositato, mercoledì 16 giugno scorso, la propria adesione all’Alto Commissariato per le Nazioni Unite. L’organismo, creato il 18 dicembre 1950, ha lo scopo di prendersi cura dei rifugiati compiendo azioni umanitarie in tutto il mondo attraverso la missione dell’UNHCR, United Nations Refugied Agency. Le azioni umanitarie non sono mai state estranee al Principato che, all’inizio del XX secolo, aveva già aperto le porte ai primi esuli della Rivoluzione Russa e della Seconda Guerra Mondiale e che, con il Principe Ranieri, nel 1976, aveva sensibilizzato l’opinione pubblica alla sorte dei rifugiati provenienti dall’Asia, da Saigon e da Singapore. La Croce Rossa Monegasca, presieduta a quell’epoca dalla Principessa Grace, ha devoluto alla causa l’equivalente di dieci milioni di Euro. Nel 2008, in occasione del 50° anniversario del Principe Alberto II, presso il Centro Cardio-Toracico di Montecarlo cinquanta bambini sono stati operati ed in seguito ospitati,sino a completa guarigione, grazie alla sensibilizzazione proposta dall’Associazione Amitièe Sans Frontiéres. Sempre nello stesso anno una mostra di fotografie ha mostrato al pubblico tutti gli aiuti che durante un ventennio sono stati offerti ai rifugiati, popolazione tra cui devono essere ricompresi tutti coloro che sono stati “sfollati o evacuati” (Les Déplacés Internes). Le catastrofi naturali come i regimi politici avversi, ad una determinata etnia, creano i rifugiati che, per l’UNCHR, non sono dei fuggitivi, ma un popolo la cui vita è in pericolo. Sovente si tratta di poveri sopraggiunti in un paese di poveri composti, per la più parte, da donne e bambini poiché gli uomini, di solito, restano per ricostruire o riconquistare la propria terra. L’aiuto consiste nel sapere ricostituire la fiducia nonostante l’indifferenza e l’intolleranza del paese ospite, creando microimprese grazie all’elargizione di microcrediti. Venerdì 18 giugno scorso, allo scopo di far meglio comprendere questo delicato concetto di solidarietà è stata presentata, per la prima volta nel Principato, in presenza di S.A.R. la Principessa Carolina, la Giornata Mondiale del Rifugiato. L’organizzazione della manife-

Monte-Carlo & Costa Azzurra


SOCIALE Di Ely Galleani servizi.el.dati@inwind.it

Francisco Galindo-Velez e Gilles Biancheri. stazione, ha saputo riunire per la conferenza un gran pubblico tra cui 267 di Amitiés Sans Frontières, tutti italiani, provenienti dai vari Club ASF presenti nella penisola,da Bari a Busto Arsizio, da Cuneo a Roma. La conferenza ha offerto una panoramica sull’attività svolta dal UNHCR in Siria, in Tanzania dove l’ aiuto offerto ha permesso ai rifugiati di ottenere più facilmente la cittadinanza mentre in Marocco, con l’istituzione della Carta del Rifugiato, è stato facilitato l’accesso al lavoro e alla reintegrazione per tutte le persone non ancora in possesso del permesso di soggiorno. L’accesso al lavoro è di primordiale importanza: per questo motivo il settore privato, le industrie possono contribuire all’educazione e alla creazione di nuove prospettive. Non solo attraverso la formazione, ma anche tramite la ricerca di nuove forme di beneficenza poiché un contributo anche minimo diventa ben più di rilievo se sono in molti a farlo! Gli ottomila dipendenti dell’azienda ManPower, con la contribuzione di un Euro a testa creano, nell’immediato, aiuti tangibili ed in grado di coprire le emergenze. La guerra si è trasferita oggi nei paesi in via di sviluppo dove la popolazione è povera e dove i cittadini non sono né tutelati né rispettati, dove la legge di sopravvivenza garantisce il diritto solo del più forte. La conoscenza di un tale stato di fatto è dovunque necessaria e, a tale scopo, la Direzione della Cooperazione internazionale monegasca in partenariato con l’UNHCR ha proposto agli studenti del Collegio Charles III un gioco di ruolo denominato “Passage” durante il quale 26 allievi hanno sperimentato sulla propria persona cosa significhi essere un rifugiato. Ovunque si cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di aiutare i più deboli, facilitando la comprensione del Know How, per aprire le porte a chi volesse investire in questo progetto salvifico. Dalla negazione di un luogo (U topia) alla creazione di un buon luogo (Eu topia)! Tutto è possibile: è sufficiente pensarci e soprattutto crederci!

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Brevi... Économie et sociale dans le guidon de Michel Roger

Economia e sociale nel mirino di Michel Roger La Zona Franca di Ventimiglia, niente ritorni per il Principato?

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Da poco nominato Ministro di Stato del Principato di Monaco, Michel Roger (nella foto) è intervenuto, il mese scorso, alla conferenza stampa, su invito del Monaco Presse Club, accolto dal Segretario Generale di Stato, Robert Colle e dal Direttore del Centre de Presse, François Chantrait. Gli argomenti presentati agli interlocutori hanno avuto come centro di interesse quelli relativi alla spesa del Principato ed ai margini di manovra che le strategie politiche prospettano, ma che verranno confrontate con quelle derivanti dai rapporti dei giovani funzionari predisposti allo studio dell’ottimizzazione della spesa stessa. Questo, affinché si possa rientrare nella crescita economica esistente prima della crisi mondiale attuale e incrementare così le risorse per la proiezione del Principato di Monaco nel moderno futuro. Anche l’invito alle parti sociali, al ritrovamento di un equilibrio per risolvere i conflitti e rinnovare un dialogo di reciproco interesse, è stato posto in risalto durante l’intervista, quando il Ministro ha inteso sottolineare l’importante ruolo svolto dal Governo nella controversia che ha visto la Société des Bains de Mer confrontarsi con i sindacati. Ricordiamo, a questo proposito, lo sciopero che, per la prima volta nel-

la storia monegasca, ha visto chiuso il Café de Paris nella Piazza del Casino, il giorno della passata Pasqua procurando un danno economico altissimo. Nell’ambito dell’immobiliare, con la costruzione della Torre Odeon, i cui contestati lavori sono iniziati da pochi mesi, Michel Roger informa che la costruzione necessiterà almeno di un migliaio di operai nell’arco di quattro anni, questo per innalzarla a 170 metri diventando così il più alto complesso della Riviera francese. I progetti immobiliari previsti nel Principato consentiranno, inoltre, la costruzione di ulteriori 3/4 mila alloggi per i cittadini monegaschi entro il 2013. Tra gli altri progetti immobiliari rimane imperativa la decisione, da prendere con riguardo, dei lavori dopo il decesso dell’architetto Vasconi, sulla costruzione del futuro ospedale monegasco, posto ai confini con la cittadina di Cap d’Ail, ad Ovest del Principato. Michel Roger prevede che il governo rivedrà il progetto che fissava uno stanziamento di oltre 700 milioni di euro. Il Ministro di Stato informa che recentemente avrebbe dovuto incontrarsi con il Ministro italiano, On. Claudio Scajola per discutere sulla zona franca di Ventimiglia, ma a causa delle dimissioni di quest’ultimo il meeting è stato annullato. In ogni caso, Michel Roger tiene a precisare che dalla Zona Franca alla frontiera italiana non vede la possibilità di ritorni economici per il Principato, almeno in termini di IVA, visto che la zona è, per l’appunto, “franca” da tasse. Essendo l’incontro svolto in un ambito colmo di comunicatori di ogni genere, dal cartaceo all’editoria a quello web, non poteva essere evitato l’argomento portante alla difesa dell’immagine monegasca nell’ambito fiscale. Il ministro ha così informato di aver posto in essere rilevanti studi per far analizzare questa immagine dall’esterno prima e successivamente apportare le modifiche strutturali necessarie per correggere eventuali errori o deficienze nel contesto interno di Monaco. Luigi MATTERA

Nommé Ministre d’État de la Principauté de Monaco depuis quelques temps, Michel Roger a fait son intervention le mois passé, à la conférence de presse, après l’invitation du Monaco Presse Club, accueilli par le Secrétaire Général de l’État, Robert Col et par le Directeur du Centre de Presse, François Chantrait. Parmi les sujets présentés aux interlocuteurs les plus importantes étaient ceux relatifs à la dépense de la Principauté et aux marges de manœuvre que les stratégies politiques exposent, mais qui seront confrontées avec celles dérivantes des rapports des jeunes fonctionnaires engagés dans l’étude de l’optimisation de la dépense même. Ceci, pour qu’on puisse rentrer dans la croissance économique existante avant la crise mondiale actuelle et développer ainsi les ressources pour la projection de la Principauté de Monaco dans le moderne futur. Même l’invitation aux parties sociales, à la découverte d’un équilibre pour résoudre les conflits et rénover un dialogue d’intérêt réciproque, a été mise en évidence pendant la rencontre, lorsque le Ministre a souligné l’important rôle du Gouvernement dans la controverse qui a vu la Société des Bains de Mer s’opposer aux syndicats. Nous rappelons, à cet égard, la grève qui, pour la première fois dans l’histoire monégasque, a fermé le Café de Paris (Place du Casino), le jour de Pâques en procurant en incroyable dommage économique. Dans le domaine de l’immobilière, avec la construction de la Torre Odeon, dont les travaux ont commencé depuis quelques mois, Michel Roger informe que la construction nécessitera au moins d’un millier d’ouvriers pendant quatre ans, pour élever le bâtiment à 170 mètres, qui deviendra donc le plus haut complexe delà riviera française. Les projets immobiliers prévus en Principauté permettront, en outre, l’ultérieure construction de 3/4 mille logements pour les citoyens monégasques en 2013. Parmi les autres projets immobilières reste impérative la décision, à prendre avec attention, des travaux après le décès de l’architecte Vasconi, pour la construction du nouveau hôpital monégasque, placé aux frontières avec cap d’Ail, à Ouest de la Principauté. Michel Roger prévoit que le gouvernement reverra le projet qui fixait une allocation d’environ 700 millions d’euro. Le Ministre d’État informe que récemment il aurait dû rencontrer le Ministre italien, On. Claudio Scajola pour discuter sur la zone franche de Vintimille, mais à cause des démissions de ce dernier le meeting a été annulé. En tout cas, Michel Roger à préciser qu’il ne voit pas la possibilité d’avantages économiques provenant de la Zone Franche à la frontière italienne ; au moins du point de vue de la Vat, vu que la zone est, « franche » des impôts. Vu que la rencontre s’est produite dans un domaine plein de communicateurs, des journaux en papier à l’édition sur le web, c’était impossible d’éviter le problème de la défense de l’image monégasque dans le domaine fiscal. Le ministre a ainsi informé d’avoir fait partir des études pour analyser cette image à l’extérieur d’abord et en suite pour apporter des modifications structurelles nécessaires pour corriger des éventuelles erreurs ou des insuffisances à l’intérieur de Monaco.

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Rotaract

Monte-Carlo - Genova

Alice Caveri: Presidente uscente del Rotaract Genova Paradiso Alice Caveri: le président sortant

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Il n’est pas toujours facile de trouver quelque chose que nous aimons faire, souvent ce que nous faisons est lié aux conventions. Le plus nous nous rapprochons l’âge adulte, le moins nous sommes capables d’éprouver des émotions, d’avoir confiance dans les autres, et ceci parce que nous vivons dans un monde de personnes arides, égoïstes, individualiste. Mais il y a toujours des réalités qui sont restées exempts à cette dégradation, des réalités où des valeurs comme la solidarité, l’esprit de groupe et l’altruisme existent encore ; le Rotaract est sûrement un exemple de ces réalités. Je ne le dis pas parce que j’ai grandi dans ce milieu, en effet j’en fais partie depuis quelques années, et mes parents ne sont pas des Rotariens, mais parce que j’ai eu la chance de le constater que c’est la vérité. J’ai toujours cherché de ne pas être qu’une spectatrice devant aux horreurs de la société, mais j’ai toujours eu l’impression d’être impuissant ; le Rotaract m’a donné l’opportunité, pour la première fois, de pouvoir faire vraiment quelque chose pour rendre le monde une place meilleure. Je ne suis pas tellement ambitieuse pour croire de faire la différence, mais les jeunes du Rotaract croient de que NOUS, en travaillant ensemble, pouvons être la différence. Le Rotaract n’est pas, comme beaucoup de personnes pensent, une réalité superficielle où il compte plus l’apparence qui la substance, au contraire c’est un microcosme dans lequel on peut connaître des personnes qui partagent les mêmes valeurs, on peut croître professionnellement, aider concrètement ceux qui ont besoin, chacun a la possibilité de réinventer soi même à travers les autres. Pour toutes ces raisons j’ai « choisi » d’être le président d’un club Rotaract, malgré tous les sacrifices que ce rôle comporte ; c’était un choix que je referais. Je ne peux pas dire que c’était facile, parfois je pensais « Pourquoi je fais ca? », Comme pour toutes les choix de la vie, il faut considérer les pour et le contre avant de décider, mais si je regarde en arrière, je ne vois que de « pour ». Le Rotaract Golfe Paradis est un grand club, pas seulement pour les choses qu’il réalise, mais surtout pour son esprit et je suis fière d’avoir été son président. Au cours d’une seule année nous avons donné 3.000 Euro à l’hôpital Gaslini de Gênes, pour acheter l’équipement nécessaire au service au service «Mucoviscidose”, et presque 2.000 au projet « Scuola che libera » de l’association -non-profit oneforyouoneforme, qui permet aux enfants du

petit village africain Arjo d’avoir des structures et du personnel pour leur fournir une instruction. Ces résultats ont été possibles grâce à l’engagement que nous mettons dans l’organisation des évènements sportifs, des fêtes, des conférences, tout ce qui nous permet de ramasser des fonds. Dernièrement nous ne voulons plus être limités à l’aide économique, nous bous engageons dans des activités concrètes de volontariat, en mettant à disposition du temps et des bras pour les résidents de Casa Domani, affligés par la paralysie spastique ou par la maladie de Parkinson, c’est-à-dire des personnes qui ne sont pas autosuffisants. Les services sont fondamentales pour la vie d’un club mais, ils ne sont pas tout ; un Rotaract ne peut pas exister sans l’esprit de collaboration parmi les associé. J’ai vu des clubs qui étaient impeccables extérieurement, mais affligés par des tensions internes et sans l’enthousiasme, nécessaires pour faire d’un club un grand club. C’est la collaboration qui fait du Rotaract Golfe Paradis un grand club : nous ne sommes pas de « méconnus » qui se rencontrent de temps en temps pour organiser quelque évènement bénéfique, nous sommes des personnes qui travaillent bien ensemble, qui s’entendent bien, qui aiment le Rotaract et qui sont fières d’en faire partie. Même si je considere « mon » club un des meilleurs, il m’est arrivé plusieurs fois de me fâcher pour quelque incompréhension, mais peut être que la grandeur du club est aussi le fait de se compléter l’un l’autre, en d’autres mots nous sommes tous des toutes petites pièces, mais nous faisons partie, indispensables, d’un seul, grand puzzle.

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ella vita trovare qualcosa che ci appassioni veramente non è facile, spesso ciò che facciamo è dettato dalle convenzioni e dalla convenienza. Più cresciamo, meno siamo capaci di emozionarci, di appassionarci, di fidarci degli altri e questo perché viviamo in un mondo di aridi, egoisti, individualisti. Ci sono però realtà che sono rimaste immuni a tutto questo, realtà in cui vigono ancora valori quali la solidarietà, lo spirito di gruppo, l’altruismo, e il Rotaract è sicuramente una di queste. Non lo dico perché sono cresciuta in questo ambiente, infatti ne faccio parte da pochi anni, e non sono figlia di Rotariani, ma perché ho avuto la fortuna di viverlo in prima persona e di constatare che è realmente così. Ho sempre cercato di non essere una semplice spettatrice davanti alle brutture della società, ma mi sono sempre sentita impotente; il Rotaract mi ha dato l’opportunità, per la prima volta, di poter fare davvero qualcosa per rendere il mondo al posto che volevo fosse e, cioè, un posto migliore. Non sono così ambiziosa da credere di poter fare la differenza, ma lo sono abbastanza da credere che NOI, tutti insieme possiamo farla. Il Rotaract non è, come molti pensano, una realtà frivola dove conta più l’apparenza che la sostanza ma è un fantastico microcosmo in cui ognuno può conoscere persone che condividono i suoi stessi valori, crescere professionalmente, aiutare concretamente chi ha bisogno, in cui ognuno ha la possibilità, insomma, di reinventare se stesso attraverso gli altri. Per tutti questi motivi ho “scelto” di fare la presidentessa di un club Rotaract, nonostante tutti i sacrifici che questo ruolo comporta; nessuno me lo ha imposto, è stata una scelta che rifarei. Non dico sia facile, non dico che non sia impegnativo e di non aver mai pensato “chi me l’ha fatto fare?”, ma come per tutte le scelte della vita, bisogna bilanciare bene pro e contro prima di decidere e, guardandomi indietro, dico che non c’è contro che tenga. Il Rotaract Golfo Paradiso è un grande club, “grande” non solo per le cose che fa, ma soprattutto per lo spirito che lo anima e sono fiera di esserne stata la presidentessa. In un solo anno abbiamo devoluto 3.000 Euro al reparto di fibrosi


Subentra la “nostra”

Alessandra Luti Sul prossimo numero il gemellaggio con Monte-Carlo

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cistica del Gaslini, contribuendo ad acquistare strumenti ed attrezzature e quasi 2.000 al progetto “scuola che libera” dell’associazione no-profit oneforyouoneforme, che permette ai bambini del piccolo villaggio africano di Arjo di avere strutture e personale adeguati a fornire loro un’istruzione. Tali risultati sono stati possibili grazie all’impegno che mettiamo nell’organizzare eventi sportivi, cene, feste, conferenze, che ci permettono di raccogliere fondi. Ultimamente, non volendo più limitarci all’aiuto economico, ci siamo dedicati anche ad un’attività concreta di volontariato, mettendo a disposizione tempo e braccia per i residenti di Casa Domani, afflitti da paralisi spastica o morbo di Parkinson, quindi non autosufficienti. I service sono fondamentali per la vita di club ma, non sono tutto; un Rotaract non può veramente essere chiamato tale se gli manca lo spirito di collaborazione tra i soci che ne fanno parte. Ho visto club impeccabili esternamente afflitti da continue tensioni interne ma privi di quell’entusiasmo, necessari per fare di un club un grande club. E’ proprio questo valore aggiunto che fa del Rotaract Golfo Paradiso un grande club: non siamo degli “sconosciuti” che si vedono una volta ogni tanto per organizzare qualche evento a scopo benefico, siamo persone che stanno bene insieme, che sono amiche fuori e dentro, che amano il Rotaract e sono fiere di farne parte. Nonostante reputi il “mio” un bellissimo club è capitato più volte di arrabbiarmi per qualche misunderstanding tra soci, ma forse la bellezza sta anche in questo, nel completarsi a vicenda, nel fare quando l’altro non fa, nel metterci entusiasmo dove l’altro per un momento non lo mette, insomma nell’essere tutti pezzi piccoli, ma indispensabili, di un unico grande puzzle.

a luglio assumo la Presidenza del Club Rotaract Genova Golfo Paradiso, subentrando all’attuale amica Alice Caveri. Per questo motivo abbiamo deciso, con il Rotaract di Monte-Carlo, con il quale siamo gemellati, e la direzione de Il Foglio Italiano (per il quale collaboro come giornalista) di inaugurare questa nuova rubrica dove illustreremo le attività fatte durante l’anno, i progetti sposati e i service. Il Rotaract è un’organizzazione internazionale di club di servizio per uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 30 anni, che rientra nel programma del Rotary International. I club operano sotto la guida del proprio Rotary Club Padrino e prendono il nome dalla combinazione delle parole ROTary e ACTion con riunioni formali, service di vario tipo, attività culturali, collaborazioni con altri club. Lo scopo è di elevare le conoscenze e le capacità che contribuiscono allo sviluppo personale, di affrontare le esigenze materiali e sociali delle comunità e di promuovere migliori relazioni tra i popoli del mondo attraverso l’amicizia e il servizio. Il primo club ad ottenere la certificazione ufficiale fu il Rotaract Club dell’Università della Carolina del Nord, sponsorizzato dal Rotary Club di North Charlotte dal 1968. Il Rotaract è cresciuto fino a diventare una solida rete internazionale costituita da oltre 7.600 club presenti, 176.000 soci e circa 158 tra paesi e aree geografiche. Il mio obiettivo sarà quello di fare tanta beneficenza non dimenticando che nel Terzo Mondo vive l’80% della popolazione mondiale in condizioni pessime che devono essere aiutate. Tra i tanti obiettivi l’organizzazione di eventi culturali, conferenze e convegni: si prospetta un anno impegnativo, ma i ragazzi del nostro club sono in gamba e soprattutto lo è stata l’attuale Presidentessa Alice Caveri che, a lato, ricorda la sua esperienza.

Alice CAVERI

Alessandra LUTI

Alessandra Luti Jumelage avec Monaco Depuis le début de juillet j’assumerai la présidence du club Rotaract Genova Golfo Paradiso, en remplaçant ma chère amie Alice Caveri. C’est pour ca que nous avons décidé, avec le Rotaract de Monaco, avec lequel on est jumelé, et le magazine Il Foglio Italiano (avec lequel j’ai collaboré depuis longtemps) d’inaugurer cette nouvelle rubrique ou nous allons présenter les activités nationales et internationales déroulées pendant l’année, les projets et les services. Rotaract est une organisation internationale de clubs de service qui fait partie du programme du Rotary Internationale, et qui s’adresse aux Hommes et aux Femmes de 18 ans à 30 ans. Les clubs sont toujours guidés par leur Rotary Club Parrain et le nom vient de la contraction des termes ROTary et ACTion. Les clubs Rotaract tiennent des réunions, mènent des actions d’intérêt public, des activités culturelles, des collaborations avec d’autres clubs. Leur objectif est d’augmenter les connaissances qui aident le développement personnel, de faire face aux besoins matériaux et sociaux des communautés et de promouvoir une meilleure entente entre les peuples. Le premier club qui a obtenu la certification officielle fut le Rotaract Club de l’Université de la Caroline du Nord, sponsorisé par le Rotary Club de North Charlotte depuis 1968. Rotaract a grandi jusqu’à devenir un solide réseau internationale avec plus de 7.600 clubs, 176.000 associés dans presque 158 pays. Mon but sera la bienfaisance, en rappelant que dans le Tiers Monde vit, en conditions précaires, 80% de la population mondiale, et il faut l’aider. Parmi les divers objectives, l’organisation d’événements culturels, conférences et rencontres. On envisage une année importante, mais on croit dans nos jeunes et dans le travail fait par le Président Alice Caveri, qui rappelle son expérience dans le prochain article.

Monte-Carlo & Costa Azzurra

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A due passi da Monaco

Conclusa la 58° Giraglia Cup di Sanremo Subito di Robert Hayes vince il Trofeo Challenge Bruno Bianchi assegnato all’imbarcazione meglio classificata per le Regate PirelliCoppa Carlo Negri, la Millevele e la Giraglia Cup. Il Trofeo Chalenge Gavagnin è stato assegnato all’imbarcazione prima classificata nel raggruppamento più numeroso tra le classi IRC e ORC nella regata Sanremo - Saint Tropez poi vinto da Nikita di Andreas Faerber. Jaline di Luciano Fratini, la barca che ha vinto la prima edizione della Giraglia nel 1953, ha inoltre ricevuto un premio speciale: un mezzo scafo in legno e la coppa storica della regata della Giraglia del 1953. I numeri della Giraglia 2010: 23h e 9 sec il tempo impiegato da Esimit Europa 2 per portare a termine

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i è conclusa a Sanremo la 58° edizione della Giraglia Cup, organizzata dallo Yacht Club Italiano con la collaborazione dello Yacht Club de France, della Société Nautique de Saint Tropez e dello Yacht Club Sanremo. Questi i primi classificati nella prova d’altura. Classe IRC: Shockwave di Neville Crichton; Classe ORC: Midva di Besana/Pozzi/Sirena/Crispiatico; Classe Mini Maxi Cruising: Aegir di Benjamin Brian; Classe Mini Maxi Racing: Shockwave di Neville Crichton; Classe Maxi: Esimit Europa 2 di Igor Simcic; Classic Boat IRC: Ala Bianca di Camillo Capozzi Class 40: Mistral Loisirs di Thierry Bouchard Swan 45: Talj di Vittorio Ruggero. Il Trofeo Beppe Croce, assegnato all’imbarcazione che ha doppiato per prima lo scoglio della Giraglia, è stato vinto da Esimit Europa 2 di Igor Simcic. Esimit Europa 2 si è aggiudicato inoltre il Trofeo Rolex, il Trofeo Réné Levainville e l’orologio Yacht Master assegnati all’imbarcazione prima classificata in tempo reale. Shockwave di Neville Crichton

(nella foto) ha vinto il Trofeo Challenge e un orologio Yacht Master riservati all’imbarcazione prima classificata Overall nel raggruppamento più numeroso tra IRC e ORC. Neera di Nicolò Zanelli vince il Trofeo Challenge Bellon assegnato all’imbarcazione prima classificata nel raggruppamento più numeroso tra le classi IRC e ORC nella classifica supercombinata che comprendeva la regata Sanremo-Saint Tropez, le regate costiere di Saint Tropez e la prova d’altura della Giraglia Cup. Il Trofeo Challenge Nucci Novi e un orologio Submariner sono stati assegnati a Near Miss di Frank Noel, primo classificato nella combinata nel raggruppamento più numeroso tra Gruppo A e Gruppo B delle classi IRC e ORC. Indio di Andrea Recordati si è aggiudicato il Trofeo Challenge Sergio Guazzotti, assegnato all’imbarcazione prima classificata Overall nel raggruppamento tra IRC e ORC della Giraglia Rolex Cup appartenente a socio armatore dello Yacht Club Italiano. Tonno

la regata d’altura; 248 le barche iscritte alla Giraglia Cup 2010; 10 auto a disposizione degli equipaggi; 50.000 i chilometri totali percorsi dalle stesse auto durante la settimana; 245 le miglia della regata della Giraglia Cup; 17 le nazioni rappresentate; 500 i chili di pasta consumati dagli equipaggi allo Yacht Club Sanremo; 500 le teglie di focaccia e di pizza sfornate per gli equipaggi a Sanremo; 1000 i litri del vino consumati dagli equipaggi a Sanremo.


A cura di Martina Chiella martina.chiella@hotmail.it

Tutti ensemble: facendo arte tra piazze e carrugi di Laigueglia

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aigueglia, tra Andora e Alassio, sulla Riviera del Ponente ligure è un borgo marinaro di rara bellezza che da 14 anni ospita il Festival jazz PercFest, ideato da Rosario Bonaccorso, raffinato e celebre contrabbassista. Questa kermesse unica nel suo genere che, oltre ad offrire un programma di concerti di altissimo profilo internazionale, attiva in contemporanea, seminari, corsi didattici, attività creative che svolgono un ruolo fondamentale nella diffusione dell’arte della percussione e della cultura musicale. Una full immersion musicale, diurna e notturna, che nella scorsa stagione ha visto 120 appuntamenti nella cornice di questa piccola perla ligure, con il suo centro storico interamente pedonalizzato e le sue belle piazze che si aprono sul mare. Anche quest’anno, il quindicesimo, rispetta la vocazione “all’immersione totale” e, andando più in “profondità”, si è arricchito di un evento, la Art Ensemble of Laigueglia, nato dalla collaborazione tra Rosario Bonaccorso (sopra nella foto) e la Sangiorgi Med Gallery, galleria d’arte contemporanea da anni attiva sul territorio. Per l’occasione c’è stata un’anteprima del Festival composta da tre eventi. Il primo, ospitato nei locali della galleria di Piazza Preve, una mostra dedicata a Gualtiero Marchesi, chef italiano per eccellenza, grande innovatore e auten-

tico spartiacque nella storia della Cucina Italiana; un maestro del gusto sempre attento e sensibile nei confronti dell’arte e della musica che ha dato il rullo di tamburi, è il caso di dirlo, all’avvio del Percfest e che, per l’occasione, ha creato due nuovi piatti a base di pesce con tutte le caratteristiche che hanno reso la sua fama internazionale, basati sulla semplicità e esaltando la sostanza e la forma. Il secondo e il terzo evento sono stati due installazioni site-specific realizzate da due autori promossi e seguiti dalla galleria. Nicola Di Caprio, artista trasversale e imprevedibile che trae dal mondo musicale nel suo complesso il proprio immaginario visivo (dal punk al jazz, dal costume al gossip, dall’industria all’editoria, ecc) trasformandolo poi in pitture, sculture, installazioni, performance audio-visive e progetti relazionali. In questo caso è intervenuto sul palco dove si sono esibiti i musicisti e ha prodotto il fondale scenico assemblando numerosissimi disegni di altri artisti a cui lui ha rivolto l’invito, per poi farla diventare una performance in tutti i giorni del Festival: a completare la sua visione dell’arte - relazionale e di diffusione - ha anche prodotto un multiplo/scultura formato da centinaia di bacchette di batteria con su impressa una frase del celeberrimo Paolo Conte, autore sempre in bilico tra jazz e melodia all’italiana. Francesco

Garbelli, conosciuto per le sue installazioni urbane, le sue manipolazioni della segnaletica stradale, è intervenuto con elementi della toponomastica nelle piazze di Laigueglia in due modi: con i titoli di alcuni album tratti dalla discografia di importanti musicisti jazz, diventati - sempre per l’occasione - toponimi di uno stradario fantastico, fortemente evocativo, entrando in rapporto ed interagendo a livello linguistico con i vari appellativi con cui indichiamo la diversa natura delle aree urbane come via, largo, piazza, piuttosto che vicolo o salita. Un “divertissement” linguistico e nello stesso tempo detournement geografico che riesce a miscelare la potenza evocativa della musica e della parola. Nello stesso modo le immagini dei famosi piatti di Gualtiero Marchesi (sotto nella foto), rielaborati nel classico formato rettangolare della toponomastica, sono stati installati sui muri delle case dando vita ad una via per immagini, un ulteriore omaggio al grande Maestro, un incontro ideale tra luoghi, forma e materia, composizione, spazio e plasticità, colori e sapori. La singolarità dell’evento sta proprio qui, nell’essere riusciti a far convivere in modo funzionale e complementare tre mondi differenti, tre distinte modalità di fondere creatività visiva, estetica musicale e gusto, incontrandosi in maniera davvero unica per festeggiare i 15 anni del PercFest e gli 80 anni di Gualtiero Marchesi. Sentire Vedere Gustare in magiche notti di mezza estate, a cui la Sangiorgi Med Gallery e il Percfest hanno dedicato questo spazio che documenta l’intera operazione artistica.

A due passi da Monaco

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Un’estate tra mostre,

festival e concerti sotto le stelle

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Nella pagina a lato, il Duomo by night.

In basso, un opera di Alberto Burri.

FESTIVAL di Natalia Cazzola Dolce nathaliec@hotmail.it

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a città lombarda si prepara a soddisfare ogni tipo di esigenza con iniziative culturali e musicali di prestigio in cornici architettoniche e naturali di grande suggestione. Mostre d’arte, concerti, Festival, iniziative culturali e grandi eventi sono solo alcuni degli ingredienti dell’estate milanese ormai alle porte. Pronto ad accogliere ondate di turisti che preferiscono la città alle assolate spiagge o ad allietare i lavoratori con ferie programmate ad agosto, il capoluogo lombardo offre anche quest’anno un programma di manifestazioni estive eclettico e di qualità. Tra le guglie del Duomo, in una cornice mozzafiato, va in scena VivilDuomo, rassegna unica nel suo genere che fino a metà luglio proporrà una serie di appuntamenti estivi dedicati alla grande musica per uno scopo nobile: raccogliere fondi per il restauro della Guglia maggiore. Organizzata dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, l’iniziativa di alto profilo culturale consta di una serie di serate che difficilmente i fortunati spettatori dimenticheranno. Prossimi appuntamenti sotto gli occhi della Madonnina? Nelle calde serate di luglio è in cartellone un triplo evento, il 9, 12 e 14, con il grande tenore José Carreras che interpreterà la Misa Criolla (Messa Creola) di Ariel Ramirez. Alto profilo anche per la tradizionale e irrinunciabile manifestazione estiva promossa da Elisabetta Sgarbi: la Milanesiana. Giunta all’undicesima edizione, quest’anno proporrà, dal 5 al 19 luglio, una serie di eventi e ospiti prestigiosi che affronteranno il tema dei paradossi della cultura in prospettiva letteraria, musicale e cinematografica. 14 serate tra il Teatro dal Verme e la Sala Buzzati, 2 giornate di proiezioni allo Spazio Oberdan, 7+1 Aperitivi con gli Autori, 3 concerti nei poli universitari di Bicocca e Bovisa e presso la Chiesa Rossa e 3 singolari incontri sui tram che proporranno

momenti di dialogo itinerante per le vie cittadine con autori, musicisti e scrittori. I protagonisti di eccellenza di questa edizione appartengono alle più diverse forme artistiche, tra questi : Umberto Eco, Salman Rushdie, Tahar Ben Jelloun, Dori Ghezzi, Ute Lemper, Vittorio Sgarbi, Arnaldo Pomodoro, Nicoletta Braschi, Noa, Francesco Tricarico, Alain Elkann e Fabrizio Gifuni. Ma l’estate milanese è anche sinonimo di grandi concerti e Festival all’aperto. E se quest’anno lo Stadio San Siro aprirà i tornelli solo per l’atteso concerto di Ligabue in data 16 e 17 luglio, l’Arena Civica sarà la vera protagonista ospitando il Milano Jazzin’ Festival con 17 appuntamenti imperdibili tra luglio e agosto. Giunto alla quarta edizione, il festival promosso dall’Assessorato agli Eventi del Comune e da Alfa Romeo Giulietta si presenta come la più grande rassegna musi-

cale della città di Milano, ospitando una serie di nomi di spicco della scena nazionale e internazionale. E così nella cornice raccolta e suggestiva dell’Arena “Gianni Brera”, sotto un cielo stellato si potrà godere di concerti d’eccellenza. Ad aprire le danze sarà Mario Biondi il 12 luglio, cui seguiranno, tra gli altri, Elisa il 13 luglio, l’ex leader dei Dire Straits Mark Knopfler il 14 luglio, il chitarrista Dweezil figlio di Frank Zappa con il suo spettacolo “Zappa plays Zappa” previsto il 18 luglio e la pluripremiata sensualità vocale di Norah Jones il 20 luglio, mentre il divo pop Paolo Nutini salirà sul palco il 21 luglio accompagnato per l’occasione dalla rivelazione musicale di quest’anno Florence & The Machine. Appena alle porte di Milano, a Sesto San Giovanni, è di scena un altro interessante Festival, il Carroponte, che oltre a concerti di respiro

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Sotto, la cantanteattrice Ute Lemper.

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internazionale offre ristoranti, bar, bancarelle, spazi per bambini, mostre ed eventi culturali per trascorrere le serate estive immersi nel verde, pur essendo a pochi chilometri dal centro città. Raggiungibile comodamente con la metropolitana, il Carroponte è ospitato in un luogo unico per atmosfera e valore storico, essendo il Parco Archeologico di Sesto San Giovanni il più grande polo ex industriale di Milano, con un vastissimo parco attorno. Ed è su uno dei due palchi allestiti che l’11 luglio ci si potrà lasciare andare con le sonorità della star senegalese Yossou n’ Dour, il 14 luglio con le melodie di Yann Tiersen, lo straordinario compositore che ci ha incantati con i brani composti per la colonna sonora del film “Il favoloso mondo di Amélie” e per “Good Bye, Lenin!” che presenterà il nuovo disco in uscita “Dust lane”, piuttosto che con gli Afterhours, storica indie rock band italiana che si esibirà il 19 luglio. Se invece a concerti e happening culturali, preferite la tranquillità di una mostra, anche in questo ambito Milano saprà come soddisfare i vostri desideri. La Pinacoteca di Brera propone infatti per la prima volta un confronto fra i dipinti capolavori di due grandi del ‘900, Alberto Burri e Lucio Fontana, con la mostra “Burri e Fontana a Brera” visitabile fino al 3 ottobre. Arte, moda ed eccellenza italiana sono invece i protagonisti della mostra alla Triennale che celebra il centenario dell’azienda simbolo della moda maschile di lusso, Ermegildo Zegna. Inaugurata la sera del solstizio d’estate, con un raffinato dinner party offerto dalla famiglia Zegna che ha accolto i numerosi invitati nel corso della settimana di sfilate di Milano Moda Uomo, la mostra ripercorre i cent’anni di attività e di eccellenza sartoriale che hanno reso celebre l’azienda piemonte-

se nel mondo, raccontandone la realtà, i traguardi, le aspirazioni. L’arte sartoriale, lo stile e lo spirito di sostenibilità aziendale sono esaltati attraverso filmati, capi e immagini storiche tratte dal libro in uscita “Ermenegildo Zegna - Cento anni di tessuti, innovazione, qualità e stile” edito Skira. Se però all’arte classica e moderna preferite quella contemporanea due sono le mostre da non perdere: l’artista visionaria Nathalie Djuberg, già ospite lo scorso anno della Fondazione Prada e Leone d’Argento alla Biennale di Venezia, porta in mostra “Snakes know it’s yoga” 60 inquietanti pupazzi in plastilina alla Galleria Giò Marconi fino al 24 luglio, mentre a Palazzo della Ragione fino al 16 luglio sarà visitabile la più completa mostra antologica dell’artista fotografa americana Francesca Woodman con 116 tra foto, video e installazioni per un’indagine sul corpo. Natalia CAZZOLA DOLCE

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Milano Moda Uomo: un classico anticonformismo

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Sopra, una veduta dello showroomesposizione di Giorgio Armani.

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filate, feste, mostre e importanti celebrazioni hanno costellato il tradizionale appuntamento con la moda maschile per la primaveraestate 2011. Quattro giorni di sfilate, trentatrè defilé, tre importanti anniversari celebrati e numerosissimi eventi e party serali. Questi i numeri della mini settimana di passerelle di Milano Moda Uomo con le proposte per la primavera-estate 2011. La metropoli lombarda ha così aperto nuovamente le porte a giornalisti, buyer e operatori del settore riba-

dendo la supremazia in un ambito, quello della moda prêt-à-porter, che hanno reso noti e apprezzati nel mondo l’Italia e il suo stile. Forti del periodo di congiuntura economica avversa, gli stilisti a capo delle aziende del Made in Italy hanno optato per uno stile classico e confortevole, interrotto da note di eccentricità dosata. Pratico ed elegante, l’uomo della prossima primavera-estate mostra un’attitudine rilassata, ma comunque ricercata e attenta al dettaglio. Le collezioni, emblematiche quelle


Sotto, Leila Ben Khalifa e Silvia Zanchi da John Richmond.

di Ermenegildo Zegna, Gianfranco Ferré, Giorgio Armani, Albino, sono così apparse disinvolte, con una creatività controllata fatta di leggerezza e concretezza nelle forme e di una rilettura distesa delle tecniche sartoriali della tradizione italiana. L’uomo, che è spesso un viaggiatore, è contemporaneo e cosmopolita, ha un guardaroba semplice e chic, con pezzi adattabili di occasione in occasione. Il suo capo di riferimento sono gli shorts dalle lunghezze ridotte da abbinare a giacche sartoriali, spesso e volentieri doppio petto. I colori che predilige sono tenui, come le nuances del beige, del crema, del ghiaccio, intercalate da precisi accenti di colore come il mattone di Z Zegna, il cobalto di Ermenegildo Zegna o il giallo e verde di Giorgio Armani. Ma Milano Moda Uomo non si è caratterizzata solo per l’ordinato susseguirsi di sfilate, quanto piuttosto per gli importanti anniversari : i 100 anni di Ermenegildo Zegna onorati a dovere dalla sfilata delle sue linee, da un party e una mostra in Triennale, i 65 anni di Brioni e i 20 di Dolce&Gabbana Uomo celebrati con un cocktail e una mostra a Palazzo Marino. Molti inoltre i

MODA di Natalia Cazzola Dolce nathaliec@hotmail.it

51 party che da Moschino a Frankie Morello, passando per « La casa di Lapo » l’evento di Lapo Elkann che ha aperto i battenti della sua pseudo casa sui Navigli mostrando le collezioni della sua linea Italia Independent, hanno ravvivato la settimana. Immancabili inoltre gli ospiti vip alle sfilate : Monica Bellucci, Morgan Freeman, Matthew

McConaughey e Tiziano Ferro sono stati ospiti sulla passerella di Dolce&Gabbana, Ricky Martin, Vittorio Brumotti e il regista Luca Lucini da Giorgio Armani, mentre da John Richmond Aldo Montano con la sua Antonella Mosetti, Emilio Fede, Leila Ben Khalifa sono accorsi per ammirare la collezione e per rendere omaggio a padre e figlia Moschillo, Saverio e Alessandra, gli imprenditori del marchio. Tra questi ultimi anche la nostra Silvia Zanchi che, reduce dall’Isola dei Famosi, è stata salutata calorosamente dai Moschillo e dagli ospiti presenti.

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“Splende il sole sulle R

oma d’estate è tutta una festa! All’invito del sindaco del Comune di Roma, Gianni Alemanno, rispondono, con entusiasmo, da mezzo mondo, mostri sacri internazionali, come, tra gli altri: Elton John, Patti Smith, Norah Jones, i Momix e non manca spazio anche per i giovani talenti, provenienti da ogni parte d’Italia. Tra musica, cinema, arte, danza, libri ed eventi per bambini, nell’Estate Romana c’è solo l’imbarazzo della scelta. Fiore all’occhiello dell’Estate Romana è l’annuale Festa del 5 Agosto, in piazza Santa Maria Maggiore, davanti all’omonima Basilica, la prima e più grande chiesa al mondo, dedicata al culto della madre di Gesù. Un evento

che attira una folla biblica, tra romani e turisti, che da anni raggiunge fino a 60.000 persone, come se tutti avessero un appuntamento tacito con Maria. Un’emozionante rievocazione storica del “Miracolo della Madonna della Neve” ideata dall’architetto del Ministero dei Beni Culturali, Cesare Esposito, tra luci, suoni, colori e immagini di devozione per celebrare il prodigio del miracolo della neve d’estate, verificatosi, proprio sul colle Esquilino, il 5 agosto del 358 d.C. davanti a papa Liberio. A indicare, con la nevicata, dove la madonna desiderava che sorgesse la sua Casa: la Basilica di Santa Maria Maggiore sul colle Esquilino. L’evento, che si fa portavoce di un

nobile messaggio: sostenere poveri ed emigranti senza fissa dimora, è organizzato dalla Mediterranea Production di Angelo Bassi, romano di adozione e devozione, ma originario della ridente Città delle Palme, Bordighera, a due passi da Sanremo. L’architetto Cesare Esposito, non è solo protagonista dell’Estate Romana, ma anche ideatore di straordinari eventi che, nel corso dell’anno, rendono omaggio alle meravigliose architetture delle sua adorata città eterna. La Festa della Madonna della Neve, comprende anche il poetico concerto liricoleggero“ Sette Voci per Maria” che, a cura di Lucia Di Spirito, quest’anno sarà presentato


notti Romane”

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EVENTI

A cura di Feliciana Di Spirito dispirito@mondadori.it e Cristina Grifoni info@foglioitaliano.com

dall’annunciatrice Rai, Alessandra Canale e sarà animato da star della musica internazionale del calibro, tra le altre, del soprano italo-cinese Hong Mei (da Pechino), Alma Manera (protagonista del musical Maria di Nazareth), l’elegante trio lirico “Appassionante”, la diva italo-francese Caroline Loeb (da Parigi) e, tra le altre star, gli “Artisti Italiani nel Mondo” in coro (da Francia, Belgio, Germania, Brasile, Argentina, Stati Uniti e Canada). La scenografica grande piazza e tutte le vie in essa confluenti, per questo evento entrato nel cuore di tutti, richiamano ogni anno, grazie anche alla spettacolare nevicata d’estate, televisioni internazionali da tutto il mondo, oltre alla Rai e

Sky.Tra gli altri, a portare il loro messaggio d’amore, non vorranno mancare: Bianca Guaccero, Adriana Russo, Janet de Nardis, Maria Monsè, Miriam Leone, don Santino Spartà e il presidente di “Amore per Roma” On.Gilberto Casciani, tutti in veste di testimonials dei giovani artisti italiani nel mondo, in coro. Stralci di poesie dedicate a tutte le mamme del mondo, saranno declamate anche dai “mostri sacri” del teatro italiano, straordinari comunicatori di messaggi di pace, come Mario Scaccia, Silvio Spaccesi e Fioretta Mari. Ad arricchire l’evento, una mostra d’arte, “Donne&Madonne dell’Universo” che avrà luogo nella Basilica,

con la partecipazione di “grandi firme” internazionali come: Michel d’Orleans e Stephane Korb, (da Parigi), i fratelli Klein (da Colonia), oltre ai fratelli Nisticò, alle gemelle Squizzato e a Maria Amelia Palumbi, per trasmettere i loro massaggi d’amore, di segno in segno, di piazza in piazza, insieme a tante altre personalità del mondo della comunicazione, della cultura e dello spettacolo che esporranno il loro disegni, dipinti, sculture, schizzi e vignette per la diffusione di valori umani. Per quanto riguarda le arti visive, il Museo del Ritratto di via G.M. Colombini, nella Riserva dell’Insugherata,fino al 31 agosto, propone una mostra dal

Roma


A sinistra, il critico d’arte Giorgio Palumbi.

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titolo “Tratti e Ritratti”: disegni, pitture, sculture, stilismo, schizzi e vignette di personalità del mondo dell’arte, comunicazione, cultura e spettacolo, messaggeri d’amore e di speranza di comunicatori di valori umani, attraverso il loro operato. Tra le opere, anche Il Fantasmino Gelsomino di Antonello Venditti, Il Signor Bonaventura di Renzo Arbore, L’Uomo della Pace di Mikael Gorbaciov, Urla del magistrato Mario Antonio Casavola, L’Estate Romana di don Santino Spartà, Nevicata d’Estate di Vincenza Cassese, Vita di Anna Guarino e Maria di Cesare Esposito. Altra significativa mostra-evento internazionale, da non perdere, è “Ars Creandi”, curata dal critico d’arte Giorgio Palumbi, al Museo “Venanzo Crocetti”, presieduto dall’On. Antonio Tancredi. Palumbi, nell’occasione, presenterà anche il suo annuario d’arte che porta lo stesso titolo della mostra: Ars Creandi, con pittori, scultori e stilisti dal percorso artistico differente, ma stimolati da identica passione creativa. L’inaugurazione è in via Cassia, 492 seguita da brindisi-rinfresco e buffet conviviale in giardino. Nel corso dei “Giovedì letterari” il Museo Venanzo Crocetti, il 15 luglio, alle ore 17, presenterà i seguenti libri: l’ironico “Gaffopoli” dell’On. Gilberto Caciani sulle Gaffes dei politici, Urla di Federica Maria Casavola e all’Alba Saremo Liberi di Deborah Muscaritolo, con stralci di letture a cura di Janet de Nardis, Alessandra Canale e Adriana Russo. Altro grande evento dell’Estate Romana, apprezzato da romani e turisti è “Letture d’Estate lungo il Fiume e tra gli Alberi”, fino al 29 agosto, organizzato dalla Federazione Italiana Invito alla Lettura, sul Lungotevere Castello. Come sempre, la rassegna, promossa dai fratelli, Rosanna e Dario Vano, all’ombra di Castel Sant’Angelo,

è completamente gratuita e ricca di eventi, incontri, dibattiti, libri, mostre, giochi e serate musicali di ogni genere e con una grande attenzione al sociale. “Rispetto agli anni scorsi, offriamo una formula, più raccolta, solo sul Lungotevere Castello, ma con i Giardini di Portoghesi da noi bonificati e recuperati all’uso dei cittadini dice l’architetto Dario Vano - “Con la gioia e la caparbietà di sempre, – continua Rosanna Vano - abbiamo preparato, per un’ estate che si preannuncia lunga e calda, una vacanza vera, anche per chi non vuole o non può muoversi dall’Urbe e non vuole rinunciare a passare un’estate di qualità. Ci auguriamo che i nostri visitatori si divertano, apprezzando anche un impegno che é stato, ed é, infinitamente maggiore di quanto non appaia”. Tra i progetti più attesi, “Domeniche di Cintura”, una rassegna curata dall’associazione Mulab che dal 2004 si occupa con passione di promozione, sviluppo, consulenza e formazione nel settore dell’industria creativa; gli artisti che si esibiscono per 10 domeniche consecutive a Letture d’Estate portano, attraverso le forme d’arte

più disparate, le loro esperienze e la loro sensibilità ad una platea che difficilmente avrebbero potuto raggiungere, se non in questa speciale occasione.“Fedeli ai nostri obiettivi, abbiamo pensato di proporre al nostro pubblico, così vasto ed eterogeneo, quelle fondamentali fucine artistiche e creative che sono rappresentate dalle associazioni che lavorano nelle sterminate ed animate periferie capitoline, invitandole a portare i loro progetti, dalla cintura romana ai piedi di Castel Sant’Angelo”- dice Rosanna Vano - Le Domeniche di Cintura si ispirano ai principi dello sviluppo culturale e sociale sostenibile e solidale, con un’ attenzione particolare rivolta alle fasce deboli della popolazione a rischio di esclusione sociale, con l’intento di fornire un mezzo di inserimento nel mondo professionale e nella società. “Siamo convinti che, tanto gli artisti, giovanissimi e meno giovani, più o meno conosciuti, quanto il pubblico, usciranno da questa estate sensibilmente più ricchi e maggiormente consapevoli delle realtà che rappresentano” conclude Dario Vano. Educazione alla musica coinvolge musicisti che, con infinita


A destra, il lungotevere, teatro delle manifestazioni di giorno e di notte.

passione e altissima professionalità, intervengono nel programma con la missione anche didattica di educare all’ascolto. Si tratta dei maestri: Nicoletta Cimpanelli, Augusto Creni, Fabrizio Pieroni, Alessandro Russo, Stefano Lenci, le coreografe Ann Amendolagine e Livia Bettinelli e Vita Rose Pugliese di RomaTapDance. “Libri, Cibo per la Mente”, a cura degli Educatori Librai di Ottimomassimo, propone un atelier per piccoli lettori con laboratori di pittura, lettura, narrazione e ascolto; potrete passare e fermarvi con i bambini per ascoltare una cortissima storia, fare un piccolo disegno

Travaglio, con “In Promemoria 15 anni di Storia italiana ai confini della Realtà”, infiammerà il Teatro Romano di Ostia Antica, per diverse serate d’Estate Romana. Feliciana DI SPIRITO

E l’estate continua sulle rive del Tevere o partecipare a breve laboratorio e proseguire per la vostra serata. “Letture d’Estate lungo il Fiume e tra gli Alberi” ogni giorno, tutti i giorni, dalle 18.30 alle 22.00. Tra gli altri grandi eventi dell’Estate Romana, all’Auditorium Parco della Musica: Ligabue il 10/07, Mario Biondi in “Spazio Tempo Tour” il 15/07, Norah Jones il 23/07, Piero Pelù e Ghigo Renzulli il 27/07 ed Elton John with Ray Cooper dal 19/09 al 20/09. Al Teatro Romano di Ostia Antica: Patti Smith Acoustic Band in “We Shall Live Again” il 28/07 e i Momix in Remix per il 30° anniversario in “The best of Momix” dal 04/07 al 05/07. Infine, il 29/07, i Guns N’Roses al Palaottomatica e, dal 04/09, Marco

Eventi, musica, arte, spettacolo, sport e tanto buon cibo, questi i piccanti ingredienti dell’estate capitolina 2010, dove una nuova edizione vede splendere forte il sole, logo dell’estate romana, che con i suoi raggi avvolgenti riscalderà le notti. La città eterna si cambia d’abito, i locali e il divertimento si spostano sulle rive del Tevere, che si anima di colori e musiche nuove. Turismo, accoglienza, cultura ed intrattenimento sono le quattro fondamentali aree tematiche del sempre attesissimo appuntamento Lungo il Tevere Roma, giunto alla sesta edizione. La manifestazione è accessibile a tutti e facilmente raggiungibile, basta scendere le scalette in prossimità dei vari ponti ed è completamente gratuita, l’assenza di barriere architettoniche facilite-

rà l’accesso a persone diversamente abili e anziani, inoltre il personale addetto alla sorveglianza e alla manutenzione e cura dell’area, sarà sempre presente, ma non invasivo. Ovviamente il punto di forza di questa edizione sono le iniziative culturali che coinvolgeranno personalità importanti dello spettacolo, attraverso incontri con scrittori, poeti e registi, finalizzati alla presentazione di opere letterarie, cinematografiche o di arti figurative. Da Ponte Palatino a Ponte Mazzini, vi attendono moltissime bancarelle di artigianato, arredamento e vestiti etnici, interessanti mostre fotografiche direttamente installate dall’IFCI (Istituto di Fotografia e Comunicazione Integrata), giochi per i grandi e soprattutto per i piccoli, concertini e spettacoli comici. Per gli amanti del cibo sono presenti percorsi gastronomici attraverso i sapori delle varie regioni d’Italia e ben 11 punti ristoro per ogni palato e ogni tasca, dal cibo esotico alla pizza classica, dal sushi alla paranza e per i giovanissimi wine bar, pub e cocktail bar molto chic, in cui si possono sorseggiare freschissime bevande estive, sdraiati su eleganti

Roma

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A sinistra, l’architetto Cesare Esposito.

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divani e cuscini di pelle, sotto il cielo di Roma. L’appuntamento iniziato il mese giugno si protrarrà fino a giovedì 19 agosto con una passeggiata sulla banchina del Tevere lunga oltre un chilometro che regalerà uno degli scorci artistici più belli del mondo... Una location indimenticabile per grandi e piccini! Per chi volesse fare un tuffo nei favolsi anni ’60,’70 e ’80 imperdibile la kermesse Roma Vintage, giunta alla sua seconda edizione e dedicata ai ricordi e alle emozioni di un passato indimenticabile. Fino al 15 agosto nel parco di San Sebastiano potrete visitare un’oasi dal sapore rigorosamente d’antan nella quale il cinema e l’area discospettacoli rievocheranno uno dei periodi più affascinanti, a partire dal secondo dopo guerra. Ma l’Urbe offre tanto ancora, soprattutto agli amanti della buona musica o ai nottambuli più accaniti. Dalla musica classica a quella rock, Roma si trasforma in una sorta di ”melting pot musicale“, un grosso calderone di stili e sapori agrodolci...ce n’è per tutti i gusti! Il ”sole“ dell’estate romana 2010 splende anche su Villa Ada, nel cuore di Roma, dove uno splendido laghetto fa da cornice alla manifestazione di musica multietnica Roma incontra il mondo... Uomini che entrano in paradiso attraverso i loro flauti e loro tamburi, in cui musica e festeggiamenti si fondono alla cucina arabo-indiana e all’artigianato. Nomi della musica strumentale più etnica che mai si succederanno fino

al 7 agosto, con la grande festa di chisura musicata da Daniele Sepe & Brigata Internazionale ”Nostra patria è il mondo intero“, d’altronde nel 2010 anche la musica può aiutare l’integrazione in un mondo sempre più globalizzato. Il Teatro Villa Pamphilj-Estate 2010, fino al 2 agosto, ospiterà nella zona antistante la Casa dei teatri, situata nel parco della nobile famiglia romana dalla quale ne trae il nome, ben 40 appuntamenti tra eventi musicali, teatrali e danza. Questa iniziativa comprende cinque importanti manifestazioni dell’estate romana: Lucciole e lanterne (dal 24 al 29 giugno), I concerti nel Parco (dal 30 giugno al 31 luglio) e Invito alla Danza (dal 1 al 30 luglio), storiche rassegne della Capitale che quest’anno festeggiano il ventennale, Spazi e Memoria-Il Teatro e la cultura tra le due guerre (dal 3 luglio al 1 agosto) ed infine Serate d’attore (dal 2 luglio). Basta spostarci un pochino dal centro della città per approdare nel clima totalmente goliardico e rockettaro del famoso Ippodromo delle Capannelle che ospiterà una delle manifestazioni più attesa dell’anno Rock in Roma. Dal 5 al 30 luglio la capitale si accende di rock e con un calendario da sballo, questa edizione mobiliterà moltissimi cittadini e turisti, soprattutto gli amanti della notte e della spensieratezza. La location romana del divertimento apre la porta ad ospiti d’eccezione con eventi live nazionali ed internazionali. The Cranberries (5 luglio), Mika (6 luglio), Ska-P/ 99 Posse/ Piotta/ The Hormonauts (13 luglio), Skunk Anansie (15 luglio), Gary Moore (28 luglio) e gli italiani Baustelle e Nina Zilli (14 luglio), Afterhours (21 luglio), Litfiba Reunion (22 luglio) sono alcuni degli special guests che riscalderanno le notti, in tutto 13 eventi imperdibili e a prezzi modici firmati Estate Romana 2010...: non ve li lasciate sfuggire! Il calendario del Festival

si chiuderà con il mitico cantante giamaicano Shaggy, il quale si esibirà in una notte di fuoco il prossimo venerdì 30 luglio. Rock in Roma in queste freschissima edizione è ”musica sempre più verde“ infatti quest’anno, per sensibilizzare i giovanissimi, il festival dedicherà ampio spazio all’ecologia, lanciando il primo esperimento di raccolta differenziata in area concerti, da cui dovrebbero prendere esempio tutte le manifestazioni del nuovo millennio. Insomma, la Capitale si presenta cosmolita, vintage, ecologica e tanto ma tanto sportiva...per gli amanti dello sport all’aria aperta l’appuntamento è al Mondofitness 2010, a pochi passi da Ponte Milvio presso il parco di Tor di Quinto. La più lunga maratona del fitness estivo ha aperto i battenti il 9 giugno e terminerà solo il 16 settembre per regalare 100 giorni di fitness agli sportivi che non gettano la spugna neppure sotto il caldo sole romano. Una palestra a cielo aperto di 30 mila metri quadrati divisi in oltre 20 aree caratterizzate dalle discipline più disparate come l’attualissimo boot camp, nuova disciplina del fitness ispirata all’allenamento dei marines americani con un mix di corsa, esercizi e divertimento, o la grandissima area fitness e la super accessoriata sala pesi firmata Panatta Sport, società di attrezzatura sportiva fondata e presieduta dal re del Fitness, Rudy Panatta. Inoltre gli amanti della bellezza esteriore ed interiore potranno rifugiarsi nella fantastica area benessere e yoga, dopo tutto anche il grande poeta latino Giovenale sosteneva la necessità di una mens sana in corpore sano. Roma, teatro di mille bellezze offre tanto, basta saper selezionare gli eventi a seconda dei gusti, non lasciatevi sfuggire questa bellissima stagione estiva... il sole di Roma saprà scaldare le vostre notti! Cristina GRIFONI

Roma


Il Grand Hotel del Mare è l’indirizzo più prestigioso per il vostro soggiorno nella Riviera dei Fiori. Affacciato direttamente sul mare, circondato da uno splendido giardino mediterraneo con piscina, l’albergo dispone di camere lussuose dalla vista impareggiabile, un’attrezzata spiaggia con scogliera e una modernissima SPA nella quale potrete rilassare corpo e mente. Preziose opere d’arte valorizzano gli ampi saloni dell’albergo. Lo chef del nostro ristorante propone un’ampia scelta di cucina mediterranea con profumi e sapori della tradizione Ligure. Via Portico della Punta 34 • Bordighera (IM) Tel. +39 0184 262201 • Fax +39 0184 262394 Web site: www.grandhoteldelmare.it • e-mail: info@grandhoteldelmare.it


L’intervista A Berlino la canzone napoletana si chiama Rachelina Giordano

registrare i primi dischi. Insomma siamo davanti ad uno di quei casi di “emigrazione di successo” di cui non si parla mai abbastanza. Il repertorio artistico di Rachelina comprende in primis le canzoni della tradizione napoletana, quelle che aveva sentito da bambina e che non ha mai dimenticato. Si tratta di canzoni e di melodie capaci di suscitare emozioni intense e variegate: melanconia e gioia di vivere, vitalità e autoironia. Il “salto di qualità” l’ha compiuta qualche anno dopo, quando ha deciso di dar vita, insieme con dei musicisti professionisti di varie nazionalità, al gruppo “Rachelina und die Maccheronies”, col quale ha inciso anche dei dischi e raggiunto la ribalta internazionale. Tra gli album pubblicati si ricordano Core analfabbeta, Pesce fritt’è baccalà e Terra terra. Gli spettacoli di Rachelina di solito si concentrano sulla canzone napoletana con un repertorio che spazia dalle canzoni del café chantant anni Venti al varietà napoletano, dalla sceneggiata melodrammatica alla tarantella, dalla tammuriata al cha-cha-cha. Uno dei suoi spettacoli che mag-

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Berlino la canzone italiana, o per meglio dire la canzone napoletana, ha un nome preciso: Rachelina Giordano. È lei l’artista che da anni ha fatto conoscere i suoni e le atmosfere di una grande tradizione canora che riesce a sfondare ovunque in Italia e all’estero. Nata a Palermo, dove ha trascorso i primi anni della sua vita, Rachelina ha vissuto a Napoli e a Padova, per poi trasferirsi in pianta stabile a Berlino. Ed è proprio nella capitale tedesca che si è scoperta cantante, dapprima così per gioco e poi per attività professionale, fino a cogliere successi di rilievo, tenere spettacoli in teatri importanti e

giormente suscita l’entusiasmo del pubblico tedesco s’intitola Mo vene Natale…” e va in scena ogni anno nei giorni prima di Natale al cineteatro Babylon o in altri illustri palcoscenici della capitale tedesca. Molto successo ha avuto anche Passioni Drammi Tragedie Comiche, un viaggio nei bassifondi di Napoli, nella realtà della malavita e della camorra, ispirato a testi di Raffaele Viviani, il grande drammaturgo partenopeo del Novecento, accostabile per certi aspetti di stile e contenuto a Bertold Brecht. Un altro spettacolo fortunato è Ciao Anna, un omaggio alla grande e indimenticata Anna Magnani, nel quale, insieme con l’attrice tedesca Ute-Maria Lerner, Rachelina ripercorre episodi della vita della Magnani dalle vicissitudini dell’infanzia agli amori (per il regista Roberto Rossellini), dalle gelosie ai successi artistici. Il tutto sullo sfondo di una Roma anni Quaranta e Cinquanta magicamente rievocata attraverso le canzoni del repertorio romanesco dell’epoca. Rachelina, vorrei cominciare con una domanda su “Mo vene Natale…”, uno spettacolo che si può


A cura di Gherardo Ugolini gherardo.ugolini@rz.hu-berlin.de

Nella pagina a lato, la cantante napoletana Rachelina Giordano e più sotto con il suo gruppo.

Sotto, un’immagine dell’attrice romana Anna Magnani.

definire ormai un “classico” visto che va in cartellone da diversi anni. L’hai presentato a Berlino e in altre città tedesche e sempre con grande successo di pubblico. Come ti è venuta l’idea di presentare in Germania un concerto natalizio con canzoni napoletane? “È vero “Mo vene Natale...” è diventato ormai un tradizionale appuntamento che si ripete a Berlino da ben dieci anni. E non solo a Berlino, ma anche in varie altre città tedesche. L’idea mi è venuta passeggiando per Napoli, nel famoso vicolo dei Presepi San Gregorio Armeno, il mio quartiere preferito, ricco di negozietti e di artigiani che espongono le statuine dei pastori fatte a mano. È un posto così pittoresco e vivace, dove sembra ci sia Natale tutto l’anno”. Che origine ha il titolo dello spettacolo? “Si riferisce ad una canzone di Renato Carosone “Mo vene Natale...non tengo dinare.” Il tema sembra proprio attuale!” Come ti spieghi la passione dei berlinesi per le canzoni napoletane?

“Penso che in generale i berlinesi si sentano attratti da altre espressioni culturali. E il Natale napoletano è diverso, è qualcosa di esotico come il suono arcaico delle Zampogne, ma nello stesso tempo è qualcosa di famigliare attraverso la rappresentazione del Presepe. Le canzoni napoletane ammaliano, con la loro melodia e poesia, toccano i nervi più nascosti, smuovono le anime anche se non sempre parlano d’amore. E poi, diciamolo pure, sono le canzoni più belle del mondo!” Uno dei tuoi spettacoli scenici più recenti è “Ciao Anna”, un omaggio ad Anna Magnani. Due anni fa, in occasione del centenario della nascita della grande attrice romana, l’hai portato in varie città tedesche. In cosa consiste quello spettacolo? Com’è strutturato? “Lo spettacolo è frutto di una lunga ricerca sulla vita di Anna Magnani, raccolta poi in manoscritto dall’attrice tedesca UteMaria Lerner. È stato realizzato in stretta collaborazione con il figlio Luca Magnani che ha messo a disposizione, dal suo archivio personale, foto e testi biografici inediti della madre. La forma è quella della “lettura scenica”: l’attrice legge e recita i momenti più significativi della vita pubblica e privata della Magnani, mentre io , tra un episodio e l’altro, accompagnata al pianoforte, mandolino e chitarra, interpreto le canzoni che la grande attrice ha cantato nei suoi più bei film.” Come mai hai deciso di dedicare uno spettacolo proprio ad Anna Magnani, espressione della cultura cinematografica romana? “Ho sempre avuto una grande passione per lei, rappresenta il tipo di donna in cui mi piace identificarmi e che sento molto vicino. Anna Magnani all’inizio della sua carriera ha lavorato molto assieme a Totò nel varietà

e nell’avanspettacolo. Anche se romana, il suo repertorio era ricco di canzoni napoletane come ‘Reginella’, ‘Scapriciattiello’, ‘O´ Surdato ´nnammurato’.” Come ha reagito il pubblico? Cosa sanno i tedeschi della Magnani? “Il pubblico è assolutamente affascinato da questa figura: la donna mediterranea, di bellezza quasi selvaggia, la donna del dopoguerra, forte, combattiva, che affronta la vita senza mai perdere la dignità , la donna calda, genuina, spontanea, un anti-eroina nei film come nella vita privata, la donna che dopo una sconfitta subito si rialza. È la sua autenticità che convince! Naturalmente è conosciuta in Germania dai suoi film e poi non dimentichiamo che Anna Magnani è stata la prima attrice italiana a ricevere l’Oscar.” Sono passati diciotto anni da quando hai fondato il tuo gruppo “Rachelina und die Maccheronies” e oggi sei una realtà importante del panorama artistico berlinese e tedesco: tanti spettacoli, tantissimo pubblico, quattro Cd incisi. Sei una delle pochissime italiane che ce l’hanno fatto a sfondare. Qual è il segreto di questo straordinario successo? “Grazie per i complimenti... È sempre molto difficile parlare di se stessi. Posso dire che in quello che faccio, ci metto passione e gioia. Mi piace comunicare e dialogare attraverso la musica e il canto, stare insieme. E il pubblico lo sente.” I tuoi successi in Germania hanno avuto ricadute anche in Italia? Hai avuto occasione di esibirti anche nella tua terra d’origine? “Si, ci sono state varie occasioni. Mi sono esibita in Puglia, all’isola d’Elba, a Padova, a Palermo e spesso a Napoli tanto che l’assessorato alla cultura fa pure il tifo per noi!” Il sito web di Rachelina è www. rachelina.com

Berlino

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L’intervista Ginevra: Fabrizio Singarella,

creatore del concetto B-Nursery

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Sopra, Daniel Loeffler, Direttore Affari regionali, per l’economia, e la sanità pubblica, del Dipartimento della promozione economica di Ginevra, Délphine Perella, Responsabile Creazione nuove imprese, Dipartimento della promozione economica di Ginevra, e Fabrizio Singarella, amministratore di B-nursery.

F

abrizio Singarella, giovane imprenditore ginevrino, d’origine siciliana, ha appena lanciato il concetto di un nuovo centro d’affari - B(business)-nursery, a Ginevra, nel Comune di Plan- lesOuates, triangolo d’oro dell’economia ginevrina, sede di numerose grandi sociétà internazionalmente conosciute, come Patek Philippe, Rolex, Harry Winston, Clarins… Il centro d’affari è stato inaugurato ufficialmente il 23 giugno scorso in presenza di rappresentanti della politica, dell’economica, della stampa, e di imprenditori italiani. B(business)-nursery, vuole essere un concetto innovatore ed etico nel settore economico. Un’iniziativa privata che ha per obiettivo di favorire l’emergenza e l’accompagnamento di nuove sociétà che riunisce un insieme di servizi e di competenze e si pone come vero e proprio ‘vivaio d’imprese’ destinato a promuovere lo sviluppo eco-

nomico ed a favorire l’emergenza di diverse sociétà creando anche nuove opportunità d’impiego. Come l’è venuta l’ispirazione di questo progetto ? “Cercavo degli spazi per diverse mie attività, ma non riuscivo a trovare il luogo ideale, i locali disponibili erano troppo piccoli o troppo grandi. Ho provato anche a cercare in altri centri affari esistenti, ma i prezzi degli affitti e dei servizi annessi non erano mai chiari e soprattutto molto cari. Finalmente ho visitato questo bell’immobile, sede della Lamborghini, utilizzato solo parzialmente. 1,500 mq ancora disponibili e naturalmente il prezzo era di conseguenza. Ho iniziato a riflettere come riuscire a rentabilizzare questo luogo che mi aveva ispirato fin dal primo impatto. Quindi ho deciso di ristrutturarlo per farlo diventare un centro d’affari e proporlo al mio network di partners ed amici imprenditori, anche italiani. L’idea era di riunirsi in uno stesso posto ed usufruire insieme di un spazio di lavoro ricco di servizi e competenze e contemporaneamente di creare un business club, con l’obiettivo principale di assicurare una sinergia tra le diverse personalità ed i loro progetti, in modo da sviluppare un energia comune ed

evolvere insieme in una dinamica di gruppo collaborativa.” Chi sono i suoi partners? “Ho ottenuto il consenso e l’appoggio morale di diverse istitutzioni ginevrine, come la Camera di Commercio e Indusria, la Federazione delle Imprese romande, la Promozione Economica, il Comune di Plan-les-Ouaes, e l’appoggio finanziario di un gruppo d’investitori e partners internazionali e svizzeri che hanno subito capito l’importanza di questo progetto innovatore per la vita economica e che hanno permesso la realizzazione del primo B(business)-nursery proprio qui a Ginevra.” Quali sono I servizi offerti nel centro B-nursery? “B(business)-nursery è idealmente situato nel comune di Plan-lesOuates, vicino a tutte le comodità e dispone una superficie di oltre 1500 mq diviso in moduli d’ufficio personalizzati, da affittare per lunghi e brevi periodi. Questo centro d’affari si pone come una piattaforma economica di scambio, concepita per ispirazione ai bisogni delle imprese in sviluppo. L’obiettivo è anche di creare una sinergia per lo sviluppo di società ‘start-ups’, sia ginevrine che provenienti da altri cantoni svizzeri, dalla Francia vicina o straniere, che vi eleggeranno il proprio


A cura di Susanna Gorga s.gorga@foglioitaliano.com

Sotto a sinistra, Giovanni Rondanini, Marc Salzmann e Sophie Blondel

di Artraction e Fabrizio Singarella.

domicilio. Numerosi sono anche i servizi messi a disposizione delle società installate nel centro d’affari: uffici attrezzati, domiciliazione d’impresa, ricevimento, segreteria, centro di chiamate, sale di riunione, accesso internet alto addebito, linee telefoniche private, sicurezza informatica, lounge caffè, spazio per eventi e manifestazioni, così come anche un sostegno informatico, grafico e di consigli nei settori del marketing, relazioni pubbliche e sviluppo di mercati. Grazie alle numerose sale di conferenza e per il suo spazio eventi, B(business)-nursery attirerà anche società dall’esterno che

Sotto, un gruppo d’invitati.

Sotto, Michel Balestra, Balestrafic, Jacques Jeannerat, Direttore Generale

abbiano bisogno di organizzare conferenze e manifestazioni varie in uno spazio elegante ed equipaggiato di tutti i confort technici e logistici. Nell’obiettivo primario di essere una reale struttura per promuovere gli scambi, in collaborazione coi suoi partner, organizzerà manifestazioni che toccheranno le problematiche dei creatori d’impresa, come anche degli eventi ‘networking’ con l’obiettivo di creare nuove relazioni d’affari, così per conferenze in serate e colazioni-incontro di prima mattina, e tante altre occasioni, che permetteranno d’offrire informazioni di punta nel settore dell’economia e della

finanza, della fiscalità, del reclutamento delle risorse umane e tutti quegli argomenti importanti per lo sviluppo ed il successo di ogni impresa. Ma B(business)nursery pensa, ma soprattutto agisce diversamente, con l’ottica e spirito d’impresa ispirati dall’etica, dalla convivialità, dal rispetto, dalll’ascolto e dallo scambio. Infine sarà anche luogo ideale dove Associazioni e Fondazioni potranno trovare uno scopo non lucrativo che aiuteremo a far conoscere che conta già, tra i suoi membri, la Fondazione Kémi-Malaïka di Costa Bonato e del calciatore Johan Djourou, ma anche l’associazione Handiculture e le associazione Donne per il Pianeta. Il nostro obiettivo nel futuro, è di esportare, questo concetto in altri Cantoni della Svizzera, così come in Alta Savoia ed in Europa. B(business) - nursery - 184A Route e Saint Julien - 1228 Plan-les-Ouates Genève - www.b-nursery.com

A sinistra, Fabrizio Singarella, Gil Egger & Bruno Chelle, di DB International.

Camera di Commercio e dell’Industria di Ginevra

Ginevra

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L’intervista

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Un soggiorno romantico a Londra, firmato “One Aldwych” U

n antico palazzo edoardiano nel cuore di Londra, fuori da tutti i clichè. Un soffio di storia e eleganza a due passi da Buckingham Palace e dalla vivace vita cittadina. È il One Aldwych, meta ideale per un soggiorno indimenticabile, romantico, ispirato al benessere e rifugio d’antan dopo una giornata a spasso tra gallerie d’arte, musei, performance teatrali e shopping in stile vintage. “Aperto nel luglio 1998 e protetto come patrimonio della storia inglese, l’hotel fu, fino al 1937, la sede del quotidiano The Morning Post, per poi diventare Inveresk House - esordisce

Howard Rombough, direttore delle relazioni esterne del gruppo Campbell Gray Hotels - gli architetti scelti per la ristrutturazione dell’edificio da Lord Glenesk, proprietario del The Morning Post, furono Charles Mewes e Arthur Davis, gli stessi che hanno disegnato il Ritz di Londra e Parigi”. Charles Mewes (1860-1914), un franco alsaziano di nascita, studiò architettura sotto Pascal alla famosa Scuola delle Belle Arti di Parigi, dove ottenne numerose menzioni, mentre Davis fu il primo a creare uno stile di architettura e decorazione adeguato agli hotel di lusso,

esponente di una progettazione di sviluppo pratica e logica. “Nel 1927, il Mornig Post si trasferì e l’edificio divenne Inveresk House - ricorda Howard - mentre nel 1935 fu venduto ad una compagnia assicurativa, prima di passare definitivamente a Gordon Campbell Gray, l’attuale proprietario e vice presidente di “Save the Children”, sempre esposto in prima linea in iniziative di solidarietà nei paesi più poveri del mondo. Mister Gray è anche una persona amante del bello e in merito all’albergo da lui creato ripete: “mi piace pensare all’One Aldwych come ad


A cura di Silvia Zanchi info@foglioitaliano.com

A sinistra, una veduta dell’albergo nel centro di Londra.

un hotel classico e nel contempo moderno, eccitante e divertente, un stealth welth piuttosto che un dripping deluxe perché noi vogliamo togliere il superfluo e dare il massimo della professionalità e del comfort, non a caso la nostra filosofia è tutto dipende dal servizio”. All’interno dell’hotel ci sono, comunque, più di 350 opere d’arte, moltissime delle quali italiane, acquistate direttamente da Gray e il comfort non è stato sacrificato per il design. L’hotel ha 105 tra camere e suite, due delle quali hanno palestra privata, il Cimmon Bar, un Health Beauty con piscina di 18 metri, una delle migliori Spa della città, due ottimi ristoranti l’Axis e l’Indigo creature, queste ultime due, di Tony Fleming, uno degli chef più famosi di Londra, anche se Tony non avrebbe mai pensato di diventare un numero uno quando fece provare a dodici anni la sua prima ricetta ai genitori. “Era un piatto di pasta (tipicamente italiana) con pomodori e

A destra, lo chef Tony al lavoro.

funghi - ricorda Tony - mia madre e mio padre stavano uscendo ma io li chiamai per testare la mia ricetta, pur sapendo che era cattiva. ‘Non è male’, dissero e così continuai a coltivare la mia passione per la cucina”. Le cose sono cambiate da allora. Oggi Tony Fleming è lo chef dell’One Aldwych, celebre hotel a cinque stelle di Londra. “Nei due ristoranti cerco di tenere due differenti linee di cucina - continua Tony- nell’Axis, il ristorante che possiamo definire gourmet, proponiamo i classici piatti inglesi, tra i quali il vitello alla bourguignon, mentre nell’altro locale, l’Indigo, proponiamo menu più leggeri con influenza asiatica, mediterranea, italiana compresa”. Una linea di menu ben definita da Tony, che ricorda anche quando i due locali proponevano una cucina senza carattere. “Adesso tutto è stato definito evidenzia Tony - la gente viene all’Axis o all’Indigo e sa esatta-

mente cosa trova. Voglio inoltre che il cibo sia accessibile a tutti e popolare; qualcosa che le persone possano mangiare ogni giorno; non sono trendy e non voglio esserlo, ma voglio che il cibo sia buono, realizzato con cura e che la gente possa tornare; se fai le cose semplici devi farle bene; molti chef sono conosciuti per utilizzare ingredienti esotici o per complesse presentazioni, il tutto per mascherare mancanza di tecnica o di ingredienti poveri, ma se servi un pesce grigliato con patate e una salsa bernese, il pesce deve essere della migliore qualità, le patate devono avere un sapore vero e non adornare il piatto e la salsa deve essere bilanciata alla perfezione”. Quello che vuole dire Tony è che quando lasci il suo ristorante il pesce grigliato e la salsa bernese risultino la migliore che hai mai assaggiato, perché a lui piace cucinare anche con una precisa finalità: far diventare amici gli stranieri che li frequentano e far sì che una giornata buia si trasformi in una serata piena di luce. “L’One Aldwych è stato premiato anche come Green Hotel of the Year - conclude Howard Rombough - abbiamo un’attenzione maniacale nel ridurre l’impatto ambientale: dall’uso di sistemi di illuminazione a basso consumo a un ridotto spreco dell’acqua, grazie anche al riutilizzo dell’acqua piovana, perché il lusso a cinque stelle deve essere anche ecologico”.

Londra

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Il bimbo artista Ludovico Sebastiano con la mamma.

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“Fiat Through the eyes of a child” G

rande successo per il debutto sulla scena internazionale del giovanissimo e italianissimo “baby artista” Sebastiano Ludovico. Personalità del mondo dell’arte, volti noti dello spettacolo, tra cui la cantante soul Kym Mazelle, l’attrice della British TV Angela Griffin, il tenore Andrew Amdur e il presentatore televisivo Raef Bjayou, non hanno voluto mancare all’evento che si è tenuto presso la Fiat Flagship Store di Londra in onore, appunto, del piccolo-grande artista; ma non sono mancate le presenze legate all’Italia, Paese d’origine della famiglia di Sebastiano, come l’Amministratore Delegato di Gianmaria Buccellati, John Kelly e il Presidente Internazionale dell’Associazione no profit “Amici della Certosa” di Capri Fawn Wilson White. Una mostra personale del “babyartista” è dunque la novità culturale di questa ancora tiepida estate inglese. Figlio d’arte, la mamma Deborah Martinelli-Bonavia è stilista e pittrice, il giovane Ludovico, compirà appena sette anni il pros-

simo agosto, dipinge da quando ne aveva cinque vedendo, appunto la mamma, vive nella città londinese e frequenta la Knightsbridge School. Le sue opere hanno da subito suscitato un notevole interesse per il forte senso del colore, l’istintiva maturità dell’utilizzo dei materiali fusa alla naturale fantasia dettata dalla giovane età dell’artista, doti particolarmente apprezzate anche da famosi attori di Hollywood ed esponenti della musica pop inglese che da anni ormai seguono l’evolversi della “scoperta artistica” Sebastiano. In questa mostra personale, Ludovico ha scelto personalmente di presentare una serie di lavori notevolmente attuali nelle suggestioni e nei temi eseguiti su tele di grandi dimensioni, che il “baby” artista predilige rispetto a quelle più piccole, realizzate con materiali di varia provenienza. Si parte dai colori brillanti della classica pittura, sapientemente mescolati a lettere, modellini di macchine, pezzi di garza, legno, acciaio, CD, il tutto lavorato e assemblato con

spatole, rulli, pennelli, pelli di Foglizzo, in un linguaggio che si accende nei sensi, nell’osservazione degli oggetti e dei paesaggi e si confronta col mistero permanente della contemporaneità. Alcune opere presentate alla mostra sono ispirate alle automobili del presente e del passato del brand italiano Fiat che, oltre ad ospitare la mostra del prodigio ragazzino italiano, è sponsor dell’evento insieme a Foglizzo, Bisol e Carnevale. Parte del ricavato della vendita delle opere di Sebastiano Ludovico, autorizzato dalla mamma e presentate alla mostra, sarà devoluto al Saint Clair Foundation Kids e all’Ugo Foscolo Appel Fund. L’esposizione, che durerà fino ai primi di luglio, è accompagnata da un esplicativo catalogo, contenente la riproduzione a colori di tutte le opere esposte e si può acquistare presso lo spazio Fiat Store.

Londra





Cinque

Cinque & Tre

La nuova “Trattoria” di Monte-Carlo

Dietro alla ribalta di Monte-Carlo in versione BelleEpoque, di Picasso, Matisse, Coco Chanel, della Callas e dei Ballets Russes di Diaghilev, dietro al sogno, alla favola di un luogo entrato nel mito, c’è la realtà, la concretezza di un regno del savoir vivre all’interno del

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Principato, l’SBM. Fondato nel 1863, il Brand detiene alcuni luoghi di culto: 4 prestigiosi hotel, 23 ristoranti esclusivi, 3 poliedriche sale per eventi, 5 Casinò, Le Sporting Monte-Carlo e ancora il Country Club, il Golf Club, Les Thermes Marins e, dal mese di giugno, sulla scorta del Bar & Boeuf dello Sporting, la nuova “Trattoria”, dove il francesissimo Alain Ducasse propone (con un pizzico di rammarico) l’evento italiano culinario della stagione. Direttamente sul mare e affiancata dalla macchia mediterranea del Jimmy’z, sotto un pergolato il cui colore ricorda le buganville, questo ristorante italiano, genuino, con un tocco toscano e tanto stile, è destinato ad accattivarsi in breve gli amanti della buona cucina. Il menù rende onore alla cucina tradizionale delle migliori osterie: buffet di antipasti, ricca salumeria (in cui spiccano il culatello di Zibello e il vero San Daniele), pasta artigianale. Più qualche tipicità regionale, come i saltimbocca alla romana o il vitello alla salvia. Per finire, non potevano certo mancare il tiramisù e il carretto dei gelati dal gusto retrò. Sulla carta dei vini, il posto d’onore è riservato alle denominazioni tipiche delle vigne italiane. Con gli inconfondibili tratti rustici e un tocco di modernità made in Monte-Carlo, in una cornice unica e raffinata la Trattoria promette di sorprendere i palati più fini e conquistare il cuore dei buongustai di ogni generazione e culture il tutto grazie ad un francese doc: che non è cosa da poco…

Le Mas Candille di Mougins

Situato nel villaggio medievale di Mougins, ad appena 7 chilometri da Cannes in Costa Azzurra, Le Mas Candille è il luogo perfetto per coloro che desiderano approfittare di quello che offrono la Croisette e la Riviera, soggiornando in una località assai più tranquilla. L’hotel è stato trasformato in modo fantasioso partendo dalla struttura originale di “mas” (fattoria) del XVIII secolo. La sua singolarità è dovuta ad una miscela eclettica di architettura vecchio stile e delle più moderne comodità e struttu-

re; alla posizione appartata ma facilmente accessibile, a pochi minuti dalle spiagge mediterranee della Costa Azzurra; al servizio imbattibile per quanto riguarda attenzione e discrezione. A Le Mas Candille, inoltre, ogni pasto è un viaggio nella cultura gastronomica: dalle delizie culinarie del ristorante Candille, dove gli ospiti possono mangiare all’aperto sotto l’ombra dell’aranceto o tra i sontuosi decori della sala da pranzo, all’atmosfera informale del ristorante La Pergola e del Bar du Mas dove

godere spettacolari panorami. A dirigere il ristorante Candille è il celebre chef locale Serge Gouloumes arrivato a Le Mas Candille dal quattro stelle Miramar Beach Hotel di Theoule sur Mer. Serge, persona sempre sorridente, ama condividere la sua filosofia gastronomica. Animato da una vera e propria passione sa come trattare i propri ospiti. Passare del tempo insieme a lui all’interno della sua cucina è senz’altro un’esperienza che non si dimentica. www.lemascandille.com


A cura di Claudio Zeni c.zeni@foglioitaliano.com

Abbadia San Giorgio “conquistarsi” un angolo di paradiso

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li antichi Romani l’avevano battezzata Monilia (monile, gioiello) per la sua bellezza, e ancor oggi Moneglia (GE) si erge preziosa, affacciata su un tratto di mare cristallino a metà strada tra le Cinque Terre e Portofino, e punteggiata dai carrugi (vicoli) che portano a scoprire portici, capitelli neri d’ardesia, chiese trecentesche e palazzi dal fascino rimasto inalterato nel tempo. Nel cuore di questo borgo millenario, adiacente all’omonima chiesa, sorge Abbadia San Giorgio, incantevole residenza di charme ricavata in un convento francescano quattrocentesco. Appena varcata la soglia del chiostro, ci si immerge in un’atmosfera ineguagliabile, dove l’amore per la semplicità incontra il gusto del bello, complice una ristrutturazione fedele che riporta alla luce tutto l’antico splendore (fa parte di “Abitare la Storia” e “Conde’ Nast Johansens”). Il chiostro, piacevolissimo giardino

porticato, è il fulcro della residenza da cui si dipanano gli spazi comuni e le sei camere da letto (doppie, junior suite, suite e la splendida Honeymoon suite). Ogni ambiente porta il suo nome latino originario e ne ispira arredi e tonalità, tutti diversi tra loro ma accomunati da raffinatezza, eleganza ed un grande senso di intimità. Le camere del frate guardiano, del cardinale, del frate giardiniere, apotecario e del bibliotecario (tutte si affacciano sul centro storico da finestre alte più di 2 metri) presentano splendidi accostamenti tra antico e moderno. Mobili d’epoca (tra il 1600 e il 1800), tessuti e trame preziose fabbricate al telaio, pavimenti in cotto, ardesie e ferri battuti lavorati da artigiani locali, bagni con marmi (travertini verdi e rossi, marmo rosso di Verona) e specchi con preziose cornici e appliques di legno si sposano magnificamente con dettagli modernissimi (docce Jacuzzi) e punti luce indiretti che creano effetti suggestivi.

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Nel Cenatio, il refettorio del convento trasformato in zona conviviale, i palati (anche i più sopraffini) degli ospiti si deliziano con le degustazioni di prodotti tipici: olio extravergine d’oliva, miele biologico, marmellate di limoni di Monterosso, confetture e deliziose torte fatte in casa, formaggi e salumi. Dedicate agli enologi provetti (o agli amanti di calici pregiati) le selezioni di vini e grappe che si tengono nella cripta “ad cellam vinariam”, mentre dalla “cella penaria” provengono gli elisir di ginepro, uva fragola, mirto e prugne (a seconda della stagione). Ogni giorno colazioni con buffet caldo e freddo che propone le delizie della rinomata Valle del Biologico di Varese Ligure e il benvenuto al vicino Hotel Villa Edera dove, nel ristorante specializzato in cucina ligure, vegetariana e senza glutine si possono apprezzare le prelibatezze della cucina tradizionale. www.abbadiasangiorgio.com

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Cinque Cinque & Tre Luigi Taglienti Chef

“Delle Antiche Contrade” I

l ristorante Delle Antiche Contrade, nato nel 1998 quale emanazione dell’Hotel Palazzo Lovera **** a Cuneo, dal 2006 è situato in un prezioso edificio del Settecento, antica stazione di posta per cambio cavalli e già locanda appartenuta alla famiglia della moglie del patron dal 1938. Nonostante la nobiltà storica della dimora, il Delle Antiche Contrade vuole essere un ristorante-casa nel quale chi viene a mangiare si senta a proprio agio, proprio come a casa propria. Non mancano le note personali e spiritose, opera

del patròn Giorgio Chiesa. All’ingresso del ristorante fa capolino una Vespa degli anni ’60, che introduce i clienti in un ambiente colorato sui toni dell’oro, arancione e rosso. Questo stile è rappresentativo

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della filosofia culinaria del ristorante: innovare ma guardando sempre alle radici culinarie delle due regioni Liguria e Piemonte; l’una che rappresenta il cordone ombelicale di provenienza di chef e patron e l’altra interpretata la terra di residenza. Per Giorgio Chiesa, quella del Delle Antiche Contrade “è una cucina avanzata perché utilizza le moderne tecnologie ma che si presenta con semplicità perché recupera la tradizione reinterpretandola senza stravolgerla”. Un’idea che è diventata il punto di forza del ristorante e un credo di tutto lo staff. Lo chef Luigi Taglienti, meno di trent’anni, è un nome che sta già facendosi largo nell’ambiente a suon di riconoscimenti. Tra tutti, ricordiamo quello di Giovane dell’Anno attribuitogli da L’Espresso, ma anche dalla Stella Michelin. www.antichecontrade.it

La villa dei buongustai

Il Relais et Châteaux Villa del Quar, inaugurato nel 1994, è diventato una stella di prima grandezza nel firmamento dell’alta cucina ed è anche entrato nel ristretto novero di “Grand Chef”, la denominazione con cui la catena

Relais et Châteaux contraddistingue gli hotel che uniscono all’eccellenza del servizio una cucina ai vertici delle classifiche mondiali. Grande tecnica e capacità di coniugare intelligentemente tradizione e creatività è la formula vincente

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dello chef Bruno Barbieri, alla guida del ristorante Arquade dal 2000. D’estate i suoi piatti si possono gustare anche sotto il gazebo bar restaurant, un ambiente fresco e informale vicino alla piscina, protetto da un pergolato. Villa del Quar è un’antica residenza patrizia con 28 camere e suite. Le camere sono arredate in stile Impero, con mobili autentici e tessuti di broccato. L’hotel è dotato di piscina all’aperto, sala fitness, sala convegni, giardino. Relais & Châteaux Villa del Quar Via Quar 12 - 37020 Pedemonte (Verona) Tel. (+39) 045.6800681 Fax (+39) 045.6800604 E-mail info@hotelvilladelquar.it Internet www.hotelvilladelquar.it

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Arte & dintorni L’Arte del neo-movimento di Marcello Lo Giudice

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n occasione del Printemps des Arts, la magnifica cornice dei giardini del Casino di Monte-Carlo ha ospitato la nuova mostra di Marcello Lo Giudice, uno dei pittori tra i più interessanti del neo movimento informale europeo. Importanti critici d’arte come

“Metti una Canzone in Cornice”, con Tony Dallara 17ª rassegna di Pittura, Scultura, Grafica e Fotografica.

Achille Bonito Oliva, Pierre Restany e Olivier Messen, lo hanno definito un artista tellurico capace di creare paesaggi incontaminati come al primo giorno della creazione. La mostra, patrocinata dell’Ambasciata d’Italia a Monaco, e sostenuta dal Gruppo SBM, che

da 150 anni promuove l’arte in ogni sua espressione, ha riscosso una tale successo di pubblico da essere prorogata fino al 30 giugno scorso. Quattro sono le sculture monumentali che era possibile ammirare a Monaco, due opere, create in omaggio alla “Primavera

«Metti una Canzone in Cornice» è la consueta manifestazione culturale che si svolgerà, dal 24 al 31 luglio, nel Padiglione espositivo di Piazzale Cesare Battisti (Lungomare Italo Calvino), nel pieno centro di Sanremo a due passi dal Casino Municipale. Testimonial di questa edizione sarà il cantante/artista Tony Dallara. Come sempre prevarrà poi la libera interpretazione nella scelta di una canzone che però abbia partecipato al Festival di Sanremo dal 1951 al 2010. “La mostra - dice l’organizzatrice Maria Gioseffi - è inserita nel programma patrocinato dall’Assessorato al Turismo del Comune di Sanremo.Tutte le opere

rimarranno esposte al pubblico dalle ore 15,30 alle 20,00 tutti i giorni dal 24 al 31 luglio, con ingresso gratuito. Per gli artisti che intendessero partecipare ricordiamo che la misura di ogni singola opera non dovrà superare i cm 100 x 100 cornice esclusa (si consiglia di non mettere vetro, onde favorire riprese TV e fotografiche). L’associazione Culturale Italia che rappresento, pur garantendo la massima cura, non assume alcuna responsabilità in caso di danneggiamenti furti insorti durante il trasporto e l’esposizione. Altro suggerimento: si prega di usare robusti imballi in caso di spedizione sia a mezzo posta che per eventuali


A cura di Maria Rebecca Ballestra rebeccaballestra@gmail.com

del Botticelli” , la prima multicolore, davanti al Café de Paris e l’altra, blu-turchese, sulla piazza del Casinò, oltre poi ai due “materassi”, uno, rosso nei giardini della Petite Afrique, l’altro blu, nei giardini St.James, davanti aux Allées Lumières Maestosa è la scultura “Le Printemps de Botticelli” composta da migliaia di farfalle (nella foto) realizzate in ceramica e tutte dipinte a mano dall’artista, assemblate su di una struttura metallica e protette dal plexiglass. Totem poetico che diventa il simbolo universale della bellezza che domina la brutalità della violenza e la guerra.

corrieri utilizzabili anche per la restituzione. Le opere non ritirate verranno rispedite al mittente tramite un corriere convenzionato con noi, in porto assegnato. Inoltre l’artista deve apporre all’opera una scheda riportando nome e cognome, indirizzo, numero telefonico, nonché eventuale prezzo di vendita e titolo della canzone interpretata. La quota di partecipazione, a parziale copertura delle spese, é di 60 € per la prima opera, 40 € per le successive e di 30 € per fotografie (max 30 x 40). La somma di partecipazione potrà avvenire tramite vaglia postale, o assegno intestato all’Associazione Culturale Italia Via Canessa 35 - 18038 Sanremo

Simone Cassini, da Sanremo a Monaco

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erra, acqua e fuoco sono gli elementi semplici e primordiali dai quali nascono le sculture dell’artista Simone Cassini. Nato a San remo nel 1972 Simone trascorre la sua infanzia in Liguria e, dopo i suoi studi, fa il suo apprendistato come cuoco negli alberghi più titolati di Londra, Parigi, Milano e Firenze. L’anno 2000 è fatidico per lui, lo porta a lavorare a Monaco, dove il nostro artista scopre la passione per un altro tipo di arte, non più quella culinaria, ma quella del modellaggio della terracotta, materiale che trova congeniale per esprimere il suo talento. Completamente autodidatta, potendo solo contare sulla manualità sviluppata in cucina, Simone inizia a realizzare oggetti quotidiani, in particolare teiere, che però trasfigura, con forme sempre più stilizzate, fino a trasformarle in vere sculture indipendenti dall’utensile casalingo, più vicine forse a un bestiario onirico o ad un mondo vegetale reinventato. “Ognuno di noi – dice Simone – è libero di vedere nelle mie sculture ciò che la propria fantasia gli suggerisce, senza vincoli interpretativi. Estremamente duttile, l’argilla mi permette continue modifiche, sino a trovare la forma finale. Mi diverto anche a giocare con i colori

o direttamente nel caso di consegna personale. Al termine della manifestazione che avverrà sabato 31 luglio alle 17,30 presso il padiglione espositivo sarà consegnato, a tutti gli artisti partecipanti, un attestato personalizzato. La consegna avverrà alla presenza di personalità del mondo della cultura e della Pubblica Amministrazione”. Al termine della cerimonia un buffet darà la possibilità per un appuntamento per la prossima edizione del 2011.

diversi della terra, che, a secondo della provenienza, va dai toni del rosso, grigio o bianco; mischiandole tra loro spesso ottengo sfumature davvero particolari”. Grazie ai contatti con i ceramisti Albert Thiry (Vallauris, Francia) e Bruno Gambone (Firenze, Italia), lo stile di Simone di consolida e si afferma. Le sculture in terracotta di Simone Cassini saranno visibili da Giovedì 8 luglio (vernissage alle 21,00) fino a giovedì 29 luglio alla Galleria Carte d’Arte di Cuneo (Contrada Mondovì, 13). Orario : dal martedì al sabato, dalle ore 16,00 alle 19,30 e il giovedì dalle ore 21,00 alle 23,00.

Per ulteriori informazioni telefonare allo (+39) 0184.574440 dalle 10 alle 12.00 e dalle 16 alle 19, oppure al cell. (+39) 338.4364509. Cristina GRIFONI

Arte & dintorni

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Arte & dintorni Julien Friedler e la creazione del Boz

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ersonaggio atipico nato nel 1950, Julien Friedler, inizia la sua carriera come psicanalista e scrittore. Nel 1994 crea l’associazione “La Moire”, un’occasione per riflettere sullo strumento psichico, incline all’abbattimento delle barriere tra le discipline per una ricerca globale che già prende le distanze dai suoi confratelli - senza però rinnegare le conoscenze acquisite durante questa prima tappa professionale- per fondare “Boz”, un universo in evoluzione permanente. Lo “Spirit of Boz”, nato da progetti condotti in diversi ambiti e sempre teso verso l’arte, è un movimento organico, che si manifesta con un’arte di massa, seguendo il principio che in ognuno di noi ci sia un artista dormiente. Julien Friedler (nella foto) si situa anche nella stirpe del movimento Fluxus iniziato negli anni 1960, che effettuò un lavoro di smantellamento delle categorie dell’arte, respinse le istituzioni e la nozione stessa di opera d’arte. Si tratta per Friedler di estendere il campo dell’arte, senza peraltro disconoscerlo. È anche profondamente in accordo con la “plastique sociale„ di uno dei membri di Fluxus: Joseph Beuys, che affermava che “possiamo tutti avere un’occupazione creativa o artistica”. Un mondo immaginario ma un’impresa ben reale. Impresa collettiva ed utopica impregnata della filosofia di Guy Debord, Boz si propone di dare un po’ di senso a un’epoca tumultuosa, per riempire il vuoto della perdita della fede di quest’ultimi venti anni. Julien Friedler stabilisce dunque un universo che vive e si sviluppa estendendo ed

aprendo il sistema classico del mondo dell’arte contemporanea. Dimostra così allo stesso tempo la possibilità di vivere l’arte in altri modi e che una pratica aperta al prossimo può essere soltanto un valore nell’ambito di un pensiero umanista. Incontri e condivisioni. In Boz e in tutti i suoi progetti, se il nome di Julien Friedler esiste all’origine, ogni personalità che incrocia la strada del progetto può apportare il suo contributo. Julien Friedler condivide il suo posto di creatore con chiunque. Boz è concepito come una sfera dagli innumerevoli aspetti, il pensiero di Friedler è come un gomitolo di lana costituito di centinaia di fili diversi che cresce nutrito dai suoi incontri. Boz si rivolge a tutti e cerca di raggiungere un pubblico esteso - contro “il ghetto del mondo dell’arte contemporanea” ed opera così in vari settori ed attraverso mass media diversi. A tale proposito l’artista incontrerà il suo pubblico durante un dibattito che si terrà martedì 6 luglio, dalle ore 18.00 al numero 6 di rue de l’Abbaye, Monaco. Saranno presenti al dibattito: Marie-Aimée Tirole presidente del Comité National Monégasque de l’Association Internationale des Art Plastiques presso l’UNESCO, Marc Armstrong rappresentante di Sotheby a Monaco, Agnès Roux professoressa all’Ecole Supérieur des Arts Plastiques di Monaco e direttrice del Centre de Recherche Artistique “Le Logoscope”, Paolo Parenti artista, Amaury Peyraud Galerie Artemisia Monte Carlo, Norbert Hillaire professore all’Université Nice -Sophia Antipolis e critico d’arte, Mary Coles-Merighi organizzatrice di esposizioni emembro di “Art & Cultural Events”, Monaco e per finire Laurence Jenkell artista. www.spiritofboz.org www.beboz.org

Il neo-movimento di Marcello Lo Giudice In occasione del Printemps des Arts, la magnifica cornice dei giardini del Casino di Monte-Carlo ha ospitato la nuova mostra di Marcello Lo Giudice, uno dei pittori tra i più interessanti del neo movimento informale europeo. Importanti critici d’arte

come Achille Bonito Oliva, Pierre Restany e Olivier Messen, lo hanno definito un artista tellurico capace di creare paesaggi incontaminati come al primo giorno della creazione. La mostra, patrocinata dell’Ambasciata d’Italia a Monaco, e sostenuta dal Gruppo SBM, che da 150 anni promuove l’arte in ogni sua espressione, ha riscosso una tale successo di pubblico da essere prorogata fino al 30 giugno scorso. Quattro sono le sculture monumentali che era possibile ammirare a Monaco, due opere, create in omaggio alla “Primavera del Botticelli” , la prima multicolore, davanti al Café de Paris e l’altra, blu-turchese, sulla piazza del Casinò, oltre poi ai due “materassi”, uno, rosso nei giardini della Petite Afrique, l’altro blu, nei giardini St.James, davanti aux Allées Lumières. Maestosa è la scultura “Le Printemps de Botticelli” composta da migliaia di farfalle realizzate in ceramica e tutte dipinte a mano dall’artista, assemblate su di una struttura metallica e protette dal plexiglass. Totem poetico che diventa il simbolo universale della bellezza che domina la brutalità della violenza e la guerra.

Arte & dintorni



Letture

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A cura di Margherita Vallier margherita.vallier@tiscali.it

Gianfranco Calligarich “L’ultima estate in città” Aragno Editore 179 pagine 16,00 Euro

Fabio Volo “Il tempo che vorrei” Casa Editrice Mondadori 294 pagine 18,00 Euro

Romano Lupi “Allena...mente” Casa Editrice Ar&Tù 130 pagine 10,00 Euro

Un anno fa Nino Aragno incassava all’unanimità il premio Nazionale “Alassio 100 libri - Un Editore per l’Europa”. Tra le motivazioni, quella che recita “per il coraggio di scelte editorialmente difficili e letterariamente non convenzionali, tese alla riscoperta di autori e titoli dimenticati”, ha coinvolto Calligarich, noto autore di teatro, sceneggiatore televisivo e molto altro, con il suo romanzo giovanile. Era il 1973, quando Natalia Ginzburg promosse il libro che vinse il premio Inedito di quell’anno, lo stesso in cui la perfetta costruzione di “Va dove ti porta il cuore” della Tamaro andava a toccare tutte le corde del sentimento di chi, solo pochi anni prima, aveva lacrimato guardando “Un uomo, una donna” di Claude Lelouch e pianto su “Love Story”. Qui, tutto il contrario, nulla di più diverso: il romanzo “L’ultima estate in città”, amaro e disincantato, racconta una Roma complice ed inospitale assieme, ricca di pieghe oscure, atte a nascondere l’inettitudine a vivere del protagonista. Un po’ simile al Marcello di Fellini, il trentenne protagonista Leo è un eroe solitario che vivacchia di giornalismo marginale; ironico, saccente, ipocondriaco, “sta zitto e si adatta alle situazioni”, alcune davvero memorabili, come quella del suo scappare, (scampare) all’oppressione famigliare, accompagnato alla stazione da un padre gigantesco e muto. La scrittura di Calligarich, decadente e moderna insieme, ci rende attenti alla prossima pubblicazione del suo”Privato Abissi”.

La chick-lit elevata di un gradino, come conviene ad un maschietto, grazie alle tante citazioni per tutti i gusti, da quella musicale di Janis Joplin da cui l’autore trae il titolo (“I’ll trade all my tomorrows for a single yesterday..”) a quelle filosofiche (“Non conta il quanto, ma il come”); da quelle stile Shakespeare, (Vivere negli angoli e nelle pieghe di giorni passati è più bello di ciò che stai vivendo..) a quelle che lasciano il segno. Come ad esempio la strappalacrime lapidaria: “Lei era diversa, lei era come me.” o la speranzosa “Ogni muro è una porta”. Speranza che però si dimostrerà giustamente vana, visti i sentimenti da bamboccione del protagonista Lorenzo quando confessa il suo distacco dalle cose: “Non ho mai provato veramente l’amore, non facevo altro che immedesimarmi nelle emozioni altrui, come un’attore fa con un personaggio. Il mio amore era una recita. Sentita, ma comunque una recita”. E allora te lo sei meritato, Lorenzo cuore di pietra, il gran finale spiazzante: rilassati, la cavalcata amorosa di Federica non è stata altro che una consolante opera buona nei tuoi confronti. Un libro di successo tra i giovani, con molti lettori che si domandano se, dopo ‘sta catarsi, Lorenzo si metterà con la simpatica Giulia, o se continuerà a piangere sulla spalla dell’amico Nicola, lamentando la mancanza d’affetto, del padre, dell’infanzia, della donna amatissima. Un libro leggero e di facile lettura sotto l’ombrellone.

Prendere il calcio con filosofia. Questa è la suggestione dell’ultimo volume di Romano Lupi . Un volume che tratta il rapporto (e se vogliamo l’applicazione) della consulenza filosofica al calcio. Un testo che, in questo genere, rappresenta una novità assoluta; non essendo ancora stato affrontato in nessuna pubblicazione il rapporto esistente tra queste due “materie”. Attraverso esempi pratici e l’esposizione di varie teorie (anche contrastanti), in questo libro vengono prese in considerazione alcune problematiche legate al football che si possono affrontare con approcci diversi, che potrebbero anche sembrare tra loro contraddittori. Sì perché, quando si parla di consulenza filosofica, non esiste un vero e proprio metodo (così come non esistono “soluzioni precostituite”) perché, tenendo conto di quanto scritto dal fondatore della Philosphische Praxis, Gerd Achenbach, la consulenza filosofica non lavora con i metodi, ma lavora sui metodi. In poche parole, tutto si basa sul dialogo ed è l’unico vero metodo è non avere un metodo. In “Allena...mente” il calcio (e la sua filosofia) vengono trattati con la leggerezza che loro competono. In sostanza l’autore afferma che il consulente deve avere la capacità di stimolare il pensiero e la creatività, in un mondo come quello del calcio in cui queste abitudini sembrano da tempo smarrite. Romano Lupi tratta l’argomento filosofico nello sport durante i campionati mondiali in cui la filosofia è sembrata di grande attualità.

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Lo trovate qui... MONTE-CARLO e COSTA AZZURRA Ambasciata d’Italia e Com.It.Es 17, Av de l’Annonciade • Monte Carlo Country Club 155, Av Princesse Grace • Ufficio del Turismo 2ª, Bd des Moulins • Yacht Club Monaco 1, Quai Antoine • Banque: Edmond de Rothschild Les Terrasses 2, Av de Monte Carlo • Compagnie Monegasque de Banque 23, Av. de la Costa • HSBC Private Bank 15/17, Av. D’Ostende • BNP Paribas Private 15/17, Av. D’Ostende • Banque du Gothard 15/17, Av. D’Ostende • CFM 11, Bd albert Premier • Credit Lyonnais 1, Av. des Citroniers • SG

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Private Banking, 11 Avenue de Grande Bretagne • Monte Paschi Banque 1, Av. des Citroniers • Banque du Luxemburg 8, Av. de Grande Gretagne • UBS 10/12, Quai Antoine I • Immobiliare Dotta 5 bis, Av Princesse Alice • Montecarlo International Prestige 1, Av Henry Dunant (Palais de la Scala) • North Atlantic s.a.m. Le Patio Palace 41, Av. Hector Otto • Ristorante Amici Miei 16, Quai Jean Charles Rey Fontvieille • La Casa del Gelato 42, Quai Jean Charles Rey Fontvieille • Zegg & Cerlati Av. des Spélugues • La Perla Monte Carlo Palace Bd. des Moulins • Hotel de Paris, Place du Casino • Fairmont Monte Carlo 12, Av. des Spélugues • Hotel Ambassador 10, Av Prince Pierre • Ristorante La Rosa dei Venti Plage du Larvotto • Stars & Bar 6, Quai Antoine I • Ristorante La Vecchia Firenze 4, Av Prince Pierre • Casa del Caffé Av. de la Costa • Hair stylist Coppola 4, Av. de Grande Bretagne • Athos Palace (Fontvieille) • RM Autosport Av. de l’Annonciade Prince Pierre • Montecarlo Royal Motors 14, Quai Jean Charles Rey

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Principato di Monaco • Luglio 2010

Da Monte-Carlo

Marcello I° Principe di Seborga

Monte-Carlo - Berlino - Bruxelles - Ginevra - Londra - Madrid - Milano - Parigi - Roma 128


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