D I R E C T O R
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giano la nostra quotidianità è stato risolto e, spesso, neppure affrontato: dai trasporti marittimi a quelli terrestri, dal traffico alla gestione delle ZTL, alla sicurezza stradale (compresa l’annosa questione della illuminazione sulla sopraelevata a percorribilità veloce), per non dire della riorganizzazione del commercio, del mercato, del ripascimento degli arenili, dell’allagamento di Ischia Ponte, della gestione capire dove voglio arrivare), basti pensare
fognaria, del rischio idrogeologico, della manu-
che nel 1987 (dati desunti da un catalogo
tenzione degli spazi pubblici (porto, ormeggi,
dell’ENIT) l’albergo di una grande catena,
area d’imbarco, zone di sosta taxi, strisce blu,
vendeva al più basso costo, una camera
piste ciclabili, aree riservate ai motocicli, pinete,
in mezza pensione a lire 140.000 al gior-
piscina comunale, aree sportive, spiagge libere,
no, che attualizzate corrisponderebbero
scogliere frangiflutti, biblioteca, monumenti,
a euro 165,00 mentre, a giudicare dalle
etc) e, infine la brutta e triste pagina legata
offerte che quello stesso albergo propo-
agli edifici scolastici (inadeguati e insufficienti,
ne sul suo sito, oggi, in bassa stagione,
nel migliore dei casi!...). A tutto ciò si aggiun-
la stessa stanza costerebbe euro 51,00
ge la precarietà dell’Ospedale, del Tribunale
(al giorno e, tra l’altro, a pensione com-
e dell’Eliporto. Difficile pensare che Ischia
pleta!). Ecco, che si comprende chiaramente
possa vivere un momento peggiore. E per
il nostro stato di crisi: a saldi sostanzialmente
porre rimedio a questo desolante stato
Per quanto riguarda il lavoro: “Non dob-
invariati di presenze, i margini di guadagno si
involutivo occorre prima di tutto GARAN-
biamo creare false aspettative nella gen-
sono inabissati a fronte di un vertiginoso au-
TIRE IL LAVORO alle famiglie degli isolani.
te”(?!...). Furono queste parole, dette da
mento dei costi: questo ha prodotto un diffuso
E’ necessario, quindi, concertare un’azione di
un (possibile) candidato alla poltrona di
e massiccio impoverimento.
rilancio dell’economia dell’ospitalità che preve-
sindaco, che mi fecero sentire la distanza
Ecco allora che più che di convegni (che illustra-
da: forte coesione tra gli imprenditori, azione
abissale che separa le mie speranze dalla
no improbabili statistiche, fumose celebrazioni
congiunta dell’Amministrazione e dell’impresa
visione (di piccolo cabotaggio) prodotta
di Distretti turistici o fantasiose liste di desideri
locale, coordinamento su tutto il territorio delle
da un certo modo di intendere la politica
pre-elettorali), credo che nell’Isola si avverta -
politiche legate ai temi dell’accoglienza, miglio-
ad Ischia.
forte! - il bisogno del varo di un solido e ben
re rappresentanza in terraferma delle nostre
articolato progetto di rilancio turistico unitario.
istanze politiche, fusione della programmazio-
In genere, pur interessandomi molto e a fondo
Impossibile da assemblare se non si mettono
ne dei flussi con quella commerciale (accor-
di temi politici, provo a non utilizzare lo spa-
insieme realtà ed esigenze che sono quelle
pamento della delega assessorile al turismo a
zio di questo editoriale per dettare le idee sulle
legate al mondo dell’ospitalità (settore alber-
quella delle attività produttive), pianificazione
quali vorrei s’incardinasse l’azione amministra-
ghiero e termale) e del commercio (negozi, ri-
e marketing turistico (allo stato attuale del tut-
tiva dell’Isola, ma poiché molti segnali lasciano
storazione, spiagge, etc). In questo contesto
to assente), riorganizzazione (dove esistono)
presagire che siano (irritualmente) imminenti
appare come una evidente opportunità
dei servizi da offrire ai visitatori e miglioramen-
nuove elezioni per scegliere il primo cittadino
da cogliere per tutta l’Isola l’imminente
to delle strutture ed infrastrutture (con tutto
di Ischia, immagino che potrebbe essere di una
cambio di vertice al municipio del Comune
ciò che DAVVERO comporta quest’impresa).
qualche utilità fissare un breve promemoria a
capoluogo: è indubbio che il comune di Ischia
Infine, riorganizzazione dell’offerta turistica in
beneficio dei futuri candidati e, soprattutto, ad
Città irradia la propria leadership in tutta l’isola
funzione di tutto l’anno e non di soli 7 mesi
uso degli elettori.
e che è da via Iasolino che partono le iniziative
(la gente ha bisogno di lavorare sempre e non
In realtà, la riflessione cardine sulla quale co-
più incisive per l’intero territorio. È pur vero che
solo durante la bella stagione) e, per conclude-
struisco le mie idee è molto semplice, appa-
il “vecchio sindaco uscente” ha dimostrato (fin
re, controlli di qualità sul territorio a garanzia di
rentemente banale, e posso riassumerla in una
dall’inizio di questo suo secondo mandato) un
chi sceglie l’isola e della sua immagine.
breve equazione: “Ischia vive esclusivamente di
forte calo di tensione (e di attenzione) verso
Questo è il solo programma che m’interesse-
economia dell’accoglienza, la quale passa per
la soluzione dei problemi dei cittadini, e tutto
rebbe ascoltare da un candidato (serio) alla
gli alberghi - che bisogna riempire secondo
ciò determina il grave stato di impasse econo-
poltrona di Primo cittadino.
parametri di quantità ma anche di qualità; gli
mico che è sotto gli occhi di tutti. Nessuno, e
alberghi che lavorano bene assicurano occupa-
quando dico nessuno intendo proprio nes-
zione (diretta e indiretta) a moltissimi isolani e
suno, dei maggiori problemi che danneg-
Programma Turistico per candidati che aspirano a fare il Sindaco
garantiscono il commercio. Ergo, la sola azione politica efficace (e necessaria) è garantire il buon funzionamento del sistema turistico: tutto il resto sono chiacchiere”. Per poter rendere chiaro il mio pensiero (e
RICCARDO SEPE VISCONTI
S U M M A R Y
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CREDITS
COVER_Cri Losyuk AD & PHOTO_Riccardo Sepe Visconti HAIR_Cristian Sirabella MAKE UP_ Nancy Tortora JEWELRY_ Gioielleria Bottiglieri
editorinchiefcreativedirector riccardosepevisconti executivedirector silviabuchner marketingdirector ceciliad’ambrosio artdirectorstyle umbertoarcamone
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editors annamariarossi_people mariorispoli_tourism nicolamattera_architecture luciaelenavuoso_art PHOTO riccardosepevisconti T. 347 61 97 874 tommasomonti dayanachiocca
14
CONTRIBUTING models palmadimeglio auroracervera davidecalise monicabottiglieri irenadias rosaiacono myriambarile crilosyuk
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makeupartist nancytortora lucianomigliaccio hairdresser cristiansirabella peppecirino raffaellatortora
72 FASHION
PEOPLE
ART
14 Aurora Cervera e Davide Calise 55 Palma Di Meglio 72 Le strade della moda
64 Luigi Bisignani 67 Nicola Gratteri 84 Siamo analogici o digitali?
104 Arte antica, creatività contemporanea
HISTORY
COVER
EVENT
94 Ulisse passò da qui
25 Cri Losyuk
ARCHITECTURE
LIFE
40 Villa Piromallo 88 Ischia Ponte un’identità da riconquistare
90 Parliamo di seduzione, sesso, amore... 91 L’ultimo vero libraio
48 Ischia Global Fest 2014 69 Passione per Ischia 102 Forio riscopre le sue torri
HEALTH 82 L’intervento risolutivo
TOURISM 71 Vince chi punta sugli stranieri
editore officinaischitana delleartigrafiche s.r.l. via A. De Luca, 42 80077 ischia - italy redazione@ischiacity.it www.ischiacity.it retefissa +39.081.5074161 retemobile 347.6197874 direttoreresponsabile riccardosepevisconti N°37, anno 2015 registrazione tribunale di napoli, n°5 del 5 febbraio 2005 stampa tipografia press up srl, nepi, viterbo
F A S H I O N
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AURORA CERVERA e DAVIDE CALISE
La fantasia è un posto dove ci piove dentro. (I. Calvino)
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Per lei, pants e giubbotto Imperial, gioielli APM Monaco; per lui bomber, camicia e pants Hamaki-Ho, cravatta Manuel Ritz, scarpe Dr. Mertens, orologio Bomberg.
Per lui, jeans Tela Genova, pull, camicia e sciarpa Hamaki-Ho, bomber Kaos, orologio Toy Watch; per lei completo jeans Met, gioielli APM Monaco.
AD & PHOTO_Riccardo Sepe Visconti | MODELS_Aurora Cervera, Davide Calise | MAKE UP_Luciano Migliaccio per Picasso Parrucchieri, Ischia | HAIR_Cristian Sirabella per Picasso Parrucchieri, Ischia | DRESS&SHOES_ La Caprese Pi첫, Ischia | JEWELRY_ Bottiglieri Gioielli, Ischia | DRESS COORDINATION_ Luca Renzullo | LOCATION_ Pagoda, centro Polifunzionale, Ischia
Per lei, abito Twenty Easy ed ecopelliccia Imperial, stivali Gucci, gioielli e orologio Roberto Giannotti; per lui smoking, camicia e papillon Dolce & Gabbana, orologio Armani.
Non illuderti: la passione non ottiene mai perdono. Non ti perdono neanch’io, che vivo di passione. (P.P.Pasolini)
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TUTTO QUELLO CHE NON SOPPORTO HA UN NOME. Non sopporto i fidanzati, poiché ingombrano. Non sopporto le fidanzate, poiché intervengono. Non sopporto quelli di ampie vedute, tolleranti e spregiudicati. Sempre corretti. Sempre perfetti. Sempre ineccepibili. Tutto consentito, tranne l’omicidio. Li critichi e loro ti ringraziano della critica. Li disprezzi e loro ti ringraziano bonariamente. Insomma, mettono in difficoltà. Perché boicottano la cattiveria. Quindi, sono insopportabili. Ti chiedono: “Come stai?” e vogliono saperlo veramente. Uno choc. Ma sotto l’interesse disinteressato, da qualche parte, covano coltellate. Ma non sopporto neanche quelli che non ti mettono mai in difficoltà. Sempre ubbidienti e rassicuranti. Fedeli e ruffiani.
Cappotto e leggings Pianura Studio; orecchini Lebole, anelli Lucos.
N
on sopporto i giocatori di biliardo, i soprannomi, gli indecisi, i non fumatori, lo smog e l’aria buona, i rappresentanti di commercio, la pizza al taglio, i convenevoli, i cornetti con la cioccolata, i falò, gli agenti di cambio, i parati a fiori, il commercio equo e solidale, il disordine, gli ambientalisti, il senso civico, i gatti, i topi, le bevande
analcoliche, le citofonate inaspettate, le telefonate lunghe, coloro che dicono che un bicchiere di vino al giorno fa bene, coloro che fingono di dimenticare il tuo nome, coloro che per difendersi dicono di essere dei professionisti, i compagni di scuola che dopo trent’anni ti incontrano e ti chiamano per cognome, gli anziani che non perdono mai occasione per ricordarti che loro hanno fatto la Resistenza, i figli sprovvisti che non hanno nulla da fare e decidono di aprire una galleria d’arte, gli ex comunisti che perdono la testa per la musica brasiliana, gli svampiti che dicono “intrigante”, i modaioli che dicono “figata” e derivati, gli sdolcinati che dicono bellino carino stupendo, gli ecumenici che chiamano tutti “amore”, certe bellezze che dicono “ti adoro”, i fortunati che suonano ad orecchio, i finti disattenti che quando parli non ascoltano, i superiori che giudicano, le femministe, i pendolari, i dolcificanti, gli stilisti, i registi, le autoradio, i ballerini, i politici, gli scarponi da sci, gli adolescenti, i sottosegretari, le rime, i cantanti rock attempati coi jeans attillati, gli scrittori boriosi e seriosi, i parenti, i fiori, i biondi, gli inchini, le mensole, gli intellettuali, gli artisti di strada, le meduse, i maghi, i vip, gli stupratori, i pedofili, tutti i circensi, gli operatori culturali, gli assistenti sociali, i divertimenti, gli amanti degli animali, le cravatte, le risate finte, i provinciali, gli aliscafi, i collezionisti tutti, un gradino più in su quelli di orologi, tutti gli hobby, i medici, i pazienti, il jazz, la pubblicità, i costruttori, le mamme, gli spettatori di basket, tutti gli attori e tutte le attrici, la video arte, i luna park, gli sperimentalisti di tutti i tipi, le zuppe, la pittura contemporanea, gli artigiani anziani nella loro bottega, i chitarristi dilettanti, le statue nelle piazze, il baciamano, le beauty farm, i filosofi di bell’aspetto, le piscine con troppo cloro, le alghe, i ladri, le anoressiche, le vacanze, le lettere d’amore, i preti e i chierichetti, le supposte, la musica etnica, i finti rivoluzionari, le telline, i panda, l’acne, i percussionisti, le docce con le tende, le voglie, i calli, i soprammobili, i nei, i vegetariani, i vedutisti, i cosmetici, i cantanti lirici, i parigini, i pullover a collo alto, la musica al ristorante, le feste, i meeting, le case col panorama, gli inglesismi, i neologismi, i figli di papà, i figli d’arte, i figli dei ricchi, i figli degli altri, i musei, i sindaci dei comuni, tutti gli assessori, i manifestanti, la poesia, i salumieri, i gioiellieri, gli antifurti, le catenine d’oro giallo, i leader, i gregari, le prostitute, le persone troppo basse o troppo alte, i funerali, i peli, i telefonini, la burocrazia, le installazioni, le automobili di tutte le cilindrate, i portachiavi, i cantautori, i giapponesi, i dirigenti, i razzisti e i tolleranti, i ciechi, la fòrmica, il rame, l’ottone, il bambù, i cuochi in televisione, la folla, le creme abbronzanti, le lobby, gli slang, le macchie, le mantenute, le cornucopie, i balbuzienti, i giovani vecchi e i vecchi giovani, gli snob, i radical chic, la chirurgia estetica, le tangenziali, le piante, i mocassini, i settari, i presentatori televisivi, i nobili, i fili che si attorcigliano, le vallette, i comici, i giocatori di golf, la fantascienza, i veterinari, le modelle, i rifugiati politici, gli ottusi, le spiagge bianchissime, le religioni improvvisate e i loro seguaci, le mattonelle di seconda scelta, i testardi, i critici di professione, le coppie lui giovane lei matura e viceversa, i maturi, tutte le persone col cappello, tutte le persone con gli occhiali da sole, le lampade abbronzanti, gli incendi, i braccialetti, i raccomandati, i militari, i tennisti scapestrati, i faziosi e i tifosi, i profumi da tabaccaio, i matrimoni, le barzellette, la prima comunione, i massoni, la messa, coloro che fischiano, coloro che cantano all’improvviso, i rutti, gli eroinomani, i Lions club, i cocainomani, i Rotary club, il turismo sessuale, il turismo, coloro che detestano il turismo e dicono che loro sono “viaggiatori”, coloro che parlano “per esperienza”, coloro che non hanno esperienza e vogliono parlare lo stesso, chi sa stare al mondo, le maestre elementari, i malati di riunioni, i malati in generale, gli infermieri con gli zoccoli, ma perché devono portare gli zoccoli?
C O V E R
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CRI LOSYUK
Abito e cappotto Hoss, cappello Grevi, tronchetti Ash, gioielli Rebecca.
potete solo imitarmi
N
on sopporto la nostalgia, la normalità, la cattiveria, l’iperattività, la bulimia, la gentilezza, la malinconia, la mestizia, l’intelligenza e la stupidità, la tracotanza, la rassegnazione, la vergogna, l’arroganza, la simpatia, il doppiogiochismo, il menefreghismo, l’abuso di potere, l’inettitudine, la sportività, la bontà d’animo, la religiosità,
l’ostentazione, la curiosità e l’indifferenza, la messa in scena, la realtà, la colpa, il minimalismo, la sobrietà e l’eccesso, la genericità, la falsità, la responsabilità, la spensieratezza, l’eccitazione, la saggezza, la determinazione, l’autocompiacimento, l’irresponsabilità, la correttezza, l’aridità, la serietà e la frivolezza, la pomposità, la necessarietà, la miseria umana, la compassione, la tetraggine, la prevedibilità, l’incoscienza, la capziosità, la rapidità, l’oscurità, la negligenza, la lentezza, la medietà, la velocità, l’ineluttabilità, l’esibizionismo, l’entusiasmo, la sciatteria, la virtuosità, il dilettantismo, il professionismo, il decisionismo, l’automobilismo, l’autonomia, la dipendenza, l’eleganza e la felicità.
Non sopporto niente e nessuno. Neanche me stessa. Soprattutto me stessa. Solo una cosa sopporto. La sfumatura. (da “Hanno tutti ragione” di Paolo Sorrentino)
AD & PHOTO_Riccardo Sepe Visconti | MODEL_Cri Losyuk | MAKE UP_Nancy Tortora per Aglaia, Ischia | HAIR_Cristian Sirabella per Picasso Parrucchieri, Ischia | DRESS&SHOES_ Il Pellicano Boutique, S. Angelo | JEWELRY_ Bottiglieri Gioielli, Ischia ASSISTANT_ Dayana Chiocca | LOCATION_ Villa Piromallo, Forio | SPECIAL THANKS_ Andrea Mattera, Stefano Pipolo
Cappotto, pants, camicia, scarpe tutto Maliparmi, cappello Grevi; orecchini Cangiano, bracciali Pittisisi, anelli Nemoris.
Abito Pianura Studio, tronchetti Ash, gioielli APM Monaco.
perché essere come me non puoi sapere com’è
Abito Pianura Studio, gioielli Zoccai, orologio Eberhard.
A R C H I T E C T U R E
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VILLA PIROMALLO text_Silvia Buchner | photo_Riccardo Sepe Visconti
La sua facciata rosso cupo svetta con il torrino nel paesaggio fra Forio e Panza, davanti alla mole maestosa del monte Epomeo, la sua storia si intreccia con quella di Ischia e delle sue tradizioni: con un impeccabile lavoro di recupero durato cinque anni, è tornato a splendere uno degli antichi palazzi più belli dell’isola, Villa Piromallo. Quando fu costruita, fra la fine del ‘700 e gli inizi dell’ ‘800, ampliando un casino di caccia risalente al XVIII sec., la piana del Calitto la dobbiamo immaginare un’estensione di bosco e macchia dove fin dall’epoca aragonese si catturavano quaglie e tortore. I sovrani aragonesi avevano ceduto le loro proprietà ai d’Avalos, che rimasero i signori di questi luoghi fino a
43 quando lasciarono l’isola nel 1734. Da allora le vicende della villa furono legate a quelle delle famiglie Pezzillo e Piromallo: i Pezzillo erano facoltosi possidenti proprietari di gran parte del territorio di Panza e fu il conte napoletano Giacomo Piromallo, che aveva sposato Luisa Pezzilllo Rodoero, ad ampliare l’edificio che da allora prese il suo nome, mentre il primogenito di Luisa e Giacomo, il marchese Giuseppe Piromallo Capece Piscicelli di Montebello, vi realizzò anche uno stabilimento enologico. La vinificazione iniziò intorno al 1820 con la produzione del “Calitto”, i primi imbottigliamenti si devono al barone Marcello Rodinò, marito di Maria, una delle tre figlie di Giuseppe Piromallo. Spartiacque fondamentale nella storia della
villa fu il terribile terremoto del 1883, quando l’edificio venne danneggiato e si eseguirono gli interventi che ne determinarono l’aspetto attuale: fu abbattuto (e mai più ricostruito) il piano superiore e aggiunto - comunicante con il corpo principale - uno chalet antisismico in muratura ispirato alle tipiche case di montagna con tetto a doppio spiovente, che ospitò le camere da letto durante i lavori di ristrutturazione successivi al terremoto. Fa parte del complesso una chiesetta privata (molti componenti della famiglia Pezzillo erano sacerdoti), cui si accede anche dall’interno della villa e che ha il caratteristico matroneo in legno che consentiva alla famiglia di assistere in maniera riservata alla Messa. Questa, come altre dimore patrizie situate fuori dai centri urbani dell’isola, fu pensata e realizzata per essere insieme casa di villeggiatura nei mesi estivi e produttiva azienda vinicola. Perciò i suoi spazi sono quelli di una raffinata dimora aristocratica ma allo stesso tempo ampi settori della costruzione erano destinati (al pianterreno e nel seminterrato) al ricovero di attrezzature agricole e alle attività connesse alla viticoltura (cantine, cellai, palmenti) e alla coltivazione dei campi che circondavano la proprietà. Quando la signora Eva Eleonora Sachs, che conosce bene l’isola e la sua storia, l’ha acquistata, ha scelto di restaurarla avendo obiettivi ben precisi. Insieme al rispetto degli spazi originari e all’impiego di materiali e tecnologie attenti alla tutela dell’ambiente, si è voluto, infatti, mantenere vivo il duplice ruolo di Villa Piromallo. La tenuta agricola (benché ridimensionata rispetto a quella originaria per ovvie ragioni di divisioni ereditarie) è tornata a essere coltivata e produce sia uva da cui si
Andrea Mattera E’ Andrea Mattera l’architetto, ischitano, che ha progettato la ristrutturazione di Villa Piromallo e da oltre cinque anni segue i lavori in ogni dettaglio. 40 anni circa e una serie di interessanti esperienze professionali: dopo la laurea e un anno di attività presso un’azienda a Vercelli, è tornato a Ischia dove si è dedicato a lavori di progettazione, sia nel settore pubblico che nel privato. Lo interessa molto il settore delle ristrutturazioni, stimolante in un territorio come quello di Ischia, con un patrimonio edilizio articolato e molti vincoli che rendono l’intervento dell’architetto un passaggio fondamentale, sia dal punto di vista amministrativo che strettamente tecnico. In particolare, l’architetto Mattera, oltre che in residenze private, ha lavorato alla realizzazione di boutiques griffate del centro, alla ristrutturazione di alberghi glamour stellati e alla riorganizzazione di interni. Altro settore che predilige è quello delle spa e centri benessere: ne ha disegnata una a Milano e una per un hotel di Pantelleria, oltre a quella di Villa Piromallo. Inoltre, ha seguito corsi di bioarchitettura e bioclimatica, avendo un particolare interesse per le potenzialità che offre questo ambito. Nel disegnare i suoi interventi, l’architetto Mattera predilige le linee pulite ed i materiali innovativi, è molto attento ai sistemi di illuminazione e alle possibilità che offrono le moderne tecnologie (come la domotica). E, più in generale, considera fondamentale riuscire a compenetrarsi a fondo nei contesti in cui è chiamato ad operare, per riuscire a interpretare nel modo più efficace le potenzialità architettoniche e funzionali degli edifici e per individuare il giusto equilibrio con le esigenze di chi chiede la sua collaborazione.
ricava il vino DOC Calitto, che ortaggi e frutta, con cui si preparano marmellate e conserve biologiche, ed essenze aromatiche. Il restauro dell’edificio ha privilegiato la valorizzazione di luoghi di grande suggestione che sono stati ripensati in funzione del nostro tempo, ma senza stravolgerne l’originario ruolo. Si è mantenuto intatto, infatti, il fascino di ambienti costruiti secondo la cultura di un’epoca che esprimeva l’importanza, e anche l’agiatezza, della famiglia proprietaria attraverso un’architettura solida e maestosa ma rigorosa nelle linee, come emerge chiaramente nella lunga facciata, definita dal gioco del bianco e rosso negli intonaci e dall’uso della pietra, in particolare il piperno con cui è realizzata la bellissima scala esterna, e mossa dagli archi al pianterreno e dalle terrazze al piano nobile, che si aprono spettacolari sul vigneto. Il corpo principale dell’edificio è scandito da sette finestre, che corrispondono ad altrettante stanze voltate (con soffitti a vela e a padiglione, tipici delle tecniche costruttive locali) che si susseguono una nell’altra, mentre un lungo corridoio conduce agli spazi dello
chalet. E’ stato l’architetto Andrea Mattera, insieme a un gruppo di professionisti molti dei quali scelti fra quanti operano nell’isola, a percorrere il lungo cammino che ha ridato vita a uno dei gioielli architettonici di Ischia. Costante il confronto con la proprietaria nella scelta delle destinazioni da dare a una tenuta che ha oltre due secoli di vita: ne è nata una struttura polivalente, a sfondo agrituristico, che ha però anche uno spazio espositivo, per mostre, congressi, eventi destinati anche a supportare l’attività della Help Children Foundation, creata dalla signora Sachs per sostenere, attraverso le donazioni che raccoglie, progetti che operano per aiutare bambini che, in qualsiasi parte del mondo, vivono in condizione di estrema precarietà che mette in serio pericolo la loro esistenza e la loro crescita. La Villa può ospitare anche cerimonie (la chiesetta è consacrata), mentre nello chalet sono state ricavate quattro suites. L’antica cucina del palazzo, recuperata perfettamente, sarà lo spazio per la prima colazione, mentre i saloni destinati un tempo al pranzo della famiglia accolgono adesso la hall e il bar. Dal punto di vista più strettamente tecnico, la ristrutturazione è intervenuta sui problemi causati dalla lunga esposizione dell’edificio all’acqua, sia quella piovana, penetrata a causa del deterioramento dei tetti che quella risalita dal suolo, poiché le fondamenta in origine furono semplicemente scavate nel terreno. Quindi, gli edifici sono stati isolati dal terreno attraverso l’inserimento di un cordolo in calcestruzzo, sono stati rifatti i solai e gli intonaci; inoltre, tutta la struttura ha ricevuto la certificazione di adeguamento sismico e va sottolineato che le acque dei tetti vengono raccolte in serbatoi e si adoperano per innaffiare.
Per gli interni, dove gli arredi antichi erano scomparsi, l’architetto Mattera ha scelto il cotto per il pavimento e ha riportato a vista le travi dei soffitti della cucina e del corridoio, inserendo come forte elemento di contemporaneità il sistema di illuminazione, molto lineare e versatile per supportare i diversi usi dell’edificio; tutte le tecnologie che servono villa Piromallo dal riscaldamento e raffrescamento, che sfrutta la sorgente naturale di acqua a 90° all’interno della proprietà, agli impianti di sicurezza, all’illuminazione, ai sistemi di apertura e chiusura - sono gestite con la domotica, che consente di regolarle a distanza usando un computer. Gli arredi in legno sono stati realizzati su misura, o acquistati da un’azienda che certifica il legno come proveniente da foreste fsc, dove cioè si applicano procedure di sfruttamento che riducono il rischio di deforestazione. La cantina dall’imponente soffitto a volta è destinata ad essere un ristorante dove saranno trasformati
con arredi tecnici di alto standard qualitativo:
in piatti gustosi i prodotti coltivati nella tenuta.
si può rilassarsi nella stanza del sale, effettuare
Il piano seminterrato (dove un tempo c’erano
un massaggio shiatzu ma anche una sauna, e
le stanze per la servitù), infine, è dedicato al
uno spazio è destinato a chi vuole fare i tratta-
puro benessere: ospita infatti, la spa, allestita
menti in coppia.
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E V E N T
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GLOBAL FILM & MUSIC FEST 2014 photo_ Tommaso Monti, Dayana Chiocca
Ischia capitale del cinema europeo durante la settimana del Global Film & Music Fest, organizzato come sempre da Pascal Vicedomini, che dal 12 al 20 luglio ha visto sfilare negli incontri pubblici e durante le fascinose feste ospitate in bellissime location ischitane, dall’Albergo della Regina Isabella della famiglia Carriero, fulcro della manifestazione, all’hotel Mezzatorre, e poi allo Strand hotel I Delfini, al parco termale Castiglione, alla Villa La Colombaia, che fu la dimora di Luchino Visconti, nei cinque stelle Miramare e Castello e Punta Molino, i moltissimi attori che come di consueto hanno scelto il palcoscenico dell’isola per presentare nuovi film, stringere amicizie, rilassarsi in allegria e incontrare il pubblico. Quest’ultimo ha accolto con vero entusiasmo la star hollywoodiana Selena Gomez, ma il parterre è stato davvero di prim’ordine grazie alla presenza di Lindsay Lohan, Chiwitel Ejifor, premiato con l’Oscar per “12 anni schiavo”, Jessica Chastain, i registi Paolo Virzì con la moglie l’attrice Micaela Ramazzotti e Ferzan Ozpetek, la cantante Noa, Antonello Venditti, il jazzista Raphael Gualazzi, il cast di “Made in Sud”, la kermesse comica di Rai Due, Peppino di Capri, Lena Headey, star della serie TV “Game Of Thrones”, Leo Howard, Martina Stella, Freida Pinto, Anna Safroncic, il produttore patron del Napoli Calcio Aurelio De Laurentiis e tantissimi altri ospiti che, tutti insieme, hanno permesso al cielo di Ischia di brillare di stelle.
Micaela Ramazzotti e Paolo Virzì
F A S H I O N
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PALMA DI MEGLIO
Abito Patrizia Pepe, pelliccia Mele, gioielli e orologi tutto Bulgari.
Mini Patrizia Pepe, top Vicolo, boots Manila Grace, pelliccia Mele, gioielli Pesavento, orologio Bulgari.
Pelliccia Mele, jeans Dond Up, top Vicolo, gioielli Paola Grande, orologio Bulgari.
AD_Riccardo Sepe Visconti | PHOTO_Riccardo Sepe Visconti e Dayana Chiocca | MODEL_Palma Di Meglio | MAKE UP_Nancy Tortora per Aglaia, Ischia | HAIR_Peppe Cirino per Cirino Bros, Ischia | DRESS&SHOES_ Carlo Lambitelli, Ischia | FURS_ Pellicceria Mele, Ischia JEWELRY_ Bottiglieri Pi첫 Gioielli, Ischia-Forio | ASSISTANT_ Luca Fiorentino | SPECIAL THANKS_ Ischia Motor Piaggio per le Vespe
Top e pants Mangano, pelliccia Mele, gioielli Pesavento, orologio Bulgari.
Abito Mangano, pelliccia Mele, gioielli Paola Grande.
P E O P L E
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IL CORSERA NELLE MANI DI UN EDITORE PURO: URBANO CAIRO, CHISSÀ… Intervista a Luigi Bisignani text_Riccardo Sepe Visconti | photo_Dayana Chiocca
Informare correttamente e su tutto è la cifra stilistica che conferisce eleganza ed autorevolezza alla testata che lo pratica e, a fasi alterne, il CorSera s’è distinto per queste sue doti; in altri periodi, piuttosto, la testata è apparsa ammantata da una certa nebbia dovuta senz’altro alle interferenze dell’azionariato. Un azionariato sensibilizzato dalla crisi dell’editoria ed oggi, più che mai, ancora una volta, in movimento: pezzi del passato che vanno via sostituiti da esponenti dei cosiddetti “nuovi poteri forti”. Quanto poi nuovi, difficile dirlo. Ed ecco che il direttore del CorSera Ferruccio De Bortoli, fin dall’estate 2014 viene “accompagnato all’uscita” che varcherà nell’aprile 2015, mentre, nel mezzo, muteranno ulteriormente gli assetti interni della proprietà. Dalla lettura in filigrana di questi eventi, è possibile cogliere il senso più profondo del cambiamento del Paese: lo stesso rumorosissimo editoriale d’inizio d’autunno del direttore uscente, il quale, a mo’ di sassolini cavati dalle scarpe, fece riferimento alla nuova massoneria che influenzerebbe l’azione di Governo, la dice lunga sui tempi che viviamo. Ne parliamo con Luigi Bisignani, espertissimo di questi scenari, che azzarda una sua previsione: Urbano Cairo e Diego Della Valle (e vai a sapere chi altri…) quali asset intangibili, per disegnare nuovi equilibri per… chissà quali imprese.
Che definizione darebbe della libertà? La libertà è avere la possibilità di esprimersi e non aver paura di quello che si dice. Lei la libertà l’ha anche persa a livello personale, è stato in prigione, ha avuto delle difficoltà notevoli, insomma. Certo, l’importante è affrontare queste prove restando sereni, cosa che a volte è molto difficile, e che a me è riuscita anche grazie alla mia famiglia. Posso aggiungere che ci è riuscito anche grazie ad un’intelligenza diversa da quella della maggioranza delle persone? Non faccia il modesto, la prego… Da questo punto di vista ho imparato molto dal presidente Andreotti che ho visto passare attraverso momenti difficilissimi e superarli con la fede, come faccio anche io, e con un senso di leggerezza. Parlare di fede significa naturalmente fare riferimento a quella cattolica, che contempla la possibilità di confessarsi, fare atto di pentimento e, quindi, venire assolti. Ma tutti i peccati possono essere assolti? No! Ma io non credo proprio di aver commesso peccati mortali: i miei peccati possono meritare un po’ di purgatorio. Nella voce dedicatale da Wikipedia, Luigi Bisignani viene definito “faccendiere”: immagino che questo appellativo non le dispiaccia… Non è così, a me non piace.
Perché? In fondo lei è una persona che
ri riveduta e corretta? In assoluto, non è
succedendo al Corriere della Sera?
crea sistemi. E’ un po’ come per il termine
detto che una loggia massonica debba ne-
Sicuramente, sullo sfondo c’è la crisi dell’edito-
“speculatore”, viene sempre sentito con
cessariamente costituire un pericolo per lo
ria e poi il contrasto fra gli azionisti, le banche
un’accezione negativa, cosa che non è.
Stato, non crede?
non vogliono più far parte dell’azionariato nel
E’ vero. Queste definizioni variano da paese a
Non penso che la massoneria in Italia abbia
giornale. L’azienda, in questo caso la Rizzoli,
paese, per esempio negli Stati Uniti il termine
avuto questo ruolo importante che anche lei
soffre dell’attuale distribuzione di poteri fra i
“lobbista” non ha l’accezione negativa che ri-
tende ad attribuirle. La P2 è stata certamente
componenti del consiglio di amministrazione: è
veste da noi.
una cosa diversa dalla Massoneria.
sicuramente uno scontro di poteri.
Oggi, però, anche da noi ci sono persone
Totalmente sbagliata o c’era qualcosa di
Ha definito la nostra un’epoca di “non po-
che sul biglietto da visita fanno scrivere
buono nella P2? Essendosi iscritto alla P2,
teri”. Allora, quale “non potere” potrebbe
“lobbista”. Sul suo biglietto da visita cosa
ci avrà creduto in quelle idee.
avere interesse a mettere le mani sul gior-
c’è scritto?
Ero iscritto come tanti che sono finiti in quegli
nale più importante del Paese?
Sono presidente di una società di consulenza e,
elenchi perché conoscevano Gelli, anche se poi
Certo, se nel capitale di un’azienda va via un
quindi, c’è scritto “Presidente”.
negavano di conoscerlo. Ma la P2 non si può
socio importante come Banca Intesa, può es-
Torniamo al faccendiere: dunque, la di-
considerare una loggia, abbiamo scoperto di
sercene qualcun’altro che vuole entrare. E cer-
sturba essere “etichettato” così?
essere in quelle liste, ma non lo sapevamo, non
tamente è così: Diego Della Valle? Urbano Cai-
Non mi piace, ha sempre un significato molto
ci incontravamo, era un sistema che esisteva
ro? Cairo è uno che ha dimostrato di saper fare
negativo. Io non mi sono mai sentito un fac-
solo nella sua testa. Si deve chiederlo a lui, ma
l’editoria e la televisione: ecco magari ci fosse
cendiere; mi sono sempre divertito a trovare
non credo che quella sia la massoneria.
uno così… Quello che più manca, secondo me,
persone, scoprire intelligenze e metterle in re-
Durante la presentazione a Ischia del suo
al Corriere e alla Rizzoli è un editore puro. Sarà
lazione fra loro. Ecco, in questo credo di riuscire
ultimo romanzo “Il Direttore”, parlando
Della Valle o Cairo a sostituire Banca Intesa? E’
bene e lo rivendico.
della successione al Corriere della Sera
da vedere. Certamente a De Bortoli è mancata
Dicono che è un uomo di estremo potere:
ha fatto il nome dell’attuale condiretto-
la presenza di un editore unico di riferimento,
lo è stato, lo è ancora?
re (Ndr. Luciano Fontana) di Ferruccio De
al posto della pletora di azionisti che ha dovuto
Lo dicono tutti di me, lo hanno detto in passato
Bortoli come possibile “direttore di tran-
sopportare.
e lo fanno ancora adesso. Sono una persona
sizione”. Accadrà come per i papi, insom-
Dal quadro che lei fa sembra chiaro che
che ha avuto dei rapporti consolidati e soprat-
ma…
non c’è nessuna possibilità che venga un
tutto non li ha mai traditi, ed è una dote che mi
Quello che sta succedendo lì dentro, nel primo
vero direttore, ma solo un direttore di
riconoscono. In un paese di voltafaccia credo
quotidiano italiano, è singolare: c’è un diretto-
transito, un fantoccio.
di essere l’unico che continua a dire di esse-
re che se ne andrà fra sette mesi.
No, un fantoccio no, il direttore ha una respon-
re stato andreottiano e di sentirsi ancora tale,
Perché De Bortoli va via?
sabilità per un certo periodo, poi se fa bene
mentre in tanti lo hanno rinnegato.
Certamente, da quello che si dice, per contrasti
può anche rimanere: il problema è che non ri-
Succede alle persone potenti: più in alto
con l’Amministrazione. Comunque, è uno che il
escono a individuare una grande personalità, e
sali più rovinosa sarà la caduta. A lei sono
direttore lo ha fatto per dodici anni.
questo la dice tutta…
toccate le cadute?
Magari lo ha fatto anche bene… Cosa sta
Io non mi sono mai sentito in alto: non mi sento né uno che è arrivato troppo in alto, né uno che è caduto in basso. Dunque, lei è sicuramente una persona che crea sistemi, come mi ha confermato. Ha trascorso molti anni in Argentina ed è obbligatorio al tal proposito ricordare Licio Gelli, visto che lei è stato iscritto alla loggia massonica P2… Gelli in Argentina ci è andato con Peron quando questi vi è rientrato (Ndr. Nel 1973, dopo 18 anni di esilio). Sì e l’Argentina è un paese sufficientemente grande per contenervi tutti e due senza farvi incrociare…! Parlando seriamente, vi siete incontrati? Certo, l’ho conosciuto bene in quanto lavoravo all’ANSA e infatti sono stato assolto da tutto, i nostri rapporti erano alla luce del sole, quando invece altri giornalisti lo frequentavano ma non lo dicevano. La loggia P2 è stata ritenuta molto pericolosa. Lei pensa che ci sia comunque bisogno di una struttura del genere, maga-
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S A F E T Y
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OPERAZIONE SICUREZZA text_Riccardo Sepe Visconti
“Noi non possiamo consentire che persone sotto l’effetto dell’alcol si mettano alla guida”. Andrea Centrella Negli ultimi anni, complice una maggior diffusione sul territorio isolano
Così, utilizzando sistematicamente l’apparecchio per il pre-test alcolemi-
dell’uso di sostanze stupefacenti (ed un irresponsabile consumo di be-
co (una sorta di cilindretto entro il quale ciascun guidatore deve soffiare
vande alcoliche), gli incidenti mortali che hanno insanguinato le strade
affinché venga testato in modo rapido e non invasivo lo stato di sobrie-
di Ischia sono stati tanti e tali da destare una grande preoccupazione,
tà), è possibile verificare che il guidatore sia davvero perfettamente vigile
richiamando l’attenzione sull’urgenza di nuove misure a garanzia della
ed in grado di guidare senza rappresentare un pericolo, né per se stesso
sicurezza, in particolar modo quella stradale, con una specifica necessità
né per gli altri. Per questo genere di operazione vengono impiegate dal-
di contenere il pericolo nelle fasce orarie notturne.
le 4 alle 8 pattuglie: il dispiegamento di molti militari, infatti, consente
È così che, nell’autunno 2014, è partita in grande stile una “Operazio-
di rendere le operazioni di controllo il più veloci ed efficienti possibile.
ne sicurezza” che ha impegnato tutte le locali stazioni dei Carabinieri,
Inoltre, in tal modo la presenza dei Carabinieri sul territorio assume una
coordinate dal Comando di Compagnia agli ordini del Tenente Andrea
forma anche visivamente impattante: vedere un’alta concentrazione di
Centrella. La nuova strategia operativa - che ha immediatamente pro-
uomini in divisa impegnati in controlli capillari, da un lato aumenta nel
dotto un significativo ridimensionamento del fenomeno legato alla gui-
cittadino la forte percezione di sentirsi protetto da un “sistema di sicu-
da in stato di alterazione - si avvantaggia di alcune sostanziali novità
rezza efficace”, dall’altro mortifica - in modo vincente - la tendenza ad
rispetto anche al più recente passato: innanzitutto è stato previsto che,
assumere comportamenti scelleratissimi, capaci di mettere a rischio la
a cavallo delle festività, le varie pattuglie, piuttosto che essere distribuite
vita delle persone.
sull’intero territorio, si concentrino per effettuare massicci posti di blocco
Molto proficua, tra l’altro, è stata la perfetta sinergia che il comandante
notturni, organizzandosi con estrema efficienza per poter controllare -
Centrella ha trovato nel coordinamento con gli altri corpi di sicurezza
celermente - tutti i veicoli provenienti da una determinata area (in genere
ed in particolare con la Polizia di Stato, diretta dalla dottoressa Stefania
quella a ridosso di locali notturni, ristoranti, bar, dove naturalmente è più
Grasso: oggi, grazie a queste nuove strategie di tutela, le strade di Ischia
alta la probabilità di bere liquori o appartarsi per assumere stupefacenti).
risultano di gran lunga più sicure.
P E O P L E
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NICOLA GRATTERI: LA PAURA E’ QUANDO LA LINGUA DIVENTA AMARA inteview_Riccardo Sepe Visconti | photo_Dayana Chiocca
In un Paese (come il nostro) che
Cos’è la paura?
ha bisogno di eroi, quando un
La paura è quando diventa la lingua amara, è
magistrato diviene un simbolo,
il segnale che c’è il pericolo; la paura bisogna
la sua funzione - piaccia o non
averla, bisogna sentirla ma è necessario anche
piaccia - da giudicante diviene
dominarla, parlarci, ragionarci per andare avan-
educativa: “limitarsi” a svolgere
ti, rischiare. Però dev’essere un rischio calcola-
bene il proprio compito non è
to, perché è inutile andare oltre quelli che sono
più sufficiente, da uomo-simbolo
i limiti e le possibilità.
bisogna assumere la funzione
Mi parla di “rischio calcolato”: quello che
(e vestirne i panni) del Maestro.
corre lei lo è? Il calcolo dov’è? E se i conti
È dal magistrato-simbolo che
non tornano?
prende forma la visione etica
Guardi… Io parlo spesso con la morte, mi ren-
che il cittadino si forma sul ruolo
do perfettamente conto del rischio che corro,
di tutta la magistratura. Ecco la
man mano che passano gli anni cresce sempre
grande responsabilità che, al di là dei propri gravosissimi compiti quotidiani, pesa sulle spalle di
di più perché aumenta la possibilità per me di
questi uomini che, per favore non dimentichiamolo, sono, appunto, degli Uomini.
fare indagini, girare il mondo per contrastare
Nicola Gratteri, magistrato in primissima fila nella lotta contro la ‘ndrangheta, Procuratore aggiun-
la ‘ndrangheta e il narcotraffico. Il rischio au-
to presso la Procura di Reggio Calabria, vive da 25 anni sotto stretta scorta (nel 2005 fu sventato
menta, però non ho vie di uscita, non ho vie di
un attentato contro di lui nel quale sarebbero stati utilizzati esplosivo al plastico, lanciarazzi, mitra
scampo, se mi fermassi, se mi tirassi indietro mi
kalašnikov e bombe a mano!), recentemente il suo nome fu speso dal premier Renzi come possi-
sentirei un vigliacco.
bile ministro della giustizia, salvo poi essere sostituito, all’ultimo minuto, dalla figura - più politica
Mi sta dicendo che non sa fare nulla di di-
- di Andrea Orlando. A questo proposito, il Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti s’è
verso?
sentito di voler precisare che «i politici fanno i politici ed i magistrati fanno i magistrati. I migliori
Non voglio diventare una persona che sa di
di noi devono continuare a fare i magistrati, poi ognuno è libero di compiere le proprie scelte».
poter agire per arginare il fenomeno mafioso
Ed è su questi argomenti che in una serata ischitana, alla una di notte ho potuto intervistare il
e non lo fa per codardia, non ne sarei capace.
nostro uomo.
Per fare il magistrato è necessario essere
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un eroe? No, quando ho iniziato il mio lavoro in magi-
stratura non sapevo che sarei arrivato a questo
che deve agire, è ovvio!
statua, diventa un’esternazione del potere da
livello di vita inimmaginabile. Ma nel corso de-
Lei ha avuto la possibilità di accedere alla
parte del mafioso che non si può ammettere,
gli anni, conducendo indagini sempre più ap-
più alta carica politica, di diventare mini-
che non può essere autorizzata.
profondite, alzando il livello dei personaggi da
stro della Giustizia. Poi, cosa è accaduto, è
Le chiedo di fare un bilancio della sua atti-
indagare si arriva al punto in cui si capisce che
lei che non ha accettato?
vità di magistrato.
il rischio è elevato.
No, no… Dopo che mi è stato garantito da par-
Penso che come chiunque ha lavorato, avrò
Cosa la rende particolarmente vulnerabi-
te del presidente del Consiglio Renzi e del vice-
fatto degli errori, delle cose avrei potuto farle
le?
presidente Del Rio, che avrei avuto carta bianca
meglio, ma complessivamente, per quelli che
Io sono attentissimo: non faccio dieci metri
per fare le modifiche normative di cui ritenevo
sono gli strumenti che ho avuto a disposizione,
senza la macchina blindata, non vado da più
esserci bisogno e di poter agire nella direzione
ritengo che ho fatto delle belle cose.
di vent’anni al cinema, non vado al ristorante,
del Ministero, il mio nome era nell’elenco dei
Immagino che se le chiedo se, tornando
ho il mare a 8 chilometri da casa ma non faccio
16 ministri. Poi… non so cosa è successo den-
indietro, rifarebbe tutto, mi risponde di sì.
il bagno, cambio continuamente strada, non
tro quella stanza, io non c’ero.
Tornando indietro, farei di meglio e di più.
dico mai dove vado, solo pochi conoscono i
Le è dispiaciuto di non aver avuto questa
C’è un’indagine che avrebbe voluto diri-
miei percorsi.
opportunità?
gere lei e non ha potuto farlo?
Il suo è un lavoro necessario, ma non sem-
Ero molto combattuto, perché io amo in modo
Tutte quelle che ho voluto, che ho potuto, che
pre lo Stato è in grado di garantire i mezzi
viscerale questo mio lavoro, ma nello stesso
riguardavano la mia terra, la mia zona le ho
idonei a chi - come lei - compie un’attivi-
tempo era un sogno anche quello di poter
fatte.
tà fondamentale per il tessuto del nostro
finalmente cambiare le regole del gioco. Poi,
Il suo peggiore nemico chi è? Possiamo
Paese. Perché accade questo, secondo lei?
non l’ho fatto, ed è stato un sospiro di sollievo,
dargli un nome e cognome?
Per arginare il fenomeno mafioso bisognereb-
nel senso che c’era il rischio che queste modifi-
No, nemici no, a volte c’è un po’ di invidia, di
be avere il coraggio, la volontà, la libertà di
che non passassero…
cattiveria gratuita da cui non ci si può difende-
cambiare le regole del gioco, nel rispetto del-
Pensa che il Ministro ha il potere di cam-
re, e quella è una cosa che mi dispiace.
la Costituzione cambiare i codici, il codice di
biare le regole del gioco?
Gelosia e invidia, anche nella magistratu-
procedura penale, l’ordinamento penitenziario
Sì, il Ministro da solo può fare tantissime cose,
ra…
e fare tante di quelle modifiche fino a quan-
intanto può informatizzare il processo, può ri-
Sono sentimenti molto diffusi, dappertutto, in
do non diventi non conveniente delinquere.
disegnare la geografia giudiziaria: non solo ci
tutti i mestieri, anche nel giornalismo, no? Se
Infatti, è un discorso di convenienza: fino a
sono ancora tribunali da chiudere, ma si posso-
uno riesce a fare una cosa buona, importante
quando sarà conveniente delinquere, superati
no spostare magistrati in tribunali dove c’è più
scatta l’invidia, ci sono le malelingue, i pette-
i freni inibitori da parte del mafioso, di chi fa il
bisogno, per esempio a Reggio Calabria stan-
golezzi inventati. I risultati vengono se lavori 12
male, il soggetto delinquerà. Viceversa, se sa
no scoppiando. Un buon Ministro che crea una
ore al giorno, 360 giorni all’anno, certe inda-
che commettendo il reato il processo ci sarà in
commissione di esperti in grado di realizzare
gini ti capitano una volta nella vita e se lavori
pochissimo tempo e arriverà una condanna che
riforme serie, io penso che possa fare grandi
in modo sistematico ogni giorno, riesci a fare
lo terrà in carcere almeno vent’anni, comince-
cose.
ogni mese, mese e mezzo, cose belle, superio-
rà a non essere più così conveniente violare la
Libera Chiesa in libero Stato: si parla mol-
ri alla media, che riguardano i circuiti criminali
legge. D’altra parte, chi, come me, tira molto
to in questi giorni dell’inchino delle statue
internazionali.
la corda, chi si impegna - perché a un certo
dei Santi durante le feste patronali davan-
punto il lavoro diventa quasi una dipendenza
ti alle case dei mafiosi. Ma la Chiesa non
- è ovvio che rischia la sovraesposizione: spes-
ha il diritto di fare quello che vuole,
so, tuttavia, non si è in grado di capire qual è
anche inchinarsi davanti al ma-
veramente il rischio che si sta correndo. Accade
fioso di turno?
allora che molte volte si sottovaluta la situazio-
No, penso che non abbia que-
ne, altre per non sbagliare si generalizza e si dà
sto diritto, perché nel mo-
la scorta, la tutela a chi non dovrebbe averla,
mento in cui il mafioso porta
può capitare e capita che ci siano degli eccessi
il Santo facendo inchinare la
sia in un senso che nell’altro. Ripeto che per me sono più importanti e più urgenti gli strumenti normativi, le regole del gioco e non la parte diciamo così militare, che è certo indispensabile, ma se avessimo un sistema forte, duro, noi oggi non staremmo ancora qui a discutere di mafie a questo livello, di mafie così forti, così feroci. Arriviamo, quindi, al solito punto che obbliga un magistrato a parlare di politica, perché è un sistema che dovrebbe funzionare in un certo modo e dare gli strumenti… Sì certo, è un problema legislatorio, è il politico
E V E N T
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FRANCO CAVALLARO: PASSIONE PER ISCHIA text_Silvia Buchner | photo_Dayana Chiocca
realizzazione di eventi dedicati sia all’arte e alla cultura che allo spettacolo, che hanno vi-
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sto protagonisti moltissimi personaggi dello
sportiva 90° Minuto, Alberto Villani direttore
spettacolo italiano: Raoul Bova, Milly Carlucci,
della struttura di pediatria dell’ospedale Bam-
Bruno Vespa, Giorgio Panariello, Eros Ramaz-
bin Gesù, il giornalista di Radio Dimensione
zotti, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida sono
Suono Salvatore Lordi, il coreografo e regista
solo alcuni di loro. Ed è grazie alla sua profon-
di programmi Rai Roberto Croce, Elvia Grazi,
da esperienza in questo settore che Cavallaro
scrittrice e direttore del mensile Star Tv. Ma il
- insignito della cittadinanza onoraria dell’isola
lavoro di Franco Cavallaro per l’isola prosegue
d’Ischia, per la sua attività - è riuscito ad attua-
lungo l’intero arco dell’anno, anzi sarebbe me-
re le sinergie giuste per indirizzare sull’isola e
glio dire della stagione televisiva, infatti, grazie
I love Ischia - Passion for Hospitality è un’inizia-
sul suo territorio attenzione e spazi nel mondo
ai rapporti costanti con il mondo della comu-
tiva nata per accostare la bellezza dell’isola d’I-
della comunicazione. Il progetto si compone di
nicazione ha creato le condizioni perché Ischia
schia a valori positivi come sono quelli espressi
diversi momenti: una volta all’anno - si è giun-
abbia spazio in trasmissioni popolari e molto
da personalità che eccellono nel loro campo:
ti alla sesta edizione - l’isola ospita il premio I
seguite come Linea Blu, Sereno Variabile, Linea
l’idea è riunire e premiare figure rilevanti (per-
love Ischia, che Cavallaro organizza, insieme a
Verde, Easy Driver, che hanno associato un’im-
sonaggi dello spettacolo, ma anche professio-
Luisanna Tuti, in forte collaborazione con Fe-
magine di bellezza e armonia al nome dell’i-
nisti come medici e giornalisti) che siano acco-
deralberghi e l’Ascom di Ischia. Per l’edizione
sola. Senza dimenticare l’appuntamento della
munate dall’amore per questa terra, in modo
2014 hanno ricevuto il premio, durante la sera-
Messa in Diretta, seguito da milioni di spetta-
da rafforzare legami già esistenti e creare nuovi
ta condotta da M. Giovanna Elmi, il magistrato
tori che è stata trasmessa da suggestive chiese
rapporti di amicizia fra l’isola e quanti la cono-
calabrese Nicola Gratteri, in primissima linea
dell’isola; inoltre, Ischia è apparsa più volte su
scono e l’apprezzano. In realtà, il primo amico
nella lotta contro una delle mafia più perico-
Viaggi il sito del quotidiano La Repubblica de-
di Ischia è proprio colui che ha creato il premio,
lose e pervasive, la ‘ndrangheta, e volti famosi
dicato alle vacanze.
il giornalista Franco Cavallaro, responsabile per
della TV, fra cui i giornalisti Gennaro Sangiulia-
la comunicazione per il Centro Europeo per il
no vicedirettore TG Uno, Elisa Isoardi volto di
Turismo, al suo attivo una lunga carriera e la
UnoMattina, Franco Lauro, della trasmissione
T O U R I S M
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TURISMO E SICUREZZA: NASCONO NUOVE PROFESSIONALITA’ text_ Luigi Vinci, presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Napoli Mario Rispoli, coordinatore Commissione Valorizzazione Turistica dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli
La necessità di avere all’interno degli alberghi
Una struttura ricettiva ha bisogno di impian-
finanziamenti pubblici di volta in volta messi in
le competenze giuste per gestire con efficien-
tistica elettrica, idrica, di condizionamento,
campo per incentivare il settore. Le certificazio-
za le tecnologie e garantire i parametri di sicu-
antincendio, di wi-fi, di rilevazione di fumi. La
ni di qualità, qualità ambientale e regolamento
rezza richiesti per essere in regola, è emersa
gestione di questi impianti prevede una precisa
Emas hanno consentito e consentiranno anche
con evidenza durante l’ultimo convegno or-
attività di studio, controllo e prevenzione per i
in futuro un punteggio aggiuntivo utile per il
ganizzato nell’ottobre 2014 dall’Ordine degli
problemi connessi alla legionella, al monitorag-
conseguimento del finanziamento. Le diverse
ingegneri della provincia di Napoli. Sarebbe,
gio di gas radon negli ambienti, all’HACCP per
certificazioni comportano da parte delle azien-
quindi, utile creare una nuova figura professio-
la gestione e il trattamento di prodotti alimen-
de l’adeguamento ai criteri di sostenibilità am-
nale, che unisca le competenze dell’ingegne-
tari. C’è, poi, il settore della sicurezza passiva
bientale che in sostanza significano una serie
re a quelle relative alle dinamiche del turismo.
ed attiva: in particolare la sicurezza sui luoghi di
di accorgimenti in grado di trasformare edifici
Al momento, infatti, la normativa prevede la
lavoro, che deve tener conto della forte intera-
inquinanti, “energivori”, in strutture a basso
figura del direttore tecnico per imprese che
zione tra personale e ospiti della struttura ricet-
impatto ambientale. Così come per l’edilizia
gestiscono attività di piccolissime dimensioni,
tiva, le problematiche relative agli scarichi nella
privata, anche gli alberghi prevedono la domo-
mentre per le attività ricettive alberghiere ed
pubblica fognatura (in termini di composizione,
tica: camere intelligenti e reception in grado di
extra alberghiere, nonostante presentino un
di BOD presente) e all’alimentazione delle cuci-
controllare gli apparecchi alimentati da fonti
notevole grado di complessità, non è previsto
ne in riferimento al carburante utilizzato (gaso-
energetiche accidentalmente in esercizio, o ru-
alcun responsabile o figura di sistema. E questa
lio, gas propano liquido, metano, elettricità), al
binetti aperti. Se la struttura ricettiva ha centri
costituisce una lacuna dell’apparato normativo
trattamento dei rifiuti solidi urbani, al collaudo
termali, congressuali, aree benessere, le varia-
regionale, perché non tiene nel dovuto conto le
periodico di ascensori e montacarichi, alla sicu-
bili aumentano e con esse il controllo e l’attività
problematiche connesse alla gestione del siste-
rezza negli incendi, alle esercitazioni periodiche
di gestione necessari.
ma dell’accoglienza turistica, impegnativo per
di evacuazione, al pronto soccorso in caso di
E’ evidente, quindi, come siano richieste profes-
qualità e quantità di impianti e apparecchiature
incidente. Inoltre, il Libro Bianco Clima-Energia
sionalità importanti con competenze tecniche
necessarie al suo funzionamento, sensibile per-
2030 della Commissione europea, impone di
specifiche, in grado di prevenire i rischi, gestire
ché destinato all’accoglienza di un numero di
abbassare progressivamente le immissioni di
le emergenze, programmare gli adeguamenti
persone molto elevato.
anidride carbonica nell’ambiente. Le imprese
per uniformare l’azienda ai canoni della so-
del ricettivo hanno necessità di certificarsi sulla
stenibilità ambientale. L’ingegnere è il profes-
qualità totale ISO 9000 e su quella ambientale
sionista che presenta il profilo più idoneo per
ISO 14000, o ancora sul regolamento EMAS,
le competenze tecniche e gestionali connesse
sia per ridurre i propri impatti ambientali, sia
alla sua formazione. Questo nuovo profilo pro-
per concorrere con un punteggio maggiore a
fessionale - che troverebbe collocazione solo in strutture con elevato grado di complessità - comporterebbe, oltretutto, un risparmio in termini di costi di gestione aziendale che, unito alle iniziative del governo centrale di incentivazione fiscale per le assunzioni dei giovani, contribuirebbe a dare risposte alla disoccupazione giovanile che in Campania ha raggiunto il suo massimo valore.
T O U R I S M
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VINCE CHI PUNTA SUGLI STRANIERI text_Mario Rispoli
I dati del primo semestre 2014, definitivi, forni-
Capri, che ha investito sul mercato straniero in
scono un bilancio, se pure provvisorio, su que-
maniera diversificata e che, insieme a Positano,
sta bizzarra stagione turistica. L’isola d’Ischia
continua a detenere il prezzo camera medio più
perde nella prima parte dell’anno l’1,20 % di
alto d’Italia (stima effettuata da booking.com).
presenze. In leggero aumento quelle italiane,
Un pacchetto molto diversificato quello stra-
+ 0,20, in calo quelle straniere (– 4,35 %) con
niero a Capri che, in caso di crisi di una parte di
una perdita di tedeschi del 6 % e dei russi di
mercato, riesce ad ammortizzare le perdite più
circa il 10 %. Gli stranieri hanno avuto un peso
facilmente di Ischia. Un dato per tutti: le pre-
del 30 % sull’intero mercato delle vacanze,
senze tedesche e russe rappresentano a Ischia
mentre la parte del leone è toccata agli italia-
il 70 % del movimento straniero mentre a Ca-
ni. L’isola di Capri, dove il rapporto tra italiani
pri il 70 % viene raggiunto mettendo insieme
e stranieri si inverte, 35 % di italiani e 65 %
USA, Germania, Regno Unito, Francia, Brasile,
di stranieri, ha avuto invece un incremento del
parte dell’Asia, Australia, Svizzera e Giappone.
2,34 % (+ 3,53 % di stranieri e + 0,21 % di ita-
Segue la Russia al decimo posto.
liani). Anche a Capri si registra il calo dei tede-
In terraferma, il comprensorio di Sorrento S.
schi – 4,45 % e, in misura maggiore di Ischia, il
Agnello perde in questa prima parte dell’anno
calo dei russi – 19 %.
circa il 3 % delle presenze. In negativo il mer-
Due realtà insulari con analoghi problemi logi-
cato italiano – 24,40 %, in lieve crescita quello
stici e infrastrutturali, ma del tutto diverse nelle
straniero con + 1,30 %; anche qui si registra
scelte di politica economica del turismo. La pri-
una perdita di presenza dei turisti russi del
ma, l’isola d’Ischia che al mercato tedesco, in
21,50 %. A Sorrento S. Agnello per raggiun-
simo posto. Nella speranza che la pace ritorni
forte calo dal 2000, ha sostituito quello italiano
gere il 70 % delle presenze straniere, occorre
presto in Ucraina e nel mondo intero, diversi-
attraverso una politica di turismo low cost pra-
mettere insieme Regno Unito, USA, Germania
ficare il mercato è sempre cosa utile: non solo
ticata per buona parte dell’anno; la seconda,
e Francia, i flussi russi si collocano al tredice-
per il sistema finanziario.
F A S H I O N
LE STRADE DELLA MODA
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BELLO E BRAVO!
patia spontanea, molto dolce e per nulla rigida. Racconta di essere in Europa perché il fratello,
text_Annamaria Rossi | photo_Riccardo Sepe Visconti
ex navy seal e sua controfigura cinematografica, è in procinto di sposarsi in Portogallo. Obbligatorio approfittarne per visitare luoghi per lui mitici: Capri, Sorrento, Positano ed infine Ischia. La mia prima domanda in questo grade-
Nella rarefatta e fascinosa atmosfera del Regina
nel sud dell’Italia insieme alla splendida moglie
volissimo incontro è relativa a quanto la scelta
Isabella, Christian Olsen è una fresca ventata di
ed al loro bimbo. Bello, biondo, spettinato con
di interpretare prevalentemente ruoli in com-
bellezza e giovinezza. Attore americano origi-
barba incolta, in Tshirt e calzoncini, dotato di
medie divertenti (“Not another teen movie”,
nario dell’Oregon, conosciuto ai più per il suo
tazzona d’ordinanza visto che è l’ora della pri-
“Una bionda esplosiva”, “Sei mogli e un papà”
ruolo nel serial televisivo NCIS-Los Angeles, si è
ma colazione, incarna la classica figura di gio-
per citarne solo qualcuno), sia una scelta o solo
concesso per la prima volta una breve vacanza
vane della West Coast con in aggiunta una sim-
un caso. Risponde che è stata semplicemente
una strategia per iniziare, perché nel mondo del cinema tutto serve a farsi conoscere, e quando si è famosi si può anche scegliere, e ribadisce spesso che agli inizi della carriera ogni film, anche se non bellissimo, è un’occasione per imparare. Per l’interpretazione del prequel di “Scemo e più scemo”, in cui la sua parte era quella di un giovane Jim Carrey, chiedo se questo continuo paragone con l’attore, con cui condivide l’innata e straordinaria motilità facciale, possa essere di ingombro. Risponde che per lui è un onore, ritenendo Carrey un bravo professionista dalle molteplici sfumature. Parla con entusiasmo della sua partecipazione al film “Pearl Harbour”, una grande produzione che ha richiesto sette mesi di lavorazione, molto articolata e piena di difficoltà, che tuttavia ha regalato, alla fine, grandi soddisfazioni. Imparare, termine che ricorre quasi in ogni frase, anche quando domando con quale regista americano desidererebbe lavorare. Cita con entusiasmo David Russel (“Il lato positivo”, “The fighter”, numerose nomination all’Oscar) che a suo parere, in questo momento, è uno dei registi statunitensi più interessanti. Parliamo anche di cinema italiano: adora Garrone e “Gomorra” tanto per la tecnica realizzativa quanto per il tema sociale trattato, è molto sensibile a Muccino, (soprattutto a “La ricerca della felicità” con Will Smith) che conosce bene in quanto ha recitato nella versione americana de “L’ultimo bacio”, diretto da Tony Goldwin e confessa nemmeno troppo sottovoce che la versione italiana è molto migliore di quella americana, nonostante ne sia stato interprete. Infine, naturalmente, si dichiara estimatore di Sorrentino e de “La grande bellezza” in particolare, un lavoro che è piaciuto in tutto il mondo e particolarmente in America per le modalità di regia utilizzata. Mentre si svolge la nostra conversazione, la bellissima Sarah Wright, anch’ella attrice, si affaccia ogni tanto con in braccio il pacioso e biondissimo bimbo di quasi un anno. Si percepisce la loro sintonia e quanto di privato possa restare anche in una coppia che ha intrapreso lo stesso mestiere e che continua a frequentare amici del proprio entourage. Le idee per il futuro di Christian Olsen sono numerose: un nuovo show per la CBS, le prossime due serie di NCIS, diversi copioni da analizzare, e la certezza di dover ritagliare anche il tempo per la famiglia e per un progetto che continui a divertirlo nella sua vocazione di sportivo - nuotatore, motociclista, ex giocatore di hockey ed ex surfista - nonché appassionato di sport avventurosi: un lungo viaggio in bicicletta con undici amici attraverso territori impervi...
H E A L T H
i
L’INTERVENTO RISOLUTIVO text_Silvia Buchner | photo_Riccardo Sepe Visconti
Ad Ischia opera uno dei più eccellenti reparti di chirurgia del dimagrimento assai difficile il loro quotidiano. L’incontro fra il
come queste. “Da questo punto di vista, una
dottor Alberto Marvaso, primario del reparto
struttura piccola come il Rizzoli, dove il diretto-
di chirurgia generale, e il dottor Francesco Piz-
re sanitario sta a diretto contatto con noi me-
za, responsabile dell’ambulatorio di chirurgia
dici ci facilita, i problemi si vivono insieme. La
dell’obesità ha fatto sì che in quattro anni si-
nostra, peraltro, è una ASL virtuosa, il direttore
ano state eseguite 168 operazioni di resezione
generale non fa mancare nulla di quanto ci oc-
gastrica, che è uno degli interventi possibili per
corre. Al Rizzoli è tutto il reparto di chirurgia
sconfiggere le forti obesità. Al Rizzoli si è cre-
generale che è cresciuto, adeguandosi a quella
ata, infatti, una sinergia che ha consentito di
che è la chirurgia di oggi, cioè la mini invasiva,
avere i professionisti, le competenze e i macchi-
e questo diventa un vantaggio per la popola-
nari indispensabili per seguire pazienti difficili
zione che fruisce della struttura”, specifica il
come i grandi obesi e, in generale, per portare
dottor Pizza.
nell’isola d’Ischia una branca della chirurgia, la
La laparoscopia nasce come metodica dia-
laparoscopia appunto, per la quale era neces-
gnostica: per primo la applicò un ginecologo
sario andare in terraferma. Si tratta di interven-
tedesco quando si accorse che, introducendo
ti mini invasivi che, oltre che nel settore della
anidride carbonica nell’addome e utilizzando
bariatrica, vengono praticati a esofago, stoma-
dei trocar (cioè degli accessi), era possibile in-
co, colon, rene per patologie neoplastiche e
trodurre degli strumenti grazie all’insufflazione
funzionali e anche urgenze, quando possibile;
del gas che crea una “camera”, cioè uno spazio
Che l’ospedale “A. Rizzoli” di Lacco Ameno
gli interventi sul giunto gastroesofageo e sulla
nell’addome. Si immagini l’addome come una
ospiti un settore di eccellenza nel campo del-
colecisti sono addirittura più efficaci se eseguiti
stanza che di solito ha il soffitto attaccato al
la chirurgia lo sanno sicuramente in pochi.
in laparoscopia.
pavimento: grazie al gas il “soffitto” si solleva
Per questo abbiamo scelto di raccontare una
La lungimiranza del primario Marvaso, unita
e consente di inserire gli strumenti e operare
struttura che funziona bene e le persone che
alle competenze in chirurgia laparoscopica del
come se si fosse a cielo aperto, una teleca-
l’hanno creata. Da quattro anni, infatti, è atti-
dottor Pizza, ha dato vita ad un reparto fornito
mera, infatti, collega la “camera addominale”
vo presso il Rizzoli un ambulatorio di chirurgia
di modernissime attrezzature per gli interventi
all’occhio di chi opera. “Senza innamorarsi
dell’obesità e si eseguono regolarmente inter-
mini invasivi, dove tutto il personale ha seguito
della tecnica, quando questa è vantaggiosa va
venti di chirurgia bariatrica in laparoscopia,
corsi di aggiornamento per essere all’altezza
adoperata” spiega il dottor Pizza: i vantaggi ri-
che servono a ridurre l’obesità in persone che
degli obiettivi prefissati; inoltre la struttura è
siedono nella ripresa più rapida del paziente,
hanno raggiunto un peso che mette in perico-
dotata di terapia intensiva, fondamentale per
perché rispetto alla laparotomia classica (vale a
lo la qualità e la durata della loro vita e rende
eseguire in sicurezza operazioni complesse
dire l’apertura dell’addome) la mobilizzazione
del paziente è più veloce e la degenza più bre-
9%) e la Campania, con oltre l’11% di obesi, si
ratteristiche del paziente. E i pazienti devono
ve, mancando la componente del dolore legata
colloca fra le Regioni con la popolazione più a
capire questo ragionamento: non esiste l’inter-
alla ferita laparotomica, inoltre gli organi meno
rischio. In Europa il sovrappeso e l’obesità sono
vento, ma esiste il paziente che deve accettare
manipolati si riprendono più rapidamente. Tut-
responsabili di circa l’80% dei casi di diabete
il percorso terapeutico che si decide insieme”.
ti questi aspetti positivi sono particolarmente
tipo 2, del 55% dei casi di ipertensione arterio-
Il primario Marvaso puntualizza che “dall’obe-
interessanti in chirurgia bariatrica, perché nei
sa e del 35 % di casi di cardiopatia ischemica:
sità non si guarisce, i pazienti bariatrici vanno
pazienti obesi una ferita sulla pancia è molto
tutto ciò si traduce in 1 milione di morti e 12
seguiti sempre: noi con l’operazione li aiutiamo
lunga da cicatrizzare. All’operazione si arriva
milioni di malati all’anno.
a stare a dieta, perché avendo uno stomaco di
attraverso un percorso interdisciplinare, par-
In particolare, spiega Pizza, “l’obeso maschio
dimensioni ridotte possono assumere meno
ticolarmente necessario per i pazienti obesi,
sopra i 45 anni è un paziente che sta già male,
cibo. Ma il medico fa il 5% del lavoro, il resto
che insieme al nutrizionista e allo psicologo
ha difficoltà a compiere le attività quotidiane,
tocca al paziente, che noi aiutiamo a rieducarsi
valutano la situazione per individuare la solu-
mentre le donne e i maschi giovani si accosta-
a mangiare in maniera equilibrata. Tutti i pa-
zione più adatta. Il tipo di intervento (pallon-
no all’operazione soprattutto per ragioni este-
zienti dovrebbero comprendere che l’obesità
cino, bendaggio gastrico, resezione gastrica) si
tiche e sperano che la chirurgia cambi loro la
è una malattia cronica e pertanto la gestione
sceglie, infatti, in base alle attitudini del sog-
vita. Non è per questa ragione, però, che noi li
corretta del peso deve durare per tutta la vita,
getto: quando hanno certe caratteristiche, per
operiamo, anche se sono persone che non van-
rappresentando un vero e proprio esercizio di
es. non sono consumatori di cibi dolci (nutella,
no giudicate, vengono da diete infinite, hanno
educazione alla salute”. Anche in sala operato-
bibite gasate) e sono in grado di fare una dieta,
speso cifre folli, li hanno presi in giro. La gente
ria il nostro è un lavoro di equipe, chiarisce il dr.
allora si fa il bendaggio che stringe lo stoma-
non riesce a dimagrire perché ha problemi di
Pizza, “perché la chirurgia mini invasiva ha bi-
co e quindi si è costretti a mangiare meno. Ma
metabolismo, ma anche perché si innesca una
sogno di un forte supporto da parte dello staff.
se si è dipendenti da cibi calorici liquidi (le be-
dipendenza dal cibo, che abbiamo a disposi-
Gli anestesisti, per esempio, in chirurgia baria-
vande gasate appunto), questi possono essere
zione in abbondanza e a prezzi abbordabili per
trica sono particolarmente impegnati, perché il
assunti anche se l’accesso allo stomaco è più
tutti. Il cibo dice sempre di sì, basta allungare
paziente obeso è delicato, è difficile intubarlo.
stretto, quindi si deve trovare un’altra forma di
la mano per prenderlo, mentre la vita spesso
Siamo anelli di una catena, dietro il medico c’è
intervento. “La nostra non è una guerra alla
dice di no. Tuttavia, ripeto, guai a pensare che
uno staff che contribuisce alla riuscita dell’in-
malattia, perché la perderemmo, noi aiutiamo
il chirurgo risolva tutto”.
tervento al pari del chirurgo”.
il paziente quando non ce la fa da solo” tiene a
Quando si sceglie la resezione si fa un inter-
Nell’ASL Napoli 2 l’ospedale Rizzoli è l’unico
puntualizzare Pizza: perché di malattia si tratta
vento da cui non si torna indietro, nel senso
a eseguire interventi di chirurgia bariatrica in
nei casi di obesità, di una malattia multiorgano,
che viene asportato circa il 90% dello stoma-
laparoscopia: i pazienti che vengono dal con-
nel senso che affatica e coinvolge tutto l’orga-
co. Questo comporta che, oltre ad avere meno
tinente per operarsi sono sempre più numero-
nismo, l’obeso è un malato la cui esistenza è
fame perché lo stomaco si riduce, si interviene
si, sfiorando ormai il 50% degli interventi. “Al
a rischio e ha un’aspettativa di vita inferiore al
anche su una componente ormonale perché
punto - spiega il dr. Marvaso - che abbiamo
normopeso. Il numero degli obesi fra gli ita-
nella parte dello stomaco asportata viene se-
attivato una collaborazione con un ambulato-
liani dai 18 anni in su ha raggiunto, secondo
creta la grelina, un ormone che stimola l’appe-
rio di dietologia del presidio sanitario di Lago
l’Istat, i 4 milioni e 700mila individui, sfiorando
tito. Tuttavia, si tratta per quest’ultimo fattore
Patria, cui fanno capo pazienti non isolani che,
in termini relativi un’incidenza di circa il 10% e
di un’ipotesi che ha bisogno di essere ancora
nel caso vengano indirizzati alla chirurgia baria-
per quanto in Europa ci superino paesi come
approfondita. “Penso - dice infatti Pizza - che
trica, saranno poi operati ad Ischia”.
la Germania e la Spagna, tuttavia il fenomeno
queste persone dimagriscano perché fanno un
è sicuramente in crescita (è aumentato, infat-
intervento restrittivo, ma soprattutto esso ha
ti, nei 5 anni intercorsi fra due rilevamenti del
successo nella misura in cui è adatto alle ca-
Ambulatorio di Chirurgia dell’obesità Info: 081.5079258 francesco_pizza@libero.it
P E O P L E
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SIAMO ANALOGICI O DIGITALI? inteview_Riccardo Sepe Visconti photo_Dayana Chiocca
Dai principi che muovono il fare politico alla fine delle ideologie, dalla vertiginosa rapidità con cui il modo di comunicare sta evolvendo alla drammatica perdita di figure carismatiche, dal concetto di ozio creativo al ruolo dei grandi vecchi, uno dei più famosi sociologi italiani, Domenico De Masi, che ha trascorso a Ischia qualche giorno di vacanza, si fa intervistare a tutto campo su alcuni temi fondamentali della contemporaneità.
Cita poeti greci, scrive libri da 900 pagine, parla di digitale: non
meccanico, un minatore, un giornalista, un professore, un poeta lavora-
sarà lei stesso una persona “analogica”, per adoperare una sua
no tutti, e si decide che devono andare tutti in pensione lo stesso giorno,
categoria, quanto meno per ragioni anagrafiche?
ma è una follia. Si discute in questo periodo dell’età pensionabile dei
Sicuramente lo sono, lo dico con rammarico e anche con soddisfazione:
professori universitari: negli USA un professore va in pensione quando
essendo nato nel 1938 e Twitter 3 anni fa, quindi non posso che essere
lui lo vuole e la sua Università decide che non ne ha più bisogno, da noi
a cavallo fra i due mondi; il rammarico è costituito dal fatto che non
invece ci devono andare tutti in un momento prestabilito, per cui anche
riuscirò a impadronirmi di questi strumenti come chi ci è nato insieme.
un grande pensatore o un grande scienziato deve abbandonare a 65/70
La soddisfazione viene dal fatto che, avendo visto il prima ed il dopo, so
anni, magari quando è nella pienezza delle sue capacità intellettuali e
apprezzare molto meglio la digitalizzazione. Ma, essere analogici o digi-
del suo sapere.
tali non significa solo avere più o meno dimestichezza con l’informatica,
Abbiamo in questo momento un “grande vecchio” che sta lavo-
implica una mentalità: l’analogico ha paura di tutto, dell’innovazione,
rando per tutti noi, il presidente della Repubblica Giorgio Na-
della tecnologia, ma anche dei gay, degli stranieri.
politano: quindi lei trova giusto, addirittura funzionale, che una
Perché la persona analogica ha queste paure, mentre le persona-
persona così anziana occupi un ruolo tanto importante per il no-
lità di tipo digitale sono più aperte al nuovo?
stro Paese?
Di fronte alle novità ci sono due tipi di atteggiamento che appartengono
Ho dedicato tre libri alla creatività, siccome credo che in politica ne oc-
al dna di ciascuno: o avere una forte attrazione per il nuovo e l’ignoto,
corra e la creatività non ha età: per esempio, Mozart ha iniziato a com-
quello che chiamo lo “spirito di Ulisse”, oppure di provare una fortissi-
porre musica a 4 anni ed è morto a 36, mentre Tomasi di Lampedusa,
ma paura per ciò che non si conosce, l’analogico è anagraficamente più
l’autore de Il Gattopardo, ha iniziato a scrivere a sessant’anni: ci sono
portato alla prudenza che non all’avventura. L’analogico per non essere
persone che a età avanzatissime hanno fatto cose molto moderne per la
chiuso deve fare grandi sforzi, mentre il digitale per essere riflessivo deve
loro epoca, per esempio Michelangelo che a 60 anni ha scolpito I Prigio-
fare grandi sforzi.
ni e ha fatto la cupola di S. Pietro quando ne aveva 72, mentre Rossini
L’essere umano è all’altezza dei cambiamenti che egli stesso pro-
prima dei 40 anni aveva già scritto praticamente tutte le sue opere ed è
duce?
morto a 72; Rimbaud a 19 anni ha scritto la sua ultima poesia ed è morto
Le società hanno sempre avuto delle “punte” che inducono al cambia-
intorno ai 50. Insomma, non ci sono assolutamente regole, si può essere
mento, scienziati, tecnologi, grandi poeti, visionari, umanitari che per
vecchissimi e avere la mente molto lucida. Naturalmente, Napolitano è
primi hanno visto i mutamenti ed hanno operato per attuarli, poi ar-
un analogico e tutta una serie di sue esternazioni lo rivela.
rivano tutti gli altri. Però mentre l’energia elettrica, da quando si sono
Non sarà che il trionfo della democrazia risiede, appunto, nell’a-
realizzati i primi impianti, in Italia ha impiegato più di 70 anni a diffon-
vere un Presidente della Repubblica novantenne analogico ed un
dersi, oggi innovazioni come Facebook o Twitter hanno preso piede con
presidente del Consiglio neppure quarantenne che definirei sicu-
enorme rapidità.
ramente digitale?
Lei sostiene che la nostra epoca soffre di una mancanza di grandi
Non c’è dubbio. Ho letto un articolo in cui si individuavano i referenti
personaggi, di leader.
ideologici di Renzi, ebbene vanno da Giorgio La Pira a Briatore, dalla Fio-
I leader sono stati sostituiti, in certi ambiti, dai grandi gruppi: oggi al po-
rentina alla Nutella, insomma un pot pourri di questo genere, ma questo
sto di singole figure eccezionali di scienziati per esempio, come Galilei o
è tipico della società postmoderna; se chiedessimo a Putin o ad Obama
Newton, ci sono strutture come il CERN in cui lavorano migliaia di perso-
dei loro referenti ideologici, verrebbero fuori cose dello stesso genere.
ne, si è passati, cioè, dalla creatività individuale, che sopravvive anche se
Allora, possiamo sintetizzare la società contemporanea con la
con dei distinguo, in pochi ambiti, come la pittura, la poesia, a quella di
formula: molta informazione e poca cultura?
gruppo. Tuttavia, mentre un gruppo può compiere una scoperta scienti-
Non direi poca cultura, quanto piuttosto assenza di un modello. Ciò che
fica o realizzare una costruzione architettonica, è difficile trovare gruppi
trasforma l’informazione in cultura è un modello, che consente alle in-
che creano grandi ideologie, grandi sistemi. Queste categorie vengono
formazioni di comporsi in un sistema coerente, finché ciò non avviene
fuori, sia pure per sedimentazioni successive, da un personaggio che
si tratta di frammenti e non di cultura. Sicuramente Giorgio Napolitano
ha sintetizzato il sentire di un’epoca e ne ha fatto un modello teorico,
ha dei referenti come Marx, Gramsci, Croce, Toqueville, sicuramente,
creando una visione coerente e sistemica di società. Questo è avvenuto,
essendo un analogico ha punti di riferimento più forti, e avere punti di
per esempio, con Gesù Cristo per il cristianesimo, Lutero e Calvino per il
riferimento solidi finora è stato considerato quasi un handicap dai digitali
protestantesimo, Smith e Montesquieu per il concetto di Stato liberale:
e dalla cultura postmoderna. Tuttavia, da qualche anno c’è un ritorno
ebbene, oggi se mi guardo intorno non trovo l’equivalente di Toqueville,
alla necessità di avere un modello, e ho dedicato un libro proprio a que-
Marx, Guicciardini o Machiavelli. Questo comporta che i leader politici
sto. Il postmoderno dice che è possibile solo una visione frammentaria e
sono senza un viatico, un tracciato a cui ispirare le proprie azioni. Quan-
che prevarrà sempre una compresenza di opposti (dentro e fuori, vecchio
do Cavour fece l’Italia, aveva addirittura delle “mappe” alternative alla
e nuovo) a discapito di una visione unitaria, complessa e sistemica. L’as-
propria, quella di Cattaneo, Gioberti, Mazzini, Beccarla e sulla base di
senza di modello comporta che si è infranta quella dicotomia fra l’intel-
quel pensiero in dieci anni ha unificato l’Italia: oggi, Obama o Putin o
lettuale che i modelli li fornisce e il capo di Stato, il politico che li realizza,
Renzi non hanno a disposizione figure che li aiutino a tracciare la via.
per cui il politico non sa che modello attuare.
Uno dei concetti che lei a identificato come portante della società contemporanea è quello dell’ozio creativo: cosa si “cela” dietro questa solo apparente contraddizione in termini? E’ la capacità di compiere delle attività in cui coincidono studi, lavoro e gioco: quando avviene e avviene solo nel caso del lavoro intellettuale, lo definisco “ozio creativo”. La verità è che usare un solo termine “lavoro” per definire attività molto differenti è una nostra deficienza: un metal-
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P E O P L E
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PINKETTS, VIVERE TRASGREDENDO interview_Riccardo Sepe Visconti | photo_Dayana Chiocca
89 Lacco Ameno, Andrea G. Pinketts si rilassa davanti a una birra e si racconta parlando del suo ultimo libro “Ho una tresca con la tipa nella vasca”, in cui uno dei protagonisti si innamora della Sirenetta di Copenaghen…
In “Musica per camaleonti”, Truman Capo-
non canonici, tuttavia non mi risultava di avere
te dice: “Quando dio ti concede un dono,
avuto questo tipo di rapporti! A parte il ricordo
ti consegna anche la frusta e questa è in-
molto intimo, per me Ischia sono gli anni ’60
tesa esclusivamente per l’autoflagellazio-
e un mondo bellissimo che non esiste più, in
ne”…
bianco e nero, e se colorato non lo è con tinte
E’ vero, perché il mio è un libro di disperata
sgargianti, nonostante lo splendore del mare
comicità, contro l’amore e a favore della tresca,
e del cielo, ma in sfumature pastello. Quanto
che spesso finisce in modo drammatico (vedi
al rapporto fra l’isola e l’eros, lo vedo come
Romeo e Giulietta). La tresca implica il rischio,
qualcosa di “termale”, non le terme curative,
e in effetti c’è un senso di autoflagellazione
intendiamoci, penso piuttosto a quelle vasche
nell’innamorarsi. In tutte le storie che ho per-
piene di acqua calda, naturalmente munite di
corso, anche da giornalista investigativo, la fru-
getti, che consentono anche di nascondersi un
sta era sempre presente. Capote era particolar-
po’ nella schiuma…
mente interessato al male, anche quello fisico
Lei è una personalità sopra le righe, che
(pensiamo al suo libro “A sangue freddo”), e
prende in contropiede gli altri: non sarà
ha iniziato un genere (Ndr. Il racconto a-mora-
che è un po’ “stronzo”?
le) al quale sono forse riuscito ad appartenere
Mi riconosco molto in una frase di G.B. Shaw
quando facevo i reportage. Adesso, preferisco
“Io sono un predicatore travestito da saltim-
lasciare campo libero ad ogni delirio possibile,
banco”. Sono sopra le righe, sotto le righe, ma
inventandomi delle mitologie.
soprattutto all’interno delle righe, se in questo
alcuni mesi da barbone alla stazione Centrale
Le donne e l’amore sono al centro dei suoi
sono anche “stronzo”, lo sono del tipo buono.
di Milano.
racconti: è inevitabile parlare anche di
C’è una sottile differenza fra l’essere irriveren-
Dietro un personaggio complesso, di soli-
eros. Ischia in quanto isola le ispira desi-
ti, il non riconoscere nessuna regola e nessuno
to ci sono genitori complessi: cosa c’è die-
derio di trasgressione?
come superiore e, di conseguenza, avere atteg-
tro Andrea G. Pinketts?
Il mio romanzo “Depilando Pilar” è stato con-
giamenti dissacranti e l’essere cattivi. Se ci rife-
Sono figlio unico e ho perso mio padre a sette
cepito proprio a Ischia. Ero con la mia fidanza-
riamo alla guasconeria che Germi ha rappre-
anni, di lui ho ricordi nitidi, ma assolutamente
ta dell’epoca e mi accadde un episodio che fu
sentato nel film “Amici miei”, lo sono e molto,
sommari. Mia madre non ha voluto risposar-
traumatico: scoprii di avere un condiloma al se-
ma non mi risulta di aver mai tradito un amico.
si, benché fosse molto giovane, il fatto è che il
dere, che si contrae attraverso rapporti sessuali
Dà l’idea di aver vissuto molto profonda-
suo corteggiatore voleva mettermi in un colle-
mente, è uno che i suoi conti li paga fino
gio svizzero a “150 stelle” e lei sentiva quanto
alla fine?
avessi bisogno di starle accanto. Infatti, sono
Direi di sì, e non solo i miei, perché ho vissu-
un mammone, il che è sempre meglio che es-
to più vite e l’ho fatto sempre con intensità:
sere un pappone…!
in ordine sparso, sono stato boxeur, attore di
Inchieste, libri, autore di programmi te-
fotoromanzi, copy in un’agenzia pubblicitaria,
levisivi, in primo luogo viaggiatore della
giornalista per “Candido”, il settimanale del se-
vita: dove vorrebbe metter casa?
natore Giorgio Pisanò e poiché non mi basta-
Se devo individuare un porto, è mia madre,
vano, ho anche provato l’esperienza di vivere
non oso pensare cosa sarò senza di lei, ma nel mio immaginario non c’è il “riposo del guerriero”, quanto piuttosto il “canto delle sirene”, non a caso una è protagonista nel libro.
A R C H I T E C T U R E
i
ISCHIA PONTE, UN’IDENTITA’ DA RICONQUISTARE text_Nicola Mattera*
dentro di sé anche i segni dovuti ad una cattiva
potrebbe rappresentare il principale attrattore
gestione del territorio e ad una trascuratezza al
dell’intera Isola.
limite del sopportabile.
Il punto di partenza per il corretto recupero del-
L’originaria bellezza architettonica e urbanisti-
le qualità originarie è senza dubbio una obiet-
ca così come quella ambientale sembrano però
tiva analisi dell’esistente e soprattutto dei mec-
ancor oggi, nonostante tutto, voler indicare la
canismi che hanno prodotto i maggiori danni
strada giusta da seguire: la magia del Luogo
ad Ischia Ponte e che continuano a perpetrarsi.
è ancora talmente forte che i numerosi “se-
E per realizzare un’analisi obiettiva è necessa-
gni” negativi cadono quasi in secondo piano.
rio che gli abitanti e i commercianti partano
Appare, dunque, irrinunciabile l’esigenza di
da un’autocritica affidandosi anche agli occhi
cogliere queste indicazioni positive per restitu-
attenti, competenti e imparziali di alcuni degli
Indubbiamente uno dei luoghi più belli dell’I-
ire al Borgo la dignità e il rilancio che merita;
ospiti del Borgo che ogni anno lo frequentano
sola d’Ischia, Ischia Ponte porta dentro di sé il
sarebbe imperdonabile consentire ancora oggi
con amore.
fascino del borgo marinaro che fu e della sua
che il degrado e la distruzione dell’esistente
Appare evidente, in prima battuta, che uno de-
millenaria storia al cospetto di quel Castello col
abbiano il sopravvento a fronte di un patrimo-
gli elementi essenziali nel processo di degrado
quale si confronta quotidianamente; ma porta
nio storico/urbanistico/ambientale che da solo
è rappresentato dalla progressiva trasformazio-
ne del costruito e, in particolare, delle quinte
mo qui, perché la mia intenzione non è quella
noi tutti abitanti di questo luogo fortunato do-
architettoniche che delineano gli assi stradali
di compilare un elenco dei “buoni” e “cattivi”
vremmo rimboccarci le maniche per ritrovare
principali e secondari: una fraintesa libertà cre-
ma solo di dare delle indicazioni sui riferimenti
una dimensione perduta e per ravvivarla e ag-
ativa ha, nella massima parte dei casi, distrutto
da considerare in termini di qualità degli spazi,
giornarla con l’entusiasmo, le energie e le idee
l’ordito di pieni e vuoti, gli apparati decorativi,
di tipologia dell’offerta commerciale e di senso
del nostro tempo.
le relazioni spaziali. Tutto in origine era stato
dell’accoglienza.
Senza puntare il dito su cosa avrebbe dovu-
scandito da un ordine spontaneo derivante da
Il pericolo più grande che Ischia Ponte corre in
to essere fatto e su chi l’avrebbe dovuto fare,
una consolidata tradizione costruttiva discipli-
questo momento è quello che incombe sulla
sarebbe bello e utile cominciare a garantire
nata da REGOLE semplici e precise. Ma oggi le
gran parte delle mete turistiche: diventare un
alcune semplici cose di base, realizzabili con
forme delle aperture, i materiali utilizzati, le in-
“borgo finto” che dimentica le proprie origini
piccolissimi sforzi da parte della comunità: una
segne, i cavi, gli impianti di varia natura hanno
e peculiarità per cedere alla dilagante invasio-
pulizia stradale (soprattutto nelle strade cosid-
di fatto deturpato un insieme armonioso che
ne di sole attività turistiche, universalmente
dette secondarie) più approfondita, una ma-
aveva caratterizzato il Borgo fin dalla sue origi-
identiche e spersonalizzate. Appare prioritaria
nutenzione più attenta degli impianti di illumi-
ni. A questo aspetto “strutturale” si aggiunga
la necessità di darsi delle regole condivise che
nazione, un controllo in fase progettuale delle
la cattiva gestione nell’uso degli spazi: dalle im-
guidino le ristrutturazioni ed aiutino ad indivi-
ristrutturazioni con l’ausilio di persone che per
proprie destinazioni commerciali all’incapacità
duare le attività più consone al Borgo e più in-
buona pratica si sono già distinte nel paese con
di regolare il traffico veicolare, dalla mancanza
teressanti per tutti quegli ospiti che ogni anno
il loro operato, una maggiore fruibilità e cono-
di una puntuale pulizia alla dominante idea che
frequentano Ischia Ponte alla ricerca di un’au-
scenza degli spazi che per storia ed architettu-
ci si debba affidare a grandi progetti e grandi
tenticità sempre più perduta. E’ fondamenta-
ra rappresentano la “dorsale” del Borgo, una
investimenti per la risoluzione di ogni proble-
le capire ora che un forno antico come quel-
programmazione culturale minima che accolga
ma.Scrivendo di Ischia Ponte non vorrei, però,
lo di Boccia che ancora oggi sforna un pane
costantemente i nostri ospiti lungo tutto l’arco
che le mie considerazioni rimanessero generi-
riconosciuto come leccornia da turisti italiani
della stagione. E sopra ogni cosa dovremmo re-
che e tanto meno evidenziassero solo gli aspet-
e stranieri non possa essere affiancato da ri-
cuperare il senso della comunità, del bene co-
ti negativi; per questo motivo citerò alcuni casi
vendite di paccottiglie cinesi ma da attività che
mune, dell’ospitalità non intesa come “servizio
che potrebbero e dovrebbero essere presi ad
abbiano un legame tra loro e un senso in un
a pagamento” ma come spontaneo piacere di
esempio per una nuova partenza. Una delle
tessuto armonico e riconoscibile. E’ altrettanto
far conoscere la bellezza dei luoghi che abbia-
attività che contribuisce alla qualificazione del
fondamentale capire che il contenimento degli
mo l’onore e l’onere di custodire. Tutto questo
nostro Borgo è la libreria Imagaenaria. Il rispet-
affitti commerciali da parte dei proprietari di
sarà possibile solo se ognuno di noi uscirà allo
to degli ambienti e la semplicità degli arredi e
immobili è condizione indispensabile per fa-
scoperto per proporre e fare inserendosi in un
delle insegne, assieme ad una attività culturale
vorire l’ingresso di giovani operatori locali che
virtuoso processo che tende alla qualità di ciò
appassionata, ne hanno fatto in poco tempo
gravitino nel mondo dell’artigianato, dell’arte e
che si vuole realizzare; tutto questo sarà possi-
il cuore pulsante della Ischia Ponte di oggi e
di tutte quelle attività che per qualità e origina-
bile solo quando ogni cittadino guarderà anche
di quella che potrebbe essere domani. Ricor-
lità possono contribuire alla riconfigurazione di
fuori dal proprio giardino con spirito critico ma
do le Ceramiche di Cianciarelli dove il vecchio
un’offerta commerciale solida e caratterizzata.
propositivo evidenziando anomalie, disservizi,
portone conservato com’era introduce ad uno
Non c’è nulla da inventare perché Ischia Pon-
possibili miglioramenti non nell’ottica della cri-
spazio che accoglie prodotti realmente artigia-
te contiene già in sé tutte le indicazioni e gli
tica sterile e fine a se stessa ma con in mano già
nali e realmente creati ad Ischia dalla famiglia
stimoli per ricostruire una dimensione unica al
la possibile e concreta soluzione.
del Maestro Filippo Cianciarelli, la boutique “a’
mondo per qualità della vita e bellezza degli
Sono convinto del fatto che quando riusciremo
Putechella” dove il buon gusto, l’atmosfera e
spazi: basta solo voler vedere e valorizzare ciò
ad essere consapevoli che l’obiettivo primario
l’accoglienza ritagliano un altro angolo della
che c’è con modestia, buon gusto e tanta de-
è la salvaguardia e la valorizzazione del nostro
Ischia Ponte che potrebbe essere e non è, la
terminazione. A questo proposito e nel segno
paese nel suo insieme, al di là degli “attori” che
galleria “La Fontana” di Mario Mazzella dove
di una visione ottimistica del futuro del nostro
le devono garantire, avremo fatto un significa-
il figlio Luca promuove con appassionata de-
paese, ricordo il progetto “Aenaria” che gra-
tivo passo avanti. Anche una pubblica transen-
dizione l’opera del padre proiettando verso
zie alla determinazione di Giulio Lauro e di
na ridipinta dal singolo cittadino nell’ambito di
l’esterno l’energia e le atmosfere di un luogo
tutti i suoi collaboratori e soci della Marina di
un progetto coordinato può contribuire in ma-
che da decenni rappresenta un punto di rife-
Sant’Anna e della Associazione “Archeologica”
niera significativa al decoro di un Borgo che in
rimento per l’abitato, il “Magazeno” che fin
sta creando un interesse crescente e costruttivo
questo momento è in grande sofferenza.
dalla sua apertura ha rappresentato per i pro-
su una preziosa area nascosta e sconosciuta ai
dotti esposti e per l’ambiente un esempio di
più. Con la stessa determinazione e passione,
*Architetto, componente della famiglia proprietaria della maggior quota del Castello Aragonese
come fare con linearità e buon gusto, la gioielleria “Lunaria” che da anni come un piccolo scrigno ha testimoniato attraverso i bei fiori e i limoni della signora Michela come l’ospitalità e l’amore per il paese possano fare la differenza, la Galleria Ielasi dove la competente e appassionata attività di Massimo ha portato artisti di fama internazionale offrendo con i suoi vernissages bellissimi momenti di vita e di incontro. Potrei citare altri esempi ma mi fer-
L I F E
i
PARLIAMO DI SEDUZIONE, SESSO, AMORE... text_Annamaria Rossi
“Conosco bene Ischia per essere stato spesso in vacanza alla villa La
quasi un tramite per ottenere autostima”. Come il professor Pasini pensa
Salamandra, che è di una mia amica di Ginevra. Ricordo un meraviglio-
sia possibile superare il conflitto tra il desiderio di libertà totale e l’unifor-
so muro di gelsomini dal profumo indimenticabile, torno sull’isola sem-
marsi agli stereotipi sociali: buttandosi a capofitto, o adoperando quale
pre volentieri”. Willy Pasini, docente di psichiatria e psicologia medica
mezzo per mediare il desiderio senza essere additate per la sfrontatezza?
all’università di Ginevra e di Milano, ha presentato durante la rassegna
“Ci sono due meccanismi più generali: l’intimità è un movimento di élite,
Libri d’A…mare, a Lacco Ameno, l’ultimo dei suoi scritti dedicato, come
quelle che hanno lo “scopamico” non hanno nessuna intimità. Reintro-
sempre, ai comportamenti umani nella loro sfera più intima, quella della
durre l’elitismo dell’intimità nei rapporti sociali e sessuali, porta all’inti-
sessualità. E’ quasi d’obbligo esordire con la domanda sulla bellezza di
mità vera. Il secondo punto è non farsi prendere dalla fretta. Ora non c’è
Ischia e della sua natura, e di come un luogo simile possa, insieme alla ca-
più il flirt e nella maggior parte dei casi si sbaglia clamorosamente, accu-
duta dei freni inibitori che di solito si ha in vacanza, offrire una maggior
mulando esperienze inutili e poco gratificanti. Ricordo che io, ai vecchi
propensione al sesso: “Dal punto di vista biologico, lo è per la donna.
tempi, quando ballavo con una ragazza, se mi camminava sui piedi, non
Sotto il sole, alle terme, con il caldo, le donne diventano lucertole, quindi
l’avrei mai portata a letto perché voleva dire che con il suo corpo non era
molto più stimolate, mentre per l’uomo il caldo aumenta considerevol-
abile, tanto meno compatibile con il mio, o ancora, se lei a cena guarda-
mente il desiderio ma non favorisce l’erezione. Quindi, la donna è molto
va il piatto, non era un segnale di futura intimità. Bisogna tornare a recu-
avvantaggiata. Dal punto di vista psicologico, bisogna considerare che
perare questi tempi iniziali. E’ inutile avere rapporti frettolosi, consumati
l’isola in sé non ha radici, come il treno, la nave, ad esempio. Il sesso
in fretta con persone appena conosciute per scambiarsi solo
migliora sempre nei luoghi senza radici perché non produce sensi di col-
dopo il numero di cellulare, con questo sistema si perde
pa”. Riferendomi al suo libro “Amori infedeli” del 2007, domando se
moltissimo. E’ necessario dare più tempo ai preliminari,
un’isola si presti al gioco dell’adulterio più che altri luoghi ed il professore
agli sguardi, alle mani che si sfiorano”.
risponde: “L’isola permette un adulterio più leggero. Gli adulteri negativi sono quelli che si sviluppano in ufficio o nel condominio. L’adulterio su un’isola è lieve, vissuto con meno drammi. Ai miei tempi gli uomini italiani concupivano le turiste, soprattutto straniere perché le donne italiane erano molto ritrose nei confronti del sesso. Adesso gli uomini sfuggono le donne italiane perché le stesse desiderano il sesso troppo facilmente, domandano sesso prima che l’uomo abbia desiderio. Ho scritto questo libro che parla di donne libere - e a volte sfrontate - attraverso i racconti di circa un centinaio di donne, pazienti con cui sono entrato in contatto. Donne che, finalmente affrancate dalle prigioni esterne, quelle sociali, hanno ancora prigioni interne che non consentono loro di vivere pienamente, o perlomeno in modo non contraddittorio, la propria vita sessuale. Dalla ritrosia e dall’anorgasmia si passa ad esperienze di ninfomania, le seconde il più delle volte esistenti per superare le barriere interne,
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L’ULTIMO VERO LIBRAIO text_Riccardo Sepe Visconti Vincenzo Migliaccio, per tutti Enzo, è morto il primo settembre scorso e con lui svanisce la bella figura dell’autentico libraio, quel genere di mestiere che nessuno è più in grado di fare - perlomeno bene. Enzo conosceva i libri, ne respirava la polvere e ne palpava l’inchiostro, si divertiva, perfidamente, soprattutto a scartarli: ben pochi autori, di fatto, superavano la sua critica - sempre severa, beffarda e soprattutto disincantata. Le sue conoscenze letterarie, insieme all’acuta capacità di catalogare i gusti ed i tic dei lettori, gli avevano permesso di fondare una garbatissima casa Editrice - Imagaenaria - che nell’isola d’Ischia si è ben presto imposta come il punto di riferimento credibile, serio e ragionato, della buona cultura locale, e non solo. Migliaccio, con la sua passione per la ricerca, ha ridato voce ad autori rimasti nella mutezza di vecchi cassetti o nel silenzio di manoscritti mai pubblicati, ma ha anche saputo rinverdire testi autorevoli, da P. e G. Buchner a G. Jasolino, da U. Vuoso a P. Di Meglio passando per le rassegne di G. Di Costanzo e le traduzioni di G. Mengazzi. Sono decine e decine gli autori a cui Enzo diede un carattere… tipografico! La sua libreria, nel cuore di Ischia Ponte, oggi è condotta dalla moglie Barbara che da perfetta compagna ne ha raccolto il testimone. Per ricordare la sua persona e il rapporto che ho avuto con lui (siamo stati amici, soci, poi le nostre strade si sono separate ma ho sempre seguito la sua attività), pubblico in questo spazio alcuni episodi vissuti insieme che ho rievocato nel mio profilo FB all’indomani della sua scomparsa: da ridere, ironici, talvolta pungenti, com’era Enzo Migliaccio.
QUEST’OGGI sono entrato nella libreria Feltrinelli in piazza dei Martiri (per una precisa missione), è una libreria comoda, perché si trova in centro, ed è ampia, possiede molti scaffali (e parecchi volumi appoggiati sopra), e, tuttavia, non mi piace - perché ho sempre pensato che sia una rivendita di libri, più che una “LIBRERIA” (di quelle con la “L” maiuscola, per intenderci “stile Enzo Migliaccio”). Una libreria, come piace a me, è un posto dove trovi percorsi ideali, ideologici e culturali (c’è poi differenza?!…), non scaffali con algide etichette (e offerte speciali, soprattutto!). Ma veniamo a noi: sono entrato in quell’ampia rivendita per andare a visitare un reparto in particolare, quello su Napoli con il suo sotto-settore Ischia! Ci sono andato per cercare - e trovare! - lo spazio dedicato alla collana della casa editrice IMAGAENARIA. Quella piccola, deliziosa, casa editrice di cultura ideata da Enzo Migliaccio. Enzo, Enzo Migliaccio fra Riccardo Sepe Visconti e Fabrizia Ramondino.
è morto il primo settembre ma la sua creatura gli sopravviverà un bel po’ d’anni! Lo farà anche attraverso il reparto della Feltrinelli: una piccola nicchia di idee, pensieri, riti, racconti, giochi della vita... dedicata a quell’isola che Enzo (calabrese) scelse. In genere non vado a visitare i sepolcri, non ho il “culto dei morti”, non seguo il monito di Foscolo… ma con Enzo è diverso: visitando la Feltrinelli, è stato come rendere omaggio alla sua (di Enzo) sensibilità ed audacia, ed è stato dolce… perché nello sfogliare quei libri ho rivissuto il tempo in cui li stampavamo insieme, il tempo delle discussioni, delle feroci liti, delle grasse risate, delle riflessioni… Ad Enzo, io, come tanti, devo molto: gli devo parecchie buone letture (ed anche qualche lira guadagnata insieme), e non è poco!...
QUESTA FOTO LA SCATTÒ Enzo Rando che insieme a me fece da testimone, il giorno in cui Barbara ed Enzo si sposarono. Sapendoli atei, per sfotterli, comprai due fedi (d’argento) e mi accordai con l’Ufficiale di Stato Civile del Municipio di Barano (dove i coniugi Migliaccio si unirono) - il dr. Pesce affinché, sia pure irritualmente (il matrimonio civile non prevede lo scambio delle fedi!), venisse celebrata questa scena un po’ teatrale... Con mia sorpresa Enzo accettò senza scomporsi e... il loro matrimonio prose-
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guì allegramente per tutti questi anni...
Enzo Migliaccio con la moglie Barbara, il giorno del matrimonio.
UNA SERA CI RITROVAMMO insieme a mangiare al vecchio Focolare (quando quel ristorante si trovava a metà strada di via Cretaio), credo fosse il 1999 e allora, come oggi, si avvicinava ai tavoli (con un certo garbo) Riccardo D’Ambra, il proprietario, e ne approfittava per raccontare ai commensali qualche “fatterello” che legava l’Isola al suo modo di intendere la gastronomia: quella sera ci tocco una “terribile sleppa” su un tal venditore di rane a Napoli che girava - secondo il racconto del nostro anfitrione - per i quartieri con i poveri animali infilzati in una canna di bambù! Riflettendo che a Napoli, specie nella zona di Piazza Garibaldi, non si ricordano troppe paludi, iniziammo a punzecchiare Riccardo sostenendo (come
A cena al Focolare: da sin. Luciano Striani, Ugo Vuoso, R. Sepe Visconti, E. e B. Migliaccio, Silvia D’Ambra
fino all’ultimo restammo convinti) che ci stesse “abboffando di puttanate”; però promuovevamo le nostre tesi (quelle delle puttanate) in modo lieve e canzonatorio, non certo brusco. Fatto è che, sia Enzo che io, avevamo bevuto parecchio vino rosso e, per questo motivo, eravamo un po’ alticci (Enzo l’alcol lo reggeva molto meno di me). Fu così che Riccardo D’Ambra (che non ha un gran senso dell’umorismo) si incazzò e una volta che il conto fu pagato, si avvicinò col denaro in mano, lo arrotolò a mo’ di sigaretta e lo infilò nel taschino della camicia di Enzo. Il mio commensale, anche frastornato dalle risate e dal buon rosso, percepì la cosa come un gesto di simpatia, pensando: “Riccardo c’ha voluto offrire la cena”! Dovetti spiegargli che le cose stavano ben diversamente: Riccardo ci aveva ridato il denaro perché - offeso - ci stava cacciando!... Uscimmo piegati in due dalle risate e, personalmente, ancora dopo tanti anni ricordo quell’episodio sghignazzando... P.S. Con Riccardo D’Ambra, naturalmente, in seguito ricomponemmo il rapporto tornando - graditi ospiti - a frequentare la sua ottima cucina.
ERO ANCORA SPOSATO quando frequentavo la vecchia libreria - quella che s’allagava ogni volta che c’era l’acqua alta - al piazzale delle Alghe di Ischia Ponte: un po’ perché m’intrigava l’ambiente, un po’ perché m’intrigava poco mia moglie, ancora di più perché mi divertiva il cinismo di Enzo, molto anche perché avevo assai tempo libero e ne trascorrevo parecchio (in piedi!) in quella bottega. Fu così che un giorno andai al negozio di Galano e comprai un paio di sedie, di quelle pieghevoli “tipo regista”, che impiantai in libreria. Finalmente avrei potuto chiacchierare non più appollaiato sui gradini che portavano al soppalco ricavato, come dire, in modo assai approssimativo in quell’angusto spazio. Ma purtroppo quelle sedie divennero - subito - oggetto del desiderio di una gran quantità di avventori-cazzari e così, fatta eccezione per una prima brevissima stagione simile al soffio di un’autentica “primavera”, capitò che rimasi nuovamente in piedi: ogni volta che arrivavo c’era sempre qualcuno che s’era preso la sedia prima di me (una sorta di avviso per ciò che nella vita mi sarebbe capitato anche altrove)...
DI BARBARA, colei che diverrà in seguito sua moglie, ricordo soprattutto l’abbinamento al rintocco delle campane. Già, perché nei primi tempi della frequentazione della libreria da parte di Barbara, lei lavorava fino ad una certa ora della sera e si liberava abbastanza tardi: giungeva quindi a notte inoltrata (una delle caratteristiche - specie in estate - di quella libreria era che praticamente non chiudeva mai!), in un orario dove non si sentiva granché il traffico (all’epoca non esisteva la ZTL). Era, perciò, assai strano sentire che ogni 15 minuti le campane del campanile, forti di un “viatico d’alto loco”, rintoccavano con una certa arroganza e spudoratezza, squarciando il silenzio e impedendomi, di fatto, di rilassarmi... Barbara parlava con una voce lieve, spesso impugnando un bicchiere di vino rosso ed io, che già allora ero mezzo sordo, per via di quei DinDon ogni quarto d’ora venivo tagliato fuori dai pettegolezzi che i futuri nubendi si scambiavano. Sono ricordi che inducono “sofferenza”!!!
ENZO M’HA INSEGNATO il lato ironico (e liberatorio) del cinismo. Un cinismo amorale, non immorale, come si addice alle persone “con il sale nella zucca”, poste al bivio di una scelta: ipocrisia o cinica realtà...
H I S T O R Y
Da studioso e narratore del mondo antico, ci racconti il valore che ebbe Pithecusa nell’ambito della formazione della nostra cultura.
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Il museo che raccoglie i reperti di Pithecusa è importantissimo, custodisce, infatti, le testimonianze della più antica fondazione greca in Occidente, da cui discesero conseguenze straordinarie, perché significò l’innesto della civiltà greca nel sud Italia. Gli abitanti del posto vennero in
ULISSE PASSÒ DA QUI
contatto con una cultura molto sviluppata, che i coloni portarono con sé come hanno dimostrato proprio i ritrovamenti di Ischia, e che li aiutava a non sentirsi sradicati. E non per caso ambientarono le avventure di Ulisse nel Tirreno, cioè nell’Occidente che andavano esplorando, Sicilia, Nord Africa, golfo di Napoli, Circeo, Campi Flegrei, le isolette Li Galli, perché
interview_Silvia Buchner
collocare in quest’area il passaggio di uno degli eroi più importanti del ciclo epico troiano ha reso quel mare meno sconosciuto, meno ostile, meno inquietante perché da lì è già passato l’eroe che ha sconfitto il
Valerio Massimo Manfredi, scrittore famoso per i suoi romanzi dalle ac-
ciclope, ha eluso le sirene, ha attraversato lo stretto di Scilla e Cariddi.
curate ambientazioni, spesso collocate nel mondo antico, nell’ambito
Come i reperti di Ischia contribuiscono a raccontare la storia della
della Rassegna Libri d’A…mare, ha presentato il suo ultimo romanzo “Il
civiltà greca in Occidente?
mio nome è Nessuno. L’oracolo”. In questa intervista illustra le ragioni
La coppa di Nestore è emblematica: l’iscrizione che vi è graffita dice
dell’importanza per la storia dell’Europa dell’antica colonia di Pithecusa,
“Certamente la coppa di Nestore era bellissima, ma chi beve da questa
che 2800 anni fa i Greci fondarono in quella che oggi è Lacco Ameno,
coppa sarà preso dal desiderio per l’aurea Afrodite”. Questi versi sono
ponendo così Ischia al centro di eventi fondamentali per la civiltà e la
la prova che gli antichi coloni ischitani conoscevano bene l’Iliade in cui
cultura dell’Occidente, ma commenta anche le difficoltà in cui si dibatte
appare l’eroe Nestore e, quindi, che avevano trasferito qui il tesoro im-
il sito archeologico di Pompei.
materiale costituito dai poemi epici del ciclo troiano. In seguito, popoli
importanti dell’Italia antica, come gli Etruschi, da questi Greci hanno pre-
Pompei è una città riportata alla luce dalle ceneri che la sommersero,
so l’alfabeto (che passarono poi ai Romani), le armi, hanno identificato i
con edifici realizzati in materiali poveri, mattoni e malte, non di pietra
loro dei con quelli greci: una reazione chimica formidabile che creerà la
e marmi (come il Pantheon di Roma, per esempio): certo non possiamo
civiltà italiana che, a sua volta, ha dato vita a quella occidentale.
seppellirli di nuovo, dobbiamo quindi proteggerli. Quei muri, esposti alle
Come mai un museo che custodisce un patrimonio di tale valore
intemperie si gonfiano e scoppiano. Dell’ultimo restauro si è detto “sem-
è poco visitato?
bra una pizzeria!”: ma è inevitabile che le decisioni prese non possono
Perché è un museo che non ha oggetti spettacolari, grandi statue, bron-
trovare tutti d’accordo, tuttavia delle decisioni si devono pur prendere,
zi, pitture, è molto specializzato e presuppone nel visitatore delle co-
mentre noi abbiamo una tendenza eccessiva a parlare, polemizzare e
noscenze, che gli consentano di comprendere com’era la vita di questo
non scegliere. Mentre se non si individua un sistema di copertura e piove
sparuto gruppo di uomini che hanno dovuto superare infiniti ostacoli per
sempre di più è inevitabile che Pompei si sbricioli. Il dibattito ha un senso
giungere fin qui.
se arriva a una conclusione, altrimenti diventa un reciproco neutralizzarsi
Qual è il fascino di Ulisse, protagonista della sua trilogia?
che ha come risultato il disastro. Dobbiamo abituarci a prendere delle
In lui ci riconosciamo tutti, nelle sue storie d’amore, nella sua sete di av-
decisioni anche con la consapevolezza di scegliere il male minore, indivi-
ventura, nel fatto che sul campo di battaglia era straordinario ma poteva
duare un accettabile compromesso frutto delle conoscenze e competen-
anche essere preso dal panico e darsi alla fuga, era devoto e insieme
ze che abbiamo in materia di restauro. Piuttosto, laddove è possibile, le
blasfemo nella sua sfida agli dei. Ogni generazione l’ha reinterpretato se-
strutture andrebbero coperte, cosa che in passato si è fatta, per esempio
condo la propria cultura: il suo sentimento era quello di tutti i colonizza-
alla villa dei Misteri, dove si realizzò una copertura il più possibile simile a
tori, commercianti, marinai che sfidavano l’ignoto, inseguendo ricchezza
quella originaria, e dove non si è potuto si è aggiunto materiale moderno
e avventure, ma al tempo stesso volevano ritrovare la propria famiglia.
nel rispetto della verosimiglianza. Se presentiamo un complesso arche-
La Campania è custode di alcuni siti antichi eccezionali, come è si-
ologico ben tenuto, i milioni di visitatori di Pompei tornando nei loro
curamente Pithecusa; tuttavia, lo stato in cui si trova per esempio
paesi diranno gli italiani sono stati esemplari; adesso invece mostriamo
Pompei ci indigna: c’è un margine per far rinascere Pompei e qual
una situazione malandata e si dice di noi “non meritano di avere quel
è la strada giusta? E’ solo una questione di mancanza di fondi?
patrimonio”.
E V E N T
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IL PORTO D’ISCHIA FESTEGGIA 160 ANNI text_Riccardo Sepe Visconti photo_Luca Ricci, Dayana Chiocca
La famiglia reale dei Borbone amava Ischia: Ferdinando IV, affascinato
versario dell’impresa: “Abbiamo realizzato una festa di tutto il Porto ma
dalla casa del protomedico Buonocore “fece in modo che questi gliela
anche di tutta l’Isola e che vogliamo diventi un appuntamento annuale”
regalasse”, acquisendola tra le Delizie del Regno e trasformandola da
ci dice Di Meglio, che ha curato l’organizzazione in dettaglio. E il suc-
“casino di caccia” in Reggia, così come oggi possiamo ammirarla. Il ni-
cesso di pubblico è stato davvero notevole. Lungo la famosa Rive Droite
pote Ferdinando II, anch’egli amante della caccia e per questo assiduo
i ristoratori, vestiti con abiti d’epoca, hanno servito menù a ispirazione
frequentatore dei boschi di Ischia e dell’allora “lago de’ Bagni” - dove
borbonica: impepate di cozze, pasta cotta nel brodo e condita con for-
cacciava le folaghe - pensò bene di trasformarlo in porto commerciale
maggio, pesce freschissimo, baccalà fritto, tantissime varietà di verdure,
(qual è oggi), tagliando l’attuale imboccatura in modo che il mare en-
alta pasticceria. Durante la serata clou lo specchio acqueo è stato intera-
trasse in contatto con il lago. La Municipalità di allora, non cogliendo
mente liberato dalle imbarcazioni: le migliaia di persone assiepate sulle
l’importanza di tale trasformazione, votò contro il progetto ma il Re, in-
rive hanno potuto assistere all’arrivo nel porto del veliero reale (com’era
fischiandosene (poteva permetterselo!), diede ordini alle squadre dell’o-
accaduto 160 anni prima), dalla cui tolda il “Sovrano” ha salutato la folla
nestissimo e valido ingegner Quaranta di procedere ai lavori. Fu così che
per poi percorrere in corteo le vie del centro. Eleganti illuminazioni dei
il 17 settembre 1854 il porto di Ischia fu inaugurato alla presenza di
palazzi che fronteggiano il porto e una rassegna di giochi pirotecnici
Ferdinando II e da allora la storia dell’isola non fu più la stessa.
hanno completato lo spettacolo. Insomma, uno dei porti più belli d’Italia
Nel 2014, grazie alla testardaggine ed all’impegno di una squadra di ar-
è tornato ad incontrarsi con la sua storia ed a celebrare se stesso come
diti volenterosi, capitanati dall’assessore alla cultura Isidoro Di Meglio, si
formidabile strumento di produttività, commerciale ma anche culturale.
è deciso di festeggiare con identica pompa magna di allora il 160° anni-
FESTA DEI POPOLI DEL MEDITERRANEO photo_Dayana Chiocca Il borgo marinaro della Mandra, alle porte di Ischia Ponte, è uno dei nuclei tradizionali dove per secoli hanno vissuto i pescatori ischitani. Sempre fortemente legati alla loro identità (alla Mandra furono create le prime barche che sfilavano alla festa di S. Anna), da undici anni gli abitanti di questa striscia di terra e mare che guarda il Castello Aragonese, attraverso l’Associazione Cultu-
rale Largo dei Naviganti, danno vita al Festival dei Popoli del Mediterraneo, una manifestazione a metà tra fede e storia. Fra il 7 e il 9 settembre, infatti, si è tenuta, la processione religiosa della “Bambinella”, legata al culto assai sentito della Madonna bambina mentre - nella serata finale - è stata messa in scena la rappresentazione dello sbarco dei Saraceni alla Marina. Le coste ischitane per secoli hanno subito l’assalto delle navi turche che rapivano gli abitanti e saccheggiavano case e campi. Per rievocare l’atmosfera di quei tragici eventi, la spiaggia della Mandra e lo specchio d’acqua di fronte sono stati trasformati in un palcoscenico e oltre 200 figuranti in costume hanno rappresentato il dramma degli assalti dei pirati che giungevano dal mare.
E V E N T
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ISCHIA, TERRA DI CAVALLI text_redazione Ischiacity
Entusiasmo a Forio per la 6° edizione di Pithecusa Galà, lo spettacolo equestre pensato e realizzato da Bartolo Messina, addestratore e cavaliere la cui fama è uscita dall’isola, creatore di Aragona Arabians, il centro ippico nato neppure dieci anni fa fra le bellissime colline del Cretaio a Barano. Oggi la scuola è gestita da Pamela Messina con il marito Giorgio Rubini, entrambi cavallerizzi esperti, gli allievi possono praticare ostacoli, dressage, volteggio acrobatico e vi si sono formati Alex Conte, campione del mondo di volteggio acrobatico, Salvatore Improta e Roberta Di Meglio, entrambi premiati al talent show della fiera di Verona “Talenti e cavalli”. Bartolo Messina, da parte sua, è presente nei più blasonati Galà d’Europa dedicati al mondo equino (Verona, appunto, Avignone, Siviglia, Milano, Parigi) e durante il prossimo anno sarà il protagonista principale dello show equestre internazionale “Apassionata”, con cui girerà le più grandi città europee, con il numero degli otto cavalli in libertà. Nel piazzale del Soccorso, insieme a Bartolo ed ai “suoi ragazzi” si sono esibiti alcuni vertici dell’ippica italiana, come Federico Basile, campione di dressage e Raffaele Di Palma, campione mondiale di volteggio acrobatico, mentre Luciano Messina ha condotto la biga romana, numero assai impegnativo per la difficoltà di controllare 4 cavalli allineati.
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CORTEO STORICO DEL COSTUME ISCHITANO 2014 photo_Dayana Chiocca
400 figuranti, centinaia di costumi in stile, la storia plurimillenaria dell’isola d’Ischia ripercorsa nel corteo storico del costume ischitano. “Nel 2014 siamo riusciti a rientrare nel progetto POR FESSR 2007-2013 “Borghi e Castelli in scena” promosso dall’Assessorato al Turismo della regione Campania guidato da Pasquale Sommese, per valorizzare attraverso spettacoli e animazioni castelli e borghi, chiostri e piazze dei centri storici, a Ischia e in alcuni comuni della provincia di Napoli. Questo ci ha consentito di accedere a un finanziamento di circa 13mila euro con il quale copriremo almeno una parte delle spese”, precisa Franco Napoleone, primario ospedaliero in pensione, anima di questo evento, appuntamento atteso e amato dell’estate ischitana. Sono 35 anni, infatti, che il 26 di agosto la storia di Ischia va in scena, da un’idea nata da turisti e residenti del borgo di S. Alessandro, uno dei nuclei di più antica abitazione del Comune, che si prestarono a diventare attori per un giorno, vestendo i panni dei più celebri personaggi che hanno vissuto e operato in quest’isola. Dagli antichi coloni greci che fondarono Pithecusa ai personaggi medioevali inseriti quest’anno - Giovanni da Procida e Restituta Bulgari, Renato d’Angiò - alla regina Beatrice d’Aragona, e poi Vittoria Colonna e Ferrante d’Avalos, Gioacchino Murat, i re Borbone fino a Ferdinando II che trasformò in porto il lago della villa dei Bagni.
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E V E N T
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FORIO RISCOPRE LE SUE TORRI text_redazione Ischiacity
Cresce di respiro e negli intenti la kermesse Torri in festa, torri in luce, che ad ogni edizione lavora per rendere sempre più solido il legame fra gli elementi della cultura, turismo e ambiente, che sicuramente ad Ischia trovano un terreno fertilissimo, anche se ancora troppo spesso poco esplorato. Cosa che, invece, fa a tutto campo questa manifestazione che ha il pregio indiscutibile di mettere al centro del “palcoscenico” uno degli elementi più interessanti e affascinanti fra quanti connotano i centri storici dell’isola d’Ischia: le torri. Queste costruzioni, sia circolari che quadrate, isolate o inglobate nelle abitazioni, furono elemento essenziale per la sicurezza degli abitanti dell’isola, che le usarono come punti di avvistamento e di rifugio in occasione dei feroci assalti saraceni. A partire da Forio, che sicuramente fa la parte del leone con decine di torri dislocate all’interno del reticolo urbano più antico, quello del Cierco e di S. Vito, ma anche nella zona di Monterone, e poi Lacco Ameno e Ischia. Ideata e organizzata dall’architetto Aldo Imer, insieme all’associazione culturale “L’isola delle torri” e con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Napoli e Provincia, le Università di Napoli e di Reggio Calabria e l’Ordine degli Architetti (sotto l’alto patrocinio della presidenza del Consiglio dei Ministri, del ministero per i Beni Culturali, della Provincia e della Regione Campania), Torri in festa Torri in luce per una settimana ha portato nelle antiche strutture spettacoli, incontri tematici, installazioni artistiche, eventi legati alla gastronomia ed alla viticoltura, altro elemento fondante dell’isola, manifestazioni dedicate all’architettura. Quest’anno, oltre alle visite guidate e agli itinerari pensati per condurre ischitani e turisti alla scoperta delle torri
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e del territorio, le antiche mura sono state protagoniste di spettacoli di suoni, colori, luci: effetti speciali luminosi sono stati proiettati, infatti, sulla facciata delle torri, sincronizzandosi con racconti e musiche trasmessi tramite amplificatore. Anche il Castello Aragonese, che insieme alle torri fu elemento integrante della difesa dell’isola dalle minacce che venivano dall’esterno, ha ospitato incontri legati alla kermesse, mentre i Giardini Poseidon hanno visto la III edizione del premio PRAM, premio internazionale dedicato al restauro delle architetture mediterranee che vuole essere un momento di confronto critico con i professionisti (architetti, ingegneri, professionisti) ma anche con le istituzioni ed i cittadini, per promuovere una partecipazione attiva ad un’efficace politica di valorizzazione delle risorse storico-artistiche di un territorio e, quindi, di tutela e recupero di quel patrimonio, da intendere anche come strumento di sviluppo dei territori cui appartiene. Infatti, l’obiettivo sul lungo termine di Torri in festa Torri in luce è redigere e finanziare un progetto complessivo di restauro conservativo per la salvaguardia delle antiche torri isolane e per valorizzare e tutelare il patrimonio storico architettonico, etnoantropologico costituito dall’architettura delle torri, assicurandone la conservazione e la fruizione alle future generazioni e la restituzione dell’identità storica, attraverso l’inserimento delle torri nella lista Italiana del Patrimonio UNESCO.
A R T
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ARTE ANTICA, CREATIVITÀ CONTEMPORANEA
via d’Aloisio, 89 - loc. Maio Casamicciola Terme Tel. 081. 3330142 Kèramos è argilla impastata, accarezzata, cot-
text_Lucia Elena Vuoso
ta, decorata, è forma e colore, è materia trasformata ad arte: grazie alle mani e all’ingegno di Gaetano De Nigris e Nello Di Leva, Kèramos da ben 17 anni è il laboratorio artistico più pro-
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duttivo dell’isola d’Ischia. Sono gli eredi di una tradizione che ha millenni di vita alle spalle e che affonda le sue radici nella colonia di Pithecusa (fondata dai Greci sull’isola d’Ischia, produceva ceramiche che sono state ritrovate in tutto il Mediterraneo), questi artigiani esperti (34 anni di lavoro per Nello e più di 50 per Gaetano), che riescono con le loro opere a mantenere un legame reale e creativo fra l’antico ed il contemporaneo, realizzando oggetti che è facile desiderare di possedere, espressione di allegria, fantasia e buon gusto. In una stradina tranquilla del borgo di piazza Maio a Casamicciola Terme - alle pendici del versante dell’Epo-
meo dove si estraeva l’argilla lavorata ed esportata in tutta Italia - le vetrine variopinte invitano ad entrare nel grande showroom-laboratorio dove l’argilla dimostra tutta la sua versatilità: si va dagli oggetti puramente decorativi - animali, tegole dipinte, mattonelle, oggetti d’arredo - a quelli che hanno anche la loro funzionalità, vasi dalle forme estrose, originali portamozzarella, poggiamestoli, servizi da tavola e da caffè, ceste per la frutta - tutto rigorosamente in ceramica - con i temi classici della natura isolana,
limoni, melograni, uva.
dipinto, tenendo ben presente che i pigmen-
dello smalto. Nella variegatissima produzione
Le fasi di lavorazione sono numerose, i pas-
ti dei colori cambiano una volta applicati. Ora
(che è possibile personalizzare su commissione)
saggi delicati e per ottenere un oggetto finito
gli oggetti sono pronti alla seconda cottura, a
sono particolarmente spettacolari gli enormi
occorrono circa 20 giorni: è nelle mani di Gae-
960 gradi, che rende le immagini indelebili. I
pannelli raffiguranti la danza della ‘Ndrezzata,
tano, al tornio, che l’argilla si trasforma, mentre
960 gradi sono raggiunti ad intervalli di 200
paesaggi ischitani, rigogliosi tralci vegetali, e
Nello, decoratore, accosta i colori che defini-
gradi, durante i quali il forno viene spento per
le grandi figure a tutto tondo: tuttavia, ogni
scono le forme. Barche, case bianche e sago-
circa due ore, per evitare spaccature dovute al
oggetto, dal più piccolo che sta in una mano
me umane come nei dipinti di Mario Mazzella,
forte innalzamento della temperatura, mentre
alle creazioni di notevoli dimensioni, tutto ciò
calle e girasoli dall’effetto antico, stelle marine,
le crepe che danno l’effetto anticato sono ot-
che porta la firma di Kèramos contiene in sé
conchiglie e coralli tanto brillanti da sembrare
tenute dopo la cottura, con degli acidi e co-
quel mix di perizia, passione, creatività che è il
vivi, donne - alte, opulente, urlanti o affaccen-
spargendo la superficie dell’oggetto con una
segno dell’artigianato più nobile e, per questo,
date - asinelli, pastori per il presepe curati in
polvere nera, che evidenzia tutte le fenditure
sempre più raro.
ogni più piccolo dettaglio, dallo sguardo alla gestualità, alle vesti in stoffa. La materia prima è impastata con l’acqua e poi lavorata, fino ad ottenere la forma che si desidera, dopodiché si lascia in un ambiente asciutto ma privo di correnti e di sole, che renderebbero l’essiccazione troppe veloce, col rischio di crepe, per circa 5 giorni. A questo punto la terra, che in origine era rossastra, assume un colorito grigio chiaro, significa che può essere infornata per la prima cottura, a 940 gradi. Dopo 12 ore in forno e 18 di riposo la ceramica è pronta per essere smaltata. Lo smalto si asciuga all’istante, poiché l’acqua che contiene viene assorbita all’interno, lasciando la superficie liscia e pronta ad essere decorata. Il disegno è ricopiato dalla bozza e
retouching_Luca Fiorentino
foto a cura di Dayana Chiocca
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PRIMERA EMOCION TERCERA EDICION photo_Marco Albanelli Una due giorni settembrina all’insegna del gusto, della scoperta, dell’amicizia e della passione pura per la terza edizione (ma è più suggestivo dire tercera edicion) di Primera Emocion, evento dedicato al mondo dei sigari cubani ( o del “fumo lento”) organizzato da T Chic - la tabaccheria e non solo ideata e animata da Valentino Federico che ne ha fatto una delle prime in Italia per l’assortimento proposto - in collaborazione con Diadema, azienda che importa i mitici cubani in Italia. La serata degustazione si è svolta all’Indaco, ristorante gourmet dell’albergo della Regina Isabella, condotto dallo chef Pasquale Palamaro che ha elaborato per gli ospiti un menù sorprendente. Naturalmente, cena e dopocena sono stati accompagnati dalla degustazione di Habanos, da sem-
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L’UGOLA PRESA PER LA GOLA photo_Tommaso Monti L’ospite d’onore dell’edizione 2014 del Premio dedicato ad Ugo Calise, il famoso cantante ischitano a cui - tra l’altro - si deve la famosissima Luna Rossa, è stato il tenore Andrea Bocelli, il quale prima della serata che si è tenuta alle pendici della quattrocentesca Torre di Guevara, ha trascorso un paio di giorni nell’isola. Oltre a concedersi un pomeriggio di relax nelle bollenti polle di acqua minerale a Sorgeto, non ha potuto resistere al richiamo della gola, tentato (e vinto!) dallo chef stellato dell’Indaco, Pasquale Palamaro. Va da sé che la curiosità ci ha spinto a voler sapere cosa mangiano i grandi artisti, e così abbiamo chiesto allo chef di raccontarci quali specialità una “stella” prepara per un’altra “stella”. La cena si è aperta con aculei di mare in crema di tuorlo d’uovo e lumachine piccanti, ispirato agli spaghetti ai ricci di mare. Un pesce assai umile, ricco di spine, al punto che le pescherie lo regalano, la murrina, è stato protagonista delle linguine all’acqua pazza di murrina e limone, seguite da triglie freschissime scottate con zucchine e uova di quaglia; infine, rivisitazione di caprese e babà, il tutto con vini ischitani.
pre prodotto dell’abilità e della fantasia dell’uomo, ma anche simbolo di opulenza, in contrasto con la realtà dei luoghi in cui nasce.
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OCCHI-GIOIELLO DA BOTTIGLIERI PIU’ Venerdì 18 luglio lo spazio espositivo della gioielleria Bottiglieri Più in piazzetta S. Girolamo a Ischia ha ospitato la presentazione delle collezioni delle artiste orafe Paola e Giuliana Grande. Quest’ultima ha portato le sue creazioni inedite, mentre Paola ha esposto la linea di gioielli in argento, bronzo, pirite e brillanti ispirata dalle opere dell’architetto, scenografo e scultore Stefano Prina: filo conduttore, l’occhio di Horo, simbolo di prosperità e buona fortuna nell’antico Egitto, cui l’artista ha dedicato una serie di creazioni che si ritrovano incastonate nei gioielli di grande gusto realizzati da Paola Grande.
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CUCINA “DIVINA” PER LO STELLATO SALVATORE BIANCO “E’ stato un esperimento, il nostro, premiato dal pubblico che si è fatto trasportare dai percorsi di gusto studiati dai migliori professionisti della Campania” ha commentato così Giuseppe Iacono, Giu Divina, il successo della rassegna CucinArt “Cibo a regola d’Arte”, che ha attraversato tutta l’estate dando appuntamento nel ristorante omonimo sulla spiaggia del borgo di S. Angelo che anima insieme a Lisa Divina. Protagonisti i migliori cuochi che lavorano nei ristoranti della Regione, da Keisuke Aramaki con i suoi sapori orientali a Pasquale Palamaro dell’Indaco di Lacco Ameno. Il 6 agosto è toccato allo chef stellato Michelin Salvatore Bianco, a capo del ristorante gourmet Il Comandante all’interno del cinque stelle Romeo a Napoli, che ha proposto, fra l’altro, gnocchi di patate con pomodori gialli, baccalà e finocchio marino, ricciola scottata con crudo di pomodoro, maionese di pinoli e polvere di olive nere e, per finire, crema bianca con mango e frutto della passione.
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I PESCATORI DI TESTACCIO SI RACCONTANO
All’insegna dei piatti di mare più succulenti la sagra Festa dei Pescatori & Co. che ha raccolto nella piazza di Testaccio pubblico entusiasta (ed affamato) da tutta l’isola. Pienone, quindi, per conoscere un po’ le antiche radici marinare della frazione di Barano (che per un breve periodo fu anche Comune) e per assaggiare l’ottima cucina delle signore del posto.
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IL CAFFE’ PIU’ BUONO DELL’ISOLA
… Si beve al bar Topless a Casamicciola, dove dietro al bancone armeggia alla macchina da cui esce il nero nettare in tutte le sue “infinite” versioni Pasquale Chiocca, capobarman che unisce alla grande professionalità altrettanta cortesia. Per una sosta piacevole che diventa presto un’abitudine irrinunciabile…
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L’ANTICO EGITTO A ISCHIA photo_Tommaso Monti
Hanno tremila anni i due sarcofagi egizi giunti lo ottobre scorso dai Musees Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles: rimarranno al castello Aragonese presso l’Istituto Europeo del Restauro che lì ha la sua sede, per essere studiati e restaurati all’interno di un modulo laboratoriale ed espositivo che garantirà ai reperti le condizioni ideali per la loro conservazione e al pubblico di assistere al lavoro degli esperti. I sarcofagi provengono dalla necropoli di Deir El-Bahari, sul Nilo, e furono rinvenuti alla fine del XIX sec. all’interno di una sepoltura collettiva (in tutto 153 sarcofagi) di membri del corpo sacerdotale del dio Amon, il più importante del pantheon egizio. In seguito, il museo del Cairo distribuì i sarcofagi e altri reperti fra le collezioni egizie di diversi musei europei, compreso quello di Bruxelles. Il progetto italo-belga, coordinato dal professor Teodoro Auricchio con la sua équipe, prevede due anni di attività, uno da svolgersi a Ischia e uno a Bruxelles, che hanno lo scopo innanzitutto di indagare a fondo come i sarcofagi e le decorazioni furono realizzati e quali vicende hanno alle spalle per poi restaurarli nel modo più adeguato.
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ROBERTO CAVALLI A S. ANGELO photo_Tommaso Monti La lista di coloro che nella stagione 2014 hanno visitato l’affascinante borgo di S. Angelo è lunga: dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, all’insolito trio di star hollywoodiane Barbra Streisand, Don Johnson, Steven Spielberg, a Renzo Arbore, agli stilisti Michael Kors e Alessandra Facchinetti, a Fabio e Paolo Cannavaro. Ma uno degli ospiti più illustri è stato sicuramente lo stilista Roberto Cavalli che inserisce sempre S. Angelo nei suoi itinerari estivi attraverso il Mediterraneo, fra la Sardegna, la Croazia e Formentera. Il celebre stilista ha ormeggiato il megagommone “Freedom” lungo 22 mt nel porticciolo più glamour dell’isola e ha trascorso le giornate fra il bagno al largo della baia di punta Chiarito, le passeggiate in compagnia della fidanzata la modella Lina Nilson e del suo bellissimo pastore tedesco, aperitivo in piazzetta Dal Pescatore e qualche acquisto. Senza mancare di fermarsi ad ammirare le stoffe di un venditore di strada e forse anche a trarne ispirazione, mentre - almeno secondo le lingue velenose, ma non bugiarde - non avrebbe degnato di uno sguardo le vetrine della boutique del collega Rocco Barocco.
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IL CONTASTORIE 2014 Incontri con artisti e intellettuali, itinerari, presentazioni di libri, teatro hanno dato corpo all’intensa IV edizione de Il Contastorie, rassegna culturale e di spettacolo di qualità ideata da Franco Iacono, che ha tenuto banco nel tiepido autunno ischitano. Come sempre diversi fili conduttori si sono dipanati per una manifestazione assai articolata, in termini di contenuti, location, proposta di intrattenimento. Particolarmente rilevante lo spazio dato all’arte della recitazione: in diversi posti dell’isola - piazza Municipio a Forio, il palazzo reale a Ischia, Villa Arbusto a Lacco Ameno e così via - il pubblico ha potuto assistere agli spettacoli di alcuni fra i più importanti attori che calcano i palcoscenici italiani, da Moni Ovadia a Maddalena Crippa, che hanno sviluppato il tema del racconto mediterraneo attraverso la rilettura di canti dell’Odissea, a Umberto Orsini che ha proposto un intenso monologo da un’opera di Oscar Wilde.
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IL PIACERE A CONVEGNO
Gli spazi della Colombaia, a Forio, hanno accolto un nutrito gruppo di specialisti che nel week end centrale di giugno si sono riuniti per il convegno organizzato dalla dottoressa Ida Muras attorno ad una tematica che è parte inscindibile dell’essere umano, il piacere, affrontandola dal punto di vista medico ma anche da quello filosofico, con l’intervento del prof. Berardo Impegno; ha moderato gli interventi Veronica Mayo.
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LE STELLE DI LORENZO CREA Ha festeggiato l’onomastico al Miramare e Castello Lorenzo Crea, conduttore TV fra i protagonisti delle notti estive ischitane. Alla serata erano presenti, fra gli altri, Lino Ferrara, Marco, Angela, Monica e Manuela Bottiglieri, Lucia Cassini, Vicky Parker…
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LE FORME DI DE ANGELIS
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PRINCIPESSA PER UN GIORNO
“Forse faccio lo scultore per un eccesso di sensualità, senza la quale la forma non potrebbe prendere corpo. E’ un bisogno che viene dall’interno, è il piacere della forma che voglio rappresentare. Se riesco a dare sostanza a quello che lievita davanti ai miei occhi per me è una soddisfazione». Con queste parole, raccolte dalla giornalista Isabella Puca, lo scultore Giovanni De Angelis racconta il suo rapporto con il mezzo di rappresentazione artistica che ha scelto, sicuramente uno dei più complessi: l’occasione è stata il vernissage dell’intensa mostra di sculture in bronzo, marmo e pietra di Ischia che gli ambienti del carcere borbonico del Castello Aragonese hanno ospitato in primavera, aprendo la lunga stagione degli eventi.
Cinque anni da principessa per Rita Di Maio: il 17 ottobre scorso ha festeggiato il suo compleanno indossando l’abito di Rapunzel, la sua beniamina. Più bella che mai, ha invitato tutti i suoi amici che si sono divertiti un mondo con i palloncini colorati, lo scivolo gonfiabile, i trucchi del mago, il face painting, caramelle e zucchero filato a volontà: insomma una festa originale ideata su misura per lei dal team di Party Très Jolie di Concetta e Gianpietro.
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VIVI CASAMICCIOLA! Il corso di Casamicciola Terme è stato il palcoscenico di artisti di strada, contorsionisti, mimi, giocolieri, attori che si sono esibiti fra la gente durante la serata inaugurale di Vivi Casamicciola, serie di manifestazioni estive, organizzate per tutto il mese di agosto dall’ASCOM e dal suo determinato presidente Lucio D’Orta. A coronamento della serata, piazza Marina si è affollata dei fans dell’amatissimo artista partenopeo Luca Sepe che si è esibito più in forma che mai.
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ROCK IS… “TIMELESS”! Trascinanti in ogni loro esibizione (qui all’Equobar di Forio), i Timeless, gruppo musicale amatoriale composto da due medici, Marco Campione (batteria) chirurgo presso l’ospedale Rizzoli e Barbara Nappi (voce solista) pediatra, due impiegati Paolo Cucciardi al basso e Riccardo Vilone (tastiere), e un personal trainer alla chitarra, Gianni Cigliano.
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PIDA: L’ARCHITETTURA DELL’OSPITALITA’ Gli ambienti de La Colombaia, l’affascinante villa di Luchino Visconti a Forio, sono stati una delle location (insieme alla appena restaurata Villa Piromallo e al castello Aragonese) del premio PIDA (Premio Internazionale Ischia di Architettura), dedicato al tema dell’ospitalità alberghiera (che sia essa declinata come hotel di lusso o come bed & breakfast) che comprende anche un ambito che cresce sempre di più vale a dire quello del benessere (spa, centri termali, beauty farm, ecc.). Il premio, che ha festeggiato nel 2014 la sua VII edizione, e ha nell’architetto Giovannangelo De Angelis uno dei suoi ideatori, vuole porsi come punto di riferimento nel settore dell’architettura del turismo, per le imprese come per i professionisti, e diventare il riconoscimento per eccellenza per “Gli alberghi e le spa più belli del mondo”.
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DA PANZA A FONTANA: VINO E GRIGLIATE A VOLONTA’
I borghi dell’isola che conservano la loro anima contadina si propongono come un’alternativa vincente nelle belle sere d’agosto alla solita passeggiata grazie alle sagre, organizzate con grande efficienza e che riscuotono un successo di pubblico che non accenna a diminuire. Fra i tanti eventi di questo tipo che si sono contati nell’estate ischitana, è questo sicuramente il caso delle sagre del Vino a Panza e della Saucicciata a Fontana, accomunate dalla longevità (entrambe si celebrano da più o meno 40 anni) e dal saporito abbinamento fra vino locale e gustose grigliate, senza dimenticare la musica, sempre presente.
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ITALO CALVINO VERSIONE FLASH MOB A chiusura del laboratorio teatrale tenuto per l’Associazione Luca Brandi, il regista Salvatore Ronga ha organizzato - in diversi luoghi dell’isola nel medesimo giorno - un Flash Mob ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino, coinvolgendo trenta ragazzi. Le varie città, simbolo nelle intenzioni del grande autore italiano della complessità e del disordine della realtà, hanno preso forma attraverso gesti e parole, senza l’uso di scene, costumi, service di luci e audio e coinvolgendo i passanti, che hanno risposto con curiosità.
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I LOVE ISCHIA FASHION 2014
Dal 13 al 15 maggio, i luoghi più suggestivi dell’isola hanno ospitato “I love Ischia fashion”, kermesse ideata da Lorenzo Crea in collaborazione con Confcommercio e Federalberghi, che ha coinvolto 25 modelle e la creatività degli stilisti campani Stanislao Celato, Marco Maisto, Salvatore Falco, Chiara Ciardiello, Piero Camello ed Evan Del Franco, insieme ai beachwear Gianni Tesoro e Alex Mirù. Gli abiti, ispirati ai colori della natura isolana, hanno sfilato nella serata finale a piazza S. Girolamo.
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RINASCONO I QUEEN
Musica dal vivo ed entusiasmo nella strapiena piazza di Barano in una calda serata di mezza estate per il concerto del gruppo Queen of Bulsara, la Queen tribute band ufficiale della Campania che ha portato sulla scena le canzoni del celebre gruppo pop guidato da Freddie Mercury. L’idea di Ottavio Liguori (batteria e cori) risale al 2006, e prende corpo quando al gruppo si aggiungono due ischitani, Vito Di Costanzo alla chitarra e Stefano Di Meglio (basso e cori), e poi Salvio Schiano (tastiere e programmazioni) e naturalmente Vincenzo Castello, voce solista dalla credibile somiglianza con Mercury, al punto che i nostri sono stati consacrati dai fan club ufficiali come una delle migliori tribute band italiane.
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EMILIO FEDE OSPITE AL MEZZATORRE Nella vita turbolenta dell’ottantenne circa Emilio Fede, ex direttore di Rete 4, le cui vicende indubbiamente nel 2014 sono corse sul filo dell’alta tensione, i momenti di relax trascorsi quest’estate nell’atmosfera elegante ed esclusiva dell’hotel Mezzatorre hanno rappresentato una pausa più che necessaria per rigenerare le energie, anche grazie ai piacevoli trattamenti wellness.
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GUSTIAMOCI FORIO!
Nata solo tre anni fa, è già diventato un appuntamento atteso “Gusta Forio”, rassegna di gastronomia, artigianato, mostre e sport organizzata dall’associazione Actus Tragicus che in questo modo raccoglie proventi per la rappresentazione della Passione di Cristo, a Pasqua. Ospitata negli ampi spazi di piazza Municipio nei giorni dal 21 al 24 agosto, la manifestazione ha accolto le migliaia di persone accorse anche con musica e stand di gastronomia a tema, dedicati alle patate, alla pizza, alle tipicità locali.
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SUMMER DINNER 2014
Ancora una volta Pasquale Palamaro chef stellato Michelin dell’Indaco, il ristorante gourmet dell’Albergo della Regina Isabella, ospita un blasonato collega per realizzare un menù a quattro mani, per la rassegna Summer Dinners. Il 28 agosto ha lavorato fianco a fianco con Antonio Guida, da oltre dieci anni a capo di una delle cucine più raffinate d’Italia, quella del Pellicano a Porto Ercole, in Toscana. Armonioso il menù, all’insegna del mare e di prodotti eccellenti che ha spaziato dall’antipasto, realizzato da Guida, con astice arrosto con zabaglione al marsala, patate affumicate e tè matcha; Palamaro si è dedicato al primo, risotto alla zucca, sarde e mozzarella di Bufala gratinata, a seguire la delicata spigola floreale dello chef ospite e per chiudere lo spettacolare limone meringato del cuoco ischitano.
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“SUMMER IS A STATE OF MIND”: MUSICA & MODA
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TEATRO AL FEMMINILE
Il maestoso piazzale del Soccorso a Forio ha accolto il teatro al femminile con la V edizione del premio Le Donne e il Teatro. Il 20 settembre, in una serata condotta da Gianni Simioli, hanno ricevuto il riconoscimento le attrici Paola Quattrini, Isabel Russinova, Tosca D’Aquino, Elda Alvigini e Raffaella Azim, mentre Livia Pomodoro, noto magistrato presidente del Tribunale di Milano, ha ritirato il premio speciale conferito alla memoria della sorella Teresa Pomodoro, attrice.
27 Per salutare la piena estate Vicky Parker ed Umberto Martinez hanno organizzato negli eleganti spazi del Coquille in piazzetta S. Girolamo a Ischia, una one night che ha unito arte, moda e divertimento. Oltre al vernissage in cui hanno esposto Manuel di Chiara, Alika Kooper, Salvatore Manzi e Adele Abet, hanno sfilato modelle con le raffinate pellicce del laboratorio napoletano Mele abbinate ai fashion gioielli APM Monaco, della gioielleria Bottiglieri. Presenti alla serata, condotta da Lorenzo Crea, e animata da dj set fino a notte alta, tanti volti noti della movida ischitana e partenopea.
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SPAGHETTI GALEOTTI Tappa obbligatoria per gli yachts che gettano l’ancora nella bella baia dei Maronti è Nicola alle Fumarole, uno stabilimento in stile Mediterraneo e al contempo raffinato il cui ristorante è rinomato come uno dei migliori dell’isola. Tra i suoi ospiti fissi, oltre a Lapo Elkann, quest’estate c’è stato il multimilionario Lino Ferrara, presidente dell’Unione Nazionale Armatori da Diporto, che “in totale dispetto a qualsiasi dieta” ama pasteggiare in compagnia di donne dalla strepitosa bellezza. Il posto d’onore di accompagnatrice accanto al noto latin lover napoletano è toccato questa volta alla avvenente già miss Italia, Denny Mendez: insieme hanno gustato uno spaghettino ai pomodorini freschi dei Maronti innaffiato con un profumato Fior d’uva di Marisa Cuomo.
RESTITUTA MASTURZO PRESIDENTE DELL’INNER WHEEL
L’Inner Wheel, “costola” femminile del Rotary Club, ha proclamato e festeggiato la presidentessa per l’anno 2014-15, la signora Restituta Masturzo, il 12 luglio nella piacevole cornice del ristorante Oasis, a Forio, con una serata organizzata alla perfezione, cui ha partecipato anche il presidente in carica del Rotary Antonello Starace.
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ALLA SCOPERTA DELLE ANTICHE CANTINE Per la sua settima edizione, che si è tenuta fra il 14 ed il 18 settembre, “Andar per cantine”, itinerario storico culturale ideato e organizzato dalla Prologo Panza alla scoperta della tradizione enologica dell’isola ha aperto al pubblico, che ha potuto così scoprire realtà di grande suggestione e fare assaggi di vini e prodotti locali, alcune fra le più belle cantine ischitane. Queste costruzioni, spesso ricavate direttamente nella pietra di tufo locale, hanno rappresentato il cuore di un mondo contadino che ha sfruttato con abilità le terrazze sui fianchi delle colline per impiantare vigneti che per secoli hanno prodotto la ricchezza dell’isola. Da segnalare, nell’edizione 2014, il nuovo vigneto realizzato a cura dell’enologo Andrea D’Ambra in località Jesca, a mezza costa fra Serrara e S. Angelo, reimpiantato su un antico podere di proprietà dell’avvocato Benedetto Migliaccio, dove si produce il rosso La vigna dei mille anni da vitigno Per ‘e palummo, una nuova sfida condotta sempre ad altissimo livello per un’isola che ha soprattutto una tradizione di bianchi.
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Si è svolto alla villa La Colombaia di Forio la prima edizione del Premio sulla Responsabilità Sociale intitolato ad Amato Lamberti, sociologo, politico e studioso del fenomeno della camorra e organizzato da Gesco, che riunisce imprese che operano nel sociale e dall’associazione Jonathan, attiva nell’ambito della formazione e dell’inserimento nel mondo del lavoro di minorenni che abbiano avuto un’esperienza carceraria. Il premio è andato a giornalisti e figure che con la loro attività contribuiscono a portare l’attenzione e a stimolare iniziative concrete sui problemi del sociale a Napoli e in Campania
I EDIZIONE PREMIO AMATO LAMBERTI