Salutare 85

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Informazione di Salute e Benessere n° 85

SFOGLIA ONLINE

Imparare

ad imparare si può? Strategie di apprendimento

Sistema immunitario e alimentazione Postura

L'uso del plantare nel piede piatto

Ginecomastia L'AGLIO Il medico di tutti noi

DIPENDENZE affettive e sessuali

DIAGNOSI ULTRAPRECOCE Mammografia 3D

EPATITE C Il ruolo del farmacista

Disagio maschile che si può superare


Il Latte per tutta la famiglia

Senza Lattosio

Fonte di Fibre

Fonte di Calcio

Senza Olio di Palma

Fonte di Vitamina A e Vitamina D3

Senza OGM

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Naturalmente Senza Lattosio Senza Glutine e senza Caseina

Adatto ai vegani, agli intolleranti al lattosio e a tutta la famiglia come sostitutivo del latte vaccino


Diagnosi ultraprecoce

SICUREZZA

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ALIMENTAZIONE

Sistema immunitario e alimentazione

ALIMENTAZIONE

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DERMATOLOGIA

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ESTETICA

Un disagio maschile che si può superare

Registro Unico d'impianto elettrico

Le cheratosi attiniche

Apprendimento strategico e memoria

Salutare

L'aglio, il medico di tutti

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SANITÀ

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PSICOLOGIA

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SOMMARIO

PREVENZIONE

Epatite cronica C e il ruolo del farmacista

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PSICOLOGIA

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Dipendenze affettive e sessuali

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+ BabyMagazine

sono in distribuzione gratuita

NEWS Anche in Italia il palloncino gastrico

Prima radiografia 3D a colori

HIV Il vaccino "a mosaico"

La pillola di insulina per dire addio alle iniezioni

La dipendenza da sesso è disturbo mentale

Primo farmaco a base di cannabis "blocca" due gravi forme di epilessia

Tutti gli articoli hanno solo finalità informativa ed educativa, non costituiscono motivo di autodiagnosi o di automedicazione e non sostituiscono la consulenza medica specialistica.

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9 Eventi 11 Promo Salute 15 Centrifugati 17 Leggere 20 Fobie 31 Informazione Sociale www.salutare.info

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LETTERE DEI LETTORI

Periodico bimestrale Anno XIV n° 85 - 2018 Distribuzione gratuita Reg. Tribunale Av in data 15/01/2004 N° 419

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pett.le redazione, da una vita soffro di afte recidivanti. Compaiono in tutte le zone della cavità orale (lingua, gengive), permangono per qualche giorno, poi scompaiono e si ripresentano in altre zone. Prima la loro comparsa era saltuaria e c’erano dei periodi di tregua; negli ultimi tempi sono quasi sempre presenti nella bocca o nella gola e danno enorme fastidio. Tutti i farmaci (collutori, spray, fermenti lattici, antiossidanti) prescritti dai medici consultati (otorino, odontoiatra, dermatologo) non sono serviti a niente. Mi potrebbe indicare un centro specializzato per la cura di una patologia così insistente e fastidiosa? Auguri per la Rivista che trovo molto utile. La ringrazio e La saluto. Rosanna

Editore Ass. Culturale Salutare Direttore Responsabile Angela Romano Progetto grafico Manuela Coluccino Area web Carmine Serino (Promova Coop. Soc. Onlus)

(Risponde il dr. Antonio Del Sorbo, Specialista in Dermatologia e Venereologia) Gentile Rosanna, le afte del cavo orale sono una problematica di comune riscontro in dermatologia, e pertanto gestibile presso il Suo dermatologo di sempre. Per quanto riguarda la terapia la sfida più importante è quella di lavorare sulla prevenzione delle recidive, dal momento che la maggior parte dei prodotti per uso topico possono al massimo velocizzare i tempi di regressione, una volta che l’afta è già comparsa. Alla prossima visita di controllo il Suo dermatologo Le proporrà tra le varie opzioni terapeutiche attualmente disponibili, quella più appropriata alla Sua situazione, a seconda del quadro clinico attuale e dei risultati ottenuti con i farmaci finora utilizzati. Cordiali saluti, dr. Del Sorbo Antonio

Collaborazioni dr.ssa Fiammetta Trallo, Alessandro Gorga, dr.ssa Noemi Carfora, Prof. Giulio Tarro, dr.ssa Giovanna Senatore, dr. Antonio Del Sorbo, dr.ssa Roberta Melillo, dr. Roberto Amich, dr. Antonio Pacilio, dr. Ivan La Rusca, dr. Carmine Martino, dr.ssa Lucia Pagano, dr. Renzo Tucci, dr.ssa Amalia Prunotto. sito www.salutare.info e-mail info@salutare.info telefono 0825 74603

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entile Redazione, con l'avvento delle nuove teorie e filosofie legate all'alimentazione come prevenzione delle malattie, desidero sapere quanto c'è di vero e in che modo è stato accertato che l'assunzione di determinati alimenti o integratori possa influenzare l'evolversi di malattie e disturbi. Grazie. Anna - Latina

327 1184744

Cara Anna, l'alimentazione è parte di una riprogrammazione del proprio stile di vita. Dare attenzione solo all'assunzione di ciò che ingeriamo non basta a preservarci da patologie. Il ruolo è di certo fondamentale. Le saranno utili gli articoli della dr.ssa Carfora pag. 14, del prof. Tarro a pag. 16 e della dr.ssa Senatore a pag. 18. Sono un ottimo spunto e riferimento per chi vuole iniziare a volersi bene partendo dal cibo.

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alve, sono un ragazzo di 25 anni e ho un problema troppo imbarazzante. Ho sviluppato in adolescenza delle vere e proprie mammelle. Desidero operarmi e risolvere questo disagio soprattutto psicologico, ma ho paura dell'intervento, avendo difficoltà nella scelta dell'operatore giusto. Potete aiutarmi? Marco

Salutare

Ciao Marco, il rimedio c'è ed è risolutivo. Il dr. La Rusca a pag. 28 descrive punto per punto i tipi di intervento, indicando anche riferimenti professionali affidabili. In bocca al lupo.

M IS S I O N

Gli autori degli articoli sono legalmente responsabili dei testi inviati.

L'obiettivo è aiutare i lettori ad avere un’informazione corretta, aggiornata e facilmente comprensibile senza mai entrare in competenze tipiche dei Medici curanti. Gli articoli hanno uno scopo divulgativo e puntano sul loro rigore scientifico e la competenza professionale degli Autori, che essendo professionisti del settore, mettono a disposizione le proprie conoscenze al servizio di tutti i cittadini. Questa straordinaria mission è possibile grazie a tutti gli esperti che contribuiscono a rendere Salutare chiara, completa e affidabile.

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Desidero ricevere informazioni in merito ad un articolo o su di un argomento di specifico interesse, a chi devo rivolgermi? Per ricevere info più dettagliate su argomenti trattati sulla rivista o domande in merito ad alcune patologie, potete scrivere all'indirizzo: redazione@salutare.info, specificando i vostri dati, recapito e tipo di richiesta.

PARTECIPARE a Salutare significa... Sostenere un’iniziativa culturale intrapresa per sensibilizzare alla salvaguardia del benessere comune e di fornire ai lettori oltre ai servizi, il supporto da consultare per essere sempre aggiornati.

Migliorare e integrare tematiche socio sanitarie, dagli approcci terapeutici al trattamento, estendiamo l’invito ai professionisti del settore a collaborare con articoli di pubblico interesse.

inoltre... Un’Ente o Azienda che usufruisce di uno spazio su Salutare ha la possibilità di comunicare ai lettori le strutture, i servizi, le iniziative sulla SALUTE e il BENESSERE.

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NEWS

Anche in Italia il palloncino gastrico Elipsetm

Primo e unico palloncino gastrico al mondo per il cui posizionamento e rimozione non è necessario ricorrere all’anestesia né a procedure endoscopiche Per la perdita di peso, è disponibile anche in Italia Elipsetm, primo e unico palloncino gastrico al mondo per il cui posizionamento e rimozione non è necessario ricorrere all’anestesia né a procedure endoscopiche. Disponibile esclusivamente presso i centri di riferimento per la gestione dell’obesità, il palloncino si ingerisce come una pillola in una seduta della durata di circa 20 minuti, e

viene espulso naturalmente tramite le feci dopo circa 16 settimane. Una soluzione per tutti i pazienti con un indice di massa corporea pari o superiore a 27, che abbiano tentato un regime dietetico senza raggiungere i risultati sperati. Ad oggi, sono oltre 4.000 i soggetti già trattati a livello mondiale con il palloncino Elipsetm e il trattamento ha già dimostrato di ottenere in media un

HIV: vaccino "a mosaico" Un team di ricerca americano ha testato con successo su 400 volontari e 72 macachi un promettente vaccino sperimentale contro l’HIV, in grado di scatenare una risposta immunitaria con la produzione di anticorpi. Viene definito "a mosaico" perché contenente ceppi di diversi virus dell’HIV, responsabile dell’AIDS. Un vaccino contro il virus dell'HIV ha dimostrato di scatenare una “robusta” risposta immunitaria nelle persone, inoltre è stato in grado di proteggere dall'infezione il 64 percento delle scimmie in cui è stato testato. Lo hanno messo a punto gli scienziati dell'autorevole Harvard Medical School di Boston, Stati Uniti, che ne hanno dimostrato i promettenti effetti in un duplice esperimento. La peculiarità di questo vaccino – il cui nome sperimentale è Ad26 prime, Ad26 plus gp140 – risiede nel fatto che è stato sviluppato "a mosaico", cioè contiene ceppi di più virus dell'HIV, con l'obiettivo di sviluppare un vaccino universale. Come molti altri virus, quello che produce la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) muta molto velocemente, dunque creare una protezione efficace al 100% è praticamente impossibile con i vaccini tradizionali. Nel test sui 400 volontari, come indicato, ha generato un'importante risposta immunitaria, cioè ha fatto sviluppare anticorpi specifici per l'HIV, ma ciò non significa ancora che è in grado di proteggere le persone dall'infezione. Proprio per questo sarà effettuato un altro studio clinico (di fase 2b) su 2600 donne che vivono nell'Africa subsahariana, particolarmente esposte al rischio di contrarre la malattia. Nel frattempo, nell'esperimento con i 72 macachi il vaccino ha dimostrato di proteggerne il 64 percento dall'infezione.

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calo ponderale di 13-15 kg in 4 mesi, il 15% del peso corporeo totale e 8 cm di giro vita. L’innovativo palloncino si inserisce in un programma strutturato volto alla perdita di peso, che consente, grazie all’assistenza di un team dedicato e alla sensazione di sazietà indotta, di modificare le proprie abitudini alimentari. All’inizio del programma, il paziente riceve una bilancia cosiddetta “intelligente” e un’App per il cellulare per connettersi con il medico e permettere al team di monitorare i progressi compiuti. È fondamentale monitorare la situazione anche in seguito all’espulsione del palloncino. Il programma Elipsetm prevede un network di nutrizionisti con le qualifiche e le competenze necessarie a seguire l’individuo nel percorso di follow-up. Nella capitale, dove il progetto è partito alla fine del 2017, si parla di circa 15 medici nutrizionisti coinvolti, in Sicilia 20 e ne stanno nascendo altri in Lombardia e Emilia-Romagna. Elipsetm, come tutti i palloni gastrici, è un trattamento temporaneo, da solo non è in grado di garantire dei risulta-

ti duraturi. Perciò, interviene il nutrizionista con l’obiettivo di modificare le abitudini di vita e di alimentazione del paziente così come di attività fisica. Un percorso che deve iniziare già durante il trattamento con il palloncino e proseguire dopo l’espulsione. Il compito è portare il paziente ad una normale dieta mediterranea seguendo un percorso ben definito di circa quattro settimane, aumentando gradualmente le calorie. Oltre alla rete capillare di professionisti esperti nel trattamento con Elipse™, che si sta creando in Italia e a livello mondiale, consentendo al paziente di non effettuare lunghi spostamenti né per il posizionamento né per il follow-up del Palloncino, esiste un servizio di follow-up virtuale. Si tratta di una piattaforma online che offre delle sessioni di attività fisica, consigli nutrizionali e uno sportello telefonico diretto con il nutrizionista per consigli o informazioni da remoto. Il palloncino Elipse™ è stato sviluppato e viene commercializzato da Allurion Technologies. Dotato di marchio CE è disponibile in 11 paesi in Europa, tra cui l’Italia e in Medio Oriente.

Elipsetm ha la forma di una capsula contenente il palloncino sgonfio, della dimensione di una pillola vitaminica, con attaccato un sottile tubo. Una volta ingerito, viene riempito d’acqua attraverso il tubicino, che viene poi staccato ed estratto dalla bocca, fino a raggiungere le dimensioni di un pompelmo.


La dipendenza da sesso è un disturbo mentale L'Oms ha inserito per la prima volta il disordine sessuale compulsivo tra le malattie riconosciute. Da David Duchovny a Tiger Woods a Michael Douglas, passando per Lindsay Lohan ma soprattutto per Harvey Weinstein, che l'ha adottata come scusa per il proprio comportamento, la dipendenza da sesso spopola sui tabloid, ma finora era assente dai manuali di psichiatria e da documenti ufficiali sulla salute. Secondo la definizione contenuta nell'elenco, che entrerà in vigore ufficialmente nel 2022 dopo l'accettazione dell'assemblea dell'Oms, il disordine compulsivo sessuale è "caratterizzato da uno schema di fallimenti nel controllare impulsi sessuali intensi e ripetitivi, che sfociano in comportamenti sessuali ripetuti. I sintomi possono includere il fatto che le attività sessuali diventino centrali nella vita delle persone al punto da far trascurare la salute, la cura personale o altri interessi, attività e responsabilità, con numerosi insuccessi negli sforzi di ridurre i comportamenti e il continuo ricorso al comportamento sessuale nonostante conseguenze avverse o un azzeramento della soddisfazione da esso". Come nel caso della dipendenza da videogame, altra "new entry" nell'elenco Oms, il disturbo sessuale deve durare da più di sei mesi per essere diagnosticato come tale. Non tutti gli esperti però sono d'accordo e fanno notare come il disturbo non sia menzionato nell'ultima versione del Dsm, il manuale dei disturbi psichiatrici. C'è chi come Michael Douglas ha raccontato di averlo avuto per 20 anni e chi come Tiger Woods ha rovinato un matrimonio per colpa della dipendenza, mentre da noi le cronache riportano ad esempio l'ammissione di Pupo di averne sofferto.

Piace alla mamma, utile al bambino Salutare dedica a mamme e papà un servizio a 360 gradi che abbraccia tutti gli aspetti legati alla nascita e alla crescita di un figlio senza trascurare nessuna sfumatura. Baby Magazine valuta i prodotti per mamme e bambini favorendo una scelta consapevole. Si avvale della professionalità di medici, pediatri, ginecologi, puericultori specializzati in infanzia e maternità, per discutere e confrontarsi. Le esperienze, i consigli dei nostri esperti sono un sostegno per quanti vivono questa meravigliosa esperienza.

Il problema è presente anche in Italia, comunque, visto che anche da noi fioriscono le cliniche specializzate, su imitazione di quella più famosa in Arizona, The Meadows, frequentata da un vero stuolo di celebrità fra cui lo stesso Weinstein, alla cui patologia però credono in pochi.

Prima radiografia 3D a colori

Grazie ad un innovativo scanner, basato sulla tecnologia utilizzata dai ricercatori del CERN per scovare la famosa ‘particella di Dio', il bosone di Higgs, è stata ottenuta la prima radiografia 3D a colori di un essere umano. Le immagini ottenute dal dispositivo offrono un numero di dettagli sensibilmente superiore rispetto alla classica radiografia in bianco e nero. È una vera e propria rivoluzione nel campo della diagnostica. Presto sarà possibile osservare i minimi particolari di un tumore, delle placche all'interno dei vasi sanguigni o delle fratture, infatti, può migliorare enormemente i processi terapeutici. Questa straordinaria tecnologia, chiamata MARS spectral x-ray

Un'immagine 3D di una caviglia vista dal lato

scanner, è stata messa a punto da due professori, padre e figlio, ovvero Phil Butler, fisico all'Università di Canterbury ed Anthony Butler, radiologo e docente presso le università di Canterbury e Otago. Piccoli scanner MARS sono stati già distribuiti a diversi centri di ricerca, ma a breve sarà presentata una macchina più grande che sarà coinvolta nei primi studi clinici. Nei prossimi mesi numerosi pazienti ortopedici e reumatologici neozelandesi saranno coinvolti negli esperimenti, benché nel mirino dei ricercatori vi siano in particolar modo i "big killer" cancro e patologie cardiovascolari. Le informazioni spettrali ottenute con i raggi X consentono agli operatori sanitari di misurare diversi componenti delle parti del corpo, come grasso, acqua, calcio e marcatori delle malattie. Le tradizionali radiografie in bianco e nero consentono solo la misurazione della densità e della forma di un oggetto. Lo scanner utilizza la tecnologia Medipix3, la stessa presente nel rilevatore di particelle dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN). Grazie ad essa i ricercatori François Englert e Peter W. Higgs rilevarono il bosone di Higgs e nel 2013 conquistarono il Nobel per la Fisica.

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NEWS

La pillola di insulina per dire addio alle iniezioni Rivoluzione per chi soffre di diabete

Ricercatori americani dell’Università di Harvard hanno messo a punto una pillola di insulina sperimentale che nel giro di pochi anni potrebbe prendere il posto delle fastidiose iniezioni. Il "guscio" polimerico le permette di superare indenne i succhi gastrici, mentre l’associazione all’acido geranico e alla colina aiutano il processo di assorbimento intestinale. Creata in laboratorio una comoda ed efficace pillola di insulina, che nel giro di pochi anni potrebbe sostituire le iniezioni per le 40 milioni di persone che soffrono di diabete di tipo 1. L'hanno messa a punto

scienziati della Scuola di Ingegneria e Scienze applicate “John A. Poulson” presso la prestigiosa Università di Harvard, dopo anni di studi alla ricerca della ricetta perfetta per superare tutti gli ostacoli rappresentati dal nostro tratto digerente. La pillola di insulina – che al momento esiste solo come prototipo sperimentale – è considerata un vero e proprio ‘Sacro Graal' per i ricercatori che si occupano di diabete. Non tutti, infatti, sopportano una o due dolorose iniezioni di insulina al giorno e tra chi non riesce a provvedere da solo e chi, per vari impe-

Primo farmaco a base di cannabis "blocca" due gravi forme di epilessia È stato approvato dalla Foood and Drug Administration (FDA) il primo farmaco a base di cannabis per contrastare la sindrome di Dravet e la sindrome di Lennox-Gastaut, due gravi patologie a esordio infantile caratterizzate da violente convulsioni. Si tratta dell'Epidiolex, uno sciroppo prodotto dalla casa farmaceutica britannica GW Pharmaceuticals. Il principio attivo dell'Epidiolex è il cannabidiolo (CBD), una delle numerose componenti chimiche presenti nella pianta della canapa utile (Cannabis sativa), dalla quale si ottengono sostanze stupefacenti come la marijuana. Il cannabidiolo non è uno psicoattivo come il THC o delta-9-tetraidrocannabinolo, il principio attivo maggiore della marijuana che è alla base degli effetti antidolorifici ed euforizzanti. Al contrario, il CBD è noto nella sperimentazione come antiossidante e antiinfiammatorio, ma soprattutto come anticonvulsivante, il motivo per cui è finito al centro della ricerca sulle due sindromi. Il medicinale, uno sciroppo, agisce infatti

nel ridurre le gravi convulsioni – spasmi muscolari incontrollati – che caratterizzano entrambe le patologie. Pur essendo estremamente efficace, la soluzione orale presenta comunque degli effetti collaterali da non sottovalutare, come l'aumento degli enzimi epatici, diarrea, debolezza, riduzione dell'appetito, una forte sonnolenza, infezioni, eruzioni cutanee, sonno disturbato e malessere generale. Tenendo presente la gravità delle convulsioni, tuttavia, i benefici sono di gran lunga superiori.

gni, non sempre può sottoporsi alla terapia, si contano milioni di persone diabetiche che non mantengono sotto controllo i propri valori glicemici, con rischi serissimi per la salute. La molecola dell'insulina, del resto, viene facilmente aggredita dai succhi gastrici, inoltre è scarsamente assorbita dall'intestino. Ecco perché l'iniezione, ad oggi, resta l'unica soluzione clinica efficace. Con il ‘guscio' polimerico, che si dissolve nell'intestino tenue, l'insulina riesce a superare indenne i succhi gastrici, mentre l'acido geranico e la colina – due composti già ritenuti sicuri - la proteggono dalla degradazione degli enzimi e riescono a farle superare la barriera di muco dell'intestino, oltre che la stretta rete di cellule intestinali, che normalmente riesce a bloccare molecole grandi come l'insulina. In questo modo la pillola riesce a consegnare al flusso sanguigno il quantitativo necessario della molecola. Secondo gli studiosi la sperimentazione clinica della pillola – cioè i test sull'uomo – dovrebbe partire entro 3-5 anni al massimo. Nel frattempo continueranno a effettuare test con gli animali, dove hanno già ottenuto risultati estremamente incoraggianti. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PNAS.

Sostieni l’informazione per la salute e il benessere Data la sua crescita, Salutare richiede l’impiego di maggiori risorse. Naturalmente il servizio che noi offriamo ha dei costi, tuttavia, abbiamo comunque deciso di mantenerlo gratuito. L’aiuto economico, anche occasionale, è certo utile, la disponibilità di risorse economiche costituisce una condizione necessaria per promuovere progetti di autosviluppo come il nostro.

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CONGRESSI, CONVEGNI, MANIFESTAZIONI per la Salute e il Benessere NOVI LIGURE (AL)

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FIRENZE

EXPO BENESSERE

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FORUM RISK MANAGEMENT IN SANITÀ

Prima Edizione

Benessere naturale da oriente a occidente

17 • 18 novembre 2018 Al Centro Fieristico “Dolci Terre” di NOVI LIGURE una grande Fiera tutta dedicata al Benessere, dalla biocosmesi alla salute, spaziando in tutti gli aspetti del vivere sano con prodotti assolutamente naturali. Oltre 50 espositori specializzati in discipline bio-naturali, troverete in vendita i prodotti e i servizi del settore grazie ad espositori provenienti da tutta Italia. Dall’alimentazione biologica e vegetariana alla cosmesi naturale dove provare i prodotti di aziende qualificate provenienti da tutta Italia, dalle discipline per il corpo (yoga) a quelle per la mente (training autogeno), dall’abbigliamento in fibre vegetali agli accessori ecologici per la casa e la cura della persona.

24 • 25 novembre 2018 Alimentazione biologica e vegetariana, cosmesi naturale, discipline per il corpo, per la mente, abbigliamento in fibre vegetali e accessori ecologici ed ecocompatibili. La quinta edizione di Modena Benessere Festival dà spazio a ognuno di questi ambiti, presentando un’offerta ricca di approfondimenti teorici e sperimentazioni pratiche, accompagnata dalla presentazione e vendita di prodotti e servizi con più di duecento aziende provenienti da tutta Italia.

EVENTI

Comunica gli eventi eventi@salutare.info

Il cambiamento necessario per il diritto alla salute di tutti dal 27 al 30 novembre 2018 Il Forum Risk Management in Sanità, rassegna sulle tecnologie applicate alla sicurezza del paziente, giunge alla sua tredicesima edizione. Il 13° Forum Risk Management in Sanità si terrà a Firenze, Fortezza da Basso, dal 27 al 30 novembre 2018. Quest’anno, a 40 anni dall’Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, il Forum sarà sede e occasione per un confronto sul da farsi per innovare e riformare il sistema sanitario e renderlo più efficiente e capace di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini.

MILANO

ROMA

TISANA Fiera del benessere

HALLOWEEN NIGHT La Notte delle Streghe

dal 1 al 4 novembre 2018

31 ottobre 2018

Dopo 21 edizioni in Svizzera e 2 a MalpensaFiere, porta nella città di Milano l’unico evento dedicato al Benessere Olistico, alla Cosmesi e Medicina Naturale e al Vivere Etico. Con l’appuntamento milanese Tisana offre al pubblico una selezione delle migliori eccellenze del mercato del Benessere in tutte le sue forme, consolidando la presenza di un network internazionale del Benessere che interessa tutta la Svizzera e il Nord Italia. Tisana approda nel centro nevralgico della moda, della finanza, del design, per raccontare tradizioni e tecniche millenarie, nuove scoperte e tecnologie, prodotti e competenze straordinarie. Una Fiera di grande qualità che privilegia le relazioni tra espositori e visitatori per regalare un’esperienza unica e coinvolgente a tutti i suoi protagonisti. Tisana offre a Relatori ed Espositori la possibilità di tenere Conferenze, Experience e Corsi durante tutti giorni della manifestazione. La città di Milano e Fiera Milano City ospitano con entusiasmo un evento che unisce approfondimento culturale, ispirazione, esperienza e shopping che fa stare bene... non vediamo l’ora!

Un’indimenticabile notte delle streghe a Cinecittà World! Il 31 Ottobre dalle 16 alle 24, festeggia con noi la notte di Halloween con Dj Set, animazione, attrazioni e tante sorprese! Potrai provare le attrazioni da brivido del Parco (Horror House, Trucchi da Paura, Inferno e Inferno Lo Show) e vivere nuove esperienze a tema “dark”. I set e tutte le principali attrazioni del nuovo parco divertimenti di Roma sono caratterizzate da tematizzazioni ideate dallo scenografo Dante Ferretti (vincitore di due premi Oscar) ed ispirate alle scene dei grandi film realizzati negli studios di Cinecittà.

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Prevenzione

Diagnosi ultraprecoce

La mammografia con tomosintesi 3D riesce a scovare il tumore mammario ai suoi albori a cura di: dr.ssa Fiammetta Trallo Specialista in Ginecologia e Ostetricia

La tecnologia che permette di visualizzare tumori millimetrici anche in seni molto grossi e densi tipici delle donne dai 40 ai 50 anni e con mastopatia fibrocistica Per realizzarla serve, in primis, aderenza piena delle donne agli screening organizzati, oltre che la sacrosanta autopalpazione che non sempre viene fatta con doverosa regolarità, nonché la possibilità di affinare la tecnologia con macchinari che possano riconoscere tumori millimetrici anche in seni molto grossi e densi. Situazioni, queste, più presenti in donne dai 40 ai 50 anni più

soggette quindi a falsi negativi e ritardi diagnostici se screenate con la mammografia digitale tradizionale. Un probema che può essere superato dalla mammografia con tomosintesi 3D. Questo innovativo esame combina immagini convenzionali acquisite a due dimensioni con immagini tridimensionali multistrato rilevate da un'apparecchiatura - la tomosintesi – che non rimane statica ma ruota intorno al seno. L’immagine della mammella viene stratificata e il seno viene scomposto in tante sezioni o piani dello spessore di un millimetro. Il vantaggio è poter osservare e valutare ogni strato del tessuto, anche quelli più profondi e quelli all’interno degli addensamenti ghiandolari che sono i più difficili da esaminare. Il valore aggiunto di questa tecnica, che scova il tumore mammario ai suoi albori, è stato messo nero su bianco dal The Journal of the American Medical Association che ha pubblicato un ampio studio della University

of Pennsylvania's Perelman School of Medicine condotto su oltre 500.000 donne di 13 centri USA: 50% sottoposte a screening del seno solo con mammografia digitale e 50% con tomosintesi. Dallo studio emerge che l’ingrazione con tomosintesi 3D ha un’efficacia maggiore nel diagnosticare microscopiche lesioni al seno, rispetto alla mammografia digitale tradizionale. L'esame dura qualche minuto in più ed è meglio tollerato poichè la compressione necessaria per ottenere le immagini è inferiore. Nonostante la dose di radiazioni è lievemente superiore (da 1,1 a 1,5 volte, secondo lo strumento usato), allo stato attuale e con le nuove generazioni di tomosintesi non esiste neanche un ipotetico rischio di radiazioni, perché il mammografo acquisisce direttamente gli strati (3d) e ricostruisce con un algoritmo matematico. «Il vero limite della tomosintesi – spiega il Dr. Pierfranco Mainoldi - è che il riconoscimento delle millimetriche lesioni distorsive profonde solo con questa metodica, non evidenziate quindi anche dalla mammografia digitale, richiede per la conferma diagnostica l’esecuzione di una “biopsia stereotassica vacuum assisted solo sotto guida in tomosintesi” che al momento si esegue solo in pochissimi centri». Pertanto il mammotone ora utilizzato per le biopsie escissionali dei piccoli noduli non riesce a completare l’iter diagnostico. Mainoldi, nell'autunno del 2015 all'Ospedale Bellaria di Bologna, è stato il primo radiologo al mondo ad eseguire una biopsia stereotassica con l’ausilio della tomosintesi. In molti centri italiani (Milano, Genova, Bologna …), la tomosintesi viene impiegata solo come indagine di secondo livello, tranne in Trentino, dove invece è già utilizzata nel programma di screeneng regionale.

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PROMO SALUTE La calzatura che migliora equilibrio e benessere fisico Aequos System è l'esclusivo sistema brevettato da Peter Legwood. Attraverso una serie di spinte ed inclinazioni, la calzatura Peter Legwood Aequos è in grado di fornire al piede una maggiore superficie di appoggio, riuscendo a migliorare l'equilibrio del corpo. È una tecnologia esclusiva che garantisce l'assunzione di una postura più corretta, favorendo un rilassamento generale della muscolatura, con una notevole riduzione delle contratture che possono infastidire gambe e schiena. La calzatura Peter Legwood Aequos infatti, for-

49,50 € nisce al corpo una sensazione di migliore benessere, poiché si riduce drasticamente il fabbisogno di forza muscolare per ottenere equilibrio stabile. La forma della calzatura permette di essere utilizzata come una scarpa, ma con molto più comfort. Le dita non devono contrarsi per

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Bracciale Fitness Intelligente Ha un semplice design da band compatta e sottile da tenere al polso. La parte laterale è realizzata in metallo (che potrebbe essere anche una semplice copertura per dare pregio al prodotto), mentre inferiormente è in plastica. Il cinturino in silicone non può essere sostituito, ma non ci sono parti mobili o fessure in cui la polvere potrebbe accumularsi. Il cinturino ha una chiusura a bottone comoda ed è molto sottile. Questo si traduce nell’assenza di fastidi quando si sta molto tempo alla scrivania o quando si indossano maniche lunghe. Ottimo il fatto che l’orologio sia resistente ad acqua e polvere secondo lo standard IP68 e può essere quindi utilizzato senza problemi in acqua. Nella schermata principale avrete l’orario, la data, il numero di passi fatto, lo stato della batteria e del Bluetooth. Potrete poi leggere il vostro battito cardiaco attuale, oppure avviare una sessione di corsa, nuoto o bici. C’è poi anche l’opzione per una sessione guidata di respirazione. Durante l’attività fisica il GPS ed il sensore di battito cardiaco rimangono continuamente attivi e vi permettono di avere una traccia completa della vostra attività. Riceverete poi anche delle notifiche (con la vibrazione e un breve messaggio testuale) con con-

paura di perderla, poiché viene garantita una perfetta aderenza della calzatura alla pianta e al collo del piede, permettendo così un'andatura più sicura. Aequos System viene utilizzato quotidianamente da moltissimi atleti professionisti come strumento di lavoro dopo una gara od uno sforzo intenso. Le calzature Peter Legwood Aequos sono realizzate interamente in materiale atossico, antibatterico, antiscivolo e che non inquina l'ambiente. Grazie alle ottime proprietà fisico meccaniche, questo materiale permette alle calzature di durare a lungo nel tempo. ISTRUZIONI D'USO Lavare in acqua fino a 40° e con detergenti non aggressivi. L'antiscivolo è garantito quando il battistrada non è consumato.

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99,00 € sigli riguardanti l’andamento dell’attività (come per esempio di aumentare o diminuire il passo durante la corsa). Dall’app (disponibile per Android 4.4+ o iOS 8.0+) è possibile attivare una sveglia intelligente (che può essere spenta o posposta) e impostare più promemoria puntuali, oltre che attivare un orario in cui non essere disturbati. Dalle opzioni potrete anche attivare il promemoria di inattività e la vibrazione in caso di disconnessione dall’orologio.

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Sicurezza

Registro Unico d'impianto elettrico Sicurezza ed efficienza energetica a cura di: Alessandro Gorga Specialista in impianti elettrici, sicurezza e salute sul lavoro

È un po’ che se ne parla sull’adozione di un registro per gli impianti elettrici, un insieme di fogli distinti o di pagine contenute in uno stesso libretto, nel quale annotare tutte le operazioni e i controlli tecnici necessari per assicurare le migliori condizioni di: sicurezza, affidabilità, funzionalità, efficienza, efficacia. Rimane del tutto facoltativo per gli impianti elettrici realizzati in ambito residenziale, non ci sono allo stato attuale regole o norme che lo prevedano, seppur negli obblighi previsti, dal DECRETO 22 gennaio 2008, n.

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37 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici”, il Comma 2 dell’Art.8 recita: il proprietario dell'impianto adotta le misure necessarie per conservarne le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia, tenendo conto delle istruzioni per l'uso e la manutenzione predisposte dall'impresa installatrice dell'impianto e dai fab-

bricanti delle apparecchiature installate. Stabilisce che il committente o il proprietario di unità immobiliare, di un esercizio commerciale, di un azienda industriale e comunque, indipendentemente dalla destinazione d'uso, deve mantenere sicuro ed efficiente il proprio impianto elettrico. Mentre la Parte 6 del Capitolo 62 della Norma CEI 64-8 “Impianti Elettrici Utilizzatori“, prevede che: a seguito della verifica periodica di un impianto esistente, deve essere preparato un rapporto periodico. Tale documentazione deve includere i

dettagli di quelle parti dell’impianto e delle limitazioni della verifica coperte dal rapporto, insieme con una registrazione dell’esame a vista, che includa ogni difetto elencato, nonché il risultato delle prove. L’adozione del registro è comunque obbligatorio per le attività lavorative ricadenti nel D.lgs. 81/08 “Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro”, in tutte le attività laddove è presente un singolo lavoratore, come recita l’art. 2 alla lettera A). Il registro d’impianto elettrico dovrà contenere la documenta-


Regole di sicurezza NON INTERVENIRE mai in caso di guasto,

improvvisandosi elettricisti e, in particolare, non intervenire su quadri o armadi elettrici, è necessario affidarsi ad installatore qualificato. NON COPRIRE o nascondere con armadi o altre suppellettili i comandi e i quadri elettrici. NON ESTRARRE la spina dalle prese afferrando il cavo. NON TOCCARE con le mani bagnate quadri, apparecchiature, prese, spine ecc. NON UTILIZZARE le spine multiple o triple, formando una sorta di castelletto, che andrebbe a gravare sulla presa fino a farla staccare dalla sua sede. LE PARTI danneggiate di prese, spine, cavi in dotazione alle stesse, prolunghe ecc. devono essere sostituite. IN CASO D’INCENDIO di un quadro o di un apparecchio elettrico non tentare di spegnerlo usando dell’acqua. TOGLIERE L’ENERGIA ELETTRICA direttamente dal quadro elettrico prima di fare qualunque intervento, come la sostituzione di una lampadina. EVITARE di estrarre le spine dalle prese con gli utilizzatori in funzione.

L’obiettivo è cercare di far assumere comportamenti e abitudini, tali che possano evitare o diminuire incidenti e guasti che provocano danni alle persone e all’economia delle stesse. zione tecnica: elaborati di progetto, se previsto, dichiarazione di conformità o di rispondenza, le istruzioni di uso e manutenzione dell’impianto, verbali di verifica, rapporti di manutenzione, ecc. Dovranno essere registrati, nell’apposita sezione, tutti i controlli a vista, le prove e le misure: alla consegna del nuovo impianto o della ristrutturazione totale o parziale dello stesso, quelle successive o periodiche, stabilendo nel registro anche la frequenza, per assicurare e mantenere l’impianto funzionale, sicuro, affidabile, efficiente ed efficace nel tempo. Il registro tende a responsabilizzare coloro che hanno la proprietà,

la titolarità o la gestione dell’immobile e le stesse imprese di installazione e manutenzione, consentendogli un puntuale e attento monitoraggio dell’impianto elettrico. L’obiettivo è cercare di far assumere quei comportamenti e quelle abitudini tali che possano evitare o diminuire gli incidenti e i guasti che provocano danni alle persone e all’economia delle stesse. Nello stesso registro è prevista una sezione relativa ai consigli utili, alle regole di sicurezza da rispettare e all’efficienza energetica definito “Codice di Comportamento”, del quale riportiamo nel box accanto le parti salienti.

COLLEGARE l’utilizzatore alla presa più vicina, evitando di usare prolunghe.

Efficienza energetica UTILIZZARE lampadine a basso consumo. PER GLI IMPIANTI dove vi è una presenza cospicua di motori elettrici, che per la loro caratteristica assorbono dalla rete più energia di quella che consumano aumentando anche i costi della bolletta, è opportuno installare un'apparecchiatura di rifasamento (per i clienti commerciali). INSTALLARE sul quadro elettrico il dispositivo di controllo dei carichi. INSTALLARE i rivelatori di presenza per l’accensione delle luci. STIPULARE con l’ente distributore di energia elettrica un contratto di fornitura adeguato alle reali esigenze. SPEGNERE gli apparecchi quali radio, televisore ecc. dall'interruttore principale, senza lasciarli in stand-by (lucina rossa accesa). ABITUARSI a risparmiare corrente utilizzando in modo razionale gli apparecchi. UTILIZZARE una multipresa con interruttore. PRESTARE attenzione alle fasce tariffarie di consumo.


Alimentazione

L'Aglio Il medico di tutti noi a cura di: dr.ssa Noemi Carfora Biologa Nutrizionista

L’aglio nonostante i Greci lo chiamassero “Rosa fetida”, non può mancare dalla nostra cucina, dalla nostra dieta, per le sue indiscusse proprietà terapeutiche e alimentari. È considerato un punto di riferimento della cucina e della medicina, viste le sue qualità benefiche. Anche gli Ebrei, in viaggio verso la Terra Promessa rimpiangevano l’aglio che avevano gustato in Egitto, tant’è che lo introdussero come condimento. Gli Egiziani l’hanno utilizzato circa 4000 anni fa. I faraoni preferivano astenersi, ma lo somministravano agli schiavi addetti ai lavori pesanti per aumentare la resistenza fisica. Il grande medico Galeno ci ha tramandato che l’aglio era il toccasana del contadino. Quando parliamo dell’aglio non ci limitiamo solo ad un semplice alimento, ma parliamo

anche di un vero e proprio farmaco naturale. Otre a rappresentare un potente antibatterico naturale, l’aglio aiuta a fluidificare il sangue, contribuisce ad abbassare il colesterolo LDL e la pressione. Pochi ortaggi come l’aglio possono vantare un numero di proprietà alimentari e benefici salutari così alti da farne un vegetale prezioso. Il beneficio principale è il rafforzamento del sistema immunitario, prevenendo cosi infezioni e malattie. Chi consuma l’aglio è meno soggetto al raffreddore. Ciò che scoraggia l’uso dell’aglio è dato dalle conseguenze negative per l’alito, ma a questo ci sono i rimedi della nonna, che consistono nel masticare lentamente due chicchi di caffè tostato, mangiare una mela, masticare una fogliuzza di prezzemolo o di menta, ingerendo un po' di succo di limone. Forse il sapore dell’aglio Prezzo

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L'aglio tuttofare

1001 segreti di un ingrediente magico per la salute, la casa, la cucina Steven Masley (Autore), A. Talò (Traduttore) Editore: L'Età dell'Acquario (23 gen 2014) 190 pagine

Il libro di Alix Lefief-Delcourt è una piccola enciclopedia dedicata all'aglio e contiene tutto quello che bisogna sapere: la sua storia, le sue varietà (aglio bianco, rosa...), le sue proprietà mediche (contro il mal di testa, le verruche, il diabete, il colesterolo, lo stress, gli stati febbrili, l'ipertensione, la tosse, il raffreddore, la cattiva circolazione...),

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cosmetiche e disinfettanti, i suoi molteplici impieghi in casa (per la cura delle piante, ad esempio) e in cucina (come dimostrano le numerose ricette presenti nel volume). Il lettore imparerà a sceglierlo e conservarlo al meglio, a coltivarlo sul terrazzo di casa, a minimizzarne alcuni effetti indesiderati, come quelli sul nostro alito...

crudo non è piacevole, ma considerati i benefici, ne vale davvero la pena. Chi vuole adottare un’alimentazione sana dovrebbe includere nella propria dieta un uso regolare dell’aglio, se è possibile crudo. Anche se può essere consumato a qualsiasi ora del giorno, vari studi hanno dimostrato che l’ora ideale per mangiarlo e per sfruttare al massimo tutti i suoi benefici è appena alzati e quindi a stomaco vuoto. Il beneficio principale del mangiare l’aglio a digiuno è il suo potere disintossicante e depurativo, che è in grado di stimolare l’eliminazione delle tossine e dei residui dell’organismo.

Altro che Viagra, usate l'aglio! Sulle proprietà afrodisiache dell'aglio ha compiuto studi e approfondimenti per oltre un quarto di secolo il napoletano Antonio De Toma: "Basta assumere uno spicchio, o due, per almeno un mese e 12-24 ore prima di avere un rapporto sessuale. Altro che Viagra…". Inevitabilmente, molte persone hanno contestato l’utilizzo dell’aglio prima dei rapporti sessuali, per via del suo odore poco piacevole, ma De Toma ha spiegato che non c’è nessun problema perchè: “Gli effetti benefici sulle prestazioni sessuali maschili si hanno assumendo l’aglio per via anale. Proprio come con una supposta”. Niente rischio alito cattivo, quindi, anche se scommettiamo che molti uomini rimarrebbero perplessi anche di fronte a questo utilizzo alternativo dell’aglio!"


Antiossidante

Centrifugare bene tutti gli ingredienti tranne le mandorle che bisogna aggiungere direttamente nel bicchiere. La frutta secca aggiunta alla fine serve ad aggiungere croccantezza. Le mandorle, in particolare, sono una riserva di antiossidanti e di vitamina E che ci aiuta a rallentare l’invecchiamento e a combattere i radicali liberi. Le cellule frantumate dei broccoli contengono sulforafano, un potente antiossidante anticancro che possiede proprietà antibiotiche e battericide. Ingredienti: 4 cime di broccolo, 1 gambo di sedano, 1 mela, 1 carota, ½ limone, 1 cucchiaio di mandorle tritate.

CENTRIFUGATI

Broccolo, Carota e Frutta secca

Utili consigli e idee per realizzare succhi al 100% naturali. Preparati in mix di tutte le varietà di frutta o verdura fresche senza aggiunta di zucchero, che vi daranno l'aiuto necessario per ottenere dei succhi puri, deliziosi ed eccellenti per la salute, dal sapore incomparabile. Grazie alla combinazione di verdure e frutti ricchi di vitamine, minerali e oligoelementi, essenziali per il corpo, farete il pieno di energia e vitalità.

Barbabietola, Pera e Zenzero Rimineralizzante

La barbabietola rossa è un vero concentrato di benessere: è una radice, pertanto contiene una miniera di sali minerali, sapientemente assorbiti dal terreno, come potassio, ferro, calcio e fosforo. Il suo succo è pertanto rimineralizzante e depurativo. La pera è ricca di potassio, utile a regolare la pressione arteriosa e i suoi fitonutrienti, inoltre, aiutano a ridurre il rischio di tumore allo stomaco. Ingredienti: 2 barbabietole rosse, 2 pere, una nocca di zenzero.

Verdure verdi Brucia grassi

Sono molto pratici da preparare ed essendo fatti con verdure di stagione consumate crude, il loro apporto vitaminico è molto rilevante. Se non vi sentite in forma e avete accumulato qualche chilo di troppo, il centrifugato brucia grassi è ciò che vi serve. Ingredienti: 6 foglie di spinaci, 2 cetrioli, 1 mela verde, 2 foglioline di menta, zenzero e un bel pezzo di ananas

Per la nostra bellezza Depurativo e disintossicante

Ideale dopo gli eccessi alimentari: il limone, tra le altre cose, ha un effetto depurativo e diuretico, stimola il sistema immunitario e purifica la pelle, ottimo no? Il sedano ha un’azione disintossicante e le carote sono ricche di antiossidanti ed alleate della nostra bellezza. La menta infine è un ottimo collutorio naturale. Ingredienti: 1 mela, 1 limone, 2 gambi di sedano, 2 carote, una manciata di menta.

Per coccolarsi e rilassarsi Relax

Nei pomeriggi autunnali niente di meglio di un frullato cremoso e profumato di cannella. In questo ci aiuta la banana: contiene triptofano che il nostro corpo trasforma in serotonina, ci fa rilassare e ci aiuta a combattere l’insonnia. Inoltre, la banana è fonte di potassio e di vitamina A e C che potenziano le difese immunitarie. Tagliate a pezzi la mela, la pera e la banana, aggiungete il cucchiaino di cannella e frullate il tutto. Ingredienti 1 banana, 1 mela, 1 pera, ½ mezzo bicchiere di latte vegetale, 1 cucchiaino di cannella. www.salutare.info

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Alimentazione

Sistema immunitario e alimentazione a cura di: Prof. Giulio Tarro Primario emerito dell’Azienda Ospedaliera “D. Cotugno”, Napoli Chairman della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera, WABT – UNESCO, Parigi Presidente della Fondazione Teresa & Luigi de Beaumont Bonelli per le ricerche sul cancro

Il sistema immunitario è una meravigliosa e complessa rete integrata di mediatori chimici e cellulari sviluppatasi nel corso dell'evoluzione per difenderci da qualsiasi forma di insulto chimico o infettivo e presuppone la capacità di distinguere tra le strutture endogene o esogene che non costituiscono un pericolo e, che, dunque possono essere preservate (self). Si possono distinguere due aree:

• immunità aspecifica o innata: comprende mediatori chimici (responsabili dell'infiammazione) e cellulari responsabili di una prima linea di difesa contro le aggressioni;

• immunità specifica o acquisita o adattativa:

comprende mediatori chimici e cellulari responsabili di una risposta difensiva più potente e mirata, ma più lenta. Si divide a sua volta in: immunità specifica umorale (cioè mediata da anticorpi) e cellulo-mediata. Il lavoro per neutralizzare un’infezione spetta alla parte acquisita del sistema immunitario, che continua a costruirsi e ad arricchirsi durante tutta la vita. Questo si-

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stema contiene cellule che producono e interagiscono con le proteine chiamate anticorpi in grado di attaccare un numero incredibile di specifiche infezioni. Anche se una piccola percentuale di anticorpi viene trasmessa dalla madre al bambino, la maggior parte sono prodotti quando una persona ha a che fare con un certo tipo di infezione. Gli anticorpi che ne derivano sono simili a munizioni che l’organismo tiene da parte per decenni nel caso in cui si verifichi nuovamente un’invasione di quel tipo. Se il corpo in precedenza è stato esposto a un patogeno infettivo (o ha ricevuto una vaccinazione) la parte acquisita del sistema immunitario se lo “ricorda” ed è in grado di riconoscerlo nel caso di una nuova infezione dello stesso tipo. Una volta che si è riattivato, il sistema produce solo ed esclusivamente gli anticorpi necessari, con una precisione e un’efficienza sorprendenti.

Possono alcuni alimenti, “sostituirsi” al nostro sistema immunitario nullificando l’azione dei microorganismi?

Intanto le vitamine A, E e soprattutto la C sono ottimi antiossidanti; quest’ultima ha anche un’azione antinfiammatoria, aumenta le difese dell’organismo e lo protegge dalle infezioni provocate da virus e batteri. Se fumate, ricordate che ogni sigaretta ve ne porta via un bel po’, quindi la quantità deve aumentare. In gravidanza e durante l’allattamento il fabbisogno di vitamina C aumenta fino a 90-100 mg. Questa vitamina favorisce inoltre l’assorbimento del ferro, soprattutto quello contenuto nella verdura. Poi ci sono i minerali: Ferro, Zinco e Selenio, ad esempio stimolano la produzione di anticorpi; un'azione che risulta potenziata in associazione alla vitamina E.

Poi ci sono gli alimenti...

Cereali integrali, legumi, semi oleosi, verdure, lievito fresco, germe di frumento assicurano un ottimo apporto di vitamine immunoprotettive del gruppo B. La vitamina B12, essenziale per l’organismo si trova nei molluschi, nel fegato, nel tuorlo d’uovo, nel pesce, nei formaggi e nella carne. La vitamina C, invece, si trova nella rosa canina fresca, nei peperoni dolci crudi, nel kiwi, nella rucola, nel tarassaco, nella fragola, nel cavolo rosso, nei frutti di bosco, negli agrumi, nelle foglie verdi di porri e cipollotti. Le verdure verdi fresche come spinaci, rucola, cicoria, malva, ortica e gli ortaggi e frutti giallo-arancio come zucca, carote, melone e albicocche sono invece ricchi di prezioso batacarotene. Il betacarotene si assimila meglio se associato ai grassi, ottimo l’olio extra vergine di oliva. Ferro, zinco, selenio, si trovano: lievito di birra fresco, tonno, aringhe, ostriche, molluschi, broccoli, germe di frumento, cipolla, cavolo, pomodoro, cereali integrali, legumi, funghi, melassa, fichi secchi. E poi non facciamoci mancare il pesce azzurro, le noci, l’aglio crudo, la scorza d’arancia (e di agrumi, in generale).


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La dieta del cervello longevo Viviamo più a lungo delle generazioni precedenti, è un dato di fatto, così com'è un dato di fatto l'incremento, insieme all'aspettativa di vita, di patologie legate alla perdita delle funzioni intellettive, come l'Alzheimer e disturbi della memoria. La buona notizia è che questo incremento non è affatto «naturale» né irreversibile e che non solo si può prevenire con uno stile di vita corretto, ma anche in parte «curare». Nella Dieta del cervello longevo, Steven Masley spiega concretamente come agire per raggiungere e mantenere uno stato di salute ottimale del cervello. Con un programma dettagliato di esercizi per testare le proprie funzioni cognitive e per allenare il cervello e una serie di ricette appetitose che utilizzano i cibi e gli abbinamenti giusti per la salute psicofisica.

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Alimentazione

Latte di soia

La soia è ricca anche in fitoestrogeni che ricordano gli estrogeni umani a cura di: dr.ssa Giovanna Senatore Nutrizionista

La soia è un ingrediente di base nella cucina tradizionale asiatica mentre, nei paesi occidentali, i semi di soia sono stati introdotti circa cento anni fa e da qualche tempo stanno acquisendo un posto di rilievo nell’alimentazione umana. Esistono due varietà di soia: gialla e nera. Erroneamente anche la soia rossa (fagioli azuki) e quella verde sono annoverate nella famiglia della soia: fanno parte, in realtà, della famiglia del fagiolo. Dall’estrazione dei semi di soia gialla si ottiene il latte di soia che, da circa un anno, non può avere la denominazione di “latte”, ma bisogna definirlo "bevanda vegetale". Per ottenere la bevanda di soia si parte dai semi che sono decorticati e schiacciati: que-

sto processo consente di estrarre l’acqua di soia. Tale “liquido” crudo viene filtrato e messo a bollire per rimuovere il sapore di fagiolo. Può essere consumato tal quale come “latte di soia” oppure utilizzato per produrre tofu ed altri alimentia base di soia. Il latte può essere preparato anche in casa, il procedimento è piuttosto semplice: • i semi di soia gialla vengono messi in ammollo in abbondante acqua per almeno dodici ore, poi sciacquati e privati dell’acqua; • frullati fino ad ottenere un liquido uniforme e piuttosto denso; • tale liquido viene lasciato bollire, a fuoco basso, per circa venti minuti, mescolandolo di tanto in tanto;

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La soia fa parte della famiglia delle leguminose e, insieme ai lupini, ha il contenuto proteico maggiore rispetto agli altri legumi • successivamente si lascia intiepidire e poi filtrato con un canovaccio; • il liquido ottenuto è la bevanda di soia pronta al consumo che può essere conservata in frigo per qualche giorno. La bevanda è l'unico sostituto di latte a base vegetale che si avvicina come contenuto proteico al latte vaccino. Inoltre, il valore nutrizionale delle proteine della soia è approssimativamente equivalente a quello degli alimenti di origine animale: vi sono la maggior parte degli aminoacidi essenziali. I semi di soia sono anche piuttosto ricchi in grassi, soprattutto trigliceridi e fosfolipidi, sostanze insaponificabili (tocoferoli, fitosteroli e carboidrati) ed acidi grassi liberi. La soia si distingue per il suo alto contenuto di acidi grassi polinsaturi, soprattutto di omega 3, di cui è nota l'importanza nell'alimentazione per il ruolo di protezione ed antinfiammatorio. È ricca anche in fitoestrogeni che ricordano gli estrogeni umani e hanno una funzione simile ad essi: alcuni studi sostengono, infatti, che i fitoestrogeni preservino alcuni tessuti dallo sviluppo dei tumori (sono necessari ulteriori studi per poter dimostrare con certezza questa tesi). Sembra, inoltre, avere un ruolo nel contrastare i sintomi della menopausa e di protezione contro l'osteoporosi. La presenza di fitoestrogeni potrebbe creare problemi durante la gravidanza e l'allattamento, oltre ad alterazioni tiroidee. In ogni caso, la bevanda di soia è un'alternativa al latte vaccino e alle altre bevande vegetali per chi è vegano (non mangia, cioè, alimenti di origine animale né di derivazione, come il latte) e per gli intolleranti al lattosio, non essendo quest'ultimo presente in essa.


Sono tantissimi gli studi che hanno affermato l’efficacia dei principi attivi della soia utilizzata nei cosmetici. In particolare, le proteine della soia favoriscono l’elasticità e l’idratazione dell’epidermide, contrastando l’azione dei radicali liberi ed attivando la microcircolazione sanguigna; rappresentano un aiuto concreto per la diffusione della melatonina e l'uniformità del colorito, agendo anche sulle discromie. Una fonte miracolosa della giovinezza! E tu, davvero stai ancora pensando di utilizzare il latte di soia solo per la prima colazione? Ecco la ricetta per una maschera viso e corpo alla soia fatta in casa. Ti servono pochissimi ingredienti e di facile reperibilità:

• 1 tazza di latte di soia; • 1 frutto di stagione a tua scelta; • 1 cucchiaino di miele. Inizia frullando tutti gli ingredienti ed applica la maschera sul viso (evitando il contorno occhi) o sul corpo, lasciando assorbire i principi attivi per circa 20 minuti, puoi tenerla anche più tempo e massaggiarla. Successivamente procedi al risciacquo con acqua tiepida. Vedrai, l’effetto sarà incredibile! Provala anche come maschera per capelli!

La soia come Anti-Aging!

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FOBIE

fobie@salutare.info

Rubrica dedicata ad una classificazione delle fobie, dalle più comuni a quelle più insolite. Scoprite anche tu se sei un vero e proprio fobico o sei solo un gran fifone!

Una scarica elettrica, poi un boato, un bello spettacolo ma non per tutti. Sono infatti in molti a soffrire di “ceraunofobia”, la paura dei tuoni e lampi, in realtà essere colpiti da un fulmine... All’estremo opposto, c’è chi sviluppa delle vere e proprie fobie legate ai temporali. Brontofobia, astrafobia, tonitrofobia, ceraunofobia, chemofobia sono termini che indicano una paura dei tuoni e dei lampi, percepita come eccessiva ed incontrollabile. I sintomi fisiologici e le reazioni comportamentali sono in parte simili a quelli di altre fobie: tachicardia, disturbi gastrici, nausea, senso di soffocamento, sudorazione eccessiva, tremori e, sul piano delle azioni, la tendenza ad evitare qualunque situazione possa avere a che fare con i temporali. Durante il temporale, infatti, o anche prima che cominci, le persone che ne soffrono possono sperimentare un continuo stato di allerta, un’intensa preoccupazione, fino al panico, nei casi più gravi. Molto spesso non riescono a fare a meno di piangere, cercando negli altri conforto e rassicurazione. Ovviamente, la situazione

Le "classiche" fobie sono quelle sociali come l'agorafobia (paura degli spazi aperti), claustrofobia (paura degli spazi chiusi), zoofobia (paura degli animali). Le ossessioni, invece, riguardano temi di violenza, di contaminazione, dubbi sull'affidabilità di cose o persone. Con la psicoterapia a orientamento cognitivo comportamentale è possibile sconfiggerle.

peggiora quando sono soli. Nonostante sappiano di essere in un ambiente sicuro, alcuni tentano di trovare maggiore protezione sotto le coperte, in una stanza interna della casa, in cantina o, addirittura, in un armadio. Per cercare di attutire i suoni, chiudono immediatamente persiane e tende. Un altro sintomo piuttosto comune è l’ossessione per le previsioni del tempo. Chi soffre di questo tipo di fobie può restare incollato ai canali televisivi o ai siti internet che forniscono informazioni meteorologiche, durante tutto il periodo invernale. Si può arrivare a non uscire di casa, senza aver prima controllato le previsioni, poiché si vive con l’angoscia che il temporale possa scoppiare in qualsiasi momento. Le fobie specifiche, come quelle per i fenomeni atmosferici, sono legate ad esperienze di apprendimento disfunzionali, a volte talmente precoci da non essere ricordate, per cui il soggetto associa involontariamente la caratteristica della pericolosità ad una situazione innocua, imparando a temerla e ad evitarla. Così il disturbo può mantenersi inalterato anche per anni.

CERAUNOFOBIA

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CHEMOFOBIA

Chemofobia, letteralmente "paura della chimica", si intende generalmente che tutte le sostanze chimiche siano dannose e nocive, mentre tutte le cosiddette "sostanze naturali" siano buone e salutari. Chi soffre di tale fobia ignora o rifiuta di accettare che col termine sostanza chimica s'intende una qualsiasi sostanza pura e che, quindi, tralasciando la materia subatomica, ogni cosa presente nell'universo è costituita da sostanze chimiche. Il soggetto chemofobico è in realtà convinto che le "sostanze chimiche" siano solo le sostanze di sintesi o di semisintesi, che siano velenose a qualsiasi dose e che non possano apportare alcun beneficio all'organismo, mentre assume irrazionalmente che le "sostanze naturali" (definizione di uso colloquiale non prevista dalla nomenclatura chimica) siano solo quelle sostanze di origine biosintetica che non siano state in alcun modo manipolate artificialmente, comprendendo in tale categoria, paradossalmente, anche tutti gli xenobiotici biosintetici altamente tossici per l'organismo umano.


FOBIE Esiste una fobia, la belonefobia (anche conosciuta come tripanofobia), che viene definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata di aghi e spilli e - nei casi più importanti - anche di forbici, coltelli e altri oggetti acuminati o taglienti. I sintomi di questi pazienti sono nella maggior parte dei casi rappresentati da forte ansia e possono includere svenimenti, palpitazioni, tachicardia, sudorazione aumentata (soprattutto ai palmi delle mani), capogiri, pallore, nausea, sensazione di vertigine nel vedere l’ago o altri oggetti temuti. A questa fobia

possiamo vedere associate, come conseguenze dirette, anche altre problematiche, ovvero l’emofobia (paura del sangue) e la traumatofobia (paura delle ferite). L’abbinamento di queste fobie rende davvero complicato gestire le proprie reazioni: la paura può divenire così forte da terrorizzare la persona fino a farle rifiutare addirittura interventi medici necessari. Le conseguenze e le ricadute sullo stato di salute possono quindi essere gravissime. Le ricadute negative possono interagire anche sulla salute degli altri, infatti la belonefobia pare essere, ad

BELONEFOBIA

Con il termine emetofobia ci si riferisce (a volte impropriamente) a una marcata avversione anche alla vista del vomito, ma sono piuttosto rari i casi di persone che sviluppano una reale fobia alla vista e spesso tale fobia è derivante da traumi. L'idea della perdita di controllo e dell'ansia di non sapere l'esito che avrà un senso di nausea provato, stanno alla base di questa fobia. Spesso il soggetto è colto da crisi in momenti nei quali può rivelarsi difficile o imbarazzante isolarsi dalle persone a lui vicine (es.: allo stadio, al cinema o più semplicemente a casa di amici). Nella stragrande maggioranza dei casi, gli attacchi di panico che seguono la paura di dover vomitare sono del tutto ingiustificati e non si risolvono quasi mai con effettivi conati. Il soggetto affetto da questa fobia può provare senso di nausea anche per periodi molto più lunghi rispetto alla norma pur non avendo alcuna effettiva patologia fisica. Spesso gli emetofobi sviluppano una vera e propria "resistenza psicologica" al vomito che impedisce loro di rimettere anche quando la cosa gioverebbe realmente all'organismo. Sebbene alcuni emetofobici soffrano o abbiano sofferto in passato di anoressia

nervosa, la correlazione di questa sindrome con un disturbo alimentare è quasi sempre errata perché nella maggioranza dei casi è solo la paura di vomitare a produrre restrizioni alimentari, con conseguente sottopeso. L'emetofobia non è limitata dall'età o dal livello di maturità. Ci sono casi di emetofobia presenti nell'infanzia e nell'adolescenza, così come nell'età adulta.

oggi, la causa più citata dai non donatori (60%) come deterrente alla donazione di sangue o suoi derivati. Sembra che si tratti di un disturbo abbastanza comune, poiché pare che circa il 10% della popolazione mondiale ne soffra, anche se non è meglio specificato in che misura. Si pensa che questa fobia possa avere una causa genetica, poiché molti di coloro che ne soffrono hanno un parente con la stessa paura, ma non è stato fino ad oggi dimostrato in alcun modo. Pare inoltre che gli uomini ne siano più colpiti delle donne, nonostante queste ultime siano statisticamente più fobiche degli uomini. Chi soffre di belonefobia, può presentare forti stati di ansia in situazioni in cui gli oggetti appena citati non rappresentino una vera e propria minaccia concreta. In casi estremi, per tentare di far fronte alla propria paura, le persone con belonefobia evitano di maneggiare gli oggetti tanto temuti o addirittura li eliminano dagli ambienti che frequentano; cercano di non trovarsi in situazioni in cui il rischio di entrare in contatto (anche solo visivo) con tali oggetti è molto alto; evitano analisi, visite mediche, visite dentistiche e quant’altro, solo per la paura di poter avere a che fare con aghi o oggetti acuminati e taglienti. Nei casi più gravi, così come per tutte le altre tipologie di fobie specifiche, le persone belonefobiche finiscono per evitare sempre di più e sempre in maggior misura qualunque ambiente, contesto o persona, per il timore che questi possano portarle ad entrare involontariamente in contatto più o meno diretto con l’oggetto della loro paura.

EMETOFOBIA www.salutare.info

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Dermatologia

Le cheratosi attiniche

Sono piccole lesioni precancerosi cutanee associate ad un’eccessiva sensibilità alla luce del sole. a cura di: dr. Antonio Del Sorbo Dermatologo - www.ildermatologorisponde.it

Le cheratosi attiniche sono note in dermatologia con svariati sinonimi (cheratosi solari, cheratosi senili, discheratosi cutanee) e sono associate a un’eccessiva sensibilità della pelle ai raggi ultravioletti. Infatti il termine “attinico” deriva dal greco ακτις = raggio. Al momento della visita dermatologica le cheratosi attiniche si riconoscono facilmente, apparendo come piccole desquamazioni giallastre, piuttosto dure e ruvide al tatto. Alla dermatoscopia presentano un pattern a contorni policiclici e uno pseudo reticolo rosso. Le persone con occhi azzurri e capelli biondi o rossi hanno maggior attitudine a sviluppare negli anni delle cheratosi attiniche. La maggior parte dei pazienti che sviluppano tali formazioni, riferiscono di esporsi poco al sole, data la pelle chiara e le facili scottature. Le cheratosi attiniche si sviluppano anche in quei distretti cutanei esposti involontariamente al sole (per esempio fronte, guance, dorso del naso, padiglioni auricolari, cuoio capelluto, avambracci, dorso delle mani). Persino una passeggiata durante una fresca giornata primaverile può rappresentare un’occasione di esposizione involontaria al sole, che anno dopo anno può contribuire a un danno attinico cumulativo. Paradossalmente, i pazienti anziani iniziano a sviluppare cheratosi attiniche proprio nella fascia d’età in cui le esposizioni volontarie al sole sono ridotte o assenti. Alcune persone che lavorano all’aperto (agricoltori, pescatori) sono maggiormente soggetti a esposizione cronica

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involontaria al sole, con la comparsa delle prime cheratosi anche molti anni dopo il termine dell’attività lavorativa. Non tutti i soggetti che si espongono al sole sviluppano cheratosi attiniche, ma soprattutto quelli più predisposti. In questi ultimi individui l’esposizione cronica al sole modifica alcuni sistemi difensivi della pelle (recettori dell’apoptosi CD95, recettori TRAIL, geni oncosoppressori p53) normalmente deputati alla riparazione del DNA del cheratinocita. L’abitudine di effettuare numerose lampade abbronzanti è spesso associata alla comparsa negli anni di cheratosi attiniche, talora con interessamento del labbro (cheilite atti-

nica). Alcune cheratosi attiniche possono negli anni evolvere in carcinoma cutaneo a cellule squamose (spinalioma) o in carcinoma basocellulare (basalioma) ed è per tale motivo che sono considerate precancerose. L’evoluzione delle cheratosi attiniche in carcinoma è più frequente nei pazienti immunocompromessi o in trattamento con farmaci immunosoppressori (per esempio nei pazienti trapiantati). Il grado di severità di una cheratosi attinica è valutato secondo una scala che va da 0 a 3 (scala di Olsen), che va dall’assenza di cheratosi (grado 0 = lesioni non visibili e non palpabili) alla presenza di una cheratosi attinica ben evidente, ispessita e palpabile (grado 3).

Percorso terapeutico Al momento della visita specialistica il dermatologo ha la possibilità di distinguere le cheratosi attiniche da altre formazioni apparentemente simili (per esempio cheratosi seborroiche, basaliomi, verruche) e programmare il percorso terapeutico più adatto al paziente. Le terapie attualmente disponibili (asportazione chirurgica, crioterapia con azoto liquido, ingenolo mebutato, terapia fotodinamica, imiquimod, diclofenac, 5-fluorouracile, piroxicam, retinoidi) vanno adattate a seconda del quadro clinico e programmate al momento della visita specialistica con il proprio dermatologo. L’uso di schermi solari tutto l’anno e del cappello (specie nelle persone calve) può evitare l’accumulo di ulteriori danni attinici.


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Sanità

L’epatite cronica C e il ruolo del farmacista a cura di: dr.ssa Roberta Melillo Dirigente Farmacista ospedaliera

L’epatite C (HCV) è una malattia infettiva causata dal virus che appartiene alla Famiglia delle Flaviviridae, genere Hepacivirus, costituito da una particella sferica di 50 nm di diametro, provvisto di pericapside (envelope). Il genoma è una molecola di RNA lineare a singola elica. Attraverso l’attivazione del sistema immunitario, provoca la morte delle cellule epatiche, la perdita progressiva della funzionalità del fegato, formazione di tessuto fibroso. Secondo le stime della World Health Organization (WHO) 170 milioni di persone sono infette da HCV e vengono diagnosticati ogni anno 3-4 milioni di casi nuovi con una prevalenza nella popolazione mondiale del

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3%. HCV viene trasmesso per via transcutanea e mucosa, è globalmente diffuso, persiste per molto tempo nei tessuti infetti (fegato e non solo) con cronicizzazione dell’infezione e progressione della malattia fino alla cirrosi epatica con possibile evoluzione in insufficienza epatica ed epatocarcinoma. HCV ha 6 tipi genomici principali (omologia sequenziale 65%), differenziabili in sottotipi con omologia >90%. L’obiettivo principale della terapia antivirale è quello di ottenere una completa eradicazione dell’infezione indispensabile per prevenire progressione istologica della malattia, cirrosi epatica e complicanze. Fino ad alcuni anni fa la terapia

dell'HCV era basata su interferone alfa somministrato tre volte alla settimana. Gli interferoni appartengono alla famiglia delle citochine, molecole proteiche naturali rilasciate dalle cellule in risposta ad infezioni virali o ad induttori biologici con attività immunomodulante, antiproliferativa ad ampio spettro antivirale. L’efficacia del trattamento, misurata in termini di risposta biochimica (normalizzazione delle transaminasi) e virologica (negativizzazione dell’HCV-RNA sierico) mantenute anche dopo la sospensione della terapia, era ottenibile nel 10-20% dei pazienti. Vari studi condotti nella seconda metà degli anni ‘90 hanno dimostrato che la combinazione dell’IFN alfa con la Ribavirina, analogo nucleosidico a somministrazione orale, migliora le percentuali di risposta al trattamento rispetto all’IFN in monoterapia ed è stata, pertanto, assunta come Standard Of Care dell’epatite C nel 1999. A fine 2012 sono stati approvati in Italia gli antivirali di prima generazione attivi sul GT1, Boceprevir (Victrelis®), Telaprevir (Incivo®) entrambi inibiscono la serin proteasi. La vera rivoluzione si è avuta con l’avvento dei nuovi farmaci ad azione antivirale diretta di

seconda generazione. Sulla base del repertorio istologico il paziente è in Stadio F 0-1 fibrosi assente/minima e minimo rischio di progressione, Stadio 2-3 fibrosi periportale rischio intermedio bassa viremia, Stadio 4-5 fibrosi elevato rischio di progressione (65-70 anni). I nuovi farmaci antivirali in terapia hanno dato speranza a molti pazienti. In Italia sono: INF-peghilato alfa2a; INF-peghilato alfa2b; Ribavirina; antivirali diretti di 2°generazione Sofosbuvir (Sovaldi®) Simeprevir(Olysio®), Daclatasvir(Daklinza®), Dasabuvir (Exviera®); Associazioni pre-costituite Sofosbuvir+Ledipasvir (Harvoni®), Paritaprevir/ritonavir/ ombitasvir (Viekirax®) 2D, Paritaprevir/ritonavir/ombitasvir (Viekirax®)+Dasabuvir(Exviera®) 3D, Elbasvir+Grazoprevir (Zepatier®), Sofosbuvir+Velpatasvir (Epclusa®), Glecaprevir+ Pibrentasvir (Marivet®) a partire dal 2017 e nel 2018 l’Agenzia del farmaco ha autorizzato alla rimborsabilità del SSN di un nuovo medicinale che combina in una singola compressa tre principi attivi sofosbuvir, velpatasvir e voxilaprevir (Vosevi®) opportunità terapeutica per i pazienti che hanno fallito una precedente terapia. A soli tre anni dall’immissione in com-


In Italia, il meridione è tra le aree a più elevata prevalenza La siero prevalenza di HCV è >15% in Campania, si stimano 100.000 pazienti portatori di HCV su circa 5.927.949 abitanti (2017 Dati Demo Istat). La Regione Campania attraverso Delibere e Determine a partire dall’anno 2015 ha individuato i Centri Prescrittori (Malattie Infettive, Unità Fegato, Gastroenterologia, Medicina Generale) delle Aziende Ospedaliere e le Farmacie Ospedaliere erogatrici, trattamenti, modalità di prescrizione.

Le malattie epatiche sono nel mondo un problema di rilevante interesse dal punto di vista epidemiologico, clinico e socio-sanitario. Si stima, infatti, che in Italia circa 1,5 milioni di persone ne siano affette. mercio di questi farmaci, grazie agli accordi negoziali AIFA, alla gestione degli acquisti da parte delle aziende ospedaliere, all’istituzione del fondo degli innovativi, si è avuta la possibilità di cura per molti pazienti. L’erogazione delle nuove terapie per l’HCV è disciplinata da 11 criteri di accesso al trattamento, scaturiti dal confronto con la Commissione Tecnico Scientifica di AIFA e Società Scientifiche di settore, sono, quindi, da intendersi come strumento di priorità di trattamento, in un ambito di accesso e rimborso universale delle terapie. L’obiettivo è quello di arrivare a trattare circa 80.000 pazienti/anno per i prossimi 3 anni, grazie anche

allo stanziamento di fondi per il triennio 2017-2019 previsto nell’ultima manovra finanziaria. I nuovi farmaci hanno cambiato le prospettiva di vita e di sopravvivenza dei pazienti che hanno risposto bene ai trattamenti, hanno avuto una riduzione delle risposte virologiche, nelle analisi sieriche la negativizzazione del virus. Ad aprile 2018 sono stati trattati in Italia 130.271 pazienti eleggibili, il 30.07.2018 risultano dai dati AIFA n. 146.535 i pazienti avviati al trattamento

In Campania in considerazione della rapida immissione in commercio dei farmaci innovativi vengono deliberati i nuovi arruolamenti. Fino a maggio 2018 sono stati trattati n.18.513 pazienti. Numerosi sono anche i pazienti arruolati in Campania provenienti da fuori regione. Il numero di trattamenti avviati per trattare l’HCV in Regione Campania è stato di circa 14.000 pazienti fino a fine anno 2017. L’incidenza più elevata di HCV si ha nell’area metropolitana della città di Napoli. Sono stati assegnati e arruolati in provincia di Avellino circa il 4% dei pazienti campani. Da un punto di vista epidemiologico il sesso maschile ha avuto percentuali più elevate di trattamento farmacologico. Il farmacista ospedaliero in un sistema sanitario in evoluzione ha un ruolo fondamentale di monitoraggio delle terapie, programmazione di cura sostenibile e consente una compliance per una maggiore aderenza del paziente alla terapia farmacologica con attività di counseling all'atto erogativo del farmaco. Consulta il report nella sezione "Informazione Scientifica del Farmaco" sul sito www.regione.campania.it

in Italia. Il costante monitoraggio delle nuove terapie antivirali e l’adeguata gestione delle procedure di rimborso previste dagli accordi negoziali AIFA, da parte del farmacista ospedaliero, hanno favorito l’accesso alle nuove terapie e garantito la sostenibilità delle risorse regionali. Per la corretta gestione dei trattamenti è indispensabile la figura del farmacista ospe-

daliero garante dell’aderenza della terapia orale del paziente, della gestione logistica del farmaco, dell’attività di farmacovigilanza per la segnalazione di eventuali eventi avversi in corso di terapia. L’obiettivo di eliminazione della malattia indicato dall’OMS nel 2030 è dunque possibile.

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Posturologia

Il problema del coccige

Il dolore nella zona del coccige è chiamato "coccigodinia", principalmente imputato alla conseguenza di traumi a cura di: dr. Roberto Amich Posturologo

Il dolore è circa 5 volte più frequente nelle donne che negli uomini, perché nella pelvi della donna il coccige è maggiormente esposto. La lussazione traumatica del coccige, può rappresentare una causa di squilibri neurovegetativi della zona pelvica, visti gli importanti rapporti con gli organi viscerali circostanti (retto, prostata, vescica, Fondo di Douglas nella donna), può alterare l’equilibrio fisiologico del canale durale che può trasmettersi su altre strutture della dura madre e interessare addirittura le membrane intracraniche, nonchè inibire la vescica urinaria, con conseguente incontinenza funzionale o oddirittura, negli uomini, generare l'eiaculazione precoce. Questo perchè, il muscolo che controlla l'uretra chiamato pubococcigeo è un muscolo pelvico che si estende dal coccige alla base del pene, formando un arco. Questo collegamento nervoso comporta la connessione del nervo pelvico alla vescica e alla prostata ed è responsabile dell'interruzione del flusso di urina durante la minzione e del "pompaggio" del liquido seminale che, nel caso di alterazione, potrebbe portare ad una eiaculazione precoce involontaria. Inoltre, l'alterazione del coccige, può generare una "falsa" gamba corta, dovuta al "tiraggio" della muscolatura, ad esso collegata. La coccigodinia può essere un sintomo (dolore e bruciore) che può variare tra le persone, descrivendo un insieme di sintomi (dolore indotto o aggravato dalla posizione seduta), costituiti da una serie di

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Il 60-70% dei traumi al coccige sono causati da caduta sulle natiche.

condizioni che possono avere eziopatologie diverse, causando nel paziente anche dolori intestinali e nei rapporti sessuali. Anche quando il paziente è in posizione seduta, il coccige tende a curvare più in alto del normale e l’articolazione può sublussare, scivolando indietro. Lo slittamento del coccige trascina e lacera i tessuti circostanti, causando dolore e infiammazione. A volte il dolore coccigeo può dipendere da squilibri della colonna vertebrale, come una patologia lombosacrale da sforzi ripe-

tuti (negli sportivi), o da interventi chirurgici e può essere (in casi più rari), la conseguenza di un’infezione anorettale o di un tumore. Tra i fattori che predispongono alla coccigodinia, oltre all’evento traumatico, ci sono le disfunzioni muscolari dell’insieme perineale del piccolo bacino e le patologie muscolari relativamente frequenti, come la Sindrome del grande gluteo e la Sindrome del piriforme. Nel trattamento della coccigodinia è fondamentale l’esame manuale rettale dei muscoli e del sistema fasciale che costituiscono il pavimento pelvico, per localizzare un gruppo muscolare teso o punti trigger miofasciali. Il trattamento di questi punti, include un rilasciamento miofasciale ed un’inibizione muscolare, attraverso un trattamento manuale. Il trattamento manuale e osteopatico della coccigodinia deve considerare il sintomo algico in un ambito globale e può prevedere, da caso a caso, una tecnica osteopatica anorettale diretta, che spesso produce ottimi risultati, dovuti al meccanismo di azione legato all’interruzione di un arco doloroso riflesso a livello locale. La manovra, se è il caso, può essere ripetuta altre due o tre volte a distanza di qualche giorno. L’efficacia della manipolazione diretta del coccige è dovuta a un rilasciamento della contrattura dei muscoli elevatori, che sono considerati un elemento importante della coccigodinia. Inoltre questa manipolazione agisce secondariamente sull’articolazione sacroiliaca che gioca un ruolo fondamentale in questa patologia.


L’uso del plantare propriocettivo nel piede piatto di 3° Un caso clinico a cura di: dr. Antonio Pacilio Podologo, Posturologo, Docente Universitario

Il bambino F.S. di 15 anni circa affetto da diabete mellito di tipo 1, lamentava all’anamnesi un'algia a livello dei malleoli mediali bilateralmente, lombalgia e stancabilità durante la deambulazione per effetto della pronazione eccessiva a livello delle articolazioni tibiotarsica e sottoastragalica, ovvero dovuto alla iperprogrammazione delle catene di chiusura. All’E.O. degli arti inferiori presentava piedi piatti di III° bilateralmente, mentre a livello della colonna vertebrale presentava scoliosi lombare sinistro-convessa.

Il piede piatto è considerata la più comune condizione dismorfica del piede presente ad ogni età. Il termine piede piatto fa riferimento ad una deviazione o atteggiamento in valgismo del calcagno associata ad una protrusione mediale e plantare della testa astragalica che determina l’appiattimento dell’arcata plantare con il conseguente aumento dell’appoggio plantare. Nel bambino sotto i 3 anni, questa condizione è considerata assolutamente fisiologica riconducibile alla conformazione particolare delle ossa dello scheletro del bambino, all'incompleta maturazione muscolare, alla presenza di un tessuto adiposo plantare abbondante e ad una marcata lassità della capsula legamentosa. All’esame radiografico dei piedi si evidenziava marcato piattismo podalico. È stato effettuato, dopo un'attenta anamnesi e una scrupolosa valutazione clinica del piccolo paziente, un esame baropodometrico statico e dinamico, stabilome-

trico e morfologico, allo scopo di parametrizzare l’appoggio plantare, valutare le pressioni podaliche e valutare quindi un'idonea strategia terapeutica. Lo studio dell’analisi del passo è quello di individuare parametri significativi per lo studio del piede del paziente con diabete mellito di tipo 1. I parametri rilevati con l’analisi statica sono stati: la distribuzione del carico sui due piedi, la distribuzione del carico retro-avampodalico sul singolo piede, la localizzazione del baricentro corporeo, la localizzazione del punto di massimo carico sul singolo piede, la presenza di eventuali zone di sovraccarico e l’appoggio digitale. I parametri rilevati, invece, con l’analisi dinamica sono: la distribuzione della pressione, l’integrale pressione/tempo, le curve relative all’appoggio di aree di studio selezionate e lo studio delle fasi del passo. Il sistema è costituito da una piattaforma di rilevazione baropodometrica di 320 cm (dove ci sono 4800 sensori attivi su 120 cm) interfacciato ad un software di acquisizione (Physical Gait Software). L’esame baropodometrico ha evidenziato elevate pressioni plantari con un'anomala distribuzione del carico tra i due arti. È stato poi effettuato un esame radiografico del rachide in toto su lastra 30x90 per confermare le informazioni raccolte durante l’esame cinico. Si è deciso, quindi, valutando l’aspetto globale del paziente un trattamento ortesiologico con plantari propriocettivi con dissipatore energetico e stimoli di

3 mm in apertura bilateralmente stimolando l'iperprogrammazione delle catene di apertura (muscoli adduttore dell’alluce e flessore breve dell’alluce), agendo, quindi sul Sistema Tonico Posturale (STP). Il periodo di trattamento è stato di 1 anno circa con follow-up a 4, 8 e 12 mesi dal collaudo dei plantari. Il paziente, dopo 4 mesi di trattamento non lamentava alcun tipo di fastidio, dolore e/o problema. L’impronta plantare, valutata al podoscopio e digitalizzata mediante podoscanalyzer aveva già mostrato miglioramenti. Dopo 8 mesi è stato valutato nuovamente mostrando al podoscopio un'impronta plantare notevolmente migliorata e ridotta ad un piattismo di I°. Importante sottolineare il lavoro sinergico specialistico e scrupoloso del Podologo/Posturologo. Per info sullo specialista più vicino www.siponline.it

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Estetica

Ginecomastia Un disagio maschile che si può superare

a cura di: dr. Ivan La Rusca Specialista in Chirurgia Estetica

Gli uomini affetti da questa problematica vivono un disagio fisico ma soprattutto psicologico, perché provano imbarazzo nel mostrarsi in pubblico o nel privato, cercano di nascondere questo difetto con abiti abbondanti e finiscono per non accettarsi, con conseguente calo dell’autostima e ricadute sulla vita sociale e sessuale. In molti casi, la ginecomastia può comparire durante l’adolescenza a causa dello squilibrio ormonale ma in genere si risolve spontaneamente. Quando invece intervengono fattori ereditari, problemi ormonali, assunzione di estrogeni o altri farmaci che provocano questo effetto collaterale, le mammelle maschili si accrescono fino ad assomigliare ad un seno femminile, con sofferenza enorme per l’uomo che vede trasformarsi la propria immagine in senso “femminile”.

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ghiandolare ad essere in eccesso. Sempre più uomini ricorrono alla chirurgia per tornare ad avere un torace tonico e “tipicamente maschile” e riappacificarsi con la propria immagine. Gli interventi chirurgici differiscono a seconda della tipologia di problematica, ad esempio l’eccesso di adipe si risolve con la liposuzione mentre l’eccesso di tessuto ghiandolare va ridimensionato con un intervento chirurgico.

In alcuni casi, quando è l’eccesso di peso a provocare l’abbondanza di grasso sul torace, si parla di ginecomastia falsa. Si parla invece di ginecomastia vera quando è il tessuto

La soluzione a questo disagio è a cura del medico chirurgo, che valutando la condizione e la salute del paziente, gli suggerisce come procedere e intervenire per risolvere questo disagio e ritornare a vivere con piacere il proprio corpo. Il soggetto che pratica questo tipo di intervento ne trarrà beneficio soprattutto da un punto di vista psicologico e aumenterà la propria autostima e anzi sarà più dinamico e sicuro di sé, nel curare maggiormente l'aspetto esteriore. Ne deriva una ricaduta positiva sullo stile di vita, a cominciare dal modo di vestire e di porsi agli altri. Poiché

PRIMA

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Un problema molto comune: la crescita eccessiva delle mammelle maschili dopo la riduzione del torace la pelle deve adattarsi ai nuovi contorni del corpo, i pazienti forniti di una cute tonica ed elastica ricevono maggiore benefici da questo tipo di intervento; se invece la cute è sottile e poco elastica, potrebbero verificarsi dei cedimenti e apparire allentata. Per questo motivo è fondamentale indossare una guaina elastocompressiva per circa 6 settimane. Dal momento che un intervento di correzione di ginecomastia può essere determinante per il benessere psico-fisico della persona, è evidente che bisogna affidarsi in modo esclusivo a dei chirurghi specializzati che abbiano un livello di esperienza professionale davvero molto elevato in questo settore. Rivolgersi pertanto ad uno specialista, dotato di un'équipe medica scrupolosa, deve essere la priorità assoluta, senza dare priorità al risparmio derivante da altre soluzioni.

Le principali società di Chirurgia Plastica (SICPRE e AICPE) oltre al titolo di specializzazione visibile sul sito dell’ordine dei medici, offrono delle garanzie sulla scelta dello specialista a cui affidarsi.


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Riabilitazione Termalismo e SPA

Collocamento del Fisiatra a cura di: dr.ssa Lucia Pagano Medico Chirurgo, specialista fisiatra

Da Ippocrate ai giorni nostri, possiamo ritenere indubbia l'efficacia del termalismo nell'ambito delle malattie reumatologiche e non solo. L' approccio di questa antica scienza per una moderna medicina dovrebbe dare a tutti noi la spinta motivazionale per fare di più e sempre meglio. Nel dettaglio, esistono in ambiente termale numerosi strumenti terapeutici che, associati o meno ad altri trattamenti, farmacologi o chirurgici, possono contrastare con estrema efficacia l'evoluzione cronico-degenerativa dell'artrosi, delle discopatie, dei reumatismi extraarticolari (es. fibromialgia), dei reumatismi infiammatori (es. artrite reumatoide), delle connettiviti, delle artropatie da microcristalli (es. gotta). Se consideriamo l'incidenza di queste patologie nella popolazione generale risulta quasi scontata o sicuramente auspicabile che la figura del direttore sanitario termale sia

rappresentata da un Medico Fisiatra, puntualizzando che il lavoro in un ambiente termale ottimale debba essere un lavoro di gruppo, che coinvolga diverse figure in diverse patologie: respiratorie, dermatologiche, ginecologiche, dell'apparato urinario, vascolari, gastroenteriche, otorinolaringoiatriche. Esiste una crenoterapia interna, rappresentata: da idropinoterapia, cure inalatorie, irrigazioni, insufflazioni endotimpaniche e politzer crenoterapico ed una crenoterapia esterna, rappresentata da: antroterapia e fangobalneoterapia. Nella prassi e nelle elaborazioni teoriche spesso i termini SPA e Terme vengono erroneamente utilizzati con il medesimo significato. SPA infatti è un acronimo, stà per Salus Per Aquam, ovvero salute attraverso l'acqua, in pratica in una SPA si utilizza acqua potabile con l'aggiunta di sali, oli ed altre ti-

La Riabilitazione Termale è una realtà che esiste e che, se adeguatamente approcciata, ha notevoli benefici sull'organismo. Tuttavia molti italiani, compresi gli stessi "addetti ai lavori", non hanno tale consapevolezza. In questa ottica, le parole d'ordine devono essere "Formazione e Informazione".

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pologie di additivi al fine di prevenire e mantenere la salute fisica e psicologica di un individuo, con le terme ci occupiamo sempre di salute in senso olistico del soggetto ma lo facciamo in termini non solo preventivi ma anche e soprattutto curativi. Ovvio è che un centro termale può, anzi dovrebbe offrire anche attività di benessere, come quasi tutti i centri termali oggi per fortuna fanno ed allora il Fisiatra, con tutto il suo gruppo, potranno ritenersi soddisfatti, parlando di "benessere termale". Altro aspetto di rilevanza notevole è quello del turismo termale, argomento a me caro, poichè nell'ambito della mia attività di formazione universitaria, di ricerca e professionale, maturata tra le strutture ricettive del Bacino Euganeo e, seppur per un breve periodo, nella struttura termale terme di Stigliano, dislocata nella provincia di Roma, ho potuto constatare come, essendoci persone costrette a rinunciare alle ferie per curarsi e persone che rinunciano alle cure per andare in ferie, l'ideale risulta scegliere il centro termale per contemperare entrambe le esigenze a beneficio non solo della popolazione locale, ma anche di quella nazionale e internazionale. Per volare alti, per crescere è ora di dire basta ad un retaggio del passato che verosimilmente, identificando il termalismo con il trattamento delle malattie otorinolaringoiatrich,e ne ha bloccato lo sviluppo. Competenza, professionalità, lavoro di gruppo, collaborazione, di questo hanno bisogno oggi le nostre strutture termali per garantire un miglioramento della quality of life. Urge la necessità di una forte e costante spinta motivazionale nel proporre modelli di intervento efficienti ed efficaci. La struttura termale come momento di cura tra natura, gusto, trattamenti SPA in un rapporto di compliance con il medico Fisiatra.


Giornata mondiale della Psoriasi

La Psoriasi è stata iscritta nel Calendario dell’OMS come malattia cronica e invalidante, per questo dal 2004 si svolge, in tutto il mondo, la Giornata Mondiale della Psoriasi ogni 29 ottobre, giorno dedicato alle persone affette da psoriasi e da artropatia psoriasica. Ideata dai pazienti, per i pazienti, la Giornata Mondiale è un evento globale nato con l’obiettivo di dare una voce unitaria ed internazionale ai circa 150 milioni di psoriasici in tutto il mondo. Lo scopo è quello di destare l’attenzione dell’opinione pubblica, dei media e della classe politica, su una patologia dal forte impatto psicologico e sociale, che ha bisogno di essere considerata più seriamente dalle autorità nazionali ed internazionali. In Italia, dove le persone affette da questa patologia sono circa 3 milioni, l’A.DI.PSO. (Associazione per la Difesa degli Psoriasici) si propone di educare e informare sia i malati sia il pubblico con lo scopo di evitare falsi pregiudizi e pesanti discriminazioni sociali. Tutto ciò viene fatto grazie all’opera costante e volontaria dei Rappresentanti regionali A.DI.PSO. che, nelle maggiori Piazze italiane, distribuiscono materiale informativo, coadiuvati e supportati dalla professionalità di Medici Specialisti. fonte www.adipso.org

14 novembre

Giornata mondiale del diabete È promossa dall'International Diabetes Federation (www.idf.org) e riconosciuta dall’Onu, la Giornata Mondiale del Diabete è celebrata in tutto il mondo ogni anno il 14 novembre. La Giornata del Diabete è il più grande evento di sensibilizzazione e informazione organizzato in Italia sul diabete. La Giornata Mondiale del Diabete è organizzata da migliaia di Volontari: persone con diabete, medici e infermieri che organizzano eventi in quasi 500 città d’Italia. Il coordinamento delle iniziative è svolto da Diabete Italia. www.giornatadeldiabete.it

Spazio dedicato alla segnalazione di campagne d'informazione sociale, di prevenzione per rendere visibili tutte le iniziative volte a migliorare gli stili di vita.

Segnalate le campagne a: sociale@salutare.info

INFORMAZIONE SOCIALE

29 ottobre

25 novembre

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una data importante per il movimento internazionale delle donne, scelta in onore delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana uccise il 25 novembre 1961 per la loro opposizione al regime dittatoriale. Nell’ambito del punto relativo alla violenza domestica e al femminicidio della campagna “Ricordati che devi rispondere. L’Italia e i diritti umani”, Amnesty International chiede l’attuazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), ratificata dall’Italia nel giugno

2013. Richiede inoltre l’attuazione delle raccomandazioni contenute nel rapporto della Relatrice Speciale ONU sulla violenza contro le donne, fra queste, l’adozione di una legge specifica sulla parità di genere e sulla violenza contro le donne. www.amnesty.it

16 Ottobre

Giornata Internazionale dell’alimentazione Obiettivi della giornata sono i seguenti: • sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della fame nel mondo; • stimolare l’attenzione per la produzione alimentare agricola e gli sforzi nazionali, bilaterali, multilaterali e non governativi diretti a tale scopo; • promuovere il trasferimento di conoscenze tecniche ai paesi in via di sviluppo;

• rafforzare la solidarietà internazionale e nazionale nella lotta contro la fame, la malnutrizione e la povertà ed attirare l’attenzione sui risultati ottenuti nello sviluppo alimentare ed agricolo; • incoraggiare la partecipazione delle popolazioni rurali, in particolare le donne e le categorie meno favorite, ai processi decisionali e alle attività che influenzano le lo-

ro condizioni di vita; • incoraggiare la cooperazione economica e tecnica tra i paesi in via di sviluppo. Concorso Poster della Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2018 (Età 5-19) Un concorso per i giovani che potranno trovare ispirazione nel Libro di Attività della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, dove c'è tutto ciò che c'è da sapere sull'obiettivo Fame Zero e potranno scoprire quanto sia importante lo sforzo di tutti per raggiungere quest'obiettivo globale. Per partecipare basta scattare o scansionare un'immagine del proprio poster e iscriversi compilando il modulo sul sito web: www.fao.org Il termine per la partecipazione è il 9 novembre 2018. www.salutare.info

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Psicologia

Apprendimento strategico e memoria È possibile "imparare ad imparare"? a cura di: dr. Renzo Tucci Psicologo, Psicoterapeuta

Le strategie di apprendimento o di memoria sono procedure controllabili e potenzialmente consapevoli, messe in atto da ciascuno di noi per imparare e ricordare nel tempo. Dipendono sia dalle caratteristiche della persona che dal tipo di compito da svolgere in funzione di un obiettivo da raggiungere. Risultano particolarmente necessarie in ambiente scolastico (in età evolutiva), in ambiente lavorativo o sociale (in età adulta) e in età senile per contrastare il deterioramento cognitivo. Una strategia è definibile come un metodo per affrontare un compito o raggiungere un obiettivo: le strategie sono variabili, adattabili, modificabili in base al compito e agli obiettivi. Risulta quindi importante avere una conoscenza dichiarativa su COSA fare (quali strategie esistono), una conoscenza procedurale su COME farlo (le modalità di applicazione) e conoscenze condizionali sul QUANDO attuare le strategie (per quali individui e materiali l’uso della strategia è efficace). Il metodo di studio è sicuramente un insieme strutturato

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di strategie. Comunemente le strategie relative alla studio vengono suddivise in strategie cognitive o strategie meta-cognitive. Si possono differenziare in strategie che consentono di individuare, selezionare e rilevare le idee salienti in un testo ad esempio, che sono diverse dalle strategie di elaborazione, che consentono di modificare il materiale in base alle informazioni di cui l’individuo è già in possesso. Infine le strategie di organizzazione, che consentono di organizzare i contenuti di apprendimento in una rete di concetti. Per strategie metacognitive invece si intendono quelle strategie di pianificazione, che aiutano lo studente e l’individuo a programmare in anticipo l’uso delle strategie cognitive e consentono di attivare le conoscenze pregresse, di monitorare, individuare cali

Perché a volte sappiamo che esistono strategie più efficaci ma non le mettiamo in atto? A volte perché si adotta una strategia più sbrigativa perché non si ha voglia si applicarsi (motivazione). Altre volte perché si ha paura di abbandonare il modo abituale di studio (abitudine). Frequentemente si sa cosa si dovrebbe fare, ma non si sa come si dovrebbe fare, oppure applicare strategie nuove, che sarebbero forse più produttive, appare come una perdita di tempo.

Dove si imparano le strategie? Solitamente la scuola risulta la “palestra” obbligatoria per ciascun individuo, il contesto nel quale la mente può e deve “allenarsi” ai fini del raggiungimento di un obiettivo. Come un istruttore insegna i movimenti adeguati per un corretto allenamento fisico, risulta lecito pensare che sia proprio l'insegnante a doversi occupare non solo dei contenuti da far apprendere, ma anche di come “imparare ad apprenderli”, insegnando a riconoscere e usare le strategie funzionali, differenziandole dalle strategie disfunzionali da evitare.

Apprendimento

Strategie

Memoria

Cognitive Metacognitive

Conoscenza


Approfondimenti... Psicologia cognitiva dell'apprendimento

di R. De Beni, F. Pazzaglia, A. Molin e C. Zamperlin (Ed. Erickson) 256 pagine Editore: Erickson 2 edizione (14 marzo 2003) ISBN-10: 887946521X ISBN-13: 978-8879465212

di attenzione/concentrazione nello svolgimento del compito, regolare l’attività che si sta compiendo in linea con gli obiettivi e i criteri stabiliti a priori. Infine di notevole importanza risultano le strategie di autovalutazione, che consentono a ciascuno di valutare l’esito finale del proprio processo di apprendimento. Uno studente, ad esempio, si

definisce strategico quando è consapevole di avere a disposizione differenti tipi di strategie e sa quando, come e dove usarle, possiede quindi una conoscenza di un ampio repertorio di strategie da applicare alle varie circostanze in cui è utile utilizzare certe strategie piuttosto che altre. Inoltre dovrebbe sviluppare la capacità di riflettere sull’inte-

Memoria, attenzione, capacità di comprendere, ragionamento, sono tra le funzioni cognitive più direttamente implicate nell'apprendimento. Da sole, però, non sono sufficienti a garantire il successo a scuola. La riuscita scolastica ha infatti bisogno anche di una motivazione adeguata, di un atteggiamento positivo nei confronti della scuola, di una buona consapevolezza delle proprie potenzialità, unita alla capacità di utilizzarle in modo flessibile e strategico. In questo volume vengono prese in esame le variabili che insieme concorrono a facilitare l'apprendimento, ma anche quelle che possono inibirlo; viene spiegato come le conoscenze metacognitive influenzino la capacità di apprendere; viene approfondito il ruolo dell'attenzione, della memoria, della comprensione nello studio, sottolineando come in tutti questi ambiti sia fondamentale l'atteggiamento più o meno strategico della persona che apprende. Patrocini istituzionali: Università di Padova - Fac. Psicologia ro processo di apprendimento e modificare ciò che non risulta efficace in base agli obiettivi (flessibilità). Quando si diventa “esperti” nello studio, si

utilizzano le strategie in modo più automatico e spontaneo, con risparmio di fatica, maggiore soddisfazione personale e senso di autoefficacia.

Quali tecniche di memorizzazione conosci? Dove le hai imparate? Esistono molte tecniche e strategie che aiuterebbero il nostro apprendimento e quindi la nostra memoria. Per esempio la tecnica dei "loci" viene anche chiamata tecnica della Roman Room (ovvero "della stanza romana"), in cui vengono immagazzinate liste di elementi (per esempio la lista della spesa: frutta, detersivi, etc.). In pratica, si tratta di un metodo che utilizza la visualizzazione di elementi da ricordare

attraverso un percorso immaginativo e di organizzazione delle informazioni all'interno di spazi conosciuti (per esempio in appartamento: frutta in cucina, detersivi in bagno, etc. ma ancora pesche in cucina, albicocche in microonde, banane in forno etc.). La tecnica dei loci è una tecnica mnemonica introdotta in antichi trattati di retorica greci e romani: più di 2000 anni fa! Ma quanti di noi la conoscono? www.salutare.info

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Psicologia

Dipendenze affettive e sessuali Come far fronte agli Amori 4.0 a cura di: dr.ssa Amalia Prunotto Psicologa e Psicoterapeuta www.amaliaprunotto.com

Solitamente parlando di dipendenze si pensa quasi ed esclusivamente a dipendenze da sostanze, come le tossicodipendenze o la dipendenza dall’alcol. Ma negli ultimi anni lo spettro si è ampliato a dismisura tanto da affiancare alle più note dipendenze, le cosiddette new addictions: nuovi problemi comportamentali che costituiscono un insieme eterogeneo di disturbi,

Quando il sesso su internet diventa una dipendenza. Diagnosi e clinica Autrice Giuliana Attanasio 116 pagine Editore: Eus Ediz. Umanistiche Sc. (30 gennaio 2016) ISBN-10: 8899164657 ISBN-13: 978-8899164652 La cybersexual addiction è la dipendenza da queste attività sessuali virtuali e rientra nelle categorie della dipendenza da internet. Kimberly S. Young, docente di Psicologia presso l'Università di Pittsburgh e direttrice del Center for Online Addiction, ha tracciato un profilo del cybersexual addicted: "Il soggetto si dedica in modo sempre più compulsivo all'uso di internet per trovare un partner o materiale erotico, fino a considerare l'eccitazione che ne deriva come forma primaria di gratificazione sessuale, e fino a ridurre l'investimento sul partner reale. Inoltre il disagio scaturito dalla dipendenza porta il soggetto a nascondere le proprie relazioni virtuali agli altri, provando sentimenti di colpa o vergogna."

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caratterizzati anch’essi dalla progressiva perdita di controllo di sé e dalla compromissione della vita dell’individuo a vari livelli. Per far fronte a queste problematiche emergenti, è nato ad inizio del 2018 il progetto nazionale “Amori 4.0” una rete di professionisti in tutta Italia che da anni lavorano sul tema delle relazioni del Terzo Millennio, per costruire solidi raccordi di

esperienze di diverse realtà, con il fine di studio, ricerca ed intervento. Psicologi e psicoterapeuti, in sinergia tra loro, mettono infatti sotto la lente di ingrandimento argomenti di grande attualità quali narcisismo, amori liquidi, ghosting, poliamoria, amori via chat e sex addiction. Tutte le nuove forme d'amore che si vivono oggi tra internet e social network.

Le dipendenze affettive o relazionali È all’interno delle nuove dipendenze che si inserisce la dipendenza affettiva o relazionale: anche se sembra impensabile che una relazione con un partner possa diventare come una droga, si parla di love addiction ed accade più frequentemente di quanto si pensi. La dipendenza affettiva riguarda direttamente la relazione interpersonale. Nelle coppie disfunzionali si scopre un’unione quasi perfetta tra i partner, fondata però su tutto ciò che di più lontano può esserci dall’amore: dolore, aggressività, sopruso, violenza, manipolazione. Eppure sono relazioni capaci di resistere nel tempo prima della loro inevitabile conclusione. Chi sceglie di stare con una persona dipendente d’affetto, ha infatti spesso a sua volta il bisogno di essere accudito e di avere una relazione di tipo figlio-madre anziché alla pari, per dinamiche e problematiche familiari irrisolte. Oppure, al contrario, può trovarsi ad esercitare un ruolo di persona sfuggente, irraggiungibile o rifiutante per sentirsi così al centro dell’attenzione e compensare anche lui dei vuoti affettivi mai colmati.

Le dipendenze sessuali La dipendenza sessuale è una condizione in cui un individuo non può gestire il proprio comportamento sessuale. I pensieri sessuali persistenti influenzano la sua capacità di lavorare, mantenere relazioni e adempiere alle proprie attività quotidiane. La sexual addiction si può tradurre come dipendenza sessuale, ipersessualità o comportamento sessuale compulsivo. Una persona con dipendenza sessuale è dunque ossessionata dal sesso o ha un desiderio sessuale troppo intenso: i suoi pensieri sono dominati dall’attività sessuale, al punto che questo influenza altre attività e interazioni. Se questi impulsi diventano incontrollabili, la persona può avere difficoltà a relazionarsi in moltissime situazioni sociali.


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