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Sepolcro di Annia Regilla e il casale dell'ex Mulino

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ROSA e AZZURRO

ROSA e AZZURRO

Ci troviamo in un parco che comprende un unicum dal punto di vista sia storico, archeologico che paesaggistico, creato grazie a decenni di battaglie di cittadini, ambientalisti e storici che hanno consentito di riunire in un unico sistema organico di protezione, una vastissima area della Capitale. Parliamo del Parco regionale dell’Appia antica che dal 1997 fa parte del sistema delle aree naturali del Lazio, il parco urbano più esteso d’Europa e che ha inglobato aree verdi come gli Acquedotti e la valle della Caffarella. Proprio all’interno del parco della Caffarella, sul sentiero che si stacca a destra dopo il Casale della Vaccareccia, si trova il cosiddetto Tempio del Dio Redicolo, protettore del ritorno dei Romani nella loro città, che si trova proprio nel luogo sacro a cui un’antica leggenda lo localizza. In realtà si tratta di un monumento funerario della tipologia a tempietto in laterizio policromo, oggi comunemente attribuito ad Annia Regilla, la moglie di Erode Attico, influente personaggio dell’età degli

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(II sec. d.C.), morta prematuramente nel 160 d.C. L’area dove si trova il sepolcro faceva parte del "Pago Triopio" di Erode Attico ovvero del vasto possedimento agricolo che successivamente fu trasformato in una sorta di santuario e dedicato alla memoria della sua defunta moglie. Proprio qui passava un importante tracciato antico, da alcuni identificato come la via Asinaria che, attraversando diagonalmente la valle dalle Mura Aureliane dopo aver toccato la via Latina, passava nei pressi del sepolcro di Annia Regilla e incrociando l'Appia antica andava a ricongiungersi poi con la via Ardeatina. In età medievale qui era localizzata una delle cinque torri poste a guardia dei valichi del fiume Almone, posizionata adiacente il Sepolcro di Annia Regilla. Dopo diversi utilizzi e trasformazioni operati nei secoli, venne creato un mulino per i cereali che poi fu inglobato in un casale di proprietà della famiglia Torlonia conosciuto come "Mola della Caffarella", rimasta in funzione fino al 1930. Oggi il Casale dell'ex Mulino, di proprietà della Fondazione Gerini, dal 2001 è stato preso in affitto dall'Ente Parco che ne ha fatto un Centro per Educazione ambientale ed attività ricreative. Il Sepolcro appartiene al patrimonio di Roma Capitale.

Nicola Fasciano

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