Running Evolution Magazine 07

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Memorandum OTTOBRE 6 ottobre 2013 VERONA MARATHON (42/26/10 km) www.veronamarathon.it € 33 fino a 750 iscritti € 37 da 751 a 1.500 iscritti € 42 da 1501 a 2000 iscritti € 47 da 2001 a 3000 iscritti € 57 da 3001 in poi iscritti

27 Ottobre 2013 VENICE MARATHON www.venicemarathon.it € 66 fino al 30 settembre 2013 NOVEMBRE 17 Novembre 2013 TURIN MARATHON www.turinmarathon.it 40€ fino al 30 settembre 2013 50€ dal 1 ottobre al 4 novembre 2013 80€ dal 5 nov.al 13 nov. 2013

24 Novembre 2013 FIRENZE MARATHON www.firenzemarathon.it 50€ dal 1 luglio al 30 settembre 2013 60€ dal 1 ottobre al 31 ottobre 2013 70€ dal 1 nov. al 15 nov. 2013

MARZO 2 marzo 2014 ROMAOSTIA www.romaostia.it € 25 fino al 14 Novembre 2013 € 30 dal 15 Novembre 2013 al 17 dicembre 2013 € 32 dal 18 Dicembre 2013 al 6 Febbraio 2014

Si ringrazia per il contributo fotografico www.mariomoretti.it www.romacorre.it (Roberto Dalmazi e Gianni Marchese)

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RUNNING EVOLUTION MAGAZINE Trimestrale sportivo a diffusione gratuita. Anno 2 numero 7 Registrazione n°1/2012 al Tribunale di Velletri Direttore Responsabile: Marco Caroni Proprietario ed Editore: Running Evolution a.s.d. Redazione: Via Piave, 1 - Frascati redazione@runningevolution.it Responsabile della Redazione: Fausto Giuliani Hanno collaborato: M. Regina Bortolato, M. Teresa Cannuccia, Andrea Cardinali, Valeria Colonna,Andrea De Felici, Antonella De Nardo, Liliana Farronato, Ivana Oldani, Salvatore Paolini, Giuseppe Pavia, Mr. Farronato. Non si riconoscono compensi o attestazioni per foto e articoli pubblicati anche se firmati. Progetto grafico: M.G.S. srl Via Piave, 1 00044 Frascati Stampa: Emmezeta srl Via San Sebastiano, 2 Rocca Priora Foto di copertina: CorriColonna 2012 Chiuso in redazione il 6/09/2013


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LINEA DI PARTENZA di Fausto Giuliani

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entrovati, amici runners! Ci siamo lasciati alle spalle un’ estate un po’ capricciosa, ma che sicuramente non ci ha tolto la voglia ed il gusto di correre. Ne sono testimoni i tanti classificati nelle varie competizioni settembrine (ad iniziare con la Corri per l’Ambiente organizzata dagli amici della Podistica Ostia che abbiamo il piacere di ospitare in ultima pagina). Abbiamo assaporato la gioia di un argento mondiale, unica medaglia purtroppo, ma, per noi maratoneti, piena di significati; la splendida prestazione di Valeria Straneo ai Mondiali di Mosca, accompagnata dall’ ottimo sesto posto di Emma Quaglia, è sicuramente un buon viatico per le nostre seppur limitatissime ambizioni nelle competizioni autunnali. Bella chiacchierata anche con un altro grande Campione, Stefano Meucci, e con un “colosso orange”, il mitico Mario Tempesta. Buona lettura e… buona corsa!

Gocce di diritto

Avv. Liliana Farronato

Sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 20 luglio 2013 n. 169 è stato pubblicato il c.d. "Decreto Balduzzi" dal nome del Ministro della salute che lo ha firmato di concerto con il Ministro degli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport. Il decreto Balduzzi, ai sensi dell'art. 1, "al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un'attività sportiva non agonistica o amatoriale, dispone garanzie sanitarie mediante l'obbligo di idonea certificazione medica nonchè linee guida per l'effettuazione di controlli sanitari sui praticanti e per la dotazione e l'impiego, da parte delle società sia professionistiche sia dilettantistiche di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita". L'obbligo dei defibrillatori sarà analizzato nel prossimo numero quando dovrebbero già essere state rese note le indicazioni che stanno predisponendo il CONI e la Federazione Medico Sportiva Italiana; comunque, il decreto assegna alle società sportive professionistiche sei mesi di tempo per adeguarsi mentre alle società dilettantistiche, ben 30 mesi. Per quanto riguarda invece la nuova certificazione sanitaria, sono ora obbligati al certificato medico anche i non tesserati alle federazioni sportive o agli enti di promozione sportiva se intendono praticare attività ludico-motoria amatoriale con continuità in contesti autorizzati e organizzati. In pratica sono esonerati dall'obbligo del certificato soltanto coloro che svolgono attività sportiva autonoma ovvero in modo assolutamente saltuario e occasionale. Per gli uomini fino a 55 anni e le donne fino a 65 anni senza particolari patologie, il certificato per l'attività amatoriale, potrà essere rilasciato da qualsiasi medico abilitato e avrà validità biennale; mentre, oltre gli indicati limiti di età ovvero, comunque, in presenza delle specifiche patologie indicate nell'allegato 1 del decreto Balduzzi, il certificato potrà essere rilasciato solo dal medico di medicina generale o dal medico dello sport e avrà validità annuale o anche inferiore a discrezione del medico. Nel caso in cui i non tesserati alle federazioni sportive nazionali o agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI intendano svolgere attività di particolare ed elevato impegno cardiovascolare patrocinate dai suddetti organismi, quali manifestazioni podistiche di lunghezza superiore a 20 km, granfondo di ciclismo, di nuoto, di sci di fondo o altre tipologie analoghe, il controllo medico dovrà essere più severo e, ai sensi dell'art. 4, dovrà comprendere la rivelazione della pressione arteriosa, un elettrocardiogramma basale, uno step test o un test ergometrico con monitoraggio dell'attività cardiaca, oltre a qualsiasi altro accertamento che il medico riterrà opportuno e il certificato avrà validità annuale. Invece, i tesserati alle federazioni sportive nazionali e agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, per la pratica dell'attività sportiva non agonistica, dovranno continuare a sottoporsi a controllo medico annuale dal medico di medicina generale ovvero dallo specialista di medicina dello sport ma, sempre, previa misurazione della pressione arteriosa ed effettuazione di un elettrocardiogramma a riposo refertato secondo gli standar professionali esistenti e il certificato avrà validità annuale. Al decreto Balduzzi sono anche allegati i modelli su cui dovranno obbligatoriamente essere redatti gli indicati certificati per l'attività ludico-motoria amatoriale, per l'attività non agonistica e per le attività ad elevato impegno cardiovascolatorio. Ciò fermo restando che l'accertamento delle proprie capacità fisiche e del proprio stato di salute dovrebbe essere sentito da qualunque sportivo non come un obligo "burocratico" ma come un momento fondamentale di tutela della propria salute e conseguentemente di più consapevole ed appagante pratica dell'attività sportiva.

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ELLA CARAM Franco Seroli Pescass o 2013 13 Lugli

Dove corrono gli Orange...

Marco Strabioli si allena in Val di Fassa

M. Tere sa Gran Sa CANNUCCIA ss 18 Agos o to 2013


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di Fausto Giuliani a appena un anno veste i colori Orange della Running Evolution, ma sembra che da sempre non abbia avuto che quella canotta! Mario Tempesta, 58 anni a Natale, da San Donato Val Comino, corre da quando è nato… o quasi.

Da quanto tempo corri? Corro da oramai 34 anni, ho iniziato alla giovane età di 24, certo non proprio pischelletto, però ho avuto subito la fortuna di capire l’importanza della corsa. Con la pratica sportiva ci si difende da tante cose, dai problemi del lavoro, dai problemi di salute, si socializza e poi per come sono fatto ho trovato un modo decisamente adeguato per stare insieme a tanta gente. Vivi da tanto tempo a Roma? Si, oramai da ben 42 anni, da quando in pratica ho iniziato a fare il pizzaiolo, prima come dipendente e oramai in proprio da circa una quindicina d’anni, nel quartiere di Pietralata. Ti alleni spesso? Tutti i giorni praticamente, non posso stare senza; la corsa mi libera da qualsiasi oppressione, mi fa sentire tranquillo e mi fa stare in compagnia! Vedendo le foto di qualche anno fa,

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caro Mario, viene spontaneo domandarti: come sei riuscito a metter su tutti questi chili? Ma allora cercavi un atleta “di peso” o no? Eccomi! Beh, certo quando ero al top correvo che era uno spasso, anche se fumavo tre pacchetti al giorno… poi però, butti le sigarette, qualche infortunio di troppo, qualche problemino, anche finanziario… cucini pizza tutto il giorno e… il passo è breve… Però, complimenti per le tue performances dei “tempi che furono”… Maratona di Roma del 1997 in 3 ore e 16 minuti, la Roma Ostia in 1 ora e 26… non mi posso lamentare, qualche soddisfazioncina me la sono tolta! E pure andare in giro per il mondo è stato assai gratificante


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con tante gare corse tra Parigi, Barcellona, New York, Lisbona… mi mancano la Germania e la Russia, ma per il resto ho girato, ho girato… Ma il tuo regno è e sarà sempre Caracalla! Quello è sicuro! Allo Stadio delle Terme penso che prima o poi mi sistemerò in una capanna o ci porterò una roulotte… Il Gruppo di “Quelli delle 13” ce l’ho nel sangue, del resto sono uno dei boss… a parte il Grande Capo “Pino il Maestro” (Ozimo n.d.r.) gli altri lo sanno chi è Mario Tempesta! Le mie ceneri, quando sarà, le spargeranno sul tartan… Da quelle parti mi conoscono tutti: quando qualcuno va da Giuseppe Minici per qualche cura fisioterapica, lui subito gli chiede “conosci Mario Tempesta?”… e se per caso lo sventurato risponde “no”… so’ guai… “allora non corri”, replica il grande Giuseppe! Tanti gruppi, tante maglie in questi anni di sudore sulle strade… Si, la maglia dello Slimming Club, quello della mia prima corsetta a Torpignattara (ero bello rotondetto

anche allora…), poi quella dell’ AIG Lazio, degli A m a t o r i Romani, del Meo Patacca e della Scavo 2000… Fino ad arrivare alla Running Evolution… come mai? Correre in Orange è una cosa veramente simpatica; detto tra noi, nessuna “se la tira”, tutti ti salutano, ti danno una pacca sulle spalle e a me questo basta!

Torpignattara 1983

E non ti perdi una gara sociale (sei il mio orgoglio…!) E mi pare logico, se la gara è sociale… lo dice la parola stessa, c’è poco da fare, sono iscritto a priori! E non mi pongo problemi di ritmo, di classifica, sai quanto mi importa! Il gruppo viene prima di tutto e gli Orange sono veramente il massimo! Devo soltanto ripassare bene il Rito Maori e poi… comincia a tremare… E con questa promessa/minaccia finisce la chiacchierata con il grande Mario, l’atleta di peso della Running Evolution. Un amico, un simpaticone, un vero esempio di sportività!

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Certo, ogni tanto mi é capitato di fantasticare ma non avrei mai pensato di poter ottenere un tale risultato e sognare un arrivo simile sembrava impensabile. Emma, quando ti sei resa conto che stavi facendo qualcosa di grande? Dopo circa cinque km dalla partenza mi son detta: "ok, le gambe girano, sto bene, oggi posso fare una bella gara" e la tensione si è sciolta.. poi sono stata concentrata e non ho più riflettuto su come stava andando. Quando però Claudio (Berardelli, il suo allenatore n.d.r.) mi ha gridato "sei quindicesima, qui si entra nelle dieci" mi sono entusiasmata e ho capito che stavo facendo una gran cosa. E da lì ad ogni posizione scalata mi sentivo meglio e mi gasavo sempre di più...

bbiamo ancora negli occhi le belle immagini e le tante emozioni che ci ha regalato la 14° edizione dei Mondiali di atletica. Non sono stati realizzati record del mondo, ma quasi tutte le gare hanno offerto uno spettacolo di alto livello tecnico. La rassegna iridata di Mosca si è aperta con lo strepitoso podio conquistato da Valeria Straneo nella maratona donne al termine di una gara condotta in modo magistrale. Ha fatto l’andatura per 40 chilometri, ha sfiancato con il suo ritmo quasi tutte le avversarie e si è arresa soltanto di fronte alla keniana Edna Kiplagat già campionessa mondiale a Daegu nel 2011. Ha tirato fuori la prestazione perfetta nel giorno più importante ed ha conquistato una splendida medaglia d'argento che per noi tutti vale come un oro. Al 6° posto superba prestazione di un'altra azzurra, Emma Quaglia che ha rimontato posizioni su posizioni nel finale disputando una gara di grande intelligenza.

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Per rendere omaggio alle nostre due amiche già protagoniste su RE Magazine le abbiamo contattate per farci raccontare la loro personale esperienza mettendole a confronto. Valeria, Ti era mai capitato di fantasticare su come potesse essere entrare in uno stadio pieno di gente che aspetta solo te al termine di una maratona e soprattutto nelle prime posizioni?

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Descrivici il tuo ultimo giro in pista: pensieri, emozioni.... Valeria: Da pelle d'oca... L'ho aspettata tanto quella pista, cominciavo a sentirmi stanca ma ormai sapevo di essere arrivata e bene... Un'enorme soddisfazione!! Emma: L ultimo giro in pista è stato veramente emozionante, ero felice e incredula per il piazzamento. In quei 300 metri ho realizzato che l' avventura cominciata tre mesi prima, fatta di


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di Andrea De Felici e Ivana Oldani allenamenti, sacrifici, divertimenti, momenti belli e brutti condivisi con Valeria, con Luca, con il mio allenatore e con le persone che mi hanno aiutata, stava per finire.. e in un modo che non avrei neppure osato sognare! Valeria, come descriveresti la gara di Emma e con che aggettivo la definiresti? Ha fatto qualcosa di davvero grande. Una gara in un certo senso sbalorditiva condotta con grande intelligenza, ha saputo aspettare e non si è fatta intimorire dal fatto di essere partita lenta e ha recuperato un sacco di avversarie. Emma é una grande amica, un bellissimo regalo che mi ha fatto l'atletica... Emma, come descriveresti la gara di Valeria e con che aggettivo la definiresti? Valeria è stata incredibile, ha dominato con personalità e coraggio fin dal primo metro. Io che ormai la conosco bene però non mi sono stupita: lei è così, corre spontaneamente, senza paura, fa le cose più faticose e difficili con una natura-

lezza e una semplicità che ti spiazza. Sono felicissima per lei e durante la gara vederla in testa mi ha dato una gran carica. Cominciamo a pensare che una copertina sul RE Magazine porti davvero fortuna... Voi che ne dite? Valeria: Si, decisamente... :) Emma: Certo che porta fortuna la vostra copertina!! A questo punto bisogna replicare prima degli Europei :)


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BAGNI - Prima della gara, sarà per la tensione nervosa, oppure perchè la sera prima vi siete “concessi” un bel piatto di coda alla vaccinara, è immancabile la corsa ai bagni per fare pipì o altro. I bagni si cercano nei bar, lasciando intendere che poi (solo poi ...) farete anche colazione. Per ottenere questo effetto, però, dovete entrare in tuta, poiché in pantaloncini tutti sanno che non avete il becco di un quattrino, ma solo un foglio impermeabile con le vostre ultime volontà ed il nome del beneficiario. I bagni sono anche quegli strani trabiccoli di colore azzurro (detti volgarmente “chimici”) entrati nei quali trovate dei vibrioni intenti a fare esattamente quello che volete fare voi. Per evitare spiacevoli inconvenienti sarebbe doveroso, per rispetto degli altri, lasciare il bagno nelle condizioni in cui lo si è trovato. Ciò, tolto il primo fortunato, appartenente alla ditta che li ha posizionati, significa che è meglio non aggravare ulteriormente una situazione già critica di suo. BORSA – Non è la borsa sotto gli occhi perché avete dormito poco né quella le cui oscillazioni (al ribasso) vi fanno temere per la tenuta del vostro pacchetto azionario. La borsa di cui parliamo è quella che un podista porta con sé quale necessario supporto. Di solito viene lasciata dove capita e ciò dipende dal tipo di gara (e dalla sua organizzazione). Nelle maratone, per es., il “ricovero” delle borse è un servizio immancabile, sebbene realizzato con delle buste di plastica microscopiche in cui entra solo la carta di credito ed una maglietta di ricambio (cioè quanto serve d’estate). Normalmente gli iscritti alle principali associazioni podistiche lasciano le rispettive borse nel gazebo/stand/macchina della propria associazione. Cosa contiene una borsa? Inutile fare statistiche, basta illustrare il contenuto di quella del sottoscritto: a) un abito da sera; b) due asciugamani da bagno; c) necessario per doccia e barba; d) due magliette di ricambio; e) calze, scarpe e mutande; f) una abbondante scorta di spillette; g) una fotocopia autenticata del pettorale e del tesserino Fidal (non si sa mai); h) Ghiaccio per i cocktail; i) 20 euro per il taxi; l) provviste alimentari per due giorni; m) il passaporto per fughe precipitose; n) un dobermann digiuno da tre giorni per evitare i tentativi di effrazione. Tutto ciò è contenuto in una borsa delle seguenti dimensioni regolamentari: 80x30x30 cm. Le donne, al contrario, sono piuttosto spartane e, nello spazio di una pochette, tengono un fazzoletto umidificato, un perizoma e l’immancabile Beretta cal. 22. CARDIOFREQUENZIMETRO – Qualche volta si intravedono dei toraci avvinti da una strana fettuccia in materia-

le plastico. Può sembrare una cintura di castità posizionata nel luogo sbagliato, oppure un cilicio per penitenze, ma si tratta invece del “mitico” cardiofrequenzimetro. Attraverso tale strumento gli strafichi vogliono sapere a che frequenza batte il loro cuore, mentre a mio avviso è sufficiente immaginare la propria compagna/o nuda/o. In caso di infarto il cardiofrequenzimetro serve a dare qualche decimo di secondo di preavviso. Poi, però, si schiatta ugualmente. Alcuni lo utilizzano per sudare ancora di più come le fasce “scioglipancia” della mai troppo rimpianta Vanna Marchi: d’accooorrdoooo! COCA-COLA – Immagino direte subito: “Ecco una pubblicità!”. Invece no. Ho scoperto che la Coca-Cola è di notevole aiuto durante le maratone. L’alto tenore di zuccheri e di caffeina è un toccasana per recuperare, in tempi brevi, una dose supplementare di energia. E sapete bene quanto ce ne sia bisogno. Sull’impiego della Coca-Cola nella corsa si segnalano due orientamenti. Secondo il primo, la bevanda va privata del gas prima dell’assunzione. Il secondo orientamento, al contrario, ritiene del tutto superflua la privazione del gas che avverrà sulla base di note dinamiche che è del tutto inutile qui ricordare. DIVERTIMENTO – Correre divertendosi o divertirsi correndo? Non sono in grado di sciogliere la riserva. Basta però la citazione del “cantore” dell’ottimismo. Si narra che un tal Calcaterra, all’79° Km del Passatore, disse: “Beh, il riscaldamento l’ho finito … ora facciamoci questa bella mezza maratona!” DOMENICA – Dopo aver creato, il cielo, la terra, i corridori, gli allenatori, i pettorali e tutto quello che sarebbe stato utile, il Dio dei podisti, si fermò e disse: “Il sesto giorno si riposa, ma il settimo è consacrato alla corsa. E così fu”. La domenica tutti riposano tranne il podista perché questo è il suo giorno. ELASTICO – Non si parla di quello della biancheria intima (che pure potrebbe allentarsi) né di quello dei “pinocchietti” che rendono difficoltoso toglierli dopo una gara. L’”elastico” contraddistingue una condotta di gara intenzionale o meno. E’ intenzionale quella suggerita da Jeff Galloway (è il noto metodo “Galloway”) in cui si alterna, a periodi definiti, tratti di corsa con tratti di camminata. L’elastico è impiegato anche senza “metodo” quando proprio le forze non sostengono una corsa continua. Allora, si cammina un poco e, poi, quando il senso di colpa incombe, si riprende a corricchiare sperando di vedere presto l’arrivo. (continua sui prossimi numeri)


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INTERVISTA TRIPLA LUIGI CUSANO

DINO PATETTA

MASSIMO PEDONE

Luigi Cusano, 52 anni, romano coriaceo e verace, veste la canotta Orange dal 2008 e da allora ha collezionato più di 100 presenze. Ama la corsa ma se gli parlate di chitarra… allora va in tranche… il “David Gilmour de noantri” è un vero talento! Le Officine Marconi sono il suo mondo!

Dino Patetta (all’anagrafe Torindo…), 40 anni compiuti da poco. Al terzo anno in Orange, guerriero fedele della Tribù Maori con più di 50 gare in cascina. Sempre sorridente, disponibile e coinvolgente…

Massimo Pedone, 57 anni, romano. Anche lui battezzato in Orange insieme a Luigi nel lontano 2008; anche lui con più di 100 gare (festeggiate lo scorso maggio al Campus di Tor Vergata) nelle fila della Running Evolution.

Lavoro: società di impianti. Suono: Gruppo musicale www.officine-marconi.it Corro: con il gruppo Running Evolution, di più non si può!

Lavoro in ufficio a due passi da casa …. più sedentario di così non si può ed anche per questo corro!

Dirigente di azienda

Ti senti un “guerriero Maori”?

Credo di essere stato il primo guerriero di questa grande stirpe, oramai sono un … Colonnello!

Magari non tanto per i risultati …. quanto a determinazione mi sento sicuramente un degno allievo del gran maestro Maori

Se con questa definizione si intende uno che cerca sempre di superare i propri limiti direi di si, altrimenti del guerriero non ho proprio niente…

Da quanto tempo corri?

Circa 8 anni, non è molto ma l’importante è arrivare lontano…

Il buon Marione mi ha trascinato in questa fantastica avventura a partire dal mese di ottobre 2010…. ora non mi fermo più (infortuni a parte!)

Iscritto alla R.E. a fine 2007, prima gara Best Woman Dicembre 2007, ma facevo il “tapascione” domenicale già da molto tempo prima.

La più bella soddisfazione in orange?

Le 100 gare in Orange (a Valmontone il 30 Giugno scorso… che festa!) e non sono mica poche!

Tagliare il traguardo della maratona di Roma nel 2012 con mia moglie e i miei due figli ad attendermi all’arrivo (tra l’altro, anche se di un minuto, sotto le 4 ore!)

Considerata la totale impossibilità di avere soddisfazioni in termini di qualità delle prestazioni … ho puntato tutto sulla quantità, quindi direi il raggiungimento delle 100 in orange

Senza di Lui non avrei mai conosciuto la gioia di correre in una grande squadra, mi ha insegnato a correre, a soffrire, la sua influenza, la sua costanza mi hanno completamente modificato… quindi per me è stato tutto.

Una persona fantastica, uno sportivo instancabile, un esempio da seguire, un trascinatore …. insomma chi più ne ha più ne metta. Inoltre è stato colui che mi ha fatto rinascere una seconda volta... Devo aggiungere altro???

Il mio Capitano. Mi sono iscritto alla R.E. ed ho cominciato a fare gare grazie a lui. Lo definirei il mio “mentore podistico”

Quale allenamento preferisci?

Sicuramente un lunghetto di 16/20km medio veloce, con cambi di ritmo, e allunghi, al mattino presto… stanco ma felice. Beh, adesso non crediate che io sia un fenomeno… magari con la chitarra qualche aria in più me la potrei pure concedere…

Prediligo gli allenamenti lunghi con passo costante ed in compagnia … per intenderci le classiche uscite di gruppo organizzate dal grande Marione … in particolare quelle belle domeniche invernali (sotto l’attenta supervisione di un altro grande Mario!!) con partenza dallo stadio di Rocca Priora in direzione Vivaro …. e alla fine ricca e meritata colazione al bar lungo la strada del ritorno

Amo correre in mezzo alla natura quando mi è possibile senza badare troppo a tecniche o tabelle. In genere mi alleno 3 volte a settimana con medi di 10/14 km più la gara domenicale, in assenza della quale ci metto una 4° uscita. Allungo i km solo in previsione di mezze o di maratone. Faccio (credo sbagliando) poche ripetute e allunghi.

Il tuo gruppo in due parole

Adorabile e sincero

Semplicemente fantastico e coinvolgente

Fantastico, bellissimo

Una Buona Canaglia!

Un vulcano in continua attività

Ne ho tre, va bene lo stesso? Disponibile, meticoloso, entusiasta … ne avrei una quarta ma mi astengo

Cosa vorresti chiedergli?

Di continuare a essere cosi come è, non modificherei niente in Lui……….tranne la squadra di calcio (maledetto Laziale!)

Presidente organizziamo una sezione “baby orange”?? Ma tanto lui mi risponderebbe (a ragione) “organizziamo, organizziamo poi devo fare tutto io ….”

“Perché non mi hai omologato quel sudatissimo 48:35 del 5/6/2011 del Trofeo Città di Nettuno?” Il mio Garmin segna ancora 10k,020 e chiede ancora vendetta…

La gara che ricordi con più affetto

La prima Roma Ostia! Per me un miraggio! Mario (Maori) mi ha guidato in una maniera impeccabile, è stato tutto stupendo.

Il memorial organizzato perfettamente dal nostro Orange Andrea Tedeschi per ricordare il fratello Carlo … anche in questa occasione la nostra società ha rappresentato in pieno i valori che dovrebbe trasmettere la corsa

Corri per la Befana al Parco degli Acquedotti del 06/01/2009, la mia prima ed ultima volta sotto i 50 minuti sui 10 k. E adesso giustamente qualcuno penserà: “ammazza che sega”.

Vola Ciampino di qualche anno fa: sono partito fortissimo; al 6°km avevo un tempo di 23,50 e proprio li mi sono rotto! Non contento ho continuato zoppicando fino all’arrivo con conseguenze disastrose: più di due mesi di stop, l’inesperienza aveva vinto.

Fortunatamente non esiste nessuna gara che vorrei cancellare dai miei ricordi …. ce ne sono di più o meno dure e sicuramente la Speata del 2011 detiene il primo posto tra quelle più dure

Come non indicare l’onta per l’unico ritiro della mia “carriera”, quello alla Maratona di Roma del 20/3/2011 al km 20° per un dolore lancinante e al ginocchio destro. Mi ricordo che zoppicando ho preso la Metro ad Ottaviano per tornare alla macchina parcheggiata al Celio, una delle più brutte mattine che ricordo … non riuscivo e non riesco ancora oggi a farmene una ragione.

Diciamo che non potrei farne a meno,quindi Roseo, anzi.. Orange!.

Ricco di nuove sfide da superare e di nuovi risultati da raggiungere … naturalmente sempre in Orange e con a fianco il grande Capitano Maori

Penso sempre positivo e pertanto sarà sicuramente bellissimo, anche in presenza di problemi fisici che aumentano col passare del tempo. Ma sono certo che saprò conviverci e gestirli così come ho fatto fino ad oggi … altrimenti che Maori sarei? La strada è lunga, ma ne vale la pena.

Cosa fai nella vita?

Chi è Mario Bonanno per te?

Il tuo Presidente in due parole

La gara che vorresti cancellare dai tuoi ricordi

Marzo 2013

Come vedi il tuo futuro podistico?

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E LLA RUNN D I R A ING EN T N E VOLUTION I CE

Andrea CARDINALI Corri al Cavaliere 2 Giugno 2013

NE o PEDO Massim s u p m a C 3 gio 201 12 Mag

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Quattro chiacch smo della gente che ti sostiene sempre. Cosa ci puoi dire della tua prima esperienza di allenamento in altura in Kenya? Com'è stata? Il Kenya e in particolare la zona degli altipiani è un posto fantastico per allenarsi sia perché il clima è favorevole, rispetto all’inverno dell’Italia e sia perché c’è la possibilità di aggregarsi a gruppi composti da tanti atleti forti. Ma forse più che altro i vantaggi si hanno dal poter dedicare un periodo solamente agli allenamenti, il ritmo delle giornate è scandito da allenamenti e riposo, totale dedizione alla corsa. Gli allenamenti iniziavano la mattina presto anche per evitare le ore più calde della giornata, dopo qualche giorno ti abitui ad alzarti all’alba e diventa normale.

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n questo numero vogliamo dare spazio ad una delle più grandi realtà del mezzofondo italiano, Daniele Meucci. Per conoscerlo meglio, ecco alcuni dei risultati ottenuti... Partiamo dalla più recente partecipazione alla finale dei 10000 metri ai mondiali di atletica 2013 che si sono tenuti a Mosca, dove Daniele ha terminato la gara come secondo europeo dopo il fenomenale Mo Farah. Ricordiamo poi a Marzo l'ottimo secondo posto conquistato nella New York City Half Marathon stabilendo, con 1h01'06" il suo primato sulla distanza della mezza maratona. Nell'aprile del 2012 si posiziona quarto al Payton Jordan Cardinal Invitational stabilendo il suo nuovo primato personale di 27'32"86, che lo porta dal nono al quarto posto nelle graduatorie italiane alltime dei 10.000 metri. Il 2010 è l'anno del debutto alla Maratona di Roma giungendo 11º in 2h13'49", un tempo che ha sicuramente buoni margini di miglioramento. Daniele, sembra che correre a New York e negli Stati Uniti ti porti particolarmente fortuna. Cosa c'e che ti fa andare così veloce? Quando ho corso a NY sono sempre stato in un momento della preparazione particolarmente felice….e poi l’entusia-

Com'è la vita di un atleta professionista? L’atleta professionista è una persona che sente il dovere di allenarsi sempre e comunque, non è molto diverso da chi fa un qualsiasi altro lavoro, sai che il tuo impegno è allenarti e non ti chiedi se ne hai voglia oppure no. Certo che essere appassionati a questo sport aiuta molto. Chiaramente la passione e la dedizione da sole non bastano, occorre anche avere un minimo di doti naturali e quelle o le hai o nessuno te le regala. Il tuo primo sport è stato il calcio. Come e quando è nato l'atleta Daniele Meucci? Fino a diciassette anni ho giocato a calcio, poi stanco di prendere troppe botte ho intensificato gli allenamenti della corsa e mi sono ritrovato a fare atletica. Quali sono le analogie e quali le differenze tra questi due sport? La differenza principale è che il calcio è uno sport di squadra e dunque quando scendi in campo puoi sempre contare sull'aiuto del gruppo, riesci a mascherare meglio i periodi di cattiva forma, nell'atletica no sei sempre al massimo, se le gambe non girano non c'è nessuno che ti porta in fondo alla gara, entrambi invece richiedono molta preparazione e sacrificio. Se non facessi l'atleta, cosa faresti? Farei quello faccio ora, correrei con passione senza tralasciare lo studio e gli impegni universitari post laurea, magari dedicherei alla corsa un po’ meno tempo. Cosa significa per un’atleta rappresentare il proprio paese durante gare internazionali? Appartenere al giro della nazionale e presentarsi sulle piste del mondo con la scritta Italia sul petto è sempre una grande emozione soprattutto quando capisci che ovunque andiamo noi italiani riceviamo un tifo sempre caloroso. Cosa significa per te, umanamente e agonisticamente, appartenere al Gruppo Sportivo dell'Esercito? Essere nel GS EI è come rappresentare l’Italia due volte, le nostre Forze Armate sono apprezzate e stimate in ogni parte

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attro chiacchiere con... DANIELE MEUCCI di Andrea De Felici e Ivana Oldani

del mondo e poi senza i gruppi sportivi militari non sarebbe possibile la pratica a livello professionale di tanti sport considerati ingiustamente minori. Ti apprezziamo e ti conosciamo per le tue prestazioni atletiche: cosa ci puoi dire dell'uomo? Più soldato, più atleta, più... cosa? Più babbo e compagno! Spesso non li rammento per un istinto di protezione ma la mia compagna Giada e il piccolo Dario sono la mia piccola oasi di felicità. L'Atletica ti ha mai portato a rinunciare a qualcosa? Non parlerei di rinunce ma piuttosto di uno stile di vita che l’essere atleta ti impone, la tua vita si adatta ai ritmi delle gare e degli allenamenti, dopo un po' fa parte di te e non ci sono rinunce se ti piace! Qualche curiosità un po’ più frivola ora: - cosa fai per rilassarti quando non pensi allo sport? Eh! bella domanda! quand'è che non penso allo sport!? A parte gli scherzi cerco di stare con la mia famiglia, con gli amici e spesso sono tentato dagli inviti del Gumasio a partecipare alle loro uscite in MTB, ma il rischio infortuni è troppo alto e così devo rinunciare, ma prima o poi... Quali sono le ultime 3 cose a cui pensi la notte prima della gara? Penso che mi devo riposare bene, che ho la responsabilità di dare il massimo anche per le persone che credono in me e per me si sacrificano e soprattutto che sono fortunato a potermi schierare sulla linea di partenza con le mie proprie gambe. L'atleta che ammiri maggiormente e perché. L'atletica italiana ha avuto tanti campioni a cui posso ispirarmi, avrei l'imbarazzo della scelta, certo che l'ultimo chilometro della maratona olimpica del 1988 di Gelindo Bordin ci deve insegnare qualcosa, non rassegnarsi mai a una sconfitta. Hai mai fatto una pazzia pur di correre? Penso di farle tutti i giorni, chi corre, dal livello amatoriale a quello professionistico, lo sa bene. Dal punto di vista della tua carriera agonistica hai qualche rammarico, qualcosa che cambieresti tornando indietro? Tutto ciò che ho fatto è perché l’ho deciso o perché è capitato senza che potessi farci niente, l’unico rammarico, se così si può dire, è di non essere sicuro di comunicare il messaggio che si può essere atleti anche di alto livello

senza accettare compromessi illeciti e senza rinunciare allo studio e al rispetto degli altri. Mi piace dire ai ragazzi che spesso mi chiedono consigli su come e quanto allenarsi: “fate che il limite sia dettato dalle vostre gambe e dal vostro cuore". La tua gara perfetta… il momento di maggior concentrazione… Sei sicuro che sarà una gara perfetta quando sulla linea di partenza pochi istanti prima del via ti accorgi che stai guardano i tuoi avversari con occhi di tigre. Tra tante belle vittorie e risultati ci sarà stato sicuramente una sconfitta che ti ha deluso particolarmente, ce la vuoi raccontare? Le sconfitte fanno parte del gioco, potrei ricordare le medaglie perse al fotofinish, per millesimi di secondo, ma allora dovrei rammentare anche quelle vinte, ‘Quae contumelia non fregit eum, sed erexit’, così dicevano del grande condottiero Temistocle. Nell'ultimo anno hai potuto raccogliere oltre alle tante convocazioni azzurre anche dei miglioramenti personali: hai cambiato qualcosa nel tuo programma o stai raccogliendo i frutti di quanto costruito sino ad ora? Il programma di allenamento è cambiato radicalmente a fine marzo 2010 da quando ho un nuovo staff di persone che mi segue. Adesso sono allenato da Massimo Magnani e da Denise Cavallini, che mi segue giornalmente e ho trovato un gruppo di supporto e di amici nel Gumasio di Empoli (www.gumasio.it). Quello a cui sono rimasto fedele è invece il GS Esercito nella figura del TenCol Fabio Martelli. “Un obiettivo è un sogno con una scadenza”: qual è il tuo? Vincere le Olimpiadi, se non si sogna in grande cosa si sogna a fare!? E noi non possiamo che augurare a Daniele che tutti i suoi sogni si avverino, se lo merita.


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Sopravvissuti

di Valeria Colonna

E’ fatta! Le ferie sono finite, l’estate è finita e finalmente termina il periodo più tetro per il vero podista; quel drammatico periodo dell’anno nel quale è difficile correre, quando la libertà, della corsa, diventa un tormento, la vita, nella corsa, si liquefà in una pozza di sudore, il tempo per sé, tipico della corsa, viene calpestato e vilipeso da amici e parenti, lo stato di forma, che offre la corsa, viene efficacemente attentato da braciolate all’aperto, pranzi interminabili e gelati consumati a tutte le ore. Può subentrare una profonda depressione, fosse solo per la minore

pato perché i suoi tempi sono leggermente peggiorati sotto il solleone e si chiede come mai ha sempre tanta sete con una temperatura media di 38 gradi. Ebbene, per tutti, le ferie sono finite e si può ricominciare a correre. Che la vita, la gioia, la libertà siano, finalmente, con il podista praticante!

quantità di endorfine in circolazione. Qualcuno va addirittura fuori forma, qualcun altro coglie l’occasione per cambiare definitivamente sport, altri si danno all’ozio totale e non riprendono più, una terribile minoranza approfitta del periodo funesto per riprendersi da infortuni e qualcuno, il podista viscerale, quello che non si deve neanche programmare, che la corsa ce l’ha in automatico, che se si è tanti in una stanza e ci sono i materassi per terra per far dormire tutti, si alza all’alba, sveglia i tutti e ne calpesta pure qualcuno, pur di uscire a correre, quello per cui la corsa è vita, dunque bisogna ucciderlo per farlo smettere. Ebbene, egli, podista viscerale, non ha mai smesso di correre ed è preoccu-

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L’Angolo di Paolini INSIEME Olimpiadi di Barcellona, 1982. Semifinale dei 400 metri. Il campione britannico Derek Redmond è in quarta posizione. A metà gara l’infortunio che determinò il suo addio all’ atletica leggera. Uno strappo al bicipite femorale destro lo ferma e lo inginocchia sulla pista. Derek dopo alcuni secondi si rialza e continua saltellando su una sola gamba verso il traguardo. Il padre, dagli spalti, supera il cordone di sicurezza scende in pista, supera le resistenze dei giudici e accompagna il figlio sostenendolo fino al traguardo tra gli applausi del pubblico. Dirà poi nell’ intervista: “Abbiamo iniziato insieme la sua carriera. Penso che dovremo finirla insieme”.

Il Pesto di Maria Regina Bortolato Questo è il periodo principe per poter inserire nella dieta, le verdure come prevedono le regole auree di alimentazione, almeno cinque volte al giorno. E’ possibile variare, si trovano prodotti dai mille colori; pomodori verdi rossi e gialli, insalate bianche rosse o verdi, peperoni verdi rossi gialli. Il colore è proprio l’emblema della stagione. Il sole ha questo potere magico di colorare frutta e verdura. E’ l’occasione per mangiare la verdura come primo piatto, secondo, nel contorno, come dolce e anche come bevanda. Uno degli emblemi dell’utilizzo delle verdure come primo piatto è il pesto. Siamo abituati ad associare questo nome al tipico pesto genovese e infatti wikipedia riporta “ Il pesto è un tipico condimento originario della Liguria. Il suo ingrediente base è il basilico o meglio, il Basilico Genovese. Oltre al basilico, vengono pestati a crudo pinoli e aglio, il tutto condito con parmigiano (e/o pecorino, a seconda delle tradizioni locali) ed olio di oliva extravergine. “ Ricette riportano anche l’aggiunta di fagiolini e patate spesso cotte con la stessa acqua utilizzata per la pasta.

Tradizionalmente il pesto viene prodotto con l'uso di mortaio e pestello, il mortaio tradizionale è di marmo, con il pestello in legno . Il pesto che si trova in commercio o quello che realizziamo generalmente a casa è prodotto con il frullatore, e solo raramente c’è chi ancora usa il mortaio. L'uso del frullatore ha lo svantaggio di ossidare le foglie di basilico e di scaldare la crema. Usando il frullatore la ricetta consiste semplicemente nel miscelare i vari ingredienti, fino ad ottenere una consistenza fine e cremosa, con solo l'aggiunta finale dell'olio. Ci sono molti consigli su come evitare l’ossidazione e quindi il cambio del colore, ad esempio mettere in frigorifero il bicchiere del frullatore oppure inserire cubetti di ghiaccio prima di frullare. Altro problema è poi l’utilizzo del pesto: non va assolutamente scaldato, ma va conservata dell’acqua di cottura della pasta da aggiungere, eventualmente, in fase di condimento per trovare la consistenza giusta. Poi la conservazione, si tratta infatti di un prodotto che va preparato e consumato a crudo per cui è veramente importante l’igiene; poi il successivo mantenimento, per brevi periodi va bene il frigorifero, altrimenti è meglio il congelamento. Io ho congelato il pesto in bicchieri di plastica ben sigillati in modo da mantenere anche il colore. Ho sperimentato anche il congelamento delle foglie di basilico ben lavate ed asciugate per confezionare il pesto solo nel momento in cui prevedo di utilizzarlo. Il gusto rimane tutto ma il colore verde tipico è inve-

ce difficile mantenerlo. In questo periodo mi sono divertita però a sostituire i vari elementi base. Disponendo di vari tipi di erbe mi sono sbizzarrita a variare utilizzando rucola, prezzemolo, pomodoro ecc., in sostituzione dei pinoli ho utilizzato noci, mandorle anacardi, arachidi, in sostituzione del parmigiano la ricotta. E’ stata una bellissima scoperta, spero anche lo sia stato per coloro che ho coinvolto nel mio “Panel Test”. Non ci crederete ma a oggi il pesto che ha ottenuto più successo è stato quello al “prezzemolo” Pesto al prezzemolo: un grosso mazzo di prezzemolo 2 manciate piene di gherigli di noci uno spicchio d'aglio mezzo bicchiere di olio extravergine sale 30g di pecorino romano grattugiato 30g di parmigiano reggiano grattugiato Lavare e pulire il prezzemolo, metterlo nel bicchiere del frullatore con le noci sgusciate, l’aglio e il formaggio e metà dose di olio. Frullare aggiungendo un pizzico di sale e l'olio restante fino a raggiungere la consistenza desiderata. Condire poi la pasta tolta dal fuoco aggiungendo se necessario qualche cucchiaio di acqua di cottura per raggiungere la mantecatura desiderata.


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ECOTRAIL DEL GRAN SASSO di Maria Teresa Cannuccia Ecotrail del Gran Sasso, come ogni anno, invita tutti gli amanti della corsa in montagna a solcare uno dei tanti percorsi nello splendido scenario del parco del Gran Sasso. Il percorso è caratterizzato da strade sterrate e sentieri, con alternanze di ripide salite e discese. Ma la caratteristica di questa gara è il cosiddetto Km verticale, che da Assergi, dalla base della funivia, porta fino a Campo Imperatore, 1000 m di dislivello in poco più di 3,8 km. Anche quest’anno i trailers non si sono fatti pregare, 211 partecipanti per una gara di circa 16 km in una giornata non caldissima, ma piena di tanti villeggianti ed escursionisti delle camminate; questa gara è ritenuta da tutti gli atleti, con il suo caratteristico KM verticale, la più dura e affascinante gara di corsa in montagna del Centro Sud. Arrivare fin su la cima è veramente dura, ma una volta che sei li, ti dimentichi della fatica che hai fatto per arrivarci, ed all’ arrivo è solo un ricordo. Correre in quota è un’emozione che solo pochi sanno cogliere ed assaporare, da lassù domini la valle e ti accorgi di cosa si perdono tante persone non correndo questo tipo di gara . Sicuramente la fatica è molta, ma non è nulla in confronto alla visione che i tuoi occhi “rubano” quando si è in questi posti. Tutto è amplificato dalle persone amiche che condividono questa passione, un connubio perfetto per trascorre una bella giornata all’insegna dello sport e dell’amicizia…allora cosa aspetti? Quando sarai dei nostri?

L’

NOVITA' STAGIONE 2013-2014 GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE DI NUTRIZIONISTI E PREPARATORI ATLETICI QUALIFICATI,SIAMO LIETI DI OFFRIRE AI NOSTRI PAZIENTI E AI NOSTRI ATLETI IL MASSIMO SUPPORTO PER :

STRATEGIE PER IL DIMAGRIMENTO CONSULENZE NUTRIZIONALI DEFINIZIONE DI MASSA MUSCOLARE DIFESA PERSONALE

LO STUDIO FISIOTERAPICO KINESIS SI AVVALE DI PERSONALE QUALIFICATO E COMPETENTE PER FORNIRE ALL'ATLETA E NON, IL MASSIMO SUPPORTO SPECIALISTICO nel trattamento di: -Ernie del disco e discopatie -Scoliosi e cifosi giovanili e dell`adulto -Sindromi Posturali -Stenosi del canale vertebrale -Spondilolisi e Spondilolistesi -Artrosi del rachide -Esiti di traumi distorsivi di ginocchia e caviglia -Cefalee e Vertigini -Lesioni nervose periferiche (Deficit dello S.P.E., ecc) -Osteoporosi del rachide (anche con crolli vertebrali) -Esiti di interventi chirurgici sulla colonna vertebrale -Spalle dolenti, congelate anche con calcificazioni -Pubalgia e tendinite CONTATTACI PER UNA CONSULENZA E PER ESSERE MESSO AL CORRENTE RIGUARDO IL NOSTRO CONCETTO DI FISIOTERAPIA BIOINTEGRATA. A cura del dott.fkt Fabio Barigelli e del dott. Roberto Scaramella D.O mob. 347-6494112 / 338-3252020

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Running... und drang

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volte la vita ci riserva eventi che non vorremmo avvenissero, ma che rimarranno sempre scolpiti nello spazio più recondito della nostra memoria e che riaffiorano quanto meno ce lo aspettiamo: di notte mentre sogniamo, come semplici fotogrammi riflessi sulla superficie del caffè che stiamo bevendo o sul video del computer. Cerchiamo, allora, di ricacciarli istintivamente indietro perché le ferite non sono ancora guarite, bruciano, e perché il

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di Antonella De Nardo

miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non si può andare bene nella vita prima di lasciare andare i fallimenti passati e i dolori (Martin Luther King). Una frase, questa, che può aiutarci quotidianamente nell’affrontare il singolo episodio o il particolare contesto storico che stiamo vivendo. Anche prima di una corsa che ci ha regalato una delusione in precedenza. Il fatto di accettare che un qualcosa sia potuto accadere non è semplice, ma è già un grande passo. Guardare oltre è una spinta per rendere costruttivo l'accaduto e - giorno dopo giorno - ci aiuta a capire che ciò che siamo è dovuto un po' al nostro passato ma anche a ciò che vogliamo - o vorremmo - essere. E chi meglio di chi corre sa lasciarsi i chilometri alle spalle per pensare solo a quelli che lo separano dalla fine della gara? La fatica e le difficoltà svaniscono di incanto verso il traguardo. Il dolore e la sofferenza fanno parte della vita: è la risposta a questi sentimenti quella che conta.


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CONI Stella di Bronzo al Merito Sportivo

di Giuseppe Pavia Associazione Sportiva Podistica Ostia nasce nel 1979 da una costola della Lyceum; unica e più antica società sportiva del litorale romano è affiliata all’AICS fin dalla nascita. Giuseppe Pavia ne è il fondatore e Presidente e tale carica gli è stata sempre riconfermata a riprova delle sue indiscusse capacità manageriali, del suo impegno e delle stima che si è guadagnato in oltre 30 anni sul campo. Grazie anche all’opera di un efficiente Consiglio Direttivo la Podistica Ostia, anno dopo anno è diventata una realtà consolidata e presente in tutto il nostro territorio. Inoltre il principio distintivo e fondamentale che anima tutti i suoi Soci è che lo sport, il sudore, la fatica, il leale agonismo sviluppi in ogni uomo un reciproco senso di stima che stempera, annulla, ridimensioni ogni altro antagonismo e quindi migliori i rapporti umani ad ogni livello ed in ogni circostanza ed è proprio questo il valore aggiunto che la Podistica Ostia offre a chi ne fa parte. Fra le tante iniziative che in tanti anni di attività ci sembra opportuno menzionare ricordiamo: in occasione del centenario della fondazione di Ostia (1984) è stata organizzata un’apposita manifestazione sportiva, i meeting dell’amicizia nei parchi di Ostia, Ostia per Telethon. A seguito del devastante incendio che nel luglio 2000 ha bruciato gran parte della pineta di Castelfusano la Podistica Ostia, per sensibilizzare lo spirito ambientalista e la difesa della natura, organizza nella prima domenica di settembre una gara podistica di 10 Km che si svolge interamente nei viali della stessa pineta e questa manifestazione, che riscuote un sempre più vasto consenso, è giunta alla sua undicesima edizione. Contestualmente è stato creato un Comitato Civico per l’ambiente che ha raccolto oltre 5.000 firme per la chiusura al traffico della pineta. Attualmente gli iscritti sono oltre un centinaio ai quali viene distribuito un giornalino trimestrale sul quale vengono pubblicati analisi e commenti relativi alla vita della nostra Associazione e inoltre raccoglie i risultati ottenuti in tutte le gare in Italia e all’estero a cui hanno partecipato i nostri Soci e alla fine dell’anno sulla scorta dei risultati raggiunti vengono effettuate le relative premiazioni. Le stes-

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se notizie possono essere consultate sul Sito www.podisticaostia.it che viene aggiornato quotidianamente. In tutte le gare domenicali, nel Lazio e fuori regione, è assicurata la presenza dei nostri iscritti e dei nostri colori sociali. Sotto il profilo sociale la Podistica Ostia da molti anni ha sottoscritto un’adozione a distanza di un bambino indiano, organizza nei parchi di Ostia manifestazioni sportive a cui partecipano i bambini delle scuole elementari e per la prima volta è stato organizzato un trofeo per la terza età a cui hanno aderito i Centri Anziani del nostro Municipio. Per quanto riguarda le raccolte benefiche in occasione delle nostre manifestazioni sono stati raccolti dei fondi che vengono inviati alla Associazione “Insieme per la ricerca PCDH19” che finanzia lo studio e la ricerca delle mutazioni del gene PCDH19 che colpisce le bambine in tenera età. In questo lungo lasso di tempo alla Podistica Ostia sono stati riconosciuti: Premio del Consiglio dei Ministri, Premio del Presidente del Consiglio Regione Lazio, Premio del Sindaco del Comune di Roma, Premio del Presidente del 13°Municipio, Riconoscimento del Presidente Nazionale dell’AICS, Riconoscimento a Giuseppe Pavia “Una Vita per l’AICS”, Riconoscimento del CONI nel 2008 alla Società la “Stella di Bronzo per meriti Sportivi” . In conclusione,dopo oltre 30 anni da atleta e da Presidente posso affermare di avere avuto molte soddisfazioni e di aver anche profuso tanta fatica e tanto impegno. Fatica ed impegno dovuti anche alla mia scelta di non avere sponsor che in qualche misure condiziona la gestione e l’indipendenza dell’Associazione. Fra le tante iniziative intraprese quella che mi sta più a cuore è quella condotta con qualche successo per la difesa della nostra pineta di Castelfusano che è sempre stata la palestra dei nostri podisti che dopo il devastante incendio la proteggono con la loro costante presenza tanto da diventare le vere sentinelle della pineta. Penso di continuare a gestire la nostra Associazione finché ne avrò la forza e fino a quando non avrò trovato un altro appassionato sportivo che abbia i miei stessi ed inderogabili principi e possa far vivere la nostra Podistica Ostia per altri 30 anni.

runningevolution.it


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