RUOTE E MOTORI MENSILE DI INFORMAZIONE SPORTIVA E PRODOTTO Direttore Responsabile Fabio Ciabattoni
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Sommario
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MOTO 06 Moto GP 10 Campionato del Mondo SBK - SS - STK 18 Red Bull Rookies Cup 20 CIV Campionato Italiano Velocità 26 CEV Campionato Spagnolo Velocità 28 Campionato Italiano Minicross e Mini GP Campionato Italiano Supermoto 29 Off Road
38 Foto Cristian Sartori
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WRC - World Rally Championship CIR - Campionato Italiano Rally ERC - European Rally Championship Campionato Italiano WRC Rally - Ronde e altri Campionati Ginetta G50 Cup - European Le Mans Series Maserati Trofeo World Series Campionato Italiano Turismo Endurance Campionato Italiano Gran Turismo Porsche Carrera Cup Italia 24 Heures du Mans Renault Formula 2.0 ALPS - Renault Clio Cup - Formula Junior Coppa Italia - RS Cup Peroni - Porsche Targa Tricolore Ferrari Challenge Europa EuroV8 Series - WTCC Blancpain Endurance Series - International GT Open Italian F4 Championship - Campionato Italiano Formula Abarth Campionato Italiano Energie Alternative - Mini Challenge Campionato Italiano Prototipi Automotive: le novità dal mondo dell'auto
le novità di mercato | VETRINA
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Chi dava per dominatore assoluto del mondiale Moto 3 l’australiano Jack Miller, si è dovuto ricredere. L’ufficiale KTM, complici anche circostanze sfortunate e suoi errori di guida, comanda si la classifica del campionato, ma nel prosieguo della stagione non avrà vita facile e se la dovrà vedere con almeno altri quattro agguerriti avversari. Primo fra tutti il nostro Romano Fenati, che per esperienza e grinta non è secondo a nessuno e, nonostante due battute d’arresto, è ancora a ridosso del leader incalzato però dalla coppia Honda HRC formata da Alex Marquez e Alex Rins. Proprio il fratellino del marziano della Moto GP ha centrato due vittorie consecutive in Spagna e in Olanda, confermando che buon sangue non mente e che la Honda non intende lasciare a KTM il dominio della categoria come fece con Aprilia negli anni della 125 GP. Il lavoro di sviluppo in HRC è continuo e aggiornamenti vengono forniti anche allo spagnolo Efrem Vazquez (quinto in classifica) e al francese in forze al team Italiano Ongetta, Alexis Masbou. La terza forza tecnica in campo rappresentata da Mahindra, ha come punta di diamante Miguel Oliveira, il giovane portoghese (mettendoci parecchio del suo) ha sfiorato il podio nella prova del Mugello centrando un bel terzo posto ad Assen. Tornando ai nostri piloti, Romano Fenati dopo una stagione 2013 da dimenticare in seno al Team Italia, ha ritrovato se stesso grazie alla squadra di Valentino Rossi che, oltre ad un’eccellente condizione tecnica, ha dalla sua l’atmosfera giusta per valorizzare i giovani talenti. Il pilota ascolano, una volta migliorato l’approccio con prove e qualifiche, che rimangono il suo tallone d’Achille e lo costringono a rimontare in gara, non avrà molti piloti in grado di fermare la sua corsa verso il titolo iridato. Se per Fenati c’è stata la conferma delle sue doti, la sorpresa di questa stagione è venuta da Enea Bastianini che all’esordio nel mondiale è stato capace di inserirsi da subito fra i primi, dimostrando di poter lottare ad armi pari con i più esperti avversari, lui che è il più giovane pilota della Moto3. Senza l’incolpevole caduta del Mugello si sarebbe giocato certamente il podio nel Gran Premio D’Italia, affermazione che è puntualmente arrivata in Catalogna dove ha concluso secondo dietro a Marquez. Il curriculum di questo sedicenne riminese è costellato di successi in minimoto, minigp, trofeo Honda e nella Red Bull Rookies Cup, ma sinceramente neppure lo staff dello Junior team Go&Fun e tantomeno Fausto Gresini avrebbero firmato per simili prestazioni. Consistente si può definire anche il secondo pilota dello Sky VR46 Francesco Bagnaia. Il piemontese sta crescendo bene e il quarto posto conquistato a Le Mans ne è la prova tangibile; la sfortuna sottoforma della frattura al braccio sinistro rimediata nelle prove di Assen rallenterà un po’ i suoi progressi ma la strada per la scalata della classifica è quella giusta. Con il quinto posto conquistato sembra concluso il periodo nero di Niccolò Antonelli, il pilota dello Junior Team Go&Fun sembrava entrato in un vero e proprio incubo fatto da una serie di ben sei zeri consecutivi. Anche grazie all’incoraggiamento dei suoi tifosi Niccolò è riuscito ad invertire la tendenza e tornare a livelli consoni al potenziale mostrato nelle scorse stagioni, resta il rammarico di essere uscito dalla lotta di un titolo che sarebbe potuto essere alla sua portata anche considerando l’esperienza iridata maturata. Stagione in salita per un “veterano” del mondiale come Alessandro Tonucci, il pesarese quest’anno in sella alla Mahindra del team CIP solo nel gran premio di casa è riuscito ad entrare nella top ten. Poco brillanti anche le prestazioni dei piloti del Team Italia Matteo Ferrari e Andrea Locatelli, con il primo a quota cinque punti nella generale e il secondo ancora a secco. Dalla prova del Mugello si intravedono segni di miglioramento che fanno ben sperare per il futuro, dove almeno da Ferrari, che è alla sua seconda stagione iridata, è lecito aspettarsi qualche bella prestazione. Per il rookie Andrea Locatelli c’è da dire che ha giocato a suo sfavore l’infortunio patito alla mano destra in Argentina, con conseguente salto per il dicias-
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settenne di Selvino della gara di Le Mans. Nell’insieme non ci possiamo lamentare, vantiamo una punta come Romano Fenati proiettato verso il titolo, uno stratosferico rookie come Enea Bastianini su cui contare per il futuro, un ritrovato Niccolò Antonelli e gli altri in progressione per la zona punti, si può dire che nel Mondiale Moto3 l’Italia c’è! 1. Romano Fenati sul podio del Mugello si inonda di champagne per festeggiare la sua terza vittoria stagionale. Il pilota ascolano ha trovato nella squadra organizzata da Valentino Rossi l’ambiente ottimale per tornare a livelli consoni al suo grande potenziale, e per puntare senza mezzi termini alla conquista del titolo. 2. Grande festa al parco chiuso di Assen per il team Estrella Galicia autore con Alex Marquez e Alex Rins della prima doppietta stagionale. Le Honda ufficiali a disposizione dei due piloti del team diretto da Emilio Alzamora stanno crescendo a livello prestazionale, la casa dell’ala dorata sembra intenzionata a non lasciare il monopolio della Moto3 a KTM e per questo, come non mai, l’impegno è massimo. 3. È sempre il leader della classifica Jack Miller, l’australiano ha sommato però due zeri che non gli hanno permesso il decollo in classifica, ed ora si trova con alle spalle un quartetto di piloti ad insidiare la sua leadership, primo fra tutti il nostro Romano Fenati. 4. Enea Bastianini in impennata, lo splendido rookie romagnolo si è preso il lusso di lottare in più di un’occasione con i primi del mondiale Moto 3, conquistando anche il suo primo podio in Catalogna. Che sia il nostro nuovo fuoriclasse? 5. Francesco Bagnaia compagno di squadra di Fenati al team Sky VR46. 6. Mano alzata per Romano Fenati nelle prove del Gran Premio D’Italia del Mugello, il “Fenny” in prova ha ancora qualche difficoltà, ma da buon “animale da gara” riesce anche con rimonte importanti a portarsi nelle prime posizioni. (foto Claudia Cavalleri). 7. Spettacolare caduta di Enea Bastianini nel primo giro del gran premio di Assen. 8. Niccolò Antonelli in griglia ad Assen, il pilota cattolichino con il quinto posto in terra olandese è finalmente uscito da un periodo nero, dove aveva sommato ben sei zeri consecutivi. 9. Alessandro Tonucci ottimo settimo al Mugello. Il pesarese ad Assen è stato protagonista di un episodio da motociclismo d’altri tempi (ignorato dai commentatori di Sky). Coinvolto nel finale di gara in una caduta, rialzatosi ha spinto la sua Mahindra per i 150 metri che lo dividevano dal traguardo, tagliandolo incitato dallo sportivissimo pubblico olandese. 10. I due piloti del Team Italia nella foto chiudono a panino il malese Khairuddinn, Matteo Ferrari è a quota cinque punti in una classifica generale che per il momento non vede la presenza del rookie Andrea Locatelli 55, già campione Italiano Moto3 nel 2013. 1
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Gara 1
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Orfano del patrocinio della Repubblica DiPLAY San Marino PLAY e con la titolazione “Riviera di Rimini Round” è tornato al Misano World Circuit, dopo un anno di pausa, il Mondiale Superbike. Sembrava a dir poco assurdo perdere un appuntamento motoristico di tale importanza, per giunta in un momento così difficile, GUARDA IL VIDEO GUARDA IL VIDEO che sta minando anche la florida economia della riviera romagnola. Il pubblico ha risposto con numeri importanti, in special modo nella giornata di gare, invogliato anche da un weekend tipicamente estivo e da temperature tutto sommato accettabili. Per PLAY PLAY lo spettacolo in pista a dire il vero al “Santamonica” abbiamo vissuto giornate più entusiasmanti, un Tom Sykes veramente stratosferico ha appiattito il tutto, i due podi fotocopia completati da Loris Baz e Marco Melandri ne sono la prova. Il campione in carica già
Doppio Sykes Provato ma soddisfatto sul podio di Misano Tom Sykes. L’ufficiale Kawasaki ha dominato il weekend del ritorno del Mondiale Superbike sul circuito romagnolo. Un dominio iniziato con la pole position e continuato con due limpide vittorie.
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dalle prove aveva sfoggiato un potenziale superiore alla concorrenza, la conquista della pole faceva presagire una grande prestazione dell’inglese e così è stato: due vittorie limpide ottenute distaccando il giovane compagno di squadra di oltre cinque secondi , hanno rafforzato la sua posizione di leader di classifica. Il sempre grintoso Loris Baz, vista l’impossibilità di raggiungere Sykes, si è “accontentato” di due ottimi secondi posti e relativo corposo bottino di punti. In casa Aprilia per l’occasione si celebrava, con una splendida livrea, la prima vittoria ottenuta da Loris Reggiani nella 250 proprio a Misano il 30 Agosto del 1987. Gli uomini della casa di Noale speravano in una vittoria che completasse la festa, sono arrivati due terzi posti conquistati a fatica da Melandri, mentre Sylvain Guintoli non è riuscito a far meglio di un quinto e un quarto posto. Nota stonata poi è stata l’assenza proprio di Loris Reggiani nel weekend misanese, non ne conosciamo i motivi, ma da una casa blasonata come l’Aprilia risulta quasi inspiegabile organizzare una simile celebrazione senza la presenza del pilota simbolo. Oltre agli sprazzi iniziali di Tony Elias, partito in testa ma poi per varie vicissitudini finito al sesto posto in ambedue le manche, c’è stata la partenza anticipata di Davide Giugliano. Il romano della Ducati ha pagato con un passaggio in pit line l’errore di gara 2 e conclude le due manche nella top ten. Meglio ha fatto il compagno di squadra Chaz Davies ottimo quarto in gara 1 e sesto in campionato, mentre in casa Pata Honda il re di Imola Jonathan Rea non è mai stato in grado di lottare con i primi, rivelandosi l’ombra del pilota visto in riva al Santerno. L’ormai vetusta CBR 1000 della casa giapponese non garantisce un rendimento regolare su tutti i circuiti e, nonostante “cionny” ci metta del suo, il confronto con Kawasaki e Aprilia è impossibile, la riprova la dà anche l’espertissimo compagno di squadra Leon Haslam che a fatica riesce a concludere nei primi dieci. Per la serie “moto a fine carriera” la Suzuki, con Laverty e Lowes, tutto sommato continua a fare un’ottima figura, a Misano ambedue i piloti hanno concluso 1 2
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nella top ten. La classifica delle Evo ha visto primeggiare David Salom con la Kawasaki, moto che si sta dimostrando la più performante di categoria; in evidenza anche Niccolò Canepa (Ducati Althea) ma specialmente la wild card Ivan Goi che con la Panigale preparata dal team Barni ha chiuso due volte al terzo posto della EVO. Fantastico anche il secondo posto di Stylvain Barrier in gara 2, considerando che il francese era al rientro dopo un pauroso incidente stradale, che sembra però non avergli lasciato acciacchi fisici. Buono anche il salto dalla Supersport per Riccardo Russo, chiamato dal team Pedercini a sostituire l’infortunato Luca Scassa. Il campano ha concluso ambedue le gare , mettendosi anche alle spalle il “permanent” Alessandro Andreozzi. Sfortunata invece la partecipazione in veste di wild card di Matteo Baiocco, l’osimano del team Grandi Corse dopo aver disputato ottime prove dove aveva staccato il terzo miglior crono di categoria, è stato fermato da un guasto tecnico alla sua Ducati attorno al settimo giro nella prima manche. Baiox che, ricordiamo, è anche collaudatore della casa di Borgo Panigale era in 13esima posizione e secondo dei piloti EVO, la sfortuna è continuata anche per il prosieguo della giornata, quando sempre per guai tecnici non ha potuto neppure prendere il via.
1. Azione decisa di Loris Baz, il giovane pilota francese a Misano ha sommato due secondi posti dietro al compagno di squadra Sykes. 2. Partenza al fulmicotone per Tony Elias, il pilota dell’Aprilia Red Devils complice qualche errore ha concluso le due manche al sesto posto. 3. Weekend opaco per Sylvain Guintoli: il francese non ha brillato ma rimane in campionato ancora in seconda posizione. 4. Chaz Davies firma autografi al paddock show, il pilota ufficiale Ducati ha concluso gara 1 a ridosso del podio, ed ora occupa la sesta posizione in campionato. 5. Marco Melandri in azione con l’Aprilia griffata retrò per l’occasione, il ravennate ha celebrato la prima vittoria di Loris Reggiani a Misano (30 agosto 1987) con due terzi posti. 6. Jonathan Rea non ha fatto faville sul circuito romagnolo, il dominatore di Imola ha comunque concluso al sesto posto la prima manche migliorando di una posizione nella successiva.
WSBK PEOPLE Un Gran Premio è sempre un turbine di emozioni da vivere tutto d’un fiato. Il mondiale Superbike riesce ancora a coinvolgere emotivamente, e non solo per le gesta dei piloti in pista, ma anche per un ambiente unico nel suo genere. In questa gallery vi proponiamo qualche immagine che mette al centro dell’attenzione il genere umano che popola questo mondo. Si parte dalle immancabili umbrella girls che ogni anno di più donano un tocco di classe all’ambiente, per passare al grande impegno nei box di team come Ducati e Bimota, dove il lavoro da fare è veramente tanto, fino al pubblico che attende diligentemente dietro le transenne un cenno di saluto dai protagonisti della Superbike. Poi un Tom Sykes assediato dai tifosi all’uscita del box e in fine una griglia di partenza (off- limits per noi) affollatissima. [Foto Giuseppe Ferri]
ANCORA MV AGUSTA
La competitività della tre cilindri Italiana è ormai una certezza e la seconda vittoria di Jules Cluzel non è arrivata per caso. Il francese, dopo aver conquistato la sua terza pole di stagione, ha gestito la gara in modo magistrale risparmiando le gomme per il finale, anche se né Michael VD Mark né l’americano della Kawasaki Patrick Jacobsen sono riusciti a contrastare il suo passo. L’olandese del team Pata Honda con il secondo posto conquistato a Misano ha rafforzato una leadership che lo vede proiettarsi verso un titolo decisamente alla sua portata. È continuata invece la crisi di Kenan Sofuoglu, il turco della Kawasaki ha chiuso a ridosso del podio, ma ormai fuori dai giochi per il titolo sembra l’ombra del pilota vincente delle scorse stagioni. La lista dei nostri piloti in questo campionato è lunga, ma nessuno di loro è stato in grado di lottare per la vittoria sul circuito di casa, il migliore è risultato Roberto Tamburini quinto al traguardo, seguito da Lorenzo Zanetti e, a chiudere la top ten, Roberto Rolfo del team Go Eleven Kawasaki. Un Alessandro Nocco in progress ha chiuso undicesimo e Massimo Roccoli, per la prima volta sulla Mv Agusta ufficiale, non è riuscito a far meglio del 15esimo posto seguito dal rookie Christian Gamarino (Kawasaki Go Eleven). Fuori dalla zona punti Fabio Menghi, Alex Baldolini, Luca Marconi e la wild card Ferruccio Lamborghini, per l’occasione in sella alla Honda Lorini. Sfortunata la gara di Raffaele De Rosa partito dalla prima fila ma scivolato e ripartito per concludere ventesimo. 1. Giro d’onore per Jules Cluzel, il francese a Misano ha conquistato la seconda vittoria di stagione. 2. Un raggiante Giovanni Castiglioni festeggia assieme a Jules Cluzel sul podio della Supersport. 3. Roberto Tamburini prima del via, il riminese del team Kawasaki Puccetti sul circuito di casa ha concluso al quinto posto, la miglior prestazione della stagione l’ha fatto salire al decimo posto in classifica. 4. Un Lorenzo Zanetti sesto a Misano, con il quarto posto nella generale è pur sempre il miglior pilota Italiano del Mondiale Supersport. 5. Per Alessandro Nocco l’approccio con la Supersport non è stato dei più facili, a Misano ha concluso all’undicesimo posto a riprova di un miglioramento costante che dovrebbe portarlo, nell’arco della stagione, a battagliare con i piloti di vertice. 1
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Trionfale la giornata di Misano per i colori Italiani, con i giovani piloti delle categorie Stock protagonisti alla grande sul circuito di casa. Nella FIM Cup 1000 Superstock il mattatore è stato un Lorenzo Savadori in splendida forma che dopo aver conquistato con determinazione la pole, ha vinto alla grande rifilando oltre cinque secondi di distacco al Leandro Mercado (Ducati Barni). Chi ha tentato di raggiungerlo è stato Federico Sandi scivolato però in un finale dove sono state le bandiere rosse a fermare la gara. Splendido terzo Fabio Massei con la Ducati del team EAB e ottimo sesto posto per il privatissimo Federico D’Annunzio. L’attesa wild card Aprilia Kevin Calia ha chiuso al dodicesimo posto con un distacco di oltre 18 secondi dal vincitore, dimostrando che la RSV4 non è proprio la moto ideale nella stock. Podio tutto Italiano nell’Europeo Stock 600 con la conferma di Marco Faccani (Team Italia Puccetti) attaccato nelle prime fasi di gara da Federico Caricasulo (Honda Evan Bros), finito poi alle sue spalle, più staccato Davide Stirpe. Dal quinto al decimo posto tutti piloti Italiani (comprese le wild card ben 23 al via) con nell’ordine: Gennaro Sabatino (Yamaha team Sonic), Nicola Morrentino (Yamaha Mottini Corse), Alessandro Zaccone (Honda Talmacsi Racing), Kevin Manfredi (Honda Agro-On), Luca Salvadori (Kawasaki Team 10 lap) e Andrea Tucci (Team italia Kawasaki). In zona punti ha concluso il binomio riminese Michael Rinaldi-team Gas e la wild card Federico Monti con la Honda del team Monaco. [Foto Archivio WSBK e Giuseppe Ferri] 6. Lorenzo Savadori (Kawasaki Team Pedercini) in trionfo sul podio della Fim Cup Superstock 1000, completato dai “ducatisti” Leandro Mercado (Team Barni) e Fabio Massei (Team AEB). 7. Lo start della 1000 Stock con Lorenzo Savadori già al comando e pronto per la sua cavalcata vincente. Il cesenate non ha avuto rivali e si è riscattato della sfortuna di Imola quando era stato fermato da un inconveniente tecnico mentre era al comando della gara. 8. Un podio tutto tricolore e per giunta innaffiato di Prosecco doc rigorosamente Italiano, con Marco Faccani, Federico Caricasulo, Davide Stirpe e il tecnico federale Cristiano Migliorati, anche lui nel “turbine alcoolico”.
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Obiettivo Vittoria Un gruppo della Red Bull Rookies Cup in lotta per la vittoria, situazione all’ordine del giorno nel challenge propedeutico per eccellenza. Nella foto conduce Stefano Manzi 29, poi Manuel Pagliani 96, lo spagnolo Oscar Gutirrez 17 e l’inglese Bradley Ray.
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La Red Bull Moto GP Rookies Cup si conferma come il torneo propedeutico per eccellenza, gli ingredienti per mettere in risalto le doti dei giovani piloti ci sono tutti: una vera moto da Gran Premio come la KTM RC 250 R, gare in concomitanza con gli appuntamenti iridati e un ambiente speciale finalizzato alla crescita dei giovanissimi e non solo in pista. Il campionato con le due prove del Sachsenring è arrivato al giro di boa e il leader di classifica è lo spagnolo Jorge Martin, forte di due vittorie, tre secondi e un terzo posto precede il giapponese Soushi Mihara con due vittorie all’attivo. Terzo nella classifica generale l’altro spagnolo Joan Mir vincitore della prova di casa ed ottimo secondo nella prima del Sachsenring, dove ha centrato la prima vittoria il turco Toprak Razgatlioglu quarto in campionato. Il migliore del quartetto Italiano è Stefano Manzi. Il romagnolo alla sua terza stagione di Rookies Cup, sempre protagonista nella lotta per il primato, ha sommato tre terzi posti ed altri piazzamenti, ma la vittoria sembra per lui un tabù al pari di Manuel Pagliani, settimo in classifica con all’attivo due secondi e un terzo posto. Il veneto già leader del CIV Moto3 non ha avuto la fortuna dalla sua nella doppia del Sachsenring. Infatti pur dimostrando una superiorità schiacciante, in gara 1 è stato atterrato da un doppiato mentre conduceva la gara con 10 secondi di vantaggio, mentre nella successiva a coinvolgerlo in una caduta che l’ha tolto di scena, è stato Bradley Ray. In prospettiva titolo ora i punti da recuperare sono parecchi, ma ancora non è tutto perduto per le nostre due punte di diamante, che sicuramente ci regaleranno (sorte permettendo) una vittoria. In crescendo invece le prestazioni dei due rookie Fabio Di Giannantonio e Bruno Ieraci. Il primo, protagonista anche nel CIV Moto3, ha migliorato gradatamente le sue prestazioni fino all’ottimo quinto posto di gara 2 nella prova tedesca. Il secondo impegnato nel CIV PreMoto3, dove occupa la seconda posizione in campionato, come miglior prestazione annovera un ottavo posto nella prova del Mugello. [Foto Gold and Goose] Foto in alto da sinistra: 1. La premiazione del round Italiano corso al Mugello con al centro il vincitore Jorge Martin a sinistra Manuel Pagliani, secondo classificato, e infine Stefano Manzi. 2. Bruno Ieraci 14, in bagarre con lo spagnolo Gutierrez. 3. Un gruppo selvaggio della Red Bull Rookies Cup: si riconoscono Fabio Di Giannantonio con alle spalle Stefano Manzi 29, poi il tedesco Aris Michail 7, lo spagnolo Joana Mir 36, l’inglese Bradley Ray e il turco Toprak Razgatlioglu 54. 4. Il podio di gara 1 al Sachsenring vinta dal turco Razgatlioglu, a destra Stefano Manzi ottimo terzo al traguardo.
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Imola dei forti GUARDA IL VIDEO
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Gara 1
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Foto Giuseppe Ferri e Oliver
Arrivato al fatidico giro di boa il Campionato Italiano Velocità ha vissuto sul circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola un week end caldo ed elettrizzante, con in pista conferme e nuovi giovani piloti che si stanno mettendo in luce, a riprova che il massimo torneo nazionale è palestra e allo stesso tempo vetrina per i nostri giovani talenti.
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Campionato Italiano VelocitĂ | MOTOVELOCITA'
Manuel Pagliani e Simone Mazzola in lotta per la vittoria di gara 1 ad Imola, la Moto 3 del CIV come del resto tutte le altre categorie hanno offerto grande spettacolo sulle rive del Santerno.
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SUPERBIKE
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Ivan Goi anche approfittando della debacle di Matteo Baiocco (due ritiri per guai tecnici) ha centrato due vittorie che lo proiettano al vertice della classifica. Il pilota della Ducati preparata dal team Barni e gommata Michelin è stato il più veloce in pista per tutto il weekend. Ha vinto gara 1 con oltre tre secondi distacco su Alessandro Polita che, con la BMW del team GM Racing, ha tentato senza successo di arginare lo strapotere del mantovano. Chi ha mostrato un ottimo potenziale sulla pista di casa è stato Kevin Calia, in sella all’Aprilia del team Nuova M2 ha conquistato un terzo e un secondo posto, anche se nella gara domenicale il distacco dal “missile” Goi è stato superiore ai 10 secondi. Manuel Poggiali non ha convinto neppure questa volta, il sammarinese plurititolato della GP, pur disponendo dello stesso “pacchetto” tecnico di Ivan Goi, per vari motivi non riesce a lottare per il primato, un quinto e un sesto posto con distacchi importanti non sono di certo i risultati ottimali per un pilota della sua classe. I numerosi ritiri in gara hanno riportato alla ribalta piloti come Luca Conforti (BMW DMR Racing) quarto e terzo ed Alessio Corradi (BMW) quarto in gara 2.
PREMOTO3
Sempre frizzante la categoria cadetta per eccellenza, dove si danno battaglia i giovanissimi in sella alle Pre Moto 3 da 125 due tempi e le 250 a 4T. Le prestazioni delle due tipologie di moto si equivalgono e anche sul mitico circuito di Imola si è assistito a due bellissime gare. Nella due tempi Tony Arbolino della Sic 58 Squadra Corse, con un terzo e una vittoria ha rafforzato la sua leadership che lo vede precedere di ben 42 punti il pilota del VL Team Nicholas Spinelli, vincitore di gara 1 e secondo nella successiva. In progress anche Alex Triglia; l’ufficiale RMU con un secondo e un quarto posto ha risalito la classifica fino al terzo posto, mettendosi alle spalle il com-
pagno di squadra Celestino Vietti Ramus a secco di punti per una caduta in gara1. Sempre in casa RMU Kevin Zannoni è riuscito a concludere al terzo posto la gara della domenica ed occupa la quinta posizione, mentre l’altro Kevin –Sabatucci– in forze alla Sic 58 Squadra Corse, anche per problemi in prova alla sua Honda non è riuscito a fare meglio di un quinto posto nella gara della domenica e va ad occupare la sesta piazza in campionato, lontano anni luce dal compagno di squadra Arbolino. Per la 250 a 4 tempi Stefano Nepa svetta nella generale. Il pilotino, con un seguito di tifosi eccezionale, è il più regolare nei piazzamenti e all’Enzo e Dino Ferrari di Imola ha concluso due volte secondo alle spalle del dominatore Bruno Ieraci. Proprio il pilota ufficiale RMU che partecipa anche alla Red Bull Rookies Cup, dimenticato il doppio zero di Vallelunga, è apparso il più efficace sul mitico tracciato romagnolo ed ora rincorre il compagno di marca Nepa nella classifica generale dove deve recuperare 22 punti. Il terzo posto in classifica è occupato da Dennis Foggia, terzo in gara 1 ma non partito nella successiva. Degno di nota il quarto posto di Emanuele Tonassi ottenuto con prestazioni regolari e in sella alla RMU ex Nicolò Bulega. 1. Il podio di gara 1 Superbike con Ivan Goi (Ducati), Alessandro Polita (BMW) e Kevin Calia (Aprilia). 2. Kevin Sabatucci precede in variante un Nicholas Spinelli vincitore al sabato e ottimo secondo nella gara domenicale con la RMU del VL Team. 3. Stefano Nepa leader della classifica 250 4T portato in trionfo dai ragazzi del suo fan club. 4. Saluta Ivan Goi al termine di un week end che l’ha visto conquistare due vittorie. L’alfiere del team Barni Ducati ha allungato in classifica e precede di 24 punti lo sfortunato Matteo Baiocco che sul circuito romagnolo ha patito due stop per problemi tecnici alla sua Panigale. 5. Il podio della Pre Moto 3 125 della domenica, con Tony Arbolino che stringe fra le mani la targa da leader di campionato, Nicholas Spinelli e Kevin Zannoni. 6. Le differenze di prestazioni fra 125 e 250 sono minimi e i giovanissimi della Pre Moto 3 lottano ad armi pari. In questa foto il gruppo è comandato da Alex Triglia (RMU) poi Bruno Ieraci 14 (RMU) che seminasconde Nicholas Spinelli, Marco Carusi 49 (Metrakit) e Alex Fabbri (RMU). 7. Lotta per la vittoria con entrata selvaggia in variante con da sinistra Bruno Ieraci, Celestino Vietti Ramus e Tony Arbolino 4
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Manuel Pagliani, ripresosi alla grande dall’infortunio di Vallelunga, ha mostrato gli artigli vincendo alla grande ambedue le gare e regolando il compagno di squadra Simone Mazzola nella manche del sabato e Anthony Groppi nella successiva. Consistenti le prestazioni di Lorenzo Dalla Porta che ha sfiorato il podio la domenica e Marco Bezzecchi ottimo terzo nella seconda giornata e quarto in campionato. Veloci sono stati i due reduci della wild card mondiale al Mugello, Simone Mazzola ed Anthony Groppi. Il primo ha combattuto con il compagno di squadra per la vittoria di gara 1 e nella seconda gara è stato fermato da un guaio tecnico, il secondo ha fatto decisamente meglio con un terzo ed un secondo posto alle spalle di Pagliani.
SUPERSPORT
Un fortissimo Massimo Roccoli, in sella alla splendida Mv Agusta, ha dettato legge in una categoria dove si confrontano le “vecchie volpi” e i giovani arrembanti del nostro motociclismo. Ad avere la meglio sul circuito del Santerno è stata l’esperienza, infatti il solo Federico Caricasulo è riuscito a combattere con Cruciani e Roccoli per il primato. Al ravennate del team Evan Bros è mancata la vittoria, ma con due secondi posti è ancora leader di un campionato dove nella corsa al titolo è insidiato proprio dai due plurititolati Roccoli e Cruciani e dal veterano Diego Giugovaz, ad Imola meno efficace del solito. Mancano forse di continuità di risultati i giovani come Nicola Morrentino, Luca Oppedisano, Gennaro Sabatino che comunque sono nella top ten, nonostante alternino anche vittorie a prestazioni deludenti.
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1. Manuel Pagliani ha centrato due vittorie ad Imola. Il veneto del team MT Racing si è portato in testa alla classifica di campionato, che vede il compagno di squadra Simone Mazzola che lo segue a tre lunghezze. 2. Lorenzo Dalla Porta con la Peugeot, terzo in classifica generale, non è riuscito a salire sul podio di Imola. 3. Ottimo terzo in gara 2 ad Imola Marco Bezzecchi, nella foto di Luca Gorini che saluta con un cartello le sorelle Silvia e Laura. 4. Sempre fra i più veloci in pista, ma anche propenso all’errore Mattia Casadei ha concluso al quarto posto gara 1. 5. Cecilia Masoni in sella alla RMU Moto 3, continua nel suo cammino di apprendistato e sviluppo della nuova moto, con l’obiettivo della zona punti. 6. Federico Caricasulo innaffia Massimo Roccoli sul podio della Supersport. Il giovane ravennate del team Evan Bros ha dato del filo da torcere nelle due gare di Imola a Roccoli che ha comunque centrato due vittorie con la Mv Agusta. 7. Massimo Roccoli in azione con la Mv Agusta del team Laguna Moto Racing. 8. Azione decisa di Federico Caricasulo, di gran lunga il miglior giovane pilota della Supersport e capoclassifica di campionato. 9. Un terzetto di piloti protagonisti della Supersport con in testa Mattia Cassani, che con la Yamaha del team Terra e Moto ha concluso terzo la gara del sabato ed è poi scivolato in gara 2, poi il pilota Kawasaki Luca Oppedisano 19 che, grazie ad un sesto e un decimo posto, occupa la sesta posizione in campionato. A sinistra Alex Baldolini impegnato a portare in alto la Suzuki, ottimo quarto e sesto nella due giorni in riva al Santerno.
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Il supercompetitivo CEV ha bruciato sette degli undici round previsti. Nella Moto 3 il dominio indiscusso del campione in carica Fabio Quartararo è stato scalfito nel round di Albacete dallo spagnolo Joge Navarro che è riuscito a batterlo in sella alla Ioda, insediandosi in seconda posizione però a 47 punti di distacco. Al terzo posto c’è il giapponese Hiroki Ono che precede il nostro Andrea Migno. Il pilota della VR46 Academy, dopo il podio di Jerez, pur inserendosi grazie anche alla sua esperienza nella lotta per le prime posizioni, non riesce a concretizzare. In progressione di risultati invece Stefano Manzi; il riminese della Mahindra ha preso confidenza con una moto tutta nuova per lui sfiorando il podio nel round di Albacete. Sempre per i nostri colori sono straordinarie le prestazione di un rookie come Nicolò Bulega, alle prime esperienze con la Moto3 e sui circuiti mai visti prima spesso e volentieri combatte e ha la meglio di avversari più esperti di lui, e occupa la decima posizione in campionato. Meno efficace, anche a causa di episodi sfortunati, Luca Marini, che con la Kalex del team Aspar-VR46 è 17esimo in classifica. In una Moto2 comandata dallo svizzero Jesko Raffin con la Kalex il miglior pilota azzurro è Federico Fuligni settimo in classifica mentre Luca Vitali ha iniziato a vedere la luce dopo un inizio di campionato difficile con il settimo posto di Albacete. 1. Fabio Quartararo è ancora leader nella Moto3. Il nizzardo, forte di cinque vittorie su sette round disputati ad Albacete, è stato battuto dallo spagnolo Jorge Navarro con la Ioda, moto costruita dallo staff di Giampiero Sacchi. 2. La partenza della prova di Albacete con al comando Navarro, seguito dal nostro Andrea Migno 16, poi Gabriel Rodrigo 19 e il campione in carica Fabio Quartararo. 3. Azione decisa di Stefano Manzi, con la Mahindra, miglior classificato (quarto posto) ad Albacete e ottavo nella classifica della Moto3. 4. Miglior pilota Italiano della Moto2 Federico Fuligni. L’alfiere del team Ciatti, in sella ad una Suter, con un crescendo di risultati, occupa la settima posizione in campionato. 5. Non sale sul podio dal secondo round di Jerez, ma Andrea Migno (Kalex Team Aspar- VR46) è pur sempre il miglior pilota Italiano del CEV Moto3. Il pilota di Saludecio è quarto in classifica generale. 6. Ascolta i consigli di Jorge Martinez seduto nel suo angolo box Luca Marini. Per il fratello di Valentino Rossi la stagione è iniziata in salita e, complici anche episodi sfortunati, pur mostrando un buon potenziale, non è riuscito a fare meglio del decimo posto a Le Mans ed Albacete. 7. Dakota Mamola 80 e Luca Vitali a confronto, il figlio del famoso Randy, schierato dal team Italiano GRT, è undicesimo in classifica, mentre il cesenate è andato a punti soltanto a Barcellona ed Albacete. 8. Il rookie Nicolò Bulega (KTM Team Calvo) precede Andrea Migno, che copre lo spagnolo della Mahindra Albert Arenas e con il numero 2 ad inseguire l’australiano Remy Gardner, figlio del grande Wayne.
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La battaglia di Spagna
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MOTOVELOCITA' | Campionato Italiano Minimoto e MiniGP - Campionato Italiano Supermoto
PROGRAMMA INTENSO A CASALUCE Secondo appuntamento stagionale sul minimotodromo di Casaluce a metà giugno, per i protagonisti del Campionato Italiano Minimoto e dell’Italiano Mini GP, con i piloti della Metrakit MiniGp School e del Trofeo MiniGP 100 a completare l’intenso programma agonistico. I primi a contendersi le vittorie sono i concorrenti della Junior B, categoria in cui Matteo Patacca con il secondo successo consecutivo, maturato ai danni di Simone Bonamici e Matteo Bertelle, conferma la leadership nell’assoluta. Nella Junior A continua il duello già visto ad Ortona nella prova inaugurale, tra Gabriele Mastroluca e Matteo Boncinelli. Stavolta è Mastroluca a spuntarla per appena 0”129 sul rivale e i due viaggiano ora appaiati nella graduatoria di categoria seguiti da Alex Scorpaniti, terzo a Casaluce. Prima vittoria della stagione nella classe riservata agli esordienti, la SAV, per Daniele Angeli che la spunta su Mattia Falzone e sul capo classifica Emiliano Ercolani, tutti racchiusi in appena 2”. È sufficiente il terzo posto a Roberta Ponziani per guadagnare la testa dell’assoluta nella Open A. A precederla sotto alla bandiera a scacchi Mattia Bucciarelli ed Andrea Patacca. Nella Open B invece dopo la seconda moneta ottenuta ad Ortona, arriva il primo successo in questo 2014 per Alessio Chessa il quale, proprio grazie a questo risultato, scalza dalla vetta Michael Carbonera, terzo a Casaluce alle spalle di Luca Mancin. Dopo la pausa pranzo le gare del MiniGP 50, del Metrakit MiniGP School e del Trofeo MiniGP 100. Nel MiniGP 50 replica alla vittoria raccolta nella tappa d’apertura confermandosi leader della serie, Davide Baldini, seguito da Omar Bonoli e Riccardo Rossi, secondo in classifica a 14 punti. Dominio infine di Alberto Surra nel Metrakit MiniGP School, con Gabriele Giannini ed Andrea Pizzoli a completare il podio, mentre nel Trofeo Minigp 100 è Andrea Grasso a guadagnare il successo su Michelangelo Frate.
INCOGNITA BORELLA A VITERBO Non sono mancate le novità nel quarto appuntamento del Supermoto Series svoltosi a Viterbo, in particolar modo nella categoria principale, la S1 Pro. A tener banco infatti nei precedenti round erano stati Ivan Lazzarini e Thomas Chareyre e, assente il francese, ci si attendeva a Viterbo un assolo del pesarese leader di classifica o, quanto meno, un bel duello con il secondo in classifica, Christian Ravaglia. Invece Lazzarini se l’è dovuta vedere con Edgardo Borella che gli ha soffiato il successo in gara 1 e, soprattutto, la vittoria di giornata, costringendolo alla seconda moneta assoluta. La leadership resta comunque del pluricampione italiano visto che, anche per Ravaglia, quello di Viterbo non è stato un fine settimana esaltante (per lui solo un quarto piazzamento assoluto). Piccola sorpresa ma tutto sommato ininfluente ai fini del cammino del campionato anche nella S1 Ama, che ha registrato l’equa spartizione del bottino nelle due gare tra Luca D’Addato e Giulio Lorenzini. Il successo di giornata è stato appannaggio del capo classifica che mantiene un ampio margine su Matteo Medizza, solo settimo a Viterbo. Una doppietta, la terza della stagione, che lo avvicina al titolo nella SM Light. L’ha ottenuta Omar Pelliccioni che ha tenuto dietro in entrambe le gare Ivan Chiarotti e Leonardo Corsani, e, con oltre 1000 punti sul secondo in classifica, Francesco Aliberti, si è confermato l’uomo da battere. È proseguito infine anche in questo appuntamento di giugno, il duello nella SM Riderds tra Christian Romano e Daniele Di Cicco che si sono spartiti i successi nelle due manche. La vittoria di giornata è stata appannaggio del leader di categoria che ora viaggia a +45 su Di Cicco.
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Il podio della Metrakit Campionato Italiano Minimoto / Campionato Italiano Mini GP - Casaluce (CE) - 15 Giugno 2014 - Junior A: 1. Mastroluca (Phantom); 2. Boncinelli (Zpf); 3. Scorpaniti (Sg); 4. Cangelosi (Sg); 5. Natali (Pasini); 6. Amantini (Polini); 7. De Gaetano (Dm); 8. Conte (Polini). Junior B: 1. Patacca (Phantom); 2. Bonamici (Dm); 3. Bertelle (Dm); 4. Marfurt (Dm); 5. Gaggi (Phantom); 6. Bracaglia (Dm); 7. Bartolini (Sg); 8. Nensor (Sg); 9. Amantini (Polini); 10. Gennai (Sg); 11. Di Vittori (Dm); 12. Rocca (Zpf). Open A: 1. Bucciarelli (Dm); 2. Patacca (Phantom); 3. Ponziani (Dm); 4. Guzzon (Pasini). Open B: 1. Chessa (Dm); 2. Mancin (Dm); 3. Carbonera (Dm); 4. Innocenti (Phantom); 5. Domenichelli (Dm). Sav: 1. Angeli (Polini); 2. Falzone (Pasini); 3. Ercolani (Phantom); 4. Margarito (Stamas); 5. Lunetta (Polini); 6. Mongiardo (Zpf); 7. Sgromo (Zpf); 8. Hosciuc (Phantom); 9. Veijer (Grc); 10. Martella (Dm); 11. Bernardi (Pasini); 12. Di Francesco (Dm Midi); 13. Toth (Polini); 14. Sabellico (Sg); 15. Fina (Zpf); 16. Barbarossa (Dm); 17. Tomassi (Phantom). MiniGP 50: 1. Baldini (Rmu); 2. Bonoli (Sg); 3. Rossi (Rmu); 4. Serinaldi (Sg); 5. Mazzullo (Grc); 6. Alfano (Zpf); 7. Arcangeli (Grc); 8. Vocino (Metrakit); 9. Ripamonti (Zpf); 10. Longo (Metrakit); 11. Carraro (Rmu); 12. Cavaliere (Rmu); 13. Corallo (Sg). MiniGP 100: 1. Grasso (Honda Nsf100); 2. Frate (Honda Nsf100). Metrakit: 1. Surra; 2. Giannini; 3. Pizzoli; 4. Spatola; 5. Sconza; 6. Baldini; 7. Raimondi; 8. Visioni; 9. Gianico.
Supermoto Series - Viterbo - 22 Giugno 2014 - S1 Ama - Giornata: 1. D'Addato (Yamaha) p.460; 2. Lapini (Honda) p.380; 3. Lorenzini (Suzuki) p.350; 4. Dondi (TM) p.280; 5. Promutico (Honda) p.245; 6. Brambilla (Yamaha) p.230; 7. Medizza (TM) p.190; 8. Leone (TM) p.175; 9. Porfiri (Honda) p.169; 10. Ciaglia (Yamaha) p.159. Campionato: 1. D'Addato p.1710; 2. Medizza p.1150; 3. Dondi p.1060; 4. Lapini p.955; 5. Brambilla p.835; 6. Lorenzini p.760; 7. Tognaccini p.612; 8. Promutico p.601; 9. Porfiri p.58; 10. Ciaglia p.550. S1 Pro - Giornata: 1. Borella (Yamaha) p.420; 2. Lazzarini (Honda) p.390; 3. Bartolini (Honda) p.330; 4. Ravaglia (Honda) p.310; 5. Beltrami (Honda) p.270; 6. Monticelli (Honda) p.250; 7. Klem (Ktm) p.230; 8. Martella (Ktm) p.180; 9. Occhini (Suzuki) p.170. Assoluta Campionato: 1. Lazzarini p.1340; 2. Ravaglia p.1150; 3. Occhini p.960; 4. Beltrami p.940; 5. Monticelli T. p.895; 6. Borella p.855; 7. Bartolini p.795; 8. Chareyre p.750; 9. Klem p.601; 10. Martella p.540. Campionato Italiano: 1. Lazzarini p.1340; 2. Ravaglia p.1150; 3. Occhini p.960; 4. Beltrami p.940; 5. Monticelli T. p.895; 6. Borella p.855; 7. Bartolini p.795; 8. Martella p.540; 9. Sammartin p.535; 10. Monticelli D. p.445. SM Light - Giornata: 1. Pelliccioni (Honda) p.500; 2. Chiariotti (Kawasaki) p.420; 3. Corsani (Honda) p.340; 4. Bozza (Ktm) p.280; 5. Labate (Honda) p.230; 6. Aliberti (Honda) p.230; 7. Cangiano (Suzuki) p.190; 8. Scaramella (Honda) p.175; 9. Traversi (Honda) p.165; 10. Ioni (Ktm) p.165. Campionato Over 21: 1. Pelliccioni p.1960; 2. Aliberti p.945; 3. Vezzù p.685; 4. Draghi p.560; 5. Scaramella p.515; 6. Mondello p.330; 7. La Rocca p.220; 8. Cangiano p.190; 9. Ioni p.165. Under 21: 1. Chiariotti p.1720; 2. Corsani p.1150; 3. Bozza p.1090; 4. Traversi p.740; 5. Traversi p.690; 6. Labate p.230. SM Srid - Giornata: 1. Romano (Honda) p.460; 2. Di Cicco (Honda) p.460; 3. Borella (Honda) p.310; 4. Cavagnino (Honda) p.230; 5. Gazzarri (Honda) p.225; 6. Gente (TM) p.213; 7. Paoloni (TM) p.210; 8. Domenichini (TM) p.205; 9. Tidda (Yamaha) p.180; 10. Cecchetti (Suzuki) p.155. Campionato: 1. Romano p.1300; 2. Di Cicco p.1255; 3. Gente p.1058; 4. Borella p.935; 5. Gazzarri p.852; 6. Domenichini p.815; 7. Cavagnino p.661; 8. Cecchetti p.607; 9. Paoloni p.559; 10. Tidda p.541. A sinistra: il podio della Super Rider. Sotto: Edgardo Borella.
Campionato Italiano MX Junior | OFF ROAD
Situazione incerta Un solo appuntamento manca da disputare, eppure la situazione nel Campionato Italiano MX Junior, appare quanto mai incerta in ognuna delle sue categorie. Gli appuntamenti di giugno, non hanno fatto altro che confermare l’equilibrio già visto nei precedenti round e nessun titolo è stato ancora assegnato. A partire dalla 125 in cui in leggero vantaggio, grazie al terzo posto di Castiglione del Lago e soprattutto alla vittoria raccolta ad Esanatoglia, sembra essere Riccardo Righi. A seguirlo nell’assoluta, con un discreto ma non incolmabile gap, c’è Tommaso Isdraele Romano, quinto e terzo nelle due tappe, al quale forse manca al momento un po’ di continuità. Nella categoria 85 Senior si contenderanno il titolo nel finale di Carpi ad agosto, il leader Andrea Zanotti e Paolo Lugana, quest’ultimo vittorioso sul crossodromo di Gioiella. Zanotti nelle ultime due prove resta a secco di
successi ma con buoni piazzamenti riesce a confermarsi al comando. Tra i Junior invece della stessa categoria con un gran colpo di coda ad Esanatoglia, Mattia Guadagnini sembra aver raccolto quel margine sufficiente a tenere alla larga Kevin Cristino: 160 lunghezze da recuperare non sono poche ma la matematica tiene ancora in gioco il secondo. Le due tappe di giugno hanno visto scendere in campo per i primi due appuntamenti della stagione, anche la categoria 65, suddivisa tra Debuttanti e Cadetti. Tra i primi si presenterà da leader a Carpi Matteo Luigi Russi cha ha 10 punti in più del diretto inseguitore Valerio Lata, con cui si è diviso i successi di giornata a Castiglione del Lago ed Esanatoglia, mentre tra i Cadetti, a meno di sorprese dell’ultimo momento, sembra lanciato verso il titolo Antonio Giordano, grazie alla doppietta maturata nelle Marche a fine mese.
Da sinistra in alto: Andrea Bonaccorsi, Antonio Giordano, Paolo Lagana, Riccardo Righi, Matteo Luigi Russi e Manuel Ulivi
MX - Campionato Italiano MX Junior - Castiglione del Lago (PG) - 8 Giugno 2014 - 65 Cadetti - Giornata: 1. Bonacorsi (Bucci) p.335; 2. Giordano (Ktm) p.303; 3. Brida (Kawasaki) p.274; 4. Rossi (Ktm) p.270; 5. Razzini (Ktm) p.270; 6. Viano (Ktm) p.270; 7. Cassibba (Ktm) p.230; 8. Roncoli (Ktm) p.220; 9. Ladini (Ktm) p.198; 10. Vantaggiato (Ktm) p.183. 65 Debuttanti - Giornata: 1. Lata (Ktm) p.154; 2. Russi (Ktm) p.142; 3. Pavan (Ktm) p.138; 4. Lippolis (Ktm) p.98; 5. Bertolli (Husqvarna) p.96; 6. Zucchini (Ktm) p.87. 85 Junior - Giornata: 1. Facca (Ktm) p.154; 2. Cristino (Ktm) p.154; 3. Giuzio (Ktm) p.151; 4. Guadagnini (Ktm) p.138; 5. Valsecchi (Ktm) p.123; 6. Ratschiller (Ktm) p.115; 7. Sarasso (Ktm) p.112; 8. Adamo (Ktm) p.111; 9. Tucciarelli (Ktm) p.109; 10. Capuzzo (Husqvarna) p.106. 85 Senior - Giornata: 1. Lugana (Ktm) p.500; 2. Zanotti (Tm) p.350; 3. Puccinelli (Husqvarna) p.330; 4. Crepaldi (Ktm) p.290; 5. Zancarini (Ktm) p.250; 6. Ulivi (Ktm) p.225; 7. Manucci (Tm) p.210; 8. Palanca (Ktm) p.190; 9. Dolce (Ktm) p.154; 10. Monteleone (Ktm) p.140. 125 - Giornata: 1. Furbetta (Ktm) p.390; 2. Zonta (Ktm) p.380; 3. Righi (Husqvarna) p.335; 4. Ravera (Tm) p.330; 5. Isdraele (Ktm) p.231; 6. Schito (Husqvarna) p.225; 7. Fabbri (Ktm) p.210; 8. Mantovani (Ktm) p.184; 9. Cenerelli (Ktm) p.178; 10. Frosali (Yamaha) p.172.Esanatoglia (MC) - 29 Giugno 2014 - 65 Cadetti - Giornata: 1. Giordano (Ktm) p.500; 2. Bonacorsi (Bucci) p.350; 3. Rossi (Ktm) p.310; 4. Viano (Ktm) p.280; 5. Vantaggiato (Ktm) p.231; 6. Roncoli (Ktm) p.217; 7. Brida (Husqvarna) p.210;
8. Cremonini (Ktm) p.200; 9. Razzini (Ktm) p.200; 10. Pezzatini (Ktm) p.175. Campionato: 1. Giordano p.803; 2. Bonacorsi p.685; 3. Rossi p.580; 4. Viano p.550; 5. Brida p.484. 65 Debuttanti - Giornata: 1. Russi (Ktm) p.137; 2. Piai (Ktm) p.128; 3. Lata (Ktm) p.115; 4. Lippolis (Ktm) p.102; 5. Bertolli (Husqvarna) p.101; 6. Zucchini (Ktm) p.68; 7. Pavan (Ktm) p.46. Campionato: 1. Russi p.279; 2. Lata p.269; 3. Lippolis p.200; 4. Bertolli p.197; 5. Pavan p.184. 85 Junior - Giornata: 1. Guadagnini (Ktm) p.230; 2. Facca (Ktm) p.190; 3. Adamo (Ktm) p.162; 4. Giuzio (Ktm) p.146; 5. Cristino (Ktm) p.134; 6. Barcella (Suzuki) p.122; 7. Sarasso (Ktm) p.120; 8. Ratschiller (Ktm) p.108; 9. Valsecchi (Ktm) p.107; 10. Capuzzo (Husqvarna) p.101. Campionato: 1. Guadagnini p.705; 2. Cristino p.545; 3. Facca p.482; 4. Adamo p.470; 5. Sarasso p.451. 85 Senior - Giornata: 1. Ulivi (Ktm) p.500; 2. Zanotti (Ktm) p.380; 3. Zancarini (Ktm) p.310; 4. Manucci (Tm) p.295; 5. Del Coco (Ktm) p.212; 6. Palanca (Ktm) p.187; 7. Puccinelli (Husqvarna) p.180; 8. Lugana (Ktm) p.170; 9. Vendruscolo (Ktm) p.150; 10. Dolce (Ktm) p.145. Campionato: 1. Zanotti p.1690; 2. Lugana p.1550; 3. Ulivi p.1070; 4. Zancarini p.1068; 5. Crepaldi p.893. 125 - Giornata: 1. Righi (Husqvarna) p.460; 2. Furbetta (Ktm) p.390; 3. Isdraele (Ktm) p.350; 4. Fabbri (Ktm) p.340; 5. Zonta (Ktm) p.220; 6. Ravera (Tm) p.200; 7. Marini (Ktm) p.200; 8. Soave (Ktm) p.190; 9. Bersanelli (Yamaha) p.174; 10. Schito (Husqvarna) p.162. Campionato: 1. Righi p.1675; 2. Isdraele p.1462; 3. Zonta p.1140; 4. Fabbri p.915; 5. Ravera p.908.
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OFF ROAD | Campionato del Mondo di Motocross
Il gran premio d’Italia è stato memorabile. Merito dei piloti, del pubblico e dello staff del Maggiora Motocross Park che hanno saputo dare a chi era dentro e fuori la pista il meglio dal punto di vista agonistico, organizzativo e gestionale. Ecco l’ABC di un gran premio esemplare.
Testo Sergio Bocchini Foto Max Bianchi e Sergio Bocchini
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Maggiora si si si
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OFF ROAD | Campionato del Mondo di Motocross
Aspettative. Tante e mai disattese. Chi si è messo in marcia verso Maggiora sapeva di poter contare su un weekend dai contenuti altissimi. Eccezionale lo spettacolo, di prim’ordine l’organizzazione. Alla fine soddisfatti anche i palati più fini: stellare il verdetto della pista, altrettanto straordinario il contorno della kermesse motoristica con tanti ospiti, esibizioni di moto d’acqua, piloti del passato ed altre iniziative che hanno tenuto vivo l’intero bike village.
Bernardini. Samuele, dopo un periodo condizionato da fastidiosi infortuni, sembra essersi ritrovato. Un successo per lui il sabato, replicato la domenica. Guida il TM 300 come pochi sanno fare ed è in testa all’Europeo. Parte bene e si lascia tutti alle spalle con una facilità disarmante. Dolce e nostalgica la melodia del suo Tm a miscela.
Cairoli. Non ci sono più aggettivi. Antonio veniva da un periodo così così (la scomparsa di papà Benedetto ha avuto il suo peso) ma al pubblico di Maggiora si è imposto di fare un bel regalo. Ci teneva e si è aggiudicato i due successi dopo aver preparato meticolosamente la gara di casa. Lavoro e concentrazione fin dal sabato, quando non si è concesso molto al pubblico arrivato soprattutto per lui. Ha provato ad imporsi anche nella Race di qualificazione ma ha trovato sulla sua strada un determinatissimo Van Horebeek e si è accontentato di un secondo posto: al cancelletto poteva bastare. La domenica poi allo starter ha messo il turbo e ciao a tutti. Su una pista dura e difficile li ha messi tutti in riga. Tutti in fila dietro a Tony 222.
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Campionato del Mondo di Motocross | OFF ROAD Delusione. Grossa quella di Monticelli che per un momento ha accarezzato l’idea di fare una bellissima gara di fronte al suo pubblico. Unico rappresentante italiano nel palcoscenico della MX2, è uscito subito di scena ma il pilota di Filottrano è una roccia e quanto accaduto può solo rafforzarlo. Era partito come un missile ma, atterrato da Tixier, ha ripreso la pista con l’intenzione di rimediare. È caduto e si è fratturato la mano destra. La sua mancanza in gara 2 si è sentita troppo.
Europeo. 300 sì, Europeo 250 no. Se nella 2t ci muoviamo bene e domina l’azzurro (primo Bernardini, secondo Maddii), nella EMX 250 (motori 4t) non si può dire lo stesso. Tanti i piloti iscritti, più di 50, molti gli italiani al via. Il migliore è stato Michele Cervellin, ottavo di giornata. Insomma l’azzurro a 2 tempi brilla, quello a 4 è un po’ sbiadito.
Fango. Assente. Si temeva un weekend terribile dal punto di vista meteorologico ma il tempo è stato clemente. Sole il sabato pomeriggio, acqua e vento la notte prima della gara e, per fortuna, solo cielo coperto con qualche goccia di pioggia la domenica. Pista curata e gestita in maniera perfetta. Direttore di gara il marchigiano Roberto Rustichelli.
Gare. Tutte avvincenti ed emozionanti. A partire dalla Race di qualificazione con Cairoli e Van Horebeek “ingarellati” per la prima piazza. Positivo l’inizio di Philippaerts e Guarneri, settimo e ottavo. Tutto facile per Herlings in MX2 con Monticelli ottavo al traguardo. Il sabato poi la ciliegina sulla torta ce l’ha messa Bernardini, con il primo posto dell’Europeo 300 ed anche la domenica, con il secondo successo di gara, è toccato a lui far suonare l’Inno di Mameli. In MX2 le speranze di vedere sventolare il bianco rosso e verde sono naufragate pochi attimi dopo il via (Monticelli out) e si è assistito all’uno-due di Herlings. Con lui sul podio Tixier e Tonus. Nella piccola cilindrata (ci hanno provato Pezzuto e Brugnoni senza successo) l’unico a prendere punti è stato D’Angelo. La MXGP è stata dominata da un Cairoli stratosferico che, partito sempre benissimo, su un terreno a lui non molto congeniale, ha guidato in modo perfetto. Philippaerts e Guarneri, rispettivamente nono e decimo in gara 1, si sono migliorati nella manche successiva ottenendo un’ottima quinta piazza il “DP 19” ed un ottavo posto il “Pota”, in gara con una Tm dalla livrea Vintage. Hanno completato il podio Van Horebeek e Strijbos. A punti Bonini, Bertuzzo, Pellegrini e Zeni. Herlings. Va talmente forte da far sembrare fermi gli altri. L’olandese non fa sconti e anche quando parte male rimedia subito. Lascia Maggiora con un doppio successo, sembrato tra l’altro troppo facile. In gara 1 ha preso subito il largo ed in gara 2, dopo una partenza non proprio da manuale, al primo giro era già primo. Per gli altri sarà dura domarlo. Incidenti. Capitolo terribile. Si è iniziato il sabato con quello di Joel Rolelants. Arrivato corto su un salto, il belga si è capottato in avanti e la moto gli è finita sulla schiena danneggiandogli seriamente due vertebre. Arrivato al CTO di Torino in elicottero, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico ma sembra sempre più certa la paralisi degli arti inferiori. La domenica poi è finito fuori pista Desalle che ha investito pure un fotografo (nulla di grave per entrambi), mentre si è rotto tibia e perone Bobryschev. Mano destra fratturata invece per il nostro Monticelli.
ReM | 33
OFF ROAD | Campionato del Mondo di Motocross
Luongo Giuseppe. Si può essere d’accordo o meno sulla sua gestione del Campionato del Mondo di Motocross ma bisogna riconoscere al numero uno di Youthstream che ha portato il nostro sport ad un livello di professionalità altissimo. Tutto gira come un orologio ed i 150 ragazzi vestiti di nero non lasciano nulla al caso. Maniacale la cura di ogni settore: la pista, la visibilità degli sponsor in tv, il mangiare, il paddock, i parcheggi. Tutto deve essere perfetto. A dare manforte allo staff Youthstream, altri 150 uomini del locale sodalizio. 300 persone per un evento al top. Nella foto (di Youthstream) vediamo Giuseppe Luongo in compagnia del grande Johnny O'Mara , indimenticato campione di questa disciplina.
Non tutti sono stati contenti della sistemazione nel paddock. I team più piccoli, soprattutto quelli che supportano le wild card sono stati collocati in una zona piuttosto nascosta ed un po’ troppo lontana dall’area principale del paddock, meta della visita di migliaia di persone. Unanime il lamento per il disagio e la scarsa visibilità. Qualcuno non ha ritenuto nemmeno utile montare l’hospitality. Ovazione da stadio. Quando? All’inizio della prima manche della MX2. Vedere Monticelli spuntare dal cancelletto benissimo e percorrere i primi metri in testa al gruppo ha mandato il pubblico “fuori di testa”. Quando è finito a terra l’esclamazione di disappunto ha risuonato in ogni punto del tracciato.
Monticelli. È l’unico italiano che milita nella MX2. Il rider marchigiano (#128), assente nelle prime prove del Mondiale per un infortunio, il sabato si era assicurato un ottimo ottavo posto sullo schieramento. Tutti su di lui, alla partenza, gli occhi dei 35.000 spettatori che hanno accompagnato il suo splendido avvio con un’ovazione. L’urlo di gioia di Giancarlo Ricciotti, voce ufficiale del GP d’Italia, si è spento al primo salitone quando Ivo, centrato da Tixier, è finito a terra. Il diciannovenne di Filottrano si è subito rialzato ma nella foga di rimediare si è fatto male. Scomparso Ivo, trombe mute e tricolori ammainati a bordo pista. A secco le nostre wild card.
Pubblico. Dicono, a occhio, meno dell’anno scorso, ma 35.000 presenze, secondo i dati ufficiali, non sono affatto poche. Grandioso la domenica mattina il colpo d’occhio del tracciato: pioggia, cielo grigio piombo e terra scura con un contrasto forte creato da una collina dipinta da migliaia di ombrelli e k-way. A bordo pista nonni, genitori e nipotini. Un pubblico eterogeneo, colorato, caloroso ed educato, rispettoso del prossimo e delle file. I 35.00O e più del Mottaccio del Balmone all’ultima bandiera a scacchi, per raggiungere il podio e far sentire il proprio sostegno a Cairoli, hanno scavalcato le recinzioni ed invaso pacificamente la pista: mai vista tanta gente, sembrava di essere al Mugello.
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Campionato del Mondo di Motocross | OFF ROAD Quelli… della Federazione Motociclistica Italiana, i pezzi da novanta, si sono visti poco. Il Presidente Sesti era a Maggiora solo il venerdì. Sembra che l’interesse della Federmoto sia totalmente indirizzato verso le ruote lisce. Rocco Siffredi. È un appassionato del tassello ed ormai è normale trovarlo alle gare più importanti. Lo conoscono tutti e uomini e donne impazziscono per una foto con lui. “Motocross e tanta patatina” lo slogan dell’acclamato pornodivo. Sensazioni. Lacrime agli occhi e brividi lungo la schiena per il giro di pista di Jonny O’Show O Mahra. Perfetta la replica della moto del Motocross delle Nazioni dell’86 che però prima del via ha fatto un po’ le bizze. Provvidenziale una candela comparsa al momento giusto nelle mani di Iler Aldini in pit line nelle vesti di meccanico di Alex Puzar in sella alla iridata Suzuki – Chesterfield. TV. Mediaset che su Italia 2 (“il 222 su Italia 2”) trasmette tutto il Mondiale Motocross, ha investito tanto sulla tappa italiana. L’intero gran premio è andato in onda su Italia 1 ed il risultato è stato strepitoso. Alberto Porta e soci hanno fatto un gran lavoro ed il risultato si è visto. Tanto gradimento per il reportage “Motogp Style” e record di ascolti. Speriamo che, per meriti acquisiti sul campo, il Mondialcross si sia guadagnato la rete principale. A Maggiora c’era anche il Momo, la voce di Sportitalia, ora passato tra le fila di Eurosport. Udito appagato. Importante e ben piazzato l’impianto di amplificazione. A decantare le gesta dei piloti ci ha pensato Giancarlo Ricciotti, insieme a Thomas e Lorenzo. Incredibile la Ola che è riuscito a mettere in piedi per scaldare il pubblico. Vista… appagatissima, grazie alle tante belle presenze. Le più gradite le Monsterine che in pit line e non solo hanno fatto girare tutti. Abbandonato il solito look: via il più apprezzato gonnellino per i meno scenografici leggins.
Zebedei. Ce li vogliono grossi come meloni per affrontare, specialmente nelle seconde manche, una pista del genere. Tutti, ma in discesa, quelli della MX2 in particolare, facevano veramente paura. Tillet durante la qualifica nell’ultima discesa che porta nella parte bassa della pista, dribblando buche e canali, ha perso il controllo del mezzo ed ha fatto un volo spaventoso, abbattendo una decina di cartelloni pubblicitari. Per fortuna nulla di grave. MX Mondiale MX1 / MX2 - GP d’Italia Maggiora (NO) - 15 giugno 2014 - MXGP - Classifica Giornata: 1. Cairoli (KTM) p.50; 2. Van Horebeek (Yamaha) p.44; 3. Strijbos (Suzuki) p.38; 4. Desalle (Suzuki) p.32; 5. Philippaerts (Yamaha) p.28; 6. Simpson (KTM) p.28; 7. Searle (Kawasaki) p.27; 8. Guarneri (TM) p.24; 9. Frossard (Kawasaki) p.20; 10. Aranda (Kawasaki) p.19; 11. Ullrich (KTM) p.19; 12. Bobryshev (Honda) p.16; 13. Leok (TM) p.15; 14. De Dycker (KTM) p.14; 15. Goncalves (Yamaha) p.10; …20. Bonini (Kawasaki) p.6. Assoluta Campionato: 1. Cairoli p.443; 2. Desalle p.405; 3. Van Horebeek p.402; 4. Strijbos p.314; 5. Frossard p.217; 6. Simpson p.211; 7. Paulin p.205; 8. Bobryshev p.184; 9. Nagl p.166; 10. Guarneri p.163; 11. Philippaerts p.160. MX2 - Classifica Giornata: 1. Herlings (KTM) p.50; 2. Tixier (KTM) p.40; 3. Tonus (Kawasaki) p.40; 4. Ferrandis (Kawasaki) p.36; 5. Gajser (Honda) p.34; 6. Febvre (Husqvarna) p.30; 7. Seewer (Suzuki) p.24; 8. Tonkov (Husqvarna) p.24; 9. Petrov (Yamaha) p.22; 10. Lieber (Suzuki) p.20; 11. Guillod (KTM) p.18; 12. Desprey (Honda) p.17; 13. Kullas (KTM) p.15; 14. Graulus (KTM) p.14; 15. Butron (KTM) p.14. Assoluta Campionato: 1. Herlings p.444; 2. Tonus p.389; 3. Tixier p.331; 4. Febvre p.327; 5. Ferrandis p.314; 6. Gajser p.269; 7. Tonkov p.240; 8. Guillod p.223; 9. Butron p.213; 10. Seewer p.192. EMX250 - Classifica Giornata: 1. Olsen (Honda) p.40; 2. Jaulin (Kawasaki) p.40; 3. Clarke (KTM) p.37; 4. Dercourt (Yamaha) p.36; 5. Watson (KTM) p.33; 6. Sterry (KTM) p.29; 7. Bogers (KTM) p.28; 8. Van Doninck (KTM) p.25; 9. Cervellin (Honda) p.23; 10. Valentin (Yamaha) p.23; 11. Jacobi (KTM) p.22; 12. Vlaanderen (KTM) p.21; 13. Bonini (KTM) p.18; 14. Furlotti (KTM) p.14; …18. Recchia (Kawasaki) p.8. Assoluta Campionato: 1. Clarke p.153; 2. Watson p.121; 3. Van Doninck p.115; 4. Olsen p.115; 5. Jaulin p.113; 6. Sterry p.109; 7. Bogers p.106; 8. Zaragoza p.95; 9. Cervellin p.89; 10. Dercourt p.85; …16. Furlotti p.39; …18. Bonini p.33; …29. Recchia p.8. EMX300 - Classifica Giornata: 1. Bernardini (TM) p.50; 2. Maddii (KTM) p.44; 3. Szvoboda (KTM) p.40; 4. Compagnone (Husqvarna) p.34; 5. Gregory (Yamaha) p.33; 6. Vandueren (KTM) p.30; 7. Derosa (Husqvarna) p.29; 8. Cencioni (KTM) p.24; 9. Arana (Yamaha) p.22; 10. Cencioni (KTM) p.22; 11. Musso (Suzuki) p.20; 12. Watel (KTM) p.19; 13. Peverieri (MPA) p.18; 14. Tagliaferri (Kawasaki) p.14; 15. Piccolo (KTM) p.12; 16. Alamari (Yamaha) p.8; 18. De Santis (Honda) p.8; 19. Galligari (Honda) p.5. Assoluta Campionato: 1. Bernardini p.185; 2. Maddii p.169; 3. Gregory p.152; 4. Szvoboda p.101; 5. Watel p.99; 6. Cencioni p.98; 7. Arana p.96; 8. Macuks p.94; 9. Lepan p.68; 10. Vandueren p.66; …12. Compagnone p.34; …18. Derosa p.29; …21. Cencioni p.22; 22. Musso p.20; 23. Peverieri p.18; …25. Tagliaferri p.14; 26. Piccolo p.12; 27. De Santis p.8; 28. Alamari p.8; 29. Galligari p.5.
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OFF ROAD | Campionato Italiano MX1 - MX2
Doppia trasferta poi vacanze
I due appuntamenti del Campionato Italiano MX1 - MX2 disputati nel mese di giugno, traghettano direttamente la serie tricolore verso la meritata pausa estiva, prima della ripresa delle ostilità prevista a settembre. Nella MX1 vanno al riposo da leaders nelle rispettive classifiche Cristian Beggi, Alessandro Cavandoli, e Thomas Miori, grazie anche ai risultati maturati a Ponte a Egola ad inizio mese ed a San Severino Marche tre settimane più tardi. Beggi raccoglie nelle due uscite una vittoria di giornata ed un secondo posto alle spalle di Samuel Zeni, confermandosi capo classifica tra gli Elite, seguito da Pierfilippo Bertuzzo. Doppietta invece tra gli Over 21 per Cavandoli che consolida così il suo primato mantenendo ad oltre 100 i punti di vantaggio sugli inseguitori. Dietro di lui un tris di concorrenti agguerriti: Daniele Lorenzon, Nicola Lauro ed Andrea Storti che hanno comunque un discreto gap da recuperare. Anche nella Under 21 le due uscite di giugno si concludono con un doppio successo. A coglierlo il leader di
categoria Miori mentre il suo diretto avversario Nicholas Gipponi, secondo di giornata a Ponte a Egola, a San Severino Marche è solo sesto e perde leggermente terreno. Ben delineata la situazione, prima della ripresa di settembre, nella MX2, in particolare nella categoria Elite e nella Under 21. Tra gli Elite è dominio assoluto di Michele Cervellin che con due netti successi di giornata (nel secondo round del mese coglie la seconda doppietta della stagione), consolida il primato ottenuto nella tappa di Gioiella, sottraendola ad Alessandro D’Angelo, che lo insegue in graduatoria. Tra gli Under 21 l’uomo da battere è Simone Croci che, nonostante due terzi posti assoluti nelle prove vinte da Giuseppe Tropepe e Jacopo Schito, mantiene a +172 i punti di vantaggio proprio su Schito. Può dormire infine sonni abbastanza tranquilli anche Manuel Ciarlo dominatore nelle due tappe di giugno. Dietro di lui tra gli Over 21 Stefano Andressi costantemente secondo sia a Ponte a Egola che a San Severino Marche. [Foto ECComunicazione]
Da sinistra in alto: la partenza di gara 2 della MX2 a San Severino Marche. I podi della MX1 Over, MX2 Elite e infine la MX 2 Under.
MX Campionato Italiano MX1 - MX2 - Ponte a Egola - 1 Giugno 2014 - MX1 - Elite - Giornata: 1. Beggi (Honda) p.460; 2. Bertuzzo (Yamaha) p.380; 3. Bonini (Kawasaki) p.324; 4. Bricca (Honda) p.280; 5. Monni (Husqvarna) p.240; 6. Zeni (Kawasaki) p.238; 7. Bernardini (Tm) p.210; 8. Albertoni (Suzuki) p.195; 9. Dami (Yamaha) p.180; 10. Compagnone (Honda) p.177. Over 21 - Giornata: 1. Cavandoli (Yamaha) p.117; 2. Polidori (Honda) p.116; 3. Lauro (Honda) p.115; 4. Storti (Ktm) p.114; 5. Lorenzon (Honda) p.113; 6. Barbieri (Kawasaki) p.111; 7. Tagliaferri (Kawasaki) p.111; 8. Casa (Yamaha) p.104; 9. Bertugli (Tm) p.97; 10. Gizzi (Honda) p.97. Under 21 - Giornata: 1. Miori (Ktm) p.121; 2. Gipponi (Suzuki) p.115; 3. Laurenzi (Honda) p.114; 4. Chiletti (Kawasaki) p.101; 5. Gobbi (Kawasaki) p.63; 6. Tabone (Ktm) p.55. MX2 - Elite - Giornata: 1. Cervellin (Honda) p.460; 2. Marrazzo (Ktm) p.460; 3. Righi (Husqvarna) p.240; 4. Irt (Ktm) p.230; 5. Bertuccelli (Honda) p.229; 6. Bonini (Ktm) p.219; 7. Furlotti (Ktm) p.210; 8. Walker (Suzuki) p.210; 9. Recchia (Kawasaki) p.170; 10. Toccaceli (Honda) p.159. Over 21 - Giornata: 1. Ciarlo (Kawasaki) p.121; 2. Andressi (Kawasaki) p.111; 3. Cencioni (Honda) p.110; 4. Diotto (Husqvarna) p.102. Under 21 - Giornata: 1. Tropepe (Honda) p.157; 2. Mantovani (Ktm) p.138; 3. Croci (Ktm) p.137; 4. Schito (Ktm) p.125; 5. Vitaliani (Honda) p.125; 6. Vandelli (Yamaha) p.120; 7. Brugnoni (Kawasaki) p.119; 8. Lapucci (Yamaha) p.114; 9. Tesconi (Kawasaki) p.113; 10. Contessi (Yamaha) p.113. San Severino Marche - 22 Giugno 2014 - MX1 - Elite Giornata: 1. Zeni (Kawasaki) p.420; 2. Beggi (Honda) p.350; 3. Bertuzzo (Yamaha) p.340; 4. Bernardini (Tm) p.320; 5. Compagnone (Honda) p.247; 6. Monni (Husqvarna) p.240; 7. Michek (Ktm) p.230; 8. Maddii (Ktm) p.195; 9. Della Mora (Honda) p.174; 10. Albertoni (Suzuki) p.172. Campionato: 1. Beggi p.1440; 2. Bertuzzo p.1198; 3. Bernardini p.1084; 4. Zeni p.1038; 5. Compagnone p.927; 6. Zecchina p.912; 7. Bricca p.894; 8. Bonini p.854; 9. Monni p.793; 10. Maddii p.709. Over 21 - Giornata: 1. Cavandoli (Yamaha) p.142; 2. Lasagna (Husqvarna) p.136; 3. Lorenzon
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(Honda) p.124; 4. Polidori (Honda) p.119; 5. Gizzi (Honda) p.117; 6. D'Attilio (Yamaha) p.115; 7. Storti (Ktm) p.112; 8. Di Luccia (Kawasaki) p.111; 9. Giampieri (Suzuki) p.106; 10. Lauro (Honda) p.105. Campionato: 1. Cavandoli p.563; 2. Lorenzon p.474; 3. Lauro p.420; 4. Storti p.414; 5. Gizzi p.398; 6. Lasagna p.386; 7. Polidori p.359; 8. Di Luccia p.353; 9. Barbieri p.349; 10. Bertugli p.324. Under 21 - Giornata: 1. Miori (Ktm) p.127; 2. Tabone (Ktm) p.122; 3. Gobbi (Kawasaki) p.109; 4. Chiletti (Kawasaki) p.109; 5. Fattori (Honda) p.104; 6. Gipponi (Suzuki) p.91; 7. Laurenzi (Honda) p.54. Campionato: 1. Miori p.470; 2. Gipponi p.420; 3. Chiletti p.388; 4. Laurenzi p.386; 5. Tabone p.302; 6. Fattori p.298; 7. Caruso p.281; 8. Bianchi p.220; 9. Vota p.215; 10. Leoni p.196. MX2 - Elite - Giornata: 1. Cervellin (Honda) p.500; 2. D'Angelo (Honda) p.420; 3. Bonini (Ktm) p.290; 4. Bertuccelli (Honda) p.280; 5. Marrazzo (Ktm) p.247; 6. Pezzuto (Suzuki) p.230; 7. Muratori (Yamaha) p.195; 8. Mancuso (Honda) p.175; 9. Toccaceli (Honda) p.166; 10. Righi (Husqvarna) p.164. Campionato: 1. Cervellin p.1790; 2. D'Angelo p.1440; 3. Pezzuto p.1100; 4. Marrazzo p.1097; 5. Bonini p.962; 6. Bertuccelli p.924; 7. Righi p.788; 8. Toccaceli p.699; 9. Muratori p.572; 10. Paganini p.559. Over 21 - Giornata: 1. Ciarlo (Kawasaki) p.132; 2. Andressi (Kawasaki) p.119; 3. Ruzzi (Suzuki) p.109; 4. Cristalli (Kawasaki) p.100; 5. Saletti (Ktm) p.100; 6. Matteucci (Honda) p.96; 7. Gruarin (Suzuki) p.96; 8. De Bortoli (Sherco) p.47. Campionato: 1. Ciarlo p.510; 2. Andressi p.472; 3. Saletti p.315; 4. Diotto p.310; 5. Gruarin p.309; 6. Cencioni p.286; 7. Lippi p.266; 8. Matteucci p.260; 9. Ruzzi p.249; 10. Pettinari p.246. Under 21 - Giornata: 1. Schito (Ktm) p.154; 2. Brugnoni (Kawasaki) p.136; 3. Croci (Ktm) p.129; 4. Tropepe (Honda) p.123; 5. Vitaliani (Honda) p.122; 6. Contessi (Yamaha) p.121; 7. Ciola (Suzuki) p.119; 8. Vandelli (Yamaha) p.115; 9. Pierantozzi (Honda) p.102; 10. Bersanelli (Yamaha) p.102. Campionato: 1. Croci p.706; 2. Schito p.534; 3. Contessi p.497; 4. Vitaliani p.493; 5. Tropepe p.414; 6. Bersanelli p.409; 7. Lapucci p.407; 8. Brugnoni p.375; 9. Fabbri p.345; 10. Frosali p.339.
Campionato Italiano MX Senior - Femminile | OFF ROAD
Primi titoli a Compagnone e Piunti La penultima tappa in calendario, in programma a Mantova a fine giugno, ha assegnato i primi titoli della stagione nel Campionato Italiano MX Senior, per la precisione nella categoria 125 e nella SuperVeteran MX2. Un circuito perfetto, preparato a dovere nonostante un meteo bizzarro con alte temperature alternatesi ad un violento temporale, ha accolto il circus del Motocross Nazionale riservato ai Senior ed alle “Lady”, chiamati a disputare il penultimo round prima del gran finale a fine agosto. Felice Compagnone ha festeggiato con l’ennesima doppietta, la terza consecutiva in altrettante prove disputate, il suo 12° titolo personale, raccolto stavolta nella categoria 125. Dopo aver vinto anche le due manche nella precedente tappa di Città di Castello, Compagnone non ha lasciato nulla agli avversari, chiudendo la pratica titolo meritatamente in anticipo. Stesso discorso per Adriano Piunti. Il driver su Honda si è imposto nel SuperVeteran MX2 con due vittorie di giornata raccolte sia in Umbria ad inizio mese che a Mantova, divenendo
ormai imprendibile per tutti. Nelle altre categorie, continua il dominio nel Femminile di Francesca Nocera che ottiene due doppiette nelle tappe di giugno consolidando il primato davanti a Floriana Parrini, staccata nella classifica di 18 lunghezze. Nel SuperVeteran MX1 i successi di giornata hanno arriso al leader Giuseppe Canella, a segno a Città di Castello, ed al rientrante Giuseppe Gaspardone ed il primo, a meno di eclatanti sorprese, si è così ulteriormente avvicinato al titolo di categoria. Aperte invece le situazioni nel Veteran. Nella MX1 il bottino nelle due prove di giugno se lo sono diviso Fabio Occhiolini e Tiziano Peverieri il quale ha così mantenuto il comando della categoria, con un vantaggio discreto su Maurizio Pioppo (273 punti). Nella MX2 sono solo 37 le lunghezze che separano nell’assoluta il leader Vincenzo Lombardo ed il diretto inseguitore, Pierluigi Bandini che, con una vittoria di giornata ed un terzo posto, è riuscito a ricucire il gap dal capo classifica e può sperare nel sorpasso nel decisivo appuntamento di agosto a Galaello.
Da sinistra in alto: Felice Compagnone, Luca De Rosa Francesca Nocera e Floriana Parrini (Foto ECComunicazione).
MX Campionato Italiano MX Senior / Femminile - Città di Castello - 8 Giugno 2014 - 125 - Giornata: 1. Compagnone (Husqvarna) p.500; 2. Irt M. (Yamaha) p.420; 3. Pezzuto (Suzuki) p.340; 4. Di Luccia (Husqvarna) p.230; 5. Derosa (Husqvarna) p.220; 6. Brugnoni (Ktm) p.184; 7. De Santis (Honda) p.180; 8. Lucarelli (Tm) p.174; 9. Micheluz (Suzuki) p.172; 10. Pacini (Honda) p.170. Superveteran MX1 - Giornata: 1. Canella (Honda) p.420; 2. Catalano (Kawasaki) p.250; 3. Mencarelli (Honda) p.220; 4. Prior (Ktm) p.194; 5. Giustelli (Suzuki) p.185; 6. Fiorucci (Suzuki) p.159; 7. Lorenzini (Honda) p.154; 8. Sirtoli (Tm) p.133; 9. De Cecco (Honda) p.132; 10. Segnana (Ktm) p.131. Superveteran MX2 - Giornata: 1. Piunti (Honda) p.500; 2. Bennati (Honda) p.310; 3. Lantschner (Yamaha) p.213; 4. Zaino (Ktm) p.200; 5. Chiappa (Yamaha) p.170; 6. Rinaldi (Kawasaki) p.144; 7. Proverbio (Kawasaki) p.136; 8. Giontella (Honda) p.128; 9. Bertoli (Suzuki) p.127; 10. Navarra (Ktm) p.127. Veteran MX1- Giornata: 1. Occhiolini (Honda) p.360; 2. Fusconi (Suzuki) p.350; 3. Peverieri (Mpa) p.320; 4. Pioppo (Honda) p.310; 5. Moretto (Husqvarna) p.300; 6. Riccio (Husqvarna) p.150; 7. Santori (Ktm) p.144; 8. Bontadini (Honda) p.138; 9. Vagadore (Kawasaki) p.129; 10. Ceroni (Tm) p.126. Veteran MX2 - Giornata: 1. Bandini (Ktm) p.290; 2. Lombardo (Honda) p.260; 3. Coturri (Ktm) p.177; 4. Di Domenicantonio (Ktm) p.175; 5. Boccia (Ktm) p.154; 6. Mazzotti (Suzuki) p.143; 7. Goffredi (Ktm) p.142; 8. Sallicati (Honda) p.124; 9. Fiorentino (Honda) p.124; 10. Sorrentino (Honda) p.120. Women - Giornata: 1. Nocera (Suzuki) p.50; 2. Parrini (Yamaha) p.44; 3. Giudici (Ktm) p.40; 4. Montini (Yamaha) p.36; 5. Lago (Suzuki) p.32; 6. Liviani (Ktm) p.30; 7. Quas (Tm) p.28; 8. Camedda (Suzuki) p.24; 9. Sebastiani (Ktm) p.23; 10. Lusini (Ktm) p.22. Mantova - 29 Giugno 2014 - 125 - Giornata: 1. Compagnone (Husqvarna) p.460; 2. Irt M. (Yamaha) p.390; 3. Irt J. (Husqvarna) p.310; 4. Derosa (Husqvarna) p.270; 5. Milani (Ktm) p.230; 6. Pezzuto (Suzuki) p.210; 7. Di Luccia (Husqvarna) p.200; 8. Torelli (Ktm) p.175; 9. Fontanesi (Yamaha) p.166; 10. Tedesco (Yamaha) p.157. Campionato:
1. Compagnone p.1500; 2. Derosa p.930; 3. Brugnoni p.717; 4. Di Luccia p.706; 5. Pezzuto p.696. Superveteran MX1- Giornata: 1. Gaspardone (Kawasaki) p.460; 2. Canella (Honda) p.380; 3. Catalano (Kawasaki) p.230; 4. Mencarelli (Honda) p.217; 5. Costa (Honda) p.210; 6. Segnana (Ktm) p.197; 7. De Cecco (Honda) p.185; 8. Giustelli (Suzuki) p.146; 9. Sirtoli (Tm) p.142; 10. Terraneo (Yamaha) p.136. Campionato: 1. Canella p.1090; 2. Catalano p.680; 3. Mencarelli p.662; 4. Giustelli p.501; 5. De Cecco p.462. Superveteran MX2 - Giornata: 1. Piunti (Honda) p.420; 2. Lantschner (Yamaha) p.230; 3. Proverbio (Kawasaki) p.175; 4. Pedretti (Suzuki) p.160; 5. Bennati (Honda) p.129; 6. Meroli (Ktm) p.122; 7. Rinaldi (Kawasaki) p.122; 8. Paterni (Yamaha) p.120; 9. Chiappa (Yamaha) p.118; 10. Gismondi (Tm) p.113. Campionato: 1. Piunti p.1420; 2. Bennati p.649; 3. Lantschner p.623; 4. Chiappa p.472; 5. Proverbio p.443. Veteran MX1 - Giornata: 1. Peverieri (Mpa) p.420; 2. Fusconi (Suzuki) p.310; 3. Riccio (Husqvarna) p.310; 4. Occhiolini (Honda) p.230; 5. Moretto (Kawasaki) p.220; 6. Rigoni (Suzuki) p.167; 7. Pioppo (Honda) p.157; 8. Bontadini (Honda) p.143; 9. Vagadore (Kawasaki) p.130; 10. Ciampi (Honda) p.127. Campionato: 1. Peverieri p.1200; 2. Pioppo p.927; 3. Fusconi p.900; 4. Moretto p.830; 5. Occhiolini p.785. Veteran MX2 - Giornata: 1. Zanni (Honda) p.500; 2. Di Domenicantonio (Ktm) p.184; 3. Bandini (Ktm) p.170; 4. Mazzotti (Suzuki) p.159; 5. Lombardo (Honda) p.157; 6. Goffredi (Ktm) p.146; 7. Rota (Honda) p.140; 8. Coturri (Ktm) p.125; 9. Sallicati (Honda) p.116; 10. Sorrentino (Honda) p.110. Campionato: 1. Lombardo p.707; 2. Bandini p.670; 3. Di Domenicantonio p.516; 4. Zanni p.500; 5. Coturri p.477; 6. Mazzotti p.454; 7. Goffredi p.432; 8. Sallicati p.362; 9. Sorrentino p.350; 10. Fiorentino p.315. Women - Giornata: 1. Nocera (Suzuki) p.50; 2. Parrini (Yamaha) p.44; 3. Giudici (Ktm) p.40; 4. Montini (Yamaha) p.36; 5. Quas (Tm) p.31; 6. Lago (Suzuki) p.31; 7. Mercante (Honda) p.26; 8. Fantin (Honda) p.26; 9. Gorni (Ktm) p.23; 10. Grilli (Ktm) p.21. Campionato: 1. Nocera p.150; 2. Parrini p.132; 3. Giudici p.120; 4. Montini p.106; 5. Lago p.92.
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Travolgente
Ogier Testo Fabio Ciabattoni Foto Stefano Romeo
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Due successi diversi, difficile ed in salita quello raccolto sulle scivolose strade della Sardegna, più agevole e maturato dopo una gara condotta sin dal via, quello ottenuto invece in Polonia a fine mese. Sebastien Ogier dimostra di saper far fronte con esperienza ed abilità a tutte le situazioni di gara che gli si presentano e, meritatamente, si conferma il leader incontrastato del Mondiale Rally con cinque vittorie su sette prove disputate e 50 punti in più nell’assoluta su Jari-Matti Latvala. Nel Rally D’Italia il campione del mondo in carica, affiancato da Julien Ingrassia sulla Polo R WRC, si trova a fare da apripista nelle prime fasi della corsa e, al termine della 2ª PS è solamente nono. Nel corso della tappa del venerdì riesce comunque a risalire, lentamente e con pazienza, fino a portarsi a ridosso del leader, il compagno di squadra Latvala, salito al comando al termine del quinto passaggio. Il sabato, alla ripresa delle ostilità, Ogier deve azzerare un gap di 22”: lo fa da grande campione, vincendo tre speciali di fila ed approfittando dell’errore commesso da Latvala alla fine dell’ultimo tratto in cui il finlandese urta una roccia, danneggia una ruota e perde 2’ minuti, scivolando terzo. Con il primato in mano ed un vantaggio di oltre 1’40” su Mads Ostberg, al via sulla Citroen DS3 WRC, il francese della Volkswagen gestisce al meglio le fasi conclusive della gara, senza forzare e senza commettere errori. Giunge all’arrivo con 1’23” di vantaggio sul norvegese della Citroen, impensierito nel finale da Latvala che nonostante gli sforzi e gli ulteriori scratch ottenuti (sette saranno alla fine le PS vinte dal finlandese), si deve accontentare della terza piazza. Tra gli italiani ottima la prova di Lorenzo Bertelli e Mitia Dotta che sulla Ford Fiesta RRC con il nono posto assoluto, conquistano il successo in classe WRC2. Più attardati Linari-Arena (Subaru Impreza Wrx) e Rendina-Pizzuti (Mitsubishi Lancer Evo X), rispettivamente 25° e 26° all’arrivo. In Polonia a fine mese, Ogier ottiene infine la sua quinta vittoria della stagione, dopo aver sofferto nelle prime fasi di gara gli assalti di un arrembante Mikkelsen. Sulla 19ª PS per un problema all'impianto frenante, il norvegese è costretto a rallentare ed Ogier può gestire la leadership con calma, fino a precedere lo stesso Mikkelsen di oltre 1’, con Thierry Neuville (Hyundai i20 WRC) a completare il podio. Nel WRC2 Bertelli continua a guidare la classifica con Protasov a 6 lunghezze, mentre nel WRC2 Produzione sono Max Rendina e Mario Pizzuti, con il successo nella gara polacca, a comandare i giochi con 36 punti di vantaggio su Juan Carlos Alonso. WRC - Rally D’Italia Sardegna - 7 giugno 2014 - Classifica Gara: 1. Ogier-Ingrassia (Volkswagen Polo R Wrc); 2. Ostberg-Andersson (Citroen Ds3 Wrc); 3. Latvala-Anttila (Volkswagen Polo R Wrc); 4. Mikkelsen-Floene (Volkswagen Polo R Wrc); 5. Evans-Barritt (Ford Fiesta Rs Wrc); 6. Prokop-Tomanek (Ford Fiesta Rs Wrc); 7. Solberg-Minor (Ford Fiesta Rs Wrc); 8. Kubica-Szczepaniak (Ford Fiesta Rs); 9. Bertelli-Dotta (Ford Fiesta Rrc); 10. Al QassimiPatterson (Citroen Ds3 Wrc); 11. Chardonnet-De La Haye (Citroen Ds3); 12. Paddon-Kennard (Hyundai I20 Wrc); 13. Protasov-Cherepin (Ford Fiesta Rrc); 14. Kruuda-Jarveoja (Peugeot 208 T16); 15. Sousa-Magalhaes (Ford Fiesta Rrc); 16. Neuville-Gilsoul (Hyundai I20 Wrc); 17. Gilbert-Jamoul (Ford Fiesta R5); 18. Meeke-Nagle (Citroen Ds3 Wrc); 19. Melicharek-Melicharek (Ford Fiesta Rs Wrc); 20. Kangur-Drahan (Ford Fiesta S2000); 21. Tanak-Molder (Ford Fiesta R5); 22. Pons-Haro (Mitsubishi Lancer Evo X); 23. Alonso-Monasterolo (Mitsubishi Lancer Evo X); 24. Torres Fuentes-Diaz (Mitsubishi Lancer Evo X); 25. Linari-Arena (Subaru Impreza Wrx); 26. Rendina-Pizzuti (Mitsubishi Lancer Evo X); 27. Bin Eidan-Gelsomino (Ford Fiesta R5); 28. Piano-Cottu (Mitsubishi Lancer Evo IX); 29. Hoelbling-Grassi (Fiat Punto S2000); 30. Mc Cormack-Moynihan (Ford Fiesta R5 R5). Rally di Polonia - 29 giugno 2014 Classifica Gara: 1. Ogier-Ingrassia (Volkswagen Polo R Wrc); 2. Mikkelsen-Floene (Volkswagen Polo R Wrc); 3. Neuville-Gilsoul (Hyundai I20 Wrc); 4. Hirvonen-Lehtinen (Ford Fiesta Rs Wrc); 5. Latvala-Antilla (Volkswagen Polo R Wrc); 6. Hanninen-Tuominen (Hyundai I20 Wrc); 7. Meeke-Nagle (Citroen Ds3 Wrc); 8. Paddon-Kennard (Hyundai I20 Wrc); 9. Solberg-Minor (Ford Fiesta Rs Wrc); 10. Prokop-Tomanek (Ford Fiesta Rs Wrc); 11. Tanak-Molder (Ford Fiesta R5); 12. Ketomaa-Lindstrom (Ford Fiesta R5); 13. Al Rajhi-OrrFord (Ford Fiesta Rrc); 14. Bouffier-Panseri (Ford Fiesta R5); 15. Gorban-Korsia (Mini Cooper S2000); 16. Sousa-Magalhaes (Ford Fiesta Rrc); 17. Fuchs-Mussano (Ford Fiesta R5); 18. Koltun-Pleskot (Ford Fiesta R5); 19. Lefebvre-Dubois (Citroen Ds3); 20. Kubica-Szczepaniak (Ford Fiesta Rs Wrc); 21. Ptaszek-Kozdron (Ford Fiesta S2000); 22. Ficher-Noble (Citroen Ds3); 23. Giordano-Duval (Citroen Ds3); 24. Matjosaitis-Cepulis (Mitsubishi Lancer Evo X); 25. Koci-Kostka (Citroen Ds3); 26. Parn-Morgan (Ford Fiesta R2); 27. Cave-Parry (Ford Fiesta R2); 28. Rendina-Pizzuti (Mitsubishi Lancer Evo X); 29. Tempestini-Arena (Subaru Impreza); 30. Serderidis-Miclotte (Ford Fiesta R5). Assoluta Wrc: 1. Ogier p.166; 2. Latvala p.116; 3. Mikkelsen p.83; 4. Ostberg p.66; 5. Hirvonen p.52; 6. Neuville p.46; 7. Meeke p.38; 8. Evans p.36; 9. Prokop p.31; 10. Solberg p.24. Junior: 1. Lefebvre p.50; 2. Riedemann p.28; 3. Koci p.27; 4. Fisher p.18; 5. Giordano p.16; 6. Della Casa p.14; 7. Tempestini p.8; 7. Taylor p.8; 7. Lukacs p.8; 10. Cerny p.6. Wrc2: 1. Bertelli p.81; 2. Protasov p.75; 3. Ketomaa p.54; 4. Al-Attiyah p.50; 5. Kruuda p.49; 6. Tanak p.45; 7. Fuchs p.34; 8. Sousa p.30; 9. Rendina p.29; 10. Al-Rajhi p.27. Wrc2 Produzione: 1. Rendina p.122; 2. Alonso p.86; 3. Linari p.70; 4. Torres p.48; 5. Bestards p.33; 6. Vallario p.15. Wrc3: 1. Lefebvre p.50; 2. Riedemann p.28; 3. Koci p.27; 4. Gilbert p.25; 5. Fisher p.18; 6. Giordano p.16; 7. Della Casa p.14; 8. Campedelli p.10; 9. Tempestini p.8; 9. Taylor p.8; 9. Lukacs p.8; 12. Cerny p.6. 1. Ostberg-Andersson (Citroen Ds3 Wrc) secondi al traguardo del Rally d'Italia Sardegna. 2. La prima Ford Fiesta Rs Wrc la troviamo al quinto posto con Evans-Barritt. 3. LinariArena (Subaru Impreza Wrx). 4. Rendina-Pizzuti (Mitsubishi Lancer Evo X). 5. Bertelli-Dotta (Ford Fiesta Rrc). 6. Neuville-Gilsoul (Hyundai i20 Wrc) terzi in Polonia (Photo4).
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CIR: IN SARDEGNA S'ILLUDE SCANDOLA, VINCE BASSO Seconda vittoria stagionale per Giandomenico Basso e per la Ford Fiesta R5 LDI della BRC Racing nel Campionato Italiano Rally. Il veneto, già al successo nella prova d’apertura del Ciocco, vince in rimonta il Rally di Sardegna Nazionale, valido anche quale primo impegno del Trofeo Rally Terra, beffando Umberto Scandola, e si porta ora a 5 lunghezze da lui nell’assoluta del tricolore. Il Campione Italiano in carica navigato sulla Skoda Fabia da Guido D’Amore, è sembrato avere, sin dalla Super Speciale di Cagliari svoltasi il venerdì, una marcia in più. È passato al comando per restarci fino alla penultima PS, mettendo in carniere altri due scratch. Dietro di lui si sono subito piazzati Paolo Andreucci e Anna Andreussi sulla Peugeot 208 T16, vittoriosi sul terzo passaggio ma poi staccati da Scandola di ben 35” a due PS dalla conclusione. Basso è parso invece in difficoltà e, alla vigilia della temutissima “Monte Lerno” di quasi 60 km, era solo terzo con un gap oramai incolmabile (oltre 1’19”) dal veneto leader della gara. Sul tratto decisivo però il duplice colpo di scena: nonostante una guida non aggressiva, Scandola ha lamentato una foratura ed alcune noie al differenziale anteriore, perdendo oltre 2’. Foratura anche per Andreucci mentre è filato tutto liscio per Basso che in un sol colpo, con il successo sulla PS, è passato al comando vincendo il rally. A completare il podio sono stati Scandola, secondo, ed Andreucci terzo, seguito dall’altro alfiere di Peugeot Italia Stefano Albertini il quale, sulla 207 S2000, accorcia nella classifica riservata agli equipaggi Indipendenti portandosi a 6 punti da Andrea Nucita, dodicesimo in Sardegna. Anche per la vittoria nella gara riservata agli iscritti al Trofeo Terra la "Monte Lerno" ha avuto un ruolo fondamentale. Alla fine a spuntarla è stato Renato Travaglia affiancato sulla Mitsubishi Lancer Evo IX R4 da Giacomo Ciucci. Il trentino della Islands Motorsport, passato al comando dopo la seconda PS, ha chiuso quinto assoluto e primo del TRT, precedendo all’arrivo Luigi Ricci (Ford Fiesta R5) e Mauro Trentin (Subaru Impreza N14), rallentati da alcuni piccoli problemi nella lunga e difficilissima speciale di chiusura. Travaglia è così il primo leader della serie, in attesa del Rally di San Marino in programma a luglio. [Fabio Ciabattoni - Foto Stefano Romeo] Campionato Italiano Rally / Trofeo Rally Terra - Rally Italia Sardegna 2014 - Alghero (SS) - 7 giugno 2014 - Classifica Gara: 1. Basso-Granai (Ford Fiesta R5 LDI); 2. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000); 3. AndreucciAndreussi (Peugeot 208 T16); 4. Albertini-Mazzetti (Peugeot 207 S2000); 5. Travaglia-Ciucci (Mitsubishi Evo IX - TRT); 6. Ricci-Agostinelli (Ford Fiesta R5 - TRT); 7. Marchioro-Marchetti (Renault Clio); 8. Trentin-De Marco (Subaru Impreza N14 - TRT); 9. Biolghini-Morina (Skoda Fabia S2000 - TRT); 10. Catania-Salis (Peugeot 207 S2000); 11. Barbero-Barbero (Mitsubishi Evo IX - TRT); 12. Nucita-Princiotto (Peugeot 207 S2000); 13. Morato-Orian (Peugeot 207 S2000 - TRT); 14. Canu-Marceddu (Mitsubishi Evo VI); 15. Tolfo-Rocca (Peugeot 207 S2000 - TRT); 16. Franci-Segir (Ford Fiesta); 17. Raviglione-Demontis (Citroen Ds3 R3t - TRT); 18. Mara-Piras (Peugeot 205 Gt); 19. Toninelli-Tomasi (Renault Twingo); 20. Modugno-Mele (Suzuki Swift); 21. Cocco-Pittalis (Renault Clio Rs); 22. Bitti-Achenza (Mitsubishi Evo VIII); 23. Di Luigi-Diodato (Peugeot 208). CIR - Assoluta: 1. Scandola p.47; 2. Basso p.42; 3. Andreucci p.35; 4. Nucita p.27; 5. Andolfi p.17; 6. Perego p.16; 7. Albertini p.16; 8. Michelini p.13; 9. Scattolon p.10; 10. Campedelli p.6; 10. Marchioro p.6. Produzione: 1. Andolfi p.39; 2. Vittalini p.32; 3. Ferrarotti p.30; 4. Marchioro p.22; 5. Gheno p.10; 6. Di Palma p.8; 7. Bernardi p.6. Equipaggi Indipendenti: 1. Nucita p.32; 2. Albertini p.26; 3. Perego p.22; 4. Andolfi p.22; 5. Michelini p.19; 6. Ferrarotti p.18; 7. Ciavarella p.15; 8. Vittalini p.15; 9. Campedelli p.12; 9. Travaglia p.12. Junior: 1. Scattolon p.38; 2. Panzani p.30; 3. Albertini p.27; 4. Carella p.18; 5. Crugnola p.12; 6. Cogni p.8; 6. Andolfi p.8; 8. Marcoccia p.6; 9. Trevisani p.6; 10. Testa p.5; 10. Battilani p.5. Under 23: 1. Trevisani p.24; 2. Marcoccia p.15; 2. Andolfi p.15; 2. Testa p.15. Gruppo N: 1. Modugno p.16; 2. Perego p.15; 2. Trentin p.15; 4. Lombardi p.12; 4. Barbero p.12; 6. Fracassi p.10; 6. Canu p.10; 8. Bitti p.6; 8. Lonardi p.6. R2: 1. Scattolon p.38; 2. Panzani p.30; 3. Albertini p.27; 4. Carella p.18; 5. Crugnola p.12; 6. Giannini p.10; 7. Gasperetti p.8; 7. Cogni p.8; 9. Andolfi p.6; 10. Marchetti p.5; 10. Testa p.5; 10. Marcoccia p.5. Costruttori: 1. Peugeot p.73; 2. Ford p.48; 3. Skoda p.47; 4. Renault p.34; 5. Mitsubishi p.16; 6. Citroen p.10. TRT - Assoluta: 1. Travaglia p.22,5; 2. Ricci p.18; 3. Trentin p.15; 4. Biolghini p.12; 5. Barbero p.9; 6. Morato p.7,5; 7. Tolfo p.6; 8. Raviglione p.4,5. S2000 / R4 / R5: 1. Travaglia p.15; 2. Ricci p.12; 3. Biolghini p.10; 3. Catania p.8; 5. Morato p.6; 6. Tolfo p.5. R3: 1. Raviglione p.15. Under 23: 1. Tolfo p.15. Gruppo N 2 Ruote Motrici: 1. Modugno p.15. Gruppo N 4 Ruote Motrici: 1. Trentin p.15; 2. Barbero p.12; 3. Canu p.10; 4. Bitti p.8. R2: 1. Franci p.15; 2. Toninelli p.12; 3. Di Luigi p.10. 1. Giandomenico Basso s'impone al Rally d'Italia Sardegna, seconda vittoria in questa stagione dopo Il Ciocco. 2. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) si devono accontentare della piazza d'onore. 3. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16). 4. Stefano Albertini sulla 207 S2000 accorcia in classifica Indipendenti. 5. Trentin-De Marco (Subaru Impreza N14 TRT). 6. Travaglia-Ciucci (Mitsubishi Evo IX - TRT), quinti assoluti e primi nel la classifica TRT.
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RALLY | European Rally Championship
Loix firma Ypres Rally
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Campionato Italiano WRC | RALLY Sembrava stavolta destinato a perdere l’appuntamento con la vittoria nella gara di casa, ma alla fine la buona sorte è stata dalla sua ed ha consentito a Freddy Loix di aggiudicarsi il Geko Ypres Rally, sesta ed ultima prova del Primo Girone dell’ERC. Il belga al via sulla Skoda Fabia S2000 ha stazionato a lungo in seconda posizione, alle spalle di Kevin Abbring, vero mattatore della prima parte di gara, il quale tuttavia sulla 14ª PS è stato costretto al ritiro a causa di un problema meccanico alla sua Peugeot 208 T16. Via libera dunque per Loix che, grazie al vantaggio notevole sugli inseguitori, ha gestito le restanti speciali ed è andato a cogliere all’arrivo la nona vittoria nella prova di casa, precedendo il connazionale Cedric Cherain su Ford Fiesta R5 e Sepp Wiegand su Skoda Fabia. Certo lo hanno aiutato nell’impresa i ritiri dei principali contendenti al titolo europeo, il leader di campionato Esapekka Lappi che con la sua Skoda Fabia S2000 ha centrato un palo nel corso del 9° tratto, e Craig Breen, frenato da una serie sfortunatissima di inconvenienti alla sua Peugeot 208 T16. L’irlandese comunque resta al secondo posto in assoluta con un gap praticamente inalterato su Lappi, circa 30 punti. In Belgio si è assistito al ritorno in grande stile nelle competizioni europee, di Luca Rossetti. Con una gara tutta in rimonta, iniziata con una foratura, il driver navigato da Matteo Chiarcossi sulla Skoda Fabia S2000, ha agguantato la quinta posizione assoluta mantenendola con autorità fino al termine. E un altro italiano si è reso protagonista di un duello davvero emozionante per il successo tra i Junior. Andrea Crugnola, affiancato sulla Peugeot 208 R2 da Michele Ferrara, ha combattuto per tutta la corsa con Stephane Lefebvre su vettura analoga, concludendo con il medesimo identico tempo del francese. Per decretare il vincitore, si è dovuto ricorrere alla classifica “discriminante” della prima PS, in cui Lefebvre aveva preceduto Crugnola di appena 21”. Dunque mentre Lefebvre ha raccolto punti utilissimi in classifica e si è portato ad una lunghezza dal leader Jan Cerny, costretto al ritiro in Belgio, Crugnola si è dovuto accontentare di una comunque ottima piazza d’onore. [Photo4]
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ERC - Geko Ypres Rally - Belgio - 21 giugno 2014 - Classifica Gara: 1. Loix-Gitsels (Skoda Fabia S2000); 2. Cherain-Leyh (Ford Fiesta R5); 3. Wiegand-Christian (Skoda Fabia S2000); 4. Kobus-De Wild (Ford Fiesta S2000); 5. Rossetti-Chiarcossi (Skoda Fabia S2000); 6. Vanneste-Snaet (Peugeot 207 S2000); 7. Lefevere-Vangheluwe (Mitsubishi Lancer Evo X-R4); 8. Duquesne-Cuvelier (Ford Fiesta R5); 9. Debackere-Cokelaere (Peugeot 207 S2000); 10. Orsák-Smeidler (Skoda Fabia S2000); 11. Hadik-Kertesz (Subaru Impreza R4); 12. Erdi-Taborszki (Mitsubishi Lancer Evo IX-R4); 13. Pyck-Plancke (Mitsubishi Lancer Evo IX); 14. Demaerschalk-Eelbode (Peugeot 208 R2); 15. Hudec-Picka (Mitsubishi Lancer Evo IX); 16. Pushkar-Mishyn (Mitsubishi Lancer Evo X-R4); 17. LefebvreDubois (Peugeot 208 R2); 18. Crugnola-Ferrara (Peugeot 208 R2); 19. Coene-De Duytsche (Mitsubishi Lancer Evo X-R4); 20. Ingram-Moreau (Renault Twingo R2); 21. Dolfen-Lemahieu (Peugeot 206 Rc); 22. BuxBorguet (Peugeot 208 R2); 23. Fernemont-Maillen (Ford Fiesta R2); 24. Andolfi-Scattolin (Peugeot 208 R2); 25. Radoux-Elst (Ford Fiesta R2); 26. Fumal-Louette (Citroën Ds3 R3t); 27. Kreim-Beinke (Opel Adam Rc4); 28. Wright-Wright (Peugeot 208 R2); 29. Perneel-Collez (Ford Fiesta R2); 30. Cracco-Soenens (Ford Fiesta R5). Assoluta: 1. Lappi p.103; 2. Breen p.70; 2. Wiegand p.70; 4. Gryazin p.53; 5. Kajetanowicz p.48; 6. Kubica p.39; 7. Abbring p.38; 8. Loix p.37; 8. Consani p.37; 8. Sousa p.37; 11. Bouffier p.31. Junior: 1. Cerny p.78; 2. Lefebvre p.77; 3. Ingram p.62; 4. Immonen p.50; 5. Bux p.49; 6. Kristiansen p.46; 7. Crugnola p.42; 8. Parpottas p.40; 9. Wright p.28; 10. Zawada p.27. Produzione: 1. Pushkar p.83; 2. Hudec p.72; 3. Harrach p.39; 3. Lefevere p.39; 3. Moffett p.39; 6. Vorobjovs p.36; 6. Erdi p.36; 8. Neubauer p.34; 8. Rego p.34; 10. Hadik p.31.
Ancora Pedersoli Dopo la battuta di arresto in Puglia Luca Pedersoli e Matteo Romano tornano alla vittoria con la Citroen C4, facendo un buon passo avanti verso la conquista del nuovo Campionato Italiano Wrc. La concorrenza di Marco Signor e Patrik Bernardi sulla Ford Focus Wrc è comunque accanitissima ed è proprio l’amatissimo equipaggio locale a dominare la prima parte di gara con gli scratch sui primi sei passaggi affrontati. Pedersoli insegue e, con una prova accorta, fa sì che il suo gap dal battistrada non sia mai superiore agli 11”. Il momento decisivo si ha sull’ottavo passaggio “Monte Cesen”: Signor chiude con il nono tempo e successivamente riscontra la rottura del semiasse della Focus ed è costretto al ritiro, quando alla conclusione mancano solo due PS. Pedersoli si vede servita su un piatto d’argento la vittoria e con essa, la terza della stagione, porta il suo vantaggio nell’assoluta a +23 punti su Manuel Sossella. Questi affiancato da Walter Nicola sulla Ford Fiesta, scavalca Signor in classifica completando la gara trevigiana in seconda posizione davanti ad Efrem Bianco e Dino Lamonato che vincono la speciale conclusiva. Le altre Citroen in gara non brillano con Porro/Cargnelutti quarti con la C4 Wrc e Miele/Mometti alle loro spalle con la Xsara Wrc. Nella Super 2000 si fronteggiano le Peugeot 207 con quella dei leader di categoria Bosca/Aresca, sesti assoluti, vittoriosa sull’altra di Lamonato-Angeli, mentre tra i concorrenti del Gruppo N continua la marcia inarrestabile del capo classifica Francesco Laganà che, al via sulle strade trevigiane con la Mitsubishi Lancer Evo X, sigla il poker stagionale intascando praticamente il titolo. L’italiano WRC riparte a settembre con il penultimo round di San Martino di Castrozza. [Nico Patrizi] Campionato Italiano Wrc - 31º Rally Della Marca - Valdobbiadene (TV) - 21 giugno 2014 - Classifica Gara: 1. Pedersoli-Romano (Citroen C4); 2. Sossella-Nicola (Ford Fiesta); 3. Bianco-Lamonato (Ford Focus); 4. Porro-Cargnelutti (Citroen C4); 5. MieleMometti (Citroen Xsara); 6. Bosca-Aresca (Peugeot 207 S2000); 7. Lamonato-Angeli (Peugeot 207 S2000); 8. Cobbe-De Marco (Ford Focus); 9. Bruschetta-Bardini (Subaru Impreza N14); 10. Roveta-Foggia (Peugeot 207 S2000); 11. Roncoroni-Araspi (Peugeot 207 S2000); 12. Stefan-Agostinetto (Subaru Impreza); 13. Forato-Gasparotto (Renault Clio S1600); 14. Scopel-Altoè (Renault Clio Williams); 15. Bizzotto-Simioni (Peugeot 106); 16. D'incà-Bortot (Renault Clio S1600); 17. Cenedese-Tronchin (Renault Clio); 18. Turk-Kacin (Peugeot 208); 19. Laganà-Messina (Mitsubishi Lancer Evo X); 20. RavanelliCracco (Renault Clio Williams); 21. Pontalti-Istel (Citroen C2); 22. Fiorenti-Taufer (Citroen C2); 23. Battistel-Nicoletti (Citroen Saxo); 24. Panato-Gugole (Renault Clio Williams); 25. Halfon-Bostanci (Renault Twingo); 26. Bassetto-Meneano (Renault Clio S1600); 27. Pelizzari-Sangalli (Peugeot 208); 28. Michieletto-Cazzador (Renault Clio Rs); 29. UlianaMirolo (Suzuki Swift); 30. Rainer-Nideriaufner (Honda Civic). Assoluta: 1. Pedersoli p.57; 2. Sossella p.34; 3. Signor p.27; 4. Bianco p.20; 5. Bosca p.19; 6. Porro p.18; 7. Forato p.17; 8. Miele p.14; 9. Roncoroni p.14; 10. Laganà p.12. Gruppo N: 1. Laganà p.60; 2. Amorisco p.18; 3. Romano p.18; 4. Uliana p.16; 5. Rainer p.16. Gruppo N 2 Ruote Motrici: 1. Amorisco p.25; 2. Romano p.24; 3. Uliana p.22; 4. Rainer p.20; 5. Carminati p.15; 5. Pisacane p.15. Classi R2: 1. Fiorenti p.50; 2. Montagna p.34; 3. Nember p.30; 4. Pontalti p.25; 5. Bardin p.17. Classi R3: 1. Vescovi p.30; 2. Basso p.23; 3. Cenedese p.15; 4. Pasquali p.12; 4. Pettenuzzo p.12. Super 2000-R4-R5: 1. Bosca p.45; 2. Roncoroni p.28; 3. Terrini p.20; 4. Lamonato p.12; 4. Giacobone p.12. Classe Wrc: 1. Pedersoli p.57; 2. Sossella p.34; 3. Signor p.27; 4. Bianco p.22; 5. Porro p.18. Under 23: 1. Sartori p.25; 2. Ferrando p.15; 2. Pasa p.15; 4. Cagni p.12; 4. Schievenin p.12. Il podio del 31º Rally Della Marca (Photo4)
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RALLY | Ronde 30° Rally degli Abeti e dell’Abetone - San Marcello P.se (PT) - 1 giugno 2014 - Classifica Gara: 1. Gasperetti-Ferrari (Renault Twingo); 2. “Ciava”Perna (Ford Fiesta R5); 3. Volpi-Massaro (Renault Clio R3c); 4. Giordano-Sichi (Mitsubishi Lancer Evo X); 5. Artino-Felicioni (Skoda Fabia S2000); 6. PellegriniManfredi (Renault Clio S1600); 7. Villa-Berni (Renault Clio Williams); 8. Iacomini-Ramacciotti (Subaru Impreza); 9. Guarducci-Migliorati (Bmw M3); 10. Cavalieri-Bazzani (Mini Countryman); 11. Bernardi-Costi (Renault Clio Rs); 12. Ceccarelli-Martinelli (Renault Clio Rs); 13. Sgadò-Pempori (Renault Clio R3c); 14. Lombardi-Meconi (Renault Clio Rs); 15. MarchettiParducci (Mg Zr 105); 16. Ferrari-Giuliani (Citroen Saxo S1600); 17. Marcheschi-Filippini (Peugeot 106 Rallye); 18. Verardi-Silvestri (Peugeot 106 Rallye); 19. Pellegrineschi-Grilli (Abarth Grande Punto S2000); 20. Bertonati-Giorgio (Peugeot 106 Xsi)...
A sinistra: Giordano-Sichi (Mitsubishi Lancer Evo X). Sopra: il podio del 30° Rally degli Abeti e dell’Abetone.
A Sbrighi il 'suo' Rally di Romagna Una gara particolarmente combattuta, con i primi cinque equipaggi racchiusi in meno di quattro secondi per tutta la sua durata e ben tre di questi ad alternarsi in testa. Il Rally della Romagna, nonostante le sole 26 auto al via, non delude le attese degli appassionati. Primo leader è Simone Brusori che al volante di una Renault Clio S1600 con Andrea Musolesi alle note, stacca il miglior tempo sulla speciale inaugurale di San Martino. Dopo aver concluso la prima prova alle spalle di Brusori, Gianluca Casadei con la Mitsubishi Lancer N4 passa alla controffensiva siglando lo scratch sulla seconda PS “San Carlo” e portandosi in testa con 3”4 su Brusori. La seconda ripetizione di San Martino vede salire in cattedra Jader Vagnini. Il veterano ben assecondato da Alice Palazzi, attacca con la Renault New Clio R3C, scavalca Brusori e riduce il suo distacco nei confronti di Casadei ad 1”6. A questo punto l’idolo locale Daniele Sbrighi gioca la sua carta. Con una Mitsubishi Lancer N4 e Fabio Amaducci alle note, si aggiudica la quarta speciale e passa in testa nella classifica provvisoria mentre Casadei crolla, retrocedendo terzo dietro a Vagnini. Dopo avere ceduto la quarta piazza e il comando in Super 1600 a Marino Gessa, Brusori si rilancia vincendo la penultima PS e scavalcando in un colpo solo il sardo e Casadei, sempre più in difficoltà. Nell’ultima prova Sbrighi amministra il vantaggio e vince, mentre Brusori fa suo in extremis il secondo posto precedendo Vagnini. Gessa e Pusceddu conquistano l’ultimo scratch ma chiudono ai piedi del podio davanti a Casadei, quinto con tanti rimpianti. Nessun problema per l’unica Storica in gara, la A112 di Roberto Simonetti e Marinella Francia, naturalmente vincente. [Nico Patrizi - Foto Daniele Arfelli ]
Tosi corsaro al Rally dell'Amorotto Gianluca Tosi è il primo a iscrivere il suo nome nell’albo d’oro del Rally Day dell’Amorotto, in programma sulle strade di Carpineti a metà giugno. Navigato da Alessandro Del Barba alla guida di una Renault New Clio R3C, prende il comando già nel passaggio inaugurale di Pantano, con 1”3 di vantaggio sull’identica New Clio di Marcello Nicoli e Matteo Grisanti. Il veterano Roberto Vellani, anche lui in corsa con una New Clio R3C e col fido Luca Amadori alle note, è terzo a quasi 3” dal battistrada. Mentre Tosi aumenta il vantaggio sul successivo passaggio di Casette e mentre di contro Nicoli precipita quarto, finendo dietro a Vellani, salgono alla ribalta Pietro Penserini, che con la Renault Clio S1600 si porta secondo, e Davide Gatti che sulla Mitsubishi Lancer Evo IX di gruppo N con Alberto Dieci sul sedile di destra, scava un buon margine sulla Renault Clio Rs di Bernardi/Muccini. Colpo di scena sul 5° tratto: Vellani esce con un tempo alto e retrocede al nono posto, consentendo a Nicoli di tornare in zona podio. Il regalo più bello a Nicoli-Grisanti lo fa però Penserini che dilapida tutto il suo vantaggio sull’ultima PS di Casette e cede loro la piazza d’onore, dovendosi accontentare della terza. Tosi s’invola verso la vittoria col quinto miglior parziale su sei prove disputate, e Gatti chiude ai piedi del podio davanti alle tre Renault Clio Williams A7 di Marco Padovan/Andrea Budoia, Marco Severi/StefanoCosti ed Enrico Costi/Gabriele Romei. Solo ottavo Vellani, sfortunatissimo. Cinquantasette equipaggi al traguardo cui si aggiunge l’unica Autostorica iscritta, la Autobianchi A112 Abarth di Fabio ed Erika Vezzola. [Nico Patrizi]
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1° Rally Day Dell'Amorotto 1° Trofeo Oppido Spa Memorial Alex Belloni - Carpineti (RE) - 15 giugno 2014 - Classifica Gara: 1. Tosi-Del Barba (Renault Clio R3c); 2. Nicoli-Grisanti (Renault Clio R3c); 3. Penserini-Benassi (Renault Clio S1600); 4. Gatti-Dieci (Mitsubishi Evo IX); 5. Padovan-Budoia (Renault Clio Williams); 6. Severi-Costi (Renault Clio Williams); 7. Costi E.-Romei (Renault Clio William); 8. Vellani-Amadori (Renault Clio R3c); 9. Zorra-Cerlini (Peugeot 208); 10. Bernardi-Muccini (Renault Clio Rs); 11. Cortese-Moncada (Mitsubishi Evo IX); 12. Montanari-Tamagnini (Renault Clio S1600); 13. Milioli-Basenghi (Renault Clio Williams); 14. Ferrari-Ciambellini (Mitsubishi Evo IX); 15. Marti-Bentivogli (Citroen Ds3); 16. Grani-Baldini (Peugeot 106 16v); 17. Ciocca-Monteverde (Renault Clio Williams); 18. Ferraroni-Tagliavini (Renault Clio Williams); 19. IncertiDebbi (Renault Clio Rs); 20. Zappettini-Figari (Peugeot 106 Maxi); 21. Costi L.-Bernardi (Renault Clio Rs); 22. BaluganiMalvolti (Renault Clio Rs); 23. Dodaro-Maletti (Citroen Saxo Vts); 24. Teneggi-Lamecchi (Renault Clio Williams); 25. Peirano-Botzari (Peugeot 106); 26. Garonzi-Corradini (Renault Clio Williams); 27. Mastella-Panato (Renault Clio Williams); 28. Costi R.-Franzoni (Mg Zr 105); 29. Mazzi-Virgilli (Peugeot 106); 30. Borghi-Zanni (Renault Twingo).
Ronde | RALLY
Abeti: Ciava shock, Gasperetti ok Federico Gasperetti e Federico Ferrari continuano a stupire. Al volante della “piccola” Renault Twingo R2B sbancano anche il Rally degli Abeti, che con 76 vetture al via regala grandi emozioni al pubblico presente. Primo leader è “Ciava” al volante di una Ford Fiesta R5 con Michele Perna alle note. Gasperetti passa immediatamente al contrattacco e fa sua la seconda speciale, rosicchiando al battistrada quattro decimi. Sul primo passaggio di Lizzano, il colpo di scena: “Ciava” danneggia seriamente il semiasse posteriore con due toccate, riesce ad arrivare in parco assistenza e i meccanici sistemano la Ford ma gli viene comminata una penalità di 1’10” che lo fa precipitare 12°. Gasperetti, nuovo leader, amministra il vantaggio nei confronti di Gaddini/Innocenti su Renault New Clio R3C, mentre “Ciava” si rende protagonista di una rimonta furibonda vincendo tutte le speciali rimaste. Annullato il penultimo impegno cronometrato, l’ultimo “Le Torri” decide la gara: Gaddini resta vittima di una foratura, perde dieci minuti e getta la spugna al controllo orario. Gasperetti ha così la strada spianata verso la vittoria, mentre “Ciava” capitalizza il ritiro di Gaddini e dello spettacolare Alessio Beneventi, tradito dal motore della sua Peugeot 106 Xsi 1.6 A6, per riagguantare il secondo posto finale. Completa il podio, a tre decimi da “Ciava”, la Renault New Clio di Volpi/Massaro che vince la R3C in extremis. Problemi meccanici penalizzano la Mitsubishi Lancer Evo X di Giordano/Sichi, quarta, e la Skoda Fabia S2000 di Artino/Felicioni che termina quinta dopo avere rischiato di uscire di strada nella terza PS causa noie ai freni. [Nico Patrizi ] 8° Rally Della Romagna - Forlì - 8 giugno 214 - Classifica Gara: 1. Sbrighi-Amaducci (Mitsubishi Lancer); 2. Brusori-Musolesi (Renault Clio S1600); 3. Vagnini-Palazzi (Renault Clio); 4. Gessa-Pusceddu (Renault Clio S1600); 5. Casadei-Isidori (Mitsubishi Lancer); 6. Penserini-Gabrielli (Renault Clio S1600); 7. Ottaviani-Graffieti (Mitsubishi Lancer Evo 8); 8. Chiaruzzi-Conti (Mitsubishi Lancer Evo 9); 9. Valla-Migliorini (Renault Clio S1600); 10. Marchetti-Spadoni (Fiat Punto S1600); 11. Bonafè-Vanti (Renault Clio S1600); 12. Battilani-Cerlini (Peugeot 208); 13. Grani-Baldini (Peugeot 106 16v); 14. Fiorillo-Giannini (Renault Clio); 15. Lessi-Fantini (Peugeot 106); 16. Billi-Franciosi (Renault Clio); 17. Bristot-Pol (Renault Clio Williams); 18. Marlieri-Bracchi (Peugeot 106); 19. Dall'Ara-Apollonio (Peugeot 106); 20. Pasquini-Berton (Peugeot 106); 21. Zamagni-Corbara (Peugeot 306); 22. Bombara-Silvi (Citroen Saxo).
A sinistra: i vincitori dell' 8° Rally Della Romagna SbrighiAmaducci (Mitsubishi Lancer). Sopra: Vagnini-Palazzi (Renault Clio) terzi classificati. (Foto Daniele Arfelli)
Coppa d'Oro a Strata Il Club della Ruggine riesce a dare nuovo… smalto alla Coppa d’Oro. Lo storico rally alessandrino attira al via molti big del Nord Ovest e del Campionato Italiano Rally, e l’edizione 2014 si rivela molto spettacolare nonostante i 71 iscritti, cifra ben lontana dai grandi numeri di una decade fa. A giocarsi la vittoria sono tre idoli locali: Marco Strata e Massimo Brega, entrambi al volante di Mitsubishi Lancer R4, e Italo Ferrara con una Peugeot 207 S2000. È Strata, affiancato da Ylenia Garbero, ad avere lo spunto migliore allungando sugli avversari, mentre Brega in coppia con Claudio Biglieri, cerca di tenere botta e Ferrara cede al ritorno sia dell’equipaggio elvetico Della Casa/Menchini su Ford Fiesta RRC sia della Mitsubishi Lancer Evo IX R4 di Francesco Gally e Massimo Barrera. Per quanto riguarda i protagonisti del CIR, Ivan Ferrarotti domina la R3C con la Renault New Clio, mentre Michele Tassone prende mille rischi per risalire in classifica dopo l’uscita di strada accusata in prima PS con la sua Suzuki Swift R1B a Gpl curata dalla BRC. Nella sesta prova speciale Brega si fa da parte con una ruota rotta, consentendo a Strata di involarsi verso la vittoria. Della Casa eredita il secondo posto, mentre Gally deve difendersi dal ritorno di Ferrarotti che insidia lui e Ferrara. Nelle battute finali Strata/ Garbero alzano il piede dato il vantaggio incolmabile su Della Casa che può così fare sue le ultime due speciali. Per il terzo posto Ferrarotti/Fenoli falliscono di poco l’assalto su Gally terminando quindi quarti davanti a Ferrara/Bobbio. Per quanto riguarda Tassone/Michi, ventiseiesimo posto assoluto su quaranta auto moderne classificate. [Nico Patrizi] 40° Rally Coppa D'Oro - Alessandria - 1 Giugno 2014 - Classifica Gara: 1. StrataGarbero (Mitsubishi Evo X); 2. Della Casa-Pozzi (Ford Fiesta Rrc); 3. Gally-Barrera (Mitsubishi Evo IX); 4. Ferrarotti-Fenoli (Renault Clio Rs); 5. Ferrara-Bobbio (Peugeot 207 S2000); 6. Giordano-Siragusa (Peugeot 208); 7. Benazzo-Francalanci (Subaru Impreza N14); 8. Marchetti-Frigerio (Renault Clio Rs); 9. Lugano-Pozzi (Renault Clio Rs); 10. Sterpone-Bevione (Renault Clio); 11. Rywalski-Giotta (Peugeot 207 S2000); 12. TabaccoPozzo (Renault Clio Rs); 13. Maurino-Perino (Renault Clio Rs); 14. Marchetti-Rodi (Renault Twingo); 15. Berchio-Perrone (Citroen Ds3); 16. Cocino-Piccinini (Peugeot 206 Rc); 17. Bianchi-Valmori (Citroen C2); 18. Castagna-Bossuto (Peugeot 106); 19. Biggi-Bonato (Renault Clio S1600); 20. Lucarelli-Ferrari (Suzuki Swift); 21. Iacconi-Barsottelli (Suzuki Swift); 22. Voltan-Porta (Renault Clio Williams); 23. Tarantino-Grande (Renault Clio Rs); 24. Visconti-Gravaghi (Suzuki Swift); 25. Saresera-Goi (Suzuki Swift); 26. Tassone-Michi (Suzuki Swift); 27. Baravalle-Leone (Peugeot 207); 28. Rao-Zeppegno (Renault Twingo); 29. Denaro-Cresta (Suzuki Swift); 30. Bronzini-Dedomenici (Peugeot 106 Rallye). I vincitori del 40° Rally Coppa D'Oro in passerella
Terzo gradino del podio al 1° Rally dell'Amorotto per l'equipaggio Penserini-Benassi (Renault Clio S1600)
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RALLY | Ronde 31º Rally Prealpi Orobiche 4º Rally Int. Valli Bergamasche - San Pellegrino Terme (BG) - 14 Giugno 2014 - Classifica Gara: 1. Perico-Turati (Ford Fiesta Wrc); 2. Re F.-Bariani (Citroen Ds3 Wrc); 3. Re A.-Turatti (Citroen Ds3 Rrc); 4. Vescovi-Guzzi (Renault Clio); 5. Gatti-Toni (Peugeot 207); 6. Capelli-Bergonzi (Peugeot 207); 7. Dal Ponte-Tessaro (Renault Clio); 8. Asnaghi-Castelli (Renault Clio Sport); 9. Balbo-Boero (Renault Clio); 10. Ghelfi-Marchi (Renault Clio); 11. Roggiani-Ruggeri (Renault Clio); 12. Rovatti-Fogli (Renault Twingo); 13. Pasquali-Ravelli (Renault Clio); 14. Fiorese-Zannoni (Mitsubishi Evo IX); 15. MarassoCanuto (Renault Clio); 16. Tavelli-Cottellero (Citroen C2); 17. Musci-Covini (Citroen C2 Vts); 18. Gotti-Grigis (Skoda Fabia); 19. Bigazzi-Briano (Renault Clio Rs Light); 20. Giaquinto Rizzo (Mitsubishi Evo X); 21. Baldo-Ometto (Citroen C2); 22. Battilani-Cerlini (Renault Twingo); 23. Gualdi-Cortinovis (Peugeot 208)...
A sinistra: il podio del 31º Rally Prealpi Orobiche. Sopra: Capelli-Bergonzi (Peugeot 207), sesti assoluti nella gara bergamasca
Quarto asso di Lana per Pedro Quarta vittoria su cinque prove disputate in questa stagione per “Pedro”, dominatore assoluto del Campionato Italiano Rally Autostoriche. Anche il 4° Rally Lana, organizzato da BMT Eventi e Veglio 4x4 Club, porta la firma del bresciano, al via sulla Lancia Rally 037 insieme ad Emanuele Baldaccini, autore di una prova molto intelligente, priva di errori, con la vittoria nella quale consolida il primato assoluto e quello nel Quarto Raggruppamento. L’uomo da battere sulle strade biellesi era colui che vi si era imposto nelle ultime due edizioni, Davide Negri. Con dalla sua la perfetta conoscenza del percorso nella sua gara di casa, il driver al volante dell’Audi Quattro con Roberto Coppa alle note, fa quel che può nella prima parte della corsa, dividendosi gli scratch con Elwis Chentre, su Porsche 911 RS, e con Erik Comas su Lancia Stratos. Negri va al riposo con 1” di vantaggio sull’aostano e ben 14” su Pedro, che si accontenta della terza piazza provvisoria. Alla ripresa, con i ritiri di Chentre e Comas, il duello per la vittoria è tutto tra Negri e Pedro. Questi sfrutta al meglio la maggiore agilità della sua Lancia Rally 037 sui percorsi stretti delle sei PS da disputare, ne vince cinque, supera Negri al comando, e si aggiudica la gara, precedendo il biellese di 12”4. Terzo gradino del podio per l’ottimo Nicholas Montini, vittorioso, sulla Porsche 911 RS, nel Secondo Raggruppamento davanti a Bergo-Brusati e Trelles Monteverde-Del Buono. Successo nel Terzo Raggruppamento per Roberto Montini (Porsche 911 SC), quinto assoluto, che precede Nodari-Nodari, su vettura analoga, e Mano-Barbero su Fiat 131 Abarth. Monopolizzato infine dalla Porsche 911 S il podio del Primo Raggruppamento: sul gradino più alto sale Luigi Zampaglione, sui restanti due Paganoni-Dell'Acqua e Morando-Morando. [Francesca Ballesi]
Senigagliesi ferma l'invasore Baccega Carlo Alberto Senigagliesi e Giacomo Morganti vincono per la terza volta consecutiva il Rally Alta Val di Cecina confermando un buono stato di forma. Alla guida di una Peugeot 207 S2000, Senigagliesi trova un avversario insolito nella lotta per la vittoria: il ticinese Stefano Baccega affiancato da Marco Menchini su una Skoda Fabia S2000. Sceso in Toscana per prepararsi al Ticino, Baccega si rende protagonista di un inizio poco brillante che consente ad Alessio Santini e Susanna Mazzetti su Renault Clio S1600 di portarsi al secondo posto provvisorio. Lo svizzero non si arrende e sigla il miglior tempo sui due passaggi di Monteverdi, scalzando Santini che si ritira poi nella quinta speciale lasciando il terzo posto alla Subaru Impreza Sti R4 di Giuseppe Iacomini. Senigagliesi smorza i propositi di rimonta di Baccega con una serie di migliori tempi, che relegano l’elvetico alla piazza d’onore finale. Iacomini è terzo con merito e anche con un pizzico di fortuna, visti i 10” di penalità inflitti a Mauro Lenci e Nicola Angiletta con la sempre efficiente Peugeot 306 Maxi K11. Come da tradizione nei rally toscani una Renault Clio Williams A7 si infila nel Top Five. A lasciare il segno Borghi/Alfieri che riescono a battere perfino una Peugeot 207 S2000, quella affidata a Baisi/Tricoli. Gran lotta per la supremazia in Gruppo N, decisa solo dalla foratura in extremis di Pucci/Matucci. Prima di lui, anche l’idolo locale Lio Tommi aveva perso molto tempo per lo stesso motivo. Così Federico Feti e Mandorlini raccolgono il successo a mani basse. Signorini e Riterini vincono l’affollata gara del Trofeo 106 Mania con ben trenta Peugeot al via. [Nico Patrizi]
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36° Rally Alta Val di Cecina - Castelnuovo Val di Cecina (PI) - 22 giugno 2014 - Classifica gara: 1. SenigagliesiMorganti (Peugeot 207 S2000); 2. Baccega-Menchini (Skoda Fabia S2000); 3. Iacomini-Ramacciotti (Subaru Impreza); 4. Lenci-Angilletta (Peugeot 306 Maxi); 5. Borghi-Alfieri (Renault Clio Williams); 6. Baisi-Tricoli (Peugeot 207 S2000); 7. Panzani-Lazzerini (Citroen C2); 8. Feti-Mandorlini (Renault Clio RS); 9. Rossi-Alicervi (Renault Clio S1600); 10. SignoriniRiterini (Peugeot 106); 11. Sgadò-Pempori (Renault Clio R3C); 12. Incerpi-Monti (Peugeot 106 Rallye); 13. RestanoScalabrini (Renault Clio RS); 14. Multari-Brizzolara (Peugeot 106); 15. Leporatti-Leporatti (Peugeot 106 Rallye); 16. Vigilucci-Niro (Renault Clio RS); 17. Parri-Cavaciocchi (Peugeot 106 Rallye); 18. Ferrari-Meconi (Citroen Saxo S1600); 19. Marchetti-Micheletti (MG Rover ZR 105); 20. Guidi-Giannetti (Peugeot 106 Rallye); 21. Bicchielli-Bogi (Peugeot 106 Rallye); 22. Talocchini-Verniani (Peugeot 106 Rallye); 23. Caselli-Castiglioni (Citroen Saxo); 24. Bocci-Costantini (Peugeot 106 Rallye); 25. Verardi-Silvestri (Peugeot 106 Rallye); 26. Maestrini-Vincenti (Peugeot 106); 27. Bertonati-Giorgio (Peugeot 106 XSI); 28. Gallinaro-Neri (Peugeot 205 GTI); 29. Giannone-Filucchi (Renault Clio RS); 30. Bindi-Mazza (Peugeot 106 Maxi).
Ronde | RALLY
Sorpresa Perico al Prealpi Orobiche Alessandro Perico e Mauro Turati con la Ford Focus Wrc vincono il Rally Prealpi Orobiche 2014. Un successo inatteso arrivato dopo mille sorprese, a cominciare dal ritiro cruento di Corrado Fontana nella prima speciale. La pioggia battente caduta nella prova spettacolo tradisce il lariano che picchia violentemente la sua Focus Wrc ritirandosi. Il primo leader è un equipaggio locale, formato da Zanetti-Bianco su una Mitsubishi Lancer Evo X R4, mentre secondi sono Capelli/Bergonzi su Peugeot 207 S2000. Perico esce da questa prova soltanto 47°, mentre Felice Re e Mara Bariani con la Citroen DS3 Wrc sono trentanovesimi. In difficoltà anche Gamba che va in testacoda con una Citroen C4 Wrc. La prova di San Pellegrino riporta in vetta i “big”: Perico fa il miglior tempo e va al comando precedendo Gamba e Felice Re il quale si rende poi autore di una decisa offensiva, scavalcando Gamba, costretto in seguito al ritiro, e portandosi secondo. In luce anche il figlio Alessandro che, con una Citroen DS3 Wrc e le note lette da Giulio Turatti, sale terzo davanti alla Peugeot 207 S2000 di Pighi/Zortea. A rendere più avvincente il finale ci si mette il meteo che determina l’annullamento della decima PS per la gradine che ricopre la strada. Fortunatamente le due prove rimanenti non vengono condizionate; Perico va a vincere con 1’21” di vantaggio su Re senior e 3’33” su Re junior. I molti ritiri consentono a Vescovi/Guzzi primi in R3C su Renault New Clio, di concludere quarti assoluti davanti ai migliori della Super 2000, Riccardo Gatti/Moreno Toni su 207. Sesto Capelli, il solo protagonista della prima speciale a restare su alti livelli anche nel resto della gara. [Nico Patrizi] Campionato Italiano Rally Autostoriche - 4° Rally Lana - Biella - 22 giugno 2014 - Classifica Assoluta Gara: 1. Pedro-Baldaccini (Lancia Rally 037); 2. Negri-Coppa (Audi Quattro); 3. Montini N.-Belfiore (Porsche 911 Rs); 4. BergoBrusati (Porsche 911 Rs); 5. Montini R.-Zoanni (Porsche 911 Sc); 6. Nodari-Nodari (Porsche 911 Sc); 7. Trelles Monteverde-Del Buono (Porsche 911); 8. OrmezzanoMello (Porsche 911); 9. Mano-Barbero (Fiat 131 Abarth); 10. Fioravanti-Torricelli (Ford Escort Mk2); 11. Laboisse-Laboisse (Porsche 911 Sc); 12. Vicario-Frasson (Ford Escort Rs); 13. Pedretti-Rossi (Fiat 131 Abarth); 14. Bucci-Berton (Alfetta Gtv); 15. Boninsegna-Valpreda (Fiat 131 Abarth); 16. Barera-Buffoli (Talbot Lotus); 17. Zampaglione-Consiglio (Porsche 911 S); 18. Alberti-Gregori (Porsche 911 Sc); 19. Paganoni-Dell'Acqua (Porsche 911); 20. Andyson-D'Angelo (Porsche 911). Gara 1° Raggruppamento: 1. Zampaglione-Consiglio (Porsche 911 S); 2. Paganoni-Dell'Acqua (Porsche 911 S); 3. Morando-Morando (Porsche 911 S). Gara 2° Raggruppamento: 1. Montini N.-Belfiore (Porsche 911 Rs); 2. BergoBrusati (Porsche 911 Rs); 3. Trelles Monteverde-Del Buono (Porsche 911 Sc); 4. Ormezzano-Mello (Porsche 911 Rs); 5. Vicario-Frasson (Ford Escort Rs 2000); 6. Andyson-D'Angelo (Porsche 911 T); 7. Salvi-Baldi (Fiat 124 Abarth Rally); 8. Prina Mello-Barbera (Bmw 2002); 9. Caporale-Senestraro (Lancia Fulvia Coupè); 10. Robert-Pellegrino (Lancia Fulvia 1.6 Hf). Gara 3° Raggruppamento: 1. Montini R.-Zoanni (Porsche 911 Sc); 2. Nodari-Nodari (Porsche 911 Sc); 3. Mano-Barbero (Fiat 131 Abarth); 4. Fioravanti-Torricelli (Ford Escort Mk2); 5. Laboisse-Laboisse (Porsche 911 Sc); 6. Pedretti-Rossi (Fiat 131 Abarth); 7. Bucci-Berton (Alfetta Gtv); 8. Boninsegna-Valpreda (Fiat 131 Abarth); 9. Barera-Buffoli (Talbot Lotus); 10. Alberti-Gregori (Porsche 911 Sc); 11. Ospedale-Mancuso (Volkswagen Golf Gti); 12. Fabbrica-Casellato (Porsche 911); 13. Delle Coste-Matè (Fiat Ritmo 75); 14. Galfetti-Severino (Opel Monza); 15. Pinzano-Zanetti (Opel Kadett Gt/E); 16. Arrigo-Moncada (Fiat 127); 17. Bignardi-Boggio (Opel Kadett Gt/E); 18. Borlotti-Rodi (Fiat 127 Sport); 19. Grosso -Torlasco (Porsche 911 Sc); 20. Ferron-Ferron (Opel Kadett Gt/E); 21. Di Marco-Zambelli (Fiat 127). Gara 4° Raggruppamento: 1. Pedro-Baldaccini (Lancia Rally 037); 2. Negri-Coppa (Audi Quattro 4). A sinistra Pedro-Baldaccini (Lancia Rally 037) autorevoli vincitori del 4° Rally Lana Storico
A Lombardo la prima del Fiume Platani Nonostante la crisi abbia gravemente fiaccato il movimento rallistico siciliano, nell’isola continuano a sorgere nuove gare. Sulle strade al confine tra le province di Palermo, Agrigento e Caltanissetta debutta il Rally Fiume Platani. Sono 44 i partenti, un numero che per questi tempi durissimi è più che decoroso. Favorito d’obbligo è il fortissimo pilota di Canicattì Alfonso Di Benedetto con la Peugeot 207 S2000. Assecondato da Rosario Siragusano, subisce però l’attacco di Gianni Mirabile/Girolamo Catalano che con la Renault Clio S1600 siglano il miglior tempo nella prima PS. Pronta la riscossa del figlio d’arte che sulle strade di Cammarata annulla l’1”4 di ritardo da Mirabile e torna in vetta. Il duello tra Di Benedetto e Mirabile sembra destinato a protrarsi per tutto il resto della gara, invece nella quarta speciale si verifica un doppio colpo di scena. Di Benedetto rompe il cambio ed è fuori gioco, mentre Mirabile esce con un tempo altissimo per noie elettriche e precipita al 27° posto assoluto. A giuocarsi la vittoria due outsiders: Brusca/ Midulla con una Peugeot 106 A6 e gli idoli locali Roberto Lombardo e Alessio Spiteri sulla Renault Clio Williams A7. È quest’ultimo a spuntarla scavalcando Brusca ed involandosi verso un successo meritato. Due vetture di classe A6 si giocano il gradino più basso del podio. Sabatino/Carnevale con la Citroen Saxo Vts riescono a battere la Peugeot 106 di Bologna-Pittella, ormai abituati alle posizioni di alta classifica nelle competizioni regionali. Mirabile vince tutte e sei le PS rimaste, ma si deve accontentare del sesto posto. Non riesce neppure a vincere la classe Super 1600, che va a Mattina/Barreca su Renault Clio. [Nico Patrizi] 1° Rally Fiume Platani - Casteltermini (AG) - 21 giugno 2014 - Classifica Gara: 1. Lombardo-Spiteri (Renault Clio); 2. Brusca-Midulla (Peugeot 106 Rally); 3. SabatinoCarnevale (Citroen Saxo Kit Car); 4. Bologna-Pittella (Peugeot 106 Rally); 5. MattinaBarreca (Renault Clio); 6. Mirabile-Catalano (Renault Clio); 7. Gaetani-Calderone (Renault Clio Rs); 8. Di Franco-Castelli (Renault Clio W); 9. Zucchetto-Centinaro (Peugeot 106 Rally); 10. Cipolla-Buscemi (Renault Clio W); 11. Guarino-Zambito (Peugeot 106 Rally); 12. La Rosa-Lo Verme (Renault Clio); 13. Tropia-Curto (Citroen Saxo); 14. CallariPrincipato (Peugeot 106 Rally); 15. Barcellona-Sidoti (Renault Clio); 16. Migliore-Spanò (Citroen Saxo); 17. Quaranta-Alba (Peugeot 106 Rally); 18. Sciarrotta-Rizzuto (Peugeot 106 Rally); 19. Carbone-Gaziano (Renault Clio W); 20. Tinnirello-Calderone (Renault Clio); 21. Scibilia-Di Stefano (Alfa Romeo 147); 22. Cimino-Cimino (Peugeot 106 Rally); 23. Nuara-Cicognini (Mg 105); 24. Mendolia-Cibella (Peugeot 106 Rally). La partenza del 1° Rally Fiume Platani
Senigagliesi-Morganti (Peugeot 207 S2000) festeggiano sul podio del 36° Rally Alta Val di Cecina
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RALLY | Ronde 6° Rally Provincia di Caserta - Caserta - 22 giugno 2014 - Classifica Gara: 1. Bevilacqua-Molinaro (Peugeot 207); 2. Bagnoli-Roma (Peugeot 106 Rally); 3. Baiano-Sera (Peugeot 207); 4. Girolami-Colozzi (Renault Clio Rs); 5. Sauchelli-Liburdi (Peugeot 207); 6. Buglione-Del Greco (Renault New Clio); 7. Orefice-Persichilli (Peugeot 106); 8. Erbetta-Silvaggi (Renault Clio); 9. Stracqualursi-Garzuoli (Renault Clio Rs); 10. Pizzuti-Renzi (Citroen Saxo); 11. La Lingua-Tiseo (Peugeot 106); 12. Cante-Speranza (Peugeot 106); 13. Rosati-Di Traglia (Fiat 600); 14. Pittiglio-Caprarelli (Peugeot 106); 15. Caporale-Cipriano (Renault Megane Maxi); 16. Mariani-Della Posta (Renault Clio Rs); 17. Turri-Di Sarra (Renault New Clio RS); 18. Fiorillo-Valente (Peugeot 106); 19. D'Alonzo-Aiezza (Peugeot 106 Rally); 20. Santoro-Ortuso (Renault Clio Rs); 21. Giannetti-Moro (Renault Clio); 22. Bagnoli-Pastore (Renault Clio Maxi); 23. SianoFiore (Citroen C2); 24. Rezza-Parravano (Peugeot 106); 25. Coresi-Bonura (Peugeot 106); 26. Dello Russo-Aiezza (Mitsubishi Evo IX).
Bagnoli-Roma (Peugeot 106 Rally) secondi sul podio. Sopra: Bevilacqua-Molinaro (Peugeot 207)
Gino domina al Moscato Rally Il passaggio dalla Mini Countryman Wrc alla Peugeot 207 S2000 non sminuisce le capacità di Alessandro Gino e Marco Simone Ravera che sbancano la 13^ edizione del Moscato Rally. Strada tutta in discesa nelle battute iniziali per Gino che si aggiudica il successo nelle prime due PS, precedendo la Peugeot 207 di Massimo Marasso e Marco Canuto. Poi sulla terza un grosso colpo di scena: uscito dalla speciale con un tempo alto, Gino cede momentaneamente la leadership a Marasso che va al comando con 0”9 su di lui. Alla ripresa delle ostilità tuttavia Gino con la vittoria in altre tre speciali passa al contrattacco, torna davanti e stavolta in modo definitivo, tentando un piccolo allungo. Marasso perde rapidamente contatto dai battistrada pur non vedendo mai messa in pericolo la sua seconda posizione, mentre Vola/Colombano con la Renault Clio S1600 sono in aperta lotta per il terzo gradino del podio con la Peugeot 207 S2000 di Gagliasso/Tirone e l’altra Clio di Grasso/Araspi. È proprio l’equipaggio sulla 207 alla fine a spuntarla scavalcando Vola e precedendolo all’arrivo, mentre Grasso/Araspi sono costretti al ritiro. Gloria anche per Marco Strata sulla Mitsubishi Lancer Evo X, che nella seconda parte di gara cerca di rimontare dalle retrovie e sigla il miglior tempo in due PS, non riuscendo tuttavia ad andare oltre il quattordicesimo posto finale. Il successo nel gruppo N arride dunque a Corrado Perino in coppia con Erika Bologna, quinti assoluti su Lancer Evo IX, con Fabrizio Bianchi ed Elisa Spinetta che invece si aggiudicano il gruppo R3 sulla New Clio precedendo di 7” Bernardi-Zanini. Da sottolineare l’ottavo posto di Gasperetti/Ferrari con la Renault Twingo R2B. [Nico Patrizi - Foto Stefano Romeo ]
Elwis Chentre conquista il palco di Modena Il Rally Città di Modena offre grandi emozioni al nutrito pubblico presente, grazie anche alle prodezze di qualche "big" proveniente dal Campionato Italiano Rally. Primo leader è l’amatissimo equipaggio locale formato da Roberto Vellani e Luca Amadori al via su Peugeot 207 S2000. Si tratta di una vera e propria toccata e fuga perché Vellani non si presenta nella PS successiva. Per il discorso vittoria salgono quindi in cattedra Elwis Chentre/Isabella Gualtieri, che si portano al comando, e Ivan Ferrarotti/Gabriele Romei, entrambi su Fiat Grande Punto S2000, ai quali si aggiunge il rimontante Massimo Gorrieri in coppia con Nicola Zandel al volante di una Peugeot 207 S2000. Gorrieri fa suoi i passaggi di Valle e Renno, riuscendo a superare Ferrarotti nella classifica provvisoria. Sulla successiva prova di Montebaranzone Ferrarotti reagisce siglando il miglior tempo e riconquistando la seconda piazza provvisoria. Dopo aver tenuto un ritmo blando, Chentre passa decisamente all’offensiva facendo suoi gli scratch sul sesto e settimo passaggio e acquisendo un buon margine di vantaggio sugli inseguitori. Ferrarotti, mai domo, tenta ancora di sgambettare il valdostano e vince l’ultimo tratto, ma Chentre, che perde solo 1”5, s’invola verso la vittoria con appena 6” su Ferrarotti. Gorrieri, rassegnato, conquista il terzo gradino del podio davanti a Tosi/Del Barba con la Renault New Clio, vittoriosi in R3C. In Gruppo N successo per il veterano Marco Cappi su Mitsubishi Lancer Evo IX, che infligge un pesante distacco alla Lancer Evo X di Schenetti/Corradi. In A7 bel confronto tra le Clio Williams di Costi/Benassi e Stradi/Bonilauri con i primi ad avere la meglio. [Nico Patrizi ]
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35° Rally Città di Modena - Modena - 29 Giugno 2014 - Classifica Gara: 1. Chentre-Gualtieri (Fiat Punto S2000); 2. Ferrarotti-Romei (Fiat Grande Punto S2000); 3. Gorrieri-Zandel (Peugeot 207 S2000); 4. Tosi-Del Barba (Renault Clio R3C); 5. Cappi-Scorcioni (Mitsubishi EVO IX); 6. Incerti-Debbi (Renault Clio Maxi); 7. Bonfatti-Albertini (Renault Clio S1600); 8. Costi-Benassi (Renault Clio); 9. Schenetti-Corradi (Mitsubishi EVO X); 10. Stradi-Bonilauri (Renault Clio); 11. Medici-Bedoni (Mitsubishi Lancer Evo IX); 12. Croda-Ponti (Renault Clio); 13. Bernardi-Costi (Renault Clio); 14. Ferrarini-Fantini (Renault Clio); 15. Grani-Baldini (Peugeot 106); 16. Zanni-Incerti (Citroen C2); 17. Guagnini-Capellini (Skoda Fabia); 18. Giulianelli-Gabrielli (Peugeot 106); 19. MicheloniAntonelli (Peugeot 106); 20. Arati-Costantini Cuoghi (Citroen C2); 21. Fontani-Pettorelli (MG ZR 105); 22. Borghi-Zanni (Renault Clio Rs); 23. Tumolo-Tripi (Renault Clio RS); 24. Riccò-Marcomini (Renault Clio); 25. Zanon-Rappoldi (Peugeot 106 Rally); 26. GilliBenedetti (Ford Sierra RS); 27. Serri-Iacconi (Rover MC ZR 105); 28. Schenetti-Gazzotti (Peugeot 106 XSI); 29. Pugliese-Bonato (Citroen Saxo S1600); 30. Torelli-Pollacci (Renault Clio).
Ronde | RALLY
Ottimo Bevilacqua a Caserta Seppur non affollatissimi, i rally tra Basso Lazio e Alta Campania offrono sempre grandi emozioni. Lo dimostra l’ultima edizione del Rally Provincia di Caserta, corso attorno alla ridente cittadina di Cellole. Favorito d’obbligo è il big del Campionato Italiano Rally Fabio Gianfico, alla guida di una Mitsubishi Lancer Evo IX N4 della Rubicone Corse con le note lette dal fido Liberato Mongillo. E in effetti, dopo le prime due PS il vantaggio di Gianfico sulla Lancer Evo IX R4 di Girardi/Esposito tocca già i 10”. In più la Peugeot 207 S2000 di Ciriaco Bevilacqua e Alberto Molinaro accusa una partenza ad handicap, con dieci secondi di penalità che la relegano in quinta posizione. Il passaggio sulle strade di Sessa Aurunca giova a Bevilacqua, che si sbarazza della 207 S2000 di Baiano/Sera e della Renault Clio N3 dei sorprendenti Tortora/Femiani per riconquistare la zona podio. In occasione del primo passaggio di Cellole, si registra il forfait di Enrico Girardi, staccato ormai di mezzo minuto dal battistrada Gianfico. Per il partenopeo sembra l’ipoteca sulla vittoria ma al contrario sulla sesta speciale si concretizza la beffa: ritiro per lui e leadership che passa a Bevilacqua senza colpo ferire. Con tutti gli avversari eliminati, Bevilacqua lascia l’ultima PS alla Renault New Clio R3C di Buglione/Del Greco, che però chiudono solo sesti. Il secondo posto finale va a Tonino Bagnoli e Vincenzo Roma con una piccola Peugeot 106 A6, fatto sempre più frequente nei rally dell’Italia Meridionale, mentre Baiano è terzo. Il Gruppo N va alla Renault Clio Rs di Girolami e Cologgi quarti assoluti davanti a Sauchelli/Liburdi, che completano il podio in Super 2000 su Peugeot 207. [Nico Patrizi - Foto Leonardo D'Angelo]
Sopra Baiano (Peugeot 207), sotto Dello Russo (Mitsubishi Lancer)
13º Moscato Rally Delle Langhe - S.Stefano Belbo (CN) - 29 Giugno 2014 - Classifica Gara: 1. Gino-Ravera (Peugeot 207 S2000); 2. Marasso-Canuto (Peugeot 207 S2000); 3. Gagliasso-Tirone (Peugeot 207 S2000); 4. Vola F.-Colombano (Renault Clio S1600); 5. Perino-Bologna (Mitsubishi Lancer Evo); 6. Bianchi-Spinetta (Renault Clio R3C); 7. Bernardi-Zanini (Renault Clio R3C); 8. Gasperetti-Ferrari (Renault Twingo); 9. Arione-Cestari (Renault Clio S1600); 10. Melifiori-Ughietti (Renault Clio S1600); 11. Benazzo-Francalanci (Mitsubishi Lancer Evo); 12. Greco-Rivella (Renault Clio Williams); 13. Vola R.-Montaldo (Peugeot 207 S2000); 14. Strata-Garbero (Mitsubishi Lancer Evo); 15. Villa-Michi (Citroen Ds3); 16. Cugnasco-Dalmasso (Renault Clio R3C); 17. Marchetti-Filicicchia (Renault Clio R3C); 18. Papari-Marocco (Renault Clio Williams); 19. Giordano-Sacco (Peugeot 208); 20. Morra-Barbero (Renault Clio R3C); 21. Cogo-Minacci (Peugeot 206 Rc); 22. Fredducci-Patrone (Renault Clio Williams); 23. Venturello-Desole (Renault Clio Rs); 24. Sterpone-Bevione (Renault Clio R3C); 25. Baravalle-Armelio (Peugeot 207 S2000); 27. Morello-Camoirano (Citroen C2) 27. Ferrando-Ammendola (Renault Clio Rs); 28. Bisio-Franco (Renault Clio Williams); 29. Stefanone-Rampuzzi (Renault Clio Williams); 30. Berchio-Perrone (Citroen Ds3).
Da sinistra in senso orario: i vincitori Gino-Ravera (Peugeot 207 S2000); Gagliasso-Tirone (Peugeot 207 S2000), Vola F.-Colombano (Renault Clio S1600) e Marasso-Canuto (Peugeot 207 S2000) rispettivamente terzi, quarti e secondi al Moscato Rally.
Il podio del 35° Rally Città di Modena. A destra: le vetture storiche partecipanti.
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PISTA | Ginetta G50 Cup - European Le Mans Series
Alessandro Bonacini e Manuel Lasagni si aggiudicano la prima gara in programma
La F458 di Andrea Bertolini, Viktor Shaitar e Sergey Zlobin vincono la GTE
Bonacini-Lasagni da battere AF Corse colpisce a Imola Comincia benissimo la stagione 2014 nel Ginetta G50 Cup by Yokohama per i campioni in carica Alessandro Bonacini e Manuel Lasagni. Primo appuntamento archiviato e primo posto in classifica subito agguantato dal duo emiliano alfiere del Rangoni Corse che a Misano conquista bottino pieno con il successo assoluto in gara 1 ed il secondo posto nella manche finale. Le Ginetta G50 scendono in pista al World Circuit insieme ai concorrenti del GT4 European Series e si dimostrano subito all’altezza della situazione. Nella prima manche in notturna infatti Bonacini-Lasagni vedono per primi la bandiera a scacchi in virtù del sorpasso decisivo ai danni dei leaders provvisori Van der HendeVan Oranje al via su BMW M3, a circa 2 minuti dalla fine della gara. Terzo un altro equipaggio iscritto al Trofeo by Yokohama, quello composto dagli esordienti Jesse Antilla e Fran Viel Bugliotti. Nella manche finale Bonacini-Lasagni potrebbero concedere il bis ma per appena 49 millesimi devono accontentarsi del secondo posto assoluto alle spalle di Bertus Sanders e Joerg Viebha. Gli emiliani raccolgono comunque il maggior numero di punti disponibile che consente loro di viaggiare nell’assoluta del Ginetta G50 Cup con un vantaggio di +14 su Tineo Arroyo-Speakerwas, giunti sempre secondi tra gli iscritti al trofeo. Ginetta G50 Cup by Yokohama - Misano - 11 maggio 2014 - Gara 1: 1. Lasagni-Bonacini (Ginetta G50 Cup); 2. Van Der Ende-Van Oranje (Bmw M3 Gt4); 3. Antilla-Bugliotti (Ginetta G50 Cup); 4. Roos-Behrens (Aston Martin Vantage Gt4); 5. Knap-Van Oranje (Bmw M3 Gt4); 6. Huisman-Braams (Chevrolet Camaro Gt4); 7. Tineo Arroyo-Speakerwas (Ginetta G50 Cup); 8. Sanders-Viebahn (Ginetta G50); 9. Gentili Roberto (Ginetta G50 Cup); 10. Cappelletti-Rogari (Ginetta G50 Cup); 11. Grammatico (Bmw M3 Gt4); 12. Di Amato-Cristoni (Ginetta G50 Cup); 13. Brena-Conforti (Ginetta G50 Cup); 14. Frazza (Ginetta G50 Cup); 15. Severs-Braams (Bmw M3 Gt4). Gara 2: 1. Sanders-Viebahn (Ginetta G50); 2. Bonacini Foglio-Lasagni (Ginetta G50 Cup); 3. Van Der Ende-Van Oranje (Bmw M3 Gt4); 4. Tineo Arroyo-Speakerwas (Ginetta G50 Cup); 5. Gentili (Ginetta G50 Cup); 6. Verheul-Nooren (Chevrolet Camaro Gt4); 7. Huisman-Braams (Chevrolet Camaro Gt4); 8. Knap-Van Oranje (Bmw M3 Gt4); 9. Magnoni (Ginetta G50 Cup); 10. Di Amato-Cristoni (Ginetta G50 Cup); 11. Perlini (Ginetta G50 Cup); 12. Cappelletti-Rogari (Ginetta G50 Cup); 13. Giudice (Ginetta G50 Cup G50); 14. Severs-Braams (Bmw M3 Gt4); 15. Brena-Conforti (Ginetta G50 Cup). Assoluta: 1. Lasagni p.50; 1. Bonacini p.50; 2. Speakerwas p.36; 2. Tineo Arroyo p.36; 3. Gentili p.29; 4. Anttila p.20; 4. Bugliotti p.20; 5. Cristoni p.18; 5. Di Amato p.18; 6. Cappelletti p.16; 6. Rogari p.16; 7. Magnoni p.13.
Così come aveva avuto in mano il successo nella precedente tappa di Silverstone, gettandolo alle ortiche con una manovra a dir poco improvvida, allo stesso modo è Simon Dolan a reggere il volante della Zytek Z11sn - Nissan condivisa con i compagni Harry Tincknell e Filipe Albuquerque, nelle battute finali del secondo impegno dell’European Le Mans Series, la 4 Ore di Imola. Stavolta è qualcun altro a servirgli su un piatto d’argento la vittoria a soli 4 minuti dalla conclusione della gara: Christian Klien, passato al comando dopo un bell’inseguimento proprio sulla Zytek-Nissan del team Jota Sport, parcheggia la sua Morgan-Nissan sull’erba probabilmente per un guasto, gettando la spugna e consentendo al 44enne dello Jota Sport di passare in testa e raccogliere quel successo che aveva regalato a Thiriet-BadeyGommendy nell’appuntamento d’esordio della stagione. Alle spalle del trio vincitore, autore anche della pole position con Albuquerque alla guida, si piazzano l’Oreca 03 del Sebastien Loeb Racing, con al volante Capillaire-Charouz nonostante uno stop & go, e l’Alpine A450 di Panciatici-Chatin-Webb, questi ultimi al comando per parte della gara ma poi rallentati da pit stop non proprio fortunati. Al settimo posto troviamo i vincitori della GTE. Come già accaduto a Silverstone, è la Ferrari 458 la signora e padrona di questa categoria ma se in Gran Bretagna erano stati Michele Rugolo, Matt Griffin e Duncan Cameron sulla F458 dell’AF Corse a raccogliere il successo, ad Imola è la vettura analoga di Andrea Bertolini, Viktor Shaitar e Sergey Zlobin a spuntarla. Grandissimo il sorpasso operato dall’italiano praticamente all’ultimo giro sulla F458 del Kessel Racing di Thomas Kemenater, che gli vale la vittoria di categoria, davanti allo stesso Kemenater, in coppia con Matteo Cressoni, ed a Mckenzie-Richardson-Zampieri. Podio tutto Ferrari infine anche nella categoria GTC con la F458 Italia del Formula Racing condotta da Mikkel Mac, Johnny Laursen ed Andrea Piccini vittoriosa davanti ai due equipaggi SMP Racing, Beretta-MarkozovLadygin e Ladygin-Basov-Persiani. [Foto Cristian Sartori - Mirka Moda]
I vincitori assoluti Dolan-Tincknell-Albuquerque (Zytek Z11sn - Nissan Lmp2) e a destra il podio della GTE con la tripletta Ferraru e al centro l'equipaggio di AF Corse European Le Mans Series - 4 Ore di Imola - 18 maggio 2014 - Classifica Gara: 1. Dolan-Tincknell-Albuquerque (Zytek Z11sn - Nissan Lmp2); 2. Capillaire-Charouz (Oreca 03 - Nissan Lmp2); 3. Chatin-Panciatici-Webb (Alpine A450 - Nissan Lmp2); 4. Kimber Smith-Mcmurry (Zytek Z11sn - Nissan Lmp2); 5. Thiriet-Badey-Gommendy (Morgan - Nissan Lmp2); 6. Schell-Leutwiler-Coleman (Morgan - Nissan Lmp2); 7. Bertolini-Shaitar-Zlobin (Ferrari F458 Italia Lmgte); 8. Kemenater-Cressoni (Ferrari F458 Italia Lmgte); 9. Mckenzie-Richardson-Zampieri (Ferrari F458 Italia Lmgte); 10. Talkanitsa Jr-Talkanitsa-Kaffer (Ferrari F458 Italia Lmgte); 11. Barthez-Pons-Ayari (Ferrari F458 Italia Lmgte); 12. Cameron-Griffin-Venturi (Ferrari F458 Italia Lmgte); 13. Narac-Armindo-Hallyday (Porsche 911 Gt3 Rsr Lmgte); 14. Laursen-Mac-Piccini (Ferrari F458 Italia Gt3 Gtc); 15. Beretta-Markozov-Ladygin (Ferrari F458 Italia Gt3 Gtc); 16. Ladygin-Basov-Persiani (Ferrari F458 Italia Gt3 Gtc); 17. Wainwright-Carroll-Barker (Porsche 911 Gt3 Rsr Lmgte); 18. Frey-Mailleux (Oreca 03 - Judd Lmp2); 19. Goethe-Hall-Brown (Aston Martin Vantage V8 Lmgte); 20. Perrodo-CrubiléCollard (Porsche 997 Gt3 Rsr Lmgte); 21. Gonzalez-Ajlani-Brundle (Mclaren Mp4 12c Gt3 Gtc); 22. Maris-Merlin-Helary (Porsche 911 Gt3 Rsr Lmgte); 23. Flohr-Castellacci (Ferrari F458 Italia Gt3 Gtc); 24. Bourret-Gibon-Belloc (Ferrari F458 Italia Gt3 Gtc); 25. Rasmussen-Melnikov (Ferrari F458 Italia Gt3 Gtc); 26. Korjus-Demoustier-Goudy (Mclaren Mp4 12c Gt3 Gtc); 27. Machitski-Sardarov-Cocker (Bmw Z4 Gt3 Gtc); 28. Rotenberg-Salo-Mediani (Ferrari F458 Italia Gt3 Gtc); 29. Perera-Laserre-Dermont (Porsche 997 Gt3r Gtc); 30. De Leener-Sbirrazzuoli (Ferrari F458 Italia Gt3 Gtc); 31. Mallegol-Blank-Bachelier (Ferrari F458 Italia Gt3 Gtc); 32. Mann-Casé-Giammaria (Ferrari F458 Italia Lmgte).
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Maserati Trofeo World Series - Campionato Italiano Turismo Endurance | PISTA
Minach (Renault New Clio). Sotto Perucca Orfei sulla Peugeot RCZ (Foto4)
Rincorsa a Ferraresi Riprende la corsa al leader di campionato laddove l’aveva interrotta nel precedente appuntamento di Misano, vale a dire con una vittoria. Peccato che poi a questa segua un deludente nono posto nella manche finale che lo costringe ad abbandonare la seconda posizione in assoluta, pur rimanendo il gap dalla vetta di categoria inalterato. Luci ed ombre si alternano nel weekend di Monza, terzo atto del CITE, sulle prestazioni di Giancarlo Busnelli, in gara con Luigi Moccia sulla Seat Leon Cupra, capace di dominare gara 1, giungendo all’arrivo con oltre 33” di vantaggio sugli inseguitori, ma costretto alla resa nella manche finale, chiusa solo al nono posto assoluto. Il portacolori del DTM si vede ora scavalcare in Sport Production da coloro che, con un successo ed un secondo posto, escono dal fine settimana di Monza con il maggior bottino di punti: Paolo Meloni e Massimiliano Tresoldi. Il duo sulla BMW M3 E46 della W&D Racing conquista la piazza d’onore nella gara d’apertura e poi, in quella conclusiva, coglie la prima vittoria della stagione, precedendo sotto la bandiera a scacchi di ben 25” l’attuale leader di categoria, Matteo Ferraresi. Questi, al via sull’altra BMW M3 E46 della W&D Racing, ritrova il coequiper Walter Meloni, assente nel precedente round di Misano e, con due prestazioni regolari, va sempre a podio, riuscendo così a mantenersi in vetta nella classifica con un discreto vantaggio proprio sui compagni di team, Tresoldi-Meloni, ora a 14 lunghezze. Continua invece il dominio di Filippo Maria Zanin nella categoria Super 2000. Il driver del Promotorsport sulla Bmw 320i vince entrambe le frazioni portando a cinque il numero di successi fino ad ora ottenuti in sei gare disputate. A Monza dietro di lui chiude costantemente il padre Massimo su vettura analoga che ora balza al secondo posto in graduatoria a
23 punti dal figlio. Scalzati di una piazza dunque Piccin-Dall’Antonia, terzi di classe in gara 1 ma costretti al ritiro nelle manche finale in cui è il duo Fumagalli, sempre su Bmw, a completare il podio Super 2000.
Campionato Italiano Turismo Endurance - Monza - 1 giugno 2014 - Gara 1: 1. Moccia-Busnelli (Seat Leon Sp); 2. Tresoldi-Meloni P. (Bmw M3 E46 Sp); 3. Meloni W.-Ferraresi (Bmw M3 E46 Sp); 4. Prinoth-Veglia (Seat Leon Sp); 5. Trentin-Pellegrini (Seat Leon Sp); 6. Zanin F. (Bmw E46 S20); 7. Zanin M. (Bmw E46 S20); 8. PeruccaBrambilla (Peugeot Rcz Sp); 9. Dall'Antonia-Piccin S. (Honda Civic S20); 10. Fumagalli R.-Fumagalli A. (Bmw 320i S20); 11. Minach (Renault New Clio S20); 12. Bamonte (Seat Leon Sp); 13. Barin-Porrini (Alfa Romeo 147 Sp); 14. Montalbano-Gibbin (Seat Leon Sp); 15. Nataloni-Chini (Seat Leon Sp). Gara 2: 1. Tresoldi-Meloni P. (Bmw M3 E46 Sp); 2. Meloni W.-Ferraresi (Bmw M3 E46 Sp); 3. Trentin-Pellegrini (Seat Leon Sp); 4. Prinoth-Veglia (Seat Leon Sp); 5. Zanin F. (Bmw E46 S20); 6. Zanin M. (Bmw E46 S20); 7. Fumagalli R.-Fumagalli A. (Bmw 320i S20); 8. Minach (Renault New Clio S20); 9. Moccia-Busnelli (Seat Leon Sp); 10. Barin-Porrini (Alfa Romeo 147 Sp). Super 2000 Campionato: 1. Zanin F. p.100; 2. Zanin M. p.77; 3. Piccin S. p.63; 3. Dell'Antonia p.63; 4. Fumagalli A. p.55; 4. Fumagalli R. p.55; 5. Minach p.54; 6. Piccin C. p.26; 6. De Luca p.26. Super Production - Campionato: 1. Ferraresi p.94; 2. Meloni P. p.80; 2. Tresoldi p.80; 3. Busnelli p.74; 4. Moccia p.47; 5. Pellegrini p.43; 6. Trentin p.30; 7. Barri p.27; 7. Meloni W. p.27; 8. Zangari M. p.25; 8. Zangari F. p.25; 9. Gibbin p.21; 9. Montalbano p.21; 10. Valli p.20.
Il fenomeno Calamia Non si è trattato solo di un fuoco di paglia. Quanti lo hanno pensato all’indomani del primo appuntamento della stagione, devono essersi ricreduti al termine del secondo, in scena sull’asfalto dell’Hungaroring. Il dominatore del Maserati Trofeo World Series è Mauro Calamia che se ne esce dal weekend di Budapest con tre successi in tre gare disputate e, soprattutto, con la vetta dell’assoluta, ora saldamente in mano sua. Il giovane under 30 dello Swiss Team non lascia spazio agli avversari e monopolizza il gradino più alto del podio sia nelle due gare sprint di 30 minuti ciascuna, sia nella gara endurance, vincendole tutte con discreti margini di vantaggio sugli inseguitori. Nulla da fare ancora una volta per il campione in carica Renaud Kuppens, particolarmente sfortunato in questo inizio di stagione; il belga è afflitto per tutto il fine settimana da un problema al cambio che gli consente di giungere all’arrivo solo in gara 2, al quarto posto. Bene invece l’ex leader dell’assoluta e compagno di team di Calamia, Gabriele Gardel, terzo in gara 1 e gara 3 ed appena fuori dal podio nella manche intermedia in cui chiude quinto. Lo svizzero viaggia ora al secondo posto nella graduatoria, con 20 lunghezze da recuperare nei confronti del connazionale. Due podi sull’Hungaroring li conquista anche Riccardo Ragazzi, mentre Alberto Cola, pur con un quinto ed un sesto piazzamento ai quali affianca il secondo in gara 2, riesce a mantenersi alle spalle dei primi due in assoluta a +36 da Calamia. Tra
All’Hungaroring Mauro Calamia si porta a casa i successi in tutte e tre le gare
gli Over 50 al momento la leadership è appannaggio di Roberto Silva che in Ungheria ottiene, quale miglior risultato, l’ottavo posto in gara 1. Il prossimo round, l’ultimo nel Vecchio Continente, è in programma a Silverstone, ed assegnerà il Trofeo Europa. [Francesca Ballesi] Maserati Trofeo World Series - Hungaroring - 1 giugno 2014 - Gara 1: 1. Calamia; 2. Cecchellero; 3. Gardel; 4. Ragazzi; 5. Di Luca; 6. Cola; 7. Simoni; 8. Silva; 9. De Leener A.; 10. Fascicolo; 11. Cullen; 12. Segler; 13. Mantovani; 14. Curti C.; 15. Iazzetti. Gara 2: 1. Calamia; 2. Cola; 3. Ragazzi; 4. Kuppens; 5. Gardel; 6. Di Luca; 7. Bakker; 8. Fascicolo; 9. Segler; 10. Vogel; 11. Dancso; 12. De Leener A.; 13. Curti C.; 14. Bettini; 15. Turley. Gara 3: 1. Calamia; 2. Ragazzi; 3. Gardel; 4. Simoni; 5. Cola; 6. Bakker; 7. De Leener A.; 8. Segler; 9. Dancso; 10. Curti L.; 11. Turley; 12. Curti C.; 13. Silva; 14. Bettini; 15. Iazzetti. Assoluta: 1. Calamia p.81; 2. Gardel p.61; 3. Cola p.45; 4. Simoni p.42; 5. Ragazzi p.31; 6. Cecchellero p.30; 6. Bakker p.30; 7. Dromedari p.14; 7. Mancini p.14; 8. Di Luca p.13; 9. Silva p.9; 10. De Leener A. p.8. Classifica Under 30: 1. Calamia p.86; 2. Cola p.61; 3. De Leener A. p.42; 4. Cecchellero p.38,5; 5. Curti C. p.21; 6. Curti L. p.20; 7. Bus p.6; 8. Toth p.2. Classifica Over 50: 1. Silva p.55; 2. Rayneri p.39; 4. De Leener P. p.29; 3. Mancini p.25; 5. Mantovani p.22; 6. Cullen p.16; 7. Bakker p.9; 8. Waszczinski p.3; 9. Herpell p.2
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PISTA | Campionato Italiano Gran Turismo
Italiano Gran Turismo il ruolo che spetta Conferma l’alto livello agonistico ed il nutrito gruppo partenti già visti in occasione della tappa d’apertura di Misano. Anche a Monza il Campionato Italiano Gran Turismo dimostra, con quasi 30 vetture iscritte e due differenti equipaggi ad aggiudicarsi i successi in palio, di essere finalmente tornato ad occupare il posto che gli spetta nel panorama automobilistico nazionale. Le Audi, dominatrici a Misano, stavolta non vanno oltre il sesto posto raccolto rispettivamente in gara 1 dagli ex capi classifica Schoeffler-Mapelli, ed in gara 2 da Capello-Zonzini, e sono la Ferrari e la Porsche a dividersi le vittorie nelle due frazioni di Monza. Frassineti-Necchi sulla 458 del Team Malucelli scattano dalla seconda fila e nella manche d’apertura precedono all’arrivo la Porsche 997 di Beretta-Carboni e l’altra Ferrari 458 di Giammaria-Casè. In gara 2 è invece dominio Porsche. Le vetture della casa di Stoccarda monopolizzano il podio assoluto e di Gt3, con Donativi-Gagliardini a festeggiare il primo successo della stagione che regala loro la vetta dell’assoluta di categoria. La piazza d’onore è ancora appannaggio di Beretta-Carboni, secondi anche nella graduatoria di GT3 a sole 3 lunghezze dai capi classifica, con l’altra 997 dell’Autorlando di BabiniBianco a completare il podio. Schoeffler-Mapelli con 8 punti raccolti, scivolano in terza posizione a +6 dai nuovi leaders. Male ancora la Lamborghini di Barri-Amici, pure scattata dalla prima fila in entrambe le gare. Il duo dell’Imperiale Racing è fermato da una foratura nella frazione iniziale, mentre in quella conclusiva, è un’errata strategia
nell’effettuare la sosta obbligatoria a compromettere l’esito della corsa, chiusa solo in nona posizione. Nella GT Cup prima Divisione invece i successi se li dividono la Ferrari di Mancinelli-Goldstein e la Lamborghini del Bonaldi Motorsport con Iacone-Tempesta alla guida. I capi classifica restano comunque Passuti-Galbiati (Porsche 997), sesti e secondi di categoria, inseguiti ora in graduatoria proprio dai piloti sulla Lamborghini, al debutto a Monza. [Francesca Ballesi - Photo4] Campionato Italiano Gran Turismo - Monza - 1 giugno 2014 - Gara 1: 1. Frassineti-Necchi (Ferrari 458 Gt3); 2. Beretta-Carboni (Porsche 997 Gt3); 3. Giammaria-Casè (Ferrari 458 Gt3); 4. Benucci-Lancieri (Ferrari 458 Gt3); 5. Ferrara-Magli (Ferrari 458 Gt3); 6. Schoeffler-Mapelli (Audi R8 Lms Gt3); 7. Bontempelli-Caccia (Nissan Gtr G Gt3); 8. Benedetti-D'Amico (Corvette Z06 Gt3); 9. Donativi-Gagliardini (Porsche 997 Gt3); 10. Mancinelli-Goldstein (Ferrari 458 Gtcup); 11. Iacone-Tempesta (Lamborghini Gtcup); 12. Bodega-Maestri (Porsche 997 Gtcup); 13. BaccaniVenerosi (Porsche 997 Gtcup); 14. Selva (Porsche 997 Gtcup); 15. Passuti-Galbiati (Porsche 997 Gtcup); 16. Quinzio-Schiattarella (Porsche 997 Gtcup); 17. Capello-Zonzini (Audi R8 Lms Gt3); 18. Babini-Bianco (Porsche 997 Gt3); 19. Barri-Amici (Lamborghini Gt3). Gara 2: 1. Donativi-Gagliardini (Porsche 997 Gt3); 2. Beretta-Carboni (Porsche 997 Gt3); 3. Babini-Bianco (Porsche 997 Gt3); 4. Ferrara-Magli (Ferrari 458 Gt3); 5. Bontempelli-Caccia (Nissan Gtr G Gt3); 6. Capello-Zonzini (Audi R8 Lms Gt3); 7. Frassineti-Necchi (Ferrari 458 Gt3); 8. Schoeffler-Mapelli (Audi R8 Lms Gt3); 9. Barri-Amici (Lamborghini Gt3); 10. Iacone-Tempesta (Lamborghini Gtcup); 11. Passuti-Galbiati (Porsche 997 Gtcup); 12. Baccani-Venerosi Pesciolini (Porsche 997 Gtcup); 13. Mancinelli-Goldstein (Ferrari 458 Gtcup); 14. Bodega-Maestri (Porsche 997 Gtcup); 15. Selva (Porsche 997 Gtcup); 16. Quinzio-Schiattarella (Porsche 997 Gtcup); 17. Pastorelli-Quaglia (Porsche 997 Gtcup); 18. Sa' Silva-Mora (Mercedes Sls Gt3); 19. "El Pato"-Zanardini (Lamborghini Gtcup). Classifica GT3: 1. Donativi p.37; 1. Gagliardini p.37; 3. Carboni p.34; 3. Beretta p.34; 5. Mapelli p.31; 5. Schoeffler p.31; 7. Benucci p.28; 8. Capello p.26; 8. Zonzini p.26; 10. Frassineti p.24; 10. Necchi p.24. Classifica Gt Cup: 1. Passuti p.55; 1. Galbiati p.55; 3. Iacone p.35; 3. Tempesta p.35; 5. Baccani p.30; 5. Venerosi p.30; 7. Maestri p.30; 7. Bodega p.30; 9. Mancinelli p.28; 9. Goldstein p.28; 11. Alessandri p.27; 11. Macori p.27.
A sinistra: le vetture della casa di Stoccarda monopolizzano il podio assoluto e di Gt3 di gara 2, con Donativi-Gagliardini a festeggiare il primo successo della stagione che regala loro la vetta dell’assoluta di categoria. Sotto: il podio di gara 1 della GT Cup.
Sopra: Frassineti e Necchi, sulla 458 del Team Malucelli, scattano dalla seconda fila e si aggiudicano la manche d’apertura. A destra: nelle due gare della GT Cup prima Divisione, i successi se li dividono la Ferrari di Mancinelli-Goldstein e la Lamborghini del Bonaldi Motorsport con Iacone-Tempesta alla guida.
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Porsche Carrera Cup Italia | PISTA
Gianluca Giraudi, autore della pole, in gara 1 dopo aver appassionatamente duellato con il giovane Cairoli, sigla il miglior tempo sul giro e giunge per primo all’arrivo.
Giraudi Cuor di Leone Postiglione leader post Monza
Fa valere tutta la sua esperienza sui 5.790 metri di quello che potremmo considerare il tempio della velocità, quell’esperienza che gli suggerisce di accontentarsi di un piazzamento quando non è bene correre rischi, la stessa che invece gli “detta” le mosse vincenti per accaparrarsi il successo. Vito Postiglione esce dal secondo round della Porsche Carrera Cup Italia da leader dell’assoluta, grazie al secondo posto di gara 1 e, soprattutto, alla vittoria, la seconda della stagione, in gara 2. Nella manche d’apertura Postiglione non rischia l’attacco decisivo al battistrada consapevole che è da Matteo Cairoli che deve guardarsi le spalle. Il driver dell’Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova chiude terzo dietro di lui nonostante una corsa tutta all’attacco, mentre a centrare la vittoria, dopo il deludente round di Misano è Gianluca Giraudi. Il piemontese è autore della pole in qualifica e in gara 1, dopo aver duellato con Cairoli, passato anche a condurre per qualche tornata, sigla il miglior tempo sul giro e giunge per primo all’arrivo, precedendo di appena mezzo secondo Postiglione. Il potentino completa il positivo weekend con il successo in gara 2, maturato dopo una serie di bellissimi sorpassi con i quali riesce ad agguantare la testa della corsa già alla decima tornata. Dietro di lui completano il podio Edoardo Liberati, ancora in luce dopo il bell’avvio di stagione a Misano, e Cairoli, che festeggia così il suo 18° compleanno con due terzi posti. Ora il suo distacco da Postiglione è di
7 lunghezze, con Liberati terzo a 15 punti. Fuori dal podio stavolta Giraudi, quarto anche nella graduatoria con 23 punti da recuperare. Nella Michelin Cup bottino equamente diviso tra Angelo Proietti, tornato al successo in gara 1, ed il leader di classifica Alex De Giacomi che con una rimonta fantastica dall’ultima piazza fa sua la frazione finale mantenendo il suo vantaggio proprio su Proietti a +8. [Photo4] Porsche Carrera Cup Italia - Monza - 1 giugno 2014 - Gara 1: 1. Giraudi (Cardeco Racing Antonelli Motorsport – Centro Porsche Torino); 2. Postiglione (Ebimotors – Centri Porsche Milano); 3. Cairoli (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova); 4. Liberati (Ebimotors – Centri Porsche Milano); 5. De Amicis (Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche Roma); 6. Melnikov (Sportec Motorsport); 7. Berton (Dinamic Motorsport – Centro Porsche Bologna); 8. Gaidai (Tsunami RT); 9. Proietti (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova); 10. Roda (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova); 11. Salikhov (Sportec Motorsport); 12. Ben (GT Motorsport by Autotecnica Tadini); 13. Torta (Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche Roma). Gara 2: 1. Postiglione (Ebimotors – Centri Porsche Milano); 2. Liberati (Ebimotors – Centri Porsche Milano); 3. Cairoli (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova); 4. Giraudi (Cardeco Racing Antonelli Motorsport – Centro Porsche Torino); 5. Berton (Dinamic Motorsport – Centro Porsche Bologna); 6. Gaidai (Tsunami RT); 7. De Amicis (Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche Roma); 8. De Giacomi (Dinamic Motorsport – Centro Porsche Modena); 9. Melnikov (Sportec Motorsport); 10. Negra (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova); 11. Ben (GT Motorsport by Autotecnica Tadini); 12. Proietti (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova). Assoluta: 1. Postiglione p.56; 2. Cairoli p.49; 3. Liberati p.41; 4. Giraudi p.33; 5. Berton p.22; 6. De Giacomi p.19; 7. Gaidai p.17; 8. De Amicis p.16; 9. Melnikov p.7; 10. Proietti p.4; 11. Negra p.3; 12. Roda p.1. Michelin Cup: 1. De Giacomi p.30; 2. Proietti p.22; 3. Negra p.14; 4. Roda p.13; 5. Ben p.10; 6. Cassarà p.6. Team: 1. Ebimotors-Centri Porsche Milano p.58; 2. Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova p.47; 3. Cardeco Racing - Antonelli MS – Centro Porsche Torino p.30; 4. Dinamic Motorsport p.26; 5. Tsunami RT p.17; 6. Ghinzani Arco Motorsport – Centri Porsche Roma p.16; 7. Sportec Motorsport p.7.
Vito Postiglione esce dal secondo round della Porsche Carrera Cup da leader dell’assoluta, grazie al secondo posto di gara 1 e alla vittoria, la seconda della stagione, in gara 2.
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PISTA | 24 Heures du Mans
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24 Heures du Mans
Audi
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Testo Fabio Ciabattoni Foto Photo4 PLAY
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Una competizione dagli alti contenuti agonistici e spettacolari. Lo è sempre stata la 24 Ore di Le Mans ma quest’anno, l’82° della sua storia, forse ancora di più. Completamente smentite le previsioni del pronostico, che davano per favorite le Toyota TS040 Hybrid, in particolare quella di Alex Wurz, Stephane Sarrazin e del poleman Kazuki Nakajima, rainshower, slow zone e safety car nelle prime ore, rotture e guasti di quelli “pesanti” che compromettono, o rischiano di farlo, l’esito della gara per qualcuno, avvicendamenti al vertice, lunghe soste ai box per le riparazioni che rimescolano più volte le carte in tavola. Al termine di tutto, dopo 24 ore e 379 tornate effettuate, la signora indiscussa della Le Mans è sempre l’Audi, al suo tredicesimo successo nelle ultime quindici partecipazioni. Marcel Fassler, André Lotterer e Benoit Treluyer sull’Audi R18 e-tron quattro, colgono la vittoria finale, la terza per loro nelle ultime quattro edizioni, dopo essere passati al comando a due ore dalla bandiera a scacchi ed aver sopravanzato la Porsche 919 Hybrid di Bernhard-Webber-Hartley, poi costretta al ritiro. Prima dell’equipaggio dell’Audi Sport Team Joest la testa della corsa è occupata, fino alla 15^ ora dai favoriti Wurz-Sarrazin-Nakajima sulla TS040 Hybrid, fermati da un principio d'incendio di natura elettrica, ai quali subentra l’altra Audi R18 e-tron quattro di Kristensen-Di Grassi-Gene, anch’essi tuttavia costretti a rientrare ai box per riparare il turbo a 4 ore dal termine. La Porsche 919 Hybrid si ritrova così al comando ma un indomabile Lotterer, ricuce il gap dal leader, dopo aver perduto 23’ per riparare il turbo anche della sua Audi. A due ore dal termine come detto il sorpasso decisivo che consente a Fassler-Lotterer-Treluyer di aggiudicarsi questa 82^ edizione della Le Mans. Dietro di loro l’altra Audi dei compagni di team Kristensen-Di Grassi-Gene, lontani 3 giri, con la Toyota TS-040 ibrida di Davidson-Lapierre-Buemi a completare il podio. Sul circuito francese risuona però anche l’inno di Mameli, in virtù del successo di Gianmaria Bruni, Toni Vilander e Giancarlo Fisichella nella LMGTE Pro. Gli alfieri dell’AF Corse sulla Ferrari 458 Italia, partono dalla pole (siglata da Bruni), dominando le prime ore di gara. Poi, anche a causa di un paio di temporali che si abbattono sui 13.000 della pista, cedono alcune posizioni e devono rimontare nei confronti delle Chevrolet e delle Porsche. Con l’asfalto di nuovo asciutto, i drivers sulla Ferrari numero 51, recuperano terreno e si riportano davanti, fino a tagliare il traguardo con la Chevrolet Corvette C7 di Magnussen-Garcia-Jordan Taylor e la Porsche 911 RSR di Holzer-Makowiecki-Lietz a seguire. Successi nelle altre categorie per Dolan-Tincknell-Turvey sulla Zytek Z11SN - Nissan nella LMP2 e per Poulsen-Heinemeier Hansson-Thiim su Aston Martin Vantage V8 nella LMGTE Am. [Fabio Ciabattoni - Photo4] 82ª 24 Ore di Le Mans - Le Mans - 15 giugno 2014 - Classifica Gara: 1. Fässler-Lotterer-Tréluyer (Audi R18 E-Tron Quattro Lmp1); 2. Di Grassi-Gené-Kristensen (Audi R18 E-Tron Quattro Lmp1); 3. DavidsonLapierre-Buemi (Toyota Ts 040 - Hybrid Lmp1); 4. Prost-Heidfeld-Beche (Rebellion R-One - Toyota Lmp1); 5. Dolan-Tincknell-Turvey (Zytek Z11sn - Nissan Lmp2); 6. Thiriet-Badey-Gommendy (Ligier Js P2 - Nissan Lmp2); 7. Chatin-Panciatici-Webb (Alpine A450b - Nissan Lmp2); 8. Rast-Charouz-Capillaire (Oreca 03r - Nissan Lmp2); 9. Brundle-Mardenborough-Shulzhitskiy (Ligier - Nissan Lmp2); 10. Klien-Hirsch-Brandela (Morgan - Judd Lmp2); 11. Cheng-Tung-Fong (Ligier Js P2 - Hpd Lmp2); 12. Frey-Mailleux-Lancaster (Oreca 03r - Judd Lmp2); 13. Bruni-Vilander-Fisichella (Ferrari 458 Italia Lmgte); 14. Magnussen-Garcia-Taylor (Chevrolet Corvette - C7 Lmgte); 15. Holzer-Makowiecki-Lietz (Porsche 911 Rsr Lmgte); 16. Schell-Leutwiler-Roussel (Morgan - Nissan Lmp2); 17. Poulsen-Heinemeier Hansson-Thiim (Aston Martin Vantage V8 Lmgte); 18. Gavin-Milner-Westbrook (Chevrolet Corvette - C7 Lmgte); 19. Ried-Bachler-Al Qubaisi (Porsche 911 Rsr Lmgte); 20. Perez-Companc-Cioci-Venturi (Ferrari 458 Italia Lmgte). 1. La Toyota TS-040 ibrida, favorita nei pronostici quanto sfortunata in gara, completa il podio dietro le due Audi con l'equipaggio composto da Davidson-LapierreBuemi. 2. Chatin-Panciatici-Webb (Alpine A450b - Nissan Lmp2) settimi assoluti. 3. Successo nella LMP2 con Dolan-Tincknell-Turvey sulla Zytek Z11SN - Nissan. 4. La Porsche 911 RSR di Holzer-Makowiecki-Lietz chiude la gara sul terzo gradino del podio nella LMGTE Pro alle spalle di Ferrari e della Chevrolet Corvette C7 di MagnussenGarcia-Jordan Taylor. 5. Successo nella LMGTE per la Aston Martin Vantage V8 di Poulsen-Heinemeier Hansson-Thiim. 6. Suona l'inno di Mameli alla 24 Ore di Le Mans per la prestigiosa vittoria di Gianmaria Bruni, Toni Vilander e Giancarlo Fisichella nella LMGTE Pro con la Ferrari 458 Italia.
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PISTA | Renault Formula 2.0 ALPS - Clio Cup Italia - Formula Junior
Il podio di gara 1 a Spa con De Vries, Isaakyan e Leclerc (Actualfoto)
Simone Iacone e Oscar Nogues in bagarre in gara 1.
Monologo De Vries in ALPS
Nogues aggancia Ia vetta
Sei successi in otto gare disputate. Se non è un vero e proprio dominio questo, poco ci manca. A Spa, teatro del quarto round della stagione, la supremazia di Nyck de Vries nella Formula Renault 2.0 ALPS emerge incontrastata, netta, indiscussa: due pole position, due giri veloci, due successi in gara, più agevole quello nella manche finale, meno facile quello nella prima. Comunque, alla fine del weekend, l’olandese del team Koiranen GP esce con la leadership assoluta rafforzata, con ben 74 lunghezze a separarlo dall’unico fino ad ora parso in grado di tenergli testa, Matevos Isaakyan. Il giovanissimo russo della JD Motorsport, reduce della bella doppia vittoria al Red Bull Ring cerca a Spa la riconferma e la trova solo in parte. In gara 1 grazie anche al doppio intervento della Safety car, riesce a limitare il distacco dal battistrada, chiudendo a pochi decimi di secondo da lui, mentre in gara 2 sale comunque sulla piazza d’onore pur con un gap di oltre 12” da de Vries. Terzo regolare in entrambe le manches il monegasco Charles Leclerc che a dir la verità era transitato quarto in gara 2. Un’irregolarità riscontrata dai commissari nella condotta di Ben Barnicoat, che lo aveva preceduto, gli ha tuttavia regalato il terzo gradino del podio. I migliori tra gli italiani sono Matteo Gonfiantini, 12° in gara 1 e soprattutto Dario Capitanio, sesto assoluto in gara 2. Il portacolori del BVM Racing è sesto in assoluta, seguito ad un punto da Alessio Rovera.
Arriva l’aggancio alla vetta dell’assoluta della Clio Cup Italia da parte di Oscar Nogues, al termine del fine settimana vissuto ad Adria. Lo spagnolo del Rangoni Corse capitalizza al meglio il secondo posto di gara 1 e la vittoria di gara 1 sul circuito rodigino per salire al comando della classifica, ora appaiato con Simone Iacone. Stavolta, dopo i due drive through comminati a Nogues nei precedenti appuntamenti, è l’abruzzese dell’Essecorse ad incapparvi, per un contatto con Christian Ricciarini, che lo costringe a chiudere la manche finale solo nono. I punti persi e la concomitante vittoria dello spagnolo, fanno sì che ora entrambi siano al comando, rendendo dunque ancora più avvincenti i prossimi round. Iacone esce comunque dal fine settimana di Adria con la vittoria in gara 1, maturata dopo un bel sorpasso proprio ai danni del rivale, oltre che con entrambi i migliori riscontri cronometrici. Bene anche Lorenzo Nicoli, terzo in gara 1, il croato Ivan Pulic ed il russo Nikolay Gryazin che completano “l’internazionale” podio di gara 2. [Francesca Ballesi - Actualfoto]
Renault Formula 2.0 Alps - Spa - 8 giugno 2014 - Gara 1: 1. De Vries; 2. Isaakyan; 3. Leclerc; 4. Chudleigh; 5. Nandy; 6. Morris; 7. Armand; 8. Russell; 9. Korneev; 10. Boeckmann; 11. Cevallos; 12. Gonfiantini; 13. Li Ye; 14. Rovera; 15. Ling; …17. Cazzaniga; 18. Peccenini. Gara 2: 1. De Vries; 2. Isaakyan; 3. Leclerc; 4. Barnicoat; 5. Owens; 6. Capitanio; 7. Russell; 8. Rovera; 9. Bosak; 10. Nandy; 11. Armand; 12. Korneev; 13. Fittipaldi; 14. Vivacqua; 15. Gonfiantini; …21. Cazzaniga; …23. Peccenini. Assoluta: 1. De Vries p.180; 2. Isaakyan p.104; 3. Leclerc p.80; 4. Russell p.77; 5. Gachet p.62; 6. Capitanio p.33; 7. Rovera p.32; 8. Morris p.31; 9. Chudleigh p.28; Bosak p.28.
Il croato Ivan Pulic ed il russo Nikolay Gryazin, secondo e terzo in gara 2.
Clio Cup Italia - Adria - 15 giugno 2014 - Gara 1: 1. Iacone; 2. Nogues; 3. Nicoli; 4. Melantini; 5. Ricciarini; 6. Pulic; 7. Gryazin; 8. Gioia; 9. Pegoraro; 10. Puccetti. Gara 2: 1. Nogues; 2. Pulic; 3. Gryazin; 4. Melantini; 5. Nicoli; 6. Pegoraro; 7. Ferraro; 8. Puccetti; 9. Iacone; 10. Danetti; 11. Gioia. Assoluta: 1. Iacone p.110; 1. Nogues p.110; 3. Nicoli p.67; 4. Puccetti p.61; 5. Pulic p.56; 6. Melatini p.52; 7. Ferraro p.51; 8. Gioia p.29; 9. Bettera p.16; 9. Pegoraro p.16; 9. Ricciarini p.16.
Le movimentate fasi della partenza della Formula 2.0 ALPS a Spa (Actualfoto)
Collivadino leader alla prima Dopo l’annullamento della tappa originariamente in programma a Franciacorta a fine maggio, la Formula Junior Trofeo Sandro Corsini ritorna in pista ad Adria per disputare il suo secondo round stagionale, all’insegna del numero ridotto dei partenti. A renderlo tale anche i forfait dell’ultimo momento del poleman Marco Visconti e di Giorgio Berto. Ad approfittare per allungare in assoluta è Matteo Arrigosi che
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sui 2.702 metri del circuito rodigino si aggiudica entrambe le vittorie. In gara 1 Arrigosi precede sotto la bandiera a scacchi di circa 5” Luca Marietti, dopo i problemi accusati alla quattordicesima tornata da Zecchetti, costretto al ritiro mentre era secondo. Terzo posto per il rientrante Paolo Scialpi su Essepi con Collivadino, Galli e Co’ nell’ordine a seguire. In gara 2 il leader della serie impiega poche tornate per risalire la china dopo essere transitato quarto nel primo giro, e riportarsi al comando, per aggiudicarsi la terza vittoria della stagione. Ancora sfortunato Zecchetti, in testa per alcuni giri prima di essere nuovamente costretto al ritiro. Il podio di gara 2 è completato da Paolo Scialpi ed Isacco Co’, con Galli quarto. [Francesca Ballesi] Formula Junior Trofeo Sandro Corsini - Adria - 8 giugno 2014 - Gara 1: 1. Arrigosi; 2. Marietti; 3. Scialpi; 4. Collivadino; 5. Galli; 6. Cò. Gara 2: 1. Arrigosi; 2. Scialpi; 3. Cò; 4. Galli. Assoluta: 1. Arrigosi p.71; 2. Collivadino p.43; 3. Galli p.32; 4. Scialpi p.27; 5. Zecchetti p.23; 6. Marietti p.23; 7. Visconti p.23; 8. Co’ p.18; 9. Calegari p.10; 10. Berto p.9.
Coppa Italia - RS Cup - Porsche Targa Tricolore | PISTA
La parteza della Prima Divisione sul circuito rodigino di Adria (Actualfoto)
Coppa Italia / Lotus Cup - Adria - 15 giugno 2014 - 1ª Divisione / Lotus Cup - Gara 1: 1. Amaduzzi (Ferrari 458); 2. Bettera (Renault Megane V6); 3. Fondi (Porsche 997 Cup); 4. Giannoni (Porsche 997 Cup); 5. Bonetti (Porsche 997 Cup); 6. De Bellis (Porsche 997 Cup); 7. Valle (Ferrari F430); 8. De Castro (Porsche 996 Cup); 9. Jonava (Renault Megane V6); 10. Mazzolini (Porsche 997 Cup); 11. Lorenzini (Lotus Elise); 12. Giacon (Bmw M3 E92 V8); 13. Coldani (Lotus Elise); 14. Manassero (Lotus Elise); 15. Utzieri (Lotus Elise); 16. Remondino (Lotus Elise); 17. Cappellari (Porsche 996 Cup); 18. Buck (Renault Megane V6). Gara 2: 1. Bettera (Renault Megane V6); 2. De Bellis (Porsche 997 Cup); 3. Valle (Ferrari F430); 4. Bonetti (Porsche 997 Cup); 5. Fondi (Porsche 997 Cup); 6. De Castro (Porsche 996 Cup); 7. Mazzolini (Porsche 997 Cup); 8. Coldani (Lotus Elise); 9. Agazzi (Lotus Elise); 10. Del Castello (Lotus Elise); 11. Manassero (Lotus Elise); 12. Utzieri (Lotus Elise); 13. Scolari (Lotus Elise); 14. Lorenzini (Lotus Elise); 15. Grisi (Lotus Elise); 16. Remondino (Lotus Elise); 17. D'Antuono (Ferrari 458). Campionato: 1. Bettera p.41; 2. De Bellis p.30; 3. Navajo p.16; 4. Fondi p.13; 5. Bonetti p.13; 6. Amaduzzi p.10; 7. Dantuono p.10; 8. Mazzolini p.9; 9. Cappellari p.8; 10. Freymuth p.7; 10. Diodati p.7; 10. Romani p.7. 2ª Divisione - Gara 1: 1. Cacciari (Seat Leon Supercopa); 2. Fabiani (Seat Leon Supercopa); 3. Pasquinelli (Seat Leon Supercopa); 4. Giancon (Seat Leon Supercopa); 5. Bamonte (Seat Leon Supercopa); 6. Bellomi (Renault Clio Rs); 7. Ronda (Seat Leon Supercopa); 8. Rota (Seat Leon Tdi); 9. Revello (Bmw 320 I). Gara 2: 1. Montali (Bmw 320 I); 2. Cacciari (Seat Leon Supercopa); 3. Pisani (Seat Leon Supercopa); 4. Pasquinelli (Seat Leon Supercopa); 5. Giancon (Seat Leon Supercopa); 6. Ronda (Seat Leon Supercopa); 7. Bellomi (Renault Clio Rs); 8. Revello (Bmw 320 I); 9. Bamonte (Seat Leon Supercopa); 10. Rota (Seat Leon Tdi); 11. Bobbiese (Lotus Eleven). Campionato: 1. Cacciari p.56; 2. Montali p.29; 3. Fabiani p.24; 4. Pisani p.20; 5. Bellomi p.19; 6. Rota p.12; 7. Falessi p.10; 8. Fantilli p.9; 9. Pasquinelli p.8; 10. Giacon p.6.
Coppa Italia terzo atto: Adria Quattro diversi vincitori in altrettante gare disputate. L’appuntamento di Adria della Coppa Italia, il terzo della stagione, va in scena all’insegna dell’equilibrio e contribuisce a delineare delle situazioni ben chiare nelle relative classifiche. La Prima Divisione divide la griglia di partenza con la Lotus Cup, chiamata al primo impegno di questo 2014, e sono circa 20 le vetture schierate nella manche in notturna del sabato. È il poleman Davide Amaduzzi su Ferrari 458 a vedere per primo la bandiera a scacchi, dopo aver guidato il gruppo praticamente sin dal via ed aver siglato anche il miglior tempo sul giro. Dietro di lui il leader di classifica Enrico Bettera su Renault Megane V6 e Maurizio Fondi mentre Riccardo De Bellis, alla ricerca sul circuito di Adria di punti importanti per avvicinarsi a Bettera, va ad occupare la sesta posizione dopo una bella rimonta dal fondo del gruppo. In gara 2 il successo arride a Bettera che piazza la sua Megane davanti alla Porsche 997 di De Bellis, che ora lo segue in assoluta ad 11 lunghezze, ed alla F430 di Alex Valle. Equamente divise anche le vittorie nella Lotus Cup: gara 1 finisce nelle mani di Lorenzini su Coldani e Manassero e gara 2 invece è appannaggio di Capelli davanti ad Agazzi ed alla lady Del Castello. Nella Seconda Divisione Fabrizio Montali si presentava ad Adria con la speranza di accorciare sul capo classifica, Alessandro Cacciari. Invece il poleman sulla Bmw 320 è costretto al ritiro nella prima manche, vinta proprio da Cacciari su Fabio Fabiani e Lorenzo Pasquinelli, tutti e tre su Seat Leon e, pur vincendo poi la frazione finale, esce dal fine settimana con un gap di 27 punti da recuperare. Il podio di gara 2 è completato dallo stesso Cacciari e da un’altra Leon, quella di Eugenio Pisani.
Autorevolezza sul bagnato Emergono dal diluvio di Adria da nuovi capi classifica nella GT3 R013 del Targa Tricolore Porsche, raccogliendo il primo successo di categoria dopo i podi delle precedenti occasioni. Luca e Nicola Pastorelli sulla 997 GT3 Cup si presentano al via alla gara miniendurance della GT Open Cup svoltasi in notturna, insieme ad altri 9 equipaggi e, sotto il vero diluvio che non dà tregua per tutti i 48 minuti, giungono all’arrivo secondi assoluti, con un gap notevole dai vincitori, Matteo Beretta-Enea Casoni. I portacolori dell’Autorlando si aggiudicano la classe GT2 R1, spuntandola sui capi classifica Mengozzi-Ghezzi, quarti assoluti, che mantengono la leadership in virtù del forfait di Glauco Solieri ancora prima del via. Il terzo gradino del podio è appannaggio di Andrey Birzhin-Rino Mastronardi, mentre è solo settimo l’ex capo classifica di GT3 R013 Livio Selva, in gara senza il coequiper Passuti, che ora si trova ad inseguire i fratelli Pastorelli, ad un solo punto. In occasione della quarta prova della GT3 Cup coglie il primo successo in stagione Fabrizio Angelo Comi, ora a sole 2 lunghezze dall’assente “Spezz”. Il driver del Team Ghinzani Arco Motorsport precede sotto alla bandiera a scacchi il compagno di team Walter Palazzo, terzo in assoluta a 5 punti, e Mario Cagliani che, al ritorno alle competizioni, va ad occupare la terza piazza del podio ed intasca il successo in GT3 r09.
La partenza delle Clio per la RS Cup ad Adria (Actualfoto)
Trebbi sempre più leader Allungo deciso di Giacomo Trebbi nella classifica assoluta dell’RS Cup, all’indomani del secondo round della stagione in scena ad Adria a metà giugno. Uscito già vittorioso dal precedente impegno di Imola con due successi in altrettante gare disputate, il driver del 4x4 Explorer coglie bottino pieno anche sul circuito rodigino, portando ora il suo vantaggio su Roberto Gironacci a 30 lunghezze. Nella prima manche corsasi in notturna ed avviatasi dietro alla safety car, Trebbi precede di 5” Alessio Alcidi mentre Gironacci, autore del miglior crono, conclude terzo dopo essere partito piuttosto indietro a seguito di qualifiche non proprio esaltanti. In gara 2 è Alcidi a tentare di contrastare il cammino verso la quarta vittoria stagionale di Trebbi, cercando più volte il sorpasso decisivo ai suoi danni. Alla fine dovrà accontentarsi della seconda piazza con appena 2 decimi di secondo di ritardo da Trebbi, con Alfredo De Matteo a completare il podio. Alcidi, grazie alle due ottime prestazioni è terzo in assoluta a 14 punti da Gironacci, quarto un gara 2. [Francesca Ballesi] RS Cup - Adria - 15 giugno 2014 - Gara 1: 1. Trebbi; 2. Alcidi; 3. Gironacci; 4. Luzio; 5. De Matteo; 6. Tablò; 7. Casetta; 8. Palamenghi; 9. Sposito; 10. Billo M.; 11. Ongaretto; 12. Jelmini; 13. Nardilli; 14. Marinsek; 15. Lolli; 16. Palermo; 17. Billo G.; 18. Cipolla; 19. Ciocca. Gara 2: 1. Trebbi; 2. Alcidi; 3. De Matteo; 4. Gironacci; 5. Spadino; 6. Luzio; 7. Casetta; 8. Tablò; 9. Caiola; 10. Ongaretto; 11. Nardilli; 12. Billo M.; 13. Sposito; 14. Palamenghi; 15. Cipolla; 16. Palermo; 17. Jelmini; 18. Libè. Campionato: 1. Trebbi p.84; 2. Gironacci p.54; 3. Alcidi p.40; 4. De Matteo p.38; 5. Ferrara p.20; 6. "Spadino" p.20; 7. Casetta p.17; 8. Luzio p.16; 9. Tablò p.15; 10. Libè p.8. Beretta-Casoni si aggiudicano la GT Open Cup ad Adria (Foto Gherardo Benfenati)
Targa Tricolore Porsche - Adria - 15 giugno 2014 - Porsche GTOpen Cup - Gara: 1. Beretta-Casoni (GT2 R1); 2. Pastorelli-Pastorelli (GT3 R013); 3. Mastronardi-Birzhin (GT3 R013); 4. Mengozzi-Ghezzi (GT2 R1); 5. PiccioliMosconi (GT3 R013); 6. Scanzi-Caneva (GT3 R013); 7. Selva (GT3 R013); 8. Minetti-Torta (GT3 R013). Porsche GT3 - Gara: 1. Comi (GT3 R013); 2. Palazzo (GT3 R013); 3. Cagliani (GT3 R09).
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PISTA | Ferrari Challenge Europa
Gitlin alla prima Di Amato al comando I 5000 metri del circuito di Brno hanno accolto, il quarto fine settimana di giugno, il circus del Ferrari Challenge Europa, chiamato a disputare il suo terzo appuntamento della stagione. In Repubblica Ceca sono andati a segno nel Trofeo Pirelli Vadim Gitlin e Daniele Di Amato e l’italiano, nonostante un nono posto nella manche d’apertura, riesce così a consolidare la sua leadership nella categoria Pro, guidando ora davanti ad un connazionale, Dario Caso. Il russo Gitlin, alfiere del Kessel Racing, ha raccolto in gara 1 la sua prima vittoria assoluta nella serie, precedendo Raffaele Giannoni e Thomas Kucka, per un podio tutto di categoria AM. Nella categoria Pro è stato invece Alexander Martin, quarto assoluto, ad aggiudicarsi il successo, davanti al rimontante Dario Caso ed allo slovacco Oknaj, mentre il leader Di Amato ha chiuso solo nono (quarto di categoria). Sua però la vittoria nella manche conclusiva disputatasi la domenica, al termine di un bellissimo duello con Caso, ora il suo principale rivale in ottica campionato. I due italiani hanno lottato fino alla fine giungendo all’arrivo, con il driver del Motor Piacenza davanti, separati da appena 0”267 mentre Kucka ha fatto suo per la seconda volta nel fine settimana, il terzo
gradino del podio, vincendo la categoria AM davanti ad Alessandro Vezzoni ed a Peter Vanco. Di Amato mantiene la leadership nel Trofeo Pirelli categoria Pro con un leggero margine su Caso, che insegue a 4 punti. Nulla da fare invece per Philipp Baron che purtroppo esce dal fine settimana ceco con 0 punti in carniere e scivola al terzo posto nell’assoluta a +33 da Di Amato. Nella graduatoria della categoria AM è invece Ezequiel Perez Companc a mantenersi davanti, seguito, a distanza, da Giacomo Stratta e Raffaele Giannoni. Per quel che riguarda la Coppa Shell a Brno si è assistito al dominio del Kessel Racing che ha piazzato sul primo gradino del podio nelle due gare, due suoi portacolori, i più forti in assoluto al momento nella categoria, Massimiliano Bianchi e Fons Scheltema. Bianchi ha siglato addirittura l’en plein in gara 1, con pole position, giro più veloce e vittoria davanti a Jaques Duyver ed Eric Prinoth. Scheltema invece ha replicato al compagno di team precedendolo all’arrivo in gara 2, con il canadese Rick Lovat terzo assoluto. Scheltema si conferma così leader della serie riservata ai gentlemen driver, ma Bianchi è a sole 2 lunghezze e chissà che non possa operare il sorpasso già nel prossimo round di Portimao a luglio.
Ferrari Challenge Europa - Brno - 22 giugno 2014 - Trofeo Pirelli - Gara 1: 1. Gitlin; 2. Giannoni; 3. Kukucka; 4. Martin; 5. Caso; 6. Perez Companc; 7. Oknaj; 8. De Bernardi; 9. Di Amato; 10. Rocca; 11. Vezzoni; 12. Jakubik L.; 13. Vanco; 14. Del Prete; 15. Studenic; 16. Moiseev; 17. Jakubik J.; 18. Pisarik; 19. Palcr; 20. Gadrì. Gara 2: 1. Di Amato; 2. Caso; 3. Kukucka; 4. Vezzoni; 5. Vanco; 6. Merckx; 7. Oknaj; 8. Martin; 9. Stratta; 10. Rocca; 11. Pisarik; 12. Giannoni; 13. Jakubik L.; 14. Gitlin; 15. Perez Companc; 16. Del Prete; 17. Jakubik J.; 18. Moiseev; 19. Gadrì; 20. Palcr. Trofeo Pirelli Pro: 1. Di Amato p.96; 2. Caso p.92; 3. Baron p.63; 4. Martin p.63; 5. Oknaj p.42; 6. Gai p.35; 7. Pergl p.24; 8. Studenic p.22. Trofeo Pirelli Am: 1. Perez p.70; 2. Stratta p.59; 3. Giannoni p.56; 4. Vezzoni p.56; 5. Kukucka p.53; 6. Rocca p.44; 7. Smeeth p.32; 8. Gitlin p.31; 9. Gostner p.29; 9. Vanco p.29; 10. Merckx p.22. Coppa Shell - Gara 1: 1. Bianchi; 2. Duyver; 3. Prinoth; 4. Loefflad; 5. Lovat; 6. Scheltema; 7. Galassi; 8. Lindroth; 9. Martin; 10. Gostner C.; 11. Gostner M.; 12. Gelli; 13. Kalin; 14. Adamski. Gara 2: 1. Scheltema; 2. Bianchi; 3. Lovat; 4. Duyver; 5. Lindroth; 6. Galassi; 7. Loefflad; 8. Prinoth; 9. Martin; 10. Gostner M.; 11. Gostner C.; 12. Kalin; 13. Gelli. Coppa Shell: 1. Scheltema p.81; 2. Bianchi p.79; 3. Lovat p.58; 4. Prinoth p.51; 5. Duyver p.48; 6. Adamski p.47; 7. Loefflad p.32; 8. Galassi p.31; 9. Lindroth p.27; 10. Gostner p.26.
A sinistra: il podio di gara 1 del Trofeo Pirelli (Photo4). A destra: il podio di gara 2 della Coppa Shell (Photo4). Sopra: la partenza di gara 2 con in testa Di Amato (Photo4)
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EuroV8 Series - WTCC | PISTA
Il podio di gara 2 della EuroV8 Series a Brno con Sini, Baldan e Mugelli (Photo4)
Kostka poi Sini a Brno È la Repubblica Ceca il teatro del quarto round dell’EuroV8 Series, per una tappa che segna anche una breve sosta prima del gran finale in programma a settembre ed ottobre. Sul circuito di casa non poteva perdere l’occasione di far bene Tomas Kostka che infatti, dopo aver siglato la pole nelle qualifiche, coglie il successo in gara 1, coronato anche dal miglior tempo sul giro. Dietro di lui completano il podio Francesco Sini su Chevrolet Camaro ed il sempre più leader della serie Nicola Baldan sulla Mercedes C63 AMG C63, che tenta il sorpasso ai danni di SIni, accontentandosi poi del gradino più basso del podio. Il weekend ceco di Kostka non si chiude tuttavia nel migliore dei modi. Il driver di Audi Sport Italia infatti è fermato purtroppo in gara 2 da alcuni problemi all’acceleratore ed incamera un ritiro pesante in ottica campionato perché gli fa perdere il secondo posto e lo fa scivolare a 20 punti da Baldan. Il veneto invece, con il podio raccolto anche in gara 2, chiusa con la piazza d’onore, mantiene la leadership, inseguito ora a 17 lunghezze da Sini. Il portacolori del Solaris Motorsport si aggiudica la manche finale, portando a due il numero di vittorie ottenute quest’anno, ed in un sol colpo risale dalla quarta posizione occupata alla vigilia dell’evento, alla seconda, mettendosi dietro Kostka. A podio solo in gara 2 la BMW M3 di Max Mugelli, che lotta per tutto il fine settimana con i compagni di squadra Maurizio Copetti e Niccolò Mercatali, quest’ultimo quarto in assoluta a 25 punti da Baldan. Bene anche Ermanno Dionisio su Audi RS5, migliore tra i Gentleman driver ed ora nuovo capo classifica con 11 lunghezze di vantaggio su Baccarelli.
Il podio di gara 2 della EuroV8 Series a Brno con Sini, Baldan e Mugelli (Photo4) EuroV8 Series - Brno - 22 giugno 2014 - Gara 1: 1. Kostka (Audi Rs5); 2. Sini (Chevrolet Camaro); 3. Baldan (Mercedes C63 Amg Coupè); 4. Copetti (Bmw M3 E92); 5. Mugelli (Bmw M3 E92); 6. Mercatali (Bmw M3 E92); 7. Dionisio (Audi Rs5); 8. Romanini (Mercedes C63 Amg); 9. Lavaggi (Lexus Isf). Gara 2: 1. Sini (Chevrolet Camaro); 2. Baldan (Mercedes C63 Amg Coupè); 3. Mugelli (Bmw M3 E92); 4. Mercatali (Bmw M3 E92); 5. Copetti (Bmw M3 E92); 6. Romanini (Mercedes C63 Amg); 7. Lavaggi (Lexus Isf); 8. Dionisio (Audi Rs5). Assoluta: 1. Baldan p.133; 2. Sini p.116; 3. Kostka p.113; 4. Mercatali p.108; 5. Copetti p.92; 6. Mugelli p.91; 7. Stancheris p.71; 8. Schiattarella p.68; 9. Dionisio p.65; 10. Romanini p.60. Classifica Gentleman: 1. Dionisio p.41; 2. Baccarelli p.30; 3. Lavaggi p.18; 4. Giacon p.17; 5. Hartmann p.12; 6. Ascani p.10; 7. Giudici p.6.
Lopez sempre più leader Ancora un doppio impegno prima di una meritata pausa che si protrarrà fino al 2 agosto, quando il circus del WTCC tornerà ad accendere i motori in Argentina. A giugno il Mondiale Turismo passa dal Moscow Raceway allo storico circuito di Spa ma ciò che si vede in pista è ben poco diverso da quanto visto sino ad ora. Le quattro manche disputate finiscono infatti tutte e quattro nelle mani di piloti su Citroen C-Elysee WTCC, due in quelle del leader dell’assoluta, Jose Maria Lopez, una in quelle del campione in carica Yvan Muller che in tal modo scavalca il compagno di team Sebastian Loeb in classifica, ed una infine in quelle di Ma Qing Hua. Questi, al debutto su Citroen, si aggiudica il successo in gara 2 a Mosca ed entra nella storia per essere il primo cinese a vincere una gara in un mondiale FIA. Per il resto c’è poco altro da dire. Le prime tre posizioni in assoluta sono consolidate con Lopez davanti con 39 punti su Muller ed oltre 60 sull’altro compagno di team Loeb. Gabriele Tarquini su Honda Civic si conferma quinto grazie al secondo posto in gara 1 ad inizio mese. Peccato che le sue prestazioni siano troppo discontinue per consentirgli quanto meno di avvicinarsi al trio di testa. I due ottavi piazzamenti di Spa ne sono la testimonianza più chiara. L’altro italiano in gara, Gianni Morbidelli su Chevrolet RML Cruze, si avvicina al podio in Belgio, ma non abbastanza da salirci sopra. La migliore prestazione è il quarto posto in gara 2 ma il gap dalle C-Elysee risulta notevole. La prossima tappa in Argentina si preannuncia favorevole al capo classifica che correrà con i favori del pubblico di casa e certamente non vorrà sfigurare. Difficile prevedere dunque particolari sorprese. [Francesca Ballesi - Photo4]
La spettacolare partenza di Spa con in testa Coronel, poi Morbidelli e Monteiro.
WTCC – Mosca - 08 giugno 2014 - Gara 1: 1. Lopez (Citroen C-Elysee Wtcc); 2. Tarquini (Honda Civic Wtcc); 3. Loeb (Citroen C-Elysee Wtcc); 4. Muller (Citroen C-Elysee Wtcc); 5. Chilton (Chevrolet Rml Cruze Tc1); 6. Qing Hua (Citroen C-Elysee Wtcc); 7. Monteiro (Honda Civic Wtcc); 8. Coronel (Chevrolet Rml Cruze Tc1); 9. Michelisz (Honda Civic Wtcc); 10. Huff (Lada Granta 1.6t); …12. Morbidelli (Chevrolet Rml Cruze Tc1); …17. Di Sabatino (Bmw E90 320 Tc). Gara 2: 1. Qing Hua (Citroen C-Elysee Wtcc); 2. Muller (Citroen C-Elysee Wtcc); 3. Bennani (Honda Civic Wtcc); 4. Coronel (Chevrolet Rml Cruze Tc1); 5. Loeb (Citroen C-Elysee Wtcc); 6. Chilton (Chevrolet Rml Cruze Tc1); 7. Michelisz (Honda Civic Wtcc); 8. Morbidelli (Chevrolet Rml Cruze Tc1); 9. Valente (Chevrolet Rml Cruze Tc1); 10. Munnich (Chevrolet Rml Cruze Tc1); …14. Di Sabatino (Bmw E90 320 Tc). Spa Francorchamps - 22 giugno 2014 - Gara 1: 1. Muller (Citroen C-Elysee Wtcc); 2. Lopez (Citroen C-Elysee Wtcc); 3. Loeb (Citroen C-Elysee Wtcc); 4. Morbidelli (Chevrolet Rml Cruze Tc1); 5. Coronel (Chevrolet Rml Cruze Tc1); 6. Monteiro (Honda Civic Wtcc); 7. Michelisz (Honda Civic Wtcc); 8. Tarquini (Honda Civic Wtcc); 9. Borkovic (Chevrolet Rml Cruze Tc1); 10. Chilton (Chevrolet Rml Cruze Tc1); …21. Di Sabatino (Bmw E90 320 Tc). Gara 2: 1. Lopez (Citroen C-Elysee Wtcc); 2. Muller (Citroen C-Elysee Wtcc); 3. Coronel (Chevrolet Rml Cruze Tc1); 4. Monteiro (Honda Civic Wtcc); 5. Loeb (Citroen C-Elysee Wtcc); 6. Morbidelli (Chevrolet Rml Cruze Tc1); 7. Michelisz (Honda Civic Wtcc); 8. Tarquini (Honda Civic Wtcc); 9. Valente (Chevrolet Rml Cruze Tc1); 10. Chilton (Chevrolet Rml Cruze Tc1); …17. Di Sabatino (Bmw E90 320 Tc). Assoluta: 1. López p.255; 2. Muller p.216; 3. Loeb p.190; 4. Monteiro p.125; 5. Tarquini p.105; 6. Coronel p.99; 7. Morbidelli p.84; 8. Chilton p.75; 9. Michelisz p.74; 10. Valente p.53.
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PISTA | International GT Open - Blancpain Endurance Series
Andrea Montermini e Niccolò Schirò vincono gara 2 a Jerez e vanno al comando
Montermini e Schirò leader La tappa vissuta a Portimao ad inizio giugno sembra quasi una replica di quella d’esordio; poi però due settimane più tardi a Jerez, l’International GT Open si accende all’improvviso e lascia la Penisola Iberica con due nuovi capi classifica, Andrea Montermini e Niccolò Schirò. Il duo della Scuderia Villorba Corse sulla Ferrari 458 Italia, in Spagna coglie il suo primo successo della stagione al termine di un’accesa bagarre con le due vetture di classe GTS, la Nissan GT-R Nova Race di Lorenzo Bontempelli-Craig Dolby e la Ferrari AF Corse di Michele Rugolo-Claudio Sdanewitsch, poi a completare il podio. Con i due secondi posti ottenuti già in Portogallo e grazie in parte al weekend non proprio esaltante vissuto dalle Corvette a Jerez, il campione in carica ed il giovanissimo Schirò s’impadroniscono della vetta dell’assoluta ed affronteranno il prossimo round con 13 lunghezze da amministrare su Pastorelli-Ramos e 15 su MavlanovZampieri. È ancora la Chevrolet Corvette a dominare la tappa portoghese con Maxime Soulet, stavolta affiancato da Isaac Tutumlu, ad alternarsi sul gradino più alto del podio con l’altra Corvette di Ramos-Pastorelli, vittoriosi in gara 2. Due settimane più tardi tuttavia il palcoscenico è tutto per la Ferrari che si aggiudica entrambe le frazioni. Detto di gara 2, finita nella mani di Montermini-Schirò, sono Roman Mavlanov e Daniel Zampieri su Ferrari 458 Italia a mettere il loro sigillo in gara 1 davanti alle due vetture di classe GTS, l’Audi R8 LMS Ultra di Campaniço-Patel e l’altra Ferrari 458 Italia di RodaRuberti. Giorgio Roda, nonostante il ritiro in gara 2, in questo modo mantiene la vetta di GTS con 5 lunghezze di vantaggio su Pérez Aicart-Maleev e 6 su Sdanewitsch. [Francesca Ballesi - Foto Speedy] International GT Open - Portimao - 8 giugno 2014 - Gara 1: 1. Soulet-Tutumlu (Chevrolet Corvette Super GT); 2. Montermini-Schirò (Ferrari 458 Italia Super GT); 3. Ramos-Pastorelli (Chevrolet Corvette Super GT); 4. Mavlanov-Zampieri (Ferrari 458 Italia Super GT); 5. Costantini-Sicart (Ferrari 458 Italia GTS); 6. Sijthoff-Hamilton (Chevrolet Corvette Super GT); 7. Maleev-Pérez Aicart (Ferrari 458 Italia GTS); 8. Roda-Ruberti (Ferrari 458 Italia GTS); 9. Campaniço-Patel (Audi R8 LMS Ultra GTS); 10. Beretta-Camathias (Porsche 997 GT3 GTS); 11. Sdanewitsch-Rugolo (Ferrari 458 Italia GTS); 12. Plachutta-Jäger (Mercedes SLS AMG GTS); 13. Cordoni-Gattuso (Ferrari 458 Italia GTS); 14. De Leener-Sbirrazzuoli (Ferrari 458 Italia GTS); 15. Coimbra-Silva (Mercedes SLS AMG GTS); 16. Jacoma-Pan (Porsche 997 GT3 GTS). Gara 2: 1. Ramos-Pastorelli (Chevrolet Corvette Super GT); 2. Montermini-Schirò (Ferrari 458 Italia Super GT); 3. Soulet-Tutumlu (Chevrolet Corvette Super GT); 4. Sdanewitsch-Rugolo (Ferrari 458 Italia GTS); 5. Cordoni-Gattuso (Ferrari 458 Italia GTS); 6. Beretta-Camathias (Porsche 997 GT3 GTS); 7. De Leener-Sbirrazzuoli (Ferrari 458 Italia GTS); 8. Roda-Ruberti (Ferrari 458 Italia GTS); 9. Maleev-Pérez Aicart (Ferrari 458 Italia GTS); 10. Costantini-Sicart (Ferrari 458 Italia GTS); 11. Campaniço-Patel (Audi R8 LMS Ultra GTS); 12. MavlanovZampieri (Ferrari 458 Italia Super GT); 13. Plachutta-Jäger (Mercedes SLS AMG GTS); 14. Cameron-Griffin (Ferrari 458 Italia GTS); 15. Jacoma-Pan (Porsche 997 GT3 GTS); 16. Coimbra-Silva (Mercedes SLS AMG GTS). Jerez - 22 giugno 2014 - Gara 1: 1. Mavlanov-Zampieri (Ferrari 458 Italia Super GT); 2. Campaniço-Patel (Audi R8 LMS Ultra GTS); 3. Roda-Ruberti (Ferrari 458 Italia GTS); 4. Montermini-Schirò (Ferrari 458 Italia Super GT); 5. BerettaCamathias (Porsche 997 GT3 GTS); 6. Maleev-Pérez Aicart (Ferrari 458 Italia GTS); 7. Ramos-Pastorelli (Chevrolet Corvette Super GT); 8. Dolby-Bontempelli (Nissan GT-R Nismo GT3 GTS); 9. Derdaele-Retera (Chevrolet Corvette GTS); 10. Fjordbach-Barba (Porsche 997 GT3 Super GT); 11. Cameron-Griffin (Ferrari 458 Italia GTS); 12. CostantiniSicart (Ferrari 458 Italia GTS); 13. Sdanewitsch-Rugolo (Ferrari 458 Italia GTS); 14. Cordoni-Gattuso (Ferrari 458 Italia GTS). Gara 2: 1. Montermini-Schirò (Ferrari 458 Italia Super GT); 2. Dolby-Bontempelli (Nissan GT-R Nismo GT3 GTS); 3. Sdanewitsch-Rugolo (Ferrari 458 Italia GTS); 4. Sijthoff-Hamilton (Chevrolet Corvette Super GT); 5. Beretta-Camathias (Porsche 997 GT3 GTS); 6. Campaniço-Patel (Audi R8 LMS Ultra GTS); 7. Mavlanov-Zampieri (Ferrari 458 Italia Super GT); 8. Ramos-Pastorelli (Chevrolet Corvette Super GT); 9. Maleev-Pérez Aicart (Ferrari 458 Italia GTS); 10. Derdaele-Retera (Chevrolet Corvette GTS); 11. Cameron-Griffin (Ferrari 458 Italia GTS); 12. Fjordbach-Barba (Porsche 997 GT3 Super GT); 13. Cordoni-Gattuso (Ferrari 458 Italia GTS). Assoluta: 1. MonterminiSchirò p.96; 2. Pastorelli-Ramos p.83; 3. Mavlanov-Zampieri p.81; 4. Soulet p.72; 5. Camathias p.50; 6. Roda p.46; 7. Sdanewitsch p.40; 8. Pérez Aicart-Maleev p.39; 9. Tutumlu p.36; 10. Catsburg p.36; 11. Beretta p.35. Super GT: 1. Montermini-Schirò p.44; 2. Mavlanov-Zampieri p.40; 3. Pastorelli-Ramos p.40; 4. Soulet p.32; 5. Tutumlu p.16; 6. Catsburg p.16; 7. Sijthoff-Hamilton p.11; 8. Barba-Fjordbach p.7; 9. Camathias p.6; 10. Venturi p.3. GTS: 1. Roda p.30; 2. Pérez Aicart-Maleev p.25; 3. Sdanewitsch p.24; 4. Camathias-Beretta p.21; 5. Rugolo p.18; 6. CampaniçoPatel p.18; 7. Sicart-Costantini p.18; 8. Ruberti p.17; 9. Bontempelli p.13; 10. Dolby p.13; 11. Piccini p.13.
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Conferma Bentley Secondo successo consecutivo nella tappa francese del Blancpain Endurance Series, per la Bentley Continental e per Guy Smith, Andy Meyrick e Steven Kane. I portacolori dell’M-Sport Bentley nella spettacolare e “scenografica” gara del Paul Ricard avviatasi al tramonto e conclusasi nelle prime ore della sera, bissano la vittoria ottenuta nel precedente round di Silverstone e balzano al comando della classifica Pro, scavalcando gli ex leaders, KorjusEstre-Soucek, costretti al ritiro dopo appena un giro per la rottura di una sospensione della McLaren MP4-12C. Scattato dalla settima piazzola in griglia, l’equipaggio sulla vettura americana ha raggiunto la testa della corsa nello stint centrale, grazie al sorpasso di Meyrick ai danni di Demoustier, subentrato alla guida dell’altra MP4-12C dell’ART Grand Prix, al poleman Alvaro Parente. Sotto la bandiera a scacchi infine Kane ha preceduto di appena 1”1 Lapierre, mentre Wolf-Afanasiev-Dusseldorp sulla Mercedes SLS AMG hanno avuto ragione, nella lotta per il terzo gradino del podio, sui compagni di team Primat-Verdonck-Buhk. Demoustier-Parente inseguono Smith-Meyrick-Kane nella graduatoria di categoria Pro a 7 lunghezze, mentre Sandstroem-Ortelli-Guilvert, quinti all’arrivo sull’Audi R8 LMS ultra, sono terzi a 16 punti. Avvicendamento al vertice anche nella classifica della categoria AM, all’insegna dei colori italiani. Eugenio Amos e Stefano Comandini infatti, solo decimi di classe sulla BMW Z4 del Roal Motorsport, si vedono sopravanzare dai connazionali Andrea Rizzoli, Stefano Gai e Francesco Castellacci i quali, alla guida della Ferrari 458 Italia della Scuderia Villorba Corse, hanno concluso la 3 ore del Paul Ricard al secondo posto, alle spalle di Hassid-Catsburg su BMW Z4. ComandiniAmos hanno ora un ritardo di appena 5 lunghezze da recuperare. Successo infine nel Gentlemen Trophy per gli attuali capi classifica, Ehret-Mattschull-Schmickler sulla Ferrari 458 Italia. [Foto Speedy] Blancpain Endurance Series - Paul Ricard - 28 giugno 2014 - Classifica Gara: 1. Smith-Meyrick-Kane (PRO - Bentley Continental GT3); 2. Demoustier-Lapierre-Parente (PRO - McLaren MP4-12C); 3. Wolf-Afanasiev-Dusseldorp (PRO - Mercedes SLS AMG); 4. Primat-Verdonck-Buhk (PRO - Mercedes SLS AMG); 5. Sandstroem-Ortelli-Guilvert (PRO Audi R8 LMS Ultra); 6. Hassid-Catsburg (PAM - BMW Z4); 7. Mies-Nash-Stippler (PRO - Audi R8 LMS Ultra); 8. Rizzoli-Gai-Castellacci (PAM - Ferrari 458 Italia); 9. Haupt-Al Faisal-Simonsen (PRO - Mercedes SLS AMG); 10. Aksenov-Faisca-Chiyo (PAM - Nissan GT-R Nismo GT3); 11. Danyliw-SonvicoKnap (PAM - Ferrari 458 Italia); 12. Smith-McCaig-Bryant (PAM - BMW Z4); 13. Ramos-Basseng-Vanthoor (PRO - Audi R8 LMS Ultra); 14. Vannelet-Albert-Lemeret (PAM - Ferrari 458 Italia); 15. Dermont-Perera (PAM Porsche 997 GT3 R); 16. Zheng-Cheng-Couto (PRO - Audi R8 LMS Ultra); 17. Poole-Abra-Osborne (PAM - Aston Martin Vantage); 18. Andersen-Jensen (PAM - Ferrari 458 Italia); 19. Comandini-Amos-Colombo (PAM - BMW Z4); 20. Ehret-Mattschull-Schmickler (GTR - Ferrari 458 Italia GT). Assoluta PRO Cup: 1. Meyrick-SmithKane p.56; 2. Demoustier-Parente p.49; 3. Sandström-Ortelli-Guilvert p.40; 4. Korjus-Estre-Soucek p.33; 5. Premat p.31; 5. Ramos-Basseng-Vanthoor p.31. Assoluta PRO-AM: 1. Rizzoli-Gai-Castellacci p.46; 2. AmosComandini p.41; 3. McMillen-Strauss-Buncombe p.35; 4. Danyliw-Knap-Sonvico p.27; 5. Colombo p.26; 5. Hassid-Catsburg p.26. Assoluta Gentlemen Trophy: 1. Mattschull-Schmickler p.75; 2. Mann-BarreirosGuedes p.51; 3. Ehret p.50; 4. Bachelier-Mallegol-Blank p.26; 5. Cabannes-Delhez p.24. 1. Smith-Meyrick-Kane (PRO - Bentley Continental GT3) 2. Demoustier-LapierreParente (PRO - McLaren MP4-12C). 3. Rizzoli-Gai-Castellacci (PAM - Ferrari 458 Italia). 4. Sandstroem-Ortelli-Guilvert (PRO Audi R8 LMS Ultra). 5. La partenza al Paul Ricard. 6. Wolf-Afanasiev-Dusseldorp (PRO - Mercedes SLS AMG).
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PISTA | Italian F4 Championship - Campionato Italiano Formula Abarth e F2 Italian Trophy superiore ai 50 punti ma, considerando che per ogni tappa sono in programma tre manches, e mancano ancora cinque appuntamenti, tutto può ancora accadere. Notevole costanza di risultati per Brandon Maisano, che concorre al Trofeo nazionale di cui è capo classifica, che ha raccolto anch’egli, al pari di Stroll, cinque podi ma nessuna vittoria; in crescita Leonardo Pulcini, terzo in assoluta a 2 lunghezze da Russo, ancora poco incisivi invece Ukio Sasahara e Mattia Drudi, per i quali, al momento, non è sufficiente la vittoria a testa raccolta nei due round per stazionare in posizioni importanti in classifica. [Photo4]
Il podio di gara 3 ad Adria. A destra: Mattia Drudi si aggiudica gara 2 a Imola.
Stroll sopra a tutti Sono andati già in archivio i primi due appuntamenti dell’assoluta novità nel panorama automobilistico nazionale di questa stagione 2014, l’Italian F.4 Championship powered by Abarth. Adria ed Imola hanno aperto le danze nel mese di giugno, ed hanno consentito al nuovo campionato di mostrarsi quale serie dal respiro fortemente “internazionale”, con una decina di nazionalità rappresentate dai concorrenti al via, competitiva, visto l’impiego della Tatuus F4T014 uguale per tutti, e formativa, considerato che il suo scopo principale è quello di fungere da “palestra” per i giovani talenti. Sembra averne già scovato uno di talento puro, il nuovo campionato, e va sotto il nome di Lance Stroll. Il canadese che difende i colori del Prema Power Team, al momento, con cinque podi in sei gare e tre successi assoluti, occupa la vetta dell’assoluta, quella vetta che, all’indomani della prova di Adria apparteneva ad Andrea Russo. Il driver del Diegi Motorsport aveva collezionato sul circuito rodigino due terzi piazzamenti ed una vittoria ma poi ad Imola non ha trovato la stessa continuità, ottenendo quale miglior risultato il quarto posto di gara 1. Stroll conduce dunque con un vantaggio già considerevole su Russo,
Italian F.4 Championship Powered By Abarth - Adria - 8 giugno 2014 - Gara 1: 1. Stroll; 2. Maisano; 3. Russo; 4. Cairoli; 5. Sasahara; 6. Drudi; 7. Valente; 8. Pulcini; 9. Bandeira; 10. Matveev; 11. Defourny; 12. Kasai; 13. Rindlisbacher; 14. Vieira; 15. Mauron; 16. Haxhiu; 17. Baruch; 18. Camilleri; 19. Altoè; 20. Giudice. Gara 2: 1. Sasahara; 2. Stroll; 3. Russo; 4. Pulcini; 5. Maisano; 6. Kasai; 7. Defourny; 8. Mauron; 9. Vieira; 10. Baruch; 11. Drudi; 12. Camilleri; 13. Bandeira; 14. Rindlisbacher; 15. Haxhiu; 16. Al Khalifa; 17. Giudice; 18. Dante; 19. Altoè; 20. Valente. Gara 3: 1. Russo; 2. Pulcini; 3. Maisano; 4. Valente; 5. Kasai; 6. Matveev; 7. Stroll; 8. Mauron; 9. Defourny; 10. Haxhiu; 11. Rindlisbacher; 12. Al Khalifa; 13. Camilleri; 14. Dante; 15. Baruch; 16. Altoè. Imola - 29 giugno 2014 - Gara 1: 1. Stroll; 2. Maisano; 3. Pulcini; 4. Russo; 5. Camilleri; 6. Valente; 7. Dante; 8. Drudi; 9. Kasai; 10. Bandeira; 11. Fontana; 12. Mauron; 13. Matveev; 14. Raghunathan; 15. Al Khalifa; 16. Rindlisbacher; 17. Vieira; 18. Haxhiu; 19. Altoè; 20. Giudice; Gara 2: 1. Drudi; 2. Stroll; 3. Maisano; 4. Valente; 5. Pulcini; 6. Matveev; 7. Kasai; 8. Bandeira; 9. Fontana; 10. Russo; 11. Al Khalifa; 12. Baruch; 13. Altoè; 14. Vieira; 15. Giudice; 16. Cairoli; 17. Raghunathan; 18. Haxhiu. Gara 3: 1. Stroll; 2. Maisano; 3. Cairoli; 4. Matveev; 5. Pulcini; 6. Haxhiu; 7. Valente; 8. Raghunathan; 9. Mauron; 10. Baruch; 11. Fontana; 12. Vieira; 13. Rindlisbacher; 14. Drudi. Assoluta Campionato: 1. Stroll p.119; 2. Russo p.68; 3. Pulcini p.66; 4. Valente p.52; 5. Cairoli p.33; 6. Matveev p.32; 7. Drudi p.32; 8. Kasai p.27; 9. Sasahara p.25; 10. Mauron p.13. Assoluta Italian F.4 Trophy: 1. Maisano p.126; 2. Al Khalifa p.68; 3. Camilleri p.62.
è costretto anche a due ritiri, sempre nelle manches finali. Il cileno Jorge Bas che ad inizio mese ottiene la sua prima vittoria di categoria, riesce così ad avvicinarsi in graduatoria, portandosi a 16 punti da lui, occupando altresì la terza piazza in quella assoluta, proprio alle spalle di Longhi e Perullo. Prossimo round a Magione ad inizio agosto, prima della trasferta al Paul Ricard alla fine dello stesso mese. [Photo4]
Il podio di gara 2 ad Adria. A destra: Marco Zanasi vince gara 2 a Imola.
Longhi manca il poker Il poker è evitato da Marco Zanasi, altrimenti le quattro gare del Campionato Italiano Formula Aci-Csai Abarth e del Formula 2 Italian Trophy svoltesi a giugno, sarebbero state un dominio incontrastato di Piero Longhi. Il driver del Twister Italia fa sue entrambe le frazioni di Adria ad inizio mese, siglando anche il miglior tempo sul giro in ognuna di esse, tentando la replica tre settimane più tardi. Ad Imola però al novarese l’impresa riesce solo a metà e, dopo aver dominato gara 1, condotta dal primo all’ultimo giro, ed iniziata dalla casella più avanzata in griglia, in gara 2 è Zanasi a rubargli la scena, aggiudicandosi il successo e precedendolo all’arrivo di circa 2”. Longhi resta comunque saldamente al comando della classifica assoluta, seguito ad oltre 50 lunghezze da Alessandro Perullo, leader dell’Italiano Formula Aci-Csai Abarth grazie a cinque successi in otto gare. Ad Adria ed Imola il portacolori del Technorace raccoglie complessivamente due successi ma
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Campionato Italiano Formula Aci-Csai Abarth / F.2 Italian Trophy - Adria - 8 giugno 2014 - Gara 1: 1. Longhi (F3 Dallara 308); 2. Perullo (Tatuus Fa 010 Fpt); 3. Baroni (Dallara 308); 4. Milani (Dallara 308); 5. Bas (Tatuus Fa 010 Fpt); 6. Madera (Tatuus Fa 010 Fpt); 7. Papaleo (F. Renault 2.0); 8. Nicelli (Dallara 308); 9. Vagaggini (Dallara 308); 10. Fontanella (F. Renault 2.0); 11. Iaconianni (Dallara 304); 12. Terrini (Dallara 308); 13. Maggiulli (F. Renault 2.0); 14. Fornara (F. Renault 2.0); 15. Pigozzi (Tatuus 1.600). Gara 2: 1. Longhi (Dallara 308); 2. Baroni (Dallara 308); 3. Viero (Dallara 308); 4. Bas (Tatuus Fa 010 Fpt); 5. Milani (Dallara 308); 6. Nicelli (Dallara 308); 7. Maggiulli (F. Renault 2.0); 8. Terrini (Dallara 308); 21. Bracalente (F. Renault 2.0); 10. Fontanella (F. Renault 2.0); 11. Martucci (F. Renault 2.0); 12. Pigozzi (Tatuus 1.600); 13. Papaleo (F. Renault 2.0); 14. Vagaggini (Dallara 308). Imola - 29 giugno 2014 - Gara 1: 1. Longhi (Dallara 308); 2. Venica (Dallara F302); 3. Papaleo (Dallara F308); 4. Zanasi (F. Renault 2.0); 5. Perullo (Tatuus Fa010); 6. Madera Jr (Tatuus Fa010); 7. Bas (Tatuus Fa010); 8. Viero (Dallara 308); 9. Martucci (F. Renault 2.0); 10. Bracalente (F. Renault 2.0); 11. Yoshiki (Tatuus Fa010); 12. Porri (F. Renault 2.0); 13. Vagaggini (Dallara 308); 14. Nicelli (Dallara 308); 15. Pigozzi (Tatuus 1600). Gara 2: 1. Zanasi (F. Renault 2.0); 2. Longhi (Dallara 308); 3. Venica (Dallara F302); 4. Baroni (Dallara 308); 5. Viero (Dallara 308); 6. Milani (Dallara 308); 7. Maggiulli (F. Renault 2.0); 8. Lattanzi (Tatuus Fa010); 9. Bracalente (F. Renault 2.0); 10. Vagaggini (Dallara 308); 11. Yoshiki (Tatuus Fa010); 12. Porri (F. Renault 2.0); 13. Pitorri (Tatuus Fa010); 14. Pigozzi (Tatuus 1600); 15. Papaleo (Dallara F308). Assoluta: 1. Longhi p.192; 2. Perullo p.137; 3. Bas p.107; 4. Milani p.86; 5. Madera p.85; 6. Bracalente p.84; 7. Baroni p.65; 8. Viero p.63; 9. Zanasi p.61. Formula Aci Csai Abarth: 1. Perullo p.118; 2. Bas p.102; 3. Madera Jr p.78; 4. Fontana p.35; 5. Yoshiki p.25; 6. Lattanzi p.20; 7. Pitorri p.12.
Green Hybrid Cup - Mini Challenge - Campionato Italiano Prototipi | PISTA
Gabriele Torelli, con la doppietta di Imola, agguanta la vetta della classifica
Alessandro Sebasti Scalera divide i successi con Calcagni e Tramontozzi
Il sorpasso di Torelli
Le Mini sbarcano a Monza
Azzera il gap di oltre 20 punti che lo separava dalla vetta della classifica assoluta del Green Hybrid Cup, opera il sorpasso, ed ora guarda tutti dall’alto, con i suoi 110 punti, 7 in più del primo diretto inseguitore. Quello di Imola è il fine settimana di Gabriele Torelli, dominatore delle prove libere e delle qualifiche prima, di entrambe le gare poi. Il reggiano si aggiudica la prima frazione sfruttando al meglio il via dalla casella più avanzata, scava via via un solco incolmabile per gli avversari e giunge all’arrivo con 15” di vantaggio su Jimmy Ghione e Paolo Gnemmi. Più movimentata gara 2, che Torelli inizia dalla quarta fila per l’inversione della griglia dei primi otto della manche precedente. La testa della corsa il reggiano l’agguanta alla ripartenza dopo un periodo di neutralizzazione per un incidente, superando Antonio Pellitteri, mantenendola poi fino al termine. Le vetture transitano sotto la bandiera a scacchi in regime di Safety Car per un nuovo incidente: con Ghione fuori per una toccata subita da Pellitteri, Torelli precede Andrea Portatadino ed ancora Gnemmi, mentre l’ex capo classifica Jacopo Lombardelli raccoglie nel fine settimana un quarto ed un quinto piazzamento, scivolando secondo in assoluta.
Sembra funzionare a dovere il binomio Gianluca Calcagni-Ivan Tramontozzi, dominatori, insieme ad Alessandro Sebasti Scalera, delle due tappe di giugno del Mini Challenge. Per il duo romano a Monza ed Imola si concretizzano due importanti successi che consentono a Calcagni di consolidare la leadership con 21 punti sul coequiper e, soprattutto, ben 28 su Nicola Crocioni. A Monza il successo in gara 1 arride a Sebasti Scalera, al termine di un bellissimo duello con Tramontozzi, con cui si scambia diverse volte la posizione di comando, fino a precederlo di appena mezzo secondo all’arrivo. Nella manche conclusiva la sfortuna si accanisce su Crocioni, terzo in gara 1, che, mentre è in testa, deve gettare la spugna per alcuni guai alla sua Mini Cooper S, lasciando il successo a Calcagni. Quattro settimane più tardi Calcagni-Tramontozzi e Sebasti Scalera si dividono nuovamente il bottino in palio, con il leader di classifica vittorioso in gara 1 ed il romano, ora terzo in graduatoria, a replicare in gara 2. Crocioni nella tappa di Imola occupa la seconda e la terza posizione nelle due frazioni e resta purtroppo a secco di vittorie, vedendo il suo gap nei confronti del capo classifica aumentare leggermente.
Green Hybrid Cup - Imola - 29 giugno 2014 - Gara 1: 1. Torelli; 2. Ghione; 3. Gnemmi; 4. Lombardelli; 5. Portatadino; 6. Palanti; 7. Gulizia; 8. Pellitteri; 9. Biraghi; 10. Bertorello; 11. Del Monte; 12. Mertoli; 13. Pellitteri; 14. Lalusic. Gara 2: 1. Torelli; 2. Portatadino; 3. Gnemmi; 4. Perucca; 5. Lombardelli; 6. Biraghi; 7. Bertorello; 8. Mertoli; 9. Pellitteri; 10. Pellitteri; 11. Carobbio. Assoluta: 1. Torelli p.110; 2. Lombardelli p.103; 3. Ghione p.91; 4. Portatadino p.78; 5. Gnemmi p.70; 6. Palanti p.52; 7. Biraghi p.41; 8. Gulizia p.27; 9. Trettl p.18; 10. Carobbio p.16. Over 40: 1. Ghione p.91; 2. Palanti p.52; 3. Biraghi p.41; 4. Gulizia p.27; 5. Carobbio p.16; 6. Bertorello p.9; 7. Merzario p.6; 8. Fontanella p.6; 9. Mertoli p.6; 10. Pellitteri p.4.
Mini Challenge - Monza - 1 Giugno 2014 - Gara 1: 1. Sebasti Scalera; 2. Calcagni-Tramontozzi; 3. Crocioni; 4. Giudice; 5. Mosca; 6. Cogoli-Nocella; 7. Colleoni; 8. Gori. Gara 2: 1. Calcagni-Tramontozzi; 2. Franzoso-Novaglio; 3. Giudice; 4. Gori; 5. Mosca; 6. Cogoli-Nocella; 7. Colleoni; 8. Crocioni. Imola - 29 giugno 2014 - Gara 1: 1. Tramontozzi-Calcagni; 2. Rangoni-Losi; 3. Crocioni; 4. Risitano; 5. Sabbatini; 6. Sebasti Scalera; 7. Giovannetti-Franzoso; 8. Giudice; 9. Febbraro-Leone; 10. Jurecki-Kaucic; 11. Zulawski-Vida; 12. Gori. Gara 2: 1. Sebasti Scalera; 2. Crocioni; 3. Calcagni; 4. Vida; 5. Kaucic; 6. Sabbatini; 7. Garelli-Gori; 8. Franzoso; 9. Losi; 10. Colleoni Guardo. Assoluta: 1. Calcagni p.134; 2. Tramontozzi p.113; 3. Crocioni p.106; 4. Sebasti Scalera p.86; 5. Gori, p.48.
Faccioni allunga in classifica Le due vittorie raccolte ad Adria ad inizio mese, consentono al sempre più leader del Campionato Italiano Prototipi, di “vivere di rendita” nella tappa di Imola dalla quale comunque, con due terzi piazzamenti, esce confermandosi in assoluto l’uomo da battere in questa stagione. Jacopo Faccioni su Osella Honda CN2 domina il fine settimana rodigino cogliendo la prima doppietta del 2014, e ad Imola, circuito che ancora una volta mostra di non gradire particolarmente, si deve accontentare del terzo gradino del podio al termine di due manche in cui non riesce mai a sembrare pericoloso. Lo dimostra il gap nei confronti dei piloti davanti, superiore in entrambi i casi ai 10”. Poco male. Il suo vantaggio su Davide Uboldi è di ben 37 lunghezze e può ancora dormire sonni tranquilli. E proprio per quanto riguarda il comasco plurititolato, ad Imola finalmente riesce a scacciare, almeno in parte, la sfortuna delle prime gare della stagione, cogliendo la vittoria che gli mancava dallo scorso anno. La ottiene in gara 1 precedendo Manuel Deodati e Faccioni ma purtroppo nella seconda frazione una panne tecnica al primo giro lo costringe alla nona posizione. Bene Marco Jacoboni su Lucchini P2 che in gara 2 dopo essere partito dal fondo dello schieramento, con una grande rimonta si aggiudica il successo assoluto e di CN4 davanti a Walter Margelli e Faccioni.
Campionato Italiano Prototipi - Adria - 8 Giugno 2014 - Gara 1: 1. Faccioni (Osella Pa 21 Evo Cn2); 2. Francisci (Lucchini P2 Cn4); 3. Vita (Ligier Js Cn2); 4. Randaccio (Lucchini P2 Cn2); 5. Uboldi (Osella Pa 21 Evo 14 Cn2). Gara 2: 1. Faccioni (Osella Pa 21 Evo Cn2); 2. Uboldi (Osella Pa 21 Evo Cn2); 3. Francisci (Lucchini P2 Cn4); 4. Randaccio (Lucchini P2 Cn2); 5. Vita (Ligier Js Cn2). Imola - 29 giugno 2014 - Gara 1: 1. Uboldi (Osella Pa 21 Evo Cn2); 2. Deodati (Osella Pa 21 Evo Cn2); 3. Faccioni (Osella Pa 21 Evo Cn2); 4. Margelli (Norma M20 Evo Cn2); 5. Francisci (Lucchini P2 07 Cn4); 6. Randaccio (Lucchini P2 07 Cn2); 7. Beltratti (Osella Pa 21 Evo Cn2); 8. Castellano (Lucchini P2 07 Cn4); 9. Vita (Osella Pa 21 Cn2). Gara 2: 1. Jacoboni (Lucchini P2 07 Cn4); 2. Margelli (Norma M20 Evo Cn2); 3. Faccioni (Osella Pa 21 Evo Cn2); 4. Randaccio (Lucchini P2 07 Cn2); 5. Vita (Osella Pa 21 Cn2); 6. Castellano (Lucchini P2 07 Cn4); 7. Beltratti (Osella Pa 21 Evo Cn2); 8. Deodati (Osella Pa 21 Evo Cn2); 9. Uboldi (Osella Pa 21 Evo Cn2). Assoluta: 1. Faccioni p.103; 2. Uboldi p.66; 3. Jacoboni p.55; 4. Francisci p.45; 5. Vita p.44; 6. Randaccio p.42; 7. Deodati p.42; 8. Margelli p.25; 9. Castellano p.12; 10. Ghiotto p.10. Il podio di gara 2 a Imola con Jacoboni, Margelli e Faccioni (Photo4)
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ANTEPRIMA | Toyota Nuova AYGO
Ricomincio da Data di “rinascita”: giugno 2014. A ruota, uno di seguito all’altro, vengono presentati alla stampa i gioielli frutto della riconfermata collaborazione tra il gruppo PSA (Citroën e Peugeot) e la Toyota: AYGO, C1 e 108. La Toyota guida la volata offrendo per prima la possibilità agli addetti ai lavori di provare la nuova AYGO sulle strade olandesi tra Amsterdam e Rotterdam. Primo impatto con la nuova AYGO più che positivo, con la piccola di Casa Toyota che si distingue per un design poco convenzionale, più sbarazzino e dotato di notevole personalità. Ispirato alla filosofia J-Playful dei giovani giapponesi ed alla loro cultura fatta di colori, moda e di forme audaci e senza compromessi, lo stile della AYGO è un connubio di superfici squadrate (ad esempio nel posteriore con il lunotto e la particolare forma dei gruppi ottici), e rotonde. Inedito ed accattivante il design del frontale con la X le cui prosecuzioni vanno ad abbracciare l'intera carrozzeria, donandole un look piacevole e giovanile. Progettata e rivista proprio per incontrare il piacere della clientela più giovane, la Toyota AYGO offre notevoli possibilità di personalizzazione e sembra in tal modo rispondere al desiderio di distinguersi delle nuove generazioni. Pur partendo da un già ricco allestimento X-cool (fari proiettori con lightguide, cerchi da 15", luci diurne a led, volante in pelle, connettività USB
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e Bluetooth), la AYGO sarà infatti proposta anche nelle versioni speciali “X-cite”, con l’originale tinta Pop Orange, dettagli in Piano Black e cerchi in lega a doppia razza di colore nero lucido da 15”, ed “Xclusiv” con carrozzeria Midnight Black e dettagli Super Chrome. Ma non finisce qui: diversi anche i pacchetti speciali che consentono ad esempio di modificare il colore della griglia anteriore ad “X” e degli inserti del paraurti posteriore, e di scegliere, negli interni, il colore che si preferisce per le bocchette di ventilazione, gli inserti del pannello strumenti, della console centrale e della leva del cambio. Nell’abitacolo, anch’esso notevolmente rinnovato con plastiche di ottima qualità montate in modo sapiente, spicca il sistema infotelematico intuitivo "x-touch", costituito da uno schermo 7" integrato nella plancia su cui visualizzare i dati della telecamera posteriore, la prima di serie nel segmento A, gestire radio, musica e navigatore satellitare. Il sistema è compatibile con il Mirror Link, funzione che riporta sullo schermo quello che vediamo sul nostro smartphone (se compatibile). Con mirati ritocchi anche nelle dimensioni (la nuova AYGO è lunga 3,45 metri, larga 1,61 ed alta 1,46 metri), con carreggiate maggiorate ad esempio di 8 mm, la citycar giapponese garantisce una maggiore abitabilità, in particolare nella zona anteriore,
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Toyota Nuova AYGO | ANTEPRIMA
mentre il bagagliaio portato fino ai complessivi 168 litri con un aumento di ben 29 rispetto alla versione precedente, risponde al meglio alla “mission” dell’AYGO, che è in primo luogo una vettura per l’utilizzo urbano. Equipaggiata con il riveduto e corretto 1.0 benzina tre cilindri VVT-i a ciclo Atkinson da 69 CV, la piccola di casa Toyota è in grado di arrivare ad velocità massima di 160 km/h, e, soprattutto, di mantenere limitati i consumi: secondo le dichiarazioni della Casa si attestano intorno ai 3,8 litri/100 km su ciclo combinato ad esempio, quelli di carburante, mentre le emissioni di CO2 arrivano ad appena 88 g/km, grazie anche al sistema Start&Stop ed al migliorato coefficiente aerodinamico, passato dallo 0.30 della prima
versione allo 0.29. Divertente e piacevole da guidare -abbiamo apprezzato in modo particolare la versione dotata del cambio automatico X-shift-, la AYGO è perfetta per l'utilizzo urbano: ottima visibilità, facilità di manovra grazie alle dimensioni ridotte, efficiente impianto frenante ed in più piccoli accorgimenti che possono aiutare nella vita di tutti i giorni, come il sistema di apertura del portellone che consente di caricare e scaricare anche con pochissimo spazio a disposizione. La commercializzazione della Toyota AYGO inizierà a settembre, con un dedicato porte aperte, ma è già possibile ordinare il proprio gioiellino a partire da 10.250 Euro, con un interessantissimo sistema di finanziamento. [Fabio Ciabattoni]
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ANTEPRIMA | Nuove Citroën C1 e Peugeot 108
Citroën C1 e Peugeot 108 Nate dal medesimo progetto e dalla riconfermata collaborazione tra il gruppo PSA e Toyota, le due francesine si distinguono leggermente ma in modo inequivocabile, dalla sorella AYGO. Intanto nel design, spigliato e vivace quello della C1, più “classico” quello della 108 (attenzione al nome! Non più 107), ma pur sempre accattivante
CITROËN C1 La C1 sarà disponibile negli allestimenti Live, Feel, Shine e Shine Edition, a partire dai 9.950 euro della Live 1.0 3 porte fino ai 14.350 euro della 1.2 Airscape Shine. Al momento del lancio tuttavia saranno proposte anche le due versioni Feel Edition Airscape con di serie contagiri, Pack Color con interni Sunrise Red e Touch Pad da 7" con funzione MirrorLink, e Shine Edition 3 porte, con climatizzatore automatico, sensore luci, calotte specchietti cromate, vetri oscurati, retrocamera, Pack Color con interni bianchi, tetto in tinta Olive Brown a contrasto. Sempre al momento del lancio la C1 3 porte Feel sarà proposta a 9.800 euro con un finanziamento a tasso zero, un anno di assicurazione furto e incendio compresa nel prezzo ed una Cardeluxe che prevede un sistema d'identificazione elettronico della vettura contro la contraffazione dei documenti di circolazione.
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e dinamico in entrambe, ed ognuna in linea con il proprio “family style”, in particolar modo nel frontale. Ampissima la possibilità di personalizzazione, anzi, forse ancora più ampia, se possibile, rispetto alla AYGO, grazie a diverse soluzioni adottate dalla Citroën e dalla Peugeot. Sia la C1 che la 108 saranno infatti disponibili anche con il
Nuove Citroën C1 e Peugeot 108 | ANTEPRIMA
Sorelle ma non gemelle tetto in tela di grandi dimensioni apribile elettricamente nella versione Top (Airscape il nome di questa variante della C1), e con la verniciatura bicolore. A questo si aggiungono le due motorizzazioni, contro l’unica del marchio giapponese: oltre al 1.0 benzina da 69 CV, la C1 e la 108 dispongono infatti anche del tre cilindri da 1.2 litri
da 82 CV, anche se solo il 1.0 viene offerto da entrambe abbinato al cambio robotizzato. L’incrocio e la combinazione tra tutte queste opzioni, consente di “creare” a proprio piacimento e secondo il proprio gusto, la propria vettura, rendendola una libera espressione della propria personalità. [Fabio Ciabattoni]
PEUGEOT 108 Compresi fra i 9.950 euro della versione d’ingresso Access 3 porte con motore 1.0 cc, ed i 14.650 euro della 1.2 Allure Top, i prezzi della 108. Anche la Peugeot al momento del lancio a settembre presenterà la propria city car con un paio di offerte: la 1.0 cc 5 porte Active infatti verrà proposta con il sistema di infotainment Pioneer, display touch da 7”, al prezzo di 10.000 euro; la Allure 1.0 cc 5 porte con retrocamera e Pack Chrome sarà invece lanciata al prezzo di 10.950 euro.
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Renault Clio 1.5 TD 90 cv Sporter
Sportiveggiante spaziosità Sbarazzina, moderna, agile, naturalmente confortevole, alla nuova Renault Clio Sporter equipaggiata con un 1.5 turbodiesel da 90 cv, non manca, come dice anche il suo nome, un pizzico di grinta e sportività che non potrà non piacere soprattutto alle famiglie giovani.
Testo Fabio Ciabattoni Foto 3AB Studio
ARMONICA, EQUILIBRATA ED ORIGINALE Guardandola frontalmente, difficilmente si coglie la differenza rispetto alla Renault Clio da cui ovviamente la Sporter deriva. Fino al secondo montante sono infatti diversi gli elementi che l’accomunano alla berlina: ecco dunque i fari spigolosi e le luci diurne a led incastonate nella sottile mascherina della calandra, sulla quale spicca anche il marchio della losanga; ecco i piccoli fari fendinebbia dalla forma circolare collocati nella zona sottostante, ecco ancora i parafanghi bombati e le particolari modanature che attraversano longitudinalmente le portiere, ecco infine le maniglie posteriori “a scomparsa” nascoste sui montanti di colore nero opaco. La linea di cintura a salire è resa più snella proprio da questo accorgimento estetico mentre il profilo, elegantemente sottolineato dalle
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superfici vetrate e dal tetto spiovente dotato di mancorrenti, si conclude con il portellone caratterizzato dallo spoiler, con il piccolo lunotto e con i grandi proiettori dallo sviluppo orizzontale. Moltissime inoltre le possibilità di personalizzare esternamente la propria Sporter; quella avuta in prova veste un’elegante livrea Grigio Platino con inserti nero lucido sulla calandra, sul portellone, sui gusci degli specchietti retrovisori e sulle protezioni laterali, mentre le gomme montano cerchi in lega diamantati da 16" Black. Otto complessivamente le colorazioni della carrozzeria, incluse quelle delle versioni Limited Edition (White, Black, Passion, Sport ed Elegan), due i disegni dei cerchi da 16” (il nostro Black e l’Ivory), quattro infine quelli per i cerchi diamantati da 17", tra cui gli originalissimi Blue e Red.
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TEST DRIVE | Renault Clio 1.5 TD 90 cv Sporter
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I CENTIMETRI CHE FANNO LA DIFFERENZA Oramai le vetture del suo segmento non vengono più chiamate “familiari” o “station wagon”. Per lei in particolar modo una tale definizione risulterebbe fuorviante o quanto meno riduttiva. Sono i 21 cm di lunghezza in più l’elemento che maggiormente differenzia la Sporter dalla berlina e, naturalmente, i 143 litri in più del bagagliaio. Allungato lo sbalzo posteriore di 20,4 cm, la Sporter è lunga complessivamente 4,27 metri, è larga 1,73 metri e mantiene lo stesso passo della Clio berlina. Notevole dunque lo spazio a bordo sia nella sezione anteriore, dove i comodi sedili avvolgenti in tessuto (regolabile in altezza quello del conducente) offrono un ottimo sostegno in caso di coricamento laterale, sia posteriormente laddove un ampio divano accoglie senza problemi una coppia di adulti (in tre risulta un poco più scomodo) che possono tra l’altro disporre di 15 mm di spazio in più per la testa rispetto alla berlina. Il “pezzo forte” della Sporter, è comunque il bagagliaio. Dotato di una capienza di 443 litri con il divano posteriore in posizione normale, il vano bagagli può accogliere fino a 1380 litri di carico con i sedili, sdoppiabili nella modalità 1/3 e 2/3, completamente ripiegati. Ma non è finita qui; la Sporter si distingue anche per una notevole versatilità nell’organizzazione dello spazio interno, che la rende flessibile ed adattabile a tutte le esigenze di una moderna famiglia. Comodo ad esempio il doppiofondo posto sotto al pianale, asportabile, che consente di disporre di ulteriori 85 litri; pratico l’ingresso, ampio, dotato di una soglia bassa e a filo con la battuta del portellone per far scivolare gli oggetti piuttosto che sollevarli; intelligente la soluzione del sedile anteriore destro abbattibile a tavolino, che permette di caricare oggetti lunghi oltre 2 metri. Discreta infine la disponibilità di portaoggetti, dalla mensola sopra al cassettino nel lato passeggero, al pozzetto davanti alla leva del cambio che ospita lo slot per una scheda SD e la presa di corrente 12V. Oltre che con spazio e comfort, gli interni fanno rima anche con modernità, tecnologia e personalità. Ce ne accorgiamo osservando la plancia, dominata dal cruscotto con i tre elementi dal bordo cromato: i due laterali di forma circolare e quello al centro dall’originale forma allungata. Ci colpiscono positivamente anche le altrettanto originali colorazioni disponibili per gli interni (sei le tinte per il volante in pelle, quattro quelle per i pannelli delle portiere), i comandi, facilmente utilizzabili a cominciare da quelli del “clima” manuale di serie (automatico monozona se si opta per il pacchetto Premium Plus), e, soprattutto, il touch-screen da 7” posto sulla consolle con cui è possibile controllare la radio, con prese Aux/Usb ma senza lettore cd, il navigatore, offerto di serie, ed il sistema multimediale R-Link, se lo si sceglie come optional al prezzo di 590 euro. Tutti questi elementi, oltre al mix davvero indovinato degli inserti cromati e di color nero lucido presenti in tutto l’abitacolo, contribuiscono a far passare in secondo piano alcuni materiali come le plastiche di parte della plancia e del tunnel, che risultano al tatto forse troppo semplici e rigide.
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TEST DRIVE | Renault Clio 1.5 TD 90 cv Sporter
SPIGLIATA, SILENZIOSA, DIVERTENTE Ciò che ci preoccupava maggiormente mettendoci al volante della Renault Clio Sporter con motorizzazione 1.5 dCi da 90 cv da noi provata, era l’ingombro dato dalla lunghezza di oltre 4 metri. Anche nel più impegnativo e caotico centro urbano invece ci siamo subito scrollati di dosso ogni preoccupazione in tal senso. La Sporter risulta infatti agile e maneggevole grazie allo sterzo preciso, al cambio dagli innesti rapidi e fluidi e dalla leva breve e alle sospensioni che lavorano piuttosto bene sulle asperità dei tratti cittadini. Sul tratto extra urbano ed autostradale la Clio Sporter è un’auto divertente da guidare. Il collaudatissimo 1.5 dCi da 90 Cv con iniezione common-rail turbo a geometria fissa, è ben dimensionato, vivace e regolare nell'erogazione, e, pur non essendo un fulmine in quanto a reattività, si dimostra pronto e dotato di una discreta verve. I freni sono efficienti e sempre all’altezza della situazione, le vibrazioni contenute, l’assetto, anche se non proprio morbido, non compromette comunque il comfort di marcia, ed il propulsore, una volta inserita la quinta nei viaggi a lunga percorrenza, si rivela silenzioso. Interessante vettura anche dal punto di vista dei consumi, quasi a livelli record. Sul tratto misto si attestano intorno ai 20 km/l con emissioni di anidride carbonica pari a 93 grammi per 100 chilometri. Davvero niente male.
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Renault Clio 1.5 TD 90 cv Sporter | TEST DRIVE
SPORTER A CINQUE STELLE La Renault Clio Sporter condivide con la versione berlina anche i punteggi nei crash test Euro NCAP nei quali ha ottenuto il massimo, ovvero le cinque stelle. Scorrendo il listino notiamo dunque, con piacere, che l’unica voce su cui tutto è proposto ed offerto di serie, è quella della “sicurezza”. Ci sono l’Esp con funzione antislittamento ASR, l’ABS con assistenza alla frenata di emergenza AFU, il Cruise Control, il sistema di assistenza alla partenza in salita, le cinture di sicurezza con limitatore di carico anche dietro, il regolatore di velocità con funzione di limitatore, i fendinebbia, gli airbag frontali e laterali a cui si aggiungono, solo però per i passeggeri anteriori, quelli a tendina. Da segnalare la valutazione di 89% ottenuta nei Test sopra citati dal sistema ISOFIX relativo all’aggancio dei seggiolini per i bambini. Quando la vettura è oggetto di valutazione di acquisto per le giovani famiglie con prole, la cosa è davvero degna di considerazione. Fanno la loro parte anche lo Stop & Start (ideale per i percorsi cittadini), l’Energy Smart Management e le alette del radiatore a regolazione variabile, che garantiscono una migliore aerodinamica regolando il flusso d’aria attraverso il radiatore, secondo le necessità di raffreddamento del motore. I tre allestimenti della Clio Sporter, ovvero Wave, Live ed Energy, vantano
infine una numerosa gamma di pacchetti opzionali, di alcuni dei quali si è già accennato. Il modello di base Wave ad esempio offre il Comfort Pack Wave ed il Wave Pack, con tra le altre cose, la radio MP3, Bluetooth ed USB; il livello intermedio Live propone invece, oltre al Comfort Pack Live, anche il Premium Pack con clima automatico, parking radar ed accensione automatica dei fari e dei tergicristalli. Il top di gamma Energy infine dispone di ben quattro differenti pacchetti opzionali i più interessanti dei quali sono lo Style Pack, con tetto panoramico fisso, ed il Premium Camera Pack con la video camera posteriore e l’Easy Access System II, la Card elettronica che consente l’accesso e l’avviamento del motore senza chiave. Insomma ce n’è per tutti i gusti ed anche per tutte le tasche. Sì perché, pacchetti opzionali esclusi, il prezzo di listino della Renault Clio Sporter ha una base di partenza di 14.400 euro del 1.2 benzina da 75 CV allestimento Wave (ora in offerta a 10.250 euro con climatizzatore e cruise control), fino ai 20.450 euro della versione equipaggiata con il 1.5 dCi da 90 CV S&S EDC, allestimento Energy EDC. E' possibile inoltre la trasformazione autocarro, negli allestimenti sopra indicati e nelle nuove versioni Ecobusiness e Costume Nazional, con un'aggiunta di 366 euro (IVA compresa).
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TEST DRIVE | Kia Cee'd 1.6 CRDi 128 cv
Avevamo avuto già in precedenza occasione di provare la nuova Kia Cee’d e in quel frangente avevamo messo in luce la compattezza ed al tempo stesso la spaziosità, l’agilità su strada e la parsimonia nei consumi, il look moderno, dotato di personalità ed originalità, la rinnovata attenzione per la realizzazione degli interni, e tante altre qualità ancora. Le stesse che ritroviamo sulla Cee’d 1.6 CRDI da 128 cv, equipaggiata di serie con il cambio automatico. E la lista dei pro si è ulteriormente allungata.
Testo Fabio Ciabattoni Foto Maurizio Moscatelli
ELEGANTE, AGGRESSIVA, EUROPEA La Kia Cee’d, progettata in Germania e frutto dei disegni di Peter Schreyer, è dotata senza dubbio di un design sportivo, in questo caso reso anche elegante dalla livrea denominata White Soul. La Cee’d si contraddistingue nel frontale per la ormai “classica” griglia a naso di tigre e per le forme dei fari anteriori, sotto ai quali trovano posto le luci a led. La linea ascendente della cintura è messa in risalto dalle rastremature laterali del cofano, particolarmente inclinato, mentre le fiancate slanciate sono impreziosite dalle cornici cromate delle superfici vetrate. Al posteriore si evidenziano infine le fanalerie, anch’esse con luci a led, e lo spoiler abbastanza pronunciato collocato sopra al lunotto, il tutto a determinare l’immagine di una vettura tutt’altro che anonima ma, al contrario, dotata di una notevole personalità ed in grado di piacere davvero all’esigente clientela europea.
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Kia Cee'd 1.6 CRDi 128 cv
Generosa e appagante
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QUALCOSA IN PIÙ CHE UN’AUTO DI SEGMENTO C Con le sue dimensioni, inserirla nel segmento destinato alle "medium cars" ovvero alle utilitarie medie, sembra riduttivo, in particolar modo per la Cee’d oggetto della nostra prova, allestimento Cool dotato di diversi optionals. Più che la lunghezza di 4,31 metri e l’altezza di 1,47 metri (diminuita di 10 mm), l’elemento che la distingue è soprattutto il passo di 2,650 metri, uno dei più lunghi fra le vetture del segmento di appartenenza, che contribuisce a rendere l’abitacolo particolarmente confortevole e spazioso. Ottima dunque l’abitabilità: anteriormente c’è spazio a volontà, inoltre si possono sfruttare i numerosi vani portaoggetti sparsi per l’abitacolo ed il cassettino nel lato destro, refrigerato, ampio e ventilato; i passeggeri posteriori invece hanno un discreto spazio per le gambe e per la testa, grazie alla linea non troppo spiovente del tetto che agevola in tal senso anche i più alti. Capiente e ben organizzato il bagagliaio, con una capacità che dai 380 litri arriva ai 1183 litri abbassando gli schienali posteriori. Comoda anche la vaschetta posta sul fondo del bagagliaio, divisa in scompartimenti, in cui si possono alloggiare oggetti di varie dimensioni facendo sì che non si muovano nel corso degli spostamenti. Osservando invece gli interni ci si rende conto di quanto le cose in casa KIA siano cambiate negli ultimi tempi. A cominciare dai sedili, comodi, avvolgenti, in grado di garantire una buona posizione di guida grazie alle tre memorie della regolazione elettrica. Il volante dalle dimensioni equilibrate, è rivestito in pelle (come la leva del freno a mano ed il pomello del cambio) ma presenta anche inserti in plastica nera lucida, proprio laddove trovano posto i molti tasti con i quali è possibile regolare il volume della radio o cambiare le stazioni, telefonare via Bluetooth o impostare il cruise control senza mai togliere gli occhi dalla strada. Non esistono più nemmeno quelle plastiche dure, rigide, scricchiolanti ad ogni asperità del terreno. Al loro posto materiali di buona qualità, plastiche morbide, tessuti dai disegni eleganti con cuciture a vista, elementi cromati sui quadranti del cruscotto, sulle bocchette d’aerazione, sulle maniglie delle portiere, accoppiamenti ed assemblaggi ben studiati e rifiniti che appagano tatto e vista. Inoltre per piacere all’esigente clientela europea, i progettisti coreani non hanno dimenticato la oramai irrinunciabile tecnologia che ci si aspetta di trovare a bordo di un’auto. Il display ad alta definizione TFT Supervision Cluster, scenico e funzionale, integrato nel cruscotto, assolve benissimo al compito: oltre ad offrire buone sensazioni alla vista, con il suo design e la sua grafica chiara ed intuitiva, permette di disporre di tutte le informazioni necessarie quando si è in marcia, rivelandosi un ideale compagno di viaggio. Il sistema audio a 6 altoparlanti con prese per iPod, supporti USB e altre fonti Aux, ed il computer di viaggio multifunzione, fanno il resto.
NUOVA ANCHE SOTTO IL COFANO Anche la prova su strada è stata superata. Il 4 cilindri, abbinato ad un cambio automatico 6 rapporti con convertitore di coppia, spinge in maniera costante e senza incertezze dai 1900 fino ai 3500 giri/min, risultando dunque omogeneo e regolare, oltre che silenzioso, qualità non da poco, che si apprezza soprattutto nei viaggi a lunga percorrenza. Certo il 1.6 CRDi non conferisce alla Cee’d velleità da sportiva ma i 128 cv a disposizione non sono pochi, ed anzi la rendono moderatamente grintosa e capace al contempo di assicurare una guida piacevole e rilassata, risultando a suo perfetto agio su qualsiasi tipo di percorso, soprattutto quando, sfiziosamente, si seleziona la modalità Sport. Con i suoi 11” per raggiungere i 100 km/h, non troppi ma nemmeno pochi a dir la verità, la Cee’d 1.6 CRDi risulta dotata di una discreta vivacità e ci permette di percorrere anche i tratti in salita in modo quasi brillante, agevolata in questo dal peso non eccessivo (1.300 chilogrammi di massa in ordine di marcia) e, naturalmente, dal cambio. La trasmissione automatica è facilmente utilizzabile, vanta una corsa non troppo lunga, innesti precisi, anche se le cambiate non sembrano rispondere sempre con la dovuta rapidità. Passando alla modalità manuale e salendo e scendendo di marcia utilizzando i paddle al volante, la guida risulta decisamente più divertente e la Cee’d sembra acquistare in prontezza e reattività. Sul versante dei consumi, testando la vettura sulle strade di tutti i giorni (oltre 10.000 km, quindi dati piuttosto attendibili), in città, in autostrada e su percorsi extraurbani, il display ci ha segnalato 6,4 litri ogni 100 chilometri (qualcosa meglio di 15,5 km/l).
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OPTIONAL E SICUREZZA AL TOP La nuova KIA Cee’d, proposta come tutte le altre vetture della factory coreana con l’immancabile garanzia di 7 anni o 150.000 km (particolare non certo trascurabile), è offerta in due allestimenti, Active e Cool, quest’ultimo presente sull’esemplare in prova. Di serie, tutte le versioni dispongono di numerosi accessori volti a migliorare la sicurezza dei passeggeri, dai sei airbag (due frontali, due laterali e due a tendina), all’ESP, dall’ABS al controllo di trazione, dall’Hill Assist all’utilissimo VSM. Di serie anche l’immancabile chiusura centralizzata e i vetri elettrici, ma anche gli specchietti elettrici riscaldati ed i fari anteriori con cornering lamps, che puntano il fascio di luce nel verso della curva che stiamo percorrendo. Tre invece i pacchetti offerti come optional: l’Eco Dynamics pack con sistema Stop & Go, il Drive pack con sensori di parcheggio posteriori, vetri posteriori oscurati, cruise control
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Kia Cee'd 1.6 CRDi 128 cv | TEST DRIVE
con Flex Steer e comandi al volante, ed infine il Techno pack che consente di avere sulla propria Cee’d anche il Lane Departure Warning System (che assiste il conducente in caso di disattenzione avvisando del superamento della carreggiata con un segnale acustico), il vision pack con sensore pioggia e retrovisore interno elettrocromatico, e la comoda smart key associata all’avviamento senza chiave “start button”. Una vera chicca è infine il tetto panorama apribile elettricamente disponibile con 1.000 euro in più. Insomma la nuova Cee’d può accontentare davvero tutti, con prezzi che certo ora non possiamo più definire economici come prima ma che comunque restano sempre competitivi: si va dai 16.700 euro della versione Active con motore 1.4 CVVT benzina, ai 23.400 euro del top di gamma rappresentato dalla 1.6 CRDi da 128 CV con cambio automatico, naturalmente escludendo i pacchetti e gli optional. Per l’equivalente versione station wagon bisogna aggiungere 800 euro.
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TOYOTA RAV4 2.0 D-4D 4WD
Eclettico in abito da sera Testo Fabio Ciabattoni Foto 3AB Studio
Nel 1994, quando fu esposto al Salone di Ginevra nella versione 3 porte, apparve subito come qualcosa di assolutamente inedito, difficile da collocare perché, a quel tempo, il segmento delle Sports Utility ancora non esisteva. Anzi, fu proprio il RAV4, con le sue dimensioni compatte, anomale per una 4x4, ad inaugurare il comparto dei SUV. Da allora sono passati quattro lustri, 20 anni di successi, di crescita continua, di miglioramenti ed evoluzioni che hanno consentito al RAV4 di figurare, nel 2013, tra le prime 20 vetture più vendute al mondo. Abbiamo messo alla prova il RAV4 20th Anniversary, apprezzandone la maturità raggiunta, le qualità dinamiche e fuoristradistiche e tutte quelle caratteristiche che l’hanno reso uno dei più amati della sua categoria.
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Toyota RAV4 D-4D 4WD | TEST DRIVE
PERSONALITÀ TRA SPIGOLI E LINEE ORIZZONTALI La quarta generazione del RAV4 rispetto alla precedente, mostra chiaramente i segni del rinnovato family feeling che ha interessato anche le altre nuove nate in casa Toyota, interpretato però in modo del tutto personale. Nel frontale muscoloso e pronunciato ad esempio, il taglio orizzontale dei fari, congiunti dai dettagli cromati della piccola mascherina su cui campeggia il logo Toyota, conferisce sportività e dinamismo, accentuato dalla grande apertura inferiore e dalla forma circolare dei fari fendinebbia. Nella versione avuta in prova con allestimento Lounge e livrea Dark Grey, le fiancate si caratterizzano invece per le cornici
cromate, che percorrono tutta la vetratura dall’andamento spigoloso e piacevole alla vista, per i finestrini oscurati, per i cerchi in lega da 18” a dieci razze, e per lo specifico fregio “20th Anniversary” (presente su tutte le Model Year 2014) chiaramente visibile sul montante posteriore. L'ampia fanaleria, il pronunciato spoiler con terzo stop integrato, l’andamento curvilineo del lunotto ed il massiccio fascione paraurti inferiore, sono invece gli elementi distintivi nella zona retrostante, che con il suo design anticipa la forma e la capienza del bagagliaio. L’idea complessiva che suscitano le linee esterne, è quella di un’auto confortevole, sicura, robusta ed al contempo elegante.
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TEST DRIVE | Toyota RAV4 D-4D 4WD
PIÙ MATURA, PIÙ AMPIA, PIÙ… “URBAN” Gli interni non ci deludono. Capiamo subito che il RAV4 è maturato e molto, sia per quel che riguarda le dimensioni e dunque il confort, sia per quel che riguarda la qualità dei materiali impiegati. Rispetto alla versione che sostituisce, è più lungo di 205 mm (per complessivi 4.570 mm), più largo di 30 mm, con un passo maggiorato di 100 mm, anche se l'altezza è diminuita di 25 mm. L’abitabilità è dunque ai vertici del segmento e lo si capisce accomodandosi sui sedili posteriori laddove l’attenta progettazione del divano, collocato più in alto rispetto alle poltroncine anteriori ed in grado di inclinarsi all’indietro, è appositamente finalizzata a garantire ai passeggeri un maggiore spazio per le gambe e, dunque, viaggi più comodi. Il vano bagagli è accessibile tramite una pratica apertura motorizzata; dentro, una volumetria compresa tra i 547 litri ed i 1.746 (con il sedile posteriore ribaltato), a cui si aggiungono ulteriori 100 litri “nascosti” in un vano sotto il pavimento, risulta una delle maggiori della categoria e può ospitare anche oggetti di notevoli dimensioni, caricati agevolmente grazie all’altezza di carico ribassata. Sedendoci nella zona anteriore apprezziamo a pieno l’intera fattura dell’abitacolo. Appagante alla vista la bicromia tra la pelle chiara del raffinato allestimento Lounge, presente sui sedili riscaldabili e con supporto lombare,
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sul livello superiore della plancia e sui pannelli delle portiere, ed i colori scuri del materiale soft touch impiegato sul bracciolo del tunnel centrale e sul volante multifunzione, e delle plastiche presenti invece sul livello inferiore della plancia. Queste risultano forse meno appaganti al tatto ma trasmettono la sensazione di robustezza e sobrietà proprie di una vettura fatta per affrontare la vita di tutti i giorni. Non mancano alcuni dettagli silver, sulle maniglie delle portiere, sulle bocchette d’aerazione, sul volante, sul pomello del cambio, sul tunnel centrale e sulla superficie che attraversa in tutta la sua larghezza la plancia, dividendola in due livelli. Semplice e d’immediata lettura il quadro strumenti con i suoi tre indicatori ed il cruise control, ergonomico il volante, dotato di comandi audio e Bluetooth, facilmente raggiungibile il climatizzatore automatico bi-zona, intuitivo il nuovo e tecnologico sistema multimediale Toyota Touch 2 con display da 6,1” e telecamera posteriore integrata, dotato di connettività MP3 e “iPod Ready”, 6 altoparlanti, CD, Aux-in e USB. Insomma il nuovo RAV4 tiene fede all’acronimo che costituisce il suo nome, rivelandosi un vero “Recreational Active Vehicle”, ovvero un SUV dalla spiccata vocazione per il tempo libero anche negli interni, confortevoli, comodi, versatili, ideali cioè per affrontare la vita di tutti i giorni così come per i viaggi più lunghi.
Toyota RAV4 D-4D 4WD | TEST DRIVE
SICUREZZA E TECNOLOGIA I tre allestimenti del nuovo SUV Toyota, Active, Style e Lounge, dispongono tutti di serie, dei più importanti sistemi di sicurezza: tra gli altri, i 7 airbag SRS, l’ABS con EBD e BA, il controllo della trazione, il controllo elettronico della stabilità, il Follow Me Home applicato ai fari che ne consente lo spegnimento ritardato. A questi si aggiunge il Rear Cross Traffic Alert (RCTA) che, impiegando un sensore radar, segnala l’approssimarsi di un altro veicolo durante la manovra in retromarcia o avvisa della presenza di ostacoli che si trovano nei punti ciechi. Il Blind Spot Monitor consente inoltre di effettuare in modo più sicuro i cambi di corsia segnalando al guidatore, tramite un indicatore d’allarme che s’illumina sugli specchietti laterali, il sopraggiungimento di un veicolo precedentemente non individuato. Entrambi questi sistemi sono disponibili, insieme agli abbaglianti automatici ed all’indicatore di cambio corsia, nello speciale Tech
Pack (950 euro) previsto tuttavia solo per l’allestimento Lounge. È offerto invece già a partire dalla versione Style lo Smart Entry & Start, sistema che sostituisce, alla chiave tradizionale, un trasmettitore che consente di sbloccare le porte tirando la maniglia e di bloccarle nuovamente premendo un pulsante. Lo stesso sistema permette di avviare o arrestare il motore, premendo il pulsante Start/Stop, senza impiegare la consueta chiave ma tenendo la Smart Entry in tasca o in borsa. Per quanto concerne gli equipaggiamenti e la possibilità di personalizzazione, il RAV4 20th Anniversary aggiunge, alle tinte cromatiche già esistenti (dalla Super White alla Pearl White, passando per le vernici metallizzate Silver, Light Brown, Red, Dark Grey, Greyish Blue e Black), il Dark Brown Metallic, oltre ai cerchi in lega da 18” a 10 razze, e agli interni in pelle dell’allestimento Lounge, ora proposti anche nel nuovo colore beige accanto al nero.
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TRAZIONE INTEGRALE E 2.0 LITRI TURBODIESEL D-4D: PER ANDARE OVUNQUE Punto di forza ed assoluta novità del RAV4 2014 è la nuova trazione integrale, denominata Dynamic Integrated Drive, associata –finalmente– all’inedito 2.0 litri turbodiesel D-4D da 124 cv. Tale sistema gestisce la trazione integrale, coordinando il Controllo Dinamico dei livelli di Coppia, il Vehicle Stability Control (VSC) ed il servosterzo elettronico, distribuendo la coppia tra l'assale anteriore e posteriore e migliorando così performance, tenuta di strada e sicurezza, a seconda delle condizioni di guida. Nella modalità Standard, in caso di perdita d'aderenza, entra in azione il retrotreno, mentre nella modalità Sport l'asse posteriore, ricevendo il 10% di coppia non appena si gira il volante, alleggerisce il lavoro delle ruote anteriori. Inoltre quando si affrontano percorsi particolarmente impervi o nei più estremi fuoristrada, premendo il pulsante AWD Lock (fino alla velocità di 40 km/h), il sistema blocca la distribuzione della forza motrice tra i due assi, ripartendola in un rapporto 50:50, consentendo così al RAV4 di superare anche gli ostacoli più impegnativi. Superata la velocità dei 40 km/h il sistema ritorna automaticamente alla modalità di guida “Normal”. Dunque che sia asfalto, pavé o sterrato, che siano strade urbane, extraurbane o tratti veloci, il RAV4 con propulsore 2.0 litri turbodiesel D-4D è perfettamente a proprio agio ovunque, nonostante la sua mole. Lo mettiamo alla prova. Sui percorsi autostradali il SUV Toyota si dimostra facile da guidare e confortevole, in virtù anche dall’azione del cruise control, attivato attraverso una levetta in basso a destra rispetto al volante, che ci consente di impostare un’andatura regolare e di concentrarci sul traffico. Ottima ci sembra subito l'insonorizzazione dell’abitacolo: avvertiamo poco “la voce” del motore ed anche in sesta marcia a regime basso, a parte impercettibili fruscii aerodinamici, è più che altro il discreto impianto stereo ad accompagnarci nel nostro viaggio. Il cambio manuale a sei marce dotato di una leva dall'escursione lunga, offre innesti precisi e ben si abbina alla potenza del propulsore, lo sterzo servoassistito elettricamente è rapido e maneggevole quanto quello di una berlina, l’impianto frenante (a disco, sia all’anteriore, in cui i freni sono autoventilanti, sia al posteriore), è sufficientemente potente e, insieme alle sospensioni piuttosto rigide, ci assicurano una notevole stabilità anche negli ampi curvoni. Apprezziamo le stesse caratteristiche sui tratti extraurbani e sulle strade ricche di tornati sulle quali il RAV4, nonostante i sui 1600 kg di massa, si rivela agile da guidare e dotato di un’ottima tenuta, grazie soprattutto alla trazione integrale che gli permette di non perdere mai aderenza. I dispositivi elettronici quali il controllo della stabilità VSC e della trazione TRC, agiscono tanto invisibilmente quanto efficacemente ed accrescono il livello di sicurezza anche nelle situazioni più rischiose. Sul circuito cittadino, nonostante le dimensioni importanti, il RAV4 si muove con impensabile disinvoltura; le manovre sono facilitate grazie anche alla posizione di guida rialzata, che aiuta non poco nel controllo della strada e al Rear Cross Traffic Alert, che ci segnala eventuali ostacoli nei punti ciechi. Nelle operazioni di parcheggio la visibilità posteriore è piuttosto scarsa e si ha la percezione della stazza della vettura: in quel caso vengono in soccorso i sensori abbinati alla retrocamera. Pur non essendo un fuoristradista puro, il RAV4 affronta i tratti più difficili con efficacia, rivelandosi anche discretamente silenzioso e confortevole. Perfettamente assecondato dalle sospensioni e soprattutto dalla gestione della trazione integrale, questo SUV non sembra mai in affanno su sassi, fango e tratti in pendenza. Il Dynamic Integrated Drive agisce ripartendo, a seconda delle condizioni, la coppia tra i due assali, senza che si debba intervenire in alcun modo. Il divertimento è comunque assicurato ed è importante la sensazione di sicurezza trasmessa al conducente. Infine una nota sui consumi. Dimensioni e pesi, unitamente alla trazione integrale, non sembrano pesare più di tanto sulla voce consumi e, nel normale utilizzo quotidiano –si va ovunque con un filo di acceleratore– si possono registrare medie quasi da utilitarie. PREZZI Il RAV4 è proposto in tre allestimenti, Active, Style, Lounge, sia nella versione a 2 ruote motrici che in quella a 4 ruote motrici. Tre anche le motorizzazioni, il benzina 2.0 VVT-i E5 da 151 cv ed i due diesel, il 2.0 D-D4 da 124 cv ed il 2.2 da 150 cv, disponibile sia con cambio manuale a sei marce che con la trasmissione automatica, sempre a sei rapporti. I prezzi vanno dai 25.200 euro della 2.0 D-D4 MT 2 WD, ai 36.550 della 2.2 D-CAT AT Lounge, ai quali si possono aggiungere 550 euro per avere la vernice metallizzata o 750 euro per quella perlata, 600 euro per i Fari Xeno o 800 euro per il sistema satellitare Toyota Touch 2 with Go.
Toyota RAV4 D-4D 4WD | TEST DRIVE
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PREZZI Il RAV4 è proposto in tre allestimenti, Active, Style, Lounge, sia nella versione a 2 ruote motrici che in quella a 4 ruote motrici. Tre anche le motorizzazioni, il benzina 2.0 VVT-i E5 da 151 cv ed i due diesel, il 2.0 D-D4 da 124 cv ed il 2.2 da 150 cv, disponibile sia con cambio manuale a sei marce che con la trasmis-
sione automatica, sempre a sei rapporti. I prezzi vanno dai 25.200 euro della 2.0 D-4D MT 2 WD, ai 36.550 della 2.2 D-CAT AT Lounge, ai quali si possono aggiungere 550 euro per avere la vernice metallizzata o 750 euro per quella perlata, 600 euro per i Fari Xeno o 800 euro per il sistema satellitare Toyota Touch 2 with Go.
FESTEGGIAMENTI IN GRECIA Raggiunge l’importante traguardo dei vent’anni, il nuovo RAV4, e la Toyota, per festeggiare il ventesimo compleanno di una delle sue icone, fa le cose in grande. A lei dedica uno speciale evento sulle strade della Grecia, proponendo un confronto tra gli esemplari delle tre generazioni precedenti e consentendo agli addetti ai lavori di effettuare un test drive con il nuovo RAV4 20th Anniversary. Ripercorrendo alcune tappe del Rally dell’Acropoli, toccando alcuni piccoli centri del Peloponneso incastonati tra mare e montagna, su strade asfaltate e sterrati impegnativi, tra fango e sassi, il RAV4 conferma di possedere quelle qualità che ne hanno fatto nel tempo uno degli esemplari più amati e scelti del segmento: maneggevolezza, versatilità, sicurezza anche nelle situazioni più difficili, alte performance sia nella guida urbana che fuoristrada.
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