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mensile d’informazione per la Salute e il Benessere n° 73
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Mi sento Bene, ho Tutto!
ginnastica vascolare per gambe affaticate
gioca d ’anticipo contro l’osteoporosi
il rimedio ”verde” per la purificazione
inquinamento indoor
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Una sana abitudine
Sommario
www.salutare.info
Educazione 15 Motoria
Nutrizione 16
Naturopatia 17
Differenziamo allenamento di forza e allenamento aerobico
Ginnastica vascolare per gambe affaticate
Dieta e colesterolo: connubio gettonatissimo!
Il rimedio "verde" che favorisce un processo di purificazione
Psicologia 18
Chirurgia
Fisioterapia 22
Ginecologia 24
Il cibo è più di qualcosa da mangiare
L'appendicite acuta nel paziente anziano
La tecnica di pompages nel dolore muscolo-scheletrico
Gioca d'anticipo contro l'osteoporosi
Prevenzione 26
Estetica
Inquinamento Indoor
Rimozione tatuaggi
Sport
Psicologia
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Burn-out
News
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Pedagogia
La disabilità uditiva
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Acido folico 400 microgrammi non solo in gravidanza
Un test del sangue per la diagnosi del tumore al polmone
Sport paralimpico: 4 società vincono "mi piace di cuore"
Cellule staminali vere e proprie fabbriche di farmaci
L'atlante del codice della vita
Manifesto dei diritti delle persone con cefalee
I premi del Cnr: vincono due napoletane
Arriva il nuovo database dal Ministero della Salute
Impiantato un teschio in plastica stampato in 3D
Tutti gli articoli hanno solo finalità informativa ed educativa, non costituiscono motivo di autodiagnosi o di automedicazione e non sostituiscono la consulenza medica specialistica.
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23 Ricevi Salutare 30 Fobie 32 Sociale Salutare + BabyMagazine sono in distribuzione gratuita
34 Eventi
Angolo dei Lettori Gentile Redazione, Ho 51 anni e da 8 mesi sono entrata in menopaussa. Ho sempre svolto attività fisica, fitness leggera in casa. Da qwualche mese non riesco più a farla perchè mi viene agitazione, tachicardia ecc. mi stanco subito. Ho fatto vari controlli, tutto in regola. Il mio medico dice che è la menopausa. Che tipo di attività fisica mi consogliate in questo periodo delicato ? Grazie per l'attenzione Cordiali saluti, Emilia Gent.ma Sig.ra Emilia, le consiglio di prendere visione dell'articolo a mia firma pubblicato sulla rivista Salutare, dal titolo "Menopausa e attività fisica" può prenderne visione al link www.issuu.com/salutare/docs/salutare_64 Le indicazioni in esso contenute, in termini di scelte metodologiche e in relazione ai parametri dell'esercizio individuati, sono riferite esclusivamente alla fascia d'età considerata. Nell'ipotesi in cui vi fosse la concomitante presenza di patologie dismetaboliche, ipertensione, patologie dell'apparato locomotore, etc. l'attività fisica proposta dovrebbe essere adattata in funzione del quadro clinico della donna che si trova in questa delicata fase della propria vita. Le rinnovo la raccomandazione, contenuta anche nell'articolo, di praticare le sue attività in un centro specializzato, piuttosto che in casa, e sotto la supervisione di un professionista delle attività motorie e sportive, vale a dire di un insegnante con una formazione di livello universitario (diploma ISEF/ laurea in Scienze Motorie). Il movimento fa bene
quando "fatto bene", e questo può verificarsi solo quando l'ambiente nel quale ci alleniamo risponde ai necessari requisiti di igiene e sicurezza, e se ci affidiamo a docenti qualificati. "EXPERTO CREDITE", come si suol dire! Saluti e buon allenamento! dr.ssa Mariangela Picardi educatore discipline motorie e sportive Salve, mi son venute delle strane bollicine simili a dei foruncoli. Dapprima una sola sotto l'ascella sinistra, questa poi è scomparsa dopo circa 30/40gg ma ne sono poi venute fuori altre 5/6 sempre nella stessa zona ed una nel basso ventre. Dopo che sono spuntate a distanza di un pò di tempo intorno ad esse la pelle sembra arrossarsi un pò e squamarsi, dopodiché rimangono solo queste bollicine. Vi allego delle foto sperando che possiate darmi qualche informazione Il mollusco contagioso è un fenomeno abbastanza comune in dermatologia e si associa alla presenza del molluscipoxvirus. Se non trattate, le caratteristiche papule rosa, possono aumentare di numero e persistere anche diverse settimane. Si tratta di un fenomeno facilmente risolvibile al momento della visita dermatologica, mediante crioterapia o curettage. Ne parli con il Suo dermatologo di fiducia. Cordiali saluti. dr. Del Sorbo Dermatologo Venereologo Sito web: www.ildermatologorisponde.it
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Acido folico 400 microgrammi non solo in gravidanza Aprile è il mese dedicato alla Prevenzione dei Difetti Congeniti e della Prematurità. In questa occasione Effik ed Italfarmaco riaprono il discorso intrapreso lo scorso settembre sull’importanza dell’assunzione dell’acido folico durante tutto il periodo fertile della donna. Il messaggio chiave "Estendere la finestra terapeutica” vuole essere un invito a tutte le donne sessualmente attive per agire consapevolmente e assumere preventivamente la giusta dose di acido folico (400 mcg) in modo da ridurre il rischio di difetti del tubo neurale e diminuire l’incidenza di cardiopatie, labbro leporino, prematurità, autismo
e ritardo del linguaggio nei loro futuri figli. Anche l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), comprendendo l’importanza della prevenzione delle malformazioni neurologiche, ha inserito l’acido folico a 400mcg, nell’elenco dei farmaci a rimborsabilità totale (classe A). I più importanti esperti del mondo medico ostetrico e ginecologico sottolineano l’importanza di una corretta prevenzione. Maria Pia Pisoni, rappresentante dell’ASBIN (Associazione Spina Bifida e Idrocefalo Niguarda) e specialista in Ostetricia e Ginecologia con Alta Specialità
nelle patologie dei difetti del tubo neurale materno-fetale presso l’Ospedale Niguarda Ca’Granda, dichiara: "Basterebbe assumere l’acido folico a 400mcg, tra l’altro farmaco di fascia A, per un periodo più lungo rispetto ai soli mesi iniziali della gravidanza, per contrastare i difetti del tubo neurale nei nascituri: si potrebbe incentivare l’assunzione di tale vitamina nel periodo in cui la donna inizia ad essere sessualmente attiva, senza
utilizzare una contraccezione sicura e promuovere campagne informative anche nei corsi di educazione sessuale delle scuole. Se si pensa all’impatto sociale e al conseguente impegno nella gestione di un bambino nato con una malformazione neurologica come la Spina Bifida in termini di assistenza, di qualità della vita e del caregiver (strutture, tempi, costi) diventa fondamentale riscrivere la storia della prevenzione”.
Cellule staminali vere e proprie fabbriche di farmaci I ricercatori dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano le hanno utilizzate per la prima volta al mondo per "ricavarne” proteine e fattori di crescita e aiutare il corpo nel riformare naturalmente e più velocemente i suoi vasi sanguigni e tessuti. Questo innovativo intervento di medicina rigenerativa è possibile grazie all’uso di piccole strutture, gli scaffolds, costituite dalla più sottile fibra di seta, che vengono "immerse” nelle cellule staminali e che come spugne si imbevono delle benefiche molecole prodotte da queste ultime. Gli scaffolds, una volta collocati nella lesione, le rilasciano poco per volta, aiutando l’organismo in una cicatrizzazione rapida. Questo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Stem Cell Research & Therapy ed è stato realizzato dall’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, in collaborazione con l’Università di Perugia e l’Innovhub-SSI di Milano. "Si tratta di
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un approccio del tutto nuovo all’uso delle cellule staminali. Infatti, invece di usarle direttamente come una sorta di panacea capace di diventare qualsiasi tipo di cellula e così riparare ogni tipo di danno all’interno del corpo, le abbiamo utilizzate – ha spiegato Eugenio Parati, direttore del Dipartimento di neuroscienze cliniche dell’Istituto Neurologico Carlo Besta – come produttrici di molecole attive, una sorta di capsule che contengono più farmaci, senza la necessità di trapiantarle nel corpo”. "Abbiamo realizzato una vera e propria terapia cellulare – ha aggiunto Parati – senza l’impiego di cellule direttamente innestate sul soggetto trattato. Ciò ha portato grandi vantaggi: pratici, perchè possiamo riutilizzare più volte le stesse staminali, medici, perchè trattandosi solo di molecole non ci sono nè problemi di rigetto nè problemi etici. Si tratta di una sperimentazione in laboratorio e non ancora di una terapia: per arrivare all’impiego nella pratica clinica saranno necessari alcuni anni”.
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Un test del sangue per la diagnosi del tumore al polmone Un prelievo del sangue è in grado di individuare il tumore del polmone fino a due anni prima della diagnosi ottenuta con TAC spirale, indagine radiologica ad oggi suggerita per la diagnosi precoce di questo tumore. Lo dimostrano i risultati di un ampio studio condotto all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Un test poco invasivo sarà lanciato per la prima volta negli Stati
Uniti dalla società Gensignia. Lo studio condotto all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e pubblicato sul Journal of Clinical Oncology (JCO) ha dimostrato che un test basato su un prelievo di sangue è in grado di ridurre in maniera significativa la percentuale di falsi positivi ottenuti con la TAC spirale, che è l’indagine radiologica suggerita per la diagnosi precoce del tumore al polmone nei forti fumatori.
Il test basato sull’analisi di microRNA circolanti ha dimostrato un’alta sensibilità e la capacità di individuare il tumore al polmone fino a due anni prima della diagnosi ottenuta usando la TAC spirale. I risultati dello studio sono stati presentati l’8 di gennaio a San Diego, California, alla conferenza dell’Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro (AACR) e dell’Associazione Internazionale per lo Studio del Tumore al Polmone (IALSC) intitolato "Origini Molecolari del Tumore al Polmone” da Gabriella Sozzi, Direttore dell’Unità di Genetica Tumorale dell’Istituto Nazionale dei Tumori. La Fondazione IRCCS, Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano, è stata fondata nel 1928 ed è diventata negli anni un centro nazionale di eccellenza
per la ricerca accademica e la cura dei tumori. La struttura è stata classificata come Comprehensive Cancer Center dall’Organizzazione degli Istituti del Cancro Europei (OECI). INT fornisce assistenza sanitaria di alto livello attraverso l’uso di tecnologie e ricerca scientifica all’avanguardia e dell’attività di formazione e qualificazione permanente delle risorse umane. GENSIGNIA Ltd è una società londinese con sedi a San Diego, USA e Milano, che si occupa dello sviluppo e commercializzazione di test diagnostici molecolari innovativi basati sull’analisi del sangue ed ideati per l’identificazione accurata dei tumori. La società intende inizialmente lanciare il test dei microRNA per il cancro polmonare negli Stati Uniti nel 2014.
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Arriva il nuovo database dal Ministero della Salute
Manifesto dei diritti delle persone con cefalee Sottoscritto da associazioni di pazienti, medici, farmacisti. Un’alleanza contro il mal di testa tra associazioni di pazienti, medico-scientifiche e farmacisti che hanno sottoscritto il «Manifesto dei diritti della persona con cefalea». Tra i principali obiettivi: cure più efficienti mirate sulle necessità del singolo paziente a seconda della gravità, adeguate informazioni a chi ne soffre su come accedere a percorsi diagnosticoterapeutici, uniformare l’accesso alle terapie su tutto il territorio nazionale, ottenere il riconoscimento legislativo della cefalea
primaria cronica, come malattia sociale. Il Social Manifesto, presentato il 26 febbraio a Roma, è stato siglato da Sisc - Società Italiana per lo studio delle cefalee, Anircef - Associazione neurologica Italiana per la ricerca sulle cefalee, Federdolore - Società italiana dei clinici del dolore, Federfarma - Federazione nazionale che riunisce oltre 18mila farmacie italiane, Aic - Associazione italiana per la lotta contro le cefalee, Lic - Lega italiana cefalalgici, Ai.Ce Foundation - Alleanza Cefalalgici.
Il Ministero della Salute ha appena inaugurato il nuovo sito. Un servizio di ricerca che permette di consultare facilmente le informazioni sui servizi e le attività svolte dalle strutture sanitarie in tutta Italia. Basterà digitare la patologia e il nome della città (o anche solo il CAP della zona), per avere a portata di click le diverse strutture a disposizione, con tutte le informazioni necessarie (orari, indicazioni stradali, contatti). Si potrà sapere dove e come viene trattata e con che esiti, ma non solo. Sarà possibile anche leggere e lasciare commenti sul tipo di ospedalità e sull’accoglienza ricevuta. Inizialmente, il database ministeriale comprende soltanto le strutture ospedaliere riconosciute come istituti di ricovero e cura a quelli a carattere scientifico, ma presto sarà possibile acquisire informazioni su tutti gli altri tipi di strutture sanitarie, come ospedali, ambulatori e farmacie. www.dovesalute.gov.it
Biorepair® Whitening Nella nona edizione di "Eletto Prodotto dell’Anno” più di 12.000 consumatori italiani hanno votato, assegnando a Biorepair® Whitening il prestigioso riconoscimento nella categoria dei prodotti per l’igiene orale. Biorepair® Whitening, il dentifricio a base di microRepair® di Coswell è stato Eletto Prodotto dell’Anno 2014 nell’ambito della nona edizione del Premio, riconoscimento che ogni anno premia i prodotti più innovativi presenti sul mercato. Il Premio, organizzato da Marketing e Innovazione Italia, rappresenta un evento unico nel panorama dei riconoscimenti a livello di prodotto, essendo l’unico assegnato direttamente dai consumatori. Oltre 12.000 consumatori italiani hanno votato e Biorepair® Whitening è stato
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Eletto Prodotto dell’Anno 2014 proclamato Prodotto dell’Anno 2014 nella categoria Igiene Orale. La ricerca di mercato GPMI© è la più importante indagine del settore in Italia per numero di individui coinvolti: si basa su una pre-selezione di prodotti innovativi presenti sul mercato italiano ed è stata
condotta da IRI a dicembre 2013 su 12.000 consumator con più di 15 anni. Il voto scaturisce dal punteggio ottenuto su due parametri: l’innovazione, cioè il potenziale appeal del prodotto (promessa, innovazione percepita, packaging), e la soddisfazione, determinata in seguito all’utilizzo del prodotto.
iAR - Artrite Reumatoide Prezzo: Gratuito
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Esercizi Giornalieri Prezzo: Gratuito
Peso ideale (BMI) Prezzo: Gratuito
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Dizionario Alimentare Prezzo: Gratuito
APP Salute
Un'APP per l’artrite reumatoide da A.P.MA.R. Associazione Persone con Malattie Reumatiche, "un'assistente personale” per gestire farmaci, visite ed esami L’Applicazione permette, durante la visita del paziente con artrite reumatoide, di gestire mediante la strutturazione in forma di pittogramma i seguenti dati: - Conta Articolare (dolenti, tumefatte, valutazione
ecografica, versamenti, ipertrofia sinoviale, power doppler, valutazione tendini). - Acquisizione VAS, GH, PCR/VES, HAQ e PGA - Generazione automatica dei seguenti indici di attività di malattia (DAS,DAS28,SDAI,CDAI,Indice di Ritchie). - Trasferimento Automatico e sincronizzazione dei dati delle visite con il portale web www.iarnet.it
Yoga Fitness 3D porta salute e benessere nella tua vita, il tutto nel palmo della tua mano. Quest'app ti propone 35 fantastiche posizioni (dalle tecniche di base al livello avanzato) create con l'aiuto di istruttori di yoga professionisti. Ogni posizione viene spiegata all'utente grazie
ad animazioni 3D che potrai visualizzare da tutte le possibili angolazioni; inoltre, potrai ripetere, rallentare o fermare la riproduzione in qualsiasi momento. Per imparare a stare bene dovrai solo selezionare le posizioni che preferisci e adattare il livello di difficoltà alle tue capacità.
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Sport paralimpico: 4 società vincono "mi piace di cuore" Un concorso votato su Facebook da oltre 5mila persone per finanziare lo sport paralimpico. Un progetto pilota in Veneto che punta a diventare nazionale.
Chiuse le XXII Olimpiadi Invernali è ora il turno delle Paralimpiadi (7-16 marzo), un’occasione per tributare i giusti onori ad atleti che per impegno, abilità e dedizione non hanno nulla da invidiare agli atleti che li hanno preceduti a Sochi. Al di là dell’aspetto agonistico, lo sport paralimpico ha una importante funzione di integrazione sociale, per questo è fondamentale il sostegno alle società che durante tutto l’anno si impegnano a promuovere questi sport. Per loro Ascotrade, con la collaborazione del Cip e del Coni del Veneto ha promosso
il concorso "Mi piace di cuore”. Il concorso ha coinvolto 25 società paralimpiche del Veneto, chiamate a presentare un loro progetto, votato da una commissione di esperti e dal pubblico di Facebook che, nell’omonima pagina, ha espresso il gradimento mettendo "mi piace” sulle idee più meritevoli. I numeri segnano l’ottimo risultato: 2.360 iscritti per una portata di 300 mila unità, 5.541 "mi piace” sui progetti e 1.061 condivisioni di contenuti. Il montepremi messo a disposizione da Ascotrade ammonta a 20mila euro e sarà
equamente suddiviso tra le quattro società vincitrici. Di fronte a questi numeri l’azienda ha annunciato di voler fare in modo che la prossima edizione del concorso avvenga su scala nazionale. Nuova attrezzatura, formazione di personale, diffusione dello sport on-line: questi in sintesi i progetti premiati. La Vichingo Abilis di Treviso vuole creare una Scuola di Special Climb (arrampicata sportiva per disabili), la prima in Italia, che diventi punto di riferimento e di supporto per la realizzazione di ulteriori "scuole” sul territorio Italiano.
I premi del Cnr: vincono due napoletane Donne, giovani, ricercatrici, entrambe napoletane: sono le vincitrici dei due premi indetti dal Cnr di Napoli, in occasione del 52esimo anniversario dalla sua fondazione. Il primo è il Graziella Persino Lecture and Travel Award: vinto da Margherita Perillo; il secondo è il Premio Govani Biologi organizzato dal gruppo partenopeo del Club Rotary, assegnato a Valeria Tarallo. Entrambe under 40, sono la testimonianza che fare ricerca a Napoli è possibile, ma è una costante la partenza dalla città. Un po’ per formarsi, un po’ perché si è in cerca di nuove opportunità.
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Perillo, ricercatrice della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, è in partenza per un’esperienza in Europa. Ha invece fatto un percorso inverso l’altra vincitrice, Tarallo, tornata in Italia dopo tre anni trascorsi in America, ha avuto la possibilità di essere accolta di nuovo nell’Istituto di genetica e biofisica del "Cnr di Napoli”. Il direttore dell’IgbCnr, Antonio Simeone, ha spiegato che la difficoltà nel tornare dopo esperienze all’estero è legata ai finanziamenti. "Oggi i filoni della ricerca si legano all’industria - afferma - e va bene così, ma la ricerca di base è ancora fondamentale”.
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L'atlante del codice della vita È pronto il primo Atlante dell’attività dei geni, una mappa dettagliata di come i mattoncini che compongono il codice della vita agiscono all’interno delle cellule e dei tessuti umani. Frutto di una vastissima ricerca internazionale (250 scienziati di oltre 20 Paesi), cui ha collaborato anche l’Italia con cinque centri di ricerca, lo studio è pubblicato in due articoli su Nature ed è stato coordinato da Yoshihide Hayashizaki, dell’istituto giapponese Riken, e Albin Sandelin, dell’Università di Copenaghen. Frutto del progetto "Fantom5" (ultima tappa di "Fantom", Functional Annotation of the Mammalian Genome, lanciato nel 2000),
potrebbe contribuire a identificare i geni coinvolti in molte malattie e a sviluppare nuove frontiere della medicina personalizzata e rigenerativa. "È la prima panoramica completa sui sistemi che regolano il modo in cui i geni vengono letti dalla varietà delle nostre cellule, al fine di svolgere le diverse funzioni che servono all’organismo" osservano Silvano Piazza e Claudio Schneider, del Laboratorio Nazionale del Consorzio Interuniversitario per le Biotecnologie (Lncib) dell’Area Science Park di Trieste e dell’Università di Udine. Per l’Italia hanno collaborato all’atlante anche la Fondazione Bruno Kessler di Trento, la Scuola Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste e l’Istituto Santa Lucia di Roma.
Un cranio trasparente stampato in 3D
termoplastico definito PEKK (polyetherketoneketone), innestandola nel capo di una paziente 22enne.
Un team di chirurghi olandese ha impiantato una calotta cranica realizzata con stampanti 3D ad una paziente 22enne: l'operazione ha avuto pieno successo. Calotta cranica stampata in 3D
A rendere necessario l’intervento una rara sindrome di cui ha sempre sofferto la giovane donna, che ha portato ad una crescita smisurata della testa, tanto da raggiungere uno spessore della sezione ossea di circa 5 cm, quando normalmente non si supera 1,5 cm.
L’operazione è stata portata a termine con successo all’University Medical Center di Utrecht, in Olanda ed è un'ulteriore dimostrazione delle enormi potenzialità che le stampanti 3D offrono in ambito medico.
Una patologia che ha come conseguenza principale gravi problemi alla vista, resta un brutto ricordo grazie alla tecnologia. La parte del cranio in questione è stata prodotta da un’azienda australiana e innestata con l’ausilio di ganci in titanio.
Il team di chirurghi, guidato dal dott. Bon Verweij ha impiantato una calotta cranica trasparente, realizzata con un materiale
L’impiego di un materiale trasparente non ha certo fini estetici, ma funzionali. In questo modo il chirurgo può verificare
immediatamente la presenza di eventuali problemi al di sotto della protesi, senza la necessità di rimuoverla durante le visite di controllo. Inoltre, la plastica utilizzata è particolarmente resistente sia alle sollecitazioni meccaniche, che alle temperature elevate. Quest’ultima è una caratteristica necessaria per la fase di sterilizzazione, d’obbligo prima di eseguire l’operazione. L’impianto potrebbe durare diversi anni prima che sia sostituito. Non è la prima volta che si parla di stampanti 3D utili in ambito medico. Quelli che oggi possono sembrare interventi ad alto tasso tecnologico, talvolta quasi usciti da un romanzo di fantascienza, in futuro diventeranno routine, contribuendo a migliorare in modo significativo la vita delle persone. www.umcutrecht.nl
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La San Michele di Maddaloni premiata con il Bollino Rosa da O.N.Da Ancora un riconoscimento dall'Osservatorio sulla salute della Donna Con l'iniziativa "Bollini Rosa", O.N.Da, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, premia gli ospedali italiani "vicini alle donne”, che offrano cioè percorsi diagnostico-terapeutici e servizi dedicati alle patologie femminili di maggior rilievo clinico ed epidemiologico. La Casa di cura "San Michele” di Maddaloni (Caserta), per la seconda volta consecutiva, ha ottenuto il Bollino Rosa, continuando così a far parte del Network di ospedali che offrono servizi a misura di donna e un’attenzione particolare alle prestazioni dedicate alla prevenzione, diagnosi e cura delle patologie femminili. La Clinica maddalonese dispone infatti di un'Area MaternoInfantile studiata per garantire un percorso naturale e confortevole alle donne, con una serie di importanti iniziative quali il corso di preparazione al parto, incontri di presentazione del percorso nascita, possibilità di effettuare la donazione di sangue da cordone, o se la coppia preferisce la conservazione per uso autologo di cellule staminali da sangue di cordone ombelicale. La diade madre-neonato è favorita dalla possibilità di usufruire del rooming-in, che tende a rafforzare il legame materno-infantile e soprattutto l’allattamento al 14 www.salutare.info
seno. Di recente introduzione è l’ambulatorio gestito dalle ostetriche per il controllo delle gravidanze a basso rischio, come già in essere in diversi Paesi europei e suggerito dalla stessa UE (direttiva 2005/36/ CE) con l'obiettivo di offrire una continuità assistenziale gratuita, dando così alla donna un punto di riferimento durante tutte le tappe della sua gravidanza. L’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, oltre all’aspetto strettamente materno-infantile, estende la sua attenzione alla donna nelle sue varie fasi della vita. Grazie all’ausilio di apparecchiature all’avanguardia e ad esami quali ecografie, colposcopie, endoscopie e MOC, si eseguono indagini diagnostiche ginecologiche ed ostetriche per la prevenzione oncologica e per la diagnosi tempestiva di patologie ginecologiche, nonché per la diagnosi precoce di malformazioni fetali. Riguardo al trattamento chirurgico si eseguono interventi sia con tecniche open, che in laparoscopia, in endoscopia e in isteroscopia. Poiché il programma Bollini Rosa è volto a identificare delle realtà clinico e/o scientifiche fortemente all’avanguardia nel panorama sanitario italiano, al fine di facilitare la scelta del luogo di cura da parte delle donne, l'O.N.Da ha ritenuto la "San Michele” tra le strutture ospedaliere nazionali in possesso dei requisiti attestanti un profondo impegno nei confronti delle malattie femminili, confermandola nel Network Bollini Rosa per i servizi di qualità rivolti alle donne. La San Michele è stata insignita più volte di premi (Napoli, 13 settembre 2003 Premio Internazionale Sebetia-Ter con Targa d’Argento del Presidente della Repubblica
Italiana per la medicina-chirurgia; Fiuggi, 15 ottobre 2005 Premio Radiocorriere TV "Una vita per…”; Città di San Felice a Cancello (CE), 12 settembre 2009 Premio per la Medicina "Carmine de Matteis”; Napoli, 20 marzo 2013 "Premio Buona Sanità” dedicato a chi opera in scienza e coscienza nei confronti di chi soffre; Procida, 23 agosto 2013 Premio Graziella alla cardiologa Maria Gabriella Grimaldi), atti a riconoscere gli aspetti di umanizzazione dell’assistenza, efficacia delle prestazioni ed efficienza dei processi organizzativi che
dal 1956 si impegna a fornire ai propri assistiti, divenendo punto di riferimento del mondo sanitario italiano, come dimostrano i numerosi pazienti che anche da fuori regione giungono a Maddaloni per affidarsi alle cure dei sanitari della "San Michele”.
Casa di Cura "San Michele" via Montella 16 - MADDALONI (CE) Struttura Ospedaliera Accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale Numero verde Primo Soccorso Centralino Info e Prenotazioni fax
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Casa di Cura San Michele, Maddaloni
Salute
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Il decalogo della salute L’articolo 32 della Costituzione Italiana recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti". Il termine indigente ha, in questo caso, un ampio spettro d’azione in quanto per tutelare la Salute è necessario prendere in carica i bisogni inviolabili della persona umana. Considerando la Salute dell’individuo un Bene Comune, nonché un Ben-essere della collettività, il riferimento a un Decalogo della salute è sicuramente opportuno.
a cura della dr.ssa Mirella D'Orsi
Un esempio potrebbe essere il seguente: 1 Preservare la propria e altrui
salute è un obbligo di tutti gli attori sociali.
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La promozione dell’allattamento materno pone le fondamenta per il ben-essere dei nuovi nati.
3 La Donazione di sangue è un dovere civico della persona adulta.
6 Prendersi cura del proprio corpo è un obbligo acquisito. 7
Volere bene fa bene, e voler bene a se stessi è un bene.
8 Un dubbio costante sulla propria Salute è bene toglierlo informando il proprio medico di fiducia.
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9 Non fumare, non abusare dell’alcol, fa bene al corpo e alla mente e perchè no alla "tasca"
5 Mantieni il giusto peso controllando l'alimentazione. A tavola bisogna stare attenti a non mangiare più del necessario.
10 Sorridere fa bene alla salute, non
La Donazione di sangue permette di verificare lo stato di salute del donatore.
perderti la tua carezza quotidiana sorridendo alla Vita.
Il decalogo non è esaustivo. Per tutelare la salute del singolo e della collettività molti sono gli strumenti che devono essere messi in atto per un tema così importante. La lettura del decalogo in ogni caso permette alcune considerazioni che possono essere fatte proprie.
Infezioni correlate all'assistenza sanitaria, che fare? Un focus su come debellare la piaga delle infezioni correlate all’assistenza, causa di numerosi decessi e costi rilevanti per il Sistema Sanitario Nazionale. La piaga delle infezioni ospedaliere costituisce una delle voci di maggiore preoccupazione per gli amministratori di ospedale e per i pazienti che quotidianamente entrano in contatto per terapie e interventi. Si stima che ogni anno in Europa 4,1 milioni di persone siano colpite da infezioni correlate all’assistenza sanitaria. Ciò si traduce in 37mila decessi e comporta costi aggiuntivi per il sistema sanitario di 6 miliardi di Euro. Si tratta di un’emergenza che non può essere affrontata singolarmente dai diversi Paesi ma che necessita di un approccio globale. Tra le diverse opzioni disponibili, per fronteggiare il caso vi è l’adozione di protocolli ancora più
stretti e l’impiego di una serie di tecnologie in ambito medicale. Tra queste, ad esempio, l’uso di medicazioni antimicrobiche che possono ridurre la carica batterica della flora cutanea, la fonte più comune di infezioni ematiche da catetere. E ancora l’impiego di tecnologie di riscaldamento attivo che possono ridurre significativamente il tasso di infezioni del sito chirurgico e il ricondizionamento di strumenti riutilizzabili. La sterilizzazione dei dispositivi invasivi è fondamentale per evitare infezioni.
fornitura di servizi sanitari richiede soluzioni innovative al fine di mantenere i più alti standard di cura, garantendo al contempo la sostenibilità dei sistemi sanitari" - ha dichiarato Paolo Capelli, responsabile Professional Service, divisione medical di 3M Italia, all'interno del Risk Forum di Arezzo 2013. "L'industria medicale ha compiuto progressi significativi nella ricerca e sviluppo di tecnologie volte a prevenire, individuare e gestire le infezioni correlate all'assistenza sanitaria, in ogni fase del percorso del paziente".
Circa il 40-60% delle infezioni del sito chirurgico, può essere prevenuto mediante l’attuazione di buone pratiche cliniche, l’utilizzo di tecnologie mediche innovative e la messa in atto di adeguati meccanismi di controllo. "In tempi di austerità e di tagli di bilancio, la Salutare 15
Sport a cura di Fabio Basile Personal Trainer & Fitness Coach
Differenziamo allenamento di forza e allenamento aerobico Li escludiamo, o li abbiniamo? L’allenamento per la forza e l’allenamento aerobico sono due tipologie di allenamento ben diverse. Entrambi specifici per un singolo scopo, entrambi com'è ovvio che sia, si allenano in maniera diversa.
Chiaramente se volessi diventare più forte fisicamente e andassi a correre facendo ogni volta 10 km, difficilmente lo diventerei. Allo stesso modo se volessi aumentare la mia resistenza aerobica e, se volessi correre per 10 km, allenandomi con i pesi, difficilmente ci potrei riuscire. Gli stimoli allenanti sono molteplici, per questo motivo si ricerca la specificità dell’allenamento, per ottenere il giusto risultato per il tramite del corretto stimolo allenante. Quando si fa attività aerobica il numero dei mitocondri aumenta, la capacità dell’organismo di bruciare i grassi, proprio perché è nei mitocondri che vengono ossidati, aumenta la densità dei capillari che forniscono più ossigeno ai muscoli. L’ossigeno è quindi necessario per bruciare il grasso come fonte energetica, come se fosse il carburante di un veicolo. Insieme a questi cambiamenti endogeni, si riscontra spesso anche una riduzione delle dimensioni e del volume dei muscoli, che diventano più affusolati e piccoli.
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Diversamente l’allenamento con i pesi fa aumentare la forza muscolare migliorando la capacità dei muscoli e di utilizzare glicogeno (zucchero di riserva) come fonte energetica all’interno di essi. Questi i motivi, sono alla base degli studi che denunciavano interferenze sulla crescita muscolare, indotte da pratica concomitante di attività aerobica e allenamento con i sovraccarichi. Chiaramente, l’allenamento di endurance produce nel muscolo effetti diversi rispetto all’allenamento con i pesi.
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Infatti non si è mai visto un maratoneta ipertrofico, né un body builder agonista scarno. Naturalmente stiamo parlando di endurance e non di sprint. Paragonare fisicamente un maratoneta che fa i 52 km e un velocista che fa i 100 mt non è fattibile, a livello muscolare i due soggetti sono molto diversi; il maratoneta avrà una struttura muscolo scheletrica molto esile, con un corpo magro e snello, lo sprinter invece avrà un corpo più tozzo e muscoloso, muscolarmente ipertrofico e potente. Molti body builder impiegano l’attività aerobica come mezzo per tenere sotto controllo il peso e la massa grassa, correndo a digiuno al mattino appena svegli, per sfruttare l'ipoglicemia. Programmare un sistema di allenamento che utilizzi sia i pesi, sia l’attività aerobica,non influisce in maniera negativa sull' ipertrofia e sulla forza, ma impedisce il miglioramento dello sviluppo delle attività aerobiche. Allenare solo la capacità aerobica migliora notevolmente i valori di massimo apporto d'ossigeno. Per questo si tende a separare le due tipologie di allenamento in giorni diversi intervallati da recupero, o si tende a inserire micro routine all’interno di allenamenti specifici dell’una o dell’altra tipologia di allenamento. Come al solito comunque la verità sta nel mezzo, mixare la giusta quantità dell’uno e dell’altro è sempre meglio per ottenere un buon risultato. In questo e in altri casi, è bene farsi seguire da un personal trainer o da un fitness coach per strutturare al meglio il giusto percorso e la giusta programmazione, per ottenere il risultato sperato.
EDucazione Motoria a cura della dr.ssa Carlotta Berti Educatrice motoria
Ginnastica vascolare per gambe affaticate Riattivazione della circolazione sanguigna e defaticamento per le gambe stanche. Quando stiamo molto fermi in piedi o trascorriamo parecchie ore seduti, ci accorgiamo che le nostre gambe diventano pesanti, talvolta gonfie e può subentrare anche prurito. Questo è dovuto alla circolazione sanguigna che fatica nel suo decorso; queste fastidiose sensazioni possono rientrare stendendosi a letto e riposando un po’, oppure comportare, in quadri in cui ci sono già problemi di insufficienza venosa, un peggioramento delle proprie condizioni. Com'è ben noto le camminate aiutano a favorire il ritorno del sangue venoso dagli arti inferiori e quindi evitano il ristagno di sangue non ossigenato, colpevole del gonfiore e pizzicore alle nostre gambe. Ma quando piove o fa freddo? Se non abbiamo voglia di uscire con l'ombrello e tutti coperti, ci sono alcuni pratici esercizi da fare in casa come sostituti delle passeggiate. Partendo in piedi e con le mani sui fianchi: iniziamo a molleggiare lentamente alternando la flessione delle gambe, per poi aumentare gradualmente il ritmo del molleggio. Ora, invece, saliamo in punta di piedi per circa 5-6 secondi, scendere e spostare il peso
sui talloni sollevando da terra l'avampiede, e ritornare sulle punte per altri 6 secondi. Ripetere una decina di volte. Stendersi a terra a pancia in su, la gamba sinistra piegata con il piede appoggiato a terra e la gamba destra allungata al soffitto, braccia lungo i fianchi e mani sotto al sedere. Tenendo la gamba e il piede ben allungati verso l'alto, disegnare 10 cerchi sul soffitto; dopodiché cambiare il senso della rotazione ed eseguire 10 cerchi in senso opposto. Ripetere l'esercizio sulla gamba sinistra, ricordandosi di piegare la destra. Riportare adesso la gamba destra verso l'alto e, tenendo ben steso il ginocchio, fare delle rotazioni con la sola caviglia senza coinvolgere l'intero arto. Eseguire le rotazioni anche con la caviglia sinistra, poi, sempre stesi a terra, appoggiare i piedi e le gambe al muro. Tenere le gambe sollevate rispetto al busto facilita ulteriormente il ritorno venoso dagli arti inferiori; anche mantenendo semplicemente questa posizione, se si abbassano le gambe dopo qualche minuto, si può avvertire la ripresa circolatoria attraverso un leggero formicolio che parte dai piedi e arriva al bacino. Cominciamo a muovere piedi e caviglie alternando la flesso-estensione di un piede all'altro, vale a dire, mentre allunghiamo le punte
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del piede sinistro tiriamo al petto le punte del piede destro e viceversa. Adesso, invece, inspirare e allontanare la gamba destra dalla parete, espirare e appoggiarla nuovamente. Eseguire 10 volte per gamba alternandole. Piegare la gamba destra avvicinando il ginocchio al petto e riallungarla senza mai appoggiarla al muro. 10 ripetizioni per ogni gamba. Ora stendersi a terra e mettersi in una posizione comoda per circa 5 minuti, trascorso il tempo girarsi su un fianco, piegare le gambe e portarsi seduti a terra. Se non gira la testa, che può succedere dopo essere stati stesi a terra con le gambe sollevate, ci si può alzare in piedi. Il momento ideale della giornata per eseguire questi esercizi è sicuramente la sera quando, dopo una lunga giornata, le nostre gambe hanno assolutamente bisogno di un po’ di rilassamento e riposo. Una buona abitudine sarebbe dedicarsi 10 minuti ogni sera. Con questi esercizi, in particolar modo quelli dove abbiamo le gambe sollevate, favoriamo anche il defaticamento della colonna vertebrale, per cui otteniamo due risultati allo stesso tempo. Quale miglior incentivo vi serve ancora? Buon lavoro a tutti! Salutare 17
Nutrizione a cura della dr.ssa Enrica Pulerà Dietista Nutrizionista
Dieta e colesterolo: connubio gettonatissimo!
Il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo hdl è l’indice di rischio cardiovascolare: rileva quanto il colesterolo alto incida sullo stato di salute. L’ approccio dietetico è sicuramente il primo che si utilizza, anche sotto consiglio medico, per risolvere il problema non appena i valori ematici ci mettono in allarme.
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Ma tutto ciò è realmente utile? È corretto parlare di una dieta contro il colesterolo? Il colesterolo non è altro che un "grasso" fondamentale nel nostro organismo, in quanto entra nella composizione delle membrane cellulari, nella formazione di alcuni ormoni (come gli ormoni sessuali), nella produzione della vitamina D e degli acidi biliari. Nel sangue circolano due tipi di colesterolo: il colesterolo LDL, il cosiddetto "cattivo” perché quando è in eccesso va a depositarsi a livello delle arterie e va a formare la placca arteriosclerotica. Per fortuna però abbiamo anche il colesterolo HDL, il cosiddetto "buono” in quanto rimuove il colesterolo dalle arterie e lo riporta al fegato. Il punto è che da 0,8 a 1,2 grammi circa il 75% viene prodotto dal nostro fegato (produzione endogena) e solo 0,3-0,5 grammi, circa il 25% viene invece introdotto con l’alimentazione. Per cui se il colesterolo che il nostro organismo produce è nettamente superiore rispetto a quello che assumiamo con l’alimentazione, parlare di "dieta contro il colesterolo” lascia il tempo che trova. Inoltre è doveroso sottolineare che il valore del colesterolo totale ha una rilevanza molto scarsa; ciò che importa, è il cosiddetto indice di rischio cardiovascolare ovvero il rapporto fra il colesterolo totale e il colesterolo HDL (il colesterolo HDL è il cosiddetto colesterolo buono). Maggiore sarà il colesterolo HDL, minore sarà il rischio cardiovascolare. Si deduce che il colesterolo da tenere sotto controllo è sicuramente quello cattivo e cioè LDL. Un corretto stile alimentare e di vita, può essere di grande aiuto nel controllare i valori di colesterolo LDL entro i limiti di norma. I cardini della terapia nutrizionale sono rappresentati dalla normalizzazione del peso corporeo,
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da un basso apporto di grassi saturi (meno del 7% dell'energia totale, pari a circa 12-18 grammi al giorno), di colesterolo (meno di 250 mg al giorno) e dall'inserimento di alimenti ad effetti ipocolesterolemizzante. Nelle forme più lievi o più responsive può rappresentare l'unica terapia. Ma anche, in associazione alla terapia farmacologica un'alimentazione adeguata è di grande aiuto, in quanto aumenta l'efficacia dei farmaci ipocolesterolemizzanti permettendone di ridurre la posologia e gli eventuali effetti indesiderati. Ma allora come fare per ridurre i valori di LDL? • Scegliere cibi con un basso contenuto di grassi saturi e colesterolo, preferendo quelli mono e polinsaturi. • Scegliere cibi ad elevato contenuto di amido e fibre e basso tenore in zuccheri semplici. • Inserire nella alimentazione cibi naturali ad effetto ipocolesterolemizzante quali legumi e cereali integrali. • Inserire nell'alimentazione alimenti che contengono sostanze che riducono l'assorbimento intestinale del colesterolo (beta-glucani, psillio, steroli vegetali). • Può essere utile, l’utilizzo di una porzione di frutta secca al giorno (non superare i 10g di noci, nocciole e mandorle) • L’uso quotidiano di olio di canapa (circa 15g al giorno) • Normalizzare il "girovita" ossia la quantità di grasso depositata a livello addominale che altera le capacità del fegato di metabolizzare il colesterolo e aumenta il livello del colesterolo LDL (i valori di riferimento sono < 102 cm per l’uomo e <88 cm per la donna) • Associare 30 minuti di attività fisica aerobica al giorno.
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Il rimedio "verde" che favorisce un processo di purificazione
Naturopatia a cura di Giovanni Tomasino Naturopata
L’energia di questo mese ci invita ad un processo di purificazione profonda, che prepari il terreno per l’arrivo della primavera, il rimedio "verde” che favorisce questo è il Frassino. Il frassino (fraxinus excelsior) con il suo fusto alto e slanciato (dai 25 ai 40 metri), ha un grande potere drenante e viene consigliato come rimedio diuretico, antireumatico, antigottoso e, per la nevralgia del trigemino. Nella mitologia nordica il frassino è l’albero cosmico e il Dio Odino apprende i misteri della vita restando appeso per nove giorni e nove notti al mitico frassino Yggdrasill, senza bere e mangiare. Per i Celti quest’albero era il simbolo della rinascita, mentre per i Berberi fu il primo albero creato da Dio e nel Medioevo, si riteneva che allontanasse gli spiriti maligni. I componenti principali del frassino sono la frassinite e la frassinina, potenti stimolanti della funzione renale, adatti come depurativi, diuretici, blandamente lassativi (per il contenuto di acido malico e mannitolo). Nelle sue foglie vi è anche il ferro (necessario per prevenire le anemie primaverili) e il rame (essenziale per la funzione vitale delle cellule). La corteccia contiene sostanze simili alla china, che la rendono indicata come febbrifugo. Inoltre nel frassino sono presenti diverse molecole in grado di spegnere l’infiammazione all’origine. Infatti il suo estratto contiene una classe di composti capaci di immunomodulare la risposta infiammatoria delle cellule del sistema immunitario e quindi fungere da analgesicionaturale.
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Gemmoderivato di frassino Svolge un’azione depurativa generale. Di seguito tutti i disturbi (molti di natura infiammatoria) per i quali può essere impiegato, magari in associazione con altri gemmo derivati. · Cellulite (con Betulla verrucosa linfa) · Gotta acuta e cronica, artrite gottosa · Fegato steatoso o "grasso” (con Juniperus comminis) · Drenaggio del fegato (con Rosmarinus officinalis) · Ipercolesterolemia · Calcoli biliari (con Rosmarinus officinalis) · Dolori articolari, tendiniti, nevralgie · Insufficienza renale · Invecchiamento precoce (con Quercus peduncolata gemme, Sequoia gigantea) Assunzione: 30-50 gocce di Fraxinus excelsior in un po’ d’acqua 2-3 volte al giorno. Se invece lo associamo con altri gemmo derivati si assumono 70 gocce del mix in un’unica somministrazione.
facciamole bollire per 10 minuti in 250 g d’acqua. Filtriamo e beviamo due tazze la mattina al digiuno e due la sera prima di dormire. Diuretico Una manciata di foglie per un litro d’acqua, quando l’acqua raggiunge l’ebollizione, mettiamo le foglie in infusione per 15 minuti, filtriamo e poi prendiamo due tazze d'infuso al giorno, una al mattino l’altra a metà pomeriggio. È ideale per le donne che soffrono di sindrome premestruale. Febbrifugo Febbraio, come dice il suo nome è il mese delle febbri influenzali. Ricorriamo alla corteccia di frassino al sopraggiungere della febbre, un rimedio rapido e senza effetti collaterali, si prendono 50 g di corteccia e la si fa bollire per 10 minuti in un litro d’acqua, filtriamo e beviamo il decotto a piccoli sorsi per tutta la giornata. Un valido scudo contro le influenze (di febbraio) e l’assunzione della tintura madre per tutto il mese (30 gocce al giorno).
Antireumatico Con il clima umido i reumatismi tendono a peggiorare, un rimedio a base di decotto di foglie di frassino ci protegge preparandoci ad affrontare la primavera in splendida forma: prendiamo 20 g di foglie di frassino e
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Psicologia a cura della dr.ssa Teresita Forlano Psicologa
Il cibo è più di qualcosa da mangiare I Disturbi del comportamento Alimentare
Il cibo è più di qualcosa da mangiare. È nutrimento, ma anche piacere, è legame: materno, familiare, sociale. È appartenenza, identità, memoria. Gli si attribuiscono, a torto o a ragione, effetti terapeutici, tossici, cosmetici, depuranti. (Cuzzolaro, 2004)
Cos'è un Disturbo del Comportamento Alimentare? Il disturbo del comportamento alimentare è una patologia caratterizzata da alterazione nel modo di alimentarsi, che è il sintomo più evidente, unito ad una valutazione estremamente negativa e a preoccupazione eccessiva per il proprio corpo, alla sua immagine, alla sua forma e al peso. Lo stile alimentare è alterato come conseguente alterazione dei pensieri e delle emozioni legate alla percezione del proprio corpo. In molti soggetti la distorsione nel modo di concepire il cibo e il corpo favorisce l’insorgere di patologie che prendono il nome di Disturbo del Comportamento Alimentare. All’interno di tale disturbo la comunità scientifica internazionale e i principali manuali diagnostici, riconoscono come comportamenti patologici: l’Anoressia Nervosa, la cui peculiarità è il rifiuto del cibo in generale; la Bulimia Nervosa, caratterizzata da abbuffate che avvengono almeno 2 volte a settimana durante le quali, il soggetto divora di tutto in breve lasso di tempo e in solitudine, riportando una perdita di controllo sull’incorporazione del cibo che poi viene puntualmente vomitato o espulso in altro modo.
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I Disturbi del Comportamento Alimentare Non Altrimenti Specificati (DCANAS), che possono essere i segnali di un’anoressia o bulimia agli esordi; il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (DAI), che determina nella maggior parte dei casi l’obesità. I DCA rappresentano un gruppo di patologie particolarmente diffuse nell’infanzia (infatti, la fascia di età per l’esordio si è abbassata a 10 anni), nell’adolescenza e nella prima età adulta. È molto frequente che i soggetti affetti siano convinti di essere grassi pur essendo sottopeso, abbiano il terrore di ingrassare pur mangiando pochissimo, o si sentano spinti ad alternare momenti di digiuno a momenti in cui vengono ingerite grosse quantità di cibo. È importante ricordare che tali sintomi sono vissuti dal soggetto con grande partecipazione e sofferenza e che queste convinzioni sono così forti da non lasciare spazio, quasi spesso, a nessun tipo di ragionamento o trattativa. Ai sintomi si associano a lungo andare depressione, ansia, irritabilità, comportamenti rituali o aggressivi, che si attenuano e scompaiono generalmente con la risoluzione del problema alimentare.
Spesso i DCA si presentano all’esordio con pochi sintomi e non assumono le caratteristiche cliniche di anoressia e bulimia conclamate rischiando di passare inosservati per lunghi periodi, ritardando così il momento della diagnosi e della cura con seguenti complicanze sul piano organico e psicologico; queste forme, che chiameremo subcliniche e che rientrano nei DCANAS citati sopra, sono molto diffuse ed è raccomandabile prenderle in considerazione dato che spesso rappresentano la fase iniziale dei disturbi conclamati. Sono caratterizzati da un’elevata mortalità, che dipende in larga parte dalle complicanze organiche derivanti dai disturbi iniziali, e in parte dall’elevato rischio di suicidio. La mortalità nei soggetti affetti da DCA è più elevata rispetto a tutte le altre patologie psichiatriche.
I comportamenti alimentari non equilibrati Esistono comportamenti alimentari particolari che, pur non rappresentando di per sé un disturbo alimentare, possono esserne alla lunga la causa o comunque favorire l’insorgere di danni alla salute del soggetto, a causa di un’alimentazione sbilanciata. Faccio riferimento ai soggetti vegetariani estremi, che eliminano per principio alimenti dalla dieta e, anche a chi segue una dieta fin troppo rigidamente salutista e controllata. Nel primo caso si possono verificare pericolose carenze di sostanze essenziali, nel secondo caso la presenza di un eccessivo controllo sull’alimentazione può nascondere un DCA agli esordi. L’anoressia e la bulimia sono problemi seri. Ci cascano molte ragazze, attualmente anche ragazzi, in malattie come queste.
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Sintomi caratteristici dei soggetti con DCA: • Elevata paura di ingrassare anche se il peso è normale o basso • Pesarsi continuamente / Rifiutare categoricamente di pesarsi • Controllare per molto tempo (ore) il proprio corpo o alcune sue parti davanti allo specchio • Sentirsi grassi • Rifiuto di mangiare la maggior parte dei cibi • Digiuno prolungato • Alternanza digiuno / abbuffata • Uso costante di strategie per non aumentare di peso dopo aver mangiato anche modeste quantità di cibo (vomito, lassativi o prodotti dimagranti, uso di diuretici, esercizio fisico estenuante) • Sensazione di perdita di controllo sul cibo o sulla fame (sentirsi spinti a divorare il cibo perdendo la volontà a fermarsi). • Provare costantemente profondi sensi di colpa relativi al cibo, al peso o alla forma corporea • Cercare di buttare via o nascondere il cibo per non mangiarlo • Convinzione che il proprio valore dipenda esclusivamente dal peso e dall’aspetto fisico • Sensibilità esagerata ai commenti altrui sul peso o l’aspetto fisico Non è necessario presentare tutti questi sintomi per essere ammalati di DCA, ma almeno 4 e non è detto che la presenza di uno solo di questi sintomi, per un periodo limitato di tempo, permetta di fare diagnosi.
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Chirurgia
L'appendicite acuta nel paziente anziano L’appendicite acuta è una patologia molto frequente, in Italia uno studio effettuato nel 2004 ha evidenziato che statisticamente il 21% della popolazione (all’incirca una persona su cinque) nel corso della propria vita subisce un intervento chirurgico di appendicectomia. La maggior parte dei soggetti sviluppa un'appendicite acuta tra i 15 ed i 30 anni di età e comunemente l’appendicite è ritenuta una affezione tipica degli adolescenti e delle persone giovani. Negli ultimi decenni tuttavia l’incidenza di appendicite acuta nell’anziano, nelle persone cioè che hanno superato il 65° anni di età, è in sostanziale aumento. L’appendicite acuta nel paziente anziano può rappresentare una patologia molto insidiosa, in quanto non è sempre agevole da diagnosticare e che rapidamente può portare ad una grave compromissione dei parametri vitali e talvolta anche al decesso. Il motivo per cui un paziente anziano sviluppa un'appendicite acuta potrebbe risiedere in un rallentamento del transito intestinale, causato dalla stitichezza a sua volta favorita da diete a basso contenuto di fibre per altro tipiche dei paesi occidentali. In Asia ed in Africa, per esempio, dove la popolazione abitualmente ha una dieta con un contenuto molto elevato di fibre, l’appendicite
è molto meno frequente, sia nei soggetti anziani che anche nei giovani. Si ritiene che diete a basso contenuto di fibre, provochino un progressivo mutamento della flora batterica intestinale a favore di batteri più virulenti. Questo fattore associato alla stasi prolungata aumenta significativamente la possibilità d'infezione dell’appendice. Spesso nel paziente anziano il quadro di appendicite acuta viene complicato dalla presenza di comorbidità, cioè di malattie preesistenti (malattie croniche polmonari, ipertensione arteriosa, cardiopatie, insufficienza renale, diabete) che in caso di appendicite acuta possono a loro volta aggravarsi e complicare ulteriormente la situazione generale oltre che fuorviare la diagnosi.
perforazione e di complicazioni a livello peritoneale tali da mettere in pericolo la vita stessa del paziente. La terapia è esclusivamente chirurgica in quanto gli antibiotici possono solo rallentare, ma non risolvere il quadro clinico. L’intervento può essere effettuato con tecnica tradizionale, detta laparotomica, che prevede un’incisione più o meno ampia a livello dell’addome o con tecnica laparoscopica, che consiste nell’introduzione, sempre a livello dell’addome, di una microtelecamera e di alcuni strumenti
a cura del dr. Rolando Tasinato Chirurgia Generale, Chirurgia vascolare
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adeguatamente predisposti che consentono di asportare l’appendice in modo meno invasivo. Nel caso del paziente anziano, uno stato di scompenso cardiaco o situazioni di insufficienza respiratoria possono controindicare il ricorso alla laparoscopia tuttavia, in questi ultimi anni i team chirurgici e anestesiologici si stanno sempre più perfezionando nella gestione intra e periooperatoria di queste situazioni, tanto che il ricorso alla chirurgia laparoscopica, anche in questi casi, è sempre più frequente.
Nei soggetti anziani, solitamente le reazioni dell’organismo e la risposta immunitaria alla infezioni sono clinicamente meno evidenti e più lenti e meno efficaci sono i processi riparativi e di difesa. Ne consegue che i sintomi sono più sfumati rispetto al paziente piu giovane, questo si traduce in un frequente ritardo diagnostico per cui le complicanze quali la peritonite generalizzata, l’ascesso appendicolare e la sepsi di origine addominale sono purtroppo di comune osservazione. L’appendicite acuta nell’anziano non è solitamente di facile diagnosi, spesso ha una presentazione clinica atipica che a sua volta comporta un'alta frequenza di Salutare 23
Fisioterapia a cura del dr. Giovanni Postiglione Fisioterapista, Posturologo
I benefici della terapia manuale Una forma dolce di allungamento miofasciale, utilizzata in terapia manuale è la tecnica dei "pompages”, ideata dall’osteopata statunitense Cathie e ripresa successivamente dal terapista francese Bienfait.
Fonte: Estratto dal testo di Giovanni Postiglione "Allungamento miofasciale nella riabilitazione e nello sport", Demi (Marrapese) editore, Roma 2013.
La tecnica di pompages nel dolore muscolo-scheletrico Con questa tecnica si agisce sui muscoli e sulle strutture connettivali come fasce e legamenti per ottenere diversi benefici.
Ciascun pompage si esegue per circa 5-8 ripetizioni, sempre con un approccio dolce nei confronti del paziente.
Innanzitutto, con i "pompages” si stimola la circolazione dei fluidi (sangue e linfa) e si allentano le tensioni muscolari.
Le sedute, eseguite dal fisioterapista competente, sono mono o bisettimanali, a seconda dei casi e dopo 5-10 incontri si ottengono, generalmente, risultati soddisfacenti e duraturi.
Questa tecnica manuale, dolce e priva di effetti collaterali, è indicata in caso di contratture, dolori vertebrali, artrosi, retrazioni muscolari per ottenere riduzione del dolore, rilassamento muscolare e benefici articolari. La tecnica dei pompages può prevenire anche la degenerazione della cartilagine articolare, attraverso il mantenimento dell’equilibrio idrico nelle strutture cartilaginee, prive di circolazione sanguigna. Dal punto di vista metodologico, questa tecnica si effettua in tre tempi.
Questo approccio, integrato con altre tecniche manuali e non (massaggio connettivale, mobilizzazioni, manipolazioni fasciali, taping neuromuscolare), è in grado di ridurre la sintomatologia dolorosa, migliorare la mobilità articolare e rilassare i muscoli. In particolare trova indicazione nei dolori vertebrali (cervicalgia, lombalgia), nel trattamento dei traumi muscoloscheletrici (colpo di frusta, distorsioni,) nelle patologie microtraumatiche (spalla dolorosa) e dopo interventi chirurgici dell’apparato locomotore.
Il primo tempo consiste nella messa in tensione del segmento corporeo interessato. Quest'azione manuale deve essere eseguita dal fisioterapista in modo lento, progressivo e regolare.
Il secondo tempo è la fase di mantenimento della tensione che può durare dai 10 ai 20 secondi, in base all’obiettivo principale (circolatorio, muscolare o articolare).
Infine, il terzo tempo è quello del ritorno della messa in tensione, che dev'essere lento, specie quando si vuole ottenere un maggiore effetto circolatorio. 24 www.salutare.info
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Ginecologia a cura della dr.ssa Fiammetta Trallo specializzata in Ginecologia ed Ostetricia
Gioca d'anticipo contro l'osteoporosi Prevenzione e terapia precoce Sono i due temi delle attuali campagne di informazione e sensibilizzazione. L’osteoporosi non è un problema solo femminile. Anche nell’uomo la perdita di massa ossea che compare tra i 40/50 anni, progredisce con l’età, rende le ossa più fragili e predispone alle fratture.
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Giocare d’anticipo serve a contenere la perdita di massa ossea che avviene con l’età e che nelle donne subisce una brusca accelerazione in postmenopausa. L’osteporosi è una malattia insidiosa: senza dolori premonitori può esordire con una frattura dall’apparenza banale. La componente genetica ha un ruolo primario: se genitori o nonni ne hanno sofferto la prevenzione diviene ancora più importante perché l’osteoporosi non è una malattia ineluttabile e si può ampiamente prevenire. "La qualità del nostro tessuto osseo si costruisce dalla nascita e nel corso della vita. Perciò è necessario pensarci il prima possibile. Oltre cinque milioni di italiani ne soffrono” - afferma la Prof.ssa Brandi endocrinologa e Presidente di F.i.r.m.o. Cosa vuol dire? Che bisogna "farsi le ossa” fin da giovani attraverso uno stile di vita sano e corretto. Fare movimento soprattutto all’aperto, camminare a passo veloce mezzora al giorno, mangiare cibi ricchi di calcio e vitamina D, limitare il sale, pochi alcolici, niente fumo ed evitare grosse variazioni di peso sono le opportunità che ognuno può sfruttare per contrastare la fragilità ossea legata all’inevitabile avanzare dell’età. Nello stesso tempo una maggiore
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adesione alle terapie farmacologiche da parte di chi è ancora in osteopenia, fase che precede la malattia vera e propria, porterebbe ad una drastica caduta del numero di fratture ossee che si verificano ogni anno con aggravio per salute e costi sanitari anche se i farmaci per l’osteoporosi hanno il solo obiettivo di prevenire le fratture, unica manifestazione clinica della malattia. La Mineralometria Ossea Computerizzata è l’esame di elezione per la diagnosi. Si esegue su femore e colonna dorso-lombare. Le radiazioni sono molto inferiori a quelle delle comuni radiografie. Il T-Score è il punteggio della densità ossea calcolato e che secondo l’età può risultare: normale, osteopenia, osteoporosi. Va eseguita ogni due anni dall’inizio della menopausa ma anche prima, se vi sono malattie predisponenti o in caso di assunzione di cortisonici o terapie adiuvanti dei tumori mammari. In giovane età in caso di disturbi alimentari quali l’anoressia. Negli uomini dopo i 70anni o prima se con fattori di rischio noti: fumo, alcool ed eccessiva magrezza Terapia medica: bifosfonati e ranelato di stronzio in presenza di calcio e VitD inibiscono gli osteoclasti, cellule che erodono l’osso e attivano gli osteoblasti,
cellule preposte alla costruzione della massa ossea. Sono dispensabili dal SSN solo in casi gravi. Terapia Ormonale Sostitutiva: se non controindicata la terapia con estrogeni/progesterone o Tibolone, che agisce come estrogeno sulle ossa, in postmenopausa riducono la perdita di massa ossea prevenendo le conseguenti fratture vertebrali e femorali. Anche i SERMs o modulatori di estrogeni riducono il rischio di fratture. In alternativa integratori con soia e trifoglio rosso, movimento e attività fisica all’aria aperta: oltre a prevenire la perdita di massa ossea la incrementa dell’1% all’anno. Nuoto, passeggiate e bicicletta per tutti. Utile lo sport amatoriale con adeguati allenamenti preparatori. Per i non allenati meglio aerobica, ginnastica dolce, yoga e Tai Chi. Donne in terapia per tumore mammario: sono ad alto rischio di fratture da osteoporosi sia per la precoce menopausa indotta sia perché non possono assumere terapie ormonali. In queste donne le proteine della soia sono tuttavia sconsigliate per il loro potenziale estrogenico, mentre quelle con trifoglio rosso, si possono assumere anche per i sintomi vasomotori.
Psicologia a cura della dr.ssa Ilaria Boaglio Psicologa Clinica e di Comunità
Burn-out Aiutare chi aiuta
Psicologicamente, il burn-out viene inteso come un tipo di risposta a una situazione avvertita come intollerabile. Percepisce la distanza incolmabile tra la quantità delle richieste rivoltogli dagli utenti e le risorse, sia individuali che organizzative, disponibili affinché possa rispondere positivamente. Spesso gli operatori si trovano nella situazione di dover rispondere a domande e bisogni non soddisfacibili, sia per la limitatezza delle risorse dei servizi in cui lavorano, sia perché le richieste possono essere improprie. Ciò crea un senso d'impotenza acquisita, dovuta alla convinzione di non poter far nulla per modificare la situazione o per eliminare l’incongruenza tra quel che l’utente si aspetta e, quel che si è in grado di offrire. Dopo un certo periodo, viene a crearsi uno stato di logoramento e di stress psicofisico, che li rende meno attenti e disponibili verso gli utenti, determinando un calo professionale e psicologico.
Si assiste a un esaurimento di energie, che può avere molteplici manifestazioni: - sintomi fisici (fatica, insonnia, mal di testa…) - sintomi psicologici (senso di colpa, scarsa fiducia in sé, irritabilità, alterazioni dell’umore) - reazioni comportamentali sul luogo di lavoro (assenze e ritardi frequenti, tendenza ad evitare gli appuntamenti) - cambiamento di atteggiamento nei confronti dei pazienti (cinismo, distacco emotivo, indifferrenza, mancanza di dialogo) Diverse sono state le definizioni concettuali proposte dagli autori sul fenomeno, in particolare Maslach & Jackson (1984) hanno descritto il burn-out come una sindrome caratterizzata da tre dimensioni tra loro indipendenti: esaurimento emotivo, cioè lo svuotamento delle risorse emotive e personali, la sensazione di non aver più nulla da offrire a livello psicologico; depersonalizzazione,l’atteggiam ento negativo di distacco e freddezza verso gli utenti; ridotta realizzazione personale, percezione della propria inadeguatezza e incompetenza nel lavoro
e caduta dell’autostima. Questa definizione ha assunto una posizione di rilievo perché è stata operazionalizzata mediante la costruzione di uno strumento specifico: Maslach Burnout Inventory. Per quanto riguarda i fattori predittivi del burn-out, esistono tre orientamenti principali: il primo, di tipo individualistico, sottolinea il ruolo dei processi intrapersonali, rileva la discrepanza tra le aspettative e la realtà; il secondo, di tipo interpersonale, considera le relazioni di squilibrio tra operatore e utente e le dinamiche delle relazioni sociali nel contesto lavorativo (colleghi, superiori…); il terzo, di tipo organizzativo, enfatizza il contesto organizzativo più ampio (la qualità dell’organizzazione, dell’ambiente di lavoro e del lavoro). I tre tipi di orientamento non si escludono a vicenda: nelle ricerche più recenti si è imposta una linea teorica che considera il burn-out un Fenomeno Multidimensionale, in cui interagiscono fattori socio ambientali e variabili individuali.
Burn-out è un termine che si sente sempre più spesso. Colpisce chi svolge le cosiddette professioni di aiuto, è un fenomeno connesso ai "costi” elevati legati al lavorare in certe condizioni a contatto con particolari categorie di utenti.
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Prevenzione a cura del Prof. Silverio Martufi Pneumologo
Inquinamento Indoor
Uno studio finanziato dall'Unione Europea ha valutato che in Europa il 3% di tutte le malattie è determinato dall'inquinamento indoor.
Per inquinamento indoor s'intende la presenza nell’aria di ambienti confinati di contaminanti fisici, chimici e biologici non presenti naturalmente nell’aria esterna, di sistemi ecologici di elevata qualità.
I livelli di concentrazione che gli inquinanti raggiungono all’interno degli edifici, generalmente sono superiori a quelli dell’aria esterna e soprattutto le esposizioni indoor, sono maggiori di quelle outdoor, principalmente perché la quantità di tempo trascorso dalle persone all’interno degli edifici rispetto a quello trascorso all’esterno é di un ordine di grandezza maggiore.
Per ambienti indoor si intendono gli ambienti confinati di vita e di lavoro non industria, come quelli adibiti a dimora, svago, lavoro e trasporto.
Case, uffici, ospedali, caserme, automobili e aule scolastiche., ma anche negozi, palestre, bar, ristoranti, alberghi, cinema e discoteche, etc; nei paesi industrializzati la maggior parte di
Alcune regole da seguire per un ambiente sano
Qui sono illustrate le azioni che rendono più salubri gli ambienti indoor e contribuiscono a ridurre o eliminare l’esposizione a più di un inquinante: - Non fumare e non permettere ad altri di fumare in casa - Seguire le indicazioni riportate sulle etichette dei prodotti per la pulizia della casa e non mischiarli. - Tenere gli animali fuori dalla camera da letto. - Controllare l’umidità, che non superi il 40-50% ed evitare la comparsa di muffa. - Alcune piante da appartamento aiutano a ripulire l’aria (dracena, aloe, gerbera, giglio, clorofito, peperomia, sansevieria, ficus). - Assicurarsi che gli impianti del gas e i dispositivi che bruciano altri combustibili siano ben installati e curare la manutenzione. - Aerare i locali due volte al giorno e aprire sempre la finestra dopo o mentre si cucina. - Cambiare i filtri dei condizionatori a ogni inizio stagione e, nel periodo di utilizzo, lavarli con acqua e sapone ogni due settimane.
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noi trascorre la maggior parte del proprio tempo in questi luoghi.
classificate in agenti chimici, fisici e biologici.
È stato infatti dimostrato che le persone trascorrono l’84% del loro tempo giornaliero all’interno di ambienti chiusi (di cui il 64% in casa), il 3,6% in transito e solo il 12% all’aperto.
Natura chimica:
Gli inquinanti indoor sono numerosi e hanno origine da diverse sorgenti. La loro concentrazione può variare nel tempo e dipende dalla natura della sorgente, dalla ventilazione, dalle abitudini e dalle attività svolte dagli occupanti negli ambienti interessati.
Natura fisica:
Tra le fonti principali di "indoor air pollution” troviamo il fumo di tabacco e gli inquinanti da traffico veicolare, che una volta all’interno con le finestre spesso chiuse, tendono a concentrarsi. A questi inquinanti si aggiunge una quantità variegata di molecole nocive che si sprigionano da mobili, pitture, materiali da costruzione, ma anche da prodotti di pulizia per la casa, da apparecchi a combustione (cucine e caldaie), a caminetti, ad abiti ritirati dalla lavanderia dopo il lavaggio a secco. Non sono rari i contaminanti di origine biologica, soprattutto, e non solo, nelle case vecchie e negli angoli più umidi. Gli studi condotti in questi ultimi decenni hanno documentato profondi cambiamenti sia qualitativi che quantitativi nell’aria indoor, con un progressivo aumento in assoluto delle sostanze inquinanti. Le sostanze inquinanti sono
Monossido di Carbonio, Biossido di azoto e di zolfo, Composti Organici Volatili (COV), Fumo di tabacco (Environment Tobacco Smoking), Particolato aerodisperso. Microclima, Radiazioni ionizzanti (Radon), Radiazioni non ionizzanti, Fibre minerali artificiali, Fibre minerali naturali (Amianto).
Natura microbiologica:
Batteri, Pollini, Miceti, Acari, Residui biologici, Allergeni. È stato possibile identificare una serie di disturbi legati all’ inquinamento indoor: effetti irritativi su Cute e Mucose (laringiti, congiuntiviti, eritemi), effetti sensoriali (bruciore alla gola, lacrimazione, disturbi neuropsichici) effetti respiratori (asma, allergie, bronchiti, infezioni), effetti sul sistema nervoso (emicranie), effetti sul sistema riproduttivo, cardiovascolare, gastrointestinale, effetti genotossici (alterazione delle cellule, cancro). Da notare che le cause effettive dei malesseri possono non essere individuate anche se vengono effettuati degli accurati controlli sulla composizione dell’aria e sulle condizioni dell’edificio. In effetti la qualità dell’aria è solo uno dei vari fattori che determinano il benessere degli occupanti, notevole importanza rivestono anche l’illuminazione, l’ergonomia, la rumorosità, ecc., per cui non possono essere esclusi anche degli effetti di natura sinergica fra i vari fattori implicati.
Estetica a cura del dr. Ivan La Rusca Specialista in Chirurgia Plastica
Rimozione tatuaggi Laser Nd Yag - Q Switched Il principale problema che si presentava solitamente in passato per la cancellazione di un tatuaggio era rappresentato dalle cicatrici che la dermoabrasione (meccanica o con laser CO2) lasciava sul corpo. Da alcuni anni è però presente sul mercato il laser Q-switched, cioè strumenti che producono un impulso laser di brevissima durata (nanosecondi, cioè alcuni miliardesimi di secondo). Tali impulsi distruggono le cellule entro le quali sono accumulati i granuli di pigmento, spezzandoli in frammenti (da 10 a 100) più piccoli che, nel corso dei giorni e/o settimane successivi, vengono smaltiti nei liquidi corporei e/o da cellule migranti della pelle. Ripetuti trattamenti, distanziati da un congruo periodo di tempo (in genere un mese), consentono quindi di perseguire la progressiva, spontanea scomparsa del tatuaggio. L’emissione di impulsi di durata brevissima consente di evitare surriscaldamenti della pelle e quindi cicatrici (fototermolisi selettiva).
cancella il segno di una matita. Sono necessarie diverse sedute distanziate di circa un mese. Il numero delle sedute dipende da diversi fattori. Il tipo di tatuaggio: i tatuaggi non professionali sono normalmente più difficili da rimuovere a causa della profondità variabile del pigmento e della sua elevata densità. Il colore del tatuaggio: il verde e soprattutto il giallo, talora presenti nei tatuaggi multicolore, sono i colori più difficili da rimuovere. L’età del tatuaggio: i tatuaggi più vecchi sono più facili da eliminare rispetto a quelli più recenti, perché il corpo ha già eliminato una parte del pigmento. Non è predittibile il numero di sedute necessarie e sufficienti a rimuovere un tatuaggio. Nei casi più facili esse variano da 2 a 4. In quelli più difficili fino ad 8 o 12 sedute. Prima del trattamento laser è consigliabile evitare l'esposizione al sole e alle lampade UVA, così com'è da evitare l’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti.
Il laser Neodimio-Yag Q switchato appartiene all’ultima generazione dei laser Q-S; consente di emettere, a scelta, raggi di 4 diverse lunghezze d’onda, ciascuna specifica per la rimozione di un colore diverso.
Dopo il trattamento a volte si evidenziano fastidio o lieve bruciore che di solito non dura oltre 24 ore.
Il raggio di lunghezza d’onda 1064 nm (nanometri) è specifico per i colori nero, marrone e blu scuro, il raggio da 532 nm per i colori rosso, arancione e viola, il 585 per l’azzurro e il 650 per il verde e il giallo.
È fondamentale evitare la diretta esposizione al sole e alle temperature estreme della cute trattata.
I vantaggi del trattamento dei tatuaggi con il laser, a differenza delle metodiche precedenti, sono rappresentati da una minor invasività del trattamento, assenza di cicatrici, rapido tempo di recupero, assenza di anestesia. Il laser Q-S non cancella il tatuaggio come la gomma
Sono innumerevoli e segrete le motivazioni che spingono a farsi incidere sulla pelle fiori, delfini, ideogrammi giapponesi, simboli tribali, su una o più parti del corpo.
Di solito si applicano unguenti antibiotici sulla parte trattata fino alla guarigione (3-10 giorni).
Anche se raramente sono state segnalate infezioni cutanee e/o da herpes virus dopo il trattamento. Gli effetti della laserterapia si traducono, nella maggior parte dei casi, in uno sbiancamento del tatuaggio e nel giro di 8-12 giorni si ha la guarigione senza inestetiche cicatrici residue.
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Pedagogia a cura della dr.ssa Sabina Scassa Pedagogista
La disabilità uditiva
Uno sguardo al passato, al presente e al futuro
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La sordità è la riduzione o assenza quasi totale dell’udito e può essere monolaterale o bilaterale. A seconda della compromissione della struttura fisiologica uditiva se ne ha una certa classificazione.
Le sordità possono essere congenite (insorte prima della nascita dovute ad esempio a cause virali), acquisite (insorte durante la nascita o in seguito ad essa dovuti ad esempio a traumatismi ostetrici, prematurità ecc..).
Se vi è un danno dell’orecchio medio la sordità è detta trasmissiva, se vi sono lesioni dell’orecchio interno e del nervo uditivo la sordità è detta neurosensoriale, se vi sono lesioni che riguardano sia l’orecchio interno che medio la sordità è detta mista e infine, se si riscontrano patologie particolari, la sordità è detta centrale...
L’educazione dei sordi avvenne con l’Illuminismo ad opera dell’abate de l’Epèe il quale diede vita al linguaggio dei segni e fondò la prima scuola per sordomuti.
scrivi a: pedagogia@salutare.info
È molto importante effettuare una diagnosi precoce della sordità poiché già in tenerissima età è fondamentale intervenire in maniera appropriata favorendo l’ acquisizione del linguaggio e promuovere di conseguenza uno sviluppo, più armonico possibile, della personalità.
Solo dalla fine degli anni ’80 la lingua dei segni ha "cominciato ad avere uno statuto sociale e ad essere usata nei servizi educativi". Sarà con la l. 104/1992 che si accoglierà la prospettiva bilingue nella classe per garantire una concreta integrazione del bambino sordo. Le istituzioni scolastiche che offrono il metodo bilingue consentono il raggiungimento dei seguenti traguardi formativi: l'alunno sordo può integrarsi poiché può esprimersi ed essere compreso; i coetanei possono apprendere una nuova lingua (la LIS) e favorire maggiori scambi comunicativi con l'alunno sordo. Ciò promuove l'instaurarsi di atteggiamenti positivi che incideranno, in maniera altrettanto positiva, negli altri aspetti di vita del bambino. La realizzazione del metodo bilingue è possibile
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nel momento in cui la scuola offre al bambino non udente l’interazione con l’educatore sordo e/o l’assistente della comunicazione. Il primo diventerà per il bambino un modello positivo, che inciderà sulla personale motivazione ed autostima. Il secondo (udente che conosce molto bene la LIS) consentirà al bambino sordo di imparare bene la lingua dei segni e ad interagire con i coetanei i quali nel frattempo saranno facilitati a comunicare con esso. Nella scuola grazie alla realizzazione dell’acting out, un’esperienza durante la quale il bambino sordo interpreta i personaggi e le loro azioni, pronunciando parole e frasi in un contesto, si dà la possibilità al bambino sordo di imparare la lingua vocale e ai bambini udenti la LIS (così come mostrato dal progetto sperimentale di bilinguismo condotto nell’a.s. 2002-2003 nella scuola dell’infanzia e primaria del circolo didattico di Palermo). In tale direzione tutte le istituzioni scolastiche dovrebbero muoversi affinché l’handicap (quello svantaggio della persona a livello sociale), possa essere ridotto e acquisire una connotazione non assoluta bensì relativa e dipendente dal contesto socio-culturale d'appartenenza. L’integrazione del bambino consentirà la formazione di una personalità armonica ed equilibrata che garantirà benessere psico - fisico anche nell’età adulta. Dunque, nel momento in cui i bambini disabili vengono considerati come occasione di arricchimento e valorizzazione personale, se ne consentirà l’integrazione nel presente e nel futuro e si offre alla cultura dei normodotati la possibilità di crescita umana, civile e sociale.
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Fobie
Quali sono le fobie e le ossessioni più comuni? C’è chi evita l’ascensore e chi scappa davanti a un ragno. Chi più e chi meno, tutti abbiamo un’avversione verso un oggetto, un animale, o una situazione. Ma per parlare di vere e proprie fobie occorre valutare alcuni punti. La fobia è tale quando è sproporzionata rispetto al reale pericolo dell’oggetto o della situazione, non può essere controllata con spiegazioni razionali, dimostrazioni e ragionamenti e il soggetto, nonostante riconosca che la paura è irragionevole e che non è dovuta ad effettiva pericolosità, non riesce a controllare il proprio stato d’animo. La fobia diviene una vera e propria malattia quando ci impedisce il regolare svolgimento delle attività o ci condiziona la vita.
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Le 'classiche' fobie sono quelle sociali come l'agorafobia (paura degli spazi aperti), la claustrofobia (paura degli spazi chiusi), l'ereutofobia (paura di diventare rossi), la zoofobia (paura degli animali). Le ossessioni, invece, riguardano temi di violenza, di contaminazione, dubbi sull'affidabilità di cose o persone. Moltissime persone possono ammalarsi di fobie, ma in particolare ne soffrono le donne. Con la psicoterapia a orientamento cognitivo comportamentale è possibile sconfiggerle. Questo spazio è dedicato ad una classificazione delle fobie, dalle più comuni a quelle più insolite. Scoprite anche voi se siete veri e propri fobici, ossessionati o solo dei gran fifoni.
Ocofobia
È definita come paura per i veicoli. Le persone che soffrono di questo disordine hanno paura delle automobili e di altri veicoli. Per esempio, sono convinti che avranno un incidente (persino se non sono soliti guidare). Questa fobia è in relazione con l'amaxofobia, o il timore di guidare
Neofobia
Coloro che patiscono di questo disordine esperimentano paura dinanzi alle cose o esperienze nuove. È chiamata anche cainotofobia. In psicologia, la neofobia è definita come una paura di qualcosa di nuovo. Nella sua forma attenuata, può manifestarsi come la mancanza di volontà di provare cose nuove per rompere con la routine. Il termine si usa anche per descrivere l’arrabbiatura, la frustrazione o scoramento verso le cose nuove e verso il cambiamento in genere.
Ofidiofobia
Questa fobia delle serpi è chiamata in termini più herpetofobia (paura dei rettili). È una delle fobie più comuni, specialmente tra quelle che si trovano nel gruppo della zoofobia (paura degli animali). Bisogna fare attenzione a distinguere le persone che temono i serpenti perchè provano un senso di repulsione, da quelli che li temono per il loro veleno o per il pericolo che implicano. Un soggetto ofidiofobico, non solo teme le serpi quando le incontra, ma si spaventa pure pensando a loro, vedendole in televisione o in una foto. In quest’ultimo caso la paura è totalmente irrazionale, da un principio di paura razionale si espande fino a provocare una fobia.
Alcuni gruppi conservatori o reazionari sono descritti con frequenza come neofobici, per via dei loro intenti a preservare le tradizioni o riportare la società verso una forma percepita come passata. La tecnofobia può essere vista come una forma speciale di neofobia, ciò dovuto al fatto che si teme la nuova tecnologia. Questo termine si usa anche con molta frequenza in pediatria e in nutrizione per indicare l’avversione (specialmente dei bambini) a provare cibi nuovi.
Questa fobia specifica costituisce un tipo di disordine. È una paura così frequente che si è giunti a pensare che sia istintiva tra gli umani. Per quelli che vivono in città non suppone alcun problema nella loro vita quotidiana, ma lo è per coloro che lavorano in campagna. Importante è capire da dove proviene, in ogni caso, la paura delle serpi.
Parascevedecatriafobia
La parascevedecatriafobia è una forma speciale della triscaidecafobia, paura del numero 13 (vedere). D’accordo con il Centro di Gestione dello Stress e Istituto delle Fobie di Asheville, Carolina del Nord (EEUU), più di 67 milioni di persone sono affette negli Stati Uniti dalla paura di questo giorno. Alcune persone sono così paralizzate dai loro timori che evitano le loro routine come fare shopping, prendere voli o persino uscire dal letto. Si calcola che si perdono tra 800 e 900 milioni di dollari in affari quel giorno. Il sesto giorno della settimana e il numero 13 hanno cattiva fama da tempi immemori e la loro congiunzione inevitabile tra una e tre volte all’anno comporta più sfortuna di quanta le menti credule possano sopportare.
Mageirocofobia È la paura di cucinare o di preparare alimenti.
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scrivi a: fobie@salutare.info
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Informazione sociale @
Segnalate le campagne a: sociale@salutare.info
La comunicazione e la prevenzione sociale per definizione, aumentano il livello di consapevolezza e conoscenza dei cittadini relativamente a problemi di interesse generale, nella prospettiva di modificare comportamenti o atteggiamenti.
Visitiamo la tua città
Riparte il Tour della Prevenzione, perché la salute è una questione di stile… di vita. Il progetto educativo è promosso dalla Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), dall’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e realizzato con il contributo incondizionato di DOC Generici, azienda che produce farmaci equivalenti. Quest’anno il tour tocca il Centro e il Sud Italia, partendo il 5 aprile 2014 da Cagliari, saranno ben 30 le città coinvolte. Il tour "Visitiamo la tua città” si pone dunque come un’importante opportunità per fare il punto della situazione e prendere atto di quelli che sono i fattori di rischio per le malattie non trasmissibili che interessano milioni di italiani, spesso anche inconsapevoli di essere a rischio, tra cui il diabete e le malattie cardiovascolari. Questa campagna realizzata per il secondo anno grazie al contributo di DOC Generici, rappresenta una nuova opportunità per mettere in pratica questa politica preventiva, in cui il ruolo del Medico di Famiglia è sempre più cruciale. Anche in ambito terapeutico è possibile attuare un contenimento dei costi a carico dei privati, attraverso l’impiego di farmaci equivalenti. Ciò rappresenta un comportamento responsabile
Oral Cancer Day: prossimo appuntamento 17 maggio 2014
Campagna di prevenzione della salute del cavo orale Il cancro orale (oral cancer) è tra le forme tumorali piú diffuse al mondo, altamente invasivo e invalidante. Ogni tre ore un italiano muore a causa di questa grave malattia e l’ elevato tasso di mortalità è dovuto al fatto che è troppo spesso scoperta in ritardo. Ma bastano uno stile di vita sano e visite periodiche di controllo della bocca per imparare a difendersi.
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Per questi motivi si è attivati per diffondere la cultura della prevenzione e in particolare della diagnosi
da parte di medici e pazienti in considerazione del fatto che sono efficaci e sicuri come i corrispettivi farmaci di marca, ma garantiscono un miglior utilizzo delle risorse a disposizione. Il village è costituito da 3 aree: - Area informativa multimediale, dove i cittadini possono recarsi per chiedere informazioni e consigli ai medici SIMG. Quest’area è dotata di video esplicativi, opuscoli, sui temi della salute e di postazioni touchscreen che permettono un’interazione con i visitatori. Prima dell’incontro con il medico, ogni visitatore è invitato a rispondere ad un veloce questionario valutativo delle proprie abitudini quotidiane ed alimentari, per stabilire l’adeguatezza dello stile di vita e il fattore di rischio di contrarre malattie non trasmissibili. - Truck, dove infermiere professioniste, misurano i parametri base (altezza, peso, circonferenza vita) e la pressione; effettuano la misurazione dei rischi cardiovascolari ed indirizzano il cittadino dal medico di medicina generale o dal diabetologo di AMD. - L’area bambini, area ludica dove i piccoli possono divertirsi con un animatore mentre i genitori o i nonni sono impegnati con i medici. Per informazioni sul calendario e le tappe, visitate il sito www.visitiamolatuacitta.it
precoce, attraverso una campagna di sensibilizzazione nel mese di maggio di ogni anno, in cui i nostri dentisti scendono in piazza volontariamente, in tutta Italia, per informare i cittadini e più di 8.000 studi dentistici sono a disposizione per effettuare visite gratuite. I numerosissimi dentisti volontari che partecipano ogni anno all'iniziativa hanno permesso all’Oral Cancer Day di divenire oggi un evento di ampio respiro, promosso a livello nazionale e che coinvolge noti testimonial. Per eventuali informazioni telefonare allo 02/30461080
Questo spazio è dedicato alla segnalazione di campagne di informazione sociale, di prevenzione per rendere visibili tutte le iniziative volte a migliorare gli stili di vita.
www.salutare.info L’Italia corre per il Parkinson
Torna per il V anno consecutivo l’iniziativa che, attraverso la corsa, promuove la sensibilizzazione della malattia in tutto il mondo. Testimonial d’eccezione Jury Chechi. Un unico evento, 10 nazioni coinvolte, più di 40 città partecipanti solo in Italia, 50.000 iscritti e 380.000 km percorsi nell’ultima edizione 2013: questi sono i numeri della Run For Parkinson’s, l’iniziativa internazionale di sensibilizzazione giunta alla quinta edizione italiana. Con la diagnosi, la vita del malato di Parkinson e quella della sua famiglia si trasforma in una maratona piena di ostacoli. Da questa metafora nacque l’idea della corsa a beneficio dei parkinsoniani e delle loro famiglie. Una corsa non competitiva che raduna pazienti, amici, parenti e sostenitori per testimoniare, con la loro presenza, l’impegno e la solidarietà verso chi ha sviluppato la patologia.
Campagna Nastro Oro. Tumore al seno. Prevenire per vincere. Insieme
Fondazione Umberto Veronesi, L’Oréal Paris e Coop insieme per l’impegno contro il tumore al seno. Anche quest’anno Fondazione Veronesi, L’Oréal Paris e Coop rinnovano il loro impegno nella lotta contro il tumore al seno, dando seguito alla "Campagna Nastro Oro. Tumore al seno. Prevenire per vincere. Insieme”. Dal 22 aprile al 7 maggio nei punti vendita Ipercoop e dal 15 maggio al 28 maggio nei punti vendita Coop Supermercati, per ogni suo prodotto acquistato, L’Oréal Paris devolve 50 centesimi alla Fondazione Umberto Veronesi che finanzierà borse di studio per medici senologi. Il simbolo scelto per indicare il sostegno di L’Oréal Paris alla "Campagna Nastro Oro. Tumore al seno. Prevenire per vincere. Insieme.” è un piccolo nastro ripiegato color oro. Un progetto che vede come testimonial tre grandi campionesse dello sport che scendono in campo a favore della sensibilizzazione alla prevenzione:
Si tratta del più grande evento al mondo dedicato alla malattia, promosso nel nostro Paese dall’associazione Italia Run for Parkinson’s. Molteplici corse si svolgono in tutto il territorio, dando vita a un evento ludico e sportivo di caratura nazionale che coinvolge il pubblico in un atto di solidarietà verso i pazienti e i loro caregiver. La Run For Parkinson’s prende il via ad Aprile, mese in cui ricorre ogni anno la Giornata Mondiale del Parkinson e si snoda attraverso diverse iniziative in tutta Italia, fino a luglio, con apice nella corsa al Parco di Monza del prossimo 8 giugno, organizzata da A.I.G.P. Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani. A fare da testimonial all’evento anche quest anno sarà il campione olimpico, Jury Chechi. "Quest'operazione è una grande opportunità per la nostra Onlus - afferma Alvaro Bozzolo, Presidente di ProgettAzione Cooperativa Sociale Per conoscere le singole iniziative basta collegarsi al sito.
http://www.run4parkinson.org/it/ quando.html
Tania Cagnotto, Campionessa Mondiale di Tuffi, Francesca Piccinini, Campionessa Mondiale di Pallavolo e Alessandra Sensini, Campionessa Olimpica Windsurf. L’obiettivo è quello del fotografo Fabio Lovino che, ritraendole in questo scatto, vuole interpretare e comunicare i grandi valori positivi dello sport: impegno, costanza, tenacia per raggiungere la meritata vittoria. La "Campagna Nastro Oro” affronta un tema sostanziale: l’importanza della prevenzione per incentivare e sostenere la diagnosi precoce del tumore al seno. Visite specialistiche regolari, come l’analisi mammografica o l’ecografia mammaria, permettono di scoprire l’eventuale presenza di noduli, microcalcificazioni o altri segni che possono un giorno causare una neoplasia. Perché la migliore terapia è la prevenzione. www.fondazioneveronesi.it
Salutare 35
Eventi
CONGRESSI, CONVEGNI, EVENTI e manifestazioni per la Salute e il Benessere
Firenze, 11 e 12 Aprile 2014
Ix congresso nazionale AIS
Acquisizione competenze tecnico-professionali. Il congresso si propone di far acquisire, ai discenti delle varie professioni e discipline interessate, il miglioramento delle conoscenze in ambito di diagnostica e terapia nei disturbi della motilità oculare e dello sviluppo visivo. Acquisizione competenze di processo: il congresso si propone di far acquisire ai partecipanti conoscenze e procedure idonee alla promozione, in ambito di diagnostica e terapia nei disturbi della motilità oculare e dello sviluppo visivo rivolto ad oculisti ed ortottisti. Luogo di svolgimento: Aula Magna Cto Careggi Largo Piero Palagi Careggi (Fi) Crediti assegnati: 4.5 Durata del corso 9 ore Quota di partecipazione € 120 Segreteria Organizzativa: M&A Multimedia S.r.l. Via De Gasperi, 83/D - Lucca - Tel. 0583.517047
Roma, 11 e 12 Aprile 2014
Glaucoma a Brain Disease: 2014
Attività formativa per: Medico chirurgo Discipline di riferimento:Oftalmologia Descrizione del congresso: Glaucoma a Brain Disease: 2014 L’evento ECM è rivolto ai primi 150 iscritti; è gratuito ed è a numero chiuso. Luogo di svolgimento: Villa Miani Quota di partecipazione gratuita Responsabile scientifico:G. L. Manni Segreteria Organizzativa: JAKA CONGRESSI Srl Via della Balduina 88 - 00136 Roma tel. 06 35497114 fax 0635341535 www.jaka.it info@jaka.it Acquisizione competenze tecnico-professionali:Aaa. Sede Organizzativa: Ideas Group Srl Luogo di svolgimento:Art Hotel Museo Indirizzo:Via Della Repubblica, 289 - Prato Crediti assegnati: 10 - Durata del corso: 10 ore Quota di partecipazione gratuita
www.salutare.info
Savona, 11 e 12 Aprile 2014
Parma, 5-8 Maggio 2014
Sede del Convegno: Fortezza del Priamar Corso Mazzini, 1 - 17100 Savona L’iscrizione al Convegno è gratuita ma obbligatoria e comprende accesso alle sessioni scientifiche, borsa congressuale, attestato di partecipazione. L’iscrizione può essere effettuata sul sito web del Convegno: www.aristea.com/ilcuoreinfortezza
Cibus si è confermato nel 2012 l’evento di riferimento dell’agroalimentare italiano, una grande vetrina di visibilità internazionale con convegni e tavole rotonde su temi di attualità in ambito Food and Retail. L’ingresso a Cibus è aperto al SOLO pubblico dei professionisti del food, retail e Ho.Re.Ca nazionale ed estero. Orari di ingresso operatori: Lunedi 5 Maggio INGRESSO PROLUNGATO dalle ore 9:30 alle 21. Martedì 6, Mercoledì 7 e Giovedì 8 Maggio ingresso dalle ore 9:30 alle 18. Infoline: 199240564
Corso per infermieri, perfusionisti e tecnici di radiologia
Napoli, 15 - 17 Maggio 2014
IV Corso Interattivo di Ostetricia e Ginecologia La salute della donna tra
evidenze scientifiche e nuove opportunità Capri, Hotel La Residenza Direttore del corso F. Sirimarco Segreteria organizzativa Euro Medical Service S.r.l. Via A. Manzoni 259 - 80123 Napoli Tel.: 081 57527792 Mob.: 339 1731151 info@emsgroup.it - www.emsgroup.it
Bologna, dal 21 al 24/maggio 2014
EXPOSANITA' 2014
Quartiere fieristico di Bologna Tecnologie e prodotti per ospedali; apparecchiature e prodotti per la diagnostica; informatica sanitaria e telemedicina; handicap, ortopedia e riabilitazione; progetti e realizzazioni per la qualità del servizio sanitario; soluzioni, prodotti e servizi per la terza età; prodotti, tecnologie e soluzioni per la salute dentale; Medical Innovation & Technology; organizzazione, tecnologie e soluzioni per la sanità animale. Sito Web: www.expo-sanita.it Organizzazione Senaf S.r.l. Via Corticella 181/3 - 40128 Bologna Tel. +39.051.325511 - fax +39.051.324647 info.bo@senaf.it
09 maggio 2014 dalle ore 9,00 alle ore 14,00
Seminario "Attaccamento: Nuove Tendenze Nella Clinica E Nella Ricerca”
presso il Centro Congressi di Via Salaria 113, Roma. Promosso da: Unità di Ricerca Sistemi Sociali, Strutture Mentali e Attaccamento (SISMA), Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza, Università di Roma e la casa editrice Scione Editore Roma. Verranno approfondite le tematiche fondamentali della Teoria dell’Attaccamento, le applicazioni cliniche e l’aggiornamento dei suoi ultimi sviluppi. L’ingresso è libero e verrà rilasciato un Attestato di partecipazione. La partecipazione degli studenti al Seminario contribuirà all’accredito di un quinto di 1 CfU. Per info e prenotazioni editore@scione.it
Per comunicare congressi, convegni, eventi e manifestazioni per la Salute e il Benessere Tel.: 0825 74603 e-mail: info@salutare.info
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Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione
MIGLIORA LA VITA DELLA PELLE SENSIBILE
NUOVO
TOLERIANE ULTRA FLUIDE Con acqua termale di La Roche-Posay
Pelle Ultra-seNsibile O allergica