Running Evolution Magazine 06

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LINEA DI PARTENZA

Memorandum SETTEMBRE MARATONA DEL MUGELLO (42/25 km) 21 Settembre 2013 www.maratonamugello.it € 25 entro il 31 agosto con pacco di prodotti cosmetici "Sapone del Mugello"; € 40 con spalla toscana (circa 5kg) € 35 dal 1 settembre al 17 settembre con pacco di prodotti cosmetici "Sapone del Mugello" € 40 il 21 settembre fino alle 13,30 con pacco di prodotti cosmetici "Sapone del Mugello" OTTOBRE 6 ottobre 2013 VERONA MARATHON (42/26/10 km) www.veronamarathon.it € 33 fino a 750 iscritti € 37 da 751 a 1.500 iscritti € 42 da 1501 a 2000 iscritti € 47 da 2001 a 3000 iscritti € 57 da 3001 in poi iscritti

27 Ottobre 2013 VENICE MARATHON www.venicemarathon.it € 58 fino al 28 giugno 2013 € 66 dal 29 giugno 2013 al 30 settembre 2013 NOVEMBRE 17 Novembre 2013 TURIN MARATHON www.turinmarathon.it 40€ fino al 30 settembre 2013 50€ dal 1 ottobre al 4 novembre 2013 80€ dal 5 nov.al 13 nov. 2013 24 Novembre 2013 FIRENZE MARATHON www.turinmarathon.it 40€ fino al 30 giugno 2013 50€ dal 1 luglio al 30 settembre 2013 60€ dal 1 ottobre al 31 ottobre 2013 70€ dal 1 nov. al 15 nov. 2013

Si ringrazia per il contributo fotografico www.mariomoretti.it www.romacorre.it (Roberto Dalmazi) e Gianfranco Bartolini.

Giugno 2013

RUNNING EVOLUTION MAGAZINE Trimestrale sportivo a diffusione gratuita. Anno 2 numero 6 Registrazione n°1/2012 al Tribunale di Velletri Direttore Responsabile: Marco Caroni Proprietario ed Editore: Running Evolution a.s.d. Redazione: Via Piave, 1 - Frascati redazione@runningevolution.it Responsabile della Redazione: Fausto Giuliani Hanno collaborato: M. Regina Bortolato, M. Teresa Cannuccia, Andrea Cardinali, Valeria Colonna,Andrea De Felici, Antonella De Nardo, Liliana Farronato, Fausto Giuliani, Ivana Oldani, Salvatore Paolini, Maurizio Zacchi, Mr. Farronato. Non si riconoscono compensi o attestazioni per foto e articoli pubblicati anche se firmati. Progetto grafico: M.G.S. srl Via Piave, 1 00044 Frascati Stampa: Emmezeta srl Via San Sebastiano,2 Rocca Priora Foto di copertina: Pratoni del Vivaro 2013 Chiuso in redazione il 6/06/2013

B

entrovati, amici runners! E’ bello sapere che tanti di voi sono in attesa del nuovo numero del RE Magazine; in occasione delle varie gare, dove ci si incontra spesso, è sempre più ricorrente la frase “oggi niente rivista?” Per carità, vorremmo ogni giorno sfornarne una nuova, fornirvi sempre più spunti interessanti, darvi sempre notizie fresche o raccontarvi storie particolari ed originali con frequenza più assidua. Ci limitiamo però a stampare 4 numeri l’anno, con cadenza trimestrale, perché facciamo il tutto in maniera più che volontaria e noi della redazione di più proprio non possiamo fare… Non resta che “accontentarvi” di queste poche pagine, stavolta dedicate alla Nicchia di Frascati, a Franco, l’Orange di Boston, ad Eric, l’Arancione d’Oltralpe, il tutto condito da un’altra interessante intervista ad un atleta top, Daniele Meucci e dalla fresca collaborazione con Mr. Farronato che ci terrà compagnia con le sue “pillole” tratte dal “Glossario del Podista”. Buona lettura!

di Fausto Giuliani

Gocce di diritto

Avv. Liliana Farronato

Una delle cose più divertenti dopo una gara è certamente scovare su internet qualche nostra foto “di corsa” magari mentre sorridiamo in volata al fotografo o mentre tagliamo il traguardo esultanti; ancora più divertente è curiosare tra le gallerie fotografiche alla ricerca degli amici in flagranza di volata o di qualche altro, più o meno lecito, atteggiamento. Ebbene tutte le foto in cui noi di corsa siamo protagonisti (nel senso che, senza la nostra figura, la foto non avrebbe alcun senso) sono qualificabili giuridicamente come “ritratti” e sono disciplinate dagli artt. 96 e 97 della legge sul diritto d’autore n. 633 del 1941. In base a tali disposizioni, si può pubblicare il volto di una persona solo se consenziente, a meno che la pubblicazione sia relativa ad un personaggio famoso o risponda a finalita' giornalistiche fermo restando che è sempre vietata la pubblicazione di immagini lesive del buon nome e del decoro della persona. Dunque, il diritto all’anonimato esiste da molto tempo prima dell’entrata in vigore del codice sulla tutela della riservatezza, cioè del Decreto Legislativo n. 196 del 2003 che qualifica “dato personale” anche il volto di una persona ritratto in una fotografia e che, di conseguenza, per il relativo “trattamento” - dalla semplice conservazione fino alla pubblicazione con ogni mezzo - impone anche l’informativa privacy con tutti i contenuti stabiliti dall’art. 13 del codice medesimo. La pubblicazione abusiva, senza consenso, di una foto–ritratto, soprattutto con un mezzo di indiscriminata diffusione qual è internet, ai sensi dell’art. 10 del codice civile, dà diritto all’immediata cessazione dell’abuso con la distruzione del file, salvo il diritto al risarcimento degli eventuali danni che la pubblicazione illecita dovesse aver causato. Il codice sulla tutela della riservatezza prevede anche salate sanzioni per la pubblicazione abusiva senza il consenso della persona ritratta. I nostri amati fotografi, dunque, si assumono una grande responsabilità quando decidono di pubblicare le nostre foto sulla base di un consenso solo presunto: è ben noto, infatti, che, in diritto, chi tace non acconsente ma sta semplicemente zitto. Per loro fortuna, però, la giurisprudenza, presume il consenso tacito alla diffusione del proprio ritratto di chi si sottopone spontaneamente allo scatto del fotografo, come succede a noi atleti in genere felici di essere fotografati.

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Giugno 2013


I

di Fausto Giuliani ncontro Sergio una mattina di maggio in un bar di Frascati, la Grotta Azzurra “mi chiamano ‘A Nicchia, e sai perché? Qua in tempo di guerra c’erano tutte grotti… e io ero piccoletto e per paura delle bombe mi nascondevo sempre in un angoletto, in una nicchietta… e così so’ sempre rimasto ‘A Nicchia!” Sergio Molinari, 77 anni, spirito vivo dell’ Atletica Tusculum, il Sindaco di Piazza San Pietro a Frascati, dove “detta legge”, la sua legge, quella dello sport, del vivere allegri e spensierati, con le forbici in mano, quelle da barbiere…

zione me la sono tolta; ad un certo punto poi, nel 2005 ha iniziato a correre (ben 3 maratone) anche lei… sarà che forse scappavo troppo… Quale gara ricordi in modo particolare? Le prime due maratone sono indimenticabili: nello stesso anno, nel 1998 ho corso prima a Roma e poi a New York; ricordo ancora la sosta a Piazza Navona con i lacci delle scarpe troppo stretti e io intento a buttare un po’ d’acqua sui piedi… “a Frascata’ buttace ‘npo’ de vino che vai più forte…” m’ha urlato un amico che passava da quelle parti. A New York invece al 30° km urlavo a squarciagola “a zuzzi” a tutta la folla… ovviamente lo dico scherzando, lo faccio tante volte anche dalle nostre parti…

Da quanto tempo corri? Rispetto agli anni che ho, direi da non molto: ho iniziato alla veneranda età di 62 anni, ma da allora non ho più smesso… 40 maratone, di cui 14 a Roma e poi Firenze cinque volte, Venezia, tre, e ancora Torino, New York, Praga, Budapest, Berlino, Dublino (aho, là ho vinto pure i soldi…) Beh, complimenti per la costanza; quindi hai approfittato anche per girare un po’ il mondo… Si, ringrazio la corsa anche per questo, con mia moglie Anna Maria qualche soddisfa-

Giugno 2013

ma quel giorno mi capitò di farlo involontariamente davanti ad un mio concittadino che non vedevo da “A tempo… Nicchia, m’hai fatto veni’ i brividi… erano cinque anni che non sentivo il dialetto frascatano!”

delle Ville Tuscolane. Mi metto davanti al gruppo e corriamo insieme nel parco… un vero ed autentico spettacolo, commovente ed elettrizzante! Una grande scommessa, la più bella sicuramente!

Ma per te cosa vuol dire correre, soprattutto farlo in compagnia?

Finisce qui la mia chiacchierata con Sergio che prima di lasciarmi mi saluta a modo suo “ a zuzzu, si passi pe’ Piazza San Pietru, vemme a trova’ che se piemo ‘ncaffe’ assieme” Ci puoi contare, Maestro!

Sei il “Maestro” per tanti, un maestro di taglio, di capelli e di traguardi… quale taglio preferisci smettere prima? Se potessi, non smetterei mai, né di tagliar capelli, né di tagliar traguardi… non bisogna mai arrendersi nella vita! E mi voglio rivolgere ai giovani, se me lo permetti: fate attività sportiva, mi raccomando, ma insieme iniziate anche un mestiere, riscoprite l’artigianato, non lasciatevi andare in mezzo alla strada senza meta…

La corsa unisce, non divide… quando si corre il mio primo pensiero è “’ndo se magna poi?”… e quando siamo tutti insieme a tavola “’ndo annamo a corre?” La più bella soddisfazione è vedere un gruppo di amici sorridere, anche se si fa fatica, anche se a volte verrebbe da pensare di smettere… E non esistono avversari; il mio unico e vero avversario è muto, sordo e cieco… è il chilometro! Preferisci percorsi particolari? Il saliscendi è il mio territorio… infatti quasi ogni mio allenamento (pausa pranzo il martedì e giovedì e poi domenica gara) lo svolgo in Villa Torlonia a Frascati ed il boschetto attiguo è quello che prediligo.

Sergio e Annamaria

Cosa ti da più soddisfazione nella corsa? Premesso che qualsiasi cosa riguardi la corsa mi riempie di gioia, l’ avvenimento che di più mi coinvolge e mi gratifica è la Mini Run che organizziamo per i ragazzi disabili in Villa Torlonia prima della partenza della gara agonostica del Giro

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di Liliana Farronato e Franco Scaramella

L

e manifestazioni sportive sono l’espressione dei più alti valori dell’umanità: la lealtà, il coraggio, l’onore, il rispetto per l’avversario, la volontà di superare il limite, ma soprattutto la capacità di pacifica convivenza. E da sempre le manifestazioni sportive sono un’occasione di incontro, di festa, di massima socialità per gli atleti, per gli spettatori e per tutti i partecipanti comunque coinvolti. Nell’antica Grecia, lo svolgimento dei “giochi” erano motivo di sospensione di ogni battaglia e da quest’antica usanza, le manifestazioni sportive sono diventate per eccellenza il simbolo di pace, di unità e l’identità del genere umano al di là delle frontiere e delle ostilità nazionali. Nel mondo contemporaneo, però, purtroppo, gli eventi sportivi sono stati usati spesso come tragica scena di vili attentati a partire dal 6 Settembre 1972 quando, durante i Giochi di Monaco, un gruppo terroristico palestinese uccise undici atleti israeliani, fino al recentissimo 15 aprile 2013, quando è stata attaccata la Maratona di Boston, la più antica delle maratone moderne nata nel 1897, un anno dopo la rinascita delle Olimpiadi, sull’onda degli stessi ideali di pace. Prima di Boston, i “giochi” erano stati solo la cassa di risonanza per dare più vasta eco al colpo indirizzato ad un bersaglio diverso e abbastanza identificabile; a

Boston, invece, la maratona è diventati essa stessa il bersaglio. Il più inerme dei bersagli. Due bombe artigianali, ordigni rudimentali di esplosivi dentro pentole a pressione, sono stati fatti esplodere in prossimità del traguardo quando il cronometro della gara segnava il tempo di 04:09:43; 4 ore, 9 minuti, e 43 secondi. Circa due ore dopo i vincitori. Quello è il tempo in cui, normalmente, nelle maratone, arriva la maggior parte dei podisti amatori non professionisti; in una maratona qualificata qual è Boston cui si partecipa solo avendo un determinato tempo per fascia di età, quello è il tempo degli uomini meno giovani e delle donne. E il traguardo è il punto dove si concentrano più spettatori che a quell’ora di gara, certo non erano le autorità, ma le famiglie e gli amici degli atleti e le persone comuni venute a curiosare e ad applaudire. L’unico scopo certo dell’attentato, dunque, sembra essere stato quello di assicurarsi la massima possibilità di mietere vittime innocenti e casuali. Ed è così che hanno perso la vita il piccolo Martin Richard, 8 anni, di Dorcheester, che con il suo palloncino giallo aspettava il papà maratoneta per correre insieme gli ultimi metri fino al traguardo e due giovani donne Krystle ¬Marie Campbell, 29 anni, e una studentessa cinese appena laureata alla Boston University. Circa venti persone hanno subito gravi amputazioni e centinaia sono rimaste ferite. Questo il tragico bilancio di una strage senza altro senso che uccidere attribuita a due fratelli ceceni

Tamerlan Tsarnaev ucciso durante la cattura e Dzhokhar Tsarnaev, in stato di arresto. L’attentato di Boston ha colpito da vicino la nostra squadra, la Running Evolution. Era lì a Boston il nostro atleta Franco Scaramella, l’atleta con più gare in orange ben 243 dalla nascita della nostra società, “ab Runnig Evolution condita”. Fino all’ultimo, essendosi infortunato, quasi non voleva nemmeno partire. Ma tutti l’abbiamo incoraggiato a “vivere comunque la bella esperienza di corrrere a Boston” e così sulla scia dell’incoraggiamento orange Franco è andato a Boston. Poi una volta lì, si è influenzato e allora ha quasi pensato di non correre la maratona. Ma all’ultimo momento, comunque, decide di andare. La partenza di Franco per la maratona è stata annunciata su fb e apprezzata virtualmente da tutti noi orange che ci siamo sintonizzati mentalmente sulla sua maratona quasi potessimo spingerlo con il pensiero. E poi le bombe sono esplose sul traguardo…..e subito la notizia esplode su internet e inizia l’interminabile attesa di sapere cosa è successo …di sapere cosa sta succedendo ….di sapere chi è stato colpito….di sapere come sta Franco e come stanno i suoi amici e parenti che lo aspettavano al traguardo…come sta sua moglie….solo a notte fonda è arrivata la buona notizia come uno squarcio di sereno nella tempesta … Franco sta bene, sua moglie sta bene….un sospiro di sollievo che come un tam tam vola di cellulare in cellulare e sui social network… Ed ecco il racconto del nostro Franco Scaramella pubblicato sul suo blog “lecorsedifranco.blogspot.it” : Ecco il cartello dell'ultimo miglio, siamo rientrati a Boston; dopo poco mi rendo conto che qualcosa non va; ci sono delle persone lungo il percorso; mi giro per vedere se ho sbagliato, cercano di fermarmi ma vado avanti altri 50 mt, c'è il sottopasso,la strada è sbarrata dalla sicurezza, mi fermo; guardo il garmin: 41km 600 mt, non riesco a capire niente; in un attimo centinaia, migliaia di corridori fermi; siamo tutti bagnati e infreddoliti, mi siedo dietro un blocco di cemento per ripararmi, ho cominciato a capire quello che era successo, ho pensato subito a mia moglie e le altre che erano ad aspettarci , dopo una mezz'ora incontro altri italiani del nostro gruppo con il telefonino dietro, è la nostra fortuna, ci mettiamo subito in contratto tra di noi rassicurandoci di stare bene e di andare prima possibile in albergo, ci hanno raccontato del fuggi fuggi generale delle scene pazzesche, altra mezz'ora

circa, poi ci hanno fatto defluire verso le sacche indumenti, Boston è bloccata, niente festa , pianto, rabbia, per tre giorni noi corridori siamo persone ambite dai giornalisti in cerca di interviste, ma alla maggior parte di noi non esce neanche una parola, abbiamo un nodo in gola difficile da ingoiare.

Oggi ho tanta rabbia per il gesto vigliacco di due imbecilli,dove la gente comune e bambini sono quelli che pagano per tutti.” E noi continueremo a correre per sciogliere la rabbia, per attutire il dolore, per non dimenticare, per continuare a sperare.


Le Pillole di Mr. Farronato

IL GLOSSARIO DEL PODISTA (The Original Mr. Farronato’s Runner’s Dictionary) Ovvero la corsa vista da un corridore della domenica ACCOMPAGNATORI – Gli accompagnatori detti anche “personale di terra” (per distinguerli dal personale “di volo” che siamo noi podisti) sono quell’insieme variegato di persone che assistono coloro che corrono: fidanzati/fidanzate, mariti/mogli, parenti, amici, etc. Inutile aggiungere che costoro non hanno la minima intenzione di correre e per puro spirito caritatevole (leggasi: pranzo gratis o altro genere di emolumento rigorosamente in denaro contante) si prestano a svolgere alcune utilissime funzioni, quali la tenuta delle borse, il conforto morale, il riconoscimento del cadavere, etc. Alcuni supporti sono indispensabili. Prendiamo un esempio a caso. Se non ci fosse stata la Zia, la Famiglia Farronato sarebbe in notevole difficoltà poiché non avrebbe saputo dove allocare la loro piccola erede. Ora che la piccola non è più tanto piccola (e sa muoversi con destrezza nel Circo podistico), la Zia può finalmente dormire in santa pace la domenica mattina. Noi, senza le dovute accortezze, rischiamo solo la denuncia per abbandono di minore. Non si dispera che qualche componente di detto Personale, preso dalla stanchezza per le levatacce, inizi a sgambettare, reclutando altri da adibire alle funzioni “assistenziali”. Il personale di terra, già che c’è, fa da pubblico, il che certo non guasta (V., più avanti, la Voce “Pubblico”). ALLENATORE – Secondo il noto adagio popolare: chi trova un Allenatore trova un tesoro. Chi trova un tesoro trova di sicuro molti allenatori. Lasciando da parte le battute, un allenatore è indispensabile per la crescita atletica di un podista, perché quest’ultimo impara molte nozioni importanti che solo l’esperienza sviluppata e testata “sul campo” può fornire. Gli allenatori non possono improvvisarsi in questa delicata funzione poiché hanno tra le mani un capitale che, seppur scadente, sempre appartiene ad un essere umano. Solitamente sono stati podisti di livello medio/alto e, di conseguenza, hanno l’esperienza necessaria e la voglia di trasmetterla. Seguono un apposito tirocinio presso il Monastero benedettino di Cluny nel quale apprendono anche a distillare la birra, donde l’espressione podistica “Dare la birra ....”, quando si lasciano i sorpassati senza fiato. Riconoscere un allenatore è la cosa più semplice di questo mondo. Si tratta di un tizio, in divisa da SS, armato di frustino, fischietto e cronometro che, non senza sadismo, impone dei ritmi forsennati, soprattutto nelle ripetute in salita. Generalmente non è mai contento, in specie se date evidenti segni di stanchezza. Redige periodicamente delle “Tabelle” che sono le “Tavole della legge” dei podisti: quello che ivi è scritto è legge. Inutile discutere: se l’allenatore dice che la ripetuta sui 200 mt. va corsa in 28 sec. “deve” essere così; se pensate di schiattare e ciò non accade è la prova provata che

Giugno 2013

aveva ragione lui. Un tempo allenare era una “chiamata” dall’alto alla quale non ci si poteva sottrarre. Detti allenatori, meglio noti come “Illuminati”, non chiedevano alcun compenso che avrebbero ricevuto, su una ben superiore pista, al momento opportuno, dal Grande Allenatore. Posto l’aumento del costo dei prodotti energetici, gli Illuminati non sono più tali e, oggigiorno, accettano anche dei volgari fogli di carta filigranata, quale compenso per il loro sapere. ALLUNGO – L’allungo è la procedura in base alla quale, per l’appunto, si allunga la falcata per guadagnare più spazio nella corsa. Di solito correte, necessariamente, vicino a qualcuno che, ad un certo punto, si “allunga”, cioè vi lascia indietro come un fesso. Impropria quindi l’espressione gergale: “Mi allungo al bar per fare colazione”. ARRIVO – L’arrivo (o ‘finish line’, per quelli che bazzicano la lingua d’Albione) è dove finisce la tortura. E’ l’agognata meta, il simbolico premio finale dello sforzo. Già al solo vedere, in lontananza, il “gonfiabile” dell’arrivo che l’atleta trae – da non si da quale scrigno segreto – riserve energetiche insospettate per superare quello che è, prima di tutto, un traguardo simbolico. E’ infatti il superamento di una sfida personale. Siamo partiti e siamo arrivati. “Come” può fare la differenza. L’importante è arrivare “bene”, ossia mantenendo il più possibile fattezze umanoidi. Inutile, quindi, che la “sfida” con noi stessi o con gli altri si trasformi in qualcosa che sia deleterio per l’organismo o, perfino, fatale. L’arrivo più bello è quello della Maratona e, subito dopo, quello nel quale si è conseguito il proprio “personale”. I due eventi possono cumularsi con – ovvia – doppia soddisfazione. L’arrivo della Maratona è - davvero - il segno del compimento di una grande “impresa”, anche se si arrivi leggermente provati. Rispetto, invece, al conseguimento di un miglioramento del “personale” questa soddisfazione vale per ogni distanza.


INTERVISTA TRIPLA BRUNO VIOLA

CALOGERO VITALE

CARMINE PASTORE

Bruno Viola, 31 anni, da Reggio Calabria, esordio in Orange nella Corsa di Miguel del 2012. Poi una grande progressione di risultati: 1.25.49 nella scorsa Roma Ostia e 3.20 nell’ultima Maratona di Roma. Non ha l’automobile, ogni tanto arriva in bici, ogni tanto in treno… comunque arriva sempre!

Calogero Vitale, 39 anni, da Caronia (Messina), è uno dei “centenari” del gruppo. Grande testa e grande cuore e gran bella famigliola sempre al seguito, specialmente nelle occasioni che contano!

Carmine Pastore, 37 anni, da Tuglie (Lecce): il Regno delle Due Sicilie è quasi del tutto rappresentato… Entra in Orange alla fine del 2011, debutta nella Corriamo al Tiburtino, pendolare anche lui, piano piano, infortuni a parte, scalerà tanti gradini…

Non lo so neanche io! Mi sono laureato in Ingegneria elettronica e dopo dottorato e collaborazioni varie sono approdato a Roma dove lavoro come ricercatore in un laboratorio a Frascati.

Lavoro al centro ricerche INAIL di Monteporzio Catone, faccio il tecnico di laboratorio.

Lavoro presso l’Agenzia delle Entrate e gestisco con i miei genitori un meraviglioso B&B nel Salento, si chiama www.cameraasud.com, … è Orange pure lui!

Abito a Roma, ma sono originario di Reggio Calabria, “cresciuto e pasciuto” lì. A 28 anni ho preso la valigia di cartone biglietto di sola andata in mano. Roma è bellissima ma Reggio è nel cuore!

Mi viene da dire “a Monteporzio”, anche se da circa un anno mi sono trasferito a San Cesareo… ma soprattutto “Siculo Sono”!

Vivo a Roma nei pressi della Basilica San Paolo, ma sono originario del Salento la mitica terra “de lu sule, lu mare e lu ientu” e della pizzica; se passate da quelle parti fatemi uno squillo e sarò a vostra disposizione per consigli ed informazioni o per bere un bicchiere di vino in compagnia.

Ottobre 2011 prima gara e prima maratona della mia vita, furbo eh?! In orange da gennaio 2012, ma corro da sempre…dietro a treni, aerei, autobus…pendolare doc!

Corro dal 2006, anno in cui è stata fondata la Running Evolution

Da 6-7 anni insieme al mio compagno ed amico Alessio Elia. Esattamente ho iniziato a correre da quando passo le mie giornate seduto in ufficio tra scartoffie e pc e solo quando indosso le scarpe da running e corro in un parco mi sento libero e mi riapproprio del mio corpo. Ma sia ben chiaro solo da quando mi sono trasferito nella capitale ed ho incontrato Mario Bonanno sul circuito di Anagnina ho iniziato a correre con una società: la Running Evolution. Prima praticavo sport di combattimento e scacchi.

La più bella soddisfazione in orange?

Credo fare parte del gruppo sia una gran soddisfazione. Mi faccio un sacco di risate!

Premesso che le mie soddisfazioni podistiche sono Solo in Orange, sicuramente abbattere il muro delle tre ore in maratona per ben due volte nell’arco di 4 mesi è una cosa che mi riempie d’orgoglio e mi ripaga di tutte le fatiche

La prima gara, una “Hunger Run” con a fianco Mario “Maori” Bonanno.

Ti allena qualcuno?

Macchè! Faccio da solo, provo a trasferire le mie conoscenze dell’ambito pallanuotistico alla corsa cercando di migliorare le prestazioni e dando sempre il massimo

Dietro questi modestissimi risultati ci sono i programmi di Mister Maurizio Mastrofrancesco: Grande Tecnico, grande uomo e grande amico. (A Mauri’ ,però qualche ripetuta in meno ogni tanto…)

Dopo Mario, purtroppo nessuno; qui sull’Ostiense siamo orfani dei nostri maestri… ed infatti i risultati si vedono!!

V02 max tutta la vita! Le ripetute…mi sento davvero bene dopo

Penso che i 20 km di “medio” siano la massima espressione di sacrificio e di perseveranza; quando finisci hai la percezione immediata dello stato di forma.

Le ripetute in pista e qualsiasi tipo di corsa campestre.

Il tuo gruppo in due parole

Mi verrebbe da dire “scappati di casa”…ma sarebbero tre parole, ahimè non ho il dono della sintesi!

Concedimene tre:”minchia che gruppo!”

Fantastico, accogliente, orange e maori!

Il tuo Presidente in due parole?

Un tuttofare esaurito dal vaffa facilissimo!

Mi rappresenta

Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo… è instancabile, il Signore dei Castelli!

Cosa vorresti chiedergli?

Mi trovi un allenatore (aggratis!) a roma? Magari della mia zona?

Pensavo facesse solo “il Presidente”, invece mi hanno detto che nel tempo libero lavora anche in banca... Scherzi a parte a una persona che si adopera anima e corpo, non ho nulla da chiedere!

Quando apriremo una sezione della Running nella pianura romana? La plebe podistica ti reclama. Serve un aiuto?

La gara che ricordi con più affetto?

La CORRICOLONNA 2012. Un’atmosfera di festa grandiosa!

La prima maratona non si scorda mai: Roma 2007 chiusa in 3:47, conti alla mano, 52 minuti fa…!

La “Vola Ciampino 2013” la prima gara dopo il primo infortunio della mia carriera da podista.

Maratona di Amsterdam, la mia seconda in orange: una giornata da dimenticare da ogni punto di vista!

Nessuna in particolare, ognuna ha un suo sapore piacevole

La “Aspettando la Mezza 2013” la gara del primo infortunio che mi ha costretto a fermarmi per due mesi, è stata una bella sfida con me stesso.

Io speriamo che me la cavo! Scherzi a parte, spero di trovare sempre il tempo per corricchiare

Sempre pronto a provarci e ovviamente… arancione!

Come sempre, pieno di sudore e tante meravigliose endorfine!!!

Cosa fai nella vita

Dove abiti, ma soprattutto quali sono le tue origini?

Da quanto tempo corri?

Quale allenamento preferisci?

Marzo 2013

La gara che vorresti cancellare dai tuoi ricordi?

Come vedi il tuo futuro podistico?

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A L R L E UNN D I R A N ING E T N E VOLUTION I CE

PINI dra FILIP Alessan ione z Coopera 2013 le 21 Apri

CIOLI o ROS Maur ti Frascarile 2013 25 Ap

Giugno 2013

Vincenzo N. COPPOLA Giano Trail 10 Marzo 2013

Getulio C Frascati AMMILLI 25 Apri le 2013

Luigi M Roma ENEGHET TI O 3 Mar stia zo 20 13

100 GARE IN ORANGE


di Eric Trigance

D

opo dieci settimane d’allenamento con tanto vento, tanta pioggia e tanto freddo, ecco finalmente il weekend tanto aspettato: sono arrivato venerdì sera a Parigi. Ho la fortuna di avere mia figlia che abita e lavora a Parigi, è tutto più semplice per l’alloggio! Sabato 6 aprile 2013: fa ancora un tempo brutto. Mamma mia, spero che domani non ci sia di nuovo un tifone (ero a New York nel novembre scorso… !) Che facciamo oggi? Prima cosa: andare al villaggio maratona presso la Porta di Versailles per ritirare il pettorale. Si va, piove ancora... Non c’è ancora molta gente, camminare e scoprire i segreti delle maratone tra i viali del villaggio mi piace molto. Prendo manifesti, compro una giacca della maratona (un po’ costosa !) e recupero il prezioso pettorale: numero 28841! Ma subito dopo bisogna ripartire: mia moglie vuole fare un giretto a vedere un po’ di negozi. Sono stanco morto, un piatto di pasta e a letto… domani si fa sul serio! Alle 7,30 sono già lungo il viale degli “Champs Elysés”. Fa freddo ma il cielo è blu, condizioni climatiche molto buone per correre: tempo secco, sole, pochissimo vento! Ho una vecchia tuta, ma anche la maglietta ORANGE della Running Evolution: oggi è la sola a Parigi, penso a tutti gli amici italiani e spero esse-

re in gamba! Andiamo! Si parte alle ore 9, il Sindaco è lo starter per l’occasione! 40.000 partecipanti si preparano aspettando il loro turno. A me tocca alle 9.25 per la più bella maratona del mondo! La chiuderò in 3.44. Nell’ultimo chilometro ritroverò un amico di La Planche e finiremo insieme questa bellissima gara dopo avere attraversato Parigi in lungo e in largo e costeggiando la Senna. Bellissimi ricordi. Colonna, domenica 28 aprile 2013 Ma che faccio? Mi alzo alle 6.45 una domenica in vacanza?? Sono pazzo ! Ho l’appuntamento alla sede della Running Evolution per andare a Roma a correre l’Appia Run. Davanti la sede trovo il Ducato! Mamma mia, è il nome del furgone!! Mi sento un po’ ridicolo, pensavo che fosse un altro corridore! Fausto non può venire, si parte lo stesso… Stadio delle Terme di Caracalla: bellissimo posto! Una cosa mi ha veramente sorpreso: in Francia, la gente arriva con la macchina, prende il pettorale e si prepara a correre in perfetta solitudine. Qui, ogni club ha installato il suo gazebo e tutti si ritrovano insieme… trovo questa cosa più simpatica, meno impersonale... La gara è bellissima: i primi quattro chilometri sono un po’ difficili perché non ho l’abitudine di correre sopra i sanpietrini ! È difficile soprattutto lungo la salita del quarto chilometro, ma dopo è un vero piacere: nel Parco, lungo le strade prima dell’arrivo e alla fine dentro lo stadio bellissimo..

Colonna, mercoledi 1 maggio 2013 Questa volta la partenza è alle 7:30, sempre con il Ducato! Andiamo a Roma a correre il Vivicittà lungo il Tevere. E più complicato sistemare il gazebo nel centro di Roma e allora stavolta ci accontentiamo del Ducato. La corsa è bella: 10 chilometri sotto il sole. Il Presidente corre con la macchinetta fotografica ma io non capisco bene e parto a razzo con Massimo: niente foto... Facciamo la corsa insieme. Alla fine

sono ancora sorpreso: ristoro con fave e pecorino! E la prima volta che vedo questa cosa ! Un Orange si sente male (non per il pecorino…) ma per fortuna non è grave.. Sono state due bellissime gare a Roma! Spero di tornare il 29 Settembre per il CorriColonna! Eric Trigance, corrispondente francese per RE Magazine

LA BIOINTEGRAZIONE PER UN SANO LIVELLO FISICO CONOSCERSI,PRESTARE ATTENZIONE AL PROPRIO CORPO è FONDAMENTALE PER ARRICCHIRE IL NOSTRO SAPERE,PER MIGLIORARE SIA LA NOSTRA ESISTENZA CHE LE NOSTRE PRESTAZIONI NELL'AMBITO DELLO SPORT. È GIUSTO CHIEDERE AL NOSTRO ORGANISMO DI ESPRIMERE LE MASSIME POTENZIALITA',MA BISOGNA FORNIRE I GIUSTI MEZZI PER OTTENERLE,SENZA ANDARE OLTRE IL PROPRIO LIMITE E /O ASSUMERE SOSTANZE NOCIVE CHE LO PERMETTONO! L'ATTUAZIONE DI UN PROGRAMMA PER PRESERVARE LA BUONA SALUTE E OTTENERE MIGLIORI RISULTATI PREVEDE LA CONOSCENZA DI SE STESSI E L'AFFIDAMENTO AD ESPERTI E MEDICI CHE POSSONO AIUTARCI SENZA DIVENTARE ALTRI RISPETTO A SE STESSI. GLI INCIDENTI DI PERCORSO,I TRAUMI,LE PATOLOGIE MUSCOLO-SCHELETRICHE,GLI AFFATICAMENTI,L'ALIMENTAZIONE E SCORRETTA,L'INTEGRAZIONE SENZA CONTROLLO, TENDONO A RIDURRE E ALTERARE LE PERFORMANCE AGONISTICHE E NON. È IMPORTANTE FARE RICORSO A MEZZI NATURALI DI PREVENZIONE E TERAPIA CHE NON STRAVOLGONO IL NOSTRO ESSERE. Un controllo posturale,una visita osteopatica o chiropratica,massaggi defaticanti,alimentazione corretta e l'utilizzo di prodotti naturali individuali ,evitando bibitoni,bustine e capsule assunti per passaparola e senza la minima conoscenza di ciò che si và ad ingerire,sono le fondamenta per migliorare il proprio stile di vita e la performance agonistica.

LO STUDIO FISIOTERAPICO KINESIS SI AVVALE DI PERSONALE QUALIFICATO E COMPETENTE PER FORNIRE ALL'ATLETA E NON, IL MASSIMO SUPPORTO SPECIALISTICO nel trattamento di: -Ernie del disco e discopatie -Scoliosi e cifosi giovanili e dell`adulto -Sindromi Posturali -Stenosi del canale vertebrale -Spondilolisi e Spondilolistesi -Artrosi del rachide -Esiti di traumi distorsivi di ginocchia e caviglia -Cefalee e Vertigini -Lesioni nervose periferiche (Deficit dello S.P.E., ecc) -Osteoporosi del rachide (anche con crolli vertebrali) -Esiti di interventi chirurgici sulla colonna vertebrale -Spalle dolenti, congelate anche con calcificazioni -Pubalgia e tendinite -Tunnel Carpale -Artrosi dell`Anca e delle ginocchia anche molto gravi -Lesioni muscolari (stiramenti, strappi) -Lesioni nervose centrali (ictus, sclerosi multipla) CONTATTACI PER UNA CONSULENZA E PER ESSERE MESSO AL CORRENTE RIGUARDO IL NOSTRO CONCETTO DI FISIOTERAPIA BIOINTEGRATA. Lo studio professionale fisioterapico KINESIS in collaborazione con la RUNNING EVOLUTION propone agli iscritti della società un supporto professionale e competente per ogni esigenza e necessità! A cura del dott.fkt Fabio Barigelli e del dott. Roberto Scaramella D.O mob. 347-6494112 / 338-3252020 www.kinesistudio.com e puoi seguirci su: http://www.facebook.com/KinesisStudioProfessionaleFisioter apico

Lo studio professionale fisioterapico KINESIS in collaborazione con la RUNNING EVOLUTION propone agli iscritti della società un supporto professionale e competente per ogni esigenza e necessità!

Giugno 2013


Il podista dimezzato Alzarsi la mattina e scoprire che hai una serie di problemi, tutti con un solo nome: infortunio. Serie di problemi, perché l’essere podista è incompatibile con l’infortunio. Tanto incompatibile che spesso accade che il podista infortunato continui a correre fino al distacco della gamba, se può, e poi continua, con una gamba sola, fino alla disintegrazione anche dell’altra. Il primo problema da fronteggiare, infatti, è la cara enfasi del podista. Se è vero, come è ovviamente vero, che la corsa è vita, la corsa è l’unico momento che possiamo riservare per noi, la corsa è libertà, la corsa è importante, ebbene, un infortunio che impedisce di correre è un evento estremamente drammatico. Sfido chiunque a vivere felice senza libertà, senza spazi per se, senza importanza, addirittura senza vita! Ecco, dunque, che il povero infortunato si trova, da un giorno all’altro, ad affrontare problemi esistenziali di primaria importanza.

Giugno 2013

L’Angolo di Paolini

di Valeria Colonna

Poi c’è l’altro aspetto devastante; Il vuoto esistenziale che crea un infortunio è un problema che si affronta da soli. Si, perché nessuno ti crede. Non ti credono gli altri podisti, per qualche oscura ragione, infatti, l’infortunio non capita mai ma quando capita, capita solo a se stessi, per gli altri è una scusa. Non ti credono i medici. Abituati, infatti, a vedere gente con le gambe fracassate, malati terminali, amputati, etc, non capiscono cosa vuoi tu, che scoppi di salute e ti lamenti perché non riesci a correre. Magari ti dicono pure che lo sport fa male e sarebbe meglio limitarsi a qualche sana passeggiata. Arrivi ad un punto, che non ci credi più neanche tu, che stai male. Allora ricominci a correre ma ricomincia nche a sentire quel problemino e ti domandi: avrò bisogno dello psichiatra invece che dell’ortopedico? Ma no, il podista è libero e sano, soprattutto di mente. Ecco, allora, affastellarsi tutta una serie di esami clinici, per provare a sé e al mondo che, sì, il problema potrebbe senz’altro essere più grave ma è sufficientemente grave per impedire la corsa e tu vuoi la corsa, perché ti manca la libertà, gli spazi, l’importanza, la vita, nessuno ti crede, ne va della tua autostima. Bisogna correre! A questo punto arriva un altro problema: la terapia. Chiedi a dieci persone ed otterrai quindici risposte. Qualcuno, infatti, ti offre delle alternative. Cerchi la persona più competente ma si sposta solo il problema: qual è la persona più competente. Provi su internet ed aumentano solo le domande. Mentre cominci in maniera casuale le varie terapie sperando, se non altro, che sia la fortuna ad assisterti e magari le sommi, sempre sperando, che si moltiplichino gli effetti, affronti l’ennesimo problema: il tempo passa e con il tempo anche la tua forma. Nella fumosità e drammaticità del momento, un’unica certezza: qualunque siano stati finora i miei risultati, dovrò ricominciare tutto daccapo. Ma il podista ha in sé le caratteristiche dell’eroe e quando sopravvive, supera tutti gli altri problemi. Prevenite gente, prevenite!

Fatte un goccio ! 10 aprile 1896. Maratona di Atene. Circa una ventina di maratoneti per una maratona corta, 40 Km (i fatidici 42,195 chilometri furono ufficializzati solo nel 1924). Tra i partecipanti Spiridon Louis, un pastore greco che, per nulla impensierito dalla distanza che lo separa dal gruppo di testa, si ferma in un’osteria per un bicchiere di vino. Km 33 : i mezzofondisti dichiarano forfait, a poco a poco cedono il vantaggio e Spiridon, accolto da un boato di gioia all’entrata dello stadio Panathinaiko, vince in 2h 58’ e 50”. Dammi retta: alla prossima Corricolonna metti da parte il cronometro e… Fatte un goccio!

Le Erbe di Maria Regina Bortolato Normalmente quando si parla di alimentazione si fa riferimento alle calorie, quando si parla di piatti si parla di pasta, carne pesce ecc. Poco ancora si parla delle erbe e del loro ruolo. Per esempio non si sa che le verdure sono considerati dei carboidrati anche se mediamente con basso apporto calorico. Ma le spezie e le erbe aromatiche cosa sono e perché venivano e vengono usate? Le erbe aromatiche e le spezie sono sostanze di origine vegetale che possiedono aromi caratteristici e per questo vengono utilizzate nelle preparazioni culinarie per esaltare sapori e profumi dei cibi. Mentre le erbe sono principalmente le parti verdi o le foglie fresche di piante aromatiche, le spezie, dette anche droghe, rappresentano invece i semi, i frutti, le radici o la corteccia essiccati. Le caratteristiche di queste sostanze derivano dalla presenza di oli essenziali e principi attivi che hanno anche virtù terapeutiche. Le erbe aromatiche si chiamano così perché emanano aromi gradevoli e sono sostanze formate da olii essenziali che possono svolgere la loro massima azione di stimolazione olfattiva quando sono fresche.

Nei secoli passati, il sale da cucina era una merce preziosa, e i metodi di conservazione rudimentali, le erbe aromatiche e le spezie avevano un grande ruolo sostitutivo nel campo gastronomico e non solo. Spezie ed erbe aromatiche hanno avuto una loro secolare storia di competizione gastronomica. Le erbe aromatiche sono indigene dell'area mediterranea italiana, mentre le spezie in epoca romana arrivavano dall'Africa, tramite carovane e con le navi. Le spezie che per più di un millennio erano state segno distintivo della tavola ricca, amate e desiderate, a poco a poco scomparvero nell'Europa del XVI secolo. Le nuove scoperte geografiche permisero una grande disponibilità di spezie ma la grande pioggia di profumi e di sapori che investì la tavola rinascimentale provocò più tardi una stanchezza verso di loro, cosicché le élites, soprattutto in Francia, abbandonarono le spezie e le sostituirono con l'erba cipollina, lo scalogno e la maggiorana, cioè erbe povere e contadine. Oggi che il sale è a disposizione in grande abbondanza, i sapori dati dalle erbe aromatiche e dalle spezie sono stati emarginati nell'alimentazione quotidiana. Sicuramente tutto ciò è un grave errore alimentare perché le erbe aromatiche fresche, oltre a procurare un piacere olfattivo apportano principi nutritivi, vitamine e minerali utili nella digestione e nel metabolismo cellulare. I benefici delle erbe e delle spezie sono innumerevoli: non soltanto le spezie consentono di migliorare il gusto delle pietanze, ma sono anche ricchissime di

principi attivi, nutrienti e proprietà medicinali. Alcune spezie hanno il potere ad esempio di combattere il caldo o di diminuire l’assorbimento dei grassi ecc. ecc. E qui inizia la mia nuova avventura, un mondo nuovo che sto andando a scoprire e di cui vi voglio rendere partecipi. Partiamo dalla ricetta più semplice che utilizza ed esalta erbe che possiamo anche produrre direttamente, tenere nei nostri orti, giardini, terrazzi, balconi Frittata alle erbe aromatiche Ingredienti (4-6) : 8 uova ,2 cucchiai di panna da cucina ,1 cucchiaio di olio d'oliva,2 cucchiai di parmigiano grattugiato,1 mazzetto di erba cipollina, 1 mazzetto misto di basilico, timo, maggiorana, menta, tritate, sale, pepe Preparazione: Riscaldare il forno. In una insalatiera sbattere le uova con la panna, l'olio e il parmigiano. Aggiungere il trito di erbe aromatiche. Versare il composto in uno stampo imburrato. Far cuocere per 15 minuti. La frittata può essere servita fredda o tiepida a seconda della stagione.


6 ORE TRAIL

solo tu a sceglierlo…io di solito scelgo di vincere e voi!??

di Maria Teresa Cannuccia

N

onostante a maggior parte dei corridori , pensi che chi corre i trail non abbia testa, perché solo chi è “fuori di testa” può affrontare certi tipi di distanze e percorsi, vi garantisco che non è così, anzi è perfettamente il contrario. Infatti ci vuole una gran testa per far si che si portino a termine determinate gare, perché ad un certo punto del “viaggio” le gambe ci abbandonano e a quel punto, se non si ha buona testa, si getta la spugna, perché la fatica è veramente tanta. Per la prima volta mi sono cimentata in una 6 ore trail, (anche se poi alla fine di trail non si può parlare, considerando che il percorso è stato modificato) , capite bene che, questo tipo di gara è una gara a circuito e quindi si ripete lo stesso percorso per “X” volte, dove la “X” rappresenta il numero di giri compiuti dall’atleta a secondo delle proprie capacità fisiche. Correre per 6 ore di continuo è un bel test , corri sempre con la stessa gente ed in mezzo alla gente, le facce sono sempre le stesse ed il paesaggio pure. Dopo i primi giri conosci quasi a memoria quello a cui andrai incontro, e la voglia di correre prima o poi viene meno, sembri quasi , passatemi il paragone, come “un criceto in gabbia che gira sulla ruota” . Quando si corre per così tante ore si pensa a tutto ed a niente, nella testa orbitano tutti quei pensieri che durante la vita di tutti i giorni cerchi di scacciare, ma prima o poi tornano a galla e la realtà si presenta come un fulmine a ciel sereno. Ci vuole veramente poco, per buttarsi giù ma il segreto sta proprio negli obiettivi che ciascuno di noi si prefigge, e nonostante tutto e tutti si cerca di raggiungerli. La testa quindi è il motore, insieme al cuore, delle nostre gioie e dei nostri dolori, basta solo sapere cosa si vuole e poi tutto diventa un gioco, un bellissimo gioco in cui sei tu il vincitore o il perdente perché sei

FILIPPIDE

runningevolution.it


Running... und drang

N

el freddo di una grigia domenica mattina d'inverno o nell'assolato pomeriggio di una caldissima estate cosa ci spinge a metterci le scarpe da corsa ai piedi e ad uscire di casa, invece di rimanere bellamente spalmati sul divano? Potremmo dire con Protagora che l'uomo è la misura di tutte le cose di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono. E noi siamo l'uomo di Protagora. Chi corre sa che tutto è possibile a chi non si arrende. Ogni runner sa benissimo che correre non ha un effetto benefico solo sul fisico, ma sulla mente e sulla vita. Correre comporta innanzitutto un aumento della capacità di sopportare la fatica e il disagio. Portare a termine un allenamento nonostante la stanchezza o le condizioni climatiche avverse

Giugno 2013

di Antonella De Nardo

implica una certa dose di forza di volontà e un conseguente aumento dell’autostima. I problemi della vita di tutti giorni vengono spesso ridimensionati ed affrontati con una maggiore sicurezza di sé e con una maggiore stabilità emotiva. Chi corre sa che la serenità interiore è più importante della forza nelle gambe. Correre, come altre attività fisiche intense, comporta un deciso aumento nel rilascio di endorfine, il cui effetto è una piacevole sensazione di benessere, utile durante la corsa per contrastare gli effetti della fatica, ma che si protraggono anche al termine dell’allenamento comportando una decisa riduzione dello stress e delle tensioni. Si corre per scaricarsi e avere poi una sensazione di relax, evasione, serenità, in sintesi un generale miglioramento dello stato d’animo. Si può correre da soli o in compagnia: l'importante è correre. Un altro dei benefici più importanti della corsa è quello sociale. Correre in compagnia, partecipare ad una gara podistica, condividere fatica e gioia è uno degli aspetti più piacevoli della corsa. Se pensavate che la discoteca o il locale notturno fosse il luogo migliore per ampliare le vostre conoscenze ed avere nuovi amici siete decisamente in errore: iscrivetevi alla Running Evolution e, soprattutto, partecipate alle gare...

di Manuel Arrigoni

L’

Associazione Sportiva Dilettantistica Podistica Solidarietà nasce nel 1995 come sezione all’interno del Gruppo di Solidarietà della Banca d’Italia con lo scopo principale di coniugare l’amore per la corsa con lo spirito della solidarietà. Lo scopo viene raggiunto attraverso la partecipazione a gare che attribuiscono premi in denaro ai gruppi podistici più numerosi; questi premi vengono interamente impiegati in iniziative benefiche, sia dirette sia indirette, attraverso il sostegno ad altre associazioni. Anima di questa società è il Presidente Pino Coccia, la cui vita è stata vissuta nel segno della passione per la “podistica” e dell’impegno di carattere sociale. Sotto la sua guida la Podistica Solidarietà ha ottenuto fantastici risultati sportivi e ha sviluppato una stretta collaborazione con tante organizzazioni ONLUS come Komen Italia, AISM, ADMO, AIL, MAIS. Significativo il rapporto sviluppato con la Fondazione TELETHON, con l’ingresso nel C o m i t a t o Organizzatore, insieme ai GS Bancari Romani, della “Corri Per Telethon”. In Podistica Solidarietà c’è da parte di tutti la piena convinzione di correrre per ”traguardi importanti” che vanno ben oltre gli archi che segnano il punto di arrivo delle gare domenicali. Nel corso del 2012 abbiamo conquistato, con la nostra partecipazione alle gare, premi per 22.160 ?, arrivando ad impiegarne la quasi totalità in progetti benefici di vario tipo. Abbiamo anche partecipato a raccolte di fondi per conto di varie associazioni, tra cui Komen Italia, AISM, Charities, Telethon, AIL raccogliendo per conto di queste associazioni la considerevole cifra di 59.860 ?. Alla fine del 2012 il nostro Gruppo era composto da oltre 900 atleti, di varie età: il più giovane ha 8 anni e il veterano ne ha 84. Il 23% (in crescita) degli iscritti è costituito da donne, il 77% da uomini. Nel 2013 la società è già in grado di prevedere il superamento della quota di 1000 atleti iscritti. La maggior parte degli atleti risiede nella provincia di Roma. Ben 87 atleti costituiscono il Gruppo di Tivoli, mentre abbiamo delle sezioni anche a Nettuno, Fondi, Frosinone e Latina.

Al nostro interno abbiamo costituito anche una sezione di Fit Walking, per chi vuole provare l’emozione di camminare in armonia ed ottenere grandi benefici per il corpo e la mente; una sezione Trail, per chi vuole provare l’emozione di camminare in mezzo alla natura, lontani dal traffico e dallo smog; una nuova sezione Triathlon, che è già molto attiva. Tra le nostre iniziative una brillante scuola di podismo che conta più di 150 atleti iscritti, con allenamenti che si svolgono sia a Roma sia a Tivoli. Importante anche il ruolo svolto da un attivissimo sito Internet, che, oltre a rappresentare un riferimento organizzativo e di servizio per tutta l’associazione, costituisce una “rete sociale” tra tutti i componenti del nostro Gruppo. Il sito Internet oggi è referenziato come uno dei più importanti siti di Atletica Leggera e sicuramente il più “cliccato” Lazio e in virtù della sua continua rassegna sulle gare podistiche regionali e nazionali è diventato un punto di riferimento per tutto il movimento podistico. A breve verrà festeggiato l’incredibile traguardo di 2 milioni di contatti. La presenza di atleti “orange” alle gare raggiunge numeri da record. La Podistica Solidarietà è forse l’unica società ad avere competizioni sociali che coprono tutti i weekend della anno solare e che quindi fungono da stimolo importante di partecipazione. Nel 2012 abbiamo collezionato 11.789 presenze alle gare con un totale di km percorsi globalmente dai nostri atleti di 130.730. Il nostro record di partecipazione assoluto riguarda la Roma-Ostia del 2012 con 457 atleti, mentre nel 2013, alla Corsa di Miguel, abbiamo raggiunto quello che viene considerato il primato italiano di partecipazione in gare di 10 km, con 414 presenze. Registriamo anche una presenza costante di nostri atleti in tutte le più importanti Maratone e UltraMaratone a livello nazionale. La Podistica Solidarietà si occupa anche di organizzazione gare, anche se tende a selezionare quelle con finalità prettamente solidali. Abbiamo già citato la Corri per Telethon, alla quale aggiungiamo: CorriSperlonga, Trofeo Città di Nettuno, Lavoro in Corsa (organizzata il 1° maggio per conto della Fitel e delle Confederazioni sindacali), Corriamo con Carlo, Giro del Lago di Campotosto, Run AID’s (organizzata per conto della Caritas Roma). La nostra associazione è affiliata alla Federazione Italiana Atletica Leggera, all’AICS e alla Federazione Italiana Triathlon.

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Giugno 2013


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