STORIAdell'Arte

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Storia dell’arte casa editrice SEI 2011


Dalla

PREISTORIA alle SOCIETÀ PALAZZIALI

l tempio e d o s s e r L’ing a Karnak. di Amon

La ziqqurat di Ur, restaurata, nel Sud dell’Iraq.

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Pittura r della grot upestre nella sala Dordogna ta di Lascaux, in dei Tori , scoperta nel 1940.


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Paleolitico Età dei metalli

Neolitico

Civiltà mesopotamica Civiltà egizia

Civiltà nuragica

Civiltà villanoviana

Civiltà cretese Civiltà micenea

Punta musteriana attribuibile al Musteriano del Paleolitico medio.

LEZIONI 2 LA PREISTORIA DELL’ARTE 3 L’ARTE IN MESOPOTAMIA 4 L’ARTE IN EGITTO 5 L’ARTE A CRETA E A MICENE

ARGOMENTI L’ARCHEOLOGIA La scoperta della tomba di Tutankhamon

Nel Paleolitico l’arte nasce per scopi pratici o con funzione magica e successivamente assume anche una funzione decorativa. A partire dal Neolitico, l’uomo userà l’arte per abbellire le abitazioni e gli oggetti d’uso, raccontare la vita, onorare sovrani e divinità, costruire opere a testimonianza della propria cultura.

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LEZ

L’ARTE IN MESOPOTAMIA Il Palazzo di Sargon II a Korsabad, 721-705 a.C, in un disegno della fine dell’Ottocento

el Neolitico l’uomo diventa sedentario e si insedia sul territorio in modi assai diversi. Per migliaia di anni, molti gruppi umani continuano ancora a vivere in villaggi, mentre in alcune zone, grazie alla presenza di fiumi che garantiscono la fertilità del suolo e favoriscono le comunicazioni, sorgono civiltà organizzate in modo complesso. La civiltà mesopotamica si sviluppa, dal IV millennio al VI secolo a.C., in un territorio compreso tra i fiumi Tigri ed Eufrate e nel quale si avvicendano i Sumeri, gli Assiri e i Babilonesi | 1 |. Ogni popolo eredita la cultura del precedente fondendola con la propria; per questo la civiltà mesopotamica presenta comunque caratteri ricorrenti. La società ha una struttura piramidale, al cui vertice è posto un re-sacerdote. L’arte ha soprattutto due finalità: celebra il potere del sovrano ed è legata al culto delle divinità. Le testimonianze più significative sono costituite da architetture e sculture.

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3 Sullo sfondo ricostruzione assonometrica della ziqqurat di Ur

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Forma della città - ARCHITETTURA Le città-stato della Mesopotamia sono protette da mura poderose, con torri e porte monumentali. All’interno, sopraelevata rispetto alle altre case, c’è l’area destinata al palazzo reale e agli edifici religiosi | 2 |. All’esterno, fuori dalle mura, vengono costruite le necropoli (= città dei morti), luoghi di sepoltura dei defunti. Data la scarsità della pietra, tutte le costruzioni sono realizzate in prevalenza con legno e mattoni crudi (= impasti di argilla e paglia seccati al Sole). Per questo è rimasto molto poco delle abitazioni comuni, mentre sono imponenti i resti delle costruzioni monumentali, sede del potere politico e religioso, innalzate su ampie piattaforme che ne garantiscono la stabilità. I palazzi reali hanno un vasto cortile centrale, attorno al quale si dispongono l’appartamento reale, le sale di rappresentanza, gli edifici religiosi e i magazzini. Nel palazzo reale è previsto anche un quartiere per gli scribi. La scrittura, infatti, è concepita come uno strumento di potere e Dalla preistoria alle società palazziali


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va esercitata sotto il diretto controllo del re. Il popolo è analfabeta. La ziqqurat, il più importante tra gli edifici religiosi, è una torre a terrazze sovrapposte, via via sempre più piccole verso l’alto e collegate da rampe con scalinate | 3 |. Sulla sommità è situato il tempio, che è anche un osservatorio astronomico. I sacerdoti, infatti, attraverso la posizione degli astri, erano in grado di computare il tempo e anche da questa competenza derivava il riconoscimento della loro autorità e del loro potere.

6 Rilievo di Assurbanipal sul carro, Parigi- Louvre

Lezione tre l’arte in Mesopotamia

SCULTURE E RILIEVI In Mesopotamia nasce per la prima volta una vera e propria religione. Molte sculture a tuttotondo, ritrovate all’interno dei templi, rappresentano uomini e donne con le mani al petto, in atteggiamento di preghiera, e con grandi occhi spalancati, in adorazione della divinità. Queste figure, dette oranti, sono in posizione eretta, rigida e frontale e sembrano idealmente racchiuse in cilindri o coni. La testa è incassata nelle spalle e le gambe spuntano da una tunica che lascia scoperta una spalla o da un gonnellino di pelli di montone | 4 |. Gli stessi schemi, a cono e a cilindro, e l’atteggiamento di preghiera ritornano anche nelle figure dei re-sacerdoti | 5 |. Nei rilievi le figure sono quasi sempre di profilo. Le pareti dei palazzi reali e dei templi sono decorate con scene di omaggio al sovrano, o di guerra e di caccia, in cui si celebrano vittorie sul nemico o la cattura delle prede | 6 |.

Statuette sumere di oranti del III millennio a.C. Sono realizzate in ceramica. In Mesopotamia nasce per la prima volta una vera e propria religione. L’idea della vita dopo la morte, però, è molto triste: nell’aldilà i defunti si cibano di polvere e vivono al buio. Per questo non abbiamo resti di tombe particolarmente grandiose e decorate; la tomba non è mai considerata una casa accogliente per il defunto.

5 Statua del re IkunShamagan in atteggiamento di preghiera, Damasco-Museo Nazionale

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la Ziqqurat

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L’edificio simbolo:

| 7 | Ziqqurat di Dur Kurigalzu, Aqar Kuf (Iraq)

| 8 | La ziqqurat di Ur, restaurata, nel Sud dell’Iraq.

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Nessuna delle ziqqurat mesopotamiche è giunta integra fino a noi, tuttavia ciò che ne resta crea un forte impatto emotivo nell’osservatore. Queste montagne di mattoni, sulla cui sommità si erge un tempio a forma di torre, raggiungibile attraverso scalinate, racchiudono significati simbolici che hanno mantenuto inalterato il loro valore nel tempo | 7 |. • La montagna è il luogo sacro per eccellenza che collega la terra al cielo; • la torre, il tempio sulla sua sommità, favorisce il contatto fra gli uomini e gli dei; • la scala scandisce i passi del percorso simbolico che avvicina alla divinità. In tutto l’arco della civiltà mesopotamica sono state costruite nuove ziqqurat o restaurate quelle più antiche. Uno degli edifici meglio conservati è la ziqqurat di Ur, costruita dai Sumeri e dedicata a Nannar, dio della Luna | 8 |. Anche a Babilonia, fra il VII e il VI secolo a.C., viene costruita una gigantesca ziqqurat che doveva innalzarsi per 90 metri; probabilmente a essa si riferisce il racconto biblico della torre di Babele.

Gli elementi dell’immagine


I grandiosi Palazzi reali

| 9 | Stele di re Assurbanipal che trasporta un cesto di mattoni, Londra, Bristish Museum

| 11 | Particolare decorazione a mattoni smaltati, sala del trono di Babilonia, Berlino

Per tutta la durata della civiltà mesopotamica le guerre per il dominio sul territorio comportano l’alternarsi di distruzioni e ricostruzioni di edifici e intere città. Ogni sovrano, oltre che come autorità politica, religiosa o come grande condottiero, desidera essere ricordato anche come re-costruttore | 9 |. Fra i palazzi reali fortificati, si impongono per la vastità degli spazi e la ricchezza di decorazioni a rilievo o in mattoni smaltati soprattutto quelli degli Assiri e dei Babilonesi. Il palazzo di Sargon II, a Khorsabad, circondato da mura possenti, ha un maestoso portale a guardia del quale sono posti tori alati androcefali (= con la testa umana) | 10 |. A Babilonia sono in uso i mattoni smaltati di blu, che rivestono sia una delle porte di accesso della città, dedicata alla dea Ishtar | 11 |, sia la sala del trono Nabucodonosor II, con motivi vegetali stilizzati e figure di animali | 12 |. Sempre nel palazzo reale, il sovrano avrebbe fatto costruire i leggendari giardini pensili di Babilonia, che i Greci annoveravano tra le sette meraviglie del mondo. In realtà la loro esistenza rimane un mistero che suscita fantasiose ipotesi.

| 10 | Ricostruzione ideale del portale di accesso al palazzo di Khorsabad (da F.Thomas e V. Place) nella foto Un lamassu trovato durante gli scavi presso Khorsabad, circa 713/714 a.C, Museo del Louvre

Lezione tre l’arte in Mesopotamia

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La figura e le imprese del sovrano In Mesopotamia nascono i primi imperi dell’antichità e la figura del sovrano è protagonista assoluta della rappresentazione. L’arte celebra il re in tutti i ruoli che di volta in volta riveste: come orante, sommo sacerdote, giudice, condottiero, costruttore, ecc. Le imprese del re vengono illustrate su pannelli di legno o lungo le pareti dei palazzi reali, dando luogo ai primi esempi di narrazione per immagini. Lo stendardo di Ur Lo stendardo di Ur è un pannello ornamentale, rinvenuto nella necropoli reale della città di Ur e realizzato a mosaico sul legno, con pietre rosse, madreperla e lapislazzuli. Presenta sulle facce opposte il racconto di due avvenimenti: il trionfo del re sul nemico e le celebrazioni per la vittoria. Su ogni faccia la narrazione si sviluppa in tre registri (= fasce sovrapposte) che vanno letti dal basso verso l’alto. La figura del re è riconoscibile per le maggiori dimensioni e perché tutti gli altri personaggi convergono verso di lui in processione | 13 | | 14|.

| 13 | Stendardo di Ur (la guerra) Sul lato detto “della guerra”, partendo dal basso, si vedono i carri che travolgono i nemici e i soldati vittoriosi che conducono i prigionieri al cospetto del re, al centro, nel registro superiore.

| 14 | Stendardo di Ur (la pace) Sul lato detto “della pace” il re, sempre nel registro superiore, banchetta con i dignitari di corte, nell’attesa di ricevere il bottino che i servi, nei registri inferiori, stanno portando al suo cospetto.

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Dalla preistoria alle società palazziali


I rilievi del palazzo di Ninive

| 15 | Leone morente (rilievi di Ninive, Londra British Museum)vi, nei registri inferiori, stanno portando al suo cospetto.

Un tema ricorrente, nelle immagini che celebrano il sovrano, è quello della caccia reale che verrà ripreso più volte nel corso della storia dell’arte. La caccia al leone, nel palazzo di Ninive, vede protagonista il re assiro Assurbanipal, qui nel ruolo di potente dominatore della natura: il sovrano compie una vera e propria strage di felini | 15 | . Leoni e leonesse sono rappresentati in varie posizioni; alcuni si avventano con aggressività contro il re, altri, feriti a morte, si accasciano al suolo. Il dinamismo e l’evidente sofferenza degli animali contrastano con l’atteggiamento e l’espressione del sovrano, che, irrigidito in posizione eretta, è impassibile, totalmente privo di emozioni.

| 16 | Assurbanipal, in piedi, trafigge con la spada un leone (rilievi di Ninive, Londra British Museum)

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Confronti Gli uomini e gli animali nei rilievi del Palazzo reale di Ninive

| 18 | Scudieri

con cani nella riserva del re Assurbanipal (Sala E del palazzo nord di di Ninive, Londra British Museum)

Il confronto di queste due scene consente di mettere in evidenza la loro caratteristica comune: • gli animali (cani e buoi) sono figure realistiche ed evidenziano un’ottima conoscenza dell’anatomia da parte dell’artista; • le figure umane sono, invece, uguali in ogni scena, senza tracce di individualità, neanche nei dettagli. Queste caratteristiche della rappresentazione ci fanno capire che, nella civiltà mesopotamica, il lavoro degli

artisti è fortemente limitato nella libertà di espressione e deve rispettare regole ben precise. L’imposizione di codici convenzionali di rappresentazione della figura umana diventerà un tratto comune a tutte le società con un forte potere centralizzato e che promuovono un’arte ufficiale. Solo nella raffigurazione degli animali e degli elementi della natura, ritenuti di secondaria importanza, gli artisti saranno liberi di manifestare la propria creatività. | 1 9 | Deportazioni delle popolazioni nemiche (dal palazzo nord di di Ninive). Parigi, Museo del Louvre.

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Dalla preistoria alle società palazziali


o un t il p fa i

1 Utilizza le seguenti parole per descrivere lo sviluppo della civiltà mesopotamica: millennio, secolo, Sumeri, Assiri, Babilonesi, piramidale, re-sacerdote, architetture, sculture. 2 Quali materiali da costruzione vengono utilizzati nelle architetture mesopotamiche? 3 Quali sono le caratteristiche delle città? 4 Quali ambienti ed edifici si dispongono attorno al cortile centrale dei palazzi reali? 5 Che cos’è la ziqqurat? 6 Quali significati simbolici si possono associare a questa costruzione? 7 Quali caratteristiche presentano le statue dette “oranti”? 8 Come e con quali materiali è realizzato e il cosiddetto “stendardo” di Ur? 9 Che cosa viene raccontato nei tre registri sulle due facce dello stendardo di Ur? 10 Che cosa rappresentano i rilievi sulle pareti del palazzo reale di Ninive? 11 Completa le didascalie delle immagini, che si riferiscono a costruzioni di cui si è parlato nel testo. Toro __________________________ ___________________________________

alato nel palazzo di

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nella città di

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Veduta immaginaria dei giardini ________________________________ dal palazzo di _______________________________________________________________ nella città di __________________________________________________________________ 12 Osserva i volti dei due sovrani assiri Sargon II (a sinistra) e Assurbanipal: descrivi quali elementi impediscono di considerarli veri e propri ritratti.

Da vedere in Italia Pozzomaggiore, Sardegna

Trovato uno Ziggurat Nuragico E' passata come al solito sottotono, ma se verificata la notizia è boom, sarebbe stato infatti scoperto, dopo Monte D'Accoddi, un secondo altare nuragico somigliante alle ziqqurat (o ziggurat) mesopotamiche in Sardegna, nei pressi di Pozzomaggiore, sempre vicino Sassari.

Emilia Romagna

Trovato uno Ziggurat Nuragico La scoperta illustrata dal ricercatore Leonardo Melis (alle cui opere dedicherò una serie di articoli), è stata pubblicata sul sito di www.sanatzione.eu.

Campania

Tavoletta d’argilla Tra l'altro è lo stesso sito ove fu trovata la famosa tavoletta d'argilla di Pozzomaggiore, da alcuni ricercatori (pochi e tra mille polemiche) ritenuta uno dei pochi esempi rimasti di scrittura nuragica, e della quale si sono un pò perse le tracce.

Lezione tre l’arte in Mesopotamia

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IL PUNTO

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Il dipinto a olio è stato eseguito con piccole pennellate, in forma quadrata o rettangolare: in questo modo l’opera appare globalmente eseguita con tanti punti di colore. La dimensione dei punti di colore è omogenea in tutte le parti del dipinto, il cielo, il prato, gli alberi le case, l’acqua, le colline, come se fosse stato utilizzato sepre un solo tipo di pennello. Le forme del paesaggio non hanno contorni netti, l’immagine sembra poco nitida, quasi sfocata. Nella composizione, i vari elementi si riconoscono soprattutto per l’uso dei contrasti cromatici | 1 | piuttosto che per un contorno che delimita le forme.

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2 Possiamo individuare nell’ampio cielo alcune nuvole | 2 | grazie al contrasto fra le macchie di colore realizzate con punti di giallo, violetto e ceruleo. La linea che separa le colline sullo sfondo e la superficie dell’acqua | 3 | è un susseguirsi di piccole pennellate e punti di colore chiaro su un margine più scuro. I tetti delle case, il prato | 4 | in primo piano e gli alberi sulla destra emergono per il forte addensamento di punti di colore rosso, verde e grigio. Gli effetti di luce e ombra, i chiaroscuro, sono ottenuti con attente rarefazioni e addensamenti di punti di colore, come è evidente nella luce del tramonto nel cielo e nelle nuvole o nell’irraggiamento fra le foglie degli alberi o sulla superficie dell’acqua. Pochi punti rarefatti di colore scuro o molto chiaro nelle nuvole o sugli alberi | 5 | evidenziano zone di 5 ombra e di luce.

Gli elementi dell’immagine


Paul Signac, Veduta di Saint Tropez, tramonto nel bosco di pini, 1896, olio su tela, 65 Ă— 81 cm (manca collocazione)

Lezione uno il punto

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Effetti visivi del punto 1 Il punto è l’elemento base per la costruzione di immagini. Aggregazioni di punti più o meno regolari per disposizione, forma, dimensione e colore | 1 , 2 | sono state spesso utilizzate nella pittura, nella grafica, nel mosaico, oltre che nella stampa in quadricromia | 3 | e nella computer grafica | 4 | . Il punto è la più piccola forma che il nostro occhio è in grado di percepire. Il punto isolato viene percepito istantaneamente, mentre se è aggregato ad altri punti passa in secondo piano, perché il nostro sistema percettivo ricompone i singoli elementi in un insieme organizzato, in un’immagine compiuta e unitaria.

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Completa Il punto è la più piccola FORMA che la nostra vista è in grado di percepire; nel LINGUAGGIO VISIVO, il punto è caratterizzato dalla forma, dal COLORE e dalle DIMENSIONI. Nella composizione di immagini il punto definisce i CONTORNI delle figure e comunica le CARATTERISTICHE di SUPERFICIE. Punti molto fitti creano un ADDENSAMENTO mentre punti distanziati creano una RAREFAZIONE. Una distribuzione concentrata di punti può suggerire CAVITÀ e RILIEVI, punti equidistanti con la stessa forma e lo stesso colore suggeriscono superfici PIANE, zone di LUCE e di OMBRA e caratteristiche di VOLUME. L’opera per punti non è mai NITIDA. superficie – forma – colore – contorni - piane – caratteristiche -– rarefazione – linguaggio visivo – cavità - addensamento – rilievi – luce – dimensioni – ombra – volume

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Gli elementi dell’immagine


Usi particolari del punto a campitura per punti è utilizzata anche per rappresentare piante | 5 |, animali o parti anatomiche. Addensamenti e rarefazioni di punti consentono di rappresentare in modo realistico, le cavità, le rugosità, le screpolature, le nervature, gli andamenti curvi presenti nei soggetti rappresentati. I disegni esecutivi di strutture architettoniche sono spesso realizzati con campiture per punti per rendere le caratteristiche di superfici, gli andamenti e le caratteristiche dei 5 diversi materiali. Il puntinato consente di identificare le zone di luce e di ombra con effetti di addensamento e rarefazione | 6 | . Con la campitura per punti, nel disegno di rilievi archeologici è possibile restituire l’immagine complessiva di un reperto a partire da un frammento | 7|, perché la distribuzione dei punti definisce meglio l’approssimazione delle parti mancanti. Il disegno per punti, proprio perché non ha un contorno netto, consente di percepire meglio le parti ricostruite.

L 6 Retini a punti personalizzati per un software di architettura

Disegna una natura morta e metti in evidenza il volume degli oggetti raffigurati, utilizzando il puntinato con un effetto di chiaroscuro [a].

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Lezione uno il punto

Qui ci vorrebbe una didascalia.

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CONFRONTIAMO LE OPERE

Confronti

➠artista | pittore | eccetera | eccetera

| 8 | Paul Signac, Il temporale, 1895. Olio su tela 46,5 × 55 cm.

| 9 | Jeanne Selmersheim-Desgrange, Fiori, 1909. Olio su

Saint Tropez, Musée de l’Annonciade.

tela, cm. 51 × 48,4. Saint Tropez, Musée de l’Annonciade.

Il temporale mostra una veduta del porto di Saint

Fiori è realizzata con piccole pennellate di colore, con

Tropez; i colori sono realizzati con piccoli tocchi e pennellate rettangolari con tre diverse modalità di stesura a seconda degli spazi che i colori “raccontano”: cielo, mare e case. Il cielo è realizzato con pennellate sinuose e vorticose per segnalare la presenza del vento e il movimento delle nuvole; il mare è reso con pennellate orizzontali allineate per restituire l’idea dell’acqua e della sua superficie calma e trasparente; le case sono dipinte con pennellate verticali intense e piatte per restituire il riflesso del tramonto. Il contrasto degli azzurri è interrotto dal colore chiaro di una vela e delle case: il contrasto accentua il colore metallico del cielo poco prima che inizi il temporale.

punti di colore puro stesi sulla tela anche sovrapponendo, soprattutto nelle corolle, tinte chiare con tinte scure. La stesura dei colori non delimita i contorni nelle forme dei fiori, dei rami e delle foglie. Lo sfondo è molto chiaro, nettamente in contrasto con il vaso di fiori, tuttavia si distinguono le singole pennellate e i singoli punti di colore bianco, che diventano grigiastri nella parte intorno alla base del vaso per indicare una zona di ombra. I contrasti di colore nei fiori (viola/giallo, rosso/blu, arancio/verde) si accompagnano a una pennellata ritmica che aiuta a identificare le forme

ATTIVITÀ 1. Utilizza una foto o una cartolina con un paesaggio di case. Disegna con una matita i contorni delle case e con i pennarelli riempi di punti le varie superfici: le zone più scure con moltissimi punti in modo da ottenere un addensamento, le zone meno scure con molti punti, in modo da ottenere una densità intermedia, le zone più chiare con pochi punti in modo da ottenere una rarefazione

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Gli elementi dell’immagine


Confronti on line

| 10 | Georges Seurat,

Studio per modelle: modella di spalle, 1886. Olio su tavola, 24,5 × 15,5, cm. Parigi, Musée d’Orsay.

| 1 1 | Vasilij Kandinskij, Coppia a cavallo, 1906. Olio su tela, 55 × 50,5 cm. Monaco, Städtische Galerie im Lenbachhaus

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Lo Studio per modelle rappresenta una donna nuda,

ritratta seduta di spalle. Il colore è steso sulla tela prima con grandi e larghe pennellate per creare una base e costruire le forme poi con un pulviscolo di puntini di colore per fissare la luce e creare l’atmosfera [10]. Il dipinto per punti di colore crea un’atmosfera rarefatta e impalpabile, non è mai nitido. Il pittore indica nitidamente i volumi non delimitando il contorno della figura, ma grazie a un attento studio della luce e del contrasto dei colori sia tra la figura e lo sfondo, sia nella stessa figura. È grazie alla presenza della luce sulle spalle e sulla parte centrale della schiena che risulta evidente la posizione leggermente piegata in avanti della modella, ed è grazie alla presenza di zone d’ombra sulla parte posteriore del collo che prende forma la capigliatura raccolta nello chignon. Il sapiente gioco di luce e ombra sui fiachi restituisce all’osservatore anche la plasticità del corpo e il suo volume. I puntini di colore sono più meno addensati nella parte centrale della schiena, mentre appaiono più piccoli e rarefatti nelle zone di luce sui fianchi, sul collo e nella seduta. Lezione uno il punto

Nell’opera Coppia a cavallo, l’autore utilizza il colore in modo puntiforme, sovrappone alle macchie scure degli alberi, dell’acqua, delle figure a cavallo tanti punti di colore chiaro, per migliorarne la luce complessiva [11]. Nella bardatura del cavallo e della coppia, i punti di colore delilimitano i contorni e definiscono il disegno dei tessuti. Nella composizione il punto definisce i contoni delle figure e comunica e comunica le caratteristiche di superficie, di volume e di ombra.

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