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Informazione di Salute e Benessere n° 84

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Combattere la calvizie con la Melannurca Affrontare la colite a tavola Proteine... vegetali? Sesso orale: infezioni da HPV

ՙՙFa' che il cibo sia la tua

medicina...ˮ Ippocrate



Combattere la calvizie con la Melannurca

PSICOLOGIA

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ALIMENTAZIONE

Proteine... vegetali?

PREVENZIONE

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ALIMENTAZIONE

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RIABILITAZIONE

Fibromialgia: ti aiuta il fisiatra

Disgrafia o brutta grafia?

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Affrontare la colite a tavola

Se l'asma arriva con il temporale

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ONCOLOGIA

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Rimodellare l'interno coscia e avere una pelle più tesa

Salutare

L’errore umano: il modello Reason

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ALLERGOLOGIA

ESTETICA

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SOMMARIO

RICERCA

Sesso orale non protetto: infezioni da HPV

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+ BabyMagazine

sono in distribuzione gratuita

NEWS Scoperto un nuovo organo: l'interstizio Dormire nudi? Fa benissimo! Trapianto del rene da donatore dializzato

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Cicatrizzare le ferite? Con la gelatina dei pasticcini Chiarezza e completezza dell'informazione: la Cassazione stabilisce i doveri del medico

Tutti gli articoli hanno solo finalità informativa ed educativa, non costituiscono motivo di autodiagnosi o di automedicazione e non sostituiscono la consulenza medica specialistica.

9 Promo Salute 19 Centrifugati 22 Fobie 31 Leggere 33 Informazione Sociale 34 Eventi www.salutare.info

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LETTERE DEI LETTORI

Periodico bimestrale Anno XIV n° 84 - 2018 Distribuzione gratuita Reg. Tribunale Av in data 15/01/2004 N° 419

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pett.le redazione, vi leggo da sempre e trovo la vostra informazione puntuale e alla portata davvero di tutti. Per questo avrei una domanda da porvi: potreste approfondire l’argomento della fibromialgia? Mi è stata diagnosticata recentemente e credo che non se ne parli abbastanza… Dorotea (Bari)

Editore Ass. Culturale Salutare Direttore Responsabile Angela Romano

Gentilissima Dorotea, abbiamo raccolto la sua richiesta di affezionata lettrice e passato la domanda alla dott.ssa Lucia Pagano, Medico-Chirurgo Specialista in Fisiatria. Affronta l’argomento da lei proposto a pag. 26. Buona lettura!

Redazione Rosaria Carifano Progetto grafico Manuela Coluccino Area web Carmine Serino (Promova Coop. Soc. Onlus)

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Collaborazioni dr.ssa Fiammetta Trallo, dr.ssa Giovanna Senatore, dr.ssa Noemi Carfora, dr.ssa Maria Luisa Barretta, dr.ssa Federica Noviello, dr. Silverio Martufi, dr.ssa Lucia Pagano, dr. Ivan La Rusca, dr. Renzo Tucci, dr.ssa Fabrizia Guerra.

alve, sono professoressa in un liceo scientifico e, parlando e ascoltando i discorsi dei miei alunni, mi rendo conto che non sono abbastanza informati sui rischi legati al sesso non protetto, in particolare di tutte le infezioni legate anche a quello orale, da loro visto come “meno pericoloso” perché elimina il rischio di gravidanze indesiderate. Siccome faccio leggere il vostro giornale in classe, sarebbe davvero prezioso un approfondimento in tal senso. Qualora fosse possibile ve ne sarei davvero grata. (Emilia, Isernia)

sito www.salutare.info e-mail info@salutare.info telefono 0825 74603

Cara prof. fossero tutte come lei i nostri ragazzi sarebbero molto più informati dei rischi legati alla sessualità! Alla luce delle recenti scoperte mediche nel campo dei tumori orofaringei legati al sesso orale non protetto, la nostra dott.ssa Trallo intervista a pag. 30 il dottor Claudio Vicini (Primario ORL Ospedale di Forlì e Capo Dipartimento Testa Collo, Area Vasta Romagna) che ci ragguaglia sulle pericolose infezioni da HPV. Ci faccia sapere cosa dicono i suoi ragazzi!

salutare.info 327 1184744 Libero Contributo all’iniziativa IBAN: IT65M0538775760000001264621 Stampa Gepal Pubblicità

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uongiorno. Sono nonno di Samuele e Lucia, rispettivamente di 10 e 7 anni e, in quanto maestro in pensione, sono io che il pomeriggio li aiuto nei compiti. Mi sono accorto che la piccola ha serie difficoltà nello scrivere. Non si tratta solo di distrazione o svogliatezza, credo ci siano dei problemi più profondi. È una possibilità o sono solo paranoie da nonno? Giulio (Rieti)

Crediti immagine ©Fotolia ©Shutterstock

Salutare

Caro Giulio, lei è un nonno attento. Il dott. Renzo Tucci a pag.12 ci spiega come si può distinguere il caso di un bambino che è trascurato, pasticcione, svogliato da quello di un bambino che ha effettivamente un problema intrinseco e severo di grafia. Speriamo le sia d’aiuto!

M IS S I O N

Gli autori degli articoli sono legalmente responsabili dei testi inviati.

L'obiettivo è aiutare i lettori ad avere un’informazione corretta, aggiornata e facilmente comprensibile senza mai entrare in competenze tipiche dei Medici curanti. Gli articoli hanno uno scopo divulgativo e puntano sul loro rigore scientifico e la competenza professionale degli Autori, che essendo professionisti del settore, mettono a disposizione le proprie conoscenze al servizio di tutti i cittadini. Questa straordinaria mission è possibile grazie a tutti gli esperti che contribuiscono a rendere Salutare chiara, completa e affidabile.

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Desidero ricevere informazioni in merito ad un articolo o su di un argomento di specifico interesse, a chi devo rivolgermi? Per ricevere info più dettagliate su argomenti trattati sulla rivista o domande in merito ad alcune patologie, potete scrivere all'indirizzo: redazione@salutare.info, specificando i vostri dati, recapito e tipo di richiesta.

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inoltre... Un’Ente o Azienda che usufruisce di uno spazio su Salutare ha la possibilità di comunicare ai lettori le strutture, i servizi, le iniziative sulla SALUTE e il BENESSERE.

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NEWS Scoperto un nuovo organo: l’interstizio

Dove si trova, a cosa serve, che implicazioni ha nella diffusione delle malattie degenerative L’esplorazione del corpo umano continua a non avere fine e riserva sempre nuove sorprese. Un gruppo di ricercatori della New York University School of Medicine e del Mount Sinai Beth Israel Medical Centre, guidati dal patologo Neil D. Theise ha infatti scoperto un nuovo organo: l’interstizio che, grazie alla sua fitta rete di canali pieni di liquido (detto, appunto, interstiziale) funge da “ammortizzatore” degli urti che il nostro organismo subisce e il cui meccanismo potrebbe essere alla base della diffusione dei tumori. È composto da cavità collegate tra loro, sostenute da fibre di collagene ed elastina, ed è posizionato sotto la pelle e in alcuni strati di tessuto che collegano l’intestino, i polmoni, il sistema urinario e tantissime altre porzioni del corpo, quasi nella sua totalità. Ma davvero nessuno si era accorto della sua presenza finora? Per dovere di cronaca, si era già a conoscenza della presenza dell’interstizio nel fisico umano, ma la comunità scientifica e medica non gli aveva mai concesso lo “status” di organo, relegandolo a semplice “tessuto connettivo”, poiché le tecniche utilizzate fino

a questo momento lo mostravano - erroneamente come denso e compatto. Il recente studio, invece, ne ha verificato la complessità e, soprattutto, la fluidità, affidandogli la “promozione” a vero e proprio orga-

Dormire nudi? Fa benissimo! Complice l’arrivo della bella stagione, sono in tanti a rinunciare al migliore amico dell’uomo nelle notti invernali: il pigiama. Dormire svestiti, però, è una pratica che da sempre è accompagnata da diverse rimostranze, come la credenza che non sia igienico o che ci “raffreddi” nel corso della nottata causando malesseri di varia natura. Secondo uno studio dell’American Academy of Sleep Medicine, invece, sono diversi e utilissimi i motivi secondo cui andare a letto nudi fa più che bene alla nostra salute. Innanzitutto, non costringendo il corpo in altra stoffa oltre a quella delle lenzuola, siamo più liberi di muoverci e in questo modo riposiamo meglio e diminuiamo gli effetti di ansia e stress. Ma il beneficio non è solo psicologico: la libertà di movimento aiuta il sistema cardiovascolare e, quindi, la circolazione sanguigna. Inoltre, dormire senza indumenti fa sì che la temperatura corporea sia minore rispetto a quando siamo vestiti, effetto che comporta una duplice utilità: preverremo le infezioni perché i batteri non troveranno un ambiente caldo, quello a loro ideale per sopravvivere, e dimagriremo, perché il nostro metabolismo sarà più accelerato in quanto il corpo per riscaldarsi tende a creare il cosiddetto "grasso buono", che aiuta a perdere peso.

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Dulcis in fundo: dormire nudi migliora la vita sessuale, poiché è scientificamente provato che il contatto pelle contro pelle produce il rilascio di ossitocina, un ormone che riduce le inibizioni.

no, uno dei più estesi e, quindi, dei più grandi. Il team del dottor Theise, infatti, ha rilevato del tutto casualmente (come nei migliori aneddoti da laboratorio) la presenza di liquido nei tessuti alla distanza di 60-70 micrometri (millesimi di millimetro) sotto la pelle, sotto la mucosa gastrointestinale, intorno alla vescica e ad altri organi, laddove il semplice uso dei vetrini non l’avrebbe mai visualizzato. Questa analisi ha permesso di capire che l’interstizio forma una specie di “autostrada” nel corpo umano, di “fiume” che protegge i tessuti, ma anche che, scorrendo ininterrottamente e collegandosi al sistema linfatico, da dove proviene il liquido che riempie gli spazi interstiziali, svolge molto probabilmente un ruolo primario nella diffusione di malattie infettive, dell’invecchiamento della pelle e, ovviamente, di cellule tumorali e fenomeni degenerativi come la sclerosi o la fibrosi. Tutto è stato possibile grazie all’endomicroscopia confocale laser, una tecnica endoscopica che permette di ottenere immagini delle strutture cellulari e sub-cellulari a livello microscopico. Gli scienziati della NYUSM l’hanno applicata su campioni di bile prelevati durante operazioni chirurgiche per rimuovere tumori: compiendo l’analisi hanno notato la presenza di una serie di cavità interconnesse sotto la mucosa, che non corrispondeva a nessun’altra struttura anatomica nota. Quella della “vera natura” dell’interstizio è una scoperta che cambierà sicuramente l’approccio alle valutazioni tumorali, perché il fluido interstiziale potrebbe essere utilizzato come strumento diagnostico.


Trapianto del rene da donatore dializzato Prima volta in Italia

Per la prima volta in Italia è stato effettuato un trapianto di rene su una donna da un donatore dializzato. L’intervento è stato eseguito lo scorso aprile all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.

Il rene del donatore, morto per una patologia congenita, è stato rivitalizzato in macchinario perché un peggioramento della condizione del paziente aveva spento completamento la sua funzione.

Cicatrizzare le ferite? Con la gelatina dei pasticcini Un gruppo di ricercatori della Texas A&M University negli Stati Uniti, guidati da Akhilesh K. Gaharwar, ne è sicuro: in futuro sarà possibile arrestare rapidamente il sanguinamento di ferite interne e velocizzarne la cicatrizzazione grazie ad un idrogel derivato dalla gelatina usata in pasticceria. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Acta Biomaterialia e approfondisce i possibili utilizzi della kappa-carragenina, un addensante estratto dalle alghe rosse, comunemente impiegato in cucina per creare le sfoglie di gelatina tipiche della preparazione di budini e crostate. Attraverso la sospensione (una miscela in cui un materiale finemente suddiviso è disperso in un altro materiale in modo tale da non sedimentare in tempo breve) della kappa-carragenina in acqua, è possibile ottenere una “benda iniettabile” che, con tecniche minimamente invasive, può essere utilizzato per il rilascio di farmaci nell’organismo e ottenere così l’emostasi in caso di lesioni interne e sanguinamento.

Piace alla mamma, utile al bambino Salutare dedica a mamme e papà un servizio a 360 gradi che abbraccia tutti gli aspetti legati alla nascita e alla crescita di un figlio senza trascurare nessuna sfumatura. Baby Magazine valuta i prodotti per mamme e bambini favorendo una scelta consapevole. Si avvale della professionalità di medici, pediatri, ginecologi, puericultori specializzati in infanzia e maternità, per discutere e confrontarsi. Le esperienze, i consigli dei nostri esperti sono un sostegno per quanti vivono questa meravigliosa esperienza.

Per questo motivo, il rene è stato sottoposto a dialisi per molti giorni. I medici delle Molinette hanno valutato la possibilità di utilizzare questo rene per un trapianto sia con una biopsia renale che con una perfusione renale. I reni sono stati messi in un dispositivo di perfusione in grado di misurare una serie di parametri e di migliorare la circolazione dei reni fino a rivitalizzarli. Dalla biopsia sono emersi dei danni significativi, ma potenzialmente regredibili, mentre i parametri di perfusione hanno espresso un’iniziale difficoltà di circolazione poi migliorata dalla macchina, che è riuscita a rivitalizzare i reni e a rimetterli in condizione per un possibile trapianto. L’operazione è riuscita con successo e, dopo il trapianto, la donna – di 60 anni e in dialisi dal 2013 per nefropatia per calcolosi a stampo – è stata seguita presso la Terapia intensiva della Nefrologia con schemi farmacologici particolari per favorire la ripresa del rene trapiantato. La donna ha ripreso a urinare dopo qualche giorno e a distanza di due settimane ha mostrato un’ottima funzione renale. «Dare l’ok al trapianto di quei reni è stato un atto corale di grande responsabilità medica. Abbiamo ragionato approfonditamente in tante persone quella notte e la strategia si è dimostrata vincente» ha dichiarato Luigi Biancone, direttore del dipartimento di Nefrologia, Dialisi e Trapianto. Anche il secondo rene del donatore dializzato è stato utilizzato, ma a Novara, dove è stato inviato tempestivamente e trapiantato con successo.

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Baby Magazine è distribuito in allegato a Salutare presso presidi ASL e Aziende Ospedaliere, cliniche, studi medici, farmacie, parafarmacie e sanitarie e tramite il servizio di spedizione in abbonamento postale gratuito a privati, medici, ginecologi e pediatri.

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NEWS

Chiarezza e completezza dell’informazione: la Cassazione stabilisce i doveri del medico

Un medico deve essere il più chiaro possibile nel comunicare le informazioni e non può limitarsi alla mera applicazione della sua specializzazione se i sintomi del paziente rimandano ad altri campi. La Corte di Cassazione si è espressa nei primi mesi di questo 2018 con due sentenze decisamente storiche, destinate a creare degli importanti precedenti giuridici per i diritti dei malati. La sentenza 6688/2018 ha stabilito che “il referto scritto non esaurisce il dovere del medico, in quanto rientra negli obblighi di ciascun medico il fornire al paziente tutte le dovute spiegazioni sul suo stato di salute”. Ai dottori, dunque, deve essere ben chiaro l’obbligo di non potersi limitare ad appuntare per via scritta i risultati di esami e diagnosi: essi sono tenuti “come statuito nel codice deontologico, a fornire al paziente tutte le dovute spiegazioni sul suo stato di salute, tenendo peraltro conto anche delle capacità di comprensione dell'interlocutore”. Dunque, le informazioni mediche devono essere comunicate tramite un linguaggio comprensibile e accessibile a tutti, non solo attraverso tecnicismi riservati agli specialisti del settore. E, a proposito di specializzazioni, la sentenza 15178/2018 ha stabilito che un medico interpellato da un paziente non possa solo limitarsi ad escludere che la sintomatologia sia connessa con il suo campo. Qualora subentrino dubbi sulla natura della situazione clinica o ci siano segnali che rimandino ad altri settori, deve indirizzare il malato presso lo specialista competente per gli opportuni accertamenti. Tale decisione conferma la condanna di un neurologo che, di fronte alle perdite di coscienza di una sua

paziente, aveva escluso cause di natura neurologica attraverso l’esito positivo di un esame e l’aveva per questo tranquillizzata sulle sue condizioni. La donna è poi deceduta per problemi cardiologici, di cui gli svenimenti possono essere una spia, riscontrati soltanto a seguito di autopsia. L'unico accertamento adatto ad escludere l'origine cardiaca delle sincopi era l'elettrocardiogramma che, però, non fu mai eseguito dalla paziente, che si era completamente affidata al medico neurologo e agli esami unicamente prescritti da lui.

Il giudice del caso ha affermato che il sanitario "non poteva limitare il proprio consulto ad un unico profilo, omettendo qualunque previsione e successiva indicazione di approfondimento, in ordine alla possibile, alternativa genesi cardiaca delle crisi di perdita di coscienza" perché la diagnosi positiva di tale professionista è stata, secondo la Cassazione, la causa principale che ha impedito alla paziente di rivolgersi autonomamente ad altri specialisti e che, quindi,"determinò il successivo sviluppo degli eventi, con esito infausto per la donna".

Sostieni l’informazione per la salute e il benessere Data la sua crescita, Salutare richiede l’impiego di maggiori risorse. Naturalmente il servizio che noi offriamo ha dei costi, tuttavia, abbiamo comunque deciso di mantenerlo gratuito. L’aiuto economico, anche occasionale, è certo utile, la disponibilità di risorse economiche costituisce una condizione necessaria per promuovere progetti di autosviluppo come il nostro.

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Ricerca

Combattere la calvizie con la Melannurca

Ottimi risultati per AppleMets Hair: prosegue la ricerca della Federico II a cura di:

Fabrizia Guerra fabrizia.guerra@unina.it

In occasione del 43° Congresso S.I.Tri. di Tricologia, tenutosi a Napoli lo scorso 15 Maggio, il Professore Ettore Novellino, Direttore del Dipartimento di Farmacia degli Studi di Napoli “Federico II”, ha illustrato ad una platea di tricologi e dermatologi provienenti da tutta Italia, i dati relativi allo studio sul prodotto nutraceutico a base di

TS ANNURME s AppleMet

si evolve,

Melannurca Campana IGP, per contrastare la calvizie. I primi test in vitro, condotti su cellule cheratiniche umane, avevano già dimostrato che l'estratto procianidinico di Melannurca è in grado di determinare un aumento dell'espressione della cheratina (anche quella delle unghie) di circa tre volte rispetto al controllo.

urMets, nasce Ann rca Campana IGP annu

ana, nurca Camp se di Melan derico II di ceutico a ba niversità Fe ets, il nutra ll’U rM ta e de nu sci ia An ac diventa cia nella cre to di Farm AppleMets tevole effica Dipartimen dere una no ricerca del nato dalla to di posse nitra tec os a ov dim a nu e ha . ultato di un Napoli e ch mbia nome tiva la lex®, è il ris i capelli, ca ra significa nurtriComp trofismo de tare in manie ana IGP, responbase di An en a ir, rem Ha inc so di AnnurMets nurca Camp ha permes nella Melan zione che ca di estra noli presenti potenne dei polife n solo vede traceutico. concentrazio ets hair no fica del nu rM ne e dei nu be An ne e zio igmentazion ostrato ch rip di sabili dell’a dim o sso nn tissimi, ha che il proce Studi recen coadiuva an mpana efficacia, ma lannurca Ca ziata la sua nti della Me rappresenta sorprende età pri polifenoli e capelli. pro ntenuto di ir esalta le co Ha ato ets ev rM Annu nere per l’el traceutici. nel suo ge mpo dei nu IGP, unica ività nel ca e l’innovat l’evoluzione

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“AppleMets hair”, primo prodotto a base di estratto procianidinico di Melannurca Campana IGP, commercializzato in farmacia. Dall'osservazione dei risultati ottenuti su migliaia di utilizzatori, AppleMets hair si è rivelato un prodotto di successo, dimostrando efficacia nel contrastare la caduta dei capelli, promuovendone il rinfoltimento e la ricrescita. Le ulteriori ricerche e i successivi approfondimenti hanno consentito di migliorare la formulazione del nutraceutico, ottimizzando la natura dell’estratto che, micronizzato e microincapsulato, viene reso ancora più

se di Mel ceutico a ba

l nutra

upgrade de

La positività dei risultati in vitro, ha rappresentato la base per uno studio su 250 volontari sani con alopecia lieve e moderata, che hanno assunto due capsule al giorno, lontano dai pasti, per 16 settimane. Dalle analisi effettuate si è registrato un incremento medio del numero di capelli del 50% dopo 30 giorni e del 110% dopo 60 giorni; un aumento medio del peso del +20,1% dopo 30 giorni e +37,3% dopo 60; nonché un incremento del contenuto di cheratina pari a + 18,4% dopo 30 giorni e a + 35,7% dopo 60. Da qui, la messa a punto di

Un progetto ambizioso! Il prosieguo della ricerca prevede un progetto molto più ambizioso, quale quello di sperimentare se l'incremento della vitalità dei bulbi piliferi, indotto dalla procianidina B2 contenuta nell’estratto di Melannurca, possa efficacemente contrastare l'alopecia associata all'uso di chemioterapici antitumorali. Le basi scientifiche fanno presagire un possibile risultato positivo, ma per testate effettivamente tutto ciò, è stato avviato, in collaborazione con l'IRRCS "Fondazione Pascale", noto Istituto per la cura dei tumori operante in Napoli, un trial clinico che prevede l'utilizzo del fitocomplesso AnnurMets sia prima che durante il periodo di terapia antiblastica.


Gli studi sulla Melannurca Campana IGP sono stati condotti presso i laboratori NutraPharmaLabs, una struttura sperimentale all’avanguardia, afferente al Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli. NutraPharmaLabs dispone di un centro di analisi strumentale dotato di attrezzature moderne in grado di risolvere sia problematiche analitiche che di sviluppo di nuovi protocolli. NutraPharmaLabs valida l'efficacia di integratori alimentari e nutraceutici attraverso protocolli sperimentali che prevedono: saggi in vitro e test su animali, effettuati presso il Dipartimento di Farmacia di Napoli; studi clinici, effettuati presso le strutture ospedaliere AORN Cardarelli, II Policlinico di Napoli ed AO Rummo di Benevento. Per Info: nutrapharmalabs@unina.it fabrizia.guerra@unina.it Tel. 081/678403

biodisponibile per l’assorbimento dei componenti. Inoltre, l’aggiunta del rame, catalizzatore della reazione di formazione della Melanina, coadiuva e potenzia l’effetto di ripigmentazione esercitato dalle Procianidine della Mela. Nasce quindi “AnnurMets Hair”, a base di AnnurtriComplex®, upgrade del precedente “AppleMets”, che esalta le proprietà sorprendenti della Melannurca Campana IGP, unica nel suo genere per l’elevato contenuto di polifenoli e rappresenta l’evoluzione e l’innovatività nel campo dei nutraceutici.

Prima del trattamento

Dopo 60 giorni

Dopo 90 giorni

Ulteriori ricerche e successivi approfondimenti hanno consentito di migliorare la formulazione del nutraceutico

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Psicologia

Disgrafia o brutta grafia? Che relazione c’è fra disgrafia e calligrafia? a cura di:

dr. Renzo Tucci Psicologo, Psicoterapeuta

Il termine “disgrafia” viene menzionato frequentemente e a volte se ne parla come sinonimo di calligrafia. In età evolutiva la legge 170/2010 riconosce il disturbo di scrittura fra i 4 disturbi specifici di apprendimento (DSA), distinguendo una condizione di natura linguistica (disortografia) e una di natura motoria (deficit nei processi di realizzazione grafica o disgrafia). Il concetto di disgrafia evolutiva o DE, tuttavia, non sempre risulta chiaro: per questo è importante avere delle cautele al fine di differenziare fra una semplice difficoltà di acquisizione della scrittura (grafia) e un vero e proprio disturbo del neurosviluppo. Un vero disturbo, infatti, si caratterizza per il fatto di essere profondamente radicato nel bambino e quindi di essere suscettibile solo di lenti e parziali miglioramenti, mentre una

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difficoltà assume un carattere più transitorio o maggiormente associato a fattori di ordine motivazionale ed emotivo. Il disturbo è legato a preesistenti strutture neurali del bambino ed è tipicamente associato ad altri sintomi neuropsicologici. Bisogna sempre considerare le differenze individuali tipiche dei primi anni di scolarità di ciascun bambino.

La qualità del segno grafico può essere valutata analizzando i movimenti scrittori, le forme e le dimensioni della scrittura e la sua disposizione nello spazio del foglio. Tutti questi elementi, nel loro insieme, contribuiscono alla leggibilità, cioè alla possibilità di decodificare correttamente e senza sforzo l’elaborato da parte dello stesso scrivente o di

un altro lettore. Il riferimento alla leggibilità rende semplice il processo di identificazione, tuttavia può risultare fuorviante perché non permette di considerare la fatica che il bambino matura nella gestione della penna e dell’atto scrittorio. Per questo motivo un secondo parametro spesso considerato risulta la rapidità, cioè quanto il bambino riesca a stare al passo


Una bella calligrafia Scrivere in corsivo – Eserciziario Autore UnityField LLC Copertina flessibile: 108 pagine Editore: CreateSpace Independent Publishing Platform (11 aprile 2017) ISBN-10: 1545330050 ISBN-13: 978-1545330050 Il miglior manuale di calligrafia per i bambini dai 6 anni in su.

Può essere utilizzato dai bambini più piccoli se questi hanno acquisito le abilità meccaniche per scrivere a caratteri di medie dimensioni, come gli alunni della prima elementare.

Come si può distinguere il caso di un bambino che è trascurato, pasticcione, svogliato da quello di un bambino che ha effettivamente un problema intrinseco e severo di grafia? con i compagni durante i momenti di dettatura, quanto si affatichi e perda tempo durante le proprie attività scolastiche. In presenza di entrambi i parametri, è possibile orientarsi verso una diagnosi di DE, che può effettuare esclusivamente lo psicologo o il neuropsichiatra infantile, spesso inseriti in equìpe specializzata. La DE solitamente non si manifesta in modalità isolata, ma più spesso in associazione con altre problematiche dello sviluppo: per questo risulta essenziale identificare il profilo neuropsicologico di funzionamento del bambino, identificando la presenza di un problema in processi cognitivi sottostanti la scrittura, come le abilità prassiche, vi-

suo-motorie o visuo-spaziali. Nei primi anni di scolarizzazione è auspicabile prevedere un potenziamento specifico del tratto grafico prima di porre diagnosi di DE: l’esito del potenziamento dovrebbe poter dare delle indicazioni sullo sviluppo della grafia e quindi sulla natura del problema. Bisognerebbe altresì tenere in considerazione gli aspetti relativi all’insegnamento della componente grafo-motoria della scrittura, che risultano essere molto variabili nelle scuole materne e primarie del territorio nazionale (per es. presenza vs assenza di attività di pregrafismo; libertà di organizzazione del gesto grafico su copia vs insegnamento della direzionalità

Il manuale è composto da 108 pagine stampate in formato grande 21,59x27,94 cm e offre numerose risorse: • Accesso a lezioni online gratuite. Scarica e stampa le lezioni gratuite per fare esercitare il tuo bambino anche dopo aver terminato il libro. • Il tuo bambino sarà stimolato da frasi positive. Il testo è basato su parole e frasi positive che aiuteranno tuo figlio ad accrescere la propria autostima e ad essere più felice. • Il tuo bambino si divertirà moltissimo. Tieni pronti i pastelli! Il libro è pieno di divertenti attività per colorare. • Tuo figlio sarà motivatissimo. Il libro si basa su un gioco di rinforzi e ricompense per mantenere alta la motivazione del piccolo apprendente. • Il libro metterà alla prova il tuo bambino. Si inizia con semplici lezioni sulla scrittura delle lettere per poi progredire verso unità sempre più difficili. Dalla scrittura delle lettere si passa a quella delle parole e di frasi complete. • Il tuo bambino apprenderà l’organizzazione spaziale della propria scrittura, senza raggruppare tutto a sinistra della pagina. Le righe verticali gli insegneranno a pianificare l’organizzazione spaziale del testo. • Il tuo bambino svilupperà una buona abitudine. Segui attentamente le istruzioni del libro e tuo figlio svilupperà con tutte le probabilità l’abitudine di lavorare sulla calligrafia.

corretta nella produzione di singoli grafemi; presentazione simultanea vs sequenziale dei tre caratteri più diffusi; etc.). Infine, bisogna ricordare che, anche se la scrittura è dal punto di vista calligrafico poco bella, se essa risulta leggibile almeno in una forma di carattere gradita al bambino (stampato maiuscolo, minuscolo o corsivo), dal punto di vista adattivo e comunicativo non comporta gravi conseguenze. www.salutare.info

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Prevenzione

L’errore umano: il modello Reason Analisi sulla prevenzione e correzione a cura di:

Alessandro Gorga

Specialista in impianti elettrici e sicurezza e salute sul lavoro

La letteratura scientifica è unanime nell’indicare l’esigenza di un approccio sistemico all’errore. Per approccio sistemico si intende, nel concreto, l’attenzione all’organizzazione in quanto sistema costituito da componenti di natura diversa (persone, tecnologie, procedure ecc..) che interagiscono

tra di loro in maniera talvolta inattesa. Occorre superare una concezione dell’errore umano che veda l’attore potenzialmente libero di agire e di violare o meno le regole del sistema. È necessario guardare all’interazione tra l’attore e il sistema per capire le ragioni che lo hanno indotto a fare ciò che ha fatto.

Nell'approccio sistemico all'errore il focus non deve essere sul comportamento umano e sulla ricerca del colpevole, bensì sulle condizioni nelle quali accade l’errore e quindi sulla ricerca delle cause di fallimento del sistema. Come afferma il professor James Reason nel suo libro Human Error:

L'errore umano

di James Reason Traduttore: O. Parlangeli Curatore: P. Rugarli Editore: EPC Collana: I diagonali Pagine: 325 p., Brossura

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"L'errore umano" è ormai un classico che non smette di essere citato come riferimento di primaria importanza in tutti i settori nei quali la ricerca degli errori umani, nonché degli errori latenti ed organizzativi, assuma un'importanza preminente. Questo lavoro del Prof. Reason ha costituito un importante punto di riferimento in ambiti come il trasporto aereo, navale e terrestre, la diagnosi e terapia medica, la chirurgia, la progettazione dei sistemi di sicurezza di impianti a rischio come centrali chimiche e nucleari, ed altri ancora.

In questo lucido testo, Reason propone una classificazione degli errori (di Reason e Rasmussen) che è rimasta classica per gli autori che si sono susseguiti e che hanno ulteriormente sviluppato ed indagato le tracce di ricerca proposte in questo testo.

“Non possiamo cambiare gli esseri umani ma possiamo cambiare le condizioni in cui lavorano”. Considerare l’errore come fonte di apprendimento per evitare il ripetersi delle circostanze che hanno portato a sbagliare. Promuovere, quindi, la cultura dell’imparare dall’errore e non nasconderlo, diventa una strategia vincente, come dimostrano esperienze già maturate in altri contesti. In tema di approccio sistemico all’errore, lo studioso preso a riferimento è il già citato Reason, professore di psicologia a Manchester, che ha studiato a fondo a natura dell’errore umano nelle organizzazioni complesse e i meccanismi cognitivi ad esso sottesi. Con una felice metafora Reason


Safety Tales

La sicurezza non è una favola! Un concorso dedicato ai ragazzi in età scolare che premierà la più bella storia che affronti il tema della sicurezza sul lavoro, perché non è una materia per soli addetti ai lavori, ma una filosofia di vita che si impara fin da piccoli Si chiama “Safety Tales - La sicurezza non è una favola” ed è organizzato dalle società di progettazione e coordinamento della safety & security Omnia Service Engineering srl e Omnia Lab, in partnership con la casa editrice Il Papavero. I racconti devono essere di almeno 500 battute, possono essere presentati da singoli o da gruppi e dovranno pervenire entro e non oltre la scadenza del 10 aprile 2019. Ogni elaborato dovrà essere correlato da scheda di partecipazione scaricabile dal sito www.omnsiaserviziesicurezza.it, e i partecipanti saranno divisi in due categorie: Junior (6-13 anni) e Senior (14-18 anni). I primi posti di entrambe le categorie, oltre alla targa ricordo “Safety Tales”, avranno la possibilità di far visitare il proprio istituto scolastico da un Responsabile Per la Sicurezza, che assegnerà dispositivi di sicurezza per l’edificio scolastico a seconda delle esigenze.

Prevenire gli errori significa ridisegnare il sistema dei processi di lavoro per renderli più sicuri. evidenzia che “gli atti insicuri sono come le zanzare”. Puoi cercare di schiacciarle una ad una, ma ce ne saranno sempre altre che prenderanno il posto delle precedenti. L’unico rimedio efficace è quello di prosciugare lo stagno nel quale esse si moltiplicano. Nel caso degli errori e delle violazioni lo stagno è rappresentato da attrezzature inadeguate che portano l’operatore a commettere l’errore: mancata comunicazione,

elevati carichi di lavoro, pressioni di budget, procedure che richiedono di essere violate se il lavoro deve essere fatto, inadeguata organizzazione, assenza di strumenti di barriera e salvaguardia… La lista è potenzialmente molto lunga, ma tutti questi fattori latenti sono in teoria identificabili e correggibili prima che la disgrazia avvenga. La distinzione tra errori attivi ed errori latenti è fondamentale nella teoria di Reason: gli Errori Attivi sono azioni o decisioni pericolose

commesse da coloro che sono in contatto diretto con il potenziale rischio. Sono più facilmente individuabili, hanno conseguenze immediate. Gli Errori Latenti sono condizioni presenti nel sistema, determinate

I Principi del modello Reason Gli errori sono conseguenze dell’agire organizzato e non causa del fallimento del sistema È necessario avere un “approccio sistemico all’errore” Deve esserci la “consapevolezza collettiva della possibilità di sbagliare” L’organizzazione deve partire dal presupposto che gli errori sono inevitabili

da azioni o decisioni manageriali, da norme e modalità organizzative e quindi correlate ad attività compiute in tempi e spazi lontani rispetto al momento e al luogo reale dell'incidente. Un errore può restare latente nel sistema anche per lungo tempo e diventare evidente solo quando si combina con altri fattori in grado di rompere le difese del sistema stesso. Reason sostiene che nella maggior parte dei casi il nostro focus è sull’errore attivo e quindi sull’individuazione del “colpevole” anziché sull’analisi dei fattori latenti presenti nel sistema/organizzazione che favoriscono quel determinato errore attivo. www.salutare.info

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Alimentazione

Proteine... vegetali? Gli amminoacidi nell'alimentazione vegetariana a cura di:

dr.ssa Giovanna Senatore

Biologa nutrizionista, specialista in Scienze dell'Alimentazione

Per mantenere il nostro corpo sano, vitale e in forma abbiamo bisogno di fornirgli ogni giorno i nutrienti necessari attraverso l’alimentazione. Questi si dividono in macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) di cui abbiamo bisogno in quantità elevate, e micronutrienti in piccole ma indispensabili quantità (sali minerali e vitamine). Ogni macronutriente ha la sua importanza e la sua funzione specifica: i carboidrati svolgono soprattutto una funzione energetica; i grassi una funzione energetica di riserva; le proteine un ruolo strutturale, di

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regolazione e, in misura minore, energetico. Possono essere paragonate, in maniera semplicistica, ai mattoni di una casa: costruiscono e riparano i tessuti del nostro corpo e sintetizzano enzimi, ormoni e anticorpi (sostanze indispensabili al funzionamento del nostro organismo). Tali macronutrienti sono costituiti da elementi più piccoli, gli amminoacidi, che si compongono, tra di loro, in strutture diverse. Gli aminoacidi esistenti in natura sono 20 e l’organismo, per sintetizzare le proteine, ha bisogno della presenza di tutti: la man-

canza di uno o più amminoacidi compromette la sintesi proteica. Il corpo umano può costruire da sé 12 amminoacidi ma i restanti otto, denominati per questo “essenziali”, devono derivare dall’alimentazione. Sono, quindi, gli amminoacidi presenti in un cibo a determinare il cosiddetto “valore biologico” della proteina, ossia la sua qualità, quantità e digeribilità. Le proteine animali sono a elevato valore biologico perché possiedono tutti gli amminoacidi e sono, anche, piuttosto digeribili. Le proteine vegetali, invece, mancano, o comunque possono scarseggiare, di uno o due am-

minoacidi essenziali. Inoltre la loro disponibilità è ridotta in quanto si trovano spesso associate con polisaccaridi non digeribili (la fibra, presente abbondantemente nei vegetali) o perché presenti fattori anti-nutrizionali. Nella frutta secca e nei cereali, ad esempio, scarseggia l’amminoacido lisina, mentre nei legumi la metionina. A ciò si può facilmente rimediare ponendo maggiore attenzione nella preparazione del pasto: componendo un piatto con legumi e cereali insieme ecco che il valore biologico diventa ottimale, perché gli


Gli amminoacidi:

quali sono e a cosa servono ESSENZIALI Istidina: necessario alla crescita e alla riparazione dei tessuti, per il mantenimento delle guaine di mielina che proteggono le cellule nervose, per la produzione di globuli rossi e bianchi nel sangue Isoleucina: serve a creare l’emoglobina, stabilizzare e regolare lo zucchero nel sangue e i livelli d'energia, riparare il tessuto di muscoli, pelle e ossa Leucina: accelera la cicatrizzazione del tessuto muscolare, della pelle e delle ossa, riduce i livelli di zucchero nel sangue e aiuta ad aumentare la produzione dell'ormone della crescita Lisina: necessario all’assorbimento adeguato di calcio, alla formazione di collagene e alla produzione di anticorpi Metionina: antiossidante e fonte di zolfo, aiuta la decomposizione dei grassi e la disintossicazione dagli agenti nocivi Fenilalanina: produce noradrenalina, una sostanza chimica che trasmette segnali tra le cellule nervose e il cervello, rende possibile lo stato d'allerta e la vitalità, aiuta la memoria. Treonina: mantiene la quantità adeguata di proteine nel corpo, forma collagene, elastina e smalto dei denti Triptofano: aiuta a curare l'insonnia, riduce l’ansia e la depressione, supporta il sistema immunitario Valina: importantissima per il metabolismo muscolare, la coordinazione, la riparazione dei tessuti e il mantenimento dell'equilibrio Alanina: supporta il metabolismo del glucosio, rinforza il sistema immunitario aminoacidi si completano. Un altro problema delle proteine vegetali (tranne che quelle derivate da soia e glutine) è legato alla loro digeribilità, che risulta essere minore rispetto alle proteine animali. Per ovviare a ciò, è consigliabile a vegetariani e vegani di aumentare leggermente la quota proteica giornaliera rispetto ai Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana (LARN). Una dieta vegetariana e vegana, che sia sana ed equilibrata, non comporta carenza amminoacidica, come sottolineato nel Position Paper del

2009: “A condizione che vengano consumati gli alimenti vegetali in modo variato e che venga soddisfatto il fabbisogno energetico, le proteine vegetali possonosoddisfare i fabbisogni nutrizionali proteici […] Un assortimento di cibi vegetali assunti nel corso della giornata è in grado di fornire tutti gli amminoacidi essenziali […] Ciò significa che le proteine complementari non devono necessariamente essere consumate all’interno dello stesso pasto”.

NON ESSENZIALI Arginina: aumenta il flusso sanguigno, ritarda la crescita dei tumori, aumenta la dimensione e l'attività della ghiandola del timo, aiuta a perdere peso, stimola il pancreas nella librazione d'insulina Acido aspartico: aumenta la resistenza, ringiovanisce la formazione cellulare e il metabolismo Cisteina: fondamentale antiossidante nella disintossicazione di tossine nocive, protegge il corpo dai danni di radiazioni, alcol, droghe e tabacco Acido glutammico: importante nel metabolismo di zuccheri e grassi, supporta il trasporto del potassio nel liquido cefalorachidiano, aumenta l’attività cerebrale Glutammina: il più presente nei muscoli e più importante per mantenerne e rigenerarne il tessuto, fornisce energia al cervello migliorandone le funzioni, aiuta a mantenere l'equilibrio dell'acido alcalino nel corpo Glicina: ritarda la degenerazione muscolare, migliora l'immagazzinamento di glicogeno, ripara tessuti danneggiati Ornitina: supporta la liberazione degli ormoni della crescita e il metabolismo del grasso corporale, aiuta la rigenerazione del fegato e stimola la secrezione dell'insulina Prolina: supporta la cicatrizzazione della cartilagine e rinforza articolazioni, tendini e muscoli del cuore Serina: supporta il corretto metabolismo dei grassi e degli acidi grassi, è importante per il funzionamento dell'RNA e del DNA e la formazione di cellule Taurina: rinforza il muscolo cardiaco, migliora la vista e aiuta a prevenire la degenerazione maculare. È il componente chiave della bile. Tirosina: stimola il metabolismo e il sistema nervoso, agisce positivamente sullo stato d'animo, toglie l'appetito e aiuta a ridurre il grasso corporale

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Alimentazione

Affrontare la colite a tavola Consigli alimentari per uno dei disturbi più diffusi al mondo. a cura di:

dr.ssa Noemi Carfora Biologa Nutrizionista

Chi non ha sofferto almeno per una volta nella vita, di disturbi digestivi come gastriti e coliti? La colite, nota anche come sindrome dell’intestino irritabile o del colon irritabile, può avere origini davvero eterogenee, tanto che non è sempre facile riconoscerla. Innanzitutto la colite interessa il colon, ovvero il tratto finale del nostro intestino che si divide in quattro parti, denominate colon ascendente, trasverso, discendente e sigma. La sua funzione è quella di regolare la secrezione e l’assorbimento di acqua e sali. In esso vive una popolazione batterica importante, il cosiddetto “microbiota intestinale”, che riveste un’importanza fondamentale per lo stato di salute generale della persona e che viene selezionato dalla

nostra alimentazione. Nel caso di selezione “errata” possono verificarsi problematiche come le coliti. Dolori addominali, distensione post-prandiale, stitichezza o diarrea, pancia gonfia, meteorismo, alitosi, stanchezza, risvegli notturni frequenti a causa del dolore, perdita di peso: sono i comuni sintomi da tenere in considerazione e comunicare al medico per conoscere la natura della colite. Nella maggior parte dei casi è necessario porre attenzione all’idratazione e al riequilibro della flora intestinale, perché il microbiota risulterà alterato, potrebbe perciò essere adeguato aiutarsi con dei fermenti lattici specifici verso il giusto ceppo batterico. Lo scopo sarà quello di limitare la flora batterica putrefattiva ed aumentare la flora eubiotica fisiologica. In più è meglio

Ricordiamoci che i disturbi digestivi e intestinali sono spesso il riflesso del nostro stile di vita, non solo legato all’alimentazione, ma anche e più spesso ai livelli di stress che purtroppo accompagnano sempre di più le giornate di chi, come “l’uomo” del Terzo Millennio, corre a destra e a manca, curandosi poco di se stesso. 18

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evitare il mangiare di fretta, consumare pasti irregolari, bere alcolici in quantità eccessive, eccedere con il caffè o con altre sostanze stimolanti. Consigli alimentari di base possono essere: abolire spezie e cibi piccanti, evitare bevande gassate e zuccherate, diminuire l’apporto di sale, non eccedere con i legumi nella fase acuta (perché inducono la formazione di gas nel lume intestinale), aumentare il consumo di prodotti di omega-tre (semi di lino, noci, olio di semi di lino e di canapa) che svolgono un’importante azione antinfiammatoria. Un altro interessante rimedio è l’utilizzo di sostanze che rilassano l’apparato digerente, con proprietà lenitive, come la melissa, la camomilla, la malva, i semi di finocchio, assunti come tisane e infusi. Sempre parlando di bevande, molto interessante è l’acqua di riso, risultante dalla sua cottura: si può tenere da parte e berla all’occorrenza. Un’altra molecola degna di nota è la clorofilla, presente nelle parti verdi delle piante che, in caso di coliti, svolge un’azione antinfiammatoria. A questo punto dove possiamo prendere questa molecola? Ovviamente da tutto ciò che è verde e commestibile, ma attenzione alle troppe fibre che, in alcuni casi, peggiorano gli stati colitici. Le verdure crude fermentano nell’intestino molto più facilmente di quelle cotte, perché con la cottura vengono distrutte le molecole che ci aiutano a digerire. Evitiamo la lattuga a foglia larga, compreso il cavolo cappuccio; ottime le carote con il limone, i crauti e le verdure fermentate.


Detox

L'ananas ha proprietà depurative e disintossicanti. Aiuta il nostro organismo a liberarsi delle tossine e arricchisce il centrifugato di vitamine, insieme agli spinaci, al cavolo e alle mele verdi. Per preparare i vostri centrifugati non usate mai ananas sciroppato, ma sempre il frutto fresco. Ingredienti • 1 mazzetto di spinaci, 1 manciata di foglie di cavolo, 2 mele verdi, 4 foglioline di menta, 4 o 5 fette di ananas

CENTRIFUGATI

Centrifugato ananas e spinaci

Utili consigli e idee per realizzare succhi al 100% naturali. Preparati in mix di tutte le varietà di frutta o verdura fresche senza aggiunta di zucchero, che vi daranno l'aiuto necessario per ottenere dei succhi puri, deliziosi ed eccellenti per la salute, dal sapore incomparabile. Grazie alla combinazione di verdure e frutti ricchi di vitamine, minerali e oligoelementi, essenziali per il corpo, farete il pieno di energia e vitalità.

Pesca, fragola e anguria Dissetante

Un mix di dolcezza ma senza aggiunta di zuccheri. Questo è uno dei centrifugati di frutta più estivi che, oltre ad essere di un bel colore rosa intenso, è apprezzato dalle donne poiché contiene tre dei frutti più estivi, profumati e ricchi di fruttosio, spesso molto graditi anche dai bambini. Ingredienti • 1 pesca, 1 fetta di anguria, 10 fragole. Se vi piace il lime, aggiungetene uno per dare un tocco di aromatica freschezza.

Cetriolo, finocchio, ananas Drenante

La combinazione di questi tre prodotti ha un effetto molto drenante, se quindi siete gonfi e avete problemi di ritenzione idrica è perfetto. Cetriolo: potassio e vitamina A; finocchio: potassio e magnesio; ananas: vitamina C e bromelina Ingredienti • 1 cetriolo, 1 finocchio e 2 fette di ananas Lavate per bene il cetriolo, la buccia non va tolta, pulite il finocchio e la buccia dell'ananas (se ce l'ha) e centrifugate il tutto.

Prezzemolo e carote

Ricco di vitamina C, ferro, potassio e calcio.

Il prezzemolo, in combinazione con gli altri ingredienti, aiuta l'organismo a recuperare le energie e a liberarsi delle tossine accumulate. La clorofilla contenuta nel prezzemolo contribuisce a riossigenare il sangue. Ingredienti • 1 bel mazzo di prezzemolo fresco, 2 carote, 1 mela, 1 gambo di sedano

Uva, melone, limone Per aiutare l'intestino pigro

Non stupitevi del limone, ma se questo centrifugato lo bevete al mattino a digiuno, riuscirete a riattivare il vostro intestino pigro grazie alla combinazione del melone che favorisce la digestione e dell'uva che è lassativa. Ingredienti • 1 grappolo d'uva (bianca o nera), mezzo melone, mezzo limone. Usate solo gli acini ben lavati, la polpa del melone e la polpa del limone, centrifugate il tutto. www.salutare.info

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Alimentazione

Latte delattosato

Intollerante al lattosio? Latte HD: la soluzione per non rinunciare ad un sano bicchiere di latte! a cura di:

dr.ssa Maria Luisa Barretta Ph.D. dr.ssa Federica Noviello

a lunga conservazione

Il latte è un alimento nutrizionalmente completo prodotto dalla ghiandola mammaria per fornire il primo nutrimento al neonato ed assicurarne la rapida crescita. Nel latte sono presenti lipidi, proteine, sali minerali, vitamine, zuccheri ed altre sostanze biologicamente attive. Tra i molti tipi di zuccheri disciolti nel latte, ed in particolare nel latte umano, il principale è il glucide lattosio. Il lattosio influenza positivamente l’organismo stimolando la crescita e la funzionalità delle specie batteriche benefiche che colonizzano il nostro intestino (il microbiota). Sono due gli enzimi che metabolizzano il lattosio a scopi energetici: la lattasi intestinale e la galattasi epatica. L’Istituto Superiore di Sanità Italiano (ISS) sostiene che quella al lattosio è la più diffusa intolleranza alimentare, mentre l’Istituto Nazionale per la Salute Americano (NIH) stima che meno del 35% della popolazione mondiale digerisce correttamente questo zuc-

Senza Lattosio (<0,01%) Fonte di Calcio e di Vitamina A e D3 100% Latte Italiano Ideale per la colazione di tutta la famiglia

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chero. Le persone così definite lattasi non-persistenti sperimentano i sintomi dell’intolleranza quando assumono latte e i derivati lattiero-caseari. In alcuni casi, l’intolleranza è genetica, in altri, invece, causata da carenza transitoria di lattasi, mentre altre volte ancora il deficit dell’enzima è dovuto a modifiche della dieta per le quali si tende ad eliminare il latte dall’alimentazione quotidiana con l’avanzare dell’età, causando una progressiva perdita di lattasi intestinale. Alcuni fattori di rischio che possono incrementare la possibilità di sviluppare un’intolleranza al lattosio sono: Età: è più frequente sviluppare l’intolleranza da adulti mentre è raro che questa si manifesti nei lattanti e nei bambini piccoli. Nascita prematura: i neonati pretermine possono avere livelli inferiori di lattasi, a paragone con i nati a termine, poiché le cellule che producono questo enzima si sviluppano solo alla fine dell’ultimo trimestre di gestazione. Malattie intestinali: quali alterazioni dello sviluppo del microbiota, morbo celiaco e malattia di Crohn. Trattamenti terapeutici: alcune terapie con radiazioni ionizzanti o con farmaci chemioterapici per il trattamento dei tumori della

cavità addominale possono aumentare il rischio di sviluppare intolleranza al lattosio. Essere intolleranti al lattosio dal punto di vista medico non rappresenta nulla di grave. L’insufficienza dell’enzima lattasi però comporta una cattiva digestione del lattosio ed un insieme di fastidiosi sintomi, quali meteorismo, crampi addominali, gonfiore, diarrea e vomito. Il latte delattosato è un latte vaccino sottoposto ad un trattamento per eliminare il lattosio; questo processo industriale riduce notevolmente le concentrazione di lattosio ed il prodotto è così adatto ad essere consumato da tutte le persone lattasi non persistenti, senza incorrere nei tipici (e spiacevoli) sintomi elencati precedentemente. Per questo, il latte delattosato è un latte HD (High Digestible). Oggi, la media dei consumatori che scelgono il latte HD è in crescita. L’industria alimentare, per venire incontro alla richiesta, ha sviluppato diverse tecnologie di rimozione del lattosio che prevedono l’utilizzo di enzimi in grado di rompere la molecola di lattosio, scindendola nei due zuccheri costituenti: il glucosio ed il galattosio. Il procedimento della rimozione di lattosio da latte crudo è solo


Sette domande

per aiutarti a capire se sei intollerante al lattosio Compila il questionario: attraverso l'analisi dei sintomi più comuni, potrai capire se sei potenzialmente intollerante al lattosio.

Dopo aver consumato latte o derivati, ti capita di avvertire crampi allo stomaco? • A. Sempre • B. Qualche volta • C. Mai

Il Latte per tutta la famiglia il passaggio finale del processo produttivo durante il quale la quota residua di lattosio nel prodotto finito raggiunge una percentuale tra 0,5 gr/100 ml (latte a ridotto contenuto di lattosio) e 0,1 gr/100ml (latte senza lattosio). Le persone che sperimentano disturbi nella digestione del latte possono consumare latte HD con molteplici benefici nutrizionali: • Facile digestione: bere latte senza incorrere in mal di pancia, gonfiore, crampi e diarrea è un grande vantaggio per gli intolleranti. • Buono per la salute della ossa: il latte HD è prodotto da latte vaccino e fornisce gli stessi benefici e vantaggi nutrizionali, incluso l’apporto di Calcio e Vitamina D che sono fondamentali per la normale crescita e sviluppo dei bambini e nelle donne in post-menopausa, aiutano a prevenire la perdita minerale riducendo pertanto il

Una curiosità Nel mondo animale, l’unica specie conosciuta a produrre un latte senza lattosio per sfamare i suoi piccoli è il Leone di Mare od Otaria della California!

rischio di fratture associate ad una ridotta densità ossea (nelle donne, l’effetto benefico si ottiene con un'assunzione giornaliera di almeno 1,2g di Calcio e 20µg di Vitamina D). Una tazza di latte HD fornisce circa il 30% della quota giornaliera di Calcio ed il 25% della quota giornaliera di Vitamina D. • Buono per la salute del cuore: il latte HD parzialmente o totalmente scremato fornisce un valido beneficio per il cuore perché aiuta a ridurre la pressione del sangue. Oltre ad essere utile per la salute delle ossa, il Calcio aiuta a mantenere la nostra pressione a livelli salutari. Inoltre il latte HD contiene naturalmente Fosforo, un altro alleato per il mantenimento di buoni livelli di pressione. • Apporto proteico completo: una tazza di latte HD fornisce proteine e tutti gli aminoacidi essenziali di cui il nostro corpo ha bisogno per mantenersi in salute. Le proteine del latte sono importanti per la salute di capelli, pelle, ossa e muscoli. • Un sapore più dolce: se amate il gusto dolce, sarà piacevole scoprire il latte HD, naturalmente più zuccherino del latte vaccino. Questa nota zuccherina è dovuta al processo di scissione del lattosio, che conferisce al latte un tocco di dolcezza, senza bisogno di aggiungere altri zuccheri o dolcificanti.

Dopo aver consumato latte o derivati, ti capita di soffrire di flatulenza? • A. Sempre • B. Qualche volta • C. Mai Dopo aver ingerito latte o derivati, ti capita di provare un senso di nausea? • A. Sempre • B. Qualche volta • C. Mai In soggetti con intolleranza al lattosio è frequente la "sensazione di pienezza". Ti è mai capitato? • A. Sempre • B. Qualche volta • C. Mai Ti capita di soffrire di episodi di diarrea dopo aver ingerito latte o derivati? • A. Sempre • B. Qualche volta • C. Mai Il consumo di latte o derivati si associa ad episodi di vomito? • A. Sempre • B. Qualche volta • C. Mai Soffri di gorgoglio (brontolio) addominale dopo aver consumato latte o derivati? • A. Sempre • B. Qualche volta • C. Mai Maggiornaza di A: Sembra che il tuo organismo digerisca molto male il lattosio! Parlane con il tuo medico di fiducia che saprà indirizzarti verso il test più adeguato per verificare se sei un soggetto intollerante. Nel frattempo prova a verificare se il consumo di latte delattosato come Monello HD migliora i tuoi sintomi. Maggioranza di B: Campanello di allarme! Forse digerisci poco bene il lattosio e quindi potresti provare a limitare il consumo dei prodotti che lo contengono. Ti consigliamo Monello HD come alternativa al latte vaccino. Prova e vedrai! Maggioranza di C: Metabolismo in regola! Il lattosio non rappresenta un ostacolo alla tua regolare digestione, ma se dovessi con il tempo avvisare alcuni dei sintomi elencati nel questionario, Monello HD farà al tuo caso!

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SCRIVI A:

FOBIE

fobie@salutare.info

Rubrica dedicata ad una classificazione delle fobie, dalle più comuni a quelle più insolite. Scoprite anche voi se siete veri e propri fobici, ossessionati o solo dei gran fifoni.

Letteralmente il termine alectorofobia deriva dal greco alectorìs = gallina, e fobìa = paura), ovvero, la paura morbosa per le galline. Le persone affette da questa fobia normalmente provano timore e paura verso galline, galli, pulcini e polli vivi (ma anche morti, pronti da cuocere o cotti) e può estendersi anche alle uova, alle piume e ad altri elementi singoli dell’animale. Molte volte, persone alectorofobiche credono che le galline non siano benigne, bensì cospirative e disposte ad aggredire l’uomo e temono, appunto, di avvicinarle per la paura di essere attaccati. Una misura semplice che si può prendere per aiutare un familiare o amico con questa fobia, è partire da un innocente uovo sodo: mentre dorme, nasconderlo in qualche parte della casa, e giorni dopo svelargli con tatto e delicatezza, che è stato vicino per tutto questo tempo all’uovo e nulla gli è successo. Cause dell’alectorofobia L’alectorofobia non è una fobia molto diffusa (ormai il contatto con il mondo agricolo e la possibilità di interagire con galli e galline di un pollaio è sempre più rara) e coloro che ne sono colpiti solitamente hanno vissuto un’esperienza traumatica che coinvolgeva gli uccelli e le ali. Naturalmente, gli individui fobici non nascono con la paura già innata, ma tale senso di terrore incontrollato insorge a causa di esperienze di cui non si ha memoria. La principale paura legata all’alectorofobia è il timore di essere beccati da uno o più avicoli. Questa reazione nel soggetto si scatena alla vicinanza con una gallina (o gallo), ma può presentarsi anche solo nel parlare, pensare o addirittura guardare dei cartoni animati con galline. Questi animali hanno un becco che può sembrare aggressivo e per questo la paura di galli e galline (e di altri uccelli) coincide con la paura di essere attaccati da qualcosa di imprevedibile e incontrollabile (alcune persone arrivano addirittura a temere di essere divorati dalle galline). Inoltre anche le galline, così come altri uccelli,

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Le "classiche" fobie sono quelle sociali come l'agorafobia (paura degli spazi aperti), claustrofobia (paura degli spazi chiusi), ereutofobia (paura di diventare rossi), zoofobia (paura degli animali). Le ossessioni, invece, riguardano temi di violenza, di contaminazione, dubbi sull'affidabilità di cose o persone. Moltissime persone possono ammalarsi di fobie, ma in particolare ne soffrono le donne. Con la psicoterapia a orientamento cognitivo comportamentale è possibile sconfiggerle.

ALECTOROFOBIA sono in grado di volare e quindi capaci di occupare uno spazio fisico che l’uomo non occupa, e questo fatto assegna loro una mobilità e imprevedibilità che, nel soggetto fobico, genera un senso di mancanza di controllo. Recentemente, dopo lo scoppio dell’epidemia del 2006 di aviaria H5N1 in Indonesia, all’alectorofobia è andata associandosi anche la paura dei contagi per via aerea, delle epidemie di influenza aviaria e dei ceppi virali sconosciuti. Alectorofobici famosi Lo stesso grande Alfred Hitchcok pare fosse alectorofobico, oltre ad aver contribuito ad alimentare e diffondere la ornitofobia con il film “Uccelli” (“The birds” – 1963). In particolar modo, pare avesse orrore e terrore per le uova. Hitchcok dichiarò infatti: “Sono spaventato dalle uova. Più che spaventato, mi disgustano. Quella forma rotondeggiante bianca senza fori... Avete mai visto qualcosa di più disgustoso di un tuorlo d’uovo che si rompe e da cui esce il suo liquido giallo? Il sangue è rosso. Ma il tuorlo d’uovo è giallo, disgustoso. Non l’ho mai assaggiato.”

FOBOFOBIA La fobofobia è una rara tipologia di paura che può essere indicata come la fobia di avere paura, ma anche come la paura di sviluppare una fobia. La fobofobia è correlata a problemi relativi al controllo dell'ansia e attacchi di panico; entrambi collegati anche con altri tipi di fobie, come l'agorafobia. La fobofobia è la paura delle paure, ovvero, la paura di sviluppare una fobia. Il termine deriva dal greco ‘phobos’ che significa appunto fobia o paura. Si tratta di una fobia rara e di cui solo recentemente si è cominciato a parlare con maggiore insistenza, in seguito al clima di timore globale e collettivo scaturito da eventi come l’attentato alle Torri Gemelli dell’ 11 settembre e dalla profonda crisi economica mondiale. Il senso di insicurezza, la perdita di punti fermi e di sicurezze, l’incertezza del futuro hanno reso l’uomo moderno più vulnerabile e più predisposto a sviluppare delle fobie.


FOBIE La fobofobia, in questo senso, potrebbe essere definita come la "madre di tutte le fobie", ovvero, la fobia di avere una fobia. Può sembrare uno scioglilingua o un gioco di parole, ma, in realtà ha più senso di quanto possa sembrare in apparenza. Avere paura di qualcosa significa perdere ulteriori certezze e per l’uomo di oggi, perennemente sull’orlo di una crisi di nervi, ciò non è accettabile. La paura è un sentimento naturale, comune a tutti gli esseri umani. È un meccanismo di difesa che ci siamo portati dietro dagli albori della nostra storia e che fa parte di quell’inconsapevole istinto di conservazione tramandatoci dal nostro passato animale. Quando l’aver paura viene avvertito, paradossalmente, come una minaccia per la sopravvivenza dell’individuo e non più come meccanismo di difesa, allora, si sviluppa la fobofobia. La fobofobia si manifesta con ansia, attacchi di panico ingiustificati, reazioni esagerate a situazioni e stimoli comuni e con la tendenza ad evitare contatti con tutto ciò che spaventa. Nei soggetti affetti da fobofobia il cervello non è più capace di distinguere correttamente le situazioni di pericolo e si innesta un circolo vizioso tale che l’individuo finisce con il temere la propria reazione dinanzi ad una minaccia (la paura) piuttosto che la minaccia in sé.

Olio su tela di Michele Ardito

ANUPTAFOBIA La paura di rimanere single Lo status di single non viene vissuto da tutti nella stessa maniera: se per alcuni rappresenta il livello massimo della propria libertà da sfruttare a pieno, per altri è una sofferenza, o meglio una paura, quella di non riuscire a trovare la propria anima gemella. Una metà che vive nella speranza di incontrare la persona giusta, sviluppa una vera e propria fobia, a cui è stato dato il nome di anuptafobia. Gli specialisti hanno confermato che questa condizione è parte di una fobia sociale, che caratterizza uomini e donne e che può essere fatta risalire a un evento scatenante dell’infanzia o a un incidente traumatico. Si tratta di una condizione psicologica causata da numerosi fattori, alcuni dei quali dovuti anche al progresso tecnologico e all’avvento dei social network. La generazione attuale vive ogni giorno sui social media, creando una cultura che non supporta le relazioni, nonostante viva ancora sui vecchi valori come il matrimonio e la famiglia. Viviamo nel passato dei nostri genitori, ridefinendo però il futuro. Ci sentiamo vuoti senza un’altra persona, ma allo stesso tempo abbiamo difficoltà a mantenere una relazione. Eppure la desideriamo e abbiamo paura che il destino ci faccia rimanere per sempre single. Questa paura si può manifestare in diversi modi, colpendo in maniera più o meno intensa gli individui. A volte si tratta di una fobia patologica, per cui la persona affetta vive in una condizione di perenne ricerca di un partner. L’anuptafobia può essere però considerata anche come la necessità di aggrapparsi all’altro anche quando questo non c’è. La paura di rimanere

single e non trovare un partner per il resto della vita si manifesta anche con altri fattori oltre alla semplice preoccupazione: si ha meno fiducia in se stessi, ci si vergogna della propria condizione di single agli occhi delle coppie che si hanno intorno, avvertendo anche un senso di inadeguatezza. Come uscirne? Generalmente le paure hanno un punto di partenza interiore, dovuto a esperienze negative, lati nascosti o situazioni non superate che si nascondono nel buio dell’inconscio, manifestandosi attraverso numerose fobie che danneggiano corpo e spirito. È fondamentale quindi lavorare su se stessi, alla ricerca di quell’equilibrio che tutti dovremmo trovare innanzitutto con il proprio essere, prima di andare alla ricerca di un’altra persona.

SINGENESOFOBIA È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata dei parenti. Se per voi è un incubo quando arriva il momento dei grandi cenoni in famiglia, rallegratevi, con questa fobia potreste avere la perfetta giustificazione per il fugone tattico.

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Allergologia

Se l’asma arriva con il temporale La Thunderstorm Asma a cura di:

dr. Silverio Martufi Specialista Pneumologo

I temporali estivi che, dopo giorni di calura, ripuliscono l’aria sono visti quasi come una manna dal cielo; ma per alcuni soggetti non sempre è così. Nelle ultime due decadi sono state riportate, infatti, segnalazioni di un legame fra le tempeste e l’incremento della morbilità per asma, al punto da far registrare delle vere e proprie epidemie. Quella di Londra del 1994 è stata la più vasta: fece registrare centinaia di visite per ciascuno dei diversi ospedali ed un incremento di ben 10 volte del numero dei ricoveri di pronto soccorso. Molti di questi pazienti non sapevano di essere asmatici, altri soffrivano solo di rinite. In 574 pazienti l’asma fu attribuita al temporale. Qualcosa di analogo,

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sebbene di proporzioni più modeste, si è verificato anche a Napoli durante e dopo un temporale notturno: persone affette da rinite allergica all’improvviso hanno dovuto fare i conti con un attacco d’asma e sono dovute ricorrere a cure ospedaliere. Tutti i pazienti si trovavano in strada e risultarono allergici alla Parietaria. I soggetti colpiti hanno sempre

presentato una sensibilità allergica ai pollini e mentre si trovavano in strada durante il temporale; mentre non sono stati segnalati problemi per soggetti affetti da asma bronchiale ad eziopatogenesi non allergico. Tali episodi hanno spinto i medici a indagare sulle correlazioni che legano temporale e asma e si è arrivati alla conclusione che la colpa è proprio

del temporale. L’acquazzone improvviso e intenso infatti, abbassa i pollini presenti nell’atmosfera, ma contemporaneamente ne rompe i granuli. Così, se di norma i pollini hanno un diametro medio sempre superiore ai 15 20 µ e si depositano prevalentemente nel naso e provocano soltanto una fastidiosa rinite, nelle prime fasi della pioggia i granuli

Cosa non fare... Durante le epidemie non sono state trovate correlazioni con incrementi dei vari agenti inquinanti atmosferici come ozono, diossido di azoto e particolati, mentre era alta la concentrazione di pollini allergenici nell’atmosfera, molto spesso di gramina-

cee, parietaria, olivo e solo in un evento di spore fungine. L’associazione è influenzata anche da altre condizioni meteo-climatiche, come presenza di vento forte, diminuzione improvvisa della temperatura, aumento dell’umidità, incremento del numero di lampi. È molto probabile che le ondate di caldo e gli eventi di temporali con forti precipitazioni saranno in futuro sempre più frequenti. Sulla base di queste osservazioni è consigliabile che i soggetti con sensibilità allergica ai pollini evitino di rimanere in strada nelle prime fasi del temporale, cercando riparo in un luogo chiuso o rimanendo in casa almeno per le prime ore del temporale. Senza dimenticare, da parte dei soggetti a rischio, di portare sempre con sé i farmaci contro gli attacchi d’asma.


L'asma e la vacanza Molte persone che soffrono di asma evitano di andare in vacanza o di partire per un viaggio pensando che la loro malattia costituisca un limite importante in questo campo. Invece, anche chi ha l’asma, grave purchè controllato, può viaggiare e approfittare dei periodi delle vacanze come tutti. Occorre seguire delle precauzioni, prendere regolarmente i farmaci anti asmatici, nonchè richiedere il parere del proprio medico per verificare che cosa effettivamente si può fare. L’asma è una malattia cronica, che richiede cure regolari e continue, ed è quindi indispensabile seguire degli accorgimenti per essere sicuri di passare delle ferie normali, senza brutte sorprese.

Chi ha l’asma dove può andare in vacanza?

Sarebbe meglio che alcuni soggetti evitassero di rimanere in strada nelle prime fasi del temporale, cercando riparo in un luogo chiuso pollinici, idratandosi, possono andare incontro a rottura da shock osmotico (anche come conseguenza dello sviluppo di forti campi magnetici), con conseguente rilascio di parte del loro contenuto, tra cui granuli di amido veicolanti allergeni delle dimensioni ognuno di 05-2,5 micron. Ci si trova ad inalare improvvisamente grosse quantità di una sorta di aerosol formato da microparticelle allergeniche derivanti dalla frammentazione dei pollini che, proprio in virtù delle piccole dimensioni, possono

essere respirate e veicolate in profondità fino ai bronchioli, dove finiscono con lo scatenare una violenta crisi d’asma per inalazione. Per fortuna non tutti i temporali hanno effetti così dirompenti: il pericolo c’è, ovviamente, durante la stagione in cui vi è un’alta concentrazione di pollini allergenici nell’aria. I conteggi hanno mostrato che durante un temporale la quantità di pollini nell'aria può essere fino a 12 volte più alta del normale.

Scegliere il luogo dove passare le vacanze è sempre abbastanza difficile, perchè si deve tener conto di tanti fattori: il periodo e la durata delle ferie, i mezzi a disposizione, i gusti di ogni componente della famiglia, l’eventuale disponibilità di una seconda casa, ecc. Le difficoltà crescono quando nella famiglia c’è una persona asmatica, in particolare se si tratta di un bambino. L’esperienza di una crisi asmatica durante le ferie, con conseguente ricovero, è frequente, perchè a volte durante le vacanze si tende ad abbassare la guardia, ad essere cioè medico, oppure perchè si può venire in contatto con un fattore scatenante. Gli asmatici allergici agli acari spesso migliorano se passano le ferie in montagna, al di sopra dei 1500/1800 metri, dato che a questa altitudine non vi sono acari. Gli asmatici allergici ai pollini dovrebbero evitare di recarsi in ferie nelle zone e nei periodi dell’anno particolarmente a rischio. Occorre chiedere al medico consigli su come informarsi sul periodo di pollinazione della pianta a cui si è allergici e non farsi trovare impreparati ai primi sintomi della malattia. Scannerizza il qr-code per leggere quali precauzioni deve seguire l’asmatico prima di andare in vacanza, quale mezzo di trasporto usare e come scegliere l’albergo giusto.

www.federasmaeallergie.org

I bollettini pollinici d'Italia Per conoscere gli aggiornamenti e le previsioni sulle concentrazioni polliniche nell'aria è possibile consultare i bollettini emessi dalla Rete Italiana di Monitoraggio Aerobiologico. Il rilevamento dei pollini e delle spore aerodiffusi viene effettuato in numerosi centri distribuiti sull'intero territorio nazionale: per ogni regione sono disponibili il bollettino sempre aggiornato e i livelli di concentrazione relativi alla singola stazione di monitoraggio.

www.pollnet.it

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Riabilitazione

Fibromialgia: ti aiuta il fisiatra

Lo stimolatore elettrico transcutaneo dei nervi è, ad oggi, l'unico ad aver dimostrato risultati realmente efficaci. a cura di:

dr.ssa Lucia Pagano

Medico Chirurgo specialista in fisiatria

Il termine "fibromialgia" significa dolore (algos) proveniente dai muscoli (myo) e dai tessuti fibrosi (fibro), come tendini e legamenti. La fibromialgia è quindi una patologia che colpisce l'apparato muscolo-scheletrico, caratterizzata da dolore cronico e diffuso accompagnato a rigidità muscolare.

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Possiamo definirla "sindrome fibromialgica", poiché particolari segni clinici possono presentarsi contemporaneamente. Il paziente fibromialgico, infatti, presenta spesso molti fastidi: dolori a collo, spalle, schiena, gambe, tendini; rigidità e quindi mobilità limitata con sensazione di gonfiore a livello delle articolazioni; stanchezza cronica dovuta alla costante tensione dei muscoli; sonno leggero, disturbato e non ristoratore. La malattia colpisce approssimativamente 1,5-2 milioni di italiani e la fascia di età più colpita si estende dai 25 ai 55 anni. Le donne presentano più probabilità di svilupparla rispetto agli uomini, con un rapporto di incidenza pari a circa 9:1 (F:M). La causa esatta non è del tutto chiara ma recenti ed importanti studi ritengono che vi siano all’origine della fibromialgia evidenti alterazioni dei neurotrasmettitori a livello del sistema nervoso centrale, della serotonina in particolare. Si parla di “sindrome da sensibilizzazione centrale, con prevalente estrinsecazione del dolore a livello dell’apparato muscolo- scheletrico”. Pertanto oggi, grazie ad un corretto inquadramento diagnostico da parte di specialisti competenti, come i Fisiatri, si può dire che la patologia può essere curata in modo efficace attraverso una terapia farmacologica, che consente di correggere i deficit di serotonina che ne sono all’origine, combinata non solo con altri farmaci (antiepilettici, analgesici, miorilassanti), ma

anche con Terapie Fisiche e Riabilitative. Ad oggi solo la TENS (acronimo in italiano di "stimolatore elettrico transcutaneo dei nervi") è l'unica ad aver dimostrato risultati realmente efficaci. Effetti significativamente migliori si ottengono associando a questa una rieducazione motoria precisa, puntuale ed individualizzata, che tenga conto delle reali problematiche del paziente al fine di migliorare la funzionalità nella sua globalità e la qualità di vita. In una visione olistica del paziente e di un programma terapeutico multimodale, può in taluni casi risultare utile un lavoro di gruppo, avvalendosi anche dell’approccio psicoterapico cognitivo-comportamentale e di tecniche di rilassamento, quali ad esempio lo yoga. Tanto bisogna ancora fare per assicurare ai pazienti fibromialgici una corretta assistenza. Al fine di ottenere una maggiore sensibilizzazione verso una sindrome poco nota e difficilmente diagnosticabile, ma fortemente invalidante e cronica, ogni anno si celebra il 12 Maggio nelle piazze delle principali città italiane la Giornata Mondiale per la Fibromialgia. L’auspicio dei medici che credono allo sconforto di questi pazienti è la garanzia per costoro di una maggiore tutela dal punto di vista sanitario, ergo meramente assistenziale, ma anche dal punto di vista legislativo. Solo così i pazienti fibromialgici potranno usufruire di cure mediche adeguate, senza dover sostenere costi economici elevati e non saranno più costretti a subire le discriminazioni che per anni e talora ancora oggi hanno patito.


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Estetica

Lifting cosce

Rimodellare l’interno coscia e avere una pelle più tesa

a cura di:

dr. Ivan La Rusca

Specialista in Chirurgia Estetica

Le gambe rappresentano una parte importante del corpo, sia per il loro significato estetico che per l’aspetto funzionale. Poterle scoprire con libertà sentendosi completamente a proprio agio è fondamentale per sentirsi bene con se stessi e con gli altri. Con gli anni, la pelle tende a perdere tono e a mostrare un certo raggrinzimento e, a peggiorare la situazione, si aggiungono l’aumento di peso o l’effetto fisarmonica causato da dimagrimenti improvvisi e veloci. Inoltre, sentirsi le gambe più leggere e riuscire a camminare con maggiore agilità sono necessità che aumentano con il passare degli anni. Una volta che la pelle ha perso di tono, in modo importante, si tende a nasconderle, a cercare di ridurle con sistemi che ne accentuano la gravità, come ulteriori perdite repentine di peso. Non sempre, infatti, la dieta, se non mirata, aiuta a perdere grasso e nei punti necessari: spesso si riduce la massa magra che provoca un’ulteriore perdita di elasticità cutanea. Quindi, agire sulla tensione della pelle e restituire la lucentezza e la distensione degli anni passati è pra-

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ticamente impossibile, se non attraverso l’intervento chirurgico. Con il lifting delle cosce è possibile rimuovere la cute in eccesso dall’interno-coscia e, in alcuni casi, anche rimuovere il grasso, con l’obiettivo di rimodellare le gambe e restituire alla persona una pelle più tesa e un profilo delle

Cambiare è anche un’esigenza, una richiesta di rinnovamento e libertà, perché a qualsiasi età una donna vuol sentirsi femminile e a proprio agio con se stessa.

gambe più armonioso e sottile. È di fondamentale importanza, per ottenere questi risultati, affidarsi ad un medico competente e serio, e con lui stabilire un rapporto di fiducia e di comunicazione aperta. La relazione medico-paziente è estremamente importante, tanto più se l’intervento è complesso e può incidere sull’immagine e sull’identità della persona che vi si sottopone. Visto il significato psicologico che potrebbe assumere un intervento sull’estetica e quindi l’immagine personale, il medico discute con il paziente trasferendo informazioni, mostrando fotografie di pazienti operati e chiarendo tutti i suoi dubbi, anticipando gli eventi e quindi riducendo le paure e le ansie legate a questo cambiamento. È indispensabile affidarsi ad un medico specialista che comprenda a pieno le motivazioni soprattutto femminili e consigli la persona nel modo più appropriato per risolvere un disagio che, oltre che fisico, è anche fortemente psicologico. Insieme al team medico, la donna può affrontare questo cambiamento con sicurezza e aspettative corrette. Come in tutti gli interventi di chirurgia plastica ed estetica è fondamentale conservare i tratti e i lineamenti originari del paziente, nel tentativo di restituire quell'armonia complessiva scomparsa per l'eccesso di grasso accumulato nel tempo. Non passa in secondo piano la grandissima attenzione che il chirurgo deve prestare sia al periodo che precede che a quello che segue gli interventi.


Dermatologia

Il prurito vien di notte

le principali cause di prurito diffuso e localizzato

a cura di:

dr. Antonio Del Sorbo

Dermatologo - www.ildermatologorisponde.it

Il prurito è la più frequente e sgradevole sensazione cutanea e induce le persone a grattarsi. Può manifestarsi in qualsiasi fascia d’età (bambini, anziani), soprattutto in presenza di pelle secca. Le cause di prurito possono essere le più svariate (per esempio orticaria, eczema, dermatite atopica, prurito acquagenico, punture di insetto, pediculosi, scabbia, malattie epatiche, insufficienza renale, gravidanza, farmaci). Alcune forme di prurito possono persino associarsi a patologie di estrema importanza, come nel caso del prurito paraneoplastico. Generalmente le manifestazioni pruriginose tendono ad aumentare nelle situazioni che favoriscono la liberazione nella cute di una sostanza denominata istamina (per esempio dopo una doccia, dopo un pasto abbondante, dopo una corsa o semplicemente nelle ore serali, specie di notte). Nella pelle, oltre al rilascio di istamina, sono coinvolti altri mediatori chimici (leucotrieni, prostaglandine, chinine, oppioidi, sostanza P). La pelle è costituita da uno strato superficiale (epidermide) e da uno strato profondo (derma). Al confine tra questi due strati vi sono delle sottili terminazioni nervose che conducono lo stimolo del prurito al midollo spinale. Il grattamento è una reazione riflessa che l’organismo mette in atto nel tentativo di ostacolare la trasmissione di tale stimolo al sistema nervoso centrale. Esistono tantissimi fattori scatenanti. Ad esempio, il prurito della gravidanza si manifesta ge-

neralmente intorno al 6° mese ed è dovuto alla stasi biliare indotta dall’aumento volumetrico dell’addome della gestante. Nell’insufficienza renale cronica invece il prurito è dovuto alla presenza nella cute di sostanze come il fosforo e il magnesio (prurigo uremica). Negli anziani (prurito senile) e in alcuni bambini con tendenza atopica il prurito è dovuto alla disidratazione della cute. Esiste anche un prurito scatenato da agenti irritanti (saponi, cosmetici, lana di vetro, tessuti) e un prurito da farmaci (per esempio alcuni antibiotici e steroidi anabolizzanti). Quando il prurito insorge in seguito al bagno in un lago, bisogna poter escludere la cosiddetta dermatite dei nuotatori, scatenata dall’infestazione della pelle da parte dei parassiti delle anatre. Esistono poi forme più rare di prurito come la prurigo nodulare di Hyde, la prurigo aestivalis e la prurigo diabetica. In presenza di prurito persistente è importante consultare il proprio medico per programmare una visita dermatologica, evitando terapie

“fai da te” che potrebbero alterarne il quadro clinico. Attraverso l’esame obiettivo e alcuni esami (per esempio emocromo completo con formula, VES, QPE, transaminasi, markers epatite, creatinina, azotemia, IgE totali, dosaggio dei sali biliari, anticorpi antigliadina) il dermatologo è in grado di giungere a una precisa diagnosi e di programmare in base ad essa un percorso terapeutico mirato. Gli antistaminici orali e le creme offrono benefici solo temporanei, se prima non si identificano le cause. Un esame parassitologico delle feci può essere utile nei casi di prurito persistente delle zone intime. Nel sospetto di una scabbia o di una pediculosi, il dermatologo esegue al momento della visita una ricerca del parassita con un comune dermatoscopio. Anche il prurito da scabbia è più forte nelle ore serali e nel giro di pochi giorni si estende ad altri conviventi. Nel sospetto di una causa allergica vi sono dei esami specifici (patch test, prick test, test orticaria fisica) che lo specialista può richiedere al momento della visita.

Il prurito notturno è piuttosto frequente in dermatologia e non si verifica solo in presenza di allergie o parassiti. Alcune forme di prurito diventano più fastidiose nelle ore serali anche perché a fine giornata prevale la produzione spontanea di istamina, rispetto a quella del cortisolo endogeno. www.salutare.info

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Oncologia Intervista al Prof. Claudio Vicini

Primario ORL Ospedale di Forlì e Capo Dipartimento Testa Collo, Area Vasta Romagna

Sesso orale non protetto: infezioni da HPV a cura di:

dr.ssa Fiammetta Trallo Specialista in Ginecologia e Ostetricia

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Che Bacco, Tabacco e Venere riducano l’uomo in cenere, è noto. Ma pochi sanno che questo trittico aumenta il rischio di tumori alla gola e che le infezioni da HPV, che si contrae prevalentemente per via sessuale, sono causa dell’aumento di tumori orofaringei in giovani adulti.

Qual è il ruolo di fumo e alcool? «Fumo ed alcool insieme alla marijuana, sono i principali fattori di rischio per gli altri tumori di testa e collo mentre sono fattori aggravanti la prognosi per quelli orofaringei, i quali, se sono solo Hpv dipendenti, hanno una prognosi decisamente migliore».

Cosa si fa per prevenire? «La prevenzione come sempre è fondamentale. Quella primaria si fa con il Vaccino anti Hpv e il sesso orale protetto. Il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, in vigore dallo scorso anno, prevede la vaccinazione anti Hpv sia per le ragazze che i ragazzi nel 12mo anno di vita».

«Nell’ultimo decennio si sta verificando in tutto il mondo un aumento dell’incidenza di tumori del distretto testa collo: laringe, bocca, faringe e lingua. Ma il dato che più preoccupa è il significativo aumento tra i giovani, e soprattutto fra le donne, dei tumori dell’orofaringe ovvero i tumori di tonsille, palato molle e tessuto linfatico della base della lingua».

Quali sono i sintomi d’esordio? «La comparsa di una massa nel collo a sede linfoghiandolare, con evidenza radiologica (eco, TAC o risonanza) di struttura cistica, mal di gola da un lato di durata protratta ed eventualmente irradiato all'orecchio sono spesso i sintomi d’esordio e comunque segnali che devono insospettire ed indurre a fare una visita specialistica dall’otorino».

Ci spiega come mai, Prof Vicini? «Queste neoplasie sono indotte dalle infezioni da Papillomavirus (Hpv) contratte tramite rapporti sessuali orali non protetti. Il ceppo responsabile più frequente non a caso è l’HPV 16 che è anche il responsabile di oltre l’80% dei tumori del collo uterino. Proprio per questo, i tumori dell’orofaringe incidono di più in giovani uomini e donne in buone condizioni generali, senza storia di esposizione massiva a fumo ed alcool e che hanno praticato sesso orale non protetto con più partner. Il virus dal cavo orale penetra nelle cellule ghiandolari delle cripte tonsillari e nel tessuto linfatico della base della lingua, si integra nel DNA e scatena il tumore. Gli studi scientifici condotti su grandi numeri hanno dimostrato la correlazione fra HPV 16 e sviluppo di tumore orofaringeo. La presenza del virus in bocca dei soggetti sani precede di alcuni anni l’insorgenza di questo tumore e aumenta la probabilità di svilupparlo di circa di 22 volte».

Diagnosi precoce, quindi? «La diagnosi precoce è semplice, non invasiva e aumenta fino all'80% la sopravvivenza libera da malattia. Evita, inoltre, trattamenti demolitivi con conseguenze invalidanti, riduce i tempi del ricovero e i costi di terapie e riabilitazione e consente un approccio chirurgico di tipo conservativo».

Perché così presto? «In primis perché la reattività del sistema immunitario è massima in quella fascia di età e poi perché vacciniamo i ragazzi prima dell’inizio dell’attività sessuale. Il vaccino ora usato è il Gardasil®9 che include la protezione per i Tipi 16, 18, 31, 33, 45, 52 e 58 ad alto rischio di indurre tumori genitali e del cavo orale e Tipi 6 e 11 responsabili dei condilomi genitali e della papillomatosi laringea benigna».

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Con il robot? «La chirurgia robotica transorale permette un’ottima radicalità delle lesioni senza incisioni al collo e/o interruzione della mandibola. In termini pratici vuol dire meno sequele dolorose, veloce recupero delle funzioni di lingua e bocca e scarso o nullo danno estetico. Nei tumori più piccoli e meglio aggredibili è risolutiva e in quelli più voluminosi riduce la massa tumorale e di conseguenza le dosi della radio e chemioterapia. In pratica permette di realizzare una “descalation terapeutica”».

Tra i giovanissimi il non uso del condom, oltre al rischio di gravidanze indesiderate, espone ad una maggior diffusione delle malattie sessuali? «Alla base di questi comportamenti pericolosi c’è la scarsa educazione sessuale. L’informazione nelle scuole sarebbe basilare, già dalle classi medie. E non solo. Campagne di educazione sanitaria andrebbero condotte per tutti anche perché, per questi tumori, al momento non vi sono screening di popolazione. Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo organizzato in Ospedale a Forlì la Prima Giornata della Prevenzione AOOI (Associazione Otolaringologi Ospedalieri Italiani) per la diagnosi precoce dei tumori del cavo orale e faringeo. Tra le 395 persone che hanno aderito allo screening, 40 sono risultate positive e indirizzate ad ulteriori accertamenti. Questo tipo di iniziative riaffermano l’importante ruolo dello screening per la diagnosi precoce delle patologie oncologiche».


La dieta del microbioma In questo libro, Michael Mosley ci spiega come il cibo spazzatura e l'uso eccessivo di antibiotici abbiano ucciso molti dei batteri «buoni» che vivono dentro di noi, contribuendo all'enorme diffusione di allergie, intolleranze alimentari e obesità. Sulla base delle più recenti ricerche scientifiche, ci spiega come il corretto equilibrio della flora batterica intestinale sia decisivo; analizza diversi regimi alimentari valutando i loro effetti sulle condizioni dell'intestino; esamina il ruolo di prebiotici, probiotici e antibiotici, nonché gli ultimi trattamenti in materia di problemi intestinali.

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Mitocondrio mon amour

Strategie di un medico per vivere meglio e più a lungo. Con e-book Non è mai troppo presto, né troppo tardi, per imparare a invecchiare bene. Insieme al fitness e a una buona alimentazione, il segreto è nel mitocondrio, prezioso "organello energetico" delle nostre cellule che gioca un ruolo importante in molte funzioni del corpo. È ciò che ci insegna Enzo Soresi, pneumologo, oncologo e studioso di neuroscienze di lungo corso che ha vissuto sul campo - e sulla sua pelle - le trasformazioni che la medicina ha affrontato negli ultimi anni. Dopo il successo del "cervello anarchico", il professor Soresi torna a ripercorrere le scoperte più imporranti della sua storia professionale e privata.

Estratti. Salute e benessere in un bicchiere Compagni ideali di una dieta bilanciata, gli estratti hanno la caratteristica di preservare la maggior parte degli elementi nutrienti presenti in frutta e verdura. Rapidi e semplici da preparare, sono alleati preziosi per chi ha a cuore un'alimentazione sana, variegata e depurativa. Questo volume presenta una serie di ricette e preziosi suggerimenti su come utilizzare al meglio l'estrattore di succo per creare gustose e nutrienti pietanze da bere e appetitosi accostamenti di frutta, verdura e cereali. Perché una vita sana può cominciare... dal bicchiere!

Copertina flessibile: 108 pagine Editore: Franco Angeli 1 edizione (20 marzo 2018) ISBN-10: 8891768464 ISBN-13: 978-8891768469

Prezzo

€ 12,75 Enzo Soresi Pierangelo Garzia Copertina flessibile: 230 pagine Editore: UTET (27 novembre 2015) ISBN-10: 8851134111 ISBN-13: 978-8851134112

Prezzo

€ 12,70

Cinzia Trenchi Copertina flessibile: 160 pagine Editore: White Star (27 marzo 2018) ISBN-10: 8854037915 ISBN-13: 978-8854037915 www.salutare.info

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Oncologia

Parrucche per pazienti oncologiche Contributi regionali e l’apporto delle “banche” associative a cura di:

Rosaria Carifano Giornalista

Con la risoluzione n. 9/E del 16 febbraio 2010, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la parrucca può rientrare tra le spese sanitarie detraibili (sconto Irpef del 19%, ai sensi dell’art. 15, comma 1, lett. C del TUIR) se questa serve sia a rimediare al danno estetico provocato da una patologia o dalle cure chemioterapiche, che ad alleviare il conseguente disagio psicologico. Non solo: oltre a questo sgravio, si può accedere a dei contributi a seconda della Regione di appartenenza (purtroppo non esiste ancora una normativa unificata). In Basilicata c’è uno specifico finanziamento

fino ad un massimo di 250 € per l’acquisto di una parrucca e di 50 € per protesi tricologiche. In Liguria c’è un contributo che copre l’80% della spesa sostenuta assegnabile a chi presenti un ISEE pari o inferiore a 10.000 €: tutte le domande che rispondono ai requisiti vengono accolte fino ad esaurimento fondi. In Puglia ogni paziente oncologico affetto da alopecia a seguito di chemioterapia ha diritto ad ottenere dalla ASL territoriale di riferimento un contributo di 300 € per l’acquisto di una parrucca, così come in Umbria, in Toscana e in Veneto. In Trentino Alto-Adige e nelle

La Testimonianza Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera indirizzata alla presidente dell’Amdos di Avellino, dott.ssa Silvana Ianuario, a testimonianza dell’importanza del lavoro delle associazioni sul territorio: ''Gentile presidente, questo messaggio ha come oggetto un doppio ringraziamento. Il primo è per la disponibilità dell’associazione ed in particolare della signora Maria Rosaria nel venire incontro alle esigenze di una malata che abita in Calabria. La pazienza e la dolcezza avuta nell’inviare le foto delle diverse parrucche per poter dare a mia zia Carmela la possibilità di scegliere quella che più le piaceva al fine di evitare un viaggio da Paola ad Avellino è stata infinita, capace di riempire di gioia il cuore di un’intera famiglia. Il secondo grazie va alla decisione e all’importanza di portare avanti il progetto della banca della parrucca. Mia zia ha perso il

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lavoro e il costo di una parrucca le aveva suscitato tanto tristezza, forse anche più della malattia stessa. Venire a conoscenza di questa associazione e del progetto ha immediatamente riportato il sorriso sul suo viso, un po’ come a dire “mio caro male non decidi proprio tutto, non resterò calva”. L’arrivo della parrucca ha segnato un momento di consapevolezza, a quei capelli improvvisamente è stata data un importanza indescrivibile perché hanno dato a zia Ca’ (io la chiamo così) la possibilità di non vedere mortificata la sua femminilità e di recuperare, come Sansone, la sua forza. Infinite grazie per questo stupendo progetto da parte di zia e nipote. Saluti, Anna Oro''.

Marche è previsto un rimborso fino ad un massimo di 200 €, in Piemonte fino a 250 €. Per conoscere le diverse procedure è necessario recarsi presso la propria ASL di riferimento. Laddove non siano impiegate risorse regionali (e, a volte, anche in aggiunta ad esse) diverse associazioni si muovono sui territori per fornire servizi orientati in questo senso, come in Emilia Romagna. In particolare, sono realtà associative di settore che si occupano di tradurre in fatti quella che in molti disegni di legge è solo abbozzata o prevista, ma non attuata: la Banca della Parrucca. In particolare, in Sicilia, Lazio e Campania ci si sta adoperando per fornire questa opportunità, senza porsi il problema, pur di aiutare, di “sconfinare” in altre regioni. Le associazioni che promuovono queste particolarissime banche fanno sia da “deposito” che da mediatrici per le donne o le famiglie che vogliono donare le parrucche non più in utilizzo a chi ne avesse bisogno, e non sono poche le pazienti che vi si rivolgono e che, grazie alla generosità di singoli, riescono a ritrovare forza e fiducia.


Mese della prevenzione urologica dell’uomo: #Controllati Solo una percentuale stimata tra il 10 e il 20% degli uomini si sottopone a visite di prevenzione, e ben 9 maschi su 10 effettuano una visita solo in caso di gravi patologie. Eppure gli uomini si ammalano di più (e, spesso, in modo più grave) delle donne, mentre basta sottoporsi ad una visita preventiva per ridurre la frequenza di patologie tumorali (della prostata, del rene, della vescica e del testicolo) e patologie benigne (calcolosi urinaria, iperplasia benigna della prostata e prostatiti, infertilità maschile e disfunzioni sessuali). Per questo motivo la Società Italiana di Urologia promuove la campagna #Controllati: nel mese di Giugno i centri Siu aderenti all’iniziativa effettueranno visite gratuite fino ad esaurimento disponibilità. Per informazioni www.controllati.it

Spazio dedicato alla segnalazione di campagne d'informazione sociale, di prevenzione per rendere visibili tutte le iniziative volte a migliorare gli stili di vita.

Segnalate le campagne a: sociale@salutare.info

INFORMAZIONE SOCIALE

Giugno

6 Luglio

Giornata Mondiale del Bacio Baciarsi è bello e fa bene. Brucia calorie (circa 10 al minuto), dunque fa dimagrire; ha un effetto vasodilatatore perciò diminuisce i dolori da emicrania, come un analgesico; aumenta le difese immunitarie e l’attività cardiovascolare; tiene sotto controllo la pressione; migliora il sonno. Ecco perché, da quando è nato in Inghilterra, il World Kiss Day ha fatto presto ad uscire dai suoi confini e ad essere celebrato in tutto il mondo. E se fa bene alla salute, cosa dire se non: baciatevi!

14 Giugno

Giornata Mondiale del Donatore di Sangue Dal 2004 ormai l’Organizzazione Mondiale della Sanità promuove una giornata per sensibilizzare alla donazione del sangue, in concomitanza con l’anniversario della nascita di Karl Landsteiner, lo scopritore dei gruppi sanguigni e del fattore Rhesus. Lo scopo è quello di far capire l’importanza della donazione nel corso del tempo e non, come spesso accade, la “corsa ai ripari” quando accade un disastro che ne porti alla luce la carenza: c’è bisogno di sangue, sempre. Ognuno è chiamato a compiere il proprio dovere.

21 Giugno

Giornata Internazionale dello Yoga Il solstizio d’estate è la data scelta dall’Onu per celebrare, dal 2015, la disciplina dello yoga, intesa come unione di “mente e corpo; pensiero e azione; dominio di sé e autorealizzazione; armonia tra uomo e natura; un approccio olistico tra salute e benessere”, secondo le parole del premier indiano Narendra Modi, che ha avanzato la proposta ai membri delle Nazioni Unite. Non un semplice sport, ma una disciplina per ricercare il benessere interiore attraverso un allenamento fisico e mentale. Un’occasione per dedicare un po’ di tempo al proprio stato psicofisico di salute.

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EVENTI

CONGRESSI, CONVEGNI, MANIFESTAZIONI per la Salute e il Benessere

BOLOGNA

CAMOGLI (Ge)

ROMA

SANA Salone Internazionale del Biologico e del Naturale

FESTIVAL DELLA COMUNICAZIONE

XXIV CONGRESSO NAZIONALE Società Italiana di Neonatologia (SIN)

dal 7 al 10 settembre 2018

La quinta edizione avrà come tema portante “Visioni”. Visione è il risultato di quel processo percettivo per mezzo del quale conosciamo il mondo esterno sottoforma di immagini, che la nostra mente interpreta caricandole di molteplici implicazioni emotive, sociali e culturali. È interpretazione del reale secondo la nostra peculiare sensibilità percettiva, le nostre coordinate storico-culturali e la nostra genialità. È la capacità di scorgere l’inedito, di vedere oltre il piano materiale e immaginare situazioni possibili e realizzabili. La nostra comunicazione è visione. Il modo di concepire il nostro orizzonte esistenziale è fortemente influenzato dalla lingua, perché i nostri sistemi linguistici sono il riflesso delle concettualizzazioni costruite attraverso i dati della realtà.

È la manifestazione fieristica leader in Italia nel comparto dei prodotti biologici e naturali. SANA è la vetrina nazionale ed internazionale di riferimento della produzione italiana; per gli operatori professionali è marketplace e punto di incontro, occasione di networking, momento unico di presentazione delle novità del settore e di approfondimento sui temi e trend principali del mercato. I tre settori cardine della manifestazione sono: alimentazione biologica, cura del corpo naturale e bio, la casa e il vivere “verde”, SANA si conferma come fiera di riferimento del biologico e dei prodotti naturali.

dal 6 al 9 settembre 2018

Come di consueto Il Congresso verterà sui temi di maggiore attualità e rilevanza medico-scientifica, legati all’ambito neonatologico. Ad arricchire il fitto programma non mancheranno i Corsi pre-congressuali, ben 13 per questa edizione. Particolarmente interessante sarà la Sessione Infermieristica, dove verranno approfonditi alcuni aspetti sulla “care” del neonato, sulla gestione del dolore e del supporto ai genitori, ma anche al personale, in caso di lutto perinatale. In questa edizione, la Cerimonia inaugurale, che si terrà il 27 settembre, presso l’Aula Magna dell’Angelicum Congress Centre di Roma, sede del Congresso.

BIBIONE (Ve)

TISANA Fiere del benessere

BIBIONE BEACH FITNESS Fiere del benessere

Dopo 21 edizioni in Svizzera e 2 a MalpensaFiere, porta nella città di Milano l’unico evento dedicato al Benessere Olistico, alla Cosmesi e Medicina Naturale e al Vivere Etico. Con l’appuntamento milanese Tisana offre al pubblico una selezione delle migliori eccellenze del mercato del Benessere in tutte le sue forme, consolidando la presenza di un network internazionale del Benessere che interessa tutta la Svizzera e il Nord Italia. Tisana approda nel centro nevralgico della moda, della finanza, del design, per raccontare tradizioni e tecniche millenarie, nuove scoperte e tecnologie, prodotti e competenze straordinarie. Una Fiera di grande qualità che privilegia le relazioni tra espositori e visitatori per regalare un’esperienza unica e coinvolgente a tutti i suoi protagonisti. Tisana offre a Relatori ed Espositori la possibilità di tenere Conferenze, Experience e Corsi durante tutti giorni della manifestazione. La città di Milano e Fiera Milano City ospitano con entusiasmo un’evento che unisce approfondimento culturale, ispirazione, esperienza e shopping che fa stare bene... non vediamo l’ora!

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dal 26 al 29 settembre 2018

MILANO

dal 1 al 4 novembre 2018

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Comunica gli eventi info@salutare.info

dal 14 al 16 settembre 2018 Una Convention Internazionale di Zumba Fitness, Step, World Jumping, CrossFit, Spinning, Walkexercise, Thai Fit, Strike Zone, Fit&Box, Jazzexercise, Raggaeton Fitness, Danze Caraibiche e Africa Style e molte altre attività: Bibione Beach Fitness significa anche musica, divertimento, relazioni e amicizie! Oltre 10.000 mq di pedane allestite direttamente sulla spiaggia, a pochi metri dal mare, con un cast di più di 300 istruttori davvero stellare per oltre 300 ore di lezione in 3 giorni. E alla sera: Spritz Party on the beach con famosi dj


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una sana abitudine

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