IL FOGLIO ITALIANO

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Il Foglio Italiano, magazine per gli italiani nel mondo • Anno XIV • n¡ 6 • www.iliomasprone.com • Sped. in Abb. Post. 45% comma 20/b art. 2 Legge 662/96 • Filiale Poste Imperia • Euro 4,00

Principato di Monaco • Novembre 2010

Victoria Zinni e

Remo Girone la felicità è a Monte-Carlo

Monte-Carlo - Berlino - Bruxelles - Ginevra - Londra - Madrid - Milano - Parigi - Roma

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Editoriale

Il Foglio Italiano: novità per il 2011

Il nuovo Ambasciatore Antonio Morabito: A colloquio con Il Foglio Italiano

Remo Girone e sua moglie Victoria Zinni A colloquio con Il Foglio Italiano

Monte-Carlo Film Festival del la Comédie Al Grimaldi Forum la X edizione dal 23 al 27 novembre

Golden Foot, tutti per Totti

Monte-Carlo si tinge di azzurro con il capitano della Roma

Trionfa lo “Stile Italiano” di Carlo Ramello Ospiti Nina Senicar, Lea Pericoli, Simona Tagli e Nicola Legrottaglie

Vitality’s, Show Time a Monte-Carlo Due giorni di grande spettacolarità e suggestione

Dark Resurrection

girato tra Imperia e Costa Azzurra

Monaco Yacht Show, 20 anni L’Italia in pole position

Finale Smeralda 888 Championship 2009-2010

sommario Rotaract Club

Apertura anno sociale 2010/2011

Moda italiana

Conclusioni e tante speranze per il futuro dell’evento milanese

Salvador Dalì: “Il sogno si avvicina” Personale a Palazzo Reale - Milano

“Van Gogh a Roma”

Vortici di colore, asimmetria, linee oblique e pennellate avvolgenti

Arte: “SHCONTEMPORARY 2010” con due gallerie italiane

Cinque stelle & tre forchette

Hotel di charme per la grande stagione delle mostre a Roma

Letture

“L’ultima riga delle favole”, “Venti sigarette a Nassirya”, “L’amore ai tempi di internet”

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Il Foglio Italiano: novità per il 2011 Berlusconi: “rilancerò il ruolo degli italiani all’estero”

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“Il mio rispetto per gli Italiani nel Mondo”

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uesta di novembre è l’ultima uscita del nostro magazine per il 2010 in attesa che il nuovo anno spazzi via la crisi che ha flagellato e messo in ginocchio l’economia di mezzo mondo. Una crisi che ha toccato persino gli Italiani di Monaco e che ha costretto anche noi e la nostra rivista a dover rinunciare ad alcune edizioni a causa della scarsa presenza pubblicitaria. Per Il Foglio, che vive di sola pubblicità, non vi erano alternative che risparmiare sui costi. Riuscire a sopravvivere, sul piano economico, è stato un piccolo miracolo e la speranza di ritornare presto ai consueti 11 numeri all’anno si avvicina. Oltretutto il 2011 per noi rappresenterà un anno importante per due buoni

motivi; innanzitutto un anniversario: Il Foglio Italiano, infatti, compirà 15 anni di presenza nel Principato di Monaco; un primo e significativo risultato che prevediamo festeggiare con una grande “Serata Italiana” La seconda notizia è che prestissimo il magazine, diventerà “monegasco” a tutti gli effetti; un progetto pensato da tempo e che finalmente troverà attuazione nei primi mesi del 2011 grazie ad una società editoriale monegasca che sta assumendo parte della nostra testata giornalistica. La trasformazione societaria provocherà inevitabili modifiche strutturali come la sospensione di quello che per quattro anni è stato il Comitato Editoriale, ultimamente composto da tre illustri membri:

la Signora Fernanda Casiraghi, il Conte Niccolò Caissotti di Chiusano e l’industriale Riccardo De Caria. A loro và il mio più sentito ringraziamento per l’appoggio morale (e talvolta sostanziale) che hanno profuso per consentire all’iniziativa di crescere e prosperare nel pieno rispetto delle regole di questo Paese. Nell’apprendere la notizia dell’imminente trasformazione societaria de “Il Foglio Italiano”, i tre membri dell’ex Comitato Editoriale hanno gentilmente ribadito la loro disponibilità personale verso il giornale per una continuità di rapporto, ma meno impegnativo. Ed ecco le novità che ci auguriamo possano aiutare ulteriormente la crescita della nostra “voce italiana” presente sul Principato: dal

E-mail: info@foglioitaliano.com

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Di Ilio Masprone iliomasprone@tiscali.it www.iliomasprone.com

prossimo numero di gennaio “Il Foglio Italiano” cambierà formato, veste grafica e anche il logo della testata, mentre la lingua tradotta in francese passerà all’inglese e questo renderà il magazine più internazionale; inoltre pubblicherà inedite ed interessanti rubriche che coinvolgeranno i giovani italiani di Monaco e intensificherà la distribuzione in Italia e nel resto d’Europa. Il Foglio Italiano è molto seguito in Europa e la comunicazione può fare molto, quella che i governi italiani del passato non hanno saputo trasmettere alle tante comunità italiane residenti all’estero; diversamente il governo Berlusconi, oltre a cercare faticosamente di “risvegliare” il nostro Paese, sta dimostrando interesse anche per quei circa 60 milioni di italiani che stanno fuori dall’Italia e che, come prevede la nuova Finanziaria, avranno una partecipazione più ampia all’interno del Parlamento e alcuni Com.It.Es. e le altre istituzioni italiane all’estero avranno maggiore considerazione. Una frase, comunque, siamo riusciti a strapparla direttamente al Presidente del Consiglio al termine di una conferenza stampa romana: “Conosco la situazione dei tanti connazionali all’estero e so che hanno molte ragioni per lamentarsi; rilancerò il ruolo di questi nostri amici perché meritano tutto il mio rispetto e quello del Governo che presiedo; non conoscevo la vostra rivista, ma prometto che degli ‘Italiani nel Mondo’ ne parleremo presto, anche con voi.” E dopo i complimenti per l’iniziativa editoriale, il Presidente del Consiglio ha cordialmente salutato il gruppetto che lo attorniava fuori da Palazzo Chigi.

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Il Foglio Italiano: nouveauté 2011 Berlusconi : «je relancerai le rôle des italiens à l’étranger» Celle de novembre est la dernière sortie de notre magazine pour le 2010 en attendant que le nouvel an balaye la crise qui a flagellé l’économie mondiale. Une crise qui a touché même les Italiens de Monaco et qui a forcé nous et notre revue à renoncer à quelques éditions à cause de l’insuffisante présence publicitaire et pour Il Foglio, qui vit de publicité, la seule alternative était de réduire les coûts. Réussir à survivre, sur le plan économique, a été un petit miracle et l’espoir de revenir vite aux habituels 11 nombres par an s’approche. De plus le 2011 pour nous représentera une année importante pour deux bonnes raisons ; avant tout un anniversaire : Il Foglio Italiano, en effet, fêtera 15 ans de présence dans la Principauté de Monaco ; un premier et significatif résultat que nous prévoyons célébrer avec une grande « Soirée Italienne ». La deuxième nouvelle est que bien tôt le magazine, deviendra cents pour cents « monégasque »; un projet pensé depuis longtemps et que finalement sera réalisé pendant les premiers mois de 2011 grâce à une société éditoriale monégasque qui absorbera une partie de notre journal. La transformation de la société portera à des modifications structurelles comme la suspension de ce qui pendant quatre ans a été le Comité Éditorial, dernièrement composé par trois illustres membres : Madame Fernanda Casiraghi, le Conte Niccolò Caissotti di Chiusano et l’industriel Riccardo De Caria. Je les remercie pour leur aide morale et parfois substantiel. Lorsqu’ils ont appris la nouvelle de l’imminente transformation sociale de Il Foglio Italiano, les trois membres de l’ex Comité Éditorial ont gentiment renouvelé leur disponibilité personnelle vers le journal pour une continuité de rapport, mais moins prenante.

Et voilà les nouveautés que nous nous souhaitons puissent aider ultérieurement la croissance de l’unique « voix italienne » présent sur la Principauté : à partir du prochain numéro de janvier le magazine « Il Foglio Italiano » changera son aspect graphique, le format et changera aussi la police de caractères du titre, alors que la langue de traduction passera du français à l’anglais pour rendre le magazine encore plus international ; de plus on publiera des rubriques inédites et intéressantes qui impliqueront les jeunes italiens de Monaco et on intensifiera la distribution en Italie et en Europe. Il Foglio Italiano est très suivi en Europe et la communication peut beaucoup faire, ce qui les gouvernements italiens du passé n’ont pas su transmettre à tant de communautés italiennes à l’étranger ; à l’inverse le gouvernement Berlusconi a cherché avec peine de « réveiller » notre Pays et il montre de l’intérêt même pour les 60 millions d’italiens qui sont hors d’Italie et qui, comme prévu par la nouvelle loi de finances, auront une participation plus importante à l’intérieur du Parlement ; peut être que quelques Com.It.Es. et d’autres institutions italiennes à l’étranger auront une majeure considération. Nous sommes arriver à arracher une phrase, directement au Président du Conseil, à la fin d’une conférence de presse à Rome: « Je connais la situation des compatriotes à l’étranger et je sais qu’ils ont beaucoup de raisons pour se plaindre ; je relancerai le rôle de nos amis parce qu’ils méritent tout mon respect et celui du Gouvernement que je préside ; je ne connaissais pas votre revue, mais je promets que des ‘Italiens dans le Monde’ nous en parlerons vite, même avec vous ». Et après les félicitations pour l’initiative éditoriale, le President du Conseil a cordiallement saluée le groupe que l’entourait hors de Palazzo Chigi.

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l’Ambasciatore Antonio Morabito.

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Il Foglio Italiano incontra il nuovo Ambasciatore

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Sotto, all’investitura hanno presenziato (da destra) il Conte Niccolò Caissotti Di Chiusano (Presidente Com.It.Es.), Giovanni Bosio (sindaco di Bordighera), Gaetano Scullino (sindaco di Ventimiglia), Maurizio Zoccarato (sindaco di Sanremo) e Luciano Garzelli (vice-presidente Com.It.Es.). di Cristina GRIFONI e Tiziana DANZO Foto Luigi Mattera

A

ntonio Morabito è il nuovo Ambasciatore italiano; succede a Franco Mistretta, che ha terminato il suo mandato a fine settembre per raggiunti limiti di età. Il testimone è dunque passato, senza che i due si siano incontrati come prevede il protocollo, nelle mani del collega reggino, esperto in comunicazione culturale, che vanta un curriculum di assoluto rispetto, con ricche esperienze in Italia e all’estero. Nato a Gallina, XIV circoscrizione del comune di Reggio Calabria e quindi proveniente da una terra bella quanto difficile, Antonio Morabito entra in diplomazia nel 1986, dopo un incarico alla Direzione Affari Politici agli Esteri nel settore multilaterale e ONU, svolge incarichi a Jakarta, Indonesia (1989-1993) e in Argentina (1993-1996). A Roma è all’Ufficio del Consigliere Diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri (1997-2000), poi all’ambasciata di Teheran. Dal 2003 a Roma si occupa di comunicazione per la Cooperazione allo sviluppo, in seguito è Consigliere Diplomatico del Ministro delle Politiche per la Famiglia (2006-2008) e dal settembre 2008 coordina, al Ministero degli Affari Esteri, la comunicazione per le tematiche e le iniziativa culturali della Farnesina. È promosso Ministro Plenipotenziario nel 2009. L’Ambasciatore ha presentato le lettere credenziali a S.A.S. il Principe Alberto II giovedì 14 ottobre, nel corso di una cerimonia a Palazzo. Rinnovando il benvenuto nel Principato, la nostra redazione oltre a congratularsi per il traguardo raggiunto, incontra personalmente il nuovo Ambasciatore nella sede monegasca per un’intervista. Ambasciatore Morabito, come è stato il suo primo impatto con la realtà del Principato di Monaco? “Intenso. La mia prima settimana nel principato è stata densa di eventi, perché coincideva proprio con la settimana dedicata alla lingua italiana nel mondo, quindi è stato un susseguirsi di conferenze ed incontri che mi hanno piacevolmente sorpreso,in particolare il Premio di narrativa “L’Amaca”, presentato il 18 ottobre da Luisella Berrino, che quest’anno è andato ad Alex Bellini con il suo “Il Pacifico a remi” Longanesi Editore. Bellini è il temerario che ha attraversato a remi l’Atlantico nel 2006 e nel 2008 ha intrapreso la traversata in solitaria del Pacifico: dieci

Rencontre avec le nouvel Ambassadeur Italien Antonio Morabito Antonio Morabito est le nouvel Ambassadeur italien ; il succède à Franco Mistretta, qui a terminé son mandat fin septembre pour limites d’âge. Le témoin est passé, sans que les deux se rencontraient comme prévoit le protocole, dans la main du collègue « reggino », expert en communication culturelle, qui vante un curriculum d’absolu respect, avec des riches expériences en Italie et à l’étranger. Né à Gallina, un quartier de Reggio Calabre et donc provenant d’une terre belle mais difficile, Antonio Morabito entre dans la carrière diplomatique de la République Italienne en 1986. Auprès du Ministère des Affaires Étrangères – Affaires Politiques, Bureau ONU, il est membre de la délégation italienne à l’Assemblée Générale des Nations Unies ; ensuite il a des missions à Jakarta, à Indonésie (1989-1993) et en Argentin (1993-1996). À Rome il est au Bureau du Conseiller Diplomatique du Président du Conseil des Ministres (1997-2000), ensuite à l’Ambassade d’Italie à Téhéran. De 2003 à Rome il est Coordinateur pour la Communication et les activités institutionnelles publiques de la Direction Générale pour la Coopération au Développement. En juillet 2006 il entre à la Présidence du Conseil des Ministres comme Conseiller Diplomatique du Ministre des Politiques pour la Famille A partir de 2008, Coordinateur pour la Communication à la Direction Générale pour la Promotion et la Coopération Culturelle, il est chargé de la promotion publique et institutionnelle des activités culturelles du Ministère des Affaires Étrangères. Il est promu Ministre Plénipotentiaire en 2009. L’Ambassadeur a remis ses lettres de créance à S.A.S. le Prince Albert II jeudi 14 octobre, au Palais Princier. En rénovant notre bienvenu dans la Principauté, notre rédaction se félicite et rencontre personnellement le nouvel Ambassadeur dans son siège monégasque pour une interviewe. Ambassadeur Morabito, comment a-t-il été votre premier impact avec la réalité de la Principauté de Monaco ? «Intense. Ma première semaine en Principauté a été dense d’évènements, parce qu’elle coïncidait avec la semaine dédiée à la langue italienne dans le monde, donc il s’agissait d’une série de conférences et de rencontres qui m’ont agréablement surpris, en particulier le Prix de narrative ‘L’Amaca’, présenté le 18 octobre par Luisella Berrino, qui cette année est allée à Alex Bellini avec son ‘Il Pacifico a remi’ Longanesi Editore. Bellini est le téméraire qui a traversé sur un bateau à rames l’Atlantique en 2006 et en 2008 il a entrepris la traversée en solitaire du Pacifique : dix mois de navigation avec la mer unique compagnie. Ce jeune sportif est l’exemple d’une Italie propre, riche de valeurs que nous voulons valoriser». Nous savons que vous êtes un expert en communication culturelle, nous vous demandons comme pensez-vous transformer la culture en moyen de politique étrangère ? «Sûrement par la promotion du ‘Système Italie’, c’est à dire la valorisation de la culture italienne à tout niveau, nous parlons donc des grands évènements liés au cinéma, à la mode, à l’automobilisme, à la musique, et à d’autres choses. Mais on parle aussi d’une culture liée aux entreprises, comme le monde du design, de l’ameublement, du textile. Monaco est un centre économique et commercial dynamique, où il y a déjà plus de mille sociétés gérées par des italiens, dans n’importe quel secteur. Ma mission sera de promouvoir la collaboration, déjà existante, entre l’Italie et la Principauté de Monaco, en intensifiant les échanges dans les deux sens. On pense souvent, en effet, que Monaco vers l’Italie déroule seulement le rôle de l’importateur, mais les choses sont déférentes : selon les données du Département des Finances et de l’Économie Direction de l’Expansion économique, en 2009 Monaco a importé de l’Italie des marchandises (Matériel de construction, pharmaceutiques, habillement, automobiles) pour une valeur environ de 133.2 million, 30.52% des importations totaux, mais il a aussi exporté en Italie (des components pour les voitures, parfumerie, cosmétiques, agro-alimentaire) pour 55.4 million, 10,87% des exportations totaux». Votre mandat se commence pendant un an fatidique, les noces entre le Prince Albert et Charlene Wittstock. Comment croyez-vous rendre hommage aux époux et comme l’Italie participera au grand évènement? «Sûrement il sera un évènement médiatique de résonance mondiale, l’Italie a toujours de la sympathie et de l’admiration pour la famille des Princes Grimaldi et nous prévoyons donc une très forte présence de la presse et des medias. À niveau institutionnel il y a des initiatives sur lesquelles nous sommes en train de réfléchir».

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A sinistra, il Sindaco di Monte-Carlo Georges Marsan e Signora.

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Suite à toutes vos expériences à l’étranger, comme est-elle vue l’Italie hors des frontières nationales? Quels sont les stéréotypes à abattre et quels les valeurs à transmettre ? «En réalité les stéréotypes qui plus se mettent en évidence à l’étranger sont positifs, lorsque on parle de l’Italie les premières choses qui sortent sont le football, le cinéma, la cuisine et l’opéra. J’allai à Okinawa pour le G8 et dans les villages de cette île plusieurs personnes parlaient italien, ils l’avaient appris avec l’opéra. En Indonésie les gamins faisaient le nom de Totò Schillaci et de la nationale italienne et les gens connaissaient Marcello Mastroianni et Sofia Loren. Pour mon expérience à l’étranger ce sont surtout les aspects positifs qui sortent». Au delà de promouvoir les échanges entre Italie et la Principauté, pensez-vous lancer aussi une collaboration avec votre terre d’origine, la Calabre ? «Mon but est celui de promouvoir la liaison avec toutes les régions italiennes, sans préférences. À ce propos les régions mêmes font déjà un excellent travail de promotion hors du territoire italien». Des initiatives concrètes en chantier? Pouvezvous nous donner quelques anticipations ? «À partir du 12 Novembre, tous les mois, nous commencerons les «Rencontres avec le cinéma italien», une rétrospective de films italiens d’actualités qui seront présentées par le réalisateur, les acteurs ou les divers spécialistes comme les metteurs en scène ou les scénaristes. Les films seront passés en italien avec les sous-titres en français. On commencera juste le 12 novembre avec le film ‘Mio fratello è figlio unico’ en présence du réalisateur Daniele Lucchetti». En conclusion nous souhaitons à l’Ambassadeur, et son équipe, bon travail et bonne permanence à Monaco dans l’espoir que l’Italie et la Principauté soient toujours plus proches.

In basso, l’Ambasciatore con il Ministro Stéphane Valerie.

mesi di navigazione con il mare unico compagno. Questo giovane sportivo è l’esempio di un Italia pulita, ricca di valori che vogliamo valorizzare”. Sappiamo che lei è un esperto in comunicazione culturale, come intende trasformare la cultura in strumento di politica estera? “Sicuramente tramite la promozione del “Sistema Italia”, vale a dire la valorizzazione della cultura italiana a tutto tondo, parliamo quindi dei grandi eventi legati al cinema, alla moda, all’automobilismo, alla musica, e altro. Ma si parla anche di una cultura legata alle aziende, come il mondo del design, dell’arredamento, del tessile. Monaco è un centro economico e commerciale dinamico, dove sono già presenti oltre mille società gestite da italiani, in qualsiasi settore. Il mio compito sarà promuovere la collaborazione, già esistente, tra l’Italia e il principato di Monaco, intensificando gli scambi nei due sensi. Si è portati, infatti, a credere che Monaco verso l’Italia svolga solo il compito dell’importatore, ma non è così, secondo i dati del Dipartimento delle Finanze e dell’Economia Direction de l’Expansion économique, nel 2009 il Principato ha importato dall’Italia merci (Materiale da costruzione, farmaceutici, abbigliamento, autoveicoli) per un valore di circa 133,2 milioni, pari al 30.52% delle importazioni totali, ma ha anche esportato in Italia (componentistica auto, profumeria, cosmetici, agro-alimentare) per 55,4 milioni, pari al 10,87% del totale”. Il suo sarà un mandato importante in un anno fatidico, le nozze tra il Principe Alberto e Charlene Wittstock. Come intende rendere omaggio agli sposi e come l’Italia ”parteciperà“ al grande evento? “Sicuramente sarà un evento mediatico di risonanza mondiale, l’Italia nutre da sempre simpatia e ammirazione per la famiglia dei Principi Grimaldi e prevediamo quindi una fortissima presenza

della stampa e dei media. A livello istituzionale ci sono iniziative sulle quali stiamo riflettendo”. In seguito a tutte le sue esperienze all’estero, com’è vista l’Italia al di fuori dei confini nazionali? Quali gli stereotipi da abbattere e quali immagini e valori trasmettere? “In realtà gli stereotipi che maggiormente si evidenziano all’estero sono positivi, quando si parla dell’Italia le prime cose che vengono in mente sono il calcio, il cinema, la cucina e l’opera. Andai a Okinawa per il G8 e nei villaggi di quell’isola molti parlavano italiano, lo avevano imparato con l’opera. In Indonesia i ragazzini facevano il nome di Totò Schillaci e della nazionale italiana e la gente conosceva Mastroianni e Sofia Loren. Per la mia esperienza quindi emergono soprattutto gli aspetti positivi”. Oltre a promuovere ovviamente scambi tra Italia e Principato, intende lanciare anche una collaborazione con la sua Calabria? “Il mio intento è quello di promuovere il collegamento con tutte le ragioni italiane, senza preferenze. A tale proposito le regioni stesse stanno già facendo un ottimo lavoro di promozione fuori dal territorio italiano”. Iniziative concrete in cantiere? Ci dà qualche anticipazione? “A partire dal 12 Novembre, a scadenza mensile, daremo vita agli “Incontri con il cinema italiano”, una rassegna di film d’attualità italiani, presentati di volta in volta dal regista, dagli attori o dai vari specialisti come scenografi o sceneggiatori. I film saranno proiettati in italiano con sottotitoli in francese. Si comincerà proprio il 12 novembre con la proiezione di “Mio fratello è figlio unico” in presenza del regista Daniele Lucchetti”. A noi non resta che augurare all’Ambasciatore, ed al suo staff, buon lavoro e buona permanenza a Monaco nella speranza che l’Italia e il principato siano sempre più vicini in ogni momento. Cristina GRIFONI e Tiziana DANZO

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Remo Girone

e sua moglie Victoria Zinni a colloquio con “Il Foglio Italiano” di Tiziana DANZO

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l nostro incontro con l’attore Remo Girone e la sua Signora avviene tra casa loro e i giardini di Monaco Ville. La prima cosa che proviamo subito è una stima spontanea, perché Girone è un vero Signore con la “S” maiuscola il quale, con voce profonda e pacata, si racconta volentieri rimanendo sempre puntuale, senza sorrisi falsi o frasi di cortesia. Victoria Zinni è un’attrice e una donna dal carattere fermo che, però, sorprende per dolcezza e disponibilità. Insieme Remo e Victoria sono una coppia di italiani un po’ particolari, un po’ internazionali: italiano lui, ma nato e vissuto ad Asmara per più di vent’anni; argentina lei, anche se da anni naturalizzata nel nostro Paese. Una bellissima coppia affiatata che ci trasmette serenità e soprattutto ci ricorda che le persone educate, cortesi, esistono ancora, e sono molto piacevoli. Il Foglio Italiano li ha incontrati per vostro e nostro grande piacere. Vivete da molto tempo nel Principato di Monaco, cosa vi ha conquistati? Victoria - “Siamo qui da circa vent’anni. La costa Azzurra ci è sempre piaciuta e l’abbiamo, per motivi di lavoro o per piacere, sempre frequentata. Poi,

Rencontre avec Remo Girone et sa femme Victoria Zinni Nôtre rencontre avec l’acteur Remo Girone et sa femme se produit entre leur habitation et les jardins de Monaco Ville. La première chose que nous éprouvons est une estime spontanée, parce que Girone est un vrai Monsieur avec un «M» majuscule lequel, avec sa voix profonde et calme, se recompte volontiers en restant toujours ponctuel, sans des faux sourires ou des phrases de courtoisie. Victoria Zinni est une actrice et une femme au caractère ferme qui, cependant, surprend pour sa douceur et disponibilité. Remo et Victoria sont un couple d’italiens un peu particuliers, un peu internationaux : italien lui, mais né et vécu à Asmara pendant plus de vingt ans, argentine elle, même si naturalisée dans notre Pays depuis des années. Un très beau couple uni qui nous transmet de la sérénité et surtout nous rappelle que les personnes polies, aimables, existent encore, et elles sont très agréables. Il Foglio Italiano les a rencontrés pour vôtre et nôtre grand plaisir. Vous vivez depuis longtemps en Principauté de Monaco, qu’est-ce que vous a conquis ? Victoria - « Nous sommes ici depuis vingt ans à peu près. La côte d’Azur nous a toujours plu et nous l’avons, pour des raisons de travail ou pour plaisir, toujours fréquentée. Ensuite, surtout ici en Principauté, nous avons rencontré et avons connu des nombreux

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A destra, alcune simpatiche immagini dell’attore.

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Nella pagina a lato, Girone e Signora nella loro casa di Monte-Carlo.

amis qui ne sont pas seulement italiens, mais aussi français, hollandais, américains… Une des belles choses d’être ici à Monaco est la grande internationalité, ainsi nous pouvons nous confronter avec d’autres cultures, et avoir une mer plus vaste dans laquelle choisir les amitiés». Qu’est-ce que vous lie à ce territoire ? Remo - « D’autres raisons qui nous tiennent liés à la Principauté sont, évidemment, le climat et la très haute qualité de la vie. Et je parle d’un ensemble de choses qui rendent la vie ici plus agréable, comme la calme, la sûreté, la propreté et même l’excellente assistance sanitaire ». Victoria - « En outre même si Monaco est un petit état, il est un grand containeur, prêt à satisfaire tous les goûts. Nous ne sommes pas des personnes très mondaine, nous préférons fréquenter les Festival et les initiatives culturels, comme le cirque, l’opéra, le ballet, les expositions d’art, et je dois dire qu’ici nous sommes culturellement satisfaits ». Remo - « De plus nous sommes bien contents de participer à des manifestations culturelles lorsque l’occasion se présente, par exemple en octobre, pour la semaine de la langue italienne dans le monde, j’ai prêté ma voix pour des sessions de lecture de Leopardi et de Petrarca au Lycée de Monaco ». Nous vous avons vus cet été à la cérémonie d’ouverture du Festival de la Télévision de Monte Carlo, quel rapport avez-vous avec la manifestation ? Remo - « Il s’agit d’un autre élément qui nous lie au territoire. Nous sommes très affectionnés au Festival de la Télévision, depuis son début, qui remonte au 1961. L’idée fut du Prince Rainer III qui croyait beaucoup dans la télévision, en le voyant comme une nouvelle forme d’art qui approchait les hommes et il les enrichissait culturellement. Il fut un des premiers à donner de la dignité aux productions télévisées, qui depuis toujours sont considérées inférieures à celles cinématographiques. L’édition de cette année était particulière, parce que le Festival fêtait ses premiers 50 ans. Nous avons été présents à nombreuses éditions, dans le jury, maintenant je suis dans le comité pour la présélection des fictions, l’unique italien ». À propos d’italiens, et en particulier d’italiens qui vont à l’étranger, vous avez fait un camée dans le film de Giovanni Veronesi « Italians », avec Carlo Verdone, Sergio Castellitto et Riccardo Scamarcio. Qu’en pensez-vous de ce film qui se concentre justement sur l’être italien en terre étrangère, avec tous les stéréotypes du cas ?

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soprattutto qui nel Principato, abbiamo incontrato e conosciuto numerosi amici che non sono solo italiani, ma anche francesi, olandesi, americani… Una delle cose belle del vivere qui a Monaco è la grande internazionalità, così ci si può confrontare con altre culture, e avere un mare più ampio nel quale poter scegliere le amicizie”. Cos’altro vi lega a questo territorio? Remo - “Altri motivi che ci tengono legati al Principato sono, il clima e l’altissima qualità della vita. E parlo di un insieme di cose che rendono più piacevole essere qui, come la quiete, la sicurezza, la pulizia e anche l’ottima assistenza sanitaria.”. Victoria - “Inoltre anche se Monaco è un piccolo stato, è un grande contenitore, pronto a

soddisfare tutti i gusti. Noi non siamo persone molto mondane, preferiamo frequentare i Festival e le iniziative culturali, come il circo, l’opera, il balletto, le mostre d’arte, e devo dire che qui siamo culturalmente appagati.”. Remo - “Tra l’altro siamo ben lieti di partecipare a manifestazioni culturali quando se ne presenta l’occasione, ad esempio in ottobre, per la settimana della lingua italiana nel mondo, ho prestato la mia voce per sessioni di lettura di Leopardi e Petrarca al Liceo di Monaco.” Vi abbiamo visti quest’estate alla cerimonia di apertura del Festival della Televisione di Monte Carlo, che rapporto avete con la manifestazione? Remo - “Si tratta di un altro elemento che ci lega al territorio. Siamo molto affezionati al Festi-

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val della Televisione, dai suoi inizi, che risalgono al 1961. L’idea fu del Principe Ranieri III che credeva molto nella televisione, vedendola come una nuova forma d’arte che avvicinasse gli uomini e li arricchisse culturalmente. Fu uno dei pochi a dare dignità alle produzioni televisive, che da sempre sono considerate, a torto, inferiori a quelle cinematografiche. L’edizione di quest’anno era particolare, perché il Festival festeggiava i suoi primi 50 anni. Noi siamo stati presenti in tante edizioni, come giuria, ora sono nel comitato per la preselezione delle fiction, l’unico italiano.”. A proposito di italiani, e in particolar modo di italiani che vanno all’estero, lei ha fatto un cammeo nel film di Giovanni Veronesi “Italians”, con Carlo Verdone, Sergio Castellitto e Riccardo Scamarcio. Cosa ne pensa di questo film che si concentra proprio sull’essere italiano in terra straniera, con tutti gli stereotipi del caso? Remo - “Girare Italians fu molto divertente, proprio per l’idea di mettere in scena questi personaggi che sono un po’ degli avventurieri, a volte, loro malgrado, come nel caso del personaggio di Verdone, che da dentista un po’ depresso va a San Pietroburgo per un convegno e si ritrova coinvolto in un giro di prostituzione organizzato da un connazionale. L’altro cardine del film è rappresentato dalla coppia Castellitto-Scamarcio, due camionisti che cercano di introdurre a Dubai un carico di Ferrari rubate e reimmatricolate. Gli italiani

fanno la figura dei delinquenti o degli appassionati di turismo sessuale ad un primo sguardo, ma poi si scopre come alla fine siano brave persone, capaci di quei gesti di altruismo e generosità tipici di noi italiani”. Signor Girone, Dopo l’esperienza di Italians, ma soprattutto quella della comunità italiana ad Asmara, poi delle varie comunità italiane incontrate durante i suoi viaggi, infine quella di Monaco, come pensa si comportino gli italiani all’estero? Remo - “C’è molta differenza tra gli italiani che vanno all’estero per turismo e quelli che ci vivono e ci lavorano. I primi sono molto rumorosi e visibili, penso che proprio per questo spesso si noti subito la loro presenza e si faccia presto ad alimentare gli stereotipi. Gli emigrati invece lavorano molto, e cercano di difendere i loro valori. Spesso hanno più amore per l’Italia dei loro connazionali che ci vivono. Hanno un solo difetto: sono a volte troppo chiusi nella loro comunità, frequentando solo altri italiani, preservando l’identità. Questo è uno sbaglio, bisogna aprirsi, perché perdere la possibilità di frequentare stranieri?” Prima avete parlato dell’importanza dell’internazionalità, perché? Victoria - “Siamo entrambi nati fuori dall’Italia e abbiamo quindi l’abitudine a rapportarci con altre civiltà. Io sono nata in Argentina, dove le comunità italiane sono numerose e importanti, ma ho passato la maggior parte della vita in Italia. Ogni popolo ha un modo diverso di vedere le cose, e

Remo - « Tourner Italians fut très amusant, pour l’idée de mettre en scène ces personnages qui sont un peu des aventuriers, parfois, pas pour leur choix, comme dans le cas du personnage de Verdone, un dentiste un peu déprimé qui va à San Petersburg pour un meeting et il se retrouve impliqué dans un tour de prostitution par un compatriote. L’autre partie du film est représenté par le couple Castellitto-Scamarcio, de camionneurs qui cherchent à introduire à Dubaï un chargement de Ferrari volés et ‘ reimmatriculées ’. Les italiens font la figure des délinquants ou des passionnés de tourisme sexuel à un premier regard, mais ensuite on découvre comme à la fin ils sont des bonnes personnes, capables de ces gestes d’altruisme et de générosité typiques de nous italiens ». Monsieur Girone, Après l’expérience d’Italians, mais surtout cette de la communauté italienne à Asmara, ensuite des diverses communautés italiennes rencontrées pendant ses voyages, enfin celle de Monaco, comme pensez-vous que les italiens se comportent à l’étranger ? Remo - «Il y a une grande différence parmi les italiens qui vont à l’étranger pour tourisme et ceux qui y vivent et y travaillent. Les premiers sont très bruyants et visibles, je pense que c’est pour cela que souvent on remarque vite leur présence et on à alimente vite les stéréotypes. Les émigrés par contre travaillent beaucoup, et ils cherchent à défendre leurs valeurs. Souvent ils ont plus d’amour pour l’Italie de leurs compatriotes qui y vivent. Ils ont un seul défaut : parfois ils sont trop fermés dans leur communauté, en fréquentant seulement d’autres italiens, en préservant l’identité. C’est une erreur, il faut s’ouvrir, pourquoi perdre la possibilité de fréquenter des étrangers ? » Avant vous avez parlé de l’importance de l’internationalité, pourquoi ? Victoria - « Nous sommes nées hors de l’Italie et nous avons donc l’habitude à nous confronter avec d’autres civilisations. Je suis né en Argentin, où les communautés italiennes sont nombreuses et importantes, mais j’ai passé la plupart de la vie en Italie. Chaque je peuple a une façon différente de voir les choses, et avoir la possibilité d’échanger des idées en ce sens enrichit ». Remo - « L’internationalité est très importante et fait partie de nous. Je naquis à Asmara et j’y restai jusqu’à l’université. J’étudiai dans les écoles italiennes, je vécus dans la communauté italienne, qui était comme une bulle dans un pays complètement différent par rapport au nôtre. J’arrivai en Italie avec le but de discuter le mémoire de maitrise ». Avez-vous en suite obtenu votre diplôme ? Remo - « En Italie je tombai amoureux du métier de l’acteur et je décidai d’étudier l’art dramatique, à l’Académie Nationale d’Art Dramatique, après trois ans je travaillais déjà avec Ronconi. Évidemment j’abandonnai l’idée de prendre le diplôme comme il était dans les plans. Heureusement je reçus un doctorat honoris causa, qu’il fit heureuse surtout ma mère ». Des italiens fripouilles mais ‘bonnes gens’ du film de Veronesi à un personnage que vous

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avez interprété, de autre niveau, je parle de Pape Pie XII. Papa Pacelli a été en outre le sujet de deux importantes productions, une italienne et l’autre, où vous avez travaillée, allemande. Qu’a-t-il signifié interpréter une figure si forte et controversée ? Remo - « D’abord il faut préciser la différence parmi les deux productions. La première « Sous le ciel de Rome » est une minisérie qui narre la vie de Pape Pie XII pendant les mois de l’occupation nazie à Rome, temporellement se limite donc à un aspect de la vie du pape, alors que « Pie XII et sœur Pascalina » est tiré du roman Gottes Mächtige Dienerin de l’écrivaine allemande Martha Schad, et il est surtout le portrait d’un homme, Eugenio Pacelli, qui devient Pape dans une période de l’histoire tres délicate, et de son rapport avec « Sœur Pascalina », une paysanne bavarois qu’il connut à Monaco et qui devint son inséparable assistante. Il la voulut auprès de lui même lorsqu’il fut élu Pape et ainsi Sœur Pascalina fut la première et unique femme à entrer dans les chambres privées du Vatican. Dans la fiction ce personnage est interprété par l’actrice allemande Christine Neubauer, et la mise en scènes est de Markus Ou. Rosenmüller ». L’annonce du procès de béatification de Pape Pacelli a été sujet de critiques et de polémiques de la part de la communauté juive, parce qu’ils pensent qu’il n’a pas fait assez pour contraster les lois raciales et les déportations. Qu’en pensez-vous ? Remo - « Rome a été la ville où on a sauvé plus de hébreux, le Pape a ouvert les couvents pour pouvoir les mettre à l’abri, peut-être un peu en retard, mais la situation était difficile et délicat, en outre la nouvelle de l’existence des champs d’extermination arriva en Italie après quelque temps, parce que tout était tres secret. Il y a eu même un autre épisode historique qui fait réfléchir : l’Évêque d’Utrecht se lança dans un discours contre Hitler, et la réaction fut l’immédiate déportation de 4000 hébreux. Donc il est compréhensible que le Pape avait la crainte de graves répercussions. En fin de compte il s’agit toujours d’un homme, avec un fardeau énorme : garantir la continuité de l’église dans une période terrible. Lorsqu’il meurt il demande pardon. J’ai interprété ce Pape en cherchant d’être cohérent à sa vérité histoire et en cherchant de donner justice à son être, avant tout, un homme ».

In basso, Girone: insegnante di lingua Italiana.

A destra, la coppia al Monte-Carlo Film Festival.

avere la possibilità di scambiarsi delle idee in questo senso arricchisce”. Remo - “L’internazionalità è molto importante e fa parte di noi. Io nacqui ad Asmara e ci rimasi fino all’università. Studiai in scuole italiane, vissi nella comunità italiana, che era come una bolla in un paese completamente diverso dal nostro. Arrivai in Italia con lo scopo di discutere la tesi e laurearmi”. Si è poi laureato? Remo - “In Italia m’innamorai del mestiere dell’attore e decisi di studiare recitazione, all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, dopo tre anni lavoravo già con Ronconi. Ovviamente abbandonai l’idea di laurearmi com’era nei piani. Per fortuna ricevetti una laurea honoris causa in seguito, che fece felice soprattutto la mia mamma”. Dagli italiani mascalzoni ma “brava gente” del film di Veronesi ad un personaggio che lei ha interpretato, di altro calibro, parlo di Papa Pio XII. Papa Pacelli è stato inoltre il soggetto di due importanti produzioni, una italiana e l’altra, dove ha lavorato lei, tedesca. Cos’ha significato interpretare una figura così forte e controversa? Remo - “Prima cosa, bisogna precisare la differenza tra le due produzioni. La prima ‘Sotto il cielo di Roma’ è una miniserie che narra la vita di Papa Pio XII durante i mesi dell’occupazione nazista a Roma, temporalmente si limita quindi a un aspetto della vita del pontefice, mentre ‘Pio XII e suor Pascalina’ è tratto dal romanzo Gottes Mächtige Dienerin della scrittrice tedesca Martha Schad, ed è soprattutto il ritratto di un uomo, Eugenio Pacelli, che diventa Papa in un periodo della storia delicatissimo, e del suo rapporto con ‘Suor Pascalina’, una contadina bavarese che conobbe a Monaco e che divenne

la sua inseparabile assistente. Lui la volle accanto a sé anche quando fu eletto Papa e così Suor Pascalina fu la prima e unica donna a entrare nelle stanze private del Vaticano. Nella fiction questo personaggio è interpretato dall’attrice tedesca Christine Neubauer, mentre la regia è di Markus O. Rosenmüller.”. L’annuncio del processo di beatificazione di Papa Pacelli è stato al centro di critiche e polemiche da parte della comunità ebraica, perché ritengono che non abbia fatto abbastanza per contrastare le leggi razziali e le deportazioni. Cosa ne pensa? Remo - “Roma è stata la città dove si sono salvati più ebrei, il Papa ha aperto i conventi per poterli mettere al riparo, forse un po’ in ritardo, ma la situazione era difficile e delicata, inoltre la notizia dell’esistenza dei campi di sterminio arrivò in Italia dopo qualche tempo, perché il tutto era segretissimo. C’è stato anche un altro episodio storico che fa riflettere: il Vescovo di Utrecht si lanciò in un discorso contro Hitler, e la reazione fu l’immediata deportazione di circa 4000 ebrei. Quindi è comprensibile che il Papa avesse il timore di gravi ripercussioni. Alla fine si tratta sempre di un uomo, con un fardello enorme: garantire la continuità della chiesa in un periodo terribile. Quando muore chiede perdono. Io ho interpretato questo pontefice cercando di essere coerente alla sua verità storia e cercando di dare giustizia al sue essere, prima di tutto, un uomo”. Tiziana DANZO

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Nella pagina a lato, Il Principe Alberto con Ezio Greggio patron del Festival.

Sotto, Greggio con il regista Leonardo Pieraccioni e l’attore Carlo Verdone.

Grandi Big in arrivo di Silvia ZANCHI

“I

l Monte-Carlo Film Festival de la Comédie”, dell’attorcomico Ezio Greggio, è arrivato al suo decimo anniversario riuscendo così a spingere la commedia cinematografica ai grandi obiettivi, quasi raggiunti. Un traguardo importante che influirà sulle scelte, addirittura, della Mostra del Cinema di Venezia che, per l’anno prossimo, ha annunciato una retrospettiva proprio sulla comicità e ai suoi protagonisti. Greggio tenta di influenzare Venezia nelle scelte? Pare proprio di si. Intanto

annuncia la “sua” Mostra d’Arte Cinematografica che si terrà, come sempre, a Monte-Carlo dal 23 al 27 novembre nel consueto centro del Grimaldi Forum alla presenza di grandi stars italiane e straniere che arriveranno in Costa Azzurra da tutto il mondo. Dieci anni e non dimostrarli? Potere della commedia, di un genere sempre fresco, attuale e in continua evoluzione. Il prestigioso Festival, nato da un’idea, appunto, dell’attor-imprenditore Ezio Greggio, che ne è tutt’ora

10° Monte-Carlo Film Festival de la Comédie Grimaldi Forum Le Monte-Carlo Film Festival de la Comédie, de l’acteur-comique Ezio Greggio, est arrivé à son dixième anniversaire en poussant la comédie cinématographique aux grands objectifs, presque obtenus. Un But important qu’influera sur les choix Festival international d’art cinématographique de Venise qui, pour l’année prochaine, a annoncé une rétrospective sur le comique et ses artistes. Est-ce que Greggio essaye d’influencer Vénice dans ses choix ? Peut-être. Entre

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Sotto, Greggio con Valeria Marini. A destra, la giuria del 2008. capeggiata

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da Lando Buzzanca. In basso, Liliana De Curtis e Greggio.

temps il annonce « son » Exposition d’Art Cinématographique qui se tiendra, comme toujours, à Monte-Carlo du 23 au 27 novembre au Grimaldi Forum à la présence des grands stars italiennes et étrangères qui arriveront en Côte d’Azur. Dix ans bien portés : c’est le pouvoir de la comédie, d’un genre toujours frais, actuel et en évolution continuelle. Le prestigieux Festival, d’après une idée de l’acteur-entrepreneur Ezio Greggio, qui en est toujours le Président, en collaboration avec le grand réalisateur Mario Monicelli, est arrivé, au fil des années et avec tant de fatigue, à trouver une bonne place d’importance à l’intérieur des grandes manifestations cinématographiques grâce aux pellicules de qualité, de fort impact sur le public, et aux importantes présences internationales. Ezio Greggio tient à souligner le fait qui le Monte-Carlo Film Festival a, au fil des années, soutenu les comédies de l’art de l’humour même des productions internationales, en les soumettant à l’intérêt du monde de la communication de secteur, des acheteurs et des distributeurs qui ont pu connaître des productions moins communes , surtout celles réalisées par des producteurs indépendants. Un travail de tout respect qui fait partie d’une des nombreuses caractéristiques artistiques du personnage Greggio. La forte impulsion donnée par la comédie au cinéma, le résultats aux boxoffices italiens et internationaux, mais aussi la force que le Festival de Monte-Carlo a donné au genre pendants ces dernières an-

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Presidente, in collaborazione con il grande regista Mario Monicelli, nume tutelare della manifestazione fin dalle prime edizioni, è riuscito nel corso di questi anni e con tanta fatica e mezzi propri, a ritagliarsi il suo spazio di buon rilievo e livello all’interno delle grandi manifestazioni cinematografiche unendo pellicole di qualità, e di forte impatto sul pubblico, alle importanti presenze di ospiti internazionali. Ezio Greggio tiene a sottolineare il fatto che il Monte-Carlo Film Festival ha, negli anni, promosso le commedie dell’arte dell’umorismo di produzioni anche internazionali, sottoponendole all’interesse del mondo della comunicazione di settore, di compratori e distributori che hanno potuto così conoscere molte produzioni meno note al mercato, soprattutto quelle realizzate da produttori indipendenti. Un lavoro di tutto rispetto che fa parte di una delle tante caratteristiche artistiche del personaggio Greggio. Il forte impulso dato dalla commedia nel cinema, il risultato ai botteghini italiani ed internazionali, ma anche la spinta che il Festival di Monte-Carlo ha dato al genere in questi anni, hanno quindi ispirato gli organizzatori della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, giustappunto, a dedicare una retrospettiva ufficiale al cinema comico italiano, ai suoi protagonisti e, in particolare, ai grandi dimenticati della storia della celluloide umoristica, che sono tanti. Ma il Monte-

Carlo Film Festival in questi pochi anni ha fatto anche di più: ha tenuto a battesimo film diventati poi anche campioni d’incassi se non veri e propri fenomeni. E allora vale la pena di citarne alcuni tra cui “Il mio grosso grasso matrimonio greco”, “Vodka lemon”, “Sexo con amor”, ma anche alcuni dei cari cugini francesi come “Madame Irma” e “Lol”. E, tra gli italiani,

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A sinistra, ancora Greggio con Ursula Andress e in basso con il regista Pupi Avati.

nées, ont inspiré les organisateurs di Festival international d’art cinématographique de Venise, à consacrer une rétrospective officielle au cinéma comique italien, à ses protagonistes et, en particulier, aux grands de l’histoire des films d’humour, qui sont plusieurs et oubliés . Mais le Monte-Carlo Film Festival pendant les dernières années a fait quelque chose de plus: il a baptisé des films qui sont ensuite devenus des champions au box-office, parfois des véritables phénomènes. Et alors il vaut peine d’en nommer certains, parmi lesquels : « Mariage à la grecque», « Vodka lemon », « Sexo avec amour », ou ceux de nos chers cousins français comme « Madame Irma » et « Lol ». Parmi les italiens : « Lezioni di cioccolato» et le dernier exemple : « Cado dalle nubi » de Gennaro Nunziante, avec le chanteur-comique Checco Zalone. Un début chanceux,

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A destra, con l’indimenticabile Nino Manfredi e in basso con il grande Alberto Sordi e Claudia Cardinale.

“Lezioni di cioccolato” e l’ultimissimo esempio “Cado dalle nubi” di Gennaro Nunziante, che ha visto l’esordio del cantante-cabarettista Checco Zalone sul grande schermo presentato a Monte-Carlo in anteprima nella passata edizione. Un esordio fortunato, dato che dopo essere stato “Re” del botteghino, Zalone ha vinto il Globo d’Oro della Stampa Estera in Italia come “migliore attore rivelazione” e il film ha ricevuto ben due candidature ai Nastri d’Argento come “miglior commedia” e “miglior canzone originale”. Una vera soddisfazione per il Festival che anche quest’anno non mancherà di proporre altri piccoli-grandi gioielli di commedia provenienti dall’Italia ma anche dal resto del mondo.

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Ezio Greggio, tonerà quindi a proporre e a proporsi quale sincero mattatore di un evento entrato ormai a far parte del calendario ufficiale del principato di Monaco, fortemente voluto da Alberto II che ad ogni occasione è sempre presente. Il Monte Carlo Film Festival, rimane una delle poche manifestazioni internazionali che dà prestigio anche ad un italiano Doc che lavora instancabilmente per affermare non solo la sua personale capacità artistica, ma in modo puntuale anche quella del Grande Manager di se stesso e delle sue molteplici attività che svolge in Italia e all’estero. Siamo certi che anche quest’anno ci sorprenderà. www.montecarlofilmfestival.com Silvia ZANCHI

parce qu’après le succès au box-office, Zalone a vaincu le Globe d’Or de Presse Étrangère en Italie autant que « meilleur acteur révélation » et le film a reçu deux candidatures aux Rubans d’Argent comme « meilleure comédie » et une « meilleure chanson originale ». Une vraie satisfaction pour le Festival qui proposera, cette année aussi, d’autres bijoux de la comédie italienne mais même du reste du monde. Ezio Greggio sera encore l’animateur de l’événement qui désormais fait partie du calendrier officiel de la Principauté, fortement voulu par Albert II qui à chaque occasion est toujours présent. Les Monte Carlo Film Festival est toujours une manifestations internationales qui donne prestige même à un italien Doc qui travaille infatigablement pour affirmer pas seulement sa personnelle capacité artistique, mais aussi celle de Manager et des nombreuses activités qu’il mène en Italie et è l’étranger. Nous sommes surs qu’il nous surprendra cette année aussi.

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Golden Foot

Tutti per Totti Monte-Carlo si tinge di azzurro con il capitano della Roma Totti che vince il Golden Foot 2010.

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di Feliciana DI SPIRITO

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ontecarlo si tinge di azzurro. Francesco Totti ha vinto il prestigioso premio internazionale alla carriera Golden Foot, edizione 2010, consegnato a Montecarlo, lunedì 11 ottobre scorso, nonché ideato e organizzato dallo storico procuratore sportivo, Antonio Caliendo. Il capitano, e bandiera dell’AS Roma, è risultato il giocatore più votato, via web, dai tifosi di tutto il mondo, con 25.738 preferenze, lasciandosi alle spalle di gran lunga campioni del calibro

di Raul Gonzales Blanco, David Beckham, Gianluigi Buffon, Steven Gerrard, Samuel Eto’ o e Didier Drobga. Totti, campione del mondo con l’Italia, nel 2006, ha ricevuto l’ambito calco in oro direttamente dal Principe Alberto di Monaco e ha lasciato le impronte dei suoi piedi sulla Champions Promenade, la Walk of Fame del calcio internazionale, vicino a quelle di altri vincitori di precedenti edizioni, come, tra gli altri, Diego Armando Maradona, Ronaldo, Ronaldinho,

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Monte-Carlo se teint de bleu avec le capitaine de l’AS Rome Totti qui remporte le Golden Foot 2010 Monte-Carlo se teint de bleu. Francesco Totti a remporté le prestigieux prix international à la carrière Golden Foot, édition 2010, à Monte-Carlo, lundi 11 octobre, Le trophée a été inventé et organisé par historique agent de joueurs, Antonio Caliendo. Le capitaine de l’AS Rome, a été le jouer le plus voté, vis web, par ses « tifosi » du monde entier. Avec 25.738 préférences, il a dépassé des champions comme Raul Gonzales Blanco, David Beckham, Gianluigi Buffon, Steven Gerrard, Samuel Eto’o et Didier Drobga. Totti, champion du monde avec l’Italie, en 2006, a reçu le trophée directement de Prince Albert de Monaco et il a laissé ses empreintes des pieds sur la Champions Promenade, la Walk of Fame du football international, près des autres vainqueurs des précédentes éditions, comme Diego Armando Maradona, Ronaldo, Ronaldinho, Pelè, Roberto Baggio, Gigi Riva, Gianni Rivera, Giacinto Facchetti, Dino Zoff, Alessandro del Piero et Paolo Rossi. Une victoire qui lui a donné une immense satisfaction : “ Le Golden Foot est une grande reconnaissance qui m’incitera à donner encore plus - il a dit - et quand je reviendrai à Monte Carlo, je vous dirai quel est l’effet qui me fait de voir les empreintes de mes pieds, placées parmi celles des plus grands champions du football mondial ». Au gala à l’Hôtel Fairmont il y avait plus de 250 invités, animé par Kay Rush et Gian-

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Pelè, Roberto Baggio, Gigi Riva, Gianni Rivera, Giacinto Facchetti, Dino Zoff, Alessandro Del Piero e Paolo Rossi. Una vittoria che gli ha procurato un’immensa soddisfazione, nell’apprendere che il primo classificato dei dieci candidati era proprio lui. “Il Golden Foot è un grande riconoscimento che mi spronerà a dare ancora di più” - ha detto - “e quando tornerò a Monte Carlo, vi dirò che effetto mi farà vedere le impronte dei miei piedi, collocate tra quel-

le dei più grandi campioni del calcio mondiale.” Oltre a Totti, nel corso del sontuoso gala, con oltre 250 ospiti, animato da Kay Rush e Giancarlo Bizzio, all’Hotel Fairmont, sono state premiate altre grandi leggende del calcio, come Giancarlo Antognoni, Franz Beckembauer, Carlos Dunga e Hugo Sanchez. La figlia di Francisco Varallo, con gli occhi lucidi di commozione, ha ritirato il premio per il campione argentino, scomparso lo scorso

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Nella pagina a lato, (da sinistra) Antonio Caliendo, Hugo Sanchez (anche sotto

mentre firma un pallone), Giancarlo Antonioni (e a destra mentre palleggia), il Principe Alberto II,

agosto. “Rivolgo le mie congratulazioni a Francesco Totti per l’assegnazione del Golden Foot”- ha comunicato, soddisfatto, in una nota, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, mentre Patrizia Prestipino, assessore provinciale allo sport, turismo e politiche giovanili ha commentato: “Il Golden Foot è un giusto riconoscimento alla straordinaria carriera di un giocatore che sarà ancora a lungo uno dei più forti giocatori al mondo e che continua ad essere un meraviglioso messaggero della romanità in Italia e all’estero”. Tra gli invitati alla premiazione anche l’ex calciatore Gianni Rivera, l’annunciatrice storica della Rai Alessandra Canale, compagna dell’organizzatore Antonio Caliendo, il produttore cinematografico sanremese Angelo Bassi, il nostro direttore Ilio Masprone, nonché

Carlos Dunga (anche sotto a sinistra allo stand Nutella) e Franz Beckembauer.

gli imprenditori tra cui la famiglia intersa di Claudio Marzocco. Un evento anche benefico. La serata si è conclusa con la vendita all’asta di sette magliette firmate da altrettanti calciatori, nonché dal sovrano monegasco, raggiungendo la cifra di 18 mila euro, destinata ai progetti promossi dall’associazione Fights Aids Monaco, presieduta da Stephanie di Monaco. Il Principe Alberto ringrazia tutti: “Monte Carlo resta una delle più importanti ed apprezzate capitali dello sport del mondo. Ci permette d’incontrare tanti campioni in una sola volta e per noi ospitare la manifestazione come il Golden Foot rappresenta un motivo di grande orgoglio e in special modo per me che sono da sempre uno sportivo nel vero senso della parola”. Feliciana DI SPIRITO

carlo Bizzio, et d’autres grandes légendes du football ont été récompensées, comme Giancarlo Antognoni, Franz Beckembauer, Carlos Dunga et Hugo Sanchez. La fille de Francisco Varallo, avec les yeux brillants de larmes, a reçu le prix pour le champion argentent, disparu l’août passé. « J’adresse mes félicitations à Francesco Totti pour l’attribution du Golden Foot » - a communiqué, satisfait, avec une note, le Maire de Rome, Gianni Alemanno, alors que Patrizia Prestipino, assesseur provincial au sport, tourisme et politiques juvéniles a commenté: « Le Golden Foot est une juste reconnaissance à l’extraordinaire carrière d’un jouer que sera encore longtemps un des plus forts joueurs au monde et qu’il continue être un merveilleux messager de la romanité en Italie et à l’étranger ». Parmi invités à la remise du prix il y avait même l’ex footballeur Gianni Rivera, la speakerine historique de la RAI Alessandra Canale, copine de l’organisateur Antonio Caliendo, le producteur cinématographique de Sanremo Angelo Bassi, notre directeur Ilio Masprone, ainsi que des entrepreneurs parmi lesquels la famille de Claudio Marzocco. Un évènement qui est aussi bénévole. La soirée s’est terminé avec la vente aux enchères de sept t-shirts signés par les footballeurs, et par le souverain monégasque, qui ont ramassé 18 mille euros, destinée aux projets promus par l’association Fights Sida Monaco, présidée de Stéphanie de Monaco. Le Prince Alberto remercie tous : « Monte Carlo reste une plus importants et appréciés de capitaux du sport du monde. Cela nous permet de rencontrer plusieurs champions dans une fois et pour nous recevoir une manifestation comme le Golden Foot est un grand orgueil, pour moi spécialement parce que je suis toujours un sportif dans le vrai sens du mot ».

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Le serate glamour di

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Da Monte Carlo a Torino, trionfa lo “Stile Italiano” Ospiti Nina Senicar, Lea Pericoli, Simona Tagli e Nicola Legrottaglie di Ely GALLEANI Foto di Valentina De Gaspari

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o stilista torinese della pelliccia in “Stile Italiano” Carlo Ramello ha inaugurato l’autunno/ inverno a Monte-Carlo e Torino presentando la sua nuova collezione 2010/2011. Una doppia presentazione partita dal prestigioso scenario dell’Hotel de Paris di Monaco e poi continuata all’Hotel Principe di Piemonte nella capitale subalpina, sempre lo scorso mese. Tra stucchi dorati della sontuosa

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“Salle Empire” di Monaco e all’eleganza del “Salone delle Feste” del Grand Hotel torinese, oltre mille persone hanno assistito all’anteprima internazionale di una collezione che ha riscosso il meritato successo. Il gruppo Ramello ha presentato cento nuovi capi frutto di una ricerca particolareggiata ed attenta nel dare all’insieme un’aria leggiadra, mai pesante e sempre

seducente. Una regia accorta, che ha saputo mettere insieme pelli di preziosi zibellini abbinati a visoni rasati, cincillà colorati, volpi e persiani. Sulla passerella, presentate da Nathalie Varley Pinto e dal nostro direttore Ilio Masprone (che ha presentato, con successo personale, anche Torino), grandi case della moda internazionale hanno dato il loro sostegno vestendo le dodici stupende modelle

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A sinistra, Nina Senicar e Carlo Ramello in chiusura dei defilè di Monte-Carlo e Torino.

di Ely Galeani Foto di Valentina De Gaspari Louppe

dell’Agenzia Flash Model di Milano di Alberto Righini, con abiti di Cavalli Class, Arasa Morelli (stilisti in Ginevra), Roberta Scarpa, tute sportive della Star Chic di Simona Ventura, le calzature, accessori e borse dell’Azienda Fabi (presente anche a Torino e rappresentati da Maurizio Macina, responsabile eventi), poi gli abiti Sport Couture di Dirk Bikkemberger, ed ancora i vestiti della collezione “Seduzio-

ni” Valeria Marini; poi gli omaggi alle signore presenti dell’Azienda torinese di prodotti per acconciatori Vitality’s (la casa madre Farmen era rappresentata dal marketing Sandra Liccione), che ha fornito anche “Trucco e Parrucco” della 2MakeUpArtis di Andrea Lavarini e Michele Antonini, mentre le acconciature erano curate dal Gruppo Gandini. Nulla è stato tralasciato al fine di proporre una collezione di pellicce che si adattano al corpo seguendone le forme che slanciano la figura femminile e allontanandosi dalla rigidità a cui si è abituati nella pellicceria. Tutti i capi sono risultati alternativi sia per la possibilità di indossarli double face che di trasformarli grazie all’uso di sapienti zip che tolgono mezze maniche, accorciano la lunghezza cambiando una pelliccia lunga, super elegante, in una corta sportiva. Pellicce con note di colore che andavano dall’anemone al petrolio, dal crema al blu notte con fodere in pashmina e nuance in seta impermeabile che rendono i capi meno appariscenti; pellicce “minimaliste” quasi più discrete che permettono di essere al caldo senza troppo ostentare. Le bellissime modelle hanno sfilato capi di astrakan “rivisitati” dalle linee aderenti al corpo con redingote e grandi colli seducenti guarnite da accessori in pelle oro 24 carati, realizzati grazie ad un brevetto presentato all’inizio della scorsa estate a Las Vegas, che hanno poi ribadito l’importanza del dettaglio. Le sorprendenti creazioni hanno reso vaporose tutte e tre le sfilate, all’insegna di un glamour ricercato e mai banale; d’altronde la classe non è acqua: il know how della pellicceria Carlo Ramello nasce proprio a Torino nel 1968 in quel di Via San Tommaso, nel centro della città. Dapprima il nonno, quindi la madre Emma con il marito Roberto Pesce e da qualche anno il figlio Carlo che cerca, e trova, Marina

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34 Gisonda (30 anni di esperienza con Fendi) e insieme si specializzano nell’arte di saper scegliere e tagliare le migliori pelli. Lo zibellino proviene dagli allevamenti di San Pietroburgo in Russia, il cincillĂ dalla Danimarca e i visoni da Seattle al confine con il Canada. Tutte le pelli sono rigorosamente lavorate in laboratori italiani dove la conoscenza generazionale permette di ottenere lo splendido risultato che è stato offerto al pubblico nelle serate di Monte-Carlo e Torino. Nelle gremite tre serate (una a Monaco e due a Torino, appunto) durante i vari cocktail party, abbiamo salutato, tra i tanti ospiti presenti la tennista per eccellenza Lea Pericoli, la presentatrice Simona Tagli, Esa Scajola, il gallerista Daniel Boeri, i provider Paola de Maria e Vinicio Borsi di Mediawest; mentre a Torino la serata ha avuto una

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35 Madrina assolutamente d’eccezione, carina e molto disponibile, la bellissima showgirl e oggi anche attrice Nina Senicar tornata per una volta al suo primo amore: la passerella. A lei e alla Signora Emma Ramello, un gradito omaggio della neonata Azienda “Unika” di Monaco di Stefano Magnino, produttrice di apparecchiature per parrucchieri professionisti. Poi c’è stato anche, graditissimo ospite, Nicola Legrottaglie, difensore della Juventus, ammiratissimo soprattutto dalle Signore. Sempre nel “Salone delle Feste” dell’Hotel Principe di Piemonte, un momento emozionante è stato quando alla mamma Emma Ramello, il figlio Carlo ha offerto un grande mazzo di rose rosse. Le serate hanno anche avuto un feeling anche con la Russia perché le creazioni dello stilista Ramello, conclamato da tempo

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dall’ex modella di Mosca Jana Podzleseky, sono presenti nell’Atelier di Versace di Mosca. Tutti i 40 giornalisti presenti nelle tre serate hanno davvero avuto di che scrivere e filmare, nonché commentare una produzione che ormai si contraddistingue per lo stile altamente personalizzato, preparato e cucito in Italia. Nelle poltroncine di Monte Carlo e Torino, gli ospiti trovavano omaggi di Carlo Ramello, Fabi, Vitality’s e una copia del mensile COOLTO (il direttore è Ilio Masprone), che riportava un Servizio Moda sullo stilista torinese Carlo Ramello. Ely GALLEANI

Les soirées glamour de Carlo Ramello De Monte Carlo à Tourin, le « Style Italien » triomphe Le styliste turinois de la fourrure en « Style Italien » Carlo Ramello a inauguré l’automne/hiver à Monte-Carlo et à Tourin en présentant sa nouvelle collection 2010/2011. Une double présentation partie du prestigieux scénario de l’Hôtel de Paris de Mo-

A lato, i conduttori delle serate Ilio Masprone e Nathalie Varley Pinto. Sotto, una bella immagine di Nina Senicar e Carlo Ramello. naco et ensuite continuée à l’Hôtel Principe di Piemonte à Tourin, le mois passé. Parmi les décors dorés de la somptueuse « Salle Empire » de Monaco et à l’élégance du « Salon des Fêtes » du Grand Hôtel turinois, plus de mille personnes ont assisté à l’avant-première internationale d’une collection qui a remporté un grande et mérité succès. Le groupe Ramello a présenté cent nouvelles créations, résultat d’une recherche détaillée et attente pour donner au même temps un air élégant, séduisant mais jamais lourd. Une mise en scène intelligente, qui a su mettre ensemble les

Nella pagina a lato, in alto, la chiusura del defilè di Monte-Carlo. Al centro Simona Tagli con Renata Rivella (amministra-

trice de Il Foglio Italiano) a fianco la signora Emma Ramello fondatrice del gruppo. Sotto, Lea Pericoli e a destra, ancora Simona Tagli con Emanuele Fabi dell’omonimo gruppo calzaturiero e Maurizio Macina, responsabile commerciale Fabi.

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In alto, l’affollato backstage dei defilè di Monte-Carlo e Torino.

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Sotto, un momento dell’allestimento all’Hotel de Paris, un omaggio agli ospiti di Carlo Ramello e un a parte del pubblico che ha assistito alle sfilate.

peaux de précieuses zibelines avec des visons rasés, des chinchillas colorés, des renards et des persans. Au défilé, présentées par Nathalie Varley Pinto par notre directeur Ilio Masprone (qui a présenté aussi le défilé de Tourin), les grandes maisons de la mode internationale ont donné leur soutien en habillant les douze superbes mannequines de l’Agence Flash Model de Milan de Alberto Righini, avec des habits de Cavalli Class, Arasa Morelli (stylistes en Genève), Roberta Scarpa, Star Chic de Simona Ventura, les chaussures, les accessoires et les sacs de l’Entreprise Fabi, ensuite les vêtements Sport Couture de Dirk Bikkemberger, et encore i vêtements de la collection « Seduzioni » Valeria Marini; ensuite les hommages aux dames présentes par l’Entreprise turinoise de produits pour coiffeurs Vitality’s, qu’il a fourni aussi le service de maquillage et coiffure de la 2MakeUpAr-

tis de Andrea Lavarini et Michele Antonini, pendant que les coiffures étaient soignées par le Groupe Gandini. Rien a été omis à la fin de proposer une collection de fourrures qui s’adaptent au corps, qui suivent les formes et qui rendent la figure féminine plus fine en s’éloignant de la rigidité à laquelle on est habitué dans le magasin de fourrures. Tous les vêtements sont polyvalents, soit parce qu’ils sont double face, soit parce qu’ils peuvent être transformés : grâce à des zips on raccourcit les manches, ou on les enlève complètement, on accourcit une fourrure longue et élégante qui devient une veste courte sportive. Les fourrures colorées allaient de l’anémone au pétrole, de la crème à la bleue nuit avec des doublures en pashmînâ et des nuances en soie imperméable qu’ils rendent les vêtements moins voyants ; des fourrures « minimalistes » pre-

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sque plus discrètes qui permettent d’être chaud sans trop étaler. Les belles mannequines ont défilée avec des créations en astrakan « revisités » avec des lignes adhérentes au corps, redingotes et grands cous séduisants enrichis par des accessoires en peau or 24 carats, réalisés grâce à un brevet présenté au début de l’été passé à Las Vegas. Les surprenantes créations ont rendu les défilés vaporeux, en direction d’un glamour recherché et jamais banal. Le know how du magasin de fourrures Carlo Ramello naît à Tourin en 1968 en Via San Tommaso, dans le centre de la ville. D’abord son grand père, ensuite sa mère Emma avec son mari Roberto Pesce et de quelques années Carlo qui cherche, et trouve, Marina Gisonda (30 ans d’expérience avec Fendi), le couple se spécialise dans l’art de savoir choisir et couper les meilleures peaux. La zibeline vient

des élevages de San Petersburg en Russie, les chinchillas du Danemark et des visons de Seattle à la frontière avec le Canada. Toutes les peaux sont rigoureusement travaillées en laboratoires italiens où la connaissance générationnelle permet d’obtenir les résultats qui ont été offerts au public pendant les soirées de Monte-Carlo et Tourin. Dans les bondés trois soirées (une à Monaco et à deux à Tourin) pendant les cocktail party, nous avons salué, parmi les nombreux invités la joueuse de tennis Lea Pericoli, la présentatrice Simona Tagli, Esa Scajola, le galeriste Daniel Boeri, les provider Paola de Maria et Vinicio Borsi de Mediawest ; alors qu’à Tourin la soirée a eu une Marraine d’exception, jolie et très disponible, la showgirl et aujourd’hui même actrice : Nina Senicar, qui cette fois-ci est retournée à son premier amour : le défilé.

À elle et à madame Emma Ramello, un hommage de la nouvelle Entreprise « Unika » de Monaco de Stefano Magnino, productrice d’appareillages pour coiffeurs professionnels. Ensuite il y a eu aussi un invité très apprécié : Nicola Legrottaglie, défenseur de la Juventus Football Club, admiré surtout des dames. Les soirées ont eu aussi un lien avec la Russie parce que les créations du styliste Ramello, l’ex mannequin de Mouche Jana Podzleseky a déclaré, sont présentes dans l’Atelier de Versace de Moscow. Tous les 40 journalistes présents aux trois soirées ont rassemblé beaucoup de matériel. À Monte Carlo et à Tourin, les invités ont trouvé des hommages par Carlo Ramello, Fabi, Vitality’s et des copies du magazine COOLTO (le directeur est Ilio Masprone), qui rapportait un Service Mode sur le styliste turinois Carlo Ramello.

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a Monte-Carlo di Greta GROSSI

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ue giorni di grande spettacolarità e suggestione hanno legato l’Azienda torinese di prodotti per Spa Vitality’s ad un’altra indimenticabile emozione vissuta lo scorso mese a Monte Carlo: il mo¬mento moda Vi¬ta¬lity’s dell’anno. Uno show assolutamente spettacolare, du¬rante il quale i più fa¬mosi hair sty¬lists a li¬vello internazionale hanno dato la loro personale interpretazione della moda e delle ten¬denze del mo¬mento. Crea¬ti¬vità, emo¬zione, diver-

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timento per un fa¬vo¬loso week end nella località turistica più lus¬suosa al mondo dove tutto è fa¬shion, il Principato di Monaco. Tre team di stilisti si sono, infatti, esibiti in pedana al Grimaldi Forum interpretando ognuno il tema del lusso, inteso come aspirazione costante alla bellezza, come un modo di comunicare con la natura, e come capacità di godere delle manifestazioni della mente e dei sensi per avvicinarsi ad un piacere della vita senza tempo e senza limiti.

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Vitality’s Show Time

Nelle varie foto alcuni momenti del grande show Vitality’s al Forum Grimaldi di Monte-Carlo.

Deux jours de grande spectacles et suggestion ont lié l’entreprise turinoise de produits pour Spa Vitality’s à une autre inoubliable émotion vécue le mois passé à Monte Carlo : le moment mode Vitality’s de l’année. Un grand spectacle, pendant lequel les plus célèbres hair stylists à niveau international ont donné leur personnel interprétation de la mode et des tendances du moment. Créativité, émotion, amusement pour un week-

Gan¬dini Team. Il gruppo leader di Vi¬ta¬lity’s, fa¬moso e riconosciuto a li¬vello in¬ter¬na¬zio¬nale per la sua co¬stante ri¬cerca nello svi¬luppo della moda e dello stile che, con i suoi com¬po¬nenti, ha cal¬cato le pe¬dane degli spet¬ta¬coli più im¬port¬anti del mondo. E’ noto per i tagli pre¬cisi e le acconciature ele¬ganti, il tutto as¬so¬ciato a tec¬niche personalizzate e sem¬plici che lo ha reso inconfondibile. An¬gelo Se¬mi¬nara. Di¬ret¬tore crea¬tivo del Team Ar¬ti¬stico di Trevor Sorbie e Sti¬lista inglese dell’anno in ca¬rica, Se¬mi¬nara ispira gli sti¬listi di tutto il mondo con la sua fan¬tasia e la sua tec¬nica. In¬canta nella crea¬zione di nuove forme e tex¬tures, uti¬liz¬zando i ca¬pelli come ma¬teria in con¬tinua evo¬lu¬zione per far emer¬gere la bel¬lezza na¬tu¬rale della

cli¬ente. In¬ter¬na¬tional Co¬lour In¬spi¬ra¬tions Vi¬ta¬lity’s: il meglio degli es¬perti di colorazione e di stile di Vi¬ta¬lity’s, in una spe¬ciale car¬rel¬lata di pro¬poste moda e alterative, portano nel mondo le ten¬denze co¬lore e moda di Vi¬ta¬lity’s for¬nendo gli stru¬menti per far emer¬gere la crea¬ti¬vità di ciascun acconciatore. Il tutto animato da un nome famoso per tutti i francesi Philippe MOREAU animatore e presentatore noto per le sue trasmissioni televisive e radiofoniche, molto popolare nel settore acconciatura per la sua presenza alle varie edizioni del MCB e dell’Haute-Coiffure Française. La conclusione dei due giorni di lavori è avvenuta all’Hotel Fairmont dove oltre un migliaio di ospiti intervenuti da tutto il mondo hanno festeggiato con un evento enogastronomico altrettanto spettacolare.

end incroyable dans la localité touristique plus luxueuse au monde où tout è fashion, la Principauté de Monaco. Trois équipes de stylistes se sont produits aux Grimaldi Forum avec une personnelle interprétation du luxe, vu comme une aspiration constante à la beauté, comme une méthode de communication avec la nature, et comme une capacité d’apprécier les manifestations de l’esprit et des sens pour se rapprocher à un plaisir de la vie sans temps et sans limites. Gandini Team. Le groupe leader de Vitality’s, célèbre et reconnu à niveau international pour sa constante recherche dans le développement de la mode et du style qui, avec ses components, a été sur les planches des plus importants événements mondiaux. Le groupe est connu pour ses coupes précises, ses coiffures élégantes et ses techniques personnalisées et simples qui l’ont rendu unique. Angelo Seminara. Directeur créatif de l’Équipe Artistique de Trevor Sorbie et Styliste anglais de l’année, Seminara inspire les stylistes du monde entier avec sa fantaisie et sa technique. Il charme dans la création de nouvelles formes et de textures, en utilisant les cheveux comme matière toujours en évolution pour faire émerger la beauté naturelle du client. International Colour Inspirations Vitality’s : le mieux des experts de coloration et de style de Vitality’s portent dans le monde les tendances de couleur et de mode de Vitality’s en fournissant les moyens pour faire émerger la créativité de chaque coiffeur. Tout ceci sera animé par un nom célèbre pour les français : Philippe MOREAU animateur et présentateur connu pour ses transmissions télévisées et radiophoniques, populaire dans le secteur coiffure pour sa présence aux éditions de MCB et de l’Haute-Coiffure Française. La conclusion des deux journées de travaux s’est produite à l’Hôtel Fairmont où plus de mille invités intervenus de tout le monde ont fêté avec un évènement oenogastronomique autant spectaculaire.

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SPECIALE EVENTI

A Chianciano

non solo fegato sano... di Claudio ZENI

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E’ stato un grande summit di professionalità il 27° concorso nazionale “Sulle rotte dell’arte e del gusto mediterraneo” organizzato dall’Accademia Italiana Gastronomia Storica (presieduta da Mario Giorgio Lombardi) e dal Centro Studi Chianciano Sanchini-Papo. Nelle tre giornate dei lavori nel mese scorso, si sono esibiti, mettendo in mostra la loro professionalità, pizzaioli, cuochi-ristoratori e allievi di Istituti alberghieri di Stato. Il tutto all’insegna della cucina mediterranea e dei prodotti agroalimentari del territorio. «Sì - afferma Giorgio Lombardi c’è anche lo stimolo della gara, per alcune sezioni del concorso, ma quello che vale in questi incontri è l’aggiornamento professionale, lo scambio di esperienze e di conoscenze: i giovani imparano dai professionisti e i professionisti osservano con attenzione cosa sanno fare i colleghi, scambiandosi ricette e metodi di preparazione dei piatti. Poi ci sono gli sponsor, tutte aziende selezionate, che mettono in mostra i loro prodotti di ultima generazione». All’insegna dell’arte bianca (pane, focacce, pizze) e del riso, ma anche di carne chianina, caffetteria

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e di cocktail, le tre giornate hanno avuto un programma intenso di gare, di dimostrazioni e convegni. Si è iniziato con una grande prova di professionalità da parte di pizzaioli di tutta Italia. Venti, provenienti da numerose regioni italiane, sono stati, invece, i cuochi e ristoratori che hanno dato vita all’esibizione di piatti in tema con il riso (sponsor l’Ecorì di Novara),

mentre i due importanti riconoscimenti di ristoratore dell’anno designati dall’Accademia Italiana Gastronomia Storica per il 2010 sono stati assegnati a Filippo Addabbo della trattoria Lo Zampino di Gioia del Colle (Ba) e Walter Redaelli dell’omonimo ristorante di Bettolle (Si). L’incontro di Chianciano ha visto anche la presentazione dei volumi “Ragioni e sentimenti nella Sicilia del vino” di Diego Maggio, avvocato e consigliere delegato di Federvini Sicilia e del Consorzio di tutela Marsala Doc, e “Tacuinum bizantino Viaggio gastronomico nel Mediterraneo e orientale” di Alex Revelli Sorini, Susanna Cutini e Shady Hasbun (Ali&no Editrice di Perugia). Anche quest’anno si è proceduto alla nomina di alcuni “Accademici del Marsala”, persone che si impegnano a propagandare e far conoscere questo antico vi-

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À Chianciano pas seulement le foie sain…

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timenti nella Sicilia del vino» de Diego Maggio, avocat et conseiller délégué de Federvini Sicile et du Consortium de tutelle Marsala Doc, et « Tacuinum bizantino Viaggio gastronomico nel Mediterraneo e orientale » d’Alex Revelli Sorini, Susanna Cutini et de Shady Hasbun (Ali&no Editrice de Pérouse). Même cette année il y a eu la nomination de quelques « Académiques du Marsala », de personnes qui s’engagent à promouvoir et faire connaître ce vin ancien souvent peu connu. Les nouvelles académiques nommées cette année ne sont que des femmes : Mariella Voza (Barlotti di Paestum), Manuela Capecchi (Hôtel Le Logge dei Mercanti, Monte San Savino), Sara Rapini (titulaire de magasins d’habillement à Arezzo), Carmela Di Nardo (Agropoli), Daniela Rubeca (Restaurant Zaira, Chiusi). L’avocat Maggio, en outre, autant que président de « Paladini dei Vini di Sicilia », a nommé des nouveaux « Paladins » : Corrado Cavallo (directeur général des Caves LaVersa, Oltrepò Pavese) et Alessandro Castro (responsable de l’Institut Italien de Culture à Barcelone). Le vin Marsala a été jumelé, avec succès, avec le chocolat produit par une jeune et passionnée « maître du chocolat », Graziella Meloni, qui a ouvert depuis quelques mois son laboratoire-magasin « Tentazioni - Cioccolato in Casentino », à Poppi, en province d’Arezzo. Une des caractéristiques des rencontres de Chianciano est la présence au même temps des professionnels de la cuisine et des élèves, il y avait justement dix écoles hôtelières à la manifestation. Coordonnés par les professeurs Gabriele Borri et Fabio Fastelli, les élèves ont démontré ce qu’ils ont appris et ils ont donc préparé des tartes, des gâteaux, des focaccia, des cocktails, des pizzas, mais aussi des cafés et cappuccinos. Pour cette dernière compétition (sponsors Jolly Café de Florence) les meilleurs étaient les élèves d’Assisi, suivis par Giulianova et Rieti. Pendant de la soirée de gala il a été remis le Prix journalistique Apicio au collègue romain Luigi Cremona.

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no spesso ancora misconosciuto. Tutte donne le nuove accademiche nominate quest’anno: Mariella Voza (azienda Barlotti di Paestum), Manuela Capecchi (Hotel Le Logge dei Mercanti di Monte San Savino), Sara Rapini (titolare di negozi di abbigliamento a Arezzo), Carmela Di Nardo (esperta gourmet di Agropoli), Daniela Rubeca (titolare del Ristorante Zaira di Chiusi). L’avvocato Maggio, inoltre, nella sua qualità di presidente dei “Paladini dei Vini di Sicilia”, ha nominato nuovi “Paladini” Corrado Cavallo (direttore generale delle Cantine La Versa, Oltrepò Pavese) e Alessandro Castro (responsabile dell’Istituto Italiano di Cultura a Barcellona). Il vino Marsala è stato abbinato, in modo davvero convincente, con il cioccolato (nelle varie percentuali di cacao) prodotto da una giovane e appassionata “maestra del cioccolato”, Graziella Meloni, che ha aperto da pochi mesi il laboratorio-negozio “Tentazioni - Cioccolato in Casentino”, a Poppi, in provincia di Arezzo. Una delle caratteristiche degli incontri chiancianesi è di mettere fianco a fianco professionisti della cucina e allievi. Erano dieci, da ogni parte d’Italia, gli Istituti Alberghieri presenti alla manifestazione. Guidati dai docenti Gabriele Borri e Fabio Fastelli, gli allievi hanno dato dimostrazione delle nozioni imparate: produzione di crostate, torte, focacce salate, cocktail, long drink, pizze e bruschette, caffè e cappuccini. In quest’ultima gara (sponsor Jolly Caffè di Firenze) i migliori si sono dimostrati gli allievi di Assisi, seguiti da Giulianova e Rieti. Nel corso della serata di gala è stato, infine, consegnato il Premio giornalistico Apicio al collega romano Luigi Cremona.

Le 27° concours national « Sulle rotte dell’arte e del gusto mediterraneo » organisée par l’Académie Italienne Gastronomia Storica (présidée par Mario Giorgio Lombardi) et par le Centro Centro Studi Chianciano Sanchini-Papo a été une grande rencontre. Dans les trois journées des travaux du mois passé, des pizzaiolos, des chefs et des élèves des écoles hôtelières d’État se sont produits en mettant en exposition leur caractère professionnel, toujours en valorisant la cuisine méditerranéenne et les produits agro-alimentaires du territoire. « Oui - George Lombardi déclare - il y a aussi l’incitation à la compétition, pour quelques sections du concours ; mais ce qui vaut dans ces rencontres est la mise à jour professionnelle, l’échange d’expériences et de connaissances : les jeunes apprennent des professionnels et les professionnels observent avec attention qu’est-ce que ses collègues savent faire. Ensuite il y a les sponsors, qui sont tous des entreprises sélectionnées, qui mettent à exposition leurs produits de dernière génération ». Les trois journées ont eu un programme intense de compétitions, de démonstrations et de rencontres, caractérisées par la présence de l’art « blanc » celui lié au pain, à la focaccia, à la pizza et au riz, mais il y avait aussi la viande chianina, le produits de caféterie et les cocktails. On a commencé avec une grande épreuve de caractère professionnel par des pizzaiolos de toute Italie. En suite vingt chefs et restaurateurs qui venaient de différentes régions italiennes, on présenté des plats avec le riz (sponsor l’Ecorì de Novare), alors que les deux importantes reconnaissances de l’Académie Italienne Gastronomia Historique pour le restaurateur de 2010 sont allées à Filippo Addabbo de la trattoria Lo Zampino de Gioia del Colle (BA) et Walter Redaelli du restaurant homonyme à Bettolle (SI). La rencontre de Chianciano a vu aussi la présentation des livres « Ragioni e sen-

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CINEMA IN RIVIERA

di Romano LUPI Foto di Piertommaso Paglioni

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Una splendida immagine della neoattrice, la serba Nina Senicar.

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arà distribuito tra la fine di novembre e i primi di dicembre “Dark Resurrection”, l’atteso fan movie di Star Wars completamente ideato e realizzato in Italia, anzi a pochi passi da Monte Carlo. Il film è scritto e diretto dal giovane regista Angelo Licata di Ventimiglia (di mestiere fa il dentista), con la collaborazione del produttore esecutivo Fabrizio Rizzolo di Sanremo. Una space opera senza scopo di lucro, prodotta dall’Associazione no profit Riviera Film di Angelo Giampietro con il benestare della Lucasfilm. Il regista e il suo gruppo, nell’ultimo week-end di settembre, hanno girato da queste parti (nella spiaggia antistante la curva del Don tra Arma di Taggia e Riva Ligure e nella vicina Francia) un’imponente scena di guerra, che ha visto lo scontro tra i sanguinari guerrieri Daikas e i guardiani del tempio di Eron, custodi del segreto della Forza. In quelle tre giornate di lavoro molto intenso, sono state portate sul set una cinquantina

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« Dark Resurrection », tourné de Imperia à la Côte d’Azur di comparse provenienti da tutta Italia e dalla vicina Costa Azzurra. Gente comune che, spinta dalla passione per Dark Resurrection, ha voluto entrare a far parte dell’ingranaggio cinematografico, realizzando con le proprie mani il costume dei guerrieri Daikas. Sul set, grazie alla ormai consolidata collaborazione con l’agenzia milanese (a Milano 2 gli uffici) Talents Factory diretta da Leonardo Recalcati, partecipava anche la modella di origini serbe Nina Senicar, ormai naturalizzata italiana, conosciuta dal grande pubblico per la sua partecipazione a “L’isola dei Famosi” della passata primavera, e per aver affiancato il cabarettista Enzo Iacchetti nella trasmissione “Velone” di Canale 5, l’estate scorsa. La splendida Nina Senicar (bellissima e dura nel suo ruolo) ha recitato accanto a Daniel McVicar, l’attore americano che ha lavorato in Italia con registi del calibro di Fausto Brizzi, Giulio Manfredonia e i Manetti Bros.

McVicar non è nuovo al mondo del cult, infatti, ha interpretato il personaggio di “Diabolik” accanto all’attrice romana Claudia Gerini nel videoclip “Amore Impossibile” del gruppo musicale Tiromancino. Nina Senicar e l’attore americano vestivano i panni dei guardiani del tempio di Eron (hanno recitato le scene parlando in eroniano) sostenendone una molto impegnativa, di grande prestanza fisica, per la quale hanno dovuto apprendere l’arte del combattimento con le spade laser. Il Volume 1 di Dark Resurrection era stato accolto con entusiasmo dai fan; entusiasmo che, come ha spiegato lo stesso Licata, era del tutto inatteso: “Dark Resurrection è un film sperimentale senza scopo di lucro, liberamente ispirato a Star Wars. Alla sua uscita, il 7 giugno del 2007, fu un successo inaspettato! Il primo server su cui si poteva scaricare crollò quasi subito sotto i colpi di circa 15.000 download al giorno”. Un

« Dark Resurrection », l’attendu fan movie de Star Wars, complètement inventé et réalisé en Italie tout près de Monte Carlo sera distribué entre la fin de novembre et les premiers jours de décembre. Le film a été écrit et réalisé par le jeune réalisateur Angelo Licata de Vintimille (en réalité il est dentiste), avec la collaboration du producteur exécutif Fabrizio Rizzolo de Sanremo. Une space opera bénéfique produite par l’Association non profit Riviera Film de Angelo Giampietro avec le consentement de la Lucasfilm. Le réalisateur et son groupe, pendant le dernier week-end de septembre, ont tourné sur la plage entre Arma di Taggia et Riva Ligure et en France une imposante scène de guerre, entre les sanguinaires guerriers Daikas et les gardiens du temple d’Eron, gardiens du secret de la Force. Pendant ces trois journées de travail intense, on a utilisé une cinquantaine de figurants provenant de toute Italie et de la Côte d’Azur. Des gens communes qui, poussée par la passion pour Dark Resurrection, ont voulu entrer faire une partie du système cinématographique, en réalisant avec leurs mains les costumes des guerriers Daikas. Sur le set, grâces à la collaboration consolidée avec l’agence milanaise Talents Factory dirigée par Leonardo Recalcati, il y avait aussi la mannequin d’origines serbes Nina Senicar, connue pour sa participation à « l’Isola dei Famosi» du printemps passé, et pour avoir animé l’émission « Velone » sur Canale 5 avec Enzo Iacchetti. La splendide Nina (très belle et sévère dans son rôle) a joué à coté de Daniel McVicar, l’acteur américain qui a travaillé en Italie avec des réalisateurs comme Fausto Brizzi, Giulio Manfredonia et les Manettes Bros. McVicar n’est pas nouveau au monde du cult, en effet, il a interprété le personnage de « Diabolik » auprès de l’actrice romaine Claudia Gerini dans le clip « Amore Impossible » du groupe musical Tiromancino. Nina Senicar et l’acteur américain sont les gardiens du temple d’Eron et ils ont tourné des scènes très difficiles, surtout celles avec les épées laser, pour lesquelles ils ont du apprendre l’art du combat. Le Volume 1 de Dark Resurrection avait été accueilli avec enthousiasme des fans ; un enthousiasme qui, comme Licata a expliqué, était complètement inattendu : « Dark Resurrection est un film expérimental bénéfique, inspiré par Star Wars. À sa sortie, le 7 juin 2007, il fut un succès inattendu ! Le premier serveur duquel il pouvait être télé-

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charger céda vite sous les coups de 15.000 téléchargement par jour. » Un résultat impressionnant, surtout si on tient compte qui le film a été réalisé avec un budget de 7.000 euro. Les résultats obtenus par le Volume 1 ont persuadé le réalisateur à réaliser la partie de cette histoire. « Le Volume 0, est une partie intégrant du Volume 2 - Licata a expliqué -. Il s’agit du prologue, un fait qui précède le debout du film. Pour ceux qui connaissent la trame du premier volume, je peux dire que dans le Volume 0, vous comprendrez comment Sorran est arrivé à être jugé par le Conseil et l’origine de son passage au côté obscur ». Par rapport au Volume 1, le niveau qualitatif, déjà haut pour une production amateur, est encore mieux, grâce au groupe de travail ultérieurement agrandi par rapport à celui de départ et à une majeure disponibilité de fonds, arrivés de l’association bénéfique Riviera Film. « Par notre association culturelle no profit Riviera Film nous n’avons reçu environ 15.000 euros. - le réalisateur déclare - Plus que 300 donations spontanées arrivées du monde entier! ». Une curiosité : parmi les acteurs du Volume 2 il y a aussi le nom du réalisateur, metteur en scène et producteur Fausto Brizzi, qui a interprété gratuitement le rôle du maitre Jedi Zistor. Le film sera présenté dans des festivals européens de relevance internationale.

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Nina Senicar: des Balkans à la Côte d’Azur. La très belle et séduisante Nina Senicar se montre dans toute sa beauté balkanique, mise encore plus en évidence par les costumes du film de science-fiction Dark Résurrection vol.0. Une beauté qui s’insère à la perfection dans la nature sauvage qui caractérise le cadre choisi par le réalisateur de Vintimille Angelo Licata, c’est à dire le virage «du Don » entre Arma di Taggia et Riva Ligure. Nina Senicar a interprété, avec l’acteur américain Daniel McVicar, le gardien du temple d’Eron. Il Foglio Italiano l’a rencontré fin septembre pour faire le point sur sa carrière, après le succès obtenu à «l’Isola dei Famosi » et à «Velone » sur Canale 5. Celle de Dark Resurrection est-elle ta première expérience cinématographique ? «Oui. Je dois dire qu’il s’agit d’une expérience très particulière. Le fait de travailler dans un groupe d’acteurs professionnels, dans une ambiance familiale, m’a beaucoup aidée. » Penses-tu avoir un futur dans le monde du cinéma ? « Je ne le pense pas, je l’espère. J’aimerais m’affirmer comme actrice. Le fait d’être assez célèbre dans d’autres milieux, ne veut pas dire être fait pour le cinéma… ». Qu’est-ce que tu as aimé le plus de cette expérience ? « Mon rôle de gardienne-guerrière, de femme très sure d’elle. Lorsque j’ai commencé à travailler à la télévision, je devais être douce, maintenant on me demande d’être agressive. Le rôle de la reine agressive fait pour moi. Quand je suis arrivée en Italie de la Serbie, j’avais

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Sotto, un’immagine di Nina Senicar modella.

risultato impressionante, soprattutto se si tiene conto che il film è stato realizzato con un budget di soli 7.000 euro. I risultati ottenuti dal Volume 1 hanno convinto il regista a realizzare anche la seconda parte di questa storia con tanto di antefatto della prima uscita che si colloca come prologo della seconda. “Il Volume 0, è parte integrante del Volume 2 - ha spiegato Licata - Si tratta del prologo, un antefatto che precede i titoli di testa. Per chi conosce la trama del primo volume, posso dire che nel Volume 0, capirete come Sorran è arrivato ad essere giudicato dal Consiglio e l’origine del suo passaggio al lato oscuro”. Rispetto al Volume 1, livello qualitativo, già alto per essere una produzione semplicemente “amatoriale”, è ulteriormente aumentato in questo sequel, merito di un gruppo di lavoro ulteriormente ampliato rispetto a quello di partenza e ad una maggiore disponibilità di fondi, grazie soprattutto all’associazione senza scopo di lucro Riviera Film. “Tramite la nostra associazione culturale no profit Riviera Film abbiamo ricevuto dai fan stessi circa 15.000 euro. - ha chiarito il regista - Più di 300 donazioni spontanee arrivate da tutto il pianeta!”. Una curiosità: nel cast di Volume 2 c’è anche il nome del regista, sceneggiatore e produttore Fausto Brizzi che ha interpretato del tutto in forma amichevolmente, il ruolo del Maestro Jedi Zistor. Il film sarà presentato in alcuni Festival europei di maggiore spessore internazionale.

più in risalto dal costume del film Dark Resurrection vol.0. Una bellezza che si incastona alla perfezione nella natura selvaggia che caratterizza la location voluta dal regista ventimigliese Angelo Licata nella cosiddetta “curva del Don” tra Arma di Taggia e Riva Ligure. Qui Nina Senicar ha vestito, assieme all’attore americano Daniel McVicar, i panni della guardiana del tempio di Eron. Il Foglio Italiano l’ha incontrata alla fine di settembre per fare il punto sulla sua carriera, dopo i successi ottenuti all’“Isola dei Famosi e a “Velone” su Canale 5. Quella di

Nina Senicar: dai Balcani alla Costa Azzurra La bellissima e seducente Nina Senicar si mostra in tutta la sua bellezza balcanica, messa ancora

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Dark Resurrection è la tua prima esperienza cinematografica? “Sì. Devo dire che è un’esperienza molto particolare. Il contesto famigliare nel quale è maturata, assieme al fatto di lavorare con tutti attori professionisti, mi ha notevolmente facilitata”. Pensi di avere un futuro nel mondo del cinema? “Più che pensarlo lo spero. Mi piacerebbe, col tempo, potermi affermare in quest’abito. Il fatto di essere abbastanza famosa in altri campi, non vuol dire essere tagliata per il cinema…”. Cosa ti è piaciuto di più di quest’esperienza? “Il mio ruolo di guardiana-guerriera, di donna molto sicura di se stessa. In televisione, quando ho cominciato, dovevo essere il più dolce possibile, ora mi si chiede aggressività. Il ruolo della regina aggressiva mi si addice. Quando sono arrivata in Italia dalla Serbia, avevo 18 anni, avevo visto più cose brutte che belle e per essere dolce mi sono dovuta mettere d’impegno”. Ti riferisci alla guerra del 1999? “Sì. Non amo parlarne. Sono state esperienze molto dure. Novi

Sad, la mia città, è stata una delle più bombardate. Abbiamo vissuto tre mesi sottoterra. Ma il mio popolo c’è abituato, sono 500 anni che siamo in guerra. Siamo gente pronta a combattere”. Tornando al film, cosa ti è piaciuto meno? “Mi è piaciuto tutto, anche il fatto di dover girare per ore spezzoni che, nel film, durano pochi secondi. Chi lavora nel mondo dello spettacolo sa che è così”. Passiamo ai tuoi gusti cinematografici. Qual è il tuo film preferito? “Crash-Contatto fisico, con la regia di Paul Haggis”. Il tuo regista preferito? “Emir Kustiruca. Il mio sogno sarebbe quello di fare un film con lui. Ha la grande capacità di interpretare il peggio del nostro popolo in modo divertente”. E in Italia? “Beh, neanche a dirlo, Gabriele Muccino”. E con Angelo Licata, come ti sei trovata? Quali sono i suoi pregi? “Sono molto contenta di aver vissuto questa mia prima esperienza cinematografica con Angelo Licata, ha dimostrato di aver fiducia in me e mi ha dispensato consigli

Sopra, un momento della lavorazione del film a Imperia.

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18 ans, et j’avais vu des choses terribles, être douce n’était pas facile ». Parles-tu de la guerre de 1999 ? « Oui. Je n’aime pas en parler. C’était une expérience très dure. Novi Sad, ma ville, a été une des plus bombardées. Nous avons vécu trois mois sous terre. Mais mon peuple a l’habitude, nous sommes en guerre depuis 500 ans. Nous sommes des gens prêtes à combattre». Revenons au film, qu’est-ce que tu as aimes le moins? « J’ai tout aimé, même le fait de devoir tourner pendant des heures des morceaux qui, dans le film, durent quelques secondes. Qui travaille dans le monde du spectacle sait que c’est normal ». Passons à tes goûts cinématographiques. Quel est-il ton film préféré ? « Collision (Crash) réalisé par Paul Haggis ». Ton réalisateur préféré ? « Emir Kustiruca. Mon rêve est de faire un film avec lui. Il a la grande capacité d’interpréter le pire de les nôtre peuple de façon amusante ». Et en Italie ? « Eh bien, Gabriele Muccino ». Et avec Angelo Licata, comment t’es-tu trouvé? Quels sont ses qualités? « Je suis très contente d’avoir vécu ma première expérience cinématographique

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avec Angelo Licata, il a montré d’avoir confiance en moi et il m’a toujours donné des conseils importants». Quel rôle aimerait-tu interpréter dans un célèbre film du passé? « Tous les rôles interprétés par Julia Roberts. J’aime beaucoup les comédies romantiques ». As-tu fait des cours d’art dramatique? « J’ai étudié de l’art dramatique au lycée. À 16 ans je me suis inscrite à un cours de théâtre parce qu’il y avait un garçon dont j’étais tombée amoureuse. Ensuite il ne me plaisait plus, mais j’ai continué à fréquenter le cours parce que, entretemps, je suis tombée amoureuse du théâtre. Une expérience formative, et utile parce que quand j’était petite j’était timide et la scène m’a aidée à m’ouvrir. Même chose pour la télévision ». Est-elle la première fois que tu viens à Sanremo ou en Riviera Ligure? « Oui, d’abord j’y étais seulement passée pour aller en Côte d’azur. Elle est une ville très vivante et très belle. Et vous avez le Festival de la Chanson, il n’y a pas une fille du monde du spectacle qui n’aimerait pas l’animer ou au moins y participer ». Qu’est qu’il faut, selon toi, pour présenter le festival de Sanremo ? « Plusieurs éléments. Cela dépend aussi de l’animateur, mais la fille qui l’appuie doit être combative, sympathique, elle doit avoir sa personnalité qui la caractérise ». As-tu ces qualités? « Pour l’instant je ne pense pas…».

Angelo Licata, le talent de la mise en scène Angelo Licata, 38 ans le dernier 16 août, est une promise de la mise en scène cinématographique italienne. Après avoir tourné le volume 1 de Dark Resurrection et avoir collaboré avec le réalisateur Fausto Brizzi en « Maschi contro femmine » (il a suivi la supervision, la mise en scène de la seconde unité et les prévisualisations des scènes difficiles), le réalisateur de Vintimille - ses parents sont d’origine sicilienne et il est né à Tourin - a terminé le volume 2 du film italien inspiré à Star Wars. Nous avons rencontré Angelo Licata pour faire une panoramique de son travail. La saga de Dark Resurrection veut-elle être un hommage Star Wars ? « Fondamentalement oui. Son but est celui d’ouvrir les yeux aux productions et montrer que, même en Italie, on peut faire un certain type de cinéma sans dépenser des millions d’euros. Nous souhaitons que Walter Vacchino nous puisse concéder le célèbre théâtre Ariston de Sanremo pour l’avant-première nationale du volume 2 de Dark Resurrection, prévue avant la fin de l’année ». Parmi les acteurs de ce film il y a aussi Nina Senicar. C’est la première expérience pour la mannequin serbe: comment est-elle allée? « Nina est née pour le cinéma. Elle a un visage très particulier et une parfaite présence sur la scène, elle a sûrement un futur. Elle est en mesure de simuler de toutes les expressions qui lui sont

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Nella foto in basso, Angelo Licata con Maurizio Zuppa

importanti in ogni momento”. Quale parte ti sarebbe piaciuta recitare in un famoso film del passato? “Tutti i ruoli interpretati da Julia Roberts. Amo molto le commedie romantiche”. Hai mai studiato recitazione? “Ho studiato teatro al liceo. A 16 anni mi sono iscritta ad un corso di teatro perché lo frequentava un ragazzo del quale ero innamorata. Poi lui non mi piaceva più, ma ho continuato a frequentare il corso perché, nel frattempo, mi sono innamorata del teatro. È stata un’esperienza formativa, per me, molto utile perché da piccola ero molto chiusa e il palcoscenico mi ha aiutata ad aprirmi. Così come, in seguito, mi ha aiutata la televisione”. È la prima volta che vieni a Sanremo o quanto meno nella Riviera Ligure? “Sì, prima ci ero solo passata per andare in Costa Azzurra. È una città molto viva e molto bella. E poi avete il Festival della Canzone, non c’è ragazza del mondo dello spettacolo alla quale non piacerebbe condurlo o quanto meno parteciparvi”. Cosa ci vuole, secondo te, per condurre Sanremo?

e Mattia Criscuolo (nella tuta da biodroide).

“Tanti fattori. Premesso che dipende anche dal conduttore, la ragazza che lo affianca deve essere grintosa, simpatica, sciolta, non una macchina; deve avere una sua personalità che la caratterizzi”. Tu sei in possesso di queste qualità? “Per il momento non ci penso nemmeno…”.

Angelo Licata, il talento della regia Angelo Licata, 38 anni compiuti lo scorso 16 agosto, è uno degli astri nascenti della regia cinematografica italiana. Dopo aver girato il volume 1 di Dark Resurrection e aver coadiuvato con il regista Fausto Brizzi in “Maschi contro femmine” (ha curato la supervisione, la regia della seconda unità e la previsualizzazione delle scene complicate), il collega regista di Ventimiglia - i genitori sono di origine siciliana e lui è nato a Torino - ha ultimato il volume 2 del film italiano ispirato a Guerre stellari. Abbiamo incontrato Angelo Licata per fare una panoramica a 360° del suo “credo” cinematografico.

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La saga di Dark Resurrection vuole essere un omaggio Star Wars? “Essenzialmente sì. Ha lo scopo di aprire gli occhi alle produzioni e dimostrare che, anche in Italia, si può fare un certo tipo di cinema senza spendere milioni di euro. Speriamo che Walter Vacchino ci possa concedere il famoso teatro Ariston di Sanremo per la prima nazionale del volume 2 di Dark Resurrection, prevista entro l’anno”. In questo film ha recitato anche Nina Senicar. La modella serba era alla sua prima esperienza da attirice: come se l’è cavata? “Nina è nata per il cinema. Ha un viso molto particolare e una presenza scenica perfetta, avrà sicuramente un futuro. È in grado di simulare tutte le espressioni che le vengono richieste. La recitazione è un talento innato e lei è sicuramente molto portata. Anche nella scena del bacio che ha girato con Daniel è stata molto credibile. Ha grande professionalità, ma è anche dotata di due pregi fondamentali: oltre ad essere bella è anche un gran tipo. E questi due aspetti, nel cinema, sono importantissimi”. Se dovesse darle un voto? “I voti, intesi in termini numerici, non mi piacciono. Gli attori devono trasmettere emozioni e vanno giudicati in base a questo parametro. In questo senso, Nina è stata assolutamente eccellente”. Perché è venuto a girare alcune scene di Dark Resurrection dalla nostre parti e cioè in Liguria? “Per motivi di raccordo con il volume 1, dove c’era una location simile ma non potevamo utilizzarla”. Lei svolge la professione di medico dentista. L’abbandonerà per la carriera di regista? “Anche se al momento faccio principalmente il regista, non ho ancora abbandonato il lavoro di dentista”. Come nasce la sua passione per il cinema? “Il regista offre grandi soddisfazioni dal punto di vista artistico. In me, questa passione, esiste da sempre. Sono nato e cresciuto guardando film. Mi piacciono tutti i generi; in questo senso sono davvero onnivoro. Guardo di tutto, anche i film brutti

perché possono avere degli spunti interessanti o qualcosa di positivo. Per me, il cinema è sia un’ossessione che una passione. Una passione come tante altre senza la quale non avrei avuto la possibilità di realizzare quello che sto facendo adesso. Sono un entusiasta. Il mio è un desiderio creativo che devo costantemente alimentare. Se non fosse che devo mangiare anch’io, farei il regista gratuitamente”. Quali sono le altre sue passioni? “Principalmente mia figlia. È l’unica passione che precede il cinema”. Il suo modello di regista ideale sarà quindi George Lucas? “È sicuramente un grande, ma preferisco Spielberg”. Per quanto riguarda i generi cinematografici, quali sono i suoi gusti personali? “Sono portato verso il genere drammatico anche se amo le commedie. Un vero regista, però, non deve limitarsi e deve essere in grado di toccare qualunque tipo di genere”.

Daniel, l’americano di Beautiful Daniel McVicar, volto noto ai fedelissimi di Beautiful (conosciuto per aver interpretato il ruolo dello stilista Clarke Garrison), è il guardiano del tempio che, in Dark Resurrection, “fa coppia” con Nina Senicar. Insieme, oltre a combattere con le spade laser, hanno il compito di “proteggere la verità della forza”. Quello tra il cinquantaduenne attore statunitense e il film del regista ligure Angelo Licata, è stato un vero e proprio “colpo di fulmine”. “Ho sentito parlare di Dark Resurrection negli Stati uniti - commenta Daniel - e mi devo dire che ho provato da subito interesse per questo film. La storia, a me e ai miei amici del circolo di Los Angeles, è piaciuta molto. Loro adesso sono invidiosi di me che sono qui a recitare in Dark Resurrection”. Con Nina avete girato una scena molto impegnativa dal punto di vista della prestanza fisica. In cosa è consistita? “Abbiamo interpretato i Guardiani del tempio di Eron e ci siamo

demandées. Le jeu est un talent inné et elle est très douée. Même la scène du baiser qu’elle a tourné avec Daniel a été très croyable. Elle a un grand professionnalisme, mais elle a aussi deux qualités fondamentaux : elle est belle, mais elle est aussi très originale. Et ces deux aspects, dans le cinéma, sont très importants ». Si vous deviez lui donner un note ? « Je n’aime pas les notes, prise en termes numériques. Les acteurs doivent transmettre des émotions et doivent être jugés sur la base de ce paramètre. En ce sens, Nina a été absolument excellente ». Pourquoi vous avez tourné quelques scènes de Dark Resurrection en Ligurie? « Pour des raisons de raccord avec le volume 1, où il y avait un setting semblable mais nous ne pouvions pas l’utiliser ». Vous êtes un dentiste. Abandonneriez-vous votre profession pour la carrière de réalisateur ? « Même si à l’instant je fais principalement le réalisateur, n’ai pas encore abandonné le travail de dentiste ». Comment votre passion pour le cinéma estelle née? « Être réalisateur offre des grandes satisfactions du point de vue artistique. En moi, cette passion, existe depuis toujours. Je suis né et grandi en regardant des film. J’aime tous les genres ; en ce sens je suis vraiment omnivore. Je regarde n’importe quoi, même les mauvais films parce qu’ils peuvent avoir des idées intéressantes ou quelque chose de positif. Pour moi, le cinéma est une obsession et une une passion. Une passion comme tant d’autres sans laquelle je n’aurais pas eu la possibilité de réaliser ce que je fais maintenant. Je suis enthousiaste. Le mien est un désir créatif que je dois continuellement alimenter. Mais je doit manges comme tout le monde, autrement je ferais le réalisateur gratuitement ». Quelles sont vos autres passions ? « Principalement ma fille. Elle est l’unique passion qui précède le cinéma ». Votre modèle de réalisateur idéal est donc George Lucas ? « Il est sûrement un grand, mais je préfère Spielberg ». En ce qui concerne les genres cinématographiques, quels sont vous préférences? « Je suis porté vers le genre dramatique même si j’aime les comédies. Un vrai réalisateur, cependant, ne doit pas se limiter et doit être en mesure de faire n’importe quel type de genre ».

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Daniel, l’américain de Beautiful Daniel McVicar, son visage connue aux très fidèles de Beautiful (connu pour avoir interprété le rôle du styliste Clarke Garrison), est le gardien du temple qui, en Dark Resurrection, « fait couple » avec Nina Senicar. Ensemble, ils combattent avec des épées laser, ils ont la tache de protéger la vérité de la force. Entre l’acteur américain de cinquante-deux ans et le réalisateur ligurien Angelo Licata fut un véritable « coup de foudre ». « J’ai entendu parler de Dark

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Sotto, Nina Senicar con il nostro Romano Lupi.

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A destra l’attore americano Daniel Mc Vicar.

Resurrection aux États Unis - dit Daniel et je dois dire qu’il m’a intéressé tout de suite. Mes amis de Los Angeles et moi, nous avons beaucoup aimé cette histoire. Maintenant ils sont envieux de moi parce que je suis ici pour jouer en Dark Resurrection ». Avec Nina vous avez tourné une scène très prenante du point de vue physique. En quoi consistait-elle ? « Nous avons interprété les Gardiens du temple d’Eron et avec des nombreux figurants nous avons tourné une scène de guerre spectaculaire ». Cette scène a marqué la fermeture du tournage du Volume 0 ; une fois complétée, le film est entré en phase post de production, pour ensuite débarquer online pour la fin de l’année. Quel rapport as-tu avec l’Italie ? « Splendide ! J’ai vécu trois ans à Tourin et je suis lié à une fille italienne, Virginia De Agostini ». En Italie tu as déjà travaillé avec différents réalisateurs comme Fausto Brizzi, Giulio Manfredonia et les Manetti Bros. Comment est-il né le rapport avec Angelo Licata ? « Nous nous sommes connus sur le set ‘ Maschi contro Femmine ’ de Brizzi. Il m’a parlé du Volume 2 de Dark Resurrection et je lui ai dit : ‘ Mais je connais Dark Resurrection ! ’. Nous en avons parlé longtemps et maintenant je suis là ». Qu’est-ce que tu aime de ce film ? « Les acteurs de ma génération ont grandi avec le mythe de Star Wars. Dark Resurrection n’est pas une copie de La guerre des étoiles mais il est inspiré par ce film. Nous sommes ici pour notre passion. En télévision, très souvent, on oublie la passion. Ici il y en a beaucoup et je me suis trouvé bien avec tout le monde ».

uniti a una schiera di comparse per girare una scena di guerra spettacolare”. Questa scena ha segnato la chiusura delle riprese del Volume 0; una volta completata, infatti, il film è entrato in fase di post produzione, per poi sbarcare online entro la fine dell’anno. Che rapporto hai con l’Italia? “Splendido! Ho vissuto tre anni a Torino e sono fidanzato con una ragazza italiana, Virginia De Agostini”. In Italia hai già lavorato con diversi registi come Fausto Brizzi, Giulio Manfredonia e i Manetti Bros. Com’è nato il rapporto con Angelo Licata?

“Ci siamo conosciuti sul set di “Maschi contro femmine” di Brizzi. Lui mi ha parlato del Volume 2 di Dark Resurrection e io gli ho detto: “Ma io conosco Dark Resurrection!”. Ne abbiamo parlato a lungo e ora eccomi qui”. Cosa ti piace di questo film? “Gli attori della mia generazione sono cresciuti con il mito di Star Wars. Dark Resurrection non è una copia di Guerre stellari ma è ispirato a lui. Siamo tutti qui per passione. In televisione, molto spesso, si dimentica la passione. Qui ce né molta e mi sono trovato bene con tutti”. Romano LUPI

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Il Savoy Beach Hotel è frontemare e direttamente collegato al Centro Termale Ter tramite un comodo tunnel sotterraneo, rraneo, che ti permetterà di raggiungere le piscine o la beauty farm già avvolto in un morbido accappatoio. The Savoy Beach Hotel is directly on the beach and connected to the Thermal Centre by an underground gallery heated, so you can reach the Pools or the Beauty Farm wrapped in your bathrobe. APERTO TUTTO L’ANNO - OPEN ALL YEAR AROUND

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Monaco Yacht Show, L’Italia in pole position

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20 anni di Paolo BONAVERI

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embra ieri, quando si diede il via alla prima edizione di quello che è diventato poi un evento assolutamente fantastico. Passato attraverso la crescita del mercato, il cambio di marcia, di un mondo, “quello dei Superyacht” che è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. Un mondo che ha sofferto, soprattutto nella ricerca di manager

capaci, di uomini che avessero un’idea, un’intuizione. Un mondo che passa attraverso una crisi profonda della nautica con le ossa scheggiate, ma non rotte, un mondo che ancora una volta si ritrova a Montecarlo e conferma che il Principato è la capitale mediterranea dello Yachting. In questa ventesima edizione la qualità degli espositori era davvero al top, non

Monaco Yacht Show, 20 ans Il semble hier, lorsqu’on donna commencement à la première édition de ce qui est devenu ensuite un évènement absolument fantastique. Passé à travers la croissance du marché, le changement d’un monde, « celui des Superyachts » qui grandit sans arrêt depuis quelques années. Un monde qui a souffert, surtout dans la recherche de managers capables, d’hommes avec des idées ou des intuitions. Un monde qui passe à travers une profonde crise de la nautique et qui encore une fois se retrouve à Monte-Carlo pour confirmer que la Principauté est la capitale méditerranéenne du Yachting. Dans cette vingtième édition la qualité de l’exposition était vraiment au top, personne n’était absent et si quelqu’un n’a pas trouvé une place à l’intérieur de Port Hercule voilà que la baie du Larvotto était remplie de splendides unités à la creuse. En effet il n’y avait pas beaucoup de nouveautés, mais plus plutôt une série de bateaux superbes, proposées par les brokers internationaux, toujours très actives à Monaco. Il y avait, de toute façon, trois splendides créations italiennes : « Azteca», avec ses 72 mètres et la coque grise disloquant ; il s’agit du plus grande bateau de plaisance réalisé par CRN (brand du Groupe Ferretti), un exemple de style et de recherche Made in Italy, mais aussi de technologie innovatrice, grâce à des valeurs de bruit, de vibrations, de vitesse et de range parmi les meilleurs pour les megayachts de ces dimensions. « Dans tous ces aspects - Lamberto Tacoli souligne – il y a l’excellence d’une manière d’être Italien et en particulier le patrimoine de notre nautique et de notre groupe ; un point d’arrivée, après quatre ans de construction et d’un point de départ, pour affronter des nouveaux et importants défis. » Évidemment Azteca est un projet custom, né de la collaboration entre le staff technique de CRN et le Studio Nuvolari & Lenard, un duo qui propose au marché une série de bateaux très intéressants à confirmation, encore une fois, de la filière d’excellence toute Italienne. Cinq cabines pour les hôtes, suite, luminosité et soin des détails se rencontrent à bord de ce bateau, qu’on comprend vite, a été pensée pour être vécus avec les amis. Même les ponts d’Azteca sont uniques : ils permettent, sur des niveaux différents, de dîner, de danser ou de boire un drink. Peutêtre que la partie la plus réussie du bateau est l’énorme plage à poupe, avec un lounge bar. Disloquant, avec les meilleurs systèmes de sûreté et confort pour la navigation, le nouveau CRN naviguera à 15 nœuds de croisière. Tecnomar est un chantier connu dans le panorama nautique national, né en 1998, il a porté en mer plus de 270 bateaux. Dans le janvier 2009 Giovanni Costantino a acquis les parts de majorité du Chantier et il a commencé un intense programme de restructuration de l’entreprise avec son partenaire financier qui avait acheté la société en 2008. Giovanni Costantino est un manager volcanique, entreprenant et comme tous le manager qu’ils viennent d’autres expériences à trouvé ce monde « un peu hors

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lignes ». Un bon manager ne peut pas décider tout seul de son futur et de son évolution, dans le mois de Mars il a donc décidé d’acquérir toutes les actions de la Société pour garantir un programme de développement concret et durable. Les nouveautés qu’il présente sont signées par Luca Dini, volcanique Designer de Florence. Il s’agit de la flotte semi-disloquant disponible en trois versions de 37, 45 et 56 mètres, le nouveau modèle a des lignes innovatrices et une personnalité forte. Le design est plus traditionaliste, mais avec tant de caractère masculin, il rappelle, en effet, surtout avec les couleurs sombres, un puissant bateau de type « militaire », en effet c’est son inspiration vient de là. Un bateau pensé pour ceux qui aiment sentir la mer dans ses mains grâce aussi à l’incroyable autonomie qui permet des traversées océaniques de 6.000 milles nautiques à une vitesse « éco » de 10 nœuds. Pensez que la distance de Rome à Miami

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mancava nessuno e se non ha trovato posto nell’esposizione all’interno di Port Hercule ecco che la baia del Larvotto è stata stracolma di splendide unità alla fonda. In effetti non vi erano tantissime novità in presentazione, ma piuttosto una serie di bellissime navi, proposte dai broker internazionali, come sempre attivissimi a Monaco. Tre però erano le splendide creazioni di tre cantieri Italiani. “Azteca”, con i suoi 72 metri e il filante scafo grigio dislocante; è la nave da diporto più grande mai realizzata da CRN (brand del Gruppo Ferretti), è un esempio di stile e ricercatezza Made in Italy, ma anche di tecnologia, innovativa, grazie a valori di rumorosità, vibrazioni, velocità e range tra i migliori per megayacht di queste dimensioni. “In tutto questo - come sottolinea Lamberto Tacoli - vi è l’eccellenza di un modo di essere tutto Italiano ed in particolare patrimonio della nostra nautica e del nostro gruppo; un punto di arrivo, dopo quattro anni di costruzione ed un punto di partenza, per iniziare nuove ed importanti sfide.” Ovviamente Azteca è un progetto custom, nato dalla collaborazione tra lo staff tecnico di CRN e lo

Studio Nuvolari & Lenard, un duo che sta proponendo al mercato una serie d’imbarcazioni molto interessanti a conferma, ancora una volta, della filiera di eccellenza tutta Italiana. Cinque cabine per gli ospiti, suite, luminosità e cura dei particolari s’incontrano a bordo di questa nave, che si capisce subito, è stata pensata dal suo armatore per essere vissuta con gli amici. Di Azteca, spiccano anche i ponti, su cui a vari livelli, si cena, si balla o si prende un drink, ma forse la parte più riuscita e distintiva è l’enorme spiaggia poppiera, con lounge bar. Oltre 100 mq appoggiati a pelo d’acqua per vivere il mare in una diversa prospettiva. Dislocante, con i migliori sistemi di sicurezza e comfort per la navigazione, il nuovo CRN, navigherà a 15 nodi di crociera. Tecnomar è un cantiere noto nel panorama nautico nazionale, nato nel 1998, ha portato in mare più di 270 imbarcazioni. Nel gennaio 2009 Giovanni Costantino ha acquisito le quote di maggioranza del Cantiere implementando da subito un intenso programma di ristrutturazione aziendale insieme al partner finanziario che aveva rilevato la società nel 2008. Giovanni Costantino è

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Interni ed esterni delle più belle barche in esposizione al Monaco Yacht Show.

manager vulcanico, intraprendente e come tutti i manager che vengono da altre esperienze ha trovato questo mondo “un pochino fuori dalle righe”. Un manager così non può non decidere da solo del suo futuro e della sua evoluzione e quindi, nel mese di Marzo ha deciso di acquisire l’intero pacchetto azionario della Società per garantire un programma di sviluppo concreto e sostenibile. Una concretezza, prodotta a Monaco, con una carrellata di novità, firmate dalla matita di Luca Dini, vulcanico Designer fiorentino. A Monaco sono state presentate ben tre novità: la flotta semi-dislocante disponibile in tre versioni di 37, 45 e 56 metri, il nuovo modello ha linee innovative (come il taglio della prua quasi verticale e sfaccettata) ed una personalità forte e “muscolosa”. Il design è meno modaiolo, forse più tradizionalista, ma con tanto carattere maschile, ricorda, infatti, soprattutto nelle colorazioni scure, una possente imbarcazione di carattere “militare” ed è proprio da qui che trae la propria ispirazione: dalla tradizione e dall’essenza dell’andar per mare. Una nave pensata per chi ama sentire il mare nelle proprie mani grazie anche all’incredibile autonomia che consente attraversate oceaniche di oltre 6.000 miglia nautiche ad una velocità“eco” di 10 nodi. Basti pensare che la distanza da Roma a Miami è di 4.500 miglia nautiche! A Monaco era presente anche il nuovo Nadara Trideck denominato ‘’TALAL‘’, il Motor-Yacht planante in vetroresina più grande del mondo. Si tratta del secondo Yacht della serie “Nadara Trideck” che con i suoi 45 metri di lunghezza fuori tutto supera di 2 metri la sorella gemella varata lo scorso anno e diventa la nuova Ammiraglia del Cantiere. Lo Yacht ha una stazza di 210 tonnellate a mezzo carico ed ha conseguito le

certificazioni Rina, Charter Class e Croce di Malta. Le performance sono di tutto rilievo perché ‘’TALAL‘’, con tre ponti strutturali ed un sundeck, raggiunge una velocità massima di quasi 30 nodi a 2.100 giri grazie ai 2 motori MTU 16V 4000M90 da 3.654 hp. Inutile nascondere che anche questa barca viene interpretata nel suo layout in modo personale e che tessuti ed essenze degli interni, sono cucite tutte “su misura al suo armatore”. Terza protagonista di questo successo Italiano al Monaco Boat Show, il cantiere Anconetano Isa. Un progetto tutto “inside”, per questo nuovo 63 metri, che lascia intuire quanto sia vero il concetto di eccellenza, nella nautica proposto dai costruttori Italici. Uno scafo di 63 metri, largo dodici, per creare spazi ampi, conviviali, creati per non essere mai banali. Un armatore che ha già sperimentato Isa in altre due occasioni e che ha costruito probabilmente la sua ammiraglia, con lo spirito di chi ha di fronte un’equipe capace di soddisfare le esigenze dell’armatore e del suo comandante. Alla squadra del cantiere che ha curato tutti gli aspetti tecnici, si è aggiunto Patrick Knowles, che firma gli interni, su richiesta dei proprietari. ISA ha creato questo yacht guardando ad un concetto generale, che deve tener conto delle prestazioni, sicurezza, abitabilità ed innovazione. Cinque sono i ponti di questo SuperYacht, cinque sono i punti di eccellenza che figurano in questo progetto: un livello di insonorizzazione migliore di quello previsto a progetto, vibrazioni quasi assenti, una velocità massima superiore di un nodo, rispetto alle prove in vasca, un consumo di soli 275 litri ora a 12 nodi di crociera e poi una consegna che ha rispettato assolutamente i tempi previsti e questo per un armatore è un punto di assoluta eccellenza. Paolo L. BONAVERI

est de 4.500 milles nautique ! À Monaco il y avait aussi le nouveau Nadara Trideck qui s’appelle « TALAL », l’un des plus grands yachts planants en fibre de verre au monde. Il s’agit du deuxième Yacht de la série « Nadara Trideck » qui avec ses 45 mètres de longueur dépasse de 2 mètres son frère lancée l’année dernière et il devient le nouveau Vaisseau de Chantier. Le Yacht pèse 210 tonnes à moyen charge et il a atteint les certifications Rina, Charter Class et Croce di Malta. Les performances sont de haut niveau parce que « TALAL », avec trois ponts et un sundeck, arrive è une vitesse maximale de 30 nœuds grâce aux deux moteurs MTU 16V de 3654 CV. L’intérieur a été dessiné sur mesure. Troisième protagoniste du succès Italien au Monaco Boat Show, le chantier ISA. Un projet « inside », pour ce nouveau 63 mètres, qui laisse comprendre le concept d’excellence dans la nautique proposé par des constructeurs Italiens. Une coque de 63 mètres de longueur et douze de largeur, pour avoir des espaces à consacrer à la convivialité pour ne jamais être banals. À l’équipe du chantier qui a suivi tous les aspects techniques, s’est ajouté Patrick Knowles, pour l’intérieur, sur demande des propriétaires. ISA a créé ce yacht en tenant compte des prestations, de la sûreté, de

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l’habitabilité et de l’innovation. les ponts sont cinq comme cinq sont les points d’excellence qui figurent dans ce projet : un niveau d’insonorisation meilleur de celui prévu dans le projet, vibrations presque absentes, une vitesse maximale supérieure d’un nœud, par rapport aux épreuves en bassin, une consommation réduite à 275 litres par heure à 12 nœuds de vitesse et ensuite une livraison qui a respecté absolument les temps prévus ; ceci pour un armateur est un point d’absolue excellence.

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FINALE SMERALDA 888 CHAMPIONSHIP 2009-2010 di Maria Vittoria MOLLICA

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ell’ultimo weekend del mese scorso Monaco ha accolto la finale di “Smeralda 888 Championship 2009-2010”, dove si gareggia attraverso un circuito di sei prove tra Saint Tropez, Porto Cervo e Monaco. Disegnato da German Frers, Smeralda 888, è un monotipo veloce di 8,88 metri con un equipaggio di 4 membri che costituisce una delle serie faro dello Yacht Club del Principato. Tredici sono gli equipaggi che navigano ogni anno sotto i colori monegaschi, nelle 18 unità del circuito con arrivi raggruppati in un minuto a distanza di pochi secondi uno dall’altro. Sembrava di essere in un circuito professionale come in FARR40 o in TP52 con degli armatori dilettanti al timone! Notevole invece la presenza di molti professionisti delle regate, tra questi Francesco Brennac (Vamos Mi Amor), Vasco Vascotto (Time Money), Furio Benussi (Botta Dritta), e ancora l’equipaggio di Mascalzone Latino, guidato da Achille Onorato, figlio di Vincenzo Onorato, Challanger of Record della prossima Coppa d’ America (America’s Cup), con a bordo la tattica di Lorenzo Bressani, doppio campione del mondo di Melges 24 e Melges 32, senza dimenticare l’unica concorrente donna Roberta Ambrosi campionessa del mondo di FARR40 nel 2008. Bisogna dire che la sfida per i nove protagonisti di quest’ultima gara é stata enorme. A seguito delle cinque precedenti regate solo quattro punti hanno separato Philippe Pizzichini (Money Time) in testa, mentre il quarto Marco Marchesi (I Vitelloni), Carlo di Borbone-Sicilia (Vamos Mi Amor) e Alberto Miani (Botta Dritta), hanno occupato rispettivamente il secondo e terzo posto nella

classifica generale. In condizioni di vento molto variabili, da 5 fino a 25 nodi, il livello di difficoltà é stato più arduo con mai meno di una lunghezza di scafo tra ogni concorrente al passaggio dei marchi: una regata sotto tensione dove il più piccolo errore di manovra o di scelta tattica sono state pagate al momento della classifica finale. Comunque un grande spettacolo! L’equipaggio di Philippe Pizzichini (Money Time), tatticamente sostenuto dal campione italiano Vasco Vascotto, ha vinto non meno di 4 delle 7 gare disputate. Molto determinato e combattivo, ha incessantemente controllato i suoi avversari non permettendo loro mai di prendere il largo. Come prova il suo peggior risultato durante tutto il weekend é stato un terzo posto nel primo turno del venerdì. Vincendo quest’ultima edizione, Philippe Pizzichini con Money Time, strappa così il titolo di campione che per tre anni é stato di Carlo Borbone - Sicilia con Vamos; il Presidente della classe termina invece secondo davanti ad Achille Onorato che arriva terzo. Alla cerimonia di premiazione, il nuovo campione in carica ha voluto ricordare, durante il discorso, il suo debutto nel mondo della vela con lo Yacht Club di Monaco sotto la guida di Bernard d’Alessandri attuale segretario generale dello YCM. L’appuntamento sportivo per lo Yacht Club è, infine, stato il Trofeo Grimaldi che si è svolto il 23 e il 24 ottobre: si trattava di una nuova regata costiera tra Sanremo, Monaco e poi di nuovo Sanremo, organizzata in collaborazione con lo Yacht Club della città del Festival: una gara inedita per concludere in bellezza la stagione delle regate.

FINAL SMERALDA 888 Dans le dernier weekend du mois passé Monaco a accueilli la final de « Smeralda 888 Championship 2009-2010 », une compétition à travers un circuit de six épreuves entre Saint Tropez, Porto Cervo et Monaco. Projeté par German Frers, Smeralda 888 est un monotype rapide de 8.88 mètres avec un équipage de 4 membres qui est le phare du Yacht Club de la Principauté. Les équipages qui naviguent tous les années avec les couleurs monégasques sont treize, dans les 18 unités du circuit ils arrivent regroupées à quelques secondes les uns des autres. Il semblait être dans un circuit professionnel comme en FARR40 ou en TP52 avec des armateurs amateurs à la barre! Considérable par contre la présence des professionnels des régates, parmi lesquels Francesco Brennac (Vamos mi Amor), Vasco Vascotto (Time Money), Furio Benussi (Botta Dritta), et encore l’équipage de Mascalzone Latino, conduit par Achille Onorato, fils de Vincenzo Onorato, Challanger of Record de la prochaine Coupe d’Amérique (America’s Cup), avec à bord la tactique de Lorenzo Bressani, double champion du monde de Melges 24 et Melges 32, sans oublier la seule concurrente femme Roberta Ambrosi championne du monde de FARR40 en 2008. Il faut dire que le défi pour les neuf protagonistes de cette dernière compétition a été énorme. Suite aux cinq précédentes régates quatre points ont séparé Philippe Pizzichini (Money Time) en tête, pendant que le quatrième Marco Marchese (I Vitelloni), Carlo de Borbone-Sicilia (Vamos Mi Amor) et Alberto Miani (Botta Dritta), ont occupé respectivement la deuxième et la troisième place dans le classement général. En conditions de vent très variables, de 5 jusqu’à 25 nœuds, le niveau de difficulté é été plus difficile avec les concurrents très proches entre eux. Une régate sous tension où la plus petite erreur de manœuvre ou de choix tactique ont été payées dans le classement final. De toute façon un grand spectacle ! L’équipage de Philippe Pizzichini (Money Time), tactiquement soutenu par le champion italien Vasco Vascotto, a remporté 4 des 7 compétitions disputées. Très déterminé et combatif, il a contrôlé ses adversaires sans cesse en leur empêchant d’aller trop loin. Son pire résultat pendant le weekend a été une troisième place dans le premier tour du vendredi. En gagnant cette dernière édition, Philippe Pizzichini avec Money Time, obtient ainsi le titre de champion qui a été pendant trois ans de Carlo Borbone - Sicilia avec Vamos ; le Président de la classe termine par contre à la deuxième place devant à Achille Onorato qui arrive troisième. À la remise des prix, le nouveau champion en charge a voulu rappeler son début dans le monde de la voile avec le Yacht Club de Monaco sous la guide de Bernard d’Alessandri actuel secrétaire général de YCM. Le rendez-vous sportif pour le Yacht Club est, enfin, été le Trophée Grimaldi qui a eu lieu le 23 et le 24 octobre : il s’agissait d’une nouvelle régate côtière entre Sanremo, Monaco et ensuite Sanremo, organisée en collaboration avec le Yacht Club de la ville du Festival : une compétition inédite pour bien terminer la saison des régates.

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Rotaract

Monte-Carlo - Genova

Apertura anno sociale 2010/2011 Palazzo della Borsa - Genova

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Alcuni momenti della cerimonia d’apertura del Rotaract Club Genova Golfo Paradiso.

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l 25 settembre si è svolto l’ evento di apertura dell’anno sociale 2010/2011 dei Rotaract Club Genovesi (Rotaract Club Genova Golfo Paradiso, Rotaract Club Genova, Rotaract Club Genova Nord Ovest) e del Distretto 2030 nella cornice dello storico Palazzo della Borsa di Genova in uno dei Palazzi Liberty sulla principale Piazza De Ferrari che ha ospitato fino agli anni ’90 la borsa valori di Genova e, attualmente, sede della Camera di Commercio: un contesto storico-architettonico degno dell’evento che ha ospitato oltre 200 invitati e Soci del prestigioso ed internazionale Club. La serata si è aperta con il benvenuto ai numerosi Soci e agli ospiti da parte del Rappresentante Distrettuale Dott. Andrea Contini e dei Presidenti dei tre club genovesi - Presidente Rotaract Club Genova Golfo Paradiso Ing. Alessandra Luti, Presidente Rotaract Club Genova Dott. Francesco Gaeta, Presidente Rotaract Club Nord Ovest Dott. Corrado Campisi. Un fastoso aperitivo e la seguente cena hanno rinnovato l’occasione per un nuovo incontro tra Soci e amici, consolidando una delle tradizioni più forti e sentite che contraddistinguono il Club. Proprio in tali occasioni si consolida lo spirito che anima il gruppo del Rotaract, spirito caratterizzato da obiettivi qua-

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A cura di Alessandra Luti alessandra_luti@libero.it

li lo sviluppo di rapporti interpersonali intesi come opportunità di servizio, gli elevati principi morali nello svolgimento delle attività professionali; il riconoscimento dell’importanza e del valore delle attività utili; l’applicazione dell’ideale rotariano in ambito persona-

le, professionale e sociale e la comprensione, la buona volontà e la pace tra i popoli mediante una rete internazionale di professionisti e imprenditori di entrambi i sessi, accomunati dall’ideale del servire. Numerosi sono, infatti, i settori in cui si è riusciti ad effettuare un intervento: quello della sanità, dell’aiuto sociale e della promozione dello sviluppo per i Paesi del Terzo Mondo. L’attuale Presidentessa del Rotaract Club Genova Golfo Paradiso, l’Ing. Alessandra Luti, l’attuale Past President Dott.ssa Alice Caveri e tutti i soci che fanno parte del club sono un decisivo esempio da seguire per l’impegno costante e la sentita passione che anima l’intero suo operato all’interno del Club. Prima della serata di Gala, il Presidente, insieme agli altri Presidente del Distretto 2030, che comprende al Rotaract Club di Monaco, ha votato il Progetto A.P.I.N. che prevede la costruzione in Kenya di un dormitorio per 15 bambini e di un campo sportivo, l’acquisto di macchinari medici, il finanziamento degli arredi per le scuole e l’assegnazione di una borsa di studio. In tal modo verranno tutelati i diritti fondamentali di ogni essere umano, primo fra tutti il diritto all’infanzia. Isabella PUMA

Ouverture année 2010/2011 PALAZZO DELLA BORSA – GÊNES L’ é v è n e ment d’ouverture de l’année 2010/2011 des Rotaract Clubs Génois (Rotaract Club Genova Golfo Paradiso, Rotaract Club Genova, Rotaract Club Genova Nord Ovest) et du District 2030 s’est tenu le 25 septembre dans le cadre de l’historique Palais de la Bourse de Gênes dans le Palais Liberty en Piazza De Ferrari qui a reçu jusqu’aux années 90 la bourse des valeurs de Gênes et, actuellement, siège de la Chambre du Commerce. Un contexte historiquearchitectural de haut niveau pour un évènement qui a reçu plus de 200 invités et Associés du prestigieux et Club international. La soirée s’est ouverte avec le bienvenu aux Associés et aux invités par le Représentant Du district Andrea Contini et les Présidents des trois clubs génois - Présidente Rotaract Club Genova Golfe Paradis : Alessandra Luti, Président Rotaract Club Genova : Francesco Gaeta, Président Rotaract Club Nord Ovest : Corrado Campisi. Un riche apéritif et le suivant dîner ont donné l’occasion pour une nouvelle rencontre entre les Associés et les amis, en consolidant une des traditions plus fortes du Club. C’est durant ces occasions qu’on consolide l’esprit du Rotaract, un esprit caractérisé par des objectives comme le développement des rapports interpersonnels entendus comme opportunité de service, les hauts principes moraux appliqués aux activités professionnelles ; la reconnaissance de l’importance et de la valeur des activités utiles ; l’application de l’idéal rotarien dans le domaine personnel, professionnel et social et la compréhension, la bonne volonté et la paix entre les peuples grâce à un réseau international de professionnels et d’entrepreneurs, unis par l’idéal de servir. Les secteurs où on est réussi à effectuer une intervention sont nombreux: celui de la santé, de l’aide sociale et de la promotion du développement pour les Pays du Troisième Monde. L’actuelle Présidente du Rotaract du Club Genova Golfo Paradiso, Alessandra Luti, et tous les associés, Stefano Lupo Vice Président, Alice Caveri Past President, Alessandra Balani Secrétaire, Giorgia Ortona, Trésorier, Laura Ferrando Prefetto, George Gandus, Conseiller, Diana Augelli Conseiller, Luca Rapetti Conseiller, sont un exemple à suivre pour leur engagement constant et leur passion qu’anime toutes les activités du Club. Avant la soirée de Gala, la Présidente, avec les autres Présidents du District 2030, qui comprend le Rotaract Club de Monaco, a voté le Projet A.P.I.N. qui prévoit la construction en Kenya d’un dortoir pour 15 enfants et d’un terrain de sport, l’achat d’équipements médicaux, le financement des meubles pour les écoles et l’attribution d’une bourse d’études. De telle manière les droits fondamentaux de chaque être humain seront protégés, premier parmi tous le droit à l’enfance.

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MODA italiana

Conclusioni e tante speranze per il futuro dell’evento milanese

di Nathalie CAZZOLA DOLCE

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’edizione tanto attesa di Milano Moda Donna, quella della grande svolta, ha invaso, animato e conquistato il mese scorso il centro della città. L’idea di portare le sfilate nel centro è dunque stata condivisa e apprezzata da tutti: i cittadini che hanno vissuto l’evento, gli stilisti che hanno finalmente dimostrato unitarietà d’intenti, i buyer, gli operatori del settore delle fiere che hanno spostato le loro date, la stampa italiana e internazionale che è intervenuta numerosa a tutti gli eventi durante la settimana. L’entusiasmo non è mancato da parte degli ospiti internazionali, che sono rimasti affascinati dai palazzi storici in cui sono state allestite le sfilate e, per le prossime

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edizioni, sia per Milano Moda Donna, sia per Milano Moda Uomo, saranno aperte altre sedi prestigiose nel centro città. I più grandi stilisti del prêt-à-porter hanno proposto 171 collezioni agli esperti del settore mostrando le tendenze della prossima stagione primavera/estate 2011. In totale 78 sfilate per 71 marchi, 78 presentazioni per 73 marchi e 27 presentazioni su appuntamento, in un calendario organizzato in modo da permettere un lavoro più razionale e meno stressante. “La Settimana della moda - ha dichiarato il Sindaco Letizia Moratti - ha trasformato Milano in una vetrina d’eccellenza del Made in Italy, in un contenitore straordinario di eventi in grado di coinvolgere, al

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Nella pagina a lato, la sfilata di chiusura di Dolce & Gabbana.

tempo stesso, cittadini e addetti ai lavori. Milano, sotto i riflettori di tutto il mondo, ha celebrato la propria creatività, il proprio stile, la propria tradizione sartoriale, riconfermandosi capitale internazione del fashion attraverso quel talento, tutto italiano, che il mondo intero ci ammira”. “Sono molto soddisfatto - sostiene il Presidente della Camera della Moda - di come è andata questa edizione un po’ ‘rivoluzionaria’ che, onestamente, ha superato le migliori aspettative. Non è mai facile valutare i rischi quando si decide di cambiare un format che è andato bene per più di 30 anni. Le incertezze poi, in questo caso, erano ancora maggiori perché abbiamo voluto cambiare sia il contenuto, il calendario, sia il contenitore, le location delle sfilate e il centro operativo della CNMI. Abbiamo risposto alla città che richiedeva una moda più aperta e ‘democratica’, e il risultato è stato assolutamente positivo. - continua Mario Boselli (al centro nella foto in basso, al momento dell’inaugurazione) - Ora l’impegno sarà quello di consolidare quanto fatto e di migliorarlo ulteriormente, sulla base delle indicazioni scaturite da quella settimana che potremmo dire essere stata la Milano Moda Donna della rinascita’.”

Des conclusions et beaucoup d’espoirs pour le futur de la Mode Italienne L’édition si attendue de Milano Moda Donna, le mois passé, a envahi, animé et conquis le centre de la ville. L’idée de réaliser les défilés dans la ville a été appréciée par tout le monde : les citoyens qui ont vécu l’évènement, les stylistes qui ont finalement montré d’être unis, les acheteurs, les opérateurs du secteur des foires qui ont déplacé leurs dates, la presse italienne et internationale qui est intervenue à tous les évènements pendant la semaine. L’enthousiasme est arrivé aussi par les invités internationaux, qui sont restés fascinés par les palais historiques ou les défilés étaient préparés et, pour les prochaines éditions, on ouvrira d’autres sièges prestigieux dans le centre. Les plus grands stylistes du prêt-à-porter ont proposé 171 collections aux experts du secteur en montrant les tendances de la prochaine saison printemps/été 2011. 78 défilés pour 71 marques, 78 présentations pour 73 marcs et 27 présentations sur rendez-vous, dans un calendrier organisé de façon à permettre un travail plus rationnel et moins stressant. « La Semaine de la mode - Le Maire de Milan Letizia Moratti dit - a transformé Milan dans une vitrine d’excellence du Made in Italy, dans un containeur extraordinaire d’évènements en mesure d’impliquer, au même temps, les citoyens et les experts. Milan, sous les lumières du monde entier, a célébré sa créativité, son style, sa tradition, en se reconfirmant capitale internationale du fashion grâce à ce talent, italien, que le monde entier admire ». « Je suis très satisfait - le Président de la Chambre de la Moda déclare – du déroulement de cette édition un peu « révolutionnaire » qui a surpassé nos meilleures attentes. Il n’est jamais facile d’évaluer les risques quand on décide de changer un format qui a marché bien pendant plus que 30 ans. Les incertitudes étaient nombreuses, parce que nous avons voulu changer le contenu, le calendrier comme le cadre des défilés et le centre opérationnel de CNMI. Nous avons répondu à la ville qui demandait une mode plus ouverte et « démocratique », le résultat a été absolument positif. - continue Mario Boselli Maintenant l’engagement est de consolider ce qu’il a été fait et de l’améliorer encore, sur la de base des indications générées de cette semaine que nous pourrions appeler la Milano Moda Donna de la reprise. »

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Salvador Dalì personale a Palazzo Reale - Milano

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“Il sogno si avvicina” di Arianna CARACCIOLO

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l genio visionario di Salvador Dalì è protagonista della stagione espositiva di Palazzo Reale che si concluderà il 30 gennaio 2011. Dopo cinquant’anni dalla sua ultima personale a Milano, un altro grande nome del panorama artistico internazionale, Salvador Dalì, torna a far sognare gli appassionati d’arte e cultura. Palazzo Reale sta ospitando infatti il percorso espositivo titolato “Il sogno si avvicina” insieme ad alcune significative sperimentazioni di Dalì nell’ambito della moda, del design e del cinema. La mostra di Milano delle opere del maestro del Surrealismo è uno straordinario ritorno: l’artista spagnolo manca infatti dalla città dal 1954, quando si svolse una sua personale nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, Sala da cui trasse ispira-

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zione per la sede della sua casa di Figueras, oggi sede istituzionale della Fondazione Gala-Salvador Dalí. L’esposizione, curata da Vincenzo Trione, investiga sui modi di guardare di Dalì, soffermandosi, in particolare, sui ritratti e sugli autoritratti, eseguiti dagli anni giovanili fino agli anni Ottanta. La mostra intende approfondire il rapporto di Dalì con il paesaggio ed il sogno. Un’occasione per analizzare il legame dell’artista con la pittura rinascimentale italiana, il surrealismo e la metafisica, in un processo che, secondo il curatore, porta il pittore dal caos dell’inconscio al silenzio. Quadri che vogliono documentare un Dalì contemplativo e spirituale. Ogni sezione è accompagnata da altre documentarie dove lo stesso Dalì, attraverso interviste e allestimenti video,

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racconta il suo rapporto con alcune delle regioni e dei paesaggi da lui amati: la Catalogna, Parigi e l’Italia. La personale è resa possibile grazie alla straordinaria collaborazione della Fondazione Gala-Salvador Dalí che si avvale di importanti prestiti provenienti da musei internazionali quali la Fondazione stessa, il Dalì Museum di St. Petersburg, Florida, il Boijmans Museum di Rotterdam e i Musei Vaticani. L’allestimento, curato dell’architetto Oscar Tusquets Blanca, amico e collaboratore di Salvador Dalí, lo stesso che ha realizzato la sala Mae West nel museo di Figueras dedicato al pittore spagnolo e il famoso sofà Dalilips, realizzato su disegno dello stesso. Per la prima volta la sala di Mae West verrà realizzata all’interno del percorso espositivo così come fu ideata dallo stesso Dalí: una sorprendente installazione contemporanea. Chiude il percorso il cortometraggio “Destino” di Salvador Dalì e Walt Disney, inedito in Italia. Paesaggi storici: guardare dietro di sé e intorno a sé Nella Stanza della Memoria sono raccolte le opere che illustrano il rapporto dell’artista con il passato, come “La Venere di Milo con tiretti”, proveniente dal museo Boymansvan Beuningen di Rotterdam, o le tele dedicate al Velaquez. Nella Stanza del Male viene illustrato il rapporto dell’artista con elementi contemporanei. Il tema principale affrontato è quello legato alla guerra, come nella “Melanconia Atomica” del Reina Sofia di Madrid e nel “Visage de la guerre” del Boijmans Museum di Rotterdam. Paesaggi autobiografici: guardare dentro di sé Nella Stanza dell’Immaginario sono presenti le opere maggiormente legate al periodo surrealista, in cui l’artista analizza le tematiche legate all’inconscio, all’introspezione e alla ricerca di sé: da “Le Tre età” proveniente dal Museo di St. Petersburg (Florida) a “La Ricerca della quarta dimensione” della Fondazione di Figueras. L’ideale surrealista trova massima rappresentazione all’interno della Stanza dei Desideri dove viene ricostruita, ad opera dell’architetto Oscar Tusquets Blanca, la celebre Stanza di Mae West. Paesaggi dell’assenza: guardare oltre di sé Nella Stanza del Silenzio di può osservare il momento in cui Dalì abbandona le immagini di persone privilegiando quelle dei paesaggi. La Stanza del Vuoto mostra invece una pittura caratterizzata scenari desolanti. Infine, si raggiunge l’astrazione, come testimonia l’ultimo olio dipinto dall’artista prima della morte, nel 1983, “Il rapimento di Europa”. Epilogo L’ultima sezione del percorso espositivo rappresenta la sintesi di tutto ciò che il visitatore ha precedentemente ammirato. Viene documentato il rapporto tra Dalì e Walt Disney. Quadri che rimandando ad ideali classici, memorie rinascimentali ed iconicità pop. Il percorso espositivo è realizzato dal Comune di Milano, Palazzo Reale e 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE. Palazzo Reale. Piazza Duomo, 12. Ingresso 8/9 euro. Orario: lunedì 14.30/19.30 da martedì a domenica 9.30/19.30 giovedì aperto fino alle 22.30. La biglietteria chiude un’ora prima.

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Salvador Dalì Le génie visionnaire de Salvador Dalí est le protagoniste de la saison de Palazzo Reale qui se terminera le 30/01/2011. Après cinquante ans depuis sa dernière exposition personnelle à Milan, un autre grand nom du panorama artistique international, Salvador Dalí, fait encore rêver les passionnés d’art et de culture. Palazzo Reale reçoit une exposition titré justement «le rêve se rapproche», avec quelques significatives expérimentations de Dalí dans le domaine de la mode, du design et du cinéma. L’exposition à Milan des œuvres du maestro du Surréalisme est un extraordinaire retour: l’artiste espagnol manque de la ville depuis 1954, lorsque on organisa une exposition personnelle dans la Sala delle Cariatidi de Palazzo Reale, la salle qui lui inspira sa maison de Figueras, devenue aujourd’hui le siège institutionnel de la Fondation Gala-Salvador Dalí. L’exposition, préparée par Vincenzo Trione, recherche sur les modalités de regarder de Dalí et elle s’arrête, en particulier, sur les portraits et les autoportraits, réalisés pendant les années de sa jeunesse jusqu’aux années Quatre-vingt. L’exposition veut approfondir le rapport de Dalí avec le paysage et le rêve. Une occasion pour analyser le lien de l’artiste avec la peinture de la renaissance italienne, le surréalisme et la métaphysique, dans un procès qui, porte le peintre du chaos de l’inconscient au silence. Des tableaux qui veulent documenter un Dalí contemplative et spirituel. Chaque section présente aussi des documents où le même Dalí, à travers des interviews et des clips vidéo, raconte son rapport avec des régions et des paysages qu’il a aimé: la Catalogne, Paris et l’Italie. Son exposition est rendue possible grâce à l’extraordinaire collaboration de la Fondation Gala-Salvador Dalí qui se sert d’importants prêts provenant des musées internationaux comme la Fondation même, le Dalí Museum de St. Petersburg, Floride, le Boijmans Museum de Rotterdam et les Musées Vaticans. La préparation, soigné par l’architecte Oscar Tusquets Blanca, ami et collaborateur de Salvador Dalí, le même qui a réalisé la salle Mae West dans le musée de Figueras dédié au peintre espagnol et le célèbre canapé Dalilips. Pour la première fois la salle de Mae West sera réalisée à l’intérieur de l’exposition exactement comme elle fut inventée par Dalí: une surprenante installation contemporaine. Le parcours se termine avec le court métrage « Destine » de Salvador Dalí et Walt Disney, inédit en Italie. Paysages historiques : regarder derrière soi et autour de soi Dans la Chambre de la Mémoire il y a les œuvres qui illustrent le rapport de l’artiste avec le passé, comme «La Venus de Milo aux tiroirs», provenant du musée Boymansvan Beuningen de Rotterdam, ou les toiles consacrées à Velasquez. Dans la Chambre du Mal on illustre le rapport de l’artiste avec des éléments contemporains. Le thème principal est celui de la guerre, comme dans la « Mélancolie Atomique » du Reina Sofia de Madrid et dans le « Visage de la guerre » du Boijmans Museum de Rotterdam. Paysages autobiographiques : regarder à l’intérieur de soi Dans la Chambre de l’Imaginaire il y a les œuvres les plus liées à la période surréaliste, où l’artiste analyse les thématiques liées à l’inconscient, à l’introspection et à la recherche de soi: de «les Trois âges » provenant du Musée de St. Petersburg (Florida) à «La Recherche de la quatrième dimension» de la Fondation de Figueras. L’idéal surréaliste trouve sa plus grande représentation à l’intérieur de la Chambre des Désirs où l’architecte Oscar Tusquets Blanca a reconstruit la célèbre Chambre de Mae West. Paysages de l’absence : regarder au-delà de soi. Dans la Chambre de Silence on peut observer l’instant où Dalí abandonne les images de personnes en privilégiant celles des paysages. La Chambre du Vide montre par contre une peinture caractérisée par des scénarios désolants. Enfin, on arrive à l’abstraction, comme la dernière œuvre peinte par l’artiste avant de mourir témoigne, en 1983, «L’enlèvement d’Europe ». Épilogue La dernière section de l’exposition représente la synthèse de ce que le visitateur a déjà vu. Le rapport entre Dalí et Walt Disney est documenté. Les tableaux rappellent des idéaux classiques, des mémoires de la renaissance et une iconicité pop.

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L’exposition est organisé par la Municipalité de Milan, Palazzo Reale et 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE. Palazzo Reale. Piazza Duomo, 12. Billets 8/9 euros. Horaires: Lundi 14h30/19h30de mardi à dimanche 9h30/19h30 - jeudi ouvert jusqu’a 22h30.

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“Van Gogh a Roma” FoglioMonaco 130 DEF.indd 66

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Nella pagina a lato, il manifesto presentazione della mostra.

VAN GOGH À ROME

di Cristina GRIFONI

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ortici di colore, asimmetria, linee oblique e pennellate avvolgenti, lo stile inconfondibile del grande maestro olandese arriva dopo 22 anni di assenza nella Città Eterna. La mostra ”Vincent Van Gogh. Campagna senza tempo-Città moderna“ iniziata lo scorso 9 ottobre, è stata curata da Cornelia Homburg, una delle massime esperte di Van Gogh, la quale ha voluto creare un’ambientazione dal sapore campestre e cittadino alla stesso tempo, dove appunto l’ossimoro città-campagna è magistralmente riassunto attraverso tutte le opere in esposizione che, badate bene, non sono solo i suoi noti dipinti ad olio ma anche acquerelli, disegni e gessetti. Il Complesso del Vittoriano ospiterà fino al 6 febbraio 2011 circa settanta delle sue opere e altre trenta di alcuni grandi artisti che furono sua fonte d’ispirazione quali Millet, Pissarro, Cézanne, Gauguin e Seraut. Salendo le scale del Vittoriano, si arriva a respirare l’odore della sofferenza di questo genio anticonvenzionale che, attraverso le sue opere, ha sempre viaggiato controcorrente arrivando addirittura ad uccidersi, come se con questo gesto volesse rappresentare un’accusa ufficiale nei confronti della società. Le prime tele dell’esposizione sono tutti disegni che l’artista realizzò agli esordi della sua carriera artistica, siamo intorno al 1881 e rappresentano scene di vita rurale, paesaggi naturali ed immutabili, lenti ricordi di un’ infanzia passata in Olanda con la sua famiglia. Van Gogh si esercitò moltissimo prendendo spunto dagli artisti sopra elencati, cercando di raggiungere passo dopo passo la loro abilità, in realtà riuscì in un’opera esemplare quanto unica. Effettivamente attraverso questa mostra si ha la possibiltà di effettuare dei confronti tra lo stile di Van Gogh e quello

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dei suoi ispiratori. La sua non fu una semplice imitazione ma una vera e propria emulazione,ricca di originalità, infatti partendo dagli stessi soggetti sviluppava sempre percorsi nuovi e più intimi. Interessanti sono gli acquerelli, con le loro fluide pennellate e i timidi contorni per poi arrivare alle opere più conosciute, quelle create attraverso l’uso dei colori ad olio e la sperimentazione della tecnica del pointillisme. Il percorso si snoda quindi attraverso due direttrici: la campagna e il ricordo di un passato immutabile visto in chiave ideale con le sue tele raffiguranti campi coltivati, fattorie, ritratti di contadini, tra queste spiccano ”La semina delle patate“ del 1884 e tutta la serie dei gessetti con contadine al lavoro della terra. E la città moderna, riconducibile al presente dell’autore, industrializzata ma dal retrogusto naturale dove le ciminiere coesistono sempre con il verde dei parchi pubblici e la gente vestita a festa passeggia felice per le vie;”Strada con sottopassaggio“ del 1887 e i ritratti ”Madame Roulin con la figlia“ del 1888 e ”Autoritratto“ del 1887 direttamente provienienti dal Museo di Amsterdam (Rijksmuseum) sprigionano un grande senso di modernità.

Tourbillons de couleur, asymétrie, lignes obliques et coups de pinceau enveloppantes, le style unique du grand maestro hollandais arrive après 22 ans d’absence dans la Ville Éternelle. L’exposition ”Vincent van Gogh. Campagna senza tempo-Città moderna“ ouverte le 9 octobre, a été préparée par Cornelia Homburg, une des plus grandes expertes de Van Gogh, qui a voulu créer un cadre champêtre et citadine au même temps. L’opposition ville-campagne est magistralement reprise à travers toutes les œuvres en exposition qui ne sont pas seulement ses connus tableau à huile mais aussi des aquarelles, des dessins et des craies. Le Complexe du Vittoriano recevra jusqu’au 6 février 2011 environ soixante-dix de ses œuvres plus autres trente de quelques grands artistes qui furent sa source d’inspiration comme Millet, Pissarro, Cézanne, Gauguin et Seraut. En montant l’escalier du Vittoriano, on arrive à respirer l’odeur de la souffrance de ce génie anti conventionnel qui, à travers ses œuvres, a toujours voyagé contre-courant en arrivant même à se tuer, comme s’il voulait représenter, avec son geste, une accusation officielle contre la société. Les premières œuvres sont des dessins que l’artiste réalisa au début de sa carrière artistique, autour de 1881, et ils représentent des scènes de vie rurale, des paysages naturels et immuables, des souvenirs d’une enfance passée en Hollande avec sa famille. Van Gogh s’exerça beaucoup en prenant les idées des artistes déjà cités, en cherchant à atteindre leur habileté, en réalité il arriva à créer une œuvre exemplaire et unique. En effet à travers cette exposition on a la possibilité de comparer le style de Van Gogh avec celui de ses inspirateurs. Son art ne fut pas simplement une imitation mais une véritable émulation, riche d’originalité, qui développait toujours des parcours nouveaux et intimes. Les aquarelles sont très intéressants, avec leurs coups de pinceau fluides et les contours timides pour ensuite arriver aux œuvres les plus connues, celles crées à travers l’emploi des couleurs à huile et l’expérimentation de la technique du pointillisme. La parcours se déroule à travers deux directrices : la campagne et le souvenir d’un passé immuable interprété idéalement avec ses toiles représentantes des champs cultivés, des fermes, des portraits de paysans ; parmi celles-ci se distinguent « Les semailles des pommes de terre » de 1884 et toutes la série des craies avec des paysans au travail. Et la ville moderne, liée au présent de l’auteur, industrialisées mais avec un gout naturel où les cheminées coexistent toujours avec le vert des parcs publics et les gens vêtues à fête qui se promènent heureux pour les rues; « Route avec sous-passage » de 1887 et les portraits « Madame Roulin avec sa fille » de 1888 et « Autoportrait » de 1887 directement du Musée d’Amsterdam (Rijksmuseum) dégagent un grand sens de modernité. Ensuite nous trouvons des tableaux qui sont

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Roma

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L’intervista Alcune opere del maestro olandese.

A destra, l’ingresso della mostra al Museo del Risorgimento.

un exemple de la cohabitation parmi le naturel et l’artificiel, entre la campagne et la ville, l’exemple plus représentatif est l’énigmatique tableau « les buveurs ou les quatre âges de l’homme » de 1890, sujets pris de l’œuvre de Daumier « l’âge de l’homme ». à l’arrière plan des hautes cheminées sur la gauche et des arbres en fleur sur la droite, devant les quatre âges de l’homme: l’enfant, le jeune, l’adulte et le vieux. Le jeune est dans la nature, synonyme d’espoir, le vieux avec le bâton est enveloppé par le gris de la ville, l’homme adulte est au milieu et il symbolise la modernisation entre campagne et ville pendant que le nouveau-né est candide comme les nuages du ciel.

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Les années parisiennes, de 1886 à 1888, lorsque Van Gogh alla vivre avec son cher frère Theo dans le quartier de Montmartre, marquèrent un grand changement pour l’autodidacte. À Paris Van Gogh respira l’odeur de la ville et il se lia aux impressionnistes, cependant la vie n’était pas facile, ses toiles exposées dans les cafés n’étaient pas vendues et la cohabitation avec Theo était toujours plus dure. La grande énergie de sa peinture commença à se libérer avec son voyage en Provence, même si la période la plus féconde fut celle passé dans le village des peintres Auvers-sur-Oise, où il réalisa bien soixantedix œuvres, la plupart desquelles sont visibles dans l’exposition. Les périodes de St Rémy et Auvers-sur-Oise peuvent être considéré comme la dernière phase de sa production, ensuite le coup de feu à la poitrine qu’il s’est infligée le 27 Juillet de 1890 le porta à mourir deux jours après, en ratifiant sa fortune et en ouvrant la voie au tourmenté art moderne.

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Poi troviamo quei quadri che sono un esempio della convivenza tra il naturale e l’artificiale, tra la campagna e la città, l’esempio più rappresentativo è l’enigmatico quadro ”I bevitori o le quattro età dell’uomo“ del 1890, soggetto preso dall’opera di Daumier ”L’età dell’uomo“.Sullo sfondo alte ciminiere sulla sinistra e alberi in fiore sulla destra, in primo piano le quattro età dell’uomo: l’infante, il giovane, l’adulto e il vecchio. Il giovane è tra il verde, sinonimo di rigogliosa speranza, il vecchio con il bastone è avvolto dal grigiore della città, l’uomo adulto è nel mezzo e simboleggia la modernizzazione tra campagna e città mentre il neonato è candido come le nubi del cielo gonfie di colore. Gli anni parigini, quelli che vanno dal 1886 al 1888, quando Van Gogh andò a vivere insieme al caro fratello Theo nel quartire di Montmartre nella Ville Lumière, segnarono un grande cambiamento per l’autodidatta. A Parigi Van Gogh respirò l’odore della città e si legò agli impressionisti, però la vita non era facile, le sue tele esposte nei caffè non venivano vendute e la convivenza con Theo era sempre più dura. La grande energia della sua pittura iniziò a sprigionarsi con il suo viaggio in Provenza anche se il periodo più fecondo dal punto di

vista artistico fu quello passato nel villaggio dei pittori Auvers-surOise, durante il quale dipinse ben settanta opere, molte delle quali si trovano esposte nella mostra. I buen retiri di St Remy e Auverssur-Oise possono essere considerati come l’utima fase della sua produzione, poi lo sparo al petto inflittosi quel 27 luglio del 1890 che lo portò alla morte due giorni dopo, sancì la sua fortuna e aprì la via alla tormentata arte moderna. Cristina GRIFONI

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Arte & dintorni

SHCONTEMPORARY 2010, con due gallerie italiane

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i è conclusa il mese scorso la prestigiosa fiera d’arte contemporanea ShContemporary di Shanghai, organizzata da BF International Fair, una filiale di Bologna Fiere. Eccellenza tutta italiana, Bologna Fiere è una delle società leader europee nell’organizzazione fieristica di grandi dimensioni, con quartier generale a Bologna ed uffici operativi in USA, Russia e Cina. Giunta alla sua quarta edizione, ShContemporary si è svolta anche quest’anno nella prestigiosa sede del Shanghai Exhibition Center, riaffermando la sua posizione di fiera d’arte contemporanea tra le più prestigiose e sperimentali del mercato cinese. Da segnalare le importati iniziative collaterali che hanno accompagnato lo svolgersi della fiera che ha potuto vantare la partecipazione di illustri personalità del mondo dell’arte internazionale come Tan Boon Hui, direttore del Singapore Art Museum; Kathy Halbreich, vice direttore del MoMA New York, Frances Morris, Head of

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S’est terminé le mois passé la prestigieuse foire d’art contemporain ShContemporary de Shanghai, organisé par BF International Fair, une filiale de Bologna Fiere. Excellence toute italienne, Bologne Fiere est une des sociétés leader européennes dans l’organisation des foires de grandes dimensions, avec un quartier général à Bologne et des bureaux opérationnels en USA, Russie et Chine. Arri-

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A cura di Maria Rebecca Ballestra rebeccaballestra@gmail.com

Collections, International art, Tate Modern Londra; Alexandra Munroe, Senior Curator on Asian Art, Solomon Guggenheim Museum NY; Wang Huangsheng, direttore del CAFA Musem di Pechino. La sezione Discoveries Re-Value, curata da Mami Kataoka, Manray Hsu e Colin Chinnery, ha dato spazio a 26 artisti, ponendo pertinenti questioni sul significato del valore dell’arte da diverse prospettive di un contesto commerciale. Erano 83 le galleria che hanno partecipato alla IV edizione di ShContemporary tra cui le italiane Persano di Torino e la prestigiosa Galleria Continua, di San Gimignano con sede anche a Beijing e a Le Moulin (Francia).

La personale di Borlandi a Cadaques Il famoso pittore Gino Borlandi di Genova ha inaugurato il mese scorso una sua personale mostra a Cadaques in Spagna, a cui ha partecipato, a testimonianza di una grande stima ed amicizia, Catherina Moore (nella foto con Borlandi), consorte e preziosa compagna del famoso “Capitan”, l’irlandese J. Peter Moore, segretario dell’artista spagnolo Salvador Dalì che, nel 1989, fondò il Museo Perrot-Moore in Cadaques, proprio da un’idea del maestro spagnolo. Nel celeberrimo Museo sono presenti, oltre alle opere di Salvador Dalì, anche parte dei lavori di Pablo Picasso. I lavori di Gino Borlandi hanno riscosso, come sempre d’altron-

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30.000 poi i visitatori, collezionisti asiatici e internazionali, professionisti del mondo dell’arte e accademici, che si sono susseguiti nei cinque giorni di fiera, di cui i primi tre riservati esclusivamente agli ospiti VIP. Importanti anche le vendite che hanno caratterizzato fin dal primo giorno la vibrante atmosfera di ShContemporary. Colin Chinnery e’ il direttore di questa edizione. Artista e curatore di Beijing, Colin da molti anni e’ impegnato nel tentativo di avvicinare le sperimentazioni dell’arte contemporanea ad un pubblico cinese sempre più vasto. Sforzo che possiamo dire perfettamente riuscito, dopo aver assistito al dinamismo, ed al successo di ShContemporary di quest’anno. de, un grande successo sia per la presenza di pubblico che della critica internazionale. Il pittore Gino Borlandi, in Spagna, è molto conosciuto e le sue opere sono presenti anche in alcuni grandi Musei d’Arte contemporanea. Francesco De Barba

vée à sa quatrième édition, ShContemporary a eu lieu, cette année aussi, dans le prestigieux siège du Shanghai Exhibition Center, en réaffirmant sa position de foire d’art contemporain parmi les plus prestigieuses et expérimentales du marché chinois. À signaler les importantes initiatives collatérales qui ont accompagné cette manifestation et la participation des personnages illustres du monde de l’art international comme Tan Boon Hui, directeur de la Singapour Art Museum ; Kathy Halbreich, vice directeur du MoMA New York, Frances Morris, Head of Collections, International art, Tate Modern de Londres ; Alexandra Munroe, Senior Curator on Asian Art, Solomon Guggenheim Museum NY ; Wang Huangsheng, directeur de CAFA Musem de Pékin. La section Discoveries Re-Value, suivie par Mami Kataoka, Manray Hsu et Colin Chinnery, a présenté 26 artistes, en posant des questions sur la signification de la valeur de l’art de différentes perspectives du contexte commercial. C’étaient 83 les galeries qui ont participé à la IV édition de ShContemporary parmi lesquelles les italiennes Persano de Tourin et la prestigieuse Galleria Continua, de San Gimignano avec des sièges même à Beijing et à Le Moulin. 30.000 les visiteurs, les collectionneurs asiatiques et internationaux, les professionnels du monde de l’art et académiques, qui ont animé les cinq jours de foire, dont les premiers trois réservés exclusivement aux invités VIP. Les ventes aussi ont étés importantes, elles ont caractérisé depuis le premier jour l’ambiance vibrante de ShContemporary. Colin Chinnery est le directeur de cette édition. Artiste de Beijing, Colin depuis plusieurs années est engagé dans la tentative de rapprocher les expérimentations de l’art contemporain au public chinois qui est toujours plus grand. Un effort qui a réussi, étant donnée le dynamisme, et le succès de ShContemporary cette année.

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La personnelle de Borlandi à Cadaques Le célèbre peintre Gino Borlandi de Gènes a inauguré le mois passé son exposition personnelle à Cadaques en Espagne, à laquelle a participé, à témoignage d’une grande estime et d’une amitié, Catherina Moore, épouse et précieuse coéquipière du célèbre « Capitan », l’irlandais J. Peter Moore, le secrétaire de l’artiste espagnol Salvador Dalì qui, en 1989, fonda le Musée PerrotMoore en Cadaques, après l’idée du maestro espagnol. Dans le très connu Musée il y a les œuvres de Dalì, mais aussi une partie des travaux de Picasso. Les travaux de Borlandi ont eu un grand succès pour la présence du public comme de la critique locale. Gino Borlandi, en Espagne, est très connu et ses œuvres sont présentes même dans quelques Musées d’Art contemporain.

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Hotel di charme per la grande stagione delle mostre a Roma

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el periodo autunnale iniziano le mostre d’arte nella città eterna. Alcuni alberghi stellati della Capitale, che si trovano proprio in prossimità delle sedi delle esposizioni e che includono i biglietti d’ingresso, propongono vari pacchetti, a partire dalla mostra “Vincent Van Gogh Campagna Senza Tempo, Città Moderna” fino al 6 febbraio 2011 al Complesso del Vittoriano, vicino all’Hotel Splendide. Ubicato tra la mitica Via Veneto e Villa Borghese, lo Splendide Royal è un albergo intimo, uno scrigno prezioso risplendente dei colori tipici del barocco romano: rosso, giallo, blu. Lo Splendide Royal vanta una delle più belle ed eleganti “terrazze gourmet” di Roma, il Mirabelle, ristorante tra i top della città, premiato dal riconoscimento di una stella Michelin. “Teotihuacan. La Città degli Dei” fino al 30 gennaio 2011 è, invece, la mostra al Palazzo delle Esposizioni, dove è possibile soggiornare all’Hotel Quirinale (foto a destra) in via Nazionale, che ben ricorda il periodo in cui l’albergo fu costruito, nel 1865, con pareti decorate, specchi, colonne. Le camere si ispirano tutte allo stile Impero, veramente ampie, continuamente rinnovate. A pochi passi dal Colosseo con oltre 64 camere doppie, l’Hotel Capo d’Africa può essere l’albergo preferito per visitare la mostra “Roma e l’Antico. Realtà e Visione nel ‘700” al Museo Del Corso fino

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al 6 marzo 2011, mentre per la visita a “1861 I Pittori del Risorgimento” alle Scuderie del Quirinale fino al 16 gennaio 2011 è d’obbligo fare ricadere la scelta sull’Hotel Massimo d’Azeglio. Trasformato in albergo nel 1878, il palazzo conserva l’atmosfera e lo stile di fine secolo ed è stato frequentato da ospiti illustri. I saloni ospitano un’importante collezione di stampe e dipinti risorgimentali. L’Hotel è articolato su 5 piani. Le 197 accoglienti camere sono tutte arredate in uno stile tradizionale ispirato al barocchetto piemontese. L’Hotel dispone inoltre di un Ristorante e di una Cantina storica assai rinomati. Per “I Grandi Veneti da Pisanello a Tiziano da Tintoretto a Tiepolo” al Chiostro del Bramante fino al 30 gennaio 2011, infine, ecco il Visconti Palace Hotel (foto in alto) con la sua location straordinaria, tra Piazza di Spagna e San Pietro, dove a piedi si raggiungono tutti i punti nevralgici della città, mentre nei dintorni si trovano importanti negozi, ristoranti rinomati e locali dove divertirsi. L’albergo offre un servizio di piccola ristorazione “à la petite carte menu” nella hall, nel patio esterno, sulla suggestiva terrazza panoramica ed una palestra equipaggiata con le più sofisticate attrezzature. Sempre attento all’arte contemporanea, il Visconti Palace Hotel contiene anche una piccola collezione di opere di artisti dell’avanguardia romana.

Hôtel de charme à Rome En automne les expositions d’art dans la ville éternelle commencent. Quelques hôtels de luxe de la Capitale, qui se trouvent juste en proximité des sièges des expositions et qui produisent aussi les billets pour les musées, proposent différents paquets, à partir de l’exposition « Vincent Van Gogh Campagna Senza Tempo, Città Moderna» jusqu’au 6 février 2011 au Complexe du Victorien, près de l’Hôtel Splendide. Situé entre via Veneto et Villa Borghese, le Splendides Royal est un hôtel intime, un coffret précieux avec les couleurs typiques du baroque romain : rouge, jaune, bleu. Le Splendides Royal a une des plus belles et élégantes « terrasses » de Rome, le Mirabelle, un restaurant parmi le top de la ville, une étoile Michelin. « Teotihuacan. La Città degli Dei» jusqu’à 30 janvier 2011 est, par contre, l’exposition au Palais de Expositions, où il est possible de séjourné à l’Hôtel Quirinale, via Nationale, qui bien rappelle la période où l’hôtel fut construit, en 1865, avec les murs décorés, les miroirs, les colonnes. Les chambres s’inspirent au style Empire, elles sont grandes et continuellement rénovées. Tout près du Colisée, avec plus de 64 chambres doubles, l’Hôtel Capo d’Africa peut être l’hôtel préféré pour visiter l’exposition «Roma e l’Antico. Realtà e Visione nel ‘700» au Musée du Cours jusqu’au 6 Mars 2011, alors que pour la visite à « 1861 I Pittori del Risorgimento» aux

Scuderie del Quirinale jusqu’au 16 janvier 2011 il faut choisir l’Hôtel Massimo d’Azeglio. Transformé en auberge en 1878, le palais conserve l’atmosphère et le style fin de siècle et il a été fréquenté par des hôtes illustres. Les salons reçoivent une importante collection d’estampes et des peintures du Risorgimento. L’Hôtel a cinq étages. Les 197 chambres sont meublées selon un style traditionnel inspiré au baroque piémontais. L’Hôtel a, de plus, un Restaurant et une Cave historique très importantes. Pour «I Grandi Veneti da Pisanello a Tiziano da Tintoretto a Tiepolo» au Chiostro del Bramante jusqu’au 30 janvier 2011, enfin, voilà les Visconti Palace Hôtel avec son extraordinaire cadre, entre place d’Espagne et SaintPierre, où à pied on peut rejoindre tous les points d’intérêt de la ville. L’hôtel offre un service restauration « à la petite carte menu» dans le salon, dans le patio à l’extérieur ou dans la suggestive terrasse panoramique ; il y a encore une salle de sport bien équipée. Toujours intéressé par l’art contemporain, le Visconti Palace Hôtel contient aussi une petite collection d’œuvres d’artistes de l’avantgarde romaine.

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A cura di Claudio Zeni c.zeni@foglioitaliano.com

Romantik Art Hotel Cappella a Colfosco (BZ): capolavoro nel capolavoro Un hotel a regola d’arte Il senso estetico, il gusto per il bello e l’amore per ciò che scalda il cuore possono conferire al terreno un’eccezionale fertilità, all’aria una freschezza straordinaria e alle persone un’invidiabile abilità nella scelta delle combinazioni migliori. E’ su queste fondamenta che sfiorano le radici della passione per l’ospitalità, rimanendone inevitabilmente contagiate, che il Romantik Art Hotel Cappella a Colfosco (BZ) si innalza, nello scenario dolomitico, come una galleria d’arte nella galleria d’arte che la natura ha voluto creare tra le pallide cime del Sella, l’imponente parete del Ciampac e l’affascinante profilo del Sassongher. Frutto di un costante ed illuminato percorso

di riflessione estetica, l’hotel Cappella non è infatti quello che si può dire un semplice albergo. A meno che, con questo termine, non si voglia intendere una struttura capace di racchiudere tra le proprie pareti una filosofia che corteggia il concetto di benessere e la manifestazione dell’arte. A seguito di un’avventurosa spedizione attraverso il Caucaso e il Turkestan nel 1902, Josef Kostner acquistò nel 1912, a Colfosco, la locanda ‘Alla Cappella’, un antico maso del XV sec. Kostner, amante dell’arte e della natura, contribuì inoltre in maniera significativa, in veste di guida alpina, allo sviluppo del turismo nell’Alta Badia. Suo figlio Cesco collezionò grandi successi

come primo sciatore professionista della Squadra Nazionale di sci alpino dell’Alta Badia e fondò a Colfosco, nel 1934 insieme all’amico Mutschlechner, la prima scuola di sci. Il figlio maggiore di Josef Kostner, Thomas, invece assunse la guida dell’albergo e nel 1962 passò il testimone a sua figlia Renata. Insieme a suo marito Josef Pizzinini, Renate costruì nel 1969, il nuovo “Hotel Cappella” e con grande passione e amore per i dettagli lo trasformò, nel 2000, in un lussuoso luogo di benessere ed arte. Già osteria Cappella, e prima ancora maso del XV secolo, questo hotel è diventato oggi una galleria d’arte che si fa raffinata ospitalità. In una perfetta sintonia tra l’amore per la tradizione, l’ospitalità alpina e

la passione per il bello. Anche la cucina è una finestra aperta sulle infinite manifestazioni della creatività umana: i piatti tipici ladini e sudtirolesi competono con la freschezza delle specialità italiane e le delicatezze internazionali. Cene a lume di candela, serate a base di pesce o di altre specialità, cocktailparty, degustazioni di vini e formaggi, menu à la carte conquistano la scena nel ristorante dedicato a Roller. Con oltre 300 etichette di vino selezionate, la cantina sorprende i collezionisti di esperienze che stimolano i sensi, regalando loro un nuovo bouquet di profumi e aromi, ennesima traduzione in un nuovo linguaggio di un soggiorno che ha il gusto del capolavoro.

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Romantik Art Hôtel Cappella à Colfosco : Un hôtel dans les règles de l’art. Le sens esthétique, le goût pour le beau et l’amour pour ce qui réchauffe le cœur peuvent conférer à la terre une exceptionnelle fertilité, à l’air une fraicheur extraordinaire et aux personnes une enviable habileté dans le choix des meilleures combinaisons. Sur ces fondations se base le Romantik Art Hôtel Cappella à Colfosco (BZ). L’hôtel est situé dans le scénario dolomitique, comme dans une galerie d’art que la nature a voulu créer parmi les pâles sommets du Sella, l’imposant mur du Ciampac et le fascinant profile du Sassongher. L’hôtel Cappella nait d’un constant parcours de réflexion esthétique, il ne s’agit pas d’une simple auberge. Il s’agit d’une structure capable de renfermer parmi ses murs une philosophie de bien-être et d’art. Suite à une aventureuse expédition à travers le Caucase et le Turkestan en 1902, Josef Kostner acquit en 1912, à Colfosco, l’auberge « Alla Cappella », un ancien maso du XV sec. Kostner, amant de l’art et de la nature, contribua en outre en manière significative, autant que guide alpine, au développement du tourisme dans la Haute Badia. Son fils Cesco obtint des grand succès comme premier skieur professionnel de l’Équipe Nationale de ski alpin de la Haute Badia et il fonda à Colfosco, en 1934 avec son ami Mutschlechner, la première école de ski. Le fils ainé de Josef Kostner, Thomas, par contre assuma la guide de l’auberge et en 1962 il le passa à sa fille Renata. Renata, avec son mari Josef Pizzinini, construisit en 1969 le nouveau « Hôtel Cappella » et avec une grande passion lui il transforma, en 2000, dans un luxueuse lieu de bien-être et d’art. Dans une parfaite syntonie entre

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l’amour pour la tradition, l’hospitalité alpine et la passion pour le beau, cet hôtel-galerie d’art fait rêver. La cuisine présente les plats typiques ladins et du Sudtirol qui rivalisent avec la fraicheur des spécialités italiennes et les délicatesses internationales. Les dîners romantiques, à base de poisson ou d’autres spécialités, les cocktail-party, les dégustations de vins et de fromages conquièrent les clients. La cave, avec plus de 300 vins sélectionnés, surprend les collectionneurs avec une expérience qui a le gout d’un chef d’œuvre.

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Una vacanza da re, anzi… da Principessa Jolanda!

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Benvenuti a Gressoney La Trinitè in Val D’Aosta, alla “corte di Sua Maestà” il Monte Rosa, che agli inizi del secolo scorso i Reali di Savoia avevano scelto come una delle loro dimore. La Valle di Gressoney, situata ai piedi del Monte Rosa, è la prima vallata laterale della Valle d’Aosta, un regno di pace punteggiato da boschi verdissimi, suggestive cascate, gorgheggianti torrenti e deliziosi “Stadel” (le tipiche costruzioni in legno di larice della popolazione Walser, che poggiano su corte colonne a forma di fungo, con il gambo in legno e il cappello costituito da un grande disco di pietra). In questo scrigno zeppo dei tesori di Madre Natura spicca una gemma dell’ospitalità, l’Hotel Jolanda Sport che sorge a Gressoney La Trinitè (1637 s.l.m.). L’albergo con vista sul secondo massiccio più alto d’Europa (che raggiunge i 4.634 metri), è una edificazione dei Walzer, in legno vecchio che proviene dalle antiche baite e beola (la pietra estratta dal Monte Rosa). Il relax al Jolanda è di casa a cominciare dal centro benessere, costruito con travi e legni vecchi, dotato di piscina interna

con idromassaggio, sauna finlandese con minipiscina esterna a 9°, biosauna, bagno di fieno, bagno turco, palestra e zona beauty dove mani esperte eseguono trattamenti specializzati. Elemento “principe” dell’accoglienza è la cucina! Già dalla prima colazione lo chef si sbizzarrisce nel preparare invitanti buffet dolci e salati per accontentare tutti i palati, e prende per la gola con prelibatezze della tradizione valdostana! D’inverno a disposizione dei patiti delle discese l’Hotel Jolanda, che è un hotel con gli sci ai piedi (si entra dalla porta direttamente dall’impianto d risalita), propone 180 chilometri di piste servite da impianti tecnologicamente all’avanguardia sul Monterosa Ski. www.hoteljolandasport.com

C’è una casa nel Chianti… C’è una casa nel Chianti… è l’Hotel Monteriggioni, quattro stelle di semplicità e calore, nel tipico stile toscano. Solo la location meriterebbe il viaggio, questo piccolo borgo medievale circondato di mura e bardato di 14 torri si presenta ancora oggi praticamente intatto, perfettamente conservato dal 1200. Costruito nel 1203 dai Senesi come baluardo difensivo contro Firenze, Monteriggioni è reso immortale anche dal sommo Dante nella Divina Commedia. E ora questo piccolo gioiello di città ha la sua “roccaforte” Romantik, per regalare soggiorni da sogno nel Chianti. Nella perfetta tradizione del consorzio, l’Hotel Monteriggioni è gestito direttamente dai proprietari, la famiglia Gozzi

Cagnazzo, per garantire un servizio di accoglienza personalizzato e accorgimenti che fanno la differenza. Le sue 12 camere (10 doppie e due singole), sono una differente dall’altra e offrono nello stesso tempo la dolcezza della tradizione e il comfort delle nuove tecnologie. Per un soggiorno di charme, dedicato ai più romantici, l’Hotel Monteriggioni mette a disposizione la Maison de l’Hotel, appartamento su più livelli di 100 mq, ricavato in un edificio del ‘600 situato all’interno delle mura e a pochi passi dall’hotel. Se l’Hotel offre pernottamento e prima colazione, per gustare la saporita cucina senese è sufficiente attraversare la strada ed entrare al Ristorante Il Pozzo.

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Une vacance royale Bienvenus à Gressoney la Trinité en Vallée d’Aoste, à la « cour de Sa Majesté » le Mont Rose, qu’aux débuts du siècle passé les souverains de Savoie avaient choisi comme une de leurs demeures. La Vallée de Gressoney, située aux pieds du Mont Rose, est la première vallée latérale de la Vallée d’Aoste, un règne de paix avec des bois verts, des suggestives chutes, des torrents brouillant et des délicieux « Stadel » (les maisons typiques de la culture Walser complètement en bois, s’appuyant sur des « champignons » en pierre). Dans ce coffret bourré de trésors de Mère Nature se distingue un champion de l’hospitalité, l’Hôtel Jolanda Sport qui se trouve à Gressoney la Trinité (1637). L’hôtel avec une merveilleuse vue sur le second plus haut massif d’Europe (4.634 mètres), a été édifié per les Walser, en bois ancien qui provient des chalets et pierre. Le relax au Jolanda est obligatoire, à commencer du centre bien-être, doué de piscine interne avec un hydro massage, une sauna finlandaise avec mini piscine extérieure à 9°, une bio sauna, un bain turc, une salle de sport et une beauty-zone où des mains expertes exécutent des traitements spécialisés. L’élément « prince » de l’accueil est la cuisine! Déjà à partir du petit déjeuner le chef prépare des riches buffets salés ou sucrés pour contenter tous les palais, et il nous prend pour la gorge avec les spécialités de la tradition valdôtaine ! En hiver l’Hôtel Jolanda, qui est un hôtel avec les skis aux pieds (on peut accéder directement aux remontées mécaniques), propose 180 kilomètres de pistes équipés de remontées technologiquement à l’avant-garde. www.hoteljolandasport.com

Une maison dans le Chianti… C’est l’Hôtel Monteriggioni, quatre étoiles de simplicité et chaleur, dans le typique style toscan. Déjà le paysage mériterait le voyage, ce petit village médiéval entouré de remparts et de tours se présente encore aujourd’hui pratiquement intact, parfaitement conservé depuis 1200. Monteriggioni fut construit en 1203 par les siennois autant que rempart défensif contre Florence et il est nommé même dans la Divine Commedia de Dante. Aujourd’hui ce petit bijou a son « Fort » Romantik, pour offrir des séjours de rêve dans le Chianti. Dans la parfaite tradition du consortium, l’Hôtel Monteriggioni est géré directement par les propriétaires, la famille Gozzi Cagnazzo, pour garantir un service d’accueil personnalisé et des gentillesses qui font la différence. Ses 12 chambres (10 doubles et deux individuelles), sont un différent de l’autre et offrent au même temps la douceur de la tradition et le confort des nouvelles technologies. Pour un séjour de charme, dédié aux plus romantiques, l’Hôtel Monteriggioni met à disposition la Maison de l’Hôtel, un appartement de 100 m2, dans un édifice du XVII siècle, situé dans les remparts tout près de l’hôtel. L’Hôtel propose la nuit et le petit déjeuner, pour goûter la savoureuse cuisine siennoise il suffit de traverser la route et d’entrer au Restaurant Il Pozzo.

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Lo trovate qui... MONTE-CARLO e COSTA AZZURRA Ambasciata d’Italia e Com.It.Es 17, Av de l’Annonciade • Monte Carlo Country Club 155, Av Princesse Grace • Ufficio del Turismo 2ª, Bd des Moulins • Yacht Club Monaco 1, Quai Antoine • Banque: Edmond de Rothschild Les Terrasses 2, Av de Monte Carlo • Compagnie Monegasque de Banque 23, Av. de la Costa • HSBC Private Bank 15/17, Av. D’Ostende • BNP Paribas Private 15/17, Av. D’Ostende • Banque du Gothard 15/17, Av. D’Ostende • CFM 11, Bd albert Premier • Credit Lyonnais 1, Av. des Citroniers • SG Private Banking, 11 Avenue de Grande Bretagne • Monte Paschi Banque 1, Av. des Citroniers • Banque du Luxemburg 8, Av. de Grande Gretagne • UBS 10/12, Quai Antoine I • Immobiliare Dotta 5 bis, Av Princesse Alice • Montecarlo International Prestige 1, Av Henry Dunant (Palais de la Scala) • North Atlantic s.a.m. Le Patio Palace 41, Av. Hector Otto • Ristorante Amici Miei 16, Quai Jean Charles Rey Fontvieille • Restaurant Lorenzo 7, Av. Princesse Grace • Restaurant Il Terrazzino 2, Rue des Iris • La Casa del Gelato 42, Quai Jean Charles Rey Fontvieille • Zegg & Cerlati Av. des Spélugues • La Perla Monte Carlo Palace Bd. des Moulins • Hotel de Paris, Place du Casino • Fairmont Monte Carlo 12, Av. des Spélugues • Hotel Ambassador 10, Av Prince Pierre • Ristorante La Rosa dei Venti Plage du Larvotto • Stars & Bar 6, Quai Antoine I • Ristorante La Vecchia Firenze 4, Av Prince Pierre • Casa del Caffé Av. de la Costa • Ristorante Al Vecchi Forno 39, Quai Bonaparte Menton • Hair stylist Coppola 4, Av. de Grande Bretagne • Athos Palace (Fontvieille) • RM Autosport Av. de l’Annonciade Prince Pierre • Montecarlo Royal Motors 14, Quai Jean Charles Rey

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A cura di Margherita Vallier margherita.vallier@tiscali.it

Massimo Gramellini “L’ultima riga delle favole” Casa Editrice Longanesi 259 pagine 16,60 Euro

Francesco Trento e Aureliano Amadei “Venti sigarette a Nassirya” Casa Editrice Einaudi 182 pagine 12,50 Euro

Laura Traverso “L’amore ai tempi di internet” Casa Editrice SES 152 pagine 10,00 Euro

Che bello il leggere e il riconoscere, di un autore così autorevole, la sua favola personale, di cinquantenne tornato ragazzo grazie all’incontro con l’anima gemella! Come non dare credito a Gramellini, vicedirettore de La Stampa, ex direttore di Specchio, corrispondente per anni di Cuori allo Specchio, e convincerci che non dobbiamo disperare, tutti noi che abbiamo avuto in dote il nostro bel corredo di dubbi, delusioni, illusioni, cadute di fede! A fine libro Gramellini ringrazia la moglie per “averlo condotto alla scoperta di mondi che lei già conosceva, ma che non poteva più abitare senza di me”. Una spiritualità intensa ed operativa nutre l’autore innamorato ed è così che nasce, un po’ come l’Alice di Lewis Carrol, l’alter ego Tomàs, lanciato, tra sofferenza e riso, in una magica doppia stella a cinque punte se vista dall’alto e a volo d’uccello, una specie di fantastico giardino di Bomarzo se visto dal basso. Lì Tomàs precipita da una roccia all’altra, da uno stagno a una fontana, guadagnando in consapevolezza e dimenticando le allergie che lo tormentano; è il credere all‘ultima riga delle favole, all’amore e all’anima gemella, che fa accettare a Tomàs gli annessi e connessi della vita passata, che trasforma parenti e conoscenti, amanti e professori in tanti innocui zombies più o meno simpatici, comunque compagni di un viaggio in cui, finalmente, l’amore trasforma l’incubo in sogno, e il sogno a questo punto diventa realtà.

E’ stato presentato a Venezia, in Controcampo Italiano, il film “Venti sigarette”, tratto dal romanzo pubblicato nel 2007, ad un anno dalla strage e già soggetto della Rai Fiction Nassirya. In occasione del film, è un libro che riproponiamo con la stessa rabbia e commozione di allora. Ogni riga della testimonianza dell’autore è diretta, il sangue è vero; e i morti sono morti perché non c’erano né protezioni, né diversioni ad impedire che la folle corsa del camion pieno di tritolo finisse contro la caserma dei Carabinieri. Il giovane Amadei si trova, per caso e un pò svagato, proprio lì e proprio in quel giorno tremendo, per girare un documentario su una guerra che ufficialmente non c’è, a fare da assistente al regista Stefano Rolla, che ci muore davvero, nell’inerme Nassirya. Quanto al giovane Aureliano, lui si salva per pura fortuna, rimettendoci solo schegge ovunque e una di quelle ferite da scoppio, slabbrate, difficili da ricucire. Venti sigarette sono quelle fumate tra un caffé, un volo in C-130, una notte all’addiaccio e un altro caffé. Il tempo di accostare qualche carattere, il gentile soldato X, il bonario maresciallo Y; di vedere con l’occhio del documentarista l’utile isolamento della palazzina “Maestrale”, ma senza immaginare che possa essere l’obiettivo ideale per un attacco terroristico; e in ospedale scrivere per maledire il pressapochismo non dei militari ma dei politici, per denunciare le fanfare e il presenzialismo. Tutto vero. Che rabbia.

L’autrice dice di se: “così, per cercare di distrarre la mente non trovo miglior occupazione che il computer attraverso il quale attingo informazioni e ricerche su Internet. Durante la connessione, su l’home page del quotidiano ‘Libero’, la mia attenzione si ferma su ciò che non avevo mai voluto considerare: un sito specializzato nel proporre conoscenze per la ricerca dell’anima gemella. La pubblicità lampeggiava ammiccante sulla pagina di partenza, da dove ogni giorno mi introducevo nel magico mondo virtuale. Certo, ero informata sul metodo, sapevo che c’era, ma lo avevo sempre snobbato. Mi pareva veramente un sistema da… sfigati, da gente con poche possibilità di trovare l’amore in modo normale, figuriamoci se mi sarei mai abbassata ad un livello simile, io che… Dopo essermi collegata al sito attraverso l’iscrizione obbligatoria e per le donne, meno male, gratuita - figuriamoci altrimenti se l’avrei fatta - ero pronta al via, a catapultarmi nel nuovo gioco… e così eccomi qui pronta con questo mio scritto pubblicato: speriamo di incuriosire anche i lettori”. Laura Traverso, nata in Provincia di Genova, è giornalista ed esordisce come scrittrice proprio con questo romanzo di grande attualità perché è vero che un’alta percentuale di amori, di coppie, nasce oggi proprio grazie ad Internet. Allora qual è al morale? Forse è vero anche qui che… il primo amore via Internet, non si scorda mai!

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Il Foglio Italiano, magazine per gli italiani nel mondo • Anno XIV • n¡ 6 • www.iliomasprone.com • Sped. in Abb. Post. 45% comma 20/b art. 2 Legge 662/96 • Filiale Poste Imperia • Euro 4,00

Principato di Monaco • Novembre 2010

Victoria Zinni e

Remo Girone la felicità è a Monte-Carlo

Monte-Carlo - Berlino - Bruxelles - Ginevra - Londra - Madrid - Milano - Parigi - Roma

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