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Carattere paesaggistico
Il territorio feltrino, posto in un’area di transizione tra la valle del Piave e quella del Brenta, “presenta una notevole complessità morfologica: la conca di fondovalle al centro della quale sorge il colle delle Capre, sede della città storica, è saldata a sudovest alla soglia di Arten ed al bacino di Seren, è definita a nordest dai dossi dei colli della fascia pedemontana, a sudest dal monte Telva e dalla formazione collinare dei Collesei, che la isolano dalla val Belluna e verso sud dalla stretta gola della Sonna che, in prossimità della sua confluenza nel Piave, permette il collegamento con la pianura trevigiana”4
Feltre è uno dei comuni facenti parte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, comprendente i gruppi montuosi delle Alpi
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Feltrine (Vette di Feltre, Cimonega, Pizzocco, Brendol, Agnelezze), Monti del Sole, Schiara, Talvéna, Prampèr, Piz di Mezzodì. La caratteristica principale che contraddistingue questo parco è “la grande varietà di ambienti: dagli ambiti ripariali di fondo valle alle pareti rocciose di alta quota, passando attraverso boschi di latifoglie, foreste di conifere, arbusteti d’alta quota, praterie e macereti.”5
“Una delle principali motivazioni scientifiche della nascita del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi è la grande ricchezza e rarità della sua flora. Fin dal 1700 le Vette di Feltre, e anche il M. Serva, furono visitate da alcuni tra i maggiori botanici del tempo. All’interno del parco si possono ammirare stupendi rododendri, cardi e stelle alpine.”5 Il rilievo collinare che interessa la parte di centro-est del comune di Feltre è ritenuto come “l’elemento più equilibrato e suggestivo della conca Feltri- na”5 grazie alla sua dolcezza valorizzata dalle colture agricole, “dove sin dal ‘700 sono sorte ville di campagna delle maggiori famiglie”4. Sempre dal decreto si legge come “la città si compone di parti strettamente correlate tra di loro: la cittadella dentro le mura, con il nodo di piazza maggiore, che conserva una doppia cinta di mura fortificate, quella medievale e quella rinascimentale, con palazzi, case e chiese di notevole pregio storico e architettonico, quali casa Crico, palazzo Bellati, casa Cantoni, ora episcopio, palazzo Muffoni, palazzo Pretorio ora municipio, palazzo del Monte di Pietà, la chiesa di S. Rocco, casa Banchieri, palazzo Pasoli e palazzo Villabruna.”4 Nel nucleo al di fuori delle mura spiccano “il complesso del battistero e della cattedrale con annessa area archeologica e resti di abitazioni private del periodo romano, i borghi che costituiscono la ramificazione del centro murato collinare nella direzione delle porte urbiche, caratterizzati da strutture lineari di abitazioni ed edifici conventuali localizzati in aree di cerniera tra la città e la campagna”4
Il fronte nord del colle risulta di notevole bellezza paesaggistica, grazie anche alla silhouette del castello ed alla forma armoniosa del colle delle capre su cui poggia. Tale bellezza è stata concretizzata anche in un dipinto, riportato nell’ immagine , realizzato da un artista a noi sconosciuto. Non da meno è il disegno di Lodovico Toeput, riportato nell’immagine , che mostra la relazione incredibile tra l’insediamento urbano, il castello in posizione dominante, e le Vette che proteggono la città.
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Architettura rurale pre-alpina - un breviario
Si riporta qui una breve descrizione delle caratteristiche peculiari che contraddistinguono l’abitazione bellunese, dal punto di vista formale e materico. In particolare si racconterà di una tipologia di casa: la casa feltrina. Questo edificio è costituito da murature in pietra locale con solai e struttura del tetto in legno e manto di copertura in coppi. Si possono trovare anche sotto forma di edifici a schiera. La linea di colmo si trova spesso disposta lungo le curve di livello, in modo da creare un fronte principale a valle molto aperto, ed un fronte secondario semi-interrato a monte chiuso, cioè quasi privo di finestre. Spesso nel fronte sud vengono disposti dei ba llatoi e scale lignei che permettono la distribuzione in verticale. Questi elementi sono chiamati in dialetto “pioi”. Nella zona attorno a Feltre il piol è attualmente formato da travetti a sbalzo dalla muratura di facciata, la larghezza del piol semplice varia dagli 80 ai 100 cm. Il pavimento è formato da tavole sovrapposte ai travetti e il parapetto, in genere, di asticelle verticali le quali sono bloccate all’estremità da listelli e da tavole che formano, nella parte alta, il corrimano. L’ampio sporto del tetto garantiva la protezione dagli agenti atmosferici. Il ballatoio faceva da schermo ai raggi solari estivi e veniva utilizzato anche come essiccatoio di prodotti agricoli.
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Un metodo utilizzato di frequente per la sistemazione del terreno è il muro a sacco con pietra locale, in particolare la scaglia rossa. Questa tipologia di muro è molto utilizzata per i terrazzamenti, i quali garantivano superfici coltivabili piane. La realizzazione a secco permetteva il passaggio dell’acqua attraverso le pietre.
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