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Sommario Redazionale Il Miracolo della Vita. Proprio come tutti i miracoli, la nascita, ha da sempre generato ansie, dubbi e leggende di tutti i tipi. Se anni fa era l’ignoranza ad alimentare le paure oggi è paradossalmente la troppa informazione veicolata attraverso allarmi continui e la continua ricerca di ‘stupire per l’audience’. La rete infine è un enorme contenitore di tutto e niente. La regola è comunque sempre la stessa: non credere a tutto quello che si dice, documentarsi solo su dati certi e non ultimo affidarsi solo a professionisti di comprovata esperienza, sempre. Questa premessa mi sembra d’obbligo anche per giustificare la nuova rubrica “Gravidanze e parto nella tradizione popolare: tutte le credenze popolari più curiose”. Se abbiamo creduto, quando eravamo piccoli, di essere nati sotto un cavolo o che ci ha portati la cicogna, adesso sta a noi dover crescere questi pargoli sempre più stressati, discernendo dai luoghi comuni o improbabili alchimisti della felicità.
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Schema dietetico in gravidanza
Allergie e intolleranze alimentari
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Determinare il sesso del nascituro con la dieta
Massaggio mamma & Bimbo
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e ancora...
La vita è un miracolo, i nostri figli, saranno felici, tristi, preoccupati, alterneranno giorni spensierati ai lacrimoni... è questo il miracolo, che lo possano condividere con voi. Alla prossima
Neonati e già pensatori e filosofi
Formule per l’infanzia Bambini stressati Selezione Baby
14 Bambini, cavoli e cicogne
Leggi & Normative Baby Link Calendario Baby Questo l’ho fatto io!
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Schema dietetico per una donna in gravidanza a cura della dott.ssa Antonella Venezia Biologa - Nutrizionista Dip. di Medicina Clinica e Sperimentale Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Una corretta alimentazione durante la gravidanza, ricca di tutti i nutrienti e dell’energia necessaria, è essenziale per il benessere della madre e del bambino. Lo schema dietetico che vi riporto è calcolato per fornire circa 2000 kcal al giorno per una donna in gravidanza, ideale per una gravidanza normale in una persona sana che svolge un’attività fisica media.
L’apporto energetico quotidiano previsto, è approssimativamente costituito per il 21% da proteine, per il 29% da lipidi e per il 50% da carboidrati. Colazione: latte intero (1 tazza piena = 200 ml) con 1 cucchiaino di zucchero oppure 1 yogurt intero con 3 fette biscottate oppure 30 g di cereali oppure 3 biscotti secchi Spuntino: 150 g frutta di stagione oppure 1 spremuta d’arancia Pranzo: Legumi secchi (fagioli, ceci, lenticchie, fave, piselli) 70 g oppure legumi secchi 50 g con 30 g di pasta o riso oppure 70 g di pasta o riso con brodo vegetale o verdure Carni magre: pollo, coniglio, tacchino, manzo, vitello, cavallo (150 g) oppure pesce fresco o surgelato: merluzzo, sogliola, trota, polpo, spigola, dentice (200 g) 1 porzione di verdura cotta con 20 g di olio extravergine di oliva (2 cucchiai) 60 g di pane integrale Spuntino: yogurt intero 125 g oppure 150 g di frutto di stagione Cena: minestra di verdure (senza patate e legumi) con 1 cucchiaino di parmigiano formaggi freschi 80 g oppure 1 uovo oppure 100 g di bresaola 1 porzione di verdura cotta con 20 g di
olio extravergine di oliva (2 cucchiai) con 60 g di pane integrale con 150 g di frutto di stagione La quantità dei singoli alimenti è riportata in peso netto, cioè solo la parte da utilizzare per essere cucinata o consumata cruda. È possibile invertire il pranzo con la cena. Si consiglia di bere 2 litri di acqua oligominerale durante la giornata. Il consumo di verdure è libero. Preferire pane e pasta integrali. La pizza margherita o al filetto di pomodoro 1 volta a settimana. Preferire le carni magre almeno 3 volte a settimana, evitare quelle in scatola. Preferire il pesce 3-4 volte a settimana, evitare i pesci: anguilla, sgombri, tonno sott’olio. Per la cottura di carne e pesce preferire la cottura al vapore, ai ferri, alla piastra, al cartoccio. Evitare i fritti. Evitare gli insaccati, i salumi, preferire la bresaola. Si consiglia di assumere la frutta dopo un intervallo di circa 2 ore dai pasti principali. Moderare il consumo di sale. Evitare gli alcolici e diminuire la quantità di caffè e di tè normalmente assunti durante la giornata.
Bibliografia 1. Livelli di Assunzione giornaliera di nutrienti, L.A.R.N. rev. 1996. 2. Linee Guida per una sana e corretta Alimentazione. INRAN, 2007
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Formule per l’infanzia Nelle ultime decadi, le ricerche nell'ambito dell'alimentazione del lattante hanno fornito importanti miglioramenti scientifici. Inoltre, la collaborazione dell'industria dietetica infantile con gli esperti in nutrizione e gli organismi internazionali hanno contribuito allo sviluppo di formule la cui composizione è alquanto simile a quella del latte materno, un modello nutritivo standard per i lattanti. Bisogna tener conto che la maggior parte delle formule originano da componenti provenienti dal latte vaccino e quindi la biodisponibilità, la digeribilità e i valori biologici degli agenti nutrienti utilizzati nella fabbricazione delle formule sono, in generale, diversi rispetto a quelli del latte materno; negli ultimi anni, grazie a nuovi studi approfonditi sui diversi componenti del latte materno con funzioni al margine di quella nutritiva, alcuni di questi componenti sono stati inseriti nelle formule. Criteri per considerare una formula adeguata: • Variazione con il passare del tempo - sopravvivenza - breve e medio termine (crescita, marcatori biochimici, sviluppo psicomotorio, incidenza di malattie infantili) - lungo termine (evoluzione nutrizionale e sicurezza) • Studi disegnati in modo corretto e uniforme
Si denomina "formula per l'infanzia" qualsiasi prodotto destinato all'alimentazione del bambino in grado di sostituire in modo totale o parziale il latte materno e soddisfare il fabbisogno nutrizionale del lattante. In caso di indisponibilità del latte materno, le formule per l'infanzia sono in grado di sostituire in modo adeguato l'alimentazione del lattante nato a termine. Quando si utilizzano come unica fonte di alimentazione Formula infantile: • Prodotto per l'alimentazione artificiale del bambino, atto a per sostituire in modo totale o parziale il latte materno • Schema: - composizione media del latte umano maturo - consumo da parte di lattanti sani
durante i primi 6 mesi di vita, le formule devono coprire tutte le richieste di energia e sostanze nutritive del lattante a termine sano. Anche se la composizione delle formule non è identica a quella del latte materno, essa è stata oggetto di importanti miglioramenti negli ultimi 70 anni. Si continuano ad effettuare ricerche per migliorare l'accettabilità e la qualità nutritiva di questi prodotti.
a cura del dr. Elio Caggiano
Periodo di allattamento esclusivo • Durata: da appena nato a 4-6 mesi di vita • Alimento: latte come unico alimento Priorità assoluta al latte materno o, se non disponibile, formula di partenza L'industria dietetica internazionale elabora questi prodotti seguendo le raccomandazioni, le norme e la legislazione dei Comitati di Nutrizione.
Diversi organismi internazionali si sono occupati della stesura delle raccomandazioni e normative da seguire per l'elaborazione di questi prodotti che utilizzano come materia prima il latte vaccino e a cui si applicano diverse modifiche. Il Comitato di Nutrizione dell'Accademia Americana di Pediatra (AAP) e, nel nostro ambito, il Comitato di Nutrizione della Società Europea di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica (ESPGHAN) hanno dettato alcune raccomandazioni di carattere orientativo e il Comitato Scientifico di Alimentazione della Commissione Europea (CCA) ha dettato una normativa che l’industria dell'alimentazione infantile dovrà obbligatoriamente rispettare. Tutti questi precetti fanno riferimento alle considerazioni previe della Commissione del Codex Alimentarius, la Food and Agriculture Organization (FAO) la OMS e la United Nations lnternational Children's Emergency Fundation (UNICEF) Normativa sulla composizione delle formule: 1941 FDA (Food and DrugAdminlstration) 1967 - 1976 AAP (Comitato di Nutrizione dell'Accademia Americana di Pedlalr1a) 1977 - 2006 ESPGHAN (Comitato di Nutrizione della Societa Europea di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica) 1983 - 2006 CCA (Comitato Scientifico per l'alimentazione della Commissione delle Comunità Europee)
Il Comitato di Nutrizione dell ESPGHAN ha pubblicato le prime raccomandazioni nel 1977 e periodicamente stabilisce alcune indicazioni su diversi aspetti utili per l'elaborazione di formule destinate all'alimentazione del lattante. Queste raccomandazioni sono di carattere scientifico e si suddividono in due sezioni: formule di inizio e formule di proseguimento, in base all'età del bambino.
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Bambini stressati a cura della dott.ssa Nanda Santoro
Una crescente richiesta del tempo pieno a scuola, una moltitudine di compiti da svolgere il pomeriggio, il corso d’inglese, la danza, il nuoto, il catechismo e un’avvicendarsi di sistemazioni provvisorie: la casa dei nonni, quella della zia o della vicina, la baby sitter.
Questi i primi dati che emergono dall’Osservatorio Provinciale attivato dalla Federazione Italiana Scuole Materne. Di quanto tempo può disporre un bambino senza che qualcuno gli organizzi la giornata con orari e ritmi frenetici? Probabilmente poco o niente. A conferma di tale tesi c’è anche un’indagine condotta da Eurispes e da Telefono Azzurro, indagine che sottolinea come solo 11,2 bambini su cento ai quali è stato chiesto se durante la giornata gli capita di non avere niente da fare, ha risposto di si, il 67,1 % ha risposto ogni tanto mentre il restante 20% ha detto mai. Sostanzialmente le stesse risposte che avrebbero dato i manager più impegnati. All’origine di un così scarso rispetto per l’infanzia e le sue prerogative vi è la considerazione che questa sia esclusivamente una fase preparatoria all’età adulta, e in quest’ottica il praticare tante attività risponde all’esigenza di costruire un perfetto futuro per il proprio figlio. Ma pianificare attività ai bambini, ha troppe volte l’effetto di soffocarne il pensiero, distruggendone la spontaneità, la curiosità, l’immaginazione e l’attenzione alla dimensione magica e intuitiva; i bambini si trasformano così in piccoli adulti e come gli adulti sperimentano stress, ansia, frustrazione diventando spenti e tristi. E questo è un vero e proprio sacrilegio. Il problema di come impegnare il
tempo libero dei bambini è un fenomeno recente, fino a pochi anni fa, infatti, finiti i compiti era ovvio e scontato andare in cortile a giocare. Oggi, l’alternativa sembra essere quella tra una tabella di marcia super organizzata o pomeriggi infiniti trascorsi davanti la televisione unica compagna di giochi passivi e frustranti dal momento che non si può certo giocare con i personaggi che ci sono al suo interno. Ed è proprio la tv, ricca di cartoni con combattimenti e spade volanti, ad alimentare un’aggressività che poi il bambino non potrà in alcun modo sfogare se non con il joy-stick, uno strumento capace di creare la virtuale illusione di essere impegnati in un combattimento e di distruggere tutto quanto lo circonda. Se solo gli adulti riuscissero a ricordare la spensieratezza della loro infanzia. Probabilmente la canzone di Povia “Quando i bambini fanno oh” si riferisce a quando eravamo noi bambini e ogni cosa nuova era una sorpresa, finanche la pioggia. I bambini di oggi hanno tutto ma manca loro l’indispensabile. Sono convinta che se potessero disporre di un avvocato sicuramente chiederebbero al mondo degli adulti di trovare per loro un equilibrio tra un eccesso d’impegni e il vuoto totale, chiederebbero di progettare gli spazi urbani e le case ricordandosi di quel bisogno insito in ogni bambino che il muoversi liberamente, correre qua e là, giocare, dare spazio alla creatività, imparare a riconoscere l’altro e a capire se stessi.
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Allergie e intolleranze alimentari
Dolori addominali, gonfiori, “colite”, stipsi o diarrea, ma anche pruriti, eczemi, crampi o palpitazioni possono nascere dalle nostre scelte alimentarI.
Forte è la rilevanza del cibo nella società contemporanea, pur tuttavia esso può essere fonte oltre che di immensi piaceri anche di svariati malesseri. Allergie e intolleranze alimentari sono disturbi sempre più diffusi nel mondo occidentale. Se ne è ampiamente discusso in occasione di un Corso di Aggiornamento e di Formazione che si è tenuto nei giorni 23 e 24 aprile scorsi presso la Sala Convegni della Centrale del Latte di Salerno.
La relazione di apertura del dott. Sergio Poto, allergologo presso l’Azienda Ospedaliera cittadina, ha rimarcato il dato che oggi questi disturbi sono in continuo aumento: uno dei motivi risiede in una maggiore puntualità delle diagnosi, altre ipotesi puntano sui cambiamenti del nostro stile di vita, come le abitudini alimentari, oppure sulla costante riduzione di importanti patologie infettive che in qualche modo lascerebbero il nostro sistema immunitario inoperoso e quindi libero di dedicarsi alle reazioni allergiche. Nelle allergie alimentari vere e proprie il sistema immunitario reagisce nei confronti dell’alimento principalmente attraverso la formazione di anticorpi specifici (denominati IgE). I sintomi di un’allergia alimentare possono coinvolgere diversi apparati con sintomi vari ma, nei casi più gravi si può arrivare a difficoltà respiratorie e bruschi cali della pressione fino un vero e proprio shock anafilattico con pericolo di vita. Una tra le allergie alimentari più frequenti in età pediatrica è quella verso le proteine del latte vaccino che costringe i bambini affetti ad assumere latti speciali. Si parla, invece, di intolleranze alimentari quando non vi è un coinvolgimento del sistema immunitario come accade in seguito all’assunzione di alimenti liberatori di istamina oppure per deficit enzimatici intestinali come nel caso dell’intolleranza al lattosio, il principale zucchero presente nel latte. Proprio questo, è stato l’argomento di un’al-
tra relazione, quella del dott. Pisano della stessa Azienda Ospedaliera cittadina, che ha sottolineato, tra l’altro, come oggi sia più facile giungere ad una sua precisa diagnosi attraverso l’esecuzione di un semplice test. La sua soluzione consiste nell’assumere un latte “delattosato” nel quale cioè il lattosio sia stato sottoposto ad una digestione enzimatica prima del confezionamento. Una relazione a parte è stata dedicata alla celiachia, una delle più frequenti patologie “alimento-indotte” al giorno d’oggi, difficilmente classificabile secondo lo schema precedente in quanto, pur coinvolgendo fortemente il sistema immunitario, chiama in causa anticorpi diversi dalle IgE. In pratica gli individui celiaci, a causa di una predi-
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sposizione genetica, reagiscono in maniera anomala nei confronti di alcune proteine (denominate prolamine) presenti in alcuni cereali come grano, segale, orzo ma anche farro, kamut, spelta e triticale. Nel corso della sua relazione il dott. Malamisura, Consulente Scientifico Nazionale dell’Associazione Nazionale Celiachia e Responsabile del Centro di Riferimento Regionale per la Celiachia dell’ASL Salerno, ha sottolineato come, probabilmente, l’elevata frequenza di malattia celiaca oggi osservata, derivi da un insieme di congiunture ambientali (riduzione negli anni passati della pratica dell’allattamento al seno e forte aumento del consumo di cereali contenenti glutine, in particolar modo la diffusione del grano tenero) che hanno contribuito allo
sviluppo del “fenomeno celiachia”. A tale riguardo ha sottolineato le formidabili opportunità di prevenzione primaria della celiachia delle quali oggi disponiamo: la promozione di un prolungato allattamento al seno e la riduzione, da parte di tutta la popolazione e specie da quella infantile, del consumo di cereali contenenti glutine. Un altro dei problemi evidenziati è il ritardo diagnostico cui vanno ancora incontro alcuni pazienti, a causa di un quadro clinico proteiforme e indistinto. Tale ritardo, anche per una residua inconsapevolezza della portata del problema da parte della classe medica, è talvolta notevole e costringe gli individui affetti ad un lungo vagare tra specialisti alla disperata ricerca di una soluzione ai loro problemi. Interessanti i contributi del dott. Brunetti, dermatologo dell’ASL Salerno, sulle dermopatie alimento correlate e del dott. Minelli, direttore del Centro Universitario di Immunologia dell’Ospedale di Campi Salentina sulla sindrome sistemica di allergia al nickel, altra patologia sottodiagnosticata, che spesso può confondersi con altre intolleranze alimentari, specie la celiachia.
Il dott. Cinquanta ha invece chiarito gli attuali metodi d’indagine delle intolleranze alimentari. Infine, gli spunti proposti dalla psicologa D’Amato sulle componenti psicosomatiche delle intolleranze alimentari e dalla biologa dr.ssa Ablondi sui cosiddetti “antinutrienti”, sostanze presenti in piccole quantità nei vegetali che possono talvolta limitare l’assorbimento dei cibi o evocare reazioni tossiche quando gli alimenti sono sottoposti a processi di cottura o di conservazione.
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Bambini, cavoli e cicogne
Gravidanze e parto nella tradizione popolare: tutte le credenze popolari più curiose.
colto dopo 9 mesi in novembre, come accade con la gestazione dei bambini.
Ma perché la nascita dei bambini viene associata all’arrivo della cicogna? Quali sono le credenze popolari più strane che accompagnano il “fantastico mondo” della gestante?
A quei tempi infatti i concepimenti avvenivano principalmente in primavera e le nascite nell’autunno successivo. La ragione era semplice: i matrimoni si celebravano nei mesi invernali quando non si doveva lavorare nei campi e la nascita di un figlio si decideva in primavera perchè solo allora il contadino sapeva se i raccolti dell’annata avrebbero garantito un reddito sufficiente a mantenere la famiglia.
Ecco alcune “perle” e leggende miste a realtà che hanno accompagnato gli uomini nel misterioso viaggio della vita. La leggenda della cicogna che porta i bambini risale alle origini dell’umanità, quando la cicogna era un uccello molto diffuso che faceva il nido sopra i tetti delle case, e più precisamente nei camini, perché da essi saliva il calore. Visto che la possibilità di riscaldarsi non era così frequente, spesso i camini venivano accesi solo quando in corrispondenza della nascita dei bambini; costatando che la cicogna sceglieva sempre i camini delle case in cui erano nati da poco dei bambini, la tradizione ha fatto sì che questo uccello venisse associato alla nascita di un figlio; infine la fantasia popolare ha voluto che si diffondesse la leggenda che fosse proprio la cicogna a portare i bambini. Bella storia anche quella che riguarda i cavoli. Per secoli nelle regioni dell’Europa Centrale il cavolo è stato l’unico alimento che, durante i mesi invernali, garantiva una quantità sufficiente di vitamine e minerali. Simbolo di vita e di fecondità veniva seminato in marzo e rac-
La piantagione e la raccolta dei cavoli erano compito esclusivo della donna, che spingeva ogni piantina nel terreno aiutandosi con un punteruolo di legno. Le ragazze affaccendate in questo compito si divertivano a chiedere ai giovanotti “Sapete come nascono i bambini?”. Le raccoglitrici erano chiamate levatrici (come le donne che aiutavano nel parto) perchè il loro compito era di tagliare il cordone ombelicale che legava il cavolo alla terra. Concepimento Meglio non concepire nei giorni ventosi o troppo vicini a una festività solenne come il Natale o la Pasqua (Toscana), perché il bebè sarebbe cresciuto violento e superbo. In Veneto, per favorire la fecondità, le sposine indossavano senza mai lavarla e sino al momento della fecondazione, la camicia da notte di una donna pluripara. Una volta riuscite ad evitare dermatiti, infarti o polmoniti e rimanere finalmente incinte, le donne dovevano prestare massima
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attenzione a cosa facevano, onde evitare che i figli nascessero affetti da morbi e difetti fisici vari. Ad esempio dappertutto vigeva la prescrizione di non guardare persone o animali deformi o semplicemente brutti, ché altrimenti il pupo sarebbe nato uguale a loro. Ovunque s’intimava di non passare sotto il muso d’una cavalla, sennò la gravidanza sarebbe durata 12 mesi; mai bere direttamente dal secchio del pozzo, per evitare un fantolino con la bocca larga e andare sempre a letto presto, per evitargli la testa grossa. Guai ad indossare collane, si sarebbe strozzato col cordone ombelicale; anatema a chi col pancione teneva gatti in braccio (Val Trebbia) rischiando di farlo nascere con le manine a zampa di gatto, prive di falangine e falangette; sciagurata colei che lavorava piegata in avanti (Marche), poiché la creatura avrebbe avuto il naso schiacciato. Esistevano dei cibi vietati: le anguille (Lazio) sennò il piccolo sarebbe annegato, lepri o conigli (Piemonte) causa di labbro leporino, lumache (Mantova), perché sarebbe nato con la bava alla bocca e gravi problemi di dentizione.
Bere vino bianco se si desiderava un bimbetto biondo, nero se lo si preferiva moro (Friuli); guardare spesso un’immaginetta di Gesù (Puglia) per farlo bello come Lui e soprattutto non prendere mai a calci un maiale (Abruzzo) se non si voleva che il figlio russasse per tutta la vita.
sullo stomaco. Una spiegazione decisamente meno suggestiva!
Le voglie: la credenza riporta che i desideri alimentari smodati, che colgono la gravida nelle ore più impensabili, debbano essere assolutamente soddisfatti pena la comparsa di macchie sulla pelle del bambino, che naturalmente saranno del colore del cibo negato (rossa per le fragole, scura per il caffè, e via cosí).
Come ormai tutte le donne sanno, il consumo esagerato di alcolici durante la gravidanza è decisamente sconsigliato perché potrebbe addirittura provocare danni al bambino.
Una variante sostiene che la macchia si riprodurrà, nel bambino, sulla stessa parte del corpo che la mamma si è inavvertitamente toccata, mentre desiderava qualche cibo magari controindicato al suo stato. Si dice inoltre che l’acidità di stomaco (che affligge molte donne durante gli ultimi due trimestri) sia dovuta al fatto che al bebè stanno crescendo i capelli. In realtà la causa sono i disturbi digestivi legati a variazioni ormonali, oppure il volume dell’utero che, crescendo, va a premere
Leggende “pericolose” come quella che bere birra aumenterebbe la produzione di latte materno.
Si dice che la luna nuova in prossimità del termine della gravidanza contribuisca a fare entrare le donne in travaglio. Pare infatti che nella notte in cui appare la nuova luna si registri un aumento delle nascite. In Toscana, il dilemma “pancia tonda o pancia a punta, alta o bassa” si risolve con “Pancia ritta un’ vo cappello”, ovvero se la pancia è alta sarà una femmina. Altri presagi per la nascita di una bambina erano, un po’ in tutta Italia, il dolore alla gamba sinistra (“Quando duol la scianca, la femmina non manca”) o la bellezza della mamma.
Trenta Ore per la Vita 2010 a favore di ABIO
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La malattia di un bambino colpisce l’intera famiglia.
è partita il 1° aprile l’edizione 2010 di Trenta Ore per la Vita, la campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi che quest’anno sosterrà Fondazione ABIO Italia Onlus per il Bambino in Ospedale, coinvolgendo inoltre direttamente le 64 Associazioni ABIO presenti in tutta Italia. Dal 19 al 25 aprile all’interno dei palinsesti televisivi, radiofonici e multimediali della RAI è stata attivata una campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi che proseguirà, con eventi ed iniziative in tutta Italia, fino al 15 settembre 2010. L’Associazione Trenta Ore per la Vita, con i progetti della campagna di raccolta fondi 2010 a favore di ABIO, si impegna a rendere meno traumatico l’impatto dei bambini e degli adolescenti con l’ospedale e, al fianco degli oltre 5 mila volontari ABIO, ad accompagnarli con un sorriso, insieme ai loro genitori, nel percorso di cura.
Fondazione ABIO l’Italia è stata scelta come principale beneficiaria. L’obiettivo è di rendere meno traumatico l’impatto di bambini e adolescenti con l’ospedale e, al fianco degli oltre 5 mila volontari ABIO, ad accompagnarli con un sorriso, insieme ai loro genitori, nel percorso di cura. Fondazione ABIO Italia ONLUS coordina e promuove, sul territorio nazionale, l’attività delle Associazioni ABIO locali.
Come contribuire: • Donazione su c.c postale n° 571.000 o bonifico bancario su c/c 3030 3030 (IBAN IT96 O 03002 03270 000030303030) entrambi intestati alla “Associazione Trenta Ore per la Vita Onlus” • Carte di credito: numero verde CartaSi 800 33.22.11 oppure online sul sito internet www.trentaore.org • Tramite i Bancomat e tutti gli sportelli UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma e Banco di Sicilia. • Dal 15 al 25 aprile è stato attivo il numero solidale 45507 per inviare SMS (donazione di 2 euro) da cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3 e CoopVoce oppure per chiamare da telefono fisso Telecom Italia, Infostrada e Fastweb (donazione di 5 o 10 euro a scelta). • Eventi organizzati in tutta Italia dalle Asso-
ciazioni ABIO sul sito www.abio.org “Sappiamo che può essere un’esperienza molto difficile per un bambino o un adolescente entrare in ospedale e, oltre al distacco dalla sua casa e dalla sua famiglia, conoscere, forse per la prima volta, il dolore, la paura, l’angoscia. La malattia diventa un evento scioccante che modifica il ritmo e la qualità della sua vita e può lasciare il segno per sempre.” Queste le parole di Rita Salci, Presidente dell’Associazione Trenta Ore per la Vita Onlus. “Un ospedale a misura di bambino è da sempre uno dei nostri obiettivi”, dichiara Regina Sironi, segretario generale di Fondazione ABIO Italia Onlus. “Grazie al sostegno dell’Associazione Trenta Ore per la Vita Onlus e grazie a tutti coloro che crederanno nei nostri progetti, i bambini e gli adolescenti di tutta Italia potranno ricevere il sorriso di un volontario ABIO ed essere ricoverati in ambienti pensati appositamente per loro”. Trenta Ore per la Vita 2010 ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Salute, del Ministro per le Pari Opportunità e del Segretariato Sociale Rai. ABIO, Associazione per il Bambino in Ospedale ONLUS. Dal 1978 ABIO si prende cura dei bambini e degli adolescenti in ospedale ed offre un supporto ai loro genitori. I 5.000 volontari ABIO si impegnano ogni giorno in 190 reparti pediatrici in tutta Italia per rendere l’ospedale un luogo più a misura di bambino attraverso l’accoglienza, il gioco, l’ascolto, l’allestimento di reparti più accoglienti e colorati, con l’obiettivo di rendere meno traumatica possibile la permanenza in ospedale.
Determinare il sesso del nascituro con la dieta
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a cura di Eva Forte www.mammedomani.it
Sono tante le voci che girano nel mondo su come “scegliere” il sesso che dovrà avere il proprio figlio, attraverso tecniche più o meno confermate da applicare fin dal concepimento. secondo alcuni studi, in base all’alimentazione in gravidanza si alzano le percentuali di avere un figlio maschio o una figlia femmina Secondo la ricerca dell’Università del Missouri guidata da Cheryl Rosenfeld e pubblicata su PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences, sembra proprio che stabilire di quale sesso sarà nostro figlio sia possibile e per farlo basta far seguire una dieta più ricca di cibi grassi alla gestante se si desidera un erede maschio, mentre le mamme che seguono diete più light hanno probabilità maggiori di avere una figlia femmina. Tutto dipende quindi dall’apporto calorico della futura mamma, che secondo lo studio può far aumentare le probabilità di concepire un maschio o una femmina: abbondanti colazioni e cibi grassi aumenterebbero da 10 a 11 le possibilità di avere un figlio maschio ogni 20 nascite. Un’alimentazione corretta è il presupposto principale per una gravidanza serena e un normale accrescimento del feto. Vanno ora controllate sia la qualità che la quantità di quello che bevete e mangiate. Sfatiamo il mito che la donna in gravidanza deve mangiare per due. L’importante è mangiare in modo vario supportando il fabbisogno giornaliero di tutte le sostanze necessarie. Infatti in gravidanza l’alimentazione ottimale deve essere il più
ricca possibile e contenere tutti i principi nutritivi: proteine, carboidrati, vitamine, sali minerali, zuccheri, grassi e fibre. Le voglie Durante la gravidanza avere le famose voglie è solo una questione psicologica associata alla voglia della futura mamma di essere coccolata. Indubbiamente i gusti possono cambiare in questa fase. L’importante è non esagerare, cercando di evitare le grosse scorpacciate di cibi estremamente calorici e limitando i condimenti. Zuccheri I dolci sono sicuramente una grande tentazione, ma va sempre ricordato che possono essere rischiosi anche per i denti. Come per tutte le cose l’apporto di dolci non va eliminato completamente (salvo casi specifici e ordini impartiti dal proprio ginecologo) ma va limitato: quando possibile è sempre meglio sostituire una bella mela al cioccolatino! Liquidi In gravidanza come anche nei periodi che precedono il concepimento è molto importante bere moltissima acqua naturale ed evitare bibite gassate e alcolici. Ok ai succhi di frutta e al the o alle tisane. Aumento Ponderale in gravidanza L’aumento ponderale a termine di gravidanza, partendo da un peso teorico ideale, non dovrebbe superare i 9 Kg. (= 225 grammi alla settimana per 40 settimane). Per controllare al meglio il peso bisogna pesarsi sempre alla stessa ora e sempre sulla stessa bilancia (a vescica e stomaco vuoto). Un eccessivo aumento di peso comporta un affaticamento per la madre e predisporla alla gestosi o al diabete gestazionale. Inoltre un aumento repentino può provocare sma-
gliature, varici cutanee e una futura problematica al momento del parto. è molto importante seguire una dieta equilibrata evitando di saltare i pasti. Se compare la tanto odiata nausea meglio preferire cibi solidi ai liquidi e spezzettare i pasti in tutta la giornata (colazione - spuntino - pranzo - merenda - cena) in modo sano e digeribile.
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Massaggio Mamma & Bimbo
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a cura di Luisa Gentile Naturopata
Le Coccole che fanno crescere sani e forti. Massaggiare il proprio bambino nelle prime settimane di vita fa bene sia a lui che alla mamma: i vantaggi non riguardano solo il benessere fisico, ma anche un migliore sviluppo cerebrale ed emotivo. Subito dopo la nascita, il bambino dovrebbe essere adagiato sul ventre della mamma. Questo importantissimo contatto “pelle contro pelle” trova nel silenzio tutta la sua capacità di comunicare. Da questi primi momenti in poi il contatto si farà sempre più profondo e consapevole e il linguaggio non verbale li unirà per molti mesi. Un tempo si credeva che i neonati fossero poco sensibili, oggi sappiamo che il bambino sperimenta il contatto col corpo della madre fin dalla gestazione, conosce il mondo innanzitutto attraverso la pelle. Sensazioni di caldo, freddo, morbido, duro, sono in grado di strutturare la sua esperienza. La pelle del bambino ha un grande desiderio del contatto con la madre, e tramite questo si nutre, si sazia, si rilassa, mangia di più, dorme meglio, si abbandona alle mani della madre, roseo, caldo e luminoso, consente persino ai bimbi nati pre-termine o sotto peso di progredire più velocemente rispetto ad altri non massaggiati. Inoltre il contatto rafforza il legame fra genitori e bimbo, consentendo di sviluppare una relazione basata su un linguaggio comprensibile al piccino, linguaggio che conforta, rassicura e nutre il
suo corpo e la sua anima. Così, come gli animali leccano i loro cuccioli, il neonato, accarezzato in tutto il corpo, attiva le sue funzioni vitali. Sulla pelle milioni di terminazioni nervose mandano messaggi al cervello limbico dove le sensazioni vengono elaborate, nel primo anno di vita, in sentimenti, immagini, pensieri e parole. Nei primi giorni e nelle prime settimane di vita, in contatto con la madre, il bambino crea un sistema di risposte affettive e motorie, che è alla base della formazione del senso del Sé. Lo sviluppo nei periodi successivi dipende da questo periodo. Quando cominciare? Nessun massaggio propriamente detto va fatto prima che il bambino abbia compiuto un mese. Nei primi tempi si tratta di ‘toccare’, di sfiorare il piccolo, piuttosto che praticargli un vero massaggio. è sufficiente che le vostre mani seguano il percorso del corpo e che il corpo si senta in contatto con le mani della mamma. All’inizio le mani dovranno essere leggere, meglio ancora: carezzevoli. Poi, poco alla volta, lascerete emergere l’energia, senza però metterci forza. Attraverso di voi passa un’energia, ed è quella che vi guida, ma a condizione che siate presenti e amorevolmente coinvolte. In quel momento, siete, in un certo senso, uno strumento. Più sarete rilassate, meglio passerà al bambino tale energia.
Quanto deve durare il massaggio? Fino che il bambino ha pochi giorni, si tratta solamente di carezze, di sfioramenti, che devono durare soltanto pochi minuti. Di giorno in giorno, la durata si allungherà, la tecnica diventerà più precisa e voi diverrete sempre più esperte. E quando il bambino avrà circa un mese, la seduta avrà raggiunto la durata dai venti ai trenta minuti. Il massaggio va fatto molto lentamente, e sarà in seguito a questa lentezza che vi renderete conto di essere diventate veramente esperte. Il massaggio alimenta la fiducia nell’adulto e instaura nei piccoli la consapevolezza di un tocco buono, che può aiutarli nella vita a riconoscere i tocchi cattivi e poi, come dice mia figlia di cinque anni: i massaggi di mamma sono “riaggiustibili”. Mamma, per dedicare tempo e attenzione allo sviluppo del tuo bambino ritaglia un piccolo spazio nella tua frenetica giornata, migliorerai la sua vita e la tua.
Uno spazio per farvi divertire e fornire idee fantasiose, per trascorrere il tempo in modo intelligente e trovare oggetti originali e introvabili utili per la crescita del bebè. Una serie di segnalazioni da parte del popolo dei genitori.
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Mobili per cameretta Straight Line Design Interessanti, non comuni, questi mobili per cameretta sembrano usciti dal mondo fantastico di Alice nel Paese delle Meraviglie dove curve e sorrisi si uniscono. La linea di Straight Line Design disegnata da Judson Beaumont. Una magia vera e propria direttamente dal Canada, capace di lasciare a bocca aperta, grandi e piccini.
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La Torre di apprendimento Per un bambino, il mondo che lo circonda è un luogo magico e curioso. Apprende ogni cosa guardando la mamma e il papà, i loro movimenti. Vorrebbe farlo anche lui, essere autonomo indipendente, vorrebbe poter stare a fianco della sua mamma, mentre si destreggia in cucina nel preparare un dolce, vorrebbe anche lui poter partecipare. Con la torre di apprendimento questo è possibile. Sicuro e versatile non è un comune sgabello, può essere utilizzato per più funzioni. Da pedanina a divertentissimo gioco, dove il bambino può sviluppare al meglio la sua fantasia. Per bimbi dai 18 mesi in poi.
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Scoppia che vinci Giocatori: almeno 10 e si devono formare 2 squadre Oggetti: 1 palloncino per ogni giocatore Scopo: far scoppiare tutti i palloncini gonfiati prima della squadra avversaria Preparazione: gonfiare tanti palloncini quanti sono i partecipanti Giochiamo: formate 2 file indiane distanziando i partecipanti almeno 1 metro l’uno dall’altro. I palloncini vanno sistemati dietro ogni giocatore, ognuno dei quali sta fermo in piedi. Al via (è importante che ci sia già un arbitro) il primo della fila si deve sedere sul palloncino e deve farlo scoppiare velocemente; il giocatore che segue, deve fare la stessa cosa sedendosi a sua volta sul palloncino. Vincerà la squadra che per prima avrà fatto scoppiare tutti i palloncini e, ricordate una penalità (5 secondi) per chi scoppia il palloncino prima del compagno che lo precede. Buon divertimento!!! www.pianetabimbi.it
Leggi & Normative
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a cura dell’Avv. C. D’Emilio responsabile
di www.legalmente.info
Sospensione Rata Mutuo 10 cose da sapere Dallo scorso mese di febbraio le famiglie che sono in difficoltà con il pagamento della rata del mutuo possono chiederne la sospensione per un periodo pari ad almeno dodici mesi. Questo grazie alla moratoria sui mutui che rappresenta una delle misure contenute nel cosiddetto “Piano Famiglie” dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, ma non tutte le famiglie che fanno fatica ad onorare mensilmente il pagamento della rata possono accedere a tale misura visto che ci sono dei requisiti da rispettare. Nel dettaglio, ci sono dei requisiti minimi da rispettare che poi ogni banca,
Due figli portatori di handicap grave Il permesso giornaliero retribuito raddoppia Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con Sentenza n. 4623/2010, con cui, in tema di agevolazioni per i lavoratori genitori di minori con “handicap in situazione di gravità” di età inferiore ai tre anni e con riferimento al nucleo familiare composto da più minori con tali requisiti, è stato riconosciuto alla lavoratrice madre, o al lavoratore padre, il diritto a fruire di due ore di permesso giornaliero retribuito per ciascun minore. La normativa di riferimento Ai sensi dell’articolo
in via opzionale, può eventualmente allargare rendendo più ampia la platea dei potenziali beneficiari. Ecco allora dieci tra le cose più importanti da sapere sulle condizioni minime dell’ABI per l’accesso alla moratoria. 1) L’importo del mutuo originario non deve essere superiore ai 150 mila euro. 2) Alla misura si può accedere solamente per i mutui ad uso residenziale. 3) Sono ammissibili alla moratoria sia i mutui per acquisto, sia per costruzione o ristrutturazione. 4) è possibile accedere alla moratoria anche se si è insolventi sul pagamento delle rate del mutuo ma per un arco di tempo non superiore ai 180 giorni rispetto alla data di presentazione della domanda. 5) Alla moratoria si accede solo in presenza di eventi negativi in famiglia quali la cassa
33, comma 2 della Legge n. 104/1992 i genitori, anche adottivi o affidatari, di bambini disabili in condizione di gravità possono chiedere ai rispettivi datori di lavoro di usufruire, in alternativa al prolungamento del periodo di astensione facoltativa, di permessi orari retribuiti rapportati all’orario giornaliero. In particolare, fino al compimento di 3 anni di età del bambino disabile spettano: 2 ore al giorno, in caso di orario lavorativo pari o superiore a 6 ore; 1 ora al giorno, in caso di orario lavorativo inferiore a 6 ore. Tale disposizione è stata recepita nell’articolo 42, comma 1, del Decreto Legislativo n. 151/2001 (c.d. “Testo unico della maternità e della paternità”), ai sensi del quale: “Fino al
integrazione, la perdita del posto di lavoro, condizioni di non autosufficienza o decesso del mutuatario. 6) Il periodo di sospensione delle rate è pari a dodici mensili consecutivi, ovverosia un anno. 7) Le rate non pagate con la moratoria vanno in coda al mutuo, ragion per cui per una moratoria di 12 mesi il piano di ammortamento si allungherà di un anno. 8 ) Le banche possono sospendere o l’intera rata, capitale più interessi, oppure solo la quota capitale della rata mensile. 9) Per accedere alla moratoria, oltre al rispetto dei requisiti, non sono e non devono essere richieste garanzie aggiuntive. 10) Il modulo di domanda deve essere richiesto presso la filiale dove il mutuo è stato acceso; di norma lo stesso modulo è reperibile anche su Internet collegandosi al sito dell’Istituto di credito.
compimento del terzo anno di vita del bambino con handicap in situazione di gravità e in alternativa al prolungamento del periodo di congedo parentale, si applica l’art. 33, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, relativo alle due ore di riposo giornaliero retribuito.” Per tale permesso (che il citato articolo 42 definisce “riposo giornaliero retribuito”) è dovuta un’indennità, a carico INPS, pari all’intero ammontare della retribuzione, che viene anticipata dal datore di lavoro e portata a conguaglio con i contributivi dovuti all’Istituto previdenziale. Suprema Corte Di Cassazione Sezione Lavoro Sentenza 25 febbraio 2010, n. 4623
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Neonati e già pensatori e filosofi
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a cura della dott.ssa Leopoldina De Varti, Psicologa e Psicoterapeuta
Una recente ricerca dell’Università di Berkley dimostra come neonati e bambini nei primissimi anni di vita sono dotati di straordinarie capacità di apprendimento. Alison Gopnik, docente di psicologia cognitiva dell’ Università di Berkley in California, ha pubblicato i risultati in un libro il cui titolo è appunto: “Il bambino filosofo”. La ricerca svolta insieme ad altri colleghi scienziati, ha raccolto osservazioni e dati su come apprendono i neonati e i bambini molto piccoli che ancora non parlano. Che i bambini delle ultime generazioni imparano velocemente e siano dotati di grande intelligenza, è una realtà che viviamo ed osserviamo quotidianamente; a volte restiamo meravigliati e altre ci divertiamo. Tuttavia, la ricerca statunitense, è interessante, in quanto oltre a confermare scientificamente una verità tratta dall’esperienza di vita, dà la possibilità di modificare alcune credenze, soprattutto riguardo ai neonati. Secondo tali studi, infatti, già i neonati hanno un’attività cerebrale molto attiva e la loro capacità di elaborazione degli stimoli che ricevono dall’ambiente, dai genitori e altro è molto più ricca e complessa di quanto abbiamo mai potuto immaginare. I bambini molto piccoli e che ancora non parlano mostrano di essere in grado di stabilire che relazione c’è tra un evento e un altro e che conseguenze ci sono in seguito ad un’azione. Per es. abbiamo sempre pensato che i bambini imparano perché imitano ciò che vedono fare ai loro genitori. Questa ricerca dimostra che questo non è vero: un bambino molto piccolo che gioca
ripetutamente con il pulsante della luce per accendere e spegnere, non lo fa per imitare la madre o il padre, egli accende e spegne la luce perché riesce a mettere in relazione l’azione del pigiare l’interruttore, quindi la causa, con il fatto che la luce si accende, cioè con il suo effetto e scopre che questo è anche divertente. I bambini molto piccoli di fronte a ciò che vedono, sentono, e toccano, pensano, riflettono, elaborano concetti, creano pensieri, immagini. Dalla ricerca emerge anche che i bambini piccoli possiedono un numero di cellule cerebrali maggiore di quello degli adulti, e che a differenza degli adulti, sono in grado di collegare tra loro varie aree del cervello, quindi varie funzioni e capacità, contemporaneamente. Il risultato è che l’intero cervello, con il suo emisfero destro e sinistro, ragione e creatività, è interamente al servizio per la conoscenza. Il bambino si sa impara divertendosi e giocando per ore, ama cambiare gioco ed è attratto da tutto ciò che è nuovo, è curioso e prende ogni cosa che vede. Ma in che modo prende? Questa ricerca ci dice che sa integrare il nuovo a ciò che già conosce seguendo un pensiero logico e lo fa perché ha voglia di sapere, di conoscere, di indagare, di esplorare, proprio come i grandi saggi e filosofi di tutti i tempi. Pieni di fiducia verso gli altri e la realtà che li circonda, la loro energia è traboccante, la loro intelligenza è vitale e la loro capacità di imparare appare infinita. I bambini che stanno nascendo sono molto più evoluti ed intelligenti di noi adulti, è bello dedicarsi a loro con questa nuova consapevolezza e impegnarsi a sostenerli ed educarli a crescere uomini e donne, padri e madri del nuovo mondo adulto che verrà.
Per il ben-essere del bambino e del genitore Mamma: fin da quando li avete al seno appagate anche la loro fame di conoscenza. E quando sono più grandicelli, non preoccupatevi subito di fare ordine tra i giochi, nel loro caos essi stanno lavorando a sviluppare grandi idee e pensieri. Papà: siate felici quando vostro figlio vi chiede di giocare mentre si diverte, egli ricerca e sperimenta il mondo.
28 Baby Link www.workingmothersitaly.com “Working Mothers Italy” è la 1° associazione in Italia che si propone di supportare e far crescere professionalmente le mamme lavoratrici. In workingmothersitaly.com troverete social network dove più di 2.000 mamme iscritte gratuitamente tra dirigenti, imprenditrici, impiegate, libere professioniste, responsabili Risorse Umane ed Head Hunters si confrontano sui temi professionali. L’associazione è tra i riferimenti italiani in UE sul Divario di Retribuzione tra donne e uomini (Gender Pay Gap), ha realizzato una “Guida per la Mamma” gratuita ed un Progetto di Formazione e Coaching per dare una formazione di base su argomenti professionali o di sostegno alla genitorialità.
www.mammedomani.it è un portale ricco di contenuti e servizi gratuiti. Come magazine online, supplemento della testata giornalistica registrata al tribunale di Roma, vengono pubblicati ogni giorno articoli inerenti il mondo della femminilità, fertilità, maternità e gravidanza: novità, scoop, test su prodotti e tanto altro ancora si accostano alla parte enciclopedica del portale che contiene utili informazioni su tutte le fasi che ogni donna attraversa fino a quando diventa mamma. Sia nel portale che nel forum di discussione è dedicata una sezione ad Adriana Cantisani, conosciuta come Tata Adriana di SOS Tata che offre la sua esperienza e i suoi consigli a tutte le mamme iscritte. Nel portale inoltre è possibile leggere tutte le sue risposte alla rubrica L’Angolo della Tata in modo gratuito e anche senza
essere registrati su Mamme Domani. Ogni sezione ha una sezione calcolatori, molto richiesta dalle future e neo mamme per confrontare i propri dati sulla gravidanza e la crescita del bebè. Il forum di discussione nato cinque anni fa, conta quasi 11.000 utenti registrati e vanta un alto numero di moderatori ed esperti sempre a disposizione delle nostre utenti: ginecologi, pediatri, pedagoghi, avvocati, sociologi e psicologi rispondono a tutte le domande. Ogni mese vengono lanciati contest a premi e tutti i giorni è possibile richiedere un cofanetto omaggio per le iscritte.
www.sullealidiunangelo.it La gravidanza è per una donna un evento meraviglioso, che modifica il corpo e la mente, che rende sensibili ma anche indifese. è uno stato naturale, non una malattia. Purtroppo però ci sono situazioni in cui la gravidanza, da evento sano, si trasforma in una malattia, che può essere subdola, più o meno violenta. L’associazione “Sulle Ali di un Angelo Onlus” sostiene le donne che sono state colpite da patologie legate alla gravidanza, ha tra i suoi scopi quello di fungere da anello di congiunzione tra medico e paziente al fine che la gravidanza rimanga un evento meraviglioso, quale essa è e deve essere. Nel sito è possibile condividere la propria esperienza, avere il conforto ed il sostegno di tante mamme che hanno sofferto e che hanno ritrovato la speranza ed alla fine hanno prevalso sulla malattia. C’è anche lo spazio per gli «annunci gratuiti», dove soprattutto compaiono molte mamme che cercano un lavoro.
in giro per la ret e
29 Calendario Baby Eventi e iniziative dedicate a infanzia, pediatria e ginecologia. Segnalate a: info@babymagazine.it
Festa dell’aria e degli aquiloni Cavalese, 29 maggio Cavalese dedica una giornata ai bambini e alle famiglie all’insegna dei giochi e della natura. Il programma prevede un’ esibizione acrobatica con aerei, dei laboratori per la costruzione di aquiloni per bambini... regalati a ciascun partecipante, volo e atterraggio di parapendii, deltaplani, mini elicotteri azionati ad elettrico aquilone Seguirà un goloso Nutella Party accompagnato da ballon caramelle. Il tutto è rigorosamente gratuito Info: Apt Valle di Fiemme info@visitfiemme.it Tel. 0462 241111
La biodiversità nel Parco Fluviale del Rio Novella Val di Non Trentino, 16 e 23 giugno 2010 Per bambini dai 6 agli 11 anni Il laboratorio vuole sensibilizzare le giovani generazioni al concetto di biodiversità. Tre simpatici burattini racconteranno di come tutto sia indispensabile per la buona salute del bosco: dal piccolo e solo apparentemente insignificante lombrico all’albero maestoso. I bambini costruiranno un libro in tre dimensioni che narra la storia appena ascoltata. Per informazioni tel. 329 8366160
Il neonato: dal ginecologo al pediatra San Benedetto del Tronto, 4/6/2010 Sede Palariviera S.Benedetto del Tronto Segreteria scientifica: U.O. Pediatria Ospedale Madonna del Soccorso S.Benedetto del Tronto (A.P.) tel. 0735793414-793482 email gioinfriccioli@libero.it Segreteria organizzativa: Atlante congressi Via Paganini, 10 - S.Benedetto del Tronto tel 0735 757277 fax 0735 652836
Disordini di alimentazione e disfagia in età pediatrica Napoli 5-6 giugno 2010 L’iscrizione si può effettuare attraverso il modulo online al sito www.galileoeventi.it entro il 31 maggio 2010. Il corso, a numero chiuso per 50 partecipanti, è accreditato presso il Ministero della Salute ed è rivolto alle seguenti categorie: Medici, Fisioterapisti, Logopedisti e Neuropsicomotricisti Per ulteriori informazioni scrivere a: info@galileoeventi.it
VII Congresso Nazionale dell’Osservatorio Nazionale Specializzandi in Pediatria Tirrenia(PI) dal 7/06/2010-12/06/2010 Segreteria organizzativa: Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Università degli Studi di Pisa. Clinica Pediatrica Ospedale S. Chiara tel. 050 992637 fax 050 993108 e-mail congresso.onsp.pisa@gmail.com
II Workshop SIFIOG (Società Italiana di Fitoterapia ed Integratori in Ginecologia ed Ostetricia) Ferrara, 25 giugno 2010 Segreteria Scientifica MF. Marotto, M. Orrù, M. Pilloni, R. Uras Clinica Ginecologica Ostetrica e di fisiopatologia della riproduzione umana, via Ospedale, 46 - 09124 Università di Cagliari Tel: 070.6092223 - 070.6092465
www.babymagazine.it
Federica Marilongo 6 anni
Arianna Petrozziello 6 anni Alessandro Taccone 5 anni
Lucia Cunto 7 anni
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+ Spazio alla Fantasia!
Alfonso Flavio Marilongo 10 anni
Una sezione che dà spazio alla creatività, una galleria dedicata a tutti i piccoli artisti che amano disegnare, raccontare, inventare, sognare e creare. Se ti piace scrivere, disegnare se hai fantasia da vendere e vuoi mostrarlo a tutti, questa è l'area dedicata a te! Manda* i tuoi lavori all'indirizzo info@babymagazine.it oppure spediscili ad: Associazione Salutare Via Due Principati, 278 83100 Avellino, li pubblicheremo in una fantastica Galleria d'Arte junior. *puoi scannerizzare o fotografare le tue opere o mandare gli originali, (il materiale non verrà restituito); PS.: non dimenticare i tuoi dati.
Clinicamente testato, il nostro biberon riduce le coliche, così tutti passeranno notti serene. I neonati spesso risentono dell’aria nel loro pancino. E’ per questo che abbiamo creato una speciale valvola per evitare questo problema. Oltre a ridurre le coliche,* uno studio clinico ha dimostrato che il biberon Philips AVENT può aiutare a tranquillizzare il tuo bambino durante la notte.** Tutto ciò non può che rendere più felici bambini e mamme. Per ulteriori informazioni consulta il sito www.philips.com/AVENT o chiama il numero verde 800 790502. Il latte materno è l’alimento ideale del primo anno del piccolo, in aggiunta alle pappe dopo i primi 6 mesi. *Studi clinici hanno dimostrato che l’incidenza di coliche nei neonati di due settimane, allattati con Biberon AVENT, è inferiore a quella nei neonati allattati con biberon tradizionali. Gli studi clinici sono disponibili su www.philips.com/AVENT
* A 2 settimane di età i neonati allattati con un biberon AVENT hanno mostrato meno coliche rispetto ai bambini allattati con biberon tradizionali. ** A 2 settimane di età i bambini allattati con un biberon AVENT si sono mostrati meno irrequieti rispetto ai bambini allattati con biberon tradizionali.