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Una sana abitudine
Sommario Posturologia
Estetica
12
Il potenziamento dorsale
Mini lifting del volto Chirurgia mini invasiva
Alimentazione
20
Mangiare Vegano
Sanità
Sessuologia
25
Salute
22
Psicoterapia Educazione Motoria
24
Uno sguardo dall’interno: le emozioni
28
Reflusso gastro-esofageo e malattia respiratoria
18
Osteoporosi
Dipendenza sessuale
Una riflessione sulle vaccinazioni
News
17
Fisioterapia
Prevenzione
33
Un fungo al giorno toglie influenza e raffreddore di torno!
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9 Leggere 23 Ricevi Salutare
Il primo trapianto di testa fissato per il 2017
Salutare + BabyMagazine
Cellulari, smatphone e tablet: avvertimenti a tutti voi nomofobi
sono in distribuzione gratuita
Danni da smartphone alla spina dorsale
Denti in 3D per combattere la carie.
Il progetto "A casa lontani da casa" cresce e allarga le braccia
Neonati prematuri: l’importanza della Golden hour e del follow-up
Tutti gli articoli hanno solo finalità informativa ed educativa, non costituiscono motivo di autodiagnosi o di automedicazione e non sostituiscono la consulenza medica specialistica.
26 Centrifugati 30 Fobie 32 Sociale 34 Eventi
Pubblicazione mensile Anno XI n° 77 - 2015 Distribuzione gratuita Reg. Tribunale Av in data 15/01/2004 N° 419 Editore: Ass. Culturale Salutare Direttore Responsabile: Angela Romano Redazione: Maria Paola Aprea Progetto grafico: Promova Coop. Soc. Onlus Area web: Carmine Serino Collaborazioni: F. Basile, dr. I. La Rusca, dr.ssa L. Pagano, dr.ssa F. Trallo, dr.ssa T. Forlano, dr.ssa R. Marciono, Prof. G. Tarro, Prof. S. Martufi.
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Tutta colpa dei cellulari... Non è una frase fatta cari lettori, è una triste realtà. Oltre al danno fisico e relazionale (di cui abbiamo toccato qualche punto nelle prossime pagine) esiste ed è in vertiginoso aumento il tasso di incidenti stradali, anche mortali, per uso inappropriato del cellulare in auto e se vogliamo estendere, anche per i pedoni che praticamente si assentano durante le loro passeggiate, assumendo l’atteggiamento di coloro che camminano sulle acque… e con la testa fra le nuvole. È una situazione che non tende a migliorare quanto a peggiorare. A nulla servono proteste di associazioni e e proposte di legge minatorie, il cellulare ormai è l’evoluzione dei nostri arti, non ci si separa mai da lui. Dopo oltre un decennio di cali costanti delle vittime di incidenti stradali, nel 2015 si registra «una preoccupante inversione di tendenza»: i morti dei primi 8 mesi dell'anno sono state 1.159, contro i 1.135 dell'analogo periodo del 2014.
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Colpa dell'accresciuta distrazione degli automobilisti dovuta in primo luogo all'uso improprio dei cellulari. Chi guida messaggia, manda email e si fa addirittura selfie. L'elemento che desta la maggiore preoccupazione è quello relativo agli incidenti che si verificano nella fascia oraria dalle 22 alle 6. Infatti, nel bimestre luglio-agosto gli incidenti notturni con esito mortale sono passati da 74 di un anno fa, a 110 e le vittime da 81 a 120, con un aumento in entrambi i casi, di oltre il 48%. Anche tra i pedoni si è registrato un significativo peggioramento dell'incidentalità, con 33 vittime contro le 28 di un anno fa (quasi il 18% in più). Stress e distrazione stanno creando soprattutto nei tratti urbani, i più colpiti dall'aumento dell'incidentalità, un deficit d'attenzione negli automobilisti che risulta letale: per brevi percorsi la cintura di sicurezza è spesso un optional, soprattutto nei sedili posteriori dove i passeggeri, contravvenendo >>>
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Salutare all'obbligo, rischiano, in caso di urto, di essere catapultati fuori dall'auto e di venire travolti dai veicoli che sopraggiungono. L'uso delle cinture di sicurezza, in particolare sui sedili posteriori e dei sistemi di ritenuta per i bambini rappresenta un fattore importante, spesso sottovalutato, tanto da apparire una questione da tempo superata. Esponenti del corpo della Polizia di stato propongono di semplificare il Codice della strada, che ha subito ben 92 interventi di modifica dal 1992 ed ha invitato ad introdurre misura della sospensione della patente per chi utilizza lo smartphone durante la guida, già dalla prima violazione (attualmente, invece, è previsto solo in caso di recidiva). Ciò appare assolutamente indispensabile soprattutto considerando che molte applicazioni di cui gli smartphone dispongono sono facilmente
accessibili con una sola mano, ampliando il rischio di incidenti causati da modalità di guida incerte, rallentate o con manovre improvvise e non presegnalate. Si è proposta la sospensione della patente anche per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza o dei dispositivi di protezione per bambini. Non so se tali leggi avranno effetto, io mi appello alle vostre coscienze e a valutare una volta per tutte il danno che questo tipo di tecnologia sta assumendo per la comunità. È bello e divertente fotografarsi o parlare con una ragazza ma non fatelo durante la guida, usate di più gli auricolari, pensate che potreste essere voi o i vostri familiari le vittime di automobilisti presi da un’accesa discussione durante la guida.
Salutare è una realtà editoriale che da 11 anni fornisce ai lettori un supporto informativo di qualità, fruibile a tutti, convinti che la corretta informazione ed educazione sanitaria siano due strumenti indispensabili per la prevenzione e il miglioramento della qualità della vita. Questa straordinaria mission è possibile grazie a tutti gli esperti che contribuiscono a rendere Salutare chiara, completa e affidabile.
Riflettete e date buon esempio. Per migliorare e integrare le tematiche socio sanitarie, dagli approcci terapeutici al trattamento, estendiamo l'invito ai professionisti del settore a collaborare con articoli di pubblico interesse, scrivendo a: redazione@salutare.info
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Il primo trapianto di testa fissato per il 2017 Il team guidato dal dott. Sergio Canavero effettuerà il primo trapianto di testa (con procedura HEAVEN) su un paziente russo trentenne nel dicembre 2017. La procedura HEAVEN (Head Anastomosis Venture) messa a punto dal dott. Sergio Canavero per effettuare il trapianto di testa verrà sperimentata su un paziente umano volontario nel dicembre 2017. A sottoporsi all’intervento sarà Valery Spiridonov, trentenne russo affetto da una rara forma di atrofia muscolare spinale chiamata Werdnig-Hoffman. L’operazione, mai tentata prima, verrà portata a termine in circa 36 ore. Un progetto tutto italiano, messo in campo dal Gruppo Avanzato di Neuromodulazione di Torino, che di recente ha fatto discutere non solo la comunità scientifica. In merito
sono stati espressi dubbi e perplessità anche di natura etica e morale. La procedura, in estrema sintesi, prevede l’espianto del capo di Spiridonov e il suo posizionamento sul corpo del donatore, una persona a cui è stata diagnosticata la morte cerebrale. Il collegamento del sistema nervoso avviene mediante un materiale sviluppato appositamente, paragonabile ad una colla. Al termine il paziente viene mantenuto in coma farmacologico per un mese, per poi essere svegliato e iniziare il necessario percorso di riabilitazione. Un intervento che in modo inevitabile richiama alla mente le fantasie di romanzi e pellicole fantascientifiche, destinato però a diventare realtà. Dal punto di vista dei costi, stando alle ultime informazioni disponibili, l’operazione
richiederà circa 11 milioni di dollari (già interamente raccolti). Il paziente, nel corso di una recente intervista, si è detto determinato a portare a termine il proprio impegno. Quando ho realizzato di poter contribuire a qualcosa di davvero grande e importante non ho avuto alcun dubbio e ho iniziato a lavorare in questa direzione. "L’unica cosa che provo è un senso di piacevole impazienza, come se mi dovessi preparare perché sta per arrivare il momento più importante della mia vita."
Arriva NUVAP N1 Il primo dispositivo plug&go per monitorare gli inquinamenti in casa e in ufficio Nuvap N1, il primo dispositivo al mondo specifico per il monitoraggio delle pericolose fonti inquinanti presenti in casa e nei luoghi di lavoro, è disponibile in pre-order sul sito nuvap.com con consegna prevista a metà novembre. Dal design elegante e lineare, Nuvap N1 è un device appartenente all’era dell’Internet of Things indispensabile per chi ha a cuore la propria sicurezza. Grazie ai sensori di massima precisione di cui è dotato, N1 è in grado di rilevare fino a 24 diversi parametri ambientali, tra cui l’inquinamento elettromagnetico, il gas radon, la radioattività (radiazioni ionizzanti), il monossido di carbonio, il metano, l’inquinamento acustico e idrico (attraverso filtri esterni), la temperatura, l’umidità, la qualità dell’aria, la presenza di polveri sottili, gli incendi e diversi altri.
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Con N1 è possibile individuare i nemici invisibili, causa nel tempo di patologie talvolta molto gravi (www.nuvap.com/it/dati-sullinquinamento/), con lo scopo di eliminarne o attenuarne gli effetti dannosi sulla salute delle persone. Grazie al supporto dedicato offerto da Nuvap, tutti possono adottare piccoli accorgimenti per evitare o limitare i pericolosi effetti dell’esposizione a fonti inquinanti individuate da N1: ad esempio, è possibile rilevare per tempo incendi o fughe di gas, oppure modificare la disposizione dei letti per evitare l’esposizione continuata a pericolose fonti elettromagnetiche. Nuvap N1 può rivelarsi uno strumento molto utile anche per valutare lo stato di salubrità ambientale di un'abitazione prima di
acquistarla o abitarla, per garantire a sé e alla propria famiglia di aver scelto effettivamente un luogo sano e sicuro in cui vivere. La Nuvap App, dalla quale sono consultabili da remoto tutti i parametri ambientali monitorati da N1, è disponibile per smartphone e tablet con sistemi operativi Android, iOS Apple e Windows Mobile. L’esclusivo sistema per il monitoraggio congiunto e costante degli agenti inquinanti, brevettato a livello internazionale, fa di Nuvap N1 un dispositivo unico e fra i più tecnologicamente avanzati presenti sul mercato.
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Cellulari, smatphone e tablet: avvertimenti a tutti voi nomofobi Per quanto i dispositivi elettronici dai cellulari, ai pc portatili, ai tablet, abbiano introdotto in società nuove opportunità di comunicazione, di lavoro, di svago, come per ogni oggetto che entra a far parte del quotidiano, l’uso sconsiderato porta a danni, anche notevoli. A nostro avviso, il pericolo maggiore registrato negli ultimi tempi risulta la "distrazione" che mostrano tutti coloro i quali, seppure non direttamente ‘connessi’, ne fanno un uso sconsiderato: in auto, per strada, al ristorante, in gruppo con gli amici al bar, al lavoro...
Le conseguenze sono letali
Gli sms moltiplicano per 23 il rischio di incidenti. È il paradosso della tecnologia e delle cattive abitudini. Le macchine più sicure e i controlli delle forze dell’ordine (2 milioni all’anno solo da parte della polizia) diminuiscono il numero complessivo di morti sulle strade ma al tempo stesso gli strumenti «hi tech» fanno crescere un nuovo settore dell’infortunistica stradale: gli incidenti dovuti alla tecno-distrazione.
Una piaga
Spesso chi è al volante fa altro: con la vettura in movimento installa il navigatore, guarda la tv sull’ipad, legge ibook, gioca col computer, carica il lettore mp3, riceve e manda sms, parla al cellulare». Ciò abbassa il livello di attenzione e moltiplica i pericoli. La guida è considerata un’attività ripetitiva, appresa una volta per tutte, così i sistemi che interagiscono col conducente diventano una costante minaccia alla sicurezza. La maggior parte degli incidenti stradali è causata dalla distrazione alla guida. Ad auto lanciata, i due secondi necessari a leggere un messaggio ricevuto sul telefonino equivalgono a una trentina di metri senza guardare la strada, con rischio di tamponare un’altra vettura o di investire un pedone. E se per mandare un messaggio ci vogliono circa 10 secondi, il conducente perde di vista la strada per un tratto di 300 metri, in cui può succedere di tutto.
Ecco i principali segnali di rischio di nomofobia:
• controllo frequente del proprio telefono, del livello di batteria, della suoneria e del campo di rete. • Desiderio di utilizzo dello smartphone anche in posti inappropriati. • Eccessiva paura di perdere il cellulare. • Aumento repentino dell’ansia e dell’irritabilità nelle situazioni di sconnessione del cellulare dalla rete. • L’uso del cellulare o di altri dispositivi di connessione interferisce significativamente con le normali attività lavorative o familiari o sociali o di studio.
Nomofobia è un termine di recente introduzione (nomophobia nel mondo anglosassone) che designa la paura incontrollata di rimanere sconnessi dal contatto con la rete di telefonia mobile
Danni da smartphone alla spina dorsale: sindrome del Text-Neck È stato dimostrato come la dipendenza da smartphone agisce sulla spina dorsale di un bambino di sette anni: le sue articolazioni sono ancora in fase di sviluppo e la curvatura del collo per fissare lo schermo causa questa anomalia. Un importante chiropratico australiano ha avvertito che 'il collo da testo' - una condizione spesso causata dal chinarsi sui telefoni e tablet per diverse ore - sta diventando un'epidemia. Il dottor James Carter, con sede a Niagara Park, ha detto che questa condizione relativamente recente, non solo incide in maniera determinante sulla spina dorsale, ma può portare a problemi di ansia, depressione e molto altro. Ha rivelato, inoltre, di aver visto un allarmante aumento del numero di pazienti con questa patologia nel corso degli ultimi anni e ha detto che il 50 per cento di loro sono adolescenti in età scolare. "La condizione è chiamata "text neck" perché è spesso causata quando la gente si siede con la testa piegata in avanti a guardare i propri dispositivi per diverse ore". "Invece di una curva normale in avanti",
continua il dottore, "i pazienti possono sviluppare avere una curva all'indietro. Può essere degenerativa, causando spesso problemi alla testa, al collo, alle spalle e alla schiena". La ricerca suggerisce che gli utenti spendono in media 4 ore al giorno a sul proprio smartphone, praticamente fino a 1.400 ore l'anno di sollecitazioni in eccesso sulla colonna vertebrale cervicale. La postura che adottiamo per guardare i nostri telefonini provoca un'eccessiva usura che può eventualmente richiedere un intervento per correggerla. Salutare
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News
Il progetto "A casa lontani da casa" cresce e allarga le braccia Dopo due anni la rete di accoglienza di Milano per pazienti e familiari accoglie sempre più"turisti sanitari” e conferma il capoluogo lombardo come città solidale.
Il mondo del no profit si è fatto carico da tempo del problema, organizzando e gestendo strutture di accoglienza che ospitano migliaia di malati.
Il progetto "A casa lontani da casa” è nato nel 2013 per rispondere a un bisogno: quello della ricerca di un alloggio adeguato a costi contenuti da parte di più di 100.000 persone (malati e parenti accompagnatori) che ogni anno giungono a Milano per essere curati in strutture sanitarie specializzate.
È il caso di "A casa lontani da casa”, realizzato grazie all’impegno e al lavoro di quattro Associazioni da tempo attive nel sostegno ai malati: PROMETEO, AVO Milano, LILT Milano, CasAmica. L’obiettivo era creare una "rete” fra le numerose strutture di accoglienza presenti sul territorio, attivando strumenti che rendessero agevole per il malato arrivato da lontano la ricerca di una sistemazione consona alle proprie esigenze.
È un fenomeno definito "mobilità sanitaria”, di migliaia di "viaggi della speranza” che comportano comprensibili disagi per la lontananza da casa, dagli affetti e dalle proprie sicurezze, spesso con gravi difficoltà di carattere economico.
Milano si conferma dunque città accogliente, che vanta un tessuto sociale e una rete di aggregazione importanti, finalizzate a soddisfare le richieste di
aiuto e di bisogno, soprattutto in ambito assistenziale. Un nuovo problema sociale, quello dei "viaggi per la salute”, che ha bisogno costantemente di risposte concrete e incide sensibilmente sul sistema sanitario milanese: come a dire che per alzare l’asticella dell’efficienza sia necessario essere sempre di fronte all’emergenza. Il dialogo a più voci sul territorio, anche con le istituzioni, ha consentito di rilevare le caratteristiche delle varie "case” e di creare una "rete di accoglienza”, accessibile attraverso un portale dedicato: www.acasalontanidacasa.it e un call center (800161952) attivo h24 grazie alla partnership di Gruppo Filo Diretto, a disposizione degli utenti in cerca di alloggio. www.acasalontanidacasa.it
Baby MAGAZINE
Salutare dedica a mamme e papà la rivista per poter meglio comprendere e affrontare il percorso della genitorialità, dalle cure mediche alla scelta dei migliori prodotti in commercio. Fornisce un servizio a 360 gradi che abbraccia tutti gli aspetti legati alla nascita e alla crescita di un figlio senza trascurare nessuna sfumatura. Valuta i prodotti per mamme e bambini favorendo una scelta consapevole. Si avvale della professionalità di medici, pediatri,
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Piace alla mamma, utile al bambino ginecologi, puericultori specializzati in infanzia e maternità, per discutere e confrontarsi. Le esperienze, i consigli dei nostri esperti sono un sostegno per quanti vivono questa meravigliosa esperienza.
Baby Magazine è distribuito in allegato
Scrivete, comunicate, informate su tutto ciò che riterrete opportuno divulgare, scambiamo idee e consigli, facciamo della rivista uno strumento informativo a disposizione di tutti.
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a Salutare Presso presidi ASL e Aziende Ospedaliere, cliniche, studi medici, tramite il servizio di spedizione in abbonamento postale gratuito a privati, medici, ginecologi e pediatri. Sfoglia la rivista Baby Magazine su:
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Leggere
Segreti di bellezza delle nonne
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La stanchezza, sintomo comune e frequente, è la conseguenza di un sovraffaticamento fisico o mentale e, in genere, scompare rapidamente con il riposo. Ma quando questo stato diventa cronico, quando si trasforma in una costante e incurabile spossatezza, quando non è la diretta e palese conseguenza di un eccesso, quando non sembra essere causato da nessuna malattia nota, allora diviene un vero e proprio flagello, nonché una fonte di malessere.
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Pediatria
Abstract del meeting del 21 novembre scorso a Salerno: Tanti i punti trattati con approfondimenti circa le questioni più frequenti oggi in ambito pediatrico.
Inquadramento delle anemie della Prof.ssa Sofia Maria Matarese Per quanto riguarda le anemie, In pediatria non esiste un valore standard di emoglobina al di sotto del quale si può parlare di anemia ma è necessario confrontare il dato numerico con le apposite tabelle dei percentili per definire correttamente lo stato di anemia. Ricordando che l’anemia non è una malattia bensì un sintomo comune a ben 180 patologie, definito che un bambino è anemico, per capire a cosa è dovuta l’anemia il modo più semplice, da un punto di vista diagnostico, è differenziare l’anemia in rapporto al volume corpuscolare medio (MVC), tenendo presente che anche per l’MCV è necessario valutare le specifiche tabelle dei percentili. Si può quindi parlare di anemia micro, normo e macrocitica nell’ambito di una valutazione completa dell’esame emocromocitometrico, che deve tener conto anche della normalità o meno dei leucociti e delle piastrine. La febbre secondo il Prof. Francesco De Maddi La febbre ricorrente ovvero la febbre che ritorna (per i non addetti ai lavori) è una condizione patologica che desta preoccupazione nei genitori e nei pediatri. La causa più frequente sono le infezioni: le forme più frequenti sono le infezioni delle prime vie aeree, secondarie a una precoce scolarizzazione in pazienti non immunocompetenti per la precoce età di ingresso, seguono le infezioni da virus di Epstein- Barr e via via agenti etiologici meno frequenti. La seconda causa, in ordine di frequenza, sono le malattie reumatologiche: Lupus eritematoso sistemico, malattia di Behcet, malattia di Crohn. Le malattie neoplastiche, in particolare la leucemia linfoblastica acuta, il linfoma e il neuroblastoma rappresentano la terza causa per frequenza di febbre ricorrente. Con frequenze nettamente inferiori ricordiamo le immunodeficienze congenite come il deficit selettivo di Ig A e l’ipogammaglobulinemia transitoria dell’infanzia. Rare le forme di febbre ricorrente dovute a malattie autoinfiammatorie come la febbre mediterranea familiare, il deficit di mevalonatokinasi, la TRAPS e la PFAPA. Ruolo degli acidi grassi nell’alimentazione del neonato pretermine. Le relazioni di Luigi Balestriere e Francesca Cicognini hanno dimostrato l’importanza degli acidi grassi e le proprietà nutrizionali ed
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antimicrobiche dell’acido laurico nella nutrizione del bambino pretermine. L’aumentata sopravvivenza dei neonati pretermine di peso sempre più basso ha aperto un capitolo del tutto nuovo nel campo della nutrizione infantile: in particolare sono emersi con sempre maggiore evidenza i limiti di un approccio nutrizionale tradizionale nella gestione di questa speciale categoria di pazienti. I neonati di peso molto basso (VLBW) o estremamente basso presentano, infatti, caratteristiche biologiche ed esigenze assistenziali del tutto diverse dai neonati di peso maggiore. Negli ultimi anni è stato inoltre evidenziato come un adeguato apporto nutrizionale, parenterale ed enterale, sin dalle prime ore di vita, condizioni in modo negativo l’outcome di questi neonati sia a breve che a lungo termine. Risulta quindi estremamente attuale ed estremamente urgente la necessità di individuare l’approccio nutrizionale più adeguato per questi tipi di neonati che, secondo alcuni autori, deve essere mirato non solo a garantire un ritmo di crescita sovrapponibile a quello di un feto di pari età gestionale, ma anche a favorire una velocità di incremento ponderale accelerata, al fine di recuperare il più precocemente e rapidamente possibile il debito accrescitivo. Prof. Pietro Vajro: obesità pediatrica L’obesità è una condizione clinica ad eziologia multifattoriale sempre più diffusa sia in età adulta che pediatrica (globesity). Le sue precoci e gravi complicanze (es. cardiovascolari, epato metaboliche, ecc.) hanno indotto recentemente l’American Medical Association a sostituire il termine ”condizione” con il termine ”malattia” al fine di incidere maggiormente sul modo in cui la comunità medica si approccia alla sua prevenzione, diagnosi e terapia. In Italia la Campania (in particolare la provincia di Salerno) occupa il primo posto con una preoccupante frequenza di eccesso ponderale in circa un bambino su due (48.7%). La relazione del professor Vajro ha trattato importanti aspetti relativi alla individuazione di nuovi meccanismi eziopatogenetici dell'obesità e delle complicanze spesso tra di loro inter-connesse (debito di sonno, interferenti endocrini ambientali, microbiota intestinale e asse intestino-fegato, fruttosio) sui quali agire in aggiunta alla riduzione della sedentarietà e dell'alimentazione.
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Denti in 3D per combattere la carie. Realizzato un nuovo materiale in grado di uccidere il 99% dei batteri responsabili della carie.
hanno scoperto che il nuovo composto era stato in grado di uccidere il 99% dei batteri, rispetto all'1% dei denti sintetici tradizionali. Tuttavia, il materiale non è ancora pronto per essere testato sugli umani.
La stampa 3D potrebbe rivoluzionare il settore odontoiatrico. In futuro, infatti, sarà possibile stampare "denti anti-carie” sicuri per gli umani, ma capaci di distruggere i batteri.
"Prima di passare alla sperimentazione clinica dovremo condurre esperimenti di durata maggiore e verificare la compatibilità del materiale con il dentifricio – osserva Andreas Herrmann -. Ma prevediamo che potrà essere utilizzato nel giro di poco tempo: richiede, infatti, un periodo di sviluppo decisamente inferiore a quello di un nuovo farmaco."
È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Advanced Functional Materials dai ricercatori dell'Università di Groningen (Olanda), guidati da Andreas Herrmann. Gli esperti hanno prodotto un nuovo materiale antibatterico, che nel giro di pochi anni potrebbe rimpiazzare quelli attualmente utilizzati per realizzare le protesi dentarie. Nel corso della ricerca, gli autori hanno aggiunto alla resina di polimeri, generalmente usata per produrre gli impianti dentali, un sale di ammonio quaternario. Questa sostanza risulta capace di eliminare una grande quantità di microrganismi,
germi e batteri, ma è innocua per l'uomo. Successivamente, hanno utilizzato il materiale per creare, attraverso la stampante in 3D, un dente sintetico. Il dispositivo è stato poi inserito e tenuto, per sei giorni, all'interno di una soluzione organica, costituita da saliva e dal batterio responsabile della carie, lo streptococco mutans. Inoltre, i ricercatori hanno introdotto in campioni della stessa sostanza anche denti normali, realizzati solo con la resina. Al termine dell'esperimento, gli scienziati
Neonati prematuri: l’importanza della Golden hour e del follow-up fino a 3 anni Le indicazioni della Società Italiana di Neonatologia (SIN) per affrontare la nascita prematura, anche dopo la dimissione dalla TIN con il Follow - up. In Italia nascono ogni anno circa 40mila neonati pretermine, cioè prima della 37a settimana di età gestazionale (Istat 2015/ CeDAP 2014). La SIN, Società Italiana di Neonatologia, in occasione della Giornata Mondiale del Neonato Pretermine, del 17 novembre ha richiamato l’attenzione su due aspetti dell’assistenza ai neonati pretermine: l’assistenza nella prima ora di vita dei neonati di peso molto basso, la cosiddetta Golden hour, edil follow-up dei neonati pretermine nei primi tre anni di vita.
Il follow-up: il nuovo documento della SIN
Cosa fare dopo la dimissione di un neonato pretermine? E quali i controlli da effettuare? Quando tornare dal neonatologo o andare dal pediatra? Queste domande trovano risposta nelle indicazioni per il Follow-up dei neonati pretermine nei primi tre anni di vita messe a punto dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN). La prosecuzione delle cure dopo la dimissione dalla TIN, la valutazione degli outcome a breve e lungo termine, gli interventi precoci e lo studio delle nuove disabilità rappresentano i principali obiettivi dei programmi di follow-up, dai quali emerge anche la necessità di un riconoscimento ufficiale da parte del Sistema Sanitario Nazionale. In quasi nessun centro neonatologico, infatti, esiste una figura ufficialmente assegnata a questo
Ma gli studiosi non hanno intenzione di fermarsi qui. Prevedono di impiegare il materiale per realizzare anche le protesi ortopediche. Inoltre, ritengono che il composto potrebbe servire anche per finalità non prettamente sanitarie. Per esempio, suggeriscono che potrebbe essere utilizzato negli imballaggi alimentari, negli impianti di depurazione delle acque e nei giocattoli per bambini.
Ufficio Stampa SIN Società Italiana di Neonatologia n.p.r. Health Unit compito, svolto da diversi professionisti. Le indicazioni della SIN si basano su tre principi: il primo è la multidisciplinarietà. Un servizio di Follow-up necessita di poter contare su diverse figure professionali (neonatologo, neuropsichiatra infantile, fisiatra, psicologo, fisioterapista, psicomotricista, oculista, audiologo, neurochirurgo, nutrizionista, pneumologo). Il secondo aspetto è l’approccio patient and family centered, per garantire la filosofia assistenziale iniziata nella TIN. Infine per garantire un follow-up ottimale è necessaria la costruzione di una rete tra tutte le realtà socio-sanitarie del territorio, i percorsi sanitari, riabilitativi e terapeutici. http://tinyurl.com/jbbum8x
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Posturologia a cura di Fabio Basile Personal Trainer & Fitness Coach
Il potenziamento dorsale Quali sono le patologie che possono colpire la colonna vertebrale?
Il potenziamento dei muscoli dorsali e dei muscoli posturali è molto importante per la salute. I vizi della postura e le patologie possono con il tempo diventare invalidanti, arrecando gravi problemi alla salute.
Tra le varie patologie che possono colpire la colonna una delle più fastidiose è la ipercifosi, comunemente ed erroneamente denominata cifosi. L’ipercifosi non è altro che un'accentuazione della fisiologica curva dorsale del rachide. Si parla di cifosi patologica o ipercifosi dorsale quando l'angolo della cifosi dorsale è maggiore di 35°. Il grado di ciascun corpo vertebrale si calcola tracciando sulla lastra radiografica due rette parallele ai piatti vertebrali misurandone l'angolo che formano tra di loro.
Come si manifesta?
Tra le cause primarie la sedentarietà e l'assunzione di errate posture in ufficio e nello studio determinano l'accentuarsi della curva fisiologica. La classificazione medica distingue le cifosi in: posturali, congenite, idiopatiche e da osteocondrosi.
In ambito rieducativo vengono distinte in cifosi mobili e cifosi rigide.
Le cifosi mobili o atteggiamento ipercifotico, si hanno quando è possibile tramite uno sforzo volontario, o tramite una correzione passiva (ad esempio il decubito dorsale) il raddrizzamento del rachide nel tratto interessato. Non vi è presente una deformazione ossea, trattandosi di un "atteggiamento” posturale. Il trattamento sarà solo chinesiterapico, tramite la somministrazione di esercizi ginnici correttivi. Le cifosi rigide o fisse, sono vere e proprie ipercifosi a cui spesso si abbinano delle deformazioni ossee. Queste ipercifosi necessitano di trattamenti
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chinesiterapici, spesso con l’ausilio di supporti ortopedici e, nei casi più gravi, anche d'interventi chirurgici. Il problema di questo tipo di patologia è che spesso ad essa si abbinano ulteriori problemi posturali del rachide, che tende a compensare questo squilibrio bilanciando la colonna con una iperlordosi lombare o cervicale. Il consolidarsi di una curva accentuata del rachide nella regione dorsale, provoca un allungamento della muscolatura del dorso e un accorciamento di quella pettorale che a lungo andare determina un progressivo adattamento e conseguente irrigidimento dei legamenti e una deformazione dei corpi vertebrali. La correzione di queste patologie è dunque possibile tramite l'attività fisica, l’utilizzo di sovraccarichi e l’allungamento di quelle sezioni muscolari rigide. Allenandosi sarà possibile realizzare delle modificazioni morfologiche del muscolo. Se il soggetto non modifica in tempo, la sua morfologia contrastando questo paramorfismo il carico corporeo gravando sulla concavità della curva genererà la deformazione, rendendola fissa e creando il dismorfismo.
Cosa prevede il para-dismorfismo?
Il para-dismorfismo prevede, come già accennato in precedenza, una condizione di ipertonicità di particolari muscoli e di una lassità dei loro antagonisti. I principali imputati di questa patologia sono i muscoli intrarotatori dell'omero. È necessario, quindi, allentare la tensione dei muscoli intrarotatori dell’omero, allungandoli. Tali muscoli da detensionare sono: il gran
pettorale, il gran dorsale, il grande rotondo ed il sottoscapolare. L'allungamento di questi segmenti muscolari potrà essere realizzato tramite esercizi di stretching e, nelle patologie meno gravi, con l'impiego dei sovraccarichi, in questo modo il muscolo a riposo sarà più lungo. L’intervento di potenziamento sugli extrarotatori dell'omero e adduttori delle scapole, passa invece attraverso il rafforzamento del sottospinato, del piccolo rotondo, del deltoide posteriore e del trapezio, tutti muscoli, deputati alla extrarotazione dell'omero e il cui accorciamento può diminuire l'ipercifosi.
È possibile correggere quest'atteggiamento?
Come già accennato in precedenza, l'ipercifosi o l'atteggiamento ipercifotico possono essere corretti attraverso l'esecuzione di esercizi mirati e, con particolare modalità di esecuzione, attraverso l'utilizzo di sovraccarichi, ma questo dev'essere sempre associato a diverse modalità di stretching dei muscoli intrarotatori dell'omero. Non tutti gli esercizi sono però idonei, se non proprio da evitare, motivo per cui vi indicherò gli esercizi consigliati, partendo dai distretti muscolari più alti verso il basso.
Chi è affetto da ipercifosi dorsale dovrebbe evitare:
il potenziamento dei muscoli pettorali tramite ad esempio le distensioni con bilanciere su tutte le panche, le croci e i piegamenti sulle braccia. Per i dorsali si devono invece evitare la lat machine inversa e il rematore. Per i deltoidi si devono escludere il lento avanti, il lento dietro le alzate frontali. Per gli addominali la panca romana e la twist machine. Bisogna inoltre evitare di lordotizzare la colonna lombare negli esercizi consigliati e un lavoro eccessivo sui muscoli pettorali. Sono consigliati invece il vertical bench o pec dek in mezza estensione. Per i dorsali illat machine avanti in mezzo movimento, Rowing machine o Pulley, e il rematore con manubri su panca a 45°. Per i deltoidi le alzate laterali, le alzate su panca a 45° il peck back. Per i trapezi le tirate al mento, e le shrugs. Per gli addominali il reverse crunch o la crunch machine.
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Mali di stagione: rimedi alle Terme e non solo, ma sempre con stile! I mali di stagione sono all’attacco!
Cambiamento climatico significa, abbassamento delle temperature, vita d’ufficio e posture poco corrette. Con conseguente aumento del livello di stress. Tutto questo genera infiammazioni delle vie respiratorie, portandole a essere più vulnerabili ad attacchi virali, come quello del raffreddore. Allo stesso modo, anche i muscoli sono più sensibili a contratture.
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• Nonostante questi malesseri siano il sinonimo dell’anti-eleganza, è possibile prevenirli e/o accelerarne il processo di guarigione in maniera piacevole e chic! Come? Godendo dei benefici delle acque termali e dei trattamenti a loro connessi, meglio se in strutture che possano garantire un servizio eccellente e una location che "coccoli” anche la vista, come gli Spa Resort di Italian Hospitality Collection. Ma andando per passi, da cosa dovremmo difenderci in inverno? • Il raffreddore è una rinofaringite acuta infettiva virale. I suoi sintomi? Starnuti, congestione nasale, mal di gola, tosse, mal di testa, stanchezza. Si tratta della malattia umana più comune: infetta gli adulti in media 2-4 volte l'anno.
4 Segreti per prevenirli… con stile! • L’influenza si differenzia per l’insorgere di ulteriori sintomi: rapido innalzamento della temperatura, brividi di freddo e dolori muscolari. • Cervicale e reumatismi non interessano solo la popolazione matura. Anzi, gli impiegati o soggetti molto stressati sono quelli più a rischio di contratture, ovvero coloro che sono in età lavorativa. 1. Le Acque Termali: la prevenzione più completa rilassandosi, prendendosi cura di sé, con effetti duraturi nel tempo. 2. La prevenzione con le "terme” a casa: come per il make-up, anche la salute ha i suoi rituali che hanno anche un risvolto positivo per la cura della pelle… e non solo! 3. Lo stile di vita: come comportarsi in autunno? 4. Alimentazione e idratazione: seguendo alcune indicazioni prese in prestito dalla nutraceutica, disciplina seguita anche dagli chef di Italian Hospitality Collection.
1. La prevenzione con le Acque Termali Le cure termali utilizzano come mezzo curativo le acque minerali o i loro derivati, fanghi, vapori, nebulizzazioni, che hanno una riconosciuta efficacia terapeutica per la salute nelle fasi di prevenzione, di terapia e di riabilitazione di alcune malattie. La terapia termale non è alternativa, né sostitutiva al trattamento farmacologico, consente di diminuire gli episodi di crisi e, per quelli che avvengono, di diminuirne l’intensità. I benefici delle cure termali sono sostenuti dal riconoscimento del Sistema Sanitario Nazionale che, con oneri a carico dell’ente pubblico, dà diritto ad
ogni assistito ad usufruire di un solo ciclo di cure (12 sedute) nell'anno legale (1° gennaio-31 dicembre). L'anno è definito considerando il giorno d'inizio del ciclo di cura. Per fruire di cure termali è sufficiente farsi rilasciare la prescrizione su ricettario del Servizio Sanitario Nazionale da un medico di medicina generale. Per l’accesso alle cure termali è previsto il pagamento di un ticket fissato dalle disposizioni nazionali. Una volta iniziata la cura, il ciclo di terapia termale deve durare 12 giorni in un arco temporale massimo di 60 giorni, fatte salve eventuali sospensioni disposte dal medico termale. Le cure termali utilizzano come mezzo
I rimedi, rilassandosi con stile Le acque termali non sono tutte uguali. Nonostante abbiano tutte proprietà antinfiammatorie, alcuni elementi al loro interno rendono alcune acque più indicate rispetto ad altre per ogni singola funzione. In particolare bisogna sfatare il mito che le acque termali non abbiano un buon odore: il famoso odore di "uovo” appartiene solo alle acque sulfuree, ma esistono anche quelle non sulfuree, con proprietà simili ma che, non avendo il particolare odore, si rendono più adatte per trattamenti estetici e lunghe terapie inalatorie. Tutte le strutture termali di Italian Hospitality Collection possono sfruttare acque non sulfuree e pertanto senza controindicazioni olfattive.
curativo le acque minerali o i loro derivati, fanghi, vapori, nebulizzazioni, che hanno una riconosciuta efficacia terapeutica per la salute nelle fasi di prevenzione, di terapia e di riabilitazione di alcune malattie. La terapia termale non è alternativa, né sostitutiva al trattamento farmacologico, consente di diminuire gli episodi di crisi e, per quelli che avvengono, di diminuirne l’intensità.
nel trattamento di cervicali, contratture, reumatismi. I fanghi, scaldati a temperatura di circa 50°, vengono applicati sul corpo a una temperatura di circa 46-48° per far alzare la temperatura corporea superficiale gradualmente a 42°: questo innalzamento della temperatura crea un massaggio naturale ai muscoli, un rilassamento dei tessuti, capace di sciogliere le contratture. Avendo l’acqua termale funzioni antinfiammatorie, i fanghi sono capaci anche di diminuire la cellulite e di attuare dei peeling naturali. Questo rilascio graduale di calore a temperature alte è l’unica alternativa che non presenta controindicazioni e non stressa il corpo con scottature. Non esistono nemmeno sostanze chimiche che non presentano alcun effetto collaterale come i fanghi termali.
Le acque termali hanno proprietà antiinfiammatorie, fluidificanti, stimolanti per la produzione di immunoglobuline A, drenanti per le sostanze nocive (le eliminano) e hanno una componente sedativa broncodilatatrice. Possono essere effettuate inalazioni, ovvero getti umido caldi di aria da respirare, aerosol, particelle umide più piccole, humage, ovvero acqua deumidificata simile al gas. A ciò può essere affiancata l’immersione nei bagni termali per il rilassamento di tutto il corpo. Il tutto, a Bagni di Pisa, Grotta Giusti e Fonteverde, può essere fatto nel contesto di ville storiche toscane, con ambienti affrescati in cui si respira l’eleganza di un tempo. Un altro metodo di utilizzo delle acque termali sono i fanghi, che agiscono sulla circolazione e idratazione, oltre che sulla trasmissione di calore al corpo, risultando efficaci
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2. Le "terme”, a casa sono un escamotage per sopperire alla mancanza di acqua termale. I vapori, utili a pulire e mantenere umide le vie respiratorie, agiscono anche sulla pelle del viso, aprendo i pori e permettendo una più facile pulizia! Allo stesso modo, una boule piena di acqua tiepida, con disciolto del sale marino, può produrre vapori da respirare o da inserire in una fialetta con vaporizzatore per inalarla direttamente. In generale, fate la doccia o il bagno con acqua molto molto calda senza però arrivare al punto di scottarvi. Questa temperatura permetterà un micromassaggio sui tessuti e l’inalazione di vapori che rendono i tessuti delle mucose respiratorie più tonici e forti. Un altro modo di utilizzare il sale è come trasmettitore di calore per dei massaggi delicati nella zona temporale o sul petto: prendete del sale, chiudetelo in un tessuto di cotone a più strati e scaldatelo al forno. Dopodichè, senza scottarvi, appoggiatelo sulla fronte e lasciatevi massaggiare dalle onde di calore che lentamente si propagheranno…
Non c’è niente come le reali acque termali, ma di sicuro possiamo attuare dei piccoli trucchi per aiutarci anche a casa, o comunque allungare e sostenere gli effetti termali con pochi, semplici passi. I famosi fumenti o "suffumigi” possono essere fatti aggiungendo degli oli essenziali a una boule piena di acqua calda: possono essere poche gocce di oli balsamici come quella alla lavanda, all’eucalipto, alla menta o al rosmarino. I fumenti con sale marino
3. Lo stile di vita
Per il resto valgono le regole di sempre: l’alcol disidrata e riduce le difese immunitarie che vivono nell’intestino, per cui meglio non esagerare. Il fumo irrita le mucose e riduce le riserve di vitamina C nel corpo. Se già non l’avete fatto, meglio smettere! Come avviene per molti aspetti della vita, anche per prevenire i malanni di stagione è importante seguire uno stile di vita che provochi meno stress possibile al corpo. Il nemico numero uno del sistema immunitario è lo stress: per questo motivo, il rientro a lavoro dopo la pausa estiva non è da sottovalutare. Sia i meccanismi interni dell’ufficio, così come il rispetto delle scadenze lavorative e la postura da tenere.
Per otto ore al giorno devono essere tenute sotto controllo. Prendete tutto con calma, fatevi un planning di ciò che è urgente e ciò che è prioritario, valutando a cosa dare la precedenza. Un altro aspetto importante è il riposo. Non è solo una questione di rientro al lavoro, ma di cambio stagione: il corpo è stressato dal cambio della temperatura e il calare del sole anticipato incide sugli ormoni che regolano il sonno. Non abbiate paura di sembrare anziani a volervi riposare: fatelo, e durante le ore di veglia sarete ancora più forti!
4. Alimentazione e idratazione La nutraceutica è lo studio di alimenti che possono avere una funzione benefica sulla salute umana. Direttamente dall’equipe medica di Italian Hospitality Collection, in abbinamento al segreti degli Chef nelle nostre cucine, arrivano alcuni suggerimenti per l’utilizzo di alimenti che fanno bene all’organismo: •le arance sono ottime, ma se volete un tocco più esotico potete optare per la papaya: un frutto morbido e gustoso ma non troppo dolce, ottimo per dare una nota di sapore particolare anche alle insalate, che a loro volta possono essere condite con limone e un po’ di zenzero, fortissimi stimolatori del sistema immunitario; •la Curcuma è un altro ingrediente altamente antinfiammatorio: potete utilizzarla per insaporire risotti e pasta che è meglio siano di farine integrali: contengono più zinco, che aiuta il vostro corpo a proteggersi; •per la vostra idratazione, se volete essere un po’ glam provate il succo d’uva: non solo lancerete una nuova moda, ma assumerete ancora più vitamina C rispetto a quella contenuta da una spremuta d’arancia, assumendo per giunta un frutto di stagione; •evitate di assumere invece troppo caffè e te: sono eccitanti ed altamente diuretici, disperderete quindi liquidi che servono ai vostri tessuti. Preferite invece le tisane: quelle di timo, eucalipto o lavanda, delicate, dissetanti, purificanti, antinfiammatorie e dagli aromi decisamente coinvolgenti. Per una prevenzione migliore, sorseggiate almeno 2 o 3 tisane al giorno.
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Estetica a cura del dr. Ivan La Rusca Chirurgo Estetico
Mini lifting del volto Chirurgia mini invasiva Il Lifting del volto consente di migliorare l'aspetto del viso eliminando le rughe, aumentando il tono muscolare, rimuovendo l'eccesso cutaneo che, con il passare del tempo, tende ad accumularsi sotto al mento, ai lati della bocca e sulle guance, appesantendo i lineamenti. C'è una fascia di età e quali sono i vantaggi? Il paziente ideale è nella fascia di età tra i 35-55 anni, alla ricerca di un miglioramento del tono del 3°medio del volto e della ridefinizione del contorno mandibolare.
Uno dei grandi vantaggi del mini lifting è che può facilmente essere combinato con altre procedure, come la blefaroplastica o l'utilizzo di filler e botox per ottimizzare il risultato. Le indicazioni chirurgiche sono rivolte ai pazienti ove sia per un dimagrimento eccessivo che per fattori genetici la cute del volto tende a "cadere" verso il basso accentuando in maniera eccessiva i solchi naso genieni e i solchi della regione delle guance; di conseguenza quando le comuni metodiche di medicina estetica non riescono più ad avere effetto, si pongono le indicazioni per un intervento chirurgico. È una tecnica che si sta diffondendo molto anche nel genere maschile a volte anche per necessità professionali.
Cosi come in altri distretti le tecniche tradizionali stanno lasciando il passo a metodiche mini invasive che garantiscono gli stessi risultati con tempi e complicanze molto più limitate. Pertanto anche nel ringiovanimento del volto il lifting classico è stato ormai soppiantato da una metodica mini invasiva definita " MACS lift": tale denominazione non deve trarre in inganno in quanto è l’acronimo di Minimal Access Cranial Suspension Lift, ovvero ringiovanimento del volto e del collo mediante incisioni limitate; queste ultime sono posizionate nella regione anteriore dell’orecchio e al livello della basetta. Le cicatrici residue con il tempo sono difficili da notare in quanto sono nascoste dai capelli e dalla piega naturale dell’orecchio. Un altro vantaggio della metodica è quella di agire su un piano superficiale, in modo da limitare al massimo eventuali complicanze. Si utilizzano inoltre fili di sutura non riassorbibili che tendono la muscolatura facciale sottostante in modo da garantire un risultato duraturo nel tempo. L'intervento può essere eseguito in qualsiasi periodo dell'anno anche se di norma si preferisce evitare l'estate. Si deve infatti considerare che, dopo l'intervento, è fortemente sconsigliato esporsi al sole per almeno 4 settimane.
Il mini lifting dunque permette di ottenere un ringiovanimento del volto di circa 10 anni, migliorando l’aspetto del volto e del collo, con una chirurgia mini invasiva, ed un effetto duraturo nel tempo. Talvolta si associa una blefaroplastica per migliorare l'aspetto della rima palpebrale sia a carico delle palpebre superiori che inferiori per ottimizzare il risultato. Bisogna ricordare comunque che con un mini lifting, noi non fermiamo il tempo e quindi il processo di invecchiamento cutaneo, ma riportiamo solo indietro le lancette dell'orologio. Il mini lifting può cambiare l'aspetto e restituire quella self-confidence perduta, ma non necessariamente cambia il proprio look secondo i propri desideri o modifica il modo di fare delle persone che ci circondano. Il risultato finale può essere apprezzato 1-3 mesi dopo il mini lifting. I risultati di un mini lifting sono quasi sempre gradevoli. Il viso sarà più giovane e la pelle più tonica, perché ora è tesa. L'operazione rimuove la maggior parte della cute in eccesso. I mini lifting stanno diventando sempre più popolari perché sono più veloci, più facili e più convenienti rispetto ai lifting tradizionali. Ricordiamo che bisogna sempre rivolgersi a specialisti in chirurgia plastica ed operarsi in strutture idonee (Cliniche) tali da garantire standard elevati di sicurezza. Salutare 17
Fisioterapia a cura della dr.ssa Lucia Pagano Medico Fisiatra
Osteoporosi In tutto il mondo si stanno promuovendo iniziative per combattere l’osteoporosi, una patologia diffusissima. Oltre a costituire un problema per la salute, l’osteoporosi porta ad una spiccata fragilità delle ossa che compromette in modo grave la qualità di vita di chi ne soffre.
Definizione
Con la parola osteoporosi si intende una condizione sistemica in cui lo scheletro è soggetto ad alterazioni quantitative e qualitative: perdita di massa ossea e resistenza e modificazioni della macro e microarchitettura con un maggiore rischio di fratture patologiche.
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scrivi a: fisioterapia@salutare.info 18 www.salutare.info
I diversi tipi di osteoporosi
L'osteoporosi classica è una malattia della terza età, e in primo luogo delle donne in menopausa. Si parla quindi di osteoporosi senile o meglio, nella donna, di osteoporosi post-menopausale. L'osteoporosi post-menopausale è legata essenzialmente alla brusca caduta del livello degli estrogeni. Nel sesso maschile, l'osteoporosi senile colpisce più tardivamente sia perché l'uomo ha in genere in partenza, per motivi genetici, un osso più robusto e più ricco di calcio, sia perché la caduta degli ormoni sessuali maschili è molto più lenta e graduale. Esistono anche forme di osteoporosi giovanile, che possono colpire tutte le età. L’osteoporosi senile è una forma di osteoporosi primitiva, vanno tuttavia considerate le osteoporosi secondarie, determinate da varie patologie e farmaci, esse vanno sospettate quando la patologia insorge prima dei 50 anni. L’osteoporosi e la frattura osteoporotica hanno una patogenesi multifattoriale legata ai fattori che influenzano il metabolismo osseo. Da una parte vi sono i fattori che favoriscono la formazione dell’osso: attività fisica, normali livelli di ormoni sessuali (estrogeni e testosterone), ormone della crescita (GH), normale attività delle paratiroidi e della tiroide; dall’altra parte vi sono i fattori che favoriscono il riassorbimento: immobilizzazione a letto, sedentarietà, bassi livelli di ormoni sessuali (menopausa, ipogonadismo), eccessiva produzione di ormoni corticosteroidi (morbo di Cushing), terapie cortisoniche prolungate, alterata attività delle paratiroidi con eccessiva produzione di paratormone (iperparatiroidismo), eccesso di attività della tiroide.
Diagnosi
È laboratoristica e strumentale, oltre che clinica. Le analisi del sangue si possono distinguere in
esami di laboratorio di primo livello ed esami di laboratorio di secondo livello e sono prescritti al fine di valutare lo stato di salute generale del paziente ed il procedere di una terapia. Le indagini strumentali valutano la densitometria ossea ovvero "quanta massa c’è nelle ossa”. Le varie tecnologie impiegate a questo scopo sono definite genericamente come mineralometria ossea computerizzata, (MOC). In sintesi l’esame strumentale restituisce un indice detto T-score che indica quanto la densità ossea di un soggetto varia rispetto al valore medio che troveremmo in un soggetto dello stesso sesso ma di 30 anni di età, età durante la quale si registra il picco di massa ossea. Distinguiamo soggetti normali (T-score compreso tra +2,5 e -1,0 DS), osteopenici (T-score compreso tra -1 e -2,5 DS) ed osteoporotici (T-score minore di 2,5 DS).
Terapia
Nell’approccio terapeutico sono applicate strategie farmacologiche e non farmacologiche.
Conclusione
Una corretta diagnosi permette di prendere tutte le misure necessarie per prevenire o ridurre i danni subiti dall'osso con una riduzione della osteoporosi come problema sociale ad elevato impatto economico. Per esempio, in molti casi in cui si diagnostica la celiachia solo dopo aver scoperto più o meno casualmente un'osteoporosi, la semplice introduzione di una dieta priva di glutine può determinare in poco tempo un importante miglioramento della situazione ossea. I controlli devono essere sempre concordati con il medico di fiducia e valutati dal medico stesso.
Promo Salute
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Alimentazione a cura della dr.ssa Fiammetta Trallo specializzata in Ginecologia ed Ostetricia
Mangiare Vegano È etico e salutare ma... attenzione al fai-da-te
Molti vegani evolvono verso regimi alimentari ancora più stretti. I granivori mangiano solo cereali. I frugivori solo frutta. I crudisti soltanto verdure crude.
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In tutto il mondo è in forte crescita la scelta di alimentazioni più etiche e rispettose nei confronti degli animali. Lo stile della dieta vegana dice NO a carne e pesce ma anche a uova, latte, formaggi, miele e pappa reale.
In realtà bambini, donne in gravidanza, persone con malattie ereditarie,... necessitano di nutrienti quali ferro, vitB12, calcio, aminoacidi e proteine che non riescono ad essere adeguatamente integrati dai vegetali.
In primis c’è il diritto alla vita e alla non sofferenza dei nostri amici animali. Ma anche il salutismo ha il suo peso: l’uso di carne rossa e formaggi è stato più volte associato a malattie tumorali e cardiocircolatorie. Vegano è meglio - si legge in molti siti web che citano personaggi famosi convertiti, come se essere una star del cinema sia motivo sufficiente per indurre i fan a cambiare stili di vita. Perché di questo si tratta.
Il vegano puro non mangia nemmeno l’uovo della gallina allevata nel cortile della nonna, fonte di vitB12 utile per il sistema nervoso. I vegetali sono privi di vitB12 e calcio e i bambini devono introdurne la giusta quantità per lo sviluppo di sistema nervoso e ossa.
Il veganismo è una filosofia di vita più ampia che si traduce nel rifiuto di acquistare, usare e consumare per prodotti derivanti da sfruttamento e uccisione degli animali. Questo vale anche per abbigliamento, arredamento, spettacoli come circo, zoo e corrida, sperimentazione di farmaci o cosmetici sugli animali ed altro ancora, nel giusto convincimento che l’uomo non abbia il diritto di disporre della vita degli altri animali come meglio crede. Il veganismo è ecologico. Influisce meno sulle risorse del pianeta. Minor consumo di energia, acqua, pesticidi, inquinanti e minore necessità di terra equivalgono a minore deforestazione. Se mangiassimo tutti vegan ci sarebbe più cibo per tutti. Un ettaro di terreno coltivato a soia produce in un anno proteine 28 volte superiori a quelle prodotte se destinato all'allevamento. Per preparare un pasto vegan nessun animale viene ucciso, maltrattato o sfruttato. Su questi aspetti possiamo essere d’accordo in molti ma non altrettanto per le forti restrizioni alimentari. L’American Dietetic Association sostiene che la dieta vegana bilanciata è adeguata in tutte le fasi della vita.
Il pesce è la fonte primaria del DHA sostanza necessaria per la vista e il cervello; le alghe sono sostitutive ma non apportano la stessa quantità di DHA. Le proteine vegetali e della soia non contengono tutti gli aminoacidi animali necessari e comunque li contengono in minor quantità. Se non perfettamente bilanciate le proteine della soia possono inibire l’assorbimento dello zinco. Chi sceglie vegan ne dev'essere consapevole e cambiare alimentazione con l’aiuto di un nutrizionista evitando il fai da te. L’apporto nutritivo giornaliero richiede un perfetto bilanciamento dei vegetali consumati. Diventare vegani in modo autonomo può comportare squilibri nutrizionali con possibili conseguenze negative sulla salute. Molte persone che si convertono al veganismo ritengono, o per meglio dire sperano, che non si ammaleranno mai di cancro. Purtroppo le cose non stanno così. Alla luce delle attuali conoscenze la dieta vegana protegge in parte solo da alcuni tumori, in quanto il cancro ha purtroppo basi genetiche o infettive virali: papillomavirus (HPV) per cancro cervicale ed helicobacter per quello gastrico. I vegani sono in effetti più magri ed hanno una forma fisica migliore. Questo dipende dal fatto che praticano maggiore attività fisica. Del resto gli obesi non dimagriscono mangiando vegano.
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Sessuologia a cura della dr.ssa Teresita Forlano Psicologa Sessuologa
Dipendenza sessuale Rientra tra le nuove dipendenze (new addiction) dette "senza sostanza" come quella dal gioco d’azzardo e dallo shopping compulsivo; come tutte le nuove dipendenze patologiche, la sexual addiction sta a cavallo tra le dipendenze e i disturbi ossessivocompulsivo (DSM V).
Fonte Riferimenti bibliografici: Le dipendenze patologiche. Clinica e psicopatologia. Vincenzo Caretti, Daniele La Barbera (a cura di), Raffaele Cortina Editore.
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Ipersessualità o desiderio sessuale iperattivo Si tratta dell’esatto opposto del basso o assente desiderio sessuale; infatti, gli eccessi del desiderio sessuale, altrimenti detti in passato satirismo nel maschio e ninfomania nelle donne, comportano un aumento della libido che assume una valenza patologica solo quando compromette la dignità dell’individuo o costituisce un pericolo per terzi. Tutte le sostanze genericamente "disinibenti”, come l’alcol o i derivati della cannabis indica o della coca, possono incrementare il desiderio sessuale in maniera transitoria, mentre portano ad una diminuzione della libido e della capacità orgasmica quando sono utilizzate con una certa abitudine, anche se hanno la fama di essere "afrodisiaci” e stimolanti sessuali. Esistono anche cause organiche che possono comportare l’aumento della libido. L’ipersessualità si contraddistingue per la presenza di uno o più dei seguenti comportamenti: la ricorrenza ossessiva di pensieri intrusivi e fantasie sessuali non volute; vita sessuale promiscua con adulti consensienti, masturbazione compulsiva, richieste eccessive di prestazioni sessuali al proprio partner, uso smodato ed eccessivo di materiale pornografico o linee telefoniche erotiche e sesso virtuale. I comportamenti o le attività legate alla sessualità vengono praticate anche in presenza di stati d’animo spiacevoli come l’umore depresso, ansia, disperazione, tristezza, o come strategia per combattere lo stress; le persone affette da ipersessualismo hanno cercato di ridurre, controllare o interrompere i comportamenti sessuali; nel tentativo di ridurre o interrompere il comportamento sessuale compulsivo, il soggetto risulta molto irrequieto, ansioso, irritabile, triste; il comportamento causa effetti negativi sociali con ripercussioni nella vita con gli altri: famiglia, amici, lavoro, conoscenti; sull’intimità di coppia. La conseguenza è un progressivo isolamento patologico. Nell’ipersessualismo oltre alla compulsione ed ossessione per la sessualità, vi è la dipendenza da essa per stare bene. La dipendenza sessuale è una relazione patologica
con il sesso, attraverso la quale, come già citato, la persona si rifugia nella ricerca di piacere che possa alleviare lo stress, permettergli di fuggire dai sentimenti negativi o dolorosi, dalle relazioni intime che non è in grado di gestire. Si crea una relazione che, oltre alla sensazione di piacere, dia l’illusione di controllare tutte queste difficoltà e con esse la vita stessa. Questa relazione diviene il bisogno fondamentale rispetto al quale tutto il resto perde significato e importanza, comprese le persone che diventano secondarie al proprio desiderio sessuale. L’euforia del dipendente sessuale dura tanto quanto il ciclo sessuale: cessato l’orgasmo sperimenta sentimenti negativi di autosvalutazione dai quali sente il bisogno di riprendersi ricorrendo a comportamenti sessuali. In questo modo si stabilisce un circolo vizioso che alla fine rende la vita del dipendente impossibile da gestire. Il sesso diviene quindi un rifugio che permette alla persona di scappare da una vita caratterizzata dal sentimento della vergogna e dalle convinzioni errate che lo determinano, per entrare in una realtà nella quale sperimenta, illusoriamente, un sentimento di intimità, il controllo dei propri comportamenti, una sensazione di piacere, l’idea di una vita piena di significato. In altri casi, i dipendenti hanno perso contatto con le loro emozioni al punto che, in seguito all’atto sessuale, non provano emozioni negative ma nemmeno positive. Il piacere dell’orgasmo svanisce lasciando spazio ad un senso di vuoto emotivo, di indifferenza. Terapia La terapia di gruppo è un trattamento efficace nelle dipendenze, aiuta ad uscire dall’isolamento emotivo e fisico che comporta nel tempo la dipendenza sessuale. Incontri di psicoterapia individuale. Sono utili per affrontare in modo specifico alcune dinamiche o problematiche del singolo paziente, che, troverebbero poco spazio negli incontri di gruppo.
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Psicoterapia a cura della dr.ssa Raffaella Marciano Psicologa, Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Uno sguardo dall’interno: le emozioni Come la psicoterapia cognitivo-comportamentale può promuovere una sana Regolazione Emotiva
Fonte G. Dimaggio, A. Montano, R. Popolo, G. Salvatore (2013)Terapia Metacognitiva Interpersonale. Raffaello Cortina Editore. Milano P. Ekman, W. Friesen (2006) Giù la maschera. Come riconoscere le emozioni dall'espressione del viso. Giunti Editori. P. Legrenzi (1994) Manuale di Psicologia Generale. Il Mulino
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Quanti di voi hanno visto il nuovo film Disney Pixar "Inside Out”? Questo film è stata la vera novità cinematografica dell’anno dove, per la prima volta, attraverso un viaggio fantastico nel mondo delle emozioni, si osserva cosa succede all’interno della piccola Riley. Protagonisti di questo film sono le 5 emozioni primarie: Gioia, Rabbia, Paura, Disgusto e Tristezza (Ekman, 2007). In questo film, che invito tutti a vedere, osserviamo come le emozioni si susseguono, più o meno intensamente, conducendo Riley a vivere una serie di esperienze, dandogli significati diversi in base all’emozione predominate. Come in tutti i film della Disney alla fine tutto va per il verso giusto, ma la realtà purtroppo è un po’ diversa, non ci sono piccoli esserini dietro ad una console e non sempre si riesce a vivere le proprie emozioni nel modo migliore. Sono poche le persone che sanno realmente cosa sono le emozioni e cosa accade all’interno di se stesse. Talvolta le emozioni sono talmente intense e destabilizzanti da spaventare le persone, spingendole a investire una parte fondamentale delle loro energie per non sentirle; nascondendole, mascherandole,
diventando magari iper-razionali o anestetizzati, illudendosi così di avere il controllo di qualunque cosa possa accadere dentro e fuori di sé. In altri casi, invece, è la vita frenetica, che si è costretti a vivere, ad imporre di non fermarsi, così da impedire l’ascolto e l’accoglienza dei propri stati interni. Ma a cosa servono queste emozioni? È basilare sapere che le emozioni sono il motore delle esperienze umane. Più precisamente: esse sono il risultato di un insieme di modificazioni fisiologiche e cognitive che inducono il soggetto a reagire ad uno stimolo, interno o esterno, così da produrre un’azione (Legrenzi, 1994). Quindi non potremmo vivere senza provare a emozionarci! Obiettivo principale della Psicoterapia Cognitivo Comportamentale è aiutare la persona a identificare questi stati interni, capirne la natura così da agevolare una naturale regolazione emotiva (Dimaggio e al., 2013). Bisogna precisare che la regolazione non va confusa con la sola riduzione dell’intensità degli stati emotivi, ma include la capacità di utilizzare le emozioni come segnali, come spinta all’azione e come strumento per comunicare con gli altri in modo più funzionale.
Il riconoscimento dei propri stati interni si può imparare a qualsiasi età, l’importante è voler migliorare il proprio modo di fare. Quando le emozioni non vengono vissute o identificate correttamente, e gli stati interni passano da un eccesso all’altro, le difficoltà di gestione delle stesse si concretizzano nel ricorso a comportamenti impulsivi, disorganizzati o autodistruttivi. Tale disregolazione emotiva può manifestarsi attraverso diversi comportamenti, ad esempio: -con l’incapacità di esprimere le emozioni in modo elastico al variare del contesto. -Con l’incapacità di integrare diversi stati emotivi, a volte incompatibili, ma tollerandone l’ambivalenza -Attuare comportamenti estremamente autodistruttivi (uso alcool, droghe, autolesionismo, assumere comportamenti aggressivi verso l’altro, ecc.). Riuscire a migliorare la lettura delle proprie emozioni, capirne l’origine corrisponde a migliorare la consapevolezza di se stessi. Il percorso psicoterapeutico crea lo spazio ideale, non giudicante, dove potersi mettere alla prova con questi aspetti di sé, insieme a un esperto preparato a fornire gli strumenti per il miglioramento delle proprie risorse.
Sanità a cura del dr. Prof. Giulio Tarro Virologo e Oncologo
Una riflessione sulle vaccinazioni Al di là di posizioni oltranziste che, qualche volta, conquistano uno spazio sui mass media, il dibattito sulle vaccinazioni rivela profonde implicazioni etiche collegandosi con quello del diritto alla libera scelta che dovrebbe contrassegnare tutti gli interventi di tutela della salute o dell'integrità personale; un principio questo certamente giusto ma potrebbe estendersi anche al rifiuto delle leggi che puniscono come reato l'uso personale di droghe pesanti e leggere o alle norme che impongono l'uso di caschi e le cinture di sicurezza. La questione è indubbiamente avvincente. È certamente vero che chi si procura una malattia o una lesione, indirettamente danneggia tutta la società, sul piano economico e delle relazioni tra individui ma sarebbe, comunque, pericoloso concedere allo Stato il potere paternalistico di decidere che cosa è bene o male per tutti i cittadini. Seguendo questo principio, infatti, si finirebbe per proibire le sigarette, i superalcolici, o, addirittura, razionare le ore di televisione così come fanno i genitori con i bambini. Vi è da dire, comunque, come vedremo meglio in seguito, che l'immunoprofilassi ha una sua specificità non essendo una scelta che comporta benefici e rischi solo per chi la assume ma espone a benefici o rischi l'intera collettività. Da questo punto di vista, nel campo delle vaccinazioni solo l'obbligo può impedire che si crei una minoranza di obiettori privilegiati ai quali andrebbero tutti i vantaggi di una vaccinazione di massa, senza alcun rischio.
Per di più, nel campo dell'immunoprofilassi, essendo le vaccinazioni destinate prevalentemente ai minori, la decisione non viene presa dal diretto interessato bensì dai suoi genitori, i quali, com'è noto, in uno stato di diritto, possono sempre essere esautorati, dallo Stato, della loro potestà quando non tutelano adeguatamente i loro figli. Come si evince, la controversia sull'obbligatorietà o meno delle vaccinazioni rimanda a vaste considerazioni etiche e culturali ma, in Italia, questo dibattito rischia di far passare in secondo piano il grave fenomeno delle false certificazioni che non pochi pediatri compiacenti stilano a favore dei renitenti quando non sono, addirittura, i medici stessi, che arrivano a consigliare ai genitori di non vaccinare i figli. Purtroppo non si tratta di casi sporadici se si pensa che, secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, in alcune regioni del meridione la percentuale dei ritardi nelle vaccinazioni supera il 50 per cento. Del resto, va detto che le inadempienze più gravi vanno a carico dello Stato. E se da un verso la stragrande maggioranza delle ASL non ha mai messo in atto un controllo incrociato tra le liste vaccinali e quelle anagrafiche, per smascherare così gli inadempienti, d'altra parte quasi niente è stato fatto per applicare compiutamente la legge 210 del 25 febbraio 1992 che, ponendo a carico dello Stato il risarcimento in caso di danni accertati, imponeva di attuare entro sei mesi dall'approvazione della legge progetti di informazione pubblica sui possibili rischi delle vaccinazioni.
Il dibattito sulle vaccinazioni trova oggi particolarmente attenta l’opinione pubblica, frastornata da polemiche senza fine; una specie di "guerra santa" che vede da una parte contrapposti coloro che sono stati definiti da alcuni massmedia "i crociati del fronte antivaccino" (solitamente settori del movimento antivivisezionista, omeopati, associazioni di famiglie che hanno avuto i loro cari rovinati dalle complicanze delle vaccinazioni .. ) che in nome di una presunta crisi dei paradigmi scientifici arrivano a teorizzare una medicina "non farmacologica"; sull'altro "fronte" vi è una parte del mondo medico, veementemente sostenuto da alcune multinazionali farmaceutiche, che pretenderebbe di affidare all’immunoprofilassi la sconfitta di ogni malattia infettiva.
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Alimentazione
Centrifugati Rinforzante Utili consigli e idee per realizzare succhi al 100% naturali. Preparati in mix di tutte le varietà di frutta o verdura fresche senza aggiunta di zucchero, che vi daranno l'aiuto necessario per ottenere dei succhi puri, deliziosi ed eccellenti per la salute, dal sapore incomparabile. Grazie alla combinazione di verdure e frutti ricchi di vitamine, minerali e oligoelementi, essenziali per il corpo, farete il pieno di energia e vitalità.
PREPARAZIONE: 5 MINUTI PER 4 BICCHIERI VELOCITÀ: 3 - 2 arance - 4 clementine - 1 mango - 1 limone - 1 papaya Tagliate la papaya e il mango a metà e sbucciateli. Togliete il nocciolo e i semi. Sbucciate gli agrumi eliminando la pellicina bianca. Accendete la centrifuga (velocità 3). Inserite prima la papaya, il mango, il limone e poi le clementine e le arance. Aggiungete un po’ di acqua se la miscela è troppo densa. Servite e degustate subito. Lo sapevate che: la papaya è uno dei frutti più ricchi di vitamine, molto più di agrumi e fragole.
Rosso fuoco PREPARAZIONE: 5 MINUTI PER 4 BICCHIERI VELOCITÀ: 2 - 300 g di fragole - 200 g di ribes nero - 200 g di ribes - 200 g di lamponi - 2 lime Lavate e togliete i gambi o i graspi alla frutta. Sbucciate i limoni eliminando la pellicina bianca. Versate nel recipiente i frutti di bosco e premeteli leggermente con lo spingi-alimenti. Accendete la centrifuga (velocità 3) premendo con lo spingi-alimenti. Aggiungete infine i lamponi e le fragole. Terminate con i lime. Servite e degustate subito. Lo sapevate che: questa bevanda è ricca di vitamine, ferro e potassio. 26 www.salutare.info
Vitamine Sprint PREPARAZIONE: 5 MINUTI PER 4 BICCHIERI VELOCITÀ: 4 -4 kiwi -2 arance -200 g di uva verde Togliete i chicchi dal graspo e lavate l'uva. Togliete la buccia ai kiwi. Sbucciate le arance e togliete la pellicina bianca. Centrifugate la frutta alla velocità 4. Servite e degustate subito. Lo sapevate che: un kiwi troppo duro matura più velocemente se conservato in un cesto vicino a delle mele.
Green PREPARAZIONE: 5 MINUTI PER 4 BICCHIERI VELOCITÀ: 2 e 5 - 3 arance - 4 mele - 1 piccola barbabietola cruda - 1 finocchio Lavate la verdura e la frutta. Sbucciate le arance eliminando la pellicina bianca. Tagliate le mele in quarti e rimuovete i semi. Tagliate il finocchio in quarti. Accendete la centrifuga (velocità 2) e passate le arance, poi aumentate la velocità in posizione 5 e passate il resto degli ingredienti. Servite e gustate subito Avvertenze: questo succo apporta una grande quantità di potassio.
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Salute a cura del Prof. Silverio Martufi Specialista Pneumologo
Reflusso gastro-esofageo e malattia respiratoria
Per reflusso gastro-esofageo si intende il flusso retrogrado nell’esofago di materiale gastrico. Viene definito fisiologico quando non produce sintomi né alterazioni istologiche. In caso contrario si utilizza la definizione di malattia da reflusso gastro-esofageo ( MRGE ).
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La malattia da MRGE può causare diverse alterazioni non solo a livello esofageo, ma la condizione può essere causa di diverse reazioni patologiche riguardanti l’apparato respiratorio. Numerosi studi recenti riferiscono che le alterazioni respiratorie siano presenti nel 10 - 60% dei pazienti affetti da MRGE e possono essere rappresentati sia da semplici sintomi cha da lesioni flogistiche. Per essere in grado di impostare un trattamento appropriato bisogna essere a conoscenza delle diverse manifestazioni della malattia.
le crisi asmatiche. Tuttavia, non è ancora ben compresa una chiara relazione causale tra le due patologie, ovvero se sia il reflusso gastro-esofageo a causare gli attacchi asmatici o se altrimenti sia l’asma a peggiorare il reflusso gastro-esofageo.
I sintomi e condizioni respiratorie che
Durante il reflusso, il contenuto gastrico dello stomaco risale in esofago e in gola. L’acido risalito può finire nelle vie aeree, causando irritazione e infiammazione determinando quadri clinici di bronchite cronica. Questo spesso si può tradurre in un broncospasmo e causare un attacco d’asma.
più frequentemente possono essere associati alla malattia da reflusso gastro-esofageo sono: raucedine, laringite, stridore, laringospasmo, tosse cronica, asma, bronchite cronica, polmonite da aspirazione. Si mostra un peggioramento quando il paziente assume la posizione supina, oppure cambia postura (ad esempio flette il dorso), dopo i pasti e dopo il consumo di alcool. Il coinvolgimento polmonare è frequente soprattutto nei pazienti anziani che, nella maggior parte dei casi, sono privi della sintomatologia tipica. Ciò dovrebbe indurre il medico a condurre accertamenti sulla possibile presenza di una malattia da RGE. In presenza di tosse cronica persistente, secca, spasmodica, specie notturna, in assenza di malattie respiratorie evidenti, resistente ai comuni trattamenti bisogna sospettare di reflusso. Questo accade nel 20% dei casi. La tosse indotta dal reflusso può rappresentare un meccanismo di difesa delle vie aeree all’irritazione causata dall’acido. L’associazione tra MRGE e bronchite è stata messa in evidenza soprattutto nei bambini. La presenza di reflusso dovrebbe essere sempre valutata nei pazienti affetti da bronchiti ricorrenti. La terapia antireflusso può essere utile per migliorare i sintomi a livello polmonare. È stato evidenziato che fino al 60% dei pazienti asmatici hanno anche un reflusso gastro-esofageo e che tale condizione, in alcuni soggetti, può provocare
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Sono stati ipotizzati due meccanismi patogenetici attraverso i quali il reflusso può indurre sintomi respiratori:
• teoria della microaspirazione
• teoria del riflesso vagale
La seconda ipotesi prevede che la presenza di contenuto acido nella parte distale dell’esofago inneschi dei riflessi mediati dal nervo vago che può indurre degli spasmi nella muscolatura bronchiale, mimando lo stesso meccanismo che si verifica durante un attacco d’asma.
Diagnosi
La diagnosi di MRGE in presenza di sintomi respiratori o atipici non è facile da porre. Spesso è lo specialista otorino a sospettare per primo la presenza di un reflusso. L' esame ORL, completato da una video-endoscopia laringoipofaringea consente infatti di riconoscere a livello della regione laringea le tipiche lesioni causate dai succhi gastrici. In tal caso sarà opportuno avviare un trattamento o decidere un approfondimento diagnostico in base all'entità dei sintomi ed al tipo di paziente (adulto/bambino). Gli esami disponibili più comuni sono la Esofagogastroscopia: in genere è sempre utile eseguirla in presenza di sintomi tipici recidivanti o resistenti
al trattamento e lo Studio radiologico dinamico dell’esofago. Gli studi cosiddetti funzionali, come la manometria esofagea (studio delle pressioni e della motilità all'interno dell'esofago e del cardias) e pH-impedenziometria delle 24 ore che consente il monitoraggio della quantità di materiale refluito (sia acido che non acido) nell’esofago, sono le ulteriori indagini necessarie per porre la corretta diagnosi.
porta a un miglioramento dei sintomi (inibitori della pompa protonica, H2-antagonisti, muco-protettivi, pro- cinetici). La terapia chirurgica per il trattamento del RGE è considerata una misura "estrema” ed è riservata a pazienti che non rispondono ai farmaci e che presentano contemporanei problemi anatomici, come ernie iatali di grandi dimensioni.
Un metodo utile recentemente riconosciuto come tecnica diagnostica nella diagnosi di pazienti con sintomi atipici del reflusso è Il test della soppressione acida: valuta la risposta a un breve trattamento empirico con un’alta dose di un farmaco che inibisce la secrezione acida (in genere un inibitore della pompa protonica). Il trattamento dura qualche settimana.
• Evitare di concentrare i pasti, effettuando colazione pranzo e cena. • Evitare caffè e thè, dolci e dolciumi compreso biscotti, cornetti, marmellata, cioccolata, menta, creme, soprattutto al mattino (a stomaco vuoto). • è permessa la moderata assunzione di tali sostanze solo a stomaco pieno. • Evitare bevande gasate, alcolici di ogni genere (vino, birra, aperitivi, digestivi e superalcolici). • Evitare i brodi di carne, di dado, di pollo.
La terapia indicata è quella antireflusso che
Consigli alimentari e comportamentali
Si può assumere brodo vegetale. • Evitare cibi troppo elaborati e mal tollerati, spezie, cibi piccanti, fritture ed insaccati • Evitare succhi acidi,succhi di arancia e di limone etc. (in particolare a digiuno). • Evitare frutta secca come noci, noccioline, castagne, semi, frutta sciroppata. • Non assumere cibi o bevande troppo caldi o troppo freddi. • Masticare con cura • Non bere eccessivamente da un’ora a due ore dopo i pasti. • Si può liberamente bere lontano dai pasti. • Non distendersi dopo i pasti principali, ma almeno 2 ore dopo. • Alzare la testa del letto 15-20 cm, assicurando dei blocchi di legno sotto i sostegni del letto. Usare solo cuscini extra non aiuterà. • Non indossare abiti troppo stretti in vita (corsetti, busti, cinture,etc.)
Fobie
Quali sono le fobie e le ossessioni più comuni? C’è chi evita l’ascensore e chi scappa davanti a un ragno. Chi più e chi meno, tutti abbiamo un’avversione verso un oggetto, un animale, o una situazione. Ma per parlare di vere e proprie fobie occorre valutare alcuni punti. La fobia è tale quando è sproporzionata rispetto al reale pericolo dell’oggetto o della situazione, non può essere controllata con spiegazioni razionali, dimostrazioni e ragionamenti e il soggetto, nonostante riconosca che la paura è irragionevole e che non è dovuta ad effettiva pericolosità, non riesce a controllare il proprio stato d’animo. La fobia diviene una vera e propria malattia quando ci impedisce il regolare svolgimento delle attività o ci condiziona la vita.
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Eritrofobia Le 'classiche' fobie sono quelle sociali come l'agorafobia (paura degli spazi aperti), la claustrofobia (paura degli spazi chiusi), l'ereutofobia (paura di diventare rossi), la zoofobia (paura degli animali). Le ossessioni, invece, riguardano temi di violenza, di contaminazione, dubbi sull'affidabilità di cose o persone. Moltissime persone possono ammalarsi di fobie, ma in particolare ne soffrono le donne. Con la psicoterapia a orientamento cognitivo comportamentale è possibile sconfiggerle. Questo spazio è dedicato ad una classificazione delle fobie, dalle più comuni a quelle più insolite. Scoprite anche voi se siete veri e propri fobici, ossessionati o solo dei gran fifoni.
L’eritrofobia (dal greco erithros, rosso), nota anche come ereutofobia (dal greco éruthros, rossore), è la paura morbosa di arrossire. L’eritrofobia si manifesta attraverso l’iperemia del volto. Il viso del soggetto assume in modo improvviso una colorazione rosso accesa causata dall’improvviso aumento della quantità di sangue nei capillari del viso (ciò che gli inglesi chiamano facial blushing). L’eritrofobia è strettamente collegata all’eccessiva paura di commettere degli sbagli, di non centrare un obiettivo che ci si era prefissi, di non ritenersi all’altezza delle situazioni, di non sentirsi in grado di raggiungere la perfezione o, più semplicemente, di fare una brutta figura. I sintomi dell’eritrofobia si manifestano in particolar modo quando il soggetto si trova, o ritiene di trovarsi, al centro dell’attenzione di un gruppo o di un pubblico; in questi casi egli percepisce sempre di più il timore di arrossire e contemporaneamente avverte tachicardia, senso di costrizione a livello toracico e una forte sensazione di calore a livello del viso.
Gerontofobia Intensa ed incontrollata paura di invecchiare. L'etimologia della parola è: "gero" dal greco "ghéron" significa appunto "vecchio, vecchiaia" e "fobia" dal greco "phobia/phobos". Il termine moderno "gerontofobia", include quella parte della medicina che studia i fenomeni
propri dell'invecchiamento. La gerontofobia fa parte del lungo elenco delle fobie moderne che oggigiorno affliggono la nostra società; al suo pari troviamo, per esempio: la Cinofobia (la paura dei cani), l' Ailurofobia (paura dei gatti), l' Ecofobia (paura di rimanere soli in luoghi come la propria casa), la Monofobia (paura della solitudine) e così via... Tali fobie, così come la gerontofobia, sono molto diffuse all'interno della nostra società moderna, e pertanto non dubito che riuscirai a curarti nel migliore dei modi. Spesso, tali fobie sono solo il risultato di blocchi psicologici.
Hexakosioihexekontahexafobia L'hexakosioihexekontahexafobia (derivante dal greco antico (seicento), ta (sessanta) e (sei); letteralmente "paura [del numero] seicentosessantasei") è la paura[1] irrazionale verso il numero 666. Essa è originata dal verso 13:18 dell'Apocalisse di Giovanni, che indica il numero 666 come il Numero della Bestia, che è correlato a Satana o all'Anticristo.[2] Un esempio famoso è il fatto che Nancy e Ronald Reagan, quando si trasferirono nel quartiere di Bel Air a Los Angeles, cambiarono il loro indirizzo da 666 St. Cloud Road a 668 St. Cloud Road.[3][4] Alcune strade furono rinominate, ad esempio la sesta branca della famosa Route 66, denominata 666 nel 1926 divenne presto la Highway to Hell. Nel 2003 su pressione degli stati del New Mexico, Colorado e Utah fu ridenominata Route 491.[5] Molte donne hanno espresso il timore di partorire il proprio figlio il 6 giugno 2006 (06/06/06).[6]
AcluoFobia L' acluofobia, più comunemente conosciuta come paura del buio, è un disturbo solitamente riscontrabile nei bambini che hanno timore di dormire da soli, senza luce e avvolti dall'oscurità. Il buio lascia infatti che la mente sprigioni le proprie paure più irrazionali, facendoci sentire minacciati da qualcosa che non conosciamo, ma che sappiamo essere vicina a noi. L'acluofobia, dunque, è l'ansia che scaturisce laddove non si riescono a vedere minacce che sentiamo come reali, nonostante siano in realtà inesistenti. Per comprendere cosa accade ad un adulto che soffre di acluofobia, bisogna pensare alla propria infanzia, quando da piccoli non riuscivamo a dormire con la luce spenta per paura che mostri o entità terribili ci assalissero: i mostri degli adulti sono diversi, così come è diversa la paura del buio. Il terrore di spegnere la luce, riaccenderla immediatamente dopo aver sentito un rumore strano, aver paura dei ladri o della propria solitudine, questi sono i timori che assalgono l'adulto affetto da acluofobia.
Nomofobia
È un termine di recente introduzione (nomophobia nel mondo anglosassone) che designa la paura incontrollata di rimanere sconnessi dal contatto con la rete di telefonia mobile
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Informazione sociale @
Segnalate le campagne a: sociale@salutare.info Questo spazio è dedicato alla segnalazione di campagne di informazione sociale, di prevenzione per rendere visibili tutte le iniziative volte a migliorare gli stili di vita.
La comunicazione e la prevenzione sociale per definizione, aumentano il livello di consapevolezza e conoscenza dei cittadini relativamente a problemi di interesse generale, nella prospettiva di modificare comportamenti o atteggiamenti.
AIOM, campagna prevenzione per contrastare il fenomeno baby-fumatori
www.salute.gov.it
www.aiom.it
Da gennaio 2016 coinvolte 100 scuole medie inferiori su tutto il territorio nazionale. L’allarme riguarda soprattutto gli under 14 a cui la campagna è dedicata. Infatti il 25% dei 15enni ha iniziato a fumare alle scuole medie, addirittura a 11 anni. Per arrestare le conseguenze allarmanti di questo fattore di rischio evitabile, l'Associazione italiana di oncologia medica (AIOM), in occasione del XVII Congresso nazionale che si è svolto a Roma ad ottobre scorso, ha promosso la prima campagna dedicata agli adolescenti (11-14 anni) per prevenire il primo approccio alla sigaretta. "Il nostro obiettivo - spiega il presidente AIOM Carmine Pinto - è educare gli under-14 sulla pericolosità e le conseguenze del fumo. Coinvolgeremo testimonial sportivi e del mondo dello spettacolo. Sarà anche registrata una lezione-video con il testimonial che sarà pubblicata e diffusa su un sito internet dedicato alla campagna. Tutte le scuole italiane saranno invitate a proiettare questa lezione "speciale". Inoltre, sarà sviluppata una app con giochi e quiz per illustrare ai ragazzi la pericolosità del fumo e il progetto avrà una forte ricaduta sui social network. Tutte le classi coinvolte parteciperanno inoltre a un 'Campionato della salute' e sarà promosso un concorso tra gli istituti scolastici per il miglior spot e slogan contro il fumo. Insomma i dati parlano chiaro e non possono essere trascurati. Ogni anno, in Italia, il fumo di sigaretta causa 100mila nuovi casi di tumori.
Le Arance della Salute
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A gennaio AIRC dà il buon anno alla ricerca sul cancro con l'iniziativa "Le Arance della Salute". Basta un contributo associativo minimo di 9,00 euro per ricevere in omaggio una reticella da 2,5 kg di arance rosse di qualità e provenienza garantite, contrassegnate dal marchio dell'Associazione. Questo contributo consente di fare il pieno di vitamine, far del bene alla ricerca e diventare Soci AIRC per un anno. Un'idea così salutare, visto che le arance sono fra i protagonisti di una corretta alimentazione, viene diffusa da una campagna pubblicitaria e concretizzata dai Comitati Regionali AIRC che, grazie all'impegno dei volontari, animano le piazze di tutta Italia in una giornata di festa e di incontro. Prossimo appuntamento: gennaio 2016 Visita il sito speciale della manifestazione www.arancedellasalute.it
Progetto Arca Con chi ha più bisogno. Ascolto. Assistenza. Integrazione. La nostra quotidianità è fatta di molti incontri. Alcuni lunghi anni, altri poche ore. Tutti sempre diversi. Abbiamo incontrato persone sole e senza legami, famiglie che avevano perso la casa e anziani senza una protezione, ragazzi in fuga da paesi in guerra e disoccupati con problemi familiari costretti a vivere in strada. Il nostro aiuto è andato a tutti loro. Perché crediamo che la dignità della persona sia un valore imprescindibile, e un diritto. Aiutare vuol dire almeno tre cose, per noi. Ascoltare chi abbiamo davanti, senza pregiudizio e con rispetto per la sua storia. Dare assistenza attraverso beni semplici e primari come un letto, un pasto caldo e dei vestiti puliti. Andare oltre l'assistenza. Verso un futuro di autonomia e di integrazione sociale. In una parola, aiutare a ripartire.
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Prevenzione a cura dell' Ufficio Stampa Funghi Vitalia srl
Funghi Vitalia: un fungo al giorno toglie influenza e raffreddore di torno! La stagione fredda è giunta: i giorni più corti e le temperature più basse mettono nuovamente alla prova il nostro organismo. Serve, quindi, rinforzare le difese immunitarie per proteggere il fisico dagli attacchi di virus e batteri esterni. I funghi della salute, in particolare Reishi, Shiitake e Agaricus Blazei Murril, sono dei validi alleati nel combattere i raffreddori e le influenze che il freddo porta con sé. Lo conferma la dott.ssa Fiorenza Berto, medico chirurgo, psicoterapeuta e tossicologo. Esistono i batteri, minuscoli microrganismi unicellulari, in grado di produrre sostanze chimicamente simili ai veleni dei serpenti. Immensamente più piccoli, popolano la terra anche i virus, sostanze chimiche viventi che attaccano direttamente le cellule dell’organismo per poter continuare a vivere. Questi sono solo alcuni dei nemici che, ogni giorno, minacciano il nostro organismo, protetto da una serie ingegnosa di difese, disposte in profondità e strategicamente pronte a rispondere a qualsiasi attacco. La natura, già da molti secoli, ci ha svelato il segreto per sostenere le difese del nostro sistema immunitario: i funghi della salute, in particolare, che Funghi Vitalia ha portato già da diversi anni sul mercato italiano, hanno un ruolo preventivo e ausiliario determinante nel combattere svariate forme influenzali.
Il Reishi: un potente alleato nel prevenire l’influenza. Fin da bambini mamme e nonne ci insegnano che una mela al giorno mantiene il nostro organismo in forma. "Una mela al giorno potrà certamente rivelarsi molto utile, ma l’integrazione dei funghi medicinali nella nostra alimentazione è ancora più incisiva”, sottolinea la dottoressa Berto. "La natura ha fatto all'uomo tanti doni, fra questi i funghi medicinali che ci consentono di riequilibrare il nostro organismo senza alcun effetto collaterale. È dimostrato scientificamente che il Reishi, in particolare, ha una potente azione immunomodulante che lo rende particolarmente utile nella prevenzione dalle forme influenzali, caratterizzate da una significativa compromissione infiammatoria dell’organismo. Non è un caso che in Cina per millenni il Reishi sia stato definito il fungo dell’immortalità”, conclude la dottoressa Berto. Il fungo Shiitake: un elisir di vita per rafforzare il sistema immunitario. "Lo Shiitake non solo ha un’azione protettiva del fegato, ma si contraddistingue per la sua capacità di regolare e risanare la flora batterica intestinale che, in disequilibrio, può influire sull’efficienza del nostro sistema immunitario”, spiega la dottoressa Fiorenza Berto, che consiglia ai suoi pazienti i funghi della salute per rafforzare il sistema immunitario. Questo fungo, ricco di amminoacidi essenziali, numerosi minerali, nonché vitamine B e D, è un fungo dalle proprietà uniche, tali
da renderlo noto in Asia come ”elisir di vita”. Le sue proprietà benefiche sono dovute ad una sostanza particolare: il lentinan, un betaglucano, costituito dall’aggregazione di zuccheri semplici, in grado di sollecitare macrofagi e globuli bianchi deputati a riconoscere e distruggere quegli elementi estranei potenzialmente dannosi per il nostro organismo. Prevenire è meglio che curare Nella stagione fredda è importante sostenere l’organismo nella lotta contro le influenze. In che modo? Lo si fa con un buon té verde caldo e con l’aiuto di estratti o polveri di funghi medicinali. "È bene ricordare che ogni fungo produce i 'suoi' beta-glucani, diversi a seconda della specie, che vanno a stimolare in maniera diversa il sistema immunitario”, spiega la dottoressa Berto. "L’Agaricus Blazei Murril, in particolare, grazie alla sua elevata concentrazione di polisaccaridi si rivela particolarmente utile nel supporto della terapia contro le malattie autoimmuni”. L’esperta consiglia di non aspettare troppo prima di cominciare con il trattamento a base di funghi: "È consigliabile iniziare il trattamento a base di funghi della salute e integratori alimentari circa 30 giorni prima dell'inizio della stagione dell’influenza, così da prevenire l’insorgere di forme influenzali”. Chi ha tempo, insomma, non aspetti tempo. I prodotti Funghi Vitalia si possono acquistare online ( www.funghi-vitalia.it ) e in numerose farmacie ed erboristerie italiane. Salutare 33
Eventi
CONGRESSI, CONVEGNI, EVENTI e manifestazioni per la Salute e il Benessere
5°incontro
La dermatologia
Congresso 5° incontro la dermatologia nell'ambulatorio del pediatra
nell’ambulatorio del pediatra: miglioriamo le competenze
27 febbraio 2016
Napoli 27 febbraio 2016 Sala del Capitolo in San Domenico Maggiore
Sala del Capitolo in San Domenico Maggiore Napoli
Napoli
e Area Dermatologica Pediatrica Campania a responsabile scientifico Porfirio Toscano
Info: MGM Congress Srl Traversa Pietravalle, 8 - 80131 - Napoli Telefono +39 081 5454285 Fax +39 081 5465507 info@mgmcongress.org www.mgmcongress.org
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Premio XeraCalm
29 febbraio 2016, Bando La Società Italiana di Dermatologia (SIDeMaST) bandisce 1 premio di ricerca di € 10.000,00 (diecimila) relativa a progetti di ricerca sul PRURITO, inclusi aspetti di epidemiologia, patogenesi e clinica. Il progetto non è vincolato a studi sul prodotto XeraCalm, ma non deve riguardare l'effetto diretto di terapie farmacologiche. Il candidato deve necessariamente essere uno
specialista in Dermatologia e Venereologia, essere socio SIDeMaST e avere un'età inferiore ai 35 anni. I progetti dovranno essere presentati tassativamente entro il 29 febbraio 2016 (segreteria@sidemast.org) e saranno valutati da una commissione ad hoc nominata dal Consiglio Direttivo SIDeMaST. La nomina del vincitore avverrà in occasione del 91° Congresso nazionale SIDeMaST che si svolgerà a Genova dal 25 al 28 Maggio 2016. www.sidemast.org/evento/391
91° Congresso Nazionale SIDeMaST 25-28 MAGGIO 2016 GENOVA Magazzini del Cotone
Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse Presidente: Aurora Parodi Segreteria SIDeMaST Via Malta, 12/a - 25124 Brescia Tel. +39 030 2423450 - Fax +39 030 2452826 segreteria@sidemast.org www.sidemast.org
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I Giochi Mondiali della Medicina e della Sanità sono aperti a tutti i membri delle professioni sanitarie, mediche e paramediche, qualunque sia il loro livello sportivo.
Già da più di 36 edizioni - un evento di 8 giorni in una destinazione eccezionale - ogni anno, ci sono più di 2,000 partecipanti provenienti da 40 paesi - Più di 20 sport praticati e ispirati allo spirito olimpico - una competizione internazionale preparata da un’organizzazione rigorosa e professionale. - un simposio internazionale di medicina dello sport -un corteo con le nazioni partecipanti seguito da una grande cerimonia d’apertura - una serata di chiusura che durerà fino a notte inoltrata - animazioni tutti i giorni - e molto altro ancora! Aperti a tutti i membri delle professioni sanitarie, i GMMS rappresentano l’occasione unica per tutti gli appartenenti al mondo della Sanità, di incontrarsi in un’atmosfera amichevole e conviviale, praticando i loro sport preferiti. Che siate medico generico o specializzato, farmacista, veterinario, chirurgo, infermiere, dentista o qualunque altra professione sanitaria, i Giochi sono fatti per voi!
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