ischiacitydivisionepubblicitĂ
Q
uest’anno Ischiacity compie 11 anni, e quando nel 2004 ebbi l’idea di realizzarlo preparai un menabò del magazine ed andai dal primo autorevole personaggio isolano che potesse darmi un parere: Ernesto Federico. Mi disse (subito): “Fai, fai!... Credo in te e mi piace la tua idea, fai, fai: io ci sono”! Così Ernesto nel 2004. Ed a lui devo molto, devo la fiducia che mi accordò (all’istante) e che mi diede il coraggio e l’entusiasmo per avviare i motori. Non me ne vogliano tutti gli altri commercianti, ma Ernesto, di tutti, è stato il più grande. È stato il primo che ha percepito le grandi opportunità commerciali dell’isola ed è stato il primo a investire sulle grandi firme e sulle catene di negozi. La famiglia Federico – con le boutiques La Caprese - ha rappresentato per Ischia il primo validissimo esempio di “joint familiare”, gli altri sono arrivati al seguito… Forse, oggi, non ha molta importanza provare a ricordare chi partì prima e chi seguì dopo, però, per ciò che conta nella memoria degli uomini e nel tributo che si deve ad un personaggio che nel suo piccolo ha creato un “sistema”, desidero ricordare la mente lucida e lungimirante di un uomo semplice che seppe creare cose complesse, ebbe la forza di cambiare il piccolo mondo che lo circondava e soprattutto seppe dar vita ad un sistema economico che dopo tanti anni molti provano ancora ad imitare. Caro Ernesto, di te posso dirlo: sei stato un Maestro. Grazie ancora.
D I R E C T O R
i
LETTERA APERTA AL SINDACO DI ISCHIA
allarme che il sistema Isola d’Ischia - nei suoi
ti”) per te scatti il seggio nell’Europarlamento,
differenti aspetti - sta lanciando. Mi riferisco
posizione dalla quale potrai impegnarti per una
all’intervista rilasciata a Raicaldo da Marco
politica europea più sensibile alle necessità del
Bottiglieri (che a pag.78 ricorda come “Con
Meridione - tema tra l’altro di grande attualità
gli alberghi pieni, i commercianti si lamentano:
anche in seno alla politica nazionale (il primo
l’indotto soffre, anche nei mesi clou dell’e-
ministro Renzi si dice pronto a dar vita ad un
state. E Ischia, come attestano i dati “Global
“Ministero per le Politiche del Sud” e, recente-
Blue”, registra un decremento degli acquisti
mente, ha sostenuto di voler utilizzare 22 mi-
da parte del turismo internazionale assai
liardi di fondi UE per rilanciare l’economia del
consistente, intorno al 40%”); all’allarme lan-
Mezzogiorno), con questa prospettiva e con l’i-
ciato da Paolo Fulceri Camerini a proposito
dea di dover recuperare (anche sul piano nazio-
delle spiagge che si stanno perdendo (p. 83:
nale) un’immagine indubbiamente danneggia-
“1 metro quadrato di spiaggia rende, conside-
ta dal clamore mediatico - spesso strumentale
rando tutto l’indotto, 1200-1500 euro all’anno
- che la vicenda legata all’indagine della CPL
e l’economia dell’isola si fonda per il 60%
Concordia ha comportato, ecco che si offre
sul turismo balneare e per il 30% su quel-
l’occasione di RICOMINCIARE DA ISCHIA. Che
lo termale”). E, ancora, l’analisi sulle presenze
potrebbe diventare il luogo ideale dove fis-
turistiche fatta da Mario Rispoli (che a pag.
sare una prima “tappa politico istituziona-
80 sottolinea come nei primi sei mesi del
le” per la ripartenza dell’intera economia
2015 rispetto al 2014, Ischia perde l’1,5 %
del Sud Italia. Parlammo di questa proposta
delle presenze turistiche. Bene per gli ita-
in primavera, insieme a Giancarlo Carriero
liani (più 2.2 %), male, anzi malissimo per gli
(proprietario dell’Albergo della Regina Isabella)
Caro Sindaco, come sai bene, il 2015 si è di-
stranieri dove la perdita rispetto all’anno pre-
e ad Antonio Polito (attuale vicedirettore del
mostrato un anno pieno di difficoltà, dal tuo
cedente è di circa il 10%). Ischia, peraltro, si in-
Corriere della Sera), per candidare l’Isola affin-
arresto (con tutto il ciarpame mediatico che
serisce in un quadro più ampio contraddistinto
ché accolga una rassegna nazionale di incontri
ne è seguito), al commissariamento dell’Area
dal grande ritardo del comparto delle vacanze
Istituzionali e Studi per il rilancio del Mezzo-
Marina Protetta, dal baratro in cui è precipitato
nel Sud: secondo il rapporto sul turismo 2015,
giorno. Il sindaco di Forio, Francesco Del Deo,
il Museo di Pithecusa (dov’è custodita - assai
curato da Unicredit e Touring Club, infatti, nel
dimostrò interesse per questo progetto e così
male! - la preziosissima Coppa di Nestore),
quinquennio 2008-2013 le regioni del Mez-
Alessandra De Lorenzo (amministratrice del
all’abbandono della scena ischitana da parte
zogiorno - isole comprese - sono riuscite
Mezzatorre Resort), Nicola Mattera (uno dei
dello chef - “pluristellato Michelin” - Nino Di
ad attirare poco più di 4 miliardi di flus-
proprietari del Castello Aragonese), Mario
Costanzo, dal depauperamento delle spiagge
si di spesa provenienti dal turismo inter-
Leonessa (del gruppo LeoHotels) e tanti altri:
(di tutta l’isola!), all’ennesimo stop ai lavori per
nazionale, meno di quanto ha fatto solo
tutti pronti a collaborare alla nascita di questa
il depuratore di San Pietro, dalla crisi del turi-
il Veneto e poco più di quanto riesca ad
proposta. Ma quando presentai la mia idea i
smo proveniente dalla Russia (che ha inabissato
attrarre la sola Toscana. Se la Campania è
tempi non erano ancora maturi: non avevamo
le vendite del segmento luxury), all’incontrol-
prima Regione del Meridione per flusso di spe-
in Regione un Governatore - come Vincenzo
lata e dilagante politica di prezzi sempre più
sa dei turisti stranieri, collocandosi al settimo
De Luca - sensibile a questi temi ed omogeneo
bassi, che di fatto paralizza tutte quelle attività
posto della classifica nazionale con meno di 1,5
all’area politica - il PD - che tu rappresenti e,
(e sono tantissime!) che non riescono a dar vita
miliardi di euro, e la Puglia è al 12esimo posto
soprattutto, non si era capito a fondo quanto
ad un’economia di scala. Gli eventi negativi che
con 621 milioni di euro, le altre Regioni del Sud
fosse urgente e centrale affrontare il problema
hanno caratterizzato la vita della nostra comu-
continentale si classificano agli ultimi posti: la
del Sud Italia per far ripartire l’economia di tut-
nità, in questi primi 8 mesi, hanno sicuramente
Calabria al 19esimo, la Basilicata al 20esimo.
ta la nazione. I dati del centro studi SVIMEZ
accumulato un deficit di immagine e di econo-
Nonostante queste criticità, tuttavia, come giu-
del primo semestre, infatti, scattano una foto-
mie che impiegherà - ammesso che ci si rie-
stamente dici nella tua intervista (a p. 54) l’iso-
grafia a tinte fosche del nostro Sud: “Siamo
sca - una grande quantità di tempo a lasciarsi
la costituisce un fattore in controtenden-
un Paese diviso e diseguale, dove il Sud
smaltire. L’isola, purtroppo, si ritrova sempre
za, nel senso che con le nostre 3 milioni e
scivola sempre più nell’arretramento. Nel
di più a somigliare al modello economico
500mila presenze pesiamo per circa il 20%
2014 per il settimo anno consecutivo il Pil del
dei paesi sudamericani: la ricchezza con-
del PIL turistico di tutta la Campania e ciò
Mezzogiorno è ancora negativo (-1,3%); il di-
centrata nelle mani di pochissime fami-
ci rende sicuramente la stazione turistica eco-
vario di Pil pro capite è tornato ai livelli di 15
glie ed un impoverimento generalizzato e
nomicamente più interessante del Sud Italia. E,
anni fa; negli anni di crisi 2008-2014 i consumi
diffuso su tutto il resto della popolazione
dunque, il posto migliore da cui partire per in-
con una “forbice” che progressivamente si al-
dicare le nuove rotte dell’economia turistica del
larga a fare la differenza tra le une e gli… altri!
Mezzogiorno. Faccio, perciò, da questa pagina
Ecco, quindi, che occorre un intervento forte,
una proposta: trasformiamo le nostre difficoltà
che inverta la curva discendente di questa crisi
in un’opportunità collettiva e proviamo a can-
diffusa. Partendo da queste riflessioni, insie-
didare l’Isola d’Ischia quale fulcro di rilancio per
me a tutta la redazione di Ischiacity, abbiamo
l’economia del Sud Italia.
con attenzione assemblato una serie di tassel-
Mi spiego: come tu stesso mi dici nell’intervista
li da cui emergono con evidenza i segnali di
è assai probabile che (quale “primo dei non elet-
Continua a pagina 53
RICCARDO SEPE VISCONTI
S U M M A R Y
39
CREDITS editorinchiefcreativedirector riccardosepevisconti executivedirector silviabuchner marketingdirector ceciliad’ambrosio artdirectorstyle umbertoarcamone
i
COVER_Francesca Migliaccio AD & PHOTO_Riccardo Sepe Visconti HAIR_Cristian Sirabella MAKE UP_ Nancy Tortora DRESS_ Nerone Donna
editors pasqualeraicaldo_politics isabellapuca_art manuelabottiglieri_event mariorispoli_tourism
67
PHOTO riccardosepevisconti T. 347 61 97 874 simonedesanctis dayanachiocca raffaellabarbieri
84
CONTRIBUTING
100
models crilosyuk ciromanna davidecircello lisacastaldi francescamigliaccio
58
15
PEOPLE
FASHION
NATURE
42 La politica dei selfie 47 In nome di Dio, ti ammazzo 118 Chi sono davvero i paparazzi?
15 Cri Losyuk 27 Ciro Manna 32 Lisa Castaldi 58 Davide Circello
82 Voglio restaurare le spiagge dell’isola
POLITICS
ART
54 Ricomincio da Ischia 76 La rete di Marco
84 Gino Di Meglio
HEALTH
EVENT
126 Il team Rizzoli
COVER
WELLNESS 40 Mondi in conflitto 100 Global Film & Music Fest 112 Nitrodi Blue-Dream 132 Vagnitiello un mondo 134 Miss Italia a Ischia di emozioni
67 Francesca Migliaccio
TOURISM 79 Chi ha incastrato Roger Rabbit?
makeupartist nancytortora hairdresser peppecirino cristiansirabella editore officinaischitana delleartigrafiche s.r.l. via A. De Luca, 42 80077 ischia - italy redazione@ischiacity.it ischiacity.it retefissa +39.081.5074161 retemobile 347.6197874 direttoreresponsabile riccardosepevisconti N°39, anno 2015 registrazione tribunale di napoli, n°5 del 5 febbraio 2005 stampa tipografia press up srl, nepi, viterbo
F A S H I O N
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CRI LOSYUK
Abiti, scarpe ed accessori, tutto Il Pellicano
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Abiti, scarpe ed accessori, tutto Il Pellicano
Abiti, scarpe ed accessori, tutto Il Pellicano
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22 AD & PHOTO_Riccardo Sepe Visconti | MODEL_Cri Losyuk | MAKE UP_Nancy Tortora per Aglaia, Ischia HAIR_Peppe Cirino per Cirino Bros, Ischia | DRESS&SHOES_ Il Pellicano, S. Angelo STYLIST_ Tommaso Barricelli | ASSISTANT_ Dayana Chiocca ed Emanuele Taliercio | LOCATION_ Mezzatorre Resort & Spa, Forio SPECIAL THANKS_ Allestimento e decorazioni Gigino Trofa per Regina di Fiori, Serrara Fontana
Abiti, scarpe ed accessori, tutto Il Pellicano
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Abiti, scarpe ed accessori, tutto Il Pellicano
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Abiti, scarpe ed accessori, tutto Il Pellicano
F A S H I O N
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CIRO MANNA Abito Andrea Ardenti, camicia Ingram, scarpe Geox, gemelli Paolo da Ponte; orologio Bomberg.
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AD & PHOTO_Riccardo Sepe Visconti | MODEL_Ciro Manna MAKE UP_Nancy Tortora per Aglaia, Ischia | HAIR_Peppe Cirino per Cirino Bros, Ischia DRESS&SHOES_Italmoda, Casamicciola Terme | WATCHS_ Bottiglieri Gioielli, Ischia ASSISTANT_ Dayana Chiocca ed Emanuele Taliercio LOCATION_ Corte degli Aragonesi, Ischia
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Abito Andrea Ardenti, camicia Ingram, scarpe Geox, gemelli Paolo da Ponte; orologio da tasca Bomberg.
Abito Andrea Ardenti, camicia Ingram, scarpe Geox, gemelli Paolo da Ponte; orologio Locman.
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F A S H I O N
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LISA CASTALDI
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Pants D Squared2, camicia Giamba, pelliccia Lucarella, borsa Stella McCartney; gioielli Pesavento.
AD&PHOTO_Simone De Sanctis MODEL_Lisa Castaldi | MAKE UP_Nancy Tortora per Aglaia, Ischia HAIR_Peppe Cirino per Cirino Bros, Ischia DRESS&SHOES_ La Caprese Pi첫, Ischia JEWELRY_ Massimo Bottiglieri Gioielli, Ischia-Forio
Abito, boots e accessori tutto Manila Grace, borsa Etro, gioielli Rubinia, orologio Dodo.
Abito Piccione Piccione, dĂŠcolletĂŠ Pinko; orecchini di lavorazione artigianale.
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40
Vestito D Squared2, tronchetti Never Ever, borsina Stella McCartney; gioielli di lavorazione artigianale.
Bomber, camicia e gonna tutto Moschino Boutique, tronchetti Never Ever, borsa DKNY; gioielli Rubinia.
E V E N T
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MONDI IN CONFLITTO Premio Ischia Internazionale di Giornalismo 2015 Text_Manuela Bottiglieri
Crisi economica, Isis e Califfato, questi i temi affrontati durante la 36esi-
che ha sottolineato come la cultura “fa girare” l’economia, sopratutto
ma edizione del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, tenutosi il
quella Italiana, e per questo andrebbe salvaguardata il meglio possibile.
26 e 27 giugno a Lacco Ameno. Durante la serata conclusiva si sono
Importante è stato l’intervento del giornalista e inviato di guerra per la
alternati sul palco grandi giornalisti ed artisti, come il cantautore Enrico
Stampa, Domenico Quirico, che ha ricevuto il Premio Ischia Speciale. Qui-
Ruggeri, che ha coinvolto il pubblico con la sua famosa Sarajevo, Enzo
rico, che fu ostaggio degli estremisti islamici nel 2013 per oltre 5 mesi,
Gragnaniello e M’Barka Ben Taleb, cantante e attrice tunisina che vive a
ha risposto ad alcune domande sulla situazione del mondo arabo: “C’è
Napoli da 28 anni.
qualcuno che sta realizzando un disegno diverso da quello che segui-
Otto i giornalisti premiati: si è iniziato parlando di sport, col Premio Ischia
vamo noi. Ciò che preme maggiormente oggi agli estremisti islamici è
giornalista dell’anno per l’informazione sportiva, che ha visto salire sul
l’eliminazione degli impuri, di tutti quei musulmani che osano vestirsi da
palco Massimo Corcione, direttore di Sky sport, che parlando di telecro-
occidentali, lavorano col turismo ed hanno accantonato le rigide regole
naca sportiva ha dichiarato “La tv ha bisogno di un po’ più di silenzio, le
del Corano. Il nostro mondo sta scricchiolando. Io ho avuto la “fortuna”
telecronache dovrebbero essere meno affollata di parole, bisogna lasciar
di vivere con uomini dello Jihad, loro abbandonano totalmente la propria
più spazio alle immagini”. A seguire il Premio Comunicatore dell’anno,
vita privata, cancellano il passato, per una vita nuova dedicata solo a
andato a Massimiliano Tarantino, direttore esecutivo di Laboratorio Expo,
Dio. Morire per Dio, sentirsi strumento del suo disegno, materializzare
un nuovo mondo di puri, questi i loro obiettivi”. Con un velo di distacco
tuale: “Io scrivo le inchieste con la testa, poi le realizzo con la pancia”.
ha continuato a raccontare della sua tragica esperienza: “Venivo trattato
La Iena ha raccontato della denuncia fatta dalle donne islamiche in Iraq,
come un animale, nessuno mi ha mai toccato perché ero impuro, carne
degli abusi che subiscono quotidianamente, le violenze, le crudeltà e,
impura contaminante in quanto occidentale. Fra noi parlavamo esclusiva-
cosa altrettanto drammatica, dell’arruolamento dei bambini nelle forze
mente di Dio. Sì, è vero che l’Islam moderato è largamente maggioritario,
armate. “Non si può nascondere queste realtà” dice la Toffa, bisogne-
ma questo non ferma quella minoranza determinata che si impone con
rebbe trasmettere più video di informazione, sempre escludendo quelli
violenza ai propri concittadini”.
di propaganda.
Dalla politica estera si è passato a quella nostrana, con Marco Damilano
Ad uno dei più grandi giornalisti italiani del ‘900, Eugenio Scalfari, fon-
firma dell’Espresso, Giornalista dell’anno per la carta stampata. Secondo
datore del giornale La Repubblica e cofondatore dell’Espresso, è andato
il premiato, oggi la politica è legata ai leader, che sviano le domande
il premio Penna D’Oro, mentre il Premio Comunicatore dell’anno Inter-
dei giornalisti, parlando, soprattutto servendosi dei social, di ciò che vo-
nazionale è stato consegnato alla giornalista cinese Tian Wei, anchor
gliono senza approfondire gli argomenti. “ È una politica sempre più
woman di CCTV, la più grande rete televisiva del paese asiatico. Infine,
appiattita, che non fa una ricostruzione completa dei fatti” ha concluso.
il Premio Ischia Internazionale ad Ignacio Escolar, giornalista spagnolo,
Il Premio speciale giornalista TV è andato alla giovane inviata delle Iene
editore di un giornale digitale, “El Diario” e autore di uno dei blog più
Nadia Toffa. Autrice di reportage di raro coraggio ed efficacia, dal mal-
visitati in Spagna Escolar.net. Seguito solo su Twitter da oltre 475.000
costume italiano nel mondo del lavoro, agli abusi sulle donne, alle truffe
persone, propone un nuovo modo di fare giornalismo, che coniughi re-
sanitarie, fino alle pericolose inchieste sul campo dedicate all’Isis e a chi
almente la stampa tradizionale ed i nuovi media, e ha definito questo il
rischia la vita per combattere il terrorismo. Servizi profondi, acuti e spesso
‘modello editoriale del futuro’.
emozionanti, realizzati con impegno, fantasia e grande onestà intellet-
P E O P L E
i
LA POLITICA DEI SELFIE Intervista a Marco Damilano Interview_Riccardo Sepe Visconti
Considero Marco Damilano uno dei più brillanti ed informati commentatori politici italiani. Lavora da molti anni al settimanale L’Espresso, per il quale analizza la politica nazionale. L’Espresso, d’altra parte, quale settimanale di informazione politica del nostro Paese, rappresenta il massimo quanto ad autorevolezza, coraggio e capacità di analisi. A questa testata, infatti, si devono alcune delle maggiori inchieste giornalistiche, che per la loro delicatezza e pericolosità costringono molti colleghi di Damilano a vivere scortati. Ecco perché ho desiderato fortemente di intervistarlo e, soprattutto, più che chiedergli (o quanto meno non solo) di vaticinare il futuro di Renzi, Salvini, Berlusconi & Co., ho preferito rivolgergli una serie di domande tecniche su come si organizza un settimanale come L’Espresso e su come si costruisce un profilo professionale come il suo. In tempi di dilagante sciatteria giornalistica le parole di Damilano valgono come una “lectio magistralis”. Fai un grande uso dell’ironia, nei tuoi in-
zione telecomandata, pensata a freddo, che si
terventi e l’ironia è un modo per dissimu-
usa per rappresentare la rabbia o le paure degli
lare la rabbia, il disappunto, che immagi-
italiani, entrambi sentimenti profondi.
no ci siano, per un’Italia che non funziona.
Ma fra i due modi di esprimere il dissenso,
E’ vero, uso l’ironia come cifra stilistica del mio
la rabbia è più immediata rispetto all’iro-
modo di raccontare e credo mi corrisponda
nia.
anche caratterialmente. E’ così, l’ironia serve
Sì, l’ironia è più sofisticata, ma non è fredda,
spesso a far transitare la rabbia su un altro tipo
distante, scettica, cinica, tutte cose che non
di comunicazione: ci sono molte cose per cui
mi appartengono. E’ un’alternativa all’urlo, che
essere arrabbiati, e io mi indigno facilmente,
uso soprattutto quando mi trovo in platee vo-
non riesco ad avere un atteggiamento distac-
cianti, in televisione…
cato, sono partecipe attraverso un percorso
E questo tuo atteggiamento fa la differen-
di analisi e critica anche rispetto ad una pri-
za fra te e gli altri in TV!
ma reazione istintiva. Poi, quando racconto gli
Non devo dirlo io, semplicemente non so com-
eventi ricorro all’ironia, perché credo che ce ne
portarmi in modo diverso. Di una cosa, però,
sia bisogno, nel senso che abbiamo una comu-
sono sicuro: un fattore che costituisce la diffe-
nicazione politica e, a volte, un racconto della
renza, insieme all’ironia, è avere memoria degli
politica molto urlato, molto indignato e io so,
accadimenti, perché tutta la comunicazione è
frequentando l’ambiente, che è una indigna-
schiacciata sull’istante e se è certo che oggi 27
giugno 2015, per esempio, non si può sfuggire a eventi come l’attentato in Tunisia o la crisi greca, c’è però sempre un contesto da raccontare, un prima e un dopo, e io vedo sempre lo sconcerto quando a un politico ricordi quello che ha fatto magari sei mesi prima, perché la tendenza è: “scordammoce ‘o passato”. Il fatto è che i politici seguono il filo dell’opportunità, tu il filo logico! E’ vero, ma noi abbiamo l’obbligo di costruire il filo logico, laddove loro seguono quello dell’opportunità. Mi viene in mente una frase
45
di Pasolini, che nel suo articolo “Il romanzo delle stragi” (Ndr. Il 14 novembre 1974 Pier Paolo Pasolini, che verrà ucciso meno di un anno dopo, pubblica sul Corriere della Sera un intervento dal titolo “Cos’è questo golpe? Io so”, dedicato alle stragi di matrice neofascista di Milano, Brescia, Bologna avvenute fra la fine
cose che i lettori ancora non sanno (cosa che
e le raccontava per quello che davvero erano,
degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70) dice-
non sempre fanno i giornalisti) - sia l’elemento
con il loro linguaggio completamente diverso
va: io so chi sono i mandanti delle stragi, chi
dirimente che fa vivere, pur tra mille difficoltà,
da quello forbito della politica cui si era abi-
sono i giovani assassini, ecc., e concludeva “Io
la nostra testata.
tuati a quell’epoca. Si racconta che una volta
so perché sono un intellettuale che cerca di ri-
Per il modo in cui interpreti il tuo lavoro di
Aldo Moro avrebbe detto “Siamo sicuri che
costruire un filo logico laddove sembra regnare
giornalista, ti riconosci nella definizione di
qua dentro non ci sia Guido Quaranta nascosto
la follia, l’arbitrio, il mistero”. Credo che se il
“retroscenarista”?
da qualche parte?”, e il bello era che lui c’era
giornalista vuole esercitare un minimo ancora
No, perché odio questo genere di giornalista.
davvero e lo raccontò… Quelli di Quaranta era-
di funzione critica deve tenere presente questo
Mi spiego meglio: quello del retroscenarista è
no veri retroscena: i politici si riunivano, non
obiettivo, perché a volte sembra davvero di tro-
stato un genere molto importante, e io ho avu-
volevano far sapere cosa si erano detti, il gior-
varsi in un posto dove “regna la follia, l’arbitrio,
to la fortuna di cominciare all’Espresso dividen-
nalista riusciva ad essere presente e lo raccon-
il mistero” e annodare i fili ricrea il senso dei
do la stanza con Guido Quaranta, decano dei
tava. Nel corso degli anni questo genere nobile
fatti e si riesce a comunicare davvero qualcosa
giornalisti politici italiani e inventore del genere
è diventato molto di maniera e ho l’impres-
a chi ti legge o ti ascolta.
del retroscena, in un certo senso; ha lavora-
sione che si sia trasformato in uno strumento
Tu scrivi per un giornale che è l’unico a
to sempre nei settimanali, prima Panorama e
del potere, in quanto, salvo grandi eccezioni,
fare ancora delle inchieste, “L’Espresso”:
poi L’Espresso e io da lui, come da Giampaolo
di solito i giornalisti vengono indirizzati dagli
come è possibile che sia rimasto solo?
Pansa, che ha inventato il “racconto della po-
stessi protagonisti, quindi il retroscena è diven-
Quest’anno L’Espresso festeggia i 60 anni, ha
litica” ho davvero imparato tutto. Quella della
tato proprio ciò che la politica vuole che venga
attraversato tutta la storia del Paese, dal boom
fine degli anni ’60 primi ’70, era una politica
scritto. Un retroscena che adesso va molto di
economico al ‘68, al terrorismo, agli anni ’80 a
in cui non esisteva il “dietro le quinte”: Qua-
moda è “Cosa dice Renzi la sera ai suoi su un
Berlusconi, per arrivare all’Italia che stiamo rac-
ranta inserì il suo modo di scrivere della poli-
determinato evento?”, tuttavia non si tratta
contando noi, io sono stato assunto nel 2001,
tica in un ambiente abituato a una politica
di parole carpite di nascosto, ma comunicate
durante la campagna elettorale in cui Berlusco-
spiegata con un gergo da iniziati. Lui, invece,
dallo stesso Renzi o da chi gli è vicino! Per que-
ni sembrava stesse aprendo una lunga stagio-
si travestiva da usciere, da uomo delle pulizie
sto ho reagito con un “no!” alla tua provoca-
ne di potere, ma in realtà, già dai primi mesi si
e si intrufolava nelle riunioni dei democristiani
zione, quando mi hai definito retroscenarista.
vedeva che quell’esperienza politica aveva delle difficoltà. Quindi, non è un caso che L’Espresso sia unico in quello che fa, nel senso che ha una durata, una forza, un prestigio che il passare degli anni hanno accresciuto. E poi, fare la carta stampata e, quindi, un settimanale è molto complicato in una società che richiede sempre più una comunicazione rapida e legata alle immagini. Ciò ha creato la fine di tante esperienze simili a quelle dell’Espresso o ha determinato la scelta di inseguire una nuova identità che, però, non è sempre facile da raggiungere. Noi, invece, continuiamo a pensare che la fedeltà a un dna originale - che è un’informazione critica, graffiante, corrosiva nei confronti del potere e dei poteri e il mandare gli inviati a scoprire
All’Espresso siamo convinti di dover essere fedeli a un dna originale, che è un’informazione critica, graffiante, corrosiva nei confronti del potere e dei poteri, che ricerca cose che i lettori ancora non sanno. ----------------------------------------
46
Piuttosto mi piace molto la scena. Il pallino di
situazione degli sbarchi e di come la poli-
disegni e immagini è una tradizione che in Ita-
diventare giornalista politico l’ho avuto fin da
tica italiana ed europea li stanno gesten-
lia è andata affievolendosi, ma ci sono testate
ragazzino, quando leggevo la “messa in scena”
do, che veniva raccontata più e meglio di
internazionali come l’Economist, per esempio,
della politica di G. Pansa. Allora, si trattava di
come possono fare tante parole scritte.
che sull’illustrazione di copertina ci lavora tan-
una politica molto differente dall’attuale, c’e-
Quella copertina è nata da una bellissima ri-
tissimo, ricordiamo l’immagine di Renzi con il
rano i grandi congressi dei partiti, palchi molto
unione della redazione: avevamo, infatti, due
cono gelato che ha provocato quasi una crisi
affollati, i comitati centrali del PCI, i consigli
temi forti in quel numero, che ha anticipato
internazionale.
nazionali della DC. Lui li scrutava con il binoco-
eventi importanti accaduti successivamente.
A proposito di valore delle immagini, non
lo, perché non c’erano i maxischermi, lo strea-
C’era un’inchiesta di Fabrizio Gatti sui luoghi di
è un caso che il tuo ultimo libro si chiami
ming, l’attuale apparato comunicativo che ci fa
origine dei profughi che giungono in Italia, che
“La Repubblica del selfie”.
illudere di vedere e sapere tutto, quando molto
aveva l’obiettivo di capire se esistono davvero
Infatti, il rapporto di questa società con le
spesso invece non sappiamo nulla. Il binocolo
delle possibilità di aiutarli nei loro paesi di pro-
immagini è un tema che mi è molto caro, e
di Pansa e la sua scrittura servivano a demistifi-
venienza, riaprendo il tema della cooperazione
sull’Espresso attualmente curo la rubrica “Sel-
care la politica, a mostrarne le rughe, a rivelare
internazionale. E, contemporaneamente, c’era
fie e contenti” in cui commento in tre righe
le liti fra gente che sul palco aveva proclamato
un forum fra Eugenio Scalfari e Romano Prodi,
una foto. Il selfie è un concetto che è adatto a
di amarsi alla follia. Quel tipo di racconto mi
che si è tenuto nella sede dell’Espresso, un pic-
raccontare la figura di Renzi e, più in generale,
ha sempre affascinato, perché penso che nel
colo evento per Scalfari che da molti anni scrive
questa fase della politica, che è passata in un
racconto della scena c’è molto di più che in un
commenti e la sua rubrica per la testata, ma era
tempo assai rapido dalla rappresentanza (nella
retroscena addomesticato.
tanto che non realizzava interviste. La scelta è
prima Repubblica, in cui si votava qualcuno che
Considero le immagini la parte più impor-
caduta su Prodi, prendendolo a testimone di
ci rappresentava fino in fondo) alla rappresen-
tante di un giornale, intese sia come fo-
un’Europa che era partita con grandi prospetti-
tazione (con Berlusconi il talk show è rappre-
tografie che come immagini in senso più
ve e che invece è naufragata. La discussione in
sentazione scenica di una politica urlata, fatta
ampio, realizzate dal vignettista e/o dal
redazione è stata su quale dei due argomenti
di scelte di campo affermate come definitive)
foto ritoccatore. Anzi, questi ultimi hanno
privilegiare e si è deciso di metterli insieme uti-
all’autorappresentazione: attraverso il selfie e
in mano uno strumento che può rendere
lizzando un’unica immagine e, in effetti, come
altri strumenti simili, infatti, si giunge a rappre-
in una sola creazione il senso anche mol-
dicevi tu a questo compito può ottemperare
sentarsi da soli. Simbolicamente la repubblica
to complesso di un evento, come talvolta
solo la creazione di un disegnatore o fotori-
del selfie significa avere un selfie partito, una
neppure la foto è in grado di fare. E’ pro-
toccatore e non una fotografia. Fotoreporter,
selfie istituzione, un selfie governo: nel nostro
prio questo il caso di una recente coper-
vignettisti satirici, disegnatori hanno sempre
caso tutto ruota attorno al personaggio di
tina dell’Espresso, che ho trovato molto
avuto un ruolo molto importante nell’Espres-
Matteo Renzi, alla sua faccia, alla sua parlan-
drammatica e poetica insieme: mi riferisco
so, che quando aveva il formato lenzuolo, fino
tina. L’altro concetto importante sotteso alla
al disegno delle stelle della bandiera eu-
al 1974, pubblicava foto gigantesche con una
Repubblica del selfie è quello del comunicare
ropea che affondavano/affogavano in un
grafica molto innovativa; successivamente,
direttamente con l’elettorato, senza passare
mare blu, come il colore di sfondo della
abbiamo ospitato vignette di Altan ma anche
per un partito, un’associazione di categoria o
bandiera stessa. Qualche settimana pri-
Pericoli e Pirella con tavole e personaggi ma-
un media, insomma si eliminano le intermedia-
ma avevate messo in copertina una foto
gnifici, le loro vignette in copertina dedicate al
zioni. Esemplare in questo senso, l’episodio di
di cadaveri di migranti annegati durante il
presidente della Repubblica Leone sono state
cui Renzi è stato protagonista quando ha pre-
tentativo di raggiungere le coste italiane,
più dannose per lui del libro di Camilla Cederna
sentato il suo governo. Era in riunione con il
una scena sicuramente forte, ma già vista,
(Ndr. La giornalista Cederna scrisse il pamphlet
presidente Napolitano, l’incontro si prolungava
mentre nell’immagine a cui faccio riferi-
“Giovanni Leone: La carriera di un Presidente”,
e fra noi giornalisti in attesa l’eccitazione era
mento si racchiudeva tutta la complessa
sulle presunte irregolarità commesse da Leone
al massimo, si congetturava che Napolitano gli
e dai suoi familiari e che lo portò alle dimissioni. Anni dopo, tuttavia, il Presidente fu totalmente riabilitato). Quella delle copertine costruite con
avesse depennato il nome di qualche ministro e cose del genere, finché è arrivato al nostro cellulare un twit del presidente del Consiglio in cui diceva “Arrivo, arrivo!”, comunicando direttamente con noi - e con tutti i suoi followers di Twitter, in qualunque luogo si trovassero! - che tutto era a posto. Con la sua comunicazione ha saltato ogni gradino intermedio andando direttamente nelle tasche di gente intenta a fare le cose più diverse. Questa mi sembra una cifra importante dell’attuale fase politica, che però ha una ricaduta negativa, forse del tutto non prevista. Riportando, infatti, ogni cosa sul personaggio di Renzi, anche quanto accade di negativo ricade addosso a lui, per esempio nelle ultime settimane ci sono state difficoltà sul fronte della scuola, problemi a gestire la questione degli sbarchi dei migranti, soprattutto riguardo alle posizione nette di Salvini. Su questo tema, Renzi sembra non avere una comunicazione, prima ancora che una soluzione. Non si capisce per il governo cosa rappresentano queste persone che arrivano sulle nostre coste, mentre è ben chiaro cosa rappresentino per Salvini, che lo dice in continuazione, anch’egli via twitter! Insomma, siamo davanti a una galleria di io, io, io in cui quell’io rischia di restare imprigionato. Questo è il racconto molto lucido del momento in cui viviamo, diciamo “la scena”: ma il giudizio su Renzi qual è? Va distinto quello sull’uomo di governo da quello sull’uomo di partito. Come uomo di governo ha provato ad affrontare questioni che erano irrisolte da tanti anni: la legge elettorale, la riforma delle istituzioni, il mercato del lavoro, dando messaggi molto netti, a volte privilegiando il concetto “facciamo - comunque - qualcosa” rispetto a ciò che realmente si è fatto. Per esempio, per il jobs act prima disse che l’articolo 18 non era un problema, poi è diventato una questione epocale: si vedrà solo fra qualche tempo se questa riforma avrà aumentato realmente gli assunti o sarà solo servita a regolarizzare temporaneamente chi già lavorava. Ancora, è vero che quella del Senato era un’emergenza assoluta, che era necessario un processo legislativo più veloce e snello, però forse non era nell’interesse primario di tutti gli italiani che i senatori non fossero eletti e non avessero l’indennità. Ugualmente la riforma cosiddetta della Buona Scuola, si è risolta in un problema all’interno degli ordinamenti, fra professori e presidi, mentre è rimasta sullo sfondo la questione dell’istruzione. Renzi sembra cogliere il titolo, ma nello svolgimento si perde (per rimanere nella metafora scolastica), e questo ha annacquato l’efficacia dei suoi interventi. Poi è sorto il secondo problema che
Oggi, tutta la comunicazione è schiacciata sull’istante, ma il compito di noi giornalisti è annodare i fili per ricreare il senso dei fatti, per raccontare il contesto: vedo sempre lo sconcerto negli occhi di un politico a cui ricordi quello che ha fatto sei mesi prima. --------------------------------------------------------------------------------------------La politica italiana è passata in un tempo assai rapido dalla rappresentanza, alla rappresentazione, all’autorappresentazione, di cui Renzi è maestro, tutto ruota attorno al suo personaggio, alla sua faccia, alla sua parlantina.
aveva molto sottovalutato, cioè il partito: ave-
realizza quello che avremmo voluto fare noi e
Veneto”, il messaggio era: non vi preoccupate,
va pensato che gli sarebbe venuto dietro una
non ci siamo riusciti!”, ma anche di elettori del
lei non sa guidare ma lo faccio io; gli elettori,
volta che fosse arrivato al governo, invece non
Movimento 5 stelle, cui ha certamente strizza-
però, non ci hanno creduto, perché lei era il
è stato così. Il partito ha cominciato a combi-
to l’occhio quando ha insistito sulla decisione
candidato presidente e a lei non hanno voluto
nargli tanti disastri, il più clamoroso è la que-
di togliere l’indennità ai senatori. Questa tat-
affidare la guida del Veneto. Quello spot si è
stione De Luca, in Campania, che gli è sfuggita
tica ha dato riscontri in termini di consensi alle
rivelato un messaggio catastrofico: la verità è
di mano e probabilmente gli ha portato via
Europee ma non alle elezioni regionali, dove il
che non si può chiamare Renzi ogni volta che
molti voti, anche fuori dalla Campania stessa.
Partito di Renzi è come se fosse tornato il vec-
c’è da spostare una macchina!
Ancora: la questione di Marino ha Roma, che
chio PD, nei suoi confini geografici, ideologici,
Renzi ha prima sostenuto, poi ha fatto capire
culturali, ma avendo perso un pezzo di sinistra
di voler cacciare, ma il Sindaco Marino resiste.
e, di conseguenza, ha perso in molte realtà, in
C’è un potere arrogante che da palazzo Chi-
Liguria, a Venezia, Arezzo, in città della Sicilia.
gi dice “basta Marino, non perché è un ladro
Il risultato più preoccupante è il Veneto, dove i
ma perché non è capace”, ma questo devono
voti si sono dimezzati rispetto alle Europee del-
deciderlo gli elettori e non il premier; altro era
lo scorso anno, è come se uno spiraglio che per
suggerirgli di fare un passo indietro, come ab-
lui si era aperto in una regione tradizionalmen-
biamo fatto anche noi sull’Espresso, attraverso
te non di sinistra si fosse già chiuso.
un editoriale del direttore Vicinanza.
Che errori imputi, quindi, a Renzi?
Non sarà che però i giornalisti in questo
Sicuramente, non sta costruendo una classe di-
modo si prendono dei poteri che non gli
rigente, quindi dove non c’è lui o c’è il vecchio,
competono?
che non è sua responsabilità, o c’è il vuoto.
No, noi siamo al nostro posto, facciamo opi-
Racconto un episodio significativo di questo.
nione pubblica. I giornali devono prendere
Durante la campagna elettorale in Veneto si è
posizione, magari anche prima che le cose av-
fatto riprendere in macchina accanto ad Ales-
vengano, per esempio con i pezzi di Lirio Ab-
sandra Moretti con la cintura di sicurezza, e lui
bate abbiamo raccontato “Mafia Capitale” e le
alla guida. Lo slogan era “Dobbiamo guidare il
QR DEL VIDEO “MORETTI E RENZI A SPASSO (IN MACCHINA) PER IL VENETO”
Renzi non sta costruendo una classe dirigente, quindi dove non c’è lui o c’è il vecchio, che non è sua responsabilità, o c’è il vuoto. ----------------------------------------
attività di Carminati dalle pagine dell’Espresso già nel 2012, prima del magistrato Pignatone. E a Lirio Abbate questo è costato una scorta, che a Roma è stata anche speronata da un’altra auto, in un chiaro atto di intimidazione. Infatti. Un cronista coraggioso come Lirio Abbate ha lasciato Palermo dove era già scortato e a Roma si è ritrovato in una situazione molto simile, il che racconta un clima difficile. Non racconta solo un clima, ma pure un giornalista e una testata! Sì, la cronaca giudiziaria fatta sui giornali soffre spesso della dipendenza dai fascicoli prodotti dalle inchieste, quindi quando un giornalista riesce a scoprire reti di malaffare così articolate come quella di Roma usando gli strumenti del suo mestiere, costruendo un racconto giornalistico che documenta la mafia nella Capitale, è una grandissima testimonianza. Torniamo al rapporto fra Renzi e il suo partito. Renzi aveva sottovalutato il PD, ma il problema non è la minoranza interna, ma il fatto che lui stava cercando di costruire un PD che uscisse dai confini tradizionali della sinistra; per ottenere questo ha litigato con i sindacati sull’articolo 18, con gli insegnanti, con il pubblico impiego (tradizionali bacini di voti per la Sinistra). Possiamo giudicarla bene o male, ma questa era la strategia del cosiddetto PDR e serviva a portare voti nuovi, per esempio di berlusconiani delusi che potevano pensare “Caspita! Questo Renzi
Nelle foto, a partire dalla prima pagina, personaggi della politica, del giornalismo e della cultura italiani del passato e attuali: Giampaolo Pansa,Pierpaolo Pasolini, Pietro Ingrao, Enrico Berlinguer e Aldo Moro; Ignazio Marino, Matteo Renzi, Lirio Abbate, Matteo Salvini, Alessandra Moretti.
P E O P L E
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i
IN NOME DI DIO, TI AMMAZZO DOMENICO QUIRICO: Un incontro che ti modifica le convinzioni di tutta un’esistenza Interview_Riccardo Sepe Visconti La mia formazione laico-cristiana innervata in un credo socialista m’ha sempre spinto ad invocare instancabilmente l’idea di integrazione legandola alla cultura della tolleranza; lontano dalle guerre di religione, dalle realtà di asperrimi scontri razziali e cullato nel ventre di una società ricca e pacifica ho vissuto i miei primi 50 anni pensando che il mondo potesse abbracciare la globalizzazione assorbendo le diversità attraverso un colossale programma di amalgama culturale che procedesse per approssimazioni successive, pacifiche e irrefrenabili. Domenico Quirico m’ha posto (brutalmente) davanti alla fallacità delle mie convinzioni. I recentissimi attentati di Parigi, Tunisi e ovunque nel mondo dimostrano incontrovertibilmente che una politica di accoglienza che si illuda di poter integrare una cultura tanto “altra” quanto estranea, se non addirittura ostile, semplicemente con l’idea di concedere la cittadinanza del paese ospitante, è una politica fallimentare. La nostra mentalità occidentale non ci permette di comprendere l’enorme e profondissima diversità di formazione ideologica, religiosa e culturale che ci allontana da quei popoli che vivono secondo impostazioni assai diverse dalle nostre. Noi europei, semplicemente, non abbiamo gli strumenti per capire il grave pericolo che l’intero Occidente vive se non si apre ad uno studio di questo fenomeno che, secondo Domenico Quirico, si riduce ad una semplicissima scelta: o noi o “loro”.
Quella dei musulmani non è una lotta di classe, è una lotta fra puro ed impuro: i miei carcerieri non mi hanno mai toccato, li potevo contagiare, in quanto occidentale ero l’ebola vivente. ----------------------------------------
Sembra che Obama abbia preso una decisione epocale: d’ora in poi le famiglie dei prigionieri americani potranno pagare i riscatti. Questo secondo te cambia qualcosa nella scena internazionale? Può cambiare molto per la vita di alcune persone, nel senso che se uno era americano o inglese, anglosassone diciamo così, anche prima dell’avvento del califfato se veniva sequestrato non aveva alcuna possibilità di tornare a casa. Da questo momento, in teoria, anche gli americani hanno la possibilità di sopravvivere ad un sequestro. Spesso mi sono chiesto come avrei vissuto la mia prigionia se avessi avuto un passaporto statunitense, sapendo che il mio Paese mi aveva automaticamente abbandonato. Vedo che, con molto ritardo e molta ipocrisia, la normativa americana fa sì che i parenti dei sequestrati possano pagare un riscatto e lo Stato, in questo modo, se ne tiene fuori. Da un punto di vista politico, questa scelta secondo me costituisce un segno di debolezza, di ritirata. L’America è il soggetto storico più pericoloso in questo momento, perché agisce e pensa come se fosse una grande potenza, ma in realtà non lo è più, e di conseguenza può commettere gli errori più grossi, sia come azioni che come omissioni. Per esempio, adesso anche negli USA non c’è più nessuno in grado di pagare il prezzo politico di una vera guerra in Medio Oriente, perché ai primi dieci morti americani ci sarebbe una tale sollevazione dell’opinione pubblica da far crollare il mondo addosso al Presidente. Questa è la vera debolezza degli americani. In termini militari, invece, è ovvio che sono diecimila volte più forti del califfato, ma questo è solo un aspetto del problema: bisogna chiederci se loro si possono permettere di usare quella potenza, in certe condizioni e in certi luoghi, e la mia risposta è no. Perché parli di sopravvivenza a un sequestro da parte di milizie islamiche solo “in teoria”? Dico in teoria perché con l’avvento del califfato tutto è cambiato. Io ora sto qua a parlare con te perché sono stato sequestrato in un momento in cui il califfato era nascente, e non aveva ancora applicato determinate regole. Oggi, se vieni rapito da loro, puoi offrirgli cento milioni di dollari in oro, e non ti rilasciano. Perché ora sequestrano non per denaro, di cui dispongono a profusione, ma per avere un oggetto, una cavia su cui procedere alle proprie strategie comunicative, ovvero ucciderla. Per questo dico che adesso la possibilità di sopravvivere a un sequestro da parte di forze legate al califfato è praticamente inesistente. Facendo un discorso non immorale ma amorale, cioè sospendendo il giudizio morale sui fini della loro azione, non credi che sia geniale la strategia di guerra con cui si sta muovendo il califfato? Assolutamente sì, il califfato utilizza un carnet di strategie estremamente vasto, adattato alle differenti realtà locali. Fa una guerra tradizionale, esercito contro esercito in Siria ed Iraq e conquista territori, amministra città, caccia via gli altri tenendoli fuori dalle sue frontiere. Fa una guerra non tradizionale dove non ha la forza necessaria per battersi direttamente contro gli eserciti di quei paesi, parlo ad esempio della Somalia dove fa operazioni di guerriglia, in Nigeria
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Nelle foto, alcuni dei principali protagonisti dello scenario politico internazionale ricordati nell’intervista: Francois Hollande, Barack Obama,Angela Merkel, Mu’ammar Gheddafi, papa Francesco I con il patriarca della chiesa ortodossa turca.
è passato dalla guerriglia alla guerra tradizionale, dopo aver cacciato l’esercito nigeriano dalla parte nord-est del paese; in altri luoghi ancora, dove non è presente se non con unità singole e non ha la forza per occupare, si serve degli strumenti tradizionali del terrorismo, quindi attentati, attacchi con bombe, autobombe, tutto quello che era il “menù” di Alcaeda. La genialità sta nella capacità di manovrare in modo estremamente duttile, elastico e veloce ognuno di questi mezzi, sconcertando l’avversario, imponendoci scenari diversi, come Occidente abbiamo perso l’iniziativa strategica col califfato, gli corriamo dietro. Mi ha colpito la teatralità con cui i terroristi dell’Isis inscenano le loro esecuzioni, l’uso dei camicioni arancioni, la sfilata dei prigionieri: insomma, queste uccisioni sono curate nei particolari. E’ forse il perfezionamento di quello che è accaduto alle Torri gemelle? Io ho un’idea un po’ diversa, che mi sono fatta parlandone con loro. Noi crediamo che tutto questo venga confezionato per un pubblico occidentale, ma non è così, è per il loro circuito comunicativo che lo fanno. Certe immagini, che a noi paiono strazianti, orrende, da girarsi dall’altra parte (insomma il contrario della comunicazione), i musulmani le guardano e si esaltano, ne traggono “lezioni di storia contemporanea”. Vedere un combattente dell’Islam che uccide un americano a noi sembra un delitto, ad un musulmano sembrerà la manifestazione di un’inversione del corso
Certe immagini, che a noi paiono strazianti, orrende, i musulmani le guardano e si esaltano, ne traggono lezioni di storia contemporanea. Se vedi un combattente dell’Islam che uccide un americano a noi sembra un delitto, ad un musulmano sembrerà la manifestazione di un’inversione del corso della storia. ----------------------------------------
della storia in questa direzione: “E’ arrivato un tempo in cui alcuni di noi hanno preso il coraggio di
La loro strategia iniziale è impadronirsi ed unificare il mondo dell’Islam: quando questo mondo, dall’Atlantico al Pacifico, sarà purificato dagli eretici, dai blasfemi, dagli sciiti, allora cominceranno ad occuparsi della ‘terra delle tenebre’, dall’altra parte del mare, come è scritto nel Corano, cioè di noi.
ficare il mondo dell’Islam. Quando questo mondo sarà purificato dagli eretici, dai blasfemi, dagli
sgozzare un americano, mentre prima i musulmani li tenevano a Guantanamo, con addosso il camicione, aizzandogli contro il cane e sputandogli contro, la forza ora ce l’ha l’Islam, gli occidentali sono meno forti di come dicono, quindi si possono eliminare”. E’ per questo tipo di messaggi che il video viene confezionato. Sentivo un conduttore di Sky che diceva che non avrebbero più trasmesso i loro video, e mi è venuto in mente un comandante delle file Jihadiste che ho conosciuto quando sono stato prigioniero: quante risate si sarebbe fatto sapendo che non gli trasmettevano più il video! A lui che importa, come se dovesse preoccuparsi del fatto che Sky non fa vedere a 500mila italiani lo sgozzamento di un americano… Che lo vedano 1 miliardo e 300 milioni di islamici dall’Indonesia alla periferia di Marrakesh, quello gli interessa! Noi non capiamo di essere un ‘effetto secondario’ della loro offensiva, infatti la loro strategia iniziale è impadronirsi ed unisciiti, insomma quando avranno ripulito la terra del loro dio da quelli che ci hanno messo i piedi dentro e sono falsi musulmani (come è scritto nel Corano), corrotti dal contatto con l’Occidente, che vanno vestiti come gli occidentali, che fanno i “cani da salotto” nei villaggi turistici, quando avranno fatto tutto questo dall’Atlantico al Pacifico, allora cominceranno ad occuparsi della ‘terra delle tenebre’, dall’altra parte del mare - come è scritto sempre nel Corano - cioè di noi. Fra 10, 20 anni - quando appunto avranno ripulito la terra di Dio dalla sporcizia che vi si è depositata mentre erano poveri, deboli e umiliati - saranno anche diventati abbastanza forti come potenza militare, e potranno confrontarsi con noi. Questo è il loro disegno: qualcuno dice che le mie sono visioni esagerate, da manicomio, forse sarà vero, ma questo è ciò che mi hanno raccontato mentre ero in
Siria. Pensavo che i tempi sarebbero stati lunghi, invece in un anno hanno fatto un percorso incredibile, e sono più forti di prima. E nessuno si sogna di andare a spostarli da lì, perché se tu elimini tutte le chiacchiere di questi leader occidentali… Cosa resta? Cosa ha detto il presidente francese Hollande dopo l’ultimo attentato (Ndr. L’assalto alla fabbrica di bombole del gas presso Lione)? “Non ci faremo intimidire”! Le stesse parole pronunciate dopo la strage presso il giornale Charlie Hebdo, e dal suo predecessore Sarkozy a seguito di altri attentati avvenuti in Francia. Bene, e poi? L’Europa non esiste? Com’è possibile? No, l’Europa non esiste, ma questo è un discorso complicato. L’Europa è presente, forse troppo, in certi settori come l’economia che in Occidente è considerato ciò che conta, oggi i veri capi di Stato sono i ministri dell’economia, i direttori delle grandi banche centrali. In quel senso lì l’Europa esiste. Invece, per comprendere il versante della politica, ti faccio un esempio classico, ciò che accadde negli anni ‘30 del secolo scorso ed è un ragionamento che riguarda gli uomini: da una parte c’era un tizio esaltato e tremendo che incantava, magnetizzava un popolo tra i più civili e più importanti del mondo, che si dava da fare quotidianamente per compiere genocidi e costruire un potere mondiale, dall’altra parte chi c’era? Chamberlain. Con il suo ombrello, la bombetta, un notaio di paese. Oggi da una parte c’è un tipo - diamo una faccia al califfato, Abu Bakr al-Baghdadi, per esempio - che con tre parole scatena una serie di assassini, di attentati, che sta costruendo l’unificazione di un mondo dopo un secolo, che ha già cancellato Stati, che ha sterminato, fatto fuggire intere religioni come i cristiani, che non ci sono più, e vivevano in quei territori da mille anni. E dall’altra parte chi c’è? Hollande, Cameron, la Merkel, Obama. Questi sono i “Chamberlain” dei nostri giorni, non hanno più l’ombrello e la bombetta, hanno il tablet, ma è esattamente lo stesso: da una parte c’è un profeta selvaggio, che è convinto di operare nel nome di un dio immanente e dall’altra non c’è nessuno. Quindi, tu la consideri una lotta tra uomini e non una lotta tra sistemi? È anche una lotta tra uomini, gli uomini sono l’incarnazione dei sistemi e la leadership occidentale è il problema. Viviamo in un’epoca in cui un miliardo di uomini aspetta disperatamente dei profeti anche feroci, ma dei profeti, non dei chiacchieroni. In che momento della storia si ha bisogno di un profeta? Tornando all’esempio degli anni ‘30, i tedeschi avevano bisogno di un profeta, e lo stesso vale per quelli che hanno dato la vita per il comunismo staliniano! Il comunismo è stato una straordinaria febbre laica, assimilabile a quella che si vive oggi nel Medio Oriente. C’era della gente che votava la propria vita alla vittoria della rivoluzione mondiale, alla nascita dell’uomo nuovo comunista, alla fine delle classi, pur non vivendo in Russia. E che cos’era? Un califfato laico! Gente che è morta, si è immolata e ha ammazzato, facendo cose terrificanti in nome del comunismo. Il problema è che i due grandi avversari, noi e loro, hanno incarnazioni diverse, l’attuale leadership occidentale è fatta da mediocri, che vanno benissimo nelle epoche normali, ma questa temo stia diventando un’epoca eccezionale, in cui la storia del mondo rischia di cambiare, l’asse del mondo rischia di rovesciarsi. A questo punto non bastano più i twitter di uno che va in motorino a trovare l’amante, o di un altro che regala la maglia della Fiorentina a tutti quelli che incontra. Non basta più! Questa è anche una guerra economica, oltre che culturale? Da parte loro è solo una questione di religione. Mi dicevano che sono contro gli occidentali perché sono vigliacchi, attaccati alle cose che hanno, le nostre preoccupazioni sono la macchina, la bella casa, le vacanze, i vestiti, l’amante.... A loro non gliene frega assolutamente niente, il denaro gli serve per i fini che devono raggiungere, è uno strumento di Dio. Non hanno paura di diventar poveri, lo sono già. Ma, attenzione, non è una lotta di classe, è una lotta fra puro ed impuro. Una cosa molto più complicata. Quando stavo lì, i miei carcerieri non mi hanno mai toccato, li potevo contagiare in quanto occidentale, nel mio essere fisico ero l’ebola vivente. Allora, capisci che con gente del genere, discorsi economici come quelli sulle risorse petrolifere, il denaro, non fanno presa: loro oggi sfruttano i pozzi perché si devono finanziare, ma domani possono minarli e distruggerli. Gli attacchi in Tunisia vengono fatti per punire il paese che si è venduto all’Occidente,
Hollande, Cameron, la Merkel, Obama sono i “Chamberlain” dei nostri giorni, non hanno più l’ombrello e la bombetta, hanno il tablet, ma è esattamente lo stesso: da una parte c’è un profeta selvaggio, che è convinto di operare nel nome di un dio immanente e dall’altra parte non c’è nessuno. ----------------------------------------
sterminando gli stranieri. E poi, una volta ottenuto il potere, non è che fanno tornare i turisti perché hanno bisogno di soldi, sotto gli alberghi ci metteranno la dinamite e basta. Noi occidentali a questo punto non abbiamo nessuno strumento per controbattere una visione del genere: è un mondo che non capiamo il loro? Infatti, secondo me non c’è possibilità di dialogo. Non c’è una scelta, semplicemente cercano di imporsi su di noi. Allora, si deve tornare all’idea di una “sentinella del mondo”, come venivano definiti gli Stati Uniti nel secondo dopoguerra? Il militarismo americano, quindi, è utile? La domanda da porsi è: vuoi sopravvivere? Se c’è qualcosa che ti vuole cancellare, cosa puoi fare di diverso? Prendendo ancora un esempio dalla storia, se non fossero intervenuti gli Stati Uniti, Hitler sarebbe ancora a Berlino! La Seconda guerra mondiale l’ha vinta una potenza industriale che è sempre stata al di fuori della possibilità di essere colpita dall’alto. Allora gli USA sono stati utili sì, certo! Poi che tutto questo si motivasse all’interno di un loro gioco strategico di controllo delle forze presenti in campo... direi che è banale e inevitabile. Ci può essere rispetto da parte dell’Occidente per una cultura totalmente diversa dalla nostra, sperando che si possa convivere? No. Non verso una cultura totalitaria come quella dell’Islam. Vorrei farti una riflessione provocatoria. Molto tempo fa c’era una donna in un paese islamico per cui si raccoglievano le firme, per salvarla dalla lapidazione. Io dopo un lungo ragionamento non me la sono sentita di firmare, perché non trovo giusto di “entrare” in un altro paese e dire loro cosa fare, se hanno una cultura molto diversa dalla mia. Anche perché io la loro cultura non la capisco. Capisco il tuo ragionamento, mi sembra un po’ vecchio, però, rispetto al califfato. Nel senso che il califfato in quanto struttura totalitaria, discrimina gli uomini uno ad uno, non secondo delle categorie di pensiero, e li elimina, questo è il problema. Non ci troviamo davanti ad un sistema autoritario che costringe certe persone a vivere una vita di serie B o non gli concede alcun margine di potere, queste sono le dittature arabe classiche (per capirci Mubarack, Ben Alì o Gheddafi).
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Il problema è che l’Isis fa una distinzione fra i singoli uomini, e decide se eliminarli sparandogli in testa o lasciarli vivere secondo un criterio che è quello dell’appartenenza alla loro unica vera religione, nella versione wahabita. Allora, di fronte ad una separazione degli esseri umani così inumana, non c’è modo di confrontarsi e dobbiamo difendere quantomeno la consistenza teorica di ciò che proclamiamo, cioè che ognuno vale per sé, e indipendentemente da quello che è. Siamo quello che siamo essendoci costruiti nel tempo con enorme fatica, con grandi passi indietro, perché anche noi abbiamo avuto i nostri roghi e crociate, anche crociate interne, come quelle contro gli albigesi e gli ugonotti... Le nostre ‘notti di San Bartolomeo’ (Ndr. Riferimento ad una delle stragi religiose compiute in Europa nel XVI sec. dai cattolici a danno dei protestanti francesi, detti Ugonotti) sono più numerose di quelle che ha compiuto il califfato finora, per ragioni di tempo, se non altro. Quindi, pensi che si potrebbe scatenare una guerra molto più ampia? Secondo me sì e si stanno accelerando i tempi. Le loro offensive diventeranno sempre più numerose, in luoghi che faranno sempre più
male; oggi ci sono già delle terre “perdute” come Siria ed Iraq, nel senso che gli Stati precedenti non torneranno più. In questo senso, paradossalmente, è di forte attualità il ragionamento secondo cui c’è bisogno di un certo numero di dittatori per la stabilità del mondo… È un discorso difficile. Il fatto che abbiamo eliminato Gheddafi - per carità, legittimamente, era una canaglia diciamolo - ma adesso stiamo cercando un altro Gheddafi, e ugualmente dopo aver lasciato cadere Mubarak, in Egitto, applaudiamo a un “altro Mubarak”, un po’ più magro e un po’ più giovane, è la dimostrazione matematica dell’inconsistenza delle nostre strategie politiche. Gli altri sono razionali nel loro fanatismo, fanno calcoli, guardano agli avversari, osservano le reazioni e agiscono di conseguenza. Noi, invece, tutte le volte che succede qualcosa ci muoviamo in ordine sparso, discutiamo, produciamo fiumi di parole, promettiamo di aiutare i curdi come gli sciiti in funzione anti califfato, ma alla fine nulla di concreto. Stai delineando il quadro di due mondi separati e chiusi, come confermano anche gli attentati, eseguiti da persone naturalizzate nei paesi dove si sono poi trasformati in terroristi. Questo significa che accettarli, accoglierli e fare un lavoro di acculturamento, non serve a nulla? Non serve a niente: il fatto è che la seduzione esercitata da un certo mondo musulmano è molto più forte della nostra. Il nostro percorso storico ci ha portato, con grandi vantaggi, a pensare che il problema di Dio non esiste, o se esiste è a livello individuale. Ma nel caso dei musulmani, il problema di Dio esiste, perché c’è un miliardo e trecentomilioni di persone che vivono la loro vita attorno al problema di Dio, alla parola “Dio”. Allora, da una parte c’è l’ossessione di Dio, dall’altra c’è l’assenza di Dio. La chiesa Cattolica un tempo era come l’integralismo islamico, finché ha avuto la possibilità pratica di manifestare questo integralismo. Ad un certo punto, gli Stati nazionali le hanno imposto di diventare tollerante, cioè di abbracciare in un certo senso un principio opposto a quello di una religione monoteista, che come tale riconosce solo a se stessa di detenere la verità. Tu sei credente? Sì, lo sono. Problema nel problema, secondo me l’Italia sta gestendo abbastanza male la questione dell’immigrazione. Secondo te, cosa si dovrebbe fare? Quello dell’integrazione è uno dei problemi più complessi e inestricabili del mondo moderno. Non esistono ricette assolute, bisogna tenere sempre presente come cambia la realtà. Se noi avessimo dato una risposta diversa al problema dell’immigrazione, anzi della migrazione, cosa ben diversa, perché è uno spostamento di popoli (in Africa ho visto interi paesi svuotati), se avessimo avuto atteggiamenti diversi dall’indifferenza e dal rifiuto, probabilmente avremmo tolto all’islamismo radicale molti argomenti, o comunque avremmo creato una generazione che tornando nei propri paesi, avrebbe portato un messaggio diverso. Invece respinti, rispediti a casa, considerati come dei ladri che venivano nel nostro paese per rubarci i soldi, cosa hanno fatto? Hanno votato per gli islamisti. Che cosa gli restava? Qual era l’alternativa? Il problema è se queste persone, i migranti, cominceranno a lavorare per il califfato: al momento non è così, questa visione oggi esiste solo nelle chiacchiere di Salvini. Fino ad ora, peraltro, l’Isis non controllava le zone dove i migranti si fermavano, ma oggi quelle persone tornate nel loro paese, che non hanno più niente, non hanno più speranze, diventano facili prede: sarebbe un pericolo enorme se parte di tutti quei migranti entrassero nelle milizie del califfato. La Tunisia, per esempio, non è come la raccontano in televisione, sono totalmente diversi da noi e ormai tutti islamici. Gli islamisti hanno fatto un lavoro di seduzione, è gente abilissima, un po’ di denaro a chi non l’aveva, un po’ di violenza e di paura, perché se non fai come dicono loro ti ammazzano e i risultati ci sono: solo l’1% del paese lavora con il turismo, il resto è quinto mondo, poverissimi e già tutti integralisti. Cosa significa vivere sapendo che in ogni momento ti potrebbero ammazzare, com’è successo a te? Io pensavo di essere già morto, di non essermi accorto di essere già morto: quella forse è la concezione dell’inferno, essere chiuso in un posto dal quale non si può uscire. Spero di averti risposto…
Sono vivo perché il mio rapimento è avvenuto quando il califfato era agli inizi. Oggi la possibilità di salvarsi se si finisce nelle loro mani è praticamente inesistente: il sequestrato è una cavia su cui procedere alle proprie strategie comunicative, ovvero ucciderla. ----------------------------------------
Segue da pagina 13_Editoriale Riccardo Sepe Visconti delle famiglie meridionali sono crollati quasi del 13% e gli investimenti nell’industria in senso stretto addirittura del 59%; nel 2014 quasi il 62% dei meridionali guadagna meno di 12mila euro annui, contro il 28,5% del Centro-Nord”. E tuttavia, il vicepresidente nazionale delle Piccole e medie imprese Roberto Biscotto (intervistato da Pasquale Raicaldo, mentre era ospite ad Ischia grazie a Franco Cavallaro in occasione del Premio I love Ischia, p. 147) è convinto che si deve investire sul turismo: “Nel 2010, i viaggiatori nel mondo erano 900 milioni. Le proiezioni per il 2030 parlano di 2 miliardi. Il che vuol dire che una persona su tre viaggerà. E’ gente che avrà bisogno di trovare strutture ricettive adeguate. Nessun governo, però, ha sin qui posto l’industria del turismo al centro della sua politica. Perché? Noi siamo un museo a cielo aperto, come sottolinea Renzi: il nostro oro bianco è il turismo”. Caro Sindaco, abbiamo gli uomini giusti per riuscire ed abbiamo le idee chiare per far ripartire con successo il nostro prodotto, ma occorre che qualcuno si faccia interprete sul piano politico di questo progetto. Abbiamo gli spazi dove riunirci, le stanze per ospitare, i luoghi dove pranzare e cenare (molto bene) e, più in generale, intrattenerci: quindi trasformiamo l’isola, per tre giorni, (in un periodo extrastagionale) in un luogo di incontro a livello nazionale, dove si riuniscano governanti, politici, studiosi, banchieri, imprenditori per tracciare la rotta del Mezzogiorno e dar vita a programmi di crescita per il Sud Italia. Ischia, così, si doterebbe di una manifestazione assai prestigiosa (un po’ come Cernobbio, o il meeting di Rimini, o gli incontri dei giovani industriali a Capri), con la sola variante che da noi potrebbe realizzarsi il riscatto del Meridione. Ecco perché rivolgo a te questo appello, e lo faccio pubblicamente, dalle pagine della rivista che dirigo, affinché le mie parole assumano un senso definitivo: penso che tu sia la persona adatta a dar vita a questa idea e soprattutto immagino che se davvero da Ischia potesse partire una proposta di rilancio per il Sud Italia, a maggior ragione potrebbe partire un programma sistemico di rinnovamento per l’Isola tutta. Pensaci.
55
P O L I T I C S
Articolo Damilano ESPRESSO Il grande patto del silenzio
i
http://espresso.repubblica.it/ attualita/2015/08/10/news/ intercettazioni-il-grandepatto-del-silenzio-1.224457
RICOMINCIO DA ISCHIA Intervista al Sincaco di Ischia Giosi Ferrandino interview_Riccardo Sepe Visconti
56
La vicenda giudiziaria che ha travolto il sindaco Ferrandino, e più in assoluto l’immagine di tutta l’Isola - definita (tanto sbrigativamente quanto improvvidamente) da alcune autorevoli testate nazionali “Isola delle tangenti” - ha prodotto in me, se non in tutta la comunità in cui vivo, almeno tre convincimenti. Il primo riguarda il nostro ordinamento giuridico, l’uso della custodia cautelare, le responsabilità penali dei magistrati e, non ultimo, l’impiego delle intercettazioni legate alle inchieste: tutta materia che deve essere rivista e corretta alla svelta poiché così com’è crea ingiustizie, aberrazioni, abusi di potere, incertezza del Diritto, confusione nelle inchieste, sperequazioni nei trattamenti degli indagati e nei giudizi, uso strumentale di informazioni riservate, manipolazioni artatamente in malafede delle notizie. Il secondo tocca la politica locale: mi sono accorto che l’assenza di Giosi Ferrandino (che - lo scrivo a beneficio dei lettori che non mi seguono con assiduità - ho molto spesso pubblicamente, aspramente criticato) più che un vuoto ha creato un baratro nella politica del Municipio di Ischia poiché - se si fa eccezione per l’immane sforzo prodotto dal vicesindaco Carmine Barile (che ha retto l’Amministrazione nei turbolenti mesi di sospensione del Sindaco, avvenuta a causa del suo arresto) - s’è assistito ad un tristissimo annichilimento del Consiglio Comunale e con esso di tutta la Giunta. Il terzo convincimento abbraccia considerazioni di politica nazionale: mi era apparsa abbastanza chiara, infatti, un’ingerenza nelle indagini di elementi decisamente estranei alla stessa. Fin dal momento in cui nell’inchiesta di Ischia l’ex presidente del Consiglio D’Alema, ex segretario del Partito “genitore” del PD, ex presidente del COPASIR (organo del Parlamento Italiano di controllo dei Servizi Segreti) ed attuale irriducibile oppositore del segretario PD-Primo Ministro Matteo Renzi, venne tirato in ballo a causa di un acquisto di bottiglie di vino per poche migliaia di euro da parte della CPL Concordia, la grossa cooperativa modenese che ha l’appalto per la metanizzazione fra l’altro di Ischia. E questa idea s’è fatta sempre più consistente all’indomani della pubblicazione di intercettazioni, non penalmente rilevanti, delle conversazioni tra il Primo Ministro Renzi ed il generale della Guardia di Finanza, Michele Adinolfi. Queste intercettazioni erano state secretate da omissis imposti direttamente dal Governo (motivi di Sicurezza Nazionale) mentre, poi, sono state improvvisamente rese pubbliche attraverso l’annullamento del dispositivo di omis-
sis. Le intercettazioni in questione, raccolte (a quanto sembra) fortuitamente e che non si intrecciano affatto con la vicenda di Ferrandino, riprendono una serie di commenti al vetriolo - intercorsi tra il generale Adinolfi e lo stesso Renzi - all’indirizzo dell’allora presidente del Consiglio Enrico Letta e di Giulio Napolitano, figlio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, allora in carica. Non è un caso che sull’autorevole settimanale di politica e inchieste L’Espresso nel numero 32 del 13 agosto 2015 la “prima penna responsabile dei commenti politici” Marco Damilano scrive a proposito della legge sulle intercettazioni, che sarà votata a metà settembre e sembra conterrà una delega che affiderà al Governo la facoltà di decidere se pubblicare o cestinare le intercettazioni, senza dover ripassare dal voto parlamentare: “Quella che si punta ad approvare è piuttosto una legge-recinto: limitare, circoscrivere, recintare il giornalismo di inchiesta che utilizzando le intercettazioni ricostruisce e racconta gli intrecci tra politica, affari e criminalità. Un intervento che nella maggioranza renziana e nell’opposizione berlusconiana viene considerato urgente, rilanciato dagli ultimi casi politici, giudiziari e mediatici. Frammenti di discorsi che provocano terremoti. Come le parole e i silenzi di cui ha scritto “L’Espresso” a proposito dell’inchiesta sulla sanità in Sicilia che ha sfiorato il governatore Rosario Crocetta: quattro procure ne hanno negato l’esistenza e i magistrati di Palermo hanno aperto un’indagine. O i colloqui ad alto rischio, una volta risaputi, come quello tra il generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi e Renzi non ancora premier, ma in procinto di diventarlo, con apprezzamenti poco lusinghieri nei confronti dell’inquilino di Palazzo Chigi e il disvelamento di un’intimità sorprendente: «Che stronzo...», si lasciava andare il generale con il futuro premier. (…) Le intercettazioni erano state disposte durante l’inchiesta Cpl Concordia sulla metanizzazione dell’isola d’Ischia, coperte da omissis, poi trasmesse dalla procura di Napoli a quella di Modena e inserite in un’informativa con le intercettazioni non penalmente rilevanti. Il Csm ha aperto un’indagine. Anche in questo caso, più che la vicenda giudiziaria, interessa che le intercettazioni siano diventate di dominio pubblico. Impedire che il caso si ripresenti in futuro. L’articolo 25 del ddl di riforma del processo penale che sarà votato alla ripresa dei lavori dalla Camera è esplicito: «prevedere disposizioni dirette a garantire la riservatezza delle comunicazioni e delle conversazioni telefoniche e telematiche... con speciale riguardo alla tutela della riservatezza delle persone occasionalmente coinvolte e delle comunicazioni non rilevanti ai fini di giustizia penale». Un paletto su cui il governo punta a conquistare il consenso di una parte importante della magistratura”. Ecco, dunque, che la visione (e la comprensione) di tutta la vicenda giudiziaria che coinvolge Giosi Ferrandino, mi è apparsa assai confusa, poiché fortemente influenzata da fatti esterni ed estranei (per quanto mi è dato di sapere) al Sindaco d’Ischia. Con questi miei tre convincimenti ho chiesto di incontrare Ferrandino per ascoltare dalle sue parole se c’è qualcosa in più da sapere…
Ho l’impressione che tu sia stanco, delle
meno delle scelte sono state compiute. Ischia
viene resa l’intervista non è stato ancora
pressioni negative, dei fermenti acidi che
registra presenze che non sono equiparabili a
designato) che dovrà sostituirti in que-
si sono creati all’interno del Municipio di
quelle di nessuna località turistica in Italia, è fra
sta fase di “autosospensione irrituale” in
Ischia.
le mete più amate come documentano i portali
attesa dell’esito del tuo processo, sarà in
Sono convinto sia giusto che chi ricopre un ruo-
turistici, e non credo sia un caso.
grado di prendere la staffetta di Giosi Fer-
lo istituzionale, in particolare quello di sindaco,
IL Vicesindaco (il quale al momento in cui
randino e continuare il percorso iniziato?
dopo un certo periodo passi la mano a persone che abbiano nuove energie, nuove idee e soprattutto nuovo entusiasmo, che credo sia la prima prerogativa di chi sceglie di dedicarsi alla cosa pubblica. Cui si devono naturalmente aggiungere la fantasia, le capacità, la lungimiranza, che avevo quando ho iniziato ben 15 anni fa e che, in parte, sono andate scemando. Ci sono stati pochi sindaci nell’isola che hanno amministrato continuativamente per tanto tempo come è accaduto a me e sicuramente c’è anche quella mancata gratificazione cui accennavi prima. Certo si sarebbe potuto fare di più, ma penso che, sia a Casamicciola Terme che a Ischia, ho sempre guidato amministrazioni che hanno lavorato, che hanno contribuito a che il paese facesse dei passi in avanti - e criticabili o
Se il Vicesindaco sarà in grado di farlo lo diran-
sistema giudiziario che non funziona, soprat-
no i fatti, certo dovrà interpretare gli indirizzi
tutto nella fase cautelare. Proprio in questo
del consiglio Comunale, cioè dell’amministra-
momento, il Governo sta cercando di porre ri-
zione che è scaturita dalle elezioni del 2012.
medio a tante storture nell’ambito giudiziario,
Ci sono le condizioni per arrivare alla sca-
per esempio rispetto all’uso delle intercettazio-
denza naturale della sindacatura?
ni e della custodia cautelare.
Nell’attuale situazione credo che la sindacatu-
Hai avuto la sensazione di essere stato
ra arriverà a fine mandato, cioè al 2017. Una
oggetto di un’indagine squisitamente
soluzione diversa ci sarebbe solo se io venissi
giudiziaria, o con venature politiche più o
dichiarato incompatibile o decaduto per una
meno forti?
ragione che al momento non vedo, se non in
ricordo il Tribunale, la soluzione del problema
L’esagerato clamore mediatico mi fa pensare
un’eventuale scorrimento della lista degli euro-
della sede del liceo o l’illuminazione della so-
che ci fosse anche qualcosa di politico, se non
parlamentari non eletti.
praelevata. E credo che i cittadini lo vogliano,
di altro.
Quindi, non intendi dimetterti?
l’elettorato premia l’unità, e lo dico anche pen-
Partito sempre dai magistrati o provocato
Dopo quello che ho passato… La mia scelta è
sando alla mia amministrazione, perché l’ec-
da manovre esterne?
stata molto chiara ed era finalizzata ad evitare
cesso di litigiosità non è mai apprezzato, men-
Non saprei rispondere. Il modo in cui questa
il commissariamento e a portare a termine la
tre una pace politica che favorisca la soluzione
inchiesta ha guadagnato le ribalte mediatiche,
consiliatura.
dei problemi è ciò che interessa.
per poi repentinamente tornare nell’ombra, mi
Fino a poco tempo fa sei stato uno di quel-
Gli eventi giudiziari che ti hanno coinvol-
fa pensare che ci sia qualcosa d’altro che tra-
li che contano in una delle componenti del
to che impatto avranno sulla tua carriera
valica l’aspetto giudiziario. Ancora di recente,
PD napoletano, che notoriamente è molto
politica? Una battuta di arresto l’avrai pur
sono finite sui giornali delle intercettazioni che
frammentato al suo interno. Pensi che le
registrata?…
hanno interessato il Governo.
tue vicende giudiziarie abbiano diminuito
Sì, soprattutto a causa dell’ingiustificato cla-
Parliamone. All’indomani della fine dei
la tua autorità?
more mediatico, nell’immediatezza una battu-
tuoi arresti domiciliari, ipotizzai che si
Mi sento parte integrante del PD napoletano:
ta d’arresto l’ho subita, contro di me si sono
muovesse alle tue spalle uno scenario in-
faccio parte della direzione regionale e sono
celebrati processi nei talkshow serali e questo
quietante, connesso a servizi segreti o ai
membro dell’assemblea nazionale del partito,
mi ha sicuramente danneggiato, sia sul territo-
servizi deviati. Si è avuta, infatti, la sen-
al di là del ruolo istituzionale di primo dei non
rio che a livello nazionale. Ma quando la verità
sazione di una grossa forzatura quando è
eletti per il PD a Strasburgo.
verrà fuori, sono fiducioso di poter recuperare
stato coinvolto Massimo D’Alema, tirato in
Farai valere questo tuo peso a livello re-
il rapporto con la mia gente, e già noto che sta
ballo per l’acquisto di bottiglie di vino per
gionale?
accadendo, sia sul piano personale che politi-
poche migliaia di euro da parte della CPL
Ci mancherebbe altro! Sia perché finalmente
co. Recuperare l’appannamento di immagine a
Concordia, la grossa cooperativa modene-
la Regione è guidata dallo stesso partito che
livello nazionale è più difficile, ma spero di riu-
se che ha l’appalto per la metanizzazione
ha in mano il governo centrale e poi per i forti
scirci anche in quelle sedi, per quanto non sarà
fra l’altro di Ischia. E il coinvolgimento di
rapporti personali che ho con chi amministra
semplice. Io sono un combattente nato, come
D’Alema, per quanto durato pochi giorni,
la Campania, dal presidente De Luca a Lello
credo di aver dimostrato in questa vicenda, la
ha pesato molto sul clamore mediatico di
Topo ed altri consiglieri regionali del PD. Quan-
rabbia ha sempre prevalso rispetto allo scon-
questa inchiesta. In tempi più recenti, poi,
do al rapporto istituzionale si accompagna la
forto. Quando mi sarà data ragione con delle
è stato tolto l’omissis sulle intercettazioni
vicinanza politica e l’amicizia personale, le cose
sentenze, cercherò di ribaltare questa storia a
delle telefonate fra Matteo Renzi e il capo
diventano molto più semplici per un ammini-
mio favore. Ho potuto constatare che c’è un
della Guardia di Finanza Michele Adinolfi,
stratore locale: dobbiamo assolutamente spenderci questa occasione! Quali sono le persone che costituiscono l’anello di congiunzione fra l’isola e la regione Campania? Sicuramente, Lello Topo, Mario Casillo e Nicola Marrazzo e Francesco Borrelli, tutti molto legati a Ischia. E fra le figure politiche ischitane? Abbiamo un consigliere regionale, per quanto di opposizione, M. Grazia Di Scala, e mi auguro che accantoni le questioni di parte per collaborare a progetti seri per l’isola, anche se sono proposti dalla maggioranza. E il dialogo con Domenico De Siano, coordinatore regionale di Forza Italia? Sono certo, senza tema di smentite, che quando è stato necessario condurre battaglie per l’isola non abbiamo fatto questioni di parte:
eseguite sempre nell’ambito dell’inchiesta
nazionale. Però, il ruolo dell’europarlamentare
unico riferimento abbiamo lui e i suoi uomini,
sulla cooperativa emiliana, e sono usciti
ultimamente è un po’ cambiato e oggi è un in-
come il vicesegretario del partito Guerini, e
fuori giudizi pesanti su Napolitano ed En-
carico di maggiore portata rispetto a quello di
Luca Lotti.
rico Letta…
deputato o senatore. Infatti, un parlamentare
Chi interpreta meglio in Campania l’area
Tutto ciò è inquietante! Non si spiega, infatti,
europeo che vuole lavorare intervenendo a li-
renziana? Non mi pare che il presidente
perché dovesse essere resa pubblica una noti-
vello delle direttive europee può ottenere dei
De Luca sia un renziano di ferro.
zia come questa che poi non è entrata in nes-
risultati. Sicuramente, la mia attività politica ha
Assolutamente no, e non lo nasconde neppu-
suna inchiesta: perché è stata data in pasto alla
assunto un respiro più ampio: già solo fare una
re lui. Peraltro, la distinzione, che all’inizio era
stampa? Ciò mi fa dubitare molto sulla matrice
campagna elettorale in sei regioni - come acca-
forte, fra renziani della prima ora e quelli che
di questo procedimento.
de al candidato al seggio europeo - comporta
lo sono diventati in un secondo momento, si
Pensi sia una causalità che il pm Wo-
di avere contatti stretti con gli amministratori
è per fortuna attenuata; comunque i big re-
odcock, che ti ha indagato, abbia un anti-
di tutti questi territori e alla fine ti senti anche il
gionali come Lello Topo e Mario Casillo sono
co conto aperto proprio con Adinolfi?
loro rappresentante e non più solo della realtà
renziani e hanno rapporti diretti con le persone
Sono fatti che esulano dal mio procedimento,
dell’isola d’Ischia. Tra l’altro è stata una compe-
vicine al Presidente del consiglio.
non sapevo neppure di questa cosa che mi dici.
tizione elettorale esaltante, che mi ha formato
Parliamo del PD a Ischia, che sicuramente
Constatare l’esistenza di questi intrecci ti
moltissimo.
finora si è incarnato in Giosi Ferrandino.
inquieta o ti lascia indifferente?
Pensando che tu possa risolvere positiva-
Ho la sensazione che tu voglia allontanarti
Mi inquietava prima, perché credo di aver su-
mente la questione giudiziaria, in quale
dai ruoli istituzionali ma non dalla politi-
bito un’ingiustizia. Oggi no, sono sereno, so di
progetto politico ti piacerebbe impegnar-
ca, e comunque sei Sindaco, e il Vicesinda-
cosa sono accusato, conosco bene i fatti per-
ti?
co lo sarà nella misura in cui prosegue la
ché sono il protagonista e sono certo che non
Sarei contento di dare una mano a chi voglia
tua sindacatura e deve governare in nome
vi sia alcuna verità in quanto mi viene contesta-
cimentarsi nella politica locale, a livello anche
e per conto tuo. Inoltre, costituisci sicura-
to, come emergerà nel processo che inizia fra
dell’intera isola, ma non più direttamente, per-
mente una figura politica di riferimento
poco più di un mese, il 22 settembre.
ché ribadisco che ci vogliono forze nuove. Ri-
per l’isola.
Il seggio di Strasburgo per te è una sorta
spetto a una visione più ampia, invece, sono
Ho sempre creduto che l’impegno istituzionale
di paracadute?
convinto che se arrivassi a Strasburgo potrei
va portato avanti stando all’interno di un par-
Sicuramente sì, è una grande speranza; alla tor-
dare un valido contributo. Inoltre, do molta
tito, mai da battitore libero. Non ho mai fat-
nata elettorale nel 2004, per esempio, ben 5
importanza al fatto di avere un ruolo istituzio-
to la guerra a chi volesse stare accanto a me
dei non eletti sono entrati all’europarlamento,
nale appartenendo a un grande partito, qual
per timore che mi facesse ombra: se arriva una
credo quindi di avere ottime possibilità, e po-
è il nostro, e quindi vorrei impegnarmi anche
persona più valida di me, penso di dovermi ac-
trebbe costituire una buona occasione di recu-
rispetto al PD.
codare io, ma se non è migliore di me alla fine
pero della mia immagine politica.
Posizionandoti in quale area del partito?
viene naturale che accada il contrario. Ho fatto
Però, la politica importante ormai da di-
Senza alcun dubbio in quella renziana.
il consigliere provinciale all’opposizione per 5
versi anni si fa soprattutto a livello regio-
Che ha delle declinazioni…
anni, e molti degli eletti con me si sono trasfe-
nale, perché è attraverso la Regione che
Sì, ma non sono nate correnti e sottocorrenti;
riti in maggioranza: perciò quelli che non mi
transitano gli unici finanziamenti ancora
piuttosto si va per esclusione, chi non appar-
piacciono proprio sono gli opportunisti. Oggi
consistenti, cioè quelli comunitari.
tiene a componenti che vengono da lontano si
è facile dichiararsi del PD, visto che è partito di
E’ vero, la Regione ha un ruolo fondamentale
rapporta direttamente al Segretario. Io e il mio
maggioranza sia al Governo che in Regione, ed
rispetto alla possibilità di risolvere i problemi
gruppo regionale non ci rifacciamo ad alcuna
in Europa. Quindi, se capisco che c’è solo una
dell’isola d’Ischia, più ancora del Parlamento
area precostituita rispetto all’era Renzi, come
ragione strumentale che porta una persona nel PD, questo cerco di impedirlo, perché in quel caso si sta solo prendendo dal partito, senza costruire nulla. In ogni caso, il mio atteggiamento è stato sempre di tipo inclusivo e di confronto con tutti e così sarà per il futuro, finché i cittadini mi riconosceranno un ruolo politico.
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LA RETE DI MARCO text_Pasquale Raicaldo PIETRO RUSSO Presidente Confcommercio Napoli
FRANCESCO DEL DEO Sindaco Forio
Sobrio e misurato, mediatore per indole.
bio irrisolto, per ora: molti
Ma in prima linea, spesso. Oltre il suo ruo-
amici, qualche nemi-
lo istituzionale, che è quello di presidente di
co giurato, giornate
Confcommercio isola d’Ischia, Marco Bottiglieri
irrimediabilmente
è fondamentale ingranaggio di eventi e ma-
corte, Bottiglieri è
nifestazioni, pedina efficace anti-burocrazia,
spesso più regista
collettore di segnalazioni (e lamentele) contro
che
l’amministrazione. Farebbe anche il gioielliere,
benché in piazza
ma a volte finisce con l’essere un dettaglio.
si vociferi talvolta
S’interessa di politica (nell’accezione etimolo-
il contrario. Inconve-
gica del termine, avendo a cuore le sorti della
nienti del ruolo, certo in
“polis”, e nella fattispecie dell’isola), ma non è
vista.
un politico. Prima provocazione: perché? “Non
Sicuramente, il tuo è un osserva-
fa per me - taglia corto - perché non so accet-
torio privilegiato sul turismo dell’isola
tare le logiche della politica: scambi e favori,
d’Ischia: cifre, tendenze, il polso di alber-
accordi sotto banco, la questua del voto. No,
gatori e commercianti, il feedback della
non sarei un buon politico: accetterei compro-
politica, la vasta eco che giunge da Napo-
messi solo se fossero per il bene dell’isola che
li, Roma, Los Angeles. Quanto basta
amministro”. Ecco, forse allora lo sarebbe, un
per tracciare un bilancio dell’esta-
buon politico. Seconda provocazione: dal com-
te in corso. E ipotizzare alcune
mercio agli eventi, dall’Ischia Calcio ai traspor-
linee guida.
ti, dalla depurazione al piano traffico, incanala
Io partirei da una considerazione.
tempo e risorse su più piani. Qualcuno direbbe
Ischia ha un nome e una tradizio-
troppi. “E’ vero. Il mio peggior difetto è che
ne. E per rinverdirli, l’uno e l’altra,
non so dire di no. E mi trovo a dover affronta-
non bisogna fare grandi rivoluzioni.
re, e auspicabilmente risolvere, una miriade di
Perché non è vero che si faccia poco,
problemi”. L’amicizia con Giosi Ferrandino, cui
sull’isola. Il problema, spesso, è che non
non ha voltato le spalle durante i lunghi mesi
riusciamo a comunicarlo. Non siamo in gra-
degli arresti domiciliari; il rapporto privilegiato
do di raccontare Ischia al mondo, con le sue
con Pascal Vicedomini e il suo Global Fest; il filo
risorse e le sue bellezze, ma anche con i suoi
diretto con Pietro Russo, presidente provinciale
eventi, che abbracciano tutto l’anno.
di Confcommercio; le amicizie sulla terraferma,
Dovremmo dunque partire da quel che c’è
che gli hanno creato una corsia preferenziale
già, prima di implementarlo?
con Vincenzo De Luca, neo governatore della
Esatto. Un esempio su tutti: quando ho mo-
Campania: la geografia delle sue reti lo rendo-
strato ad alcuni operatori turistici tedeschi la
no pedina importante nello scacchiere dell’iso-
clip realizzata per raccontare il Natale a Ischia,
la. Un politico che non scende in campo, però,
mi aspettavo qualche consiglio, qualche sug-
malgrado qualche lusinga e le offerte esplicite
gerimento su cosa poter organizzare per ren-
degli ultimi tempi (il vice sindacato a Ischia, per
derlo più appetibile. Ebbene, hanno risposto
esempio). Limite o risorsa, l’essere (ancora)
entusiasti: “dal Presepe Vivente al mercato del
poco propenso a gettarsi nella mischia? Dub-
pesce, dalle luci alla religione, fate già tantissi-
cortigiano, YARI GUGLIUCCI Attore
GIANCARLO CARRIERO Imprenditore
FRANCO CAVALLARO Giornalista, esperto in comunicazione
VINCENZO DE LUCA Presidente Regione Campania
PASQUALE RAICALDO Giornalista LUCIANO BAZZOLI Imprenditore
RICCARDO SEPE VISCONTI Direttore Ischiacity
ERMANDO MENNELLA Presidente Federalberghi Ischia
GIANNI MATTERA Management Turistico
LORENZO CREA Giornalista Comunicatore politico
ANDREA CENTRELLA Comandante di Compagnia CC Ischia PASCAL VICEDOMINI Ideatore Global Film & Music Fest
ANTONIO BUONINCONTI Ex dirigente Ischia Calcio
mo. Dovete soltanto comunicarlo”. Insomma,
presenze, se l’indotto non beneficia, il territorio
Assolutamente sì. E alcune strutture hanno già
siamo noi i primi a dover raccontare l’isola. Per
soffre - tra traffico e inquinamento - e si ge-
ampliato, non senza un pizzico di coraggio, il
farlo, dobbiamo coordinarci meglio, partendo
nera soltanto caos. Bisogna avere il coraggio
periodo di apertura. Arrivando fino a dicem-
dalla consapevolezza acquisita che ci sia, ecco-
di fermarci. Ci sono strutture che alla quantità
bre. Sarebbe una boccata d’ossigeno anche
me, da raccontare al mondo. Ci sentiamo l’om-
hanno preferito la qualità, rinunciando a fare
per qualche boutique del corso: gli esercenti si
belico del mondo, poi però arriva una giornali-
grandi numeri. Con sacrifici. Con gli alberghi
lamentano da anni, l’autunno ischitano è mor-
sta della RAI esperta di salute e benessere e fa
pieni, oggi, i commercianti si lamentano: l’in-
to. Ed è un peccato, soprattutto in considera-
spallucce di fronte al nome di Nitrodi: “Colpa
dotto soffre, anche nei mesi clou dell’estate.
zione dei numeri di presenze che Ischia, grazie
vostra, non mia, se non lo conosco”.
E Ischia, come attestano i dati “Global Blue”,
alla spinta alcune amministrazioni, ha registra-
Idee?
registra un decremento degli acquisti da par-
to negli ultimi anni nella finestra natalizia. Al
Una cabina di regia. E’ quello che manca, oggi,
te del turismo internazionale assai consistente,
punto che lo scorso anno abbiamo puntato (e
all’isola. Partendo dagli imprenditori, che pos-
intorno al 40%: è quello il dato sul quale riflet-
investito) in un video presente in rete (http://
sono e devono rimboccarsi le maniche: penso
tere. La gente continua a venire, ma la qualità
youtu.be/JGFC_sDl3zY)
a un ufficio stampa e comunicazione che va-
si è abbassata enormemente.
tutte le attività e gli eventi che in inverno, ed
lorizzi gli eventi dell’isola, che spesso restano
Basta il crollo dei russi a spiegarlo?
in particolare nel periodo natalizio, si possono
colpevolmente chiusi all’esterno. Con l’aiuto di
Intanto diciamo che Ischia è colpevolmente
condividere, dalle terme, allo sport, alla cultu-
Franco Cavallaro, la Festa di Sant’Anna - che
incapace di diversificare i suoi target. Ha due
ra, alla tradizione, agli incontri gastronomici
è già una grande realtà del nostro territorio -
mercati di riferimento, i tedeschi e i russi, che
e musicali. Video che tutte le strutture alber-
fu ripresa da Rai International: ci chiamarono
ha assecondato passivamente, senza essere
ghiere che credono nella destagionalizzazione
dal Canada e dal Venezuela, dagli Stati Uniti
in grado peraltro di rinnovare l’offerta, né di
avrebbero dovuto lincare sul proprio sito. Inu-
e dal Brasile, entusiasti di un evento così bel-
fare promozione. Quando, per motivi che non
tile dirlo, pochissimi imprenditori hanno colto
lo. Non sottovalutiamo manifestazioni come il
dipendono dalla nostra volontà, uno dei due
l’opportunità... Ed è davvero un peccato!
corteo di Sant’Alessandro, che rischia di pas-
viene meno, ecco il crollo.
Tra i target dell’isola, mancano i giovani.
sare in secondo piano e che invece, adegua-
E si arriva alla questione del low cost: il
Vero. Siamo poco pronti. Gli imprenditori non
tamente pubblicizzata, può crescere eccome.
mercato si autoregolamenta o ci vogliono
rischiano, e certo i Comuni non hanno uffici in
Un’associazione, una realtà, che partendo da-
direttive precise?
grado di agevolare le pratiche. Così, le mode
gli imprenditori provveda a promuovere il bello
Non si possono imporre i prezzi alle struttu-
- dall’aperitivo in spiaggia all’evento a tema -
dell’isola: purtroppo vedo scettici ancora trop-
re alberghiere e alle catene, ma la qualità sì. I
arrivano con anni di ritardo rispetto alle località
pi operatori, che non hanno compreso il valore
quattro stelle non possono derogare sugli stan-
potenzialmente concorrenti di Ischia.
aggiunto di un investimento sulla comunicazio-
dard di efficienza. E non sono tendenzialmente
Tornando alla necessità di “comunicare l’i-
ne. Ma non ci fermeremo. Anzi, l’importante
d’accordo, ad ogni modo, sull’abbassamento
sola”, farlo, oggi, non vuol dire però risol-
è partire. Non da zero, ma da quello che già
eccessivo dei prezzi, che dequalifica la località
vere i problemi reali.
facciamo. E non è poco.
e abbassa i livelli qualitativi del target.
Trasporti e depurazione, due su tutti. Temi
Massa contro qualità: il turismo sembra
Ecco, appunto. Si parla spesso di turismo
cruciali, sui quali Confcommercio - con Fede-
fermo alla battaglia tra due strategie agli
“cafonal”. Come lo si argina?
ralberghi - è in prima linea, grazie anche alla
antipodi.
Con un decalogo per il decoro, adottato da
sensibilità di Pietro Scaglione e Marco Laraspa-
Io dico, intanto, che le presenze confermano
tutti i Municipi, da comunicare preventivamen-
ta. Non possiamo pensare a un’isola che fun-
che anche negli anni di crisi la gente ha con-
te. Per far comprendere all’esterno che Ischia
zioni, senza risolvere la questione dei trasporti
tinuato a scegliere l’isola. Abbiamo sostanzial-
non accetta tutto, ma che è attenta a determi-
terrestri, sulla quale ho in atto un’interlocuzio-
mente retto. Poi, però, vorrei anche sottolinea-
nati comportamenti.
ne con il presidente della Regione De Luca, o
re come non serva contare 3 milioni e mezzo di
Destagionalizzazione. Ci credi?
senza completare il depuratore sulla collina di
che
documentasse
San Pietro, i cui lavori sono fermi dal 2011. Ci vuole un’altra marcia. Ischia deve fare fronte comune, individuando i responsabili di disagi e disservizi. E denunciandoli con forza, qualora non risolvano i problemi.
80 CODICE QR | video
ISCHIA ANCHE A NATALE
T O U R I S M
i
CHI HA INCASTRATO ROGER RABBIT? Ischia, la fuga dei russi, la fine delle certezze e quella del coniglio. Ma una via di uscita c’è. text_Mario Rispoli
Ischia, Riva destra. Traballìo di tacchi sul baso-
giorno - si legge - registra un incremento di
lato, teoria di ristoranti: una scritta lampeggia
700mila presenze straniere (si tratta, in realtà,
nella notte: “rabbit”. Sembra un telefilm ame-
di arrivi, ma la sostanza non cambia). Buona
ricano. Rabbit però non è “Roger”, ma il suo
parte di essi sono registrati in Campania, che
collega ischitano: “Coniglio”. Coniglio come
passa dai 2.776.000 ai 2.947.000 (con un in-
quello destinato da sempre a finire in un te-
cremento del 6,10 %). “Di pari passo la spesa
game con la “capa d’aglio”, la conserva di po-
dei turisti stranieri e la fruizione di beni cultu-
modoro e la “piperna”. I due roditori, da un
rali, che cresce questa volta più che nel Nord
capo all’altro dell’Oceano, sembrano uniti da
Italia”. Lo stesso turismo che ha fatto da sal-
un destino comune: sfuggire agli attacchi di
vagente all’economia greca scongiurando per
chi vuole incastrarli, Roger da quelli del giudice
ora l’uscita del Paese dall’Unione, oltre che il
Morton, Coniglio da chi lo chiama “rabbit”.
default. Turismo straniero abbiamo detto. Per-
Succede anche questo nell’estate ischitana, la
ché l’80% delle entrate da turismo, in Grecia,
più calda degli ultimi 150 anni. Più che per l’afa
sono prodotte dalla clientela straniera: quella
per i rapporti Confindustria e Svimez, che sen-
che garantisce entrate valutarie al Paese e mi-
za tanti giri di parole spiegano come la ripre-
gliore saldo alla bilancia dei pagamenti.
sa per il Sud si stia dileguando, come farebbe
Ma anche qui siamo in presenza di un dato in-
Coniglio se potesse liberarsi dal menù lampeg-
teressante: per restare in Grecia, nel 2014 dei
giante della Riva destra. Il Meridione - si legge
19 milioni di arrivi ben 14.400.000 sono stra-
- è destinato a recuperare i livelli di “ricchezza”
nieri. Nel Sud d’Italia gli arrivi stranieri ammon-
del 2007 non prima del 2025. A condizione di
tano a circa 5.500.000. Questo significa che la
mantenere lo stesso tasso di crescita del resto
Bilancia dei pagamenti greca, alla voce turismo,
del Paese, il che se pur patriotticamente auspi-
registra entrate di molto superiori rispetto a
cabile, appare onestamente improbabile. Ma
quella italiana. Ecco, allora, che non basta il nu-
anche riuscendo nell’impresa, il risultato sareb-
mero ma è necessario analizzare la qualità delle
be a dir poco deludente, se si tiene conto che
presenze, perché queste possano avere effetti
nel 2007 il Mezzogiorno (con un PIL medio pro
significativi sulla Bilancia dei Pagamenti e sull’e-
capite inferiore del 75% a quello comunitario),
conomia dei Paesi. Perché il turismo produca
era ed è ancora collocato tra le aree depres-
sviluppo durevole, e sullo sviluppo sostenibile
se dell’Unione europea e proprio per questo
e durevole sono improntati i trattati europei.
beneficiario di ingenti supporti finanziari elar-
In particolare, il malato Mezzogiorno è ormai
giti per far risalire il PIL stesso a livello della
in terapia intensiva: non possiamo più permet-
media comunitaria. Non può essere neanche
terci dunque cure a pannicelli caldi (anche se
di conforto il dato - rapporto Svimez - che, a
pagati come farmaci salvavita). Non possiamo
fronte degli investimenti effettuati, l’economia
più permetterci di spendere allegramente sen-
del Mezzogiorno dal 2001 al 2013 è cresciuta
za prima chiederci: “chi, dove, come, quando
della metà rispetto alla Grecia, quella che, po-
e perché”. Vale a dire senza porci le domande
che settimane fa, si è salvata per un soffio dal
che ci faranno i nostri figli laureati che, grazie
default.
alle politiche dissennate di cui sopra, sono oggi
Dopo una sconfortante serie di negatività, il
costretti a lavorare lontano da casa, e ad appli-
rapporto Confindustria lascia trapelare, però,
care le loro splendide energie e il loro “capita-
un dato consolante: il Turismo del Mezzo-
le umano” in luoghi diversi da quelli nei quali
Lui non è un rabbit lui è un Coniglio. Questo però non è sufficiente a salvarlo dalla pentola. ISCHIA: ADDIO AGLI STRANIERI? Comunque nel pieno della stagione sono stati resi noti i dati del primo semestre 2015, quelli che vanno da gennaio a giugno dell’anno in corso e che, salvo eventi eccezionali, rappresentano un indicatore su quello che è avvenuto, su quello che avverrà nel secondo semestre e su cosa fare per correggere il tiro. Nei primi sei mesi del 2015 rispetto al 2014, Ischia perde l’1,5 % delle presenze turistiche. Bene per gli italiani (più 2.2 %), male, anzi malissimo per gli stranieri dove la perdita rispetto all’anno precedente è di circa il 10% (meno 36.355 pernottamenti, quasi tutti ascrivibili a tedeschi 7.572 e russi 28.096 che in termini percentuali perdono rispettivamente –3.77 % e –47.28 %). Con un milione e cinquecentomila presenze, diluite, tra l’altro, in bassa stagione, il turismo di lingua tedesca ha caratterizzato la domanda ischitana per mezzo secolo. Centrato sul termaMOVIMENTO TURISTICO ISOLA D’ISCHIA 1997
lismo, la domanda è andata in crisi quando la Germania si è trovata a dover sostenere i costi della riunificazione. L’arretratezza tecnologica della parte comunista, l’urgenza di intervenire con costose modifiche strutturali, hanno reso impossibile finanziare le cure fino ad allora praticate dai cittadini tedeschi in Italia. Quindi, la moneta unica che ha depotenziato il vantaggio del cambio del Marco in Lira, infine la crisi del 2007 che non ha risparmiato neanche la Germania. Oggi le presenze di lingua tedesca ad Ischia si attestano sulle 400.000 unità. I russi compaiono, invece, all’orizzonte nel 2005: circa 28.000 presenze salutate a salve di cannone da un’isola in crisi di abbandono tedesco; cresciute impetuosamente fino alle 190.000 del 2013. Si era in fiduciosa attesa del sorpasso sulla
avrebbero il diritto di vivere.
cultura delle popolazioni, degli usi, dei costu-
Non si tratta di scoprire la formula del secolo
mi, di una sorta di rispetto per la Natura, quella
per sapere cosa fare, basta leggere i documenti
evocata da Papa Francesco, ripresa da Obama
comunitari: c’è scritto tutto. E non da adesso. Il
in questi giorni nella decisione di abbattere del
Mezzogiorno d’Italia (e quello comunitario) ha
32% le emissioni in atmosfera degli Stati Uni-
un volano di inestimabile valore costituito dal
ti, citata dal ministri dei Paesi partecipanti allo
turismo e dalle attività ad esso collegate: beni
stesso EXPO solo pochi giorni fa.
culturali, ambientali, storici, umani. Il turismo,
Anche in virtù di questi ragionamenti Coniglio
come i pozzi di petrolio a Dallas ai tempi di
deve essersela presa non poco: perché lui, con
J. R., è ritenuto l’unico comparto in grado di
tutto il rispetto per Roger (Rabbit), pur non
garantire la crescita strutturale, sociale ed eco-
facendo parte dell’universo hollywoodiano, è
nomica dei nostri territori. Tra i beni culturali -
parte integrante della migliore cultura di Ischia
come ribadito dall’EXPO - rientra il patrimonio
come le case di pietra, il castello Aragonese, la
enogastronomico, in quanto emblema della
coppa di Nestore e le fucine di Aenaria.
Germania, ma la crisi ucraina, le sanzioni internazionali, il crollo del rublo, il calo del prezzo
TORNIAMO ALLA RIVA DESTRA.
del petrolio, hanno trucidato il segmento in tenera età: meno 47% nella prima metà del
Il coniglio continua ad essere il piatto di punta
2015. Prospettive per il ritorno ai trend del
dell’offerta gastronomica dell’isola. Come tale
2013 in forte ribasso.
lo si è offerto nel secolo scorso ai tedeschi (che
Lo stato dell’arte è, dunque, che Ischia perde
avendo perso la guerra si guardavano bene dal
turisti stranieri con la prospettiva di attestar-
protestare). Pensando di fare cosa gradita, lo
si, con il mercato straniero al 25% del totale.
si continua ad offrire alle nuove generazioni
Questo purtroppo in controtendenza con i no-
nonostante nel frattempo lo stesso sia stato
stri diretti concorrenti: Capri che guadagna il
decretato “animale di affezione” e che figuri al
6.55% delle presenze e il comprensorio Sor-
terzo posto tra gli animali da compagnia dopo
rento - S.Agnello il 5,20%. Questo anche a dispetto dell’incremento di traffico internazionale all’aeroporto di Capodichino, all’alta velocità che collega Roma a Napoli in un’ora e 10 minuti e alla linea della metropolitana che collega la stazione ferroviaria con piazza Municipio, consentendo l’arrivo ad Ischia in modo più veloce e decoroso di quanto accadesse solo poco tempo fa. Ma allora perché Ischia non affascina più gli stranieri? Qual è l’immagine di Ischia all’estero (al netto d’inquinamento, problemi ambientaMOVIMENTO TURISTICO ISOLA D’ISCHIA 2014
li e fatti di cronaca)? A giudicare dalle fiere internazionali, il principale canale di comunicazione della nostra offerta, nulla è cambiato: tra cene, serate di gala e scarsa determinazione nel cercare di capire in quale direzione stia andando la domanda e più in generale - perché il turismo è un prodotto della società - il mondo che ci circonda, la liturgia si ripete nella spensierata convinzione che la “provvidenza” (sotto forma di Primavera araba, Ebola, influenza aviaria, Isis) continuerà a soccorrerci nei momenti di bisogno. E se la buona notizia è che la Borsa Internazionale del Turismo di Milano non coincide con il calendario del Festival di San Remo e quindi ci viene risparmiato il coro degli assessori al turismo come nelle passate edizioni, la situazione rimane delicata. cane e gatto in Germania, in Italia e in buo-
(e qui Coniglio approverebbe), ma rispettoso
na parte dell’Europa. Eppure, gli addetti della
dell’ambiente. Tanto più se l’ambiente rappre-
nostra offerta d’inverno andavano a lavorare
senta, come nel caso nostro, il solo petrolio a
in Germania e sposavano donne tedesche che
disposizione.
hanno contribuito a migliorare il contesto cul-
Ma se tutto è inutile, se proprio un innocente
turale e sociale della nostra isola. Questo non
deve finire in pentola, almeno gli siano riser-
è bastato. Non è bastato a illuminare sul fatto
vati gli onori delle armi. Sulla sua lapide vi sia
che i tempi sono cambiati, che la Natura si tor-
scritto: “Coniglio”. Al massimo: “ Pasquale”,
na a scrivere come facevano i greci (di Aristo-
“Gennaro”, “Mario” ma non “ rabbit”. E che la
tele, più che di Tzipras) e come fa ora il Papa:
stessa lapide non lampeggi come il night dove
con la N maiuscola, che è stato messo su EXPO
canta Jessica Rabbit, moglie di Roger.
per ragionare insieme su come trovare cibo in un pianeta troppo piccolo per contenere tutti noi con il nostro antiquato modello alimentare
N A T U R E
i
“VOGLIO RESTAURARE LE SPIAGGE DELL’ISOLA D’ISCHIA” text_Silvia Buchner | photo_archivi Camerini e Ischiacity
Paolo Fulceri Camerini, presidente dell’Associazione Balneari dell’isola d’Ischia, proprietario del parco termale Negombo e autore del ripascimento di una delle spiagge più belle dell’isola, S. Montano, fa il punto sul disastro degli arenili ischitani, che velocemente stanno scomparendo e privano, così, l’isola di una risorsa strategica sia sul piano economico che naturalistico. “E’ stata un’emozione incredibile. Nel 2002 ero sulla spiaggia dei Maronti tutti i giorni mentre veniva ricostituita, dopo la disastrosa mareggiata del dicembre 1999. Di fronte a quello spettacolo pensai che dovevo agire subito anche per S. Montano, dove il mare lambiva il ristorante, e che, infatti, fu restaurata nello stesso periodo. In 5 mesi e mezzo ottenni i pareri necessari e per il ripascimento usammo sempre la sabbia dei Maronti, che era la cava autorizzata. Il lavoro mi costò 1 miliardo di vecchie lire, di cui il 42% a fondo perduto attraverso un progetto dupim. Mi sono ripagato l’investimento in 3 anni e tuttora il mio stabilimento vive di quel ripascimento: S. Montano attualmente è profonda 40 mt ed è una spiaggia sana perché si è ricreata la barra, cioè la barriera di sabbia che si trova sotto il pelo dell’acqua e che rompe l’onda, facendola giungere a terra attenuata; anche i Maronti è ancora lì, per quanto non si sia fatto nessun intervento di manutenzione”. Paolo Fulceri Camerini, presidente dei Balneari dell’isola d’Ischia, manda un messaggio che è fatto di esperienza, pragmatismo, consapevolezza di quanto sia delicato, diciamo pure drammatico, lo stato in cui si trovano quasi tutte le spiagge dell’isola, sempre più povere di sabbia. Ma è un discorso che contiene anche ottimismo, nel senso che l’ideatore del parco termale Negombo, a Lacco Ameno, è convinto che dandosi da fare, agendo finalmente con decisione la tendenza si può invertire. Il bilancio per la spiaggia di S. Montano, infatti, e per lo stesso arenile dei Maronti, è assolutamente positivo. Nel 2000, davanti al disastro della spiaggia più grande dell’isola completamente spazzata via dalla furia delle onde, Camerini si mosse, insieme a tutte le Amministrazioni, e il risultato fu appunto il ripascimento, eseguito nel 2002. Oggi, le dimensioni dei Maronti sono ridotte ma nel complesso resiste e, del resto, il segreto di un ripascimento che abbia successo è proprio creare una spiaggia molto grande, come dire sovradimensionata, in modo che il mare, “il migliore ingegnere che c’è”, abbia la materia prima da redistribuire, per ricostituire anche la parte sommersa della spiaggia. Lo scorso anno, l’imprenditore come presidente dell’ABI ha ricominciato a tessere la sua tela: “Il 5 settembre 2014 le sei Amministrazioni hanno firmato un protocollo di intesa, sulla falsa riga di quello che feci per realizzare l’intervento risolutivo di 13 anni fa. Voglio mettere la mia esperienza al servizio dell’isola, dato che la spiaggia di S. Montano problemi non ne ha. Ho un consulente che stimo, persona fattiva che sa come si fanno le spiagge ed ha i con-
tatti necessari con le ditte specializzate in questi interventi. Attraverso gli uffici tecnici di tutti i Comuni, abbiamo raccolto le emergenze in termini di perdita di arenili in un documento che è arrivato in Regione Campania. Adesso, servono i fondi per finanziare la progettazione, indispensabile per richiedere i finanziamenti necessari a realizzare concretamente i lavori, e i Comuni non li hanno: quindi siamo determinati a tornare alla carica alla Regione con l’Amministrazione De Luca che si è appena insediata”. Una delle vie che si stanno tentando è quella del fondo di rotazione, cioè denaro messo a disposizione appunto dalla Regione cui i Comuni possono attingere per redigere direttamente loro i progetti. Una volta che questi ultimi siano stati finanziati con i fondi europei, una quota del finanziamento coprirà il prestito del fondo di rotazione che verrà restituito. “Con il gruppo di lavoro dei Comuni abbiamo fatto anche un passo in avanti politico, nominando Lacco Ameno comune capofila del progetto. Lo considero un passo in avanti politico perché i Comuni che hanno maggiori problemi sono Ischia e Forio, e in parte Barano, mentre Lacco Ameno non ha tutta questa necessità e ciò può farne un elemento neutro che riesca a mediare fra le parti. Inoltre, l’attuale sindaco Giacomo Pascale mi ha sempre seguito quando ho promosso il ripascimento a S. Montano e conosce l’iter. Mi piace parlare di restauro delle spiagge esistenti (Lido, Inglesi, Citara, Maronti stessi…), che deve costituire una nostra priorità assoluta. Penso che in Regione siano coscienti del problema di Ischia, che rappresenta una fetta assai consistente del pil turistico della Campania. Inoltre, sono convinto che se con l’aiuto della Regione confezioniamo un progetto che comprenda l’intera isola riusciremo a ottenere fondi europei”. E con altrettanta schiettezza prende posizione In apertura, S. Montano e i Maronti dopo il ripascimento del 2002 e Paolo Fulceri Camerini. In alto e sotto l’arenile di S. Montano molto ridotto e un momento dei lavori di ripascimento. Al centro ancora i Maronti.
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su questioni spinose connesse alla scomparsa delle spiagge isolane. “Il problema sono quelli che posano le scogliere, che mi vedono come il fumo negli occhi. Voglio dirlo con chiarezza: ‘Scogli a Ischia non riuscirete più a posizionarne, perché avete già messo tutti quelli che non dovevano essere messi’. L’isola è ormai circondata da scogliere collocate a casaccio e l’accelerazione del depauperamento delle spiagge che si verifica su ogni versante è da ricollegarsi direttamente alla posa delle scogliere; bisognerà invece correggere gli errori fatti, riposizionandole correttamente”. Se teniamo conto che 1 metro quadrato di spiaggia rende, considerando tutto l’indotto, 12001500 euro all’anno (studio Nomisma) e Ischia è avviata a non averne più, è evidente il danno enorme per la comunità dell’isola, dal punto di vista economico e non solo. “I sindaci devono fare la loro parte e battere i pugni sul tavolo, in quanto l’economia dell’isola si fonda per il 60% sul turismo balneare e per il 30% su quello termale e i due sommati moltiplicano il loro valore, naturalmente!”. Altro tema su cui Camerini dimostra il suo essere fattivo è quello degli studi, su cui accade spesso che si arenino le migliori intenzioni. Ci si limita, infatti, a realizzare quelli che dovrebbero essere un fondamentale strumento per redigere progetti seri e credibili, e invece finiscono solo per invecchiare sullo scaffale di qualche ufficio comunale o regionale. “Studi in quest’ambito (correnti, presenza di depositi di sabbia sommersi) per l’isola d’Ischia ce ne sono già tanti, si dovrebbero fare solo delle piccole verifiche e mettere a punto un progetto da parte di persone competenti. E’ assolutamente indispensabile che accanto alle ricerche, che vanno sicuramente aggiornate, si agisca, si deve avere un atteggiamento concreto, tenendo sempre presente che ogni studio va finalizzato a progetti da attuare”.
A R T
i
GINO DI MEGLIO: CERCO LA FOTOGRAFIA IN CIO’ CHE MI CIRCONDA Text_Isabella Puca
86 “La professione mi impegna molto, ma ho un brutto difetto: quando faccio una cosa deve essere sempre al meglio. La fotografia è una passione, qui a Ischia sono l’unico che scatta in analogico e che stampa in casa su grande formato”.
“Elegia in bianco e nero”. È questo il titolo dell’ultima esplorazione fo-
tata è una tecnica antica di stampa scoperta per la prima volta nel 1856,
tografica dell’avvocato Gino Di Meglio dedicata a quell’attimo che im-
che portò la fotografia a concorrere, grazie al suo realismo, con i dipinti
mediatamente precede la morte di un fiore. La tecnica utilizzata è quella
degli impressionisti. Il principio è quello del bicromato di potassio che,
della gomma bicromatata, portata a Ischia, lo scorso anno, da Roberto
unito alla gomma arabica, diviene insolubile se esposto a una sorgente
La Castra e, dopo una prima mostra in provincia di Parma, Gino ha deci-
di raggi UV. “Ho fatto varie mostre, - racconta Gino - una 6 anni fa alla
so di esporre anche qui, nell’isola d’Ischia. Quella della gomma bicroma-
galleria Ielasi intitolata “Il mio mare” che è un’altra delle mie passioni.
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90
Presentai tutte immagini scattate in mare ma, dopo quel periodo, venni
all’interno di un guscio d’uovo senza vita. “È una passione. C’è gente che
attratto dai particolari di certi fiori e molti di questi sono ripresi nel mo-
si sposta nei paesi dell’Est per andare a caccia, io mi emoziono facendo
mento in cui sono, più o meno, sfioriti”. Tra le sue preferite quella della
fotografie. Quando scatto devo farlo in funzione di quella che è la stam-
“cipolla ‘ngugliata” una cipolla ormai marcia nel corpo dal quale, però,
pa che voglio realizzare, e quando osservo qualcosa che mi attrae è già
viene fuori la nuova vita, “Arnaldo Pomodoro si è soffermato molto su
un’emozione perché immagino il risultato finale”. Gino è un’autodidatta
quest’immagine, vi ha scovato la metafora della vita: le radici da dove
a 360°, sin da ragazzino ha studiato da una bibliografia in inglese per
proveniamo, la morte e la nuova vita. Ho iniziato che avevo 16 anni, ore
apprendere la tecnica per poi lasciarsi andare, “da quando mamma mi
ne ho 58. Mamma mi regalò una Pentax Spotmatic f. Tutte le foto della
regalò la macchina non ho mai fatto sviluppare una fotografia in labo-
mostra sono analogiche, tutte stampate da me. Con il digitale ancora
ratorio. Avevo costruito una camera oscura nel bagno della mia camera
non si riesce a ottenere quel ‘quid pluris’, ci sono tre anni di lavoro in
da letto e ora sono arrivato a un livello tale che gli acidi me li preparo da
queste fotografie”. Tra queste c’è un unico fiore immerso nell’acqua,
me. Ho scelto di diventare avvocato che avevo 27 anni e l’ho fatto con
petali di pezza e stelo di plastica e poi, un soffione ormai secco, adagiato
convinzione. Questa resta una passione e, probabilmente, se diventasse
un lavoro mi annoierebbe”. La mostra continua, in un angolo una comu-
in giro alla ricerca di soggetti di notte perché mi seccava farmi vedere.
ne ‘rustina’ (un rovo) prima dell’attimo in cui si riempia di more, in un
Oggi che ho una posizione di rispetto è tutto diverso: ho la macchina
altro dei fiori di magnolia, resi dal bianco e nero meno comuni che mai.
fotografica sempre con me. Quando sono in auto, scendo e scatto”, e la
“La tecnica è fondamentale. Alcuni dicono che ciò che conta è l’idea ma
prorompente natura ischitana balza agli occhi di Gino fotografo, che fer-
se non la sai realizzare, perché non hai gli strumenti, resta tale. Osservo
ma il momento di un baccello di oleandro riverso sul ciglio della strada…
molto. Alcuni credono che sia spocchioso, che non voglia salutare, ma in realtà sono lì che mentre cammino cerco la fotografia in ciò che mi circonda. Quando morì mio padre ho dovuto costruirmi un’immagine professionale e, in un’isola come la nostra, dove tutto appare strano, andavo
95
S H O P P I N G
i
BULGARI: PASSIONE PER LA BELLEZZA text_redazione Ischiacity Simboli di opulenza, oggetti unici dal fascino senza tempo, frutto di cre-
lerie di Ischia e Forio ospitano, infatti, gioielli ed orologi della celebre
atività, cultura, gusto, senso del bello: tutto questo sono i gioielli Bulgari,
firma. E per l’estate 2015, gli spazi della gioielleria Massimo Bottiglieri in
azienda del lusso nata 132 anni fa, grazie a quella capacità straordinaria
piazzetta S. Girolamo, allargati per l’occasione al piacevole giardino del
che hanno certe persone di guardare oltre. Il capostipite Sotirio giunse,
Coquille, hanno dedicato al mito di Bulgari una serata, esponendo una
infatti, in Italia da un piccolo villaggio armeno dell’Epiro dove lavorava
splendida collezione di abbaglianti gioielli in oro bianco e diamanti, Diva,
l’argento, come bagaglio la sua intraprendenza e maestria artigianale.
ispirata ai fasti del mondo cinematografico di un tempo ma anche agli
Presto raggiunse la capitale, di cui Bulgari è ormai un simbolo, dove, ispi-
splendori della Roma classica, infatti le decorazioni riprendono il mosaico
randosi ai gioiellieri parigini, creò oggetti in platino, smeraldi e diamanti.
pavimentale delle terme di Caracalla. Durante la serata, a cui erano pre-
In effetti, una diva come Marylin Monroe, diceva: “i diamanti sono i
senti Ilaria Castagna direttore vendite di Bulgari Italia e Walter Mirigliano
migliori amici delle donne” e questo forse Sotirio l’aveva già capito. Il
responsabile vendite per il centro e sud Italia, sono stati presentati anche
famosissimo marchio, infatti, è stato da subito il preferito dalle dive del
nuovi modelli di orologi: in primo luogo, il Magnesium, e si tratta di
cinema di ieri e di oggi, una per tutte la star hollywoodiana Liz Taylor,
un’anteprima, perché l’uscita nazionale è prevista per settembre. Il nome
che diceva: “L’unica parola che conosco in italiano è Bulgari!”. Liz pos-
deriva da uno dei tre elementi di cui si compone, accanto alla ceramica
sedeva molti pezzi unici firmati Bulgari, spesso dono del marito Richard
nera ed all’innovativo Pic, polimero utilizzato nell’industria spaziale. In
Burton. I due si innamorarono durante le riprese del film Cleopatra, che
futuro il Magnesium conterrà anche un microchip che consentirà di poter
in parte venne girato proprio ad Ischia, e il regalo di fidanzamento fu una
usare l’orologio per accedere al proprio conto bancario, aprire l’auto, ac-
spilla pendente con uno smeraldo colombiano da 23 carati, naturalmen-
cendere le luci, ecc. Nelle vetrine splendeva anche il Lucea, in tre versioni,
te Bulgari. Ma i legami con Ischia non finiscono qui: il regista Luchino
inconfondibile per il bracciale sagomato a scaglie, con brillanti incastona-
Visconti - che trascorreva le vacanze nella villa La Colombaia nel bosco di
ti nella cassa in oro. E ancora, l’Octo Finissimo, dedicato all’uomo, in oro
Zaro a Forio, e amò così tanto quei luoghi da scegliere di riposarvi dopo
rosa o platino, con carica manuale, il segnatempo più sottile al mondo:
la morte - era anch’egli cliente affezionato dell’orafo romano, cui com-
è alto, infatti, solo 2,23 mm!
missionava gioielli e oggetti in oro o platino, come i portafortuna in oro a forma di fallo che fece realizzare per i suoi collaboratori più affezionati. Oggi Bulgari per essere presente a Ischia ha scelto la professionalità e l’esperienza di Massimo e Teresa Bottiglieri: le vetrine delle loro gioiel-
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ISCHIA CUORE DEL CINEMA MONDIALE photo_Raffaella Barbieri | Dayana Chiocca Le serate del Global che si celebrano nell’incantevole caletta dello Sporting a Lacco Ameno, sono tradizionalmente le più impegnative del festival estivo organizzato da Pascal Vicedomini in sinergia con la famiglia Carriero, proprietaria dell’Albergo della Regina Isabella. In quella inaugurale come in quella conclusiva di questa bella quanto intensa settimana sfilano sul palco attori, cantanti, scenografi, registi, produttori. È questa l’alchimia attraverso la quale Ischia in 13 anni è divenuta un “momento assai prestigioso di incontro tra i professionisti della settima arte”, grazie all’attentissima regia del patron Vicedomini. Al Regina Isabella abbiamo incontrato, fra gli altri: Madalina Ghenea, Trudie Styler, Andrea Bocelli, Marina Cicogna, Giulio Berruti, Vincenzo De Luca, Ezio Greggio, Caterina Caselli, Mario Martone, Aurelio De Laurentiis, Marc Canton, Luigi Abete…
CIELO DI STELLE AL RANGIO FELLONE photo_Raffaella Barbieri Dayana Chiocca Come di consueto, sotto il cielo stellato di luglio, nell’ambito della rassegna Ischia Global Film & Music Fest, il Rangio Fellone fa la parte del leone. Ogni estate, infatti, Patrizia ed Eugenio Ossani, che del mitico dancing sul mare ‘O Rangio Fellone sono gli amabili padroni di casa, ospitano una delle più effervescenti serate di quella che da tutti gli attori di Hollywood e dello star system internazionale è ritenuta la più importante festa estiva del cinema. Lo scenario, di una bellezza incomparabile, è quello della famosissima terrazza che affaccia dalla baia del Punta Molino verso il Castello Aragonese. In questa notte davvero speciale vi hanno fatto ingresso, tra l’altro la “regina” e premio Oscar Helen Mirren, i bellissimi Antonio Banderas e Gabriel Garko, lo scrittore-attore Peppe Lanzetta, l’attore e cantante Robert Davi, gli immancabili giganti di Hollywood Marc Kanton e Paul Haggis, Tony Renis, il rapper Clementino, l’intensa cantautrice tunisina M’Barca Ben Taleb, il tutto condito dalla travolgente esibizione di un irrefrenabile Umberto Smaila che ha letteralmente mandato in delirio i molti elegantissimi ospiti.
IL MEZZATORRE RESORT FESTEGGIA IL CINEMA photo_Raffaella Barbieri | Dayana Chiocca
L’incantevole baia del Mezzatorre Resort ha aperto le sue porte ad attori, produttori, esponenti dello star sistem italiano e mondiale riuniti a Ischia per il Global Film & Music Fest 2015. Secondo un collaudato format che ha visto tutti insieme per festeggiare il cinema e la musica personaggi celebri come Helen Mirren, Trudie Styler, Franco Nero, Aurelio De Laurentiis, i fratelli Vanzina, Ambra Angiolini e Michele Placido, il produttore Avi Lerner, il rapper Clementino, accanto a volti che si stanno imponendo come la bellissima Nathalie Emmanuel e l’attrice scandinava Alicia Vikander. A tal proposito, il Global Fest di Pascal Vicedomini si è molto distinto anche per l’aver contribuito alla carriera di alcune autentiche dee, una per tutte Madalina Ghenea, celebrata nel suo corpo statuario da Paolo Sorrentino, nel suo film “Youth”. Tutti accolti dall’affascinante padrona di casa, Alessandra De Lorenzo.
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BANDERAS, SIANI E CLEMENTINO STAR DEI DELFINI Text_Manuela Bottiglieri Notti stellate ad Ischia durante la tredicesima edizione del Global Film & Music Fest, che ha visto approdare il 14 luglio, nell’incantevole baia di Cartaromana, allo Strand Hotel Delfini, fra gli altri grandi artisti italiani come Max Pezzali, la cantante Teresa de Sio, Alessandro Siani, accolti magnificamente dalla famiglia Buono. Aperitivo di benvenuto sulla splendida terrazza che si affaccia sul Castello Aragonese ed sugli scogli di S. Anna, in attesa dell’arrivo di star internazionali come Nathalie Emmanuel, nota per aver interpretato Missandei nella serie televisiva “Il trono di spade”, e da poco al cinema nel film “Fast & Furious 7”. Attesissimo l’attore spagnolo Antonio Banderas, accompagnato dalla nuova fidanzata, rimasto senza parole per le bellezze dell’isola d’Ischia, che ha potuto girare un po’ in barca, e che ha definito: “Un’isola da film”. Non è stata la prima ‘esperienza Global’ invece per Christian De Sica che ha ricevuto il prezioso Telegatto di TV Sorrisi e Canzoni, premiato dal collega ed ormai amico Alessandro Siani, col quale non poteva mancare un esilarante scambio di battute. Ricchi buffet, tanto buon vino e soprattutto tanta bella musica, con il cantautore pop Max Pezzali al quale è stato assegnato l’Ischia Music Award. Il microfono passa poi al rapper Clementino che, accompagnato dal comico partenopeo, mette su un simpatico siparietto con la guest star della serata, Antonio Banderas, che dopo aver ricevuto il premio alla carriera, si lascia trascinare dai due partenopei, intonando il tormentone “Cos cos cos”, nuova canzone di Clementino, ispirata ad una battuta del film record d’incassi “Il principe abusivo”, proprio di Alessandro Siani. Bellezza invidiabile sul palco dei Delfini, quella di Madalina Ghenea, modella e attrice di origini rumene, sempre gentile e sorridente, madrina quest’anno della manifestazione di Pascal Vicedomini, che l’ha lanciata nel mondo cinematografico facendola entrare dalla porta principale, è fra i protagonisti del film di Giovanni Sorrentino “Youth – la giovinezza” dove, con una scena di nudo, incanta il pubblico maschile col suo corpo statuario. La serata allo Strand Hotel Delfini si è conclusa con un dj set d’eccezione, direttamente da Top Dj di Sky 1, il giovane artista isolano BPlan Peppe Fimiani, che ha fatto ballare gli ospiti fino alle tre del mattino.
W E L L N E S S
i
Via Pendio Nitrodi - loc. Buonopane Barano d’Ischia - Napoli nitrodi.com +39 081 990528 info@fonteninfenitrodi.com
Tra Storia e Mito Gli antichi consacrarono la sorgente di Nitrodi ad Apollo e alle sue Ninfe in quanto consideravano talmente prodigiosi gli effetti di questa linfa leggera e preziosa, che non potevano che essere dovuti all’intervento della divinità. E addirittura il mito racconta che la fonte stessa era, in realtà, una ninfa, Iale, che era stata mutata in sorgente dopo che ella carpì agli Dei il Nitro e lo Zolfo, che rimescolò con le Acque termali, per aiutare la popolazione colpita da una grave pestilenza. Grande fu, perciò, la collera degli Dei, che tramutarono Iale nella sorgente di Ni-
NITRODI-BLUE DREAM: LA NUOVA FRONTIERA DEL BENESSERE
trodi, quella che scorre tra il Monte e il Mare e
Text_Giuseppe Sollino
tuì per gli antichi Greci e Romani, e poi per le
dove le Ninfe di Apollo custodiscono l’antico segreto della Bellezza e della Salute. Origine sacra, dunque, per questa sorgente che costipopolazioni isolane, un luogo che restituiva la
Acqua ed Erbe
salute. Al punto che in epoca imperiale persoda oltre 2000 anni, attingendo al patrimonio
ne guarite dall’acqua delle ninfe dedicarono
inestimabile costituito dal mondo vegetale, con
come ex voto presso la fonte una serie di lastre
le preziose sostanze contenute nelle erbe. Gli
votive scolpite. In alcune iscrizioni si legge an-
Il mare che bagna le coste, che penetra in pro-
oli essenziali di cui sono pregni Timo, Rosma-
che il nome di medici, il che dimostra che pres-
fondità fino al cuore dell’isola, avvolge le rocce
rino, Salvia, Alloro, Mirto, Ginestra si legano ai
so la sorgente vi fosse una scuola di Idrologia
e accarezza il fuoco, poi si lega alle acque che
vapori delle acque termali, della brezza marina
Medica. Oggi le antiche lastre di marmo, ritro-
salgono dal magma e alle lacrime del cielo che
ed al fresco zefiro che proviene dalle colline
vate nel XVIII secolo, sono esposte al Museo
attraversano i tufi e le argille. E’ il matrimonio
dell’Epomeo. E’ il patto d’amore tra l’uomo e
archeologico Nazionale di Napoli e, in copia,
tra il Cielo e la Terra, testimoni sono le acque
la Natura, che solo Ischia Mediterranea satura
nel museo di Pithecusae a Lacco Ameno. Ma la
e le erbe che il cuore ancora caldo dell’antico
di verde eleganza può celebrare. La fonte con il
fama delle proprietà salutari della fonte di Ni-
vulcano arricchisce di tonalità aromatiche uni-
suo parco idroaromaterapico permette di chiu-
trodi sopravvisse alla fine del mondo classico:
che. Questo lo spirito che anima la Fonte del-
dere il ciclo del “Salus Per Aquam”, offrendo
le popolazioni isolane continuarono, infatti, a
le Ninfe Nitrodi, l’unico parco termale dove si
agli aromi sprigionati dalle essenze mediterra-
recarvisi per risanare piaghe, ferite, ustioni, per
coniuga l’acqua con le erbe, dove la salute e
nee il veicolo naturale per entrare nel corpo e
lavare il corpo e la pelle con un’acqua che la
la bellezza trovano negli spazi verdi idroaroma-
nell’anima, riequilibrando i cicli circadiani sem-
rende pulita e splendente.
terapici la nuova frontiera del Benessere, vale
pre più alterati grazie all’antica forza costituita
a dire la filosofia Spaeh (Salus per Aquam et
dall’acqua termale e dalla natura mediterranea,
Herbas). Spaeh significa arricchire le cure ter-
mentre le Erbe da respirare e da bere purifica-
mali che l’isola d’Ischia offre con le sue sorgenti
no la mente e ripuliscono il corpo.
114
Caratteri Terapeutici
Benessere Nitrodi Bellezza e armonia per mente e corpo
Oggi, come duemila anni fa, quell’acqua con-
I percorsi Spaeh (ayurveda, estetica viso e cor-
serva intatte le sue eccellenti proprietà: classifi-
po, massaggi tradizionali) proposti all’interno
cata come minerale, ipotermale, bicarbonato-
del parco combinano i differenti elementi che
solfato alcalina, è stata studiata dal prof. Massimo Mancioli dell’Uni-
costituiscono le specificità della Fonte delle Ninfe Nitrodi - l’acqua, gli iti-
versità La Sapienza di Roma, che
nerari attraverso i sentieri aroma-
ha approfondito in particolare
tici, gli infusi di acqua ed erbe
il suo uso per cure idropiniche.
- con pratiche e trattamenti at-
Bevuta, infatti, l’acqua di Nitro-
tinti anche alle culture orientali.
di ha effetto trofocicatrizzante,
Sia i massaggi ayurvedici che il
antinfiammatorio
e
gastrocal-
mante, particolarmente benefico per gastriti, ulcere, gastroduodeniti, acidità di
drenaggio linfatico che i trattamenti (che vanno dal detox a quello per pelli secche e sensibili all’antiage a
stomaco. Per uso esterno, cioè bagnando la
quello coadiuvante per psoriasi e dermatiti, e
pelle, agisce sui processi nutrizionali dei tessuti
sono solo alcuni dei numerosi che si praticano
con cui viene a contatto, ha proprietà eudermiche, cioè aiuta la rigenera-
presso il parco) sono effettuati adoperando acqua di Nitrodi e sostanze
zione dei tessuti, ed è, dunque,
selezionate per le loro proprietà
indicata nella terapia di piaghe,
rigeneranti, idratanti, stimolanti,
fistole, foruncoli, ustioni, ferite
antiossidanti, per esempio mix
ulcerose, psoriasi, dermatiti,
di oli essenziali ed estratti di
acne, eczemi. L’azione dei mi-
attivi vegetali (vite rossa, argan,
nerali contenuti nell’acqua lascia la pelle levigata, liscia e pulita, senza residui odorosi o salini. La ricchezza
aloe, borragine, olivo, alginati di alghe…), e si concludono gustando un infuso alle erbe, scelto a secondo del-
di bicarbonato ed il mix di minerali contenuti
lo scopo che si vuole raggiungere e sono prece-
nell’acqua favoriscono l’esfoliazione naturale,
duti da una passeggiata terapeutica nel parco
facendo dismettere i vari strati di cellule morte e i pori depurati fanno respirare la pelle. La scaturigine
aromaterapico e una sosta al solarium. Per riportare benessere, bellezza ed armonia in tutta la persona, Mente
naturale di Nitrodi eroga cir-
e Corpo. E allo spirito sono de-
ca 12 mila litri di acqua all’ora
dicati gli incontri con la Natura
che viene distribuita nel parco
nel salotto verde: una volta alla
attraverso docce, lavabi e fon-
settimana, si tengono all’interno
tanine senza aggiunta di alcun additivo sia perché all’interno dello stabilimento ci sono solo docce e sia
del parco incontri tematici per far conoscere la ricchezza geologica, botanica, idrologica e storica dell’isola
perché la stessa, dopo l’uso, viene poi rimes-
d’Ischia, attraverso conversazioni con esperti
sa nel suo corso naturale e quindi non è più
dedicate alle piante, alle acque termali, alle pe-
riutilizzata.
culiarità del territorio isolano.
i
S H O P P I N G
HA TROVATO CASA AD ISCHIA Bomberg, brand di orologeria Svizzera innovativo e anticonformista, celebra la fortunata collaborazione con Bottiglieri Gioielli, una delle insegne più prestigiose e fiore all’occhiello della splendida isola di Ischia. Presente in ben due dei cinque punti vendita della famiglia Bottiglieri, Bomberg ha potuto contare sin dal 2014 sulla sensibilità e il gusto dei titolari per la valorizzazione delle proprie collezioni. Le gioiellerie offrono un’attenta selezione di brand eccellenti tra i quali Bomberg ha trovato la propria collocazione ideale creando, e allo stesso tempo colmando, un
crono al quarzo Bolt68
segmento del mercato
Gambler. Ognuno dei
orologiero in grado di
nuovi
soddisfare le esigen-
l’opportunità di tra-
ze di un pubblico alla
sformare l’orologio da
ricerca
dell’orologio
polso in un orologio da
fuori dagli schemi che
tasca grazie al sistema
sia allo stesso tempo
a baionetta brevettato
concepito e prodot-
dalla marca. Il meda-
to nel rispetto del-
glione e la catena ab-
la
tradizione
binati ad ogni modello
orologiera.“Bomberg
riprendono il decoro
ha arricchito il nostro
ispiratore del tema del-
assortimento offrendo
la collezione. L’impatto
collezioni davvero ori-
estetico si moltiplica a
ginali ed estremamen-
dismisura, il cronogra-
te
dalla
fo diventa oggetto di
nostra clientela inte-
culto e soprattutto ac-
ressata al prodotto in
cessorio molto perso-
nobile
apprezzate
modelli
offre
grado di creare distinzione ed accentuare i caratteri della personalità.
nale. Tra i must dell’estate anche le collezioni 1968 e Bolt68 in versione
In più con la qualità Swiss Made. Abbiamo inserito sin da subito le due
Camouflage, una fantasia fashion senza tempo che Bomberg ha reinte-
collezioni, 1968 e Bolt68 nelle differenti declinazioni. Abbiamo inoltre
pretato per vestire di nuovo i propri cronografi. Sulla scia della collabo-
trovato in Bomberg un partner motivato a costruire un percorso all’in-
razione tra Bomberg e Bottiglieri in occasione del Global Film & Music
segna della reciproca soddisfazione” racconta Marco Bottiglieri, titolare
Festival 2014 è in programma anche quest’anno un evento per la fine
delle omonime gioiellerie nel centro di Ischia, nonché Presidente dell’as-
di agosto rivolto all’affezionato pubblico dei negozi: ischitani e turisti
sociazione dei commercianti dell’Isola.
giunti sull’Isola per scoprirne le infinite bellezze saranno i benvenuti alle
“Per noi lavorare con Marco attraverso i suoi negozi è molto stimolante,
gioiellerie di via E. Cortese e di corso V. Colonna per scoprire le novità
i punti vendita sono disponibili a coinvolgerci e ad essere coinvolti in
Bomberg e trascorrere una serata che si preannuncia indimenticabile!
differenti iniziative che vanno dall’animazione delle vetrine alla collaborazione in occasione di eventi. Bomberg è un brand giovane, dinamico e con sane ambizioni che ha bisogno di essere nutrito da partnership attive e positive come questa con Bottiglieri. Siamo anche felici di poter esporre e presentare le nostre collezioni in un contesto così esclusivo e qualitativo come l’Isola di Ischia” aggiunge Marzia Morandi, Brand Manager di Bomberg per l’Italia. Nel corso della stagione estiva Bottiglieri avrà l’opportunità di proporre le nuove collezioni Bomberg e in particolare le nuove Limited Edition dell’ormai iconica linea del marchio Bolt68, segnatempo creati attorno a temi forti che imprimono carattere forte ad una estetica già distintiva degli orologi. Tra le novità spiccano i cronografi automatici Bolt68 Skull Badass e Phantom, che presentano il tema del teschio in una inedita versione, Bolt68 Samurai e Bolt68 Falcon, oltre ai
Nella foto: Marco Bottiglieri con il direttore di Bomberg Italia Marzia Morandi e Tony Renis.
L I F E
i
VITA DA ENGLISH BULLDOG Text_Silvia Buchner
117
“Fin da bambina volevo un cane che mi somi-
animali assai più grandi di loro come tori, in pri-
petto largo e sporgente, da “gladiatore”, a
gliasse un po’, nel carattere, tranquillo, ‘dove
mo luogo, da cui il nome bull-dog (cane-toro),
dispetto della fisionomia non è aggressivo, se
mi metti lì mi trovi’ e - perché no? - nell’aspet-
ma anche orsi e leoni. La peculiarità del muso
non attaccato, e sa dosare la sua possanza fi-
to, lo volevo pacioccone e rotondetto”. Da circa
corto con naso schiacciato e mascella promi-
sica (il maschio pesa fra 20 e 24 kg.), piuttosto
due anni, ha avverato il suo desiderio e Roberta
nente, infatti, consentiva loro continuando a
bisogna fare attenzione a che non si stanchi
Pesce, insieme al marito Daniele Di Meglio, è la
respirare di addentare e tenere la presa fino a
giocando troppo! Infatti, il naso schiacciato
felice ed impegnata padrona di Oliver, il bul-
far crollare l’avversario. E’ da questi esemplari
può dargli problemi di respirazione, soprattut-
ldog inglese coprotagonista del nostro servizio
che, attraverso un meticoloso lavoro di sele-
to quando è ancora cucciolo. “Abbiamo risol-
fotografico, al quale si è prestato peraltro con
zione, è scaturito l’attuale bulldog inglese che
to con l’aerosol e oggi Oliver sta benissimo; si
grande scioltezza. E se lei si sta avviando verso
però ha - diversamente dal suo antenato - un
deve solo evitare di portarlo fuori quando fa
una magnifica forma fisica, Oliver esibisce in
ottimo carattere. E’, infatti, socievole, allegro,
troppo caldo”; in compenso ama l’acqua e il
tutto il suo splendore - è il caso di dire “bel-
espansivo, paziente ed intelligente, è un perfet-
bagno a mare, che è meglio fargli fare con un
lissimo nella sua bruttezza” - le caratteristiche
to babysitter per chi ha bambini, ama moltissi-
apposito salvagente. “Una delle caratteristiche
che hanno reso questa razza famosa e ne han-
mo stare in compagnia. E ama la casa: “adora
che mi piacciono di lui sono le tante pieghe che
no fatto uno dei simboli del Regno Unito - an-
stare in appartamento, dormire per tante ore
forma la pelle sul muso e sulla testa (come del
che lo statista Winston Churchill ne possedeva
e capita che “lo ritrovo esattamente dove l’ho
resto nello shar pei): per mantenerlo in salute
uno. I progenitori dell’attuale bulldog inglese
lasciato, anche se gli piace giocare, per esem-
le tratto quotidianamente con pomate lenitive.
erano cani da combattimento, impiegati con
pio riportando una pallina” - spiega Roberta.
Quanto al cibo, divorerebbe tutto ciò che cade
questo scopo già in epoca romana nell’antica
Zampe corte, forti, soprattutto le posteriori,
a terra, ma io lo alimento solo con crocchette
Britannia: si trattava di possenti molossoidi che
testa molto grossa, corpo lungo e compatto,
specifiche che digerisce bene; inoltre mangia
venivano scatenati contro i legionari invasori.
senza problemi la frutta”. Acquistato in un al-
Per secoli, poi, la nobiltà inglese li ha adope-
levamento in Emilia Romagna, Oliver è un cane
rati negli spettacoli di combattimenti con altri
di razza con pedigree, costato più di 2000 euro e allevarlo bene comporta un certo impegno: “mi sono documentata accuratamente su ciò di cui questa razza ha bisogno, conoscevo bene i suoi pregi che sono tantissimi e i suoi punti di fragilità”, conclude Roberta. Un cane così speciale e così affascinante va scelto, quindi, con consapevolezza, altrimenti si rischia di rendersi poi conto di non essere in grado di gestirlo, e non a caso esistono siti (www.englishbulldogrescueitalia.it) dedicati nello specifico a soccorrere e far adottare bulldog abbandonati. Visitatelo, perché lo sguardo di un cane bisognoso di aiuto è sempre lo stesso, nonostante sia di razza purissima.
ischiacitydivisionepubblicitĂ
P E O P L E
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CHI SONO DAVVERO I “PAPARAZZI”? Text_Manuela Bottiglieri | Photo_archivio Andrea Franco Alajmo
Nell’immaginario comune il paparazzo è quel
quale un personaggio, che
fotografo invadente che spia e pedina perso-
esercita questa professione,
naggi famosi, con la speranza di beccarli in
fa di cognome Paparazzo.
situazioni compromettenti per creare degli
L’origine è contestata, ma la
scoop e guadagnare ingenti somme di denaro,
sua somiglianza onomato-
vendendo gli scatti a riviste scandalistiche. In
peica con la parola usata per
teoria, è proprio questo che fanno i paparazzi!
definire una zanzara oversize,
Ma nessuno può immaginare tutto il lavoro che
“pappatace”, è in linea con
c’è dietro: gli appostamenti di ore ed ore sotto
una dichiarazione di Fellini:
il sole o al freddo, gli inseguimenti infiniti, lo
“Paparazzo mi suggerisce un
studio dei personaggi che attirano di più, ed i
insetto ronzante, pungente”.
pericoli che questo lavoro comporta, come liti-
Si racconta poi, che per la
gare con i bodyguard e molto spesso proprio
scelta del nome Fellini e Flaia-
con le “star”, il più delle volte stremate da una
no, sceneggiatore de “La dol-
vita perennemente sotto i riflettori.
ce vita”, si ispirarono al personaggio di un libro
Il termine con cui vengono definiti questi av-
di George Gissing, “Sulla riva dello Jonio”, che
venturosi fotografi, si può definire ‘d’autore’, fu
Fellini stava leggendo all’epoca, e Coriolano
inventato ed è divenuto popolare, infatti, gra-
Paparazzo si chiamava il proprietario d’albergo
zie al film di Federico Fellini “La dolce vita”, nel
che ospitò lo scrittore inglese a Catanzaro, du-
120
rante il suo viaggio in Italia del 1897. Una domanda che si saranno posta in molti è: “Ma, come si diventa paparazzo”? Alcuni imboccano questa strada per passione, altri per fortuna, qualcuno lo fa per soldi... E poi c’è chi lo fa per vocazione, come il giovane milanese Andrea Franco Alaimo, “cacciatore di vip”. Da piccolo, Andrea non avrebbe mai pensato che tenere fra le mani una Canon sarebbe stato il suo lavoro, la sua vita, anche se nelle vene scorreva già questa passione. Il nonno, infatti, era un noto fotoreporter della Dolcevita degli anni ’60-‘70, Franco Alaimo, anche lui come il nipote innamorato della fotografia, delle belle auto e soprattutto delle belle donne. Ma è stato il destino, che ci crediate o meno, a far sì che Andrea un giorno si trovasse di fronte a Fabrizio Corona: “mi ha insegnato tutto, anche se non sapeva neppure avviare la macchina fotografica. Ma lui è un genio di questo lavoro, era l’unico che riusciva a farsi pagare le foto dai giornali il doppio rispetto alle altre agenzie e sapeva come scovare le notizie”. E da quell’incontro
iniziò il suo lavoro di “fotografo d’assalto”, proseguendo la carriera del nonno mai conosciuto, morto a soli 39 anni. Col tempo, però, ha scoperto tanti piccoli segni che lo accomunano a lui: il ragazzo ha preso dal padre il cogno-
e ad un altro fotografo, che può cambiare in
me Franco, come il nome del grande fotografo
base alla disponibilità e al luogo, per il miglior
Alaimo, suo nonno e padre della mamma Stel-
offerente, tramite l’agenzia di Luca Contini che
la, a cui è molto legato. Un’altra coincidenza
piazza le immagini, ma è anche ben inserito
gliel’ha fatta notare la sorella Monica: la targa
nella rivista “Novella 2000” che ha visto in
della sua Porsche blu ha gli stessi numeri della
tempi lontani molti servizi di nonno Franco.
vecchia Porsche blu del nonno. Oggi, rispetto
Ad Ischia, talvolta lo si può incrociare, assieme
a trent’anni fa, quel mondo è molto cambia-
a Oscar Marsano (zio e socio), mimetizzato (o
to e Andrea lavora, insieme ad Oscar Marsano
meglio abbrustolito) su qualche scoglio, nasco-
per lo scarso lavoro, zio e nipote presero una barca e girarono un po’ lungo le stupende sto fra la folla di un ristorante, oppure in giro
coste dell’isola verde, quando ad un tratto gli
alla ricerca di qualche personaggio da immor-
occhi di Andrea cominciarono a brillare: la Ca-
talare, durante il Global Film & Music Fest di
nalis in barca con un noto personaggio del bel
luglio - lui sostiene che verrebbe più spesso, se
mondo vip - conosciuto come ‘Pietrino, l’uomo
Quello è stato un colpo grosso, che gli ha fatto
avesse dei validi informatori, ovviamente ben
dalle corna scintillanti’ (perché è solito portare
guadagnare una bella copertina.
ricompensati (questo vuole essere anche un
una sorta di cerchietto con delle piccole corna
Ultimamente, Andrea ha realizzato un impor-
appello ai lettori, magari!).
argentate: a voi immaginare il personaggio)
tante servizio per il giornale “Chi”, scattando
Qualche anno fa, in un momento di sconforto
- che si passavano una strana ‘sigaretta’…!
non foto “rubate” ma dei posati sullo yacht
del famoso pocherista, nonché donnaiolo, Dan
perlustrando una zona con lo sco-
Bilzerian. L’adrenalina delle paparazzate però è
oter, si sono dovuti arrampicare su
unica, spiega: “Un’emozione paragonabile al
per colline e per cancelli… Accade
sesso”. Ma, a parte questo, va detto che an-
pure che tanti scatti non siano stati
che i paparazzi se la sono vista brutta in diver-
neppure venduti e, quindi pubbli-
se occasioni. E’ ancora in causa, per esempio,
cati, scoop davvero “scottanti”,
con l’ex modello e attore israeliano Raz Degan,
per esempio quello di Raul Bova
noto peraltro per il su carattere irruento: ci rac-
o le foto del cantante Mengoni...
conta - infatti - di essere stato aggredito mentre
Ma su questo più di tanto non
cercava di fotografarlo. E, ancora, è capitato di
possiamo svelare (per chi non ci
venire accerchiati da un gruppo di ragazzi poco
dovesse dormire la notte, può
raccomandabili mentre seguivano il calciatore
chiederlo in privato, magari
Mario Balotelli; sono stati inseguiti dai cani
sulla pagina fb di Ischiacity!).
E V E N T
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TORTUGA E DAVIDOFF: ELOGIO DEL FUMO LENTO Text_Manuela Bottiglieri
Un susseguirsi di emozioni domenica 26 luglio, sul veliero Tortuga. Non
tivo accompagnato dai caldi colori del calar del sole e musica dal vivo,
una semplice imbarcazione, ma un luogo in grado di rendere ogni istan-
con rotta verso l’isola d’Ischia, e poi un primo cigar test. Dopo essere
te indimenticabile. E così è stato per i numerosi ‘cultori del fumo lento’
approdati sul pontile di Lacco Ameno, per accogliere i restanti viaggiato-
giunti da tutta Italia per una serata all’insegna del gusto, ospiti dell’a-
ri, si è fatto rotta verso il Castello Aragonese. Durante la navigazione è
zienda di sigari Davidoff. È stata un’esperienza al di fuori degli schemi,
stata servita una deliziosa cena, seguita da un corposo sigaro Davidoff.
dove il tramonto ha fatto da sfondo ed il mare da colonna sonora. Ma i
Con l’incendio del Castello, la festa di S. Anna e lo spettacolo pirotecnico
protagonisti di questa avventura sono stati i sigari. È cominciato tutto dal
a far da cornice, un improvviso cambio di bandiera ha stravolto l’anda-
porto di Napoli, dove il veliero ha accolto gran parte degli ospiti. Aperi-
mento della festa. Ammutinamento!! Lo stile elegante e “abbottonato” dei sigari domenicani Davidoff è stato soppiantato dal brio e dallo stile del “ragazzaccio” Camacho, un’altra tipologia di sigari, stavolta honduregni, assaporati durante il ritorno a Napoli, con musica disco e tanto divertimento. Sul finale, torta a sorpresa per Valentino Federico, che ha così cominciato i festeggiamenti per il suo compleanno, fra la spuma del mare e il fumo inebriante dei sigari, suo vezzo, che è stato proprio lui a “portare sull’isola” nella sua tabaccheria nel cuore di Ischia, T Chic, cercando anche di impiantare, ma soprattutto proporre una cultura che non è per tutti. Si è conclusa così con emozione una perfetta serata organizzata nei minimi particolari, seguendo un preciso percorso degustativo, dal cibo alle bevande, per essere in armonia con ciò che accomunava tutti: la passione per i sigari. Chi non ne ha mai assaporato l’aroma, non può capire la filosofia che si cela dietro questo rotolo di foglie essiccate. È un mondo, quello del fumo lento, da provare almeno una volta nella vita.Non è un modo di passare il tempo, è uno stile di vita! Significa ritagliarsi uno spazio per se stessi, gustarsi un momento di relax, magari accompagnato da un buon bicchiere
125 di vino, o in una fredda serata anche di whisky, ma è perfetta anche una tazzina di caffè, tutto dipende ovviamente… dal sigaro! Ma chi ama il fumo lento, ha sopratutto un modo di fare, un outfit, un modo di parlare e gesticolare ben specifico. Un oggetto di lusso il sigaro, simbolo dell’opulenza: “Quando si accende un sigaro, è come se si stessero bruciando soldi”. Esistono poi delle vere tecniche per fumare, tutto dipende ovviamente da cosa si sta fumando, dalla grandezza, dal diametro, ci sono sigari che durano 30-40 minuti e quelli che arrivano a 1-2 ore. Gli intenditori non si limitano ad un solo tipo, o una sola marca, come accade a chi fuma sigarette, ma si è sempre alla ricerca di gusti nuovi, diverse corposità. I differenti sentori, gli aromi che emanano una volta accesi, un po’ come per il vino, derivano dagli appezzamenti vicini a quelli in cui è coltivato il tabacco, se per esempio ci sono piantagioni di caffè, le foglie del tabacco avranno un leggero sentore di caffè... Un mondo da scoprire, attraverso un’aromatica nuvola di fumo.
H E A L T H
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GRAZIE A TUTTI VOI HO RIPRESO A DIVERTIRMI Text_Riccardo Sepe Visconti
Poco più di un anno fa pesavo oltre 140 kg e l’essere così grasso per me
attraverso dei piccoli fori praticati nell’addome, appositamente gonfiato
era una situazione invalidante: dai dolori di schiena (che non ti permet-
come un palloncino durante l’operazione, in modo da consentire agilità
tono di dormire) all’affanno praticamente a far tutto, dall’incapacità a
di manovra… e di taglio. Olè!), fori che successivamente cicatrizzeranno
compiere il più piccolo sforzo (passeggiate, gite in bicicletta o, più sem-
lasciando solo minutissimi segni appena percettibili.
plicemente, piegarsi per raccogliere un oggetto caduto in terra), all’ab-
La post degenza non è per nulla dolorosa, certo comporta piccoli fastidi,
brutimento generalizzato in ogni aspetto della mia persona. Diciamolo,
ma tutti assolutamente sopportabili e dura circa una settimana (nel mio
quando sei così grasso la vita diventa difficile ed assai meno piacevole…
caso 5 giorni perché non sono uno che si agita, che si lamenta, che si
Avevo provato con diverse diete, ma il vero problema - come avviene in
preoccupa o che fa mille storie e non vedevo l’ora di tornare a lavoro). Ed
milioni di casi simili al mio - risiedeva nel fatto che non riuscivo a darmi
arriviamo al punto: la perfetta riuscita dell’operazione e più in assoluto
una disciplina per mangiare meno: divorare cibo mi dava appagamento
dell’esperienza che ho vissuto in questo reparto di Chirurgia bariatrica -
ed evidentemente cercavo soddisfazione nell’alimentazione smodata. La
dove lo dico ancora una volta tutto, ma proprio tutto, ha funzionato nel
cosa andava risolta, è il caso di dirlo, con “un taglio netto”. E così fu. Mi
segno dell’assoluta eccellenza - si deve non solo al Primario ed allo staff
convinsi, fin dal primo colloquio con il dr. Francesco Pizza, che il mio caso
medico che compone la sua equipe, ma tantissimo al personale para-
andava affrontato in sala operatoria attraverso quello che viene chiama-
medico a cui tocca tutto il lavoro di “corredo”: l’accudimento (talvolta la
to “sleeve gastrectomy”, un intervento (in laparoscopia) di resezione ed
sopportazione delle tante richieste/pretese dei pazienti e dei congiunti
asportazione definitiva di una consistente parte dello stomaco. In que-
che li visitano); il premuroso e sollecito accorrere ad ogni chiamata; la
sto modo ci si risveglia con uno stomaco assai più piccino, con tutte le
conduzione del “rapporto umano” affinché il paziente non si senta un
(magnifiche!) conseguenze che questo comporta: si mangia incredibil-
semplice numero di letto d’ospedale, ma percepisca d’essere trattato
mente meno senza provare alcuna sofferenza, nessuna esigenza acces-
come una persona che in quel momento ha bisogno di molte attenzioni
soria, nessun disturbo, nessuna ricaduta sull’umore, sulla psiche, sulle
e di grande esperienza espressa - possibilmente - con calore umano.
abitudini. Ovvero, tutto ciò che cambia, cambia in positivo: torni a volerti
Tutto questo io l’ho vissuto, grazie alle cure che mi sono state offer-
bene, a curarti di te stesso, a fare sport, a vivere una vita non più come
te dagli infermieri, dagli ausiliari e dal personale impegnato a fare in
un “informe comò veneziano” ma da normale uomo - nel mio caso di
modo che il reparto funzioni impeccabilmente. Ecco, perché ho deciso
abbondante mezza età. L’operazione che ho subito in anestesia totale e
di raccontarne, sia pur brevemente, il profilo: è un modo per ringraziarli,
che è durata qualche ora di sala operatoria è stata effettuata nel reparto
ma soprattutto per riflettere sull’importanza che il personale paramedi-
di Chirurgia Generale diretto dal prof. Alberto Marvaso nell’Ospedale
co assume all’interno di un reparto: sono loro, infine, gli ingranaggi sui
Rizzoli di Lacco Ameno. L’Equipe che mi ha operato e che è specializzata
quali punta il funzionamento della macchina ospedaliera. Ah, un piccolo
in chirurgia microinvasiva (praticamente non ti squarciano come un tac-
dettaglio: adesso peso 100 kg, ed ho ripreso a… divertirmi!
chino ma entrano nel tuo interno con dei sottili strumenti che passano
H E A L T H
Maria Guarino
Annamaria Amabile
Ha sessant’anni portati benissimo e ha deciso di lavorare come infermiera 14 anni fa, in seguito alla nascita del quinto figlio con una importante malformazione genetica. Tra le cose che ricorda con più piacere, tenerezza e commozione c’è l’episodio il cui protagonista è un paziente anziano con una astomia (gli era stata asportata parte della bocca, il che gli impediva di parlare) che sembrava molto scontroso. Quando seppe del trasferimento di Maria, però, le dimostrò tutta la sua gratitudine abbracciandola e piangendo.
Per lei la cosa più bella di questo lavoro è la gratitudine delle persone e il forte legame umano che riesce a creare con i pazienti. Ha lavorato a lungo in pronto soccorso, al Cardarelli, al Monaldi ed al Fatebenefratelli e dal 2005 fa la pendolare tra Napoli ed Ischia.Ogni tanto dice qualche ‘bugia bianca’, per non spaventare i pazienti e questi, rasserenati, riescono ad avere un approccio migliore verso la propria condizione.
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IL TEAM RIZZOLI text_redazione Ischiacity
Pina Lombardi
Casertana, ha preso lì il diploma da infermiera e poi si è trasferita ad Ischia e da allora è stata solo cinque giorni senza lavorare, diventando molto presto Caposala del reparto di Chirurgia e Ortopedia di Lacco Ameno. Tiene molto a svolgere bene il proprio lavoro di coordinazione del personale e di assistenza ai pazienti per conservare alto il nome dell’ospedale.
Stefania Recano
Il suo animo da artista e la sua vita su e giù per l’Italia a contatto con numerose realtà differenti hanno sviluppato in lei una forte sensibilità. Anche la maturità con cui si è affacciata alla professione di OSS (aveva 30 anni quando ha seguito il corso, risultando prima, poi, al concorso) le ha permesso di prendere molto seriamente il suo lavoro. Ha cominciato a Bergamo in chirurgia e poi si è trasferita ad Ischia per stare più vicina alla propria famiglia, ed attualmente è sempre presente nel reparto di rianimazione.
M. Rosaria Scherillo
“Entrare in una stanza col sorriso vale più di qualsiasi terapia”, questa la sua filosofia. Dopo essersi diplomata infermiera nel 1993 ha cominciato a lavorare presso il Centro di Igiene Mentale di Ischia e qui ne ha viste delle belle, ma riesce a restare calma in qualunque situazione, nonostante le capiti spesso di commuoversi.
Francesco Margarita
Fin dal 1996, anno in cui ha preso il diploma da infermiere, dopo aver frequentato l’istituto tecnico industriale ad Aversa, sua città d’origine, ha lavorato in reparti molto impegnativi: geriatria, medicina e, da cinque anni, chirurgia ed ortopedia qui ad Ischia. E’ molto attento e scrupoloso ma cerca sempre di strappare un sorriso ai degenti, facendogli dimenticare, anche solo per qualche istante, di essere in ospedale.
Antonio Iaccarino
Spinto dalle sorelle infermiere, ha conseguito il diploma nel ‘94 ed ha lavorato in diverse strutture, tra cui il carcere di Secondigliano e il Centro di salute mentale di Mugnano. Da sempre la migliore cura che somministra è quella di far sorridere i degenti, tendendo a sdrammatizzare anche le situazioni più spiacevoli. E anche se dietro c’è sempre tanta sofferenza, fare l’infermiere, secondo Antonio, è il lavoro più bello del mondo.
Paola Embrice
Fin da piccola adorava il papà, infermiere e l’infermiera più famosa dei cartoni animati Candy Candy. Che ha questo mestiere nel sangue lo hanno capito fin da quando era tirocinante: un giorno entrò in sala operatoria dove stavano utilizzando un bisturi speciale che mentre taglia, cauterizza ed esclamò: “Che buon odore di carne arrostita!”.
Giuseppe Diana
Amedeo Gargiulo
E’ infermiere per vocazione, ormai da più di 20 anni. E’ stato anche volontario in Africa per due anni con la Croce Rossa e di ogni paziente di cui si è preso cura, sia a Torino, che a Roma che qui ad Ischia, conserva un ricordo speciale, soprattutto degli anziani che con le loro storie di gioventù lo appassionano e arricchiscono il suo bagaglio di conoscenze.
I suoi pazienti preferiti sono gli anziani: ha una simpatia innata verso i vecchietti burberi che sa, sotto sotto, avere il cuore tenero, e le signore che dopo un paio di giorni dall’intervento si alzano, sistemano la stanza e trattano il personale ospedaliero come figli e nipoti. E dopo tanti lavori è nel ruolo di Operatore Socio Sanitario che ha trovato la sua strada.
Michele Caruso
Giovanni Amirante
Ha 48 anni e dopo una lunga carriera nel campo ospedaliero e diversi master conseguiti presso l’Università Tor Vergata di Roma, da tre anni è coordinatore del complesso operatorio. Prepara i pazienti alle operazioni, prende parte attiva agli interventi come strumentista e si occupa del delicato lavoro della compilazione delle procedure medico legali, cioè conta garze e ferri operatori prima, durante e dopo l’intervento. Di origini puteolane, ha il mestiere nel sangue: suo padre era maresciallo nell’aeronautica e svolgeva a bordo degli aerei il lavoro di infermiere.
Il compito di aiutare infermieri e pazienti, portando una nota di allegria con battute e sorrisi, è svolto egregiamente da Giovanni, Operatore Socio Sanitario, napoletano. Prima ha svolto tanti altri lavori, dal muratore all’imbianchino, fino a quando la cooperativa per la quale presta servizio ha organizzato il corso per OSS e così ha trovato in questo mestiere la sua dimensione.
Gaetano Menna
Filomena Iaccarino Mariagrazia Ioffredo
Si definisce attenta, scrupolosa e meticolosa. L’unico difetto che ha è non riuscire a scindere il lavoro dalla vita privata, portandosi a casa i dispiaceri della giornata. Probabilmente perché ha una passione innata per l’arte (ha lasciato l’Accademia per intraprendere la carriera infermieristica) e un animo molto sensibile.
Ha cominciato la sua carriera in campo medico studiando per diventare veterinaria ed ora concilia il lavoro con gli animali con quello da infermiera. Si occupa di tutto, dalla preparazione all’intervento, alla somministrazione della terapia nel post operatorio, alla medicazione delle ferite, ma preferisce il lavoro di ufficio. Stranamente non è mai stata morsa da un animale, mentre tempo fa una signora che stava medicando le ha dato un morso sulla mano!
Ha superato brillantemente l’esame d’ammissione alla scuola per infermieri, abbandonando il suo sogno di aprire un pub in stile londinese a Napoli. Oggi, dopo aver lavorato a Giugliano, Roma e Ischia, è fiero della propria scelta di vita. E ha visto e vissuto tantissime situazioni al limite del reale, come quella volta che arrivò una paziente con fratture alla schiena ed alle caviglie, con un rosario in mano, che credeva che tutti fossero posseduti, proprio mentre gli infermieri si stavano intrattenendo davanti al film horror The Ring. Si spaventarono tutti molto, suggestionati dalla visione del film e da quella della paziente che, nonostante le fratture, riusciva ad alzarsi dal letto accusandoli di essere indemoniati.
F O O D
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CANDY CREAM TUTTI I COLORI DEL GELATO text_redazione Ischiacity
Ha aperto a Casamicciola il meraviglioso mondo di Candy Cream, una nuova gelateria dove il dessert più amato non è solo buono ma anche divertente. Un mondo fantastico fatto di dolcezza e golosità, posizionato esattamente al centro del corso principale, vicinissimo a piazza Marina. “Volevamo proporre una novità nel panorama della gelateria” - ci racconta la proprietaria Annamaria Patalano. Dimenticate coni e mini coppette, da Candy Cream sarete voi stessi a creare il vostro gelato: “hanno costruito per noi dei macchinari che di solito vengono usati per lavorare lo yogurt e, essendo appassionati di gelato e del ‘candy crush saga’, l’amatissimo gioco di strategia per smartphone ambientato nel mondo delle caramelle, abbiamo unito le due cose realizzando un self service dedicato a gelati e caramelle, appunto”. Nel coloratissimo locale, dove ai tavoli esterni si può gustare il proprio gelato comodamente, è possibile trovarlo in numerosi gusti, in ogni caso senza glutine e che ruotano spesso per garantire sempre novità nei sapori, dai più tradizionali come nocciola e pistacchio ai più freschi come fragola e cocco. E poi si scatena la fantasia con le tante decorazioni e top proposti, per provare tante combinazioni: cereali, caramelle, biscottini, frutta fresca, granelle, scaglie di cioccolato, marshmallow, M&M... una varietà praticamente infinita. Per i più golosi, salse alla nutella o al cioccolato bianco, e appena terminato di godervi la coppa personalizzata, ne vorrete subito un’altra. “Stiamo pensando anche a chi ama il gelato ma è intollerante al lattosio. Presto aggiungeremo due gusti senza lattosio e andremo ad ampliare lo spazio dedicato a caramelle e cioccolatini”. Ma Candy Cream non si ferma al gelato, la scelta è, infatti, davvero ampia: dallo yogurt, sempre senza glutine, alle granite a km 0 fatte con i limoni degli orti ischitani, alle cialde fragranti da riempire di macedonia fresca, e per un piacere speciale crepes, churritos e waffel a peso. Si prepara al momento sulla piastra la pastella per churro, waffel o crepes e ognuno può arricchirla come più gli piace, con salse dolci, gelato o nutella; via libera alla fantasia anche per il caffè del nonno, crema fredda al caffè da guarnire con panna e granella di cioccolato, per esempio. I prodotti offerti da Candy Cream sono stati selezionati per essere tra i mille esposti alla fiera del gelato di Rimini e “Candy Cream - conclude Annamaria - per noi è un punto di partenza e non di arrivo, vorremmo aprire altri negozi in giro per l’isola e non solo. Il complimento più bello è quello che arriva da grandi e piccini che, dopo aver provato il nostro gelato, ritornano il giorno dopo e quello dopo ancora”. Cosa state aspettando?
F O O D
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DA PEPPINO: FRA TRADIZIONE E CREATIVITÀ text_Manuela Bottiglieri
dicato al cibo made in Italy. Il suo lavoro, infatti, consiste nel girare l’Europa per recensire, sulla nuova applicazione, i locali con insegna “Cucina Italiana”, creando una vera guida ai sapori nostrani in territorio straniero. Così, nel momento in cui ha scelto di tornare a casa e di prendere in mano il ristorante del nonno, ha conservato due piatti storici della gastronomia locale, la favolosa zuppa di pesce e il coniglio all’ischitana (quest’ultimo solo su ordinazione). Al tempo stesso, il menù è stato consacrato a contaminazioni che creano nuove, inedite comTutto iniziò nel lontano 1954, quando Giusep-
una nuova impronta alla cucina, lo ha spinto
binazioni, dove il nostro sud - con il suo pesce
pe Arturo, il ‘Peppino’ che ha dato il nome al ri-
a esplorare differenti impostazioni, approdan-
e il prodotto degli orti - incrocia elementi che
storante, costruì la prima locanda, proprio sot-
do a un gourmet che non dimentica le proprie
vengono da lontano. Si mangia su una spetta-
to la torre di S. Angelo, come viene chiamato il
radici e la propria identità. Gli abbinamenti, le
colare terrazza che guarda il borgo illuminato
promontorio di quello che allora era un pugno
nuove “forme d’arte culinaria”, li decide insie-
di S. Angelo, a un passo dal mare, tavoli in le-
di case di pescatori che si apprestava a diveni-
me allo chef Mario Ciaravolo, supportato nel
gno massiccio e arredamento marinaro fatto di
re una esclusiva enclave dal fascino irresistibile.
servizio dallo staff di sala, attento alle esigenze
reti, nasse, lampade tipiche e lievi tendaggi e al
Cucina tipica ischitana e tanto entusiasmo per
degli ospiti e pronto a guidarli in un’esperien-
mare sono dedicati i piatti, ciascuno frutto di
una storia di famiglia che ha incoronato “Da
za gastronomica emozionante: “l’obiettivo è
un attento lavoro. Come il “papiro”, pasta ca-
Peppino” come uno dei cinque più antichi ri-
di costruire sensazioni che rimangano impres-
sereccia con provola, pesce spada e taralli na-
storanti dell’isola d’Ischia. Il timone, infatti, è
se nei nostri ospiti”. Giuseppe ci è nato nella
poletani sbriciolati, o le linguine con fichi, pinoli
passato nel tempo al figlio Orazio e alla signo-
trattoria di famiglia, ma poi ha proseguito la
tostati, cozze e radicchio o ancora gli spaghetti
ra Teresa, e oggi il ristorante è diretto dalla
sua vita in un’altra direzione: si è laureato, ha
con vongole e pistacchi. E poi i crudi di pesce,
terza generazione, rappresentata dal giovane
lavorato all’estero e ha vinto un concorso na-
ottima la tartare di tonno, accompagnati da
Giuseppe Arturo. Immutato il fascino roman-
zionale con un’App che parla di gastronomia.
salsine e il fritto in tempura con salsa di soia,
tico della terrazza sul mare, da cui si godono
Infatti, col tempo la sua natura e la passione
ma da provare anche la grigliata di pesce fre-
tramonti indimenticabili, ma l’esigenza di dare
che si portava dentro sono riemerse, e si è de-
schissimo fatta al momento ai piedi della terrazza, sempre da accostare ai vini, oltre 170 le etichette e alle acque da scegliere da un’apposita carta. Appagamento al culmine con i dolci, dal cestino con gelato e fichi caramellati alla sbriciolata al limone, semifreddo al cioccolato bianco con pistacchi e frutti di bosco, ai cioccolatini artigianali preparazione dello chef, da gustare insieme alla selezione di rhum.
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W E L L N E S S
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‘O VAGNITIELLO: UN MONDO DI EMOZIONI Text_Silvia Buchner | Photo_Ischiacity
‘O Vagnitiello è un luogo pieno di armonia che riunisce tutto ciò che di più bello regala l’isola d’Ischia. Attraverso un breve percorso fra oleandri, buganvillee lussureggianti, giardini ombrosi e tranquilli si raggiunge il parco idroterapico, in una posizione invidiabile, proprio sul mare. Qui - sulla costa di Casamicciola Terme, avvolti da una parete vegetale
il parco, così che ciascuno abbia un comodo spazio. Sono sei le piscine,
che restituisce la brezza fresca e profumata dalle essenze della macchia
si va da quella più grande, posta in basso, a quelle più appartate, sulle
mediterranea - si può trascorrere un’estate speciale, accolti dalla fami-
balze da cui si domina il parco e il panorama, da godersi stando immersi
glia Schiano, che guida il parco con gentilezza e professionalità. Dalle
nell’acqua che scaturisce dalla sorgente naturale. Tutte sono dotate di
piscine ai solarium alla discesa a mare, dal ristorante all’ospitalità, tutto
idromassaggio, la kneipp consente il benefico stimolo che viene dal pas-
è curato con amore e passione da Luciano insieme alla moglie Luisa e
sare alternativamente dall’acqua calda a quella fredda, una delle piscine
alla figlia Roberta. Ampie piattaforme con lettini sono distribuiti in tutto
ha tutte le caratteristiche per essere utilizzata anche dai bambini e non manca quella molto calda. Inoltre, vi è una sauna naturale da cui, cosa davvero unica, si può ammirare il paesaggio mentre si sta all’interno, giovandosi dei vantaggi di una depurazione dell’organismo dovuta all’azione del vapore di un’acqua che è conosciuta da secoli per le sue qualità, essa sgorga, infatti,
in prossimità del mare dopo essersi arricchita di sali minerali ed essersi
anche un bagno nella piscina più calda. E per chi vuole una vacanza in
riscaldata fino ad altissima temperatura. Panorama che non si dimentica
simbiosi con il mare, svegliandosi con il profumo della salsedine, perfette
anche dalla terrazza del ristorante, che propone agli ospiti del parco una
le otto camere con spazi piacevoli anche all’aperto, per togliersi il gusto
cucina anch’essa dedicata alle prelibatezze che vengono dal mare: quin-
di fare un tuffo appena alzati e la prima colazione mentre il sole si alza
di, piatti a base di pesce e di frutti di mare freschissimi come paccheri
sul golfo di Napoli.
con zucchine e cozze, spaghetti alle vongole, impepata di cozze, e i pesci più gustosi acquistati direttamente dai pescatori vengono cucinati con sapienza. E per chi preferisce uno spuntino veloce, per poi tornare a immergersi in piscina o a prendere il sole su uno dei tanti materassini posti a mare di fronte al parco, è possibile scegliere fra insalate, panini, pizze. A cena il ristorante è aperto su prenotazione, e allora si assapora appieno il fascino che ‘O Vagnitiello sprigiona sotto le stelle, magari facendo
Via vicinale Bagnitiello, N°7 Casamicciola Terme (NA) Tel: 081. 996164 | Fax 081. 993758 Snack bar 081. 996164 luciano.schiano@vagnitiello.it www.vagnitiello.it
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MISS ITALIA: LA BELLEZZA INCORONATA AD ISCHIA text_Manuela Bottiglieri | photo_Dayana Chiocca La bellezza è quella cosa capace di appagare l’animo attraverso i sensi. E di “animi appagati” ne abbiamo visti tanti il 12 agosto ad Ischia, che ha ospitato una tappa delle selezioni di un concorso di bellezza che ha fatto la storia, giunto ormai alla sua 76esima edizione, Miss Italia. Un evento voluto fortemente da Bruno de Georgio, patron dell’Alchimie e del Vascio alla Riva Destra, riferimenti irrinunciabili per chi vuole assaporare le magiche notti ischitane. Tornata dopo sei anni nell’isola, la manifestazione ha portato 19 bellissime ragazze, fra le quali sono state elette cinque che passeranno alle finali regionali. È stata una sfida per Lorenzo Crea, referente del concorso per la città di Napoli, insieme al coordinatore della manifestazione Luca Saporito, portare sull’isola una delle tappe delle selezioni, una sfida vinta appieno. L’organizzazione a Ischia è stata guidata, insieme a Bruno De Georgio anche da Marco Bottiglieri, in collaborazione con Federalberghi e Confcommercio. La piazzetta S. Girolamo era gremita di gente: ischitani e soprattutto turisti hanno assistito non solo alla sfilata delle Miss, ma sono stati intrattenuti da performance canore di giovani talenti, come Marica Cecere che ha fatto scatenare il pubblico e Tania Di Iorio con la sua incantevole voce. Anche la moda ha avuto il suo spazio, a sfilare con gli abiti firmati Nerone Donna, sono state le “Miss del futuro”, ragazze molto carine ma anagraficamente non ancora adatte per il concorso, che richiede la maggiore età. Miss Italia appartiene alla cultura del nostro Paese, fa parte dell’immaginario collettivo perché racconta di ragazze comuni che diventano star, e proprio per dar più spazio alle ragazze “della porta accanto”, Patrizia Mirigliani, figlia dello storico patron del concorso Enzo Mirigliani, ha aperto ufficialmente il concorso alla taglia 44 e in alcuni casi alla 46 che, pur non vietata, creava forte imbarazzo alle candidate interessate e una sorta di ostracismo da parte di alcuni giurati. Oltre alle “curvy”, sono state ammesse anche le ultratrentenni e le “nuove italiane”, ragazze cioè nate nel nostro paese da genitori stranieri e non ancora in possesso della cittadinanza. Al culmine dell’intensa serata, condotta da Erennio De Vita, la corona tanto ambita è andata alla napoletana Flavia Perrella, che ha ricevuto oltre alla fascia anche un orologio della linea Colonna, uno dei partners della manifestazione; secondo e terzo posto a Ilaria Galvanese e Valeria Guida. Nella giuria che ha deciso le sorti delle fanciulle Luigi Di Vaia, Pasquale Raicaldo, Lorenzo Crea, Luca Saporito, Marco Bottiglieri, Maria Celeste Lauro, Ermando Mennella, Luciano Bazzoli, Cinzia Pipolo, Angela Cimmino, Cecilia D’Ambrosio.
foto a cura di Dayana Chiocca & Raffaella Barbieri
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GATTI PROTAGONISTI DELL’ARTE
“Per molto tempo ho pensato che i gatti non fossero utili per me. Uno mi ha convinto del contrario. [...] Mi ha insegnato che non esistono fastidio o nervosismo così forti da non poter essere leniti dalla contemplazione di un gatto che dorme”. Dopo la mostra dedicata ai cani anziani, la disegnatrice Giovanna Durì è tornata a esporre nell’accogliente galleria d’arte di Massimo Ielasi a Ischia Ponte: Uno è il gattino nero protagonista dei suoi lavori. La mostra ha compreso trenta disegni della Durì insieme a immagini ed incisioni “feline” di diversi artisti tra cui Michele D’Ambra, Giovanni Di Costanzo, Manuel Fior, Lorenzo Mattotti, José Munoz.
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CANDY CREAM DAY Da Candy Cream, il nuovo negozio al centro del corso di Casamicciola Terme, dedicato da Annamaria Patalano al mondo del gelato buono e divertente, l’11 luglio pomeriggio dedicato interamente ai bambini. Insieme alla dolce Emma Conte, che ha festeggiato i suoi 5 anni, i piccoli ospiti hanno assaggiato, con le loro mamme, il gelato che si può personalizzare attingendo direttamente dagli erogatori e decorandolo con un’infinità di golose tentazioni, smarties, salse dolci, frutta, confettini, cereali, marshmallow… Naturalmente, animatori hanno divertito i piccoli e gran finale con una magnifica torta.
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FESTA A MARINA DI CASAMICCIOLA
L’Amministrazione di Casamicciola Terme con il sindaco Giovanbattista Castagna, ha voluto offrire una piacevole serata, completa di degustazione gastronomica e momenti di intrattenimento ai diportisti che in questi giorni hanno scelto i servizi della banchina di Marina di Casamicciola, gestita appunto dal Comune, per ormeggiare la propria imbarcazione.
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GIGINO ALLA SCALA Gigino Trofa che si arrampica come uno scoiattolo su un albero nel bosco di Zaro? Sembra quasi un abbaglio! Ma è proprio lui, che sta montando lo scenografico set di sua creazione in cui si è svolto il servizio fotografico per la boutique Il Pellicano. E nonostante la situazione decisamente precaria ha anche un sorriso al fotografo…
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SFILA ILARIA VITAGLIANO La stilista napoletana di costumi da bagno e beachwear Ilaria Vitagliano ha scelto l’isola d’Ischia come sfondo per il catalogo delle sue creazioni per la stagione 2016. E, a conclusione di una settimana di scatti, ha organizzato insieme ad Angela Bottiglieri, una sfilata a bordo piscina dell’hotel Hermitage ed una estemporanea “passeggiata” delle modelle in costume lungo il corso Vittoria Colonna fino alla boutique di Carlo Lambitelli, presso la quale è possibile trovare i suoi capi.
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“DA PEPPINO” A S. ANGELO PER UNA NUOVA ESPERIENZA DEL GUSTO Una magica notte d’estate santangiolese ha fatto da cornice all’inaugurazione del ristorante “Da Peppino” della famiglia Arturo. Punto di riferimento storico della ristorazione del borgo più elegante dell’isola d’Ischia, ha visto nella stagione 2015 l’ingegner Peppino Arturo prendere le redini del ristorante dalla madre Teresa. Rinnovamento, quindi, sia nell’arredamento vintage marinaro della splendida terrazza affacciata sul mare, che nel menù con una cucina che si muove fra tradizione e inserti di sapori, esperienze, evocazioni provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo.
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La rassegna culinaria ‘Summer Dinner’ continua il suo percorso coinvolgendo nella cena d’autore a quattro mani con lo chef resident del ristorante Indaco dell’Albergo della Regina Isabella, Pasquale Palamaro, Victoire Gouloubi, ambasciatrice di WE-Women for Expo. Ancora una donna, quindi, stavolta però la chef è congolese: dopo aver rinunciato alla laurea in giurisprudenza, ha lavorato in numerose cucine di rilievo, da quella di Claudio Sadler a quella del ristorante Acanto dell’Hotel Principe di Savoia, entrambe a Milano e sempre nella città lombarda da pochi mesi ha aperto il suo “Victoire”. “Poter imparare mettendosi in gioco all’interno di una numerosa brigata è un’esperienza che non ti abbandona mai. E, oggi, sono capace di rendere unico un piatto accostando alla cucina tradizionale italiana, che adoro, a un tocco d’Africa” ha dichiarato, svelando anche il suo ingrediente segreto: la cannella, che mette nella spigola affumicata su ratatouille di verdure e nella crumble di ciliegie e susine, presenti nel menù della serata ischitana.
Dallo scorso giugno l’azienda Ischia Cosmetici Naturali ha raggiunto un nuovo prestigioso traguardo: è presente, infatti, con un suo corner nel World Duty Free dell’aeroporto internazionale di Capodichino, a Napoli, dopo essere stata scelta fra tante realtà di questo settore. La posizione del Duty Free è assolutamente strategica: si trova, infatti, nella zona in cui i passeggeri devono passare per raggiungere i gates di imbarco e, quindi, milioni e milioni di persone conosceranno il nome di Ischia attraverso una delle sue realtà aziendali più interessanti. “E’ gratificante e lusinghiero esporre i prodotti realizzati con l’acqua termale dell’isola d’Ischia accanto ai più grandi marchi della cosmesi mondiale, come Chanel, Paco Rabanne, Helena Rubistein”, ha commentato l’avvocato Carmine Bernardo, proprietario di Ischia Cosmetici Naturali.
SUMMER DINNER: ISCHIA INCONTRA L’AFRICA
ISCHIA COSMETICI NATURALI PRONTA AL DECOLLO
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20 SPLENDIDI ANNI... E NON LI DIMOSTRA! Un buon - spesso ottimo - libro, il suo autore, una piazza accogliente sotto il cielo d’estate, il pubblico che ricambia con fedeltà e interesse una manifestazione che si presenta come una delle più valide nel ricco panorama di eventi dell’agosto ischitano: questi gli ingredienti di Libri d’a…mare. L’idea, la sua realizzazione nel tempo (siamo al ventennale!), la costruzione del calendario che alterna volutamente temi - e personaggi - più leggeri a quelli di maggiore impegno, curando sempre di portare novità fresche di libreria, sono di Enzo D’Elia. Grande esperienza nel mondo dell’editoria, nei suoi diversi aspetti, dall’edizione di opere inedite alla comunicazione necessaria a far conoscere al grande pubblico quelle già uscite, all’organizzazione appunto di rassegne letterarie (cura, anche quelle di Maratea e Positano oltre a Libri d’a…mare), per il 2015 D’Elia ha portato a piazza S. Restituta a Lacco Ameno habitué assai amati come Luciano De Crescenzo e autori di prestigio come il filosofo Stefano Zecchi che sul palco ha discusso di “ragioni del cuore e misteri della mente” insieme al neuropsichiatra Mauro Maldonato. Altro appuntamento molto intenso quello con Rosanna Lambertucci che ha raccontato in “E sono corsa da te” l’esperienza drammatica ma rivelatrice di importanti sentimenti vissuta accanto all’ex marito gravemente malato. Dedicato a un uomo eccezionale per la poliedricità dei suoi interessi e per l’intensità della sua vita l’incontro con Achilleugenio Lauro, nipote di Achille Lauro uno dei più grandi armatori italiani, cui ha dedicato una pubblicazione che racconta uno dei protagonisti della storia di Napoli postbellica e dell’Italia del boom. Tocca aspetti delicati e controversi della storia del ‘900 l’ultima tappa, con Gianni Oliva che parla del tesoro sequestrato a Mussolini dai partigiani e Januaria Piromallo che ha dedicato un romanzo alla vera storia di un’ebrea ungherese marxista indotta al suicidio dai suoi stessi compagni di militanza durante la seconda guerra mondiale.
LAMBERTUCCI
LAURO
ZECCHI
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SAPORI E DIVERTIMENTO MADE IN SUD A SERRARA
Appuntamento molto atteso che anche quest’anno non ha tradito le aspettative, quello con la storica sagra che si tiene a Fontana, frazione del comune di Serrara Fontana. La manifestazione riprende un’antica tradizione dei fontanesi che, la prima domenica di agosto, raggiungevano il bosco della Falanga dove tagliavano il ghiaccio che si era raccolto d’inverno in apposite buche scavate nel terreno, per realizzare fresche granite. I fontanesi all’epoca festeggiavano l’evento con vino e saraghi, che nel tempo sono stati sostituiti da salsicce realizzate a punta di coltello. Quindi, la sera del 6 agosto panini con salsicce e friarielli per tutti, vino locale a volontà e lo spettacolo di cabaret dei “Ditelo voi”.
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Al piazzale dell’Ancora, il 5 agosto, primo appuntamento del cartellone di eventi di Casamicciola Terme “Le Quattro Stagioni” con il travolgente spettacolo “Radio Comedy Show” capitanato dal cantante Luca Sepe e dallo show man Gianluca Manzieri, entrambi in passato mattatori per Radio Marte, che si sono esibiti con gli artisti Fabio Brescia, Daniele Musiani, Antonio Manganiello e Lady Satine. E il pubblico ha gradito moltissimo!
RADIO COMEDY SHOW FA IL PIENO A CASAMICCIOLA
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I LOVE ISCHIA 2015: ISCHIA RINGRAZIA I SUOI AMICI
La villa di uno dei più grandi registi italiani, La Colombaia di Luchino Visconti, che quest’isola amò moltissimo, ha ospitato l’edizione 2015 del premio “I love Ischia”, ideato e organizzato dal giornalista ed esperto di comunicazione Franco Cavallaro per riunire personalità di rilievo attive in ambiti diversi (giornalismo, impresa, medicina, sicurezza) che hanno in comune l’amicizia verso l’isola d’Ischia. Condotta da M. Giovanna Elmi e coordinata da Luisanna Tuti in collaborazione con Federalberghi e Confcommercio Ischia, la serata, proseguita nell’elegante cornice del Mezzatorre Resort, ha visto ricevere gli attestati di amicizia Elvira Carbone, che conduce “Buongiorno Benessere” RAI 1; Enrico Deuringer, Redattore Territoriale TGR Campania - RAI; Francesco Durante TV 2000; Chiara Giallonardo, Conduttrice “Linea Verde Orizzonti” RAI 1; Susanna Novelli “Il Tempo”; Marilicia Salvia, capocronista “Il Mattino”. Il premio vuole, infatti, dare molto spazio a chi attraverso la sua professionalità lavora tutto l’anno per valorizzare l’immagine e le risorse naturali, termali, di cultura dell’isola. E poi, il vicepresidente nazionale delle PMI Roberto Biscotto e il professor Francesco Bove, specialista in ortopedia, traumatologia e medicina dello sport. Inoltre, il riconoscimento è andato ai rappresentanti dei corpi dello Stato attivi sul territorio per garantire quotidianamente la sicurezza, cioè l’Esercito Italiano rappresentato dal Comandante del Presidio Militare di Ischia Colonnello Davide Fanelli, la Polizia di Stato con il Vice Questore Stefania Grasso; l’Arma dei Carabinieri rappresentata dal Capitano Andrea Centrella; la Guardia di Finanza nella persona del Tenente Paolo Salvatore Aiello; la Guardia Costiera con il Tenente di Vascello Alessio De Angelis.
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LO SCUGNIZZO-RE CHE INCANTO’ PARTENOPE
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PRESI ALL’AMO A TESTACCIO!
Alla sua IV edizione, la festa dei Pescatori organizzata a Testaccio è un appuntamento giovane ma di successo che punta sulla valorizzazione delle radici legate alla pesca di tante famiglie del borgo che si affaccia sui Maronti, e su un menù sempre molto variegato, nelle due serate dell’evento.
Anteprima nazionale a Forio il 10 luglio (debutterà a Napoli in autunno), per il monologo, scritto, diretto ed interpretato dall’autore e attore Eduardo Cocciardo e dedicato al momento in cui Napoli cessa di essere la capitale del regno delle due Sicilie e il Sud diventa parte dell’Italia unita. Protagonisti prima l’ultimo Re Borbone e poi il barbone Nicola Lucera: intorno a lui esistenze che si aggrovigliavano in un paese allo sbando, fino a un epilogo drammatico.
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FORIO AL GALOPPO Pubblico entusiasta e numerosissimo per l’edizione 2015 di Pithecusa Galà, spettacolo equestre ideato da Bartolo Messina e ospitato anche quest’anno nel comune di Forio. Addestratore e cavaliere ischitano la cui fama è uscita dall’isola, Bartolo è il creatore di Aragona Arabians, il centro ippico sulle colline del Cretaio a Barano, dove si sono formati giovani cavallerizzi molto dotati come Alex Conte, campione del mondo di volteggio acrobatico, Salvatore Improta e Roberta Di Meglio, premiati al talent show della fiera di Verona “Talenti e cavalli”. Da parte sua, è presente nei più blasonati Galà d’Europa dedicati al mondo equino (Verona, appunto, Avignone, Siviglia, Milano, Parigi) ed è fra i protagonisti dello show equestre itinerante “Apassionata”, che gira i migliori teatri d’Europa. Nel piazzale Marinai d’Italia, insieme a Bartolo ed ai “suoi ragazzi” si sono esibiti alcuni vertici dell’ippica italiana, mentre Luciano Messina si è cimentato nel numero con la biga romana, numero assai impegnativo per la difficoltà di controllare quattro cavalli allineati.
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INNAMORARSI CON LA PIZZA Al rinnovato piazzale dei Maronti serata dedicata a pizza e birre per il Pizza Festival 2015, che si è svolto il 7 agosto: appuntamento a ridosso della spiaggia più grande dell’isola per una sagra che è stata animata dall’esibizione dei Sud 58, trio di cabaret presente nel cast del fortunato spettacolo televisivo Made in Sud.
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IL PREMIO UGO CALISE 2015 A NINO D’ANGELO
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I 18 DI EMANUELE: AUGURI, AUGURI, AUGURI!!!
Nel nome e nel ricordo di un celebre autore di musica e canzoni che ebbe un forte legame con Ischia, alla Torre Guevara il 7 agosto si è tenuta l’edizione 2015 del premio internazionale Ugo Calise, che è stato assegnato a Nino D’Angelo, artista partenopeo poliedrico e di spessore, che nella sua carriera ha anche inciso alcuni brani del grande maestro. Calise, la cui madre era nata a Casamicciola Terme, trascorse nell’isola le sue vacanze per tutta la vita e qui lavorò anche come musicista, a Forio per esempio, conobbe il jazzista Romano Mussolini del cui gruppo musicale fece parte. E al mitico night ‘O Rangio Fellone, che proprio Calise ha fondato nel 1953 insieme all’architetto Sandro Petti, nacquero alcune delle sue canzoni più belle come Na Voce, Na Chitarra e ‘o poco ‘e luna e Nun’ è peccato!
Moltissimi auguri ad Emanuele Taliercio, appena laureato maggiorenne, nonché nuovo e valido componente della squadra di Ischiacity!
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text_Manuela Bottiglieri
ARAGON DANCE: VITE... IN BALLO! Giornate a passi di danza, nei tre giorni di stage svoltisi a Ischia nel mese di luglio e dedicati alla classica e contemporanea, passando per quella moderna e sperimentale, fino all’hip hop e alla danza del ventre. Ragazzi provenienti da tutta Italia hanno avuto l’occasione di ballare con insegnanti d’eccezione come Anbeta Toromani, Macia Del Prete, Fabio Crestale, Daniele Baldi, Azira Immam e Ornella Sberna, che hanno anche assegnato borse di studio ai migliori. Nella serata conclusiva della kermesse coreutica, che quest’anno ha riempito piazzetta San Girolamo a Ischia si è dato il via al clou della manifestazione: la sfida si è svolta prima per categoria, quindi per età, poi per punteggio. I primi 5 classificati di ogni sezione si sono scontrati fra loro con un’esibizione di un minuto, senza mai uscire dal palcoscenico come in un reality show. Il merito dell’organizzazione va a Claudio Montefusco, cui era affidata la direzione artistica; hanno collaborato anche Toni Fortezza, maestro di danza presso il “balletto di Ischia” ed Edo Borrelli che con Marco Bottiglieri ha curato il lato tecnico-amministrativo.
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TAPPA ISCHITANA PER MR. E MISS CAMPANIA Marcia di avvicinamento al titolo regionale di Mister e Miss Campania che verrà assegnato a fine settembre a Pollica, e tappa delle selezioni anche nell’isola d’Ischia, in piazza Marina a Casamicciola Terme dove nella serata dell’8 agosto hanno sfilato ragazzi e ragazze aspiranti al titolo.
VOLETE RENDERE PIU’ PIACEVOLE LA VOSTRA VACANZA A ISCHIA? Volete trascorrere una giornata in una piscina termale, fare un massaggio rigenerante, gustare i piatti tipici dell’isola, salire in cima al monte Epomeo, fare il bagno in una baia spettacolare, acquistare nei negozi più forniti? Insomma, volete conoscere i lati più piacevoli di una vacanza a Ischia! Utilissima Ischia è la guida giusta per accompagnarvi alla scoperta di tutto questo e molto di più. Utilissima Ischia vi dà, infatti: • la guida con una ricca selezione di negozi, ristoranti, noleggi e aziende di qualità, • l’App Utilissima Ischia per IPhone e Android disponibile gratuitamente in App Store e Google Play. • lo sconto del 15% in una parte delle aziende presenti nella guida di Utilissima Ischia, • un sito continuamente aggiornato in cui potrete trovare le aziende e, soprattutto, conoscere gli eventi che si tengono nell’isola (feste, sagre, mostre, spettacoli pubblici, ma anche happy hours, serate a tema, promozioni indetti dalle aziende del circuito) e tutte le indicazioni necessarie per raggiungerli attraverso il servizio di geolocalizzazione che permette anche di sapere nella zona intorno all’evento prescelto quali ristoranti, negozi, locali del circuito ci sono. Per qualsiasi esigenza, proposta, domanda o semplici suggerimenti, potete contattarci alla email utilissimaischia@gmail.com (rivolgendovi a Cecilia) e seguirci su FB, Twitter e Instagram. BUONA VACANZA e grazie per aver scelto Ischia.
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via Luigi Mazzella, 32 - Ischia Ponte tel. 081. 991686 / 340. 7115430 FB: amici del ristorante da Ciccio
via Porto (Riva Destra), 44 - Ischia tel. 081. 981845 cell. 340. 0740082 | 331. 4048700 www.ristoranteostricaro.it
L’INNOMINATO RISTORANTE PIZZERIA
L’ALTRA MEZZANOTTE RESTAURANT
via Fasolara, 29 - Ischia tel. 081. 992690 cell. 347. 6613126 FB Ristorante e Pizzeria l’Innominato
via Porto, 71 (Riva Destra) - Ischia tel. 081. 981711 FB L’altra Mezzanotte Pizzeria
ZI’ NANNINA A MARE
OSTERIA DEL PORCO
via V. Telese, 18 - Ischia tel. 081. 991350 www.zinannina.com
via Porto 91/93 (Riva Destra) - Ischia tel. 081. 901841 cell. 3358418877
RICCIULILLO BAGNO RISTORANTE
ISCHIA SALUMI
lungomare C. Colombo, 28 - Ischia tel. 081. 984653 www.ricciulillo.it
via Luigi Mazzella, 100 - Ischia Ponte tel. 081. 992411 via A. Migliaccio, 46 - Barano d’Ischia (loc. Buonopane) tel. 081. 906011 www.ischiasalumi.com
ATELIER DELLE DOLCEZZE
‘O VASCIO MOZZARELLA COCKTAIL BAR
via E. Cortese (piazza degli Eroi), 37 - Ischia tel. 081. 3334587 www.atelierdolcezze.it FB Atelier delle Dolcezze
via Porto, 75 Riva Destra - Ischia tel. 335. 8150783 FB ‘O Vascio Cocktail Bar
COQUILLE BAR RESTAURANT LOUNGE corso V. Colonna (piazza S. Girolamo), 108 - Ischia tel. 081. 4972254 www.cortedegliaragonesi.it Aperto nei week end e dal 1 luglio al 31 agosto tutti i giorni
AL VECCHIO MONFALCONE by IL SIGNORE DEGLI AGNELLI RISTORANTE piazza Marina, 1- Casamicciola Terme tel. 081. 980960 | cell. 334. 3838885
CATARI’ PIZZERIA RISTORANTE piazza Maio, 27 - Casamicciola Terme tel. 081. 996885
LA PASSIONE RISTORANTE corso L. Manzi, 19 Casamicciola Terme tel. 081. 994759 FB Ristorante La Passione
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BAR TRIANGOLO PASTICCERIA GELATERIA
via Marina, 36 - Casamicciola Terme tel. 081. 980626 FB Candy Cream Gelateria
via Roma, 144 - Lacco Ameno tel. 081. 994364 www.bartriangolo.it
LA CANTINA DEL MARE WINE BAR E RISTORANTE
DELFINO RISTORANTE
corso A. Rizzoli, 20 - Lacco Ameno tel. 081. 3330322 / cell. 333. 5852178 FB La Cantina Del Mare
corso A. Rizzoli, 106 - Lacco Ameno tel. 081. 900252
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Cecilia D’Ambrosio
Responsabile progetto Guida Utilissima Ischia Email_utilissimaischia@gmail.com _utilissimaischia
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