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RUOTE E MOTORI MENSILE DI INFORMAZIONE SPORTIVA E PRODOTTO Direttore Responsabile Fabio Ciabattoni

Edito da To Be Group Srl Redazione Via Borgo Piediripa 73/b 62100 Macerata Telefono e Fax 0733.281920 r.a. web www.ruoteemotori.com e-mail info@ruoteemotori.com Collaborano alla realizzazione di questa rivista: Paolo Ambrosi, Francesca Ballesi Francesco Bellesi, Massimo Bianchi Sergio Bocchini, Claudia Cavalleri Chiara Ciabattoni, Foto Elle Emme Giuseppe Ferri, Foto Speedy Davide Marchetti, Massimo Migliorati Mirka Moda, Nico Patrizi Antonio Perrone, Lorena Perticarini Photo4, Alberto Pistilli, Michele Pistilli Stefano Reali, Gabriele Sabbatini Giuseppe Saluzzi, Cristian Sartori Luca Spini, Alessandro Terracciano Marco Vitali, Serena Zunino Stampa Bieffe SpA Recanati (Mc) Autorizzazione Tribunale di Macerata n. 276 del 27-05-1987 Una copia Euro 5,00 Arretrato Euro 10,00 + Euro 3,00 Spedizione Abbonamento per l'Italia 40,00 euro (10 numeri - compresi quelli con doppia numerazione). Non si accettano abbonamenti con scadenze infrannuali quindi le nuove adesioni si intendono riferite all’anno solare in corso. Verranno quindi spediti gli arretrati dal numero 1 fino ad arrivare alla naturale scadenza di dicembre. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, dei testi, disegni, foto, marchi e logotipi. I disegni e le f­oto utilizzati per la produzione di questo giornale, anche se non pubblicate, non verranno restituiti. Tutti i diritti riservati.


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Sommario

Foto Giuseppe Ferri

MOTO 06 Moto GP 08 CEV Campionato Spagnolo VelocitĂ 10 CIV Campionato Italiano VelocitĂ 23 CIV e Coppa Italia - Calendari 2015 24 Speciale Team - Terra e Moto 25 Trofei Honda AUTO 26 30 32 36 38 42 46

WRC - World Rally Championship ERC - European Rally Championship CIR - Campionato Italiano Rally Campionato Italiano WRC Rally - Ronde e altri Campionati Ferrari Challenge Europa - Finali Mondiali Maserati Trofeo World Series

Foto Antonio Perrone Foto Antonio Perrone


le novità di mercato | VETRINA

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Moto GP | MOTOVELOCITÀ

Marquez Brothers Velocità e tecnica sono i due ingredienti del successo dei Marquez. Marc, 22 anni e Alex di 18, sono entrati nella storia per essere i primi fratelli a vincere i titoli mondiali nella rispettiva categoria, per di più nello stesso anno. Saranno i frullati di mamma Roser o le dita incrociate di papà Jiuliá, mentre i figli corrono? Sta di fatto che Marc ha corso senza troppi rivali, Alex ha combattuto fino all’ultima gara con l’australiano Jack Miller. L’anno scorso, all’esordio in MotoGp, Marc aveva vinto il titolo e quest’anno doveva dimostrare di non essere stato baciato dalla fortuna del rookie, ma di meritarsi la Honda ufficiale nella classe regina. Lo ha fatto, in una stagione da vero fuori classe, spinto da una passione incondizionata per la moto che gli ha permesso di vincere ed andare veloce, così veloce da raggiungere i record leggendari delle due ruote. Alla fine della nona gara aveva collezionato solo primi posti. La decima vittoria è arrivata a Indianapolis, consentendogli di eguagliare il record di Giacomo Agostini che nel ’68 vinse dieci gare in campionato. Anche Marc però è “umano”: a Brno, un circuito che non ama, è arrivato quarto, ma il giorno dopo ha registrato il miglior tempo nelle prove libere. A Misano aveva tirato troppo nel tentativo di raggiungere due Yamaha velocissime, ha subito una caduta, lo spegnimento della moto, ma ha conquistato comunque un punto! La pioggia e le gomme sbagliate ad Aragon non gli hanno permesso di vincere il titolo in casa sua, ma questo è arrivato sul circuito in cui di casa sono le Honda. Lorenzo ha fatto suo il gran premio del Giappone, ma i riflettori erano ancora una volta puntati su Marc Marquez e sui 312 punti che gli assicuravano il titolo. Non ha superato Agostini ma con le dodici vittorie del 2014, Marc ha superato il primato dell’australiano Mike Doohan che nel 1997 vinse undici gare in campionato. Meno scontato il titolo di Alex che nella prima parte della stagione non era sicuro: il passaggio da KTM a Honda non è stato facile. Ma i consigli di Marc e le scie del compagno di squadra, Alex Rins, durante le gare lo hanno aiutato a diventare più competitivo. Al contrario, Jack Miller sembrava volesse correre da solo verso il titolo, ma la proposta di andare in MotoGp nella stagione successiva, potrebbe averlo distratto dal campionato. Gli errori di Miller hanno costituito occasioni da non perdere per Alex. Inutili le scuse di Kent che in Giappone ha fatto cadere il compagno di marca Miller che ha, suo malgrado, regalato via libera verso il titolo allo spagnolo. A una gara dalla fine Alex aveva undici punti di vantaggio su Miller, ma in caso di parità il titolo sarebbe stato del pilota KTM perché aveva ottenuto più podi durante la stagione. Ma l’alloro andava conquistato in pista. L’ultima e decisiva gara della stagione in Moto3 è stata tra le più belle di tutti i tempi. Dopo una performance perfetta, Miller ha ottenuto la vittoria, ma l’altrettanto meritato terzo posto di Alex, ha permesso allo spagnolo di aggiudicarsi il titolo di campione del mondo, con due punti di vantaggio. [Lucia Gabani - Foto Jaime Olivares]

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Il NUOVO CEV

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Chi si aspettava una rivoluzione totale del torneo organizzato da Dorna, sarà rimasto deluso: almeno per il 2015 non è previsto nessun coinvolgimento di nuove nazioni in un calendario dove la Moto 3 pare sempre più al centro degli interessi della società iberica che muove le fila del motociclismo internazionale. Ne è la prova la nuova denominazione della categoria che si trasforma in Moto 3 Junior World Championship, nella quale i giovanissimi talenti di tutto il mondo continueranno a misurarsi con l’obiettivo di vincerla e approdare di diritto immediatamente al mondiale. La Moto 2 e la Superbike prenderanno la denominazione continentale e si trasformeranno in FIM CEV REPSOL European Championship, disputando sette prove in quanto il round concomitante con la Moto GP di le Mans è riservato esclusivamente alla Moto 3. Se questo è il primo step, per il futuro si parla di un calendario che andrà a coinvolgere altri circuiti europei, e sempre per la Moto 3 è in preparazione una sorta di challenge con mezzi a basso costo per agevolare la crescita agonistica dei giovani e far emergere in nuovi Rossi, Marquez, Miller etc., attingendo ad un bacino più ampio di potenziali campioni. L’Italia è sicuramente pronta alla nuova sfida; già da quest’anno la presenza dei nostri piloti è stata significativa e, in un campionato dominato dal nizzardo della Honda Fabio Quartararo, il miglior bottino di punti l’ha incamerato Nicolò Bulega. Il quindicenne di San Clemente già pluricampione Italiano Pre GP, ha esordito in Moto 3 direttamente nel torneo più competitivo in assoluto, chiudendo al sesto posto con due fantastici podi a Navarra e Portimao. Settimo in classifica Andrea Migno che però per il passaggio al mondiale con la Mahindra ufficiale non ha disputato gli ultimi tre round; per il pilota di Saludecio in seguito è arrivata un’ulteriore promozione, e per il 2015 sarà il compagno di squadra di Romano Fenati al team Sky VR46. Anche per Stefano Manzi il CEV è servito e non poco. Il romagnolo


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già protagonista della Red Bull Rookies Cup ha chiuso in sella alla Mahindra al 12esimo piazzamento, guadagnandosi un posto nel Team Italia per disputare il mondiale. Chi invece ha raccolto poco in termini di risultati è stato Luca Marini. Il sedicesimo posto finale non rispecchia il valore agonistico del fratello di Valentino Rossi, coinvolto in più di un’occasione in cadute e parso decisamente in difficoltà con la messa a punto di un mezzo diventato anche troppo piccolo per lui, tanto che nella prossima stagione opterà per la Moto 2. Cinque punticini li ha guadagnati anche il quindicenne romano Davide Pizzoli, approdato dalla prova di Portimao al team Calvo con un netto miglioramento per quel che riguarda le sue prestazioni. Nella Moto 2, vinta dallo svizzero Jesko Raffin, il nostro Luca Vitali è riuscito, nonostante una stagione tutta in salita con l’Ariane del team Stratos, a concludere decimo in classifica recuperando nel finale con un bel quarto posto a Portimao, mentre per Federico Fuligni il 16esimo posto con la Suter del Team Ciatti, rappresenta forse un bell’esordio nel CEV. IL CALENDARIO DEL CEV 2015: 29 Aprile Portimao (Portogallo); 17 Maggio Le Mans (Francia) solo Moto 3; 21 Giugno Barcelona (Spagna); 5 Luglio Aragon (Spagna); 6 Settembre Albacete (Spagna); 4 Ottobre Navarra (Spagna); 1 Novembre Jerez (Spagna); 15 Novembre Valencia (Spagna). 1. Il super esordiente nel CEV 2014 Nicolò Bulega comanda un gruppo di piloti fra cui Luca Marini (97). Per i due piloti della VR46 Academy si prepara un 2015 ancora nel CEV in cui Nicolò ripeterà l’esperienza in Moto 3, mentre il fratello di Valentino salirà su una Moto 2. 2. I quattro campioni 2014. Da sinistra l’americano Kenny Noyes (Superbike), il francese Fabio Quartararo (Moto 3), lo svizzero Jesko Raffin (Moto 2) e lo spagnolo Joan Sardanyos, vincitore del trofeo Kawasaki. 3. Davide Pizzoli. 4. Il podio di Portimao della Moto 3 con al centro Fabio Quartararo con la maglia da campione del CEV, a sinistra Nicolò Bulega, secondo classificato, e terzo lo spagnolo della Joda-Honda Fernandez Ramirez. 5. Luca Vitali con l’Ariane del team Stratos; il cesenate è risultato il nostro miglior pilota nella Moto 2. 6. Federico Fuligni con la Suter del team Ciatti.

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SPECIALE CIV

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CIV | MOTOVELOCITÀ

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Foto Ettore Fruscoloni - Giuseppe Ferri - Oliver - Archivio CIV

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Il Paglia A riflettori ormai spenti cerchiamo di tenere vivo l’interesse sul Campionato Italiano Velocità. L’edizione 2014 ha riservato agli appassionati grandi emozioni e anche per alleviare le pene del lungo periodo invernale, abbiamo pensato di proporvi uno speciale, tutto dedicato al massimo torneo nazionale. sue spalle ha concluso Simone Mazzola, romano, compagno di squadra di Pagliani, che ha dimostrato di essere molto veloce, centrando un successo e ben tre secondi posti. Gli è però mancata la continuità e quattro zeri su dieci round sono decisamente troppi per ambire alla conquista del titolo. A corrente alternata è andato anche il quinto in classifica l’alfiere del team Pos Corse Anthony Groppi, che ha combattuto per la vittoria con Pagliani e Mazzola ad Imola, incappando poi in cadute spettacolari che l’hanno tolto di scena mentre lottava per le prime posizioni. Sempre scorrendo la classifica generale al sesto posto troviamo Stefano Valtulini. Il bergamasco ha affrontato con scarsi risultati la prima parte della stagione in sella alla Kymco motorizzata Oral, per poi salire su una Honda e giungere subito secondo a Misano; la stessa sorte è capitata al suo compagno di squadra Fabio Di Giannatonio che per gli ultimi due round del Mugello ha abbandonato la Kymco gestita dal team Cruciani, per approdare al team MT Racing e vincere la sua prima gara di stagione, prestazione che gli ha permesso di risalire fino al settimo posto in classifica. A chiudere la top ten nell’ordine tre piloti Honda, Michael Coletti, Lorenzo Gabellini e Lorenzo Petrarca. La classifica costruttori l’ha vinta la Honda con a seguire Peugeot, TM, Kymco, KTM, TVRVitali, Rumi e RMU. In abbinamento alla Moto 3 anche allo scopo di infoltire la griglia si è disputato il Trofeo Honda che ha visto prevalere Armando Pontone. Alla fine di una bella stagione resta l’amaro in bocca per il mancato inserimento del Campione Italiano Manuel Pagliani nel mondiale Moto3 nelle file del Team Italia. Infatti ad affiancare il confermato Matteo Ferrari ci sarà Stefano Manzi, già frequentatore del CIV nel 2013, quest’anno impegnato con la Mahindra nel CEV e protagonista per tre stagioni nella Red Bull Rookies Cup.

Iniziamo dalla Moto 3, categoria affollata di giovani talenti con alle spalle già un discreta esperienza e proiettati (almeno col pensiero) verso un futuro iridato. Il diciottenne padovano Manuel Pagliani ha centrato un obiettivo che già sulla carta era alla sua portata; inserito nel Team MT Racing diretto da Marco Tresoldi, ha dimostrato di essere il più “consistent” del gruppo e neppure i due zeri rimediati a Vallelunga in seguito all’infortunio alla clavicola, hanno fermato la sua galoppata vincente. C’è da dire che Manuel ha partecipato anche alla Red Bull Rookies Cup, torneo propedeutico internazionale da cui sicuramente ha attinto esperienza e che, a differenza di molti altri suoi avversari, gli ha dato modo di percorrere molti chilometri in moto, per giunta sui circuiti iridati. Il talento di Manuel è emerso in particolare ad Imola, dove al ritorno dopo l’infortunio, si è immediatamente riscattato vincendo le due gare in programma sul mitico circuito romagnolo. Nel finale ha saputo recuperare i pochi punti che lo separavano dal leader Mauro Bezzecchi, con due gare amministrate da pilota navigato, su un tracciato impegnativo come quello del Mugello. Il vicecampione sedicenne riminese ha fatto della regolarità la sua arma, ha vinto un round ad Imola, ed è salito altre tre volte sul podio anche grazie alla Honda preparata dal Team Minimoto. Forse a Bezzecchi è mancato un pizzico di decisione in più nel finale, ma siamo certi che la prossima stagione sarà il primo favorito per la conquista del titolo. Con una vittoria all’esordio sul bagnato del Mugello in sella alla Peugeot, Lorenzo Dalla Porta aveva impressionato. Il diciassettenne toscano poi si era confermato con due podi a Vallelunga, salvo poi imboccare una parabola discendente causata forse anche dalla scarsa competitività su certi circuiti della Peugeot motorizzata Oral, che non gli ha permesso di far meglio del terzo posto finale. Alle

1. Manuel Pagliani dopo aver tagliato il traguardo da Campione Italiano ringrazia con un baciamano per l’ottimo gioco di squadra, Fabio Di Giannantonio. 2. Un bel gruppo in lotta sul mitico circuito del Mugello: quasi fuori inquadratura lo spagnolo Gabriel Rodrigo con alle spalle la coppia Di Giannatonio-Pagliani, a destra invece un contatto “maschio” fra Antony Groppi (23) ed Alessandro Del Bianco, per l’occasione in sella alla TM con cui a sorpresa ha conquistato un secondo e un terzo posto. 3. Il vicecampione Italiano Marco Bezzecchi in compagnia dell’amico fotografo Luca Gorini. 4. Lotta al Mugello fra Stefano Valtulini e Michael Coletti. 5. Bagarre fra Lorenzo Gabellini (36 - Honda Delta Racing), Walter Sulis (Honda Bike Center) e Alessio Castelli (Honda Twelve Racing). 6. Inquadrato dal mitico Giancarlo Crociani il pilota del team Elle 2 Ciatti, Lorenzo Petrarca.

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TONY BIS Non ha cambiato categoria Tony Arbolino e anche se ora non si chiama più PreGp ma PreMoto3, il pilotino della Sic58 Squadra Corse ha comunque riconquistato il titolo della 2 tempi in sella ad una Honda. Un’affermazione ottenuta sommando ben sei vittorie, un secondo posto e due terzi piazzamenti, con “peggior risultato” un sesto posto rimediato sul bagnato di Misano. Senza dubbio siamo davanti a un grande talento e la conferma si è avuta nell’ultimo round del CEV di Valencia dove, all’esordio assoluto in Moto 3, ha lottato da subito con piloti molto più esperti di lui, concludendo sedicesimo gara 1; solo una scivolata non gli ha permesso di fare meglio nella seconda frazione. Con queste premesse ora Tony è chiamato alla verifica in un 2015 che lo vedrà protagonista sembra sia nel Moto3 Junior World Championship che nel CIV in sella alle KTM ex team Gresini. A seguirlo in classifica distaccato però di 54 punti un regolare Nicholas Spinelli. L’alfiere del VL team in sella ad una RMU privata, ha vinto ad Imola e Misano, è arrivato secondo nella penultima prova del Mugello sommando una serie di ottimi piazzamenti senza mai incorrere in battute d’arresto, cosa che non è riuscita al pur velocissimo Celestino Vietti Ramus, terzo nella generale. L’ufficiale RMU vittorioso a Misano è stato costantemente in lotta per la vittoria ma ha pagato il doppio zero di Imola. Al quarto posto troviamo l’altro pilota ufficiale del costruttore reggiano, il quattordicenne di San Mauro Pascoli Kevin Zannoni, al quale è mancata la vittoria pur salendo per ben sette volte sul podio, facendo meglio del compagno di squadra Alex Triglia, sempre a punti e secondo sul mitico ed impegnativo circuito di Imola. Kevin Sabatucci (sesto in classifica) partito alla grande con la vittoria della prima al Mugello, è tornato sul podio a Vallelunga, per poi, a seguito anche di circostanze sfortunate, sommare pochi punti, conquistando infine nell’ultimo round un bel terzo posto. A chiudere la top ten della classe 125 2 T nell’ordine Luca Pasqualotto (Honda), Luca Bernardi (RMU), Edoardo Sintoni (RMU) e Marco Carusi (Metrakit). Honda si è aggiudicata la classifica costruttori con alle spalle RMU, Metrakit e RossoCromo. A fianco: Tony Arbolino, in difficoltà sul podio nell’innescare lo spara-coriandoli, che sostituisce per i minorenni lo spumante. Sotto: Celestino Vietti Ramus comanda un gruppo di scatenati pilotini: a sinistra Nicholas Spinelli (29), a seguire Zannoni, Ieraci, Sabatucci, Sintoni, Nepa e Cretaro.


CAPITAN NEPA Non è salito sul podio al Mugello nella penultima prova solo perché ha preferito mettere al sicuro il titolo della Pre Moto3 250. Stefano Nepa, tredicenne di Roseto degli Abruzzi con al seguito un fan club da pilota iridato, ha battuto un avversario come l’ufficiale RMU Bruno Ieraci, grazie ad una costanza di risultati impressionate. Ha vinto a Vallelunga e Misano mentre l’avversario, che ha disputato anche la Red Bull Rookies Cup, è salito sul più alto gradino del podio cinque volte, rimediando però tre zeri fra Valleunga e Misano che l’hanno relegato in seconda posizione. Nepa in sella ad una RMU clienti, in più di un’occasione ha badato a mettere in carniere più punti possibili, evitando, come un pilota navigato, rischi eccessivi che l’avrebbero portato all’errore; ha inoltre impressionato per non aver subito affatto la pressione che un seguito di oltre 400 tifosi può a volte determinare sulle prestazioni sportive di un ragazzino. Al terzo posto ha concluso il tredicenne di Palestrina Dennis Foggia, anche lui estremamente veloce, tanto da vincere tre round e chiudere tutte le gare terminate sul podio. Come Ieraci però ha pagato le due battute d’arresto di Vallelunga e Imola, in un campionato che per il gran livello di competitività non permette errori. Al quarto posto troviamo Jacopo Cretaro che oltre alla costanza di risultati ha avuto dalla sua il merito di aver corso in sella ad una MR, al pari di Tommaso Marcon che è riuscito a portare per una volta sul podio di Vallelunga la Ioda. Il pilota ufficiale RMU Stefano Ferrante ha concluso al sesto posto la prima stagione in 4 tempi seguito da Emanuele Tonassi (RMU), Edoardo Negroni con la Moriwaki del Twelve Racing, il sammarinese Alex Fabbri (RMU) e, a chiudere la top ten, Manolo Gargano (Moriwaki). A dominare il campionato per i costruttori è stata la RMU, factory emiliana che per la seconda stagione consecutiva ha vinto il titolo della 4 tempi con un pilota cliente; questo la dice lunga sulla bontà delle moto costruite a Mancasale, protagoniste anche nei tornei spagnoli. Dietro a RMU si sono piazzati: MR, Ioda, Moriwaki, RossoCromo e Wheels Polito (moto laboratorio messa in pista dal Politecnico di Torino). A Fianco: Stefano Nepa Campione Italiano Pre Moto3 4T, nel giro d’onore del sabato al Mugello. Sopra: Bruno Ieraci (RMU) precede un gruppo della Pre Moto3 dove si riconoscono Dennis Foggia (RMU - 71) e Celestino Vietti Ramus.


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I due campionati cadetti a contorno del Mondiale Superbike, continuano a far emergere giovani talentuosi, spinti da una fortissima motivazione e messi a dura prova da gare sprint, affrontate con scarsa conoscenza dei circuiti e con poco tempo da dedicare a prove e qualifiche. I nostri colori sia nell’Europeo Stock 600 che nella FIM Cup Superstock 1000 sono da sempre ottimamente rappresentati e quest’anno è arrivato il titolo, conquistato da Marco Faccani nella 600. Un’affermazione limpida quella del pilota ravennate, laureatosi con una prova d’anticipo e forte di ben cinque vittorie su sette round. Faccani ha distaccato di ben 43 punti nella generale l’olandese Wayne Tessels a cui va il merito di aver portato in alto l’unica Suzuki al via. A coronamento di una stagione strepitosa per il San CarloTeam Italia Puccetti, un bel terzo posto del milanese Andrea Tucci, che ha sofferto il passaggio da Honda a Kawasaki ma, grazie alla regolarità di piazzamenti ha centrato l’obiettivo. Meno regolare ma decisamente più veloce Federico Caricasulo, solo quinto in classifica ma con tre podi di fila in sella alla Honda preparata dal team Evan Bros, la stessa squadra che nel 2013 ha fatto emergere il talento del concittadino Marco Faccani, per altro già promosso al Mondiale Supersport. Nella top ten anche Luca Salvadori e Kevin Manfredi rispettivamente ottavo e nono. I due partiti ottimamente con Manfredi addirit-

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Quelli della Stock

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tura secondo ad Assen, per vari motivi, sfortuna compresa, non hanno brillato. Nella Superstock 1000 il titolo l’ha conquistato il pilota argentino del team Barni Leandro Mercado. Il tutto si è deciso in una rocambolesca ultima prova corsa sul bagnato del circuito di Magny Cours dove il rivale Lorenzo Savadori ha gettato al vento con una scivolata un titolo praticamente in tasca, considerando che il rivale Mercado era acciaccato da una caduta in prova e che poi in gara non è riuscito a far meglio di un quinto posto. A Savadori è rimasta la consolazione di essere stato costantemente il più veloce per tutta la stagione, e si ritroverà nel 2015 in Superbike, a lottare con un Leandro già confermato in sella alla Ducati Barni Racing. Ottima anche la stagione in crescendo di Fabio Massei che con la Ducati del team EAB ha chiuso settimo, mentre un bellissimo decimo posto l’ha conquistato Federico D’Annunzio, in sella ad una BMW gestita in proprio. 1. Marco Faccani, a sinistra, riceve i complimenti dal compagno di squadra Andrea Tucci per la conquista del Campionato Europeo Stock 600. 2. ederico Caricasulo e Marco Faccani. Il giovane pilota del team Evan Bros ha tentato senza riuscirci in più di un’occasione di arginare lo strapotere del pilota San Carlo Team Italia. 3. Kevin Manfredi. 4. Luca Salvadori. 5. Scatto celebrativo del Campione Stock 1000 Leandro Mercado, vincitore di un titolo che l’argentino divide con l’italianissimo Barni Racing Ducati. 6. Fabio Massei. 7. Impenna il vice campione Lorenzo Savadori. 66

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Alla Carica!

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La fusione fra vecchia Supersport e Stock 600 ha dato vita ad una nuova categoria dai contenuti agonistici mai visti prima, gare spettacolari e combattute fino all’ultimo metro con un confronto serrato fra le “vecchie volpi” e i giovani emergenti. A conquistare il titolo è riuscito proprio un giovane talento come Federico Caricasulo, a dire il vero l’unico dei “ragazzini” in grado di contrastare il passo a due mostri sacri della 600 come Massimo Roccoli e Stefano Cruciani, ambedue plurititolati e con tanta esperienza anche a livello iridato. Il diciottenne del team Evan Bros, squadra che ricordiamo ha fatto emergere anche Marco Faccani, ha fatto della regolarità di piazzamenti la sua grande forza; dopo la vittoria all’esordio è salito sul podio altre sei volte, mostrando qualche limite solo sul bagnato a Misano, dove ha comunque portato a termine la gara in zona punti. Federico si è meritato il rispetto di un Massimo Roccoli estremamente determinato nel finale di campionato. Il riminese, non dimentichiamolo, ha vinto cinque prove ma ha pagato pesantemente lo stop forzato di Misano e forse un avvio di campionato con una Mv Agusta non ancora al top delle prestazioni. Anche Stefano Cruciani non ha scherzato: partito col numero uno sulla carena, ha lottato quasi sempre per la vittoria centrando l’obiettivo però solo a Misano. “Urbisaglia Express” avvezzo da sempre alle “vere” Supersport, non è entrato in sintonia da subito con la configurazione Stock della Kawasaki preparatagli dal team Puccetti, anche se non si è di certo risparmiato sfoggiando la sua solita guida aggressiva e in definitiva ha concluso a solo sei lunghezze da Caricasulo. Sempre della seria vecchia scuola la quarta e la quinta posizione sono occupate da Diego Giugovaz e Alex Baldolini. Il primo con la Honda del team SCS Corsini alla veneranda di 42 anni ha lottato come un leone vincendo anche una prova a Vallelunga oltre a salire altre tre volte sul podio. Il pesarese, ex del motomondiale 125-250GP e Moto 2, ha scelto la strada impegnativa di portare in pista la Suzuki GSX 600, una moto snobbata da tutti con cui però Alex è riuscito ad agguantare anche un secondo posto a Misano. Non hanno brillato più di tanto i giovani piloti che nell’ordine hanno chiuso la top ten del campionato. Nicola Morrentino con la Yamaha del team Mottini Corse ha messo in carniere una vittoria a Vallelunga, ma nell’insieme non si è mai battuto per il primato. Idem per Gennaro Sabatino autore di due podi a Vallelunga, mentre Davide Stirpe ha portato la Kawasaki del team Maranga sul podio solo a Misano, anche da Luca Oppedisano ci si aspettava molto di più, ma il pilota ligure dopo la vittoria della seconda prova al Mugello e il terzo posto a Vallelunga non è stato più in grado di ripetersi. Ferruccio Lamborghini ha chiuso la top ten in campionato, ma solo nel finale di stagione è riuscito ad entrare in sintonia con la Mv Agusta del team Byrt Racing. Questi pur veloci giovani piloti peccano in continuità di risultati, quella che non è mancata a Federico Caricasulo pilota che si è messo in luce anche nell’Europeo e ha partecipato come wild card al GP di Misano della Moto 2, e che ora sarà interessante scoprirne il percorso agonistico. Per la Classifica costruttori in pole c’è la Honda seguita da Kawasaki, Mv Agusta, Yamaha e Suzuki. 1. Massimo Roccoli si complimenta con Federico Caricasulo sul podio del Mugello. L’esperto pilota riminese nonostante cinque vittorie su dieci gare non è riuscito a regalare alla Mv Agusta il titolo Italiano. 2. Stefano Cruciani in lotta al Mugello con Massimo Roccoli, i due si conoscono molto bene e quando il duello si fa duro, il pilota della Mv Agusta riesce sempre a contenere l’irruenza di Urbisaglia Express. 3. Il 2014 è stato anche l’anno del ritorno alle gare di Ferruccio Lamborghini. Il campione Italiano della Moto2 nella foto guida il gruppo nelle prime fasi di gara e a seguirlo c’è Massimo Roccoli Luca Oppedisano, Mattia Cassani e il resto del gruppone della Supersport. Il Lambo ha chiuso il campionato in decima posizione con la Mv Agusta del team Byrt Racing. 4. Il Campione Italiano Supersport Federico Caricasulo comanda il gruppo sul circuito del Mugello. Il pilota della Honda Evan Bros cresciuto nei Trofei della casa dell’Ala Dorata, è riuscito a battere due vecchie volpi come Massimo Roccoli e Stefano Cruciani.


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IL TERRIBILE Ivan Terribile Goi è il nome della comunità Facebook del Campione Italiano Superbike. A dire il vero di terribile il trentaquattrenne mantovano ha ben poco, è un ragazzo educato e pacato fuori dalla pista, e anche quando lotta con gli avversari è sempre corretto. Di esperienza invece Ivan ne ha da vendere. Ha iniziato nel motomondiale 125GP come pilota più giovane della storia a disputare un gran premio, per poi approdare all’italiano dove ha conquistato due titoli nella Stock 1000 (2010 e 2012). Il terzo alloro è arrivato al termine di una stagione impeccabile in cui a quattro vittorie ha sommato altrettanti podi patendo, come unica battuta d’arresto, quella di Vallelunga. Perfettamente assecondato da una Ducati preparata dal team Barni Racing e gommata Michelin, Ivan ha avuto quale unico avversario Matteo Baiocco, anche lui in sella ad una Ducati ma gestita dal team Grandi Corse ed equipaggiata con gomme Pirelli. Baiox, collaudatore della casa di Borgo Panigale, pur velocissimo, ha pagato i due zeri per guai tecnici di Imola e in pratica non è più riuscito a recuperare il gap su Goi. Per lui però si sono aperte ugualmente le porte del mondiale Superbike che affronterà in sella alla Panigale del team Althea. Terzo nella generale il giovane imolese Kevin Calia con l’Aprilia, andato diverse volte a podio e anche lui in grado di guadagnarsi la promozione nella Coppa FMI STK 1000, dove porterà al debutto l’Aprilia RSV4RR. Primo in sella alle BMW un sempre consistente Alessandro Polita, che ha saputo sfruttare in più di un’occasione il potenziale delle gomme Michelin. Dietro lo Jesino a chiudere la top ten, una serie di piloti tutti in sella alle quattro cilindri tedesche a partire da Gianluca Vizziello, vincitore a Misano sul bagnato, Luca Conforti, Denny Schiavon, Fabrizio Perotti, ottimo secondo a Vallelunga, Alessio Corradi e Marco Muzio. Appena fuori dai primi dieci un deludente Manuel Poggiali, mai riuscito ad inserirsi nella lotta per la vittoria. La classifica costruttori ha visto primeggiare Ducati poi BMW, Aprilia, Honda, Kawasaki e Suzuki. 1

A sinistra in basso: Ivan Goi incalzato da Matteo Baiocco (Ducati team Grandi), Fabrizio Perotti (BMW Tutapista) e Federico Sandi (BMW DMR Racing). Sotto a destra: Alessandro Polita pronto alla staccata in sella alla BMW del GM Racing; il pilota di Jesi ha concluso il campionato in quarta posizione, come primo pilota della casa bavarese.


CIV Girls


SCAGNETTI E MONTELLA La Sport Production di fatto la “cenerentola” del CIV, non ha goduto di grande partecipazione. Nell’ultimo round del Mugello fra Aprilia 125 e Kawasaki 250, non si è arrivati a formare una griglia di venti piloti, decisamente poco per una categoria che a nostro avviso è quanto prima da riformare. La 125 ha avuto tre protagonisti: Daniele Scagnetti, Federico Drago e Marco Baldassarre con il primo, ventiseienne di Carpi, che è riuscito a conquistare il titolo con solo quattro punti di vantaggio sul ventottenne di Imperia. Baldassarre, anche lui frequentatore assiduo del podio, ha concluso più staccato al terzo posto. In evidenza anche Mirco Modesti, Gabriele Fusco e Niko Barani, quest’ultimo ottimo secondo nella prima gara del Mugello. Il Campione Italiano Daniele Scagnetti ha dichiarato che per il futuro vorrebbe continuare nella 125 SP, e si augura di trovare ancora avversari con cui lottare per il titolo. Nella Kawasaki 250 Yari Montella non ha avuto rivali se non proprio la sua Ninja che l’ha appiedato nella prova di Imola. Per il resto Yari ha vinto tutte le prove chiudendo a due punti dal rivale Luigi Ritucci, che non ha saputo sfruttare la debacle tecnica dell’avversario. Terzo in campionato Nicola Di Rago, anche lui fermo nel round di Imola dove c’è stata una “strana moria” di propulsori Kawasaki. Per il futuro il quattordicenne salernitano Montella sarà al via del CIV Moto3 con la Sic58 Squadra Corse, e sarà interessante vedere il potenziale propedeutico di questa Sport Production, che a nostro avviso è scarso. A sinistra: il Campione Italiano 125 SP Daniele Scagnetti, in azione con la sua Aprilia. Sotto: il Campione Italiano 250 SP Yari Montella, inseguito dagli avversari al Mugello.


CIV e Coppa Italia 2015

Archiviata con la premiazione del 9 Novembre ad EICMA, la fantastica stagione del massimo campionato nazionale di motociclismo, si parla già di 2015, con l’uscita del nuovo calendario, ancora una volta strutturato in due round e cinque weekend da vivere sui più prestigiosi circuiti italiani. Per le categorie c’è la conferma, e non poteva essere altrimenti dato il successo ottenuto, di Moto3, Superbike, Supersport, Pre Moto3 e Sport Production. Si partirà con i test del 27-29 Marzo al Misano World Circuit in preparazione di una stagione che prenderà il via sul circuito intitolato a Marco Simoncelli il 25-26 di Aprile, per poi trasferirsi nel mese di Maggio a Vallelunga, a Giugno nel rovente Mugello e il 18-19 Luglio ad Imola. Farà seguito una sconcertante pausa e il campionato tornerà in pista per gli ultimi due round del 10-11 Ottobre al Mugello. Ci saranno state sicuramente delle valide motivazioni ad indurre gli organizzatori a sospendere la serie ma mettere di fatto “in letargo” per quasi tre mesi un campionato a cui serve visibilità, ci sembra poco opportuno. Inoltre ci sono alcune concomitanze di date con le prime due prove del CEV: anche se saranno in pochi a permettersi di disputare tutti e due i campionati, non sembra comunque giusto precludere loro tale possibilità, anche perché la FMI tiene in massima considerazione il CEV, tanto da inserire nel Team Italia Moto3 piloti italiani impegnati nel torneo Iberico. CALENDARIO DEL CIV 2015 Test: 27-29 marzo Misano World Circuit "Marco Simoncelli"; Round 1-2: 25/26 aprile Misano World Circuit "Marco Simoncelli"; Round 3-4: 16/17 maggio Autodromo Piero Taruffi Vallelunga; Round 5-6: 13/14 giugno Autodromo Internazionale del Mugello; Round 7-8: 18/19 luglio Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola; Round 9-10: 10/11 ottobre Autodromo Internazionale del Mugello.

Anche la Coppa Italia ha confermato i cinque appuntamenti annuali e come per il CIV la stagione partirà con i test di Misano. Il contenitore della Coppa comprenderà i vari trofei promozionali, quello riservato alla 250 GP ed altri in fase di definizione. Dal calendario è uscito il mitico circuito di Imola, forse considerato troppo impegnativo per i piloti dei trofei. CALENDARIO COPPA ITALIA 2015 Test: 27-29 marzo Misano World Circuit "Marco Simoncelli"; Round 1: 12 aprile Autodromo Internazionale del Mugello; Round 2: 24 maggio Autodromo Piero Taruffi Vallelunga; Round 3: 28 giugno Misano World Circuit "Marco Simoncelli"; Round 4: 26 luglio Misano World Circuit "Marco Simoncelli"; Round 5: 27 settembre Autodromo Internazionale del Mugello. Il numeroso pubblico del Mugello in occasione delle ultime due prove del CIV.


Dalla Terra dei Motori Non è casuale che in Romagna ci sia un continuo pullulare di realtà motoristiche, la “Terra de Mutor” sforna sempre nuove squadre, anche se in questo caso, nel mondo del motociclismo agonistico, i componenti del Team Terra e Moto provengono tutti da realtà ben conosciute. Ma chi meglio del manager Ilaria Cheli può illustrarci la stagione del neonato team, che con Mattia Cassani, Lorenzo Cintio e Monika Jaworska, ha affrontato il Campionato Italiano Velocità della classe Supersport? Ecco le sue parole. “Il neonato ha fatto il suo dovere, la Supersport era di gran lunga la classe più competitiva del CIV, ci siamo difesi, abbiamo fatto alcuni errori ma in generale siamo molto soddisfatti dello sviluppo, anche se gli ultimi due round del Mugello sono stati un disastro per motivi non dipendenti dalla squadra e dai piloti. È stato un vero peccato perché avremmo concluso alla grande. Ci rifaremo il prossimo anno.” Parliamo dei piloti, cominciando da Mattia Cassani. Vi aspettavate di più dal fornaio volante? “Mattia come sempre ha dato il massimo, abbiamo patito dei problemi tecnici inaspettati in alcune gare, in altre Mattia non era a posto fisicamente complice anche la rovinosa caduta di Vallelunga. Lui è un grande pilota e se ne sono accorti anche in MV Agusta, tanto da ingaggiarlo per affiancare Massimo Roccoli nella squadra ufficiale che disputerà il CIV Supersport.” - E da Cintio? - “Lorenzo è un ingegnere, e non è un caso che la sua crescita sia costante; gara dopo gara è riuscito in una categoria così impegnativa a migliorare i tempi sul giro in ogni circuito, lottando con uno stuolo di avversari agguerritissimi.” - Monika ha scelto con tanto coraggio di schierarsi nel CIV della Supersport; considerando le difficoltà incontrate, ne è valsa la pena? - “Una scelta senza dubbio temeraria quella della ragaz-

za polacca, il campionato è stato terribilmente competitivo e bello, ma pur sempre crudele per lei, che ha avuto però la soddisfazione di aver ritoccato tutti i suoi record personali nei vari circuiti del CIV. Sicuramente se fosse scesa in pista nel National Trophy, avrebbe raccolto di più in termini di posizione di classifica.” - La vostra è una squadra numerosa, nell'attuale congiuntura economica difficile, come riuscite a gestire il tutto ad alto livello? - “Le sofferenze più grosse sono proprio queste, i budget per essere competitivi sono impietosi, ma nonostante tutto anche quest’anno siamo riusciti, grazie a tantissimi appassionati, a tenere duro. I ragazzi e tutti i soci del team, facendo grandi sacrifici hanno dato l’impossibile per permettere alla squadra di presentarsi alle gare sempre al top. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato finanziariamente e speriamo continuino ad appoggiarci anche nella prossima stagione.” Quali sono i vostri programmi 2015? Cambierete categoria e marca? E per quanto riguarda i piloti, verranno confermati oppure all'orizzonte ci sono new entry? - “Con la partenza di Cassani a cui va il nostro più grande in bocca al lupo, stiamo trattando con diversi piloti, desideriamo continuare con Lorenzo Cintio, e probabilmente dall’Europeo potrebbe arrivare a prendere il posto di Mattia un pilota che crediamo abbia le caratteristiche che si sposano bene con una struttura familiare come la nostra. Stiamo parlando anche con piloti da schierare nel National Trophy, che vorremmo affiancare a Monika che in questo trofeo, come detto prima, potrà fare molto bene. Resteremo fedeli a Yamaha, lavoriamo da tempo con la factory dei tre diapason da cui riceviamo un ottimo supporto sia dalla casa che dalla concessionaria Moto 2000 di Sant’Agata sul Santerno, nella persona del suo titolare Claudio Villa.”


Trofei Honda | MOTOVELOCITÀ

I Trofei dell'Ala Dorata Honda NSF250R Trophy e Honda CBR600RR Cup sono confermati nel prestigioso contesto del CIV. La novità è la CBR500R Cup, che gareggerà all’interno della Sport Production e che forse consentirà ai piloti di concorrere per l’assegnazione al titolo di Campione Italiano. Come nel 2014 la HORNET Cup gareggerà insieme alla Roadster Cup. Arai, Arrow, Andreani Group, Plastic Bike, Pirelli, Racing Bike, Rewin e Termorace, offriranno sconti sull'acquisto e/o premi in materiale per chi utilizzerà in gara i loro prodotti. Si conferma il montepremi, sia in denaro che in materiale, rendendo unici, tra i Trofei Nazionali, l'NSF250R Trophy, la CBR600RR Cup e la CBR500R Cup. La quota d’iscrizione per la CBR600RR Cup (nella quale sono ammesse le moto a partire dal modello 2005 in poi) è di € 1.000,00 e dà diritto ad un Kit composto da 2 due treni di pneumatici Pirelli, una catena Regina, un paraleva Racing Bike. Con un supplemento facoltativo di € 500,00 si può avere un kit paracarter Spider, un kit Domino, un filtro aria Sprint Filter. Il costo d’iscrizione alle singole gare è di € 450,00 (la gara doppia è considerata per la tassa di iscrizione singola), e comprende le prove libere del venerdì, un kit Castrol ed un servizio fotografico Oliver. Chi verserà in anticipo la quota per le 5 gare, usufruirà di uno sconto di 250,00 €. Con 3.250,00 € (3.000,00 se si paga in un’unica soluzione) si ottengono servizi e materiali pari ad un valore di circa 4.000,00 €, correndo nel Trofeo che ha messo in luce i talenti italiani che si sono assicurati Campionati nazionali o Europei, negli ultimi anni. Sono naturalmente consentiti gli sponsor personali, purché non concorrenti, e libera è la grafica della moto. È stato scelto di proporre il Top per gli pneumatici, sia in un’ottica prestazionale che di divertimento e sicurezza. Per quanto riguarda il regolamento tecnico è stata mantenuta una configurazione stock per evitare che l’assenza di vincoli provochi un eccessivo ed incontrollato aumento dei costi. Anche per l'NSF250R Trophy si conferma lo standard del 2013 con 10 partenze inserite nella gara Moto3 del CIV. La quota di iscrizione di € 3.200,00 comprende l'iscrizione a tutte le gare, le prove libere del venerdì, un treno di pneumatici Dunlop, un kit di lubrificanti Castrol a gara, una catena Regina, un comando gas Domino ed un servizio fotografico

Oliver per tutte le gare. Confermato il montepremi gara in denaro mentre sono previsti sconti e premi in materiale da parte di Arai, Arrow, Vertex e Rewin. Anche la quota d’iscrizione per la CBR500R Cup è di € 3.200,00 e prevede la fornitura di un kit che comprende due treni di pneumatici Pirelli, un impianto di scarico Arrow, un kit pedane e un paraleva Racing Bike, una catena Regina, un comando gas Domino, una carenatura Cruciata, un filtro aria Sprint Filter, un kit Power Commander V Faster 96, un telaietto ant. Febur, un cavalletto anteriore ed uno posteriore Febur, un kit paracarter Spider, un kit lubrificanti Castrol, un buono sconto Andreani Group ed un servizio fotografico per ogni gara. Inoltre gli iscritti al Trofeo potranno acquistare la moto al prezzo speciale di € 5.220,00 chiavi in mano. La quota d’iscrizione alle gare e i turni di prove libere saranno pagati direttamente alla FMI. CALENDARIO 2015 NSF250R TROPHY, CBR600RR CUP, CBR500R CUP 27/29 marzo: test Misano; 25/26 aprile: Misano; 16/17 maggio: Vallelunga; 13/14 giugno: Mugello; 18/19 luglio: Imola; 10/11 ottobre: Mugello Per la Hornet Cup si conferma l'abbinamento con la Roadster Cup. Il costo dell'iscrizione è di € 1.000,00 e comprende un treno di pneumatici Metzeler, un kit di lubrificanti Castrol a gara, una catena Regina, un comando gas Domino, una protezione leva freno Racing Bike, un filtro aria Sprint Filter, un buono sconto Andreani Group. L’iscrizione alle gare dovrà essere regolarizzata con il Moto Club organizzatore. Il CBR600RR Challenge è riservato ai possessori di Honda CBR600RR che partecipano alla Master Cup. Il calendario della CBR Challenge e della Hornet Cup sono in via di definizione. Per tutte le informazioni: Tel. 349-1523135, e.eorganization@gmail.com, www.eeorganization.com. Sopra: lo start di una prova al Mugello della CBR 600 RR vinta da Alessandro Zaccone, con Michael Mazzina e Kevin Chili. Sotto a sinistra: uno dei tanti podi della CBR 600 RR con protagonista Alessandro Zaccone. A destra: Armando Pontone, dominatore dell’NSF250R, comanda un gruppo di piloti della Moto3 CIV. Dietro a lui hanno concluso in campionato Matteo Ciprietti e Flavio Ferroni.

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Ogier - VW Polo di protagonisti

Assoluta WRC: 1. Ogier p.267; 2. Latvala p.218; 3. Mikkelsen p.150; 4. Hirvonen p.126; 5. Ostberg p.108; 6. Neuville p.105; 7. Meeke p.92; 8. Evans p.81; 9. Prokop p.44; 10. Sordo p.40. Assoluta Costruttori: 1. Volkswagen Motorsport p.447; 2. Citroen Total Abu Dhabi Wrt p.210; 3. M-Sport Wrt p.208; 4. Hyundai Shell Wrt p.187; 5. Volkswagen Motorsport II p.133; 6. Jipocar Czech National Team p.49; 7. Hyundai Motorsport N p.28; 8. Rk M-Sport Wrt p.26. Wrc2: 1. Al-Attiyah p.118; 2. Ketomaa p.115; 3. Bertelli p.111; 4. Protasov p.90; 4. Kruuda p.90; 6. Tanak p.78; 7. Tidemans p.52; 8. Sousa p.48; 9. Fuchs p.46; 10. Gorban p.42. Wrc2 Produzione: 1. Rendina p.147; 2. Alonso p.111; 3. Linari p.70; 4. Torres Fuentes p.48; 5. Bestards p.33; 6. Heloise p.25; 6. Guerra p.25; 8. Vallario p.15. Wrc3: 1. Lefebvre p.79; 2. Fisher p.65; 3. Koci p.63; 4. Giordano p.54; 5. Riedemann p.46; 6. Taylor p.32; 7. Tempestini p.26; 8. Al Mutawaa p.25; 8. Gilbert p.25; 8. Suninen p.25. Wrc Junior: 1. Lefebvre p.93; 2. Fisher p.92; 3. Koci p.76; 4. Giordano p.72; 5. Riedemann p.46; 6. Taylor p.35; 7. Domzala p.32; 8. Tempestini p.28; 9. Della Casa p.18; 9. Camili p.18.

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World Rally Championship | RALLY

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Sebastien Ogier-Volkswagen Motorsport di nuovo sul tetto del mondo! Come già accaduto nella passata stagione, il francese si è rivelato assoluto protagonista del WRC tanto che a questo punto, senza tema di smentita, si può parlare di lui come il vero, unico successore di Sebastien Loeb. Da un cannibale all’altro… anche se certo raggiungere i nove titoli dell’alsaziano non sarà facile per Ogier che comunque sembra sulla strada giusta. Otto successi stagionali su tredici gare disputate lo confermano attualmente come il più forte rallista del panorama mondiale. Suo il sigillo anche nell’ultima tappa del 2014, il Rally del Galles, suo il titolo, il secondo consecutivo, vinto anticipatamente in occasione della precedente prova in Spagna. C’è poco altro da dire, se non ribadire il dominio della Volkswagen, che ha piazzato sul podio assoluto tutti e tre i suoi esemplari con Jari-Matti Latvala ed Andreas Mikkelsen sugli altri due gradini ed il finlandese a riempire i vuoti nelle caselle “vittorie” lasciati dal compagno di squadra. Suoi i successi in Svezia, Argentina, Finlandia e Francia con i quali ha tentato quanto meno di impensierire Ogier, ma non è bastato. Poco, davvero poco hanno fatto le altre case costruttrici a partire dalla Citroen, con Ostberg quinto assoluto alle spalle di Hirvonen, mai salito sul gradino più alto del podio in questa stagione. Unico ad interrompere il dominio Volkswagen è stato Thierry Neuville che ha portato al successo la Hyundai I 20 Wrc in Germania, approfittando dei ritiri di Ogier e Latvala. Giusta e meritata la riconferma da parte della Hyundai per il giovane belga che nel 2015 sarà nuovamente affiancato da Dani Sordo. Gli ultimi appuntamenti del WRC hanno cambiato, purtroppo a sfavore degli italiani, le altre classifiche. Nella WRC2 Lorenzo Bertelli si è visto superare da Nasser Al-Attiyah e Jari Ketomaa ed ha chiuso una stagione guidata sin dal primo round, solo al terzo posto di categoria. Il prossimo anno sarà proprio il navigatore di Al-Attiyah ad affiancare Bertelli su una Ford Fiesta Wrc gestita dal team milanese Fuckmatié e gommata Pirelli: Giovanni Bernacchi1 2


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ni. Nel WRC2 Produzione invece Max Rendina, in gara su una Mitsubishi Lancer Evo X R4, si è aggiudicato il titolo, precedendo Juan Carlos Alonso e l’altro italiano Gianluca Linari su Subaru Impreza Sti N15. Bottino pieno per il giovane francese Stephane Lefebvre che al volante della Citroen Ds3 R3t si è laureato campione del Mondo Junior, spuntandola per appena un punto su Alastair Fisher, e nel WRC3. Il prossimo anno Lefebvre prenderà parte al mondiale nella categoria WRC2 e gli verrà data l'opportunità dalla Citroen di disputare almeno due gare al volante di una DS3 WRC. [Francesca Ballesi - Photo4] 1. Terzo assoluto Andreas Mikkelsen con la macchina da guerra denominata VW Polo Wrc. 2. Quarta piazza per Mikko Hirvonen a bordo della Ford Fiesta Wrc. 3. Thierry Neuville ha il merito, in questa stagione, di aver portato al successo la Hyundai I20 Wrc in Germania. 4. Piazza d'onore per Jari-Matti Latvala, altro prode scudiero a bordo della VW Polo Wrc. 5. Al-Attiyah e Giovanni Bernacchini svettano nella Wrc2. 6. Mads Ostberg e Jonas Andersson quinti assoluti alle spalle di Hirvonen.

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Lappi e Skoda

indiscutibilmente Chiusura di stagione in Corsica per il Campionato Europeo Rally, con la disputa dell’ultimo impegno della stagione, quest’anno articolata in due gironi, e la premiazione dei campioni 2014 in una cerimonia appositamente dedicata ad Ajaccio. Quasi mai in discussione il titolo assoluto, che Esapekka Lappi ha tenuto in mano già al termine del primo girone, quando già vantava 30 lunghezze sugli inseguitori. Per il finlandese, in gara con una Škoda Fabia S2000, la stagione si è chiusa con un ritiro al Tour de Corse ma la sicurezza di potersi cingere dell’alloro continentale ancora prima di prendere il via, visto che l’unico in grado di impensierirlo, il compagno di team Sepp Wiegand, aveva precedentemente danneggiato la sua Škoda. Con i due alfieri di Škoda Motorsport rispettivamente campione e vice campione 2014, la terza piazza del podio è finita nelle mani di Craig Breen, quest’anno un po’ in debito con la fortuna che lo ha privato nel corso della stagione di diversi punti importanti. Anche in Corsica l’irlandese è finito anzi tempo fuori dai giochi per la rottura della trasmissione della sua Peugeot 208 T16 ma, rientrando poi in gara nella Seconda Tappa, ha conquistato i punti necessari a chiudere l'annata terzo nella generale. Ha sfiorato quasi il miracolo Andrea Crugnola che purtroppo ha dovuto lasciare il titolo Junior all’imprendibile Stéphane Lefebvre. Il varesino affiancato sulla Peugeot 208 R2 da Michele Ferrara, si è aggiudicato i successi negli ultimi due impegni, risalendo al secondo posto nella speciale classifica, ma Lefebvre, al quale era sufficiente un piazzamento al Tour de Corse, lo ha alla fine preceduto bissando il titolo già ottenuto nel WRC nella medesima categoria. Gli altri riconoscimenti, nella premiazione di Ajaccio, sono andati a Vitaliy Pushkar nel Production Car Cup, a Zoltán Bessenyey nella 2WD, in cui Crugnola ha chiuso terzo e Fabio Andolfi sesto assoluto, ed a Ekaterina Stratieva che si è imposta tra le Ladies. [Francesca Ballesi - Photo4] Assoluta Erc: 1. Lappi p.162; 2. Wiegand p.128; 3. Breen p.104; 4. Kajetanowicz p.100; 5. Pech p.63; 5. Abbring p.63; 7. Bouffier p.61; 8. Magalhaes p.54; 9. Gryazin p.53; 10. Consani p.50. ERC 2 Ruote Motrici: 1. Bessenyey p.111; 2. Lefebvre p.104; 3. Crugnola p.90; 4. Cerny p.68; 5. Reuche p.67; 6. Andolfi p.61; 7. Ingram p.51; 8. Guglielmi p.39; 8. Bohm p.39; 8. Mckenna p.39; 8. Immonen p.39; 8. Parn p.39; 8. Kobliha p.39. ERC Junior: 1. Lefebvre p.140; 2. Crugnola p.118; 3. Cerny p.89; 4. Bux p.78; 5. Zawada p.73; 6. Andolfi p.70; 7. Ingram p.63; 8. Parpottas p.59; 9. Immonen p.50; 10. Kristiansen p.46. ERC Produzione: 1. Pushkar p. 167; 2. Hudec p.127; 3. Erdi p.54; 4. Vorobjovs p.40; 5. Harrach p.39; 5. Lefevere p.39; 5. Moffett p.39; 5. Lukyanuk p.39; 5. Brezik p.39; 5. Demosthenous p.39; 5. Gonon p.39.

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European Rally Championship | RALLY

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RALLY | Campionato Italiano Rally

Andreucci

batte otto col Leone

Campionato Italiano Rally 2014 - Assoluta: 1. Andreucci p.90; 2. Basso p.90; 3. Scandola p.80; 4. Andolfi p.39; 5. Albertini p.35; 6. Nucita p.32; 7. Scattolon p.23; 8. Perego p.22; 9. Campedelli p.16; 10. Marchioro p.14. Costruttori: 1. Peugeot p.153; 2. Ford p.106; 3. Skoda p.80; 4. Renault p.75; 5. Mitsubishi p.16; 6. Citroen p.16. Junior: 1. Scattolon p.66; 2. Albertini p.57; 3. Panzani p.48; 4. Carella p.44; 5. Andolfi p.23; 6. Testa p.19; 7. Trevisani p.16; 8. Vineis p.15; 9. Crugnola p.12; 10. Cogni p.8. Produzione: 1. Ferrarotti p.75; 2. Andolfi p.63; 3. Vittalini p.50; 4. Di Palma p.28; 5. Marchioro p.28; 6. Gheno p.14; 7. Bernardi p.11. Equipaggi Indipendenti: 1. Travaglia p.39; 2. Ferrarotti p.38; 3. Andolfi p.37; 4. Nucita p.33; 5. Perego p.32; 6. "Ciava" p.30; 7. Campedelli p.27; 8. Ricci p.22; 9. Michelini p.20; 10. Vittalini p.20. Under 23 Junior: 1. Trevisani p.51; 2. Testa p.42; 3. Andolfi p.30; 4. Marcoccia p.15. Gruppo N: 1. Modugno p.36; 2. Trentin p.30; 3. Barbero p.27; 4. Perego p.15; 4. Maimeri p.15; 6. Lombardi p.12; 6. Marchetti p.12; 6. Li Gobbi p.12; 9. Fracassi p.10; 9. Canu p.10. Gruppo R2: 1. Scattolon p.74; 2. Albertini p.57; 3. Panzani p.56; 4. Carella p.41; 5. Giannini p.26; 6. Andolfi p.21; 7. Testa p.14; 8. Crugnola p.12; 9. Vineis p.10; 10. Gasperetti p.8; 10. Cogni p.8.

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È’ il Tribunale nazionale d'appello FAMS a mettere la parola fine sulla stagione 2014 del Campionato Italiano Rally. Respingendo il ricorso presentato da Skoda all’indomani dell’esclusione dalla classifica di gara del 42° Rally di San Marino (svoltosi nel mese di luglio) di Umberto Scandola e Guido D'Amore per un’irregolarità agli pneumatici della Fabia S2000, l’organo nazionale ha confermato il verdetto emerso al termine dell’ultimo impegno del CIR, ponendo il veneto sul terzo gradino del podio dell'assoluta. La complicata stagione 2014 si chiude con titolo di Campione Italiano assegnato a Paolo Andreucci. Il toscano navigato da Anna Andreussi scrive così un’altra pagina della storia del rallysmo nazionale, divenendo, con i suoi 8 allori conquistati, il pilota più vincente di sempre sulle strade della Penisola. L’avventura al volante della Peugeot 208 T16 intrapresa lo scorso anno, finalizzata a sviluppare la vettura e portarla ad essere competitiva al pari delle Super 2000, si è conclusa così nel modo migliore, con il titolo piloti (vinto per differenza di prestazioni) e quello costruttori incamerati dal binomio vincente Andreucci-Peugeot. Il garfagnino ha raccolto quattro successi su otto gare affrontate, contro le due ottenute dal vice campione 2014, l’ottimo Giandomenico Basso, e le altrettante messe a segno invece da Scandola che ha concluso la stagione, come detto sopra, al terzo posto assoluto, complice, oltre la squalifica al San Marino, il terzo posto al Due Valli determinato da una foratura ad inizio gara. Per Basso la piazza d’onore è paragonabile ad un successo: nell’anno del debutto con la Ford Fiesta LDI alimentata a GPL, il trevigiano, affiancato nell’ultimo impegno da Mitia Dotta, si è tolto infatti la soddisfazione di salire sette volte sul podio e di chiudere a parità di punteggio con Andreucci nell’assoluta, sfatando quei luoghi comuni che vogliono le vetture GPL incapaci di regalare prestazioni di rilievo. Tra gli Equipaggi Indipendenti il successo nel 2014 è arriso a Renato Travaglia, neo campione del TRT, che per un punto ha preceduto nella relativa graduatoria Ivan Ferrarotti, vittorioso nel Produzione al volante di una Renault 1 2


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Clio R3. Nell’ultima gara della stagione il successo tra i Junior è andato a Stefano Albertini, sesto assoluto con la sua Peugeot 208 R2, anche se il titolo era già finito nelle mani di Giacomo Scattolon, campione 2014 anche nella R2. Allori tricolori anche per Michele Tassone nel Suzuki Rally Trophy, Luca Panzani nel Trofeo Twingo R2 ed Alex Vittalini nel Citroen Racing Trophy. Il cammino del CIR, dopo la meritata pausa, riprenderà a marzo, mese in cui il 38° Rally Il Ciocco e Valle Del Serchio aprirà il sipario sulla stagione 2015. [Franwcesca Ballesi - Foto Bettiol e Photo4] 1. Ivan Ferrarotti, vittorioso nel Produzione al volante di una Renault Clio R3. 2. La piazza d'onore di Giandomenico Basso, ex-aequo con il vincitore Paolo Andreucci, ha il sapore della vittoria soprattutto se si pensa che ottenuto con una vettura alimentata a GPL. 3. Annata da dimenticare e terzo posto assoluto per il Campione Italiano uscente Umberto Scandola . 4. Giacomo Scattolon, campione 2014 nella R2. 5. Jacopo Trevisani è il migliore dei Junior Under 23. 6. Michele Tassone svetta nel Suzuki Rally Trophy. 4 5

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RALLY | Campionato Italiano WRC

La zampata del Pede Sei appuntamenti chiusi giungendo sempre all’arrivo, sei volte a podio, tre delle quali sul gradino più alto. Nonostante questo, Luca Pedersoli e Matteo Romano devono sudare le proverbiali sette camicie per aggiudicarsi il titolo nel Campionato Italiano WRC, subentrato quest’anno al TRA. Per appena mezzo punto il driver sulla Citroën C4 WRC riesce comunque nell’impresa, concludendo al terzo posto la tappa decisiva, il 33° Rally Aci Como, vinto dal neo vice campione Manuel Sossella. Sapendo di dover scartare un risultato, come regolamento vuole, Pedersoli ha dovuto correre il round finale facendo attenzione a non commettere errori, avendo a sua disposizione una sola chance: chiudere la corsa almeno al terzo posto tra gli iscritti al WRC. Ci è riuscito in quella che, a suo dire, proprio per la posta in palio, è stata la gara più difficile della sua carriera. Ai titoli già vinti nel 2010 e nel 2011, Pedersoli aggiunge il tricolore 2014, precedendo come detto di mezza lunghezza Sossella. Affiancato da Gabriele Falzone sulla Ford Fiesta Wrc, Sossella ha raccolto sulle strade lariane il suo primo successo stagionale, dopo tre secondi piazzamenti ed un terzo posto rimediato nella gara d’esordio. Il ritiro patito al Rally del Salento, scartato nel computo del punteggio finale, gli ha permesso di giocarsi il tutto per tutto a Como ma Pedersoli, centrando il terzo posto tra gli iscritti al Campionato, ha avuto ragione su di lui per un soffio e Sossella si è dovuto accontentare del titolo nella Classe WRC. Vittorie, tra gli altri, anche per Francesco Laganà nel Gruppo N, Alessandro Uliana nell’affollato N 2 Ruote Motrici, Alessandro Bosca nel S2000/R4/R5, Luca Fiorenti, che l’ha spuntata dopo un bel duello su Francesco Montagna nell’R2, e Roberto Vescovi nell’R3. Tra i giovani dell’Under 23 la costanza di risultati e quattro buoni piazzamenti in sei gare hanno consentito a Manuel Sartori di laurearsi campione 2014. Campionato Italiano WRC - Assoluta: 1. Pedersoli p.75; 2. Sossella p.74,5; 3. Signor p.49,5; 4. Porro p.48; 5. Bianco p.27,5; 6. Bosca p.25; 7. Miele p.23; 8. Forato p.21,5; 9. Roncoroni p.14; 10. Nember p.12. Classe WRC: 1. Sossella p.74,5; 2. Pedersoli p.72; 3. Signor p.49,5; 4. Porro p.42; 5. Bianco p.26,5; 6. Miele p.21,5; 7. Re p.18; 8. Fontana p.15; 9. Silva p.9; 9. De Tisi p.9. Classe A8: 1. Foppiani p.22,5. Classe K11: 1. Panato p.37,5. Gruppo N: 1. Laganà p.60; 2. Uliana p.53,5; 3. Amorisco p.36; 4. Rainer p.31; 5. Soliani p.28; 6. Meneghetti p.22,5; 7. Sartori p.19; 8. Cambiaghi p.18; 9. Romano p.18; 10. Pagnan p.13. Gruppo N 2 Ruote Motrici: 1. Uliana p.59,5; 2. Amorisco p.43; 3. Rainer p.35; 4. Soliani p.34,5; 5. Sartori p.24,5; 6. Romano p.24; 7. Meneghetti p.22,5; 8. Cambiaghi p.18; 9. Carminati p.15; 9. Pisacane p.15; 9. Micheletto p.15. R1: 1. “Cerutti Gino” p.33; 2. Cecco p.22,5. R2: 1. Fiorenti p.72,5; 2. Montagna p.61; 3. Nember p.54; 4. Pontalti p.43; 5. Lamonato p.22,5; 6. Bardin p.17; 7. Selva p.15; 8. Pioner p.15; 8. Albertini p.15; 10. Pellizzari p.10. R3: 1. Vescovi p.52,5; 2. Basso p.41; 3. Vittalini p.22,5; 4. Gilardoni p.18; 5. Cenedese p.15; 5. Strabello p.15; 5. Milani p.15; 8. Pasquali p.12; 8.Pettenuzzo p.12; 8. Sassano p.12. S2000/R4/R5: 1. Bosca p.67,5; 2. Roncoroni p.28; 3. Terrini p.24,5; 4. Di Palma p.22,5; 5. Giacomelli p.18; 5. Caranci p.18; 7. Niboli p.16; 8. Roveta p.15,5; 9. Tabarelli p.15; 9. Muzio p.15. Under 23: 1. Sartori p.58; 2. Lupatini p.22,5; 3. Gilardoni p.22,5; 4. Cambiaghi p.18; 5. Ferrando p.15; 5. Pasa p.15; 5. Cecco p.15; 8. Cagni p.12; 8. Schievenin p.12; 10. Stizzoli p.8. 1. Il protagonista della stagione Luca Pedersoli, Campione non senza affanno. 2. Alessandro Bosca emerge nella S2000/R4/R5. 3. Marco Signor terzo assoluto. 4. Francesco Laganà fa suo il Gruppo N. 5. Manuel Sossella d'un soffio sfiora il titolo.

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Raceday Ronde Terra - Rally Nido dell’Aquila - Nocera Umbra (PG) - 5 ottobre 2014 - Classifica gara: 1. Spagolla-Bardini (Ford Fiesta Wrc); 2. Bertin-Zamboni (Citroen C4 Wrc); 3. Fanari-Stefanelli (Mitsubishi Lancer Evo IX); 4. Arminen-Nikkola (Subaru Impreza N14); 5. Cobbe-Turco (Ford Focus Wrc); 6. Grossi-Pavesi (Mitsubishi Lancer Evo IX); 7. Trentin-De Marco (Peugeot 208 T16); 8. Ferrecchi-Imerito (Ford Focus Rs Wrc); 9. Della Casa-Pozzi (Peugeot 208); 10. Succi-Guzzi (Mitsubishi Lancer Evo IX); 11. BarberoBarbero (Mitsubishi Lancer Evo IX); 12. Roggero-Riva (Mitsubishi Lancer Evo X); 13. Ciufoli-Ciufoli (Subaru Impreza Wrx); 14. Paris-Coletti (Mitsubishi Lancer Evo IX); 15. Pirelli-Mazza (Mitsubishi Lancer Evo IX); 16. Versace-Caldart (Citroen Ds3); 17. Landini-Sacchi (Suzuki Swift); 18. Cominelli-Fieni (Citroen Ds3); 19. Tremonti-Dalla Via (Mitsubishi Lancer Evo VII); 20. Gandolfo-Casazza (Peugeot 208); 21. CattelanTomasi (Renault Clio Rs); 22. Zanini-Fachin Paola (Renault Clio Rs); 23. Donetto-Pagani (Mitsubishi Lancer Evo IX); 24. Zancano-Virgolini (Renault Clio Rs); 25. Bigot-Di Giusto (Renault Clio Rs); 26. Gabbarrini-Nati (Renault Clio Williams); 27. Bevilacqua-Spangaro (Renault Clio); 28. Chiesura-Lovisa (Honda Civic); 29. Pioner-Ugolini (Renault Clio Rs); 30. "Brik"-Maggiolino (Opel Corsa Gsi).

Spagolla e Bardini (Ford Fiesta Wrc) si aggiudicano il Rally Nido dell’Aquila (Foto Davide Monai)

Sottile sbanca il Bormida Sandro Sottile e Marco Nari siglano l’impresa al Rally Valli del Bormida 2014. Il savonese si impone con una Renault Clio Williams, dimostrando la longevità delle vetture francesi. Primo leader dopo la speciale iniziale di “Giovetti” è il mitico Danilo Ameglio su Peugeot 206 S1600, ma già sulla prova successiva sulle strade di Quazzo Ameglio/Marinotto vengono sopravanzati dai bravi Sottile/Nari. Quest’ultimo equipaggio allunga imponendosi nella prima ripetizione della “Scravaion” e nel secondo passaggio di “Giovetti”. A questo punto si registra la riscossa di Gianluca Verna e Fulvio Florean, sulla carta grandi favoriti con la Peugeot 207 S2000 ma incappati in un opaco inizio di gara. Verna vince il secondo passaggio a Quazzo e si avvicina pericolosamente ad Ameglio. Nel frattempo, si fa da parte la Renault Clio S1600 di Matteo Levratto e Roberto Bergero che molto bene avevano fatto nelle prime battute vincendo anche una speciale. Questo consente a Paolo Vigo e Luca Costantini di ereditare la leadership in classe S1600. Molto più definita la situazione in R3C con Andrea Mezzogori e Roberta Baldini saldi in vetta con una Renault New Clio. Brilla anche il mitico Albino Condrò con la Peugeot 205 Gti, settimo assoluto provvisorio. Purtroppo, la sua vettura non si presenta al via nell’ultima speciale a Scravaion. Sottile legittima la vittoria con un altro miglior tempo, mentre Ameglio pasticcia uscendo solo col quattordicesimo riscontro parziale. Verna e Vigo riescono così a sopravanzarlo in extremis in classifica finale, costringendolo al quarto posto. Nessun problema invece per Mezzogori che è quinto assoluto davanti agli avversari di classe Amerio/Piovano. [Nico Patrizi - Foto Stefano Romeo]

Cresce bene il Monza Ronde Pur non contando sull’apporto dei big e delle star che animano il più noto Monza Rally Show, il Monza Ronde piace sempre più a piloti, addetti ai lavori e pubblico. Ottantanove equipaggi si cimentano nelle quattro ripetizioni della prova “Vedovati” ricavata all’interno dell’Autodromo Nazionale e lunga ben 17 km. Favoriti sono Stefano e Linda D’Aste con la Skoda Fabia S2000 che si aggiudicano subito la prima PS nella quale tuttavia incassano anche una penalità di 5” che lancia in vetta alla classifica gli elvetici Mirko Puricelli e Gabriele Falzone con la Ford Fiesta Wrc della A-Style Team. Nella seconda speciale si registra la riscossa di Pierfrancesco Uzzeni e Danilo Fappani. I vincitori della scorsa edizione, reduci da una prima prova disastrosa, conseguono il miglior tempo con la Subaru Impreza Wrc, risalendo fino al cinquantunesimo posto. La rimonta continua anche nella speciale successiva, in cui Uzzeni è ancora il migliore e si porta al trentunesimo posto. In vetta continua a farla da padrone Puricelli che nonostante 5” di penalità subiti nella seconda PS, ha un buon vantaggio nei confronti degli avversari. Altri 10” vengono inflitti a D’Aste che perde sia il secondo posto per mano di Mella/Bianchetti, in gara con la Citroen C4 Wrc, sia il terzo per mano di Tortone/Andreola su Peugeot 206 Wrc. Mella è il pilota più in forma nella fase finale di gara e conquista l’ultima ripetizione della “Vedovati” senza però riuscire a colmare il divario nei confronti di Puricelli che vince la Ronde senza essersi aggiudicato nemmeno una PS. Maurizio Tortone completa il podio davanti ai D’Aste. Grande rimpianto per Uzzeni che chiude diciottesimo su settantadue classificati. [Nico Patrizi - Foto Luca Spini]

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3° Monza Ronde By Vedovati Corse - Autodromo di Monza (MB) - 9 Novembre 2014 - Classifica Gara: 1. Puricelli-Falzone (Ford Fiesta Wrc); 2. Mella-Bianchetti (Citroen C4 Wrc); 3. Tortone M.-Andreola (Peugeot 206 Wrc); 4. D'Aste-D'Aste (Skoda Fabia S2000); 5. Tortone E.Tamagnone (Peugeot 307 Wrc); 6. Sassi-Romei (Ford Fiesta Wrc); 7. Ducoli-Maurigi (Citroen Ds3 Wrc); 8. Ogliari-“Cobra” (Ford Fiesta); 9. Reduzzi-Mancini (Fiat Punto S2000); 10. Capelli-Bergonzi (Peugeot 207 S2000); 11. Terrini-Galliano (Peugeot 207 S2000); 12. Melifiori-Trolese (Peugeot 207 S2000); 13. Della Casa-Valsangiacomo (Ford Focus Wrc); 14. Maggiulli-Tognolini (Peugeot 207 S2000); 15. GilardoniFasoli (Renault Clio); 16. Fornara-Minazzi (Peugeot 207 S2000); 17. Messori-Lavazza (Peugeot 207 S2000); 18. Uzzeni-Fappani (Subaru Impreza Wrc); 19. Rayneri-Rocchi (Ford Fiesta); 20. Brignoli-Brignoli (Mitsubishi Evo X); 21. Garcia-Paganin (Fiat Punto S2000); 22. Roncoroni-Gilardoni (Renault Clio Rs); 23. Muzzarelli-Vita (Citroen Ds3); 24. Riccio-Caniggia (Fiat Punto S2000); 25. Grassano-Ammendola (Honda Civic Type R); 26. Bissa-Ungaro (Peugeot 306 Maxi); 27. Oldani-Bosoni (Renault Clio); 28. Pagnoni-Zardoni (Renault Clio Maxi); 29. Pulvirenti-Villa (Citroen Ds3); 30. Botticini-Ruggeri (Renault Clio S1600).


Ronde | RALLY

Spagolla sul Nido dell'Aquila Il tracciato del Nido dell’Aquila, teatro di esaltanti cronoscalate su terra, viene per la prima volta utilizzato dal Raceday Ronde Terra con un evento valido quale prima prova della stagione 2014/2015. Cinquantuno gli equipaggi che rispondono al via a Nocera Umbra, numero incoraggiante date le molte concomitanze. Subito una sorpresa sul primo dei quattro passaggi: Arminen/Mikkola su Subaru Impreza Sti N14 siglano il miglior tempo, mentre i favoriti Mauro Spagolla e James Bardini, con la Ford Fiesta Wrc, sono costretti ad inseguire. Sorpresa, ma non troppo, anche il terzo posto dell’idolo locale Fanari, al volante della Mitsubishi Lancer Evo IX N4 navigato da Silvio Stefanelli. Spagolla, scottato dal blitz di Arminen, contrattacca e torna in testa già sulla seconda ripetizione della “Nido”; Fanari resta terzo ma si fa sotto la Citroen C4 Wrc di Bertin/Zamboni. I veterani Maurizio Ferrecchi e Gianfranco Imerito stentano con la Ford Focus Wrc della Friulmotor e sono solo quinti. Nella seconda metà di gara Spagolla prende il largo, mentre Arminen, malgrado gli sforzi, cede via via terreno agli avversari. A giocarsi il secondo posto sono quindi Fanari e Bertin, con il primo in leggero vantaggio alla vigilia dell’ultima speciale. Qui Bertin contrattacca e per soli nove decimi riesce a conquistare il secondo posto assoluto, dietro un irraggiungibile Spagolla. Fanari occupa il terzo gradino del podio davanti ad Arminen e Cobbe/Turco, che non potevano mancare con la Ford Focus Wrc. Sesta la Mitsubishi Lancer Evo IX R4 di Grossi/Pavesi autori di una tardiva riscossa. Vittoria in R5 per la Peugeot 208 di Trentin/De Marco, settimi davanti a Ferrecchi. [Nico Patrizi] 33° Rally Valli del Borminda - Millesimo (SV) - 5 ottobre 2014 - Classifica Gara: 1. Sottile-Nari (Renault Clio Williams); 2. Verna-Florean (Peugeot 207 S2000); 3. Vigo-Costantini (Renault Clio S1600); 4. Ameglio-Marinotto (Peugeot 106 Gt); 5. Mezzogori-Baldini (Renault Clio); 6. Amerio-Piovano (Renault Clio); 7. Cortese-Moncada (Mitsubushi Lancer Evo IX); 8. Benvenuti-Torielli (Renault Twingo); 9. Villa-Celestini (Fiat Abarth 500); 10. Baravalle-Armelio (Peugeot 207 Rc Rallye); 11. Guidi-Canale (Opel Kadet Gsi); 12. Fiorenti-Oberti (Citroen C2); 13. Balbis-Clerici (Opel Astra Gsi); 14. Rebella-Forlino (Peugeot 106 Gti); 15. Tomaino-Banaudi (Citroen C2); 16. Marchetti-Cresta (Renault Twingo); 17. Schram-Culasso (Renault Clio Rs); 18. Rosso-Ponzano (Citroen C2); 19. GarzianoCapilli (Renault Clio); 20. Canevari-Fioretti (Renault Clio); 21. Moretti-Vignolo (Peugeot 106 Gti); 22. Ghisolfo-Torterolo (Renault Clio); 23. Ferraro-Diamanti (Fiat Panda); 24. Donzella-Briano (Renault Clio); 25. Doberti-Orlando (Fiat Panda); 26. Fresia-Rocchieri (Peugeot 206 Rc); 27. Cervetto-Ferrari (Citroen Saxo); 28. Sorrentino-Gallese (Fiat 600); 29. Porcella-Zambelli (Peugeot 106 Rally); 30. Ibertis-Demonte (Peugeot 106 Rally).

A sinistra: Sottile-Nari (Renault Clio Williams) vincitori del 33° Rally Valli del Borminda. Sopra: il podio dell'assoluta.

Tragica Roma Capitale Una tragedia terribile mette fine anzitempo all’edizione 2014 del Rally di Roma Capitale, valido quale finale del Trofeo Rally Nazionali ex-Coppa Italia. Dopo la prova spettacolo “Città di Roma”, vinta da Di Benedetto/Inglesi su Peugeot 207 S2000, il gruppo si sposta sulle strade del reatino dove ci si attente la reazione di Alessandro Perico/Mauro Turati e di Paolo Andreucci/Valentino Gaspari, entrambi al via su Peugeot 208 T16. Il pluricampione italiano Rally contrattacca già nella seconda PS risalendo da cinquantunesimo a ventitreesimo. Sulla terza PS “Longone Sabino” Di Benedetto si fa da parte per noie ai freni, cedendo il comando alla Ford Focus Wrc di Tonino Di Cosimo. Andreucci però è ancora il più veloce e sale in seconda posizione minacciando la supremazia dell’idolo locale. Poco dopo l’arrivo dei migliori, purtroppo, Emanuele Garosci accusa un malore. Il piemontese riesce ad arrestare la Citroen C4 Wrc prima di perdere i sensi evitando conseguenze per la navigatrice Giancarla Guzzi. Già ai primi soccorritori la situazione si presenta molto grave e le partenze sono sospese per consentire l’intervento dei mezzi d’emergenza. Nonostante tutti gli sforzi, non c’è nulla da fare. A soli quarantuno anni Garosci cessa di vivere. Alla notizia del decesso tutti i concorrenti decidono di fermare la competizione di comune accordo con gli organizzatori. Le vetture tornano nella Capitale in una atmosfera spettrale, chiudendo una gara partita sotto ben altri auspici anche alla luce della promozione dell’evento nel Campionato Italiano Rally 2015. Un clima di festa spazzato via dalla morte di un’icona della categoria, con venti anni di esperienza nei rally nazionali. [Nico Patrizi - Foto Gabriele Sabbatini] Rally di Roma Capitale - Roma - 9 novembre 2014 - Classifica Gara: 1. Di Cosimo-Papa (Ford Focus Wrc); 2. Andreucci-Gaspari (Peugeot 208 T16); 3. Tabarelli-Gaio (Mitsubischi Lancer Evo IX); 4. Testa-Abatecola (Mitsubischi Lancer Evo IX); 5. "Dedo"Daddoveri (Mitsubischi Lancer Evo IX); 6. Marcoccia-Malizia (Renault Clio S1600); 7. Belli-Castiglioni (Mitsubischi Lancer Evo IX); 8. Gianfico-Mongillo (Renault Clio Rs); 9. Trotta-Lepore (Peugeot 106); 10. Pinelli-Demari (Renault Clio Rs); 11. Cologgi-Quarta (Renault Clio Williams); 12. Sorci-Micheletti (Renault New Clio); 13. Campagna-Femiani (Renault Clio Rs); 14. Ciufoli-Ciufoli (Peugeot 106); 15. Di Giovanni-Colapietro (Peugeot 206 Rc); 16. Mezzatesta-Renzetti (Ford Focus Wrc); 17. Padoan-Bolzan (Renault Clio Williams); 18. "Scanu C"-Altinier (Mg Zr 105); 19. Di Giulio-D'Amora (Renault Clio Rs); 20. Marchetti-Parducci (Mg Zr 105); 21. "Dust"-Maio (Peugeot 208); 22. Livio-Fenni (Peugeot 306 Rallie); 23. Caligiuri-Canusi (Citroen Saxo); 24. Marani-Garzuoli (Mitsubischi Lancer Evo VI); 25. Gabrielli-Bernardi (Fiat 500 Sporting); 26. Baisi-Collodi (Peugeot 106 Rally); 27. Pizzuti-Renzi (Citroen Saxo Vts); 28. Garbero-Materi (Peugeot 106 Rally); 29. Mignani-Pirri (Peugeot 106 Rally); 30. Turri-Santilli (Renault New Clio). Di Cosimo-Papa (Ford Focus Wrc) si aggiudicano il Rally di Roma

Terzo gradino del podio al 3° Monza Ronde per l'equipaggio Tortone M.-Andreola (Peugeot 206 Wrc)

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RALLY | Ronde 21° Rally Pietra Di Bagnolo - Bagnolo (CN) - 19 Ottobre 2014 - Classifica Gara: 1. Gino-Ravera (Mini Cooper S2000); 2. Vedelago-Courthod (Mitsubishi Lancer Evo); 3. Tavelli-Cottellero (Mitsubishi Lancer Evo); 4. Godino-Paire (Mitsubishi Lancer Evo); 5. Chiomio-Sesia (Abarth Grande Punto S2000); 6. Arione-Cestari (Renault Clio S1600); 7. Vallino-Desole (Fiat Punto S1600); 8. Tarantino-Grande (Mitsubishi Lancer Evo); 9. Bianciotto-Bruno (Renault Clio R3c); 10. Curatolo-Spadone (Peugeot 207 S2000); 11. Ceriali-Demonti (Renault Clio R3c); 12. Morina-Fraschia (Peugeot 208 Vti); 13. IppolitoRossi (Mitsubishi Lancer Evo); 14. Long-Fenoglio (Renault Clio Williams); 15. Baravalle-Leone (Peugeot 207); 16. Bianciotto-Bianciotto (Renault Clio Williams); 17. Giordano-Siragusa (Renault Clio R3c); 18. Iraldi-Amerio (Peugeot 106 Gti); 19. Maurino-Perino (Renault Clio R3c); 20. Riva-Depetris (Renault Clio S1600); 21. Ferrando-Bagnolo (Renault Clio Rs); 22. Lapertosa-Demaria (Peugeot 106 Rally); 23. Ruo Roch-Rivoir (Renault Clio Williams); 24. Ferro-Grosso (Renault Twingo); 25. Tesio-Tortone (Fiat Panda Kit); 26. Armando-Meitre (Citroen C2); 27. Bernardi-Zoppetto (Renault Clio Williams); 28. MarchettiRodi (Renault Twingo); 29. Rosso-Savarino (Peugeot 106 Rally); 30. Fino-Martina (Peugeot 106 Rally).

A sinistra: Vedelago-Courthod (Mitsubishi Lancer Evo). Sopra: Gino-Ravera (Mini Cooper S2000)

Kubica all'ultimo assalto La kermesse che chiude la stagione di Monza vede come sempre al via un nutrito gruppo di big degli sport motoristici, sia a quattro che a due ruote. A conquistare la vittoria in questa edizione è Robert Kubica al via con una Ford Fiesta Wrc con Alessandra Benedetti nella veste di copilota. Per il polacco un successo tutt’altro che facile, maturato dopo un faticoso inseguimento nei confronti della Ford Fiesta Wrc di Valentino Rossi/Carlo Cassina. Determinante la terza giornata di gara, corsa su pista bagnata. Kubica, dopo aver progressivamente eroso il divario nei confronti di Rossi, attacca e va in testa coi migliori tempi sull’ultima ripetizione della “Pit Lane” e sulla finale “Grand Prix” di 32 km. Anche nel Master Show a eliminazione, Kubica impone la sua classe e sconfigge Rossi. Gli applausi però sono tutti per i funambolici equipaggi americani Block/Gelsomino e Busch/Gelsomino, elettrizzanti con le loro Ford Fiesta. A completare il podio nel Monza Rally Show sono Stefano e Linda D’Aste che impiegano una Citroen DS3 Wrc. Il binomio lombardo si mantiene terzo per tutto l’arco della gara impostando la corsa sulla regolarità, fattore mancato all’otto volte Campione Italiano Rally Paolo Andreucci, su Peugeot 208 R5, e a Piero Longhi/Luca Cassol su Ford Fiesta Wrc che, dopo ottimi inizi, terminano rispettivamente dodicesimo e quattordicesimo. Per Andreucci il “contentino” del successo in R5 davanti alla Peugeot 208 di Luca Rossetti/Chiara Bioletti. Anche il re del Motocross Tony Cairoli, in gara su una Citroen DS3 Wrc divisa con Matteo Romano, non brilla in regolarità e, a causa di alcuni errori di troppo, non va oltre il sesto piazzamento finale. [Nico Patrizi - Foto Luca Spini e Photo4]

Musselli batte Diomedi ad Arzachena Tornano i rally in Sardegna dopo il lunghissimo sciopero, con la disputa della terza edizione della Ronde Terra Sarda Città di Arzachena. Sono settantadue le auto che prendono parte alla competizione che prevede quattro ripetizioni sulla speciale “Porto Cervo” di 12,66 km. Sin dalle prime battute la lotta per la vittoria contrappone due quotati equipaggi su Ford Focus Wrc: Diomedi/Turati e i due Musselli, Vittorio e Salvatore. È Diomedi il primo leader, con un vantaggio di 21”3 sui diretti avversari, che però non si scompongono e vincono la seconda ripetizione e, grazie allo scarto del tempo della prima speciale, portano la situazione a loro favore, passando in testa con un margine di 4”9. Nella seconda parte della competizione si assiste al contrattacco di Diomedi, che sigla il miglior tempo e subentra al comando con appena 3”3 di vantaggio sui Musselli. In questo avvincente botta e risposta, si rivela decisivo l’ultimo impegno che i Musselli completano con un crono di circa 6” inferiore a quello di Diomedi e, ricucito del tutto il gap, gli strappano il successo in extremis. Biosa, affiancato all’ultimo momento da Pitturru, dopo il forfait del copilota Mancosu, sulla Peugeot 207 S2000, completa il podio davanti a Tavelli/Cottellero che, con la Mitsubishi Lancer Evo IX, si aggiudicano il gruppo N davanti alle identiche auto di Ledda/Demontis e Marrone/Fresu. In R3C trionfo per Orengo/Mendola su Renault New Clio, mentre in Super 1600 bel successo per Putzu/Mele con la Renault Clio sulla Citroen Saxo di Casalloni/Pittalis. Un cenno per Rebella/Forlino che sfiorano la Top Ten con la loro Peugeot 106 A6, portandola infine all’undicesimo posto. [Nico Patrizi - Foto Giuseppe Mazza]

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3° Rally Ronde Terra Sarda Città di Arzachena - Arzachena (OT) - 16 novembre 2014 - Classifica Gara: 1. Musselli-Musselli (Ford Focus Wrc); 2. Diomedi-Turati (Ford Focus Wrc); 3. Biosa-Pitturru (Peugeot 207 S2000); 4. Tavelli-Cottellero (Mitsubishi Lancer Evo IX); 5. OrengoMendola (Renault Clio R3c); 6. Putzu-Mele (Renault Clio S1600); 7. Casalloni-Pittalis (Citroen Saxo); 8. MannuTurchi (Renault Clio Rs); 9. Ruzittu-Frau (Renault Clio S1600); 10. Ledda-Demontis (Mitsubishi Lancer Evo IX); 11. Rebella-Forlino (Peugeot 106 Gti); 12. Marrone-Fresu (Mitsubishi Lancer Evo IX); 13. Canu-Piras (Mitsubishi Lancer Evo VI); 14. Annovi-Martini (Renault Clio Rs); 15. Milano-Pieri (Renault Clio R3c); 16. Ala-Cottellero (Renault Clio); 17. Piombo-Blengeri (Peugeot 106 S1600); 18. Schram-Moncada (Renault Clio Rs); 19. Cocco-Cocco (Renault Clio Rs); 20. Paone-Carta (Opel Astra); 21. Mameli-Cocco (Renault Clio); 22. Deriu-Liceri (Peugeot 106); 23. Marra-Sau (Peugeot 106); 24. Blessent-Bossuto (Citroen Saxo); 25. Salaris-Mura (Renault Clio R3 Maxi); 26. Ibertis-Rodi (Fiat 600); 27. Gabetti-Massasso (Rover Zr); 28. Morabito-Galvan (Renault Clio); 29. SpezziguMarzeddu (Citroen Ds3); 30. Melis-Pulinas (Citroen Saxo).


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Gino stravince alla Pietra di Bagnolo Dopo molte ottime perfomance sulla Mini Cooper Wrc, Alessandro Gino e Marco Ravera si adattano rapidamente ad una identica Mini ma di categoria S2000 e stravincono il Rally Pietra di Bagnolo. Principale avversario nella sua corsa al successo è Patrik Gagliasso, con le note lette da Dario Beltramo al volante di una Peugeot 207 Super 2000. I primi due equipaggi, dopo le prime battute, sono seguiti da Bernardi/Zanini con la Renault New Clio R3C, mentre non va bene a Gianfranco Vedelago/Corrado Courthoud e Bruno Godino/Massimo Paire: entrambi gli equipaggi su Mitsubishi Lancer Evo R4 sono costretti a inseguire. Già nella seconda speciale Vedelago risale terzo ai danni di Bernardi, mentre Godino passa quinto scavalcando la Renault New Clio R3C di Giordano/Siragusa. Gino e Gagliasso mantengono saldamente le loro posizioni, Godino si avvicina a Vedelago e Bernardi si fa invece da parte, consentendo ai leader del Gruppo N Tavelli/Cottellero di riportarsi a ridosso della Top Five con la loro Mitsubishi Lancer. Gino mantiene la leadership anche dopo le ripetizioni della “Morelli” e della “Montoso”, aumentando il vantaggio su Gagliasso, che poi sarà costretto al ritiro nel corso della sesta speciale, e Vedelago. Questi approfitta dell’uscita di scena del pilota sulla Peugeot 207 e passa in seconda posizione pur non riuscendo ad impensierire Gino, ormai irraggiungibile. Terzo sale Godino che tuttavia getta al vento il piazzamento sull’ultimo passaggio, vinto da Gino che legittima il successo finale, uscendo con un tempo altissimo e cedendolo a Tavelli. In Super 1600 vittoria di Arione/Cestari sulla Renault Clio davanti alla Fiat Punto di Vallino/De Sole. [Nico Patrizi - Foto Stefano Romeo]

Sopra Baravalle-Leone, sotto Iraldi-Amerio

Monza Rally Show - Monza (MB) - 30 Novembre 2014 - Classifica Gara: 1. Kubica-Benedetti (Ford Fiesta); 2. Rossi-Cassina (Ford Fiesta); 3. D'Aste-D'Aste (Citroen Ds3); 4. Brivio-Brivio (Ford Fiesta); 5. Bosca-Aresca (Ford Fiesta); 6. Cairoli-Romano (Citroen Ds3); 7. Salucci-Dotta (Ford Fiesta); 8. Perico-Morello (Ford Fiesta); 9. GalliMolinaro (Ford Fiesta); 10. Spoldi-Urban (Ford Focus); 11. Re A.-De Pin (Citroen C4); 12. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208); 13. Rossetti-Bioletti (Peugeot 208); 14. LonghiCassol (Ford Fiesta); 15. Cordoni-Calleri (Ford Fiesta); 16. Puricelli-Palà (Ford Fiesta); 17. Uzzeni-Fappani (Subaru Impreza); 18. Mella-Nicoletti (Citroen C4); 19. Pedersoli-Boni (Citroen C4); 20. Betti-Lewis (Ford Focus); 21. Re F.-Bariani (Citroen Ds3); 22. FregugliaVozzo (Skoda Fabia); 23. Tagliani-Rocchi (Ford Fiesta); 24. Tortone-Tortone (Subaru Impreza); 25. Della Casa-Pozzi (Citroen Ds3); 26. Caffoni-Minazzi (Peugeot 207); 27. Chentre-Gualtieri (Fiat Grande Punto); 28. Ogliari-Zoller (Ford Fiesta); 29. Block-Gelsomino (Ford Fiesta); 30. Michelini-Franconi (Citroen Ds3).

Da sinistra in senso orario: Robert Kubica vincitore del Monza Rally Show, il podio dell'assoluta e il podio delle Storiche. Infine l’otto volte Campione Italiano Rally Paolo Andreucci, su Peugeot 208 R5 che si aggiudica il primo gradino del podio nella R5.

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l'anno dei

MAX Foto Antonio Perrone - Ufficio Stampa Ferrari

Tra fine novembre ed inizio dicembre oltre 70 piloti rappresentanti di circa 25 nazioni, convergono verso un unico punto di ritrovo: Abu Dhabi. Provengono dall’Europa, dall’Asia e dall’America, e arrivano negli Emirati Arabi per giocarsi i titoli nelle tre serie del Ferrari Challenge. A Yas Marina va in scena il gran finale, per la prima volta ospitato in un circuito oltre i confini europei, tra spettacoli, esibizioni, presenze importanti, eventi, che hanno avuto come protagoniste oltre 200 vetture del Cavallino Rampante: dalle due vetture GT del team AF Corse portate in pista da Giammaria Bruni e Toni Vilander, alla FXX ed alla 599 XX, alle quali si è aggiunta la nuova FXX K, fino alle due F60 con al volante Kimi Raikkonen ed il collaudatore Marc Gené che hanno simulato partenze, duelli e pit stop, facendo calare il pubblico nella reale atmosfera delle gare. Queste poi hanno costituito il fulcro della lunga kermesse di Abu Dhabi con l’assegnazione dei titoli delle tre serie (Europa, Nord America e Asia-Pacifico) e delle prestigiose Finali Mondiali. I giochi nella serie continentale si sono chiusi giovedì 4 dicembre al termine della prima delle due gare: Massimiliano Bianchi, Daniele Di Amato ed Ezequiel Perez Companc si sono infatti anticipatamente laureati campioni rispettivamente nella Coppa Shell, nel Pirelli Pro e nel Pirelli Am. È Philip Baron (Rossocorsa) a raccogliere il successo in gara 1 davanti a Costantino Bertuzzi ed al neo campione Di Amato del Motor Piacenza, mentre Perez Companc, con il secondo posto di categoria alle spalle di Tommaso Rocca, è riuscito ad acquisire i punti necessari per rendersi ormai imprendibile per Alessandro

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Vezzoni. Successo in Coppa Shell per Bianchi che, favorito anche da un errore commesso dal principale rivale Fons Scheltema, ha chiuso i giochi facendo suo il titolo, lasciando all’olandese quello tra i Gentlemen. Che il 2014 sia stato il suo anno, il pilota romano del Kessel Racing lo ha poi dimostrato nelle Finali Mondiali, andando a dominare la corsa riservata ai protagonisti della Coppa Shell, iniziata dalla pole position e terminata per primo sotto alla bandiera a scacchi e vincendo così anche il titolo Mondiale. Il secondo sul traguardo, Thomas Loefflad (StileF Squadra Corse) ha concluso con un gap di oltre 14” davanti allo statunitense dominatore della Coppa Shell del Challenge North America, Chris Ruud. Nel Trofeo Pirelli categorie Pro ed Am invece i successi sono stati appannaggio di Max Blancardi e Ricardo Perez. L’italiano che corre con licenza monegasca, si è portato al comando della gara dopo il ritiro del leader provvisorio e autore della pole Philip Baron ed è poi transitato per primo all’arrivo davanti ad un rimontante Di Amato il quale, per 3”, si è visto sfuggire la possibilità di far suo anche l’alloro iridato. Terzo Ricardo Perez, primo tra i partecipanti della categoria Am che l’ha spuntata sul campione della serie Asia Pacific, Philippe Prette (Auto Italia Hong Kong), e su quello della serie europea Perez Companc, laureandosi campione di categoria. Ferrari Challenge Europa - Abu Dhabi - 7 dicembre 2014 - Trofeo Pirelli Pro: 1. Di Amato p.211; 2. Caso p.192; 3. Martin p.164; 4. Baron p.159; 5. Pergl p.58; 6. Grossmann p.56; 7. Oknaj p.42; 8. Bertuzzi p.41; 9. Gai p.35; 10. Studenic p.22. Trofeo Pirelli Am: 1. Perez p.175; 2. Vezzoni p.143; 3. Stratta p.115; 4. Rocca p.115; 5. Gitlin p.94; 6. Giannoni p.93; 7. Merckx p.73; 8. Kukucka p.67; 9. Smeeth p.66; 10. Gostner p.57. Trofeo Pirelli - Coppa Shell: 1. Bianchi p.209; 2. Scheltema p.151; 3. Duyver p.133; 4. Lovat p.121; 5. Adamski p.112; 6. Prinoth p.99; 7. Lindroth p.86; 8. Loefflad p.53; 9. Gostner p.52; 10. Harmsen p.42. Coppa Team: 1. Motor / Piacenza p.543; 2. Kessel p.401; 3. Rossocorsa / Pellin p.332; 4. Rossocorsa p.194; 5. Octane 126 p.175; 6. Ineco / Mp p.165; 7. Forza Service p.108; 8. Autohaus Saggio p.106; 9. Stratstone Ferrari p.99; 10. Baron Service p.93. Finali Mondiali - Trofeo Pirelli: 1. Blancardi (Pro); 2. Di Amato (Pro); 3. Perez (Am); 4. Caso (Pro); 5. Martin (Pro); 6. Prette (Am); 7. Perez (Am); 8. Vezzoni (Am); 9. Muzzo (Am); 10. Pergl (Pro); 11. Gitlin (Am); 12. Nelson (Am); 13. Giannoni (Am); 14. Merckx (Am); 15. Rocca (Am). Finali Mondiali - Coppa Shell: 1. Bianchi; 2. Loefflad; 3. Ruud; 4. Floirendo; 5. Tjiptobiantoro; 6. Duyver; 7. Weiland; 8. Adamski; 9. Van Loenhout; 10. Lindroth; 11. Kinch; 12. Crystal; 13. Harmsen; 14. Hanna; 15. Scheltema.

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Calamia pigliatutto Quattro successi nelle ultime sei gare. Tanto basta a Mauro Calamia per far suo, dopo aver vinto già quello europeo, anche il titolo mondiale del Maserati Trofeo 2014. Anzi, a dir la verità al pilota dello Swiss Team basta ancora meno visto che è al termine della penultima tappa di Shanghai che chiude definitivamente e matematicamente il discorso, avendo accumulato un vantaggio ormai incolmabile per il primo degli inseguitori, Riccardo Ragazzi. Chiusa la parentesi riservata alle gare europee, Calamia in USA nel primo round del World Series, si deve accontentare di vedere il podio solo in gara 3 ma in Cina a metà ottobre, con un acuto da campione ed il successo in gara 1 e gara 3, mette le mani sul titolo mondiale, nonostante il tentativo di Ragazzi, bravo a chiudere per primo all’arrivo in gara 2. Nell’impegno di dicembre, svoltosi ad Abu Dhabi, nonostante vi si presenti già da campione 2014, Calamia non lascia nulla di intentato e mette in carniere altri due successi che portano a 9 il numero di quelli complessivi ottenuti in questa straordinaria stagione. Ragazzi, invece assente negli Emirati Arabi, è vice campione con un gap di circa un centinaio di punti dal vincitore. Mai titolo fu dunque più meritato per l’alfiere dello Swiss Team, che succede nell’albo d’oro del Trofeo a Renaud Kuppens (vincitore nel 2012 e 2013), David Baldi (2011) e Pietro Zumerle (2010). Suo anche l’alloro iridato riservato agli Under 30 davanti ad Alberto Cola, mentre tra gli Over 50 è Roberto Silva a chiudere con il migliore punteggio. Maserati Trofeo World Series - Assoluta: 1. Calamia p.213; 2. Ragazzi p.117; 3. Simoni p.105; 4. Gardel p.86; 5. Cola p.74; 6. Cecchellero p.47; 6. Bakker p.47; 7. Sernagiotto p.43; 8. Monti p.31; 9. Segler p.30; 10. Curti L. p.27. Under 30: 1. Calamia p.212; 2. Cola p.94; 3. Curti C. p.91; 4. Curti L. p.89; 5. De Leener A. p.50; 6. Cecchellero p.47,5; 7. Monti p.33; 8. Mancuso p.28; 9. Li p.18; 9. Jiang p.18; 10. Byrne p.15. Over 50: 1. Silva p.115; 2. Rayneri p.98; 3. Mantovani p.88,5; 4. Cullen p.85; 5. Burgan p.53; 6. De Leener P. p.46; 7. Bakker p.43; 8. Baxter p.31; 9. Herpell p.30; 10. Cordoni p.28.

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